Abbuonamcnto annuo fiorini 4 semestre f.r 2. Pagamenti unteci pati. Per un solo numero soldi 20. Rivolgersi per gli annunzi all’Amminis. Redazione ed Amministrazione Via EUGENIA casa N.ro 334 pianterreno. Il periodico esce ai 10 e 25 d’ognl mese. Lettere e denaro devono dirigersi franchi all’Amministrazione Si stampano gratuitamente articoli d’interesse generai Avvisi in IV. pagina a prezzi da convenirsi e da pagarsi antecipatamente. Non si restituiscono i manoscritti. Excelsior____ (III sessione del VI periodo elettorale) Mercoledì 25 p. p. Novembre alle 12 meridiane fu inaugurata In III sessione della Dieta provinciale istriana. Erano presenti il sig. Capitano provinciale Comm. Francesco Dr. Vidulich, l’i. r. Consigliere di Luogotenenza Carlo cav. Gumer de Engelsburg quale Commissario governativo e 15 Deputati. Il Capitano provinciale, aperta la seduta con un discorso d’occasione, presentò Vi. r. Consigliere di Luogotenenza Carlo cav. de Gumer quale Commissario governativo presso la Dieta provinciale. Monsignor Giov. Battista Flapp, Vescovo di Parenzo-Pola, intervenuto per la prima volta alle sedute della Dieta provinciale, prestò quindi la solenne promessa. Il Capitano provinciale ricorda la perdita fatta, nel periodo di tempo corso dalla chiusa dell’ultima sessione, degli onorevoli deputati Giuseppe Dr. de Yergottini ed Edoardo cav. Strudthoff colle seguenti parole : „Con vivo rammarico adempio, onorevoli signori, al triste uffìzio di ricordare la luttuosa perdita di due distinti colleghi, subita dall’ epoca dell’ ultima nostra riunione. È quasi un anno decorso, dacché il chiarissimo Dr. Giuseppe de Vergottini finiva la sua mortale carriera. La perdita sua fu gravissima per la sua città natale, Parenzo, di cui da molti anni sosteneva la prima carica cittadina, e fu dolorosamente sentita dall’intera Provincia, che egli, eletto dal grande possesso, rappresentò alla Dieta provinciale quasi continuamente dall’epoca, di sua istituzione fino ai suoi'ultimi giorni. Voi tutti lo avete conosciuto, lo avete veduto all’ opera portandovi il tesoro di sue cognizioni, senza jattanza, senza altra ambizione di quella di favorire il benessere del-l’Istria. Dotto giureconsulto, di acuto ingegno, di sodi e_ fermi principi, di probità ed onestà inappuntabili, egli ci era guida sicura nelle questioni più ardue, nelle più difficili congiunture. Egregio e distinto cittadino, vero patriotta, lasciò ricca eredità di affetti, ed un nome che resterà sempre venerato da tutti che amano sinceramente la patria. Pochi dì fu veniva a fin di vita il deputato Cav. Edoardo Strudthoff, che nel periodo dell’attuale sessione dietale era stato portato nella Dieta provinciale dal collegio delle città di Isola, Pinguente e Muggia. Quest’ ultima è a lui che deve il maggiore sviluppo di vita industriale per cui primeggia fra le città istriane. Cittadino benemerito, intraprendente, attivissimo, amico dei suoi operai, come procurò fama mondiale al suo stabilimento di costruzioni navali, così lascia onorata, imperitura memoria di sè, lascia vivissimo desiderio che l’iniziata opera sua possa da altri con ugual zelo e costanza essere continuata. Voi che li aveste compagni nelle cure pel nostro paese, vorrete, assorgendo dai Vostri seggi, rendere anche Voi 1’ estrema onoranza agli illustri trapassati, e consentire che sia fatta di loro onorevole menzione nel verbale dell’ odierna seduta. “ I deputati assorgono dai loro seggi. Nella li Seduta ch’ebbe luogo giovedì 26 novembre, il Presidente annunziò che furono distribuiti agli on. deputati : otto progetti di legge, uno dei quali proposto dal Governo, e gli altri d’iniziativa della Giunta provinciale; — i conti preventivi prò 1886 e consuntivi prò 1884 di tutti i fondi tenuti in amministraziane dalla Giunta provinciale, — e la relazione ed i bilanci dell’Istituto di credito. — Avvertì però che altre relazioni e conti verranno comunicati in seguito ai sig. deputati. Presentò indi alcune proposte avanzate dal Consiglio scolastico provinciale per aumenti di graziale a maestri pensionati ; la relazione dell’ i. r. Ispettore scolastico provinciale sullo stato dell’istruzione popolare in provincia pel 1883-1884 ; ed i conti consuntivi e preventivi del fondo scolastico provinciale. Comunicò alla Camera le petizioni pervenute per la trattazione da parte della Dieta. Passando poi all’ordine del giorno, vennero nominati gli uffici di presidenza e le Commissioni, finanziaria, politico-economica e scolastica. Seguite queste elezioni il sig. Capitano chiede V autorizzazione della Dieta, di passare alle Commissioni nominate gli atti che furono precedente-mente annunziati ; e le invita a costituirsi ed a comunicargli le nomine dei presidi e dei segretari di ogni singola Commissione. Alla III seduta, tenuta martedì 1 corrente, il Presidente, fatte alcune comunicazioni, dà lettura di una lettera dell’ on. deputato Sbisà con cui scusa il suo non intervento all’odierna seduta, essendo stata incamminata contro di lui una procedura politica dal locale Capitanato, per cui non ritiene conveniente di intervenire alla Camera sotto tali circostanze. — Il Presidente, ritenuto a termini del Regolamento interno per iscusato 1’ on. Sbisà, dichiara che lo inviterà ad intervenire come prima alle sedute, non potendo un tale fatto influire minimamente a scemare la stima che 1’ on. deputato gode presso i suoi colleghi. Passando all’ordine del giorno, l’on. Dr. Campiteli! riferisce pel comitato finanziario colle proposte: 1. di voler approvare il Resoconto e bilancio dell’Istituto di Credito fondiario per Fanno 1884 ; 2. di voler manifestare la propria soddisfazione per l’andamento e pei risultati della gestione dei-li’ Istituto ; 3. di voler confermare la nomina del signor Pietro Dr. de Madonizza a consigliere d’amministrazione dell’ Istituto medesimo pel rimanente periodo dietale. Le proposte vengono accettate senza discussione. L'on. Campiteli! riferisce poscia sul Resoconto del fondo Depositi e danari altrui prò 1884 colla proposta di accettarlo. Accolto ut supra. Lo stesso referente propone ancora di appro vare il conto consuntivo per l’anno 1884 del fondo Confraternite localizzate nell’Istria ex veneta. Accolto ut supra. Ed ancora Fon. Campielli riferisce, colla proposta di voler approvarli, sul consuntivo prò 1884 e il preventivo prò 1886 del fondo pensioni degli impiegati provinciali. Accolto ut supra. Per la stessa Commissione finanziaria riferisce poi Fon. Dr. Venier colle proposte : di voler approvare il conto consuntivo del fondo scolastico prov. prò 1883 con un introito di fior. 128201.18 e con pari esito; di voler approvare il conto consuntivo del fondo di esonero del suolo dell’ Istria prò 1884 con un introito di fior. 126,949.41 e con un esito di fior. 107,606.08 quindi con un civanzo di fior. 19.343.33. Tutte queste proposte vengono accolte senza discussione. Per la Commissione scolastica riferisce 1’ on. Dr. Gambini colla proposta : Voglia la Dieta, accogliendo il voto rassegnato dal Consiglio scolastico provinciale, portare a fior. 150 annui la pensione della maestra popolare in riposo Anna Maria Castro di Pirano. Accolta. Per lo stesso Comitato riferisce quindi 1’ on. Dr. Bubba colla proposta : Venga accordato dal fondo prov. scol. ad Antonia ved. del fu Nicolò Lucasich, già maestro presso la scuola popolare di S. Fosca - Milonich, il godimento di una pensione annua di fior. 100. Accolta. L’on. Spincich per lo stesso Comitato propone : Piaccia alla Dieta di continuare l’assegno di un’ annua graziale di fior. 50 ad Erminia Golob fu Giuseppe pel triennio decombile dal 12 settembre 1884. Piaccia ancora di rimettere la supplica di Federico Borri, maestro dirigente pensionato, alla Giunta prov. perchè la prenda in considerazione. Accolte. L’ on. Dr. Bubba propone ancora : Che la Dieta voglia passare all’ ordine del giorno sulla petizione di Gio. Parovel, maestro superiore presso la scuola popolare di Grisignana, per la liquidazione e rifusione di spese incontrate in occasione del suo trasferimento d’uffizio da Buje a Momiano. E Fon. Dr. Gambini : Che la Dieta passi all’ordine del giorno sulla Un fiore divelto. (Bozzetto) Povera Emma ! Era timida timida, le mancava la vivacità, l’innocente spensieratezza delle fanciulle, che, non più ragazzine, pur non ebbero il fremito che corre le vene come fuoco, che scuote come uno uno spasimo d’ignota voluttà ; fremito che manifesta da donna. Apprendeva il mestiere di sarta ; ma nelle ore di lavoro non partecipava punto al buon umore, alFillarità delle sue compagne. E queste cantavano lo stornello della stagione, le gaie note delle nostre canzoni popolari, e, caratteristico accompagnamento, si sentiva il rumore della macchina da cucire che fremeva sotto i piedi della maestra. Quanta vita ! Tratto tratto, come lo strepito di una pioggia di perle su d’ un piatto metallico uno scoppio generale di risa. Che cosa era nato ? una sciocchezza detta da Ninna, uno scherzo di Maria, un dividuo che passasse per di là metteva in loro una voglia matta di ridere. E ridevano come ride la gioventù, di quel riso che dice che anche nella povertà che lavora c’ è allegria, e che ti fa mormorare : benedetta età ! E il ritornello echeggiava accompagnato dal rumore della macchina. Ma ella, china sul suo lavoro, non si moveva, non levava gli occhi che alla voce di alcuna delle sue compagne o della,maestra, che a lei, la più giovane, ingiungeva di andar per filo, aghi e così via, sa comperare un paio di soldi, d' ombra di campanile. La poverina, così semplice, così senza malizia, ci andava ; ed il riso da lei dentato a qualche strana sua richiesta non la commoveva per nulla. Mai sbagliava ; non c’era bisogno di rimbrottarla perchè avesse eseguita a rovescio una commissione, presa una roba per 1’ altra. Le davano i lavori più noiosi, quelli che esigono maggior pazienza, ed ella li eseguiva con rara attenzione, con una cura speciale senza mai fare il minimo motto di dispetto. Qualche volta, mentre era uscita per qualche fac-cenduola, le spuntavano Lago per vedere che cosa dicesse o facesse. Ma ella, al ritorno, non apriva bocca che per dire a mezza voce: „guarda//“ con quell’ „m - a” tirato tirato, e subito, quasi pentita d’ aver mostrato d’ essere dispiacente, si metterà a cucire a capo basso. . ; r Passarono così due anni all’ incirca. Mai una volta Emma era mancata alla scuola. — Un solo dopopranzo non c’ era venuta. „Papà” aveva detto, „oggi vado a G... a trovare Elena” „E sai dove abiti?” „Ma si, ma si possibile ! Ad ogni modo qualche buon’anima me lo indicherà." E non vedendovi nulla di male il padre la lasciò andare. Povera Emma !.................. Il vapore partiva di buon ora ed, essendo brève il tragitto, arrivava a G .... che il sole non era ancora tramontato. Molto tempo prima che si desse il segnale della partenza, ella era ai secondi posti e non vedeva 1’ ora che si si staccasse dal molo. 0’ era stata una volta sola a G .... e quel giorno ci andava assai volentieri, ci andava proprio contenta, perchè avrebbe vedute di bel nuovo tante belle cose, tante belle botteghe, tanta gente, e perchè tutto quel movimento di carrozze, quel formicolio, quella babilonia di ... . non le avrebbero fatto tanta impressione quanto quando era più bambina. Così pensava ; e perchè il tragitto le sembrasse più breve era andata a poppa e, tra una e l’altra di queste riflessioni, si mangiava Con gli occhi le bianche spume suscitate dall’ elica nel suo ra- petizione di Gio. Kosak maestro in pensione per un miglior trattamento. Anche queste due proposte sono accolte senza discussione. Per la Commissione politico-economica riferisce 1’ on. Dr. Fragiacomo colle proposte : Piaccia alla Dieta di accettare come proposti dalla Giunta prov. i progetti di legge coi quali vengono posti fuori di vigore : 1. il § 10 della legge prov. 11 novembre 1883 sulla tenuta e il pascolo delle capre ; 2. il § 43 della legge prov. 28 maggio 1876 sulla tutela dei beni campestri ; 3. il § 9 della legge prov. 18 novembre 1882 sulla conservazione della selvaggina ; 4. il § 4 della legge prov. 2 settembre 1870 sulla tutela della coltura agraria ; e il progetto di legge col quale vengono introdotte le licenze di caccia. Nella discussione generale nessuno prende la parola, e passando all’ articolata vengono accolti in seconda lettura come proposti dalla Giunta i progetti ad 1, 2, 3, 4. Nella discussione articolata del progetto di legge concernente la introduzione di licenze di caccia, vengono accolti senza discussione i §§ 1, 2, 3 e 4; i §§ 5 e 6, dopo qualche discussione, vengono accolti come proposti dalla Commissione. Vengono indi accolti come proposti dal Comitato i §§ 7 usque ad 15, il titolo e l’intestatura della legge, che così è accolta in seconda lettura. Per la Commissione politico-economica riferisce 1’ on. Dr. Mrach sul memoriale del Circolo triestino di cacciatori per cambiamento dei termini di riserva della caccia colla proposta: Essere la Giunta incaricata di fare le necessarie pratiche colle Autorità provinciali di Trieste e Gorizia, onde, se possibile, conseguire una uniformità nei termini di riserva di caccia nelle tre provincie, e ciò tanto con riguardo a quelli indicati nella petizione del Circolo triestino di cacciatori, quanto indipendentemente dai medesimi, e di riferire. La proposta è accolta senza discussione. Alla IV seduta di giovedì 3 corr. vengono approvate in terza lettura le leggi votate nell’ antecedente seduta. L’on. Dr. Campitelli, quale referente della Commissione finanziaria riferisce sul conto di previsione del fondo di esonero del suolo per 1’ anno 1886, colle seguenti proposte : 1. Resta approvato il conto di previsione del fondo di esonero del suolo istriano per l’anno 1886 con un importo di fiorini 108,759, tanto nell’Esigenza quanto nel Coprimento. 2. Resta approvata l’esazione per l’anno 1886 di un’addizionale del 12 per cento su tutte le imposte dirette,. comprese le addizionali straordinarie delle Stato che vengono pagate nella provincia, per far fronte alla deficienza del fondo. Aperta la discussione, essa riuscì animatissima e vi presero parte gli on. Laginja, Dr. Petris, Dr. Campitelli e Dr. Amoroso. Chiusa la discussione, il Presidente mette a voti il conto ecc. come proposto dal Comitato. — È accolto dalla maggioranza. Per la Commissione finanziaria riferisce ancora l’on. Dr. Campitelli sul conto consuntivo del fondo prov. per l’anno 1883 colle seguenti proposte : I. — Viene impartita la sanatoria sul sorpasso pido volteggiamento ; guardava con infinito piacere, come commossa, l’anfiteatro delle verdi colline tempestate di casette e di ville che davano una gentil varietà di colori a quello sfondo di smeraldo che si rifletteva sulle acque del color del cielo. Lontano lontano, in fondo alla valle la sua cittadella pareva si cullasse sulle acque. Era in estasi, era beata. Ha messo piede a terra............... Ma dove va ? E perchè gira di via in via, si guarda intorno a tutti gli sbocchi come smarrita ? Poverina. Non si ricorda più dove abiti sua sorella Elena ; eppure c’era stata da lei l’ultima volta ! Ma ora tutte le vie le sembrano quella eh’ è la sua meta, sono tutte vie larghe con editici a tre o quattro piani come quella: non si può raccapezzare............... Ha domandato a tanti e tanti, ma nessuno ha saputo darle una, la benché minima indicazione. E mentre ella cerca e cerca, è sopraggiunta la sera. La città s’ è popolata di una miriade di fiamme, ma ella ci vede meno di prima. Non bada allo scintillio eh’ esce dalle botteghe ; non si ferma ad esaminare gli oggetti esposti con buon gusto nelle vetrine, davanti alle quali la volta passata avea fatte tante esclamazioni di stupore, di meraviglia ; non s’ accorge della molta gente cli’è uscita a prendere il fresco ; si, di questi s’accorge, ma sol- delia spesa, di confronto al conto preventivo dell’anno 1883, alle Rubriche V, VI, VII, IX. XI, e XIII nel complessivo importo di fior. 22,9 14:55; II. — Viene approvato il conto consuntivo del fondo prov. per l’anno 1883 con un introito di fior. 427,081:78 con un esito di fior. 373,733,66 e quindi con un civanzo di fior. 53,348:12. Queste proposte vengono accolte senza discussione. Riferisce ancora l’on. Dr. Campitelli sul prospetto di gestione del fondo prov. per l’anno 1884 —- e sul conto consuntivo del fondo prov. per l’anno 1884 colle seguenti proposte : I. -—- Viene impartita la sanatoria al sorpasso di confronto al bilancio di previsione per 1’ anno 1884 alle rubriche V, VI, IX, X, XI, XII e XIII nel complessivo importo di fior. 95,196:55. II. — Viene approvato il conto consuntivo del fondo prov. per l’anno 1884 con un introito di fior. 471,113:46, e con un esito di f. 408,873;98. Accolte come sopra. Riferisce dopo ciò per la Commissione scolastica l’on. Spincich sul conto di previsione del fondo scol. prov. per l’anno 1886 colla proposta : Che la Dieta voglia approvare il conto di previsione del fondo scolastico prov. per 1’ anno 1886 con fior. 151,023 sull’esito, con un introito proprio di fior. 34,159 e sulla concorrenza del fondo prov. di fior. 116,864. Accolta come sopra. (Continua) ANDREA MAFFEI Un altro dei nostri Grandi è sceso nel sepolcro. Andrea Maffei, una delle più belle glorie della letteratura moderna, moriva d’ insulto apopletico il giorno 27 decorso novembre a Milano, dov’ erasi di recente recato. Questa maestosa figura di poeta e patriota; il venerando vegliardo che, nato col secolo, avea ereditato una tempra adamantina da una generazione che sgraziatamente più non si rinnova, ha dovuto pur esso rendere l’estremo tributo alle inesorabili leggi di natura ! Andrea Maffei nacque a Molina, piccolo paese presso Riva di Trento il 19 Aprile 1798 da Filippo Neri Maffei e da Domenica Mad dalena Brocchetti. Suo padre fu podestà di Riva, quando reggevasi con proprio statuto sotto il principato di Trento, e compiuto il triennio di reggenza, fu nominato cittadino. Andrea Maffei, assolti gii studi legali, entrò negli impieghi e fu Segretario d’Appello; ma poi si ritirò, per dedicarsi a tutt’ agio ai prediletti suoi studi. Fissò sua dimora nella città di Riva, eh’ egli amò con incessante affetto e dove, coni’ ebbe desiderio, furono trasportate le di Lui spoglie mortali, per esser deposte nelle tombe della villa di St. Alessandro, di proprietà della famiglia Lutti, alla quale era legato della più intima amicizia. Andrea Maffei godè fama di valente traduttore, e come tale fe’ conoscere in Italia i capolavori di due ricchissime letterature : la tedesca e l’inglese. Non fu però un rigido traduttore delle parole ; che anzi, rigorosamente fedele al pensiero originale, largheggiava nel rivestirlo di quelle forme, che meglio gii seni- tanto per cercarvi una faccia amica o benevole, alla quale, cogli occhi che ancor non piangono, ma son già gonfi di lagrime e con voce tremante possa chiedere dove abiti sua sorella Elena. Poverina ! Chi la metterà sulla buona via ? Ed in caso non trovi questa beata abitazione dove andrà ? Chi la raccoglierà9 Chi le darà per questa sera un po’ di cibo ed un letto ? Finalmente. „Perdoni, signore, non mi saprebbe dire dove a-biti mia sorella Elena che serve dal signor X. ?“ Questa è la domanda che dirige ad un vecchietto con un viso così buono, con due occhi che esprimono tanta pietà. „Ma si cara, vieni, vieni con me.8 Il buon vecchio la conduce seco e per via le va facendo coraggio e le fa qualche dolce rimprovero : „La troverai tua sorella .... non aver paura ma quanto tempo è che t’ aggiri ? .... perchè sei venuta sola ?... senza sapere dove tu abbia ad andare ? Basta ! .... hai avuto fortuna di trovar propri o me...........al giorno d’ oggi .... hum ! . . . . così......una ragazza non ancora del tutto matura .... sola..........chissà che cosa ti avrebbe potuto capitare .... Basta..........vieni, vieni poverina. bravano proprie al nuovo idioma in cui doveva manifestarsi. Per Lui, Schiller, Byron e Shakespeare poetarono nella bella lingua del sì. E questo, per quanto possa esser un difetto in un traduttore, rivela appunto l’alto ingegno di Andrea Maffei, che col fascino del nostro bell’ idioma e coll’ armonia del suo verso rese popolari le bellezze del genio di quei sommi stranieri. Fu pure poeta lirico originale, e le poesie di Lui vanno distinte per una esuberante melodia e per la squisita eleganza del verso. In Italia godeva somma reputazione. Fu Senatore del Regno e nel 1883 venne insignito dell’ ordine civile di Savoia. Tutta Italia si commosse alla morte di Andrea Maffei e splendide furono le onoranze che lo accompagnarono all’ estrema dimora. E noi qui, dalle rive dell’ Adria, unendoci al cordoglio dei nostri fratelli trentini, mandiamo un ultimo saluto al Grande trapassato, e ci auguriamo che quella terra sì feconda di vasti ingegni, continui a produrre fiori che assomiglino a Maffei, a Gazzoletti, a Prati, a Rosmini. Saggio di Annali Istriani. Bel secolo XIII — dall’ anno 1235 e seg. dell' Ab. Angelo Marsioh. (Conti vedi N. 10 e seguenti) 1268. — Tommaso Zeno, podestà di tutta l’Istria la seconda volta ; la prima volta fu podestà nel 1280. Notizie stor. di Pola p. 193. 1268. — Que’ di Capodistria prendono e diroccano il castello di Moccò, i patriarchio lo riedificano, 10 consegnano a Trieste a patto che lo restituisse al patriarca che verrà eletto. Kandler. Cod. Dipi. Isti, sub an. 1295, 10 marzo. 1268. — Don Leonardo figura qual pievano di Pirano. Kandler. L’Istria. Ann. I, p. 202. 1268. — Il comune di Pola crea Sergio del fu Galvano a Capitano del popolo ; tendendo in seguito la famiglia a tirannia, si risveglia il partito dei Gionatasi che volevano mantenuta la libertà. Notizie storiche di Pola, p. 30, — e Kandler. Indicaz. p. 31. 1268. — Marino Morosini, capitano di Capo distria, figlio del fu conte d’Arbe, Angelo Morosini, compie 11 muro sul ponte che congiugne la città alla terra ferma, pone sulla torre del ponte due figure di S. Cristoforo, fonda la villa Morosina ( Villa Nova presso S. Pietro del-V Amata), fa scavare due pozzi, uno nella corte pretorile, 1’ altro nel giardino della città ecc. ecc. Kandler. Cod. Dipi Isti. 1268, 19 agosto. — Il castello di Buie si pone sotto la protezione di Capodistria in nome di Alberto conte di Gorizia ed Istria, che era in rotte col patriarca ; Buie si obbliga di prestare aiuto a Capodistria in caso di guerra; gli abitanti dai 14 ai 70 anni giurano l’osservanza dei patti e danno a garanzia sei ostaggi. Carli. Antich. Ital. To. V, p. 38, — Monumenti del nob. consìglio di Capodistria pag. 17, — e Kandler. Cod. Dipi. Isti, ed Indicazioni p. 31. 1268. — Muore il vescovo di Capodistria Bonaccorso, lascia con suo testamento (18 ottobre) ai canonici di Aquileia un legato. Kandler. LTstria. Ann. VI, p. 71. 1268. — Mainardo ed Alberto, conti d’Istria, vengono scomunicati, perchè aderenti a Corradino di S ve via. Kandler. Indicazioni p. 31. Ed Emma risponde a tutte le domande del vecchio, e finisce col ringraziarlo con tutta 1’ effusione : „Che il Signore le tenga conto di questa buona azione.8 E ritornata. Ma perchè quegli occhi son come istupiditi, perchè dimagra? Perchè, se prima non si poteva dire astuta, ora è come imbecille ? Perchè fu vista più volte gettarsi ginocchioni ed esclamare con voce atterrita : Signor mi libera da quel vecchio, Signor mi libera da quel giovane, pietà Dio mio di Emma sola!? La buon’ anima era stata trovata, e forse su quella povera creatura era stato commesso il più turpe dei reati ! Quei gridi di spavento, quell’ invocare con voce roca, quei gemiti lo danno a divedere chiaramente Emma non seppe più indicare la casa donde la mattina 1’ avevano fatta uscire........... ma non come c’ era entrata. Povera Emma ! Ora è pazza. Il povero padre piange la sventura che venne a colpirlo .... ed il vecchio resta impunito. E dire che 1' azione della giustizia umana è impotente a vendicare una tale imfamia ! ! Povera Emma ! ! P. F. 1268. 1269. 1269, 1269. 1269, 1269, 1269, 1269, 1269, 127.. 127.. 127.. 127.. 127.. 1270. 1270. 1270, — Il patriarca Gregorio spedisce in Istria alcuni corpi di soldati per domarla; Capodistria distrugge il castello di Moccò, affligge con molti assalti Castel-Venere e tenta mettere a sacco Rovigno ; ma 1' opposizione degl' I-striani e dei patriarchini la riduce a pentimento dei suoi mali disegni. Marino Coppo ristaura Moccò ed Albertino Morosini assicura gli altri luoghi con molte munizioni contro il nemico ; il patriarca dona il Coppo ed il Morosini di molti poderi e giurisdizioni in Istria. Marnano. Ann. del Friuli v. Ili, p. 81 e segg. — Ad imitazione di Parenzo, si danno alla Re- pubblica i comuni di Cittanuova, Montona e San Lorenzo al Leme. Bomanin. St. Docum. di Ven. v. II. 300. 8 settembre Cividale. — Gregorio da Montelongo nella Campania nel Napoletano, patriarca di Aquileia e marchese d’Istria, passa agli eterni riposi ; viene sepolto nella Collegiata di Cividale. Regnò anni 17, mesi IO e giorni 16. Marnano. Ann. del Friuli v. Ili, p. 83. — Le genti del patriarcato aquilejese consegnano il castello di Moccò al comune di Trieste, il quale promette di farne la restituzione al patriarca, subito che verrebbe eletto e confermato ; e ciò sotto la pena di duemila marche di argento. Carli. Antič. It. To. V, p. 181 e 212 — Thesaurus. Feci. Aquilej. p. 223, — e Marnano. Ann. del Friuli v. III p. 84. 27 ottobre. — Asquino canonico-decano d’Aquileia ed Artico de Casteliro canonico e vicedomino vacante il patriarcato, considerata la fedeltà del comune di Pinguente, vi rimettono in perpetuo ogni affìtto e le decime che pagavano alla mensa patriarcale. Kandler. Cod. Dipi. Istr. 27 ottobre. — Muore in Cividale Vodorlico duca di Carintia e capitano supremo di Aquileia in sede vacante, viene trasportato in Pola e sepolto nelle tombe degli antichi marchesi d’ Istria. Marnano. Ann. del Friuli v. Ili, p. 83. 27 ottsbre. — Siibrido de Foff vicario patriarcale in Istria, successore di Senisio de Bernardis di Padova. Kandler. Cod Dipi. Istr. 11 novembre. — Tregua stipulata da Ottolino da Capodistria, rappresentante del conte di Gorizia, ed il patriarca d’Aquileia. Chmel. Urkunde zur geschichte von Òsterreich v. I, p. 100 e seg. — Combi. Bibliografia Istriana p. 181, n. 1302. 29 dicembre. — Venezia accetta la spontanea dedizione del castello di Umago, che sottrae-vasi alla giurisdizione del patriarcato ed al dominio del vescovo di Trieste; vi manda un podestà con la durata di due anni, salariato dal castello con annue lire 250 ed altre 3 lire pel ritorno a Venezia, e prò veduto di corrispondente abitazione ; Venezia vi manda a primo Podestà Marino Bembo. Kandler. Cod. Dipi. Istr. — Indicaz. p. 31, — L’Istria. Aun. VII, p. 83, — Notizie storiche di Montona, p. 101, — Bomanin, Stor. docum. di Venezia v. II, p. 300, — e Marnano. Ann. del Friuli v. Ili, p. 84. — Alberto conte di Gorizia restituisce al patriarca Raimondo Albona, Fianona, Valle, Pinguente ed altri luoghi in Istria. Liruti. Not. delle cose del Friuli. — v IV p 281 e seg. — Tomasino Giustiniani comparisce in questo tempo podestà di Trieste. Kandler. LTstria. Ann. II, p. 63. — In quest’ epoca figura qual podestà di Pirano Marco Giustiniani. Kandler. L’Istria Ann. VI, p. 114. In questo tempo comparisce a podestà di Parenzo ser Bernardino da Trieste, però prima del dicembre 1273. Kandler. Cod Dipi. Istr. — I Minori Conventuali di S. Francesco erigono convento in Pola. Kandler. L’Istria, Ann. II, p. 149. — I comuni di Spalato e Pirano, rinnovano 1’ amicizia tra di loro in base alla pace del 1192. Kandler. L’ Istria. Ann. VII. p. 70. — ed Indicaz. p. 31. — Domino Guglielmo comparisce in quest’ anno signore di Duino. Kandler. L’Istria. Ann. V p. 66. — Il senato veneto vieta che si porti a Chioggia sale delle parti di Pola, ed ordina che le case dei contraffacenti sieno rasate al suolo. Filiasi. Ricerche et. critiche . . della Laguna veneta pel commercio. Pag. 19. — La città di Parenzo inalza il palazzo comunale. Notizie storiche di Pola, p. 159, — e Kandler. Indicaz. p. 31. 1270. — Il comune di Trieste tiene al sacro fonte Elisabetta, figlia primogenita di Mainardo Conte di Gorizia. Bandelli. Notizie storiche di Trieste, p. 37. — e Kandler. Indicaz. p. 32. 1270, 3 marzo. (*) — Reggendo Nicolò II la diocesi emoniense, Cittanuova col suo territorio si dà spontaneamente alla Repubblica, e viene accettata. (*) Romanin, Stor. docum. di Venezia v. II p. 300, dice nell’ anno 1269. Marnano. Ann del Friuli v. III. p. 89. — Muratori. Rerum Italich. scrip. v. XXII. col. 770 e 1002. — Cappelletti. Le Ch. d’It. Vili, 751 — e Kandler. Notizie storiche di Montona, p. 101. — ed Indicazione p. 81. 1270, 15 marzo. — Il comune di Pirano restringe i diritti del patriarca marchese d’Istria perla sua regalia e pel gastaldione. Kandler. Cod. Dipi. Istr. ed Indicazioni p. 32,— e Marnano. Ann. del Friuli v. Ili, p. 86. 1270, 6 gennaio, Venezia. — Il doge Lorenzo Tiepolo mitiga al comune di Pirano la penale con cui lo puniva e per i commessi contrabbandi e per non aver dato a debito tempo la dovuta tangente d’uomini. In questo tempo si riscontra qual pievano di Pirano don Balsemino, qual podestà ser Bollono Trinano, e quai vice domini Nicolò ed Aynor. Kandler. Cod. Dipi. Istr. 1270. (*) I Sergi di Pola sono ammazzati durante la processione del Venerdì Santo per le discordie cittadine ; un solo fanciullo (Sergio II) n’ è salvo per mezzo d’un frate conventuale che 10 porta oltre Siana nei possessi dei Sergi. (*) Nelle notizie storiche di Pola p. 23 e 166 e Kandler nell’ Istria anno IV p. 132 pone questa strage nell’anno 1271. Kandler. L’Istria Ann. II. p. 150. 1270 26 agosto, Udine. — Il Decano d’Aquileia conferma in sede vacante la sentenza di scomunica e l’interdetto, lanciati da Ottone vescovo di Parenzo contro il podestà, gli officiali, il consiglio e la città, per essersi prosciolta la popolazione da ogni decima tanto verso il vescovo che verso il capitolo parentino. Il podestà di Parenzo era ser Marco Mi-chelli. Kandler. Cod. Dipi, Istr. 1270, 23 novembre. — Ottone vescovo di Parenzo ed 11 capitolo della cattedrale investono in Or-sera Nicolò di Mentono del feudo delle acque e dei molini di Gradula presso Parenzo. Capitolari di Parenzo erano in quest’anno don Tomaso arciprete, don Bernardo arcidiacono ed i diaconi Ambrogio e Baldachino. A questa investitura assisteva don Andrea, pievano di Orsera. Kandler. Cod. Dipi. Istr. --------------------------------------------------------- Società politica Istriana Protocollo della seduta tenuta a Parenzo nel giorno 30 novembre 1885. Presiede il Presidente Costantini Dr. Francesco, sono presenti gli onorevoli Bubba Dr. Giuseppe, Gam-bini Dr. Pier’ Antonio, Mrach Dr. Adamo, tibisà Francesco, Venier Dr. Silvestro. La seduta è aperta alle ore 4 pom. Viene scusata la non comparsa degli onorevoli Cleva Dr. Giovanni, Ghira Dr. Paolo, Gleser Dr. Felice e Covaz Lodovico. Il Presidente partecipa la morte del socio Luigi de Franceschi ed invita 1’ adunanza ad esprimere la propria compartecipazione. L’ adunanza assorge. I. Viene letto ed approvato il verbale dell’ adunanza di Presidenza del 20 settembre 1885. II. Il Presidente comunica gli atti pervenuti dopo 1’ ultima adunanza, che vengono presi a notizia. III. Considerato che la Società Politica istriana, e per la lettera e per lo spirito del suo statuto, ha per mandato di estendere la sua operosità a tutto ciò che concerne la diffusione, l’incremento e la difesa della lingua, della civiltà e della nazionalità italiana nella provincia dell’ Istria ; Considerato che, per quanto lo comportarono finora i suoi mezzi materiali e la sua influenza morale, la Presidenza della Società, quale suo organo esecutivo, ha dato esecuzione a questo mandato in quelle guise che le furono suggerite dall’ esperienza siccome atte a raggiungere tale intento ; Considerato che l’istituzione di una speciale società che abbia per compito unico ed esclusivo la difesa della lingua italiana nella provincia dell’ Istria, se a prima vista si presenta quale un mezzo singolarmente acconcio a raggiungere il programma sociale, incontrerebbe per ora per difetto di corrispondenti mezzi materiali, tali difficoltà da farne presagire un negativo risultato; La Presidenza della Società Politica istriana, pur applaudendo all’ idea certamente encomiabile dell’ istituzione di una società con programma speciale ed unico della difusione e difesa della lingua italiana nella pro- vincia dell’ Istria, e facendo voti che le circortanze della Società Politica, e un’ efficace concorso di tutto il partito liberale delle tre provinole sorelle dell’ Istria, Trieste e Gorizia possano rendere effettuabile quanto prima la costituzione di un sodalizio ispirato a così nobile scopo, rimette a tempi migliori la pertrattazione di questo vitalissimo argomento. IV. Vengono accettati a nuovi soci i signori Privileggi Giuseppe di Giuseppe junior da Parenzo, Risigari Dino da Pirano domiciliato a Trieste. La seduta viene levata alle ore 6 pom. - >-*=—------------------" .......... Tempi difficili i. L' arte Abelardo mio della scrittura É cosa dura t Ma. caro mio, mi disse il redattore, Quei versi tuoi non posso pubblicare ! Viviamo in tempi che, col tuo bollore, Finirai certo a farti imprigionare ! Scegli altro tema e, se ti basta il core, Scrivi che pazzi siamo da legare, Loda i congressi e sii conservatore, Che non c’ è scopo a farsi sequestrare ! Sii parco nel lodar persin le oche . . . Che non ti prendan per republicano ! ! Non vedi, che anco i microbi e Brunetti Fur causa di polemiche non poche ? Credimi, amico, ti riscaldi invano, È molto meglio, se di scriver smetti! IL Per contentarti io mai affogherò L’idee nel calamajo ! Ben dici, amico, che di scriver smetta ! Ma nel pensar eh’ il povero paese Che nascere mi vide è in così abietta E vergognosa guerra ... e tante offese Fatte alla cara patria mia diletta, Di giusta ira il mesto cor s’ accese Contro una schiatta, eh’ ella in sen ricetta, Che dai dirupi qui fra noi discese. Fosser venuti almen come fratelli ! Ma ’ve trovare e sposa e pane e tetto Insorsero di poi fieri ribelli . . . Che questo suolo caro e benedetto È terra nostra ! Itala impronta dielli Dio ! Ed italico è pure il suo dialetto ! ! Capodistria, dicembre 1885. Sandro ------------------------------------------------------- CORRISPONDENZE Parenzo, 5 novembre 1885 Siamo rimasti di princisbecco nel leggere su codesto leale periodico la nostra commemorazione in morte del nobil giovane di Cittanova Ruggero de Rigo. — Tutto ci stava appuntino, per cui non omettiamo di rivolgere i nostri sentiti ringraziamenti alla spettabile Redazione del Patria medesimo. Se non che ci venne interpolato uno svarione unico sì, ma di tale natura, che ne obbliga a disturbare colla presente. — Si è affibbiato cioè un nome non suo al memorabile piranese Mr. Pietro Predonzani, Arciprete, Parroco, Vicario Capitolare ecc. di Parenzo, da noi rammentato per occasione.*) Questi non fu già un parroco qualunque , . . come se ne vedono forse nella scuola moderna; ma bensì, e come sacerdote, e come cittadino, e come letterato, si fu tale un personaggio, che non è lecito ad alcun buon istriano ignorarne, nonché cangiarne, 1’ appellativo. Dopo il trapasso dell’annoso vescovo Polesini (a. 1819) egli coprì la carica di Vicario del Capitolo Cattedrale parentino, per ben otto anni, e con tanto plauso, che si preconizzava già verrebbe innalzato alla vetusta cattedra pontificia della nostra Parenzo. I reggitori di tutte cose peraltro, ritennero che i meriti di un comprovinciale non si affacessero abbastanza all’ indole dei loro propositi, e nel 1827 ci spedirono Vescovo il giovane Mr. Ant. Peteani di Gorizia, il quale paranco fu personaggio che costantemente emulò le grandi virtù del Predonzani . Il medesimo felicitò le nostre popolazioni quasi lungo tutta la prima metà di questo secolo, e la sua benedetta memoria resta vivissima tuttodì in esse, specie per la sua carità, apostolica veramente. Quando poi il Cielo ne lo rapì, inaspettatissimamente, nella sua bella età di anni 77, le manifestazioni di lutto furono tante e tali, in vicini e lontani, che umana penna non le potrebbe enumerare. —- Ne sia conceduto almeno di rammemorare come il eh.mo giureconsulto Dr. Bassich, ad indicare il comune dolore, improvvisasse allora un epicedio, quanto breve altrettanto sentito, che incominciava coll’ ex-abrupto : »Ahi, chi morì? Quel feretro 11 nostro amor rinserra ! Salì ai celesti un angelo, Di virtù esempio in terra ! etc. Ritornando perciò allo svarione, così sanato, diremo francamente che qui ci ha del mistero; che non sapremmo attribuirlo, cioè, nè a sbadataggine di ainma-nuensi, nè a leggerezza di alcuno tra gli zelanti cooperatori del foglio ; ma più presto allo zampino di un qualche mefìstofele, che abbia sortito la natura della crittogama ... e che non sia proprio malignismo il sospettare un tanto ne incuorerebbe, tra 1’ altro, 1’ osservare come già da parecchi numeri siasi divorata la prima lettera di Capodistria, in calce al più lodato periodico. *) Nel rettificare il nome battesimale dell’ insigne Are. Predonzani, ci parrebbe colpa il non aggiungere qualche cenno biografico, se ce lo permettesse lo spazio, e perciò promettiamo di presentarlo in altro momento. — In questo tempo però, in cui con tanto zelo si raccoglie da ogni parte quanto giova a tener alto l’onore della nostra ingiuriata provincia ; non ci par lecito di passare sotto silenzio le principali opere pubblicate dal dotto quanto pio sacerdote piranese. — Sino dal 1820 egli stampava in Venezia, Tip. Curti, un compatto volume sull’ agricoltura, il quale tuttora offrirebbe preziose norme ai nostri agricoltori, se non fosse quasi scomparso dal tumultuoso commercio librario. Modestamente lo intitolava : „Discorso ed Istruzione Agro-economica per uso de' Farro chi e de’ Proprietari dell’Istria, di Pietro Predonzani Arcip. etc. Poi nel 1833, in Venezia, Tip. Gattei, un elegante volumetto : Traduzione dei Sacri inni Eucaristici. Così pubblicò, in versi, un Manuale di Avvisi per le giovinette ; nonché un maggiore volume di Concetti Divoti sulla Eucarestia, se non enfiamo stampati in Udine ; e molte altre cose tanto in prosa che in verso, specie per le maggiori solennità religiose, o per altri rilevanti avvenimenti cittadini. — Alcuni amici di Parenzo CRONACA LOCALE Società Filarmonica. — Non erano vane parole quelle con cui tempo addietro annunziavamo il risorgi mento della nostra „Società Filarmonica.“ Non erano illusorie le promesse che ci faceva il nuovo presidente, quando i neoeletti direttori assumevano la direzione della Società. I fatti corrisposero alle aspettative ; e ne tributiamo i dovuti elogi alla solerte Direzione. La stagione invernale si aprì con un riuscitissimo Soirè, eh’ ebbe luogo la sera del 28 decorso Novembre nell’ ampia sala della Loggia. Vi convenne un’ eletta società, desiosa di godere un po’ di vita gaia e spensierata, fra tante uggie che ci pesano addosso come una cappa di piombo. E ci è riuscita davvero ! La prima parte della festa consisteva di un concerto istrumentale, che diè occasione alla giovine orchestra di distinguersi per una esecuzione che riscosse gli applausi più spontanei dall’ intelligente e numeroso uditorio. Il brioso „fiondò finale alla turca8 di Mozart s’ebbe una esecuzione così bella, che fu bissato a insistente richiesta. — Ma il programma toccò il punto culminante colle „Variazioni sull’opera Lucrezia Borgia8, eseguite al piano con accompagnamento d’arco dalla signorina Anna fiozzo. La gentile suonatrice, allieva del nostro Garetti, eseguì con agilità non comune i passi più difficili, interpretando con viva espressione i bei motivi dello spartito. Fu applaudita entusiasticamente e presentata di un elegante bouquet. Finito il concerto, la conversazione andò man mano animandosi, prendendo argomento dalla bella esecuzione musicale, dalla riuscita della festa e più prossimamente da un bel giuoco di lotteria che, al momento, teneva occupata l’attenzione. — A questo intermezzo seguì il ballo, che riuscì animato e si protrasse fino alla chiusa della testa. Riassumendo, una festina ben riuscita ; tale, da destare negli intervenuti il più vivo desiderio di assistere quanto prima a una seconda edizione. E la brava Direzione non lascierà inesauditi i nostri fervidi voti ! Sappiamo anzi che, già verso la fine di questo mese, essa inviterà i soci ad un nuovo trattenimento, e ci lusinghiamo che, anche in avvenire, non mancherà alle fatte promesse nel proposito di rendere ognor più attraente il programma sociale. Ed ora, chi vuol divertisi s’inscriva nella Società Filarmonica ! * % * La prossima settimana avremo teatro. La compagnia comica del Cav. Luigi Biagi, di passaggio per queste parti, darà nel nostro Teatro Sociale sei rappresentazioni a cominciare da Giovedì 17 corr. colla nuovissima commedia „Signor D’Albret8 di Arturo Garzes. La fama della compagnia Biagi, di cui fanno parte Zaira Pieri Tiozzo ed Ernesto Della Guardia, non abbisogna di reclame. Diremo solo al publico, che la scelta del repertorio non poteva esser migliore. Avremo occasione di sentire dei nuovissimi capolavori, tra’ quali Fedora di Vittoriano Sardo u e La portatrice di pane di Teod. Anseimi, che riscosse applausi sui migliori teatri d’Italia. Un atto di lode alla Direzione del nostro Teatro, che ha saputo cogliere 1’ occasione, per farci gustare il Carnovale anzi il tempo. Sunto dei Verbali delle sedute della Giunta provinciale dell'Istria in Parenzo. Seduta 90 — 19 Settembre 1885. Presa a notizia la comunicazione luogotenenziale 24 agosto a. c. N. 9354, relativa ad una parziale proibizione dell’uccellazione anche per 1’ anno in corso, viene deliberato di sciogliere la controversia colla presentazione alla Dieta provinciale nella prossima sessione di un nuovo progetto di legge provinciale sull’ uccellazione. Viene presa a notizia la decisione 10 corr. N. 13305 dell’ i. r. Luogotenenza colla quale viene annullato il deliberato 4 agosto a. c. della Rappresentanza comunale di Verteneglio, contrario all’ istituzione dei guardiani campestri. Vengono avanzate colle relative proposte all’ i. r. Luogotenenza le istanze dei maestri delle scuole popolari concorrenti ai sussidi pel Corso agronomico da aprirsi presso questa Stazione eno-pomologica provinciale col 1 Ottobre a. c. Viene accordato il gratuito collocamento nell’Istituto dei sordomuti di Gorizia a nove petenti. Viene disposto per la pubblicazione dell’ avviso partecipante che addì 31 ottobre p. v. seguirà la 60. estrazione a sorte delle obbligazioni del fondo d’esonero nella somma stabilita dal piano di ammortizzazione 3 marzo 1856. Viene assegnato al Magistrato civico di Trieste l’importo di fior. 1717,88 per dozzine ospitalizie di ammalati poveri istriani curati in quell’ Ospitale civico durante il mese di agosto, a. c. Seduta 91 — 30 Settembre 1885. Viene nominato al vacante posto di maestro superiore di II classe nella scuola popolare di Visinada il concorrente Vincenzo Parenzan, attualmente sottomaestro definitivo nella scuola popolare maschile di Pirano. Viene preso' atto della Nota 29 corr. N. 978 colla quale il Rev.mo Ordinariato Vescovile di Parenzo e Pola ringrazia per l’assegno della sovvenzione di f. 600 a favore del fondo pel Convitto diocesano di Capodistria. Si prende a notizia la comunicazione 27 settembre a. c. N. 1526 deliri, r. Autorità scolastica provinciale, che, con dispaccio 21 corr. N. 14927, il signor Ministro del Culto e dell'istruzione ha trovato di disporre che dall’anno scolastico 1885-86 in avanti sia demandato all’ispettore scolastico provinciale Antonio Cav. Klodic l’ispezione dell’ insegnamento della lingua slava in tutte le scuole medie del Litorale, restando pel rimanente inalterate le funzioni dell’ ispettore ^scolastico provinciale Dr. Gnad. Si accorda alla podestaria di Pisino il sussidio di fior. 150 dal fondo provinciale pella ricostituzione del parapetto del ponte di S. Giuseppe sul torrente „Foiba8 sulla strada per Gherdosella. Non si trova di prendere per ora alcuna disposizione sull’ istanza di G. M., rappresentante comunale di Decani, all’effetto che sia ingiunto a quella podesta-ria di costruire un nuovo ponte sul fiume Risano. Si prende a notizia la comunicazione dell’ i. r, Capitanato distrettuale di Pola, che addì 2 agosto p. p. si è legalmente costituita la Commissione sanitaria della città di Pola. Si prende pure a notizia la decisione pronunciata dall’ i. r. Luogotenenza 7 agosto a. c. N. 11193 sulla rimostranza dei comunisti di Fianona, riguardo alla riserva di alcuni boschi comunali, nonché sull’ incarico dato all’ i. r. Capitanato distrettuale di tener conto nella demarcazione della particella 2905 a. da mettersi in riserva, alla possibilità d’un almeno parziale rimboschimento naturale. Attesi gli schiarimenti dati dall’ i. r. Luogotenenza colla Nota 18 corr. N. 8985 si acconsente che il caseggiato delle scuole popolari di Rovigno sia inscritto a nome di quel Comune scolastico. Si conferisce il primo premio di fior. 100 al fisico distrettuale di Pisino Dr. Francesco Jascili, ed il secondo fior.50 al medico comunale di Veglia Nicolò Dr. Fabianich per le loro prestazioni nella vacinazione generale dell’anno 1884. Vengono ceduti all’ i. r. Capitanato distrettuale di Pisino i ricorsi del Dr. F. U. e di parecchi comunisti di Gimino contro il deliberato della Rappresentanza comunale, relativo al licenziamento del medico comunale. ( Continua) ----------------:------—------------------------- Capodistria, 10 decembre 1885. Anche quest’ anno la nostra aula dietale fu scena di gravi scandali, provocati dall’ insolente perfidia dei deputati di parte croata. Un serio incidente segnò la chiusa della presente sessione. Nella seduta mattutina di Lunedì 7 corr., i deputati Laghigna e Spincich avevano parlato lungamente in lingua croata, non compresi dai nostri deputati, i quali, coni’ è noto, non conoscono affatto quella lingua. A seduta chiusa, vennero questi a sapere, che i sunominati Laghigna e Spincich, nei loro discorsi, aveano vomitato ingiuriosi apprez-samenti a carico della Giunta e della Maggioranza. L'indignazione dei nostri a tanta slealtà di quei messeri, ebbe sfogo nella seduta del pomeriggio di quello stesso giorno. Colta 1’ occasione da un nuovo discorso in croato del deputato Jenko, il terzo della famigerata quadriglia, sorse con impeto 1’ on. Amoroso e, rinfacciando agli oratori croati il loro turpe procedere, li provocò, in nome della Giunta che avevano offesa, a formulare in italiano una sola delle accuse scagliate la mattina in lingua non compresa. L’ appoggiò con calore l’on. Dr. Fragiacomo, e stimatizzando i deputati croati più sleali dei barbari Uscocchi, propose un voto di fiducia alla Giunta Provinciale. Parlò quindi Fon. Dr. Venier, e tacciando di vigliaccheria i deputati Laghigna e Spincich, li diffidò a dire in italiano quanto la mattina avevano osato esprimere in una lingua non compresa dalla grande maggioranza. Ed infine Fon. Sbisà, rilevando come, di fronte all’agitazione croata suscitata in Provincia ed in seno alla Dieta con tanta indelicatezza e turpitudine da energumeni che hanno pel capo tutt’ altro che gli interessi provinciali, sia vano nutrir sentimenti di conciliazione, chiudeva col render responsabili gli avversari d’ ogni male che ne fosse per derivare. Rispose il solo deputato Laghigna, che darebbe al giornale L' Istria la traduzione italiana del discorso da lui tenuto la mattina, perchè fosse così provato, eh’ egli non proferì ingiurie a carico di chicchessia. Il deputato Spincich non disse verbo. Sorse invece a parlare F on. Crisanaz, e dichiarando di voler orinai abbandonare intieramente al loro destino i quattro deputati croati, ai quali da principio, in buona fede, s’ era associato, disse di essere andato a Parenzo, non per far propaganda croata e cangiar la Dieta in una torre di Babele, ma unicamente per curare gli interessi dei suoi elettori. Tendere i deputati croati ad altri fini, egli invece alla concordia di tutti gli Istriani, italiani 0 slavi che sieno. E conchiuse facendo voti perchè tale concordia non sia turbata da insani conati, eh’ egli non può che vivamente deplorare. Il discorso dell’ on. Crisanaz e quelli dei deputati italiani — che verranno riprodotti per intiero dall’ Istria — furono vivamente applauditi dalle galerie, ed il voto di fiducia alla Giunta ebbe tutti 1 suffragi, meno quelli dei quattro deputati croati. E noi nutriamo fiducia, che questi e simili esempi di quei quattro messeri, che vogliono tramutare la nostra sacra aula parlamentare in una palestra d’ agitazione politica per fini che non sono i nostri, condurranno a miglior partito i loro elettori, i quali si persuaderanno una buona volta, che non sono gli Spincich ed i Laghigna che abbiano interesse a tutelare i loro diritti alla Dieta provinciale dell’ Istria. Essendo per scadere l’abbonamento per l’anno 1885, invitiamo i Signori Abbonati a mettersi in corrente coi pagamenti. SOCIETÀ CITTADINA NAVIGAZIONE A VAPORE fra Capodistria e Trieste --------—ČEŠE"”------ Col giorno 3 Novembre corr. mese i piroscafi ©mi i mili« faranno (tempo permettendo) le gite giornaliere, fino a nuovo avviso, col seguente ORARIO NEI GIORNI FERIALI: da Capodistria per Trieste da Trieste per Capodistria I. Corsa II. „ . I. Corsa. II. ore 7 */2 ant. „ 2y2 poni. I. Corsa . . . ore 11 ant. H. „........„ 33/4 pom. NEI GIORNI FESTIVI: ore 7 */2 ant. » 3'A Pom- I. Corsa ... ore 11 ant. II. „ ... . „ 43/4 pom. Prezzo di passaggio soldi 30 indistintamente; per fanciulli sotto ai 12 anni soldi 20. Nolo delle merci da convenirsi col capitano. Il punto d’approdo a Capodistria è il Porto, a Trieste la {gap- Riva della Sanità "US Capodistria, 1 Novembre 1885. |a dDiče^tortc- 1*1 ETICO MA BIS Editare e Redattore responsabile CAPOD1STRIA Tipografia di CABLO PRIORA