Anno I. Numero 6. Capodistria, giovedì 21 novembre 1918. Un numero cent. &0. Inserzioni: per ogni millimetro di colonna larga 67 mm.: Avvisi commerciali <>0 cent. Avvisi mortuari, comunicati di banche, partecipazioni matrimonio o di fidanzamento 100 cent. Notizie nel corpo del giornale 100 cent. Avvisi economici (collettivi) centesimi 8, 10, e 14 la parola a seconda della rubrica ; in carattere marcato il doppio, in marcatissimo il triplo. Pagamenti antecjpati. L' Istria redenta esce, per oj-a. ogni secondo giorno. Abbonamento mensile per Capodistria Lire 6; per gli altri luoghi del Regno e per 1' Estero Lire " anticipate. Gli UfQci di Redazione, Amministrazione e Pubblicità si trovano nello Stabilimento Tipografico Nazionale ('.ITILO PRIORA - Capodistria. --.-r___________— Telefono No. 40 La patria di Sauro, di Gam-bini, di Grammaticopulo e di tanti altri eroi, e la vicina Isola, gloriosa nella storia del movimento proletario, e non solo come creatrice di una superba Casa del Popolo e di Case operaie ch'essi soli, i compagni di Isola iu tutta la Giulia ànuo creato..., queste due città son piene di fumé, di morti, dì moribondi. E nessuno le aiuta. Nè sussidi militari, né carbone, nè viveri, nè mezzi di trasporto. Trieste rigurgita di tanti uomini e di tante belle cose; da quasi tutte le cittadelle e le ville istriane giungono notizie di viveri e di denari distribuiti generosamente. Provvedete anche a noi, prodi liberatori; date denari, pane,^carbone:e mezzi di trasporto> chi manca di tutto! r esecutivo dei socialisti giuliani per la fusione col Partito socialista italiano. L'Esecutivo del Partito socialista della nostra regione, rappresentante Trieste, l'Istria e il Friuli, si radunò domenica 17 e deliberò a unanimità, su proposta del comp. Pittoni, di inviare alla Direzione del Partito socialista italiano la seguente dichiarazione di adesione : I socialisti italiani della Venezia Giulia costituivano, finché esisteva l'impero austro-ungarico, assieme ai, compagni trentini il partito socialista italiano in Austria, il quale in unione ai partiti delle altre nazioni lottava per l'emancipazione della classe lavoratrice dal giogo economico e'politico. Per la speciale configurazione del cessato impero il partito socialista italiano in Austria doveva pure lottare per una soluzione pacifica delle questioni nazionali, che avviasse i popoli alla democrazia e alla libertà, evitando la guerra. La resistenza opposta dal vecchio impero reazionario alla democrazia e alla libertà dei popoli fu una delle cause principali della guerra mondiale e ne fu pure la causa immediata. Durante la guerra i socialisti italiani in Austria propugnarono, secondo lo spirito dei Congrèssi internazionali, la pronta fine della stessa e il riaffratellamento dei popoli, trovando conforto nel risoluto atteggiamento identicamente ispirato dal partito socialista italiano. Sfasciatosi l' impero degli Asburgo e raggiunta anche dagli italiani di queste terre la libertà e l'unità nazio-naie, i socialisti italiani della Venezia Giulia aderiscono con pieno, assoluto, entusiastico consentimento al partito socialista italiano, salutano fraternamente i compagni di tutta l'Italia, coi quali si ripromettono di condurre da ora in poi in perfetta solidarietà ed armonia la grande lotta per la completa emancipazione della classe lavoratrice, per il trionfo del Socialismo. I socialisti italiani della Venezia Giulia pregano la Direzione del partito socialista italiano di fissare un prossimo convegno coi rappresentanti dei socialisti adriatici e trentini per stabilire la fusione di queste sezioni col partito socialista italiano. Evviva il partito socialista italiano! Evviva il Socialismo! Evviva /' Internazionale! 11 Comitato politico di Trieste aderì unanime nella sua seduta di ieri sera al deliberato dell'Esecutivo. Notizie indispensabili iN. 9. 1 reati sottoposti al Tribunale di guerra. Il r. Governatore comunica che al Tribunale di guerra di Trieste, la cui giurisdizione territoriale si estende a tutta la Venezia Giulia, è soggetto: chiunque commetta i reati di tradimeno, spionaggio,subordinazione, arruolamento resistenza, impedimento o rifiuto di ordini dell'Autorità militare; chiunque | commetta o concorra nei reati di rivolta, forzata consegna, vie di fatto contro sentinella e vedetta, attacco o resistenza alla forza armata, incendio, danneggiamento o distruzione di atti, armi, munizioni da guerra; chiunque concorra nei reati di autolesione e disfattismo! chiunque commetta in danno dell'Amministrazione Militare i reati di furto, truffa, appropriazione indebita anche di cose smarrite e ricettazione, I ovvero i reati di istigazione a delinquere, apologia di reato, incitazione alla di-sobbidienza alla legge ed associazione a delinquere. Sono poi compresi nella competenza territoriale del suddetto Tribunale di Trieste i militari dei riparti dipendenti dal Governatore e dalla R. Marina di stanza nel territorio e nelle acque territoriali e tutti quelli che per particolari disposizioni devono essere giudicati dal Tribunale avente giurisdizione sul luogo del commesso reato. __LLUJua-nai1 iiBiggg« Il miniente Usile spirito ilio dopo la mm di Oaporette (ine la gloriosa e =— = Me rivincita so! Piane. — —=== Discorso tenuto lai Cap. Iorio Bizzarri li Firenze nella saia della ..filarmonica" di Capodistria la sera del rwiro m. Tanto era il sentimento che ispiravano a me quei sacri luoghi che spesso un impeto di tenerezza, un impeto di nostalgìa mi serrava la gola e, pur tra il rumor di guerra, la poesia sgorgava e 10 lo vedevo, io lo sapevo, quanti guerrieri, avean l'anima di poeta! Anima italiana! Era imminente l'offensiva austriaca del Giugno 1918. Nell'attesa si sentivan più torti i ricordi e gli affetti: un umile guerriero ebbe uno d»,i momenti nostalgici che io so e nella trincea, in faccia al nemico, cantò la valle dell' Astico, cantò i suoi luoghi lontani: L'Astico scorre in mezzo alla vallata Rumoreggiante e palpitante come Di rondinelle allegre una volata. La Posina, vogliosa del suo nome In lui si getta come donna amant« Con le sue brame dall'amor non cloise. 0 Vallata dell'Astico smagliante! Coi tuoi colori, con la tua poesia Tu mi fai ricordar tutte le sante Belle campagne della Patria mia E mi sei cara e nel mio cuore ispiri Una sottile, acuta nostalgia. 11 monte Cengio, alpestre, sopra a Sekiri Con i suoi tianchi ripidi, franosi, Melanconia risveglia in chi lo miri. Con sentimenti in cor tumultuosi A me ricorda il dolce Pratomagno Della Toscana mia. Fianchi bogeogi, Abeti dritti che ascoltate il canto Dell'usignolo amante, allor che il sole Getta l'ultimo raggio e come un mante Tutti vi avvolge iu tinta di viole. Oh! quante volte vi guardai, barfibin« Come, al ricordo, il cuore mio ne duole! E gli altri monti intorno, il Casentine Mi ricordano, verde e i caseggiati, Ridenti aiuole in mezzo ad un giardino Mi fan pensare i\i non dimenticati Paesetti lungo l'Arno ove ho trascorso Della mia vita gli anni soleggiati. Per quei paesi, per il lor soccorso Per la mia patria bella minacciata Coi giovani d'Italia anch'io son corse Col cuore pien d'orgoglio, a mano armata Sulla frontiera. 0 Italia benedetta! Mai come adesso tu nei »tata amata! L'urto nemico sarà tua vendetta! Con quest' opera di rinnovamento delle energie morali, coi materiali nuovi procurati da un decuplicato lavoro delle officine si giunse al Giugno 1918. Oh! si sapeva che l'Austria non avrebbe rinunciato al suo sogno di orgia a traverso le nostre campagne ; oh ! si cono scevano gli alacri preparativi del nemico! Le ali d'Italia sorvegliavano la preparazione dell' offensi va e ce la dicevano smisurata! Di più: noi sapevamo l'ora esatta in cui il cozzo poderoso contro i nostri baluardi, si sarebbe iniziato. E si attese queir ora con cuor fermo. Nella notte interminabile del 15 Giugno, nella dolce notte di primavera, nelle nostre trincee vigili, con l'orologio alla mano si contarono i minuti che ci separavano dalla gran prova, forse dalla morte. (Vedi il N.o 5 dell'«Istria Redenta.) All'ora cognita centinaia di cannoni rovesciarono una pioggia di proiettili sulle nostre linee, sulle nostre retrovie, ma la bufera passò in otto giorni e tornò il sole a mostrarci gli argini del Piave, i burroni della zona montana, ricolmi di cadaveri austriaci ! Le folli brame su Venezia e su Milano dovevano miseramente finir cost. Fu il segno della riscossa, della fede viva. Fu allora che la Francia sanguinante per atroci ferite intùonò il grido di „Va fuori ch'è l'ora, va fuori stranier!" E le armate dell'Intesa corsero vittoriose l'Europa e 'uccisero e fugarono ! e annientarono eserciti che avean seminata fino allora il terrore! Venne anche il di nostro e i frutti di quel giorno si raccolgono oggi, si raccolgono qui, si raccolgono nel mondo di cui l'Austria è divenuta il ludibrio; si raccoglieranno in un avvenire prossimo e si manifesteranno con la libertà piena e intelligente, e con il benessere che deriverà dalla pace e dalla riunione delle sparse membra alla gran Madre Italia. La guerra si è fatta e... si è fajta bene ! perchè era guerra santa e doverosa, ma il nostro popolo, signori, rifugge dalle stragi : il nostro è un popolo sentimentale per eccellenza ! Il confronto tra la psicologia del popolo tedesco con quella del nostro, sarebbe più che suf-ficente a smontare qualunque argomento della diplomazia che volesse attribuire a noi la responsabilità delle stragi dell'ultimo quadriennio. Siamo fidenti, adesso, nella nostra piena coscienza ! Siamo fidenti nel nostro avvenire ! L'Italia, rioccupando tutto il Friuli, occupando il Trentino, dovendo sgombrare l'enorme numero di prigionieri e di materiali catturati, dovendo rifornire queste nostre care terre, è di fronte a problemi smisurati la cui soluzione non era prevista a breve scadenza e quindi è tanto più ardua in quanto non preparata. Oh non disperiamo mai,-se le privazioni materiali dovessero ancora prolungarsi; e soprattutto non attribuiamolo a noncuranza dei nostri cari fratelli! 0 Milano patriottica e tenace; Torino elegante, culla della Casa di Savoia, Genova operosa e forte, Venezia che sei stata languente ma ferma; Firenze, città dei fiori, dell'arte e* del sorriso: Roma austera e consapevole ; Napoli sentimentale, Palermo florida, città tutte d'Italia, voi, come noi, siete in festa, voi esultate, ma tendete, tendete le vostre braccia alle sorelle redente in uno spasimo di amore e di gioia. Pensate ài vostri morti; pensate ai mutilati, pensate ai dolori infiniti, senza rimpianto perchè da quei dolci fertili è germogliato un fiore tanto raro, tanto bello, il cui profumo si spande su tutte le terre! Fiore di libertà ! Capodistria, sei fiera e forte! Sei figlia d'Italia. Chi conta i tuoi dolori passati? Chi conta i martiri tuoi? Sauro — Grammaticopulo — Gam-bini — Predonzani — Brati — Parovel — G io vannini — Easeggio — Della Santa — sorridete dal cielo del vostro trionfo e della vostra gioia ! Chi vuole assicurarsi questo discorso raccolto in un volumetto su carta di lusso, spedisca all' « Istria ltedenta* una Idra per ogni copia. Cronaca Cittadina. Il trattf-niiueiito musicale :: :: «tei 18 novembre. :: :: Finalmente il teatro Ristori raccoglie in sè della gente felice ed esultante : è > la prima volta che si riapre dopo che la nostra cittadella s'è unita alla Madre Italia. E' tutto ornato di drappi tricolori c di tralci verdi ingemmati di rose bianche e rosse. Folla enorme nella platea, nei palchi, nelle logge. L'aria è satura di elettricità! Ancor prima delle 20 si chiede insistentemente di dar principio alla testa E appena l'orchestra, diretta dal prof. Volpis, suona la Marcia reale, tutti si levano in piedi. Le note squillanti si espandono, gli occhi s'accendono, le guance s'infiammano, sventolano i fazzolettini da' bei colori nazionali, le grida di «Evviva il Re» ed «Evviva l'Italia» s'incrociano, si confondono. Molte teste grigie, che da tanto tempo non si vedevano, sono ricomparse. Godono della nostra gioia, e sembrano ricordarci che a loro dobbiamo il sangue italiano che ci scorre nelle vene. «Prima di voi», pare ci dicano, «prima di voi abbiamo amato l'Italia, ed abbiamo sospirato la Patria. Abbiamo lavorato perchè l'italianità di queste nostre terre non morisse, ed ora voi raccogliete il frutto del nostro operare. Tutte le passate generazioni hanno lavorato per raggiungere la felicità che voi ora godete. A voi sarà bella la vita, chè non sarete più schiavi!» E sembra che dai loro palchetti i nostri cari nonni ci benedicano, e benedicano alla bella Italia. La Marcia reale è fatta suonare per tre volte dal pubblico delirante d'entusiasmo. Poi, alzato il sipario, il capitano V. Bizzarri legge il discorso di Carducci sulla tomba di Garibaldi, che viene ascoltato attentamente e con commozione. Il capitano è fiorentino : la sua voce è una musica. Sul palcoscenico, nello sfondo, spicca fra le piante verdi un busto bianco di Dante, e, artisticamente disposte, la bandiera nazionale, quella istriana e lo stemma capodistriano, la Medusa. Il coro della signorina Ciasca, composto di fanciulle bianco vestite con tracolla tricolore, è vivamente applaudito dopo tatti e tre gli inni: l'Inno di Garibaldi, l'Inno alla libertà, l'Istria redenta. Ognuno viene fatto ripetere una o due volte. Anche i pezzi d'orchestra vengono ascoltati con attenzióne; applaudita specialmente 1' «Aria per violino" del Tartini. Uno i scoppio d'entusiasmo si solleva all'aria dell'Emani: «Si risvegli il leon di Castiglia...» Molti occhi s'inumidiscono, molte voci strozzate dalla commozione gridano un evviva a Verdi. Quanti ricordi affollano la nostra memoria. Una volta dovevamo accontentarci d'una semplice allusione alla Patria, di simboli, d'imagini. — Una sera un comico, a teatro, disse: «Vo' mettermi il gilet bianco, la giubba verde ed i calzoni rossi» ; scoppiò un uragano d'applausi da fa,r crollare il teatro. Il comico ebbe seccature ,da parte della polizia, e la sera seguente ripetè: «Vo' mettermi il gilet bianco, la giubba verde ed i calzoni... del colore che volete voi», disse rivolto al pubblico. Gli applausi e le risa non finirono più e la sbirraglia se ne stette cheta per timore di peggio. Uopo scoppiata la guerra, il nostro teatro vide le cosidette feste patriottiche, alle quali i più si credevano in dovere d'intervenire per non essere accusati come sospetti. Coi denti stretti, per non urlare dalla rabbia, dovevamo ascoltare in piedi, l'inno imperiale, attenti a non scambiarci uno sguardo troppo significativo, cliè gli spioni stavano all'erta. L'esecrata bandiera giallo-nera sventolava dal proscenio e ci faceva tremare e ingoiare amaro. Quanto si sospirava allora l'Italia! 1 violini ci pareva singhiozzassero e chiamassero senza fine, senza riposo: «Italia! Italia!» Quanto invocavamo la Madre che ci liberasse!... E la Madre è venuta; ha stretto al seno la sua Figlia, l'ha ricomprata col sangue de' suoi Prodi, l'ha baciata sulla fronte, levandole il marchio di schiavitù che vi aveva impresso; ed ora l'Istria è redenta, è salva; salva per sempre! Finito il concerto il pubblico vuole che ancora una volta si ripeta, e la Marcia reale, e l'Inno di Garibaldi; poi alle grida di «Viva il re» e «Viva l'Italia» la gente esce lentamente dal teatro con nel cuore e sul volto l'entusiasmo caldo, la soddisfazione d'aver passata una serata così bella, perchè riscaldata dall'amor di Patria; e perchè ora oltre che al canto sprigionantesi dai violini, un altro canto bello di felicità si sprigiona dai cuori finalmente liberi, che a quello dei violini si sposa, creando una armonia dolcissima, che mette sul nostro viso l'animazione insolita e sul labbro il sorriso che da tanto tempo più non vi compariva. m. p. PiCCOlifl POSTA Oleandro, Trieste. Pubblicheremo più tardi. Intanto raccolga pure tutto il materiale che si riferisce all' argomento. Catta editrice Leykarn. Intanto spedisca .subito 1' Evo antico. Per il resto riparleremo. Libreria Trarli. Dell' Evo Moderno, fra una o due settimane potrò offrirne 1000 copie, alle varie librerie di Trieste. Spedisca subito. Vascotto, Isola. Con un po' di pazienza... Buiese. Le saremo molto grati. Libreria Schimpff. L' Evo antico uscirà, fra pochi giorni nella 3. edizione. Darò la preferenza alle librerie che mi anteciperanno qualche importo, perchè senza molto denaro non si può aver nè carta nè mano d' opera. Amici, Dignano. Meglio spedire i denaai versati dagli abbonati con un vaglia unico. Libreria del Lavoratori. Tritste. C»rso. Speditemi subito la specifica di quello che avete" in deposito. Quante copie dell' Evo Antico, dell' Evo Medio e dell' Evo Moderno? COMUNICATO.*) Nel-novembre 1917 al tempo dell'occupazione austriaca di Udine il Corriere della Sera di Milano pubblicava che l'italiano rinnegato Pio VascoUi da Capodistria capeggiava la polizia austriaca di Udine. Informatone or ora da uno de' nostri profughi, reduce da Milano, il sottoscritto contrappone a quell' infame calunnia le seguenti dichiarazioni dalle quali risulta che io non fui mai a Udine durante la *) Il Giornale non assume nessuna responsabilità fuorché quella voluta dalla legge. occupazione austriaca. Mi appèllo alle testimonianze del Dott. Carlo Devescovi, presidente della Camera medica dell' Istria, del Dott. Cermak e della signora Lina Cossaro Percolt la quale mi autorizza a pubblicare quanto segue" Signor Pio Vascotti Capodistria. «Dichiaro io sottoscritta che Lei era dal novembre 1917 lino al giorno della mia partenza da Graz (24-3-J 918) a Graz, come volontario di un anno presso il lavoratorio d'artiglieria, ed era anche sempre in compagnia del sig. Priora di qui. In fede di che mi firmo Lina Cossaro-Percolt. Capodistria, 19 novembre 1918. Vedasi pure questo certificato militare : I. i. li. AriNisrlezeassdeiiet io Eraz Mannschaftsabtiilijnj Erlaubnisschein. Mittelst welchem den Gefreiten Plus Vascotti obigen Depots die Bewilligung ertbeilt wird, ausser der Kaserne LazarettgasseN. 13 schiaffili zu dfirfen. Graz, am 8. Nowember 1917. Gilg major. Quali fossero poi le mie idee politiche dimostra agli onesti questa dichiarazione : Caro Pio, Cap. 19. 11. 1918. a tua domanda dichiaro clxe tu l'osti sempre presso il «Kader» ritenuto quale politicamente sospetto, e per questo motivo fosti mandato nel concenti-amento militare a Lebring. Questo lo so essendo io stato nella cancelleria del nostro quadro. Ti permetto di far quel uso che meglio credi di questa dichiaratone. Salutandoti Luigi Minuti. Orario (!<•! vapori che arrivano e partono da Trieste. D'ora innanzi nel movimento dei piroscafi entrerà in vigore il seguente erario : Arrivi a Trieste : da Pirano, al molo dei Pescatori, alle 9 e un quarto : da Capodistria, alla riva di fronte al palazzo del Lloyd, alle 8 e mezzo; ( da Muggia, alla riva di fronte al Lloyd alle 7 e mezzo, e alle 14 e mezzo ; da Grado, al modo della Sanità alle 15; da Monfalcone, al molo S. Carlo i giorni feriali alle 19; le domeniche alle 16 e mezzo : Partenze da Trieste: per Pirano, dal molo dei pescatori alle 14 ; per Capodistria, dalla riva di fronte al Llovd alle 13; per Muggia, dalla riva di fronte al Lloyd alle 8 e allo 15 ; per Grado, al molo della Sanità alle 8 ; per Monfalcone, dal molo San Carlo i giorni feriali alle 5; le domeniche alle 8. Comunicazioni con Venezia: partenze da Trieste domenica e mercoledì alle 10; arrivi a Trieste martedì e venerdi alle ore 16. amnrcrj? :: IN CORSO DI STAMPA. :: ARTURO ÌSONDI Spunti autobiografici. - Storia del Partito socialista capodistriano dal 1900 al novembre 1918. - Storia dell'Approvvigionamento capodistriano. Il primo volumetto uscirà durante In prossima settimana. Coloro clie avranno antecipato 10 liro avranno assienrati tutti i volumetti a un prezzo di favore. Coloro che desiderano di abbonarsi air'ISTRIA REDENTA» sono predati di spedir subito all' Amministrazione del Giornale l'importo fissalo per l'abbonamento mensile. I rivenditori che al venerdì di ciascuna settimana non avranno spedito a Capodistria il denaro incassato e le copie invendute, non riceveranno, il prossimo numero del giornale. Si accorda loro lo sconto del /0%. A coloro che vorranno incoraggiare F opera nostra con anticipazioni, prestiti o in qualsisai altro modo, vada fin d'ora l'espressione della nostra vivissima gratitudine. Kwisi Economie!. (Cent. 6 la parola, minimo Lire 1.50.) OFFERTE PER LAVORO. D0flì6StÌC3 c