Renato Gendre Université di Torino CDU 801.311 : 805.0 NOTE DI TOPONOMASTICA ITALIANA. I Nella Prefazione ad un importante contributo negli studii sulla toponomástica italiana1, pubblicato del Dipartimento di Lingüistica dell'Universitá di Firenze, Cario Alberto Mastrelli scriveva: "L'Italia non si é ancora data un 'Istituto Italiano di Onomástica', nonostante i voti piú volte espressi da almeno cento anni a questa parte. Ma all'indifferenza e all'insensibilitá di uno stato che non ha avvertito la necessitá di provvedere alia raccolta completa dei 'nomi di luogo' e dei 'nomi di persona' per assicurare un servizio di informazione e di orientamento per la societá contemporánea, non poteva corrispondere una pari indifferenza e insensibilitá da parte del mondo universitario, che vede in una impresa del genere una fonte inesauribile di dati rilevan-ti e preziosi anche per le loro implicazioni scientifiche"2. E, infotti, per l'antroponimia ha dato un consistente contributo Emidio De Felice3, giá dell'Universitá di Genova, mentre per opera di un gruppo di specialisti di varié Uni-versitá - Genova, Padova, Torino, Udine - é stata recentemente pubblicata la prima summa toponímica italiana4. Essa raccoglie, in grande formato e bella veste tipográfica, i nomi di tutti i comuni e quelli (principali) di regioni, mari, laghi, fiumi, monti, isole d'Italia, accompagnati da precise indicazioni geografiche, cenni essenziali sulle singola-ritá del paese e sugli eventuali mutamenti del nome e, sopra tutto, dall'indicazione delle fonti, dalla discussione dell'etimología e da riferimenti bibliografía5, che sono poi - que-sti ultimi - i dati che conferiscono spessore e validitá scientifica all 'opera6. 1 F. GRANUCCI, Prontuario bibliográfico di toponomástica italiana, con prefazione di C.A. MASTRELLI, Firenze, 1988. 2 C.A. MASTRELLI, Prefazione, in F. GRANUCCI, Op.cit., p. non numerata. 3 E. DE FELICE, Dizionario dei cognomi italiani, Milano, 1978; I cognomi italiani. Rilevamenti quantitativi dagli elenchi telefonici: informazioni socioeconomiche e culturali, onomastiche e linguistiche, Bologna, 1980; I nomi degli Italiani. Informazioni onomastiche e linguistiche, socioculturali e religiose. Rilevamenti quantitativi dei nomi personali dagli elenchi telefonici, Venezia, 1982; Dizionario dei nomi italiani. Origine, etimología, storia, diffusione efrequenza di oltre 18.000 nomi, Milano, 1986. 4 G. GASCA QUEIRAZZA - C. MARCATO - G.B. PELLEGRINI - G. PETRACCO SICARDI -A. ROSSEBASTIANO, Dizionario di toponomástica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, 1990. 5 Questi si trovano sia all'interno delle singóle voci, sia nella lista detieAbbreviazioniBibliografiche, che a dispetto del titolo ha lo spessore (pp. XIII-XXVII) di una vera e propria bibliografía. Nel nostro sondaggio -s.u. Gamalero -abbiamo, pero, incontrato l'abbreviazione di un lavoro (Passaggio 1963) che non é registrato e che purtroppo non compare neppure in F. GRANUCCI, Op.cit. 6 Gli elementi che abbiamo elencato, partecipano tutti a formare il corpo della voce. Abbiamo notato, 133 I meriti di quest'impresa, che restera nella storia délia ricerca toponomástica, vanno attribuiti "anzitutto alla principale collaboratrice [Caria Marcato]" e agli altri "eccellenti specialisti delleregioni di cui si sono occupati: Giulia Petracco Sicardi che ha elaborato i lemmi liguri. Giuliano Gasea Queirazza e Alda Rossebastiano che hanno rivolto le loro cure alla sezione piemontese"7, mentre Giovan Battista Pellegrini "si è riservato di redigere la parte che si riferisce a due regioni: l'Alto Adige e la Sicilia"8. Tipica opera di consultazione, il Dizionario di toponomástica potrà essere utiliz-zato da tutti, ma non letto tutto di seguito9. Le sue settecentocinquanta pagine saranno invece scandagliate secondo le esigenze di ciascuno: dagli studiosi, per la messe dei dati scientifici prudentemente ma sapientemente valiati; dagli altri, per soddisfare spesso una semplice ma comprensibile curiosità. "La toponomástica troppe volte lascia aperti i problemi o ne pone di piú di quanti ne possa risolvere"10, per questo le osservazioni che seguono vanno considérate delle semplici note di lettura, scaturite da un primo sondaggio, operato senz'altro criterio che quello di 'andaré a vedere' quale proposta era stata accolta, per quei toponimi di cui abbiamo qualche conoscenza. PALERMO A Giovan Battista Pellegrini, che ha redatto la voce, "non pare destituita di fon-damento la spiegazione dal gr. Ilaç 'tutto' e ô'pjioç 'ancoraggio', cioè 'ampio porto'". A noi sembra, francamente, una prudenza eccessiva, perché il nome è sicuramente greco11; infatti, Gerhard Rohlfs1 lo cita come esempio13 del predominio di questa lingua in Sicilia fin dai tempi dei Cartaginesi14. Secondo lo studioso tedesco la forma perô, che quelle relative al Piemonte sono arricchite da un dato esclusivo: le citazioni di passi di poesie - spesso preziose - in cui compare il toponimo. Noi non sappiamo spiegare taie disparité. E' certamente da rifiutare (lectiofacilior) che sia dovuta al fatto che la sede délia casa editrice è a Torino. Si puô forse pensare (lectio difficilior) che sia il segno distintivo di una formazione filológica deirAutrice. 7 Per la verità Giuliano Gasea Queirazza non ha firmato che una trentina di agiotoponimi; per contro un certo numero di toponimi di area alessandrina, porta la firma di Elena Papa. 8 G.B. PELLEGRINI, Presentazione, in G. GASCA QUEIRAZZA et alii, Op. cit., p.VIII. 9 Una simile lettura, mirata cioè a cogliere le vicende storiche dell'Italia attraverso il dato toponímico, puô essere fatta per il volume: G.B. PELLEGRINI, Toponomástico italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano, 1990. 10 T. BOLELLI, Schiavi-Liberi una sola città, "La Stampa", 12.03.1991. 11 Ad 'ampio porto', altri preferiscono 'porto completamente sicuro' (cfr. G. ROHLFS, Historische Sprachschichten immodernenSizilien, Miinchen, 1975, p.12; G. BONFANTE, Rec. a G. Rohlfs, Op. cit., "Paideia", XXXI/3-4 [1976], p. 210 [= Scritti Scelti di G. Bonfante, a cura di R. GENDRE, Alessandria, 1986-1992. III. Siciliano, 1992, p.221]). 12 G. ROHLFS, Op.cit., p. 11. 13 Insieme a Trapaniche deriva dal greco dialettale, ma certamente antico ôpcutavoç(attico ôpsllavoç) 'falce'; come si legge anche in G.B. PELLEGRINI, s.u. Trapani. 134 moderna Palermo deriva - come non puó essere diversamente - dal gr. nàvopfxoç attraverso il latino Palermus, che presenta la dissimilazione non rara di n...r a l...r e il passaggio ô > ë 15. Poiché le prime attestazioni della forma moderna si hanno in arabo, Giovan Battista Pellegrini pensa invece che "Panormus sia stato reso con Baler-mus soprattutto in bocca degli Arabi, cioè con balarm ma pronunciato, con la nota imâla, balerm"16. TEKAMO/TERNI L'odierna Teramo era l'antica Interamna Praetutiôrum (citata s.u. Terni senza l'indicazione della quantité), mentre Terni era YInteramna Nârs (Nahars). Entrambe, infatti, sorgono alia confluenza di due fiumi (ínter amnes): il Vezzola con il Tordino, quella sul cui territorio erano stanziati i Praetütñ; il Serra con il Ñera (Ncirs/Nahars) l'altra. Non c'è dubbio, dunque, che i due toponimi odierni derivino da Interamna1 , con accentazione proparossitona, che si spiega con la positio debilis della penúltima breve (Intérâmna). Per questo, s.u. Terni (ma meglio sarebbe stato s.u. Teramo), si doveva evitare di considerare quasi come alternativa l'ipotesi secondo cui "Interamna [...] è un adattamento latino di una voce italica che ha riscontro nell'umbro (tremnu 'tabernáculo') e nel greco (xépa(xva,xép£nva n.pl. 'case, abitazioni') [...] tratto dal tema che appare nell'osco trííbúm 'domum' [...], considerando in- (da *en-) come la preposizione agglutinata"18. Bene ha fatto, invece, l'Autrice ad ignorare la proposta di Ernesto Giammarco19, che ipotizza per Teramo una fase di mediazione 'sabina' con-tinuata anche dopo la latinizzazione dell'italico e documentata dall'accento proparos-sitono, attraverso le fasi *Trebnu > *Tremnu > Teramum, già lapidariamente liquidata da Giuliano Bonfante come "assolutamente indefendibile"20. ANGRI D'accordo con Giovanni Alessio 21, l'Autrice della voce prende le distanze dalla posizione di Gerhard Rohlfs 22, che considera il nome di origine greca23 e lo fa deri- 14 Infatti Palermo, pur essendo uno dei grandi centri d'irradiazione cartaginese, ha un nome greco; cosí Trapani, che si trovava in pieno territorio cartaginese. 15 Cfr., per esempio, il latino hospes < *hósti -potis. 16 G.B. PELLEGRINI, Toponomástica cit., p. 296. 17 Per Terni, naturalmente si deve postulare un passagio ad Interamnia. 18 G. ALESSIO-M. de GIOVANNI, Preistoria eprotostoria lingüistica dell'Abruzzo, Lanciano, 1983, P- 27. 19 E. GIAMMARCO, Per la storia lingüistica di Interamna e di Teate, "Abruzzo" 21 (1983), pp. 161-168. 20 G. BONFANTE, Il nome di 'Tèramo', "Lincei - Rendiconti", XLII/5-6 (1987) (ma 1988), p. 91. 21 G. ALESSIO, Panorama di toponomástica italiana, Napoli, 1958, p. 80. 22 G. ROHLFS, Lexikon graecanicum Italiae inferioris. Etymologisches Wôrterbuch der 135 vare invece "dal latino ancrae 'convalles' da cui anche il calabrese dialettale angra 'pezzo di térra coltivata vicino al fiume', il siciliano angru 'rupe' e nella toponomástica calabrese Angra, Angri, ecc."24. Come si vede, non si fa cenno ad una tutt'altro che improbabile derivazione di Angri dal nome degli Angrivari 25. Poiché essi sono una delle tribu germaniche che, dopo varié vicende, contribuiscono a formare la lega dei Sassoni, é logico pensare che tra i ventimila Sassoni, che secondo Paolo Diácono26 vengono in Italia al seguito di Alboino, ci sia anche un contingente di Angrari o Angri, come ormai si chiamano28. E'ben vero che dopo qualche anno questi se ne tornano delusi al di la delle Alpi, ma la toponomástica centro-meridionale testimonia che schiere piú o meno numeróse di Sassoni sono rimaste in quelle regioni29. Di conseguenza, si puó ipotizzare che tra di esse non mancassero gruppi di Angri, che avrebbero cosí lasciato traccia della loro presenza nel toponimo Angri30. AOSTA Che "l'odierna Aosta" non sia "che la continuazione di Augusta"31 ci sembra almeno una formulazione imprecisa. La forma italiana Aosta, confermata dalla forma francese Aoste, presuppone un antecedente diretto *Agusta, non diversamente da Ascoli, che correttamente 32 è fatto derivare da Ausculum ma attraverso una forma intermedia *Asculum, con la riduzione del dittongo au ad a. unteritalienischen Gräzität, Tübingen, 1964. 23 Vi vede, infatti, il greco ayKsot, ayKpsa. 24 C. MAJRCATO, s.u. 25 II nome di questa popolazione, che intorno al sec. I d. C. è stanziata sul corso inferiore del Weser, deriva dal germánico *angria 'spiazzo erboso' (cfr. alto tedesco antico angar 's.s.', nordico antico angr anche 'baia') e dal suffisso - wari. Gli Angrivari, dunque, sono gli 'abitanti delle praterie'. 26 Historia Longobardorum, II, 6. 27 Intorno al 97 d.C., gli Angrivari, costretti ad abbandonare le loro sedi sotto la pressione dei Cauci, si uniscono ai Camavi e, sconfitti i Bructeri, ne occupano il territorio. Piú tardi, in un'area un po'piú méridionale di quella da loro occupata, compaiono nella storia gli Angrari o Angri. Questa coincidenza - la scomparsa dei primi e la comparsa dei secondi pressoché nello stesso tempo e nella stessa area - fa pensare che debba trattarsi dello stesso popolo. Se cosí è, il nuovo nome non sarebbe altro che 1 'esito delle contrazioni o delle sincopi che una parola polisillabica germanica sempre subisce a causa dell'accento intensivo protosillabico. 28 Già nel libro XIII del Laterculum Ueronensis (sec. IV), l'elenco delle "gentes barbarae quae pullulaverunt sub imperatoribus", registra gli "Angri-Angriuari". 29 Cfr. Sassinoro (BN), contrada Sassonia (sia presso Castrovillari, CS; sia presso Farindola, PE), podere Sassogna (presso Orvieto) riportati in F. SABATINI, Riflessi linguistici della dominazione longobarda nell'Italia mediana e méridionale, Firenze, 1963, p. 46. 30 Ulteriori notizie si trovano in R. DEL PEZZO, £' 'Angri ' un toponimo germánico?, " AION-Filologia Germanica", XXII (1979), pp. 333-340. 31 C. MARCATO, s.u. Aosta. 32 C. MARCATO, s.u. Ascoli. 136 SESTO CALENDE "La specificazione Calende, giá nota nell'anno 1240 'Sexto Kalendarum' [...] pare alluda al periodo in cui, fin da época antica, si teneva il mercato; dimenticata per un certo tempo o sostituita da Mercatum ricompare poi alia meta del sec. XIII"33. Queste notazioni richiedono qualche precisazione. Intanto il toponimo, nella forma Sexto Mercado, é giá registrato quattro secoli prima, nell'anno 89234. Inoltre Sextus Calendarum, poi Sextus Calendas, allude sicuramente al mercato che si teneva ogni mese, allineandosi cosí ad altri tipi toponimici, quali lat. Forum35, lat. crist. Fera36, ill. Terg31 che fanno tutti riferimento a particolari condizioni di mercato. TRIESTE/ODERZO In una voce38 si legge che "il toponimo [scil. Tergeste] é stato interpretato come un derivato dalla base *terg- con il significato di 'mercato' [...1 attribuito dapprima aH'illirico, poi al venetico, ma é ipotesi discutibile". Nell'altra3 , sempre a proposito di *terg- (in Opitergium) si dice che "non é assolutamente certo" che abbia il significato di 'mercato' e che "non é ascrivibile con sicurezza" al venetico. Ma é una prudenza - quella sul significato del tema - che ancora una volta non ci sentiamo di condividere. Non c'é dubbio, infatti, che sulla base sia del confronto con lo sl.ant. trüg 'mercato' e con l'alb. treg 'mercato', sia dell'interpretazione "assai verosimile", secondo Giovan Battista Pellegrini40, del Negotiator dell'iscrizione di Scarbantia41, come resa tautológica dell'indigeno Tergitio, che il tema *terg- voglia diré 'mercato', commercio"42. 33 C. MARCATO, s.u. Sesto Calende. 34 Cfr. CodexDiplomaticusLongobardiae, in MHP, XIV, Torino, 1873. 35 'Mercato'. Cfr. C. MARCATO, s.uu. Forlí (< Forum Livii); Forlimpopoli (< Forum Popilii); Fossombrone (< Forum Sempronii); Fornovo (< Forum novum). A proposito di quest'ultimo toponimo, l'Autrice fa una distinzione tra Fornovo di Taro e Fornovo San Giovanni (v. s. km.). Per entrambi, infatti, é correttamente accolta la derivazione da forum novum, ma, mentre per il secondo "il toponimo pare essere [...j'mercato nuovo'", per il primo registra anche il significato di 'forno nuovo' sulla base della denominazione dialettale/or«ov, dando cosí piú crédito di quanto meriti alia proposta di Dante Oli vieri (D. OLIVIERI,Nuova serie di appunti toponomastici emiliano-romagnoli, in Ioanni Dominico Serra ex muñere laeto inferiae. Raccolta di studi linguistici in onore di GiandomenicoSerra, Napoli, 1959, p. 294). 36 'Grande mercato in occasione di feste religiose'. Cfr. C. MARCATO, s.u. Fiera diPrimiero. 37 'Mercato, Commercio'. V. infra. 38 C. MARCATO, s.u. Trieste. 39 C. MARCATO, s.u. Oderzo. 40 G.B. PELLEGRINI-A.L. PROSDOCIMI,!« lingua venetica, Padova, 1967.1.Le iscrizioni, a cura di G.B. PELLEGRINI -A.L. PROSDOCIMI, p. 602. 41 L'iscrizione, rinvenuta nella Pannonia Superior, suona P. DOMATIUS P. [F.] TERGITIO NEGOTIATUR (CIL, III, 4251). 137 Per quanto riguarda l'origine del toponimo, c'è chi assegna Tergeste al venetico43 e chi aU'illirico44. L'opzione non è facile, anche perché la conoscenza deH'illirico è quella che è. Noi, comunque, propendiamo per la seconda ipotesi, perché riteniamo illirici sia il tema *terg-, sia il suffisso -sí-45 cui si aggiunge l'accertata presenza di un elemento illirico nella toponomástica istriana46. Da Tergeste, concordemente, non si possono separare né Opitergium, né Tergolape41. Povzetek OPOMBE K ITALIJANSKI TOPONOMASTIKI, I Obravnava se slovar krajevnih imen v Italiji (Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1990), pomembno delo, saj Italija tako celostnega pregleda krajevnih imen z vsem znanstvenim aparatom še ni imela, medtem ko so bila osebna in rodbinska imena že zelo dobro obdelana. Avtor pa vendarle kritično tehta nekaj razlag, zlasti etimoloških, dodaja pomembne podrobnosti ali predlaga drugačno razlago vira. Posebej je zanimivih nekaj toponimov iz grškega jezikovnega vpliva (Palermo, Trapani, Teramo/Terni), iz severne Italije (Aosta, Šesto Calende), za nas pa seveda latinsko krajevno ime TERGESTE. Ni dvoma, da je trg v slovanskih jezikih istega izvora. Enak vir kot Trst kaže še lat. krajevno ime OPITERGIUM (danes Oderzo v Benečiji). Ce ni mogoče dvomiti o pomenu osnove terg, pa med etimologi ni soglasja, ali naj bi bil izraz venetski ali ilirski. Avtoiju se zdi ilirski vir verjetnejši, tudi zaradi pogostnih ilirskih jezikovnih prvin v istrski toponomastiki. 42 Questa conclusione é rifiutata senza fondati motivi, come giustamente rilevano Aldo ILuigi Prosdocimi e Giovan Battista Pellegrini (G.B. PELLEGRINI - A.L. PROSDOCIMI, Op.cit., rispettivamente alle pp. 27 e 602) da Michel Lejeune (M. LEJEUNE, Les inscriptions vénétes, Trieste - Udine, 1965, p. 11 n. 31). E forse la 'prudenza' dell'Autrice delle voci si spiega con l'autorevolezza dello studioso transalpino. 43 G.B. PELLEGRINI - A.L. PROSDOCIMI, Op.cit., pp. 601-602; M. DORIA, Toponomastica preromana dell'Alto Adriático, in Antichitä Altoadriatiche, Udine, 1972, II, pp. 17-42; G. FOGOLARI - A.L. PROSDOCIMI, I veneti antichi. Lingua e cultura, Padova, 1988 [non 1987 come compare nella voce], pp. 397-401. 44 G. MEYER, Etymologisches, "IF", I (1892), pp. 319-329 [Der Stadtname Triest, pp. 323-324]; H. KRÄHE, Die alten balkanillyrischen geographischen Namen, Heidelberg, 1925, p. 109; G. BONFANTE, Trieste e Vitalia, "Intervento", 38-39 (1979), pp. 1-4; G. BONFANTE, II nome di Trieste, "Lincei-Rendiconti", XLII/1-2 (1987) (ma 1988), pp. 11-12. 45 H. KRAHE, Op.cit., pp. 68 segg.; G. BONFANTE, II nome di Trieste cit., p. 11. 46 M. DORIA, ArLcit., pp. 30-32. 47 Cittä del Norico, regione notoriamente abitata anche da Illiri. 138