ANNO I. CAPODISTRIA, 1« Febbraio 1905. N. 43. Associazione annua Corone 10. Stati dell' Unione postale Corone' IŽ; Semestre in proporzione. Pagamenti anticipati. I manoscritti non si restituiscono"! Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. »EGIDA" Criornalo commerciale, inclusi risile, agricolo e polit ico. Volere è potere. Lessona Ar»n sbigottir, ch'io vincerò In pritvra. Dante Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo : Avvisi commerciali in III pag. cent. 10, in IN' pag'. cent. S. Comunicati ili III pag. cent. 20. Avvisi collettivi 4 cent, la parola. Tassa minima cent. 20. Un numero separalo cent. 20. Cesare Dell'Acqua E destino purtroppo che tutti o Jnresto o tardi abbandonino la terra, per ritrovare nella tomba l'oblio, o per consolidare viemmeglio il ricordo fra i superstiti, per ritrovare finalmente in ogni caso pace; riposo. Pace all' anima tua, Cesare dell'Acqua, artista forte e sincero, figlio di questa terra, che trasfuse nel tuo genio immaginativo le bellezze onde si adorna, le virtù di cui va superba, la forza che le è propria. Ottantaquattro anni di vita sono ben sufficienti a rendere lustro e decoro alla Patria orgogliosa ancora una volta dei suoi figli. È morto. La salma riposa il sonno eterno nel camposanto di Bruxelles. È un genio d'Italia che ha voluto adagiarsi in terra straniera, è un artista che ha meritato i trionfi eterni della critica. E la legione dei forti si assottiglia e lascia il posto ad altri che sopraggiungono ad imitarli. Solo le ombre dei nostri cari vagano di notte pelle nostre contrade e si riuniscono a pensare sullo stato presente. O anima di Vittore Carpaccio, un altro genio è venuta a farti compagnia ; godi ed esulta. Era della medesima scuola ; ritraeva i medesimi motivi il felice pittore della rivoluzione. L'ultimo pensiero avrà inandato alla, sua Pirano, la. prima ispiratrice del suo genio, e via via alle altre cittadine dell' Istria, a Trieste, alla cara patria lontana che piange, piange e spera. Sabato ad Eniponte cessava di vivere a 37 anni dopo lunga malattia il prof. dott. Tullio de Sartori-Mon-tecroce, decano della Facoltà giuridica Italiana. Esplicò la sua attività specialmente nello scrivere trattati, che gli valsero la fama di valente giurisperito; fu stenno propugnatore del diritto degli italiani ad aver una propria università, e quando venne istituita la famosa facoltà giuridica italiana, ne fu eletto decano. Non ultima causa della sua prematura morte vi furono le for-rtunose vicende del novembre scorso. La salma del compianto professore riposa provvisoriamente a Wilteri, e di là verrà trasportata a Primiero, sua città natale. Le condizioni degli italiani in Austria ALLA CAMERA 1)1 VIENNA L'on. Rizzi tenne il 15 corr. un magistrale discorso, che, come lui dice, non fu certo cosa piacevole il farlo, poiché si trattava di precisare il punto di vista dell'Unione italiana nella presente discussione politica. Rincresciosa riesci pure all'oratore 1' esposizione delle condizioni insostenibili provocate nel nostro paese dal Governo e dai numerosi nostri avversari. Parlare di noi con la convinzione che nulla valga a rompere le fitte tenebre, che regnano sulle condizioni miserande della nostra vita nazionale, politica ed economica — continua 1' oratore - torna pur molto ingrato. E' tradizione dei circoli governativi dirigenti trattarci in modo differente degli altri popoli dell'Austria, così che i funzionari che si occupano delle nostre cose si sentono influenzati tanto da non avvedersi della loro parzialità. Ma se questo è l'esempio delle autorità dello stato qual meraviglia se i nostri avversari ci negano addirittura il diritto all' esistenza nazionale; che meravigia se, per esempio, eia parte tedesca si asserisce che nel Trentino l' elemento italiano non ha messo radici storiche, che questa terra è appena recentemente italianizzata, che i tedeschi a nessun patto tollereranno che Trieste, sbocco della civiltà tedesca, venga totalmente- italianizzatala, e che in Austria non è necessaria un' Univer- sità italiana? Qual meraviglia se gli sloveni reclamano l'Istria quale terra slava e ne chiedono 1' annessione alla grande Croazia? l'oratore passa quindi a dire che ogni reclamo degli italiani, anche se fondato viene respinto. Ricorda quindi le nostre condizioni scolastiche, la predilezione nello scegliere persone di altre nazioni, che non sia la nostra, per i principali posti negli uffici pubblici dello Stato; il nessuno ascolto-alla voce del popolo nei nostri comizi o a quella di corporazioni private, gli ostacoli che il governo pone ai progetti di legge votati alle nostre Diete prima della sovrana sanzione. L'on. Rizzi passa quindi a caratterizzare il giudizio degli italiani sul governo, dicendo che il trattamento, che,: ci venne fatto dai ministri precedenti ingenerò nell' animo nostro la più grande sfiducia, che , ci conserva di conseguenza scettici anche di fronte al nuovo gabinetto. L'oratore dice che non solo i fatti esposti cooperano a rendere gli italiani sfi-dùciosi verso il governò, ma che una tale sfiducia è dovuta principalmente al fatto, che per nulla viene presa in considerazione la questione universitaria. Se tale questione per noi vitale il il gabinetto attuale non. ha potuto ancora risòlvere, non per questo l'on. Rizzi sente di poter giustificare l'a-patia del governo in riguardò alle cattedre * parallele italiane presso l'Università di Innsbruck. Noi ci saremmo dovuti attendere - continua l'oratore — che il nuovo governo 11011 avrebbe mancato di riguardare come suo urgentissimo dovere di venire) senza attendere, in aiuto degli italiani lesi nei loro acquisiti diritti; ma niente si fece finora; il governo ncui si è mosso e questa è ìa sua colpa. Infine l'on. Rizzi disse: ed ora deve essere i chiaro ad ognuno che noi, finché le circostanze non mutino, fintanto che non conseguiremo il riconoscimento dei nostri diritti non possiamo assumere di fronte al governo che un atteggiamento di decisa opposizione. La fine dell'applaudito discorso dimostra le favorevoli condizioni degli slavi in riguardo alle scuole popolari nella città di Trieste, che il comune concesse spontaneamente, e che nessuna dista dal centro della città, tanto da non poter essere frequentata dai bambini della città interna. Quindi la domanda degli slavi di avere una scuola popolare nel cuore di Trieste è determinata non da bisogni di coltura, ma da ragioni di politica nazionale. L'on. Rizzi chiude, ii suo. dire affermando che la domanda d'equiparazione avanzata dagli slavi è una mera frase: ciò che si vuol raggiungere è la supremazia. Cosi l'oratore ritiene d'avere sufficientemente chiarito il punto di vista del suo partito, e dichiara che da questo punto di vista gli italiani si lasceranno guidare nell'ulteriore per-trattazione del bilancio. La fondazione d'un Istituto internazionale d' agricoltura Davide Lubin, capo d'una delle più importanti associazioni cooperative; degli Stati Uniti d' America, fu 1' ideatore d' un tal Istituto. Re Vittorio Emanuele raccomandò l'idea borse agricole e all'attenzione del governo italiano, così fra 1' altro scrivendo : «Le iClassi agricole, generalmente le più numerose, o che hanno dappertutto una grande influenza sulle sorti delle nazioni, non possono, vivendo disgregate, provvedere abbastanza, nè a migliorare e distribuire secondo le ragioni del consumo le varie colture, uè a tutelare i propri interessi sul mercato che per i maggiori prodotti del suolo si va sempre più facendo mondiale. Di notevole giovamento potrebbe quindi riuscire un istituto internazionale che, scevro di ogni mira politica, si proponesse di studiare le condizioni dell' agricoltura dei vari paesi del mondo, segnalando periodicamente le entità e la qualità de' raccolti, cosi che ne fosse " agevolata la produzione, resa meno costosa, e più spedito il commercio ; e si conseguisse una più conveniente determinazione de' prezzi». Le istruzioni del Governo italiano agii agenti diplomatici, enumerano i fini principali del desiderato Istituto: I. L'istituzione di di uffici del lavoro da cui meglio distribuite l'offerta delle derrate e della mano d'opera, meglio regolate e tutelati i trasporti e le correnti dell' emigrazione. II. Lo studio preparatorio di proposte legislative e amministrative pe' casi nei quali 1' uniformità delle prescrizioni e uria loro più ampia applicazione sono indispensabili al buon successo, còme accade per le malattie delle piante e degli animali, per 1' assicurazione contro gli infortuni e per le sofisticazioni e le miscele. III. Un opportuno coordinamento della cooperazione rurale che per le compre e per le vendite collettive e per le assicurazioni mutue e per il credito può tanto meglio svolgersi quanto più larga ne sia la base. IV\ La difesa contro i sindacati di trasporti e di incetta contro cui riesce inefficace la legge, mentre basta quasi sempre la conoscenza completa che i produttori e i consumatori abbiano delle reali condizioni del mercato. La proposta è lodevole ; codesto istituto internazionale »organo di so- agricoltori e lidarie-tà fra tutti gli perciò elemento poderoso di pace», potrà riuscir veramente «una grand'o-pera di civilizzazione». E noi, riconoscenti verso gli iniziatori, così auguriamo che sia ! Lifl GUERRA DI GRADISCA (Pagine di storia patria del XVII secolo) (Continuazione ; vedi supplemento al N.ro 36) ( Venuto il danaro, sorse altra questione per il soldo del mese di maggio, preteso dai Croati benché si fosse al 21 di aprile: e tumultuando ricusavano di scendere nelle imbarcazioni. Altrettanto e peggio fece, la compagina del capitano Simon Petcovich: questa mancò addirittura di rispetto al rappresentante della Serenissima ; di che accorossene grandemente il generale : quanto che, scrive egli, conoscevo V offesa pubblica et il scandolo et il mal esempio universale. Anzi la cosa andò tant' oltre che i militi del capitano Marino Braicich disertarono in massa le bandiere con la ferma risoluzione di fraternizzare col nemico. Ma poi, ravvedutisi, ritornarono sui loro passi e fattisi alla presenza del superiore gli si gettarono ai piedi il loro errore molti di essi piangendo et attribuendo l'origine ai soldati del Governatore Simon che s1 erano lasciati intender di voler una paga di più. Aperta seduta stante un' inchiesta, emerse che il governatore suddetto s' era fraudolente m^pte trattenuto il mese di paga reclamato dai gregàri .... A Rovigno un milite della compagnia dei Cimeriotti attaccò briga con un popolano. Scambiatisi un paio di pugni, la zuffa divenne ben presto generale: soldati da una parte, cittadini dall' altra. I Rovignesi si barricarono nelle case, uccisero tre vergine Cimeriotti e ne ferirono otto. E' , pore che i tigli della Eufemia vj si trovassero dalla parte del torto, perchè à sedizione finita, il provveditore bandì i caporioni limitandosi al castigo de pochi per non desertar quella terra Il quindici giugno una lettera dell'eccellentissimo Senato annunziava imminente 1' arrivo a Rovigno dei duemila Olandesi : di fatto, provenienti dalle rive di Monfalcqne, essi toccarono terra il giorno stabilito sotto la guida personale del colonnello Róecalaura. I lettori rammenteranno lo schietto'entusiasmo da loro destato nelle popolazioni di Capodistria, d' Isola e di Pirano la prima volta che vi furono, avanti di partire per il campo. Ebbene, ora il generale non li riconosceva più i suoi Olandesi: laceri, sparuti^ male armati, sfilavano alla presenza di Bernardo Tiepolo con una specie di pudore, quasi si vergognassero di mostrarsi a lui ili quello stato. Esaminandoli attentamente, egli osservò che non tutti vestivano alla stessa foggia e parlavano la medesima lingua. Interpellato il colonnello, questi si schermì 'i) Ài Rovignesi bastava V animo di' ribellarsi perfino alle disposizioni sanitarie del Seiiato. Nel 175-1 Nicolò Bembo, podestà-capitanio di Capodistria, riferisco che essi, in barba alle categoriche proibizioni del Governo, non si peritano di avvicinare e mercanteggiare coi navigli sospetti provenienti dal Levante ; e soggiunge che Rovigno è popolata da gente molto animosa, e scorretta (Aiti e Memorie ecc. vol. XIII, fase. 1 e 2, pag. 193)t Depositate alla BANCA POPOLARE CAPODISTRIANA al piccolo risparmio ed avrete il 4 lo. (Vedi operazioni della Banca in IV pagina). La Banca popolare Capodistriana assume operazioni di cambio e compravendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. anche in forma rateale. (Vedi operazioni della Banca in IV pagina). Raccomandazione ! Dovete fare un regalo? impiegate il denaro in questo modo. Società Politica Istriana Sotto la presidenza dell'on. Bennati la Direzione della Società Politica Istriana tenne a Trieste una seduta in cui furono prese a notizia le comunicazioni presidenziali circa recenti atti elettorali in alcuni Comuni e quelle del segretario sul convegno distrettuale tenutosi a Lussinpiccolo e su alcuni dei più importanti atti della Commissione permanente agli affari comunali. Fu commemorata la morte del dott. Marco Tamaro ed approvate le partecipazioni della presidenza alle o-noranze funebri. Il presidente fu incaricato di convocare sollecitamente a Rovigno i presidenti o loro sostituti delle Casse rurali di Parenzo, Pisino e Rovigno, per procedere alle ultime formalità necessarie alla costituzione della Federazione delle Casse rurali e dei Consorzi economici dell' Istria. Alle neocostituite Società degli studenti triestini e «Giovine Trieste» si ricambiarono i saluti. Presa notizia del rendiconto della gestione della «Vita Autonoma» prò 1904 e votato un atto di plauso e ringraziamento al segretario, si deliberò di assoggettare il rendiconto all'approvazione della Commissione permanente agli affari comunali. Fu deciso inoltre di convocare prossimamente il quinto convegno distrettuale dei Comuni a Laurana per il distretto politico di Volosca. Negli «Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti» Anno Accademico 1904-905, Tomo LXIV (Serie ottava — Torno settimo) Dispensa terza, a pg. 511 leggiamo: «La Luogotenenza Imperiale d'Innsbruek e l'Università di Padova nel secolo XVI» del prof. M. Roberti dell' Università di Ferrara. Tralasciamo di riportare i documenti storici, che forse potrebbero dare sui nervi a certi corrispondenti di certi giornali; riportiamo soltanto il breve preambolo, rimandando i lettori, che desiderassero conoscere più a fondo la questione, alla rivista sunominata. «In questi giorni, nei quali, in terra austriaca, gli studenti italiani sono cacciati dalle Università al grido di fuori i barbari! mi sembra più che mai opportuno trarre dagli archivi del glorioso Ateneo di Padova, che accolse nei secoli scorsi centinaia e centinaia di giovani, dalle natie terre tedesche scesi fra noi, pellegrini della scienza, alcuni documenti, i quali dimostrano come ancora nel secolo XVI le Università straniere chiedevano alla nostra i loro professori. I documenti sono troppo chiari perchè si debba commentarli con lungo discorso ; basterà solo qualche brevissima nota.» Ed ora seguono i documenti. NOTE AGRARIE Indicazioni mensili. (cont. e fine. Vedi numero precedente) Febbraio. I sarmenti, o spoglio della potatura di quella varietà di uva reputata degna di essere propagata, si raccolgono occuratamente, se ne fanno dei fasci e colla cartellina di norma legata eoa filo di ferro, s'interrano profondamente per farne più tardi delle talee e degli innesti, o per gì' innesti detti a spacco ; delle altre piante » fruttifere devonsi porre in serbo dei ramicelli, affinchè la loro vegetazione siane per lo stesso scopo ritardata, Non sono mai bastanti le cure che si prodigano alla Vite, questa pianta preziosissima, che si piega alla volontà dell'uomo, così abbondantemente produttiva sotto la mano di un abile coltivatore, non è quasi mai infeconda; ed anche abbandonata alla naturale sua tendenza, dà frutti e li matura. Questa pianta si può chiamare provvidenziale per le nostre regioni : essa è spontaneamente fertile, si confà più d' ogni altra ad ogni genere di coltivazione e di forma, cioè tanto a basso ceppo come a stelo alto, tanto a cordone, potata a sperone come a lunghi tralci, in una parola, sempre quando la vite è potata e governata convenevolmente, sia con diminuzione di tralci nella potatura di inverno come ili quella d'estate, con palizzatura più o meno inclinata in ragione del guo vigore, ed in conseguenza dello spazio che si vuole occupare, dando ai tralci ed agli speroni la lunghezza convenevole 11011 solo in modo adatto alla robustezza della pianta, ma ancora secondo l'esigenza della specie. Quantunque sia molto difficile precisare quali specie vogliono essere tagliate lunghe e quali corte onde ottenere un' abbondante fruttificazione ci sembra, a nonna dell' avuta esperienza, che sia conveniente coltivare a lunghi tralci, od anche tagliare più lunghe, le viti aventi i meritalli od int'érnodi più discosti tra loro, Il ribes a grappoli e quello detto uva spina vogliono essi pure un ra- zionale diradamento dei piccoli rami-fiori ed un conveniente raceorciamen-to nelle branche onde ottenere piante più belle, e, quello che più monta, una fruttificazione più meritevole. La continuazione dei dissodamenti fra mezzo le piante 0 contro le spalliere ili seguito alla potatura è uno dei lavori parimenti adatto alla stagione, come egualmente la preparazione delle aiuole, sia per seminare le piante da formare soggetti per l'innestatura, o per la concimazione dei terreni troppo magri od esausti dalle antecedenti ed intensive coltivazioni. Il collocamento di nuovi alberi per essere educati a forma conica od altrimenti, si effettua già coni maggior sicurezza ovunque, tanto in questo, quanto nel mese seguente. Dal giardino portandosi al ripostiglio dei terricci e dei concimi, ove il materiale fertilizzante deve sempre trovarsi in convenevole abbondanza per supplire al continuo depauperamento del terreno, molto ci resta a raccomandare affinchè un agente cosi efficace non si sprechi con troppo bagnarlo 0 coli' evaporazione, Durante le giornate di cattivo tempo e nelle fredde mattinate, l'intelligente coltivatore, la persona attiva trova, in qualche sito bene esposto, a consumare assai utilmente il suo tempo, continuando l'assestamento degli arnesi occorrenti al suo mestiere 0 attendendo alla fabbricazione di altri nuovi, all'ispezione del fruttaio, ove maggiore richiedesi la cura del raccolto rinchiuso per conservarlo convenevolmente, ed ivi avrà tenuto registro di tutte le osservazioni, il quale riescirà assai utile per le future sue operazioni, Trattamenti invernali contro la ticchiolatura del pero. Scrive U. B., nell' «Agricoltura Moderna» di Milano : Questa frequentissima malattia, che deturpa 1 frutti di pero e che ne diminuisce tanto il valore commerciale, non è mal curata a tempo. Tutti i frutticultori credono di poter difendere le pere con trattamenti diretti quando quest' ultime sono attaccate, mentre invece la malattia va combattuta in quegli stadi nei quali attacca i germogli, e quando appunto è assai poco appariscente. Già fin dall' estate la malattia è visibile sulle foglie e sui rami, ed è appunto sui rami che il fungillo, il Fusicladium pirinum, iberna, per cui, per prevenire le infezioni estive sui nuovi getti, occorre difendersi nell' inverno. Le piante ammalate sono riconoscibili anche in inverno, giacché indizio sicuro della ticchiolatura è la presenza di: piccole screpolature sulla corteccia, screpolature longitudinali, caratteristiche sopratutto sui dardi. Entro queste screpolature si trovano gli sclerozi ibernanti del fungo, i quali, vegetando a stagione opportuna, infettano le foglie, i nuovi rami e a suo tempo i frutti. Fondamento quindi della cura, con quasi assoluta certezza di successo, è l'impedire la ripresa vègetativa degli sclerozi, e ciò si ottiene perfettamente trattando i rami di pero, durante l'inverno, con poltiglia bordolese concentrata (3 kg. di solfato di rame e altrettanto, circa,, di calce spenta, in 30 litri d'acqua). 11 trattamento si eseguisce con un forte pennello di crine avendo cura che la miscela antiorittogamica penetri nelle screpolature della corteccia. -_::------------------ DA UNA DOMENICA ALL'ALTRA Del corpo musicale capodistriano. Affinchè i lettori possano farsi un concetto esatto della «serena oggettività» dì eerti corrispondenti, i quali sotto la copertella del loro nome e della lor personale qualità, danno ad intendere, per vangelo, a giornali, che in buona fede accettano, quanto cade dalla lor penna, tinta troppo, palesemente di fiele, riportiamo testualmente dalla «Terra d'Istria» il seguente brano d'una corrispondenza da Capodistria : «Adunque consumatimi est. Antonio Bucavetz, il benemerito maestro del Corpo musicale capodistriano, quello che, si può dire, per due lustri ha alimentato fra il nostro popolo l'a-more per la musica, ha ricevuto il calcio dell' asino. La camorra, la congrega dei sedicenti liberali, involgendo nelle maligne sue spire con arti subdole gran parte degli operai benpensanti ha conseguito il suo scopo. Egli se ne va, mentre quelli che l'hanno cacciato brindano alla sua prosperità, alla sua fortuna, al suo ritorno fra noi». Egli è da lungo tempo ben noto alla generalità dei cittadini come e perchè sieno corse delle trattative fra il comune ed il Corpo musicale, tendenti a far risorgere in paese le ammettendo di contare nelle sue lile qualche fantaccino appartenente ad altra nazione: e la cosa stette lì. Queste illecite sostituzioni, impossibili a' nostri giorni, erano allora comunissime: nel caso nostro, alla diserzione di quasi mille Olandesi, il Roccalaura avea rimediato ingaggiando a tamburo battente un numero uguale di Francesi, Svizzeri, Gri-gioni e Tedeschi, allontanatisi dal campo arciducale con le donne e ì figli ! . . . . Imbarcate le truppe del Friuli, venne il turno dei presidi straordinari della provincia; si levarono dai luoghi occupati, — Antignana, Gimmo, Bersez e Moschienizze —, i carichi di biscotti e le artiglierie, ed in seguito ad accordo sottoscritto dai commissari veneti e dai rappresentanti arciducali, si demolirono tutte le fortificazioni costruite nei borghi conquistati al nemico. E con apposito proclama si invitò le popolazioni dei due Stati a liberare i prigionieri di guerra. Il primo abboccamento fra i plenipotenziari dell'Austria e di Venezia ebbe luogo nel convento dei P. P. Cappuccini a Fiume : ma la conferenza abortì per colpa dei nostri, che s'e-rano intestarditi di non voler restituire Gimino. «Tolto questo ostacolo il signor di Arach, Plenipotenziario dell'Arciduca, fa dichiarazioni assai tranquillanti, promettendo fra altro di far scacciare gli Uscocchi da tutti quei luoghi, che i Veneziani desiderassero. Un secondo convegno à luogo a Veglia il 23 aprile nel quale si stabiliscono il bando a tutti gli Uscocchi, il licenziamento dei Venturini' e) stipendiati entro tre giorni, 1' elezione a castellano di Segna di persona che dia tutte le garanzie di volere e potere mantener la pace, e la distruzione immediata di tutte le barche da Corso. Ed a questi punti del concordato ed agli altri riflettenti Napoli e Milano, giunge la sovrana sanzione. Senonchè in onta agli editti publicati a Veglia e nell' Istria peninsulare ed alla forza adoprata, gli Uscocchi non se ne danno per intesi, onde i Commissari recansi a Fiume a dolersene col signor di Arach. Ed incominciano intanto a metter in esecuzione i patti stabiliti ordinando a Moschienizze e a Bersez la demolizione dei fortilizi e la consegna delle artiglierie e delle munizioni parte al reggimento di Cherso, parte a quello di Veglia» '). La restituzione di Antignana seguì il 28 luglio con grandissima solennità : il generale Tiepolo, alla testa di tutta la cavalleria e parte della fanteria, si portò colà ad attendere un gentiluomo del signor commendatore Colloredo, il quale gionse un poco più tardi all' hora stabilita et con cortesissimo complimento si iscusò et ne ricevè il possesso facendovi V instromento che mandai subito a Vostra Serenità tirrcito da me a quel segno che più ho stimato dover riuscire eli publica dignità et soddisfatene. (Continua) l) Vedi Fontes Rerum Austriaca rum, in Atti e Memorie, ecc. voi. XIII, fascicolo 1 e 2, Parenzo, Coana, 1897. Versate i vostri capitali alla Banca popolare Capodistriana, a sei anni fisso, e vi renderanno il 4% °|o garantito netto di tassa rendita. (Vedi operazioni della Banca in IV pagina). La Banca popolare Capodistriana eseguisce LA VERIFICA di ogni specie di titoli, tanto nelle passate che nelle future estrazioni, conteggiando ai propri associati (verifica annuale) sino 50 pezzi soldi 5 al pezzo. 31 di più soldi 3 al pezzo. i non associati pagano 10 soldi il titolo. Pagamenti antecipati. condizioni nostre, veramente ben tristi, nel campo musicale. Noto è del pari a che risultato si sia addivenuti. Capodistria non può adattarsi ad aver solamente un corpo di banda ; è un bisogno generalmente sentito l'avere anche una scuola d'archi. Per nulla ostili al sig. Bucavetz, del quale anzi riconosciamo la capacità e le prestazioni sue, ci permetteremo però di asserire francamente —* come, siarn certi, da solo avrà ben compreso — eh' egli, alle ragionate esigenze del paese, non avrebbe potuto corrispondere pienamente. Venuti adunque alla conclusione di prendere un maestro diplomato —1 e il nostro paese lo può e 10 deve — si offerse ben subito al sig. Bucavetz il posto di sottomaestro e capobanda, posto eh' egli, per motivi tutto suoi e rispettabilissimi, non volle accettare. EsSo però in coscienza non potrà, siain certi, lagnarsi di un comportamento men che leale al suo confronto. — Se le esigenze della nostra città, bene intese per intima persuasione perfino dalla maggioranza della classe operaia, sono giustificabili, lo provano le nostre condizioni nel campo musicale, rilassate tanto che di più non si potrebbe imaginare. E di ciò nè vogliamo nè in alcun modo possiamo attribuir colpa alcuna all'egregio sig. Bucavetz. Omettiamo la questione degli archi, lasciando da parte gli inutili rammarichi ed il tardo rincrescimento per lo sfacelo completo di quella orchestra, che oramai è appena un grato ricordo dei bei tempi passati ; restiamo alla banda. Elementi ne abbiamo molti e capaci e parecchi fanno veramente onore al loro ultimo maestro. Dov'è però quel certo sentimento, che possa tenere unito un complesso di suonatori, sì da formare un corpo di banda degno dell'onore del plauso? Dobbiamo purtroppo dirlo : nella quasi totalità dei suonatori manca affatto sentimento di concordia, e manca precipuamente il vero amore dell'arte, quello che fa sorvolare idee piccine di ripicchi personali, ed è unico e sommo incentivo a curare il continuo progresso, sprone a cercare il bello per amore del bello. Or voi, signor corrispondente, voi che sotto il pretesto di predicar le teorie del nuovo verbo socialista — e su questo campo di un futuro ideale noi, senza insultarvi, perchè non consentaneo ai nostri principi, nè alla «nostra» tattica, vi rispetteremo ben volentieri — cominciate coli' inveire con insolenze ed inesattezze che cozzano colla materialità dei fatti, cercate, cercate invece con serena calma la vera causa delle condizioni espostevi, e dopo matura riflessione verrete con tutta certezza alla conclusione che la classe operaia, dalla quale escono in massima parte i suonatori, è molto bisognosa ancora di cura lunga ed assidua prima di portarla alla conoscenza dei suoi diritti, sì, ma anche dei suoi doveri, non che poi all' elevatezza dell'educazione dell" animo. Finalmente ! Lo diremo anche noi, finalmente. 11 Corpo musicale in seguito alla crisi sorvenuta 1' anno scorso si trovò indotto a sospendere la propria attività sociale e sciogliere 11 corpo di banda, nella speranza di poter in seguito — mutate condizioni e persone — raggruppare gli sparsi elementi e formare, sulla base di un nuovo e ben studiato regolamento interno, un nuovo complesso di musica bene disciplinato e tale che dia fidanza di progresso regolato e continuo, sì da servir di decoro al nostro paese. A questo simpatico sodalizio, alla sua direzione composta di persone piene di buon volere ed animate dalle migliori intenzioni, ed alle quali non noi faremo il torto di supporre tanto facilr ente abbindolabili con subdole arti di malignità, quanto alcuno lo asserisce, noi, lieti di veder fissato il termine pel concorso al posto di maestro di musica, porgiamo i nostri voti di felice prosperamento. E con piena fiducia esprimiamo la nostra speranza che questa società — .eliminati certi elementi che le sono di disdoro e che ne turbano con vera malignità il regolare funzionamento -r!- saprà e vorrà elevarsi con slancio e decoro da quella prostrazione, nella quale momentaneamente si trova. -— I benpensanti saranno con essa. Pro Lega Nazionale. Domenica 12 febbraio si tenne da diversi cittadini nella sala della «Riunione Famigliare» 1 un'adunanza per decidere se que-' st' anno fosse necessario di tenere una festa per raccogliere denaro in favore della Lega Nazionale e beri cercare, se si fosse deciso di si, i mezzi e i modi adatti all' uopo. Fungeva da presidente il signor Piero de Manzini, da segretario il signor Nino Petris. Il presidente spiega all' assemblea come già alcuni giorni prima .si fosse parlato di ciò in una riunione privata d' amici e come si fosse deciso di invitare un numero larghissimo di cittadini per sentire i diversi pareri ed eventualmente per escogitare qualche cosa di concreto. Fatte queste premesse apre la discussione che si fa animatissima specialmente sul punto se quest' anno, visto che non si potrà cosi presto approfittare del teatro, sia ben'c fare la fèsta o no. Divenuti finalmente ad un accordo e decisa la festa, il presidente domanda all'assemblea se crede di formarsi in comitato, naturalmente considerando facenti parte dello stesso anche i cittadini invitati e non intervenuti all' adunanza. L'assemblea decide di sì ed allora da diversi vien fatta la proposta di nominare a capo del comitato una direzione, che abbia ad essere una specie di commissione destinata a pensare ai modi ed ai mezzi migliori per far riuscire bella e proficua la festa, per dirigere le adunanze future, per essere insomma nello stesso tempo l'esecutivo di tutto quello che al comitato parrà bene di fare. La proposta viene accettata. Concessi dal presidente cinque minuti di pausa, affinchè i convenuti potessero mettersi d'accordo sui nomi e riaperta quindi nuovamente la seduta, viene letta dal sig. maestro Bonin una lista che viene accettata a grande maggioranza. Riescono e-letti adunque a formare la direzione dell'ampio comitato i signori: Giuseppe Cobol, Piero de Manzini, Nino Petris, Girolamo Gravisi, Antonio Almerigogna j un., Ruggero Taglia-pietra, Antonio Minutti, Antonio Ma-molo, Alberto Priora, Antonio Gravisi, Arnaldo de Maiti, Nazario De Mori. Stabilito un tanto e messisi d' accordo, dopo che il sig. Bortolo Sardotsch con belle e sentite parole e-sprime la speranza che la direzione cercherà tutto il possibile per fare che la fiducia in essa riposta non abbia a smentirsi, il presidente ringrazia e leva la seduta. Uua nuova industria agricola nel nostro paese. Salutiamo con vivo piacere nell' impianto d'uno stabilimento di fioricoltura, il sorgere d'una nuova industria agricola nella nostra città. Tale iniziativa si deve alla Direzione della Sezione agricoladell'associazione di commercianti ed industriali, la quale da diverso tempo vagheggiava questa idea. Non potendo per Statuto la suaccennata società intraprendere simili imprese, il Presidente e Vice-presidente sig.ri Apollonio Antonio e No- bile dott. Carlo, deliberarono di prendere per proprio conto per la durata di dieci anni l'-orto di proprietà comunale (ex Tacco), verso l'annua pigione di Cor. 700, allo scopo di adattare quel fondo a seconda delle esigenze di detto commerciò alla coltura dei fióri, sia forzata in serre, che all' aperto. I suddetti signóri èi assicurarono essere loro vivo desiderio, che il nuovo stabiliménto, quantunque sia privato, debba, inquanto concernerà l'istruzione e divulgazione della fioricoltura, adagiarsi pienamente agli intendimenti prefissisi dalia Sezione agricola. Si è perciò, che allo scopo di invogliare e persuadere i nostri agricoltori e per indurli ad esperimentare, ;(nelle posizioni più adatte, e' riparate delle loro campagne)1,: questa gentile e prolieua industria, verranno stabilite delle giornate ed jore apposite nelle ' quali lo Stabilimento verrà aperto- al pubblico, ed un giardiniere sarà incaricato di dare' tutte le informazioni ed indicazioni che verranno chieste riguardo a questa coltura. Ci lusinghiamo che pure questa iniziativa presa dalla Direzione della Sezione agricola, troverà lo stesso favore e pari buon successo di tutte le altre sinora escogitate da quella benemerita Società, il cui intento fu sempre quello di giovare realmente alla nostra classe agricola. Ci ripromettiamo che questo e-sempio verrà seguito da molti, i quali potranno così ritrarre dalle nostre campagne un nuovo cespite di rendita, come lo hanno diversi altri luoghi, sebbene alcuni di questi sieno meno favoriti di noi e per il clima e per le loro posizioni. Non dovrebbe dar certo pensiero lo smercio di questo prodotto per noi nuovo, qualora si pensi all' immediata vicinanza di Trieste ed al facile inoltro in vari altri centri dell' interno, ove vi è grande ricerca di fiori che vengono pagati a prezzi rimunerativi. Le dimissioni del mercltese Dott. Giorgio Polesini da presidente del Consiglio agrario provinciale dell'Istria. Agli istriani son già note le cause di codeste dimissioni, e ne riferiva anche il Piccolo di ieri sotto il titolo «Semola e Politica?. Tuttavia vogliamo brevemente riassumere : De' dodici vagoni di semola concessi all' I-stria per lenir la miseria dovuta alla siccità — diciamo dodici, sopra quasi novanta richiesti —, nonostante il Presidente del Consiglio agrario a-ve^se assegnato a slavi il 70 "/0 della semola disponibile, la Luogotenenza, d' ordine del Ministero d' agricoltura, impone che ben cinque vagoni sien rimessi al solo Consorzio slavo di Veglia. Non feremo niun altro commento : così essendo le cose ben fece il Dr. Polesini a dimettersi ! ilallo. Domenica notte nella sala della Società Filarmonica, gentilmente concessa, ebbe luogo una festa da ballo, dovuta all'iniziativa dei giovani, soci della Riunione Famigliare. L'esito fu quanto mai brillante. L'elegante sala, illuminata con isfarzo e rigurgitante di leggiadre, fanciulle dalle ,vesti vaporose e di baldi giovanotti, presentava un aspetto grazioso. Di poco trascorse, nove .ore, l'orchestra lancia le prime battute e la scelta schiera ad intrecciar caròle, con quella grazia e quel fervore, che son propri della gioventù. Nella prima quadriglia danzarono più di settanta coppie e gli indovinati finali, diretti dal signor Riosa, vennero eseguiti con precisione e disciplina. A mezzanotte nei sottostanti locali gli intervenuti al ballo convennero a lieto simposio, la cui nota prédo- minante era costituita dalle argentine risate e dai motti vivaci delle gentili signorine. Dopo cena, con «accanito» fervore, ricominciarono le danze, che ebbero termine, versò le cinque, lasciando nel cuore di tutti il desiderio che sì bella festa s' abbia a ripetere. Fece gii onori di casa, con garbo e gentilezza, il comitato dei bravi giovani iniziatori, al cui merito si deve se il ballo riuscì così splendido. ,. . . . * * Veniamo informati che un comitato di signorine e giovanotti, soci della Riunione Famigliare, sta organizzando una seconda festa da ballota cui auguriamo lin d'oggi un esito brillante. Elargizioni. Dalla famiglia Marchesi Gravisi-Barbabianca, in sostituzione d' una ghirlanda, per onorare la memoria della- carissima ed indimenticabile cugina Contessa Rosalia Venier nata Zetto, alia Lega Nazionale, eo-rone 20. t Da Palma Pietro all' Asilo cor. 5, all'Ospitale cor. 5. Statistica delle mortalità, delle nascite e dei matrimoni dal 1 al 15 febbraio 1905 I. Mortalità ;>) Uomini : Destradi Aut. fu Naz. a. 80 bronchite) I Rasman Matteo fu Natale a. 72 (carcinoma vescica) Zago Fr. fu Ciac. a. 82 (iAarasiìio senile) Della vai le Giov. fu Gius. a. 57 (pneumonite) Goja Giov. fu Andr. a. 61 i pneumonite Cestari Emanuele carcerato a. 7(i (marasmo'i Stelle Ant. fu Dom. a. 79 demenza sepiV) b) Donne : Fontanot Maria di Fr. a. 1 >jt debolezza congenita), de Salomon Margh. a. 82 (marasmo sentii«)' Dellasanta Margh. di Terenzio a. .'i (laringite crupale difterica) Minutti Natalia di Luigi 40 g. paralisi) . Zerial Pierina di Aut. a. li improvvisa morte) 11. Nati e battezzati a) Manchi : Stradi Frane, di Andrea Delconte Gius, di Gius. Bertok Pietro di Gius. Kapfer Felice di Frane. Dellavalle Gius, di .Rodolfo Minca Pietro di Frane. Tremili Mario di Ferdinando Filippi Pietro di Ant. Pizzarello Marcello di Gius, b) Femmine : Gomizel Maria di Gius. Tamplenizza Giovanna di Gius. Norbedo Anna di Gius. Rasman Anna di Giac. Burlili Anna di Giac. Frizziero Carmela di Giov. Zanella Rosa di Giov, Batta 111. Matrimoni Perini Gius, con Giraldi Giulia Marin Luigi con Totto Maria Norbedo Nicolò con Verzier Maria Busan Pietro con Giursi Antonia Surian Giuseppe con Sandrin Paola Verzier Giovanni con Voltolimi Maria Ringraziamento. Io sottoscritto porgo pubbliche grazie all'esimio medico dott. Antonio Paulovich per le prestazioni e le sapienti cure prodigate alla mia signora, liberandola in breve tempo da un grave pericolò. Capodistria 18 febbraio 1905 Cari« Priora Piccola Posta. — F. S. Parenzo : Anche questo numero non possiamo accontentarLa. Rimandiamo al prossimo. — I). V. Pirano : Grazie. Procuri di mandarci qualche cosa anche in seguito. — F. 0. Pirano: Grazie, Comprenderà perchè abbiamo omesso qualche piccolezza. Continui. — h. >fy Isola: Non fa per noi. Mandi pure a qualche altro giornale. Noi siamo, oggettivi, nè ci prestiamo a fomentare, asti personali----L. G..Gorizia: tìpe-, diremo ài suo indirizzo. Così va bene. Grazie. Dalla patria di Tartini L' illuminazione a gas un fatto compiuto. Bella, meravigliosa, stupenda; ecco le esclamazioni che si udivano ripetete all' infinito ieri a sera sulla nostra Piazza Tartini e lungo la Riva Dante da quasi tutta la nostra popolazione colà convenuta per vedere la nuova illuminazione a gas. Di fatti non si esagerava esprimendo con tali aggettivi l'impressione che in ognuno produceva quella luce risplendente, perfettamente bianca, che permetteva di leggere il giornale in qualunque punto della pur abbastanza vasta nostra Piazza. Ieri a sera si è ognuno persuaso, senza bisogno di parole, senza impulsi esteriori, che la luce incandescente data dal gas d'acqua è superiore a qualsiasi altra luce di gas, che di fronte ad essa la luce elettrica ad incandescenza è quanto mai miserabile e che soltanto quella ad arco potrebbe reggere al confronto, collo svantaggio però di costare enormemente di più. Il gas d' acqua, da taluni erroneamente confuso coi cosi detti gas poveri, è una scoperta italiana di circa un secolo e mezzo fa, ma il suo uso a scopi di illuminazione era sempre difficoltato da ragioni tecniche che soltanto negli ultimi tempi furono felicemente superate. La sua forte potenza calorifera, la sua purezza, 10 rendono sommamente pratico per gli scopi di riscaldamento e di forza motrice, così coli' aver dotato il paese di una officina di gas d'acqua gli si è data non solo una illuminazione splendida ed economica, ma in pari tempo gli si è data la possibilità di sviluppare le sue industrie, lo si è messo su di una strada che può condurre a bella prosperità. Mi permetterete di darvi alcuni dati statistici che mi pare non inutile 11 conoscere. La città sarà iluminata da 204 fanali della potenza luminosa tolale di 8075 candele normali divisi in fanali da 25, 50 e da 100 candele, mentre il Portorose sarà illuminato da 50 fanali da 25 e da 50 candele con una potenza totale di 1650 candele. I fanali di città arderanno tutti la intera notte cioè annue ore 3784 e quelli di Portorose soltanto durante le ore della sera dal 1 Aprile al 31 di Ottobre. Il Comune per questa illuminazione, compreso servizio e forniture, pagherà annue Cor. 8600 e dividendo questa somma sui singoli fanali si dirà che pagherà, pei fanali da 25 candele r>/8 di centesimo all'ora, per quelli da 50 candele centesimi 1V4 all'ora e per quelli da 100 candele cent. 2l/r Questo prezzo bassissimo sarà poi diminuito dal fatto che il Comune ha diritto a una parte dell' utile netto dell' officina e dunque si può dire con tutta tranquillità che l'introduzione del gas d' acqua fu veramente un ottimo affare. Aggiungo ancora a titolo di noti-tizia che amministratore e rappresentante in paese dell'Impresa concessionaria fu nominato il Signor Lorenzo Novach ben conosciuto negoziante, il quale ha già aperto uno splendido negozio per la vendita di tutti gli articoli di illuminazione e con essi stufe, focolai ecc. Miscellanea. Martedì la compagnia lirica diretta dal maestro Conti andò in scena con la «Traviata». Assisteva un pubblico abbastanza numeroso, che accolse l'esecuzione imperfetta e papaverica del bellissimo spartito verdiano, molto freddamente, quantunque si avrebbe potuto fare qualche lieve eccezione in singoli momenti per singoli artisti. La prossima settimana «Rigoletto» * Come preanunziatovi la sera del 15 corr. ad ore 21 precise nell' elegante sala del casino sociale, fra un pubblico affollato e sceltissimo, gli artisti della prefata compagnia svolsero un attraente programma di canto facendoci gustare le melodie di Verdi, di Puccini, di Ponchielli di Leonca-vallo e di Mayerbeer. Sedeva al piano il nostro bravo e simpatico maestro Guglielmo Merig-gioli ed in grazie alla squisita di lui gentilezza — a concerto finito — si fecero i soliti quattro immancabili salti, propri alla stagione, salti che si prolungarono animati più che mai sino quasi a giorno. * Domenica 19 corr. alle 2.30 nella sala del Consorzio delle saline — gentilmente offerta — avrà luogo 1' annuale congresso della Lega Nazionale. Alle 21 precise del suddetto giorno il signor Matteo Gianelli, docente e-merito, noto nel campo letterario, terrà una conferenza al casino sociale; trattando sull' erronea educazione della donna della società agiata. All' egregio e colto conferenziere auguriamo pieno successo. E. CAPODISTRIA no dolio ri f. 4 al vaso PETROLIO SALON f. 4.40 al vaso. La Banca Popolare Capodistriana Consorzio registrato a garanzia limitata Fa le seguenti operazioni : I. Accorda prestiti verso cambiale con garanzia di almeno due firme, per un termine non inferiore ad ino e non superiore a sei mesi, al 6 °/0 più i/i 7» Per spese di provvigione. Previo avviso di otto giorni dalla loro scadenza, le cambiali potranno venir rinnovate, qualora venga restituito un quinto della somma o quella frazione minore che, in ogni singolo caso, fu dalla Direzione se di sua spettanza, altrimenti dal Consiglio di Amministrazione eccezionalmente accordata. II. Sconta cambiali, con almeno due firme, a scadenza non superiore a sei mesi al 6 % più i/4°/0 Per spese di provvigione. III. Apre conti correnti garantiti con mallevarla di due o più firme solventi, per la durata massima di due anni al 6% più 'AVo Per spese di provvigione. IV. In ves e denari in effetti di sicurezza pupillare ed'in ipoteche di sicurezza prammaticale a condizioni da stabilirsi. V. Dà prestiti a debitoriale, verso rimborso ili rate mensili per la durata fino a cinque anni, con garanzia di almeno due firme al 6 % più VV/o annuo per spese di provvigione. VI. Assume amministrazioni per corto di terzi a condizioni da stabilirsi VII. Fa il servizio di cassa percoli o di terzi a condizioni da stabilirsi. Vili. Assume incassi e pagamenti per conto di Società cooperative di produzione, di consumo e di ditte protocollate a condizioni da stabilirsi. IX. Riceve valori in custodia e provvede per ì' incasso dei medesimi, verso una provvigione di '/3 % sino ,a corone mille e l%o sopra coi ore mille, per il termine massimo di se' mesi. X. Accorda sovvenzioni verso pegni di valori pubblici, non olii e i 4/.' del loro valore di Borsa, a! 6 % e-sente di spese e1! provvigione, XI. Assume operazioni di cambio e compravendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. ecc., anche in forma rateale. XII. Riceve somme di denaro : A. in bancogiro per qualunque importo, non predando però più di 500 corone al giorno, a vista al 2 :i/,"/„. B. in Conto corrente 1. per qualunque importo prelevabile verso preavviso di tre giorni al 3 %. 2. per qualunque importo, a tre mesi fisso, prelevabile verso preavviso di quindici giorni al 374%- 3. per qualunque importo, a sei mesi fisso, prelevabile verso preavviso di ventimi giorni al 31/2°/0. 4. per qualunque importo, a un anno fisso, prelevabile verso preavviso di un mese al 33/47o- risparmio non potrà essere mài superiore all' importo massimo < i Corone 1000. Rimborsi si effettueranno con preavviso di cinque giorni al 4 7„« l>. in deposito prestiti ipotecari per qualunque importo, a sei anni fisso, (Vedi progetto votato dal Consiglio di Amministrazione addì 5 Decembre 1903) al 4 Tutte le condizioni indicate sono valevoli lino a nuovo avviso. Ogni domanda evasa di sovvenzione o mutuo sarà valevole entro i primi quindici giorni da quello dell'accettazione da parte della Direzione o del Consiglio. Capodistria, I maggio lilO-t. LA DIREZIONE Carlo Priora, redattore responsabile Capodistria, Tip. Cobol & Priora. f GIOVAMI DI VlflGEflZO MURO SARTORIA ÌDR UOMO Piazza Cavana N. 203 - TRIESTE - Piazza Cavana N. 203 VESTITI IN GENERE Negozio manifatture con grande scelta di qualunque genere in lana delle più recenti novità e delle principali fabbriche Nazionali, Inglesi e Francesi VENDITA al DETTAGLIO SPECIALITÀ Peruvien. croise. m u solin, toskin, castori. tuffi, cheviot impermeàbile ecc Qualità perfetissime Colori inalterabili UNIFORMI per la Spettabile Società del LLOYD AUSTRIACO I. II. Marina da guerra I. R. Impiegati dello Stato nonché qualiinqucKÌasl l'niforme con Deposito berrette d'uniformi nonché civili Giov. Bellemo Sellaio e Verniciatore Via S. Margherita CAPODISTRIA Via S. 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