ANNALES ■ Ser. hist. nat. • 13 • 2003 • 2 DELO NASIH ZAVODOV IN DRUSTEV/ATTIVITÀ DEI NOSTRI ISTITUTI E DELLE NOSTRE SOCIETÀ/ACTIVITIES BY OUR INSTITUTIONS AND ASSOCIATIONS, 297-307 Marking the lower limit of the meadow In order to be able to monitor the development of the meadow, 6 marks were placed at its lower limit, while 4 of them were used to mark the outer border of a single patch. In accordance with the methodology used in GIS Posidonie, photographs of the situation were taken in order to enable a follow-up of the evolution of the meadow and the eventual changes in its lower lim­ its. Installing signposts Owing to the fact that the meadow is located in urban area with somewhat intense recreational use, especially in summer, the signposts constitute an important tool in spreading the awareness of the importance of the meadow and its conservation. Taking into account the specificity of the area, two signposts, explaining the main characteristics as well as importance of P. oceanica and the conservation measures adopted, were foreseen. Public awareness raising As mentioned above, all the activities were used as a tool to raise public awareness concerning the impor­ tance of the meadow and the need for its conservation. However, a special event was organised in order to in­ form the public on the activities carried out within the framework of the project. This event included a press conference, a field trip, lectures by Gerard Pergent and Christine Pergent-Martini from the University of Corte, and exhibition dedicated to P. oceanica meadows, their importance and role. Future activities Two main sets of activities are foreseen and needed in the near future. The first concerns the meadow's legal protection. The activities include above all establish­ ment of a protected area and definition of its manage­ ment. The implementation of this activities depends primarily on the Ministry of Environment, Physical Plan­ ning and Energy and to a lesser extent on the Institute of the Republic of Slovenia for Nature Conservation. These activities are a must, as the area is also a proposed Na- tura 2000 site. The second set of activities concerns the monitoring of the area - development of the meadow and other habitat types, checking out the species list, ecological parameters, etc. The monitoring is to be performed in concordance with the methodology used by GIS Posi­ donie. This would allow a suitable comparison with the results obtained in other parts of the Mediterranean. At the end of this short report on the activities carried out with the aim to provide for efficient, long-term con­ servation of the only P. oceanica meadow in the Slo­ vene sea and in the entire Gulf of Trieste, I would like to express my cordial thanks to the International Coopera­ tion for Environment and Development of the Principal­ ity of Monaco, the Regional Activity Centre for Specially Protected Areas (RAC/SPA) of the Barcelona Conven­ tion, and to the MAP Coordination Unit in Athens for their financial and technical support. Posidonia oceanica (Photo / Foto: T. Makovec) Robert Turk QUANTO VALE LA COSTA DI MUGGIA? LA PAROLA AGLI ESPERTI II 25 Gennaio 2003 si é tenuto a Muggia un incontro pubblico dal provocatorio titolo "Quanto vale la costa di Muggia? La parola agí i esperti". L'iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi esperti, i quali hanno messo in luce le caratteristiche peculiari del litorale mugge- sano sotto diversi punti di vista. La folta schiera di asso- ciazioni promotrici, tra queste l'Associazione Mi- cologica Bresadola, il CAI, ¡I Circolo Istria, la Fameia Muiesana, Italia Nostra, Lega Ambiente, la Societa di Studi Nettuno, II Comitato SOS Muggia e il WWF, hanno infatti sentito la necessita di conoscere e far conoscere ¡I litorale muggesano in vista dei progetti di interramento e di creazione di nuove strutture portuali turistiche previsti nel PRG del Comune di Muggia. I primi due interventi hanno definito l'area dal punto di vista storico-archeologico. In particolare, il dott. Franco Stener del la Fameia Muiesana ha i I lustrato i confini geografici e storici del territorio muggesano ed ha delineato i limiti del lo sviluppo turístico ed eco­ nómico del territorio costiero in un intervento dal titolo "Limiti e prospettive del la penisola muggesana". Ha fatto quindi seguito Pintervento del la dott.ssa Rita 300 ANNALES ■ Ser. hist. nat. • 13 • 2003 • 2 DELO NAŠIH ZAVODOV IN DRUŠTEV/ATTIVITA DEI NOSTRI ISTITUTI E DELLE NOSTRE SOCIETÀ/ACTIVITIES BY OUR INSTITUTIONS AND ASSOCIATIONS, 297-307 Auriemma, archeologa e ricercatrice presso il Diparti­ mento di Scienze dell'Antichita dell'Universita di Tri­ este. Il suo contributo, dal titolo "Evidenze archeo- logiche sommerse lungo la costa muggesana", ha posto l'attenzione sui numerosi resti romani sparsi lungo la ri viera muggesana ed ha inoltre posto l'attenzione sulla vulnerabilita delle antiche strutture sommerse sia per effetto distruttivo del moto ondoso sia per l'attività an- tropica. La dott.ssa Auriemma ha auspicato una nuova prospettiva di ricerca, per restituiré al paesaggio costiero l'intégrité e la comune identità; prospettive queste che animano il progetto di ricerca sui siti costieri ciel l'Alto Adriático, presentato dal Dipartimento di Scienze defl'Antichita in collaborazione con il Museo del Mare di Pirano nell'ambito del progetto comunitario INTER- REG IIIA Italia-Slovenia. Il dott. Stefano Furlani, geomorfologo costiero presso la Société di Studi Nettuno, in "Aspetti geologici e geo- morfologici délia Valle di S. Bartolomeo, tra Punta Grossa e Punta Sottile", ha focalizzato l'attenzione su Ile caratteristiche geologiche e geomorfologiche delle coste délia Valle di S. Bartolomeo, delle falesie e délia piat- taforma costiera che si sviluppa tra Punta Sottile e Punta Grossa. Il dott. Furlani suggerisce peraltro che "la parti- colare valenza di taie struttura corne "geosito" costiero único nell'Adriatico potrebbe fornire un valido input alla fruizione eco-turistica sia locale che internazionale ... quindi l'utilizzo delta piattaforma come polo di at- trazione per attività sostenibili potrebbe essere la soluzione per impiegare integralmente tutte le ric- chezze, archeologiche e ambiental i, che hanno corne substrato gli affioramenti sommersi". Il dott. Michèle Codogno, ecologo vegetale e ricer- catore presso il Dipartimento di biología dell'Università di Trieste, ha messo in luce le caratteristiche vegetazi- onali délia zona di Punta Olmi, in un intervento dal ti­ tolo "La vegetazione foréstale tra Punta Ronco e Punta Sottile". La conclusione, a cui giunge il dott. Codogno, è la possibilité di sviluppare un atteggiamento attivo di conservazione in modo da preservare il territorio dal degrado, magari puntando verso coltivazioni specializ- zate di elevata qualité e proponendo un'azione mirata al governo naturalístico del bosco e alla cura délia prateria per mantenere un elevato grado di biodiversità. Nell'intervento successivo, "I fondali tra conservazi­ one e sviluppo sostenibile", il dott. Roberto Odorico, bio­ logo presso la Riserva marina di Miramare, ha posto l'accento sullo sviluppo sostenibile dell'area, eviden- ziando che in ámbito marino-costiero l'insieme delle naturalità presentí nell'area potrebbero costituire un ef­ ficace richiamo turístico e, opportunamente trattate in termini ecologici, potrebbero accentuare l'efficacia de- gli interventi di recupero e focalizzare le onerose ope- razioni di monitoraggio non fini a se stesse, ma solo dove sussista una reale conflittualità tra attività umane e modifica dell'ambiente. Prateria dr Cymodocea nodosa presso Punta Sottile, Muggia. (Photo: R. Pertoldi) Morski travnik kolenčaste cimodoceje pri Tenkem rtiču (Punta Sottile) blizu M ilj (Muggia). (Foto: R. Pertoldi) II prof. Giuliano Orel, professore associate presso il Dipartimento di biología dell'Università di Trieste, nell'esposizione del le caratteristiche dei fondali lungo la costa da Muggia a San Bartolomeo, ha evidenziato l'enorme importanza che quest'area svolge nella capta- zione del novellame di diverse specie di molluschi da avviare a coltura a fondale o in sospensione. I caratteri di originalité ed altre condizioni favorevoli di tutto il l¡- torale tra Muggia e Punta Sottile, ma anche da questa a S. Bartolomeo, sono stati "recepiti nel progetto del la Ris­ erva Marina a cavaílo del confine", anche questo in­ serto nell'ambito del progetto INTERREG MIA. La soluzione di continuité paesaggistica, geológica e naturalística che investe tutto il litorale e stata ribadita anche dal prof. Lovrenc Lipej, biologo marino del Ma­ rine Biology Station, National Institute of Biology di Pi­ rano. II prof. Lipej ha illustrate gli organismi marini che popolano la Riserva Naturale di Strugnano, il Monu­ mento Naturale di Punta Madonna ed ¡I Monumento Naturale di Punta Grossa ed ha posto l'attenzione su queste zone protette come "efficiente strumento per la protezione della biodiversità marina". L'ultimo intervento ha analizzato i vantaggi che i bagni in mare apportano all'organismo, grazie all'es- perienza della naturopata Mariella Colarich del Comi­ tate SOS Muggia. Nell'intervento "Il mare e il nostro benessere" la Colarich ha analizzato in particolare gli elementi che interagiscono sui corpo e sull'organismo: il mare, I'aria, il sole, l'aria il nuoto ed ¡I massaggio. La fascia costiera muggesana ha quindi evidenziato una sostanziale continuité paesaggistica, grazie alia pre- senza di una serie di elementi comuni di tipo geomor- fologico, che comprenclono i vasti affioramenti rocciosi subacquei della piattaforma costiera intertidale e sub- tidale, biologico, grazie all'elevata biodiversità e arche- 301 ANNALES ■ Ser. hist. nat. • 13 ■ 2003 • 2 DELO NASIM ZAVODOV IN DRUSTEV/ATTIVITÀ DEI NOSTRI ISTITUTI E DELLE NOSTRE SOCIETÀ/ACTIVITIES BY OUR INSTITUTIONS AND ASSOCIATIONS, 297-307 ologico, per la presenza di interessanti strutture costiere romane. Sara quindi necessario, in un futuro prossimo, cercare del le soluzioni di sviluppo dell'area che preve- dano l'integrazione e la valorizzazione di tutti questi elementi nel quadro economico dell'area. Stefano Furlani LA FONDAZIONE CETACEA ONLUS FONDAZIONE CETAC La Fondazione Cetácea ONLUS e un'organizzazione senza scopo di lucro, ufficialmente riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna con Decreto n. 233 del 2Adl/97, ed individuata quale Centro di Educazione Ambiéntale con Determinazione della D.G. Ambiente del la medesima regione n. 9582 del 28/IX/98. Essa op­ era per lo studio e la conservazione dei cetacei e degli altri vertebrad marini, e piu in generale, per la tutela del mare e del le sue risorse. Sin dal 1988 e attivamente im- pegnata nei settori della ricerca, della conservazione e dell'educazione ambiéntale avvalendosi del contributo di biologi, veterinari, naturalisti e volontari. Essa gestisce inoltre le attivita didattiche e di ricerca del Delphinar- ium Riccione. Sono scopi statutari della Fondazione Cetácea, tra gli altri: promuovere ed attuare studi e ricerche sui mam- miferi ed altri animali marini, con particolare attenzione alie specie minacciate; attuare iniziative per il soccorso, la cura e la riabiIitazione di animali marini in difficolta; promuovere studi sui fattori e suIle cause che determi- nano lo spiaggiamento degli animali marini; promuo­ vere ed attuare ricerche sui cetacei in ambienti contral­ lad, finalizzate sia al miglioramento della quaiita del loro mantenimento in acquario, sia alio studio e alia loro conservazione nell'ambiente naturale; promuovere studi e ricerche sugli ecosistemi marini e sugli ecosis- temi fluviali e lacustri ad essi col legati, nonché sui fat­ tori che possono alterare le condizioni di vita degli ani- malj marini; attuare iniziative per la diffusione del le conoscenze sui cetacei, sugli altri animali marini e sui loro ambiente, nonche per l'educazione ambiéntale in genere; attuare iniziative per la ricerca, la conservazi­ one e la diffusione del le tradizioni popolari legate al mare ed ai suoi abitanti; prestare consulenza ed assis- tenza ad enti pubblici e privati nell'ambito del le attivita sopra elencate; fornire consulenze scientifiche e didat­ tiche; organizzare e gestire corsi di educazione ambi­ éntale e corsi di formazione e di aggiornamento per educatori, insegnanti, ricercatori ed operatori. La Fondazione Cetácea organizza mostré, promuove percorsi didattici per le istituzioni scolastiche, realizza progetti e pannelIi educativi, documentan, pubblicazioni divulgative e manifestazioni mirate a coinvolgere inter- locutori di eta ed interessi differenti; cura per i delfinari di Riccione e Cattolica gli aspetti didattici ed educativi. Contribuisce inoltre a diffondere i risultati del le ricerche scientifiche a cui collabora concretamente e, insieme alie maggiori associazioni ambientaliste, conduce cam- pagne con l'obiettivo di creare oppure modificare quelle normative che mirano alia tutela dell'ambiente marino. La conoscenza scientifica degli animali marini, obi- ettivo primario della ricerca, e anche indispensabile per la loro conservazione. La Fondazione Cetácea collabora con numerosi istituti ed universita per studi su: - accumulo di inquinanti - metalli pesanti, PCB - in cetacei, squali e tartarughe (con l'Universita di Siena, l'Universita di Ancona e con il Centro Studi Ambientali di Rimini); - utilizzo del biosonar in Tursiops truncatus, sia in cattivita, sia in mare (con il CNR-IRPeM di Ancona); - comportamiento e variazione di parametri biologici nelle ultime fasi della gravidanza in Tursiops truncatus (con i delfinari di Cattolica, Genova e del Parco Asterix e con l'Universita di Milano); - variazione del tasso di progesterone, ormoni tiroi- dei e cortisolo nel sangue in Tursiops truncatus (con l'Universita di Perugia); - effetti tossici del mercurio sui cetacei odontoceti (con le Universita di Pisa e di Siena); - predazione su pesci ossei e presenza di parassiti nell'apparato gastro-intestinale di tartarughe comuni Caretta caretta (con le Universita di Perugia, Ancona, Milano, Várese, Zagabria, Valencia); - marcatura di tartarughe con radio-trasmettitori sat- ellitari (con CTS ambiente e CNR Firenze); - determinazione dell'eta su sezioni ossee di tar­ tarughe (con l'Universita di Ancona); - comportamiento alimentare di alcuni squali (Squa- lus acanthias, Mustelus sp., Scyliorhinus canícula) nel medio Adriático (con l'Universita di Ancona); - presenza di neonati di squalo grigio (Carcharhinus plumbeus) in alto Adriático; - comportamiento alimentare di cetacei odontoceti (con l'Universita di Ancona). Oltre a proseguiré tutte le ricerche cítate, la Fon­ dazione Cetácea ha in corso di svolgimento i seguenti progetti: 302