Antonio RATTI* * Responsabile Archivio Storico INA L'Archivio Storico INA. Analisi delle possibilita offerte dal nuovo software RATTI, Antonio, INA's Historical Archives. An analysis of the potentialities of the new software. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 241-248. Original in Italian, abstract in English, Italian and Slovenian, summary in Italian The creation of INA's Historical Archives was decided upon by resolution of the then Board of Directors on the 27th of April 1961 while its remarkable historical interest was recognized in 1992 when INA - up to then a public body - became a joint-stock company. In any case, from the very beginning of its activities the primary commitment of INA's Historical Archives has been towards researchers be they insiders or outsiders. With a view to attaining high levels of simplification to facilitate researchers, new Funds have been organized while rearranging other existing Funds that had been found either incomplete or containing documents difficult to handle. Such a work has implied a non-stop commitment aimed at improving all related tools. A few years ago INA took an important financial initiative by allowing the expense for the digi-talization of some Funds and connected inventories. Generali Group - that is the present owner of INA 's Historical Archives - has acquired a new management software in order to make accessible to the public the Archives Funds and the complete bibliographic collections hosted in both the Rome and Trieste Offices. The Author describes analytically the pilot project involving INA's Historical Archives. RATTI, Antonio, L'Archivio Storico INA. Analisi delle possibilita offerte dal nuovo software. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 241-248. L'Archivio Storico INA - nato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 27 aprile 1961 e dichiarato di notevole interesse storico nel 1992 al momento della trasforma-zione dell'Ente in societa per azioni - ha sem-pre cercato di svolgere un ruolo di eccellenza L'lNA-Istituto Nazionale delle Assicurazioni, oggi societa per azioni all'interno del Gruppo Generali, nasce come ente pubblico economico con la legge 4 aprile 1912, n. 305. Nel 1961, in previsione del cinquantenario della sua fondazio-ne, viene istituito un Ufficio per le celebrazioni di questo importante avvenimento. Il punto piu qualificante dell'attivita e rappresentato dalla costituzione dell'Archivio Storico, che viene deliberato dal Consiglio d'Amministrazione dell'INA il 27 aprile 1961, con l'obiet-tivo della ricerca, sia all'interno che all'esterno dell'Azienda, di materiale riguardante origini e primi sviluppi dell'Istituto (carteggi, foto e altro), amministratori e personaggi di spicco dell'Ente e attivita industriale (polizze particolari ecc.). Nasce in questo modo il primo nu-cleo di documentazione storica dell' Archivio; anche se risponde ad una precisa norma giuridica che impone agli Enti pubblici di avere una sezione storica del proprio archivio, il nostro assomiglia a tanti altri del settore terziario che legano la propria nascita ad eventi com-memorativi e autocelebrativi. Con cio non si vuole assolutamente sminuire l'evento ma anzi arricchirlo di un pathos maggiore in quanto coinvolge la struttura tutta dell'Ente verso l'esterno. In buona sostanza l'archivio storico in questo modo raggiunge l'obiettivo di trasmettere l'immagine del-l'Istituto anche verso nuovi ambienti. All'indomani della trasformazione dell'INA (luglio 1992) in societa per azioni - ovvero quando cessando lo status di ente pubblico si correva il rischio di dispersione delle carte - la Soprintendenza Ar-chivistica per il Lazio dichiara di notevole interesse storico la produ-zione documentaria dell'Ente con provvedimento del 21 novembre 1992. Questa la situazione giuridica che condiziona positivamente la conservazione e la gestione del patrimonio documentario dell'Ente. Vediamo ora la situazione organizzativa dei Fondi e quella ri-guardante la ricerca piu in generale. Le trasformazioni societarie evidentemente non bloccano le operazioni di inventariazione e di riordino dei fondi acquisiti dall'Ar-chivio. Immediatamente, infatti, si svolge un importante operazione di censimento di tutti giacimenti documentari. Continua pertanto la razionalizzazione della disposizione e della reperibilita dei fondi. L'Archivio Storico INA, come tutti gli archivi di impresa di notevoli dimensioni e che devono rispondere a rigidi principi di eco-nomicita, si serve di spazi all'esterno della citta, questo comporta la necessita di mantenere traccia. In buona sostanza si opera su due versanti; da una parte la re-peribilita su elenchi di tutto il materiale versato e nei depositi, dall'al-tro l'uso degli inventari per richiamare il pezzo, anche se questa ope-razione a volte deve tener conto delle manipolazioni operate dalla societa di gestione esterna. In questi anni l'INA con un notevole sforzo finanziario appro-va la digitalizzazione di alcuni Fondi e dei relativi inventari. Oltre a cio - per mantenere sempre alto il livello di facilitazione delle ricerche - si e provveduto ad inventariare nuovi fondi e a rive-dere quelli dove precedentemente si erano riscontrate alcune lacune o comunque difficolta di gestione dei documenti. Questo ha com-portato un impegno continuo nello sforzo di migliorare anche gli strumenti di corredo. Dopo il 2000, successivamente all'entrata dell'Istituto nel Gruppo Generali, e stata avvertita l'esigenza di disporre di un unico software per la gestione degli archivi storici, delle biblioteche ma anche del patrimonio artistico. Esistono - attualmente - due biblioteche ubicate a Trieste e a Roma (questa specializzata in campo assicurati-vo), due Archivi Storici (stesse ubicazioni) e un patrimonio artistico di tutto rispetto, basti pensare alle opere di proprieta della Compa-gnia INA Assitalia richieste spesso per mostre. Tale operazione, come e facilmente immaginabile, e di grande valenza e sta richiedendo un notevole sforzo da parte delle strutture interne coinvolte. Si tratta di operare delle scelte per offrire sia ai colleghi del Gruppo che al mondo della cultura una possibilita nuova di conoscere innanzitutto la vita delle Aziende ma di spaziare con le ricerche incrociate, mettendo a disposizione tutta la bibliografia con-tenuta nel settore a cio dedicato. Il patrimonio artistico puo essere considerato sotto due aspetti. Quello archivistico che lo vede come il prodotto finale di un affare piu o meno complesso che ha permesso la sua acquisizione, quello dello studioso di opere di alto pregio; co-munque l'importanza e data dall'arricchimento delle due possibilita che possono aggiungere informazioni sulla genesi e sulla vita stessa dell'opera. Da un punto di vista operativo mentre le due biblioteche - per le loro caratteristiche intrinseche - hanno potuto migrare i loro dati con relativa semplicita, senza nulla togliere all'imponente intervento di controllo delle colleghe, molto piu complessa appare subito l'ope-razione per gli Archivi che - come tutti sappiamo - presentano fattis-pecie cosi disuguali da richiedere interventi distinti per la loro im-missione in una gestione informatica. Si aggiunga che nel caso degli Archivi di impresa le difficolta aumentano per la vastita degli interes-si delle Aziende. Questi spaziano in ambiti differenti e con tipologie documentarie disomogenee, che possono richiedere addirittura ap-profondimenti specifici della materia trattata. nei confronti degli studiosi interni ed esterni. Per mantenere sempre alto il livello di facilitazione delle ricerche si e provveduto ad inventariare nuovi fondi e a riordinare quelli dove precedentemente si erano riscontrate alcune lacune o comunque difficolta di gestione dei documenti. Questo ha comportato un impegno continuo nello sforzo di migliorare anche gli strumenti di corredo. Alcuni anni fa l'INA con un notevole sforzo finanziario ha appro-vato la digitalizzazione di alcuni Fondi e dei relativi inventari. Attualmente il Gruppo Generali, del quale l'Archivio Storico INA fa parte, ha adottato un nuovo software di gestione per rendere disponibili alla consultazio-ne i Fondi degli Archivi, e il patrimonio bi-bliografico di Roma e di Trieste. L'autore descrive analiticamente il progetto pilota che vede coinvolto l'Archivio Storico INA. RATTI, Antonio, Zgodovinski afhiv v INI. Analiza potencialov novega programskega orodja. Atlanti, Zv. 18, Trst 2008, str. 241-248. Začetek zgodovinskega arhiva v INI je v letu 1961, medtem ko je bilo dokončno sprejet v letu 1992. Arhiv je bil skoraj vsa leta uporaben zgolj za poslovne namene firme in manj za zunanje raziskovalce. Pred nekaj leti pa je podjetje INA finančno podprlo digitalizacijo dokumentarnega gradiva, s tem pa je doku-mentacijapostala dostopna tudi javnosti, tako da so fondi in celotna biografska zbirka bila dostopna tako iz Rima kot iz Trsta. Avtor zato analitično razpravlja o pilotnem projektu, ki je bil izveden v zgodovinskem arhivu podjetja INA. SUMMARY L 'INA-Istituto Nazionale delle Assicurazioni, oggi societa per azioni all'interno del Gruppo Generali, nasce come entepubblico economico con la legge 4 aprile 1912, n. 305. Con deli-bera del Consiglio d'Amministrazione il 27 aprile 1961 viene approvata la costituzione dell'Archivio Storico. All'indomani della tra-sformazione dell'INA (luglio 1992) in societa per azioni la Soprintendenza Archivistica per il Lazio dichiara di notevole interesse storico la produzione documentaria dell'Ente con provved^i^m^ento d^el2^1 novembre 1992. L'INA con un notevole sforzo finanziario approva la digitalizzazione di alcuni Fondi e dei relativi inventari. Dopo il 2000, successivamente all'entrata dell'Istituto nel Gruppo Generali, e stata avvertita l'esigenza di disporre di un unico software per la gestione degli archivi sto-rici, delle biblioteche ma anche del patrimo-nio artistico. Da un punto di vista operativo mentre le due biblioteche - per le loro caratte-ristiche intrinseche - hanno potuto migrare i loro dati con relativa semplicita, molto piu complessa appare subito l'operazione per gli Archivi. Si e proceduto ad un'analisi molto analitica delprogramma da parte dei respon-sabili degli Archivi coadiuvati da tecnici in- formatici. La decisione ha portato a scegliere l'Archivio INA comeprogetto pilota. Questo e risultato infatti gia in grado di proporre dei Fondi sedimentati, riordinati e inventariati, con una conoscenza pluriennale di servizio verso i ricercatori a livello internazionale. Si e trattato inoltre di inserire tra gli obiettivi lo studio di consultazioni a tutto campo senza inquinare i thesauri dei vari settori. Si e scelto dipresentare all'esterno - immediatamente - i Fondi attraverso lo schema delle schede ISAD (G) ma sfruttando al massimo lepossibilita di descrizione ammesse. Si e cercato di rifuggire da esperimenti teorici di schematizzazioni che allontanano dalla ricerca i non addetti ai lavori, per favorire un avvicinamento alle fonti ilpiu esteso possibile. L 'Archivio storico dell'INA ha sempre garantito un livello di ricerca molto preciso e quindi anche in questa fase e impegnato al mantenimento dello stesso standard qualitativo. Ma in tale contesto non si sta sottovalutando l'altra necessita, ovvero quella relativa al rapporto futuro con l'altro grande Archivio del Gruppo, quello di Trieste. A questo lavoro corrisponde una continua relazione tra Archivi i quali, pur operando su territori e con strutture societarie differenti, hanno un patrimonio documentale simile e non solo per gli argomenti condivisi per l'ap-partenenza allo stesso settore produttivo, ma anche per i rapporti avuti in rappresentanza di interessi a volte confliggenti ma anche con-vergenti. A questo punto si inserisce la necessi-ta di plasmare un prodotto che si apra a tutto tondo sia verso l'interno fornendo notizie per i settori che ne hanno necessita per l'attivita corrente e per dare, a tutti i dipendenti, la fierezza di appartenere ad un Gruppo con una storia alle spalle di tutto rispetto, sia verso la comunita scientifica che deve trovare la possibilita di basare leproprie indagini su do-cumenti correlati e garantiti da un sistema informatico altamente attendibile. Questo si-gnifica un lavoro interno condiviso e di alto profilo. Ma non e sufficiente: si deve dare anche la possibilita di usufruire di tutto l'enor-me patrimonio bibliografico conservato nelle biblioteche del Gruppo. Questo e un gradino leggermente piu impegnativo che vede una collaborazione molto stretta fra settori con professionalita differenti. Infatti come detto inprecedenza si evita qualsiasi inquinamento dei thesauri ma si facilita la loro disponibilita per la ricerca. La presenza in futuro, degli ar-chivi e delle biblioteche, direttamente su internet rappresenta un grosso risultato per il Gruppo Generali eper la ricerca in generale. Si e proceduto ad un'analisi molto analitica del programma da parte dei responsabili degli Archivi coadiuvati da tecnici informatici. La decisione ha portato - mentre procede la personalizzazione di al-cune funzionalita dettate anche dalle esigenze diverse tra Roma e Trieste - a scegliere l'Archivio INA come progetto pilota. Questo e risultato infatti gia in grado di proporre dei Fondi sedimentati, rior-dinati e inventariati, con una conoscenza pluriennale di servizio verso i ricercatori a livello internazionale. Tale esperienza ha permesso di inquadrare le necessita che scaturiscono per la conoscenza appro-fondita delle fonti. In effetti varie angolazioni di esame documenta-rio, per le indagini di varie materie, permettono di richiedere e sce-gliere modalita piu mirate da richiedere ad un nuovo software. Si e trattato inoltre di inserire tra gli obiettivi lo studio di con-sultazioni a tutto campo senza inquinare i thesauri dei vari settori. Tale compromesso ha richiesto delle scelte informatiche non di poco conto ma anche analisi approfondite da parte degli archivisti. Tornando al progetto pilota che sta interessando l'INA. Si e partiti, come e ovvio, da quei Fondi gia digitalizzati come specificato in precedenza; ovvero: • Fondo Verbali (1912 - 1960) che e composto da tre serie: 1. Serie Consiglio di Amministrazione (1912 - 1960) La Serie, che riguarda l'attivita del massimo organo direttivo dell'Ente, riporta tutti i verbali fin dall'atto della sua costi-tuzione. Alla prima riunione quella del 12 settembre 1912, interviene lo stesso Nitti, Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio, per sottolineare tra l'altro la missione previ-denziale dell'INA. Nelle sedute del Consiglio viene trattata tutta l'attivita dell'Istituto e pertanto la fruibilita di questi documenti permette la ricerca incrociata con tutti gli altri Fondi. Nelle relazioni al Consiglio risultano anche gli studi di Beneduce sulle tariffe, e le modalita per l'assorbimento dei portafogli delle Compagnie estere operanti in Italia. La Serie e composta da 252 volumi di verbali, 39 volumi di rubriche e 2 volumi di indici. 2. Serie Verbali del Comitato Permanente (1912 - 1960) Riguarda l'attivita dell'organismo di governo della Societa deputato ad elaborare le decisioni da sottoporre al Consi-glio oppure a svolgere attivita e produrre deliberazioni su preciso mandato del Consiglio stesso. Ne facevano parte, di diritto, sia il Presidente che il Direttore Generale. La Serie e composta da 286 volumi di verbali, 35 volumi di rubriche e 2 volumi di indici. 3. Serie Verbali del Regio Commissario (1923 - 1925 -1931 - 1944/45) Questa Serie riguarda tutti gli atti del R. Commissario nominato a seguito dello scioglimento degli organi sociali da parte del Governo e al quale vengono con-feriti tutti i poteri gestionali. La Serie e composta da 8 volumi di verba i e 4 volumi di rubriche. • Fondo Carte del Presidente Bonaldo Stringher (1912 - 1922) Bonaldo Stringher ha ricoperto la duplice funzione di primo Presidente dell'INA e di Direttore Generale della Banca d'ltalia. Il Fondo contiene materiale particolare riguardante i primi anni di vita dell'Istituto, come i rapporti con la Cassa Mutua Cooperativa Italia-na per le Pensioni di Torino o la copertura dei rischi di guerra in navigazione. Il cartaceo e conservato in contenitori acid free apposi-tamente confezionati a cura del laboratorio di fotoriproduzione car-totecnica legatoria e restauro dell'Archivio di Stato di Rieti. I docu-menti risultano divisi in sette serie con 308 cartelle • Fondo Alberto Beneduce (1912 - 1922) Primo ed unico Consigliere Delegato dell'INA. La documen-tazione riflette la forte personalita di Beneduce sia per quanto riguar-da il suo coinvolgimento - voluto da Nitti - per la costituzione del-l'Ente assicurativo di Stato, sia per lo studio comparato sulle tariffe. Di rilievo anche la parte dedicata ai rapporti con Serafino Ippolito della Cassa Mutua Pensioni di Torino. Il cartaceo e conservato in contenitori acidfree appositamente confezionati a cura del laboratorio di fotoriproduzione cartotecnica legatoria e restauro dell'Archivio di Stato di Rieti. Il Fondo risulta composto da otto serie, 25 buste e 69 fascicoli. I tre Fondi si presentano, per la migrazione, su piattaforma Elsag Astor. Un accenno alle funzionalita attuali: tale software mette a disposizione degli studiosi una ricerca molto avanzata. Le rubriche, riprodotte anch'esse digitalmente, possono fornire le prime notizie su un argomento mentre i rinvii diret-tamente alle sedute degli organi di vertice completano la ricerca. Poi-che non era possibile riprodurre per esteso quanto scritto per ogni argomento sulle rubriche ci si e serviti della compilazione di cosid-dette schede archivistiche e con il relativo ricorso a classi tematiche. Tale metodo ha creato un inventario sommario di tutte le sedute che, molto spesso, in unione con quanto descritto nella rubrica permette di soddisfare un primo grado di ricerca con grande risparmio di tempo. I restanti Fondi fino ad oggi inventariati e disponibili per la consultazione, ma non riprodotti digitalmente, sono: • Fondo del Cinquantenario (1961 - ): Nasce da una raccolta di documenti e oggetti vari, effettuata al momento della costituzione dell' Archivio Storico. Si tratta pertanto piu di una collezione museale che di un fondo archivistico. Malgrado cio contiene del materiale di prima mano utile per alcune ricerche e per l'organizzazione di mostre. Attraverso la Convenzione con l'Uni-versita della Tuscia questo Fondo e stato sottoposto a riordino e a nuova inventariazione attraverso due tesi di laurea (dott.ssa Silvia Scivola, relatore prof. Giovanni Paoloni, correlatore dott. Antonio Ratti) di cui una di specializzazione. Il riordino ha comportato l'eli-minazione di alcune serie - immediatamente abolite quelle cosiddette varie - e I'accorpamento di altre, mentre sono state create delle nuove che soddisfano meglio i criteri archivistici nel rispetto dei versamenti a suo tempo effettuati. Si e deciso, inoltre, di considerare aperte alcu-ne serie - come quella dedicata ai cimeli - cosi da poterne incremen-tare la consistenza anche con acquisti sul mercato antiquario o con donazioni. Tali raccolte sono tipiche del patrimonio di un archivio storico di impresa e, frequentemente, portano alla costituzione di musei a tema, a testimonianza dell'evoluzione nel tempo della Socie-ta. Il Fondo e composto da 31 serie e relative sottoserie. • Fondo Archivio del Comitato per le Celebrazioni del Cin-quantenario dell'INA - detto Ufficio del Cinquantenario (1961 - 1965): Questo Fondo rappresenta la stratificazione delle carte prodot-te dall'Ufficio che ha operato per lo svolgimento di tutte le celebrazioni organizzate in occasione dei cinquant'anni di vita dell'Istituto. Viene documentato tutto l'arco temporale che va dal 1961 al 1965: dai rapporti con il Quirinale fino ad arrivare alle riunioni rivolte a coinvolgere tutti i dipendenti. Tra le attivita di spicco si sottolinea -appunto - quella riguardante la costituzione del' Archivio Storico. La documentazione e di particolare importanza in quanto testimonia il valore che la classe dirigente dell'epoca ha attribuito alla salvaguar-dia della memoria aziendale. Una tesi (dott.ssa Cecilia De Angelis, relatore prof. Giovanni Paoloni, correlatore prof.ssa Maria Guercio) della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari (Universita La Sa-pienza di Roma) ha permesso il riordino e la creazione di un inven-tario analitico. Il Fondo e composto da 30 Buste e 252 fascicoli. • Fondo Colonie (1930-1969): Riguarda l'attivita edilizia dell'INA nelle ex Colonie. Di note-vole interesse la parte relativa alla nascita di villaggi costruiti con materiale prefabbricato ad Addis Abeba, Harar, Dessie e Dire Daua, destinati prevalentemente ad abitazione del personale INA. Le strut-ture prefabbricate, che hanno interessato molti studiosi per le loro peculiarita, venivano commercializzate dalla Societa "L'Invulnerabi-e" di Bologna e assemblate sul luogo anche da manodopera locale. Il Fondo e dotato di inventario curato dagli architetti Tiziana Maffei e Antonella Nonnis. La sua consistenza e di 18 cartelle e 97 fascicoli. • Fondo INA-Casa (1942 - 1964): Questo Fondo - che riguarda le carte prodotte nel periodo delle origini della gestione autonoma affidata dallo Stato all'INA - si presenta con delle caratteristiche particolari in quanto pervenuto nel patrimonio dell'Archivio in tempi e con modalita differenti. La col-aborazione con l'Universita dela Tuscia ha permesso di dedicare due tesi (dott.ssa Sonia Galasso, relatore prof. Giovanni Paoloni, correlatore dott. Antonio Ratti) di cui una di specializzazione che hanno portato alla stesura di due inventari. L'opera di riordino del Fondo INA-Casa si e svolta in due fasi. La prima - che ha rappresentato la tesi di laurea - e stata dedicata alla documentazione di carattere am-ministrativo. In questo primo intervento si e ritenuto opportuno comprendere anche un'appendice bibliografica in quanto tale materiale si e sedimentato insieme alla carte delle origini del Piano Fanfa-ni. Si tratta in buona sostanza di studi e di manualetti che hanno accompagnato la vita della struttura durante i suoi 14 anni di attivita. La documentazione amministrativa si presentava in disordine e ri-sentiva dell'acquisizione nel tempo delle carte da parte dell'Archivio Storico dell'INA. Si e proceduto alla divisione in due subfondi. Il primo subfondo riguarda la nascita, l'evoluzione l'avvio del progetto nonche i rapporti tra l'INA e la Gestione INA-Casa. Il secondo subfondo - che ha riguardato la tesi di specializzazione - riguarda tutta la documentazione tecnica delle costruzioni effettuate per i dipen-denti dell'INA, Assitalia e Fiumeter; materiale di prima mano. Si ri-tiene, infatti, che questo spaccato rifletta esattamente il piu vasto panorama nazionale: dalla Convenzione che la Gestione stipulava con i vari Enti, alla scelta del terreno, dall'appalto dei lavori, al calco- 10 del cemento armato, ma anche planimetrie e prospetti che riporta-no fedelmente scelte costruttive di non poco interesse. Questa Ap-pendice architettonica, strumentale per una migliore comprensione della parte amministrativa, e ora dotata di un inventario sommario con il quale si possono individuare i diversi interventi sul territorio. La documentazione e dotata di nuova numerazione con relativa ta-bella di raffronto. Anche questo Fondo e conservato in contenitori acidfree appositamente confezionati a cura del laboratorio di fotori-produzione cartotecnica legatoria e restauro dell'Archivio di Stato di Rieti. La sua consistenza, complessiva, e di 40 buste e 69 fascicoli. • Fondo Storico Immobiliare (1912 - 1992): Si tratta di un grande patrimonio documentario che riflette tutta l'attivita edilizia dell'Ente di Stato fin dalla sua costituzione. Spesso si tratta di pezzi unici in quanto per l'Istituto hanno lavorato i piu grandi architetti del secolo scorso: da Piacentini a Giovannozzi, da Libera a de Renzi, da Pediconi e Paniconi a Ridolfi. Il Fondo e tra i piu consultati anche a livello internazionale. La sua consistenza e di 19 mila unita archivistiche. Questa e la situazione tecnica dei Fondi con la quale ci si e confrontati per poter migrare l'intero archivio nel nuovo software. In breve una parte gia disponibile su un supporto tecnologicamente so-fisticato ed un'altra che vede solo gli inventari nati in ambiente infor-matico. Questa differenza - potrebbe apparire paradossale ad un osser-vatore poco accorto - sta penalizzando la migrazione dei primi Fondi citati. In effetti si tratta di trasporre in un ambiente affatto nuovo informazioni e gestioni, strutture e attivita di ricerca sedimentate con 11 grosso rischio di non riportare con fedelta quanto gia esistente e di abbassare l'alta qualita del servizio agli studiosi. L'obiettivo - come detto all'inizio - e altresi quello di predi-sporre un prodotto in grado di soddisfare oltre la ricerca pure l'inven-tariazione graduale di nuovi Fondi, l'arricchimento di Fondi prece-denti ma anche - stiamo parlando di un archivio d'impresa - la possibilita di predisporre la consultabilita secondo esigenze interne all'Azienda, sempre nel rispetto delle regole archivistiche che presup-pongono gli avvertimenti necessari. Tale opzione predisposta ad operare altresi su singoli pezzi permette di non sottrarre alla ricerca la grande massa di materiale prezioso oscurando solo dei particolari ri-guardanti dati sensibili che, molto spesso e senza entrare nei dettagli riguardanti la trasparenza dei documenti, nulla aggiungono alla com-prensione storica di un avvenimento. 1. Si e scelta la denominazione unita archivisti-ca in quanto al momento dell'acquisizione era necessario rivendicare - con l'aiuto determinante della Soprintendenza Archivistica per il Lazio - una massa di documenti molto preziosi ma che si riferivano ad attivita sia amministrative che tecniche. In breve sono confluiti nello stes-so Fondo sia documenti di gestione che elaborati tecnici (planimetrie, disegni a matita o a china su lucido). In questo modo si e garantita la ricerca allargata su tutta la documentazione al momento esistente e relativa ad ogni immobile. Per notizie piü precise sulla storia archivistica - in attesa di pubblicare la dettagliata scheda Isad (G) - si rinvia al sito INA http://www. inaassitalia.it nella sezione dedicata all'Archi-vio. 2. In tale fase e previsto lo scarto, ad esempio, di tutta quella documentazione doppia che e servita per l'uso presso uffici diversi dei settori immobiliari INA, compresa anche quella che per l'avvenuto spin off immobiliare non e stata potuta avviare al macero dagli uffici produttori secondo il Massimario. Tali scelte sono sempre mediate dalla professionalita di un ar-chivista e dalla responsabilita della dirigenza dell'Azienda. A questo punto un esame piü dettagliato del nuovo strumento informatico. Si e scelto di presentare all'esterno - immediatamente - i Fondi attraverso lo schema delle schede ISAD (G) ma sfruttando al massimo le possibilita di descrizione ammesse. Si e cercato di rifuggire da esperimenti teorici di schematizzazioni che allontanano dalla ricerca i non addetti ai lavori, per favorire un avvicinamento alle fonti il piü esteso possibile. In effetti la documentazione delle Compagnie assi-curative per la sua vastita deve servire, e quindi l'archivista deve pre-vedere nell'anali e nella presentazione, una vasta platea di ricercatori. Si e ritenuto - a fronte del respiro internazionale del Gruppo Generali - di preferire un approccio immediato attraverso la schematizza-zione ormai accettata a livello mondiale. Questa l'impostazione di fondo. Al momento della migrazione si sono dovuti affrontare diversi problemi. Da una parte le biblioteche, alle quali come detto il software si e adattato immediatamente data la maggiore standardizza-zione dei volumi e anche delle serie, ma soprattutto per il fatto che il prodotto era gia testato per tale settore, dall'altra parte gli archivi con a loro specificita. In questo caso le difficolta sono subito emerse. Le serie docu-mentali hanno caratteristiche ben precise e nel caso di una migrazio-ne massiccia si sono dovuti e, tuttora, si stanno operando seri con-trolli in quanto dalla buona riuscita di questa fase dipendono gli obiettivi di futura interoperabilita dei settori. Mi spiego meglio con un esempio immediato. Abbiamo dovu-to inserire e 19 mila unita archivistiche1 del nostro Archivio Storico Immobiliare, si tratta come si puo immaginare di un inventario mol-to sommario. Poiche, nel lavoro pluriennale che andremo a svolgere, e com-preso il riordino2 e il collegamento con altre serie non incluse nella fase di migrazione attuale ma che hanno una dignita di tutto rispetto nell'economia globale del Fondo, stiamo tuttora analizzando i dati migrati per poterci garantire la possibilita di disporre la interdipen-denza con i verbali della Commissione Consultiva Immobiliare, con le foto di pertinenza e con quella documentazione rilegata in volume che, molto spesso, i tecnici dell'INA conservavano per la storia di molte costruzioni, materiale anche questo altamente pregiato. E ovvio che altri legami, come quelli con il Fondo Verbali e garantito dalla struttura del software, ma l'inserimento di nuove real-ta pone problemi di non poco conto. L'Archivio storico dell'INA ha sempre garantito un livello di ricerca molto preciso e quindi anche in questa fase e impegnato al mantenimento dello stesso standard qualitativo. Ma in tale contesto non stiamo sottovalutando l'altra necessi-ta, ovvero quella relativa al rapporto futuro con l'altro grande Archi-vio del Gruppo, quello di Trieste. Anche in questa struttura archivi- stica - non dimentichiamo che per motivi storici e per precise norme legislative le Compagnie di assicurazioni investivano nel settore im-mobiliare parte de le riserve matematiche - esistera un nucleo dedica-to a questo settore. Il nostro lavoro di immissione di un vocabolario condiviso permettera di ampliare le ricerche garantendone la scienti-ficita. A questo lavoro corrisponde un continuo rapporto tra Archivi i quali, pur operando su territori e con strutture societarie differenti, hanno un patrimonio documentale simile e non solo per gli argo-menti condivisi per l'appartenenza allo stesso settore produttivo, ma anche per i rapporti avuti in rappresentanza di interessi a volte con-fliggenti ma anche convergenti. Basti pensare da un lato al progetto di Giolitti per un istituto nazionale per le assicurazioni in contrasto con le "compagnie triestine" e, dall'altro, alla fine del monopolio a seguito degli esiti della prima guerra mondiale. A questo punto si inserisce la necessita di plasmare un prodot-to che si apra a tutto tondo sia verso l'interno fornendo notizie per i settori che ne hanno necessita per l'attivita corrente e per dare, a tut-ti i dipendenti, la fierezza di appartenere ad un Gruppo con una storia alle spalle di tutto rispetto, sia verso la comunita scientifica che deve trovare la possibilita di basare le proprie indagini su documenti correlati e garantiti da un sistema informatico altamente attendibile. Questo significa un lavoro interno condiviso e di alto profilo. Ma non e sufficiente: si deve dare anche la possibilita di usu-fruire di tutto l'enorme patrimonio bibliografico conservato nelle biblioteche del Gruppo3. Questo e un gradino leggermente piu im-pegnativo che vede una collaborazione molto stretta fra settori con professionalita differenti. Infatti come detto in precedenza si evita qualsiasi inquinamento dei thesauri ma si facilita la loro disponibilita per la ricerca. La presenza in futuro, degli archivi e delle biblioteche, diretta-mente su internet rappresenta un grosso risultato per il Gruppo Generali e per la ricerca in generale. In conclusione si puo dire che le possibilita offerte dal nuovo software - come si e visto - sono molto ampie ma non ambiziose poi-che sono al servizio di grandi nuclei informativi. Questi spaziano in settori molto differenti ma correlati dall'attivita di un'Azienda che per le sue caratteristiche intrinseche deve collegarsi con altri settori produttivi intervenendo anche direttamente. L'aver scelto l'Archivio Storico INA come test risulta pertanto di tutta evidenza come rappresentativo del settore. Infine si deve riconoscere che l'Archivio INA sottoposto a mi-grazione dati, oltre al normale lavoro istituzionale per l'acquisizione e l'inventariazione di nuovi Fondi, non ha mai sospeso il servizio di consultazione ne verso l'interno ne verso l'esterno fornendo un servizio ininterrotto. Bastera citare la presenza - nel 2008 - con propri documenti sia alla Triennale di Milano che alla Biennale di Vene-zia. 3. Attualmente sul web sono presenti le notizie riguardanti anche la consistenza della Bibliote-ca Antigono Donati cfr. http://www.inaassita-lia.it nella sezione "chi siamo".