ALLA „ PROVINCIA" , t>lgtuf> K -,a es tasse d- altra parte di torre ai „ maires " del tutto la facoltà di prendere in questo riguardo provvedimenti. Egualmente la cosa nel regno s,'Italia. Anche là alcuni consigli comunali nel forni ilare i rispettivi regolamenti di polizia rurale determinavano finora con appositi articoli anche il tempo della vendemmia e del taglio delle messi e dei fieni. Ma il Ministro d'agricoltura, industria, e commercio, cui spetta colà I' approvaznne di simili regolamenti, dichiarò sullo scorcio dell' anno passato ciie non riconosceva tale facoltà nei Consigli comunali, perchè contraria alla libertà dell'industria e del Commercio- Ammetteva soltanto che il Sindaco a termini dell'Arti 101 della legge comunale- e provinciale, possa fare, in caso di urgenza i provvedimenti di sicurezza pubblica e d'igiene: ma ciò . volta per volta, fra cui, anche Io stabilire, quando occorra, e per misura di precauzione, il tempo della vendemmia, senza però che possa dare a questa prescrizione il carattere di continuità» Premesse queste generali considerazioni ne risulta: a.) che nell' Istria si riscontrano ambidue i sistemi : quello della piena libertà e quello del vincolo della vendemmia. Quest' ultimo però si appoggia unicamente ad abitudini ereditate dalle leggi feudali. \ì.) che finora non si sente il bisogno nè di introdurre il vincolo là ove vigeva la piena liberta nè viceversa. e.) che la legislazione [potrebbe però provvedere alla sicurezza agraria e nello stesso tempo anche al progresso della viticultura introducendo in questo argomento disposizioni di leggi analoghe a quelle dell' arrotondamento basate sopra il vincolo di maggioranza. P. rimedio contro la. philoxera vastatrix. Il Planclion in una lettera scritta al dottor Caza-lis, redattore del JUessager Agricole, propone due sostanze, che sarà bene far conoscere agl'italiani, se, per disgrazia, anche nel nostro paese la l'Iiilo-xera, questo insetto assai più terribile della crittogama, perchè uccide le piante, ha incominciato a danneggiare i vigneti. Riportiamo un brano di questa lettera: " La prima di queste sostanze, conosciuta molto bene dai veterinari per l'impiego contro i vermi del bestiame, è semplicemenle 1' olio di ginepro rosso i). Il mio collega Jeanjean, professore alla scuola di farmacia, mi ha suggerito il mezzo di sciogliere quest'olio nell'acqua coli'intervento di una p ccola quantità di carbonato di soda. Cosi si giunse ad ottenere con un centimetro cubico di olio di ginepro rosso in cinquecento centimetri cubici di acqua un liquido che uccide la l'hiloxcra, anche quando sia passalo attraverso una colonna di terra di 75 centimetri d'altezza. Così pertanto un litro di olio di ginepro rosso del valore di una lira potrà somministrare per lo meno 500 litri di liquido insetticida, ed anche 5000 se si porta la diluzione al decimo come sufficiente. La seconda sostanza, conosciuta soltanto adesso come prodotto di laboratorio, è il bisolfuro di calcio. Esso si presenta in dissoluzione come un liquido di un bel colore aranciato, suscettibile di mescolarsi in tutte le proporzioni coli'acqua. Una parola del mio collega, signor Diacon, mi ha messo sulla strada di esperimentare questo prodotto, su cui io fondo serie speranze. Fgli presenta molti vantaggi : 1. Di prepararsi facilmente con l'ebollizione nell'acqua di una mescolanza di zolfo e di calce viva (32 grammi di zolfo, altrettanti di calce, per 400 granimi di acqua si riducono a 301) grammi «oli' ebollizione); 2. Di essere un prezzo moderato, poiché Jeanjean e Diacon, 100 litri di liquido normale non diluito costerebbe ali'incirca lire 2: 3. Di non essere dannoso, nè di od< re disaggradevole, perchè t'idrogeno solforato si sviluppa gradatamente durante la sua alterazione; 4. 0'essere solubile alla perfezione ; di non alterarsi immediatamente nel suolo, ma di depositare zolfo profondamente sulle radici, sugli insetti, zolfo che sotto l'influenza del suolo e dell'aria può divenire il punto di partenza di nuove trasformazioni In una parola questo liquido permetterà di lare contro la riiiloxcra una specie di soffumiggio sotterraneo e per via umida, che combinerà nei suoi ef- 1) luniperus oxycedrus. fetti coli'altro esterno ed a secco usato conti o Voidiutn. L'umidità del suolo, abbondante, ora favorirà questa cura, servendo di veicolo al liquido solforoso, che troverà nella terra stessa l'acqua necessaria a diluirlo per la maggiore diffusione. „ (Il Commercio di Siciliaj- i filatoi e le filatrici. Regole igieniche. Nutrimento sano e sufficiente, massima pulizia della persona e della casa, riposo bastevole e ristoratore, e per ultimo appropriate abitazioni costituiscono nel loro insieme ciò, che è di assoluta necessità alla filatrice di seta o filandiera. Quanto a nutrizione, ed a questo proposito si pecca in generale per I penuria o scarsità e per la cattiva qualità delle sostanze alimentari, gli è a vantaggio lutto loro proprio, che i possessori di filatoi o filande sono tratti ;.d adoperarsi affinché le lavoratrici possano e sappiano evitare le cotanto dannose privazioni ed i disordini od errori qualunque siansi nel vitto. Assaissimo l-.ro nuocono, tra le altre cose, il pane di veccia e la frutta acerba o corrotta. La nettezza personale vuol essere irreprensibilmente mantenuta dalle filandiere. A tal riguardo i proprielarii di filatoi non tralascino un momento di invigilare e di esigerla rigorosamente. Acqua e sapone, bagni e bucato trovinsi, come cose usuali, a piena disposizione di ciascuna filatrice. Hen avventurosamente gli opificii da filatura sorgono per la più parte in riva a laghi, fiumi, torrenti, ecc. Le trattrici della seta, sta senza dirlo, sono necessitose di un certo qual tempo, nè troppo breve, di riposo. Faccian elleno di non impiegarlo in vane ciarle, e di non gettarlo occupandosi in altra disutile o nociva maniera. Torna superfluo il raccomandare ai filandieri, che vogliano concedere alle donne trattrici tal numero di ore, che sia proporzionato al vero bisogno, per gli intervalli di quiete nel giorno e per il sonno della notte. Le s'anze ed il giaciglio o letto non lascino niente a desiderare in fatto di capacità od ampiezza di illuminazione, di ventilazione, di mondezza, di forma non che di materia. L'abitazione della filatrice dev'essere asciutta. Inoltre, nel modo che si usa per 1' allevamento dei bachi, otturisi ogni buco, ogni screpolatura dei pavimenti e delle muraglie al fine di precludere l'entrata ai topi, alle formiche e via dicendo. Per distruggere gli innumerevoli insetti, od almanco tenerli lontani, hannosi la carta moschicida e varie sostanze ccmunissime ed economiche fra cui, ad esempio, la polvere dei semi della ginestra, l'assenzio in fasci, il petrolio, ecc. A disinfettare possia i dormitori! delle filandiere giova egregiamente l'abbruciarvi gran copia di fiori di zolfo, ermeticamente suggellata ogni apertura o fessura, e l'imbiancamento o scialbatura delle pareti e del soffitto eoo acqua di calce appena speata sul luogo stesso e la lavatura dei pavimenti con potassa liquida. La professione o mestiere di filatrice non è conveniente a quelle donne che mostransi predisposte alla tubercolosi polmonare o simili. A lavoro incominciato la filatrice non esca di lotto e senza precauzione di sorta dal filaloio per esporsi all'aria fredda; sibbene, avanti di uscire all' aperto, si allontani alcun po' dalla caldaia e indi si copra meglio. Dede malattie speciali prodotte dalla filatura serica non è qui il luogo, ove tener discorso. In una filanda condizione primissima è la nettezza. Le fetide, ammorbanti esalazioni, che emanano dai cascami serici, e da altro, bisogna che siano allontanale e distrutte o neutralizzate. Tanto è richiesto dal supremo interesse così privato che pubi lieo. Non è tollerabile lo ammasso dei gallelto-ui e dei bigattoni entro 1' abitato od in vicinanza dei luoghi abitati; e soltanto sarà permesso il praticarlo in località disabitale e iunge dalle abitazioni ; la esportazione poi dei bigattoni fuori di lla cerchia degli abitati (villaggi, borghi, città) o discosto dalle abitazioni si eseguirà sempre di notte tempo, s. mprecchè non si ami offendere la privata e pub-Mira igiene. Ti' acqua di cambio delle bacinelle o catinelle, che si muta almeno due volte al giorno e che è pregna di crisalidi seriche decomposte, non si lasci scorrere a casaccio o sperdere a danno della igiene e deli' agricolture ; piuttosto la si raccolga e si conduca per mezzo di appositi canali o tubi fuori del paese e fino a che sia ricevuta in vasche o serbatoi a bella posta e con saggia arte costruiti, dove ottimamente sarebbero da riporsi anche le spazzature o scopatura, i&i riesce in questa semplice guisa a formare un potente guano artificiale, un eccellente concime. Una filanda fa duopo che sia provveduta eziandio di latrine inodore, internamente rivestite di cemento idraulico e di la tre metalliche per tutta la loro estensione. Le materie escrementizie, che si accumulano nelle fosse, pavimentale in pietra o metallo, di queste latrine regolarmente costrutte, e le orme in principal modo non infiltrandosi per entro al suolo, possono venire utilizzate per fertilizzare il terreno. Finalmente è mestieri di bagnare tutti i giorni i pavimenti delle filature con una soluzione di cloruro di calce, che serve prodigiosamente alla disin-fez'one di esse. Il governo di una filanda, specialmente se posta in paese, trovasi in relazione colle massime della pubblica igiene e può esercitare grandissima influenza sullo stato sanitario di una intiera popolazione. ('I Coltivatore Valsesiano) Dott. T. de Petri. Gl'insetti e la Caccia. II filosofo chiama l'uomo una specie degenerata o se meglio vi piace perfezionata di scimmie; altri lo dicono animale bipede implume; io lo porrei invece insieme alle fiere, ed agli animali rapaci. Lo spirito di distruzione lo invade con un furore be« stiale ed uccide ì suoi più utili amici con ingratitudine spietata. Soi.o più anni dacché sembra che qualcuno voglia prendere le difese di queste vittime e farne a-spra vendetta. Le Cavallette, il Mos sylvaticus, l'Arvicola Savi, l'anomala vitis, la Pirale, le Melolonte, l'A-pate, il Punteruolo, i Bostrici, il Sinoxylon murica-tum e mille altri insetti hanno invaso il nostro campo, il nostro vigneto, e vi menano strage e devastazione. Accanto a queste legioni di nemici esiste un e-sercito coraggioso di uccellini, che pugna per arrestarne la rovina. Ma 1' uomo sconoscente e feroce con molta a-stuzia insegue ed uccide gli alati protettori. Questa caccia agli uccelli di ogni specie ho preso negli ultimi anni proporzioni vastissime. Eppure basterebbe leggere alcuni dati statistici per spaventarsi del danno che recano gl'insetti all' agricoltura. Delamarre ci fa credere che gli insetti tolgono alla Francia il cibo per 35 giorni ogni anno. Or bene, gli uccelli veri distruttori di questi briganti delle messi, non dovranno dunque essere rispettati? Qualche paese comincia a comprendere coma si operi molto imprudentemente uccidendo questi r-spiti della campagna, e la coscienza del suo interesse arresta talora l'uomo dal micidiale divertimento. L'Inghilterra ha leggi severissime pella caccia, ha società per la conservazione degli animali utili; la Svizzera ha abolita la caccia per tre anni, e cosi la Prussia. Speriamo che non tarderà il nostro Governo a far sue le utili istituzioni degli altri paesi e farà una legge che abolisca per certo tempo la caccia od almeno l'uccellagione a reti, a trapole e lacci, che sono i principali mezzi di distruzione degli uccelli. Se non avremo ottenuto di essere liberati dal tutto dagli insetti nocivi, come da deficit nel bilancio dello Stato, troveremo però diminuito il loro numero e ri-sparmieremo un imposta, dalla quale lo Stato poco ci guadagna, e che mol!o nuoce all' agricoltura. VARIETA' Concorso per un manuale agricolo. Fu presentato al concorso anche il manuale di agricoltura, pel quale era stato stanziato il premio di 50 napoleoni d'oro. Ove sia possibile di compierne Io studio c 1' esame, il relativo verdetto sarà pubblicato in occasione del primo congresso generale della nostra società // punteruolo del frumento,. II Corriere del La rio pu blica sopra questo argomento una bolli memoria dell'ingegnerò Curio Scalini di Como. Ne riportiamo dal!'Italia Agricola alcune parole che riguardano il r medio: "Gli esperi lenti sull'efficacia del solfuro di carbonio ad uccidere i punteruolo furono tentati con vantaggio. Noi abb amo piovalo questo mezzo nel gl'agno decorso sopra du ■ ettolitri e mezzo di frumento clic Conteneva m riadi di punteruoli insetto perfetto: Io aÉ>}> amo eli uso ermeticamente in una cassa, applicandovi sul fondo, media.ite cannello, venti grammi di solfuro .li carbonio; dopo 48 ore aperta la cassa trovammo che tutti i punteruoli si erano portati alla superficie del grano, e che non potendo fuggire dalle emanazioni del solfuro, lutti erano resi cadavere, nessuno eccettuato. Crediamo che cinque o sei grammi per ogni ettolitro di frumento passino bastare ad uccider sia le «va, siano le larve, siano gi' insetti del punteruolo con una chiusura (ti ore 48 ed anche meno. Dopo aver tlenuto la morte del punteruolo sarà bene collocare il grano io 1 ogo fresco, tenendo calcolo delle osservazioni di IJajle- Barelle che la ba-sa temperatura è contraria alla vitalità del punteruolo. „ Conservazione delle foglie di vile per alimentare il bestiame: fxiì.iw Si preparino delle fosse, delle cisterne, vecchie botti o tini; tolgansi i pampini tagliandoli con cura a iuTte le viti durante il uglio, si faccia mangiar verde ;ìf bestiame una parte ilei reciso e si seppellisca il restante in serbatoi preparati con uno strato di terra da lò a Sia» centimetri ben pigiato e ricoperto ciascuno da un centimetro o un cent, e 1]^ di sai marino, e si sovrappongono questi strati fino a che non vi s a più foraggio o sia colma la fossa: sovrappongasi all'ultimo strato salato un coperchio mòbile di tavole di legno, carico di pietre, acciocché segua la massa nel suo aboassamento. In settembre un secondo taglio, e la stessa pratica. 'nline, termin ila la vendemmia, si raccogl esalino tutte le foglie delle viti, le si conserveranno parimente con sale e col tenerle chiuse, coperte e compresse. Si avrà cosi un foraggio eccellente fresco per l'inverno di cui il bestiame diverrà in breve a-vidissimo. Per abituarvelo però dapprincipio lo si darà unito ad altri alimenti e infine o puro o mescolato a mazzi d'avena o a paglia trita. Lo stesso procèsso si osservi per le vinacce. Un ettaro o vigneti di forza e fertilità media, può per tal modo nutrire una vacca con 101)1) chi-log. di pampini e 1000 chilog. di vinacce conservate. Un nuovo strumento d'agricoltura. Dal sig. Attilio Iluberti di Mantova fu inventato e presentato alla Camera di Commercio pel giu- jm-vrq li ot&i&óató «tei* «;•. •ni.np .r ..... . dizio un istrumento semplice, ma dotato di molti pregi, fra cui la Commissione scelta dalla Camera suddetta ha riscontrato in particolar modo l'applicabi-lità nella raccolta delle uve, massime n (incile località in cui la vite è attaccata ad altri alberi, potendosi così proscrivere l'uso percoloso e dispendioso della scala e dei trampoli. Gli fa dato il nome di forbire-taunglia e in gene ale potrebbe servire a. staccare coli' impiego d'una sala mano, un frutto, un grappolo d'uva, un ramoscello ad uia considerevole altézza o distanza, un fiore collocato fra gli sterpi e le spine: e ciò senza toccarlo e senza il pericolo che cada o in altra guisa si guasti. Rimedio contro i pidocchi delle fave. L'olio minerale rende alla società il benefizio< di essere ancora micidiale a tanti insetti che distruggono i prodotti agrari. Abbiamo visto dice il giornale del'e strade ferrate negli scorsi giorni un campo di fave investito come nello scorso anno dell'api s fabae conosciuto volgarmente col nome di pidocchio» Appena il coltivatore ha spruzzato le fave con un po'di Lucilina diluita nell'acqua, l'insetto tramortisce e fa pianta ritorna n I primiero rigoglio, Onesto semplice rimedio può usarsi con profitto su qualsiasi altro vegetale danneggiato da insetti minuti ed anche contro i pidocchi dei pollai. Basta una parte di Lucilina in cento di aqua. ANNUNZIO BIBLIOGRAFI C 0. Enciclopedia agraria italiana, redatta da agronomi delle diverse provincie e diretta dal dottore Gaetano Cantoni7 professore di agronomia presso il r. museo industriale italiano in Torino: opera illustrata da numerose incisioni intercalate sul testo. Onesto è il titolo dì una nuova opera che 1' L -nione tipografica editrice di Torino si accinge ora di mandare alla luce, intenta com' è e fu sempre di pubblicare opere di evidente utilità : e che da gran tempo avea in pensiero di presentare all' Italia, nella ferma speranza che sia per riuscire altrettanto e più giovevole di quante altre edite da essa in passato o che tuttora sono in corso di stampa. Questa enciclopedia agraria è un corso completo popolare della Scienza agraria, sviluppato e diviso in 4 grossi volumi in 4. Quanto prima verrà pubblicato 1' intiero programma col piano dell' opera e cosi 1' indice generale, nonché il nome dei vari collaboratori. TIP. DI GIUSEPPE TONDELLI. NICOLO' de MADONIZZA Redattore