Anno I. N. 19. Si puVblica il r° e 16 d'ogni mese. Abbonamento annuo Cor. 4.— ; Singolo numero Cent. 20. Inserzioni a prezzi da convenirsi. Redazione ed Amministrazione : . TRIESTE ViaS. Maria M.sup.N.1 II piano. Organo del partito democratico istriano. Come al tempo di Siila La stampa provinciale, intendiamo l'ortodossa, applaudì unanime, senza riserve, la presidenza della Società politica istriana, che — in vista delle elezioni dietali :— deliberava di radunare intorno a sè un numeroso comitato centrale. La risoluzione parve ad alcuni atto democratico e fu, in realtà, una gherminella; ma gli ortodossi incondizionatamente applaudirono e basta. Cioè, non basta : il giornale di Parenzo trovava opportuno di mitigare gli applausi con alcuni avvertimenti, che ci piace ricordare. Infatti, essa ammoniva: di evitare che negli elettori dei collegi italiani insorgessero disparità di vedute nella scelta dei candidati, sia per prevenire disaccordi personali, infausti e deleteri sempre, sia per raggiungere un' esemplare unità di azione. Ammoniva ancora, che chi dirige gli elettori si lasci ispirare, non dalle simpatie o dalle antipatie, dalle clientele e dagli interessi personali, ma dal bene generale e dal convincimento che 1' eletto saprà compensarlo. Ammoniva ancora, che noi abbiamo bisogno di menti rette ed equilibrate, di coscienze intemerate^ di caratteri forti, di energie consapevoli di quello che fanno, e infine, che, di fronte a siffatti criteri, ogni altro riguardo, di luogo e di persona, dovrebbe sparire. In questo modo scrisse il giornale di Parenzo, che ha meritata fama di prudente. E chi leggeva, aveva piena ragione di fare il seguente ragionamento: se un simile giornale trova necessario di ammonire che il grande comitato centrale, convocato dalla Presidenza della Società politica, eviti le candidature che possono accendere la discordia in una città, vuol dire che quel comitato è ritenuto da quel giornale capace di proporre candidature, che offendano il sentimento di una numerosa parte degli elettori di una città, in modo da far scoppiare lotte, com' esso diee, infauste e deleterie. E se esso trovava necessario di aggiungere l'ammonimento, che chi dirige gli elettori non si lasci ispirare dalle clientele o dagli interessi personali, bensì dal bene generale, vuol dire eh' esso temeva che sul comitato centrale, sulla folla delle comparse sorridenti al publico dal palcoscenico elettorale, le pressioni delle -clientele e degli interessi personali valessero più del troppo astratto bene generale. E se esso ammoniva ancora, che c'è bisogno di menti nette ed equilibrate, di energie consapevoli di quello che fanno, vuol dire che temeva che la folla delle comparse dicesse di sì, col capo perchè le comparse non parlano, anche quando le prime parti proponessero menti oblique e squilibrate ed energie inconsapevoli di quanto fanno. E questo ragionamento ci sembra chiaro. Ma non è affatto necessario, che la direzione della Società politica tenga conto degli ammonimenti. Fosse quella direzione, come un ragazzo che deve filar diritto sotto le minac-cie degli scapaccioni paterni, si capirebbe; ma nel caso concreto è viceversa. Non è la Società politica forte di circa 401 soci, due j terzi dei quali non pagano i canoni, non è dessa, la cui direzione è formata da uomini, i quali su per giù concentrano in sè tutte le Cariche disponibili in provincia, non è dessa, numerosa per aderenti, autorevole per moltitudine di uomini, coprenti onorifici posti, che la dirigono, la sola, l'unica, che abbia il diritto d'elevarsi ammonitrice ? Se essa ascoltasse i ragionamenti di chi guarda serenamente ed oggettivamente giudica, e ne rispettasse le opinioni,- e ne seguisse i consigli, abdicherebbe, si esautorerebbe, si eguaglie-rebbe insomma alla folla, cui essa tanto alto sovrasta. Essa si stima superiore agli ammonimenti, così bome si stima superiore alla discussione. E regola generale, che chi dispone della forza non debba sbagliar mai. Se costui puta caso andasse e di tra la folla attonita sentisse alzarsi una voce : bada che chi va a rompicollo finisce per terra, egli dovrebbe andare avanti così, fosse pure incontro alla morte, perchè altrimenti la folla potrebbe credere che fra di essa c' è chi ha più giudizio di colui che di essa dispone. E in tal modo, necessariamente, chi sta al governo di qualsivoglia cosa dev' essere testardo nell' errore, cioè non riconoscere l'errore mai. Si consolino, del resto, i nostri democratici lettori ; tutte le autorità, elettive o no, sono moralmente identiche. Il governo proibisce i giuochi d'azzardo, e d'altra parte fa del lotto un suo privilegio: E la Società politica, o per lei il comitato centrale o, meglio, per il comitato centrale la direzione della Società politica mette in opera tutti i grimaldelli suoi, affinchè l'on. Bubba, podestà di Pirano, non candidi nel collegio. della città di Pirano, col pretesto che, avendo il collegio già il suo deputato in chi lo rappresentava negli ultimi due anni, il dott. Bubba, benché Podestà, non abbia ragione di portargli via il posto; e d'altra parte suggerisce, consiglia, impone al dott. Belli, podestà di Capodistria, di candidare nel collegio della città di Capodistria, perchè rilevato, come Podestà, in assoluto diritto di farsi controcandidato dell' on. Cambini. È logico questo? No. E va bene? Eccellentemente. L'on. Bubba, eh'è alla Dieta da 18 anni ed è da sei anni podestà di Pirano deve cedere davanti ad un giovane eh' è entrato alla Dieta per l'abbaino d'un'elezione suppletoria e se questo giovane, per interessata suggestione, si mette per ora prudentemente in disparte, davanti ad altro giovane che in Dieta non ci fu ancora, ma cui conviene, come a grande industriale, far luogo a tempo, se non si vuole che porti via uno dei posti di deputato della Camera di commercio e d'industria riservati all' avvocato dott. Matteo Bartoli o all' avvocato dott. Felice Bennati, mentre il dott. Gambini eh' è anch' egli alla Dieta da 18 anni, deve cedere il posto al dott. Belli, podestà di Capodistria, appunto perchè podestà, sebbene il dott. Belli podestà da ieri e forse non più podestà domani, non sia mai stato finora nè candidato, nè eletto deputato. Se i lettori comprendono qualche cosa in questa varietà d'opinioni del comitato centrale, innocente complice della direzione della Società politica, li preghiamo di non ridere. Infatti non c'è di che. L'on. Bubba è stato invidiato capo della maggioranza dietale (e quanto invidiato lo sa la rovignese ninfa Egeria della direzione della Società politica, di cui avreinò campo, a tempo e luogo, di occuparci debitamente e a fondo) ; l'on. Gambini è stato, dopo la ritirata del conte Guido Becich, temuto capo della Giunta provinciale e.... e bisogna comprendere. Poiché supremo scopo è quello di difendere l'italianità e gli interessi materiali della provincia, bisogna avere una maggioranza dietale omogenea, che dell' eie zione sia debitrice alla Direzione della Società politica, e sia quindi prona ai voleri suoi. E poiché i signori Bubba e Gambini pensano con le loro teste e possono al caso anche non essere omogenei, è necessario escluderli, eliminarli, proscriverli come al tempo di Siila. E con loro — si pensò — deve andarsene proscritto anche un terzo, nobile incarnazione di non mentito patriotismo, colpevole d'alto tradimento per aver, nel 1897, favorita l'elezione del dott. Gambini a deputato al Parlamento...... ma qui cascò alla Direzione della Società politica l'asino, che nel collegio foraneo di Parenzo-Buje non vi è forza umana che valga a far cadere quel cavaliere senza macchia e senza paura, eh' è il dott. Silvestro Yenier ; come le inciampò pure l'asino dinanzi alla generalmente deplorata esclusione del Capo della cessata maggioranza dietale, al quale all'ultimo momento, per imposto ravvedimento, fu fatto largo nel calderone del grande possesso fondiario. La premessa dunque è questa : la difesa della italianità e degli interessi materiali della provincia, e questa premessa è in parte lo specchietto col quale si prendono le allodole, ovverosia gli elettori. Durante l'assessorato del dottor Gambini la provincia per caso soltanto o sol per merito altrui, non è diventata slava, e come si sa, senza alcun merito suo, fu istituito il ginnasio reale italiano di Pisino, e la ferrovia istriana è in costruzione. Ma gli uomini della Politica non hanno forse perfettamente corrisposto, certo meglio del dottor Gambini, a quella premessa? Come no? Costoro sono uomini capaci ed attivi. Per esempio, il vino quest'anno ha subito un enorme rinvilio di prezzo e, anche a buon mercato com' è, pochi lo comperano. Non ha la Società politica provveduto a questo inconveniente? No? Non ha proposto nessun modo, neppur balordo, per smaltire il troppo abbondante prodotto, neppure a prezzi irrisori? Non ha consigliato la costituzione di cantine sociali, l'impianto di spacci in città povere di vino, non è venuta incontro ai produttori con capitali? No, proprio no? Yuol dire, proprio, che non poteva; perchè è certo, e nessuno può mettere in dubbio, che gli interessi materiali della provincia siano la cura sua prima. E se non ha fatto niente in questo riguardo, non è stata colle mani in mano, ma ha convocato il comitato centrale, ha provveduto alla prossima campagna elettorale, ha perduto due sottimane a compilare il proclama agli elettori ed i denari non ha potuto darli per migliorare le condizioni dei viticultori, perchè se li dava a loro, non ne aveva più. per combattere gli slavi, il dottor Gambini e i suoi amici. Del resto, anche ai produttori di vino è stato pensato, perchè nelle elezioni dei foranei si consuma molto vino e si sa chi lo paga. L: ultimo bilancio dello Stato assegna all' Istria degli importi, meschini in confronto a quelli assegnati alle altre provinole, ma anzitutto i deputati, uscenti dalla Società politica, non vedono senza orrore denari dello Stato, e poi gli italiani non hanno bisogno di elemosine. E se, nei riguardi dell' Università italiana, essi si sono accontentati della risposta del ministro che era, ammettiamo pure, un po' umiliante per noi, bisogna rilevare, che il ministro personalmente simpatizza con la nostra causa e che non era cortesia usargli uno sgarbo. Se gli italiani non sono contenti del loro comportamento; se anche vien dimostrato con documenti alla mano che il ministro ha voluto prenderci amichevolmente in giro con delle frasi sibilline, sta il fatto, che i deputati della Società politica hanno ragione e gli italiani torto, perchè quei deputati devono, come italiani, essere buoni anche tre volte, specie se stanno all'opposizione. Chi pretende di più è un insaziabile somaro. Ognuno comprenderà, che,-difesi in tal modo gli interessi nazionali e materiali della provincia, la direzione della Società politica ha diritto di pretendere l'omogeneità della futura maggioranza dietale. Che cosa s'intende, in questo caso, per omogeneità? S'intende che i membri della maggioranza dietale sieno devoti a lei, le debbano il soddisfacimento della loro ambizione, e non superino, per intelligenza, l'anima della Società. La quale anima, non è, come si potrebbe credere, la presidenza della Società politica, tua un piccolo gruppo di persone, che fanno servire la Società ai loro scopi e che noi all'occorenza designeremo. In quest' anima occulta, a giudicare dalle armi eh' essa adopera, v' è chi è stato a scuola superiore d1 ipocrisia. E agendo com'essa agisce, si arriva alla camorra, generata dalla mafjìa, che dispone del potere, così com'è accaduto a Trieste ; e la camorra rovinerà la provincia, così come ha rovinato Trieste. La camorra stima sè stessa indispensabile alla conservazione di sè stessa, ed è naturale, e indispensabile alla difesa della patria, che difende nel modo che abbiamo veduto; ma poiché il popolo la subisce, essa pretende che tutti coloro i quali non la vogliono servire o la superino nell'intelligenza, o, ciò.che è assai facile, nelle buone intenzioni, debbano inesorabilmente sparire. E sparire — proclama il primo violino della Politica —- dell' oblio cui si sono raccomandati da sè. Per questo bisogna formare una maggioranza dietale, che porti il peccato originale della dipendenza, della servitù; per questo bisogna avere nella maggioranza dietale persone ligie, che non amino pensare e che rispondano sì o no al comando dell' ammaestratore ; per questo bisogna ficcar dentro in Dieta, quanti più si possano direttori della Società politica, cinque, sei, otto su dieci, e quelli che suoi direttori furono fino a mesi fa; per questo, nell' intenzione dei camorristi, la futura maggioranza dietale deve essere soltanto il comitato esecutivo della Società politica. La Dieta ha più grandi, e più varie, e più complesse responsabilità che non abbia una Società politica, la quale dovrebbe badare a non man- care al proprio programma, ma poiché la Direzione della Società politica ha dimenticato il proprio programma e sbarca il lunario favorendo anzi creando le clientele e gli interessi personali, temuti dall' Istria di Parenzo e anche dall' Istria geografica, e poiché i nostri liberali hanno rinunciato alla libertà per sottomettersi ad un' anonima pericolosissima tutela, non è forse logico, che tutto vada a rotoli? Il partito nazionale pare spossato; sembra preferire una tutela qualsisia, all' agire da sè, sembra desiderare la camorra. A persone, per molti anni responsabili di cariche cospicue e onerose, a persone operose e utilmente operose sempre, si vogliono sostituire degli anonimi, obbedienti ai pensieri altrui, perchè di propri mancano, all' attività proficua si vogliono sostituire le chiacchere e la rettorica, vano patrimonio dei patriottici arlecchini ; alla serietà consapevole, alla coscienza del dovere si vuol sostituire l'ambizione premurosa di non perdere a qualunque costo la protezione, e nessuno protesta e nessuno si oppone. Si grida da una parte alle discordie cittadine, si rimprovera con aspre parole chi le crea, e d'altra parte — come negli attuali casi delle elezioni dietali di Capodistria, di Pirano, dei Comuni rurali di Parenzo-Buje e della Camera di commercio — le si cercano, le si impongono salvo a darne poi la colpa, a mezzo del primo violino e degli altri istrumenti d'accompagnamento, a chi non ha ceduto alla prepotenza, e le turbe degli affigliati battono le mani al patriotismo dei fomentatori di discordie e di odi. Nelle republiche italiane del medioevo si procedeva, sommariamente, per bandi, oggi si procede sommariamente per esclusioni, si proscrivono i migliori, come al tempo di Siila!! REMINISCENZE Correva l'auno 1889 ed erano imminenti l'elezioni dietali. Sino a quell'epoca aveva rappresentato Capodistria alla Dieta l'avv. Gambini, che entratovi nel 1883, era stato nel 1886, nominato per la sua proficua attività, assessore provinciale in successione al dott. Nicolò Del Bello. Nel 1889 1' avv. Gambini candidava nuovamente pel posto di deputato della città di Capodistria, ma sorgeva a contenderglielo 1' allora podestà della città Giorgio Cobol. Ad evitare screzi, per interposizione del dott. Pietro de Madonizza, che faceva appello al provato patriotismo dell' avvocato Gambini, questi aderiva a che la Direzione della Società politica si pronunciasse quale arbitra tra lui ed il Podestà Cobol. Presentatisi entrambi al presidente della Società politica d'allora, 11 rimpianto dott. Francesco Costantini, il Podestà Cobol perorava innanzi a lui la propria causa con un discorso gonfio e ampolloso, in cui rilevava i propri meriti e sentendosi chiamato alla vita publica pretendeva il pnsto di deputato di Capodistria perchè Podestà della città ed a scanso di crisi municipale Rispondeva il Presidente della Società politica dott. Costantini, astaute l'avvocato Gambini, che silenzioso stava ad udire, colle seguenti testuali parole: Che podestà, che crisi. Per essere podestà non si ha ancora diritto a diventar deputati e meno ancora a minacciar dimissioni, ove non si riesca. Se ogni podestà dovesse diventar deputato, ad ogni elezione di podestà non deputato, bisognerebbe che il deputato del luogo gli cedesse il posto a scanso di crisi. Ciò è semplicemente assurdo. Quando un deputato non ha demeritato, nessuno ha il diritto di soppiantarlo e men ohe meno il Podestà che, come tale, è in dovere di non creare dissidi. Vada, caro Cobol, a casa sua e nell'interesse della città di Capodistria e della provincia, rispetti Gambini al suo posto. Non si dava vinto il podestà Cobol. Si appellava alla Direzione della Società politica in pieno, ma gli rispondeva anch'essa coppe. Sciolta la Dieta nel 1895, nelle nuove elezioni, che seguirono, veniva nuovamente scelto a deputato di Capodistria l'avvocato Gambini raccomandato col seguente manifesto : Elettori ! In seguito a conohiuso del Comitato elettorale centrale, a nome del Comitato elettorale lo-caie per le elezioni dietali, Vi presentiamo quale candidato per il Collegio della Città di Capodistria L'avv Pier'Antonio dott. Gambini che, g à da tre legislature, validamante ci rappresenta alla Dieta Provinciale. Votate numerosi e compatti per il candidato che Vi proponiamo, affinchè in questa nuova prova di fiducia Egli trovi la forza di disimpegnare anche per l'avvenire con amore e zelo l'onorifico incarico e di continuare nel bene che ha già fatto ed intende di fare alla Città nostra. Capodistria, 1895 IL COMITATO ELETTORALE LOCALE. Nella presente campagna elettorale, quando non fu possibile, per dichiarazione del Presidente della Società politica istriana avvocato Bennati, alcun accomodamento, avendo egli detto chiaro e tondo a una deputazione di cittadini eh' essa, la Società, avrebbe senz'altro appoggiato il Podestà Belli e combattuto l'avvocato Gambini, fu pu-blicato a Capodistria, da un Comitato all' uopo costituitosi, il manifesto seguente: Elettori ! A nome del Comitato Cittadino per le elezioni dietali, Vi presentiamo quale candidato per il Collegio della Città di Capodistria L'avv. Pier'Antonio dott. Gambini che, già da 18 anni, validamente ci rappresenta alla Dieta Provinciale. Votate numerosi e compatti per il candidato che Vi proponiamo, affinchè in questa nuova prova di fiducia Egli trovi la forza di disimpegnare anche per l'avvenire con amore e zelo l'onorifico incarico e di continuare nel bene che ha già fatto ed intende di fare alla Città nostra. Capodistria, 18 novembre 1901 IL COMITATO ELETTORALE CITTADINO. I giornali liberali istriani e triestini, che a suo tempo hanno plaudito all' anonimo Comitato elettorale locale del 1895, chiamano ora sedicente il Comitato elettorale cittadino che — come si vede — non ha fatto che copiare sei anni dopo, con qualche lieve variante ed aggiunte necessarie, letteralmente il manifesto elettorale e che, a viso scoperto si è presentato, a mezzo di quasi tutti i suoi membri, ai noti due Comizi publici tenuti a Capodistria il 21 e 24 corr. Ai lettori i commenti. All' Istria di Parenzo e agli altri giornali che si occuparono del caso non diciamo di più. Il resto lo hanno detto loro i due Comizi. -v, | 1---— Secondo Comizio publico a Capodistria Ebbe anche questo luogo nella sala di Santa Chiara e riesci splendidamente. Vi furono invitati ripetutamente, mediante delegati del Comitato promotore, il signor Podestà avv. dott. Nicolò de Belli ed il Presidente del Comitato elettorale della Società politica istriana signor avv. dott. Pietro Longo. Erano presenti oltre a 700 persone. Aperto il Comizio alle 2 pom., tornò ad esporre il suo programma, tra spessi applausi, il dott. P. A. Gambini. Quando finì il suo dire, l'agricoltore Michele Dobrilla propose, motivandolo brevemente il seguente ordine del giorno : „Il popolo di Capodistria saluta plaudente „la candidatura dell'avvocato P. A. dott. Gam-„bini al posto di deputato alla Dieta provinciale „per il collegio di città e nel vero interesse del „Paese lo raccomanda al voto degli elettori." II candidato farmacista Carlo Marsich riferi poi, a nome del Comitato promotore, sull'oggetto e scopo del Comizio proponendo in chiusa la seguente aggiunta all' ordine del giorno proposto : „Risaputo che una deputazione di cittadini ha spinto il dott. Nicolò de Belli, Podestà, a controcandidare coli' appoggio della Società politica istriana, deplorando tale atto inconsulto, che tende a seminare novelle e più gravi discordie in paese e mostra chiaro la nessuna considerazione in cui si tiene la volontà popolare, il popolo di Capodistria delibera: 1. Di far appello al civismo del sig. Podestà, perchè declini l' onore della deputazione e ove egli non intendesse di farlo, scenda nell' agone elettorale ad armi pari, deponendo prima l'ufficio di primo cittadino, che una lotta fraterna non gli darebbe più il diritto di portare. 2. D1 incaricare una deputazione del Comitato promotore e i presenti rappresentanti del popolo Michele Dobrilla, Antonio Marsich, Giuseppe Minca, Nazario Padovan e Augusto Za-mariu di portare a conoscenza del Podestà le premesse risoluzioni." Tanto l'ordine del giorno proposto da Michele Dobrilla, quanto l'aggiunta fatta da Carlo Marsich furono votati a unanimità, tra entusiastici applausi. Su desiderio del Dobrilla la vota-sione segui mediante alzata della mano, con prova e contro prova. L'avvocato Gambini raccomandò infine al popolo di astenersi da ogni dimostrazione e dichiarò chiuso il Comizio. Gli astanti si allontanarono prorompendo in continuati evviva al suo nome. Il Comizio durò due ore. Collip rurale Bnje-Parenzi) La massima parte dei Capi-Comune di ■questo collegio rurale hanno chiesto alla Direzione della Società politica istriana di portare a candidato nel collegio, in luogo del dott. Tomaso de Yergottini, il podestà di Visignano Aurelio Mianich. Noi raccomandiamo questo nome caldamente al voto degli elettori e non con parole nostre, che potrebbero sembrar frutto della amicizia per 1' uomo egregio che lo porta, ma con quelle d'un periodico a noi avverso, scritte giorni or sono in occasione della nota vittoria conseguita ad esclusiva opera di lui nel Comune natio. Ecco che ne dice Videa Italiana di Rovigno: Aurelio Mianich si appalesò proprio il podestà modello di una borgata d'importanza. Giovine, intelligente, istruito e pratico e buon amministratore, sotto la sua reggenza il Comune non potrà non prosperare. Ma tutte queste belle doti non sarebbero sufficienti a determinare una così completa rivoluzione nell' agire politico dei suoi amministrati. Infatti egli è anche democratico nel senso più ampio e nobile della parola. Egli avvicina i villici, si interessa con amore delle cose loro, vive della loro vita, e si mostra non accecato dall' odio di parte e assolutamente imparziale. Così un po' alla volta seppe acquistarsi la loro simpatia, e la loro fiducia incondizionata, e fu per merito suo, e dei suoi suggerimenti che la grande massa degli elettori croati si astenne dalla votazione, e fu per merito suo se la nostra lista riesci vittoriosa. Aurelio Mianich è anche, ci si passi il vocabolo, un buon agrario e niuno sa meglio di noi quanto sia necessario che in Dieta ci entrino, a tutela de' compromessi interessi dei possidenti istriani, persone competenti in cose campestri. E di questa opinione pare che, ricredendosi, sia anche il Comitato elettorale centrale, il quale, respingendo il già proposto Yergottini, accetta e raccomanda al voto degli elettori, già eletti, del Collegio, la voluta, applaudita popolarissima candidatura di Aurelio Mianich. --|. j ---- Petizione-protesta Alcuni consiglieri della Camera di commercio ed industria dell'Istria hanno presentato in questi giorni alla Presidenza, per la relativa pertrattazione meritale, la seguente, che, officiati, di buon grado publichiamo: Dall' Istria 25 Novembre 1901. Alla Spettabile Camera di Commercio ed Industria dell' Istria in Rovigno. Appreso dai fogli publici che la Società Politica Istriana, incurante d'ogni riguardo verso i numerosissimi commercianti e valenti industriali della provincia e contrariamente anche a raccomandazioni fattele nell' ultimo suo congresso generale, propone a deputati per il collegio elettorale costituito da cotesta Spettabile Camera, i signori dottori Matteo Bartoli e Felice Bennati, ambo avvocati; Considerato che tale proposta fu fatta senza udir prima il parere collegiale di cotesta Spettabile Camera; Ritenuto che i due suddetti signori, per quanto espertissimi legali e politici, sono digiuni affatto di ogni nozione tecnica e quindi non hanno alcuna competenza per rappresentare validamente in seno alla Dieta codesta Spettabile Camera e tutelare a dovere gì' interessi vitalissimi dei commerci e delle industrie provinciali ; Yisto che la loro scelta sarebbe testimonianza imperitura che, a curare tali interessi, non ci sia presentemente persona alcuna degna ed idonea nei ceti commerciali ed industriali della provincia; Riflettuto d'altronde che l'avvocato dott. Matteo Bartoli ha dichiarato recisamente in seno al Comitato elettorale centrale eh' egli non accettava alcuna candidatura; i firmati consiglieri protestano recisamente ed energicamenle contro le due candidature suddette e invitano la Presidenza di cotesta Spettabile Camera di voler raccogliere in tempo utile a regolare seduta quest' ultima, per la scelta e successiva nomina tra i commercianti ed industriali paesani, di due persone atte a coprire efficacemente il posto di deputati del Collegio alla Dieta. (Seguono le firme). DIETA PROVINCIALE DELL ISTRIA (Contin. e fine Tedi N. prec dente). Aperta la discussione generale nessuno pren-pe la parola. Alla discussione articolata il relatore legge il § 3, indi il § 9 ed il § 12 secondo la proposta commissionale, e posti partitamente a voti, essi vengono accolti senza discussione. Il relatore legge indi il § 13, che viene pure accolto senza discussione. Il relatore legge l'art. II come proposto dalla Commissione. L'assessore dott. Chersich propone pel medesimo a nome della Giunta la dizione seguente : „La presente legge entra in attività col 1. giorno del terzo mese successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino delle Leggi ed Ordinanze per il Litorale." Il relatore dott. Rizzi aderisce alla proposta dell'on. Chersich e ritira la proposta commissionale. Nessun altro prendendo la parola il presidente pone a voti l'art. II come proposto dal ! dott. Chersich; la proposta viene accolta. Il relatore legge il formulare A (allegato dello statuto) come modificato dalla Commissione. Messa a voti, la proposta dizione viene accolta senza discussione. Il presidente constata che in tal modo la legge venne accolta in II lettura. Il dott. Rizzi propone che la legge sia accolta in III lettura in via d'urgenza. L'urgenza viene accolta colla voluta maggioranza. Poste indi a voti nel suo complesso le modificazioni dello statuto dell'Istituto di credito fondiario del Margraviato d'Istria suesposte, esse vengono accolte in III lettura. Il testo della legge così accolto, con riferimento ai rispettivi deliberati della seduta dell'I 1 agosto 1900, trovasi nell' allegato A del presente protocollo. XIII pùnto dell' ordine del giorno. L' on. dott. Depangher svolge la sua mozione del tenore: ,, Viene invitato l'Imp. Governo ad impartire disposizioni energiche onde membri del clero del contado cessino di avvalersi ulteriormente della loro posizione privilegiata a scopo di agitazione politica." La proposta viene accolta, senza discussione, alla quasi unanimità. IX punto dell' ordine del giorno. Per la Commissione politico-economica riferisce l'on. dott. Ghersa Concludendo colla proposta : „Piaccia all'eccelsa Dieta di retrocedere alla Giunta provinciale i due progetti di legge, quello „col quale vengono modificate alcune disposizioni della legge 19 marzo 1874 N. 8 B. L. I. e ne vengono emanate delle altre concernenti i medici impiegati dai Comuni negli ospitali" e 1' altro Riflettente il trattamento di pensione dei medici comunali e di quelli ad essi parificati" coli'inoarioo di assoggettarli a nuovo studio e — sentito in proposito il parere della Camera dei medici — ripresentarli alla Dieta per la loro pertrattazione nella prossima sua sessione e voglia pure incaricare la Giunta di farne analoga oomu-nicazione all' i. r. Ministero dell' Interno in relazione al dispaccio dd. 28 luglio a. c. N. 18728." La proposta viene accolta. Si ritorna all' ordine del programma. IV punto dell' ordine del giorno. Per la Commissione di finanza riferisce l'on. Vidulich concludendo oolla proposta: „Piaccia all'eccelsa Dieta accordare in via di grazia al tecnico provinciale in pensione Domenico Crismanich un aumento di pensione dell'importo di cor. 250 all'anno portando la stessa dall' importo di cor. 1900 annue all' importo di cor. 3150 e ciò colla decorrenza dal 1 gennaio '01. Questa proposta viene accolta senza discussione. V punto dell'ordine del giorno. Per la stessa Commisssione riferisce l'on, Vidulich concludendo colla proposta : ^Piaccia all' ecc. Dieta deliberare che sulla istanza di Domenico Crismanich, tutore de la minore Maria Matossovich, oolla quale chiede l'aggiunta straordinaria di pensione di cor 200 annue, si passa all'ordine del giorno." Questa proposta commissionale viene aocolta senza discussione. VI punto dell' ordine del giorno. Per la commissione di finanza riferisce l'onor-dott. Rizzi concludendo oolla proposta: „Viene accordato al direttore con*, provine, i. p. M. Gheraina per gli anni 1902, 1903 e 1904 un sussidio di educazione per il figlio Guido nel-l'ammontare annuo di cor. 300." La proposta commissionale viene aocolta senza discussione a grandissima maggioranza. VII punto dell' ordine del giorno. Per la commissione di finanza riferisce l'on. Vidulich concludendo colla proposta : „ Voglia l'eccelsa Dieta deliberare : Viene autorizzata la Giunta provinciale di accordare al Comune d'0