ORGANO DELL’UN IONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI ANNO Vili. - No. 414 Redazione e Ammlnhf razione: CAPODISTRIA Via San torio £6 . tei. 128 M ABBONAMENTI : Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. o. p. Favorevole corso delle trattative iinomsse per oli scarnili economici Ira i due paesi Prorogato di ulteriori tre mesi ii tempo utile per le opzioni neli'es Zone Ä e B - I leali di Grecia in visita in Jugoslavia - La mostra deli'„Alomo per la pace" alla Fiera di Zagabria DOPO L’INSURREZIONE DEL 20 E 21 AGOSTO E GIUNTA PER IL MAROCCO L' ORA DELLE SOLUZIONI La Delegazione economica jugoslava, capeggiata da Svetozar Vuk-mamovié, Vicepresidente del Consiglio Esecutivo Federale; ha avuto nel corso del suo soggiorno a Mosca svariati incontri con i rappresentanti del Governo Sovietico, incontri nei quali sono state esaminate le possibilità deM’uilteriore collaborazione economica fra i due Paesi Nel cotso di un colloquio col corrispondente della «Tanjug», Svetozar Vulkmanoivić ha dichiarato che durante ,gh incontri con i rappresentanti sovietici sono state esaminate in particolare le forme della c-oMalbo-razione tra la Russia e la Jugoslavia néll’dmjbito della normtülizzazione dei rapporti tra i due Paesi in campo economico. Particolare attenzione è stata dedicata al volume degli scambi e alila loro struttura, con la possibilità di >un accordo a lunga scadenza. Negli incontri con i rappresentanti del Governo sovietico, sono state, fra l’altro, esaminate le condizioni del finanziamento degli investimenti sia dal punto di vista del finanziamento completo di singoli obbiettivi che da quello di un finanziamento parziale. «La delegazione jugoslava —■ ha dichiarato Vukmanović —• ha esaminato, durante questi colloqui la possibilità dell’accreditamento di opere che figurano nello sviluppo prospettico della economia della Jugoslavia. I rappresentanti jugoslavi e soviètici hanno esaminato le possibilità e le condizioni dell’acquisto di impianti per gli stabilimenti' più grandi dell’industria jugoslava». I colloqui tra la delegazione economica jugoslava e i rappresentanti sovietici continuano. Il sottosegretario dagli Affari Esteri jugoslavo, Veljlco Mičunović, ha comunicato sabato all’Ainbasciatore italiano a Belgrado, Guidotti, che il Governo jugoslavo acconsente alla richiesta italiana per prorogare di tre mesi il termine per la presentazione delle richieste idi opzione da parte dei cittadini residenti nelle ex Zone A e B. Ai sensi dell’articolo 8 del Memorandum d’Intesa, il termine per la presentazione delle domande d opzione doveva scadere il 5 ottobre 1955. Detto termine viene ora prorogato di tre mesi, e cioè fino al 5 gennaio 1956. * Sù invito del Presidente della Repubblica Josip Broz Tito, il Re Paolo I di Grecia e la Regina Federica giungeranno in visita in Jugoslavia. I Reali idi Grecia, il cui arrivo è previsto il 5 settembre, si tratteranno nel nostro Paese otto -giorni. * Dopo un soggiorno di alcuni giorni in Jugoslavia, sono partiti sabato, diretti a Zurigo, la dott. Edith SummeTStkill e John Cooper, rispettivamente, presidente del Comitato esecutivo e membro del partito laburista britannico. Il giorno prima . gli ospiti britannici avevano visitato la fabbrica turbine «Litostroj» di Lubiana- interessandosi ai problemi dell’impresa, sulle condizioni di- lavoro ideile maestranze e del funzionamento dd Consiglio operaio. C’è stata poi una colazione, svoltasi in un atmosfera idi ..viva cordialità, durante la quale J.osip Vidmar ha espresso -la speranza, a nome -delia Presidenza Dell’Unione Socialista, ohe la visita dei delegati laburisti contribuisca a uno scambio di esperienze ne-1 movimento socialista con vantaggio -dei rapporti di amicizia dei due popoli. * Del complesso della Fiera Intemazionale di Zagabria ohe, corn’è noto, sarà aperta dal 2 al 3.3 settembre, farà parte anche una speciale mostra intitolata «L’atomo per la pace» or- ganizzata dagli Stati Uniti alo scopo di propagandare in tutte le parti del mondo la causa dell’impiego pacifico dell’energia nucleare. La mostra viene organizzata -dal Servizio informativo dell’Ambasciata americana di Belgrado e dal Consolato -di Zagabria e consta di numerosi pannelli e di modelli che rappresentano l’attuale uso dell’energia atomica nella medicina, nell’agricoltura e neU’i-ndustxia. Vengono in particolare analizzati i successi conseguiti dalla scienza atomica nella lotta contro gli insetti dannosi, la con-.serv-azione degli alimenti e l’analisi delle malattie umane. Questi pannelli e i relativi modelli spiegono i vari processi in modo semplice e danno la dimostrazione idei lavoro dei reattori, degli isotopi radioattivi, come anche -il famoso processo della reazione nudle are a Catena. * Rappresentanti delle Camere del’ l’Agricoltura Federale e repubblicane partiranno aU’mizSo del prossimo mese per l’Austria e la Germania Occidentale per apprendere, durante il loro soggiorno, die si protrarrà per un mese, la attività delle Camere agricole e delle organizzazioni similari in quei Paesi- I rappresentanti jugoslavi visiteranno i Ministeri dell’Agricoltura dell’Aiustria e della Germania, alcune scuole agrarie, associazioni ed altre istituzioni agrarie. Il viaggio viene organizzato dalla Direzione per l’aiuto tecnico-economico della Jugoslavia, in base al programma d’aiuti della FAO. Bisogna riconoscere senz’altro al primo ministro francese, Faure, una buona dose di coraggio e di decisione nell’affrontare un questi ultimi giorni la questione marocchina. Per disgrazia della Francia e del Marocco, questo coraggio e decisione del governo francese giunge dopo i do-lorosi incidenti del 20 e 21 agosto e dopo le spietate rappresaglie die non fanno certo onore ali’anmata francese. Ad ogni modo, gli incidenti nell’Africa del Nord — che hanno avuto un aperto carattere insurrezionale — pare abbiano convinto Edgar Faure che diecine d’anni di errori non possono più consentire il proseguimento di una politica ohe ignori la realtà storica in cammino anche in Algeria e nel Marocco. Per la verità, il governo francese esita a porre sullo stesso piano i problemi della’Algeri-a con quelli del Marocco, trincerandosi dietro la finzione giuridico-costituzionale che fà della prima un «dipartimento francese» e del secondo un protettorato, sorto da trattati intemazionali. L’insurrezione del 20-21 ha accomunato od-la lotta i due i territori, così come DA GINEVRA ALLE VISITE UFFICIALI Lusinghiero e positivo bilancio di un bimestre Il ’ bimestre Luglio-Agosto nella stòria politica del mondo è sempre stato generalmente il periodo vuoto, a causa delle vacanze parlamentari e diplomatiche. Salvo che mo-n ' abbia rappresentato momenti particolarmente «arroventati» nel vero -senso della parola. Basti pensare che il primo grande conflitto mondiale scoppiò nel luglio 1914 e l’agosto 1939 Segnò le battute decisive che portarono alle dichiarazioni di guerra della seconda conflagrazione' mondiale. Viceversa quest’anno proprio in Luglio e;d Agosto l’attività diplomatica è stala attivissima . . . senza spaventare il mondo. Anzi facendo tirare un sospiro di sollievo e Sorgere fondate speranze nel rin- L’ECONOMIA JUGOSLAVA LO SVILUPPO POST DELL'INDUSTRIA - BELLICO PESANTE Zenica, il centro dell’industria pesante jugoslava, ha atteso la liberazione con circa 12 abitanti. Oggi ne conta1 circa 40 mila. E’ in queste proporzioni che s’i è sviluppata anche la siderurgia jugoslava che prima della guerra aveva un ruolo secondario nell’economia del paese. Infatti, ad esempio, nel 1932, accanto alle òtto mila tonnellate di piombo raffinato e-d alle 30 mila di rame, sono state prodotte unicamente 10 -mila tonnellate di ferro crudo e 73 mila di acciaio crudo. Quest’anno sono state estratte invece 303 mila -tonnellate, di minerale di rame, 555 mila -tonnellate di minerale di piombo e zinco e 27 mila di minerale di acciaio. Con le ricerche, effettuate nel dopoguerra, si è constatato che il paese dispone di enormi riserve e non solo nella Bosnia ed Erzegovina, ma anche in Serbia e Macedonia. Ancora nel 1951 è stato calcolato che le riserve presso Vareš e Ljubija nella Bosnia ammontano a 130 milioni di tonnellate, mentre nella regione di Kopaonik nella Serbia si ritiene ci siano altri 150- milioni di tonnellate di minerale di ferro. Già allora si è calcolato che la siderurgia jugoslava ha assicurato il minerale di acciaio per un minimo di 300 anni. In Seguito è stato accertato che la Jugoslavia dispone di tutti gli altri metalli necessari alla siderurgia: mangano, cromo, molibdeno, nichel e cobalto. I giacimenti di minerali di cromo della Macedonia e quelli di molibdeno nella Serbia sud-orientale sono tra i più ricchi in Europa. Nonostante le distruzioni della guerra, nel 1947 avevamo già raggiunto la produzione del 1939. Quello stesso anno aveva inizio il primo piano quinquennale che da-' va la priorità all’industria pesante. Benché poi pressioni di vario genere ci abbiano costretti a differire alcuni impegni presi, tuttavia la realizzazione del piano dell’industria pesante è stata in linea di mastima raggiunta, come previsto. Oltre ad ampliare i vecchi complessi, ne sono stati costruiti nuovi. Ampliate sono State in primo luogo le ferriere di Jesenice, Ravne e Guštanj nella Slovenia, che ha da più vecchia tradizione nel campo dell’industria siderurgica (a Jesenice la produzione è iniziata nel 1869), e quelle di Vareš e Zenica. In qu-es-t’ultima sono sitati investiti finora circa 50 miliardi di -dinari e la sua produzione supera oggi di venti volte quella della vigilia della guerra. Con' i suoi moderni impianti ed i suoi 'tre nuovi altiforni che producono circa 600 tonnellate di ferro al giorno in più che nel periodo prebellico, la sola Zenica fornirà annualmente alla nostra industria 600 mila tonnellate di ferro crudo, 750 mila tonnellate di cocke. E ' accanto a queste è sorta la nuova fonderia di Ilijaš, presso Sarajevo, -la fabbrica di Sisak la cui costruzione non è ancora ultimata, ma nella quale lavorano già 4 mila operai. Queste e le altre ferriere e fonderie minori fanno mutare di mese in mese l’aspetto della siderurgia jugoslava: alcuni obiettivi si trovano in fase iniziale, altri volgono al termine, e intanto gli .indici della produzione salgono rapidamente di anno in anno. Così la produzione -che nel 1939 segnava un indice di 100, vediamo che negli anni seguenti risulta: 1947 123 1950 151 1954 265 L'aumento è quindi molto più rapido che nella produzione industriale, la quale, nello scorso anno, segnava 208 in confronto al 1939. Quando saranno ultimati i lavori di edificazione in corso, la siderurgia jugoslava darà al paese annualmente due milioni 450 mila tonnellate di minerale di ferro,, 970 mila tonnellate di acciaio, 1.333.000 tonnellate di acciaio crudo e 948 mila tonnellate di prodotti finiti di acciaio. La produzione nei confronti del 1939 aumenterà -così di 3,7 volte per i minerali dii ferro, di 9,3 volte per l’acciaio e di 5,6 volte per i prodotti finiti. savimento diegüli u-ornjim d)i sitato delle grandi potenze. Basta pensare ad un nome: Ginevra per rendersi cónto di ciò che è accaduto m senso buono, in questi due mesi' cruciali. E come quesito fatto abbia posto le basi per futuri sviluppi- positivi per la pace. Fare un bilancio di questo bimestre, vuol dire segnalare parecchi avvenimeij-- ti importantissimi e numerose «co-serelie» che all’inizio dell’anno sarebbero apparse pressoché impossibili. DaH’atmosfera di cordialità e di reciproca fiducia nella quale, a Ginevra, hanno dise-usso- i capi di governo di Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia fino alla concreta fiducia dimostrata, sempre a Ginevra, dagli scienziati delle massime potenze atomiche nella rivelazione di segreti il cui valore teorico si confonde con le indicazioni implicite anche per la loro applicazione in campo militare. E queste due conferenze si sono svolte in quella atmosfera proprio a pochi mesi di distanza da certe dichiarazioni ufficiali che facevano disperare di veder un giorno attorno allolt-ssjo ‘tavole gli esponenti dei due blocchi contrapposti. Ed a pochi mesi, dal tempo in cui la psicosi sullo spionaggio atomico mobilit|ava i servizi segreti, le polizie e gli stati maggiori, mandando al muro-, alila galera od alla sedia elettrica uomini accusate di aver «rivelato al nemico potenziale» dei segreti atomici che erano, in sostanza, una bazzecola dinanzi ai procedimenti teorici .illustrati pubblicamente nel corso della conferenza internazionale per l’uso pacifico dell’energia atomica. Non solo, ma oggi scienziati sovietici vengono invitati a visitare gli impianti atomici tabù di Harwell in Gran Bretagna, mentre esperti nucleari inglesi, americani e francesi si recheranno in visita agli analoghi impianti dell'Unione Sovietica. Scambio di visi- RADUNO STORICO «Gli esuli di Allbona hanno vissuto domenica una giornata 'di memorie e di affettuosi ricordi. . . Alle 10 è stata celebrata una Messa -nella chiesa di S. Anastasio, celebrata. (Sic!) dal veneradn-o canonico (da quando? se l’interessato con i suoi cartoncini da visita ostento solo i titoli e le qualifiche di: Mons. professore -Cubicolario pontificio — Membro dei Congressi Eucaristici Nazionali — Commendatore della Corona d I-talia?» n. d. r.) Luciano Luciani, nipote dell’illustre Tommaso Luciani. A] Vangelo, mons. Luciani ha -rivolto nobili parole ai suoi concittadini, elevando il pensiero alla memoria di Onorato Zusvivi, caduto per Vi Patria, e allo storico Melchiorre Corelli scomparso di recente. A -mezzogiorno al Parco della Rimembranza, è stato scoperto il cippo dedicato a Onorato ZJuötov», (presenti il dtìtt. Venier e gli a-lbonesi Marco Macillis, già segretario del Comunè, mons. Luciani, l’ing. Luciani, il signor Ognaro, il oel. dott. Scamp ieöhio, l’a-w. Tamaro vice presidente della Compagnia volontari, con i membri del Consiglio col. Almerigogna e cap. -Langhe, il cav. Pino Novi Us-sai per la Grigioverde, il sign. Col-mani per «1 Gruppo Corrido-ni-Fo-schiatt’, l’aiw. Ponis, presidente della Consulta dei Comuni istriani, il dott. Rovatti per il Comitato istriano e im centinaio di albanesi» (Da • Il Piccolo» del 16 corr.) Nulla di più naturale e conseguente che nel raduno patriottico, dallo stile inconfondibile della fatidica era, quando svi fatali sette colli sfolgorava il fulgido astro -imperiale, facessero bella nostra di sè — accanto agli orridi spettri dì quel tempo, ossia di Piero Almerigogna, presidente del direttorio del fascio di Capodistria e del dott. Scampicchio seniore, comandante della coorte della milizia fascista di Capodistria — anche gli illustri rappresentanti della Consulta dei Comuni istriani e del CLN dell’Istria il cui compito è di peggiorare le sorti delle genti istriane, già vittime delle malefatte e delle pazzesche imprese imperiali di quegli spettri. A quali principi e massime del Vangelo del messia di Predappio potessero essere ispirate le «nobili parole» rivolte da mons. Luciani al centinaio di esuli albanesi «suoi concittadini», lo possiamo desumere dal suo epistolario col seniore Scampicchio e dagli incarichi di fiducia da lui affidati sia allo Scampicchio che a Piero Almerigogna. Ecco, fra l’altro, qranto mons. Luciani scriveva allo Scampicchio in data 9 agosto 1932: «Spedisco una grande busta con due lettere per Sua Elee. Italo Foschi (Prefetto di Pola n. d. r,) che domani saTà a Capodistria, la spedisco al Suo indirizzo, ma a Tue mani... Sul mio onore raffermo che con ciò diventi is-trumento di un’opera ohe può tornare a vantaggio rilevante per la nostra Istria nel campo ecclesiastico-nazionale. Forse -S. Eoe. ti domanderà di me. E tu rispondi in scienza e coscienza. Cattolico-itaiiaino puro, puro, puro, eoco quello Ohe sonol» Segue la lettera in data 12 agosto, in cui si legge: «Sono in dovere di ringraziarti d’aver consegnato, quel plico a S. Eco, Foschi. .. premetto particolari ringraziamenti per le lusinghiere informazioni date ài Prefetto circa la mìa povera persona... La mia busta conteneva due scritti: uno quale eco impersonale degl’istriani per il dono del -resto glorioso del «iPiuhino», sistemato a monito e a lezione... l’altro si riferisce alle lacrimevoli condizioni ec- desiastico-nazlonali della Regione, peggiorate -testé con la solenne pubblica turlupinatura inscenata dal-Taiutofesteggiantesi mons. Fogar, per comune disgrazia di tutti 1 veri italiani, cattòlici delle Regione, vescovo di Trieste e Capodistria... -Mi credetti in obbligo di avvertire di Prefetto di Pola sul pericolo ohe si corre in questa Regione di confine, oon un simile individuo ibrido, versipelle, furbo e leggiero, megolamane, in questo momento così delicato idei riordinamento dela Diocesi e dell’istituzione di un seminario regionale, ch’io vorrei a Trieste perchè non s’inquini». Infine nel messaggio m data 15-I-1936-XIV. E. F. si legge: «Mille grazie a te e ad Almerigogna, per opera- dei quali è stata vinta la sti-ti-hezza epistolare di quel tale Sf>nore. Tanti saluti a te e alTaimico A-l-.merigogna dal tuo D. Luciano.» Così, grazie a mons. Luciani, al dot. Scampicchio, a Piero Almerigogna a mons. Ivan Sirotić, a don Behar e agli altri che non potevano tollerare la presenza nel governo delle diocesi di Trieste e Capodistria di mons. Fogar, il quale non ammetteva differenze fra italiani e slavi, così gli albanesi in particolare e «i veri italiani cattolici delVlstria» in genere, hanno potuto subire l’influenza malefica del vescovo Santin, acceso fomentatore dell’odio razziale fascista e quanto è successo da allora all’aprile 1945. Oggi gli stessi albonesì e istriani «trapiantati massicciamente» a Trieste e in Italia, possono assistere ai raduni dei vecchi artefici delle loro disavventure, congiunti ai nuovi artefici della loro remino. •— E «Il Piccold» non si smentisce, istoria questi raduni per la, maggior gloria dell’Italia di ieri e di oggi. te e di informazioni sono già programmati fra Urss ed Usa anche in campo atomico, mentre si sono concluse le visite reciproche di delegazioni ufficiali di. agricoltori dei due paesi. Per non parlare dei parlamentari statunitensi che si sono affrettati a chiedere:, ottenendoli i visti per recarsi nell’Unione Sovietica. Come se non bastasse per tingere d‘i rosa ili cielo dei mesi di luglio ed agosto, sono state annunciate una serie di visite ad alto e medio livello che sono il sigillo ufficiale al nuovo- clima. A parte il prossimo viaigigjo di Adenauer a Mosca, che è stato preceduto da una preparazione diplomatica laboriosa ed h-a uno scopo diplomatico immediato, le annunciate visite dei dirigenti sovietici in Gran Bretagna, Persia, Egitto, India ecc ecc. e gli inviti accettati da Faure, dallo scià dì Persia, dal ministro degli esteri canadese, Pearson Da Nasser, dai dirigenti britannici ecc., ecc. per visite nell’Urss non sono un effetto del caso, ma la logica conseguenza di ciò che è avvenuto in questi due mesi. Così come non sono dovuti al caso llan-nuincio di una probabile gita del vice presidente americano Nixon a Mosca, il prossimo viaggio di Chu En Lay nel Medio Oriente e di Nasser in Asia e nella Cina Popolare. Allorché la guerra fredda sembrava ottenebrare gli spiriti ed accentuare il solco fra i due blocchi, una serie di stati e di uomini di stato — facendosi interpreti dei sentimenti dei loro popoli — sostennero che solo i contatti diretti, la diretta conoscenza e le franche discussioni avrebbero potuto aprire la porta alla speranza di non vedere il mondo inabissarsi nella tregenda di uno spaventoso conflitto atomEfeo- Erano stati e statisti mantenutisi indipendenti, ma non indifferenti, dinanzi all’ac-centuarsi -della politica dei blocchi Stati e statisti che alle parole fecero seguire i fatti. Ai viaggi del Maresciallo Tito in Gran Bretagna, India e Birmania, a quelli di Nehru ed U Nu in Cina, nel Medio Oriente ed in Europa, i circoli bellicisti opposero, al momento tutta la loro propaganda ed il loro scetticismo interessato- Oggi quei viaggi e quei principi hanno fatto scuola. Ciò che sembrava ìm-possilbilie, e veniva definito chimerico a Gennaio, è divenuto un avvio verso la realizzazione. Il bimestre che sta chiudendosi ne ha fornito la prova tangibile. I pros- crrv\i mesi, con le agende di vis’ite colloqui e scambi di punti di vista, re daranno la conferma. Pensando al passato, si vede però che la nuova atmosfera non è caduta come manna -dal -cielo, ma altro non è che il risultato' anche, se non sopratutto, della volontà di pace dei popoli e detrazione degli stati e degli statisti che coraggiosamente intrapresero i primi passi e fecero , con l’esempio, i batti strada fra la diffidenza ed il sospetto di ieri e la nuova atmosfera che consente di fare oggi un bilancio di un bimestre positivo per la pace mondiale. le proteste del mondo arabo, contro la repressione nell’Africa Settentrionale, non fanno due problemi dì quello ohe in realtà è uno solo e si compendia nel risveglio dello spirito di indipendenza nazionale, reso solidale da aspirazioni comuni Come al momento della discussioni per le convenzioni tunisine, impostate dal governo di Mendès. France, anche oggi i parlamentari francesi legati alla cricca colonialista, minacciano addirittura una crisi di governo accusando Farne di debolezza ed affermando ohe aver ceduto in Tunisia ha significato cedere in Marocco, come cedere in Marocco significa cedere, prima o poi, anche -in Algeria. Qggi in Marocco — e domani in Algeria —- -i-1 problema viene posto nei suoi termini più politici e più chiari. Basta rileggere :il comunicato del partito democratico per l’inidi-pendemza marocchina che, assieme aU’IstdMal, rappresenta per lo meno l’80°/o dell’opinione pubblica e del popolo del Marocco. In tale comunicato viene dichiarato che la questione marocchina altro non è che il problema -della sovranità e deh’indi-pendenza del Marocco e si sottalinea che due anni fà il governo La-niel-Bidault depose di sultano Ben Yussef solo perchè rivendicava il pieno ripristino di tale sovranità ed indipendenza. Inoltre questo partito moderato afferma ohe non vi può essere pace dn Marocco se non con la deposizione del sultano fantoccio, Ben Arafa, inviso alla popolazione ed isolato dagli stessi notabili, e la costituzione di- un governo provvisorio, in attesa di una definizione della questione dinastica. Non solo, ma nel comunicato il partito democratico dell’indipendenza chiede che fra Francia e Marocco vengano instaurati rapporti simili a quelli che la Francia dovette riconoscere per il Laos, la Cambogia ed il Vdet Nam -dopo la batosta di Diem Biem Phu. Chiara indicazione della strada storica ohe devono seguire gli ultimi epigoni del colonialismo se non vogliono che un’altra Diem Bien Phu insanguini e-d umili la la Francia. II primo ministro laure sembra rendersi conto di ciò e bisogna dargliene atto. Siamo convinti però ohe Faure (ed anche i suoi colleglli più recalcitranti, -tipo Pinay e Koenig) si rendono conto anolie di un altro fatto: cioè che nella questione dei Nord Africa sono in ballo amicizie preziose per ia Francia. Quelle di quel mondo arabo dove ancora nel primo ventennio idei secolo l‘a «lingua iranica», ossia il francese, portava l’influsso -della cultura francese ed as siourava una serie -di proficui legami economici e politici. Oggi quel mondo arabo insorge indignato iper le stragi compiute delle forze francesi nel Nora Africa e chiede sanzioni contro la Francia. Altre lingue, altre culture ed altri interessi si affacciano siul mondo arabo, pronti a soppiantare la tradizione e gli interessi francesi. Noll’interesse, ben ’inteso della -Francia, ciò non può essere trascurato da -Faure. Come da lui non può essere trascurato il senso di perplessità che si è avuto nel mondo arabo — e non solo nel mondo arabo — per l’aiwenuto impiego nella repressione in Algeria e Marocco delle forze francesi della Nato. Se tale problema sii- farà più acuto, esso non giocherà certo a favore della Francia, i cui alleati atlantici potrebbero, in un dato momento, cogliere l’occasione e «consigliare'» soluzioni che, se prese spontaneamente da Parigi, avrebbero ii loro valore positivo che diverrebbe invece negativo se le «soluzioni» dovessero sorgere dalla scelta fra le amicizie e le alleanze o l’abbandono delle posizioni economiche, oltre che politiche, della Francia nel Nord Afrioa. Dalla coscienza di ciò deriva forse la decisione ed il coraggio di Faure nei colloqui di Aix le Bains e nelle discussioni infuocate con i suoi colleglli, nelle riunioni del Consiglio dei ministri sul problema marocchino. BREVI TOKIO — Il giornale «Mainichi» afferma che il ministro degli esteri giapponese Shigemistu ha invitato il primo ministro indiano Nehru a visitare il Giappone nella prossima primavera. IL CAIRO —■ Secondo il giornale egiziano «Al Ahram» il presidente del Governo cinese Chu En Lai si recherebbe in Egitto entro la fine di questo anno. In merito a questa visita sarebbero in corso contatti diplomatici. Il disarmo Lunedì ha ripreso a New York i suoi lavori la sottocommissione delle Nazioni Unite per il disarmo. Della sottocommissione fanno parte i rappresemainti di Unione Sovietica, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Canada, Alla bas'e delle discussioni è quanto a Ginevra è stato detto in tema di disarmo. Come è noto le proposte furono quattro: tante quante le delegazioni -presenti. Le proposte di Bulganin, mirando ad una sostanziale riduzione degli effettivi e degli armamenti classici si. concentrarono principalmente nella ricerca di u-na formula per ;il divieto dell’uso delle armi nucleari e termo-nucleari nel caso deprecabile di un conflitto. Il progetto di Eisenhower propose uno scambio di .informazioni militari ed un controllo aereo delle rispettive installazioni. Eden chiese come misura iniziale la creazione di «zone smilitarizzate e controllate» da istituire in Europa nei punti di frizione fra i due blocchi. Il primo ministro francese Faure propose infine una riduzione degli stanziamenti militari e la devoluzione delle somme, così risparmiate, ad un fondo per l’aiuto ai paesi arretrati. Tutte queste proposte contengono numerosi positivi elementi comuni, e il compito dei rappresentanti delle quattro potenze è quello di amalgamarli in una decisione , sostanziale e applicabile. Le premesse obiettive per una soluzione efficace del problema del disarmo oggi esistono. Esso non è questione di procedura tecnica o di proporzioni matematiche. Il fatto che nessuna soluzione sia stata rinvenuta e negli anni -che precedettero la seconda guerra mondiale e in quest'ultimo decennio dimostra che il problema del disarmo è sopratutto questione dii atmosfera politica, di fiducia reciproca. Se .a New Rork vivrà lo stesso spirito di Ginevra vi sono fondate speranze che il problema sarà portato molto vicino alla sua soluzione. La contesa per Cipro • A Londra si è iniziata lunedì la conferenza per Cipro e la situazione nel Mediterraneo orientale Vi partecipano i ministri degli -esteri di Grecia, Turchia e Gran Bretagna. La conferenza è stata convocata dal- governo britannico in seguito alla preoccupazione situazione determinatasi nell’isola di Cipro a causa delle sempre più insistenti richieste di annessione alla Grecia avanzate dalla stragrande maggioranza della popolazione Ed ecco l’atteggiamento ufficiale dei tre paesi rappresentati alla conferenza. Il governo turco continua a sostenere la necessità del mantenimento dello status quo nell’isola, cioè dell’occupazione britannica; li governo greco rileva che una soluzione del problema non può aversi che attraverso un referendum popolare che consenta ai ciprioti di decidere essi stessi del proprio de-sltino, ed è appunto per ottenere per la popolazione cipriota il riconoscimento del diritto all’autod-eicisiioine che il governo di Atene si è rivolto alle Nazioni Unite. Da parte sua il governo britannico respinge ogni idea di abbandono della sovranità inglese sull’isola pur riconoscendo la necessità che l’amministrazione a Cipro venga riformata nel senso di una maggiore autonomia, e di una maggiore partecipazione dei ciprioti al governo della co-s'a pubblica. Su quello che potrà essere Basito della conferenza ben poco è possibile dire non essendo stato segnalato finora alcun avvicinamento delle varie posizioni. Non v’è dubbio però che lo svolgimento dei colloqui londinesi fra i rappresentanti di Grecia, Turchia e Gran Bretagna avrà la sua influenza sui dibattiti che is'i avranno all’assemblea generale dell’ONU a fine settembre se come tutto fa prevedere il problema di Cipro, sarà incluso nell’ordine del giorno. Parlamentari a convegno Il 25 agosto ha iniziato a Helsinki i suoi lavori la 44esima sessione dell’Unione Interparlamentare alla quale per la prima volta partecipano anche i rappresentanti del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica e del Congresso nazionale cinese. Rappresenta il nostro paese il vice presidente dell’assemblea popolare federale Vladimir -Simič. Il problema della coesistenza è il tema principale dei dibattiti. Sull’argomento la Jugoslavia ha presentato pres'so il bureau de’-l'Unione i documenti contenenti )e tesi fondamentali del -nostra atteggiamento: la dichiarazione Tito- Nehru del dicembre 1954 e l’articolo apparso nel gennaio scorso sulla rivista belgradese «Politica internazionale» a firma del pubblicista Rade Vlk-ov. Tr-opp-o nota la storica dichiarazione Tito-Nehrii per tornarvi diffusamente ci limitiamo ad una esposizione schematica delle tesi isvoltei sulla coesistenza da Rade Vlkov. Se nell’era pre-atomica la coesistenza era l’alternativa della guerra o-ggii essa è l’alternativa della distruzione totale dtìH’umianità. Nessuna discussione quindi sulla necessità della coesistenza, ma soltanto sulla più ‘efficace delle sue forme. Esclusa la coesistenza fra i blocchi perché poggiante siuU’instabile equilibrio delle armi, escluso il neutralismo perchè la radio attività delle esplosioni atomiche non fa distinzione di frontiere o di convincimenti politici, scartata. la terza forza perchè implica resistènza di blocchi fonti inesauribili di tendenze che conducono a n-uov-e1 controversie e a nuovi- conflitti, l'unica soluzione del nostro tempo rimane 'la coesistenza attiva, programma e opera comune di tutte le forze- del mondo amanti della pace. Accordo di Udine Indubbiamente raccordo sul traffico di frontiera, firmato u- f.a settimana fa a Udine, rappresenta un passo positivo nei (apporti tra la Jugoslavia e la Italia. E’ vero chè le trattative mno iniziate già nel dicembre Sello scorso anno e che sono state perciò piuttosto lunghe però non è da trascurare il fatto che l’accordo prevede la soluzione d’una quantità di detta-idi non facenti parte d’un problema unico e che perciò hanno richiesto tempo e un particolare esame. Comunque appare molto significativo il fatto che circa un anno fa i rapporti fra i due paesi erano ancora tesi, mentre oggi sono talmente mutati da consentire la stipulazione di un largo accordo per il traffico di frontiera. Il che è senz’altro da elogiare. La firma dell’accordo di Udine rispecchia concretamente i principi che la Jugoslavia sta perseguendo fruttuosamente in materia di politica estera. Detto accordo confuta qualsiasi interpretazione, secondo la quale la Jugoslavia segue una politica fattiva lontano dai propri confini mentre cerca di chiudere ermeticamente le proprie frontiere nel timore che qualcuno possa operare contro il suo si-eterna politico e sociale interno. Simili interpretazioni sono errate e riteniamo inutile spendere parole per dimostrarlo ancora. Da noi non c’è un ((regime», bensì un ordinamento socialista interno che è scaturito dalle aspirazioni, dalla volontà e dai bisogni della nostra popolazione risultando perciò troppo solido nella sua essenza e nella sua impostazione per poter essere intaccato. Riferendoci all’accordo di Udine, siamo convinti che rappresenta un accostamento sensibile tra noi e l’Italia spianando esso il terreno per rapporti e contatti più fiduciosi e fruttuosi. Ciò risulterà tante più possibile, quanto più sincere siano le intenzioni che animano i nostri vicini. L’accordo in ogni caso determina per le popolazioni di frontiera im-stato di fatto indispensabi'e r vantaggioso, indispensabile sne-cialmente per la nostra popolazione rimasta separata dai centri ai quali era strettamente legata per ragioni di economia, cultura, di vita in genere e vantaggioso perchè le permetterà di conoscere meglio i suoi vicini d’oltre frontiera, con i quali aveva sinora limitate possibilità di contatto. Ed è cosa nota che i buoni rapporti su una frontiera contribuiscono ad eliminare difficoltà e frainteri tra due paesi confinanti. L’accordo di Udine merita un’attenzione ancora maggior? perchè è stato concluso tra du-paesi, i cui ordinamenti interni si differenziano sostanzialmente sotto molteplici aspetti e campi. La stipulazione dello accordo conferma il nostro principio politico, secondo il quale non < l’ordinamento interno quel’o che impedisce ravvicinamento e la convivenza. La convivenza attiva non deve arenarsi di contro ad ostacoli che, se pur obiettivi, possono essere superati dalle buone intenzioni e da sinceri desideri di una politica di pace e di progresso generale. Le trattative di Udine, anche ce lunghe, si sono sempre svolte in un clima costruttivo di reciproca comprensione. Ed è appunto questo fatto che consolida la nostra convinzione su quanto stiamo dicendo. Sarebbe quindi oltremodo sconvenevole se i nostri vicini incominciassero ad abusare di questo accordo per certi giochetti fii varia natura. Così ad esempio non è apparsa corretta la dichiarazione del sindaco Bartoli il quale ha proclamato che tutto dipende dal come la Jugoslavia si atterrà alle disposizioni previste dall’accordo. Ugualmente non appaiono politica-mente ben intonati gli articoli di quei giornali, come «Il Lavoratore», che si fanno in quattro per affermare che l’accordo è troppo restrittivo e perciò di relativo valore pratico. L’accordo ha senz’altro un valore politico e pratico. Politico perchè consolida i rapporti tra noi e l’Italia e pratico perchè contribuirà sensibilmente a migliorare le condizioni delle no-polazioni di frontiera. L’elemento più importante però è l’uguaglianza del regime di traffico lungo tutta la frontiera, il quale liquida definitivamente il timore, secondo il quale raccordo avrebbe fatto preferenze per gli uni a scapito degli altri L’accordo va quindi lodato ed applicato. E ’un accordo ripetiamo, che non ha un valore solo intrinseco. La sua stipulazione concretizza i migliorati rapporti tra noi e l’Ialia e ne crea le premesse per un ulteriore sviluppo. COMUNICATO SCOLASTICO La Presidenza del Ginnasio e Li-, ceo -italiano «Carlo Combi» di Capodistria, comunica agli alunni in--ieress'ati agli esami per la sessione autunnale, che questi si -terranno dal 1 al 6 settembre; mentre la apertura del nuovo -anno scolastico 1955—56, avrà luogo il 6 settembre. Pertanto gli alunni ritardatari che desiderano iscriversi, potranno farlo in segreteria dal 1 a.1 6 settembre. La stesse . disposizioni valgono per la scuola elementare italiana. IL PRESIDE SCOTTANTI PROBLEMI PQLES1 QUANDO S* INIZIERÀ' la campagna dei rumori? Nel porto di Fiume si lavora a pieno ritmo POLA, agosto — E’ bella la musica. il podesi -sopra-butto -l’apprezzano e la coltivano, fedeli alle loro tradizionali musicali e corali. -Prendono d’assalto ll’Are-na quando i cartelloni teatrali annunciano la stagione -operistica, accolgono -bene i concerti organizzati dal Circolo Italiano di Cultura, -dall Circolo della (Marina. E sostano volentieri din -gran massa attorno alla banda d’ottoni della -Marina ai Giardini al -giovedì sera quando questa da -il siuo bel DUE MILIONI all’„assalto“ di Fiume (nostra corrispondenza) FIUME, fine agosto — F-iùme, oltre ad essere il principale po-rto della Jugoslavia è anche il principale centro turistico di transito, posto com’è all’incrocio delle vie (internazionali fra l’Oriente e l’Occidente. Fiume è la seconda città in Croazia, dopo Zagabria, per lo sviluppo dell’industria; ma relativamente a-1 numero degli abitanti, è la città più fortemente industria-lizzata della Jugoslavia. Fiume ha 80 mila abian-ti. A Fiume invece consumano i pasti e soggiornano o-gni giorno oltre 5 mila forestieri. Nel 1953 sono giunti a Fiume, chi con i treni e chi con navi ed auto-bus ed aerei, un milione e 29 mila turisti e persone d’affari. Nel 1954 la cifra si è -avvicinata ai -due milioni, e sembra che quest’anno anche i due milioni saranno superati. Le cifre parlano di un traffico eccezionale. A Fiume fanno capo infatti le linee del traffico di sei Paesi europei. ooo In tema di traffico, abbiamo voluto fare una piccola inchiesa per sapere, per- esempio, quante automobili attraversano Fiume durante ima giornata. Appostati in vari numi cruciali della città, nelle ore di pun'a. abbiamo contato le automobili di passaggio; ovunque lo stesso risultato: 16 automobili al minuto. Per controllare il risultato, abbiamo atteso la chiusura del passaggio a livello in corso Boris Kidrič: in un minuto, da una parte e l’altra delle barriere, si sono riunite IV automobili. In media, dunque, in una giornata, attraversano Fiume circa 1.000 automezzi. Se poi si vuole avere la differenza fra il traffico invernale e quello estivo, basta prendere come indice bfw-e 100. Si avrà nella stagione del caldo, up rapporto di 250. Le targhe straniere più frequenti sono quelle svizzere, tedesche, austriache. olandesi, francesi, britanniche ed italiane. Un solo distributore di benzina, quello in piazza Zabiča, fornisce giornalmente 147 automezzi con 7.500 litri di carburante. ooo Il traffico è enorme anche nel Porto ed alla stazione ferroviaria. Anzi ci si laigifia dei forti ingorghi. Il porto e la zona industriale di Fiume sono la -base per il futuro sviluppo urbanistico. Traffico, o-biettivi turistici, nuovi caseggiati, ec-c.: tutto dipende (dalla locazione della nuova industria.. Esis'e un’analisi della situazione degli edifici di abitazione, culturali, sanitari, per zone cittadine. Su questa base si elaborerà il piano regolatore della nuova Fiume. La quale s'i è andata sviluppando così rapidamente in questi ultimi sette-otto anni che -è stato giocoforza seppellire nelle soartoffie inutili un piano regolatore compilato nel 1948. ooo Bisogna ingrandire il porto, in primo luogo. E’ sorto -un Comitato per l’eseouzione del progetto. Un piano di nuove costruzioni portuali -è stato varato all’Istituto urbanistico; si prendono in considerazione anche i -problemi del nodo ferroviario. Il porto si allargherà in quat'ro tappe, conquistando le zone verso occidente; -cominciando con il prolungamento della grande diga per altri 40 metri. E poi si andrà oltre, verso la Raffineria nafta -che è destinata allo sgombero. E non -solo la Raffineria. Dal centro -cittadino dovranno -trasferirsi molte fabbriche, come la «Bencic» che costruisce impianti navali, la «Svjetlost», la «Jadran-drvo» ed altre ancora. Bisogna trovare nuove zone per nuovi obiettivi. per il frigorifero, per i molini, per i magazini. Grandioso è il futuro di Fiume. SilGra. ULTIMA SEDUTA del CPD di Capodistria CAPODISTRIA, 27 — Questioni d’ordinaria amministrazione -all’-ulti-ma sessione ordinaria del C. P. D. di Capodistria: soltanto qualche problema marginale -ancora in sospeso, prima di passare, col 1. settembre •p. -v., le consegne al nuovo C. P. D., formatosi con la riorganizzazione territoriale — amministrativa -dei Comuni.' Quasi aria di -smobilitazione, insomma. La seduta è stata comune per ambo le Camere. Vale comunque la pena di fare un ampio cenno -alla relazione, data in -visione ai delegati, Saill’attìività svolta -dal C. P. D. dal 15 maggio 1952 all 3-1 agosto 19-55, epo-ca, per così -dire di. adeguamento alla struttura amministrativa e allo sviluppo sociale della R. P. F. J., quanto mai ricca di risultati; epoca che rappresenta un periodo importante e significativo nello sviluppo e -nel consolidamento del Potere popolare, oltre che di progresso in ogni campo della vita sociale, coronato da una realistica soluzione del problema triestino, con l’unione di questo territorio alla Jugoslavia socialista-. Come è noto, il -15 maggio 1952, in seguito agli accordi di -Londra, per effetto -dei quali l’amministrazione italiana assumeva alcuni settori dell’attività pubblica a Trieste, entrando per così -dire dalla'’-finestra, gentilmente -apertale dal governo inglese, dopo essere stata cacciata dalla porta con la sconfitta -del fascismo, ven-ica sciolto il Comitato popolare circondariale per l’Istria e vi subentravano le amministrazioni -dei due di-stretti attuali con la legislazione della R. P. F. J. Il 7 -dicembre dello stesso anno venivano eletti 50 rappresentanti ala Camera e 26 I/ULTIMA SEDUTA BELL' ASSEMBLEA DISTRETTUALE DI BUIE Si toglie agli uni e si dà agli altri BUIE, 27. — Oggi a Buie si sono riunite per l’ultima volita le -due camere del Comitato -Popolare Distrettuale. Con il 1 settembre la competenze dello stesso passano -dia una parte alle tre neocas-tit-urte Comuni e daH’altra (al Comitato Popolare Di-striittuale di Pola. Forse sarebbe il caso -di fare una (breve cronistoria dell’organo che cessa te sue funzioni e lo meriterebbe per la proficua opera (da esso svolta negli otto anni della sua esistenza, opera ohe (ha dato -un volto nuovo al distretto di Buie. Ma appunto perchè tale opera di ascesa non cessa-, urna sarà continuata con rinnovato vigore dalle nuove Comuni, la cronistoria non ci sembra opportuna, e nemmeno la Presidenza del -distretto ha ritenuto opportuno di mettere all’oxdine del giorno il suo «curriculum vi'tae» ponendo invece d problemi -d’ordinaria amministrazione eccettuata l’elezione provvisoria -di un rappresentante dèi distretto di Buie al Parlamento (Sabor) -della R. P. di Croaizia. E’ stato eletto il compagno ,Go-niam Antonio, presidente del Comune di Buie. -Non possiamo non esprimere il nostro compiacimento per la scelta dell’ottimo compagno e porgergli i nostri più sentiti auguri. Fra gli altri punti dell’ordine del giorno figurava lo spostamento di somme già destinate per determinali lavori ad altri poiché la situazione dei primi faceva prevedere che le somme stanziate non sarebbero state adoperate sino alla fine dell’anno corrente. -Si -tratta di un importo complessivo di 58 milioni di dinari, 35 milioni dei quali vengono dati da mezzi non utilizzati ed il resto da entrate sitra-ordioarie non previste nei bilancio. Analizzando, anche superficialmente, (dati più analitici non ne abbiamo) tale trasferimento di mezzi finanziari, la cosa non ci sembra del tutto normale. Non una volita difatti, dalle aziende e dagli enti interessati abbiamo sentito aspre lamentele di non po-te-r far fronte a questa -o a quella necessità' o -innovazione degli impianti per mancanza idi mezzi finanziari. Alla fine risulta che il Comitato Popolare Distrettuale è costretto a variare gli stanziamenti perchè quelli primitivamente concessi non vengono impiegati! NeU’impartq di 35 milioni sono compresi 9.500 mila destinati all’ar-tig-i-anato, -quasi 8 milioni alle comunicazioni, oltre 8 milioni aiTagricol-tura e 8.700 mila allondusùria. Prendiamo per esempio l’a-igianato. -Non una volita è stato messo in rilievo carne nel distretto manchino una serie -di attività artigiane. Ora che si avevano i mezzi finanziari disponibili per l’apertura di tali attività, non seno stati usufruiti. -I motivi possono essere -dlue: o che elaborando il p-iamo degli investimenti me-U’ar-tigianaito si è voluto fare un passo più lungo ideila gamba (e ciò denota mancanza di serietà) oppure che la crisi nell’artigiana to è inesistente. Comunque, su proposta del Consiglio Economico, uè due camere del CPD hanno devoluto a titolo -di credito tale importo ad altre aziende e precisamente 7 milioni al maglificio di Cittanova per la valorizzazione idei fattore d’importazione nell’acquisto dei macchinari per la fabbricazione delle reti da pesca. Tre milioni vanno all’impresa alberghiera «Soča» -di Umago per il completamento -dei lavori, oppure alM’alber-go «iSlavijai» di Buie per allargamento della propria capa-cità e 4 milioni e mezzo per il piano complementare di crediti, recentamente approvato (dal CPD. -C-on lo stesso importo di 58 milioni saranno finanziati, a fondo perduto, i lavori di elettrificazione ned villaggi del -comune di Buie e Umago (5 milioni), i lavori di ricerche della bauxite per 5 milioni, la costruzione della Casa di culhùra di Um-a-go con 17 milioni. Sei milioni saranno devoluti alla Stazione agricola di Buie, 2.500 mila all’Ufficio Catasto per l’acquisto di is-trumenti, 4 milioni al CPD dà Pola, 2.600 mila all’azienda «Zvezda» di -Cittanova a copertura del dèficit, un milione alla iS-cuola di economia domestica di Vertenegl-i-o e 750 mila (dinari al negozio di barbiere e parrucchiere di Umago. mb al Consiglilo dei produttori -del C. P. D. Nel dicembre 1953 il numero di questi ultimi, con elezioni regolari, salì a 45. Durante tutto questo tempo e dopo, fino ad oggi, il C. P. D. di Capodistria ha svolto una nutrita serie -dii attività in ogni campo della pubblica amministrazione e della viba (sociale nel Capodistriano. Notevole specialmente lo sviluppo economico degli ultimi anni. Per i nuovi indirizzi economici e per gli impulsi dati in particolare all’industria, la struttura economica del (distretto, -da prevalentemente agricola (nel 1-952 il rapporto fra il prodotta globale idelTagrioolt-ura e d'eirindustria era ancora di 56:44) diveniva, nel 1955, prevalentemente industriale (40:60). Di conseguenza, anche il complesso -degli investimenti -aumentava rapidamente; raggiungendo, nel 1954, i 2 miliardi e 209 milioni vade a dire il 160% in più del’52, buona parte idei quali destinati alla -costruzione di alloggi. Anche l’asportazione aumentava considerevolmente, mentre 1-a produzione .■industriale raggiungeva negli ultimi tempi l’indice medio di 119,2 con punta massima 128 nel ramo tipo-grafico e minima HI nella distribuzione dell’energia elettrica. Anidhe neU’agricoltura e nella pesca sono abati ottenuti buoni -risultati, in particolare per quanto riguarda il miglioramento idei fondo terriero è dei sistemi di -coltivazione per la prima, e il potenziamento -delle attrezzature e della flotta peschereccia per la seconda. Lo -stesso dicasi per il rimboschimento, proble-• m-a molto acuto dell’,Istria, -che è stato preso di petto. Notevoli progressi sono sitati compiuti anche nell’edilizia, che -sta assumendo proporzioni sempre maggiori, e nei trasporti terrestri, mentre nel settore dei trasporti marittimi la situazione è ■peggiorata, per cui rimane un problema aperto e urgente da risolvere. Sensibili miglioramenti si sono avuti poi nei carpo commerciale, specialmente, coinè detto, nell’esportazione. (Le entrate del commercio interno hanno raggiunto, nel 1954, l’89% in -più dell’anno precedente, mentre nello stesso anno la bilancia pagamenti del commercio estero è stata attiva per 1-10 milioni -di -din. In continuo progresso è :il turismo, attività economica che sta riacquistando rapidamente il molo ohe le compete nelTamibito deU’econamia del (distretto. Importanti lavori di ri-costruzione e di rimodernamento hanno permesso la rimessa in effi-cenza del 47% delle capacità anteguerra, il che -non è poco se si considera che all’epoca della liberazione erano ridotte praticamente allo zero. L’artiigianato ha subito rilevanti mutamenti di struttura. Io genere è in -regresso, specialmente nel -settore privato, mentre nel settore statale la situazione sta ora migliorando. Notevole sviluppo è sitato -dato invece alile attività e ai -servizi di carattere comunale, vale a dire alla man-u-tenzione delle strade, dedl’ac-'quedotto, alla canalizzazione, alla elet-trifica-Bione, eco. Buoni i risultati anche nel campo della ricostruzione nei villaggi colpiti dalla -guerra, anche se non ancora ultimata, (ci vogliono altri 120 milioni di din. oltre ai 125,5 già impiegati), e nella costruzione di alloggi, campo questo in c-ui rimane tuttora molto dà fare ,pei soddisfare la necessità in continuo aumento. Per (concludere, diamo uno sguardo più particolareggiato alla politica degli investimenti. Nel 1953 sii è investito 1 miliardo e 122 milioni, nel 1954 2 miliardi e 209 milioni, pro-poraialimen-te nel seguente ordìbe: • industria -e miniere, agricoltura, pesca, foreste, edilizia, trasporti, -commercio, turismo, artigianato, alloggi e servizi comunali, attività sociali e culturali, pubbliche -istituzioni. In genere 'gli investimenti, oltre che alla costruzione di obiettivi nuovi, sono -stati indirizzati al -rinnovamento e al potenziamento dei mezzi- di produzione e -delle attrezzature. Una politica saggia, dunque, armonizzata con te capacità economiche, le necessità non piccole e le prospettive -di un benessere non lontano. Sarà q-uesto il frutto e il premio -del buon lavoro compiuto. b. e. concerto. Si è pensato -bene -di sod-j disfare quest’ino] inaiai one artistica. Ora ne abbiamo -a dovizia. Dicia-I molo p-ure: -c’è -da impazzire. -Nonj pei niente itempo addietro una donna -s’è -messa a passeggiare sul oor-J nìcio-ne di un -quarto ;pia-no di fronte alla «Robna -Kuca». Ha perso la bussola, e le malalingue dicono che gran merito ne abbiano :i dischi dell’emporio. Sempre igli stessi dischi. Non ricordiamo -più quando -li abbiamo sentiti la prima volta. Dev’es-ser da molto -tempo. E se -fosse soltanto la «Robna 'Kuca-». Anche -la stazione diffus oria cittadina, che ha i suoi altoparlanti sparsi nelle vie dell centro, dovrebbe avere un microfono tra d tavolini del caffè «Jadran» per sentire ... «per om s-uona la campana». S-eidete -nel recinto estivo di -questo locale centrale e provate a discorrere con qualche amico. Tutto andrà bene sinché la stazione non attacca il suo programma con l’altoparlante proprio sopra il locale. Allora dovrete gridare perchè l’amico vi senta. -E siete usciti per sedere un pò in pace, al fresco. Vi accorgete di esser giunti all’inferno. Dicono i poles-i: Se proprio vogliamo tenerla questa stazione per far sentire ila musica per forza a chi piace e no (senza contare i martiri della -casa sovrastante il caffè, che hanno le-missore sotto la finestre) se -proprio si vuol dare un carattere di -villaggio al centro cittadino, ma almeno si dovrebbe trovare di modo di lasciare in pace chi viene a bersi la birra e ohi ha avu-to la disgrazia di ricevere l’appartamento in quella posizione. Si -metta magari l’emissore su di un albero dei Giardini, ma si rispetti la -pace -di chi ha il -pieno diritto di protastare, se QUA E LA1 PER L’ISTRIA POLA, agosto. — Inaugurata nel settembre del 1954, la fabbrica di pasta, in ambito all'impresa «Mulino 3 Gennaio», è giunta a produrre attualmente 900 kg. -al giorno, contro i 300 degli inizi. Il primo semestre -di quest’anno hp visto uscire dalle macchine di questa fabbrica, posta in Via Kandier, ben 134 tonnellate delle 16 specie di pasta in produzione. Quattro vagoni e mezzo di pasta al mese escano d-a questo piccolo pastificio e riforniscono Pola ed il distretto. Questo piccolo collettivo conta 18 operai, dei quali ben 16 sono donna. ooo CITTANOVA — In grande attività è l’impresa alberghiera locale «Galeb». L’albergo della cittadina, che dispone di 50 letti, ha ospitato quesit’estate, tra gli altri villeggianti -del Paese, pure 30 turisti austriaci. In questi giorni ce ne sono a Cittanova 42, -oltre ad una numerosa comitiva accampata nella pineta. ooo BUIE — 11 raccolto- d-i questa Comune s'i profila quest’anno molto florido, a differenza -dii -altre zone del Distretto d-i Pola, dove la grandine ha arrecato notevoli danni. Nel Buies-e .invece gli agricoltori sono soddisfatti in quanto il granoturco, l’uva, le patate, ecc. daranno un attimo prodotto. o o o, PISINO — In quesito centro istriano ha avuto inizio l’edificazione di una moderna posta, che sarà dotata -di tutte le necessarie attrezzature, costituendo così una delle più moderne istituzioni del genere nellTstria e Litorale croato. DIGNANO — Sotto la «bacchetta» 'dell’anziano maestro Giuseppe Moscheni, ha cominciato a esercitarsi la nuova- banda d’ottoni della cittadina. Il -nuovo complesso conta 34 -elementi, in gran maggioranza giovani. In questo modo la vecchia tradizione bandistica dei centri istriani si tramanda di generazione in generazione. POLA — Al Circolo della Marina ha suscitato grande entusiasmo il complesso di danze e canti spagnoli «Tores», di Belgrado, che ha dato due serate applauditissime di folclore nei costumi e nel temperamento spagnolo. ooo BUIE — Appaltati dall’impresa «Aldo Rismondo-» di Rovigno, a Bude s-i costruiranno 4 nuovi edifici d’abkazi-one. Alla costruzione di dette -case parteciperà p-ure la cooperativa muratori di Pa-renzo. LEVADE — Dopo tanti anni di abbandono le terme d-i S. Stefano, distrutte dai ‘tedeschi durante la guerra, hanno ospitato un primo gruppetto -di pazienti. In questo modo si inizia la rinascita di un centro -di cura terapeutiche ohe vanta risorse come nessun altro luogo del genere in Jugoslavia. E’ staio 'tracciato un piano che- farà risorgere gli alberghi distrutti e con questo, un-’altra risorsa economica per lTsitria, oltre ad -una nuova possibilità di cura per i lavoratori bisognosi. o o o POLA — E’ -sitata costituita, con la presidenza di Milan Lovrečič da Parenzo, l’Unione cooperativistica per il -nuovo Distretto di Pola, che raggrupperà 93 cooperative ed 8 imprese cooperativistiche istriane. Compiti immediati della Unione, sono: formare a Pola una Cas’sa di Risparmio per l’organizzazione, stipulare i contratti d’ammasso dell’uva e .del vino, ricevere in dotazione dalTtstra-vino e dalla «Vino-export» di Umago le cantine vinicole,, raccogliere le eccedenze della frutta e della verdura, dare il via ad un sistematico lavoro di bonifica, ove si renda necessario e riorganizzare le 7 -cooperaive che quest’anno hanno chiuso i propri bilanci in deficit. (f) iq-ualouno tgli viene a trombare nelle lorecchie. Ma non basiamo solamente queste musiche per il centro. Ce ne sono anche di quelle per coloro 1 ohe si illudono -di poter stare in pace -in Via Mariani. Qui sono arrivati gli zingari con la loro carovana cascante e con una giostra sgangherata. (Si ‘scino -messi a suonare anche ■loro a tutte le ore. Roba dia dar fuoco alla carovana, libera-nido gli abitanti della zona pure -dell’olezzo diffuso dai. . . gabinetti volanti che gli zingari trovano sul prato e tra gli alberi. Va a finire che i polesi, da fanatici amatori della musica, diventeranno fanatici idrofobi, -alla prima nota . . . «Avremo una lunga estate» — si dice. Anòhe settembre porterà lo «slip». Ne godono bagnanti e turisti (8000 quest’anno a Pola, dei quali 2500 stranieri, senza contare i 10.000 di passaggio giornaliero), ma brontolano te guardie comunali, costrette a tener l’ordine ai capolinea -degli autobus. Tutto va bene finché esse sono s-u-1 posto. Tutti calmi, composti, in fila, danno -l’impressione di gente per -bene. Appena la guardia si volta, è la giungla; roba da Marocco. Estate lunga o no, si comincia già adesso la provvista dei combustibili. Diupiuizi al magazlzino del «iSijana» igli -acquirenti cominciano a procurarsi il posto alla sera. Dopo la -notte al fresic-o-, molti si sentono dire che carbone mom ce n’-è più. Ed allora ritornano la sera dopo, per una settimana. Aspettano che il «Sijana» abbia da compiacenza di ordinare una buona volta il combustibile per una città è nonper-unospahert... La motorizzazione a Pala è questo anno al culmi-ne. Non solo per gli stranieri, che .affollano i posteggi, ma anche per i locali, che non vogliono sapere -di andare a piedi. Il numero delle biciclette aumenta e ne vediamo giornalmente delle nuove. Soltanto Lubiana e Maribor contano una media maggiore di tanti velocipedi. C’è chi riceve ed acquista la motocideta o la vespa. Se q-ueste arrivano dall’estero, -devono passare per la Dogana. Il bello è ohe anche i -doganieri non vogliono andare a piedi. Ed allora chi si fa arrivare un motomezzo, viene rimandato con cento manovre -dalla ricevitoria della dogana e continua ad andare a piedi. In compenso ha la soddisfazione di vedere qualche -funzionario ideila Dogana scorazizare con il meizzo ohe dovrebbe solamente attendere il legittimo -proprietario e nient’altro. E la Difesa dovrebbe fermare costoro ohe non vanno a piedi, ma vanno a spalle del prossimo, periameno per chiedere dove hanno la targa. I dolori di ventre e le dissenterie sono al’ondine del igiorno in città. Neanche il 'fungo cinese, ohe ha invaso ogni casa, riesce ad evitarli. Dicono, le massaie, che al mercato si -potrebbe controllare meglio la merce messa in vendita. Frutta e verdura. Sono arrivati i cocomeri. «Scorse ide anguria» le trovate in ogni via, -ora, e dovete guardare dove mattete i piedi per non andare in «cabrata». E che cocomeri. Certi sano molli come spugne. -Marci. E gli ispettori stanno a guardare... ROMANO FARINA Mortale incidente CAPODISTRIA. 23 — Un altro incidente della strada è venuto oggi a mietere un’ennesima vittima Si tratta -del ventitreenne elettricista Jerič Mario, occupato preslso la «Elek-troservis» di Capodistria. Lo incidente, come tanti altri, è dovuto alla -depi li.'abile leggerezza con la quale pare chie persone si mettono al volante di un mezzo motorizzato. All’officina «Elektroservis» di Capodistria si pre entava un turista tedesco con la richiesta di effettuare il carico alla sua motocicletta delta batteri:.. Effettuato il cari-co, e in assenza del proprietà-rio della mc-toricletta, Cenčar Frane di anni 25, direttore delia officina e la vittima, si mettevano a cavallo della potente moto per farvi, senza un apparente motivo un giro. Giunti all’altezza del rifornitore della «Istra Benz», andavano a cozzare contro l’autocarro della Cooperativa di Šmarje, nel tentativo di sorpassarlo. Nèll’urto lo Jerič, che si trovava nella parte po-steriore della mo-tocLcletta, decedeva sull’istante, mentre il Centar rimaneva pressoché illeso, vu GIUBILEO DI LAVORO Un bel giubileo (fi lavoro è quello del dott. Pavletič Ivo, direttore delle Saline di Virano, incarico da lui assunto nel 1945. In questi giorni il collettivo di lavoro, tramite la propria organizzazione sindacale, lo ha affettuosamente festeggiato in riconoscimento dell’opera da lui svolta in un. decennio con competenza e senso di responsabilità nell’azienda, sempre con la maggior soddisfazione di tutti. E’ mi riconoscimento veramente significativo, tributatogli dai suoi compagni di lavoro, che più di ogni, altro conoscono i suoi meriti nel dirigere fra difficoltà non indifferenti un’azienda di notevole •importanza per la nostra economia. Agli auguri espressigli dal collettivo, uniamo i nostri, con l’auspicio di una sempre più proficua opera a favore della nostra società. Dall (XndQAafc CAPODISTRIA NASCITE: Delbello Jelka di Peter e Kapel Lidia; Čopič Vojko di Bruno e Klepač Antonia, Samsa Darko di Ivan e Purger Silvana; Sušnik Dušan di Stanislav e Marinšek Maria; Paolič Mira di Viktor e Zupin Otilia; Piško Milena di Viktor e Korjančič Petra; Djordjevi# Verica di Vladimir e Glibo Matija; K rži S Dušica di Kržič Ivana. MATRIMONI: Sanzin Giovanili di anni •58, agricoltore, con Ulcs Maria di anni 33, casalinga; Babič Renato di anni 23, operaio, con Nežič Emilia di anni ‘20 operaia; Apollonio Nicolò di anni 31. meccanico, con Mužića Carmela di anni 121, impiegata; Ježič Marjan di anni 23. elettricista, con Skomina Adolasa di anni ,21, sarta; Totto Pietro di anni 47. impiegato, con Batagelj Maria di anni 31, commessa. DECESSI: Pečar Ivan di anni 47; Sušnik Dušan, neonato; Genzo Pietro di anni 68; Krmar Boris di anni 1. BUIE MATRIMONI: Sinkovič Fiorentino pittore di anni 27 con Sinkovič Annunziata casalinga di anni 17; Ciguj Mario di anni 26, agricoltore con Grando Giorgina di anni 21 casalinga. UMAGO MATRIMONI: Manin Angelo di anni 21 operaio con Visentin Edda di anni 17 casalinga; Verbič Giuseppe di anni '23 agricoltore con Puisa Maria di anni 23 casalinga. DECESSI: Ljubiana Regina di anni 64 casalinga. ISOLA DECESSI: Anžič Boris di anni 7; Zaro Giovanni, di anni 93 agricoltore; Jerič Marijan di anni 23 elettricista; Ghedina Angela di anni 73 ricoverata. DOMANDE E RISPOSTE sull* accordo di Udine Data la impossibilità materiale di pubblicare -initegialmeinite Raccordo firmiate a Udine sul traffico di frontiera e a richiesta -di alcuni lettori che desiderano avere chiarimenti su certi piunti dell’aaoordo stesso, siamo -venuti nella determinazione di aprire, per un certo periodo idi tempo, questa rubrica, che sarà redatta in collaborazione con gli organismi preposti afl’ia'ttuazi'one dell’accardo, onde facilitare ad lettori, non solo lo svolgimento delle -pratiche relative al rilascio del lasciapassare (che del resto sono semplicissime), ma anche una maggiore oamprenlsiiame deU’ac-cardo in argomento. Veniamo quindi alle domande: Quando e dove s’inizierà la presentazione delle domande? di quali documenti dovranno essere corredate ed entro quale tempo saranno evase? Risposta: Nel momento in ouii scriviamo -i moduli rei,arivi sono in s|rm-pia, per cui all’uisioita -del giornale è probabile che le presentazioni saranno in corso. ; Qualche ritardo ilo sd potrebbe avere solo a causa della tipografia. iLe domande vanno presentate -a Capodistria ai’Uffioio Lasciapassare della Segr. per -gli Affari Interni in Via Verdi e a Buie allo stesso ufficio. Per quanto riguarda l’evasione delle domande, Raccordo prevede uh termine, non perentorio di 15 giorni. Da parte dela segreteria a-gli Affari Interni- del Distretto di .Capodistria, si -assicura che è stato predisposto -butto affinchè entro tale termine le -domande sitano effettivamente evase. Per quanto riguarda -i documenti, è necessario quello comprovante la residenza stabile, quindi semplicemente la carta d’identità di residente -nella zona dii frontiera. Gli agricoltori, per i lasciapassare agricoli, dovranno corredare la domanda con un documento ohe comprovi la loro proprietà agricola, cioè un e-stratto deli’Ufif-icio Catasto, oltre a quello di residenza. , Domanda: Chi si considera residente stabile agli effetti dell’accordo di Udine? Risposta: La risposta è stata già data: coloro che possiedono la carta d’identità di residente stabile nella zona idi frontiera. Domanda: Esistono facilitazioni per il movimento dei mez- zi motorizzati personali oltre la linea di frontiera? Risposta: Pratteamen-te no. C’è un articolo dell’accordo nel quale si precisa ohe tali mezzi dovranno essere ' provvisti dell camè-t o del -trittico, quindi dei documenti già ora in vigore. In altre parole, nessuna delle controparti ha voluto assumersi l’eventuale responsabilità per i danni che dovessero derivare agli automezzi da una o l’altra parte. Domanda: Leggendo il testo integrale dell’accordo, ci è apparso che le persone le quali trasferiscono la loro residenza da una o l’altra zona dell’ex-TLT e che lasciano proprietà agricole nella zona di provenienza, potranno fruire degli speciali benefici previsti nell’accordo per gli agricoltori. In altre parole ,potranno venire a coltivare la terra abbandonata e trasportare nella nuova residenza e prodotti della stessa. E’ vero? Risposta: Assolutamente no. La materia, è trattata idiatll’axt. 7- dell’ac-coirdo. Una facilitazione però viene concessa agli agricoltori ohe hanno cambiato residenza, in altre parole ■agli esodanti, cioè di poter far ritorno ai sensi deM’art. 8 del Memorandum, godendo degli stessi diritti delle persone rimaste. Quindi potranno ritornare igl-i agricoltori che hanno -trasferito la loro residenza prima del 5 ottobre 1954. Di tali benefici potranno invece fruire i foiproprietari, i proprietari, gl-i affittuari, con i membri delle loro famiglie e i loro operai che abbiano la loro proprietà o i terreni in affitto, e li avessero avuti alla data del 5 ottobre, nella fascia di confine prevista daill’-aceor-do, opposta al loro luogo di re-sódem-za, escludendo, come s-i afferma al punto ib) dell’art. 7 le persane di cui si paria nel primo capcverso dello stesso articolo, cioè coloro che hanno cambiato residenza ehr una all’altra zona. VENDESI camion «Austin» 4 tonn., buone condizioni, attrezzato por trasporto persone. Rivolgersi a Decarli Giovanni, Vilisano l — Isola. LA FEBBRE DI GIUSEPPE Tra Giuseppe e la medici-na esiste da quarant’anni un conflitto insanabile, originato Ja un incidente «diplomatico» verificatosi durante la prima guerra mondiale. Si troivaiva già da dièci me-,{ nelle stramaledette trincee di Santa Maria: un giorno, senza alcun preavviso, a resinare :il cambio gli scoppia ano di quei febbroni reclame, ohe non erano altro se non una naturale reazione dei ventanni a quella cura dei fanghi. Le tempie cominciarono a martellare com l'altro.. Comprendendo diche quan,do la ferita è irritata e ertamente dal ma dl raggiungere il repar- cos,a si trattava, il veterina- quando X-a si sente stanco, to femminile della prigione. ri0 prese i propri strumenti si tratta certament Non ebbero fortuna; il di- e sf avviò con l’intento di rettore del carcere scoprì il intervenire con ,il s’uo bistu-loro piano. Uno si chiama j-j_ L’operazione Earl William Bucy. 1 altro fetitamemte, in quanto gli a-Albert Barber; il primo ha nimaletti non avevano ne-35 anni, il secondo 24. Es'si denza vari aereoplani savano che i venissero direttamente dal cielo. La pattuglia si è fermata 72 giorni presso i Dounas che, a differenza di altre stirpi della Papuania, non sono cannibali. presa ha assunto questo attore affinchè insegnasse come si deve sorridere ai dipendenti della ditta. L’attore li fece sorridere in varie ,. , „ ,. .... . , opera di scavo. I poveri in- mamere, li critico e mostro ________ loro dove sbagliavano. Molti si offesero nel sentirsi di- LI—_____________—r-*----- scavare cinque metri del confessarono di aver 'tentato di raggiungere la bella ragazza Wande Mtae Friend, della quale tutti ° due erano pazzamente innamorati. Benché rivali, si erano accinti in due all’impresa. La cosa non era semplice, dato che bisognava elaborare un piano preciso e quindi procedere con precauzione alla Si tratta certamente di un raro fenomeno nel campo della medicina e non di ap-riuscì per- parizioni spiritiche. o o o Un matematico inglese ha anche un organo in comune, scoperto casualmente un o o o «numero magico», il anale Piuttosto insolito il caso possiede delle speciali oua-trattato da uno deli più seri Jità. Si tratta del numero giornali inglesi, il «British 142.857. Se moltiplicate1 rue-Medical Journal». Il giorna- stó~ numera per 2. 3. 4. 5 o le espone quanto sta succe- 6, otterrete sempre im ri=nl-dendio ad un uomo che viene tato composto da cifre u-dndicato nell’articolo come guati al numero citato namorati prima di furono scoperti essere • riusciti a loro .Sotterraneo. o o o Un insolito concorso ha a- X-a. Mr. X. X sta passando dei momenti terribili; in qualsiasi luogo egli vada, è accompagnato da un «secondo io», una specie di gemello che soltanto lui riesce a vedere. Questa sua copia non. parla, ma qualche voha imita Mr. Ad esempio: 147 857 x 2 = 285.714. Oppure 142.857 x 6 = 857.142. Interessante il fatto "he la* qualità di questo numero era del tutto sconosciuta. Provate a moltip'i-care altri numeri. E’ possibilissima l’e&istenza di cifre che aspettano di essere sco- li suo volto è sempre perle! causa nessun altro giurista aveva voluto assùmere il patrocinio. Jaeque Votié, nato cieco e sordo, venne separato dai suoi genitori sin da bambino e ricoverato in un collegio dove, grazie alla pazienza idi un maieistro, riuscì ad imparare tutto della vita e di quanto lo circonda. La bella e giovane figlia della donna di servizio1 si innamora di lui e i due finiscono con lo 'sposarsi. Jaeque comincia a scrivere e, dopo l’uscita del s’uo romanzo «Solo», diventa celebre. Una casa editrice a-mericana, che ha pure stampato il suo romanzo, lo invita in America. Egli vi si reca assieme alla moglie Solange, la quale conosce Johnn Bell, figlio di un .senatore. che si innamora di lei. Nonostante Johnn non le sia indifferente, Solange comprime in sè ogni sentimento di simpatia per il giovane pur di non far s’offrire il marito. I due coniugi decidono di ritornare in Europa. Sul piroscafo si imbarca pure Johnn Bell, che è sempre più innamorato di Solange. In occasione di un appuntamento accettato nella cabina di Johnn, Solange gli dice come sia inutile la sua insistenza presso di lei. Nel frattempo Jaeque si mette a cercare Solange, preoccupato della sua assenza prolungata. Il profumo di lei lo porta šino alla cabina di Johnn dove trova e riconosce al tatto lo scialle verde della moglie accanto al cadavere di Bell. Credendo ohe sia stata Solange ad ucciderlo, rimane nella camera per farvisi trovare ed assumersi così la colpa. Enrico Terail, impiegato a bordo, trova Jaeque accanto all’as-sassinato. Tutti credono sia stato lo .scrittore ad uccidere .e Jaeque stes’so afferma così. Dopo molti sforzi, l’avvo-cato Delio riesce a provare l’innocenza dell’imputato e dimostra come ad ammazzare Johnn sia stato Enrico LA II. GIORNATA DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO — I. LEGA EMOZIONI E SORPRESE promettono un bel campionato Il massimo campionato jugoslavo incomincia a dare già le prime sensazioni a sorpresa. Protagonista di centro THajduk che, forse un po’ tronfio per la sonante viatoria di domenica scorsa sul Sarajevo, è andato a perdere malamente sul terreno del modesto Zagreb con un punteggio abbastanza severo. Il Sarajevo, invece, scottato dal 6:0 di Spalato, s’è preso la rivincita, con interessi, a spese dello Spartak. Ma le sorprese di questo movimentatissimo inizio di campionato non sono tutte qui. Dinamo, BSK e Crvena zvezda, calibri grossi, per poco non inciampavano malamente in casa - propria con Vojvodina, Radnički e Velež, le quali hanno incassato un prezioso punto a testa, mentre il Partizan è passato a Titograd, sul terreno della matricola Budućnost, per il rotto della cuffia. Le vicende di questo campionato, insomma, si preannunciano quanto mai attraenti. .11 Partizan ha giocato- senza Bobek, Valok -e Zefoec. BUDUĆNOST — PARTIZAN 2:3 (0:2) — La matricqia di Tito-grad ha perso Foce anione di imporre allo squadrone belgradese almeno un pareggio causa la sterilità del proprio attacco, che in ambedue i tempi ha perso favorevolissime occasioni da goal. Il gioco si è mantenuto però s,u un tono molto scadente e a un livello tecnico mediocre da ambo le parti. I goals sono staci segnati per il Partizan da Jocié al 12’, Milutinovič al 33’ e Pajevió al 46’, per il Budućnost da Vuée-- kovic al 53’ su rigore, e Radonjič all’82.’ ZAGREB — Hajduk 3:1 (1:0) — Benché fosse noto che il terreno zagabres-e fosse inficio, nessuno si aspettava una sconfitta -dello Squadrone di Vukas, in ispecie dopo la valanga di reti inflitta al Sarajevo. I-nvece è stato proprio così e sul risultato nulla c’è da eccepire I padroni di casa hanno meritato pienamente la vittoria su un’Haj-duk, apatico aill’attaec-o e quando mai indeciso in difesa. E’ stata la volontà e la foga a decidere in loro favore. I goals sono stati segnati nel seguente ordine: da Benčič al 1’ Buban al 85’ e Cùk all’87’ per lo Zagreb e da Vuka-s al 66’ per ■’Hajduk. La vittoria dello Zagreb è scaturita quindi nell’ultimo scorcio di partita da due goals consecutivi nello -spazio di po-chi -minuti II primo tempo è s-tato alquanto e-quilibrato, con una leggera superiorità dei locali. Nell-a ripresa gli spalatini -tentavano- di rimontare lo svantaggio, riuscendovi, ma q-ui la loro azione si esauriva e lo Zagreb riprendeva il sopravvento-, passando dué Volte e assicurandosi una vittoria insperata. ce e ‘interessante, molto combattuta. I padroni di casa sono stati ter-ri-orialme-nte .superiori, ma i loro attacchi non hanno potuto far breccia nella solida difesa bosmaca, e-rano questi che, invece, andavano in: vantaggio al 37’ con un goal in contropiede di Selimotić. La Crvena zvezda cercava poi reiterata mente la via -del goal, ma, o per la precipitazione dei propri avanti, o per la bravura della difesa ospite, stentava a impegnare seriamente il porti-ere avversario. Al-t’85’, comunque Toplak riusciva a pareggiare con un forte tiro dal limite dell’area, e il risultato non mu-tava più. CRVENA ZVEZDA k VELEŽ 1:1 (0:1) T— I rosso stellati di Belgrado • hanno visto da vSqino lo spauracchio, della sconfitta sul proprio campo ad opera di una delle. due matricole della massima divisione, il Velež dì Mostar. Le s-o-rti dell’incontro son-o state .ristabilite infatti, soltanto ad alcuni minuti dalla fine. La partita è stata velo- VOJVQDINA — DINAMO 0:0 — .L’incontro di Novi Sad era a-1 centro del programma domenicale. Si trovavano di fronte due fra 1-e piè-quotate avversarie di questo campionato e la posta in palio era molto ambita. L’incontro s’è chiuso com il classico pai-o d’occhiali, lasciando l’amaro in bocca- un pò- a -tutti, specialmente agli spettatori, rimasti disgustati per Toocais-ioine perduta all'inizio -della ripresa da Milovanov, che sciupava malamente una occasione d'oro. Ambo le squadre hanno fatto vedere un gioco fiacco e inconsistente, di molto inferiore alll’a-sp-ettativa. A-nch-e la Dinamo fallava, nello scorcio finale della partita, una rete con Benko. Il risultato di parità è perciò equivalente al gioco svolto dalle due contendenti. BSK — RADNIČKI 2:2 (2:1) — Il «derby» belgradese che dava fa- CICLISMO AL BELGA STAN OCKERS la Maglia iridata professionisti Tripletta azzurra ira i dilettanti - Onorevole il 15, posto di Petrovič (Dal nostro inviato) Roma,' 28. — Rianiucci, Grassi e Bruni, nell’ordine, hanno ieri per primi tagliato la linea del traguardo di Frascati, dinanzi a decine di migliaia di spettatori che gremivano gli sp-alti eretti nella ridente cittadina della campagna romana Si tratta indubbiamente di una netta affermazione del ciclismo italiano nel campo dei puri, affermazione che, oltre alile doti fisiche dei concorrenti, è dovuta anche ad una accorta tattica di gara pianificata dal commissario Proietti. Gli azzurri hanno saputo misurare le forze dei propri avversari nei primi giri, stroncare il pericoloso tentativo dei bulgari al quinto, e man mano rintuzzare le velleità dei più bei nomi del dilettantismo ciclistico mondiale' lungo tutto il percorso. Alla salita del settimo giro, si faceva avanti Fallarmi seguito da Grassi, quest’ultimo il Ordine d' drivi DILETTANTI 1) RANUCCI Sante (Italia), che compie 9 giri del circuito di Frascati, pari a 188,442 km in 5 ore 36’09”, alla media oraria di 33,635 km. 2) Grassi Lino (Italia); 3) Bruni Dino (Italia) s. t.; 4) Van Sten-selen (Olanda) a 2’04”; 5) Elliot (Irlanda) a 2’40”; 6) Christian (Austria); 7) Fallarmi (Italia); 8) Lothar (Saar); 9) Boothy (Inghilterra); 10) Van Wetten (Belgio); 11) Pavard (Francia) e. t., 12) Andersen (Danimarca) a 2’55”; 13) Brittain (Inghilterra); 14) Stoiker (O-landa); 15) Petrovič (Jugoslavia) s. t. ecc. PROFESSIONISTI 1) OCKERS Stan (Belgio), che compie 14 giri, pari a 293, 132 km in 8 ore 43’ 29”, alla media oraria di 35,432 km. 2) Schmitz (Lussemburgo) a l’Ol”; 3) Deryck (Belgio) a 1T5”; 4) Nenehni (Italia) a l’40”; 5) Janssens (Belgio) s. t.; 6) Fornara (Italia) a l’55”; 7) Geminiani (Francia) a 2,45”; 8) Anqwefil (Francia); 9) Rolland (Francia); 10) Monti (Italia), ecc. m-o che a Solingen giunse secondo provato dallo sforzo, perde subito contatto, mentre Grassi viene -preso dal risucchio dei due connazionali e continua, con loro, la corsa v-erso ili trionfo. Il gruppo è ad oltre due minuti di distacco e inulta mette più in pericolo la vittoria dei tre azzurri. Il gruppo riesce -soltanto a risucchiare i.1 generoso dane-s'e, all’estremo delle sue forze. La lotta per il primato si accende tra i tre italiani che di continuo aumentano l’andatura.Alla salita che precede il traguardo di Frascati viene staccato Bruni e sul rettilineo, dinanzi alla -linea fatale Ra-niucci, ed è logico, s.i dimostra più fresco. Precede di qualche metro il suo compagno di squadra A. Ra-nucci va la maglia iridato Dopo un minuto e 48”, giunse Bruni e, a- 2’4” da Ranu-cci, tutto il gruppo, nel quale s-i trova il nostro Petrovič, piazzatosi al 15.mo posto. La partecipazione jugoslava a quesjti campio-nafti mondta'li si è iniziata indubbiamente sotto un cattivo pres-a-giò. A incominciare darri,nspie-gabile ritardo n-ella concessione del visto da parte del Coniato Italiano di Zagabria al ciclista fiumano Jugo Daniele, ottenuto appena giovedì, al suo- f-erm-o operato dalla polizia triestina, che, fra l’altro, non permise al s-uo accompagnatore di scendere - dial treno per protestare contilo rinqualil'i^aWi'ie operato. Ma ciò che handicappò in fn-oidio particolare gli atleti jugoslavi fu il ritardo nell’arrivo al traguardo di partenza, causato dal terribile ingorgo di automezzi sulla strada che da Roma porta a Frascati Giunsero in questa cittadina 3/4 d'ora prima della partenza per cui non riuscirono a pranzare e il giovane Ješić fu costretto al ritiro già al -secondo giro. Nello stesso giro senza alcun motivo rinuncia Varga, giunto a Roma, s'econdo la sua stessa affermazione* Il * 1 * * * * *, in gita! Al quarto giro, Vuksan cadde malamente e finì aH’ospiedale. Nel grup- po rimasero, degli jugoslavi, solo Petrovič e Bajc. Al passaggio del 5 giro Petrovič era al quinto po-s-to mentre Bajc aveva già un ritardo di 3’40” sul primo! Nel giro seguente i-1 goriziano non potè resistere oltre allo sforzo e al callido per cui anche lui finì all’ospedale Nella gara dei professionisti, unico protagonista, il belga Ockers Già a metà percorso si formano due gruppi, quiell-o dei giovani in testa e quello degli «assi», paghi di gloria e con i milioni in tasca alla retroguardia. Nella intercapedine d-ei due gruppi qualche isolato. Sono in testa ora Sette, ora nove atleti. Tra di essi Mencini Farnara, il- lussemburghese Schmidt il francese Geminiani, Anquetil e Roland. Il plotone di teista marcia a-d -andatura forte e il distacco dagli assi si fa sempre più rilevante Di giro in giro i minuti aumentano. AH’ll.m-o giro- si stacca -dial gruppo dei «poltroni», come qualcuno li chiama, il belga Ockers. La sua azione è d-a prima inosservata. Ma già al passaggio del 12.m-o giro il suo distacco è di 8’ dal plotone di testa, mentre il gruppo è a 13’ e Ook-ers prosegue, la -s-ua prodigiosa andatura e i mi-nuiti cadono come foglie d’autunno. Al traguardo del penultimo giro è a un minuto dal plotone di testa e affronta con immutata foga Fultimo, il 15.m-o giro. Foco -prima della sadita di Mezzavi-a, piomba nel plotone di testa, lo disintegra e s'i - porta in testa. Inutili sono- gli sforzi degli altri per raggiungerlo. Sulla salita per Frascati stacca di un centinaio djt metttni il lussemburghese Schmidt, che taglia secondo- il traguardo dietro a Stan Ockers-, nuovo campione del mondo. Terzo giunge Geminiani, seguito a ruota dall’Italiano Nencini, e dagli altri. Il grup-po degli asis'i non merita cenni di cronaca. Fra gli altri Tex-campion-e del mondo, Luisen B-obet non taglia il traguardo, ritiratosi prima della fine del percorso. vero protagonista di questa avvincente giara. Il danese An-dresisen comprese subito che non si trattava di un semplice assaggio, ma che il momento decisivo dei mondiali 1955 era suonato e si mise a r-u-ota dell’italiano pedalando con lo stesso ardore di Grassi. Dopo un giro. Fallarmi, in cattiva giornata,' rientrava nel gruppo, m-eintre il distacco tra lui e i due fuggitivi aumentava di chilometro in chilometro, con Grassi sempre in testa e- Andreslen a ruota, nonostante parecchi inviti die] prim-o. Co-m-pres'o che il danese si voleva far trascinare. Grassi, con la sua caratterista pedalata a scatti. lo stancò -durante le salite e difatti vedemmo passare dinanzi a noi, quii al traguardo, u-n Andres-sen provato dallo sforzo. Era -ormai convinzione generale che nulla potev-a cambiare lo stato di cose venuto a crearsi sul percorso,- q-uan-do alla salita dell’ottavo giro Raouc-ci e Bruni si staccavano -dal gruppo e partano in quarta a-irin-se-g-uimento dei d-u-e fuggitivi. I microfoni ci portano le notizie della loro prodezza. Prima |l minuto, poi i secondi del loro distacco scemano con una rapidità sorprendente e a -circa 10 km. d-àl traguardo, piombano come bollidi su Grassi e Andress-en, continuando la loro corsia indiavolata. L'mo- to rito l’undici di Moša Marjanovič s’è concluso senza vinti nè vincitori. Risultato che costituisce una sorpresa poiché il BSK era dato per favorito di contro ai modesti rivali concittadini. I padroni di casa passavano, infatti due volte, m-a poi il loro gioco perdeva d’-efficacia, dando respiro agli avversari che, riorganizzatisi passavano alil’-off elusiva, riuscendo a ccflmare lo '-svantaggio delle d-ue [3u ipaugs-s ij.u)S OUÓI3 s-je-og i iwj seguente ordine: al 1’ da Sovro-vió, al 6’ da Antič per il BSK e al 15’ da Oginjan-o-vič, al 54 da Jie-zerkié per il Radnički. PROLETER — ŽELJEZNIČAR 1:0 (0:0) — La partita vera e propria si riduce agli ultimi venti minuti di gioco, dopo che il goal, che sarà poi quelito della vittoria dei - -padroni di casa, rianimava alquanto gli atleti. Prima-, infatti, aveva ■dominato un’apatia generale, sia- in campo che nelle tribune. Il gioco svogliato delle due squadre stava già annoiando- gli spettato-ri, quando al 65’ Vekié segnava un goal Sorpresa con un pallone del tutto innocente, che provocava la reazione idei ferrovieri di Sarajevo. I padroni di casa erano costretti a loro volta a svegliarsi dal torpore per difendere il risultato conseguito. Vi riuscivano, m-a non senza aver corso dei pericoli. LOTTA GRECO — ROMANA Ai Romeni ii „Trofeo deli'Adriatico" Andrija F-uderer. che è uno dei nostri giovani più promettenti si sita comportando ottimamente al torneo, che si sta svolgendo attua!-mene a. Göteborg (Svezia), in con- correnza con i migliori scacchisti del mondo. Fra le sue vittorie da menzionare quella sul maestro internazionale Neidorf (Argentina) I PROBLEMI DEL CALCIO A POLA SUHII’ DIFFICILE risalire la córrente? SARAJEVO — SPARTAK 7:1 (3:6) — Il Sarajevo, dopo la batosta -subita a Spalato nella prima giornata, è apparso del tutto I RISULTATI Proleter — željedničar 1:0 Dinamo — Vojvodina 0:0 BSK — Radnički 2:2 Sarajevo — Spartak 7:1 Zagreb — Hajduk 3:1 Crvena zvezda — Velež 1:1 Budućnost - - Partizan 2:3 LA CLASSIFICA Partizan 2 2 0 0 5:3 4 Dinamo 2 1 1 0 1:0 3 Crv. zvezda 2 1 1 0 4:2 3 Hajduk 2 1 0 1 7:3 2 Željezničar 2 1 0 1 3:2 2 Zagreb 2 1 0 1 4:3 2 Velež 2 0 2 0 3:3 2 Radnički 2 0 2 0 4:4 2 Sarajevo 2 1 0 1 7:7 2 Spartak 2 t; 0 1 5:8 2 Proleter 2 I 0 1 2:4 2 BSK 2 0 1 1 2:3 1 Vojvodina 2 0 1 1 1:3 1 Budućnost 2 0 0 2 3:6 0 trasformato. Evidentemente il grave passivo, -sub-it-o ad opera diei. «maestri -del mare», li aveva feriti nell’onore, per c-ui ce l’hanno messa tutta a riscattare l’onta. A pagare i conti è capitato male lo Spartak di Subotica, che ha dovuto incassare paltoni su paltoni, riuscendo soltanto a segnare il punto della bandieri-n-a. La successione delle reti è stata la seguente: al 24’, 50’ e 87’ Živkov, al 25’ e 83’ Lovrič, al 40’ e 49’ Juslufbegović per il Sarajevo e al 54’ Ognja-n-ov per lo Spartak. L’AQUILA —- Alla distanza di urna settimana -esatta dalla clamorosa prestazione sui 100 metri stile libero, con cui ave-va stabilito il primato italiano in 57”2, il nuotatore Angelo Romani ha compiuto ieri un'altra -sienisazionàlié impresa abbassando di ben 3”1 il suo record sui 200 metri stille- libero e portandolo quindi a 2’06”3. BOLA, 29 «— La squadra di calcio icihe rappresenta i colori di Po-la è arrivata quest’anno doive tutti già da tempo pronosticavano -di doverla vedere. E’ scesa d-i gradino in gradino sino a doversi allineare con le squadre idi Basino, Umaigo, Ravigno, Buie, Parenzo-, Digmamo e forse Rudar (Arsia) ed Albana. Diciamo forse perchè -le suddette, con giustificata sfiducia nei confronti della Sottounione càlcio di Pola, insistono per esser annesse nella Sottounione di Fiume. Hanno una buona esperienza dei passati oimpiegati istriani sul-fefficienza e la tempestivi' à del lo ro calcistico palese, che noi personalmente oonsid-riama malsicuro avelie meU’-onganizzazi-one -di un campionato cittadino. Abbiamo prave a dovizia deh’iniouria con la quale il centro calcio di Pola prende i campionati cittadini, dai quali si dovrebbero trarre elementi giovani per il cammino futuro-. -Incomprensibile la lunghissima pausa invernale (perfettamente inutile, considerando i nostri inverni) messa tra le due metà del campionato cittadino e -distrettuale. Questo per non parlare di certi incontri in-temazional-i organizzati quest’estate con'squadre viennesi, incontri fatti -apposita per andare in deficit, per ridicolizzare il nostro calcio con fantastiche formazioni-mosaico, costituite, per quattro quinti con elementi tipo campo di periferia, immessi in un’ipotetica «Rappresentativa polese», che alla fine si 'busca disastrose «debacle». Ed ora ritorniamo allo «Scoglio Olivi», croce e delizia dei tifosi pò-. lesi. Se n’-è parlato Pannata scorsa, a dovizia crediamo, sui giornali della regione. E -fra tante parole, tanti pro e contro ,tante gomitate, siamo giunti al 1-Qgioo traguardo: in lizza con le squadrette di periferia. Questo è il record per il calcio polese, u-n brutto record, poiché a questa «altezza» non ci trovavamo da parecchi decenni. consideriamo bene questo declivio lungo il quale siamo scivolati, diciamo ohe non è mai tardi per determinare certe re-sponsialbiliti. I oantierini hanno cominciato le prime galoppiate d’allenamento dopo il riposo estivo, in vista dell’«impe-gnativo» campionato che li attende. Sono agili ordini di Silvio Chiraz. Nelle file presenti alle prime sedute d’allenamento vediamo molti -giovani prima militanti nelle file dei «ragazzi». Tra i non più giovani non vediamo più Richter, che probabilmente giocherà con una squadra minore, nè il valente capitan Rutikovic, che ai ha confidato la decisione di formare la squadra di Stigliano per battersi in ambito cittadino. Non c’è più in campo Aldo Dros-ina, salpato per i lidi della «-Lokomotiva» di Zagabria, con la quale -disputerà il campionato della II. -Lega. Poi non vediamo Egidio Pu-nis, il -bravo guardiano della rete che sembra tentennante tra il lasciare le scarpe al classico chiodo e no. Il medico e 'lo stomaco del popolare Gigi diranno l’ultima parola. Non c’è neanche Pavkovič, ohe sembra andrà al «Rijeika», ma non è ancora tutto deciso, per alcuni particolari- nell’accordo. Niente di escluso che egli rimanga a Pol-a (speriamo con miglior successo ohe non il campionato scorso, die ha visto molto in -ombra il centromediano locale). Alfine anche lia mezz’ala Dimitrijevié è partita, e quelli che rimangono a «lavorare» con Chiraz sono i seguenti: Pola, 28 — L’-ulltima giornata del «Trofeo Adriatico» di -greco- -romana è la più interessante delle .precedenti sei riunioni. Dagli incontri Parti-zam-Momaco e Polonia:Stoccarda de- -ve infatti saltar fuori la squadra che si avrà il secondo posto, nella scia ( deU’imbattuta -Roman i-a. Il nostro Partizan si batte appunto con i te- j deschi dello Stoccarda per la seconda poltrona e tutto va in favore dei lottatori (jugoslavi, .poiché dopo u-na serie di -bellissimi incontri si aggiudicano i due punti a spese del Monaco con 5 vittorie a 3. Sono Vukov, Golosin, Horvat, Simič e -Bu-gaicic che -danno la vittoria alla propria squadra, battendo rispettivamente Sebvaljger, Lindi, Hoffman, Spitzaner, Dirche-1, mentre Majer, : Nezn-aric e Groise-lj perdono con Euser, Endel e S-paner. Una s-impa-r tica sorpresa la vittoria di Lu-gaTcic sul campione germanico Dirohel, si-n’-ora imbattuto. Sull’altro tappeto, intanto, la Polonia sta facendo il gioco del -Partizan, piegando iil valoroso Stoccarda per 5 a 3. Di quest’ultimo soltanto Stange, Sikh e Doicbler escano vittoriosi dal quadrato, méntre da parte polacca brillanti ed irresistibili affermazioni sono riportate da Soh-aj-der, Tobol a, Goutasfci, Kučinski e Kas-percek. Il Partizan è così secondo. L’A-ustria regala intanto il Proleter -di Zrenjanin per 5 a 3 grazie ai -punti idi B-nunner, Miiklebenger, Anged-benger, Souibup e Visiberger, mentre ■gli jugoslavi racimolano 3 punti con le vittorie di Ivanov, Martinovic, e Baksai -I. Alfine il rullo compressore -della Dinamo di -Bucarest segna la -più netta vittoria del «Trofeo», surclassando -gl-i svedesi -délT«Eslov» per 8 a 0. Cem, Solz, Comeanu e Sull ' vincono ai punti, mentre Prvulesou -batte l’aiwersario per schiacciata al 1’, -Cuic al 3’, .Beliuisica al 6’ e Buzor al -11’. Netto divario di classe e polj tenza! . fi II grande torneo internazionale di greco-romana si è così concluso e la tabella ufficiale decreta il piazzamento dei valori: Eccola: 1. Dinamo (R) 2. Partizan (J) 3. -Stoccarda (G) 4. Polonia 5. Monaco 1(G) 6. Austria 7. Proleter (J) 8. Eislo/v (iS) 7610 42:14 13 7 4 2 1 37:19 10 7 3 3 1 37:19 9 7 4 1 2 28:28 7 7313 30:26 7 7 3 0 4 22:34 6 7 1 0 6 17:39 2 7 0 0 7 16:45 0 «Inutile recriminare — dicono ì più tranquilli —• quel ch’è stato è stato». Per nostro conto invece, che CANOTTAGGIO AGLI ARMI RUSSI la parte del leone a Gand PORTIERI: Raikić. TERZINI: Lorenzin, Cmobori, T-articchio (se le condizioni del piede idi quest’ul-bimo miglioreranno). C-EiNTROMEDIANI : Vlacič e forse Pavkovič. MEDIANI LATERALI: Buie, -Rakič e Nincevic. ATTACCANTI: Marinović, Gligori-jević, Ce-rgmul, Vincevic II, Colie, Premate, Scattaro. Anche con questo lotto di giocatori, che non vanno per la maggiore, si dovrà tirai fuori il primo posto in q-ues-to campionato. Sorgerà allora nuovamente la possibilità di una rinascita, intendiamo idi rango, non di qualità. Per assicurare quest’ultima in casa «Scoglio Olivi» si parla di una centralizzatone dei migliori elementi scelti nelle squadre istriane, verso la fine del prossimo campionato. Se non erriamo, propinavamo q-uesta soluzione due-tre anni orso-no... Questo è il risultato -dei 216 cani-battimenti, ai -quali -hanno preso parte più di ottanta lottatori dii 8 squadre d’Europa, -dinanzi a 25,000 spettatori, con il controllo di 20 arbitri intemazionali. Il «Trofeo» era seguito da 7 -giornalisti (jugoslavi, 3 tedeschi, uno austriaco, uno romeno, unc polacco, uno svedese. Dopo 1-a premiazione delle primi tre claiššilliča-te (i romeni hanni ricevuto i-I Trofeo transitorio ei una coppa, Partizan e Stoccard; uno stendardo ) sono s-ta-ti premia ti con collariTmedaglia i miglior lottatori, -scelti dal primo al terzi posto in ogni categoria, a secon da dei risultati -ottenuti. Eccone i piazzamento. MOSCA: Cerna (Dinamo), Vuko' (Partizan), Swalig-er (Monaco). GALLO: Schnajdetr (Pol.), Brim ner (Austria), Houser, (Mon.). PIUMA: Solz (Dinamo), Topol: (Poi.), Go-lo-sin (Partizan). LEGGERI: Cue (Din.), Gouzik (Poi.), Frid-ricson (Svezia). WELTER: Bel-usica (Din), Hor vat (Part.), Kucinski (PI.). MEDI: Suv-erg-ergar (Stocc.), Si mie (Part.), Buzor (Rom.). M. MASSIMI: Buga-rcilc (Pari) Dirchel (Mo-n.), Doich-erl (Stocc.) MASSIMI: Kaspercak (Poi.), Grò s-alj (Part.), Hartwig (Stocc.). I migliori stilisti sonò appars Suverberger (Stoccarda), Cue (Di nàrno), Simič (Partizan), Dirc-he (Monaco), rispettivamente nelle ca teg-o-rìe dei medi, dei leggeri, de medi e dei medio-massimi. GAND. Tre armi jugoslavi erano riusciti a qualificarsi per 1-e semifinali di questo campionato europeo ch-e si svolge a Gand nel Belgio-: l’«-oittoi>> il «doppio» e il «quattro senza». Gli ultimi due poi sabato, sono riusciti a piazzarsi nelle finali, battendo nella propria serie, nella gara dei «quattro senza», Tarmo della Finlandia, della .Svizzera e de-lTT-n-ghiillteirra e nel «doublé», quell-o del Belgio, delia Svizzera e della Germania. Degli armi italiani sino- - alle semifinali erano riusciti a giungere tre soli: i fiorentini del «due senza», i corazzieri nella «otto» e il «quattro , senza» -della Moto Guzzi, ma solo Tarmo fiorentino, battendo il Belgio, la Svizzera e l'Olanda riusciva a entrare nelle finali, piazzandosi qui al quarto po-sto. Ed ecoo ona i risultati delle- finali: cen-do per i primi 500 metri, cedendo nella seconda parte della gara ai più resistenti avversari, tra i quali Tarmo romeno che, tra le sorpresa generale, riusciva a piazzarsi al. primo posto. Anche il secondo armo jugoslavo, quello del «doppio» del «Mornar» di Spalato ha avuto una migljio-re condotta nella prima parte della gara, cedendo negli ultimi 500 metri e conquista-nido la medaglia di bronzo La più grande sorpresa del campionato è stata la vittoria del polacco Kolerka nel • singolo che è riuscito a battere il campione o-limpico, il russ-o Cukalov. Domenica a Portorose il campionato sloveno QUATTRO COiN: 1) Argentina 6'36”; 2) Svezia 6’40”; 3) Filandia; 4) Danimarca. DUE SENZA: 1) URSS 7’00”; 2) Belgio 7’00’1; 3) Argentina; 4) Italia. SINGOLO: 1) Polonia (Kočerka) 7T8” 2) URSS (Cukalov) 7’10”; 3) Olanda (Van M-esta-g) 7’13”; 4) Stati Uniti (Kelly) 7T5”, DUE CON: 1) Svizzera 7’30”; 2) Finlandia 7’32”2; 3) Francia 7’36”5; 4) Polonia. QUATTRO SENZA: 1) Romania 6’29”2; 2)Daniimarca 6’31”4; 3) Finlandia 6’34”; 4) Jugoslavia 6’39”8. DOPPIO: 1) URSS 6”43”1; 2) Cecoslovacchia 6’45*’8; 3) JUGOSLAVIA 6’47”9; 4) Belgio 6’50”7. OTTO: 1) ÜRSS 6’01”0: 3) Germania; 4) Danimarca. CAPODISTRIA, 29 — Il 4 settembre, cioè domenica prossima, a-vrà luogo a Portorose il preannunciato Campionato repubblicano sloveno di canottaggio. Vi parteciperanno, nelle varie discipline, i migliori armi di tutte le società rendere delia Slovenia, fra le quali quelle dii Capodistria, Isola e Pirano. Le gare promettono di dar vita a una severa selezione, trovandosi i canottieri al culmine della loro preparazione. tEjcco il programma dettagliato delle prove: «Le condizioni materiali per portare a campimento questo campionato sono asicurate — ci hanno detto i dirigenti dello «Scoglio Olivi» —- e fidiamo nella serietà dei nostri intenti per fare di questo disgraziato ribasso un trampolino per iniziare una rinascita -de-1 calcio locale ...» -Non è una cosa facile nè probabi-iet) questa, poiché con un’attività tutt’altro che benefica idi varie società, fuse rifuse da vari Comitati -della FI-SAH, da Comitati cittadini per lo sport, da Centri calcio, ecc. si è dato un calcio ad una intera tradizione sportiva in questo campo. Ed or-a? -Ora non ci rimane che ri-oomimei-are daccapo, sperando sempre. Ma occorre metodo, mezzi, gente di buona -volontà e capacità. «Abbiamo tutto -questo» —■ dicono i can-tierini. E noi ce lo auguriamo, per quanto una certa esperienza nella sostanza degli entusiasmi iniziali non ci manchi. ROMANO FARINA Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipogr; «JADRAN» Capodistria I La febbre di Giuseppe (Continua dalla III. pagina) CALCIO SORGE IL NUOVO C. C. „Capodistria7 FEMMINILE: skiff e quattro con MASCHILE (juniores): skiff e quettro con. MASCHILE (esordienti): quattro con. MASCHILE (seniores): skiff e quattro con. Fausto coppi e gli altri as-si italiani e francesi hanno abbandonato campo di battaglia sul massacrante circuito di Frascati. Nella gara del . «-quattro senza» Tarmo jugoslavo della «Krka» ha dettato un tempo rigoroso, condu- L’inizio delle gare, che si svolgeranno in concorrenza diretta, senza cioè batterie eliminatorie, è stato fissato per le ore 8. CAPODISTRIA, 27 — In seguito alla perdita di qualche- titolare, i due clubs cailcisti-ci cittadini, T«Au-rora» e lo «Stil», nell’intento di rimediare alla situazione per poter affrontare ocra più tranquillità le prossime fatiche di campionato, malto impegnative, avevano deciso tempo fa di procedere a-lla fusione dei due sodalizi. La decisione è stata già messa in atto la settimana scorsa. Il nuovo club calcistico ha assunto il nome della città. per il «-trascurabile» contrattempo di poco prima, il degente si permettesse di dubitare di lui. Tutte p-er me? — insistette Giuseppe, argomenta-ndo dal peso del malloppo che ce ne foss'e per tutto il distaccamento. — Signorsì. Decisamente in quelTinfenneris esisteva il -culto dell’abbondanza-Scartocciato Ifinvoliflo, sal-tla fuori il contenuto: una rivoltella d'ordi-nan-za e due caricatori completi: dodici magnifiche pallottole di grosso calibro. E la ricetta del caporale aveva ribadito «Due ogni mezz'ora». Nonostante la fede cieca che Giuseppe aveva nutrito fino allora nella medicina, due pallottole ogni mezz’ora, specialmente di grosso calibro, gli sembrarono eccessive, per la propria costituzione Riuscì ad evadere da quel luogo funesto, lasciandosi cadere da una finestra e fuggì a rompicollo sino alla trincea. Solo più tardi riusci ad assodare che la rivoltella era diretta ad un ufficiale dimesso dal- rinfermeria, al quale venivano invece consegnate, dMl’inappuntabi-le caporale di sanità, le pillole che . spettavano a Giuseppe. ‘ Superfluo -soggiungere che da quel giorno, alla conflagrazione mondiale si aggiunse un altro stato di guerra. Quello tra Giuseppa e la famigerata classe dei sanitari J. KETTRS