Abbuoiumento annuo fiorini 4 semestre f.r 2. Pagamenti antecipati. Per un solo numero soldi 20. Rivolgersi per gli annunzi alVAmminis. Redazione ed Amministrazione Via EUGENIA casa N.ro 334 pianterreno. 11 periodico esce ai 10 e 25 d’ogni mese. Lettere e denaro devono dirigersi franchi all’Amministrazione SI stampano gratuitamente articoli d’interesse generale. Avvisi in IV. pagina a prezzi da convenirsi e da pagarsi antecipatamente. Non si restituiscono i manoscritti. Excelsior____ DIETA PROVINCIALE Faremo 9 giugno 1884 Seduta I. Inaugurata la sessione con analogo discorso dell’ illustrissimo Sig. Capitano Provinciale. Faremo 10 giugno 1884 Seduta II. Vengono eletti a segretari gli onorevoli : Bubba Dr. Giuseppe, Doblanovich Dr. Gius, ed a revisori gli onorevoli: Bembo cav. Tomaso, Dr. Nicolò Del Bello, Ivancich Gaspero, Giacomo Bar. Lazzarini, Nicolò Rizzi, Zamlich don Vincenzo. Vengono costituite cosi le seguenti Commissioni: nell' agraria gli onorevoli: Bembo cav. Tomaso, Canciani Dr. Giovanni, Laginja Matteo, Lazzarini Bar. Giacomo, Sbisà F. nella finanziaria gli onorevoli : Campielli Dott. Matteo, Ivancich Gaspero, Rizzi Nicolò, Sbisà Francesco, Strudthoff cav. E-doardo, Venier Dr. Silvestro, Zamlich Don Vinc. nella politico - legale gli onorevoli: Bolmarcich Dr. Giorgio, Costantini Dr. Francesco, Doblanovich Dr. Giuseppe, Fragiacomo Dr. Domenico, Franceschi de G. Battista, Mrach Dr. Adamo, Vergottini Dr. Giuseppe. nella scolastica gli onorevoli: Bubba Dr. Giuseppe, Costantini Dr. Francesco, Gambini Dr. Pier’ Antonio, Scampicchio Dr. Ant., Spincich Don Luigi. Faremo, 14 giugno 1884 Seduta III. Riferisce per la Giunta prov. 1’ Assessore Dr. de Petris, colla proposta di approvare le elezioni: а) del sig. Augusto Jenko nel collegio forese di Volosca con Castelnovo; б) dei signori Don Luigi Spincich ed Antonio Crisanaz nel collegio forese di Capodistria, Pi-rano e Pinguente. Aperta la discussione e non venendo sollevate eccezioni il Presidente, a termini del §. 3. del Regolamento interno dichiara approvate le elezioni. Riferisce pel Comitato di finanza 1’ on. Dr. Venier colle proposte; a) di approvare il conto consuntivo del fondo delle Confraterne localizzate dell’ Istria ex veneta per l’anno 1883, con un introito di f. 38,734:26V2 ed un esito di f. 36,912:247ž, ed un civanzo di cassa alla fine dell’ anno di fior. 1822:02, ed una restanza attiva di fior. 684,041:84 ed 3 Dna settimana in Eira per l’Istria Da Piemonte a Portole ci vogliono due buone ore di cammino, e cammino faticoso, dovendo scendere per una stradicciuola erta e sassosa. Portole è una bella cittadetta posta coni' è a cavaliere d’ un colle ; e come comune censuario conta 3000 abitanti. Colà avemmo il piacere di fare la conoscenza dell’ esimio dottor Gironcoli, il quale con isquisita cortesia c’ invitò, quantunque l’ora fosse già tarda, in casa sua, procurandoci in pari tempo una stanza ove poter pernottare. Al mattino seguente fummo in piedi assai per tempo. Ma prima di parlare delle cose importanti viste in questo simpatico paesello, accenneremo ad un uomo distinto, che col suo valore illustrò la patria nel secolo XVI. Questi fu Paolo Pereico figlio di Andrea, eh’ ebbe i natali a Portole, e che condusse in aiuto a Venezia i 400 Alemanni, i quali assieme al loro Capitano tanto si distinsero nella celebre battaglia navale di Lepanto, vicino alle Curzolari, battaglia avvenuta ai primi d’ottobre dell’ anno 1571 contro Alì comandante della flotta turca. (Stancovich — Biografia degli uomini illustri). una passiva di fior. 673,614:49V2, e quindi con^ uno stato depurato del fondo di f. 10,4 2 7:3 472-La proposta è accolta senza discussione ; e contemporaneamente viene preso atto del voto esternato dal Comitato, perché % diunta prov. voglia curare rigorosamente la produzione annuale dei conti da parte delle Amministrazioni fraternali, la costituzione delle amministrazioni giusta il regolamento dell’ anno 1870, e l’impiego delle rendite agli scopi contemplati dalla legge. b) di approvare il resoconto del fondo „Depositi e denari altrui" per l’anno 1883: coll’introito complessivo di. . . f. 297,769:46 coll’ esito di....................... 60,418:08 e con un civanzo di...............f. 237,351:38 da riportarsi nel conto dell’ anno 1884. La proposta è accettata senza discussione. c) di approvare il conto consuntivo per 1’ anno 1883 del fondo pensioni degli Impiegati provinciali coll’introito di fior. 3345:1672 e col-1’ esito di fior. 2779:37, ed il conto preventivo dello stesso fondo per l’anno 1885, coll’esito di fior. 2883 e pari introito. La proposta è accolta senza discussione. d) di approvare il consuntivo del fondo di eso- nero del suolo dell’Istria per l’anno 1883 coll’introito di..................f. 119,812:98 e coll’ esito di................... 105,096:1872 e quindi con un civanzo di cassa di f. 14,716:79V2 da riportarsi nel conto futuro ; di approvare il conto di previsione del fondo di esonero per l’anno 1885 con un importo di f. 111,878, tanto nell’ esigenza quanto nel co-primento ; di approvare 1’ attivazione per 1’ anno 1885 di un’ addizionale del 12% su tutte le imposte dirette, compresevi le addizionali straordinarie dello Stato, che vengono pagate nella provincia, per far fronte alla deficienza del fondo. e) di passare all’ ordine del giorno sull’ istanza del cursore pensionato Francesco Devoratto per sussidio straordinario. Le proposte del Comitato sono approvate a grande maggioranza. Faremo 18 giugno 1884 Seduta IV. Vengono presi i seguenti deliberati : a) „non doversi accettare nell’interesse della provincia l’eredità del Dr. Pietro de Filippini devoluta in via di sostituzione in forza e cogli obblighi del testamento 1 aprile 1880; restando incaricata l’inclita Giunta prov. di dare comunicazione di questo deliberato all’ i. r. Giudizio distrettuale di Buje per ogni conseguente effetto di legge." b) „doversi licenziare la petizione de pres. 18 Colla scorta del signor Gironcoli visitammo la chiesa che dev’essere sicuramente una delle più doviziose dell’Istria, e per ricchi candelabri d’argento massiccio, come anche per le preziose vesti sacerdotali. Usciti da quella vedemmo sopra la facciata della Casa Comunale un bel leone di Venezia posto nell’ anno 1529 sotto il dogato di Andrea Gritti (1523-1538). E giacché toccammo di questo Doge e della sua epoca, vogliamo far menzione della pace di Trento, conchiusa nell’ anno 1535 coll’imperatore Carlo V, in forza della quale i Veneziani estesero il loro dominio sopra il vicino castello di Piemonte, Berceuigla, Castagna e Visinada. (Note isto-riche del De Franceschi). Iscrizioni romane ve ne sono due ; una sopra il muro d’una casa privata del seguente tenore: ,Calpurni L. I. Infant R.u, l’altra sotto il loggione che suona così: „G. SostilU T. fil. Fior.*. A nord-est di Portole, dove secondo la tradizione popolare doveva esistere un convento di monache, trovasi ancora oggigiorno una chiesetta situata sopra un colle coperto di terriccio nero, e dedicata a S. Elena. Su questo terriccio raccogliemmo alcuni cocci d’ anfore romane di forma elegante ; in mezzo al terriccio evvi un pozzo, che per la strana sua forma, e da alcuni resti di selciato unito da una sostanza particolare come di cemento, potrebbesi arguire essere quello gli avanzi di una cister- agosto 1881 N. 3558 dei comunisti di Lanischie, Podgachie, Praporchie, Racievaz, Raspo, (lleno-sciack e Bergodaz, per la costituzione di un comune autonomo colla sede a Lanischie." c) „Impregiudicata la deliberazione sulla eventuale convenienza di dividere 1’ attuale Comune locale di Castua in due o tre od anche più Comuni locali indipendenti, viene incaricata l’Inclita Giunta provinciale di presentare alla Dieta nella ventura sessione, dopo assunte le più necessarie informazioni, proposte concrete sul modo migliore di di dare esaurimento alle domande dei diversi Comuni censuarì del suddetto Comune locale, concernenti la loro separazione dal nesso del medesimo." Successivamente restano evase parte favorevolmente, parte sfavorevolmente alcufie istanze di graziali, pensioni e sussidi demandate alla Commissione scolastica e viene approvato il bilancio prò 1883 dell’ Istituto di credito fondiario istriano. In chiusa si adottano le seguenti mozioni della Commissione di finanza: a) „ Senza pregiudizio di eventuali deliberati „nell’ argomento che avesse a prendere la Dieta „nella sessione dell’ anno venturo, viene ceduta la „relativa petizione alla Giunta con incarico di „assumerelapertrattazione relativa alla costruzione „della strada Klana-Paka, coi singoli interessati, „e di presentare nella sessione dell’anno venturo „concrete proposte mediante le quali risulti assicurata la necessaria concorrenza nel coprimento „della spesa relativa." b) „Resta ceduta alla Giunta provinciale per le „ulteriori pertrattazioni di sua incombenza, la do-„manda di costruzione d’ una strada fra Volosca „ed Abbazia." In principio della seduta 1’ on. Spincich parlò in croato. Gli rispose così per conto ed a nome della maggioranza 1’ on. Dr. Amoroso : A.sses. Dr. Amoroso. — Domando la parola...... Domando la parola non per discorrere nell’ar-gomento, ma per dare una dichiarazione in nome mio ed in quello della maggioranza della Camera. Nella sessione dietale dell’ anno passato, loro signori di parte slava hanno menato alto lamento pel fatto, che noi deputati di parte italiana abbiamo disertato in massa da quest’aula, allorquando Fon. deputato Laginja, discostandosi con nostra sorpresa, dall’ uso sino allora costantemente seguito per ventitré anni dai suoi predecessori, di valersi soltanto della lingua italiana nella pertrattazione degli affari, imprese pél primo a parlare in quest’ aula nella sua madrelingua — la slava — a noi intieramente sconosciuta. na romana. Un contadino die a caso passava per di là, vedendoci frugare il terreno coi nostri bastoni, ci scavò una buca, e mano mano che affondava, il terreno diveniva sempre più nero, sicché ad una profondità di circa un metro e mezzo potemmo raccogliere alcune ossa semi-carbonizzate, una quantità considerevole di pezzi di carbone, e molti frammenti d’urne cinerarie di forma assai rozza, aventi grandissima analogia con quelle rinvenute alla stazione preistorica di Verino. Dietro la chiesetta sunnominata giace una grande quantità di mosaico, di cui ne prendemmo alcuni pezzi; il dottor Gironcoli poi ci regalò una moneta romana di rame trovata in quella località, appartenente all’ imperatore Domiziano (81-96). Da ciò devesi arguire quel luogo essere stato dapprima una stazione celtieo-preistorica, e poscia una villa romana. Rivolga perciò su questa località la sua attenzione la spett. Società archeologica, e siamo certi che colà si faranno molte altre importantissime scoperte. Dal lato paleontologico furono inoltre trovate le seguenti cose : Due denti molari ed un femore di vertebrati, addossati al muro della suddetta chiesetta. I denti hanno forma prismatica e sono scanellati alle quattro parti laterali ; il loro diametro è di 25 mm , e in lunghezza misurano 8 cent., non contando le radici che mancano del Che il nostro torto non fosse però allora così grande come lo si è voluto poscia rappresentare, 10 ha esplicitamente riconosciuto Fon. Laginja nella precedente seduta, in cui ha dichiarato di riservarsi bensì il diritto di parlare in quest’ aula nella sua madrelingua, ma di non volerlo esercitare, sapendo benissimo che altrimenti le sue parole non sarebbero comprese dalla grande maggioranza dei deputati. E di questa dichiarazione, constatante il fatto che qui entro non si renda possibile di pertrattare gli affari che servendosi soltanto della lingua italiana, noi della maggioranza della Camera ci sentiamo particolarmente obbligati verso 1’ on. Laginja. L’ on. deputato Spincich nel suo lungo discorso slavo che abbiamo udito, sembra essere peraltro di affatto diverso parere del suo collega ; laonde c’incombe anche alla nostra volta, a scanso di malintesi, il dovere di spiegare il perchè abbiamo pazientemente ascoltato sino alla fine il suo discorso, rimanendo fermi ai nostri posti, anziché ripetere 1’ esodo dell’ anno decorso. E questa spiegazione è semplicissima: egli è perchè, nonostante la nostra presenza, noi teniamo egualmente fermo, adesso come allora, al principio, che la lingua di pertrattazione degli affari nella Dieta prov. non possa essere, come lo ha detto anche 1’ on. Laginja, che l’italiana, quella lingua, cioè, che è l’unica, mediante la quale possiamo non solo vicendevolmente intenderci, ma cui appartiene pure incontestabilmente, e non da oggi o da jeri soltanto — e prego loro signori di non offendersi di queste mie parole — la primazia di fatto sopra quanti sono gli altri idiomi parlati in questa provincia. Fermi a questo principio, e nell’ intendimento di non lasciarci turbare dal rinnovarsi di questi incidenti nell’ adempimento dei nostri doveri, noi dichiariamo pertanto di lasciare bensì libero a loro Signori di discorrere anche in altra lingua che non sia l’italiana, se credono che questo sia propriamente 11 loro diritto, avvertiamo soltanto che in tal caso noi non ci troveremo in grado di prendere atto dei loro discorsi, o di discutere sulle eventuali loro proposte. Chiarita di questa guisa la nostra posizione rimpetto all’ uso delle lingue in quest’ aula, non mi resta altro d’ aggiungere in questo argomento. {Bene, bravo, battimani in galleria). Faremo 20 giugno 1884 Seduta V. Vengono presi i seguenti deliberati : 1. Voglia provvedere l’Imp. Governo che venga proceduto restrittivamente e previa rigorosa disamina in ogni singolo caso tanto nella concessione che nella riconferma dei permessi di caccia, affinchè la limitazione dell’ esercizio e le leggi sulla tutela dei campi e della produzione agraria non rimangano lettera morta. 2. Si approva il Conto di previsione del fondo scolastico provinciale prò 1885 con fior. 148.166 nell’ esito, con un introito proprio di fior. 33.930 e fior. 114.236 da contribuirsi dal fondo provinciale. 3. Doversi presso tutte le scuole pubbliche popolari, nei circondari di popolazione mista, italiana e slava, adottarsi come regola indeclinabile, la divisione della scuola in due sezioni, italiana l’una e slava l’altra, con piena libertà ai rispettivi genitori di ascrivere i loro figli all’ima o all’ altra. 4. Resta incaricata l’Inclita Giunta prov. di portar a conoscenza dell’ Imp. Governo questa ri- tutto. La parte superiore che serve alla masticazione presenta delle circonvoluzioni di forma variata. Il femore è imperfetto, perchè mancante della parte superiore, la parte inferiore invece si conserva in buonissimo stato. I due condili, esterno ed interno, sono molto pronunziati, locchè ci fa credere aver servito a inserzioni di poderosi muscoli. Il cavo dell’ osso poi misura 4 cent, di diametro ; e la distanza dal condilo interno alla patella arriva a 14 cent. La formazione di questi denti prismatici ci offre indizio sicuro per affermare che codesto animale debba essere stato un Solipeda, appartenente alla famiglia degli Equida (Equus fossilis). Il dottor Gironcoli ci fece grata compagnia fino ad una Villa situata alle falde del monte, dove ringraziatolo per la fraterna accoglienza fattaci ed il largo appoggio prestatoci, salutatolo cordialmente proseguimmo verso Montona. L' ascesa del monte non è tanto gradevole, ma una volta arrivati al vertice, contemplando dall’ alto il bel panorama che sta sott’ occhio, la stanchezza dispare come per incanto. Di là ammirammo le ubertose colline, i prati fioriti e verdeggianti, il bosco di Montona che cupo ed immane costeggia la base del monte — ed il Quieto che rassomigliando ad una gigantesca striscia ar- soluzione, ed in quanto occorresse per la esecuzione della medesima di aggiungere in qualche scuola popolare una seconda forza insegnante, di aprire all’ autorità scolastica provinciale il necessario credito supplettorio sul bilancio provinciale pel copri-mento della relativa spesa. 5. Viene accolta in prima e seconda lettura la modificazione ai §§ 40, 45, 47 R. C. come proposta dal comitato. Faremo 23 giugno 1884. {nostro telegramma particolare) Laginja oppugnando preventivo fondo provinciale insulta la Giunta e la maggioranza ; gli risponde con elevate e dignitose parole l’onorevole deputato §bisà fra gli applausi della galleria. Laginja borbotta parole di scusa; lo carica a fondo brillante-mente 1’ Avv. Gambini. Felicissimo discorso relatore Comitato finanziario odir. Campiteli! corona schiacciante vittoria. -----------------------<*OQC3<>--------------------- Isola Maggio 1884 Il §. 71 del Regolamento scolastico e didattico emanato coll’ ordinanza ministeriale del 20 agosto 1870, entrato in vigore col principio dell’ anno scolastico 1870-71 determina i mezzi d’insegnamento, dei quali dev’ essere fornita ciascuna scuola. Prescindendo dalla tanto fin’ ora invano desiderata carta geografica scolastica dell’ Istria, noi teniamo per fermo, che pel corso di tredici anni, cioè dal 1871 in poi, tutte le scuole popolari regolari saranno state completamente provvedute dei prescritti mezzi in discorso. E se la è così, non fa più bisogno di mettere all’uopo a disposizione d’ogni distretto l’intiero contributo di fiorini cento all’ anno, bastandovi la metà, e forse anche la quarta parte dell’ importo pel successivo acquisto di qualche indispensabile mezzo d’insegnamento. Il civanzo, in uno ad altri risparmi che si faranno, serva piuttosto a migliorare la posizione economica dei maestri. Nel caso poi che qualche scuola fosse ancora priva d’uno o d’ altro mezzo, noi non ce ne affanneremmo punto, sapendo qualmente il buon successo delle scuole popolari dipenda soprattutto non solo dall’a-vervi maestri buoni, ma eziandio bene pagati. Noi siamo d’ avviso, che un maestro non lottante colla miseria, il quale conosca gli attuali piani d’insegnamento, ed in ispecie le pregevoli dilucidazioni poste in fine degli stessi, che desidera corrispondere alla sua nobile missione, troverà senza dubbio modo di rendere intuitiva la sua istruzione, anche difettando d’ appositi amminicoli. Nell’ insegnamento p. e. della lettura e scrittura contemporanea gli basteranno gesso, spugna e tavola nera ; nel primo stadio d’istruzione nell’ a-ritmetica, le dita delle mani, le lineette, bastoncini di uguale dimensione, fagiuoli, un semplice meccanismo da computi, che potrà costruirsi da se; saprà comporsi i soliti occorrenti per 1’ insegnamento nella geometria ; s’ingegnerà a trovare fra gli oggetti che lo circondano, quel tanto che occorre per eseguire semplici sì, ma importanti esperimenti di fisica ; accompagnerà l’istruzione nella geografia con acconci disegni e schizzi sulla tabel1 a; farà talvolta, nei dopo pranzi liberi, delle passeggiate coi suoi scolari, durante le quali porrà loro sott’ occhio, la pianura, il colle, il monte, la sorgente, il ruscello, il torrente, il fiume, il mare, F isola ecc ; per la storia naturale poche escursioni gentina si perde lontano lontano nell’ immenso azzurro. Passeggiando solitari vicino alle mura che hanno ancora oggi intatti gli spalti, le porte ed i torrioni, pare d’essere trasportati in pieno Medio Evo, e la mente corre tosto a rinvangare le vicende storiche di Montona che rapide le passano innanzi. E ricorda Montona abitata da rozza popolazione celtica, appartenente ai Secussi, poi la Montona che cambia usi e costumi, infiltrandosi a poco a poco fra quella incolta gente, la civiltà romana, sino a che Teodorico re degli Ostrogoti, verso il 490, dà l’ultimo crollo alla potenza di Roma occidentale. Ma poco tempo rimane Montona sotto quel dominio, poiché l’imperatore Giustiniano nel 539 la incorpora all’impero bizantino, e 250 anni più tardi a sè l’assoggetta Carlo Magno ; passa indi nel 929 ad Ugo di Provenza re d’ Italia, che la dona ai vescovi di Parenzo unitamente a Visinada, Castellier, Torre e Cervezza. Mal tollerando però i Montonesi il giogo dei vescovi, questi la cedono ai conti d’Istria; e nelle guerre tra i conti ed i patriarchi cadde in mano di questi ultimi ; ma essendo essa poco disposta a sopportare anche il regime dei patriarchi, si getta nell’ anno 1278 in braccio alla Repubblica Veneta, che sotto il doge Giacomo Contarmi (1275-1279) le dà per podestà Andrea Dandolo. E sotto la Repubblica Veneta rimane tranquillamente prosperando gli saranno sufficienti a procurarsi più efficaci mezzi d’istruzione tra i prodotti della natura. Non avrà la palestra ? avrà scarsità di strumenti ginnastici? Al bravo maestro tutto potrà servire a questo scopo, 1’ atrio, il cortile della scuola, una piazza, un prato tagliato di fresco, polle da getto, cerchi, canne, bacchette, spade di legno, una fune, della paglia e così via. Insomma quando gli educatori dei nostri figli non saranno oppressi, come oggi, da tanti tormentosi pensieri economici ; quando saranno liberi dalla tremenda necessità di assumersi, per campare la vita, altre eterogenee occupazioni, non verrà loro no, mai meno nè il buon umore, nè lo zelo, nè il genio creatore nel sacro tempio della scuola, anche se avesse a mancare di qualche mezzo d’insegnamento dalla legge stabilito. Alieto •-------------------i------------------------------- Un documento storico Lo riportiamo tal quale lasciando ai nostri affabili coloni i commenti, e lo stabilire chi sieno i veri ospiti, chi invece gli ospitati. Investitura del Capitaniti di Raspo a’ Morlachi. 1647. 12. Agosto. Noi Gerolamo Corraro per la Serenissima Republica di Venezia etc. Capitanio di Raspo. Essendosi a’ giorni andati, portato in questa Provincia Felippo Zuppanovich Morlaeho con quarantanove famiglie, Capo delle qualPe il medemo Felippo, rassegnandosi con essi sotto all’ ombra e devozione della Seren.ma Rop.“ etc. Dovendo noi in esecuzione delle comissioni, che sopra ciò tenemmo espresse dall’ Ecc.mo Senato in più mano di Ducali, et in conformità pur di quanto in tal proposito viene significato dall’ Eccel.m0 Signor General di Dalmatia Foscolo con la nota dei nomi d’ esse famiglie, che sarà qui sotto registrata, as-signate alle medesime col detto Capo Felippo, luoghi e terreni per opportuno ricovero, e comodo loro, e degli animali, che hanno seco condotti, e che in avenir potessero avere, gli concediamo con gl’heredi, e successori loro in perpetuo, come anche alle altre famiglie che capitassero della condotta d’ esso Capo Felippo, con le solite condizioni de’ nuovi habitauti, senza pregiudizio delle ragioni, che altre in qualche parte vi potessero avere i sottoscritti luoghi e Montagne, cioè di Tribu-glivizza, Dobendol, et Augliacli per servizio de’ loro a-nimaii ; assegnandoli in Castagnizza tutti li terreni da lavorar, in Sechina sino al confin di Sissau, la Contrada Gendrescona, il confin di Serdoghea, e la Batissa sino al confin di Galesano con li loro campi, e pascoli in conformità del stabilito dallo suddetto Eccellentissimo Generale. Con obligazion di sodisfare in termine di anni uno il debito che tengono col puhlico per li centodoi staja di miglio soministratogli dalla predetta Eccellenza: Dovendo ridur a perfetta coltura tutto Filabile nel termine statuito dalle leggi, e riserbar l’inhabile per pascolo a benefizio de loro animali, li quali campi tutti doverano esser perticati all’ ordinario e conservati, e fatti conservar tutti li Roveri buoni e da venir buoni per la Casa dell’Arsenale di Venezia, et in oltre piantata, tutta quella quantità d’olivari che il sito permettesse. Et la presente Investitura doverà esser publicata nella Città di Fola in termine di mese uno prossimo venturo. Pinguente 12 Agosto 1647 ( Gerolamo Corraro Capitanio di Raspo fino al 1797. Dal 1797-1805 per conquista diviene austriaca; dal 1805-10 ritorna a far parte del Regno Italico ; dal 1810-13di essa sene impossessano i Francesi; ma dopo la pace Campoformio (1815), e sino ai giorni nostri ridiviene austriaca. Tutte queste strane e sì varie vicende van serpeggiando pel cervello e fanno seriamente meditare su tanta diversità di costumanze, di leggi, di storie. A Montona fummo ospitati quel dì dalla cospicua famiglia Basiacco, ed il giorno seguente ci dirigemmo verso Pinguente, costeggiando sempre quell’ immenso bosco che si denomina di Montona e che per tanti secoli ha fornito 1’ arsenale di Venezia di un eccellente qualità di legname per costruzioni navali. Il governo Veneto teneva dapprincipio quel bosco sotto la giurisdizione del capitano di Raspo, ma in sul principio del secolo XVII instituì apposita magistratura pel suo governo e mantenimento. Procedendo innanzi, superba ci apparve finalmente la grotta di S. Stefano. Colà visitammo lo stabilimento dei bagni, in compagnia del signor Bertetich, padrone della grotta. Trovammo raddoppiato il numero delle vasche e delle stanze, costruita una bella sala da pranzo, e approntato il progetto d’inalzare ancora d’ un piano l’edifizio sottostante: se il signor Bertetich potrà un Assegnazion del Capitanio di llaspo alli Horlachi 1648. 2. Gennaro Noi Gerolamo Corraro per la S.ma Rep.a di Venezia Capitanio di Raspo. Mentre per distribuire con assegnamento particolare i Terreni in Polesana richiesti dalle famiglie Morlache del Capo Zuppano vidi ci siamo personalmente portati in quelle parti per poter con la visione dei siti e luoghi più fondatamente stabilire T affare ; abbiamo anco ad un tempo stesso dato largo campo ad ogni uno di poter rappresentar le ragioni delle loro pretensioni nei terreni suddetti, non solo cola presentazione de scritture, ma col mezo de loro avocati, e procuratori eziandio, onde il tutto da noi distintamente veduto, ben inteso, e maturamente considerato con l’autorità nostra ordinaria, che tenimo in questo proposito, et con impartita ultimamente dall’ Ecc.m0 Senato Confermiamo, e da nuovo concediamo alle sudd.e famiglie Meliache con loro successori e dipendenti in perpetuo tutti i terreni della Contrada di Castagnizza in Cidrina sino alli contini di Sissan, della Contrada Giadrescona, del Monte di San Daniel, Galesano, Lavarigo, et Montechio con li pascoli inoltre di Ravenizza, et siant per comodo et nutrimento de’ loro animali, salve e riserbate però sempre le ragioni alli infrascritti, et prima a Zuanne Giadresco detto Tulin, per un pezzo di terra nella Contrada sive Villa di Ma-derno, grande de Campi vintinove e mezo, tavole cento-novantasei, acquistato da detto Tulin, et concesso a Zuanne Mina da Ser Marin Malipiero fu Troveditor in Istria, come per investitura di 28 Marzo 1581. (Qui segue altri sei le cui ragioni sono salve e riserbate, che per brevità s’ omete.) A’ quali tutti sopradetti possessori non intendiamo con questa, o altra nostra investitura di 12 Agosto passato di pregiudicare in alcuna parte, quando però nella coltivazione dei terreni abbino osservate le leggi in questo proposito disponenti, mentre nel resto de loro investiture da noi vedute e lette, fanno chiari e legittimi apparire i loro possessi per più sicura manutenzione dei quali ne doreranno anco quanto prima seguire le Per-ticazioni, et estratte le porzioni spettanti a’ medesimi possessori, il rimanente tutto sia, e s’intende in conformità anco di quanto fu stabilito dall’ Ecc.“° S.r General di Dalmatia concesse alle vostre famiglie Mori adì e. a cadauna delle quali dorerà però nel tempo medesimo esser perticate fuori la sua contingente, porzione, e con investitura particolare fatto 1’ assegnamento del proprio Terreno, acciò fra loro restino in giusto chiodo levate l’occasioni di contesa, e possa ogni uno in sua specialità godere i frutti delle proprie fatiche, con obligazione espressa alle predette famiglie di osservar pontuamente tutte le cose concedute nelli seguenti capitoli : Vid. Per primo il capo Pelippo adempiuto 1’ intiero numero delle 10U. famiglie con 1’ effettiva condotta d’esse in Polesana nel termine di mesi doi prossimi. Tutte le sovvenzioni di denaro, grano, legnami, instrumenti rurali et altro che gli saranno state somministrate, così a Ve-netia, come dall’ Ecc.mo S.r General di Dalmatia, da Noi, o altro pubblico rappresentante o Ministro, siano e s’intendano le sudd. famiglie Meliache obligate all’ intiera soddisfazione nel termine di anni tre prossimi, in conformità delle note del loro debito, che distinte, e particolare saranno da noi tenute in essecuzione delle pu-bliclie Commissioni. Tutti li terreni concepiti abili a lavorarsi doveranno da medemi Morlachi esser ridotti a perfetta coltura nel termine di anni cinque in conformità di quanto viene dalle leggi prescritto. Reservando l’inabile per benefìzio, e pascolo de loro animali. giorno vantare una modesta fortuna, egli sè l’avrà meritata non solo pel suo ingegno, ma bensì pev 1’ affetto con cui imprende ad arricchire la patria nostra d’ uno stabilimento, che forse un giorno potrà attirare copia di forestieri ed aprire una nuova via all’ industria. Salimmo indi la grotta. ■ Chi non si trova commosso lassù ! su quella rupe ove più d’un migliaio d'anni addietro erge vasi superbo il castello romano, dominando dalle sue torri merlate quella valle d’incanto, che si presenta con le sue tinte smaglianti, con le sue sfumature delicate, alla vista di chi trafelato vi arriva ! Giù, giù in un abisso di colori, a perdita d’ occhio serpeggian le vie ; il bosco s’ estende silente sotto ai piedi, e l’occhio si riposa volentieri accarezzando le cime dei faggi, là, dove scompare per la sua lontananza ogni ombra, ogni colore, ove il cupo delle foglie ancor secche armonizza col verde più petulante dei nuovi getti d’ aprile, appena desti dal breve sonno d’inverno. Lassù chi non si sente poeta ? chi non à provato rimescolarsi dal fondo dell’ anima tutte le passioni più gentili e più pure — ne parlan le rupi, che portan con eterna fedeltà dei nomi gentili, dei nomi di donna. E chi non à provato il desiderio di confidare a quelle rupi il segreto del suo cuore — Elena — nome che più non si dimentica, sta inciso profondamente su quella rupe, contorniatovi di una fronda d’alloro. Per le montagne nominate nelle precedenti investiture delli 12 Agosto doveranno corrispondere al puhlico, quanto di presente vien contado a Venetia da questo Regimente, senza obligo d’altra contribuzione. Tutti li roveri, che nelli predetti Terreni fossero buoni, in istato di tenersi per la Casa dell’ Arsenal debbano esser da loro conservati, et fatti conservar giusto alla Puhlica volontà, degl’ altri legni possine valersi per loro bisogni, come più gl’ occorresse. Siano in oltre obligate a piantarne tutta quella maggior quantità d’ Olivari, che sarà loro possibile, avuto riguardo al sito, et alla qualità de terreni, riducendo a perfetta coltura quelli fossero stati piantati, incalmando e facendo domestici, et fruttiferi li salvatici........ il tutto in termine di due anni giusto alle leggi. Et la presente doverà esser publicata nella Città di Pola. Pinguente 2 Gennaro 1648. (Gerolamo Corraro Capitanio di Raspo. Cane. Rauspuach. Adì Domenica 12 Gennaro 1648 in Pola. Fu per S. Pasqualin Trivisan Cancellier Pretorio di questa Città all’ ora solita publicata la presente Investitura nella maggior frequenza del popolo, e presenti specialmente Missier Francesco Temperai e Missier Nicolò Magno di questa Città. Domenico Flio V. Cancellier di S. E. et in fede etc. -------------------------.£}.------------------------ UN PO’ DI FISICA (Cont. ; vedi numero 10). La maggior parte degli elettricisti hanno conservato 1’ abitudine, forse per facilitare il linguaggio, di denotare 1’ elettricità del polo positivo col nome di elettricità positiva, e 1’ elettricità del polo negativo col nome di elettricità negativa. Parimenti essi dicono volentieri fluido positivo e fluido negativo, partendo dalla vecchia idea che il fluido neutro si componga di fluido positivo e di fluido negativo. Quando si separano questi due fluidi, si manifestano le due elettricità. Queste denominazioni andate fuor di moda danno un’ idea erronea dei fatti, noi sopprimiamo assolutamente il termine di fluido, che non ha alcun significato nella scienza moderna. L’ elettricità è una forma di movimento come il calore, come la luce, e uient’ altro. I movimenti molecolari si effettuano ordinariamente in orbite diverse, quasi come le stelle che descrivono delle traiettorie più o meno differenti. Quando una corrente elettrica si produce per azione fìsica o chimica, modifica 1’ equilibrio della materia e mette dell’ ordine in questi movimenti confusi; essa orienta le orbite che prendono delle direzioni coordinate. Due sistemi 1’ uno all’ altro perpendicolari sono prevalenti ; un’ orbita gira in un piano, l’altra orbita in un piano perpendicolare. Queste orbite possono figurarsi come una ruota girante attorno di un asse orizzontale ed una ruota posta trasversalmente in fàccia, girante intorno ad un’ asta verticale. Nello stesso tempo in cui si produce questa orientazione sistematica, le molecole trascinate nelle orbite ad asse verticale s’allontanano dalle molecole trascinate nelle orbite ad asse orizzontale. Si può dimostrare la possibilità del fatto col far girare rapidamente nel seno d’un liquido dei sistemi intorno ad essi perpendicolari l’uno all’ altro. Da ciò risulta, che iu un mezzo, ove circola una corrente, da un lato si raccolgono le molecole appartenenti ad un sistema d’ orbite e dall’ altro, le molecole appartenenti al sistema d’orbite opposto. L’equilibrio statico è ottenuto. Ma questa orientazione caratteristica dei movimenti molecolari importa una conseguenza rimarchevole. Ciascuna orbita per effetto della rotazione genera nel centro una rarefazione e alla periferia una Quanti spasimi d’ amante, quanti affanni e forse quante lagrime avran fatto corona a quel nome ! ma dev’esser pur bella la maciulla che ispirava al suo amante l’idea di confidare il suo amore al regno dei falchi ! E lassù tutto si perdona, e tutte si dimenticano le noie e le cure della vita ; noi ci guardammo alcun tempo l’un l’altro e subito ci sentimmo stringere più stretto che mai il vincolo dell’amicizia. Da una parte una pagina di storia nostra, dall’ altra un inno di bellezza, una tavolozza viva, incantevole : ci sentimmo inebbriati di quel-1’ aria fresca, di quei profumi e di quelle memorie che rammentano, come anche noi abbiamo formato un lembo del superbo Impero, che à dominato per tanti secoli i destini del mondo. Lassù i nemici si porgono la mano, gli amici si stringono più affettuosi, e gli amanti senza volerlo incontrano le loro labbra in quell’ aria pregna d’ amore e di voluttà; quelle strette, quei baci sono il grido della natura, che ha ispirato tanti amanti e tanti amori, tanta poesia e tanti entusiasmi, è l’inno della giovinezza, il Dio dell’ ignoto. Muti discendemmo contemplando ancora quel vasto orizzonte, eli è la bellezza di quella natura aveva ridestato in noi un mondo d’ affetti,, cui nessuno era capace d’ esprimere, ma che ci riempivano il cuore. Discesi ritornammo alle nostre osservazioni. Avevamo di già arricchito il nostro vaseolo di parecchi bei esemplari compressione eguale. La loro orientazione essendo perpendicolare sopra ciascuna lamina, produce sopra l’una, rarefazione - a, sopra 1’ altra, compressione -f- a. Maxwell ha dato una teoria del fenomeno un po’ differente. Ciò avviene perchè in una pila àvvi corrente dalla zona a compressione alla zona a rarefazione nel circuito esterno; altrimenti non si comprenderebbe perchè la corrente non ritorna sopra sè stessa nell’ interno della pila. L’ ossidazione dello zinco determina il flusso che orienta le orbite e più questa ossidazione è attiva nell’ unità di tempo, e più 1’ orientazione stessa è rapida e completa ; cosi la corrente è più energica. Lo zinco essendo il metallo che, relativamente a prezzo basso, s’ ossida molto rapidamente, è quello a cui si ricorre quasi sempre per costituire la lamina motrice d’una corrente. L’energia del flusso, la tensione elettrica che ne risulta e che permette al movimento di vincere le resistenze, che incontra nel suo passaggio attraverso la pila e nel conduttore, si chiama ordinariamente forza elettromotrice. La forza elettromotrice è comparabile alla pressione che si esercita in un condotto d’acqua. Come in questo caso essa dipende dalla differenza di livello, dal-l’altezza della caduta, o, come si dice nel linguaggio moderno, dalla differenza dei potenziali al polo di uscita ed al polo di entrata della corrente. La forza elettro-motrice cresce in ragione di questa altezza di caduta. La corrente cammina da un potenziale elevato ad un potenziale più debole. Non bisogna però confondere la pressione, la forza elettro - motrice colla sua intensità. La parola intensità significa quantità, volume esitato. Si può produrre pochissima elettricità sotto forte tensione, o al contrario molta elettricità sotto tensione debole. La forza elettromotrice dipende unicamente dalla natura del metallo impiegato e dal liquido nel quale è immerso, poiché essa è soggetta soltanto alla rapidità dell’ ossidazione o al lavoro chimico. La quantità d’elettricità generata dipende invece dalla grandezza delle superfìcie messe in azione. È evidente che quanto maggiore sarà il metallo adoperato tanto più considerevole sarà la quantità d’ elettricità sviluppata. È di tal maniera che si può contraporre un elemento di pila enorme ad un elemento piccolissimo ; e la corrente fornita dal piccolo elemento potrà ricacciare ed impedire il passaggio alla corrente del grande elemento. Infatti il grande elemento potrà smaltire molta elettricità; ma se questa è sviluppata mediante un metallo che si ossida meno che il metallo dell’ altro elemento, la pressione ottenuta sarà più debole e non potrà ricacciare la corrente mandata dal-1' altra coppia ; in questo caso è 1’ elettricità del piccolo elemento che passerà nel grande elemento. Qui si è nel medesimo caso di quando si mettono iu comunicazione mediante un tubo, due recipienti d’ acqua, di cui 1’ uno sia molto più voluminoso dell’ altro, ma meno alto. La pressione non dipende che dall’ altezza. L’ acqua del recipiente alto spingerà l’acqua del recipiente basso. Il fìsico allemanno Ohm ha trovato mediante il calcolo la relazione che lega tra loro la quantità di e-lettricità data da una pila, la forza elettromotrice e la resistenza di propagazione nella pila e nel conduttore. La stessa legge è stata esperimentalmente stabilita circa contemporaneamente dal fìsico francese Poullet. La forza elettromotrice è eguale alla quantità di elettricità sviluppata, moltiplicata per la resistenza, che essa deve vincere durante il passaggio. Ordinariamente questa legge si enuncia dicendo che ,l’intensità d’una corrente è u-guale alla forza elettromotrice divisa per la resistenza.* Da ciò si vede l’importanza che hanno le resistenze nel funzionare di una pila. Risulta da ciò, che precede, che, a forza elettromotrice eguale, la quantità di elettricità va diminuendo quando la resistenza aumenta. Se la resistenza interna è grande, si ottiene poca elettricità, se essa è debole, se ne ha molta. Si deduce da ciò che bisogna diminuire quanto più possibile lo strato d’acqua attraversato dalla corrente, ravvicinare quanto più possibile le due lamine metalliche immerse nel liquido. Se si riuniscono i due poli mediante un conduttore grosso e corto, la resistenza esterna è diminuita e passa molta elettricità ; se invece sono riuniti mediante un conduttore sottile e lungo, la quantità di elettricità, che circola, è diminuita ; non se ne raccoglie quasi niente. È facile vedere che per ottenere da una pila il massimo lavoro, di piante, come; Arabis hirsuta, Br. — Vincetoxicum album, Aschersn. Aristolochia clematis, Linn. — Orobanche elatior Euphorbia peplus, Linn. — Aceras enthophora R. Br. „ peplis. Linn — Veronica beccabunga, Linn. „ epithymoides, Linn. — Fhlaspi arvense, Linn. Gallium cruciata, Scop. — Campanula patula, Linn. „ aparine, Linn. — Lathyrus sativus, Linn. Poi ci ponemmo ad osservare l’impasto della grotta dal di sotto, che offre uno spettacolo non meno grande, non meno atto a ridestare nuove idee, nuovi entusiasmi: esso consiste di miriadi di chiocciole, appartenenti a dei cefalopoda del genere paludina, che misurano un diametro di due cent, e sono conglomerate insieme e connesse dal carbonato di calce. Staccammo anche un magnifico esemplare, molto istruttivo per i differenti spaccati, che rivelano l’interna struttura della chiocciola. Non si può dire se questo impasto sia molto profondo, ciò darebbe in ogni caso un bel soggetto ad una ricerca più esatta, la quale potrebbe riuscire di grande interesse. A noi mancava il tempo di farlo, accenniamo perciò a questo fatto come a molti altri solo per spingere a ricerche più minuziose. Preso congedo dal gentile Sig. Bertetich, allegramente proseguimmo verso la sentinella della Vena, la sempre costante e vigile Pinguente. {Continua) è necessario che la resistenza interna sia eguale alla resistenza esterna. Perchè se la resistenza esterna fosse minore, V elettricità ritornerebbe al suo punto di partenza più presto di quello che essa si propaghi nell’ interno della pila; lo zinco non avrebbe il tempo di scaricare tutto il suo flusso prima del ritorno dell’ onda e quindi il lavoro sarebbe diminuito. Se invece la resistenza fosse più grande, il conduttore non farebbe passare l’onda tanto velocemente, la scarica sarebbe rallentata e il lavoro nel-l’unità di tempo diminuito. Bisogna dunque che il passaggio esterno eguagli il passaggio interno. Ciò non è strettamente vero che in un circuito chiuso, in cui la corrente non effettua alcun altro lavoro che il riscaldamento, il quale risulta sempre dal suo passaggio attraverso le molecole del conduttore. Tuttavia è indispensabile per ottenere il massimo effetto utile d’una pila di tenersi quanto è più possibile a queste condizioni. Alle volte si ha spesso bisogno d’un conduttore lunghissimo per portare lontano la corrente, come è il caso delle linee telegrafiche. Allora la resistenza esterna essendo grandissima si domanda come si potrebbe soddisfare alle condizioni superiormente indicate. Si potrebbero allontanare le lamine l’una dall’ altra per accrescere la resistenza interna, ma allora si ridurrebbe di molto la quantità di elettricità sviluppata. Noi vedremo che si può risolvere il problema col mezzo d’una combinazione semplicissima. Non solamente è utile di poter far variare a volontà il rapporto delle resistenze, ma è indispensabile ancora di poter accrescere la forza elettromotrice, poiché è chiaro che per andare lontano e per attraversare dei corpi resistenti, fa d’uopo una grande tensione. ( Continua) Varia. Come abbiamo promesso, stralciamo dal Resoconto Sanitario prò 1882, testé pubblicato dalla Spettabile Direzione dell’ Ospitale Civile di Pola i seguenti dati : Per norma del lettore viene dapprima avvertito, che la popolazione civile di Pola alla fine del 1882 risultava in 18377 abitanti ; che in detto anno s’ebbe colà una mortalità di 553 individui, cioè circa 30 ogni 1000 ab. L’Ospitale, onde ci occupiamo, dispone di 165 letti ed ecco ora quale ne fu il Movimento durante 1’ anno 1882 Rimasti al 31 Dicembre 1881 N. 42 Uomini N. 45 Donne Totale 87 1232 1319 561 448 1009 651 maschi usciti, d’anni 30 giorni 36 67 34 101 54 „ morti „ 34 , 73 23 9 32 491 femm. uscite , 25 58 651 54 491 43 1142 97 43 „ morte „ Complessivamente, gli 26 circa 1239 Accolti nel 1882 „ 704 , , 528 Vennero quindi curati assieme N. 746 „ „ 573 Di questi uscirono Guariti Migliorati Non guariti Assiemo escirono Morirono J705_ „ ”534 Rimasti al 31 Dicembre 1882 N. 41 Uomini N. 39 Donne N. 80 Confrontato tale movimento con quello dell’ anno precedente, rilevasi un generale aumento avveratosi nel 1882 come segue : Curati N. 218 Uomini N. 95 Donne, Totale N. 313 Accettati „ 192 „ „ 76 , „ „ 268 Dimessi , 219 „ „ 102 „ „ » 321 causa 1’ accresciutosi numero di lavoratori alle fortificazioni militari e l’epidemia di scarlattina e di difterite, che v’ infierì nell’ anno cennato. Nel giro avveratosi nell’ultimo triennio, gli uomini offrono un contingente massimo nel 1882 e minimo ne’ due anni precedenti ; le donne un massimo nel 1880 e minimo ne’altri due anni. Dal prospetto del movimento mensile, il maggior numero de’ curati, accettati e dimessi d’ ambo i sessi, appare in Agosto, ed il minimo in Febbraio e Dicembre. In media vennero curati ogni mese 190, accettati 102, dimessi 103. Perciò i due prospetti che seguono, della media comparativa mensile dell’ anno 1881-85 l’uno, e della percentuale mensile prò 1882 de’ curati, accettati e dimessi, offrono cifre rispondenti ai dati rispettivamente sopra citati. Durata della cura : I 1319 curati rappresentano complessivamente nell’anno 1882 giornate 33234 di cura; un singolo individuo venne perciò curato in media per giorni 25 circa. In riguardo al sesso si ottiene, per 705 maschi, giorni 16979 di cura, in media 24 circa „ 534 femm. „ 16388 , , 30 „ per 1239 dimessi, giorni 33367 di cura, in media 26 circa La diminuzione della durata media della cura per un dimesso nell’ anno 1882 si ascrive al fatto, che in detto anno non ebbesi un’ epidemia di febbre di malaria come negli anni decorsi 1880-1881, in seguito alla quale verificavansi colà molti casi di cacchessia palustre ed altre affezioni addominali. Segue un prospetto indicante la durata della cura degli individui morti nei singoli mesi dell’ anno, prospetto, dal quale risulta, che la massima mortalità, 12 individui (di cui 7 maschi e 5 femmine), avvenne nel mese di Marzo; nell’Aprile la minima, 4 individui (1 maschio e 3 femmine). La durata media, mensile, della cura degli individui morti, apparisce massima — giorni 149 — in Aprile per gli uomini, e minima — giorni 4 % — in Novembre ; massima per le donne — giorni 37 % — in Gennaio, e nel Dicembre minima, — giorni 3 ™ Considerate le medie annuali, si rileva, che ogni individuo maschio morì dopo 25 V2 giornate di cura, e dopo 23 % ogni femmina ; la media finale dell’ anno per ambo i sessi e pel complesso della mortalità di 97 individui, risulta di circa giorni 24 % di cura. L’attenzione del lettore viene poi con interesse richiamata sui dati che seguono, de’ quali riportiamo i più salienti; sopra 100 ammalati accettati erano circa 57 maschi 42 fem. , 100 „ curati 56 „ 43 , , 100 „ dimessi 56 „ 43 , , 100 guariti 55 „ 44 „ , 100 migliorati e non guariti 67 , 32 „ , 100 , morti 55 „ 44 „ Con riguardo alla professione esercitata da’705 dimessi maschi questi erano Giornalieri — numero massimo — 171 Villici 116 Facchini 49 Fanciulli 43 Calzolai 39 Scolari 31 Falegnami 24 Muratori 24 Fabbri 19 Marittimi 15 Scalpellini 13 le altre professioni offrendo tutte un contingente al di sotto della decina. Le 534 femmine dimesse esercitavano la profes- sione di Giornaliere — numero massimo — 127 Private 115 Domestiche 68 Fanciulle 57 Villiche 54 Cucitrici 27 Scolare 22 Lavandaie 13 Sessolotte (!!?) 11, men- tre le rimanenti professioni discendono tutte sotto la decina. Con riguardo all’età degli usciti per guarigione, miglioramento e non guariti, gli individui sì maschi che femmine, da’ 21 a’ 30 anni sono nel maggior numero, con una media del 30 */4% i primi e di 31 % circa 1® seconde. La minima 0,32 % è fornita da’ maschi da’ 71-80 anni d’età e 0,41 % dalle femmine da’81-90 anni. Considerati i soli morti — 97 — con riguardo al-l’età, la media percentuale massima — 22 V5% — spetta a’ maschi da’ 51-60 anni d’età ed alle femmine — circa 21 % — da’ 2-5 anni ; la minima de’ maschi invece — 1% circa % — è recata da quelli da’81-90 anni e quella delle femmine — 2 % circa % — da quelle da’ 11-15 anni d’ età. Una successiva tavola indica l’età media de’ usciti in N. di 1142 ) morti „ , „ 97 ) avevano la media età di anni 28 e giorni 18 */4 i primi, ed anni 30, mesi 7 e giorni 28 % i secondi. Importante a vista d’occhio è altro prospetto dal quale emerge la constatata pertinenza de’dimessi. Esclusi 6, la cui pertinenza trovavasi in corso di constatazione, i rimanenti de’1239 dimessi, cioè 1233 erano pertinenti al Comune locale di Pola N. 172 ad altri Comuni dell’Istria , 464 e così assieme Istriani N. 636 pertinenti a Trieste „ 39 al Goriziano „ 79 N. 754 ed ad altre provinole della Monarchia „ 361 Esteri pertinenti al Regno d’Italia e più specialmente alle pro-vincie Venete N. 110 alla Germania „ 5 alla Svizzera „ 2 all’Africa (Zanzibar) „ 1 , 118N. 1233, dei quali — rilevasi — che soli 25 pagassero da sè medesimi le dozzine ospitalizie e di questi 25 erano 7 pertinenti al Regno d’Italia 4 alla Dalmazia 3 all’ Istria 3 al Goriziano 2 a Pola, ed i rimanenti 6 rispettivamente a Trieste, Carniola, Stilla, Carintia, Croazia e Germania. Seguono altri dati percentuali sulla avveratasi mortalità, rispondenti a quelli già più sopra enunciati e che omettiamo per brevità ; riferiamo soltanto le seguenti cifre percentuali, prese sul totale dei morti, senza distinzione di sesso ed in que’ mesi dell’ anno, ne’ quali cotesto percento risulta maggiore. E lo si riscontra precisamente in Marzo —■ 12,37°/0 — ed in Ottobre — 11,,,% — come a dire, allo spuntare ed al cadere delle foglie. ( Continua) * * * Jeri 24 corr. si chiuse in Parenzo il secondo periodo di attività dell’ attuale Sessione dietale, e osiamo sperarlo senza tempesta, chè dopo l’uragano segue quasi sempre la calma. In quest’ ultima tornata la Dieta approvò con lievi modificazioni la Legge sui Comizi agrari, presentata per iniziativa del Governo. Notevolissimo riesci pure in quella seduta il fatto, che il deputato Crisanaz perorando per la prima volta, parlò in italiano tra il frastuono approvante della galleria. CRONACA LOCALE Il Numero antecedente del nostro giornale d. d. 19 corr. fu sequestrato per ordine dell’I. R. Autorità politica ; diede motivo al sequestro l’articolo di fondo. * * * Giovedì 19 corr. si festeggiò il patrono della città e siccome la giornata era splendida, cosa rara fra questo uggioso tempaccio, che da quasi un mese c’inzacchera ed innonda, così potè uscire la processione che ogni anno attira grande concorso di devoti ed ammiratori, anche dai luoghi circonvicini. In questa circostanza fece di sè bella mostra la nostra giovane banda, che perla prima volta indossava la nuova uniforme con grande compiacenza e disinvoltura. L’ uniforme, consta di cappello di feltro nero con fascia di pelle lucida, con a sinistra una lunga penna di fagiano ; di tunica azzurro scura con filetti rossi sul collaretto e sulle maniche, ed infine di pantaloni grigi con fascia rossa. Alla sera poi, a festeggiare la presenza di Monsignor Vescovo, venuto come di consueto appositamente per accrescere solennità alla festa e per amministrare la Cresima, il Municipio con gentile pensiero inviava la civica banda a dare un concerto sotto la sua Residenza, concerto che veniva reso vieppiù brillante dall’accensione di lumi bengalici, i quali facevano pittoresco contrasto col verde del giardinetto. L’intiero paese assisteva al geniale trattenimento, acclamando entusiasticamente e ripetutamente al suo amato e venerato Pastore. Domenica poi durante il giuoco della tombola a-vemmo il piacere di sentire nuovamente la nostra instancabile banda, che suonava negli intermezzi, e come sempre in modo encomiabile ; ed a proposito della tombola aggiungeremo che la piazza era affollatissima, che vi furono molte gite di vapori, e che la fortuna quantunque cieca, questa volta fece entrare quasi tutto il denaro dei premi in saccoccie, che ne aveano proprio bisogno. -S—SS>*" RINGRAZIAMENTO Le sottoscritte esprimono, commosse, le più sentite azioni di grazie alle Inclite L R. Autorità Politiche locali, e Cittadine, agli amici e conoscenti, che addì 10 corrente si compiacquero partecipare ai funebri della compianta loro Iginia de Denaro, accompagnandone la salma all’ ultima dimora. Le famiglie Anna de Denaro ved. Krischmann Francesco Ielusic i. r. Ispettore di Finanza RINGRAZIAMENTO A’ suoi compaesani, all’ Onorevole Direzione e Banda Musicale della locale Società di Mutuo Soccorso, al M. R. Sig. Parroco, a’ fanciulli d’ ambo i sessi che oggi ricevevano la prima S. Comunione, i quali tutti presero parte affettuosa al dolore del desolato sottoscritto, accompagnando la salma dell’ indimenticabile sua consorte Giuseppina Calcina nata Stubel all’ ultima dimora, porge comosso, le più vive e sentite grazie, in uno ai sensi di profonda riconoscenza, ringraziando pure quelli, che in altro modo comparteciparono al suo cordoglio Grisignana 12 Giugno 1884 Marco Calcina •--------:---------------»8X8«------------------------ AVVISO Si fa noto trovarsi vendibili presso l’orto della cessata Società Agraria Istriana in Rovigno le seguenti sementi del raccolto di quest’ anno. Bieta a larghe foglie al Kilogr. f. 1,50 Spinaccio di Fiandra a larghe foglie , „ 1,70 Cavolo fiore di Verona grammi 25 , —,70 „ di Brusselles a getti „ , „ —,50 „ Verza riccia a piede corto „ , „ —,25 Cicoria rossa d’inverno al Cartoccio „ —,12 Cipolla bianca grossa » » —,12 Endivia a larghe foglie da legare » , —,12 „ bianca riccia a larghe foglie „ „ —,12 Eventuali ordinazioni, da dirigersi — al Signor Domenico Panegossi Giardiniere in Rovigno —- verranno eseguite con esattezza, puntualità e sollecitudine. Il Curatore