ANNO XXVII. Capodistria, 1 Marzo 1893. N. 5 LA PROVINC DELL'ISTRIA Esce il 1" ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per nn anno fior. 3; semestre e qua-Irimestre in proporzione.— Gli abbonamenti si ricevono presso la Sedazione. L'AQUARIO BERLINESE A ROVIGNO (Das Berliner Aquarium in Kövigno) DEL DOTT. B. RAWITZ ») (Traduzione e note di XYZ) Sulla costa orientale dell'Adriatico, sopra una piccola lingua di terra della penisola istriana si adagia la cittadetta di Rovigrto. Chi consideri l'architettura generale de' suoi edifici, le 'anguste sue strade, che salgono a mo' di scalee, quel suo arrampicarsi quasi pelici terrazze d' un collicello dirupato 2), ella ricorda assai Sorrento ed Amalfi, alle quali affatto si assomiglia nella sporcizia delle vie e delle case prettamente italiana 3). ') Questo articolo si leggeva in tedesco nel. n. 51 dell'anno VII, 17 dicembre 1892, della Rivista di scienze naturali (Naturwissenschaftliche Rundschau), relazione eddomadaria dei progressi nelle universe scienze naturali, che si stampa a Brunsviga (Brauns-schweig ), redattore il dott. W. Sklarek, collaboratori altri sei professori dottoii con altri scienziati. Il dottor Bernardo Rawitz, nato nel 1857, è professore d'istologia e anatomia comparata nell' università di Berlino. Conosco i titoli di questi suoi scritti: Norme per le ricerche istologiche (Leitfaden für histologische Untersuchungen), 1889; Il sistema nervoso centrale degli acefali (Das centrale nervensystem der acephalen), 1887; La giandu ia nel piede degli opistobranchiati (Die fussdriise der opistobranchierj, 1887; L'orlo del mantello degli acefali (Der mantelrand der acephaten), 1888, 1890. Egli capitò fra noi — bella combinazione da vero ! — come il dottor Hoernes, la cui escursione ò tradotta ne' due numeri precedenti di questo periodico, nell'autunno dell'anno scorso. Ch'io sappia, di questo aquario germanico a Rovigno non parlò fra i nostri periodici che l'Istria di Parenzo nei n.i 485 e 491 e più diffusamente it. 1 492 dell'anno X, Iti maggio 1891, quando descrisse la festa dell' inaugurazione. Però credo che valga la pena che si sappia quello che dello scopo e dell'importanza dell'istituzione dice quest'altro uomo del settentrione, eh'è, come pare, in cotale materia assai con petente. E cosi, poi che sono in frega di tradurre dal tedesco, traduco questo articolo ancora. Un altro sprazzo di luce teutonica sull'italianità della nostra provincia in quest' oggi che tutta la si vorrebbe avvolta in pan-croata tenebra non può che far bene agli occhi rattristati. 2) Questo è il Monte rosso — mons rnbeus, onde si vuole che derivi il nome alla città — detto pure di Sant'Eufemia, sul quale s'inerpica la città vecchia. Ma sui fianchi del colle di San Francesco, congiunto all' altro da una diga, più basso e più ampio, si stende la città mederna con le sue vie più larghe e più regolari e con le case più tomode. 3 „Qualche volta un senso di repulsione vi vuole allontanare da quell'aria corrotta da tante esalazioni che spandono le cantine in cui si maturano i poponi, s'incassa il pesce, s'insalano Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Qui, sulla costa dell' azzurro Adriatico, l'aquario di Berlino à eretta una sua stazione, la quale, oltre al compito di fornire animali marini virenti all' istituto della metropoli tedesca, da cui dipende, à pur quello di essere utile alla sci^za in generale. Così è finalmente sodisfatto un lungo desiderio de' biologi e la fauna dell'Adria è resa accessibile allo studio con maggior facilità e maggior comodità di quello che per lo innanzi non potesse accadere. Prima, chi dal punto di vista della zoologia o della fisiologia voleva studiare il mar tirreno, chi la metà occidentale del mediterraneo, trovava già da molto tempo nella stazione zoologica dt Yillafranca, nell' istituto zoo-ogico di Messina e sopra tutto nell'ottima stazione di Napoli dei rifugi, che migliori uno scrutatore della natura non si avrebbe potuto desiderare. Tutto quel complicato apparecchio, eli' è assolutamente necessario a' fini del biologo moderno, la biblioteca, i chimici preparati e il resto, tutto in quelle stazioni è provveduto e, quello eh' è di somma importanza, con uno stuolo di bene addestrati pescatori le bestie e le piante che si desiderano sono procacciate in un batter d' occhio. Ma per l'Adriatico la faccenda era ben diversa4). le olive,, — nota anche il Caprin descrivendo poeticamente la città neile sue Marine istriane. Ma è pur vero che gli abitanti ànno dei meridionali anche il temperamento impetuoso e parlano un dialetto che presenta somiglianze singolari con quelli napoletani. Così il Carer e l'Ive. 4) E qui pare che lo scienziato, come 1' articolista àeWIstria di Parenz », come il dottor Hermes nel suo discorso inaugurale, ignori affatto Trieste con la stazione zoologica di Sanf Andrea, eh' esiste da quindici anni al meno quale istituzione ausiliaria delle università di Vienna e di Graz, fornita di aquari, di tavoli da lavoro, d' una copiosa biblioteca, di tutto. N' è direttore il celebre zoologo dottor C. Claus, professore dell' università di Vienna, il quale à fondato e publica il periodico Lavori dell'istituto zoologico dell' università di Vienna e della stazione zoologica di Trieste (Arbeiten aus dem zoologischen institute der Universität Wien und der zoologischen station in Triest), e ispettore n'è il dottor E. Graeffe, zoologo valente egli pure. E ignora il dottor Rawitz il Museo civico di storia naturale di Trieste, di cui è direttore il dottor C. Marehesetti, aggiunto A. Valle, e le sue publicazioni Atti del museo civico di storia naturale di Trieste. E anche questo fornito d'una ricca biblioteca. E di lui parla il dottor A. E. Grube nel suo libro Un'escursione a Trieste e sul Quarnero (Ein ausflug nach Triest und dem Quarnero), Berlino 1861, pag. 5 e seg. E iguora in fine il dottor Rawitz la Società adriatica di scienze naturali in Trieste e il suo Bollettino. Qui, se uiio si metteva in capo di lavorare, doveva o ingegnarsi da sè o ricorrere alla compiacenza e alla cortesia de' pescatori del luogo non sempre compiacenti nè cortesi. E nell' adattare il locale in cui poter lavorare, nel ricercare i siti ove raccogliere il materiale desiderato e nel pescarlo perdeva gran tempo, spesso inutilmente. A tutti questi inconvenienti ora è posto finalmente riparo: anche sull'Adria c'è ora un recesso per le discipline biologiche. Certo che nella stazione zoologica di Kovigno è tutto ancora sul nascere, di molti accessori ancora, nel tempo che mi trattenni colà, dalla line di settembre alla fine di ottobre, sentii grave mancanza ; ma si deve essere paghi che pur qualche cosa si faccia : quel che ora non c' è si aggiungerà ben presto. L'energia del signor Hermes, direttore dell'aquario berlinese, saprà certamente vincere le difficoltà che tuttavia si oppongono alla sua impresa, e allora la stazione zoologica di Rovigno diverrà anch' ella un ameno e comodo asilo della scienza. L'edificio a due piani sorge modesto sul porto di settentrione detto Val di bora, vicin vicino al mare e vicino alla stazione della ferrovia. A sinistra dell' entrata, a pian terreno, c' è una sala da lavoro lunga metri 12 e 10 larga5), nella quale si trovano costruiti in cemento i recipienti degli animali. I recipienti sono costantemente alimentati con l'acqua del mare che ad essi giunge per certi tubi da un serbatoio della capacità di 10 metri cubici posto in alto. E 1' acqua del serbatoio è rinnovata ogni mattina ed ogni sera per mezzo d'una pompa. Gli animali quindi dentro ai recipienti vivono nelle condizioni più favorevoli che immaginar si possa. Nell'ampia sala trovasi inóltre un numero considerevole di aquari minori, nei quali si custodiscono quegli animali, che non sentono il bisogno d'un costante rinnovamento dell' acqua. Dietro al fabbricato c' è un giardino a due ripiani ben coltivato. Per ora sono pronti appena tre tavoli da lavoro provveduti di tutto ciò che occorre; ma il loro numero si accrescerà fino a dieci, sì che certo a cominciare dall' autunno dell' anno venturo sarà data opportunità quanta basti a uno studio ampio e profondo della ricchissima fauna dell'Adria6). La biblioteca pur essa è ancora meschina; ma anche a lei si provvederà beu presto. E sento che già nella prossima primavera si metterà a servizio della stazione un piroscafo. Per dirla breve, coli' anno 1893 sorgerà in Kovigno una stazione zoologica fornita di tutti i mezzi possibili, la quale, come le altre più vecchie istituzioni di simil genere, sarà per la scienza una vera benedizione. Come appare dal numero ristretto dei posti fissati, Rovigno non intende già di mettersi a concorrenza con Napoli : chè il direttore dell'aquario berlinese à ben riconosciuto a priori che tanto la posizione del sito quanto i mezzi e le persone, di cui può disporre, escludono del tutto così fatta concorrenza. La stazione rovignese non 5) Peccato clie non dica anche quello che c'è a destra dell'entrata e nel piano di sopra! — Ci saranno certo e la cucini e le stanze per l'ispettore e per gli ospiti eventuali. 6) "Sarei troppo lungo, se volessi qui rilevare anche per cenni i caratteri della fauna adriatica, prescindendo pure dal fatto che le nostre cognizioni riguardo alla fauna in generale non sono peranche sufficienti a ciò fare." (Questa nota è dell' autore). vuole dunque procedere in direzione convergente contro quella di Napoli, ma sì in direzione con lei parallela. Questa è in certo modo la strada larga, percorsa da tutto il mondo, quella la viuzza solinga, battuta solo da pochi viandanti, dalla quale tutta volta, non senza fatica forse, si possono osservare non meno che dall'altra delle vedute graziose e stupende. ---1----—2BS--- Abbiamo riportato i seguenti articoli per richiamare l'attenzione dei nostri maggiori possidenti e del consiglio agrario provinciale, sulla" necessità di provvedere anche nella nostra provincia a un miglioramento della coltura dell' antico e prezioso cereale, tanto trascurata come in tutta la magna parens frugum. Non sono passati treni'anni che uno dei piti grandi possidenti della nostra provincia e colto agronomo, soleva dire per burla ai suoi famigli „quando non avete da far nulla, seminate frumento!" Era allora il risveglio della eoltura della vite, e non si vedevano che vigne e vigne ; e siamo pronti a dirlo, con buone ragioni; ma per altre tante buone ragioni non era consulto abbandonare le colture antiche. Tanto più oggi che abbiamo la filossera in casa. Molti altri possidenti invece si sono difesi nelle difficili crisi con la rendita de} frtrtrentn ; & ancora oggi è la più sicura sulla quale si possa far calcolo, malgrado i bassi prezzi ai quali è disceso. Il Frumento e la putita JispiiiMle pi 1893 (Dalla Perseveranza) Raccogliendo tutte le notizie attendibili, non soltanto in Italia, ma più specialmente desunte dalle statistiche americane ed inglesi, possiamo, con qualche probabilità di certezza, determinare quale sia la quantità disponibile del frumeuto per 1' anno corrente, ed in particolar modo quello destinato al consumo europeo, sia come proveniente dal Nuovo Mondo, sia giacente nei più ragguardevoli centri di deposito della vecchia Europa. Secondo il calcolo fatto dal Bradstreets, il frumento disponibile è in aumento dal novembre seorso di oltre 8,000,000 Bushels (litri 36,34 cad.) mentre nell'ottobre u. s. già era in aumeuto di 23,618,00 Bushels, con vantaggio sui mesi corrispondenti del 1891, eoa diminuzione di fronte all' ottobre 1889.. 11 Com Trade List di Londra nel dare il riassunto degli stocks di frumento esistenti il 1.° ottobre in Odessa, nei porti francesi, a Parigi, a Berlino, a Danzica, a Stettino e nei depositi frumentari britannici, oltre quelli del Canadà e degli Stati Uniti d'America, porta una cifra totale di 154,262,000 Bushels, comprendendo pare quello già in viaggio per 1' Europa da diversi stati ce-realisti, e conclude che tale quantità è la più copiosa «he non siasi avnta in altra corrispondente epoca, superando la quantità disponibile esistente un anno fa di 20,631,000 Bushels e di 63,122,000 di due anni fa. Inoltre dal prospetto accennato risulta che, in nessuna altra occasione consimile, nel periodo quadriennale in •cui si compilarono sifiatte note statistiche ufficiali, le quantità disponibili di frumento in Europa, in viaggio per l'Europa e in America del Nord, furono superate da quelle dell'ottobre 1392 ad eccezione del 1891 allorché il totale deposito frumentario salì a 188,172,500 Bushels. Notisi però che i due organi autorevoli precitati non diedero più altre cifre corrispondenti al sopraggiunto stochs pel mese di dicembre, cosicché non è avventato giudizio quello che calcola l'attuale disponibile frumento essere forse superiore anche al 1891. I timori che si erano avuti nel principio del 1892 sulla probabile deficienza di frumento provenivano dalle non liete condizioni in cui presentavasi la primavera in Europa, e dal presunto raccolto deficiente nelle Indie, ove nel 1892 fu inferiore a tutti gli anni precedenti, a cominciare dal 1884, anno nel quale si compilarono le stime regolari della produzione frumentaria. Le risultanze annuali del raccolto del frumento nell' India sono oggidì non meno importanti per 1' Europa di quanto lo siano quelle americane, avendo l'Iudia assunto la qualità di prima esportatrice di grano a cominciare dal 1877 per le parziali fallanze europee che diedero uno stimolo crescente all' esportazione indiana. II 1892 è segnalato come il più notevole per l'esportazione dalle ludie in Europa in causa degli eccezionali raccolti 1890 e 91 che controbilanciavano le titficieuze dell'Europa occidentale; nel 1891 venue spedito a noi dall' India un quantitativo frumentario di circa 50,573,046 Bushels di 60 pounds, cifra che sarà press'a poco uguale a quella di quest' anno, il che però dà luogo a poco liete considerazioni per quanto riguarda l'antico granaio d'Europa, l'Italia, la grande mendicante di cereali dall' estero, non meno che di altre mercanzie, come la lana, il cotone, il carbone, il tabacco, il ferro, il legname..., l'argento e l'oro! E intanto si deplora la pletora di vino anche colà dove si dovrebbe con profitto surrogar 1' olivo, sradicato nei passati anni imprudentemente, il gelso, il castagno, ■alla vite, ridotta a deplorevoli condizioni, e si potrebbe con successo seguir I' esempio della Gran Brettagna e dell'Ungheria, ricominciando la coltivazione del frumento, almeno da bastare all' alimentazione degli italiani... con o senza Eritrea ! Solo dalla Ilnssia, compresa la Ru-menia, abbiamo importato 590 mila tonnellate di frumento, mentre il nostro raccolto fu di 40,300,000 ettolitri, ia qual produzione è pel nostro consumo interno deficiente, occorendone da 48 a 50 milioni all' incivca. Nelle ultime pubblicazioni statistiche ministeriali si osserva che sin dal 1884 il ministero italiano riconosceva che tra la causa del disagio in cui trovasi oggidì l'agricoltura va annoverata in particolar modo la condizione anormale nella quale si esercita la coltivazione del frumento. Questa, mentre da un lato occupa in tutto il regno una assai vasta superficie, non riesce sovente dall'altra a somministrare che un scarso prodotto. Basti dire che nel quinquennio 1870-74 veniva ragguagliato ad ettolitri 10,75 per ettaro, e nel 1879-83 scendeva per varie cause ad una media di ettolitri 10,81. Lavori monchi ed insufficienti, scarsa ed irragionevole concimazione, coltivazione in terreni talora infecondi o su aride e troppo inclinate pendici ; avvicendamento del grano con piante voraci che dimagrano il suolo ; poca avvedutezza nella scelta della semente, negligenza di cure atte a migliorare la quantità e la qualità del prodotto, sono cause che tutti gli agrofili riconoscono efficienti a dar risultati impari alla bisogna. I campi sperimentali e dimostrativi indiziati dal Ministero d'Agricoltura diedero razionali prove dell'importanza degli insegnamenti necessari a far riconoscere la verità di quanto vanno la lunga pezza predicando i provetti in materia. E siccome il ministero intende continuare presso le Stazioni agrarie e i privati una serie d' esperimenti ai quali si vogliono associare i Comizi agrari del regno, nutriamo fiducia che al pari di altre nazioni, 1' Italia possa trar profitto per 1' avvenire. G. I. Armandi Le coltivazioni sperimentali del frumento (Dall'Economia Rurale) II Ministero d'agricoltura fin dal 1884, riconoscendo che tra le cause del disagio in cui trovasi oggidì la nostra agricoltura, va annoverata in modo particolare la condizione in cui si esercita la coltura del grano, bandiva fino da quell'anno dei concorsi a premi e promoveva dei campi sperimentali per questa coltivazione. Infatti mentre il grano occupa in Italia una vasta superficie, spesso ad altro non riesce che a sommini-nistrare uno scarso prodotto. Basti dire che nel quinquennio 1870-74 questo veniva ragguagliato a ettolitri 10.75 per ettaro e nel 1879-83 scendeva ad una media di 10.51. Questa sfavorevole condizione di cose dipende da circostanze diverse : lavori monchi o insufficienti, scarsa e poco razionale applicazione di concimi, coltivazione su terreni ingrati o sopra aride pendici, ecc. A tutti questi inconvenienti il Ministero d'agricoltura ha cercato di porre un riparo insegnando per mezzo della esperienza, come si possa aumentare la produzione e con essa il profitto. I concorsi come si è detto, vennero prima banditi dapprima nel 1884 e quindi nei due anni successivi; i risultati delle gare furono pubblicati nel 1889 assieme a quelle dei campi sperimentali, che vennero promossi per la prima volta nel 1888. In questa prima serie di prove si considerò la coltura del frumento come parte a sè, indipendentemente da ogni rotazione, adattandola solo alle speciali condizioni dei luoghi. Le conclusioni a cui indussero quelle prove furono importanti: apparve cioè indiscutibile, anche nelle attuali condizioni del mercato mondiale, la possibilità di fare della granicoltura una larga sorgente di profitti. Infatti ecco quali furono i massimi prodotti ottenuti nelle diverse regioni d'Italia, messi a confronto coi prodotti medi: Prodotti Prodotti Differen. ! massimi medi in piii Piemonte .... . ettolitri 40 70 12.41 28.29 Lombardia . . . • » 36.50 12.09 24.41 Veneto..... B 34.74 12.14 22.60 Liguria..... • lì 17.00 8.50 8.50 Emilia..... • lì 41.35 11.75 29.61 Marche, Umbria . . n 16.87 9.54 7.33 Toscana .... fl 28.40 10.15 18.25 Merid. Adriatico, . • » 35.50 9.66 25.84 Merid. Mediterraneo • lì 35.55 9.83 23.72 Sicilia..... • » 21.96 10.78 11.18 Sardegna .... • n 17.00 10.73 6.27 I risultati di questa prima serie di prove indussero il Ministero ad istituirne uua seconda, la quale servisse anche a completare la prima, esaminando il problema della coltivazione del grano da un punto di vista differente. Tale coltura non fu più considerata da sola, ma bensì come facente parte di una rotazione triennale così composta: I. anno, frumento; II. leguminosa da foraggio; III. frumento. La vigilanza di questa seconda serie di prove venne affidata ai direttori delle scuole superiori delle stazioni e dei laboratori di chimica agraria. Così furono eseguiti larghi esperimenti di coltivaziene dei foraggi in 41 campi di prova e questa serie di esperienze compiuta negli anni 1890-91-92, ha confermata pienamente le conclusioni generali a cui aveva indotto la prima. Appare cioè manifesto che nell' applicazione dei concimi chimici, è necessario procedere con molto accorgimento, poiché, dove vi siano e finché durino buone qualità fisico-chimiche del suolo, e qualora ad esse vadano uniti buoni lavori di coltivazione, può ottenersi un ottimo raccolto ed in tal caso 1' aumento di produzione può non essere tale da compensare la maggior spesa derivaute dall' applicazione dei concimi. Dove però non si presentino condizioni così eccezionali, l'impiego razionalmente fatto di concimi può elevare la produzione in notevole misura. Ecco dunque i massimi prodotti ottenuti nelle diverse regioni, comparati coi prodotti medi : Prodotti Prodotti Differen. massimi medi in più Piemonte.....ettolitri 32.70 12.41 20.29 Lombardia .... „ 31.43 12.09 19.34 Veneto..... „ 25.47 12.14 13.33 Emilia...... „ 41.57 11.75 29.82 Marche-Umbria ... „ 40.80 9.54 31.26 Toscana..... , 25.00 10.05 14.85 Lazio...... , 34.94 12.09 22.85 Merid. Adriatico . . „ 31.42 9.66 21.76 Merid. Mediterraneo . , 32.53 9.83 22.70 Sicilia...... „ 16.96 10.78 6.18 Sardegna..... „ 33.05 10.73 23.22 Come si vede la differenza, per quanto molto varia da regione a regione, è sempre rilevante, il che dimostra che 1' aumento della produzione è possibile, purché non manchino le cognizioni e i mezzi. Non è il caso in un giornale di entrare nei particolari degli esperimenti compiuti per cura della Direzione generale dell' agricoltura ; i lettori che si interres- sano specialmente a tale questione, potranno trovare tutti i dati che desiderano, nel volume di recente pubblicato dal Ministero e che porta per titolo: I risultati delle coltivazioni sperimentali del frumento negli anni 1890-91-92. Insistiamo non pertanto nel ripetere che mancano specialmente i mezzi pecuniari per la provvista di concimi efficaci. -----——■--• IST o tizi e L'Istria di sabato 25 Febbraio, venne sequestrata per ordine dell' I. K. autorità politica in Parenzo. Abbiamo ricevuto il verbale dell'ordinaria seduta della Camera di Commercio e d'Industria dell'Istria in Kovigno, tenutasi addì 17 novembre 1892; e ne togliamo il riassunto del Conto di previsione per l'anno 1893, che si compone del titolo A). Emolumenti salari e diurni, un assieme di fior. 2150; — titolo B). Spese varie, cancelleria, stampe, illuminazione, calefazione, posta, e spese di viaggio, tutto sommato fior. 690. — Contributi a scopi d'istruzione e sussidi scolastici fiorini 1100; •— spese diverse 200; — versamento supplementare al fondo pensioni fior. 906.72 ; —■ contributo normale 5% al fondo pensioni fior. 252.33; aggiunti poi a questo totale di fior. 5299.05, in base alla prescrizione ministeriale, come di solito il 5 °/8 con fiorini 1324.76, e detratto il presunto Civanzo di Cassa dell'anno 1891 di fior. 2165, si ottiene l'importo da coprirsi, con addizionale sull' imposta industriale, di fiorini 4458.81. — 11 conto venne approvato. Venne quindi approvato il Conto di previsione del fondo pensioni, degli impiegati ed inserv enti della Camera, con un introito di fior. 1589.99, un esito di fior. 1566.76, dei quali fior. 1223.76 spesi a titolo pensioni,, e un civanzo di fior. 23.23. Il Comitato permanente del Consiglio agrario provinciale nella seduta 6 settembre 1892 proponeva, e 1' adunanza plenaria del successivo giorno 7 approvava, che pro 1893, alla rubrica delle sovvenzioni da domandarsi al Fondo provinciale per l'assoldamento di una squadra di portatori di olivi, sull'importo già preventivato in fiorini 700, si dovesse prelevare il bisognevole, per sostituire ad uno dei soliti potatori di olivi un potatore di frutti, da adibirsi a pubbliche dimostrazioni nei dua distretti giudiziari di Pirauo e Capodistria. Questa sostituzione fu pure sancita dall'eccelsa Dieta nella sessione dello scorso autunno ; talché il numero dei potatori d'olivi da assoldarsi pro 1893 veniva definitivamente ridotto da tre a soli due, e dai distretti da toccarsi col relativo servizio restavano eliminati quelli di Capodistria e di Pirano, già contemplati invece pel nuovo servizio della potatura degli alberi fruttiferi. Partendo da queste nuove disposizioni fondamentali, e posta la condizione di dovere restare entro i limiti della dotazione di fior. 700, per il doppio servizio degli olivi e dei frutti, sopra proposta del referente del consiglio agrario, sig. prof. Hugues venne approvato il più corrispondente organamento pel singolo- -servizio dei potatori d' olivi nel corrente 1893 che venne pubblicato nel!' Istria del 11 febbraio. Da questo itinerario risulta un effettivo assodamento di 2 potatori pisani dal giorno 19 febbrajo al giorno 28 marzo ; vale a dire per un periodo di 38 giorni, con un dispendio di fior. 400. Resterebbe quindi disponibile sulla complessiva dotazione di fior. 700, l'importo di fior. 300, per il servizio di potatura di frutti, da organizzarsi sulla base di un separato itinerario e piano economico, come verrà esposto in un successivo rapporto. Richiamiamo l'attenzione delle direzioni dei Consorzi agrari distrettuali, e specialmente di Capodistria •e Pirauo sull'interessante articolo pubblicato dal Prof. Hugues, direttore della Stazione di Parenzo, nell' Istria del 18 febbrajo, e che riguarda "dei concimi chimici nella coltura orticola." -------------- G o se locali Domenica u. s. 26 febbraio alle 10 ant. nella sede di questo Consorzio agrario distrettuale furono tenuti, sotto la direzione del maestro d' agricoltura, sig. Giacomo Perhauz, alla presenza dei membri componenti la delegazione consorziale e colla compartecipazione di un numeroso concorso da parte del ceto agricolo, gli esami d' abilitazione sull' innesto della vite americana. A questo nuovo genere di gara si assoggettarono 20 dei nostri giovani agricoltori, i quali durante le lunghe serate dell' inverno si erano esarcitati nella pratica di detto innesto. Fra questi si distinsero : Padovan Pietro di Agostino, Rasman Giuseppe di Pietro, Benedetti Vincenzo di Frane, e Rasman Nazario di Giacomo. Tutti quattro furono rimeritati con un attestato di lode e col premio di un coltello d'innesto, sistema Kund. Ad altri 6 fra i concorrenti e precisamente: Schei-Tomaso di G. B., Grio Giuseppe fu Santo, Maier Gius, di Frane., Viola Nazario di Gius., Sestan Giuseppe di Giov. e Marsich Giovanni di Nicolò fu fatto regalo di un coltello d'innesto, affinchè possano perfezionarsi nel maneggio di quell' istrumento, divenuto ormai indispensabile nell' arduo lavoro della ricostituizione dei vigneti distrutti dalla filossera. Fatta la distribuzione degli attestati e dei premi consistenti in N. IO coltelli d' innesto, 5 dei quali furono gentilmente regalati dallo stesso esaminatore, sig. Giacomo Perhauz, e gli altri dal Consorzio, il sig. presidente licenziò gli intervenuti con acconcie parole d'encomio e d'incoraggiamento, consigliando i premiati a continuare e a perfezionarsi ognor più nella pratica dell'innesto della vite americana, dappoiché, in oggi, unicamente su questa si fondano la salvezza e 1' avvenire della nostra viticoltura. ------m.—--—— Appunti bibliografici Archivio Storico Lombardo, Giornale della Società Storica Lombarda. Fascicolo IV. Anno XIX 31 Dicembre 1892. Milano Dumolard. . È una di quelle pubblicazioni che, dopo essere state deposte, per un trimestre, sul tavolo di qualche benemerita società, aspettando un raro lettore con gli occhiali tP oro, vengono depositate in biblioteca, a disposizione degli eruditi che di quando in quando le consultano con profitto. Pure meriterebbero più larga diffusione, e tocca al giornalismo additarle, perchè anche persone di mezza cultura abbiano a leggicchiare qua e là, con utile e diletto. Così dicasi di questo fascicolo dell'Archivio Lombardo che contiene interessanti notizie anche per gl' Istriani. Ecco l'indice delle materie petrattate. Memorie — Il codice del Pio Luogo della Misericordia in Milano. Felice Calvi — Marco Foscarini. F. Grandino — Varietà. Informazioni politiche sul Ducato di Milano. Pietro Grhinzoni — Il Pater Noster di Mantova L. Frati — Alcune notizie sulle antiche Corporazioni d'arte e mestieri. Gr. Pagani. — Storia ed arte — Di alcune nuove acquisizioni ed esclusioni intorno ai resti presumibili del disperso monumento Birago di S. Francesco grande. — D. Sant Ambrogio. Chiudono il volume, alcuni appunti e notizie, e la Bibliografia, in cui leggonsi recensioni del De Castro e del sottoscritto P. T. — Sulle Città e Castella dell'Istria di Marco Tamaro. Lo scritto poi sul quale richiamo la speciale attenzione degl'Istriani si è lo studio e-rudito del Gandino — Marco Foscarini ambasceria di Vienna 1732-35. — Marco Foscarini^ come è noto, fu ambasciatore a Vienna della Repubblica Veneta, e le sue memorabili osservazioni, degne del seno veneto, furono raccolte nel prezioso libro — La Storia arcana — A ragione adunque Venezia risorta intitolò dal suo nome l'antico colleggio di Santa Cat-terina affinchè la generazione nuova avesse con l'esempio di tanto uomo a crescere in civili virtù. Gli anni dell'ambasceria del Foscarini furono fecondi di avvenimenti per l'Europa e per l'Italia in particolare; perchè in questi scoppiò la guerra della successione di Polonia, finita nel 1738 con la pace di Vienna, per cui, come bene osserva il Balbo „l'Italia tutta insieme fu quella che guadagnò più: un nuovo gran regno nazionale, una nuova gran diminuzione della signoria straniera: questa a Milano, Mantova, Parma e Piacenza.'' Premesse alcune considerazioni sul Foscarini, il Gandino divide il suo studio in cinque capitoli: — Gli Spagnuoli alla corte di Carlo VI. — Elezione del re di Polonia — Lega contro l'Austria — Perdita delle province italiane — Pace di Vienna. E un breve, e nello stesso tempo largo riassunto, delle origini, vicende e conseguenze della guerra di successione polacca, secondo le memorabili note della Storia Arcana. Il primo capitolo specialmente, il quale, come vedremo subito, accenna a fatti appartenenti alla storia di Trieste e dell'Istria (Storicamente è necessario pur troppo distinguere) rettifica molti giudizi anche letterari di chi ha studiato solo in certi manualetti, in cui l'autore, trovato un punto d'appoggio, vi si accomoda, a trinciare sentenze e a vedere di punto in bianco mutata la faccia di un paese. A sentire costoro, dopo i trattati di Utrecht e di Rastadt 1713. 1714, cessato l'abborrito giogo spagnuolo, l'Italia e e la Lombardia specialmente respirarono largo largo subito, e conseguenza del nuovo ordine di cose fu il risveglio letterario della scuola I lombarda. Se mai, ed è giustizia ammetterlo, questo avvenne più tardi sotto l'illuminato governo di Maria Teresa e di Giuseppe secondo; ma durante il regno di Carlo VI ben in altro modo procedettero le cose. E ciò è naturale ; nel reggimento dei popoli, e nel regno delle lettere pure, non si fanno le cose per salti; la politica e la letteratura non sono come un'organo, in cui con un rapido mutar di registri si possa passare da un fracasso di tromboni, ad un sereno sfringuellare di flauti e di voci umane. Gli Spagnuoli, visto che rimanendo attaccati alle madre patria, non avrebbero più potuto disanguare la Lombardia, come ci erano avvezzi da due secoli, piombarono su Vienna, dove a danno del partito tedesco, formarono il partito spagnuolo, governato prima dall'Ar- ! civescovo di Valenza, e poi dal Marchese Perlas di Rialp. „ Quésti, nota argutamente il Foscarini, tiene la segreteria dello Spaccio Generale, ufficio non tanto importante per sè, quanto per l'opportunità che dà a chi ne è investito d'aver frequenti e famigliari rapporti con S. M. Quest'uomo ambizioso a capo di dodici mila e più sui connazionali, che ripetono da lui i mezzi per vivere e spassarsela splendidamante a Vienna, ha una funestissima influenza" .... Segue un triste quadro sulle dilapidazioni della povera Italia, e sui mal- trattamenti, che „se non giunsero a contaminare la fede nei sudditi italiani, che dimostrarono allo scoppiar della guerra mirabile at-| taccamento all'imperatore, ebbero forza però di consumarli nelle sostanze, e di metterli a dispetto loro in braccio a nuovi principi." Altro che l'Eldorado sognato dai compilatori di storie ad usum Delphini. E non solo in faccia alla burbanza spagnuola insediatasi a Vienna, doveano gemere gl'Italiani; anche ai 1 Tedeschi toccava, baciar basso e tacere. Era naturale che in un impero, che pos- ' sedeva allora oltre alla Lombardia, anche Napoli, sorgesse il desiderio di tirare a se il commercio marittimo, e di possedere una flotta-E gli Spagnuoli, scoperto nell'Imperatore il de- , siderio, lodevole di acquistar potenza e ricchezze nel commercio, lo persuasero a stabilire in Ostenda una compagnia per il traffico coli' Indie. „Ma poi non se ne fece nulla; e, ; mors tua vita mea, abbandonati i Fiamminghi, tutte le mire della corte si volsero a Trieste, dove si trasportarono gli avanzi della mancata Compagnia d'Ostenda, ma per la costante ripugnanza dei Fiamminghi con tanto deboli fondamenti, e con così infelice direzione che in poco videsi caduta a terra la nuova Società j di Commercio, per cui anzi Cesare sta in oggi ! debitore di tre milioni a particolari persone che vi affidarono il loro denaro." ') E quanto alla flotta, non mancavano i : legnami da costruzione, forniti in abbondanza ; dall' Istria e dai paesi vicini, nonché dalle re- i gioni boscose del regno di Napoli, tuttavia < non fu veduto uscire effetto alcuno de