L'INTERTESTUALITA': UN INTERVENTO MACROSTRUTTURALE NELL' AMBITO DEi MECCANISMI DI FUNZIONAMENTO TESTUALE IN DIPENDENZA AL PROBLEMA DELLA TRADUZIONE INTRODUZIONE Scopo di questo articolo e l'applicazione descrittiva all'incipit di un testo di narrativa fantascientifica di unsegmento macrostrutturale di uno instrumento d'analisi da noi precedentemente elaborato che si proponeva di sistematizzare e spiegare l'attivazione testuale integrata da alcuni apporti narratologici (come eprevisto che il testo sia attivato da chi lo legge), la macroanalisi (come eprevisto che il testo funzio­ni per chi lo legge) e la microanalisi (come eprevisto che il testo sia attivato a livello locale da chi lo legge) nel processo della traduzione nel modello a tre fasi a trasferi­mento indiretto (l'applicazione in questione interessa la prima delle tre fasi del mo­dello). Con tale strumento ci eravamo posti l'obiettivo di impostare i moduli operativi in modo da poter affrontare la traduzione in termini di configurazione orientata in una prospettiva di trasferimento linguistico, scegliendo un modello preferenziale per tutti i tipi di operazioni linguistiche, tale da possedere delle preferenze per riprodur­re mondi testuali su testi di superficie, in cui si mirava a far concorrere la capacita di trasmettere lo stesso genere di esperienza con lo stesso genere di materiale linguisti­co, accrescendo, riducendo o modificando le componenti testuali solo quando cio si rendesse necessario per assicurare la piu ampia convergenza di esperienze, trattando quindi il testo originale in modo da garantire un ottimo grado di equivalenza, il che presupponeva lo sviluppo prioritario e centrale di un quadro di riferimento che con­siderasse il testo come una configurazione orientata verso la comunicazione con una dimensione tematica, funzionale e pragmatica. Questo quadro di riferimento, a sua volta, era stato realizzato (in una prospet­tiva di economicita e di efficienza, oltre che di perdita ridotta nel trasferimento) at­traverso il coinvolgimento di tutti i processi traduttivi nell'analisi testuale: infatti, nella misura in cui le tre dimensioni testuali vengono derivate, attraverso l'analisi te­stuale, dalla struttura di superficie testuale (dapprima attraverso delle operazioni di definizione macrotestuale e quindi nella segmentazione frastica) la struttura di su­perficie del testo acquista la dimensione di un insieme strumentale di istruzioni che guida il destinatario alla comprensione del testo in prospettiva al suo piu efficace trasferimento. Cosi l'obiettivo di sviluppare la capacita di operare su di un testo (in funzione del trasferimento) attraverso un approccio basato sull'analisi testuale (intesa come strumento per definire la configurazione orientata, individuare le dinamiche di fun­zionamento del testo e stabilire le modalita operative dei criteri di testualita attraver­so il lavoro di segmentazione) aveva tro·1ato quindi ad un tempo modalita di sintesi nell'approccio fondato sull'analisi testuale (nella sua concreta applicazione nelle di­verse fasi della traduzione) e modalita di verifica e controllo nel momento della ri­produzione del testo in un'altra lingua. II modello scelto per l'applicazione dell'analisi testuale (frase estesa) al proces­so della traduzione era stato quindi individuato (come accennato in apertura) nel modulo a tre fasi a trasferimento indiretto, in cui il traduttore dapprima decodifica il testo macrocontestualmente e microcontestualmente, quindi inizia a coordinare i singoli elementi del testo della lingua di partenza con la lingua d'arrivo, decidendo sulla base di una specifica strategia di trasferimento intralinguistica e, infine, attra­verso delle operazioni di sintesi nella lingua di arrivo, produce il testo nella lingua di arrivo: e in prospettiva a questo primo momento di decodificazione macrostruttura­le che cercheremo di verificare le modalita di funzionamento, nello sviluppo testua­le, dell'ultimo criterio di testualita, l'informativita. Per la molteplicita e la frequenza dei riferimenti prescrittivi che afferiscono nel paradigma e risultato impossibile segnalare nel corso dell'articolo le relative fonti bibliografiche, in quanto una loro collocazione all'interno dello stesso avrebbe reso estremamente frammentaria la lettura del lavoro. Per la bibliografia utilizzata ri­mandiamo quindi ai titoli elencati in appendice e per quanto riguarda le indicazioni bibliografiche di cui sopra ai riferimenti presenti nello strumento teorico cui abbiamo accennato precedentemente (HORRAKH L., La macroanalisi e microanalisi testua­le nel modello traduttivo in tre fasi a trasferimento indiretto, Edizioni Triestepress, Trieste, 1989). IL TESTO: "THE THREE STIGMATA OF PALMER ELDRITCH" II testo oggetto d'intervento rappresenta l'incipit (meno di mezza pagina) di un romanzo di fantascienza scritto da P .K. Dick nel 1964, "The Three Stigmata of Pal­mer Eldritch" (d'ora in poi abbreviato in "Stigmata''). Le dieci righe del testo corrispondono a due paragrafi della narrazione e sono state divise e ridistribuite in diciannove segmenti separati spazialmente per segnalare la scansione narrativa del paragrafo a fini sostanzialmente didascalici, in quanto una simile sgementazione permette di evidenziare immediatamente le proposizioni che compongono la frase e ad un tempo segnala visivamente i rapporti intrattenuti dalle frasi coni segmenti immediatamente adiacenti, a destra e a sinistra. Si tratita, evidentemente, di una segmentazione provvisoria, che non vuole ne dare ragione dell'organizzazione strutturale del testo ne spiegare i meccanismi distributivi, ma C osi "His head unnaturaHy aching, Barney Mayerson woke to find himself in an un­familiar bedroom in an unfamiliar conapt building. Beside him, the covers up to her bare, smooth shoulders, an unfamiliar girl slept on, breathing lighthly through her mouth, her hair a tumble of cotton-like white. I'll bet I'm late for work, he said to himself, slid from the bed, and tottered to a standing position with eyes shut, keeping himself from being sick. For ali he knew he was several hours' drive from his office; perhaps he was not even in the United States. However he was on Earth; the gravity that made him sway way familiar and normal." estato segmentato in 1. "His head unnaturally aching" 2. "Barney Mayerson woke" 3. "to find himself in an unfamiliar bedroom" 4. "in an unfamiliar conapt building. 5. "Beside him, the covers up to her bare, smooth shoulders," 6. "an unfamiliar girl slept on," 7. "breathing lightly through her mouth," 8. "her hair a tumble of cotton-like white." 9. "I'll bet l'm late for work," 10. "he said to himself," 11. "slid from the bed," 12. "and tottered to a standing position with eyes shut," 13. "keeping himself from being sick." 14. "For ali he knew" 15. "he was several hours' drive from his office;" 16.. "perhaps he was not even in the United States." 17. "However he was on Earth;" 18. "the gravity that made him sway" 19. "was familiar and normal." L'INTERTESTUALITA Entrando nel merito dell'intertestualita, dovremmo occuparci di quei fattori che fanno dipendere l'utilizzazione dell'incipit di "Stigmata" dalla conoscenza di uno o piu testi accettati in precedenza, verificando quali sono le interdipendenze tra produzione e conoscenze per il processo di mediazione che si mette in atto nell'attivazione delle zone di sapere della nostia enciclopedia di lettori modello. MEDIAZIONE DI ALTRI TIPI TESTUALI Innanzittutto le interdipendenze in questione dovranno essere verificate pren­dendo in considerazione gli altri eventuali tipi testuali che fungono da mediatori nell'utilizzazione dipendente dell'incipit: le dominanze emergenti nell'incipit in que­stione rimandano necessariamente, per l'utilizzazione di "Stigmata", alla mediazio­ne di superficie, o di largo formato enciclopedico, dei testi narrativi (per come le lo­ro modalita risultano funzionali alla tipologia in questione). In questo senso, l'utilizzazione dell'incipit di "Stigmata" dipende dalla conoscenza della disposizio­ne, in un testo narrativo, in un determinato ordine sequenziale, di azioni e avveni­menti, dell'organizzazione delle relazioni concettuali sotto forma di causa, ragione e prossimita temporale, della frequenza nel testo di superficie di una certa classe di su­bordinazioni (pre-modificazioni di stato e post-modificazioni di stato nel primo pa­ragrafo, dipendenza lineare nel segmento 13, dipendenza lineare nel segmento 14, relazioni ellittiche nel macrostato 18-19) e dell'emergenza di un pattern globale come schema (ritrovabile in simili macroproposizioni). CIT AZIONI DI/DA AL TRI TESTI II secondo fattore che fa dipendere l'utilizzazione di "Stigmata" dalla cono­scenza di testi pregressi erappresentato dalla citazione di altri testi: l'elemento dime­diazione potrebbe essere rappresentato dalla presenza di "conapt" nel segmento 4. "Conapt" potrebbe essere un individuo testuale gia codificato in altre opere di P .K. Dick, in considerazione della propensione dell'autore a coniare neologismi di tipo descrittivo. E' tuttavia difficile affermare che sia effettivamente cosi: per farlo bi­sognerebbe disporre di un formato di enciclopedia che contenga tutte le altre opere di P .K. Dick precedenti la produzione di "Stigmata" (o successive se e diverso l'ordine di lettura). ALLUSIONI AD AL TRI TESTI II terzo elemento di mediazione erappresentato dalle allusioni del testo ad altri testi noti. Nell'incipit possiamo individuare due tipi di interdipendenze, a livello su­perficiale e a livello piu profondo. A livello superficiale incontriamo in 17 il fenome­no di ipercodifica "However he was on Earth" che funziona come marca di genere e che quindi fa dipendere l'utilizzazione di "Stigmata" dalla conoscenza di piu testi di fantascienza accettati in precedenza (in questo senso il processo di mediazione eso­stenuto dalla presenza di altri due individui, "her hair a tumble of cotton-like white" in 8 e dal gia visto "conapt building" del segmento 4): tutte le sceneggiature relative agli individui in questione presenti nei relativi macrostati presuppongono un certo formato di una sezione dell'enciclopedia del lettore modello, ove alcune zone di sa­pere devono necessariamente contenere informazioni relative a particolari individui A livello piu profondo, il processo di mediazione e rappresentato dal perfezio­namento isotopico dell'estraneita nei segmenti 14-17, che funziona come base per stabilire un dato livello di senso autoreferenziale e autocitatorio (autoallusivo) in quanto motivo ricorrente nelle tematiche dei romanzi di P .K. Dick del periodo in cui fu scritto "Stigmata" (anche in questo caso, tuttavia, per poter stabilire una simile interdipendenza, e necessario disporre di un formata settoriale di enciclopedia che contenga la conoscenza dei romanzi di P .K. Dick precedenti la produzione del ro­manzo in questione). INTERDIPENDENZETRA PRODUZIONE E CONOSCENZE TESTUALI II quarto elementa di mediazione e dato dalle interdipendenze tra produzione testuale e conoscenze testuali, in altre parole dai processi di mediazione relativi che permettono, in scala lineare-diacronica, di attivare delle zone di sapere nell'enci­clopedia del lettore modello: non risultano essere presenti interdipendenze del quar­to tipo in quanto il processo di mediazione relativo e neutralizzato poiche risulta ir­rilevante il tempo trascorso tra l'uso del testo attuale e l'uso di testi pregressi viste le regole di ipercodifica qui operanti, fatte salve le eventuali citazioni ed allusioni. MEDIAZIONE TRA PRODUZIONE TESTUALE E CONOSCENZE ATTIV ATE ATTRA VERSO FRAME II quinto elementa e infine dato dalla mediazione tra produzione testuale e co­noscenze attivate attraverso i frame (qui intesi in senso lato come dispositivi di pre­visione e di interpretazione da un repertorio di dati conosciuti). A questo livello di macroanalisi ci muoveremo attraverso il controllo dei frame per come questi sono costruiti dal lettore modello a partire dai microstati (concetti) primari e secondari nelle zone di sapere circostanti i relativi macrostati. II lavoro in questione si dovra muovere dai microstati individuabili nel corso dell'analisi conducibile intorno alle modalita operative della coerenza e, basandosi sulle indicazioni ricavabili nel corso dell'attivazione testuale, dovra ad un tempo verificare se i singoli microstati sono accessibili grazie ad altre mediazioni testuali oppure se essi sono attivati per mezzo del repertorio di dati conosciuti (attraverso sceneggiature comuni, sceneggiature intertestuali, sceneggiature -motivo o sceneg­giature conv:enzionali), secondo quali modalita avviene la mediazione di frame in questione in quanto dispositivo di previsione ed interpretazione dal repertorio di da­ti conosciuti (enciclopedia), come in questa mediazione sono presenti sei tendenze interattive e come esse sono neutralizzate: entreremo nel merito dei concetti primari e secondari in dipendenza lineare a prescindere dal lavoro di contestualizzazione che esvolto nel corso dell'attivazione testuale, in quanto questo tipo di verifica efinaliz­zato unicamente all'individuazione dei processi di mediazione e non dell'intero pro­cesso di contestualizzazione accennato. Procediamo quindi linearmente attraverso i diversi microstati dell'incipit di "Stigmata". "Head" eun microstato primario contenente un sapere tipico, accessi­bile attraverso sceneggiature comuni con ridottissima sceneggiatura di frame e pro­babile assenza di tendenze interattive. "Unnaturally" e un microstato secondario contenente un sapere determinato dal testo attivato attraverso sceneggiature interte­stuali con mediazione complessa in cui potrebbero venire erroneamente privilegiate conoscenze ipotizzate nel testo che si accordano con pattern di conoscenze gia me­morizzate (si trattera di difendere l'attivazione del microstato da ogni collegamento ad una simile situazione di malessere esperita dal lettore nel corso di esperienze per­sonali). "Aching" eun microstato secondario contenente sapere tipico attivato at­traverso sceneggiature comuni con mediazione di frame ridotta in cui potrebbe esse­re presente una tendenza simile a quella dell'occorrenza precedente e che quindi ri­chiede una difesa. "Barney Mayerson" eun microstato primario contenente sapere determinato dal testo attivabile attraverso sceneggiature-motivo con mediazione an­cora ridotta di frame e assenza di tendenze interattive. "Woke" eun microstato pri­mario contenente sapere tipico attivato attraversouna semplice sceneggiatura comu­ne che richiede l'eventuale neutralizzazione della tendenza interattiva precedente­mente accennata. "To find himself" eun microstato secondario contenente sapere tipico attivato attraverso una sceneggiatura comune con minima mediazione di fra­me e assenza di tendenze interattive. "Unfamiliar" eun microstato secondario con­tenente sapere determinato dal testo accessibile attraverso una duplice sceneggiatura intertestuale e massimale che richiede una notevole mediazione di frame e, quando e co-riferito al microstato (concetto) primario (contenente sapere determinato) "bed­room", deve essere difeso dall'interferenza di pattern di conoscenze gia memorizza­te (e l'unfamiliar bedroom" non dovra aprirsi all'immagine di una qualsiasi stanza d'albergo in cui, nel passato, si efermato il lettore). II secondo "unfamiliar" eun microstato secondario contenente sapere determinato dal testo accessibile attraverso sceneggiature intertestuali e massimali che richiede un notevole lavoro di mediazio­ne e che deve essere difeso dalla tendenza a mescolare e confondere elementi diversi delle conoscenze del testo se questi sono strettamente connesi con le conoscenze gia memorizzate (il precedente "unfalimiar" che potrebbe rafforzare lo schema di una situazione simile memorizzata). "Conapt" e "building" sono microstati (concetti) se­condari e primari contenenti entrambi un sapere determinato dal testo ed accessibili attraverso sceneggiature comuni e intertestuali con un notevole lavoro di mediazio­ne e devono essere difesi dalla tendenza a modificare le conoscenze presentate dal te­sto per ottenere un accordo migliore con quelle gia memorizzate (per evitare di otte­nere una sceneggiatura riduttiva che non tiene conto del necessario lavoro di iperco­difica). "Covers" eun microstato secondario contenente sapere tipico accessibile at­traverso una sceneggiatura comune con una minima mediazione di frame in cui non epresente nessuna tendenza interattiva. "Bare" e "smooth" sono due microstati se­condari contenenti sapere tipico accessibili attraverso sceneggiature comuni con una certa mediazione di frame, che devono essere difesi dalla prima tendenza interattiva (per evitare un collegamento con simili situazioni vissute dal lettore). "Shoulders" e un microstato secondario contenente sapere tipico attivabile con una sceneggiatura comune che non richiede mediazioni di frame e non deve essere difeso da tendenze interattive. 11 terzo "unfamiliar" eun microstato secondario contenente sapere de­terminato dal testo, attivabile attraverso una doppia sceneggiatura intertestuale e massimale con notevoli mediazioni di frame, che deve essere difeso dalla tendenza a privilegiare le conoscenze veicolate da "Stigmata" se esse sono collegabili alle entra­te principali di un pattern globale applicato come cornice (bisogna fare attenzione alla scelta della corretta isotopia come livello di senso). "Girl" eun microstato pri­mario contenente sapere determinato dal testo accessibile attraverso una doppia sce­neggiatura comune e intertestuale con ridotta mediazione di frame che deve essere protetto dalla stessa tendenza interattiva presente in "unfamiliar" (il lettore che ab­bia optato per delle scelte di vita assolutamente caste non potra pretendere che Bar­ney Mayerson, che si sveglia accanto ad una ragazza -sconosciuta o meno -abbia fatto lo stesso, per quanto questo lettore ingenuo possa voler forzare il frame verso un mondo poco plausibile). "Slept on" eun microstato secondario contenente sape­re tipico accessibile attraverso una sceneggiatura comune con assenza di mediazione di frame ed assenza di tendenze interattive. "Lightly" eun microstato secondario contenente sapere accidentale accessibile attraverso una sceneggiatura comune con minima mediazione di frame che potrebbe dover essere difeso dalla prima tendenza interattiva (e inutile che i1 let~ore non ingenuo visualizzi la ragazza caratterizzata tra 5 e 7 in base a ricordi di esperienze personali apparentemente simili). "Mouth" eun microstato secondario contenente sapere tipico attivato attraverso una sceneggiatu­ra comune con assenza di mediazione di frame e assenza di tendenze interattive. Le stesse caratteristiche sono presentate dall'individuo "hair". "Tumble" e un micro­stato secondario contenente sapere determinato dal testo attivabile attraverso sce­neggiature comuni con una certa mediazione di frame, e deve essere difeso dalla ten­denza a far decadere la conoscenza veicolata dal testo se essa appare casuale rispetto alle conoscenze della realta (il lettore non dovra giudicare irrilevante questo partico­lare). "Cotton-like" e "white" sono due microstati (concetti) secondari contenenti sapere determinato dal testo ed accessibili attraverso sceneggiature intertestuali e massimali con notevoli mediazioni di frame che devono essere difesi dalla tendenza ad indebite aggiunte per ottenere una concordanza con il sapere veicolato dal testo attraverso inferenziazioni. Nel secondo paragrafo, "bet" e "late" sono due microstati secondari contenenti sapere tipico accessibili attraverso sceneggiature comuni con minima mediazione di frame e assenza di tendenze inerattive. "Work" eun microstato primario contenente sapere determinato dal testo accessibile attraverso una sceneggiatura intertestuale con notevole mediazione di frame che deve essere difeso dalla prima tendenza. "Said to himself" eun microstato secondario contenente sapere tipico accessibile attraver­so una sceneggiatura comune con ridotta mediazione di frame e incui non operano tendenze interattive. "Slid" eun concetto primario contenente sapere tipico attivabi­le attraverso una sceneggiatura comune con mediazione ridotta che dovra essere eventualmente difeso dalla prima tendenza, cosi come "bed", microstato secondario contenente sapere determinato dal testo accessibile attraverso una sceneggiatura co­mune con una notevole mediazione di frame che deve essere ancora difeso dalla pri­ma tendenza a privilegiare le conoscenze veicolate dal testo se esse si acordano con pattern di conoscenze gia memorizzate (il fatto che Barney Mayerson si risveglia se­condo queste modalita non dovra essere associato al ricordo di un risveglio doloroso successivo ad una serata alcolica). "Standing", "position", "eyes" e "shut" sono tut­ti microstati (concetti) secondari contenenti sapere tipico accessibili attraverso sce­neggiature comuni con minima mediazione di frame e necessita di difesa dalla ten­denza interattiva appena accennata che opera in tutta la rete di relative microcoeren­ze per l'isotopia relativa, "Keepin_g from" eun microstato secondario contenente sa­pere tipico accessibile attraverso una sceneggiatura comune senza mediazione di fra­me e senza la presenza di tendenze interattive. "Being sick" eun microstato primario contenente sapere determinato dal testo accessibile attraverso una sceneggiatura co­mune e intertestuale con un certo sforzo di mediazione che dovra essere ancora dife­so dalla prima tendenza interativa. "For all he knew" eun microstato (concetto) pri­mario contenente sapere accidentale accessibile attraverso una sceneggiatura con­venzionale con notevole mediazione di frame e deve essere difeso da indebite infe­renziazioni. "Severa!" eun concetto secondario contenente sapere accidentale acces­sibile attraverso una sceneggiatura comune con una certa mediazione di frame che deve essere eventualmente difeso .dalla prima tendenza interattiva. "Hours" e un microstato secondario contenente sapere tipico accessibile attraverso una sceneggia­tura comune con assenza di mediazione e assenza di tendenze interattive. "Drive" e un microstato primario contenente sapere accidentale .accessibile attraverso sceneg­giature comuni e intertestuali che deve essere difeso dalla tendenza a far decadere le conoscenze testuali se queste appaiono casuali rispetto a conoscenze della realta (trattandosi di un romanzo di fantascienza non si potra narcotizzare "drive" in quanto l'individuo in questione potrebbe benissimo rimandare ad un referente di "veicolo spaziale" e non di "automobile" con tutto cio che un'attualizzazione del ge­nere implica per il mondo possibile d'accesso). "Office" eun microstato primario contenente sapere determinato accessibile attraverso sceneggiature comuni e interte­stuali con notevoli mediazioni di frame che, ancora una volta, deve essere difeso dalla prima tendenza (non bisognera, ad esempio, evocare una situazione in cui si e giunti tardi al lavoro). "United States" eun microstato secondario contenente un sa­pere determinato dal testo accessibile attraverso una sceneggiatura comune e interte­stuale che richiede una certa mediazione di frame e che deve essere difeso dalla ten­denza a modificare le conoscenze date dal testo per ottenere un accordo migliore con quelle gia memorizzate. "Earth" eun microstato primario contenente un sapere tipi­co, accessibile attraverso una sceneggiatura comune, intertestuale e convenzionale con gran lavoro di mediazione di frame e deve essere difeso dalla tendenza a privile­giare le conoscenze veicolate sin qui dal testo se esse sono collegabili alle entrate principali di un pattern globale applicato come cornice. "Gravity" eun microstato primario contenente sapere determinato dal testo accessibile attraverso una sceneg­giatura comune e intertestuale con una certa mediazione di frame in cui sono assenti tendenze interattive. "Familiar" e "normal", infine, sono due microstati primari BIBLIOGRAFIA AA. VV., Dizionario di linguistica, Zanichelli, Bologna, 1979. AA. VV., Retorica generale, Bompiani, Milano, 1976. Arcaini E., Introduzione alla linguistica descrittiva, Editrice La Scuola, Brescia, 1980. Beaugrande de R., Text, Discourse and process, Albex, Norwood, 1980. Beaugrande de R., Dressler W.U., Introduzione alla linguistica testuale, II Mulino, Bologna, 1981. Benard J.P., Horguelin P.A., Pratique de la traduction, Linguatechn Montreal, 1979. Bermto G., La semantica, Zanichelli, Bologna, 1977. Boch W., Wort-, Satz-, Textverarbeitung, Kohlhammer, Stuttgart, 1979. Brown G., Yule G., Analisi del discorso, II Mulino, Bologna, 1983. Bussi Parmiggiani E., Una settimana di cronaca, Pitagora, Bologna, 1978. Cardona G.R., Introduzione all'etnolinguistica, II Mulino, Bologna, 1976. Catford J.C., A Linguistic Theory of Translation, Oxford University Press, Oxford, 1965. Chapman R., Linguistics and Literature, Arnold, London, 1973. Coulthard M., An Introduction to Discourse Analysis, Longman, London, 1977. Crystal D., Investigating English Style, Longman, London, 1969. Dahi O. (ed.), Topic and comment, Contextual Boundness and Focus, Buske, Ham­ burg, 1974. Delisle J ., De la theorie ala pedagogie: reflections methodologiques, sta in L'ensei­gnement de l'interpretation et de la traduction, Editions de l'Universite de Ottawa, Ottawa, 1981. Delisle J., L'analyse du discours comme methode de traduction, Editions de l'Universite de Ottawa, Ottawa, 1982. Dijk van T.A., Facts: the Organization of Propositions in Discourse Compre­ hension, University of Amsterdam, Amsterdam, 1978. Dijk van T.A., Macro-structures, Erlbaum, Hillsdale, 1979. Dijk van T.A., Some Aspects of Text Grammars, Mouton, The Hague, 1972. Dijk van T.A., Testo e contesto, II Mulino, Bologna, 1980. Dressler W., Introduzione alla linguistica del testo, Officina, Roma, 1974. Dyer D.R., The Measurement of Individual Style, sta in Linguistica, matematica e calcolatori, Olschki, Firenze, 1983. Eco U., Lector in fabula, Bompiani, Milano, 1979. Enkvist N .E., Akademi A., Stylistic and textlinguistics, sta in Current Trends in Textlinguistics, ed. by W. W. Dressler, De Gruyter, Berlin-New York, 1977. Gorrman E., Frame Analysis, Harper and Row, New York, 1974. Greimas A.J., Semantica strutturale, Rizzoli, Milano, 1969. Halliday M.A.K., An Introduction to Functional Grammar, Arnold, London, 1985. Halliday M.A.K., Hasan R., Cohesion in English, Longman, London, 1976. Hamon P ., Semiologia, lessico, leggibilita del testo narrativo, Pratiche, Parma, 1977. Horrakh L., Didattica della traduzione specializzata di testi pragmatici dalla lingua straniera: un approccio basato sull'analisi testuale, Editre, Trieste, 1987. Horrakh L., La macroanalisi e microanalisi testuale nel modello traduttivo in tre fasi a trasferimento indiretto, Triestepress, 1989. Lausberg H., Elementi di retorica, II Mulino, Bologna, 1969. Leech G., Semantics, Penguin, Harmondsworth, 1974. Marchese A., L'officina del racconto, Mondadori, Milano, 1983. Mistrik J., Exakte Typologie von Texten, Sagner, Munich, 1973. Newmark P., Approaches to Translation, Prentice Hall, New York, 1981. Nida A., Componential Analysis of Meaning, Mouton, The Hague, 1975. Nida A., Vers une theorie partielle du texte, Buske, Hamburg, 1975. Nida A., Taber C.R., The Theory and Practice of Translation, Brili, Leide, 1969. Petofi J., Rieser H., Probleme der modelltheoretischen Interpreta ti on von Texten, Buske, Hamburg, 1974. Petofi J., Reiser H. (eds.), Studies in Text-grammar, Reidel, Dordrecht, 1973. Prince G., Narratologia, Pratiche, Parma, 1984. Pugliatti P ., Lo sguardo nel racconto, Zanichelli, Bologna, 1985. Quirk R., Greenbaum S., Leech G., Svartvik J., A Grammar of Contemporary English, Longman, Burnt Mili, 1980. Reiss K., Texttyp und Uebersetzungsmethode, Scriptor, Kronberg-Taunus, 1976. Renzi L., Grande grammatica italiana di consultazione, II Mulino, Bologna, 1988. Schecker M., Wulderli P. (eds.), Textgrammatik: Beitrage zum Problem der Textu­ alitaet, Niemeyer, Tubingen, 1975. Schmidt S.J., Teoria del testo, II Mulino, Bologna, 1982. Searle J.R., Speech Acts, Cambridge University Press, London, 1969. Segre C., Avviamento all'analisi del testo letterario, Einaudi, Torino, 1985. Vigner G., Lire: du texte au sens, Cie International, Paris, 1979. Vinay J.P., Darbelnet J., Stilistique comparee du fran~ais et de l'anglais, Didier, Paris, 1958. Violi P., Manetti G., L'analisi del discorso, L'Espresso, Roma, 1979. Wills W., The Science of Translation, Gunter Narr, Tubingen, 1982. Povzetek V članku je uporabljen makrostrukturni segment analitičnega instrumenta, ki ga je avtor izdelal že poprej, z namenom, preveriti načine delovanja pripovednega začetka ("incipita") znanstvenofantastične­ga besedila. Upoštevajoč dinamiko medbesedilnosti, in še posebej tiste dejavnike, ki postavljajo uporabo pripovednega začetka (incipita) v odvisnosti od poznavanja enega ali več poprej poznanih besedil, se pre­verjajo soodvisnosti med tvorjenjem besedila in vedenjem za proces posredovanja (mediacije), ki nastopi pri aktiviranju vedenjskih področij enciklopedije bralca-modela.