ANNO XII Capodistria, 1 Aprile 1878 N. 7 DELL' ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un amie fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. ! Effemeridi della città di Trieste e del suo Territorio Aprile 1. 1371. — Il veneto senato accorda al Triestino Acca-risio di Francesco, confinato a Venezia, di recarsi ovunque in Italia, eccettuati il Friuli e l'Istria. - 10, li, 285. 1. 1559. — I giudici e rettori della città avvisano ser Antonio Fraucol, comandante dei militi Triestini, a non abbandonare Postoina sino a che non gli risponderebbero sulla deliberazione del patrio consiglio circa l'invio del danaro per i suddetti soldati diretti contro il Turco. - 20. 2. 1232. — Con definitiva sentenza da parte del pa- triarca d'Aquileja si aggiudica al solo capitolo Triestino l'elezione del vescovo contro le pretese del capitolo di Muggia. - 14, 59. 2. 1508. — La città ordina di postare persona durante la notte sul monte di San Vito per conoscere le novità della guerra imminente. - 10, IV, 328 2. 1564. — Concordio tra l'arciduca Carlo ed il vescovo Giovanni Betta; l'arciduca riceve la muda della città di Trieste ed il bosco di Lipizza e promette al vescovo de tempore annui fior. 300. pari a lire italiane 787 centesimi 50, -e dei 300 fior. 50 ne assegna per il bosco. - 8. 2. 1690. — Un forte uragano scatenasi in Trieste e sui dintorni, rovescia in città i campanili di San Nicolò e dell'Ospedale, schianta nelle campagne non pochi olivi. - 1, III, 335. 3. 1426. — L'officio della bailia vuole che a due ore di notte, dopo il suono della campana maggiore in San Giusto, ninno possa sortire di casa se non con lume acceso, salvo i militi deputati alla custodia della città, e ciò sotto la penale di lire cinque e otto giorni di carcere. - 13, 47.a 3. 1610. — Viene proibita l'introduzione delle uve fo- rastiere nella città di Trieste. - 11, II, 192. 4, 1355. — Il vescovo Antonio Negri investe certo Giovanni del feudo del castello di Vermo nella diocesi parentina coll'obbligo di prestarsi in caso di bisogno con un elmo ben parato. - 32, V, 209. 4. 1429. — Il consiglio maggiore rimette nelle mani dei giudici e rettori della città, perchè assieme Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. —•' Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. ad alcuui cittadini scelgano le più atte misure per venire ad una demarcazione di confine, come 10 chiedeva il conte di Gorizia nell'ultima sua lettera, inviata al comune. - 13, 56.a 4. 1512. — Si sviluppano in città i primi casi di pesto che infierì fino li 22 dicembre. - 16 5. 1447. — Il capitolo della cattedrale si elegge a vescovo 11 canonico Antonio Goppo, nomina che il papa Eugenio IV non volle riconoscere.-23, IV, 179. 5. 1502. — Papa Alessandro VI conferma la nomina sovrana di Pietro de' Bonomo a vescovo di Trieste.- 23, V, 292. 6. 1420. — Bartolomeo, trombettiere del comune, de- pone alla presenza del civico caneeliiere Pietro de Sassolo, di aver pubblicato per tutta la città ordine dato agli abitanti di armarsi per discacciare certi invasori malevoli e ladri che infestavano il territorio. - 13, 26.b 6. 1464. — L'abate di San Giorgio Maggiore in Venezia, fra Teofilo da Milano, elegge a priore dei santi Martiri, convento presso Trieste, fra Michele de Pace triestino. - 5. 6. 1465. — Il civico consiglio legge sentenza di bando per quattro mesi a ser Nicolò del fu Pietro de'Bonomo di anni 30 per aver ferito un figlio naturale di Giovanni Goppo, fratello del vescovo Antonio, e gli accorda di potersi fermare a Duino o a Muggia. - 33. 6. 1512. — Il comune di Trieste conchiude con le vi- cine città istriane, soggette alla repubblica, una tregua. - 5. 7. 1417. — Il vescovo Giacomo da Lodi, assestate le cose con Trieste, abbandona la città di Muggia, ove trovavasi sino dai 13 dello scorso gennaio, ed entra nel suo episcopio. - 33. 7. 1763. ■— Si legge la sentenza ai calunniatori del conte Raimondo Villana Perlas alla presenza del capitano della citta, Nicolò conte Hamilton, e del civico consiglio. - 8. 8. 1421. — Il consiglio maggiore riconferma per un anno ser Bandino da Lucca a cavaliere (miléa) del civico capitano. - 13, 32.a 8. 1732. — Soppressa la pescheria, presso la piazza del sale, viene trasportata presso il fu man-dracchio ove è di presente. - 8. 9. 1797. — (Iudeuburg). Napoleone officia il genera- le Kilmaine a ordinare al comandante di Trieste di far correre i corsari contro la bandiera veneta. - 19, X, 112. 9. 1809. — La truppa ungherese, unita ad un batta- glione della milizia civica triestina, viene alle mani coi francesi presso la citta di Capodistria. - 7, n. 30. 10. 1401. — (Graz). Il duca Guglielmo consiglia Pie- tro Stoiani »da Trieste di obbedire ai bando lettogli dal «'patrio consiglio. - 5. 10. 1462. — Anoc figlio di Francesco da Muggia viene facóltizzato a risarcirsi delle lire 320 di piccoli, dovutegli da alcuni triestini, con i loro beni posti sul territorio veneto. - 34, 179.a 11. 1273. — Il vescovo Arlongo de' Visgoni consacra la chiesa di S. Anastasio posta nei suburbi di Trieste al lido del mare. - 3, Vili, 693. 11. 1428. — U consiglio maggiore elegge commissione per sostituire a Pietro, castellano in Castel-Novo sul Carso, altra persona, e così rimuovere le differenze insorte con ser Angelino di esso luogo. - 13, 53.» 12. 1508. — 1 giudici e rettori della città ordinano di provvedere fascine e travi per far ripari contro il nemico,! e di far un vallo al Mal-cantol. - 10, IV, 328. 12. 1512. — Alcuni Triestiui invadono in questo giorno di Pasqua le possessioni dei Padri Benedettini di S. Nicolò d'Oltra e ne asportano molti animali. - 5. 13. 1426. — Il consiglio maggiore delega Argentino de Argento e Pietro de' Bonomo, perchè andassero a Umago ad impetrare dal Vescovo Marino de Cernotis il lievo dell'interdetto alla città e della scomunica al consiglio. - 5. 13 1539. — Il vescovo Bonomo investe i nipoti Gian Antonio, Ettore e Giuseppe del fu Lodovico de' Bonomo del feudo di due masi, posti presso Cernical. - 16. 14. 1422. — Visto il mal esito della rifusione della campana maggiore per la chiesa cattedrale, fatta a Trieste, il maggior consiglio delega i giudici e rettori a provvedervi con altri sei od otto cittadini. - 13, 35.b 15. 1508. — Sette galere venete si postano in sul mezzo dì dinanzi Trieste e cominciano a bombardarla. - 10, IV, 320. 15. 1825. — Con ordinanza sovrana vengono staccati i distretti politici di Sessana e Duino dal circolo di Trieste ed incorporati a quello di Gorizia. - 35, 91. CO&RISPOIDEIZE Pisino 24 Marzo. La carta sinotica geologica delle Provincie litorane Austro - Ungariche, di cui feci cenno nel N°. dei 16 Novembre ultimo decorso, è uscita dalle stampe, e la si può commettere a mezzo dei librai (*). Mi riporto al cenno già fattone, ed ora vi aggiungo il desiderio che la detta carta venisse possibilmente diffusa. Sono persuaso che coloro i quali apprezzano simili cose, non faranno a meno di provvedere la carta quanto prima ; ma sarebbe bene che essi ne invogliassero anche *) Trovasi vendibile dal librajo Guglielmo Schmidt in Pola a fiorini 2. 50 ogni esemplare. qualche amico o conoscente; che si vede come v'hanno molti volonterosi per sentimento di civiltà d'acquistare cose belle, e vieppiù se queste riguardano i nostri paesi. Si vede quanto taluni spendono peli'acquisto per esempio di Oleografie, con tanto di cornici dorate, se anche nel quadro non vi sia da ammirare che dindi o trin-catori; od un gretto paesaggio, coli'indispensabile rustico ponticello, al tondo di luna. Che si spenda con ottima volontà per cotesti addobbi ce lo prova il possessore che sta attentissimo quante volte l'ospite getti e fermi l'occhio su queste bellezze di buona fede; le quali lasciamole a cui piacciono; però persuadiamo 1' amico a provvedere anche oggetti tali che se ha figli avviati nelle scuole, dessi possano avere il conforto di trovar pure in casa propria alcun che di piacevole a riguardare e consentaneo agli studj. SOCIETÀ ALPINA La Società Alpina dell'Istria ha emanata la seguente circolare : f. J. La scrivente si pregia d'invitare V. S. alla II. adunanza generale, che avrà luogo in Albona li 11 Aprile p. v. alle ore 11 ant. per trattare sugli argomenti portati dal seguente. ORDINE DEL GIORNO : 1. Inaugurazione del congresso. 2. Lettura ed approvazione del verbale della I. Adunanza generale. 3. Resoconto morale della società. 4. Resoconto economico (consuntivo dell'anno 1877-78 e preventivo pell'anno 1878-79.) 5. Discussione ed adozione del regolamento interno o d'altro regolamento sull'uso degli oggetti sociali. 6. Elezione della direzione sociale e costituzione della medesima. 7. Scelta del luogo di riunione della prossima generale adunanza. 8. Eventuale organizzazione d'una passeggiata Alpina. 9. Eventuali altre proposte, di cui fosse votata l'urgenza. Quei signori soci che intendono intervenire a questa riunione sono pregati a darne annunzio alla Presidenza almeno otto giorni prima dell'indetta giornata. Pisino 21 Marzo 1878. LA D|REZ[0NE A proposito di questa società crediamo opportuno pubblicare il seguente brano di corrispondenza dell'egregio comprovinciale Cav. T. Luciani'. ........Chi non si cura di studiare il proprio paese è indegno del titolo di cittadino, è, a non dir peggio, uno straniero in casa propria. — Uno frà primi doveri d'ogni cittadino è quello appunto di conoscere il proprio paese, chè senza conoscerlo a fondo, non si può sostenerne la dignità, nè giovarlo. — Epper-ciò ho letto con piacere che VAssociazione triestina di ginnastica, e particolarmente la sua Sezione alpina sta per intraprendere una serie di escursioni su per co-teste pendici, nel Carso, nella valle del Reca (Timavo), ecc. Tali escursioni, non v'ha dubbio, recheranno vantaggi alle membra e allo spirito della giovane generazione, chè giova abituarsi per tempo alla fatica, e addestrarsi alla osservazione. Io spero che la Società alpina dell'Istria vorrà tare altrettanto. — Lontano come sono da molti anni, non tocca a me pronunziarmi sugli appunti che lessi recentemente nei vostri Giornali al suo indirizzo: ne indovino anzi le difficoltà, ma ritengo che colla concordia, il buon volere e la perseveranza si possano.vincere e si vinceranno di molti ostacoli. Purché siano in ogni distretto giudiziario cinque o sei alpinisti, io credo che anche in Istria si pctrà fare molto. — Per quanto so, gl'istituti militari e geologici dello stato vendono a buonissimi prezzi carte geografiche, topografiche e geologiche ottimamente disegnate. Sarebbe desiderabile che il gruppo degli alpinisti di ciascun distretto avesse la propria carta, e non movesse ;> senza di essa, e si occupasse di rettificare le denominazioni di località, sbagliate, o scritte con ortografie strane, non proprie del paese, non rispondenti alla pronunzia degli stessi abitanti della campagna. Sarebbe utile che percorrendo a piedi, e a più riprese, ma in tutta la sua superficie, il distretto, gli alpinisti segnassero i siti dove riscontransi traccio di antichità medioevali, romane, preromane ossia antico-istriane e miste, e contemporaneamente compilassero un registro che potrà subito essere distinto in molte rubriche, e poi mano mano allargarsi e perfezionarsi. Nell'annua seduta generale poi ciascun gruppo distrettuale dovrebbe portare il suo contributo di osservazioni, di rettificazioni, di note, e i più diligenti »Trebberò già un premio nel plauso dei soci, e nell'ag-radimento del pubblico, che apprezza sempre il prodotto ella diligenza, della operosità, del patriottismo illuminato. Domandare questo ad uu gruppo di giovani, entro limiti del distretto, non è troppo mi pare. Per tal guisa, senza allontanarsi molto da casa, senza dormire una spia notte fuori del proprio letto divertindosi, i giovani acquisterebbero pratica del paese, tanto che divenuti cogli anni amministratori della cosa pubblica nel comune e nella provincia, il loro voto in questioni relative alle strade, alle acque, alle condizioni suolo, alle sue attitudini, ai suoi prodotti..... larebbe un voto illuminato e sicuro. Procedendo, potrebbero acquistare anche, o mettere i profitto, cognizioni geologiche, geognostiche, paleontologiche, idrografiche, di storia naturale, e iniziare in ciascun capo-luogo raccolte di minerali, di petrificati tee. delle quali la piccola Albona dà un bel esem- in provincia. Quanto cotesto collezioni locali sieno ii decoro al paese, e giovino alla scienza e ad ogni tivile progresso, non è duopo il dirlo, che nessuno oramai oserebbe muoverne dubbio. Dunque?.. — Se avete voce in capitolo, procurate si adotti il sistema delle piccole escursioni, brevi, a mane a sera, ristrette alla periferia di uu distretto, ma frequenti, ogni settimana in primavera ed autunno, pi quindicina d' estate e d'inverno. Adottate queste, un importa se sia ridotta ad una sola la grande e-scursione o acsensione alpina, la quale dovrebbe essere inAgosto, quando cioè sono a casa i molti studenti ; provincia, cotesti fattori bene auspicati del suo «venire. Sarebbe utile, penso, far coincidere questa magare escursione alpina e la relativa seduta annuale, ti'annuale congresso della Società agraria, e affra-fflare le due società, che per affinità di scopi potreb-lero aiutarsi a vicenda. Dicendovi ciò io non pretendo dirvi cose nuove, credo anzi di ripetervi cose dette o pensate da altri, cose ch'io stesso posso aver sentito in provincia. Ma se non sono nuove, sono però giuste, utili, pratiche, e quindi giova ripeterle, affinchè dai pochi passino nei molti ed entrino grado grado nel succo e nel sangue di tutti. Del resto come io la pensassi ancora trenta anni fa intorno alla necessità di studiare prima di tutto il proprio paese, potete vederlo in una mia sfuriata giovanile stampata nell'Istria del 1846, a ..pag. 141. È un doloroso privilegio cotesto di poter citare date vecchie nella propria vita, ma d'altronde è una compiacenza il trovarsi d'accordo con se stessi post varios casus . . . e dopo il corso di trentadue anni........ Crediamo di far cosa gradita ai nostri lettori riportando dal periodico l'Istria, la sfuriata giovanile, come all'egregio nostro amico piace chiamarla; è un documento che dimostra con quanto cuore, e con quale perseveranza, degno d'esempio, questo nostro illustre comprovinciale fin d'allora, come oggi, sempre interrottamente per tanti anni, ha dedicato e dedica il suo tempo l'estesa sua coltura, a vantaggio di questa nostra provincia. Non sarà mai abbastanza ripetuto il lamento contro coloro dei nostri i quali, sprezzando e tenendo a vil« ciò che più da vicino li tocca, volano a foga dirotta in lontani paesi a caccia d'avventure e di novità. — È bene che sieno visitati, i deserti. dell'Africa, e le fertili pianure e le gigantesche montagne, e gli smisurati fiumi del nuovo mondo, e le ampie isole dell'Oceania, e quanti mari e terre e isole e continenti abbraccia in se il vasto globo terracqueo: che l'uomo, volendo e sapendo, da tutto può trarre impulso a nobili imprese, argomento a vasti e utili concepimenti, esempio ad efficaci miglioramenti sociali ; ma chi ha fiore di senno non può certo desiderare che lo studio dei paesi lontani, assorba tutta la nostra attenzione, che anzi ogni buon patriotta deve adoperarsi validamente perchè ogni studio incominci dalle cose nostre, e da queste, quasi da centro comune, si diffonda e s'allarghi alle più lontane di luogo e di tempo, come i circoli concentrici prodotti dal sassolino gettato nell'onda, come i circoli sonori allargatisi con gradazione progressiva nell'aere agitato da suoni. — Ella è cosa meravigliosa e compassionevole al tempo stesso l'udire talvolta fanciulletti di pochi anni ripetere con rara disinvoltura squarci di storia greca e romana, e aver famigliarissimi i nomi e le gesta dei Focioni e degli Alcibiadi, dei Coeliti e dei Curiazi, e non sapere talvolta i nomi dei propri loro antenati, e ignorare i fatti onde s'illustrò in altri tempi la patria contrada. — Ma ciò ch'è peggio, non è raro il caso di adulti i quali, istruiti appuntino di tutto ciò che si riferisce alle pazze e invereconde feste oude s'onorarono un dì Bacco e Saturno e la dea di Citerà, poco si curano dei misteri a-dombrati nei severi e venerandi riti del cristianesimo. — Non è dal Perù, dal Chili, o dallo Zanguebar, non dalla Grecia di Pausania o dalla Koma di Curzio, non dalla dea Vesta o da Plutone o da Venere che ci debbano venire di preferenza gli utili miglioramenti economici, morali, civili, sociali: — si studino prima d'ogni altra cosa le patrie storie e i costumi nostri e ne ricaveremo utilità doppia, quadrupla, centupla, immensa, immediata. Il suolo su cui siamo nati, su cui i viviamo e che ci somministra il giornaliero alimento, l'aere onde siam circondati e che respiriamo fin dal momento che uscimmo dall'alvo materno, il mare che incessantemente bacia e ribacia le nostre sponde, e per entro cui incessantemente si specchiano le nostre terre, i venerandi ruderi che stanno ancora a testimoni di passate glorie e prosperità, le non meno venerande reliquie che certo in gran copia s'ascondono per entro a questo classico suolo che quotidianamente calchiamo, le pergamene e i manoscritti che con nostro danno e disdoro lasciamo oziosi, e, a non dire di peggio, abbandoniamo in pasto alle tignuole ed ai topi, questi contengono i primi, i veri elementi coi quali è da ristaurarsi o ricostruirsi l'edificio della nostra civiltà: che,se trascurando affatto i propri nostri naturali elementi, ne andremo a cercar di lontani e remoti, quando crederemo d'aver costruito un ben architettato edificio, ci troveremo d'aver innalzato o una torre di Babele o un colosso coi piedi di creta.—............... Apprendiamo dall' Indipendente del 22 che la progettata gita per Vre m della sezione alpina della Società di ginnastica di Trieste ebbe luogo domenica 17 p.p. I soci in numero di 14, ispezionarono il letto del Reca, e si approssimarono per quanto fu possibile all'antro sotto la chiesa di San. Canziano. Fra breve, scrive lo stesso giornale, verrà pubblicato il programma di una nuova gita. La società operaja di Parenzo tenne il suo congresso generale il giorno 19 Marzo p. p. Dal Reso conto che ci venne comunicato apprendiamo che quella società va progredendo e migliorando le sue sorti. L'anno 1877 si chiuse con un aumento della sostanza, di f. 520.30. La somma degli esiti fu di f. 1262.21 compresi f. 375.74. per acquisto di N.ro 6 obbligazioni di stato del prestito unificato. I sussidi di malattia arrivarono a f. 395.50; ed il valore dei medicinali forniti f. 155.07. Di 189 socj se ne ammalarono 45; e le giornate di malattia furono 1235. — La somma degli incassi fu di f. 1541.92 dei quali f. 1018.14 di contribuzioni settimanali dei socj. La sostanza attiva depurata alla fine Decembre dell' anno decorso ammontava a fiorini 2246. 15. — L'avvenire di questa società è assicurato perchè, ella gode la fortuna di essere diretta da veri amici del popolo come quelli che fin'ora tennero l'amministrazione. * Il giorno 24 Marzo ebbe luogo il congresso generale della società di mutuo soccorso fra gli altieri ed operai di Capodistria. I socj si raccolsero, in gran numero, nel teatro sociale, gentilmente concesso dalla egregia direzione. Venne approvato il Reso conto economico-morale ; il conto preventivo per l'anno in corso ; e nominati tre consiglieri e riconfermati in carica i revisori. Esaminato il Reso conto troviamo che le spese ammontarono a f. 2398.85, delle quali f. 1224.40 per sussidj di malattia; cifra assai grossa quando la si confronti col numero dei socj ch'è di 226 dei quali 71 furono ammalati con 1379 giornate di malattia; conviene osservare che sfortunatamente alcune malattie durarono assai, uno degli ammalati soltanto, ebbe 336 giornate quindi un sussidio complessivo di f. 222.60. Negli esiti figurano ancora f. 653 che furono capitalizzati. L'introito fu di f.2463.08 dei quali f. 2057.32 quale incasso delie contribuzioni settimanali di numero 229 socj ; gl'interessi dei capitali a frutto dauuo f. 294.30. Il bilancio tra gli incassi e ie spese, lascia un civanzo di f. 541.03 in cassa alla fine di Dicembre, oltre la somma capitalizzata durante l'anno di f. 653 che aggiunta alla facoltà sociale lasciata alla fine del 1876, da una complessiva sostanza con la chiusa del decorso 1877 di f. 7612.86. — Di piùlasocietà possiede fior.371.52 di capitale rappresentato dalle mobiglie, al quale capitale viene detratto ogni anno il 4 p. % di deperimento. Il fondo bandiera presenta uu ammontare di f. 94.30, ed il fondo vedove e pupilli ammonta a f. 85.52. L'anno decorso fu l'ottavo di esistenza della società. È giusto osservare che le solerti direzioni che si susseguirono, e la buona volontà, e la saviezza dei socj hanno fatto fiorire questa società, che si può dire la sola che abbia nel suo seno vita rigogliosa nella nostra città. © © © <8 M Sin © n $5 per la conoscenza delle cose Istriane L'Inclita Giunta Provinciale ci comunica la seguente reiasione del Sig. Cav. Tomaso Luciani: All'Inclita Giunta Provinciale DELL'ISTRIA. in Parenzo Inclita Giunta! (Cont. V. num. prec. pag. 46) I contadini di quei dintorni hanno per tradizione concorde che tutte queste ed altre consimili pietre, ora nascoste nei muri o distrutte, fossero nelle mura di una grande casa ed antica appartenente alla famiglia Licini, la quale casa col tempo fu lasciata in abbandono, poi disfatta e vendutone il materiale. Gli stessi contadini hanno parimenti per tradizione che nelle località Visazze e Gradina ci sia il tesoro, e dicono di forestieri (Greci) venuti a cercarlo, e di monete, boccettine, vasi, ossa, cadaveri, e altri oggetti strani e preziosi scavati qui e là in vari tempi da questo e da quello. Sono le solite tradizioni dei siti di rovine antiche, e che hanno sempre giovato in Istria ed altrove alla scoperta di sepolcri, di strade, di case, di fortilizi ecc. ecc. Esse non devono prendersi alla lettera, no, ma non bisogna nemmeno all'intutto sprezzarle. In conclusione, quanto si è veduto e sentito in quel giorno, tutto giustifica la presun- rione che là a Gradina, a Visazze (sui Campi 1 Isacii, come trovò scritto Kandler,) sia stata la I rediviva Nesazio, la Nesazio romana, e quindi anche, o là, o poco lungi, la Nesazio antico-istriana. Plinio e Tolomeo sono in ciò tanto precisi e concordi che non è quasi permesso di cercarla altrove. Quanto narra Livio non contradice, soltanto impone l'obbligo di cercare un fiume scorrente lì presso e poi deviato. Ecco le parole di Livio secondo 1' edizione del Seminario di Padova del 1784 ... . "Iunius Manliusque oppidum "Nesattium, quo se principes Istrorum et regulus 'ipse iEpulo receperat, summavi oppugnant. Eo "Claudius duabus legionibus novis adductis, vetere "exercitu cum suis ducibus dimisso, ipse oppidum "circumsedit, et vineis oppugnare intenditi am-"nemque praeterfluentem moenia, qui et impedimento oppugnantibus erat, et aquationem Istris "praebebat. multorum dierum opere exceptum "novo alveo avertit. Ea res barbaros miraculo "terrait abscissae aquae...... — Il fiume oggi non è, ma 2000 anni fa poteva ben essere, se non un fiume a rigore di termine, bensì un acqua scorrente abbastanza ricca da poter servire d'impedimento all' applicazione delle macchine per abbattere e scalare le mura. Come ho notato più sopra, il sito Visazze è contornato da varie insenature ora asciutte, ma prodotte evidentemente da corsi di acque, le quali procedendo da lungi confluivano d'una in altra e riescivano tutte nella sottoposta vicina valle Badò (Budau, che ricorda il Timau). Se la scomparsa dell'acqua che praelebat aquationem Istris li sorprese e atterrì, segno è che il taglio, multorum dierum opere, è stato da' Romani eseguito in sito lontano e nascosto alla vista degli assediati. — Perchè la natura colla sua forza riproduttiva nasconda l'opera di alcuni giorni, basta qualche centinaio di anni; duemila sono già troppi. Credo perciò che non sarà facile tra le molte insenature o letti di torrenti discernere oggi l'artificiale dal naturale; ma la difficoltà non deve scoraggiarci. Cercando e ricercando, come provando e riprovando ci si riesce. Ed io credo che le ricerche siano da incominciarsi in testa delli valli, lungi da Yisazze, a Momorano, a Prodol dei Zenzero-vich, o lì intorno. E credo che l'essere attualmente asciutte, o quasi, tutte le insenature piu-dette non faccia obbietto. Il suolo dell'Istria nostra è di tal natura, che, generalmente parlando, non consente a lungo i corsi d'acqua sulla sua superficie, e par fatto apposta per assorbirle. È evidente che i pochi nostri fiumi hanno diminuito il volume delle loro acque in tempi storici, come è evidente che alcuni altri corsi d'acqua si sono perduti. Sarebbe difficile non ammettere che la Val Pisino, la Draga, la Val di Leme non siano letti di fiumi scomparsi, e molte sorgenti o correnti d'acque vive qui e là si sono abbassate, impoverite, o sono scomparse a memoria d'uomo; nel territorio di Albona a memoria mia. Tolto l'ultimo obbietto di un fiume, o corso d'acqua, che scorresse a piè del colle detto Gradina e Visazze, e lo circondasse, la esistenza di Nesazio in quel sito sarebbe, come si dice, provata a priori. — Per avere la prova di fatto bisognerebbe necessariamente intraprendere dei lavori di escavo in iscala un po' vasta. — In massima io li consiglierei, ma in concreto non oserei determinarne il sito ed il modo senza nuovi e più pazienti esami, non solo della collina Visazze, ma di tutte le adiacenze, di tutto il territorio che di là si stende a Monticchio, Marzana, Momorano e Prodol. Necessitato come sono di restituirmi a Ve-nezia, io devo con dolore rinunciare a ricerche ! che mi riescirebbero assai gradite, ma mi conforta l'idea che le farà egregiamente in mia vece, sulla via già aperta dai signori Covaz e De Franceschi, l'amico Scampicchio tanto animato per le cose patrie. Quello che consiglio con piena coscienza, che sarà facile e che darà relativamente buoni risultati, si è: 1.° di far eseguire dei rilievi, colla scorta della mappa, sul terreno, onde mettere possibilmente in evidenza l'area, la forma e le parti riconoscibili dell'antico Castelliero, nonché la superficie tutta sulla quale sono sparsi gli avanzi di cose romane. — 2.° di mettere a nudo le due cisterne od impluvii. 3.° di mettere parimenti a nudo le fondamenta dei muri, ovunque si manifestano. 4.° di visitare con diligenza le pietre accumulate in grumi, grumazze, (grumaccie) fra i campi arati. 5°. di raccogliere e porre in serbo la pietra scritta di Visazze, l'altra veduta dal Covaz, e le due di Monticchio. 6.° di raccogliere e porre in serbo qualche pezzo almeno delle cornici esistenti a Monticchio. 7.° di fare possibilmente acquisto delle due pietre sculte esistenti sulla casa di Giovanni Pleticos fu Giuseppe detto Marcolo. 8.° di acquistare finalmente pel Museo di Pola l'altra lapida, finora ben conservata, esistente in Altura nel cortile che fu già della famiglia Cattaro (Vedi Iscrizioni romane dell'Istria N°. 238.) Consiglio l'acquisto di questa e delle altre pietre, perchè è certo che lasciate in campagna ove sono, in breve corso di anni perirebbero. Non posso chiuder la presente senza richiamare l'attenzione dell'Inclita Giunta sulle conclusioni di altro mio rapporto eh' essa mi fece l'onore di far stampare nella Provincia (anno 1874 N. 15 e 16) relativamente alle cose di Pola. Lo sviluppo che ha preso universalmente in questi ultimi tempi lo studio delle antichità, e l'utilità che ne sa trarre la scienza, impongono più che mai l'obbligo al paese di prendersi a cuore particolarissimamente le cose di Pola. Importa sopratutto provvedere, fin che siamo in tempo, e quindi senza ulteriore ritardo, alla formazione di una pianta della città romana, al quale uopo, lungi dal mancare, abbondano la Dio mercè gli elementi. Già sulla grande mappa della città attuale e del suo pomerio, fatta recentemente a cura di quel Comune, devono apparire molti e molti punti certi della pianta antica, l'anfiteatro, cioè, il teatro, il foro, il tempio d'Augusto, l'altro tempio ad esso paralello, l'arco dei Sergi, il ninfeo, la porta d'Ercole, la Gemina, il Capitolio, molti clivi (chii) il Campo marzio (prà grande), il principio di parecchie vie esterne ecc. ecc. Ora tra questi punti certi non deve essere difficile di segnare gli altri punti, nei quali furono fatte in questi ultimi tempi le più importanti scoperte di lapidi scritte, di statue, di sepolcri, di colonne e d'altri frammenti architettonici, di mosaici, di terreni artificialmente preparati con olle, urne, ed altri vasi rovesci, ma sopratutto di sustruzioni (fondamenta) a sito vergine. Le indicazioni di queste ultime devono apparire nei disegni delle nuove fabbriche che è sperabile possano, almeno in parte, rinvenirsi o negli Archivi del Comune, o negli Uffici del Genio militare, o nelle mani degli Imprenditori, degli Ingegneri e d' altre persone interessate. Fortuna vuole poi che sia attualmente al servizio del Comune il già lodato Ingegnere Mattiassi, il quale ritrovasi costantemente in Pola da quasi una ventina di anni, e si occupò sempre in progetti ed ispezioni di fabbriche, e mostrò sempre amore per le cose antiche. Io credo fermamente ch'egli appunto, il Mattiassi, coll'aiuto di altro disegnatore per i lavori preparatori, sarà al caso di dare la pianta desiderata. La sarà una pianta piena di lacune, se vuoisi, ma il tempo, non si dubiti, s'incaricherà di perfezionarla, chè se molto è stato finora scoperto, molto ancora è certamente racchiuso nel terreno che noi calchiamo. Apparecchiata così la pianta, converrà subito fare il Registro, del quale ho pure parlato nelle conclusioni del Rapporto citato, Registro che fatto bene e posto in relazione colla pianta, svelerà mano mano tante e tante cose da superare ogni aspettativa. Accade spesso nello studio delle antichità, che coi mezzi i più semplici si ottengano i maggiori e più sicuri risultati. Non entro in particolarità più minute perchè so di parlare a un Consesso di persone intelligenti, che mostrarono coi fatti di avere molto a cuore il decoro della provincia. Nella speranza dunque che l'Inclita Giunta faccia eseguire quanto io, in seguito all'incarico avuto, ho creduto mio dovere di esporre e proporre, oso pregarla di tenermi a mio conforto informato e di quanto sarà disposto e dei risultati che si otterranno. Albona - Venezia, 30 Ottobre 1877 devotissimo Tomaso Luciani NOTIZIE Anche la Giunta Provinciale di Gorizia ha manifestato il suo parere contrario alla applicazione in quella provincia, della legge sulla commassaziòne dei terreni. Nel numero seguente speriamo di poter pubblicare l'accennato parere, assai pregevole per lo studio delle condizioni agricole della regione. Il N°. 21 dell' Isonzo venne sequestrato dall'I. E. Procura di stato; a tale misura, così è scritto nell'ordine di sequestro, diede motivo l'articolo inserito nel surriferito giornale: Il Club delle Alpi Giulie. L' Unione del 25 Marzo p. p. pubblica una lettera inedita del Besenghi inviatale dall'illustre letterato mons. Iacopo Bernardi Il Sig. Galanti esperto agronomo, segretario della Società agraria di Gorizia, ha dato la sua rinunzia a quel posto per ragioni di famiglia. È morto in Bologna il prof. Botter distintissimo agronomo. N. 199 NOTIFICAZIONE Si rende noto che nel mese di aprile p. v. saranno tenuti gli esami di abilitazione al magistero de lift scuole popolari generali e civiche appo questa i. r. Commissione. Le istanze per l'ammissione, corredate iri piena conformità al § 7 dell' ordinanza ministeriale 5 aprile 1872, dovranno essere presentate alla Direzione non più tardi del 15 aprile. Gli esami in iscritto principieranno il "2(5 aprile alle ore 8 antim. Direzione dell'i, r. Commissione esaminatrice Capodistria, 16 marzo 1878 — (Dall' Oss. Triest.) Cose locali Il giorno 2-4 marzo, nella sala Municipale, ebbe luogo un convegno dei principali possidenti nella valle di Cornalunga, allo scopo di prendere, in esame il progetto di regolazione del torrente di egual nome, compilato dal dipartimento tecnico dell' I. E. Luogotenenza in Trieste. Come abbiamo annuziato (Y. N. 3), il detto progetto venne rassegnato al locale Municipio dalla Giunta Provinciale, perchè fosse raccolto il parere degli interessati sulla convenienza e possibilità dei progettati lavori, avuto riguardo al costo dell'opera, avauti di presentare alla Eccelsa Dieta un progetto di legge provinciale per la imperativa costituzione del relativo consorzio dei possessori dei fondi da bonificarsi, avvegnaché di confronto al primo progetto compilato dai signori Yallon e De Riu, ancora nell'anno 1853 e che importava il dispendio di fior. 16000, il progetto compilato ora dalla I. R. Luogotenenza prelimina una spesa di fior. 45000 per l'esecuzione dei lavori, ed una di f. 450 annui per la loro manutenzione. Gli interessati, raccoltisi, deliberarono di affidare ad un comitato di 20 membri lo studio della questione, oude riferisca allo spett. Municipio e questi partecipi alla Giunta Provinciale il parere. Decesso. — Il mattino dell' 11 corr. morì il canonico, e decano del reverendissimo Capitolo della Cattedrale, don Michele Gallo, d'anni 74. ( Unione) Un sarcofago romano, venne regalato in questi giorni alla città dal sig. Giovanni Sandrin fu Francesco E quello che il Carli ricorda nelle Antichità di Capodistria .... "iscrizione sepolcrale da me trascritta "(dice l'illustre scrittore) da monumento esistente nel " Vescovato ; fatto da Fui zia a Giulia Settimina sua "figliuola che in età tenera finì di vivere. „ IVLIAE • SEPTIMINAE ANJMAE ■ 1NN0CENTISSIMAE /. QVAE ■ V1XIT • ANNI S • VI ■ MENS • Villi DIEB ■ VIII • FVLTIA ' PRIVATA MATER • INFELICISSIMA " Non si può leggere al certo (continua egli) cose " di questa più nobile semplice ed affettuosa. Le lettere "sono uguali, e niente pregiudicate, Il sarcofago misura di luce metri 1:20 in lunghezza; m. 0:50 in larghezza; e m. 0;42 in altezza. Lo spessore dei lati della tomba è di m. 0:6 e m. 0:10. ( Unione) L'Isonzo, il nostro valoroso confratello di Gorizia, ci annunzia con vero nostro conforto, che fra giorni diventerà Giornale quotidiano. L'Isonzo difende la nostra stessa causa, e per ciò la lieta notizia sarà accolta dai nostri comprovinciali con viva soddisfazione. Ecco come quella redazione, nel numero del 9 Marzo p.p. ne porge l'annunzio: "L'Isonzo,, di Gorizia fatto quotidiano L'Isonzo che da sette anni vive la vita onorata ma troppo calma di un periodico bisettimanale, escirà fra giorni da questa vecchia abitudine, e si slancerà ad affrontare le vicissitudini spesso burrascose, sempre gravi, di un giornale quotidiano. Questo povero periodico che muore perchè nasca dalle sue ceneri un Isonzo più giovane e più gagliardo, potrebbe dirvi che si sobbarca alla seria impresa, perchè crede che Gorizia necessiti di questo cambiamento, perchè vuole redimerla dall' oscurità, perchè insomma si sacrifica ai suoi doveri di buon cittadino. Ma L'Isonzo non dirà così, nè pretenderà che voi, lettori cortesi, abbiate ad essergliene riconoscenti. Esso escirà quotidianamente perchè comprende che gli eventi vanno rapidi, che gli amici e i lettori dell' Isonzo hanno diritto di esserne informati man mano che avvengono, nè possono, per quanto affetto portino a questo vecchio amico d'altri tempi, rimanergli fedeli se e.sso non si sente di corrispondere alle loro giuste e giusti-ficatissime esigenze. L'Isonzo dunque da ora in poi verrà a trovare tutti i giorni i suoi antichi abbonati ed i nuovi, cbe saranno proprio i ben venuti se si presenteranno. Sobrio di parole e di promesse proverà ad essi col fatto cbe intende di divenire un giornale ammodo, dove telegrammi, corrispondenze, articoli politici, articoli letterari, varietà, appendici, ecc., tutto dimostrerà nella redazione il buon volere congiunto alla conoscenza di ciò che sieuo i doveri del giornalismo e il compito del buon pubblicista. In questi sette anni di esistenza ingloriosa ma non inonorata, l'Isonzo ebbe a quando amari scoraggiamenti, delusioni che gelano, stanchezze che affraliscono. Ma sempre come il buon soldato, che ripresa lena, si riattacca lo zaino alle spalle e si rimette in cammino, esso ha continuato per la via che s'era scelta, è rimasto avviticchiato alla buona causa, s'è fatto sempre il campione modesto ma leale dei desideri, dei bisogni, dei diritti della sua bella Gorizia. Lo stato di servizio dell' Isonzo è dunque tale che egli non ne deve arrossire, il suo programma rimane inalterato; solo che dalla fine del corrente in poi esso darà quotidiana espressione agli onesti suoi intendimenti, e facendo suo prò della vecchia esperienza, nulla ometterà di quanto possa meritargli la simpatia e il favore dei suoi lettori. "Corta promessa coli1 attender lungo,, sarà per L'Isonzo motto e programma. La Redazione Per Gorizia (a domicilio) per un anno fior. 12 — per la Provincia e per l'interno fior. 14 — semestre trimestre in proporzione. Pubblicazioni Gli Editori Treves di Milano pubblicano il seguente programma : IL RE GALANTUOMO Ricordo DELIA VITA DI VITTORIO EMANUELE Il lutto degli Italiani per la morte di re Vittorio Emanuele II fu così spontaneo, unanime e solenne che a ragione lo si è chiamato il plebiscito del dolore. In quei giorni di universale mestizia sembrava che fossero ridesti i concordi entusiasmi del nostro risorgimento, e pensando alla gloria del morto Re e contemplando quel dolore di popolo non vi fu chi non si sentisse altero di essere italiano. Crediamo pertanto sia cosa utile raccogliere in una stessa pubblicazione i ricordi della vita del primo Re d'Italia, e quelli delle meste cerimonie con le quali si diede onoranza alla sua benedetta memoria. In quest' opera, il testo della quale è dovuto a valenti scrittori in cui sono raffigurate le scene più belle della fortunosa vita di Vittorio Emanuele e le più imponenti del lutto d'Italia, noi coordiniamo la biografia del Re, parecchie sue lettere inedite, le descrizioni dei funerali, poche belle poesie, e una ricca serie di vignette, lodata opera del bulino italiano. Non vi sarà, crediamo, famiglia italiana la quale non voglia con questo libro serbare un ricordo del nostro gran Re, e, in pari tempo, quasi ammaestramento ai nostri figli, una memoria del modo affettuoso e solenne col quale la moderna Italia onorava chi tanto aveva fatto per lei. Col dare a quest'opera il titolo del Re galantuomo crediamo esprimere il concetto del nostro libro; e gli Italiani che quel nome avevano dato a Lui quaudo era vivo, vedranno certo con intimo sod-dicfacimento, stampato quel titolo, si meritatamente avuto, su un libro che deve essere un ricordo perpetuo, un omaggio letterario ed artistico sulla tomba di Vittorio Emanuele. Uscirà a dispense in gran formato, ricche di splendide incisioni dei più rinomati artisti. Centesimi 25 la dispensa. — Prezzo d'associazione all'opera completa Lire tre. — Per gli stati dell' Unione postale Lire quattro. Bulletta ài Paletnologia Italiana Questo periodico è per cominciare il quarto anno della sua esistenza. Qualunque ne sia il valore scientifico, i suoi Direttori sanno porvi ogni cura e spendervi tutto per migliorarlo anche oltre le promesse. A questo fine soltanto si augurano maggior numero di soci, Ma sopratutto sta loro a cuore che i nuovi studi prosperino in questo paese, tanto ricco di monumenti preistorici, che anche per tale riguardo si può ripetere ciò che Eliano diceva del gran numero delle sue genti, contenere cioè esso solo quanto è sparso in tutte l'altre regioni. Nello studio invece e nella operosità delle ricerche siamo di gran lunga superati dalle nazioni, che al tempo di Eliano si chiamavano barbare. Il Bullettiuo è sempre aperto alle corrispondenze, senza le quali torna inutile ogni buon volere. Nè per ajutare la scienza e necessario impegnarsi in illustrazioni e discussioni: una notizia semplicemente annunziata è già uu vantaggio. Fiduciosi nel favore e nella cooperazione di quanti amano i buoni studi e sanno come se ne onorino le nazioni, ci sobbarchiamo a continuare la non lieve fatica. G. Chierici — L. Pigorini — P. Strobel. Il Bollettino, di 16 pagine esce ogni mese, ed è illustrato da 6 tavole almeno nell'intera annata: contiene articoli di fondo, bibliografie e notizie. Prezzo di associazione, colle spese di porto: Per l'interno . . . Ital. Lire 0,00 Per l'estero.... „ 7.00 L' abbonamento è anticipato, e se ne paga il prezzo, con vaglia o lettera affrancata, al Prof. Pellegrino Strobel in Parma. Si prega di comunicar quest'avviso per favorire l'associazione al Jìullettino. Ai nuovi Associati si donerà l'Elenco Bibliografico del 1877. Varietà Una pianta elettrica. — La Gaceta Horticola di Nicaragua ha pubblicato recentemente alcuni dati sopra una pianta della famiglia delle fitolcee, che cresce in quel paese, e che possiede delle qualità elettromagnetiche. Quando se ne taglia un ramo, dice l'autore di questa notevole scopèrta, la mano prova una sensazione tanto viva come se provenisse da una batteria elettrica Rumkorff. Meravigliato di questo fenomeno, l'autore verificò il fatto coli'aiuto di una bussola, la quale alla distanza di sette od otto passi dalla pianta mostrava di sentire l'influenza. La deviazione dell'ago stava in ragione della distanza ; tanto più si avvicinava, altrettanto più rapidi erano i moti e, infine quando l'apparato venne posto sul trouco, i movimenti trasformaronsi in una rotazione sommamente accelerata. Il suolo adiacente non conteneva traccia alcuna di ferro, ne di altri metalli magnetici : non rimane, dunque, dubbio alcuno che questa qualità sia inerente alla pianta medesima. L'intensità del fenomeno varia secondo 1' ora: durante la notte è quasi nulla, e giunge al suo massimo alle ore due pomeridiane. Nei giorni di temporale, la sua forza aumenta, e quando piove, la pianta intristisce. L'autore della scoperta ha mai visto nè uccelli, nè insetti posare sulla fitolcea elettrica. Contro la siecità.— Da esperienze fatte alla stazione agronomica dell'Est, in Francia, risultò notevolissima l'influenza esercitata dalle zappature sul rallentamento dell' evaporazione. Un terreno argilloso evapora in 24 ore gr. 13.50 per decimetro quadrato, mentre un terreno zappato, contenente la stessa porzione d'acqua dell'altra, evapora soltanto gr. 8.05; la frazione di saturazione dell'aria era nei due casi uguali, a 76 per cento, e la temperatura di 20 gradi. Ed ecco provato sperimentalmente il vecchio adagio che: una zappatura in tempo secco vale un' inaffiattira. I più recenti lavori della statistica italiana — In due Consessi scientifici autorevoli, uno d' Inghilterra, l'altro di Francia, sono state fatte di recente ampie lodi della Statistica italiana e dell'uomo egregio ed operoso che ne dirige i lavori. Il signor Brabrook intrattenne la Società statistica di Londra del pregevole volume sulla Statistica internazionale delle Casse di risparmio presentato dal Governo italiano al Congresso internazionale di Buda-Pest, e il signor J. Passy lesse un rapporto alla Accademia di scienze morali e politiche su' due volumi ne' quali è descritto il movimento dello stato civile duraute il 1875. "Ciò che va lodato, disse il dotto relatore, nelle norme seguite nel comporre questi volumi, non è soltanto l'abilità con che sono state dirette le investigazioni, i cui risultati già appaiono raccolti, ma è altresì la compiuta ed elevata intelligenza dello scopo stesso che la statistica deve raggiungere, non che de' servigi ch'essa è destinata a rendere alle scienze sociali e politiche. „ Pregati, pubblichiamo : Le famiglie Pallina, Maraspin e Baldini, afflittissime per la morte avvenuta li 24 corrente del fratello e zio Francesco Pallina Imperiale Regio Capitano di Corvetta, ringraziano le Autorità e personalità ecclesiastiche, militari e civili che col loro interveuto alle solennità funebri tributarono al defunto distinta ed o-norifica attestazione di affetto e di stima. Capodistria 27 Marzo 1878 Ricevnto il prezzo d'associazione dai signori : Bortolo Castello — Parenzo saldo anno pass, e corr; — Casino di Società — Parenzo — saldo anno corr; - Giuseppe .Ravanello — Pola — saldo aDno pass, e corr.; — Nel N.ro 5 del 1 Marzo abbiamo registrato il saldo a. c. del sig. Francesco Dr. Costantini — Rovigno — in luogo di Pisino.