ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili No. 434 Redazione e Amministrazione CAPODISTRI A VI» San torio 28 - tei. 128 Alla consueta conferenza stampa del venerdì, il portavoce del Segretariato di Stato per gli Affari Esteri, Branko Drašković, ha detto che g giudicare da certi indizi si possono considerare favorevoli lè prospettive per la riunione dei Ministri degli Esteri del Patto Balcanico. Dal canto suo, la gran parte della nostra stampa mette in rilievo che oggi si può parlare di speranze avvalorate per quanto riguarda un ritorno al normale sviluppo della collaborazione balcanica. Le informazioni da Atene e da Ankara parlano di prossima intesa e di eliminazione degli spiacevoli echi provocati dagli incidenti di Istanbul e di Ismir in riflesso delle vicende di Cipro. Ancora una volta si torna a far presente che la collaborazione balcanica non ha mai rappresentato per la Jugoslavia il frutto di una provvisoria combinazione strategi-co-militare, ma bensì una normale via di associazione di popoli di questo settore che tanto spesso ebbe a soffrire proprio a causa della sua separazione. Se di un accordo internazionale si può affermare che è fondato sulla Carta dell’ONU, e più precisamente sui postulati degli articoli 51 e 52 (dove si precisano i diritti alla difesa individuale e collettiva ed i principi delle associazioni regionali) allora ciò vale in primo luogo per l’Alleanza Balcanica. A differenza di altre organizzazioni internazionali, questa alleanza è infatti opera di Paesi che vivono nello stesso settore ed è indirizzata a servire i loro vitali interesi. I più importanti organi della stampa jugoslava ribadiscono infine che il nostro Paese ha visto nella collaborazione balcanica, fin dal suo inizio, una fruttuosa realizzazione di quelle idee che furono più tardi espressamente formulate nella risoluzione della Conferenza di Bandung: le idee della coesistenza pacifica attiva. A questo proposito si fa notare che la politica jugoslava non ha dato e non dà alla collaborazione balcanica un significato espressamente difensivo, ma ha cercato di creare attraverso contatti di varia natura un’atmosfera di fiducia senza la quale l’edificio della sicurezza collettiva minaccerebbe di non essere troppo solido. Branko Drašković è stato invitato a rispondere a un’altra domanda sui rapporti che intercorrono attualmente fra i membri dell’Alleanza Balcanica. Il corrispondente di un’agenzia straniera ha chiesto se l’Ambasciatore turco a Belgrado si sia recato a discutere al Segretariato degli Affari Esteri circa le critiche jugoslave al Patto di Bagdad. Drašković ha detto che in questi ultimi tempi, seguendo una norma praticata anche in precedenza, sono avvenuti scambi di opinione tra vari Governi e quello jugoslavo su questioni di reciproco interesse. Uguale carattere ha avuto la visita dell’Ambasciatore turco al Segretariato agli Esteri. Ha lasciato ieri Belgrado la delegazione economica jugoslava che si reca in Russia per trattare un prestito sovietico, in valuta e in natu- LE RIVENDICAZIONI JUGOSLAVE Proseguono a Bonn le trattative sugo-tedesche Circa una diecina di giorni fa a-vevano inizio a Bonn delle trattative intese a risolvere la questione delle rivendicazioni jugoslave. Alla fine della prima settimana dei negoziati jugo-t,edeschi sulle rivendicazioni belliche e prebelliche jugoslave nei riguardi della Germania Ovest, a Bon vengono rilevati l’atmosfera costruttiva e il desiderio delle due delegazioni di avvicinare i rispettivi punti di vista. 1 colloqui svoltisi finora hanno offerto alle due delegazioni la possibilità di procedere a uno scambio di vedute in merito alla base su cui si dovrebbe cercare la soluzione, nonché sui principi generali, con cui superare le questioni controverse. Si ritiene che le delegazioni si appresteranno lunedì a concretare ì punti per l’accordo in merito di NUOVE DISPOSIZIONI sugli assegni familiari Col primo febbraio entreranno in vigore le nuove disposizioni in materia di politica sociale. Esse vengono a mutare le attuali ordinanze sugli assegni familiari, sulle pensioni di invalidità- e vecchiaia, sulle indennità materiali e sugli altri diritti degli operai ed impiegati che temporaneamente non sono in rapporto d’impiego. Le più importanti variazioni sono state apportate all’ordinanza sugli assegni ai figli. Le nuove disposizioni tendono a fare dell’assegno una entrata complementare alle riscossioni dell’operaio e impiegato, mentre a chi ha altri proventi, specie dall’agricoltura, rassegno viene ridotto e, ih certi casi, anche tolto. Da una analisi è risultato che buona parte delle uscite dell’assicurazione sociale va alle famiglie agricole. Dei 103.319,000.000 dinari, versati dalle assicurazioni sociali nel 1954, 24.411,000.000, ossia il 23,6% è andato alle famiglie agricole. Di questo importo 12.424,000.000 sono rappresentati dalle uscite per assegni familiari, 4.408,000.000 per pensioni di invalidità e vecchiaia,, e 7,579,000.000 dinari per 1’ assistenza sanitaria. • Molti beneficiari degli assegni familiari sono proprietari o comproprietari di piccole aziende agricole da 0,25 sino a 2 ettari di terra. Queste piccole proprietà non vengono coltivate intensamente e non danno il reddito che dalle stesse si può attendere. Alla loro coltivazione è addetta soltanto la moglie del beneficiario degli assegni, se non i figli più anziani, e la famiglia si rifornisce di viveri in linea di massima sul mercato. Sino ad oggi la maggior parte'di questi beneficiari percepiva gli assegni nella misura di 2.500 per figlio, mentre era insignificante il numero di coloro che percepiva gli assegni in misura ridotta di 750 dinari per figlio. Ciò dimostra nella realtà che le entrate agricole dei singoli beneficiari degli assegni familiari sono relativamente piccole e nella maggior parte dei casi non a causa della ristretta superficie di terreno di cui dispongono, bensì per la poca cura con cui vengono coltivati questi terreni. Ci sono poi parecchi casi, di abbandono totale di queste proprietà agricole poiché il beneficiario degli assegni vive in città. D’altra parte nelle famiglie più numerose i genitori non sono interessati alla coltivazione della terra poiché 1 elevato importo degli assegni copre le loro necessità di vita. Alla luce delle analisi si è giunti alla conclusione che nella maggior parte dei casi gli assegni familiari svolgono un ruolo antistimolativo che ha come conseguenza l’abbandono delle proprietà agricole a tutto danno della produzione e con ciò anche dei quantitativi di prodotti portati sul mercato. Gli esperti che hanno effettuato 'le analisi per preparare le variazioni alla legge sugli assegni familiari hanno consta- tato che in alcuni comuni e distretti è stato emesso un notevole numero di dichiarazioni irregolari sulle imposte, in base ai quali si conferiva il diritto agli assegni. In tal modo un non trascurabile numero di persone è stato messo in grado di percepire gli assegni familiari, rispettivamente un importo superiore a quello cui aveva diritto. Con l’applicazione delle nuove disposizioni e con la determinazione della reale situazione patrimoniale, si conseguirà una sensibile riduzione delle uscite per assegni familiari. Tale riduzione ammontérebbe a circa due miliardi e mezzo di dina-di annui, rispettivamente a oltre il 17 % delle uscite per assegni, concesse oggi a persone che hanno entrate dall’agricoltura. singoli elementi delle rivendicazioni jugoslave. Dal fatto che all’inizio dell'attua-ìe ripresa dei negoziati vi fossero ancora divergenze ira i du,e governi circa l’importo dell’indennizzo, a bona si trae la conclusione che Vuna e l’altra delegazione intendano presentare delle proposte aite a permettere un ulteriore accostamento dei punti di vista. Nella capitale tedesca si ritiene che esistano delle effettive possibiltà per una soluzione che tenga conto delle richieste minime della Jugoslavia, e che sia, allo stesso tempo, accettabile anche per la Germania. Tale soluzione potrà essere raggiunta non soltanto con la determinazione dell'ammontare complessivo dei crediti jugoslavi, ma anche con il conseguimento di accordi economici, che sarebbero nell’interesse di ambo le parti e diminuirebbero, nel contempo, le differenze delle proposte originarie. Per quanto concerne quest’ultimo punto, le delegazioni dispongono, come si crede, di molt,e possibilità: in •primo luogo la proroga del termine di paga,mento dei debiti jugoslavi postbellici derivanti dagli scambi, nonché la riduzione degli attuali tassi d’interesse. Nei circoli economici di Bonn si vea]e in tale modo di risolvere le questioni controverse, la possibilità non soltanto di un accordo definitiver, ma anche della creazione di un conto attivo jugoslavo nella Repubblica federale, che contribuirebbe all’ulteriore sviluppo della collaborazione economica tra i due paesi. Nei circoli diplomatici di Bonn hanno incontrato particolare interesse gli sforzi della delegazione jugoslava per risolvere il problema delle rivendicazioni su basi economiche più vaste. A quanto si dichiara, tale politica, che viene attupta anche verso altre parti, riceverà, in caso di successo cijegli attuali negoziati di Bonn, una significativa conferma. ra, previsto dal protocollo stipulato nel settembre scorso tra i due Paesi. In base alle clausole del protocollo è prevista l’apertura di un credito sovietico di 54 milioni di dollari per l’acquisto di materie prime nell’URSS. Il credito è accordato per una durata di dieci anni al tasso d’interesse del 2 per cento. La parte del credito relativa alla valuta ammonta a 30 milioni di dollari in oro o valuta libera alle stesse condizioni. Guida la delegazione jugoslava il governatore della Banca Nazionale, Vojin Guzina. Il dott. Jovan Djordjević, segretario per la legislazione del Consiglio Esecutivo Federale, ha concesso un’intervista alla «Tanjug» circa il programma dell’attività legislativa per l’anno in corso. Egli ha risposto che per quanto riguarda le leggi costituzionali, ne vengono attualmente impostate tre: la legge sull’ordinamento sociale ed economico, quella sui diritti e sui doveri dei cittadini e la legge sull’autogestione nelle collettività locali. Nel settore del sistema economico — ha proseguito il dott. Djordjević — quest’anno vanno preparate le leggi sulla ripartizione del reddito complessivo, sui bilanci, sui fondi, sulle paghe, sull’org’anizzazione e sulla gestione dell’economia. Non minore importanza va attribuita ad alcune leggi organizzative, quali le leggi sull’organizzazione dell’amministrazione statale, sugli affari interni e i funzionari pubblici. E’ pure in gestazione una legge cui è ds-. mandato di risolvere la questione della validità di alcune prescrizioni giuridiche. Nel corso dell’intervista il dottor Djordjević ha accennato ad altri strumenti legislativi che dovrebbero venire introdotti per regolare la vita sociale del Paese. Per ultimo ha affermato che per poter attuare il programma legislativo occorre eliminare certe deficienze e colmare certe lacune nel diritto esistente. Si è compiuto sabato il 32.mo anniversario della morte di Lenin, l’uomo che in pochi anni ha mosso in avanti per più di un secolo la storia di un terzo del globo terrestre. Era ancora bimbo, quando, dagli antri della fortezza di Schlis-senburg, lo spingeva alla vendetta l’ómbra di suo fratello fatto uccidere. la Alessandro III. Non lo fermò il confinamento in un villaggio sperduto della Russia. Molto spesso, rivoluzionario senza partito, lo si vide bussare alle porte delle tipografie europee per far stampare la propria rivoluzionaria posizione sulla sua »Scintilla« e scintilla fu della Rivoluzione d’Ottobre ,e quella che accese gli animi del proletariato russo nell’impari lotta contro le truppe di Kolcak, di Judenič e di Denikin, rifornite da tutti gli arsenali d’Europa e infine contro gli stessi intervenzionisti stranieri. Il pensiero di Lenin si è propagato e si propaga nel mondo. Anche a noi esso è stato di guida, l’abbiamo accolto nel suo contenuto vitale, applicandolo alle nostre condizioni, così come c’insegnava Lenin, senza intaccarne la sostanza. Nel 32.mo anniversario della sua morte, rivolgiamo un pensiero riverente alla memoria del Grande Rivoluzionario. LO SCANDALO DELLE ARMI VENDUTE AD EGITTO ED ISRAELE: AFFARI E POLITICA ne! Medio Oriente Oggi la Camera dei Comuni inizia la discussione del «Libro Bianco» sul traffico di carri armati inglesi verso ii Medio Oriente. Eden, con tutta probabilità, non sarà presente alla discussione ma, partendo nella notte per gli Stati Uniti si porterà dietro l’eco piuttosto fastidiosa per lui del dibattito richiesto dall’opposizione laburista non certo per scopi accademici. E poiché Eden va negli Stati Uniti per discutere con Eisenhower proprio sui problemi del Medio Oriente ci si rende conto di quanta importanza avrà per lui il IL DISCORSO DI NENNI A TRIESTE La botte dà il vino che ha Innanzitutto una autocritica: la settimana scorsa la nostra sensibilità di uomini e di giornalisti ci indusse a non commentare su «sentito dire» il discorso triestino di Pietro Nenni. Mancavamo del testo nenniano e volevamo attenderlo per emettere un giudizio. Ed ora non ci resta che batterci il petto per aver avuto tanto poco giudizio da credere che Nenni avesse fatto un’analisi politica sulla quale emettere un giudizio politico e giornalistico. Leggendo e rileggendo il testo del suo discordo al Rossetti tanti ricordi ci si affollano alla mente. Ricordi di situazioni contingenti nella vita politica ed italiana di tanti e di pochi anni fa. Ricordi di slogans e di battaglie elettorali recenti e lontane. Ricordi di polemiche di partiti e di uomini alla caccia di aderenti, di voti o solo di notorietà. Ricordi di strizzatine di occhi, diremmo circolari, da destra e da sinistra. Ricordi insomma del più deteriore aspetto della vita politica che vede tutto sotto l’aspetto della contingenza momentanea senza intralci di logica ideologica o di coerenza di analisi. Questi ricordi che ci vengono dallo spulciare il discorso di Pietro Nenni rendono più a-mara la nostra autocritica in quanto ci dicono che . . . «l’avevi a sa-pè . . .» Tiriamo un sospirone di rammarico e dopo l’autocritica racchiudiamo in poche parole la nostra autodifesa. Che sta tutta nel fatto che ha su di noi tanto peso ii rispetto che abbiamo per un partito socialista, per un segretario di partito socialista, da aver dimenticato che, nel caso, quel segretario era Pietro Nenni. Se ce ne fossimo sovvenuti subito, ci saremmo ricordati del detto popolare «La botte non può'dare che il vino che ha». Ed il vino di Pietro Nenni può ubriacare i suoi sostenitori, avvincere gli ascoltatori per l’apparente «spregiudicatezza» dell’ oratore, far restare a bocca aperta gli elettori. Tutto può. Meno che condurre la botte che lo contiene (nella metafora Pietro Nenni) ad abbozzare una analisi della situazione che vada oltre la contingenza ed oltre l’interesse personale, o di bottega, 'del momento. Sia questo interesse rappresentato da brama di notorietà, da caccia ai posticini al sole della politica interna ed internazionale o più semplicemente (come nel caso del discorso di Trieste) dalla caccia ai voti delle future elezioni. Tutto può dare quella botte meno che l’analisi politica della situazione. Analisi retta, logicamente, dal filo rosso della convinzione e della coerenza ideologica. Non per nulla Petro Nenni a Parigi, nel lontano 1929, disquisiva sul suo marxismo affermando che se marxismo era, era suo di lui. Perchè attendersi oggi da Nenni una analisi della situazione che vada oltre la contingenza se tale analisi egli non fece nel non lontanissimo 1915, quando — ruggibondo per i «sacri confini» — si accodò all’interventismo corridoniano mentre Lenin avvertiva che ci si trovava di fronte alla prima guerra imperialista? Ma Lenin faceva analisi. Nenni cianciava. Ed analisi Pietro non ne fece nel non lontano 1919, allorché era angustiato dalla «vittoria mutilata» mentre Gramsci ammoniva cfye dalla speculazione sulla «mutilazione» stava nascendo l’organizzazione più bestiale della reazione borghese. Ma Gramsci analizzava. Nenni cianciava. E anche nel meno lontano 1925 Nenni si limitò ad arraffare la direzione dell’«Avanti» a Giacinto Menotti Serrati che egli accusava di tante cose che si riducevano poi al fatto che Serrati faceva l’analisi della situazione e ne ricavava la necessità dell’unità, nazionale ed internazionale, della classe operaia . . . mentre Nenni cianciava. Ed analisi nenniane non ne ebbi-mo nel 1930 allorché Nenni faceva degli eleganti «distinguo» su tattica ed antifascismo. Mentre altri analizzavano e organizzavano la lotta antifascista in Italia egli cianciava. Analisi nemmeno nel 1934 allorché, rimangiandosi quanto detto nel ’30, firmava il patto di azione . .. niente analisi nel. . . Ma il discorso verrebbe troppo lungo. Basta dire che analisi Nenni non ne ha mai fatte. Gli è sempre bastato ricorrere alla vecchia scienza meteorologica dei vecchi pescatori: ficcarsi un dito in bocca, salivarlo ben bene, poi alzarlo ben alto a sentire il vento . . . per predire il tempo delle prossime 4 ore. Per Nenni nel 1915, nel 1919, nel 1925, nel 1930 ecc. ecc---le previ- sioni meteorologiche furono quelle che furono ma siccome era, ed è, sempre con il dito alzato, fece sempre presto a mutar vela. Per luì a Trieste il vento spira ancora dalla parte dello sciovinismo e dell’irredentismo. Forse non si è accorto che più di vento si tratta di «soffiate» dirette ad arte da certi circoli interessati per ingannare il suo povero dito insalivato. E così ne è venuto fuori il discorso del Rossetti. A causa del vento prefabbricato e della botte che dà solo il vino che può. L. V. dibattito sul traffico dei carri armati. Il fatto è noto. Il governo britannico ha creduto di sbarazzarsi di un certo numero di carri armati «Sherman» e «Valentine» residuati di guerra. E li ha venduti, attraverso lecitazione privata, a certi «commercianti» i quali, portati i «residuati» parte in Francia e parte in Belgio, li hanno poi «riesportati» con destinazione Egitto per i 151 «Valentine» e con destinazione Israele per i 50 «Sherman». Così, almeno, ha spiegato le cose il «Libro Bianco» che la Camera dei Comuni incomincia a spulciare oggi. Però, all’indomani del Libro Bianco, un comunicato del ministero degli esteri francese ha tenuto a precisare che i famosi carri armati sono giunti in Francia quale «merce di transito per riparazioni» e sono stati riesportati solo dopo che il Foreing Office ha dato il benestare richiesto dal ministero francese. Con il che le cose si complicano anche se il Libro Bianco e Eden dicono che i carri armati sono stati venduti a privati commercianti solo dopo che erano state tolte le culatte ai cannoni per renderli inadatti ad azioni di guerra. Il guaio è che culatte adatte a quei tali cannoni erano state acquistate in Inghilterra e montate in Francia da quei famosi commercianti privati che hanno poi fornito il tutto a Israele ed Egitto! Il fatto è tutto qui e non si sa ancora se si tratta di una scandalosa speculazione di commercianti senza scrupoli, alla caccia di decine di milioni di profitti, o di una abile azione politica, diremmo, ufficiosa. Forse ciò, sarà chiarito nella discussione alla Camera dei Comuni. Ma, a parte il dibattito al parlamento britannico, restano due fatti; primo, che Eden avrà sulle spalle anche un po’ il peso di quei traffici nelle sue conversazioni con Eisenhower e, secondo, che, o per vie traverse di politica ufficiosa o per sete di lauti guadagni privati, i mercanti di cannoni continuano i loro sporchi affari vendendo armi ad entrambi i contendenti. Alla barba di tutte le dichiarazioni ufficiali e degli impegni politici dei governi. Certo non è, purtroppo, la prima volta che ciò avviene nella storia. Anzi non si è ancora spenta l’eco del nome di Zaharof, il noto commerciante di cannoni levantino suddito e «Sir» del Regno Unito di Gran Bretagna. Però appunto perchè non è la prima volta che i traffici dei mercanti di cannoni sono legati alla politica ufficiosa di grandi potenze la cosa preoccupa. Basta ricordare come nel primo decennio del secolo la penisola Balcanica venisse chiamata la «Polveriera d’Europa» grazie sopratutto ai vari Zaharof che fornivano armi, a prezzi salatissimi, a tutti gli stati, o consorterie politico-dinastiche, che a-vessero qualche vertenza che potes-' se da un momento all’altro richiedere l’uso delle armi. Oggi, per parere unanime, la «Polveriera del mondo» è il Medio Oriente dove il conflitto fra Israele e gli arabi viene ad incancrenirsi proprio grazie alle «politiche ufficiose» alle ingerenze straniere ed ai traffici dei mercanti di cannoni. Fra ingerenze, «Patti» e traffico di armi il sangue scorre e una scintilla può far saltare da un momento all’altro la polverina col rischio di trascinare nel baratro la pace mondiale. Più di tutte le discussioni, di tutte le dichiarazioni ufficiali e di tutte le competizioni, più o meno pacifiche, delle grandi potenze nel Medio Oriente, il denunciato traffico di armi parla chiaro dei pericoli e delle mire straniere in quel tormentato settore. Comprensibile perciò l’interesse che l’opinione pubblica pòrta a tutto ciò che si riferisce alla politica delle grandi potenze in tale settore. Compresi i colloqui anglo-americani della prossima. settimana. Ogni qual volta si parla della situazione nel Medio Oriente non ci si nascondono i pericoli insiti nel conflitto endemico fra arabi ed Israele. E ciò avverrà anche nell’odierno dibattito alla Camera dei Comuni ed avverrà anche nei co-loqui Eden-Eisenhower. Ma nell’u-na e nell’altra sede, se di pace si vorrà parlare, bisognerà riconoscere che interferenze, «Patti» ed armi non facilitano certamente la soluzione del conflitto. Cosi come non la facilitano lo sfoggio di amicìzie «pelose» mascherate sotto il manto di '»aiuti» condizionati da clausole che i popoli amanti della propria indipendenza e della pace non potrebbero accettare senza tradire l’u-na e l’altra. E’ perciò tempo che, da ogni parte, ci si renda conto che quando si imposta una politica sulla base degli interessi, petroliferi o d’altra specie, e degli affari sporchi dei mercanti dei cannoni, l’opinione pubblica ha il diritto di dubitare della sincerità delle intenzioni della politica «ufficiale». Ed è la sensibilità su questo dubbio che ha fatto chiedere dai laburisti britannici la discussione odierna ai Comuni, non solo sul Libro Bianco ma l’assieme della politica verso II Medio Oriente. Ed è in questo senso che l’eco delle argomentazioni laburiste seguirà Eden nei suoi colloqui di Washington. MARTEDÌ’ 24 gennaio 1956 Prezzo din 10 lire 20 ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. L'Alleanza Balcanica realizza i principi HaglanVilleilill della coesistenza pacifica e attiva fra i popoli La prossima riunione dei Ministri degli Esteri del Patto Balcanico si presenta sotto buoni auspici - Una delegazioni economica jugoslava partita per la Russia - Il programma legislativo delPanuo in corso 7 GIORNI PROSPETTIVE FRANCESI A Parigi^ si è aperta mercoledì scorso l’assemblea nazionale risultata dalle elezioni dei 2 gennaio. Numericamente la fisionomia del nuovo parlamento non è nuova ma dal punto di vista qualitativo i cambiamenti sono notevoli. I seggi che hanno cambiato titolare sono 217 sui 440 della metropoli. Scomparsi sono in genere gli‘elementi più conservatori dei vari gruppi il che conferma il marcato orientamento e sinistra dell’elettorato. Il problema essenziale è ora quello di concordare le esigenze innovatrici sia di politica interna che di politica estera della maggioranza dell’elettorato, con l’aritmetica della composizione dell’assemblea rimasta tale da non consentire una maggioranza stabile al nuovo governo. Teoricamente i risultati elettorali hanno lasciato aperte tre possibilità: governo di unione nazionale con esclusione dei soli pouyadisti e comunisti, governo del fronte repubblicano — socialdemocratici e radi-cal-socialisti, governo del fronte popolare con i comunisti affiancati ai due raggruppamenti del fronte re-pubblicano. In pratica tuttavia chi ha le prospettive migliori di formare il nuovo governo è il fronte re-pubblicano. E’ probabile però che l’incarico venga affidato dal presidente della repubblica al socialdemocratico Guy Mollet piuttosto che al radical-socialista Mendes France la cui dinamicità e intransigenza gli hanno procurato non pochi nemici sia tra i repubblicano popolari che nel suo stesso partito. Da quale parte potrà venire l’appoggio a questo governo di minoranza che farà certamente suoi i punti essenziali del programrha socialista? L’appoggio ad un programma di progresso sociale all’interno e di disarmo e pacifica convivenza in campo estero non può provenire che dalla sinistra e in questo caso dai comunisti, dal partito cioè per il quale ha votato 1 francese su 4. Il governo non sarà quello del fronte popolare. Del fronte popolare sarà però la sua naturale maggioranza in parlamento. Sarebbe comunque bene che dalla Francia venisse alle altre potenze occidentali europee un esempio di positivo rinnovamente sociale interno. LE RETTIFICHE DI DULLES «L’arte di arrischiare la guerra» che Dulles sì è vantato di possedere in un articolo sul «Life» la maggiore rivista americana diretta dal consorte dell’ambasciatore statunitense a Roma, Henry Luce ha subito delle correzioni. In una conferenza stampa il capo del dipartimento di stato ha dichiarato di non aver nè scritto, nè redatto o censurato l’articolo incriminato. Ha però ammesso che la maggior parte di .quanto v’era scritto parafrasava ciò che egli aveva avuto già occasione di dichiarare pubblicamente. Dulles ha comunque precisato che gli Stati Uniti debbono ricorrere a tutti i mezzi onorevoli per evitare di essere trascinati in una guerra. Successivamente lo stesso direttore del «Life» ha sostenuto che la fraseologia dell’articolo non è da attribuirsi a Foster Dulles la dove si-paria di arte di arrischiare la guerra. Autorevoli organi di stampa statunitensi hanno affermato che l’articolo del «Life» è il peggior servizio reso dagli Stati Uniti allo spirito di Ginevra. CENSURATO L’OPERATO DELLO STATO DI ISRAELE All’assemblea generale dell’ONU è stata votata giovedì scorso all’unanimità una risoluzione in cui si condanna l’aggressione israeliana dell’ll dicembre scorso ad alcune postazioni siriane nella zona del lago di Tiberiade. In quella occasione trovarano la morte 56 siriani. La presentazione di una risoluzione jugoslava ha contribuito a far emendare la risoluzione di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti in modo da consentire che questa venisse votata all’unanimità. La commissione dell’ONU per il disarmo ha tenuto ieri la sua prima riunione di quest’anno. Della commissione fanno parte tutti i membri del Consiglio di sicurezza, compresa la Jugoslavia, più il Canada considerato potenza atomica. La commissione esaminerà la risoluzione sul disarmo votata dalla decima sessione dell’Assemblea generale. * Giovedì le autorità sovietiche consegneranno la base militare di Porkala alla Finlandia. Alla cerimonia sarà presente una delegazione governativa sovietica diretta dal primo vice-ministro Mihajl Pervuhin. * A Parigi si sono riunite ieri le commissioni economica, sociale e culturale dell’assemblea consultive del Consiglio d’Europa. Verrà stabilito l’ordine del giorno delia sessione primaverile dell’assemblea, * A Roma ha tenuto ieri la sua seduta inaugurale la Corte Costituzionale. Numerosi tribunali italiani' hanno sospeso diversi processi rinviando gli atti alla Corte affinchè decida sulla costituzionalità di numerosi articoli delle leggi di pubblica sicurezza che in Contrasto con la Costituzione limitano la libertà di stampa e di circolazione dei cittadini. LA CONFERENZA ANNUALE DELLA LEGA DEI COMUNISTI A CAPODISTRIA APERTA DISAMINA dei problemi attuali Franche precisazioni sul problema del trapianto E’ stata luma delle miglio-m con-feranzie alle quali ^abbiamo potuto as&istene a Caipodiiis'triia. Dalia relazione del compagno Sokol, agli iintanveniti siuioceldluit.iisd par (tutto il glorino è stato un icontinuo e aperto affrontare idi tprioiblelmii che frenano od- ostacoliamo urna maggiore e ipiù dkuttuoisa attività delite organizzazioni delia Lega dei Coimu-iniiati del oomumie- dii Capoidistiria e, di (riflesso, di tutta la vita politica, economica e sociale die-1 Comune. Le 74 organizzazioni catpillari delta Lega presentano, per quanto ri-.guauioid la loro attiiv-wà, un quadro ma-ito vàrio. Vi son® di queue ene ■nynino saputo trovare un gius-to o-i;iitini.aimeinto nell proprio lavoro, a-uuito...dolo atte amove esiigidaze ri-icmeoiie dan-a gestoome stiu-iaia, sia azi«.juaie: cn-e luanrjiuarraie. ni1 rii caso, uria te altre, a-fc-U’ctigiiniizza'iiioiie metla Lega- n-H nmp-rasa autcu. aiipiot-iti «Slavnik:» cine, magni uitfflmi tempi, iha ailronfato una serie di ae-rrcrenze che mettevamo- in cattiva iuc-e questo ,c-o:J.ettivo-: d alita- -diaci-pliina is-ul lavoro agli esombi-tamti prezzi ideile riparazioni, gene-raiii da ■un basso -neinidimeinto au-1 lavoro. iSoino pr-oiblemi ohe oggi si avviano veiriso la loro soluzione, nonostante detta oaig-aniiizz-aizioin-e incontrasse ino-n poiché diiifiiooltà per svolgere lun’aittilv-ità più compatta a causa dei personale- viaggiante, per io più - assente d-allllia seid,e. In altre aziende le -oirganizzaziio-mii delia Lega o- isinltrometicointo troppo nella parte operativa , dieLl’-alttd-vità ac-oinomica azieinid-a-l-e, oppure, se mie d-iBiinteiressamo completamein-te idiisicutemdo: quieBitiomi formali o intiliighii e ib-eghe ©arisomali, coim’è il caiso dello- spazzolificio «Istra-» do-v-e l’ó'rgainiazazione, in tutt’alitre iaceude affaoendiata, ha i-aisic-iabo ohe ■la part-e economica e pr-odiuititiva dell-l’aziieinlda ooirnesse sulla china- del fallimento dal quale .l’ha salvata, e già per -là secomidia volta-, soil-o ràinlterveinto degli -organi superiori dei potere. Anche- parte- delle organizzazioni territori-ali dete Lega limiitaùo la propria attività a questioni puramente formali, iquali 6-ono il pagamento. dei contribuiti e ila frequenza regolare alle riunioni. Sì trascura invece: i’-aittivifà politica e quella sociale. Uri liridlte-e- di queistà mancanza è dato idigiLl’irr.ìeVante numero- di -nuovi -memibiri 'accolti d-a queste onga/uizzazioni, specialmente di giovani. Quello d-el-la mancanza di giovani nelle file dieillià Lega è sitato xiilliev.aito e-oime uno .dei pro-ibletai organizzativi e politici di maggior serietà. Difàtti, su 1-615 membri, solo 12-9 Sono ai disotto dei 25 armi. Altrettanto sii può di- re defila compos,izicuie sociale d-e-1 la Lega -nei comune ui capoiaibtria, .rapi.u-ciscrii.u-td' aa b-u-.„. jya operài e zoo c-^Mi-aiu'm-i m ccuui/iiuinLo a iole iiinapJ-lgkii-i er a,itile puoiiessuuni. Dono ciirre -One ca murcati-o i.-a mancanza oi un, aliti-vita icapuUriauje sua tra ,i g-ioiva-ni iene tra gii operar. Aie unti. iinteiHveafiu hanno toe-cato .anione la -questione d-aai’es-odo. il compagino .jaaopaic Ä-Dbent — teayti-miiir, segretario dei C-omiitato Distrettuale della. Lega dei Comunisti, ha rilevato come tare fenomeno labbia ,creait-o un s-ens-o d-i d-is-a-ig-io. in, una ipainte- id-ei ' memlbri- che hanno liniootm-iciato a. dubitare- dea-la isositapza imiteirinaziioiniailista e -soci-a-iliista dai n-asiliro imoiv-imenlto. Bisogna isolttoldmeairie che i’esodo non ha -legami coin itale Bastanza -e quello che d’dnltejrnaZiiqinailista potavamo lare durante lo stesso -era di non poir-g-i.ì alouinia liimiitazioinie ma di lasciare -a cii-asiciumo completa lilbeirtà di decisilo,me. I motivi che lo hanno .gemeralo mom iintacesmo- la sostanza del mostro movimento. Quesiti possiamo tri-asisumardi in quattro punti il primo- tde-i quali, -anzi, depoin-e -a favore del nostro iinitèrniaiziiioinaìii-sim-o. Noi mom potevamo lasciare, ,chè is-aT-eimimo. stati in ciointiradidizioine com- i mostri prliinic-ipi, ita popolazio-ime -slovena delila- zorna in uma posizione sottomessa. Ed -amiche se entrambe 1-e popolazioni godevamo e godono di uguali diriitlti, -par la mi-ino-ran-za nazionale -itaMam-ai sii fcraltita-va is-empre in uin certo iseniso della perdita dii -uma ©oisilzioine di privilegio detenuta m-eil passato come m-a-iziiomaltità dominante. Il E-eicomdiO imotivo è -dato d-aillla poillit-Sca italiana che, soavr-a di ogrni liunlgiimir-aniza -è di .realismo, ha- creato, -con notevole dispendio dii mezzi e di. forze, delle organizzazioni irnad-entiis-tie d-i una certa consistenza tra la popolazione dlta-l-iama di -questo territorio. E’ inutile rilevare come tale politica non abbia giovato a inasiaumo e minimamente alia pcpoliaziomie italiana tra la- quale ha 'creato uno is-tato d’amdmo e- legami fav-o-r-evolilsisimi all’-esodo. Il terzo -motivo è dato- dal sentimento nazionale degli .iltsllliisini e la questione potrebbe essere analizizaita ipiù a liuinigo perché anche da noi ■asist» aveva ieid- ha- modo e possibilità di imamifieisitainsi ed infine’d-aii forti lelgalm-i famigiViari e di parentele ■creati me! passato tra Trieste e da mostra costa. Come vediamo sono tutti -motivi indli>peintì,enti dalla nostra volontà e- dalla nostra politica. E idi conseguenza la- sostanza inter-naziionialislta, classista e socialista della mostra poiliitic-a -non ne viene minimalmente intaccata. Altri membri ideila Lega iniutrioino dei timori ■per le conseguenze -eiooinomiiche che Pala — Oltre 20 mila membri delil’Unione Socialista -dèi 'Lavoratóri di 'Pola -sii sono recati idome-nica. 15 gennaio ineli-e sedli ideile 46 organizzazioni di base delila Cllltltà per _aleg-ig-eire oltre 600 m-emlbri. del muovi comitati dóret-tivii -delle rispettive organizzazioni, Intanto, in tutta 1T-stri-a hannio- avuto luogo -le cónfe--reniz-e animua-Ii idelil’Unione Socialista. Nel corso delle conferenze si sono iscritte a, questa- massima or-gareizzazione -poliiti-ca al-ciune migha-ia -di -nuovi aderenti. * L’UiLUj- ,pi_ei,i ad Comitato Po- ■ poiare- aiJ-Uitigtìdale aa P-ota na wir vacato mai-teai ujn-ai cons-uutazione iue.i capi sezione pax i economia dei 14 colmimi -ìisiuii-aiai. Daino ' s-ia-ia eta-qaraiti gii eiemeujti isuu qu-a.ii su oa-se-nannio ù piani soic-ìam par il 1956. * Il Consiglio por la cultura del 'Ccjmiitaito ie-op-oi-ar-e de ro-a -ma s-i-aei-ziauo un impoiiitji idi 642 mila diiinia-rt per aìuiia-re eia vàrie iDe-aieotcìa-n-e ae.i villaggi ciiric-oataiijtii la cinta. Llimpoirto • ve-rira impi-eigato- neii’ac-quusitOi idi, ,lUD,ni e di ante e pubuiioa-ziioimi. Tra gii aisiseci-aiti ai sam Tacat, e aiil’UiniQine is-oiQiiailiata verrà pio-mossa una racconta di libri ohe saranno a-evoLiuit-i alle sttiasie bliibiio-t-ache. * ROVIiGNO — Si è svolto a Ro,vigno -un breve eonivagmo- dei rappre-senta-nti ile società turistiche dell’i-s-tnia ideóiicato ai problemi della propaganda tuiiils'tiica imeli’-animo in c-oir-so. E’ stata concretata un aziona oo-mume di tutte lie- ,saciet-à rispettivamente -località inltieiressiaiie -e ila puio-bliicaz,i-oime .di uin umico libretto propagandist ileo in tir-e ,iii-ngue e 50 Dina copie. * XrSLA — La direzione die 1 bacino -mime-rarto dell’Arslia ha- deciso dii comicentrare la maigigi-oir parte degli operai, -e ideile attrezzatiUre- appartenenti alle due officine- supplementari -neiM’officina centrale di Carpaino, destinata, secando aiicumi prcig-ettti alilo stuidliio, a t-ms.fò-rmar-s-i in azienda autonoma, con la iuc-cessiva produzione di atit-rezzat-ure mihexarii-e. « POLA - La scuola Cornimenei.ale di Paia ha (ricevuto in questi -gi-o.r-nd una nuova- -sede a Veranda. Su iniziativa d-e-lla Camera -di Commercio -per l’Istria, annesso ai-la s-ouola è dt-ato aperto iu-n co-il-egiio -per gli /Studenti ipro-ven-ieiniti da-1 contado. Tra breve ila s-cuola verrà dotata anche di una .cucina scolastica. Si prevede inoltre ,l’apertura di una sezione -per lìisltruziioine pratica, u-na ir i vend it a ed .un .gabinel-to soientiifi-ICO. * Nel corso del 1955 se.ssanjtadu c mamme con 116 figli a carico han-inio iben-efiiciato d-ell’a-iiuto soci-al'e per un importo complessivo di un milione &69 mila dinari. FIUME — Verrà fondata a Cavie una cooperativa agricola generale. La cosa è stata decisa la settimana scorsa daH’Asseihblea del C. P. di Sušak. La cooperativa, che rivestirà notevole importanza per lo svilup- po di Cavie, si dedicherà pure al trasporto di merci con i propri automezzi. * LAURANA — La Società turistica di Laurana, in collaborazione con la Società alpinistica di Abbazia, ha contrassegnato con le tabelle prescritte le strade e i sentieri del Monte Maggiore, da Castua a Ber-sezio, per una lunghezza di 65 chilometri. * ROVIGNO — E’ stata costituita a Rovigno una nuova azienda commerciale della quale sono entrati a far parte sette negozi commerciali finora indipendenti. La nuova azienda porta il nome di «Jedinstvo». * PARENZO — Ha avuto inizio, presso la Scuola agricola di Paren-zo, un corso decadale per gli insegnanti rurali di tutta l’Istria. Tale corso ha lo scopo di esaminare e studiare i più importanti problemi nel campo della viticoltura, della frutticoltura, dell’orticoltura e di altri rami agricoli. * POLA — La nave italiana «Murano» di Venezia, è andata a cozzare violentemente contro il fianco sinistro della motobarca «Vesta» di Rovigno. Lo scontro, avvenuto nei pressi del faro Porèr, ha provocato l’affondamento del «Vesta». I quattro membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo. Attualmente, la nave, italiana si trova nel porto di Pola, dove attende l’esito dell’inchiesta che una commissione di periti sta conducendo al fine di individuare le cause della collisione. * ALBONA — I membri della società di cacciatori «Kamenjarka» di Albona, hanno deciso di rinunciare al piacere di cacciare per tutta la durata del 1956. Tale decisione è stata presa con l’intento di far aumentare il numero degli animali nella regione. Nella stagione 1957, gli animali da caccia verrebbero in parte esportati. I cacciatori hanno deciso inoltre di spendere ben 170.000 mila dinari per l’incremento della loro attività. La somma verrà raccolta tra i cacciatori stessi. l’-esiod-o idi luna parite della popolazione può piTOVOcar-e. I dati riig-u-air-da-niti Ila- prodiUKiioime che abbiamo potuto sentóre .dalla relazione, non àoio -n-oin c-oinferimairiio tali timori, ,ma anzi ci aprono urna visione del futuro dii gran lunga miglio-re —-ha coimcllulso il 'icoimpag-no Jakopič. IN ette iderisioiri pnapoislte alila Go-nr feremiza isi parla in, ipariiiicolar modo d-ellla ineic-eisisiità idi -una -maggiore e-dluicazio-n-e potój§§ò-iMieoiliog;ica( dei membri della Lega 'la cui s-ca,reità è la fo-nlte di tette le- deficienze lamentate alla, Conferenza stessa. NELL’ECONOMIA AGRICOLA DEL POLESANO Deficenze attuali e nuove prospettive Lendava, che ci aveva assicurato buoni quantitativi di petrolio grezzo, è tornata ora clamorosamente alla ribalta della cronaca, con la scoperta di nuovi giacimenti sui quali sono entrati in funzione altri pozzi petroliferi Ha avuto luogo in questi giorni a Pola, la riunione della presidenza del Comitato distrettuale dell’USPL nel corso della quale si è discusso sul problema dell’ammasso e dello smercio dei prodotti agricoli. Finora, i comitati popolari hanno trascurato questo problema, nonostante i frequenti richiami da parte del Comitato popolare distrettuale. Le cooperative agricole, le quali hanno il compito di provvedére all’ammasso dei prodotti agricoli, ancor sempre si limitano ad interessarsi di quei prodotti che richiedono meno lavoro e portano a facili guadagni. L’assortimento di 75 prodotti che le cooperative prevedono nel loro QUANDO I PROGETTI NAVIGANO NELLE NUVOLE LÀ CASA DI un esempio CULTURA A UMAGO d'imponderatezza Qua e là per r Istria UMAGO, 21 gennaio — Voci che avevamo raccolto ad Umago ed altrove ci avevano fatto sorgere il dubbio che nella costruenda Casa di Cultura di Umago non tutto procedesse sul binario della perfetta regolarità. Queste voci andavano accreditando l’opinione che nell’edificio in questione si era proceduto all’installazione di un impianto ad aria condizionata, abbandonata poi a metà per ripiegare su un sistema a riscaldamento centrale. Quando però anche quest’impianto era in buona parte gettato — sempre secondo queste voci — si è creduto più opportuno sostituirlo con comuni stufe. E si mormorava di grosse somme buttate al vento in questo continuo fare e disfare, di inutile sperpero, di incompetenza. Ci siamo recati ad Umago per renderci conto di come stanno effettivamente le cose. E ancora una volta la classica montagna delle chiacchiere ha partorito in realtà un topolino. L’impianto ad aria condizionata infatti non fu mai installato; era bensì previsto nel progetto, ma in seguito venne scartato perchè avrebbe comportato un’ulteriore spesa di 50 milioni di dinari. Abbandonata l’idea dell’aria condizionata, si fece strada quella del ri-scaldamento a sistema centrale, e anzi venne iniziata la posa delle prime condutture. Ad un certo punto i costruttori si accorsero che i mezzi a disposizione non erano sufficienti a garantire l’ultimazione dell’impiarito e sorse la questione se lasciare il capitolo «riscaldamento» aperto oppure chiuderlo con stufe comuni. Il lavoro eseguito per approntare il riscaldamento centrale — scannellature nelle pareti, fori, ecc. — e il materiale impiegato assommavano complessivamente a un valore di 360 mila dinari. Clera chi sosteneva che tutto questo si dovesse senz’altro eliminare, considerare perduto e sostituire con comuni stufe. Altri volevano invece che l’intero impianto fosse portato a termine, anche se i mezzi a disposizione non ne avrebbero poi consentito l’uso poiché piuttosto costoso e tutt’altro che facile a coprire con gli introiti che avrà la Casa di Cultura. Una terza corrente obiettava infine che era inutile imprigionare nei muri ben 30 milioni di dinari nell’ipotesi che in un futuro più o meno lontano mutate condizioni a-vrebbero reso utile rimpianto di ri-scaldamento centrale. La decisione presa ci sembra salomonica: l’impianto già murato — e riguarda solo la sala del cine-teatro — resta; e così limitato il suo funzionamento comporterà una spesa sopportabile. Restano anche i lavori di traforo e di scannellatura praticati negli altri vani dell’edificio, ma in qualche modo cammuffati, in maniera che ove si rendesse necessario estendere rimpianto di riscaldamento centrale lo si possa fare senza dover ripetere il traforo e l’apertura dei muri. Con questa soluzione non viene mandato a monte niente del lavoro già fatto e si assicura un minimo di riscaldamento là dove è più necessario, senza pregiudicare successive estensioni dell’impianto. Bašić Josip, dignanese quarantenne, è stato condannato dal Tribunale di Pola a un anno di prigione. Il Bašič era imputato del furto di una bicicletta effettuato la notte del 25 ottobre 1955, ai danni di Siljan Romano. Nonostante avesse nascosto la bici nel fienile di certo Roce Stijepan, gli organi della Milizia Popolare sono riusciti a e restituirla al legittimo proprietario. Nell’emettere la sentenza, Il Tribunale distrettuale di Pola ha tenuto conto dell’aggravante dovuta al fatto che il Bašič era già stato condannato due volte per furto. Quanto riferito più sopra deve pertanto mettere a tacere le voci che insinuavano si fossero spese inutilmente ingenti somme, ma deve anche far riflettere su altri a-spetti della cosa. Se è potuta avvenire una cosa come questa del ri-scaldamento della Casa di Cultura, significa evidentemente che quando fu iniziata la costruzione dell’edificio e vennero stanziati i relativi mezzi, i progetti non erano del tutto pronti. Possiamo addirittura dire che fonti competenti ci hanno assicurato che i progetti sono, per quanto riguarda alcuni dettagli, da completarsi ancora oggi. Questo è decisamente il «punctum dolens» di certa parte della nostra edilizia e ormai dovrebbe esser chiaro che il vezzo di costruire senza i relativi piani, come a dire senza orientamento, va messo da parte. Se infatti si fosse tenuto conto di questa elementare esigenza, prima di iniziare i lavori della Casa di Cultura, oggi non sentiremmo levarsi critiche a destra e a manca. Ma cediamo la parola all’ingegner Spanjol, capo dell’ispezione edilizia di Umago. La Casa di Cultura egli ci ha detto — è un edificio enorme, con impianti e attrezzaci r ; grandiosi che potrebbero soddisfi > le esigenze di città di media grandezza. Si dirà che non è mai male largheggiare quando si tratta di cose di pubblica utilità, ma passati certi limiti si giunge allo sperpero, mentre la nostra economia si sforza proprio di combattere la tendenza alle spese non strettamente necessarie. Si obietta ancora che la Cassa della Cultura è stata costruita tenendo presenti non le esigenze attuali della cittadina, ma quelle di domani. Tuttavia — è sempre il compagno Spanjol che parla — per quanto Umago possa svilupparsi, non riuscirà mai a giustificare un edificio che può andar bene per un centro di almeno 12 mila persone. Già oggi il potenziale economico della cittadina, che dà vita a neppure 3 mila persone, è indicato come uno dei più sviluppati in Istria. Si può ragionevolmente pensare che nel giro di qualche decennio si moltiplichi addirittura per quattro? Il capo dell’ispezione edilizia è dunque del parere che la Casa di Cultura finirà col rivelarsi una preziosa cosa «ingombrante». Ma, disposto a sorvolare su questo fatto, non ammette che si spendano tanti mezzi in un edificio che poteva soddisfare alla bisogna anche in proporzioni più modeste, quando ci sono tanti altri problemi urgepti da risolvere, quale quello degli alloggi. Statistiche alla mano, egli ci ha dimostrato che a Umago bisogna risanare tutta una vasta zona edilizia, restaurare molte vecchie case e erigerne di nuove. Può andare orgoglioso della Casa di Cultura — egli si è chiesto —• un operaio che si trova in ristrettezze per quanto riguarda l’alloggio? L’ingegner Spanjol fa ancora dei struzione con 57 milioni. Perchè questa enorme differenza? L’ingegner Spanjol ci spiega che nei progetti si trovano espresse solo le misure, cioè la quantità, dei lavori da eseguire e il costo delle relative norme «tipo» di lavoro. Succede poi che il fattore «qualità», non previsto, autorizza l’impresa costruttrice a chiedere altre aggiunte sul contratto. La spesa preventivata viene così raddoppiata, triplicata senza che precise disposizioni di legge possano porvi freno o rimedio. E allora vengono a mancare i mezzi finanziari agli enti committenti, e succede che all’ultimo momento bisogna rinunciare a questo o a quel lavoro. Come è successo con rimpianto di aria condizionata della Casa di Cultura. rilievi, alcuni di urbanistica altri strettamente connessi alla costruzione, ma dove mette il dito nella piaga è quando si riferisce alla spesa. A tutt’oggi, e si è ancora lontani dal poter pronunciare la parola fine, sono stati spesi nella Casa di Cultura 140 milioni di dinari, mentre il progettista ne aveva previsti 123 e mentre l’impresa «Napredak» si era offerta di provvedere alla co- , Ci sembra opportuno far rilevare ancora una volta la necessità di iniziare nuove costruzioni solo quando si hanno i progetti pronti, quando essi sono elaborati fino ai minimi particolari. Anzi tutti i progetti edilizi dovrebbero venire, a nostro modesto avviso, approvati preventivamente da una Assemblea popolare in seguito ad ampia ed approfondita disamina. ALLO SPAZZ0LIFICI0 .ISTRA1 ci vuole la mano del chirurgo Alla recente Conferenza annuale della Lega dei Comunisti del Comune di Capodistria è stato messo in particolare rilievo il lato negativo nell’attività dell’organizzazione di base della Lega e di conseguenza dei sindacati, del Consiglio operaio e delia direzione dello spazzolificio «Istra» di Capodistria. Ne abbiamo fatto un cenno nell’articolo inerente tale conferenza però riteniamo necessario trattare più a fondo tale questione, data l’importanza che la fabbrica riveste per l’economia locale e dato che la questione si trascina da parecchio tempo senza che sino ad ora si sia riusciti a trovare adeguate misure per avviare il problema a una fruttuosa soluzione. La fonte dei guai nei quali si dibatte lo spazzolificio «Istra», còme è stato constatato, parte dall’indisciplina di coloro che ne dovrebbero essere i vigili custodi, cioè da parte dei membri stessi delia Lega. Quaicuno di loro addirittura considera del tutto normale abbandonare il posto dì lavoro per recarsi tranquillamente a trangugiare il suo «gotto» nella vicina osteria. Si comprende che con simili esempi nemmeno il resto del collettivo possa essere di esempio per fessionale se qualcuno dedicasse loro un pò di attenzione. E’ fuor dì dubbio che la soluzione di questo problema, non tanto difficile, sarebbe di assoluto giovamento non solo a questi operai ma anche ai collettivo che ne ricaverebbe un maggior rendimento sul lavoro. Alla Conferenza è stato rilevato come anche a riguardo dell’incentivo materiale per un più alto rendimento sul lavoro allo spazzolificio «Istra» cl sia ancora parecchio da fare. Le norme di lavoro sono fissate difatti per gruppo mentre, data l’organizzazione del lavoro e il lavoro stesso, esistono magnifiche possibilità per applicare una norma o il cottimo individuale, attuando sino in fondo il principio socialista di pagamento: a ciascuno secondo il proprio lavoro ed aumentando il rendimento individuale e di conseguenza quello collettivo del lavoro stesso. E’ logico come tutto questo complesso di aspetti negativi nell’attività delle organizzazioni politiche e della direzione dello spazzolificio «Istra» abbia avuto le proprie conseguenze per la posizione finanziaria del collettivo, giunta in un vicolo cieco. Le maestranze, sono rimaste senza le paghe e solo per l’intervento del Comitato Popolare Comunale la questione è stata risolta. Riteniamo però che il problema della «Istra» non posso essere risolto con iniezioni di fondi. Ci vuole la mano del chirurgo ed il Consiglio Economico già da tempo avrebbe dovuto provvedere. quanto riguarda il regolare espleta- s tiara. NUOVI ACCORDI sul traffico di frontiera Nella spirito d,i una coirdiaile coì-laboiraiziioin-e, si ison-o cotocluai sabato a Lubiana 1 lavori deità Commiiis-sio-ine mislt-a permanente liistituìt-a dal-l’a-jcoirid'o dii Ud-iinie per Tapplicazi-o--n-e -delilie -Mime sul toaffiiloo -dii iròm- Mentre nella miniera si lavora, il centro di Arsia è tranquillo e silenzioso mento degli incarichi di lavoro. Nonostante che il Consiglio operaio fosse stato ridotto a solo dieci persone per le dimissioni di una decina di membri, l’organizzazione della Lega non ha considerato necessario sollevare la questione delle nuove elezioni considerando evidentemente la situazione immatura per compiere un simile atto. Immatura sopratutto per le beghe esistenti nell’ambito della direzione e che immancabilmente giungono all’ordine del giorno dell’organizzazione della Lega la quale, come -è logico, deve dedicare a queste tutto il proprio tempo senza possibilità di arrivare a una salutare conclusione. Nel frattempo 130 componenti il collettivo, in gran parte giovani donne, vivono all’oscuro di quella che è la vita politica, economica e sociale della nazione, di quella che è la nostra realtà sociale per cui il loro lavoro si riduce alla cruda formula del binomio lavoro-paga, senza alcuna prospettiva per il futuro. Vi sono nel collettivo giovani forze che potrebbero fare notevoli progressi nell’istruzione pro- La idieleigaaiiOime .iitaliiaina, guidata dal idiollt. Uibeirto- Fabiani, e quella Ijiuigoslava, coni a c-apo ili d-ott. Tot mie, ihaimno pres-o àn -esame diversi Spnoihle,mi inilgiuiandaniti, il- rilascio dei permasisi dii transito, dì movimento ,attraverso i vani vallicihi, la valuta e giti airi iico-li dhe d singoli possano -pori-ar-e is-eico. iN-allia tìiilsiciuisisdane: leirano- compresi pume- d gemizi dii iliinea (it-enresitiri e marittimi;) e ilio scambio idi informar, ziomii sanitarie. A proposito dii quest’ul-tiimo argomento, raccordo di. Dall' Adriatico al Danubio La draga «Biaolšić», trascin-ata per 1.200 miglia atitiraveirso l’A-dirliatico, -lo Ionio, i’Eigeio, il Mar N-e-ro dal rimorchiatore «iPirodielteri», è giunta alle foci del Da-niuibiio. La draga è stata quindi affidata a-1 riimor-chiiatore fluMiiate «'KoBjuihi» e tiraisicinata da qu-elsltà. filmo a Navi -Sad. Qui avranno indizio tra breve ì lavori di dragaggio idleilllo alllveo del fiume, pe-r. gettare li piloni dii uin muovo pomite ferroviario. Udirne prevede (ine-id’airtic. 52) l’im-m-eid-iiata comunica atone alle competenti autorità sanitarie locali -in ca-■ so di mal-attme infettive o epidemie che si iveriifi-casiser-o in una delle due zone. La -rqgolare applicazione dell’ac-/ooiiidp- di -Udirne dal 20 agosto 1955 -a oggi, è dtnaoisitrata- dai 100 mila daoumenitii di -tranisiito- che le rispettive autorità ,idi Polizia hanno ril-a-SiCiiato finora. La- cifra attesta pure, e ila Coromisisianie -man ha mancato dii ride vario, l’initeiresise delle papo-ia-ziioini confinanti a usufruire- delle f aailliitazioni c-anicem-e-mti il pas-saggdio tea -le- due zone. - Le -due delegazioni si sano intr-at-temute pure sui risultati conseguiti finora inai ic-o-rso delle recanti trattative: fir-a i irappreise-ntanitd degli Istituiti -dii -asisicuazi-one sociale per -il .reg-oìiamanlto ideile quest io mi di. ic-omuine interasse e fra le delegazioni i elamiche incaricate di stipulare -un -aoooirlđo. par ila fornitura d’acqua dii alcune izioimei dal distretto di Ca-(potìlilstria mediante -l’-atcqiuedotto dii M-uiggia. -Nell carso dei lavori dii Lutoi-ana sono istat-e- ©reise- inoltre v-airie d-e-iciils.iicimi pif-elremtasii al movimento di (parsane e -automezzi da una zana ail-il’-alitira. La tornea Capotìiilsitria — Trieste verrà casi raddoppiata, mentre 'verrà lilstàtuita -una linea stagionale (-estivai) Trieste — Muggia — S. Bartolomeo — S. Nicolò. piano, sarebbe povero anche se il piano venisse realizzato. Lo stesso ■ vale per la quantità che è di gran lunga inferiore alle reali possibilità. Riportiamo alcuni dati. Il consumo annuale della verdura in Istria si aggira sui 1270 vagoni; i piani delle cooperative agricole ne contemplano solamente 490. Questo perchè la verdura si guasta facilmente ed i guadagni che ne derivano sono bassi. La stessa cosa si può dire per la frutta. Le cooperative pianificano 220 vagoni di frutta (l’uva non vi è compresa) nonostante che la produzione frutticola in Istria sia di gran lunga maggiore e la richiesta superi di quasi due volte il piano d’ammasso. Si calcola che, nel distretto di Pola, si avranno quest’anno 260 vagoni di eccedenza di carne, ma le cooperative, nel loro piano, hanno previsto l’ammasso di appena 210 vagoni. La presidenza dei Comitato popolare distrettuale dell’USPL ha discusso pure degli obblighi che i produttori agricoli, le cooperative d’ammasso e le imprese commerciali dovrebbero assumere tra loro. I prodotti agricoli di maggiore importanza dovrebbero venire ammassati in base a prezzi precedentemente convenuti, mentre i prezzi dei rimanenti prodotti verrebbero fissati in base alla legge della domanda e dell’offerta. Le cooperative dovrebbero stendere dei contratti con i produttori e il prezzo minimo per certi prodotti verrebbe stabilito da una speciale commissione. Le imprese commerciali, dal canto loro, dovrebbero garantire un prezzo minimo alle cooperative, per le merci di facile deterioramento. Per assicurare le imprese da eventuali perdite, è stata proposta la formazione di un fondo rischio presso la Camera del commercio. Argomento di discussione è stato quindi il problema della realizzazione del fondo paghe nelle imprese commerciali e nelle cooperative agricole. In proposito, è stata fatta la proposta che il fondo paghe nel commercio venga formato in base alla quantità dei prodotti venduti e non in rapporto ai guadagni realizzati. Proposta è stata pure la liquidazione della stazione di ammasso del pesce e vino che verrebbe sostituita da una agenzia speciale. Questa agenzia dovrebbe occuparsi della vendita del vino non solo in Istria ma anche all'estero, vista la scarsa capacità dimostrata in questo campo dalle singole cooperative. Per la buona realizzazione di questo progetto, sono necessarie cantine modernamente attrezzate, mano d’opera specializzata e un’adeguata rere commerciale. Particolare attenzione è stata prestala al problema del rifornimento ai prodotti agricoli dei centri industriali e si è deciso che gli organi del Comitato popolare distrettuale dovranno agire con più decisione nella soluzione del problema stesso. Il detto Comitato provvederà inol-toe alla istruzione professionale di capaci gerenti di cooperative agricole e di direttori di imprese commerciali. GIOVEDÌ’, 26 — Ore 6: Mušica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30: Ca-lendarietto e musica del mattino — 12: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 12.45: Musica per voi — 16.10: Concerto del giovedì: w. A. Mozart, ouverture dall’opera «Don Giovanni», serenata n. 9 in Re maggiore, detta «Il corno del postiglione» — 17. Dal mondo del lavoro — 17.15: Finestra musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suonano per voi: L’orchestra Ray Anthony — 22.30: Notiziario — 22.45: Dalle operette di Straus e Lehar — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. WENERDI’, 27 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30 Ca-lendarietto e musica del mattino — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16.10: Arie, duetti e cori in microsolco — 17: Corrispondenza — 17.10: Canzoni popolari nel mondo — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musi--cale — 22.15: Ritmi e canzoni — 22.30: Notiziario — 22.45: W. A. Mozart: Requiem, cantano Werner Pach, Nene Breitschopf, Walter Ludwig, Harald Pröglhoss e la cappella della corte viennese diretta da Josef Krips — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. SABATO, 28 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30: Ca-lendarietto e musica del mattino — 12: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 12.45: Musica per voi — 16.10: Canzoni di tutti i giorni — 16.30: Gioielli musicali — 17. La comune: Capodistria — 17.20: L’album dei valzer preferiti, suona l’orchestra Mantovani — 17.40: Notiziario —- 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suonano per voi Willy Berking con i suoi cantanti — 22.30: Notiziario — 22.45: Musica da ballo — 23.15: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. DOMENICA, 29 — Ore 7.15: Musica del mattino — 7.30: Notiziario — 7.40: Calendarietto — 10.10: Concerto domenicale — il: La donna e la casa — 11.30: Musica leggera — 12: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 16.30: Brani d’opera scelti — 17: Lo novella della settimana — 17.10: Bianco e nero — 17.20: La settimana nel mondo — 22.15: Freddy Alberti con il complesso di arpe — 22.30: Notiziario — 22.45: Musica da films e riviste — 23.15 e 23.50: Musica da balio. LUNEDI’, 30 — Ore 8: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30: Calendarietto e musica del mattino — 12: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16.10: Rassegna sportiva — 16.20: Musica leggera — 17 : Oggi vi parleremo di. . . — 17. 15: Solisti celebri — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Ritmi e canzoni — 22.30: Notiziario — 23.10 e 23.50: Musica da ballo. PICCOLO ATTORE O GRANDE DRAMMATURGO? CACCIA ALL1 AUTORE CON L’APERTURA DI UN SEPOLCRO SI RIUSCIRÀ’ FORSE A PORRE FINE A VIVACI E LUNGHE POLEMICHE ■■ ATTO ALITA’ Verrà scoperto in questi giorni a Lansira un sepoiiaro plurioentenario, . quello 'dii Chils'alràui rt. Dopo enormi ; polemiche, si è giunti a questa de-i cisterne in seguito alle continue ,ri-ì ohias.e dello storiografo americano i Calvin HoÈfimain. I dubbi, che già da tempo esistono talamo alla figura di- William ; Shakespec.ire, sono staiti aumentati ultimamente dalla teoria di Calvin Hoffman il quale dichiara di avere . e/s/posto la sua tesi in un manciscut-. to che tpufcìbfiifcherà non appena sarà riiUsfcJj» ad, ottenere lun'ulHma pnova. La prova, secondo lui, dovrebbe trovarsi melila toimiba di Chi-selhutrsit. I Dei.,a viiia di Shakespeare • si sa poto. La isua prima lotogralca, puo-i>.iiiciaita neu ivo», si basa su dati raccorti a Strabtloird e ia siua scausa pretuis,ionie dà adito aula touimulazio-'■ ne di tesi di,sparate. Alcuni rilien-gomo che Shakespeane non sua m.im-menio esuisitulto, attiri dicono dii sì, ma 1 eisciiudorao che sia stato uno sciritio-re.. Già. nel 1772 Herlbeirtt Lawirenice, allei,maiva che il nomadi Shakespeare ara semplicemente quatto ohe Francis Bacon, ibairoae di Vexulam, visconte di St. Albany, lord diell.o Se ac chiare, grainidte filòsofo e stu-diioiso, .usava peir firmare i suoi lavori. Lawrence diceva: «Bacon, scriveva opere teaitraii. Non c’è biso-\ gno, di tanto par d.imoisibrairie il successo iahe aveva in questo campo. Basita dire che tsi firmava con iti nome du Shakespeare.» Più (tardi, qualcuno affermò che non solo le opeire dii Shakespeare andavamo 'attribuite a Bacon, ma pure quelle di Cerveiriteis. Il (timore che sua madre, la regima Elisabetta, ispirava a, Francis Bacon, io costringeva a niaisicoinideirsi sotto questi nomi. Nel 1848. Tameiriicaino Hardt e-samiinò a fondo tale problema e «diimoisitirò,» idre Shakespeare qra Bacon. Nell 1857, una discendente dei Bacon, Delia Bacon, scriveva: «Le - opeire ohe Bacamo Hai firma dii Sha-1 kaspeare, sono state scritte da un gruppo di nomini diretto- dia Francis Baicoin. Peintamitio, non solo a Bacon, ima ad uni intero eolettico, varano i diritti idlauitoire.,» Ci sono, naturalmente, anlche altre teorie in (proposito. Karl Ble.ifo-treu isostanevia che le opere di Shakespeare varano attribuite a lord Rotland. Una tesi poste libre vede ,in ltarfd Duriby il drammaltuirgo, mentore una terza dichiara che il vero autore è lord Oxford. Questa specie di caos 'sulla figura dii Wiillliclm Shakespeare, è d-ov.uto soprattutto a! fatto ohe mai si è l potuto trovare un suo maimosaritlto [ oriigiraalle. Ulltilmamsnite ®i è fatta stirrda urna : muova teoria. 1.1 draimmatuirgo Chri- è sepolto a Ghiselhurist. Veramente, nel sepolcro ci sono quattro siaiime della casa Watehingham e rama di queste è que.li.ia di gir Tlhoimais. Que-isit’,ultimo ooinosoevia il segreto di: Marlow e sii è portato' nella tomba tutti documenti .relativi la faccenda. Accanto a lui dovrebbe trovarsi un imaraoiscriitto originate o una dich,iarazione di :silr Thtìmais stesso, sul modo con icùii aveva preg,alta Shakespeare di prestare il suo nome a Marllow. Hoffman è riusaito ad ottenane che il isepoilaro di Waiishingham vanga scoperichiaito. La cosia non è stata facile in quanto, .in Inghilterra, beni di raro le vecchie tombe vengo no mamomieisisie. Galvin spera di trovarne M-airltow iin uno dei saulcotfagi, in caiso com trario, hi prova itairtto cercata dovrebbe trovarsi in una scatola presso sir Thomas. Hoffman penisa persino di trovarvi 1’oriigi'nale deHT«.Amleto». I giornali imgùeisi stan,no dedicando molto spazio a questa faccenda. Stia a vedersi ora isie ,il fanatico «de-moliitona» dii Shakespeare riuscirà niellila isua impresa o se ancora una tesi dovrà essere defin,i.tiviaimenlte sepolta. In un véro sepolcro, questa volta! , PROBLEMI DEL MERCA TO DEi PRODOTTI AGRICOLI Luci di Brodway V. Si tratta, quindi, di dati provvisori, presi di necessità, che possono subire cerite rettifiche, peraltro non essenziali. I rapporti dei p,reizzii nello scambio dei beni con la campagna esercitano, dunque, la Homo influenza in un settore .sensibilissimo deireeomo-,mia jugoslava — to standard di vita delila popolazione urbana e agricola —, .essendo .essi all’origine della ii'iipartìzioinie del reddito nazionale. Il rapporto fra i prezzi dei prodotti industriali e dai prodotti a-gricoli può influire anche sulla istruttura dieii’eSiportazione e dell’,import azione, .e di conseguenza sulle relazioni eoonomìlche dell paese can resterò. Tali rapporti esercitano poi la loro iniflraeineia anche nel campo idell’offeirfca della produzione agricola sul mercato., eoe. La politica 'economica del paeise agisce .in una certa misura anche sul rapporto dei prezzi degli scambi ,in un mencate più libero, ma tale politica non 'saprebbe sottrarsi sensibilmente, nè per molto, alle capacità eiconotniiche reali. In caso contrario la stabilità del mercanto sarebbe minacciata e lo sviluppo NEL CORSO DEL 1955 Chiaroscuri nell’ economia Italiana All’aumentata produzione industriale fanno contrappeso la remora e lo sbilancio fra profitti, investimenti e salari - Cifra record segnata in campo industriale William Shakespeare stephur Marlow, luiteiue, era sitato au..tonato per btria,me ciuua regina mjisfeibatiua. v euuti couuaininiato a moiue e la afonia duce irne Hu am-luaazaiuo ,a,agii luoimani de.ua regina, in uni’astiar,ia. Su tiUtojeime-, pero, one »a. persona uccisa, noia rosse ìviariow, ma un .conltadino ine vernine sepolto noi nome delio seirtttoire. Quesiti, i» realtà, si sarebbe r fingi alto ai il,'estero da dove. mandava ai suo amico sir Thomas Waushiingham (che lo aveva aiutato neha liuga) vari lavorìi teafcraiti che idrimava con il nome di un piccolo at pire .chiamato William Shakespeare.' A .questa coinicliusione' non è giunto isoditanlto Calvin Hoffman. Ira precedenza, ialini avevano' affermato che r«En/niioo IV», li! quale si differenzia peir Stille' dalie altre opere delio Shakespeare, era stato scinilt-to da Marlow. Non manicano coloro che 'altltastano come mom 1’.«Enrico IV», ma tutte le altre (tragedie di Shakespeare san» da attribuirsi a Marlow, mentire .lasciano al povero William, soltanto il laivoro ira argomento. Calvin Hoffman asserisce che riuscirà a iconvailìidare la sua teisti nel sagù ente dei modi: Il .diiif emisar e di Marlow, isiir Thomas W.alishinigham, Già nell’agosto dello scorso anno «Documenti di Vita Italiana» di Roma annunciava che l’Italia aveva raggiunto nel marzo 1955 il giro di boa nella produzione indusiria• le raddoppiandola nei confronti del 1938. L’annuncio si basava sui dati dell’Ufficio Centrale di Statistica di Roma e corrispondeva, grosso mo< do, alla realtà volumetrica della produzione. L'interessànte «Panorama Economico 1955», edito dal quotidiano milanese «24 Ore» conferma, sostanzialmente, l’annuncio dell’agosto scorso. Vi si rileva infatti che —• in percentuale !a produzione industriale italiana ha raggiunto nel 1955 quota 198, facendo uguale a 100 la produži orte del 1938. Si può rilevare, per inciso, come il caratteristico squilibrio dell’economia italiana persista nel divario fra prodotti industriali ed agricoli. Infatti,- malgrado l’annata cerealicola eccezionalmente favorevole, l’indice agricolo raggiunge appena il 122 nei confronti del 1938 non riuscendo, di conseguenza, a compensare l’aumentato consumo dovuto al naturale incremento della popolazione, gravando così sul mercato e sulla bilancia commerciale. Per quanto importante, sì tratta, però, di un fenomeno caratteristico, al quale il governo italiano ha cercato di far fronte con misure varie che, se non hanno contenuto l’aumento dei prezzi, hanno però teso a non scoraggiare > produttori agricoli. Abbiamo accennato a tale fenomeno in quanto nella scorsa annata i consumi italiani hanno segnato una tendenza all’aumento generale (compresi i consumi di beni strumentali e, di servizi pubblici) segnando una contrazione percentuale per quanto riguarda invece i prodotti base dell’alimentazione di massa. Un fatto che ha evidente-1 mente le sue influenze negative sul reale tenore di vita degli strati meno abbienti della popolazione. Come detto, in campo industriale, l’economia italiana ha segnato invece la sua cifra record malgrado cedenze in alcuni rami. Ed anche qui và obbiettivamente rilevato che le cedenze si sono verificate rfei rami e nei generi dei consumi di massa. Copie è il caso dell'industria tessile, travagliata da una crisi che può diventar cronica e che gli industriali tentano’di ovviare passando alla produzione di qualità a scapito di quella di massa e procedendo perciò a chiusure di stabilimenti ed a licenziamenti di personale. Difatti il ramo tessile nei primi dieci mesi del 1955 è sdeso all’indice di 104 di fronte al 115 del 1954, mentre la stessa industria delle fibre artificiali (tipiche sostitutrici presso le larghe masse delle fibre tessili tradizionali, dato il loro prezzo inferiore) ha segnato un aumento del solo uno per cento. 1 massimi incrementi si sono in- caleidoscopio CERCANSI SINDACI Dopo un processo durato ben dieci anni, la famiglia Bras Burgos Zaca-rias, residente nella città di Lira, nel nord del Brasile, è riuscita ad ottenere un’eredità che le veniva contestata. Il patrimonio è costituito da un territorio più grande del Belgio e dell’Olanda messi insieme, comprendente ottocento centri urbani, borghi e villaggi, del valore complessivo di due miliardi cinquecento milioni di cru-serios. Per sfruttare queste terre i nuovi proprietari hanno fondato la «Compagnia Burgos d’investimento» per attirare il capitale straniero e nazionale. Si promette che ogni azionista sarà fatto sindaco di uno degli ottocento centri urbani del territorio. LO SPIRITO D’INDIPENDENZA «La nastra piccala, cara Lega Mussulmana, è morte. Piangiamo la Lega, Mussulmaniai». Così salmodia-1 vaino le persone che seguivano uin funerale a Bhowaraa, piccoltio villteg-1 gio del Pumidjaib. Un reporter del «Pakistan Times», che si trovava da1 quelle partii di passaggio, ha scoperto ohe češe non piangevano l,a scom- ! pausa della omotnima associazione politiico-realigiosa una volita potente .nel paese, ma una bambina morta di vaiolo. I suoi genitori, membri [di una .tribù nomade, l'avevano chiamata nell’,entusiasmo dai primi gioirai idielfTindipendenza Lega Mussulmana. vece avuti nel ramo metallurgico (45% in più di fronte al ’54) in quello meccanico (38%) e in quello di trasformazione di minerali non metalliferi (36%). Un buon balzo del 53% si registra anche nelle industrie chimiche ed affini ed un 42% segnano le industrie estrattive, grazie alle scoperte di pozzi petroliferi e allo sfruttamento del gas metano naturale. Infine, per la prima volta nel dopoguerra, gli aumenti di'produzione (che dal 1950 furono costanti con percentuali del 4—5% annui) hanno trovato una corrispondenza relativa, se non assoluta nel numero della manodopera occupata, passata da 17.513.000 del (maggio 1954 a 18.191.000 nel 1955. # Il numero dei disoccupati ha avuto una flessione statistica da 1.656.000 a 1.484.000 nello stesso periodo. Però i dati (ufficiali e perciò soggetti a critiche, come affermano le organizzazioni sindacali) nel campo del lavoro sono soltanto negativamente positivi. Infatti le -cifre dei nuovi occupati non compensano l’incremento naturale della popolazione e i 140.000 mila italiani emigrati nell’anno, secondo le cifre del sottosegretario, onorevole Del Bò. Inoltre, rileva il quotidiano milanese «24 Ore» nel suo sup-p’emento, sono diminuite le versore che prestavano opera saltuarii. (quali le casalinghe a mezzo servizio) ed. è diminuito il numero dei disoccupati in cerca di primo impiego. Il che, da un lato, indica che NOTIZIARIO CULTURALE ATTORI RUSSI IN JUGOSLAVIA «Le tre sorelle di Cehov» e «Anime morte» dì Gogolj verranno rappresentate sulle scene dei maggiori centri jugoslavi nel prossimo maggio. Ne saranno interpreti gli attori del teatro «hudozestven» di Mosca. Il complesso moscovita si tratterà in Jugoslavia per un mese e sarà, di volta in volta, ospite di Belgrado, Zagabria, Lubiana, Sarajevo e Skoplje. A sua volta, il complesso del Teatro Drammatico di Belgrado, si recherà nell’URSS, verso la fine dello stesso mese, per rappresentare a Mosca, Leningrado e negli altri centri maggiori la nota commedia «Dundo Maroje» di Držić e «Jegora Bulicova» di Massimo Gorki. DALLA MACEDONIA A MILANO Ha luogo in questi giorni a Milano, una mostra di affreschi medievali' jugoslavi. La mostra comprende 80 copie di affreschi dall’XI al XV secolo. Provenienti dalla Macedonia e dalla Serbia, gli affreschi sono per la maggior parte in stile bizantino. L’avvenimento non manca di destare interesse negli ambienti culturali milanesi. ORFEO D'ORO PER TOSCANINI Un nuovo premio, consistente in una statuetta d’oro raffigurante Orfeo, è stato fondato nella vicina penisola. Il premio verrà assegnato ogni anno al migliore artista d’opera. Arturo Toscanini, quale maggiore rappresentante vivente dell’arte operistica italiana, ha ricevuto il primo «Orfeo d’oro» per il 1955. TROPPI MILIONI PER 0N SOLO FILM I convegni, tenuti recentemente a Roma, da attori cinematografici a-derenti alla CGIL e alla CISL, nel corso dei quali si è protestato contro l’importazione di attori stranieri e le alte paghe loro corrisposte, avranno probabilmente eco in Parlamento. A provocare tale protesta sono stati i 235 milioni che Audrey Hepburn ha avuto per un film, i 200 di Henry Fonda, gli 80 di Mel Ferrer e i 30 di Gloria Swanson. Inoltre, questi attori sono quasi esenti da tasse, in quanto vengono pagati in valuta estera. resta più difjicite trovare età Spende per «mezzi servizi» ( e ciò m ? eiazione am disagiala situazione uei ceti meai-proj^ssiomsti, impiegali e cammeicianuj e uail auto segna un maggior ü/npiego di giovani nell’industria dove, specialmente nelle industrie tessili, essi vanno a sostituirle i lavoratori specializzati, con salari inferiori in posti di lavoro razionalizzati e meccanizzati (richiedenti perciò minori attitudini professionali). Sì aggiunga che il reddito nazionale lordo ( statale e privato) è aumentato del 7% mentre l’ascesa dei prezzi (media del 2%) ha toccato punte del-V8% nei settori dei consumi di massa e ci si renderà conto che al «chiaro» dell’aumento della produzione ed all’apparente «chiaro» dell’aumento dei consumi (compresi beni strumentali e servizi, lo si noti), si contrappone lo «scuro» del peggioramento nel tenore di vita degli strati meno abbienti della popolazione. Peggioratmento fattosi sensìbile al Nord (dove il tenore di vita era più alto) in quanto gli indici generali comprendono le popolazioni del Sud, dove la Cassa del Mezzogiorno, oltre iniziative statali e la scoperta del petrolio hanno portato un miglioramento relativo ed assoluto. Perciò se, nei paradossi delle statistiche, al Sud si sono mangiate meno fave e più grano ed al Nord meno carne e più grano, risulta che in Italia è aumentato «sensibilmentxe» il consumo dei cereali nobili ed. è diminuito «leggermente» quello della carne. Come dimostrano t Unti dell’Ufficio Centrale di Statistica. Però se a Sud l’aumento del consumo di cereali rappresenta un miglioramento del tenore di vita lo stesso non si può dire per il Nord dove all’aumento ai tali consumi corrisponde una forte flessione nei consumi delia carne dlei grassi. E poiché le masse della popolazione industriale si trovano nell’Italia Centro-settentrionale li «chiaro» non è tanto chiaro e lo «scuro» si denuncia da se ad una analisi un pò approfondita. Un'altro «chiaro» che si fà meno chiaro all’analisi e quello che riguarda ah investimenti ia cui ci-fi a è aumentata in pei centuate ed in assoluto ma la cui disiriouzione aenuncia degli «scuri» non incoraggianti. Certo forti investimenti si sono avuti nelle industrie base ma •solo uno studio analitico approfondito può dire quanto ciò rappresenti una malattia di crescenza e quanto un «buon» dovuto ai «ridimensionamenti» alla razionalizzazione (con esclusione di parte delle maestranze specializzate nei vecchi metodi di lavoro) ed alla costruzione di nuovi impianti al posto di quelli messi fuori servizio perchè antiquati o per motivi rispondenti più a criteri politico-finanziari che produttivi. Basti pensare agli stabilimenti Uva, declassati o chiusi per far posto al complesso industriale di Cornigliano, in provincia di Genova. Lo stesso dicasi per numerosi stabilimenti e piccole industrie sussidiarie, per esempio, della Fìat o di altri monopoli, inoltre uno. «scuro» che incide sul tenore di vita delle masse è rappresentato dagli investimenti speculativi nell’edilizia. Investimenti che hanno raggiunto punte massi'me beneficiando di esenzioni. fiscali governative, e degli aumenti degli affitti che si sono succeduti dal 1946. Infatti un canone di affitto pari a lire mille nel 1945 era già nel 1954 salito a lire 12.480. Infatti nel 1946 aumento del 60%; 1947 aumento del .25%; 1948, 20%; 1949, 30%; 1950, 50%, 1951, 50% subaffitti del ’49; 1952, al tro 50% ancora nel 1953. Il conto è facile ed è facile comprendere il carattere speculativo degli investimenti privati nel settore. Investimenti ai quali sono tutt'altro che estranei i grandi monopoli (Uva-Fiat, Italcementi, Montecatini, Edison ecc., ecc.) i quali approfittano dell’anonimità dei loro capitali e delle società per controllare ogni ramo dove la speculazione offre alti profitti. In Italia, e nel mondo capitalisti-co in genere, ì monopolisti ed i monopoli rappresentano una remora gravosa sull’economia, appunto per il loro carattere speculativo che fà emigrare i capitali alla caccia del profitto causando situazioni di squilibrio, alla lunga pericolosissime. Per comprendere l’importanza del «monopolista» basta citane un esem- pio: il senatore Enrico Falk: e la sua famiglia, 75% ael capitale dede «Acciaierie e terriere Lombarde talk», con quattro miliardi e mezzo di capitale; controllo assoluio su «Ufficine lYloncenisio—Torino», Società «Franco Tosi» con stabilimenti a Legnano e Cantieri a Taranto; «Acciaierie di Bolzano», «Acciaieria e Tubificio di Brescia, «Cantieri Metallurgici» di Castellamare; «Società Nazionale di Elettricità Sondei» di Roma, «Officine Metallurgiche Broggi» di Milano, «Officine della Carlina» di Milano., «Società Forze Idrauliche Alto Magra» Milano, «società immobiliare Boccaccio» Milano. In tutto 24 stabilimenti industriali, più una grande azienda agricola. Capitale controllato oltre otto miliardi, dipendenti 30.000 lavoratori. Per non parlare delle «inteùessenze cieche». Ad indicare quale piovra siano i monopoli per Veconomìa ed il tenore di vita in Italia citeremo pochi -dati sulla «Montecatini». 1933: Capitale un miliardo 300 milioni; produzione indice 125; operai occupati 55.000. 1954: Capitale 84 miliardi!; produzione indice 190;‘ operai occupati 45.000!!. Ossia diminuzione della manodopera di 10.000 u-nità ed aumento della produzione di circa l’80%. Profitti:: 1938 milioni 159 e 450.000 lire;. 1S53 miliardi otto e 52 milioni!!! Monopoli, sbilancio di investimenti, sbilancio fra Sud e Nord e fra agricoltura ed industria, fra profitti e salari sono dunque le remore che ostacolano l'economia italiana anche nel suo anno di grazia 1955. E ciò malgrado i vari interventi governativi (che soffrono però delle remore e del boicotaggio dei monopoi i e degli agrari) e malgrado la capacità e lo slancio lavorativo dei piccoli industriali e della classe lavoratrice italiana. LIBERO VERARDO della produzione ne riisienitiirebbe sfaiv o re votai'ente. Prima della fine del periodo co-Biidetto ammiimiisitrativo dello sviluppo deill’iecciniomia jugoslava, quando ài mercato .era separato e diverse categorie idi prezzi esistevano nei singoli settori economici (inveisiimeniti, riproduzione, consumo cannante ) e ali tiniter.no stesso del consumo .corrente — mentre le possiibiltà ,d ' appro v v ig ì on a menilo delle campagne comi articoli manufat-ituriari erano insufficenti e la loro richiesta in continuo aumento — la campagna .scambiava i propri prodotti a condizioni itali dia privarla di qualsiasi stimolo apa produzione. Si trattava per il contadino non di trovare un .certo' reddito generale melilo sfruittamento della terra e un iaqu.ilib.rio fra le misure ammi-:nisit,native (ammasso obbligatorio .dii una. parte dei prodotti .a prezzi stabiliti) e II marcato libero, ma d’accumulare, vendendo una piccola quantità idi -prodotto ai prezzi elevati del mercato .libero, il denaro strattamenite indispensabile, v.iitta soprattutto .la penuria, dei prodotti industriali. Tale situazione metteva iin pericolo lo standard di vita della poipolaizione urbana, ohe doveva dare una parte sproporzionata dei propri introiti . per l’acquisito dei prodotti agricoli complementari. Doveva risultarne un,a situazione tale che i lavoratori died centri urbani, .mancando di mezzi p e cu ni, ari, man potevano pino curarsi nemmeno i .prodotti ,industriali disponibili. 11 passaggio a un commercio pili .libero .dovette avere, dunque, per corollario un aumento .sensibile dei preizzi degli articoli mainufatturderi, il che significa, dal punito di vdista della campagna, un gravame nei rapporti dei prezzi idieii suol scambi icon ia città. Ma fu il solo modo di stimolare più presto il contadino alla produzione e .impedire .un abbassamento -del tenore di vita nelle'Città. Benché il passaggio a un mercato più libero sia stato conitriaissegna-ito da .cernei modifiche nei rapporti (dei prezzi dello .scambio ■ dii beimi a detrimento della campagna, questa situazione non poteva avere carattere duraturo. Netile condizioni, create dallo sforzo eccezioniate per industrializzare l’eco,no-mia del paese e isalvaguirdare la sua indipendenza, dal'ì.’auimenlto della popolazione e dal mutamento della sua struttura sociale (accrescimento numerico del- la popolazione urbana e diminuzione idi quella rurale), come pure dal relativo .regresso della produzione agricola, dovevano inevitabilmente fatisi luce tejndieraize del tutto opposte. Le condizioni del mercato, in generale, e i problemi specifici di .quello agricolo hanno provocato, come g.ià detto, una tendeinzp all’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli, accompagnata a un riias-saimerato dei prezzi degli articoli manufatturieri, cioè al miglioramento dei rapporti dei prezzi negli .scambi di beni a vantaggio dei produttori agricoli. Piuma .ai- dimoistiraire .con le cifre le tendenze in ,arig,cime,rito nei rapporti dei prezzi megli scambi diei »unij è doveroso fare alcuni rilievi circa ri valore relativo delie cifre esposte. Quando si disporne- di dati che permettano, idi sitiudiane ,il livello dei (prezzi del prodotti agricoli e le eccedenze di mercato apparenti col imatcdo del .bilancio, allora non è i.a. stessa cosa per i prodotti industriali consumati dalia campagna. I metodi indiretti ai quali si è ricorso, non sono molto 6,tauri e la documentazione raccolta, procedendo a delie indagini, è ancora insufficiente. Un altro problema, che rimane ins obuto, è quello deli’assortimento ancora idiifeittoiso dei prodotti acquistati dai contadini. Certi articoli (legame da casitirluzicinie, oggetti me-itaillLiicii, itessratii di cotone ecic.) solno ancora offerti in quantità elevata. Questa ciriooistaniza altera la realtà del livello igeneiraite dei prezzi quando- isi vuoi determinare: il liiveiUo de.i (mazzi idei prodotti industriali. Ber queste ragioni, e secondo, ài criterio preso come punto di partenza, si possono calcolare dei rapporti molto variabili negli scambi con la campagna. Tenuto conto, di questa ciineoistam-za e della situazione attuale ideilo studio dii quel prolblema, sembra di essere più iproissiimi alia realità calcolando ri iliveWo dei prezzi dei prodotti inlduisi'riali comstumati dalla campagna sulla base' deM’aissorti-memio d’anitegu.ar.ra 'di questo cotv sulmb .murale. D'altro canto-, per calcolare dii prezzo idei prodotti agricoli, è meglio tesarsi sulla struttura attuale delile eccedenze dii mercato idei prodotti agricoli. I prezzi dei prod,otti industriali, come quelli dei prodotti agricoli sdtao calcolati secondo le medie risultanti durante ranno. ( Continua) -vi•" Questa foto, presa dall’alto, inquadra una suggestiva visione di un grande fiume degii Stati Uniti IL CERCHIO ROSSO w DI E. WALLACE — Lo chiamavano tutti così. Mi pare che fosse a causa di un segno rosso che gli girava tutto intorno alla gola e al collo . . . Il signor Froyant respirava affannosamente. — E che è avvenuto poi del «Cerchio Rosso»? — Non lo so — disse Brassard. — Deve essere stato inviato a una delle nostre isole; Marei fu invece rilasciato perchè aveva fatto delle rivelazioni. Qualche tempo dopo sentii dire che Lightman era scappato dal suo luogo di pena, ma non so se la notizia fosse vera o no. Quel giorno il nostro amico non si concesse un minuto di tregua: andò dal Presidente della Corte, dal Procuratore Generale, rovisto Cancellerie e archivi, nella febbre di voler documentare ad ogni costo la sua scoperta; alla sera si trovava ancora negli uffici del Governatore delle carceri ad esaminare delle fotografie. Ma quella notte il signor Froyant si coricò con un sentimento di completa soddisfazione: era riuscito dove i più intelligenti poliziotti avevano fatto fiasco. Da quella sera, il segreto del «Cerchio Rosso» non era più un Segreto. Il viaggio in Francia di Anseimo Froyant non era sfuggito all’attenzione nè del signor Yale nè dell’ispettore Parr: entrambi sapevano che egli era andato all’estero; lo seppe anćhe il «Cerchio Rosso» se un telegramma di Anna Drummond raggiunse la sua destinazione. Fu appunto uno dei messaggi di questa solerte corrispondente che fece capitare Yale alla Direzione di polizia, la sera stessa in cui Froyant ritornava trionfalmente dalla Francia. .-- Perchè Froyant è andato all’estero? — domandò Pair, soprappensiero. — Deve avere ancora molte relazioni all’estero — rispose Yale — e probabilmente sta trattando qualche grosso contratto. Lei lo sa che egli possiede quasi un terzo dei vigneti della Champagne? L’ispettore accennò che lo sapeva. Poi stettero ancora in silenzio. Ciascuno seguiva il corso dei propri pensieri, e Parr, in particolar modo, stava pensando perchè Froyant fosse andato a Tolosa. — Come ha fatto a sapere che è andato a Tolosa? — domandò Yale all’improvviso. La domanda era tanto inattesa, corrispondeva in modo tanto sorpredente a quello che Parr stava pensando, che lo fece trasalire. — Dio buono! — egli esclamò. — Lei è capace anche di leggere il pensiero? — Qualche volta, — rispose Yale, senza sorridere. — Credevo che fosse stato a Parigi. — E’ andato a Tolosa — disse Parr seccamente. Ma non volle spiegargli in quale modo fosse venuto a saperlo. Di tutte le dimostrazioni delle sue straordinarie facoltà che Yale gli aveva dato finora, nessuna aveva frastornato tanto quel flemmatico, ispettore, quanto questo saggio di divinazione del pensiero. Ne era rimasto stordito, impau- rito; ed era ancora sotto l’impressione di questa emozione, quando ricevette una telefonata da Froyant. — E’ lei, Parr? — chiese questi. — Ho bisogno che venga subito a casa mia. Porti anche Yale. Debbo fare loro una comunicazione importante. L’Ispettore Parr depose il ricevitore. — E ora, che mai saprà? — disse, parlando tra sè. E gli occhi acuti di Yale, che non si erano mai distolti dalla faccia dell’ispettore per tutto il tempo che aveva parlato al telefono, brillarono per un istante di una luce strana. Anna Drummond aveva finito un pranzo frugale ed era tutta immersa nella cura domestica di rammendarsi le calze. Un’altra cura, meno domestica ma per lei molto più importante, era quella di non pensare a Sandro Beardmo-re: a volte, questo pensiero le era realmente penoso; e siccome era nei momenti di solitudine e di calma come questi, che riusciva meno facile il tenerselo lontano, stava già proponendosi di mettere da parte il suo lavoro e di cercare qualche altro svago, quando suonò il campanello alla porta. Era un messaggero che le portava un pacco quadrato che sembrava una scatola da scarpe. Ritornò nella sua camera, aperse la scatola, ne tolse prima di tutto una lettera. Era del «Cerchio Rosso» e diceva: Voi sapete in quale modo si entra nella casa'di Froyant. Il rifugio corazzato ha un’entrata anche dal giardino. Penetrate a qualunque costo in quel rifugiò, e prendete con voi il contenuto di questa scatola. Attendete nella camera sotterranea le mie ulteriori istruzioni. Elia vuotò la scatola del suo contenuto: ne venne fuori un grosso guanto da uomo per la mano sinistra, e un lungo acuminato coltello coìr la guardia in forma di coppa. Aprì il coltello, lo maneggiò con precauzione, ne tastò il filo: erai tagliente come un rasoio. Per qualche minuto rimase a fissare quell’arma e quel guantone, poi si alzò, andò al telefono e chiamò un numero. Attese a lungo finché non le fu detto che non vi era risposta fino alle ventuna. Anna guardò l’orologio: erano già passate le venti e non aveva tempo da perdere. Ripose il coltello e il guantone in una larga borsetta di pelle, si avvolse in un mantello e uscì. Mezz’ora pid tardi, Yale e Parr salivano la gradinata della palazzina di Anseimo Froyant. I due invitati furono introdotti nello studio, vasto locale che si apriva sul salone; studio e salone erano sfarzosamente illuminati come il vestibolo. Froyant sedeva al suo scrittoio, con un sorriso accogliente sulla sua faccia stanca. — Bravi signori. Sono veramente contento che siano venuti — disse con vivacità. — Ho da dare loro una piccola informazione, che credo li stupirà e . . . li metterà di buon umore. Caro ispettore — proseguì, rivolgendosi a Parr — ho chiamato or ora al telefono l’Intendente di polizia. In un caso come questo bisogna far tutte le cose in regola. In quel momento squillò il campanello del telefono. Froyant si affrettò ad afferrare il ricevitore, e gli altri due lo stettero ad osservare. I due visitatori si accorsero che egli aggrottava le sopracciglia con fare imbarazzato. — Avrei prima di tutto, bisogno di parlare con l’Intendente — disse alfine Froyant. — Benvolessero passare un momento in un’altra camera e chiudere la porta? . . . Non vorrei guastare la sorpresa che riservo anche loro. CON L’AIUTO DELLA TELEVISIONE A COLORI ALL’UNIVER.SITA’ MONDIALE SE!NZÀ MUOVERSI DALLE NOSTRE CITTADINE Frequ-einitiair-e gli stadi universitari rimanendo- lontani dai centri, sede di atenei, era .possibile siino ad oggi souo per alcune facoltà. Frequentare quella di medicina, ad esempio, ■senza etss-eire presenti -nei laboratori e -nelle cliniche era lun sogno mai realizzato- di tanti poiveri sita-denti che, par motivi finamziiaini, non era- La febbre dell'oro aura verso 1 secoli Aita parola «Aichimiai», si presentano ai ■niuisitn occni oscure e miste-uoe-e spclonone, laD-or-aitoxi celati n-cii ine-cesai piu -tetri, dove -uomini a-ai potutili -soviiamin-at,turali, alle prese con volumi -e pergamene ingiallite, -preparano re miui-e stregonerie erre iDOnono, q-uai.ian-e passo piu in la, -in -sito-lite e jiamo-iQcni sovrastati dair-omura ministra dii qu-aiche mo-sitnuoso -gu-ardiìaino. Non aitrimeniui, in realità,, diov-e-viano apparire le «oi-iicine.» .da stregoni, id-o-ve, aiutandosi! com. ruaimein-itali ed -intuitive nozioni di chimica, moliti uomini cercarono la chiave della felicità -e delta g-lo-ria. E’ vero che1 fra gli .alchimisti si contano non pochi t-a-lsì studiosi ed aut-einltici -tartapiin-at-oiri. Ma è anche vero, che questa scienza pose, in un certo rnoidiQ-, le basi dalle quali dovevano prende«: forma e sviluparsi molti processi- -chimici che hanno oggi, paris-o ogni colare di magìa. Uno- dei più noti principi aiichii-miiSt-i è da ricercarsi nella coinvin-ztoine, pr-ofo/ndamemite riad-icata n-el-i’antiichaità, -che dov-esise esistere iun mezzo, -atto- -a mutare -i metalli noin ipraziasi in metalli nobili, e, spe-ei-1-icamente,' -in aro eid argento. Da Aristotele in poi, -questa ,ore--de-niza tu diffuisisismrna: ai ti-ìas-alo .gì e-c-o infatti, nel -quarto- secolo prima di orislto, divulgò re sue dottrine, secando -cuii taute le sostanze esistenti ha-nino- o-rigiine dia una stessa -materia baisillair-e, e d-ebb-oino la loro -diversa forma e le loir-o diverse proprietà -soltanto ad arcuine caratteristiche. Principi, ire, in-oibili e - prelati: tutti. sognarono il dominio- attraverso le «arti magiche» degli alchimisti, tatti spiarono- lo istante in c-ui il vile metallo ' iche bolliva nei crogiolo ,si sarebbe- tiras-foamiato in oro, un argento-. E -tutti furono delusi, moltissimi imbrogliati. Tra i tarliupilnatoiri d-i- -sangue reale, vanno celebri, ri-mperatto-re Ro-do-lfo II di Germania eid i suoi successori Ferdinando III e Leopoldo I. Qusst-'-ulitimo, -ingannato d'a un frate Éigoistimi-aino,, W-eiiael Seiler, fece coniane ile sue -manate a-uir-e-ei con questa iscritta: .«-Par la potenza delia poìliveir-e di Welzeil Seiler, -da stagno seno div-eintElto oro-». Il monarca c-o-ncesse .aldidiiriittu-ra il fitol-o- -di n-obiile al mornaco, ma ben brogliato ad alleggari-to di- 20 mila fiorini d’aro, ma — ahimè — d’oro -aiuitenitiiioo. Non era 11 solo d’altronde: mol-Itisis-imi isiu-oi ooilliaghi' subivano _ quasi -giornalmente simili truffe, e mol--tissilmi aOchlmiislti .dilettanti, magari dopo essere staiti caricati d’oro e d’onore finivano i loro giorni in gali ena o is-ul pat-ibol-o, Tanto furoreggiò Talchi-mia, quanto cadde rapidamente-, stroncata dalle prime .considerazioni scientifiche; con Ita v,vento di Roberlt Boyle, il prim-0- chimico- nel senso- moderno -della parala, la mo-nltaigna di s-uperstiizioini, truffe, fantasticherie, follìe* islc-oimparive come neve al sole idi frante alla valo-riizzazio-n-e delle vare forze della matura, aU’inda-gin-e scientifica ed all'-imiainrestatoile L’al-ahim-ia è monta, tma non sono nauti -i suoi sogni: e essi trovano, tggi, alle soglie del duemila-, -la lo-più attraverso ,-ti magici, ma >er mezzo di -esatte constatazioni ic-ientifiahe, di -esperimenti dii from--e a cui ;i -v-tìcichi stregoni so-sitereiD-)-ero, allibiti e .incantatili dotto-r Walter Haìnitz, ex do--enit-e di elettrofisica airUniversi-à di Berlino-, pr-ecu-rso-re delle ri-arche nucleari, è riu-sciito oggi, dc- 10 duemila anni, a -r-eialiizzaire il so-no dei v-eicchi alchimisti. Partendo dail principio che era «sai-bile disgregare nuclei dii ato- laiinitz volle irendeire- costante que-to disgregamento, sotitraehdoilo ai aprilc-cà dei cas-i che- lo oanlbroi-lava-,o nei primi esperimenti. Egli s-te-e perciò un piano progress ivo, in -ais-e al quale- lavorò, dapprima su itomi di sostanze gassose: molti o-taicoili gli si pararono dima-n-zi, mol-e sconfitte gli amareggiarono le e-per-iienze. Ma aftfinie- riuscì. Atitrar anso la disgregazione nucleare, e- 11 -adtì-iyemine -al prodigioso risu-lta-D di camlbi-air-e piombo puro, di pe- 0 altomteo .207, in ,mercurio, a-rg-en-D vivo, idi peso -atomico 200. Il mercurio- par così dire * «arti-■ c-i-aillei», moisitra, è vero, nei c-onfro.n-. -di -quello ipuro, una ceirta d-iffe-aniza di isatapi, mancandogli, cioè, Iciuni neutroni. -Ma -questa, è un-a co-a ch-e -si può stabilire attraverso ompllicatìisB-ime osservazioni: Ichi-ìic-amente ,il mercurio puro e quel-) artificiale .-sono del tutto uguali! Il dottar Ha-initz ara, dunque riunito, .togliendo 7 -eile-tiromi al nlucleo t-omico die! piombo, ad ottenere 1 er curio: ma, se egli .avesse potuto iglii-are al -mie-nc-u-rio altri 4 eitett-.ro-i, sarelbbe giunto al peso atomico )6: quello dell-Oro! Lo -studioso si mise dunque al voir-o, par ila fabbrile azione dell’o-) sdniteltilcoi E’ dopo gioirmi febb-ri-e notti insonni, dopo espeirimen--coimpli.c-ati -e- dr-fficii-lfflssimi, dopo cerche is-enza fine, Sm. -un-a sera di aggio-, quando -stremato dal lavo->, eigli f-isteaiva la mater,i-a in tra-onmazio-n-e sotto le sue dilla tre-aimti, vide forima-nsi nel vuoto as--ilu-to, dal piombo che -aveva pasto ito- 1-a, campana, -una goccia d’oro tiro! La fisica nucleare ha così cornuto- il prodigio alila- cui realizza-ome- si affannarono invano, per i-e milleirmà, i più famosi altóhimi- no in -grado di trasferir,s,i la propria mensa e-a -alcova neme oteta, -seni u-niveirisitairi-e. il laro -sogno sita- -pe-rò diventando -reiaiLa -e un un nun ìo-nicano domain non- è -escius-o -one si v-e-a-a ap--pat-ue is-u iqiì -una casa capoidiatrìaina -o -a-i qualche allóra- citicaoun-a, una tabella -imd-ilca-nite «it: «Centara- Um-veiis-itario E-u-ropeo — Facoltà di Mancina — Fiuaue dì Capodi-s-t-riai» e demiuro, -in una- isiala, ve-aer-e i futuri medici a-ssljs-teire ad, -una difficile operazione che si svolge in - qutui’isitante -a- Stoccolma, Parigi, haigaihria o- Mì-l-ainio, seguita' da urna de-ttag-iiiait-a spiegazione a-ei -massimi calijbri -della! medicina -europea. A far .uscire progetti dal campo della- fantascienza hanno, contribuito -due rec-eniti invenzioni che mettono in mili-ev-o il’i-nite-r-eissamento sempre -più crescente -che la televisione .a collari suscita itr-a -gii esperti coirne mazzo dii- -comunicazione delle iin-foirimaizìo-na, rilevate sul po-at-o, r-i-spettiiivame-nit-e -nelle isalle operatorie e n-eii labar-ait-ari patologici al-l-o scopo idi ideitanfrrtinar-e le diagnosi, effettuare con-s-ulti e, in genere, perle lezioni -pratiche -di medicina. Una id-i -queste invenzioni è rappresentata da un speciale apparecchio televisivo a -coloni, destinato agli ospedali. (La siu-a -cost-nu-ai-o-ne è stata cointemporanie-amente comunicata ida/l- -Centro medico militare a-mariiciano «Walt-ar Re-ed» e dal noto -complesso indiust-riale -americano «Radio Corporation of America». Il secondo invece -conisiiste in una m-ucviiissilma telecamera per lie tra- E.mi.sisìonì a. calar i, 'cois-triuita da-ll-o steisiso- complesso, -inid-ustri-al-e ed anche qiueisita ideistinat-a a sc-o-pi medici. Can ,1’aiiufo deila stèssa, oltre- un -migi,i-aio dii. operato-iti americani e oa-na,diasi, -riun-iiti .a Filadelfia, sono staiti in grado idi Beguine le fa-si di un’-aparaaioin-e -Ohe- -si svolgeva nei vicino -oisipeldaife Par -tale tefetrn-amiisisiio-me è stata par la prima volta adoperata- -la telecamera a retina -comipcltita, chiamata «3—Vidico-n» c-he gli -sicianziat-i ideila RCA ham-no rcspSlttnu-ito per 1-e teletrasmissioni dalle operazioni e-hiiriu-r-giiche. In tale oicic-aisiiione, -dinanzi -alToicchiLo della c-alm-ara, il, idott. Ni eòi s. cihiru-r-go -priimaiiio di un ospedale d-i 'Filadelfia, ha- estratto un ascesso -inter- Mentre a Cortina gli sportivi di 31 paesi si cimenteranno nei salti sulle bianche distese di neve, sulle assolate spiaggie di Rio de Janeiro li emulano sulle bianche creste del mare. LO SPORT fra Ungheria e Jugoslavia La scictimana passata -sii, sono concluse a. 0-e.igraa-o fé trattative ira -it comitato per -gii Spornt unign-eirese ■e t'-Uinnone degli sports delia Jiu-% gos-iavaia, imiir-ainiti a iistsiare le d-aite pqr gii incontri spartiva f-ra i due ara-e,s«, in-eu- oomsq -dei coirrenite anno. Dopo le positive ■ -riunioni è stato reso nato ri ipr-oig-ra-mim-a degli incontri, che ha -siuperato -dii m-oilta -an-cihie- -le pr-e-viikilana -dei più ottiimi-istii. Le due dejeig,aizi-ani sii sono (masse id’aic-oirid-o -s-u tiuiut-a lùilià lunga serie -di a-iic-ontn, -c-n-e -s art-rino certam-en-ii-e al -centro- d-e-il’-attanziiioaie idagii -spo-rtivi ideiil-e due- nazioni. Gu-anidi lineo nani s-on-o prevvisiti nel calcio. L’-inawigiuirazd-one avverrà ii 29 apriì-e a B-u-dapeat, -dove si incontreranno 1-e maggiori formazioni ■oe.ie due n-aeionaji. In precedenza 'guo-cihe-r-ann-o ne if-armaziuo-m juruioires. A Be-ig-rado, lo- stass-o .giorno, si tiro-v-e-ranno d,i fronte le nazionali dei -c-ald-eltti. Il -tir-iiplliice -confironto di riviilnic'ita è stato- iliisisaito -pe-r il 16 -settembre con l’inveirisiioine died -campi. Numerose saranno- -pure- le partite che v-e-id-r-aimno di frante -1-e milgli-ari squadre idei due- Paesi. Dal 1-8 al ,23 -agosto si esibiranno a Budapest le nazionali A e B di pallanuoto- e la nazionale femmiint,-iie idi pailacanesitr-o. Gli ung-h-eires-i, di -contro, sii -s-on-o -impegnati a partecipare in tutte le -cat-qgoiriie ai -campionati europei di canottaggio, lch-e avranno luogo- qu-esiti’anno a Bietd nel imeis-e idi agosto. I -migliori -atleti dei, due P-a-es-i s.i itrav-aranno -di fronte il 30 giugno a Zag-abria ed il 19 taglio a Budapest. Gii nnigh-eresi s-ar.anno presenti al to-rneo- initeirnaziona-l-e di- lotta, lin programma a Fiilujme dal- 15 ■al 22 selttembre. Oltre -ai s-u citati conf-ronfi, si svolgeranno, pure gli incontri dell-e -r-apprasientartlive inazionali di tennis da tavolo e pugilato. E’ prevista pure- ila panbeiaipaiziane della -n-a-zioina--l-e jugas-lav-a j-unior-eS di- -calcio al -to-rneo detta FIFA dal 28 marzo a-1 12 -aprile a B.udiapeist. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf, «JADRAN» Capodistria no a un ammalato- -d-i 65 anni. Le fa'si idiair-operazionie sono- state le-leibr-asimeisis-e, traimute un circuito televisivo cih-iuso (non r-ioeiviibile dagli altri apparecchi comuni), e riprodotte a -colar,i su di -un enorme schermo televisivo di circa m. 6x4,5, B-itu-alto n-alia grandiosa «Convention Halle-» -di- Filadelfia. E’ stata -uni’-opeiraizi-on-e -seguita dal massimo numero di parsone, professionalmente -interessate, aiviutoisi n-e-lla storia della- medicina. Durante -Pope-razione -sono sitati ■ j doperati id-u-e- tiip-i speciali di telecz-tnieira. Una seguiva -e -riproduceva su di un piano più vasto tutte, le -attività in atto n-ella s-a-la operatoria-, liinictas-e le- spiegatemi mt-ro-dut-tiv-e dell do-tt. Nic-oilis sulToperazio-ne che- davevia- svolgersi, quindi -una breve dóiscu-sisà-oine -s-ui .raggi Röntgö-n- melilo- studio -dii- un pezzo di tessuto cellulare sul c-orpo vivo-, L’afltea camera -invece, usata con uno -speciale mlcroip-roie-t-toire-, trasmetteva -agli -interessati spettatovi i isiingoii peaz-i -del tessuto cellulare. P-rima -della teletrasmissione, gli operatori interessati, -che rappresentano da maggior parte d-eil pubblico, hanno- -aisc-oiltato la- conferenza idei id-att. Alfr-e-d -Go-Msmit, no- to esperto inu-ofvoyarcheis.e per ia t-alievisiion-e -e l’-e-lattrianic,a. L’a,rgiome-to della conferenza eira l’impo/rtan-za della Ite-levis-ione a colori come toezz-o al isarviz-io della -medicina. Can l’aiuto -d-i esis-a- — ha detto Goldsmith — -anche giti -ospedali più lontani uno -daH’altao saranno collegati tra di toro- -in u-na «s-u-p-e-r clinica del futura». Dalla is-ua -ulltaricire e-spoisieiione, ri-Bufta che ogni idils-auss-ioine o- potemi-ca -alttoirno ,ad un tavolo rotondo, indifferentemente! da.1 numero ide-i gruppi partecipanti -e delle- località nella quali -sì trovano-, tramite questa e-sabta ir-iproduiziione dei suoni e -delle -imimagi-ni, r-appr-eis-arat-erà uno -dei fu-tatà metodi di istruzione dim-pontamza capitale-. Tale m-etod-o potrebbe portarne! -alla eir-eaiziome dii un unico isils-tema- idi istruzioni su basi ilairghiissiilme. -Casi un -giorno «L’Un-i-versità iM-cinldiale» disporrà di s-ale e dii -cattedre -in tutte le località del globo. Essa is-airà in grado- di unire in una e-n-o-rme ed integrale audizione iinnu-mgreyofti dottori, s-ciien-zia-ti, taaesttt-, -ilstruitt-oiri e stuideinlti. Ed -è inatu-r-al-e iche -ciò rappr-es-aniti u-n’impoTitant.isisiima- noiv-ità -nel mondo ed una nolteviote forza che, condurrà Tumahiità aid un imagigtar benessere. La diga dell’idrocentrale di Vinodol NEL MONDO delle innovazioni STOCCOLMA — La società di -navigazione aerea -scandinava SAS ha in programma di istituire una nuova linéa «.polare» per passeggeri -che, sorvolando .la Norvegta del Nord, il Polo e .l’Al-asca, congi-un-gerà. Copenaghen con Tokyo. Il percorso sarà in tal modo abbreviato d-i 4000 ebifamet-ri rispetto alla rotta attuale ch-e attraversa il canjlkiemlte asiatico. C-om’è nato, un anno fa la SAS. inaugurava la linea Copenaghen. — Los Angeles via Polo Nar-d. I trecento voli e -i 6000 passeggeri, itraspo-rta-t-i fino ad aggi su questa- -ratta, dilmostraino che ia -straoridi-ntiriia -impresa è coaxmat-a da un -sempre crescente successo. NEW YORK — Gli studi suli’e-nergia iso-lare, itraverainno nuovo im--crememlto da speed ali ric erche che l’Università -dal Wisconsin inizierà quanto prima con fondi fomiti dalla «Rochelffel-lieir Foundatiom». Il be-neimerilto iisltituito ha-, infatti, oo-nlces-SO .250 mila dollari par un-progetto quadriennale, -destinato ad approfondire le utilizzazioni d-eU’ener-■gia fornita dal soie. -Non sola ili continuo e notevole aumento della popolazione mondiale fa crescere pa-raltel-ame-nlte il faibibtiiso-gno di eneir--gi-a, ma anche il consumo di energia pro-capite aumenta coisita-nit-e-mente. M. B. Campionato italiano di calcio „ • i h «v ,. Scadenti i ciclisti iugoslavi Nuovo pareggio della Fiorentina al secondo giro deir Egitto Getti d’acqua sul bollente pubblico partenopeo Fiorentina La classifica: 16 9 7 0 28 11 25 spinto all’attacco riuscendo a realizzare tre reti per la grande sai combattuto e ricco dì bel gioco che ha avuto a metà del primo Milan 16 8 4 4 37 21 20 giornata del suo centro attacco tempo e a metà della ripresa i suoi Torino 16 7 5 4 23 14 19 Buonistalli. Questi ha data il via episodi culminanti. Sono stati i Padova 16 8 2 6 24 21 18 al largo bottino padoano al 34’. Tre giallo-rossi a mancare al 22’ per Roma 16 5 8 3 26 23 18 minuti dopo segnava con un pre- un soffio il successo. Su tiro di pu- Juventus 16 5 8 3 18, 20 18 ciso colpo dì testa e al 34’ terzo nizione di Ghiggia, Soldan con una Spai 16 6 5 5 22 19 17 gol dei padovani su rigore realiz- respinta imprecisa mandava la pal- Sampdoria 16 7 3 6 27 26 17 zato da Moro. Al 24’ della ripresa la sul piede di Cavazzutti il quale Vicenza 16 5 7 4 16 16 17 Bassetto ha ottenuto la rete della da cinque passi ha spedito in . por- Internaz, 16 7 2 7 24 18 16 bandiera atalantina. I locali hanno ta sguarnita. Ma proprio sulla li- Lazio . 16 5 5 6 21 20 15 ristabilito le distanze al 41’ con ti- nea bianca è spuntato Bernardin Napoli 16 4 7 5 25 24 15 ro improvviso di Mori da fuori a salvare la rete. Al 26’ Costa con Atalanta 16 7 1 8 31 32 15 area e due minuti dal termine un tiro fortissimo ha inviato nel- Genoa 16 6 2 8 26 28 11 Buonistalli ha concluso il pun- l’angolo destro di Soldan, ma il Novara 16 3 7 6 18 22 13 teggio. portiere ha bloccato. Al 28’ Lucen- Bologna 16 5 2 9 27 32 12 Spai — Genoa 1:0 (1:0). — Per tini sfuggito a tutti 1 difensori è Triestina 16 4 4 8 9 25 12 17 minuti la difesa del Genoa ha stato, atterrato in area da Giulia- Pro Patria 16 1 5 10 14 45 7 resistito agli attacchi spalmi. Poi no ma l’arbitro non ha concesso la Juventus — Lane Rossi 0:0. — L’incontro ha avuto periodi di gioco monotono con qualche rara bella azione. La Juventus ha attaccato di più nel primo tempo ma non è riuscita a realizzare sia per le buone doti difensive degli ospiti sia sopratutto per la tendenza del suo attacco a non cercare la soluzione diretta ma a giungervi dopo elaborate combinazioni. Lazio — Fiorentina 2:2 (0:0). — Con due gol segnati in due minuti dall’ala sinistra Olivieri verso la metà della mezz’ora la Lazio ha strappato il pareggio alla Fiorentina che era andata in vantaggio all’inizio del secondo tempo con Virgili ed aveva consolidato il successo al 20’ con Giulinio. Raggiunto il pareggio i bianco-celesti romani avevano sfiorato la vittoria con Martegani il cui tiro è stato salvato sulla linea bianca dal terzino destro Bartoli che sostituiva Ma-gnini. Milan — Bologna 3:0 (1:0). — , Anche se privo di Schiaffino e Frignata sostituiti da Dal Monte e da Valli, il Milan si è dimostrato superiore» ha manovrato di più a metà ' campo, specialmente con Liedholm, e all’attacco è stato più pericoloso oltre che realizzatore. Il primo tempo è terminato con una rete di vantaggio dei rosso-neri. Il Bologna è stato piuttosto guardingo e si è difeso bene e con calma. Nella ripresa i campioni hanno raddoppiato nel primo quarto d’ora ed hanno poi tenuto saldamente le redini della gara segnando inoltre una terza rete, nel finale. Il Milan ha segnato il primo gol al 25’ su allungo di Bergamaschi. Dal Monte in area avversaria si è impossessato della palla e con tiro diagonale ha battuto il portiere Giorcelli alla sua destra. Nella ripresa seconda rete dei rosso-neri al 13’ ad opera di Dal Monte che con tiro a volo ha inviato nell’angolo alto della porta. Al 36’ ultimo gol del Milan. Ha segnato Valli su passaggio di Riccagni. Inter — Napoli 2:0 (0:0). — L’In-ter è stata superiore in linea tecnica per merito principale di Sko-glund, Von Lander e Massèi. Proprio Massei, l’argentino esordiente nelle file nero-azzurre, ha segnato il primo gol al 6’ della ripresa su preciso passaggio di Skoglund. Disordinata la reazione del Napoli. Inoltre vari tentativi degli attaccanti partenopei hanno trovato piazzato il portiere Ghezzi. Da un’azione di contropiede è venuto a due minuti dalla fine il secondo gol nero-azzurro. Il pallone da Armano è pervenuto a Von Landen e da questi a De Lorenzi che è sceso solo verso la rete partenopea e giunto nei pressi di' Bugatti non ha avuto difficoltà a batterlo. Per le proteste dei giocatori napoletani l’arbitro Liverani di Torino è andato ad interpellare il segnalinee dopo di che ha convalidato il punto. La decisione dell’arbitro ha suscitato la vivace reazione del pubblico. Gruppi di tifosi hanno tentato di forzare la rete di protezione ma non sono riusciti nel loro intento anche perchè sono intervenuti i vigili del fuoco mettendo in azione gli idranti. Padova — Atalanta 5:1 (3:0). — Inizio molto equilibrato durante li quale sono stati gli ospiti a mettere in difficoltà la difesa veneta con Bozzon. Il Padova si è poi Fabbri, ricevuto il pallone da Di Giacomo dalla sinistra lo ha passato al centro. Pronto Novelli lo ha toccato di -testa rendendo inutile il tentativo di parata di Gandolfi. Triestina — Roma 0:0. — Alabardati e giallo-rossi hanno chiuso con un equo pareggio un confronto as- massima punizione. Nella ripresa la Triestina ha avuto i suoi momenti migliori e sotto la regia di Zaro il gioco degli alabardati si è fatto sempre più efficace e stretto, ma Passarin, Brighenti e Lucentini hanno sciupato per precipitazione le favorevoli occasioni. TRE VITTORIE IN INDONESIA La lunga tournée della nazionale jugoslava liin- Asia -è giiuinita-jsì; giro di boa. Siin-o ad oggi la r-ingioiva-ni-,ta f-o-rma/zio-nie- ha disputato- cinque dei -diieici inic-ointirii din ipiriog-ra-mim-a. Ini Birmania i inastai caiiaiaitoiri. s-ono isia-td riic-e-vpti pure dai Prasiidente--delia Repubblica eid hanno par.te-ci-pait-o ai festeggiamenit-i ind-altó per -ttaminiìlveirs-a-rio ideila liberazione. D-o-po ile -tre iniett-e vittorie riportate-in Bir-m-amia, -c-onicliuise -co-n i’ec-icetl'ent-e -quoziente .reti 7 :-2, la nazionale sii -è trasferita in Inldoin-eisia, dove .l’atitenid-e-vanoi ibr-e toco-nltrai. I primi idiu-e -s-oino giilai passati a-l-lia storia, leissenid-o sitati -disputati ili 15 e 20 genin-aiiio-, a Giacarta. -C-o-miè poto-, -il {primo incantino disputato ,a Giacarta isi è conicluiso conia- -mastra vittoria per 7:2. D-o-po -uni primo- tempo di metto -dominio j-u-igoiSiiav-o e c-òiri-càuiso -par 5:1 a n-o-s-tto f-aivoir-e, è -seguita -una -riipreis-a -un, tomo minore, inietia -quale g-m- in-id-anès-ìainii iso-n-o riusciti a t-e-neir teista -da pari a pari ad, -ostini giocatori -e te-r-minar-e -i’imc-afehoi ;a teisii-a alta. Questo dinicoiatr-o, -d-opo ii -Jun-go e s-me-rva-nite viaggio- ha masso in tu-oe -l-a_ stamioheziza dei n-asitri giocatori, irimasiiiì -quasi tatti senza aliato nella ripresa. -Maglio e andato ,ij secando d-nuon-t-.ro, g-iacato-, is-eimp-r-e a Giacarta, ii ,20 -g ammalo. La mostra squadra è s-talta a-ll’al-! -tezza -delia propria fama -e-d ha an-min-atO' -gii awersari per -tutti i mo-vainu-a mi-muti di giuoco-, pu-r senza impegnarsi a fondo. Le- reti sono ftace-àte una dietro' aiM’alitira, -s-i-no a irag-giunigexe ia- mezza dozzina alla -li-n-e ideili’imcioinitro. Iniziava .la- is-eiri-e-, dopo appena quattro, minuti idi -giaco-, Kiur.totviè, ii quale- id-o-po urna ib-ell-a -azione ai ■tutto Tattaaco-, iconiciud-eva im-para-billmenite-. -U-ni minuto- più -tardi lo stesso K-u-rtoviič r-addoppia-va il vantaggio. ,La preissi-oin-e de,il,a nostra ■squadra riman-ev-a; inalterata s-ìno- alla fame del primo t-emipo^, prima d-e-lia -quale PoÄnce-vic s-eigimaiva altri due goal. Nella «ripresa la veiloci-tà del gio-co -scemava-, ima i -nostri g,io-catoni -riiluisciva-no- a seg-n-air-e a-ltr-e due-reti, una icon Prliničević, -ed un’al-tra -coni Antič. N-e-gli dinootntaì sino ad o-ggi di-sputati i miiglio-ri -s-i is-oimo dimostrati Sanltek e IMu-jič -apparisi già in eon-id-iBiomie -di isiols-titaiiine- -s-emlza grave, danno amiche li imag-giori calibri titolari (delT-attaic-co. Ottimo- è sta-to -pur,e Toplak, dai gio-co veloce, preciso -e- ins,idi,oso, -ma non sempre efficace -neti momanti c-oiniciliu-sivì. Sotto 1-a rete avversaria, al momento idi icomciudeire-, Toplak pende spesso la lucidità e is-baglia opea-sdan-i facili'- Uno dei -più prametitanti si sta-dimostrando ppre Ook-ilč, -i-1 quale, se continuerà di questo passo, e data la penuria (di- ib-u-oini difenlso-ni, troverà fra -breve iil posto nella nazionale. Dal 24 al 29 gennaio giocheranno ìin, -urna locaLtà da scegliere tra, Hong Kong o Marnila, dopodiché s:i porteranno- i-n Clima. Comtrattamente a -quanto era (Sitato reso noto- -in precedenza, la -nostra -ma-zion-ale disputerà im Ciina- quattro -in-c-anit-riì, due a Canton, uno -a Schangaj e-d uno- a Pechino, ida dove, -via Mosca, rientrerà in P-at-rdia in- febbraio. Ieri i mostri calciatori hanno can-iclusoi la- -loro toiurnèe- in Indon-eisia, vinioenido a Giacarta anche ned terzo incontro -con -l-a- nazionale -i-md-o-me-is-iama- per 7 a -3, dopo- -ohe dii p-rim-o ■tempo sii- era chiuso per 6:2. Le irete sio-n-o state realizzate a tre da Toplak e Prili-nčevič ed urna Ida Boiško-v. IPer l’Iindoime|sia, che ha beneficiato di un’autogo.al di Co-kiß, hanno- segnato Raman-g e Gia-imi-at. iGg-gi li nostri calci aitójà partiira-n-ino alia volita di Honigk-otaig, dove disputeranno un-ilmc-ointno prima di portarsi din Cima per c-oin-cludere la luin-ga to-uirnèe -aisi-aitdica. Dieci tappe sono passate ormai alla storia del 3. Giro ciclistico di Egitto, -che -s-i e-omic-ludera gloved; prossimo al -Cairo. I moist,rii ciclisti hanno piuttosto deluso. Anche Petro,v,i-é, che eir-a uno-idei favoriti- alla vigilia, noin è riu-is-cito -a -confermare -i pr-anoisitici ed ora