ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VI* - No. 303 Redazione - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei- 128 * ★ Martedì l*t luglio 1953 Prezzo: 5 dio. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T- Zona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250, semestr- din. 130 Spedizione in c. c p- ★ UN’ INTERVISTA DEL MARESCIALLO TITO ALLA CORRISPONDENTE DELL'-UNITED PRESS» LE VERE RAGIONI DEI MUTAMENTI nella politica dell’Unione Sovietica Dalle nuove officine^ 'create dal lavo ro socialista nel nostro Paese, escono potenti macchine per lo sviluppo della nostra potenza industriale e economica. Nella foto: il montaggio di un alternatore in un reparto degli stabilimenti «/?. Roncare di Zagabria LAVRENTI BERI A DOVERE SOCIALE Il reddito pubblico dcU’agricol-lura rappresenta., nel piano sociale del 1953, il 31°/o del reddito pubblico complessivo del distretto di (Japodi-tria E' questi quindi, il ramo più importante della nostra economia in genere. Se confrontiamo, infatti, gli indici che hanno servito come base alla pianificazione di questo reddito, possiamo constatare che essi non sono affatto gravosi nc riguardo alla produzione quantitativa, nè ai prezzi dei singoli prodotti. Al contrario, dal 1952 ad oggi, la accentuata tendenza all’aumento dei prezzi ha portato ad un aumento essenziale in tale campo. Cosj ad esempio, il prezzo dell’uva, che rappresenta '/: del reddito pubblico totale dell’agricoltura, è stato pianificato su un livello di 28 din. al kg. Considerando però il costo del vinti, tale prezzo è molto basso. Se astraiamo questi fatti, che influiranno positivamente sul reddito pubblico effettivo, e teniamo nel debito conto la situazione riscontrata nel piano sociale, possiamo concludere che ogni singola proprietà agricola del distretto di Capodistria ha una media di 180 mila din. di reddito. L’applicazione dell’imposta, sempre per una singola proprietà agricola, comporta in media soltanto il 4,8°0 del -reddito. Da ciò deriva che il nostro contadino, relativamente alla quota pianificata per le imposte, pagherà una somma modesta e il suo contributo alla società, nei confronti degli . altri rami dell'economia, sarà ben piccolo. I,’entità di questo contributo appare ancor più modesta qualora si consideri l’aumento notevole dei prezzi dei prodotti agricoli sul mercato e il relativo considerevole aumento del reddito pubblico nell’agricoltura. 11 pagamento delle imposte nel distretto non dovrebbe rappresentare pertanto un problema, ma, nonostante la bassa percentuale delle imposte sul reddito, nonostante la buona annata, nonostante l’aumento dei prezzzi, dobbiamo constatare che i nostri agricoltori sono ancora debitori alla società di ben 30 milioni di din.d’imposta. Non saremmo nel giusto, però, se addossassimo la colpa esclusiva-mente ai contribuenti. Gran parte ne ricade anche su alcuni Comitati popolari comunali. Infatti, della somma complessiva, la maggior parte (15 milioni, ossia il 50“ u) è ancora da riscuotere, nel solo comune di Capodistria — dintorni. L’introduzione dei libretti per le imposte, degli acconti periodici e il passaggio all’applicazione delle imposte tramite il catasto, sono provvedimenti che ci pongono in condizioni più favorevoli rispetto agli altri distretti della R.F.P.J. Ma, se è vero che da un lato l’applicazione di queste misure ha avuto per conseguenza un certo ristagno nella riscossione delle imposte, è vero anche, che oggi non c’è più ragione alcuna che giustifichi ritardi ulteriori. 1 contribuenti sono già in possesso dei libretti, perciò le quote comprese nel 50“» dell’imposta di quest’anno avrebbero dovuto già da tempo essere riscosse. Se ciò non è avvenuto, la colpa ricade sul rispettivo Comitato popolare comunale che, come quello di Capodistria — dintorni, non svolge a dovere il relativo lavoro ed è il peggiore in questo senso. La causa risale ai suoi organi che, prestando fede alle ingiustificate lamentele dei contadini più ricchi, proclaman-tisi troppo onerati di imposte, hanno trascurato la riscossione dei contributi. Per indurli a recedere da questo errato atteggiamento, è stato necessario non solo convincerli del loro errore, ma anche ricorrere a provvedimenti d’autorità da parte del C.P. D. Oggi la situazione va migliorando, ma le conseguenze si fanno ancora sentire. 11 distretto di Capodistria dispone di un solo esattore, ma anche questo il più delle volte non può svolgere efficacemente il suo lavo, ro a causa della non chiara situazione nei riguardi- della riscossione delle imposte presso i comitati comunali. La maggioranza di questi, infatti, non ha ancor oggi provveduto a richiamare al loro dovere i contribuenti morosi che sono in arretrato sugli acconti già scaduti. Tutti questi fatti dimostrano che nel nostro sistema tributario „ esistono alcune deficenze di carattere organizzativo che, volendo garantire un procedimento regolare, sarà necessario eliminare tempestivamente, in base all’Ordinanza «sugli organi per l’applicazione e la riscossione delle imposte» del governo della R. F. P. J. La riscossione è, infatti, una necessità non solo perchè influisce positivamente sugli introiti della collettività e, di conseguenza, anche sul programma degli investimenti pubblici, ma anche percliè, in un certo senso, costituisce per gli agricoltori uno stimolo a collocare i loro prodotti al mercato c a non speculare sul prezzo. L’insalata, gettata a mare tempo fa da alcuni agricoltori per non far ridurre il prezzo sul mercato, è una evidente conferma di quanto stiamo affermando, S. C. Riportiamo ì passi pia salienti dell’intervista concessa dal Maresciallo Tito il 7. c. m. al corrispondente dell’«United Press», signorina Helen Fischer. Domanda : So che non amate pro-fettiziare, ma Vi pregherei di dire cosa prevediate per i prossimi cinque anni? Risposta: «lln verità non .posso dirlo. .Potrei soltanto ilare, in baso agli avvenimenti attuali, una breve prospettiva .dello sviluppo con le mie osserva/!oni e opinioni persona 1 i. E’ comprensibile che noi ci troviamo ora in una lase di rapido e intenso avvicendamento di vari momenti, accumulatisi quale risultato dell errata politica soviet ira sia nella stessa URSS e nei paesi da essa dominati che nella sua politica estera. Ritengo .ohe ciò sia suffieantememte noto ai dirigenti sovietici e ohe essi siano abbastanza elastici da comprendere di dover seguire una .condotta più moderata uei paesi sotto il loro dominio e che probabilmente mitigheranno la loro politica in genere; essi cercheranno nuove forme, più adatte. in quanto nessuno può tollerare gli insucessà e il ristagno palesatosi ora in forma abbastanza drastica nella Germania Orientale e in Ungheria; idoVe tutta la veochia so-vrasituttura, che era il loro più fedele agente, ha dovuto essere sostituita. Ciò si produrrà probabilmente anche negli altri paesi e noi 1" abbi amo già previsto. Recentemente ebbi a dirlo ai sigg. Davies e .Stevenson e ciò si è ben presto avverato. Si capisce che itivttoeiò tornerà utile al Domenica scorsa si è tenuta a ,Pola la VII Assemblea dell’Unione degli Italiani delLTstria e di Fiume alla quale hanno partecipato 150 delegati, compresi quelli del T. L. T. e presenziato numerosi ospiti. Il presidente dell’Unione, Giusto Massarotto, aprendo i lavori, ha sottolineato come questo importante avvenimento si verifichi proprio nei momenti in cui la gazzarra propagandistica italiana è più accesa contro il nostro Paese e il problema di Trieste diventa sempre più acuto. La relazione sul lavoro svolto dalla Unione degli Italiani è stata letta dal suo vicepresidente comp. Andrea Benussi il quale, premesso che sono trascorsi due anni dalla VI Assemblea tenuta a Rovigno, ha sottolineata che, esaminando la rlsoluz.one votata allora, si può affermare che l’Unione, malgrado le difficoltà incontrate, ha portato a termine i compiti. Illustrando la situazione delle no- 1 stre scuole, egli ha rivelato che queste sono in continuo miglioramento sia per quanto riguarda i quadri insegnanti che per la disponibilità del materiale didattico. Un unico problema concernente gli insegnanti è per quelli delle classi superiori ottennali, che sono quasi tutti mae-tri o che hanno superato il liceo e Escono dalle fojbe Come noto uno dei titoli di merito della stampa irredentista è stala la imbastitura dei. gialli sulle «/nihe» la cui pubblicazione sul «Nuovo Corriere della Sera» doveva rialzare le azioni dell’organo dei Crespi. Per più anni, gli argomenti dei «deportati» e delle «foibe» di cui rimasero «vittime innocenti del su-pernazinnalismo e della barbane jugoslava gli italiani del là lienezia Giulia e della Dalmazia» sono stali i temi preferiti della stampa reazionaria e neofascista di Trieste e dell'Italia attraverso i quali i fascisti vecchi e nuovi hanno sfogato, con le calunnie e coi falsi, con le denigrazioni e con gli insulti più volgari. 0 grossolani l’odio ed il livore di cui sono pervasi contro il nostro Paese. Nella gara a chi più si contraddistingueva nel trattare nei modi e con le finalità precitate quei due argomenti, un primato va riconosciuto senz’altro a «Vita Nuova», l’organo della Azione Cattolica italiana del vescovo Snntin cJie, intrecciando danze macabre sulle foibe e satollandosi con le carni delle carogne fasciste ivi marcenti, ha dato libero sfogo all'odio razziale fascista ed antipopolare che da quindici anni va accumulandosi nel noto «covo di via Cavana» a Trieste. Siccome ogni titolo di merito ed ogni «legittima» pretesa dell’ Italia, secondo la etica fascista, hanno le loro basi sul numero dei morti—-etica cui oggi si ispira la democristia-nerio in Italia — perciò il numero consolidamento della pace nel mondo e ci dà soddisfazione per quanto abbiamo sostenuto in quest; cinque anni.» Domanda: Questo mi porta a fare un'altra domanda che volevo porre in riferimento a quanto voi avete detto che gli ultimi avvenimenti vi danno soddisfazione. Ritengo che gli attuali mutamenti in Ungheria assomiglino a quelli avvenuti in Jugoslavia q che un rìdessi siano sopravvenuti improvvisamente. Risposta: «Non direi òhe essi si siano verificati improvvisamente. In verità assomigli ano a quelli in Jugoslavia, ma hanno una forma .del tutto differente da noi, il che però non significa ohe in .seguito non si sviluppino in questa direzione. In essi si realizzano tutti quei nostri principi, citati nelle lettere di risposta a .Stalin e a .Molotov circa il nostro ipunto di vista sui rapporti fra i .paesi, sul diritto di ogni popolo a governarsi da sè, e in genere, sullo sviluppo interno e su quali moment; condizionino un igiusto svilup po interno nei singoli (paesi, .sviluppo ohe non può essere uguale per tutti. Ciò è. apparso ora nel modo ipiù evidente e l’Ungheria nè è il più bel esempio». Domanda: Ritenete che gli uomini, nuovi in Ungheria agiscano sepsa l'approvazione sovietica? Risposta : «No. Credo però òhe i dirigenti dell’URSlS siano divenuti consapevoli di dover .seguire un altra via, circostante c òhe sia necessario orientare in tale direzione i propri uomini in Ungheria. Questo è ap- che non possiedono il titolo per dette classi. Ha accennato infine alle ragioni che hanno indotto il Comitato esecutivo ed il Consiglio a progettare un nuovo statuto dell’Unione degli Italiani. La nuova proposta di Statuto è stata disoussa il g. 21 a-prile scorso nella riunione del Comitato. esecutivo della Unione' e, dopo le modifiche apportate, è stato rimesso in discussione lo Statuto stesso nella riunione del Consiglio dell’Unione a Pirano il 26 aprile scorso per essere passato all’approvazione della VII Assemblea. Il relatore ha ritenuto inutile soffermarsi sulle ragioni politiche ed organizzative che hanno portato alla trasformazione del Fronte Popolare in Unione Socialista dei lavoratori, essendo esse ben conosciute dai membri della Unione degli Italiani. Concludendo la sua relazione, il comp. Benussi ha affermato che ogni italiano ha il dovere di essere un leale ed attivo costruttore del socialismo, un leale ed instancabile combattente politico per la indi-pendenza del nostro Paese socialista. L’Assemblea ha approvato l’indirizzo programmatico e convalidato il nuovo Statuto dell’Unione degli Italiani. degli italiani «deportati» ed «infoili at 1» è stato moltiplicato alla stregua dei pani e dei pesci del Vangelo. Seguendo questo sistema, nel giugno del 1945, per raggiungtp-e la quota di 952 nominativi, alcuni di questi erano ripetuti due o tre volte, altri, si riferivano a persone già morte o scomparse da anni, mentre una elevata percentuale era rappresentata da persone viventi ed operanti nelle varie città a paesi delia penisola. Da quel numero, da loro stessi artefatto, uscirono poi le «migliaia» e le «decine di migliaia di italiani deportati ed infoibati» sui quali la stampa reazionaria di tutte le tinte di Trieste e dello stivalone Ita versato cateratte di lagrime o, meglio, ili inchiostro sprecato. Una conferma delle accennate mistificazioni e palesi falsità, del come oggi escano dalle «foibe» gloriosi e trionfanti, i fascisti, su cui sono s!0i inscenati tanti melodrammi, è fornita addirittura dal «Corriere della Sera » nel cui numero del 7 corr. 4 pag. si legge: «Siccome il Teibaldi al momento idell’occupazione di Trieste da parte ideile truppe jugoslave era questore di Trieste, si pensò fosse stato gettato come altri italiani nelle foibe. Invece ora venne accertato ehe egli vive a Trieste.» Riforno ai bei tempi Osservando quanto sta succedendo u Trieste da qualche tempo a questa parte, ci si sente autorizzati a pio• punto ciò che è (più importante. Io vi vedo la sostanza t* non solo una eerla tattica o manovra, come si pensa in occidente. I idiriigenti sovietici sentono effettivamente, la necessità di mutare la proipria politica c di assumere un nuovo atteggiamento.» Domanda : Vedete voi in ciò Vini-zio di. un cambi amento sostanziale? Risposta: «!Si comprende che for- Domanda: Si potrebbe dire che siete ottimista? Risposta: «Io sono un ottimista realistico. Non sono .un ottimista esagerato che si infervori facilmente. Il mio ottimismo si basa su fatti concreti, sui modo in .cui essi .si sviluppano e ‘C.i sono (delle cose in .cui non sono affatto ottimista. Aid esempio, che TU njome Sovietica rinunci ai propri scopi. Non sono un ottimista tale .da credere pienamente che la politica .delTinterferenza negli affari interni idegli altri paesi muti .completamente il rapporto dell URSS verso gli altri e .che essa rinunci ai suoi vecchi liini idi grande potenza. Ne sono -certo. NelVattuale fase di sviluppo TUR9S doveva necessariamente recedere, doveva mutare la propria politica e la propria tattica, ma il modo in ciui la faccenda .si svilupperà nel futuro non dipende soltanto idalTURSS bensì anche dai rapporti fra i paesi dell’occidente. Forse TUiRSS approfitterà dei^ contrasti esisten ti -fra i .paesi dell‘Occidente e .che appaiono in «nodo abbastanza evidente». Domanda : Che cosa consigliereste di fare alle potenze occidentali nell'attuale situazione? Risposta: .«Consiglierei loro di approfittare delToocasione per cercar di risolvere gli importanti problemi nazionali, .quali la .Germania, 1 Austria, eoe. Consiglierei idi non cercare ora la realizzazione completa idei propri fini, sfruttando l’attuale .mutamento ideila politica sovietica, ma di considerare le cose, realisticamente c di addivenire in un .certo qual modo a un accordo per il consolidamento della pace nel .mondo. Ma non a danno degli altri popoli, i.n quanto il tentativo o Topinione ili e si possa «(inseguire ora ‘qualcosa di esagerato, più di quanto si potrebbe conseguire su una base reale, potrebbe provocare una reazione itale da generare allora una situazione an-,‘or peggiore. ’L’Unione Sovietica potrebbe così acquisire una posizione migliore. Il suo agire attuale dipende dal fatto Che la sua posizione è ora peggiore, mentre in tal caso essa potrebbe atteggiarsi a difesa degli altri popoli.» Ad una domanda sulla possibilità di venire ad un avvicinamento effettivo fra il nostro paese e l’URSS il Maresciallo Tito ha così risposto: «Qui non si tratta soltanto di .divergenze politiche, ma anche ideologiche. Noj avremo ancora da discutere e polemizzare nei riguardi della situazione (delTURSlS e in riferimento al loro e al nostro modo di considerare lo sviluppo nel mando ; si capisce, qualora essi persistano nei loro vecchi principi ideologici. Tuttavia malgrado le differenze ideologiche della polemica che condurremo, desidereremo intrattenere rapporti normali sulla linea dello stato. clamare che per certuni sono tornati i bei. tempi in cui sui «fatali 7 colli di Roma» rifulgeva lo splendido sole imperiale. Infatti i doni di drappelle e bandiere, la costituzione di speciali sezioni d’arma, i pellegrinaggi dei <'om> battenti «di tutte le guerre» alla «città martire» si succedono a catena ed in tutte queste messe in scer na montate con lo stile e la forma, die hanno caratterizzato T era del balcone di palazzo Venezia con le sue «adunate oceaniche», figurano io primo piano i peggiori arnesi ili quel regime, cine i vari Almerlgogna il cui nome fa oggi bella mostra come 10 faceva allora sul giornale di Rino •tiessi e sugli altri organi, ieri del regime in camicia nera ora in tonaca ugualmente nera. Nulla quindi da meravigliare, se in questo clima, che riecheggiti quello passato in Trieste e nei suoi dintorni, si ripetono e rinnoinnn gli epistili di odio razziale con citi Roma e la «hi millenaria civiltà» hanno qui impresso le loro orme, indelebili. Domenica 5 corr. il carrettiere Pahor di Sistiann che stava conducendo 11 proprio carro trainato da un cavallo, veniva brutalmente aggredito tl i tre rappresentanti dell’italianità, i quali nel mentre la colpivano anche a mano armata di pietra gli Urlavano: «Toh, piglia questo, porco d’un tsciavo» E con questa prodezza l’talianità di Trieste e del suo territorio con tutta Vlstria e la Dalmazia riceveva un nuovo attestato. se ci potrà essere un mutamento più radicale per cui debbono modificare tutto l’aipparato ohe era Tesponente della politica sovietica e introdurre uomini ohe, per così dire, nessuno conosceva sino a ieri. E questo un grande avvenimento, cui ci si decide difficilmente, ma giacché ciò è avvenuto significa che ciò avverrà anche negli altri paesi: muta cioè la politica amministrativa ed economica». Anche nei riguardi delTAmerica noi abbiamo punti di .vista ideologici divergenti, eppure maleniamo rapporti non solo normali, ma anche amichevoli,» SULLA .POLITICA INTERNA Domanda: Vorrei ora porvi delle domande sulla politica interna. Si parla insistentemente che alle elezioni del prossimo autunno parteciperanno oltre i rappresentanti del partito comunista anche quelli di altri partiti. E’ questo vero? Risposta: «Non si tratta qui del Partito comunista. Noi abbiamo 1 Unione Socialista dei lavoratori, che è unorganizizazione grandiosa. Nelle nostre elezioni ci saranno più candidati. Candidato (può essere anche uno che non sia comunista e il popolo può eleggerlo, di elettori in un distretto non sono tuititi comunisti e fra essi c’è gente con concezioni vecchie e nuove, e dipenderà soltanto da essi Delezione del loro candidato. Alle elezioni partecipano uomini della base ed essi voteranno secondo la propria volontà, proporranno a candidato ed eleggeranno chi dà loro le massime garanzie.» Domanda: Negli ultimi mesi sono apparse notizie di una nuova probabile grande amnistia, ma ciò non è avvenuto. Se ne farà qualcosa, oppure sì porrà il punto con l'amnistia al passato politico di alcuni detenuti politici? Chiedo che ne sarà dei cetnici ancora in carcere. Risposta: «Non se ine farà nulla. Non è qui in questione un problema politico, ma si tratta di criminalità connessa alla criminalità di guerra, come pel .caso degli ustascia ed è molto difficile amnistiare tutti. Ogni amnistia per gente di tal fatta provoca un’opposizione nella località dove l’amnistiato compare. In quel posto egli aveva ucciso o fatto uccidere tanta gente che, appena compari’. vi si crea subito un problema politico. Noi abbiamo già avuto in alcune località simili complicazioni di carattere politico. Cra, il numera dei detenuti politici è molto esiguo; essi si potrebbero contare sulle dita. Noi ogni unno concediamo un’amnistia : o in occasione della festa del-Tlnsurrezione oppure in occasione della giornata della costituzione della Repubblica. iProbabilmente concederemo anche quest’anno tin’amni-stia, anzi penso che nella ricorrenza del decennale deU’AVNOJ accorderemo un’amnistia più vasta. Lt trame del Vaticano Domanda: Ora menzionerò il nome di un detenuto che il signor Presidente già si attende: Stepinac. Risposta: Che detenuto è costui?» Domanda: Egli è legalmente ancora sotto sentenza. Risposta: «Ebbene, sieda costui lì dovè.» Domanda: Egli tenta di spacciarsi per martire. Risposta: «Vorrebbe anche morire ora, solo per far la parte idei martire. Egli ha respinto la nostra proposta di inviargli i migliori esperti medici. Egli è stato visitato da bravi specialisti quali il idr. Sercar e il dr. Han, ma noi gli abbiamo (proposto .specialisti ancor migliori, che egli ha rifiutato.» Domanda: «Come può rifiutare in una tale circostanza? Risposta: «Per quello che voi avete già detto, per essere ira martire.» Domanda : Il medico ha consigliato a Stepinac un clima migliore, ma egli si rifiuta di chiedere al Governo l'invio in un’altra località più salubre. Risposta: Egli si trova .in libertà condizionata e questo deve ohieder-(Continua in IV pagina) silurato La casta burocratica sovietica ha ormai abituato il mondo ad ogni sorta di colpi di scena; dagli improvvisi mutamenti di rotta politica, con svolte di 180 gradi, alle sensazionali liquidazioni di alti funzionari, ministri e capi di partito. Dai primi processi di Mosca che culminarono nell’assassinio della vecchia guardia bolscevica, le carceri e i tribunali della GPU hanno visto passare in una .lenta, incessante processione dopo le vittime, i carnefici, e dopo i carnefici gli accusatori dei carnefici e via via tutti coloro che un passato di abbietto servilismo verso il Cremlino e di spietato furore contro i suoi nemici, sembrava porre al riparo da ogni possibile .disgrazia. Ma il caso Berla supera ogni previsione umanamente possibile. Questa volta- la mostruosa macchina repressiva del Cremlino si è rivoltata contro il suo stesso artefice, stritolandolo negli ingranaggi che egli aveva così sapientemente messo in azione per il bene supremo della casta dominante. L’abile tessitore della trama, che ha eliminato centinaia di migliaia di veri e presunti nemici del regime, è caduto questa volta nella sua stessa rete. Le ipotesi e le congetture sul significato e sulle conseguenze politiche possibili, sia all’interno che sul piano internazionale, del siluramento dell’ex potentissimo capo delTamministrazione della sicurezza di stato, sono moltissime, ma la validità di ognuna di esse è ovviamente discutibile. Una considerazione generale però non può essere contestata: quella che l’incidente capitato a Beria è una dimostrazione del genere di rapporti che intercorrono tra gli attuali massimi capi dell’impero sovietico, è un e-pisodio della sorda e violenta lotta senza quartiere che si svolge tra loro non sul piano politico, ma su quello strettamente personale, per il potere supremo. Una conferma di ciò è nelle stesse accuse lanciate contro Beria. Secondo il comunicato della presidenza del Soviet supremo, egli è responsabile «di azioni criminali contro il partito e contro lo stato, per minare lo stato sovietico nell’interesse del capitale straniero». La «Pravda», da parte sua, ha definito l’ex vicepresidente del consiglio, di turno che da 15 anni era a capo della più onnipotente polizia del mondo, un avventuriero e un mercenario delle forze imperialiste straniere. «Fatti incontestabili — scrive il giornale — dimostrano che Beria ha perduto l’aspetto di un comunista, si è trasformato in un degenerato borghese ed è divenuto in effetti un agente delTimperialismo intemazionale». Queste accuse, di per se stesse assurde, hanno un significato solo se si considerano alla luce dei più recenti avvenimenti nel mondo sovietico. Le insurrezioni operaie in Germania, in Cecoslovacchia e in Polonia dicono che le basi .dell’impero stalinista cominciano a traballare. Le misure con le quali i successori di Stalin hanno tentato di accattivarsi le simpatie del loro popolo si stanno ritorcendo contro di essi; il regime, nel suo complesso, è in preda Aad una crisi che potrebbe essere fatale; la dinamica delle forze centrifughe accentua la azione di disintegrazione. Beria, come l’uomo più temuto ed odiato, viene ora sacrificato sull’altare della difficile situazione in cui i successori di Stalin si trovano, nel vano tentativo di frenare lo sviluppo della crisi che minaccia le basi della burocrazia. Per questo scopo o-gni accusa, anche la più inverosimile, va bene. E nessuno sa ciò meglio dell’ex capo dell’NKVD. La burocrazia sovietica, con il caso Beria, ha varcato i limiti oltre i quali ogni ferooia si trasforma in follia, ogni menzogna in u-na vuota farneticazione. Al di là di questi limiti, anche l’indignazione diviene impossibile. Trent’anni di educazione stalinista hanno provocato deformazioni tali che ’iuma-nità difficilmente potrebbe trovarne il riscontro in periodi più oscuri della sua storia. E’ di moda, in occasione di avvenimenti sensazionali come quello attuale, ripetere uno degli abusati ritornelli che rivelano l’inerzia mentale della borghesia, secondo cui le rivoluzioni divorano i loro figli. In verità le grandi rivoluzioni travolgono nel loro sviluppo impetuoso gli uomini che non hanno saputo adeguarsi alia rapidità del ritmo storico e che, per essersi fermati o per aver esitato soltanto un attimo, sono stati sommersi dalla stessa corrente che avevano contribuito a suscitare. Ma nella squallida staticità del regime instaurato dalla burocrazia moscovita, Tunica dialettica interna è quella della congiura di palazzo. Se i processi della Gironda e di Danton avevano pur nella loro oggettiva spietatezza qualche cosa di solenne e di grandioso che incuteva anche ai nemici un senso di sbigottimento e di rispetto, quello che sta accadendo al Cremlino non ispira ormai che un senso di profondo disgusto. Il caso Beria e gli altri che lo hanno preceduto riguardano la storia del regime della burocrazia sovietica : il giudizio che su di essi si formula è il giudizio di una casta che col comuniSmo non ha più altro legame che quello del tradimento, Renzo Franchi DIPLOMATICO GIAPPONESE in visita a Capodistria Sabato il c.m., l’Incaricato d’Af-fari del Giappone a Belgrado, sig. Nakamura Keishi ha fatto visita al Comandante della VUJNA, col. Miloš Starnatovi^ intrattenendosi con lui in cordiale colloquio. IL VECCHIO PITTORESCO CASTELLO Dl SOCERB sarà meta, mercoledì 22 r. m., di un imponente raduno di combattenti e di popolo LA VII. ASSEMBLEA DELL’UNIONE DEGLI ITALIANI A POLA Il nuovo statuto e l’indirizzo programmatico LA RIORGANIZZAZIONE COMMERCIALE La rete commerciale del distretto di Capodistria sta peT essere riorganizzata. In merito dovranno pronunciarsi prossimamente le due camere del Comitato Distrettuale. Per ora, al riguardo, si è pronunciato il Consiglio economico del Distretto e la discussione è avvenuta anche nei circoli commerciali, ad iniziativa della Camera di Commercio. Attraverso una commissione costituita a tal uopo, e le discussioni sulle proposte formulate dalla stessa, è stato tracciato uno schema del futuro aspetto della rete commerciale che può essere così sintetizzato. A Capodistria verranno costituite due aziende per la vendita di generi alimentari, una a Isola ed una a Pirano. Verranno costituite due o tre aziende per la vendita di manifatture, calzature e pelletterie che eserciteranno la loro attività in Corso di scuola guida a Buie Sabato, 4 luglio si è tenuta a Buie, nei locali del club sportivo, una riunione degli iscritti al nuovo corso per auto guida, organizzato dalla locale Tecnica popolare. Il numero di aderenti ha superato ogni previsione. In base alle iscrizioni finora pervenute, si calcola che circa 40 giovani frequenteranno questo corso. Per le lezioni di guida pratica è stata rimessa in efficenza una macchina FIAT 1500. Le lezioni avranno inizio fra qualche giorno. APERTA LA FILIALE della „Libreria Istriana” E’ stato aperto a Buie un nuovo negozio in cui è stata sistemata la filiale della «Libreria istriana» di Pola. All’inaugurazione il consiglio operaio dell’azienda ha invitato, tramite il suo rappresentante a Buie, numerosi cittadini fra quali, dirigenti del potere popolare, lavoratori culturali e la stampa. Dopo l’apertura ufficiale dei locali modernamente arredati, è stato offerto ai presenti un rinfresco. «In città ènn’altra cesa» Io scena col CIO di Buie Il piccolo teatro di prosa del Circolo italiano di Buie sta lavorando intensamente per mettere in scena la commedia brillante «In città è •un’altra cosa» di Emilio Caglieri. La «première» avrà luogo nel teatro della Casa del cooperatore il giorno 19 luglio a. c. A. B, tutto il distretto con probabile sede di una o due a Capodistria, e di una a Pirano. Verrà inoltre costituita un’azienda distrettuale per la vendita di ferramenta, mobili e vetrerie. Alle cooperative agricole di tipo generale verrebbe tolta la facoltà di vendere generi di largo consumo nelle, tre cittadine, limit-tando la loro attività alla vendita dei propri prodotti. Verrebbe inoltre costituita un’azienda statale per la vendita delle frutta e della verdura. Questi sarebbero i termini della proposta riorganizzazione. E’ da precisare però una cosa, cioè che o-gni azienda, abbia essa sede a Pirano oppure a Capodistria, sarà libera di aprire i suoi negozi in qualsiasi località del distretto. Anzi, pur dipendendo dai criteri delle future aziende, questa è una cosa auspicabile perchè possa derivare una sana concorrenza di prezzi tra le varie aziende. E’ questa una delle ragioni che hanno indotto le autorità popolari a studiare la possibilità di riorganizzare la rete commerciale. Ma la ragione principale è rappresentata dalla necessità di scindere la rete commerciale suddividendola nei rami di specializzazione affinchè l'assortimento delle merci non sia soggetto a delle lacune in qualche ramo, (nonostante la possibilità d’acquisto) come più volte finora si è dovuto constatare. E queste lacune, questi vuoti non erano dovuti all’incapacità di una o più aziende, ma al fatto che un'azienda con un solo commercialista non poteva comprendere tutta una serie di prodotti che andavano dai generi alimentari e dai dolciumi sino alle ferramenta. I circoli commerciali, comprensibilmente contrari a questa riorganizzazione obiettano che se- si voleva conseguire una ’maggior specializzazione, questa era possibile mettendo presso l’attuale ditta due o più commercialisti, specializzati nei singoli rami. L’obiezione avrebbe il suo valore se con la riorganizzazione non si volesse ottenere anche la concorrenza tra le varie a-ziende, cosa realizzabile solo scindendo gli attuali grossi complessi commerciali. Le aziende create attraverso la riorganizzazione avrebbero un suffi-cente giro d’affari per garantire la loro normale gestione ed esistenza poiché il giro d’affari dei prodotti manifatturieri ammonta nelle tre cittadine a 26 milioni mensili, quello dei generi alimentari a 32 milioni, quello delle ferramenta e mobili a 8 milioni. Naturalmente bisogna procedere alla riorganizzazione con la massima attenzione, mettendo tutte le aziende in parità di condizioni iniziali sia nella disponibilità di mezzi che del resto. RADUNO PARTIGIANO AL CASTELLO D! SOCERB Vautista imprudente? che doveva sostenere per un attimo la macchina fotografica, ha fatto svoltare Vobiettivo. Ne è uscita questa foto che ha qualcosa di simbolico : attraverso la finestra diroccata di una casa incendiata dai nazifascisti si vedono le mura del castello di Socerb (S. Servolo). In una foto sono impresse due epoche che non torneranno mai più: il feudalesimo e il capitalismo nella sua peggiore espressione. Vi ritornerà il 22 luglio il popolo per celebrare V inizio della Lotta di Liberazione dal secolare sfruttamento. ALLA V. SESSIONE DEL C.P. COMUNA LE DI BUIE Importanti decisioni Si è tenuta a Buie la quinta sessione 'ordinaria dell'Assemblea comunale. All’ord'ne del giorno figuravano, tra l’altro, il problema degli (alloggi!, 1’'istituzione di asili infantili croati, i lavori di riparazione delle scuole e la assegnaz one di somme in denaro a vari enti assistenziali e organizzazioni sportive. Il problema degli alloggi si mantiene ancora in prima linea negli affari comunali. Restano da evadere ancora 125 domande per abitazioni. Il comune fa tutti gli sforzi possibili per risolvere quanto prima la questione. Un programma a lunga scadenza, prevede infatti la costruzione di nuovi lotti di case d’abitazione. Quest’anno sono già stati assegnati 8 nuovi appartamenti e 12 saranno pronti fra un mese circa con l'ultimazione di due edifici presso la cosidetta «stazione». In seguito verranno investite altre somme per la costruzione di locali d’abitazione. Sempre in materia di alloggi, l’Assemblea ha esaminato i risultati ottenuti col pagamento del 50 per cento degli affitti al comune per la riparazione di case. I pagamenti soddisfano e, tenendo conto di ciò, l'Assemblea ha deciso di devolvere il 25 per cento di questi proventi ai proprietari delle abitazioni che regolarmente versano il 50 per cento delle pigioni. Essi potranno usufruire di questa percentuale per le riparazioni più urgenti. L’Assemblea ha quindi affrontato lo scottante problema del risveglio nazionale della popolazione croata del comune. Ancora oggi molti sono i croati che non sanno parlare la madre lingua, oppure che si servono di un idioma nè italiano nè croato. Lo stesso fenomeno, per riflesso, si sta verificando anche fra i più g'ovani e i bambini. Per poter una volta per sempre riportare la popolazione croata verso un sano risveglio nazionale, oppresso tanti anni dal regime fascista, l'Assemblea ha deciso di fondare alcuni asili infantili a Knašica, Lozari e Karšete, dove i bambini croati riceveranno le prime nozioni nella loro vera madre lingua con metodi pedagogici prescolastici. In tal modo i bimbi saranno preparati per frequentare senza grandi difficoltà le scuole elementari. I consiglieri hanno quindi esaminato le necessità finanziarie delle scuole in materia di riparazioni. Alla scuola ottennale italiana di Buie è stata assegnata la somma di 1 milione e mezzo di dinari e alle altre, complessivamente, di mezzo milione. Com’è già noto, il 22 c. m., anniversario dell’Insurrezione popolare della Slovenia, avrà luogo a Socerb (s. Servolo) un imponente raduno partigiano, cui parteciperanno gli ex combattenti della Lotta di liberazione e la popolazione di ogni località del Capodistriano, dei distretti di Sesana, Pinguente e Buie. La manifestazione, in cui si riaffermerà ancora la continuità della lotta comune per l’emancipazione sociale e nazionale e la fratellanza dei nostri popoli con la classe lavoratrice della zona angloamericana, che quel giorno sarà presente a Socerb cón una numerosissima rappresentanza, è indetta nell’ambito dei preparativi per i festeggiamenti del X. annuale della costituzione delle Brigate partigiane del Litorale. In quell’occasione verrà aperto al pubblico il vecchio castello', ora sottoposto a notevoli lavori di restauro, che per quella data verranno conclusi. Rimesso così in grado di soddisfare le esigenze del pubblico (nel suo interno verrà aperto un ristorante ben rifornito e arredato!) il castello sarà uno dei punti più attraenti e confortevoli per gitanti e turisti che dai suoi spalti potranno godere un magnifico panorama del golfo di Trieste e della costa istriana. Le organizzazioni dell’Unione socialista e l’Associazione dei Combattenti, promotrici e patrocinatri-Ci del raduno, organizzeranno il trasporto dei partecipanti da ogni località del distretto a prezzi ridottissimi. La manifestazione avrà inizio alla vigilia del 22 luglio quando, al calar della sera, verranno accesi j. tradizionali fuochi sulle alture attorno al castello. Il giorno seguente, alle 11 del mattino, il Comando delle pattuglie partigiane presenterà il rapporto della marcia, cui seguiranno vari discorsi celebrativi. 8i svolgerà quindi un programma culturale vario, con la partecipa- zione di musiche, cori e gruppi folcloristici. Dopo il programma culturale, avrà inizio una festa popolare con ballo, che si protrarrà fino a tarda sera. Con il raduno di Socerb, si concluderà la prima fase dei preparativi alle celebrazioni di Vogrsko. Intanto è in via di conclusione l’azione di raccolta di memorie', ricordi e documenti sulla Lotta di liberazione nazionale e sulla lotta dei nostri popoli per l’emancipazione sociale, che costituirà un documentario vastissimo sul contributo dato dalla nostra gente per il trionfo dei principi di urnam tà e giustizia, per la propria libertà. Altre iniziative sono ancora in corso per l’erezione di monumenti ai Caduti nella lotta, fra gli altri, a Capodistria. Ancora controverso è il punto dove il monumento dovrà sorgere, mentre tutti sono d’accordo che esso debba essere veramente un’opera, che possa tramandare degnamente il r.cordo del sacrificio compiuto dai migliori figli della città. Naturalmente, le spese saranno abbastanza elevate, per cui il Comitato promotore dell’inìzia- L'UNIONE SOCIALISTA DI CITTANOVA BILANCIO DI UN ANNO Ä quali vette salirà il prezzo del vino? Ci consta, e il fatto è confermato anche dal Consiglio Economico del C.P.D., che alcune azinede vinicole, tra le quali figura la «Slovenia Vino», contrattano qui da noi l’acquisto del futuro raccolto dell’uva. La contrattazione preventiva è ormai uh uso e fin qui nulla ci sarebbe da ridire. Ciò che invece meraviglia e che fa dubitare delle facoltà mentali degli acquirenti, è il prezzo al quale l’uva viene contrattata. Esso raggiungg la sbalorditiva cifra di 84, diconsi ottantaquattro dinari, per chilogrammo. • Immaginiamoci se l’uva viene acquistata a 84 din. a quale prezzo astronomico salirà il vino, che già ora raggiunge quote per nulla adeguate alle capacità d’acquisto dei nostri operai. Da calcoli approssimativi, il prezzo in argomento salirebbe a 200-210 dinari al litro. Non intendiamo in alcun caso patrocinare la causa degli alcoolizzati e. degli ubriaconi, ma il nostro operaio è abituato al classico «goto» dopo i pasti, che, oltre tutto, gli necessita anche, ed il cui bilancio famigliare subisce le conseguenze di questa situazione sul mercato vinicolo. Urge, di conseguenza, adottare i dovuti provvedimenti per porre termine a questo stato di fatto, poiché dubitiamo possa operare in materia il mercato stesso, specie per i vini istriani, rifiutandoli a simile prezzo. Sé ciò potesse verificarsi, cioè se tali ditte, — cui nulla interessa lo standard di vita della popolazione, badando solo ad arraffare quanto più possono — dovessero vendere sottocosto, sarebbe per .loro la migliore lezione. Ma questa eventualità è, purtroppo, solo ipotetica, perciò su essa non possiamo basarci. Pertanto il Consiglio Economico del C.P.D. sia di Capodistria che di Buie dovrebbero, prescindendo dalla libertà del commercio, dichiarare nulli d’autorità i contratti sin qui stipulati e proibire l’acquisto dell’uva e dei vini ad ogni altra ditta che non siano la «Vino» e la «Vinoexport». Queste due, pur non apparendo angeliche in fatto di coscienza, sono sotto il nostro controllo, sotto il controllo dell’opinione pubblica e, in un modo o nell’altro, si può operare sulla politica dei prezzi praticati dalle stesse. Un’altra questione che provoca un certo malumore tra la popolazione, è quella dei prezzi del pesce. Recentemente il Consiglio Economico del CPD ha rifiutato all’azienda peschereccia fiumana «Riba» l’apertura di un banco di vendita del pesce a Capodistria. Se tale a-perturai fosse avvenutà, i prezzi sarebbero notevolmente disee'si, però con riflessi negativi per la nostra attività peschereccia, già. abbastanza provata negli ultimi tempi. Comunque, i prezzi, che sono troppo alti, potrebbero anche essere tollerati se venissero corrisposti direttamente ai pescatori, ma non è così: una buona parte (in media da 40 a 50 din. al chilo e sino a 80) va ai rivenditori 1 quali realizzano guadagni ingiustificati sia alle spalle dei pescatori che dei consumatori. La migliore soluzione sarebbe la vendita diretta da parte dei pescatori sul mercato assieme alia «Riba» di Isola, che ha già a-perto un banco a Capodistria, influendo positivamente sui prezzi. Aggiungiamo, a tale proposito, che l’apertura di questo banco ha sollevato le proteste ingiustificate di alcuni pescatori perchè la «Riba» vende a prezzi più onesti. Le proteste risulterebbero giustificate se fatte contro le rivenditrici che sfruttano i pescatori ed i consumatori. Concludendo, mal si comprende perchè il Comitato popolare di Capodistria rimanga sulla posizione che i pescatori non possono vendere direttamente il proprio pesce sul-mercato, come fanno a Pirano, mentre si protesta per il rifiuto opposto dal C.P.D. alla vendita del pesce da parte di urìa ditta commerciale, qual’è la «Riba» di Fiume. Ha avuto luogo a Cittanova la IL Assemblea delI’USL alla quale hanno preso parte una quarantina di delegati. L’ordine del giorno! comprendeva la relazione sul lavoro svolto dall’Unione dal luglio dello scorso anno, quando s’è tenuta la 1 Assemblea, ad oggi, e le elezioni del nuovo Comitato Comunale. La relazione, svolta dal comp. Matejcic Ivan, ha trattato della produzione agricola che ha avuto un forte impulso attraverso i collettivi delle varie cooperative agricole e con l’introduzione delle macchine nella lavorazione della terra. Buoni risultati si sono ottenuti nell’impianto di olivi e viti. La cooperativa di Daila ha ottenuto progressi lusinghieri nella produzione, superando quella del settore privato. Infatti il raccolto del grano è abbondante: dai 20 ai 25 quintali per ettaro, ed ha in previsione 1000 quintali di uva per le prossime vendemmie. Acquisterà un nuovo trattore ed aumenterà l’allevamento degli ovini ora in numero di 150. Tutti questi buoni risultati si sono ottenuti grazie alla operosità dei componenti la cooperativa. Un tanto non si riscontra nella cooperativa di Cittanova i cui membri non hanno ancora compreso la necessità del lavoro collettivo per l’aumento della produzione agricola. Sono stati stanziati 150 milioni per la costruzione di obbiettivi economici e di produzione. E’ stato ultimato il maglificio dove per il momento trova occupazione una cinquantina di donne. Fra pochi LETTERE ALLA REDAZIONE COME FARE? Un gruppo di cittanovesi ci scrive : «Molti cittadini amanti della cultura in genere, si chiedono perchè nelle rivendite di giornali di Capodistria, Fiume, Pola e in molte , altre città e cittadine si può acquistare giornali esteri. Tale è pure la domanda rivolta al Vostro giornale, affinchè possa spiegarci il perchè a Cittanova non se ne vede neppure l’ombra degli stessi. Facile la risposta: non ci dovrebbe essere nessuna ragione perchè anche a Cittanova non si vendano. Dipende però, dal momento che e-ventuali giornali esteri invenduti rappresentano altrettanta valuta estera perduta, da quanti sono gli interessati, che possono rivolgersi direftamente ai rivenditori e abbonatisi. PUBBLICITÀ CITTANOVESE Sempre da Cittanova L. R. scrive: «Noi, come tutti i mortali, abbiamo diritto di trascorrere le serate come meglio ci aggradi. Non sempre, però, abbiamo il modo di svagarsi in questa stagione che obbliga tutti ad uscire alla sera per opprofittare della brezza fresca, tanto desiderata dopo le giornate di canicola. Uno fra i pochi divertimenti è il ballo domenicale, di cui la gente approfitta per godere un po’ di frescura nella piccola e simpatica pineta. Disgraziatamente, però, la settimana non ha sette domeniche ed è da escludere anche una riforma del calendario. Dove andrà allora nelle serate dei giorni feriali? Qualcuno userà consumare qualche bibita affatto refrigerante all’albergo cittadino. Altri faranno una piccola passeggiata per le stradicciuole, percorrendole un’infinità di volte. E gli altri dove andranno a sbattere? Per forza al cinema, dove, con una modestissima somma, trascorreranno un paio d’ore dilettevoli. La sala del cinema, troppo piccola, come si sa, è incapace di accogliere tutte le persone che vogliono assistere ai films, per cui ad ogni rappresentazione tutti i post* a sedere e quelli... in piedi, sono occupati. Nonostante ciò e nonostante la forte calura dell’ambiente chiuso, nessuno pensa ancora a sistemare il cinema, all’aperto. «Cittadini, attenzione ! Soffrite raffreddori, influenza, affezioni reumatiche, bisogno di eccitare il sistema nervoso? Ebbene, andate al cinema, dove con soli 40 dinari, potrete fare un bel bagno di sudore che avrà l’effetto di 20 tavolette d’aspirina». Questa dovrebbe essere la vera pubblicità per il cinema cittano-vense. Ben detto ! Sarebbe bene, però, che voi di Cittanova ne parlaste pure nelle riunioni e trovaste, anche senza i soliti «competenti», u-na soluzione che possa soddisfarvi. giorni sarà ultimata la fabbrca del ghiaccio. Verso la fine di agosto, la sala del cinema sarà ultimata mentre la macchina per la proiezione è già stata acquistata. Sono stati stanziati 10 milioni di dinari per la fabbrica di laterizi d’Antenale, affinchè sviluppi la produzione con i mezzi meccanici che ora possiede. Questa impresa, fondata nel 1951, era provvista solamente di una vecchia mattoniera e d’un motore che funzionava quando voleva. Infatti nell’anno 1952 non riusciva a realizzare il piano previsto. Ora invece il piano viene superato e la fabbrica risente la mancanza di un’altro asciugatoio, dato l’aumentò della produzione giornaliera. E’ stata criticata l’impresa peschereccia «SARDELLA» di Cittanova la quale non svolge il suo ruolo e trascura il suo patrimonio. Poco soddisfa la cooperativa agricola a tipo generale. L’anno prossimo verranno iniziati i lavori di canalizzazione e l’a-sfaltatura delle strade. In questi giorni sono state gettate le fondamenta per la costruzione di una grande cantina per la lavorazione dell’uva e la produzione di bevande alcooliche. L’impresa peschereccia «STELLA» cerca tutti i modi possibili per agevolare il lavoro dei pescatori, con l’acquisto di materiale adatto e con il buon commercio del pesce. Come si vede, molto lavoro è stato fatto e molto rimane da fare. Sono state offerte 15.000 ore di lavoro volontario sia per la sistemazione della strada a Businia che per la -costruzione della casa di cui» tura e per vari lavori ad Antenaie. Diversi villaggi ed abitazioni dei dintorni di Cittanova sono stati provvisti della corrente elettrica. li relatore ha sottolineato la necessità di lavorare più intensamente nelle varie organizzazioni e di curare maggiormente l’organizzazione della Gioventù. Ha quindi rilevato una maggiore maturità politica sia per la partecipazione alle riunioni di massa che nella grande manifestazione di Ver-mo (Pisino) alla quale hanno partecipato numerosi cittanovesi. Ultimata la lettura della relazione, diversi hanno discusso su problemi concernenti il lavoro in generale. Tutti a Socerb ! ■„i^a ha indetto un’azione per la raccolta di contributi volontari che è tuttora in corso. PERCHE ? . . . alla Taverna idi Capodistria si (vende vino nero ch e quasi aceito? ... a Capodistria si multano gli autisti e i motociclisti per eccesso di velocità, quando non -c’è nessun cartello iche la limiti? Questi cartelli ci vorrebbero particolarmente allo sbocco del -Belvedere, alla Riva Colombo e ««'lillà piazza Tiito. ehe sono punti pericolosissimi per i pedoni ... al Bagno Comunale di Caipo-distria non si colloca un tellone dove (i bimbi, particolarmente, potrebbero trovare un pò di ombra? ... a Umago il «vino» costa "UJO din. mentre in altri luoghi è a 150? ... si lasciano due bimbette, al disotto dei quattro anni, scorrazzare e ballare n^l giardino del «Triglav» sino alla una di notte? ... al «Beograd»i di Umago non si cura maggiormente la pulizia dei lii echi eri ? CtfONAćHETT ISOLA Qualcosa di nuovo in quei di Isola, tre coppie si son unite in matrimonio e cioè: l’impiegato Valentič Mario con l’operaia Zaro Licia; l’elettricista Parovel Alberto con l’operaia Musizza Anna ed infine l’operaio Beltrame Ederino con la icasalinga Sartori Evangelina. In casa Moratto, una nascita, quella della piccola Romana. All’ospedale si lavora a cottimo : la quarantanovenne Kočjančić Antonia da Pirano, è stata accolta nel reparto chirurgico, avendo riportato la frattura del malleolo destro, la prognosi è di un mese ; segue il piccolo Esposito Clemente che, giocando con un falcetto, si è prodotto una ferita da taglio alla gamba sinistra, poi Bändel Duilio da Bertocchi che, caduto dalla bicicletta, si è ferito alla face a, quindi il contadino Fava Carlo, da Cittanova, che, cadendo da un carro, rimaneva dolorante a terra. All’ospedale, i sanitari gli hanno riscontrato la frattura di cinque costole ; rimarrà degente per parecchie settimane. La cronaca delle fratture continua: Io scolaro Vatovec Groz-dan, da Ancarano, giocando su un albero, perdeva l’equilibrio e precipitava a terra riportando lesioni »alla mano sinistra; anche lui, se la caverà in quattro settimane. Chiudono la serie: Cupin Viljem, da Scuffie, che si è tagliato lievemente alla gamba sinistra; Ceppi Sergio, da Kampel, il quale, falciando l’erba, .si è prodotto una lacera-z one alla gamba sinistra ed infine Cosetta Valerio da Isola, che si è dato una martellata sul m'gnolo. UMAGO Sono nate: Del Ben Germana, di Giuseppe e di Brajko Bianca e Vuk Daniela, di Marcello e di Nemec Nives. Fiori d’arancio e -sponsali fra l’elettricista Mario Vuk e l’operaia Sm lovic Maria; fra l’agricoltore Frank Enrico e la casalinga Stuper Fedora. •w® V E R T E N E G L I O Sono convolate a nozze due coppie felici e cioè l’autista Fernetè Giulio con la casalinga Piol Caterina, nonché il cantadino Škrinjar Ivan, con la casalinga Karbončič Gilda. All’ambulatorio locale sono ricorsi: la contadina Radin Anna che si è perforata la gamba destra con una forca, nonché il cinquenne Ber-nič Mario che, caduto da un albero, ha riportato alcune ferite escoriate all’occipite. Dopo le medicazioni del caso, ambedue hanno potuto rincasare. B UIE Gli addetti all’Ufficio di Stato Civile a Buie, non stanno con le • mani in mano, specie nel registrare le nascite; il bilancio di questa settimana è: 8 frugoli, un matrimonio e due decessi. Sono nati: Kadenaro Daniele, di Ervino e Marinčič Dolores; Veronese Elio, di Mario e Matalič Margherita ; Vi-sintin Saura, di Giuseppe e Tren-■ to Maria ; Bibalo Claudia, di Giovanni e Sàrtoretto Pierina; Sabadin Stevio, di Valeriano e Marinčič Maria; Krota Danila, di Angelo e Alessio Amalia; Krastič Marino, di Silvano e Sparagna Redenta. Acquavite Mario, ha sposato la casalinga Poletič Emilia. Augurate, caro Mario, e ci raccomandiamo con la prole, data la proverbiale ... prolificità dei buiesi. Ecco, infine i due decessi: Vok Antonio, di 68 anni da Kaštel e Cassio Luigi, di 88 anni da Buie.. All’ospedale sono stati ricoverati: Bibalo Ferd nando, di 85 anni, da Verteile che, caduto da un muro, si è prodotto una ferita lacero contusa al capo, la prognosi è di 10 (giorni; Miles Alojz, da Venella, il quale, attendendo al proprio lavoro, ha riportato il taglio di una vena del polso destro con un pezzo di piombo. Dopo le cure di ambulatorio, Pozzecco Natale da Venella e Kramesteter Ivan da Kastei hanno potuto rincasare. ECCO L’ASPETTO DEL PALAZZO CHE STA SORGENDO A CAPODISTRIA ACCANTO AL TRKALAV TEATRO A chiusura della stagione teatrale 1952-53, la Compagnia Italiana di prosa del Teatro del Popolo presenterà, in piazza Tito a Capodi-Stria, la première de «Il Fornaretto di Venezia», ripeterà la nota commedia «Catene» a richiesta, e il fresco drammatico «Il Beffardo» in una nuova edizione. Per dare la possibilità agli abitanti di altri centri del Territorio di presenziare agli spettacoli, saranno organizzati dei servizi di trasporto in andata e ritorno da Car podistria. CINEMA Nella corrente settimana saranno proiettati nei nostri cinema i films : «Andremo a Montecarlo» di prod, americana, tratto da una commedia spigliata e divertente. «La donna con l'ermellino» tec-nicolor di produzione americana di grande successo. «Tra moglie e marito» di produzione americana, tratto da una brillante commedia, la cui vicenda si svolge in un ambiente famigliare con i soliti litigi fra moglie e ma' rito che poi si risolvono in bene, con gioia dei protagonisti e soddisfazione degli spettatori. Sarà» pr&iettato anche il film di produzione francese; «Bonifacio il sonnambulo». RADIO Ricco il programma radiofonico per questa sera; ce n’è per tutti i gusti. Per gli amanti della musica operistica, alle ore 20.00 la nostra Radio trasmetterà un programma di opera. Alle ore 21.00 sarà in onda una parata di riviste musicali, mentre alle ore 21.30 potranno essere a-scoltati «Orizzonti», ossia un radio-giornale di attualità e curiosità. Anche gli appassionati dei ritmi della danza saranno accontentati questa sera, dalle ore 22 alle 23.00, con la musica da ballo trasmessa dalla nostra Radio. Giovedì sera, ore 20.00, saranno •in onda le più belle canzoni richieste, con i messaggi augurali che, sempre più numerosi, si scambiano i radioascoltatori. Seguiranno, al cune pagine scelte da «I Bundem-broock» del noto scrittore Thomas Mann. Alle ore. 21.30, della stessa sera, sono in programma musici dai più bei film del 1952-53. Per coloro cui gusta la music sinfonica, è riservato il programrr di venerdì alle ore 11.30 con la tra missione della «Sinfonia n.2 in F maggiore» di J. Brahms. Alle o. 20.00 suonerà l’orchestra Barziz; con i suoi cantanti ed alle ore 20.; seguirà la «Rasssegna settimana degli avvenimenti nel mondo d lavoro». MERITATA condanna A KOZLOVIČ Dinami al Tribunale Militare peri ore ideila VUJNA si è cone sabato scorso il processo nei coni ti rfeì 46-einne Kozlovič Riccardo. iPetrovia imputato dà spionaggio favore idi runa potenza straniera. Nel corso idei (dibattimento, il zlovié ha reso un’ampia confessi fornendo dati precisi e eincostam •sulla attività svolta dal 1947 al 1 quale agente del servizio informa nj italiano. In tale periodo di tempo egli smise ai centri spionistici di E Venezia, Gorizia, Udine c Trieste merosp relazioni contenenti dati carattere militare, economico e litico, e ricevendo quale compì somme di denaro per Tammon complessivo di circa 600 mila Tutto ciò oltre lo stipendio mer da lui percepito. I testi Tončič Rade e Paoletti 1 no barano confermato i dati salii’ vita spionistica del Kozlovič. Al ino Timpulato aveva regalato macchina fotografica Ferrania, dizioraando il dono a una serie di tografie delle installazioni mil nella zona di Umago. L’accusatore militare, maggiore povié, nella requisitoria, ha ehi che il Kozlovič venisse coni!ami ad rana pena adeguata alle sue sponsafoilità penali. Il difensore, Bijelié Toniko di Pola, ha ehi vengano applicate le circostanze tenu arati. L’imiputato è stato condannato base alTart. 105 del Codice per a 12 anni di carcere duro ed perdita de; diritti civili per 3 a t L MISTERO U- LAGO D’OHRIDA RACCONTA La sua secolare storia di leggende etti sangue II. Poco mancò che Navagin non si buscasse una commozione celebrale Per -due settimane non aiprì bocca e rimase peri-serioso e riservato. Infi ne riuscì a dominare il suo scatti eiismio e, finalmente, disse sorda men te alla moglie: «Sina, evoca il Dedij.tfk.ov!» La signora se ne rallegrò, fece portare il foiglio e il vassoio, fece sedere accanto a se il marito e si mise a compiere le solite cerimonie. Dedjukov non si fece attendere a lungo ... di A. P. Čekov . «Di che hai bisogno?» — chiese Navagin. «Di preghiere...» — rispose il vassoio. , «Chi fosti da vivo?» — «Un che aveva peccato ...» «Ecco, vedi?» — mormorò la moglie. «E tu non volevi credermi!» Navagin parlò a lungo con Dedju-kov. Evocò gli spiriti di Napoleone, Annibaie, Askocenskij, di sua zia Claudia Saksarovna e tutti gli risposero, brevemente, sì, ma esaurientemente e persuasivamente. Per quattro ore combinò cose da pazzi col vassoio e poi s’addormentò tranquillamente, felice di aver fatto conoscenza con un mondo a lui prima sconosciuto. Dopo questo primo esperimento s’interessò giornalmente allo spiritismo e volle spiegare anche ai suoi dipendenti che nella natura vi sono cose soprannaturali e miracolose, di cui i sapienti si ' stanno occupando da un bel pezzo. L’ipnotismo, il me-dianismo, lo spiritismo, la quarta d mensione ed altre chimere del genere l’occuparono talmente, che da allora, per tutto il santo giorno, fra la sorpresa della consorte, non faceva che leggere opuscoli spiritici e occuparsi del vassoio, dei giri del tavolo e dell’interpretazione dei fenomeni della natura. Anche i ■suoi subalterni si occuparonn di scienze occulte e con tanto fervore che il vecchio usciere impazzi e ispedì un giorno uno strano telegramma : «Dall’inferno, ministero delle finanze. Sento essermi trasformato in spirito impuro. Che fare? Risposta pagata. Vassilij Krinolinskij.» Dopo aver consultato centinaia di opuscoli spiritici, Navagin sentì la necessità di scrivere qualcosa anche lui. Cinque mesi impiegò a raccogliere il materiale e infine compose un saggio stupendo, dal titolo: «La mia opinione». Finito lo tscr.tto, decise di spedirlo ad una ,rivista spiritica, Egli ricorda molto bene il giorno da lui stabilito per consegnare il manoscritto. Navagin ricorda che jn quell’indimenticabile giornata, nel suo studio, si trovavano vicino a lui il segretario, che stava trascrivendo in bella copia il manoscritto, e il suddiacono della parrocchia, convocato per un affare urgente. Egli guardava affettuosamente il suo figlioletto paffuto e grassottello, sorrideva felice ... Rammenta anche ohe disse al segretario : «Fil.ppo Sergijejič, sarà meglio spedirlo per raccomandata. E’ meglio così...» — e alzando lo sguardo sul suddiacono: «L’ho fatta chiamare per un affare urgente, amico mio. Devo mandare mio figlio al ginnasio e mi occorre il certificato di nascita ... Posso averlo prima?» «Va bene, eccellenza» — disse il suddiacono, inchinandosi — va bene ! Comprendo ...». «Sarà possibile averlo per doma-pi?» «Va bene, eccellenza. Stia tranquillo ! Domani sarà pronto. Anzi, .la prego, mandi qualcuno a prenderlo in chiesa, prima dei vespri. Io sarò là. Faccia chiedere di De-djukov. Io sono ...» «Come?!» — gridò il consigliere di stato impallidendo. «Dedjukov» «Lei____, lei sarebbe, dunque De- djukov?» — chiese sgranando gli occhi 'Navagin. «Esattamente, Dedjukov!» «Lei... lei, ha lasciato la sua firma- qui da noi, nel salone?» «Precisamente» — disse il suddiacono. «Quando passiamo di qui con la croce, eccellenza, lascio sempre il mio nome nelle case delle fami-' glie più distinte... Mi piace fare-cesi ... Appena 'scorgo il, foglio nel salone sono tentato a scrivere il mio nome». Muto, come allucinato, senza nul-}a comprendere, nulla sentire, Navagin camminava su e giù per la Stanza. Toccò le tendine della porta, le agitò tre volte con la destra, pome una comparsa da rivista che veda una ballerina, fischiettò per un pò, rise come un pazzo, indicò col dito lo spazio ... «Bene, eccellenza spedirò subito il manoscritto» — di.sse il segretario. Queste parole scossero Navagin da quello stato ipnotico. Guardò come inebetito il segretario e il suddiacono, gli ritornò la memoria e, fuori di se dall’ira, battè i piedi sul pavimento e disse con voce sorda, ma forte: «Lasciatemi! Lasciatemi-in pace, dico! Che volete da me? Non saprei ...» Il segretario e il suddiacono abbandonarono la stanza ed erano già .sulla via, ma Navagin continuava a battere i piedi a terra e gridava • «Lasciatemi in pace ! Cosa volete di me? Non saprei !... Lasciatemi in pace!» (Traduzione di lì. A.) Al tramonto, dalle vecchie rovine di chiese, monasteri e fortezze nugoli di uccelli neri prendono il volo gracchiando. Gli ultimi raggi di sole li fanno di porpora; ed è allora che scopri di essere in Oriente DAL NOSTRO INVIATO OHRIDA, luglio 1953 — 11 bianco bimotore delle linee jugoslave si arresta dolcemente sul piccolo aeroporto. Il volo inaugurale Bel-gardo — Óhrida è felicemente concluso. Scendiamo accecati dal violento sole che riempe il mattino di barbagli di fuoco. Davanti a noi sta lo spettacolo di centinaia di variopinti costumi, che ad un tratto si anima al suono di una musica caratteristica. Qualcuno sta facendo un discorso. «Lieti di porgere il nostro benvenuto a voi, che ave- te inaugurato ...» dice, ma gli badiamo appena, tutti presi dal volteggiare del «kolo» macedone. C'è grazia negli eleganti, armoniosi movimenti dei danzatori, nell’incro-ciarsi fantastico dei piedi calzati di «opanke», è un mutevole caleidoscopio di colori-rosso, oroi, bianco, verde — lo svolazzare di sottane e sciarpe e turbanti al ritmo serrato, galoppante di tipici strumenti a fiato e a corda. E tutto questo sotto il sole sa di festa e di vita. Lasciamo che gli altri passeggeri si facciano condurre al lago con l'autobus. Noi preferiamo arrivarci a piedi, per poter osservare meglio Si gettano le reti nel lago d’Ohrida il paesaggio. Pian pianq prendiamo un viottolo che si inerpica per balze sassose, fatto piuttosto per le capre che per gli uomini. Il carso si mostra sotto l’erba rada, quasi secca, e brucia come se covasse dentro di sè il fuoco del sole. Le montagne bianche che ci stanno di fianco e paiono di neve, rimandano raggi torridi.. Neppure un alito di vento; si ha la sensazione che tutto sia immobile, pietrificato. Poi il silenzio è rotto dal lungo^ intermittente modulo di uno zufolo. Ci viene incontro, dondolandosi, un giovanotto in camicia bianca e pan-talotni neri, legati alla vita da una sciarpa rossa. I pantaloni, larghi in alto, si restringono sempre più, fino ad aderire strettamente alla gamba. Paiono fatti apposta per l’andatura dinoccolata del giovane, che ci passa davanti salutando con un cenno della testa. Girata una collinetta, il paesaggio cambia, Le balze oira, come per effetto di uno strano fenomeno, sono coperte di un tappeto soffice che branchi di pecore incrociano lentamente. Sotto, il terreno è piano' e vi cresce, protetto da steccati di legno, il cotone. Lunghe file di donne sono curve nei campi; hanno la testa avvolta in candidi fazzoletti il cui biancore fa da cornice ai loro volti abbronzati. Nei fastosi costumi tradizionali, somigliano alle figure che ignoti artisti dipinsero nelle icone di vecchie chiese. Dintorni di Uhnda DALLE PAGINE Di UNO "STORICO„ DEL FASCISMO IH ISTRIA LA CIVILTÀ’ DEI TURIDDU L'opera di "cultura,, presso gli allogeni.- Le manipolazioni anagrafiche.- Subentra agli squadristi il Tribunale Speciale in Dopo concluso «lo spettacolo pirotecnico)) i bollenti T ur ìddu, ben lungi, dal cercare il meritato riposo, si imbarcarono su un camion diretti a Moschiena. Prima però (la prudenza non è mai troppa!) attesero a Medea un camion di fascisti provenienti da Fiume, i quali «si recavano a Moschiena per un eventuale aiuto al prode Rahteli che, quasi da solo, teneva ferma a qualunque costo la volontà della nuova Italia in quel paese)). La perla del «prode Rahteli)) che da solo rappresentava e difendeva eco. écc. vale un perii. Però quanto erano poc'ii gli italiani in Istria nel 1922!!!! ((Fatte le elezioni» a Moschiena, già che erano là gli squadristi pensarono: «di fare una pic- hst ricchezza bianca del Sudan. Imballaggio del cotone in una fabbrica del luogo La lesta a Lussinplccelo Dopo la prolungata battuta d’arresto nella pesca del pesce blu, che si è protrata all’inizio di quest’ e-state per parecchi scuri, le instancabili sette cooperative del distretto di Lussino hanno ripreso con nuova lena il lavoro che promette buoni risultati. Come sempre, la cooperativa pescatori che maggiormente si (listin que per capacità ed intraprendenza è ancora la «Avanti» di San Pie- C^LE/D0scOPi@. VITTIME DEL DOVERE Una singolare vittima del dovere • è il dott. Alfred C. Kinsey, noto ! esperto in questioni sessuali. Lo jßk studioso conduceva da tempo una Äff-' f/t. «* nfl faticosa inchiesta che si è ora con- alfe»-:** - Agri ' * cretata nella pubblicazione di un - XjL ' Pf, libro dal titolo «Il comportamento . jg®’ a sessuale della donna». I suoi segretari hanno annuciato 1 che egli, esausto per le intensive ' ricerche»richieste dall’argomento, è stato ricoverato in ospedale. PRODEZZE t La stampa italiana è stata occupata nei giorni scorsi ad illustrare le prodezze di un prete sul corpo di una ragazza invasa dai diavoli. «Fu-Assaroth —- scrive un giornale romano — il primo demone a farsi avanti. Con voce ferma don Gennaro Laurora ordinò al maligno di abbandonare il corpo della giovane c di rientrare nel regno infernale. Poco dopo apparve Belzebù, che tentò di resìstere, ma fu-, ugualmente costretto a fuggire. Seguirono quindi Samuele e Piton, Asmodeo e Belial e infine Satana e Lucifero : tutti battuti dall’eroico sacerdote.» Non sappiamo se i diavoli siano muniti di regolare carta dì identità, a scanso di equivoci e per facilità di certi solerti giornalisti. Ma una cosa vorremmo saperla ; cosa ci guadagnano a raccontare certe panzanate? LESA MAESTÀ’ Sergej Lukavask, direttore di una fabbrica di bottoni in Ucraina, è stato' condotto davanti al tribunale distrettuale per aver offeso la memoria di Stalin.— Il giornale «Ra-botnilesko deio», che ne dà la notizia, così presenta il fatto: «I bottoni prodota in quella fabbrica presentavano delle striature, simili a quelle dei dischi fonografi- < ci. Messaggi segreti? Spionaggio? Solo vecchi dischi usati come materia prima», il guaio è che sopra vi erano incisi dei discorsi di Stalin. L’imputato si è buscato 22 anni di carcere. irò dei Nembi, che è riuscita a pescare ben 269 quintali di pesce, battendo così per l’ennesima volta la più prossima rivale, cioè la «Stella Rossa» di Sansego che le contende il primato. UNA NUOVA BANCA A LUSSINO In questi giorni l’impresa «Primorje» ha dato inizio all’abbati-mento della sede dell’ex comando marina, ove verrà costruita una nuova e moderna banca, della quale si sentiva bisogno. Il fabbricato sarà ultimato entro l’anno in corso, GIOVANNI PENSO TELESCRIVENTE UN GRUPPO di palazzi adibiti, ad abitazione sono stati di recente costruiti a Saint Albans, nei dintorni di Londra. Le loro finestre guardano il più importante campo di nudisti dell’Inghilterra. I nuovi inquilini hanno i prati e i campi di gioco dei nudisti come loro panorama. Finora questa situazione non li ha urtati, anzi uno di essi, il signor Wade, ha dichiarato: «I nudisti non mi infastidiscono affatto. Io li osservo tutti i giorni durante i loro giochi sportivi. D’altra parte essi non sono compieta-mente nudi: per esempio le Inservienti portano dei bracciali in maniera che sia possibile riconoscerle.» * SETTE agenti di polizia e un guardiano di una compagnia di sorveglianza si sono precipitati in una sera della settimana scorsa nella sala degli archivi del Palazzo di Giustizia di Kansas City, richiamati dal segnale d’allarme. Hanno trovato un uomo che, munito di numerose chiavi, cercava di aprire una porta. Si trattava dell’ex presidente Harry» Truman 'che, desiderando consultare dei documenti segreti relativi all’amministrazione democratica, aveva urtato accidentalmente il segnale di allarme. * IN VIRGINIA la polizia ha inter-rotto una festa pubblica che si svolgeva in. un locale chiuso e che era rallegrata da alcune attrazioni. Sono stati i numeri di maggior successo che hanno appunto provocato Tintervento della forza pubblica. Essi erano: «La donna selvaggia in gabbia che taglia, con i suoi denti, la testa a dei polli vivi» e «Le cinque donne che si spogliano completamente di quel poco che hanno indosso». La polizia ha rivelato in seguito, che «La donna selvaggia in (gabbia» era un giovanotto dai capelli più lunghi del normale. cola visita al parroco del luogo che certe ... male lingue non giudicavano troppo italiano. Don Abbondio non si trovava in casa avendo sentito odore di manganello)). Crediamo che i nostri lettori apprezzeranno il fine umorismo dello storico Domenico di «pura marca romana)). Ad ogni modo avvertiamo che «i prodi squadristi non abbandonarono la casta dimora del parroco ma, già che erano entrati sfondando le porte, pensarono bene di mettere l'abitazione a soqquadro fin quando si rinvenne una cassetta abbastanza glande ripiena di monete spicciole)). Per parte sua il nostro Domenico si ebbq: «una magnifica aquila bicipite scolpita in legno duro con in calce la data del 1600)). Messa da parte Laquila, Domenico, con Vinfaticabile squadra d azione, continuò la sua opera elettorale «in diuturna vigilanza sullo spirito della nuova Italia)) cercando sempre di unire Lutile al dilettevole come è sottinteso là dove lo storico Domenico dice: «Dopo aver fatto una breve razzia nella cooperativa operaia di Volosca la squadra petti alla volta di Castelnuovo)). Però nell’aureo volumetto si tiene a precisare che nemmeno in viaggia la squadra sprecava il suo tempo. «Per evitare che qualcuno andasse a votare male ci facevamo scrupolo di perquisire tutti coloro che incontravamo. Poco prima di Villa del /Ve-coso incontrammo V autocorriera di Trieste che veniva in senso opposto. Fermata la vettura e visitati i pas-seggeri per il dubbio che. nascondessero schede sovversive, stavamo per rimontare in macchina allorché Lui-timo ad essere perquisito, un garzone di Abbazia, si precipitò come un lampo dalla vettura dandosi alla fuga per la campagna. Inseguito dai nostri venne raggiunto e dopo una breve, ma salutare\ lezione, venne rilasciato. Questi recava un pacchetto di schede comuniste e croate che vennero diligentemente distrutte. Alle porte di Castelnuovo demmo Lall ad una macchina sospetta. Questa invece accelerò la marcia e poiché Subun recava a tracolla un fucile, impugnatolo immediatamente, faci partire un Colpo. Fortuna per gli occupanti della vettura che trovarono una svolta, salvatrice, che altrimenti la macchina sarebbe stata probabilmente colpita.)) Graziose le scene., vero cari lettori? e anche raccontate con «spirito)). Merita pure di essere meditata la tecnica di queste «belle azioni)) in quanto tale tecnica, il giorno (Foggi, i Turiddu, disoccupati come ((civilizzatori)), l9adottano in Sicilia sotto le vesti di banditi da strada. In attesa magari, se occasione si desse, a ripeterle in altre parti per ((far risaltare Litalianità m libere elezioni)). Ci sarebbero ancora, nella miniera dello storico libretto dello squadrista catanese-voloscano, altre azioni elettorali. Ma si tratta sempre delle stesse cose ohe, anche se raccontate col «fine umorismo)) del nostro autore, potrebbero divenire stucchevoli e quelli del «Giornale di Trieste)) potrebbero trovarci di poCo spirito per il fatto di citare sempre le stesse cose. Anche se non è colpa nostra se. i vari Domenico e Turiddu in Istria, per 25 anni, non fecero altro che (de stesse cose)). Ad ogni modo, nella prossima puntata offriremo una serie di varianti «culturali» dell9opera civiliza-trice condotta nelle nostre terre da quell tali campioni di ((pura marca romana .. .». L. V. Una ragazza intona un canto e le altre le fanno coro, un canto che pare una nenia e ci accompagna a lungo. * Ecco Ohrida. La piccola bianca città si innalza sul velluto delle verdi acque del lago. Le fanno gentile corona alcuni picchi ferrigni dominati dal maestoso Karaorman con le sue rocce che si aprono in fantastici burroni. Ohrida, la città la cui storia si perde nel buio dei secoli carica di leggende e di sàngue, si allarga su un rialzo simile a una collina, fino a una vecchia fortezza. Della fortezza non restano che rovine ormai. Rovine sono in parte anche le mura della chiesa di S. Giovanni Kanea, che dalla città si sporge nel lago a cercare nella sua immagine riflessa dalle acque immobili il segno del tempo clic scorre. Nel cielo sono' comparse delle nuvole e navigano senza meta. Al loro passaggio segnano d’ombra la grande distesa liquida, come uno specchio se vi si soffia. L’uomo di un arcaico, primitivo canotto] che trascina lentamente una rete, si volge a guardare il cielo. Tiene la faccia al riparo di una mano e scuote la testa. Poi, Non pare, pure è una fontana: quella del palazzo delle N. U. rassicurato, riprende a remare e fischia chissà quale motivo. * Ohrida è assopita nell’infuocato meriggio che calcina le sue viuzze strette e tortuose. Ad ogni angolo di casa uno spettacolo nuovo si presenta a chi vi passa. Là una terrazza si protende nell’aria in miracoli d’equilibrio, qua il muro di un giardino segue una curva capricciosa. Archi, cortili, scalinate si rincorrono come in un gioco oscuro — e il verde prorompe dappertutto, cresce tenace perfino sulle pietre. La casa macedone, la casa di O-hrida è tutt’uno con la natura; capricciose Tuna e l’altra. Ma questa architettura dell’istinto tocca tuttavia singolari compiutezze. Essa è nata sulla misura dell’uomo, è l’espressione d’una sua intima esigenza. A un attento esame ci si accorge che la casa, qui, rappresenta per chi l’abita tutto un mondo, un’unità a sè. Infatti è sempre volta al lago indipendentemente dal senso della stra’da. Se l’inclinazione del terreno consiglia un differente orientamento, si preferisce correggere il terreno nel senso voluto o rinunciare a costruire la casa. A nessuno sembra passare neppure lontanamente per la testa che il fabbricato debba allinearsi simmetricamente alla strada. Qui si aerea il sole, lo spazio libero ; se l'allineamento alla strada dovesse togliere sia pure una parte di sole, allora le si volta tranquillamente le spalle. Ora si spiega il pittoresco disordine delle viuzze di Ohrida. Non si creda comunque che le case di questi luoghi siano scomode o poco pratiche, pare, al contrario, che alla loro costruzione abbia presieduto un rigoroso concetto di funzionalità. Le Carbousier, il famoso architetto francese, ha fissato 5 punti essenziali per una costruzione ideale: scale, terrazza sul tetto, un piano separato dall’altro,, finestre in profondità, facciata libera. Tutto questo, tranne la terrazza sul tetto, calza a perfezione sulla casa macedone, che differisce dagli ortodossi ai mussulmani quasi solo nell’arredo interno. GIOVANNI RUGGERI (Contnua) * 10 DIARIO DI LOTTA Nel decennale della formaxione delle brigate partigiane del Litorale Entrai nelle file partigiane nei gennaio 1944. Il mio primo reparto fu il III battaglione del distaccamento dei partigiani istriani. Questo battaglione portava il nome di un valoroso compagno Triestino, Giovanni Zol, caduto poco tempo prima in uno scontro con i tedeschi nel villaggio di Mune. Giovarmi Zol era stato l’organizzatore ed il comandante di questo battaglione, composto in massima parte di combattenti ital'ani di Trieste e delle cittadine della costa istriana. La sua morte rappresentava una grave perdita non 'soltanto per il battaglione, ma posso dire per tutto il nastro movimento perchè Zol Il suggestivo aspetto di una piantagione di banane nel Kenia era anche un grande uomo politico, un vero dirigente rivoluzionario« dalla lunga esperienza, acquistata in duri anni di attività illegale e di carcere. Al mio arrivo il battaglione contava circa 150 combattenti e operava prevalentemente nel settore nord occidentale dell’Istria, fra Pinguente e Materia, fra Škofije e Maresego. In tutte queste località il battaglione sostenne numerosi combattimenti contro colonne e pattuglie naziste. La popolazione dei villaggi istriani ci accoglieva sempre con vera simpatia e a costo di glandi ascrifici provvedeva al nostro vettovagliamento. — Nei primi giorni del febbraio 1944 il nostro battaglione sostenne, per la prima volta, un combattimento di manovra contro una formazione di gran lunga superiore di tedeschi e fascisti. Lo scontro svoltosi nei pressi di Gradišče, lungo la strada per Pinguente fu rapido e disorganizzò le file dei nazi-fascisti che subirono rilevanti perdite. Malgrado la nostra inferiorità numerica e di armamento, grazie alla decisione dei combattenti e alla perizia dei comandanti, uscimmo dalla lotta senza perdite. Solo due compagni rimasero leggermente feriti. In quell’occasione il battaglione fece ricco bottino di armi e munizioni. Un’altro duro combattimento sostenuto dal nostro battaglione fu quello di Trseko, alla fine dello stesso mese. Una colonna nazista numericamente superiore di almeno 10 volte le nostre forze, attaccò le buone posizioni partigiane. Il combattimento durò quasi due ore e anche in questa occasione i tedeschi subirono molte perdite. Fra tutti i ricordi di lotta, il più vivo rimarrà sempre per me l’attacco proditorio dei nazisti contro la nostra piccola compagnia in una conca di Temmenizza sul Carso. Era il 19 marzo 1944. Dopo la riorganizzazione dei distaccamenti partigiani nell’Istria, il nucleo del nostro battaglione fu destinato a rafforzare il battaglione triestino d’assalto che operava sul Carso. E-ravamo circa in sessanta. Dopo una settimana di difficile marcia, con continue scaramucce, raggiungemmo Temenizza, centro operativo del battaglione triestino. Ma proprio in quei giorni il battaglione, dopo una serie di operazioni, aveva temporaneamente abbandonato la zona, spostandosi nella valle del Viipacco. Così il 18 marzo, giunti a/Temenizza, dovemmo pernottare fuòri dal villaggio. Il giorno successivo, presi i dovuti collegamenti con le organizzazioni del terreno, stavamo preparandoci a riprendere la marcia quando ci piombò addosso una colonna nazista. Le sentinelle di guardia ebbero appena il tempo di dare l’allarme che già, eravamo circondati da tutte le parti, ed una grandine infernale di piombo ci pioveva addosso. 1st ntivamente cercammo le postazioni per difenderci, aprendo il fuoco. Mai prima, e neppure in seguito, mi trovai in una situazione così disperata. Vedevo vicino a me i compagni cadere. Una via d’uscita sembrava impossibile, ma infine riuscimmo a farci un varco e sfuggire allo sterminio sicuro. Nella conca di Temenizza rimasero però 10 compagni morti. Primo a cadere fu il commisario della compagnia, Stellio Fontanot di Chiampore, vecchio combattente antifascista che aveva sofferto le persecuzioni e ga-(lere. Sul terreno rimase pure la compagna Viola Kocjančič da Dormo ed altri 8 compagni. Sette furono catturati dai tedeschi. Questo doloroso episodio della nostra lotta partigiana non deve essere dimenticato. Esso parla dell’eroismo, della fede, della lotta senza compromesso, condotta dalla nastra popolazione contro il nazifascismo per l’ideale di libertà e di giustizia. M. V. SANTIN QUALIFICAZIONI I. LEGA GIRONE A Borac —Proleter 1-1 GIRONE B Radnički — Rabotnički 3-0 QUALIFICAZIONI II. LEGA GIRONE A Branik — Tekstilac LO Željezničar — Šibenik 4-0l GIRONE B Vlačva — Napredak B‘° Lovčen — Rabotnik 3-2 COPPA JUGOSLAVIA SOTTOLEGA DI CAPODISTRIA / I Aurora — Jadran 3-2 Isola — Saline Verteneglio Umago PALLACANESTRO G. Trieste — Aurora 33-26 PALLANUOTO CAMPIONATO FEDERALE Primorje — Polet NUOTO Primorje — Polet 66-32 QUALIFICAZIONI I. LEGA * GIRONE A Odred Proleter Borac 2 2 0 0 5 2 4 2 0 1 1 3 4 1 2 0 1113 1 GIRONE B Radnički Rabotnički Budućnost 2 2 0 0 5 1 4 2 10 13 4 2 2 0 0 2 2 5 0 QUALIFICAZIONI II. LEGA GIRONE A Željezničar Šibenik Branik Tekstilac 3 3 0 0 9 0 6 3 2 0 1 9 4 4 3 1 0 2 1 10 2 3 0 0 3 0 5 .0 GIRONE B Mačva Lovčen Rabotnik Napredak J 3 3 0 0 11 2'6 3 2 0 1 4 4 4 3 0 1 2 5 7 1 3 0 12 18 1 i COPPA JUGOSLAVIA SOTTOLEGA DI CAPODISTRIA La partite di domenica Isola — Aurora Buie — Verteneglio ‘ IN V1STÀIDBLLA PROSSIMA COMPETIZIONE! NATATORIA Accelerare i preparativi per la buona riuscita della coppa "La Nostra Lotta Anche il tempo si è messo contro lo sport. Diffatti gli allenamenti dei nuotatori in vista della competizione natatoria, organizzata dal nostro giornale, sono ostacolati dagli strani umori di questa estate. Ora pioggia a rovesci, dopo mezz’ora rieccoti il sole, poi la bora e così via. Ma gli umaghesi non si lasciano intimorire dalle bizze di Giove Pluvio e regolarmente scendono in acqua per affinare i loro muscoli ed acquistare maggior fiato. L’allenatore fa sul .serio: scatti, poi lunghe nuotate su percorsi di 400 e più metri, quindi cadenze ed altri accorgimenti necessari. «Peccato che il nostro direttore non comprenda le necessità — ci ha dichiarato Bose Giulio — ci obbliga a lavori pesanti; tutto il santo g.orno dobbiamo salire e scendere per ponti e scale con grossi pesi sulle spalle, ma noi non badiamo a ciò, quando abbiamo un po’ di tempo libero, ciaf — in mare». A Capodistria, invece, i dirigenti della sezione nuoto dell’Aurora sembra stiano dormendo il sonno del giusto: nessuna iniziativa, nessuna pressione sul comp. živec acciocché si interessi per la riparazione delle zattere e delle corsie ; stanno solamente a discutere senza far nulla di concreto. Poiché l’intervallo di tempo che ci separa dalla data dalla gara non è molto lungo, sarebbe opportuno che si mettano un po’ sotto e contribuiscano fattivamente alla sua miglior riuscita. Nulla di nuovo da Isola e Pirano. Le società di educazione fisica Partizan che hanno assorbito le sezio- ■ ni nuoto nulla hanno comunicato in proposito. Che anch'esse siano cadute in letargo? Del resto anche il «Partizan» di Capodistria è muto, perciò quanto detto sopra vale pure per i dirigenti capidistriani di detta organizzazione. Ripetiamo di seguito le modalità per la partecipazione. Alla competizione potranno partecipare i sodalizi sportivi con le proprie rappresentanze a singoli nuotatori non appartenenti ad alcuna società. Le gare previste nel programma sono le seguenti: MASCHI — Juniores (dai 15 ai 18 anni ) : m. 50 stile libero ; m. 50 dorso; m. 50 rana e staffetta mista 3 X 50. Seniores (oltre i 18 anni); m 100 stile libero, m. 100 dorso, m. 100 rana, staffetta mista 3 X 100 e staffetta stile libero 3 x 50. FEMMINE — Juniores: m. 25 stile libero, m. 25 dorso, m. 25 rana e staffetta mista 3 x 25. Seniores: m. 50 stile libero, m.50 dorso, m. 50 rana e staffetta mista 3 X50. Le società che intendono partecipare alla competizione sono tenute a darne conferma verbale, o tramite posta, alla nostra redazione di Capodistria, via Santorio 26, Tel. 128. Le iscrizioni si accettano direttamente al medesimo indirizzo o tramite una qualsiasi società sportiva, ; improrogabilmente entro il 30 luglio, specificando le generalità del concorrente e la gara alla fi quale intende partecipare. Un concorrente può partecipare a più gare. La direzione tecnica generale sarà curata da un’apposita commissione di esperti del nuoto, di rappresentanti delle organizzazioni sportive e del nostro giornale. L’organizzazione delle finali verrà affidata alla S. S. Aurora di Capodistria e ad esse parteciperanno i primi due classificati per ogni specialità nelle eliminatorie. Data la relativa ristrettezza del numero dei finalisti, sarebbe desi-redabile che alle eliminatorie partecipi il maggior numero possibile di concorrenti per dare maggiori possibilità di scelta dei migliori. Particolari cure dovrebbero essere poi dedicate alla partecipazione quanto più larga dell’elemento femminile, verso cui esiste, nel campo del nostro sport in genere, un rapporto ingiusto. Per dare maggiore-incentivo alla società, il nostro giornale ha posto in palio una targa speciale da assegnarsi alla società che riuscirà a piazzare alle finali maggior numero di nuotatrici. Vincono i migliori Verteneglio - Umago 3-2 UMAGO : Smilovič, Bernič, Lenar-duzzi I, Laschizza, Lenarduzzi II, Kozlovič, Sodomacco, Lenarduzzi III, Giraldi, Petrovič. VERTENEGLIO : Fennetti, Spitz, Bernardis, Gnezda, Sain, Fernet-ti II, Sain II, Gnezda II, Smiilo-vič, Buršič, Fernetti III. ARBITRO : Carboncič di Isola. , Dopo sudatissimi 90’ di gioco i locali hanno eliminato l’Umago nel Il turno di gare valevoli per la coppa Jugoslavia, classificandosi così per il III turno. Chi poteva aspettarsi una simile sorpresa? Nessuno, tanto che gli stessi calciatori vertenegliesi ritenevano il risultato scontato in par- NUOVE NFFERINflZIONI dei ciclisti della Pnleier Domenica si è disputata a Luibia-na una gara ciclistica in onore del partigiano caduto Štiibcmik. La ipiù interessante prova è stata nella corsa a vantaggio. I concorrenti, che dovevano misurarsi su un percorso di 35 km pari a 10 giri, partivano ad intervalli di 20 secondi, secondo la graduatoria fissata dalla Federazione ciclistica. Così Della Santa, ritenuto il migliore, partiva ultimo con ben 3’ 10” di svantaggio sul primo, Brajnik partiva a 3’, Apollonio a 2’ 40” e Lonzarič a 2?. Il quartetto della Proleter si riuniva nel primo giro ed iniziava così un furioso inseguimento. Lo svantaggio diminuiva di (giro in giro ie pochi erano coloro ohe credevano ad un ricongiungimento. Ma la forza di volontà e la classe dei ciclisti della Proleter avevano il sopravventi. A circa 400 m dall'arrivo, i quattro rientravano nel gruppo e prendevano posizione per la volata finale. Ai 200 in partivano come due saette Apollonio e Della Santa, i quali si classi- Sempre più avvicente il Tomi- de France MAGNI VINCI SII KOBLET A PAG Beavano nell’ordine, sesto finiva (Brajnik, dietro a lui Lomzarié, tutti con lo stesso lampo idei gruppo, comprendente una trentina di unità. Come ultima prova in programma, si è disputata la gara a eronometro per squadre. La prima ad allinearsi stata quella delFOdred idi Lubiana, a,d 1’ seguivano quelli ideila Proleter, indi gli altri. Senza forzare al massimo, i ciclisti della Proleter raggiungevamo dopo due giri i primi e continuavano con lo stesso ritmo, tenendo nn passo smi 40 km all'ora, aggiudicandosi così pure questa gara. Risultati: Corsa a vantaggio: 1) Apollonio Bruno, -Proleter, in 58’ 15” alla media oraria di fem 36; 2) Della Santa, idem, a una macchina : 3) Blažim; 4) Podim ilščak ; 5) Uršič; 6) Brajnik; 10} Lonzarič, tutti con lo stesso tempo. , Cronometro a quadre: 1) Proleter (Apollonio, Della Santa, Brajnik e Lonzarič) che ha compiuto i 6 giri pari a to 21 in 32’ 30”; 2) Branik di Maribor; 3) Železničar di Ljubljana. Annullato il campionato ciclistico federale tenza, e che riscontrando come in campo umaghese si dormiva, hanno forzato e vinto meritatamente. Il passivo per gli umaghesi poteva esser ben maggiore se gli avanti vertenegliesi non avessero peccato d’imprecisione con tiri precipitati, così da fallare, almeno una decina di occasioni favorevoli. La squadra di Piol e di Smilovič, ha giocato una discreta partita, intessendo pregevoli combinazioni e numerose triangolazioni che hanno tagliato fuori il reparto arretrato u-maghese, impreciso e tardo negli interventi. Nessuna scusante per la squadra di Umago. Escluso il solo Bermé tutti i rimanenti sono stati al disotto delle loro possibilità, facendoci assistere ad un gioco di pessima futtura. Artefice della vittoria della squadra locale: l’immancabile Smilovič. L’arbitraggio non è stato scevro di pecche. Ed ecco la cronaca: Al via, partono di scatto gli u-maghesi, ma la difesa locale rintuzza ed allunga nella metà campo umaghese. Al 2’ viene fischiato un calcio, diretto per i vertenegliesi, che Smilov-C, coin un magnifico tiro da 25 metri, trasforma in rete. Spronati da questo goal, i locali fanno frequenti e pericolose scorribande nell’area umaghese. Siamo a-1 25’, Smilovič, ricevuto un dosato pallone, caracolla verso l’area avversaria e con una serie di dribbling scarta 4 umaghesi, .Compreso :1 portiere, segnando da distanza ravvicinata. Solamente al 38’ Sodomacco riesce a raccorciare le distanze, segnando direttamente su calcio d’angolo. Nella ripresa, il gioco si fà un po’ più vivo. Sonoi gli umaghesi .che cercano disperatamente il pareggio, ma le loro azioni caotiche vengono facilmente sventate. Appena all’ll’ Lenarduzzi III, dopo uno scambio con Sodomacco, riesce a rimettere le sorti in partita. Sino al 42’ si hanno azioni alterne. Poi Bursič, approfittando di u-na entrata fallosa di Lenarduzzi II, scatta e segna il goal della vittoria vertenegliese. Quindi la fine, che trova gli umaghesi impegnati in un battibecco con l’arbitro. 11 preludio alla 40.edizione del «Tour de France» è terminato si può dire a Bordeaux, dove i ciclisti si sono presi la prima delle due giornate di riposo. Nella prima parte del Tour i grossi calibri si sono limitati a sorvegliarsi a vicenda, sapendo che la soluzione del Tour avverrà nelle tappe montane, ovverossia sui Pirenei e sulle Alpi. Infatti, dando uno sguardo alla classifica generale rileviamo che i quattro favoriti, Koblet, Bartali, Bobet e Magni si trovino appaiati in classifica. Solamente Astma, Robič e Geminiani hanno un lieve vantaggio, sul quale puntano tutte le loro speranze. Noi riteniamo però che i tre possano tutt’al più mirare ad un buon piazzamento e non alla vittoria finale, per la quale unico f avorito-è il biondo asso svizzero Hugo Koblet, che ha dimostrato pure nelle prime tappe pianeggianti i suoi propositi di vittoria, stuzzicando continuamente con rabbiosi allunghi i isuoi rivali diretti. Comunque, tutti i precitati, ai quali aggiungeremo, per le positive prove fornite questìanno, lo svizzero Schaer, detentore della maglia gialla, saranno senza dubbio quelli che occuperanno i primi dieci posti in classifica alla fine di questo (.Tour de France», che festeggia il suo 50. compleanno. Durante la settimana non si sono avuti episodi di rilievo, almeno per quanto riguarda le figure di primo piano. E’ da sottolineare tuttavia l’affermazione di Isotti a Nantes, con la quale ha dato la prima soddisfazione al commissario tecnico Binda e l’impresa di rilievo di Jian Nolten nella Nantes-Bordeaux di km 345. Il Tour sta entrando così nella sua fase centrale con l’avvicinamento ai Pirenei, che saranno af- frontati nelle tappe di lunedi e martedì e che serviranno senza dubbio a mutare, almeno in parte, il volto alla classifica. Comunque i favoriti, a scanso di sorprese, si sono dati da fare già nella tappa di domenica, la Bordeaux—Pau, svoltasi dall’inizio alla fine sotto una molesta e sferzante pioggia. Nulla di notevole nei primi 100 km. Ma poi, come il solito, erano i regionali francesi a voler aggiudicarsi la tappa. Questa volta il colpo non è riuscito a causa dalla data della gara non è molto notato che la maglia gialla Hassenforder procedeva con difficoltà, imponevano un’andatura più spedita al gruppo, in cui si faceva notare particolarmente Schaer, che fiutava l’odore della maglia gialla da lui perduta nella quarta tappa. In breve le seconde figure si staccavano ed in testa restavano 34 corridori con tutti i migliori compresi. A 20 km dall’arrivo, forava Astrua, ma Rossello era pronto a passargli la ruota, cosicché poteva rientrare dopo pochi chilometri. Battaglia grossa fra gli assi sull’anello della scorrevolissima pista di Bordeaux, Koblet partiva alla campana con alla ruota Robič, Masni e Schaer e conduceva sino al rettilineo dì arrivo. Sembrava che la dovesse spuntare quando, con un potente ed irresistibile guizzo, usciva Magni e superava Koblet a meno di 20 m dal traguardo. In terza posizione si piazzava Robic, quarto finiva Schaer, quinto Bar-tali, indi tutti gli altri classificati con lo stesso tempo del vincitore. Fritz Schaer, giunto quarto, riconquistava la maglia gialla, assumendo così una grave responsabilità. Lo vedremo sui Pirenei, sui quali dovrà dare la risposta conclusiva sulle sue aspirazioni finali. P. Su decisione della federazione ci- • distica della Jugoslavia, è stato annullato il campionato federale temutosi recentemente a Belgrado. Come abbiamo già accennato, i nostri ciclisti che parteciperono alle gare, si sono sfavorevolmente e-spressi sull’organizzazione del campionato, al pari di quanto è stato rilevato da diversi giornali. Così è venuta là decisione dell’annullamento. Ora si attende la comunicazione sulla data delle' nuove gare. INTERNAZIONALI RtMIERE SECONDI GLI ISOLANI SUL LAGO Dl BLED Anche quest’anno sulle calme acque del lago di Bled si è svolta la classica negata renderà internazionale, con la ipartecipazione degli armi jugoslavi, austriaci e tedeschi. (Nella categoria degli «otto con timoniere», l’armo del «Mornar» di Spalato è riuscito a Battere per pochi secondi tgli isolani classificandosi al primo (posto. Al terzo e quarto posto si sono classificati i tedeschi r rispettivamente gli austriaci. ili tempo conseguilo dall’imibarca-ziome vincente è il migliore »inora conseguito sul lago di Bled. Ecco i risultati : 1 ) «Mornar» di Spalato ©he copre i 2000 metri del percorso della regata in 6’ 18”. 2) «G. Delise« di Isola in 6' 25” e 5/10. 3) Germania occidentale Berliner regata. 4) Austria. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. « JADRAN » Capodistria Pubblicazione autorizzata Isola-Saline 5-2 [2-1] ISOLA : Russignan, Derossi, Benvenuti, Vascotto, Degrassi, Bac.ci, Uicigrai, Žaro, Depase I, Depase II, Vascotto. SALINE: Gregorič, Petronio, Bande!, Giraldi, Salvestrini, Giovan-nini, Negri, Pierucci, Izzo, Gher-baz, Vatta. ARBITRO : Mazzucatto. Partita promettente nei primi 45’, in cui il Saline ha dato tutto se stesso per poter mantenere nel mimmo passibile lo svantaggio dei goal. Nel secondo tempo, l’isola, superiore per tecnica e affiatamento, ha avuto ragione dei volonterosi ragazzi di Salvestrini. Della cronaca poca o nulla si può fare poiché alla superiorità tecnica dei padroni di casa gli ospiti hanno opposto vigore e buona volontà. I primi a segnare sono gli ospiti che, al 26’, su calcio d’angolo, Piccini mette alle spalle di Russignan, ma al 33’, Depase I, ricevuta la palla dal calcio della bandierina, ha messo le sorti -n parità per poi raddoppiare il vantaggio al 41’ su azione personale. Nel secondo tempo si sono notati alcuni spostamenti degli ospiti, rimasti infruttuosi in quanto i padroni di casa, forti di una buona mediana e di due mezze ali, Žaro e Depase II, hanno preso in mano le redini deU’incontro segnando ancora con Depase I al 3’, con Zaro al-1'8’ e con Depase II al 35’. Dal canto loro gli ospiti diminuivano le distanze al 30’ su calcio di rigore rea- l.zzato da Giraldi. Sino alla fjne un monologb con finte, tocchi e ritocchi idi Depase 0 c- M, Ancora in merito a “certe rinunce,, . In relazione all’articolo «In merito a certe rinunci©» apparso sul Vostro numero 302 idei 7 u. s. l’articolista dello stesso, tacciando il compagno Parenzan d’ingenuità, pecca invece lui stesso di ingenuità perchè non a conoscenza idi tutti i fattori ohe hanno portato il Pirano alla rinuncia. L'autore dell’ articolo si scandalizza, ignorando nello stesso tempo le ri-nuneie fatte dal Mondano e dalla Stella Rossa di Anoarano nella stessa domenica. Punti di vista ? forse! Non certamente un’analisi obiettiva del caso. Ha (presente forse l’articolista quante ri tunu11 * * i e si isono avute durante il campionato della .sottolega da poco concluso? perchè allora non scagliarsi già quella volta contro le squadre incriminate ? Pur ammettendo la poca serietà del Pirano nel rinunciare a detto torneo, e non ammettendo quale giustificazione il. semplice ritiro del corredo, la squadra ha dovuto dopo il termine del campionato far fronte agli impegni presi in precedenza con altre squadre e restituire le visite, perchè, in caso contrario, il suo comportamento sarebbe risultato antisportivo. Ne deriva che i componenti la squadra, tra incontri di campionato ed amichevoli, hanno disputato troppe partite subendo un eccessivo logorio fisico, così da abbisognare di a svoluto riposo in vista delle prossime fatiche che. per loro avranno inizio nel mese di settembre. Per questo e non per altro si può giustificare l'operato del compagno Parenzan. Assurdo è inoltre il tentativo di tirare in hallo un confronto diretto tra Aurora e Pirano, che non definirebbe nessuna .superiorità, in quanto le jdue squadre avranno modo di incontrarsi ancora molte volte, sia direttamente che indirettamente. Continuando, l’articolista sottolinea il profondo senso di stupore suscitato negli ambienti sportivi, ma è forse lui al corrente di come è stato organizzato detto torneo? Saprebbe spiegare le ragioni agli sportivi del ritardato inizio? E’ stata tenuta forse una riunione al riguardo presso la sottoleiga calcio? E’ stato informato, o è stato presente alla riunione il presidente .della sotitolega calcio, compagno Parenzan? Quali società erano presenti al sorteggio? Quando sono state avvisate ufficialmente le squadre? Quando-è stata AURORA : Cernivani, Orlati. Lon-zar, Romani, Mele, Ramani IL Del-lavalle, Sabadin, Nicheli, Deponte, Burlóni. JADRAN: Gregorič I, Carraro. Vattovec, Obad, Caligari©, Bertok, Prašnikar, Bollčič, GregoriA II. Bertok II, Toiseam. ARBITRO : Kravanja. Già in precedenti occasioni abbiamo avuto la possibilità di vedere i ragazzi dell'Aurora impegnati in in. contri di campionato, però sempre contro avversari idi modesta levatura. Domenica scorsa invece si è (presentata a Capodistria la squadra ideilo Jadran nella sua migliore formazione e con l’intemzione di assicurar-si l’intera posta in palio. Maggiore è la forza dell’avversario più rifulge la tecnica dei ragazzi aurorini. Infatti sul terreno di gioco abbiamo potuto constatare da una parte attacco e difesa basati sulla costituzione fisica più che altro, nel mentre dall’altra abbiamo visto una serie di finezze e convincenti trame di gioco. L’unico punto debole, a nostro parere, sono le due ali ©he hanno perso troppe occasioni per arrotondare il punteggio, ed il nuovo ruolo imposto ad Orlati, nel quale ha reso meno di quanto effettivamente vale. Appena inizia il “gioco, l'Aurora si stende subito all’attacco e non passano 3’ ©he Buriini porta in vantaggio la sua squadra con un tiro ila lontano. Le azioni si snodano al termine, la squadra ideilo Jadran cerca il pareggio, FAurnra invece rintuzza ogni suo attacco, ma dopo un batti e ribatti, al 28', Prašnikar, appastato a due metri dalla porta avversaria, non ha difficoltà a battere Cernivani. L’Aurora reagisce immediatamente e Deponte, con un tiro' da trenta metri, colpisce Io spigolo avvisata la sezione arbitri? Questi i motivi che bisogna analizzare. E’, l’organizzazione ©he lasci« alquanto a desiderare, è la mancanza dell'apparato dirigente elle bisogna risolvere. Sono questi ; problemi ©he vanno esaminati a fondo, e non solo la rinuncia del Pirano. Pino Kravanja —o— Poiché il compagno Kravanja Pino intende scendere sul piano polemico con il compilatore dell’articolo intitolato «In merito a certe rinunce». e porta a sostegno della sua tesi la giustificazione che la squadra pi-ranese era privata nel fisico, dopo aver sostenuto un duro e logorante campionato, siamo costretti a sacrificare ancora un pò di .spazio, rammentando certi, particolari che forse gli saranno sfuggiti ed alcune norme del regolamento del torneo molto significative in proposito. Non si tratta di punti di vista o. di ingenuità in megito alle rinunce del Momiano e, dello Stella Rossa. Nel mentre i piranesi hanno comunicato la loro rinuncia giorni prima delTeffettuazione della gara, la squadra del Momiano si è presentata in campo. magari con soli 6 giocatori, poiché, causa un contrattempo, alcuni componenti della stessa, allultimu momento non si sono presentati, danneggiando così la loro squadra. Una sola scusante, forse, quella del forfait concesso dalla' Stella Rossa allo Jadran, ma, sino all'ultimo momento, tutti erano convinti che la squadra di Ancorano si sarebbe presentata in campo. Per quanto concerne i forfait concessi durante il campionato, dobbiamo richiamare alla memoria del compagno Kravanja, poiché non solo noi. ma. se non erriamo, pure lui ha biasimato nel nostro giornale certe rinunce o geipta antisportive dì varie società ed, all’uopo, possiamo citare i casi del Cittanova, dell’Umago, del Verteneglio, del Saline ecc. Non si può in nessuno modo giustificare l’operato del compagno Parenzan poiché si poteva benissimo far scendere in campo la seconda squadra del Pirano, senza togliere nemmeno un minuto di riposo agli atleti della prima squadra. Bandendo i confronti, eccoci al sodo della questione. A norma del regolamento del torneo calcistico, valevole per la «Cop- basso ideila porta di Gregorič, il pallone sembra rotolare in rete, invece attraversa tutta la luce della porta e finisce fuori senza ©he nessun attaccante amorino riesca a spingerlo in rete. All’ll’ della ripresa, Sabadin, con tiro abile e. da distanza ravvicinata, batte per la seconda volta Featereifatto Gregorič. Imbaldanziti del successo, igli aurorini rallentano il ritmo delle loro azioni permettendo così a Bertok di farsi raggiungere al 18’. Man mano che il tempo pasla, lo Jadran cala sensibilmente idi tono .piermettendo ©osi a Sabadin di riportare al 36’ nuovamente la propria squadra in vantaggio. Dopo questo punito, lo Jadran appare maggiormente demoralizzato, rassegnandosi definitivamente al risultato conseguito. * P. K. Conferenza internazionale calcistica Il 5 agosto si terrà a Spalato u-na conferenza intemazionale sul calcio, alla quale prenderanno parte i rappresentanti delle federazioni calcistiche d’Italia, dell’Austria, della Francia, della Svizzera, della Germania occidentale e della Jugoslavia. In detta conferenza si. discuteranno problemi sul calcio giovanile e le questioni degli incontri internazionali giovanili. * Nuovo record mondiale femminile di nuoto « La staffetta femminile studentesca degli USA,* composta da Mul-lan, Storer, L ;nk e Krocker, ha conquistato a Lafayette il nuovo primato mondiale di nuoto sui 4 X 100 m in stile libero col risultato 4:03.5. Il record precedente, detenuto dal TC Chika£o, era 4:04.9. pa Jugoslava», che le società devono possedere, risulta che per la sott ole -ga il sorteggio è di pertinenza del comitato o della segreteria della sot-tolqga. Le squadre sono stale avvi-sate cinque giorni prima delVirtizio, tramite il nostro giornale, che è an-che organo ufficiale — in base ad una deliberazione approvata dal comitato stesso della sottolega. V inizio delle eliminatorie zonali della Coppa Jugoslavia è stato ritardalo per l'assenza del segretario dovuta ad impegni dTuf/icio. Nella sua assenza, il compagno Parenzan, poteva lui stesso convocare una riunione delta sottolega e decidere in qualità di presidente. Il compagno Parenzan è stato poi chiamato a Capodistria per decidere, in merito all'effettuazione del Torneo, ma. pur trovandosi nella cittadina, non si è fatto vedere, per cui il segretario ha dovuto forzatamente deliberare da solo. In conclusione, se vogliamo analizzare i motivi, è proprio alla direzione che dobbiamo andare. Perchè tutti i membri del comitato non colla-borano con la segreteria per il buon andamento dello sport? E’ assurdo pretendere che una o due persone sole, possano risolvere la situazione. Ci vuole aiuto, volontà ed iniziativa. Skrjanc Albert e Živec Žarko L'INTERVISTA Di TiTO (Continuazione dalla I pagina) lo. La irosa sta nei latio che cigli pretende Ja capitolazione dello stato dinanzi a lui. Ciò è escluso. Egli può morire ma lo stailo non può capitolare davanti a lui. Cosa me direbbe il popolo jugoslavo se capitolassimo dinanzi a lui? Che lite direbbe il mondo? Una parie idei mondo direbbe che ciò è un bene- ima Talira la parte maggiore, riterrebbe questa una nostra debolezza. Per noi la cosa ipiù importante è ciò ohe di noi pensa il popolo. Questo è l’essenziale per noi.» Domanda: Vorrei chiedere se esisti la possibilità di ordinargli di recarsi in un'altra località perchè non muoia? Risposta: «Se muore in un altro luogo, allora si dirà che lo abbiamo cacciato a forza lì. perchè muoia, lo preferirei innanzitutto che egli se ne andasse alTestero per curarsi. Cerchi ivi /lo specialista.» Domanda : «Egli rifiuta costante-mente di farlo.)) Risposta: «Per me egli non rappresenta piò alcun (problema e di lui si iscrive invano. Debbo dire che uoi non ci difenderemo più se qualcuno a causa sua ci attaccherà all’estero. Ciò non è più necessario.» Domanda : Permetterete ai giornalisti di visitarlo nuovamente? Risposta: «Non lo permetteremo in quanto ciò lo agita e può ammalarsi ancor di più. Chiedete die vada all’estero e là intervistatelo.» Domanda : lo I lio visto personalmente quattro volte e posso dire personalmente, non come corrispondente dell«'«United Press)), che ogni, imita mi è piaciuto di meno. Risposta: «E* terribilmente infatuato di se stesso. Egli erede di sostenere un ruolo idi primaria importanza nel mondo;» Domanda: Penso che il Vaticano impartisca ai vescovi istruzioni di non accordarsi con lo stato. Risposta: «A proprio danno. Ritengo ehe si disilluderanno. Ho letto un articolo del «Churchman ». Vi si scrive in una maniera inverosimilmente giusta e obiettiva delle nostre leggi sulla r.’ljgione e la chiesa e si dà un buon giudizio. Ritengo die il mondo progressista, specialmente. in America dove, esiste la maggioranza dei protestanti, comprende di die si tratti. Del resto?Stepinac non è die una pedina nella scacchiera della pobit ica internazionale vaticana per quanto riguarda l’Europa centrale in primo luogo, e la Jugoslavia in particolare. Noi consideriamo la faocen-d come un processo di lunga durala. Il Vaticano condurrà questa politica anche quando non ci sarà più Stcpinac, poiché non si tratta della questione ‘Stato-'Stcpinac. Questi è un cittadino cui il Vaticano ha posto in testa il cappello cardinalizio ai foni della propria politica. Ma il Vaticano mon potrà mai avere quelle posizioni che deteneva in passato nella Jugoslavia, in Polonia,'in Austria, allorché esercitava un controllo completo.» Aurora - Jadran 3-2 (1-1) BANCA D’ISTRIA S. P. A. 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