TASSA POSTALE PAGATA EDIZIONE DEL MERCOLEDÌ la nostra lotta ORGANO PELI/U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO . TERRITORIO TRIESTE Allo sciovinismo e all intolleranza nazionale opponiamo la; fraterna collaborazione degli Italiani e Slavi nell' U AIS DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE: Riva Castelleone 2 — CAPODi STRIA, telef. 138 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Diri. 90, trimestre Din. 50. anno L. 1400, semestre L. 740, trimestre L. 380. Zona A: DINARI 2. — LIRE 10. Conto corr. nella Banca Istriana VIĐALI E GLI SLOVENI ASSEMBLEIA DEL CONSIGLIO CIRCONDARIALE DELI'UGA SI BASERÀ' StJ QUESTA GIOVENTÙ' LA FUTURA SOCIETÀ* DEL LAVORO 25 LUGLIO Nel numero precedente abbiamo già accennato- su queste colonne ‘alla meschina figura che hanno fatto, in occasione della prima riunìo-net del neoeletto consiglio comunale di Trieste, i consiglieri comin-formisti in merito al problema della difesa degli interessi nazionali degli sloveni. Non sarà però superfluo tornare su questo argomento ove si rifletta che una tale posizione rinunciataria non è un caso isolato, ma fa parte di una lunga catena di fatti, prese dì posizione, ri-nuncie e tradimenti. Per giudicare, insomma, della linea politica del cominformismo triestino è necessario rifarsi, perlomeno, a quei giorni che videro il perpetrarsi di un nero tradimento ai danni della classe operaia in genere ed in particolare, per quel che ci interessa in questa sede, ai danni degli sloveni che vivono nella zona A del Territorio di Trieste. Conosciuta che fù la risoluzione dell’UI, tutti gli opportunisti marci, affiancati da una caterva di dubbi elementi, partirono in quarta per assicurare l’appoggio della popolazione slovena alla loro 'opera disgregatoria e controrivoluzionaria. Sin dall’inizio strillarono che erano soltanto essi a difendere gli ideali per cui il popolo sloveno a-veva combattuto nella guerra di liberazione. Fecero sforzi sovrumani per montare uno spettro di pseudo OF, convogliando nelle riunioni gente che lo sloveno non sapeva e che non aveva nemmeno la voglia di impararlo. Essi vollero ad ogni modo rompere la unità degli sloveni, dividendo questi dai loro dirigenti della lotta di liberazione. Intanto però i cominformisti andavano tramando un tradimento ben più aperto. Si poneva urgente il problema delle carte d’identità. Il Governo militare aveva infatti prescritto, con un. suo ordine, un nuovo documento di identificazione. E’ chiaro che un vero partito, rivoluzionario avrebbe dovuto sostenere il principio della bilinguità! I cominformisti di Viđali non fecero cosi. Essi andavano in giro raccontando alla gente che si doveva accettare la carta d’identità monolingue. A sentir loro, senza la nuova carta d’identità non si sarebbe potuto votare. Si facesse per intanto un sacrificio, tanto poi si sarebbe conquistato il comune (colle schede naturalmente! Fulgido e-sempio d iapplicazione del marxismo-leninismo, di cui, naturalmente, nelle opere di Marž e Lenin non è dato trovare traccia) e col poter in mano si sarebbe imposto la revisione di un pi-ovvedimento ingiusto. Le cose sono andate écome tutti sanno ed i cominformisti si guardano bene oggi di parlare ancora di questo argomento. Non è necessario essere delle acquile per capire che questa manovra è stata un semplice Taccio teso a della gente in buona fede per farle ingoiare, piano piano, una pillola amara: il trionfo dello sciovinismo, italiano con l’aiuto del cominformismo triestino. Come si sono comportati poi questi difensori degli sloveni nel campo della cultura? Appoggiandosi alla loro creatura Bidovec Siane, zare l’unità culturale degli sloveni. Hanno brigato e macebinato, sudan-essi hanno fatto di tutto per spez-do sette camicie, per separale i circoli dì cultura dalla Slovensko-hr-vatska prosvetna zveza e fondare una cultura slovena c'ominformista. Essi non hanno cercato mica di penetrare nei circoli italiani che stanno dall’altra sponda e che si ■trovano nele mani della reazione più nera. Ma certo, tutto ciò che la reazione ha fatto è ormai consacrato dalla tradizione e non si può toccare. A tal riguardo bisogna chiudersi nel proprio guscio ed aspettare. Cantro l’attività culturale degli sloveni, democratica nelle sua essenza ed anche nelle forme, ci si deve invece levare. Cosi si fa anche un piacere alla classe dominante e forse, forse, domani si potrà avere un contentino. Che questo leccapiattismo sia ormai entrato nel sangue del cominformismo triestino, lo dimostra anche la prima riunione del conusiglio municipale. Il difensore della cultura slovena, Bidovec Stane, non ha nemmeno aperto bocca per protestare centro l’infamia della esclusione della lingue slovena dalle sedute del consiglio. E non si creda che sia stato per semplice opportunismo e dappoccaggineì No! Bidovec aveva delle istruzioni precise e con lui tutti gli altri sloveni. Ne fa fede il fatto che i consiglieri cominformisti rivolsero alla maggioranza democristiana una supplice richiesta perchè due posti venissero ad essi riservati nella giunta. La linea politica di questa gente è perciò all’incirca questa: non irritare la domocristianeria, i piselli ed i fascisti, essere modesti, secondo la ricetta di Don Chisciotte: umili, coi prepotenti e prepotenti cogli umili. Ma un’altro fiore ancora s’ha da cogliere nel giardino dei rapporti del cominformisrho con il 'problema sloveno. A Muggia infatti, i fedeli di Viđali sono riusciti ad insedarsi al comune ed avere la maggioranza grazie ai voti degli sloveni. E credete voi che essi abbiano chiamato qualche sloveno a far parte della giunta comunale? Manco per sogno! Al tavolo del consiglio siedono soltanto muggesani italiani. Gli sloveni sono buoni per dare il loro voto, ma non già amministrare il com.une. Là ci vuole gente «più in gamba», non contadini, insomma. E qui fa di nuovo capolino la vecchia teoria cosi cara alla reazione. E’ insomma la città che deve comandare sul contado e siccome in questo caso in città vi sono ' prevalentemente italiani e nella campagna esclusivamente sloveni, bisogna che gli italiani comandino sugli sloveni. Anche questo fatto è molto istruttivo, poiché mette in piena luce la politica sciovinista del cominformismo triestino che, pur lisciando ed accarezzando certi sloveni, di questi si servi per rendere più accettabile alla popolazione slovena la nuova servitù che la reazione si prepara ad imporle, posto naturalmente che tutti 4 democratici italiani e sloveni glielo permettano. COME VUOLE MISTER TRUMAN Il discorso di Chicago a già fatto effetto: voci di una certa attendibilità ci annunciano da Roma che, ossequiente alle direttive del padreterno atomico, la sacra Repubblica avrebbe interrotto le trattative economiche con la Jugoslavia. Sciocche, e futili come sempre le giustificazioni addotte dagli ambienti romani, i quali continuano nella loro pietosa e vergognosa campagna di denigrazioni, battendo e ribattendo il chiodo istriano, nella balorda convinzione che, scavalcati di un balzo trattati e convenzioni, l’Italia possa ormai infischiarsi di tutto, e procedere, di comune accordo con gli affezionati tutori anglo-americani, a risolvere la questione triestina more Vaticano. La rottura delle trattative economiche italo-jugoslave vuole essere, nello stesso tempo, un intimidazione e un ricatto. Ricordino però i signiori della camarilla cristiano-atomica, che le intimidazioni non ci hanno mai fatto paura, ora meno che nel passato, decisi come siamo a continuare, se è necessario contro tutto e contro tutti', nella nostra luminosa marcia verso la realizzazione dei più alti ed umani ideali socialisti. Quanto ai ricatti, sapremo rispondere alla canaglia romana come essa si merita. LA QUESTIONE BALCANICA BELGRADO — Il Dipartimento stampa dell’ONU ha pubblicato il 23 corrente un rapporto della commissione balcanica dell’ONU in cui si affermava tra l’altro che gli osservatori di tale commissione avevano assodato che 70 proiettili d’artiglieria tirati da parte greca erario caduti in territorio jugoslavo e che er astato stabilito un contatto fra loro ed un ufficiale superiore dell’esercito jugoslavo presso il punto di frontiera n. 39. Tale informazione è stata trasmessa da certe agenzie straniere. L’agenzia «TANJUG» è autorizzata a precisare in merito quanto segue: «Tale informazione è inventata di sana pianta allo scopo di appoggiare la propaganda anti-ju-goslava. Riconoscere che dai proiettili d’artiglieria sparati dal territorio greco sono caduti in territorio jugoslavo che ciò costituisce una violazione del territorio jugoslavo, ha soltanto lo scopo di aumentare «il carattere di veridicità» di tutta la faccenda che vorrebbe far credere all’esistenza di un contatto fra gli organi jugoslavi e. la commissione in questione. Tuttavia non si è verificato alcun contatto. Non vi esistono ufficiali superiori jugoslavi che portino nell’esercizio delle loro funzioni alla frontiera cinque stelle, come si afferma nel rapporto; nè daltronde vi esiste un punto di frontiera n. 39. L’atteggiamento del governo jugoslavo in merito al non riconoscimento della commissione balcanica dell’ONU rimane invariato». Una dichiarazione di Eisler BERLINO — Nel corso d’una conferenza tenuta all’università di Berlino nel settore sovietico, il leader comunista Gerhard Eisler ha dichiarato stasera: «Se gli americani abbandenarsero la Germania, il Patto Atlantico andrebbe incontro ad un completo fallimento.» Eisler ha precisato che gli obiettivi degli Stati Uniti consistono nell’eliminare per sempre la concorrenza delle merci tedesche e «nell’impedire alla Germania di in-trattenero una propria politica indipendente.» j II giorno 24 luglio alle ore 10 del ! mattino, al Teatro Tartini di Pira-! no, si è tenuta l’Assemblea del I.o Consiglio Circondariale dell’ÜGA. Il teatro presentava l’aspetto delle grandi solennità con il palcoscenico adornato con le bandiere rosso-stellate delle nostre tre nazionalità. Sullo sfondo il ritratto del compagno Stalin con al fianco quello del comp. Tito e Togliatti. Non mancavano i sìmboli della Federa-zione Mondiale della Gioventù Antifascista e quello dell’UGA del Territorio Libero di Trieste. Come già detto, alle ore 10 i compagni Jazbec e *Vuk aprono i lavori salutando le delegazioni presenti e leggendo l’ordine del giorno che viene unanimamente approvato. Quindi il comp. Beltram in nome del PC porge il suo saluto e tiene un breve discorso nel quale analizza la situazione mondiale con tutte le contraddizioni capita-liste. Parla anche il comp. Mara-spin Giorgio che bolla giustamente l’attività cominformista. Anche un rappresentante dell’Armata Jugoslava porge il suo saluto ai delegati. Sale quindi sul podio fra calorosi applausi un rappresentante del Comitato cittadino dell’UGA di Trieste, che saluta i convenuti a nome della gioventù dell% zona A. Vengono quindi eletti i compagni della presidenza che avranno il compito di dirigere i lavori. Tra le numerose altre delegazioni che vengono a portare il loro saluto ed il loro augurio molto notati ed applauditi i pionieri Serbi che attualmente sono ospiti nel nostro Circondario. Il comp. Jazbec, presidente del Comitato Circondariale dell’UGA, legge la relazione politica la cui discussione inizia nel pomeriggio, discussione in cui sono notati gli interventi di numerosi cocpagni. Terminata la discussione, si sus- lustra le necessità e le esigenze dei giovani che frequentano le scuole. Bolla a fuoco l’attività deleteria svolta da determinati professori seguaci del CLN ed inicita gli studenti a smascherare questi elementi e a non lasciarsi influenzare da qssi. Salgono sul palco le delegazioni dei pionieri della colonia di Isola e del Comitato Circondariale dei SU, che portano al Consiglio la loro solidarietà e il loro augurio. Così pure la rappresentanza del Corso Magistrale di Capodistria. Nella sessione pomeridiana si giunge verso la chiusura dei lavori. Viene eletto il nuovo Comitato Circondariale dell’UGA. Facendo il riepilogo; dei mèmbri de Concitato Circondariale, vediamo che esso è composto da 15 italiani, 13 sloveni, 7 croati. Di questi 14 sono operai, 10 contadini, 11 intellettuali. Di sesso maschile 27 e femminile 8. Del distretto di Capodistria 21 e di quello di-Buie 14. I loro nomi sono stati proposti dai delegati e sono stati accettati all’unanimità. Applauditis-simo porta il saluto del Comitato Circondariale del PC il comp. Gino, il quale smaschera l’operato dei cominformisti nostrani, che ora sono alia testa della reazione locale e dichiara che la loro opera sabo-tatrice ai danni del Potere Popolare li porterà di fronte al Tribunale di popolo. Vengono quindi prese le deliberazioni da parte del Consiglio. E’ qui. che si concretizzano le volontà e le decisioni dei delegati lutti. Tra i vari impegni assunti dalla nostra gioventù, merita particolar rilievo la promessa di portare a termine la strada Morite Villanova entro tre mesi. Entusiasticamente approvati, sono compilati dei messaggi da inviare alla FMGD al CC del PCJ, e all’ONU per protestare contro l’infame baratto della fri rinzia. Durante la serata ri svolge una festa a Portorose in onore dei delegati. Precedentemente al Tar- seguono numerose le delegazioni tini i pionieri serbi . si erano esi- che vengono a porgere il loro saluto ai compagni delegati. La riunione pomeridiana termina con la ; relazione organizzativa del comp. Vuk Mario, la discussione della j quale è rinvita al giorno seguente, J—»Ile--ore—8r——-r-—* 1--— —— --------- I lavori della seconda giornata del Consiglio si iniziano con numerosi interventi sulla relazione organizzativa del comp. Vuk. Prende quindi la parola il comp. Palčič che tratta i problemi della Gioventù Operaia, soffermandosi sulla prossima Mostra della Gioventù Lavoratrice. Lo segue la comp. Košane che tiene la relazione sul lavoro tra i pionieri, inquadrando questo problema nell’ambito della organizzazione giovanile tutta. Applauditissima si avvicina al microfono la- comp. Pertot, respon-sabile_per lo sport. La sua relazione che sintetizza il lavoro da svolgere in questo importante, campo dell’attività giovanile riscuote la calda ed incondizionata approvazione dei delegati tutti. Indi il comp. Perossa fa una analisi sulla attività dell’agitazione e propaganda, dando p-rticolar risalto alla- diffusione della stampa tra i giovani. Sarà compito di questi tenere aggiornati i giornali democratici sul lavoro e sui successi conseguiti. L’Importante problema degli studenti viene trattato dal comp. De Bernardi della Casa dello Studente di Capodistria. In una, chiara e lucida esposizione egli il- biti in una stupenda rappresentazione culturale purie in omaggio dei convenuti. Da parte del Comitato Circondariale UGA vengono elogiati i compagni delle organizzazioni di Pirano per la loro magnifica accoglienza. ed in particolar modo i compagni Nino Fonda, Fragiaco-mo e Grisanci. La relazione politiea Compagne e compagni delegati! L’odierna assemblea del Consigliò Circondariale dellUGA, che costituisce un ulteriore passo in avanti nel rafforzamento e nella democratizzazione della nostra organizzazione dopo le elezioni del 12 giugno scorso, deve avere il carattere del più obiettivo esame del nostro lavoro nel passato, deve avere l’impronta della nostra ferma intenzione. di migliorarci e progredire, dove, in una parola, darci un chiara visione dei compiti e delle prospettive che noi abbiamo in avvenire. L’attività dalla nostra organizzazione dalla data del Congresso costitutivo nei diversi rami di lavoro, è stata grande, ligia alla linea ed ai princìpi per ì quali si è costituita ed è stolta coronata da buoni risultati. La nostra gioventù ha sempre dimostrato di essere degna delle tradizioni della gloriosa lotta sostenuta contro il fascismo al fianco di tutte le forze amanti della pace, sotto la guida del PC. Oggi l’imperialismo, di fronte alla potenza delle masse lavoratrici unite in un grandioso fronte che abbraccia tutti i popoli del mondò in lotta per i loro diritti sociali e nazionali, dinanzi allo slancio costruttivo dei popoli, degli stati a democrazia popolare con alla testa l’URSS e di fronte alla crisi che si profila■ minacciosa nel suo stesso apparato sfruttatore, guarda con terrore l’abisso nel quale dovrà inevitabilmente precipitare. Il mondo capitalista in sfacelo, nel disperato tentativo d isalvar-si, manovra per preparare una psicosi favorevole alla guerra, perchè solo con una nuova guerra può a-vere ancora la speranza di procrastinare l’inesorabile fine. Il riacuttizzarsi della lotta di classe e l’ascesa dello spirito rivoluzio- \ nario nei paesi dell’occidente, la lotta dell’eroico popolo greco per la sua libertà ed i suoi successi, nonostante le enormi difficoltà, il risveglio della coscienza sociale e nazionale nei paesi coloniali, le strabilianti vittorie dell’esercito popolare di Mao The Tung in Cina la volontà di ricostruzione che si manifesta nei paesi a democrazia popolare per l’edificazione del socialismo e la potenza dello stato socialista della grande URSS, sono per noi la garanzia che tutte le trame e le oscure manovre dei guerrafondai sono destinate al completo fallimento. Mentre all’occidente vigono ancora le condizioni servili ed umilianti della classe lavoratrice, ad Orietne cresce e si sviluppa un mondo nuovo: il mondo socialista.. Nella nostra vicina repubblica Federativa Popolare Jugoslava si concretizza giorno ber giorno l’aspirazione del popolo lavoratore. I popoli della Jugoslavia, nonostante le dure condizioni di lotta per l’edificazione del socialismo contro la reazone interna ed internazionale, alla quale si è aggiunto il boicottaggio e la campagna calunniosa dei paesi del Cominform, vedono i loro sforzi premiati nella realizzazione detta prima metà del piano quinquennale, che ad essi assicurerà il benessere. Solo un partito temperato nelle lotte qual’è il PCJ con atta testa il compagno Maresciallo Tito ed un popolo qual’è quello Continuazione dalla I. pagina Sei anni sono ormai passati da. quando il Gran consiglio del fa-! seismo espresse il suo voto di sfiducia al fascismo ed alla guerra ; che quest’ultimo aveva combattuto, a prezzo del sangue e dei dolori ■ di tutto il popolo italiano. Nessuno allora aveva pensato- che i massimi caporioni del fascismo avessero fatto il passo in parola per venire incontro alle aspirazioni del popolo. Chinque avesse solo un minimo di conoscenza politiche, poteva fasilmente riconoscere nelle manovra la «longa manus» celia reazione italiana che, giudicando ormai persa la causa dell'espansione imperialista fascista, faceva macchina indietro per salvare il salvabile. Si comprendeva anche benissimo che si era dato l’ordine di macchina indietro perchè il popolo italiano non ne voleva sapere della guerra fascista, e lo aveva dimostrato con gli scioperi della prima meta del ’43. Quantunque il popolo italiano non sia riuscito e realizzare nel corso della guerra antifascista il nerbo delle sue aspirazioni, nondimeno la data del 25 luglio appare gravida di significato e di isegna-menti. Dopo la fine della guerra, malgrado la strenua lotta combattuta dai comunisti italiani e dalle altre forze democratiche, al potere si sono affermate correnti politiche che d i democratico portano soltanto il nome. Infatti la democrazia cristiana è ben presto riuscita ad avere il monopolio del potere, estromettendovi tutti coloro che avevano combattuto effettivamente condro il fascismo. E non c’e da meravigliarsine! L’ideologia sulla quale la democrazia cristiana fa poggiare la sua azione è un’ideologia che in sostanza ripete molti degli aspetti del defunto regime fascista. Non per nulla il Vaticano ha considerato nel passato il fascismo come una provvidenza inviata dal cielo per la salute dell'Italia. Quando si consideri che oggi in Italia la situazione politico sociale non è affatto cambiata da quell’or-mai lontano 25 luglio ’43 e che anzi le lotte sociali e politiche ripetono più o meno i temi delle lotte antecedenti, si potrà ben dedurne che l’attuale regime demo-cFIgTiafiò si difiè'rènzià da qllSIlo fascista soltanto nella forma pseudodemocrazia in cui esso si presenta. Nell’analisi della rivalorizzazione del fascismo in Italia, e per quel che ci riguarda più da vicino, nel- E HSESS0, FOVEE’ DOMO? Scacco matto al conte Sforza: ieri, oggi e probabilmente ancora in un domani assai vicino, stando, almeno, alle voci che corrono tra Londra e Bagdad, e che fanno prevedere imminente la federazione araba, destinata ad immunizzare il piccolo Empire britannico nel Medio Oriente dai germi americani che covano ovunque (e, politica-mente parlando, sopratutto in E-gitto), nonché dal punto interrogativo semita, sospeso come una spada di Damocle sugli irrequieti sonni. di Mister Bevin. Bagdad è divenuta in quésti giorni il centro di un’intensissima attività diplomatica: i personaggi che affluiscono giornalemnte in IL PARADISO DI MMSHAllIN CR UNO SGUARDO AD EST Nell’ opinione di uomini politici onesti l’unica via per risolvere la catastrofe è un riavvicinamento sincero con l’Unione Sovietica «L’America è in crisi, l’Inghilterra è in crisi, tutti i paesi mar-shalllizzati sono in crisi. Gli economisti si preoccupano, cercano in ogni modo di risolvere problemi che, ben lontani dall’essere posti su quella base interoccidentale auspicata dam nostri statisti, riflettono interessi, desideri e bisogni puramente nazionali. Dobbiamo riconoscere che il piano Marshall è stato un fallimento, almeno per quanto riguarda la sua impostazione. Dobbiamo riconoscere che l’unione (e-conomica prima, politica per conseguenza) dei paesi cosiddetti dell’Ovest, è una pura utopia e tale rimarrà finché le relazioni commerciali non troveranno in oriente nuove e più sicure strade. Pare un'assurdità, ma è invece una verità fondamentale: soltanto permettendo all’economia europea di trovare all’est i suoi naturali complementi potremo rafforzarla, il che tornerà anche a nostro vantaggio e potrà allontanare la crisi che già grava sugli Stati Uniti e che viene inasprita dalla naturale, politica finanziaria dei paesi europei, portati a limitare i loro acquisti in terra americana». Cosi scrive la Progressive Union, sostenendo la tesi che va facendosi ogni giorno più forte negli ambienti economi i della capiale nord-americana, malgrado la caparbia ostinazione dell’es.irema destro (portavoce Truman) — che, puntando sulla carta atomica, si' illude di poter influenzare in tal modo l’economia nazionale, sino al punto di risolvere semiatomaticamente u-na crisi i cui prodromi si fanno sempre più salienti e preoccupanti. «Dobbiamo invitare il governo a modificare la sua poltiica nei confronti sovietici: costoro, dovendo risanare la loro economia indebolita dalla guerra, non hanno alcuna intenzione di raggiungere l’egemonia mondiale attraverso un nuovo conflitto con l’Europa occidentale. D’altra parte, un blocco europeo dell’Ovest troppo armato, diviene estremamente pericoloso, poiché l’URSS, temendo per la propria sicurezza, potrebbe giungere là dove non intende, ora, affatto arrivare». Non è la prima volta che tali opinioni vengono annunciate negli Stati Uniti, non è la prima volta che uomini politici sinceri e coscienti additano ai dirigenti ed al popolo d’America gli innumerevoli pericoli a cui essi corrono incontro, cop una politica d’hazard che non di rado rasenta la temerità. Ma; se oggi le parole che abbiamo riportato immediatamente sopra hanno prodotto uria viva impressione in ogni circolo statunutense, ciò è dovuto al fatto che a pronunciarle’ è slato Joseph Heavens, direttore del bollettino d’informazioni di Wall Street, il quale è un pò il segnatempo del mondo commerciale ed industriale dell’intera America. Ci si chiederanno, naturalmente, le ragioni di un’asserzione tanto sincera quanto insolita, proprio da parte di quegli ambienti dove, sino a pochissimi giorni addietro, le opinioni dominanti collimavano con quelle dei fautori militari della famosa politica forte di marshallia-na memoria. Ecco cosa ci dice, in proposito, l’autore stesso dell’articolo succitato, intervistato da un collega francese: «Un grandissimo numero di in dustriali americani crede che le restrizioni al commercio internazionale e le dificoltà tra l’occidente e l’oriente possano mettere in serio pericolo il successo del piano Marshall». Un motivo non del tutto, disinteressato, d’accordo. Ma noi non intendiamo qui fare alcun processo alle intenzioni. Intendiamo soltanto affermare che, .al di sopra di ogni interesse contingente, tutti i popoli saluterebbero un riavvicinamento economico tra le due grandi parti in causa, che schiuderebbe certamente anche gli o-rizzonlì politici ad un più sereno domani». PETER KOLOSIMO quella capitale, le voci che circolano con insistenza sempre maggiore ; ci possono dare un’idea di quanto si prepara nel Vicino Oriente. Il Foreign Office ha il suo primo o-biettivo nel ripristino del patto di Saadàbad, concluso nel 1938 tra la Turchia, l’Iran, l’Irak e l’Afghanistan: si tratta poi di estendere il trattato in questione, non si sa ancora sotto quale forma, alla Tran-glordania, alla Siria ed alla Cirenaica, di mettere in piedi, su tali basi, un’efficiente federazione mussulmana, con un’armata potente, tale da dar modo all’Ighilterra di fare sentire ancora la sua voce in dette regoni, inquadrandole nel sistema difensivo atlantico, ma non sotto il diretto controllo statunitense, come si pretenderebbe al Dipartimento di Stato. E’ interessante”notare le voci che corrono negli ambienti egiziani, riportate dal quotidiano AHABIBA, il quale scrive: «Anche a Tripoli si prepara il terreno, superate le iniziali difficoltà anglo-francesi, ad : un putsch che dovrebbe consolidare, la linea difensiva nordafricana e puntare direttamente (per qualsiasi eventualità) alle costole dei possedimenti francesi in Affrica settentrionale». Povero conte! A quanto pare, la faccenda di Tripoli e della cartolina sta per tornare più che mai d’attualità. NESSUN BLOCCO BERLINO — n generale Drat- win, sostituto del governatore militare sovietico, ha dichiarato oggi in una lettera al generale Me Lean, governatore militare britannico aggiunto: «Le autorità sovietiche non hanno l’intenzione di instaurare nè un grande nè un piccolo blocco di Berlino.» In questa lettera, che è stata pubblicata stasera dal governo militare sovietico, le autorità sovietiche sottolineano la loro volontà di osservare «tanto la lettera che lo spirito degli accordi di New York». ; La IL sess. del C.C. dell’ ÜÄIS Domenica' 31 luglio, nella sala del cinema Arrigoni di Isola, si terrà la II Sessione del Consìglio Circondariale dell’UAIS. L’ordine del giorno che consta di 5 punti è il seguente: 1) Relazione politica. 2) Relazione organizzativa. 3) Discussione. 4) Conclusione. 5) Eventuali. la zona A del Territorio di Trieste, non si può tralasciare la formidabile pressione che in tal senso esercita la reazione imperialistica americana, la quale sta oggi ricercando in ogni paese un qualsiasi appiglio per costituire un fronte anticomunista, antiprogressivo. Ari-zi tutta la politica reazionaria che si persegue negli stati marshalliz-zati dell’Europa è in funzione degli interessi del capitale finanziario americano. Fino adì oggi non si è avuto ancora il coraggio di dire che si è fascisti, ma data la pratica corrente della politica perseguita dall’internazionale nera anche questo momento non potrebbe essere lontano. La politica di rivalorizzazione del fascismo viene perseguita anche nella zona A del Territorio di Trieste. Anzi è proprio la che riesce ad avere un terreno molto fertile. Dove se non a Trieste il MSI ha avuto, una affermazione cosi rilevante? Non è forse vero che a Trieste sono confluiti tutti gl elementi fascisti che in Italia sentivano bruciare il terreno sotto i loro piedi? Nella zona si è dato agli elementi piu arrabbiati del fascismo la possibilità di mascherarsi meglio sotto il paravento dello sciovinismo, della difesa della «italianità» ece. Nella nostra zona il popolo ha definitivamente fatto piazza pulita dei fascismo e delle radici da cui questo nasce. Il nostro popolo ha vissuto una esperienza tremenda per imparare come bisogna combattere per liberarsi da questa peste. Esso perciò segue con simpatia gli sforzi di tutti i popoli che ne sono minacciati per liberarsene. Noi salutiamo la data del 25 luglio come una data importantissima nella storia dell’umanità e facciamo voti perchè in ogni parte della terra si conduca la lotta piu decisa contro i fautori del fascismo il che in sostanza vuol dire contro l’imperialismo, contro i fautori di nuove guerre. Da parte sua il nostro popolo è deciso ad appoggiare sempre ogni lottta antifascista. Gii istriani chiedano ia so-pressione delie meiroiire come mezzo di papnio Come già abbiamo pubblicato, sin dai giorni nei quali è stata effettuata la conversione delle ju-golire in dinari, in molte riunioni di massa è stato posto decisamente il problema della circolazione delle metrolire (lire italiane) nella zona B. In molti paesi del circondario istriano i lavoratori operai e contadini, hanno fatto sentire la loro voce con Ila richiesta che nella zona B venisse legalmente interdetta la circolazione delle metro-lire, onde stroncare la mala pianta della speculazione. Che la necessità di un tale provvedimento sia profondamente sentita lo prova il fatto che fino ad oggi sono pervenute numerose altre mozioni del genere e che tuttora esse continuano ancora a pervenire. Gli abitanti di Pomiano e di una frazione vicina scrivono infatti nella loro risoluzione: «Esigiamo energicamente che venga effettuata anche la conversione delle metrolire, le quali, come già detto più sopra non hanno da noi altro ruolo che quello di danneggiare il lavoratore». Anche la popolazione di Borst esprime lo stesso parere individuando per di più nelle metrolire un mezzo del quale si serve la reazione per ostacolare la ricostruzione nella zona B. Una risoluzione dello stesso tenore è giunta pure da Corte d’isola. «Chiediamo — si dice nella mozione — provvedimenti per l’interdizione della circo’aziione delle metrolire nella nostra zona. Gli speculatori hanno già sfruttato abbastanza la nostra situazione economica. Ora basta! Lungo sarebbe riportare quanto scrivono rigiri nelle loro risoluzioni a tale riguardo. Per brevità di spazio ci limitiamo alle richieste consimili presentate in altre riunioni di massa, come a Labor, Nova Vas, Glöm, Campel Salara, Bertocchi e Sermina, ecc. ULTIME DALLA CINA CANTON — E’ stata annunciato che le forze comuniste del generale Lin Piao sono giunte questo pomeriggio a Korungtow, a 10 chilometri ad est di Chang Sha. E’ stato dato immediatamente inizio alla costruzione di un ponte di legno onde poter varcare l’ultimo importante Corso d’acqua prima della capitale dello Hunan. In seguito all’evacuazione delle armate del generale Paichung Shi, Chang Sha non è più difesa che da milizie provinciali. Le truppe comuniste avrebbero d’altra parte raggiunto la linea ferroviaria Hang Keu—Cantori, a circa 50 Km. da Chang • Sha. Violenti combattimenti si sarebbero svolti nella stazione di LukoW. Secondo! i circoli militari nazionali-si) 'a »rinta di Chuw, città situata alla diramazione delle linee ferroviarie Nan Chang—Chang Sha e Hang Keu—Canton, ad un ventina di chilometri a nord di Lukow, non sarebbe più che questione di ore; La Nostra Lotta Cronache dal Circondario ASSEMBLEA DEL CONSIGLIO CIRCONDARIALE DELL'UGA INCREDIBILE, MA VERO NELLA FILIALE SINDACALE .. DEBBONO I LAVORATORI PERDERE A FAVORE DEI «QUALCOSA DI PIU’»? Impiegati che credono di vivere in un’ aureola di „superiorità" danneggiano con il loro comportamento la classe operaia, vera costruttrice del Potere Popolare Recentemente il Comitato Cittadino dei Sindacati Unici di Capodistria assegnava alla Filiale Sindacale del Comitato Cittadino un dato quantitativo di articoli di maglieria da distribuirsi agli iscritti ai Sindacati Unici, operai ed impiegati, però per i più meritevoli (cioè per quelli che si dimostrano i migliori nel lavoro, che fanno ore straordinarie di lavoro volontario ecc.) e per i più bisognosi. Da quanto pare la distribuzione non è avvenuta come doveva e non si sà con quale criterio, sia stata effettuata dato che ben pochi operai hanno ricevuto qualcosa, mentre quasi tutti i migliori articoli venivano distribuiti fra gli impiegati. Alla riunione del Comitato della Filiale Sindacale non si è neppure invitato l’unico operaio che faceva parte. Perchè? Perchè non esistono i dovuti rapporti con i nostri operai. Quali le conseguenze di questa «spartizione»? Il malcontento- di tutti gli operai in genere, che pur sapendosi in maggioranza nella nostra filiale si vedono praticamente «messi da parte» come si faceva in altri tempi! Mentre il presidente della filiale sindacale accetta (o si propone da solo) di ricevere una maglia o qualcosa di simile non ha presente che anche sua figlia (seppure non abbia nessuna colpa) riceve nello stesso tempo un’altro articolo del genere, mentre operai come: Ramani Antonio, Auber Pietro, Chelleri Antonio ed altri ancora non vengono neppure interpellati se necessitino di qualcosa. Tanto non importa, loro basta che lavorino, che superino le norme ufficiali del 30 per cento, basta dare loro il Vestito da lavorò e le Scarpe, tanto ... A questo punto sorge spontanea una domanda: «Perchè succede tutto questo»? Ed ecco la risposta: «Perchè la filiale sindacale non vive la vita dei nostri operai, non si interessa di chi lavora di più e chi meno, non si interessa di chi supera le norme, di chi termina prima, le riparazioni delle case dei poveri di Bossadraga, che attendono di dormire senza il timore di dover mettersi a letto con l’ombrello perchè il tetto fa acqua da tutte le parti. La filiale sindacale preferisce fare le sue ore di lavoro in ufficio e poi andarsene per i fatti propri senza preoccuparsi di esaminare le possibilità di migliorare la produzione e di fare qualcosa per gli o-perai. Tutti conoscono invece le famiglie e le condizioni degli impiegati; perchè? Perchè vivono una vita differente dagli operai, perchè non si interessano di loro come dovrebbero, ma credono di essere «qualcosa di più» degli operai, dai quali invece hanno molto da imparare. Quali benifici hanno avuto i nostri operai dalla filiale sindacale? Praticamente nessuno. DECRETO In base all’ordine del Comandante del Distaccamento della AJ del TLT dd. 16. settembre 1947 ed j in relazione al Decreto della Delegazione CRLN per il Litorale Sloveno e del CP Regionale per la Istria dd. 20 febbraio 1947, il Co- ! mitato popolare circondariale del-l’Istria emana il seguente DECRETO sull’abolizione delle commissioni agrarie e sul divieto del ripris-stino o dei rapporti agrari di colonato e mezzadria aboliti Art. 1 Le commissioni agrarie sono abolite. Le commissioni agrarie locali 1 cessano subito il loro lavoro. Il loro archivo va consegnato al comitato popolare locale della loro circoscrizione. La commissione agraria, circondariale dii Capodistria e le due commissioni agrarie distrettuali di Capodistria e Buie cesseranno il lavoro entro il 1 novembre 1949. Sino a tanto risolvono tutte le vertenze pendenti e consegnano .11 proprio archivo al dipartmento rispettivamente. alla sezione agricoltura presso il comitato popolare della propria circoscrizione. Art. 2 Il divieto di alienazione, partizione e appalto degli immobili assegnati in base alle norme sulla regolazione dei rapporti agrari, è abolito. Le cancellazione di questo divisto nei libri tavolari viene effettuata dal giudizio competente d’ufficio. Art. 3 Ogni azione tendente e ripristinare o reìntrodurre nelle terre i rapporti agrari di colonato o mezzadria aboliti, viene punita con la restrizione della libertà o con il lavoro obbligatorio senza restrizione della libertà. Art. 4 Il comitato esecutivo del CPCI è autorizzato ad emanare le norme dettagliate per l’esecuzione del presente decreto. Art. 5 Il presente decreto entra in vigore con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale. Perchè gli operai di altre aziende hanno un più largo appoggio dagli organi superiori dei Sindacati? Perchè hanno una filiale sindacale che funziona sotto tutti i punti di vista, perchè quando c’è una riunione sindacale non occorre chiamare e pregare affinchè si presentino gli interessati. Ma domandatevi se è possibile andare avanti' di questo passo e da soli Vi risponderete negativamente. Quindi, che cosa bisogna fare? Lasciamo la risposta alla prossima assemblea. Già da un mese e mezzo le altre filiali sindacali hanno preparato il loro piano di lavoro volontario mentre da noi non si pensa neppure a questo. Perchè? Éd anche a questa domanda si deve dare la stessa risposta. Si vuole mobilitare gli operai al lavoro volontario, però i dirigenti della Filiale non partecipano, tirando fuori scuse che non reggono. Senza dilungarsi in particolari che sono noti a tutti si imitino i componenti del Comitato della nostra filiale a ripensarci sulla linea presa e a rimettersi sulla buona strada perchè hanno al proprio fianco dei compagni che hanno tutte le buone intenzioni sapendo che solo cosi si miglioreranno le condizioni dei nostri lavoratori, siano questi operai o impiegati. UN RINGRAZIAMENTO Mentre nella zona di occupazione anglo-americana imperversano le più ripugnanti forme di sciovinismo, mentre il fascismo ricostituisce le sue squadre e i suoi rappresentanti a fianco di quelli degli altri partiti inscenano una ignobile gazzarra contro il rappresentante del Fronte Popolare che intende parlare nella sua madre lingua al Consiglio Comunale e mentre ancora il partito comunista cominfor-mista sta dando gli ultimi, colpi de- BREYI ISTRIANE molitori alla compagine delle organizzazioni democratiche che formavano l’orgoglio della classe triestina e il terribile incubo della reazione locale ed internazionale, nella zona «B» del TLT la popolazione, col suo Potere Popolare, lavora affratellata in comunione di intenti, costruendo il proprio avvenire. Le tre nazionalità qui conviventi | godono tutti i loro diritti concernenti lo sviluppo delle rispettive culture. Proprio giorni fa è giunta una lettera al Dipartimento Cultura del Comitato Popolare Circondariale che riproduciamo integralmente poiché costtituisce una prova lampante di quanto sopra accennato. * * * Abbiamo ritirato ieri presso la Direzione «Omnia» di Portorose il microscopio combinazione VN 3 — Vimandivo 291: un vero gioiello della tecnica moderna cui aspira vamo da tanto tempo e che oggi, grazie alla Vostra generosità, ci è giunto. Non abbiamo parole per e-spriferVi il nostro sincero sentimento di gratitudine, possiamo solo assicurarvi che la fiducia da Voi riposta nella nostra giovane scuola, nei suoi insegnanti, negò allievi, nel nostro lavoro non andrà delusa. Vi riconfermiamo la promessa dell’impegno più attivo nello svolgere il programma di lavoro fissato. I larghi mezzi che ci vengono messi a disposinone pei materiale scolastico non sono in mano di ingrati, ma darann ) frutto generoso di applicazione e di risultati. Con la preghiera di rendervi interpreti presso le Autorità Superiori della nostra gratitudine inviamo un grazie tutto particolare al comp. Ispettore Bratina che tanto si è preoccupato e si preoccupa per fare della scuola un Istituto degno di questo nome. M F — L P Il Dirigente Scolastico fto Sema BORST NON RIMANE INDIETRO Anche Borst non rimane indietro coi lavori della gara trimestrale e ciò grazie alla costituzione di due brigate di lavoro: una-formata da membri del Fronte Popolare e l’altra dalla Gioventù antifascista. I lavori della sede del CPL sono a buon punto poiché la popolazione di Borst è fiera della attività che dà nella gara trimestrale di emulazione. E’ cosi che la nostra popolazione sente e concepisce il Potere popolare, grande conquista della cruenta lotta contro il. nazi-fascismo e contro l’imperialismo suo successore. MONTE DI CAPODISTRIA PER IL V. CONGRESSO DEL PCJ Come tutte le altre locglttà cosi anche a Monte di Capodistria è stato celebrato il primo anniversario del V Congresso del PCJ. Già nelle prime ore del mattino del 21 c. m. quaranta membri del-l’UAIS si sono recati al lavoro volontario sulla strada Monte - Nova Vas dove hanno compiuto un lavoro calcolato per 3150 dinari. Un altro gruppo di compagni ha lavorato alla erigenda casa del cooperatore trasportando 50 m. cu Di di materiali vari mentre i muratori del paese hanno apprestalo per i lavori di intonacatura 150 m. quadrati di muro. Alla sera la popolazione ha partecipato ad una riunione di massa dove un compagno ha illustrato il grande significato del V Congresso del PCJ ed i risultati raggiunti nella prima metà del piano quinquennale che farà della Jugoslavia un paese socialista fortemente industrializzato. Finiti i discorsi, il coro del. paese ha cantato la canzone «A Lenin» ed ha inneggiato lungamente al compagno Stalin ed a Tito sotto la guida dei quali il popolo lavoratore del mondo intero e, rispettivamente il popolo jugoslavo, marciano verso quelle mete che sono il fine di tutti i proletari. GLEM, ESEMPIO LUMINOSO Glem, piccolo paese del capodistriano, è una località dove la maturità politica-sociale dei suoi abitanti può essere senz’altro citata ad esempio. Quantunque il lavoro stagionale nei campi, in questi ultimi tempi ri- MÀGNIFICO ESEMPIO DELLA COOPERATIVA DI SEGHETTO LA h a PRODUZIONE costituito un INIZIALE primato Non e trascorso un anno dalla sua costituzione e già la cooperativa dà una dimostrazione pratica dei benefici del nuovo sistema di lavoro A tutti è noto ormai il felice sviluppo dei nostri collettivi agricoli di produzione, ma è bene però re-cars isul posto per poter sincerarsi di persona dei benefici che porta il lavoro collettivo nelle campagne. Chi si reca al collettivo agricolo di Seghetto rimane immediatamente colpito dal grande palazzo che sorge in - mezzo alla campagna e che contrasta stranamente con le modeste casette rurali che sorgono intorno. E’ il palazzo degli ex signori del luogo i de Franceschi che sono stati, per volere del popolo, espropriati dei loro averi che, oltre alla principesca dimora, consìstevano in centinaia e centinaia di ettari di terreno coltivato. Ora in quella dimora, che ricorda quelle medievali, abitano sei famiglie del collettivo, mentre prima serviva soltanto a tre fannulloni ed alla loro servitù. Le 30 famiglie del collettivo con 107 componenti erano un tempo alle dipendenze dei de Franceschi; i loro rapporti con i padroni ricordavano l’antica servitù della gleba. Ora la lotta di liberazione con la sua grande conquista, la riforma agraria, e la susseguente unione in collettivo a-gricolo ha trasformato la vita di questi lavoratori dela terra. Proprio in questi giorni il collettivo ha terminato la trebbiatura del grano. Il raccolto è stato superbo. Oltre ad aver coperto a sufficienza il fabbisogno di' frumento dei membri della cooperativa ben 71 quintali sono stati consegnati all’ammasso, ciò costituisce un vero primato in tutto il Circondario. Il prossimo anno verranno seminati 110 quintali di grano aumentando considerevolmente la già rispettabile produzione. In queste condizioni molte famiglie del collettivo che prima del novembre dell’anno scorso, data della costituzione della cooperativa, avevano le tessere del pane ora grazie ai benefici del collettivismo non ne hanno più bisogno. In un breve volger di tempo il collettivo di Seghetto ha aumentato il suo patrimonio bovino a 65 capi quello ovino a trenta ed i suini a 17. Inoltre una nuova trebbia ed un potente trattore risparmiano molte fatiche a quei lavoratori. Tutto questo si è potuto conseguire grazie al credito di 1 milione e 100 mila lire dato dal Potere Popolare. Quello che è molto significativo è che induce a profonde considerazioni è che un forte gruppo di militari della Armata Jugoslava ha portato da solo a termine la costruzione della stalla per suini ed il tetto di un’altra stalla. Questi sono i soldati dell’esercito popolare che, oltre a difendere le nostre case, aiutano i lavoratori nelle loro fatiche. Certamente v’è una grande differenza tra questo esercito di liberazione e quello di occupazione anglo-americana i cui componenti, oscenamente ubriachi, si trascinano per le vie di Trieste fornendo chiari esempi di quella che dovrebbe essere la civiltà occidentale. Ritornando, dopo questa indispensabile. parentesi, al collettivo a- gricolo dì Seghetto, diremo che a questo spetta veramente un avvenire di prosperità e, per dare un esempio, diremo che 11 collettivo possiede 100.000 viti che daranno 1000 ettolitri di vino mentre il raccolto delle patate è stato di 300 quintali. Questi sono fatti concreti che da soli bastano a confutare tutto quello che si dice sulla nostra zona dove il popolo lavoratore ha trovato la libertà e che seguendo i giusti principili democratici lavora per la costruzione di una società dove non esistapiù lo sfruttamento. Hoivziaùa Il giorno 23 c. m. nel campo di pallavolo di Capodistria, si sono svolti tre incontri valevoli per il campionato di pallavolo per il distretto di Capodistria, valevoli pure per la coppa «Unità e fratellanza» la quale verrà assegnata alla prima squadra classificata dopo le finali fra i distretti di Capodistria e Buie. Ecco i risultati della prima giornata: Sindacati Unici bancari — Partizan D. P. 3-0 (15-5) (15-5) (15-1) Mario Moro - Isola — S. U. culturali 2-1 (15-6) (12-15) (15-4) Jadran - SUCPC Istria -- S. U. Edilit 3-0 (15-11) (15-8) (15-2) Riposava la Zvezda di Pobeghi. CLASSIFICA GENERALE 1) bancari giocate 1 punti 3 2) Jadran giocate 1 punti 3 3) Isola giocate 1 punti 2 4) culturali giocate 1 punti 1 5) Edilit giocate 1 punti 0 6) Partizan giocate 1 punti 0 7) Zvezda giocate 0 punti 0 Sabato 30 c. m. sul campo di S. Nicolò si svolgerà la seconda giornata di campionato. Domenica 31 c. m. a Umago si inizierà il campionato di pallavolo per il Distretto di Buie al quale parteciperanno sette squadre. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Dalla Direzione tecnica del Centro Sportivo per lTstria dall’UCEF abbiamo ricevuto con la preghiera di publicazione la lettera che qui sotto riportiamo. Copia di tale lettera è stata pure inviata a «Trieste Sport, «Corriere di Trieste», «Trieste Sera» e «Primorski Dnevnik». In riferimento alla vostra lettera del 23 c. m. con la quale ci ave- te inviato le deleghe per i rappresentanti delle Società istriane al Congresso Generale dell’UCEF che si terrà domenica 7 agosto, abbiamo constatato con nostro rammarico che, contrariamente allo statuto in vigore, avete escluso ben 38 Società sportive istriane che hanno pieno diritto di essere rappresentate in seno alla assemblea con parità di voti.é Pertanto, questo Comitato coordinatore, a nome di tutte le Società, ingiustamente colpite, presenta con questa lettera giustificata protesta, chiedendo a Codesta Direzione di rivedere immediatamente il proprio atteggiamento e di reincludere nella lista della convocazione tutte le Società escluse di cui questa Direzione è in possesso dei regolari documenti di adesione. Per la Segreteria: Humar Jernej * * * L’ordine del giorno dell’Assemblea Generale mi/iDD per jj rj LUCEF comunica il seguente Ordine del Giorno per l’Assemblea Generale che avrà luogo il prossimo 7 agosto: 1) Apertura dell’Assemblea e controllo dei mandati. 2) Approvazione del presidente dell’Assemblea proposto dalla Direzione. 3) Elezione della commissione elettorale. 4) Relazione della Direzione. 5) Proposto di variazione dello statuto e sua approvazione. 6) Elezione della Direzione. 7) Varie. chiedesse tutta Fattività e l’impé-grfo di quella laboriosa popolazione tuttavia non è stato tralasciato il lavoro volontario nella sede del CPL di Borst da cui Glem dipende. Ben 1500 ore sono state già effettuate nel quadro della gara trimestrale e non c’è dubbio che alla fine della gara saranno coperte le altre 1500 che sono nel programma. La popolazione ha inoltre offerto anche 6000 dinari di contributi per la costruzione della sede del CPL che, secondo le previsioni sarà terminata entro il corrente anno in modo da poter iniziare con l’anno prossimo la costruzione della casa cooperativistica. Giorni fa si è tenuta una riunione di massa alla quale ha partecipato tutta la popolazione. Si sono discussi in prevalenza problemi a-gricoli e principalmente la costituzione di una- cooperativa di produzione. Tutti i presenti, ben conoscendo i benefici che porta il cooperativismo, si sono impegnati di farne parte ed, uniti insieme, di lavorare fraternamente per l’elevamento del livello economico generale. Ancora una cooperativa agricola di produzione sorgerà dunque nel nostro territorio. Questa è una delle tante dimostrazioni del come, qui nella nostra zona, il popolo, padrone di se stesso, si organizza nelle forme migliori per poter crearsi un sistema di via che faccia scordare le sofferenze ed i lutti di questo lultimo quarto di secolo.. Ragazzi Jugoslavi a Salvore ; . Punta Salvore, gemma della nostra costa, ospita attualmente in belle e ridenti vilette 293 giovanissimi figli della Jugoslavia che si bagnano nelle limpide acque del nostro mare. Valeva proprio la pena di intraprendere tutta la scarozzata fino a quell’angolo di pacè per poter partecipare per qualche ora assieme a quel ragazzini bruni oramai come moretti alla loro vita spensierata, ed al loro continuo andirivieni dalla spiaggia ai campi dove si rincorrono e cantano riempiendo l’aria delle loro grida di gioia. Arrivati Tummo cortesemente ricevuti dal direttore ché si presentò come Dragomir Stanojevič di Belgrado. Il direttore ci esternò con espansione la sua riconoscenza verso i nostri rappresentanti popolari per l’interessamento che dimostrano per rendere gradito il soggiorno ai ragazzi. Il direttore ci informò che tutti i ragazzi sono di Belgrado figli di operai, lavoratori d’assalto e vecchi partigiani. Visitando le spaziose e ben arieggiate camere, salta agli occhi la cura con cui i ragazzini e ragazzine tengono i loro letti dalle multicolori coperte. I viveri, i letti, le coperte e le lenzuola sono stati portati da Belgrado con tutto l’altro materiale occorrente per là permanenza per vari mesi di centinaia di pionieri. La vita all’aria aperta è felice e non mancano neanche le rappresentazioni culturali che I ragazzi hanno già offerto diverse volte alla popolazione di Salvore. Anzi, l’affiatamento è giunto a tal punto che 1 giovani jugoslavi hanno già dispulato una partita di calcio con FUGA di Salvore. Girando per gli edifici vediamo una infermeria dove in bianchi lettini riposano 2 ragazze. Chiediamo cosa hanno e da. chi sono curate. Rimaniamo veramente sorpresi quando ci dicono che assieme agli altri ci son pure due studenti in medicina dell’università di Belgrado che hanno il compito di interessarsi della salute dei pionieri. In quanto al male che Affligge le due ragazze ci dicono con un sorriso che la nostra zona è forse un pò troppo ricca di frutta e che ciò costituisce Una bazza per i ragazzi che ne abusano, ghiotti come sono. Salutiamo il gentilissiiho direttore che non ha mancato di offrirci una tazza di latte e lasciamo quel posto incantevole con il rammarico di non essere anche noi dei ragazzi per poter cosi lontani della città, godere le delizie di quel posto incantevole. Jugoslavo forgiato attraverso la, dura e vittoriosa guerra di Liberazione Nazionale, che ha portato alla rivoluzione sociale, può compiere un simile miracolo, sè cosi vorremmo chiamarlo. Parlando del baratto compiuto ai danni della popolazione slava della Carinzia il comp. Jazbec continua: Con la conclusione dei quattro grandi sul trattato di pace con l’Austria è stato dato un tratto di penna al • principio marxista - leninista sul diritto dei popoli alla decisione ed alla autodecisione, sulla parità di diritti delle piccole nazioni. A questo soppruso, che è sulla linea degli imperialisti angloamericani e che fu già di Hitler, ha dato la propria adesione pure il comp. Viscin-ski, Ministro degli Esteri dell’Unione Sovietica. Questo fatto, che è già di per sè stesso doloroso, per tutto il popolo sloveno e per la popolazione tutta del nostro territorio, incontra ed incontrerà sempre la nostra disapprovazione ed il nostro disappunto. L’unica voce, che si è levata in difesa dei diritti della minoranza slovena in Austria, è stata quella RFPJ, di quello stato cioè che ha dato alle minoranze nazionali viventi sul suo territorio tutti i diritti sociali e nazionali. Nessuna giustificazione può servire, per attenuare le responsabilità. Il diritto dei popoli, anche se piccoli, non si calpesta. Parlando sulla situazione locale del TLT il comp. Jazbec dichiara: Come avete appreso certamente dai giornali la prima seduta del Consiglio Municipale di Trieste è stata disonorata da un episodio che chiaramente ci dimostra quali sono le conseguenze del nazionalismo sciovinista e quale è la colpa di chi lo tollera. Il rappresentante del Fronte Popolare, eletto nonostante tutti i brogli e la sfrenata campagna di odio nazionale, ha voluto porgere il suo saluto nella propria madrelingua. Un uragano di fischi e di urla, esperssione bestiale della cosiddetta bimillenaria civiltà, ha ricoperto l£ sue parole. Quale differenza vi è, compagni, dalle nostre riunioni e conferenze, come quella di oggi, dove tutti possono esprimersi liberamente come meglio credono opportuno e nella propria madrelingua! Ma la causa di una situazione simile a Trieste\ non è solamente una impostazione sciovinista, ma persegue gli scopi già noti, dei partiti italiani della giunta nazionale con la complicità del GMA! E’ la pratica liquidatrice ed opportunistica di Viđali e del suo gruppo, introdotta nel movimento democratico di Trieste, che porta anche una notevole parte nella colpa. Compagni! — Queste non sono chiacchiere. L’esempio che ci dimostra più chiaramente ciò che ho affermato, lo abbiamo avuto all’elezione della Giunta Municipale di Muggia, del sindaco, dei consiglieri e dei sostituti consiglieri, che seppure tutti comunisti sono tutti di nazionalità italiana ciò è conseguente alla politica sciovinista di Viđali pur essendo stati eletti in maggioranza per merito dei voti degli sloevni del contado. E’ qui che si precisano le respon-sabilità e senza giustificazioni di sorta. Sulla appartenenza statale del TLT Foratore precisa: Al problema dell’appartenenza statale del TLT ed a quello della, lotta per i diritti sociali e nazionali dei popoli qui conviventi è interessalo pure e sopratutto il popolo lavoratore di tutte le tre nazionalità del Territorio. Questo popolo vuole avere la sua parola e difenderà con la massima decisione i suoi diritti, appoggiato in questa lotta, come lo fu finora, dalla Jugoslavia di Tito e da tutte le forze sinceramente democratiche nel mondo. Il comp. Tito a Pola ed il comp. Marinko a Capodistria lo hanno manifestato chiaramente rispondendo alle rSÈomontate di De Gas peri. Compagni! I nostri nemici tutti ci calunniano, ci offendono, ci attaccano perchè siamo conseguenti ai principi di lotta della democrazia. Tutti questi attacchi, tutte queste calunnie non possono far altro che duplicare le nostre energie, non possono far altro che darci la certezza della vittoria. L’oratore delinea la strada che i giovani devono seguire per essere conseguenti ai principu nei rafforzamento del Potere Popolare nella nostra zona, ed invita anche i giovani a frequentare sempre in maggior numero i corsi professionali e di istruzione che sono a loro disposizione nel nostro territorio. In merito al lavoro volontario il comp. Jazbec indica ai giovani le brigate del lavoro che sono la forgia dove i giovani ricevono quella educazione che 1 irende degni di una società a democrazia popolare. Dopo aver toccato vari altri pum ti importanti delle attività del-l’UGA e di cui parleremo nelle prossime relazioni, il comp. chiude il suo discorso incitando i giovani a serrare le file nella lotta per il rafforzamento del Potere Popolare contribuendo cosi validamente a combattere contro l’imperialismo a fianco di tutti i lavoratori del Mondo. La relazione organizzativa del comp. Vuk Mario sarà riportata nella prossima edizione. AZIONE RESTIALE Lo scorso mese una bimba di 9 anni, veniva avvicinata da un losco figuro, ed invitata a mangiare delle frutta nel suo orto. La piccola accettava di buon grado e si recava a casa dello stesso che poco dopo la conduceva nel porcile, dove la sottopose ad atti di libidine e violenza carnale. Il bruto veniva denunciato alla Difesa Popolare ed identificato per Alessio Giovanni fu Matteo d’anni 58 da Matterada, tranviere sulla linea S. Lucia—Pirano. Il mostro si è reso latitante. Cinema mobile Mercoledì sera a Capodistria, verrà inaugurato in piazza Tito il cinema all’aperto, che di volta in volta sarà trasferito nei vari paesi del circondario. Si rende noto che per la prima sera la rappresentazione sarà gratis. PAOfflbdmmi Uldi6 RADIO TRIESTE DELLA ZONA JUGOSLAVA Lunghezza d’onda m. 240—Jc. c. 1250 Il notiziari politici ed altre notizie internazionali in lingua italiana vengono trasmessi invariabilmente ogni giorno alle ore: 6.45, 12.45, 14.30, 19.15, 23.00. I notiziari politici ed altre notizie internazionali in lingua slovem alle ore: 7.00, 13.00, 14.45, 19.30, 23.05. MERCOLEDÌ’ 27. 7. 1949 6.29 Inizio della trasmissione. - 6.30 Musica del mattino. — 7.15 6.30 Musica del mattino. — 7.30 Chiusura. 12.00 Musica operistica. — 12.30 L’orchestra di Ali Dermelj. — 13.15 Concerto vocale della soprano Kozem Rožica, quindi musica leggera. -- 13.50 Rassegna economica, in sloveno. — 14.00 In collegamento con Lubiana. — 15.00 Chiusura. 17.45 Musica da ballo. — 18.15 Piccole composizioni di grandi maestri. — 18.45 Orizzonte radiofonico. Ribalta radiofonica Nuova brillante prova del complesso dilettantistico Nel giro di pochi giorni, Darlo Scher, il giovane capodistriano, ritorna alla ribalta, cimentandosi stavolta, dopo la prova musicale, in una commedia di un genere non nuovo, ma trattata con garbo e con maggiore maturità che, se non tocca le posizioni a cui l’autore visibilmente aspira, scopre in lui nuove possibilità che gli consigliamo di sfruttare al massimo, cercando di superare gli schemi soliti e di seguire un pò più da vicino lo sviluppo della prosa radiofonica. La commedia di Scher non è brutta: fluida, aggraziata, essa non merita, in coscienza ed in considerazione dei fattori suddetti, una critica acerba. Che cosa le può essere allora rimproverato? Sopratutto una posizione socialmente assai poco progredita, che trova il suo terreno di coltura nella prošla borghese, in secondo luogo un’ambiente troppo provinciale e ristretto per poter essere fecondo. Lo Scher di «Amore Rustico» è quello della commedia in argomento, sleguono: la stessa strada, con mezizi che differiscono assai poco. Dario Scher ha una attenuante, che le sue opere presentate ora al microfono risalgono a qualche anno fa. L’autore è un giovane assai promettente bisogna però che egli sappia evadere da un mondo troppo ^chiuso e troppo statico, per tentare la via (meno comoda, ma assai più bella) della nostra prosa socialista di battaglia, non lasciandosi allesttare da orgo-menti che ormai hanno decisamente fatto il loro tempo. La recitazione della commedia è stata, d’altro canto, assai notevole: sotto la direzione magistrale di Joseph Fišer, il dilettanti di Radio Trieste (z. i.) hanno, stavolta dato una prova più che mai brillante, superando se stessi. Pi treccio 19.00 Intermezzo musicale. — 19.45 Melodie dalla Spagna. — 20.00 Dalle composizioni di Franc Liszt. — 20.30 Musica a piacere in slo- veno. — 20;50 L’ora sindacale in italiano. — 21.00 Radiogramma in italiano, quindi canzoni italiane. — 22.00 Concerto solistico serale. — 22.40 Musica da ballo. — 23.15 Romanze e ninna nanna. — 23.30 Chiusura. GIOVEDÌ’ 28. 7. 1949 6.29 Inizio della trasmissione. — 6.30 Musica del .mattino. — 7.15 6.30 Musica del mattino. — 7.30 Chiusura. 12.00 Note composizioni per orchestra. — 12.30 Melodìe sulla fisarmonica. — 13.00 Segnale orario. — 13.15 Sancin Mirka esegue un concerto al pianoforte. — 13.50 Per voi donne, in italiano. — 14.30 In collegamento con Lubiana. — 15.00 Chiusura. 17.45 Musica da ballo. — 18.15 Musica da camera. — 18.45 La voce dei giovani in sloveno. *— 19.00 Intermezzo musicale. — 19.45 Canti popolari sloveni. ’— 20.00 Arie e duetti da opere. — 20.30 Radio- gramma in lingua slovena, quindi musica leggera. — 22.00 La vita dei popoli jugoslavi in italiano. — 22.20 Concerto serale di musica sim- , fonica. — 22.45 Tanghi conosciuti. — 23.15 Musica da ballo. — 23.30 Chiusura. VENERDÌ’ 29. 7. 1949 6.29 Inizio della trasmissione. — 6.30 Musica del mattino. —- 7.00 Segnale orario. — 7.15 Musica del mattino. — 7.30 Chiusura. 12.00 Dal mondo operistico. — 12.30 Melodie da films. — 13.00 Se-; gnale orario. — 13.15 Melodie par- tigiane. — 13.35 Dalle composizioni di Chopin. —- 13.50 Università popolare radiofonica. — 14.00 In col-legamento con Lubiana. — 15.00 Chiusura. 17.45 Musica operettistica. — 18.15 Dalle composizioni da camera dei classici. -—. 18.45 Conversazione in italiano. —- 19.00 Intermezzo musicale. — 19.45 Concerto vocale di Ana Ščuk. — 20.00 L’ora della cultura croata. — 20.30 Musica a piacere in sloveno. — 20,50 Col nostro popolo. — 21.00 Coro da camera. —- 21.30 programma vario per concerto. — 22.00 Dalla vita dell popoli jugoslavi in sloveno. — 22.20 Musica leggera. — 22.40 Musica da ballo. — 23.15 Melodie della sera. — 23.30 Chiusura.