original scientific paper UDC 339.178:94(450.36)"17/18" ricevuto: 2003-08-12 "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA": L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALLI DEL NATISONE Alba ZANINI IT-33035 Martignacco, Via Cividina 55 e-mail: albaz@tin.it SI NT ES I Quasi ignota fino a oggi, Temigrazione temporánea delle valli del Natisone e fiorente almeno dal 1750. Gli uomini, dalTautunno all'inizio della primavera, si recano nei Balcani e in Europa centro-orienta le, dove vendono soprattutto libri, stampe, carte décorative prodotte dalla ditta Remondini di Bassano, nonché chincaglieria. II traffico coinvolge alcune centinaia di abitanti delle valli e altrettanti devono garantiré con i propri beni immobili per le merci. La mole di affari e tale che a San Pietro al Natisone viene aperta, verso il 1770, un'agenzia presso la quale gli ambulanti possono rifomirsi direttamente. Le fonti archivistiche piu ricclie sono i protocolli di atti notarili stipulati con la ditta e le fonti anagrafiche, finora esaminate a tutto il 1838. Commercio analogo e piu consistente ha interessato tutta la valle di Tesino. Parole chiave: emigrazione stagionale, Slavia Veneta, stampatori Remondini, venditori ambulanti, immagini sacre TOWAR D GERMANY AN D HUNGARY: SEASONAL MIGRATION FROM THE NATISONE VALLEYS ABSTRACT Relatively unknown to the present day, the seasonal migration from the Natisone valleys started to flourish as early as 1750. From autumn to the beginning of spring, men travelled to the Balkans and central-eastern Europe to sell (above all) books, prints, decorated paper produced by the Remondini company from Bassano, as well as trinkets. The trade involved several hundreds of inhabitants of the valleys and additional several hundreds of those who guaranteed their merchandise with their real estate. Around the year 1770, the growing extent of the trade resulted in the establishment of an agency, situated in San Pietro al Natisone, where the itinerant peddlers could get a direct supply of the merchandise they required. The richest archival sources are protocols of notary acts stipulated with the agency, and registry sources. Sources up to the year 1838 have been examined so far. Similar and more consistent commerce was also present in the entire Tesino valley. Key words: seasonal migration, Venetian Slovenia, printers Remondini, peddlers, sacral images Albn ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ Questo lavoro si propone l'obiettivo di tracciare la fisionomía del fenomeno clell'emigrazione temporánea delle valIi del Natisone e, piü precisamente, dei venditori ambulanti di libri, stampe e carte decorative prodotte dai tipografi Remondini di Bassano. Se la particolarita dei traffici era gia stata segnalata (Kalc, Kodric, 1994), tuttavia la sua portata economica, ana­loga a quella dei cramars carnici (Ferigo, Fornasin, 1997), era stata sottovalutata. L'intervento qui proposto e solo una prima comunicazione parziale dei risultati finora raggiunti,1 in attesa che venga complétate lo spoglio sistemático delle fonti fino al 1850, ma il meccanismo di vendita si e gia rivelato in tutta la sua articolazione, diffusione sul territorio, impegno dal pun-to di vista economico, almeno a partiré dal 1749. I TESINI L'emigrazione stagionale legata al commercio ambu­lante dalla valle del Tesino, laterale della Valsugana, é stata invece oggetto di studi fin dal 1970 (Fietta lelen, 1969/70; Fietta lelen, 1987); da allora, ricerche, mostré, convegni, hanno fatto luce su due secoli di attivita (Passamani, 1972; Infelise, 1985; Rossi, 1990; Zilio, 1990; Infelise et al., 1990; Gioseffi, 1998; Gosen, 1999). I Tesini vantano una lunga tradizione nella vendita di pietre focaie fin dagli inizi del XVII secolo; ma la con­correnza spagnola e l'avvento degli "schioppi ad accia­rino" determinano il crollo del traffico. Almeno dal 1685 essi trovano nelle stampe del padovano Giovanni Anto­nio Remondini (1634-1711), trasferitosi a Bassano, un'ef­ficace alternativa. Diventano cosí i principali veicoli di una straordinaria catena di vendita che li porta prima in Germania meridionale, quindi, attorno al 1730 in Spagna e, infine, in America latina, nonché, sulla direttrice opposta, in Polonia e in Russia.2 Remondini, dal canto suo, produttore di carta oltre che stampatore, intravvede in questa modalita di smercio l'unica via di fuga dal monopolio editoriale di Venezia, le cui leggi a favore delle ditte con sede nella capitale della Serenissima lasciano margini esigui di attivita in terraferma. La sua azienda potrebbe produrre bandi e moduli per istituzioni pubbliche, libri per le scuole, romanzi e poemi in piccolo formato. A questi limiti deve sottoporsi, finché non avvia, su sea la sempre piu massiccia, la stampa di incisioni su legno o su rame di soggetti religiosi e po­polari, la cui vendita capillare viene afficlata ai Tesini. II meccanismo prevecle la fornitura a crédito di merci, peraltro leggere cía trasportare, e un finanziamento per il viaggio, con beni immobili di terzi a garanzia del crédito. Quante proprieta dei creditori siano finite in questo modo ai Remondini, non e stato indagato nel dettaglio. Per ricavare margini di guaclagno sufficienti da mer­ce di poco prezzo - e senza troppe pretese di qualita -e necessario venclerne in quantita significative e disporre di vasto assortimento. Al culmine delle fortune remon­diniane, nel 1780 Gasparo Gozzi3 viene incaricato di un'indagine sull'editoria dai Riformatori dello studio di Padova, magistratura veneziana alie stampe (Infelise, 1990, 23-24) e, nell'occasione, scrive che l'aggressiva política commerciale dei Remondini "moltiplica con le ristampe, ribassandole a un prezzo vilissimo coll'ob­brobrioso peggioramento dell'edizioni; le diffonde con largo traffico per ogni luogo". Ma il vastissimo catalogo del 1772 (Catalogus, 1772)4 non elenca solo libri, bensi, piu rilevanti ai fini di questa ricerca, soggetti religiosi che si venerano in America, Spagna, Italia, Ungheria, Polonia, Moscovia, Transilvania, Bosnia, Carinzia, Gre­cia, in vari formati, al tratto e a colorí; e, ancora, im­magini del mondo al rovescio, del paese di Cuccagna, il gíoco dell'oca "spagnuolo ed altro italiano" e una ampia gamma di carte per ventagli, spalliere, parati. II processo di produzione completo, dalla fabbri­cazione della carta alia stampa con ben 32 torchi tipo­grafici e alia vendita su larga scala, viene accelerato dall'erede di Giuseppe Antonio, Giuseppe (1672-1742), e quindi dai figli di costui, Giambattista (1713-1773) e Giovanni Antonio (1700-1769). Ma, rispetto alia iniziale diffidenza dei concorrenti, causata dalla preoccup­azione per la loro incontenibile ascesa, i Remondini hanno conquistata considerazione presso chi voglia diffondere le proprie opere, unici a disporre di una rete di vendita tanto ampia. I Tesini si organizzano in compagnie piu o meno numeróse, omogenee per localita di provenienza (Rossi, 1990, 339), e si riforniscono, dal 1711, presso l'agenzia di Pieve Tesino che impiega cinque agenti. I viaggiatori sono veicoli di informazioni commerciali e di novita editoriali di successo per la ditta - accusata di copiare prodotti degli stampatori di Aquisgrana - ma, almeno dal 1783, iniziano a diversificare gli acquisti, tanto da non risentire della chiusura definitiva di Remondini nel 1 il progetto "Finestra sul mondo slavo", promosso dall'ex Comunita montana Valli del Natisone - Consorzio GAL, prevedeva la costituzíone di un database sulle fonti archivistiche e bibliografíche riguardanti la zona. Per !Ilústrame alcune potenzialita era necessario sviltippare un tema e renderne piü tangibili le prospettive storiche. É cosí che, nella bibliografía sugli ambulanti della valle di Tesino, la curiosita di Donatella Ruttar, promotrice di importanti iniziative culturali, ha individuato un percorso e ne ha intuiti gli sviluppi, poi avvalorati da una imponente mole documentaría. 2 "Agenzie di Pieve Tesino e San Pietro al Natisone con corrispondenti a [...] Vienna, Graz, Presburgo, Praga, Augsburg, Ratisbona, Varazdin, Zagabria, Varsavia, Cracovia, Danzica, Riga, Pietroburgo e Mosca" (Infelise, 1985, 106). 3 Gasparo Gozzi (1 713-1786), critico e letterato veneziano. 4 Dal 1750, quando la ditta deve !mmatricolarsi alia corporazione degli stampatori veneziani, il suo recapito principale si trova a Venezia. Albn ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ 1860. I piu intraprendenti si emancipano dalla vita giróvaga con I'apertura di negozi, come i Daziaro a Mosca, San Pietroburgo e Parigi o i Pasqualini a Brno, o di case editrici. ; LA BIBLIOGRAFIA Se le conosa uze sm Tesini sono il frutto di ricerche trentennali, che hanno potuto beneficiare anche delle ultime testimonianze orali inclirette, le citazioni sui venditori ciel la Benecia cividalese sono invece esigue. La prima traccia di Lina certa consistenza si trova in una pubblicazione del 1807, dove si descrivono le risorse economiche del Dipartimento di Passariano: "Neppure gli uomini sono del tutto esenti dallo spirito di emi­grazione, esercitando un piccolo traffico di loro parti­colare industria colle masserizie di legno che vi tra­vagliano per uso delle cucine della gente povera. Curioso e poi un altro genere di traffico che essi t'anno con delle immagini dei Santi che provvedono dalla Stamperia del Remondini a Bassano. M i sia lecito cli esprimere che niente vi ha di piu ordinario, ed in­decente cli queste figure incise in legno, macchiate a grandi campi di colori, ed impresse in cosí detta carta strazza. Con questa merce viaggiano in Ungheria, e la vendono cola a caro prezzo. La loro lingua essendo un dialetto dello scitico, di cui si vuole da taluni che abbiano comune la derivazione, si intendono fra di loro con poca difficolta" (Rota, 1807, 38). II giudizio del suo autore, Francesco Rota, di sim­patie massoniche, sui soggetti religiosi e sulla qualita scadente delle stampe popolari, riflette i mutamenti del gusto; infatti la rivalutazione e lo studio di questa particolare espressione artística e relativamente recente. Piuttosto rivela che, se il piccolo artigianato locale trova mercato essenzialmente nella zona di produzione, il traffico di stampe si spinge lungo percorsi molto piu lunghi, nell'Ungheria di allora che si estencle ai territori balcanici, alla Transilvania a sud e alia Galizia con­finante con l'impero russo a nord-est. Ma nulla e dato sapere sui le origini cli questa attivita. Altre testimonianze sono molto piu tarde, come quella di Carlo Podrecca clel 1884: "Dopo la Madonna cl'agosto di ciascun anno, lo slavo lascia la dolce casa. [...] In addietro facevano le spese i casolari sparsi della Boemia, clell'Ungheria e della Croazia, ma adesso che gli ebrei influirono per difficultare o proibire il com­mercio girovago, !I nostro slavo si spinge in Turchia od in Russia. Qui venciera panni, tele, chincaglierie, im­magini di santi, comprera cli casa in casa cenci per le fabbriche, e nei piu lontani e semibarbari villaggi clella Russia fara buoni at'fari coi palloncini di gomma, cogli uccelli ammaestrati che estraggono i pianeti [foglietti con preclizioni fantastiche sui futuro e sulla fortuna, n.cl.a.] e coi numeri del lotto. [...] Taluni, seconclati dalla fortuna, finiscono coll'aprire all'estero stabili negozi o depositi di merci, specialmente marroni, che si fanno mandare dalla solo Schiavonia. S'incontreranno eos) i nostri montanari in Agram, Jessenovaz, Cutina, Sissek, Popovac, Serajevo, Maglari, Pest, Vienna, Turs, Becin, Troppau, Pietroburgo, Mosca, Varsavia. A s. Giovanni Battista lo slavo girovago ritorna nei suo monti per rimanervi sino al successivo agosto e raccogliere frat­tanto i fieni" (Podrecca, 1884, 94-95).5 A distanza di quasi un secolo, ammesso che la testimonianza di Pod­recca si riferisca alia realta sua contemporánea, si apre uno spiraglio sulla stagionalita del commercio, sulla vendita di altre merci oltre alie stampe, sulla raccolta di cenci - per produrre carta? - e, infine, sui lo stanzia­mento definitivo all'estero da parte degli emigranti. LE FONTI A questo punto e stata individuata ed esaminata la documentazione archivistica, ma il fondo Remondini si e rivelato avaro perché, nei Catastici con le registrazioni dei beni famiiiari e societari, sono emerse solo due promesse di pagamento, la prima datata San Pietro degli Schiavoni 4 agosto 1752 e rogata dal notaio Andrea Tomasetigh (MBAB, 1). In quell'occasione Zuanne fu Zuanne Tomasuto di Vemasso si dichiara debitore al signor Domenico Gnoato di Bassano, agente di Giu­seppe e figli Remondini, per "carte, immagini e santi ricevuti" con la pieggiaria [garanzia, n.d.a.] di Gioseffo Podrecca di Biarzo per un crédito di L. 355 che, al cambio in ducati da L. 6:4 l'uno, fanno 57 ducati, I i re 1 e soldi 12. Si impegna a saldare la somma il primo aprile dell'anno successivo all'interesse del 5%; nel­l'impossibilita di farlo, clovrebbe cedere la pensione livellaria su un prato cletto Samlai nei pressi di Vernasso. Ripercorrendo le carte a ritroso nei tempo, nella divisione dei fratelli Remondini nei 1725 non compare alcun riferimento agí i Schiavoni, bensl a un debito di "Udine" per L. 67.669:9 di consistenza analoga a quello dei Tesini per L. 63.253:9 (MBAB, 2). Nei testamento cli Giuseppe Remondini del 25 ottobre 1742 (MBAB, 3) e Vedi anche Caporiacco, 1967, 105 e 202 con la citazione da Blanchini, 1898: "[...] quando le braccia superano il lavoro emigrano in Croazia, Romanía, Austria, Germania, dove si occupano delle strade ferrate, pili spesso fanno i commercianti girovaghi di minuterie, di santi, oppure girano con uccelli ammaestrati in Russia. Tornano a casa in giugno per aiutare i parenti nei falciare il fieno e nella raccolta d'autunno"; in Vigevani, 1950, 19-21, 126, gli emigranti originan delle valli trasferitisi in quelle zone appartengono alla seconda meta dell'Ottocento, época che esula dai limiti imposti a questa ricerca; Micelli, 1998, 47: "Quelli della Schiavonia scorrono varie parti dell'Ungheria venditori di sacre immagini."; Cerno, 1967/68, si interessa a sette comuni delle valli e Lusevera e Taipana e cita la relazione statistíca di G. Freschi del 1805 con il primo riferimento ai girovaghi. Albn ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ ancora assente la Schiavonia, eos) come nella con­venzione tra i suoi eredi ciel 20 ottobre 1745 (MBAB, 4). La rilevanza ciel debito udinese dimostra un'attivita notevole, che pero si lega ad un nome sol tanto nel setiembre 1757, ventidue anni dopo. Nella scrittura fra Stefan o Duplessis, mercante délia citta di Ucline, e il negozio di Giuseppe Remondini e figli si conviene che la spedizione delle merci, "libri da risma, libri rossi e nec­earte dórate, marmorate, indiane ecc.; li santi si in legno che in rame", avvenga "alla vela" da Bassano a Venezia e da Venezia a Udine a spese ripartite a meta (MBAB, 5; Délia Porta, 1984-87, 1.721).6 E necessario indagare se Duplessis sia il primo fornitore di ambulanti dei dintorni di Udine oppure se i Beneciani si siano avvicinati ai Remondini raccogliendo stracci e ritagli di pelle per le cartiere venete. Infatti lo scambio di questi materiali, particolarmente florido verso Duino,7 si svolge libera­mente dagli stati austriaci verso quelIi veneti fino a meta Settecento; fra il 1770 e il 1790, alla crescita délia produzione si oppone la difficolta di reperimento di materia prima, per la disagevole importazione attraverso la Schiavonia veneta. Non e realístico pensare che una rete commerciale con percorsi eos) articolati, soggiorni all'estero prolun­gati, quantitativi di merce consistent!, nasca all'improv­viso dal nulla. Seppure anticipando di pochi anni !I movi­mento migratorio, nel 1744 Zuane fu Francesco Bledigh di Albana vende la sua porzione di casa a Luca suo fra­tello perché "intende et vole portarsi per il mondo per cercar magior fortuna piasendo a Dio et ritornando per qualche tempo a casa piacendo a Dio, eos) in tal caso possa ricuperar con suo proprio peculio la suddetta vendita" (ASU, 1). Purtroppo nessuna nota ulteriore sulla destinazione e sull'attivita accompagna questo atto; alio stato attuale e quindi possibile soltanto formulare ipotesi. II primo agente dei Remondini in ordine crono­logico, nei contratti di compra vendita e nel le notifiche di debiti dal 1751 al 1758 (ASU, 2; 3), e tale Domenico Gnoato di Paolo da Bassano, commerciante di pellami (MBAB, 6 ). Ebbene: suo padre Paolo possiede a Bassano un magazzino di stracci, richiestissimi dalle cartiere Remondini. Si puó presumere che gli ambulanti partano per vendere merci, ma sfruttino il viaggio di ritorno per impórtame altre. Attraverso quai i percorsi gl i stracci raggiungano Bassano - via terra fino a Venezia e per via fluviale da h a Bassano in direzione opposta aile merci di Duplessis - resta ancora ignoto, e qualche risposta ci si attende dai registri dei dazi, in mancanza dei pre­ziosissimi giornali di Schiavonia (ASU, 4). Ma tornando al traffico in Benecia, ai contratti, mediamente una clozzina all'anno, devono aft'iancarsi le notifiche, che clal 1713 registrarlo, a fini fiscali, le pendenze debitorie in atti privati fra agenti e venditori. Altre fonti collatéral"! sono le procure (ASU, 5 ), non intestate al nome dell'agente o délia ditta, ma dell'am­bulante, e perianto da cercarsi con esame analítico di tutti gli atti. II trafficante, in procinto di assentarsi, nomina in sua vece un procuratore che curi i suoi affari: nel 1796 "essendo per trasferirsi come il solito ogni anno in questo mese Antonio Becia fu Sebastiano di questa villa nell'Ungaria per oggetto di trafico da dove non ripatriera sino il prossimo venturo aprile, percio nomina ed instituisce in di lui vero e legittimo speciale procuratore Matteo fu Michiele Dorboló di Biacis". In-fine sarebbe necessario esaminare con attenzione gli ex­voto di Castelmonte e rintracciare eventuali stampe e libri dei Remondini nelle valli. A San Pietro al Natisone l'attivita notarile inizia tardi, a giudicare dalla documentazione superstite risalente al 1656,8 ma il ritardo e giustificato dalla vicinanza di Cividale, dove !I notariato di pubblica autorita e di cancellería capitolare ha originí antiche e grande rilievo. Attorno al 1742, quando dovrebbe avere inzio il com­mercio ambulante, rogano i notai Antonio Tomasetigh (1729-1752), Andrea fu Francesco Tomasetigh (1736— 1791) e i Cucovaz, Lorenzo (1757-1795) e Giovanni Antonio (1793-1806). Eppure le carte di Andrea Tomasetigh, prive in parte di indici, non contengono altri documenti oltre ai due individuati a Bassano, eos) come il suo predecessore Antonio non ha rogato atti di quel tipo e, pertanto, dopo l'analisi dei protocolli dal 1743 al 1759, !I loro fondo e stato tralasciato. I Remondini, infatti, decidono quasi subito di rivolgersi a Lorenzo Cucovaz e poi ai successori, per stipulare in loco i contratti sotto l'egida degli agenti e procuratori della ditta. Alia presenza di Domenico Gnoato di Paolo troviamo quella che e, per ora, l'attestazione piü antica legata al nuovo notaio, la confessione debitoria che risale al 26 agosto 1751, ma si riferisce a un debito contratto il 7 settembre 1749 (ASU, 2). Eccone la 6 Le notizie su Antonio Nicolo Duplessis risalgono a cinquant'anni piü tardi: e negoziante di colori e veleni dal 1801 al 1852 con sede di fronte all'attuale palazzo municipale, angolo via Cavour. 7 Cumar, produttore di carte da gioco, ottiene una privativa di cinque anni e un decreto sovrano che impedisce l'esportazione delle "strazze", materia prima irrinunciabile e in costante déficit (lancis, 2001, 113); "la produzione di carta e difesa dalle autorita austriache. Era stata severamente proibita l'estrazione delle strazze e dei ritagli di peíIi deservienti all'uso delle cartiere [...]. Capitando incettatori esteri verra loro levato il somaro e tutta la roba [...] e si procederá direttamente contro la persona con tutto il rigore. Particolarmente sorvegliato e il traffico su chiatta che si sviluppa verso gli approdi veneti del porto di Duino, per dove passano colli somari carichi di strazze" (lancis, 2001, 114); "Moiti raccolgono le strazze da prima della nascita dell'opificio [di Cumar], quando l'esportazione dei cenci e dei "ritagli di pelli" si svolgeva liberamente e le Contee erano tra le principali fornitrici venete. Si tratta di un mestiere umile, ma ámbito per la capacita di promettere un reddito piü o meno costante" (lancis, 2001,118). 8 Andrea Tomasetigh fu Francesco (1656-1701) e Francesco Tomasetigh (1693-1727) (ASU, AN). ANNALES • Ser. hist. sociol. • 14 • 200 4 • 1 Alba ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA": L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALLi DEL NATISONE, 7.Í-M trascrizione, dalla quale risultano alcune caratteristiche comuni a quasi tutti gli atti: "In Christi nomine. Amen. L'anno del la santa sua nativita 1751 indizione decimaquarta giorno di martecfi li 6 Aprille in villa di San Pietro nel mezaclo di me nodaro presentí li sottoscritti testimoni. Ove Giacomo q. Tomaso Domenis di Roda qui presente confessando et contentando di essere vero et real clebitore alli eredi del q. III.mo sig.r Gioseffo Remondini di Bassano contadi lire L. 453: clico I i re quatrocento e cinquanta tre fano ducati 75:3 di L. 6 solamente per tanta roba avuta di libri santi e jmagini diversi le quali esso Giacomo si contenta e s'obliga di pagar e sodisfar cletto debito con le spese nel termine di mesi undeci prossimi et in caso che non sodisfase sino a detto termine intal caso si contenta che detti signori eredi mediante li loro intervenienti possino passare alia aprensione di tanti suoi beni ad ellecione, overo s'obliga di pagare di 6 per 100 qui presente il sig. Domenego Gnioato come agente di detti signori eredi Remondini per farsi cosa grata accetante etc. Detto dato nomine cosí che esso Gia­como per manutencione di tutta obligando tutti li suoi beni si mobili che stabilí presentí et futuri generalmente et specialmente un campo detto Paseicí con clue piante d'arbori et viti giusto li loro confine in pertinenze di Roda di semenasion di pesenali 2: circa. Salvís. Presentí li sottoscritti testimoni. Constituito personalmente presso me nodaro et testimoni Andrea q. Giorgio Brochiana di Roda quale per le piezione del suddetto Giacomo Domenis et per magior caucione delIi suddetti eredi Remondini spontaneamente si constituí in principalita piezo et manutentore per !I suddetto debito di L. 75:3 che tiene detto Domenis con cletti signori eredi Remon­dini il tuto quanto contiene nel suddetto instromento obligando per manutencione tutti li suoi beni si mobili presentí et venturi generalmente et specialmente sempre ad ellecione di detti signori Remondini sic. Esso Gia­como promette di rilevar detto suo piezo d'ogni molestia che patir potesse per causa talle e cío sotto obligacione general le di tutti li suoi a veri presentí et futuri in anpla et solene forma sic. Presentí Fílíppo Vogrig et Urbano Bevilaqua ambi di questa villa testimoni. Dacío nota pago !I sig. interveniente Ramondini. Adi 25 Marzo 1752. In villa di San Pietro nel mezaclo di me nodaro ove avénelo d, Giacomo Domenis sudetto e di presente esborsato al sudetto signor Domenego Gnioato lire L. 115 fano ducati. D.tí 19:1 e qualli qui presente cletto signor Domenego acetante ricevente et a se traente qui presente in ta rite petice et soldoni et questi a conto delle L. 453: contenuti nel istrumento [contratto] suddetto 6 Aprille 1751 sicut cletractis cletraendis restara debitore ancora detto Domenis a detti signori Remondini sola­mente L. 338 fano ducati 56:2 et questi neli pati, mocli e condicioni tuti contenuti nel detto instromento senza mínimo al tro pregiodicio cosí et sono sempre riservate le al tre razioni a cletti signori Remondini per quanto il contenuto in detto instromento e piezíaiia per con­sequire !I rimanente e tanto resto acordato alia presenza di Michiele Sabrieszac di Clenia et Pietro Capelaro di questa villa testimoni." Vi si ritrova un formulario che rimarra sempre so­stanzialmente idéntico: la garanzia di familiari o di terzi, anche piü d'uno, con beni immobili, che il clebitore avrebbe potuto tenere in affitto con facolta di riscatto (a distanza di quasi trent'anni Giorgio Ballus di Lasiz ricompera la proprieta "escorporata" nel 17669); il tipo di merce ("libri, santi e immaginí diverse"); l'antícípazione in contanti delle spese di "trasporti, mude e daci" da parte degli agenti per conto del la ditta; la scadenza di pagamento al rientro che, nel tempo, si verra fissando dalla festa di San Canzíano a San Giorgio il 23 aprile; infine la percentuale degli interesse debítori del 5 o 6%. I nomi che compaiono su i contratti dovrebbero indi­care i solí capi-compagnia, ai quali si sarebbero poi unití venditori piü giovani o meno intraprendenti, ma e quasi impossibile ricostruire la composizione degli interi gruppi, nel numero, nei nomi, nella proveníenza clei componenti. L'uníco documento che li elenca e la fede giurata del pievano di San Pietro degli Schiavoni, Antonio Liccaro, rilasciata nel 1781.1 0 I datí assunti finora coinvolgono, dal 1751 al 1800, a titolo di garantí o di merciai girovaghi, esclusi notai, agenti e testimoni, circa 400 attori, per lo piü appartenenti agí i stessi nucleí familiari - padri, figli, generí, zii e nipoti - con una tendenza corporativa anche nella proveníenza geográ­fica. Infatti, ríspetto alia diffusione capí liare di questo lavoro nei dintorni di San Pietro, Pulfero e Savogna, negli Status animarum di San Leonardo i inorti all'estero 9 "Apprese il sig.r Valentino Guazzo di questa villa agente délia dita Remondini di Bassano con escorporazione 4. Settembre 1766 pubblicata li 14. Ottobre di detto anno al nunc q. Giorgio Balus di Lasiz in pagamento d'un credito di L. 250 che detta dita teneva verso detto q. Giorgio corne pieggio di Valentino Balus di lui fratello pure ora defonto per tante merci dalla detta dita a lui affidate colla pieggeria pn principalita di detto q. Giorgio, un pezzo di terra parte arrativa e parte prativa [...] in loco denominato Ronco [...] Desiderando in ora Michiele, Lorenzo, Filippo, Urbano e Bortolo fratelli e figli q. Giorgio fare l'aquisto (!) del medesimo pezzo di terra [...] per il prezzo concordemente convenuto e stabilito di L. 284." (ASU, 6). 10 Stampa Pezzana e consorti librari e stampatori (opuscolo a stampa per processo) (ASV, 1) riporta l'elenco di 36 capi-compagnia Schiavoni dagli attuali comuni di San Pietro al Natisone (Rodda, Vernasso, Vernassino, Azzida, Clenia, Ponteacco, Biarzo, Sorzento), Savogna (Montemaggiore, Cepletischis), Pulfero (Brischis, Montefosca, Tarcetta, Erbezzo, Mersino, Lasiz, Pegliano), Prepotto (Tercimonte), all'epoca appartenenti alla giurisdizione di San Pietro degli Schiavoni, "avendo ognun di loro i propri famigli subalterni, chi in maggior e chi in rninor numéro a proporzione del loro commercio e delle distanze dei luoghi, ne' quali hanno da trasferirsi per esitar le suddette merci"; anche in Rossi, 1990, 339. Albn ZANINI : "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ compaion o mezzo secolo piu tardi. Blasin, Brescon, Ce­darmas, Franz, Galanda, Manzini, Scrignaro, Venturini e tanti aitri cognom i costellano gli atti con la continuita di vere e proprie dinastie che si tramanclano il mestiere - e i capitali per esercitarlo - da una generazione all'altra. Sara necessario contrallare se qualche abitante délia Schiavonia austríaca sia coinvolto nel traft'ico. Le donne non compaiono corne responsabili in prima persona, ad eccezione di tre casi, nel primo dei quai i si tratta di commercio affiliato ai Remondini. Nel 1766 Orsola ved. Francesco Capellaro garantisce per il figlio Bortolo; nel 1801 Caterina Dorbolo vende una pensione livellaria per pagarsi le spese di viaggio in Ungheria; nel 1802 Tomaso fu Mattia Manzini di Pulfero, in caso di morte, istituisce un legato di 300 ducati alla moglie Margherita.1 1 I PERCORSI Finalmente, dal 1770, emergono le prime indicazioni sui percorsi seguiti dai venditori, a cominciare dalla tappa cli Pressburg/Bratislava (ASU, 7), ma poi i nomi delle localita vengono sostituiti da denominazioni geografiche generiche come "Germánia, Ongheria ed altre provinzie imperiali". Per tracciare la mappa degli spostamenti e necessario ricorrere ai libri canonici con gli atti di morte e avvenuto seppellimento all'estero; sarebbero util i anche le fedi rilasciate dai parroci a favore dei loro parrocchiani, se soltanto ne fosse sopravvissuta piu d'una. 1 2 Finalmente nel 1817 i registri di stato civile austríaco riportano note marginali dettagliate; ma proprio in quegli anni, dopo la morte di Valentino Guazzo nel 1815 (APSPN, 1) i contratti presso i notai di San Pietro si fanno via via sempre meno numerosi. Vanno quincli sottolíneati alcuni elementi, per evitare conclusioni affrettate. L'identificazione fra morti all'es­tero e venditori ambulanti e certa in pochi casi, meno di una decina su 60 fra il 1 790 e il 1838; per questi e stato possibile declurre che si tratta di figli cli ambulanti clal patronímico oppure clirettamente dalla condizione lavo­rativa. Se i dati sono utili per le statistiche sull'e­migrazione, non provano pero che chi si é recato oltre confine avesse lo scopo di praticare il commercio. É rarissimo, infatti, poter sovrapporre i nomi clei clefunti a quelli clei capi-compagnía che stipulano i contratti, pur trattanclosi sempre degli stessi cognomí originari del le stesse localíta. Vista anche la giovane eta dei clececluti, probabílmente chi muore per stracla viaggia con garanzie minori e in condizioni piü difficili rispetto a chi organizza l'intero gruppo; ma potrebbe trattarsi cli per­sone che venciono altre mercanzie o svolgono altre attivita stagionali. Nel 1790 Matteo Serinar [Sverinaz?] cli Azzida muore in Ungheria a Nagy Karoly, presso Bistriz, mentre vende cli casa in casa immagini -imagines circu­mferentem - con altri suoi compagni;1 3 va sottolineata la definizione di "questor", analoga a mendicante, che ri­corre talvolta ove venga precisato il mestiere. Altrimenti chi pratica questo tipo cli traffico é chiamato merciaio o trafficante, corrispondenti italiani di colporteur e hausierer. Ma non tutti hanno la fortuna di moriré in una parrocchia cattolica dove un padre piarista celebra le loro esequie; chi scende nei paesi ortodossi o musul­mani senza fare ritorno, puó solo essere ciato per di­sperso e dichiarato presuntivamente morto. In base a questo tipo di documenti e stato possibile ricostruire, per la prima meta dell'Ottocento, i loro percorsi. Una prima direttrice si espande verso nord, dal-l'Austria alia Moravia (Linz, Graz, Vienna, Bratislava, Prostejov); la strada piü battuta, a giudicare dal numero clei decessi, scencle lungo il corso clei fiumi Drava e Sava, attraverso Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erze­govina,1 4 e si spinge fino ad Arad nel Banato, ora Ro­manía (APSPN, 3). Un'altra vía piega verso l'attuale Ungheria (ASU, 11), nelle cittacline di lllok (APSPN, 4), Pees e la diócesi di 11 "Orsola vedova relicta q. Francesco Capellaro di questa villa [...] pieggia in principalita per le L. 257 dico L. duecento cinquantasette di santi et imagini che il sig.r Valantíno Guazzo agente Remondini ha consegnate e date a Bortolo Capellaro figlio di detta Orsola con conditione e patto espresso che detto signor Guazzo debba essere saldato all'intiero di detti santi ed imagini ascendenti a L. 257 ut supra per la prossima ventura testa di San Giorgio sara li 27 Aprile 1767 venduto o non vencluto" (ASU, 8); "Vende donna Catarina figlia ed erede q. Lazzaro Dorbolo una pension livellaria di L. 21 per il capitale di D. 50 L. 6 l'uno in ragione del 5 per % giusto Stefíano q. Zuan Floran [...] li quali ducati cinquanta fanno per avuti dal detto livelante esborsati [...] dichiara che servirano per andar in Ongheria" (ASU, 9); "Tomaso q. Mattia Manzin di questa villa [...] pariendo il giorno di oggi per paese di Gemianía ed Ongheria per mercanteggiare a quelle parti ed acquistarsi il di lui bisogno [...] mancando di vita esso Tomaso prima cli venir a sua casa, in tal caso consente e volle che abbia di avere D. 300 la di lui moglie Margata [!]" (ASU, 10). 12 "Li detti Schiavi miei parrocchiani trascorrono poi ogn'anno, con tali merci, come e gia pubblicamente notorio, citta per citta, e villa per villa della Carniola, Carintia, Stiria, Ungheria, Croazia, Transilvania, ed altri paesi" (ASV, 1 ). 13 "Lectura salutem. GB Jussig vocatur. Vigore praesentium testatum fació Matthaeum Sserinar italum ex villa de Asida cuín sociis imagines circumferentemn ac vendentem Magno-Karolini 5.ta lanuarii 1790 mane in Bospitiz suo improvisa morte extinctum et die seguenti per P. Cyprianum Brandais ordinis nostri Scholarum piarum sacerdotem et concionatorem germanicum ritu catholico tumulatum fuisse. Datum Magno Karolini in Hungaria die 21 Decembris 1790. [sigillo] P. Cristianus Berenos Scholarum piarum rector et parochiae administrator" (APSPN, 2). 14 Localita identifícate nelle quali sono morti abitanti delle valli fino al 1838: Sora, Munkendors, Ljubljana, Tolmin, Sniasti, Vodice, Ptuj in Slovenia; Osijek, Scitarjevo, Stara Ploschica, Nova Gradiska, Kula, Ivanicgrad, Nart, Ludnia, Zagreb, Ogulín, Zagreb, Jesenice, Brod, Dakovo, Babina Greda in Croazia; Sremska Mitrovica in Serbia; Diacove in Bosnia Erzegovina. Alba ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA": L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALLI DEL NATISONE, 73-84 Kalocsa fino a Budapest per salire a Drogobyc nell'allora Galizia, ora Ucraina (APSPN, 5). A Pest i merciai fanno capo ai frateiIi Parigini, dove trovano immagazzinata la merce ordinata ai Remonclini (ASU, 12). II cognome, o soprannome, Parigini parrebbe riferirsi ad una com­pagnia di Tesini, che lo aveva acquisito durante gli spostamenti per lavoro. Attraverso quali valichi e come vengono traspórtate le merci? Oltre al magazzino in Ungheria, il punto di riferimento é la ditta Giovanni Battista Nais e compagni a Fiume, dove gli Schiavoni si servono dal settembre 1793 ad agosto 1801. La merce viene evidentemente spedita da Venezia e poi ritirata a Fiume dai girovaghi. Tuttavia nel 1766 il sig. Pichler cli Celje effettua un trasporto ordinatogli clai Remondini per conto di un venditore (ASU, 4), lasciando intendere la via di térra; ancora nel 1799 le spese di dazio vengono saldate per la "conclotta" del le merci fino a Zagabria (ASU, 13). Nei contratti si elencano spese di clazi anticípate dai Re­mondini, ma non si capisce se versate da loro al dazio austríaco o in contanti ai trafficanti che porta no con sé la merce,1 5 perché qualcuno le ottiene a prestito da amici e parenti.1 5 In quest'ultimo caso potrebbe trattarsi di commercio d'altri beni. Come i Tesini, qualcuno si stanzia definitivamente la dove si reca per i suoi commerci. E il caso cli Mattia Urbancig, nativo di Tarcetta, titolare di un negozio in Zagabria, dove viene tumulato nel cimitero delia cat­teclrale nel 1835 (APSPN, 6); di Giuseppe Clavora, agricoltore nativo di Roclda domiciliato in Ungheria a Kula (ASPN, 7); o di altri ammogliatisi come Giovanni Dorbolo di Lasiz a Babinogreda in Croazia (APSPN, 8), Pietro Birtigh di Podvarschis in Ungheria (Darasz?) (APSPN, 9), Giuseppe Cargnello di Azzida a Osijek (APSPN, 10; Ruttar, 1981/82). Se alcuni fanno fortuna all'estero o, comunque, scelgono di stabilirvisi, altri, piü sfortunati, non fanno piü rientro in patria. Giovanni Matteligh ad appena 18 anni viene "casualmente sommerso" nel fiume Sava nei pressi di Nart in Croazia nel 1818 (APSPN, 11), Antonio Cernoja di Mezzana a Scitarjevo nel 1818, e Giovanni Cernoja di Mezzana, anch'egli diciottenne, nel fiume che scorre presso Osijek insieme al suo compagino Antonio Vogrigh nel 1832 (APSPN, 12). Giuseppe Ga­brieszach di 24 anni viene "ucciso in strada da due aggressori" a Osijek nel 1822 (APSPN, 13), Ermacora Raccaro muore nel 1798 nella diócesi ungherese cli Kalocsa, ustionato "per repentine flamam ignis exortam" (APSPN, 14), Stefano Velliscig a Buda nel 1832 per febbre verminosa (APSPN, 15), Giuseppe Lebuz a Ivanicgrad in Croazia per "febre pútrida" (APSPN, 16) come tanti altri suoi compagni. II diffondersi cli epidemie costringe i merciai a dotarsi cli una fecle di sanita rilasciata dal párroco; l'unica trovata finora attesta che il questor Antonio Melissa, in procinto cli recarsi a Zagabria nel 1815, non e affetto da lue (APSPN, 18). Questa malattia cletta "skrilievo" proviene dalla zona di Fiume e contagia molti girovaghi della Val Resia negli anni 1821-1823 (Micelli, 1998, 72-74). M . Fig. 1: Vera effigies thaumaturge B.V. Marie Radnensis [Radne, Romanía] (Udine, Convento dei cappuccini, riproduzione del Centro Regionale di Catalogazione di Villa Manin). SI. 1: Vera effigies thaumaturge B.V. Marie Radnensis [Radne, Romanía] (Videm, Kapucinski samostan, repro­dukcija Deželnega centra za katalogizacijo iz Ville Manin). 15 "[...'] facendo i loro viaggi e pagando i differenti dazj con le imprestanze di danaro dagli stessi sig. Remondini; esercitando il loro commercio di dette manifatture; ed essendo assuefatti fino dalla loro gioventu a questo traffico, attesa la sterilita di queste montane situazioni: cos"i soccorrono in tal modo a se stessi, ed aile loro famiglie" (ASV, 1). 1 6 "Zuanne q. Canciano Cencigh della villa di Montefosca da me nodaro benissimo conosciuto, quale attesta e disse che voile essere la spesa in quatro di loro da qui sino al Ongheria nella citta di Misprin almeno la summa di D. 30 di L.6 l'uno si che Zuanne Cedermas, come rifterisce lo precitato Cencigh, condusse l'autunno pasato per servi Zuanne Cencigh suddetto, Zuanne Battistigh e Mateus Cedermas hanno speso per solle cibarie come sopra fino la cita di Misprin D. 30" (ASU, 14); Giovanni Cencigh morira a Pecs nel 1818 (APSPN, 17). Albn ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ LE MERCI Per quantificare il carico di un ambulante, e molto importante I'elenco in calce al contratto del 13 luglio 1766 stipulato da Giuseppe q. Urbano Gabrieszach cli Clenia che, per un importo cli L. 650, acquista "Risme 3 santi collorati a L. 14 la risma L. 42 quinterni 4 carta francese dipinta L. 35 L. 7 quinterni 4 d'indiana L. 25 L. 5 quinterni 3 do rata fin L. 90 L. 7:10 quinterni 10 altri santi collorati L. 14 L. 7 n. 19 spaliere L. 55 il cento 2000 francesine miniate L. 12:10 L. 250 285 francesine nere L. 6 L. 17:2 74 mode miniate L. 15 L. 11.2 30 nere L. 10 L. 3 176 Chinese Chinese miniate L. 12:10 L. 14:10 80 mezani miniati L. 12:10 L. 10 998 reali miniati L. 30 L. 299:8 79 reali neri L. 3:10 L. 9:17 48 reali fini a un color L. 40 L. 19:4 29 reali neri L. 25 L. 6:15 24 imperial'! miniati L. 60 L. 14:8 12 realetti neri L. 25 L. 3 200 santi da officio neri L. 2 L. 4 200 santi da officio miniati L. 3 L. 6 muda nazioni nere L. 5 a l'una L. 5:10 3 convivii per 3. Altarii neri L. 10 L. 1:10 13 imperiali neri L. 30 il c.to L. 3.12 libri di messe per L. 157:15 spesi per la cassa e per il passaporto L. 15:6 denari imprestategli per L. 30 Adi 24 susseguente altra ordinata al Guazzo n.° 20 espeditali in Udene L.30 il c.to L. 9 20 francesine miniate L. 12:10 L. 2:10 spesa di condotta L. 10 Adi 17. Febraro 1766. Per spese da noi pagate al sig.r Pichler di Cilia sopra la sua cassa di L. 293 come appare da suo conto di Decembre prossimo passato fiorini 8. Karantani 47 sono L. 43:19 provisione al sucldetto fiorini uno L. 5 In tutto summa L. 1026:9 Adi 12 marzo 1 766. Conto il suddetto a conto del la soprascritta summa L. 650 le quaili detratte, resta debito di lire tresento settantasei e soldi 9 clico L. 376:9." (ASU, 15) per un totale cli 4255 stampe di diverso formato (mezzani, reali, imperiali, francesine) piü quaclerni, mude, convivii, spalliere. Purtroppo e solo intuibile il quantitativo corrisponclente acl importi fino a 8 volte superiori, perché formati, qualita, costi sono i piü disparati e, nei primi contratti, non é scorporato il costo del viaggio. Negli atti dal 1761 al 1796 gli acquisti oscillano fra le 4.239:8 (ASU, 16 ) e le poche decine di I i re, per un numero di pezzi fra le svariate migliaia e il centinaio cía smerciare in periodi brevissimi, da novembre a Natale o Carnevale,17 evidentemente nelle zone limitrofe. Se un'inclagine nelle raccolte private e assai improba, é noto invece che nel santuario di Castelmonte si acquistano quantitativi consistenti per i devoti in pellegrinaggio (Ingegneri, 2002, 183-184). II santuario stesso e il soggetto di incisioni come la Vera effigie della miracolosissima Beata Vergine del Monte, scoltura di S. Luca con il suo castello, sopra Cividale del Friuli miglia cinque; l'autrice, suor Isabella Piccini (1646-1734), lavora anche per Remondini (Succi, 1983, 287-289; Del Basso, 2000, 120-121). A proposito dei soggetti iconografía va aperta una piccola parentesi. A partiré dal 1740 la calcografía Re­mondini, ottenuto il privilegio universale per la pro­cluzione di immagini sacre nel 1738, dopo la recente conquista asburgica cli parte dei Balcani, inizia a pro­durre stampe su soggetti tipici del le chiese ortodosse, con didascalie in slavo ecclesiastico e caratteri cirillici destí­nate all'Europa oríentale (Pelusi, 1989, 225-227; Zotti Minici, 1994). Vi si ritraggono san Giovanni Battista, san Michele arcangelo protettore cli Kiev, san Nicola, santo Stefano, santo Stefano despota di Serbia e altri che godono di particolare venerazione a est, accompagnati cía brevi preghiere. Chi meglio clegli Schiavoni avrebbe potuto attraversare i paesi balcanici per venderle? LE CONSEGUENZE ECONOMICHE I benefici dei traffici floridi non tardano a farsi sentire nelle compravenclite di beni immobili o di diritti su cli essi gia a fine Settecento. Nel 1771 Antonio Crucil, figlio di Biaggio di Mersino, acquista un livello da Michiele Carbonaro fu Giorgio di Brischis "con proprio peculio risparmiato e lucrato nell'Ungheria, e Germania, me­diante la mercanzia di santi, imagini, ecl altre simili merci [...]" (ASU, 17); nel 1780 Michele fu Simone Morielaz di Rodela acquista, per conto del figlio Zuanne, 17 "Tomaso Trusgnach q. Luca della villa di Trusgne común di Drenchia [...] pieggio in principalita per la suma di L. 60 circa cli santi, imagini ed altre simili merci che il sig.r Valentino Guazzo agente Remondini il giorno d'oggi e per consegnare a' mani cli Biaggio Trusgnach q. Martino [...] per le venture SS.me feste natalizie" (ASU, 20); "Leonardo q. Antonio Toserato della villa d'Azzida [...] pieggio in principalita a cauzione della dita Remondini e sopra le preghiere d'Antonio q. Valentino Drescigh di detta villa d'Azzida e di Giacomo Fon figlio di Giacomo della villa di Smasti Stato Arciducale ora comorante in Azzida per la suma di L. 500 circa di santi, imagini ed altre simili merci che personalmente si portaranno a levare in Bassano li sopradetti Drescigh e Fon e per le L. 60 di dinaro effettivo [...] entro il prossimo venturo Carnovale" (ASU, 21); "Antonio q. Valentino Bargnach del Común di Drenchia [...] sopra le preghiere di Biaggio q. Martirio Trusgnach di detto Comune di Drenchia [...] pieggio in principalita per la summa di L. 150 di santi, imagini ed altre simili merci [...] per !I 14 febraro dell'anno venturo 1775" (ASU, 22). Albn ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ una pensione liveliaria annua con 30 ducati "di ragione particolare del meclesimo di lui figlio risparmiati e lucrati colla mercanzia che detto Zuanne va facendo annualmente per la Germania ed Ongheria" (ASU, 18). Il lavoro all'estero permette a qualche famiglia di salvarsi dalla poverta: nel 1781 Filippo fu Luca Simaz di Loch per "[...] non aver giammai avuta cognizione né capacita di diriger li propri affari [...] prevede essergli imminenti l'esecuzione e lo spoglio di quasi tutti li di lui effetti [...nomina] general procuratore ecl amministratore asso­luto l'unico proprio figlio Antonio [...che ha] qualche solclo risparmiato e unito colIi propri suclori e fatiche per essere stato gia diversi anni a mercantare in Germania ed Ongheria" (ASU, 19). In previsione cli divisioni ereclitarie viene poi tutelato chi ha incrementato piu di altri il reddito familiare: Valentino fu Bortolo Lauretigh di Varch di Stregna "[...] confessa, attesta e ratifica che Giuseppe proprio figlio abbia applicato a benefizio délia casa d'esso compá­rente ducati 30 dico trenta di L. 6 solamente l'uno di suo proprio particolar peculio unito ed accumulato colIi di lui sudori e fatiche, e massime nelle parti délia Germania ed Ungheria, laddove e solito esso Giuseppe conferirsi a mercanziare [...] in caso di divisioni con li cli lui fratelli o figli respective, clopo la morte pero del prefato Valentino, farsi pagamento per cletta summa" (ASU, AN, 4450.3, c. 430). Al contrario, gli anziani si trovano !n serie difficolta, se i loro figli emigrati sono scomparsi. Mateus fu Andrea Orecuja di Rodda, avendo "auti tre figli due de' quali, cioe Giovanni e Tomaso, absentati dalla propria casa da molti anni avénelo cosí abbandonato esso Mateus padre, e ele11i quali non ha mai avuta venina notizia, avendo bensi dovuto egli pagare varij loro debiti" e perso anche l'unico figlio superstite, accorda le seconde nozze alia nuora, clonando i suoi beni alia futura coppia in cambio di assistenza (ASU, 23). Mattia Chiacigh q. Michele di Altana nel 1789 "[...] essenclo venuto a rillevare, che per parte cli Antonio Chiacigh proprio figlio siano stati incontrati vari debiti parte per dinaro avuto ad imprestito, e parte per merci avute in credenza dalla dita Remonclini, e ció tutto colla pieggeria, e responsabilita di Biasío Gambusigh fu Biasio cli ditta villa d'Altana, e poiché Antonio Chiacigh non si e curato non solo cli non pagare le merci alla dita suddetta, e restituiré !I dinaro avuto ad imprestito ben­ché trascorso fosse il termine assunto a pagare, ma nemmeno cli restituirsi in patria dall'Ongheria ove si e conferito a fare mercato d'ese, ecl altre merci, e volendo esso Mattia rendere solevato, ed inclenne il suddetto Biasio Gambusigh per le prestate pieggiarie [...] s'im­pegna bensi di pagare tali debiti" (ASU, 24). Gli impegni contratti fra i merciai e i loro pieggi non vengono sempre onorati; fra altre controversie composte paci­ficamente, alcune arrivano negli uffici della Pretura di Cividale dal 1815 in poi (ASU, Procura cli Cividale). I Remonclini, o i foro agenti procuratori, invece ot­tengono pensioni livellarie corrispondenti ai capitali a debito su terreni; talvolta pero conceclono dilazioni cli pagamento a rate annuali o accordano sconti. Nel 1768 Leonardo Domeniš ottiene "graciosamente" la riduzione cfella somma addirittura da 766 lire a 450 (ASU, 25). Una ricerca catastale piu approfondita dirá quanti beni siano effettivamente divenuti di proprieta clei bassanesi; intanto si sa che il 4 settembre 1776 i Remonclini vengono investid del titolo di conti e del feudo di Gruspergo (ASV, 2), alla confluenza fra il Natisone e il torrente Alberone, a fronte dell'esborso cli 6700 clucati (Infelise, 1990, 22, 26). Ai pieeli dell'attuale ruclere del castello, sorge il palazzo nel quale la famiglia soggiorna. Chi cura i loro interessi? Si e gia incontrato il nome dell'agente Domenico Gnoato di Bassano, dal 6 aprile 1751 (ASU, 26) al 16 aprile 1758 (ASU, 3). Gli succédé Marco Riboni dal 1761 al 1762, "agente del negozio Remondini di Bassano" e quindi non esiste ancora sede in San Pietro. Fig. 2: San Timoteo e Santa Maura (Trieste, Biblioteca cívica Attilio Hortis). SI. 2: Sv. Timotej in sv. Mavra (Trst, Ljudska knjižnica Attilio Hortis). Albn ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ Infine arriva, poco piu che trentenne, Valentino Guazzo di Gaspare di Bassano, il protagonista délia massima espansione clell'attivita, dal 1765 alla morte nel 1815, si trasferisce stabilmente a vivere a San Pietro de' Schiavoni con la famigiia ira il 1765 e il 1766 (ASU, 27).1 8 Se non prima, nel 17811 9 apre bottega lungo la strada principale o Stracla regia Cividale-Pulfero, una via di comunicazione importante verso i confini orientali, la cu i manutenzione aveva esentato gli abitanti delle val I i dalle imposizione fiscal i veneziane. Inutile soffermarsi su chi avesse tratta la maggiore utilita. Il piccolo edificio rilevato dal perito Gaspare Comoretti e monovano, a pianta quadrata e su due piani, con aperture sim­metriche verso strada, e confina con "porzione di muro promiscuo col sig. Cucavaz", molto probabilmente il notaio.2 0 L'assortimento cli merci puo essere scelto in bottega dai campionari, ma la consegna viene spesso organizzata a destinazione, dove l'ordinativo e stato indirizzato direttamente dalla ditta. Gli affari prosperano con il coinvolgimento massiccio degli abitanti délia zona, e richiamano clientela fin da Gorizia, dove vigono ancora divieti di stampa per strappare il monopolio al veneziano Giuseppe Tommasini (lancis, 2001, 336). Infatti, ormai prossimo all'apertura di una sua officina tipográfica a Gorizia nel successivo mese di ottobre, il civiclalese Valerio de Valeri nel febbraio 1767 contrae con l'agente debiti per merci Remondini per un totale di L. 21 76:7.2 1 Ma Guazzo, nel centro di Schiavonia, non riveste il solo ruolo di agente dei Remondini, gia di per sé sufficiente a dargli il benessere economico. Il 28 no­vembre 1801 sua figlia Macldalena sposa Andrea Miani di Cormons, spesso presente agi i atti in veste di testi­mone, con patto dotale di ben 2500 ducati; ma le fortune accumulate da Guazzo sono frutto anche di altre attivita. Nel 1773 e incaricato di effettuare un controllo, con la supervisione ciel notaio Andrea Tomasetigh, alla locale bottega del sale, genere di monopolio e di continuo contrabbando (ASU, 29). Ma, soprattutto, dal 1779 al 1805 e procuratore, con atti di notai triestini, di certo Giovanni Giorgio Koch, mercante in Graz;2 2 nei primi anni clell'Ottocento, si fa sostituire a sua volta dal triestino Giuseppe Pfnaisel. Dal 1775 Koch consegna merci agli ambulanti per varie somme in fiorini, ma non di stampe remondiniane, bensl "galanterie" o chin­caglierie (ASU, 30). Si apre quindi una ulteriore e cluratura prospettiva di commercio, confermata da un episodio avvenuto in Civiclale nel 1806. Il negoziante Marco Lazzarini ha "tolto dalle spalle [di Matteo Zuffarli, n.d.a.] il sacco in cui esse merci erano riposte [...] le quai i diventavano inutili al traficante Zuffarli che non poteva speclirle per l'Ongheria" essendo gia partita la "compagnia de' traficanti". Matteo Zufferli e debitore al negoziante, ma ció non ne giustifica l'azione; infatti lo denuncia ed ottiene il risarcimento (ASU, 31). Come risulta dai dati finora riportati, e ancora insufficienti per trarne statistiche affidabili e conclusioni solide, varie ipotesi restano aperte finché non sia termi­nato lo spoglio delle fonti principali; ma gli sviluppi sembrano incoraggianti rispetto ai documenti individuati per il primo cinquantennio di attivita. RINGRAZIAMENTO Ringrazio Aleksej Kalc, Alessandro Giacomello, Mas­simo Dissacleri. 18 Guazzo viene definito per la prima volta "abitante in questa villa [San Pietro degli Schiavoni]". 19 "[...] parte si provvedono qiii in San Pietro de' Schiavoni, ove la casa Remondini suddetta mantiene un assortito negozio cli libri e stampe sudette amministrato da un agente per tai fine venuto a stanziarsi qui con tutta la di lui famigiia gia da molti anni" (ASV, 1). 20 In Infelise, 1990, 336, sono riprodotti pianta e alzato. 21 "Il sig. Valentin Guazzo agente Remondini nottifica esser debitore il sig. Valerio Valeri per merci in piu tempi avute dal negozio Remondini corne da partite defratto tutto il riceputto a conto di L. 2 I76.7 dico due mille cento settantasei soldi sette" (ASU, 28). 22 I protocolli délia citfa di Graz dal 1782 al 1810 (Graz, Landesarchiv), non hanno restituite notizie, se non elenchi di Hausierpässe rilasciati, senza cognomi di Schiavoni; la citta ha matricole di commercianti solo dal 1850 circa. 22 I protocolli délia cita di Graz dal 1782 al 1810 (Graz, Landesarchiv) non hanno restituite notizie, se non elenchi di Hausierpässe rilasciati, senza cognomi di Schiavoni; la citta ha matricole di commercianti solo dal 1850 circa. Albn ZANINI: "PER LA GERMANIA E L'ONGHERIA". L'EMIGRAZIONE TEMPORANEA DALLE VALU DEL NATISONE. 73-84~ "ZA NEMÈIJO IN MADŽARSKO": SEZONSKE SELITVE IZ DOLIN NADIŽE Alba ZANINI IT-33035 Martignacco, Ul. Cividina 55 e-mail: albaz@tin.it POVZETEK Predstavljeno delo ima namen ponovno preuèiti pojav sezonskih selitev iz dolin Nadiže, in sicer od leta 1750 naprej, predvsem kar zadeva popotne trgovce, ki so se ukvarjali s prodajo knjig, gravur, dekorativnega papirja, izdelanega v tiskarni Remondini v Bassanu. Na podlagi kratkih navedb, vzetih iz bibliografije, ki se nanašajo na popotne trgovce iz doline Tesino, na tiskarje Remondini in na Beneèijo, je raziskava temeljila na notarskih in anagrafskih virih. Pogodbe se s èasom niso spreminjale in so zahtevale poleg priè tudi prisotnost zastopnika in pooblašèenca firme Remondini, šefov družb popotnih trgovcev ter porokov z nepremièninami. Blago so dostavljali preko agencije iz San Pietra al Natisone (Špeter Slovenov), ki so jo odprli po letu 1766, ali pa so ga pošiljali v skladišèa, ki so bila ob poteh (Reka, Pest). Ker so bile gravure in dekorativni papirji lahko prenosljivi, je bilo mogoèe opraviti dolge poti. Popotni trgovci so namreè potovali vzdolž reènih tokov Drave, Save in po vsej Madžarski; redko pa, na podlagi do sedaj znanih dokumentov, po Moravski, Galiciji in Transilvaniji. Na podlagi dveh seznamov se lahko ugotovi, da je popotni trgovec dobil vnaprej nekaj predujma za potne stroške, carino, potni list in število kosov, ki so bili v povpreèju veèji od 3000 enot, vendar se je moral obvezati, da bo ob vrnitvi poravnal celotni znesek. V redkih primerih se je prodaja izvajala neposredno na bližnjem obmoèju. V letu 1780 je bilo dejavnih 36 šefov družb, ki so sklepali pogodbe. Vkljuèenega je bilo kar veliko število prebivalstva. Predvsem kar zadeva ekonomsko podroèje, so bile posledice za to obmoèje zelo pomembne. Dejavnost se je prenašala od oèeta na sina ter med pravimi in pridobljenimi sorodniki in se je izvajala takrat, ko ni bilo kmeèkih opravil na poljih, torej od konca poletja do zaèetka pomladi. Agent tiskarjev Remondini je imel tudi vlogo posrednika za drobne okrasne predmete in je sodeloval z neko firmo iz Gradca. Tako se lahko sklepa, da se na obmoèju Beneèije niso ukvarjali le s prodajo gravur. Zanesljivi statistièni podatki bodo skupaj s celotnim sistematiènim pregledom virov do leta 1850 na razpolago v bližnji prihodnosti. Kljuène besede: sezonske selitve, Beneška Slovenija, tiskarji Remondini, popotni trgovci, svete podobe FONTI E BIBLIOGRAFIA APSPN, 18 - APSPN, Colera 1830-1831. ASU, 1 - ASU - Archivio di Stato cli Udine, A N ­APSPN, 1 - APSPN - Archivio parrocchiale di San Pietro Archivio Notarile, 4428.8, 10-10v. al Natisone, RC - Registri civili, 1803-1817. ASU, 2 - ASU, AN, 4428.15, 73-73v. APSPN, 2 - APSPN, Morti 1789-1803. ASU, 3 - ASU, AN, 4433.A, 62. APSPN, 3 - APSPN, RC, Morti 1817-1823, 15 agosto ASU, 4 - ASU, AN, 4434.10, 83v-85. 1816. ASU, 5 - ASU, AN, 4451.4, 687v. APSPN, 4 - APSPN, Morti 1789-1803, 25 ottobre 1 791. 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