ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI, LAVORATORI ANNO Vili. - No. 443 Redazione e Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 MARTEDÌ’, 10 aprile 1956 Prezzo din 10 lire 20 ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din 220, trimestrale din. 110. Spedizione in c. c. p. ALL’INDOMANI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL PCI VASTI CONTATTI POLITICI , - CON L’EST E L’OVEST FORZA O DEBOLEZZA? Una delegazione parlamentare jugoslava in Bulgaria Delegazione socialista belga in Jugoslavia Una delegazione parlamentare jugoslava guidata dal Presidente dell’Assemblea Popolare Federale, Moža Pij ade, si trova fin dalla scorsa settimana in visita ufficiale in Bulgaria. Al momento di prendere posto sull’aereo che doveva condurli a Sofia, Moša Pij ade ha dichiarato ai giornalisti che questa è la prima importante visita di personalità jugoslave in Bulgaria. Scopo di essa è di contribuire allo sviluppo di buoni rapporti tra i due Paesi. Il Presidente 'dell’Assemblea Popolare Federale ha quindi soggiunto che i colloqui previsti nel corso della visita contribuiranno notevolmente alla comprensione tanto necessaria tra i due Paesi e in ogni caso saranno un altro, contributo alla pace nel mondo. Erano ad attendere gli ospiti jugoslavi a Sofia numerosi membri del Governo bulgaro e parlamentari. Nel frattempo la stampa bulgara metteva in risalto il significato della visita e dedicava ampio spazio allo sviluppo economico della Jugoslavia. * * * Altra visita di grande importanza è quella che il Ministro degli Esteri belga Henry Spaak sta compiendo in Jugoslavia, dove è giunto sabato scorso con un aereo delle linee jugoslave. Ad attendere lo statista belga all’aeroporto di Zemun a Belgrado erano Koća Popovič, Segretario di Stato agli Affari Esteri, e Mi j alko Todorovič. La visita del Ministro belga, che si potrarrà fino al 13 corrente, rap- presenta un significativo passo in avanti nello sviluppo della collaborazione amichevole tra il Belgio e la Jugoslavia. I maggiori organi di stampa jugoslavi fanno intanto osservare che i due Paesi sono oggi accumunati nell’interesse di mantenere la pace in Europa e a sviluppare la collaborazione tra i popoli. Le esperienze del passato, quindi,- li spingono ad appoggiare la politica di distensione. Ciò non significa naturalmente' che Belgrado e Bruxelles abbiano sempre identici punti di vista; in realtà c’è una manifesta differenza nel modo di affrontare i diversi problemi internazionali, e tuttavia ciò non impedisce la reciproca e amichevole collaborazione. Nel dopoguerra i due Paesi hanno gettato le basi della collaborazione economica e culturale. Anche i contatti tra i principali esponenti politici dei due Paesi sono divenuti frequenti e attestano i buoni rapporti in corso. Nel corso della sua permanenza in Jugoslavia, Paul Henry Spaak avrà contatti con i principali esponenti del nostro Paese. In questi contatti verrà discussa l’evoluzione delle relazioni internazionali nonché quella dei rapporti tra i due Paesi. In Jugoslavia è attesa inoltre una delegazione del Partito socialista belga con a capo lo stesso presidente Bizet. La prassi ha dimostrato che la cooperazione tra i partiti socialisti, quando sia fondata su piede di parità, è molto utile. Ci si può attendere che le conversazioni in corso su «doppio binario» si concluderanno con il rafforzamento della collaborazione già in atto tra la Jugoslavia e il Belgio. * * * Ha avuto inizio ieri all’albergo «Kvarner» di Abbazia la conferenza del traffico tra l’Italia e la Jugoslavia. I lavori della conferenza, secondo quando comunicato in precedenza, si concluderanno questa sera. Nel numero scorso abbiamo sospeso il- nostro esame sull’assestamento e l’autocritica in seno al socialismo italiano in attesa che si pronunciasse il Consiglio Nazionale del P. C. I. allora in seduta a Roma. Oggi possiamo dire che la nostra attesa è stata vana perchè dal quarto Consiglio Nazionale del P. C. I. non è venuta nessuna indicazione nel senso dell’autocritica in corso nel socialismo internazionale dopo il ventesimo congresso del PCUS. E’ stata vana anche l’attesa di una indicazione sull’assestamento del socialismo italiano? La risposta abbisogna di un ponderato esame. Infatti se l’assestamento, per LE ELEZIONI A TRIESTE Il 27 maggio gli abitanti del territorio di Trieste, in analogia agli altri abitanti dei vari comuni della Repubblica Italiana, saranno chiamati ad eleggere i nuovi rappresentanti al Consiglio Comunale ed a quello provinciale. La legge che regolerà le elezioni provinciali a Trieste non sarà però la medesima che, votata dal parlamento italiano, regolerà le elezioni nelle altre province della Repubblica Italiana. Sinora è sempre accaduto che le leggi italiane venissero estese a Trieste integralmente senza modifiche. Ora si ha invece che una legge dell’importanza di quella che regola le elezioni provinciali in Italia, venga modificata, dopo l’estensione, nella sua parte sostanziale. Al Territorio di Trieste sono stati assegnati 16 collegi uninominali che il Commissario Generale del Governo, Paiamara, ha così ripartito con proprio decreto: 14 al capoluogo e 2 al territorio. Questa ripartizione è nettamente contrastante con la legge in vigore nella Repubblica Italiana la quale dispone chiaramente che i seggi riservati al capoluogo di provincia, non possono eccedere la metà dei seggi complessivi assegnati. Il parlamento italiano ha evidentemente voluto, nel fissare una limitazione ai seggi del consiglio provinciale riservati al capoluogo, salvare il diritto dei centri minori ad avere una rappresentanza adeguata in seno all’amministrazione ed evitare contemporaneamente che gli interessi del capoluogo soffocassero, attraverso uno schieramento maggioritario, le istanze della provincia. PALESTINA SENZA PACE La missione Hammarskjoeld fra buona volontà e cannoni Giovedì scorso i cannoni hanno ripreso a tuonare nella zona di Gaza nella Palestina senza pace. E ciò mentre il segretario generale del-l’ONU, per incarico del Consiglio di Sicurezza, si apprestava a lasciare New York alla volta del Medio Oriente per una missione di buona volontà. Nella tesa situazione fra arabi ed ebrei non è certo facile assodare la responsabilità prima dell’incidente di giovedì e di quelli che lo hanno seguito. Infatti la responsabilità viene palleggiata fra le due parti senza che la commissione degli osservatori delle Nazioni Unite possa attribuirla agli uni o agli altri con buon taglio salomonico. Senza i colpi di cannone, e le decine di vittime, da Gaza la missione del segretario generale dell’O-NU non era facile, pur nei suoi limitati obiettivi di ricerca del «modus vivendi» fra arabi ed ebrei che portasse, in futuro, ad uno stretto rispetto dell’armistizio. Dopo i colpi di cannone il compito di Ham-marskioeld sarà ancora più difficile in quanto la buona volontà stenta a manifestarsi, anche la dove e-siste,» nel clima della battaglia. Quali forze avevano interesse a complicare la missione del segretario generale dell’ONU rendendo ancora più tenue le sue probabilità di successo? Obbiettivamente nè Israele nè gli arabi. Il primo perchè si ritiene avvantaggiato dalle condizioni di armistizio e dalla linea di demarcazione garantita dalle tre grandi potenze occidentali con la nota tripartita del 1950. Gli arabi perchè hanno bisogno di pace, e non di tensione e pericolo di guerra, nella loro azione tesa all’indipendenza del mondo arabo dal golfo Persico al Nord Africa. Ed allora? Grave problema stabilire il «cui prodest». Ci limitiamo perciò a ricordare il groviglio di estranei interessi contrastanti che permangono nel Medio Oriente, contribuendo a mantenere accesi focolai di conflitti in una politica che divide per imperare. Interessi che vanno dal petrolio ai piani strategici e insanguinano il Medio Oriente dalle coste di Cipro all’oasi di' Buraini. Dal petrolio delle Bahrein al Patto di Bagdad. La missione di Hammarskioeld è nata da una iniziativa americana al Consiglio di Sicurezza. La stessa iniziativa indica che gli Stati Uniti ritenevano necessario un atto dell’ONU in Palestina. Cioè credevano alla possibilità di gravi' incidenti da un momento all’altro. E ciž malgrado che Foster Dulles ed Eisenhower abbiano dichiarato, a più riprese nel corso degli ultimi giorni, di non ritenere pericolosa la situazione nel Medio Oriente. In periodo di elezioni (con sei milioni di ebrei negli Usa) l’amministrazione Eisenhower preferisce evidentemente non allarmare e guadagnar tempo. Per non perdere voti dell’elettorato ebraico americano e per consentire alle campagnie petrolifere di oltre Atlantico di non pendere tempo nella loro sorda lotta, dal golfo Persico alle rive del Mediterraneo contro il monopolio britannico della nafta. La posizione di attesa degli Stati Uniti consentiva, e consente loro, di evitare di confondere la propria politica con quella della Gran Bretagna nel Me- dio Oriente e della Francia nel Nord Africa. Se i voti dei sei milioni di ebrei sono essenziali per il partito di Eisenhower nelle prossime elezioni, l’amicizia degli stati arabi è troppa preziosa per Washington nella politica 'petrolifera. Si comprende perciò come l’iniziativa per la missione di buona volontà del segretario generale del-l’ONU sia stata presa dagli Stati Uniti (che non si dicono allarmati) non dalla Gran Bretagna che invece da mesi si dichiara allarmatissi-ma per ciò che avviene nel Medio Oriente. Tanto allarmata da giocarsi l’amicizia greca per mantenere a Cipro «truppe da pronto impiego» e da insistere su Washington per una più decisa (ma sopratutto più unitaria) politica degli occidentali nel Medio Oriente. Però se Londra ha ottenuto la solidarietà di Parigi non ottiene quella degli Stati Uniti i quali anzi dichiarano, per bocca di Eisenhower, che non invieranno in nessun caso truppe nel Medio Oriente senza ottenere prima il consenso del congresso come richiesto dalla Costituzione amercana. Il che significa, qualora Londra intendesse, di fronte ad un conflitto arabo-israeliano, far scattare il meccanismo della garanzia, armata contemplata nella dichiarazione tripartita del 1950 che essa si troverebbe sola ad agire con i suoi paracadutisti di stanza a Cipro. Sola perchè la Francia è impegnatissimia nel Nord Africa e gli Stati Uniti. .. dovrebbero attendere il parere del Congresso. Eppure, secondo la Gran Bretagna, il pericolo di dover porre mano alla famosa dichiarazione tripartita è imminente. Washington, come detto, non ci crede. E per allontanare _tale eventualità prende l’iniziativa della missione Hammarskioeld. Intervengono i duelli di artiglieria di Gaza ed a Londra ci si chiede se essiwarranno a convincere gli Stati Uniti del concetto britannico dell’immediato pericolo. Poiché i misteri, e le vie, dell’alta politica straniera nel Medio Oriente sono infiniti ritorna a porsi la domanda (che a questo punto può apparire ingenua) sulla responsabilità politica della situazione che pone Hammarskioeld fra la buona volontà ed i colpi di cannone. Responsabilità, forse, non di chi spara ma di ha creato, per interessi inconfessati, la situazione in cui lo sparare può apparire, dall’una parte come dall’altra, un atto di difesa in un conflitto che, certo, và oltre la volontà di Israele e degli arabi. Ora sorge spontanea la domanda perche a Trieste si è voluto agire diversamente. Giustificazioni ufficiali non sono mancate. Si è detto, ad esempio, che è ingiusto attribuire la metà dèi seggi alla provincia quando questa è territorialmente piccola e scarsamente popolata rispetto al capoluogo. Il fatto è però che questa tesi non è stata applicata nei gasi ad esempio di Genova e Roma. La configurazione elettorale dei collegi uninominali è anch’essa architettata secondo il tornaconto del quadri-partito e a danno dei partiti dell’opposizione, sopratutto della minoranza slovena. Il comune di Duino-Aurisina, che ha formato setup-“ un collegio a se stante, dovrebbe comprendere agli effetti delle elezioni provinciali quelli di Monrupino e di Sgonico insieme con le seguenti località del comune di Trieste: Barcola, Contovello, parte di Gretta, Grignano—Miramare, Prosecco, Santa Croce e Opicina. Queste località, con popolazione a stragrande maggioranza slovena, vengono a-vulse dalla città perchè i voti dei loro elettori non facciano sentire il proprio peso sul comune maggiore del quale esse in effetti fanno parte. Infatti i. risultati elettorali del comune di Duino-Aurisina sono già scontati ed il quadripartito non si sogna nemmeno di contare su quel collegio. Non meno ibrida risulta la composizione del collegio di Muggia, che comprende inoltre il comune di San Dorligo della Valle ed anche qui parte di quello di Trieste con la località di Basovizza. In conclusione, nel migliore dei casi ai comuni sloveni della provincia di Trieste andrebbe un solo seggio. Ed è qui appunto che coloro, che hanno perorato la modifica della legge elettorale provinciale italiana a Trieste, vogliono arrivare. Fine questo che non ha nulla in comune nè con la democrazia di un atto elettorale nè con la tutela del diritto sancito e riconosciuto ad una minoranza nazionale, tramite un atto internazionale. L'edizione primaverile della Fiera di Zagabria L’attuale Fiera Primaverile di Zagabria ci sembra sia stata fatta nello spirito del nuovo corso assunto dall’economia nazionale, poiché la maggior parte dei prodotti esposti appartengono al largo consumo. Vi espongono anche le grandi industrie metalmeccaniche, però accanto ai prodotti base della loro produzione, fanno spicco i prodotti complementari, cioè quelli destinati al consumo. Un’altro fatto che balza evidente agli occhi del visitatore è il più largo uso che l’industria nazionale fa delle masse plastiche e dell’alluminio. La fabbrica aerei «Utva» di Pančevo, come articolo complementare, produce telai per finestre in alluminio, adoperando profili speciali prodotti dalla «Impol» di Slovenska Bistrica. Solo per il palazzo del Consiglio Esecutivo Federale a Belgrado verranno prodotti 1.500 di questi telai. L’attenzione viene attirata anche dalle griglie in alluminio, prodotte dalla «Radnik» di Zagabria che oltre a ciò produce, adoperando sempre la stessa materia prima, anche ascensori per stabili. Notevole è il contributo dato alla fiera dall’industria per la produzione di apparecchi elettro-domestici. La IKI di Maribor ha sorpreso le massaie con la sua lavatrice automatica della capacità di 3 chilogrammi di biancheria allo stato asciutto. I frigoriferi ad uso domestico sono esposti dalla «Tobi» di Slovenska Bistrica e dalla fabbrica «Georgij Neumann» di Bi-» tolj. La Fabbrica «11 ottobre» di Kumanovo si è affermata con la produzione dei suoi apparecchi e-lettro-domestici universali, con annesse spine per la macinazione della carne e del caffè, ecc. La fabbrica di oggetti da cucina di Celje ha completato un notevole vuoto nell’assortimento dei nostri prodotti, con la sua produzione di bombole per il liquigas ad uso domestico dalla capacità di 10 kg. Con la produzione di questo articolo vengono aperte più vaste possibilità per lo sfruttamento delle risorse naturali di gas metano esistenti nei pozzi petroliferi di Lendava e di Gojio. La stessa fabbrica inizierà tra poco la produzione, in cooperazione con la «Goran» di Zagabria, dei contatori per gas. Un interesse particolare è stato destato tra i visitatori dalle nuove serrature speciali, particolarmente adatte per gli alberghi e gli uffici per il fatto che una chiave può aprire solo la sua serratura, però vi può essere ancora una chiave che permette l’apertura di un determinato gruppo di serrature. Numerosi sono i macchinari esposti e necessari ai panifici, alle latterie, e alle macellerie. Non ci sarà più necessario importare gli speciali interruttori automatici per i negozi, scale, anditi, ecc. La prima serie di questi articoli è stata prodotta dalla «INSA» di Zemun. Interessante è l’esempio della fabbrica fiumana «Vulcan» che, di fronte alla necessità di avere una macchina per la conpressione della sabbia nei modelli per fonderia, e non disponendo di 46.000 dollari necessari alla sua importazione, si è messa di buzzo buono costruen- dola da sola. Oggi è in grado di produrre queste macchine anche per le altre industrie a prezzo inferiore di quelle importate. Poiché l’uso delle masse plastiche sta rapidamento conquistando anche il mercato e l’industria jugoslava, non pochi sono i prodotti esposti che facilitano tale produzione. La «Tesla» di Zagabria ha prodotto alcuni macchinari per la saldatura ad alta frequenza del polivinil. Un nuovo prodotto è costituito dagli apparecchi radio per automobili della «Rudi Čajavec» di Banja Luka. Alla Fiera si può vedere inoltre il nuovo trattore, del tipo «Fergusson», prodotto dalla fabbrica trattori di Zemun. E’ presente inoltre l’industria capodi-striana di motociclette «Tomos» che espone la propria motocicletta «Moped». Notevoli è il progresso che si può registrare alla fiera, fatta dalla giovanè industria ceramica jugoslava, sia per quanto riguarda i suoiprodotti ad uso domestico che industriale. La «Jugokeramika» di Zaprešič espone finissimi servizi in porcellana, sia per uso domestico che per alberghi. Insomma l’attuale Fiera Primaverile di Zagabria, sorprende in genere per la serie di nuovi prodotti e per la richezza dell’assortimento particolarmente vasto nell’industria tessile. Essa è anche uno specchio delle imperfezioni esistenti nel nostro commercio, che evidentemente per la mancanza di crediti circolanti, non offre ai consumatori tutto ciò che esso può ottenere dall’industria. essere positivo, si ritiene debba avvenire, immediatamente, sulla discussione approfondita della condanna pronunciata a Mosca contro il culto della personalità e gli «errori» di Stalin allora, senz’altro, il Consigliò Nazionale del P. C. I., se una indicazione ha dato, l’ha data negativa. Perchè il silenzio non è mai una risposta, un’indicazione, una chiarificazione per un’assestamento ormai inevitabile. Se invece si pensa che tale assestamento venga dal tacito allineamento e dall’azione tattica di un particolare momento (momento che in Italia è caratterizzato dalle elezioni amministrative del 27 maggio) si può anche ammettere che il Consiglio Nazionale del P. C. I. una risposta l’abbia data. Nel senso che l’allineamento, nel riconoscimento degli errori di ieri, e perciò l’assestamento su posizioni politiche più oggettive e reali, è in corso senza ostacoli nel P. C. I. A questo proposito vale rilevare che nemmeno la stampa borghese — pur scatenata nella campagna elettorale anticomunista — cita casi di difensori di Stalin o di ’’Hèfezioni alla base del P. C. I. Il silenzio del Consiglio Nazionale sulla questione dei passati errori e nell’autocritica è dunque un segno di forza? O di debolezza?. Mantenendo la discussione stretta-mente sull’ordine del giorno, dedicato alla preparazione della campagna elettorale, la direzione del P. C. I. ha dimostrato di avere in pugno il partito. Per cosciente disciplina che fà rinviare alle sezioni ed alle cellule la discussione interna o per supino conformismo segno di impreparazione politica, se non di disorientamento? La risposta non può venire che dai risultati elettorali e dalla futura vitalità e politica del P. C. I. Per ora ci si deve accontentare della constatazione che il più forte partito della sinistra e dei lavoratori italiani affronta le elezioni del prossimo maggio con concetti più ampi e meno settari di quelli con i quali si presentò alle elezioni del 1953. Riconoscimento implicito che una via italiana del socialismo., nelle condizioni oggettive scaturite in questo dopoguerra, non può ignorare l’esistenza di larghe masse lavoratrici sotto le bandiere di movimenti e partiti in antagonismo polemico e tattico con il P. C. I. Concetti più ampi anche perchè non ricalcano vecchie formule frontiste sembrando invece cercare nella realtà il «fronte» che le formule non hanno potuto dare negli schemi elaborati' a tavolino su un disegno che andava oltre la oggettiva situazione italiana. Così, pur nel timore di veder Nenni manovrare «sotto banco» per grattare voti più al P. C. I. che alle forze elettorali non ancora differenziate, il P. C. I. non pone ipoteche direttrici verso il Partito Socialista e più che alla direzione del Partito socialdemocratico si rivolge alla base social-democratica dove fermentano, da tempo, forze di ra-dicalizzazione sociale se non politica. La parola d’ordine uscita dal Consiglio Nazionale comunista di Roma sembra essere quella di evitare polemiche di primogenitura con il partito di Nenni e rifuggire dalla polemica diretta con la base socialdemocratica. Lasciando in tal modo a Nenni l’eventuale responsabilità di impedire un assestamento a sinistra con la caccia ad un successo contingente del suo partito il 27 maggio ed a Saragat quella di applicare in Italia le decisizio-ni (non positive, rettoriche e in gran parte settarie) dellTntersoc. Applicazione che isterilirebbe ancor più le posizioni dei capi social-democratici italiani associandoli alla campagna anticomunista, diretta dal «Fronte degli squali» della Con-findustria, isolandoli al centro e, alla lunga, squalificandoli per gli elogi loro tributati dall’avversario di classe. Come è stato il caso delle elezioni alla Fiat dove i socialdemocratici furono definiti dalla stampa borghese come i «vincitori contro il sindacalismo classista della C. G. I. L.». Posizione e lodi che li taglierebbero fuori dall’assestamento a sinistra e, forse, dallo stesso socialismo italiano. Il P. C. I. — per bocca di Pajetta ed altri — ha dichiarato che del «rapporto Hruscev» il partito parlerà anche quando la stampa borghese sarà stufa di parlarne». E ne parlerà anche nella campagna elettorale. Nei comizi e nelle sezioni di partito. Se così sarà il «silenzio» del Consiglio Nazionale potrà essere un segno di forza. In caso contrario esso indicherà che il conformismo abulico si è impadronito del partito. Il che sarebbe il più grave segno di debolezza per «stalinite acuta e congenita dei dirigenti». Scoperti in Jugoslavia nuovi giacimenti minerari Le ricerche geologiche condotte lo scorso anno in molte zone della Jugoslavia hanno avuto per conseguenza un sensibile aumento delle riserve di numerosissimi minerali. Sono stati ritrovati alcuni giacimenti di altri metalli rari, tali da soddisfare il fabbisogno nazionale. Notevoli quantitativi di minerali di piombo e di zinco sono stati rinvenuti nella zona di Sase-To-renica, nei pressi di Kriva Palanka in Macedonia. I minerali sono di ottima qualità e tra poco avrà inizio lo sfruttamento industriale di quei giacimenti. Lo stesso si può dire per quanto riguarda i giacimenti dello stesso minerale rinvenuti nei pressi di Priština nel Kosovo e di Srebrenica in Bosnia, zone nelle quali le ricerche sono in corso già da alcuni anni. I lavori sono a un punto tale, che tra breve essi si trasformeranno in normale produzione. In parecchi punti del Paese, sul-l’Avala di Belgrado, nei pressi di Spie nel Montenegro e di Velika Reka in Slovenia, sono stati rinvenuti filoni di mercurio di una certà entità. Nelle stesse zone è stata notata l’esistenza di nichelio e tungsteno e la quantità di quest’ultimo metallo potrà soddisfare le esigenze dell’industria nazionale. Nei pressi di Kičevo, in Macedonia, è stata constatata la presenza di ricchissimi giacimenti di minerali di ferro, rappresentati una solida fonte di materie prime per l’industria metallurgica, che potrà nascere in questa repubblica. Nelle miniere di antracite di Ibar in Serbia sono state notevolmente allargate le riserve di questo minerale con l’apertura di alcuni strati a profondità maggiori di quelle sinora in sfruttamento. Le ricerche in questa zona si sono iniziate lo scorso anno e sono ancora in corso. Gli esperti annet-di questo minerale si ha nelle tono una notevole importanza a questi lavori, data la necessità che nuove cocherie nazionali e la cui importazione rappresenta un notevole peso nella nostra bilancia pagamenti con l’estero. Giacimenti di antracite sono stati rinvenuti anche a Jerma nella Serbia Orientale. Il loro volume sarà determinato dalle ulteriori perforazioni che vengono fatte in questa zona. Sempre nello scorso anno, sono continuate le ricerche dei ricchissimi giacimenti di lignite sulla Piana di Kosovo. I piani per l’estrazione esterna in massa di questo minerale sono stati già ultimati, mentre sono in fase di elaborazione quelli riguardanti il suo uso nelle termo-centrali e nelle azotare. Nuovi giacimenti di petrolio e di gas sono stati rinvenuti nei pressi di Boka in Vojvodina, di Nuova Gradiška in Croazia e a Fi-lovac in Slovenia. Questi campi saranno tra breve inclusi nella normale produzione e rappresenteranno un notevole contributo alla produzione nazionale del petrolio grezzo. Significativi risultati hanno avuto le ricerche di' alcuni minerali rinvenuti in primo luogo in Serbia. Nel bacino di Arandjelovac—Laza-revo è stata constatata la presenza di ricchissimi strati di ottima argilla per l’industria dei materiali refrattari e per quella ceramica. Questi giacimenti saranno pronti per lo sfruttamento già durante il corrente anno. A Donja Ljubata è stata constatata la presenza di notevoli quantitativi di grafite cristallizzata, a buon contenuto di carbonio. E’ stata risolta anche la questione riguardante la purificazione di questa grafite e del suo uso nell’industria elettrica, metalmeccanica ecc. Nei pressi di Lešljan e di Težnja in Bosnia e di Petrovac nel Montenegro sono stati rinvenuti notevoli giacimenti di betonite. Il suo sfruttamento si inizierà non appo-na sarà risolta il processo tecnologico. Sul Monte Motaj nica in Bosnia è stata constatata la presenza di grandi quantitativi di caolino sedimentario, il cui uso nell’industria ceramica si trova ancora allo studio. Si attende la rapida conclusione di questi lavori, che porrebbero termine all’importazione del caolino. Il feldspato è stato rinvenuto in quantitativi notevolissimi nei pressi di Prokuplje in Serbia e di Ravne Njive in Macedonia. Gli esperti prevedono che, non appena sarà risolta la questione del processo tecnologico di separazione e di applicazione di questo minerale, i quantitativi rinvenuti, oltre a coprire tutto il fabbisogno nazionale, lascieranno un largo margine per l’esportazione. I lavori di ricerche geologiche vengono attualmente effettuali dagli Istituti repubblicani oppure da aziende specializzate, mentre il loro lavoro viene coordinato dall’Istituto Geologico Federale di Belgrado. Questo istituto curava, sino al 1954, solo la ricerca di minerali rari, ma, dopo la riorganizzazione, avvenuta lo stesso anno, ha allargato il campo della propria attività a tutti i minerali. ANCORA SUL DISARMO A Londra l’atmosfera che accompagna i lavori della sottocommissione delle Nazioni Unite per il disarmo è dei tutto nuova. Non vi sono state le solite accuse reciproche. Le sedute non sono state trasformate in tribune propagandistiche, ma si sono presentati piani di disarmo concreti, e quei ette è più importante, con molti punti in comune. V’è da augurarsi che la stessa atmosfera di collaborazione accompagni ora i lavori di sintesi dei vari progeti. I punti in comune, ad esempio, delle ultimissime proposte statunitensi e sovietiche non sono soltanto nella formulazione degli obiettivi base del disarmo — ridurre gli oneri degli armamenti, eliminare il pericolo nucleare, ridurre la tensione internazionale, migliorare le prospettive per una pace duratura, ma anche in alcune misure concrete. Tanto Stati Uniti quanto Unione sovietica propongono di non aumentare le spese per gli armamenti al di sopra del livello del 1955. La realizzazione di questa proposta presentata da ambo le parti significherebbe in definitiva quell’arresto della corsa agli armamenti da tanto tempo auspicato dall’opinione pubblica mondiale. Un’accordo su questa proposta sarebbe già un risultato di imponderabile significato internazionale. Esso, stabilendo una maggiore fiducia, aprirebbe certamente le porte alla soluzione del problema tedesco. Sono in molti oggi a riconoscere che il nulla di fatto alla conferenza di Ginerva dei ministri degli esteri della quattro grandi potenze è dovuto all’insistenza con la quale lo sviluppo logico della soluzione dei problemi internazionali veniva invertito, con la quale cioè l’unificazione tedesca veniva considerata non come conseguenza, ma addirittura come «conditio sine qua non» di ogni accordo per il disarmo, della sicurezza europea e dell’avvicinamente fra Oriente e Occidente. UNANIMITÀ’ AL CONSIGLIO DI SICUREZZA Al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stata votata all’unanimità la risoluzione statunitense con la., quaie al segretario generale dell’ONU, HammarsKjoid è stato affidato l’incarico di esaminare personalmente la situazione alle frontiere tra i Paesi arabi e lo Stato d’Israele, e di riferire quindi sulle misure atte ad allentare la tensione in quel settore. Evidentemente si è cominciato a comprendere che un’azione unilaterale delle grandi potenze occidentali in Medio Oriente, dove enorme è l’incrociarsi di interessi economici e strategici, è destinata ad aumentare e non ad allentare la tensione in quel settore e che un’azione positiva può essere svolta soltanto da un’organismo collettivo di grande prestigio internazionale, estraneo a interessi di parte, quale l’ONU. SFALDAMENTO DELL’EDIFICIO BLOCCARDO In Islanda il parlamento ha chiesto a maggioranza di voti la revisione del trattato concluso nel 1951 con gli Stanti Uniti sulla presenza di truppe americane nel paese. Il governo è caduto. I socialdemocratici si sono uniti ai comunisti, e coloro che sostenevano la necessità dell’esistenza, in periodo di distensione, di enormi basi stategiche, sono rimasti in minoranza. A Ceylon, e dai ghiacci passiamo alla flora subequatoriale, il fronte unico popolare, vincitore delle elezioni politiche, annuncia che il governo che esso formerà nazionalizzerà le proprietà straniere ed abolirà anche le basi militari stra- ATTEGGIAMENTI POSITIVI In seguito alla grande svolta avvenuta nell’orientamento generale del Partito comunista sovietico, oggi come non mai, si aprono per tutte le forze del socialismo nel mondo vaste possibilità di concreta collaborazoine. Non vogliamo essere esageratamente ottimisti, ma è sintomatico al riguardo quanto detto dal leader socialdemocratico Camille Huismans, presidente del parlamento belga: «Il congresso di Mosca mi ha profondamente colpito. Sono un vecchio socialista e sono stato per lunghi anni amico di Lenin e della Krupskaja, la sua compagna. Conosco le concezioni di Lenin ed i suoi meriti inestimabili. Non voglio parlare del passato (degli avvenimenti cioè che seguirono il 1917), non voglio accusare nessuno, voglio soltanto impiegare tutte le mie forze per l’unificazione della classe operaia in Europa.» MALENKOV E’ RITORNATO NELLA CAPITALE SOVIETICA LONDRA, 10 — Malenkov, il ministro sovietico per l’energia elettrica, è ripartito in aereo da Londra alla volta di Mosca, dove è giunto nel pomeriggio dopo una visita di tre settimane alla Gran Bretagna. Nella dichiarazione fatta ai giornalisti all’aerodromo di Londra, Malenkov si è detto soddisfatto per i risultati raggiunti nel corso della sua permanenza e si è detto certo che tale visita si mostrerà ùtile nei rapporti di affari e negli scambi di esperienze tecniche e della comprensione tra i due paesi. LA "LESNA GALANTERIJA» DI ISOLA dinanzi alla totale liquidazione Cause reali e apparenti del dissesta - Inopportuno e non economico lo smantellamento - I creditori concedono la moratoria -.rk ISOLA, 8 aprile — Il 31 marzo u.s. .circa 180 operai ed impiegati della Fabbrica «Lesna Galanterija», articoli in legno, di Isola, dal direttore aillìultimo operaio hanno ricevuto il preavviso di licenziamento che .scade l'ultimo di questo mese. Dovrebbe essere quesito il penultimo atto, quello che precede la dichiarazione di fallimento, di una luiniga serie di errori e dì colpe che hanno .portato questo collettivo al-Taittuailie situazione. Questa può essere riassunta brevemente nella cifra -dii 26 milioni di passivo che ■chiude la gestione 1955 e in circa 31, milioni di debiti verso diverse aziende ideila Slovenia e della Croazia. A chi attribuire la colpa di un simile col-ass'o neU’azienda? Tutta o quasi tutta va indubbiamente all’assoluta incompetenza amministrativa e tecini-ca delle diue direzioni che -si sono avvicendate alla testa d-el collettivo in questi due anni della sua esistenza. Qui non è il caso dii parlare della gestione operaia e di colpe dell collettivo perchè il periodo trascorso dalla sua fondazione è stato troppo breve per consolidarne l’organico- e ancor di più per consolidare la gestione o-peraia. Inoltre la qualità dei prodotti è tale da incontrare 1’appro v-v-azioniei dei clienti esteri che pressano di r-iidhieiste la ditta esportatrice. Quindi anche da questo lato le maestranze hanno fatto il proprio dovere. Gli articoli che la fabbrica produce sono tali (ad esempio rocchetti per filo) che la materia prima può essere costituita anche dagli scarti delle segherie e dei mobilifici, -che sarebbero, ben lieti di svendere questa massa inerte e ingombrante ai p-rezzi del mercato, i quali s’aggirano slui 10—13.000 din. al metro cubo-. La direzione s’orientò invece all’acquisto di legname lavorato .il ciui prezzo è di circa 30 mila dinari. Ma anche così facendo-, il danno non sarebbe stato così grave. E’ che, riguardo alle forniture del legnarad, il lavoro- della direzione della fabbrica si limitava alte semplice ordinazione. Rare volte ■era il rappresentante della fabbrica -a prelevare (non partiamo di scegliere) il legname e anche quando etera, era- come non ci fosse, tanto di legname non capiva nulla. Lasciando ai fornitori la Cogita e l’invio -del legname si può comprendere come questi ne approfittavano. Conseguenza: gli scarti nella fabbrica articoli in legno di Isola raggiungevamo la strabiliante cifra -dell’80 per cento. Ma non è tutto. Questi scarti venivano rivenduti, gran parte al personale stesso era stimolato alla massima percentuale degli scarti. Sorvoliamo la disorga-nizzazionia nel processo produttivo e nei trasporti, poiché riteniamo che quanto esposto Eia sufficiente a dare un quadro delle capacità organizzative delle passate direzioni. Veniamo alla contabilità i ciui falsi hanno impedito un tempestivo intervento d-egli organi competenti. In primo luogo- una contabilità materiale- era praticamente inesistènte. Nessuno controllava la merce in arrivo led in magazzino. Dal bilancio di chiusura diel 1954 risultava un lieve utile e una giacenza di materie prime e di semifaibbricati per un valore di 6 milioni. L’Iispe-zioine finanziaria del distretto’, scarsa -allora di personale, potè limitare il proprio controllo- solo all’a--spetto -formale delle registrazioni contabili. Controlli fatti recentemente poterono stabilire che- i 6 milioni di materie prime e semifab-bricati potevano a malapena raggiungere il mezzo milione. Quindi già Tannata 1954 veniva in realtà chiusa con un passivo di circa 5 milioni e mezzo d12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Musica leggera — 16.20: Concerto del giovedì — 17: Dal mondo del lavoro — 17.15: Passeggiata ritmica — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Collana dei tanghi più belli — 22.30: Notiziario — 22.45: Una isera a Roma con Torchestra Chacksfield — 213.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. VENERDÌ’, 13 — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Melodie divertenti — 16.(15: Arie, duetti e cori in microsolco — 17: Corri spondenze — 17.10: Finestra musicale — 117.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Ritmi e canzoni — 22.30: Notiziario — 22.45: Musiche di Mozart — 23:08: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. SABATO, 14 — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Canzoni di tutti i giorni — 16.30: Gioielli musicali — 17: La comune — 17.20 Musica leggera — 17.40: Notiziario -t-17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Quindici minuti con l’orchestra Jerry Fielding — 22.30: Notiziario — 22.45: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. Elargizioni Presentiamo il terzo elenco delle adesioni alla sottoscrizione aperta del Circolo operaio italiano di cultura «Giordano Bruno» di Isola: riporto elenchi precenti din 28.920.— Vascotto Andrea . . . . din. 500.— Gladi Antonio . din. 500.— Pugliese Dante din. 300,- Ulcigrai Ugo . din. 200,— Chicco Caterina din. 10}.— A. E din. 1.0 0,- Depangher Antonio . . . din. 500.— Deìise Domenico din. 100,- Udovič Andrea . din. 200,— Vascotto Ubaldo din. 400,— Pugliese Primano din. 500.— Goina Costante din. 200,— Sorgo Augusto . din. 1.000— totale a tutt’oggi: din. 34:420,— CONCERTO OPERISTICO nella città di% Parenzo PARENZO. — Organizzato dall’Università Popolare ha avuto luogo a Parenzo un concerto di musica operistica con la partecipazione di noti cantanti dell’opera di Zagabria. POLA, aprile. — li meccanico fiumano Dušan Bošković, d’anni 36, è stato in questi giorni processato e condannato a 7 mesi di carcere per essere stato un pessimo padre dei propri quattro bambini. La moglie ed i figli infatti soffrivano da molto tempo la fame e dormivano per terra perchè il Bošković semplicemente «beveva» la paga ricevuta al Cantiere e vendeva il mobilio pezzo per pezzo al solo scopo di procurarsi altre sbornie. . * L’operaio Peruško Valentino, d’anni 43, da Altura, è rimasto con le mani nel sacco quest’inverno per aver pescato con l’ausilio di esplosivi nella baia della «Budava». Acciocché la punizione serva da esempio agli altri pescatori di frodo il Tribunale distrettuale ha multato il Peruško con 16.000 dinari. * Due anni di carcere duro sono stati cominatl al minatore Josip Svic di Sotto Pedena, per aver aggredito in aperta campagna una donna di ritorno dalla sagra di Pisino, derubandola. In seguito lo stesso Svic. si è pure impossessato di una bicicletta. SI INCAGLIA a causa della nebbia POLA. — Verso le ore 15 del giorno 4 aprile la nave «Premuda» di 4501. appartenente al registro marittimo di Spalato si è incagliata nei pressi di Porer, in seguito alla fitta coltre di nebbia che avvolgeva .n» zona. L’equipaggio stesso è riu scito a disincagliarla dopo dieci ore, gettando in mare una parte del carico. Minimi i danni. PAGINA 3 ai i SENZA ALCUNA dei villaggi si RAGIONE mettono APPARENTE in viaggio La sconcertante Marina Vlady, im postasi giovanissima all’attenzione dei pubblici europei, con Fausto Tozzi in una scena del film «Muisoduro.» PROGETTI DELLA NOSTRA. INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA OALEIdOSCOPIO L* automobile tutti a 300 mila dinari Dopo un amino d’intenso lavoro l’Associazione dei proidotitori di motori e automezzi ha compilato il piano di sviluppo della nostra industria automobilistica. I dati relativi al 1954 dicono che nel nostro Paese esistevano a quell’epoca 36.778 automezzi. Di questi, circa 10 mila automobili, 24.700 autocarri e circa 2.000 autopullman. Inte-nes-iserà ancora registrare che il nume, no delle automobili era maggiore nell’anteguerra: nel 1938 circolavano, regolarmente registrate, 13.561 automobili. Aumentato è invece nel dopoguerra il numero degli autocarri dii oltre 20 mila e degli autopullman di circa 1.000 unità. E’ noto che a Kragujevac (Serbia) ha avuto inizio tempo fa la produzione di automobili con liete,n-za della fabbrica italiana «Fiat». Attualmente quegli stabilimenti producono annualmente circa, 1.000 macchine, ma hanno in programma un 'aumento progressivo- delia produzione, in modo da raggiungere nel 1965 le 12 mila macchine. Si intende, dare la preferenza a due tipi di automobile. Il piano di sviluppo dello stabilimento prevede una produzione annuale di piccole automobili nella misura di 4.370 u-nità, sul modello della «Fiat 600» e della «Volkswagen» tedesca, praticissimi;' ambedue, economiche e accessibili anche alle tasche mode- ste. Nel nostro Paese sono in prova attualmente oirc-a 600 dii queste automobili «popolari». Se 1 esito sarà favorevole, s’ineamincerà già nel prossimo futuro la loro produzione in serie. I prezzi d'acquisto di queste macchine saranno modici e la loro vendita sarà resa possibile cap crediti a lunga scadenza. Le previsioni siano mol't.0, a nostro parere sin troppo ottimistiche: si parla di un prezzo aggirantesi sui 300 mila dinari, somma nateivolLmentie approssimata per difetto. Anche la produzione degli autocarri subirà1 un impulso notevole, in particolare per le macchine da 0,5 a 4 itonnellatie dii portata. Dovrebbe raggiungere annualmente le 7.600 unità. L’aumento della produzione di autopullman ammonterà invece, a 500 macchine. Da pareoohio tempo isi parla di urna produzione jugoslava in serie di motocicletta. Ma sembra che quesiti propositi incontrino seri ostacoli. Tuttavia si è stabilito definitivamente, che tale produzione debba avere inizio quanto prima. Il programma dell’Associazione dei produttori di motori e automezzi prevede una, |prodùizian|e annuale aggirantesi sulla 37.000 macchine, con licenze «Puch» e «BMW». E’ stata data al proposito la preferenza alla cilindrata 50 cmc: la TOMOS di Capodisitria ne produrrà an- nualmente 16.000, olire a 8.000 mo-itoscooters. Presso la medesima fabbrica si produrranno macchine; di cilindrata maggiore: annualmente 4.080 macchine da 250 cmc e 900 mo-totricicli della portata di 250 kg. La «TOMOS» lavorerà in collabo-razione con una fabbrica di Zagabria, per i motori, e con la «Partizan di Subotica, per gli affusti. NUOVI TRATTORI Recentemente s’è iniziata anche la produzione di trattori di nuovo tipo ad uso agricolo. Così il «Zadrugar» è stato dotato di un motore Diesel al posto di quello precedente a .benzina. Press’o l’industria dei trattori e delle macchine agricole idi Zemun ha avu’.o inizio la produzione di trattori con licenza della fabbrica inglese « Fei-gusson-Piarkins». Il programma prevede una produzione annuale in aumento progressivo, fino a raggiungere le 13.200 unità. Nel campo della meccanizzazione agricola si prevede pure la produzione di circa 600 trattori di tipo spedate al-ranno, presso la fabbrica «Tun'» di Zagabria. Ambienti autorevoli della nostra economia hanno giudicato molto favorevolmente il programma equi sopra riassunto-. In considerazione di ciò — nonostante si possa- fare — passiamo attenderci che esso venga realizzato soddisfaciemtemente nel tempo prestabilito. IL SENSO DEGLI AFFARI E’ nata di recente una nuova rivista italiana, «Evento», la quale si occupa con eccezionale ricchezza tipografica di problemi spaziali. Non sappiamo a quali lettori precisamente sia diretta, ma certo si è che la sua prosa è un capolavoro di chiarezza. Vediamo: «La forma, quando emerge, emerge per l’altro, per quell’altro che non è la sua non — forma, ma la non forma che non è se non — forma della forma, quindi per la sua funzione, poiché soltano nel suo emergere la forma sottrae spazio e tempo e sottraendo spazio e tempo sottrae se stessa, e l’altro si manifesta. Ma, mentre nella forma la sua non—forma non è che il suo atto, la sua resistenza, la non-non-forma della non-forma è un altrove, cioè fuori dello spazio e del tempo della forma». Stupendo! . J PIÙ’ CHIARO DI COSI ... La prima chiesa ad essere costruita sulla Luna sarà una chiesa cattolica. Un parroco di Buxton, nella contea inglese di Derby, certo padre Alfred Baldwi, ha infatti prenotato mezzo ettaro di terra lunare presso la Società americana per lo sviluppo interplanetare. La prenotazione è costata al suddeto sacerdote un dollaro. Insieme con i diritti di acquisizione dell’appezzamento, egli si è assicurato anche la compartecipazione allo sfruttamento delle risorse petrolifere e minerarie della Luna. Nel distretto di Kumanovo, nella Macedonia, alcuni vii aggi sono stati abbandonati perché le case cadevano in pezzi In una fabbrica di automobili a Kragujevac Dopo una sensazionale scoperta IL DIARIO DI NJEGOŠ tra poco alle stampe Era noto che il maggior poeta jugoslavo, Petar Petrović-Njegoš, aveva lasciato un diario intimo, ma nessuno sapeva dove si trovasse. Alcuni giorni fa lo storico Pero Soč è rientrato a Belgrado dalla Francia recando con se il prezioso manoscritto. Egli aveva scoperto che il diario di Njegoš si trovava in possesso di Ksenija Petrovič, figlia dell’ex re Nikola, attualmente residente a Nizza, ed era riuscito a farselo consegnare. Il diario di Njegoš è ottimamente conservato e rappresenta un’opera preziosa per la conoscenza del sovrano montenegrino e del suo tempo. In esso, oltre alle note in francese e in italiano, si trovano alcune liriche amorose e appunti di carattere intimo. * Gli «Appunti sulla guerra di Liberazione», il famoso lavoro di Rodoljub Còlakovié, saranno ristampati fra breve dalla casa editrice belgradese «Prosveta». * Skoplje avrà una Galleria d’arte permanente. Finora le mostre d’arte venivano tenute un po’ dappertutto e la necessità di una sala d’esposizione si faceva particolarmente sentire. Questo padiglione si trova in fase di completamento sulla riva sinistra del fiume Vardar e verrà inaugurato il I Maggio. * I più noti letterati della Macedonia che sono nello stesso tempo traduttori hanno organizzato recentemente una serata letteraria nel corso della quale hanno letto brani di prose e poesie dì autori stranieri. * Anche Sarajevo avrà quest’anno .i suoi «Giochi estivi» come Dubrovnik. In programma sono concerti di opere straniere ed jugoslave, nonché danze folcloristiche. Le manifestazioni avranno luogo nella città vecchia. * Alcune case editrici tedesche hanno deciso, dopo brevi trattative, di stampare le opere di noti scrittori contemporanei jugoslavi. La «Aufbau» di Berlino stamperà tutta l’opera di Ivo Andric, mentre la «Rutten und Loenig» quella di Miroslav Krleža. Altre case editrici si interessano alle opere di Oskar Da-vičo, Mirko Božić, Ranko Marinkovič, Branko Čopič, Čamil Sijarič ed altri scrittori jugoslavi. Ivo Andrić lavora intorno a un nuovo romanzo dal titolo «Sarajevska kronika». * In una seria di film simili, in quanto al genere, a quelli che hanno seguito «Pane, amore e fantasia», i cinematografari francesi hanno trovato il successo del momento. Dopo «Buonasera, Parigi» e «Buongiorno, amore» è la volta del film «Buongiorno, tristezza». Esso sarà girato in cinemascope ed avrà per principali interpreti Deny Robin e Daniel Gelin. La trama è tratta dal,'famoso omonimo romanzo di Francois Sagan. Si è appena spenta l’eco dei disastri provocati in Macedonia dalle lavine che staccandosi dai fiancai dei monti irrompevano nelle vaili travolgendo tutto quanto incontravano sui loro cammino, ed ecco che si annunciano nuovi danni. Nel distretto di Kumanovo la terra si muove e interi villaggi si mettono in viaggio. Un giorno i contadini del villaggio di Kokošinje si accorsero che qualcosa non era a posto. Di notte sentivano lontani boati sotterranei. La gente pensava trattarsi dei fenomeni che di solito precedono i terremoti, ma terremoti non ce ne sono stati. Tuttavia la popolazione era ben lontana dall’essere calma e senza paura. Nell’attesa che qualcosa accadesse le notti erano lunghe. Poi una mattina, quando la neve cominciò a squagliarsi, i contadini ancora mezzi addormentati scapparono fuori delle case. E allora compresero che l’intero villaggio si era mosso. Esso aveva cominciato a «viaggare», a scivolare e i muri delle case si aprivano come quinte di cartone. Gli abitanti del villaggio guardavano atterriti le loro case crollare. Non potevano farci niente, anzi facere l’unica cosa possibile: aubandonarono il focolare. In un altro villaggio, Kašanj, la terra cominciò improvvisamente a spaccarsi e lungo le strade si mostrarono crepe profonde. I contadini dapprima non fecero caso al fenomeno, ma si allarmarono ben presto-quando videro le case cambiare posizione e orientamento. Il pericolo era serio e nessuno si arrischiava a vivere ulteriormente nel villaggio. Quarantaquattro famiglie si trasferirono altrove abbandonando con l’amarezza che è possibile capire le loro case in pieno viaggio verso un (fiume locale. Mentre a Kumanovo, capoluogo dell’omonimo distretto, si cercava di correre in qualche modo ai ripari, giungeva notizia che nel villaggio di Gornja Jačinca ben tren-taquattro case stavano sprofondando nella terra. A tutt’oggi la situazione in molti villaggi è preoccupante. Quaranta case sono andate totalmente distrutte e circa ottanda altre sono danneggiate. Sembra una scena da film western, di Las Vegas, è fa-soma per le corse col ci ma, pur trattandosi di una località di cavalli che niente ha da vedere nema Gli abitanti delle zone colpite dallo strano fenomeno sono stati evacuati. Anche in altre località nel distretto di Kumanovo si sono visti interi villaggi e perfino colline mettersi all’improvviso in viaggio. Allora le case crollavano e la terra si solcava di crepe o addirittu-zo sprofondava. Nel pozzo l’acqua spariva creando così altre complicazioni. L’ingegnier Jakovljev, il quale conduce da molti anni rilievi geologici nel settore di Kumanovo, è dal parere che non esista alcuna barriera che possa trattenere le superfici in movimento. Ciò non significa però che sia impossibile lottare con un certo successo contro il fenomeno. Secondo l’ingegnier Jakovljev è possibile intraprendere delle misure passabili di successo a patto che ciò si faccia prima che il pericolo si annunci. In movimento sono larghe superfici di terra. Qualora la massa in mqto fosse profonda solo qualche metro si tratterebbe di decine di milioni di metri cubi di terra che vanno a spasso. Un gruppo di tecnici ha recentemente visitato la zona. La loro jeep si apriva a fatica la strada nel fango formatosi copioso dopo abbondanti piogge. Il villaggio di Gornja Jačinca, a cavallo del fiume Krivo, è cacciato in mezzo ad alte montagne. La jeep non è riuscita a raggiungerlo ed il gruppo dei tecnici che l’occupava è stato costretto a percorrere cinque chilometri a piedi. Ad un certo punto incontrarono alcuni contadini che avevano lasciato le proprie case pericolanti e stentavano ancora a rendersi conto di quanto era accaduto. «Quando le case di un villaggio vicino presero a crollare — ha raccontato uno dei contadini — pensammo si trattase di un fenomeno strettamente locale. Invece due giorni più tardi la cosa si ripeteva anche nel nostro villaggio. Dalle fondamenta delle case cominciò ad uscire fango e così pure dai pozzi. L’intero paese pian piano affondava nella melma. La mia casa dapprima si inclinò, poi i muri si spaccarono e fummo costretti ad abbandonarla». Un altro contadino ha aggiunto: «Per alcuni giorni mi sono rifiutato ad abbandonare la casa, resistendo al fango che cresceva. Il bestiame si faceva sempre più inquieto e alla fine fui costretto a metterlo in salvo altrove. Del mio villaggio non rimarrà più nien- te.. . E pensare che volevo costruirmi una casa nuova! Questa zona non è fatta per costruirvi case.» Di questo parere sono pure i tecnici del comitato di soccorso di Kumanovo, i quali hanno detto che le case crollate non potranno più essere ricostruite nello stesso luogo. Il disatro è anche maggiore se si pensa che anche i campi sono spariti sotto il fango. La scienza spiega il fenomeno di intere superfici in movimento come conseguenza del lavorio delle acque sotterranee. L’acqua incastrata fra gli strati impermeabili e non impermeabili del terreno provoca il cedimento dei primi, che poi scivolano sui secondi. La Macedonia è prevalentemene montuosa. La formazione geologica e i fattori climatici facilitano lo scivolamento di notevoli superfici. La gran parte delle montagne è nuda, senza boschi e pertanto non è difesa dal lavorio dell’acqua. In conseguenza della superficie non impermeabile l’acqua sprofonda nella terra fino agli strati impermeabili e provoca lo slittamento. Le zone «inquiete» in Macedonia sono molte e secondo il parere dei tecnici il fenomeno si trasmetterà pure ad altri luoghi se negli anni che seguono ci saranno pioggie abbondanti. La Macedonia è la Repubblica jugoslava nella quale si registrano più frane; ce ne sono dappertutto e minacciono grandi complessi seminati, chiudono i canali di irrigazione, le strade, le ferrovie e sono un continuo pericolo per almeno 148 villaggi. Finora è stato fatto 'molto per combattere le frane. Oltre mille ettari di terreno franoso è stato rimboschito e sono stati gettati oltre 140 mila metri cubi di cemento armato nonché 430 mila metri cubi di altro materiale per trattenervi i tereni franosi. La battaglia si sposta ora nel distretto di Kumanovo ed è possibile credere fin d’ora che la tenacia e la costanza degli uomini avranno ragione dei capricci della natura. FERVONO I PREPARATIVI per il festival di Pola POLA, aprile — A quanto sembrai, il programma del III. Festival della cinematografia jugoslava, da noi pubblicato in una delle precedenti edizioni, subirà qualche piccola modifica per cause d’inidoiie tecnica. Alcuni- dei films' previsti, per la precisione, non potranno essere terminati a tempo. Oggigiorno, secondo, quanto ci viene comunicato, sii è ini grado di affermare che all’Arena saranno protettati, dal 14 al 25 luglio, i seguenti films, di produzione nazionale: «La piccola Jole« (diretto da Nik-sa Fui,gazi eri intenpiretato da Anta Nialis, Dejan Dubajiić e Ksenija Damian); «L’asisedio» (regia Branko Marjanovič, con Boris' Buža-nčić, Relja Basic, e Goranka Vrus) della «Jadran Film» di Zagabria; «Han-ka» (regia di Slavko Vorkapié, parai principiali: Jovan Miiičlelvić e Mira Stupica); «Sotto sospetto» (regia Branko Belan, interpreti Milorad IL CERCHIO DI E. WALLACE — Ho bisogno che mi dica quello che le è avvenuto nella visita che ha fatta a Oslow Gardens. Anna gli fece un fedele e particolareggiato racconto di quella visita; e quando ebbe finito, l’ispettore le chiese: — Quando è stata che lèi si è accorta che non vi era più il pugnale? — E’ stato mentre ero in giro per la sala per esaminare le cose che vi erano esposte, nel tempo in cui Wil-lngs era andato a prendere il mantello. E come sta il bel Don Giovanni? — Sta bene — disse Parr. — Ho paura che guarirà . .. cioè, voglio dire che sono contento di sapere che va meglio. E anche Willngs si accorse soltanto allora della mancanza del pugnale? Ella accennò di si. . — Lei portava un manicotto? — riprese Parr. — Sì — rispose ella. — Si sospetta che vi abbia nascosto dentro il pungale, non è vero? — Lei teneva questo manicotto in mano, quando è entrata in casa a Hatfield? Ella rifletté un istante. — Sì — confermò poi. L’ispettore si alzò. — E il trattamento, qui . . :? Può procurarsi tutto quello che le abbisogna? — le domandò bonariamente. — Tutto, grazie . . . dalla prigione — rispose Anna fermamente. * L’attentato contro Raffaele Willings aveva portato il panico nel Gabinetto. L’ispettore Parr si accorse che le cose si mettevano male non appena fece ritorno al suo ufficio. Del resto, l’ansietà del Primo Ministro era giustificata; il «Cerchio Rosso» non lasciava indovinare nè quando nè su chi cadrebbe il prossimo colpo. L’ispettore fu chiamato a Downing Street, dove per la prima volta, ebbe un colloquio riservatissimo di due ore col Primo Ministro. A questa conferenza seguì in gran segreto una riunione di Gabinetto, come tutti i giornali non mancarono di riportare. In città subito si diffuse la voce che la vita del Primo Ministro era stata minacciata, e la notizia, di cui si ignorava la fonte, non fu nè confermata nè smentita. Quella sera, ritornando a casa, il signor Yale trovò l’ispettore Parr che lo attendeva sulla porta. — Ci sono delle novità? — domandò subito. — Ho bisogno che lei mi aiuti — gli rispose Parr. Ma non disse altro fino a che tutti e due vnon si trovarono comodamente installati nelle poltrone accanto al caminetto del salotto dell’illustre psicometra. f — Lei, signor Yale, sa già che me ne debbo andare — disse Parr, melanconicamente — ma ora il Primo Ministro mi ha fatto capire che farei bene ad andarmene un po’ prima di quello che mi sarei aspettato. Hanno indetta una riunione di Gabinetto per discutervi i metodi impiegati finora dalla polizia, e io sono già stato avvertito dall’Intendente che domani sera dovrò partecipare a una seduta informativa in casa del Primo Ministro. — E che cosa è questa idea? — fece Yale. — Vogliono sentir me — proseguì Parr. — Dovrei tenere una specie di conferenza per spiegare ai membri del Gabinetto in qual modo ho proceduto fin qui contro il «Cerchio Rosso». Lei, probabilmente, sa già che mi sono stati dati dei poteri straordinari . . . Ma, finora, nessuno mi ha mai chiesto di riferire al Governo nè come ne abbia usato, nè quello che sia venuto a scoprire. Orbene, mi propongo di dire tutto venerdì sera, ed ho bisogno del suo aiuto. — Ma lei non ha che da domandarmelo, caro amico! — rispose Yale calorosamente. E Parr continuò: — Attorno a questo «Cerchio Rosso» vi sono ancora molte cose che per me sono un mistero; ma posso anche dire che in molte altre ho già incominciato a vedervi chiaro. In questo momento, per esempio, ho l’impressione che essi abbiano delle intese con qualcuno della Direzione della polizia. — E’ un’idea che è già venuta anche a me — disse prontamente Yale. — Ma perchè dice questo? — Perchè capitano certe cose ... — rispose Parr len- tamente. — Gliene dirò una, per esempio. Sandro Beard-more, l’altro giorno, ha trovato tra le carte di suo padre una fotografia, e me l’ha spedita per posta. E’ arrivata benissimo: la busta aveva tutti i suoi sigilli intatti; ma quando l’ho aperta, dentro vi ho trovato solo un foglio di carta bianca. Ne hò subito parlato con Beardmore, ed egli mi ha detto di aver dato da impostare quel plico alla Drummond; ma mi ha anche giurato di essere rimasto sulla soglia della porta per vedere se ella realmente lo imbucava nella cassetta delle lettere, dall’altra parte della strada. Ora, se le cose stanno così, quel plico non può essere stato manomesso che dopo il suo arrivo alla Direzione. — Che cosa era quella fotografia? — domandò Yale. — Era un’istantanea di un’esecuzione capitale, o il ritratto di un condannato a morte; una fotografia che si refireva alla mancata esecuzione di quel certo Lightman, il quale ebbe salva la testa per una sbadataggine del boia. Così almeno credo, ma non ne ho veduto nulla. Era giunta al vecchio Beardmore il giorno prima della sua morte ... Se ha fatto attenzione, a tutte le vittime del «Cerchio Rosso» sono sempre accadute delle cose strane, alla vigilia della loro morte ... Il signor Sandro l’ha trovata, e, come dicevo, me l’ha mandata a . . . — A mezzo di Anna Drummond? — disse Yale, ironico. — In questo caso, caro amico, ritengo che ella ha torto di sospettare della direzione. Quelli ragazza è dentro il «Cerchio Rosso» più di quello che lei s’immagina. Veda: ieri sera ho perquisito la sua abitazione; ecco quello che vi ho trovato. Andò per un’istante nell’anticamera, e ne ritorno con un pacco avvolto in carta scura. L’ispettore era tutt’occhi. Quando Yale ebbe tagliato lo spago al pacco e tolta la carta che lo avvolgeva, vennero alla luce un guanto con manopola e un coltello dalla lama lunga affilata. — Questo guantone fa il paio con quello che è stato trovato nello studio di Froyant, e il coltello è identico a quello dell’assassino. — Sì, è quello della mano sinistra; quello sullo scrittoio di Froyant era della mano destra — disse. — E’ un guanto da automobilista, molto usato. Chissà a chi apparteneva? E se provasse colle virtù psicometriche, signor Yale? — Mi sono già provato — rispose l’altro, scuotendo il capo. — Ma il guanto è già passato in troppe mani, e le impressioni che ne ricevo sono molto confuse. Ad ogni modo, questa scoperta ribadisce quello che ho affermato: che la Drummond è impegolata con la combriccola, come nessun altro. Yale riavvolse il guanto e il coltello nella carta, legò il paco e si rivolse di nuovo a Parr: — Quanto a quello che lei mi ha detto . . . per venerdì, creda che sarò felicissimo di assisterla il meglio che potrò. — Quello che mi occorrerebbe da lei — disse — è che mi riempisse quelle lacune che posso lasciare. Ah, perchè non può esserci anche «mammina» ... — esclamò con rimpianto, all’improvviso. — Che «mammina»? — fece Yale, stupito. Mia nonna — rispose Parr semplicemente — la quale è il solo vero detective in Inghilterra, eccetto, ben inteso, lei e me. E per la prima volta Leopoldo Yale ebbe motivo di sospettare che il suo amico Parr avesse dello spirito. In quel periodo di generale trepidazione e mentre il nome del «Cerchio Rosso» era su tutte le bocche, per una curiosa coincidenza non passava giorno senza che seguisse qualche avvenimento sensazionale. Ma probabilmente nessun avvenimento commosse l’intera città più di quello annunziato a lettere di scatola dal giornale che cadde sotto gli occhi di Yale la mattina dopo, mentre egli, seduto sul letto, si sorbiva la sua prima tazza di tè. Anna Drummond era fuggita dal carcere! Nelle cinematografie si vede spesso qualcuno che scappa dal carcere: una fuga, ben simulata, dal lugubre penitenziario di Datmoor, ad esempio, ha avuto sullo schermo un successo colossale. Ma nella storia delle prigioni non si era ancor mai dato che una donna fosse fug-igta da Holloway. Ma ora era accaduto che la sorvegliante, entrando la mattina dalla Drummond, ne aveva trovata la cella vuota. Ce ne voleva per isconcertare Yale; ma questa notizia lo lasciò sbalordito. Leggeva e rileggeva da capo a fondo il racconto dell’evasione, ma alla fine era nelle nuvole come da principio. Margotto, B. Zajčanim, Tamara Mar. kovic e M. Aljinovié) della «Bosna Film» dii Sarajevo; «Solaja» (regista Vojo Namovié, -protagonisti Milivoje Zivanović, Rade Markovič e Olivera, Markovič) della «Studio Film» di Sa/rajevo; «I passaggeri dello . Splendid» (ragia Miljenko Štrbac; attori principali Dragutin Tadič), «La canzone della coluibri-ina» (dirótto dia. Radoš Novakovič, protagonisti Severin Bjelić, Miša Mirkovič, Mavid Popovič, Milena Diapčević) e «La ricercai» (regista ZorZ Sktrigin coin Slobodan Perovič, Ljubiša Jovanovič, Vera Todorovič Milena S-iijački) delia «UF-US» di Belgrado, nonché '«il falso Imperatore» (dlirelto da Velimir Stojanovič ed i-nterpretalto da Ljuba Tadič, Vasia Tadič, Peter Vujovič e Dubravka, Gal) della «Lov-čen Film» dà Titograd. E’ date per centa pure la programmazione di alcune pellicole realizzale dai nostri produttori in coo-produizionie con la Francia («Quando viene l’amore», regista Maurice Clouche con Sitane Potokar, Milan Miloševič, ,Su,sette Mais, Vera Talchi e Metka Gabrijelčič e «Gubijah» (dal tìtolo intraducibile) direto da Robert Daranie con interpreti principali Viktor Staréto, Jean Marais, Kerina, Delia Scala e Jelena Ko-seljevič) e con la Germania («L’abisso», regista Boško Kosanović e interpreti Ilija Djiuvalekovski, Roll Wanke, Katerina Meibe,rg e Mariana S-emauer). Presentemente sono in cantiere altre otto peUicolle e cioè «Non volitarti, figlio» della «Jadran film», «Nella valile della pace», della Triglav Film», «L’ultimo binario», «Ragazzi .grandi,» e «Zenica» della «U.FUS», «Piccoli e grandi» del-l’«Avala», Cattivo denàro» e «Il pane -che mangiavamo» della «Lovčen Film-». Sia iq-uaLcuino di questi film s'arà ulitimalto ira tempo utile verrà linclius'O alU’ultimo momento nel programma del Festival. Mentre -a (Pola proseguano i lavori di .restauro alila sede perm amentia deU’E,mte Festival, a Belgrado si .sono -riuniti j produttori cinematografici, che hanno approvato nella sua totalità1 di lavoro svolto dall’ul-Itima seduta del comitato direttivo. Tra non molto sii riuniranno pure -le Cas’e 'distributrici e le Aziende cinematografiche che stenderanno i toro piani per l’attività in. tono miniarle idei Festival. Il 17 aprile, infi. ne, isi riunirà nuovamente, a Zagabria-, il comitato direttivo, per fare il punto della situazione. Urna terza iseduta di -questo comitato dovrebbe- svolgersi -nel maggio prossimo a Pala. LA LOTTA CONTRO GLI STUPEFACENTI COLPITA NEL MEDIO ORIENTE LA RETE DEGÙ SPACCIATORI li. Per trovare le prove, la polizia dispose attorno alla villa della ragazza un numero invisibile di poliziotti, in apparenza venditori ambulanti e manovali per la riparazione delle strade, muniti di trasmittenti e macchine fotografi-eh» riceventi, nelle borse a mano o nei carrettini. Quando arrivò «Monsieur Marius» in persona la villa pullulò ad un tratto di poliziotti l’intero stato maggiore della banda venne catturato. Con la fine del 1953 circa 200 trafficanti italiani e francesi di stupefacenti erano stati arrestati. Il traffico degli stupafacenti dall’Europa agli Stati Uniti era ridotto del 40%. Con la liquidazione dei centri di traffico clandestino in Italia e Francia, la polizia internazionale era pronta per la nuova fase della lotta. La maggior parte dell’oppio e della morfina che in Europa era trasformata in eroina sembrava venire da una sola località: Bei-ruth. L’agente del Dipartimento di stato americano ebbe l’ordine di spostare il campo della sua attività dall’Italia e dalla Francia al Levante. Riuscire a mettere piede nella consorteria criminale, relativamente ristretta, della capitale del Libano era più difficile che non a Roma o Parigi. A poche ore dai primi approcci, Siragusa e i suoi uomini si accorsero di essere sotto la vigilanza di un bel elaborato sistema di sicurezza anti-poliziesco, composto da autisti di piazza, camerieri di caffè e personale d’albergo. Ma con la scaltra assistenza di un agente speciale della polizia libanese, che era un ex-con-trabbandiere di stupefacenti ben noto, nel Medio Òriente, gli agenti americani incominciarono a conoscere a poco a poco i principali personaggi di quella che era evi-dentimene una vasta rete di traffici. Il capo dei trafficanti era un vecchio delinquente, certo Abou Saya, ai cui ordini agiva una TELESCRIVENTE DUE TIFOSI del «Flamengo»-, squadra vedetta del campionato di calcio brasiliano, sono morti per paralisi cardiaca, dovuta all’emozione nell’ap-prendere che i loro beniamini si erano assicurati il primo posto in classifica. Essi sono Leopoldino Sampaio, consigliere del comitato olimpico brasiliano, rimasto stecchito nel momento in cui il «Flamengo» segnava la terza rete contro 1’«America» ed un altro tifoso di 69 anni che è spirato presso l’apparecchio radio al termine della radiocronaca dell’incontro. BEN TRE VOLTE è svenuto il professore di genetica australiano, John Bennet, mentre si stava svolgendo la cerimonia nuziale in cui si univa in matrimonio con una figlia dell’Alto commissario australiano a Londra, White. Il povero professore, dai gusti semplici, è rimasto scosso dall’imponenza dellfAbbazia e dalla pompa del cerimoniale. BLOCCATO DA UN BRANCO DI PESCI è rimasto il motopeschereccio «Taggia» mentre era intento alla pesca al largo di Punta Prino nei pressi df Imperia. La sua rete si era incagliata ih un grossso branco di ma-schioni, caratteristici pesci di colore giallo paglia. PUNTANDO PER LA 21.ima volta sul 17, Winston Churchill ha vinto una posta di poco conto alla «roulette» di Montecarlo. Evidentemente la sua abilità nel gioco è ben inferiore di quella in politica! Comunque è stato applaudito egualmente, mentre, smesso di giocare, accendeva il caratteristico sigaro. PROTESTE sono state sollevate all’ONU da parte dell’India dell’URSS, della Birmania e della Siria per il fatto ohe gli USA abbiano in programma per il corrente mese quattro esplosioni termonucleari sperimentali negli atolli del Pacifico. La protesta sostiene che gli esperimenti rappresenteranno un pericolo per gli abitanti delle isole vicine, fiduciariamente amministrate dagli USA per conto delle Nazioni Unite. UN MORTO è stato graziato recentemente in Italia. Il Ministro della Giustizia di Roma ha disposto, infatti, accurate indagini per appurare le eventuali responsabilità, che hanno portato ail'erroi? V aro cratico per il quale tra i 100 graziati dal Capo dello Stato, v’è anche certo Gianbattista Scarandino, morto sin dal luglio 1955 nel carcere di Porto Azzurro. TEMPERATURE 700 volte più alte di quelle del sole sono state ottenute artificialmente nel centro studi delle forze aeree americane. Il risultato ha ottime prospettive per servire in un eventuale impiego industriale e per ulteriori ricerche. Queste temperature possono raggiunger© i 400.000 gradi Fahrenhait e sono prodotte mediante lo sprigionamento di energia e-Jettrica in un piccolo volume di gas inerte sotto pressione. complessa organizzazione estenden-tesi nel Libano, in Turchia, in Siria e in Grecia. Suo braccio destro era Ahmed Ozsayer, un turco che comprava l’oppio greggio dai coltivatori del suo Paese, facendolo arrivare nei depositi del Saya nel Libano e in Siria, da dove veniva spedito per la Grecia e la Francia. In questa operazione collabora-rono le polizie di tutti e cinque i Paesi interessati, e la presa in trappola di Saya fu un vero capolavoro d’astuzia. Un agente che si faceva passare per commerciante americano di dubbia fama, a nome «Mr. Johnson», aveva concluso affari con il capo dei trafficanti,. mettendolo in seguito a parte di un piano ambizioso: alcuni piloti del Servizio Trasporti aerei dell’Esercito americano — così gli disse — erano disposti a portare stupefacenti in Europa. Naturalmente era tutta una messa in scena, compreso il «buon amico» Tenente Marcus, falso pilota che entrò subito nelle simpatie di Abou Saya, tanto da essere spesso invitato in casa di costui. Messolo alla prova, Abou Saya decise di fidarsene. Gli propose perciò un grosso affare di morfina, da trasportare in Europa. Contemporaneamente in Turchia, la polizia preparava un altro trabocchetto per Ahmed Ozsayer. Siragusa e il capo della Pubblica Si-curezzza greca, Gerasimos, l’uno nelle vesti di un ufficiale americano truffaldino e l’altro in quelle di un fabbricante greco d’eroina, riuscirono a conquistare la fiducia del contrabbandiere, che era disposto a vendere loro 250 kg di oppio. Intanto a Beiruth il «tenente Marcus» s’accordava con Abou Saya sul prelevamento in casa di questi della morfina. La polizia avrebbe disposto un cordone intorno all’isolato: se il tenente fasullo fosse uscito dall’abitazione soffiandosi il naso, significava che aveva con se il narcotico e i poliziotti dovevano intervenire. All’apuntamento trovò Abou Saya di cattivo umore. Lo molestava il pensiero della visita compiuta in mattinata dal «tenente Marcus» all’Ambasciata americana. Evidentemente lo aveva fatto pedinare. Tuttavia, dopo molte tergiversazioni, Abou Saya si decise. Dette un ordine e due sgherri con tanto di barba si presentarono con la merce in pacchetti ben confezionati. Il finto trafficante pilota aveva appena finto di esaminare gli involti che avvenne la catastrofe: gli agenti in servizio fuori, convinti che al collega fosse toccata qualche disgrazia, irruppero in casa. I due uomini di Saya afferrarono i sacchetti e scomparvero istantaneamente, portando con se il materiale compromettente. Per fortuna il «tenente Marcus» ebbe prontezza di spirito: «Maledetta polizia, non mi prenderete vivo», gridò e si gettò contro un poliziotto. Questi comprese le iniezioni dell’agente. In colluttazione con lui lo ammanettò, trasferendolo alle carceri assieme a Saya e ai di lui accoliti. In casa non si trovò traccia di stupefacenti, ma in cella il tenente fasullo, scagionato agli occhi del trafficanti dalia sua coraggiosa lotta con il poliziotto libanese, venne a sapere che la morfina era custodita in uno scompartimento segreto di un grosso armadio. La morfina venne trovata e il carico delle prove era così completato. In Turchia Ozsayer cadde nella trappola tesagli, mentre in Siria la polizia riuscì a individuare un forte deposito di narcotici. L’operazione era così conclusa e l’organizzazione dei trafficanti nel Medio Oriente colpita gravemente. Ma la guerra contro i trafficanti di stupefacenti è ben lontana ■ dall’essere vinta. La collaborazione della Interpol si fa perciò sempre più stretta, mentre aumenta il senso di responsabilità dei Paesi produttori di stupefacenti. Intanto negli USA si sono ottenuti risultati concreti. L’eroina trovata in possesso di persone dedite agli stupefacenti, arrestate negli ultimi tempi, era pura soltanto per il 10%, tanto debole cioè che in molti casi i soggetti al vizio reagiscono alle cure senza i sintomi violenti che solitamente accompagnano la privazione della droga. Il prezzo degli stupefacenti, inoltre, è salito alle stelle, per cui sono ormai alla portata di una ristretta categoria di persone, molto abbienti. s. m. * Nelle vicinanze di Sao Joaquin (Brasile), cresce una pianta chiamata «orope» dagli abitanti del luogo, la quale emette di notte raggi luminosi che permettono di leggere il giornale. Questa potenza luminosa viene conservata dalla pianta anche dopo che é stata raccolta e messa nei vasi/ ***************'W*** * * * %****■ Brevi de! cinema Si è svolto nei primi primi tre giorni di aprile al Cairo un Festival del cinema italiano, durante il quale sono state proiettate le pellicole «Il continente perduto». »Gli innamorati» e «La strada». * «La parola», il film di Dreyer, ha ricevuto un nuovo premio. Si tratta del Golden Globe, il premio della stampa di Hollywood. Questo film aveva ricevuto precedentemente il Leone d’oro alla Mostra di Venezia. * Dopo l’ultimo colpo di manovella al film «Gervaise», l’attrice Maria Schell si è prodotta alla televisione francese in una trasmissione dedicata a un film comico di Cristian Jacque, «Tutti i giovanotti del mondo». Questa pellicola ha in breve tempo colto entusiastici consensi in tutte le città francesi. * Il regista italiano Castellani, del quale avemmo occasione di vedere il film «Romeo e Giulietta», sta preparando un altro lavoro in chiave neorealista. Il film si chiamerà »Sogni in cassetta» e tratterà della vita dei giovani d’oggi. I principali pratagonisti sono tre studenti, due ragazze e un giovanotto. Castellani intende affidare queste parti ad attori non professionisti e sta attivamente cercando volti nuovi. * Dopo Toulouse Lautrec e Van Gogh è la volta del pittore italiano Modigliani ad apparire sullo schermo. Si va infatti preparando in Francia un film sulla vita di questo famoso pittore. Mel Ferrer sosterrà la parte del pittore ed avrà a suo fianco Francoise Ar-noul. La regia è stata affidata a a Max Ophuls. * Fino ad oggi ben dieci attori si sono susseguiti sullo schermo nella parte di Tarzan, che è così un personaggio perennemente giovane e si può dire immortale. L’undicesimo Tarzan è ora Gordon Scott, il quale girerà in Africa una serie di film per la televisione americana. CAMPIONATO JUGOSLAVVO DI CALCIO — I. LEGA CICLISMO RIAPERTA LA LOTTA pe r i ! primato e 1 la retrocessione A lezzo passo i( liso del capolista Partizan - LHojduk in pericolo! *|§ I risultati Crvena zvezda — Hajduk 2:0 Partizan — Spartak 2:2 Budućnost — Željezničar 7:0 Zagreb — Dinamo 2:0 Sarajevo — Radnički 3:1 Proleter — Velež 1:2 Vojvodina — BSK 0:1 La eia s si fi ca ' Partizan 18 13 3 2 52:21 29 Crv. zvezda 18 11 6 1 38:14 28 Radnički 18 8 4 6 39:32 20 Sarajevo 18 9 2 7 28:31 20 Velež 18 7 5 6 31:28 19 Dinamo 18 8 3 7 29:32 19 Spartak 18 6 6 6 30:30 18 Budućnost 18 7 3 8 33:41 17 Vojvodina 18 4 8 6 33:28 16 BSK 18 6 4 8 29:34 16 Zagreb 18 5 3 10 30:30 13 Hajduk 18 5 3 10 30:33 13 Željezničar 18 4 5 8 20:35 13 Proleter 18 5 1 12 26:59 11 La quinta giornata di ritorno del massimo campionato jugoslavo è stata giocata all’insegna dell’incertezza, per la qual cosa non sono mancate le grosse sorprese. Ha incominciato il Partizan, nell’antici- -po di sabato, a dare il primo grosso dispiacere ai propri sostenitori, non essendo andato oltre un pareggio nell’incontro casalingo contro lo Spartak e facendosi così avvicinare dalla Crvena zvezda, ora ad un solo punto dalla squadra di Bobek. E buon per il Partizan che Tomaševič, proprio allo scadere del tempo, non ha segnato un gol facilissimo, ma, cercando il difficile, ha colpito la traversa con una cannonata da tre metri. La Crvena zvezda non si e fatta sorprendere dai pur combattivi compagni di Vukas, ed alla presenza del ministro degli esteri belga Spaak, ha regolato con un gol per tempo l’Hajduk, il quale ha raggiunto ii penultimo gradino della classifica, con la prospettiva di... retrocedere! Chi ha approfittato del passo falso dei «maestri dei mare» è stato lo Zagreb, il quale, per nulla intimidito dal nome dell’avversario (Dinamo), lo ha messo fuori combattimento con uno secca doppietta. L’educazione ficica del lovorato-re è un fine particolare che la nostra società socialista si è posta dinanzi fin dai primi giorni della liberazione. «Mens sana in corpore sano-« significa progreiJlsoi produttivo', significa possesso dii quadri fisicamente e moralmente idonei. Oltre a tutto questo bisogna tener conto dei Iati agonistico e spettacolare. Lo sport istriano ha fatto notevoli passi in avanti in 10 anni. E di questo abbiamo già parlato accennando mesi or sono alle condizioni e forme di lavoro sportivo palesatesi, ai successi e alle deficienze. E’ da poco ufficiale la notizia che nel 1956 verrà appoggiata dalla G.oyientù popolare e dalla Federazione degli sports la costruzione di numerosi obiettivi sportivi in Istria. La regione ne aveva davvero bisogno. Ma mettendoci una mano sul petto possiamo con coscienza asserire che i dirigenti istriani abbiano svolto una saggia politica, una politica coerente e di massa? No, non lo possiamo. Il malie che tocca persino Fiume, nonostante le tredici «Partizan» del suo distretto, è forse più sentito nella nastra penisola che .altrove. E di questo è stato fatto più volte cenno, soprattutto alla necessità di porgere all’lsfria un aiuto tecnico e materiale consistente. Bisogna impostare altrimenti, in pratica. Sia detto per inciso, dappertutto, (vedi Pola, Rov,igno, Pisi-no, Arsia, Buie, Parenzo, Capodistria, Isola, ecc.) si dà enorme peso. al calcio e (forse è un pò la tradizione) minore attenzione alle «Partizan» che invece rappresentano il cuore diell’educazione fisica e agli altri sport popolani, che lan-guono nel dimenticatoio o quasi, quali ad esempio il nuoto,, onore e vanto nel passato di Pola Capodi-stnia, Isola, Riovigno, Pirano e Parenzo. Si potrebbero fare leve popolari, corse campestri, giochi popolari (.bocce, tiro della fune, ginnastica, tiro, a segno, piccola .pallamano, pallavolo, tennis da tavolo, schac-chi, atletica leggera., pallacanestro, ecc.). E invece poco o nulla. Qualcuno dirà che la maggioranza di questi sport stenta ad affermarsi. Niente di più errato. A Fiume e ia Zagabria la piccola pallamano ha ocfiiquistaito sportivi e! folle, per nulla inferiori a quelle del calcio. Gosi isi può dine, degli scacchi, del tiro alla fune, della ginnastica ecc. Il potenziamento della «Partizan» in Istria, sia nei, centri che nelle fabbriche e nei villaggi, si rende necessario. La gioventù delle campagne ama lo sport come la gioventù operaia e studentesca dei centri maggiori: basta saperla attivizzare. Per raggiungere questo- occorre iniziare con le «Partizan» dando ad esse in primo luogo uomini capaci di giudarle. Tornei interni nelle fabbriche, di Pola, Rovigno, Risi-no. Capodistria, Isola, Parenzo; giochi all’aperto nei villaggi, tornei fra studenti nelle scuole, il tutto seguito dal criterio del risparmio. Co- Altra mezza sorpresa è venuta da Osijek, dove il Proleter, dopo due vittorie consecutive, è caduto davanti al proprio pubblico con un Velež in giornata di grazia. Grosso punteggio a Titograd, dove la Budućnost, dopo alcune infelic esibizioni, ha potuto rifarsi davanti al proprio pubblico, subissando il malcapitato Željezničar sotto un fardello di sette goals. Sorprendente pure la vittoria del BSK a Novi Sad, contro una Vojvodina che sembrava in ripresa. Regolare, invece, la vittoria del Sarajevo sul Radnički. ZAGREB — DINAMO 2:0 (1:0). In una giornata grigia, dalla temperatura quasi invernale ed alla presenza dì .soli 10.000 spettatori il «derby» cittadino della capitale croata ,s'i è concluso con l’imprevista, ma meritata affermazione dello Zagreb, il quale, trovatasi di fronte una Dinamo abulica e priva di incisività, non si è fatto pregare ed ha incamerato due punti preziosissimi, che avranno un peso, forse anche decisivo, niella lotta per la salvezza. Lo Zagreb è passato in vantaggio al 10’ con un bel goal di Medved. Cinque minuti più tardi Firm tirava una bomba s'u calcio dal limite, mia la traversa respingeva il pallone, che pareva già in rete. Era lo is,tesso Firm però, al 22’ della ripresa, a segnare il secondo goal. Dello Zagreb sono piaciuti, oltre a Firm, il migliore in campo, Maček, Klajič e Rezar. Nella Dinamo grigiore generale. PARTIZAN — SPARTAK 2:2 (0:1) — Lo .squadrone di Babek è stato molto vicino alla prima sconfitta del girarne di andata. Proprio all’ultimo minuto della ripresa il centroattacco dello Spartak, Toma-Iševič s'i è travato sul piede un pallone da rete. Ha valuto però strafare ed ha colpito la traversa, facendo così sfumare un’occasione d’oro per vindere. Il Partizan, pur essendo stato territorialmente superiore, si è trovato in grave svantaggio al primo minuto della ripresa, quando Ognjanov segnava il Secondo goal per i propri colori. Lo sì con il sorgere di tante altre «Partizan» in Istria ,si seguirà la giusta ■strada della cultura fisica di massa, quella chiei i lavoratori intendano. Non ci si fraintenda: nessuno. vuole cancellare dalla faccia della terra il calcio o altri sport. Anche il calcio ha .il diritto di prosperare, 'tanto più che ci ha dato tanta gloria in patria e all’estero. Però è assurdo che piccoli collettivi si intestardiscano ,a voler avere la squadra di calcio sognano magari chimeriche mete, quando, c’è nell’a-zienida 'tanta altra brava gente che vuol fare dello sport e che ne è impedita per mancanza di altri fondi. I risultati Spai — Atalanta 0:8 Inter — Bologna 0:3 Genoa — Juventus 0:0 Torino — Lazio 2:2 Lanerossì — Milan 1:3 Fiorentina — N o vara 4:2 Triestina — Padova 1:0 Napoli — Sampdoria 3:1 Roma — Pro Patria 1:0 La eia ssi [fi c a Fiorentina 26 17 9 0 48:14 43 Milan 26 14 6 6 58:34 34 Inter 26 13 4 9 48:31 30 Atalanta 26 10 7 9 46:42 27 Lazio 26 8 11 7 37:33 27 Padova 26 12 3 11 34:33 27 Roma 26 9 9 8 33:32 27 Spai 26 9 9 8 32:31 27 Sampdoria 26 9 9 8 38:42 27 Juventus 26 6 14 6 22:27 26 Triestina 26 9 8 9 21:30 26 Napoli 26 8 8 10 38:39 24 Genoa 26 9 6 11 39:40 24 Torino 26 9 6 11 32:35 24 Bologna 26 9 5 12 50:44 23 Lanerossi 26 7 8 10 21:29 23 Novara 26 6 9 11 31:36 21 Pro Patria 26 1 6 19 19:75 2 Genova — Juventus 0-0. Pur avendo dominato la gara, il Genoa è stato costretto al pareggio dalla Juventus assai solida in difesa ma favorita dal gioco troppo stretto e individuale degli attaccanti rosso-blu. Dopo 10 minuti di iniziale prevalenza della Juventus il Genoa ha preso il comando del gioco ma le sue azioni nitide e sicure a metà campo perdevano di forza penetrativa al contatto delia difesa avversaria. Bologna — Internazionale 3-0 (0-0). Gioco equilibrato nel primo tempo durante il quale si sono a-vute alcune azioni ben costruite. Nel secondo tempo l’Internazionale per gioco offensivo troppo elaborato e la cattiva forma di qualche attaccante, non è riuscita a superare la difesa rosso-blu. Il Bologna invece è passato per ben tre volte. I Petroniani sono andati in vantaggio al 10’ per opera di Cervellata ed hanno replicato al 28’ con Randon, su rigore. La terza rete è stata segnata due minuti dopo da Pascutti. stesso Ognjamov aveva realizzato il primo al 43’ del .primo .tempo. Scosso dial doppio smacco il Partizan si portava all’attacco. Al 7’ e ai 21’ delia ripresa segnava con Kalqpero-vič e Valok. BUDUĆNOST — ŽELJEZNIČAR 7:0 (2:0) — Una pioggia di palloni ha riempito la rete del disgraziato Željezničar, capitato a Titograd proprio nella giornata della riscossa della battagliera Budućnost, scossa dia alouni inisuocessi consecutivi precedenti. Le reti sono fioccate una dietro l’altra, senza che gli o-spiti, i quali hanno tenuto sempre aperto il gioco, potessero opporvisi. La Budućnost .passava in vantaggio al 15’ con Nučekovič, imitato cinque minuti più tardi da Radovič. Nella ripresa segnavano ancora in apertura Krgin e Nučekovič su rigore. Al 20’ segnava ancora Krgàn, all 28’ Vasov.ič cd al 38’ concludeva la serie ancora Krgin. CRVENA ZVEZDA — HAJDUK 2:0 (1:0) — Con una rete per tempo, alla presenza di oltre 30.000 ■spettatori, fra i quali, ospite d’onore, il Ministro degli esteri belga Spaak, la Crvena zvezda si è imposta meritatamlente su un Hajdiuk più battagliero del previsto, ma battuto solo grazie ad una maggior precisione degli attaccanti avversari ed alla bravura di Beara, il quale, nell’iniconitro, contro i suoi vecchi compagni di squadra, ha parato moltissimi difficili palloni. La Crvena zvezda si è portata in vantaggio allo ,Scadere del tempo su calcio di rigore, realizzato da Ta-Sič. Nella ripresa, al 12’, segnava ancora Rudinski. VELE2 — PROLETER 2:1 (0:0) — Alla tattica prettamente offensiva del Proleter, gli ospiti hanno opposto un’intelligente gara di copertura e azioni in contropiede ohe alla fine, malgrado l’indi,scussa, superiorità territoriale del Proleter, hanno dato loro la vittoria. Le due reti per il Velež sono state realizzate da Miuj.ič al 17’ e 27’ della ripresa. Il punto dell’onore del Proleter è stato segnato su rigore da Kolakovič al 28’. SARAJEVO — RADNIČKI 3:1 0:1) — Dopo la fine del primo tempo, chiusosi a favore del Radnički per 1:0 in virtù della rete segnata al1 3’ da Prlinčevič, nessuno certamente pensava ad un oapovolgimen-ito della situazione. Il gioco è stato equilibrato, piacevole, ricco di belle trame e veloce. Il Sarajevo, incitato a gran voce dai tifosi, è partito all’attacco nella ripresa, segnava tre goals: al 13’ con il terzino B.iogradič, al 37’ con l’ala sinistra Živkov ed al 44’ con la mezz’ala destra Radičevič. BSK — VOJVODINA 1:0 (0:0) — Con un gol, realizzato da Josič all’ll’ della ripresa, il BSK ha conquistato idule preziosissimi punti, anche se non a conclusione di un’incontro che lo abbia visto superiore. E’ stata invece la Vojvodina a giocare dii più, ma è mancata in pieno nelle fasi conclusive degli attacchi che si perdevano in una lunga serie di combinazioni troppo oomplicatle ed infruttuose. L’incontro è stato comunque uno del più belli visti a Novi Sad, veloce e tecnicamente pregevole. Napoli — Sampdoria 3-1 (0-1). Il Napoli, già largamente dominato, è riuscito a conquistare la vittoria in un elettrizzante finale. Freddo-pioggia vento e infine, solersi sono alternati nel corso dei 90 minuti della partita al Vomero. Il Napoli ha attaccato, sia pure confusa-mente, in tutto il primo tempo, ma è stata la Sampdoria ad andare in vantaggio ai 12' con Tortul che na realizzato un calcio di rigore. Più chiuso ii catenaccio degii ospiti all’inizio delia ripresa, ma ii Napoli è riuscito a pareggiare al 18’ con Jepson. Ai 36' rigore a favore del Napoli il tiro di Pesaola è stato trasformato da Vitali. Gli azzurri hanno allora attaccato con maggiore impeto e al 40’ Pesaola, il migliore in campo, ha consolidato ii vantaggio dei padroni di casa. Spai — Atalanta 0-0. Il risultato premia l’Atalanta che, dopo un primo tempo giocato aperto per fronteggiare la lieve ma costante superiorità avversaria, si è chiusa nella ripresa in una stretta difensiva lasciando a Rozzoni e Lenuz-za il compito di disturbo nelle rare puntate in contropiede. Triestina — Padova 1-0 (0-0). Il Padova ha puntato decisamente al risultato pari, ignorando quasi del tutto l’arma offensiva. Al quarto d’ora della ripresa però la sua ermetica guardia si scopriva ed è stato goal. Un lancio in profondità di Brighenti, cui ha fatto seguito un rapido scambio Renosto-Dorigo, ha permesso a Zaro, abilmente smarcatosi, di infilare da pochi passi la porta padovana. Il goal è stato contestato dai bianco-rossi. Per proteste l’arbitro ha espulso Stivanello. Otto minuti dopo in seguito ad uno scontro Agno-letto-Zaro, l’arbitro ha espluso Zaro. Roma — Pro Patria 1-0 (0-0). Un goal segnato di testa da Prin su centro di Nyers al 31’ di gioco ha dato alla Roma la faticata vittoria sulla Pro Patria. Prin è stato pronto a intervenire al lancio di Nyers mettendo in rete alla destra del portiere. La Pro Patria ha fallito il pareggio nella ripresa con Benelli e la Roma al 22’ non ha per poco raddoppiato il vantaggio. PROBLEMI DELLO SPORT ISTRIANO MAGGIORI CURE alle discipline di mass;a CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO — SERIE A TUTTO SECONDO IL VUKSAN VITTORIOSO nella gara d’apertura stagione BELGRADO, 8 — E’stata aperta ufficialmente la stagione jugoslava di ciclismo su strada con la gara Belgrado — Petrovaradin — Belgrado di 135 km. La corsa si è svolta sulla falsariga della passata edizione. Un gruppo di coraggiosi è partito subito dopo la partenza e non si è fatto più riprendere sino alla fine. Nella bagarre finale, Vuksan, della Vojvodina di Novi Sad, ha dimostrato di avere ancora il fiato necessario per piantare in asso i compagni di fuga e presentarsi da solo sotto lo striscione di arrivo, precedendo di qualche centinaio di metri il belgradese Cvejin e il fiumano Jugo. Ordine d’arrivo: 1) Vuksan, della Vojvodina di Novi Sad, che ha compiuto i 135 km del percorso in 3 ore 40’3”, alla media oraria di km 36,600. 2) Cvejin, Partizan, a 27”, 3) Jugo, Rijeka, a 37”, 4) Golič, Partizan, a 37”, 5) Ožanič, Fo-tokemika di Zagabria, a 2’26”, 6) Krebelj, Partizan, a 2’26’, 7) Bajlo, Zara, a 2’44”, 8) Kulevski, Skoplje, a 4T0”, 9) Vukojevič, Partizan, a 4’59”, 10) Petrovič, Partizan a 5’23”. Col tempo di Petrovič si sono classificati Varga e Vaičić. A Louison Bobet la Parigi— Roubaix ROUBAIX, 8 L’asso del ciclismo, Louison Bobet è ritornato dome- nica ad una grande vittoria nella classica Parigi—Roubaix, terza prova dell’anno per il trofeo Des-grange—Colombo. Ordine di arrivo: 1) Louison Bobet, Francia, che compie i 255 km del percorso in 6 ore l’27”, alla media oraria di km 31,831. 2) Debruyne, Belgio, ad una macchina e mezzo, 3) Van Steenbergen, Belgio, 4) Forrestier, Francia, 5) Gauthier, Francia, 6) Lauredi, Francia, ■ tutti con ii tempo del vincitore. 7) Derick, Belgio, a 53”, 9) Robič, 12) Monti e altri con il tempo di Deryck. Vittoria di Vidan nella Coppa Stojan FIUME, 8 — Sul percorso Fiume—Ilirska Bistrica—Fiume si è svolta la tradizionale gara ciclistica per allievi «Coppa Stojan», che s’è conclusa in una volata di dieci corridori. Ordine di arrivo: 1) Vidan, Rog di Lubiana, che compie i 75 km del percorso in 2 ore 6T3”, 2) Run-ko, iRjeka, 3) Bajlo, Zara, 4) Star-čevlć, Fiume, 5) Stupar, Rog, 6) Marotti, Rijeka, 7) Cajhen, Rog, 8) Vič, Ilirija di Lubiana tutti con il tempo del vincitore. Dei capo-distriani Bestjak si è classificato 16. e Bertok 28. La Coppa Stojan è stata assegnata al C. C. Rijeka, vincitore della classifica a squadre in 6 ore 18’39”. LEGA REPUBBLICANA SLOVENA BATTUTE D’ARRESTO per Capodistria e Isola I risultati Capodistria — Triglav 2:4 Mladost — Krim 0:2 Tabor — Ilirija 4:2 Grafičar — Izola 9:0 Postojna — Slovan 0:1 La classifica Triglav 11 6 2 3 37:12 15 Krim 11 8 2 1 27:6 18 Trilgav 11 6 2 3 37:12 15 Mladost 11 5 1 5 16:15 11 Ilirija H 5 0 6 26:27 10 Slovan 11 5 0 6 16:19 10 Capodistria 11 3 2 6 18:46 8 Tabor 11 2 2 7 19:25 6 Isola 11 2 1 8 15:33 5 Postojna 11 2 1 8 13:30 5 CAPODISTRIA — TRIGLAV 2:4 (2:2) CAPODISTRIA: Kravos, Turči-novič, Omahen, Gombač, Santin, Vcrčon, Vatovec I., Benčič, Bertok G., Hočevar, Kavalič II. TRIGLAV: Höfler, Česen, Gav-rič, Čebulj, Perkovič, Grakar, Sku-lar I., Brezar II., Mihelčič, Skular II., Podlipnik. ARBITRO: Janežič di Lubiana. MARCATORI: ai 2’ Vatovec I., al V, 15’ e 65’ Mihelčič, al 20’ Bertok G., all’88’ Skular II. CAPODISTRIA, 8 — Passati quasi subito in vantaggio, i padroni di casa si sono fatti raggiungere dopo soli due minuti e quindi superare ai quarto d’ora con due reti, frutto più di errori della propria difesa che degli avanti avversari. Non si perdevano tuttavia di coraggio e poco dopo ristabilivano PREVISTO Torino — Lazio 2-2 (2-0). Nei primo tempo il Torino, attaccando con vivace foga, è riuscito a realizzare una bella rete al 10’ per merito di Buhtz e a consolidare il vantaggio con un tiro di Bertoloni al 31’, piuttosto avventuroso. Durante tutti i primi 45 minuti i laziali erano parsi risentire delle fatiche di due partite giocate nel corso della settimana,' ma nel secondo tempo gli ospiti si sono brillante-menti ripresi e dando prova di volontà di recupero e di molta volontà sono riusciti a raccorciare le distanze al 24, con una rete ottenuta da Vivolo, per una combinazione con i compagni del reparto avanzato. Al 38, in seguito ad una mischia Burini sfruttava l’occasione propizia per sospingere la palla in rete e ottenere il pareggio. Fiorentina — Novara 4-2 (3-1). Partita molto movimentata che ha visto la Fiorentina iniziare a piena velocità, tanto da condurre con 3 reti di vantaggio prima della fine del primo tempo. Vantaggio che ha consigliato ai viola di ridurre il ritmo offensivo, di cui il Novara approfittava per diminuire le distanze. In complesso piena superiorità della Fiorentina, il cui giocatore Montuori è l’autore di ben tre reti. Il primo goal si è registrato dopo soli 3 minuti di gioco, quando Montuori, superati tre avversari ha battuto Corghi. I Viola hanno raddopiato al 33’. Centro di Julinho, intervento di Montuori e nuova rete imparabile. 8 minuti dopo segnava Virgili su passaggio di Gratton. Al 42’ prima rete per il Novara ottenuta da Sa-vioni direttamente su calcio d’angolo. Nella ripresa la Fiorentina segnava la quarta rete al 3’ con Julinko. Ultima rete al 25. Centro di Savioni e goal di Massani da pochi passi. Milan — Lanerossi 3-1 (2-0). II Milan ha ottenuto al 10’ la prima rete. Ha realizzato Dal Monte. Al 18 seconda rete con Valli di testa. La reazione dei locali è vana. Nella ripresa, al 2’ su centro di Campana, Murolo segna il goal della bandiera, ma allo scadere del tempo terza rete degli ospiti. Centro di Beraldo, raccoglie Schiaffino che di testa manda in rete. le distanze, complice stavolta la retroguardia ospite. Si vedeva però che i rossi capo-distriani, i quali domenica scorsa avevano inflitto una dura lezione alla Mladost grazie a una partita giocata con grande impegno, non ingranavano a dovere. Parecchia la cofusione in difesa, dove si è peccato molto d’imprecisione e incertezza, specie il portiere, e i cui sbandamenti sono stati in de-finitva la causa della sconfitta. La mediana non ha legato a dovere con l’attacco che, rimasto così privo di un efficace appoggio, non ha potuto sfruttare le sue doti di velocità e incisività, apparse notevoli nella partita contro la Mladost. Una partita disgraziata, insomma, che a fare un bilancio obiettivo dei valori visti in campo avrebbe dovuto concludersi alla pari. Ma la palla è rotonda, come si sa, e vince chi meglio degli altri sa sfruttare gli errori degli avversari, ciò che il Triglav in defintiva ha saputo fare. Conclusosi il primo tempo in parità (2:2) i padroni di casa andavano all’attacco, ma gli ospiti non si facevano sorprendere. Passavano, anzi, in vantaggio, grazie a una papera collettiva della retro-guardia capodistriana. Poi il gioco si alternava e, quando il risultato sembrava ormai acquisito sul 3:2, uno spiovente da circa 25 metri di Skular II. sorprendeva Kravos spiazzato e il quarto goal era fatto. GRAFIČAR — ISOLA 9:0 (4:0) LUBIANA, 8 — L’Isola ha subito una sconfitta disastrosa nell’incontro che l’opponeva al leader della classifica. Se il successo dei padroni di casa, attualmente la compagine più forte e omogenea, era in y certo qual modo previsto e scontato in precendenza, il grave passivo isolano costituisce però una vera sorpresa. Tanto più che domenica scorsa la squadra isolana, pur giocando gran parte dell’incontro casalingo con il Postojna, in soli 9 uomini, aveva vinto e soprattutto fatto vedere chiari segni di ripresa. Sottolega istriana SCOGLIO OLIVI — PISINO 3:1 (1:1) SCOGLIO OLIVI: Punis, Kirac, Lo-renzin, Rakié, Demič, Perkovič, čer-njul, Gligorijević, Colie, Martinović, Miletič. ARBITRO: Fažio, da Pola. MARCATORI: al 10’ e 72’ Colić, al 37’ Lesjak, al 69’ Gligorijević. POLA — TRGOVAČKI 2:0 (0:0) POLA: Primašić, Curko, Pavlovič, Mujačić, Mihelič, Horvat, Ven, Fraccaro, Milačič, Bera, Perkovič. TRGOVAČKI: Kuc, Scocco, Bosac, Toncetti, Bobot, Kurisa, Traversie, Vlak, Maksimovič, Mačac, Skabič. ARBITRO: Čirič di Pola. MARCATORI: al 50’ Ven e al 75’ Milačič. AVIJATlCAR — DIGNANO 2:1 (0:0) AVIJATICAR: Belan, Vujičič, Zer-novski, Kezman, Obuskovič, Djordje-vič, Gas, Perkovič, Mijič, Kozevski, Spasenovič. DIGNANO: Chiavallon, Moscarda, Gambaletta, Tosetti, Giacbin, Biasol, Bonassin, Ferro II., Kraicer, Butko-vič, Darbe. ARBITRO: Jovanovič di Pola. MARCATORI: al G2’ e 65’ Petkovič, al 77’ Vujičič (autorete). * CALCIO INTERNAZIONALE Portogallo — Brasile 0:1 (0:1) Olanda — Belgio 1:0 (0:0) Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. »JADHANii Capodistria CICLI MARCON Trieste £ Biciclette da L. 8.000 in poi. 0 Ciclomotori da L. 45.000. Vendite rateali