ESCE IE SABATO
Il potere popolare è garanzia di progresso e benessere
La nostra Lolla
ORGANO. DELL’U. A. I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE
In questo numero : La relazione
del comp. Beltram
DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE) Riva Gastelleone 2 — CAPODISTRIA, tei. 8
ABBONAMENTI: Zona B: anno jugl. 300; semestre jugl. 170; trimestre jugl. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L. 370; trimestrell
L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre din. 48; trimestre din. 25
SABATO 25 SETTEMBRE 1948
ANNO I — N. 4 — UN NUMERO : J.GL 7.—, L. 15.—, DIN. 2,-
CONFERENZA DELUUAIS A CAPODISTRIA
per r elevamento del tenore di «ita
Domenica 19 sett, ha ansato luo. go a Capodistria, nel teatro Ristori, la conferenza Circondariale dell’UAIS. Ad essa hanno preso parte 350 delegati dell’Istria Insieme ad un pubblico numeroso.
Il primo punto dell’ordine del giorno era costituito dalla relazione politica del comp. Giulio Beltram, segretario del comitato circondariale dell’UAIS. ha sua relazione la riportiamo quasi integralmente col numero odierno. Ad esso ha fatto seguito il comp. Venturimi con la relazione organizzativa, nella quale ha messo in evidenza che l’opera dei frazionisti ha avuto ben poco successo nel circondario istriano, essendo limitato <wi una ristretta
cerchia di opportunisti incalliti che mai hanno concluso nulla di buono pur occupando posti di responsabilità. Quindi comp.
Venturini, ha parlato del plano trimestrale che ha conosciuto nella sua realizzazione una larga collaborazione delle masse lavoratrici. 'Tra i vari compiti che il ._______ „____..	_____________
plano prevede sono da annone- j trattato dei compiti delle orga-rarsi: la costruzione di 10 case ; nìzzazioni di massa.
del cooperatore, la ricostruzione ' di 20 edifici, restauro dì ISO km.
Tra l’altro, il comp. Venturini ha rilevato che l’esterna attività che si svolge nel circondario istriano ha attirato numerose persone che fino a ieri erano rimaste in-disparte.
Sui compiti del potere popolare ha parlato il comp. Laurenti, mentre il comp. Gino Gobbo ha
Mentre si svolgeva la conferen-.	,,	., za entrava, nel teatro una dele-
ai strade, la costruzione di 4 , gazione della popolazione di hon-pozzi, di 3 campi sportivi, 3 ponti ; gera che vi portava il saluto di il piano prevede inoltre l’aumento j questa. Il pubblico l’ha accolta
...........entusiasticamente, manifestandole
la propria solidarietà con i combattenti democratici della zona.
del numero dei membri delle cooperative, l’organizzazione di corsi serali, cori, biblioteche eoe.
HÄ ßlHAMM ĐUL B!
La verità trionferà
U’articoJo è stato pubblicato dal «Primorski Dnevnik» e noi lo riportiamo per il suo in-• teresse d’attualità.
L’uomo non potrebbe pensare « credere che il portavoce d’una organizzazione quel’è l’Ufficio Informazioni — che rappresenta e coordina il movimento politi- , .	, ,,
co internazionale, la lotte della avanguardia del proletarlato
e
di tutto il movimento dei singoli paepi contro l’irnperiallsmo — possa riportare in modo così irresponsabile, menzogne tanto grossolane sulla situazione di un paese come lo ha fatto neU’ulti-mo orticolo, sulla situazione a Trieste, riportato poi da « Il Lavoratore ».
Il comportamento irresponsabile dell’UI verso la Jugoslavia ha già fruttato innumerevoli conseguenze negative per il movimento operaio, internazionale. — da noi sentite a Trieste in maniera particolarmente forte — dove sotto l’insegna deil’UI si sta rompendo l’unità del movimento operaio e democratico, e Si creano condizioni favorevoli ed ottime possibilità ai vari nemici, palesi e nascosti del movimento operaio di venire a galla e idi condurre la propria azione demolitrice ed annientatrice sotto Il vessillo dell’intemazionali-smo, del marxismo e del leninismo contro gli interessi del proletariato « di tutto il popolo lavoratore.
E’ un fatto Innegabile che quanto non è riuscit l’imperialì-emo e tutta la reazione di Trieste a realizzare in tre anni — ossia rompere e rendere impossibile il nostro movimento democratico nella lotta conseguente e tenace contro l’imperialismo — è invece riuscito in pochi giorni, dopo le, risoluzione deàl’UI, il Viđali e la sua cerchia di traditori del movimento operaio.
Oggi. Viđali ed t suoi uomini, sono venuti a trovarsi, in riflesso alla Jugoslavia democratica, ed al Potere Popolare della zona jugoslava, sulle stesse posizioni della reazione, del CLN e dell’imperialismo internazionale che, già da tre .anni conducono una Violenta campagna diffamatoria contro la Jugoslavia ed il Potere Popolare.
Se oggi leggiamo « E Lavoratore » ci sembra che voglia primeggiare su tutti gli altri giornali reazionari in tale ripugnante campagna.
« La Voce Libera » e gl1 altri giornali reazionari si allarmano a ragione asserendo che quanto scrive oggi « Lavoratore » essi lo ripetono già da tre anni e che perciò non è giusto che « Il Lavoratore » si arroghi E primato nella diffamazione e nelle calunnie contro la Jugoslavia e centro il Potere Popolare nella zona jugoslava del Territorio di Trie-
#tNonostante queste «discordie», essi ugualmente marciano di conserva In questa ripugnante campagna contro la nuova Jugoslavia e contro il Potere Popo-
Se dà noi ed in altri paesi del-le persone che non conoscono le retali condizioni della Jugosla-via Ihianno potuto dare credito alle affermazioni non veritiere, riportate dalla risoluzione dell’UI contro la Jugoslavia, aiddu-cendo il motivo di una politica antisovietica, di quella di una politica di appoggio ©il’imperTa-lsrno nella politica estera e di restaurazione del capitalismo e non già del’a costruzione del socialismo all’interno, quantunque provengano da una Istituzione cos ì importante e seria, nessun comunista « democratico onesto nostro potrà però accettare per vere le affermazioni dell articolo: «Per una pace duratura, per 1® democrazia popolare», pubblicate dall’organo deli’U.I. e riportato da « li Lavoratore » il 16 corr., dove viene trattata la situazione nel Territorio di 8rieste.
In quell’articolo è detto che un gruppo di seguaci di Tito ha instaurato un terrore Incredibile nel movimento democratico di Trieste, che ha soffocato ogni democrazia interna; che Tito, servendosi di questo gruppo, ha adoperato tutti i mezzi possibili pur di mantenere le proprie posizioni (imperialistiche?) a Trieste; che Tito è ricorso a incredibili minacce, giungendo fino alle bastonature e ai tentativi di uccisione specialmente di fun-
zionari italiani e sloveni. Afferma inoltre che. servendosi della propria scuola di partito, formata sotto la guida di trotzkisti, ha educato gli uomini a mezzo dei quali, e col terrore, dovrebbe tener in isoacco le masse. Menzogne più evidenti e da non era
possibile inventare. E’ del tutto chiaro che una simile relazione per l’organo dell’U.I. è stata inviata da Viđali, poiché pochi altri potrebbero giungere a, simili bassezze.
E’ probabile che nel compilare quella relazione Viđali pensasse al terrore noto soltanto a quelli che egli ha immesso nel Partito Comunista e nelle altre organizzazioni democratiche dopo l.a pubblicazione della risoluzione dell’U.I., quando cioè egli non ha ammesso che si .potesse pensare in modo differente dal suo, ed ha organizzato, a questo scopo, gruppi di bastonatoli i quali sono ricorsi ad ogni mezzo per tradurre in atto le sue direttive, quando, servendosi di questi gruppi di bastona tori, ha organizzato ì suol congressi e scelto con tati mezzi i suoi delegati.
Allora il Viđali pensava forse alle irruzioni fatte con prepotenza nelle abitazioni di privati, da parte d'i questi gruppi di bastonatoli, per giungere fino alle uccisioni di noti antifascisti e combattenti partigiani, verificatesi in quei giorni nel distretto di Buie ad opera di agenti prezzolati dalla reazione locale e straniera, e dove si manifesta un legame, se non altro spirituale, tra lui, il suo gruppo frazionista, e questi ultimi.
U Viđali, infine, scrivendo della scuola di Partito pensava forse alle sue conferenze di « studio» ed « ideoiogiché », con le quali egli riempie bene le menti dei propri uomlin con idee di pretta marca trotzista sulla disgregazione e sull’annientamento del movimento operaio.
Certamente il Viđali voleva attribuire, con queste sue menzogne ad altri il tradimento, da lui e soltanto da lui, perpetrato a danni del movimento operaio e voleva conservare ancora la fiducia deirU.I. per meglio compiere la sua opera delittuosa^
In tal modo il Viđali concretizzava finalmente le minacele di un tempo, quando disse che avrebbe riferito all’U.I.
Non è per nulla strano che il
Viđali faccia oggi cose simili, poiché egli si attiene agli ordini dei suoi padroni come agente americano.
E’ risaputo che tutta la reazione imperialistica internazionale sfrutta molto abilmente l’intera questione della Jugoslavia per la sua campagna antisoviietica. cosa che, in piccolo, fa da noi il Viđali.
Non possiamo assolutamente concepire la possibilità che roridi una istituzione tanto seria quale l’U.I., pubblichi tutto ciò che gli viene servito senza che i suol elementi responsabili si curino almeno di controllare se quanto scritto o riferito, corrisponde al vero.
Questo scritto Informativo in luogo di accrescere Ü prestigio e l’autorità dell’U.I., offre invece alla .reazione l’opportunità di sfruttare questi argoménti per lé sue finalità antisovfetiche ed antidemocratiche.
E’ queste una constatazione dolorosa ma vera.
Con ciò si pone anche la questione della moralità, nel movimento operaio, si pone cioè la questione se nel movimento operaio, nella lotta per certi principi (anche se questi principi servissero pienamente agli'interessi del movimento operalo) sia permesso servirsi di menzogne, di calunnie evidenti che certamente non servono agli interessi del movimento operaio, ma possono servire ai suol nemici.
Nello eté&so modo col quale si esprimono certi giudizi da dozzina sul nazionalismo in Jugoslavia e si nega la costruzione del socialismo nel paese senza nemmeno tentare di dimostrare ciò, con lo stesso modo si riportano da noi certe affermazioni che neppure minimamente corrispondono alla verità.
Nell’interesse ideila verità e edl nostro movimento operaio continueremo la lotta più energica contro Viđali ed isuoi seguaci. anche se oggi per questo motivo ci accusano di tradimento. Dovrà venire il g'omo in cui sarà dimostrato chi è il vero traditore e chi invece è un combattente conseguente per l’interesse del proletariato ed In genere del popolo lavoratore, sulla linea del movimento operaio intemazionale con a capo l’Unione Sovietica. La verità non si può rinnegare a lungo, alla fine essa deve trionfare.
Branko Babič
Dopo aver trattato nella prima parte della relazione dei compiti ehe la conferenza deve risolvere, dell’attività criminosa dei liquidatori dell’unità del movimento democratico e della lotta eroica delle forze democratiche nel mondo, U comp. Beltram ha così proseguito:
Mentre in questi paesi, oppressi dal tallone dei magnati finanziari e dagli fruttatori, i popoli lottano per la libertà con le armi in pugno nei paesi a democrazia popolare con un ritmo sempre più celere si instaura una vita migliore e più felice — il socialismo. L’Unione sovietica, che ha l’onore e la responsabilità di guidare tutte le forze democratiche mondiali nella lotta contro l’im-perialismo è inflessibile e*senza compromessi dando così l’esempio e la stimulazione agli altri paesi. Contemporaneamente essa sviluppa ulteriormente le forze produttive per sanare completamente le ferite cagionate dagli occupanti fascisti e crea le condizioni per il passaggio dalla organizzazione socialista della società a quella comunista. La forza dell’Unione sovietica, viene espressa ovunaue tosa si trovi in conflitto con gl' interessi delle potenze occidentali. Così sucoedle negli avvenimenti per il problema tedesco, concretamente a Berlino, L’Unione sovietica, conseguente alle deliberazioni dei Trattati di pace alle convenzioni fra le potenza, difende tenacemente il rispetto
delle stesse, malgrado i fomentatori di guerre, le minacele e le provocazioni. Le forze della democrazia mondiale sono più forti delle forze dell’imperialismo.
Lo stato che dopo l’Unione sovietica è il più avanzato sulla via della costruzione del socialismo, è la Jugoslavia di Tito che con il suo Piano quinquennale costruisce incontestatamente il socialismo con uno slane o incredibile e con enormi sacrifici del popolo lavoratore di tutti i popoli della Jugoslavia.
Le accuse al CC del PCJ di scivolare sulla via dell’imperialismo, del nazionalismo e del trozkismo, vengono rigettate con il lavoro. Non abbiamo alcun motivo per cui sii dovrebbe dubitare di cioò, per il solo fatto che qualcuno affermi qualcosa del genere il lavoro è la esperienza finora avute ci dimostrano ohe la direzione dello stato Jugoslavo è sulla via giusta e che non è vero ciò di cui se lo accusa.
Le divergenze fra il Caminform e il CC del PCJ probabilmente sono diverse da quelle che la nota risoluzione espone perchè queste sono infondate. E’ certo che prima o dopo la controversia verrà risolta con beneficio generale del movimento operaio. Noi riteniamo la campagna di calunnie contro la Jugoslavia che macchia il movimento operaio qualcosa di indegno per cui non dovrebbero avvenire nei PC.
DELIBERAZIONI
1.	La conferenza dell’UAIS del Circondario dell’Istria condanna l’attività scissionista dei f azionisti dl Viđali, i quali per fini ben determinati hanno portato nelle organizzazioni di massa, particolarmente nell’UDAIS, le controversie sorte nel P. C.. La conferenza Circondariale non riconosce le deliberazioni prese al cosiddetto congresso straordinario dcll’UAIS che tende a mutare la linea politica e la struttura organizzativa dell l’AIS.
2.	La conferenza approva la posizione del Comitato Esecutivo dell’UAIS del Circondario dell’Istria £ mantenere la linea politica tracciata del Congresso costitutivo con la meta di allargare l’UAIS, di approfondire la fratellanza italo—slava, per il rispetto del trattato di pace e le sue decisioni.
3.	L’UAIS si impegna di dare tutto l’aiuto ed appoggio agli organi del Potere Popolare nella realizzazione delle proprie mete nel campo dell’opera di rinnovamento e della rioostruzi »ne sulla base di ima economia pianificata, perchè solo così è possibile sviluppare ulteriormente tutte le forze produttive onde permettere il «tostante elevamento del tenore di vita della popolazione. In tale maniera dimostreremo nel modo migliore la giustezza della nostra via • condanneremo i diffamatori
4.	L’UAIS curerà particola rmente la costruzione delle case
cooperativìstiche e stimolerà affinchè ocn uno slancio ancora magigore si inizi la costruzione di nuove e le ultimazioni di quelle In corso. L’UAIS darà tutto l’appoggio per lo sviluppo delle cooperative agricole, ohe sono in condizione prima per una economia progredita e quindi una migliore esistenza della popolazione della campagna.	!
5.	La conferenza dell’UAIS approva la deliberazione di intensificare l’opera di politizzazione delle larghe masse popolari per mezzo di conferenze in forme di università popolari sui temi della cultura generale e di carattere politico.
Augurio
alla conferenza dell' UDAIS
Domenica 26 m. c. avrà luogo alle ore 10 antimeridiane la conferenza territoriale del-l’UDAIS. Fedeli alla linea tracciata dal loro congresso, le donne antifasciste che già tanti successi hanno conseguito nella lotta contro i liquidatori del movimento democratico nel T. dl T., continueranno a combattere per la unità del fronte antiimperiaU-sta, per il progresso, per la pace od va migliore avvenire.
Ad esse vada il nostro saluto e l’augurio per nuovi e decisivi successi.
„Meriti
ariti
comunisti
ATENE, 24 (AFP) — Evanghe-los Manganas, capo di una banda reazionaria del Peloponneso che era stato catturato nel 1946 da un ufficiale inglese e rilasciato più volte, in considerazione del suoi servizi resi «contro 1 comunisti» è statò ancora una volta rilasciato dalla Corte d’Assise di Argos, nel Peloponneso. Dopo il verdetto, Manganas che doveva venir trattenuto in carcere preventivo per altri crimini, è evaso, raggiungendo nuovamente i monti dei Peloponneso, probabilmente per riprendervi la sua attività.
Nazismo in mutande

Baldanzosi ed arroganti questi inficiali delte S 5. denudati sembrano dare ben poca lmportazna ai reticolati che gli circoscrivono da lresto del mondo. Essi Infatti si trovano nella Germania occidentale e, non a torto, sperano in un ritorno ai fasti passati.
Il panorama politico
L’ONU tra l’altre cose
i
L’O.N.U. schiarisce la gola e si prepara a cantare le sue romanze poliglotte. Il pubblico dei delegati si appresta ad ascoltare In buon ordine ed a seconda dei casi ad applaudire od a fischiare.
Il programma è ben poco sostanziale. Alcune questioni scabrose, poste là con evidenti scopi di dllungamento, rischiano d' far degenerare il lavoro dell’Assemblea In una serie di baggianate a scopo di strombazzata politica. Prendiamo ad esempio la questione delle donne sovietiche sposate a stranieri. Per quanto il problema possa presentare ancora dei lati oscuri per E mondo, vi sembra davvero il caso di porlo in un ordine del giorno assieme « argomenti quali la Grecia, la Palestina e simili?
Sarebbe veramente un caso dì cavoli a merenda.
E problema più spinoso poi, la limitazione del diritto di veto, per se stessa in fumo prima ancora di venir discussa. Nessuna delle potenze Infatti si sentirebbe di rinuncnare ad un’arma tanto sicura ed efficace. Queste è una di quelle questioni per cui si perora a spada tratta finché non
c’è II 'pericolo che venga-accettata.
Insamma una casa è ben evidente: in questa sessione l’occidente cercherà In tutte le maniere di atrofizzare l’azione del-rUni-ne Sovietica. Questo proposito però è quanto mai assurdo pericoloso; esso risch'a infatti di provocare l’uscita della Russia dall’Organizzazione con conseguente ed immediato fallimento di quesit’ultima.
Lasciamo ora l’O.N.U. per entrare nella politica europea. L’Inghilterra, colpo strano; sta quasi quasi per riconoscere lo Stato d’Israele, nonostante Bevin faccia discorsi acrobatici per affermare 11 contrario. L’accettazione britannica delle proposte di Bevin rimane tuttavia per noi un regresso sulla politica sinora condotta. Debolezza? Deferenza verso il cugino più forte? O più semplicemente un orientamento nuovo e più conveniente? li tempo ce lo’ dirà.
Per la Germania è stato mosso un nuovo passo diplomatico. Infatti le tre potenze occidentali hanno presentato una nota nella quale fanno chiaramente capire di essere giunti all’estremo limi-
ITALIA „AIUTATA”


iPJ'-
.

In molte regioni dell’Italia meridionale i bambini conducono una vita desolata. I genitori non li mandano neanche a scuola poiché si vergognano del loro aspetto miserabile e stracciato. Special-mente nella Lucania la mortalità infantile tocca percentuali ijnpres stonanti.
I Sindacali Unici nella zona Jugoslava del T. d. T,
Con fi potere popolare
per l’incremento della produzione
I Sindacati Unici sono un’organizzazione volontaria classista, della massa operaia della nostra zona. Essi raccolgono nel proprio seno la quasi totalità degli operai, impiegati intellettuali e contadini, poveri e medi.
Trattando dei campiti che dovremo affrontare nell’immediato futuro si dovrebbe fare un più o meno profondo esame dei risultati aggiunti e delle mancanze riscontrate nel periodo precedente della nostra attività.
Ohe si siano ottenuti dei risultati non lo si può negare. Il nostro Partito, avanguardia della classe operaia, ha saputo guidare i nostri operai sulla base della lotta per il raggiungimento dei diritti politici, sociali ed economici, ha sempre indirizzato questa organizzazione così come lo chiedevano le condizioni, che nel passato si svilupparono, in conseguenza dei fattori interni ed esterni.
Sono state dunque sfruttate le condizioni obbiettive, sono stati ottenuti notevoli risultati. Ma noi non li elencheremo, poiché I fatti parlane da sé. Sarà più utile,
pensiamo, soffermarci sulla questione del come sono state sfruttate le condizioni obbiettive e le mancanze del fattore subbiettivo. Ci riferiremo solamente al periodo dell’Assemblea Circondariale tenutasi il giorno 2 maggio 1948 ed oggi.
I nostri dirigenti del partito, nell’osservare che i principali dirigenti sindacali non sfruttavano tutte le possibilità organizzative e produttive dei nostri operai, che non collegavano le azioni, si da poter tenere la continuità del lavoro ed ottenere in tal modo i dovuti frutti, richiamavano più volte il comp. Semilli, ex presidente del Comitato Circondariale dei Sindacati Unici ed altri responsabili. Questo non giovava ed allora l’assemblea del maggio scorso li sostituiva con nuovi compagni. La relazione tenuta in quella assemblea sottolineava in senso critico le mancanze commesse nel periodo antecedente e l’assemblea stesa ha accettato una serie di conclusioni che concretizzavano .le funzioni dei Sindacato nel Circondario dellTstria.
Tra le tante conclusioni le più Importanti sono: d’interessarsi
dei problemi più immediati per la vita dei lavoratori come il provvedere le tessere supplementari, indumenti di lavoro e assegnazioni straordinarie di generi alimentari; di migliorare la vita dei lavoratori attraverso l’unica via possibile, quella dell’aumento della produzione; di applicare il sistema degli accordi e delle norme, dove ciò fosse possibile di riservare l’approvvigionamento preferenziale per i migliori, lavoratori; di avere una particolare cura per gli operai ammalati, ecc.
Questi compiti non erano nuovi per il sindacato, in quanto in regime di Potere Popolare questa organizzazione ha il compito specifico di mobilitare i lavoratori per l’aumento della produzione, e non per le rivendicazioni come (n regime di potere borghese; le rivendicazioni salariali ci porterebbero all’inflazione tanto dannosa agli operai ed utile ai borsaneristi, contrabbandieri, e speculatori di ogni sorta; l’aumento della produzione dà la possibilità ai consumatori di procurare gli articoli necessari a prezzi inferiori.
Anche i nuovi dirigenti, come 1 dimessi non si mostrarono all’altezza del compito. Gli uni come gli altri dimenticavano il problema centrale, quel problema che risolve tutti gli altri: il problema dell’organizzazione, delle forme organizzative. Essi si dibattevano, in una infinità di compiti e questioni che a causa del comportamento settario nei confronti degli operai non erano abbastanza agili neU’applicare quelle forme organizzative atte a mobilitare una grande parte degli operai, senza le quali è impossibile la soluzione dei compiti sindacali.
Non è per caso, quindi, che quest; dirigenti al momento di dover impegnare tutte le proprie forze con la massima perspicacia e con tutto lo spirito di dedizione, per rimediare alla situazione che era venuta a crearsi nei sindacati, si erano abbandonati all’opera di disgregazione, tentando dì eistendere la loro frazione di partito anche all’organizzazione -sindacale. Solo il pronto intervento dei lavoratori coscienti ha potuto arginare questo
(Continua al prossimo numero)
te delle loro trattative con Mosca. Non è escluso che la questione possa venir deferita alle Nazioni Unite.
Tanto per cambiare l socialisti in Francia stanno piantando la solita grana al governo. Hanno dovuto però rimanere con tanto di naso nelle loro intenzioni di rinviare le elezioni amministrative « sine die » o quasi. Con una maggioranza schiacciante infatti queste sono state ccmfermate per il prossimo ottobre.
Se In Francia si sta acutiz* zando 11 problema dei salari, non si può dire che in Italia la situazione sia migliore. Gli statali sono entrati in agitazione giustamente indignati per la politica governativa. Questa ha assunto in certi momenti delle forme assolutamente sfacciate. Basti citare *1 caso dell’On. Meli vestiti, che s’è le lasciata scappare una «grossa» da far rabbrividire i muri, nell’affermare che gli stipendi statali sono più che buoni e che per cambiargli bisogna lasciar passare molta acqua. Che ci volete fare, sor» fesserie da modesti sottosegretari!
Così per inciso, notiamo che Lai Malfa ha fatto una puntatlna ai Roma affermando tra l’altro che le trattative a Mosca procedono bene; ma guarda un po’ questi orlntali.
Questi in breve i fatti dell« settimana, fatta naturalmente eccezione degli assassini! giornalieri di ordinarla amministrazione. Saluti a sabato.
Scuole slovene a Trieste
Quanto è accaduto nella scuola elementare di via San Francesco, dove gli alunni sloveni sono stati costretti iscriversi alla scuola sulla pubblica via perchè il portone deH’edificio era chiuso, supera davvero ogni immaginazione. Non è possibile che in un paese che ai reputa civile accadono cose simili. Soltanto la bestialità poteva arrivare ad eccessi simili. Del resto il movimento democratico del Territorio di Trieste ha sempre soste-nyto che i circoli sciovinisti e reazionari di Trieste sono in fendo quegli stessi che portano la responsabilità deU’affermazio-ne del fascismo e dj tutti i delitti che questi ha perpetrato nel confronti del nostro popolo.
Tutti gli onesti democratici non possono che riprovare e condannare la campagna dell’odio, sciovinista e nazionalista che è responsabile d! quanto è avvenuto in Via San Francesco ed in genere di tutte le azioni antìslove-ne. Nello stesso tempo possono però convincersi della grande differenza fra la zona A e quella B. In quest’ultima sono ormai scomparse queste esplosioni barbare e selvagge del nazionalismo ed ogni gruppo nazionale sviluppa Uberamente le proprie caratteristiche. Non è da meravigliarsi! Cosi avviene là dove U popolo è al potere.
La nostra Lolla
Il popolo del Circondario per il suo benessere
Ognora più serrata la gara d'emulazione
tfempìe più attivo il dettolo di CapodiMa -dacha (ßuie tavola alaciomante pel pollala a talmine il piano ple{i&bo - Sii contlo a V-ìllanova la calla dal cooperatole, be ài continua a tavolala cobi poco, baia ultimata nel... 19ß0
CAPODISTRIA. — La popolatone democratica del circondario is'iiano lavora alacremer'e [.ver portare a ter.cine entro . 'imiti' affissi il piano di lavoro. E’ dovei oso aar. riconoscere che le organizzazioni di massa sono partite in gara le une con le altre, pvr ultimare prima e con il migliore esito il proprio programma.
Fra . vati distretti in gara, il primo pesto è finora tenuto da quello di Capodistria con i suo' 91.000 ore di prestazione -'olon-laria ed operosa.
Fra i migliori settori figura quello di Monte di Capodistria con 21.000 ore di lavoro e con la sua larga partecipazione di persone al lavoro. Prova ne sia il valore di 5.554.87? ìi're del lavoro compiuto.
Degno di menzione è pure il distretto di Buie oon 2500 partecipanti, con 19.000 ore di lavoro eseguito il cui" importo può essere valutato in 1.045.472 lire.
Il distretto di Buie si è distinto anche nella costruzione delle case del cooperatore con 1578 partecipanti e con 11.081 ore df lavoro.
Capodistria ha saputo primeggiare a nohte in questo campo, raggluneengo le quote di 5845 partecipanti al lavoro e di 58.498 ore di prestazioni volontarie.
Un cenno a parte, ma non certo lodevole, lo merita il paese di Villanova del Quieto che attende la costruzione de’la casa del cooperatore. Finora dalla gioventù locale, abbiamo avuto solo 52 partecipanti e 250 ore di lavoro c empiuto. Continuando di questo passo, la casa del cooperatore di Villanova del Quieto sarà costruita, forse, entro 11... 1960.
Concludiamo Questa breve rassegna esprimendo* compiacimento e meritata lode al distretto di Capodistria ohe In limitato volger di temno ha ultimalo con il migliore esito lavori di gran mole. Dal distretto di Buie attendiamo un maggiore sforzo affinchè il programma di lavori possa essere completato nei termini prefissi.
Compera oggetti furtivi
e finisce con il sole a scacchi
Ha avuto luogo presso il Tribunale popolare distrettuale di' Capodistria il processo a carico di Minca Maria proprietaria di una trattoria a Capodistri, accusata di* ricettazione per avere acquistate oggetti di provenienza furtiva, quali lenzuola, coperte, ecc.
L’imputata, a piede libero, ha ascoltato la lettura dell’atto di accusa e confermato la colpa, facendo notare però che essa aveva acquistato 4 lenzuola ed una
coperta, senze conoscere la loro provenienza.
H presidente, preso atto della confessione dell’frmputata, legge la conclusione deila P.À. ohe chiede la condanna della Mirica per ricettazione continuata. La difesa aw. Sardos, chiede Che vengano concesse le circostanze attenuanti e che 11 capo d’accusa venga mutato da ricettazione fn incauto acquisto.
La corte si ritira ed al suo rientro pronuncia la sentenza di condanna della Minca ad 1 mese di carcere ed 8.000 lire di multa.
ORIZZONTI INFRANTI
Con l'autunno alle porte, le »ere cominciano a rinfrescare, il mare increspato dalla brezza riflette ancor più vivamente l raggi della luna filtrati dall’aria tersa e tagliente.
Lungo tutta la costa lavoro e
movimento: si parte per la pesca notturna.
Le reti poste ad asciugare al sole attendono ora la giornaliera rude carezza di mani callose, di mani da pescatori.
Gli scogli, vecchie e fedeli sentinelle, guardano oon rigido affetto t fioli del figli del vecchi pescatori, e dai poderosi petti di roccia elevano inni di marosi Infranti.
In breve quello scintillante orizzonte si popolerà di centinaia di accese lampade, creando l’Illusione di una meravialiosa ed effimera città sorta dalle acque, nata alla sera per morire al primo mattino.
Uta dolce favola che ogni giorno rinasce e si ripete: favola di lavoro delle nostre genti costiere.
(nella foto: Reti sulla costa umaghese)
Capodistria si appresta a ricevere degnamente i visitatori
Con maggior lena
! preliminari della Mostra
Numerosi comitati lavorano assiduamente per la risoluzione dei singoli problemi connessi alla rassegna - Rinforzato il servizio dei luoghi di ristoro - il problema del Der-nottamento sta per essere risolto
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L’iniziativa di organizzare la di sprone alla popolazione tutta Mostra è stata accolta molto fa• ed indicherà inoltre alle masse il vorevolmente nei circoli economi- significato e l'importanza della ci ed <n tutta la popolazione. economìa pianificata.
Gran numero dt persone ha ac- i II lavoro attivo si è già esteso cettafo di colloborare nella pre- a tutti i settori della mostra ed parazlone della mostra.	! è im continue sviluppo. Sono in
Gjd i primi lavori dimostrano via di ultimazione i piani ed i
che l'esposizione riuscirà e assolverà i compiti che si è prefìssa. Sema dubbio la Mostra rappre-
locali e tutti i settori sfanno raccogliendo il materiale da esporre. Sono in corso di preparazione i
senterà un deciso passo avanti ì grafici statistici le fotografie e i nell'economia della nostra zona tabelloni.
poiché essa costituirà un motivo' Un particolare riconoscimento
Ad una settimana dall* arresto» celebrato il processo
QUINDICI GIORNI CON LA CONDIZIONALE alla donna che incitava all' odio dì razza
Iloti bi può permeitele che vengano lebe le conquiste della lotta di liSeiazione
Presso 11 nostro Tribunale è stata sottoposta a giudizio D 21 corr. la Pisohianz Lina da Trieste, al cui arresto abbiamo accennato nel numero precedente.
La Pischianz fi 3 corr. ha recato offesa ad un gruppo di parsone in attesa della consegna dei pacchi all’ufficio postale di Capodistria, uscendo In invettive del tipo di «S’ciavi», ecc. nonché rievocando, a viva voce, la famigerata scritta degli fnobliati cartelli di un tempo: «Qui s! parla solo italiano».
Il motivo determinante di queste Invettive e del nostalgico richiamo ad un triste e odiato passato, fu che la Pisohdanz era stata interpellata da dette persone in lingua slovena.
Gli insulti e la frase provocatoria, comportano una immediata reazione da parte delle persone presenti contro la Pisohdanz, e questa sarebbe uscita assai malconcia se non interveniva la D.P. per sottrarla al meritato castigo.
Nella stessa occasione la PI-schfanz minaecdò cer'a Maria S’.obnik. minacele seguite dai fatti quando quest’ultima, varcata la linea di demarcazione, venne aggredita e percossa dalla Pischianz. Comparsa fti giudìzio e sottoposta ad interrogatorio, la Pischianz ha prima cercato di •Tudere le domande, po' ha ammesso d fatti incriminati.
Le de) «zion* della parte Ics? òlobnik e d=i teste Ljubic, oltré confermare in pieno le colpe della Pischianz, rivelano anche il carattere impulsivo e suggestionabile della imputata, la quale,
Impressioni bolognesi
Il vessillodeirUCEF sul suolo italiano
La nostra gioventù ha saputo ancora una volta dimostrare come In questo territorio essa sia attiva
Sì svuotano, si riempiono e tornano a svuotarsi f treni, sciorinando sulle banchine di Bologna i pellegrini dello Sport.
■ Da tutta l'Italia, dalle grandi, medie e piccole città, dai paesi, dai borghi, dai villaggi sono arrivati, stanchi ma felici gli atleti di domani.
Tutti portano seco un bagaglio di sogni e di illusioni, portano seco un lembo della loro terra, detle loro tradizioni dei loro costumi, A quanti d’essi Bologna è venuta incontro per la prima volta? Certamente per moltissimi. Mai campionati che in essa si sono svolti, saranno per tutti gli atleti italiani il primo unico contatto con manifestazioni sportive popolari a largo raggio.
Per questo da tutti i partecipanti a questo congresso sfoga •naturale dai loro petti e dai loro cuori pur irretiti dalle dure esigenze della vita di tutti ( giorni, una riconoscenza per questa città italiana ospitale, accogliente. Forse sul tozzo di pane non consumato per intero al rullar delle rotaie, una calda lacrima si scioglierà furtiva. No, non è romanticismo, ma soltanto gioia fatta di nulla, trasmessa nella più u-mana delle manifestazioni, da uno sportivo povero, che dalla tua povertà trae saggezza, entusiasmo, abnegazione.
E lì, sui marciapiedi, sui tram, sulle finestre, la folla anonima, qualunque vedendoli passare, li ha sentiti vicini, amici, e ha avuto per essi comprensioni, che tosto si è mutata nel volger di poche ore, in applausi e incorna-glanti battimani, quando sugli attrezzi sportivt. per una bandiera. per un diploma, per una medaglia. essi hanno dato le più riposte energie per lo sport puro dei allettanti. ,
Preparati — non campionissimi — gli atleti si sono cimentati in 16 sport Nessuno ha atteso grandi risultati, nessuno ha sognato le misure eccezionali. Non dobbiamo dimenticare che ci siamo trovati d< fronte a giovani che tutto devono 'all'entusiasmo » nulla agli accorgimenti e ad una preparazione metodica e razionale. Abbiamo avuto vicino atleti che improvvisarono per una predisposizione sia pure naturale, ma non preparati agonistica-mente a grandi cimenti.
Questo non è certo una lacuna, anzi un merito di più; perché se é facile adagiarsi nello sicurezza, enormemente difficile è
andar contro l’incertezza. Così in ogni campo senza dlstinzone di sesso, perchè ora anche fi letargo sonnolento dello sport femminile va dissolvendosi al sole dell'entusiasmo.
Pure la gioventù del TLT Ha preso parte a questi campionati con una rappresentanza di oltre 50» delegati, che dall'occoglienza, dal trattamento, da altre mille piccole attenzioni ha capito in auale considerazione sia tenuta e non solo dal popolo bolognese ma da tutto il popolo italiano. Alloggio pulito ed arieggiato, vitto sano e nutriente hanno valso a rendere ancora più simpatica la città di Bologna, e a tutti indistintamente ad accrescere quella gratitudine nel lasciarla.
Come finale bisogna pur dire che tutta la gioventù del TLT riunita a Bologna ha saputo tener ben alta la bandiera dell’U. C.È.F. e a /dimostrare come in questo territorio la gioventù sia attiva, e con quanto slancio si prepari e lavori.
Mite pena
all’impiegato disonesto
Si è concluso nei giorni scorsi, presso il nostro tribunale, Ü processo a carico di Castellani Mario di Capodislria, gerente della Cooperativa di consumo n. 3. H Castellani si era specializzato nel vendere le merci tesserate senza previo ritiro dei punti corrispondenti. Con ciò egli favoriva gli amici. 1 conoscenti e le persone dal portafoglio ben fornito.
Per compiere questa azione disonesta, il Castellani è Incorso nel grave reato di truffa continuata al danni della cooperativa, avendo egli falsificato le bollette di vendita delle merci allo scopo di coprire la mancanza dei punti.
I giudici, dopo lunga permanenza in camera di consiglio, hanno condannato il Castellani a due mesi di lavoro obbligatorio, accordandogli il benefico della condizionale e della non menzione.
La motivazione della condanna è stata letta dal presidente, asco’tato dal numeroso pubblico in aula e dall’imtm'ato che dava segni di conferma. A richiesta del presidente, il Castellani riconosce la mitezza della pena e ringrazia 1 giudici per averlo ritenuto colpevole più ohe altro di leggerezza, come dimostrato dalla esiguità del castigo Inflittogli.
benché slovena e di fain g la democratica slovena, si è .asolata influenzare dalla propaganda sciovinista.
La P.A., premesso che la colpevolezza dell’imputata è provata delle di lei ammissioni e dalie deposizioni dei tut:, i.iustra ai' giudici alcune considerazioni utili alla causa.
La Pischianz, dice l'accusatore, si è *esa colpevole di sciovinismo perchè vittima della nefasta e malvagia propaganda nazionalistica e di odio razziale instaurata dal fascismo e oggi continuata dai suoi rigurgiti. Il caso della P:schian2 è doloroso e triste, trattandosi della sorella di un caduto nella guerra li liberazione, d' un combattente .per i sacri ideali di libertà e di fratellanza In queste terre il Potere Fofolare non permaner» moi che si inciti all’odio di razza e di stiri«, poiché con qu3S.o vergono lese e calpestate ’e conquiste e le realizzazioni della lotta di liberazione.
E’ inamissibile ed intollerabile che una persona neghi all’altra il diritto naturile di esprimersi rella propria lingua. Una sitnile enormità può accadere — e si verifica — in Trieste, dove la reazione locale, rinnova, come prima e peggio, le più odiose angherie e ingiustizie contro gli sloveni, In dispregio ai oiù elementari diritti del diritto e in aperta violazione dello statuto dii TLT che sancisce e legi'tiro ) I’ c' » irte della oilingultà in Trieste e nel suo ter tor o
L’accusatore conclude chiedendo la condanna dell’imputata. I giudici popolari, considerate le circostanze nelle quali ìa Pischianz ha pronunciato le •nvet-tlve e la frase in'rimina’a. venute conto che essa e sorella di un caduto, e che la l’schfanz pentita, ha manifestato 11 proposito di non più ricadere in sìmili colpe, le hanno accordalo «utto 1» attenuanti, rlducenda la condanna a soli 15 giorni con la condizionale e la non menzione.
Nondimeno, osservò 11 presidente, questa sentenza deve rimanere di avvertimento e monito per tutti coloro che, oer ragioni personali o per altri motivi, ter deno ad Istigare all’odio di razza le pacifiche popolazioni conviventi nella nostra zona.
Con falce e roncola
la famiglia energumeni
Sono certi Fonda da Gorgo. Esst avevano ricevuto la visita per servizio del referente per gl! alloggi, accompagnato da un membro della D.P. I due gradivano poco la visita dei rappresentanti
della giustizia proruppero in v--fese contro questi.
Chiamati alla stazione D.P. di Sicciole per tale motivo non si presentarono. Per la loro vicenda venne Inviata una pattuglia che trovò il Fonda nascosto In un campo. Invitato a seguire la pattuglia, il Fonda, per tutta risposta, ai scagliava contro 1 difensori armato di una falce. I due, dèlia pattuglia riuscivano a disarmarlo e lo stavano traducendo in caserma, quando apparve il figlio che anche lui con la falce minacciò la pattuglia. Anche questo energumeno venne disarmato ed arrestato, Insieme al padre. I due dovranno rispondere dinanzi al tribunale del Popolo per aggressione alla D.P.
Aperto il club
della Vojna Upravà
Alla presenza di un centinaio df invitati è stato aperto giorni fa il Club della Vojna Uprava di Capodistria. Tre compagni hanno tenuto un breve discorso di apertura in ItaOliano, sloveno e croato. SI è Iniziato quindi un programma di arte varia, di recitazione e il Coro della D.P. ha cantato alcune canzoni partigia-ne.
Ha fatto seguito un rinfresco ben gradito dagli intervenuti. La apertura si è chiusa con un ballo protrattosi fino all’alba.
I locali del Club sono sistemati nel magazzini dellOMNIA in via Verdi, che in pochi giorni hanno subito una vera metamorfosi dalle esperte mani degli operai, ambienti capaci di ospitare accoglienti sale di lettura, dì gioco ecc. Da Indiscrezioni ottenute, sembra venga formandosi una squadra femminile di pallacanestro che prenderà parte al torneo femminile di prossimo svolgimento a Capodistria.
Un’ operazione di contrabbando andata a male
Navigavan sacelli di fagioli
per antipatia verso i prezzi collegati
Gli speculatori dichiarano di aver voluto trasportare la merce a Trieste
La lotta contro gli speculatori continua nel nostro circondario. La solerte vigilanza dei membri della sezione confinaria della D. P. è riuscita a cogliere sul fatto alcuni dei parassiti die vivono alle spalle del popolo lavoratore.
Infatti la notte del 20.9. una pattuglia di D.P. della stazione di Isola In servizio di perlustrazione sulla costa scorgeva degli individui che stavano caricando dei Bacchi su una barca.
Avvicinatisi sorprendevano due persone ohe avevano caricato u-na barca con sacchl di fagioli e ceste di uva.
Fermati i due, che poi risultarono essere certi Vascotto Ubal-
Un’amlchevole di calcio conclusasi con 2 reti a O
Battuta la squadra della Medusa dalla prestigiosa Stella Rossa
Un pubblico d* eccezione : bagnanti triestini a San Nicolò
Domenica scorsa si è disputato un incontro amichevole diV calcio fra le squadre Medusa di Capodistria, neo promossa al campionato del TLT, e la squadra Stella Rossa di Ancorano. Conclusosi con la vittoria della Stella Rossa per 2 reti a zero.
All’incontro ha assistito un
risultato di uno a zero. Nella ripresa il Medusa cerca dispe,ratamente il pareggio, ma la ferrea difesa della S.R. stronca tutte le azioni della Medusa, e lega completamente l’attacco di quest’ultima. Al 3V, in una bella azione, Kralj, dopo avere ricevuto un prezioso pallone dall’ala sinistra.
pubblico numeroso, in maggior ; con un magistrale Uro spara un parte triestini che siì erano reca- ' bolide che si insacca meli’angolino ti a S. Nicolò a prendere il ba- \ sinistro della rete dell’estereffat-
gno. Sebbene l'incontro fosse stato amichevole; esso è risultato elettrizzante ed ha entusiasmato gli spettatori. La squadra della S. R. ha dimostrato maggior preparazione tecnica, ed in conseguenza di ciò ha potuto cogliere la vittoria.
Il gioco si inizia con una leggera prevalenza del Medusa che però non porta a nessun risultato concreto per l’indecisione degli attaccanti capodistriani. La S R. avvedutasi dH ciò, comincia a giocare più franca e si protende minacciosa verso la rete di Mondo. La pressione della S.R. contìnua ed al 16 minuto essa si porta in vantaggio per un’autorete di un terzino capodistriano.
Il primo tempo si chiude con il*
Il torneo femminile di pallacanestro
A DOMANIILV1A
della Coppa „P. Gandusio“
Il calendario delle varie gare
La sezione pallacanestro dello UCEF per l’Istria comunica che il torneo pàllacestistlco femminile denominato «Coppa P. Gandu-sio» avrà Inizio domani 26 c.m. con gli incontri fra la Medusa e l’Isola e fra l’Aurora e il Pirano.
Tutte le Società che Intendono partecipare a tale torneo sono invitate a presentare la domanda d’iscrizione accompagnata dalla somma di L. 200 quale quota di iscrizione.
Le spese dt trasferta da una località all’altra saranno a carico delle singole Società le quali, a loro volta, presenteranno le fatture pagate alla Segreteria dello UCEF di Capodistria che provve-derà al rimborso.
Ecco pertanto il calendario della «Coppa P. Gandusio»:
A Capodistria II 26-9-48: Medusa-Isola ore 16-17; Aurora Pirano ore 15-16; riposa Cittanova.
A Pirano il 3-10-48: Cìttanova-Medusa ore 15-18; Isola-Pirano ore 16-17; riposa Aurora.
A Cittanova il 10-10-48: Cittano-va-Aurora ore 15-16; Medusa-Pi-rano ore 16-17; riposa Isola.
A Capodistria il 12-10-48: Medusa-Aurora ore 15-16; Cittano-va-Iso’a ore 15-16; riposa Pirano
A Isola il 24-10-48: CTanova Pirano ore 15-16: Aurora-Isola ore 16-17; riposa Medusa.
A 1000 al chg.
I maialini d’allevamento
A Hervot abita uno strano tipo di nome Markezio Martino al quale piace sommamente truffare il popo’o lavoratore. Lo stesso infatti è stato più volt« colto
mentre stava operando delle speculazioni illecite.
Anche in questo caso non è risultata da meno. Infatti il Mar-kezlc è stato sorpreso dagli orga-
io Mondo.
La squadra cupodistriana deve trarre insegnamento da questa lezione infertale dalla squadra di Ancorano, poiché non bisogna mal sottovalutare gli avversari anche se dì inferiore levatura.
Lonzar e Penso ne traggono scuola e facciano lavorare i loro ragazzi se non vogliono avere brutte sorprese.
I	migliori sono stati: per la Stella Rossa: Ossi; Ferluga, Ba-dalie Gianni e Colombin.
Della Medusa si è salvato solamente il portiere Mondo. L’arbitraggio è stato ottimo sotto tutti gli aspetti.
Per trafficare valuta
tentava di corrompere
Sùeoe Scontale 4 mehi di tavolo oSSliqatolio
SI è svolto sabato scorso a Capodistria presso il Tribunale popolare distrettuale il processo in contumacia a carico di Paiole Giuseppe oste di Bonini, accusato di speculazione illecita per a-vere nel mese di luglio corrente anno, cercato di esportare ille-ga’mente in zona A circa 170,000 lire, inoltre per avere tentato di corrompere un membro della D.P. offrendogli lire 2.000.— acciocché lo lasciasse andare e gli" permetesse di con trat'are altre 500.000 lire Italiane In zona A.
II	Difensore aveva accettato il denaro, arrestando il Palcic.
Il presidente dott. Skerl legge l’aito di accusa, poi Interroga il
Ü quale confessa H proprio reato.
Al Palcic era stata accordata la libertà provvisoria, ed egli aveva approfittato per eludere la giustizia popolare.
Il P.A. fa le sue conclusioni chiedendo che l’imputato venga condannato severamente.
La Difesa rappresentata dallo aw. Della Savia, chiede che vengano concesse al oliente le attenuanti generiche.
La corte, dopo essersi ritirata in camera di consiglio, pronuncia sentenza di condanna dell'imputato a 4 mesi di lavoro obbligato-rio e 45.000 lira di multa, più le spese processuali.
do e Dudine Mario; dichiararono candidamente di portare la merce a Trieste.
Vennero dichiarati in arresto e la merce confiscata.
Festa sindacale
a S. Lucia
CAPODISTRIA, 23 — Domenica scorsa a S. Lucia si è svolta una festa organizzata dalla filiale sindacale di quella località. La partecipazione di popolo per l’occasione è stata rilevante, erano presenti pure dei compagni da Trieste. L’ apertura con le parole di saluto è stata fatta dal comp. Stare, segretario della f il itale sindacale, e dopo questa, il comp. Aga-ris segretario circondariale dei Sindacati Unici, ha pronunciato un breve discorso nel quale ha rilevato come l’unità della classe lavoratrice sia una spina neH’occhio agli Imperialisti; perciò non deve destare nessuna meraviglia se essi si servono perfino del vessillo rosso con la falce e martello per raggiungere i loro scopi. Il compagno Agarinis espone l’azione provocatoria dl Viđali .dei sindacati unici tendente alla liquidazione del contenuto rivoluzionario della organizzazione e come i vtdaliani abbiano espulso | migliori e più provati dirigenti dan Sindacati, come Bukavec, Franove, Luza, ed altri. Successivamente il comp. A-garlnis ha fatto un quadro della situazione sindacale ;n zona B, dove t Sindacati costituiscono uno dei più validi sostegni del Potere Popolare In tutti 1 campi della sua attività ed In special maniera nel campo dell’economia popolare.
Inneggiando all’unità della classe lavoratrice, alla fratellanza^ a Tito ed a Stalin, il discorso ha termine.
Il processo contro Codarin
Per 300 kg. di patate 4 mesi di earoere
Apparse evidenti le .colpe dell* imputato
ni della D.P. mentre stava ven derido malallni da allevamento teste di accusa membro delia D al «modico Drezzo» d: lire 1000 p. che ha eseguito l’arresto del al kg.; ciò gli ha fruttato la de- Palcic. Legge quindi la deposizio-nuncia per. speculazione illecita, ne del Palcic, fatta in istruttoria,
E’ stato celebrato 11 processo contro Codaricto Antonio da Borst il quale era stato catturato dal D.P. dl Mar es ego, perchè autore di un furto di 300 kg. di patate in danno di Kocjančič Mario, pure lui da Borst.
Egli era riuscito a sfuggire approfittando deU’osourltà. Ma dopo tre giorni di ricerche la D.P. lo catturava nuovamente. Il Codarin tentò ancora la fuga, ma venne ferito da un colpo di pistola alla gamba. A guarigione awenuta si è svolto 11 processo.
Dopo la lettura detratto df accusa, si interroga il reo, che nega recisamente tutti gli addebiti, ma poi, messo alle strette dal presidente, agli finisce col contraddirsi pi volte.
Si interrogano quindi t testi e precisamente il danneggiato ohe, con la sua ch’ara deposizione, fornisce prove della colpevolezza del Codarin.
Altra teste è l’amante del Codarin, certa Musenic Maria, la quale cerca di salvare il suo a-mante, ciò non serve poiché an-
ch’essa si contraddice reiterata-mente, prescindendo dal fatto ohe le sue dichiarazioni contrastano con quelle fatte dali’imputa'o. Lette le conclusioni della P.A., la Corte si ritira ed al suo rientro pronuncia la sentenza di condanna del Codarin che dovrà scontare 4 mesi di reclusione.
Processo
contro uno speculatore
CAPODISTRIA, VX Ha avuto luogo questa mattina, presso il Tribunale popolare distrettuale di Capodlstrie, il processo contro certo Koren Giacomo, titolare di una osteria in quec di Forteza (Scoffie) accusato di speculazione illecita per aver venduto vino a prezzi maggi orat, di 6 lire al litro, nonché di avere venduto ben 22 ettolitri di vino non preventivamente daziato.
L’accusato è stato processato In contumacia, ed è stato condannato a due mesi di lavoro obbligatorio e 10.000 lire di multa.
Fra poco i primi calci per il campionato del Territorio di Trieste
PREVISIONI E PROPOSITI
per il prossimo inizio dellattività
tfu tatti i campi gli allenamenti attumemo un litmo àempìe più veloce
H nostro Circondario ha dato nel campo sportivo delle buone prove. Infatti quattro squadre istriane hanno avuto un buon piazzamento nel campionato calcistico del TLT.
Atleti della nostra terra giocano nelle maggiori squadre df Trieste e deilTtalla, nonché nelle squadre partecipanti al massimo campionato Jugoslavo. Non vengono trascurate le forze vive delia nostra tradizione calcistica. I giovani del Circondario istriano Sii preparano assiduamente a
nuovi cimenti sportivi.
Sotto la direzione dell’UCEF le varie squadre si preparano attivamente per II nuovo campionato del TLT che avrà Inizio 11 26 corr. e conseguentemente al campionato di zona istriano che inizierà con la stessa data. Nel campionato del TLT, oltre alle squadre dell’Umago, Isola, Pira-no ed Aurora, avremo la squadra neo promessa del Medusa.
Dette squadre si allenano ed affinano la loro preparazione tecnica in attesa del massimo campionato del TLT g coniano di
avere ne! prossimo anno al loro attivo nuove vittorie e possibilmente il primo premio.
Nel campionato di zona- la ri-tuaz one è un po' differente; alcune squadre si sono rafforzate e sf preparano per sos’enere il campionato con propositi di portare via la coppa alla squadra del Partizan D.P. Abbiamo novità in casa del Cittanova dove probàbilmente giocheranno a’tri elementi In ausilio a quelli vecchi. Anche la squadra del Morini sarà assorbì.a dalla consorella maggiore.
Un’altra squadra che si trova in difficoltà è la Società Sportiva Olimpia di Bertocchi, la qi a-le per il distacco dei giocatori di Villa Decani, si trova in una critica posizione, ma speriamo ohe essa attinga nelle forze giovanili dei paesi di Cesari, Pobeghi, S. Toma e si presenti al prossimo campionato rafforzata.
A Villa Decani è stata costituita una nuova squadra che porterà il nome F. D. Jadran; ’n questa squadra vedremo gio »tori locali e della zona.
per la comprensione e lo slancio nel lavoro di adattamento dei posti della Mostra si deve dare all'impresa EDILIT Gli sforzi di questa impresa devono essere appoggiati dall organizzazione del lavoro volontario, onde portare a termine i locali nel tempo sta. bilito.
Su iniziativa del comp. dottor Biava ti è stata cost tutta una commissione per i problemi de la estetica e architettonici della Mostra, nella qua'e collaboreranno architetti e artisti Questa commissione si è posta come compito la cura dell’estetica della Mostra e l’ordinamento dell’intera città di Capodistrìa per il periodo della Mostra.
Come primo lavoro concreto la commissione sta compilando ih manifesto propagandistico della Mostra che dovrà raffigurare il significato e < fini della Mostra. Il manifesto sarà scelto da una appo.si.ta giuria che elargirà il premio al compositore.
La stessa commissione sta fn« gaggiando pure de? fotografi, pittori ed altri collaboratori.
Contemporaneamente ha iniziato il proprio lavoro la commissione per il programma culturale In questa commi ss one collabora-no i rappresentanti della nostra vita culturale: scrittori, dirigenti teatrali, corali, sportivi ecc La commissione ha già preparato ij programma per I sette giorni della Mostra nel quale sono comprese serate al mare. gite notturne su natanti, spettacoli teatrali, balli, spettacoli cinematografici, spettacoli del teatro di Fiume, complessi Corist ci e orchestrali, manifestazioni sportive ecc.
E’ già stato costituito il comitato che dovrà interessarsi della alimentazione e del pernottamento degli ospiti Questo Comitato provvederà affinchè i visitatori siano serviti in tutti f luoghi di ristoro.
Esso sf propone di aprire, per la durata della Mostra, altri luoghi di ristoro. ’
li p&poio
Ua eftnftieA» l'atta significata delta lflasha
Gli artigiani di tutti l centri
dell’Istria hanno già avuto delle riunioni per discutere sulla partecipazione alla Mostra ed hanno deciso di esporre gli oggetti più significativi per l’economia della zona, specialmente mobili, attrezzi agricoli, articoli per la pesca e materiale edilizio. A causa del limitato tempo, alcuni artigiani si sono riuniti in gruppi per preparare assieme i loro prodotti da esporre. Oltre a questi artigiani che già hanno assicurato la loro partecipazione. Coloro invece che intendono ancora collaborare sono invitati ad inviare le adesioni all’amministrazione della Mostra nel più breve tempo possibile.
Continuamente pervengono al Comitato dei consigli per l’allestimento della Mostra ed alcuni di questi sono stati accettati di ■ buon grado dagli organizzatori. U comitato invita tutti a dare altri consìgli perchè intende esprimere nella Mostra l’iniziativa di tutta la popolazione ed accetterà ogni consiglio che possa essere utile.
L’unione dei cacciatori ha proposto che nel quadro delle manifestazioni della Mostra vengano esposti anche t famosi cani da caccia «bracchi Istriani». Il comitato ha accettato la proposta ed attualmente vengono studiata le possibilità tecniche per la tua realizazione.
E’ molto importante che l’amministrazione della Mostra sia costantemente informata sul corso dei preparativi dei singoli espositori.
Finora vi è stata carenza dt relazioni in particolare sulla maniera in cui gli agricoltori hanno risposto all’appello del Comitato.
Il Comitato chiede nuovamente a tutte le Cooperative che inten« dono esporre di Inviare le adesioni assieme all’elenco degli oggetti che intendono esporre e t loro desideri sui padiglioni di esposizione. Invita altresi tutti quegli agricoltori che hanno aderito alla Mostra di curare il bestiame che intendono esporre.
Ci è pervenuta la proposta che la Mostra riservi un posto anche alle erbe medicinali che vegetano nella nostra zona, e che potrebbero venire prese in considerazione per la vendita anche allo estero.
Anche questa proposta è stata accettata«
Il Comitato per l’allestimento della Mostra desidererebbe allargare quanto mai la cerchia del collaboratori. In particolare preziosa è la collaborazione di quelli che potrebbero partecipare dfret* tamente all’allestimento di uno o l’altro dei settori dell’esposizione, oppure all’organizzazione delle manifestazioni che si svolgeranno nel periodo della Mostra.
La sede dell’Amministrazione della Mostra, si trova in via Cambiai 816, Capodist-ia tei. 156.
Una ladruncolo
condannata
Dopo il processo contro il Koren sl è proceduto a quello contro certa Mess amo Giuliana di anni 18 da Villa Decani accusata di a-vere rubato una catenina d’oro di proprietà di certa Evelina Grandi da Gazon.
L’accusata è una fanciulla che si presenta davanti ai giudici e confessa piangendo il suo fallo. Promettendo di non incorrere n slmili colpe. I giudici popolar- tenuto conto delia giovane età dell* Imputata e del suo sincero pentimento la condannano a venti giorni di lavoro con il beneficio dell» non menzione.
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Molto strane queste tre foto, eppure non sono altro ohe tre teste di zanzare vedute al microscopio. Quelle lunghe aste nere che chiaramente si distinguono sono i famosi (e tanto maledetti) pungiglioni.
Naturalmente le pi Ingorde (guarda la combinazione) sono le femmine. I maschi, poverini, si accontentano di nutrirsi di succhi vegetali; e non possiedono 11 coraggio di assalire un animale, sia pure esso l’uomo.
In fatto di sevizie le zanzare sono molto esperte. Nel loro pungiglione infatti si cela un vero e proprio armamentario chirurgico,
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del quale si servono per anestetizzare, uccidere, pungere e succhiare la malaugurata vittima.
Nelle due figure, a sinistra è sotto, potete vedere l’inocua testa di un zanzarone che per ca muffare la propria vigliaccheria si arma di due pomposi pennacchi serici. Nella foto a destra, invece, la zanzara femmina ostenta in pieno la potenza delle sue armi. Ed ora che le conoscete co si bene, fatevi pure pungere in santa pace.
FASTI E NEFASTI DELL’ UNIONE FASCISTA BRITANNICA
COME IERI, PURE OGGI VIVE E CAMPA IL „PROTETTO“ CHE PARLO’ CON MUSSOLINI
«Mosley ed i suoi accoliti sono in possesso anche di armi automatiche « svolgono un’attività
sospetta».
Così il detenuto laburista Austin dichiarava recentemente alla Camera del Comuni, denunciando la preoccupante ripresa dell'attività fascista in Inghilterra.
Molti dei presenti, e tra Questi lo stesso sottosegretario apll interni Oliver furono d'avviso che nessuna importanza dovesse a ciò attribuirsi Alcuni furono addirittura propensi a credere trattarsi di una invenzione, di una diceria e, al massimo, di una esagerazione diffusa a scopo propagandistico.
Al contrario, un movimento fa
Forte dell’appoggio e dell'aiuto della stampa reazionaria e delle finanze dei grandi industriali, Mosley volle imitare Hitler e Mussolini. Da un lato cercò reclutare tra i giovani specie tra Oh studenti, d'altra parte cercò attrarre demagogicamente a *è i relitti della società; intellettuali reazionari, isteriche dame della gretta mentalità, cattolici politicanti, sottufficiali ed ufficiali avventurieri e prefàscisti come il generale Fuller ed il colonnello Crocker. Cosi l’organizzazione Mosleyana cresceva, raccogliendo nel suo seno i più loschi e degradati elementi.
Con convegni ripetuti in varie città, ai quali partecipavano tutti
scisto inglese esiste e da lungo gn iscritti spostati con automez-tempo. ed esso si è presentato 2i, su cercava di convincere il
La Pettinatrice
Hacconto di (Beniamino 3)ei tfaèèio
Ersilia, la pettinatrice, esce di casa ogni mattina alle sette; le finestre della sua casa danno sul fiume, ohe le accompagna il sonno con un bruscio continuo e ormai inavvertito. A quell’ora, il sobborgo è ancora avvolto nelle nebbie notturne, che strisciano sul fondovalle, mentre i campanili della città, spuntando al disopra dei ripidi bastioni, anticipano il giorno con le loro pietre gialle di -sole. Ersilia si guarda intorno, ma soltanto per abitudine: la bottega dei fornaio è aperta, il droghiere dispone sul marciapiedi i barili delle sardine, una cameriera sbatte un tappeto sfilacciato sul balconcino della locanda. Questa piccola vita non interessa la pettinatrice, che si’ volge in alto, verso le città, teatro delle sue corse diurne e suo campo di battaglia: un campo, non aperto è tutto palese, ma complicato come un labirinto, fatto di porte che si aprono e si’ chiudono, di scale da salire e da scendere, di lunghi corridoi limitali da grevi tendaggi", di stanze ancora tepide di sonno, di donne in vestaglia con le labbra acolorite dal riposo o gonfiate dall’amore. Ersilia ha dormito del suo arido sonno di zitella al-tempata; le dolgono un po’ le braccia, alle giunture, per la fatica del giorno prima; i suoi capelli, quasi per ima rivincita su quelli che dovrà districare, lisciare, accomodare con arte, sono raccolti negligentemente sulla nuca e un nastrino di velluto vi mette un’indefinibile nostalgia di infanzie
«Buon giorno, signora».
«Buongiorno, mia cara Ersilia»..
Queste sono le prime parole della giornata, le parole d’un sacramentale esordio, che si ripeterà poi col significato fisso di una formula. Ersilia posa la borsa marron dei suoi arnesi sopra un tavolo e ordinatamente ne cava fuori i pettini grandi e piccoli, f ferri per la arricciatura, il fomeletto per scaldarli, i bigodini, le forcine, le lozioni, gli unguenti, le tinture. Intanto la signora si è seduta in buona luce, davanti alla specchiera, e tace, ancora tace, aspettando il primo colpo di pettine. Ersilia, che conosce Il valore decisivo di quest’atto, esita a compierlo; indugia nei preparativi, scosta una tendna, nsnua un po’ di carta sotto una zampa della seggiola che fa da trono alla signora. Finalmente il pettine brandito in aria non può far altro che incrinare una capigliatura col suo vivo Impulso che segna, che spartisce, che costringe, e le parole della signora e della pettinatrice allora sgorgano insieme col flusso dei capelli. Nessuno sa cosa si nasconde in questa grigia donnetta complimentosa che va di casa in casa ogni giorno a ravviare le chiome, a incresparle, a ungerle; 1 camerieri non la salutano, si limitano ad aprirle la porta e ad awiérla con un vago gesto verso le stanze interne: e nemmeno le signore, mentre s: confidano sotto la ritmata carezza del pettine, pensano^che Ersilia dispone della loro sorte, per mezzo della conoscenza contemporanea dei segreti di fami gl. a di tutta la città. Effettivamente, la pet’lnarfce ha poso rimedto alla vacanza della sua via con la febbre di vita degli altri, ha popò’ato 11 deserto della sua solitudine coi simulacri delle passioni di cui accoglie la confidenza. Molte s'enore della città pensano talvolta con paura: «Se Ersi-
lia parlasse...». E non sanno che Ersilia parla, parla ogni giorno di ciascuna e di tutte, con ciascuna e con tutte; ma pania con tale cautela ohe ciascuna tace, alla sua volta, e tutte subiscono l’inganno con la persuasione di ingannare esse stesse la pettinatrice. Il gioco reciproco somiglia a una partita a scacchi fatta al buio: l salti dei cavalli rischiano di sconfinare sul tavolino e le corse rettilinee delle torri ned vuoto, mentre paurosissimi re »i circondano a difesa, senza saperlo, delle pedine avversarle. Un lampadario che si accendesse all’improvviso svelerebbe l’assurda scacchiera in un lampo ma soltanto Ersilia, che tuto conosce, sa dove sia la chiavetta dedl’in-terruttore, e la sua mano non la toccherà mal. Per questo le visite della pettinatrice durano sì a lungo e 1 capelli delle signore si dispongono con tanto garbo intorno ai loro volti: piena luce vi ha da essere soltanto nella mente di Ersilia, di modo che le sue parole possano segnare con precisione 1 confini dell’ombra. Una volta deposto il pettine, Ersilia tace, prende commiato: la sua missione è compiuta. Ora bisogna proseguirla altrove, in una altra casa, traverso il vacabile umore di un’altra cliente. Dopo tanti anni, la pettinatrice ha una scienza di questi trapassi: con la moglie del governatore è tutt’al-tra cosa che con la sorella dello archivista municipale; l’amica del giudice non è propensa agli abbandoni come la madre dello ingegnere di Stato; alla padrona della casa di tolleranza non ai possono chiedere, sulle sue ragazze e su chi le frequenta, le cose ohe spontaneamente dice, sulle sue figliastre, la Contessa di San c.
Chi la trattiene a colazione non vede che U suo volto chiuso, la sua bocca sigillata! molte si meravigliano che abbia una voce sì dolce e persuasiva, dopo averla ascoltata alle loro spalle, tra il velo dei capelli sciolti. Una volta, la moglie del chirurgo ha cercato, di vedere Ersilia nello specchio mentr’essa parlava: la pettinatrice subito se n’acoorse e tacque, nè ci fu modo di trarla dal suo silenzio. La pettinatrice riserva al pomeriggio le sue visite più importanti, quelle che la metteranno nell’aggrovi-gliato cuore della vAa cittadinać nella quiete delle ore calde i pettini scorrono tra 1 capeì.i con maggiore dolcezza e le donne perdono ogni ritegno, si confidano sino ai pensieri riposti, sino alle ultime Intenioni. Allora 11 contrappunto intellettuale di Ersilia si fa ricco e completo; paralleli e contrasti vi si stabiliscono quasi da soli, le diverse vicende s’illuminano l'una della altra, e siccome l pochi personaggi sono sempre gli stessi la pettinatrice, con la sua arte indiretta, può meglio determinarne l’azion*
Chi si uccide non sa di dovere a lei la propria liberazione; chi ottiene amore, non sa da che parte gli sia venuto il dono; chi si dibatte In una rete di circostanze avverse, non conosce la sua nemica. Verso sera, mentre Ersilia ritorna verso la sua casa, la incontro talvolta, sulle soglie del sobborgo Ma il passo affa-t cato. gli occhi semichiusi e la borsa marron con tutte le sue protuberanze, denuncia che gli oggetti vi sono stat; riposti alla rinfusa, alla fine di un'estenuante giornata di lavoro.
»Bucnassera, Ersilia».
La pettinatrice ai appogga a un muretto, e o per un attimo rivado il suo volto giovanile, di quando veniva in casa di mia madre, ora guarda 11 sole che tramonta, e un raggio le fa brillare un lungo capello biondo, rimasto Impigliato in un bottone deila sua giacca di foggia maschile. Un vento sale dal fluirne, e Io mi figuro lo squallido al-logio della pettinatrice ormai restituita a «e stessa, con le smerlatura di maiolica del paralume e le trine di carta intorno aù caminetto.
«Suonassero, signore».
presso a poco con le tiesse caratteristiche di quello italiano e tedesco, e, come questi, finita la guerra e passato il primo momento di paura, ha ripreso la sua attività più a meno clandestina.
Il movimento fascista vero e proprio in Inghilterra risale al 1924 con la costituzione della «British Fascisti Ltd.» che si proponeva di lottare contro l’estendersi del comuniSmo e del socialismo, ma le tue origani possono ritrovarsi nella «Lega della confraternltà britannica» fondata nel 1901 dal capitano Shaw per impedire agli immigranti di sbarcare -in Granbretagna.
Nel 1927 la British Fascisti Ltd, assume la nuova denominazione di «British Fascists» e nel 1922 venne fondata, per svolgere una campagna antisemita, una «Lega fascista britannica».
E’ in questo periodo che Sir Oswald Mosley, il futuro capo del fascismo inglese ,si avvia sulla strada che già Mussolini aveva percorsa in Italia. Membro dapprima del partito conservato-re, aderisce in seguito a quello laburista ricoprendovi cariche importanti e venendo eletto deputato, finché, avendo promossa e capeggiata, nel 1931, una rivolta nei seno del partilo, viene da quésto espulso e si reca a Roma a rendere omaggio al capo dei fascismo italiano.
Il suo rientro in Granbretagna segna la data della costituzione dell’«Vnione fascista britannica», creata sulle basi delle predette due organizzazioni già esistenti.
Come già in Italia, le camicie nere dell’«Vnione fascista britannica», beneficiano della protezione e dell’appoggio delle persone più Influenti della borghesia inglese, ad. incominciare da lord Rothermere che mette a disposizione ì suoi giornali, e di Influenti e potenti industriali che offrono a Mosley denaro per la propaganda.
Le ragioni per cui gli industriali inglesi rum solo accolsero favorevolmente, ma appoggiarono anche le camicie nere di Mosley sono facilmente comprensibili: esse lottavano contro U comuniSmo, cercavano di infrangere la potenza degli operai; facevano cioè gli interessi dei loro protettori.
pubblico che si trattasse di una organizzazione di massa. E non v ’era raduno, non v’era convegno che non si risolvesse in provocazione, in atti di violenza e sopraffazione: i ben noti bastoni, 4 pugni dii ferro e perfino le armi venivano usati nei confronti di Quanti dissentivano. Ciò avveniva sotto gli occhi della polizia che talora proteggeva perfino gli «apaches» fascisti.
Si voleva un'inchiesta, tl cittadino inglese voleva fossero individuati gli autori degli eccidi, specie di quello dell'»Olimpia» nel 1934, ma personalità politiche sì frapponevano a ciò. Anche Mosley aveva trovato nelle sfere più alte della politica inglese, uomini di pochi scrupoli che proteggevano il movimento fascista e che la loro posizione rendeva intoccabili.
Oggi conosciamo qualcuno di questi nomi; a ciò ha provveduto il processo di Norimberga: il duca di Hamilton, lord Dunglass, Harold Belfour sottosegretario all’aviazione del ministero Churchill, Oliver Stanley ex ministro alle colonie del gabinetto Chur-
chill erano e forse sono ancora 4 protettori dei fascisti di Mosley.
Con il favore e la tolleranza del governo, cosi, le camicie nere inglesi si preparavano alla conquista del potere. Il tentativo però falliva. Il popolo britannico, sostituitoti con grandi manifestazioni all'indifferenza di Beaver-breek ed all’incapacità di Chamberlain, si oppose al fascismo avanzante.
Sì addensano le prime nubi della guerra. In tutto il mondo le forze del fascismo si preparava all'attacco contro le democrazie. Mosley non resta inattivo, organizza una campagna per la non ingerenza inglese nelle cote d’Europa, e scatenatasi la guerra, tenta di avvicinare l’Inghilterra alla Germania, nel tentativo di orientare questa ultima contro l’Unione Sovietica.
Alla vigilia di Dunquerke, il ministro degli interni, finalmente, ti decide a far internare Mosley ed alcuni suoi luogotenenti. Se a questo punto l’attività nella forma legale del movimento fascista inglese termina, non può dirsi però che essa cessi del tutto. In previsione di una lotta illegale, i fascisti inglesi avevano preparato già da tempo le loro organizzazioni clandestine. Vennero cosi elaborati, in grandi linee, van piani dell’attività da svolgere nel corso della guerra e ciò venne facilitato dalla sfuggita della maggior parte del membri dell’Unione fascista britannica allo internamento. Circa 5000 fascisti inglesi vennero preparati per le organizazioni clandestine e furono camuffati da contadini, artigiani, commercianti. Una fitta rete di cellule venne creata, dapprima senza contatti tra loro e l’attività clandestina ebbe inizio
Dietro le istruzioni del centro fascista clandestino inglese si iniziarono lo spionaggio e pii at-
ti duce inglese, dopo un periodo di liete gelere, ritorno ore ei levoro più forte e più bello di prime spalleggiato dall’alta finanza
tl di sabotaggio a favore dell a Germania: segnali all’aviazione tedesca in occasione dei bombardamenti, informazioni militari trasmesse tramite paesi neutrali, sabotaggio nella produzione industriale e nelle costruzioni / di guerra inglesi. Accanto a questo plano di attività che potrebbe considerarsi <1 normale dei gruppi spionistici ed asserviti a stranieri, anche gli altri funzona-vano.
Un secondo piano prevedeva una vasta azione da compiere nell’interno e consisteva nell'ap-proflttare delle distruzioni provocate dai bombardamenti, delle cattive condizioni economiche della popolazione per fomentare il malcontento sino all’estremo limite dì una sommossa. Ma l’attività più delittuosa, quella che più di ogni altra caratterizza il fascismo di qualsiasi paese esso sia, fu quella di alcuni membri dell’Unione del fascisti britannici.
Incaricati di entrare a far parte delle forze armate inglesi, essi, una volta in territorio occupato, si arresero ai nazisti e si misero a loro disposizione. Divennero propagandisti alla rado per le trasmissioni in inglese, membri di un ipotetico corpo libero britannico al servizio del nazisti e taluni entrarono perfino a far parte delle SS come effettivi di determinate unità.
Nel dopoguerra WLosley e ali altri fascisti internati venivano rimessi in libertà e la loro criminosa attività poteva liberamente ricominciare.
Menfre negli altri paesi I« or. ganizzazioni fasciste venivano disciolte e proibite. In Granbretagna esse non solo si ricostituivano, ma a Quelle preesistenti, altre se ne aggiungevano. Dietro la facciata della «Casa dt pubblicazione Mostey», editrice di un bo-lettino di propaganda fascista, il «Mosley Newslettter», veniva ri-costituita l’Unione fascista britannica. Organizazioni similari sorgevano: «La lega britannica di azione dei vigilanti», «La lega fascista imperiale»
Ancora una volta, come per il passato, ì fascisti trovavano protettori influenti specie tra le personalità del Comitato di politica imperiale.
Invece le organizazioni fasciste Inglesi non hanno seguito tra le masse. Esse tuttavia rappresentano lo stesso un pericoloso potenziale in quanto le autorità non sì oppongono in alcun modo alla loro attività ed alla loro estensione.
Nel periodo tra le due guerre
mondiali i governi conservatori d’Inghilterra sempre protessero Mosley ed il fascismo inglese, vuole oggi anche il governo laburista seguire la stessa strada? Milioni di uomini sono caduti nella lotta contro il fascismo; sei milioni di Indivìdui vennero bar. baramente trucidati dal fascismo nei campi di Belsen e di Buchenwald.
Vuole con indifferenza il governo ed il popolo inglese dimenticare e tradire la loro memoria?
Il futuro ci darà la risposta.
GIOSUÈ’ BOLDERS
Andremo al Polo Nord a cogliere margherite
La zona artica si và progressivamente riscaldando e uno scienziato svedese afferma che sarà presto coltivabile
Uno scienziato svedese, il dottor Hans Ahlman, professore alla Università di Upsala e direttore dell'Istituto geografico di Stoccolma, ha fatto in questi giorni a Los Angeles, nel corso di una conferenza e di alcune interviste concesse a giornalisti, una inattesa rivelazione che ha suscitato grande interesse nel mondo scientìfico.
In sostanza il prof. Ahlman ha detto che la Groenlandia e le terre comprese entro il circolo Artico saranno presto coperte dì verde. Anche i ghiacc deU’Islan-da sono prossimi a fondersi. L’ot■
gara già iniziata dì esplorazioni polari da parte delle varie nazioni del mondo che sono Interessate al possesso, per motivi politici e militari, delle regioni artiche e antartiche. Infatti anche la Francia annuncia in questi giorni la partenza di una missione scientifica che salperà da Le Havre alla fine di maggio. Ma non sarà questa la sola conseguenza immediata del fenomeno. E’ noto che dopo la drammatica catastrofe del «Titanic», che nel 1912 si inabissò con i suoi 1500 passeggeri, oltre all’equipaggio, per aver urtato contro un iceberg, fu organizzato un servizio intemazio-
timistica previsione non ha una ^ di w apposilamente co-scadenza nè molto prossima nè struite peT sorvegliare i movi.
molto precisa: potrebbe anche trattarsi di un avvenimento che si verificherà fra decenni o anche secoli. Quello ch’è certo è che il Polo nord si sta riscaldandola temperatura media, rilevata nelle regioni artiche durante l’inverto 1946-1947 (che pure, come tut ti sappiamo, fu tu tt’altro che mite) è stata superiore di ben 10 gradi centigradi a quella dello anno precedente. I rilevamenti dell’inverno scorso confremano la progressione con un aumento medio di altri sei gradi. Numerosi ghiaccia sono già spariti ed al loro posto sono comparse, per la prima volta a memoria d’uomo, verdi plaghe fertilissime, paragonabili a quei tratti delle coste prossime alle correnti del Golfo che, com’è noto, funziona come una specie di termosifane dello Atlantico.
Inoltre, mentre quaranta anni fa la stagione durante la quale era possibile la navigazione al largo dello Spitzberg nop sorpassava i cento giorni all’anno, e fin dal principio dell’autunno le navi restavano bloccate nei porti per il progressivo strato di ghiaccio che invadeva il mare, l’anno scorso, e precisamente il 6 dicembre, una nave russa era ancora in tranquilla navigazione e fece in tempo a_ raggiungere la sua base senza incidenti.
Si intensificherà così, come il prof. Ahlman ha annunciato, la
menti dei ghiacci vaganti nell'alto Atlantico.
Praticamente Questo compito è attualmente assolto da squadriglie di guardacoste americane mentre 14 nazioni, fra le quali Ićltalia, contribuiscono al costo dell’impresa. Si prevede ora che queste precauzioni stanno per di-
ventare superflue: sarà una notevole economia.
Inoltre man mano che t ghiacci si ritirano sempre più a nord, i mari si ripopolano di pesci.
Cuali sono le cause dì un cosi notevole rialzo di temperatura? Geografi norvegesi e russi sostengono che il merito sia della corrente del Golfo, che tende ad allungare il suo percorso ogni an-no di più verso il nord e nello stesso tempo aumenta di velocità, trasportando con sé immense riserve di calore. Secondo altri le radiazioni del sole si sono fatte più intense da qualche tempo. Si citano, a questo proposito, documenti storici dai quali rihvlta che nel XIV secolo l’Islanda non era affatto ricoperta di ghiacci e, anzi, era una regione ricca di pascoli, di colture, e di alto livello civile. Un successivo raffreddamento marino ammantò l’isola di una immensa coltre di ghiaccio, spegnendovi ogni traccia di vita. Sembrerebbe, perciò, che esitano stagioni polari al terantiva-
mente calde e fredde, delta durata di molti secoli ciascuna.
Un’altra tesi, infine, afferma che il sole sarebbe use to recentemente da una zona di polvere cosmica» che avrebbe costituito una specie di schermo capace di intercettare parte del potere calorifico dei raggi solari. La ricorrenza ciclica di questo fenomeno darebbe luogo ad una successione di epoche glaciali della Terra. I geologi, infatti, parlano di una età remotissima, durante la quale il nostro pianeta non era altro che una sfera di ghiaccio.
Comunque, visto che ora siamo all'inizio della fase più calda del ciclo, qualunque sia di queste ipotesi la vera, è molto probabile che per qualche secolo (e cioè per molto di più dì quanto possa interessarci direttamente) non ci sia da temere una invasione di ghiacci II che, agli effetti del caro-carbone, è già un vantaggio.
MARIO FRANCHI
ArrownTA" na?n^mi Nuove finalità sportive
Sempre più numerose fi contano le formazioni di nuovi cìrcoli sportivi nella zona del Territorio sotto V amministrazione militare iugoslava. Torna interessante a conoscere le finalità e Oli scopi che si ripromettono questi enti ed in primo luogo il largo indirizzo di massa dato da questi allo sport.
Lo sport non è più un privileg-gio di pochi fortunati, ma si trova ora alla portata di tutti. I giovani operai, contadini e studenti sia uomini che donne, trovano ora aperti, a loro completa disposizione, i campi e le palestre creati dalle organizzazioni popolari dell’Ittrìa.
BANCHE TEDESCHE E SEGRETARI AMERICANI
LE ADERENZE CHIARISCONO IL CONTEGNO
Ogni volta che negl; Stati Uni- do, riuscirono a penetrare nel ti d’America si d.scute del pro- cuore stesso della finanza lngle-blema della Germania e del suo se e divennero i finanziatoti dei-assetto futuro, tra le altre, non ; riimperia.ismo britannico, manca mai di farsi sentire lai Come era da prevedere, nono-voce di John Foster Dulles, un stante toserò all’estero. 1 proavvocato repubblicano esperto prietari del.a banca non dinten-
to questonj d politica estera, il quale, eminenza grigia del generale Marshall, è riuscito ad assumere una posizione di primo piano nella politica della repubblica stellala. 11 fatto potrebbe
tifarono mal la loro origine tedesca e restarono sempre in stretti rapporti, tramite la banca Stein costituita a Colonia con
1 grandi Industriali della Ruhr. Ma il ruolo più Importante che
essere passato sotto silenzio se ;a banca doveva essere chiama-non sd sapesse che il Dulles è .ta a giocare fu quello all’indo-uno dei più importanti ane li j mani della prima guerra monderà catena facente capo alla diale. Dapprima capitali inglesi
banca Schroder, dietro la quale si celano gl1 interessi del finanzieri americani, degli Industriali della Ruhr, di quelli inglesi e del’a dinasitia dei banchieri prussiani.
Sorta In Germania oltre cento anni add etro con la protezione del re di Prussia», ia banca Schroder in breve raggiunse un grandissimo en Inatteso sviluppo riuscendo perfino ad allargare le sue propaggini in Inghilterra mediante una succursale a Londra. d retta da Bruno Schröder«
vennero forniti alla Germania per la rieos ruzone ed il potenziamento della sua industria pesante. di poi grazie alla potenza della banca stessa, Hitler riuscì ad impadron re! del potere. E’ noto, infatti, che fu proprio 11 presidente della banca Stein di Colonia. U barone Kurt Von Schroder, ad organizzare lnslema a Von Papen e Schacth ’.a conferenza nel corso della quale 1 magnat' delia Ruhr decisero di mettere al potere i naz:sti e diedero 1 fondi ad Hitler per trac-
mella seconda guerra mondiale.
Tedesca di origine, la banca Schroder fece della Germania la sua fonte ed il suo obiettivo essenziale, ma dovevano essere gli Stati Uniti quelli che dovevano permettere alla banca di divenire la più grande potenza dello ultimo dopoguerra. La costituzione, Infatti, di una filiale della banca Schroder a Nuova York, la «J. Henhy Schroder Bank ng Corporation» permise a questa di. raggiungere immediatamente un t ale sviluppo da superare qualsias- previsione. La ragione di tale ascesa fu nel fatto che d etro la ragione sociale della banca, In effetti vetovano stipulati accordi con gruppi finarz ari americani, che avevano parti-co’ar: Interessi nella Germania.
Ed è a questo punto che viene alla ribalta l'avvocato John Foster Dulles. Gli accordi con 1 finanzieri americani, venivano stipulati tramite l’ufficio di Nuova York della «Casa Sullivan-Cronwell», presieduto dai due fratelli Dulles, John ed Alien che si occupava delle transtzioT fq.ar ziarie. I rapp-c.ientanti d: questi uff c: d’a.'-r godon , del
dei ministri, giocano un ruolo di eccezionale Importanza nella scelta dei candidati alle cariche (ministeriali, In quella degli ambasciatori. Praticamente attraverso la loro azione si sviluppa e delinea la politica estera delia alta banca e dell’industria a-mericana. Cosi John Foster Dulles, presidente della sede di Nuova York della «Casa Sull iman end Cronwell» è la persona che ha i più stretti legami tra 1 magnati newyorkesi e quelli della Ruhr, tra il grande capitale americano e quello degli industriali tedeschi. Ed è logico quindi che la sua parola abbia grande valore sul destini della Germania.
Voler precisare la professione di John Foster Dulles è una cosa molto difficile. Giurista, finanziere, Industriale, scrittore, diplomatico, uno del maglorl esponenti del partito repubblicano, capo delle Chiese protestanti di America, 11 Dulles è il factotum della politica estera americana. Iniziata la sua carriera al tempo del presidente Wilson che se lo portò dietro alla Conferenza di Versailles, John Dul'es »1 impose per la sua cinicAà e per
Per la verità però, zisogna dire che lo stato delle attrezzature non è ancora al punto desiderato, ma osservando l’entusiasmo che < giovani mettono nella loro opera, si ha la certeza che in breve, anche nel piccoli centri istriani, nulla si potrà invidiare, sempre in proporzione, alle migliori installazioni cittadine.
ùon ci stancheremo mai di ripetere la grande importanza, nella costuzione dei campi sportivi, deA’ampiezza di questi apparito in funzione alta grande popolarità conseguita dai saggi ginnici collettivi. Altra attrezzatura che non deve assolutamente mancare,
fortuna è principalmente da attribuirsi alla stretta relazione che ha con Rochfeller, il magnate dej monopoli americani, padrone della maggiore banca americana, ;a «Chase National Bank».
Pochi conoscono un’altro a-spetto dell’attività del Dulles. AI tempo delia seconda guerra mondiale, sembra che egli fosse uno dei capi dell’organizazione «L’America innanzi tutto», organizzazione questa dei fascisti americani che condusse una sfrenata propaganda In favore della Germania In un primo tmepo e di poi per impedire l’Ingresso degl' Stati Uniti in guerra. Questo suo sentimento politico si è ’rivelato nettamente nel dopoguerra. Dopo di aver invano tentato di impedire la d sfatta della Germania, egli ora s; è assunto il ruolo di provocatore di nuove guerre.
Per convincersene basta leggere quanto egli di tanto in tanto acr ve sulla rivista «Life», au-speando una politica di pressione militare ed economica nei confronti dell’URSS«
Si rinnova, cioè, ancora una volta il piano delittuoso di Hitler e dee nazismo Questa volta sono gli americani ohe tentano di marciare alla conquista del mondo. E John Foster Dulles, da buono e fidato servo degli Imperialisti d’oltre atlant co. paria
I banchierj. prussiani, In tal ma- dare la via che doveva sfociar« del libero accesso ne Igabinettl 11 spirito calcolatore; ma la sua ' con la stessa voce di Rochfeller.
sia nei campi che nelle palestre, è l’impianto di bagni. Non si deve dimenticare che l’igiene del corpo è uno dei fattori principali per il successo nello sport.
Altra mancanza abbastanza semita da alcuni circoli sportivi è la deficienza di 1st attori do tati di quella espe-ienza necessaria per dare agli atleti quella preparazione e quel consigli occorrenti per II conseguirnento di risultati soddisfacenti. Ma pure per questo si arriverà In breve ad una sistemazione del problema.
Altra attività sportiva che deve essere maggiormente incrementata e curata con molta attenzione, è lo sport remlero .e velico. Nessuno ha dimenticato ( famosi armi di Capodistria e Isola, e le loro superbe affermazioni in campo internazionale.
Siamo certi che queste affermazioni saranno superate ed i circoli remieri del Litorale istriano riacquisteranno in breve il posto che la tradizione ha loro assegnato.
STEFANO PORRI
Delitti di Franco
Ventidue democratici spognuo-li arrestati ultimamente nei villaggi dl S. Mai-tino del ReJ, Aurelio Laviana e infiesto, sono »tati condotti dai falangisti nella località detta Pena Major.
Quivi essi, ad uno ad uno, sono stati precipitati in un profondo pozzo naturale. Alcuni sono motrt immedia'amente fracassandosi sulle pareti rocciose; altri però sono sopravissuti ed 1 laro pat'menti hanno avuto termina solo quando l franchisti ebbero fatto esplodere delle cariche di dinami’e sopra 1 loro coppi cosparsi di benzina.
La nostra Lotta
La relazione dì Beltram alla Conferenza dell'UAlS a Capodisfria
per l’elevamento del tenore di vita e culturale del popolo
E’ un fatto die mai 1 popoli delia Jugoslavia hanno costruito così compatti, cosi uniti e con un tale slancio lavorativo come avviene oggi nonostante la campagna di calunnie, anzi potremo dire che proprio a causa di questa, perchè ad ognuno appare evidente che le accuse non corrispondono alla reaie situazione, sono di offesa al popoli Jugoslavi, alla loro lotta per la liberazione ed alle loro vittime.
Di quali dati e di quali relazioni inesatte si sia servito il compilatore deila nota risoluzione- c’è nè da una prova l’articolo pubblicato sull’organo dell’Ufficio Informazioni «Per una pace durevole e per la democrazia popolare», articolo intitolato: «Gli agenti di Tito, cacciati dal comunisti triestini». Articolo che senza .dubbio è stato inviato alla redazione del giornale da Viđali e Pratolongo. Nell’articolo è detto che i vidaliani hanno condotto una dura lotta oontro i frazionisti, cioè contro i sostenitori della linea di Babic, cioè noi. E’ detto poi che li bastonavano, che lai scuola del Partito era nelle mani di trozkisti ed agenti dello intelligence-service, e simili intenzioni.
Fintanto che questo viene riferito da Viđali all’Uff. Informazioni la cosa è a posto, ma quando simili spaventose affermazioni che sono in completo contrasto con la verità vengono pubblicate sull’organo di un organo co-
si serio come l’tTff. Informazioni, ci si chiede involontariamente come sia possibile pubblicare ciò quando ognuno a Trieste sa che sono menzoniere. La lettura di questo articolo convincerà ancor più i nostri lettori che anche ciò che si scrive sulla Jugoslavia è falso, perchè ciò ce lo insegnano i fatti del tutto diversi da noi, da quelli riportati dal giornale.
Noi chiediamo le prove teoriche e ideologiche elaborate imparzialmente. Questo lo attendiamo già da due mesi e lo attenderemo ancora inutilmente. La via ohe noi riteniamo come l’unica giusta, essi la schivano, ma continuano a calunniare e gettar fango sulla Jugoslavia e sui nostro territorio.
Involontariamente siamo passati a trattare delle conseguenze della pubblicazione della risoluzione, perchè ciò rappresenta oggi senza dubbio il più importante avvenimento politico nel mondo. Infatti non è possibile parlare della Jugoslavia o del nostro circondario senza partire dalla risoluzione che ha arrecato da noi un danno irreparabile al movimento operaio. Ecco perchè tratteremo ora gli avvenimenti da noi in collegamento con la risoluzione.
Immaginiamoci un po’ cosa sarebbe successo da noi, con il nostro potere popolare e con il nostro movimento democratico, se avessimo permesso al vari provocatori ed agenti dei più svariati servizi d’informazione imperiali-
sti, ai vari fannulloni e chiacchieroni, con la pretesa di difendere l’internazionalismo e di aiutare la Jugoslavia a rimediare ai propri errori, di portare a termine il loro criminale lavoro provocatorio. Oggi sarebbe In atto da noi la più acuta lotta e campagna contro la Jugoslavia e contro la amministrazione militare dell’A.J., peggiore di quella ohe abbiamo condotto contro . provvedimenti dèi GhlA e la sua polizia, come rappresentanza delli’mperialismo occidentale. E tuttavia nessuno può affermare che l’A. . non sia un esercito popolare, un esercito rivoluzionarlo. Nella zona non ci sarebbe oggi nemmeno traccia del potere popolare, Invece di costruire saremmo in continue lotte intestine, i rapporti con la Jugoslavia sarebbero mutati, sii svilupperebbe l’irredentismo, 11 il nazionalismo e la nostra posizione sarebbe sulla piattaforma del CLN dell’Istr ia. Vidal; ed 1 suoii agenti, sulle direttive dei loro padroni di oltre oceano avanzerebbero con le loro richieste nazionalistiche vorrebbero... Piume, Zara, eco. La linea rivolu-z.onaria dal nostro movimento sarebbe liquidata, cesserebbero tutti i lavori di ricostruzione, ri-nascerebbero le passioni nazionalìstiche da ambo le parti e le nostre organizzazioni andrebbero a finire nelle mani dei vari Badie e Malalan.
AGIRE CON DECISIONE
confro le
inhlrraziom
Soltanto al nostro atteggiamento i in chiaro tutto il marcio di que-deciso dobbiamo il fatto che i ! sti cascami e agenti del nemico piani dei provocatori da tempo 1 della classe operaia ed oggi ab-
meditati, non hi siano realizzati. Oggi possiamo affermare che i preparativi si facevano già da molto tempo e che 1 vidaliani hanno sabotato in tutti i posti, la attività del PP. Particolarmente ciò appare nei sindacati, dove per due anni trascinarono 11 movimento sulla loro linea opportunistica e liquidatrice.
Qualcosa di simile constatiamo nel dipartimento de; Lavoro, nell’istruzione e nel lavoro di agitazione e propaganda dove il sabotaggio è pure così evidente come nei sindacati. Non crediate che noi non si vedeva tutto questo. Innumerevoli volte abbiamo criticato l’opera di queste organizzazioni, stabilito la linea del lavoro e posto compiti concreti. Ma chi poteva immaginare che sotto la maschera di varie scuse, si nascondessero le attività dei nemici più scaltri ai quali era dato in fiducia un compito di così aita responsabilità?
Soltanto l’ultima prava ha rimesso le cose a posto, ha messo
biamo senza dubbio la chiarezza su molte cose ohe fino a poco fa non vedevamo. Dunque, ora alcuni posti si sono ripuliti degli elementi avversi al PP. Bisogna però ricordare che qua e la si sono aoeovacchtati dei vidaliani che continueranno la loro opera provocatrice ed antipopolare e che bisogna essere vigili ovunque essi siano nascosti. Bisogna cacciare dagli organi del PP tutti gli agenti dall’agente Viđali, che desiderai®» fare un grande servizio al compagno Stalin, rompendo il potere del popolo. Non si tratta qui dì una posizione contro coloro che hanno preso la posizione aell’Uff. Informazioni come tan; in quanto lo hanno fatto onestamente, si tratta invece della lotta contro i sabotatori coscienti ed i liquidatori del PP, la più grande conquista deila L.L.P. che si mascherano con frasi nell’internazionalismo. Chi può affermare che non si tratta qui di un’azione antirivoluzionaria?
Lo „zelante li
negai! fulcro rivoluzionario dell’UAlS
Noi siamo in grado di difendere davanti a qualsiasi foro la nostra posizione nei confronti di Viđali e affermare che la sua attività a Trieste, e in quanto esiste anche da no5, è antirivoluzionaria, contro l’Unione Sovietica, provocatrice e traditrice.
In questa conferenza dobbiamo dire pure due parole sul cosidetto congresso straordinario dello UAIS che qualche tempo fa è stato convocato a Trieste dai frazionisti di V.dall ed al quale nessuno del nostro circondario vi ha preso parte. Il congresso aveva come compito di tracciare la nuova linea deil’UAIS. linea che si esprime in principal modo nel fatto di dover espellere tutti i combattenti più conseguenti per i diritti delia popolazione lavoratrice triestina, coloro ohe sostengono il rispetto del Trattato di pace e che lottano per la sua realizzazione, e poi con il passaggio dalla forma superiore di organizzazione dell’UAlS ad una forma inferiore, di coalizione, cioè da una omogenea e unitaria disciplinata unione dell’organizzazione a «... un’armonico legame di varie forze, ohe non deve riversarsi in una stretta discip1 na di partito...» )dal discorso di rogassi).
Nella risoluzione accettata dal congresso, si invitano tutti i democratici sinceri di reclamare la immediata applicazione del Trattato di pace...» mentre non c’è una parola sulla lotta, sui problemi giornalieri di lotta delle masse triestine per il raggiungimento di questa fine. Si tratta di frasi e nulla altro. Frasi degne di social-democratici del peg-gior tipo che parlano e lanciano parole sulla giustizia sociale ma che nello stesso tempo tradiscono 11 movimento operaio.
Con tutte le forze cercano di dimostrare che la lotta finora sostenuta non è giusta e con la massima leggerezza affermano: •Per tre anni i membri dell'UAlS
componevano un’esercito continuamente lanciato nella lotta, molte volte male preparato dal comando che si immedesimava con il PC e che usava dei metodi di direzione completamente antidemocratici e praticamente militari. I dirigenti del partito erano completamente indifferenti se queste masse venivano bastonate dalla polizia, perseguitate ed attaccate dalle bande fasciste... l’UAIS sostituiva I sindacati nell’organizzazione degli scioperi, doveva sostituire ii Partito nelle varie manifestazioni e doveva addattansd ai metodi di lotta imposti.
Fondamentale In tutto ciò era servirsi dell’UAlS solo per mantenere la linea politica ohe più corrispondeva al CC PC di Belgrado... e avanti «.... hanno proposto la formazione di un fronte popolare, del quale l’UAIS doveva essere soltanto una parte: le altre parti del fronte doveva essere, secondo la loro idea, composti da partiti inesistenti che pensavano di costituire e nuovo sulla base dell’inganno».
Così essi affermano e così scrive l’organo di Viđali: niente diversamente da ciò che scrive 11 giornale più reazionario.
Ma il peggio di tutto ciò è il fatto che una tale posizione significa la completa liquidazione del fulcro rivoluzionario delio UAIS.
E’ ben noto, in qual maniefa e con quale partecipazione ha avuto luogo la discussione precongressuale. Alle 4iseuss:oni, o meglio, alla vergognosa campagna di calunnie contro la Jugoslavia e contro la zona ed i più conseguenti combattenti per i diritti del popolo lavoratore da noi, hanno partecipato il 10 per cento dei membri. Uno studio così «approfondito» sulla situazione ha dato la possibilità di stabilire una nuova linea politica che si chiama «liquidationismo e revisionismo.
Sulla relazione dell’aw. Pagassi, leggiamo quanto segue sulla situazione nella zona B: «La situazione nella zona B è lo specchio dei metodi terroristici e senza scrupoli dell’oppressore poliziesco introdotto al fine di soffocare la volontà dei democratici istriani. Contro questo vergognoso sistema eleviamo dal congresso la più decisa protesta».
Così parlano della zona B questi abili calunniatori. Cioè cosi come da tre anni parla e afferma tutta la stampa reazionaria ed irredentista ed 11 CLN. Vi sembra che meriti rispondere a delle calunnie così basse?
Se mai abbiamo dedicato neppure un minuto e neppure una riga per rispondere agli strilli sul terrore nella zona B, perchè dovremmo rispondere a Pogassi del CLN? Possono pure continuare a strombazzare alla maniera del CLN, i fatti però, che ai provocatori delia loro specie non contano nulla, parlano diversamente. Tuttavia verrà il giorno, e non lontano, quando sarà chiaro tutto il retroscena di questa campagna e di questa attività provocatrice, tendente a portare anche il nostro circondario sulle posizioni di revisionismo.
Cos’altro significa se non liquidazione Ü fatto di aver nuovamente riammesso nei sindacati l’oppurtunlsta Radio, noto per le sue tendenze di compromesso e di tradimento dei veri interessi della classe operaia. Questi sarà ora, dopo la liquidazione di Destradi, la principale personalità nei sindacati. Ci sembra strano come gli operai possano permettere una simile Inaudita azione provocatrice e liquidatrice di Viđali e dei suoi strilloni. Nella nostra zona invece abbiamo mantenuto l’unità sulle posizioni rivoluzionarie. Su questa linea noi proseguiremo anche nel futuro perchè siamo coscienti che è l’unica per servire alla sausa comune del fronte democratico mondiale, siamo coscienti di aver mantenuto una delle posizioni del fronte mondiale, mentre i vidaliani fanno di tutto perchè venga perduto uno dei capisaldl della
lotta contro l’imperialismo.
Cosi parlano t fatti.
Noi siamo ben lontani dall’af-fermare che da noi tutto fila in ordine e con facilità, senza errori e senza difficoltà. Errori sono stati commessi e se ne commetteranno sempre. Però l’essenziale è che noi non li facciamo coscientemente, che combattiamo contro gli errori, che M eliminiamo, e che ve ne siano sempre meno.
Noi non conosciamo l’inganno, i secondi fini, ma sinceramente desideriamo che la nostra popolazione, il nostro popolo lavoratore, possa vivere ima vita migliore e più felice.
Tutti i nostri sforzi sono rivolti all’elevamento del tenor di vita, alla diffusione della cultura. Ci sono le prove di questo nostro sforzo? Sì, ci sono. In seguito alla conseguente lotta per il miglioramento dell’economia e grazie all’aiuto della Jugoslavia, giorno per giorno registriamo miglioramenti, specialmente nel campo dell’approvvigionamento.
Ecco cosa ci dicano i numeri: I lavoratori pesanti ricevono giornalmente 2940 calorie di viveri; i lavoratori medi 2192 gl! altri un po’ meno. Per l’acquisto di questi generi l’operaio consuma dal 7 al 12 per cento della sua paga giornaliera. A Trieste l’operaio pesante riceve poco più che l’operaio medio da noi, altrove la proporzione è ancor peggiore. Un anno fa non era così!
Le cooperative agricole, che si sono sviluppate particolarmente quest'anno, hanno svolto yn grande ruolo a favore del nostro contadino. Durante l’annata hanno acquistato dai nostri contadini ed esportato in Jugoslavia e a Trieste prodotti vari per uh valore di oltre 800 milioni d; JL, che rappresenta 20.000 lire per ogni membro di famiglia agricola. Questa somma è molto elevata e dimostra l’alta produttività e quindi la possibilità di acquisto. Quest’anno anche sul nostro mercato si possono acquistare tutti gli articoli necessari per il largo consumo.
Importante è purè esaminare il passaggio delle persone da una zona all’altra: dalla, zona B alla zona A si sono registrati 1.833.807 passaggi soltanto con i mezzi di trasporto: dalla zona A alla zona B invece nello stesso periodo 1 passaggi sono stati 1.959.190.
Benché l’esportazione sia vietata si tollera il trasporto personale di piccole quantità di vino, latte, uova ecc. L’ammontare del prodotti esportati in piccole quantità dalia zona B alla zona A in un anno ammonta a ben 156.300 quintali di merce varia. Molto meno è stato importato nei senso inverso. Considerando il numero minimo della nostra popolazione, vedremo che questi dati sono rilevanti. E malgrado ciò si parla del terrore nella zona B, della mancanza di generi ecc. Ma la menzogna ha le gambe corte.
Questa conferenza deve trattare almeno in breve pure il problema del PP in quanto l’UAIS deve riporre la massima cura alla instaurazione ed ai rafforzamento del PP.
Senza un fronte largo unitario non è possibile costruire con successo il PP e neppure concepirlo. L’incondizionato aiuto e quindi indispensabile se si vuol continuare con successo tl lavoro posto nel piano del circondario. In primo luogo sottolineare che gli organi del PP sono attualmente molto migliori nella propria attività di quello che non lo fossero un anno fa "e si nota un generale miglioramento. Bisogna però dire che ancora ' non funzionano dappertutto come dovrebbero e che spesso sono ristretti e lenti.
Ciò si nota specialmente nelle unità basdliari: i CPL. Prendiamo per esempio il pagamento delle imposte che molti PCL e PCC ancora non hanno incassato completamente. La riscossione delle tasse ed imposte si protrae allo infinito e chi ne approfitta per sabotane sono gli elementi ricchi delle campagne e gli speculatori delle città.
Appunti organizzativi rivolti ai Comitati popolari
I CPL e Cittadini non hanno 1« suffiec lente decisione per esaminare dove le cose non vanno bene e chi le ostacola. Oggi non si può affermare che la gente non ha denaro. Lo abbiamo visto pri. ma; si tratta forse di qualcuno che non ne ha di troppo, ma nessuno è in condizioni da non poter pagare le imposte che sono proporzionalmente molto basse. Sia su questo problema che su altri, nei nostri paesi si lavora poco pianificatamente. Ancora non siamo in grado di trovare quelle forme organizzative che ci permetterebbero la realizzazione di qualunque, anche difficile lavoro.
Ancor troppo poco si mobilitano le masse in questa attività. Nelle riunioni di massa — i parlamenti locali — dobbiamo porci concretamente fino a quando e dove, incasseranno le imposte nei termine stabilito. Nella stessa riunione bisogna dire chiaramente che quelli che non assolveranno il loro dovere per Incuria sa-
ranno trattati severamente, anche con altri mezzi, se è necessario. Così deve stabilire l’assemblea del paese e ciò diventa legge per quel paese.
I	ĆPL però molte volte agiscono ingiustamente e mettono sullo stesso piano tutti i cittadini: prendendo misure disciplinari a-naloghe per 1 contadini poveri ed i ricchi. Ben noto invece è il fatto che sono proprio i contadini ricchi quelli che trascinano apposta per le lunghe il pagamento delle imposte.
Dove le cose non sono poste giustamente, le organizzazioni del fronte devono intervenire e porvi rimedio, convocando i membri e risolvendo i problemi nella maniera e nel termine stabilito dei fori superiori del potere popolare i LPL.
II	lavoro del PP viene ostacolato pure della incompresione per la immediata evasione della corrispondenza.
Molti casi sono stati registrati
di corrispondenze rimaste insolute per intere settimane ed anche mesi. Questi sistemi amministrativi devono scomparire dal nostri uffici
L’UAIS deve infine interessarsi degli altri problemi come la costruzione delle calte del cooperatore, deilo sviluppo del cooperativismo ecc. L’UAIS deve essere il collaboratore più stretto ed il più grande appoggio agli organi amministrativi che molte volte si vengono a trovare in difficoltà. Particolare importanza hanno i problemi cooperativistici. Il cooperativismo assolverà il suo ruolo primario di elevare la economia della nostra campagna e quindii 1 tenore di vita della popolazione agricola.
Calcio, passione dei nostro popolo
Juno oil em«Mr
scrisse l'omino dal cappello di carta
Un giorno verme un omino strano con un cappello rlcavat o da un giornale. Teneva in una mano una latta che colava lapri me bianche, e nell'altro aveva un pennello. Entrò nel pfato verde, guardò il cielo in una muta interrogazione. U sole sbirciò da una nube e riempi gli occhi dello omino di un balenio furbesco. L’omino strano si tolse tl cappell o ricavato dal giornale, ne fece un aeroplarUno, e lo conficcò nell’aria come uno spillo. Si potè benìssimo interpretarlo còme un rito gioioso, « il sole usci dalla nube e sorrìse.
L’omino strano andò al centro del prato, prese Ispirazione e subito lo spirito di Giotto gli fu vicino. Intime il pennello nella latta di bianca vernice e si chinò sull’erba luccicante di verde, e tracciò un cerchio gran de e bianco.
Qualcuno passo, e poiché non aveva nulla da fare si fermò ad osservare quello strano omino che faceva quelle strane cose. In breve la gente si addensò, e sembrò che sul prato accadessero i fatti più importanti del secolo e di tutti i secoli.
Estraniato e giulivo, l’omino pareva assecondare i dettami di una musa ispiratrice. Si spostava sul verde ormai contaminato; ma Ü prato non ne soffriva, e diceva anzi una vivacità nuova. L’omino »i spostava tracciando linee bianche, cosi che presto l’erba fu messa in cornice.
La notizia si sparse per le vie, e sulle piazze e nei caffè m olti si affannarono a commentare. Erano parecchi gli increduli, ed erano anche curiosi; e la folla si fece sempre piò. grande ai bórdi del prato segnato di bi anco. Tutti guardavano l’omino * trono, e attendevano che la sua opera finisse.
Poi qualcuno, non si sa chi, gettò una sfera di cuoio che rimbalzò sull’erba. L’omino si scosse, si fece largo tra la folla assiepata oltre i lati bianchi e freschi, sparì per una strada.
Allontanandosi sentiva gridare la gente adunata attorno al prato. L’omino guardò la vernice nel barattolo, e ne vide ancora un residuo. Allora prese il pennello, e, trovato un muro, scrisse: «Viva il campionato».
Al cooperativismo spetta il ruolo di elevare l'economia agricola
I; lavoro svolto dalle cooperative agricole, specialmente nella ultima estate, è stato senza dubbio assai grande. Tuttavia bisogna che le stesse estendano la loro attività anche ad altri rami della nostra agricoltura. Il più grande errore sarebbe quello di considerare le nostre cooperative agricole come semplici aziende commerciali che si dedicano soltanto ‘all’acquisto ed eventualmente alla vendita di qualche prodotto. Molto spesso si sentono lamenta-tare del dirigenti delle cooperative agricole che dicono di non saper cosa fare onde tener attiva la cooperativa. Le nostre coop, agricole devono iniziare l’organizzazione di settori di attività come-ìper esempio il settore delle macchine agricole che si dovrebbe occupare dell’acquisto delle macchine agricole, la rivendita e la cessione, per il periodo della lavorazione.
Condizione essenziale per l’ulteriore sviluppo è la sezione delle
sementi, la selezione del bestiame; l’organizzazione delle ambulanze veterinarie. Sarebbe poi been che ogni cooperativa agricola avesse la propria economia cooperativistica, sia questa sotto fórma di pascoli comuni, di prati, campi come pure campi per la produzione di sementi ecc.
Le coop. agr. devono iniziare pure altri lavori come i miglioramenti ai fondi (Siciole, Anca-rano eoe.), devono provvedere alle incubatrici artificiali specialmente considerando ohe le malattie del pollame hanno influito disastrosamente sulla nostra pollicoltura.
Nel paesi devono organizzare piccole officine per i bisogni dei propri membri, costruire le cantine cooperativistiche, nuovi e più grandi magazzini per l’ammasso dei prodotti. ' Chiaro è che queste cooperative continueranno come fino ad ora l’acquisto e la vendita dei prodotti agricoli e commerciali.
Cosi la cooperativa svolgerà anche un ruolo Importante per il commercio nelle campagne. A tutti questi compiti la cooperativa potrà assolvere soltanto quando nel suo cerchio di attività parteciperanno le larghe masse di contadini con l’aiuto dei CPL. Un grande ruolo avranno nelle campagne le case del cooperatore che diventeranno il centro della vita colturale nel paese, e daranno ai nostri contadini quelle bellezze, e quell’utilità che deriva dada cultura, cosa finora preclusa ai nostri contadini.
Per questo si rende indispensa, bile iniziare a discutere e preparare affinchè il prossimo anno almeno ogni CPL ne abbia una casa cooperativa.
La preparazione e la raccolta del materiale per la costruzione delle case si può effettuare anche nel periodo invernale, in primavera si inizierà a mettere tutto sotto il tetto — come si dice da noi.
IIH1 RAZIONALI ATTIVIZZA» DELLE MASSE
poten m pii 9 nostro movimento
Le esperienze fin’ora avute Insegnano che ciò è possibile realizzare con lo slancio lavorativo ed il sacrificio collettivo.
L’Unione Cooperativistica dovrà liberarsi dall’attività operativa all’ingresso se vuole mettersi nel giusto ruolo di direzione delle cooperative ed indirizzarle ad una giusta attività ed all’economia pianificata per mezzo di direttive e consigli. Essa deve divenire un dirigente funzionale delie Coop. agr. — deve organizzarsi una buona sezione per il piano e per l’evidenza operativa — deve svolgere il proprio compito di istruttore dei dirigenti cooperativistici nel commercio, nella revisione della contabilità e elevare nuovi quadri cooperativistici. Questi sono i compiti che stanno di fronte al nostro settore cooperativistico e permetteranno il suo ulteriore sviluppo.
Ciò si raggiungerà dando, con la mastima responsabilità e con tutte le forze, tl nostro appoggio alle cooperative che saranno così in grado di elevare il paese ad una fase super ore dell’economia. Accanto alla sistemazione del cooperativismo, dobbiamo portare nelle nostre campagne la corrente elettrica, perchè senza di questa è impossibile concepire una economia progredita. Questo compito spetta al nostro dipartimento e sezioni degli affari locali. I paesi interessati devono dare il proprio contributo al lavori preparatori.
Il potere popolare ha invece la responsabilità di risolvere anche la parte formale ed il problema deH’investizioni. Già da tempo 60. no in corso le trattative per risolvere questo problema, che certamente verrà risolto per il settore di Maresiga.
Alla conclusione di un’anno di economia più pianificata, con le esperienze raccolte in questo tempo, bisogna pensare seriamente alla preparazione di un piano economico più dettagi.ato per U 1949. 1 piani devono essere prepa. rati dalla base e tenendo conto di tutte le forze produttive e della capacità produttiva. Nello stesso tempo bisognerà mettere i centri costieri maggiori in grado di preparare i propri piani per vari lavori di utilità generale della popolazione di questi centri che ancora non ha iniziato a impegnare tutte le proprie forze per la costruzione di un miglior avvenire.
Ciò servirà di esperienza per ogni singolo nel senso che ognuno vedrà cosa può ricevere dalla collettività quando alla stessa non da nulla.
Potremo trattare ancora numerosi altri campi di attività: turismo, alberghiera, artigianato, pesca, costruzioni ecc. Parliamo un po’ dei nostri artigiani: è noto che nei centri più grandi l’arti-g:anato è molto sviluppato ed al-
tamente qualificato; però esso è organizzato su una base primitiva, senza alcun piano e meta. Bisogna perciò trovare una opportuna forma organizzativa ohe dia la possibilità del massimo rendimento a questo ramo dell’economia; includerlo nel piano economico generale e rendere possibile lo sfruttamento più razionale delle forze e dei mezzi produttivi ed in tal maniera assicurare Q controllo sulla produzione.
Come vedete stanno davanti a noi grandi compiti di responsabilità. Qui abbiamo annoverato solo di sfuggita alcuni dei compiti più importanti* però non sono 1
soli, perchè altri importanti compiti stanno di fronte a noi, come Il ramo delle finanze. Tutti questi compiti noi li assolveremo solamente con ima stretta collabo-razione di tutti, cioè con una buona amministrazione dell’attività degli organi del potere e con il massimo appoggio dell’UAlS.
Possiamo star certi che nella esecuzione di questi compiti la nostra organizzazione continuerà a rafforzarsi tanto in profond tà che in larghezza. Cont nuamente !e persone democratiche si avvicineranno ed uniranno al nostro fronte sul campo della ricostruzione e del rinnovamento. Sem-
pre maggior fiducia verrà riposta nel nostro movimento, nel Potere Popolare, anche da parte di quelli che forse fino a poco fa guardavano cinicamente al nostro movimento ed alle nostre forze creatrici. Non penso con ciò agli elementi invecchiati con le idee che non hanno mai compreso nulla a ancor oggi non possono compre-dere la nostra realtà: quest; elementi sono destinati alla decadenza. Non vi può essere dubbio che con una giusta mobilitazione e attività delle masse nel lavora concreto al quale sono interessate, allargherà la nostra organizzazione dell’UAlS anche nelle cittadine ed attirerà la maggioranza! della popolazione italiana per il migliore avvenire ed una tranquilla esistenza di tutto il popolo democratico delle città e dell» campagne.
Queste devono essere le prospettive del nostro lavoro che sono la conseguenza dei successi conseguiti. Sènza dubbio l’UAIS ha sostenuto un grande ruolo nei nostri success; ed anche assolto 11! proprio dovere. Ciò lo afferma nuovamente nell’attuale grand» emulazione per la ricostruzione.
Abbiamo parlato di lavoro « menzionato alcune cifre: questa è la migliore anali®; della situazione politica, della quale questa selezione aveva lo scopo di parlare.
Strambozz; pure Viđali ed 1 suoi strilloni non la tromba del CLN sul terrore della zona B, sulla miseria e l’anarchia, lancino le loro calunnie e aeciechino pure le persone non informate eh» non hanno |a possibilità di accertare la situazione reale.
Nella sua impotenza esso strilla perchè non gli è riuscito di rompere l’unità nella nostra zona e distruggere il PP.
Con 1 fatti noi rafforzeremo nella nostra zona il fronte internazionale democratico e con ciò! dimostreremo il nostro attaccamento all’Unione sovietica ed al compagno Stalin.
Le scuole slovene a Trieste
Solo i fascisti possono opporsi
Inoltre, vediamo un po’, quanti ragazzi sloveni, frequentano tutt’ora le scuole italiane, tanto elementari quanto med e. Con tutte le pretese qualificate dalla stampa neofascista «assurde», gli Sloveni hanno due scuole elementari in città: in via B. Francesco l’una, in via Donadoni l’altra.
Ma, la stampa sciovinista si scaglia in particolar modo contro le scuole medie a Trieste Essi dicono che sono troppe, che non vi sono studenti a frequentarle, che costano troppo, che vi sono focolai di irredentismo panslavista e via di seguito:
Senza scuole medie la lingua slovena, certo, la metà dello sciovinismo italiano: privare gli sloveni dell’istruzione nella propria lingua, rendere impossibile la formazione di nuovi maestri elementari, professori, giudici, ecc., sarebbe presto raggiunta. In questo modo i giornali reazionari vorrebbero cancellare la lingua slovena dal T. L. T.
Proprio da qui sorge 11 noto odio contro gli insegnanti sloven) che, secondo quella stampa, sarebbero calati da Lubiana, sprovvisti di titoli di studio e tante altre cose. Tutte calunnie generiche, senza una minima prova, stione: che cosa ha fatto il fasci-A queste assurdità si pone la que-smo di tutti gli intellettuali sloveni, dove sono andati a finire? Tutti i «fuorusciti» del tempo fascista, dopo il ritorno in patria, sono dunque del «calati»? Le scuole che durante l’esilio essi hanno frequentato all’estero sono inferiori a quelle nelle quali una volta era esposto «ramatissimo duce?».
Ancora una domanda: chi fornisce il materiale ai giornalisti
delle stampa neofascista? Certi indizi, che ci riserviamo di riesaminare portano a credere che i promotori della campagna contro le scuole slovene siano certi funzionari Italiani dell’autorità scolastica stessa. Innanzi tutto l’articolista del Giornale di Trieste, ha attinto a questa fonte, storpiando però 1 fatti e 1 nomi in conseguenza dell’incomprensione della lingua slovena e accecato dell’odio sciovinista. Riportiamo questo suo passo: «Si narra che il Simoni (ormai lontano da Trieste) dicesse, presentandosi ai funzionari dell’ex Provveditorato agli studi: Non fatevi illudere del mio nome: non sono italiano anzi... (Giornale di Trieste del 4.9.1948). Appena ora, quando Simoni è lontano da Trieste, il Giornale di Trieste ha il coraggio di attaccarlo. E prima?
Molti di questi attacchi alle scuole slovene colpiscono diretta-mente anche il G.M.A. e questi pare indifferente. Ci ricordiamo benissimo quando l’anno scorso il «Primorski dnevnik» disse una verità un po’ troppo amara, fu soppresso per quindici giorni.
Il fatto che le scuole slovene a Trieste riaprono i battenti al ragazzi sloveni è un’ingiustizia? Ingiustizia verso chi? Il fascismo è stato vinto dalla lotta di liberazione, ma non è tramontato completamente. La campagna contro le scuole slovene ne è la prova.
Un’insegnante sloveno
Ordinanza
della Sezione agricoltura
E’ stata nomi'nata una commissione di tecnici, la quale avrà il compito di visitare tutti i tori di produzione del territorio -strano. Nella visita la commissione darà
la propria opinione rilasciando licenza di monta a tutti 1 tori che corrisponderanno alle esigenze. Come principio, la commissione si baserà sul punto di vista di licenziare 1 tori di razza bruno-alpina nella zona dell’lstra dei nord, delimina.a dal fiume Dragogna e nell’Istria del sud la pazza podolico istriana.
Tutti gli allevatori, che possiedono tori di età superiore al 10 mesi, siano allevatori o tenutari di pubbliche stazioni di monta, ohe vogliono adibire i propri tori o torelli per la fecondazione devono formulare una domanda, attraverso il proprio C.P.D. o C.P.C. alla propria sezione distrettuale di Agricoltura, la quale a sua volta, deve inviare la lista delle domande alla seziona di agricoltura Circondariale per l’approvazione. Nella domanda devono essere indicati 1 seguenti dati:
1)	Nome, cognome e domicilio del proprietario.
2)	Nome del toro, razza, età e domicilio.
3)	Dove e come verrà il toro adibito alla monta.
La commissione avrà il compito di licenziare i tori ohe verranno ubiditi nelle stazioni di pubblica monta privata. Nessuno può servirsi dei tori per la ri-produzione se non possiede regolare licenza. Tutti 1 tori non licenziati, dovranno entro 15 giorni decorsi dalla data di visita, essere castrati oppure macellati, questo, sotto responsabilità dei loro proprietari. Prima della decorrenza %äi questa data, i proprietari dovranno inviare alla sezioni di Agricoltura Distrettuale una dichiarazione dei veterinario, che la castrazione è stata eseguita oppure dalla ditta Istra Prerad di’ avvenuta macellazione.
Tutti i tenutari di tori che non non si atterranno a dette disposizioni verranno puniti con pene pecunarie da L. 1000 a L. 6000.
Direttore responsabile:
CLEMENTE SADATTI