ANNO XX.
Capodistria, 1 Germajo 1886.
N. 1.
LA PROVINCIA
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DELL'ISTRIA
Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese.
ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti li ricevono presso
la Sedazione.
Dieta provinciale
1.	Seduta. La dieta fu aperta dal capitano provinciale comm. Dr. Francesco Vidulich, presenti 15 deputati, con le solite formalità il giorno 25 Novembre. Funse quale delegato governativo l1 i. r. consigliere di Luogotenenza Carlo cav. de Gumer.
Monsignor Giov. Batt. Dr. Flapp, vescovo di Pa-renzo-Fola prestò la solenne promessa.
Il presidente commemorò i defunti deputati Dr. Vergottini e on. Strudthoff.
2.	Seduta. Presenti 16 deputati, il giorno 26 Novembre.
Venne scusata 1' assenza di monsignor Dr. Glavina, vescovo di Trieste-Capodistria, per ragioni di salute; ed accordato un permesso di otto giorni agli onorevoli Scampicchio, Rizzi, Doblanovicli, Laginja e Zamlich; di venti giorni all' onor. de Franceschi ; e partecipata la malattia dell' onor. Dr. Becich.
Dopo le comunicazioni di progetti di legge e relazioni e petizioni, venne nominato 1' ufficio di presidenza ; segretari gli onor. Dr. Giuseppe Bubba, Dr. Giuseppe Doblanovich ; revisori cav. Tomaso Bembo, Antonio Crisanaz, Gasparo Filippo Ivancich, barone Giacomo Lazzarini, Nicolò Rizzi, Don Vincenzo Zamlich.
Risultarono eletti quindi nella Commissione politico-economica gli onor. cav. Tomaso Bembo, Dr. Giovanni Canciani, Dr. Francesco Costantini, Dr. Giuseppe Doblanovich, Dr. Domenico Fragiacomo, Dr. Adamo Mrach, Dr. Giorgio Bolmarcich.
Nella Commissione finanziaria : Dr. Matteo Campielli, Gasparo Filippo Ivancich, Nicolò Rizzi, Francesco Sbisà, Dr. Silvestro Venier, Don Vincenzo Zamlich ; nella Commissione scolastica : Dr. Giuseppe Bubba, Dr. Francesco Costantini, Dr. Pierantonio Gambini, Dr. Antonio Scampicchio, Don Luigi Spincicli.
Alle quali commissioni vennero passati i rispettivi progetti di legge, relazioni e petizioni.
3.	Seduta. Presenti 22 deputati, il giorno 1 Dicembre.
Dopo le comunicazioni, il presidente scusò 1' assenza di monsignor Dr. Ferretich vescovo di Veglia, e dell' onor. Dr. Canciani ammalato.
') Benché in ritardo, diamo luogo al solito riassunto delle sedute dietali.	B.
Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Db nnmero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati.
Vennero accolte le proposte dell' onor. Dr. Campielli relatore pel comitato finanziario:
1.	Di voler approvare il Resoconto e bilancio dell' Istituto di Credito fondiario del Margraviato d' Istria per 1' anno 1884.
2.	Di voler manifestare la propria soddisfazione per 1' andamento e pei risultati della gestione dell' I-stituto.
3.	Di confermare la nomina del sig. Dr. Pietro de Madonizza a consigliere d' amministrazione dell' Istituto medesimo pel rimanente periodo dietale.
Furono accolte inoltre le seguenti proposte dell' on. Dr. Campielli per lo stesso comitato :
Approvare il conto consuntivo 1884 e preventivo 1886 del fondo pensioni degl'impiegati provinciali.
Approvare il resoconto del fondo depositi e denari altrui 1884.
Approvare il conto consuntivo 1884 del fondo Confraternite localizzate dell' Istria ex Veneta.
Sopra riferta dell' on. Dr. Venier per lo stesso comitato vengono accolte le proposte :
„ approvare il conto consuntivo del fondo scolastico provinciale 1883 con introito di f. 128,201: 18 e pari esito, ed il conto consuntivo del 1884 con un introito di f. 129,807 : 63 '/2 e pari esito.
,Approvare il conto consuntivo del fondo di esonero del suolo dell' Istria del 1884.
Al secondo punto dell' ordine del giorno, riferiscono pel comitato scolastico gli onor. Dr. Bubba, Dr. Gambini e Spincich e vengono accolte le loro proposte relative al trattamento delle pensioni e dei sussidi ai maestri e maestre.
Al terzo punto dell' ordine del giorno, riferì l'on. Dr. Fragiacomo per la commissione economico-politica, e furono accolte le proposte : di accettare come proposti della Giunta provinciale i progetti di legge coi quali vengono modificati alcuni articoli delle leggi provinciali sulla tenuta e pascolo delle capre, sulla tutela dei beni campestri, sulla conservazione della selvaggina, sulla tutela della coltura agraria; ed il progetto di legge col quale vengono introdotte licenze di caccia. Questi progetti di legge furono accolti anche in seconda lettura.
L'onor. Dr. Mrach per lo stesso comitato pro-1 pone e viene accolto ,d'incaricare la Giunta provin-
ciale di fare le necessarie pratiche colle autorità provinciali di Trieste e Gorizia onde, se possibile conseguire una uniformità nei termini di riserva di caccia nelle tre provincie, e di riferire.
4.	Seduta. Presenti 23 deputati, il giorno 3 Dicembre.
È scusata 1' assenza di monsignor Flapp, ed annunziato l'impedimento dell'onor. Sbisà.
Dopo le comunicazioni, al primo punto dell' ordine del giorno furono accolti in terza lettura i progetti di legge accolti nell' ultima seduta sopra proposta del comitato politico-economico.
L' onor. Dr. Campitelli per la commissione finanziaria propone :
1.:	Resta approvato il conto di previsione del fondo di esonero del suolo istriano per l'anno 1886 con un importo di fior. 108,759, tanto nell' esigenza quanto nel coprimento.
2.	Resta approvato 1' esazione per 1' anno 1886 di un'addizionale del 12 per cento su tutte le imposte dirette, comprese le addizionali straordinarie dello Stato che vengono pagate nella provincia, per far frónte alla deficienza del fondo.	«
L' onor. Laginja dichiarò che non approverà queste proposte se non saranno accolte le sue eh' egli presenta, dopo una discussione alla quale presero parte gli onor. Dr. Petris, Dr. Amoroso e Dr. Campitelli furono accolte le, proposte della commissione finanziaria, ed il primo punto delle proposte dell'onor. Laginja: ,Resta incaricata la Giunta provinciale di fare tosto le pratiche necessarie onde cambiare di concerto coli' imperiale governo la convenzione annessa alla legge del 28 Marzo 1875 sulla base dei seguenti principii : Il sovrano erario assumerà il debito dell' esonero dei privati sull' Istria, ammontante colla fine dell' anno 1883 a complessivi f. 560,041:05 e lo riscuoterà da ogni singolo debitore insieme alle imposte dirette in una serie d'anni sul modo d' avere il 4 per cento d'interesse e 2 per cento in isconto del capitale."
Vennero quindi accolte le seguenti altre proposte dell' onor. Campitelli per il comitato finanziario :
1.	Viene impartita la sanatoria al sorpasso della spesa, di confronto al conto preventivo dell' anno 1883, alle rubriche V, VI, VII, IX, XI, XIII nel complessivo importo di f. 22,934:55.
2.	Viene approvato il conto consuntivo del fondo prov. per l'anno 1883 con un' introito di f. 427,81:78 V2 ed un esito di 373,733:66 % e quindi con un civanzo di f. 53,348:12.
1.	Viene impartita la sanatoria al sorpasso di confronto al bilancio di previsione per l'anno 1884 alle rubriche V, VI, IX, X, XI, XII, XIII nel complessivo importo di f. 95,196:56 V2.
2.	Viene approvato il conto consuntivo del fondo prov. per l'anno 1884 con un' introito di f. 471,113:46 e con un esito di f. 408,873:98 V2-
L'onor. Spincich per il comitato scolastico propose e fu accolta l'approvazione del conto di previsione del fondo scolastico provinciale per l'anno 1886 con f. 151,023 sull' esito, e con un' introito proprio di fior. 34,159, e con la concorrenza del fondo provinciale di f. 116,864.
5.	Seduta. Presenti 24 deputati, il giorno 5 Dicembre.
Il presidente dopo le comunicazioni ufficiose, presentò una interpellanza degli onor. Spincich, Jenko, Zamlich, Laginja e Crisanaz, diretta all' i. r. governo, relativa alla costruzione e riparto delle spese del tronco di trada Villanova, S. Pietro dell' Amata, fino alla strada provinciale Trieste, Pisino, Pola.
Il commissario governativo dichiarò che risponderà se gli perverranno le istruzioni necessarie.
Vennero accolte alcune proposte dell' onor. Dr. Bubba, per il comitato scolastico, relative al trattamento di pensione di maestri ;
Sopra proposta dell' onor. Dr. Costantini per lo stesso comitato, si passa all'ordine del giorno sulla supplica presentata dal personale insegnante della città di Pola per una speciale modificazione della legge scolastica provinciale 3 Novembre 1874.
Intorno a questa proposta parlarono in favore dei supplicanti 1' on. Eluschegg, 1' on. Dr. Campitelli contro.
L' on. Dr. Mrach per la commissione politico-eco-nomica, propose e viene accolta: „Voglia l'Eccelsa Dieta deliberare essere incaricata la Giunta provinciale, ritirando al bisogno anche ulteriori informazioni, di appoggiare il ricorso all' Eccelso i. r. Ministero di agricoltura prodotto dalla frazione comunale di Rismanie (Comune locale di Dolina) in oggetto d'imboscamento del Carso.
L'on. Dr. Costantini per lo stesso comitato propose e venne accolto „che venga accolta la domanda e il relativo progetto come proposto dalla Giunta provinciale" sulla domanda dei comunisti di Veglia e Monte pel distacco dal comune locale di Veglia e dai comuni censuari di Ponte e Cornicchia, e sulla domanda dei comunisti di questi due ultimi comuni per la separazione da Veglia e costituzione in comune autonomo colla sede a Ponte.
TI relativo progetto di legge è accolto anche in seconda lettura.
Lo stesso on. Dr. Costantini riferì sul memoriale dei comunisti di S. Vincenti per il distacco dei comuni di S. Vincenti Boccordich, Smogliani e Stoconzi, dal nesso del comune locale di Dignano e la loro costituzione in un comune autonomo, e propone che venga accolto il relativo progetto. È accolta anche in seconda lettura.
Venne accolto il progetto di legge in seconda lettura, sopra proposta dell'on. Dr. Fragiacomo, per la modificazione dell'art. 53 dello statuto comunale di Rovigno e la reciprocità pel posto di segretario dal medesimo contemplata.
L' onor. Jenko insinuò la proposta : S'invita la Giunta provinciale di raccomandare alla presidenza del Tribunale d'appello di Trieste perchè sia sistemizzato un secondo posto di cancellista (tenitore di libri) presso l'i. r. Giudizio distrettuale di Castelnuovo.
(Continua)
Appendice alla recensione sul Vergerio del Ferrai.
PRIMO ELENCO
delle famiglie capodistriane, parenti, amiche e nemiche del vescovo Pietro Paolo Vergerio, i di cui membri, rilevati negli archivi comunale e parrochiale, vissero

nel secolo XVI, con brevi cenni, compilato da Andrea	Dei-Bello Giovanni	
Tommasich.	»	Giacomo, il gobbo
	»	Lucia
Almerigotti Giovanni	»	Giuliano
» Camillo	»	Raimondo
» Lugrezia	»	Laura, la zoppa
» Domenico	»	Dr. Ottonello
» Nicolosa	»	Bianca
» Cesare	»	Giacomo
» Alvise	»	Alfonso-Giuseppe
» Giorgio	»	Altobella-Paola
Ambrosi Giovanni, barbiere	»	Giulia
» Ambrogio	»	Alvise
» Pietro	»	Domenico
Baseggio Giovanni	»	Girolamo
» Nicolò	»	Vincenzo
» Gabriele	»	Giambattista
» Bella » Francesco » Baseggio Bembo Andrea » Benedetto » Caterinella » Cristina » Bembo Bertolosa Angelo, detto Buranello » Maria » Orsola
Bratti Don Girolamo, vicario generale		
»	Giovanni	
»	Anselmo	
»	Giampaolo	
»	Chiara	
»	Scipione	
»	Lugnana	
»	Bianca	• 08 HÒ m fletti
»	Ascanio	oBgßinnrroT li
»	Giulio	
»	Tarsia-Nicolosa	
»	Fiore	im ; elovjjs 9:
»	Siena	Ìfly 9(1 "isßtlö
»	Lucio	
»	Bionda	
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Carrerio (Caverio e Corelio) Luigi » Demostene » Chiaretta » Giacomo » Laura » Paolo-Emilio » Adriana-Marietta » Caterino » Matteo » Elisabetta » Giovanni Crisma-Peloso Domenico »	Marco
»	Lodovica
»	Daniele
»	Caterina
Daini Lodovico
» .... Monsignore
» .......
» Sabeda
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Delia-Corte Cristoforo
»	Matteo
»	Antonio
»	Lucia
»	Orsola
»	Domenico
»	Zaro
»	Pietro
»	Nazario
»	Elena
»	Giammaria
»	Angiola-Bianca
»	Pasqua
»	Andrea
»	Lugrezia
»	Gian Pietro
»	Pierina
»	Chiara
Dei-Tacco Fabio
» » » » » > »
Camilla-Isabella Giovanni Daniele Giacomo Gio. Domenico Rinaldo Francesco Divo Andrea » Filippo Vincenzo Marco
Francesco detto Zuccato Pietro
Paolo-Omero Domenichino Ducaini Pomponio
» >
» » » »
» » » » »
Marina Francesco Paolo Giovanni Elena
Elio	Giuseppe
»	D. Antonio, poi Vescovo e Patriarca
»	Elio
»	Veronesa
»	Antonio

Elio Cristoforo » Nicolò » Zenobia » Alvise » Lugrezia » Don Domenico » Fiorina » Bernardo » Caterina-Gavarda » Minerva Fini Don Giacomo » Valerio » Francesco » Fabio » Francesca Gavardo Rinaldo I » Teodosia » Domizio » Dario » Giulio » Bruna » Matteo » Tarsia » Gavardo li » Zarotta » Priamo » Santo » Giacomo » Licinia-Fulvia » Francesco I » Ottavio » Giov. Francesco » Roberto I » Alessandro I	<
» Gavardo III » Rinaldo lì
» Girolamo	- «
Gravisi Lugrezio
» Paolina, nata contesssa Strassoldo » Francesco » Gravise » Vanto » Antonio » Elisabetta » Giov. Nicolò » Marco » Vincenzo » Michele » Giuseppe » Felice-Anastasio » Pietro » Elio » Ottavia
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» Zoia-Zarotta » Nicolò » Por eia » Giov. Battista » Ortensia-Anastasia » Cesare	"f' ' oi!a
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Per un zievolo!
Nell'ultimo numero dell' Archivio storico leg-gesi una gentile lettera dell' egregio Isidoro Del Lungo, accademico della crusca, ecc. ecc. diretta al prof. P. T. collaboratore della Provincia. Grato dell' alto onore ricevuto, m' affretto a rispondere con lettera aperta; e perciò è necessario premettere poche righe per informare il lettore di ciò che in detta lettera si tratta.
Nel manoscritto dell' Orfeo (del vero Orfeo improvvisato a Mantova dal Poliziano che vuoisi distinguere dal rifacimento) si legge d'un pastore schiavone, che, accodato a Mercurio, finisce nel prologo di annunziare la festa così :
Seguita un pastore schiavone : State attenti, brigata, buon augurio :
Che di zavolo in terra vien Mercurio.
Il signor Del Lungo, intento a suoi studi di lingua, imbattutosi in questi due versi, e non potendo, sfido io, levarne un numero, per via di quel zavolo scrisse molti anni or sono al Tommaseo domandandogli se questo zavolo fosse nome proprio di monte della Schiavonia, o, come sospettava il Carducci, significasse cielo in qualche dialetto slavo. Rispose il Tommaseo una lunga lettera con la sua sterminata erudizione, saltando il fosso sull' affare del monte zavolo ; ma in cambio con una dotta e fitta dissertazione sui Traci, sugli Schiavoni, e tirando anche in ballo il nostro Kandier e il Taber-nich e la Danoja di Dante, e sottoscrivendòsi, si direbbe oggi, con una pompierata di buon genere — L'accademico Dà noja.
Ma ecco che tutti i dubbi del D,el Lungo svanirono, e insieme caddero tutti gli ingegnosi castelli del Tommaseo, essendosi pòi conosciuta la genuina lezione dal manoscritto di Mantova, allora ignoto al Del Lungo e al Tommaseo, dove il pastore schiavone parla un italiano contraffatto di questo tenore:
State tenta, bragata, bono argurio :
Che di cievol in terra vien Marcurio.
f/10" 'tl<ìi\ .... '<
Ed ora senz' altro alla lettera.
«
il signor Isidoro Del Lungo, accademico della crusca ecc. ecc.
Illustre Signore,
Se io con le solite frasi d'infinita modestia Le volessi anzitutto manifestare la mia maraviglia nel vedermi onorato pubblicamente di un suo scritto i me diretto, e qui alzassi al cielo la bontà di Lei, per avere un benigno sguardo rivolto alla mia o-scura persona, certo recherei noja a Lei ed ai lettori in questi giudizi non sempre benigni. Permetta adunque, che io la ringrazi semplicemente e di cuore di questo che io ritengo alto onore ; non nuovo però uso come sono ad altre manifestazioni della sua bontà. E per vero Ella, egregio Signore, mentre nel suo volume su Dino Compagni, credette opportuno di rettificare alcuni miei giudizi, e di ciò le sono grato, anche non isdegnò di citare per intero facendolo suo, un mio giudizio sul valore estetico del poemetto — L'intelligenza — onde io mi lusingo che in grazia di Lei una qualche memoria rimarrà di me meglio assai che per tanti altri scarabocchi. che fantasticando versi e novelle, mi caddero dalla penna. Uso adunque a queste manifestazioni della sua bontà, ini gode 1' animo che pur mo venissero i suoi pensier co' miei, anche in proposito del mio fra Sebastiano Schiavone da Rovigno, e di quest' altro Schiavone del Poliziano.
Desidero pure che tutti i miei comprovinciali siano persuasi che se di queste onoranze mi compiaccio, gli è assai più per la soddisfazione di far eosì parlare del mio amato paese, che per l'onore che a me ne possa venire.
Ed ora senz'altro all'argomento. Cadono Si-dunque tutte le interpretazioni sullo zavolo, e come il Carducci bene intuì, quello svarione significa proprio Cielo. Mi permetto quindi di leggere così quei due versi del codice mantovano : State tenta, bragata, bono argurio Che di zievolo in terra vien -Marcurio.
Questa parmi la vera lezione ; che quel zievol [tronco non mi va per la seguente ragione che. varrà anche a spiegare l'origine di quello sproposito.
Intanto è buono sapere che zievolo è veneziano schietto, e significa cefalo pesce notissimo ; e mi maraviglio come al Tommaseo non sia subito venuto in mente che zavolo fosse un errore d' amanuense per zievolo. E non solo i Dalmati (tutto mi fa credere che quello Schiavone fosse dalmata) ma anche i Veneziani usano pur oggi di questi giuochi di parola, e dicono spesso zievolo per cielo, come matrimocolo per matrimonio, risi e verze per a
rivederci, e simili scapestrerie. C' è anzi una maschera, il Facanapa, notissima in tutto il Veneto, che abitualmente dice: sia lodato il zievolo; e non mai pronunzia cielo ; e mi ricordo benissimo di aver più volte riso di cuore, da fanciullo, davanti ai casotti dei burattini sulla Riva dei Schiavoni per questo sproposito. Lo Schiavone adunque del Poliziano imitò il gergo veneziano, e pronunziò certo sdrucciola come si usa, e non tronca la parola.
Rimane a sciogliere la seconda questione. Perchè, come venne in mente al Poliziano di accodare a Mercurio, uno Slavo? — Che c'entri lo schiavone, scrive il Carducci, nè io so trovare, nè seppe il padre Affò. Ella poi crede che con quella denominazione di schiavone, di per sè non determinatissima, il toscano poeta abbia voluto volgarizzare il classico trace; e cita in conferma il mio articolo su fra Sebastiano, dove ho scritto come i Veneziani con tal nome di scherno indicassero tutti gli abitanti di là dall'acqua. Ed Ella conchiude esser molto probabile che veramente uno schiavone (o istriano, o illirico, o dalmata che si fosse) un vero e proprio schiavon della corte mantovana, fosse il recitatore di quel distico bizzarro.
Convengo con Lei che il Poliziano abbia così all' ingrosso cangiato il Trace in Schiavone: in quella benedetta penisola balcanica la questione nazionale è anche oggi eosì arruffata; e Slavi se ne trovano da per tutto. Non parmi però probabile che recitatore di quei versi fosse proprio uno schiavone della corte di Mantova. Per chiarire questa questione molte cose si avrebbero a dire ; accennerò per ora alle principali.
Prima di tutto Ella sa che ogni regione ha un dato paese, o una città, ritenuta come il capro emissario di tutti gli spropositi e di tutte le scempiaggini che possono uscire di bocca, e che fa le spese del ridicolo. Così pel Piemonte, e un po' anche per la Lombardia, la patria degli spropositi e di tutti i fatterelli per far ridere le brigate è Cuneo. Per Venezia, e noti bene anche per l'Istria, questo paese fu, ed è tuttora la Dalmazia. Il marinajo dalmata è sempre il gran minchione, ii Calandrino delle brigate; e i suoi motti, i suoi spropositi si ripetono di bocca in bocca nelle sere d'inverno intorno al focolare.
Sta bene, dirà Ella, ma a Mantova ? Ed ecco come una ciliegia tira l'altra, io avrei qui a parlarle di tutte le storiche relazioni di Mantova e della Lombardia con Venezia, e quindi coi Dalmati, poiché è storico che i Dalmatini furono sempre fino all' ultimo respiro del Leone i più intrepidi
marinai sulle galere, e i più fedeli soldati della repubblica. Nelle frequenti guerre adunque pel possesso di quei quattro maledetti sussi della Ghiara-dadda e specialmente ai tempi del Carmajuola, quando i galeoni veneti tanto ebbero a fare sul Po, e i dalmati quindi a menare le mani, i Lombardi avranno avuto certo più volte occasione di sentire a parlare i marinai dalmati con quei loro verbi all' infinito, (come usano del resto tutti i Levantini) e di ridere alle loro spalle. Di queste relazioni di Lombardi con Dalmati un lontano accenno lo trovo anche nei Promessi Sposi. Secondo la cabala di Bortolo, per far perdere le tracce di Renzo, questi si sarebbe arruolato pel Levante. Credo adunque che i Mantovani, posti là al confine, sapessero benissimo degli spropositi dei soldati dalmatini al servizio della vicina repubblica; e che quindi il Poliziano conoscesse i suoi palli, mettendo in bocca a uno schiavone di Dalmazia quegli spropositi, sicuro di far ridere la brigata. Quanto poi al supporre che uno schiavone si prestasse a fare da istrione e buffone nella corte di Mantova, no, mille volte no. Ignoranti semplici, erano i marinai e soldati dalmati, ma uomini tutti d'un pezzo e di carattere ; famosi per l'integrità della vita. Guai se Ella avesse manifestato questa sua supposizione al Tommaseo; — P arce mihi, Domine, quia Dalmata sum ; — ce n' era abbastanza da farlo dare nelle stoviglie davvero!
Un'altra osservazione. Il corrotto volgare, messo dal Poliziano in bocca del suo pastore, non è l'i-taliano così corrotto degli Slavi dell'Istria; alcuni parlano anzi il veneto benissimo, arieggia invece la parlata dei marinai schiavoni della Dalmazia. Poi è noto come gli Slavi dell'Istria, poveri e dispersi agricoltori nell' agro, meglio di dedicarsi al mestiere dell' armi, amassero coltivare in pace il patrio campicello. Quanto ai nostri, agi' Italiani dell' Istria, provincia italiana, i nomi loro sono registrati nella storia: Santo Gavardo, Lucrezio Gravisi, Biagio Giuliani, il Pietro Micca dell' Istria e mille altri nulla hanno di comune coi marinai dalmati, dalla devozione a San Marco in fuori.
Gli esempi adunque da Lei citati di parlanti italiani maldestri, o bislacchi o spropositati fanno tutti fede della goffaggine dalmatina proverbiale nel Veneto. Così il passo del Nuzio giustinopolitano, o Muzio come volle chiamarsi latinizzando il cognome ; per amore di Muzio Scevola. Metto pegno però che sul fuoco lui non avrebbe arrischiato un dito : pronto però a gettar nel fuoco, se avesse potuto, il suo grande nemico Pier Paolo Vergerio.
Farei un' eccezione pel mercante levantin del Goldoni. Così indicavano i Veneti, gli Albanesi, gli Epiroti, i Greci e in generale le popolazioni varie del Levante, che anche oggi parlano con l'infinito nelle piazze di Trieste e di Venezia. E poi il Goldoni stesso aggiungendo „o qualche schiavon" mostra di distinguere benissimo tra schiavoni e levantini.
Tutto sommato, panni si possa conchiudere che il zievolo è fuori di questione; quanto ai Traci potrebbe anche darsi, ma inclino a credere che il pastor schiavon sia proprio una caricatura del dal-matino. Quei poveri Traci ne hanno già abbastanza di croci sulle spalle. Lasciamo da parte le invettive classiche ; anche i Cristiani Cattolici hanno augurato loro ogni possibile male. Senta questa. Nella festa di Santa Martina, vergine e martire romana, il poeta cristiano canta:
Tu natale solum protege, tu bonae Da pacis requiem Christiadum plagis: Armorum strepitus et fera proelia In fines age Thracios.
Vogliamo sperare che sarà un odio semplicemente poetico.
Ma ora m'accorgo che vo imbottando nebbia, e con queste chiacchiere mi perdo in digressioni, allusioni, avvicinamenti, confronti. Ancora un dilun-gamento mi permetta però. Oggi è il primo giorno dell' anno ; ed io, in attestato d' affettuosa gratitudine, le prego proprio dal ciclo ogni bene ; perchè possa a questa nuova Italia di troppi bozzettai, scribacchini, festajoli e grassi novellieri essere lungamente conservato esempio di larghi studi e di opere gravi e fruttuose.
Mi conservi il suo affetto, e mi creda
Suo dev.mo V. T.
n^T o tizi e
Ecco le modificazioni apportate dal Congresso, nello Statuto della Società degli Alpinisti :
L'art. 1 suona : Viene istituita la Società alpina delle Giulie colla sede in Trieste. — Il cambiamento di nome della Società fu necessario dopoché numerosi istriani e goriziani si insinuarono come soci.
Art. 5. Nelle città e borgate dell' Istria dove si trovano almeno 5 soci, verrà dalla Direzione sociale scelto fra essi un delegato.
Mediante questa disposizione sarà dato anche a quei soci dispersi nell' Istria e distanti da centri più popolati, di essere in diretta comunicazione colla sede centrale in Trieste; alla Direzione sarà più facile di sorvegliare e dirigere l'attività sociale.
Neil' art. 15 viene portato l'attuale numero di | membri di Direzione da 9 a 15. A Trieste risiederà il presidente con 6 direttori, nell' Istria un vice - presidente e 3 direttori, nel Goriziano un secondo vice-presidente con altri 3 direttori.
L'art. 29 dà la possibilità ai soci lontani dal luogo di congresso di farsi rappresentare da altro socio: in tal modo anche soci assenti possono in congresso avvanzare proposte.
Anche alle elezioni i soci assenti possono votare con scheda in busta firmata e suggellata.
Speriamo' che queste modificazioni otterranno fra breve la approvazione delle competenti autorità, e non dubitiamo che alla Società Alpina delle Giulie si stringeranno compatti i fratelli di Gorizia e dell' Istria.
11 congresso penitenziario internazionale tenuto in Koma dichiarando che tanto lo stesso congresso quanto la mostra industriale carceraria sono bene riusciti, non si debba temere che 1' amor proprio nazionale faccia velo alla mente : illustri stranieri assai competenti in siffatta materia, hanno espresso in questa occasione i più favorevoli giudizii. E valga il vero, la copia, 1' autorevolezza dei personaggi accorsi a Roma da ogni parte, la assiduità nelle adunanze, la natura dei temi trattati, la saviezza delle decisioni prese, tutto attestò l'importanza del congresso. La mostra industriale poi pose in evidenza che come in tante altre cose, anche nel ramo penale in Italia in venticinque anni di vita libera progredì alacremente nella via del progresso. In mezzo ai molteplici bisogni del paese che doveva, per così dire, mettere su casa nuova, il Governo italiano non intralasciò di compiere le riforme carcerarie invocate dai tempi. Delle quali, fu altamente benemerito il Beltramini Scalia nella sua lunga carriera di direttore generale delle carceri. Egli ritraendosi ora a vita più tranquilla volle coronare la sua onorata carriera consacrandosi con tutto lo zelo al buon andamento del Congresso penitenziario e della Mostra industriale carceraria. 11 Governo si è messo generosamente a capo della cosa e 1' ha favorita in ogni maniera : il Municipio romano ha da par suo, data ospitalità festosa agli intervenuti ; e fu felice pensiero che a questi anche la Reggia facesse splendida e cordiale accoglienza. Così gli stranieri avranno alle case loro recato care rimembranze del nuovo Regno, della sua capitale, e dell' onore in che vi sono tenuti i cultori delle scienze sociali.	(Perseveranza)
Il prof. Edoardo Ottavi, degno figlio dell' autore dei Segreti di Don Rebo, morto non ha guari, stato inviato dal Ministero di agricoltura dal vicino regno, per istudiare sul luogo i risultati delle viti americane, volle far conoscere per mezzo di una pubblica conferenza— „sino a qual punto convenga incoraggiare i pian-tamenti nelle provincie non fillosserate." L' egregio agronomo trattò con rara maestrìa il non facile tema, discorrendo dei vivai americani visitati nei dipartimenti vitiferi francesi ; passò in rivista gli argomenti pro e contro 1' allevamento dei vitigni americani, specie provenienti da seme, che secondo taluni perderebbero la loro proprietà di resistere alla fillossera; rilevò come in Italia esistano attualmente varietà di ceppi di viti
che possono fornire milioni di barbatelle; e conchiuse raccomandando di andare a rilento nel condannare il sistema dei vivai, e di procedere ad una severa selezione, non dimenticando in caso di dolorosa invasione del terribile insetto, di pensare a difenderci noi stessi, non potendo in tal caso il Governo provvedere seriamente a liberarci dal malanno. Come portainnesto le viti americane provenienti da ceppaje sono da raccomandarsi, e il risultato che danno ha la più schietta riconferma in Francia.
Ci scrivono :
La presidenza dell' Istituto storico italiano residente in Roma, con Circolare del 22 ottobre u. c., indirizzandosi alle Deputazioni e Società di storia patria, formulò i seguenti quesiti :
„1. Vista la serie delle pubblicazioni mura-toriane dei Rerum italicarum spettanti la regione di cui si occupa codesto sodalizio, avrebbe esso a proporre aggiunte a quella serie?
2. Oltre le possibili aggiunte alla serie mu-ratoriana, crede codesto sodalizio che uno od altro dei fonti già pubblicati del Muratori dovrebbe e potrebbe essere utilmente ripubblicato, avuto riguardo alla integrità del testo, e alla fedeltà della lezione volgata?"
Pigliando occasione da questo fatto e riferendosi alla raccolta del Pertz fatta dalla Germania, è venuta fuori, per opera degli uomini più competenti, l'idea di ristampare, con tutti i mezzi che presta la scienza odierna, la grande opera del Muratori.
In codest'impresa l'Istria pure ha vasta materia da offrire. A citare un esempio, è noto che il Muratori, in detta opera sua, non accolse già tutti gli scritti di Pietro Paolo Vergerio il seniore, sia perchè a lui non ne giunse notizia o non giudicò bene di farlo.
Noi richiamiamo 1' attenzione della spettabile nostra Società storica, perchè ove si effettuasse veramente codesta ristampa, essa veda di curare che la parte concernente la nostra provincia sia rappresentata come si conviene a decoro del paese e ad onore del nome istriano.
Inno dei canottieri istriani
Salutiamo il nuovo anno con questo Inno, il quale sia di buon augurio perchè l'istituzione dei canottieri, d'incontestabile vantaggio per la nostra provincia, e già iniziata da alcuni bravi comprovinciali, -si estenda per le nostre città costiere.
Eammentiamo che 1' autore, vecchio patriotta istriano, scrisse pure quello degli alpinisti, pubblicato nel 1881 dallo stimato periodico L'Unione.
Voghiam con ansia — voghiam, voghiamo, Pieni di fede — ebbri d'amor; Del mar sull' onda — corriam, corriamo, Lesti nel braccio — forti nel cor !
Mai sempre il giubilo — ci brilli in viso, Che la speranza — preconizzò, Splendido e bello — come il sorriso D'amata vergine — che il ciel sognò :
Coraggio avanti ! — Son nostre l'onde, Che ci richiamano — 1' alma al piacer, Nostre le spiaggie — nostre le sponde, Che a noi vicine — si fan veder.
Ecco Salvore — Viva Salvore !
L'augusto simbolo — che ci adunò, Salì per l'aria — l'inno d' amore, Che il mar da secoli — profetizzò.
O mar, o limpido — specchio del cielo, Maestro eterno — d' ampio gioir, C' infiamma l'anima — di patrio Zelo Coi raggi insoliti — dell' avvenir ;
E sostenendo — le nostre squadre, Che son 1' orgoglio — del nostro cor, Ci parla sempre — di nostra madre, Dell' Istria nostra — ci parla ognor.
Pirano, dicembre 1885.
N. S.
Cose locali
Il Consiglio comunale tenne 1' ordinaria seduta il giorno 9 m. d. — Esaurita la lettura del processo verbale e le comunicazioni della Presidenza, sopra proposta della Deputazione approvò ventidue delibere per 1' affittanza dei fondi campestri detti Prese di Campo Marzio, il prezzo dei quali non rimase inferiore a quattro quinti di quello di grida, incaricando l'esecutivo di esperire nuova asta per gli altri appezzamenti e di approvare la delibera risultante verso successiva partecipazione al Consiglio. Nominò a revisori dei Consuntivi comunali i signori Dr. C. Radoicovich e 6. Zetto in luogo dei di-missionarii signori Cav. G. Babuder ed A. Stefanutti. La rinuncia data, seduta stante, dal prof. Majer, provocò un incidente molto caratteristico, avendo il sig. A. Marsich, già eletto a revisore, osservato che i Rappresentanti comunali ii. rr. impiegati di buon grado accettano gli onori della carica ma ne declinano poscia i doveri.
La Rappresentanza approvò quindi s^nza discussione il preventivo dell' Asilo d'infanzia e del consiglio sco-1 lastico locale per l'anno 1886 ed i consuntivi scolastici 1883 e 1884.
Giunta appena la triste notizia di un caso di colera, scoppiato nella vicina Trieste, il Presidio municipale radunò d'urgenza addì 24 corr. la Commissione sanitaria straordinaria per avvisare agli opportuni provvedimenti.
La commissione deliberò l'immediato allestimento] di un ospitale appartato per l'isolamento dei primi colpiti ed officiò la Presidenza di invitare le competenti I autorità a far praticare abbondanti disinfezioni nelle ] latrine delle Carceri e della Caserma di Santa Chiara, I sollecitandole anche a riformare radicalmente il sistema delle fognature quanto mai difettoso in linea igienica.
S'incaricò il Podestà di fissare tosto 1' attenzione I sopra persone adatte al servizio d'infermieri per la città e sopra un locale isolato, il quale possa servire di ospi- j tale nel Sottocomune di Lazzeretto e di apprestare colà pure un servizio di becchini.
S' incaricarono finalmente le subcomissioni, già costituite, a prestarsi indefesse e zelanti nell' invigilare sulle sostanze alimentari, sulle bevande, sulla pescheria e sulla nettezza dei pubblici esercizii, delle case, dei letamai ecc.
PUBBLICAZIONI
L'instancabile nostro comprovinciale Dott. Domenico Tamaro, professore nella scuola agraria di Gru-mello del Monte (Bergamo) dove si fa tanto onore, ci ha regalato pel nuovo anno un Almanacco dell'agricol- j tore prospettico, nel quale sono collocate in beli' ordine alcune tabelle assai interessanti tratte dai migliori autori, ed alcune compilate dallo stesso professore, concernenti le condizioni cure e prodotti per 1' ettaro delle principali coltivazioni; un quadro generale dei concimi; le cure quotidiane da darsi ai bachi; del valore nutriente di diversi foraggi ; dell' alimentazione giornaliera necessaria agli animali domestici ; i dati sul peso vivo degli animali domestici; la quantità massima della specie di foraggio che può far parte di una razione e per capo ; le norme tecniche per far vino ed olio d' oliva buoni e sani ; un quadro delle principali rotazioni in Italia ; in fine un elenco di ditte che si raccomandano per istru-menti rurali, vivai, concimi e sementi. L'almanacco è pubblicato coi tipi dei fratelli Bolis di Bergamo e vale 15 centesimi (6 s. a.).
RINGRAZIAMENTO
La famiglia Favento del fu Pietro ringrazia gli amici, i conoscenti, e tutte le gentili persone che vollero dimostrare in ogni forma la stima ed amicizia che sentirono pel suo amatissimo congiunto Pietro Favento del fu Pietro, assistente forestale, compartecipando al suo dolore.
Capodistria, 24 dicembre 1885.
CAPOD1STB1A, Tipografia di Cario Priora.
Pietro Madouizza — Anteo (iravisi edit. e redat. responsabili