UREDNIŠTVO in UPRAVA Čedad - Via B. De Rubeis 20 Tel. (0432) 71190 Poštni predal Čedad štev. 92 Casella postale Cividale n. 92 ČEDAD, 15.-31. maja 1979 Autorizz. Tribun, di Trieste n. 450 H Izdaja ZTT Tiskarna R. Liberale - Čedad Izhaja vsakih 15 dni Posamezna številka 300 lir NAROČNINA: Letna 5.000 lir Za inozemstvo: 6.000 lir Poštni tekoči račun za Italijo Založništvo tržaškega tiska Trst 11-5374 Odgovorni urednik: Izidor Predan Quindicinale Za SFRJ 120 ND - Ziro račun 50101-603-45361 » ADIT « DZS, 61000 Ljubljana. Gradišče 10/11 - Telefon 22 207 Sped. in abb. post II gr./70 Poštnina plačana v gotovini OGLASI: mm/st + IVA 14% trgovski 100, legalni 200 finančno-upravni 150, osmrtnice in zahvale 100, mali oglasi 50 beseda Glasujmo za progres in za naše pravice RISOLUZIONE DELLA SKGZ (Unione economico-culturale slovena) Časopisi, tudi tisti, ki se smatrajo za neodvisne, odkrijejo svoje karte, da pred vsakimi volitvami podprejo to ali drugo politično linijo. Del lokalnega tiska, ki je razširjen po naših dolinah, podpira predvsem KD in s podrejenimi stališči druge stranke «centra», tudi preko močne valorizacije njih osebnosti, ki so smatrani bolj reprezentativni. To pomeni, da se skrivajo za njimi vazni interesi, ki jih je treba braniti, interesi, ki jih razne vrste in osebnosti predstavljajo. Tudi Novi Matajur ima svojo vlogo, svoj program, ki se ga lahko strne v prepričljivo, odločno in nepretrgano zagotovitev za pozitivno funkcijo, ki jo mora imeti slovenska skupnost v Furlaniji, s potrditvijo pravice do življenja na svojem zgodovinskem ozemlju, da razvija svojo kulturo v popolni svobodi. V razpuščenem parlamentu se je bila pokazala možnost, da bi bile Slovencem končno priznane njih pravice in ta možnost se bo gotovo ponovila tudi v obnovljenem parlamentu. Na vsak način bo rešitev našega problema podrejena utrditvi tistih strank, ki so imele jasne pojme, ki so izdelale in podpirale specifične zakonske predloge za nas. Zavedni Slovenci se morajo torej čutiti obvezani, da podprejo te stranke in naj oddajo preferenčne glasove, naj propagirajo, da se uveljavijo slovenski kandidati, ali kandidati, ki so z večjim prepričanjem, odločno in nenehno delovali za globalno za- Ad ogni scadenza elettorale i giornali, anche quelli che vogliono sembrare indipendenti, scoprono le carte per sostenere questo o quello schieramento. Parte della stampa locale che ha diffusione nelle nostre zone sostiene soprattutto la DC e, in subordine, gli altri partiti di «centro», anche attraverso una imponente valorizzazione dei loro personaggi ritenuti più rappresentativi. Ciò significa che dietro a questi, stanno interessi importanti da difendere, interessi che que- ščito Slovencev in ki so nam bili najbližji. Nam se zdi, da je to edini vreden kriterij, s katerim sugeriramo glasovanje na bližnjih političnih in evropskih volitvah. Za bolj jasne izbire zaupamo zrelosti naših bralcev, ki znajo gotovo ločiti resnične od hinavskih prijateljev, ki se znajo organizirati za udeležbo pri volilnih pobudah in ki so zmožni dati dober nasvet negotovim. Na vsak način, naj bodo te volitve dokaz zrelosti naših ljudi in naj bo glas element potrditve volje, da se stvari spremenijo, izboljšajo, da bomo šli naprej, da prekoračimo tisto preteklost, ki bi nekateri hoteli, da bi se povrnila. gli schieramenti e quei personaggi rappresentano. Anche il Novi Matajur ha un suo ruolo, un suo programma, il quale può essere riassunto nella convinta, tenace e continua affermazione della funzione positiva che deve assumere la comunità slovena del Friuli, nell’affermazione del suo diritto a vivere nel suo territorio storico, a sviluppare la propria cultura in piena libertà. Nel disciolto parlamento si era mostrata la possibilità che gli Sloveni vedessero finalmente riconosciuti i propri diritti, e questa possibilità si ripresenterà di certo anche nel nuovo parlamento. Tuttavia la soluzione del problema sarà subordinata all’affermazione di quei partiti che hanno visto chiaro, che hanno elaborato e sostenuto specifiche proposte di legge per noi. Gli Sloveni coscienti debbono dunque sentirsi impegnati a sostenere questi partiti ed in essi, attraverso il voto di preferenza, operare perché si affermino, o direttamente gli sloveni, o i candidati che hanno operato con maggiore convinzione, determinazione e continuità per la tutela degli sloveni e che sono stati a noi più vicini. Ci sembra questo, l’unico criterio valido per suggerire un voto alle prossime elezioni politiche ed europee. Per una scelta più particolare, ci affidiamo alla maturità dei nostri lettori, che sanno distinguere certo i veri dai falsi amici, che sanno evitare dispersioni inutili di voti confusionari, che sanno eventualmente organizzarsi con la partecipazione ad iniziative e-lettorali e che sono in grado di dare un consiglio agli incerti. In ogni caso queste elezioni siano indice di maturità delle nostre popolazioni e il voto sia un elemento di affermazione della volontà di cambiare e di andare avanti, di superamento di un passato che qualcuno vorrebbe far sopravvivere. La dodicesima assemblea generale dell’Unione economico culturale slovena è coincisa con l’inaudita offensiva antislovena, soprattutto nella provincia di Udine ed a Trhste, il cui fine è quello di impedire che la comunità nazionale slovena nella sua interezza, da Tarvisio a Muggia, ed i suoi componenti, possano beneficiare, con l’approvazione di una legge di tutela globale, dei fondamentali diritti nazionali, in conformità con le norme della costituzione repubblicana e dei trattati internazionali, il che costituirebbe la condizione per la sopravvivenza della minoranza slovena in Italia e per la parità dei suoi diritti. Gli Sloveni e le forze democratiche della comunità italiana aspettavano una risposta adeguata agli attacchi di tipo nazionalista e per questa ragione l’assemblea ha assunto un caralLev ì più marcata-mente sloveno e democratico. La partecipazione manifestativa-mente massiccia ed il giudizio unitario sulla situazione politica emerso dall'assemblea, hanno confermato ancora una volta la volontà degli appartenenti alla minoranza slovena e dei rappresentanti di vari partiti ed organizzazioni di continuare la battaglia per l’affer- SLOVENSKI KANDIDATI ZA EVROPSKI IN ITALIJANSKI PARLAMENT Za evropski parlament: Prof. Paolo Petricig iz Špetra na listi PCI Prof. Jože Pirjevec iz Trsta na listi PSI Dr. Drago Štoka iz Trsta na listi Union Valdotaine Prof. Andrej Bratuž iz Gorice na listi Union Valdotaine (vsi v našem o-rožju). V okrožju Nord - Ovest: Marija Ferletič iz Gorice in v Centru Italije Zorko Harej (oba na listi Union Valdotaine). Za Senat: Senatorka Jelka Gerbec iz Trsta na listi PCI Prof. Andrej Bratuž iz Gorice na listi M. F. -SSk Prof. Zorko Harej in dr. Rafko Dolhar iz Trsta na listi M.F.-SSk Za italijanski parlament (poslansko zbornico): Gradimir Gradnik iz Kr-ntina in Marija Ferletič iz Gorice na listi M.F. - SSk Borut Spacal iz Gorice na listi PCI Miloš Budin iz Trsta na listi PCI Prof. Aljoša Volčič iz Trsta na listi PSI Antek Terčon, Aleš Lokar in Lojze Tul iz Trsta na listi M.F.-SSk. mazione dei diritti nazionali della comunità slovena, per isolare con efficace azione politica quelle forze che si oppongono ai nostri diritti e per contrastare il disegno di limitare la tutela al solo riconoscimento di alcuni diritti e su una parte soltanto del territorio nazionalmente misto. L’assemblea ha riaffermato con forze la volontà di costruire rapporti internazionali tali da garantire un clima più tollerante e civile anche per il futuro delle zone di confine. L’approvazione del documento riguardante i diritti della comunità nazionale slovena in Italia mette in luce, assieme ai preesistenti disegni di legge per la tutela globale, quali siano i diritti che secondo gli Sloveni e le forze democratiche in genere devono essere riconosciuti alla minoranza slovena. Il contenuto del documento con l’enumerazione dei diritti nazionali non va oltre il fine della minoranza slovena di sopravvivere e svilupparsi come comunità nazionale. Per questa ragione l’UECS si attende che il documento non sia approvato solo da una parte delle forze democratiche della regione, ma che sia accettato da tutte le forze democratiche come uno strumento di difesa per evitare che la comunità, attraverso provvedimenti incompleti o addirittura in assenza di essi continui ad assottigliarsi. La vasta risonanza avuta dall'assemblea e l’evidente favore con cui la stampa, specie nazionale, ha accolto le richieste della minoranza slovena, dimostrano che nell’o-pinione pubblica nazionale è già maturato da tempo il convincimento sulla necessità di provvedimenti di tutela a favore della minoranza slovena in Italia da accogliersi nel più breve tempo possibile. Le elezioni anticipate hanno dilazionato nel tempo la discussione e la soluzione dei problemi della comunità nazionale slovena. Grave danno sarebbe se il periodo preelettorale nelle zone nazionalmente miste portasse ad una spaccatura tra le forze politiche principali riguardo alla tutela della minoranza slovena. Per questa ragione l'assemblea ha rivolto un appello a tutte le forze democratiche perchè si pronuncino in qualsivoglia maniera a favore della comunità nazionale slovena. Tale favore può esprimersi attraverso vari gradi: dagli impegni diretti e concreti, che sarebbero i più graditi, agli impegni generic per i diritti della minoranza, fino all’im-pegno di astenersi durante la campagna elettorale da parole d’ordine antislovene per accapparrarsi i voti dei nazionalisti. La contrarietà comunque espressa verso i diritti degli Sloveni ostacolerebbe invece lo sviluppo di rapporti democratici nella società in generale. La comunità nazionale slovena ha già avanzato la richiesta affin- chè il parlamento approvi la legge di tutela entro quest’anno. Il suo contenuto tanto più corrisponderà alle attese, quanto più saranno forti nel nuovo parlamento i partiti democratici e le correnti più avanzate di alcuni partiti democratici. Per questa ragione l’UECS si adopererà, assieme a tutte le proprie componenti, per l’affermazione di quelle forze politiche, espressioni di forze minoritarie nel Friuli - Venezia Giulia e singole persone, che daranno la garanzia di essere in Parlamento fautori attivi dei nostri diritti o almeno di appoggiarci. Il nuovo parlamento europeo avvicinerà ancor di più i popoli e gli stati dell’Europa occidentale e rappresenta perciò un mezzo efficace di comprensione e di accordo tra i vari interessi nazionali. Ciò dovrebbe contribuire a convincere la gente della sempre maggiore interdipendenza esistente nel mondo di oggi. Una tale mentalità dovrà riflettersi anche nei rapporti con le minoranze e con i diritti in genere nei singoli stati. Razprava o manjšinah na videmski pokrajini V sredo, 11. aprila, je videmski pokrajinski odbor nadaljeval z razpravo o problematiki narodnostnih manjšin. Po posegu Pellizzonija (KPI), ki je govoril o furlanskem jeziku in kulturi in Durigona (PSDI), ki se je strinjal s stališčem svoje stranke na okrogli mizi v špetru, je spregovoril svetovalec KD Angeli. Demokristjanski svetovalec je bil mnenja, da se je v zadnjem času preveč govorilo o manjšinah in o kulturah v Furlaniji in se je le v nekaterih stališčih strinjal s strankarskim kolegom, Slovencem Chia-budinijem. Po mnenju Angelija, sta si problema furlanščine in slovenščine zelo podobna in v tem smislu je predlagal enaki rešitvi za obe problematiki; PSI in KPI sta takoj označila ta predlog kot nesprejemljiv. 18. aprila pa se je sestala pokrajinska komisija za vprašanja jezikovnih manjšin, kateri je pokrajinski svet poveril nalogo, da preuči vprašanje manjšin v videmski pokrajini. Razne politične skupine so namreč že predstavile svoje dokumente o tem vprašanju in medtem ko so stališča strank glede furlanščine in furlanske kulture precej podobna, glede zaščite Slovencev pa imajo stranke različne poglede. Predvsem KD in PSDI gledata na to problematiko zelo nazadnjaško, kot izhaja tudi iz resolucije, ki jo podpira tudi MSI, medtem ko je slovenski predstavnik KD Chiabudi-ni zavzel stvarnejše stališče. Različnost stališč strank ne kaže, da bo iz delovanja komisije izšel enoten dokument, zato je predstavnik KPI v pokrajinskem svetu Petricig predlagal, da bi dokument izdelali na osnovi znanega dokumenta, ki so ga podprle vse demokratične stranke v špetru 2. marca letos. Pomagajmo Crni gori Pošljite vašo denarno pomoč na naš tekoči račun: štev. 4415 pri Banca Cattolica di Cividale. Lahko izročite vaše prispevke tudi na naši re- dakciji. AIUTIAMO IL MONTENEGRO Gli aiuti in denaro potete inviare al nostro conto corrente n. 4415 presso la Banca Cattolica di Cividale, oppure direttamente presso la nostra redazione. Do sedaj so darovali: Hanno contribuito: Prejšnji znesek 625.000 Alessandro Zanini iz Špetra 50.000 Mario Osgnach iz Sv. Lenarta 20.000 Giuseppe Crainich iz Grmeka 10.000 Mario Dreszach iz Grmeka 10.000 Giuliano Chia'bai iz Srednjega 10.000 Ob nastopu slovenski folklornih skupin na Lesah so nabrali 79.605 Roberta Turini iz Vidma 5.000 Profesor iz Vidma 5.000 » » 5.000 Alberto Gentilini iz Čedada 10.000 Giuliano Tropina iz Špetra 10.000 B. e P. iz Trčmuna (Sovodnje) 40.000 Mizarstvo «PLANINA» - Joško Kukovac 100.000 Delavci mizarstva «PLANINE»: Secli Marino iz Mašer, Šekli Roberto iz Mašer, Trus- gnach Aldo iz Topolovega in Trinko Ivo iz Trčmuna 80.000 Zovo Gino - Videm 10.000 SKUPNO lir 1 069.605 Un voto cosciente per il progresso e per i nostri diritti Dichiarazioni elettorali al nostro giornale di alcuni candidati al Parlamento nazionale ed europeo Beneški Slovenci gostje koroških bratov Paolo Petricig consigliere provinciale PCI di Udine candidato al P. E. Abbiamo sempre pensato che nel disciolto Parlamento ci fossero forze capaci di affrontare la difficile situazione del paese e soprattutto per consentire la ricostruzione e la rinascita del Friuli e lo sviluppo della comunità slovena. Le situazioni, tuttavia, venivano ad essere ostacolate, impedite o rinviate dalla DC che da sola era alla guida del governo della Repubblica. Di tutti questi ritardi gli elettori sono certamente a conoscenza; proprio a causa di questi il PCI ha affermato che non bastano le buone leggi, se esse vengono sistematicamente messe da parte e se non c’è la volontà di applicarle. Perciò occorre che i partiti che hanno questa volontà di realizzare le leggi — fra cui il PCI — siano al governo. E’ una decisione che la DC ha respinto perchè solo il PCI può porre un limite al suo strapotere. Ora il PCI ripropone una politica di solidarietà nazionale, una unità sostanziale, che risponda agli interessi, alle esigenze della società, dei lavoratori, in tutte le componenti : giovani, donne, mondo produttivo e lavoro. A questo è interessata anche e soprattutto la Slavia friulana, che ha ragioni di vita nel progresso del Paese. La vallata del Friuli orientale ed il Friuli stesso hanno certo una vocazione europea; finora era di carattere negativo: l’emigrazione nei paesi europei più forti, il sistema militare nella regione, la collocazione geografica. La sicurezza sul confine, con la firma del trattato di Osimo, l’occasione del piano di sviluppo regionale, le leggi per la ricostruzione, l’università di Udine, i piani della CEE e la collaborazione con l’Est europeo, ecc., ci fanno pensare che il confine possa e soprattutto debba diventare una realtà più positiva, elemento di sviluppo. A questo le nostre popolazioni sono molto interessate, per poter finalmente programmare interventi per l’occupazione, la casa, il rientro degli emigranti. In questo senso le proposte per la cultura e l’istruzione slovena (senza imposizioni per nessuno) assumono un significato moderno, che è quello di attrezzare i giovani, ragazze, diplomati e laureati per le attività economiche e di ricerca, anche nell’università di Udine. Le preoccupazioni sorte dai ritardi della ricostruzione della riparazione dei paesi hanno reso la gente — giustamente — sfiduciata. Purtroppo la sfiducia non basta: è necessaria una riflessione e — evitando dispersioni e scelte elettorali inutili — decidersi a dare un voto per cambiare. On. Franco Castiglione deputato del PSI A giudizio del PSI occorre giungere al superamento del bi- polarismo DC - PCI che ha portato alla crisi di governo ed alle elezioni anticipate. Solo un rafforzamento elettorale dei socialisti potrà evitare dopo il 3 giugno il riprodursi di una situazione di ingovernabilità del paese, e consentire invece la costituzione di una maggioranza impegnata ad affrontare in termini nuovi e più incisivi i problemi del paese. Una affermazione socialista consentirebbe anche di affrontare e risolvere positivamente il problema dell’attuazione del trattato di Osimo e della tutela globale delle minoranze slovene presenti nelle provincie di Trieste, Gorizia e Udine, i cui diritti sono espressamente riconosciuti dalla nostra costituzione, ma sistematicamente ignorati dai precedenti governi DC. E’ impegno dei socialisti anche dare una risposta adeguata a tutti i problemi dì sviluppo dell’autonomia delle popolazioni friulane, con particolare riguardo alla tutela della loro lingua, della cultura e delle tradizioni. On. Arnaldo Baracetti deputato del PCI Oltre che per ragioni nazionali, un voto più forte di noi friulani a favore del PCI, una diminuzione dei voti alla DC si impongono anche per la ricostruzione ed il riscatto del Friuli. L’avanzata comunista del 20 giugno 1976 ha già permesso ai friulani di ottenere dal Parlamento una buona legge per la ri-costruzione e lo sviluppo del Friuli, la legge di riforma e di riduzione delle servitù militari, l’istituzione dell’Università di Udine. Ma la sola presenza della DC al governo del Paese e della giunta regionale, ha portato a sprechi e gravi ritardi nella ri-costruzione delle zone terremotate; a non ridurre abbastanza le servitù militari, il peso dei poligoni e delle esercitazioni militari ; ad avere un’Università friulana di contenuti e di elementi di programmazione e di riforma. I comunisti in questi mesi alla regione si sono impegnati per concentrare mezzi finanziari, imprese e lavoratori per la questione del Friuli: portare subito la gente terremotata fuori dalle baracche. L’avanzata comunista garantirà il completamento dell’opera di ricostruzione e di sviluppo del Friuli. Se in Parlamento non si è approvata la legge per la tutela globale degli Sloveni residenti nel Friuli-Venezia Giulia (compresi quelli della provincia di Udine) la responsabilità è della DC e del suo Governo che hanno preannunciato, ma sempre rinviato, ogni impegno legislativo concreto, dando così spazio alle manovre nazionalistiche antislovene in Friuli e a Trieste. Responsabilità ha anche il PSDI ed il PRI che nelle proprie liste ha inserito il capofila degli antisloveni friulani dott. Ciceri. Il PCI chiederà le leggi per il riconoscimento dei diritti degli sloveni di Udine e della regione e per la valorizzazione della lingua e della cultura friulana che fino ad oggi la DC — nei fatti — ha sabotato. Dr. Drago Štoka kandidat za E. P. na listi Union Valdotaine Povezava med vsemi etnifeno-je-zikovnimi skupnostmi, ki živijo v Italiji ter globalna zaščita slovenske narodne skupnosti v naši deželi: ta cilj je imela Slovenska skupnost vse skozi pred očmi, ko se je dogovarjala z Unione Valdotaine iz Aoste ter Furlanskim gibanjem za zavezništvo pri prihodnjih volitvah za italijanski in evropski parlament. Za evropske volitve se bo pod znakom Aostanskega leva zbralo nad 250.000 pripadnikov vseh zatiranih etnično-jezikovnih skupnosti v Italiji, in sicer pripadnikov okci-tanske manjšine, francoske, ladinske, furlanske manjšine, Slovenske skupnosti, Sardincev, Grkov, Albancev itd. na jugu Italije, in se bo torej prvič v zgodovini Italije zgodilo, da bodo vse manjšine dvignile svoj glas za obrambo svojih narodnostnih, kulturnih, jezikovnih, socialnih in ekonomskih pravic. To je izreden vlak, ki pelje vse manjšine v Italiji ter vse emigrante po Evropi v osrčje Evrope same. Od nas vseh bo odvisno, ali bo ta vlak srečno prispel do cilja ali pa ga bodo sovražniki narodnih manjšin in jezikovnih skupnosti iztirili, iz sovraštva in strahu pred izgubo svojih tradicionalnih glasov. Prav tako se je Slovenska skupnost, s temi cilji pred seboj, povezala za italijanske parlamentarne volitve s furlanskim gibanjem, to je z gibanjem, ki deluje med furlanskim ljudstvom, s katerim nas Slovence veže 100-Ietna zgodovina in prijateljstvo. Tako za evropske kot za parlamentarne volitve imamo realne možnosti izvoliti svojega zastopnika v Strasburg, oz. v rimski parlament. Prepričan sem, da ne bomo Slovenci v deželi Furlaniji-Julijslti krajini zamudili te izredne priložnosti. ČEDAD — Na vabilo Krščanske kulturne zveze v Celovcu ter Katoliškega prosvetnega društva v Šmihelu pri Pliberku so v soboto 5. maja odpotovali iz Benečije člani Benečanskega gledališča, pevskega zbora Rečan, duet Ke-ko in Ana ter Narodna klapa. V farni dvorani v Šmihelu je najprej zapel nekaj narodnih pesmi pevski zbor Rečan, nato pa so Narodna klapa ter duet Keko in Ana zaključili svoj program. Njihovo petje in muziko so prisotni nagradili s prisrčnimi aplavzi. Benečanske goste so koroški Slovenci počastili z veliko udeležbo. V dvorani, ki ni tako majhna, ni bilo prostora za vse. Med gosti je bil tudi jugoslovanski konzul iz Celovca Zupančič. Največje zanimanje je bilo za nastop Benečanskega gledališča, ki je zaključilo bene-čanski kulturni večer z dramo «Emigrant», ki jo je napisal Izidor Predan. Čeprav je drama napisana v benečanskem narečju, so jo koroški Slovenci dobro razumeli in pravijo, da je po vsebini in po tematiki tudi njihova drama. Zato so bili na koncu igralci nagrajeni z dolgim in iskrenim ploskanjem. Celoten program je presegel dve uri in ni nobenega RESOLUCIJA KPJ : utrudil, niti tistih ne, ki so morali stati pokonci in jih ni bilo mafo. Pred začetkom prireditve je s kratkim pozdravom zaželel dobrodošlico beneškim Slovencem predsednik Katoliškega prosvetnega društva iz Šmihela, nato pa je pozdravil prisotne Izidor Predan. V svojem nagovoru je med drugim dejal: «Prišli smo med vas, kot bratje k bratom, kot trpini k trpinom, da vidimo, kako delate in živite in da izpričamo med vami, ne samo našo življenjskost ampak tudi trdno voljo, da ohranimo jezik in kulturo naših očetov, da se razvijamo v tej kulturi, da ustvarjamo nove kulturne dobrine tudi za naš bodoči rod». Potem, ko je omenil, da je to prvo tovrstno gostovanje beneških Slovencev na Koroškem, je izrazil željo, da bi se s tem nastopom odprle vse možnosti za širše delovanje med beneško in koroško slovensko skupnostjo. Po večerji, ki se je zavlekla pozno v noč, so beneški gostje prenočili med zavednimi koroškimi družinami v Šmihelu in njegovi bližini. Globoka je njih prijaznost in gostoljubje. V nedeljo, 6. maja zjutraj je pevski zbor Rečan zapel nekaj nabožnih pesmi v farni Pobuda pokrajine za uresničenje Osimskega sporazuma Videmska pokrajina, ki je pred časom izrekla odobravanje za podpis Osimskega sporazuma, ker je slednji za vedno rešil problem meja in ker je potrdil politiko prijateljstva in sodelovanja med državama (Italija in Jugoslavija), je izdelala vrsto konkretnih predlogov na področju gospodarstva, kulture in znanosti za uresničevanje važnih procesov mednarodnega in dvostranskega sodelovanja. Videmska pokrajina, ki meji tudi s Slovenijo, je zainteresirana na področju urbanistike in gospodarstva, za razvoj dobrih odnosov med Furlanijo in Slovenijo in se obvezuje, da bo pazljivo sledila dejav- UDINE Convegno sulla musica popolare nost dežele Furlanije - Juliske kra-inje za praktično uresničenje sporazuma. V istem času in z namenom, da spodbuja razvoj nerazvitega področja Vzhodne Furlanije, videmski pokrajinski svet vabi predsednika, odbor, posamezne odbornike ob sodelovanju svetovalcev, da spodbudijo spoznavna srečanja realnosti Furlanije in Slovenije na področju posameznih urbanističnih in razvojnih načrtov in na vprašanjih obnove, na možnostih ekonomskega in kulturnega sodelovanja in o možnostih sodelovanja med Univerzama, sporazumno z vodilnimi organi Slovenije v sklopu ciljev in namenov osimskega sporazuma. Paolo Petricig Carmelo Contin cerkvi, potem pa so gostje odpotovali na izlet po Koroški. V duhovniškem domu v Tinjah jih je čakalo okusno in obilno kosilo. Iz Tinjah so odpotovali v Sela, kjer so jih čakali mladinci domačega društva z godbo. Tu so se beneški in domači mladinci pomešali med sabo, pa se tudi zavrteli v lepi dvorani. Spet je nastopil pevski zbor Rečan, pa tudi Narodna klapa. Beneški Slovenci so se vrnili domov hvaležni koroškim bratom za tako topel sprejem in ker so jim omogočili nepozaben nastop. Sedaj pa težko čakajo, da pridejo oni v Benečijo. CORNO DI ROSAZZO Tavola rotonda sul terremoto Con una mostra fotografica ed una tavola rotonda sul terremoto e la ricostruzione, la sezione del P.C.I. di Corno di Ro-sazzo ha inteso rammentare ai cittadini l’esperienza di questi tre anni così difficili per il Friuli. L’interesse dell’iniziativa, che si è svolta nella sala del consiglio comunale ed alla quale ha presenziato il sindaco socialista prof. Visintini, è data dalla partecipazione di una delegazione della Lega dei Comunisti della Slovenia del comune di Tolmino. Gli oratori succedutisi nella tavola rotonda — Brugnoli, Marini e Travanut da parte friulana e Jug da parte slovena — hanno confrontato le rispettive esperienze. Hanno così messo a fuoco sia i criteri che hanno ispirato le soluzioni provvisorie in Friuli, sia quelli — di carattere definitivo — che hanno guidato la ricostruzione nella Valle dell’Isonzo e che guideranno quella del Montenegro. I comunisti friulani sono stati particolarmente critici verso gli aspetti negativi emersi dall’applicazione delle leggi regionali sulla ricostruzione di cui hanno proposto importanti modifiche, atte a favorire la costruzione di case per i baraccati. Nella tavola rotonda non sono mancati accenni al trattato di Osimo e all’importanza degli scambi di idee fra le istituzioni di base comunali, con l’impegno reciproco di proseguire nei contatti intrapresi. Un importante convegno sulla cultura popolare, con specifico riferimento alla musica ed al canto popolare, è stato organizzato a Udine, presso la sala della Società Filologica Friulana, da parte del «Centro per la documentazione e la diffusione delle tradizioni popolari» di Trieste in collaborazione con l’Ente Italiano per la conoscenza della lingua e della cultura slovena di Trieste e del Centro Studi Nediža di S. Pietro al Nati-sone. Al convegno, cui è intervenuto l’assessore regionale Diego Carpenedo, hanno partecipato personalità e ricercatori di cultura della nostra regione ed ospiti di altre regioni: Roberto Leydi di Bologna, Gianpaolo Gri Pavle Merku e Pierpaolo Sancin di Trieste, Bruno Rossi della Società Filologica Friulana di Udine, Paolo Natali del Centro Etnografico Ferrarese, Bruno Pianta della Regione Lombardia e Julijan Strajnar dell’Istituto Etnografico di Lubiana (presentatore delle due cassette di canto popolare della Slavia Friulana). Per il Centro Studi Nediža era presente il prof. Paolo Petricig. Nel corso del convegno si sono confrontate le varie iniziative per la cultura musicale popolare e le varie e-sperienze di registrazione, archiviazione e diffusione di materiale. Un utile confronto è avvenuto anche sulle prospettive della Regione e delle possibilità che verranno offerte agli operatori e centri culturali sul territorio, per tutte le comunità che vi abitano. ORDINE DEL GIORNO DEL PCI : Iniziativa della provincia in attuazione del trattato di Osimo La provincia di Udine, a suo tempo, ha espresso la propria soddisfazione per la firma del trattato di Osimo, sia perchè esso chiudeva in via definitiva le questioni confinarie, sia perchè, confermando la politica di collaborazione ed amicizia fra i due paesi (Italia e Jugoslavia), stabiliva una serie di concrete opere infrastruttu rali, economiche, culturali e scientifiche, per attivare importanti processi di cooperazione internazionali c bilaterali. La provincia dì Udine, che ha un lungo tratto di confine con la Slovenia, è interessata, in campo urbanistico ed economico, allo sviluppo delle buone relazioni fra il Friuli e la Slovenia e si propone di seguire con attenzione l’opera della regione Friuli - Venezia Giulia in attuazione del trattato. Nello stesso tempo ed anche allo scopo di promuovere lo sviluppo nelle zone depresse del Friuli orientale, il consiglio provinciale di Udine invita il presidente, la giunta, i singoli assessori, anche con la partecipazione di consiglieri provinciali, a promuovere incontri conoscitivi sulle due realtà del Friuli e della Slovenia, sui rispettivi piani urbanistici, di sviluppo c sulla ricostruzione, sulle possibilità di cooperazione economica e culturale, sullo studio di possibili rapporti fra le Università; attraverso il contatto diretto con le autorità della Slovenia, in rispondenza alle finalità del trattato di Osimo. Paolo Petricig Carmelo Contin FMIfìRAMT Li I V I I \mA I 1 I E’ convocata per i giorni 28 - 29 - 30 giugno a Udine nel teatro Puccini la 2a conferenza regionale dell’emigrazione V Vidmu bo v dneh 28.29. in 30. junija, v teatru Puccini, druga deželna konferenca o emigraciji BELGIO : Convegno dei delegati dell’Unione alla conferenza regionale dell’emigrazione Da sinistra: il dott. Provini, del-l'INPS; Ferruccio Clavora; l'Assessore Tomè; Ado Cont e LucienCharlier della F.G.T.B. Sestanek delegatov Zveze za deželno konferenco o emigraciji Si è svolto a Tamines il Convegno dei delegati dell’Unione Emigranti Sloveni del F.V.G. alla II* Conferenza regionale deU’Emigrazio-ne. Questo incontro rappresenta u-na tappa culminante nella preparazione della Conferenza stessa. In effetti sin da gennaio numerose sono state le diverse assemblee e riunioni nelle sezioni dell’Unione, sia per l’elaborazione delle tematiche da presentare alla Conferenza, che per la designazione dei delegati. Si può quindi considerare questo Convegno come un importante momento di sintesi e di rappresentatività dell’emigrazione beneciana. I lavori si sono articolati in due giornate di animata discussione sui temi più qualificanti dell’attuale dibattito politico-economico che investe la Regione Friuli - Venezia Giulia e l’Europa: costruzione europea, ricostruzione delle zone terremotate, piano di sviluppo regionale, ruolo dell’emigrazione nel futuro della Regione, avvenire della comunità slovena in Italia, sviluppo dell’identità culturale slovena degli emigrati. Dopo la relazione introduttiva Le z verso La necessità di un rìequttibrìo tra le zone sottosviluppate e quelle ipersviluppate è al centro del dibattito attuale. Anche per noi questo è un discorso importante. La Benecia potrà uscire dall’isolamento solo in questa logica. E’ stato ampiamente riferito dalla relazione svolta da Ferruccio Clavora nel quadro dei Benecanski Kulturni Dnevi alcuni mesi fa. Ora vorremmo dare un’ulteriore contributo presentando un passo della relazione svolta a Lussemburgo nel novembre 1978 dall’On. Franco Foschi, allora sottosegretario agli E-steri. Queste indicazioni dovrebbero trovare spazio nella elaborazione del Piano di sviluppo regionale! «La questione delle "regioni frontaliere" è da tempo seguita anche dal Consiglio d’Europa, da cui sono venute sollecitazioni rivolte ai singoli Paesi per una impostazione diversa dall’intera problematica. Credo che sia tempo di elaborare un piano di azione concreto sia per la salvaguardia delle regioni frontaliere che si trovano in posizione marginale rispetto ai poli di sviluppo del Paese, sia per inserirle nel processo di sviluppo europeo. Ma occorre superare una visione nazionalistica e monoculturale. L’introduzione del bilinguismo, ad esempio, nel programma delle scuole materne ed elementari delle zone di confine può essere un fatto innovativo che rompe una tradizione ed innesca trasformazioni socio - culturali. del Presidente dell’Unione dott. Ferruccio Clavora, i lavori sono proseguiti in cinque commissioni per l’approfondimento delle tematiche sollevate nella relazione introduttiva: 1. sviluppo economico e rientro degli emigrati (relatore Cont Nello); 2. tutela della minoranza slovena in Italia e sviluppo dell’identità etnica nell'emigrazione (Mar-tinig Adriano); 3. Problemi della donna beneciana emigrata (Bordon Viviana); 4. Problemi degli emigrati della seconda generazione (Drescig Walter) ; 5. Revisione della legge regionale n. 59 del ’76 (Kovačič Sergio). Dopo che i relatori delle commissioni hanno presentato i risultati dei lavori, si è sviluppato un ulteriore dibattito che si è concluso con la replica del Presidente Clavora. Parte del Convegno è stata dedicata ai problemi organizzativi dell’Unione. La relazione del segretario Valentino Noacco ha illustrato le nuove strutture dell’asso- confinarie sviluppo Lo stesso può dirsi, sul piano della produzione, relafivamente ad iniziative che potrebbero dar luogo a consorzi tra enti pubblici e tra enti economici, territoriali del-l’una e dell’altra parte del confine attraverso una riforma della legislazione esistente. Si tratta di politiche sociali certamente anche coraggiose, ma indispensabili perchè si attui un vero salto di qualità da un approccio internazionale ed una iniziativa anche inizialmente univoca da parte italiana su questo terreno può scatenare successivamente diversi movimenti di consenso. Nell’ambito della CEE esistono regioni, a cavallo di una o più frontiere interne, che presentano problemi comuni la cui soluzione ottimale può essere provata in forme di cooperazione e di coordinamento particolari. Il relatore al Parlamento Europeo On. Gerlach (soc. ted.) ha osservato che le regioni di frontiera hanno avuto uno sviluppo economico meno avanzato delle regioni centrali dando luogo a squilibri nelle infrastrutture, ad una scarsa funzionalità dei trasporti e ad un saldo negativo del fenomeno migratorio. Appare perciò necessario creare organi giuridici particolari come appunto gli euro consorzi con il compito di elaborare programmi, coordinare i provvedimenti nazionali e partecipare a tutti i progetti destinati al soddisfacimento dei bisogni collettivi». dazione e abbordato i problemi dei rapporti delle sezioni con le autorità consolari italiane, del rinnovamento delle cariche, dell’organizzazione del seminario di studi estivo... Vista l’importanza degli a-spetti organizzativi per l’efficienza della vita associativa, è stato concordato di approfondire questi problemi durante il seminario di studio. Particolarmente attivi sono stati i gruppi giovanile e femminile che hanno dato luogo a discussioni molto impegnate e hanno elaborato documenti molto interessanti. I delegati delle sezioni del Belgio, Francia, Germania, Svizzera, Austria e Inghilterra erano: Cici-goi Alfredo, Martinig Adriano, Floram Eiigio, Pussig Ferruccio, Bordon Viviane, Drescig Walter, Manzini Roberto, Carlig Renato, Cli-gnon Franco, Angeli Franco, Carlig Silvano, Bledig Bruno, Fora-mitti Bruno, Zorza Pietro, Cencig Ettore Kovačič Sergio, Modves Gemma, Cont Nello, Ruttar Maria, Cicigoi Mario, Trinco Marisa. Pred kratkim je bil v Taminesu sestanek delegatov Zveze slovenskih emigrantov Furlanije-Julijske krajine, ki se bodo udeležili II. deželne konference o emigraciji. To srečanje predstavlja zelo važno etapo v pripravljanju konference same. Po resnici povedano, že od meseca januarja smo imeli več shodov in razne sestanke po sekcijah Zveze, bodisi za izdelavo tematik, ki bodo predstavljene na konferenci, kakor tudi za imenovanje delegatov. Lahko, torej, smatramo sestanek v Taminesu kot zelo važen moment sintase in predstavništva beneške emigracije. Delo sestanka je bilo zelo intenzivno. V dveh dneh živahne razprave, smo se dotaknili najbolj perečih aktualnih problemov, ki so predmet gospodar sko-politične debate v deželi Fur-lani j e-Julijske Krajine in Evrope : evropska izgradnja, rekonstrukcija od potresa prizadetih krajev, deželni načrt za razvoj ,vloga emigracije v bodočnosti dežele, bodočnost slovenske skupnosti v Italiji, razvoj slovenske kulturne istovetnosti med našimi izseljenci in drugo. Po uvodnem poročilu predsednika Zveze dr. Ferruccia Clavore, se je delo nadaljevalo v petih komisijah za poglobitev tematik, ki jih je obravnavalo uvodno poročilo: 1. ekonomski razvoj in vrnitev izseljencev (poročevalec Cont Nello); 2. zaščita slovenske manjšine v Italiji in razvoj etnične istovetnosti v emigraciji (Martinig Adriano); 3. problemi beneške žene v emigraciji (Viviana Bordon); i. problemi emigrantov druge generacije (Drescig Walter); 5. revizija deželnega zakona štev. 59 od 1976 (Kovačič Sergio); Potem, ko so poročevalci komisij predstavili rezultate dela, se je razvila nadaljnja razprava, ki se je zaključila s ponovnim posegom predsednika Clavore. Del sestanka je bil tudi posvečen organizacijskim problemom Zveze. V svojem poročilu je tajnik Valentino Noacco obrazložil nove strukture Zveze in se dotaknil vprašanja odnosov med sekcijami in italijanskimi konzularnimi oblastmi, o obnovitvi odgovornih služb, o prireditvi poletnega študijskega seminarja in drugo. Zaradi važnosti organizacijskih aspektov za efikasno življenjskost Zveze, je bilo sklenjeno, da se poglobimo v te probleme na študijskem seminarju. Posebno aktivni sta bili skupini mladih in žensk, kateri sta prispevali k stvarni razpravi ter izdelali zanimive dokumente. Delegati iz Belgije, Francije, Nemčije, Švice, Avstrije in Anglije so bili: Cicigoi Alfredo, Martinig Adriano, Floram Eiigio, Pussig Ferruccio, Bordon Viviane, Drescig Walter, Manzini Roberto, Carlig Renato, Clignon Franco, Angeli Franco, Carlig Silvana, Bledig Bruno, Foramitti Bruno, Zorza Pietro, Cencig Ettore, Kovačič Sergio, Medveš Gemma, Cont Nello, Ruttar Maria, Cicigoi Mario in Trinco Marisa. Serietà e coragg politico di un Assessore Nell'ultima edizione del Novi Matajur è già stata data notizia del grande successo della manifestazione promossa dall’Unione emigranti sloveni e dalla sede di Cividale del Patronato I.N.A.C. Ritorniamo su questo avvenimento non solo per sottolineare l’eccezionale partecipazione popolare, ma anche per dare maggiore risalto alle importanti dichiarazioni rese in quell’occasione dall’Assessore regionale al Lavoro, Assistenza ed Emigrazione, avvocato Riccardo Tomè. Nel suo intervento l’Assessore ha confermato il suo impegno a fare tenere la IIa Conferenza regionale dell’emigrazione prima dell’estate anche perchè, «non è possibile rinviare ulteriormente il confronto con le forze dell’emigrazione, particolarmente in questa fase di discussione delle "Linee per la formazione del Piano regionale di sviluppo”». Invitando i presenti a continuare ad avere «fiducia nei dirigenti dell’Associazione, che con serietà ed impegno portano avanti le problematiche reali di queste popolazioni» l’Assessore Tomè ha insistito sul valore per tutta la Regione e per il Paese, di trovare forme di convivenza e di solidale collaborazione tra genti culturalmente ed etnicamente diverse. «All’ora della costruzione dell’Europa è ormai indispensabile che a tutti i popoli venga riconosciuta parità di dignità e di diritti». Ha infine concluso criticando severamente «quelle iniziative che tendono a turbare la tranquillità e la serenità di queste popolazioni nella ricerca delle soluzioni ai problemi con i quali si trovano confrontati». 11 lungo e caloroso applauso che ha accolto l’intervento dell’Assessore stà a dimostrare quanto la nostra gente abbia bisogno di essere confortata con parole sdrammatizzanti e quanto siano da condannare tutte le iniziative che tendono a radi-calizzare il clima, ad impedire una razionale riflessione sui problemi. Ci sono dei politici che oggi ancora usano strumentalizzare vecchie paure, superati timori. Certamente questa è una politica che elettoralmente rende, anche se non contribuisce a risolvere i problemi. Speriamo che l’atteggiamento responsabile dell’Assessore Tomè, sia di esempio agli altri politici che avremo occasione di ascoltare in queste calde settimane che ci troviamo davanti. V. N. E’ convocata per i giorni 28-29-30 giugno la II' Conferenza Regionale dell’Emigrazione. PROGRAMMA : GIOVEDÌ’ 28 POMERIGGIO Relazioni generali; La politica nazionale dell’emigrazione. Relatore: On. Giorgio Santuz, sottosegretario agli Esteri. La politica regionale dell’emigrazione. Relatore; Avv. Riccardo Tomè, assessore regionale. VENERDÌ’ 29 MATTINA Discussione generale sulle relazioni. VENERDÌ’ 29 POMERIGGIO Discussioni in Commissioni: 1. Piano regionale di sviluppo e ricostruzione. Presidente: Consigliere regionale Vespasiano. Relatore: Assessore regionale Coloni. 2. Revisione della legislazione regionale in materia di emigrazione. Relatore: Consigliere regionale Ermano. 3. Rapporti Stato - regioni in materia di emigrazione. Presidente: Consigliere regionale Barnaba. Relatore: ministro plenipotenziario designato dal Ministero degli Esteri: Migliuolo. SABATO 30 MATTINA Lavori in assemblea per la discussione delle indicazioni delle tre commissioni e le conclusioni. INAUGURAZIONE DELLA SEZIONE DI LUGANO In seguito allo scioglimento anticipato delle camere ed alle conseguenti elezioni, l’inaugurazione ufficiale della sezione di Lugano, programmata per il 2 giugno, è rimandata al prossimo autunno. Stran 4 - NOVI MATAJUR . Štev. 10 (130) PEDALA EDDY MERCKX! m EMIGRANTI E ^'REFERENDUM,, DEL DOTT. CICERI GLI EMIGRANTI CI SCRIVONO In seguito all’Assemblea generale dei soci della sezione di Tamines, tenutasi il 17 marzo, il Comitato della sezione stessa ci prega di pubblicare la seguente lettera: Che Ciceri avesse delle doti straordinarie per farci ridere non è più un segreto, ma questa volta (vedi «le sciocchezze di un primario» Novi Matajur 1-15 marzo 1979) il nostri «Eddy Merckx dell’incoerenza» ha polverizzato tutti i suoi precedenti records! Non siamo sufficientemente sciocchi per lasciarci trascinare a polemizzare sulle sue affermazioni, e inoltre abbiamo un proverbio che tradotto in italiano suona in questi termini: «Più giri e rigiri la m..., e più essa puzza». Ciò che pretendiamo è soltanto richiamare alla realtà il nostro primario quando questi canta al successo, riferendosi al numero di firme raccolte per la sua petizione. Perchè il suo sia un successo completo, un «Plebiscito», Ciceri dovrebbe inviare i suoi emissari anche dall’altra metà di Beneciani, dagli emigranti della Slavia Friulana residenti all’estero. Coraggio dottore, ancora un piccolo sforzo! Li aspettiamo a braccia aperte i suoi fantocci e possiamo assicurarle che le nostre firme sono ancora più autentiche e più... «originali» di quelle raccolte in Benecia. Dopo questa messa a punto, non sappiamo resistere alla tentazione di commentare l’incoerenza di Ciceri e dei promotori della sua iniziativa. Quando il primario afferma «... penso che la vera amicizia è quella a livello popolare...» dice la verità, e noi gli crediamo senza riserva. E' per questo che semina la discordia fra i Beneciani, fra le nostre forze democratiche, fra Friulani e Sloveni, appunto perchè l'amicizia a livello popolare, quella «vera» è una reale cancrena per la politica che egli rappresenta. Ciceri è il nostro Vangelo quando dice «... oggi purtrop- 10 le decisioni vengono prese dai vertici politici, senza sentire l’opìone delle genti interessate». Se guardiamo infatti alle risposte date dal Comune di Stregna al famoso questionario, constatiamo che non solo si son raccontate «balle» (solo in «alcune frazioni» del Comune si parla un idioma diverso dell’italiano...» ma che nè 11 sindaco nè alcun altro amministratore di detto Comune hanno giudicata necessaria «l’opinione delle genti interessate». E pensare che fra i Ciceriani, fra i suoi raccoglitori di firme, fra i «Suoi difensori dell’opinione delle genti interessate» c’è anche qualche amministratore comunale di Stregna! Pedala, Eddv Merckx! Quando poi si attacca alla storia «... le minoranze di Gorizia e Trieste sono in Italia dal 1978, mentre le genti slave della Provincia di Udine sono in Friuli da un millennio...», il Ciceri diventa la Stella dei Beneciani, l'astro che illumina e rischiara anche le coscienze più tenebrose! Grazie dottore, per le sue rivelazioni. Mentre Ciceri si riferisce direttamente alla storia, e ci dimostra senza equivoci la nostra appartenenza a una minoranza etnica slava, alcuni elementi nostrani sostengono ancora che altro non siamo che dei «friulani a parte intera» (e pretendono provarcelo con le solite quattro bestemmie, nel dialetto di San Daniele). Certo, in un paese democratico un bianco è libero di considerarsi anche negro, se così gli piace, ma questa scelta non è sufficiente per cambiare nè il colore della sua pelle nè la sua appartenenza etnica. Chi sono quei commercianti d’occasione (o d'occasioni), quelle maestrine isteriche, quegli intellettuali del «dopo lavoro» che contraddicono non solo la nostra realtà storica, ma la stessa sacrosanta verità di Ciceri? Guarda caso, sono le medesime persone che fungono da emissari nella raccolta delle firme per la sua petizione! Pedala, Eddy Merckx! E' vero, siamo arrabbiati per questa manipolazione della nostra gente, ma la nostra rabbia è alquanto mitigata quando pensiamo che sono sempre meno numerosi i Bene-ciani che si lasciano beffare. Quelli che ci irritano sono i falsi, i disonesti; quei rinnegati che, non contenti di aver venduto la loro coscienza, la loro dignità e i mille anni di storia loro e dei loro padri, per qualche misero piatto di lenticchie, ora mercanteggiano anche la buona fede della nostra gente. Ciceri dice la verità quando dice che questo ci fa rabbia ed è di una sincerità flagrante anche per quanto riguarda le intenzioni sue e dei promotori della sua iniziativa. Ciò che i Ciceriani vorrebbero ripetere ai Beneciani è quell'esperienza che già altri hanno tentato prima di loro, ma sempre con esito negativo: — spogliarci della nostra lingua e cultura, delle nostre tradizioni, della nostra identità e della nostra dignità — renderci e mantenerci vulnerabili e indifesi davanti a ogni tipo di oppressione e di sfruttamento. E' questo lo spiluppo socio-economico-culturale dei Ciceriani, è questa la loro «salvaguardia del nostro dialetto»: riportarci indietro di mezzo secolo! Ci viene alla memoria la leggendaria vicenda del dott. Franckestein, quel «presuntuoso» che immaginò di poter cambiare il volto dell'umanità con qualche semplice colpo di bisturi, e che alla fine riuscì a fabbricare soltanto un miserabile mostro. Oggi il dott. Ciceri vorrebbe fare dei Beneciani un popolo dì fantocci all’immagine dei suoi emissari. Povero primario, non solo si fa delle illusioni, ma la sua politica ci serve soltanto da stimolo: — per la conquista di una nostra più grande maturità e autonomia culturale — per una più tenace difesa dei nostri diritti e dei nostri beni spirituali — per il concreto sviluppo di una vera democrazia nella nostra regione. E qui l’arrabbiato è quel dottore che si dichiara pessimista quanto all’avvenire (cicerino) del Friuli e dell’Italia. E’ già successo a dei cloxvns di piangere sotto la maschera mentre eseguivano il loro numero; ma i clowns sono pagati per questo, per fare ridere il pubblico! Pedala più forte, Eddy Merckx! La storia continua il suo corso, e i «presuntuosi» si susseguono coi loro fiaschi; osservando come i risultati di certe iniziative sono regolarmente opposti alle aspirazioni dei loro autori, non possiamo fare a meno di commentare: «Poveri illusi!». Se da un lato siamo indignati per il turbamento che Ciceri e i promotori della sua iniziativa hanno creato alla nostra brava gente, e particolarmente ai nostri amici, parenti e familiari, d'altro canto non possiamo celare i sentimenti di disgusto, di disprezzo e di compassione che proviamo nei riguardi degli spropositi del primario e dell’incoerenza dei Cicerini. Sappiamo già da tempo di che pasta sono fatti quei «sedicenti democratici» nostrani che di democratico hanno solo il paravento dietro cui si nascondono. Ci rendiamo conto costantemente come ci ingannano e sfruttano senza alcun pudore la nostra buona fede, con il solo scopo di trovare un posto al sole e di rilanciare e accrescere il loro potenziale elettorale. Ma cosa possiamo aspettarci di meglio da coloro che pretendono ingannare non solo i Beneciani, ma lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri!? Che illusioni possiamo farci di coloro che mentono perfino al nostro governo? (vedi ancora risposte date da certi comuni). Invitiamo i nostri familiari, i nostri amici e parenti a considerare certi ciarlatani per quello che realmente sono, a essere vigili e prudenti per non cascare nel loro giuoco; Li invitiamo a riflettere con noi per non commettere più certi errori nelle nostre scelte future. Pròna di concludere, vogliamo precisare che i membri della nostra sezione sono degli aderenti a tutte le forze democratiche progressiste e non solo di un determinato partito. L’U.E.S. del F.-V.G. di Tamines (Belgio) INTENSA ATTIVITÀ’ DELLA SEZIONE FEMMINILE La sezione femminile si dà da fare. Le iscrizioni proseguono a gonfie vele, suscitando entusiasmo tra le donne che finalmente hanno trovato un punto d'incontro per discutere dei loro problemi. La qualificata partecipazione delle donne al recente Convegno di Tamines ha suscitato grande interesse. Il documento che è stato elaborato in Benecia ha dato luogo ad una animata discussione. I problemi sono grossi. Occorre tanta serietà e buona volontà per abbattere quel muro di ironia e di sfiducia nelle capacità delle donne, che ha costruito la società. L’impegno della sezione femminile mira soprattutto a creare un tessuto associativo che leghi tra di loro donne che hanno avuto una esperienza di emigrazione o che non essendo slovene non sempre riescono ad inserirsi attivamente nella problematica della minoranza. Le donne svizzere, belghe, francesi, spagnole, tedesche, friulane, provenienti da altre zone d’Italia, intendono dire la loro sulle condizioni di vita che troppo spesso anco- Una parte del pubblico che ha partecipato all'incontro dei minatori a Cividaie L’eroismo di una maestra ra oggi esistono in troppi paesi della Benecia. Senza isterismi né fanatismi, le donne dell’Unione e-migranti vogliono denunciare i ritardi, le ipocrisie, le responsabilità che hanno portato la Benecia ad essere una terra abbandonata. La loro esperienza maturata all’estero, la loro diversa valutazione delle cose, non potranno che giovare alla crescita culturale e civile dell’intera comunità. I. S. Composizione del direttivo : Presidente Ingrid Schròter Vice - Presidente Claudine Begnelin Viviana Bordon Segretaria Anna Grava Cassiera Concita Cayuelas Consigliere Ivana Zanello Pia Marinig Gianfranca Nocerino Francine Gillieron Delegata al ComitatoCentrale Vilma Martinia Non possiamo restare indifferenti al sublime esempio di abnegazione che ci viene offerto da quell’insegnante che tanto diede ai Beneciani per strapparli a «quello stato di inferiorità e di segregazione» (sic) a cui altrimenti sarebbero stati costretti. Mentre noi optavamo per la comoda via dell’emigrazione in Belgio assieme alle nostre famiglie, forse per quello «spirito di avventura» che tanto caratterizza la gente delle nostre valli, Lei, la Siora Maestra, scelse la dura via dell’apostolato culturale nella nostra regione. Mentre noi ci divertivamo a scoprire che la vera democrazia, la libertà, l’amicizia e il rispetto reciproco, anche fra genti di razze e culture diverse, cominciano soltanto là dove cessano lo sciovinismo, lo zelo nazionalista e le reppressiohi, lei continuava infaticabile, e con tanto zelo, a convertire i Bene-ciani a quella cultura che per lei fu sempre «Faro di civiltà e di progresso in ogni angolo della terra». (Anche un certo Adolf definiva la Sua cultura «Faro dì civiltà e di progresso» e proclamava «Deutschland uber alles», e noi tutte conosciamo le disastrose conseguenze di codesta mentalità). Non sappiamo quale posto occupa la cultura italiana nella graduatoria mondiale, sempre che una graduatoria esista, ma siamo coscienti che molto spesso è di gran lunga più importante un semplice gesto di amicizia (ad esempio: la donazione di un alloggio da parte dei nostri amici Sloveni a qualche Beneciano «terremotato»), che non la stessa imponente «campagna culturale» che qualcuno ha promesso in Abissinia, Eritrea, ecc. Non pretendiamo rigettare quella nostra cultura italiana che amiamo così profondamente e per la quale nutriamo il massimo rispetto, ma non possiamo neppure sopportare di vedere infangare l’umanesimo e la caratteristica originaria slovena delle nostre genti, con dei malsani nazionalismi. Mentre stiamo scoprendo la nostra identità, la nostra vera appartenenza etnica, mentre lottiamo per l’introduzione nelle nostre scuole di quella cultura che i nostri padri ci hanno tramandato attraverso gli oltre mille anni della nostra storia, e che noi consideriamo quale valore in più e non un mezzo per soppiantare la cultura italiana, ecco che, alla maniera di un Don Chisciotte in gonnella, la Siora Maestra raduna tutte le energie che ancora le restano e si lancia a capofitto, in un ennesimo assalto a quello che lei considerò sempre il più villano dei suoi nemici: la lingua slovena. Saremo propense a essere dure, molto dure, con questa battagliera signora, se non ci salvasse la proverbiale intuizione proprio di noi donne. Riflettendoci un po’ più profondamente infatti, ci sembra di indovinare e di comprendere tutta l’ampiezza del dramma che si nasconde dietro alla sua iniziativa. Le sarebbe tanto facile schierarsi a fianco di quei circoli culturali o delle altre associazioni che lottano per il riconoscimento dei nostri diritti più naturali ed elementari, ma sarebbe anche rimettere in questione tutti gli anni di quell’insegnamento sciovinista della sua lunga carriera professionale, che ha espropriato tanti giovani cuori della propria terra, provocando un danno morale e psicologico irreparabile, a tutti i suoi ex allievi che tanto hanno creduto al suo zelo. No, la Siora Mestra non può, e non vuole rendersi artefice di un così abietto crimine morale! Che importa se deve sfidare il peso dei suoi anni e le intemperie, e come se ciò non bastasse, anche la commiserazione e il... ridicolo? La sola cosa che lei giudica assolutamente indispensabile è di preservare la pace e la serenità d’anima dei Suoi ex giovani, a qualunque prezzo! E non «determinare ingiustizie ancora più vistose» di quelle che certi esponenti della presunta (sic) minoranza slovena vorrebbero eliminare. E’ impossibile restare insensibili dinnanzi a questa grandiosa figura delle nostre valli, autentica eroina dell’altruismo e dell’umiltà! E’ impossibile non esprimerLe tutta la nostra simpatia e la nostra ammirazione! Qualcuno ci ha sussurrato : Perchè non decorarla con una splendida Croce di Ferro al Valor ... Culturale? Z/i BENEŠKE «AVVENTURIERE» Viviana Bordon P U L F E R a Convegno con Coloni e Jan sulla pianificazione nei territori di confine Si è svolto a Pulfero, nelle Valli del Natisone, l’atteso convegno a conclusione del sesto ciclo degli incontri culturali della Slavia italiana, con due importanti relazioni. La prima dell’assessore e vicepresidente della Regione F.-V. G. Sergio Coloni e quella del presidente della commissione economica per l’estero della Repubblica di Slovenia Jernej Tan. L’iniziativa, promossa dal Centro Studi Nedi-ža di S. Pietro al Natisone con la collaborazione dello SLORI di Cividale, è stata illustrata dal prof. Paolo Petricig e quindi dall’arch. Valentino Simonitti, presidente dell’ordine degli architetti della provincia di Udine. Presenti al convegno l’assessore provinciale Luigino Moretti, i sindaci Bonini, Zuanella e Celledoni, rispettivamente di Grimacco, Savogna e Faedis, il consigliere regionale Specogna, il console di Jugoslavia Cigoj, il consigliere provinciale Contin e varie personalità delle amministrazioni, dell’economia e della cultura. Il convegno ha affermato la volontà di collaborazione tra il F. - V. G. e la Slovenia ed è stato occasione di informazione e scambio sulla pianificazione nelle zone di confine: Osimo — è stato detto da ambedue le parti — deve diventare un momento di interesse su tutta la fascia di confine con adeguati programmi per le attività produttive, infrastrutture ed interventi per il turismo e l’occupazione, per portare le aree tradizionalmente depresse ad un positivo sviluppo. VALENTIN BIRTIG: Duh zlatega očenaša IL TUMORE DEL POLMONE Importanza del problema L’incidenza del cancro del polmone è in continuo aumento e altissima è la mortalità; il suo espandersi progressivo, segnalato in questi ultimi anni, è confermato da tutte le statistiche e vi è concordanza nel ritenere che si tratti di un aumento reale, non dovuto esclusivamente ad una migliore conoscenza della malattia o al perfezionamento dei mezzi diagnostici. Statistiche americane, pubblicate nel febbraio del 1977, pongono il tumore polmonare al primo posto come causa di morte in ambito di patologia neoplastica (tumorale) nel sesso maschile e al terzo posto nel sesso femminile. Vi è stato quindi un fortissimo aumento anche nelle donne, fino a qualche decennio fa colpite raramente da questa malattia. In Europa l'incidenza più alta si registra in Inghilterra, Finlandia ed Austria con 60-80 morti per 100.000 abitanti all’anno; in Italia, dati della UNIONE INTERNAZIONALE CONTRO IL CANCRO pubblicati nel 1973, riporano una frequenza di 30 morti per 100.000 abitanti all’anno per i maschi, e di 5 per 100.000 abitanti all'anno per le femmine. L’unico dato in mio possesso relativo al Friuli è quello riguardante la provincia di Pordenone in cui nel 1975, è stata riscontrata un'incidenza di 78 nuovi casi per 100.000 abitanti, li dato appare subito significativamente alto e su di esso tornerò in seguito. POPOLAZIONE «A RISCHIO» In base ai dati delle ricerche e-pidemiologiche penso che si possano identificare 4 cause di tumore (sarebbe meglio parlare di concause perchè la loro azione è sempre combinata: — età — inquinamento atmosferico — fumo — processi infiamatori cronici dell'apparato respiratorio. Per documentare l’importanza dell’età, riporto i dati di recentissima pubblicazione sui tassi di mortalità per 100.000 abitanti e per decadi di età relativi alla provincia di Varese. Decessi per 100.000 abitanti: da 0 a 34 anni n. 2; da 35 a 44 anni n. 25; da 45 ai 54 anni n. 92; da 55 a 64 anni n. 218; da 65 a 74 anni n. 539; da 75 anni e oltre n. 375. Si vede come al di sopra dei 35-40 anni la frequenza diviene via via più elevata raggiungendo il massimo nella popolazione compresa tra i 65-70 anni. Si è constatato che questa malattia è più frequente nei centri urbani e nelle zone ad elevato sviluppo industriale a causa dell’inquinamento atmosferico determinato dalla combustione delle sostanze di cui l'uomo fa uso quotidianamente (soprattutto petrolio e derivati). Il fumo gioca un ruolo molto importante nell'insorgenza dei tumori del polmone e di esso voglio parlare specificatamente più avanti. Anche le bronchiti croniche sembrano costituire terreno fertile per i tumori polmonari (anche perchè si associano quasi sempre ad un fo te consumo di sigarette). DIAGNOSI PRECOCE E RISULTATI A DISTANZA La mancanza di sintomi specifici per il cancro del polmone rende a volte la sua diagnosi precoce difficoltosa. La malattia si instaura subdolamente per cui spesso, quando si manifesta in modo conclamato, è ormai tardi. Richiamo l’attenzione sulla tosse che è molto spesso trascurata come elemento clinico (frequente nei fumatori, nei bronchitici cronici, nelle persone anziane) ma non deve essere sottovalutata quando persiste a lungo o se non è giustificata dalla presenza di un processo infiammatorio tracheobronchiale. Quando poi è accompagnata da escreato (catarro) tinto di sangue si impone un accertamento immediato della situazione polmonare nelle mani di uno specialista della materia (U-DINE, CENTRO ONCOLOGICO). I risultati delle terapie eseguite nelle persone in cui è stato diagnosticato un tumore polmonare non sono certamente incoraggianti. L’unica terapia efficace che abbia mo a disposizione è quella chirurgica (se vi si fa ricorso nelle fasi iniziali della malattia), essa comunque, anche nelle condizioni migliori, da una soppravivenza a 5 anni non superiore al 40 per cento dei casi. Le altre terapie costituiscono solo dei paliativi. IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE Dal momento che la diagnosi precoce spesso è difficoltosa ed i risultati a distanza sono deludenti, la prevenzione diventa l’obiettivo primario nella lotta contro il cancro del polmone, e qui si inserisce il discorso sul fumo il cui peso nell’insorgenza della malattia appare essere sempre più rilevante. Si è calcolato che un individuo che fuma oltre 30 sigarette al giorno è 30 volte più «vulnerabile» di fronte alla malattia rispetto ad un non fumatore. In paesi dove fumare non è abituale (INDIA, DRUSI di Israele) il tumore del polmone è statisticamente molto basso. A riprova dell'azione cancerogena del fumo, un illustre epideliologo inglese ha fatto recentemente notare che l’incidenza del tumore al polmone più alta in Italia si ha nella regione Friuli Venezia-Giulia dove, se è basso di inquinamento atmosferico, vi è la più alta percentuale di fumatori (così si spiega il dato elevato relativo alla provincia di Pordenone). Probabilmente nessuno smetterà di fumare dopo aver letto questo articolo, però le conclusioni di un ricercatore dell’Istituto Del Cancro Americano, dovrebbero fare seriamente riflettere sull'opportunità di cambiare tipo di sigarette; sembra infatti che quelle a più basso contenuto di catrame e di nicotina possano essere fumate con «relativa tranquillità» riducendo in modo significativo il rischio d’essere colpiti dal tumore del polmone. Questo tipo di profilassi che non priva il fumatore del gusto dalla sigaretta, sarebbe già una notevole barriera al diffondersi di questa micidiale malattia. In conclusione, ribadita l’importanza della diagnosi precoce, è raccomandabile uno screening (visita preventiva) annuale, per tutte le persone al di sopra di 40 anni soprattutto se fumatori o se affette da malattie polmonari croniche; l'indagine deve necessariamente comprendere una radiografia del torace ed eventualmente un esame citologico dell'espettorato (qualora il medico lo ritenga opportuno); esso si impone sistematicamente tutte le volte che compare una situazione clinica «Di allarme» del tipo sopradescritto. Dott. Stefano Podrecca Srebrne medalje v za Čedad in Tolmeč Predsednik republike Sandro Pertini je podelil Čedadu in Tolmeču srebrno kolajno za vojaške zasluge v partizanskem osvobodilnem boju med drugo svetovno vojno. To visoko priznanje pa poleg obeh zgoraj omenjenih mest so dobile tudi ostale vasi, ki spadajo pod njuno okrožje. V utemeljitvi je rečeno, da so se ljudje iz teh pokrajin borili proti nacifašizmu z izjemno korajžo, ki je terjala tudi bridko izgubo mnogih vrednih človeških življenj. Samo v tolmeškem okraju je padlo 3.500 partizanov in civilistov, v čedadskem pa 400. Upor proti krvnikom je vzniknil spontano in se zaključil z zmago 1945, leta. Contributo di 5 milioni : I PARTIGIANI DELLA PROVINCIA DI UDINE PER IL MONTENEGRO Nella sede della Lega dei Com battenti della Guerra di Liberazione di Jugoslavia, in Tolmin, Federico Vincenti, Presidente dell’A.N.-P.I. provinciale di Udine, con una delegazione composta dal Segretario Adelchi Gobbo, da Ermes Vi-sentini e Luciano Bernardis, ha consegnato al Presidente della locale Z.Z.B. Milan Sterling, la somma di cinque milioni di lire, in favore dei partigiani terremotati del Montenegro. I partigiani friulani sono stati particolarmente solidali con le popolazioni della Crna gora, colpite dal disastroso sisma, non dimenti- V zbirki «Izbrana predavanja», ki jo izdaja «Naše Tromostovje», glasilo župnije Marijnega oznanjenja v Ljubljani je pred kratkim izšla lična knjižica z naslovom: IDuh zlatega očenaša. Na 17. straneh je objavljena konferenca, ki jo je imel za katoliške študente omenjene župnije naš sodelavec Mons. Valentin Birtig dne 23-4-1974. Kaj piše Mons. Birtig? Iz povzetka, ki je napisan v francoskem, angleškem in nemšem jeziku, povzamemo glavne misli. Beneški Slovenci tvorijo etnično slovensko manjšino, ki živi na severovzhodu Italije ob državni meji z Jugoslavijo v provinci Videm. Avtor nam na kratko predstavi zgodovino te majhne skupnosti, ki se je morala boriti skozi stoletja za svoj obstoj in je še danes ogrožena; narodna zavest se je ohranila, kljub pritiskom s strani cerkvenih in civilnih oblasti, predvsem v govorjeni, manj v pisani besedi: pri tem je odigral zelo važno vlogo domači jezik v bogoslužju. Razmerje med domačo slovensko kulturo in med krščanskim poimenovanjem sveta je tako nedeljivo da, če izgine prva komponenta se tudi druga zlahka podere. Poleg predavanja so natisnjena tudi slovenska besedila sedmih nagrobnih plošč, ki stojijo na Dreškem pokopališču in so žive priče, da tod so živeli in še naprej živijo Slovenci. Knjižico o Benečiji dopolnjuje še ocena Cracinove disertacije: «Gli Slavi della Val Na- tisone». Iz te knjige je prepisan tzv. Marsinski zlati očenaš, ki so ga naši ti stari nosili v srcu v najtežjih trenutkih življenja, ker so bili prepričani, da jih bo rešil vseh nezgod; duh zlatega očenaša podpira tudi današnje Čedermace, da se borijo proti nasprotnikom, ki skušajo zatreti, kar je zares naše in zbrisati našo avtentično podobo, ki je obenem slovenska in krščanska. «Preprosta vernost, ki raste iz bogatega izročila slovenskih prednikov, ki sega v narodove globine in je zato mogla brez šol do danes ohraniti zeleno listje na naj-zahodnejši vejici slovenstva, to je duh zlatega očenaša». Te besede, ki jih urednik podaja na koncu drobne brošurice, naj bodo kažipot vsem tistim beneškim Slovencev, za katere vera in tradicija niso prazne besede. B. Z. PULFERO Celibi - Ammogliati a conclusione del campionato Domenica 6 maggio, organizzata dalla A. C. Pulfero a S. Pietro al Natisone, si è svolta l’annuale e simpatica «Celibi -Ammogliati» a chiusura dell’uscente campionato di 3’ categoria al quale la società partecipa. Lo spirito della manifestazione è stato quello di far divertire chi per l’intera stagione a-gonistica ha sofferto e gioito, ma sempre sostenuto la società seguendola ed aiutandola nei momenti di bisogno. Si sono così formate due squadre che poco avevano da invidiare ai grandi dell’Inter o del Milan che siano, e che hanno saputo, seppure con la scarsa preparazione atletica, ma con l’orgoglio della propria causa divertire il numeroso pubblicopresente. L’organizzazione si è preoccu- pata di dotare la gara di una efficiente «assistenza sanitaria» che veniva impegnata soprattutto nel secondo tempo quando numerosi atleti stremati dalle fatiche venivano colti da crampi e trasportati ai bordi del campo dove si procedeva alle più appropriate cure del caso. L’incontro comunque è terminato in parità 2-2 con un’ottimo primo tempo disputato dai celibi e una splendida rimonta da parte degli ammogliati nella seconda parte della partita. A coronamento della manifestazione c’è stata una grigliata all’aperto sui prati di Potpolizza (Pulfero) dove tra litigi e prese in giro in allegria si facevano già progetti in previsione dello spareggio da disputarsi alla fine del prossimo campionato. D. PISE PETAR MATAJURAC KAJ PRAVITE, AL GA BOMO VOTAL ? 7 cando il fraterno aiuto apportato dalla vicina Repubblica jugoslava al Friuli devastato dalle scosse del maggio e del settembre 1976. E’ da evidenziare che il contributo proveniva, oltre che da numerose Sezioni, specie da quelle di Tricesimo, Osoppo, Buia, Bordano, Tavagnacco, Tarccnto, località dove ancora oggi urge la soluzione di gravi problemi. L’incontro fra la Z.Z.B. c l’A.N.-P.L, in questa particolare situazione, ha espresso, ancora una volta e chiaramente, il significato e il valore deH’amicìzia fra le due Repubbliche contermini. Kadar sem sparjeu sodelovanje z Novim Matajurjem, da bom pisu svojo rubriko, kot Petar Matajurac, srna se dogovorila z direktorjem, da mi pusti fraj roke, usta in jezik, da povjem in napišem odkrito o usjeh rečeh, kar mislim. Škoda, da muoram preskočit zankrat «Klinove iz Škrutovega», ker vam muoram sada povjedat, kar mislim o našim kandidatu za evropski parlament. Od kar sem zvjedeu, da je profesor Petričič kandidat za europski parlament na listi PCI, ne morem spat. U mojim sarcu, u moji dušici se takuo mješa, kot da bi se bližala tuča (temporal), kot da bi se blizu potres. Sam nevjem, kaj naj bi naredu: nisem komunist, sem pa Slovenec. Petričič pa je komunist in Slovenec, po drugi strani pa je samuo an naš človek, ki je kandidat za europski parlament. Petričič, ki je biu do sada konselir videmske province, je puno naredu za nas Slovjenje. U provinci je skarbeu za eje-sta, ,za vodovode, za šuole in še Buoh vje, kaj je biu lahko napravu, če so bli sparjel use njega «proposte». U Sv. Lenartu bi ne bli im j el moderne srednje šuole, če bi ne bluo njega. Z njega pomočjo je paršlo do provincialne konference o manjšinah (minoranzah), na kateri so nas prepoznal, da smo, kar smo in nam usi obeč-jal, da nam bojo pomagal, da ne bomo takuo buožci, kot smo bli do sada. Organiziru je tudi druge konference in je biu prisoten (present) povsjerode, kjer se je kaj mešalo in guorilo o naših problemih. «fest bi mu dau muoj "voto”, sem jau tle njeko nuoč ženi Tereziji, po dugem premišljevanju. Pustimo na stran par-tit, pustimo na stran komunista, voto ga zasluži kot Slovenec, ker je puno napravu za nas». «Kam ložeš pa vjero, norac!» mi je smehe odgovorila Terezija, ker je bla že tudi ona prepričana, da imam ražon. «Kaj parnašaš vjero na dan? Kar ga poznam, ni biu nikdar pruoti naši vjeri. Po resnici pov- jedano, nikdar ga njesam ču klet, klejejo, kunejo an preklinjajo pa puno od tistih, ki pravijo, da so za kristjanstvo. Na usako vižo pa ne smjemo mešat vjere u politiko. Telih reči ne mješajo vič ne Vatikan, ne naš gospuod kaplan.» «Polle ti mu daš voto?» me je uprašala Terezija. «Vješ kaj, če pomislim no malo, je tudi čast (onore) za našo Benečijo, da imamo svojega kandidata za europski parlament. Spoznali nas bojo po Europi — ne samo kot ljudi, ki nosijo vali-žo po svjetu, ki so dobri djelov-ci, pač pa tudi kot ljudi, ki imajo svojo kulturo, in ki čjejo ži-vjeti u teli kulturi, zatuo mu dam "voto”. Tudi moji navuod-je in moje nieče so jal, da ga bojo votai». «Če je takuo, mu ga parma-žem tud jest!» mi je jala Terezija in potle srna brez skarbi zaspala. Vas pozdravja vaš Petar Matajurac KAJ SE JE ZGODILO PO NAŠIH DOLINAH Folklorne skupine iz Velenja, Kranja in Trsta nastopile u Bardu, Črnem Vrhu in na Lesah U nedeljo 6. maja so prišle u Benečijo tri folklorne skupine: Šaleška skupina iz Velenja, «Sava» iz Kranja in «Stu ledi» iz Trsta. S svojimi tradicionalnimi plesi so razveselili ljudi u Bardu, Črnem Vrhu in na Lesah. Z nastopom v Črnem Vrhu so se hoteli slovenski folkloristi zahvaliti «blumarjem», ki so sodelovali na prireditvah v Velenju, Kranju in Trstu. Slovenske folkloriste je na Lesah prisrčno pozdravu šindak Bonini. Na Lesah so imeli folkloristi tudi improviziranega fotografa. Ljudje so mislili, da fotografira za Novi Matajur, pa ni bluo takuo. Motile so ga slovenske zastave, ki so plapolale blizu italijanske in tiste od grmiškega komuna. Ta nepoklican fotograf bo sigurno kazau norcam okuole fotografije s slovenskimi zastavami in bo taridu, da smo parpejali Jugoslavijo na Lesa. Usak pame-tan človek vje, da kadar je ena manifestacion dvjeh, treh al vič dežel, se postavijo iz spoštovanja (rispetto) bandiere useh dežel. Tuole se dogaja po usem svjetu. Na usako vižo so folkloristi plesali zlo lepuo, ljudje so jim iz sarca tukli na ruoke in usi želimo, da bi še kmalu paršli h nam, ker smo mi za kulturno sodelovanje z usemi, posebno pa z našimi brati Slovenci. Tisti dan smo bli z Beneškim Gledališčem, pevskim zborom Rečan, Narodno klapo in duetom Keko in Ana na Koroškem, kjer smo izvedli svoj kulturni program in auštrijanski Slovenci so nas pru lepuo sparjeli, kot pišemo na drugem mestu. Mi bomo šli še na Koroško in Korošci pridejo k nam. Mi bomo šli u Slovenijo in iz Slovenije pridejo k nam kulturne skupine, v friz (in barba) improviziranemu fotografu. Mi, in zmjeraj je vič tajšnih mladih z nami, ki so zastopili, da je buojš djelat kulturo, ku se zgubjat po oštarijah. GRMEK Ga ni bilo doma 50 let Anton Bucovaz - Podhoščanu iz grmiškega komuna je šu u Belgijo 1929. ljeta. Od takrat se ni varnu damu. Napravil je nad 30 Ijet djela u rudniku (u jami). Sada živi u družini Clinaz, blizu Tamines. Če ga uprašaš, zaki ni nikdar pogledu damu, ti povje tole čudno štorjo: «Kadar sem se par- lz lanske «Mlade brieze». Po opravljenih nalogah so se pustili slikat, od leve proti desni: Cedermaz Paolo iz Lipe, Del Zotto Tiziano, Tuan Erik in mali Butterà Mario iz Petjaga. Rezija in Rezijani Skupnost, ki hoče živeti pravju za iti u Belgijo, mi je jala njeka žena: «Kam se par-pravljaš ti, saj njesi za po svje-te, te varnejo hitro damu». «Jaz pa sem i teu pokazat, da ni imjela ražona!» Poezija in fotografija na društvu Rečan Društvo Rečan je pripravlo dva konkorša za en sam «tema»: Benečija. Usak od nas ima kajšan dan, ki je buj al man dobre volje in usak ima svojo manjero, za prenest tiste ure al najso vesele al žalostne. Puno od nas piše, piše kake majha-ne reči al pa buj velike, an maloman usi vemo, da bi bluo lepua, de tudi druz bi čul, kaj smo napisal, pa na vemo al bo ušeč, kar mi mislimo an takuo puno ljepih reči ostane u ban-čicie. Mi smo pomislili, da bi blua pru pomagat usjem tistim, ki imajo kjek veselega al žalostnega u njih bančiciu, zatuo smo napravli tel konkorš «beneško poezijo» ... Vas čakamo. Punokrat smo napravli kako lepo fotografijo an smo jo bli tjel pokazat usjem, pa njesmo mjel kuraže, al pa njesmo vied-li, kje an kamu jo pokazat, sada vesta kje an kamu — an če nje nič posebnega — je za-dost, da je kjek gomes Benečijo, če bo ljeuš kot druge, dob-ta še kajšan majhan premio ... SOVODNJE TRČMUN Rodiu se je Ivan Vogrig Puno cajta so ga čakal, pa je le paršu, ljep in zdreu na svjet u veliko veselje mame Elde in Petra Lješkaciovega. Ime bo imeu kot naš poet Ivan Trinko in kot patron tarčmunske fare. Luč sveta je zagledu u čedaj-skem špitalu u torak 15. maja. Želimo mu, da bi rasu in živeu zdreu, srečan in veseu. DREKA Srečanje alpinov na Solarjih Ljepa sončna nedelja je privabila na Solarje (13. maja) puno alpinov iz naših dolin, pa tudi iz Laškega. Imjeli so tradicionalno srečanje za počastitev spomina parvega padlega italijanskega sudata, u parvi veliki uejski, ki je biu Riccardo Di Giusto iz Vidma. Po uficialnih cerimonijah in govorih je začela odmevat tudi naša pesem u dolino. SV. LENART GORENJA MERSA U torak 15. maja je umaru u čedajskem špitalu Giovanni O-bit, ni biu še dopunu 48 ljet. Rajnik Giovanni je biu invalid. Ko je biu še zlo mlad, je na djelu u hosti zgubiu roko. Pred nekaj leti pa so ga povozili z avtom in od takrat ni biu vič dobar. Njega pogreb je biu u Sv. Lenartu, u četartak 17. maja. Družini izrekamo naše sožalje. Firma Caselli iz Vidma išče mladince brez vojaških obveznosti, z osebnim vozilom, za prodajo strojev za obdelavo lesa, na področju SR Slovenije in Hrvatske. Interesenti naj telefonirajo na 0432/23432 ali 291611 ŠPETER Guido De Vora napravu manifest za krvodajalce Pred kratkim se je član društva beneških likovnih umetnikov, Guido De Vora udeležil natečaja (concorso) od krvodajalcev (donatori di sangue) iz Videmske province za najboljši manifest. Naš špetarski pitor De Vora je napravu takuo ljep manifest, da se je uvarstiu med par-vih deset. Mu čestitamo (complimenti). PET) AG Sestanek te mladih za našo štampo Na pobudo Novega Matajurja se je zbralo u petak 4. maja zvečer u gostilni par Iris u Petjagu nad 20 mladincev, ki so diskutirali o problemih informacije, štampe, o «mass-me-dia» in o perspektivah njihovega razvoja s sodelovanjem mladine. Te mladi so kritizirali našo štampo, ker se premalo briga za njih probleme. Povedali so, da so parpravjeni sodelovat in nam pomagat, da bo naša štampa zmjeraj buojša. Sklenjeno je bluo, da se jim odpre u Novem Matajurju, enkrat na mjesac, mladinsko stran. Podbonesec TARČET Čudna smart mladega puoba Use ljudi Nediške doline je globoko pretresla hitra smrt E-doarda Bankiča (Banchig) iz naše vasi, ki je šu na drugi svjet u četartak 3. maja. Tisti dan zjutra se je počutu slabo. Brat ga je peju u špitau, kjer so mu jali, da ni nič hudega. Z njekimi medežinami so ga pošja-li damu in zvečer je biu že martu. Kakuo se more takuo povarš-no pregledat bunika, ki gre po pomuoč u špitau? Kje je odgovornost? Morebit, če so ga bli pregledali buj rjesno, so mu bli rešil življenje. So uprašanja, na katere bi muoru kajšen odgovorit. Pogreb rajnkega Edoar-da je biu u Landarju, u soboto 5. maja. Puno ljudi ga je spremljalo do njegovega preranega groba. Naj gre žalostni družini in žlahti naša tolažba. ZAPOTOK U torak 1. maja je umaru u čedajskem špitalu naš vasnjan Guido Medveš. Imeu je 70 ljet. Njega pogreb je biu u Zapoto-ku u četartak 3. maja. Biu je dobar in pošten mož in kot takega bomo ohranili u večnem spominu. Občina Rezija je štela 1911. leta 4671 prebivalcev, ki so živeli v vaseh Raven-ca, Bila, Njiva, Solbica, Beli Potok in v zaselkih Korito, Liščjace, Gozd, Podklanec, Ronk, Martinji Laz-Borovi-čje in v Zamlinu. Vasi so posejane na eni in drugi strani reke Bile, na površini, ki ima 105 kvadratnih kilometrov. Rezija je bila najbolj hudo prizadeta od potresa 6. maja 1976 ter 11. in 15. septembra istega leta. Porušenih ali hudo poškodovanih je bilo 90% stanovanj in javnih objektov. Ko smo obiskali dolino Rezije par dni po potresu, smo videli povsod samo ruševine in opustošenje, obup. Zaskrbljeni in upravičeno smo se vprašali, če se bodo Rezija in režij ani rešili kot slovenska narodna skupnost. Toda Rezijani so žilavi in živahni ljudje. Po prvem obupu, so opustili žalovanje za svojo nesrečo. Zaplesala je njih folklorna skupina, zapeu je pevski zbor «Gora Kaninova», ustanovili so kmečko zadrugo «Ta Rožina dolina», ki šteje sedaj 70 članov, a se bo to število v bližnjem času znatno povečalo. Rezijani so se opogumili, odvihnili rokave in prijeli za delo. Življenje se nadaljuje. Obnavljati so začeli svoje vasi. Prišli so jim na pomoč tudi iz drugih krajev. Tako so jim komaski zgradili v Osojanih več novih hiš in zadružni hlev, kjer imajo sedaj 65 glav živine. Jugoslavija jim je podarila 5 stabilnih montažnih hiš, katerih dograditev je skoraj dokončana na kraju Vrh Kota. V te hiše se bodo kmalu vselile družine iz Ravence. Zraven teh hiš bo Jugoslavija zgradila kulturni dom, ki bo služil celi Reziji in se bo imenoval «Rezijanska kulturska hiša». Predvidevajo, da bo upravljala ta dom rezijanska folklorna skupina. Tako nam je povedal bivši župan, kavalir Le-tič, podpredsednik Zveze partizanov ANPI, ki nas je vljudno spremljal na našem potovanju po Reziji. Blizu barak na Beli (Bili) dokunčujejo graditev moderne šole, ki bo služila za vso rezijansko dolino, za osnovnošolce in srednješolce. V svoji stiski in nesreči, se niso pozabili Rezijani na svoje padle partizane. Na pokopališču v Osojanih, blizu porušene cerkve, so 16. septembra lanskega leta odkrili lep in dostojen spomenik svojim padlim za svobodo, z mogočno udeležbo naroda. Čeprav se vidi tu pa tam nove ali obnovljene hiše, se prava obnova Rezije ni še začela. Pred kratkem je občinski svet razpravljal o posebnih načrtih, ki jih predvideva deželni zakon. Ljudje težko čakajo na odobritev teh načrtov, da bodo zgradili nova stanovanja, ker je v barakah težko življenje. Veliko si pričakujejo Rezijani tudi od svoje zadruge «Ta Rožina dolina». Pred kratkim so imeli zadružniki pomembno zborovanje za ekonomski - socialni in kulturni preporod doline, na katerem so razpravljali o vzrokih zapuščenosti, emigracije ter gospodarske degradacije. Dali so jasne predloge za splošno obnovitev Rezije, za zajezitev emigracije, pendolarizma in za povrnitev emigrantov. Predsednik zadruge, Renato K val j a (Quaglia) nam je povedal, da živi sedaj v občini 1588 prebivalcev. Od 643 zaposlenih delavcev, jih je 400 pendolaristov, to se pravi delavcev, ki morajo hoditi vsak dan na delo izven doline. Več jih je tudi tedenskih pendolaristov. «Kaj bo rešilo Rezijo?» smo vprašali predsednika zadruge. «Ne toliko mogočne investicije, ki so ja potrebne, a predvsem dejstvo, da moramo odkriti in ovrednotiti našo narodno istovetnost. «Brez tega ne bo nič!» je zaključil predsednik Kvalja. «Do kdaj se bo ohranila slovenska-rezijanska govorica pod Kaninom?» smo še vprašali kavalirja Letiča. «Dokler bo živel en sam Rezijan!» nam je ponosno odgovoril. In mi pravimo, da narod, ki je tako ponosen na svoje poreklo, se mora, ne samo ohraniti in živeti, ampak se vsestransko razviti. ALI GA POZNATE? Po celodnevnem težkem delu zaslužen počitek. Tisti, ki bo prvi uganil, kdo je, bo dobil od Novega Matajurja dobro steklenico starega tokajca. Steklenico dobrega merlota pa bo dobil od njega. LO CONOSCETE? Dopo una dura giornata di lavoro, il meritato riposo. Chi lo riconoscerà per primo avrà in regalo una buona bottiglia di tokaj, da lui, invece, una buona bottiglia di merlot. Toni Bucovaz-Podhoščan SLOVENO = Rosso L'REBRGLIQ Di CERTI TORELLI NOSTRANI E NQtt