ANNALES /f>'95 izvirno znanstveno delo UDK 323.1 =590:316014(497.13 Istra] STATUS ATTUALE DELLE COMUNITA ISTROROMENE {indagšne preiiminare} Urda ORBANIČ master in filología romanza, Facoltž di Pedadogta di Pola, CRO mag., asistent za italijanski jezik na Pedagoški fakulteti v Puliu, 52000 Pulj. CRO SINOSSI H presente saggio é il resoconto di trn indagine prelimtnare sullo status atluale delle comunita istroromene neU'lstria nord-orientale, il cui compito é quello di ri leva re le strvtture comunitarle che hanno resa possibile /I mantenimento lingüístico. INTRODUZIONE La prima sensazione che si ha arrívando nelie comunita istroromene sitúate attorno al Monte Maggiore fe quella di decadenza e di scomparsa. La maggioranza deíle case fattiscentí o in rovina, mofti vecchi (pro-verbialmente seduti all'ombra) e pochi bambini che giocario nei cortili o per !a strada, l'assenza quasí totale di botteghe, negozi e servizi pubblici, le ostarie deserte cosi come le chíese, rari rumori "tecnología" e ií siíenzio bísbigíiante delía natura: e cosí che le comunita istroromene si presentano al forestíero. Poi la diffidenza iniziale degli abitanti (particolarmente dift'identi verso giornalisti e "scienziati"), gü sguardi nascosti e i'osten-tato disinteresse, in seguito i preliminar! di circostanza per tastare i visitatori, la loro provenienza, ií loro atteggiamento e le ragioni che li hanno spinti fin la, e infine ia conversazione amichevole accompagnata da qualche bicchiere di vino, piena di ironía e di autoironia tanto che tutta questa genuinitá e immediatezza mette in soggezione. Immagini e comportamenti antichi che fanno presuntuosamente pensare alí'"innocenza per-duta" e all"'inevitab¡le sacrificio al progresso". Un mondo fuorí dal tempo, piú da salvare (almeno neila memoria) che da studiare. Per il ricercatore che si propone di studiare lo status attuale delle comunita istroromene, tale sensazione rappresenta un qualche problema, poiché c'é il rischio che gli faccia adottare una particolare posizione, una posizione di valore, come se egli fosse I'único che ha la moralitá dalla sua, e che quindi gli faccia trattare l'argomento come se tale posizione fosse fuñica che permette di rendere l'argomento trattato c.hiaro agli altri. La conseguenza di cid é che fin troppo spesso sí é tentati di usare neila trattazione í dovrebbe e i potrebbe travvisando lo stato di fatto (Caiilé, 1988). f troppi condizionali dettati dal tiepido umanesimo (una commistione di sentimentalismo e di mistificaztone corporativa), il wishful thinking e la vuota retorica in difesa dei piü deboli fanno si che l'argomento non venga trattato nel suo contesto reaíe, con il risultato cíie !a trattazione diffícilmente potra andaré oltre il lamento generale e astratto sull'ingiustizia sociale che porta all'erosione, alia soppressione e alia scomparsa delle comunita istroromene (Edwards, 1985). II problema e epístemoiogico e sí pone nei termini di come bisogna fare l'analísi micro-sociolinguistica e come inquadrare i suoi risultati. Nel caso in questione l'oggetto di studio sono state cinque localitá defl'lstria interna, un Ínsteme di viilaggí spopolati e sperduti neila boscaglia ai piedi del Monte Maggiore. Vísti a distanza sono posti graziosi, ma quando si é dentro, risultano meno attraenti. La ierra é scarsa, il ¡avoro anche, ía vita non é certo prometiente, rídotta com'é alia stagnazione in cui il futuro sembra altrettanío lontano del passato. Tuttavia nel mezzo di questa scena deprimente vi é 57 ANNALES /f>'95 5rrb ORBAN1C: STATUS ATT'UAlt DfLLE COMUNITA' ISTKOKOMENF., 5M-i un'esperienza esistenziaie colletttva assolutamente sorprendente. Clí abitantí, contadinl e iavoratori comuni, vivono pieriamente coscienti de!la propria diversita e hanno teorie sulie sue origini, natura, funzione e modaiità di manifestazione. Le idee cenirali che definiscono i confini delle comunità e il senso di che cosa significa esserne membro si collocano in due opposizioni binarte. La prima e queíla tra I'interno, inteso in senso geográfico come spazio tra (a cbiesa di Costercani - Kostrcan, il cimitero di Susgnevizza - Suâ-njevica e il secondo sentiero trasversale a frassineto -Jasenovil< (pet la comunità a sud del Monte Maggiore) ovvero come spazio del villaggio di Seioane - 2ejane (per la comunità a nord del Monte Maggiore), e in senso cognitivo-comportamentale corne comunanza di lingua, usi e costumi, e l'esLerno, inteso in senso geográfico come area limitrofa che gravita a! centro urbano più vicino (Fiume per la comunità a nord e Albona per la comunità a sud del Monte Maggiore) e in senso cognitivo-comportamentale come mimetizzazione socto-cuiturale. La seconda dicotomia è queíla tra la vita, intesa come partecipazione alla civiltà délia scrittura e all'urbanità, e la morte, intesa come decomposlzione délia Iradizione orale e délia civiltà rurale su cui poggiava la diversiîà istrorornena. Ne consegue una concezione bipolare de! proprio essere nel mondo, che distingue un mondo interno di morte e di decomposizione, che è mito, e un mondo esterno di vita e di partecipazione, che è storia (Men-dras, 1986). I membri delle comunità analizzate si sen-tono parte di entrambi questi mondi, che si confrontarlo l'un t'attro come due mondi distinti ma non ¡:on~ trapposti, per cui ogni membro deila comunità rap-presertta i! punto temporáneo di questo confronto, un'espressione temporánea delia loro esistenza e deila loro separazione permanente. La conseguenza immediata di questo fatto è una concezione del membro deila comunità come di un rappresentante appropriato di un tipo ecologico e/o ecotopico genericamente ¡striano (Meraud, 1966). Da questa appropriatezza gli istro-romeni ottengono la loro definizione in quanto essa regola i rapporti associativi che sono tenuti ad avere con la società che li circonda. Ed è in questo modo che le loro comunità diventano comunità contestualizzate. La loro capacita di creare un contesto all'interno de! quale i singoli possono essere identificad come membri deila comunità nei termini di caiatterisliche che si suppongono immanenti (prima ira tutte ¡a lingua d'uso familíare} fa sí c.he la loro identità non sia mai in pericolo poiché vengono espresse solamente le sue coordínate e non il suo contenuto (Ceertz, ! 988), Questa é quindi la prospettiva interpretativa in cui vanno inseriti i dati self-report fomiti dai 36 soggeUi intervistati. Si era paititi con l'intettzione di sornmi-nistrare ai soggetti un questionario, ma date le difficoltá che ti procedimento avrebbe implicato, abbiamo preferito porre le domande di cui era composto nel corso deila conversazione quanto piü possibile infórmale. La maggioranza degli intervistati é nativa del íuogo, ma abbiamo intervistato anche alcune persone proveníenti daí "mondo esterno" e ora residenti in loco. Inoltre, abbiamo cercato di non intervistai e persone che ci venivano indícate come "persone che tan rio at caso nostro" date le loro espcríenze neil'aiutare i ricercatori, per evitare i possibil i inquinamenti "dotti". CARATTERISTiCHE SOCÍO-DEMOGRAFICHE L'andamento demográfico delle comunitá istro-romene puó essere ricostruito attraverso i dati dei vari censimenti. Noi ne abbiamo scelto quatlro: due aus-triaci ¡1880 e 1910), uno jugoslavo (1945! e uno croato (1991). Come evidenziano i dati riportati, nel censi-mento austriaco def 1880 g)i istroromeni sono stati considerati italiani, e in quello del 1910 come romeni, mentre negíi altri due censimenti predomina la dichi-arazione d'appartenenza croata. Dato che i censimenti austriaci venivano eseguiti in base alfa determinazione delía lingua d'uso (criterio oggettivo), essi non dicono nulla sulla coscieriza étnica delle persone censite. Gli altri due censimenti, del 1945 e del 1991, sono stati eseguiti in base alia dichiarazione di appartenenza nazionale (criterio soggettivo), perció rivelano la cosci-enza étnica del censíti, ma non !a loro lingua d'uso. Se consideríamo i dati ne! loro complesso, giunglamo alia conclusione c.he gli istroromeni, anche se parlano un dialetto romeno (mondo interno), hanno la coscienza di essere croati (mondo esterno). Nelle comunitá istroromene a sud del Monte Maggiore (Frassineto, Villanova, Costerciani, Susgnevizza), essendo la zona moho povera, a partiré dalla seconda meta del secolo sc.orso gli abitanti nella maggior parte lavoravano come marittimi a Fiume o a Trieste, e come minatori ad Arsia e ad Aibona. Dopo il 1918 la popolazione e andata diminuendo a causa deila difficile situazíone económica. Le condizioni econo-miche hanno obbiigato molta gente a emigrare, rnaggiormente in America. Fino al 1919 la scuola era croata, il culto religioso anche, quindi italiana e dai 1945 ín poi nuovamente croata. 58 ANNALES /f>'95 Sfri.1 ORBANtC: STATUS ATTUALE DELLE COMUNITA' 1STROROMENE. S7-M frassineto-iesenovik ANNO ABITANT» CROAT» iTALiANI ROMENI ALTRO* 1880 271 98 173 0 0 1910 280 175 0 105 0 1945 273 193 0 19 61 1991 80 53 0 0 26 (*) comprende dichiarazioni d'appartenenza regionali e alloglosse COSTERCIANI-KOSTRCANI/BRDO ANNO A8JTANTI CROAT! ITALIANI ROMENI ALTRO* 1880 617 17 599 1 0 1910 653 131 0 522 0 1945 573 130 0 443 0 1991 73 34 0 2 36 {*} comprende dichiaraztcni d'appartenenza regionali e alloglosse VSLLANOVA-NOVA VAS ANNO AS1TANTI CROAT! ITALIANI ROMENI ALTRO* 1880 240 0 240 0 0 1910 255 0 0 255 0 1945 278 278 0 0 0 1991 94 30 0 0 63 {*} comprende dichiarazioni d'appartenenza regionali e alloglosse susg'Ñevizza-SuSnjevica ANNO ABITANTI CROAT! ITALIANI ROMENI ALTRO* 1880 385 ! .383 0 0 1910 353 350 3 0 0 1945 315 305 2 8 0 1991 91 47 5 0 35 H comprende dichiarazioni d'appartenenza regionali e alloglosse Fonte: Ufficto di slato civile del Comune di Albona. Per la comunilä istroromena a nord (Seiano - Zejane) vale quanto detto per le comunitä a sud del Monte Maggiore. Anche qui dopo il 1918 ia popolazione £ andata diminuendo a causa della difficile situazione economica. Sotto ('Austria i giovani írequentavano la scuoía croata di Muñe Grande. Lo stato italiano ha aperto una scuola italiana a Seiano, che dopo il 1945 é diventata croata. Anche i! culto religioso era in croato. SEIANO-2EJANF ANNO ABITANT! CROAT! ITALIANI ROMENI ALTRO* 1880 .531 531 0 0 0 1910 596 596 0 0 0 1945 651 651 0 8 0 1991 189 167 0 0 22 (*) comprende dichiarazioni d'appartenenza regionali e alloglosse Fonte: istituto Regionale di Statistica - Fiume. 59 ANNALES /f>'95 Siró ORGANIC. STATUS ATTUAIE Delit COMUNITA' ¡STStOROMEMf, S7-Í4 Come si é potulo notare dai dati riportati. nella storia del le comunita istroromene dail'inizio di questo secolo vi é una ínversione cli tendenza dal punto di vista socio-demografico. Dal censimento del 1880 si assiste a una crescita demográfica fino a che non si e instaúrate il regime italiano. La recessione economica sotto l'Italia ha prodotto un lieve calo demográfico, che si é aggiavato dopo il 1945, con l'a we rito del regime comunista. Dopo il 1945 si assiste a un flusso migratorio verso t'estero e verso i centri urbani della regione, e alio stesso tempo a una lieve immigrazíone sporadica. Nel 1991 (ultimo censimento) ia popolazione residente nolle cinque comunità istroromene contava 527 persone, di cut due soNanto die h i arates i romene. ANNO ABITAN!! CROATI ITALIAN! ROMENI ALTRO* 1880 2044 647 1395 1 0 1910 2137 1252 3 882 0 1945 2090 1557 2 478 _ 61 1991 527 331 5 2 180 _ (*) comprende dichiarazioni d'appartenenza regionali e alloglosse La popolazione attiva delle comunita istroromene alio stalo attuale lavora soprattutto nei seguentí settori occupazionali: l'agricoltura, l'industria manifatturiera e mineraria e i servizi portuali. Si tratta di setlori economía in crisi, per cui non sorprende ií faito che la volorita di abbandonare le comunita sía cos) diffusa tra ia popolazione attiva. Date le direttrici generali presentí neíla societa istnana (recessione economies') strutturale, depauparamento della popolazione, disoccupazkme crescente, ecc.}, la tendenza socio-demografica negativa penalizzera ulteriormente le comunita istroromene, accelleranclo la loro disgregazione ANTROPOLOGIA ED ETNOL1NGUISUCA SPONTANEA Nella costruzione dell'immagine di sé delle comunita istroromene un ruolo d'imporlanza particolare spetta alia ricostruzione della ¡oro storía, compito tradizionaie degli anziani. Ne proponiamo una breve sintesi, terminológicamente adeguata all'apparato con-cettuale adottato. Le comunita istroromene, causa la ¡oro posizione geográfica, erario relativamente autonome dalla soc.ieta globale, che le dominava e alio stesso tempo toi lera va la loro diversità. La vità sociale ed economica delle comunita era organizzata poggíando sul gruppo farni-liare, per cui tale economía periférica - basala sull'-agricoltura e sui mestieri tradizionaíi - ha prodotto un sistema di autarchia relativa in cui le comunita istroromene erario caratterizzate da rapport! di cono-scenza reciproca e di solidarieta al suo interno e da rappoiti limitati con le comunita croare limítrofe (Bertosa, 1989). L'autarchia sociale era accompagnata daJI'omogeneità culturale, che si manifestava in particolare attraverso la lingua. Cosí organizzate, le comunita riebiedevano ia totale conformité idéologie» di tutti i suoí membri, che condividevano la stessa visione del mondo, io stesso sistema dei val orí e usavano io stesso mezzo conoscitivo e verbale, per cui i nuovi membri delle comunita (in genere le mogli provenienti dalle comunita croate limítrofe) dovevano asstmilarsi. !n tal modo le comunita si protíeggevano dalla penetrazione culturale della societa globale che toglieva loro una parte deí beni prodotti e cercava di impone jl suo apparato di potere e ideoiogíco (scuola e chiesa). Vivando da poebe risorse naturali in un sistema economice autarchico di autosostentamento, íe comunita dovevano conservare ¡'equilibrio precario tra Se risorse e la popolazione, per cui particolasmente importante era il meccanlsmo deíl'emigrazione (Saraceno, 1990). Gli emigrati andavano nel mondo esíerno per aumentare le risorse comunitaríe rafforzando in tal modo l'autarchia economica, che era ia condízione prima delTornogeneítá culturale. La disgregazione della loro civilta rurale e miziata albnizio di questo secolo e si é acceílerata dalla meta del secolo in poi. Le comunita non potevano piü organizzarsi come isolati prevalenteiviente endogami, per cui i rapporti con il mondo estenio non potevano piú essere cosi ridotti come prima. Con l'aiuto dej contalti esterni dafle comunita verso io spazio circo-stante, restsi necessari in quanto l'autarchia non garantiva piu i'autosostentamento, sí é amplíala la rete dei rapporti socíafi, ma al contempo si e créala anche la barriera che isolava le comunita dal mondo piü lontrmo {Alian, 1979). Le comunita istroromene banno intensifícalo i rapporti di scamhto sacíale, economico e matrimonióle con íe comunita circostanti, con cui si sentivano c.ulturaímente omogenee, suscitando anche certi problemi per la rete di concern pratíci e moral! intessuta attorno a quella che e ritenuta 1a piu radreata delle realtá, la loro di ver sí ta - l'istroromenitá. Ne conseguono vari ñutí sulle origíní della comunita, sulla loro idenuta etnoiinguislica "aitra", che sono una combinazione di conoscenze tramandate oraimente e quelle acquísite nei contatti con g!i studiosí 60 ANNALES '95 Srch ORBANIC: STATUS ATTUALE DELLE COMUNITA1ISTROROMENE. 5?-M intervistati l'istroromeno prima ven iva paríalo di piú, sia in termini di numero deí parlanti, sia nei termini di domini d'uso, sia nei termini di argomenti trattatí. C¡ sembra che ií mantenimento dell'identitá lingüística e culturale abbia avuto un contributo anche dalle visite di studiosi che interrogavano i residenti in loco sulla Imgua e sulla cultura di cui questi avevano un'immagine di inferioritá. Molti íntervistaíi affermano quasi con orgoglio di aver aiutato questo o quello studioso Chiaro, si tratta di un contributo di portata assai limitata giaccné ¡I mutamento socio-culturale descritto é determínalo dai modelli di pariecipazíone sociale centrati sull'identitá culturale come símbolo di status che sí sono imposti nella societá globale attorno alie comunita istroromene. Per cui possiarno diré che la disgregazione é il risultato del tipo di integrazione proposta alie comunita istroromene, Si tratta di una deculturazione anticipatoria (Merton.. 1984)) in pros-pettiva di un futuro íavorativo. quindi dell'emigrazione. Nei processo un ruolo particolare spetta alia scuola. La scuola dell'obbligo diffonde la conoscenza del croato e la competenza nell'uso scntto deíla lingua nazionaie a spese della lingua materna, operando c.ioé con una preliminare azione decultu; alizzante nei c.onfronti cleí patrimonio espressivo e comunicativo dello .seo I aro. identificandosi come minoranza lingüistica, gli istroromeni non nascondono il desiderio che la lingua materna deila comunita diventí materia di inscgnamento e di studio nella scuola dell'obbligo e rivitalizzi cosí, a partiré dal linguaggio, tradizioni culturali e capacita produttive. Quindi, per gli intervistati il rilando socio-econornico delle comunita istroromene é strettamente legato ai loro rilancio culturale. Quanto delto fin quí porta alia conclusione che dal punto di vista etnolinguistico il modello cognitivo-compoitameritale dominante nei le comunita istroromene si avvicina molto a quello che Canguilhem (1987) definisce come reazione catastrófica. Tale reazione é strettamente legata ai condizionamenti ambiental! ed ha mizio nei momento in cui la comunitá percepisce i cambiamenti che avvengono nell'ambiente (industriali-zzazione e inurbamento) come una minaccia per la propria esistenza poiché producono delle dísfunzioni a livello comunitario (perdita dell'autarchia economíca e della capacita di autosostentamento). Dato che queste dísfunzioni ¡niziali non sono specifiche (non riguardano in concreto l'identita etnolinguística della comunita), esse provocano una prima reazione generica finalizzata alia mobilitazione di tutta la comunitá, che adatta la sua organizzazione alia difesa permanente. Alia reazione generica segue la crea2ione dei meccanismí di resistenza specifica (conservazíone dell'identitá minac-ciata), come se la comunitá, dopo aver individúate la natura della minaccia (assimilazione), adegtiasse la propria difesa sulla base della dimostrata sensibilitá (rinuncia all'economia periférica, integrazione e conservazíone deil'identítál. In tal modo l'adeguamento diventa una (unzione fisiológica all'interno del modello cognitivo-comportamentale comunitario (bilingüismo, decentramento culturale). Solo comprendendo la portata e l'importanza dei cambiamenti nei modello cognitivo-comportamentale delle comunita istroromene, potremo capire la loro resistenza alí'assimiiazione, nonostante l'esiguità numérica, e la loro struttura delle ¡nterazioni, a cui dedicheremo la parte finale del saggio. MATRICE COMUNICATIVA E UNCUISTCA DELLE COMUNITÁ ISTROROMENE In questo segmento ci límitiamo all'individuazione delle vedute normative che condizionano nella coscíenza dei parlanti f'uso dei due codici ampiamente díffusí del repertorio comunitario: istroromeno e croato cíacavo. In questa fase prelimínare ci è se m b rato sufficíente esaminare íl processo di commutazione fra i due c.odici per isoíare i tatto/í che sono ad esso sottesi e le variabiíí più significative che lo condizionano. Per individuare come la distribuzione funzionale dei duc codicí sí configuri nelle vaiutazioni degli intervistati ci sismo servit i della categoría di dominio di comportamento lingüístico come è sí ata definta da Fishman (1975!. I domini socio-cultural i, definiti a livello socio-ístituzionale (connesso aile sfere d'attivîtà definite sul versante antropológico) e a livello socío-psicologico (conesso alia natura e ai tipi di rapporto intersoggeltivi instauran, definiti su! versante socio-psicologico), facilítano, sulla base degli argomenti di interazione comunicativa, le relazioni di ruolo che inrercorrono fra i membri deil'interazione e dei luoghi in c.ui essa avviene, l'analisi articolata di una determínala comunitá, perrnettendo di distinguere e ai contempo connettere corrí port amenti indivíduali e modelli comunitari. Sulla base della conoscenza diretta dell'ambiente, abbiamo isolato i seguenti domini: lavoro, famíglia, amia, vicinato, villaggio, scuola, chiesa, pubblíco, intercomunitario. La famíglia è il fondamentale dominio d'uso dell'ístroromeno, ma anche se nella corriunicazíone famíliare l'ístroromeno ë ampíamente diffuso, la famiglia ha un ruolo determinante per l'íncoraggiamento del bilingüismo (Milaní Kruljac, 1990). L'appropriatezza dei codici è regolata dalle reíazioní di ruolo; con il/la coniuge si usa ¡'istroromeno in m i su ra non molto dissimile dai propri genitori (eccezíon fatta per i matrimoni místí), rnentre nella comunícazione con i figii si manifesta la tendenza a preferire il croato. I nostri intervistati sono quindi impegnati in una continua commutazione di códice, che comporta un tipo 62 ANNALES /f>'95 Srda OR8ANIC STATUS ATTUAl.f Of LI E COMUNITA' iSTKOKOMtNE!. 5MW specifico di bilingüismo dei figli in cui questi apprendono prima e meglio !a lingua "altra", come dimostrato dall'osservazione dei bambini, i quali durante il gioco (quindi non presentí gii adulti) usano preferibilmente o, meglio, esclusivamente il croata. La conoscenza almeno passiva deH'istroromeno da parte dei figli ci é stata pero dimostrat3 dagli informatori, eccezion fatta per i íigli dei matrimoni misli. In questi casi il partner alloctono di regola spiegava il mancaío bilingüismo dei figli con !o status deH'istroromeno: al confronto con altre lingue (italiano, tedesco, inglese! agli intervistati alloctoni l'istroromeno appare del tutto inutile, tanto che alcuni di essi addirittura esprimevano dei seri dubbi che si trattasse di una Iingua "vera e propria". Anche nelle interazionni di lavoro che si svolgono nella comunitá hstroromeno é if códice preferito dagh intervistati, in quanto legato all'economia fradízionale, mentre nelle interazioni di lavoro che si svolgono fuori dalla comunitá l'istroromeno é quasi del tutto assente Alcuni intervistati nei cui ambíenti di lavoro sono presentí altri appartenenti della comunitá hanno precÍ5ato che il ricorso al l'istroromeno é limitato e di sólito é legato a contesti situazionali colloquiaíi. Vale a diré che l'istroromeno viene usato in genere se non sono presentí persone che non lo conoscono, mentre eccezíonalmenfe viene usato in loro presenza quando tale uso ha una precisa connotazione situazionale, tale ds non provocare feed-back línguístici o compor-tamentali negativi íCoffman, 1981). Quindi. anche in questo dominio la commutazione del códice é uno degli elementi costitutivi delia struttura deile interazioni. Nei dominio amicale, di vicinato e di viliaggio, l'istroromeno appare ancora il códice piü appropriato ad esprimere i valori di solidaríetá e confidenza. Essi si configurano nelíe valutazíoni degíí intervistati come domini nei quaíi i'istroromeno é ampiamente diffuso e in modo notevolmenle costante. Nei dominio amicale l'istroromeno viene usato anche nelle situazíoni comunícative a cui prendono parte parlanti croato conosciutí. Nella maggioranza dei casi questi parlanti (residenti in loco o nelle comunitá croate limítrofe} hanno almeno una conoscenza passiva deH'istroromeno, scbbene essi di regola lo neghino, per cus l'uso del l'istroromeno non é etnolinguisticamente e socio-lingüísticamente marcato (Fiíipi, 1990). Prova ne é ii fatto che, secondo gli intervistati, la maggior parte degü alloctoni-extraregionaíi residenti nelle comunitá hanno appreso l'istroromeno almeno in mi su ra tale da poter ottemperare alie aspetíatíve degli interlocuíori derivanti dai rapportí di solidaríetá. Nei dominio del vicinato i'istroromeno é il códice che garantisce la contínuitá spaziale della comunitá e che definisce í suoi confini. Esso si configura parti-colarmente importante nelle comunitá a sud del Monte Maggiore in qunto determina la divisione del comune catastale di Frassinetto in due parti, quella istroromena e quella croata. Tuttí gli intervistati erano in grado di defínire con precisione fin a quale casa a Frassinetto si paria l'istroromeno, ma nessuno di loro era in grado di esplicare la natura di questo confine. Ci sembra idgíonevoíe supporre che la definizione del confine della comunitá poggí proprio sulla continuitá del vicinato: gii intervistati considerano come parte della comunitá quel territorio in cui non vi é un'interruzione di comunicazione in ¡stroromeno, e non appenna tale interruzione si verifica (nei comune catastale citato per l'appunto), questo territorio non viene piü considéralo parte della comunitá (anche se vi sono presentí paralnti i stroromeno). Nei dominio del viliaggio l'istroromeno é ancora il códice che meglio esprime i rapporti comunítari, anche se subisce una forte concorrenza del croato. L'uso deíhstroromeno in questo dominio é iníaccaío da tutta una serie di fattori di ordine antropologíco e sociopsicologico. Esso é sicuramente il piü compíesso quanto aíla regolazione del comportamento comunicativo dei síngoli. L'uso deH'istroromeno nei dominio del viliaggio non poggia sollanto su rapporti di solidaríetá e di confidenza, ma implica anche altri crileri di scelta del códice. Cosi, ad esempio, nei dominio che abbiamo definito pubbüco, nella comunicazione il partner é percepito come soggetto di un ruolo specifico, per cui é presente nei dominio la necessitá di una verbalizzazione piü esplicita e di un maggior ríspetto delle norme imposte dalla cultura dominante, per cui ogniqualvolta nella comunicazione si presentíno elementi eci argomenti che non fanno parte del mondo ¡stroromeno, i parlanti ricorrono al croato ta situazione sí ribalía completamente a íavore del croato nelle autovalutazioni relative alia sfera ístituzionalizzata, quella dei domint scolastico ed ecclesiale. il dominio scolastico si configura nelle valutazíoni degli intervistati come un dominio d'uso del croato in cui l'istroromeno non é presente neanche come registro basso. Gli intervistati spiegano la reti-cenza dei ragazzi ad usare l'istroromeno con l'atteg-giamento dei compagni di scuoía croati. Da questo punto di vista g¡¡ intervistati íamentano il fatto che le scuole in loco (sía a Setano che a Susgnevizza) sono chiuse e che i ragazzi devono freqnentare fe scuole nelle vicine localitá croate (Muñe Grande e Cepich). Anche il dominio ecclesiaíe é croato, sebbene i sacer-doti, a detta degli intervistati, abbíano una competenza passiva deH'isiroromeno nonché sono in grado di pronunciare in istroromeno quaíche preghiera. Nelle valutazíoni degli intervistati il dominio viene pero considéralo molto meno importante da quelio scolastico giacché il píete ha perduto ii ruolo della massima autoritá del paese. 63 ANNALES /f>'95 Sfíla ORBAMiC: STATUS AÏTUAIF flELLf COMUNITA' SSTROROmíNE. './-(.A ii dominio intercomunitario, anche se i rappom vengono mantenuti su un piano prevalentemente personale, piuttosto che transazionaie, é un dominio d'uso del croato. Per quanto riguarda ¡'uso delle diverse varíela al di fuori delía cornunttä o con persone che deüa comunica non fanno parte, i dati piü rilevanti formt! dagíi intervistati sono che pariano in croato in t.ut.te le occasioní tra gl i sconosciuti e che ríe i luoghi d'incontro all'intewo della comunitá se presentí parlanti "altri" parlano in croato. E' interessante notare come per i nostri intervistati la riduzione clell'uso dell'istroromeno nefle sfere relative ai domini pubblico e intercomunitario non si coníiguri connessa a limiti di tun-zionalitá interni ai códice, nía venga piuttosto motívala sulla base di scelte casual! e abitudini individuali. Inoltre, salta agli occhi la sovrapposlztone dei due codici del repertorio e la situazione di continua commutazione ira di essi. CONC.LUSIONE Quindi, da un punto di vista macro-sociolinguistico il raporto tra l'istroromeno e il croato è un rapporto di diglossia, ma è una strana diglossia quelia in cui nativi istroromeni apprendono da bilingui fardivi la lingua bassa A paragone della con el ama ta universalité della par lata, eos) come vuole il mito della fedeltà alie origini, le percentuali in lerrnini d'uso e di comprensione della iingua sono basse ira i parlant! pió giovani. Da questa analisi preliminare abbiamo nótate che i comporta ment! di Jealtà lingüistica, con coerenza ira uso e positività di atteggi amento, si verificado maggiosmente ne! gruppo clelia popolazione attiva. Oggi l'istroromeno si configura come il linguaggío di una esigua comunità profon-damente minacciato daüa convivenza con il croato. íl croato è un i versai mente ínsegnato nella scuola, alia quale negli ultimi decenni si sono aggiunte la radio e la televisione. Tutto ció ha messo in crisí il modello tra-dizionale di apprendimento lingüístico in famjglia. L'apprendimento dell'istroromeno avviene per le giovani generazioni successivamente, o, nel migltore dei casi., contemporáneamente a quello del croato, in una situazione in cui i genítorí usano in modo intercam-biabile entrambi i codici nello stesso contesto. E' diffusa tra i membri adulti della comunità !a con-vinzione che sia utile insegnare il croato alie giovani gnerazíoni come prima fingua. V generalízala l'opinione di aver feci-litato in questo modo l'inserimento dei tlgli nella scuola prima e nel mondo del lavoro poi. POVZETEK Avtor se v prispevku ukvarja s sociolološkimi in sociolingvističnimi aspekti tstroromiinskih jezikovnih skupnosti v vaseh na pobočjih Učke, v katerih so "vlaški" priseljenci do danes ohranili narečje romunskega jezika. Ugotavlja, da so prebivalci po vrsti najmanj dvojezični (poleg istroromunščine obvladajo tudi hrvaščino, nekateri pa še italijanščino) ter da nima/o občutka nacionalne pripadnosti romunskemu narodu, opredeljujejo se namreč enako kot okoliško hrvaško prebivalstvo. Ugotavlja, da je treba število govorcev istroromunščine, ki ga navaja večina avtorjev f1500J, zmanjšati nit okoli 400. BIBLIOGRAFIA Alian G.A. (1979), Sociología della parentela e dei-l'amlcizia, Loescher, Torino. Bertoša M. (1989), Zlikovci t prognanicí. Libar od Grozda, Pula. Caillé (1988), La mitología delle scienze social i, Solíati Borínghieri, Torino. Cangu'tlhem G. (1987), Normalno in patološko, Studia Humanitatis, ŠKUC - Filozofska fakulteta, Ljubljana. Edvvards (1985), Language, Identity, Society, Basil 8lec-kv/eil, Oxford. Filipi G. (1990), La koiné istriana, in Lingue e culture in contatto. Atti del I convegno intei naziunale, Pola. Fishman ). <1975), La sociología del linguaggío, Sulzoni, Roma Geertz C. 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