Associazione annua Corone 10. Stati dell' Unione postale Corone 12. Semestre in proporzione. Pagamenti antecipati. I manoscritti non si restituiscono. Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. „E6IDA" Giornale coiiiiucrciale, i uri ust risilo, agricolo e politico. Volere è potere. Lessona Non sbigottir, ch'io vincerò In pritova. Dante Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo : Avvisi commerciali in III pag. cent. 10, in IV pag. cent. 8. Comunicati in III pag. cent. 20. Avvisi collettivi 4 cent, la parola. Tassa minima cent. 20. Un numero separato cent. 20. Pro Saline Per cura della solerte Associazione di Commercianti ed Industriali si è costituito un comitato, composto dai signori Ing. Calogiorgio, Nazario Demori, Avv. Stefano Derin e Bortolo Sardotsch, per studiare la questione delle saline'. Di comune accordo fu spedito al Ministero delle finanze di Vienna il sotto riportato memoriale, del quale una copia fu consegnata alla presidenza del locale Consorzio Saline ed una al locale ispettorato superiore di finanza. All' I. li. Ministero delle Finanze in Vienna Da qualche tempo si dibatte nel nostro paese la questione — ardua e importante - - che riflette al miglior modo di esercitare l'industria salifera, sia nell'interesse dello Stato, che ne ha il monopolio, sia a maggior vantaggio dei cittadini, che ne sono proprietari. L' i. r. Amministrazione di finanza, già da tempo diede le prime avvisaglie coli' accennare alla necessità di una riforma radicale, da introdursi nell'organizzazione dei produttori di sale — antiquata, mal rispondente ai bisogni collettivi e insuscettibile di ogni progresso —, come pure nella tecnica dell'esercizio industriale, pur essa antiquata, antieconomica e contraria ad una buona ed abbondante produzione. Il consorzio delle Saline, dapprima renitente ad ogni idea di innovazione, tini col piegarsi dinanzi alla manifesta bontà dei progetti governativi e dichiarò da ultimo che non sarebbe stato aiieno dall'attuare — seppur gradatamente - le volute riforme a condizione che lo Stato ne avesse antecipato i mezzi necessari, corrispondenti in valore all'intero capitale rappresentato dai fondi saliferi. Fu questo lo scoglio sul quale s'infransero i seducenti disegni, sorti al fine di l'innovellare e rinvigorire 1' antica industria paesana, pur mantenendone il possesso. L'Amministrazione di finanza dichiarò in modo reciso che denari 11011 ne dava e lasciò intendere, in mezzo a vaghi accenni di soppressione delle saline, che pur vi era 1111 altro modo per risolvere l'intricato problema, purché i proprietari lo avessero voluto. — Non lo manifestò però subito officialmente alla Rappresentanza legale del Consorzio il che sarebbe stato forse più opportuno — ma intavolò invece trattative di vendita coi singoli proprietari, dimostrando così, cei fatti, quale fosse il mezzo adombrato — ultima ratio — che doveva risolvere il quesito ed operare il trapasso- -proprietà e di esercizio dell'antichissima industria nelle mani dello Stato. Alle diffide degli organi di finanza non tutti i proprietàri risposerò in egual modo; alcuni anzi 11011 risposero affatto, e mentre i primi firmarono impegnative di vendita a condizioni più 0 meno favorevoli, i secondi dichiararono non essere disposti di assumere impegnative di vendita a lunga scadenza e a condizioni che sembravano poco vantaggiose. La loro fu giudicata da taluno, tenacia soverchia e quasi caparbietà e non mancarono le accuse contro i pochi che volevano imporsi ai più e guastavano un affare che sembrava bene avviato. - Il fatto si è che il loro punto di vista 11011 fu apprezzato dai più per quanto poteva valere, e clic l'Amministrazione di finanza sembrò intuire il significato di quelle ripulse, e non vi insistette più che tanto. Parve cioè a quei pochi che l'alienazione delle saline alle condizioni proposte dall'Erario fosse un cattivo affare per loro, e per il paese economicamente rovinoso; perchè il capitale reluito in misura 11011 corrispondente al reddito effettivo e ridotto in minime parti, dovevasi considerare perduto per l'interesse generale e perchè gli utili dell'industria finora divisi colla parte più povera della popolazione, coli' esercizio di Stato andavano pure in gran parte perduti, dovendosi prevedere che il tornaconto avrebbe spinto 1' Erario ad impiegare forze operaie, nella forma più economica possibile. — Questi, a tacer di altri di minor conto, i criteri che indussero pochi proprietari di fondi saliferi a negare le impegnative di vendita allo Stato, nella convinzione che ogni sforzo si dovesse fare —- anche dai singoli, — prima di agevolare col proprio contegno un atto, ritenuto contrario oltre che ai propri anche agi' interessi generali del paese. I sottoscritti — che sono tra i pochi renitenti — non hanno alcuna difficoltà di manifestare a codesto Eccelso Dicastero con tutta schiettezza il loro modo di giudicare la questione e le loro intenzioni ed anzi la credono cosa utile, perchè Esso possa apprezzare convenientemente tutti i lati del vasto problema è devenire a quella conclusione, che sarà Certo ispirata, non soltanto dal giusto desiderio di recar vantaggio alle fi-1 . jjzo dello Stato, ma da doverosi riguardi anche agl'interessi di un paese, pòvero d'industrie e privo di incoraggianti soccorsi. Essi 11011 disperano ancora della possibilità di risollevare le sorti (li questa industria paesana purché dai competenti fattori dello Stato possa-attendersi quel ragionevole appoggio, senza il quale vana certo tornerebbe ogni loro òpera. Ed è con questa legittima aspettativa che osano invocare la benevola condiscendenza dell'Eccelso Ministero di finanza, affinché con qualche probabilità di riuscita, possano essere intraprese le pratiche preliminari per l'attuazione del loro progetto. Ecco di che si tratta. Sorto dall'organizzazione della minoranza fra i consortisti, si costituì un Comitato col proposito di avvisare ai mezzi al line di conseguire per vie diverse da quelle seguite dall'Amministrazione di finanza, gli stessi intenti. E' programma di quel Comitato di promuovere la formazione di un Consorzio industriale, il quale assuma 1' esercizio di tutte le nostre saline, adottando gradualmente quelle riforme tecniche già esposte dai delegati dell' attuale Consorzio delle saline nella conferenza che fu tenuta nel marzo 1(.)04 alla i. r. Direzione di finanza in Trieste, e, che dagli organi tecnici dello Stato, in particolare dal Sig. Ispettose delle saline ing. Trogler, furono trovati corrispondenti in massima allo scopo e conformi alle vedute dell'Amministrazione di finanza. Senza alterare le basi fondamentali dell' attuale sistema di produzione, si provvederebbe ad un raggruppamento più razionale delle tabelle salifere (cavedini) scegliendo all' uopo le posizioni più Indicate per purezza e densità d'acqua, libera circolazione d'aria e facilità di trasporti. Si otterrebbe così la possibilità d' 1111 maggiore e migliore prodotto, congiunta ad economia di spesa, (ili argini, le piccole case di abitazione e di deposito ora innumerevoli e ingombranti, andrebbero man mano sparendo e riducendosi allo stretto necessario, con aumento della superficie salifera e con risparmio nelle spese di manutenzione, di esercizio e di sorveglianza da parte degli organi dello Stato. Non pretendono i sottoscritti risolvere con semplici formule, problemi ; che sono assai complessi e congiunti a non lievi difficoltà di vària natura, I ma credono fermamente che un gran passo innanzi sarebbe fatto e che per ora anche la semplice riorganizzazione, sulla base di un moderno Consorzio industriale, o di una società anonima per ažioni, segnerebbe un progresso, non ideale ma di fatto, in quanto l'unità amministrativa, i'impiego razionale di forze ora in parte sprecate e l'utilizzazione dei fondi secondo i bisogni, non mancherebbero di apportare benefici risultati nel campo della produzione e quindi dell' utile che se ne ricava. Le riforme tecniche, più su accennale, diverrebbero poi 1111 corollario, a cui, neanche volendolo, potrebbe sottrarsi la nuova organizzazione, perchè impostole dal suo stesso interesse. Questa la prospettiva a cui andrebbe incontro il nuovo Consorzio, nè, affermandola, credono ingannarsi i sottoscritti. Ma è d'uopo riflèttere che per quanto liete possano essere le previsioni, l'industria essendo soggetta al monopolio dello Stato, l'ingerenza di questo, anche nelle pratiche preliminari, si presenta come una assoluta necessità. E' inutile il dissimularlo. A nulla servirebbero gli sforzi dei sottoscritti se lo Stato in qualche forma non li assecondasse. Occorre ai sottoscritti possedere una esplicita dichiarazione dei competenti fattori di finanza, per poter operare con fondamento e probabilità di riuscita ed allettare colla garanzia di un reddito assicurato, l'impiego dei capitali, necessari all' impresa. E' per ciò che, concludendo, essi si permettono, nel proprio e nel generale interesse, di rivolgersi a codesto Eccelso dicastero colla preghiera che voglia compiacersi di far loro pervenire una cortese risposta ai seguenti quesiti : Se cioè 1' i. r. Amministrazione di finanza sarebbe disposta: I. di appoggiare in massima il progetto dei sottoscritti riflettente la costituzione di un Consorzio industriale o di una Società anonima per azioni, che assumesse 1' esercizio di tutte le saline eli Capodistria : li A GUERRA DI GRADISCA (Pagine di storia patria del XVII secolo) (Continuazione ; vedi supplemento al N.ro 36) Le spie venete riferirono al capitano che il Zara, allontanandosi, avea lasciato detto a' suoi di non aprire a chicchessia fino al ritorno di lui. Ma al Tiepolo, eh' era, allora capitano di Raspo, premendo assicurarsi il possesso di Raczize, nel dubbio che l'infedele castellano lo volesse serbare per gli Arciducali, ricorse ad un ingegnoso stratagemma, che incontrò il plauso degli altri uffiziali. Due leggieri, che aveano tenuto al sacro fonte un bambino dell'anzidetto Zara, si presentano al fossato del castello e chiedono di entrare. Il sole volge al tramonto e i due cavalieri, bianchi di polvere dal capo alle piante, sembrano molto stanchi. — Chi va là? — urla la scolta. — Due compari del castellano. — Che volete? — Entrare. — Non si può. — Perchè? .... — Così è 1' ordine. — Apriteci per 1' amor di Dio : siamo stanchi morti : non domandiamo che un po' di riposo.... — Venite, su.... E si cala il ponte. I due lo montano ed entrati nel vano del portone, si fermano ad attaccar discorso con le sentinelle. — Dunque, che cosa diavolo significa tutto codesto mistero? Non siamo noi forse amici e compagni d'armi? GÌ' interrogati danno segni di profonda maraviglia. — Come, non sapete niente? — No, in verità: dite, dite.... — Ieri furono qui gli Arciducali: un vero nugolo: venti bandiere: 11011 so quante cornette: abbruciarono quasi mezzo il castello.... Il padrone è scappato con loro.... — Oh! oh!'.... — .... e ci ha raccomandato di non aprire a nessuno... Ah, maledetti ! All' armi ! all' armi ! ') ') E qui, affinchè non si dica che io int ento la storia o che la tratto alla stregua del Marco Visconti e compagnia, riporto come sta e giace quel brano della relazione di Bernardo Tiepolo concernente appunto la presa su descritta. «Portatami la sua fuga (di Domiziano Zara) la mattina una hora avanti il giorno, onde subito volevo montare a cavallo per vedere di tenir in fede quel Castello, ma fui avvertito che non sarta stratagemma, et cosi con il Consiglio de Capitani mandai doi Leggieri suoi compadri per veder d' esser introdotto sul ponte, et in questo mentre le fossimo alle spalle vinti Corsi, acciò occupassero et tenessero il detto Castello, et così fu ottimamente fatto il servitio, se ben li due primi ebbero grandissima difficoltà in restar introdotti, perchè quelli di dentro dicevano tenir ordine dal detto Dominano di non aprir ad alcuno sino al suo ritorno, ma questi, mostrando d esser stanchi di cavalcare et di voler ricevere un po' di riposo, fu calato il ponte sopra si rattennero gran pezzo informandosi con li paesani la causa della sua partita; et in questo mentre sopragionti li Corsi il castello restò nelle nostre mani.» — Vedi fonte citata nella prefazione, pag. 111. Depositate alla BANCA POPOLARE CAPODISTRIANA al piccolo risparmio •i ed avrete il 4°io. (Vedi operazioni della Banca in IV pagina). La Banca popolare Capodistriana assume operazioni di cambio e compravendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. anche in forma rateale. (Vedi operazioni della Banca in IV pagina). Raccomandazione ! Dovete fare un regalo? impiegate il denaro in questo modo. II. di cedere eventualmente ai promotori del nuovo Consorzio, oppure a quest' ultimo, le impegnative di vendita già rilasciate a lunga scadenza dalla maggior parte dei proprietari di saline ; III. di assicurare al nuovo Consorzio 1' esercizio industriale per un periodo di almeno cinquanta anni, con una limitazione di produzione del sale non inferiore ai centomila quintali, da pagarsi dall' Erario al prezzo attuale, quale prezzo minimo. Vorrà compiacersi codest' Eccelso Ministero di far pervenire la risposta a questo scritto, per tutti gli interessati, al firmato Bortolo Sardotsch, negoziante in Capodistria, e presidente del Comitato promotore. Capodistria 10 gennaio 1905 Non vogliamo rispondere a quanto ebbe a dire sul nostro conto ,,La Terra; d'Istria" nel suo ultimo numero; nè ci sentiamo di dover dar Ixida a tutte le insolenze del corrispondente capodistriano della medesima. Quando della critica, serena delle cose .si passa al turpiloquio, non si. deve pretendere rispetto e considerazione : quando si tenta di gettare nel fango una buona istituzione per puro spirito d' invidia o per odiosità partigiana, ni diventa libellisti : quando s' innalzano i degenerati, è naturali' che si vuol condividere le loro azioni: quando finalmente si. cambia partito, come banderuola mossa, dal vento, si è anime .vendute e bastarde. In merito alla proposta Rizzi, Polesini e Consorti fatta alla Camera di Vienna contro i vini artificiali, riceviamo da un nostro abbonato degli appunti, che pubblicheremo per mancanza di tempo nel prossimo numero. li NOTE AGRARIE In campagna. L'ultima volta, parlando de 6 ulivi, ò promesso di ritornare su l'argomento ; e, sfido io, non potevo proprio farne a meno, con quel poco che ne avevo detto. Senonchè eccomi nuovamente nell' imbarazzo : Quel certo amico, e ne sa di parecchio, avevo detto la scorsa domenica, (per quest'oggi invece mi si proibisce di ripetere la frase) dovea favorirmi dei semplici dati su la coltura della pianta in parola; ma eccoteto consegnarmi uno studio bello e fatto su la colti vazione, in un grosso podere del capodistriano. E le cifre e gli appunti sono tanto vasti e così ben condotti, che ne scapitano assai le mie povere considerazioni, fatte in precedenza, e che m' ero prefisso di compiere alla buona. E non parlo adunque delle nostre miserie in questo ramo, certo che l'anonimo studioso 11011 vorrà tener nascosto, nel prossimo numero, il ricco frutto delle sue interessanti osservazioni al lettore di queste pagine, * * Spigolando ne i giornali agricoli del regno, ò appreso del notevole aumento della coltura dell' olivo nel suo complesso. Questa rapida diffusione della pianta sacra a Minerva si è accentuata particolarmente nelle Provincie di Lecce, Salerno, Potenza, e in tutta quasi l'Italia centrale e meridionale. E 11011 crediamo forse che una produzione superiore alla nostra abbia indotto quegli agricoltori a dedicarsi maggiormente all'antica coltura. Anzi appresi dai numerosi specchietti che mi fu dato di osservare, che i prodotti, nella generalità, non sono troppo lusinghieri. A cento piante in pieno frutto, viene assegnato un prodotto che oscilla da cento a duecento kg. d'olio. Un chilogrammo e mezzo per pianta, all 'incirca, e non è molto. 11110 dato cori'ftggiQ invece alcune prove di potatura e concimazione specialmente, che diedero i migliori risultati. E, riguardo quest' ultima, più che lo stallatico è riuscito vantaggioso il sovescio di favetta, concimata riccamente con perfosfato e cenere. Ed il prodotto che se ne ebbe fu davvero sorprendente, Ecco una cosa questa che si potrebbe addogare con facilità da noi, nelle possessioni più vaste ; una prova almeno 11011 starebbe male. E alla chiusa di una infinità di osservazioni e consigli di competenti del regno, tutti, ad una voce, vanno d'accordo in due cose : Concimare innanzi a tutto e potare razionalmente, iu modo che si abbiano a formare buoni rami e che la chioma abbia sempre uno sviluppo proporzionato alla potenzialità delle radici. Soltanto così, affermano, si potranno ottuuej'o dei risultati soddisfacenti nella coltivazione dell' ulivo, ed è così che si disperderà la credenti radicata nei più, che la pianta dopo uit' annata d} pieno prodotto, debba restare per un anno o più improduttiva. G-. Indicazioni mensili. Febbraio. In codesto mese i lavori dell'orto all'aria libera incominciano ad acquistare una certa importanza, e richiedono tutta l'attività e solerzia dell'ortolano. Si fanno le necessarie vangature e concimazioni in quei riparti che pei primi sono destinati a ricevere le seminagioni ed i trapianti. Affinchè il dissodamelo abbia luogo senza interruzione è necessario, nei luoghi molti freddi, coprire alla sera con foglie 0 strame quei tratti di terreno che devono essere dissodati, acciò il gelo, coli'indurire il terreno, non faccia sospendere il lavoro intrapreso. Qualora 11011 siasi convenientemente provveduto alla livellazione del suolo, allo scopo delle acque, agli emendamenti indispensabili e simili, è necessario affrettarsi acciò i lavori sieno fatti entro i primi giorni del mese, per 11011 andare incontro a molti inconvenienti, con perdita di tempo e danno delle coltivazioni. La pulitura delle vasche, delle cisterne, dei canali e simili, 1' ammucchiamento delle materie estratte per ridurle, mediante appositi anialga-menti ed addizioni di letame, in terricci adatti per le diverse coltivazioni, tanto riguardo agli adacquamenti, quanto nell' aumento della massa dei terricci, i quali non sono mai troppi nella coltivazione degli orti. Nel mese di febbraio si devono esaurire la maggior parte dei prodotti che vennero conservati nelle cantine od ammucchiati nell' orto, perchè, coli'aumentare del calore dell' atmosfera molti rientrano in vegetazione e perdono in bontà e valore; in questo mese verranno perciò consumati i cardi, i sedani, le cicorie selvatiche imbiancate, dette barbe di cappuccino, le rape eco, ; prima però, se già non si fece, si debbono scegliere fra queste le piante meglio conformate e che premontano più dh stinti i caratteri della loro specie, per essere piantate in piena terra come portaspilli, Gli spinace! conservati mediante coperture di foglie, possono ancora somministrare eccellenti prodotti. Per avere una 11011 interotta continuazione di quest' ottima verdura se ne fanno UU9YP sunjinagiqni in aiuole ben e-sposte, i cui prodotti si raccoglieranno nei seguenti mesi. Mentre l'orto somministra ancora hi febbraio degli ottimi porri conservati, deve l'ortolano pensare al modo di procurarsi della buona semente trapiantandone in luogo separato, ed usare loro in seguito le necessarie cure, perchè la semente possa giungere a perfetta maturanza, Verso la fine di questo mese si possono seminare } primi porri per 1' estate, scegliendo a tal uopo un' a-iuola bene esposta, sovra la quale si sparge la semente che si copre superficialmente cop sabbia fina o terriccio ; ciò fatto si batte leggermente col piatto della vanga o col battisuolo, la terra dell' aiuola per far ben aderire il seme al terreno. Sulle coste 0 nelle aiuole appoggiate ai muri esposti a mezzogiorno ed in quei luoghi meglio esposti dell' orto, si seminano lattughe, ravanelli precoci, prezzemolo, spinaci, sedani, cerfoglio riccio e bulboso, ecc., le quali seminagioni vogliono essere riparate durante la notte con stuoie 0 coperte di paglia, per impedire che i tardi geli 0 le brine danneggino le pianticiirè in sul loro nascere. Si pianteranno pure sulle coste 0 contro i muri od altri ripari le lattughe e le romane. Tranne freddi eccezionali, verso la fine del mese possonsi fare piantagioni d'aglio e cipolletta, seminagioni di borrace, cicoria selvatica, crescione, cipolla comune, lattughe primaverili, estive e d'autunno, romane, porri, rape, ecc. Nelle località meno fredde e nei tratti meglio esposti dell' orto semi-neransi ancora i piselli niichanx e principe Alberto, le- fave, le carote d'Olanda e i cavoli primaticci; si pianteranno le patate primaticcie, le quali somministreranno eccellenti tuberi in sul principio d'estate ; nonché cavoli di York se 11011 sono più a temere forti freddi ed il terreno è fresco. Si trapiantano in cassoni o sotto campane le lattughe, le melanzane o petonciani, le cicorie, i pomodori seminati nel mese di gennaio ; i meloni ed i eetriuoli sufficientemente sviluppati vengono ingranditi di vaso o posti, a convenevole distanza fra loro, in piena terra su letto caldo, in cassoni 0 sotto campane ove daranno i primi frutti in fine di aprile 0 maggio. Si mettano pure in eassoni su letto caldo le fragole coltivate in vaso, e per anticipare la fruttificazione di quelle piante in piena terra, si coprano le aiuole con cassoni le cui pareti vengono rivestite di letame e le invetriate coperte, alla sera, con copertoni di paglia o foglie. I letti caldi disoccupati ed il cui calore é passato sano disfatti, il letamo utilizzato a far concimi o mischiato con altro fresco e sostituiti con altri su cui si semineranno cavolfiori, sedani primaticci; pomodori, cicoria riccia d'Italia ed a forzare, scarola, lattuga primaverile, romane, ecc., cardi York e di Milano tardivi, peperoni, ecc., da trapiantarsi più tardi. Ravanelli, Questo brusco voltafaccia fu provocato dall'irruzione improvvisa di venti Córsi indiavolati, i quali trovato il ponte abbassato, dopo breve combattimento corpo a corpo con le guardie, non ancora riavutesi dalla sorpresa, ridussero all' obbedienza i ribelli e rimisero al posto d' onore, in alto, fra i merli della torre principale, 1' abbattuto vessillo di San Marco. Domiziano Zara, che, in seguito, d'ordine del Senato, perdette i beni e la cittadinanza veneta, rese più compiuto il suo tradimento, passando al nemico. Tre giorni dopo, ignaro di tutto, egli comparve sotto Raczize con cento cavalli, ognuno dei quali recava in groppa un fantaccino. Ributtato dall'intrepido valore dei Córsi, volse a Dragucchio e n' ebbe in risposta cannonate. Disperando, ormai, dell'efficacia delle sue armi, risolvette di usare un altro mezzo meno micidiale ma, in dati casi, più persuasivo: indirizzò, cioè, a quei forti paesani una specie di proclama, in cui, facendo appello al loro core di patriotti, li invitava a ritornare sotto l'Impero. I Dragucchiani, fedeli al leone di San Marco, replicarono puntando le bombarde verso il campo nemico. Fallite le minacce, andate a vuoto le blandizie, Domiziano Zara, incapponitosi nella settomissione di Dragucchio, ricorse alle insidie, al tradimento : una notte, mentre Bernardo Tiepolo misurava meditabondo le mura di Pinguente, gli ferì l'orecchio un rumore distinto di archibugiate in direzione di Dragucchio. Preoccupato per la sorte di quella piazza, mandò fuori quaranta Corsi ed altrettanti soldati delle cernede, in ricognizione : 1' ex castellano, d'intesa con qualche Guida della borgata, al lume incerto delle stelle, avea aperto una breccia nel sito più riposto della cinta. Ma i borghigiani, destati a tempo dalle grida delle sentinelle, erano balzati in armi e aveano respinto l'assalto. Dopo quello smacco il nipote del vescovo, irritatissimo, sfogò il suo malumore sugli innocenti raccolti del Pinguentino ; e andava predicando che voleva rubare le campane delle chiese per fondere cannoni. Affermai più innanzi che 1' avvento al potere del generale Marco Loredan avea infuso coraggio in tutti: anche gli Slavi veneti confinanti con l'arciducale fortezza di Lupoglavo, ritornati ai loro tuguri, ripresero i lavori dei campi, negletti causa i moti di guerra. Il rustico- e primitivo aratro cominciava appena a squarciare il seno alla madre terra, che l'opera pacifica e proficua dell' agricoltura venne tosto turbata da un branco di Uscocclii, i quali, sbucati dal covo sunnominato, predarono gli animali, legarono come salami i lavoratori, spogliandoli sin della camicia. L'intervento armato del capitano Scipione Verzi a nulla approdò : sicché quest' ultimo si limitò ad incendiare Villa Semich e un delizioso palazzo di Zuanne Ciscovich, signore del Castello. (Continua) "Via- Tenente 11 ' 11; s'V v TUTTE LE SERE CONC giovedì, domenica e feste inieswedie GRAN sostenuto dall9 orchestra militare IMPERIALE E REGIO FANTI 97 BIRRA DREHER Prima qualità "se VI^I FINISSIMI MOSCATO E REFOSCO DOLCI TUTTI I GIORNI PRANZI dalle ore 12 alle 2 a soldi 50. Lunedì: Zuppa di Riso, Manzo con verdura, Formaggio, '/4 di Vino o Birra, 2 Pani. Martedì: Tagliatelle in Brodo, Arrosto di Vitello, Insalata, 1 , Vino o Birra, 2 Pani. Mercoledì: Spaghetti al sugo, Spezzatini di vitello, Salame, '/4 di Vino o Birra, 2 Pani Giovedì : Paternostri in Brodo, Manzo brasato con patate, Formaggio, '/4 Vino o Birra, 2 Pani. Venerdì : Pasta e fagiuoli, Baccalà con polenta, Dolcc, '/< Vino o Birra, 1 Pane. 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La Banca popolare Capodistriana eseguisce LA VERIFICA di ogni specie di titoli, tanto nelle passate che nelle future estrazioni, conteggiando ai propri associati (verifica annuale) sino 50 pezzi soldi 5 al pezzo. Il di più soldi 3 al pezzo. S non associati pagano 10 soldi il titolo. Pagamenti antecipati. carota corta precoce, cerfoglio, spinaci, fagiuoli flageolet, nero del Belgio, ecc., da mangiarsi in erba, ecc. che non vogliono essere traslocati; in vasi su letto caldo cetruoli e meloni che verranno più tardi piantati ad aria libera. »Si forzeranno nuove sparagiaie o zampe di asparagi, che, scelte nelle piantagioni di 2 o 3 anni, vengono legate ad una ad una e poste nei cassoni su letto caldo le une alle altre vicino in numero di 70 a 80 per invetriata; si rinnoverà, tutto od in parte il letame posto attorno nlle pareti dei cassoni e quello posto nelle fosse riscaldanti della, sparagiaia, per mantenere alle aiuole il necessario calore. Si proseguirà inoltre la coltura del fungo formando nuove letti e facendo nuove seminagioni. I lavori di pulizia, la preparazione degli utensili, il riordinamento delle sementi, sono cose attorno alle quali l'ortolano deve applicarsi nelle giornate in cui non sono possibili altri lavori, affinchè, al giungere dei lavori più importanti, abbia tutti gli utensili necessari alle varie coltivazioni in buono stato, in modo che nessuno lavoro rimanga interrotto per imprevidenza. DA UNA DOMENICA ALL'ALTRA Ammirevoli sensi. Nel nostro ultimo numero abbiam fatto cenno di un ballo indetto, per i 4 m. c., da un comitato di operai. S'appella «ballo operaio» e larga.copia d'inviti venne, opportunamente, diramata. Se ce ne occupiamo più diffusamente, ciò dipende dallo scopo, al quale va devoluto l'introito della festa. Riportiamo pertanto testualmente una circolare, ch'ebbimo occasione di leggere, firmata dal suddetto Comitato : «Il ricavato netto di questo ballo verrà versato ad un povero operaio, da più mesi ammalato e nell'impossibilità di mantenere la sua numerosa famiglia». Non ci sembra per nulla necessario esprimere la nostra speranza di una buona riuscita ; alla voce, eh' esce da cuore gentile, ad una simile manifestazione di sentimento sì altamente umanitario, chi, plaudente, non darà ascolto ? Qual si sia il risultato finale, noi ci sentiamo veramente inorgogliti al veder pulsare nel petto al nostro lavoratore, sì nobilmente un cuore. Educatelo, o lavoratori, educatelo sempre a tali sensi di fratellanza ed umanità : a voi — su tal via — viene spontanea e sincera l'ammirazione generale. iniziare i lavori necessari all'adattamento dei locali. Egli è ben vero che gravi cure e non indifferenti questioni s'impongono allo studio dei nostri «patres»; non ci sembra però troppa esigenza la nostra se ci permetteremo di chieder loro se non sarebbe ormai tempo di occuparsi pur anco di questo argomento, non meno interessante per la generalità, di tanti altri. Siamo certi che il nostro patrio consiglio, cui tanto a cuore stanno gli interessi materiali del paese, vorrà in breve tradurre in atto quella suaccennata deliberazione, conscio del fatto, che i bisogni morali vanno curati almeno al pari degli altri. Una esortazione. Ancor nel dicembre 1903, e più precisamente allorquando si discuteva il conto preventivo del nostro comune prò 1904, venne dalla patria rappresentanza deliberata l'istituzione di un civico asilo per l'infanzia, a pagamento ; i fondi necessari alla copertura delle spese prime vennero pur allora approvati ; il luogo, stabilito. La Giunta provinciale rimetteva al nostro Municipio, or sono parecchi mesi, l'importo di corone 700, da impiegarsi a quello scopo. La- cosa però sembra attendere tempi più propizi. Abbiamo voluto prendere delle informazioni in proposito, e ci risultò che, in seguito ad esauriente studio della questione dà parte di egregia persona, che, dopo aver slanciata l'idea, ci mise tutto l'interessamento affine di vederla compita — e quanto merito ne abbia lo dicano le mamme tutte, tanto desiderose di una buona e razionai cura de' loro bambini, quando non possano attendervi da sole — tutto sarebbe pronto. Tutto? Una sol cosa, a vero dire, ci manca :. Telefono ! Tanto se ne parlò, l'anno decorso, tanto se ne discusse e sulla opportunità, da parte dei privati, e sulle modalità, da parte della amministrazione delle poste. E furono per trattazióni lunghe, e furonvi studi del pari lunghi e profondi, sì che la cosa sembrava giunta a maturità, ed era pervenuta tino a noi la quasi piena assicurazione che anche la nostra città godrebbe, già negli ultimi mesi dell' anno passato, tale beneficio del progresso. Ci mancava però la convinzione, che per certe questioni non nuoce un po' di scetticismo. E infatti! Chi ne parla più Ora? Se dobbiam prestar fede ad una interessante notizia, portata alcuni giorni fa dal «Piccolo» — e non abbiamo proprio alcun motivo per dubitarne— sembra che l'amministrazione delle poste altro ricerchi e curi che non l'interesse del publico; e se a Trieste, all'interessamento generale per migliorie nel servizio, si risponde con innovazioni in adversus e diminuzione d'impiegati, non ci doveva parere poi tanto meraviglioso che la sullodata amniinisirazione differisca a ' tempi migliori l'impianto della nostra congiunzione telefonica, non vedendovi — per la cassa dello stato -— un vantaggio troppo grande. Ad altri concetti però dovrebbero, a parer nostro, inspirarsi quei certi signori di lassù, prendendo l'esempio da altri paesi, dove per l'istituto della posta soffiano aure ben migliori e dove si tien più conto del continuo progresso del movimento generale. In noi, pertanto, il desiderio di veder appagata questa nostra pur modesta aspirazione, trovi conforto nella speranza di poter forse, entro il giro di alquanti anni, chiamarla un fatto compiuto. Già il tempo è veloce, e la pazienza una virtù. Nuptialia. L'amico nostro Giuseppe Cobol dà oggi a Trieste la mano di sposo alla gentil signorina Mina Rota. Alla copia i nostri più sinceri auguri di felicità. Pro Lega Nazionale. Ci viene all'orecchio che qualche cosa si progetta di fare in favore della nostra Lega Nazionale. Di piti non ne sappiamo, nè quando nè come. Se il nostro consiglio vai pur qualche cosa, ci azzardiamo di dirne due parole in proposito, nulla di più. Abbiamo troppa fiducia in quanti s'adoperano in tal occasiane per intrattenerci più a lungo. In questi ultimi anni, quanto si è raccolto di denaro, lo si deve tutto alle questue, mascherate o no, - che furono allestite gli ultimi giorni di carnevale. Ed i quattrini, se non molti, non mancarono mai, a dar un po di soddisfazione a quei bravi giovani, che seppero, con abnegazione encomiabile veramente, darsi tutt' a-nima allo scopo patriottico. Ma ora di questue, a nostro avviso, la popolazione ne à abbastanza, e fin troppo ne à il solito comitato d'azione. Lasciamo, pei- quest' anno, trascorrere Cor. Cor. il carnevale, e quando i lavori di riattamento del nostro teatro saranno compiuti, e 11011 ci vorrà proprio tanto, inaugureremo l'edificio con un ballo a favoro del nobile scopo. Lo spirito patriottico della popolazione capodistriana, ed in parte anche la novità dell' ambiente, non mancheranno senza dubbio a far riuscire la festa della Lega degna dei nostri migliori ricordi. Il tradizionale hallo dei giovani della Riunione Familiare Capodistriana avrà luogo addì 12 corr. ad ore 9 poni, nella Sala della Società Filarmonica, gentilmente concessa. A mezzanotte sarà servita la cena dalla «Trattoria Sartori» al prezzo di Cor. 2 per persona. Elenco dei Signori che in ricorrenza dei Natale e Capo d'anno elargirono in surrogazione delle visite di auguri le offerte sottospecificate a beneficio del Lirico Spedale. Ospedale Civico Lorenzo Cav. Schiavi Giàcomo Dr. Perco Can. Giorgio Pitacco Can. Carlo Mecchia Can. Giacomo Bonifacio Idalia Sandrin Benedetto Lonzar Paolo Pizzarello Cassa Comunale Giovanni Cav. Genzo e Cons. Maria Luigia n. de Favento Domenico Vallon Adolfo Seli a ffen li auer-Neys Pietro Dr. de Madonizza e fa-m. Simeone Vascotti Giovanni Prof. Bisiac Elisa Ved. Merkel Giacomo Can. Apollonio Alfredo nob. de Czermack Prof. Francesco Majer Famiglia Conti Totto Elio Longo Famiglia Giorgio de Favento Giuseppe Martissa e Consorte Adolfo Schlechter Can. Francesco Franza Pietro Debellich Margherita Rodatti Leonardo Venuti Giuseppe Plazzer Sandrin Giuseppe Mamolo Pietro Giovanna Ved. Vogel Avv. Dr. Pietro Longo Avv. Dr. Stefano Derin Avv. Dr. Felice Bennati Famiglia de Belli Famiglia Avv. Gallo prof. Odilo Schaffenhauer Caffè della Loggia Antonio Almerigogna Matteo Cristofic Francesco Poli Francesco Decarli Riccardo de Maiti Giuseppe Cobol Dott. Michele Depanglier fu G Dr. Luigi Longo Nazario De Mori Bortolo de Baseggio fu Gior. Giov. Martissa-Carbonaio Prof. Giov. Larcher Andrea Bianchi 4 4 4 5 5 5 2 10 4 5 10 15 2 10 20 2 2 4 10 2 o 2 5 5 4 10 2 2 5 2 2 6 5 5 10 10 5 Cor. 4 » 5 4 2 » 10 » 5 » 10 » 5 4 » 4 4 4 1 Caffè Minerva Della Santa & Tuli Antonio Deponte Orel & Vouch Cor. 10 2 » 4 Alessandro dott. Bratti Bortolo Deviach Giovanni Cav. Revekinte Francesco Prof. Maier Riccardo de Maiti Maria Ved. Cobol Carlo Can. Mecchia Giovanni Cav. Genzo e Cons. Maria Luigia n. de Favento Adolfo Schatfenhauer-Neys Pietro Dr. de Madonizza e tam. Michele Dr. Depangher fu G. Domenico Vallon Giacomo Dr. Perco Giorgio Can. Pitacco Elisa Ved. Merkel Elio Longo Famiglia Giorgio de Favento Giuseppe Martissa e Consorte Adolfo Schlechter Margherita Rodatti Leonardo Venutti Giuseppe Plazzer Giuseppe Sandrin Della Santa & Tuli Pietro Mamolo Giovanna Ved. Vogel Dr. Pietro Avv. Longo Bar. Ernesto de Weissenbach Ferdinando Orbanich e fam. Antonio Bullo e famiglia Avv. Dr. Stefano Derin Giov. Prof. Bisiacii Paolo Pizzarello Avv. Dott. Felice Bennati Giacomo Can. Bonifacio Fratelli Gravisi Barbabianca Francesco Decarli Idalia Sandrin Francesco Poli Gregorio ing. Calogiorgio Orel et Vouch Prof. Giovanni Larcher Ardrea Bianchi prof. Odilo Schaffehhauer Cor. 5 2 4 2 » 10 4 » 5 4 » 10 » 10 » 5 » 5 2 » 5 » 24 2 o » .J 2 5 5 2 » 2 » 5 » 5 » 2 2 4 » 10 » 5 3 » 5 » 5 » 5 » 5 » 5 4 2 » 5 » 4 » 4 4 » 4 1 » 5 Elenco dei P. T. Signori, che in ricorrenza del Natale e Capo d' anno elargirono, in surrogazione delle visite di augurio,1 le offerte sottospecificate a beneficio del Lirico Asilo di Carità 'per V Infanzia. Francesco Schegula Coiv 2 Biagio Cap. Cobol e tiglio » 5 Simeoni Vascotti » 2 Tomaso Dorigo » 5 Lorenzo Cav. Schiavi » 4 Nazario Delconte » 3 Statistica delle mortalità, delle nascite e dei matrimoni dal 15 al 31 gennaio 1905 I. Mortalità a) Uomini: Maier Andrea di Gius. a. t Griscti Giuseppe' a. 72 Favento Pompeo di Gius. g. 11) Zucca Filippo fu Aut. a. 77 li Donne : Vascon Domenica fu Ant. a, 79. Cociancich Maria fu Nat. a. 85. II. Nati e battezzati a) Maschi : Favento Pompeo di Gius. Lonzar Pietro di Giov. Rasmau Giov. di Nicolò Riccobon Umberto di Angelo Sestan Frane, di Gius. Lonzar Gius, di Frane. Riosa Giov. di Giov. b) Femmine : Trojer Bianca di Eugenio Vatovaz Maria di Giac. Lonzar Rosa di Frane. Minutti Natalia di Luigi III. Matrimoni Apollonio Giacomo con Candusio Rosa Ivaneich Giovanni con Novacco Maria COMUNICATO *) Jtfina %ota Giuseppe Cobol oggi sposi Trieste 5.2.05 Capodistria ") La Redazione si dichiara estranea tanto riguardo alia t'orma quanto al contenuto e non assume alcuna responsabilità fuori di quella voluta dalia legge. CO lt RISPONDENZE da Pirano Prornissio boni viri, cara Egida. est obligatio, ed ecccomi a te : Giovedì scorso ebbinio la quinta della «Norma». Dunque in piena stagione d'opera, per dio!! Però non a tesserne la critica, perchè credo sarebbe fuori di posto non avendo per ora a Pirano nè ambienti, nè elementi atti a darci uno spettacolo decoroso e decente. Infatti non giova illuderci : il cosidetto «Teatro Allegria» non è un teatro. Era una sala che bastava ai bisogni d'una società, ora, non più sala è meno che meno teatro da sodisfare all' esigenze della città. Considerando dunque tali peculiari circostanze e sempre relativamente giudicando, dirò che l'impresa Conti dispone d'un complesso d'artisti di screto, fatta qualche eccezione — come p. e. per la Signorina, che sostiene a disagio la parte d' Adalgisa, la quale signorina 11011 dovrebbe esporsi più al pubìlco. Il vestiario e la messa in scena lasciali 11011 poco a desiderare, invece l'orchestra fa benino. E che il publico piranese non le veda è non le senta queste mancanze è fuor di dubbio, ma ci va lo stesso ed è naturale, perché da otto anni 11011 sentiva più un opera, quella Norma specialmente, di cui ognuno sa ripetere almeno un'aria 0 il motivo d' uu coro____E poi dove mai passare la sera con questi uggiosi tempi V.. . * Opera di grande decoro sta sorgendo nella nostra città: Un vasto stabilimento di bagni puhlici con tutte le comodità richieste delle moderne esigenze. Il merito di tanta impresa va dato agli egregi Signori F.. Comisso ed A. Pavau, che ne ottennero la concessione del Comune. * * Abbiamo appreso con piacere sommo che il sig. S. Moso assunse la rappresentanza della Tipografìa Cobol & Priora di Capodistria. Considerato che la prefata eseguisce qualunque lavoro a prezzi modicissimi e da non temere quindi concorrenza alcuna, e che li eseguisce con quell' esattezza e celerità che tanto la distingue, 11011 dubitiamo clie la cittadinanza piranese approlitterà, trovandovi 1111 reale tornaconto, senza dire che ciò facendo, sosterrà un' industria istriana, che è di decoro alla provincia nostra. Da Dignano Domenica ebbe luogo la seduta di costituzione di questa biblioteca popolare circolante. A formare la Direzione vennero neminati : presidente 1' avv. dott. Domenico Sbisà, vicepresidente Carlo Vitturi, e direttori Rocco Bradamante, Nicolò Ferro, Guido Marchesi, Angelo Vernier e Domenico de Lavagna. TIPOGRAFIA CAPODISTRIA S' eseguisce qualunque lavoro, $ia comune, che di lusso con la rqassima e^attejja e celerità. - - CAPODISTRIA Petrolio dolio raffinato f. 4 al vaso PETR< )L10 SALON f. 4.40 al vaso. -- te si fi i fiammiferi della LEGA NAZIONALE" Nuova Società Citi di Navigazione a Vapore fra CAPODISTRIA-TRIESTE Col giorno 1 Febbraio 1905 lino a nuovo avviso i piroscafi sociali seguiranno (tempo permettendo) nelle gite giornaliere il seguente orario nei giorni feriali : Da Capodistria per Trieste I corsa ore (>.30 ant., II corsa ore 7.30 aut., Ili corsa post.) ore 9 aut., IV corsa ore 1.15 poni., V corsa (post.) ore 4 pom. Nei giorni festivi : I corsa ore 6.30 aut., II corsa ore 7.30 ant., Ili corsa post.) ore 9 aut., IV corsa ore 1.15 poni., V corsa (post.; ore 5 pom. Da Trieste per Capodistria Nei giorni feriali : I corsa ore 7.45 ant., II corsa ore 10.30 aut.. Ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 2.30 pom., V corsa ore 5.30 pom. Nei giorni festivi : I corsa ore 7.45 ant., II corsa ore 10.30 ant., Ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 2.30 poin., V corsa ore fi.30 pom. Prezzi di passaggio : I posto cent. 40 — II posto cent. 20 indistintamente. Ragazzi fino ai 10 anni pagano la metà. Acccttazioni e nolo delle merci da convenirsi col capitano. — Il punto d' approdo a Capodistria è il l'orto, a Trieste la Riva della Sanità. Facilitazioni doganali accordate col decreto dell'I. R. Direzione di Finanza dd. Trieste 28 marzo 1902 N. 11277. Capodistria, 25 Gennaio 1905. LA DIREZIONE La Banca Consorzio registrato a garanzia limitata Fa le seguenti operazioni : I. Accorda prestiti verso cambiale con garanzia di almeno due firme, per un termine 11011 inferiore ad ino e non superiore a sei mesi, al 6°/, P'ù V4.% Per spese di provvigione. Previo avviso di otto giorni dalla loro scadenza, le cambiali potranno venir rinnovate, qualora venga restituito un quinto della somma 0 quella frazione minore che, in ogni singolo caso, fu dalla Direzione se di sua spettanza, altrimenti dal Consiglio di Amministrazione eccezionalmente accordata. II. Sconta cambiali, con almeno due firme, a scadenza 11011 superiore a sei mesi al 6 % più V4°/0 per spe di provvigione. III. Apre conti correnti garantiti con mallevami di due 0 più firme solventi, per la durata massima di due anni al 6% più V4V0 Per spese di provvigione. IV. Investe denari in effetti di sicurezza pupillare ed in ipoteche di sicurezza prammaticale a condizioni da stabilirsi. V. Dà prestiti a debitoriale, verso rimborso in rate mensili per la durata fino a cinque anni, con garanzia di almeno due firme al 6% più 74Yi annuo per spese di provvigione. VI. Assume amministrazioni per conto di terzi a condizioni da stabilirsi. VII. Fa il servizio di cassa per conto di terzi a condizioni da stabilirsi. Vili. Assume incassi e pagamenti >er conto di Società cooperative di iroduzione, di consumo e di ditte protocollate a condizioni tla stabilirsi. IX. Riceve valori in custodia e provvede per l'incasso dei medesimi, verso una provvigione di '/„ °/0 sino a orone mille e 1 "/,„, sopra corone mille, per il termine massimo di sei mesi. X. Accorda sovvenzioni verso pegni di valori pubblici, non oltre i 4/& del loro valore di Borsa, al 6 % e-sente di spese di provvigione. XI. Assume operazioni «li cambio e compravendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. ecc., anche in forma rateale. XII. Riceve somme di denaro: A. in bancogiro per qualunque importo, non prelevando però piti di 500 corone al giorno, a vista al 2 3/40/0. B. In <0111 o correlile 1. per qualunque importo prelevabile verso preavviso di tre giorni al 3 %. 2. per qualunque importo, a tre mesi fisso, prelevabile verso preavviso di quindici giorni al 3747o- 3. per qualunque importo, a sei mesi fìsso, prelevabile verso preavviso di ventiun giorni al 3 7S70- 4. per qualunque importo, a un anno fìsso, prelevabile verso preavviso di un »mese al 3 s/4Vo- C. al piccolo risparmio rilascia ad ogni singola ditta non più di 1111 libretto, per versamenti mensili non superiori a Corone 50 ad eccezione del primo versamento che viene accettato per qualunque importo. 11 piccolo risparmio 11011 potrà essere mai superiore all'importo massimo di Corone 1000. Rimborsi si effettueranno con preavviso di cinque giorni al I>. in deposito prestiti ipotecari per qualunque importo, a sei anui fisso, (Vedi progetto votato dal Consiglio di Amministrazione addi 5 Decembre 1903) al 4 Tutte le condizioni indicate sono valevoli fino a nuovo avviso. Ogni domanda evasa di sovvenzione o mutuo sarà valevole entro i primi quindici giorni da quello dell' accettazione da parte della Direzione 0 del Consiglio. Capodistria, 1 maggio 1904. LA DIREZIONE Carlo Priora, redattore responsabile Capodistria, Tip. Cobol & Priora. f" GIOÌ/AMI DI VlflGEflZO LAURO SARTORIA t>A UOMO Piazza Cavana N. 203 - TRIESTE - Piazza Cavana N. 203 VESTITI IN GENERE Negozio manifatture con grande Scelta di qualunque genere in lana delle più recenti novità e delle principali fabbriche Nazionali, In-glesi e Francesi VENDITA al DETTAGLIO SPECIALITÀ Peruvien, croise. musolin, toskin, cu■ stori, tiiffl, cheviot impermeabile ecc. Qualità perfetissime Colori inalterabili UNIFORMI per la Spettabile Società del LLOYD AUSTRIACO I. R. Marina da guerra I. R. Impiegati dello Stato nonché ((tialunquesiasi Uniforme con Deposito berrette d'uniformi nonché civili Giov. Bellemo Sellaio e Verniciatore Via S. Margherita CAPODISTRIA Via S. 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