Soldi IO al numero. L'arretrato soldi 20 L'Associazione è anticipata: annua o semestrale — Franco a domicilio. L'annua, 9 ott. 76 — 25 settem. 77 importa fior. 3 e s. 20 ; La semestrale in proporzione. Fuori idem. Il provento va a beneficio dell'Asilo d'infanzia i CRONACA CAPO DISTRI ANA BIMENSILE. si pubblica ai 9 ed ai 25 Per le inserzioni d'interesse privato il prezzo è da pattuirsi. Non si restituiscono i manoscritti. Le lettere non affrancate vengono respinte, e le anonime distrutte. Il sig. Giorgio de Favento è l'amministratore I L'integrità di un giornale consiste nell' attenersi, con costanza ed energia, al vero, all' equità, alla moderatezza. ANNIVERSARIO — 9 dicembre 1767 — Muore l'architetto Benedetto Alfieri — (V. Illustrazione.) Il primo congresso della Società Alpina Istriana Pisino, 1 dicembre. Si direbbe che il solo pensare alle vette nevose delle Alpi abbia già agghiaciato le vene ai nostri alpinisti in erba, tanto rari essi furono in questo piccolo gurgite. È certo che per alcuni la lontananza e per altri affari importanti o imprevedute circostanze, tengono concione vittoriosa; ma per quelli che, potendo, non approfittarono della ferrovia, non deve essere indulgenza; ed anzi si dovrebbero punire la ventura primavera coli' obbligarli a fare ginocchioni almeno cento metri di salita del Monte Maggiore. Pubblico fu il reato, e pubblico, làssù sia il castigo. Propongo quindi che una Commissione d'Inchiesta, come quella della Sicilia, percorra subito P Istria, indaghi, s'informi, e prenda nota dei delinquenti. Il congresso venne inaugurato dall'avv. Scampicchio, solo membro presente del Comitato promotore, dietro la giustificata assenza degli altri due; e lo statuto, dopo animata discussione venne la Dio mercè approvato per intero, poiché altrimenti chi sa quanto tempo avrebbe dovuto giacere di nuovo su qualche tavolo luogotenenziale. Quali direttori riportarono i maggiori suffragi i signori Dr. Lodovico Ar-tusi (Pola), Dr. Cristoforo de Belli (Capodistria) Giuseppe Bradicich (Pedena), Leandro Camus (Pisino), Dr. Giovanni Corazza (Mon-tona). Marco Costantini (Pisino), D.r Nicolò Del Bello (Capodistria,; Dr. Giovanni Fonda (Pisino), Ernesto Nacinovich (S. Domenica). Dr. Antonio Scampicchio (Albona) ; e da questi riuscì eletto a Presidente il Dr. Fonda, a vicepresidente il Dr. Del Bello, a segretario il sig. Costantini, a cassiere il sig. Camus. Durante, la seduta giunse telegramma di felicitazione dalla Società Triestina di Ginnastica e dal vostro Municipio; entrambi ebbero acconcio riscontro. APPENDICE. IL CABECILLA NOVELLA STORICA DI FILIPPO LAICUS pubblicata dall' Alte und Neue Welt tradotta da GIOVANNI de F. L'improvviso allontanarsi di donna Camilla aveva portato per conseguenza un silenzio molto imbarazzante pei due rimasti: per alcuui minuti se ne rimasero taciturui. Il Capitano non sembrava disposto a ritirare il posto nè ad aprire la conversazione; anzi pigliato il ) bonetto fece un muto inchino per allontanarsi. — No, Vittorio, sclamò Maria; rimani, abbiamo ancor da parlare. — È inutile, donna, rispose Valliers, procurando di dare alla sua voce un tuono deciso e duro. Il posto resterà dove si trova, e difenderà la sua consegna fino alla morte. — Perchè tal modo singolare di parlare, Vittorio ? Come c' entra il posto nel discorso che tieni meco? — Sì, donna, gridò il capitano Quel primo telegramma avrebbe dovuto rammentare che oltre Zaule vi sono alpinisti desiderosi di unirsi a noi nelle escursioni, come lo attestarono l'Isonzo, il Goriziano, il Nuovo Tergesteo, il Cittadino, 1' Operaio, e il Mente sana in corpo sano, organo questo della Società Ginnastica di Trieste, il quale nel suo ultimo numero di novembre dice quanto appresso : „Mentre salutiamo con gioia codesta nuo-„ va Società, non possiamo esimerci dal ram-„ montare che le Alpi Giulie fanno corona non „ solo all' Istria sibbene anche a Trieste e Go-„ rizia. " Noi avremmo desiderato di vedere isti-„ tuita una Società delle Alpi Giulie la quale „ avrebbe stretti in un fascio gli alpinisti delle „ tre provincie sorelle, unite per tanti titoli „ in santo connubio. „ Codesta idea però non la deponiamo: „ l'Istria ha la sua società alpina, Gorizia „ vanta già un bel nucleo di alpinisti, Trieste „ ha pure una sezione alpina istituita nel se-„ no della Associazione Triestina di Ginnastica. „ Si fondino queste tre sezioni ed assumino „ il titolo summentovato. Neil' unione la forza, „ la prosperità della novella istituzione., Eppure nessuno propose la fusione o almeno ne esternò il desiderio, per quanto opportuno ne fosse il momento. Un mio concittadino nel Cittadino del 1 dicembre appellò "per lo meno prematura, l'idea della fusione esposta pochi giorni prima nello stesso giornale da un altro mio concittadino. Di grazia in che consiste questa prematurità? Sarei curioso di saperlo, e con me, ritengo, molti altri. È un fatto che la nostra Società cosi isolata avrà sempra la natura di una focaccia senza lievito, e colle sue microscopiche proporzioni non potrà recare alcun risultato importante, in onta alle prestazioni della Direzione, i cui membri ci souo caparra di grande zelo. Lo ammette pure auclie il secondo corrispondente che uno degli scopi, e non se- alzandosi con impeto ed afferrando convulsivamente la ringhiera ; io non devo forse pensare alla parte che qui mi si fece giuocare ? Canzonato nel salone e forse deriso fino dal cuoco, circondato d' ipocrisia, ingannato da tutti quelli che mi avvicinano: questa è la mia condizione ; ed ora mi domandi la cagione del mio sdegno ? Domandami piuttosto perchè io sia ancora vittima di questo fatale fascino, e perchè non faccia collocare colla faccia al muro te, tua Zia e quello, che aspetto, per fucilarvi ! Maria impallidì ; ella sapeva che la minaccia avrebbe potuto essere seguita dai fatti ; di tali fucilazioni n'erano già avvenute; e poi poca fatica sarebbe costata al capitano; non gli sarebbe occorso che di spedire un rapporto al comando del prossimo corpo, e già entro le [susseguenti ventiquattro ore l'affare poteva terminare, come in realtà avrebbe dovuto terminare se il capitano si fosse attenuto rigidamente al suo dovere. Ma il cuore non gli permetteva di compiere tale atto terribile perchè si trovava avvinto più di quel che credesse nei lacci della bella Maria, e condari della nuova istituzione è la vicendevole conoscenza, è l'affrattellamento tanto declamato e tanto trascurato. Ebbene, se questo affratellamento può agevolmente e vantaggiosamente verificarsi anche con quelli di Trieste e Gorizia, non è forse riprovevole apatia il non favorirlo? Dopo l'interrogativo faccio punto fermo, perchè non vorrei divenire tanto truce da proporre un' altra punizione. Il secondo congresso avrà luogo in Albona, e la prima escursione non si sa ancora nè quaudo ne dove. Auguriamoci intauto di rivederci un giorno nella Palestra triestina, membri del primo congresso della Società delle Alpi Giulie. Addio di tutto cuore. Il breve confronto da noi fatto nel numero precedente di nomi di paesi del Regn-con altri dell' Istria, i quali presentano o e-guale o approssimativa consonanza, ci procurò uuo scritto dell' indefesso patriotta Tommaso Luciani. Egli, senza che lo sapessimo, prima di noi aveva già fatto una raccolta di nomi assai più ampia della nostra; di questa ci manda il principio che oggi pubblichiamo, colla promessa di fornirci la continuazione pei numeri successivi. E un riscontro che così allargato cresce d'interesse e d'importanza, e preso in considerazione dal filologo e dallo storico gioverebbe a recare lumi inaspettati, ad eruire origini etniche finora in gran parte non constatate o solo ritenute per congettura ; sono mattoni con cui le due scienze potranno forse fabbricare incrollabile edificio. Albona, città dell' Istria — Albogna, torrente iu Piemonte: Albogno, piccolo villaggio e comune in Piemonte, provincia di Novara ; Albogno, frazione del comune di Premia in Piemonte, prov. di Novara; Albonago, fraz. del com. di Viganello, nel Canton Ticino, distretto di Lugano ; Albonago, fraz. del com. di Castagnola, nel Canton Ticino distretto di poi si vergognava di essersi lasciato gabbare, così alla lunga; cercava quindi di persuadersi o ch'ella nulla ne sapesse dell'inganno o che fosse vittima irresponsabile del fanatismo spagnuolo. Ora tutto si presentava lucido alla sua mente: egli era stato che aveva fatto parola del trasporto, e il giorno dopo il marchese collo scudiero era andato alla caccia nel giorno appunto in cui arrivava il trasporto ; ed erano spariti senza che alcuno li avesse veduti abbandonare il castello ; a tutto ciò univa il fatto della sentinella che asseriva di aver osservato le due figure ; il fatto dell' esistenza di quel sotterraneo da lui stesso verificata; l'insistenza di donna Camilla perchè togliesse la guardia dalla porta della cantina ; e il marchese dunque aveva sempre simulato, s'era finto se non proprio tenero pei francesi, ma almeno non comune ammiratore delia grande nazione, e gli aveva strappato di bocca la notizia dell'arrivo del trasporto, che poi doveva aver fatto comunicare alle bande, se pure non si era unito ad esse. Come ho detto, Maria aveva impallidito quando il capitano parlò di fucilazione; ma Lugano; Albonassum, villaggio nella Gallia Cisalpina, di cui parla il Tirabosclii nella sua "Storia dell'Abbazia di Nouantola;,, Albone, fraz. del com. di Bonzo in Piemonte, circondario di Torino; Albonea, fiume nella Gallia Cisalpina, oggidì chiamato Albogna e Arbogna in Piemonte ; Albonese, comune di Lombardia, prov. di Pavia, circ. di Lomellina; Albonese, villaggio capoluogo del comune omonimo notato qui sopra, situato sulla sponda destra dell'Albogna, da cui forse prese il nome. Fu già feudo dell'antica famiglia Albonese; Al' bonese, fraz. del com. di Villanuova di Casal Monferrato in Piemonte, prov. di Alessandria; Albuna o Albunea (Abuneus Fons e Albu-neum Nemus) Fonte e bosco nel Lazio presso Lavinio; Albulea o Albunea, così chiamavasi anticamente un monte ed un bosco presso Tivoli nella Sabina, nelle cui vicinanze dimorava la Sibilla Albunea ; klburnus (Portus et Mons), Porto e Monte al settentrione di Pesto nella Lucania, e propriamente nella provincia napoletana di Principato Citeriore. 11 monte Alburno poi dicesi anche monte di Postiglione o della Petina. Ancarano, contrada campestre di Capodistria — knearano, borgo, comune e mandamento nella provincia d' Abruzzo Ulteriore I, circ. di Teramo : knearano, fraz. del com. di Monte Romano, nel territorio Romano, prov. di Civitàvecchia ; knearano, fraz. del com. di Norcia, nella prov. dell'Umbria circ. di Spoleto; knearano, fraz. del com. di Rivergaro, nell' Emilia, circ. di Piacenza. Antignano, villaggio nel territorio di Capodistria; Antignana, borgata nel distretto di Pisino — kntignano, villaggio e comune in Piemonte, prov. di Alessandria, circ. di Asti ; kntignano, fraz. del com. di Livorno in Toscana ; kntignano, fraz. del com. di Napoli, compresa nella sezione di Avvocata. E un aggregato di ville delizioso, posto sopra un ameno colle, in sito d' aria saluberrima, kntignano, fraz. del com. di Vico Equeuse, nella prov. di Napoli, circ. di Castellami)re di Sta-bia; kntignana, fraz. del com. di Minuciano, nell'Emilia, prov. di Massa e Carrara; knto-gnano (Antonianus Fundus), villaggio e fraz. del com. di Lugagnano Val d'Arba nell'Emilia, prov. di Piacenza, circ. di Firenzuola. Il villaggio è ricordato col nome di "Antonianus,, nella tavola framentaria di Traiano; knto-gnano, fraz. del com. di Vigatto nell' Emilia, circ. di Parma; kntoniano, fraz. del com di Montese nell'Emilia, prov. di Modena, circ. di Pavullo. Arsa (Arsia) fiume dell' Istria — Arsa-ghena, fraz. del com. di La Maddalena in Sardegna, prov. di Sassari ; Arsaghena, fraz. del com. di Nuches in Sardegna, prov. di Sassari; krsago (Ager krsus o Ara Caesaris), villaggio e com. in Lombardia, prov. di Mi- subito riprese animo, perchè secondo lei era impossibile che quella fosse davvero la sua intenzione. — Io 11011 so, soggiunse ella, che cosa noi possiamo avere commesso per essere fucilati ; ma quando anche avessimo commesso alcunché che le vostre leggi di guerra punisce colla morte, potresti essere tu quel tale che mi consegnerebbe al carnefice ? — Io ? e perchè 110? — Domandalo al tuo cuore, e se lo puoi fallo. Tu faresti più ricca di un delitto la tua nazione. Colla vita non mi rapiresti gran cosa, poiché se tu fossi capace di consegnarmi al carnefice, essa non avrebbe più alcuna attrattiva per me. Il capitano trasse un profondo sospiro dicendo fra sè: Sta bene: altri sono i fanatici, ella è la vittima infelice. Lasciò passare un tratto in silenzio. Si sentiva al petto un caldo opprimente che l'obbligò a sbottonarsi l'uniforme. Quindi si mise a camminare alcuni i-stanti per la terrazza, mentre Maria guardava affannosa giù nella valle. Alla fine il capitano si fermò dinanzi a lei, prorompendo: — Oh, Maria che cosa m'hai tu fatto? Tu mi hai disonorato agli occhi dei miei camerati . . . lano, circ. di Gallarate; krsago 0 krzago, villaggio e com. in Lombardia, prov. di Bergamo, circ. di Treviglio; krsalice, fraz. del com. di Rossa in Piemonte, prov. di Novara; krsaquena, porto e golfo dell'isola di Sardegna. Giace a mezzogiorno da Caprera, sulla costa settentrionale, presso la foce di un piccolo fiume omonimo, detto anche Alisso ; krsaquena (Punta di), Promontorio dell'isola di Sardegna; krsazia fraz. del com. di Locamo in Piemonte, prov. di Novara; krsia Silva, luogo dell'Etruria. Nel suo territorio seguì la battaglia fra i Romani e gli Etruschi, iu cui perì il console Bruto I. ; krsiè, borgo e com. nel Veneto, prov. di Belluno, circ. di Fonzaso; krsiè, fraz. del com. di Capo di Ponte nel Veneto, prov. di Belluno ; krsiero, borgo e com. nel Veneto, prov. di Vicenza, circ. di Schio ; krsio, fraz. del com. di Bres, nel Trentino, distretto di Fondo ; Arso, fraz. del com. di Morbegno in Lombardia, circ. di Sondrio; krso, monte dell'isola d'Ischia. È un vulcano quasi spento; krso, piccolo fiume del Napoletano nella Calabria Citeriore ; Arsoli (Arsolum, Arsuloe), borgo e com. nella Comarca di Roma, circ. di Tivoli ; krson, fraz. del com, di Villabruna nel Veneto circ. di Feltra; krsore, fraz. del com. di Trasque-ra in Piemonte prov. di Novara; krza, torrente di Lombardia, nella prov. di Como ; Vallarsa, villaggio e com. nel distr. di Ro-veredo. Badò, porto di mare sul Quarnaro nel distretto di Pola — Badu de Chelva e Ba-du con Salinu, frazioni del coni, di Borti-giadas in Sardegna, prov. di Sassari, circ. di Tempio ; Badu Nueddu, rivolo di Sardegna prov. di Cagliari ; B adu Preidera, fraz. del com. di Nulvi in Sardegna, circ. di Sassari ; Budò, fraz. del com. di Buddusò iu Cussor-gia di Buddusò, in Sardegna prov. di Sassa-e circ. di Ozieri ; Budoia, coni, e villaggio nel Veneto, prov. di Udine, circ. di Sacile. Barbali», borgo e comune nel distretto di Dignano d'Istria — Barbana 0 Barbania piccola isola situata nella laguna di Grado, prov. di Gorizia, distretto di Cerviguauo ; Barbania, borgo e com. in Piemonte, circ. di Torino; Barbaniga, fraz. del com. di Civezzano nel Trentino, e villaggio omonimo ; Barbano, fraz. del com. di Grisiguano nel ( Veneto, prov. di Vicenza; Barbian, villaggio e com. nell'alta valle dell'Adige, distretto di Chiusa; Barbiana, fraz. del com. di Vic-chio in Toscana, circ. di Firenze; Barbiano, fraz. del com. di Codignola nell'Emilia, prov. di Ferrara, circ. di Lugo; Barbiano, fraz. del com. di Felino, nell'Emilia, circ. di Parma; Barbiano, franz. del com. di Greve, circ. di Firenze. Barbiano e Barbiano di Santa Maria assunta Villaggio e fraz. del com. di S. Gimiguano in Toscana, circ. di Siena. si, basta che tu racconti quello che è qui accaduto alla prima recluta che vedi, perchè tutta l'armata mi mostri a dito, perchè i miei camerati esigano la mia espulsione. Tu, solamente tu, m'hai reso dinanzi ai mondo un povero pazzo ingannato ... e nel momento in cui riconosco tutto ciò, tu vorresti che io divenga un traditore! . . Tuttavia, continuò mestamente Valliers, io non voglio spargere il tuo sangue e nemmeno quello dei tuoi. Sento che non ho la grandezza di quegli antichi eroi, i quali punivano il tradimento anche se commesso dai loro più cari, anche se il punire spezzava ad essi il cuore ! Vivi ! Vivi, colla certezza di avermi disonorato dinanzi ai miei camerati e dinanzi a me stesso. Vivi, colla certezza di avermi trapassato il cuore.. ma noi dobbiamo separarci: oggi stesso domando il mio trasferimento ; guardati però dal fare la stessa parte col mio successore ! 1' armata francese non conta molti uomini deboli come me, e tu troveresti pochi cuori facili a lasciarsi ammagliare dal canto, della sirena, in guisa da dimenticare il proprio dovere verso la patria. — No Vittorio, gridò Maria d'improvviso. Bogliuno, borgo e comune nel distretto di Pisino — Bogliona (La), fraz. del com. di Terzo in Piemonte, prov. di Alessandria, circ. di Acqui ; Buyliana, fraz. del com. di Trivero, ili Piemonte, prov. di Novara, circ. di Biella. Borutto, villaggio e torrente nel distretto di Pisino — Borutta, villaggio e com. in Sardegna, prov. di Sassari, circ. di Alghero. Bottenega. frazione del comune di Gar-dosella nel distretto di Pisino, e una delle quattro sorgenti e riviere che danno origine al fiume Quieto, detta anche Ramo di Za-masco — Bottenicco, fraz. del com. di Moi-macco nel Veneto, prov. di Udine, circ. di Cividale ; Bottenigo, villaggio e fraz. del com, di Mestre nel Veneto, prov. di Venezia ; Bottenigo, fiumicello del Veneto, che scende dall' alto Trevisano, entra in Treviso e si scarica nel Sile. (continua) Allegoria sulla prima educazione | Havvi dei fior che l'alito dei venti Inaridisce e tosto discolora; Belli durante un dì, ma al doman spenti In siili' aurora. Talvolta avvien che un augellin dal nido ' Implume ancora, incauto, egli deserta; Ma preda diverrà, al suo primo strido, Del falco all' erta. O misero colui che giovanetto In balìa di sè stesso vien lasciato: Più del mal che del ben trarrà diletto Lo sciagurato! Siam dunque ai fior che a noi crescon d'attorno Qual aura favorevole di vita, E certo allor avrem di giorno in giorno Miglior fiorita. Pure dal falco difendiain l'augello; E se un dì il core avrem triste doglioso, Consolarci verrà col ritornello Suo melodioso. Alessandro G. Studii sulla luna, Riportiamo dal periodico triestino Mente e Cuore del 1 dicembre, i seguenti passi tradotti di una relazione sul lavoro scientifico fatto dai signori Nasmvth e Carpenter. Secondo gli astronomi Terra e Luna ebbero la stessa origine e pressoché nell' istesso tempo. Si formarono cioè, come tutti i corpi celesti aventi materia solida, dall' agglomeramelo di quelle molecole, che prima erano iufinitamente disperse nello spazio. Già Kant e Laplace ammisero questa ipotesi. In siffatto agglomerarsi della materia intorno a certi centri dell' attrazione svilnppossi in causa del Ora tu colpisci troppo me e te stesso, e ciò non posso soffrire, perchè non mi è lecito amare un uomo che si crede disonorato, ed io t'amo e in questo momento t'amo con tutto l'ardore che il cielo spagnuolo infonde nei cuori delle suo figlie. Il capitano che le aveva volto la schiena, a queste parole scrollò le spalle, e un amaro sorriso gli spuntava sulle labbra, ma non veduto da Maria che guardava altrove. —■ Dunque continuò Maria volgendosi, ti sono divenuta indifferente; tu mi disconosci . . . ebbene, va Vittorio, e chiama i tuoi sgherri. — Ah, mai! neppure se anche adesso tu mi preparassi un altro inganno. Voglio credere che tu ignoravi la parte maligna che t'abbassasti a fare ; voglio credere che cedesti ad uua^pressione. — E giacché tutto ti è noto, non ti nasconderò più nulla. Sappi adunque ch'io non ignorava ciò che faceva, e che non cedetti ad alcuua pressione, tranne a quella del mio sentimento. — Ipocrita ! masticò Valliers, tra i denti. — Ascoltami fino alla fine e poi se lo potrai, mi condannerai. — Tu hai già detto troppo per scolparti ora. — E tu hai udito poco per accusarmi. (Continua). movimento e frizione delle molecole necessariamente una temperatura oltremodo alta. Lo stato della sostanza dei corpi celesti, dapprima gasiforme, si commutò poscia per l'irradiamento del calorico nello spazio e quindi per il conseguente raffreddamento a poco a poco parte nello stato liquido incandescente, parte nello stato solido. Premettendo, che dapprincipio tutti i corpi del nostro sistema solare abbiano avuto la medesima temperatnra, è evidente che le masse più piccole dovevano raffreddarsi prima delle più grandi. Il Sole quindi, il maggiore dei corpi celesti che ci sono più noti, fu più lento in questo processo e vibra ancor oggi potente calore dalla sua ampia fotosfera, luminosa per 1' altissima temperatura che vi regna, mentre l'interno dell'astro trovasi già probabilmente nello stato liquido incandescente. La nostra Terra all' incontro più piccola, ha già una crosta solida, acqua ed aria, ma nel suo interno domina, come si ha molta ragione di credere, lo stato liquido incandescente, del quale l'azione vulcanica ci è prova manifesta. La Luna, il più piccolo di questi tre corpi celesti, pare già raffreddato anche nel centro, per lo che si estinse quell' azione ' vulcanica la quale un tempo dev'essere stata d'una forza terribile, e dalla sua superficie sparirono l'acqua e l'aria. Questa sorte subiranno pure da qui a milioni di anni e la Terra e il Sole, e naturalmente quella, essendo assai più piccola, prima di questo. Gli autori del suddetto lavoro, basandosi sulla omogeneità della Luna, della Terra e del Sole in quanto alla loro origine, fanno emergere le differenze essenziali fra la Terra e la Luna, cioè: 1. La Luna, come fu detto, nou ha uè acqua nè aria, le quali sono sulla Terra prima condizione d'ogni vita organica. 2. La sostanza della Luna ha un peso specifico molto minore (3Va) di quello della Terra (circa 5), e quindi il peso complessivo della Luna ascende a 1750 trilioni di centinaia, quello della Terra all'incontro a 11700. 3. Il diametro della Luna non ha che 468 miglia; quello della Terra 1719. 4. Mentre una rotazione terrestre si compie in 24 ore, impiega la Luna 708 ore (un giorno lunare) per compiere uu giro intorno al proprio asse e volge alla Terra sempre il medesimo lato. Nei lunghi giorni lunari (di 708 ore) sviluppano i raggi del Sole, non temperati da alcuna atmosfera, tale un calore sulla superficie della Luna, che secondo i calcoli fatti ascende al mezzogiorno lunare quasi al punto della liquefazione del piombo ; nelle lunghe notti all' incontro un termometro di Celsio segnerebbe 200 gradi sotto lo zero. 5. Non avendo la Luna nè acqua nè aria, non può naturalmente contenere esseri organici analoghi a quelli della Terra; nè possono avverarvisi quei fenomeni e quei travolgimenti, che sulla Terra hanno per causa l'aria e l'acqua. Porse i potenti cambiamenti qi temperatura produrranno delle spaccature o degli sconvolgimenti sul suolo lunare. Da 200 anni però, che si osserva accuratamente la Luna, non si scorse il minimo cambiamento nella forma della sua superficie. 6. La superficie della Luna ha più varietà di valli e prominenze che non quella della Terra : vi predominano vulcani spenti, i cui crateri hanno mille forme, e sono in maggior numero e di maggiore grandezza dei nostri, giacché mentre questi hanno tutto al più mezzo miglio di diametro, quelli della Luna raggiungono persino il diametro di ben 17 miglia. E la Luna abitata? Perchè dovrebbe avere soltanto la Terra questa preferenza ? Con positiva certezza nou possiamo dire sennonché nomini della nostra compagine nella Luna nou possono esistere per la constatata mancanza di aria e di acqua. Se la Luna ha quindi i suoi abitanti essi dovranno essere di natura diversa dalla nostra. botato Resipiscenza Lettori aver non è sì facil cosa: Chi versi scrive in oggi è un piagnolone; La via è trita, e 1' erta sì scabrosa Che andare innanzi è folle pretensione. Pur, vedete, la musa mia ambiziosa Si crede per lo meno uri"eccezione! E or satirica, or seria, ed or giocosa Più volte comparisce nell'Unione. Oh musa, musa mia perchè cantare? Quando cornacchia sei, perchè gracchiare ? Perchè levar ti vuoi coli' usignuolo, Se cosi in alto andar non può il tuo volo ? Negli ultimi sonetti o poverina Come forte stuonò la tua vocina ! Alessandro C. II primo cimento di un autore drammatico. Dialogo avvenuto tra Costetti e l'attore Feoli a Bologna in un camerino del teatro del Corso, una sera della quaresima 1854 tra un atto e l'altro. L'autore aveva diciannove anni. Feoli. Io farò il suo lavoro per mia serata. Io. Benissimo. Feoli. Si metterà nel manifesto : La scuola dei Generosi, dramma in due atti . . . Io. Perdoni, il dramma è in tre. Feoli. Giusto, mi dimenticavo di dirglielo. Il secondo atto è inutile, e lo taglieremo di cappotto. Io. Oh ! (consternato). Feoli (proseguendo come se niente fosse) "La scuola dei generosi,, dramma iu due atti di penna bolognese. Io. (timidamente) Il mio nome non si poteva mettere nel manifesto? Feoli. Ho interrogato il sig. Carletti, padrone del teatro, e m' ha detto che trattandosi di un nome ignoto come il suo . . . Io. (Ringraziai col capo) Feoli . faceva più interesse mettere di penna bolognese. Si aguzza la curiosità, e non si compromette l'autore se . . lo. Se, che cosa ? (con presentimento) Feoli. Se la cosa va male. Mi capisce? Io. (abbattuto). Perfettamente. Feoli. Dopo domani, martedì, si mette in prova ; giovedì si recita. io Tre prove sole ? Feoli. (alzando le spalle). Si figuri Abbiamo mandato con due il Vecchio Caporale e gii Spazzacamini.. lo. (il confronto ijii sembrò così lusinghiero, e V argomento cosi irrefutabile che tornai a rin graziare). E alle prove ci ho da venire ? Feoli (con un sorriso) Oh, non importa. Su di che mi licenziò, brandendo la mannaia di carnefice che aveva deposta su di una sedia. Io non me lo feci dire due volte, e via a gambe . . . (Confessioni di un autore drammatico di G. Costetti. — Iìoma, Tipogr. dell' Italie via s. Basilio. 1874). 11 dramma però piacque, quantunque fossero pennellate sesquipedali, che al ricordarle .il Costetti si beffa sempre. JJKSC1JITTIONE della Provincia dell' Istria di Nicolò Manzuoli (V. i N.i 2 3 e 4) Orsera Castello è discosto da Parenzo miglia cinque et è posta sopra vu colle. Alla marina sono alquante saline, ma in pooa quantità per mezzo Orsera Sono assai scogli. Dice il Coppo che Orsera hà preso il nome dalla casa Orsina che venne ad habitare iu quel luoco. Poco discosto è il Porto di Leme, che và fra due monti vicino à dui Castelli quattro miglia, doue sono bonissime Peschiere, et soleua questo Canale anticamente arriuare fino à detto laoco dei due Castelli. Kouigiio lontano da Orsera miglia 5. è sopra vn'Isola edificato, et s'unisse con Terra ferina mediante vn ponte. Si chiama in latino Arupino dal Castello che anticamente era così nominato, che fu sopra Rouiguo miglia quatro doue si vedono edificij et muraglie. Questa terra si diede à Venetiani 1330. E popolata, ha bei casamenti, bonissimi porti, et è in aria ottima. Qui stanno i Peoti come a Parenzo per guidar le Naui à Venetia.et si può dire che questi siano i porti di Venetia. Vn miglio lontano è vn scoglio, doue è vn Monasterio di Zoccolanti. Qui sono vene di pietre bellissime et fortissime sempre si lauora et per il più per Venetia, per le Procuratie, per il Palazzo et per altri jedificij. Qui è il corpo di S. Eufemia tutto intiero tenuto i gran veneratione del qual si farà a suo luoco mentione. Questa Terra fù saccheggiata d'Vscocchi l'anno 1599. poco prima d'Alboua. Sotto di se hà vna Villa detta Villanoua. Di qui insino à Puola sono molte Isolette et porti, fra i quali è notabile quello di Fasana. Pvola preclara et antica città distante da Rouigno miglia 13, fù edificata insieme cou Capo d'Istria dai Colchi. Fù sotto Alessandro Rè di Macedonia e sotto i Romani, e dopo la morte di Pompeo fù accusata di ammutinamento contro l'Imperio, per il che sdegnatosi l'Imperatore la rouinò, per la qual cosa hauendogli la Città mandati i suoi Oratori, et non hauendo mai potuto impetrare di esser vditi, ricorsero à Giulia sua favorità ò come altri dicono sua figliuola naturale di Portia figliola del gran Catone, ptr mezzo della quale essendo stati benignamente ascoltati et anco assolti, operorono in ricompenso di tanta gratia, che fosse eretto su'l colle de Zarro ad lionor di Giulia sopradetta il superbissimo Palazzo, che si vede fuori delle porte d^lla città, et per che essa città fù rouinata da i Liguri Giulio Cesare la l'istaurò, et fatta Colonia Romana fù intitolata Iulia pietas. Bopo dogando Domenico Moresini del 1148. Doge 36. insieme con Parenzo fù ridotta a pagar tributo à Venetiani. Fù poi presa da Pisani del 1192. à quali fù ritolta da Arrigo Dandolo Doge 40. Poi 1228. Sotto Jacoino Tiepolo Doge 42. si racquista Puola di nono ribellata, et l'arse quasi tntta ; Vlti-mamente 1267. ifd esseinpio di Parenzo si diede in fede à Venetiani vedi Parenzo. Et stando così, certo tempo dopo la FaMjglia Castropola s'impatronì di essa Città, per il che nacque gran guerra ciuile tra questa casata et vna di Notagi, et dopo molti atnazza-menti restò un solo della famiglia Castropola detto Sergio q. Chicesio,"et p jr metter fine alle sue rouiue furono mandati à Venetiani due nobili della Città, vuo Pietro, q. Pietro, et 1' altro Biagio, q. Domenico cognominati di Capitani, Supplicando Francesco Dandolo Doge che fosse mandato vn governatore con tito di Conte, il qual douesse amministrar Giustitia con quattro nobili, che hauessero titolo di consiglieri d'elegersi per il consiglio di Puola, con riserua al Conte di quatro casi criminali, cioè violenza di Donne, incendio fraudolente morte di huomo et assassinamento di strada, et questi eccettuati, che i quattro Consiglieri hauessero il giudicio comune co'l Conte tanto in ciuile quanto in criminale, et che l'opinione dei più preualesse. Et essauditi gli Oratori, d'ordine del Prencipe fu mandato quel Sergio Castropola con i suoi discendenti, maschi fuori della Città di Puola, et del suo distretto, del Friuli, dell'Istria-, et della Schiauonia, ma con questo che godesse gli suoi beni nel distretto di Po-lesana, et così andò a Treuiso. doue tutt'hora viue questa famiglia. Di notabile hà questa Città cinque cose. La Rena, il Palazzo detto il Zarro, il Castello, il Porto, et la Porta Rata ò Aurea. La Rena ò Anfiteatro è ornato con quattro cameroni ò seggi, con molte porte, fenestroni, et finestre di pietra bianca tutte intagliate et inarpesate con sui gradi in giro di pietra uiua. Il Pallazzo è altissimo marmoreo, ma tutto rouinato et in pezzi, detto il Zarro, et altramente il Palazzo d'Orlando, il quale mostra d'esser stato vn'edificio segnalatissimo, non tanto per l'altezza, quanto per la bellezza de' marmi, nel quale s' an-daua per vna via sotteranea che menaua alla Rena, al Pallazzo del Duca, et al Castello, come al presente si vedono nella strada di S. Maria segni di volti. Il Castello soprastà alla Città, ma è tutto rouinato. Il Porto è di notabile grandezza fra due mon-monti, come discriue più distintamente F. Leandro. Et la Porta Rata, ò Aurea per esser dorata, è fatta a fogliami d'opra corintia con vna torricella di sopra, et si giudica che essa nou fosse porta, perchè la Città era più grande, et chindeua in se sette colli ; il Castello, la Rena, la Badia di S. Michiel di Monte, S. Martino, Mondipola, et la Comenda di S. Gio-uanni del prato grande, onde è pensiero che fosse vn Arco fatto per qualche Signore andato à diporto, ò vn Epitafio per esser in esso queste parole. L. Sergius G. F. Sergius G. F Gn Sergius Adi II. Lepidus Ad. Ir. G. F. Ad. II. M. C. XXIX. Vir quinque. Siluia Portuma Sergij de sua pecunia. Et in piazza sono due memorie l'vna sopra uu sasso grande che dice. T. Hostilio T. L. Calisti annorum XX VI. Hostilia Calistae soror V. F. Et l'altra è tale. D. M Titi Aelij Galli Morphi Alunni optimi Crisomanlo Aug. Sono ancora in essa Cittì alquante belle colonne, ma i porfidi et serpentini marini sono stati portati a Venetia et altro-ue. Nella chiesa maggiore è vna capella del Vescouo Orsino, doue è vn'Arca et entro è il corpo del beato Fiore : fu Vescouo di Cittanoua, la cui Festa si celebra alli 27. d'Ottob. et per traditione s'hà che in essa Arca fossero i corpi di S. Basilio Vescouo, del beato Salomone Rè d' Ongaria, di S. Giorgio Mai-tire, di S. Germano Martire, di S. Demetrio et di S. Teodoro, ma quando Genouesi vltimamente arsero Puola et quando prima di loro Pisani la presero, fnrono leuati essi corpi Santi. In essa Chiesa sono due bellissimi Reliquiari.] fatti fare dal Vescouo Cornelio Sozomeno, doue sono queste Sante reliquie del §Se-polcro di N. S. delli Santi Basilio Vescouo et confessore, Clemente Papa et Martire, Salomone Rè d' Ongaria, Marcello Papa et Martire, Biagio, Anastasio Giov. liattista CasianO Martire, Martino, Vincenzo Felicia-no, Ignatio Vescouo et Martire, di S. Maria Madalena, delli Santi Innocenti et d'altri Santi. In questa città sono-tre monasterij, due de Frati, et uno di Monache, nel monasterio delli Frati di S. Francesco è il corpo del beato Ton, che ha fatto molti miracoli, et nel Monasterio della misericordia delli Frati di S. Agostino sono delle lagrime d' una Imagine à penello di N. Donna in un'ampolla di uetro. Fuori della Città sono tre Abbatie, una di S. Michiel, l'altra di S. Giovanni dolla Religion di Malta, et la terza di S. Giouanni delle caline, et nella Città è 1'Abbatia di S. Maria de Canedo di ragion della Serenissima Signoria. Nel contado di Puola sono campi numero- 135632. per una descrittone che hò uisto fatta da un Ingegnerò dell'Occha d'ordine dei Signori sopra i beni inculti del 1563. Questo Contado è piano tutto, bello, fertile, et diletteuole di caccie di cingiari e d'altre seluadigine. Hà molti boschi, ma il principale è il bosco Castropola, et in esso Contado erano per il passato 72 Ville per l'aria destrutte, ma hora ne sono solamente sedeci, et un Castello detto Mo-marano doue uà un Gentilhuomo di Puola per Capitano. Il Vescouo di questa Città era prima suffraga-neo dell' Arciuescouo di Rauena, et hora è del Patriarca d' Aquileia. Et per che detta Città fù così famosa, come si uede da quel poco che di essa ho potuto trouare, et hora così infelice et senza alcuna memoria, un nobile spirto sopra di essa fece questo Sonetto. Gli Superbi Edificij, e le famose Pompe giaccion di te Città superba Sepolte, ahi lasso, sotto pruni, ed herba A l'Illustri memorie in tutto ascose. Se ben il tempo, con suoi denti rose Ilio superbo con sua morte acerba, Pur la memoria intiera ancor si serba In mille illustri carmi, e mille prose. Tu più volte cadesti, e giaci ancora Sepolta in cupa Tomba dell'oblio Con la vita perdendo ogni tua gloria. Molti occasi vedesti, e mai 1* Aurora, Ond'io dico piangendo, il tempo rio Vsò teco infelice ogni vittoria. Digiuni o. Lontano da Puola miglia sette, et da Rouigno 13. è Castello in piano, ma non murato, in ottimo aere constituto et lontano dal mare miglia due. Già era Villa sotto Puola, et hora è fatto un nobilissimo Castello. Hà belle strade, et un borgo così longo, et largo, adornato d'ambe le parti di buone case, che pare uua strada delle Città di Terra ferma S. Biagio et S. Lorenzo sono Protettori del luoco, andò alla deuotione della Republica del 1331. Nell'ultime Guerre che hebbero Venetiani con l'Imperatore, Di-gnano fu assalito da 200. Fanti et da;i50. caualli, ma si difese arditamente, et fu scacciato l'inimico. Sotto questo luoco non è altra villa che Filipan. Albona distante di Digitano miglia 14 è tra l'Arsa et il Quarnero posta sopra un colle in saluberrimo aere, hà buono et bello Territorio, et un nobile Castello detto Fianona, et per il passato hauevaanco Barbana. Andò 1420. alla deuotione della Republica, l'arma della Communità è una f rossa in campo bianco. S. Giusto, S. Sergio, et S. Theodoro sono i confaloni suoi, et nella Chiesa colleggiata è un braccio di S. Theodoro, vn dedo di S. Chiara, et del! latte della Madonna. Vscocchi al numero di 700. l'anno 1599. 19 Febraro andarono sotto Albona all'improuiso, ma subito serrate le porte furono con valore da quelli di dentro ributtati con morte di sette di loro, et di due delli nostri. Il Piuano Priamo Luciano, et il Capitano Pietro Rino nostro di Capo d'Istria mostrarono in questo fatto d'Armi gran valore, ma il Podestà per timore scalò le mura, et dopo partiti gli inimici ritornò Andorono poi essi Vscocchi à Fianona da gli habitanti abbandonata, et iuvi stetero tre giorni vsando gran crudeltà contro que-pochi che restarono, et di la con grosso bottino entrati in mare ritornarono à Segna. Dopo questo Al-bonesi supplicarono il Prencipe che fortificasse Albona et Fianona et furono essauditi. Poco auanti il sacco di Fianona questi Vscocchi andarono con 50. barche a Rouigno doue sualiggiarono gli Hebrei, et tutti i Vascelli eh' erano in porto, et poi con grosso bottino partirono senza far dispiacere alle persone. 1363 quando ancor Albona era sotto Aquileia fù fatto lite con Imperiali per li confini, ma finalmente fecero un'is-tromento di compositione. Et dopo che è sotto la Republica sono state molte difficultà per questi confini con quelli di Sumber Villa sotto Lupoglauo, et con quelli di Cliersan come appar del 1548. nel qual tempo furono scritte lettere dal Uè di Romani alli suoi Capitani di Mitburgh e Lupoglauo, che si a-stenessero con i suoi sudditi di vsar insolenze contro i sudditi Venetiani, mantenendo la buona vicinanza in modo che non dessero causa di alcun ragionevole risentimento. In questa Terra le famiglie Scampichia et, Negra sono molto ricche et stimate. Fianona discosta d'Albona miglia quattro, e soggietta al Reggimento di detta Terra d'Albona, stà sopra vn monte sassoso, et vicina al Quarnaro vn miglio, Hà di notabile; vna Fontana, la qual nasce alla costa di esso monte, et discendendo supplisce à 22. molini vno dopo 1' altro sino al piano. Cosliaco è Vicino quattro miglia à Fianona doue nasce il Fiume Arsa. Pedena da Cosliaco lontana miglia 8. e picciola ma antichissima Città soggetta all'Arciduca Serenissimo d' Austria, et credo fosse la prima che hauesse Vescovo nella Provincia: come miracolosamente 1'hauesse, non sia discaro al lettore d'intenderlo dalla lettura della vita et translatione del corpo di S. Niceforo Greco in questo luoco, il cui corpo riposa in vn' Arca di Marmo posta in vna capella à detto S. edificata, contigua alla chiesa Catedrale a mano destra, nella quale Arca et chiesa sono anco queste sante reliquie. La mano destra di S. Niceforo Vescovo di Pedena et confessore, vn pezzo di Legno della S. Croce, vna cordella tessuta dalla Beata Vergine, vn Osso intiero della gamba di S. Stefano, dell'Ossa delli Santi Apostoli Pietro, Paulo, Andrea, Filippo, Mattheo, Iacomo Maggiore et Iacomo Minore, et altre diverse de Santi et Sante. Di questa Città è Vescouo Antonio Zara degno per virtù et innocen za di vita di maggior gouerno. Questo nobilissimo Prelato tra 1' altre opre buone ha aggrandito la Chiesa Cathedrale et reformato tutta la sua Diocese continuando con grandissima diligentia et carità alia cura del suo gregge. Per lui tutte le cose di nouo risplendono, poi che da lui hò hauuto la vita di detti santi, et la nota delle Sante Reliquie, quasi del tutto smarite. (Continua) Dei Cerchi infernali di Dante, per Federico de Gravisi. — Napoli, Tipog. editrice già del Fibreno, via del Nilo 26, 1876. (pag. 142 in 8°.) Vendibile a Trieste presso 6. Dase, via Ponte rosso n. 3. Del sig. marchese Federico de Gravisi, nostro comprovinciale, qui a Capodistria si facevano già lietissimi pronostici quando nel 1872 assolveva il corso liceale, pronostici he avevano larga base e nelle doti della mente e nel grande amore per lo studio. Ed ora un primo saggio che il suo amore per lo studio non fu mai interrotto lo abbiamo nella sopra annunciata pubblicazione, preceduta da proemio, dal quale chiaro risulta che non gli fa difetto l'importante virtù che deve ornare l'addottrinato, la modestia. In questo lavoro egli si propose una disamina filosofica e critica dei delitti e delle pene, e d'inferire quanto queste sieno congrue. Lo divide in tre parti, cioè nell' incontinenza, le cui vittime stanno nei primi cinque cerchi ; nella malizia che riguarda il sesto e settimo; e nella bestialità che popolò gli altri due. A nostro giudizio, il giovane autore, raggiunse egregiamente la meta che si era prefissa, scrutando profondameute il cuore umano, e facendo così palese una non comune vigoria promettitrice di rapida ascesa. Circolare del D.r Agostino Bertani La pubblicazione delle opere edite ed inedite di Carlo Cattaneo avrà finalmente principio nel prossimo anno per cura della reputata Società editrice Successori Le Monnier. A contemplare la pubblicazione di ciò che può onorare la mente e la memoria dell' illustre Lombardo, vorrei raccogliere tutti gli scritti suoi sparsi in varii giornali, e la sua corrispondenza epistolare. In questo intento prego tutti coloro che hanno notizia di quelli scritti sparsi a volermi indicare i giornali, e possibilmente il giorno in cui furono pubblicati. A coloro che vorranno favorirmi le lettere ori ginali io prometto di accusarne subito ricevuta, di restituire, se richiesto, l'originale; e a tutti que-ti cortesi collaboratori ai quali faccio appello soddisferò puntualmente le spese incontrate di posta o di altra natura. Ho fiducia di essere aiutato in questa utile impresa, ed ant cipo a tutti i più vivi riagraziameuti. Dr. Agostino Bertani proprietario delle Opere edite e dei Manoscritti di Carlo Cattaneo. L'indirizzo è : D.re A. Bertani, deputato — Genova. Prego tutti i giornali italiani a voler riprodurre quest' invito, e ringrazio. Nomina. — Il sig. Ministro del culto e dell' istruzione ha nominato direttore di questo i. r. Istituto Magistrale l'abate Giovanni Revelante, finora dirigente provvisorio dello stesso. Beneficenza. — La sig. contessa Maria l'otto, vedova del Cav. Giuseppe Cornelio di Venezia e quivi domiciliata, largì a questo Civico Ospedale cento fiorini. Nuovi bolli. — Col 31 gennaio 1877 tutti i bolli ora in vendita — tranne quelli dei giornali da 1 e da 2 soldi, quelli dei lunarii da 6 soldi, e quelli impressi sulle lettere di carico postali e ferroviarie — saranno annullati ; e al 1 dello stesso mese ne verranno emessi di nuovi da soldi 7„ 1, 2, 3. 4, 5, 7, 10, 12, 15, 25, 36, 50, 60, 75, 90; e da fiorini 1, 2, 2.50, 3, 4, 5, 6, 7, 10, 12, 15 e 20. L'impressione di sotto rappresenterà le vene di una foglia d' albero, e sarà rossa nei bolli da !/s soldo fino a 50 soldi; violetta nei bolli da soldi 60 a 90 ; verde nei bolli da 1 fiorino a 5 ; cenerina in quelli da 6 fiorini a 10; bruna in quelli da fior. 12 a 15; ed azzurra in quelli da fior. 20 I bolli vecchi non usati potranno essere scambiati gratis dal 1 febbraio p. v. a tutto 1' aprile susseguente. Tutti i libri d'industrie e di commercio, le bianchine di cambiali, i conti ecc, portanti bolli vecchi e già timbrati, potranno essere usati anche in seguito. (Sunto dell'O. M. 21 settembre 1876). Popolazione dei Distretti Politici e Gindiziarii dell' Istria. — 1. Capodistria 62149; comprende i Distretti Giudiziarii di Capodistria (31383), di Pirano (15488), e di Pinguento (15278). — 2. Fola 43545; comprende i D. G. di Pola (16324), di Rovigno (13634), e di Dignano (13587). — 3. Parenzo 39460; comprende i D. G. di Buje (15334); di Montona (15068), e di Parenzo (9058). — 4 Volosca 37265 ; comprende i D. G. di Volosca (21691) e di Castelnuovo (15574). — 5. Pisino 36569; comprende i D. G. di Pisino (24250) e di Albona (12319). — e. Lussino 35917; comprende i D. G. di Veglia (16725), di Lussino (11602) e di Cherso (7590). Pubblico Ringraziamento A nome pure dei congiunti, le sottoscritte madre e figlia, protestano riconoscenza a tutti quelli che parteciparono al dolore cagionato dalla perdita del diletto consorte e padre Giovanni Kcgauein, mancato a' vivi li 26 novembre, e che ne onorarono la salma coli' accompagnamento. Capodistria, 3 dicembre 1876, Laura e Ida Regancin Illustrazione dell' anniversario Roma fu culla nel 1700 del rinomato architetto Benedetto Alfieri, che venne tenuto al fonte da Innocenzo XII (Antonio Pignatelli napoletano ; Papa dal 1691 al 1700). Prima e durante lo studio della giurisprudenza a Torino diede opera solerte alle matematiche e particolarmente all'architettura Fra le molte fabbriche in cui si segnalò e che troppo lungo sarebbe il citare, non va ommessa quella del Teatro Regio di j schiamazzi 2," per offese reali 1, per recidività di Bollettino statistico municipale di Novembre Anagrafe — Nati (Battezzati) 21 ; fanciulli 8, fanciulle 13; morti 34.; maschi 11 dei (quali 5 carcerati), femmine 10, fanciulli 8, fanciulle 5. — Matrimonii. Polizia. Denunzie in linea di polizia sugli incendj 1, per maltrattamenti 1, in linea di polizia sanitaria 2, per lurto 1, per contravvenzione al regolamento sui mercati 1, per opposizione agli organi di polizia 2, per contravvezione al (regolamento edile^ 2. — Arresti per minaccie 1, per Torino in luogo del vecchio che si era bruciato. Per tale lavoro Carlo Emanuele III (n. 1701 e re dal 30 al 75) lo chiamò da Asti ove faceva l'avvocato, aderì alla sua domanda di visitare i principali teatri d' Europa, e gliene somministrò i mezzi, dandogli per compagno il conte Pobilant ufficiale del genio. Negli archivii della Corte a Torino si conservano tutti i suoi disegni più importanti. Così lo ritrae il celebre tragico (1749-1803) che si appellava suo seminipote : „ Era quel conte Benedetto un veramente de-„ gno uomo ed ottimo di visceri. Egli mi amava ed „ accarezzava moltissimo; era appassionato dell'arte „ sua e semplicisimo di carattere. Fra molte altre „ cose io argomento quella sua passione smisurata „ per l'architettura dal parlarmi spessissimo e con „ entusiasmo del divino Michelagenlo Buonarroti, che „ egli non nominava mai senza o abbassare il capo „ o alzarzi la berretta con un rispetto ed una com-„ punzione che non mi uscirono mai dalla mente. „ Egli era pieno del bello antico ; e buttava la metà „ dal suo tempo compiacendo altrui, e spiacendo a sè „ stesso e all' arte.„ sfratto 1, per opposizione agli organi di polizia 1. — Sfrattati 5—Usciti dall'i.r. carcere 11, dei quali 7 dalmati, 2 triestini, 1 goriziano, 1 istriano. — Licenze per porto d' armi 5, d'industria di osteria 1, di commestibili 1. — Insinuazioni di possidenti per vendere al minuto vino delle proprie campagne 9, per Ettolitri 59 : lit 46, prezzo al L 28-36-40. — Certificati per spedizione di vino 135; Ett. 312.32 — di pesce solato 9 ; Recip: 61 Chil. 2745 (peso lordo) — di olio 5 ; recip : 23 Chil 16041 (peso lordo. — Animali macellati Bovi 58 del peso di Chil 10832 con Chil 977 di sego — Vacche 18 del peso di Cbil 2860 con Chil 294 — Vitelli 29; Castrati 290. Corriere dell' Amministrazione (dal 22 p. p. a tutto il 6 corr.) Pola. Ing. Giovanni Mattiassi (II sem. del II anno); Nicolò Rizzi (idem) — Rovigno. G. Pietro De Franceschi (I sem. del III anno) — Trieste. Giacomo Apol onio. (idem). Il "Piusiimopoli„ continua l'orario «lei 1 Novembre (V. il N. 3.)