COMPTES RENDUS, RECENSIONS, NOTES POROČILA, OCENE, ZAPISI Oana Siili~teanu Cristea, Prestito latino -Elemento ereditario ne/ lessico de/la lingua italiana -Doppioni e varianti, Istituto di Studi Romanzi, Facolta di Lettere, U niversita Carolina Praga; Praga 2000, pp. 199. l. La ricchezza del lessico italiano dall'antichita ad oggi e la sua complicata stratificazione sono oggetto dell'interesse dei linguisti da piu di un secolo e mezzo; eppure, c'e una serie di problemi non studiati a fondo, tuttora aperti e promettenti. Uno di tali temi e la coesi­stenza di due (o piu) riflessi di una sola base latina, cioe gli allotropi e doppioni (franc. doublets). Dai tempi di Ugo Angelo Canello (anni 70 dell'Ottocento) questo settore del vocabolario non cessa di preoccupare gli studiosi ed il piu recente contributo -importan­tissimo, diciamolo subito--che riassume, discute, sistematizza e in gran parte completa quanto fatto finora, e il recentissimo volume della professoressa Oana Siili!?teanu Cristea, docente di linguistica italiana (storia della lingua, filologia e dialettologia) all'Universita di Bucarest. Questo libro e l'oggetto della presente recensione. 2. La struttura del volume e la seguente (tra parentesi le pagine): l. Tabel/a delle abbrevia­zioni e delle sigle (7-IO); II. Oggetto della ricerca. Esposizione di metodo (ll-I4); III. Al­cuni termini chiave ( I 5-60 [ doppioni e aiotropi, voci dotte, voci semidotte ]); IV. lntorno alle nozioni di doppioni e allotropi ( 6 I-77); V. Elenco degli al/otropi italiani (79-I 53); VI. Allotropi italiani dubbi e imperfetti (I55-I70); VII. Commenti agli allotropi italiani (17I­ I90); VIII. Conclusioni ( I 9 I-I 94 ); IX. Bibliografia ( I 95-I 99 [III titoli]). Purtroppo, non ci sono indici ne I'elenco -abile/-evole), le etimologie incerte o discusse (ad. es. glossa/chiosa), e gli allotropi imper­fetti, mediati cioe da un'altra lingua (es. alacre/allegro, quest'ultimo di origine galloro­manza), vengono trattati nel cap. VI, a cui segue il capitolo dedicato ai commenti (parte abbastanza "densa" e un po' difficilmente "percorribile"). Vi si leggono, in una specie di riassunti, le osservazioni sul lato quantitativo, sulle varie difficolta, sulla distinzione tra variante e doppione, sulle omonimie, sul lato morfologico [metaplasmi], semantico e stili­stico, in fine, sull'attestazione bj/ possono verificarsi anche in posizione postonica (presente rizotonico e imperativo singo­lare ); 7) p. 94: le forme CEPPO e CIPPO vanno invertite (essendo la prima popolare e la seconda dotta); 8) p. 98: l'asterisco davanti a comperare va tolto, visto che la forma esiste e viene registrata dai dizionari; 9) p. 99: secondo Jo Zingarelli copula non e soltanto con­giunzione copulativa ma anche forma verbale che unisce il soggetto al predicato nominale; 10) p. 116: preferibile toponima anziche toponomastico (riferito a lschia); 11) p. 127: s. v. noverare: correggere assimilazione in dissimilazione; 12) p. 137: per l'antiquato reddenza (< REDEMPTIO) penseremmo non soltanto ai nomi femminili in -a bensi piu precisa­mente alla fitta serie dei derivati in -enza; 13) pp. 139 e 159: se riversare e rovesciare si citano nel cap. V [allotropi "comuni" o "normali", diciamo], perche riverso e rovescio figu­rano tra gli allotropi dubbi?; 14) p. 178-179: esempi come foce -fauci, peccio -peccia, cinghio -cinghia ecc. non riflettono, a nostro parere, "il gioco dell'intercambiabilita mas­chile -femminile" [nel senso di spostamenti da un genere all'altro] bensi piuttosto la con­ 199 servazione diretta dei due generi, in specializzazione semantica; 15) p. 179: