ACTA HI STRIAE V. ricevuto: 1996-04-02 UDK 930.85(45034 Rovigo-f- 497.4 Koper)"17" GIAN RINALDO CARLIE L'AMBIENTE CULTURALE POLESANO Adriano MAZZETTl prof. dr., Accademia dei Concordi Rovigo, IT-451ÜD Rovigo, Piazza Vitíorio Emanuele [1,14 prof. dr., Accademia dei Concordi Rovigo, IT-45100 Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele II, 14 SINTESI La biblioteca civica di Adria e queila deli Accademia dei Concordi di Rovigo cotiservano nei fondi documentan diversi autograft di Glan Rinaldo Carli (che vengo no per l'occasione trascrita), oltre a testimoníame di un interessante e singolare collegamento tra Vambiente culturóle polesano e quello di Capodistria, particolarmente evidente nella seconda metà del Settecento. Legami di parentela trafamiglie di Capodistria quali Carli, Gravisi, Gavardo e le casale polesane dei Manfredini, Muttoni, Venezze favorírono raccordi ira accademici Risorti e Concordi. Tra i soci del!accademia rodigína figur ano infatti ñella seconda metà del Settecento una decina di letterati e studiosi di Capodistria mentre in diverse raccolte poetiche troviamo affiancate composizioni di esponenti delle ilue Istitiizioni culturali. L'attività e il dinamismo di Gian Rinaldo Carli oltre ad interessare ed animare i circoli intellettuali delle maggiori città itaiiane, hanno coinvolto ed influenzato numerosi centri periferici rendendoli partecipi del dibattito scientifico e letterario del tempo. E1 il caso délia città di Rovigo i cui esponenti culturali hanno avuto numéros? e profícui contatti e collaborazioni con il Carli. La biblioteca civica di Adria e quella delT Accademia di Rovigo conservano net fondi documentan un discreto numero di autograft del nostro, oltre a testimonialize di un interessante e singolare collegamento tra i'ambiente cultúrale polesano e quello di Capodistria, particolarmente evidente nella seconda metà del Settecento. 219 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI; CIAN RiNALDO CARL1 E L'AMBIENTE CULTURALE FOLESANO, 219-242 FAMIGLIE RODIGINE E FAiVUGLIE DI CAPODISTRIA Il rapporto tra Carii e Rovigo aveva come riferimento e causa prima legarni di parentela tra famiglie di Capodistria (Carii, Gavardo, Gravisi) e casate polesane dei Muttoni, dei Manfredini e dei Venezze. "Sono passati díeci giorni da che mi trovo qui, in mezzo alie più tenere dimostrazioni d'affetto e di cordialité d'uua famiglia a noi congiunta di sangue e d'amicizia" scriveva il Carii nel gennaio 1770 da Rovigo ed aggiungeva, a giustifícazione di una sosta eccessivamenle prolungata, informazioni sulla pessima stagione che non consentiva il viaggio.1 La famiglia cui il foglio fa riferimento è probabilmente quella dei Muttoni. Situata in contrada S. Francesco, nel centro cittadino, prossima a casa Silvestri la "nobile abitazione" dei Muttoni a Rovigo conservava quadri di notevoie pregio che Francesco Bartoli autore di una apprezzata guida alie pitture ed architeíture della città descriverà qualche decennio più tardi con precisione. Nelle sale del palazzo figuravano opere attribuite al Pittoni, al Nogari, a Pietro Longhi e Giulio Carpioni, a Píetro Vecchia e Gian Battista Tiepolo, Jacopo Tintoretto, e ad altri artisti di rilievo dell'ambito veneziano.2 Diversi autografi del Carii a Girolamo Gravisi accennano ai pareati di Rovigo. Cosi nella lettera del 30 setiembre 1767 Gianrinaido ringrazia "dei conto datomi de' nostri comuni amici e parenti di Padova e Rovigo."3 Da circa un anno si erano sposati nella chiesa di S. Giustina in Rovigo Vincehzo Luigi Manfredini e Franceses Luigia Muttoni, ñipóte di Girolamo Gravisi e cugina di Gianrinaido Carii. Pochi anni più tardi, nel 1770 il matrimonio tra Antonia Muttoni fíglia di Elisabetta Barbabianca ed Alessandro Gavardo rafforzava ulteriormente i rapport! di parentela tra famiglie rodigine e giustinopolitane. Al matrimonio Muttoni-Gavardo accenna una lettera dell'aprile 1770 di Gianrinaido, zio della sposa ed amico di casa Gavardi.4 A questi cordiali rapporti e a legami tra giovani si richiama ancora un foglio inviato dal C'arli ad Antonio Vallisneri di Padova nei prirai giorni del '72 ove accenna alia lunga dimora del fíglio Agostino, poco più che ventenne, a Rovigo e a Venezia.5 1 "Ma, direte voi, come tanto tempo a Rovigo? Eccone la ragione. Siamo trasportati al Polo. La nevé alta due piedi crescenti, il gelo universale ed esteso sino ai fiumi maggiori hanno fatto cangiar d'aspetto tutto questo suolo ed hanno rese intransitabiü e pericolose le strade". La lettera é stata scritta da Rovigo il 23 gennaio 1770. In B. Ziliotto, Trecentosessantasei letlere di Cían Rinaldo Carii, n. 146, in "Archeografo Triestino", ÍÍI serie, vol. V/l, XXXfíl, Trieste, 1909, p. 61, lettera n. 146. 2 F. Bartoli, Le piiture, sailiure ed architeíture della cittá di fíovigo, Venezia, 1793, pp. 216-220. 3 Ivi, p. 49, lettera n. 129. 4 Ivi, p. 65, lettera 152. 5 "Mi sono grate le nuove di vostro Fíglio. II mió e ritornato in Milano da otto giorni dopo una lunga dimora a Venezia e a Rovigo". 220 ACTA HISTRIAE V. Adriano MAZZETTI: G1AN RtNALDO CARU E [..'AMBIENTE CULTURALE POLESANO, 219-242 Accademia dei Concordi di Rovigo, Pinacoteca. Rovigo, Piazza dei Signorí (scc. XVIII). I legami di amicizia e di affetto continueranno e si intensificheranno con il passare degíi anni come conferma lo scritto dei maggio .1789 al rodigino Giüseppe Grotto ove Gianrinaldo fa riferimento ai rapporti di parentela con fainigiie locali: "La prego di fare i miei ossequi a casa sua e poí salutarmi la cugina Manfredini che si é scordata di me, e la signora Elisabetta- sua zia e mia cugina." R APPORTI CULTURAL! CON OTTAYTO BOCCHI Accanto alie limitate informazioni su párentele con famiglie rodigine si conservano »elle bibüoíeche di Rovigo ed Adria tesíimonianze non trascurabiü sui collegamenti e scambi culturali awenuti tra Carli e l'ambiente polesano. Quasi una premessa a questi raccordi é 1'amicizia fiorita attorno agli anni '40 tra il ventenne 6 Conc. 377/7. La lettera e slata scrkta da Milano i! 20 (o 10) maggio 1789 per ringraziarc il Grotto deü'invio dell'£/<;>gíí> del canotiico Girolamo Silvestri scomparso l'anno precedente. 22.1 ACTAMSXBJAE V. Adriano MA2ZETTT: G IAN RÍNALDO CARL I E L'AMBIENTE CUI.TÜRALE POLESANO, 219-242 Accademia dei Concordi di Rovigo. Disegni, veduia del Teatro e di Casa Silvestri, Gianrinaldo e l'orraai maturo Ottavio Bocchi,7 Questi nel 1739 aveva pubblicato per i tipi di Simone Occhi le Osservazioni sopra un antico teatro scoperto in Adria, manteneva rapporti con diversi eruditi, quali Apostolo Zeno, Scipione Maffei, Giovanni Poleni. Carli, come cogliamo dalle lettere indirizzate ad Ottavio Bocchi da Venezia, da Padova e da Capodistria, fa tesoro di queste amicizie diventando ben presto un valido interlocutore dei maggiori esponenti culturali della Repubblica. Dalle lettere al Bocchi emergono infatti numeróse figure di rilievo con le quali il giovane Carli si accingeva ad avviare scambi e collaborazioni: padre Bernardo De Rossi, Anton María Zanetti, padre Concina, il Vallisneri. Risalta soprattutto I'ansia di apprendere del Carli ín un cursits studiorum intenso svolto a Padova e sostenuto dall'attenzione e stima del márchese Poleni. 7 Otlavio Bocchi (16974749), avvocato vive ed esercita a Venezia. E' in contatto con Apostolo Zeno. Nei 1739 pujjblica Osservazioni sopra un antico teatro scoperto in Adria. Ha rapporti con Giovanni Poieni e col Maffei. Sui Bocchi: C De Michelis, Bocchi Ottavio in DB1, Roma 1969, pp. 75-76; E. Zerbinati, Disegni di Antichitá per Ottavio e Giuseppe Bocchi, in Venezia e l'archeotogin. Un importante cnpitolo nella Storia del gusto dell'antico nella cultura artística veneciana. Congresso ínternazionale, venezia 25-29 maggio 1988, Roma 1990, pp. 83-84. 222 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI: GlAN RIMA [.DO CARU E LAMBIENTE CULTURALE POLESANO, 219-242 L'ultima lettera del Carli conservata ad Adria è del 24 febbraio 1744 e si iiferisce ad un'opera in corso di stanipa. Si tratta della traduzione di Esiodo. Gianrinaldo aveva chiesto al Bocchi assistenza per pubblicare 1'opera. Lo studioso di archeologia polesana ed adriese in particolare aveva stretti rapporti con la realtà rodigina ove operava un discreto stampatore, il Miazzi. Non è improbabile un coinvolgimento del gruppo culturale ed economico che affiancava il Conte Carlo Silvestri per la pnbbhcazione dell'opera del Carli come sembrano attestarci le numeróse lettere di Gian Rinaldo al Gravisi dell'estate 1744. L AMBIENTE CULTURALE DI RO VIGO NEL "700 A parte i'attenzione sviluppata per Adria grazie al Bocchi, ci sembrano meritevoli di attenzione i collegamenti che a partiré dal 1760 Carii ebbe con I'Accademia dei Concordi e con i suoi maggiori esponenti, in particolare il canónico conte Girolamo Silvestri. Manlio Torquato Dazzi, per vari anni direttore dell'Accademia dei Concordi, bibliófilo e critico d arte, definisce il '700 rodigino come il secólo d'oro nella millenaria storia della città. Meno gratificante e piacevole il giudizio di altri studiosi frutto di una visione complessiva délia cultura settecentesca nella Repubbiica veneta e di analisi obiettive e libere. Comparata all'attivismo di altri centri Rovigo offre l'impressione di ritmi civili e sociali lenti, di un immobilismo logorante, di equihbri economici ed amministrativi superati, in poche parole di una città "arida e spenta*.8 Eppure in questo panorama difficile è dato scorgere alcuni fermenti di interesse, alcuni segnali di un clima di ricerca e di operosità ispirato dai grandi eruditi del tempo, dal Muratori al Maffei, da Iacopo Morelli ad Apostolo Zeno, di una capacità di inserirsi nèl dibattito del tempo o per lo meno di sentirsi idealmente coinvolti in approfondimenti e dispute. INCONTRI CON GIROLAMO SILVESTRI E CON L'ACCAJDEMÍA DEÍ CONCORDI Figura centrale della realtà civile e cuituiaie, ma anche agraria ed economica rodigina e polesana era il canonico conte Girolamo Silvestri, animatore di un cenacolo erudito ed appassionato bibliófilo. Affiancato da intelletluali quali Cristina Roccati, Pietro Bertagiia, Giuseppe Manfredmi il canonico Silvestri seppe tessere una rete di rapporti con eruditi e studiosi del tempo, dali'abate Anselmo Costadoni a Simone Stratico, da Francesco Miniscaichi ad Angelo Queiiní, sino al 8 "Arida e spenta setnbra la vita culturale a Rovigo". Cosí Paolo Preto nelsaggio L'illumwisma vendo in Sloriü dellu cultura Veneta, II Séltecenlo, 5/1, p. 39. 223 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI: G IAN RINALDO CARI. I K LAMBIENTE CULTURALE POI.ESANO, 219-242 Carli che a Rovigo soggiornô sicuramerite in due occasioni, nel 1770 e nel 1786.9 L'aggregazione di Rinaldo Carli ai Concordi risale al 1770. NeU'assemblea dei soci del 29 gennaio di quell'anno, come attestano i verbali délie Assemblee accadeiniche, l'erudito di Capodistria fu "a viva voce da tutti gli Accademici acclamato Accademico Concorde"10. Erano presentí alia riunione, tra gli altri Girolamo Silvestri e Giuseppe Grotto quest'ultimo principe per queU'anno dei Concordi. E nel registro dei soci, quale acclamato, Gianrinaldo è indicato come Filosofo, Archeologo, Economista, Commeiidatore, Nobile di CapodistriaM Non solo per i parenti ma per tutto il ristretto gruppo di studiosi rodigini l'incontro con il conte giustinopolitano costituî momento atteso e di rilievo. Cer-tamente importante fu l'incontro con il canonico Girolamo Silvestri. I due infatti si conoscevano, almeno per via epistolare, e si stimavano da tempo. Nel corso délia permanenza del Carli al vertice dell'Accademia dei Ricovrati di Padova Girolamo era stato ascritto al sodalizio e con una lettera del febbraio 1749 aveva espresso al conte la gratitudine ed i sentimenti di stima.12 Presso Geroîamo Silvestri Gianrinaldo poté ammirare le opere piUoriche e la ormai ricca collezione bibliográfica che il canonico andava accrescendo con competenza ed intelligenza, grazie alla col-laborazione di eruditi quali Pietro Bertaglia, Cristina Roccati, Marcantonio Cam-pagnella. In pochi decenni il numero délie opere acquisite dali'attivo canonico rodigino superó le trentamila unità e la raccolta divenne meta di visitatori, eruditi, studiosi italiani e stranieri. Carli constató pure e probabilmente incoraggió l'im-pegno del Silvestri per alcune pubblicazioni ed in particolare per la collezione di autografi di letterati italiani. A questo proposito quakhe mese dopo la visita egli invierà al canónico, tramite il vicario Giuseppe Muttoni, suo parente, alcuni autografi che costituiranno per il Silvestri un dono assai utile.13 Nella risposta il 9 Su Girolamo Silvestri (1722-1788) vedasi il volume Girolamo Silveslri, 1722-1788. Cultura t coactó a Rovigo nelsecolo dei tumi. Atti del Convegno, Rovigo. 22-23 ottobre 1988, Padova, 1993. 10 Cosí recita la delibera: "Fu proposto ad'Accademia per ia sua aggregazione S.E. il signor conté e Commendatore D. Gian Rinaldo Carli di Capodistria Consigíiere intimo attuale di Stato delle loro Maesta reali Impcriali e presidente al supremo Consigüo della economía della Lombardia austríaca, ed avuto riflesso oltTe al distinto suo mérito e grado alia singoiare letteratura e dottrina del medesimo chiarissimo soggetto resa giá nota a! pubblico per le opere da lui stampate fu a viva voce da tutti gli Accademici acclamato Accademico Concorde". Conc.ms. 250. Giornale dell'Accademia de' Sigriori Concordi di Rovigo, p. 459. 11 Sioria deliAccademia dei Concordi, registro ms. presso la Direzione dell'lstituto. 12 "... mi reputo poi a doppio onore I'essere státo aggregate sotto 1'illustre principato di Lei che ad una grande bontade e cortesía aggiunge il Tregio della piü soda letteratura e pellegrina eru-dizione, e di cui io giá per llnnanzi formato aveva un alto coTvzetto in leggendo li dotlissimi parti deJ suo sublime ingegno...Süv. 228, Letters di Girolamo SU veslrí, lettera 11 febbraio 1749. 13 Nella lettera il Carli si giustifica per la freüa e per la mancanza di note relative alie lettere donate al Silvestri ed aggiunge Ne ho scclte poche e forse fra ¿/ueste ve ne saranno malte da scarlarsi, il che sta all'arbitrio del degnissimo signor canonico... Silv. rns. 193, lettere a Girolamo Silvestri, lettera n. 53. 224 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZ.2.ETTI: GIAN RIBALDO CARLI E 1. AMBIENTE CULTURALE POLES ANO. 219-242 canonico assíeme ai sentimenti di gratitudine comunica al Carli le sue intenzioni in mérito al completamento della raccolta e alia pubblicazione dei relativi volumi.14 Altra visita alla famiglia e alia raccolta del Silvestri, ormai formata, il Carli ef-fettuerà il 7 maggio 1786, in una fase più difficile délia sua vita, come testimonia una nota del bibliotecario Giovacchino Masatto: 1786, 9 maggio, il signar Conte Gianrinaldo Carli, soggetto ben noto alia Repubblica letteraria La stima del Carli per il Silvestri emerge dalla lettera del maggio 1789 al rodigino Giuseppe Grotto, autore di una apprezzata biografía del canonico. Nel foglio sottolinea la vera stima che aveva peí dotto suo concittadino ed apprezza il ritratto delineato dal Grotto.16 Tramite il Muttoni ed il Silvestri Gianrinaldo Carli entro a contatto con I'Accademia-.dei Concordi, istituzione che proprio in quegli anni stava operando altivamente non solo nei campo deli'erudizione e degli studi umanistici, ma aprendosi alie nuove scienze e conoscenze quali 1'economía, la geografía, argomenti e settori ai quali il conte Carli era particolarmente sensibile. L'Istitufo rodigino era stato fondato tra la fine del Cinquecento ed i primi anni del Seicento, ma dopo alterne fortune e soprattutío anni di silenzio, nel 1737 aveva conosciuto una rifondazione e riorganizzazione sotto l'egida della Serenissima che riconobbe la Concordiana e ne approvô lo statuto. Eruditi locali ed a volte soci corrispondenti tenevano lezione due volte la settimana sui temi teologici, letterari, scientifici. Ulteriora vivacità conobbe l'Istituto con la fondazione della sezione agraria awenuta nel 1768 attenta ai temí del territorio quali idraulica, matemática, agronomía, botanica. Ï "CONCORDI" DI ROVIGO EI "RIS O RTF DI CAPODISTRIA Scorrendo 1'elenco dei soci dell'Accademia dei Concordi di Rovigo balza agii occhi l'alto numero di soci di Capodistria che vengono eletti a far parte dell'Istituzione, soprattutto tiella seconda metà del Settecento. Possiamo porre in relazione questa rilevante presenza di intellettuali provenienti da un centro tanto 14 "Leri da morts. vicario Muttoni per parte di Vostra Eccellenza sono stato regaiato di varíe lettere di alcuni letterati italiani a Lei dirette, della cui copia l'avea suppiicata nella dimora ch'ella fece qui i! genttaio passato. 15 Silv. 791/3 Nota de' personaggi che furono ad onorare la nostra librería. Tra le personalitá che oltre al Carii visitarono la biblioteca ricordiamo i conti Miniscalchi di Verona, l'abate Anselmo Costadoni, Giovanni Bernardo de Rossi, deil'Universiti di Parma, Francesco Lippomano, Tommaso Temanza, Tommaso degli Obizzi, Nicoló Sagredo, 16 lo nan posso dirle abbastanza qtianto mi sia piaciuto; lode senza adulazione, cloquenza senza entusiasmo, sano di quei pregi che rare volte sí ammirnno in sitniii opere. Conc. ms. 377. lettera a Giuseppe Grotto del 20 (o 10) maggio 1789. 225 \ acta. histeuae v, AdrianoMA22HTT1: OJAN RiNALDO CARLJ F. L AMBIENTE CULTURALE POLES ANO, 2)9-242 lontano con le párentele createsi nel corso del secolo tra famiglie giustinopoljtane e polesane. come puré con ¡a fama e stima generale per íl conté Carli. Non é fuori luogo rícordare che legami tra Rovigo e Capodistria si possono far rlsalire alia figura del vescovo rodigino Baldassarre Bonifacio che sedette sulla cattedra di S. Nazario dal 1653 al 1657. Vi souo peró probabilmente aitre ragioni che opportuni sviluppi delle ricerche cí auguriamo possano adeguatamente evidenziare. A noi basta rícordare alcuni di questí personaggi, rilevanti per Capodistria ma anche per la cultura polésana. Oltre a Gianrinaldo Carli figura tra i Concordi sin dal 1742 il márchese GirolamD Gravisi, piü volte principe deli'Aceadeinia dei Risorti. E il Gravisi dedicbera nel 1775 la Dissertazione sulla Daimazia inserita nel tomo XXVII delle Raccolte di opuscoli del Calogierá al canonico rodigino Girolamo Silvestri, accompagnando l'omaggio dell'opera con una lettera datata 4 marzo 1775 ove spiega le motivazioni del lavoro e della dedica e il método osservato nella ricerca.17 Nel 1748 veniva aggregato il poeta Giuseppe Bonzio che frequentemeníe ricorre nelle cronache accademiche dei Risorti. Dopo una pausa di 25 anni nel 1767 venivano eletti corrispondenti dei Concordi Nicoló Gravisi, nel 1769 Alessandro Gavardo fu Giovanni, l'anno successivo Gian Rinaldo Carli, socio acclamato, e nel 1772 Gavardo Alessandro di Antonio che invío una curiosa composizione dal titolo Se siano piu facili a rilrovarsi le virtü. caratteristiche. di un monarca o quetle di un vero repubblicanoConclude la schíera deí Concordi di Capodistria Stefano Carli eletto nel 1782, che aveva inviato, su consiglio di suoi concittadini coacademici due composizioni poetiche in onore del podesta di Rovigo Andrea da Lezze. In sintonía con la sensibílitü dell'epoca partenze di podestá e matrimoni di famiglie della nobiltá offrivano occasione per pubbHcazioni di raccolte poetiche. In alcune di queste edízioni proprio in forza della parentela e delle amicizie risultano affiancati e intrecciati accademici Risorti e Concordi. Costituiscono esempi signifícativi le eleganti pubblicazioni del tipógrafo rodigino Gian Giacomo Miazzi per le nozze Muttoni-Manfredini del 1766, Muttoni-Gavardo del 1770, Manfredini-D'Onigo del 1773. Nelle pagine di questí volumi accanto ai rodigini Girolamo Silvestri, Cristina Roccati, Giuseppe Grotto, Pietro Bertaglia e ad altri accademici Ricovrati, Intrepidi, Arcadi, troviamo vari Risorti, da Alessandro Gavardo ad Elio Gravisi, da Antonio Decluncich a Girolamo Gravisi a Bartolomeo Manzioli. Composizioni che si susseguono con ripetitivítá e monotonía e che poco o nulla dicono alia storia letteraria e alia nostra sensibilitá. Esse sottendono peró un desiderio di condividcre, pur da lontano, momenti importanti per singoií, famiglie e comunitá e di creare, attraverso la poesía e lo scambio di informazioni scientifiche, occasioni di reciproca conoscenza, confronto 17 Silv. ms. 194, Epistolario di Girolamo Silvestri, lettera di Girolamo Gravisi del 4 marzo 1775. 18 Conc. 378/136 bis. 226 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI: OIAN RiNALDO CARLT E L'AMBIENTE CULTURALE POI.ESANO, 219-242 e dialogo. Anche per questo ricordare ripensare dopo tanti anni l'attivitá e i'impegno di Gianrinaldo Carli e deglí accadeniici di un tempo cosiituisce per mold di noi una forte sollecitazione culturale e civile. 01 PRINCIPE DELU LETTERAR1A ACCADEMIA DE' CONCORD1 txsila, JacoÜt£ eoirifiarútaci dalL' Eccdleiitusimo Vcrielo SENATO ahbtamo di conumc ' pierio conscntimcnto delia Roammza, ncevuto, c fatto scrivcrr net numero de' nos tri Accadcmiéi in fate di che' riiasciamo le flcjcnti sottaxriUc di nostra mano , contrasset)nate dal Secretario c Cancellierc nostra, e munite col sirjiüo dell' Accademia. Dal. m ROSIGO dull' Accadcmia. nostra ¡1 di del mese di dell'anno Accademia déi Concordi di Rovigo. Diploma Accademico, 11 metá sea XVIII. 227 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI: G1AN RINALDO CARI.) E L AMBIENTE CULTURALE POLESANO, 7.19-242 ADRIA, BIBLIOTECA CIVTCA, ARCHIVIO ANTICO, BUSTA 377, fase. 5 Letiere dirette ad Otiavio Bocchi da... Gianrinaldo Carli.... copíate da Don Stefano Bocchi. ¡limo Signor Signor Padrone col. mo Capodislria 13 aprile 1739 Siccome attribuisco a mía sonuna gloria l'aver avuta la sorte di conoscere la degnissima persona di V.S. ¿lima in Venezia, cosi avrei stimalo mió mancamento se appena arrivato in Capodislria avessi trascurato di rassegnarLe i miei rispetri e procurarmi ta continuazionc del vantaggioso sito Patrocinio. Prima d ora non potei fare que.st'atto di debito, perché solamente Valtro giorno mi sono restituito alia Patria avendo falto il mió viaggio per lo Friuli, avendomi i tempi contrarj impedito a mezza strada quello di mare. Con poco cuore soffrírei l'allontanamento da Venezia se non fossi sicuro di ritornarvi presto; ma siccome ho divísalo di essere di ritorno gli ultimi del mese córreme, cosi sopporto con meno di dispiacere questo involontario mió breve soggiorno. Fra poco lempo adunque averó la fortuna di rivederla e di sentire da Lei qitalche letteraria novella di cui Venezia non é mai scarsa. Attendesi in breve Monsignor di Cittanova, ed io l'aspetto con maggior desiderio di tutti per vedere quale stra/la prenda nella storia dell'Istria, da Luí, a quel che sembra giá incominciata. lo dttnque se é cosi, posso diré di aver gettate le mié faliche al vento, se l'etá non mi facesse coliandar del tempo acquistar lúmi maggiori di quelli ch'egli ha presentamente. So cerlo per altro che sono validamente appoggiato quand'Ella voglia favorirmi in caso di qualche nuova scoperta sapendo quanta Ella sia amante d'impartire grazie anche a chi non le merita. Supplico KS. ilima portare i miei rispetti aliillmo sig. Apostolo Zeno mió ■ singolarissimo padrone, a cui non iscrívo per non portarli soverchio incommodo nelle presentí sue benernerite occupazioni, come puré al rev.mo P. Bernardo de Rubeis, se a sorte lo vedesse, e conservarmt la Sua singolarissima grazia, onde possi aver l'onore di protestarmi qual sono Di v.s. i lima P.S. Non avendo io poluto parlare avanti la mia partenza né con V.S.ill.ma né con... Parad circa la di luí vocazione, rinovo a Lei il mió ufficio e aggiongendo le raccomandazioni La prego darmi qualche contezza su questo proposito. Um.mo Dev.mo obbl.mo Sen'.re Ciarinaldo Carli 228 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZEITI: OIAN R1NAL1DO CARL1 E L'AMBIENTE CULTURALE POLESANO,2W-2« C i ORNALE DELL' ACCADEMIA DE' SJGNORI CONTENENTE TUTTO CIO1 CHE SI TRJITTA K[ELLB LOHp BJDUZIOJStL IVOKDINE DELL' ACCADEMIA L ANNO CID -I9CC-LVUI. Accademia dei Concordi diRovigo, Biblioteca, ms. 250-Giornaledell Accademia de' Signori Concordi. 229 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI: OIAN RINALDO CARLÍ E L AMBIENTE CULTURALE POÍ.ESANO,219-2« Capodistria 29 giugno 1739 L'improvisa risoluzione di mia partenza non mi diè campo di poter fare il mió debito con KS. Iít.ma prima di allonlanarmi da Venezia e mi sforzô a partiré col dispiacere di non aver potuto riverire negli ultimi momenti del mió soggiorno un padrone singolarissimo, un carissimo amico. Credo per altro di essere a tempo anco appena arrivato a Capodistria, non avendo sofferto alcun pregiudizio dalla lontananza il debito particolare e la sincerissima servitiï che Le professa. Venerdi alie 24 arrivai a questa parte con un ottimo viaggio e in buona salute, se si eccettaa quel fierissimo raffreddore che mi turbó a Venezia e che seguita a tormentarmi ancora a questa parte. Sefra le señe sue occupazioni le avanzasse un poco di tempo, io la pregherei di favorirmi di quelle novità letterarie, che vanno succedendo di giorno in giorno in codesta città. Averei desiderio ancora disapere quale rispostasia venuta a Padova e di qital sentimento Ella sia di questo affare. La prego umilmente a portare i miei complimenti a Mons. lll.mo Negrí e al chiarissimo signar Apostolo Zeno. Ricordi pure il mió riverentissimo home al-l'erudito sig. Anton María Zanetti e si assicuri che desidero tutte le occasioni onde io possa dimostrarLe che sono quale con tullo il debito mi protesto. Di V.S. ULma Um.mo Div.mo Serv.e Gianrinaldo Carli Padova, 7 dicembre 1739 Ecco che anco da Padova, come il mió debito richiede rassegno a V.S. IlLma gli atiestan sincerissimi di quel rispeito che mi accompagna in qualunque luogo io vada. Io sono in casa di D. Molleo Lazaretti ai Servi, ove ho quanto tempo desidero di attendere ai miei studj tanto vecchi che nuovi non avendo disturbo immaginabile nè motivo aicuno di pentirmi de.lla scielta. Qualche volta godo il vantaggioso onore di trattenermi con questi pubblici professori ne quali non ritrovo cosa alcuna che non sappia di dottrina egualmente che di genlilezza. Ebbi pure la sorte di riverir tra qiœsti ieruditissimo Sig. March. Polleni. Egli mi accolse colle maggiori graziose cortesie che potessi desiderare. Ne ha pero di queste il mérito Ella setiza sapería. Io spacciai la forñtna che ho délia sua sempre graia e amatissima amicizia e il crédito del suo no me mi diè appresso questo soggetto opportun» apertura. Discorressimo dunque di Lei con quelia stima che mérita e parlando délia sua dolía dissertazione mi confermo il suo sentimento circa Vesislenza del teatro d'Adria a tempi etruschi. Oggi pure sono stato alla sua lezione di física esperimentale e mi toccô una dotta dissertazione della pressione del mercurio nella machina pnewnalica del Baile. A me molto preme per molli titoli la continuazione della grazia di questo soggetto, quale mi sarà fácilmente concessa allorchè Ella in qualche sua, che per sorte dirígesse, volesse con qualche parola spesa in mió vantaggio compensare alia scarsezza del 230 ACTA HISTKIAE V.' Adriano MAZZETTI: G1AK RÍNALDO CARL1 E I.'AMBIENTE CULTURALE POLES ANO. 219-242 mío mérito. Il sig. Volpi è fortemente incommodato da un reuma, quale viene anco da molti interprétalo per fissazione viziosa di fantasia. Se vi fosse qualche novità letleraria La prego farmi grazia di parteciparmeia. Breve è il viaggio délia posta da Venezia a Padova, nè abbiamo più il golfo che ci divida. Questo mi fa sperare più frequenti le sue desideratissime lettere, che mi risarciscano in parte il danno che vengo a ricevere dalla sua lontananza. E' sup-pliciua rassegnare i miei rispeui ossequiosi all'ilimo sig. Apastóla come pure al Sig. Anton Maria Zanetti. Lo stesso uffîzio La prego fare con mons. di Cittanova et assicurario delle stima che conservo per luí. V.S. ill.ma in tanto veda se ta posso servire in questa parte e mi dia con questo una prova dell'aggradimento che mostra délia mia servitù, accioccè io passa farmi maggiormente conoscere qual mi raffermo Di y.S. ill.ma ch'è riverita dal march. Girolamo Gravísi um.mo Div.mo Serv.re Aff.tno Amico Gianrinaldo Carli Padova 14 dicembre 1739 Díte motivi di ringraziamento io vengo a ricevere dalla lettera di V.S. ill.ma. II primo per le cortesi espressioni onde è piena, e il secondo per le lettere. occluserni Se io avessi da fare quegii uffici, che ríchiede il mió debito, bisognerebbe che io mi accomodassi alia traccia di disubbidiente, avendomi ella comándalo a lasciar da parte quelle espressioni che pur sarebbero necessarie, quando non sapessi esser ella sicura délia servitù e amiciz 'ia che le professa. Dirá dunque che si l una come le altre mi furono gratissime. La lettera del Sr. Márchese è già consegnala oggi e io ebbil'onor di portargliela. La visita per altro mi sarebbe stata assai più grata, quando lo avessi ritrovalo in perfetío stato di saline, ma vedendolo incommodato da dolore di testa, mi ho troncato il vantaggio che poteva produrmi una competente conversazione con lui. Ma non ostante ho ricevuto quelle grazie che io assolutamente non meritavo. Egli non • Le risponde per questo suo incommodo, ma mi obbligd a farle io stesso testi-monianza delta generosa benignità colla quale mi ha rigguardato. Al signor Riva dimani consegnerô l'altra non aven do potuto andarvi oggi per molti affari occorsimi aliimprovviso. Sin qui ogni cosa va bene ma non so come dirle ch'iofaccio conlo di trattenerle quella del Terzi. Ella vedase non ho ragione. Quando sono venuto qui andai a inchinarmí a luí accompagnato da una lettera del P. Concina che volle darmi avanti la miapartenza da Capodistria. Egli mi accolse secondo lo stile délia sua gentilezza e con questa mi continua a rigguardare ogni giorno. Stanti queste cose non mi par proprio di supplicare una nuova lettera di raccomandazione per timare di non comparire o indiscreto volendo più di quello mi fà o non sicuro di quelle espressioni, delle quali continuamente mi onora. Parlando dunque con tulla schiettezza giacchè Ella ha voluto tevarmi il vizioso vincolo di soggezione, io non gliela daró fin tanto ch 'ella non mi sforzi con altro comando. Non resta per questo 231 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI; GfAN RINALDO CARL1 H L AMBIENTE CULTURALE POLESANO,219-242 ch'io non le restí obbligato, perché anzi vedendo il suo buon cuore, Le protesto la maggior gratitudine accompagnata da un vivo desiderio di ricompensare per quanto mi sard possibile qitndo mifacáa l'onore di comandarmi e di cons'ulerarmi qual sono Di V..S'. Ill.ma Um.mo Obb.mo Servitore Amico V.o Gianrinaldo Carli Padova, 20febbraio 1740 Jeri mi arrivó una sita in dala li 18 córtente, dalla quale intendo come V.S. ilLma consegnó il V tomo del márchese Maffei e il XXII del P. Calogerá al sig. Tracani, che ancora non arrivó in Padova. lo la ringrazio della sollecita spedizione, e giacché mi comanda di trattenere il costo appresso di me mi riservo al mió arrivó in Venezia. Leggeró con molía piacere si l'uno che l'altro e la dilazione di quel signare mi riesce non mediocremente penosa. Ho ¿pedilo con sicura occasione una copia delle sue osservazioni a Udine e dita a Cappodistria, come puré una all'Ab. Bini e l'altra al Match. Gravisi. lo dunqtie ne ho due nltre che due miel amici m'impromisero di comprare, ma di qui a qualche lempo. Moho mi ríncresce delPostinazione del suo incommodo, da cui la desidero con tutto il citor sollevata. lo grazie a Dio me la vado passandó c.osi e cosí Non vedo Lora di venire costa per discorrer con Lei su varíe cose che mi premono. Per ora basta ch 'Ella mi consideri Di. V. S. ill.ma D.mo obbl.mo serv. re e Amico v.o Gianrinaldo Carli Padova, 27 dicembre 1740 Jeri ho ricevuto dal sig. Trecani i due libri che V.S. ill.ma si é compiaciuta spedirmi, e appena ricevuti mi posi a leggere con ansíela le Osservazioni lelterarie. lo certo se ho da diré la verilá non ritrovo in queste il March. Maffei. Dov 'é il suo brio? dov'é l'antico suo spirito? tutto luniltá e tutto pien di riconoscenza generosa verso qitelli che lo himno favorito di Antichitá questa volta comparisce dopo di avería tanto condannata nel Govi. Quanti eruditi, quanti dottissimi non ti scopre, che appena si sapeva fossero al mondo. Non si pud pero negare che qtiesto suo tomo sia eguale nella erudizione e nella domina agli altri quattro, e spezialmente al libro secondo degli Etruschi. lo pero sicome ammiro le preziose memorie esposte d 'iscrizioni, e medaglie cosi Vavrei consigliato a non porre ancor quelle che sono diametralmente opposte a quanto scrisse nel articolo del museo. Si ricorda Ella, ove dice che una certa figura non era Etrusca perché aveva lo scudo ovato come i Romani e non rotonda come si suol vedere tra gli etruschi. Ora nella sua tav. II pag. 302 si vede una higa con un guerriero che ha lo scudo bello e grande ovato e da luí e da tutti creduto etrusco. Si vede adunque che costume era di quella antica nazione di seivirsi di scudi di pitl strutture. Lo stesso si vede nella medaglia che egli crede di 232 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTI: GIAN RINALDO CARLI E L'AMBIENTE CULTURALE FOt.ESANO, 219-242 A academia dei Concardi di Rovigo, Pinacoteca. A. Galluci Ritratto di Girolamo Silvestri, 233 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETFI: OIAN RÍNALDOCARLIE L'AMBiENTECULTURALE POLESANO,219-2« Perugia e lo stesso nella 2da di Capua. Da quiforse sipuó desuniere il bel genio del sig. Márchese di cercare la ventó anco a cosió di pregiudicare a se stesso, non che agli allri che scrivono su questa materia. A Lei é diretla la lunga digressione di Adria ei dice che mai la nostra ci scrisse coll'aspirazione. Dimque mai ha osservato Gio. Lucio Schiavone. Nel fine pero lascia indeciso, perché si vede imbrogliato da i¿ che mai non c 'entró in que Ha del Piceno, che sempre sí scrisse Hadria e non Atria o Alri come questa. Ho goditto molto il corretío Alfabetto o vogliam diré ricotto. io certo m'aspe tío ancora nelVetá nostra che producá una grammatica di quella lingua, che ne' mezzi tempi de' Romani se non era ignota, era almeno intieramente negletta. Súbito che uscirá il Sesto, La prego spedirmelo con Tistessa sollecitudine di cid mi ha favorito questa volta, mentre augurándole un presto stabilimento in salute mi protesto Di V.S. ilLma Dev.rno obbimo ser.re ed Amico Gianrinaldo Carli Capodistria 24febbraio 1743/4 Giá tempo ho spedito a V. S. ilLma un mío ms per supplicarla si assistenza per farlo stampare ritrovandosi temperamento in codesti librari né per anche ne ho avuto riscontro alcuno. lo ne stó in pena; non vprrei che si fosse smarrito, perché non ne ho altro esemplarc. La prego pero per quiete mia darmi un qualche avviso. Scusi Vincommodo e mi contracambi co' suoi comandi, mentre con lutto l'ossequio mi raffermo. Di V.S. ilLma Dev.mo obbl.mo ser.r v.o Gianrinaldo Carli Capodistria 20 aprile 1744 Solamente in quest'oggi mi arrívó la Sua in data S stante. Molto mi rincresce il sentí re ta continuazione de' suoi incommodi; e voglia Dio sollevarla. lo poi Le sono molto obbligato per iattenzione usata in favorirmi. Accetto l'impegno del Recurti perché spero che contento di questo vorrá essere piú inclínalo ad altri, che in seguito potro contraer seco lui stand varié cose mié di giá apparecchiale. Egli dunque mi regalerá 25 copie ed io gliene daró per esitate cento, ma se il negozio si fará betie cosicché la stampa riesca bella e vi si ponga mano tosto, procurerd per altre 50. Insomma faró di tullo per renderlo contento. Mi premerebbe che la revisione per rinquisitore fosse rimessa al P. Rubeis. Se vagito in servirla Ella non mi si risparmi mentre riserbandomi di riverirla fra brevi giorní in presente mi raffermo Di KS. iü.ma Dev.mo obbimo ser.r v.o Gianrinaldo Carli 234 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTt OÍAN RINALDO CARLIE LAMBIENTE CULTURALE POLES ANO. 219-242 ACCADEMIA DEICONCORDI Silv. ms. 193, n. 53 "Scritta a mons. vicario Giuseppe Canonico Muttoai" Monsígnor Pad. Amat.íissimo) Milano 10 luglio 1770 Per cogliere un'occasione che mi si presenta per Padova non ho altro tempo che di scrivere quattro versi per accompagnarle Voccliiso che imito ai miei complimenti fará tenere al signar canonico conté Silvestri. Queste lettere avrebbero richiesto forse qualche nota, ma il tempo mi ha mancato. Ne ho scelte poche, e forse fra queste, ve ne saranno molte da scartarsi, il che sta all'arbitrio del degnissimo sig. Canonico. lo sto bene, e cosí tutti di casa. Mille abbracci a tutti.i suoi tatto il cuore sito Dev.mo ob.mo ed amico G. Carli leítera di Giroiamo Silvestri a Gianrioaldo Carli del 30 luglio 1770 Silv. ras. 228, n. 161 leri da mons. Vicario Multoni per parte di V.E. sono stato regalato di varié lettere di alcuni letterati Italiani a Lei dirette; della cui copia Vavea supplicata nella dimora ch'eíla fece qui il gennaio passato. Mi veggo favorito abbondantemente e non senza suo incomodo. Per l'itno e per Valtro me le professo pieno d'obbligazionee gliene rendo i piú divoti e copiosi ringraziamenti, desiderando vivamente di poter dimostrare a V.E. la mia gratitudine coll'esecuzione di qualche suo pregiato comando e colioperare dal canto mió qualche cosa che possa esser di suo piacere e sod-dis-fazione. Ho tosto scorse le site lettere e trovato che tutte possono entrare nella mia Raccolta; poiché contengono qual piú qual meno materie di dottrina e di erttdizione e vien fatia vera giustizia al suo raro mérito. In occasione di disporle e di farle trascrivere m'ingegneró io di farci sopra alcune annotazioni siccome fo anche alie altre. Ora ho giá allestito il primo tomo, che abbraccia alcune lettere dal fine del sec. XVI sino verso il 1640. II2° e U3°s 'estenderanno sino al 1700. Poi seguir anuo qutdk del secolo presente e in queste avranno luogo le scritte a V.E.. lo aspetto occasione opportuna diportarmi a Veneziaper trattar della stampa. E' mia intenzione che dopo il primo tomo gli altri seguano immediatamente. Ne atiendo da qualc'altra parte: ma io veggo che V.E. é stata sinora de' piú generosi. Di nuovo k dichiaro il mió vivo desiderio di ubbidirla e con pienissima stima ed ossequio mi protesto. Di V.E. Div.mo obbimo servitore Giroiamo Silvestri Rovigo 30 luglio 1770i 235 ACTA HISTKIAE V.' Adriana MAZZETTi: GIAN RINALDO CARLIE L AMBIENTE CULTURALE FOLESANO, 7.19-242 SiJv. ros. 366, a. 17/1 Milano, 2 gennaio 1771. Carissimo amico, salute e felicitó a voi e a íutti i vostri per I'entrante anno: desiderando di furvi utilmente simili complimenti ancora per anni 50 almeno. Gratissime al solito mi sono state le vostre nuove e tanto piit grate che mi assicurano del ricuperato !..J di salute, della elasticitá della febbre e del nostro buon umore, conseguenza necessaria di tale premessa. Evviva Tonino Edannts atque amemus: soles occidere et redirápossuní, nobis cum semel occidit brevis lux??? Mi sono piaci'uti i vostri filosofici trattenimenti col nostro abate Spallanzani e moho piü le osservazioni microscopiche sugli invisibili animali /.../ lo veramente a dirvela in tutta confidenza, non credo né agii animali né alie moilecule, né ulleforze evanescenti, né ai punti salienti, né a simili: essendo fermo su mia opinione che la gencrazione sia stata, sia e sará sempre un arcano della natura, dipendente da una legge imiversale di riproduzione. sopra cui non puñ estendersi né l'occhio del filosofo, né sicura dimostrazione. Per conseguenza io credo che nella infinita e infinitamente variante riproduzione non ci rimanga altro conforto che quelh di/.../quede la modificazione e in questa sola possiamo far qualche sorpresa alia natura, cioé co-noscere la diversa maniera di riprodursi, (giacché non puó moltipücarsi, con questa impossibilitá, ci dimostra una legge costante) ma non mai il modo con cui gli esseri si riproducono. Quando pensó a questa questione ricorro tosto con la mente ai tanti deliri scritti da filosofi sulla materia, hanno preso un sasso, una seggiola, un lavo-lino, insomma un cadavere, senza distinguere la materia morta dalla materia viva. Definitemi la materia viva, insegnatemi cosa precisamente sia vita ed io vi condurró dall'ortica alia lumaca e dalla htmaca agli orang otang e da questi sino a Newton e poiper rególe vi spiegheró la generazione o sia la riproduzione. Per passare ad una mtova riproduzione economica e política ho veduto i decreti intorno ai Benedetini. ¡n Venezia si é molto avanti in questa materia. Vedremo come finiranno i traitali col successore di Giulio Cesare cioé col S.(anto) P.(adre) Gan-ganelli. Spiacemi infinitamente il poco buono stato di salute del nostro degnissimo Mas-traica. Salutatelo caramente ditegli in mió nome che faccia uso della salsa disenape, si contenti di puro allesso, d'erbe e bandisca la sale e il vino. II rimedio é strano: puré io ci ho fede e lo farei per me stesso. Mi sono grate le nuove di vostro figliq. 11 mió é ritornato in Milano da otto giorni dopo lunga dimora a Venezia e a Rovigo. Scrivo a Tamagtto perché vi tiiandi due rami del ritrato. Mille ossequi alia nostra piccola che s'é saputa riparare dalfreddo ed io la lodo. Sono impaziente di vedere stampato qualche cosa dal Padre Abate Colombo. 236 acta histr1ae v, Adriano MAZZETtT CrIAN RJNALDO CARLI E LAMBIENTE CULTU KA LEPOLES ANO, 219-242 R A C C O L X A di componimenti poetici Nelle Felicissime Nozze DE' NG.BIÍI SIGNORI ALESS ANDRO GAVARDO 01 CAPODIÍTRIA ANTONIA E M U T T O N I DI ROVIGO D E D I C A T A A SU A ECCELLENZA IL SIGNO RE DON GIANRINALDO CONTE CARLI RUBBI Cavaliim y e Commendatous del la Sacra Reijoiohe, e Ordike Militare DEI SANTl MAURIZIO, E LAZARO presidente DEL süíremo RíALE consíglio D' ECONOMIA PttMLJCA ¡sella LoMBARDIA AüStRMCA Goníisiiere intimo attuale x>i Statot DELLE LaL. M JVL LL R.R. AJ*u ZlO AFjflTTOOSISSlMO DELLA Sl'OSA . IN ROVIGO MDCCLXX. esa» s «saa s »Sfis» s- (oSKr s osa» 5 «SSH s-«ssaoi 9 «asa» * Per Gíanjacoso Miazzj , Stampatore- dcli' Accadtmia j>e' Stgnor.1 Concordi -CON LIQENZA DE' SUPERIOR1. ""■ty-h^i'i Accademia dei Concordi di Rovigo, Biblioteca. 237 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZEITI: GIAN RINALDO CARI.I E L AMBIENTE CULTURALE POLESAN'0,219-242 Ho letto il libro del Toaldo. Anch'io son lunático quant'é lui; nía i matematici che vogliono pesar tatto e misurar tutto l'universo, li daranno torio. Ouesto sará un catlivo influsso lunare. Amatemi e credetemi. Vostro arnico G.Carli P.S. E' morto per cólpo apoplético il Consiguiere] Damiani, marito della Giustina, figlio della Stefancüi. A Lei e a casa Sagretti daiegli la nuova con tulla la possibile destrezza. Riceverete un groppetlo con entro gligli 12. Ouesti vanno alia sig. Elisabetta Manfredini Muttoni con iacclusa letlera che per mezzo di Cá Veneze vi prego mandarle. Silv. ms. 366 a. 17/2 AlVIllmo Sig. Padrón Colendissimo IlSignor Cavalier Antonio Vallisneri Pubblico Professore Padova Milano, 10luglio 1771 A mico caris simo, per v ostra quiete vi accuso la vostra di 28 scaduto. Peí nos tro affare ho parlato col signar Márchese Ragnesi Ser.rao Ministro di S.A. ed abbiamo concertato il modo di tentare il med.mo affare. Domani parlero poi con S.A. medesirna e del risullato ne sarete avvertito nelVord. venturo. Potete esser ceno dell'impcgno mió ed io non mancheró difar Vavvocato e intercessore per voi in tutte le possibili forme. Ció che mi sorprende pero é che in vista di questo vero interesse non vi siate determinato di portarvi a Milano, aggiungendovi lo stimolo che dovele avere e mostrate d'avere per callare in Modona il figlio, di che puré ho paríalo con il detio Ministro. Scrivo in tutta fretta. Salutate tutti. Addio 11 vostro GC Silv. ras. 366 n. 17/3 Milano, 17 luglio 1771 Carissimo amico, Sono penetratissimo delle molte accoglienze fatte dal sig. Angiolo Queiñni a Mylord Shelborn ed io non saprei come meglio fargli constare i sentimenti della mia riconoscenza et antica amicizia che col pregar voi a farne i piu pieni complimenli e 238 ACTA HI STRIAE V. Adriano MAZZETTl: OIAN RINALDO CARLI E L'AMBIENTE CULTURALE POLESANO, 219-242 porgergli col vostro cuore. Non dubito che amendue siano rimasti reciprocamente contenti: sono due soggetti che dovevano conoscersi e stimarsi. Mylord sarà qui di ritorno in setiembre: il sig. Angiolo ha una tentazione di per eseguire iisuo progetto, che desidero si verifichi. Al mió caro Tonino perd mi protesto infinitamente obbligato e vi ringrazio di cuore. Sentó le nuove scoperte. Ma per uniformarmi ad una massima generale per ispiegare fenomeni particolari, non mi sentó bastamente convinto. II Moro e il Maffei fra voi, dall'isole de' Gamberini e dagli impetrimenti sulle montagne ne' corpi marini, desunsero la generale formazione de monti. Voi dite bene e ... ancora, che Vacqua ne hafatti i suoi. Ma la struttura del globo e la necessità di una spina per midolla per legamento delle parti non contiamo nulla? Nidia le universali vicende del globo medesimo? Per ipotesi se si supponesse che la luna fosse un nuevo acquisto chiedo io quai fenomeno ne sarebbe nato? Dato il globo mezzo coperlo d'acqua e mezzo asciutto e dato Vavvicinamento d'un corpo infuocato e collocato del medesimo ad una data distanza, del diamentro, peso che come la luna, determinare la mutazione generale del globo suil'asse e le particolari dell'acqua. Questo problema non è stato risolto, quella favola di Fetonte c'indica una tradizione fra gli antichi che un nuovo globo è venuto a trovarci ed ha cagionato tanti malanni. Gli Arcadi dicevano d'essere d'origine anteriore alia luna. Voi dite bene, che ci vor-rebbero dé migliaia d'anni e perpetúe osservazioni. Per un gioco immaginatevi che le acque fossero confínate al polo Antartico sino all'Equatore, che da quella scossa siano state obbligate a spingersi in su; ecco i océano fra 1'Europa e l'America e porzione del Polo ártico inondata, ecco il mare padrone di lutta Olanda, Fiandra, Brandeburdo Germania. Supponete che dopo il volume di questa acqua poggiando a diritta siasi aperta la strada tra l'Europa e l'A frica come v 'era tradizione antica iotrat in Pontus e come dimostra la natura del terreno di Ceuta e di Gíbilterra, ecco un diluvio alie nostre parti, ecco il Meditarraneo, Adriático etc, ecco il mare in Italia sino alie Alpi: questa inondazione qui diminuisce quella al nord, quindi si asciugherà la Germania e si confinera Vacqua al Báltico: sforza il mare a Ponente in America, ecco diminuito il volume qui, asciugata Vitalia, la Palestina, l'Egitto, la Grecia ecc. Con tale cronología si potrebbe spiegare le vecchie e nuove ereditá che ha falto il suolo de' corpi marini, e ritroveressimo anche la ragione perché questo emisfero dall'Equatore all'Aertico sia popúlalo e perché le terre Australi siansi ritrovate senza indizio alcuno di uominL Ma io non voglio nè ho lempo di poetizzare suU'istoria naturale e son troppo fuori di società con le idee filosofiche, facendo un mestiere totalmente contradditorío: dunque mi taccio e conchiudo che a tali fenomeni, ci sono concorse cagioni universali che non conoschiamo, indi cagioni particolari come di vulcani, d'acque, di terremoti ecc. che hanno parzialmente altérala la supeffizie. Voi siete del mestiere e voi compatirete a spese della ragione e forse anche del senso comune. 239 ACTA HI STRIAE V. Adriano M A7.ZÉTTÍ: CIAN RINALDO CARLt E L AMBIENTE CULTURALE POLESANO, 219-242 Ho parlatQ' fungamente a S.A.S. di voi e sono stato moho consolato nel-l'inlendere i di lui favorevolisentimenti a vostro riguardo. Gli ho dato il memoriale e gli dissi che avevate ragione di sostenere d'essere un suddilo tuttavia esistente ne' di lui stati, giacché avete casa aperta in Scandiano ov'andate quasi ogn'anno per piu mesi, acquistate beni ecc. onde Padova non é per voi che un'utUe villeggiatura. Sta-remo ora attendendo le rissoluzioni delVA.S. che v'auguro conformi. E state bene. Addio II vostro G.Carli Conc. ms. 377/7 a Giuseppe Grotto IlLmo Signor Padrón Colendissimo Ella mi ha onoruto con la trasmissione dell'elogio da Leí composto per conté Canonico Silvestri e con la gentilissima sita lettera de' 5 corrente. lo Vho letto súbito e ávidamente; non solo per la vera stima che avevo peí dotto suo concittadino quanto per la prevenzione in cui ero in favore dell'autore di esso. lo non posso dirle abbustanza quanto mi sia piaciuto: lode senza adulazione; eloquenza senza entusiasmo; puritá d'espressioni senza affettazione, sono di quei pregi che rare volte si ammirano in simili opere. Ma Ella oltre tutto questo, ha saputo aggiungere quelle riflessioni, che un benemerito cittadino sa porre in opera per render utili i grandi esemplari, dando con essi opportuni stimoli alia gioventü, perché si muova a se-guirli. Insomma io me ne consolo seco lei soturnamente e la ringrazio quanto so e posso del prezioso regalo. Spero che si determinará codesta Accademia a pubblicare le opere lasciate manoscritle, riducendole a maturitá, qualora non lo siano. Quanto volentieri vedrei le osservaziont sulle tingue latina o italiana e suU'orígine di Ve-nez'ta. lo la prego fare i miei ossequi a casa sua e poi salutarmi la cugina Manfredini che si é scordata di me, e la signora Elisabetta sua zia e mia cugina e con tulla la stima ho l'onore di protestarme. Di V.5. Ul.mafed. obbimo servidor G. Carli Milano, 10 (20?) maggio 1789. 240 ACTA. fflSTKLAE V. Adriano MAZZETTI: G1AN R1NALDO CARL! E1.'AMBIENTE CULTURALE POLES ANO, 219-242 RACCOLTA DI COMPONIMENTI POETICI NELLE FEL1C1SSIME NoZZE De Nobili Signori VINCENZO LUIGI MANFREDINI FRANCESCA LUIGIA MÜTTONI DEDICJiT A Al Mérito fingolare del Nobil Signor MARCANTONIO VENEZZE ZlO AFFETTUOSISSIMO DELLO SPOSO. 1N ROVIGO MDCCLXVI. Pe-r Giakjacopo Míazzí. CON LICENZA D& SUFERIOKI. Accademia dei Concordi di Rovigo, Biblioteca. 241 ACTA HI STRIAE V. AdrianeMAZZPTT] GIAN RINALDO CARLf E (»'AMBIENTE CULTURALE POLESANO, 219-242 POVZETEK Ljudska knjižnica Adria in knjižnica "Accademie dei Concordi" v Rovigu hranita v svojih dokumentarnih fondih kar nekaj rokopisov Gian Rinalda Carlija (ki smo jih za to priložnost prepisali) pa tudi pričevanja o zanimivi in nenavadni povezavi med polesinskim in koprskim kulturnim okoljem, posebej izraziti v drugi polovici 18. stoletja. Družinske zveze med koprskimi družinami Carli, Gravis), Gavardo in po-lesinskimi Manfredini, Muttoni, Venezze so vzpodbujale povezovanje med akademiki Risortija in Concordije. Med člani akademije iz Roviga namreč najdemo v drugi polovici 18. stoletja kakih deset književnikov in raziskovalcev iz Kopra, medtem ko se v različnih pesniških zbirkah izmenjavajo dela predstavnikov obeh kulturnih ustanov. 242