ANNO VII. ■ r——- Capodistria, 1." maggio 1873. X 9. « ,'iTW'i iur s.u. •)([ fI li , Hiiomt y'v , onoxlß aJßtißiteid ìfloÌNJiloqoq ai erti .oiofob ; ',§ir .8 V.mrfo u^ote .il. f+Ior wf. Giornale dogli iitiercssi civili, economici, amministrativi uoq o 97 J DELL' ISTRIA, !)J'I. : 1 fol i F> IßßÜ .mloqoq slonel ed organo ufficiale per gli atti della Società agraria istriana- nt* ®Y0HßS : i-il»ai « .ßrähq luto »bflsq ni Sii)* } ìlliiftf'i llo'f 'fWflil :">!• IT _____ Esce il 1 ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno f.ni 3; semestre e ( iiadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franca alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. ■— Pagamenti anticipati. ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. -i-Con l'elenco delle offerte per l'acqui-, KTo;vdei manoscritti dell'illustre defunto D.r Pietro Kandier, pubblicato nel N. 8, 16 a-prile p. p. del nostro giornale, venne chiusa la sottoscrizione, aperta col Programma inserito nel N. 4, 16 febbrajo 1872, della Provincia. -— Quelli che intendessero ancora concorrervi, potranno rimettere gl'importi all'Inclita Giunta Provinciale presso la quale faremo anche noi il deposito delle somme raccolte, le quali ammontano a f: s: 1699.15; di questi ne abbiamo incassati finora fni. 473.— La Redazione ' — La linea Divaccia-Pola progettata dal governo, venne accolta anche dalla camera dei signori nella seduta del 18 p. p. ; nulla varrebbe più, a farne mutare la direzione onde avesse a diventare profittevole veramente, per la nostra provincia. Non è tolta però la possibilità di poter ottenere un congiungimento con Trieste che è sempre stato, e sarà sempre, lo scopo di tutti i nostri desiderii, per una via più breve che non sia quella per Divaccia. Ed ecco come: Nel considerare la linea Pòla- Divaccia, indipendentemente da altre linee, nell'articolo contenuto nel nostro ultimo numero, e la possibilità di un congiungimento da Cosina con Trieste, non ci siamo trattenuti dal giudicarlo incompatibile cpn la sana pratica; il nostro giudizio .resta vero, immutabile, finché durino le condizioni topografiche immutate, o finché fra Pola e l'interno dell'Istria non si sviluppi tale movimento commercialo con Trieste, da rendere possibile la costruzione di o-pere costosissime e difficili, e che compensi le spese di esercizio : enormi per superare una pendenza del 1:30 necessaria onde salire sul! altipiano del Carso, a meno che per diminuire l'asprezza della salita, non si voglia sviluppare la traccia, ma allora si incorrerebbe in filtre enormi spese di maggiori opere d'arte. Ma, c'è il caso che, sulle desolate ondulazioni del Carso, s'incontri una locomotiva, diretta da lontani paesi a Trieste, a cui attaccare i treni di Pola, perchè scendano, al centro naturale del movimento di tutta l'Istria. La Provincia ne ha dimostrata la possibilità ne' suoi articoli sulla eccellenza della lìnea ferroviaria Trieste-Laak, considerata dal punto divista dell' interesse istriano (vedi num. 15, 16, 18, -1872.) Se non chè allora si sperava che il congiungimento con lä Laak avesse luogo con maggiore yantaggio per gli interessi dell'Istria a Fi-} garolla. Il Progresso che aveva riportati tutt,i quei nostri articoli, ci fa avvertiti (Progresso'del .23 marzo) che nell'ultimo numero del nostro giornale, dopo aver dimostrato incompatibile il tronco Cosina-Trieste, non abbiamo fatto cenno della possibilità di approfittare della linea Laak; la quale possibilità viene dimostrando con l'appog- , ;. , *«« Sri t' gio di dati, che noi subito adopreremo, d'accordo in gran parte, nella questione, col giornale di Trieste. ■La locomotiva sperata, sarchi*? quella proveniente da Laak, la quale fs. stazione a Basovizza. ultima sul Carso, da dove, ripiegandosi, eon due gallerie attraversa due volte la stessa china S. Servolo Caresana, per discendere nella valle di Zaule, eon pendenza del 1:40 (si noti 1:40!) e arrivare all'ultima stazione, di Trieste, presso Servola. Le due linee Pola-Divaccia e Laak-Trieste presenterebbero al congiungimento i due punti di stazione: Cosina, sulla prima, a 493 metri; Basovizza sulla seconda, a 393; ad una distanza di circa 8 kilometri; il tronco di congiungimento non avrebbe quindi che una pendenza del i : 85, abbastanza favorevole. E sarà poi calcolabile il vantaggio della discesa a Trieste da Cosina, con la Laak ? Non esitiamo a credere di sì: e diffatti, se confrontiamo le distanze Cosina-Divaccia-Trieste, e, Cosina-Raso vizza-Trieste lungo la tortuosa traccia della Laak, risulta, a favore di quest' ultima, un risparmio di quasi 2j3 di strada e di un pajo d'ore di tempo; per cui, senza dubbio, sarebbe la via preferita dai passeggieri e merci provenienti dall'Istria e diretti a Trieste; cioè a dire da quasi tutto il movimento. Ma, intendiamoci bene, il vantaggio sarebbe in gran parte nostro, cioè della provincia ; poco per la Laak, la quale non si sarebbe certo deciso di far passare per di là, in attesa dei guadagni sperabili dalla linea dell' Istria. Non dubitiamo che se la linea Laak passasse, come dice il Progresso, dallo stato di nebulosa, a quello di astro propriamente detto, il tanto desiderato congiungimento con Trieste, sarebbe senza dubbio attivato, mercè il troncò Cosina-Ba-sovizza. Dinanzi questa speranza che si presenta avveratale soltanto eoli'effettuazione della linea Laak, il partito di tutti quelli che hanno a. cuore i veri interessi della provincia, non può lasciare dubbj alla scelta: Perorare in tutti i modi possibili, d'accordo con Trieste, a favore della Laak. Lussinpiccoló 25 aprile 1873. Fedeli alla nostra promessa data nel N.° 7 della u Provincia ci troviamo in dovere di rispondere all'articolo inserito nell'« Eco del Litorale - N.u 31 intitolato dall'Istria 6 aprile 1S73. Prima di tutto dobbiamo osservare al nostro avversario aver egli interamente svisata la questione priacipale, di cui ci siamo occupati, e perciò c' è forza ripetergli ancora, che il gridio dei Giornali « il Cittadino, il Progresso, il Litorale, e la Provincia « è precisamente l'espressione di quel dolore, che le popolazioni bistrattate alzano centro l'inerzia, e sa si vuole in parte contro l'inettitudine di quelli che per legge, e per coscienza hanno pure il grave compito di promuovere il miglioramento delle scuole popelari. Fermi d'altronde nel principio, che le ingiurie ricadono a disdoro di chi le scaglia, "noi non teniamo conto di quelle, di cui nel suo scritto ci onora a dovizia il nostro avversario, e pienamente con lui d'accordo non doversi caratterizzare per ingiuria ogni lagno sulla mala gestione di quelli, che hanno nelle mani le cose pubbliche ci sarà lecito di confermare con fatti la nostra suesposta asserzione sull'inerzia di taluno, cui dovrebbe stare a cuore l'azienda scolastica. Troviamo perciò opportuno di ricordare al corrispondente dell'Istria il tenore del § 35 della legge sulla sorveglian-za delle scuole popolari, che prescrive, che il Consiglio Scoi. Prov. si riunisca almeno ogni due mesi, che gli affari, in cui deve prendersi una decisione siano trattati collegialmente, e che gli altri devono essere evasi sotto propria responsabilità Jal Pre-side, il quale in ogni seduta comunicherà al Consiglio le disposizioni prese nel frattempo. Come sia stata posta in esecuzione la legge in tale proposito lo dimostra il fatto, che per molti mesi nell' anno decorso il Consiglio Scolastico non ha dato segni di vita, e che in quella lunga vacanza e gli atti dei Consigli Distrettuali, e dei Comuni, e dei Maestri rimasero seppelliti in qualche scaffale. Da questa prima mancanza ne insorse ben tosto l'altra della totale negligenza nel provvedere all'amministrazione scolastica. Come è noto ad ognuno l'amministrazione deve essere regolata in O O base a conti preventivi scolastici, e devono servirvi di norma i §§ 8 let. (b) let. (f) e §. 21 lett. (a), della legge sulla sorveglianza, ed il §. 37, e §. 50 della legge sulla conservazione delle scuole. Ne viene di necessaria conseguenza, che tali conti ottener debbano l'approvazione superiore almeno al principio d'ogni anno scolastico; eppure neir anno testé decorso si vide il triste scandalo, che i conti preventivi non furono mai approvati, che per conseguenza l'aUiministraziono fu sempre difettosa, e che quindi il personale insegnante in- certo della propria sorte rimanesse senza paga per lunghi mesi obbligato a vivere nella più squallida miseria, e quando' pure rivolgendosi a taluno, che per dovere era tenuto a sollevarlo, chiedendo o sia posto un termine allo sconcio dall'amministrazione scolastica, oppure domandando un qualche sussidio gli veniva per tutta risposta respinta arbitrariamente la supplica senza essere portata in discussione in seno al Consiglio. La triste esperienza dell'anno passato non ha giovato a porre riparo a si grave disordine, dacché i Maestri di tutto questo Distretto si trovano egualmente nell' estrema miseria, e sono quindi obbligati a rivolgersi in via telegrafica all'Eccelso I. R. Ministero, affinchè Esso scuota dal profondo letargo quelli, che sorvegliar devono all'esecuzione delle leggi, e sono tenuti a promuovere il miglioramento delle scuole. Eppure malgrado si deplorabile stato di cose i preventivi Scolastici presentati dai Comuni ancora nel mese di agosto non furono finora approvati, né viene di conseguenza, che i Comuni locali non hanno alcuna norma per regolare il conto delle scuole, tanto più ehe i Comuni hanno rigettato le arbitrarie Specifiche loro avanzate da competenti Autorità, che, lungi dal valersi del loro diritto, e dal mettere in pratica .il loro coraggio civile per rifiutarle, hanno spinto a tnl punto il loro servilismo, che, sebbene abbia-; no riconosciuto essere imposto ai Comuni un aggravio assolutistico, lo hanno pienamente approvato colla precisa dichiarazione di attenersi scrupolosamente alle proposte specifiche assoggettandosi j servilmente al dispotismo altrui. Se non è così, ci dia una mentita il corrispondente. Da tutte queste considerazioni, che potrebbero essere ben più numerose, viene pienamente dimostrato, che il disordine ormai inveterato nell' azienda scolastica è a-ssolutamente dovuto alla i-nerzia di quelli cui è imposto il dovere di curare l'interesse delle scuole, nò a togliere tale giusta taccia basta loro il riversare sulla Giunta le proprie magagne; dacché il disordine si riferisce ad epoca anteriore alla proposta della riforma delle leggi scolastiche, e perchè alla fin fine la Giunta è incaricata soltanto a somministrare la quota stabilita dal conto preventivo per le spese scolastiche, mentre in altre parti sobq riposte le pause di mala amministrazione. TI degnissimo corrispondente si gongola nell'idea, che se pure v'ha il gridio dei giornali „ il Cittadino, il Progresso, il Litorale, e la Provincia „ contro il Consiglio Scoi. Prov. si sente anche quello di altri giornali, come „ l'Eco del Litorale „ che grida contro la Giunta; ed a tale sua compiacenza gli osserviamo, che gli articoli inseriti ne' citati giornali sono provenienti da diverse città, da diversi paesi, e da diverse persone, e tutti collimano allo stesso scopo di provare il lamentato disordine nelle scuole, mentre „l'Eco del Litorale ,, per quanto risguarda l'Istria è sempre ispirato da una sola, ed identica persona, che atteggiandosi a prode campione del Consiglio Scoi. Prov. desta forte sospetto essere essa stessa più d'ogni altro interessato nella questione vitale, anzi essere quello, a cui sono appunto diretti gli strali della stampa. Tutto sta, dice il corrispondente, a vedere chi abbia ragione, e ritiene essere sufficiente l'esporre chiaramente, e precisamente il fatto, affinchè ogni persona, che giudica spassionatamente sia dessa liberale,, o no, ' giudichi senza pericolo d'ingannarsi. Come egli ha esposto il fatto a lume di verità, così noi pure alla nostra volta troviamo conveniente di dare uno schiarimento sul procedere della Giunta, che fu dichiarato inqualificabile, e quindi sorgente d'ogni disordine nelle scuole. L'esposizione del fatto suona secondo il corrispondente La Giunta presenta al Consiglio Scoi. Prov. le proposte di riforma delle leggi scolastiche, e questo loda tutto, ma novi si dichiara affatto contrario all'idea di togliere alle Rappresentanze Comunali il diritto di nomina del personale insegnante. Questo concetto ci autorizza a dichiarare, che il corrispondente non sa ne cosa si dica, né eosa si stampi, a meno che non voglia ammettersi un errore di stampa. Dopo ciò veniamo al fatto. La Giunta Provinciale ben diie mesi prima della Sessione Dietale ha diramato ai Consigli Scoi. Dist., ai Comuni della Provincia, ed al Consiglio Scolastico Prov. iL Progetto della riforma delle leggi scolastiche preceduto da Rapporto per la Dieta, in coi. erano esposti i motivi, per i quali insorgeva la necessità dèlia riforma, coli'invito di emettere sul proposito il proprio parere, di proporre le eventuali modificazioni, e di presentarle a tempom Questo modo di procedere della Giunta riteniamo, che tanto il corrispondente, quanto ogni altra persona scevra di spirito di partito vorrà riconoscere per un puro atto di cortesia, e di gen- tilezza, dacché Essa a tenore del 64 della legge 14 maggio 1SG9 senza aver bisogno degli altrui pareri è chiamata a determinare, se siano da tenersi' Termi il pagamento delle tasse scolastiche, nonché ? diritti di presentazione '{Nomina). All'invito delia Giunta corrisposero con premura, è con piacere tanto i Consigli Scolastici Distrettuali, quanto i Comuni, e manifestarono alla Giunta la piena adesione alla fatta proposta. Il Consiglio Scoi. Prov. invece nella sua seduta particolare, a cui hanno preso parte due membri della Giunta, benché lodi il tutto, ma non si dichiari «ffatlo contrarlo all' idea di togliere alle Rappresentanze Comunali il diritto di nomina del personale insegnante pure si dimentica di portare a conoscenza, della Giunta il proprio deliberato. Eppure in tutto il mondo incivilito è regola di cortesia, di convenienza, e di civiltà sia tra persone private, sia tra corporazioni, od Autorità costituite, «he ad un formale, e gentile invito corra l'obbligo di rispondervi, poco importa se favorevolmente, od in senso contrario; ma in ogni caso la risposta è dovuta. Ora se il Consiglio Scoi. Prov. per i suoi fini particolari, che non c'interessa di conoscere, non ha trovato opportuno di rispondere all'invito della Giunta di chi è la colpa, se il deliberato del Consiglio non fu posto a calcolo nella discussione della Dieta? Chi ha fior di senno deve essere ben convinto, che la mancanza è tutta del Consiglio Scolastico, e non della Giunta, che non poteva mai riferire su ciò, che ufficiosamente i-igÖcfrtfro. 1 " J"}■ .. .. .. . > t " Nò a scusare tale mancanza giova il dire, che alla seduta del Consiglio Prov. siano stati presenti due membri della Giunta, dacché in seno al Consiglio essi avevano il dovere, secondo il proprio convinci mento, di sostenere con solidi argomenti la proposta del corpo, al quale appartengono, nè potevano essi avere il compito di portare a conoscenza di chississia il risultato finale della discussione ; ina era invece dovere preciso del Consiglio Prov. d'informare la Giunta del suo deliberato aggiungendovi all'uopo il Protocollo di seduta, in cui dovevano essere esposti i motivi prò, e contro la proposta. Non ha Esso fatto il suo dovere, la colpa è tutta sua, si deve quindi dichiarare inaudita, e ridicola la pretesa del corrispondente, che vuole essere obbligata la Giunta a domandare il Protocollo. È però doloroso, che per inerzia, ed imperizia, come abbiamo dimostrato, vada a soqquadro l'azienda scolastica; giova sperare un prossimo riparo, che non cesseremmo d'invocare per la prosperità delle scuole quando ci sarà data occasione di combattere gli abusi. »dolfwp ixir;©t>nßf)n»mob *mqqo .ßoitetum ouuxj l'isino li 28 aprile. Non di rado noi giornali appariscono corrispondenze private in forma di articoletti i quali più che altrol appalesano la smania che talvolta invade i dilettanti di' penna a farsi narratori verbosi di ogni fatto speciale che interrompa la monotonia delle cittadelle di Provincia; vczao al quale la gente che patisce di senso comune^ guari non applaude. Dicesi clie lo scrirere dipenda da certa umabile febbre di mente, e che uno non l'ha quando vuole. Tale fase mentale è però ben altra cosa degli accidenti nervosi di qualche ingegnuzzo, il quale scarse di suppellettile ideale ma ricco d'immaginativa adolescente, sia vago a lasciarsi percuotere il cervello da casi anche comuni, e ad obbligare l'estro, per stirare qualche diceria a tutta soddisfazione dell' amor proprio e per gratificarsi il benevole pubblico. Dicesi che un articolo ammodo debba lasciar buona impressione: persuasione e convincimento nell'intelletto e commozione d' animo. Però alcune relazioni, per solito di festività e di danze, sono argomenti che olirono per eccellenza il modo di spropositare, perchè non si facile riesce ad ogni persona saputella, che s'impanca a descriverle, di combinare adequatamele in nno sgorgo d'idee, eiaculazioni sentimentali, giudizj spiritosi e sprazzi di morale; di scernere ciò che va pennelleggia-to più al vivo o che debbasi toccare di passata, e di fiorettare il concetto con termini enfatici da eccitare l'entusiasmo a freddo in ogni petto ansioso di campanilismo. Dicesi che un tempo i Grandi soltanto porgevano all'ammirazione e laude del mondo i loro godimenti. Ciò fanno ora anche le società e le città più possenti e grandi; ma se un ente, in uno stato d'essere comune, proclama di aver goduto anch'esso, e ne sciorina le particolarità col precipuo scopo di porvisi e figurare nel numero di chi sà e può esaltarsi, il mondo ne prende notizia con quel benigno risolino, al di cui significato varrebbe aggiunto l'avvertimento: cui tocca, con sua sopportazione, se l'abbia per inteso. Per debito di giustizia diamo posto alla seguente lettera di rettifica del M. E. Padre. Cappuccino, predicatore, la quale non muta per nulla la parte, per noi, esenziale della dichiarazione del sig. X. Madonizza, | pubblicata nell'ultimo numero del nostro •giornale ; cioè che il sig. N. Madonizza non ebbe nè arte nè parte nel deplorato avvenimento. in Kcdazionc. Egregio Signor Redattore! La Dichiarazione stampata nel N.° Till a pag. 1215 del reputato periodico (la Provincia) redatto da V. S. non essendo pienamente conforme al vero, io non posso tacere. A metter quindi in chiaro la verità assevero nella maniera la più solenne, che soltanto Colui che è preposto al bene spirituale di questa illustre città tre minuti in circa prima che io montassi il pulpito mi comandava di annunziare d seguente avvertimento, non già quello, che si legge nella prefata Dichiarazione „ Avviso tutti quei Capi-famiglia, che avessero interesse per la conservazione delle acque di Risano a portarsi dal signor Nicolò Madonizza. „ Nel soddisfare alla datami incombenza credo di non aver per nulla oltrepassati i limiti del Vangelo, perchè quanti avvisi di siimi fatta, e anche di minor importanza non si pubblicano dai sacri pergami? Abbia la bontà signor Redattore di inserire quanto prima nel suo periodico questa mia, e sicuro del distinto favore, Le umilio i miei più fervidi ringraziamenti e le più sentite proteste della mia considerazione. Capodistria li 17 aprile 1873. D. V. F. Umilissimo Servo F. Innocenzo M. da Villa/ranca Cappuccino. Togliamo dal Tergesteo N. 92 le seguenti notizie sulla industria marittima delle isole dei Lussini. Neil' anno 1794 col povero contributo di quattro ducati di oro si istituì una numerosa- Associazione alla quale presero parte le più cospicue famiglie di Lussin-piccolo allo scopo di tenere sicurtà su legni mercantili del proprio paese e di far attecchire in ogni modo l'istruzione marittima per i giovani del luogo. Nel leggerne il capitolare * ) si prova un sentimento di commozione e di stima, per la semplicità, l'amorevolezza e la filantropia colle quali sono regolati i diritti e i doveri dei soci. I fatti corrisposero agli intendimenti dei promotori; la vita del mare fu diletta, si strinsero relazioni commerciali coi più notevoli centri marittimi. Il Cancello dei poveri e poscia un' altra Camera di fS curiali istituirono in sullo scorcio del secolo XYIII e fennerb le loro Agenzie a Venezia, a Trieste, a Fiume. Esse però caddero in isfascello per le vicende politiche di quei tempi e appena dopo mezzo secolo si formarono due altre: la liburnea Associazione assicuratrice e l'amica Società, e a sostituirle entrambe sorte nel 1867 l'ottimo Consorzio di Mutua Assicurazione. Esso raggiunse un trìplice scopo: di sottrarre i lus-signani dalla necessità di ricorrere ad altre Assicurazioni, di dare impulso allo spirito di associazione, e di poter mantenere un modico premio di sicurtà che in 4 anni si calcola in m^dia di 1.41:060 per cento all'anno, mentre alle altre Società di assicurazioni si dovevano pagare il 5 '/s per cento. Arrogi che ora ai singoli assicuratori ed assicurati è offerto anche il modo di trovare quivi danaro a prestito. Codesta Società comprende ormai la maggior parte dei bastimenti di Lussin-grande e di Lussinpiceolo ed alcuni di Venezia e di Trieste di modo che essa ha un capitale di più di 4 milioni e meazo di fiorini, riunendo per base fondamentale che il massimo valore assicurato su di un bastimento non oltrepassi i 40 mila fiorini* Lo spirito marittimo dei lussignani si manifesta però anche in ben altre imprese; nelle ardite e lontane navigazioni, nelle costruzioni navali e nelle industrie che vi hanno attinenza. Le due piccole isolette che hanno avuto sì grandi ostacoli naturali e politici al loro rinfiorimento, seppero con tenacia di propositi e con rara intelligenza divenire lieto e caro soggiorno di una operosa popolazione che si rese famigliare il Mar Nero, il Mediterraneo, il Mare del Nord, l'America meridionale e settentrionale. Lussinpiceolo primeggia coi suoi 1200 marinai con meglio di 130 navi della capacità di 8000 tonnellate, essa che nel 1759 aveva 1876 abitanti, e 200 poveri a-bituri di pescatori ed ora ha 1300 case con 6268 abitanti, che sono il fiore degli armatori, dei capitani marittimi; e che possiamo citare come uii esempio a tutte le altre parti dell'Adriatico superiore per rettitudine di costumi, per solerzia in ogni impresa marittima, —— titfeur'« *) Cfr. la dottissima opera del Dr. Matteo Meolich (Storia dei Lussiui-Rovigno 1871 ua grosso voi.) » Yv. gli studi stereografici intorno all' Istria dell' ili. professure Carlo 32. Clenoschiac » 5» Brest V Ili Slum- » ia C'ropignaco n 3 Pèrgodaz » 21 Le Ordinanze della. Giurisdizione di* Raspo o-Pinguente, erano- capitanate dal Marchese Giacinto Gravisi.. Capitano particolare dei Carsi, era Giorgio Furlanicchio: Capomunizioner a Pinguente, Antonio Bigatto-. (Dalla- Filza n.° 301 1788-1789 dell' Inqùisi-torato air Arsenal :) *) Più. tardi (come narra assai particolareggiatamente il benemerito Canonico Stancovich nella Biografia degli Uomini distinti dell' Istria. Tom:. III pag. 245 e seg. ) il Furlanicchio fu insignito- del grado di colonnello, e quindi cessata la Repubblica-e soppressa la carica militare dei Carsi, ebbe- dal subentrato Governo Austriaco,, nel' 1797 F officio di Assessore del tribunale civile e criminale, nel 1800 quello di Ces: Reg: Giudice Sommario di Pinguente. Nel 1807 poi, sotto il Regno d' Italia, fu nominato Giudice di- pace nell cantone di Pinguente; ma, divenuto già vecchio, rinunziò subito a quest'ultimo- Officio e morì in patria del 1817, nella grave età d' anni 86. (* Questa Nota fu per inavverteaza stampata anche nel: n. 8 della trouìnciab pag. 1209.)) Da Supplica 21, aprilo 1766-presentata avanti la Conferenza (ora direbbesi Commissione) degF-Tllustrissimi ed Eccellentissimi Signori Proveditori sopra ogli e Cipque Savj alla Mercanzia da D.' Antonio Testa come Nuncio d'elle due Comunità di Cherso ed Ossero risulta: 1." che le due comunità si sono date alla Repubblica incondizionatamente nel 1409 2." che in vista della sterilità del loro suolo e della moltiplieità dei loro bisogni, è stato accordato nel 1452 il privilegio del' libero commercio dell' oglicfc, diel vino e d'ogni loro prodotto 3." che di oglio, (il migliore prodotto del paese) si faceva in un decennio, annualmente, da. 1700 a 1800 barille e non più. 4." che gli abitanti di dette Comuni ascendevano allora (1766) al n. di 8770. (Dall'Archivio dei Proveditori agli Olii. Filza Sùppliche e Memoriali.) 1455. Adamo quondam Ser Antonio de Adamo di Pirano, già insignito de] carattere di Notaro e Giudice ordinario, era nelF anno 1455 ad latus del Magnifico signor Silvestro Pisani, Podestà Veneto di Budua, in qualità di Scriba e Cancelliere. (Da miscellanee dell' Archivio Generale.) Tutto serve alla storia.. T. L. Hotizic. ü Ministro del Commercio confermò- l'elezione di Domenico Candussi - Giardo a presidente, e di Matteo Rismondo a vice - presidente della Camera di Commercio e d'industria dell'Istria, colla sede ia Rovignoy per 1' anno 1873". A cEeci ore distante da Gorizia furono scoperti filoni di carbon fòssile.. Lo scopritore è il sig. Goriup al quale resta il diritto dello scavo. S'i-gnora. la estensione e la profondità del bacino. La Càmera dei Signori approvò nella seduta del 18 aprile, il progetto di legge per la ferrovia Rovigno - Pola. ; ai a xiz ijvrm.uß'. J-.ìfA - !■.>• ■ .'?• ' iurob i o a i i. . . '-". •"'. TTi. .... ■> ßh; >. Apprendiamo con piacere che la direzione della associazione marittima istriana, ricevette notizie da Pernambuco, del Brik Istria, di data 27 marzo p> p>, dalle quali-rilevasi che quel bastimento s apn- prestava-alla caricazione di cotoni per Liverpool: -il Bark Favilla giunto esso pure in quel porto, il giorno 25 dello stesso mese, era pronto al ca-rioo; a quest'ora i due bastimenti, dovrebbero essere già in viaggio per la loro destinazione. L'associazione conta ora un quinto naviglio, lo scooner - brik Pola, varato la mattina del 17 a-prile, dal cantiere Poli ; il Pola misura in colomba p. di P. 98, è capace dt tonn. 262 (misura vecchia) pesca p. Inglesi 12 pieno carico. Il modello dì questo legno, eseguito dal giovane costruttore sig. Francesco Poli, figurerà all'Esposizione mondiale. Le quattro classi delle scuole popolari maschili furono frequentate durante questo primo semestre da 165 fanciulli, dei quali 42, ottenero la classe di progresso prima con eminenza ; 64 la prima ; 49 la seconda ; 10 non furono classificati, — La sezione femminile, composta di cinque classi, venne frequentata da 203 bambine, ed il grado di progresso fu questo: 57 ebbero la prima con eminenza; 83 la prima ; 31 seconda, e 32 non furono classificate. •— Annunziamo con la massima compiacenza che oggi viene riaperto l'asilo infantile, le cui sostanze furono messe in buon ordine dopo lunghe e pazienti cure di un zelantissimo comitato, a ciò espressamente nominato dalla patria Rappresentanza. La rendita netta dell'istituto si compone di fior. 635, ai quali si aggiunge il sussidio stabile annuo del Municipio, di fior. 300 ; ed ancora fior. 100 assegnati per l'anno in corso dal Consorzio del Sale. In tutto 1035 fiorini. Questa rendita sarà aumentata dalle offerte dei privati cittadini, tanto in denaro che in derrate. Il numero dei bambini per ora viene limitato a 30; una maestra sarà preposta alla direzione. — Abbiamo ricevuto il primo numero del periodico mensile Mente sana in corpo sano, indicatore per gl' atti della associazione triestina di ginnastica. — Questa associazione, orgoglio della gioventù Triestina, conta quasi 2000 socj, giunta appena al suo quinto anno di vita ; dispone d'un comodissimo elegante edilìzio; offre scuola di cava-ierizza, di scherma, oltre che di ginnastica, pro- priamente detta. Ha banda e orchestra. Lo scopo nobilissimo, di questa associazione è rivelato dal moto iscritto sulla sua bandiera mente sana in corpo sano. Siamo forti, chiude il primo artìcolo del periodico, della morale e della fisica fortezza : andiamo accordati in questo pensiero : che contra ai veramente forti non possono ne l'incostanza delle fortune, ne la prepotenza dei tiranni, ne ninno altro argomento -di oppressione così al corpo come allo spirito. In tanto rigoglio dì vita era sentita la necessità di render conto ad ai socj ed al pubblico di ciò che fa e spera l'associazione. Di qui il pensiero del giornale. Il giorno 21 aprile ricorse il 2526 mo anniversario del Natale di Roma. La ricorrenza venne festeggiata illuminando con fuochi di bengala il Fo-. ro, il Colosseo e gli altri monumenti, testimoni della gloria fentica. La popolazione accorsa fu immensa ; fra questa notavansi moltissimi stranieri. La stella d'Italia, illuminata improvvisamente sulla torre del Campidoglio, fu salutata da fragorosi applausi. — ( Secolo ) Variel à Sotto il tìtolo di Minerva, prima mutua associazione triestina per assicurare V educazione della prol», sorgerà in breve fra noi una istruzione atta a portare grandissimi frutti alla pubblica istituzione ed a redimere per cosi dire la nostra gioventù. Ci consta che i signori (jr. Heiland, Direttore del banco Modello. Prof. F. Pastello ed Avvocato E. D.r Feriancich furono dall' i. r. Ministero dell'interno abilitati per istituire una mutua associazione fra i padri di famiglia all' uopo di assicurare alla prole i mezzi indispensabili per la sua educazione in qualsiasi ramo. Ci consta del pari che le tasse che dovrà contribuire ogni padre dì famiglia o tutore per procacciare al figlio od al pupillo il massimo dei benefizi, sono tanto miti che potranno assai di leggieri venir sopportate anche dalle più modeste fortune. Basti accennare che esborsando soltanto 15 fior, annui, pagabili in rate, i giovani potranno percorrere quella carriera che loro meglio talenti e percepiranno fino al complemento degli studi fior. 35, f. 42:50 f. 75 e f. 115 mensili a seconda dell' età. Inoltre pagando un po' di più l'iscritto ottiene un premio di f. 800, f. 1500 e f. 1600 per entrare nella via pratica senza ulteriori sacrifizi della famiglia. Noi salutiamo di gran cuore una tale i- stituzione altamente reclamata dal progresso dei tempi e vi scorgiamo una molla possente della rigenerazione sociale. Con questo mezzo, diffatti molti giovani non sa-rapno più costretti ad invilire in un' arte materiale il loro spirito ch^ era destinato, forse allo sublimi speculazioni della scienza, ovvero a beneficare in altro modo l'umanità con nuove invenzioni ed applicazioni. E poi moralissima siffata istituzione perchè i suoi iscritti saranno- di continuo sotto la sorveglianza delle varie a-genzle della società ed in tal modo le- famigli«: anche da questo lato acquisteranno una maggiore tranquilli tà sul progresso e sulla morigeratezza dei loro figli. f. :.. {Dal 'l'ergeteo.), il) ooiiaaaq • siaaoa li i«p iO Quantità approssimativa. TS. ib i ili §' Secondo, quanto è- riferito dall' Economìa Rurale, si stq, costituendo uno Stabilimento zootecnico piemontese di pollicoltura, conigricoltura e razze caprii^ ovine e suine, il quale sarebbe da impiantarsi nella tenuta detta Colle Laschero, della superficie-unita di ettari 88, pari a giornate n.. 230, Stradale tra Mathi Canavese e Corio ; ferrovia Ciriè, distante da Torino chilometri 2T; località delle più salubri e delle più appropriate per la speculazione. — Capitale sociale lire 300,000. Tutta la tenuta, di giornate 2S0, deve essere a pascolo, e per la parte di pianura seminata ad erba medica e- sano fienoj salvo giornate 5 dietro il fabbricato, «he dovranno essere coltivate ad ortaggio pel. mantenimento delle bestie./ ' ' imi miifcfeii 'Itob Maschi compresi. 6000 Galline nostrane per le uova. » 1000 Oche. » 1000 Anitre. v> 1000; Galline Faraone. IOOO Galli d'India. » 1000 Coppie- colombi. » 1000» Conigli (tapi,. ) » 500 Capre- * V> 500 Pecore » 50 Troie » 10 Somare- pel servizio Ques ta, speculazione^ tutto ben calcolato deve produrre in media ogni anno lire 100,000 lorde, dalle quali dedotte lire 30,000 pel mantenimento suppletivo degli animali, ed altre lire-30,000 pegli interessi del capitale e fitto della tenuta e spese d'amministrazione) si avrà sempre un benefìcio annuo, netto di lire 40,000 da' ripartirsi fra i soci oltre gli interessi,, notando che la metà del capitale non occorre venga sborsato. Colle lire 30,000 pel mantenimento supplettivo de- gli animali si comprano 1000 quintali di granaglia ordinaria, 1000 quinfr. di buona crusca e 50 quint. di sale pastorizio-; altri 1000 quintali di frutti, di cui tutti i granivori sono avidissimi, si possono avere ogni anno colla sola spesa della mano d'opera di raccoglierli. Questa Società, onde avere certezza di buona riuscita, manderà fra breve un giovine medico-veterinarie in Francia allo stabilimento del signor Bergeron, nel dipartimento di Duakerque, per studiare anche praticamente i metodi più economici di tale allevamento. ri IT A 1 VIS O. Nel gioiyw di Domenica 8 Giugno p. v. alle ore 6 poni. sarà tenuto mi Giuoco DI TOM L A Oi) • IN CAPODISTRIA ononoì .iioa -C 9 IC ■ ni \>. m il cui netto ricavato andrà diviso per giusta metà tra il Civico Spedale e Y Asilo di Carità per V Infanzia. I premi stabiliti sonor Quaderna fiorini "Venti Ciiiquàsta „ TreiUa Prima "Tombola „ Cessio Secowtla Tombola ,, Cinquanta Il prezzo di ogni Cartella è di Soldi SO. I registri delle Cartelle si terranno aperti dal 2G- corrente fino ai' giorno della Tombola in quo- ' sta città, nei posti che verranno, stabiliti con appositi Avvisi. ! oJiJÌ ini i sfiojv i;'!o iflidnifiu l'-b «ri^iiir Questo Municipio invita tanto il rispettabile pubblico di Capodistria, che quello delle vicine città, a concorrervi numeroso, nell' intento di procacciare a se un' ora di sollievo e a due pie istituzioni il ristoro di una generosa carità. i. -Ojaoibfli .VV.V- : .«MJ "J^U'i r »J DAL MUNICIPIO DI CAPODISTRIA li 18 Aprile 1873. j -qftßtm/i- ^'-^pöfW'1' ' "M DOTTOR DE BELLI. I -1Ì7K0 IO ßuMJJs JiXIV JSmiin jiiiTi- ii ' l'I». 10 UH I '■• TIP. DI GIUSEPPE TONDELLI. NICOLO de MADONIZZA Redattore.