Aimo 1. Mu mero 11. Capodistria, martedì 3 dicembre 1918. Usa numero eent. S©. p mg Inserzioni: per ogni millimetro di colonna larga 67 mm.: ; Avvisi commerciali 00 cent. Avvisi mortuari, comunicati di banche, partecipazioni matrimonio o di fidanzamento 100 cent. Notizie nel corpo del giornale, 100 cent. Avvisi economici (collottivi) centesimi 8, 10, e l'i la parola a seconda della rubrica ; in carattere marcato il doppio, in marcatissimo il triplo. Pagamenti anticipati.' Istria redenta esce, per ora. ogni secondo giorno. Abbonamento mensile per Capodistria Lire 6 ; per gli altri luoghi del Regno e per 1' Estero Lire 7 anticipate. Gli Ufiìci di Redazione, Amministrazione e Pubblicità si trovano nello Stabilimento Tipografico Nazionale CARLO PRIORA - Capo Ftstria. . -------------Telefono No. 40 Rassegna Politica. Dei molti discorsi pronunziati recentemente alla Camera merita di essere rilevato quello dell'onorevole Barzilai, il quale, salutato con vivissimi applausi al grido di viva Trieste, svolse il seguente ordine del giorno : «La Camera approvando l'opera del Governo e le sue dichiarazioni che annunciano sciolto il voto, compiuta l'unità della patria, passa all'ordine del giorno». Inenarrabili furono le torture mate/ riaji e morali di» Trieste durante i quattro anni di guerra, di Trieste, la cui fede incrollabile non vacillò mai neppure un istante, neppure nelle ore in cui le sorti volgevano avverse allearmi d'italia. (Vivissimi applausi). Nelle ore più dolorose della nostra guerra, Angelo Valerio, l'intemerato patriota, ora Sindaco della città redenta, aveva segretamente disposto perchè le donne triestine, che sempre emularono e quasi superarono gli uomini nel fervore di patriottismo preparassero separatamente drappi bianco rosso verdi perchè uniti nel giorno della liberazione formassero, come formarono, il nostro tricolore, (vive approvazioni). Al Governo che sì alto compito ha assunto, altro compito non meno grave compete ora d' assolvere nel congresso per la pace, e l'Italia dovrà essere la assertrice del principio della nazionalità, intesa come la intende la Francia per l'Alsazia e la Lorena, come l'intendono la Boemia, ia Polonia, come la proclamò Giuseppe Mazzini. Il governo repubblicano di Monaco ci ha dato la prova che la guerra fu voluta premeditatamente dalle Potenze centrali, questa guerra in cui l'Italia entrò non obbligata, non costretta, per una altissima idealità facendo tutto il suo dovere, forse più del suo dovere. Confida che nel congresso della pace grandi solidarietà appoggieranno i diritti d'Italia, La Francia, la Gran Bretagna saranno^ l'oratore ne ha fede, solidali con noi non solo per la guerra ma anche e principalmente per la vittoria per l'avvenire. Coloro che rappresenteranno V Italia al congresso perla pace vi rappresenteranno tutte le classi, tutti coloro che vollero la guerra i e coloro che non la vollero. Essi devono sentirsi appoggiati dalla solidarietà di lutto il popolo italiano e di tutti i partiti senza distinzione di sorta. (Vivissimi applausi). Solo così l'on. Orlando e i suoi colleghi tornando da Versailles potranno essere sicuri d'aver ottenuto per l'Italia ciò che le spetta per il suo diritto e pel sacrifìcio fatto. (Vivissimi reiterati applausi, moltissime congratulazioni)'. 30 Ottobre - 30 Norembre. Nel trigesimo della liberazione l'Osservatore triestino scriveva queste nobilissime parole: ♦Oggi si compie il mese' dacché la città scoteva con energico strappo l'a-bortito giogo straniero e chiamava a sè l'Italia vittoriosa per abbandonarsi felice fra le sue braccia materne. , Questo trigesimo noi dobbiamo celebrare negli ar.imi nostri, e precisamente non solo ricordando il fausto evento con gratitudine profonda e perenne, ma anche e principalmente con fermi e sani propositi, con l'opera e con la prontezza a tutto sacrificare per farci degni del riscatto. Una oppressione secolare, acuita all' estremo nei 42 mesi della santa guerra d'Italia, non è tramontata senza lasciare tracce rovinose nella mentalità del popolo triestino. Una di queste tracce è la, deficiente concezione della libertà. In molti, per non dire in troppi, i polmoni non riescono a respirare normalmente l'aria novella, refrigerante, sol-levatrice, donde inconvenienti e malanni quali possono facilmente colpire chi, vissuto sempre alla pianura, si avven- turi di un tratto a salire alle più alte vette nevose. Bisogna che tutti quei polmoni inesperti si assoggettino a una ginnastica particolare per imparare a respirare nell'atmosfera nuova; bisogna spogliare P uomo vecchio, strapparsi ] di dosso tutti gli avanzi di un sistema invalso per■ troppa lunga età, traverso troppe generazioni e che ha in mille modi avvelenato, immiserito. Per fare tutto questo è necessario spingere lo sguardo al di là del paése e osservare come hanno fatto i nostri fratelli a respirare l'aria della libertà dopo il '48, dopo il '59, dopo il '6(5 e dopo il '70. Questo lavoro di preparazione è reso più facile a noi dalla circostanza che per necessità militari del momento alla vita nuova del paese non aifluisce ancora tutto l'ossigeno delle libere istituzioni patrie, cosicché possiamo assuefarci un po' alla volta e prepararci a giungere alla vetta senza scosse. 11 popolo triestino deve proporsi fermamente di percorrere una specie di tirocinio per apprendere, diremo cosi, l'arte del cittadino italiano, del cittadino libero, che è poi Varie di unire in ogni parola, in ogni atto la salvaguardia del proprio diritto al rispetto del diritto altrui, Varie della convivenza fraterna e. rispettosa, l'arte del consi-derare con animo generoso e indulgente gli. errori, l'arte, insomma, di adempiere i doveri di libero cittadino, ciascuno al proprio posto e verso la patria e verso tutti i suoi figli. In questo lieto trigesimo del riscatto rendiamoci conto di quello che eravamo e di quello che dobbiamo essere e formiamo il proposito virile di operare secondo i voleri, secondo i voti, secon do lo spirito che hanno reso grande, rispettata e vittoriosa l'Italia nostra. Costituendosi a Praga la Repubblica czeco-sloraeca, si è proclamato il principio che in essa non vi saranno oppressi nè politicamente, nè socialmente, nè nazionalmente e si sono dichiarati nulli tutti i diritti della dinastia absbur-ghese. , Presidente della Repubblica è Tommaso Masaryk, presidente dei ministri il dottor Kramar. Del Gabinetto fanno parte rappresentanti di tutti i partiti czechi, compresi i socialisti ed i socialisti nazionali. Lo Stato iugoslaro ha adottato il seguente ordinamento : La reggenza è affidata al principe ereditario Alessandro di Serbia, il quale convocherà a Sara-ievo un Consiglio di Stato composto di tutti i membri del Consiglio Nazionale di Zagabria, di 50 rappresentanti della Serbia, di 5 del Montenegro e di 5 del Voivodato. Egli nominerà, oltre i membri del Governo, i governatori : della Serbia con sede a Belgrado, del Montenegro con sede a Cettigne, della Slovenia con sede a Lubiana, del Voivodato con sede a Novisad, della Bosnia-Erzegovina con sede a Saraievo, della Dalmazia con sede a Spalato, della Croazia e della Slavonia con sede a Zagabria. * * * Le spese di guerra pagate dall'Italia ascendono a 53 miliardi ; il debito pubblico a G3 miliardi, dei quali 14 all'estero. Notizie indispensabili N. 20. La valuta in corone continua ad aver corso. La regolazione della yaluta. Un decreto del Capo di Stato Maggiore Armando Diaz d. d. 26 m. c. ordina: 1. Nei territori occupati dal R. Esercito oltre i confini del Regno la Valuta austro-ungarica continuerà ad aver corso a tutti gli effetti. Nella stessa valuta saranno fatti i pagamenti da parte delle casse militari e di altre casse pubbliche por stipendi, altri assegni e sussidi a favore di persone appartenenti ai territori occupati. 2. Il ragguaglio fra la valuta italiana e austro-ungarica sarà, fino a nuova di- sposizione, fatto in base alla corrispondenza di quaranta centesimi di lira per una corona. 3. Sulla base del ragguaglio fissato nell' articolo precedente, le casse militari e le altre casse pubbliche potranno accettare la valuta italiana in pagamenti da farsi ad esse in corone. 4. Le casse militari, previa autorizzazione del Governo, potranno consentire cambi di corone contro lire al ragguaglio indicato nell'art. 2 a favore di enti e di persone, solo in casi meritevoli di speciale considerazione. 5. E' vietata l'introduzione di moneta cartacea austro ungarica nei territori occupati. Tale divieto non si estende ai prigionieri italiani ecl agli internati civili nel Regno e dei territori occupati pelle somme di loro spettanza, che gli stessi portino seco da olt/e la linea di occupazione. I contravventori saranno passibili della pena della reclusione da 3 a 7 anni, oltre la confisca della valuta. La competenza a conoscere delie trasgressioni è deferita ai tribunali. * * Le pensioni, i contributi di educazione e le graziali verranno pagati a partire dal dicembre p. v. sino a nuovo avviso verso semplice quietanza ed esibizione del decreto di assegno. Le quietanze dovranno essere munite della certificazione ufficiosa di vita, di dimora, del perdurare della vedovanza e, trattandosi dei contributi di educazione c di graziali, della certificazione che i rispettivi perc.ipienti sono effettivamente sprovvisti soltanto nei casi in cui dette circostanze di fatto (vita, stato vedovile, ecc.) generalmente non fossero note. La liquidazione e il pagamento degli emolumenti di riposo a percipienti domiciliati nell'Istria e nel1 Friuli seguiranno con le stesse modalità presso i rispettivi Uffici delle imposte. Un nuovo giorno festivo. La Prefettura di Venezia comunica che il 27 novembre è stato firmato ii^ decreto con cui, 'considerando che alcune nazioni alleate hanno designato il 28 novembre 1918 come giorno di ringraziamento e di preghiera per l'esito felice della guerra, si è stabilito che detto giorno sia festivo. Gli stipendi dei funzionari dipendenti dalla contabilità della ex Luogotenenza, oggi Regio Governato rato, saranno pagati verso i 10 e. ni., mediante asseguì liquidati dagli Uffici Imposte. Gli incassi saranno fatti dai capi ufficio per essere distribuiti poi agl'interessati: impiegati politici, maestri e professori. Nomine di ulti funzionari per la Venezia Giulia. II cav. uff. Carlo Civati, ispettore superiore dei Monopoli, assume, d'incarico del R. Governatorato, la Direzione nella Venezia Giulia di quei servizi che sotto il cessato Governo a.-u. costituivano privative di Stato, aggiungendoti gli altri monopoli dello Stato italiano. Il cómm. Vittorio Calamani, capo divisione al Ministero delle Poste e Telegrafi, d'incarico del R. Governatorato assume la Direzione superiore dei servizi postali e telegrafici e telefonici nella Venesia Giulia, coadiuvato dal commend. Odoardo Pesaro per il servizio postale e dal cav. uff. Francesco Alessio Calapaj per il servizio telefonico. L'ing: Achille Pellegrini, finora ispettore industriale superiore, è stato confermato ispettore industriale per la Vene zia Giulia, che comprende le provincie di Trieste, l'Istria con le isole e Gori-zia-Gradisca. Appena la guerra mondiale apparve indeprecabile e conseguentemente non dubbia la partecipazione dell'Italia alla lotta contro la reazione austro prussiana per il trionfo delle idealità democra- tiche e nazionali, un immenso giubilo si impadronì di tutti noi insegnanti e scolari al pensiero che la scuola avrebbe finito una buona volta di essere una ca-! serma e una sacrestia, un' istituzione nella quale si voleva introdurre a ogni costo ciò che maggiormente offendeva "insegnanti e allievi nei loro sentimenti : più nobili e più naturali, l'amore alla Patria e l'amore alla Verità. Che vantaggio enorme codesta sospirata libertà d'insegnamento per lo studio della lingua materna, delle lingue vive in genere, e per quelle della storia, delle scienze fisico-matematiche! Dunque termineranno finalmente le denunzie a carico di maestri e professori che parlarono come dovevan, ,dcl Carducci, dell' Austria, dell' Inquisizione, di Darwin e di altro? Non ci sarà dunque più, per tanti genitori 1' obbligo di passare sotto mille forche caudine a fine di risparmiare ai propri figlioli le torture di messe in comune e ia partecipazione coatta a pratiche religiose d' ogni specie, che melte volte ottengono un effetto del tutto opposto a quello sperato dagli organizzatori di tali cerimonie ? É avremo libri di testo, scritti in bella lingua italiana? E sentiremo risonare . entro le nostre aule scolastiche il bello idioma parlato da fratelli inviatic i dalle più nobili regioni d'Italia? Oh gioia, oh speranza! Non già che 1' entusiasmo ne accecasse. E furon sempre pochissimi e derise coloro che la redenzione delle nostri terre volevano sinonimo di un completo immediato rinnovamento di persone e di programmi. Pochi, a onor del vero, coloro che dal cambiamento del Governo speravan sopratutto destituzioni di uomini di cui avrebbero voluto occupare il posto ; pochi coloro che pretendevano e prevedevano l'immediata abolizione del tedesco e qualche cosa di consimile. (Continua). il prof. Saul Piazza, che si trova a Trieste, mandato in missiene da Ministero della Pubblica Istruzione, ^ già ^ in contatto coi funzionari e g i enti interessati alla riorganizzazione e all' apertura delle scuole. In proposito, e anche porquauto riguarda gli esami, saranno emanate, tra pochi giorni, disposizioni precìse. Rìaperhirci ddìe scuole a Trieste e nell'Istria. A Pola le scuole medie sono già aperte. A Trieste il 4 die. si riaprono tutte 1® scuole, fra cui due ginnasi, due scuole reali e due licei femminili. Finché il primo ginnasio Dante Alighieri non sarà in perfetto ordine, tutti gli allievi si presenteranno nel ginnasio di S. Giacomo. Le allieve dei licei per il momento s'iscrivono tutte in Via Madonna del mare. La riapertura del Ginnasio di Pisiuo. Il Comando della 61.a divisione del regio esercito con la sede a Pisino ha disposto la riapertura del locale Ginnasio-Reale e della Scuola Reale superiore provinciale. Le iscrizioni dureranno fino al 10 dicembre. Gli alunni si presenteranno nei giorni sopraindicati fra le 9 e le 11 nell' ufficio della Direzione accompagnati dai genitori o dai loro rappresentanti, ed esibiranno la fede di nascita, l'ultimo attestato scolastico, l'attestato di vac cinazione e di immunità da oftalmia. Chi non potesse comparire personalmente potrà trasmettere la sua domanda d'ammissione, corredata dei necessari documenti, mediaste la posta. La data del regolare incominciamento delle lezioni verrà comunicata per mezzo dei giornali. E Capodistria? Prima di tre settimane sembra assolutamente esclusa la possibilità di riaprire qualsiasi scuola. Una protesta dell' isp. scoi. Prof. Ra-valico. Con riferimento alla notizia data dai giornali di Trieste che la «Lega 9 L'Istmi. Rbmktì. degli insegnanti medi della Regione Giulia» nella sua assemblea del 23 nov., à giudicato; a maggioranza di voti l'ispettore scoi, provinciale prof. Nicolò Ra-vfllico «corresponsabile di tutto il mal? arrecato alle nostre scuole durante gli anni di guerra» ed ha proposto 1' «immediato allontanamento» dal suo ufficio», 1' accusato ci manda, con la preghiera di pubblicarla, la seguente dichiarazione: «Con la ferma coscienza d' aver impegnato da italiano, anche durante gli anni di guerra, tutte le mie forze a tutela delle scuòle italiane affidatemi e dei rispettivi docenti, sento di dover respingere disdegnosameote e con tutta energia l'implicita accusa mossami con 1' ordine del giorno votato addi 23 nov. dalla maggioranza dell' Assemblea della Lega degli insegnanti delle scuole medie di Trieste. Dell' opera mia sono pronto ogni istant« di rendere conto a chi à il diritto di chiedermelo. A tale .scopo mi inetto fin da questo momento a disposizione del R. Governatorato e dell' illustrissimo sig. Sindaco. Trieste, 2 die. 1918. Prof. Rai'aìico». i-1 -i Ji Campanaro. Di (Vladimiro Korolenko. Vita! ma può chiamarsi vita quella? E il passato sorge, il più lontano passato, confuso dapprima come una forma intraveduta nella nebbia, poi si disegna a poco a poco più dettagliato, e sfila tutto dinanzi àgli occhi di Mikhèitch, così nettamenta e così vicino, che sembra a portata delle sue dita, e il campanaro crede di poterla quasi afferrare. La prima volta che suo padre, tenendolo per mano, lo fece salire sul campanile... egli si vede ancora biòndo fan ciullo, cogli occhi scintillanti di gioia, di fierezza, di ammirazione. Il vento, non quello che rade il suolo sollevando turbini di polvere o di.neve o di foglie secche, ma il vento dalle ali silenziose che soffia al disopra della terra, gli sparpagliava i capelli. Abbasso, gli uomini sembravano piccolissimi, le case erano diventato poco più grandi delle euCeie dei cani e ìa foresta sembrava schiacciata, mentre la vallata si allungava sinuosa, a per dita d' occhio. E che mirabile striscia d'argento formava il fiume! E come era divertente cercare la pròpria casa fra quella sottile linea di abitazioni di nani che costituiva il villaggio ai piedi della collina. Ma quello che lo colpiva maggiormente era l'estensione smisurata della vallata. — Ah! dice il vecchio campanaro sorridendo, è come la vita; in gioventù non riesci a vederne i limiti... ed ora eccola, come se fosse sulla palma della mano, dal primo ricordo fino a quella tomba adorata in fondo al cimitero... Gloria a te, o Signore ! L'importante è di non aver deviato mai nè a destra nè a sinistra dalla grande via dell' onestà. Per questo io non tremerò affatto quando do'vrò coricarmi pel riposo eterno nella tèrra umida; sarà come se entrassi nel seno materno, ma per rinascere questa volta ad una muova vita, alla vita di lassù. Egli guarda le stelle; l'ora è venuta. Si allontana dal parapetto, si leva il berretto, fa il segno della croce, poi si ricopre il capo e colle due mani tira la corda della campana... Il sacro bronzo risuona di un colpo possente, le cui vibrazioni commuovono l'aria con,un brivido solenne. Poi un altro... un terzo... un altro ancora... E lo scampanìo si succede, festoso, annunciando la gioja della vigilia di Pasqua, la resuz-rezione della natura alia calda luce e dell' anima alla speranza. La vecchia torre geme e scricchiola nelle sue quattro pareti, dalle fondamenta fino alla cupoletta. Le onde sonore si slanciano al di fuori come enormi sciami di mosconi e prendono un volo pazzo verso i quattro angoli dello spazio, spargendo sul loro passaggio la buona novella sul villaggio, sulla foresta, sul fiume, sui morti che dormono nel piccolo cimitero. Finalmente la voce della campana tace. L' ulfimo sciame esce meno numeroso, meno rapido, come stanco e scoraggiato dalla sua impotenza a raggiungere nello spazio quelli che ve lo hanno preceduto. Es&o va a cadere tra i pini... laggiù... il suo rumore si affievolisce... si agita per un istante ancora... poi »i fonde nell' aria addormentata. La messa è cominciata. Gli altri anni Mikhèitch scendeva subito in chiesa, si inginocchiava in un angolo vicino alla porta del campanile, e pensava e meditava ascoltando la salmodìa e i versetti. Oggi egli resta al suo posto; si sente così stanco che gli sembra di non poter avere la forza per ritornare poco dopo sul campanile al momento voluto. Si siede su una tavola e pensa. A che cosa? Al soffio della brezza notturna la corda della campana dondola dolcemente. Dalle navate della chiesa il canto spiegato dei fedeli arriva ad intermittenze fino lassù, alternato nella melodìa, confuso relle parole. A che cosa pensa il vecchio campanaro? Lo sa egli almeno? L'anima della campa vi Jo avvolge carezzevolmente, gli susurra le cose d'altri tempi e dinanzi agli occhi del suo pensiero evoca delle forme da tanto tempo perdute. Un coro di bambini celebra le glorie mistiche ed è il vecchio pope, il grande Naorun, morto da quindici e forse da vent' ani, che officia. 1 fedeli a centinaia curvano o rialzano la testa al segnale, come le spighe che si inchinano e si drizzano a volta a volta, a seconda degli sforzi del vento. Tutti quei volti gli sono familiari, quei volti ormai scomparsi dal mondo. Ecco la fisionomia severa di suo padre e accanto quella di suo fratello primogenito. Poco lungi è lui stesso, allora fiorente di salute e di forza, colla fede e la speranza nella felicità.,. Dov'era dunque, dov'era tutto ciò? E come una fiamma che sta per spegnersi e dà un ultimo guizzo, così la memoria del vecchio illumina perfino le solitudini già lontane, delle quali da tanto tempo ha dimenticato la strada. Senza riposo e senza tregua, alle prese colla fatica e colla miseria, dov' era per Lui la speranza, dove la fede? Ancora nella chiesa, a, sinistra, egli vede inginocchiata fra le donne una fanciulla rosea, cogli occhi modestamente abbassati: è la sua fidanzata... La miseria nera, il lavoro, le malattie ebbero presto ragione della tenera tinta rosea del suo bel volto, dello scintillìo felice dei suoi,occhi. Ed essa se ne andò dalla vita colla schiena spezzata da tutti i colpi di una esistenza sciagurata, recisa come una notte d' autunno, cogli occhi devastati dall' iniqua tormenta... Essa gli lasciò un figlio. Un giorno ritornò ad infierire il turbine che gli aveva preso la moglie e sì portò via anche il figlio... E da quel giorno il mondo intero si condensò per lui in quell'angolo, sull'alto del vecchio campanile, fra il vento, vicino alle nubi, poco lontano dalle stelle... CContinua). Utt mmpid da imitarsi. Il dott. Vittorio Serravallo, ritornato a Trieste, à ordinato che ai suoi impiegati e operai tanto della farmaci» quanto della fabbrica di Barcola, venga dato ua mest di paga quale soprannumerario, per festeggiare il lieto evento della liberazione di Trieste. Benissimo, signor Serravallo ; è il suo il vero mezzo atto a dimostrare ciò che deve essere il dovere del patriotta; giacché la Patria, come ben disse il De Amicis, non è solo la bandiera o il capo della nazione, ma è la somma degli uomini e delle donne che vivono entro i suoi confini. Gridare «evviva l'Italia» e restar indifferenti, durante tre o quattro anni di guerra, alle indicibili sofferenze di tanti disgraziati, è da leggeroni e da egoisti, per non dir peggio. Cronaca Cittadina. Distaeco doloroso. La mattina del 2 dicembre abbandonò Capodistria, per stabilirsi a Trieste, il glorioso drappello del 7.o reggimento bersaglieri sbarcato nella nostra città il giorno 4 novembre al comando del cap. di vascello conte Alfredo Dentice, comandante della difesa di Trieste. Il dolore per tale distacco è immenso e sentito da tutta la popolazione, perchè tanto l'ufficialità quanto i soldati si dimostrarono perfetti cavalieri, pronti a sacrificarsi in tutto e per tutto a fine di alleggerire le sofferenze della nostra popolazione. S«tt. Prezeo o o rS per per £ c u ci Qualità del genere persona chilo 3 == 3 Sf deca Lire zS Farina gialla . . . ' ' "" " 25 3,— 119 » di orzo , . . 20 2,— 120 Farina Integrali per pane 100 2.— 118 Orzo pilato .... 10 3,— 122 Lardo ....... 4 24.— 121 Fiammiferi 2 se per tessera j ..... —.16 123 Chi potrà mai dimenticare la squisita bontà del capitano V. Bizzarri, accla-matissimo conferenziere e benefattore generoso di tanta povera gente, alla quale distribnì parecchie centinaia di corone, peregrinando per le squallide calli di Bossedraga, piene di malati e di affamati. Addio tenente Carcason, rapitoci da un ordine che lo trasferiva a Isola; addio Marassicli, Pedersoli e Zafarana, e voi tutti bersaglieri! Il nostro pensiero vi accompagnerà ovunque e sempre . Commovente distacco ! Quanto popolo s'affollava ier mattina nei pressi della caserma del Brolo. Signore, signorine, e popolani, impiegati e studenti, tutte le età e tutte le professioni avvicinano commossi i partenti, e li accompagnano trionfalmente fin presso la stazione di S. Canziano, al suono di allegre marcie sonate dalla fanfara, con gli stendardi spiegati al vento e al sole, con l'animo diviso tra la gioia e il dolore, con alla testa il simpaticissimo e laboriosissimo Comitato femminile per i festeggiamenti. , A colmare il vuoto lasciato fra noi da tale partenza, ecco sopraggiungere al 1 dicembre nuovi amici con alla testa il Gèteralo Sigismondo Moaesi, comandante della 12.a divisione, altrettanto affabile quanto valoroso, come riferiscono coloro che presero parte ai combattimenti sull'altipiano dei Sette Comuni. L'ospite illustre scese al Pio Istituto Grisoni, accolto festosamente dagli orfanelli, salutato dall' amministratore Percolt e dagli altri rappresentanti dell' Istituto. Elargizioni. Al nostro Sindaco avv. Nicolò Belli pervennero dal giorno 12 fino al 2 m. c. le seguenti elargizioni: dal Fascio delle Asšociazion. Patriottiche di Milano Cor. 8.000 per i più urgenti bisogni della popolazione; dal Dott. Giuseppe Vidossich Cor. 50 per sussidi ai poveri ; dal Signor Bortolo de Baseggio Corv 100 alla Pia Casa di Ricovero (Fondazione Nazario De Mori per la provvista di vestiti ai ricoverati); dal Signor Antonio Petris e famiflia in memoria del padre, Cor. 200 por un monumento al martire Nazario Sauró; dal soldato d'artiglieria de) r. esercito, Ferdinando Trevisan, Cor. 75, qui raccolte con 1' offerta d' una cartolina nei publici esercizi, a scopo di carità; dal Signor Rinaldo Nobile, in memoria della figlia Vittoria e del fratello w. Emilio, Qor. 4Q0 per un ricordo marmòreo dei prodi concittadini caduti per la nostra liberazione ; Cor. 600 a favore del Civico Ospedale e Cer. 1000 per iscopi di beneficenza a gradimento del Sindaco; dal maggior generale Signor Francesco Bertolini, comandante la 9.a Divisione, Lire 500 a scopo di publica beneficenza (destinate dal Sindaco ad incremento della Fondazione Naza.rio De Mori del Civico Ospedale); dal dottor Paolo Pizzarello cor. 1000 a scopo di beneficenza e Lire 200 a favore della famiglia del povero soldato della 7l9.aCenturia Lavoratori Vincenzo Gilimberto da Mussomeji, prov. di Caltanissetta, qui morto il 26 novembre, vittima del suo eroico coraggio nell'affrontare un cavallo adombrato. Allo stesso scopo offri 200 corone il Comitato festeggiamenti. La carne congelata americana, arrivata qui domenica mattina (40 quintali) si distribuisce da oggi in poi: gratuitamente per i meno abbienti, a 12 cor. il kg. per gli altri. Oggi concerto i» Piazza del Duome. Listino delle merci fornite dalla locale Commissionn d'Approvvigionamento dal 2 - XII all' 8 - XII m. c. : ' CORRISPONDENZE. ISOLA. Il 1. dicembre Isola restò senza latte. Colpa l'avidità delle latti véndole che vorrebbero continuare a farsi pagare i prezzi di un mese fa anche adesso quando 1' Approvvigionamento può fornire riso a cor. 1.60! Fino a quando? PIRANO. Che movimento e cfae entusiasmo domenica mattina ! S'era annunziato prossimo 1' arrivo di due reggimenti di bersaglieri provenienti dal fronte, óltre Cormons e Capodistria, €? si voleva festeggiarli. La piazza è piena di popolo; gruppi di( studenti, di signorine, di operai e di popolane escono di città per andar loro incontro. Spiccano nel loro bel costume le graziose garibaldine che salgono su di un autocarro, per discendere quasi subito causa' la falsa notizia che i bersaglieri erano già entrati, per vie secondarie, in città. I seliti confusionismi. Finalmente, dopo le 12, gli aspettati arrivano e sono accolti festosamente. Una brutta notizia. Due dei camions militari che ci avevano portato la carne congelata, causa il pessimo stato della strada erariale, per sè stessa pericolosissima, erano finiti nei fossi biancheggianti la strada. Fortunatamente, dopo 3 ore di attesa, giunse la lieta novella che-gli automobilisti erano illesi e che erano partiti per Isola, dopo aver riparato alla meglio i danni subiti dalle macchine. VISIVA» A Anche qui la liberazione dall' odiato giogo straniero ebbe sull' animo della popolazione un eco fortissimo. Subito il paese si pavesò spontaneameiite a festa, e tanto sugli uffici publici quanto sulle case private fu issato il tricolore. La gioia e la riconoscenza del nostro popolo non'ebbe più alcun ritegno, quando arrivò qui il 1. battaglione bersaglieri ciclisti. Fu offerto loro, alla mattina, una bicchierata, alla sera poi, sebbene poche siano le risorse del paese, con ammirabile slancio di sacrificio si offrì a tutti i bersaglieri (erano 250) una buona cena e vino in abbondanza. Nella sala comunale ebbe luogo un banchetto cui prese parte 1' ufficialità, e insieme colle persone più in vista, molti operai e contadini. Dopo la cena ebbe luogo una bella festa da ballo, allietata da bellissimi inni patriottici. Fu una serata indimenticabile, tanto per i paesani, quanto per i bersaglieri, che non s'aspettavano nell' Istria nostra tanto spirito d'italianità. n. m. PICCOLiR POSTA G. B. Isola. Venga in redazione. Amici, Dignano. Grazie. Signora, Capodistria. Al prossimo numero. Lo Stabilimento Tipografico Razionale CARLO PRIORA assume qualsiasi lavoro tipografico a :: prezzi convenientissimi. :: Questa settimana solo una parte dei meno abbienti riceve la merce gratis; l'altra riceve 1 vaso di carne, per tessera, 10 deca di sapone per persona, 10 deca di pasta per "persona. Abbonatevi air »ISTRIA redihta" ! AL PROSSIMO NUMERO: Il eap. Biagio Cobol ai suoi amici e conoscenti. - Saluti alla Liberta». - Recensioni di libri. - Storia del Socialismo capodistriano ecc. ecc. Orario dei Tapori «k« arri ran« e partono da Triaste. D' ora innanzi nel njovimento dei piroscafi entrerà in vig-ora il seguente orario: Arriri a Trieste : da Pirano, al molo dei Pescatori, alle 9 e un quarta : da Capodistria, alla riva di fronte al palazzo del Lloyd, alle ore 7.45, 9 e 14.45. da M uggia, alla riva di fronte al Lloyd alla 7 e mezzo, e alle 14 e mezzo ; da Grado, al modo della Sanità alle 15; da Monfalcone, al mòlo S. Carlo i giorni feriali aUe 19 ; le domeniche alle 16 e mezzo : Partenze da Trieste: per Pirano, dal molo dei pescatori alle 14 ; per Capodistria, dalla riva di fronte al Llovd alle 9.15, 12 e alle 17. per Muggia, dalla riva di fronte al Lloyd alle 8 e alle 15 ; per Grado, al molo della Sanità alle 8; per Monfalcone, dal molo San Carlo i giorni feriali alle 5; le domeniche alle 8. Comunicazioni con Venezia : partenze da Trieste domenica e mercoledì alle 10; arrivi a Trieste martedì e venerdì alle ore 16.