Associazione annua Corone 10. Stati dell' Unione postale Corone 12. Semestre in proporzione.
I manoscritti non si restituiscono.
Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora.
«EGIDA"
Giornale commerciale, intinsirisile, agricolo e politico.
Volere è potere. Lessona
Non sbigottir, ch'io vincerò la pruova.
Dante
Ciò Ghe viene (taso sulla nostra lingua
Una proposta molto importante fu fatta or non è molto all'Associazione Britannica da un illustre scienziato F. Branvoll per l'adozione della lingua italiana, come lingua universale.
Egli sosteneva; avanti a quella grande ed importante Associazione che una lingua universale s'imponeva sempre più, e che nessuna lingua raccoglieva in sè più meriti e simpatia di quella italiana perchè aveva il grande vantaggio di essere parlata puramente come è scritta, e voleva che il suo insegnamento si rendesse obbligatorio in tutte le scuole, anche perchè la sua scelta non ecciterebbe le gelosie come lo si avrebbe certo con la francese o l'inglese.
Questo invero è molto discutibile, ma l'importante è di scegliere quella che per i suoi meriti ne desterà meno ed essa è senza dubbio l'italiana.
Ebbene ; tale proposta, che come germe rappresenta una grande idea, venendo attuata arrecherebbe all'Italia immensi vantaggi. I fautori dell' idea del Branvoll sono assai numerosi, ed il popolo inglese non potendo adottare la propria opterebbe a preferenza per la lingua italiana. — Ciò è pure per la Germania ed avendo per noi alleate queste due nazioni si sarebbe fatto tal passo che la probabilità della sua riuscita non sarebbe più dubbia. Infatti dalla Spagna non si avrebbero difficoltà perchè sarebbe contenta che la lingua a lei più affine venisse prescelta. — La Russia accetterebbe quella fissata dai maggiori popoli civili. Le maggiori difficoltà si riscontrerebbero dalla Francia per la notevole espansione della sua lingua in Europa ma ha l'inconveniente di parlarsi diversamente da come è scritta, è poi grammaticamente inferiore e non può competere con quella italiana le cui mirabili qualità foniche la rendono la lingua della musica e della poesia e le imprimono un fascino irresistibile.
Le comunicazioni sempre più rapide ed intense hanno reso il mondo piccino ed il bisogno perciò di una lingua universale si fa sempre più urgente e sentito.
Dovendo adunque scegliere un idioma vivente, nessuno è più indicato dell'italiano che oltre essere la lingua del canto senza tema di rivali, è ancora eminentemente commerciale come ne fanno fede le grandi tradi-
I! giardino delle Indie
(Dalle «Istantanee di Viaggio» di prossima pubblicazione, che si venderanno «Pro Lega»
Una piccola mostra d' animali vivi costituisce il getto della prima pietra per un ricco giardino zoologico, che, compiuto, chiamerà nel suo recinto non pochi forestieri, oggi non allettati dal solo museo, che è ben poca cosa in confronto con le ricchissime l'accolte di storia naturale, delle quali possono andar superbe il maggior numero delle capitali europee.
Dalla storia e dalla scienza passiamo ora alla religione entrando, senza ridere, nel tempio budista, che sorge nel centro della parte indigena della città, dove la penna verista di Emilio Zola troverebbe da riempire un bel libro di fetori penetranti e che dà ragione a Carlo Darwin per quanto riguarda l'origine nostra.'Nel tempio, preceduto da un vasto cortile, riposa in una grande vetrina la gigantesca figura di Buda, e in un corridoio, che gira intorno alla stanza del Dio, vi sono l'immagini dei suoi fortunati
zioni di Venezia, Genova e Firenze. Essa poi è quella che più si approssima al latino, a questa classica lingua ufficiale del cattolicismo e tanto studiata dai dotti e dagli eruditi.
D'altronde se la lingua italiana per calamitose politiche vicende trovasi ora alquanto depressa, tutti aiiino clic-un secolo la, era la più <ffmisa in Europa.
Ognuno può facilmente immaginare quali enormi vantaggi ne verrebbero al nostro paese.
Le numerose istituzioni scolastiche diverebbero particolarmente nei primi anni incapaci a fornire licenziati sufficienti a soddisfare le innumerevoli richieste che da ogni parte affluirebbero. Quale importante casa di commercio, od istituto, od educandato estero vorrebbe fare a meno di un uomo o di una donna dello stato nostro per lavorare o impartire lezioni della lingua universale. Quale fortuna per noi se invece di fornire torme di infelici emigranti a dissodare terre straniere, potremo invece inviare pel mondo agiati, onorati apostoli dell' intelligenza.
Quale richiamo, quale grida sarebbe per le nostre arti ed industrie e per tutto quello che è "veramente italiano. La nostre legittime aspirazioni, i nostri diritti renderebbero la nostra terra sacra ed intangibile per tutti.
Siamo stati purtroppo molto soffocati, in tanta jattura cerchiamo di salvare almeno la nostra bella lingua, avremo così ancora il grande vantaggio di riformare per la terza volta il cèntro della civiltà mondiale.
Venezia, nel maggio 1904.
Ettore prof. Perini --fc-^t- --
Capodistria, maggio 1904.
QUESTIONE DE'li GIORNO
Non so, forse m'ingannerò, forse sarò accecato da '1 sempre vivo senso di ripulsione a '1 stringer la mano di chi per noi fu sempre il nemico peggiore in queste terre nostre, forse non sarò bene addentro ne la politica più profonda, ma non posso ammettere, non posso concepire l'idea d' un' unione anche passeggera, con quella razza, che tanto inferiore a la coltura nostra, pur sempre volle calpestare i nostri santi diritti, sempre volle con la prepotenza abbattere quella civiltà, che venti secoli di lotte e prepotenze, d'invidie e tradimenti non seppero sopraffare, quella
genitori e quelle numerosissime dei suoi figliuoli. In uno stanzino che si trova innanzi alla porta principale, v' è una specie di altare, dove sono ficcati tre imbuti, destinati a raccogliere 1' obolo de' credenti, che terminerà certamente, come avviene in tutte le botteghe del genere, nella scarsella non del pingue parroco, ma del magro sacerdote dalla carne resa ancor più gialla dal grande manto giallo che avvolge 1' ossuta persona.
Essendo già l'ora prossima al tramonto del sole consumiamo il poco tempo che ci rimane assistendo nella piazza d' armi, circondata da caserme ad un solo piano con portico, al quale si ascende per ampie scalinate, che con l'assieme ricordano un anfiteatro, ai giuochi favoriti dagli inglesi, che sono il «Foot-ball» ed il «Lown-Tennis», ai quali tutti si dedicano con un ardore, eh' io non avrei neppure al polo Nord, dove non scarseggia di certo la necessità di scaldarsi.
Qualche sensibile donzella simile a Mimosa pudica mi potrebbe rimproverare di crudeltà per essermi fatto trascinare tutto il giorno da un povero «coolies». Ed io pure con-
civiltà che, quando pareva tutta dovesse sparire in mezzo a le stragi, a le rovine e a le guerre, sempre sorse, più bella e più grande su ì mondo, inchinata e rispettata da i popoli che a essa non poterono e non vollero sottrarsi.
si ..prepara un'intesa con gli slavi! si vuole dimenticar tutte le battaglie accanite, tutti gli esempi, che noi, dimenticati su questo estremo lembo de l'Adriatico, abbiamo avuto della fede e de la generosità loro !
Signori, lo ripeto, sarò cieco, sarò inesperto e giovane troppo per poter parlare su ciò, ma questo nuovo connubio non può intendere la mente mia.
Pochi giorni or sono fui a Innsbruck, ò parlato con molti, con molti si discusse su l'opportunità d'andare incontro a quelli che colà rappresentano la nazione slava, e sapete chi più di tutti s'oppose? I Dalmati!
Sì, i Dalmati, che, non è molto, s' erano illusi di poter avere utili e sodisfazioni grandissime unendosi a i croati spadroneggiami ne la provincia loro!
«Molto ci fu promesso - mi dissero - e quanto ci fu mantenuto? Niente !»
Eccovi un esempio; e continuate ora a volervi legare indissolubilmente a quella gente. Ci accarezzeranno, ci prometteranno molto a parole, finché di noi avranno bisogno, e poi, quando saremo loro inutili, ci getteranno da parte, deridendoci ancora per la nostra buona fede e lealtà.
Io non sono contrario di unirci a tutte le razze non tedesche de l'Austria per far valere i nostri diritti ne l'aule accademiche, anzi tutt'altro, ma ciò solamente in singole occasioni, quando, come a Vienna ultimamente, si volle negare i diritti di ciascuna nazionalità in quell' università. Allora gli slavi s'avvicinarono, perchè in maggioranza, a noi, e ci invitarono a far sentire in quella dimostrazione anche la voce nostra e noi facemmo bene ad accondiscendere. Così si potrebbe fare da parte nostra anche a Innsbruck. Colà siamo noi in numero maggiore, e se vedessimo per caso studenti non tedeschi venir sopraffatti da la prepotenza di quelli, accorreremmo ili loro aiuto, ma non perciò saremmo legati a fare il loro giuoco sempre e in qualunque evenienza.
Questo è il mio parere. nixio.
fesso che, guardando quell' uomo che faceva forza con i piedi sulla rovente terra, spingendosi avanti con il corpo per andar sempre a trotto, provai qualche momento di compassione, e, come fanno tanti maestri di cose sociali, finii concludendo che quell' u-sanza di adoperare un uomo per cavallino era nient' altro che un avanzo di barbarie. Ma, meglio riflettendo, la cosa non è tanto crudele, come molti la fanno, poiché con l'uso delle carrozzelle a tiro d' uomo è concesso a molta gente di poter vivere onestamente; mentre se ciò non fosse troppo spesso ci si presenterebbe allo sguardo il doloroso quadro degli accattoni, e non mancherebbero le compagnie dei ladri. Se però qualcuno non sentisse di poter farsi tirare da un suo simile, a Colombo ha a sua disposizione i «Tram» tratti velocemente su rotaie dalla potente forza elettrica, le carrozze con cavalli, o con piccoli buoi, che hanno, al termine del collo una speciale gobbina e portano cornetti corti e possiedono un passo veloce. Questi manzi sono anche molto usati per tirare i rozzi birocci coperti con stuoie, che ricordano
Il giornale si pubblica tutte -le Domeniche nelle ore antimeridiane.
Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo : Avvisi commerciali in III pag. cent. 10, in IV pag. cent. 8. Comunicati in III pag. cent. 20. Avvisi collettivi 4 cent, la parola. Tassa minima cent. 20.
Un numero separato ceni. 20.
DI UNA SOCIETÀ FRA I GIOVANI ISTRIANI.
Essendo stato deciso di non richiamare a vita novella la disciolta società fra studenti Giuliani «filinomi nata» (e ciò per voto concorde de' friulani e della maggioranza degli istriani), era naturale che sorgesse nell'Istria l'idea d'una società, che avesse pressapoco il programma dell'anzidetta : unione delle forze giovani del paese allo scopo di educare il popolo.
E l'idea sorse e fu bene. Ma questa volta 11011 saranno solo gli studenti ad organizzarsi ; lo farà tutta la gioventù istriana, e lo farà dimenticando ripicchi e gelosie piccine, lo farà lasciando da parte quel ridicolo attaccamento al proprio campanile, che fu causa di tanti guai alla nostra provincia e che la neo-erigenda società dovrà a tutt'oltranza combattere.
Non è la prima volta che i giovani istriani sentono il bisogno di un' ir-nione fra loro: alcuni anni or sono s' era costituito a Capodistria un comitato di giovani operai e di studenti, che s'era prefisso di raggiungere tale lodevole scopo. Ma per cause molteplici, delle quali oggigiorno molte non esistono più, il tutto era finito in una bolla di sapone.
Sciolta 1'«Innominata», che pur a-vrebbe potuto arrecar molto giovamento all' Istria, fa duopo ritentare la prova: un po' di buona volontà, un po' di abnegazione, un po' di pa-triotismo e si deve riuscire. Non si tirino fuori gelosie fra le principali città, -non si tirino fuori per l' amor di dio, difficoltà di tener sedute, date le cattive comunicazioni fra i diversi luoghi; le son tutte frottole. La sede sarebbe Pisino, posta nel cuore dell' Istria, cittadetta patriotica e che conta entro le sue mura non pochi giovani laboriosi e ben intenzionati; là o a Trieste si potrebbero tenere le sedute di direzione. Nella scelta del presidente sarebbe solo di mira la sua capacità, il suo interessamento per le sorti del sodalizio, insomma le sue qualità morali e nuli'altro. Annualmente si terrebbe un' assemblea generale in una città o borgata del paese; queste assemblee, assieme a' dei convegni straordinari, coopererebbero efficacemente a conoscerci, vicendevolmente a stimarci, ad a-marci.
All' educazione del popolo si pen serebbe col tenere conferenze e letture popolari, facili, istruttive nei
i grandi carri, che conducono al Santo di Padova le compagnie dei devoti agricoltori e montanari.
Colombo non manca di una stazione ferroviaria principale ed anche di secondarie, dalle quali partono spesso i treni merci e passeggeri mettendo così in comunicazione con la costa e tra loro i vari paesi, che sorgono in mezzo alle belle boscaglie di cocchi.
Io salii alla «Forst Station» in uno scompartimento di Ia classe e rasentando velocemente le verdi sponde d'un laghetto, e di simili non ne mancano nei dintorni della città, entrai in mezzo alla bella campagna per rivedere alla «Slave Island Station» altri graziosi bacini d'acqua, dove T anatre guazzano allegramente, mentre i comuni e numerosi corvi gracchiano sul tetto di paglia d' una capanna, o svolazzano dal flessibile bambou al ricco ciuffo, che superbo porta la palma di cocco in alto del lungo tronco a colonna.
Sempre ammirando la rigogliosa vegetazione si passano «Kollupitiya», «Bambalapitya», «Wella v vate», «De-hivvala» ora avvicinandosi alla spiaggia dell'oceano, le cui onde si acca
Depositate alla 7}anca popolare Qapodistriana al piccolo risparmio ed avrete il k 0
0-
(Vedi operazioni della Banca in IV pagina).
luoghi più minacciati dalla reazione e dall'avversario nazionale; si aprirebbero biblioteche circolanti; si distribuirebbero libercoli ai bimbi delle nostre scuole ; si intraprenderebbero gite sociali nel contado, che di certo servirebbero a mitigare quell'astiosità che spesso esiste fra esso e il capoluogo.
Sarebbe insomma una missione santa la nostra!
Mettiamoci adunque all'opera; le difficoltà, che dovremo superare, non soli poche; troveremo anche dei contrari in paese; ma che monta? Anche quelli si arrenderanno, se saremo uniti, concordi, laboriosi. Avanti!
Un yiovane istriano.
Riceviamo ed a sensi di legge pubblichiamo :
N. 282.
Spettabile Redazione del Giornale
«Egida»
m
Capodistria.
In relazione all' articolo intitolato «A proposito d'una rettifica» comparso nel N. 2 del giornale «Egida» d. d. Capodistria H maggio 1904, pagina seconda, La invito in base al
19
della vigente
Legge sulla stampa a pubblicare la seguente
RETTIFICA
da inserirsi nel giornale «Egida» in seconda pagina, colonna prima.
Non è vero che negli anni 1894, 1895 e 1896 i prezzi dei concimi artificiali fatti dal Consorzio Agrario fossero di Cor. 23.- per il concime per piselli e di Cor. 27. per il concime per patate.
E' bensì vero invece che mai il Consorzio Agrario ha fatto tali prezzi per la cessione ai propri associati dei concimi artificiali, sia per piselli che per patate.
Dal Consorzio Agrario Distrettuale
Capodistria, li 10 maggio 1004.
Il preside (bambini in. p.
Riportiamo testualmente dalla Idea Italiana del 12 cori'.: «La differenza.
Un giornale slavo, occupandosi dello scandalo Nasi, esclama : «Quante porcherie succedono in Italia !» Già in Italia di porcherie ne succedono. Come dappertutto, del resto. Ma con questa differenza. In Italia, veda quel
vallano sulle sabbie, per rompersi graziosamente contro le radici delle palme scalzate dal mare, che viene e ritorna sorridente o minaccioso ; mentre l'odore delle alghe si confonde con il profumo dei fiori ; ora entrando in piena campagna, dove si nascondono le cascine dei boscaioli, o le capanne dei pescatori, che con le barche dal contrappeso sfidano i marosi oceanici per riempiere le reti, che poi s'asciugano disposte a festoni tra palma e palma.
Correndo da un finestrello ad un altro per godermi tutta la bellezza di quella terra, simile ad un parco infinito, arrivo alla metà, a «Monnt Lavinia». Qui su di un'altura tutta verde, che si getta a precipizio nel mare, si trova un Hotel, che offre al forestiero ogni possibile comodità. 11 servizio è all' usanza inglese con la quale contrasta assai la ciarliera natura del mare e della ridente campagna, che fuori, all'aperto, sotto i raggi di un gran sole, che si spegne nell'acqua, ride e ride, burlandosi dell'umanità, che si riempie in religioso silenzio lo stomaco.
giornale, quando si scoprono, le porcherie sono inesorabilmente punite senza riguardi e senza timori di scandali. Noi conosciamo invece qualche altro Stato, ove le porcherie si coprono allo scopo - dicono - di evitare scandali. E i loro autori restano impuniti, e nei casi peggiori se la cavano con il diventare eccellenze e titolari di cariche cosi dette eccelse. Questa la differenza fra l'Italia e qualche altro Stato.
-•!'-- :-
NOTE AGRARIE
Ciarle.
Con diversi, su la conservazione del letame. Le feci e le urine degli animali, da quando escono dal corpo a quando, con le paglie, si portano sul terreno, han tempo di perdere assai del loro valore : in istalla prima, in concimaia poi.
Se l'urina attraversa il pavimento della stalla, se quel che colà da' mucchi di letame si lascia andar via quell'urina, quel succo di letame portali con sè dell' azoto, del fosforo e del potassio: tanti denari che se ne vanno.
La puzza del letame è, in parte, tanto azoto che scappa.
Come si raccolgono le urine, come si limita la perdita di azoto ?
Se io incominciassi a dir Loro che nelle stalle ci vorrebbe il pavimento cementato, clic fuori occorrebbe una costruzione speciale e costosa : la concimaia ; ben pochi mi darebbero retta.
Eppure in molti paesi di questo mondo anche per sole quattro o sei bestie la fanno, una volta tanto, la spesa di cento o duecento corone per conservare meglio il letame. E si trovano contenti, e posso» guadagnare venti o trenta corone per capo e per anno: inezie!
Ma oggi dirò soltanto di quel che può fare ognuno il quale possegga appena.... buona volontà.
Anzitutto sul pavimento della stalla si distenda di quella terra che serve pe' mastici (creda) : con un po' di sterco indurrerà ben presto, e qualora la si gratti ogni tanto e se ne metta dell' altra al suo posto impedirà abbastanza bene il passaggio delle urine.
Sopra vien lo strame : adoperino, se possono, 1' alga marina, la segatura di legno che sono ottime —, la cannella di granoturco - e questa assorbe più liquido e più azoto quando è pestata, che quando s' impiega intera.
Chi avesse la stalla in vicinanza del campo può mettere sotto lo strame anche della buona terra da orto ; o se non vuol spargere terra sopra rutta la posta, ne ponga almeno dietro l'animale, là dove ci dovrebbe essere c'è quasi mai, purtroppo! il fossetto per raccogliere le urine. In ogni caso questa terra andrebbe cambiata ogni quindici o venti giorni.
Fuori della stalla, distante da' muri, possibilmente in sito ombroso, si scavi una fossa la quale basti a tenere il letame di sette od otto giorni : anche questa non deve spandere, attenti bene ! E vicino si faccia una piattaforma in terra battuta, con un fossetto all'ingiro, il quale vada a finire nella fossa.
Co '1 concime che si toglie giornalmente dalla stalla si riempie man mano la fossa. Ogni sette od otto giorni, piena la fossa, il letame si porta e si distende in modo uniforme su la piattaforma. Poi non si facciano rimescolamenti di sorta. Occhio alle galline! entrata la gallina nel mucchio, va fuori l'azoto: ci pensino!
Se devon portare il letame sul campo — e lo portino direttamente sili campo, non lo abbandonino su le strade, perchè è un divertimento che
costa caro quello di molestare il naso e di sporcare le scarpe de' passanti —, se devon portare il letame sul campo prima di poterlo adoperare, facciano meno mucchi che possono, li facciano con cura e li coprano con un po' di terra.
Osservate che abbiamo tutte le norme indicate fin qui, miei cari signori diversi, potranno anche spargere giornalmente nella stalla una miscela — con un'elle, proto, mi raccomando! con due parti di perfosfato co' I quindici per cento di anidride fosforica e tre parti di gesso, in ragione di circa un chilogramma per capo. Il letame si conserva meglio e si arricchisce di fosforo già sulla stalla.
Ma 1' uso di questa miscela, seuza le altre cure è un rimedio peggiore del male, perchè oltre il fosforo del letame si perderebbe pure quello del perfosfato.
Dunque all' opera, agricoltori : non ne guadagneranno soltanto il naso della signorina Enforba e le graziose
scarpette del signore zoccolante......
stieno sicuri !
x.
La frutta. In questi ultimi giorni molto si è parlato del nuovo mercato di frutta ed ortaggi, che il maggior numero dei nostri bravi agricoltori lui salutato con vero entusiasmo; ma per poter progredire verso il meglio in questa utilissima iniziativa, fa mestieri poter presentare in seguito agli acquirenti non solo ortaggi buoni, bensì anche della bella e buona frutta, Credo quindi che non riesciranno sgradite ai nostri agricoltori alcune
sul modo di
consumo delle frutta ha luogo raccogliere
mie raccomandazioni raccogliere le frutta.
Se il
subito allora si devono mature; altrimenti bisogna antecipare la raccolta a norma della lunghezza del viaggio che devono compiere.
Altra importante idea da ritenere è quella che non tutta la frutta può maturare sull' albero, ad esempio : i pomacei. Le pere se si lasciano maturare sull'albero danno principio al marciume nobile; le mele invece diventano farinose, perdendo la loro succolenza.
Non si dimentichi che le frutta di un àlbero non possono maturare tutte nel medesimo tempo, e che per ciò si richiede senz'altro, sempre, la raccolta parziale.
L'esperienza è quella che ci insegna quando la frutta è matura, ri tengo quindi inutile il ricordare qui delle norme generali, che variano abbastanza, e che possono servire poco ; però non è inutile ripetere che la raccolta dev' essere fatta da persone esperte, che mettano tutta la loro cura per non ammaccare il prodotto, che danneggiato non è più commerciabile.
Non si dimentichi di scegliere le frutta, poiché così soltanto si possono fare buoni prezzi. La parte migliore dello scarto, che non può viaggiare, può andare ai rivenditori del luogo; la peggiore si può trovar pure di venderla a coloro che fanno conserve, o che producono il sidro per ricavarne lo spirito ; industrie queste che non dovrebbero tardar molto per prendere qui da noi uno sviluppo proporzionato ai bisogni della grande industria a-graria.
Se qualche possidente di estesi frutteti volesse ricavare dalla vendita delle frutta un maggior tornaconto, non avrebbe che da conservarla per altro tempo che non sia quello del raccolto. Per riescire bene nell'intento è necessario il fruttaio, che consisterà in una o più camere con esposizione a Nord, nelle quali la temperatura vari 5'
poco : non deve discendere a -6° e salire ai 12°-14°. Se spaventa l'idea di costruire i locali con pareti doppie, non si trascuri però di provvederli di doppie porte e finestre. In essi si costruiscono grandi scaffali, che si fanno distanti 30-40 cent, tra loro.
Messa la frutta a posto, dopo averla scelta con cura particolare, si chiudono i locali lasciandola all' oscuro. In seguito si visiterà spessissimo, osservando la temperatura dell'ambiente e dando una buona occhiata ad
ogni scaffale. Se si osserva che la frutta tende ad appassire allora è segno che il fruttaio è troppo asciutto e vi si rimedierà ponendovi dei recipienti con acqua. Se, al contrario, la frutta si trova troppo turgida, allora si asciugherà l'aria, o ponendo nel locale del sale comune, od altri cloruri ; se ve n' è della guasta si porta via, come pure la matura.
La Cicala
Nella vigna. Tutti sanno che i germogli nati sul legno vecchio sono non solo inutili; ma anche dannosi, chè consumano per conto proprio il nutrimento, che dovrebbe invece essere riservato per i germogli fruttiferi
0	per i tralci destinati alla prossima potatura. E' necessario per ciò percorrere in vari tempi le vigne, tanto più che i succhioni non si originano tutti contemporaneamente, per farne la soppressione.
Tale operazione bisogna farla anche sulle viti alte e sui sostegni di esse, quando questi sono vivi ; e ciò per impedire che 1' albero che sostiene la vite non abbia da far ombra alle sue foglie ed ai grappoli con i numerosi minuscoli, che si originano specialmente sulle grosse branche.
In questo mese, specialmente quando non manca il freddo e la pioggia cade abbondante, molti grappoli si trasformano in cirri ; avviene cioè la filatura.
Si consiglia per evitare un tale danno di lasciare sui germogli fruttiferi, sopra il grappolo, un sei foglie soltanto, sopprimendo così la punta degli stessi: si eseguisca nei vitigni soggetti a filare la castrazione.
Anche il salasso — rinnovazione del taglio all' estremità del capo a frutto o del tralcio legnoso che porta
1	germogli uviferi — può essere sperimentato contro la filatura e si ripeterà, servendosi di buone forbici, più volte, quando l'insistenza della pioggia minacci il prodotto.
Il vignaiuolo
Tia i fiori
La decorazione delle mense si fa comunemente ponendovi nel mezzo un mazzo di fiori con ai lati i piatti di dolci e di frutta; ma il gran mazzo nel centro ha l'inconveniente di impedire la vista dall' uno all' altro commensale prospiciente. Mi piace invece assai di più 1' usanza inglese di porre vicino a ciascuno dei convenuti un grazioso vasetto con entro pochi fiori, che saranno più o meno scelti a seconda dell'importanza della mensa. Se si preferisce omare più riccamente la tovaglia si prendono dei recipienti, fatti a ino' di cassette, che, in parte curvi, in parte retti, permettono di disegnare sul mantile delle aiuole in miniatura, che si riempiono di fiori e foglioline.
L' uso di spargere i fiori sulla stessa tovaglia ha del trascurato ed è quindi da abbandonare.
Nel scegliere i fiori necessari per la decorazione non si dimentichi che si prestano meglio quelli a tinte chiare piuttosto bianche, rosa pallido; non già quelli bruni, violastri o azzurro intensi.
Rosa repens.
Canalizzazione e selciatura
Gravissimi difetti si riscontrano nel funzionamento della fognatura della nostra città e nel sistema di pavimentazione delle nostre vie, per cui ne viene che si debba studiarli e sempre a seconda dei nostri mezzi porvi rimedio.
Per oggi mi limiterò a rilevarne alcuni dei più importanti, riservandomi di proseguire un altro momento ed in fine di suggerire secondo il mio modo di vedere alcuni rimedi.
Le acque lorde trasportanti una quantità di materie solide e provenienti da stalle, da cantine, da orti, di cui è ricchissima la nostra città, si riversano sulla superficie delle strade o vengono accolte in canaletti mal costruiti da privati che poco curano il publico benessere, i quali ca-
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L' esecuzione sollecita e perfetta valse fin dall' anno 1853, ad estendere og-nor più la sua spettabile Clientela.
Assume qualunque ordinazione per città, provincia e fuori a prezzi di vera convenienza.
naletti le portano direttamente nel canale publico. — Le acque piovane poi vanno pure esse liberamente nel canale stradale, sia attraverso i suaccennati «gatoli» sia direttamente attraverso appositi fori lasciati nel selciato delle vie. Tutte queste acque portano seco una grande quantità di immondizie, paglia, letame, materie terrose ed anche pietrisco, che, assieme ad altra partita di materiale solido d'ogni natura che precipita nel canale dui-ante la spazzatura delle vie e ad altri ancora che è quella di rifiuti domestici gettati per liberarsene attraverso le famose sunnominate aperture della coperta del canale ecc. ecc. Tutto sommato in breve tempo il canale publico si trova o-struito ; bisogna allora procedere al suo espurgo, con gran danno del lastrico stradale.
Bisogna notare che non si ha mai pensato nel costruire i canali delle vie di munirli di vasche per il loro espurgo ; per cui si è costretti di procedere alla nettatura levando le lastre che ne formano coperta e a un tempo pavimento stradale, ininterrottamente per tutta la loro lunghezza. Nel falciò essendo le pareti del canale costruite in muratura a secco e ad una sola facciata con pezzi di pietra della più scarta qualità, queste si sconnettono. Fa duopo ora di procedere alla ricopertura, ma la coperta non trova più il piano di posa primitivo e non è più possibile fermarla solidamente; tanto più poi se nel levare o rimettere queste lastre qualcuna si spezza, come molto spesso accade ; allora non trovandosi più una lastra perfettamente eguale alla prima in grossezza ed in forma del piano di posa, bisognava formare questo piano con piccoli cunei di pietra, di legno, di ferro o d'altro materiale che al primo peso sovra incombente di un carro che passa o per qualunque altra causa simile si schiacciano e la lastra incomincia la sua monferina.
DA UNA DOMENICA ALL'ALTRA
La patria rappresentanza terrà la sua IV seduta puhlica, il giorno di martedì, 17 maggio corr. alle ore 5'/2 poni, per deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO:
1.	Approvazione del P. V. della III seduta dd. 28-30 novembre a. d.
2.	Comunicazioni officiose.
3.	Relazione dell' esecutivo sull' a-dempimento del suo mandato per l'illuminazione della città a luce elettrica.
4.	Proposta di prestare il contributo legale di spesa per ottenere la comunicazione telefonica con Trieste.
5.	Approvazione del contratto di permuta riguardo frazioni di bene pubblico, occupate dalla ferrovia locale Trieste-Parenzo.
6.	Proposta di grado per la nomina del maestro di II categoria presso la scuola popolare di Lazzaretto.
7.	Nomina del delegato comunale nella Giunta della scuola industriale.
8.	Detta di due rappresentanti a fiduciari per la leva militare.
9.	Pareri sopra due istanze per la concessione di osteria.
Convegno di rappresentanti comunali. Appprendiamo che, in seguito ad analoga deliberazione presa dalla Commissione permanente agli affari comunali, sarà tenuto addì 21 m. corr. nella nostra città il secondo convegno distrettuale dei comuni.
Al convegno sono invitati la Giunta provinciale, i deputati dietali del di-
stretto politico di Capodistria ed i podestà dello stesso distretto o i loro sostituti.
Elargizioni. La Signora Lucia De-pangher onorò la memoria del nipote Giovanni Depangher, elargendo, nel primo anniversario della morte dell' amato congiunto, cor. 50 all' Asilo di carità per l'infanzia.
Ragazze fortunate. Ci sarebbe piaciuto fare i nomi delle ragazze, che ricevettero il beneficio delle doti G risoni, già nel numero precedente ; ma il tempo non ce lo concesse. Per questo ci felicitiamo oggi con Maria Apollonio di Pietro, Anna d' Agostini di Antonio, Rosa Dobrigna di Francesco, Maddalena Paro vel di Giuseppe, Maria Steffè di Domenico, Giustina Vattovaz di Giacomo.
Schiamazzi non lontani. Ancora una settimana e poi a quelli usuali, che spessissimo non permettono il riposo a chi per aver lavorato tutto il giorno se lo meriterebbe, si uniranno i poco allegri schiamazzi, che accompagnano la leva militare.
Le giornate fissate sono le seguenti:
il 24 maggio per tutti i coscritti del comune di Capodistria ;
il 25 per quelli di Villa Decani e Maresego ;
il 26 per il comune di Muggia;
il 27 per i comuni di S. Odorico della Valle e Ocisiano ;
il 28 per il comune di Paugnano.
Le nostre brave guardie comunali si rammentino quindi, che saranno benedette, se cercheranno di procurare nei cinque giorni di leva un sonno tranquillo ai non coscritti.
Sgraziato accidente. Giovedì sera, alla nostra stazione ferroviaria, alla partenza del treno delle nove, successe un fatto che addolorò profondamente la cittadinanza, oltreché pelle funeste sue conseguenze, per la persona che vi è fatalmente compromessa.
Il Signor de B., persona che conduce una vita ritiratissima perchè affetto da grave misantropia, trovandosi alla stazione assieme alla sorella, per accompagnare un fratello che si recava a Trieste, venne ad alterco con un inserviente ferroviario in causa delle maniere poco urbane da esso usate nel controllo dei viglietti. E ci fu uno scambio reciproco di ingiurie.
La sorella, per far cessare il litigio, si interpose energicamente fra i contendenti, afferrando per le braccia il fratello, per condurlo fuori dal recinto della stazione.
Siccome però l'inserviente incalzava con modi sempre più violenti, il de B. estrasse imprudentemente di tasca la rivoltella nell'intento d'imporre rispetto.
Sembra, che gli sforzi fatti dalla sorella per trattenere ed allontanare il fratello, abbiano deviato involontariamente il di lui braccio e fatto esplodere la rivoltella in direzione dell'inserviente, che rimase colpito a morte.
11 de B. si è tosto costituito spontaneamente.
Decessi. Addi 10 corr. mese, moriva Giovanna Giorgini, esempio di moglie e madre affettuosa.
Alla famiglia sentile condoglianze.
Giovedì a sera cessava di vivere Ferdinando Percoli. Fu uomo esemplare, vero patriotta e studioso appassionato di cose nostre.
Vivissime condoglianze.
Avviso. La nuova Società cittadina di navigazione a vapore pubblicò il | seguente avviso :
Si previene il P. T. Publico, che domenica 15 maggio corr. il piroscafo sociale della gita sosterà per l'ultima volta a Trieste sino a tarda notte, e con riguardo alla durata dell' opera «Lohengrin» partirà da Trieste alle ore 12.45 di notte.
COMUNICATO *)
AVVISO DI CONCORSO
In conformità al deliberato preso dal Comitato permanente di questo Consiglio nella seduta del 7 aprile a. c. viene riaperto il concorso al posto di segretario presso il Consiglio agrario provinciale dell' Istria coli' e-molumento annuo di cor. 3200-tremiladuecento - più cor. 500 d'aggiunta di attività e col diritto a due quinquenni di cor. 400 l'uno, e a tutte le altre prerogative spettanti alla II classe di rango dell' attuale organico in vigore per gli impiegati provinciali, colla prospettiva del posto e con questa il diritto a pensione.
GÌ' indicati emolumenti potranno venire proporzionalmente aumentati, e potrà essere accordato anche il
') La Redazione si dichiara estranea tanto riguardo alla forma quanto al contenuto e non assume alcuna reponsabilità fuori di quella voluta dalla logge.
passaggio ad una classe superiore di rango, nel caso che la Dieta provinciale approvi il nuovo organico degli impiegati, già presentato dalla Giunta provinciale per la parlamentare trattazione.
La nomina seguirà dapprima in via provisoria.
Condizioni principali sono: Studi superiori d'agronomia assolti presso istituti interni od esteri, cittadinanza austriaca, buona condotta morale e sana costituzione fisica.
Si darà la preferenza a coloro che dimostreranno di conoscere le lingue del paese e la tedesca.
Coloro che intendessero di aspirare al posto, vorranno entro il 15 giugno p. v. insinuare a quest' ufficio - mediante il tramite della preposta Autorità, qualora fossero in pubblico servizio - le loro istanze, corredate dei necessari documenti, comprovanti la loro età, il loro stato, le qualifiche conseguite ed i servigi prestati.
Dal Consiglio Agrario Provinciale dell'Istria
Il Presidente Watt. G. Polesini.
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Versale i vostri capitali alla 7}ar]ca popolare Capodistriarja, a se/ ctnni fisso, e vi renderanno il k % °\o netto di tassa rendita.
(Vedi operazioni della Banca in IV pagina).
Spedizione di frutta ed ortaggi da Capodistria.
Facciano i conti agricoltori !
Per portare a Trieste due quintali di piselli Loro spendono : Barca Cor. 0.96 (8 soldi la brenta). Carro » 0.30 Vapore » 0.40 Caffè » 0.20 Merenda » 0.40
Totale Cor. 2.2«
Ciiiqnantasci soldi il quintale senza contare la perdita della notte e del mattino seguente!
Facciano i conti e..... dovran lasciare i piselli a Capodistria.
Guai poi se i due quintali fossero uno solo!
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I.	Accorda prestiti verso cambiale con garanzia di almeno due firme, per un termine non inferiore ad uno e non superiore a sci mesi, al 6% più 1 j % Per spese di provvigione.
Previo avviso di otto giorni- dalla loro scadenza, le cambiali potranno venir rinnovate, qualora venga restituito un quinto della somma o quella frazione minore che, in ogni singolo caso, fu dalla Direzione se di sua spettanza, altrimenti dal Consiglio di Amministrazione eccezionalmente accordata.
II.	Sconta cambiali, con almeno due firme, a scadenza non superiore
sei mesi al 6"/0 più
per spese
di provvigione.
III.	Apre conti correnti garantiti con malie varia di due o più firme solventi, per la durata massima di due anni al 6% P& 7«7i> Per spese di provvigione.
IV.	Investe denari in effetti di sicurezza pupillare ed in ipoteche di sicurezza prammaticale a condizioni da stabilirsi.
V.	Dà prestiti a debitoriale, verso rimborso in rate mensili per la durata fino a cinque anni, con garanzia di almeno due firme al 6°/0 più 'AVo annuo per spese di provvigione.
VI.	Assume amministrazioni per conto di terzi a condizioni da stabilirsi.
VII.	Fa il servizio di cassa per conto di terzi a condizioni da stabilirsi.
Vili. Assume incassi e pagamenti per conto di Società cooperative di produzione, di consumo e di ditte protocollate a condizioni da stabilirsi.
IX.	Riceve valori in custodia e provvede per l'incasso dei medesimi, verso una provvigione di '/„ % sino a corone mille e 1 °/0o sopra corone mille, per il termine massimo di sei mesi.
X.	Accorda sovvenzioni verso pegni di valori pubblici, non oltre i 4/s del loro valore di Borsa, al 6 °/0 e" sente di spese di provvigione.
XI.	Assume operazioni (li cambio e compravendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. ecc., anche ili forma rateale.
XII.	Riceve somme di denaro: A. in hiiiirogiro
per qualunque importo, non prelevando però più di 500 corone al
giorno, a vista al 2'ì/i°/0.
It. in Conio corrente
1. per qualunque importo prelevaci
bile verso preavviso di tre giorni al 3%.
2. per qualunque importo, a tre mesi fisso, prelevabile verso preavviso di quindici giorni al -'SV/'/o-o. per qualunque importo, a sei mesi fisso, prelevabile verso preavviso di ventimi giorni al 3l/2°/0. 4. per qualunque importo, a un anno fisso, prelevabile verso preavviso di un mese al 33/4%-
('. al piccolo risparmio
rilascia ad ogni singola ditta non più di un libretto, per versamenti mensili non superiori a Corone 50 ad eccezione del primo versamento che viene accecato per qualunque importo. Il piccolo risparmio non potrà essere mai superiore all'importo massimo di Corone 1000.— Rimborsi si effettueranno con preavviso di cinque giorni al 4■%•
1>. In deposito prestiti ipotecari
per qualunque importo, a sei anni fisso, (Vedi progetto votato dal Consiglio di Amministrazione addì 5 Decembre 1903) al 4
Tutte le condizioni indicate sono valevoli fino a nuovo avviso.
Ogni domanda evasa di sovvenzione o mutuo sarà valevole entro i primi quindici giorni da quello dell' accettazione da parte della Direzione o del Consiglio.
Capodistria, 1 maggio 11104.
LA DIREZIONE
AVVISO
La Banca popolare capodistriana per facilitare il cambio della moneta spicciola ed in argento riceve in versamento a titolo di deposito ed in pagamento la moneta stessa purché sia consegnata in sacchetti sigillati e muniti del timbro della ditta che effettua il versamento.
I sacchetti devono esser completati in questo modo:
Pezzi da 2 Cent. 1000 pari a Cor. 20 » 10 » 2000 » » » 200 » 20 » 1000 » » » 200 » 1 Cor. 1000 » » » 1000 « 1 Fior. 500 » » » 1000 » 5 Cor. 200 » » » 1000
BANCA POPOLARE CAPODISTRIANA
Associazione di Commercianti ed Industriali
ORARIO D' UFFICIO : Nei giorni feriali dalle 9 alle 12 aut.
e dalle 3 alle 6 poni. Nei giorni festivi dalle 9 alle 12 aut. 11 Direttore di turno si troverà negli uffici nei giorni feriali : dalle 9 alle
10 ant. e dalle 5 alle 6 poni. Nei giorni festivi: dalle 11 alle 12 ant.
circolare
della Borione agricola
dell'Associaz, di Commercianti ed Industriali
La sottoscritta si pregia di avvertire i Signori Soci che il bandaio Pellaschiar Francesco, in Callegaria, terrà a loro disposizione delle macchine irroratrici, cedendole a nolo al prezzo di soldi 20 il giorno. Riparazioni di eventuali rotture causate da negligenza di chi userà le macchine, dovranno venir risarcite.
Per quei soci che intendessero acquistare irroratrici per proprio conto, le dette macchine verranno calcolate a fior. 7.50 1' una.
Le màcchine sono affatto nuove e di sistema uso Vermorel.
Capodistria 25 aprile 1904.
LA PRESIDENZA
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Note Estrazioni
Vincite principali :
Cor. 30,000, 20,000, Fr. 10,000, 75,000, 25,000, Lire 35,000 20,000 ecc.
1 Lotto Croce rossa italiana 1 Lotto Serbo (tabacchi) 1 Lotto Buon Cuore (Jó-sziv)
per cassa o rate mensili
vende e spedisce la ìjaqca popolare capodistriana
Achille Piacentini, redattore responsabile Capodistria, Tip. Cobol & Priora.
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Col giorno 2 Maggio 1904 lino a nuovo avviso i piroscafi sociali seguiranno (tempo permettendo) nelle gite giornaliere il seguente orario nei giorni feriali :
Da Capodistria per Trieste
I corsa ore 5.45 aut., II corsa ore 6.45 ant., Ili corsa (post.) ore 9 ant., IV corsa ore 1.30 pom,. V corsa (post.) ore 4.15 pom., VI corsa ore 8 pom.
Nei giorni festivi : I corsa ore 5.45 ant., II corsa ore 6.45 ant., Ili corsa (post.) ore 9 aut., IV" corsa post, ore 5 poni.
l)a Trieste per Capodistria
Nei giorni feriali : I corsa ore 7.45 ant., II corsa ore 11 ant., Ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 2.45 pom., V corsa ore 6.15 pom., VI corsa ore 9 pom.
Nei giorni festivi :
I	corsa ore 7.45 ant., II corsa ore 11 ant., Ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 6 poni.
Prezzi di passaggio : I posto soldi 20 —
II	posto soldi 10 indistintamente.
Àccetazioni e nolo delle merci da convenirsi col capitano. — Il punto d'approdo a Capodistria è il l'orto a Trieste la Riva della Sanità.
Facilitazioni doganali accordate col decreto dell' I. R. Direzione di Finanza dd. Trieste 28 marzo 1902 N. 11277.
Capodistria, 26 Aprile 1904.
LA DIREZIONE
Orario della Ferrovia Trieste - Farenzo
e viceversa
a) Trieste-Parenzo
ant. 5.20
5.44 5.49 5.55 6.07
6.15 6.36 6.43 7.03 7.20 7.35 7.40 7.53 8.12 8.25 8.31
8.45 9.05
9.16 9.30 9.43 9.52
10.06 10.32 10.52 11.05 11.14 11.30 11.49 11.58 pom. 12.10 12.30
pom. 3.25 3.50 3.55 4.01 4.12 4.20 4.39 4.44 4.59
5.15 5.29
5.34 5.46 6.04
6.16 6.22
6.35
6.55 7.06 7.20 7.33 7.42
7.56 8.22 8.42 8.55 9.04 9.20 9.39 9.48
10,— 10.20
pom.
7.05 da Trieste per 7.29 Monte Castiglione 7.34 Zaule 7.40 Muggia 7.51 Scoffie 8.00 Decani 8.19 Capodistria 8.25 Semedella 8.40 Isola 8.54 Strugnano 9.07 S. Lucia-Portorose 9.12 S. Bartolomeo 9.22 Sicciole 9.40 Salvore 9.51 Marcovaz 9.57 Caldania 10.10 q,rr. a Buje
—	part. da Buje per
—	Tribano
—	Grisignana
—	Castagna
—	Piemonte
—	Portole
—	Levade-S. Stefano
—	Montona
—	Caroiba
—	Racotole
—	Visinada
—	S. Domenica
Visignano
Villanova arr. a Parenzo
b) Parenzo-Trieste
ant. ant.	poni.
—	5.15	3.10 da Parenzo per
—	5.40	3.33 Villanova
—	5.56	3.48 Visignano
—	6.06	3.57 S. Domenica
—	6.27	4.18 Visinada
—	6.41	4.32 Racotole
—	6.50	4.41 Caroiba
—	7.04	4.55 Montona
—	7.22	5.12 Levade-S. Stefano
—	7.49	5.39 Portole
—	8.04	5.54 Piemonte
—	8.17	6.07 Castagna
—	8.32	6.22 Grisignana
—	8.41	6.31 Tribano
—	8.50	6.40 arr. a Buie
5.35 9.10	7.— part. da Buie per
5.47 9.23	7.13 Caldania
5.52 9.29	7.19 Marcovaz
6.03 9.41	7.31 Salvore
6.19 9.58	7.47 Sicciole
6.27 10.07	7.56 S. Bartolomeo
6.32 10.13	8.01 S. Lucia-Portorose
6.44 10.26	8.14 Strugnano
7.02	10.46	8.39 Isola 7.15 11.01	8.52 Semedella 7.24 11.12	9.02 Capodistria 7.40 11.29	9.19 Decani 7.49 11.40	9.30 Scoffie 7.57 11.50	9.40 Muggia
8.03	11.57	9.47 Zaule pom.
8.08 12.03	9.53 Monte Castiglione 8.30 12.25 10.15 Trieste