NUMERO A 6 PAGINE ORBANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VI' - No. 298 Redazione - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 « Martedì 9 giugno 1953 Prezzo: 5 din. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250i semestr- din. 130 Spedizione in c. c p. CONSIDERAZIONI UNA C0NFERENZA SUL PR0BLEMA di Trieste del dr. a, bebler a capodistria sulle elezioni dell’USL LA JUGOSLAVIA E' DISPOSTA Le elezioni nelle organizzazioni di base dell’TJnicne socialista dei lavoratori si sono, in genere, concluse. La partecipazione alle elezioni, la serietà e la coscienziosità nella scelta dei candidati a membri dei comitati delle organizzazioni di base e dei delegati alle conferenze comunali, dimostrano l’alta maturità politica dei membri dell’Unione socialista e la sensibilità, ia coscienza della necessità di una organizzazione politica unitaria e monolitica) in cui trovi posto ogni uomo onesto, ogni sincero sostenitore del socialismo, senza riguardo al sesso, alle convinzioni religiose e alla nazionalità. Anche il risultato di queste elezioni costituisce una documentazione inconfutabile per la nostra organizzazione, che nel passato ha sempre rappresentato i veri interessi politici dei lavoratori, difeso le conquiste della rivoluzione popolare ed educato i propri membri nello spirito della lotta per il socialismo, per la fratellanza fra i popoli, per la pace, per la libertà: in una parola, nella spirito della lotta per la Jugoslavia socialista. Anche nell’avvenire l’Unione Socialista continuerà la sua opera non badando agli sforzi, fino al raggiungimento della meta, fino alla realizzazione delle aspirazioni dei nostri lavoratori: l’edificazione della società socialista. E’ questo, in verità, un compito grandioso, legato a grandi difficoltà, ma onorevole e nobile perchè umano. Fra gli indiscutibili successi abbiano riscontrato, qua e là, delle manchevolezze nella scarsa preparazione alle elezioni. Un’insufficiente attività politica fra i membri, un’insufficiente discussione sullo problematica concreta della nostra vita economica, politica e culturale hanno condotto, qua e là le direzioni delle organizzazioni di base ad un’esecuzione formale delie elezioni. Un’altra deficenza sta nel non aver preso in considerazione tutte le possibilità di assumere nuovi membri e nel non essersi adoperati sufficentemente per l’allargamento dell’organizzazione. E’ vero che nell’Unione socialista è incluso oltre il 94°/o di tutti gli aventi diritto al voto, tuttavia qualche singola località non ha raggiunto ancora la percentuale reale e obiettiva in base alle possibilità d’iscrizione all’Unione Socialista. E’ necessario prendere in considerazione tutti coloro che in quest’ultimo anno hanno raggiunto il 18.mo anno d’età e che, in base allo statuto, hanno diritto a divenire membri dell’US. Parimenti non abbiamo esaminato tutte le organizzazioni per vedere chi eventualmente non sia degno di appartenere all’Unione socialista, non possedendo le doti politiche e morali per continuare a far parte della nostra organizzazione. Qua e là si trovano ancora elementi che pensano di «dover» essere membri dell’Unione Socialista. Qualora simili membri si trovino nelle nostre file, dobbiamo dire loro che hanno sbagliato indirizzo. Nella nostra organizzazione non esiste alcun«devd», tutto poggia sulla coscienza, sulla volontarietà, sulla convinzione. Un’altra manchevolezza è rappresentata dall’evidenza e dalle quote. Alcune dirigenze delle organizzazioni base dell’Unione Socialista hanno lasciato votare persone che non hanno regolato le loro quote da più di 6 mesi. Secondo lo Statuto dell’U.S.L. non può essere suo menabò chi da 6 mesi non piaga la quota. Nel momento in cui i nuovi comitati prendono nelle proprie mani la dirigenza della vita politica, essi debbono rendersi conto di assumersi una grande responsabilità e compiti non indifferenti, che saranno tanto più facili quanto maggiore sarà la cerchia di persone ingaggiate nell’esecuzione delle decisioni: 1. Per ottenere un’intensa attività politica dell’organizzazione di base dell’U.S.L. necessiterà esaminare regolarmente tutti i problemi di carattere politico o che comportino conseguenze politiche, rendendosi conto che il nemico agisce continuamente e cercherà sempre di far apparire qualsiasi provvedimento, sia questo quanto più positivo per gli interessi della collettività, come negativo, e ciò soltanto per causare danno alla collettività stessa e corrodere la nostra compattezza. 2. Individuare bene e, senza timore alcuno, condannare tutti coloro che cercano di far degenerare la nostra democrazia socialista o sfruttarla per interessi ristretti e particolaristici o, addirittura, personali. L’Unione socialista deve esercitare un’accurata vigilanza su tutta la nostra attività economica e amministrativa per impedire raffermarsi della burocrazia, che è il nemico peggiore del socialismo. L’Unione socialista deve educare i lavoratori ad un rapporto positivo verso la collettività, essendo gli interessi di questa collettività i primi ed essenziali per il raggiungimento di un avvenire migliore e più bello. 3. Le organizzazioni dell’U. S. L. pongano le loro cure e prestino il loro aiuto per l’elevamento politico e il rafforzamento dei consigli operai, quale nuovo ed essenziale elemento dei socialismo. I collettivi di lavoro devono guardare, oltre gli interessi ristretti ed egoistici dell’azienda, alla comune, alla col- lettività più larga, poiché soltanto cosi potranno soddisfare le necessità richieste dalle odierne condizioni e dalle possibilità del livellilo di vita. In particolare, bisogna lottare contro la speculazione e il guadagno illecito delle aziende commerciali. 4. Mai dobbiamo dimenticare chela reazione, dopo ogni nostro successo, agisce con energia raddoppiata. La reazione clericale, che appoggia i resti della borghesia sconfitta, non desisterà dalla sua attività .irredentista sotterranea. Il suo fine è il ritorno al passato. Noi non lo vogliamo, perciò nein permetteremo che una simile propaganda possa comunque manifestarsi. Il Cominform è oggi più pericoloso di quanto lo sia stato finora. La speculazione di Mosca di far assopire con la sua nuovà *tattica, dopo aver perduto la battaglia con la Jugoslavia, la nostra vigilanza, deve provocare il nostro disprezzo e il nostro sdegno. Tutti coloro che, dopo aver nei momenti più duri del passato attaccato la nostra organizzazione, volessero ora astutamente fingersi amici dell’Unione Socialista devono dimostrare con un duro lavoro la loro «conversione» e attendere lungamente dinanzi alla porta della nostra Unione Socialista, organizzazione politica progressista, rivoluzionaria e compatta. Nessuna' concessione ai traditori ed ai capitolardi, e nessuna illusione nelle belle parole di Mosca! Innanzitutto ci vogliono i fatti, poi viene il resto in quanto non sia troppo tardi. Questi isono, in breve, i compiti immediati della nostra Unione Socialista dei lavoratori, organizzazione progressista e democratica. J. Beltram LE EH IN ITALIA Fino al momento di andare in macchina non ci è pervefiuto alcun risultato, nemmeno parziale, delle elezioni politicale italiane. Le operazioni di voto iniziatesi domenica mattina, si saan . concluse nelle prime ore del pomeriggio di ieri. Dai dati, finora resi, ufficialmente noti, appare che la percentuale di partecipazione degli elettori è stata alquanto inferiore alle aspettative dei partiti della coalizione governativa. Questi, contavano appunto sulla massima partecipazione per ottenere la cosidetta maggioranza del 50 più uno, necessaria all’assegnazione dei seggi alla Camera e al Senato in base al premio previsto dalla legge elettorale truffaldino. Com e noto per la Camera dei deputati sono state presentate 357 liste con 6311 candidati, dei quali saranno eletti 590 con la proporzione di 1 su 80 mila elettori. Per il Senato invece i candidati erano 1986, mentre ne saranno eletti 237. Altri dati statistici hanno rivelato che il numero degli italiani aventi diritto al voto ammonta a 30,348.789, vale a dire al 64,38 % della popolazione totale, calcolata al 31 marzo scorso. Fra gli elettori predominano le donne (15.907.696 ossia il 52,41 % del corpo elettoralementre il numero degli; uomini raggiunge appena i 14,441.094 di unità. a trattare su basi ragionevoli L'accordo è possibile soltanto se ci sarà buon senso in entrambe le parti H Vice-segretario di stato agli esteri Aleš Bebler, invitato dal Comitato Distrettuale delVCnione Socialista dei lavoratovi, ha parlato sabato scorso al Teatro del Popolo di Capodistrìa sulla situazione internazionale. Egli si è soffermato diffusa-mente sul problema di Trieste dichiarando : «Varie e ose, ohe non ritengo rispondano a venità, sono state; «dette al resterò negli ultimi tema/pi in merito ,a,l nostro atteggiamento nei confronti del problema di Trieste. Il fatto non ci ha troppo preoccupati «perchè è ormai un vecchio metodo dei nostri avversari quello di falsare qualunque cosa noi diciamo. Se non parlassi proprio qui a Capodistria, nella zona B del Territorio libero di Trieste, non avrei in questo momento alcunché da aggiungere a ciò ohe negli ultimi tempi da parte nostra è stato detto, a< quello che hanno detto il Presidente della Repubblica e il Segretario di stato agli Esteri. Tuttavia qui a Capodistria è difficile evitare un problema a cui la popolazione è direttamenite interessata. Voi conoscete i termini In cui venne posto il problema di Trieste nei primi anni del dopoguerra. Voi sapete che la Jugoslavia chiedeva che entro { suoi confini con l’Italia venisse foiiciluiso itutto il settore che oggi costituisce, il Territorio Libero dii Trieste. «Non si trattava di lina ambiziosa, esagerata richiesta del vincitore clic esige ciò che non gli appartiene. Abbiamo avanzato quella nostra richiesta poiché «avevamo ed abbiamo diritto a questo territorio. E’ vero che si tratta di un settore etnicamente misto, ma esso foT-ina, sia «dal punto fidi vista storico che economico, un tutt’uno con il «suo •retroterra jugoslavo. iNoi non abbiamo miai mutato questo nostro atteggiamento. Di fronte a chiunque, di fruirne a qualsiasi istanza noi potremmo anche oggi tenere questo stesso atteggiamento e in molte occasioni proclamiamo pulhlicaraente*: il no-* stm idiritto all’intero Territorio libero di Trieste è rncotitestaJbile. «'Gi à .allora però, e anche in seguito, abbiamo sempre riconosciuto che il territorio di Trieste ha delle sue peculiarità ; che esso, come abbiamo detto, è etnicamente misto ed ha una sua funzione economica internazionale come porto, non soltanto per la Jugoslavia, ma anche per 1 Europa centrale. Per questo nella prima fase di sviluppo del problema, abbiamo rilevato che il territorio triestino avrebbe avuto, nell’ambito della Jugoslavia, uno status proprio, sarebbe stato una delle repubbliche della Federazione jugoslava. Questo sia detto per inciso. «Ciò che idi essenziale /volevo sottolineare è il fatto che per noi è del tutto incontestabile il nostro diritto all’intero Territorio libero (di Trieste. Questo è il nostro diritto. Altra cosa è, pertanto, l’obiettivo concreto, pratico ehe nella sua politica estera si pone uno stato che desidera vivere in /pace con i suoi vicini è in buoni rapporti con tutti quei paesi dhe lo desiderino. E’ -questa la ragione per cui abbiamo infine acconsentito ad una soluzione del problema per cui il territorio triestino sarebbe divenuto un organismo a sè stante, un sterri torio al di fuori della Jugoslavia e idell’Iitalia con un governatore nominato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, previe consultazioni con i governi idi Belgrado e di Roma. Abbiamo acconsentito a questa soluzione, accettala dalle quattro grandi potenze, raccomandata ab la conferenza ideila pace e accettata da questa a maggioranza di voti. Per alcuni anni abbiamo cercato che questa soluzione trovasse realizzazione pratica. IL NOSTRO DIRITTO «Su istruzioni idei miip Governo ho dichiarato più volte ali'Asse m li le a generale delle Nazioni Unite «he sarebbe stato auspicabile che il governatore venisse scelto, e ho criticato quelle delegazioni che, a nostro avviso, opponevano grandi difficoltà alla scelta della persopa del ,gover-natore. Ciò significa cifye la Jugoslavia ha accettato la soluzione espressa dal trattato di pace con buone intenzioni, con la seria volontà di coll abarare alla realizzazione della soluzione prevista. Allibiamo anche •rilevato di non considerare questa soluzione come la migliore, come la più giusta, mia non abbiamo opposto alcun ostacolo alla sua attuazione, non abbiamo intrapreso alcuna azione contro Ila realizzazione del Territorio libero di Trieste. «Che cosa hanno latto invece gli altri, dall’altra sponda delTAdriatico? Hanno avuto essi le stesse nostre buone interazioni? iNo. Essi sono insorti contro ciò dhe avevano accettato e firmato. Alzando sempre più la voce, 11 ;aui-u < LunuHCesinoe di tutto il Territorio libero di Trieste, sono ricorsi a tutti i mozzi leciti e illeciti per ottenere ran ritiro e ran mutamento delle ölausole del trattato dii pace ohe ®i riferiscono al problema triestino. Hanno ottenuto, infine, che le tre grandi potenze aratrici del progetto di trattato di pace, quindi del progetto del TLT, dichiarassero pubblicameli to che le Cl ansale Idei trattato di pace riguardanti il problema idi Trieste avrebbero idovrato essere multate in modo da consentire l’aranessiione all’ Italia di tratto il Territorio. Da allora l’Italia si richiama a questa di chi ara zio-ne e chiede, in questo o in quel modo, l’annessione idi tratto il territo-rioj o della maggior parte di esso. Quando oggi le consigliano un accordo diretto con la Jugoslavia, 1 Italia, per salvar la faccia, accetta que-•sto consiglio. Nello stesso tempo però si richiama alla dichiarazione tripartita c propone, come base dei colloqui diretti, le sue richieste non soltanto sulla zona A, ma anche sulla .maggior parte ideila zona B. Trattooiò ha pertanto mutato la situazione. Gli sforzi dell’Italia, contrari .aU’applieazione del trattato di pace e i suoi successi diplomatici in questo senso, hanno creato rana nuova situazione nella quale l’applica-ziiome del, trattato di pace avrebbe tutt’altro significato. L’esistenza di un Territorio libero di Trieste indipendente, stavrato dalla Jugoslavia e LA VIA DELLA PACE Da Pam Miiwi Jon igiiingono final-menite buone (notizie. Nel momento in «cui sonivi amo queste mote non è stata ancora ufficialmente confermata la corno fusi one dell’armistizio, la cui firma è prevista per questa settimana, ma le voci, i dispacci stampa e l’ottimismo «dii Washington e di Londra confermano che, dopo tre anni di igiuerra e idiue di estenuanti trattative armistiziali, sembra sia stata imbroccata la strada «buona per porre fine all conflitto. Le controproposte ci non ordiste sulla questione ideilo scambio dei prigionieri di /guerra, fatte «lo scorso 4 giiuigno, sono unanimemente considerate come una sostanziale accettazio- ne del progetto presentato dai rappresentanti del comando. dell’ONiU il 25 maigjgio. Vi sarebbero solamente divergenze su minuti particolari. La via dell’accordo è, quindi, decisamente aperta. Le prop oste alleate, che fanno molte concessioni ail punto di vista citno-noirdlsta, coincidcino quasi esattamente con il progetto lindi ano, approvato lo scorso dicembre dall’assemble a generale dell’ONIJ, e sono state accolte ovunque con soddilsfazione. La sola nota stonata è quella dell’opposizione del Governo sud -coreano e di albumi circoli repubblicani »americani del cosidetto gruppo asiatico e della congrega del 'China Lobby, fermi su L’AIAMBICGO Intrugli velenosi Tutto fa brodo per i vessilliferi delVirredentismo ; e non c e cosa che, opportunamente rimaneggiata, conciala e adulterata, non serva loro a preparare i velenosi intrugli da somministrare ai più ingenui della confraternita. Ora è la volta (Vuna proposta partita da un gruppo d'elettori della VI base delVU.S.L. di Capodistria, circa Vestensione alla nostra Zona delle leggi vigenti nella Repubblica Federale sui rapporti tra Chiesa e Stato. ChcTupandosene, il quotidiano triestino della sera dà naturalmente la stura alle illazioni più fantastiche, facendosi, tra l'altro, portavoce dei cripto-fascisti di via Cavana. «Secondo gli ambienti della Curia — scrive Vanonimo cronista — Vestensione di tali leggi provocherebbe la rottura del solo legame aricora esistente tra le due zone del T.L., costituito dal-Vunicità della diocesi (Trieste e Capodistria ), staccando i sacerdoti dal loro vescovo e dalla loro naturale gerarchia religiosa». Il fatto che a frazionare tale unità sia stato proprio il sullodato vescovo. con i suoi intransigenti, reiterati ed insensati rifiuti opposti ad ogni forma non diciamo di collaborazione, ma almeno di pacifica e proficua intesa con i nostri organi, non riguarda — p evidente\ — le «Ultime Notizied; nè la chiara risposta ai falsi della Curia triestina, inviata a suo tempo a Spellman e sottoscritta da una ventina di sacerdoti della nostra Zona e — ancora — il più recente appello dei religiosi del Buiese, richiedente la rimozione di Santin, interessano i redattori dellq risorte «Ultimissime», intenti a distillare dal loro pentolone da streghe i frutti della più perfetta malafede. Ma il giornale della sera si spinge oltre, rompe le frontiere del ridicolo, affermando che ala nuova legge elaborata dal Governo jugoslavo per regolare i rapporti tra Chiesa e Stato potrebbe venire utilizzata per sopprimere le istituzioni religiose. Le leggi, i funzionari governativi e la magistratura... sarebbero completamente dominati dalla forza e dallo spirito del comuniSmo. Pertanto (potrebbe essere falcile trovare il pretesto per condannare a morte i sacerdoti (sic!) ed abolire quelle istituzioni ecclesiastiche che sono ancora permes N ~ A noi pare che «Le Ultime Noti-zie» facciano un po’ troppo affidamento sulVingenuità dei loro lettori: anche ai meno iniziati. infatti, non sarà difficile comprendere come la definizione dei rappori tra Chiesa e Stato torni a tutto vantaggio dei religiosi e della religione. Quanto alla fucilazione dei sacerdoti, c.7le c’è da obbiettare? Tutti possono vedere come il sangue degli ecclesiastici grondi a fiumi non solo nella barbara Jugoslavia, ma in tutti i Paesi empi, e pagani della Terra (Italia e Spagna piissima escluse) in cui Chiesa e Stato non costituiscono auelV « indi ssolubile ed indispensabile binomio» che caratterizza le sante madri latine della benemerita Inquisizione. Sceiba baionettaro «Un «qualificalo uomo politico americano», a suo tempo saltato allegramente dalla finestra di una clinica psichiatrica, ebbe a proporre la creazione di basi sulla Luna, onde provvedere da quel celeste avamposto a! bombardamento atomico dei «Paesi «comunisti». Scelha non lo riferì, perchè, evi- dentemente, non gli tornava utile. Riferisce invece un’altra opinione d’un altro «qualificato uomo politico americano», secondo cui «se l’America dovesse sceglierei fra Tito e De Gasperi, sceglierebbe senza titubanza Alcide De Gasperi». Il Ministro degli Interni italiano non si uOeontenla di spacciare per ufficiali le balzane, personalissime opinioni d’un qualsiasi politicante senza alcuna voce in capitolo: egli si sente anche in dovere di affermare testualmente: «Se volessimo entrare a Trieste, noi potremmo farlo ...» Pub provarcisi, se crede. Da parte nostra, crediamo che gli 8 milioni di fruste, ma fatidiche baionette, comprate d’occasione! dal brigante di Predappio, non rappresentino Per Ton. Sceiba che un pessimo, davvero pessimo affare. Glorie bimillenarie Il solito portavoce alessino di Trieste diletto i lettori, in un suo numero della scorsa settimana, con le tragiche visioni delle nuove scuole, del nuovo albergo, della nuova pescheria, dei nuovi magazzini, delle nuove autorimesse, del nuovo teatro, delle nuove opere di canalizzazione che gli efferatissimi titisti, con la ferocia che li contraddistingue, ihanno barbaramente inflitto alla popolazione della martoriata Zona B. Rivendicando implicitamente alla «Bimillenaria» le. bellissime scuole poste in un tetro, cadente convento, il lezzo della vecchia pescheria, l’inebriante fetore delle stupende fogne medievali, senza contare i magazzini, le autorimesse e gli alberghi che, ai bqi tempi, apparivano superiori ad ogni critica, per la semplice ragione che non esistevano affatto. ir ragi rene voli posizioni di intransigenza, assolutamente ingustificate e ■pregiudizievoli per le possibilità di un accordo. Sotto la pressione dell’opinione pubblica e degli stessi governi alleati (alcuni giornalii hanno parlato anche di um deciso intervento di Churchill presso Eisenhower) il Governo di Washington è stato costretto a superare queste posizioni che sono impopolari pure negli Stati Uniti. Anche il presidente sud-coreano, Syng Man Rhee, sembra sia stato fatto divenire più ragionevole. Egli tuttavia continua a fare la voce grossa. Domenica ha proclamato la legge marziale ira tutto il paese e in un discorso alla radio ha nuovamente minacciato di proseguire /la iguerra con le sue sole forze contro t nord-corean i se non saranno accettate le condizioni da lui poste alla firma delTarmiisti-zio. Syng Man Rhee chiede la conclusione-’ di un patto, ii i mutua difesa eon gli'Stati Uniti e il successivo ritiro idi tratte le truppe straniere dalla Corea. Nessuno però è disposto a prendere sul serio ile velleità guerrafondaie e le minacele del presidente sudista e di coloro ohe lo appoggiano, sebbene tali minacele possano far sorgere Improvvise complicazioni intemazionali. Il favorevole sviluppo dei negozia-t,i di Pam Mura Jon impone alcune considerazioni generali molto significative. Innanzitutto quella della completa inutilità di una guerra, che ha ucciso milioni di uomini e di-struttzo quasi interamente una nazione. Da circa due anni, le forze delle due parti sono ferme sulle rispettive posizioni, lungo il 38.mo parallelo, e la tregua ritroverà le cose praticamente, al punto di partenza, salvo le rovine e i fratti provocati dal conflitto. Questa considerazione ne suggerisce un’altra. L’aggressione nord-coreana, voluta dal governo sovietico per i suoi particolari piani imperialisti, e il successivo intervento dei cinesi, mion solo non sono serviti a nulla, ma, sul terremo politico, hanno favorito le teši dei circoli più •reazionari dei fautori della .guerra preventiva, hanno giustificato la politica di riarmo in occidente, ed hanno inoltre ostacolato la giusta soluzione della questione della rappresentanza cinese all’ONU. L’azione degli aggressori sovietici ha, cioè, favorito in definitiva soltanto il gioco di altri nemici della pace in altre parti del mondo. Se non vi sono state conseguenze molto più gravi per la sicurezza internazionale,, è perchè il senso della responsabilità ha prevalso e perchè la pressione dell’ opinione pubblica di tutti i popoli amanti della pace ha avuto ragione idei pazzeschi .progetti di certi circoli imperialisti e dei capi del Cremlino. Nora rimane ora che attendere com fiducia che la parola pace chiuda uno dei più tragici capitoli della recente storia del- l’iiniamità. RENZO FRANCHI dall’Italia, viene ad essere a priori minacciata con quanto è avvenuto e per quanto ho detto. La Jugoslavia è quindi costretta a proporre urna nuova soluzione possibile, che garantisca al Territorio libero di Trieste Tirad«pendenza e lo svolgimento del suo ruolo economico. La Jugoslavia deve, inoltre, tener conto della sorte delle sue popolazioni nel T.L.T., deve cercare le possibilità di proteggere efficacemente queste sue popolazioni ; questa ultima preoccupazione è giustificata da altri due motivi: la situazione degli sloveni sotto l’attuale amministrazione melila zona A e la situazione ideila minoranza slovena entro i confimi italiani nelle, provi,noie di Gorizia e di Udine. Lo spirito e la lettera del trattato di pace vengono raggi violati peT quanto concerne i diritti delle minoranze, tanto nella zona A del T.L.T. quanto in Italia. «A dirla in breve, la Jugoslavia è stata costretta a cercare nuove possibili .soluzioni oltre a quanto previsto dal trattato di pace. «La migliore di queste soluzioni ci appare il condominio. Condominio significa l'intero Territorio libero di Trieste, zona A e zona B unite in un unico organismo, in una unità giuridica internazionale, in una repubblica nella quale la popolazione democraticamente, tramite i propri rappresentanti eletti e un governo responsabile di fronte al parlamento, amministri liberamente e decida sui propri destini. La sovranità della popolazione triestina ne verrebbe a soffrire soltanto in alcune determinate eccezioni: i rapporti con l’estero e i diritti dei due elementi etnici all’interno del Territorio. E’ comprensibile il motivo per cui ciò sarebbe necessario. Queste limitazioni garantirebbero clic il territorio libero rimanga quello «he è, lo preserverebbero da rana nuova avventura IL dr. ALEŠ BEBLER dannunziana alila quale non manca una certa disposizione in determinati circoli antidemocratici di Trieste e dell’Italia. Inóltre verrebbe ad essere impedita una discriminazione nei confronti della minoranza etnica, il che, ha il suo significato, tanto per un pacifico sviluppo interno del territorio, quanto per l’atmosfera dei rapporti fra i due paesi vicini. Come ho già detto, questa sistemazione ci appare raggi la migliore. Essa corrisponde nel modo migliore alla situazione venutasi a creare attorno al problema di Trieste, agli Interessi della popolazione triestina, agli interessi idei retroterra triestino non soltarato jugoslavo, ima anche austriaco, poiché Trieste potrebbe, ira tal caso, assolvere a quella funzione econòmica per cui essa stessa è sorta, porto cioè dell’Europa centrale. Que. sta soluzione sarebbe vantaggiosa anche per l’Italia. Benessere di Trieste significa anche benessere degli italiani della città. 11 benessere di Trie, site toglierebbe al problema triestino la sua acutezza. Trieste diverrebbe il punto di unione e non dii divisione tra Italia e Jugoslavia. Si aprirebbe la prospettiva di un avvicinamento fra i due paesi e non occorre aggiungere ciò che tutto questo significherebbe per la sicurezza • dell’Italia, per la sicurezza internazionale dell’Europa in genere. LE SOLUZIONI POSSIBILI «A tale proposta si obbietta, da parte italiana, che il governatore e il vice governatore, alternativamente italiano Turno e jugoslavo l’altro, rappresenterebbero una calamità per il territorio. Hanno detto ohe tale avvicendamento biennale o triennale provocherebbe tali mutamenti nella situazione giuridica da determinare a Trieste uno stato di insicurezza ohe paralizzerebbe la vita economica. Non ricordo più da chi e quando ciò sia stato detto. Comunque, ohi l’ha detto non aveva ragione. 'Non so pe,r quali motivi abbia immaginato che la Jugoslavia volesse proporre una specie di due dittatori, di due piccoli Mussolini a Trieste. A una simile proposta, naturalmente, nessuno da noi ha mai pensato. I governatori, come noi li proponiamo, avrebbero in un certo qual senso le stesse funzioni dei Presidenti delle repubbliche costituzionali, simili a quelle del preside,nte della repubblica in Francia, che non può mutar nulla della situazione giuridica. I governatori avrebbero soltanto quell’autorità ohe consentirebbe loro di dire, nelle eccezioni già menzionate, tanto quanto sarebbe necessario. PER L'ACCORDO «'Ripeto : Ci sembra che questa sia oggi la migliore soluzione. Se però Tltalia persiste miei rifiutarsi di discutere seriamente su questa proposta e insiste sulla divisione del TLT, non oi rimane altro allora «he. parlare anche noi della ripartizione. «Quale ripartizione del T.L.T. è possibile? Da parte italiana è stato proposto di trovare rana «linea etnica». Secondo la nostra opinione, d’altronde già esposta da noi alla conferenza della pace di Parigi, «linea etnica» significa una linea ohe limiti un territorio etnicamente compatto. Tale linea può essere trovata attorno a Monfalcone, smll’Isonzo. Ciò sarebbe giusto. Ma, anche in questo caso, la giustizia è rana cosa e altro è la ragione, che suggerisce di tentare la ricerca di rana soluzione di comune accordo. Fino a dove potremo andare incontro alle richieste italiane per trovare un accordo? «Gli italiani hanno proposto qualcosa che essi definiscono «linea di continuità etnica». Tracciata sulla carta geografica, e questo gli italiani Tiranno già fatto. Come si presenterebbe codesta linea ? Ciò che essi chiedono con la, linea etnica continua significa l’annessione, oltre chi di quasi tutta ila zona A, anche della maggior parte ideila zona B. Quale nesso ha ciò con ila composizione et-mica /del TLT ? «Salvare Ugni italiano» — hanno detto dall’altra sponda. Che cosa ne è pertanto /degli sloveni e dei croati ? Essi vengono sacrificati soltanto per «salvare» gli italiani ! In altre parole, parlando più seriamente, si prendono, in considerazione le isole etniche italiane, mentre il settore etnico, compattamente jugoslavo, viene, senza alcun riguardo, tagliato a vantaggio di queste isole, o meglio a vantaggio dell’Italia per soddisfare gli appetiti ohe si nutrono colà per la nostra costa. «Portati ormai a discutere di tentativi di ripartizione del T.L.T. in base ai principi etnici, è chiaro che allora si debba prendere in considerazione entrambi gli elementi etnici, su .piede di parità. E’ necessario contare ugualmente su entrambi. Questo è il limite massimo al quale la Ju-igoslaiva può giungere se, per amore di un accordo, rinuncia al principio per oui il settore etnicamente com-' patto è quello decisivo, mentre le isole straniere, in tale settore, sono soltanto isole che dovrebbero appar. tenere a colini crai appartiene ài settore compatto. (Continua in VI. pagina) TITO INTERVERRÀ* domenica a Berma Domenica prossima, con la tumulazione delle spoglie mortali del martire istriano Vladimiro Gortan e del-so scoprimento del monumento a lui dedicato in Berna, suo paese natale, il ipopollo del'TiIstria inizierà, con una grandiosa manifestazione di massa, la celebrazione del Decennale della sua liberazione. Dal distretto idi Capodistria e Buie, come anche, dagli altri distretti del-l’Istria, del Litoralle Croato e Sloveno interreranno alla manifestazióne alcune ideeine di migliaia di persone. E’ ormai quasi assieourata la partecipazione dèi «Presiciante ideila Repubblica Maresciallo Tito. ALLA PARATA MILITARE svoltasi martedì scorso a Trieste •n onore all’incoronazione di S. M. la Regina Elisabetta II, hanno presenziato, su invito del comandante del G. M. A., gen. Winterton, il comandante della VUJNA, col.Sta-rnatoviè e consorte, il col Kom-bol e il ten. col. Sužnjević LA PRODUTTIVITÀ' NELL' EDILIZIA Anche il profano, digiuno di cognizioni tecniche edili, ha modo di osservare talvolta come certi nostri lavori procedono a rilento. Senza essere a conoscenza di contratti e di termini', la nostra gente rileva, come certi lavori potrebbero terminare' prima di quando lo so|no in realtà. Abbiamo voluto accertare quali sono le cause che determinano i ritardi nell’esecuzione dei lavori e, di conseguenza, il pagamento delle penali. La canalizzazione e la costruzione delle banchine a Capodistria ven- DALVUFFI'IO IGIENE Malattie infettive Secondo i dati forniti dall’istituito d’igiene di Capod'istnia nel decorso mese di maggio sono stati registrati nei distretto 25 oasi di malattie infettive. Di questo totale 16 casi sono rappresentati dalla tosse asinina, 3 dalla scarlattina e itterizia infettiva, 2 dal morbillo ed uno dal paratifo. Nella seconda metà di maggio nel capoluogo di Capodistria si è manifestata una epidemia di tosse asinina, che è in fase decrescente. Pioggia artificiale E’ giunto a Capodistria un carro attrezzi dell’impresa «Poljoopskrba» di Zagabria, che ha compiuto alcuni esperimenti di pioggia artificiale nel podere dell’Istituto per l’incremento dell’economia ad An-carano. L’impianto, modernissimo, con due getti, può innaffiare una zona di 12.000 m quadrati di terreno con una capacità massima di 3001 ai secondo. La Poljoopskrba espone inoltre impianti ad aria calda per evitare le conseguenze dii brine ed infine moderni spruzzatori di liquidi insettici. gono effettuate dall’Impresa Edile Marittima di Fiume. I lavori della canalizzatone dovevano essere portati a termine il 15 maggio e sono stati ultimati il 25 maggio, senza calcolare il tratto di 35 metri che si prolungherà nel mare. Per di più questi lavori sono stati chiusi dalla Marittima in perdita. Non si può affermare che la produttività del lavoro, specie nella opera di scavo della canalizzazione, sia stata bassa, ma essa è mancata invece nella seconda fase dei lavori, non per difetto di volontà da parte degli operai, ma perchè l’or-ganizzaztone del lavoro era stata impostata in modo talmente errato che, per forza di cose, non poteva dare un risultato finanziario positivo. Per giorni abbiamo visto lavorare allo scavo uno o due palombari, attorniati da 6—10 operai che avevano poco o nulla da fare. La lentezza nella prosecuzione dei lavori alla banchina del Man-dracchio è dovuto a diverse cause, ma, comunque, tutte dipendenti dall’organizzazione e dalla volontà dellTmpresa costruttrice. Questa, sarà bene dirlo, è una grossa azienda con lavori lungo tutta la costa adriatica, in Siria e in Turchia, per di più detiene nell’alto Litorale A-driatico il monopolio per le costruzioni marittime. Ciò spiega il suo disinteresse per i lavori di pochi milioni nel distretto di Capodistria e le penali ch’essa deve pagare per i ritardi nei lavori rappresentano, praticamente .delle punture di spillo nel corpo di un elefante. Prima mancavano i pali di sostegno della banchina, che l’Impresa poteva procurarseli in precedenza,, poi si è guastata la draga e Invece d’essere riparata in due giorni s’è perso due settimane. Ora mancano i blocchi in pietra per la rifinitura che ugualmente potevano essere provvisti prima. Motivi analoghi : mancanza di cemento, materiali, ecc.. ecc. sono le cause che, ufficialmente, hanno determinato i ritardi nell’esecuzione dei lavori (cinema e bagno) assunti dalla «I. Maggio». Entrambi sono stati portati a termine in ritardo con il conseguente pagamento di penali che hanno danneggiato tutto il collettivo. Quel collettivo che, in pochissimi casi, è stato informato sui termini, sui contratti, sull’organizzazione del lavoro ecc. Il problema sta essenzialmente qui nella mancanza di democrazia operaia nelle imprese, nella non consapevolezza e quasi incoscienza degli operai che sono loro i dirigenti della azienda ed i maggiormente interessati al suo sviluppo e alla sua prosperità. L’inesistenza di questa coscienza e dei metodi di lavoro che la creano, influisce non solo sulla produttività del lavom, che alla «I. Maggio» è al disotto del normale, ma non fa degli operai quell’organo di pressione, quel motore che spinge la direzione tecnica a curare anche una migliore organizzazione e il costante rifornimento dèi materiale. Se i responsi bili dell’organizzazione e del rifornimento, si trovassero dinanzi alla minaccia di essere destituiti ad ogni momento per la loro incuria da un collettivo unito e cosciente, il toro operato sarebbe ben differente. Ecco perchè certi direttori tendono a conservare e s’aggrappano alile vecchie forme burocratiche di lavoro. e«0NAa£TTg — Gigetto, va subito a chiamare il ragioniere, il professore di matematica un interprete, un medico psichiatra e un legale: devo compilare il modulo per gli assegnifamigliari. LA LEGGE SULLE ASSICURAZIONI SOCIAL H 5. La nuova legge prescrive che til periodo di lavoro necessario iper fruire del diritto all’assegno o alla pensione d’invalidità, deve essere di 5 animi per gli assicurati fino aii 50 anni e di 10 per quelli idi età superiore ai 50 anni. Con de disposizioni finora in vigore, il periodo di (lavoro richiesto era di 5 anni fino alla età di 40 dell’as-siciurgjtO'. Per ogni anno superiore ai 40, il periodo veniva aumentato di 6 mesi. Per gli assicurati mitre i 50 anni di età il periodo richiesto era di ilO anni. 6. Alla moglie deH’asBiourato compete da pensione di famiglia se, quando egli è morto, essa superava i 46 anni di età, oppure risulti inabile permanente o per più di un anno al lavoro. Finora (bastava che la moglie avesse 40 anni all’atto della, morte dell’assicurato. Il diritto alila pensione saetta alla moglie anche nel caso abbia un figlio di età inferiore ai 7 anni. Nelle precedenti disposizioni tale età era PERCHE DEVE MIRRE LA COLLETTIVITÀ ! Il parere del direttamente interessate al bosco di Verteneglio E’ (giusto ehe si discuta sui principi derivanti da un caso concreto, ma è anche giusto1 che tale caso sia meglio illuminato. Ecco perchè mi sono deciso a scrivere sulla vertenza sorta tra ài nostro comune e la cooperativa di Dalla, appunto per illuminare meglio certi dettagli ed anche perchè -avrei da aggiungere qualcosa sul principio e su alcune affermazioni contenute nel più recente articolo apparso sull n.ro 296 de «La nostra Lotta» a firma di A. Gorilam. In primo luogo il principio. A me sembra che l’eliminazione di ogni privilegio economico nei confronti delle cooperative sia la strada migliore da adottarsi perchè la sola ohe induce la cooperativa a portarsi sul piano -reale del tornaconto economico. Tale principio è stato esposto nel primo articolo a firma del eoimp. Barak e'd è stato, d’altronde, sottolineato anche dai massimi dirigenti del nostro Stato. Ammetto però, assieme al compagno Gorian, òhe le cooperative in fase di sviluppo e in difficoltà economiche momentanee, ma con sicure prospettive di sviluppo, vadano aiutate. Non sono d’accordo invece sul fatto ehe tali benefici vengano estesi anche a singoli rami produttivi, momentaneamente passivi, delle! cooperative consolidate e attive com’è quella di Baila. In sostanza ogni bravo agricoltore, ogni esperto economista, se veramente talo, non guarderà solo all’interesse immediato che può ricavare da una attività produttiva, ma se può, guar-derà anche all’interesse, futuro che, in questo caso, si presenta anche co. sitante (salvo un ipotetico crollo dei prezzi sul mercato della lana e del formaggio) e farà dei sacrifici, o, come nel caso della cooperativa di Daila, detrairrà dai cospicui utili derivantigli da altri rami, quanto necessita per potenziare il ramo momentaneamente passivo. Se TalUevamento degli ovini, se con-do i calcoli teorica, si prospetta redditizio mell’awemire per la cooperativa, non comprendo perchè dovrebbe essere la collettività, precisamen- te il comune di Verteneglio, a finanziarlo integralmente o in parte. La collettività può farlo, ma con crediti restituibili a interesse. Nella prassi, pur di comporre la vertenza, il co. mune di Verteneglio ha agito diversamente. E’ da aggiungere ancora un fatto. Nell'articolo succitato si afferma che sono i privali a tagliare abusivamente la legna- 'Un tanto è stato fatto anche dàlia cooperativa come lo comprova il foglio njro 170 del 23. 1-1953 con cui il comune ha dovuto ammonirla. Ritengo però ehe da parte della cooperativa si tratti di un caso sporadico e sono convinto che essa 'effettuerà un taglio razionale e la pulizia del bosco. Comunque essa offre per il pascolo, il taglio e la pulizia un prezzo tròppo basso perchè la sua accettazione non appaia la concessione di un vero e proprio privilegio. -Facciamo alcuni confronti. 11 bosco di Krasi, comprendente una superficie di 10 ettari e mezzo, è stato affittato per l’importo di 15 mila dinari annui solo per il pascolo. I 19 ettari della Costiera sono stati -affittati a pascolo per 25 mila dinari. Potremo continuare con simili esempi ancora a lungo. Di contro, la cooperativa dii Dalla per i 64 ettari del bosco di Punta vorrebbe corrispondere l’importo annuo di 70 mila dinari', con un contratto d’affitto di 15 anni, includendo nell’uso non solo il pascolo, ma anche il taglio e la pulizia. Ma come, se solo con un taglio razionale la cooperativa avrà due volte coperte le spese d’affitto? Noi non vogliamo, nonostante i principi dianzi accennati, trattare la cooperativa alla stessa stregua dei privati. La nostra richiesta minima era di 100 mila dinari, un prezzo più ohe ■ragionevole tenuto conto anche tihe è inferiore -a quello pagato dai privati solo per il pascolo. Abbiamo tentato in tutti i modi di giungere ad un accordo, ma la cooperativa si è invece sempre attenuta alla lettera n/ro 60 idei 7. 4. 1953 e purtroppo anche all tono in essa contenuto. Eccola : «Vi comunichiamo che in base alla nuova legge sulle cooperative emanata dal Governo Federale Jugoslavo ed agli articoli 17—18 della stessa, l’assegnazione dei beni statali è di competenza soltanto del Comitato Popolare Distrettuale, pertanto non possiamo accettare nè vostri or. dini nè proposte». Tale' 'puntiglio, naturalmente, non porta utile alcuno nè alla cooperativa, nè al nostro comune c nemmeno alla collettività. TURKOVIČ IVAN a 14 anni. Questo trattamento rappresenta in realtà un peggioramento della situazione per -le, vedove. -A tale riguardo sono già state fatte nella Jugoslavia diverse mozioni ed è perciò probabile che in breve la legge -venga modificata su i|uesto punto. 7. Ai sensi della legge ora estesa i familiari ideH’assiourato, deceduto con diritto alla pensione, ricevono le seguenti percentuali della pensione stessa (fra parentesi figura la percentuale applicata finora): 1 membro -di famiglia il 55% (55%); 2 membri 11 65 % (60 % ) ; 3 membri l’80 % (65%); 4 membri il 95% (70%); 5 e più membri il 100% (75%). Tali percentuali si applicano quan- INSERVIENTE DISONESTA -E’ stata arrestata in questi giorni a Siceio-le la quarantatreenne Budak Cesarina, abitante al N. 12 di quella località. La Buldak l’anno scorso svolgeva le mansioni di inserviente presso il Palace Hotel di Portorose dove, approfittando dèi poco controllo dei dirigenti, sottraeva sistematicamente vari oggetti, ohe trasportava nella propria abitazione. Operata una perquisizione domiciliare, gli organi della D.P. hanno rinvenuto circa 280 oggetti di appar-• tenenza all’albergo. Si tratta dii stoviglie, argenteria* porcellane, biancheria ed altro. La disonesta inserviente è stata denunciata alla P. A. do fra i faurigi iari è compresa anche la vedova dell’assicurato. Se, invece, la vedova non ha diritto alla pensione, allora ai figli del defunto sono riconosciute le seguenti percentuali: 1 membro il 35 % ; 2 membri 40 % ; 3 membri il 55 % ; 4 membri il 70 % ; 5 membri i’85 % : 6 e più membri il 100 %. Prima veniva applicata la stessa scala in ambedue i casi. iDa ciò apparirebbe che ora i figli del defunto, se la vedova ha diritto alla [pensione, ricevano meno. La realtà in-vece è diversa poiché con la nuova legge l’assegno famigliare spetta anche al primo figlio, mentre finora non competeva. 8. Anche le tabelle per le pensioni e gli assegni di invalidità hanno subito alcune variazioni. Dato che tali variazioni comportano differenze minime -per gli assicurati, riteniamo inutile riportare qui le 4 lunghe tabelle in cui esse figurano. 9. La nuova legge aumenta Timpano dell’assegno funerario. Finora in caso di morte di un famigliare dell’assicurato, spettava »a -questo un assegno funerario corrispondente alla.metà della sua retribuzione o pensione mensile. Ora tale assegno sarà uguale all’intero importo mensile. In caso di morte dell’assicurato, alla sua famiglia compete un assegno funerario -pari a due retribuzioni o pensioni mensili, mentre finora spettava una sola mensilità. VERTENEGLIO Calma assoluta e nessuna emozione nella picco)a cittadina, nemmeno per le iminiò 1 iatc vicine idi casa. Matrimoni, o morti, o disgrazie idem in tutto il comune, nascita -una, quella di Burolo Silvana di Natalia, nata a Buie. CITT ANO VA Lo stesso. Sarà forse la pioggia ... UMAGO invece registra purtroppo tre morti dei quali uno nel fiore dell’età: Sari Rodolfo di 17 anni. Gli altri sono: Zakinja in Jugovac Marina, di anni 63, di Barici e Rossi -in Monti, colo Maria, di anni 59, da Umago. Due nastri rosa in tutto il comune: iia casa di Hermanskl Maria, di Petro.via, dove'è nata la piccola Elisabetta e di Ernesto Kocijančič e Maria Prelaz, di Giurizzani, dove è nata la piccola Aldrina. BUIE Due matrimoni: quello di Banko, vie Benito, impiegato di Castelvene-re eon Lever Elda, anche impiegata e ili Loiko Kare‘1, sergente dell’AJ e con Babič Emilia casalinga. Per far da contrappeso, due disgrazie, quella dell’agricoltore Rado-vec Giovanni di Grisignana, ferito alla fronte da un Ime e quella di Smoljan M., autista e Klenta Antonio fattorino, entrambi dipendenti dtìl-r«I-9tria-auto» di Umago e protagonisti di una unica disgrazia, con l’auto della ditta ribaltatosi nei pressi-dell’ex stazione di Buie. C APODISTRIA Incominciamo con quella del maggior numero: le nascile o meglio le denunci e di nascite poiché certuni compiono questo dovere anche con qualche decina di giorni di Titanio 'dalla comparsa del pupo. Ed ecco l'elenco delle nascite: Grarjiib Stojan, di Viljem e Zulin-ni Vera. Genso Moreno, di Mario e Deponte Nerina. Felìcian Danila, di Mario e Gare-bica Irma. Bratosevec Jelka, di Slavko e Suho-dolniik Isabella. iPeremtin Alessandro, di Silvio e Igličar Cirilla. Suria-n Albina, di Arduino e Sikur Arana. Dujmovič Vladimir, di Vladimiro c Prelec Maria. Persiano Lirviana. rii Adolfo e Chel-leri Livia. Ficoon Marinella, di Edoardo e Koren Angela. Relič Flavio, di Silvio e Pugliese Nerina. Koslovic Valter, di Bruno e Furiarne Anna. Fiori d’arancio, solo in casa -di Babič Lino, sarto e Markež.ič Maria, casalinga. E’ morta Nori redo tin Mart issa Caterina, di 57 anni. Bizjak Giacomo, impiegato, di 23 anni, è invece caduto tempo addietro dalla motocicletta ricorrendo appena la scorsa settimana alle eure dei sanitari che gli hanno riscontrato la frattura della colonna vertebrale. Lutei Natale, di 26 anni, del rial i -lit è caduto inve.ee nello scavo delle fondamenta dà una casa, profondo 5-6 metri, produeendosi una contusione alla colonna vertebrale. ISOLA Sono nati: Golocri Graziella, di Aldo e Prelac Ani-ta; Cerneoea Maria, di Matteo e Svertko Anna; Kocjančič Bruno, di Mario e Skrlič Emilia e Felluga Valter, di Nevcrina Felluga. .Hanno celebrato il matrimonio: Tončič Silvano, agricoltore e Ražman Carmela, casalinga ; Kipan Raffaele, falegname e Zimič Dorotea, impiegata ; Drioli Ottavio, fabbro-meccanico e Miglio Leda, casalinga. Non è morto nessuno in compenso. Vascotto Francesco, muratore, di 42 anni, è caduto da un’impalcatura prodneend-osi la frattura di una co-stola. Il bilancio del Distretto di Capodlstria In una recente riunione del Consiglio economico del CPD di Capodistria è stata formulata e discussa la proposta di organizzare annualmente una mostra delle attività economiche. Seconda i pareri espressi dai vari membri, tale mostra dovrà avere uno scopo orientativo e rappresentare di fatto una rassegna dello sviluppo della nostra economia e dei successi raggiunti nei vari rami di produzione. Alla mostra, carne tale, verrà abbinata una serie di manifestazioni culturali e sportive. In breve verrà formato un comitato promotore che elaborerà il programma della futura rassegna economica. Passando a trattare del bilancio, è risultato che nei primi tempi cinque mesi del 1953 le entrate sono ammontate a complessivi 664 milioni di dinari, corrispondenti al 66% del totale annuo, nel mentre le uscite non hanno superato il 30%. Tenendo conto del fatto che in breve verrà iniziata la costruzione di numerose opere, fra cui l’edificio del mobilificio STIL, è da ritenersi che il piano delle uscite verrà senz’altro realizzato Sempre nella discussione riguardante il capitolo entrate, è risultato che nel distretto devono essere ancora regolati 44 milioni di dinari di imposte. Considerato che il comune di Capodistria dintorni e in arretrato di 15 milioni circa,, il Consiglio è stato del parere di aiutare il comune ec|n quadri capaci. / PRIMI PASSI DELLA Leggete e diffondete LÜ NOSTRA LOTTA S'ACCATASTANO LE PRIME MAGLIE LETTERE ALLA REDAZIONE PER IL DECENNALE delle brigale del Litorale Sebbene l’intervaHo di tempra «he ci separa dalla data del 10. anniversario -della costituzione delle brigate del Litorale sia molto lungo, tuttavia sempre più accentuato si manifesta l’imteresse della nostra popolazione per questa ricorrenza memorabile. Nei paesi dell’imitemo e nelle località della costa i combattenti della Lotta popolare di Liberazione intensificano la preparazione per la raccolta dei documenti e dei rieondi della gloriosa epopea partigiana. Tale lavoro, per corrispondere allo soo-po, richiede un margine di tempo non indifferente, ma ugualmente ha già dato ottimi risultati. L’USPSL e l’Unione combattenti hanno assunto l’iniziativa della raccolta della documentazione della lot-ta. Vengono così a galla archivi illegali, fotografie della lotta, dlei crimini operati dai nazifascisti nella nostra zona. Vasta è l’attività nel campo culturale, ohe culminerà nella presentazione delle migliori società culturali con i loro complessi filodrammatici, corali, gruppi folcloristici ecc. alla grande maniifeistazioe centrale che si terrà a Okroglica (Vogrsko). A que-sto scopo è stata indetta una gara d’emulazione fra le compagnie filodrammatiche dei CGP sloveni dèi distretto, che si chiuderà il 21 c. m. La miglior compagnia filodrammatica nostrana presenterà il suo lavoro a Vogrsko. Nell’ambito delle manifestazioni collaterali, centinaia di combattenti del distretto hanno partecipato domenica scorsa alla manifestazione te-muta a Kozjane. In quella località è stato indetto un raduno partigiano culminato con lo scoprimento del monumento in memoria di 7 combattenti appartenenti al IH battaglione del distaccamento del litorale sud, nonché di altri 18 abitanti della località, caduti nella Lotta o deceduti nei famigerati campi di concentramento nazisti. Domenica prossima poi, migliaia di cittadini del capodistriano e del buiese, partiranno con ogni mezzo, alla volta di Berma (Pisino) peT as-sister« allo scoprimento del monumento elevato in memoria dell’eroe popolare Vladimir Gortam. Nelle località ove hanno fatto olocausto della loro vita i migliori figli del popolo lavoratore, verranno scoperte lapidi e monumenti ricordo. Tale compito è stato assunto dai comitati comunali e locali delTUmiio-ne Combattenti che hanno indetto azioni di raccolta, organizzato azioni di lavoro volontario ecc. -In occasione del diecennnale della caduta del governo fascista italiano, verrà poi organizzato a Socerb un grande raduno popolare distrettuale, a coronamento del quale a avranno manifestazioni culturali eoe- Fra le maggiori competizioni sportive promosse nell'ambito dei festeggiamenti, si disputerà ima gara ciclistica intemazionale. Ritorniamo sull’ argomento di cui ci ha scritto la volta scorsa c. 1. da Isola. Non perchè egli ci abbia riscritto. Stavolta Vinteressato è venuto di persona in redazione sopratutto per precisarci che non si trattava del presidente della cooperativa (come da noi erroneamente supposto nella nota redazionale) ma proprio del direttore. Chiediamo venia ai nostri lettori e all'interessato per l’involontario errore, senonchè non possiamo con ciò fare, il punto. Sarà perchè siamo troppo pignoli o, forse, un pò testardi, ma Vagire della direzione della cooperativa nei confronti dell’operaio Carpenetti Eugenio non ci convince. Non ci convince sopratutto perchè egli Ci ha rivelato pure di essere stato, nel frattempo, licenziato. Fra l’altro poi, su nostra precisa richiesta, ci ha fatto vedere un contratto di lavoro, equivalente ad una cambiale in bianco, che lui ha regolarmente firmato. E fin qui it male, o meglio il danno, è tutto suo e la colpa, se di colpa si può parlare, anche. Piuttosto c’è da meravigliarsi che nessuno degli organi, cui il contratto è stato dato in visione, abbia trovato nulla da ridire sul fatto che in esso è precisato che, per quanto riguarda la cessazione dei rapporti dì lavoro, le parti Contraenti non sono vincolate a «nessuna disposizione». E aliava perchè fare il contratto? Giriamo la cosa all’Ispettorato del lavoro presso l’Ufficio del lavoro distrettuale di Capodistria, cui Carpe-netti Eugenio può rivolgersi per risolvere il suo caso. UN’ALTRA ECO della nostra rubrica precedente giunge da Umago e più precisamente dalla iiVinoexportìì. Eccola: «E’ vero ohe spesse volte gli eset-cizi pubblici rimangono senza nostre bibite analeooliche, ma è anche vero che questi esercizi ne prendono appena un paio di casse alla volta e così rimangono ben presto sforniti. Se il nostro camioncino, addetto alila distribuzione, è fuori, naturalmente non può essere a Umago ad aspettare gli ordini di quei clienti ohe, nel caso lamentato da attribuire a loro colpa, non hanno altro da fare che prelevare la merce nella fab-lirica con un carretto a mano o una carriola, tanto più che il luogo di produzione dista da loro soltanto i [u alche centinaio di metri. (strani punti di vista!, n.d.r.) Ma........, c’è un ma; cioè hiso- igna andarci. Naturalmente in questo caso la merce non è fornita franco domicilio al cliente. Per quanto riguarda le «prenotazioni», non è il caso di parlare quando di merce ce m’è a suffioenza. Si tratta soltanto di procurarsela a tem-po debito, o scomodarsi per andarla a prendere sull posto nell’interesse proprio e della cittadinanza, che così non ne rimarrà sprovvista.» (!!?...) Chi ha cagione fra Narciso Favilla e. la «Vinoexport»? Che ne pensano gli umaghesi? Beh, ci informino! CON I TOPI se la prende, invece, un nostro assiduo lettore capodistriano, d. n. in una lettera piena di sacro furore contro i piccoli rosicanti. In verità più che con i topi, che non si decidono a smetterla di rovinare gli archivi dell’IAS, se la prende con i compilatori dell’ennesimo formulario per gli assegni famigliavi, comparso nei giorni scorsi a deliziarci con noiose ripetizioni dì richieste di dati sulla situazione famigliare, dati già forniti dagli interessati in numerosissime precedenti occasioni, raggiungendo però stavolta l’apice dello complicazioni verbose. «Ho studiato e ristudiato il formulario per un paio d’ore senza poter comprendere cosa si voglia», dice fra l’altro d. n. e noi siamo perfettamente d’accordo con lui. Infatti, per Compilare il formulario in parola un nostro compagno di lavoro, cui è toccata la malasorte di tanti altri d, n., ha dovuto ricorrere al consiglio redazionale ed a un consulto di esperti in grafologia, formato per l’occasione dai disgraziati membri della nostra redazione che, pur sapendo leggere e scrivere — cosa normale fra i dipendenti di istituzioni del genere, ma non sempre altrove — hanno sudato le tradizionali sette camicie per risolvere il rebus. E per oggi basta, poiché al solo pensarci oltre, ci vengono i brividi. Alcune centinaia di maglie accatastate nel magazzino sono Tinidiice sicuro «he questo collettivo, costituito poco più di un mese fa, si è. già avviato verso il suo normale cammino. Sono i primi passi, un pò incerti ancora, ma, comunque, -il neonato già idiimostra di saper sgambettare bene. La prima esposizione delle maglie fabbricate a Cittanova ha suscitato un vivo -interesse specialmente itra il gentil sesso. I modelli sono al l’ultimo grido dell’inesorabiile dea moida e noi «he ci vantiamo un pò intenditori lo possiamo confermare. Abbiamo però notato ohe nella produzione non domina, come invece dovrebbe, il colore di moda : il violetto in tutte le sue sfumature e combinazioni. Tale mancanza è dovuta ad fatto «he la prima fornitura di malteria prima, consistente in lana finissima, non è stato fatta su specifica ordinazione del maglificio, ma a scelta della ditta importatrice. LI,neon ventante sarà naturàlmente eliminato. A proposito di modelli prospettiamo ropportunità che la direzione del maglificio forimi una specie di commissione consultiva composta di alcune donne e uomini, che godano fama di eleganza e buon gusto nel vestire, con il compito dii fornire consigli e sugerimienti nella scelta dii modelli più confacenti al gusto dal nostro pubblico tra la massa di modelli ohe fornisce la moda italiana e francese. Le maglie della U. Gorian non sono ancora apparse nel commercio. La fabbrica vuole prima produrre tutta la serie degli articoli che ha in piano per apparire sul mercato con l’assortimento completo. Infine nemmeno i prezzi sono stati ancora fissati, ma si prevede che saranno ad un’altezza tale da non costringere le nostre ragazze a speculare sulla valuta ed altro per acquistare le maglie a Trieste. Semprechè aggiungiamo noi — mm i;i sia la so--lita rete commerciale a fare il comodo proprio, .guadaguainldo sulle maglie che saranno indubbiamente richieste, .per poter ribassare i prezzi d» merci non correnti. Passiamo ora un poco all’attività interna. Tutte le macchine non sono ancora giunte c si attendono <11 giorno in giorno. Il loro arrivo condiziona l’ulteriore occupazione di operaie. Per ora si lavora in due turni di otto ore. La produzione qualitativamente è soddisfacente, mentre quantitativamente non si è ancora al livello dovuto. Tale fatto è comprensibile se si considera che le operaie -ora occupate mai hanno lavoralo in fabbrica e per lavori simi- li. Anzi, tenuto conto di ciò, i progressi compiuti in questo breve lasso d'i tempo sono più che lusinghieri. Di pari passo all/attività produttiva si risolve il problema organizzativo. Oggi verrà eletto il comitato aziendale dei sindacati mentre sono in corso i preparativi per le elezioni degli organi di gestione operaia. A Gitlanrava poi avremo forse la prima squadra femminile di pallacanestro che il collettivo della «U. Gorian» intende formare assieme a quella di pallavolo e al gruppo filodrammatico. Insomma buona volontà c’è in tutti i campi c, se sono Tose, fioriranno. Mario Santi Hi BARUFFE CAPODISTRIANiE Tolto Pietro, pescatore oapodistria-no, è di carattere un pò impulsivo per cui alile volte compie gestii irriflessivi che possono avere conseguen. ze molto serie sia per lui che per altri. Nello scorso aprile mentre andava a pescare, venne a diverbio con il pescatore Rumimi Luciano, e -per convalidare le sue ragioni pensò di ricorrere a mezzi energici ed infatti, impugnato il remo, colpì al capo di contendente, che, penduti i sensi, cadde in acqua. Fortumamente il fra. telilo del Pietro, con una presenza di spirito veramente enicominahilé, si gettò in acqua e trasse a salvamento il ferito. Di quel suo atto il Tratto ha dovuto rispondere diunanzi ai giudici del tribunale di Capodistria, che lo hanno condannato a 75 giorni di carcere. CAMION CONTRO PIOPPO L'avventura ebbe inizio davanti al «Soča» di Umago, quando il 13 della scorso maggio un camion «Mercedes», STT 4153, proprietà della ditta Bauxite attrasse l’attenzione di un mo-mianese che aveva I’initenzione idi fare un bel viaggio gratis. Infatti, Jor. dian Salié, fu Pietro, fabbro, -abitante a Mondano al numero 40, sali in cabina e innestata la terza partì a pieno gas alla ventura. 11 camion, guidato dallo inesperto e improvvisato autista, finì ben. presto contro un pioppo e, non contento ancora, andò a cozzare contro il muro di una casa. Le consegiuenze : danni per 39.752 din. all’autocarro. Il pioppo e il muro sono usciti indenni, mentre l’avventura del Salié si concluderà in Tribunale il 12 c. m. PENE PECUNIARIE Il «topo campagnolo» (al secolo Calcina Gemmano da Miarinčič) di cui ci occupammo nel precedente nume, ro, è stato condannato a 10 mila din di multa pem aver trafugato filo di fermo nei vigneti altrui. Uguale pena è stata inflitta a Jakova« Josip, da Oscuro», per commercio illecito di 'bestiame. RADIO Con la messa in onda del nuovo programma estivo c cioè dal 1 eorr. la nostra Radio, fra le altre novità, per i numerosi suoi ascoltatomi al di qua e al di là delle barriere confinarie o demarcative, ha anche ante-cipato l’orario delle sue trasmissioni. Così chi vuoi conoscere, già col sorgere del sole le notizie del mondo e gustare musica divertente sve-gliarina, può aprire la radio alle ore 5.30 del mattino, quando ha inizio, nei giorni feriali, la prima trasmissione bilingue dèlia giornata. Inutile aggiungere che gli altri orari normali, già noti agli ascoltatomi dèlia nostra Radio, rimangono invariati. iPur.tr opptì, il temporale che ha in-furiato sulla nostra zona la sera del 2 eorr., provocando una lunga inter. ruzione della corrente elettrica, ha impedito agli amanti della musica operistica di gustare la selezione del «Tannhäuser» di Wagner che era in onda proprio quella sera. Speriamo elle liinconveniente non si ripeta nella serata di oggi quando, alle ore 20.00, avrà inizio la traismiasione di una selezione del «Mefistofele» dii J. Massenet. Alle ore 20.30 di domani, mereole-dì, sarà trasmesso il Radiogiomale, ossia un programma di varietà e di attualità. Anche ai ragazzi dedica le sue attenzioni e cure la nostra Radio, mettendo in onda, proprio per essi, un programma alile ore 11.00 di giovedì 11. eorr. Come al solito, sia giovedì sera alle ore 20.00 eoi programma de «Le più belle canzoni richieste» e domenica dalle ore 12.00 alle 12.45 (I. serie) e dalle ore 13.0 alle 13.30 (IL serie ) col programma «Musica peT vol» eh« incontrano tanto successo, gli amanti delle belle canzoni e tutti coloro che .attendono messaggi augurali dall’etere, hanno modo di soddisfare 1 propri giusti ed aspirazioni. TEATRO Ci sono tutte le premesse perchè questa sera il Teatro del Popolo segni un «tutto esaurito» in ogni ordine di posti. Basti dire ohe la Compagnia Giovanile Filodrammatica definisti luto Tecnico di Isola metterà in scena, con principio alle ore 20.15, la brillante commedia in 3 atti di C. Goldoni «La Locandiera» con la sapiente regia di Dario Scher. Per di più ci sarà la scenografia di «Garbo» e figureranno i costumi della rinomata casa «Oder» di Lubiana. CINEMA Nella corrente settimana ai frequentatori delle sale cinematografiche è offerta la visione di «Amore e Veleno», film storico italiano, con la regia di G. Simonelli e con A. Nazzari protagonista principale, ohe riflette sullo schermo l’epoca di Alessandro VI, contrassegnata dalle lotte, dai tradimenti e dai veleni della corte pontificia, dei figli e nipoti del papa. Gli amanti della musica operistica potranno appagare i loro gusti seguendo la proiezione di «Follie pei l’opera». Nel film «Cuore», interpretato da Vittorio De Sica, Merèader ed altri con la regia di Duilio Colletti, gli spettatori potrenno seguire i ricordi di una maestra ottantenne, visitata da un suo ex scolaro die pure liti ha raggiunto i 60 anni. «Tutti al mare» è un film di produzione jugoslava che proietta sullo schermo una brillante c gustosa com. media. AVVELENAMENTI A S. LUCIA Gli organi dell’.ispezitxnc sanitaria e 'dell’ufficio d’ilgiene di Capodistria sono staiti chiamati all’opera la settimana scorsa poiché nel comune di Porto rose e precisamente nella località di S. Lucia, erano stati riscontrati alcuni casi di avvelenamento derivati da cibi guasti. Dagli esami di laboratorio, è stato accertato che l’avveilenamiento era stato provocato dal formaggio pecorino venduto in alcune filiali della cooperativa agricola dii S. Lucia, for. maggio che era stato prodotto dai pecorai della cooperativa agricola di produzione «I Maggio» di Buie. Venne subito disposto il blocco e sequestro dell’limiterò quantitativo di formaggio guasto. Alla negligenza dei predetti pecorai, ohe hanno trascurato l’osservanza delle norme d’igiene, nella confezione del formaggio, è pertanto da addossarsi la responsabilità dei disturbi più o memo gravi accusati da 23 persone. Il paracadute non serve La mascotte della «Sparrow», ehe incroci a le acque coreane, è il gatto Scrumpy. Si direbbe un vecchio lupo di mare? bista una lune per scendere dall’elicottero, che si mantiene quasi imni obi le niel cielo. IQVO ama MAHA (Dal nostro corrispondente ) ZAJEČAR (Serbia), giugno — Ha incominciato presto, Mara, a pensare alle nozze: a dodici anni, quando la mamma, chiamandola una sera a sedere sull'aia, le ha detto sorridendo che era venuto il tempo d’incominciare a lavorare al suo corredo da sposa. E Mara ha incominciato, felice come tutte ile fanciulle alle soglie di questo periodo della vita, benché non fosse un’opera rapida nè lieve quella a cui s’accingeva. Una brava sposa serba deve portare nella sua nuova casa almeno 30-40 paia di calze per sé, 10-15 per 11 marito, e per lui ancora 4-5 camicie di'tela tessuta a mano e ricamata, e notn meno di tre pezze di lama per giacca « pantaloni. Nè il corredo è coin ciò compiuto : mancano le due cairn ibi e per i futuri suoceri, quelle per testimoni e i suoi fratelli, i cuscini, le ricche coperte adorne di mille (disegni, i tavaglioli per Auliti gli invitati. eh, si, non è proprio ... con leggerezza che le ragazze di queste regio-misi preparano al matrilonio: ma quando l’ultimo pezzo del loro corredo è riposto nei capaci cassettoni, esse compiono l’attesa metamorfosi e si presentano al villaggio come fanciulle dia marito. .Niente più fazzoletto sul capo, la domenica mattina: ma un piccolo fez ehe, sgargiante sulla nuova pettinatura, attira gli sguardi e accende i cuori. •o» E adesso, Javo e Mara si amano. Si sono conosciuti lo scorso autunno, benché ella avesse sin dall’estate gratificato di più d’um sorriso il bel giovane — allora sedicenne — che sul greto del fiume, ,badando alle sue pecore, sapeva suonare cosi bene sul flauto tagliato ed istoriato durante le lunghe serate invernali. Ma in autunno è avvenuto l'incontro decisivo, ed era ora, perchè già da qualche mese il vecchio «cultore andava chiedendo a Jovo quando si sarebbe deciso a trovarsi una sposa. Il ragazzo sapeva che a 17 anni avrebbe dovuto ammogliarsi: il padre e la madre non amano le lungaggini e desiderano avere quanto prima in famiglia un altro paio di giovani braccia. Ed anche le sorelle di Mara, d’altronde, andavano ripetendo spesso di non volere affatto per cognato un motor, un «vecchio» che già avesse fatto il soldato. Niente motor, per fortuna: il tradizionale kolo ha voluto che, in una bella sera d’auitunno, Jovo e Mara danzassero insieme, tenendosi per mano. E quello del hallo è stato realmente il loro primo passo comune verso la nuova vita. •e* Da allora, i due ragazzi si sono incontrati spesso e, sotto le complici fronde o tra i sassi del ruscello, si sono scambiati i doni: Un paio di calze ricamate, alcuni dolci, qualche grazioso gingillo. E Mara — chissà — ha forse gettato .dietro al fidanzato, nel buio, l’ala d’um pipistrello (seguimi ciecamente, come ciecamen- te il pipistrello vola), un gatto (aggrappati a me come sa aggrupparsi il micio) o una manciata dii cénere (attaccati come la cenere). Superstizioni, si sa, roba superata. Ma chissà ohe, in fondo in fonilo, non servano a qualcosa ... Comunque sia, il prossimo autunno Jovo e Mara si Sposeranno. Perchè proprio in autunno? E’ una tradizione che vuole così, una tradizione non del tutto disinteressata, poiché .n quella stagione, finiti i pesanti lavori campestri, si ha maggior tempo a propina disposizione per i lunghi preparativi della festa nuziale t. ei si può, con la coscienza a posto, abbandonare aii piaceri .gastronomici ed enologici che il grande avvenimento promette. assai abbondanti. -Jovo ha già mandato un «.padrino» in casa della fidanzata, ad informarsi se i lio ione .sarebbe stalla bene accetta ; 1 genitori delle due famiglie si sono già consultati, e tutto è a posto. I due giovani sono fidanzati : essi ino.n usciranno più a passeggio nè ballerano se non con i rispettivi fratelli. Ed attenderanno, con l’anisia ehe è di tutti gli innamorati «lei mondo, il giorno in cui le loro strade convenigeranno definitivamente in una. VLADO MLADAR FIORELLINI ELETTORALI da oscuri secoli di miseria e IN RUSSIA SI VIAGGIA COSI’ manca gli elettori da con qui stare, mentre ignoriamo i nostri famiglia-ri ...» (Dal «Quaderno iteliattivista» del PCI) * * * «I eoisidetti partiti laici, anche se parenti, devono essere considerati come un minor male ohe necessità contingenti ci impongono. Chi non vuol disperdere vodi e vuole, nello stesso tempo, votare da cristiano, non ha dubbi sulla scelta del partito a cui dare il suffragio ...» (Da un settimanale cattolico rii Palermo) * * * «Chi paga la D. C. per le sue spese di propaganda ? Non lo sappiamo nemmeno noi : lo sa Restagno. Ma Restagno sa benissimo che se va a cercare quattrini in un ministero, lo cacciano fuori in malomodo : crede, re o non credere, questa è la verità. lo ferroviario senza essere provvisti di una autorizzazione ufficiale. Non .si può montare su un trono, riservandosi di fare il biglietto in viaggio, perchè, a norma duna legge del 17 marzo 1951, tale atto è passibile dii carcere fino a due anni. Ci sono, infatti, quattro categorie di passeggeri sovietici òhe devono venire sod. disfatti prima dei comuni cittadini; tali categorie sono composte in maggior parte da funzionari, ma l’ultima comprende le donne nel nono mese ili gravidanza, le madri con .bambini in tenera età e gli invalidi di guèrra. Di conseiguenza può avvenire che un qualunque cittadino debba aspettare una settimana prima d’ottenere un biglietto per il treno. * * * La stampa sovietica ci offre una larga testimonianza del modo in cui sono trattati i passeggeri; su «Mosca Sera» è apparso un lungo e ironico articolo ohe descrive il cans esistente alla stazione di Yaroslav nelle ore di punta, con follie dii viaggiatori ohe passavano da un marciapiede all’altro, senza che nessun funzionario sapesse informarli sul binario dal quale il loro treno sarebbe partito, specialmente il sabato e la domeni* ca. I treni arrivano tardi sul binario e i viaggiatori sono informai« male, solforarlo, cosa ch’è divenuta una regola in questa stazione. I funzionari responsabili ne attribuiscono sempre la causa alla radio, dicendo cibe tutta la confusione è dovuta a «difficoltà tecniche» . * * * Sembra ohe nella Russia dii oggi vivano ancora molti di quei tipi òhe prendono tutto in santa pace e ohe ni sono stati descritti nelle commedie di Cecov e nei grandi romanzi russi, Ecco che oi dice della stazione di Kaunas un lituano : «iLuingo i marciapiedi dei binari ei sono dappertutto dei lampioni, e non manca la corrente elettrica ; mancano soltanto le lampadine, Ce n’è però una quantità nei magazzini della ferrovia. Sembrerebbe ohe tale problema possa facilmente venire risolto, ma il guaio è che gli amministratori loca- li della linea e i direttori delle ferrovie non sono stati mai in grado d’aoooirdarsi per stabilire quale organizzazione sia tenuità a pagare le lampadine e a ehi spetti d’installar, le». Lo stesso sapore di commedia ha la edificante risposta che un oapoista-zione diede a un passeggero infuriato, il quale voleva scrivere .un reclamo : «ili registro dei reclami è pieno ; non posso darveloi». JOHN CLIFFORD tava che il piccolo gnomo fosse vissiamo. Fu così Che sulla riva ilei Mare di Bering, ai confini nord-oociden-tali del continente laimeriicano, vennero scoperte tracce che dimostravano iracouifutabilmente l’esistenza Idei primi abitanti della regione: gli americani dell’età della pietra antica, vissuti da 10 a 20 mila anni fa, quando il periodo glaciale era quasi terminate. Negli scavi compiuti a Nukleet il prof. Giddings riuscì in un primo momento ad appurare ohe il luogo era abitato da almeno duemila anni dagli eschimesi. In seguito, proce- Le elezioni politiche italiane appartengono ormai al passato, con tutto il loro pesante bagaglio propagandistico — e scandalistico — che ha giustamente suscitato i piccanti commenti di gran parte della stampa estera. A dare ai. nostri lettori un’idea, sia pur pallida, circa la serietà e la correttezza su cui c stata impostata, da destra e 1da sinistra, la «campagna elettorale. abbiamo pensato, però, di cogliere i più recenti e significativi fiorellini. E «on abbiamo fatta fatica, pera'iè ci è bastato, come si suol dire, pescare nel mucchio. flora tropicale e subtropical a Boi ed un complesso di laboratori botanici a Niksié. Il kooperalivismo fiorì e prosperò spontaneo, con 500 collettivi agricoli a cui aderì, in molti distretti, persino il 60 per cento della popolazione. Un’altra grande battaglia venne iniziata, per guadagnare al lavoro, alla prosperità, distese prima brulle e abbandonate. 50 mila acri sono sta-ti strappati, a luti’oggi, alla palude, alle erbacce, all’incuria. 50 mila acri su cui si ledano ora rigogliose piantagioni di mais, riso, tabacco e cotone che, portato a termine il grandioso piano predisposto, occuperanno domani ben 110 mila aicri di terra redenta. Dalle rovine di Podgorica è sorta una nuova, florida città. E' nata e cresce, si estende senza posa, vivo simbolo del Montenegro in cammino. Gli abitanti di Podgorica che, nelle cave sul fiume Monica, avevano atteso la liberazione con il desolante spettacolo del loro centro letteralmente raso al suolo da una tremenda incursione aerea, hanno ritrovato, in altre case, con altre prospettive, la serenità e la sicurezza che parevano aver perduto per sempre. Titogrado, la nuova Podgorica, si avvia con successo a divenire il futuro centro economico e culturale del Montenegro : un istituto bancario, una fabbrica di tabacchi, uno stabilimento metalmeccanico, una grande impresa destinata alla produzione di generi di consumo, una scuola teenù-'a secondaria, con gli uffici e gli studi del Ministero del lavoro, stanno a segnare la prima tappa. E la segnano in modo tale, che sarebbe assurdo dubitare del cammino futuro. di dolore * * * «Quando il Comandante Lauro appare in pubblico si ha veramente la sensazione fisica dell’ ascendente di quest uomo sulle masse. Il popolo ne ha saputo capire l’umamità e piiù ancora ha capito come questo grande capitano d'industria abbia saputo e voluto, unico esempio in tutto il Paese, rinunziare a qualunque piacere per offrirsi con tutta la sua potente personalità alla Causa del-Tamare...» (Da un quotidiano monarchico napoletano) * * * « Quale «he sia la .posizione del co munista nella propria famiglia, sia egli il marito o la moglie, la figlia o il padre, suo primo dovere è dii convincere i propri famiglia ri della bontà delle nostre idee e della giu-stežka della causa per la quale combattiamo ; in questo momento, suo primo dovere è di convincere i propri famigliaci a votare per la lista comunista. Sarebbe strano che ci m tiessi,mo a cereaVe a destra e a Glielo dico io ohe me ne intendo. Dove trovi i qiuaittirinii Restagno, è uno dei ipiù giocondi misteri dii que. sto nostro tempo leggiadro. Ma li trova ...» (Dal quotidiano ufficiale della D.C.) Cinque alti funzionari delle ferro, vie sovietbile si riunirono un giorno alla stazione passeggeri dii Mosca, alla vigilia della loro partenza per le ferie. Tutti i cinque desideravano recarsi a Yaroslav per trascorrervi le vacanze con le rispettive famiglie. Il loro problema era piuttosto delirato : ognuno d’essi era giunto a Mosca viaggiando in una viettnra riservata e voleva proseguire il viaggio eon la stessa vettura. Cinque capi, niiupie vetture riservate : non più d’una vettura poteva però essere attaccata a un treno. Venne proposto di fare un treno speciale, ma l’idea si dimostrò inattuabile. Dopo lunga discussione, quattro di essi acconsentirono a viaggiare in tre vetture, mentre il quinto fóce attaccare la propria Vettura a un altro treno. E così il treno N. 50 par- ti dalla stazione, di Mosca, trainando in egida tre vetture riservale. 1 quattro funzionari avevano persuaso ili capostazione ohe li regolamenti concernenti l’agganci amento di vetture riservate non si applicavano agli alti funzionai4'! delle ferrovie. Sfi * * Questo fatterello — riferito dal «Krokodil», il noto giornale satirico dell’URSS — illumina un aspetto curioso delle ferrovie russe. Ma come conciliare tale episodio a quanto lo scorso febbraio Radio Mosca ebbe a dichiarare («NeU'URlSS non esistono distinzioni di classe e perciò ogni cittadino ha il diritto d’usufruire d’oigni tipo di posti e comodità offerte dalle ferrovie sovietiche») ? In verità Radio Mosca ha omesso dii dire ohe nell’Uinione Sovietica non è .possibile acquistare un biigliet- «... stabiliti il luogo ed il programma. si debbono invitare i vicini. L’invito, almeno le prime volte, va fatto a voce e dev’essere cordiale c aperto. ,Venga, sora Maria, a vedere il cine e a fare quattro chiiac-, cfaiere stasera in casa della sora Giulia'. Così si rivolgono alle loro vicine di casa, alle inquiline dello stesso piano, le nostre attivaste del-le-cellule di Roma, I bigliettino scritto a mano, lo mandano solo ora, che si ha l’albitiuidime di riunirsi..,» (Dal «Quaderno dell’attivista») * * * •«Dicono e ei rimproverano che noi siamo nostalgiche del fascismo. Che c’è di strano? Sicuro! Ci piacevano i gerarchi con l’aspetto forte, maschio, sportivo, assai più degli esponenti democristiani che ricordano la tonaca da prete e che sanno di esercizi spirituali. Andreotti, Giorgio Tu-pini, i campioni del «sex appeal» scu-i! ur n m iato, i petali del bianieofiore ili De Gaqperi? Non ed varano a genio. Preferiamo, quantunque oggi uin po tardone, Pippo A n fuso con il suo sguardo mandarla lo. alla Rodolfo Valentino.». (Da un quotidiano fascista siciliano ) Stato si mostra, in fatto di tasse, particolarmente esigente. L’esattore si presenta accompagnato da un poliziotto munito di tamburo ed esige il pagamento immediato. Alla famiglia di certo Juan Portoferro è accaduto di vedersi sequestrare cadavere e fe. retro dell contribuente moroso deceduto il giorno prima. Il poliziotto col tamburo ha iradetto l’asta seduta stante, ma pare non abbia trovato alcun cliente. * * * NEW YORK — Una curiosa polemica è in corso da qualche mese negli Stati Uniti: si tratta di uomini che, attraverso alcuni grandi giornali, rivendicano... Vuguaglianza con le donne. Può pareg strano, ma questa battaglia viene seguita da un folto stuolo di persone, tanto che un fabbricante di giocattoli, nel qiiadro dell’... emancipazione maschile, ha incominciato a costruire bambole che, invece di «mamma», chiamano «papà». Una leggenda eschimese narra ili un gnomo che viveva moltissimo tempo fa, in quello che è oggi il territorio americano delTAlasea. Era molto piccolo ( non sarebbe arrivato neppure al ginocchio di un uomo dei nostri giorni) ma dotato di gran, di poteri. Questa leggenda idestò l’in-teresse di un archeologo, il prof. Giddimgs, òhe, incuriosito e desideroso di scoprire quale fosse il fondo di verità in essa contenuto, pregò gli eschimesi che gliélWevano riferita di condurlo nel, luogo ove si raceon- Gli isotopi, radioattivi ci consentono ormai di calcolare Con grande esattezza l’età dei fossili. Titani sopravissuti : sono i «sequoias», gli impressionanti alberi californiani. «ioni del nord; può darsi quindi che sia proprio lui a Sire una parola definitiva sull’origine dell’h omo sapiens. — eh «I/inearicato informazioni dev’ essere una persona di fiducia più che provata. Attraverso la rete del Comitato Civico locale ed anche per mezzo d’altre persone, deve raccogliere, e quindi registrare, tutti i dati interessanti la locale situazione religiosa, politica, economica, sindacale (stato delle anime, revisione delle liste elettorali e loro aggiorna-mento, divisione degli elettori in tre «ruppi : A, dei nostri ; B, degli indifferenti ; C, dei contrari, distinti in democratici, monarci)-faseisti, social-comunisti ; ragioni economiche e spi-ninnali delle posizioni d’indifferemza e d'avversità, schedario i rifornì at ivi sugli uffici pubblici, sulle aziende più importanti, sull’attività dei partiti, dei sindacati, delle associazioni nostre). L’incaricato mantiene regolari contatti con l’imieariieato zonale per le informazioni...» (Dal «Notiziario delVlspetlora■ lo Lombardo» dei Comitali Civici ) (Dal nostro corrispondente) TITOGRADO, giugno Con un terribile retaggio della guerra, il Montenegro è entrato nella storia della Repubblica Federale Jugoslava. Nessun altra regione venne devastata tanto orrendamente dalla furia nemica: ne parlano, con il loro terribile linguaggio, i morti (un nono della popolazione!), le 35 milla. case distrutte, le stradej, i ponti scon- Il legname, una delle .grandi ricchezze del Monic negro volti, i campi squarciati Eppure, subito dopo la liberazione, i Montenegrini, fiutati da un Governo finalmente loro, finalmente Ubero, si misero al lavoro con litui fermezza ed una volontà che diedero in breve tempo splendidi frutti: alla fine del 1946, con 60 miglia di strade, un gran numero di case era già stato ricostruito; la maggiori imprese industriali rato, a cominciare dal vitale campo agricolo, e la regione pareva destinata a restare l’angolo più oscuro e miserabile d’Europa. Ma, al termine del conflitto, nove fattorie statali con più di 30 mila capi bi bestiame, 70 trattori ed una sessantina d’altre moderne macchine agricole, diedero il scagnale del risveglio. Venne creato un Istituto di ricerche agricole a Tito-grullo, con uno per lo studio della dendo con gli soavi verso strati Sem-pre più profondi, trovò delle micro-liti, piccole scaglie .silicee scalpellate dall'uomo. Gli eschimesi attribuirono senza possibilità di dubbio gli antichi abitanti dell’Alasca alla stirpe europea nota sotto il nome di Cro-imagnon. Questo antichissimo rappresentante della razza umana era alto ed eretto, forse anche bianco. Viveva sui bordi dei ghiacciai occidentali d’Europa, nella caverne della Francia e della Spagna (sulle cui pareti egli disegnò stupende raffigurazioni di animali); la sua via attraverso la preistoria è ancora ignota, ma la scoperta a cui abbiamo accennato può forse riuscire ad assodare qualcosa : gli strumenti rinvenuti in Alasca sonò i più antichi che sinora si conoscano, e portano una traccia òhe molti famosi scienziati non hanno esitato a riconoscere per cromagnon. L’uomo paleolitico auropeo è quindi giunto da quella lontanissima regione americana ? Il professor Giddings continua gli scavi e nella prossima estate opererà in grande scala in quelle fredde re- crono state riparate ed altre, ben più importanti, cominciavano a sorgere. Tutte le Repubbliche, pur duramente colpite, diedero, diedero senza riserve. E con il lavoro di questo piccolo, grande popolo, fu aperta la via ad una splendida rinascita. Terra scordata poteva definirsi il Montenegro anche prima della guerra: tutto era trasàu- queste scaglie al gnomo della leggenda. Messo in curiosità, lo studioso seguì le sue guide néll’altra parte della penisola, in un punto della Bada di Norton, chiamato Iyatayet. Fu in questo luogo che Giddings sco. prì con suoi soavi gli oggetti che testimoniano inconfutabilmente come in quella legione avesse abitato l’uomo paleolitico. iLo strato superficiale era formato dalli impiantito in legno di um’abi-taizkme a pozzo eschimese di circa 'trecento anni fa. Sotto quel tavolato v’era un letto di argilla contenente alcuni resti ohe indicavano come il luogo fosse stata abitato da rappresentanti della razza Ipin.tak. ■Fino a quel momento gli scavi non avevano rivelato alcunché di eccezionale : i vari strati mostravano un susseguirsi delle civiltà antiche idem tico a quello emerso dalle ricerche empiute precedentemente a Nukleet, sull'altro versante della penisola. Tuttavia continuando a scavare, il prof. Giddings incontrò una serie di strati di argilla sterile spessi da 15 a 45 centimentri, ohe non contenevano alcuna traccia umana, segno evidente ohe il luogo non era stato abitato per un considerevole periodo di tempo. Fu al disotto di questi strati ehe lo studioso scoprì un gran numero di arnesi di ossidiana (lava vulcanica vetrosa) e di selce. Furono trovate tante scaglie silicee, così finemente lavorate e intagliate e di fattura canto squisita, ohe le guide eschimesi modificarono immediatamente la loro leggenda. Senza dubbio era stato il gnomo a lavorare molte di quelle selci ma — aggiunsero prudentemente — «doveva essere esistito un intero popolo dii quei piccoli esseri». Gli oggetti ritrovati debbano essere stati costruiti facendo saltare delle lunghe scaglie da blocchi di selce e di ossidiana. Queste scaglie in se-guato venivano accuratamente scalpellate. Una speciale caratteristica di questa lavorazione è la fine scaglia-torà diagonale praticata sulle facce piatte. Sono appunto questi strumenti òhe vengono considerati del massimo interesse: i cosidetti «bulini» (scalpelli dii pietra) legano definitivamente c L'uomo di Cromagnon è giunto dall'Alasca? Troppo entusiasti potremmo parere ad un lettore che non ubbia mai sentito parlare del Montenegro qual’era e qual’e attualmente. Lo comprendiamo, ma non sappiamo esprimerci diversamente dinnanzi a ciò che vediamo: qui è un mondo p’\e sorge, è la civiltà che avanza, contendendo il terreno metro a metro al passalo duro a morire, eppure metodicamente ricacciato, sconfitto. Parlare di elettrificazione della regione prima della guerra, equivaleva certo io fare detl’atmara ironia. Oggi, tutti i, centri principali godono del grande dono, che o poco a poco conquista sin ì più remoti villaggi. Sul fiume Zeta è sorta la più grande Centrale della Repubblica, che fornisce energia alla maggior parte del Montenegro, mentre altre potenti stazioni idroelettriche sono state edificate o sono in via di costruzione sui fiumi Cjevni, Mu-sevié e a Kolor, destinata, quest’ut-tima, a dare un impulso notevolissimo all’industria montenegrino. Non una strada passabile, comunque 'adatta ai moderni mezzi di trasporto, non una ferrovia nel vero senso della parola esistevano nel Montenegro fino al' 1948: una sola linea ferrata a scartamento ridotto, ridicola, inadeguata alle più elementari necessità della regione stava a rappresentare il «progresso», vale a dire a far risaltare ancor maggiormante ( ammesso che ciò fosse possibile) lo squallore di queste zone potenzialmente ricchissime. Nel 1948, il Montenegro aveva la sua prima ferrovia, la Niksié—Titograd, e la sua prima camionabile'/ tracciata attraverso le grandi distese forestali, a cui si affiancava l’anno seguente la Niksié—È jelo Polje, facente capo agli estesi giacimenti di bauxite, seguita da chilometri e chilometri dì altre strade, di altri binari. Poche tracce rimangono in Montenegro dei terribili anni del conflitto : ed ajiche queste poche stanno scomparendo, cancellate da un’altra guerra, quella del lavoro, mutata dal popolo della piccala* Imeravigliosa Repubblica, in un’ininterrotta serie di vittorie. KURT DRELSSER TELESCRIVENTE HONOLULU — Nei mari del sud vive il più terribile pesce del mondo. Si chiama «Barracuda» e può raggiungere le dimensioni d’un bimbo dodicenne. Possiede quattro file di denti, e gli bastano tre minuti per ridurre un uomo in un’orrenda poltiglia. 1 pochi ohe si sono potuti salvare dalle fauci del mostro, sono deceduti tra orrendi spasimi per avvelenamento. * * * MANAGUA — In Nicaragua, lo IL MONTENEGRO SI RIS VEGU A [■ NATO UNNMIlO L’AiLL ATT AMEN TO NA- TURALE — Nei primi gioirli i il senio materno non sece-r-•Ti/3 vero e proprio latte ma un li ani do chiamato , (000I0-r.trao>, che possiedi“ più «he qualità nutritive qualità lassa- tive che consentano al neonato di liberarsi l’intestino dal «ineconio». Forse è questa una delle principali raigioni per cui il bimbo nei primi due a tre giorni dalla nascita dimi-miisice di peso. Dopo tr£ o quattro giorni il latte vero e proprio affluisce -rego lament e e nella quantità sufficiente al nutrimenito della creatura. Nei primi giorni dalla nascita il bimbo non abbisogna di molto nutrimento; quindi la mamma, potrà vedere in seguito se il latte è in quantità bastevole. A stabilire questo sarà il peso del bambino che, attraverso i controlli, indicherà un aumento o una diminuzione di peso. Se dopo dieci o dodici giorni dalla nascita e dal nutrimento col latte materno, il bimbo non riprenderà il peso che aveva all’atto di nascita, vorrà diire che il latte materno non basta e bisognerà quindi ricorrere al latte artificiale. Una norma da applicare subito nell’allevamento del bambino è quella di fissare i:l miru ro dei pasti e le distanze tra l’uno e l’altro. Dalla nascita fino alla fine del secondo mese di vita i pasti dovrebbero essere sette, cominciando dal primo, al mattino alle sei, per giungere all’ultimo a mezzanòtte, con un intervallo di tre ore tra l’uno e l’altro. Dal terzo al quinto mese i pasti saranno ridotti a sei, con intervalli dii tre ore e mezzo; quindi a cinque, con intervalli di quattro ore, dal sesto all dodicesimo mese. Abbiamo visto come dailTu.l-timo pasto della giornata al primo del giorno successivo passino sei ore invece di tre. Si dovrà far si che il bambino, in queste sei ore, si abitui a dormire, e sarà opportuno evitare, nel caso che si svegli e pianga, di dargli cibo, prima di tutto perché si finirebbe inevitabilmente per ricorrere a questo sistema tutte le volte che il bambino piange (e ciò è assolutamente contra rio a una buona norma di allevamento) e poi, perchè non sempre il bambino ohe piange ha lame. Qualche volita può anche aver sete (in questo caso un cucchiaino di acqua bollita e dolcificata servirà allo scopo) e qualche volta può» anche pi anger e per un bisogno naturale che non è provocato nè da esigenze dello stomaco nè da disturbi fisici. L“ mamme devono persuader- * •*i ferroviario ei sono due persone : un vecchietto ed un, negro.. I dire-'si fissano per un po’, pei il vecchio signore rompe il silenzio dicendo : «Lei è un . negiro-» «Còme a vede fai do a . gabirlo ?« chiede l’altro.- «Dalla pronunzia», risponde il vecchietto. «Scusi se la disturbo...» ' Ma allora, se lo sanno, perrehè vogliono scocciarci per forza? MEiNTÀ — £’è ohi del galateo fa una divisa, un abito mentale. Come quel signore, ad esempio, che giorni or sono, su (li un tram affollato, reggeva sulle ginocchia un ragazzetto, /vd un tratto sale sulla vettura una bella ragazza, tutta stretta nel suo leggero e rivelatore vestitiino estivo. L’uomo allora premurosamente, si rivolge al figliuolo dicendo,: «Alzali' Pierino, lascia il posto alla signorina». BELFAGOR CuHtacUetU dUtztie.HU STOCCOLMA -- Una cameriera ha misurato, con l’uso del tachimetro, i passi che compie giomaslmente per servire j clienti, e ne è risultato il bel numero di 58 mila passi, pari a 37 chilometri. 10 mila chilometri al* l’anno: un bel record davvero! LONDRA — Un parlamentare britannico ha chiesto al Governo se questo intendesse occuparsi ufficialmente dei viaggi spaziali. Ne ha ricevuto la seguente risposta ufficiale : «Il Governo di Sua Maestà Britannica pensa che sia prematuro occuparsi della cosa. I nostri scienziati non sono ancora giunti a porre il problema su basi pratiche e, d’altro lato, si crede clhe gli abitanti dei vicini pianeti non siano così pazzi da spingersi sulla Terra», CHISSÀ' PERCHE' sopperirvi, nel frattempo, in qualche modo. * * * REA è uno dei nove satelliti del pianeta Saturno. Può essere in realtà sede di esseri viventi, di organismi superiori? Gli scienziati a differenza del giudizio espresso su Saturno non escludono quest ipotesi: pur trovandosi a notevole distanza dal Sole, Rea potrebbe essere abitato da creature abituate a climi rigidi; date le piccole dimensioni del corpo celeste e la sua esigua forza di gravità, i suoi «uomini)) dovrebbero essere di' statura superiore alla nostra. Gli, autori di Gordon Flashy) ce li presentano come giganti, tessendo intorno alle ipotesi formulate dagli studiosi, fantastici ed avvilenti episodi. «La paura della libertà» è il titolo di un coraggioso libro seiritto dall’ex procuratore generale degli Stati Uniti al tempo dell’amministrazione Roosevelt, Francis Biddle. Si tratta di un'autorevole quanto insospettabile documentazione di quella tm osterà da caccia alle streghe creata dal cieco anticomunismo dei circoli reazionari staunitensi, che va soffocando la stessa democrazia americana. £' una documentazione ohe si rifà semplicemente ai principi liberali ed è diretta contro l’intolleranza e le smanie oltranziste e frenetiche di personaggi tipo Mae Canthy e Mac Carran. Biddle scrive che «libertà» e paura non possono vivere insieme, da |>ari a pari, nella stessa comunità» e convalida questa sua asserzione con una serie impressionante e spaventosa di prove e di dati, tratti da fonti ufficiali. Eccone.solo alcuni; Il popolare al* tore Gary Cooper, sottoposto anche lui ad inchiesta, alla domanda se crede che il comuniSmo sia in aumento ha risposto che è difficile a dirsi «»perchè negli ultimi tempi parlare troppo è diventato impopolare e un po’ rischioso». A proposito del contro,Ilo sulle biblioteche pubbliche, ecco la constatazione fatila da una apposita commissione: «E’ una brutta situazione. I libri di Marx sono troppo numerosi. Pensiamo che sii debba conoscere qualcosa attoimo al comuniSmo: giusto i punti principali. Ma quello che si fa adesso, e di sviluppare 'il soggetto in modo tale jàfl mettere nelle menti dei giovani un vivo deside-rio di conoscerlo.» Ecco la definizione di «liberale» data da un articolista del quotidiano «Tribune» di Chicago: «Un liberale, nella società americana attuale, è un pensatore o un attivista politico, i cui sentimenti, pensieri ed azioni sono favorevoli al Kreml ino, non senza una punta dii amichevole critica1». Le inchieste condotte dalla commis-sione Mac Carthy tra gli insegnanti sono fatte sulla base di domande di questo genere : «Pensate che ei siano più autori che inclinano verso tendenze socialiste di quanti (-e me siano che inclinano verso Pinsegnainen-to del capitalismo?)). Qualche giorno addietro, poi, il senatore Mac Cartihy ha denunciato al-1 opinione pubblica americana come rei di cripto-comuniSmo persino Eleonora Roosevelt, vedova dell’ex presidente, e Ad lai Stevenson, candidato democratico al La presidenza degli Stati Uniti nelle ultime elezioni di novembre. Ha ben ragione Biddle di concili* d. re il suo coraggioso libro con uue-cte parole: «1 nostri terrori sono divenuti spettri famigli-ari e. ei perseguitano mentre camminiamo o dorni .»no, ben delineati ma senza con- lenza, indefiniti e ancor più terribili pròprio per la mancanza di definizione». R. F. Ernest Hemingway » IL VECCHIO E IL MARE» «// vecchio e il mare», di Ernest Hemingway, a cui è andato lo scorso mese l’ambitisimo premio Pulitzer. è il romanzo secondo la concorde opinione dei piu autorevoli • critici con cui lo scrittore americano (dia superato se stesso», piazzandosi di colpo al disopra della sua pur considerevolissima produzione precedente. • La trama è scarna: un vecchio, misero pescatore delVAvana perseguitato dalla disdetta, esce al largo del- l'Oceano e, dopo due giorni di lotta, riesce ad impadronirsi di un gigantesco peš,e-s pada, che par un altro giorno, stremato dalla fatica, tenta di contendere ai voraci squali, i quali, nonostante la sovrumana resistenza del vecchio, riescono alfine a far sì che egli ritorni in porlo con il solo scheletro dèlia preda. «Quando uno scrittore di statura mondiale si spingo al di là delle forme convenzionali scrive un critico italiano — jsì da improvvisare un suo nuovo modo di comporre per una tema narrativo, nasce qualche volta un ecapolavoro. Cosi videro la Ilice> alcuni dei grandi classici, ognuno dei quali è creazione nel vero senso della parola e. segna un nuovo cammino alle generazioni avvenire. Così per «il vecchio e il mare», che non può essere classificato, perchè detta la sua legge in letteratura. E’ semplice, affascinante, superbo. Leggendolo, avrete conosciuto un personaggio che ha la statura degli eroi classici, un vecchio che incarna la profonda nobiltà del lottare umano: e un altro straordinario eroe, un pesi'e gigante, che è Vincarnazione di ciò che è nobile nella natura animata. Avrete vissuto una grande tragedia, ma una tragedia che sfocia in una catarsi .di bellezza. E vi sembrerà di esser stati mutati da ciò die avete letto». CHE COS’E’ Un nuiwo tr--uto resistentissimo,, pre-ìi la I o da Luci enne Day, una delle migliori tjisegnatrici di stoffe I/eLicoittero trasportabile a bordo d’un apparecchio : si tratta del «Sycamore» t a s c a 1> i l e britannico. DOK MOORE E MAC RABOY GORDON FLASH I CONQUISTATO RI DEGLI SPAZI -1- X VIA ALLE STELLE — Non riesco proprio a capire : gli ho offerto un vassoio di dolci della: Pasticceria Cittadina, e il giorno dopo m’ha piantala ... Per parecchi motivi abbiamo scelto le avventure di Gordon Flash per dare inizio ad una serie di romanzo, e racconti illustrati che — secondo' il desiderio di molti lettori — compariranno in puntale settimanali su «La Nostra Lottar.. L'abbiamo scelto perche il perso-, naggio è noto e popolare ai ragazzi. — e don solo ai ragazzi — di tutto il mondo, perchè artisticamente (se così ci è- concesso di dire) sta cèrio tra la 'miglior produzione del genere, perché - gli episodi s'imperniano, tutti su principi umani e morali e. jter'chi. infine, la fantasia degli autori poggia non solo su aspirazioni e ipotesi oggi largamente diffuse, ma• su basi Scientifiche da cui pur hanno abbrivo audaci voli di fantasia. Gordon Flash, sua moglie Dale, il dottor Zarro — studioso di fisica nucleare — sono personaggi dei nostri giorni, espressione dell’innata brama di progresso umana, volta alla conquistaci sempre più aniue-riiete.- LA TRAMA Gordon Flash, arteompagnato dalla moglie Dale e dallo scienziato dottor Zarro, giunge, dopo una serie di emozionanti avventure, sii Rea, un satellite del pianeta Saturno, governato da Roog, un tiranno che tiene in schiavitù il suo'• popolo e mira ad una pazza guerra di conquiste interplanetarie. Molti gli si ribellano (tra cui suo figlio Sami), ma egli riesce a soffocare sul nascere ogni rivolta: Ufi giorno, scoppia su Rea il colera, malattia sconosciuta su quel satellite: Gordon, Dale e Zarro, si offrono, spinti da sentimenti umanitari, di aiutare i medici di Rea a combatterla; quest’ultimo, anzi; invia un astro-1 nave sulla Terra a prelevare i sieri indispensabili, mentre si studia di' Kooq ,11 TIRANNICO RE DI UER , SI VOLSE fi GORDOM FLASH ED A SUR COLLIE DRLE: «Id/ TERRÒ' COME OSTRC.C, / ; E PACHERETE CON Lp U/Tfì, SE NON riuscirete E) 'FERMRRE L ' EPIDEMIE! / » FIGLIA CONDIVIDE LE IDEE DEL PADRE E SI OFFRE PER LAVORARE HEL LABORATORIO DEL DOTTOR ZARRO, ALLA RICERCA DI SI BRI CONTRO IL COLERA. IN BREDE .ELLA CONQUISTA LA FIDUCIA DEI COMPAGNI. Con l'Aiuto KARA .GORDOH E 2BC RO PREPARANO UN PIAr^O PER ABBATTERE JL TIRANNO. GRAZIE Ad Uh 'ARMA PARALIZZANTE COSTRUITA |N SEGRETO DAL DOTTORE, ESSI ATTACCANO E CONQUISTANO LA CENTRALE ATOMICA DEL SATELLITE DI SATURNO, I CUI GUARDIANI Si AR-RENDOno, - Con UN VIBRANTE APPELLO, ______ 'KARA GUADAGNA ALIA GIUSTA CAU- SA GLI UÒMINI DELLA STAZIONE , SPIEGANDO L'ORO COME IL TIRANNO STIA TRASCINANDO IL POPOLO ALLA ROVINA, PREPARANDO UNA FOLLE GUERRA DI CONQUISTA INTERPLANETARIA . Gu insorti attrccaho l'HRsenrle, impadronendosi delle armi a raggi calorifici , terribili sul freddo satellite. POI, PER PRIMA COSA, GORDON PUNTA ALLR PRIGIONE , FOHDENDO IL FORMIDABILE MURO DI, GHIACCIO CHE NE SBARRA L' INGRESSO. PRIGIONIERI, TUTTI RIBELLI R V-OOC,/ ESCONO' DALLE CELLE. MA qui GORDON Sl TROVA - DI FRONTE AD UN Altro pericolo : TRA I liberati e' SAmi, FIGLIO DEL TIRANNO, CHE ODIA IL REGIME INSTAURA.-' 70 DAL PADRE ALLA STESSA STREGUA DEI TERRESTRI , DA LUI CREDUTI AVIDI DL CONQUISTA, Gordon-, rimasto indietro p protèggere LA FUGA dei PRIGIONIERI , RICONOSCE SAMI E, _ ALLARMATO .CORRE VERSOI COMPAGNI,che si TROVANO proprio sulla VIA DEGÙ EVASI. L’ESIGUA -F0R2A DI GRAVITA" pi REA GU CONSENTE BALZI... Il crudele" SAMI Ufi SOLLEVATO PALE COMEVUNfl PIUMA E LA TIENE 5QsPESAtsulUN>iPRor-J! fondo baratro .Gridando : c^onfescrc-'Ndc!. siete giunti qui prur t errr Vp£R-.^istrugóffF _____________/L Miu ’EsRPkoJuŽ Una selva
  • 4LE/D0scOPiQ mania), il commesso d’un grande emporio notava che un uomo, sostando accanto ad una signora in• tenta a fare acquisti, la stava metodicamente borseggiando. Allarme, strepito, parapiglia: il ladro veniva tradotto, malgrado le inintelligibili proteste, al vicino ispettorato di polizia, dove risultava essere ... marito della derubata. «Sono sempre costretto ad agire cosi — dichiarava egli all’interrogatorio — perchè mia moglie mi preleva l’intero stipendio, senza darmi mai un soldo». ha denunciato la scomparsa di una forte somma, di diversi pacchi di tabacco e ... d’un apparecchio fotografico da lui installato nella fabbrica per sorprendere ed identificare gli eventuali scassinatori. GLI DEI Dl VISINSKI Un giornalista alla ricerca di curiosità, ha recentemente compilato una bizzarra statistica, enumerando tutti Coloro che, nel corso degli interventi all’ONU, si sono richiamati a testi religiosi. Ora, il primo di quest’insolita classifica è Andrej Višinski, il quale, nel solo corso del-l’ultima Assemblea Generale, ha citato i Vangeli. Martin Lutero, il Corano, Confucio e persino il Maha-baratam indiano. PUPAZZI IN UNIFORME W(dl Disney-, il «papà» di Topolino LA FINE DI YAMAMOTO Il Paese che detiene nel mondo il record delle festività è l’Italia, il cui calendario conta, oltre le domeniche, ben 16 feste, per lo più religiose, di carattere nazionale, a cui vanno aggiunte le innumerevoli e carattere locale. Con tante feste ... occhio ai santi gabbati. Aggiungeremo che all’Italia segue l’Australia, con 9 giorni festivi. L’URSS ne ha 7, gli USA 6, tutti gli altri Paesi da 6 in giù. socialismo trionfantey>, cure ed assistenza che gli avrebbero «permesso di riprendere la direzione del PCF». CHI SI CONTENTA... Maurice Thorez, il leader komin-formista francese, barcollando, an. sando, tremando, ha impiegato più di 20 minuti per percorrere ì 20 metri che separavano la sua macchina dall’ingresso al Pàrlamento. Da notare che, in un messaggio pubblicato suM’Humajniité, egli aveva portato al settimo cielo «le illuminate cure e l’assistenza ricevuta nel Paese del FURTO, MA NON TROPPO A Nienburg an dèr Weser (Ger- PER UN SOLDO La signora Sammie Saddoris, di Boone, nello lova (USA), per recuperare un cent caduto sotto la sua auto, ha urtato e gettato a terra il guardiano del parcheggio spostando la macchina, ha demolito un muro ed ha sbandato su una strada late- Meno fortunato è stato quel ladro giapponese autore d’un furto d’automobile. A Tokyo, il signor Walter Tonge, riconosciuta in un taxi la sua vettura rubata, è salito sull’auto pubblica, si è fatto portare alla più vicina stazione di polizia ed ha denunciato il conducente. rale, sfasciando una bancarella. 1 danni ammontano a 102 dollari. FORTUNA E NO Ancora a proposito di ladri: p Tampa, nella Florida, il signor Charles Cuesta, fabbricante di sigari, PERCHE’ ERANO FALSI? Agenti della polizia italiana hanno tratto in questi giorni in arresto per la seconda volta un venditore di «souvenirs» che spacciava ai turisti stranieri monete romane da lui stesso coniate, con la scritta «Anno 56 Avanti Cristo». Il bello è che nessuno dei suoi numerosi clienti sq n’era mai accorto. A tutte le fabbriche di giocattoli magiare è stata inviata una lettera-circolare del Ministero per l’Educazione, la quale dispone Che, d’ora in poi, le bambole ed i pupazzi siano vestiti «in modo adeguato ai. nuovi principi a cui si ispira la gioventù ungherese». 1 bambocci posti in circolazione indosseranno così la uniformi dell’esercito, dello polizia e del servizio del lavoro. La notizia — Crediamo — si commenta da sola. — odysseus Nel maggio del 1940, colto da un uragano nei pressi dell’isola di Mav-kew, affondava nel mare di Bering un battello da pesca. Alcuni giorni dopo, una baleniera norvegese rinveniva il cadavere di un capitano giapponese; i documenti trovati sul. la salma furono conservati con cura per poi consegnarli alle autorità di Nackneck. Fra queste carte, i marinai rinvenivano un piccolo notes : a prima vista poteva parere un’insieme di tavole logaritmiche e di dati matematici, senonch'e il taccuino appariva rilegato in modo molto strano: la copertina era di piombo foderato in platino. Il notes misterioso Una settimana più tardi, i cacciatori di balene avvistavano una nave da guerra americana e, pensando che, senza attendere la fine della stagione di caccia, avrebbero potuto consegnare il taccuino, avvertirono il capitano di tale unità. Costui ricevette i documenti e lì studiò con cura. Si può ben comprendere con quanta meraviglia l’ufficiale giunse alla chiave del mistero: il notes conteneva niente meno che il codice segreto basilare della marina imperiale nipponica. Il capitano si diresse naturalmente verso la base di Dutch Harbour, informando dell\n-portante scoperta gli alti organi, militari del suo Paese. Servendosi del cifrario in uso presso il Ministero degli esteri, la marina e l’aviazione del Sol Levante, gli Americani sarebbero stati in condizione di seguire tutti i movimenti del loro pericoloso nemico. E fu appunto grazie a questo prezioso documento che gli Stati Uniti organizzarono e condussero nel Pacifico la più grande caccia all'uomo die la seconda guerra mondiale ricordi. Una preda eccezionale La preda a cui i comandi statunitensi tendevano, era molto importante: si trattava dell’ammiraglio Yamamoto, comandante supremo della marina imperiale nipponica, genialissimo stratega, autore d’un piano tanto perfetto, che avrebbe dovuto condurre i Giapponesi alla vittoria nel Pacifico entro dodici mesi. In quei giorni, Yamamoto stava compiendo un viaggio d’ispezione e la traduzione di un telegramma cifrato giapponese, falla pervenire^ al ministro americano della Marma, Frank Knox lo decise ad agire. Sarebbe stato possibile cogliere l’ammiraglio in cielo ed abbatterlo con i caccia? Se l’azione fosse riuscita, il corso della guerra sarebbe stato radicalmente mutato. Un radiogramma venne inviato sotto la dicitura «Top Secret» (Segretissimo ) al centro di controllo dell’aeroporto Henderson di Guadai- ■ canar: «AMMIRAGLIO YAMAMOTO CON UFFICIALI STATO MAGGIO-RE MARINA LASCIA STAMANE TRUK PER ISPEZIONARE BASI B0NGAIV1LLE STOP — AMMIRAGLIO VIAGGIA SU AEREO TIPO SALLY SCORTATO DA SEI CACCIA STOP — GIUNGERÀ’ A RA-BOLL BUCKE ORE 16,30 STOP ~ MATTINO SEGUENTE PARTIRÀ’ PER KAHILLI STOP — SQUADRIGLIA 339 P-38 DEVE RAGGIUNGERE E DISTRUGGERE YAMAMOTO A QUALUNQUE COSTO STOP». Caccia grossa Il 17 aprile a Guatlalranar, il maggiore Mitchell, comandante la squadriglia 339 ricevette il telegram- WanMeUcailohicutitnaii L’AUSTRIA E TRIESTE dalla narrazione spicciola e quello della veste tecnica ricca di giochi contrastanti e pur tuttavia non ancora definitivamepte pervenuta alle esigenze di quella che si. può definire «tecnica audace» di Certo sperimentalismo contemporaneo. «Catene» è un buon lavoro, denso di umanità e di verità anche se talvolta, l’autore, sapendo controllarsi, si compire di toccare le corde del facile sentimentalismo; del resto il lavoro porta il sottotitolo: commedia romantica. L’edizione che ci ha offerto giovedì sera la compagnia di prosa del Teatro del Popolo per la regia di F. De Simone, ci è sembrata nel complesso mollo buona. Certo in una compagnia semistabile, quale si presenta quella del nostro teatro, di più non si può pretendere, specie, per i ruoli secondari, ricoperti da principianti, i quali però con una buona applicazione potranno ottenere maggiori successi. Inutile dire to'ie Anton Marti ha brillato tra gli altri, con una recitazione controllata ed efficace, sobriamente dosata nelle due diver, se epoche delibazione. E questa volta più elle mai egli ci è sembrato espressivo nel gesto. Molto efficace, specie nel 1. tempo, Mya Kalan prima interprete femminile, un pò meno nel secondo, dove la maggior drammaticità, che forse poco s’addi-ce, al suo carattere reale, l’ha costretta a uno sforzo che qua e là l’ha tradita. Sergio Romi ha probabilmente più Esperienza di Teatro radiofonico ; per questo o a causa di insufficente preparazione, il palco-scenico lo ha messo un pò a disagio. Superiore ad altre prove è apparso Fulvio Tomizza che ha ricoperto un ruolo molto impegnativo, meritandosi pure un applauso a scena aperta. In ruoli secondari hanno ben figurato Sonic Simon e Giorgio Stringherà Quest’ultimo ha invero un tantino forzato in comicità la timidezza del suo personaggio, ma alle evidenti doti mimiche non ha saputo o meglio, crqdiamo, voluto (chissà perchè poi ?) dare un’adeguata sonorità di voce che sarebbe indubbiamente giovata. Mediocre la prova di N. Giorgesi in considerazione che non è la prima volta che calca la scena. Per Luigina Bugno e Luciana Selati diremo solo che sono al loro debutto. Ottima e curata la scenografia dello stesso regista. Abbiamo già notalo Come il problema dei mezzi, tècnici e finanziari ma cifrato. Guardò la carta geografica ... e si asciugò il sudore sulla fronte. 550 miglia di distanza! 1.100 miglia per andata e ritorno, senza calcolare l’eventuale battaglia aerea. — Don Canning e il suo compagno, con sei aerei, di scorta, sorveglieranno i Scaccia «Zero» giapponesi Tom Lanphier e gli altri saranno liberi di seguire il bombardiere «Sal-ly >k, che deve, essere abbattuto ad La più grande caccia all'uomo della seconda guerra mondiale Ciò significava al minimo cinque ore di, volo. L’impresa si presentava difficile, e, dopo matura riflessione Mitchell decise di dirigere la squadriglia 12-P-38 all’altezza di 6 mila metri, accompagnata da altri sei aerei i 'quali, a quota 3 mila 600, avrebbero dovuto fingere un normale giro d’ispezione. ogni (costo. Pochi istanti più tardi, 36 apparecchi «Lightnings, decollavano verso il rischioso rendez-vous con il nemico. Lotta a coltello — Attenzione! Aerei in vistn! L'appello era di Canning, e Lan- Pochi anni prima della guerra, Disney lanciava «Biancaneve», il suo indiscusso ed insuperato capolavoro. Seguivamo «Pinocchio», «Fantasie», «L'elefantino volante», «ili dragone sentimentale», (poco noto :in Europa), ed altri ancora. Disney trovò subito una quantità di rivali e di imitatori, ma ben pochi nomi riuscirono a piazzarsi alila sua altezza. Fra questi è forse il pittore tedesco Oskar Fiischinger, che iniziò un nuovo genere, usando linee, punti e segui simbolici per interpretare i grandi capolavori musicali di Liistz, Brahms, Bach e Mozart. Fischinger non ebbe però grandi successi : gli venne riconosciuto il primato artistico, ima le sue creazioni erano troppo astratte per venir comprese dal pubblico. Considerevoli furono pure le creazioni di Lotte Reiniger, Ta quale disegnò per lo schermo una riuscitissima serie di parodie delle opere più famose, da «Carmen» al «Flauto magico®. I francesi e i cecoslovacchi stanno occupandosi intensamente di cartoni animati in quesito dopoguerra : i primi, guidati dal celebre artista Paul Grimamlt, hanno prodotto molte belle opere {tra cui «I gemelli»); i secondi, rappresentati principalmente da Hoffmann e Trinità, stanno pro-ducendo lavori non disprezzabili dal punto di vista del colore e del movimento, ma impacciati, nel soggetto, da ovvi motivi die non staremo qui a sottolineare. Anche l’Italia e la Jugoslavia si sono cimentate in questo campo : i risultali ottenuti possono dirsi incoraggianti, ma non leerto tali di offrire grandi possibilità immediate. Per ora, il monopolio rimane in anodo indùisoutibile a Walt Disney: speriamo però che presto altri nomi sorgano e si affermino anche in questo settore (dielll’arte cinematografica, non certo facile come si potrebbe credere a prima vista. (Da un articolo di J. SCHWERIN ) NelTautunno del 1931, apparve sui muri di alcune case nel quartiere triestino di San Giacomo la scritta : «Torna Cecco Beppe, sei perdonato!» La polizia 'italiana operò retate nel quartiere e spedì alle paterne cure del tribunale speciale urna diecina di lavoratori. Fra questi, principale imputato, uno scaricatore del poTto che in gioventù era stato un fervente irredentista italiano. Nella sua difesa, egli diede una vera lezione al suoii giudici, ohe si vendicarono affibbiandogli quattro anni di carcere, In sostanza, disse ohe pur non avendo scritto • la frase incriminata, egli i’approivava in quanto ai triestini, fatta esperienza dii ciò ohe avveniva sotto l'Italia, non costava gran che «perdonare» il regime di Francesco Giuseppe contro il quale l’imputato aveva latitalo per motivi sentimentali — montati dalla propaganda italiana — ma che egli rimpiangeva per ben più solide ragioni. Quel semplice operaio ricordò ai giudici del tribunale speciale come Trieste, economicamente fiorente sotto l'Austria, stesse morendo a causa della politica dii Roma. Elencò le linee di navigazione passate da Trieste a Venezia, Napoli e Genova, nonché le industrie fallile perché mancava loro lo sbocco dei mercati austriaci e. jugoslavi. Dimostrò come la politica italiana sii pressione economica isu Vienna avesse fatto dirottare dal porto di Trieste a quelli di Brema e di Amburgo, il traffico austriaco, senza compensare in alcun modo la città in quanto nessun industriale o commerci aale italiano avrebbe mai fatto passare attraverso il porto giuliano le sue merci, per non incorrere in un inutile aumento di spese data la vicinanza di Venezia, Genova e Napoli. Quel lavoratore triestino concluse più o turno con queste parole: «A Trieste si rimpiange ili Austri a pèrehé i fatti ■hanno 'dVmoMnrTTv che per vivere la città può fare benissimo a meno dell’Italia, mentre non può rinunciare al suo (retroterra rappresentato dal-] (Austria e della Slovenia». Queste argomentazioni risultano più che mai d'attualità oggi, anche se a Roma si finge di scandalizzarsi idi fronte all’affermazione «he gli interessi economici austro-triestini sono ben più forti di tutti i sentimenti italiani. Sebbene l’Ansitria sia minorata per Focnupaizione straniera e lo sfruttamento esercitato dai So- fi delle, possibilità locali per quanto riguarda la scelta degli attori, sia per nqi tra i più assillanti. Le inevitabili lacune, fatalmente immancabili in tutti ì nostri, lavori teatrali, non si possono comodamente imputare ad un regista. . Nè con un regista si risolve quello che è il grosso problema del nostro teatro. Certo con meno parole e più fatti, da parte di tutti, si otterrebbe molto di più. E proprio per questo, onde non scendere in un discorso che ci porterebbe troppo lontano, mettiamo anche noi il punto. PLAUTO La partenza fu fissata per le 7,20 del 18 aprile. I piloti erano tutti eccitati ed il maggiore, quando giun. se sulla pista, aveva sul viso non raso i segni d’una grande! tensione. Aveva lavorato l’intera notte. Ma fu con voce ferma che diede le istruzioni: phier li vide subito, un po’ più in alto, a sinistra, venirgli incontro a tutta velocità. 1 piloti americani facero appena in tempo a distinguere i dischi rossi. del Sol Levante sulle ali degli avversari, che gli «zero» nipponici sganciavano i serbatoi e attaccavano. Tutti !i giornali cinematografici si sono occupati e si stanno ancora occupando dell’ultimo film idi Disney, il cortometraggio animato a colori che, xiesumaindo ila noita leggenda inglese del bimbo fatato dei giardini di Kingsdom, continua la serie iniziata da «Biancaneve e i sette nani». «Peter Pan» — il film in questione — appare molto discusso, e non vorremmo essere noi, che non l’abbi amo ancora visito, a darne un giudizio; certo anche qui la fantasia di Disney si sarà sbizzarrita con risultati forse meritevoli di discussione, ma certo apprezzabili, sopraitutto se si considera il cammino fatto dai cartoni animati, i quali hanno ormai raggiunto un livello che molti critici non esitano a (definire artistico. (Risalendo alle origini di quelli che gli americani cominciarono a chiamare «cartoons», sii deve notare come questo genere di film, dietro la sua facciata gradita al piccolo pubblico, si riallacci a motivi propri all’arte popolare /di genti anche antichissime. Potrà parere strano, ma vari studiosi hanno scoperto, dietro le colorate figurine di Disney e di cenitoi altri disegnatori, tracce che riportano al simbolismo millenario della Cambogia, della Birmania, di Giava, riscontrando i tratti rappresentativi essenziali die caratterizza, no persino alcuni noti grafiti preistorici. Non è nostra intenzione soffermar, cd in questo campo, che richiederebbe ben nitre trattazioni, Crediamo però di fare cosa .gradita ai lettori, spendendo due parole sulFomigine dei cartoni animati. Il primo risale all 1909: Fautore, Winsor MitìCay, presentò in quell’an. no «H dinosauro Gertie», che suscitò un certo interesse come curiosità, ma sipari quasi subito dalla circolazione. Venti anni più tardi, Wall Disney dava vita al suo «Topolino», preceduto già da qualche altro personaggio : «ili gatto Felice» {ribattezzato in Italia Mio-Mao), «Mutt e tro tradizionale dell’opera lirica per il nostro continente. Se a tanto si giungerà, ancora non possiamo dire: va notato, tuttavia, il sintomatico interesse dimostrato all’estero per la tradizionale manifestazione. Quanto al cartellone, segnaleremo ai nostri lettori le opere dii maggior interesse. 11 mondo illirico italiano sarà rappresentato dalla «Cavalleria Rusticana» di Pietro Mascagni, dai «Pagliacci» Idi Ruggero Leonoacallo, dallVAidai» e daìi’«Otel!o» di Giuseppe Vendi e dal «Barbiere di Siviglia» di Gioacchino Rossini. La Iugoslavia sarà presente con «Mila Gojsalica» di Gotovac, «Nikola Subic Zrinjski» di Zaic, mentre tra J Jieff» (Pinco c Pallino), «Il marinaio Popeyei» (Braccio di Ferro) e qualche altro ancora dia noi poco noto. «Topolino® si chiama in inglese «Mickey Mouse» (Il topo Micheli- no), ed il suo ingresso nel mondo dei cinema costituì un vero fallimento. Con Favvenlo del sonoro, però, Disney rilanciò con enorme successo lo stesso personaggio, a cui tennero dietro centinaia d’altri : I tre porcellini, Donald Dudk (in Italia, Paperino), il Cavallo Orazio, la mucca Clarabella, il cane Pippo, Tele-fantino Jumbo, lo sfaticato e ingenuamente cattivo Lupo Mannaro, con il suo mite figliioletto che proprio non si sente dii seguire la carriera patema. (Dal nostro corrispondente) POLA, giugno — Il Festival Operistico dii Pola appartiene ormai ala tradizione ideila bella città istriana; ma a ragione possiamo dire che la manifestazione si trova quest’anno dinanzi alla prova del fuoco, alla svolta che deciderà se essa vada inquadrata tra le grandi celebrazioni artistiche internazionali. Si tratta d’un ciclo di spettacoli di grande importanza che chiama oggi all’Arena non soltanto i pur esigenti spettatori istriani in particolare e jugoslavi in genere, ma un folto stuolo di visitatori stranieri provenienti dalla Francia, dallTnghiliteirra, «Catene», l'ultima, riuscita dall’Italia, fdalla Turchia, dalla Grecia, dall’Austri a. dalla Germania, dalla Norvegia, dal Belgio, dalla Svizzera, dagli Staiti Uniti, dall’India e da altri otto Paesi ancora. Da questi (brevi cenni, ognuno potrà comprendere quale sia l’importanza dell'incontro di quest’anno coti gli artisti 'della Repubblica Fé-deraje, dii amati a dare a Pola una decisiva prova che riaffermerà la bravura di quelli noti e lascierà lo scelto pubblico giudicare sulla valentia di coloro chle ancora non possono essere annoverati tra le celebrità. A Salisburgo, la roccaforte austriaca della mimica si parla molto di Pola. I critici del vicino Paese sem-1 vrano vedere nello «viluppo del Festival la via che dovrebbe condurre &n breve Polla ad essere il een- AL TEATRO DEL POPOLO ««CATENE*» DI ALLAN L. MARTIN Dire della posizione che «Catene», di Allan Langton Martin, occupa nella storia della letterattura teatrale sarebbe qui Cosa lunga ed equivarrebbe a rifare quella storia. Diremo in pòche parole come il lavoro, in sè, rappresenti un aspetto ea.ro allo spirito anglosassone da un doppio punto di vista: quello dello spettacolo giganti stranieri andranno in scena «Kidelio» di Beethoven, «ili castello fantasma» di Wagner ed il «Faust» di (.oliti («i. NILO MARIANI vietici, pochi dati bastano ad indirare la portata del lini eresse economico dell’Austria por Trieste c di Trieste per l’Austria. Nel 1952 (il movimento merci austriaco da e per Idi t rema re fu di 3 milioni 151 mila 666 tonnellate. Di queste, oltre. 2 milioni dii tonnellate rappresentano le importazioni austriache c quasi un milione le esportazioni. Basterebbe una sommaria analisi della provenienza (o direzione) di tale traffico, per rendersi conto che il 90 per cento almeno, delle merci dovreh-he naturalmente passare (per Trieste. Invece il 50 per cento delle esportazioni austriache, e poco meno delle importazioni, ha presso la via di Brema, Amburgo e Rotterdam. L’Italia continua, anche oggi, la sua lotta contro Trieste, malgrado ogni discorso demagogico. Le tariffe di transito delle ferrovie italiane sulla linea Tarvisio-Trieste sono (del 50 per cento pili alte delle tariffe interne italiane dà transito. Ciò è chiaro, nel tentativo di deviare su Ve- nezia e Genova le merci austriache che passerebbero normalmente per Trieste. 'Inoltre, al convegno tenuto recentemente a Gratz, l’Italia ha sostenuto a spada tratta il progetto di una ferrovia rapida Veinezia-Monaco, via Ansimila, con tariffe speciali. Si tratta, è evidente, d’una politica ohe sacrificò (e sacrifica) Trieste tendendo, nel contempo, ad esercitare su Vienna pressioni economiche con mire ben lohiiare. Nel 1930-35, Roma tentò, attraverso Dollfuss e Schussnig, di fare dell’Austria un satellite della sua politica, col risultato di facilitare l’aggressione di Hit-ter ai danni idi un Paese a cui l’Italia aveva (reciso il cordone vitale del traffico attraverso Trieste. Di fronte, a tali esperienze ejd ai dati, è evidente come non solo Finte-resse economico austriaco per Trieste sia maiggiore di quello italiano, ma come l’Austria vèlia anche la salva-guardia della propria linidipenidenza nel fatto che a Trieste non governi e sgoverni Roma. Pattini d’argento 11 ghiaccio è artificiale, ma la bravura autentica S’ingaggiò la battaglia, asperrima. Il «Sally» comprendendo di che si trattava, si lanciò rapidamente verso l’isola, nella speranza di sfuggire al-l attacco. Tom Lanphier si gettò all’inseguimento. Ma gli «zero», velo-rissimi, tentarono di impedirgli la caccia. Lanphier virò a sinistra, ingannando gli avversari, e, dopo una serie di acrobazie, puntò verso lìl «Sally» e fece fuoco. Fu un colpo maestro : nessuno potè far uso del paracadute, e il bombardiere nipponico precipitò sull’isola, andando a fracassarsi, in un bosco. I Giapponesi rinvennero il cadavere di Yamamoto, orrendamente carbonizzato tra i rottami dell’apparecchio. L’ammiraglio serrava ancora la mano sulla sua spada di Samurai ... II sottotenente Thomas Lanphier venne promosso capitano e decorato con la croce al merito. Lo stesso presidente Roosevelt volle congratularsi con lui; e ne aveva ben donde; la fine di Yamamoto rappresentava la prima grande disfatta nipponica ed apriva agli alleati la via alla vittoria nel Pacifico. B. GIRAMONDO LONDRA — La Società britannica dei costruttori di aeromodelli sta organizzando una grande manifestazione internazionale, nel quadro della quale si disputeranno i più importanti campionati mondiali di aero-modellismo che si siano mai tenuti in Gran Bretagna. La manifestazione avrà luogo il 2 e il 3 agosto presso il Collegio Aeronautico di Cranfield, nell Inghilterra meridionale. XXX NEW YORK — E’ stato sviluppato un nuovo metodo diagnostico per lo poliomielite, il quale potrebbe spianare la via ad un nuovo vaccino. Medici del Servizio di Sanità Pubblica sono riusciti a trasmettere a topi il virus della poliomielite che è ritenuto causa della massima parte dei casi umani di questa malattia. Gli studiosi hanno detto che la loro scoperta semplificherà di molta le prove, finora inceppate da metodi lunghi e costosi. UDOVI ORIZZONTI PER IL FESTIVUL Dl POLU LEGA INTERREPUBBLICANA Quarnero — Sebenico l'I Železničar — Metalac 4-0 Slavija — Rudar / 3-0 Branik — Proleter Tekstil ae — Odred 1-2 1-3 CAMPIONATO SLOVENO GIRONE OCCIDENTALE Korotan — Gregorčič 9-0 Železničar — Postumia 4-4 Krim — Proletarec 3-2 Isola — Slavija 4-1 I RISULTATI SOTTOLEGA DI FIUME Mladost — Lokomotiva 3-1 Budućnost — Scoglio Olivi 2-2 Napredak — Abbazia 3-2 Nehaj Crikvenica 3-1 Jedinstvo — Rovigno 3-0 (p. f.) Rudar — Goran 2-2 (amichevole) INCONTRI INTERNAZIONALI Turchia — Jugoslavia 2-2 Ankara — Belgrado 1-6 PALLACANESTRO CAMPIONATO REGIONALE Pirano — Isola 17-13 AURORA — PRIMORJE 45-40 LEGA INTERREPUBBLICANA Proleter Odred Sebenico Tekstil ac Quarnero Branik Metalac Železničar Slavija Rudar 17 13 17 12 17 9 17 9 17 8 17 7 17 3 17 4 17 3 17 4 10 21 10 21 13 21 16 28 :19 24 :25 21 :25 21 :26 19 :33 17 :29 13 :38 11 :38 10 :46 8 CAMPIONATO SLOVENO GIRONE OCCIDENTALE Korotan Isola Železničar Krim Postumia Gregorčič Proletarec Slavija 14 7 14 7 14 6 14 7 14 7 14 4 3 14 3 3 14 2 2 2 53:17 19 2 44:16 19 3 39:30 17 5 31 27 16 6 26:38 15 7 12:38 11 8 22:47 9 10 19:40 6 SOTTOLEGA DI FIUME Lokomotiva 21 16 1 4 61 :25 33 Scoglio Olivi 22 13 4 5 51 :20 30 Nehaj 22 10 7 5 40 :40 27 Mladost 22 11 3 8 52 : 33 25 Jedinstvo 21 10 4 7 45 :44 24 Crikvenica 22 11 2 9 57 :44 24 Budućnost 22 7 8 7 37 :36 22 Naprijed 22 8 3 II 39 :56 19 Rudar 21 7 3 11 37 :54 17 Abbazia 22 6 5 11 24: :32 17 Goran 21 5 3 13 36: :54 13 Rovigno 22 4 1 17 27: : 6 2 9 PALLACANESTRO CAMPIONATO REGIONALE Aurora N. Gofizia Primorje Pirano Isola 3 3 0 139:111 6 2 1 1 90: 70 2 2 11 88: 71 2 312 85:111 2 2 0 2 39: 68 0 L E PARTITE DI DOMENICA PALLACANESTRO a Isola: Isola — Aurora a Gorizia: Gorizia — Pirano riposa: Primorje PROGRAMMA CAMPIONATO RAGAZZI PER DOMENICA 14 c.m. Saline — Aurora a S. Bortolo alle ore 16; Pirano — Stella R. a S. Lucia alle ore 16; Isola — Monte a Isola alle ore 16. AL C.C. FIUME LA COPPA "VOCE DEL POPOLO,. Valčić vince meritatamente la III. edizione del Giro deU'Istria In primo luogo è doveroso rilevare il valore dèlia manifestazione, che è la maggiore del genere in Jugoslavia e che, nel grappo dei 38 corridori partiti, comprendeva anche le squadre di tNiš e Vojvodina. Seguo che l’interesse per il giro è stato granile e sentito in tutti gli ambienti ciclistici del nostro Paese. ■Partito in sordina da Pola, il Giro accendeva battaglia nella salita di Leme dove transitava primo il polese V al eie seguito Ida Smerciar!, Ma tossi,. B raja a e Fattur. Verso 'Pa-renao, maL gruppetto dii testa si avevano parecchi tentativi di fuga, in specie promossi da Isié e Miklavčič. Fin qui nulla di nuovo, e molti ciclisti appaiati nella classifica generale. Fra la II tappa, la Parenizo-CapodIstria di lem. 67 che militava radicalmente le posizioni di comando. Miklavčič e Visintin foravano a 300 metri dall’abitato. Ma i due valenti ciclisti del Proleter di Capo-di'ti!a riuscivano, con un velocissimo inseguimento, a raggiungere il plotone prima di Vitsin ad a. Molte forature nella discesa di Porta Portom e strappo finale di Jeletié nella salita di Buie (li passaggio premio della montagna), dopo che Miklavčič inseguiva e raggiungeva i primi »I ieri. Poderoso allungo di V.aléié che. piantava in asso tritti a 12km dall’arrivo e passava primo con I’ll” sul fiumano Jeletié. Tèrzo era Kalo-pas quarto Mirko Miklavčič ohe così passava al terzo posto in classifica (generale. Ma la sfortuna si accaniva sui capodiislriami nella Capodistria Fiume di km. 94. Visintin forava e riusciva ugna i mente a tìallacci ami. ai migliori dopo 10 km. poi foravano Miklavčič e Zucca nonché i fiumani Smereian, Zambelli e Fat-tntr e i poilesi Isié e Matossi. Valčić è primo a Crnikal seguito dia Match i e Jc’ètié. DopoiEipeille forra \ a ir ir e cosi scappano Jeletié e Brajan trascinandosi dietro nove corridori. Ieseguono {ariosi Vaitele, Ma-tossi, Visintin e Miklavčič che però negli ultimi chilometri perdono ulteriormente terreno. A Fiume pri- mo Kalopas di Novi Sad, la maglia gialla a Jeletié, e prima in classifica la squadra di Finirne. L’ultima tappa, con semitapipa ad Ansia, si decide niella salita di S. Blena, dura e dal fondo stradale in pessimo «tato. Valčić se ne va via solo, piantando in asso Bogovič e Jeletié. Fora Valčić e fora anche Jeletié e jreggin ancora .succedi' ai rapuli ist ri ani con tre forature di Miklav-čič e rottura della, bicieletta, una di Visintin e Bagri. Giunge tutto solo Valete con 3’25” di vantaggio su Zambelli e Jeletié. Nel pomeriggio, la semitappa Airsia-Poila di km. 36 non registra nulla di nuovo all’infuiori di una foratura di Miklavčič. Volata lunga e vittoria ili Smereian per un soffio su Valčić, che però è primo idi tappa. Fatta la succinta cronaca degli episodi più salienti, rimane da parlare dei migliori e delle squadre. 11 polese Valéié ha nettamente meritato il successo perché è stato il ciclista più forte. Il polese è brillato particolarmente in salita, dove ha sbaragliato gli avversari, vincendo con un largo margine di punti anche il premio della montagna. Nessuno più di Valéié meritava quindi il successo e la folla dei poleisi (10..000) l’ha lungamente e calorosamente festeggiato. Al secondo posto è il fiumano Jeletié, che ha fatto quanto era nelle sue forze per icontrastare il passo a Valéié, E’ un ragazzo ohe va molto bene in salita eid è pure (buon passista. Tra gli altri, helle le prestazioni di Miklavčič, Smereian, Fattur, Zambelli, Krstić, Brajan, Zucca, Je-nej, Zainoskar. Molto , troppo sfortunati i capo-distriani che però non hanno, tolto Miklavčič, troppa dimestichezza con le. salite. La squadra di Fiume si è rivelata la più completa ed ha bene funzionato .come igiooo d’assieme, vincendo la coppa «La Voce del Popolo». Valéié si è aggiudicato la coppa posta in palio dall’Unione ciclistica della Croazia. Buona l’organizzazione del Giro, specie nella jmigozona del TLT. NOTE IN MARGINE AL GIRO D'ITALIA Alla fine di ogni importante competizione sportiva, a qualsiasi ramo dello sport appartenga, è uso fare commenti e chiudere il bilancio. Non abbiamo velleità polemica alcuna in merito alle tante critiche di fine Giro apparse su quasi tutti i più importanti giornali sportivi europei, limitandoci ad esprimere alcune opinioni come parte non interessata, sia dal punto di vista agonistico che da quello commerciale, owerossia industriale. Certi sportivi hanno storto la bocca sulle considerazioni pubblicate nell,l’ultimo numera del nostro giornale, semplicemente perchè abbiamo affermato che il Giro non ha sodidisfatto le aspettative degli sportivi in genere. La stessa cosa ribadiamo oggi, a Giro ormai archiviato, memori delle deludenti e noiose tappe che hanno richiesto addirittura un seivero intervento degli organizzatori, 1 quali hanno dovuto richiamare tutti i grassi calibri del ciclismo internazionale oltreché agli impegni morali, anche agili obblighi contrattuali, valutati a decine e decine di milioni di lire. Com’era da prevedere, anche il 36. Giro di, Italia, malgrado raggiungesse quasi i 4.000 ikim., si è risolto nel breve spazio di dieci km di salita dello Stelvio e nei susseguenti 22 km di discesa. Proprio per questo non lo possiamo definire entusiasmante sia dal punto di vista tecnico che da quello agonistico. lUn’altro neo, dal lato tecnico il più grave, è stato quello della composizione delle «quadre. Senza voler togliere nulla a Coppi, del quale è fuori discussione la netta superiorità, dobbiamo sottolineare la sua posizione di privilegio nei confronti dell’unico ciclista, che, per il momento, può lottare con lui ad armi pari, Koblet, il quale é stato posto in condizioni di inferiorità sin dall’inizio per le ormai ancinote questioni di contrastanti interessi industriali, ohe hanno portato al ritiro di Kühler e (,raaf. Koblet, tante anni addietro Van Steenbergen, ha praticamente dovuto lottare solo contro la podero- sa squadra della Bianchi. E se da questa impari lotta è uscito sconfitto, non è certo per demerito suo. Possiamo affermare anzi che l unico interesse per i nove decimi del Giro è stato tenuto desto dalle gesta del noto campione svizzero, stella idi prima grandezza e protagonista principale, assieme a Coppi, del Gito. Appunto per questa soluzione di forza, d’altronde uguale a quella dell’edizione precedente, il Girò ha perduto molto dal suo lato agonistico, per ila qual cosa spetterà agli organizzatori delle prossime edizioni distribuire più organicamente le numerose tappe e non includere la più gravosa e massacrante all penultimo posto. Dei campioni principali non aiceor-re più parlare, perché troppo note sono le loro gesta nelle tappe decisive. Un plauso a parte merita il vecchio Bartali, il quale è sempre una delle stelle, dii prima grandezza del ciclismo italiano. Chi ha sorpre-so è stato, invece, il coraggioso De Saniti, che si è battuto da pari a pari cou campioni molto più noti e quotati, dii' lui, uscendone a testa alta, dopo aver dimostrato di non saper faTe solo in pianura, ma di essere un degno rivale dei maggiori pure in salita. .Nell’elogio di De Santi è doveroso includere anche il giovane Contemo, vincitore della maglia bian. ca e netto dominatore della sua categoria!. QUARNERO — SEBENICO 1-1 Oltre 4 mila persone hanno assistito all’incontro tra la squadra fiumana e il Sebenico terzo classificato. Sebbene il Quarnero abbia premuto per circa 70 minuli, la gara si è conclusa con la divisióne della posta. Nel primo tempo l’attacco dei locali ha sciupato parecchie occasioni favorevoli per realizzare. Il putito quarnerino é stato segnato grazie ad un’amtorete del terzino Iljadié. La ripresa è stata piuttosto scialba. Gli ospiti hanno conseguito il pareggio al 43’ eon Djurié. JUGOSLAVIJA — GALLES 5-2 Il portiere gallese impegnato in una pericolosa azione sotto la porta del giovane centravanti Milutinovič ISOLA - SLAVIJA 4-1 (l-O) CLASSIFICA GENERALE 1. Valéié Nevio (Scoglio Olivi 'di Pola) in ore 10 12’26”; 2. Jeletié (Fiume) in ore 10 14’21”; 3. Jenej (Vojvodina) ore 10 26’42”; 4. Smerci an (Fiume) ore 10 29’38”; 5, Krstić (Zara) ore 10 30'42”; 6. Zanoskar ore 10 30’47”; 7. Fattur (Fiume); 8. Miklavčič (Proleter) ; 9. Brajan (Fiume), 10. Kailopas (Vojvodina), 18. Zucca, 22. Daigri. CLASSIFICA A SQUADRE 1. Fiume (Jeletié, Smereian e Fat. tur) ore 3L16’09”. 2. jiPoìla ( Valete, Ma tossi, Isié ore 31.3314”. 3. Vojvodina; 4. I. Maggio, (Zara); 5. Proleter; 6. Železničar di Niš. PREMIO DELLA MONTAGNA 1. Valéié (Pofo) puniti 29; 2. Jele-tiQ (Fiume) plinti 15; 3. Mattasi (Pola) punti 11 ; 4. Boigovié (Zagabria); 5« Ka lopa- : 6. Sincri ■! a o (Fiume); Miklavčič (Proleter). « Campionato regionale di bashet AURORA - PRIMORJE 40-40 AURORA: Olivieri cap. (14, Agostini (2), Simeoni (9), Steffè (5), Porro (5), Luglio (2), Riccobon ( )4, Giassetti (4), Giollo, Sandrin, Nobile. PRIMORJE: Peselli cap. (1), Friz-zattl (2), Žnideršič (2), Bosco I (18), Boscij U (4), Brezigar, To-pan (4), Poropat (9), Balich. ARBITRO: Jaksetich di Capodistria. L’inclemenza del tempo non ha permesso alle due squadre che si sono incontrate sul campo di Capodistria, di sviluppare quel gioco essenzialmente tecnico che avrebbe loro permesso di imporsi. Il Primorje ha giocato con la precisa e sicura volontà di piegare i locali, e ci sarebbe riuscito se non avesse imperniato il gioco soltanto su un uomo, Bosco, e se avesse tenuto 'in campo una maggior disciplina di squadra. D’altra parte l’Aurora ha giocato male, forse a causa della giornata di crisi in cui sono, incappati quasi tutti gli uomini dell’attacco, ohe giocavano a chi sbaglia di più. L’unico a salvarsi, Olivieri, che, nei mcimenti cruciali, ha saputo sollevare le sorti della partita, mentre Simeoni, specialmente nel secondo tempo, ha saputo contenere quasi sempre l’estro di Bosco, l’avversar rio maggiormente pericoloso. La partita è stata frazionata da un susseguirsi da falli personali.e tecnici, giustamente rivelati dall’arbitro, così che quasi tutte le azioni Si concludevano con i tiri liberi Ma le alternative del punteggio hanno tenuto incerto l’esito della partita sino a quasi gli ultimi minuti ; fino a quando cioè l’Aurora ripartiva decisamente in vantaggio e, controllando la foga degli avversari si aggiudicava la partita. PIRANO ISOLA 1713 Nonostante l’esiguo (numero dei ca-nestri, la partita è risultata accesa e iiniiliattut'ir.Ninia.' Sfo^funamenlte te avverse condizioni atmosferiche, pioggia prima e durante. li’imcontro, hanno inciso sull bel gioco e sulla tecnica. Dopo un inizio bruciante degli isolani, il Pirano rimontava gradualmente e la lotta continuava accesa sino alla fine. Ottimi dell’Isola, Parma e idei Tirano, Kuhar e iVenturinii. Preciso ed oaula to l’arbitraggio. CAMPIONATO RAGAZZI ISOLA - SALINE 3-0 ISOLA : Vittori, Depase, Derossi, Detrassi I, Va9cotto I, Degrassi II, Bologna, Zaro, Marchesati, Bacci, Vasi-otto II. SALINE : Giraldi,, Giacomin, Giur-gevié, Ddheraardi, Giraldi II, Angen-tin, Pailéié, Vatla, Bartole, Gertbaz, Vigini. ARBITRO : Mazzucaito. Domenica il Saline si e battuto con i 1 cuore in igola.. La .compravano i tre calci d’angolo ohe, per la troppa foga idei suoi attaccanti, non hanno fruttato almeno il goal della bandiera. Parte di sciatto il Saline e si porta «ubito in area avversaria. Al 3’, fruisce di una .punizione dall limite che però Argentin sciupa malamente. Passato questo brutto momento, gli ospiti si lauciauo all attaieeo e, dupo aver sciupato parecchie azioni, pervengono .alla prima segnatura di Marchesati .che, ricevuta la palla da Un compagno, dribla due avversari e batte il bravo Giraldi. Nella ripresa, i padroni di casa si portano subito alla ricerca del pareggio, ma le loro azioni si arrestano sui piedi idei difensori isolani ehe, chiusi nella loro metà campo, hanno ateso ohe lo slancio degli avversari andasse calando, il oliò è avvenuto quando con un lungo rimando nella difesa, Vascotto II, fuggito lungo la linea di hordo e arrivato al limite dell’area del Salirne, ha fatto. (partire un bel tiro deviato da Giraldi in calcio d’angolo. Sul susseguente tiro della bandierina Vascot-lo devia in rete. Da questo momento la partita è praticamente risolta perchè l’Isola torna ad essere quella dèi primo tempo, tanto che, due miranti più tardi segna nuovamente con March esan. SLAVIJA: Lenarčič, Zabukovec,Mu- čibab'.ć, Ilič, Miler, Rejc, Veselinovič, Hočevar, Miloradić, Čurčić, Pantelié. ISOLA: Muscolin, Giani, Dclisc, Gruber, Pugliese, Zaro, Ulcigrai, Benvenuti, Depase II, Pugliese, Degrassi. Arbitro : Cravagna. La partila di domenica sembrava iniziata sotto cattivi auspici: l’Isola dominava si in campo, ma non riusciva a penetrare attraverso le maglie della difesa degli ospiti. Tutti i tiri indirizzati a rete finivano fuori c. venivano biocoati da Lenarčič, e sia Depase che Benvenuti come Degrassi sciupavano delle occasioni d’oro. La superiorità degli isolani era stata concretizzata nel primo tempo da una sola rete, segnata verso la mezz’ora da Depase. Tutto faceva presagire una ripetizione della partita di Jesenice, quand’ecco che a scuotere gli isolani è venuta la rete del pareggio degli espiti, segnata, al 6’ della ripresa, dal centroavanti Curčić. Il gioco, che prima .appariva slegato e privo del mordente necessario, cambiava totalmente e i padroni di casa, dopo opportuni cambiamenti di ruoli, passavano gradatamente a costruire ed a realizzare, vincendo meritatamente Lincoln tro. Artefici del successo : Zaro e Pugliese che hanno sgobbato come muli, intessendo azioni a getto continua. D’altronde anche gli altri non hanno sfigurato. Unico neo nella squadra, una papera di Delise nella ripresa, che ha costato il punto della bandiera per lo Slavija. Bisogna riconoscere che pure gli» ospiti non hanno sfigurato per nulla. Squadra che gioca forte, la Slavija ha impegnato abbastanza duramente gli isolani. Un portiere che ha un ottimo colpo d’occhio ed è pronto nei riflessi, un centromediano scattante con un ottimo colpo di testa, Curčić poi, il centroavanti, è insidioso quanto mai e Pugliese aveva il. suo da fare per tamponarlo bene. I terzini sono pure buoni. Hanno mancato invece i mediani laterali”' ai quali và affibbiata la responsabilità della sconfitta subita. Veniamo alla cronaca. Gli isolani si portano all’attacco e al 4’ Depase manda a lato di .poco. S.i ha poi un periodo di gioco alterno, piut- Campionato calcistico della Slovenia Korotan e Kladivar vittoriosi nei due gironi Con l’effelutazione delle partite di domenica scarsa ambedue i gironi del campionato calcistico della Slovenia sono terminati. Nell girone occidentale è risultato vincente il Korotan di Kranz che, sebbene a pari punti con l’Isola, trovandosi a .quota 19, ha iun migliore quoziente reti avendone segnate 53 e subite 17, nel mentre l’Isola ha al suo attivo 44 goal e al passivo 16. Nel girone orientale il Kladivar di Celje, sure lassando la Drava nell’ultima giornata dì gare con una valanga di 14 reti, si è aggiudicata il primato del girone. tosto spezzettato. Al 10’, Lenarčič, con una pronta uscita, toglie la palla dai piedi di Depase. Segue un periodo di infruttuosi attacchi isolani. Al 19’, Lenanrčič devia in extremis in angolo un tiro radente il palo, sferrato da Zaro. Depase. a due metri, falla una rete sicura. Poi Lenarčič salva sui piedi di Pugliese. Ed ecco che Depase, al 28’, segna la prima rete. Su questo striminzito vantaggio si chiude la prima fase di gioco. Nella ripresa, inizialmente due occasioni perdute dagli isolani, poi, su un’azione di contropiedè e susseguente fallo di Delise, čurčić previene Museolin e segna la rete del pareggio. Reagiscono rabbiosamente gli isolani, e Zaro al 15’ ristabilisce le distanze, segnando su calcio diretto. Sino al 30’ nulla di notevole. A questo momento Degrassi segna una bellissima rete, che sorprende la difesa avversaria. Galvanizzati, gli isolani premono continuamente nell’area della Slavija, i cui difensori respingono a malapena. A volte una ventina di giocatori si trovano nell’area degli ospiti. Siano al 35’. Delise viene incaricato di un calcio di punizione, palla a mezz’altezza e zampata al volo di Degrassi che realizza cosi un altro goal spettacoloso. t Sul 4 — 1 si è chiuso l’incontro. / SA INATTESO RISULTATO A ISTAMBUL TURCHIA - JUGOSLAVIA 2-2 (0-11 JUGOSLA VIA : Stojanovič, Stankovič, Crnkovič, iSpajic, Horvat, Bo-iŠkoiv, iRajikov, Mitič, Milutiinovrić, Vuka«, Zebec. TURCHIA : Sukri, Rizvam, Basri, Mustaifa, Ali Isham, Rotbert, Fikret, Melimele! Ali, Garibiis, Burhan, Ismeil. In »poco più 'di itre settimane, Ja rappresentativa di calcio Jugoslava ha disputato la ibelllez-za di quattro impegnativi incontri in tern azionali, affrontando 'nell’ordine : Grecia, Belgio, Galles c, venerdì scorso, la Tow-chia, reduce dalla vittoria riportata contro la Svizzera, a Istanbul. I^rogramma intenso come si vede, addirittura esagerato, a nostro pare-re, giaiedhè ci sembra si abbia voluto pretendere un po’ itroippo da giocatori impegnati in un finale quanto mai elettrizzante di campionato, nel-Fultlima domenica idei quale la rappresentativa nazionale si è vista menomare due giocatori, Čajkovski e Be ara, pilastri quasi insostituibili o-pratutto il fatto che il territorio che unisce le isole etniche, il territorio fra Monfaileone e Trieste, fra Trieste e Maggia, fra Maggia e Capodistria, eee. uom é italiano e che la cessione all’ll alia di un qualsiasi corridoio sino alle città che ad essa venissero assegnate, significherebbe un serio sacrificio da parte della Jugoslavia, un sacrificio che dovrebbe essere adeguatamente compensato. Lo stesso corridoio da Monfalcone a Trieste è il maggior sacrificio che si possa compiere in quel settore. Oltre a questo sacrificio non ci si potrebbe chiedere altre parti della costa abitate da elemento etnico sloveno, per esempio Servola e iZaule. Perciò questo corridoio, quello da Monfalcone a Trieste, dovrebbe compensare rassegnazione. alla Jugoslavia di altre parti della costa, quindi anche di quella idove vivono italiani. «Lo «tesso atteggiamento rispetto a! principio etnico, l’Italia assume anche nei confronti di quello economico. Là dove torna a suo vantaggio lo accetta, là dove non toma a isuo favore Io respìnge. Le isole etniche italiane debbono essere reciprocamente collegate, poiché ciò è necessario per ragioni economiche. A Roma però mom si pensa affatto che anche il retroterra sloveno deve essere collegato con le città e «he la Slovenia e ila Jugoslavia settentriona-le devono essere collegate col mare. Debbono pertanto consentire a noi di pensarci, e molto anche, poiché ne abbiamo il dovere. Anche da questo punto di vista, è assolutamente necessario che il problema della fascia costiera in zona A venga posto diversamente, dal come lo pone il governo italiano. In una parola, l’accordo è possibile unicamente: se vi è «uffieente buoi] senso in entrambe le parti. «Domani in Italia si svolgono lé elezioni. Molte volte abbiamo sentito che in conseguenza della campagna elettorale è diffidile discutere ili un problema così delicato. Ci interessa sapere se sarà veramente più facile discuterne dopo le elezioni. Per noi è sempre uigualmaente facile e ugualmente difficile. Le nostre richieste e le nostre proposte sono sempre FespressioiU' di una serena e seria valutazione idei nostri diritti e di tutte le circostanze che debbono essere prese .in oomsideraiznone. Siamo perciò quindi sempre disposti a trattare su una base raggimnevole.» Direttore re.ipon.iabite CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistrìa Pubblicazione autorizzata