ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI ANNO VII. — N.° 332 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 Prezzo: 10 din — 20 lire ABBONAMENTI : TX.T. Zona Jugoslava e R.F.PJ. annuo din. 420, semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in o. c. p. ALLA VIGILIA DEL SISTEMA ECONOMICO Negli ultimi tempi si discute moltissimo delle prossime variazioni del sistema economico, cioè sulle disposizioni che regolano la funzione dell’economia. Tale discussione è collegata con quella che si svolge in tutta la Jugoslavia e comprende non solo i circoli economici, ma anche una buona parte dell’opinione pubblica. Sulle nuove disposizioni economi-che, emanate dal Consiglio Esecutivo della R.F.P.J. hanno discusso i nostri organi economici locali e nell’ul-tima discussione dell’Assemblea del C.P.D. di Capodistria molti rappresentanti hanno toccato nella discussione tale argomento. La Presidenza del C.P.D. ha proposto che il Comandante dell’Amministrazione militare estenda le nuove ordinanze a questo territorio. Tale estensione non solo confermerebbe l’autonomia dei collettivi di lavoro nella gestione aziendale, ma rappresenterebbe un nuovo passo in avanti nell’elevamento della nostra economia. Nelle nuove ordinanze viene particolarmente sottolineato il ruolo dei collettivi dì lavoro nella gestione dei mezzi che la collettività ha messo a loro disposizione. Con questi mezzi ì collettivi realizzeranno la produzione e con questa anc\,e l’introito. Perciò è particolarmente importante regolare i rapporti dei produttori da una parte e della collettività dall’altra. Tale questione assume un’importanza fondamentale per tutto il nostro sviluppo economico. I collettivi di lavoro, che già qualche anno fa hanno ricevuto in gestione dalla collettività i mezzi di produzione, si sono assunti, con questo, anche determinati doveri. Hanno assunto l’obbligo di realizzare, nel processo di produzione, i mezzi finanziari per la copertura delle necessità sociali e per l’ allargamento della produzione. In base all’attuale sistema, tale obbligo era regolato con il icontributo sociale rappresentato dal tasso di accumulazione. Dei rimanenti mezzi, salvo qualche limitazione, le aziende disponevano liberamente. Con disposizioni di legge veniva regolato solamente il fondo paghe che rappresentava la base pei il calcolo del contributo sociale. Ciò significa * che, per il computo degli obblighi verso la collettività, aveva importanza solo il numero di dipendenti mentre venivano trascurati i rimanenti mezzi che contribuiscono al processo di produzione come le macchine, costruzioni, terreni, ecc. Il nuovo sistema economico abolisce gli attuali tassi di accumulazione e introduce nuovi coefficienti economici. La fonte principale delle entrate collettive sarà rappresentata dall’imposta sugli scambi merci e sugli utili. Inoltre le aziende dovranno pagare gli interessi sul capitale patrimoniale (impianti e costruzioni) che af- fluiranno nei fondi d’investimento Il fondo paghe sarà composto de due parti e cioè dal cosidetto fondo calcolativo e da quello aggiuntivo. La parte calcolata nel fondo paghe si formerà sulla base delle medie determinate per ogni singolo ramo economico. Tale media sarà alquanto inferiore all’attuale fondo paghe, pei cui viene introdotto il fondo paghe complementare che si forma con l’utile conseguito* L’azienda, se vorrà conseguire il fondo paghe complementare, dovrà realizzare Pulile che, fra V altro, viene precedentemente tassato. L’ammontare deU’utile, in considerazione delle diverse condizioni nelle quali versano le aziende, sarà differente da azienda in azienda ,• maggiore quanto più l’azienda curerà la riduzione delle spese materiali nella produzione, utilizzando al massimo le macchine e le costruzioni. Con l’introduzione del fondo complementare, si. crea la possibilità di mantenere l’attuale fondo paghe e anche di aumentarlo sensibilmente. L’utile si forma quando l’azienda detrae dai proventi per le merci veli-dute, le spese per le materie prime, il materiale ausiliario, l’energia, le imposte sul capitale patrimoniale, Vammortizzazione, l’imposta sugli scambi merci e sui terreni e il fondo calcolativo delle paghe. La rimanenza rappresenta l’utile che viene precedentemente tassato, mentre il residuo affluisce nel fondo complementare delle paglie, nel fondo riserva e nel fondo delle annualità bancarie (per il rimborso dei crediti concessi per investimenti e per gli interessi su tali crediti). Infine alla distribuzione dell’utile partecipano anche i Comitati Popolari Distrettuale e Comunale sul cui territorio si trova l’azienda. Tale fatto contribuirà ad interessare vivamente il distretto e il comune, non solo alla regolare esecuzione degli obblighi sociali delle aziende, ma anche alla loro prosperità cioè al fatto se l’azienda conseguirà o meno l’utile. In questo modo la parte dell’utile, prelevata dai comuni, rappresenterà un’importantissima fonte di entrate comunali complementari. Con il nuovo sistema cambiano anche le Condizioni per la concessione dei crediti d’investimento. Ogni azienda che vorrà investire, dovrà prelevare i crediti, qualora non abbia mezzi, propri, impegnandosi di rimborsali assieme agli interessi. La finalità basilare di queste nuove ordinanze è di stimolare giustamente i produttori a una maggiore produzione, a una diminuzione delle spese e dei prezzi. In effetti le nuove ordinanze opereranno la selezione dei collettivi buoni dai cattivi, premiando i primi e ponendo i secondi, prima o dopo, dinanzi alla liquidazione. L’ASSEMBLEA FEDERALE HA RIPRESO I SUOI LA VO/tl 7 GIORNI Il Maresciallo Tito e' . ' . .. /. ' ' ■ v • i .’apEi ' ©a Le eaise e^s&sidimfàGesiii con i’ Italia Il massiimo organo rappresentativo jugoslavo ha ripreso il 23 gennaio scorso i suoi lavori. In sostituzione del dimissionario Milovan Djilas, è stato eletto al-l’unaniimita alla presidenza. dell’Assemblea, il vecchio combattente per Temancipazione della classe o-peraia, Moša Piijade. Il 29 gennaio alle 9 del-mattino l’Assemblea riprendeva i suoi lavori con la relazione del Presidente della repubblica, Josip Broz Tito. Ec. cone il sunto: Rapporti italo-jugoslavi. La relazione definisce insoddisfacenti i rapporti tra Italia e Jugoslavia poiché vani sono rimasti tutti gli sforzi del governo jugoslavo volti a risolvere i problemi controversi in primo luogo il problema di Trie-ete. L’artificiosa connessione della questione triestina,con le altre questioni pendenti ha reso impossibile anche la soluzione di queste ultime. L’azione dei governo italiano indica che i circoli dirigenti della penisola non hanno rinunciato alle loro pretese neh confronti della Jugoslavia, ma si sono invece affannati a dimostrare che con la Jugoslavia sarebbe impossibile ogni collaborazione. Nello stesso tempo hanno cercato di soddisfare le loro aspirazioni aggressive. Cotale politica ha condotto il governo di Roma a respingere la regolazione anche di quei problemi dalla cui soluzione il primo a trarre vantaggio è lo stesso popolo italiano. La relazione rie ori a a ques t o punto il problema della pesca in Adriatico, Si sono avute persino azioni concrete anti-jiUgoslave quali il concentramento di truppe alla frontiera con la Jugoslavia e il blocco economico. La relazione tratta quindi gli sviluppi della questione triestina, gli sforzi della Jugoslavia perchè il problema venga risolto di comune accordo tra i due paesi e rileva che il Governo jugoslavo anche in avvenire si adopererà perchè non solo venga rinvenuta una soluzione di comune accordo perii problema di Trieste, ma vengano anche create le condizioni favorevoli per lo sviluppo di buoni rapporti di vicinato e per l’approfondimento della collaborazione nel quadro dell’opera di consolidamento della pace in questa parte del mondo. Rapporti con il Vaticano: Senza successo sono rimasti gli sforzi del Governo jugoslavo per migliorare e regolare i rapporti con il Vaticano. Coerente alla sua politica ahti-ju-goslava, il Vaticano non solo ha respinto proposte tendenti a stabilire CHE COSA SU^CEDERA^ TRA LE QL1/M7£? SDOPPUtiEHTO a nemim Una conferenza segreta, vera e uno pvbbhco, propagandistico A Berlino la -comferenza quadri-par t i ta è entrata nella sua seconda settimana di vita. V.i e entrata sdoppiando: in due conferenze, quella pubblica che continuerà i lavori sulla -linea dell’ordine del giorno e quella «segreta» che -affronterà la sostanza delle divergenze — e delle convergenze — fra d Quattro. E’ ovvio ohe soltanto dal modo in cui procederanno le sedute pub-bliobe, si comprenderà l’andamento di quelle segrete sulle quali o non si dirà nulla o si dirà solo quello che fà comodo. E’ chiaro che proponendo la «seconda conferenza» — come viene chiamata quella ristretta e segreta — 'Molotov intendeva sedere ad un tavolo politico per negoziare riservando la funzione dii tribuna propagandistica alla conferenza pubblica .condotta sotto i fari .della .televisione. .11 modo con cui i tre occidentali hanno manovrato per far sorgere come necessaria la proposta di Molotov e la prontezza con orni la hanno accettata indicano che Dulles, Edlen e Bidault hanno la stessa necessità del ministro sovietico di trovarsi in privalo per negoziare e non fare discorsi. Così al mattino i quaM/ro negozieranno ed .il pomeriggio si presenteranno al pubblico parlando del problema tedesco. E’ evidente ehe l’atmosfera dei negozianti del mattino influirà sui discorsi del pomo rigiri o. Dotto questo non ci resta altro che vedere come si è venuti alla sdoppiamento delle (riunioni, cioè alla vera conferenza d.i Berlino senza riflettori e senza televisione. In apertura i soliti convenevoli. Poi Molotov presenta il suo ordine del giorno: Primo: esame delle cause d ella tensione intern azionale e possibilità di una conferenza a cinque, Gina compresa; Secondo: problema tedesco; Terzo: trattato di stato austriaco. All’ultimo punto il problema più facile, al primo quello più controverso. Prima sorpresa: Dulles aooetta l’ordine del giorno Molotov. Lo accetta per tattica in quanto per l’opinione pubblica tale ordine del giorno non è rigetta-hi-la a .priori. Ma l’indomani gli occidentali.esigono -—: Dulles in -testa —: che la discussione sul primo punto venga rinviata e ai passi al problema tedesco. Seconda sorpresa : Molotov aceetta la proposta (per le stesse ragioni dette sopra per Dulie«) e si passa alTesame del problema tedesco accordandosi per la «secondai» conferenza da svolgersi sul primo punto dell’ordine del .giorno. Sul problema della Germania Eden, appoggiato dal francese e dall’americano, presenta il progetto occidentale. Molotov lo respinge però non respinge (mezza sorpresa) l’idea di libere elezioni in tutta la Germania e (presenta la richiesta di far presenziare alla conferenza le delegazioni delle due zone tedesche. Gli occidentali respingono l’idea e Molotov (altra mezza sorpresa) -con un sorriso di condiscendenza accetta di parlarne (a tempo opportuno se sarà ibi caso. Così termina la settimana con una «cortesia» di Molotov il quale offre dii cedere ad Eden la presidenza della prima seduta in zona, orientale. Le sorprese e .le cortesie generano un",atmosfera di cauto ottimismo attorno ai quattro ministri e al loro lavoro. Riassumendo : 'in attesa delle discussioni a quattr’occhi malgrado gli scontri delle opposte posizioni, gentilezze, arrendevolezze e cortesie in pubblico. Fuori della conferenza, dirigenti della Germania Est e dirigenti della Germania Ovest invece di .cortesie si scambiano accuse e si fanno sgar-baittezze « le due propagande — da Bonn e da Berlino — riaffermano I’,intransigenza della Germania Ovest sui punti esposti da Dulles e Tintransigenza dai governanti della Germania Est sulle posizione di Molotov. Segno che latmosfera idilliaca di cui sopra è solo un lustro per il pubblico ? Forse che si e forse che nò, perché se si può dire che Gro-tewohl ed Adenauer non fanno poi tanto le cose di iniziativa propria non si può negare che la loro intransigenza non possa essere una forma per cercare di influire sui col-iniqui dei quattro nel scuso di evitare possibilmente dei mercanteggiamenti alle spalle delTuno o dell’altro.. E amebe dell’uno e dell’altro. In quanto eventuali mercati sul problema tedesco con altri problemi non risolverebbero nulla nè per la Germania delTEst ne per qual- la dell’Ovest. Tantomeno per la pace che può solo basarsi sul rispetto delle aspirazioni dei popoli per da loro completa indipendenza e del loro diritto a svilupparsi liberamente nel quadro degli: interessi della pacifica co 11 (ibi) razi one. Questo vale anche per i tedeschi. Ed 'anche per loro come per tutti i popoli non fà mai piacere .essere oggetto di trattative segrete. un certo qual modus Vivendi, ma ha persino calpestato i principi più elementari della collaborazione intemazionale con la sua politica diretta a minare l’unità interna della. Jugoslavia. Rapporti con TUa-jone Sovietica e con i passi dell'Europa orientale E’ fuor di dubbio1 che nel trascorso ■periodo si è avuto il più pericoloso' tentativo' di Stalin dì liquidare la Jugoslavia coirne paese ind'penden- ■ te. Comp io fondamentale della Jugoslavia è stato quindi quello di difendere la propria indipendenza dalla pressione dei paesi dell’est europeo e di impedire una loro a-' sions aggressiva. La Jugoslavia nello’ stesso tempo sì è adoperata e unir (■■ • copre si adopera per armonizzare i rapporti con questi paesi alia sua generale politica pacifica. La Jugoslavia è disposta ad 'accogliere ogni ulteriore iniziativa dell’Unione . Sovietica - e dei paesi cieii'Euircp.a priem/tale volta a-contribuire al miglioramento dèi reciproci rapporti e al, consolidamento della pace in questo settore dello scacchiere internazionalei Rapporti con Stati Uniti e Gran Bretagnjt ed altri paesi. I rapporti della Jugoslavia con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno registrato un evidente miglioramento negli ultimi anni. La Jugoslavia proseguirà nei suoi sf orzi per approfondire tali rapporti. E’ necessario tuttavia rilevare che l’appoggio offerto alle inglustificate’presese itali ané ha avuto il significato di un colpo infarto allo sviluppo seguito finora dai rapporti con questi paesi. La Jugoslav* a spera che. Stati Uniti e Gran Bretagna quali potenze miàndatarie -nel Terriitirlò: libero. di, Tr:"t5 intensificheranno la loro collaborazione con essa negli sforzi volti a raggiungere una soluzione di comune accordo del problema di Trieste. La Jugoslavia non ha tìcobobcìu-to la Spagna franchista.. Manltier ne invece normali rapporti diplomatici con il governo republican» spagnolo in esilio. La Jugoslavia ha riconosciuto il governo della repubblica popolare cinese e il governo popolare dbHo Chi Mi-nh in Indocina, Dal 1950 al 1953 il numero.de* paesi con i quali la Jugoslavia è in rapporti diplomatici è salito da 20 a 39. Sono stati conclusi 16 trattati commerciali con i paesi con i quali sinora non si avevano' rapporti. La Jugoslavia dà tutto il suo appoggio alle Nazioni Unite e considera questa organizzazione il più potente fattore di pace, di sicurezza e di collaborazione internazionale. Problemi interni: Circa due terzi della relazione sono dedicati allo sviluppo sociale ed economico ’interno. Il periodo dal 1951 al 1953 è tìtato caratterizzato dalla liquida-.-vene del sistema amministrativo di gestionisdelTecahomia, dalla lotta contro la burocrazia e dal passaggio alla fase della democrazia ooieialfefca. L'economia jugoslava è ngarìtt grado di sostenére con efficacia eventuali perturb amenti economici, blocchi ed altro. Gli obìet-amenialL del piano quinquennale sono stati realizzati. 347 miliardi 700 milioni di'dinari sono stati investiti nell’economìa dal 1947 al 1952. Hanno registrato in questo periodo un comUnuo aumento le uscite per Tassistenza sociale e sa- . nit-aria. Il numero degli assicurati è salito a 7 milioni 700 mila su una popolazione di circa 17 million* di abitanti. Per quanto concerne l’atifci-vi'tà degli organi della sicurezza delilo sitato, la relazione rileva che dal 1950 al 1953 sono state catturate 337 spie provenienti dai paesi-comi nfarmisiti, Negli ultimi anni sono diate rilasciate dalle carceri 20 mila persóne. In questo numero non sono. comprese quelle che hanno beneficiato di condoni individuali'». In base a quanto stabilito dalla legge costituzionale l’Assemblea ha proceduto quindi 'aireleizione de! -Presidente della repubblica. A nome della presidenza dell’Unione socialista dsil popolo lavorature e di un gruppo di deputati, il compagno Djuro Pucar-gtari ha proposto il compagno Josip Broz Tito. Il risultato della votazione, svoltasi a scrutinio segreto, è stato: 535 voti per il compagno Tito su 535 schedine consegnate. Una schedina non è sitata riconsegnata. Pro- PROTESTA ALVÜND Si apprende che la maggioranza dei sacerdoti sloveni della Zona A del TLT ha inviato all’ONU un memorandum in cui si dichiara contraria all’annessione della Zona A allTbaUa. Neil memorandum è detto tra l’altro: .«Ci .associamo alil’cpposiaione della popolazione slovena contro Tin-tenz.one (di alcune grandi potenze di consegnare tale territorio alTI-italia. Saitolineamo in primo luogo il fatto che ITtalia ufficiale è incapace di governare le minoranze etniche; se ne è avuta una prova nel periodo dal novembre 1918 allo scoppio della seconda guerra mondiale cioè durante l’occupazione dei territori ex-austriaci dell’Adriatico, del Tirolo dei Sud e del Dodecaneso. La violenza dalla politica sna-zio-naiizzatrice non ha esitato neppure dinanzi al sacrilego intervento nel campo della religione e della chiesa. Rileviamo che lo sciovinismo-'C'OiBtrarloi alle minoranze non è un prodotto specìfico del pensiero fascista, ma è radicato, profondamente in tutti i circoli dirigenti italiani indipendentemente dalle . loro opinioni politiche. Perciò non hanno alcun valore pratico le promesse e le assicurazioni che eventualmente venissero dai massimi esponenti italiani in occasione di trattative in-Iternqzianaili.'» lungati ed entusiastici applausi hanno accolito resito della votazione; Nella seduta comune di sabato 30 gennaio il Maresciallo Tito ha prestato giuramento. Dopo la solenne lettura della formula, il Presidente .della repubblica ha pronunciato un breve discorso nel quale ha detto tra l’altro : «Dinnanzi a voi p. a tutti ì nostri popoli, posso affermare che anche In avvenire impiegherò tutte ie mie forze per realizzare tutto ciò per cui ho lottato per tutta la mia vita, per cui avete lottato tutti voi e tutti ì nostri popoli, cioè un migliore avvenire, una vita più felice e fl progresso Bella nostra comunità socialista». Egli ha poi compendiato gli elementi che formano la condizione necessaria per superare tutte le difficoltà che si infirappoagó-no nella via verso il socialismo, raeirùiiità dei popoli:;, nello spirito di sacrificio dei nostri lavoratori e nel rispetto dalle leggi, approvate dalla rappresentanza del popolo. «Il rispetto di queste leggi e devo o personalmente in primo luogo dare l’esempio — ha proseguito il Presidente della repubblica — significa proseguire lungo la strada elle ' da soli abbiamo scelio, lungo la strada del socialismo. Le. mostro leggi sono state approvate proprio allo scopo, di rendere tutti ì nostri cittadini eguali dinnazi alla legge. Cosi come i cittadini devono rispettare queste leggi' nell interesse della comunità, altrettanto lo debbono rispettare gli organi che il popolo ha scelto a sua guida. L’Assemblea ha quindi eletto il nuovo Consiglio esecutivo..Ne fanno parte, fra gli altri, i compagni: ■Edvard Kardelj, Franc Leiskošk, Koča Popovič, Aleksandar Rarnko-vič, Mijaiiko Todorovič, Svetozar Vukmanovič e Ivan Gošnjak. Presidente del consiglio è lo stesso Presidente della repubblica Maresciallo Tito. Il Consiglio esecutivo precedente contava 37 membri. Ne conta ora soltanto 25, essendosi tale numero dimostrato sufficente per l’ademp'mento dai compiti. Poco dopo reiezione il Consiglio si è riunito e, su proposta del Maresciallo Tito, ha eletto vice-presidenti i compagni Edvard Kardelj, Aleksandar Rankovič, Svetozar Vukmanovič e Rodoljub Colakovič. LA CRISI GOVERNATIVA ITALIANA SÜLLE OHME FRANCESI Da una crisi ministeriale all’altra la cristi politica Alla classe dirigente italianità va sempre più laccentuan-desi. Usa, dal 1945 i poti, a spadroneggiare in pair lamento e nella vita del paese la borghesia si dimostrò cY.’altezza del suo compito solo ne-gli Na«rmi ■ in cm- — eon Togliatti vice presidiente del consiglio o ministro — '.riposimi il pròprio ‘apparato statale e di classe grazie alla complicità '.’ntcìrna dei diligenti cominfor-' misti e grazie alia complicità esterna d.i ehi doveva — in nome della guerra combattuta contro il fascismo — con troll are affinchè il fascismo non risollevasse la testa attraverso le velleità espansionistiche di un imperialism© operante solo in virtù disile condiscendenze altrui ed in .nome della propria incapacità , interna. Dopo il 1948 la tranquillità offertale dalla schiacciante maungloran-z a p ari am eni are demo cristi ana die- Sempre uguali ((Illustrò la terza mozione Casalema di Torino. Ecco in breve: iNo.i vogliamo lo Stato e-tico, totalitario, gerarchico; vogliamo la preminenza dello Stato pertico sullo Stato economico; noi consideriamo che le masse sono soltanto strumento dello Stato. A che serve formare un Senato con rappresentanti di lavoratori? A niente. Noi siamo contro la rappresentanza del basso e contro ogni conceal one de LI’: m presa che non sia ad esclusivo servizio dello Stato,» Terminò: «Che zona A e B! Voiglia-ni'O -Istria e Dalmazia ! Vogliamo tutto! Altrimenti, nessuna collaborazione con Stati Uniti e Inghilterra!» (Dal «Corriere della Sera» del 10 dello 6c. m.J Quale miglior dimostrazione che i postulati ed i principi ai quali si ispira il neo fascismo italiano per nulla si differenziano da quelli dei bei tempi delle, adunate oceaniche sotto lo «storico» balcone di Palazzo Venezia, quando le invocazioni del fondatore dell’ impero erano alternate dalle grida: ((Vogliamo Nizza e la Corsica! Vogliamo la Tunisia! Vogliamo Malta e Giòliti!». Ciò non ostante, l’odio contro la Nuova Jugoslavia ed i rigurgiti delle bramosie imperiali dei circoli dirigenti della ((risorta Italia» hanno servito da comune denominatore per un pieno accordo fra socialcominfor-misti e neofascisti italiani nel votare la fiducia al governo democristiano che, scaglionando le divisioni «atlantiche» italiane ai confini, rivendicava (d sacrosanti. diritti dell’ Italia su Trieste e su:le altre terre da Dio assegnate alla Patria dei Santi e degli eroi». Il vero colpevole «Fu Tito il primo a muovere Ile acque, facendo l’oe-ohioilino all’Àustri a nella speranza di trovare alleati per Trieste, e poi fu il signor Grauss,. presidente della Dieta regionale di Innsbruck à chiedersi, in piena assemblea come l’Italia avrebbe .potuto rifiutare *ai tirolesi un plebiscito in Alto Adige, se lo - chiedeva per se stessa a Trieste». (Dal ((Corriere della Sera» del 10 se. m.) Mal colpa venne giustamente attribuita al vero responsabile Come in questo caso. infatti, come tutti sanno, è stato precisamen e Tito che, circondato dalle oche capitoline, dalla lupa e dalle supreme gerarchie romane, ha proclamato il g. 13 settembre 1953 dall’allo del Campìdiglio che (di migliore e più democratico modo di risolvere il problema di Trieste e del suo Terri aria» era quello del ((plebiscito». Quali le cause ? «Il Presilile ha attraversato l’mtera pianura padana ’appunto per essere vicino aii figli dei suoi diocesani nel giorno in cui la . «'Casa del bambino giuliano e dalmata» veniva dedicata alla memoria del-l’inig. Oscar Sin:griglia». «Non 'appena gi unito a Merletto di Graglia, mons. San tin sii. è portato fra i 69 piccoli ospiti della casa «Sinigagliai» conversando a lungo con loro con commovente semplicità e assai sovente in dialetto. —- Tu di dove sei? — ha chiesto ad un bimbo di 8 anni — Di Pela — Ci sono stailo tanti anni -come parroco. Perduta anche essa! E tu? — Mi son de Chers amo — Eira delia mia diocesi. Perduta anche quell ai». (Dal ((Giornale di Trieste» del 15 u. s.) Il giornale che informa i suoi lettori su queste ((nobili» fatiche pastorali del vescovo altamente apprezzato da Mussolini per i preziosi servizi, da lui resi alla causa fascista sia a Fiume che a Trieste, si guarda bene dal precisare ss il Santin - - dopo aver attraversato l’intera pianura padana ed aver constatato tante perdite di città, terre e paesi — attraverso la triste sorte dei ((suoi diocesani» — si sìa finalmente reso coato delle cause di quelle perdite e delle gravi responsabilità di coloro ai quali queste risalgono. de alla classe dirigente italiana una •specie di euforia che aggravò la sua congenita incapacità a risolvere 1 problemi sociali e a curare il progresso del paese. Con un De Caspe-ri eterno primo ministro neineairnantesi Un sempre muovi .ministeri dietro lo schermo di comodo dei partitimi di centro, con le sovvenzioni dei vari piani Marshall, Erp e.cc. ecc., con l’ossigeno della nota tripartita dei' 28 marzo — che per i’im-perisiiismo itaiiiamo ebbe quasi la funzione esaltatrice d.i uno stupefacente che però non cura ma aggrava la crisi, struttual-e —, con lo sfacciato «appoggio dell’interrferenza clerico-vaticana, per 5 anni la classe dirigente romana si diede all’arrem-ba/oigio dell’economia e del potere piegando s. Prendono la parola Bidault, Eden o quindi Molotov. Dopo una settimana di manifestazioni por protestare CGiilro l’annunciata visita della regina Elisabetta alla base di Gibilterra, una folla di oltre 15 mila studenti dimostra « Madrid. ' Ernest Hemingway, lo scrittore a-mericG.no, esce miracolosamente incolume da un drammatico incidente aereo in Africa. L’ex sultano del Marocco Mohamed Ben Yussef è arrivato a Brazzaville, Capoluogo dell’ Africa Occidentale francese. Da li sarà trasportalo in aereo a Tahiti nel Pacifico, che diverrà sua residenza stabile. MARTEDÌ’, 26 — Alla conferenze! berlinese, Ira la sorpresa generale, gli occidentali accettano l’ordine del giorno proposto da Molotov, acconsentendo a discutere ancrw la questione cinese per giungere più rapidamente alla trattazione dei problemi tedesco e austriaco. Fanfani presenta il proprio programma alla Camera e al Senato■, comprendente dodici disegni di legge. Le dimostrazioni studentesche di Madrid che in un primo tempo avevano avuto l’unico obiettivo di chiedere la restituzione di Gibilterra, si trasformano in proteste contro lo stesso Governo di branco, chiedendo di poter esprimere liberamente le loro opinioni politiche. I dimostranti occupano temporaneamente la Radio di Madrid. Una missione di uomini d’ affari inglese parte per Mosca nel tentativo di sviluppare le esportazioni nel- ruRSS. MERCOLEDÌ’, 27 — Breve sosto alla conferenza a quattro. Dulles affronta il primo punto dell’ordine del giorno, dichiarando che «ragioni giuridiche», politiche e morali impediscono un prossimo colloquio con lo Cina di Mao Tze Tung. I monarchici ed i sociali democratici negano la fiducia a Fanfani rendendo così impossibile una votazione favorevole al Governo. A Madrid i dimostranti gridano ((Abbasso la polizia» a reclamano li dimissioni del ministro degli intornia di quello delle Informazioni. Un rappresentante dell’ambasciata britannica ha consegnalo al Ministro degli esteri spagnolo la seconda nota di protesta della settimana. GIOVEDÌ’, 28 — I quattro ministri degli Esteri a Berlino si riuniscono in seduta segreta per confrontare ì rispettivi punii di vista sulla proposta sovietica di convocare la conferenza a cinque. 1 ministri degli esteri occidentali oppongono Cincompatibilità di tale conferenza con la carta dell’ONU. Molotov avanza u ia proposta per l’indizione di una riverenza per il disarmo nel corso, dei 1954. 1 prigionieri contrari al rimpatrio, rimasti nella zona smilitarizzata di Pan Mun Jom, partono per la Corea del Nord. VENERDT, 29 — Molotov aderisce acchè si inizi l’esame del secondo punto debordine del giorno. Eden espone il progetto occidentale per la riunificazione della Germania. Bidault suggerisce una mozione di compromesso per riportare nell’ ambito dell’ONU la proposta conferenza pei il disarmo. In Sìria viene proclamata la legga fiiarziale in seguito ai disordini, scoppiati dopo che il Governo aveva proceduto all’arresto di dieci capi politici dell’opposizione. Maria Svermo-va ed altri 6 ((compiici» di Rudolf Slansky vengono condannati dal tribunale di Praga a severe pene detentive. SABATO, 30 — Alla conferenza di Berlino Molotov insiste sulla partecipazione delle delegazioni dello Germania occidentale e orientale, mentre Dulles, Bidault e Eden sono contrari. — Sempre a Berlino, Mo lotov e Dulles s’incontrano per ai scuiere del controllo atomico inter nazionale. — Il Parlamento italiano nega la fiducia a Fanfani. — Si conclude a Praga il processo a carico di un gruppo di ex alti funzio nari, accusati di aver fatto parte dei ((complotto Slansky». — Il Tribunale rivoluzionario di El Cairo condanna a 15 anni di carcere l’ex ministro degli interni e delle finanze ivafdista, Serog El Din. — In base a comunicazioni ufficiali di Washing-ton il numero dei disoccupati negli USA è aumentato nel corso del 1953 di ben 500 mila unità, dimodoché attualmente la cifra totale dei disoccupati sale a 2 milioni, e 360 mila. — La federazione mondiale dei Sindacati liberi protesta presso il Governo Francese per la politica di repressione attuata in Tunisia. DOMENICA, 31 — Il Governo della Germania orientale presenta alla Conferenza di Berlino un memoriale in cui chiede, per la soluzione del problema tedesco, la convocazione di una conferenza di tutte le nazioni, ohe parteciparono alla guerra antinazista. — Di ritorno da Parigi il ministro delle informazioni greco, Sii ne os sosta brevemente a Belgrado e dichiara alla stampa che, indipendentemente dai risultati della conferenza di Berlino, gli sforzi difensivi, dei paesi balcanici non dovranno arrestarsi. — Nella contea del Lancashire, in Gran Bretagna, 21 bambini e un adulto affogano in un laghetto per il cedimento della lastra di ghiaccio sulla quale stavano pattinando. Considerazioni sul cooperativismo Nella riunione dei dirigenti ooope-rativ-isitii'ci del Distretto dii Capodis-tcia, tenutasi il giorno 12 n s. in riflesso alla nuova legge sulle cooperative, si è constatata la necessità di allargare la discussione sullo sviluppo delle cooperative e del loro ruolo. Affinchè la cosa risulti più comprensibile sarà bene considerare le cooperative nella società capitalista ed di loro attuale rapporto nei confronti del socialismo. Già nel capitalismo sorgono cooperative di vario tipo e forma con lo scopo evidente di evitare lo sfruttamento del capitale. I contadini nei paesi a sistema capitalista si sono e vanno raggruppandosi in varie forme dii organizzazioni cooperativistiche, per sottrarsi allo sfruttamento del capitalismo. A tale scopo essi devono associarsi iin una loro organizzazione, attraverso la quale creare i capitali peT poter operare e non essere sottoposti al massimo sfruttamento. Queste forme dii sfruttamento ile esperimento ogni nostro contadino durante 'la dominazione fascista. Non ara uguale essere debitori dei vari Madonizza, Antonini, eoe. oppure del consorzio agrario dal quale ultimo i contadini trovavano una via di ricupero, ricovendo a eredito concimi chimici, sementi, attrezzi vani, eoe. Gli altri invece si accaparravano già prima il frutto dell.’altnui lavoro. Nel capitalismo le organizzazioni cooperativistiche sono le uniche ad offrire migliori condizioni ai propri associati, garantendo un’esistenza più lunga col minor sfruttamento. Non per caso sono sorte le cooperative vinicole di Cittanova, Buie, della Valle del Vipacco ed altre, come pure quella di consumo di Po-beghi. Sono sorte quando l'esistenza per i contadiini in genere era quasi impossibile. Allora i contadini progressisti hanno cercato la via di uscita, associandosi nelle cooperative per contrapporsi allo sfruttamento capitalista. Da allora sono stati operati grandiosi cambiamenti, frutto della rivoluzione socialista, che non ha portato solo radicali mutamenti nel sistema politico, ma anche in quello economico-sociale. Perciò sarà bene approfondirci nella questione per meglio delineare quale deve essere Oggi la posizione delle cooperative rispetto alla nuova società socialista. Da noi sorsero le cooperative nel 1945, assumendo ài compito di sostituire il commercio privato e di garantire ogni scambio tra la città e la campagna, tra l’industria e Pagri-coltura, creando così una forte economia popolare. Questo ruolo le cooperative lo hanno assolto degnamente. In ogni caso le cooperative hanno fatto molto più di quanto qualcuno creda, senza però soddisfare l’intero sviluppo della nostra economia. Quanto più si perfezionavano le cooperative, ancor più si sviluppava il nostro sistema economico-finanzia-rio, con sempre nuove forme di lavoro più corrispondenti alla nostra economia. Le cooperative, unite alle aziende, e tutte e due in collaborazione con i Comitati comunali, devono avere un obbiettivo comune e di carattere generale creando perciò rapporti corrispondenti e più conformi tra le zone più attive e quelle meno. A questo scopo sorge la necessità di mettere il capitale generale a disposizione della società. Nella nuova legge sulle cooperative si prevede la necessità di creare sezioni di attivi-tè autonome, offrendo così maggiore possibilità al Comitato Amministrativo di incanalare il lavoro della cooperative neH’agricol'tura, facendo sorgere varie sezioni per l’aumento della produzione agricola, garantendo così un rapido sviluppo e dando alla nostra agricoltura, nuove forme di lavoro, utilizzando al massimo le macchine e servendoci, attraverso i tecnici dell’Istituto per l’incremento dell’economia, dii tutte 'Ite misure e forme richieste dalla tecnica moderna. Per quanto concerne 'l’entità dei capitali, già nella legge costituzionale della nostra Nazione rileviamo che le cooperative rappresemi amo un ramo della nostra attività economica, popolare.. Da ciò si deve dedurre che abbisognano solamente dei capitali occorrenti per il giro d’affari e la gestione normale. Ogni accumulazione o detenzione di maggiori capitali d annegherebbe la nostra economia e Finterà società. Da ciò si dovrebbe concludere che i vari fondi presso le cooperative seguano la cioè legale dei beni popolari generali. In .altre parole l’Assemblea dei cooperatori ed il Consiglio dei produttóri, in armonia con il Comitato Popolare Distrettuale o Comunale, dovrebbero discutere sull’impiego dei fondi. Con questa forma l’impiego del denaro sarà migliore e la società ne trarrà un utile maggiore creando così un’unica proprietà. A parere dello scrivente, i fondi presso le cooperative non sono proprietà esclusiva dei soci in quanto non accumulati solo da questi. Subito dopo la rivoluzione popolare ha inizio la formazione della proprietà sociale sui mezzi di produzione che non .possono più servire allo sfruttamento dell’altrui lavoro. Passando dii forma in forma, siamo giunti all’ auto-amministrazione, dove gli operai tendono allo sviluppo generale, trasformando la prò-prieità di un grado inferiore ad un superiore. Con lo sviluppo del potere so rii a-lista, ci si presentano due proprietà, quella popolare e quella cooperativa che, già dal loro inizio, devono evolversi in una sola forma di proprietà. Questa la differenza tra le due proprietà: quella popolare o statale è a disposizione di tutta la società, mentre quella cooperativistica è diretta da un gruppo sociale più ristretto che, nei confronti della società socialista, detiene il mono-polio. Da questa conclusione emerge la necessità di un’analisi al riguardo, prendendo come base e meta 'la creazione della comune. B.N. PROBLEMI UMAGHES1 La chiesetta sulla strada, l'illuminazione soffusa e le strade infangate TRATTA DEI CEFALI Martedì scorso ha avuto inizio a Pirano la tratta dei cefali nella rada dii Sezza (punta S. Bortolo). Pur essendo i banchi di pesci di minor entità dello scorso anno si prevede una pescata di circa 5oo— 250 quintali. Soddisfatto il fabbisogno del mercato locale, il pesce verrà esportato a Trieste. ATTIVITÀ’ AL CJ.C. DI PIRANO Il 26 corrente si sono riuniti a Pirano in seduta comune i membri della direzione del Circolo Italiano di Cultura e dell’Unione degli Italiani. E’ stato deliberato di intensificare il lavoro culturale nelle città. La sezione giovanile pre-. senterà prossimamente un’operetta, mentre la filodrammatica sta studiando una commedia. Nella seduta è stato inoltre deliberato di costituire un complesso corale, di riorganizzare il gruppo mandoiini-stico e di completare l’orchestrina già esistente. LA CASA DI CULTURA A VERTENEGLIO Fra breve la popolazione di Ver- Plenum sindacale a Buie Si è riunite giovedì soorso a Buie, in assemblea plenaria il Consiglio sindacale distrettuale per discutere in merito al lavoro svolto dalle organizzazioni sindacali. In apertura, il compagno Gircgorovič Milo ha rilevato che il lavoro è stato svolto nello spirito delle decisioni del VI Congresso dèlia LCJ, e che sono 9tati conseguiti notevoli successi, specie nell’aumento della produzione e nell’autogestione operaio delle aziende. «Però — ha aggiunto il compagno Giregor.ovdc —- molte libali hanno scordato di educare politicamente n propri membri ed hanno avuto poca cura per risolvere collettivamente i problemi delle singole aziende.» Nella discussione sono stati tratta-ti vari problemi di carattere sindacale, quale la necessità di attivizza- ■ re ancor più i lavoratori nella .lotta contro le tendenze particolaristiche e le manifestazioni di burocratismo che ancora qua e ‘là sì rilevano nell’apparato amministrativo delle aziende. I membri del Consiglio sindacale distrettuale si sono inoltre dichiarati d’accordo circa la linea economica adottata dal Comitato Popolare distrettuale, inteso ad elevare ni tenore di vita della popolazione, con il potenziamento dell’economia, lo sfruttamento delle riserve e delle possibilità 'locali. E’ stato infine deliberato che il Consiglio sindacale distrettuale, in collaborazione con i membri del Consiglio economico distrettuale, organizzerà ned centri maggiori del distretto e cioè a Umago, Buie e Cittanova delle conferenze di carattere istruttivo, sul progetto del piano sociale e sullo studio delle nuove leggi economiche. Tali conferenze avranno inizdo già nel corso di quest» settimana. Gli edifici per abitazioni e negozi, la sede sanitaria, il complesso industriale della «Istranka», la scuola ottennale, la casa di cultura, l’ampliamento della «Dragogna», la sede dela Banca Nazionale, l’asfalta-tuira delle strade e tutta un’altra serie minore di lavori danno di tono di un grande cantiere all’odierna Umago. Tra poco s’Anizierà la costruzione, darà alla nostra cittadina oememti e del molo industriale. Tutto ciò, assieme a quanto è igià in costruzione, dara alla nostra cittadina un aspetto del tutto diverso. Ma questo fervoroso dinamismo di rinnovo e di edificazione viene talvolta frenato da una serie dii questioni sociali e tecniche, da una serie di difficoltà che richiedono una pronta eliminaiiziome onde non risultino un serio ostacolo a un più rapido sviluppo. In questo articolo vogliamo trattare solo alcuni di questi problemi. Nella parte centrale dii Umago è stata terminata l’asfailtatura di spa- ziose strade e proseguono i lavori per il ricongiungimento dei tratti già terminati, cioè si procede al-l’asfaltaitura del tratto di strada tra la Cantina Vino e il rifornimento della Istra-iBenz. Nonostante ciò, le autorità locali non hanno dedicato il loro timteressamenito ad alcuni altri problemi. In primo luogo alla illuminazione cittadina. Questa si trova in condizioni quasi miserevoli per cui dovrebbe essere oggetto di maggiori cure. Le vie e le piazze, non ancora rinnovate, sono trasformate in pozzanghere di fango che 1 passanti trasportano sulle strade asfaltate cosicché queste non appaiono asfaltate e ancor meno asfaltate dii recente. Più che le difficolta finanziarie, adduciibili a giustificazione, riteniamo che la situazione sia dovuta alla mancanza di volontà e .decisione di opporsi alle difficoltà. 1.1 comune sta abbattendo alcune case in rovina e vende la ghiaia proveniente dalle demolizioni. Perche tale ghiaia non viene adoperata per la riparazione delle strade e 'la loro manutenzione? L’ulteriore opera costruttrice di Umago è frenata da una questione piuttosto delicata e per la cui soluzione riteniamo dare dei suggerimenti. della sala «Pellegrini.» e di due ti. Sii tratta della chiesetta nei pres-caset'te di abitazioni. Queste costruzioni, con ,il rinnovo della via principale, vengono a rompere la rettilineità del marciapiede ohe si snoda lungo il nuovo edificio di abitazioni, inserendosi addirittura nel nastro stradale, sul quale si svolge un traffico abbastanza intenso. Inoltre la chiesetta e le casette ostruiscono rimbocco al futuro grande piazzale terrazzato che sorgerà tra il complesso di abitazioni e. la casa di cultura e per la cui costruzione sono stati stanziati i mezzi già nel piano sociale del corrente anno. Oigni cittadino o visitatore che percorra oggi la via principale di Umago si chiede perchè non viene demolita questa chiesetta, non più NON ESISTE IL PROBLEMA DELLE BARCHE DA PESCA E’ INUTILE VOLER FORZARE SISTEMI E POSSIBILITÀ’ Vantaggi che non compenserebbero la partita Non è (un’airgomGnito nuovo, questof NOTIZIE BREVI teneglio avrà la sua Casa della Cultura. Tale centro di attività culturale verrà ospitato nell’edificio dell’ex albergo, restaurato all’uopo. Accanto all’edificio verrà costruito un campo sportivo. ASSEMBLEE ANNUALI SINDACALI Sono in carso nel distretto di Ca-podiistria le assemblee annuali delle filiali sindacali durante le quali vengono eletti i nuovi comitati direttivi. Gli operai dell’azienda prestazioni comunali di Isola hanno inviato giovedì sera dalla loro assemblea annuale una risoluzione al Comitato Centrale dei Sindacati della Slovenia e una lettera di solidarietà al Comitato Centrale dei sindacati Unici classisti di Trieste. Analoghe riunioni hanno avuto luogo pure a Pirano ed in altre località del Capodistriano. INFORTUNI SUL LAVORO Verso le otto e trenta del giorno 27 gennaio, mentre l’operaio Musimi di anni 24 lavorava ai piani superiori di un grande edificio in via Armata Jugoslava è caduto da un’altezza di 11 metri. Raccolto dai compagni di lavoro, è stato trasportato all’ambulatorio di pronto soccorso dove il medico gli riscontrava la frattura del braccio sinistro e diverse escoriazioni alla fronte. Il Musizzi è stato inviato d’urgenza all’ospedale di Isola dove è stato ricoverato con prognosi riservata. E’ una questione che si dibatte ormai da lunghi anni, e molti vi hanno portato la loro voce. Credere però che questa sia una questione chiusa, è un’illuaione. Quale forma e quale rapacità, deve avere la nostra flottiglia peschereccia? Così, anche in seno alla discussione per il piano sociale, recentemente tenutasi a Pirano, è stato affrontato Tang,omento e dibattuto tra li due consiglieri San-tin e Gobbo. Niente di nuovo però è stato detto, e la questione è rimasta così com’è. Abbiamo voluto allora scendere tra gli interessati a vedere quale fosse effettivamente la via giusta e ere-diamo dii aver capito, almeno per ora, quale sia 'l’opinione dei pescatori. Dobbiamo prima esporre dei dati tecnici che serviranno a rendere più chiare le nostre conclusioni. Si tratta di stabilire se per .la pesca sulla nostra costa siano più utili le imbarcazioni d’alto mare o le piccolo barche. I vantaggi offerti dalle prime riguardano sopraitutto la capacità di poter tenere qualsiasi mare e di offrire di conseguenza la possibilità di pesca anche in giornate tempestose. Per contro, questo tipo di flottiglia presenta lo svantaggio di richiedere un’cqui.pagigio superiore « spezializzato ed un ootnredo molto più costoso (senza parlare delle spese di manutenzione). Dal canto loro te imbarcazioni minori hanno il pregio d.i poter muoversi con maggior autonomia e facilità e di permettere dei mezzi di pesca .che, q-ui nella nostra regione, sono tipici per non dire atavici^ e rendono parecchio. Lo svantaggio, naturalmente, è dato dall’impossibilità di uscire col mare grosso. Questo il quadro generale. Ora però bisogna faTe la bilancia di questi vantaggi e svantaggi. Chi perora la causa delle imbarcazioni d’alto mare, trascura evidentemente un fattore importantissimo, quello cioè che la maggior .parte dei nostri pescatori non sono addestrati al sistema di queste inbarcazioni nè al loro tipo di lavoro; si dovrebbe di conseguenza appena mettersi a creare una nuo- A PORTOR05E Il Maneio comunale dinanzi agli elettori E’ in discuissione nelle assemblee degli elettori a Portorose il progetto di bilancio che prevede 22 milioni 587 mila dinari di entrate • e una cifra pari di uscite. Secondo il progetto il comune di Portorose stanzierà quest’anno un milione di dinari per la sistemazione definitiva della Caisa del Popolo, 3 milioni 200 mila dinari per la canalizzazione e i restauri della rete idrica a Portorose e Flesso, 2 milioni 500 mila dinari per restauri delle scuole elementari di Campolino, Santa Lucia, Strugnano e Portorose e per dotazioni ai circoli culturali e agli asili infantili delle stesse località. Altri stanziamenti sono previsti per la costituzione di un laboratorio di meccanica e di falegnameria. Oggi, martedì, alle 11 gli scolari, ohe hanno ripreso le lezioni, potranno gustare nell’angolo ad essi dedicato : «L’incantesimo della capanna». Seguiranno alle 11.30 un concerto per pianoforte ed orchestra in Mi bemolle maggiore dei Mozart ed alle 12 «musica per voi» col suo ricco programma di canzoni e brami musicali preferiti dai radioascoltatori con lo scambio del loro messaggi augurali. Alle ore 20, «La vedova allegra» di F. Lehar, eseguita dai »olisti, coro ed orchestra del Teatro Nazionale di Zurigo. Domani, mercoledì, alle ore 12 ritmi e canzoni, seguiti, alle 12.15, da «itinerari jugoslavi» molto interessanti ed utili per la conoscenza degli usi, del costumi e delle tradizioni delle genti del nostro Pìaese. Alle ore 20 suona l’orchestra Armando Fraigna, seguita alle 20.30 da «Orizzonti», ossia dal radi ogiomale. Giovedì, alle ore 11.40, «angolo dej ragazzi» per le scuole ottenna-li. Seguirà, alle 12.10, parata d’or-eh «str«. Alle ere 20 saranno trasmes- se le più belle canzoni richieste dai radioascoltatori oon i loro messaggi augurali. Seguiranno, alle 21, alcune pagine scelte di un noto scrittore. Venerdì, alle ore 12, ritmi e canzoni, alle 20 suona l’orchestra Sciorini ed. alle 20.30 rassegna settimanale dei problemi politici e sindacali nel mondo del lavoro. Sabato, alle ore 11, nel Teatro del Piccoli : «Cenerentola». Seguiranno alle 11.30 «brani d’opera»; alle 12 «asterischi» della scienza e della cultura ed alle 12.10 parata d’orche-atre. Alle ore 20 suona l’orchestra Angelini, cui farà .seguito, alle 20.30, una radiorivista. Domenica, alle 10, mattinata musicale, seguita alle 10-30 da un obiettivo istriano. Alle ore 11 concerto sinfonico domenicale, seguito alle 11.30 da «la donna e la casa» e dalle ore 12 alle 13.30 da «musica per voi» col suo vasto programma di canzoni e brani musicali, preferiti dai radioascoltatori con lo scambio dei loro messaggi augurali. va classe di giovani pescatori istruiti allo scopo. Varrebbe le pena fare ciò? A noi questo sembra eccessivo perché : 1) Sarebbe quasi impossibile convincere i nostri lavoratori del mare a cambiare i sistemi che loro ritengono ottimi. 2) Non bisogna dimenticare che nei nostri mari col tempo grosso si può pescare ben poco anche se si possiedono delle imbarcazioni atte a tenerlo. Questo -argomento andrebbe bene per una pesca tipica di alto mare (quale quella de! merluzzo e delte aringhe) e non per la nostra picctla fauna ittica. Le delizie del bagno pubblico a Umago Non si può dire che il bagno pub-, blico umaghese non sia una istilli-zione necessaria, bella nel suo aspet-to esterno e della quale gli umaghe-si possano menar vanto. Si è effettivamente così. Il bagno è buono e bello, forse ci manca la lampadina e la tabella alVesterno, e una posizione più adatta, ma comunque queste sono cose trascurabili. Quello che non va, è il fatto che il bagno, dopo solo alcuni mesi dal suo completamento, necessiti di una restaurazione alVinterno poiché nel ' gelido inverno non corrisponde al suo scopo. Uimpianto idrico e in ferro, mentre le ddece sono fatte di latta per cui la pressione dell*acqua le ha distaccate. Non esistono valvole di sicurezza per la chiusura delVacqua e per un guasto qualsiasi in una cabina, cessa di funzionare lutto il bagno. Meno male che le recenti modifiche al camino hanno eliminato Vinconveniente del fumo che usciva da ogni parte meno che dal camino. La caldaia ha una capacità troppo piccola per cui non mantiene il calore delVacqua. E9 superflua Vaccensione della caldaia per il riscaldamento delVambi-ente, quando dagli scarichi delle dodici cabine (non protetti da sifoni) penetra dalla canalizzazione un’aria abbastanza gelida, specie quando soffia la bora. Le cabine non sono munite di porta sapone, e la pittura ad olio qua e là si è staccata per cui le persone devono impiegare tutta la loro attenzione per non sporcarsi gli abiti. Di conseguenza la frequenza e scarsa, mentre fra sabato e domenica il bagno potrebbe soddisfare un numero abbastanza elevato di persone. Tutte queste difficoltà ed errori ci dimostrano la necessità di maggior controllo nel collaudo per non prendere la gatta nel sacco. Favilla Le cooperative di pescatori sostengono pertanto, almeno nella gran parte dei soci, la necessità di mantenere di sistema sin qui adottato. Caso mai si pensi ad aumentare Tat-tirézzaituira, a rinnovare gli scafi, a costimi re ulteriori i rubare azioni. jCert aniente è uno spettacolo bello veder uscire dai porti le grandi sagome di una flottiglia .d’alto mare e una cosa che può suscitare giusto orgoglio ; ma non bisogna dimenticare che qui dia noi la pesca è ed è stata per secoli tipicamente costiera. Sarebbe dunque inutile portarla artificialmente al di fuori dei limiti impostile dalla natura. Un colorito raffronto ci è stato fatto da un pescatoa-e: «Sarebbe come passeggiare «per riva vèstòiti di un equipaggiamento di montagna.» Tutti questi presupposti portano, logicamente ad «una conclusione: pei la nostra pesca le barche d’alto mare sono dnadeguate e servirebbero solamente nel caso che le cooperative istriane decidessero di recarsi a pescare dn mari lontani. E questo per il momento non «è in progetto. Un fatto sintomatico sta a dimostrare come i nostri lavoratori non pensino minimamente ad orientarsi in questo senso. Ned Cantieri piranesi dorme una bella imbarcazione di alto mare (con il pericolo di marcire) senza che alcuna delle «nostre cooperative si sogni di acquistarla. Questo è il linguaggiio dei fatti. L. V. adibita ad atti di culto, ohe non presenta alcun valore archiUctonico nè storico e che, di contro, ostacola il traffico di questa importante arteria. Sdiamo ben lungi dal voler toccare i sentimenti religiosi dei nostri cittadini, e dal voler /imporre soluzioni unilaterali. Desideriamo invece accennare a questo problema affinchè gli organi responsabili cerchino una corrispondente soluzione. Siamo convinti che, con un po’ di buona volontà tale soluzione può essere trovata. La predetta chiesetta con le due vecchie e piccole case oggi non solo ostacolano la circolazione lungo la via principale, ma ne deturpano anche la bellezza archilei tonica, creata con la costruzione del palazzo dii abitazioni. Poi è impossibile immaginare la costruzione dèi piazzale e della casa di cultura con il parco, se queste ve^hie costruzioni non verranno rimosse. D’altro lato, dopo la rimozione delle rovine dinanzi la cattedrale, sì è ottenuto un vasto piazzale in riva ai mare che in seguito dovrà essere sistemato. L’attualo fontana e la facciata della cattedrale, erose dalle intemperie e dalla vetustà, dovranno essere riparate e sistemate se vogliamo conservare I*armonica unità della parte vecchia della città e impedire .l’ulteniore re vinio della facciata«. Da questo punto di vista non trattiamo il problema. Riteniamo che nessuna persona intelligente, benché permeata di sentimenti religiosi, sia contraria alla demolizione della chiesetta dinanzi all’albergo «Soča» poiché qui non si «tratta di un capriccio o di un «gesto ateo, ma di amore verso la città natale e quanto è bello e comodo. «Per questo motivo siamo del parere che il comune dii U-mago dovrebbe accordarsi con le autorità ecclesiastiche sul modo di rimuovere tale chiesetta. Riteniamo si possa arrivare ad un accordo mettendo a disposizione delle autorità ecclesiastiche l’importo, corrispondènte al valore della chiesetta che dovrebbe essere demolita, per le neoessa me ripiarazioni alla cattedrale, oppure che le autorità stesse s’impegnino a fare tale lavoro. Ripetiamo di non intrawedere motivi «per cui le autorità «ecclesiastiche rifiutino una simile proposta, poiché, opiniamo, ohe pure esse abbiano a cuore come noi, rabbellimento e il rinnovamento di Umago e che, di «contro«, non possono rimanere passivi assistendo all’ulteriore opera di erosione, in atto sulla facciata della cattedrale. «(dal «Hrvatski Glas») L’AZIENDA AUTOBUS E LA CULTURA • Tulte le aziende nel nostro stato socialista sono in dovere di aiutare il nostro sviluppo sociale e specialmente lo sviluppo ' della cultura in genere. UAzienda Autobus - Pirano ha dato questo contributo in base alle sue possibilità interne. Uanno scorso, come pure quest'anno ha rilasciato gli abbonamenti, per operai, con la riduzione del 50 per cento, mentre gli scolavi fruiscono la riduzione del-l’82,5 °/c di modo che per quattro corse sulla linea Pirano—S. Lwcia} pagano Vimporto di 350 din., mentre il costo normale è di 2000 din. Al Circolo sportivo di Pirano VA-zienda Autobus ha rilasciato 20 tesserini di libera circolazione affinché i membri del suddetto circolo possano recarsi alle partite, allenamenti e ritrovi gratuitamente. Quest'anno VAzienda ha rilasciato 15 tesserini di libera circolazione per un importo pari a dinari 84 mila. Lo scorso anno questa azienda ha concesso diversi viaggi gratuiti per gli scolari come ad es. a S. Lucia a b. Bortolo ecc. In occasione di tutti i festeggiamenti, il complesso bandistico di S. Lucia e Vorchestra militare di Portorose venivano trasportati gratis a Pirano. Inoltre dobbiamo accennare ai viaggi gratuiti con-cessi agli ex combattenti a Risano e alle donne a Scoffie, per la visita agli appartenenti all’APJ! Da quanto esposto il lettore potrà giudicare quale stato il contributo offerto da questo piccolo collettivo per lo sviluppo della nostra só-cieta socialista. V. J. A S, LUCJA MONUMENTO AI CADUTI Nel comune di Portorose, solo Stntgnano e Portorose hanno il proprio monumento ai caduti delia Lotta Popolare di Liberazione. Quello di Strugnano è stato il primo ad essere scoperto nel 1946 con la partecipazione della popolazione di quasi tutto il Littorale Sloveno e di gran parte dallTstria. Il 22 gennaio, su iniziativa dell’Unione ex-combattenti di Portorose è stata formata a S. Lucia una commissione con l'incarico di determinare il 'posto più addatto per l’erezione di un monumento dedicato ai caduti di questa zona del comune. La commissione ha prescelto il triangolo di terreno tra l’ex stazione ferroviaria e il campo sportivo. Tale triangolo verrebbe strasformato in un piccolo giardino ai quale si accederebbe dalla strada con una gradinata costruita su tutta la lunghezza del lato, mentre dalla parte della stazione il lato sarebbe limitato da un muro ornamentale. In mezzo al triangolo, circondato da piante esotiche, troverebbe posto il monumento ai 13 caduti. Alcuni compagni sono stati incaricati di preparar i piani sino al 1 màggio del c. a. Un interessante progetto ittico per i laghi di Fiesso Sarebbe interessante mangiare trote di produzione locale E’ ben logico che in una zona marittima come la nostra non si riesca facilmente a volgere l’attenzione a certi argomenti che suonano ad antitési con gli usi normali. E’ per questa ragione che sinora nessuno ha pensato all’utilizzazione dei laghetti di Fiesso. Siti sul fondo dell’omonima valle compresa tra Strugnano e la punta di Pirano, questi due piccoli bacini di acqua dolce sembrano esser messi li dalia natura in una posizione ideale par venir utilizzati. Nelle loro acque infatti potrebbero prosperare parecchie ottime qualità di pesci dolci, gustosi e ricercati in ogni mercato. Certo che la realizzazione di questo progetto comporterebbe lavoro e tempo, ma non presenterebbe difficoltà tali da farlo scartare a priori come inattuabile. CÄONACHETTg BUIE Nati: Cepak Bruno, di Vittorio e Brajko Anna; Fernette Bruno, di Giordano e Biloslav Lucia; Svetina Rosana, di Primo e Brajko Josipa; Morato Annamaria, di Franjo e Barbo Antonia; Liossi Giuliano, di Vittorio e Cadenaro Giuditta ; Pozzeoco Marino di Antonio e Radin Benìta. Decèssi: Martinčič, nata Mahne, Maria di anni 72; Druskovič, nata Lalovič, Anna di anni 49. Matrimoni: Krčar Stjepan, autista di anni 24 con Burolo Fiora di anni 22, casalinga. ■ UMAGO Matrimoni: Visintin Romano, di anni 24, agricoltore con Radislo-vič Maria di anni 21, casalinga; Sinkovič Albin di anni 23, agricoltore con Rocchetti Maria, di anni 21, casalinga. Decessi; Matelič nata Turkovič, Jelena di anni 69; Manzutta Ivanka di 78 anni; Jurman Mario di 50 giorni ; Kozlovič Anton di 58 anni. ISOLA Decessi : Paiulte Ivan di anni 78 ; Kranjec, vedova Degraissi, Maria di anni 79; Zaro Antonio di anni 76. PIRANO Decessi: Pucer Jvan di 76 anni; Predonzani Nicolò di anni 84. CAFODISTRIA Nati: Knez Robert, di Klement e Božič Karmela; Perosa Karel, di Karel e Lovrečič Rosina; Stefanie Valter, di Srečko e Kocjančič Alma; Cesnik Marietta, di Franc e Plahuta Angela; Zucca Paolo, di Mario e Sandrin Palmira; Grizon David, di Izidor e Grizon Lidia; Bacci Serio, di Antonio e Babič Annamaria; Pohlen Marjan, di Franc e Parovel Paolina; Vivoda Luciano, di Dario e Jerebica Jolanda. Decessi : Rasrnan Antonio di anni 67; Crnogorac Milenèo di 20 giorni; Vescovo Renato di anni 23. LA VECCHIA LADRUNCOLA MESSA IN PENSIONE Nella piccola località di Centurie' si sono verificati tempo fà numerosi furterelli. Biancheria posta ad asciugare dalle massaie spariva, arnesi dimenticati in campagna si volatilizzavano, viveri, pollame, tutto scompariva senza lasciar traccia alcuna. Constatato un tanto, i paesani si misero di buzzo buono per cogliere sul fatto, l’abile ... ignoto. La loro opera . . . investigar riva, venne finalmente coronata da un risultato concreto e il ladro che era poi ima ladruncola, certa Dilica Anna di 55 anni, da Dioici, venne denunciata al tribunale. Essendo risultato che la Dilica è una vecchia conoscenza delle aule giudiziarie, le sono stati appioppati 5 mesetti di carcere. Ecco ora, in larghe linee, ciò che secando noi sarebbe necessario fare par ottenere in relativamente breve giro di tempo una redditizia coltura di pesci pregiati. Bisognerebbe inanzitutto pensare alla depurazione del fondo lacustre che al momento attuale si presenta coperta da un fitto groviglio di erbacce e canne. Due sarebbero i mezzi per ottenere ciò 1°. drenare il fondo con opportuno macchinario e magari immettervi successivamente uno strato di fine sabbia di fiume, 2°. togliere a mano, con rastrelli, la maggior parte delle erbaccie ed in seguito allevare per il periodo di un anno un numero cospicuo di lucci, pesci che per la loro voracità si occuperebbero di distruggere ogni impurità contenuta dalle acque. Il primo di questi progetti presenta il vantaggio della celerità ma comporta un spesa non indifferente, sopratutto per far giungere sul poeto ima drenatrice di adeguate proporzioni, con il relativo personale specializzato. H secondo, nonostante il suo aspetto semplicisti-co, potrebbe presentare il vantaggio della praticità con il discapito del maggior tempo necessario. Ovvio il ragionamento che i lucci, essendo un pesce commestibile ottimo potrebbe periodicamente venir consumato. Ottenuta la completa pulitura del fondo si dovrebbe provvedere immediatamente alla sistemazione di tutti gli accessori, comprendendo in questa parola sia l’immediato contorno dei laghetti sia i magazzini peir la cooperativa che dovrebbe occuparsi del buon andamento della coltura. • Guardando la cosa dal lato prettamente tecnico, essa è già favorita in partenza per la buona qualità e purezza delle acque. Dell’alimentazione, leggera ma continua, di questi due laghetti provvedono sia le acque piovane sia parecchie piccole sorgenti sotterranee ed infine una esterna, localmente conosciuta con il nome di «Bosnia». L’evaporazione compensa l’afflusso e viceversa. Dunque un cambiamento senza eccessivi sbalzi che andrebbero a danno dell'allevamento. Dalla parte costiera, nonostante che le acque marine non entrino mai nei laghetti, sarebbe opportuno arginare perfettamente la riva onde evitare qualsiasi pericolo di infiltrazione salina. Esauriti tutti i lavori sopra menzionati si potrebbe finalmente intraprendere la coltura vera e propria: Grande è la scelta offerta dai pesci d’acqua dolce, qualità molto varie e più o meno difficili da allevare. Dato che il nostro vivalo sarebbe di carattere artificiale si potrebbe addirittura tentare con la specie più pregiata, cioè con la trotta. Non si può affermare a priori che il seme attecchisca immediatamente, può darsi che bisogni tentare con parecchi tipi, prelevati qua e là nei vari vivai; ad o-gni modo è una prova che converrebbe fare. Sarebbe inutile enumerare i vantaggi che la riuscita' di un simle progetto potrebbe portare alla zona, pur tuttavia lo faremo a tìtolo di studio. Fieaso è una località amena che attualmente viene utilizata a scopo turistico, ma le sue risorse sono ben lontane daill'essere usufruite pienamente. Questa realizzazione potrebbe richiamare un laxgho stuolo di turisti appassionati di questo tipo di pesci. E ce ne sono moltissimi! Anche se la nostra zona e abbastanza ricca di pesce di mare, certo la produzione di trotte non guasterebbe all’economia locale, poiché è un genere facilmente smerciabile, soprattuto agli alberghi nel periodo di afflusso dei villeggianti, il progetto non è poi tanto astru-florida cooperativa di produzione, di certo autosufficiente. Richiamandoci ad un ultimo dettaglio tecnico faremo osservare come i due laghi possano venir utilizzati separatamente, uno come vivaio vero e proprio, l’altro (unito al precedente con una chiusa) come sfogo. In tal maniera, operando un’imimissiane controllata, si potrebbe permettere ai turisti la pesca alla lenza, con grande siddisfa-zione degli appassionati a questo genere di sport. Quanto abbiamo detto a molti potrà sembrare assurdo, ma cosi non è. Basta passare per la strada di Croce Bianca e gettare una buona occhiata ai due laghetti sottostanti per rendersi subito conto che il progetto non è poi tanto astruso e che potrebbe felicemente compirsi in un breve giro d’anni. Cl. P. Errata corrige Nell’articolo «IL RUOLO DELLA COSCIENZA» pubblicato dn prima pagina del nostro numero precedente, nel primo capoverso della seconda colonna, per svista del proto, la parola «distribuzione» è stata sostituita da «distruzione». La fine di tale capoverso doveva di conseguenza risultare : «,.. ma dobbiamo pensare anche a coloro a cui sono affidati d beni realizzati, dobbiamo pensare alla distribuzione dei mezzi creati da questa collettività.» TRECENTO SCALINI 1 QUI' IL PUBBLICO e mi sale aiTersatto Albona: piccole, graziose casette nella terra del carbone FIGURE DELL’ARSIA (Nostro esclusivo) Giù, in fondo alla strada asfaltata che fa giravolte verso valile, Arsia sembra come un paese costruito per gioco, con quelle sue case tutte eguali, che si rassomigliano tutte, con quei pennacchi di fumo nero che escono dai comignoli e filano diritti verso il cielo, con quelle strade disegnate con fredda geometria. Sembrano quelle casette fatte par bambini, viste cosi dall'alto, per bambini che per capriccio possono anche spostarle e metterle una dietro all’altra, in fila, come soldatini di piombo. Poli si scende più in giù, e le case si fanno più grandi e si apre improvvisamente la piazzetta dinanzi allo sguardo e più lontano si intrawede un trenino minuscolo che corre veloce sulle rotaie, poste a metà collina. E sembra che ora sia questo trenino fatto per i bimbi, ma come ancora si scende, si vede che ii trenino ha una sua macchina che si trascina dietro diecine e diecine di vagoni e che dentro al vagoni riluce qualcosa di un colore nero come se fosse seta, E si resta quasi meravigliati a guardare e si pensa che nemmeno quello è un giocattolo, che bimbi capriciosi possono muovere a loro piacimento. Poi si entra in paese. Ed allora niente sembra più giocattolo, perchè le case sono deliziose casette dove donne si affacendano nelle cucine e dentro la macchina del trenino ci sono due uomini che lo guidano e lo portano lontano, verso Stallie. E dentro i vagoni c’è il carbone. Nella piazzetta gli uomini se ne stanno a prendersi il sole, un pal- Lo stregone dei Meau, una gente ai confini meridionali della Cina, è preoccupato perchè gli spiriti maligni minacciano il Villaggio, e sta preparando una complicata mistura per gli esorcismi lido raggio che pure fa ghirigori con gli alberi e gioca sul terreno tutto cosparso di sassetti. Stanno li e guardano il sole oppure parlano l’uno all’altro con una gran calma che sembra pesino ogni parola. Qui ho conosciuto Griparic. Me l’ero figurato come un colosso questo uomo ohe già un paio d’anni or sono aveva terminato il suo piano quinquennale. L’ho conosciuto sedendomi su un muricciolo e parlando con un minatore dall'aria serena su una faccia dove il naso sembrava scendere come un pezzo di coltello. Era autunno anche allora, ed il sole faticava un poco a venirsene giù tra un gomitolo di nubi che si dipanava nel cielo in una corsa continua, senza pace. Parlavo con questo tale di cose di miniera e mi piaceva sentire dalla sua bocca dire della bellezza di quei sotterranei profondi dove il carbone fa da parete alle gallerie e riluce sotto lo scintillio delle lampade, dove gli uomini pigiano su quelle loro perforatrici che urlano sul carbone e lo scheggiano a pezzi, dove chi sta in piedi è un poco come chi ha avuto una grande fortuna. Mi diceva della miniera, nella quale si scende giù fino a quasi 300 metal di profondità, chiusi in gabbie di legno, che nella discesa portano alle orecchie un sibilo continuo per la velocità che hanno, dei pozzi profondi incastellati in travi spesse, dei vagoni che vanno e vengono continuamente. Parlammo a lungo in quel pomeriggio di tardo autunno fino quando il sole smise di far capolino dietro i monti e lentamente se ne andò a morire lontano. Allora l’uomo si alzò e mi disse ohe andava a cena, chè poi il turno di notte lo attendeva. E mi strinse la mano con uno scossone che ini fece male alle dita. Volevo chiedere chi fosse, ma non dissi niente perchè m’era quasi venuta vergogna di non sapere il suo nome anche se egli era un minatore come tanti ce ne sono ad Arsia. TELESCRIVENTE Un tale stava compiendo un’dmida-gine pre-elettorale e in una casa gli venne aperta la parta da una donna autoritaria che gli rivolse un secco — Che volete? — Volevo soltanto sapere a quale partito appartiene vostro marito. La donna is'iirrilgjidì, Si piantò le mani sui fianchi: , — Guardatemi bene, .giovanotto! Sano io fi partito a cui appartiene mio marito! A Durone, nei pressi di Colonia, il numero sette ha provocato la morte di un noto ladruncolo. Il 7 dicembre egli aveva rubato 7 biglietti da cento marchi in un ristorante. Scoperto e tradotto in tribunale, ha sentito pronunciare la sua settima condanna: 7 mesi di prigione. E preferii tacere, quasi timorose di fare una brutto figura. Più tardi solamente Io vanni a sapere quasi per combinazione, che, mentre io ero rimasto appoggiato al muretto a gambe ciondoloni, se ne venne vicino un altro amico mio, che mi disse : «O che di bello t’ha raccontato Griparic?» A bocca a-perta rimasi. «Quello era Griparic — dissi. Si era lui». Stupito lo guardai con due occhi grandi, pieni di maraviglia. M’ero figurato un omore grosso e tarchiato, fatto come un tronco, piano di rughe dovute alla fatica. Ed invece era un ornane grosso e tarchiato, fatto tutte le parti, di una statura normale, con quelle poche rughe che -gli aveva dato l’età. E pensai allora come non gli eroi compiono grandi imprese, gli eroi che sembrano alti e grossi, ma gli uomini co muni, che però dentro sentono il fiato della volontà e che preme e li fa giganti. LINO MILLI (Da un corrispondente) PIUME, gennaio. Li abb’amo contati fino a trecento, poi ci siamo stancati.' Perchè curiosi si può essere . fino ad un certo punto, ma quando l'ascesa si fa più ripida e il fiato comincia a farsi grosso grasso, allora si manda al diavolo il numero degli scalini, e si pensa soltanto ad arrivare presto alla meta. Tersatto, eccoci sulla groppa di questo vetusta zona della città. Chi vi giunge a piedi, per non avei pazienza di attendere l’autocorriera, suda parecchio nonostante il ■freddo. Ma poi, una volta arrivato, si ripaga ammirando il panorama che da Tersatto sii estende fino alle isole e domina la città: pare, quasi, di volare a bassa quota con l’areoplano. Il visitatore che si ferma nella località non mamca di fare due cose: visitare il «castella» dei tempi che furono, colmo di rampicanti, oggi interessante museo, e bersi un «bicchiere di quello buono», possibilmente facendo scricchiolare sotto i denti qualcuno dei noti biscotti di Bucoairi. Ad onor del vero il vino frizzante non è un prodotto di Tersatto, in quanto questa di vigne è mancante, bensì viene fornito della viciina Grohovo e da Buccari. Ecco quindi specie alla domenica, i cittadini... scalare volentieri il colle per trascorrere una lieta giornata nell’ospitale luogo. Nuove costruzioni sorgono ai fianco delle «anziane» che in prevalenza si allineano nello stretto e silenzioso corridoio stradale di S. Giorgio. La guerra ha colpito pure Tersatto e con molte bombe: oggi, però, la mano del lavoratore socialista ha sanato bene le ferite. Sono attivi gli abitanti di Tersalo. Lavorano ohi alla Cartiera, chi al Porto, chi al «3 Maggio», alla «Supic», alla «Raffineria nafta», oppure neH’edilizia. Costoro vanno e vengono giomailmerate e non sentono le fatiche del cammi- no. Quanti scalini avranno superato nel corso della loro vita? Tersatto era un grande cimitero, molto curato; poi un vasto parco affollatissimo nelle stagioni temperate e un ricco vivaio botanico.-Ha la sua storia di lotta la zona, che ricorda sempre i tanti caduti nella LPL. Nei momenti più cruciali gli a-hitanti di Tersatto hanno fatto il loro dovere. Uniti e compatti intorno alla propria organizzazione del-PUSPL, sono stati tra i primi a accorrere ai lavori volontari per ricostruire il porto distrutto, l’autostrada, via Polic-Kiamova, ecc. E quando a Tarsatto giunse l’eco di ciò che si stava complottando su Trieste, e lia zona A, la gente uscì dalle case di notte, e per tutta la notte e aU’iindomaini sfilò per le strade .sventolando bandiere, gridando il suo sdégno per l’imiqua decisione. Tersatto ha la sua casa di cultura e molti sportivi, ’che volentieri vanno a fare il tifo nel vicino stadio di Crimea, naturalmente a favore dell’«Orient». Attualmente si piarla parecchio della filovia. Hanno Ietto sui giornali e sentito nelle discussioni, che tra gli altri lavori progettati in campo comunale per il 1954 figura pure la canalizzazione a Tersatto (ii che è proprio necessario), la costruzione di un mercato ed infine, nel piano decennale, (ma guarda un pò che bella novità!), una linea filoviaria. Allora, dobbiamo proprio dirlo, i famosi scalini che portano a Tersatto finiranno pei essere dimenticati. m. Bando di concorso Ut 6 fxdtyinQ’ I CENTO ANNI DEI CANTIERI DI POLA Con una cerimonia da teatro di varietà Francesco I. assiste alla posa della prima pietra, nel 1856, del futuro arsenale, Il 15 settembre 1947 un plotone partigiano lo prendeva in consegna. Fra queste due date c'è Pola (Dal nostro corrispondente) POLA, gennaio — Nell’anno 1816 Pola ha 7—800 abitanti. La piccola cittadina medioevale non s’è -ancora risvegliata dal pluriisecolar re sonno in cui Phanno gettata le guerre di conquista, le lotte tra i nobili della provincia, ramministra-zione veneta. La cittadina è, stre-' piata negli Ultimi decenni dalle e-pidemie della peste, un ristretto ammasso di case antiche, aggruppate attorno al castello. Le mura che oggi appaiono ricostruite, custodivano le sue miserie, la sua mmt povertà squallida. Ma Pola aveva qualcosa di prezioso per l’impero austro-ungarico: il suo porto. I) suo porto, allora circondato da armatissime fortezze, di costruzione francese, era un punto di grande ■importanza strategica per. l’egemonia sull’Adriatico settentrionale. E l’Austria decise di far dii Pola il suo maggiore emporio militare-marittimo. Nel 1836 viene fondato il Lloyd austriaco. Nel 1840 vengono ricostruite le vecchie fortificazioni francesi che circondano ancor og- gi» : i:»:;, I»: , Si ai Éti n . Una vecchia foto che ci dà tutta un’epoca di Pola. Sullo sfondo, i Cantieri navali NOVITÀ' IN LIBRERIA ui usno un suini DI ISAAC DEUTSCHER Isaac Deutscher si era guadagnato una fama meritato con la sua biografia di Stalin, pubblicata nel 1951, Il suo nuovo libro «La Russia dopo Stalin», comparso qualche mese fa, per la prima volta in Inghilterra, conferma le sue qualità e merita attenzione per la conoscenza che l’autore dimostra ,Lu prima parte dei libro è dedicata a un bilancio di trent’anni di stalinismo. E’ in sostanza un bilancio corretto che si può sottoscrivere nelle sue linee generali, malgrado alcune lacune nella concezione dell’autore. La casta burocratica sovietica, ad esempio, non è individuata con la indispensabile precisione per quanto riguarda la sua configurazione e la sua progressiva cristallizzazione. Qua e là si incontrano anche i segni di una concessione forse troppo meccanicista, concezione che potrebbe di fatto portare ad una giustificazione dell’opera di Stalin sulla base della convinzione di una assoluta inevitabilità dei processi che si sono svolti nella Russia post-leniniana. Tutto ciò non impedisce però a Deutscher di avere una comprensione chiara del carattere conserva-tore e quindi controrivoluzionario della poltioa di Staliin nei confronti dei movimenti popolari e riivo-luzionari degli altri paies'. L’autore si sofferma in particolare sull’ultimo decennio e sugli ormai classici esempi della Jugoslavia e de®» Ctjna* aM!e culi rivoluzù'onli Stalin si oppose con accanimento, finohè esse non furono suo malgrado vittoriose. Deutscher giunge così a questa ineccepibile conclusione: «Gli spiriti conservatori in occidente hanno visto Stalin come l’uomo perfido che congiurava per preparare tutte le rivoluzioni del nostri tempi, perche per un con- servatore una rivoluzione è sempre il risultato di una cospirazione e di una congiura. Le storico imparziale deve avere una visione un po’ più complessa di q-ueisto capitolo della carriera di Stalin. E-gli registrerà che nell’ultimo decennio della sua vita Stalin combattè disperatamente e senza esito per salvare dalla bufera dei tempi la sua politica di self-containment (mantenimento dello status quo)». Sempre in questa prima parte del suo volume, Deutscher ci sem- bra esatto anche là dove spiega le ragioni per cui Stalin sopravanzo i vecchi compagni di Lenin, anche quelli ohe non ebbero una posizione ferma contro la burocratizzazione, al contrario se ne fecero strumenti. Per la loro formazione, essi subivano quello che era il dato dell’involuzione, ma non se ne potevano fare i sostenitori coerenti. Per essi non era possibile andare sino in fondo nella soppressione della democrazia proletaria, nell’accantonamento dell’internazionalismo, nella trasformazione bizantina mßaßm ft V- «Il bolide delle nevi», mezzo sperim entaie dotato dii propulsione ad elica e di un motore d’aeroplano. Serve per t collegamenti rapidi « pud raggiungere i 100 Km. all’ora del marxismo. Invece Stalin lo poteva fare, perchè nelle organizzazioni clandestine non aveva mai conosciuto la vera democrazia, perchè non aveva vissuto a contatto con il movimento operaio internazionale, perchè la sua formazione stessa lo portava a quella che si può definire la «olericalizzazione» del marxismo. La seconda parte del libro è dedicata agli avvenimenti interni del-l'URSS dopo la morte di Stalin. L’idea base di Deutscher è che lo stalinismo è morto con Stoliii, anzi già prima della scomparsa di Stalin era giunto storicamente alla fine. L’aiutore giunge a questa conclusione, che naturalmente vuoi essere storica e non di carattere politico contingente, non con argomentazioni volgari o ricorrendo ad arbitrarie analogie storiche, ma considerando il problema alle radici. Tre condizioni avevano reso possibile il sorgere dello stalinismo, l’arretrazione economica della Russia, la sua composizione sociale a netta prevalenza contadina, la sconfitta della rivoluzione europea e il conseguente isolamento dello stato russo. Secando Deutscher queste condizioni oggi non esistono più o stanno scomparendo. In particolare, questo è soprattutto importante ed è stato ampiamente sottolineato da Kardelj nel rapporto all’ultimo congresso del Pronte Popolare, non è più possibile parlare di isolamento deljfUIRSS in un mondo capitalista. Il primo colpo alilo stalinismo — come sistema di controllo sui partiti comunisti e di freno ai movimenti rivoluzäenairi — fu portato, Deutscher se ne rende perfettamente conto, dalla rivoluzione jugoslava, che si sviluppò coerentemente contro la precisa volontà di Stalin. Franco gì la città. Nel 1845 si hanno le prime linee iparittime tra Pola e Trieste. Un anno più tardi la Marina da guerra austriaca acquista un breve tratto di terreno in «Val del. Buso» e vi costruisce tre magazzini per il deposito di materiale nautico. Pur non avendo ancor nes--sun obiettivo di grande importanza, escluse le fortezze e le batterie e una cospicua guarnigione, mercè la. posizione strategica e la sua impenetrabilità, nel 1847 Pola Viene proclamata porto di guerra. Il 9 dicembre 1856, cioè quasi cento anni fa, con una cerimonia da teatro di varietà, Francesco 1 assiste alla posa della prima pietra al futuro arsenale dedl’IM. Nel porto si trova schierata la squadra di ventisette navi sotto ili comando dell’arciduca Ferdinando Massimiliano, fratello dell’imperatore. Le navi sono pavesate a festa. La città è -imbandierata. I cannoni rom-b.ono per celebrare questo giorno. Da quell’anno i lavori di costruzione delFdrsenale progrediscono sempre più. Sul tratto di costa che si prolunga dalla Fabbrica cementi sino al Cantiere, vengono costruite molte officine, magazzini, -banchine e moili. Da Venezia vengono qui itrasportaitdl molti macchinari, ed anche l’importante, allora, bacino in legno «H» da 2700 tonnellate, demolito poi nel 1920. (Dobbiamo far notare al lettore che, allora, si usava dire «arsenale di costruzione» l’odierno Scoglio Olivi e poi «arsenale di. allestimento» quello ancor oggi chiamato così. Useremo, per semplificare, l’appellativo di Cantiere per ambedue le sezioni). E’ suil’isolefcba che vengono condotti importanti lavori di ampliamento. Qui, nel 1861—’63 vengono costruiti i bacini murati n. 1 e n. 2, gli scali coperti dei quali oggi , non rimane che il ricordo nei più vecchi operai del Cantiere. Vengono costruiti in questo periodo la vasca quadra e i «garo-foliini», quei quattro pilastri in sasso che -allora servivano a lavori di carenaggio e che oggi, durante l’estate, offrono ombra a solitari pescatori dilettanti. Nel Cantiere e nella città ferveva l’attività edile e industriale. Nel 1867 sono ancora allo studio i progetti della ferrovia istriana. Scoglio Olivi viene collegato alla banchine, nell’anno 1883, con il nuovo ponte, in parte girevole. Numerose navi da trasporto e moltissimi natanti militari vengono costruiti nel Cantiere prima del nuovo secolo. Qualche vecchio mastro ricorderà, non per averlo visto ma per averne sentito parlare, del primo piroscafo sceso in mare a Sooglio Olivi: il «Donau» (Danubio), nell’anno 1874. A questo seguì; nei 1887, il «Prinz Rudolf», nel 1890 l’«Elisabeith», nel 1895 il «Monarch»* nel 1897 la «Zerita», nel 1889 l’«Aspera», nel 1900 lo «Szigetvar». Il «San Giorgio» viene varato nel 1903 e l’«Am-miiraglio Spanni» nel 1909 ; nel 1910 l’«Huszar» e nel 1913 il «Camaleo-n». Nel Cantiere vengono ricostruiti il «Lussino», nave da diporto del principe ereditario Ferdinando (ucciso, come si sa, a Sarajevo) ; il «Miiramar», la nave dell’imperatore, il «Maria Teresa», ecc. Oltre a questi obiettivi il Cantiere ha al proprio attivo la costruzione, dal 1902 -all 1914, di cinque bacini, il maggiore dei quali di 15.000 tonnellate e’ due rudimentali sommergibili, tra i primi che l’Austria impiegò nella I. guerra mondiale. Il 'Cantiere costruisce altri obiettivi minori ed effettua innumerevoli lavori di riparazione e di carenaggio e impiega in questo periodo oltre quattromila operai, po di azionisti (il 10 p. c. locali e il 90 p. c. regnicoli). La direzione del Cantiere conduce l’inventario a un nuovo smistamento degli attrezzi e delle macchine le quali ultime, se allora erano ancora dello Stato, con un ulteriore contratto stipulato nell'anno 1928, passavano nelle mani dei capitalisti. Il periodo di crisi che caratterizzò il ventenio precedente la liberazione, cominciò a poco. Nei primi anni di occupazione italiana nel Cantiere vennero costruite delle navi di piccola stazza: la «Quar-nero» poi adibita a servizio di rifornimento e a nave-officina, la «Spiro Xildias», la «Carmen» e, per ultima, la «Palestina». I cantieri del regno fanno una naturale concorrenza al Cantiere palese e gli azionisti, per non perdere i loro capitali ne decidono lo smantellamento e il licenziamento degli operai. 11 30 giugno dell'anno 1923 vengono licenziati in blocco tutti i dipendenti dell’arse-naie. B. C. (Continua al prossimo numero) Letto il bando del nostro concorso? Sotto, allora. Intanto la nostra rubrichetta continua la serie d’oro con questo racconto ricavato da un fatto realmente accaduto. L’autore di esso, veramente, non è «pubblico», essendo stato molti anni fa, prima di passare ai fori legali, noto giornalista. Vogi.amo tuttavia credere che n'on gii dispiaccia la rubrichetta. In fondo, è maliziosa ma simpatica. Realtà romanzesca Procedevo con la vettura verso S. Pietro dell’Amata e l’autista ar veva appuntò innestata la prima per poter superare una curva aoba-stanza accidentale. Al limite della stessa, appoggiato ad un muiriccratolo scorsi un vecchierello ai cui piedi giaceva quel: lo che una volta doveva essere stato un apparecchio radio-ricevente, apparecchio ch'egli stava fissando con occhi sbarrati, irrorati di lacrime. -Incuriosito feci fermare la macchina e sceso dalla medesima mi avvicinai allo strano individuo e gli chiesi cosa gli fosse successo. . Questi, sebbene con riluttanza, dava inizio ad una pietosa storia Che vale la pena idi raccontare ai nostri lettori. «Dal 1940 e cioè dal giorno in cui il mio unico figlio era stato incorporato in un battaglione di punizione, perchè di nazionalità slovena, in quel di Catanzaro, ero in possesso della radio che óra voi vedete qui sconquassata e forse pei sempre resa inadoperabile. Con la stessa ho prestato ascolto durante tutta la lunga guerra a radio Londra, a radio Vili Annata ed in genere a tutte le trasmissioni clandestine antifasciste, le cui notizie poi io mi affrettavo a divulgare in paese. «Circa una settimana fa, una valvola risultò essere esaurita. Il maestro del villaggio la tolse dall’apparecchio e mi diede il consiglio di portarmi a Capodistria, in Cal-legaria, dove c’era un negozio nei quale avrei trovato, senza dubbio, una valvola nuova per sostituirla a quella che ormai aveva fatto ili suo tempo. Con la valvola vecchia mi sono recato, con tutto il tempaccio di quei giorni, figuratevi, a Capoddstria nel negozio indicatomi. Li mi fu detto che effettivamente avrebbero potuto sostituirmi la valvola in quanto di simili ne avevano a josa, però che non me la avrebbero potuto vendere a meno che io non avessi portato da loro l’apparecchio. Trasecolato protestai affermando che il tutto era una vera e propria assurdità. Però il negoziante non si lasciò affatto smuovere dalle mie più che convincenti proteste, proteste che alla fine si erano ridotte a preghiere ed invocazioni sempre più sommesse ed accorate, ed infine mi dichiarava con tono che non ammetteva un ulteriore dibattito ch’egli in proposito aveva ricevuto, non ricordo più da quale ente, tassative disposizioni. «Con l’angoscia nel ouore ripresi la via del ritorno e questa mattina di buona ora, sempre a piedi, me ne ritornai a Capodistria col mio apparecchio ben stretto sotto il braccio. Era pesante, però il pensiero di poter avere al fine, funzionante la sera vicino a me, il mio caro amico, mi dava una sensazione di indicibile piacere. Anche il cammino mi appariva leggero ad onta dei mitei 76 anni. «Nei negozio in Oallegaria, in men che non si dica un commesso mi innestò, al posto della vecchia, una valvola nuova, provò l’apparecchio ed è stato lì che io doveva sentire per ltdtrmia volta la voce (Continua in VI pagina) OlE/DOscOPI Delitti Qui troviamo invece del 7 il numero 8. Lo scrittore Pierre Louys si interessa ai casi di bambini nati con due teste e fra gli altri ha esaminato quello di due bambine, Rita e Cristina, nate in Sardegna nel 1930. Le due bambine, che erano differenti sino alla cintura, mori-; rono in giovanissima età. : «Questo matrimonio regolaris- Ora, lo scrittore ha immaginato di maritarne una, commentando: ________ ___________ ________ j simo avrebbe portato per ineluttabile necessità da parte di una delie ragazze, e con la complicità dell’altra, questi delitti: ratto, sequestro di persona, prossenetismo, attentato al pudore, incesto, violenza ripetuta, adulterio, poligamia». Dunque, otto delitti per un solo matrimonio. ) Marca "pace,, Oltre cortina la pace fa progres- • si e iin Ungheria ha raggiunto per- ! fino gli stuzzicadenti. Il giornale i «Esti Budapest», però, trova che oc- ; corre protestare in nome dei buon • gusto. «Vorremmo far presente — : scrive il giornale — a coloro che • hanno messo sul mercato gli s-tec- 5 chimi marca «pace», che oi sono [ certe cose, certe idee e certi nomi, j che ii*,.. _ ^„^,0-no avvilire in questo modo. E’ ovvio che la pace j non va messa sulla bocca di tutti, sia con la P maiuscola o meno, sotto forma di un pezzetto di legno». Attendiamo che il giornale proponga di abolire i nomi di Beethoven e di Aristotele che in Ungheria contraddistinguono la marca di fabbrica dei grassi e dei fazzoletti. Affari cosi Una ditta di Birmingham ha ricevuto da una famiglia di esquimesi del sud della Groenlandia la richiesta di un trattore agricolo. Il bello è che gli esquimesi propongono in cambio del trattore due. donne, la qual cosa ha messo in serie difficoltà la ditta inglese, famosa per precisione nei dar corso alle ordinazioni, Il direttore della fabbrica, in una tumultuosa riunione oon gli azionisi!, na fatto notare che il cliente ha sempre ragione. Decisione: accettare, a costo di mantenere le due esquimesi in attesa di migliore sistemazione. All’ultlimo momento, però, l’intervento di un nutrito gruppo di mogli ha mandato a monte l’affare.. «n««MNN •••■•••««••••••• • .J Canari oncemo ^ Vila amina Incontro con (Dal nostro corrispondente) Lubiana, gennaio Vogliamo parlarvi dii un concerto al quale sono però estranei i nostri cantanti della Radio o dell’Opera e che viene dato invece da un gruppo idi nobili canarini nell quadro della Mostra federale che la Società per la difesa degli uccelli cantori di Lubiana ha aperto per ila 27.ma volita. In questa mostra c’è una specie di gara a chi canta meglio e il relativo giudizio viene espresso così come si fa con autentici cantanti. La giuria è composto di tre membri, uno dei quali, il presidente, è il signor Ivan StromsdorEex dii Norimberga, giunto a Lubiana sai invito della locale Società. Ventiquattro gabbie, divise ognuna in quattro scomparti, contengono gli svolazzanti cantori. Essi sono divisi in tante «garsonniere» perché non si possano picchiare, cosa che li farebbe smettere di can- Non è una scena cinematografica, accade realmente in Africa e tutti i personaggi sembrano soddisfatti. LA MODA Nel campo della moda la semplicità è senza dubbio uno dei fattori principali di eleganza. Infatti nessuno potrà mai. affermare che un a-bito carico di guarnizioni e fronzoli sia elegante. Non sono i tessuti preziosi o comunque d’alto prezzo che fanno l’eleganza e neppure i modelli complicati o addirittura eccentrici. Con queste considerazioni abbiamo scelto i tre modellini che vi presentiamo. Guardate il primo. Non è grazioso? Dovrete anche riconoscere che un completino di questo genere è molto pratico. La gonna è di media ampiezza e sì adatta a tutti i tipi e il gilerino la completerà formandone un abitino ind-icatis-simo specie alle donne impie-gate, alle donne che ornano il genere sportivo. Se confetzio-nato in tessuto nero può essere anche portato con una camicetta bianca di tono un po’ piu ricercato permettendovi così di essere presentabile anche ad una modesta serata di ballo, ad una rappresentazione teatrale, ecc. Il secondo modello della nostra illustrazione vuol invece venirvi in aiuto se avete un vestito che vi è stretto nelle spalle : sostituitene il care con uno nuovo, in tessuto Scozzese se è in tinta unita o viceversa. SMntende che se il modello vi piace potrete farvelo anc'ie con stoffa completamente nuova sia in due tinte che in una sola. Diamo ora uno sguardo all’ultimo : da notare il taglio e baschina del corpetto e la cintura che parte dalle metà dei fianchi davanti. Fatto apposta per le donne dalla vita non troppo sottile. tare. Qui troviamo i «quar-tuttiil», in due gruppi: juniores, di quattro giovani canarini; seniores dii almeno un vecchio canarino. La giuria deve indicare i migliori «quartetti». La partecipazione alla mostra non era diretta. I canarini hanno dovuto sostenere una specie di esame, per poi essere ammessi. Quest’anno, il primo premio è andato a (Pavlin di Tržič. A lui, cioè, è stata aggiudicata la corona transitoria ohe esiste dalla fondazione della Società. Ancora a Pavlin è stato assegnato un aditro serto con la scritta: «Al primo vincitore». Il secondo e terzo premio consistono in due coppe; per gli altri ci sono medaglie d’oro e d’argento. Di quesiti spiremi, con sopra il nome dei vincitori, è pieno tutto un •tavolo. Ili lavoro della giuria non è facile come a prima vista potrebbe sembrare. Bisogna conoscere l’infinità delle variazioni che il piccolo1, pennuto cantore può esprimere. Si tratta, vera,mente, delle più personali ed estrose interpretazioni o, se preferite, dii virtuose composizioni. I migliori canarini sono quelli che cantano profondamente. Inutile aggiungere che quel che conta è il talento «naturale». La mastra si tiene di solito all’inizio di dicembre perchè proprio allora i canarini si trovano nella «forma» migliore, che comincia a declinare con principio di gennaio. Questo anno ila mostra si è aperta -in ritardo per via di certe difficoltà tecniche. Patria dei pennuti cantori sono le isole Canarie e Madera, sulle quali si nutrono di semi e di verdure. I eanarini giunsero in Europa nel XVI secolo, dopo che 'tedeschi, o-1 an desi e inglesi avevano cominciato -ad lintoressarsene. Oggi i canarini sono conosciuti in 'lutto il mondo e ce ne sono dei tipi più svariati. iNoi li inoomtri'àmo nel bosco e nella 'libera natura, lieti del loro inimitabiLe canto. Ma non ci interessa, e magari lo ignoriamo, come queste bestiole riescono a sopportare Tin verno o a procacciarsi il cibo nella neve. La Società 1 uhi a nese se è assunta dal 1927 il compito di provvedere al «servizio invernale», instaBan-do delle casette nelle quali i membri della società depongono le vettovaglie. Poi c’è la dLlesa attiva, che viene esercitata contro ragazzi e cacciatori cui il bel canto non interessa. D’accordo, ci sono problemi ben più importanti di quelli dei canarini, tuttavia questo è sempre un bel gesto. Al di là della sua immediata portata, indica una gentilezza, un filo -di poesia/, un amore per la semplicità che in questa nostra epoca sembrano per finir soffocati -dalla fredda legge della .tecnica. MAVIL L'epopea di H. Reitsch VOLETE UN CONSIGLIO? E’ risaputo che l’aceto in cucina serve principalmente per condire le insalate, per dare sapore a varie altre vivande, per conservare peperoni, cetrioli ed altro. Oltre a questi usi, noti e generalmente adottati, l’aceto può però • essere utile in molti altri casi. La biancheria in tessuti a delicati colori nonché gli indumenti estivi conserveranno Je tinte -originali se risciacquati d.n acqua :alla quale sia stato mescolato un po’ d’aceto. Se avete della carne da conservare per -più giorni, specie nei giorni -di caldo, tenetela a bag.no nel liquido •ottenuto dalla cottura di acqua con aceto, sale, -aglio ed erbe profumate. Se -il latte b ollendo trab o c- • ca, ripulite immediatamente la pilastra della stuffa -con un cencio e cospargete quindi con un po’ d’aceto. Con ciò lo sgradevole odore del latte bruciato non si potrà estendere a tutto l’ambiente. Anche per gli indumenti di cotone e di seta è utile una buona •risciacquatura in acqua con aggiunta d’aceto. Non rimarrà così la minima -traccia . di sapone. Ed infine: una soluzione di aceto e sale servirà ottimamente 'ad eliminare il deposito lasciato dall’acqua nei recipienti di vetro. Hanna Reitsch è senza alcun dubbio una delle più coraggiose ed ardite donne del pianeta, e ton assoluta certezza è la più grande aviatrice dei nostri tempi. Nata a Hir&?hòerg, nella Slesia, poco più di 35 anni fa, la Reitsch pensava fin da fanciulla alla bellezza del volo; e già nel 1933 le era offerta l’occasione di effettuare prove di volo con gli alianti. Sotto la ■guida di un maestro impareggiabile in breve essa si rivela un allievo di eccezione. Sicura di se, senza incertezze, è istintivamente portata a valutare tutte le possibilità di un apparecchio senza motore; in mezzo ad un uragano essa si innalza nell’aria desiderosa di verificare come l’aliante sii comporta nella tempesta; ed in poč1'! mesi si presenta ai suoi istruttori come un perfetto pilota. Nel 1935 partecipa alle gare di volo senza motore nell’America latina, poi passa all’istituto del volo a vela tedesco di Darmstadt, e quindi a quello di pilotaggio di Stettino. In breve la volatrice non ha più nulla da imparare. Più tardi essa affronta la traversata delle Alpi su un aliante.: parte della Germania e scende zin Italia al cospetto dell# Dolomiti suscitando meraviglia e un delirante entusiasmo. Dal 1937 al 19z9 è un susseguirsi di successi sportivi. La Reitsch non è soltato campionessa di volo a vela, è la più provetta aviatrice del mondo. Non manicano le tragedie: una caduta spaventosa con frattura del cranio la tiene per mesi tra la vita e la morte. Ed ecco la guerra. Hanna Reitsch non e nazista, ma è larga-mente• utilizzata dai nazisti. Le tocca sperimentare ogni tipo di macchina volante, fra indescrivibili pericoli. Infine il 25 aprile del 1945 le ordinano di raggiungere Berlino, ormai circondata dalle truppe russe. Compito prelevare Hitler dalla Cancelleria e portarlo in salvo. La Reitsch riesce ad entrare nella residenza del megalomane, ma costui ha deciso di suicidarsi ed essa tenta la via del ritorno da sola. E \oi riesce. Più tardi Hanna Reitsch sarà arrestata e processata come criminale di guerra, ed assolta. Yvonne Pagniez, una donna che collaborò. attivamdente alla Resistenza francese, ha scritto l’introduzione* a un libro uscito di recente sulle vicende dell’aviatrice, dove la considera soltanto una creatura che ha vissuta un’innebriante avventura. Provate anche voi Orizzontali: 1. Espressione del dolore. 7. Il re della foresta. 9. Sono im decadenza. II. Fa paura ai bambini: 12. Saluto latino. <14 L’olio inglese. 15 La casa . degli ani mali. 17. Preiposizio ne art. 18. Il nume to perfetto. 20. E sperimento. 2. Lo u sa il pescatore. 24 Finché ne abbiamo c’è speranza. 26. No ta musicale. 27. Co attune. 28. Daniele americano. 29. Articolo. 30. Complesso vocale. 31. Cresce nei boschi. 32. Legno per arnesi. V e r it ij o a Ji i : 1. Infestava i mari. 2. Preposizione. 3. Nuova .... efelide. 4. M Guai se vede rosso,.-àà) 5. Usata pure in farmacia. 8. Isole miediteranee.- 10. Commise il primo guaio. 13. Se ne la tomba, non esce più. 15. Quello del caffè è delizioso. 19. Periodo storico. 21. Estirpato. 23. Imbarcazione indìgena. 25. Uguale nei prefissi. 26. Profano. 28. Onomato-pea del campanello. 30. Preposizione di luogo. 31. Congiunzione telegrafica. 1 Z 3 4 -.vifca 7 8 9 10 ■-i li 11 iZ D spi tó 15 16 m 17 m 19 Lvj 20 _ ■ ■ 2) tì 25 24 25 26 Zf 28 29 io il 32 mm CORTEGGIATORI — Di, bellezza, dove sei stata durante tutta la mia vita? — — Mah, per i primi quaranta anni non dovevo neppure esser nata. LA CORSA AL TRENO Non veniva mai a mio aio Pod-ger in mente di dirsi: «Sono un veochio trascurato. Io perdo tutto. Non so mai dove ho messo un oggetto. Sono incapace di ritrovarlo da me. Sotto questo aspetto debbo mettermi di punito a correggermi». Al contrario, per qualche suo strano metodo di ragionamento, si convìnceva che quando perdeva una cosa la colpa non era sua, ma degli altri. «Un minuto ta l’avevo in mano» — diceva. Dal tono si sarebbe pensato che egli vivesse circondato da prestidigitatori che facevano volare via gli oggetti semplicemente per irritarlo. «L’avrai lasciato in giardino-» — diceva mia zia. «Perchè avrei dovuto lasciarlo in giardino? Non mi occorre il giornale nel giardino, mi occorre in treno». «Guardati in tasca». «Credi che starei qui, alle nove meno cinque, se lo avessi in tasca? Mi oredi uno sciocco?» A questo punto qualcuno esclamava: «E questo che è?» E tirava da qualche parte un giornale accuratamente piegato. «Vorrei che la mia roba non la toccasse nessuno» — ringhiava mio zio, afferrando il giornale con. furia selvaggia. Ed allora si avviava al vestibolo, dove mia zia Maria aveva l’uso di raccogliere i bambini per dargli l’addio. Qualcuno mancava sempre, certo mancava, e nel momento che sì avvertiva la mancanza, tutti gli altri sei, senza l’indugio d’un istante, si sparpagliavano unanimi a rintracciarlo. Appena se n’erano andati, l’assente si presentava da sè da qualche cantuccio vicino, sempre con la più ragionevole spiegazione per la sua scomparsa, e ad un tratto si slanciava dietro agli altri per avvertirli di esser stato trovato. In questo modo, passavanq almeno cinque milititi, perchè ciascuno trovasse l’altro, e nel frattempo era IMPRESE COSI’ EQUIVOCO ALLEGRO Un signore è fermo davanti ad una scuola. Il bidello lo vedo c_gli domanda, — Scusi signore, aspetta un bambino ? —- No, ino, gli risponde sorridendo il signore, sono cosi di costituzione! IL SOLITO MANICOMIO Un direttore vede dalla finestra del suo ufficio, due matti, che giardino stanno leggendo un libro eCA. disciuitono tra dii loro. Però la loro distanza è tale ohe al direttore è impossibile sentire ciò dbe dicono. Incuriosito li fa 'chiamare, e quando arrivano in ufficio chiede loro : — Cosa state leggendo di bello ragazzi ? — Un libro — gli risponde uno dei due — belilo, però ha troppi personaggi ! IT direttore si fa dare il libro e legge il tritolo : GUIDA TELEFONI- Nadja Poderegin — Ci rivedremo domani a.l Katern egdan? — — Va bene — risposero Nadja e Ružica. — Alle 15. — À quell’ora, col sole delle giornate •invernali: i belgradesi amano passeggiare nel bel parco del Kale megdan. Un gruppetto di quattro persone. Abbiamo girato alcune erre per ,il Ka-lemegdain, osservato il Danubio «blu» che scorreva lentamente verso oriente, scattato diverse fotografie e conversato. Si parlava un pò d.i tutto: deilla cinematografia, della vita, dell’amore. —■ II mio primo amore l'ho incontrato quand’ero piocolina. Ero innamorata dii un uòmo spesato e quando questi veniva a casa nostra mi nascondevo sotto il tavolilo. — — E’ soddisfatta del suo primo film? — — Sono rimasta un pò commossa, a guardarmi sullo schermo. Ho visto ohe molte cose Ile potevo fare meglio,. Però la prima ,di «Firosina», ili mio primo film, l’ho p-otuita esser, -vare abbastanza malamente. I biglietti erano esauriti e la rappresentazione ho dovuto iguardarla, con i miei famigliaci, da un buco. — — Che parti te piace interpretare ? — — Io sono per 1 ruoli di caratte- re — ri apolide Nadja. — Qui ritrovo me stessa. — „ — Io sono invece un’altro tipo — dice Va sua amica Ružica, — a me piace il tragico, qualcosa che sconvolge. Il mio temperamento è fatto cosi. - Abbiamo parlato anche del film «Hoja Leroo). La Podeireigin spiegava che con quel film ha imparato diverse cose. Mentre abbandonavamo il Kale-megdan per avviarci al Majestic ci ha parlato del suo viaggio a Vienna per una prova alila casa «Helios». Verso mezzanotte ili gruppetto si scioglieva, Abbiamo detto a Nadja: — Quand’eravamo a casa sua, sua madre ci ha detto che lei deve rincasare ogni sera alle nove. — — Beh, qualche volta si può anche Imbrogliarla. Dirò alla mamma che sono stata al teatro con Ljubica; BANDO DI CONCORSO «Qui il pubblico», presi gli opportuni accordi con il resto della redazione de «La Nostra Lotta», ha il piacere di invitare amici e simpatizzanti e chiunque ancora ne abbia voglia a scendere baldamente in lizza per il migliore racconto, composizione, bozzetto o poesia. E’ inteso ohe alla fine qualcosa «ci scappa». E cioè, i lavori ritenuti migliori verranno premiati, come segue: 1 premio, 3000 dinari; 2 premio, 2000; 3 premio, 1000 dinari. I lavori verranno pubblicati man mano che ci pervengono. Il raccontò «Realtà romanzesca,», di questa settimana, partecipa al concorso. Sotto con gli altri, e buona fortuna! I nostri corrispondenti e collaboratori fissi (cioè coloro con cui abbiamo partxolari accordi) non si offendano; potranno aderire all’iiniiziativa, ma fuori concorso. Pubblicheremo i loro lavori senza farli concorrere ai premi. Caso per caso specificheremo quali lavori partecipano al concorso. Se i nostri lettori vorranno esprimere giudizi sui lavori, non hanno che da scrivere a «Qui il pubblico», La NOSTRA LOTTA, Capodistria. La premiazione avverrà il 1 maggio. Si tenga presente che i lavori pubblicati verranno ugualmente compensati il giorno seguente la pubblicazione. Questo non è, si capisce, un aqconto sui premi, che rimangono interi e verranno distribuiti come detto sopra. I lavori vanno indirizzati a «Qui il pubblico», LA NOSTRA LOTTA, Oapodistria. possibile a mio zio di rintracciare l’ombrello e di perdere il cappello. Poi, quando infine il gruppo s’era raccolto nel vestibolo, Tarologio del salotto cominciava a suonare le nove. Suonava con un tono freddo e penetrante che aveva sempre l’effetto di confondere mio zio. Nella eccitazione egli baciava qualcuno dei bambini mi paio di volte, ometteva qualche altro, dimenticava chi aveva o no baciato, e doveva ricominciare da capo. Se le cose andavano troppo liscie, il maggiore dei ragazzi se ne veniva con la storia che tutti gli orologi di casa andavano cinque minuti indietro e che per questo era arrivato tardi a scuola il giorno prima. Questo faceva slanciare ’ mio zio impetuosamente verso la porta, dove si ricordava che non aveva presa nè la valigetta nè l’ombrello. Tutti i bambini; che mia zia non poteva frenare, gli correvano dietro, due accapigliandosi per l’ombrello, gli altri azzuffandosi per la valigia. E quando mio zio se n’era andato scoprivano sul tavolo che aveva dimenticato la cosa più importante di tutte, e ci domandavano che mai avrebbe detto al ritorno. Buona educazione Per dare una dimostrazione di come la gente fa poca attenzione a quello Jhe si dice in società, una signora, mentre passava i dolci ad un tè in casa sua, mormorò: — Quelli verdi sono colorati con l’arsenico, quelli rosa contengono stricnina. Ognuno degli ospiti prese un pasticcino, senza preoccuparsi, ringraziando. Che cosa è un incidente Un agente delle assv rurazioni, nello scrivere u-na polizza per un cowboy, gli chiese se aveva mai avuto degli incidenti. — No, — rispose il cow-5oy, poi aggiunse: — Una volta un cavallo mi ruppe due costole, e un’altra volta un serpente a sonagli mi dette un morso, un paio di anni fa. — E vi pare che questi non siano incidenti? — gli chiese l’agènte. — No, perchè loro lo fecero apposta. — Pranzo nudista Un conferenziere di chiara fama fu invitato a parlare in una colonia di nudisti. Li trovò tutti, uomini e donne, come Dio li aveva fatti. Dopo la conferenza, gli fu chiesto il rimanere a pranzo. Poi, gli fu suggerito di salire di sopra, perchè probabilmente doveva prepararsi per il pranzo. Disperato, costui salì al piano superiore, .rendendosi conto che avrebbe dovuto evidente-nente spogliarsi nudo an- cos noi che lui. Dopo alcuni momenti di panico, prese un’eroica decisione, e si spogliò completamente, scendendo poi al piano terreno in tutto il suo splendore adamitico, per trovare che tutti i nudisti si erano vestiti in corretti ibìti da sera per fare onore all’ospite. Una speeiaiista Una coppia di americar ni, durante la traversata del'TAtlantico per tornare negli Stati Uniti, prese interesse per una ragazza finlandese, che viaggiava in terza classe, la quale disse loro che si recava negli Stati Uniti per cercare lavoro. Essi la trovarono così simpatica, che decisero di procurarle un impiego nella loro casa. — Sapete cucinare? — le chiesero. — No, — rispose lei, — cucinava sempre la mamma. — Allora potete fare le pulizie? — No, ci pensava la mia sorella maggiore. — Allora potrete badare ai bambini, — insistettero quelli. E la ragazza rispose : — Nemmeno, quello lo faceva la mia sorellina. — Certamente saprete cucire? — Cucire, cuciva la zia, — rispose ancora la ragazza. — Ma allora, cosa sapete fare? — esclamarono i due, esasperati. Con un sorriso pieno di gioia, la giovane finlandese rispose: — Io? Io posso mungere le cerve! la giovane stella del cinema jugoslavo che trionfa in questi giorni nel film jugo-tedesco «La casa sulla scogliera» e tu, Ljubica, attenta di confermare. 'Nadja Podnregiln è una attrice simpatica. Una caratteristica ragazza serba, aperta, sincera, ama conversare semipèiccmcnte e oi riesce con naturale eleganza. Gli occhi castani profondi esprimono passione di vita, di; genite. Per il resto sogna del futuro, dei personaggi che interpreterà sullo schermo. Abbiamo rivisto Nadja al Majestic, conosciuto altre sue arniche, tra le quali la Jelena Jovanovič. Un giorno parlavamo del loro lavoro, delle loro fotografie apparse su «Life», «iParis Match», «Epoca» ed altre riviste, poi sui baci einematogirafici. Qualcuno ha indicato Jelena: — Essa vuole interpretare solo films dove ci sia la scena col bacio. — — In gamba — commentiamo. — Invece la nostra Milena Vrsaj-ikov, al contrario, rifiuta di girare scene col bacio. —. Nadja ci aveva scelto una sua foto. — Vii do questa ; è inedita — dice. — E’ riuscita bene ... bellissima ! -- In costume da bagno sono meglio — spiega. '(Sorridiamo) — Si, si, sul serio ... P.P. Realtà romanzesca (Continua dalla V pagina) a me tanto cara e note. «Pagato il conto, lieto mi ero subito messo ' sulla via del ritorno senza nemmeno soffermarmi in qualche osteria, per arrivare a casa mia prima delTimbrunire. Tenevo stretto, come un bimbo l’apparecchio, ma proprio qui un maledetto sassolino mi fece inciampare ; caddi e...» E qui il vecchio contadino si mise a singhiozzare. Gli dissi qualche parola di conforto. Però lui non ci fece caso. Ormai qualche cosa era morta in lui. Mi guardò con i suoi occhi pieni dii lacrime ed accennò con un gesto sconsolato ai relitti che egli aveva tanto amato nella sua solitudine, lassù sul monte dove si trovava il suo villaggio. Rimontai in vettura. Il pensiero del vecchio però mi attanagliava Tanimo, perchè tutta la cosa mi pareva assire da, irreale, per non dire pazzesca. Ritornato a Capodistria, feci appena in tempo di passare nel negozio radio cui aveva accennato il vecchio. Dii apparecchi radio me ne intendo. Chiesi al commesso che stava abbassando le saracinesche se avesse la valvola XY nr___Mi rispose che me avevano. — —Allora datemene una — gli tuonai addosso — sono di Cittanova e devo ripartire subito — — Mi dispiace. Se volete avere la valvola dovete portare qui l’ap-parecch’o. Così vogliono i regolamenti. — Mi ìncominicfiò a girare il capo ed una volta tanto, pur dovendo per la mia professione compulsare quotidianamente leggi e regolamenti mi presi una nausea tale che fui costretto precipitosamente ad abbandonare il ben attrezzato negozio. EDIGI Dalle "Mille e una notte,, la lampada* aladmo-24 firn futi szwm JEROME K. JEROME SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA al n.° 3°2 MARTEDÌ’, 2 FEBBRAIO 1954 >;¥;‘sv W -YÀ m & i ■xxx ;>x xx $£ & Sft? dell'alpinismo sloveno in una intervista esclusiva per (La nostra Lottai fra le strette gole, di cascate spumeggianti che precipitano dalle alte rocce scorticate dalle acque ’prorompenti. L’anno scorso igli .alpinisti sloveni hanno celebrato il sessantesimo an-tniversario della fondazione della «Matica». Abbiamo voluto sottolineare questo avvenimento — ci dice il compagno Ivo Marsel —■ organizzando una scalata di massa alla cima del Tricorno (la più alta vetta della Jugoslavia). Alla scalata hanno par- tecipato tutti gli alpinisti veterani con oltre 50 anni di età. lo ohe ho 65 anni, fui il capo ed i'1 decano della spedizione. ’L’impresa ebbe come motto: «I monti rendono l’uomo più foTte ed agile». L’interlocUitore coglie un nostro sorriso, ed aggiunge: — Non abbiamo dimenticato i giovani. Per essi è stata organizzata e portata a compimento un’impresa che resta scritta a caratteri d oro nell’albo del nostro alpinismo. Si sono portati dn Austria dando la scalata alla còma del Sahusselkar-spilze sulle Karawandel presso In-sbruch ed alla cima del Flajschpank e del Totenkirhel che sono le più dure vette da scalare in Europa. Si tratta di strapiombi di oltre 400 metri a pareti 'lisce con una pendenza di appena sei gradi. — Conta vittime, l’alpinismo slovene? le vittime sono numerose. Io li chiamerei eroi. Nel 1952 abbiamo perduto in una sola impresa cinque alpinisti fra questi tre fratelli caduti alla scalata dello Spicco ’presso Martuiljak. Sono eroi, foiose poco noti, ma non meno ammirevoli perchè il loro sacrificio scaturisce dalla lotta nobilissima, disinterassata, accanita ed entusiasmante per la conquista delle altezze, per l’affermazione dell’abilità umana nel dominio delle vette, per violare i segreti pericolosi degli strapiombi, delle grotte dei ghiacciai, per la raccolta, se volete, di un mazzetto soltanto delle irraggiungibili bianche stelle alpine. Continua al prossimo numero. lijnpionico non ha corrisposto all’aspettativa, Nella gara dei 500 m. si classificò quindicesimo, mentre in quella 5000 m. arrivò quinto. I risultati della I. giornata di gare furono: 500 m. : 1. GriSin (URSS) 44.1 2. Sergejev (URSS) 44.3 3. Takabayaissi (Giappone) 45.1 5000 m. 1. Gončareko (URSS) 8:21.9 2. Cllkov (URSS) 8.22.9 3. Erisson (Svezia) 8:24.7 Nella seconda giornata vennero sostenute le corse sui 1.500 e 10.000 m. Pure in queste due prove vinsero in maniera sicura i pattinatori russi. I risultati furono i seguenti: 1.500 m.: 1. Cilkov (URSS) 2:22.3 2. Aas (Norvegia) 2:24.1 3. GriSin (URSS) stesso tempo. 10.000 m.: 1. Gončareko (URSS) 17:38.7 2. Andersen (Norvegia) 17:41.0 3. Cilkov (URSS) 18:14.3. Classifica finale, dopo le quattro gare: 1. Boris Cilkov (URSS) (campione del mondo), 2. Gončareko URSS, 3. GriSin URSS, 4. Erisson, Svezia. Dopo le gare il vicepresidente dell’Unione Intemazionale, lo svedese Laftman comunicò che il campionato del prossimo anno sarà tenuto a Mosca. RITORNA ALL’OSPEDALE JIMMY CARRUTHERS SYDNEY, 29 — Sono stati sospesi tutti gli (incontri che il campione mondiale dei gallo, Jimmy Gar-ruthers, aveva in programma in Estremo Oriente, compmejso quello che si sarebbe dovuto disputare a Bangkok il 2 maggio, e mel quale l’austri aliano avrebbe messo in palio il titolo contro Songkitrait. La notizia è stata data dai procuratore di Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso Io stabil, tipograf. «JADRAN» Capodlstria Pubblio adone antorinata CAMPIONATO ITALIANO DI PALLACANESTRO Contro il Borletti di turno il Gira La "Virtus,. ha cessato dalle sue funzioni di-diretto riva'e del milanesi do il campionato più incerto ed interessante ohe mai. E’ cambiato il nome della sfidante, però il quintetto che si erge contro i milanesi è sempre bolognese. AU’iin'lzio del campionato pareva che il ruolo principale dovesse venir sostenuto dalla «Virtus», ma, con il passare delle giornate, tutto è cambiato ed è subentrato il «Gira» che sta vailildamöte contendendo il passo al milanesi nella latita per. il titolo. Un fatto comunque è certo, tanto il «Borletti» quanto il «Gira» si sono dimostra/tf, due compiessi) di gran lunga superiori alle altre concorrenti1. Due compiessi che hanno1 un Comune senso pratico e che mirano direttamente al sodo, pur conoscendo i postulati del gioco classico. Due squadre che sanno giocare per la platea, ma che, nel contempo, sanno giungere in canestro con manovre abili e senza fronzoli., Sia l’una 'ohe l’altra preferiscono il contropiede e la velocità. Delle altre contendenti meritano essere menzionate la «Virtus» e la «Ginnastica Triestina». La «Virtus» è la squadra che quest’anno ha maggiormente deluso, poiché da lei si attendeva all’inizio del campionato una maggior opposizione ai campioni milanesi. La «Ginnastica, invece è la rivelazione del torneo, perchè, malgrado la partenza del-, l’italaamericano Mascioni, sta sostenendo un ruolo che pochi all’inizio avevano previsto. Delle altre contendenti, appaiono maggiormente tranquille la Varese, la Roma ed il Junghans. Le rimanenti, dopo aver deluso t propri sostenitori, devono ora strenuamente lottare per non scivolare nella càtegoria inferiore. Jimmy, Bill Connell. Questi ha aggiunto che Carru’thtirs toma questa settimana all’ospedale per um ulteriore periodi di cura, essendo ancora effetto da tenia. Saranno necessari due mesi per sfrattare il parassita e mettere Garruthers in grado di .riprendere gli allenamenti. 5 ANDRE’ GAUTHIER, maestro • d’armi e presidiente della Associazione dei professionisti della scherma francese, è stato insignito della Legion d’Omoie. Il maestro Gauchier è oggi indubbiamente il più rappresentativo esponente dei maestri d’arme transalpini. SCONTRO Ira Lokomotive Zagabria - Fiume 10 -5 La Lokomotiva tli Z^igabr.a, clic partecipa alla prima lega del campionato di calcilo, è stala ospite a Fiume dove iha deputato due lineo litri. Il pr’mo com 'la Torpedo e i' sec,ondo coin1 la Locomotiva. La squadra zagabrese bi riportato due brillanti vittorie, imponendosi sulla Tor« pedo per 2 a 1 e sulla Locomotiva per 10 a 5. NeLLincontro con i ferrovieri di Fiume, la Loikomotiva ha dimostrato di essere una squadra molto efficente, specialmente all’at* tacco, dove hanno prime agliaio Pa-pec, Firm e Gereš, i quali 'hanno impostato magni/fiehe tr! angolazioni, passeggi e palleggi da autentici virtuosi. La difesa, invece, si è dimostrata alquanto incerta, tuttavia , i zagabresi hanno coito un facile successo sui fiumani presentatisi in campo privi del necessario 'allenamento, essendo questo il 'loro primo incontro dopo la pausa invernale Ad assistere alia partita erano circa 200 spettatori, dato 'anche il freddo che in questi giorni ha imperversato a Fiume. Sono state realizzate ben 15 reti, delle quali quattro su calci dii rigore. Il primo tempo 'aveva visto «in vantaggio la Lokomotiva di Zagabria per 5 a 1. L’incontro è stato bellissimo sino ai trequarti della partita ed ha visto, nel finale, i giocatori della Lokomotiva perdersi in una '.inutile farsa nella quale, consci della propria superioritàj hanno deriso i fiumani, tramutando in tal modo rincontro in una barzelletta. Le reti sono state segnate nel seguente ordine: al 4’ e al 20* da Firm per Zagabria; al 22’ da Kanić peT Fiume; al 34’ da Papec per Zagabria; al 40’ da Geros per Zagabria; al 41’ da Firm per Zagàbria; al 47' da Koilakoviié su rigore per Fiume; al 48' da Ljubačev per Fiume; al 50’ da Firm per Zagabria ; al 55' da Mitrovič ('autorete) per Zagabria; atl 57’ da Papec per Zagabria; al 63’ da Odžak per Zagabria ; al 72’ da Ljubačev per Fiume; ai 78’ da Sin osić per Fiume; all’85’ da Sitinole su rigore per Zagabria. (iiiiiiiiiiiiiiPiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitutiimiiiiiittiiiiiiiiiiitHmHHiHi i i RIVER PLATE -PARTIZAN 1 -1 1 I calciatori del Partizan han- = 1 no sostenuto domenica scorsa a i I Buenos Aires l’ultimo incontro g = della loro tournée sud america- g I na, pareggiando con il capoli-§ § sta del campionato argentino, | I River Piate. s Nella prima fase dell’incontro | II caictawm Belgradesi nanno s I redominato largamente in cam- g 1 pò, minacciando più volte la | I porta degli argentini. La loro § 1 superiorità si è concretizzata al 1 I 20’ con una rete di Herceg. Gli = I ospitanti hanno sferrato un’e- § I neirg/jca controffensiva* unpe- 1 i gnando seriamente il portiere {§ I Stojanovič e pareggiando le sor- § I ti dell’incontro al 40’ per merito | I di Gomez. I Nel secondo tempo il Partizan, j 1 pur fruendo di una discreta su- | g periorità tecnica e agonistica, g I non riusciva a mutare il punteg- | = gio. Gli spettatari argenti sono | = rimasti molto isoaaisrattt del g I gioco e i tecnici hanno espresso | I l’opinione che la linea attac- i I cante dei Partizan sia da rite- g g nersi una delle migliori viste fi- g I nora sui campi di gioco sudarne- | i ricani. Il Partizan ha giocato s g nella seguente formazione : Sto- | I .janovicl’lieim, Lazarevič;, caj- 1 g kovski, Jovanovič, Pajevié, Mi-1 I hajlovič Milutinovič Zebec, Bo- i I bek, Herceg. i ffiiiiiimiiimmiimmmmiimiiiiiimmmiiiiiiummmtmmmmim SCINTILLE SPORTIVE Il campione olimpionico di tuffi dalla torre, edizione 1908, lo svedese IL Iohansson, non ha ancora abbandonato il suo spori preferito e V allena regolarmente, per la celebrazione del suo 80-mo compleanno, che si compie in questi giorni. Alcune settimane fa stupì i visitatori dello Sport-palaiset di Stoccolma arrampicandosi. sulla torre alta 10 metri, dalla quale, con un magnifico volo di rondine, si tuffò in acqua. Quanti ottantenni possono vantarsi di un analogo successo? Benedetta la Svezia, terra di simili sportivi! * * * / pattinatori olandesi sui ghiaccio sono senza dubbio degli sportivi esemplari. Un esempio di onestà lo iva dimostrato recentemente a Vienna il pattinatore Gerard Maarse in occasione dell’incontro Austria—Olanda. Maarse, nella corsa dei 1500 m. doveva incontrarsi con V austriaco Arthur Mannshurili. Ciascuno dei due era conciente che dalla sua vittoria o sconfitta dipendeva Vesito finale di tutto rincontro. Per Maarse la misura era un pò troppo lunga per cui le probabilità di vittoria erano equiparate. Ma dopo 500 metri di corsa Mannsbarth scivolò e cadde. U olandese, però, non continuò la corsa verso il sicurissimo traguardo, ma sii fermò offrendo allaustriaco ancora un occasione. Vìnse con un distacco di solo pochi centi-metri ... Questo sì chiama fair playé * * * La Federazione Francese di Canottaggio registrò in questi giorni una delle più burrascose sedute della sua storia. Si discuteva se accettare o meno Vinvito di partecipare alla regala mediterranea a Barcellona. Caddero parole aspre. Gli impiegati presi son già troppi, affermavano gli • lini, sarebbe una gara magnifica, rispondevano glU altri. La seduta era sempre più accesa, cominciarono a volare offese, minacce, eoe. eòe. Infineil segretario rilesse ancora una volta con maggiore attenzione Vinvito. Era per il 1955! Fu la fine della seduta. * * * L'universalità è il b’it-motiv dei nostri tempi. L’undici calcistico svedese «Diurgarden» soggiornò recentemente nel Giappone. E’ noto \che la terra del Sol Levante è povera di squadre calcistiche per cui gli svedesi, rimasti «disoccupati», si volsero ai giapponesi : — Che cosa sapete fare ancora ? Fra l’altro si parlò anche dell’hockey sul ghiaccio. — Bene, dissero gli scesi e prendendo in prestito tutto il necessario giocarono con la rappresentativa del Giappone — battendola per 9:5! In una situazione analoga una nostra squadra a-crebbe potuto incontrarsi al massimo al biliardo o al ramino. *** L’Unione Sovietica per- dette la finale olimpionica di pallacanestro a Helsinki nelVinconlro con gli Stati Uniti. Quanto al gioco, i russi erano all’altezza dell’avversario ma non per lunghezza dei suoi atleti; gli americani erano alti da m. 1,95 a m. 2,10. Si cercano i giganti! E Vasilije Akta jev è il primo pallacestista sovietico che ha il posto assicurato per Melbourne. Ha venti anni d’età ed e alto m. 228! Poveri Bob Kurland e Jack Lovelette! Contro il pallacanestro «stratosferico» nemmeno loro possono fare molto!