Associazione trimestrale Cor. 0.75 Stati dell'Unione postale Corone 1.50 Pagamenti antecipati. I manoscritti non si restituiscono. Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. L.GID A Il giornale si pubblica tutte le Domeniche ngjje^oi^^ntimeridiane Prezzo delle inserzioni per ogtìi riga di testo cent. 1CL--Comunicati cent. 35. ^ Un ninnerò separato cent. 6. Educazione religiosa L'ambiente viziato, nel quale fummo allevati, ci ha ormai avvezzi a non prendere nella dovuta considerazione, per l'importanza sua nella vita intera, 1' educazione religiosa. Giunti allo stadio dell' indifferentismo religioso, non ci sentiamo da tanto da farla finita una buona volta con certi violentamene di coscienza che vengono perpetrati quotidianamente nella scuola ad onta delle disposizioni della legge, o forse per una blanda interpretazione della stessa da parte dei fattori competenti. L'ipocrisia di certe dottrine s' attacca come una mala veste a noi stessi e ci fa trascurare un argomento di si vitale importanza, o al caso ci spunta in mano le armi, perchè di tempra molto questionabile. E puossi ben asserire che noi stessi contribuiamo con la nostra indifferenza a guastar l'animo delle generazioni che crescono. Noi, cui la scienza positiva porta ogni giorno novella luce, novelli argomenti a ribattere certe vecchie credenze basate « sulla pura fede imposta», noi stessi che godiamo, frutti del lungo studio del passato, noi non ci peritiamo di ingannare l'ignaro fanciullo quando ci interroga. E cadiamo nelle solite storie della creazione dal nulla e ripetiamo vecchie leggende, rozze e puranco crudeli, sformando in tal modo, da vili, l'animo puro del fanciullo, e imbevendolo di quelle credenze, che egli pur un giorno riconoscerà false. Rivoltandosi allora nel dubbio atroce derivatogli, ci muoverà aspro e ben meritato rimprovero per averlo ingannato guidandolo su falsa strada, quando invece ci sarebbe pur stato lieve il compito di fargli avere un concetto esatto della vita, basato sulle verità vere a noi derivate da lunghe e faticose ricerche. Perchè questo inganno? Perchè non la schietta verità? E ancora ci diletta il sentirlo ripetere, bambino, tutte quelle storielle dategli a intendere per verità storiche, senza neppur sognare lo scompiglio morale terribile, nel quale verrà a trovarsi quando, adulto, adoprerà la sua ragione allo studio, alla ricerca del vero. Alla scuola del dovere, allo studio della libera scienza, alla percezione del vero dobbiamo guidarlo, per farne un uomo, che possa portare pur egli una piccola pietra al grande edifìcio dell'umana società. Non la credenza che con una fede cieca, con parole rivolte ad una ignota divinità e con partecipazione più o meno passiva a certe prestabilite funzioni egli abbia raggiunto il vero scopo della vita, non questo potrà sviluppare serenamente la sua coscienza e il puro sentimento religioso. No. Fargli toccar con mano che la suprema legge della evoluzione regola ora e sempre la vita umana in tutte le sue manifestazioni ; che l'uomo quello che è lo deve non già alle massime della rassegnazione nei voleri divini, ma al proprio io, avido di conoscere intimamente la propria natura e che lo porta a studiare altre finalità unicamente e veramente interessanti della vita umana : quesfo sia il metodo. Non pare, a chi vi getti uno sguardo superficiale ma egli è indecoroso e rasenta, direi quasi, il delitto, innestare nelle tenere menti la gran massima della assoluta rassegnazione nei voleri di una divinità e della fede cieca in alcune affermazioni più o meno serie; per tale via si arriva soltanto all' annientamento assoluto della forza volitiva. [ governi e le classi dirigenti, cui sta a cuore la propria potenza, mal s'adattano a cambiare alcunché nei presenti sistemi perchè la loro forza è saldamente connessa alle condizioni morali dell'individuo, quali vengono imposte alla coscienza dalla attuale educazione religiosa. Chiunque bene pensi e con sereno riguardo al futuro voglia rettamente guidare l'animo del fanciullo a quel sentimento religioso, che veramente vivifica e farne un uomo conscio dei suoi diritti ma puranco dei doveri, che gli sono imposti verso P umano consorzio, dovrà battere altra strada che non la presente, e opporsi a che vuote leggende e sterili credenze abbiano da affievolirne lo spirito. La scienza co' suoi asserti rigidi e precisi è là alla conoscenza di tutti; perchè impedirne lo studio e le ricerche al fanciullo il quale pur ha bisogno di conoscere il vero fine della vita e la vita istessa? Se la scuola, colla libera scienza, da una parte e coli' istruzione religiosa, dall'altra, concorre già essa a turbare la serenità d'animo del fanciullo e fargli ben presto intuire che la verità non può avere due aspetti diversi ed opposti, sia la casa a fargli ben • subito comprendere che verità ce il' è una sola : la scienza positiva, perchè 11011 basata su gratuite asserzioni, ma su studi e ricerche di migliaia di anni, sul lavoro intenso delle menti più illuminate. E allora appena, paralizzato l'effetto deleterio della educazione religiosa, come finora impartita, appena allora la scuola produrrà uomini coscienti ; per ora non potrà dare che ipocriti costretti a nascondere anche l'embrione di un vero sentimento e del retto concetto della vita perchè contrario all'insegnamento del prete, del quale è ancor troppo forte l'influenza. G ijs. Il Il due giugno. Gloria a te padre. Nel torve fremito spila de l'Etna, spini ne' turbini de l'alpe il tuo cuor di leone incontro a' barbari ed a' tiranni. Carducci 2 giugno 1882 un dispaccio tela legrafico annunziava all'Italia morte del suo più grande cittadino. Era morto un uomo, e pareva fosse morto un popolo. Era morto un uomo e sembrava fosse morta un'epoca; e sembrava che tutti avessero perduto qualche cosa, che da tutti si fosse staccato un .pezzo d'anima. Il dolore degli italiani è spasimo; il pianto è spavento. Quest' uomo irradiava come luce di sole. Quest' uomo trascinava come il mistero che trascina l'universo^ Quest' uomo scendeva fecondo come l'acqua dei cieli; era pensiero, era idea, idea che combatte, idea vincitrice, idea trionfale. I suoi occhi glauchi avevano i lampi del guerriero e le melanconiche visioni del profeta. Invece di comandare egli diceva ai suoi: «Là è la morte per la libertà». E la gioventù della camicia rossa gli sorrideva e si scagliava contro la morte. Le donne siciliane portavano i bambini da benedire al guerriero biondo ; i montanari calabresi accendevano lampade dinanzi alla sua immagine. I soldati borbonici, di fianco ai cannoni del Carmine, gli presentavano le armi. -- E passava il leggendario principe delle battaglie. Perchè aveva il fascino della persona, il fascino degli occhi, il fascino della parola; perchè le sue battaglie erano i salmi della redenzione; perchè le sue vittorie erano il Te Deum della libertà. E questo mistico nome di Garibaldi, quésto fiammeggiante inno di gloria, è ora inno di lagrime. Ventitre anni son passati da che è morto, e la data funesta strappa ancora il pianto feroce di un popolo orfano, il pianto che à ruggiti come la bestemmia. Il due giugno sia per ogni italiano il più grande lutto nazionale, per o-gni italiano, in patria e fuori,!, e per sempre. Dinanzi all' immagine dell' eroe immortale inchiniamoci in segno di riverenza, come dinanzi a un idolo nostro, come dinanzi a un nostro Dio. La Popoli o Governi Sul popolo russo grava un immane disastro. La battaglia di Tsou-Shima e la completa disfatta di Ro-djestwenski, i minori ma non trascurabili macelli che può compiere via via 1' ammiraglio Kamumira combattente contro i russi a Vladivostock, avran dato senza dubbio un nuovo colpo all' ormai mal sicuro imperio degli czar, agli infami che han voluto la continuazione della guerra; ma in-frattanto nove o dieci mila innocenti, nel vigor degli anni, pei derono la vita. Che questo massacro sia l'ultimo, che il popolo russo trovi le energie necessarie a scuotere il giogo assassino, è P augurio di tutti i democratici del mondo. A Parigi succede un fattaccio: una bomba vien gettata contro un giovane ventenne, e con l'assassinio.di re Alfonso di Spagna un pazzo si pretendeva intaccare reazionari sistemi: il re è vivo, vivo e sano è del pari il presidente Loubet, egli pure — il capo del più democratico stato europeo — votato alla morte perchè co' 1 primo si stava : la bomba medesima ha scritto la più eloquente condanna dell'imbecille che la gettò: furon feriti de' vicini innocenti ! E se pur la violenza non genera sempre così ironici casi, eccetto che in estreme contingenze, sempre dà forza alla reazione. Tariffa Nuova esistente tariffa Frumento p. 100 kg. COI '. 3.57 7.50 Segala » » 3.57 7.— Orzo » » 1.79 4.— Aventi » » 1.79 6.-- Granone » » 1.19 4.— Miglio » » 1.19 1.75 Malto » » 3.57 5.40 Fagioli, piselli, lenticchie » » 2.38 4.50 Veccia, lupino » » 2.38 3,— Farina e pro- dotti farinacei » » 8.93 15.— Riso » » 3.57 6.— Uva » » 23.81 40,— Noci » » 11.90 20/— Frutta » » 0 20.- Cappucci » » 0 2.— Legumi » » 11.90 25.— Olio d'oliva » » 0 24.— Vino » » 47.62 60.— Carne fresca » » 14.29 30.— » preparata » » 14.29 45.— Salsiccie > » 59.52 100.- Formaggi seinpl. » » 47.62 50.- » fini 47.62 60.-- > » Pesce asciutto » » 11.90 30.— » marinato » » 35.71 60.— Conserve » » 95.24 120.- Caviale » 119.05 120.- Manzi per pezzo cor. 35.71 60.— Buoi » » 9.52 30.— Vacche » » 7.14 30.— Animali gio- vani » » 7.14 18.— Vitelli » » 3.57 5. - Capre e pe- core » Porci mezzani » » grandi » I commenti 1.19 7.14 7.14 2.50 12.— 22.— noi non facciamo; la povera gente, specie nella nostra 11011 ricca provincia, può esser soddisfatta davvero ! A processo finito Il processo di Vienna, quel processo che resterà famoso negli annali delle cause politiche, svoltesi in questo infelice impero, dove per troppa piccante}-i a poliziesca si pretende di vedere dei cospiratori in qualunque persona che abbia sentimenti nazionali, e di sentire lo quasi scoppio terribile delle bombe, che dovrebbero formare il sottosuolo di quel tratto di terra che le porte d'Italia congiuiige con le terre italiane dell'Austria, il processo di Vienna, al (piale i giurati diedero con senno quel peso che meritava, dopo 8 mesi lunghissimi di aspettativa è terminato, lasciando con tanto di naso tutte quelle persone benemerite, che vollero prudentemente salvare l'Austria da un'immane rovina. Povero Busich ! Povero Barzal ! Indarno vi siete rotto la testa ad imbastire un processo di alto tradimento ; indarno avete conseguito che fosse tenuto a Vienna. Oh ! povere fatiche di tanti e tanti mesi! quanto sudore sparso inutilmente sull' altare della patria ! Novelli Colombi, la vostra scoperta è stata disprezzata : è ben vero il proverbio : nemo propheta in patria. Andatevene : in altre terre, in altri lidi vi arriderà forse più benigna la sorte, o immortali, o celebri salvatori del nesso politico austriaco ! E mentre tutte le fatiche dei zelantissimi funzionari erano rivolte a preparare il famoso processo, più che mai ferveva il lavoro del silenzioso trapano sventratore : già simili affari di Stato erano senza dubbio da anteporre alle casse forti miseramente orbati dal prezioso contenuto. Ma pro- prio bravo, quel buon uomo d'un Busich! Che intelligenza! Un'altra macchietta che il processo ci fece conoscere è il signor Turk, il celebre ed onnisciente pubblico ministero. Egli sa fra le molte cose che un ponte delle Caravan-che fu fatto saltare dalle bombe ir-redentiste: e mi pare che sappia già abbastanza per poter aspirare agli onori immortali delle glorie. E così questo processo, per il quale il giudice Barzal aveva profetizzato la forca per lo meno ad uno dei quattro accusati, andò in fumo dimostrando nell'istesso tempo la poca serietà del fatto, dannosa» non soltanto alle persone, ma più ancora al partito. Stimiamo utile porre sott' occhio al pubblico consumatore un suggestivo confronto fra le tariffe attuali e quelle di recente approvate dal Parlamento viennese per taluni generi di prima necessità : Ciarle Settimanali — Ecco, la bella accoglienza che mi fanno ; ne valeva proprio la pena che venissi a cacciarmi fra loro,...... così, zitte, brave.... — Ma che cosa le salta in capo, che dice mai? — Dico che non sono stato io che ò voluto venirci ; me l'anno detto gli altri, perchè, sanno, il cavaliere è assente.... — Che cosa? il cavaliere non viene; ma dov'è? E', è.... questo poi non lo posso dire, perchè dopo.... ne avrebbero a discorrere per qualche giorno e non vorrei.... — Non vorrebbe, che cosa non vorrebbe ? Adagio, adagio il signorino.... e pensi invece a raccontarci qualche cosa. — Appunto, ecco, ò novità recentissime.... della guerra russo-giappo-nese.... — Ma che dice ! — Delle bombe di Parigi.... — Peggio ancora! — 0 di quelle di Trieste.... — E la finisca una buona volta! — E allora? Che cosa ò da dire, non so davvero come incominciare, sono tutti fatti questi.... — Che non c' interessano affatto ; il cavaliere diceva ben altro, il cavaliere.... — Eh, su via, quante tenerezze per il cavaliere... ma ecco appunto Lei, signorina da gli occhioni neri, che cosa nasconde, vorrei vedere.... — Ah, così ! Anche questa bella qualità? E' anche curioso;... continui, continui pure i suoi lamenti. — A piano, a piano, non s'adirino, forse avremo argomento per le Ciarle, forse.... su via, signorina, mi aiuti Lei, glielo strappi quel libro, così.... benone.... brava ! — Oh, l'impertinente ! E Lei.... peggio ancora.... — Grazie, grazie tante; ma che vedo, Carlo M ioni, Pisoloti; signorina, me ne consolo proprio, bisogna aver del coraggio! — Coraggio, di che cosa? Di leggere i Pisoloti, oh bella! Quei Pisoloti che un tal di Trieste, un piccolo amico, non nostro, a quanto sembra, trova tanto belli e carini e spiritosi e che so io.... — Eh, via, lei s'avventa un po' troppo ! — Mi avvento, sicuro che mi avvento, perchè 1' ò veduto il libro prima d'oggi, e m'à guastato lo stomaco ; sa, son certe cose..., e chiese e burattini e sartine e soldati e madonne, messo tutto assieme, tutto impastato, e poi.... in un certo modo.... — Ma Lei esagera, doveva legger tutto, avrebbe forse mutato parere. — Tutto, tutto, dice bene Lei, ma se non mi è bastata la forza di leggerlo tutto! — Ecco, ecco, l'esagerazione ; e perchè forse si chiama Mioni, e perchè è lodato da un piccolo amico non ricorda neppure che il ricavato della vendita ne andrebbe agli studenti poveri del ginnasio italiano di Pisino, ma dà botte da orbo a quel poveraccio che, forse in un momento infelice, si è pensato di mettersi a tavolino.... — Brava, brava, la signorina da gli occhioni neri, ne è rimasta convinta finalmente, adunque.... — Convinta proprio no, convinta anzi che il suo è un peccato di gelosia.... — Già, già, proprio così, un peccato di gelosia.... perchè Lei non ci riuscirebbe neppure a far cosi.... — Ma bene, benone, tutte unite per far del chiasso contro di me, per darmi del.... — Via, via, ci dica, che sentiamo, qualche cosa, un sonetto.... Già, perchè dopo m' abbiano a fischiare, perchè.... — Ma no, no, glielo promettiamo ! — Ebbene, lo dirò, ma zitte, senza rumori, nulla, nulla.... In camera, da mi, ghe xe un ritrato De Garibaldi e un picio de Mazzini ; Xe un altro che presenta nel Quadrato De Villafranea Umberto e xe el Cialdini, Xe re Vittorio el vecio, el so antenato Alberto de Piemonte, e xe vizini, Tacai sul muro, i forti del riscato D'Italia, e generai garibaldini. Po ancora xe inipicà qualche quadreto Dei mi barbi e del nono che xe morto ; E fra patria e famegia, sora el leto, El Cristo inseriocià, che prega in orto. L' à messo la mia mare e lo rispeto E no lo toco,.... per no farghe un torto. — E così, che cosa dicono.... — Stiamo zitte noi, perchè se a-vessimo da parlare.... — 0 capito, grazie tante ! Ma io.... non li pubblico mica i miei versi. Oldrado LA COLONNA DELL'AGRICOLTORE Risposte a quesiti. Contro l'Hyponomeuta malinella. Alla signora M. C. Meglio tardi che mai, cara signora, tanto più in quanto la risposta d'oggi può riuscirle di maggior utilità in confronto a quella che avrei potuto darLe all'epoca della domanda. Scrive V. P. nell' ottima «Agricoltura Moderna» di Milano: «Non v' è forse agricoltore che non conosca la larva di questo microlepidottero, detta comunemente tignuola 0 ragna del melo, la quale, al riparo della sua tela sericea, rode le foglie dei meli, recando danni gravissimi se, in qualche modo, non si cerca di limitarne la diffusione. Chi scrive ha veduto, verso i primi di giugno, dei meli invasi così gravemente che tutti 1 rami erano coperti dalla spessa tela della Hyponomeuta, le foglie erano quasi completamente distrutte e tutta la pianta presentava un aspetto veramente rattristante. Contro questo insetto si sono immaginati vari metodi di lotta come bruciare la tela sericea, irrorare la pianta con liquidi insetticidi, cioè olio pesante di catrame, estratto fenicato di tabacco, ecc ; veramente alcuni di essi, come il secondo che abbiamo nominato, purché fatti con cura e con pompe che abbiano un getto abbastanza forte da giungere alle larve, attraverso il loro involucro protettore, sono di notevole efficacia. Ora però PaulNoel, direttore del Laboratorio regionale di Entomologia (Francia), annunzia nel numero del 20 maggio del Journal de V A-griculture di aver trovato un mezzo di lotta semplice ed efficacissimo. Egli narra di essere stato invitato, nei primi giorni di giugno dello scorso anno, a visitare 1200 meli completa-tamente attaccati dalla tignola. Dopo aver adoperato senza risultato il li-solo, pensò di avvelenare le foglie con arsenito di rame ed operò nel modo seguente : mescolò in un recipiente 150 gr. di arsenito con un Cg. di farina di frumento e con acqua in modo da avere una pasta omogenea che poi spappolò in 100 litri d'acqua ; la farina ha lo scopo di tenere P arsenito di rame in sospensione nel liquido; poi con questo miscuglio irrorò le piante invase dall' Hyponomeuta. Dice il Noel che le larve restano tranquillmente sotto la loro tela e gli alberi un' ora dopo la irrorazione avevano acquistato la stessa apparenza di prima, ma due giorni dopo le tignole erano tutte morte. Le piante cosi curate dopo pochi giorni si mostravano verdi e sane mentre queile non irrorate con la poltiglia venefica, poiché il Noel non aveva seco tutto 1' arsenito necessario per P intero frutteto, apparivano rossice e quasi bruciate. E' opportuno fare le irrorazioni nelle prime ore del mattino e subito dopo la la nascita delle larve, affinchè queste non abbiano tempo di fare gravi danni ; non bisogna poi dimenticare che l'arsenito di rame, è un potente veleno per 1' uomo è per gli animali, per cui non bisogna mandare a pascolare questi ultimi sotto i meli recentemente irrorati e bisogna far lavare accuratamente le mani agli operai o contadini che hanno preparato la miscela velenosa. Il Noel conclude augurandosi di poter aggiungere al numero degli insetti vinti anche la tignola del melo e noi ci associar rao sinceramente al suo augurio poiché certamente l'Hyponomeuta mali-nella non tiene l'ultimo posto fra quei vermi, per dirla col Gallo, che rodono le biade e quasi il cuore agli sventurati agricoltori. Contro la Spkaerotheca pan uosa delle rose. A di versi. Quel rivestimento bianco che loro notano su le parti verdi delle rose (giovani germogli, foglie, peduncoli fiorali), che fa arricciare, indi appassire, le foglie, che cagiona la perdita di tanti bei fiori, è dovuto ad un erisifeo, detto appunto Sphaerotheca palmosa. La cura è sempiice : occorrono nient' altro che ripetute solforazioni. Lo Zolfo misto alla poltiglia bordolese. Al signor N. N. L'uso dello zolfo misto alla poltiglia bordolese è consigliabile specialmente pe' trattamenti che susseguono la formazione de' frutti: la prima solforazione, quando i germogli della vite son giovanissimi, 11011 conviene sostituirla con un'irrorazione perchè i liquidi meno facilmente aderirebbero agli allora untuosi tessuti; alla fioritura una spolverata di zolfo favorisce l'allegagione de' fiori, e opinasi che a ciò non giovi altrettanto un' irrorazione. Per gli ulterióri trattamenti 1' usar lo zolfo mescolato nella poltiglia bordolese costituisce senza alcun dubbio un risparmio, 1111 notevole e sicuro risparmio di zolfo e di tempo. E' all' egregio direttore dell' Istituto agrario di Parenzo — il prof. G. E. Cucovich —, da un pezzo propugnatore della pratica in paròla, che dobbiamo un semplice modo per ottenere una mescolanza intima dello zolfo al liquido antiperonosporico, condizione questa senza la quale il trattamento unico 11011 si sarebbe potuto adottare. Il professor Cucovich consiglia di spappolare lo zolfo — due chilogrammi per ogni ettolitro di poltiglia bordolese — in un po' del liquido cupro-calcico già preparato a parte con le norme consuete. Indi si dovrà riporre la densa poltiglia ottenuta in una tela 0 11110 straccio, e si sospenderà questo nel restante liquido, agitando finché tutto lo zolfo ne esca. Poi s'avrà cura di 11011 riempire del tutto le pompe, onde la miscela risenta sempre dello scuotimento dovuto all'avanzare dell' uomo che irrora. In ogni caso necessita usare zolfo finissimo. Prezzi de' prodotti agricoli del capodistriano su 1 mercato di Trieste. Questa settimana s'ebbero le seguenti oscillazioni : Piselli : 14 a 22 corone il quintale — la massima parte intorno a 17. Ciliege : 44 a 70 corone il quintale — media circa 56. Patate: 12 a 18 corone il quintale — media circa 15. Nota. Raccomandiamo caldamente a' nostri corrispondenti, specie da Pirano e da Isola, di volerci mandare i prezzi medi che conseguono sul mercato i prodotti agricoli de' loro rispettivi paesi. Oapod-istria, Dieta provinciale. Per martedì 30 maggio era indetta la seconda seduta della Dieta provinciale. Ma essendoché tutti i membri della maggioranza credettero inopportuno d'intervenirvi, il presidente dovette annunziare alla minoranza l'impossibilità di tenere la seduta. Alla dichiarazione presidenziale, il pubblico numeroso, proruppe in applausi ed acclamazioni alla maggioranza. Le cause dell'astensione della maggioranza si ritrovano nella promessa data alla minoranza da parte del Luogotenente, e ciò contro le molteplici dichiarazioni fatte in precedenza in diverse sessioni dal Governo, di far rispondere nella seduta in slavo ad interpellanze slave. Questo fatto, sorto ad interrompere la consuetudine finora sempre mantenuta dal Governo, indusse la maggioranza, con là Sua astensione, ad impedire un novello sfregio che i due allèati, a dannò dell' italianità della Dieta, volevano fare ai nostri sentimenti. Quindi la presidenza del club della maggioranza, a propria giustificazione, rese di pubblica ragione le seguenti comunicazioni : «La maggioranza dietale dell'Istria, dietro invito del Luogotenente s'era mostrata non aliena a cooperare ad una intesa sulla questione linguistica nella trattazione degli affari in seno alla Dieta provinciale, sempre tenendo fermo il principio che la lingua di pertrattazione debba essere l'italiana. «Si intendeva che durante la presente brevissima sessione ogni azione in tale riguardo dovesse restar sospesa, cosi da render possibili le delibe- razioni, già mature, sui due importanti oggetti, la cui soluzione è attesa con vivo interessamento dalle popolazioni della Liburnia e della regione del Quieto. «Invece per assecondare le velleità della minoranza slava, il Governo, contro il volere della maggioranza, rompendo la costante tradizione seguita fino da quando esiste la Dieta e mancando fede ai patti stretti con le precedenti Presidenze dietali, di cui sono testimoni le ripetute dichiarazioni dei Commissari governativi in Dieta, si determinò ad una innovazione, la quale lede il principio della unicità della lingua di pertrattazione in Dieta fin qui sempre italiana. «Per compiacere agli slavi quel-l'istesso Commissario governativo, il quale ancora nell' ultima sessione dietale dell'ottobre e novembre 1904, con richiamo alle precedenti enunciazioni del Governo, aveva esplicitamente riconosciuto di dover rispondere in italiano, veniva ora incaricato dal Governo di rispondere quest' oggi in lingua croata e slovena a interpellanze presentate da deputati della minoranza in anteriori sessioni. «La maggioranza 11011 poteva a meno di ravvisare in ciò una gravissima lesione dei diritti autonomici della Dieta da parte del Governo e, non avendo a dispozione altri mezzi legali ad impedire una così aperta violazione del suo diritto, preferì di non prender parte alla seduta. «La responsabilità per le conseguenze della grave misura, la quale toglie la possibilità di trattare argomenti di vitale importanza a vantaggio delle popolazioni povere dell' Istria, ricade tutta sulla minoranza slava e, forse in grado maggiore, sul Governo che si mostrò disposto ad appagarla, anche a costo di turbare il regolare andamento degli affari». Congressi. Oggi, alle ore 3.30, avrà luogo nella sala sociale il congresso della Banca Popolare Capodistriana al quale seguirà tosto quello della Associazione di Commercianti ed Industriali. Pagine Istriane. E' uscito il numero 4-5 della III annata di questa pregiata rivista che con tanto amore si occupa della nostra storia patria. Eccone il sommario: P. - Ossero e le sue opere d'arte. — Carlo Maria Patrono. —- Noterella biografica Vergeriana (A proposito di un codice Petrarchesco). — Dr. Antonio Pilot. Contro gli astrologhi ed indovini. Francesco Babudri. — Di alcune credenze e costumi della città di Cherso. (Continua). - Prof. E. Majer. — L'archivio antico del Municipio di Capodistria. (Continua). — G. Vassilich, Per la retta grafia moderna d'un cognome. —Bibliografia. — Notizie e pubblicazioni. L'esposizione regionale di dilettanti fotografi — Trieste. La «Mostra» è riuscita a superare le aspettative dei più ottimisti. Concorsero oltre che i dilettanti di Trieste, in numero rilevante, anche alcuni espositori del Goriziano, della Dalmazia e della nostra Istria. Fra quest' ultima vanno notati specialmente il D.r Gallo di Capodistria che presentò alcune vedute di Semedella e d'Oltra, e un egregio nostro deputato che volle nascondersi sotto il pseudonimo di «Paolia». I dilettanti Triestini hanno certo il primato nella «Mostra», ma anche i nostri fanno buona figura sì che è da sperare che qualcuno sarà premiato. La «Mostra», che è fatta a beneficio della Lega, incontrò la simpatia generale ed è frequentatissima. E' sperabile, anzi certo, che approfittando delle molte comunicazioni, anche i nostri concittadini la visiteranno. IFira-no Ai 4 corr. mese la signorina Apollonia Fragiacomo, figlia del nostro podestà, darà la mano di sposa al sig. Francesco Viezzoli. Per 1' occasione il sig. Dino Vatta, segretario del Comune, compose una poesia, che vi mando affinchè la pubblichiate. a voi sposi gentili Apollonia Fragiacomo e Francesco nel dì delle nozze opero quest' umile asclepiadea L'AVVENIRE La superba de '1 mar distesa glauca ove Ziani fiaccò di Otton 1' orgoglio, il fulgente tuo sol, i colli floridi, le rovine marmoree de '1 romano splendor e di Venezia, il sorriso gentil de le tue vergini, fieli retaggio tuo sol ? -sol questo e lagrime e memorie che fuggono? O mia patria, venir da '1 mar non sembrati, ma leggera così siccome il trepido primo sì de 1' amor che i labbri fremono, una voce soavissima? Una voce che a '1 cor discende rapida e la speme che umor ravviva, e suscita a tempesta il pensici', e il posto segnati ne '1 convitto de i popoli? Oli, il tuo sangue latin eterno scorrere, come eterni pe' '1 ciel yan gli astri innumeri, ne le vene dovrà de i tardi posteri sempre invitto ed indomito: e il tuo dritto levar de la vittoria saprà un giorno il vessil, saprà te misera, redimita di fior, condor pe' i secoli con la pace ne 1' anima. De la lotta crudel eh' oggi t' angoscia le memorie esse pur dileguerannosi tra i sorrisi che allor pe' i colli floridi brilleranno festevoli. Pace, pace sarà, ma non riposati : ne la speme dormir i vili godono, e vittoria sol à chi sempre vigile a ogni lotta preparasi. O voi madri, 1' amor di questa misera instillate ne '1 cor de i figli teneri, lor segnate il sentier che i forti seguono, che tra i rovi non fermasi : e voi spose a quel sol sogno sacratevi', quando a 1' ara d' amor il fato adducevi, d' aver figli che un di, nuovi Leonida, a la patria si immolino. Alla copia gentile inviamo noi pure i nostri sinceri auguri di felicità. La Redazione Domenica scorsa ad ore 9 ant. precise, presenti il icepodestà, onor. notaio dott. Michele Depangher e la commissione di sorveglianza, si chiuse la nostra scuola professionale. Distribuiti i premi consistenti in buste di compassi, denaro, testi di contabilità commerciale ed architettura, l'egregio notaio sig. M. dott. Depangher con belle e serie parole dimostrò 1' utilità di tale istituzione e, rilevando con piacere gli ottimi risultati dell'istituto, si fecilitò cogli allievi facendo voti che i progressi ridondino veramente a foro vantaggio ed a decoro della città. Ringraziò il corpo insegnante per le zelanti e intelligenti sue prestazioni; in particolare ringraziò il direttore sig. Giulio De Franceschi, simpaticissima persona, che diresse l'istituto sempre con generale sentita sodisfazione del paese. Raccomandò infine agli alunni di coltivare durante le vacanze i progressi fatti e di serbare affetto e riconoscenza pei foro bravi ed amorevoli insegnanti. Dopo di ciò dichiarò chiuso l'anno scola-scolastico 1904-1905 facendo ancora i migliori auspici per l'avvenire. Si passò quindi all'esame dei numerosi lavori sui quali i presenti si esternarono in modo assai lusinghiero. Disposti con buon criterio, a gruppi secondo i mestieri dei differenti allievi, stavano dei nitidi lavori a lapis, dei principi d'acquarello, dei modelli d'architettura civile, edile e navale, degli ornati dorici, ionici, toscani. degli studi d'ombreggio, dei modelli di oreficeria, delle graziose marine, dei riuscitissimi paesaggi, nonché un inumerò straordinario di disegni geometrici c prospettici. Dei premiati eccovi l'elenco: Bi-balo Antonio, Fragiacomo Giovanni Naccheri Attilio, Pagliaro Rocco, Pa-renzan Pietro, Tamaro Alessandro, Schiavuzzi Antonio, Terrazzer Pietro, Spadaro Mario, Tamaro Giorgio, Veronese Giovanni. * * Al congresso generale del Consorzio delle saline intervennero in numero rilevante gì'interessati. Aperse il congresso il signor Antonio Bar-tole, che cesse poscia la parola al vicepresidente avv. Doni. Fragiacomo, affinchè relazionasse sulle pratiche esperite per ia cessione degli stabili saliferi al governo. L'avv. Domenico Fragiacomo parlò esaurientemente delle trattative e si diffuse sull'ultima risposta data dal Ministero delle finanze alla commissione recatasi per la bisogna a suo tempo a Vienna. Il dott. Giuseppe Bubba espose poi brillantemente l'impressione riportata dalla prefata Commissione, facendo apparire presumibile che il governo in corto andare sia intenzio-natonato d'acquici are le saline, però con qualche modificazione circa il prezzo d'acquisto proposto dalla presidenza del Consorzio sali. Dopo varie discussioni ili merito, dove per vivacità, arguzia e senno emersero i signori Giuseppe Trevisini e dott. Almerigo Ventrella, l'assemblea autorizzò la presidenza di continuare tali pratiche, ma senza prendere impegnativa alcuna, dacché per l'approvazione del relativo contratto sarà necessario convocare un'altro congresso. Il nuovo Consiglio d'amministra-zione, a maggioranza di voti, venne riconfermato nelle persone dei signori: Antonio Bartole, avv. Domenico dott.. Fragiacomo, Italo Gabrielli, dott. Giuseppe Bubba, Nicolò Zatotti, Giuseppe Davanzo, prof. Domenico Vatta e Pietro Fonda fu Odorico. * * * La corsa di resistenza organizzata da Veloce Club-Pirano alla volta di Buie ebbe ottimo risultato. Degli otto concorrenti iscritti si ritirarono per improvvisi guasti alle macchine tre. La partenza seguì alle due pom. al suono di un corpo musicale e fra gli applausi di numeroso pubblico. Primo arrivò al traguardo fu il sig. Antonio Ballis in ore 1 ni. 4336, secondo il sig. Giorgio Corsi (che primo arrivato a Buie in 50' 30") in ore 1 m. 4513, terzo il signor Antonio Trevisan in ore 1 m. 49. La Giuria per l'aggiudicazione dei premi e dei diplomi ora composta dei signori dott. Giuseppe Bubba, Cesare Chierego, A-lessandro Tamaro, Vittorio Coelli, console del T. C. e Francesco Mistaro. ijt * * 11 trattenimento sociale datosi al Teatro Allegria, allo scopo di far fronte coli'introito netto delle spese per l'acquisto di una collezione di commedie e di altri oggetti per la sezione drammatica, ebbe esito felice. Si distinsero ancora una volta i br avi dilettanti cittadini, ai quali porgiamo le nostre congratulazioni, incoraggiandoli a coltivare con sempre crescente amore la tanto gentile ed utile arte drammatica da loro si bene iniziata. Alla signorina A. Cotfou prestatasi gentilmente pel canto, al maestro Guglielmo Meriggioli ed ai componenti la ben affiatata orchestra, mandiamo pure il nostro plauso. Isola- Lega Nazionale. Da due anni a questa parte il locale Gruppo della Lega Nazionale cominciò ad andare di malo in peggio, non so, se per trascuranza della Direzione o per il poco patriottismo degl'Isolani. Quest'anno poi della Lega 11011 si parlava affatto, tanto che l'autorità politica, credendo che il Gruppo si fosse sciolto, invitò la Direzione a pubblicare sul foglio ufficiale «L'osservatore triestino» lo scioglimento volontario. Ma ciò 11011 si fece, sia perchè la Direzione credeva di poter risollevare le le sorti malandate di quella nostra cara istituzione, sia perchè se ne fosse dimenticata. In ogni modo al primo invito dell' autorità politica di pubblicare lo scioglimento del gruppo non si diede ascolto; nè d'altra parte si procurò di dargli novello impulso. Un secondo decreto della Luogotenenza diretta al presidente del gruppo cessato (strano veramente quel cessato) imponeva di pubblicare tosto lo scioglimento volontario sul foglio ufficiale e mandare la copia d' uso al Capitanato distrettuale. La Direzione dopo questo comando esplicito della Luogotenenza tentò ancora una volta di rialzare il morale del gruppo con un caldo appello al patriottismo della cittadinanza, ma fu fiato sprecato: nessuno si mosse a prestare l'opera sua e però si decise di sciogliere il gruppo e di inserire nel-I' «Osservatore Triestino» l'annunzio dello scioglimento. E così si fece. Dopo pochi giorni la Direzione centrale della Lega Nazionale, sezione adriatica, inviava la seguente lettera alla presidenza del nostro gruppo: On. Direzione, del Gruppo d'Isola ! La direzione dell' «Osservatore Triestino», ci comunica la proposta inserzione di scioglimento di codesto gruppo, chiedendoci se tale atto non sia di competenza della Centrale. E di fatto così e. Ma noi facciamo appello al sentimento generoso e patriottico d'Isola, e raccomandiamo e preghiamo di adoperarsi acciocché codesto gruppo abbia a rimanere in vita. Anche se il numero dei soci è diminuito può sostenersi, purché appaia l'attività sua pur parziale anche con elargizioni minime. Fidiamo nella nobiltà di codesti onorevoli signori. Con piena stima e fraterni saluti per la Direzione centrale Pitteri Naturalmente che la lettera dell' on Pitteri non do vera restare lettera morta per la Direzione del nostro gruppo, la quale anzi cercò in t utti i modi di adoprarsi per il bene di questa istituzione patriottica, per non lasciarla miseramente perire in un luogo, dove gl'italiani rappresentano il totale della popolazione. Fatto sta che si riusci a radunare 40 soci che furono invitati nella sala comunale ad un congresso per trattare il seguente ordine del giorno: 1. Comunicazioni della presidenza. 2. Elezioni della presidenza. 3. Eventuali proposte. Aperta la seduta, il presidente deplora le misere condizioni in cui si trova il nostro gruppo e raccomanda ai presenti di adoprarsi a dare maggiore impulso al gruppo locale, per allontanare lo sfacello, a cui andava miseramente incontro. L'opera umanitaria della Lega Nazionale dovrebbe rendersi palese a quanto sentono generosamente per la patria e per i fratelli abbandonati nei villaggi: spontaneo dovrebbe venire l'aiuto dei ben pensanti a sostenere questa nostra istituzione che riunisce in sè stessa mirabilmente l'idea più altamente patriottica e umanitaria. La nuova Direzione è composta così: Enrico Ravasini presidente, Giuseppe Dagri segretario, Francesco Degrassi cassiere. N- d. R. Auguriamo di cuore prospere sorti al rinovellato gruppo della Lega Nazionale di Isola e facciamo voti che alla buona volontà della neoeletta direzione si unisca il buon volere di tutta la cittadinanza. Il Maestro del Corpo Musicale Capodistriano GIUSEPPE IMBOTTI impartisce lezioni di strumenti ad arco e a plettro alle seguenti condizioni: a) Scuola cumulativa per uomini e donne separatamente (minimo 12 allievi) di due lezioni settimanali à cent. 50 l'ora. Le lezioni verranno impartite nella Scuola di Musica (Palazzo del Fontego) dalle 4 alle 5 pom. in giorni da stabilirsi. b) Lezioni di piano a domicilio a prezzi da convenirsi. Per iscrizioni rivolgersi alla libreria e cartoleria B. LONZAK. Indirizzi raccomandati Orel e Vouch — Capodistria Stoffe da uomo e donna, coltrinaggi, tappeti, camicie, colli, cravatte e busti. Articoli minuti e guarnizioni. Italo Marzari — Capodistria Assume nel suo lavoratorio di oreficeria qualsiasi lavoro a prezzi di assoluta concorrenza. Benedetto Lonzar — Capodistria Grandioso assortimento in chincaglierie, oggetti di cancelleria e requisiti scolastici. Prezzi modicissimi. Drogheria E. 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