ACTA HI STRIAE I . UDK/UDC: 321(497.12/.13 Istra):930.25(450.361 Trst) LE FONTIARCHIVISTICHE TRIESTINE FER LA STORIA DELLTSTRIA VENETA Pierpaolo DORSI do«. , Archivio di Slato rfi Trieste, 34139 Trieste, Vi a La Marmor a 15, I T arhivist, Državni arhiv v Trstu , Ttst , i T SINTESI Dopo ai1«- accennata ai motivi che spiegano la scarsa consistenza delle fonli documentarle sull'htria veneta esisteniipresso le istituzioní culturali triestine, il contributo descrive la docutnentazione in materia consérvala presso l'Archivio diocesano, presso l'Archivio diplomático del comune e presso l'Archivio di Stato di Trieste, soffermandosi in particolare sugli atü dei commissari ai confini austro-veneti e su quelli della Commissione minisieriale per l 'esonero del suolo. In questo mío intervento dovrei trattare delle fontí documentarie d'interesse per la storia deUTsíria vencía, che eventualmente sí trovassero consérvate presso istituzioní triestine, D'aítra parte, chiunque si sia dedicato a ricerche d'archivio sul tema sa che Trieste non é cerío tino dei luoghi privílegiati in cui si custodiscano le memorie documentarie dellTstría veneziana. Tale situazione trova piena giustificazione sul piano storico e archivistico, ma non certo nel senso che vi sia estraneítá o lontananza tra i due soggetti che sono Trieste, da un lato, e dall'alíro ITstria. Al contrarío non si dovrebbe nemmeno parlare, a proposito di Trieste e deUTsíria, di due er! tita sto rica mente distmte; in una prospettiva di lungo periodo - si pcnsi soprattutto airaritichiíá e al medioevo - Trieste é da considerare semplicemente come una delle tante componenti dello spazio regionale istriano. E anche quando Trieste comincia ad ori en tarsí verso orbite polítiche divergenti rispetto alie altre citta costiere dellTstria, il confine che si viene di fatto a creare non rappresenta una demarcazione nel senso moderno: non segue un tracciato lineare, non coincide con una linea di separazione física o di differenziazione culturáis. Trieste e gli altri centrí ístrianí anche in etá moderna coníínuano a manifestare uno sviluppo paral lelo se si guarda ai rapportí sociali, alia vita culturale, alia pratica lócale del díritto, alia sedimentazione étnica e lingüística, ma anche alie condizioní economi­che, prescindendo a questo proposito dalle protezioni e dai vincoli imposti di volta in volta da auto rita superior!. 10 5 ACTA HISTRIABI. PictjisoIoOORSr: LE FONTIARCHIVISTICHETRIEST1NE..., 105-108 E'vero pero anche che la formazione, Porganizzazione c la dssfribuzione. nelio spazio dei nuclei documentan rispondono a ragíoni diverse da quelle appena menzionate come elementi di coesione tra Trieste e l'Istria veneta: gií archivi sono infatti lo strumento e insieme il prodotto dell'attívitá di istituzioni, che per lo piü si presentano ordinate secondo un sistema gerarchico di "centri di potere", dotati ciascuno di una propria giurisdizione territoriale. Quindi l'appartenenza política e la circoscrizione amministra­tiva - nel senso piü vasto - sono i fattori che condizionano principalmente la presenza e l'assenza, lo sviluppo o íl mancaío sviluppo degli archivi in determínate sedi. Le istituzioni triestine - e quindi i loro archivi - cominciano a trattare in modo diretto dell'Istria giá veneta soltanto nell'Ottocento, quando Trieste assurne la funzione di capoluogo amministrativo di rango regionale, per poi divenire gradualmente anche centro d'irradiazione economica e cultúrale e polo d'attrazione demográfica nei confron­ti dell'intero Litorale. In altreparole, le fonti documentarle triestíne ci parlano dell'Istria a partiré dal momento in cu i la chía, che puré rímane una componente della regione stessa, in una certa misura se ne estrania diventandone la"capitale". E non e un caso che in questa fase Trieste sia anche il centro della produzione pubbiicistica - non solo storiografica - su argomentí istriani: il fatto che l'Istria venga assunta come oggeíto di studio dall'ambiente culturale triestino delPepoca é un sintomo preciso di questa estraniazione. Le riflessioni precedenti ammettono pero qualche eccezione ed é suqueste eccezioni che ora intendo soffermarmi. Documentó e intere serie sírettamente riferite all'ístria veneta sono presentí nelPAr­chivio storico della diócesi di Trieste, una sede finara poco frequentata per le nostre ricerche. I lavori di riordinamento eseguiti negli ultimi anni hanno permesso di chiarire la struttura e la consistenza dei fondi, che ora emergono con evidenza dalia lettura della voce dedicata a Trieste nel recentísimo primo volume della "Guida degli Archivi diocesani d'Italia" (Roma, 1990: Ouaderni della Rassegna degli Archivi di Stato, 61), I limiti della circoscrizione ecclesiastica non coincidono meccanicamente con quelli dell'amministrazione civile: cosí alcuni settorinon trascurabili dell'Istria veneta fecero capo per secoli, tradizionalmente, alia diócesi di Trieste e i documenti deiParchivio diocesano - purnella loro lacunosiíá - trattano naturalmente anche diqueste arce (sipensi a Muggia, Umago, Pinguente). Le soppressioni e le incorporazioni che intervennero nell'organizzazione delle diócesi istriane, a vantaggio della sede vescovile triestina, nel primo Ottocento spiegano poi Pesistenza nell'Archivio dei fondi aggregaíi delle diócesi di Capodistria, risalente fino al XV secolo, e di Ciítanova, comprendente documenti fin dal XVÍ secolo. Diversa é la situazione delPArchivio diplomático del comune di Trieste. Qui la documentazione diretta sull'Istria veneta si riduce a singoü anche se venerandi cimeli, quasi esclusiva mente codici statutari, concentrati nell'Archivio preval en temen te per 106 ACTA HI STRIAE I . Ficrpaoio D0RS1: LE FONT! ARCHIV1SIICKETRIESTINE..., 105-108 iniziativa di Pietro Kandler. Fonte indiretta - tutta pero da valutare - potrebbe essere inoltre lo stesso archívio del comune tríestino, che fu naturalmente in rapporto, non sempre pacifico, con ie comunita finitime dellTstria veneta, in particolare con Muggia e Capodistria. Nel caso di Muggia, gli atti del comune di Trieste poirebbero portare qualche luce in una situazione documentaría immiserita dalla perdita disastrosa dell'ar­chivio storico di questo municipio. Veniamo ora all'Archivio di Stato di Trieste. Accenno soltanto all'esistenza qui della riproduzione parziale in microfilm del fondo dell'Archivio municipale antico di Capo­distria, che continua a essere oggefto di consultazione nella nostra sede. Presentí in originale sono invece gli atti dei commissari di parte austríaca incaricati di ispezionare periódicamente il confine austro-veneto nei settori del Goriziano e deH'lstria, in seguito alla convenzione stipulata dai due stati a Gorizia nel 1754. Si tratta della corríspondenza dei commissari coi loro omologhi di parte veneta, con le autorita ceot rali e coi poteri locali; sono compresi i verbali rninuziosissimi delle "reambulazioni" aiinuali o biennal! del confine. La linea percorreva alcune tra le zone piu appartate deli'Istria, rimanendo generalmente lontana dai centri principali; da questi atti emergono appunto, be il piu delíe relazioni tra le due potenze, le condizioni materíali delle piccole o minime comunita rurali dell'Istria, per le quaii il confine rappresentava qualcosa di tangibile, un ostacolo da aggirare ma spesso anche un'occasione da sfruttare nel quadro di un'ecorioniia di sopravvívenza. II confine e il "segno di contraddizione" che fa emergere, allora ali'attenzione dei dicasteri politici, oggi ali'attenzione degii storíci, quei comportamenti devianti, da parte di singolí come di intere comunita, che in altre circostanze non avrebbero acquistato la stessa riíevanza e probabilmente non sí troverebbero nemmeno documentât!. Non soltanto il contrabbando, ma anche sempíicemente il taglio, la fíenagione, il pascolo abusivo, il furto campestre, la deviazione di un fossato, lo spostamento di un limite di propriété sono in questo caso comportamenti in grado di provocare una vertenza diplomática e vengono pertanto giudicatí dai commissari stessi, dotati a questo scopo di poteri di giurisdizione sommaria, da esercitarsi in occasione delle udienze apposítamente tenute in localita site lungo la linea confinaría. E' possibile cosi anche seguire, nell'arco di mi quarantennio, l'evolversi delle situazioni locali di attrito nei punti che furono oggetto di controversie ricorrenti. Gli atti dei commissari austriaci ai confini, che coprono il periodo dai 1757 al 1796, sono compresi nella serie relativa alie quesíioni di frontiera (Confini del Litorale) costituita nel I'ámbito de 11'archívio della Luogotenenza del Litorale. Mérita un accenno il fondo, pure consérvalo all'Archivío di Stato di Trieste, della Commissione ministeriale per Tesonero del suolo di Trieste e dellTstria. L'aííiviíá della commissione aveva per oggetto il riscatto degli oneri di varia origine gravanti sul possesso fondíario secondo i princípi contenuti nelle patenti sovrane dei 7 setiembre 10 7 ACTA HF5TRIAEI. PíerpaoioDORSI: LE FONT1 ARCHIVlSOCHETRIESTiNE...,105-10 8 1848 e del 4 marzo 1849. I documeníi di questo fondo risalgono perció alia meta dell'Ottocento, ma ie situazioni che vi si trovano riflesse - si potrebbe diré censiíe - sono radícate tutte Helia fase d'antico regime: i canoní, le decime, le prestazioni in natura e in servizi che la cooimissione aveva il compito di liquidare scaíurivano infatti in buona parte dal soppresso nesso di sudditeia, oltre che da antichi rapporti privati di obbügazio­ne. I diritti deí percettori venivano documentad con la presentazione di urbari e di aitrí titoii legali, generalmente d'epoca di molto anteriore, che ora si trovano allegati - in origínale o in copia - ai fascicoli deglí "operati d'esonero". La documentazione interessa il territorio istriano in tutte le sue partí, nía é particolarmente ricca per ie aree infeudate, sia del settore arciducale che di quello veneto della penisoia; perqueste aree il materiale documentarlo registra in modo csaurieníe lo stato del possesso fon diario rispetto all'm­tero territorio di un comune, di piü comuní contigui, talvolta di un distretto nei suo complesso. Quello della Commissione ministeriale per Tesonero deí suolo é solo un esempio, particolarmente evidente, di come i vari fondi documentan delle autoritá amministrative austriache conservati all'Archivio di Stato di Trieste, almeno nella prima meta dell'Ot­tocento possano fornire ancora notevoli material! per ricerche rivolte alie condizioni dell'lstria nel periodo veneto. Tutte le volte in cui gli organi di governo austriaci sí dovettero confrontare con gli órdinameníi peculiari dell'lstria giáveneta, ad esempio in materia di usi civici, di diritti di caccia e pesca, di notariato, di "notifiche" degli immobili, vediamo moltiplicarsi nella documentazione i fascicoli contenenti relazkmi, rilevazioni e pareri che servivano appunto a ricostruire situazioni dalle quali le nuove autorita non potevano prescindere nello svolgimento dell' attivitá di governo. POVZETEK V prispevku so najprej nakazani vzroki za primanjkljaj listín o beneški Istri v kulturnik tržaških ustanovah. Opisana je dokumentacija, ki je shranjena v Škofijskem arhivu (Arckivio diocesano), obèinskem Diplomatskem arhivu (Archivio diplomático) in Državnem tržaškem arhivu (Archivio di Stato di Trieste) s posebnim poudarkom na listinah komisarjev na avstrijsko-beneški meji in na dokumentih ministrske Komisije za odvezo zemljišèa (Commissione ministeriale per l'esonero del suolo). 10 8