ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — N° 376 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 ANOMALIE^ vicggio del Presidente della Repubblica in India Due mesi sono trascorsi da quando a Londra è stato firmato il Memorandum d’intesa sulla questione triestina, mesi che rappresentano un periodo abbastanza lungo perchè una persona dotata di un minimo d’intelligenza, possa comprendere che tale accordo porta il suggello definitivo all’annoso problema di Trieste. Non c’era bisogno che un tale fatto fosse esplicitamente confermato nel Memorandum stesso. Lo confermano implicitamente, le dichiarazioni del governi, statunitense, britannico e francese e tutte le dichiarazioni e discorsi dojili uomini di governo italiani e jugoslavi, come anche ouanto scrivono gli organi centrali della stampa italiana e jugoslava. Ma il concetto di soluzione definitiva di questo problema centrale, che avvelenava i rapporti tra i due Paesi adrialici, è sopratutto indispensabile affinchè tali rapporti possano incamminarsi sulla via di un’amichevole collaborazione. TI banco di prova di questa amichevole collaborazione, è Trieste con i territori circostanti nei quali i due popoli s'incontrano. Ora proprio in questa zona nevralgica agisce, oltre alle varie correnti irredentiste nei partiti politici, anche il C.L. N. dell’Istria, un organo che, per la sua stessa funzione e per i fini per cui è solrto, fa dell irredentismo c dello sciovinismo il suo unico campo d’azione. La storia di questi ultimi nove anni ci insegna come i dirigenti di quest’organo abbano tentato ogni possibili© via per intorbidire le acque, aizzando all'odio, all’intolle-canza nazionale, organizzando 1° spionaggio nell’Istria e l’esodo dalla stessa pur di rendere impossibile nn accordo tra 1 popoli jugoslavo e italiano e, naturalmente, giustificare in questo modo la permanenza sui loro bfln retribuiti scranni. Per nove anni, mascherandosi del più demagogico patriottismo da trincea di retrovia, sono spesso riusciti nei loro intenti. L’unica volta ehe gli uomini responsabili del Governo italiano non hanno dato ascolto ai loro interessati consigli — e se n» sono pubblicamente lamentati attraverso le colonne de «Il Piccolo», loro portavoce — è germinato quel Memorandum d’intesa che, sulle due sponde dell’Adriatico, porta un soffio di tranquillità e di speranza. Per questo il Memorandum d’intesa è stato accolto con soddisfazione dai due popoli e da tutti coloro che nella via della collaborazione vedono la possibilità di soluzione dei problemi. Un’analoga soddisfazione il Memorandum non l’ha incontrata negli ambienti di vita S. Caicrina . quali, non potendo negare il fatto compiuto si sono dati a interpretare il Memorandum in modo tale da renderne impossibile la sua attuazione © di conseguenza a frenare, poiché la loro possibilità non arriva più a ostacolare, l’instaura-ziome di rapporti amichevoli tra l’Italia e la Jugoslavia. Alla normalizzazione dei rapporti fra i due paesi è, poi, di freno l’esisitenza stessa di questo organo la cui attività è diretta unicamente ai di qua dei confine e in senso ostile a una situazione creatasi legalmente e con il consenso del Governo Italiano. Ciò, anche astraendo dalle posizioni che il CLN prende e che potrebbero essore, invero solo teoricamente, diverse da quelle attuali. Riteniamo superflua ogni citazione a comprova di quanto andiamo affermando. Basta dare solo uno sguardo ad alcuni articoli de «Il Piccolo» ispirati dal CLN e alla dichiarazione del suo segretario secondo la quale il Memorandum d’intesa costituisce il primo passo verso la realizzazione delle ulteriori aspirazioni irredentistiche per rendersene conto. La questione non assumerebbe un aspetto grave se i fondi per lo svogimento della funesta attività dell CLN, non provenissero, come è noto, dal bilancio statale italiano coinvolgendo in questo modo nella stessa responsabilità anche gli organi ufficiali italiani. Questi organi dovrebbero rendersi conto che, data la situazione attuale, il CLN, oome le organizzazioni sorte per un suo futuro eventuale mascheramento, quali l’Associazione Adriatica, sono un’anomalia e un anacronismo che dovrebbero sparire. E il Governo Italiano e i suoi organi a Trieste sono nella possibilità materiale di farlo. Rappresenterebbe ciò un’altra dimostrazione di buona volontà nella normalizzazione dei rapporti fra i due paesi; a Trieste verrebbe e-liminato un focolaio di torbidi e di sciovinismo e nella nostra zona si contribuirebbe a eliminare quei senso di diffidenza verso tutto ciò che proviene dalla Repubblica Italiana e che, fino ad ora, era rappresentato quasi esclusivamente dal CLN con tutte le conseguenze negative di tale fatto. Proibizioni in Tunisia TUNISI — Le autorità francesi in Tuisisia hanno vietato- ieri sera le dimostrazioni preparate dall’Unione generale degli operai tunisini nella ricorrenzi dell’anniver-sario dell’ucoisione lei capo dell’Unione, Perhat Ha «ed. LA “GALEB., NEL MAR ROSSO Giunto a Belgrado il Ministro Martinelli La squadra delle navi da guerra con la quale il Presidente Tito viaggia alla volta deJl’India1, giunta a Porto Said nella mattinata di sabato, naviga ora nel -Mare Rosso. Durante la sosta a Porto Said, -un picchetto d’onore dell’ esercito egiziano ha reso il saluto al Presidente della Repubblica mentre una fanfara egiziana intanava l’inno jugoslavo. Successivamente di governatore della circoscrizione militare della zona di Suez, Mohamed Rijaz, si portava sulla nave «Galeb» porgendo al Maresciallo Tito i saluti del primo ministro Nasser e l’augurio idi un piacevole soggiorno nella zona del Canale. Rispondendo alla domande rivoltegli via radio dall’agenzia «Press Trust of India» il Maresciallo Tito ha 'dichiarato che la collaborazione tra l’India e la Jugoslavia- può avvenire nei canapi più diversi, ma è anzitutto necessaria là dove è possibile contribuire -alla salvaguardia e al consolidamento della pace nel mondo. «Data l’esisten-za nel mondo di sistemi sociali diversi — ha aggiunto il oompagno Tito — è chiaro che il mondo si può salvare da una nuova catastrofe bellica unicamente se si instaura una pacifica collaborazione tra -Stati e popoli a sistemi sociali diversi e se la coesistenza assume forme di stabilità — unica possibile nell’epoca attuale — nei rapporti intemazionali». Richiesto di indicare i fattori che hanno condotto all’attuale principio di distensione nel mondo, il Maresciallo Tito ha detto tra l’altro che essi sono da ricercarsi nel raggiunto equilibrio delle forze mondiali, nell’odio contro la guerra e le armi nucleari e infine nella politica sovietica che ha rinunciato a certa rigidezza cara a Stalin. Intanto la stampa indiana e birmana continua a commentare con espressioni di 'grande cordialità la visita -del Presidente della Repubblica jugoslava. -I circoli politici indiani considerano la Jugoslavia come un Paese esente da pregiudizi nei confronti dell’ Asia e si attendono che i contatti con gli statisti jugoslavi rafforzeranno gli sforzi comuni a favore della pace mondiale. Si sottolinea inoltre che il diverso ordinamento statale non sarà d’incappo alla collaborazione tra i Paesi asiatici e la Jugoslavia. In Birmania, il «Times of Burma» scrive in un recente editoriale: «Gli anni decorsi hanno mostrato la forza vitale dell’amicizia -jugoslavo-birmana, Abbiamo scambiato opinioni, ci siamo conosciuti. Gli Jugoslavi hanno accettato di istruire i nostri studenti e i nostri tecnici e prossimamente, ci visiterà il Presidente Tito». Si è conclusa giovedì a Salonicco la conferenza degli economisti di Grecia, Jugoslavia e Turchia convocata per approntare una serie di studi sulle possibilità di scambio tra i tre Paesi. E’ stato deciso che le delegazioni redigeranno -uno studio sull’eoonomia dei rispettivi Paesi, e inoltre gli economisti -greci esamineranno le possibilità idi scambio tra le nazioni del Patto balcanico e altri Stati, quelli (jugoslavi -gli scambi economici tra i -tre Paesi amici e quelli turchi il problema del finanziamento degli investimenti. I risultati saranno pubblicati io una edizione comune. ■Sono poi in programma per la cor- rente settimana una serie di incontri tra delegazioni -jugoslave e italiane. La delegazione incaricata di condurre trattative commerciali con la Jugoslavia giungerà a Belgrado ITI dicembre guidata dal dott. Enzo St-oroni. Continuano i lavori delle delegazioni riunite a Udine per stabilire le modalità del traffico di frontiera tra la Jugoslavia e l’Italia. Giovedì 9 -dicembre avranno inizio a Roma trattative per costituire il comitato speciale italo - jugoslavo in base allo statuto allegato al Memorandum d’intesa sul TLT. In questi colloqui verranno stabiliti pure i dettagli per il funzionamento -del comitato. Guiderà la delegazione jugoslava il vicesegretario -di Stato al Consiglio Esecutivo Federale, Petar Ivičević. Di essa faranno parte anche il consigliere superiore presso il Consiglio Eseoutivo della RP idi Slovenia, dott. Boris Puc, e il docente della facoltà di diritto di Lubiana, dott. Stanico Petarin. Il Comitato -misto speciale juigo-it-aliano verrà -costituito, come viene detto nello statuto allegato al Me- Strascichi parlamentari delT affareDIDES RIDDA DI POLEMICHE ATTORNO AL TELEGRAMMA A MONTGOMERY Movimentato compleanno del Premier Inglese «Ancor prima Ohe la guerra fosse finita e mentre i tedeschi si arrendevano a centinaia e migliaia e le -nostre strade erano affollate -di popolo festante, io -telegrafai a Lord Montgomery dicendogli di stare attento nella raccolta delle armi tedesche, di riunirle, in modo che -potessero essere facilmente distribuite ancora una volta ai soldati tedeschi.» Questa, testualmente, la gravissima rivelazione fatta i'1 23 novembre scarso -dai presidente del governo britannico Churcili in un discorso pronunciato nel suo distretto elettorale di Woodford. La tardiva e quanto mai inopportuna rivelazione non ha mancato non solo di amareggiare l’ottantesimo compleanno -del vecchio statista, ma anche di suscitare una vivacissima polemica con Top-posizione laburista, polemica Che dura -tuttora e che non mancherà di avere le sue ripercussioni in campo intemazionale. Durante il primo dibattito svoltosi di 25 dello scorso mese alla camera dei comuni il premier ha cercato di minimizzare la portata della sua dichiarazione affermando -trattarsi «ormai di una vecchia polemica» e rilevando di aver già pubblicato nel sesto volume delle sue memorie il famoso messaggio a Montgomery. -Sei giorni -dopo, Churchill chiedeva scus-a alla camera per le sue affermazioni dichiarando di «essere stato sotto la radicata e falsa impressione di aver non soltanto spedito quel telegramma, ma di averlo addirittura pnlbblicato -nelle mie memorie». L’ex ministro socialista alla difesa Shinwell non si è però lasciato--communiovere e pur scusandosi con il primo ministro per essere entrato in conflitto con lui il giorno dopo del suo compleanno, ha aperto inesorabilmente il serrato fuoco delle sue domande : «Perchè remissione del telegramma nelle memorie? Perchè'dopo nove anni nuovamente in ballo la questione? Quale il fine di questo annuncio? Quale Tintenzione?» A tutti questi interrogativi i'1 premier si è limitato a rispondere mettendo in dubbio l’esistenza stessa del telegramma e prospettando l’eventualità di essersi confuso. Senonchè a rompere le uova nel paniere dell’abile difesa di Churchill ecco il maresciallo Montgomery dichiarare il 5 dicembre, di xitomo dal Canada e dagli Stati Uniti, di aver effettivamente ricevuto nel 1945 un -telegramma dai primo ministro con cui lo si invitava a eonseirvare le armi dei te- deschi neU’eventualità di un impiego speciale. Il telegramma dunque Montgomery :lTia ricevuto e non appena lo avrà rinvenuto fra i suoi documenti ne informerà il presidente del governo. Questa ìdu-nque la cronistoria pura e semplice della eccezionale rivelazione! Quali i commenti? Nu-fmerosi, ma non troppo vari. Gli organi conservatori, indipendenti, liberali e laburisti sono Stati tutti concordi nel rilevare Tinopportu-nità della dichiarazione di Chur-loi'll a Woodfrod. Di particolare, rilievo, perchè in un certo senso riflettente anche l’opinione di un comune osservatore di un qualsiasi altro paese, quanto, scritto dal -laburista Dati Herald e dallfndi-pendente Times. «Il documento costituisce una prova — scrive il Daily Herald — che Churchill conduceva nel 1945 una politica contraria ad una collaborazione coni da Russia. In che misura egli è l’architetto della cortina di ferro? Quante parte 'di responsabilità si deve a lui e quanta a Stalin per lo stabilirsi della guerra fredda? -Ora, se il segréto è stato rivelato, si può comprendere perchè Churchill non sia mai riuscito ad iniziare trattative ali massimo- livello con la Russia.. »>. «Una cosa è chiara — conclude l’organo laburista — se negoziati ad altissima livello debbono avere una possibilità di successo, è qualchedun altro che deve condurli: Churchill non è l’uomo adatto,» Più grave ancora di queste considerazioni è quella fatta dal- pur moderato Times : «La rivelazione dei premier -non gioverà a convincere i russi che le potenze occidentali siano oggi sincere nelle loro dichiarazioni di pace.» Evidenti dunque -le possibili ri-percussioni intemazionali dell’imprudente dichiarazione di Churchill che si è inserita come un avvenimento di eccezionale portata tra j pur notevolissimi eventi della scorsa settimana e ohe certamente non ha giovato al processo distensivo in atto. Sembrava che una pietra di più o meno opportuno silenzio avesse seppellito per sempre il noto affare di spionaggio che agli inizi di settembre aveva sollevato un vortice di commenti e di attacchi negli -ambienti parlamentari e giornalistici francesi. La tsostiituzione del giudice istruttore ha invece risollevato la polvere suH’a-ffare Dides riportandolo -alle cronache parlamentari con una seduta notturna del parlamento in cui Mendes France, 'ha dovuto nuovamente rispondere ai furiosi attacchi dei suoi oppositori e alle a-perte accuse che venivano -mosse nei confronti del suo ministro degli affari interni, Mieterand. -Mendes France ha pTeso energicamente in difesa il suo ministro e, dopo aver respinto molte accuse, ancora durante il discorso del principale interpellante Lej-andrè, è passato alTattacco con ;un violento discorso, accusando i suoi avversari di servirsi di mezzi abietti per compromettere il suo gabinetto. Sorvolando d dettagli dell’affare, Mendes France ha cercato di dimostrare che nel caso discusso si tratta di -un complotto politico, che aveva pei scopo la destituzione del -governo complotto che non si è fermato nemmeno dinanzi agli evidenti danni ch’esso arrecava al prestigio della Francia. A tale proposito il Capo del Governo -francese ha illustrato le difficoltà da lui incontrato alla conferenza di Londra a causa di tale complotto. I risultati della votazione che concedono la fiducia al governo, obbligandolo a continuare l’i-nohiesta e a riorganizzare il servizio idi spionaggio e controspionaggio, permetteranno al governo di continuare l’inchiesta stessa in un’atmasfera più tranquilla, come anche di passale agli altri compiti che lo attendono, quali il dibattito sull’Africa Settentrionale e sugli accordi di Parigi che sono prossimi, per poi arrivare al dibattito sul bilancio, quando il Gabinetto di Mendes France incontrerà il primo più difficile scoglio della sua investitura. Ma la piccola differenza di 60 voti- dimostra come l’opposizione non abbia definitivamnete rinunciato a servirsi dell’affare Dides per mettere in imbarazzo il Pre- mier francese. Ciò significa che sino alla conqlusione deM’mchiesta non cesserà la campagna contro gli ambienti vicini a Mendès France, ai quali sarà difficile dimostrare che si tratta di un tranello poiché, come ha detto un deputato, «le insinuazioni hanno il lato cattivo ch-e non si possono dimostrare, ma hanno quello buono che non si possono controbattere». morandum, per porgere aiuto ed essere consultato in merito ai problemi concernenti la tutela del gruppo etnico jugoslavo nel -tenittorio sotto amministrazione italiana e -del gruppo etnico italiano nel territorio sotto amminis'trazione jugoslava. Intanto il Ministro del Commercio Estero italiano Martinelli è -giunto a Belgrado. La stampa italiana commenta con particolare rilievo questo viaggio. Anche i circoli governativi ed economici della penisola rilevano che nel corso dei suoi colloqui con i rappresentanti del Governo jugoslavo, il Ministro italiano esaminerà i problemi della collaborazione italonjugoslava e dello scambio economico. A quanto si rileva, nel corso di q-uesti colloqui -verranno gettate le basi dell’ulteriore scambio commerciale -tra i due Paesi. Il lavoro del Ministro Martinelli aprirà -la strada all’accordo oommerciale che la delegazione capeggiata da Enzo Storcimi dovrebbe stipulare a Belgrado. Nella conferenza stampa -di venerdì scarso, il rappresentante della Segreteria di Stato agli Esteri Branko Draskovic — che com’è noto convoca settimanalmente la stampa nazionale ed estera a Belgrado — si è mostrato compiaciuto del fatto che nelle risposte dei Governi occidentali a'H’ultima nota sovietica venga accettata l’idea idi una conferenza quadripartita sulla questione tedesca e una conferenza più ampia sulla sicurezza europea. «Le risposte delle potenze occidentali — ha proseguito il -portavoce jugoslavo — le interpretiamo come un desiderio di conseguire, nelle scottanti questioni europee, un progresso sufficiente pet creare quanto prima Tatm-osfera in cui sarebbe possibile quella conferenza europea di ampie proporzioni «prima menzionata». Benché l’opinione pubblica europea abbia sufficenti motivi per guardare con una -certa trepidazione agli affari -del proprio continente per scrutare gli sviluppi della -situazione dopo l’altalena di condizioni ohe i due opposti blocchi — con gli accordi di Parigi e con la -conferenza di Mosca — si scanno ponendo attorno alla sicurezza europea ed al problema tedesco, essa segue con preoccupazioni- ciò che avv-i-ie nell’Estremo Oriente, in quanto s-à che la pace iq Europa è legata alla -pace nelle altre parti del mondo. Da questo punto di vista non è certo incoraggiante, il recente trattato di «mutua assistenza» (per modo di dire perchè è malto chiaro chi è T«assistito») fra gli Stati Uniti e lo squalificato governo di tOhang Kay iSheick. A guardare con diffidenza a questo ultimo passo Idei governo di Washington, per la Verità, non è, in Europa, la sola opinione pubblica generica, almeno stando alle reazioni negative che ess0 ha incontrato anche presso il governo di Londra, il quale ha tenuto a precisare (separazione di responsabilità?) di non essere stato informato in precedenza della stipulazione dél'l’accordo Washisgto-n-Formasa. COMPETENTI IN MATERIA «Quando Sceiba parlò, il 4 -novembre, in piazza dell’Unità qui a Trieste ci furono, come tutti sanno, dei fischi. Di fronte -a questi fischi la stampa italiana ha preso tre atteggiamenti: una parte li ha ignorati, una parte -li ha «minimizzati», una parte li ha presentati, criticandoli aspramente, oome una manifestazione di fascismo. Mi -dispiace -di non poter sottoscrivere nesssuna di queste 'tre tesi. I fisqh-i ci sono stati, ma cosi poco fascisti ohe coloro che li emisero furano visti e uditi -applaudire altri passaggi del discorso. Conosco di persona parecchi dei fischiatori: hanno votato quasi -tutti per la Democrazia cristiana, cioè per il partito di colui che fischiavano. Indro Montanelli.» (Dal «Corriere della Sera» del 21 u s.) Che 1. Montanelli non possa «sottoscrivere nessuna di quelle tre tesi» e che egli conosca «di persona parecchi» di quei «fischiatori» rappresenta una cosa logica e naturale. Infatti, attraverso le citazioni dei suoi scritti, abbiamo già potuto apprendere che lo stesso Montanelli, non solo fa professione di fede monarchica in Italia, ma mena vanto dei suoi scritti osannanti al fascismo e di essersi offerto volontario per la conquista sulla «quarta sponda» dell’impero di Giuda. Perciò nessuno meglio di Indro Montanelli poteva convalidare la tesi già sostenuta da altri giornalisti della penisola, che cioè a Trieste e nella Regione giu- ba non esiste e mai è esistito fascismo poiché qui in ogni caso, si è trattato prima dell’affermazione e dello sviluppo dell’italianità durante la era del littorio, poi di «strenua difesa» della italianità dopo il crollo del fascismo. Del resto lo stesso Mussolini definì il fascismo: quintessenza e potenziamento dell’italianità. Che poi la tesi di Indro Montanelli e di altri suoi colleglli abbia trovato conferma nella realtà triestina, o meglio nel clima dominante a Trieste per lo meno fino alla data del 4 novembre scorso, cui egli si riferisce, lo comprova una lunga serie di fatti, di situazioni e di episodi molto eloquenti e significativi. A prescindere dagli organi di stampa dei circoli irredentisti che — autopro-clamandosi «democratici fino all’assurdo», hanno sempre aizzato i loro lettori all’odio razziale fascista, hanno sempre usato linguaggio e frasario fascisti, rivelandosi ispirati a concetti di pretta marca fascista — nonché trascurando gli innumeri episodi di sopraffazione e di intolleranza fascista dei quali è stata teatro Trieste, basti il fatto che lo stesso Rino Alessi, confidente di Mussolini e trombone del littorio, ha potuto riprendere in Trieste le funzioni di un tempo e menar vanto di aver contribuito coi propri articoli «di natura politica», pubblicati sul suo giornale, alla formazione di quella Giunta comunale in cui figurano i vari Bartoli, Geppi ecc. Alla -stregua di questa realtà, è lecito dedurre che, se Benito Mussolini, invece di arrischiare la fuga verso la Svizzera, camuffato da teutonico, avesse raggiunto Trieste dopo il maggio 1945, anziché finire impiccato e ricoperto di sputi sul piazzale Loreto a Milano, sarebbe risultato il più strenuo difensore della italianità di Trieste e, come tale, riconosciuto ed onorato per lo meno quale presidente o membro direttivo prima del CLN di Trieste ed ora di quello dell’Istria dove non difettano i fedeli seguaci dei suoi concetti razziali e imperiali, dove — attraverso i margini dei miliardi estorti al popolo italiano per la snazionalizzazione di queste terre con l’esodo degli italiani —- non scarseggiano neppure i mezzi per vivere «pericolosamente» al pari dei gerarchi di un tempo. In conclusione, si deve purtroppo constatare che sotto il manto dell’italianità, o meglio per favorire gli interessi dei circoli e delle persone che ignobilmente la sfruttano, tutto è possibile anche gli eccessi e i paradossi più mostruosi e inconcepibili. Un tipico esempio è offerto, dal fatto che negli scorsi giorni si è onorato con medaglia di bronzo al valore militare la memoria del peggiore carnefice e torturatore di «Villa triste», ossia di quel commissario Colletti ricordato con esecrazione e ribrezzo da tutti gli antifascisti della Regione e dalle vittime dei suoi orrendi crimini. -Se il trattato fra Stati Uniti e Chang Kay Shock ha incontrato diffidenza in Europa, esso ha provocato in Asia addirittura la -più , , S disapprovazione., I popoli—fuerra. -Progetto che, appunto, fa. asiatici si sono Liberati da troppo rebbe pesare la bilancia dalla pa r paco tempo- dal -dominio straniero, diretto od indiretto, per poter stimare un uomo, Od uq pseudo governo, che in Asia vive esclusiva-mente per l’appoggio degli stranieri i quali mirano -a servirsi -dei territori ohe vengono messi a loro disposizione per tentare di penetrare, 0 meglio di ritornare, sul continente asiatico. La delicatezza della situazione -attorno a Formosa non è sfuggita e non sfugge a nessuno, (tanto meno può sfuggire ai popoli dell’Asia 1 quali si rendono conto che Washington non mantiene attorno a Formosa solo per begli occhi di Chang la «cintura di minacciosa sicurezza» rappresentata dalla settima flotta americana. I vari Konw-land e i vari Mac Carty che ad ogni piè sospinto, o ad ogni pretesto, -avanzano te proposta, e la richiesta, di misure preliminari ad una querra -preventiva contro la Cina, rappresentano interessi troppo seri perchè possano essere considerati alla leggera in Asia dove i popoli e gli stati hanno chiaramente ’espresso la volontà di colla boxare tra loro per te pace e non per te guerra. I Knowland e s^cl dovrebbero, per esempio, tenere coni' del viag-g.o di Nehru a Pekin o e dei pun li sui quali i governi indiano e cùese hanno dichiarato di basare la loro -politica in Asia e nel mondo. Se ne tenessero conto comprenderebbero forse che i popoli asiatici — come non potrebbero accet- MARTEDI’, 7 DICEMBRE 1954 Freno 11 din — *0 lire ABBONAMENTI: Annno din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c.p. Un neo nel mifllioramenla della silnazione internazionale L’accordo dì Formosa tare una sedicente guerra ideologica, preventiva o meno, contro la Cina —■ così non possono veder di buon occhio le alte, e non gratuite, «pirotezictni» che negli Sitati Uniti il gruppo di affaristi del «China’s Lobby» riescono ad assicurare -a Chan-g in cambio di una isola strategica e di un continuo pretesto di tensione con la Cina continentale. Con ciò non si può considerare casuale il fatto che si sia appresa, quasi contemporaneamente alla -firma -del trattato -tra Washington e Chang, la notizia di un progetto indiano circa una neutralizzazione di Formosa quale via alla -distensione nell’Estremo O-riente. Tale progetto inviato alle cancellerie interessate (anche se non reso nato 'Ufficialmente) prevede che -risola di Formosa venga passata sotto -il controllo -delle Nazioni Unite — previo ri-tiro della famosa settima flotta e della diminuzione dei poteri del governo di Chan-g Kay Shock — che dovrebbero in seguito organizzare un -plebiscito affinchè i sei milioni di cinesi dell’isola -decidano se intendono o no ritornare in seno alte madre patria sotto -il governo di Mao Tse Thung. Progetto -lineare e proposte concrete la cui attuazione eliminerebbe automaticamente un bubbone molto pericolerò in un settore dove vi è una continua altalena fra la- pace e la te -della pace e della tranquilità dei popoli. Lo stesso non si può dire, purtroppo per il Trattato concluso da Washington' con Chang. Fortunatamente, per ora, negli Stati Uniti il presidente Eisenhower riesce -a contenere i Knowland e Mac Carty ma -in seguito, dato ohe il «China’s Lobby» non è solo rappresentato -da questi due uomini? La condanna dei -metodi usati «aH’intemo» -degli -Stati Uniti da Mac Carty è già una buona cosa, però non è isufficentemente tranquillizzante in quanto il trattato per Formosa invece di condannare i metodi auspicati da Mac Carty in politica estera -li conferma e li incoraggia. Per te pace -non sarebbe più positivo invece confermare, ed appoggiare, anche da Washington te politica di pace che in Asia si e-Fprime nei nome del primo ministro -indiano Nehru e nelle iniziative distensive -del suo governo? Che, Washington lo sà, non corrispondono s°lo agii interessi del-Tlndia e del-TAsia, ma a quelli della pace e della collaborazione che rappresentano le. aspirazioni degli uomini che in- tutto il mondo ripugnano all’idea che anche sulla bilancia fra -guerra e pace possa giocare il cinico motto 'del capitalismo «busines is business. Gli affari che poggiano sulla guerra saranno affari per il «China’s Lobby» ma per l’umanità che fra Nehru e Mac Carty sceglie Nehru restano affari sporchi e pericolosi. Risanamenti e ricadute Alla conferenza -di Mosca svoltasi dal 29 novembre al 2 dicembre erano stati invitati d rappresentanti di 23 nazioni europee, gli -Stati Uniti e la Cina. All’ordine del giorno figuravano i problemi dalla sicurezza europea. Vi -hanno partecipato però solo i paesi dell’JEurapa orientale e l’osservatore cinese. Gli altri paesi hanno declinato Tinvi-to giustificandosi nella maggior parte dei casi con -la brevità del termine lasciato per i lavori preparatori, indispensabili per una conferenza di tale calibro. Al termine dei lavori di questa conferenza, in formato ridotto, è stata approvata una dichiarazione in base alla quale i paesi partecipanti (URSS, Ungheria, Ceccoslovaohia, Polonia', Bulgaria, Germania Orientale e Albania) s’d-mpegnano a intraprendere tutte le misure necessarie «per organizzare le proprie forze armate, i ‘loro comandi e le misure indispensabili per assicurare l’integrità dei confini» — nel caso che gli accordi di Parigi venissero ratificati, cioè nel ca-so si realizzassero l’unione 'dell’Europa Occidentale, la sovranità e il riarmo della Germania di Bonn. Quindi la conferenza moscovita non era quello che poteva ’essere una conferenza allargata e ben preparata della maggioranza dai paesi europei. Non solo per la propria composizione ma anche per quanto riguarda il suo andamento ed i suoi risultati. La sicurezza sul nostro continente {e quindi anche nel mondo) non ne è -uscita minimamente rafforzata mentre i -difficili problemi1, dai quali dipende anche la questione della pace, non si sono avvicinati alla loro soluzione e sono rimasti -allo stesso stadio precedente alla conferenza. L’indirizzo -politico intemazionale attuale, -data la situazione abbastanza cambiata dovrebbe essere orientato alla eliminazione di tutti quei fatt e posizioni sorte durante il periodo della -guerra fredda. In ogni caso -un simile processo richiede anche un certo periodo di tempo. Il mondo è stato troppo a lungo sottoposto alle minaocie delle più svariate combinazioni aggresive che hanno generato una reciproca diffidenza, per poter OTa cancellare tutto con un tratto -di -spu-gna. Tal-e circostanza è di una estrema importanza. Essa proprio impone la necessità -di una -graduale realizzazione dei risultati positivi, di una graduale eliminazione di tutto ciò che è sorto, giustificatamente o meno, negli anni postbellici caratterizzati dall’ acutizzazione dei rapporti nel mando. Inoltre, dinanzi a tutti i paesi e in particolare dinanzi ai partner principali Es-t—Ovest, sta il -grave compito di impiegare tutti gli sforzi possibili, di ricercare oostantemente le vie di avvicinamento e di accordo che sono numerose. Insistere oggi sulle posizioni di ieri, ripetere le stesse mosse, fossero -anche generate dalle intenzioni più sincere e positive, non aiuta anzi può ostacolare il corso fruttuoso del processo di rappacificazione della situazione intemazionale. L’idea di poter eliminare le conseguenze della guerra fredda con gli stessi mezzi di ieri è una vana illusione. Nella scorsa settimana vi sono stati avvenimenti ohe non sono in armonia con la nuova situazione. La conferenza di Mosca si è svòlta come un estremo tentativo -di impedire la realizzazione di un’unione europea. E’ stata preannunciata la costituzione di un antipodo orientale a tale sistema militare dell’Occidente. All’altra parte del -globo terrestre gli Stati Uniti e Formosa hanno concluso un patto di mutua assistenza, secondo il quale -gli americani garantiscono Tintegrità al discreditato e corrotto regime di Chang Kay Sheck e ai territori che esso occupa, mentre gli stessi diritti vengono reclamati dal -Governo di Pechino', ai quali lo stesso non intende -minimamente rinunciare. Si può quindi liberamente aiffermare che nel processo di risanamento -della situazione internazionale vi sono ancora -delle ricadute verso le vecchie malattie. La fortuna consiste nel fatto che questi avvenimenti non vanno nella catte-gori-a di quelli che possano del tutto distruggere le rosee prospettive che ci hanno -dato -gli ultimi mesi di quest’anno tramontante. El Hodfibi a morte Il Tribunale popolare di Cairo ha condannato a morte il capo dei «Fratelli Mussulmani» Hasan el Hodeibi ed altri sei membri di questa organizzazione, accusati di aver organizzato l’attentato contro il colonnello Nasser. Le sentenze pronunciate dal tribunale, verranno esaminate dal Consiglio rivoluzionario dopo di che diventeranno esecutive. Dinanzi a tre tribunali complementari si svolgono i processi contro altri gruppi di associati alla setta religiosa mussulmana, accusati di aver partecipato al complotto contro il governo. Uno di questi gruppi è composto esclusivamente da -militari e ufficiali membri delle cellule segrete -dei «Fratelli -Mussulmani». Intanto un’altro -gruppo di 49 ap-pertenenti alle forze annate è stato arrestato sotto accusa di aver preparato l’esplosione dell’aereo sul quale il Capo del Governo Nasser, doveva intraprendere il suo primo viaggio aereo. L'Unione socialista nella futura Comune Il problema centrale delle discussioni in corso attorno alla Comune consiste sema alcun dubbio nella ricerca delle forme e dei mezzi atti a liberare al massimo l’elemento dinamico, costituito dalla partecipazione delle masse lavoratrici alla gestione sociale della cosa pubblica. In altre parole, questo problema si pone nei termini molto concreti delia compartecipazione dei cittadini alla più larga attività politica, economica, culturale ecc. nella Comune, quale cellula fondamentale nell’ulteriore sviluppo socialista della nostra collettività. In questa prospettiva s’inquadra innanzitutto il ruolo dell’Unione socialista dei lavoratori, quale piattaforma più adatta per l’estrinsecazione degli elementi dinamici dai basso. Non è che l’Unione socialista non abbia svolto finora tale compito, chè gli sforzi compiuti in tal sen- ÄPERTÖ CÄPODISTRIA IL BAGNO PUBBLICO Il bagno pubblico. Quanto si è parlato e discusso di questa provvida iniziativa a Capodistria e quanto si è atteso la sua realizzazione è inutile rilevare. Basti dire Che in tutta Capodistria esistono Si e no tre o quattro quartieri dotalti di bagno per dedurre quanto un bagno pubblico sia necessario. Finalmente anche a questa necessità si è rimediato. E venerdì, dopo esserci crogiolati per un bel po’ nell’acqua calda della vasca, abbiamo fatto una visitina aireleganite palazzina che sorge poco lontano dal-lUarcio di piazza da (Pontle, nei pressi dei fotografo Zucca. L’atrio, sala d’aspetto, si presenta sobrio nella sua eleganza e se tutte le nostre sale d’aspetto fossero così comode le attese non andrebbero così spesso a danno del nostro sistema nervoso. Comunque riteniamo che questo primo ambiente non sarà molto impegnato poiché quattordici docce e quattro vasche da bagno potranno rapidamente smaltire ogni esigenza. L’impianto non è esente da imperfezioni e manca ancora qualche finitura, ma sono cose. facilmente rimediabili. Nella parte destra della palazzina hanno invece trovato sede i più moderni 'impianti per la lavatura, stiratura e tintoria. so, l’esperienza del passato e i risultati già raggiunti in questo campo, ci smentirebbero se volessimo affermare di contrario. Il ruolo e l’attività dell’Unione socialista in o-gni tempo e*luogo sono Stati sempre consoni ai propri postulati di organizzazione politica delle larghe masse popolari sul frante dell’edificazione del socialismo. Si tratta, ora, piuttosto di dare alla massa dei propri membri ancor maggiori possibilità di sprigionare la loro iniziativa in campi di attività sempre più vasti della nostra vita sociale, anche in quelli che finora si ritenevano comunemente di competenza esclusiva degli organi amministrativi (scuola, sanità ecc.). Si tratta, insomma, di aprire alle masse visuali sempre più ampie sui problemi della nostra società nel loro complesso e nei toro particolari, e di assicurare ogni possibilità di partecipare alla loro soluzione. Ne consegue ohe il ruolo e i compiti dell’Unione socialista dei laboratori nella futura Comune e, già ora, nel suo processo dii sviluppo politico e ih quello della sua formazione territoriale e amministrativa, vengono ad assumere un carattere molto più vasto di quanto siano stati finora; limitati talvolta da lattoni di carattere soggettivo (impacci organizzativi, vecchie forme di lavoro e conseguente de-ficenza di iniziativa dèlia base eoe.) e oggettivo (imbrigliamenti burocratici, influssi di determinate condizioni politiche esterne ecc.) che oggi sono scamparsi o sono in via di essere eliminati. Per potersi porre in grado- di soddisfare alle attuali esigenze e, ,ancor più a quelle future, l’Unione socialista deve innanzitutto intra-predere delle misure che possano armonizzare la propria struttura organizzativa a quanto sopra detto, se non altro per la configurazione territoriale e economica ohe le nuove Comuni verranno ad assumerò: a conclusione dei loro processo di formazione. Si tratta di sistemare le organizzazioni alla base in modo da renderle operative ai massimo: e capaci di sprigionare la massima iniziativa dai proprio seno su basi molto più larghe (anche territorialmente e numericamente ) di quelle attuali. In questa direzione si lavora già ed esistono anche proposte concrete in merito. In concomitanza deve avvenire l’integrazione delle nuove direzioni di base e superiori nella nuova struttura organizzativa, vale a dire l’elezione dei nuovi Comitati e dei delegati alle Assemblee comunali e di collettività comunale dell'Unione socialista, tenendo sotpra-tutto conto della necessità di evitare un lavor0 amministrativo ristretto e superficiale. Tale compito è consigliabile abbinarlo opportunamente alle regolari Asisemblee annuali generali delle organizzazioni dell’Unione socialista, che devono venir indette anche subito, senza tuttavia agire af,fretta-mente. Questi i compiti immediati di carattere organizzativo da affrontare sollecitamente, ma non si dimentichi con ciò il lato essenziale dell’attività dell’Unione socialista di Fui abbiamo parlato più sopra; assicurare maggiore iniziativa dal basso alla soluzione della nostra proiblematicia sociale in genere, alla lotta conseguente per l’appro-fondimenlto della democrazia socialista. INTENSI IPREPHNHTIVI del Capodanno dei bimbi Attendono ansiosi il Capodanno del Bambino SCORCI DELL’ATTIVITÀ’ EDILIZIA A POLA SOMME RILEVANTI SPESE per il rinnovo delle abitazioni PROSPETTIVE TURISTICHE da SALVORE a (TITANOVA Le bellezze naturali della fascia costiera del buiese, da Cittanova a Salvo're, lo splendore, la varietà delle sua flora, le spiagge sabbiose, le ricchezze agricole del retroterra ci offrono le migliori prospettive per lo sviluppo del turismo in questa zona. I regimi paissatti non hanno curato questo ramo e-conomico sebbene l’affluenza dei turisti sia stata notevolmente forte, benché ospitati in case private. Subito dopo la liberazione il potere popolare ha investito i primi fondi per la costruzione di nuovi e per il riadattamento degli alberghi esistenti. All’inizio del 1952 e-sistevano 150 letti, distribuiti su quattro alberghi, mentre era stato costruito un moderno padiglione con annesso ristorante, caffè e bar notturno. Quest’ultimo, per il isuo particolare aspetto architettonico e P» la sua attrezzatura interna, costituisce, accanto alla ridente zona circostante, un insieme che suscita ammirazione nei turisti, nostrani e stranieri. Altri ,100 letti sono a disposizione a Salvore. Già il primo anno di attività ha ;comfiletamente soddisfatto le esigenze degli ospiti, anche se sono emerse alcune manchevolezze organizzative interne, dovute all’inesperienza e, fino a un certo punto, anche alla inoaparità del personale. Senza bisogno di una grande opera di propaganda, l’interesse dei turisti stranieri nostrani è stato tale da non poter soddisfare tutte le richieste. L’interesse non è venuto meno neppure nell’anno successivo, quando l’inettitudine dei dirigenti nella stipulazione degli accordi, ha provocato lo scarso sfruttamento dei posti disponibili. Per quanto riguarda la prossima stagione, già oggi possiamo constatare un maggiore interessamento, specie da parte delle agenzie turistiche straniere (Austriache, germaniche e anche svedesi e olandese) tanto ohe affiora la impossibilità di soddisfare tutte le richieste. Tenuto predente questo fatto, si è cercato di aumentare li numero dai letti disponibili a Umago e Salvors e di includere anche Cit-tano-va nell'economia turistica. Con la costruzione delle casette veskend, con l’adattamento di a’cune ville a Umago, con la riparazione dei-padiglione della Croce rossa e della casa di riposo dell’associazione sociale a Salvore, le capacità am-memteranno di circa 250 letti. Con la costruzione -di impianti sanitari sono state apeirte grandi possibilità allo sfruttamento dei pamping ?n condizioni climatiche ideali lungo tutta la fascia costiera. Sono stati stipulati contratti anche per la confezione di circa 200 tende per l’accampamento di turisti stranieri. Particolare cura viene dedicata ai parchi che circondano gli obiettivi turistici a Umago, e Salvore. Lo sviluppo del turismo fa sorgere problemi anche di carattere comunale. Con l’acquisto di moderni autobus turistici si è provveduto a migliorare notevolmente il traffico. Nella prossima stagione il trasporto degli ospiti verrà effettuato direttamente dal loro paese di provenienza. Verranno migliorate anche le linee di collegamento marittimo. Per l’anno venturo sono previsti lavori di riparazione e adattamento degli attuali obiettivi, l’illuminatone dei parchi e delle passeggiate, delte, strade nonché Altre opere per un importo com- plessivo di 136 milioni dà dinari, mentre altri 800 milioni di dinari sono previsti per la costruzione di nuovi bagni, strade, ecc. Da tutto ciò appare che le condizioni per lo sviluppo del turismo nél buiese non mancano, condizioni che, accanto al costante incremento dell’industria e dell'agricoltura offriranno ai lavoratori di questa zona un migliore avvenire. Per risòlvere il problema degli alloggi a Pola sono necessari ingenti mezzi finanziari. Ogni nuovo acquazzone, ogni nuovo temporale, ogni nuova domanda di alloggio presentata, sembra trascinarsi dietro l’interrogativo. A quando la soluzione definitiva del problema degli alloggi? Ma è doveroso presentare alcuni dati idi fatto: Dal settembre 1947, quando Pola venne liberata, sono stati spesi a Pola ben 870 milioni nell’edilizia. Somma favolosa, ma tuttavia, quando ci facciamo una passeggiatina in città, non abbiamo ida osservare molte case nuove. Se togliamo le otto case a un piano a Monvidal, il palazzo in piazza Unità e Fratellanza che si sta ora ultimando, ed altre case a più piani, ancora in costruzione, sembra quasi impossibile capacitarsi delTimpiago (fruttuoso di queste centinaia di milioni. E proprio in questa anomalia, in questa inconcepibile realtà si nasconde quel fenomeno misterioso che caratterizza il problema delle abitazioni a Pala. La fine della guerra ha lasciato la città quasi distrutta, mentre le case ohe riuscivano ancora a mantenersi in piedi erano costruite in epoca precedente al 1918, ed alcune contavano 500 anni e più. Perciò i limitati mezzi finanziari di cui si disponeva nei 1947 e negli anni successivi, vennero impiegati in gran parte per la riparazione dei già esistenti fabbricati. Alle nuove co- struzioni si ipotè pensare solo nello scorso anno. Attualmente sono in corso di lavoro otto edifici che daranno un quartiere moderno a 111 famiglie. Tuttavia la critica situazione attuale non verrà risolta nemmeno lontanamente poiché ancor sempre vi sono circa mille domande dii alloggio. Al consiglio per gli affari comunali della città si è iniziato lo studio di un piano decennale di costruzione di alloggi. In base a tale piano nei prossimi dieci anni Pola riceverà altre 1O00 abitazioni nuove, mentre verranno riattate mille Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA delle già esistenti. A tale uopo sarà necessario lo stanziamento di quattro miliardi di dinari. E in quale misura verrà realizzato questo piano ce lo dimostrerà l’avvenire e la capacità economica della (Comune di Pola. a questo punto merita citata un’iniziativa di avviamento alla costruzione privata ohe si spera contribuirà notevolmente ad aumentare le disponibilità di alloggi a Polla. Per -essere precisi, pe-r la costruzione di un appartamento moderno si spendono oggi circa tre milioni GIRI PER I NOSTRI COLLETTIVI Alla nascente "Istranka fi Quando ci hanno visto arrivare air«I®tranka» di Umago, i membri di quel collettivo hanno mostrato un sorriso di perplessità. Pensavano fossimo venuti per fare per i nostri lettori il bilancio di fine d’anno dell’attività dell’impresa, pom’è del resto nelle nostre abitudini. Ed allora quei lavoratori ci hanno 'detto che avevamo doppiamente anticipato: e perchè manca .ancora un mese alla fine dell’anno e perchè idi bilanci la loro azienda ne ha, semmai, uno che è soltanto di previsione. Non che una certa attività alla UN'ALTRA DISGRAZIA PER LO SCOPPIO DI SORDIGNI Sebbene nove anni siano passati dalla fine della .guerra, questa con tinua a provocare disgrazie e lutti, causati Ida rinvenimenti di re-riduati bellici ancora in efficienza. E vittime di una di queste scoperte sono stati tre bambini di Monte-netto, in quel idi Salvore. .Nel pomeriggio idi domenica scorsa, Si-rotich Fiorenzo di ‘anni 7, assieme alla sorella Gabriella, undicenne, e la cugine Satiui Rita di tre anni e mezzo, avevano fatto- oiggetto, inosservati, idei loro trastulli, una bomba a mano, rinvenuta non si sia dove. Portatala vicino alla casa, Fiorenzo, dopo averla un po’ battuta, la fece esplodere. Erano le 16 precise allorché d bambini ne provocarono lo scoppio e presto la loro gioia di possedere un nuovo giocattolo si mutò in una scena straziante di dolore e di sangue. Muto, con gli occhi stranuiati, Fiorenzo giaceva bocconi, mentre le altre due bambine con i vestitind a brandelli urlavano dai dolore e dallo spavento. Sui luogo accorse subito la nonna, la cinquantenne Paolettd Caterina, la solla dei famigliari che si trovasse in casa e che accudiva alle facende domestiche in quel’ora fatale. Confusa e atterrita, non seppe quale soccorrere, tutti e tre avevano urgente bisogno, ma Fiorenzo appariva il più grave. Presolo tra le braccia, rosso di sangue, venne avvolto .in un lenzuolo, mentre dava .pochi segni di vita. In seguito accorsero sul posto, attirati dalle urla strazianti delle bambine, alcuni vicini che provvidero prontamente a chiamare la Croce Rossa che subito effettuava il trasporto dei tre bimbi al-ì’ospedale Civile dà Isola, dove sono stati accolti con prognosi riservata. Pierre «Istranka» non ci sia stata, tutt’al-tro, ma il grasso deve ancora venire. Di attività vera e propria si potrà parlare appena in -pieno 1955, L’azienda gestisce il vecchio silos ia cui si è aggiunto quest’anno un forno che lavora egregiamente. Nell’ottobre 1953 venne iniziata la costruzione di un nuovo edificio da collegarsi agli 82 metri di lunghezza del silos. L’edificio nuovo è ora ultimato e. in esso si sta procedendo al montaggio dei macchinari per il pastificio. Con l’anno prossimo ai complesso- esistente verrà ad aggiungersi un mulino, i fondi per la .costruzione del quale sono già assicurati. La «I-Stranka» è dunque un’azienda in sviluppo, e come tale cercheremo di presentarvela. Nella nuova costruzione ancora odorosa di calce fresca si aprono numerosi locali destinati ad uffici ed ai -laboratori collaterali. In questo edificio ha pure sede il forno capace di accogliere, con le sue quattro bocche, alcuni quintali di pane. Nella grande sala si vedono poi svariate macchine, l’impastatrice, la «formatrice», la spezzatrice e uno speciale forno ruotante per la cottura dei dolci. Tutto questo è al piantarrenno, dove ci sono anche i magazzini per la farina e due tramogge di 5 ql. l’una ohe, a mezzo di aspiratori, portano la farina al primo piano. La farina, trasportata al primo piano, viene impastata da due macchine, dalle quali la pasta vergine è pressata negli stampi e di qui trasferita automaticamente ad un’altra serie di macchine ohe la distendono, la tagliano, le danno la forma voluta. -Gli spaghetti e i maccheroni intraprendono poi l’ultima tappa del loro lungo viaggio: vengono immessi in una specie di galleria il cui calore lì indurisce e qui finalmente si arrestano negli essiccatoi. I 12 essiccatoi hanno, tutto l'aspetto di capaci frigoriferi e occupano su due file una grande sala. Al contrario ohe nei frigoriferi, dentro vi fa -piuttosto caldo, -dai 40 ai 50 gradi. Due motori a ventilazione si incaricano ‘di produrre in 0gni essiccatoio la temperatura richiesta e un terzo motore aspira invece l’umidità. Si calcola che il pastificio possa avere in 8 ore una produzione di circa 100 quintali. L’intero ciclo produttivo, estremamente moderno e razionale, ha una tenuta perfettamente automatica. Abbiamo usato il tempo presente, ma è chiaro che il panificio si trova appena nella fase di montaggio. Vi abbiamo anzi trovato un tecnico di Firenze, (il macchinario è produzione di alcune ditte italiane collegate tra loro) il quale ha voluto gentilmente anticiparci qualcosa riguardo ili funzionamen- • to del pastificio. Egli è appena giunto e ritiene che avrà alcuni mesi di montaggio. «Si fa però molto piano, —• aggiunge — perchè quanto occorre non è sempre pronto. A me dispiace : non vorrei far la figura del perditempoi». Per il resto s’è dichiarato soddisfatto di avere l’occasione di lavorare un certo tempo tra noi. Bagni e docce che fanno bella figura con le mattonelle bianche al primo piano e al piano terreno, ci dicono che la spesa affrontata finora dalla «Ist-ranka» non deve essere indifferente. Abbiamo sentito parlare di molte e molte diecine di milioni, ma niente con sicurezza perchè nessun membro della direzione era presente.. Quando anche il pastificio sarà ultimato, il collettivo comprenderà 40 persone, il cui numero sarà destinato a salire -con la costruzione del -mulino. Ma questo appartiene a un futuro non tanto vicino. Ne riparleremo la volta che l’«Istranka» ci darà l’Oiocasione dii stendere un bel bilancio conclusivo. Si procede all'Autogestione pelle scuole di Buie Sabato sera a Buie si sono riuniti gli elettori delle varie unità e-lettarali della cittadina per procedere ad un’importante atto della nostra vita sociale 'in sviluppo : L’estensione dell’autoamministrazione degli elettori anche al campo scolastico. Finora questo campo era -precluso a un’influenza diretta della popolazione, influenza che veniva esercitata esclusiva-mente tramite l’assemblea distrettuale e i suoi organi competenti per il dicastero dell’educazione. Oggi si procede .invece alla elezione delle direzioni scolastiche in tutte le scuole, direzioni ohe saranno composte, oltre che dai rappresentanti degli insegnanti e dal direttore .della scuola, anche dai rappresentanti eletti dal popolo, preferibilmente nelle file dei genitori dei ragazzi che frequentano quella determinata scuola. Cosi a Buie gli elettori hanno eletto tredici membri alla direzione del Ginnasio Croato, undici membri alla direzione della Scuola Ot-tennale italiana, sette alla direzione -della scuola elementare croata e sette membri alla direzione del collegio studentesco. Oltre a questi mèmbri eletti, della direzione faranno parte i direttori della scuola e un rappresentante del consiglio dei professori o maestri. e mezzo di dinari. Il Comitato Popolare provvede a tale costruzione con i mezzi tratti dai fondo sociale, l’inquilino paga l’affitto, che. nemmeno in decenni potrà ricoprire le spese di costruzione. Per tutto questo periodo intanto la società dovrà curare la .manutenzione del quartiere e già allo scadere dei primi dieci anni dovrà impiegare nuovi importi per le riparazioni dello stesso. Significa che praticamente di questa nuova costruzione la società non ritrae alpini vantaggio. D’altra parte si è constatato che con tre milioni e mezzo si potrebbero costruire cinque o sei appartamenti del tipo casette operaie. Perciò il consiglio' per gli affari comunali proporrà in una delle prossime riunioni del Comitato Popolare delle Città che a tutti coloro che intendono costruire nuovi quartieri vengano concesse delle facilita-zioni. Ad, e-sempio per la costruzione Timteres-sato ha bisogno di un milione di dinari. Egli riceverebbe, a titolò di prestito dalla Banca Nazionale, 600 mila dinari, mentre il Comitato Popolare gli concederebbe quale aiuto i rimanenti 400 mila dinari. E’ certo che in tale modo l’interesse per la costruzione di case aumenterebbe notevolmente. Il Comitato Popolare Cittadino prowe-dereb.be inoltre a far avere agli interessati gratuitamente e gli appezzamenti idi terreno e gli eventuali progetti di coistnizione. Il primo-proprietario della casa non -dovrebbe versare alla Banca per il prestito fatto somme favolose, egli dovrebbe detrarre dalla propria paga non più di quando pagherebbe, di ■affitto per un discreto -appartamento, mettiamo 2000 dinari mensili, cosichè entro 30 anni egli a-vrebbe saldato il suo debito. La casa. sarebbe di sua proprietà, naturalmente, anche prima dello scadere di tale termine ed egli potrebbe anche venderla, -soltanto che in tal caso potrebbe contare unicamente sulT'importo da lui versato, rispettivamente sullftmporto ricevuto dalla Banca Nazionale, e non su quello avuto dal Camitato Popolare cittadino quale stimolo. BREVI Dl POLA POLA, dicembre — Dopo l’arteria principale, che da Piazza del Ponte porta sirio al Teatro, l’illu-iminazione pubblica a fluorescenza viene estesa.ad altre, vie cittadine. Già la Via Smareglia ed il Mercato ne usufruiscono, mentre sono in programma quasi tutte le maggiori vie del centro, compreso il Viale della stazione ferroviaria e la Via Mariani. Nelle vetrine della Libreria I-striana, ai Giardini, la fabbrica di vetro da laboratorio «Boris Kidrič» ha aperto un’esposizione dei primi prodotti sperimentali. La produzione vera e propria -della fabbrica avrà inizio nel primi mesi del 1955. All’impresa trasporti e spedizioni «Lokospedit», che assolve con rapidità i propri compiti nell’approvvigionamento della città, ha avuto inizio il corso- di preparazione agli esami degli operai qualificati, secondo il programma fornito dal dipartimento Affari comunali, tracciato dal Segretariato per gli Affari di Stato della Croazia. Questo è il secondo corso del genere a Po,la, poiché il primo interessa i lavoratori metallurgici, insegnante è il compagno Margetic. Al Cantiere navale «Stella Rossa» fervono i lavori di ultimazione delle grandi officine coperte. L’a-trezzatura di quest’ultime segnerà un bivio nella vita di questo' piccolo collettivo, il quale potrà quindi eseguire anche costruzioni in ferro. Finora esso costruiva natanti in legno e solo riparava quelle in ferro. * Un piccolo ma pericoloso incendio ha 'paralizzato alla Fabbrica Cementi, momentaneamente, un trasformatore nella neo-erigenda centrale elettrica. L’incidente, successo mentre al trasformatore veniva pulito l’olio, non impedirà la completa inaugurazione della centrale, che con 1 suoi 35.000 kw. al giorno soddisferà le necessità delilo stabilimento durante le soste d’erogazione e potrà dar luce pure all’Ospedale ed alla Posta. R. F. Nella scorsa settimanana le organizzazioni delTOSPL del nostro Distretto hanno 'iniziato i preparativi per la miglior riuscita dei festeggiamenti di «Nonno Inverno», il quale, come noto, per la gioia dei nostri bimbi, -arriverà quest’anno dalla cima del nostro più alto (monte, il Triglav e visiterà tutti i bambini del nostro Distretto riuniti nei centri comunali. Le organizzazioni comunali dell’Unione, oltre che all’abbellimento degli ambienti per i’accoglimento di «Nonno Inverno», organizzeranno numerose fiere, nelle quali i nostri pionieri, come l'ann0 scorso a Portorose, potranno acquistare, con i buoni che verranno loro distribuiti, qualsiasi oggetto, frutta e dolci esposti. Il comitato -promotore Distrettuale sta -intanto svolgendo una campagna propagandistica, affinchè 'tutti i nostri collettivi di lavoro contribuiscano, secondo le loro' passibilità, sia in denaro che in altri mezzi alla riuscita di questi preparativi. Proprio oggi abbiamo saputo che un collettivo ha versato ili suo primo contributo di 100 mila dinari al Comitato Distrettuale, impegnandosi di riesaminare di nuovo le proprie possibilità per rifarsi vivo con un successivo versamento. I compagni meritevoli del primo plauso sono i membri del collettivo delle Assicurazioni sociali, come primi contribuenti. Siamo certi che 'tutti i rimanenti seguiranno -il loro esempio. Il Comitato Distrettuale attende nei prossimi giorni le adesioni -delle nostre fabbriche: Arrigoni, Ampelea, Ruda, Delangla-Ide, Cantieri, -Stili, Istra, Saline ed 'altre, come pure delie ditte: Intereuropa, Slavnik, Commercio in genere, Vino, Bor, Li-pa, Globus, Prerad e delle altre, che certamente, contribuiranno al massimo per procurare la gioia e la felicità. dei nostri bambini. II collettivo del Teatro del Popolo si sta intanto preparando- per l’allestimento dal seguito di «Nonno Inverno» che, a -quanto sembra, quest’anno sarà davvero imponente, comprendendo pure numerosi carri allegorici, preceduti da una Comunicato Le parti che si rivolgono alla Pubblica Accusa Distrettuale in Capodistria per richiedere il rilascio idi certificati, attestanti ohe contro di esse non è in corso alcun procedimento penale, tengano conto Che. a incominciare dal 6. XII. 1954, i certificati si rilasciano soltanto nelle giornate di mercoledì e venerdì dalle 8 alle 12. In tali giorni e coi medesimo orario si ricevono anche le domande per il rilascio dei certificati. squadra di cavalli drappeggiati come nelle grandi occasioni. Sarà nostra cura tener informati i lettori su tutti i preparativi, e, con il prossimo numero-, pubblicheremo i nominativi dei contribuenti e le somme da loro versate. Compito di noi tutti è di contribuire con ogni nostra possibilità alla riuscita di un programma culturale e ricreativo tale, da rimanere a lungo nella memoria dei nostri piccini. CORI E TRADIZIONI POLA, dicembre — Cento passi su per la Via Belgrado, una brusca svoltata a sinistra ed eccoci nella vecchia contrada «Nesazio», incastrata fra un nucleo di edifici resi grigi dalla patina del tempo. Appena varcata la soglia della trattoria Smolizza, un complesso possente -di voci, come un tuono, attacca una popolare canzone dialettale. E’ il coro della «Lino Mariani», disposto su di una lunga tavolata. Una trentina di lavoratori, per la maggior parte cantierini, hanno vestito l’abito a festa per l'appuntamento domenicale. In o-gni festività infatti essi si ritrovano nel locale prestabilito in settimana. Cosi -pure per le giornate che hanno fatto corona al 29. Novembre. L’appuntamento varia a seconda della stagione e del tempo. Con il sole sono in auge i locali di «Sicola» fora Gino) e di Ghezzan, ci inverno invece molto spesso li troviamo da Uccio, in Via Nesa-bio. Questa è ormai diventata una tradizione e quasi un dovere per tutti i coristi, i quali disciplinatamente, come alle prove, prendono in trattoria i propri posti a sedere a seconda delle voci, Dopodiché segue «iintonada» data da Steli o Brencich e quindi l’attacco. Squilla la voce di Bepi Filipich, sostenuta neIl«azione» dai fratelli Quarantotto, da Zovic, dai Tessa-ris; tuonano in bassi Ivessa, Gla-vich e Froli ; l’assieme è perfetto. Alla fine, un sincero applauso dà l’impressione di trovarsi in una sala da -spettacolo e non già in trattoria, L’auditorio è costituito dai «tifosi» del coro, quelli che regolarmente vengono all’appuntamento con i beniamini. Assieme ad essi, senza mai uno screzio nella reciproca compren ione (e qui sta l’interessante) tra mordaci «remenade» e sonore risate, tra una canzone, una «foglia» di prosciutto ed un goto, trascorrono l'immancabile mattinata domenicale in compagnia. Non mancano le sfide di solisti in difficili saggi operistici ed in questo, per la cronaca, registriamo la bella lezione impartita dal non più giovare basso Baldassi alla compagnia con un pezzo del «Mefi-stofele». Come negli anni migliori. dati' anayuifc CAPODISTRIA NASCITE : Cupin Federo di Federo e Muženič Cristina; Krmac Nadia -di Karel e Udovič Flamca; Ponis Michela -di Alfieri e Demitri Nerina; Kaligarič Graziella di Jožef e Defbernandi Maria ; Fteur Mi-lena di Jožef e Korenika Silva, Pregara Luisa di Albino e Metton Norma; Hurlanič Rosanna di žar ko e Piciga Maria; Kotrle Franico di Umberto e Pribac Renata; Degan Cristiano di Michele e Tefeš Tilka; Balčič Vladimir di Giovanni e Purlanič Krasna; Fachin Fabrizio di Luigi e Bubnič Alma ; Klemenčič Vittoria di Jožef e Je-rošar Veronica; Cok Franco di Giovanni e Guicon Stefania; Zlatič Rosa di Biagio e Kovačič Maria. MATRIMONI : Parovel Pietro di anni 27, autista con Bržan Aurelia di anni 23,- casalinga; Parovei Giuseppe di anni 29, autista con Piciga Valeria di anni 32, casalinga; Voivoda Sergio- di anni 24, a-gricoltore con Mužića Natalia di anni 25, casalinga; Krmec Sergio di anni 20, fabbro con Mužića Argia di anni 24, casalinga; Babič Jožef di anni 23, operaio con Rosina L-udmila di anni 24, operaia; Gombač Antonio -di anni 33, fabbro con Leban Maria di anni 25, commessa. DECESSI : Paoletič Carolina di anni 63; Seirgaš Antonio di ann-i 64. ISOLA NASCITE : Ivančič Rosanna di Guido e Bartok Nivés. MATRIMONI: Pugliese Elvio di anni 30, agricoltore con Sanlio Nella di anni 26, operaia; Carbon-cich Bruno di anni 28, pescatore con Degrassi Elda di anni 24, impiegata; Vascotto Nevio di anni 28, agricoltore con Oolomban Liliana di anni 24, operaia; Babič Fabio di anni 20, operaio con Hrvatin Maria di anni 20, operaia; Morgan -Lorenzo di anni 20, operaio con Korenika Maria di a-nni 23, operaia. DECESSI : Kaligarič Giovanna di anni 80 ; Degrassi Giovanni di anni 70. UMAGO -NASCITE: Bože Sergio di Giuseppe e Marcuzzi Maria; Majez Luana di Edoardo e Montioolo Carmela. MATRIMONI: Fernette Giuseppe di anni 31, agricoltore con Scri-niar Natalia di -anni 28, casalinga ; Brajko Giuseppe di anni 34, agricoltore con Mamilo-vte Maria di anni 27, casalinga; Sirotte Luciano di anni 20, agricoltore con Bus-dachin Maria -di anni 18, casalinga. TIRANO MATRIMONI : Bertok Ivan di anni 34, marittimo con Pribac Anna idi anni 23, operaia. DECESSI: Benedetti Odorieo di anni 87. BUIE NASCITE; Arman Lidia di Ruggero e Altin Veneranda; Pelin Gigliola di Giuseppe e Vatovac Giuseppina; Visintin Claudio dii Giulio e Koslovič Olga ; Jurican Mladenka di Carlo e Peldruvac Maria; Padovan Flavio di Antonio e Radislavié Maria; Biioslavo Rita di Severino e Jugovac Amelia; Koslovič Egidio di Giovanni e Lozar Lucia; Persei Luciano di Giuseppe e Piazza Ida; Miloš Bruno di Antonio e Stokovac Lidia; Agariinis Rosanna di Naza-ri0 e Ponetti Luigia. MATRIMONI : Dušič Virgilio di anni 27, agricoltore con Franee-schini Maddalena di anni 19, operaia. SPAZZ0LIFIC10 «ISTRA» di Capodistria acquista dai produttori le radiai (chersin) e le setole bianche di suini lavate al massimo prezzo di mercato. Agricoltori, rivolgetevi alla nostra fabbricai E’ attualmente in corso presso il tribunale di Pirano, il procedimento a carico di Marsič Aurelio, ac-cusato si essersi appropriato di HO kg. di ferro vecchio dai piroscafo «Rex», per un valore complessivo di 330 dinari. Al processo però, 1 imputato non si è presentato e, essendo risultato che il Marsič non è del tutto normale, il processo è stato rinviato. Ha avuto luo-go la scorsa settimana, presso il tribunale di Pirano, un processo ai danni -di Perčič Stanko, cassiere dell’impresa «Globus». Il Perčič si è reso colpevole del furto di 80.820 dinari, somma rappresentante l’incasso del cinema estivo di Porto-rose dell’anno 1953, e di 20.000 dinari ricavati con la vendita di biglietti a Okrognica-ai danni dell’Unione Socialista del popolo lavoratore. In sua difesa l’imputato ha dichiarato di soffrire di neurastenia q che, in seguito allo scoppio di una bomba a mano avvenuto nel 1941, la memoria molto spesso gli viem meno. Il processo è stato rinviato in attesa che l’accusato sia sottoposto a un controllo neuro-psichiatrico- Hađže Fendić è stato condannato a 1 mese di carcere dal tribunale di Buie, per lo smercio di orologi a-llo scopo di ricavare un illecito guadagno. Lo stesso tribunale ha condannato l’autista Sette Kreš0 a 20 giorni di prigione a causa di u-no scontro da lui provocato per eccesso di velocità. 8.000 dinari è la multa cui è sitato1 condannato certo Marušič Josip per il commercio di buoi da lui praticato nel distretto di Buie allo scopo aumentare i suoi proventi a danno degli acquirenti. E’ comprensibile che in questi piovasi giorni di autunno l’om-brello sia una cosa necessaria. A Vigini Giuseppe di Mondano però, non era sufficiente un ombrella per cui, con Za massima delicate za, ha voluto prelevarne due a Posteria -dello stesso luogo. D sgraziatamente la sua intenzion non è stata apprezzata giustamer te, per cui ii Tribunale di Buie 1 ha condannato a tire .mesi da scor tarsi in carcere. Una delle tante stupende e carateristiche pagode della Birmania Foglietti di un viaggio romantico nel Montenegro VII. Un autobus oi conduce poi rda Kotor a Prcanj, un vec-\chio nido di navigatori. Lungo ii nostro viaggio avevamo sentito parlare del canonico don Niko Luković come delia più interessante persona di Prcanj e naturalmente, giungendovi, la voglia di incontrarlo era grande. Avevamo appreso che questo religioso, fra l’altro noto scrittore, aveva 67 anni, era referente della chiesa cattolica presso il Consiglio Esecutivo del Montenegro e fino silo scorso anno era deputato alla Assemblea Federale. Ci era stato detto lanche che don Luković era membro attivo di numerosissime organizzazioni di massa. In Qua e là lungo le pareti si incontrano quadri di autori popolari jugoslavi, mentre l’altare è opera dello scultore veneziano Giovanni Maria Morlatti (1699—1784). Suhe scale che immettono dalia (piazzetta antistante la chiesa aUìintemo della stessa, cj sono murate due gigantesche conchiglie, o-gnuna delle quali alta 70 cm., dono di un capitano di Prcanj che le aveva acquistate al Borneo. Interessante è il fatto che nei locali superiori della QUATTRO PICCOLI INDIANI PORTANO IL NOME DI TITO Le impressioni degli operai di Nuova Delhi sulla visila dal Presidente della noslra Repubblica In India, la visita di Tito è considerata come è guastato. Lo trovammo là la Jugoslavia ha incontrato un avvenimento di eccezionale importanza politica, quando ci recammo alla varie difficoltà per assicurala realtà, in India non si sa molto della Ju Centrale con l’intento di spe- re la propria indipendenza, goslavia, ma il ruolo del nostro Paese nei rapporti dire un telegramma. Non a- ma che vi è ugualmente riu-internazionali, la sua lotta per i’indipendenza, so- vevamo intenzione di inter- scita. Noi ci rallegriamo dei no fatti ben noti. vistarlo, si offerse da solo, successi jugoslavi e ritenia- «Tito per noi è un eroe e il miglior rappresen- — Potreste combinare una mo un bene la visita di Tito tante di un popolo che non si è lasciato soggiogare riunione con Tito per i no- in India. Impareremo molto e che non si è spaventato di fronte a minacce», ha istri sindacalisti). Essi vor- da lui e 'lui vedrà che anche detto Kripalani, esprimendo così quello che prin- rebbero parlare con lui. noi amiamo la nostra liber-cipalmente si sa di Tito e delia Jugoslavia. Hanno letto qualcosa sulla ,tà e che siamo pronti a di- Opinione molto simile a questa è quella di uno Jugoslavia e vorrebbero ve- fenderla, dei più noti lavoratori pubblici dell’India sociali- ,dere l’uomo sotto la cui gui- sta, Djajprekas Narajan. Nella presentazione di da è stata realizzata per la SARATCANDRA TITO un libro di Prabakar Padije, parlando di una si- prima volta l’autoammini- Saratčandra Lai Sing è un gnificativa fase di sviluppo storico della Jugoslavia, strazione operaia. Sentiamo funzionario sindacale deila egli ha detto: «Nella Jugoslavia si stanno compien- parlare molto di New York, fabbrica di tessili «Delhi Klot ■do miracoli. Lì si sta togliendo il comuniSmo dalla Londra, Mosca attraverso Mils». Egli ha visitato la co-tomba in cui era stato cacciato da Stalin. La Ju- questi apparecchi telegrafici Ionia jugoslava quando ha goslavia riporta il comuniSmo alla gloria di un — ha continuato Kana, in- letto la notizia dell’arrivo tempo». dicando gli apparati a lui di Tito in India, e ci ha pre- «In Jugoslavia il comuniSmo e la democrazia si vicini — ma della Jugosla- sentato suo figlio: Saratćam-incontrano nel loro processo di sviluppo. Se il via niente. E noi siamo una dra Tito. comuniSmo si sviluppasse così anche nelle altre giovane organizzazione sin- E’ nato il 13 novembre terre «comuniste», l’ombra della morte sparirebbe dacale che vorrebbe sentir 1943, dice suo padre, nel pedana terra e l’umanità potrebbe dedicarsi all’edi- parlare dei nostri compagni riodo della lotta contro il ficazione di una vita migliore e felice. Gli Jugo- jugoslavi. fascismo, slavi difendono coraggiosamente il comuniSmo e i — Abbiamo deciso di dar- risultati che sono riusciti ad ottenere con una lun- COSA DICONO gli ili nome dell’uomo che GLI OPERAI TESSILI più di tutti ha imprassiona-«Delhi Klot Mils» è la più to coloro che desiderano la grande fabbrica tessile nello libertà dei popoli. Era que-Stato di Delhi. Ha circa no- sti il Maresciallo Tito di cui ve mila lavoratori. AU’usci- abbiamo sentito parlare per ta abbiamo fermato esatta- la prima volta in una riu-1 percorrono vie diverse, cosa mente cento di loro. Ottan- nione dal capo dei radicai-naturale. Si sono sviluppati tadue sanno di Tito e della umanisti indiani, M.ÌN. Roja. e affermati in condizioni Jugoslavia. Dei rimanenti Egli ora è orgotglioso del (differenti, ma tutti e due solo due sapevano leggere. suo nome e conosce la gesta tendono allo stésso scopo e Uno di questi lavoratori, di questo uomo che tanto desiderano imparare uno Bavan Lei Sing, si è esipres- ha lattato per i diritti del dall’altroj» v so così: popolo lavoratore. , L’uomo comune che cam- — So che Tito viene in — Sono venuto — dice il ■busto idi Njegoš, ricavato da minia Per 'le vie idi Delhi o India.. L’ho letto sui giorna- padre — per dirvi quanto Meštrović direttamente sul siede in qualche caffè o uf- li e di ciò abbiamo -parlato siamo felici che Tito venga corpo del bardo montenegri- ficio» non saprebbe esprime- pure nelle nostre riunioni a trovarci, no, dopo che don Luković re con tanta precisione la sindacali. Di Tito ho inteso Ci ha detto pure che a ga e dura lotta.» Djajprakas dice ancora: «Il movimento comunista in Jugoslavia e il movimento socialista nel mondo hanno un comune fine. Essi forse Sullo stesso posto si aggiungerà tra breve anche il gliene aveva dato permesso sua opinione sulla Jugosla- parlare per la prima volta Delhi ci sono ancora qua-t-scritto. Ili canonico ci tiene via. HVTol)t0 spesso non sa dopo la guerra, come di un tro giovani ragazzi che por-anzi a dire di tenersi a neppure la posizione igeo.- eroe della lotta per l’indi- tano il nome di Tito. «Essi, stretto contatto epistolare grafica di quest’ultiima, non pendenza di un Paese euro- come mio figliò, sann0 a chi con lo scultore anche ora sa leggere e, anche se lo peo. Più tardi sentimmo mol- appartiene questo nome e che quest’ultimo si trova ne- sapesse, a volte non avreb- te altre cose. Sappiamo che ne sono orgogliosi.» gli Stati Uniti. Comunque, be le 3,5 rupie necessarie per nimntn ^ — a._i i_ • T_i. ÜTiTvrrv in Pili questa sarà probabilmente la l’acquisto del libro in cui prima volta nella storia del- Djajprakas, o qualcun alla Chiesa che il monumen- tro, parla della Jugoslavia, to di un vescovo ortodosso, Eppure nella sua coscienza, chiesa sj trova un piccalo com’è il caso del poeta Nje- la Jugoslavia e Tito hanno museo marittimo, con molti goé, venga posto davanti a un posto determinato tra le una canonica cattolica. idee di libertà, ihdipenden-Accamto alla chiesa, di in- za, diritto dei lavoratori e oggetti e ricordi di interesse storico. La storia dei costume, -specialmente, vi è largamente rappresentata. Vi teressante c’è ancora una ca _________________________ _ sa a 3 piani che vieine chia- somma c’era quanto bastava troviamo -anche una banche- mata delle «Tre sorelle». La ~ sua storia si confonde con la leggenda, e ammesso che quanto si racconta sia vero, non resta allora che un pò dì cronaca. Nel XV. seco- per eccitare la nostra curiosità e anticiparcene un’idea di persona simpatica e socievole. Non siamo rimasti delusi. Ricevutoci in sagrestia non appena finita la messa, ’ don Luković si rivela la cortesia in persona. E’ un uomo con ra bianca sulla quale è scritto : «Per meriti navali». Il vessillo fu consegnato dail-rimperatore Francesco Giuseppe l’anno 1860 al capitano Ivo Vizin per aver questi compiuto, a 'bordo delio «Splendido», il giro del mondo. Il navigatore di Pncenj anticolonialismo che l’«Eu-croo-a» quasi disprezzava. Di questo parlano gli uo-rr’ni comuni di Delhi. VORREMMO SENTIR PARLARE DI VOI... Cian Can Ka-na è un mac- lo vi avrebbero abitato tre chinista della Centrale Te-sorelle che finirono con l’in- legrafica. In -una _ picco.a namorarsi, guarda il caso, stanza lavora alla riparamo-tutt’e tre di uno stesso gio- le simpatie dei giovanotto. Avrebbero atteso, covandosi in seno il non corrisposto amore, finché la Ricorrono quest’anno 200 che i suoi più affezionati ra errato. E questa sua sm-morte non avesse ghermito anni dalla nascita di Vin- ammiratori, celebrare i nuo- cerità, spesso addirittura due di esse. Solo allora la cenzo Monti un uomo che vi signori, ricoprire d’imsul- puerile, è in fondo quello terza avrebbe cercato di far- fece parlare di sè -per un ti colui che aveva adulato che più -gli no-cque nell opisi capire dall’amato, non certo tempo tutta l’Italia, e (Ohe ancora viveva nel tra- nione dei contemporanei, prima però di aver provve- La sua stravaganza sbalor- gico esilio di Sant Etena, prima, e dei posteri poi. duto a serare due delle tre diva anche i suoi più intimi Furono questi gli ultimi II Leopardi scriverà nel finestre della casa.-Oggi due amici. lampi della sua musa. Mo- suo «Zibaldone»), che il finestre sono veramente tap- Nacque, come dicemmo, ri il Ì828, il 13 ottobre, a Monti non era un poeta, un pate di malta, ma è diffi- 200 anni fa alle Altonsine, Milano. giudizio severo e torse esa- in Romagna. Tentò vari II Monti fu scrittore fe- gerate. Ma il Leopardi, cui studi universitari, quali leg- condissimo, e sarebbe qui tanto poco importava' la ge e medicina, ma con po- troppo lungo dir partìcolar- forma, doveva -dirlo. Perchè chi risultati. Si dedicava mente 'della sua opera di la poesia del Monti è, nella invece con passione alla poeta e di prosatore. Come maggior parte, solo forma, poesia,/ guadagnandosi fa- poeta scrisse anche tragedie Se leviamo lo splendore deima di' buon poeta. Da allo- ad imitazione di quelle del- le immagini, il magistero ra, -da quando cioè inizio a l’Aifieri e dello Shakespea- del verso, l’eleganza delle scrivere, (la sua vita passò re. Buon padre di famiglia, sue liriche migliori, ci riattraverso tre periodi: quel- uomo variabile ma sincero, marrà ben poco. Ecco- perlo di sostenitore fervente quando Monti inneggia p-ri- chè la traduzione dell’«Ulia-del clero; quello -seguente ma al papa, poi a Napoileo- -de» è, senza possibilità di che rinnega il papa, e che si ne e quindi a Francesco II, paragone, il migliore dei appoggia a Napoleone; ven- non cede ad un basso cal- suoi lavori; il nucleo non è ne poi il 1814, l’astro di Na- colo d’cpportunismo, non fa suo, ma d’Omero, e-d è un poleone Bonaparte tramon- della adulazione; ma prova nucleo profondamente poetò e l’Italia ricadde sotto la veramente e fortemente i fico, e il Monti seppe dargli dominazione austriaca. Ed sentimenti che esprime, Gli veste e colore come nessuno ecco il Monti, con una v'o- sembra d’essere nel vero ed era riuscito, lubilità che fece stupire an- è convinto d’aver fino allo- Erre Ti eile dire se la terza delle (Continua in IV. pagina) Poi non rimase nessuno DI AGATA CHRISTIE Adagiò con cautela il suo fardello, e distribuì le bibite. Il generale Macarthur e il giudice presero del wisky liscio. Tutti sentirono il bisogno di uno stimolante. Solo Emily Brent domandò e ottenne un bicchiere d’acqua. Il dott. Armstrong rientrò in salotto. — Sta meglio, ora — informò. — Le ho dato un sedativo. Che c’è, qualcosa da bere? E’ proprio quello che mi ci vuole. Parecchi degli uomini riempirono di nuovo i bicchieri. Qualche istante dopo Rogers tornò in salotto. Il giudice Wargrave assunse la direzione dell’inchiesta. Il salotto si trasformò in un tribunale improvvisato. Il giudice disse: — Vediamo ora, Rogers, dobbiamo andare a fondo di questa faccenda. Chi è il signor Owen? Rogers lo guardò meravigliato. — Il proprietario dell’isola, signore. — Questo lo so. Quello che vorrei mi diceste è che cosa sapete di quell’uomo. Rogers scosse il capo. — Non potrei diro, signore. Non 1 ho mai visto. Ci fu un leggero movimento per la stanza. Il generale Macarthur domandò: — Non l’avete mai visto? Che cosa intendete dire? — Noi siamo qui solo da una settimana, signore, mia moglie ed io. Siamo stati assunti per lettera a mezzo di un’agenzia. La agenzia Regina di Plymouth. Biore annuì col capo. — Una antica ditta che gode di una buona reputazione — disse — Wargrave domandò: — Avete quella lettera? — La lettera di assunzione? No, signore. Non l’ho conservata. — Andate avanti a raccontare. Siete stati assunti, avete detto, pei lettera. — Si, signore. Dovevamo arrivare qui ad una data stabilita. Arrivammo puntuali. Qui tutto era in ordine. Provviste in abbondanza nella [ dispensa e tutto perfettamente a posto. Non c’era che da spolverare, j per così dire. — E poi? — Niente, signore. Ricevemmo ordine, sempre per iscritto, di preparare le camere per un gruppo di invitati, e poi ieri con la posta , di mezzogiorno ho ricevuto un’altra lettera del signor Owen. Diceva **') che lui e la signora Owen erano trattenuti a causa di un impegno in-I derogabile e che dovevamo fare del nostro meglio. Quindi ci dava istruzioni circa il pranzo, il caffè e quel disco da mettere sul grammofono. Il giudice domandò aspro: — Certamente questa lettera l’avrete — Si, signore. L’ho qui. Si tolse la lettera di tasca. Il giudice la prese. Uhm — fece. — Porta l’intestazione dell’Hotel Ritz ed è scritta a macchina. Con un rapido guizzo Biore fu gli fu accanto. Disse: Se vo- leste permettermi di darvi un’occhiata. — La tolse dalle mani dell altro e la scorse con gli occhi. Mormorò: — Una macchina Coronation. Nuovissima senza alcun difetto. Carta intestata di uso comune. Non ci si può ricavare nulla. Forse le impronte digitali, ma ne dubito. Wargrave lo fissò con improvvisa attenzione. Anthony Marston si avvicinò a Biore e guardando al di sopra, delle sue spalle disse: — Ha due strani nomi di battesimo, no? Ulick Norman Owen. Riempiono la bocca. Il vecchio giudice sussultò leggermente e disse: — Vi sono grato signor Marston. Avete attirato la mia attenzione su un punto curioso e suggestivo. — Girò lo sguardo sugli altri e spingendo in fuori il collo come una tartaruga irritata, disse: — Penso che sia tempo per noi tutti di tirar fuori tutte le informazioni possibili. Sarebbe bene, dico, che ciascuno di noi si facesse avanti dicendo tutto ciò che sa intorno al proprietario di questa casa. — Fece una pausa e continuò. — Noi siamo tutti suoi ospiti. Sarebbe utile quindi, che ciascuno di noi spieghi esattamente come sia stato invitato. Ci fu un momento di silenzio e poi Emily Brent parlò con decisione. — C’è qualcosa di assai strano intorno a questa faccenda — disse. — Io ho ricevuto una lettera con una firma che non era facilmente leggibile. Ho creduto fosse quella di una signora che avevo incontrato in un luogo di villeggiatura due o tre anni fa. Mi è parso che il nome fosse Ogden o Oliver. Conosco una signora Oliver e anche una si-signorina Ogden. Ma sonò certissima di non aver mai conosciuto e tanto meno di esser stata amica di gente che si chiamasse Owen. Il giudice Wargrave chiese: — Avete quella lettera, signorina Brent? — Si, vado a prenderla. Uscì e tornò dopo un istante con la lettera. Il giudice la lesse e mormorò: — Comincio a capire ... Voi, signorina Clay tome? Vera spiegò le circostanze della sua assunzione in qualità di segretaria. Quindi il giudice chiamò: — Marston? Anthony disse: — Ho ricevuto un telegramma. Da un mio amico. Badger Berkeley. Mi sorprese perchè credevo se ne fosse andato in Norvegia. Mi diceva di venire qui. Di nuovo Wargrave annuì. — Dottor Armstrong? — Chiese. 10 sono stato chiamato in qualità di medico. — Capisco. Voi non conoscevate affatto la famiglia? — No. Nella lettera era menzionato un mio collegga. 11 giudice disse: — Per dar verosomiglianza alla cosa questo collega, immagino era momentaneamente introvabile, dire? — Ebbene ... già . . . sì. Lombard, che era rimasto a fissare Biore, disse ad un tratto: — Sentite mi viene in mente una cosa . . . Il giudice sollevò una mano. — Un momento . . . — Ma io . . . — Una cosa alla volta, signor Xombard. Per ora stiamo indagando le cause che ci hanno portato a -radunarci qui stasera. Generale . . Sì, e per cosi MARIA PIRO CONCERTO è il quarto film di produzione Jugoslava che avremo la possibilità di vedere tra breve. Nelle partì, principali troviamo j già noti artisti Nada Škrinjar, Sonja Sagov ac, Maria Piro, Viktor Bek, Miroslav Petrovič, Antun Nalis ed altri. Regia di Branko ’ Belam. Produzione Jadran-fitm, Zagabria 1954. Concerto è un dramma psicologico inquadrato nel periodo che va dalla prima alla fine della seconda guerra mondiale. In questo-lasso di tempo si svolge il dramma di una donna, E-ma, la quale ha dato tutto alla vita, per ricevere in cambio solamente... schiaffi. •Già a dodici anni Ema conosce la prima disgrazia, quando, osservando il trasporto di un pianoforte, viene inoidentalimeinte atterrata -da questo, fratturandosi la gamba, divenuta dopo l'ofparazione più corta. Assistiamo alla sua disperata fuga dal saio -primo convegno amoroso, alla sua lotta per l’esistenza negli anni della ' giovinezza, indi al suo vagare, in qualità di pianista, di locale in locale. Alila fine sìiincontra con un uomo e lo ama, ma questi muore. Il film finisce quando essa, già sull’orlo del suicidio, si fa forza e 'decide di dedicarsi completamente alla musica. VITTORIA O MORTE è un film di guerra americano, diretto da Robert Pi-rosch ed interpretato da Van Johnson, Gianna Canale, Dan Riss, Don Haggerty, Warner Anderson e dagli eroi del 442 reggimento fanteria Lane Nakano, George Miki, Akira Fuku-naga, Ken Okamoto, Henry Oyasato, Harry Hamada e Henry Nakamura. I meriti del 442 reggimento fanteria e del 100. battaglione, composti da giapponesi americani, sono .stati innumerevoli: 7 grandi vittorie negli scontri in Euro- pa, 9486 fra morti e feriti, 18.143 decorati e 7 encomi ricevuti personalmente dal presidente degli USA. Questo film rievoca solo una parte -della loro eroica storia, ed ha inizio nell'accampamento -militare idi Shelby nei 1943. Fra -gli ufficiali bianchi, addetti all’addestramento dei giapponesi, vi era pure il tenente Grayson, il quale riteneva essere un disonore l’inclusione nel reggimento giapponese. Infatti, dopo fi proditorio attacco a Pearl Harbour, l’odio razziale contro i giapponesi viventi in America se era moltiplicato. Molti idi questi giapponesi, malgralo tutto, si sono, presentati volontari nelle file dell’eseraito, dove l’odio razziale aveva pure le sue radici. Con cameratismo, altruismo- ed eroismo nei vari campi di battaglia di Italia, Francia e Germania i maltrattati «gialli» seno riusciti più di una volta a salvare dalle tanaglie nemiche i «superiori» americani. I giapponesi hanno dimostrato il loro amore per la nuova Patria e la volontà dj combattere contro il nemico deH’umanità contro il fascismo in ogni parte del mondo. Le ottime e realistiche scene di guerra, come pure la buona interpretazione di tutto il gruppo giapponese, sono i grandi meriti di questo interessante ed onesto film antirazzista. Tirandosi i baffetti, il generalo brontolò: — Ho ricevuto una lettera, da questo tipo Owen . . . nominava certi miei vecchi amici che avrei dovuto trovare qui, sperava che io scusassi la poca formalità dell’invito. Ma non ho conservato la lettera. Wargrave proseguì nelTinchiesta: — Signor Lombard? 'Lombard non aveva lasciato in ozio il cervello. Doveva scoprire le sue carte o no? Si decise. — La solita storia — rispose. — Un invito, il nome di amici comuni. E ci sono caduto come gli altri. Ho stracciato la lettera. Il giudice Wargrave volse la sua attenzione al signor Biore. Con Vindice si carezzava il labbro superiore e la voce era insidiosamente cortese. Disse: Poco fa abbiamo avuto una spiacevole sorpresa. Una voce apparentemente senza corpo ci ha chiamati tutti per nome, esponendo certe precise accuse contro di noi. Considereremo in seguito queste accuse. Per il momento m’interessa una questione di minore importanza. Fra ì nomi citati era quello di William Henry Biore Ma per quanto ci risulta non c’è fra noi nessuno che si chiami Biore. Invece il nome di Davis non è stato menzionato. Che cosa avete da dire in proposito, signor Davis? Biore brontolò: — Bisogna scoprire gli altarini, sembra. Immagino sia meglio che io ammetta senz’altro che il mio nome non è Davis. — Voi siete William Henry Biore? — Proprio così. — Ed io ho qualcosa da aggiungere — intervenne Lombard. — Non solo voi siete qui sotto un falso nome, signor Blore, ma per giunta ho notato questa sera che siete un bugiardo di prima risma. Pretendete di venire da Natal nel Sud Africa. Io conosco il Sud Africa e Natal e sono pronto a giurare che voi non avete mai messo piede nel Sud Africa in tutta la vostra vita. Tutti gli occhi si volsero a Biore. Occhi sospettosi e colmi d’ira. Anthony Marston fece un passo verso di lui, con i pugni serrati nervosamente. — Porco che non siete altro — lo investì. — Avete delle spiegazioni da dare? — Biore gettò in dietro il capo e serrò la mascella quadrata. — Voi, signori, mi fate torto — disse. — Ho qui le mie credenziali e potete vederle. Sono un ex agente di polizia. Dirigo un'agenzia d’investigazioni a Plymouth. Sono qui in servizio. Il giudice Wargrave domandò: — Chiamato da chi? -— Da quel tale Owen. Ha accluso alla sua lettera un generoso assegno per le spese e mi ha dato le sue istruzioni. Dovevo accompagnarmi agli Invitati, fingermi uno di loro. Avevo tutti ì vostri nomi. Dovevo sorvegliarvi tutti. — Vi hanno spiegato il motivo? Biore rispose amaro: — I gioielli della signora Owen. La signora Owen dei miei stivali 1 Non credo neppure che esista. Di nuovo l’indice del giudice si carezzò il labbro approvando. — Mi pare che le vostre conclusioni siano giustificate — disse. — Ulick Norman Owen. Nella lettera della signorina Brent, sebbene il cognome sia un semplice sgorbio, tuttavia i nomi di battesimo sono abbastanza chiari: Una Nancy. In ambedue i casi, -avrete notato, le medesime iniziali. Ulick Norman Owen, Una Nancy Owcn: tutte due le volte, quindi, U. N. Owen. Oppure, con un leggero sforzo di fanta sia, SCONOSCIUTO! (1). “Magia Mediterranea,, di Mascarelli Qesto pittore che esporrà tra breve a Vienna e a Capodistria ama parlare delle tcose che già di per sè stesse »hanno un’eco di vibrante modernità Sebbene I esistenza di esse sia oollocata in un classico tradizionale durare (Nostro servizio) ROVIGNO — novembre. La pittura di Mascarelli è un grido o meglio un urlo di forme slanciate come una passione di vita intensa: tutto ciò realizzato con profusione di colori dai vivi contrasti incuneati gli uni negli altri producendo una scamificatum di figure angolose, discinte. Sembra di ascoltare un’orchestra indiavolata che tuttavia non sfugge al controllo della bacchetta, l’ispirazione sempre costante e fervida dell’artista. Ci troviamo nel suo disordinato ìtudio, una soffitta della Casa di cultura di Rovigno. 1 quadri gridano dai muri, sui cavalletti, per terra; e schizzi pure, studi, tavolozze, colori, pennelli ciré non hai dove sedere o poggiare una mano, e muoverti neppure: solo guardare. ODIAVO LA PITTURA «Sono nato il 18 agosto 1926 a Saraievo». Mascarelli racconta la sua vita. Mio nonno era spagnolo, mia nonna italiana (Teresa Micheli): tre nazionalità fuse, perchè mia madre è bosniaca. Io sono jugoslavo, con cognome italiano. A scuola odiavo la pittura e l’arte. Questa antipatìa l’avevo ancora all’età di 23 anni, figurati! Stupisci! Ti dirò altro. Mio padre era anche pittore, e mia zia Angiolina anche. Sono morti entrambi. Così la pittura, penso io, se pur avversa, era un’arte con cui Bruno ci sapeva fare, facendo parte della sua «proprietà» fisica e spirituale come per via ereditaria. A Spalato, dove viveva, con i colori della zia Angelina provò a gettare — dodici anni aveva — le prime pennellate per ritrarre le onde del mare. E fu l’unica prova pittorica del suo periodo di antipatia all’arte, del periodo diciamo non pittorico. Nel 1941 i Mascarelli sfollano a Belgrado, per sottrarsi agli ustascia. Già il padre non l’aveva più; aveva otto anni quando gli morì. L’infanzia era stata travagliata e dura nel vagabondaggio fra Spalato e Banjaluka ed altre località dalmate e bosniache. I colori, le tavolozze, i pennelli del padre sempre per casa: bisognava che non stessero lì negletti. Li impugnò. «L’unica cosa che amavo — dice — erano navi, cantieri navali: la passione del mare. Pensavo dapprima di diventare un ingegnere navale, o un capitano.» UMANITA’ DI VAN GOGH Quale chiave per aprire la via dell’arte? Tornando nel 1946 dal Servizio militare Bruno Mascarelli si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti di Belgrado (scultura) e studiò pittura, poi, a Zagabria. La scultura gli era parsa una strana avventura. Fra Belgrado e Zagabria c’è un intervallo. La sua passione pittorica inizia con la scoperta dell’arte van-goghiana. Comprò in quel tempo, in una vecchia libreria zagrabese, una scatola di colori e pennelli. Prese a dipingere in una minuscola soffitta sul Goljak. Le prime pitture soiw espressioniste, a colori puri, a pennellate divise come virgolette: alcuni autoritratti, nature morte, qualche vaso dì fiori. In quel tempo in una salita, di notte, incontrò il pittore Josip Vanista. Recava in mano qualche quadro. Furo-M amici. L’unico a fargli visita fu il pittore Vulicević, ora anche lui rovignesse, che pur vedendo quelle «pessime pitture», quei «pazzeschi dipinti» — dice Bruno — ebbe fede in lui. LE PRIME PITTURE Dipinse poi i paesaggi lungo la Sava, le strade dei sob- borghi, i ponti ferroviari, costruzioni, atta ricerca di motivi alla Van Gogh e di Ce-sunne: un romanUcisrm primitivo che fu tuttavia una grande esperienza. Fece poi qualclie decorazione murale (a Trieste un quadro enorme). La nostalgia del mare lo chiamava. Cercò tegami pittorici con quel mondo infantile lontano sulla costa. Si portava tele e colori dieci volte m pm di quanto avesse potuto dipingere: era affamato dei suoi cipressi dei tramonti, dei crua-roscuri, de,i viali. Comìncia-M i primi legami con la concezione che oggi domina La sua pittura: i litorali, le tram-vie, il Carso, le linee azzurre del mare. Sopportò l’Accademia, non l’amo. Dopo un anM di relativo successo fuggi a Rovigno dove tutto è creato per quel mondo di cose che ama. Dovette lottare contro tutto ciò che aveva assorbito ed appreso, contro Cesatine e l impressionismo, contro la vibrante natura anche. Incominciare tutto daccapo. IL PITTORE DEL MONDO MEDITERRANEO Compito nuovo: parlare delle cose che già di per sè stesse hanno un’eco di vibrante modernità, sebbene l’esistenza di esse è collocata in un classico tradizionale durare. La prima mostra è a Zagabria, nel 1949, con altri studenti. Nella primavera del 1950 espone a Fiume con i sionale che suona con forti accordi coloristici. Mascarelli faceva, da giovanissimo, a Belgrado, da modello ai pittori. Si è rivetuto il caso di Vallodin: il modello diviene pittore. Influenza di Campigli, De Chirico e della pittura italiana in genere. Vi si può vedere Mondrian con le sue spassionate meditazioni che provocano associazioni con piastrelle di ceramica di vari colori, di forme geometriche. Dopo Belgrado, con nuove esperienze e constatazioni, torna a Rovigno decidendo di occupare questa formazione pittorica con motivi stretta-mente legati al dramma rovi-gnese: uscire dal mondo magico e astratto delle cose, ma cristallizzato e vivente a Ro-vigno. Lo attira la vita ed il lavoro, il folklore, la architettura locale senza narrativismo però, e senza aneddoti. Volendo ottenere in un certo senso un’aria universale del mondo locale come simbolo di tutto il mondo mediterraneo. IL NUOVISSIMO Nel frattempo, a Pola, nel 1953, espone alcune tele nuove, e poi altre alla grande rassegna d’arte moderna jugoslava a Fiume, quest’anno. Tutti parlano di Mascarelli. Sorgono commenti e polemiche. La sua arte è fresca, allarmante. Espone poco? si dice Risponde Bruno: «Voglio cristallizzare la mia fisionomia e stabilire definitivamente la Bruno Mascarelli: «Sogno rovignesei» pittori dell’Istria, poi alla Mostra dell’Unione degli Italiani: e la prima personale nella primavera del 1951 a Rovigno con oltre 40 lavori. Chiude il primo periodo della sua produzione pittorica esprimendo con mezzi realistici un realismo magico. La strada da seguire è scelta. Nel luglio del 1952, a Rovigno ancora, espone la seconda personale per il Primo RaduM degli Italiani. Dopo un vasto lavoro di ricerche riempie quattro sale con oltre 100 opere: è la mostra retrospettiva, la storia del cammino percorso, e con tutto il nuovo, naturalmente. Per questo nuovo cera una sala intera. SORPRESA A BELGRADO La selezione delle opere più recenti comparve a Belgrado alla Galleria Grafica. Sottoposto alla severa critica della capitale, Bruno Mascarelli è una rivelazione per tutti: «Fresco e scoMsciuto per noi •— scrive il Politika — un vero pittore di talento. Mascarelli ha il senso della composizione, della distribuzione delle masse, dei contrasti, delle linee e forme così che i suoi quadri fanno l’effetto di una architettura.» La sua costante è il decorativismo bìdimen- mìa concezione. Tutte le mie opere saranno legate da una sola concezione tecnica e ideologica. Sono stato invitato dalla Galleria d’arte di Fiume ed ivi esporrò il 1 dicembre insieme alla scultrice Lidia Saivaro anch’essa rovigne-se d’elezione. Vi porterà 50 pitture. Poi andrò a Vienna alla «Kunstlerhause» con 60 pitture. A Capodistria, poi, avrò una mia personale.» Bruno Mascarelli ci ha parlato senza interrompere il suo lavoro. GIACOMO SCOTTI IDEE CONFUSE Prima un quarto, poi due, poi tre quarti. ■. La luna non è ubriaca, ma brilla. Frut-ta! Fmt-ta! Frut-ta... Mi piace tanto La frutta scandita. * Mentre i difensori parlavano l’avvocato di parte civile si accorgeva df non digerire le arringhe. ■Foche 'arie: tutti d su] abili sono superabili. (br. pi MARTEDÌ’, 7 dicembre 19^ SCANDALI A CATENA SCUOTONO LA CAPITALE ITALIANA COMPIACENZE E DIVERSIVI DI PARTE nell’affare Montesi come nel caso Sotgiu Non si era ancora spenta [nihi, eras tibi, ha ricordato provvedere agli accertamen- ca di due cronisti, cominciar bertine non si svolgevano in Italia la clamorosa eco l’Osservatore Romano. E chi ti dei reati, dessero opera ad ta nel marzo e .durata sette soltanto in (via jCorrildoni, dello «scandalo del secolo» non sa ji latino traduce : ie- insabbiarli, jl caso Montesi mesi. Essi appresero in quel ma anche nelle succursali di — provocato dal «caso Mon- ri ci hai rimesso tu, oggi .uscì dai modesti titoli di tempo ohe una ragazza di via Buocari e di via Cretesi» — quando è scoppiar voglio rimetterci io. Si direb- cronaca, e tutto il paese in- 22 anni, Pupa Monterai, era scemzio. to in Roma stessa un se- be, addirittura, che il caso sorse con la decisione e la morta aii’ospadale di S. Ca- jn una irmzi0;ne della po-condo scandalo, quello Sot- Sorgiù sia stato diabolica- commozione che nessuno di- milio, forse vittima di stu- tizia in via Corridcni, pres-giu, che, se non può defi- mente escogitato dall’on. montica. Che cosa c’era di po tacenti. Fingendosi viag- so ja Fantini, vennero scr-nirsi del «secolo», ugualmen- Togliatti per far cadere in vero nelle gravissime accu- giatori di commercio, essi .presi dalla polizia tre uomi-te è risultato molto sens a- trappola gli avversari e in- se? Poco e molto nello stes- presero contatto con una e due signorine. Fra i zionale sia per la natura dei durli ad affermare che il so tempo. Poco sul terreno giovane signora, Angelica «fermati» in quella circofatti che per la posizione vero responsabile di Pia, di giudiziario. Ciò che in gene- Fantini, nella cui casa in via stanza figurava anche lo sociale e politica del prota- Pupa e persino di Wilma, re si cerca di insabbiare è Corridoni si riunivano di tan. student diciottenne, Sergio gonista principale in esso sia sempre Stato il partito la prova evidente. Molto fn- to in tanto signorine, signore1 Rossi il quale confessò di coinvolto. Delle rivelazioni comunista italiano con i vece è stato rivelato dal ca- e signori in cerca di diver- aver conosciuto i coniugi più sensazionali e piccanti suoi sadici presidenti. Inve- so Montesi sul tema di quel- sivi. I frequentatori e le fre- sotgiu sotto i nomignoli prerelative ai «caso Montesi» si ce la cosa è più semplice : e le torbide compiacenze di quentatrici dei convegni si detti e di aver partecipato ai è presa incarico la stampa fa pensare al mulo del ma- cui pariò lo stesso presiden- annunciavano per telefono1 e loro convegni piccanti, anso cialcominfarmista poiché resciallo di Sassonia, che te Sceiba. tutti nascondevano il loro che quando apprese la vein esso figurano ooninvol- pur avendo partecipato con. «iNè il caso .Sotgiù giova a nome sotto un nomignolo nel- ra identità dej personaggi, ti il figlio di un ministro lui a tutte le guerre dTta- compensare 0 ad annullare le presentazioni in salotto, aggiungendo che una stretta democristiano, il capo del- rapa non aveva ancora im- le responsabilità ammini- uopo alcune settimane, i due simpatia lo legava alla sila polizia, l’ex questore di parato a dirigere l’esercito, strattive emerse nel caso croinisy poterono accertare gnora, agli incontri con la Roma e un loro comune a- C’è un argomento, tuttavia, Montesi. Ma raddoppia, an- Che sotto i nomignoli di quale assistevano anche il mico, di «marchese» Monta- su cui non è lecito trascor- zi, le preoccupazioni e gli «Mario» e di «Pia» si na- marito e altre ragazze ospiti gna, la cui losca figura e rere con facilità e. leggerez- allarmi, appunto perchè gli scendevano le personalità della casa. L’autorità giudi-sconfinati poteri sono stati za: ed è iì fatto di vedere organi dello Stato non e- dell’aw. Soitgiu e di sua mo- ziaria ha finora spiccato .tratteggiati anche su queste costantemente impegnati nel- scano neppure da questa vi- gll6j la pittrice Liliana Grl- mandato di comparizione nei colonne. Non minore sj è ri- la contesa politica gli otrga- scorto neppure da questa vi- 'mail(ji. parallela allfnohie- confronti dölTaw. Sotgiù e velato, di contro, l’impegno ni dello stato che dovrebbe- una superiore imparzialità. a cronisti, si svolgeva si attendono gli sviluppi che degli organi di stampa go- ro restarne più lontani. Pro- Anzi! Non si è lasciato in- intanto la indagine della po- prenderà la scandalosa fac- vernativa, di azione cattoli- prio per questo, quando si tendere chiaramente che si lizia romana. Le riunioni li- cenda. ca e reazionari in genere nel- colsero alcuni «intrallazzi» è voluto colpire, nell’accu-lo scodellare ai lettori i più tra funzionari, uomini .poli- salo di oggi, l’accusatore di scabrosi particolari erotici tici, e avventurieri, e quan- feri? Non sì è .avuta Timpu-Che .formano la sostanza del do si fece credere -che poli- denea di parlare, su qual-«caso Sotgiu», fornendo così zia e magistratura, anziché che giornale, di «.giuste rap-gustosissima pastura alle già a “ oirri,r!1- fertili menti della giovane generazione italiana. Del tut CARRELLATE SUL MONDO E’ terminato in Franca a Digne, il processo a cariC;j di Gaston Dominici, ritenuto il responsabile della strage che tolse l’anno scorso la Vj. ta alla famiglia dell’ingjj. se sir Drummond, accampa, tasi per trascorrere la notte nella fattoria «La Grand Terre», di proprietà del Do minici. Come si ricorderà, i’impa. tato confessò l’anno scorso di avere ucciso i Drummond perchè erano entrati abusi, v amante nel suo terreno e anche perchè lady Drum, moni gli avrebbe suscitato un interasse morboso eh; l’avrebbe sconvolto. Al proesso il patriarca dèna «Grand Terre», come viene chiamato il 75enne agrico;. tore, aveva ritrattato tutto ohe la polizia ave. va estorto con la forza una confessione che non rispon. de alla verità. Inoltre egli ha indicato nel figlio Gusta, ve l’autore della strage, ma è stato ugualmente condanna-to a »morte. Questo non ha posto fine alla polemica fra «innocentisti» e «colpevolista», ’ Nella foto, Gaston Domi nici (il primo da sinistra) siede con alcuni famigliar! nel bosco della «Grant 'T’cvrro.w Genio è sregolatezza? to obiettivo e denso di significato oi è apparso quanto un settimanale italiano, pantenendoisi estraneo, e bia-slimando gli eccessi e le passioni di parte, scrive al riguardo dei due scandali e dello sfruttamento che han-po voluto trame j partiti al governo e all’opposizione. «Quando — rileva quei settimanale — i partiti di opposizione si -erano abbastanza scottati al loro pericoloso giuoco dj impostare una battaglia politica sulle incerte sorti di un caso giudiziario, isi è presentata una magnifica occasione ai partiti dì governo per ripetere il gioco a loro spese. Odie presaghe»? A tanto è arrivato il disorientamento e l’ac-canimento di parte: a con- . . „ figurare io stato, e i suoi Uomini lamosi con gatti e senza — Il grande compo- organi, come partecipi di .... . ~ 1 una rissa che consenta per- sitore non ricorda di aver attaccato 1 ombrello al proprio secuzioni e rappresaglie. Og- . _ , . , _ 1 gì con me e domani con te: braccio - L eminente lisico crede di essere fatto di burro ma sempre nella miseria, mai ial di sopra idi essa. Non E' convinzione popolare che i libri die narrano le avventure di Anche Balzac pare abbia avuto dubito che appena sarà pas- grandi ingegni, gli scienziati, sia- D Arlagnan), non poteva scriverò un'alta opinione di sè, come pure sata l’euforia della «opera- no distratti, strani e qualcuno li se non aveva tre o quattro gatti il cantante bergamasco Ciacomo zione ben riuscita» la stessa chiama anormali. Questa convin- vicino. Enrico II di Valois, in- David (1750—1830), che un giorno questura di Roma insorger- zione non è del tutto infondala; vece, non poteva stare in un luo- disse al re Ferdinando IV; «Mae-ra contro questa tesi.» infatti molli fisici, filosofi, poeti go dove vi fosse un gatto. «O stà, modestia a parte, se è vero Lo scandalo, in cui figura presentano delle stranezze talvol- fuori lui — diceva — o fuori io», che un David vi fu al mondo, io protagonista l’avv. Sotgiù, ta impressionanti. II musicista Luigi Ricci, se u- ho ragione a credere di essere il professore universitario, e- A noi sembrerà strano, per e- diva il miagolio di un gatto, non secondo.» sponente del cominformismo sempio, che un gatto inlluisca poteva più comporre, lutto al Giulio Germina, nel «Figlio di italiano e presidente della sul lavoro di un qualsiasi uomo, contrario di Antonio Sacchini, il Montecrislo», narra con minuzie Amministrazione provinciale Ebbene, il celebre statista fran- Inmoso compositore di Pozzuoli di particolari, come un tale violi principale protagonista di Roma, è esploso al matti- ceso Colbert (che qualche letto- che leneva sempre qualche gallo ne sbranato dai leoni. Alcune pa-dell’«altrO» scandalo: il no del 17 novembre U S. e re conoscerà essendo stalo egli sulle ginocchia. E fu difatti che gine più avanti, il morto riap-«marchese» Montagna ha le sue radici nella ricer- nominato più volte da Dumas nei ascoltando il miagolio di una fa- paro vivo e vegeto. ____________________________________________________________________________________________miglia di gatti, compose l’«Edipo II pittore Vernet, per contein- a Colono». Per quanto concerno piare il mare in burrasca, si fece l ordine, Beethoven sempre loda- legare all'albergo di una nave, va il suo amore per la pulizia Leibnitz stette tre giorni e Ire c l'ordine stesso, mentre in casa notti consecutive per risolvere un sua regnava una tal confusione problema. da non saper dove mettere i pie- Abbiamo lasciato da ultimo di. Rossini invece era regolato ed Cristiano Huyegens, il fisico da-ordinatissimo. «L’ordine — diceva nese. Questa cima della tisica — è ricchezza.». diramatore di importanti teorie, Parlando di distrazione, Beet- nominato da tutti i libri di fisi-hoven un giorno si mise a solfeg- ca, questo terrore degli studente sulle spalle deirimperalo- ti, questo luminare della scienza re. Per fortuna questi, buontem- era convinto di essere fatto di Parigi e Bonn d’accordo sul presente della Saar a patto di non esserlo sul futuro della stessa Il giornalista del quotidiano cominformista «Liberation» André Baranes (con gli occhiali) viene accompa-gna/to da un commissario di polizia, dopo il suo arresto, da un giudice istruttore. Baranes è stato arrestato perchè in collaborazione con due importanti funzionari del Segretariato alla Difesa. Roger Labrusse e Jean Turpi, forniva alla direzione del Partito Comunista Francese segreti di Stato. Poi si è scoperto che l’imputato forniva gli stessi do cumenti, provenienti dalla direzione cominformista di Parigi, al commissario di Polizia Dides. Il processo è appunto noto come «l’affare Dides». Il governo francese ha rischiato di cadere. Nella notte di venerdì ha avuto luogo a Palazzo Borbone una movimentatissima seduta nella quale Mendèe-France e Mitterand sono stati accusati di complicità nello scandalo «Dides». Posta ai voti una mozione di fiducia al Governo questo è uscito vittorioso. pone, si mise a ridere. Schumann, invitato ,a pranzo dalla sua amica Enrichetta Vóigt. venne, suonò il pianoforte, e se ne andò senza ricordarsi che era burro e non si avvicinava al fuoco per paura di sciogliersi! Vima Morirono d'amore In verità per rendersi che essere catastrofico men- difficile ispiegare come la si pensava niella Saar an- conto che entrando nella tre creava, politicamente, i] pensano in merito gli abi- che fra il 1918 ed il 1930 »1- Saar ci si trova in terra te- «problema saarrese» che da tanti della Saar. Anche se lorchè iTeconamia tedesca e- desca — cosa che d'altra 35 anni avvelena d rapporti pggi pensano diversamente ra uscita dai primo conflit- parte nessuno nega, nem- franco-tedeschi. da come pensavano nel 1936 to mondiale tartassata e -meno i francesi — non oc- Economicamente la Saar, e se domani, magari, pense- controllata e senza passibi- oorrono particolari cono- dal punto di vista produrti- ranno non più come aggi, lità di dar vita ad un’indu- soenze etnografiche, fòl- vo, potrebbe rappresentare Va subito ricordato che nel stria pesante.. Elsattamente venuto per pranzare, kloristiche e meno che me- ancora un complesso vitale 1936 —-dopo 16 anni di am- come allUndomani della se- curiosa questa scenetta; tem-no antropologiche nel sen- perchè possiede le basi, e le ministrazione sotto il con- conda guerra mondiale. Pe- porale, acquazzone, un uomo ba- (Continuazione so deteriore del razzismo attrezzature, per una prò- .tro'llo della Società dele rò a 'Parigi ed a Bonn non gnato fino alle ossa, impreca con- / dalla in. pagina) di non felice memoria. Ba- pria industria siderurgica Nazioni — gli abitanti del- si dimentica che non appe- tro sè stesso per non aver preso sorelle sia riuscita nel suo sta dare un'occhiata attor- ma dal punto di vista com- la Saar decisero, con il 90% na l’industria pesante tede- combreto. L'ombrello gii stava, intento, no. Le birrerie predominano merciaie i suoi prodotti ab- dei voti, di venir annessi al- sca rinacque, sia pure per inoperoso, sotto il braccio. L’uo- Prcanj è legata in qual- sui caffè e su tutti i locali bisognano di un mercato: la Germania di Hitler men- lavorare a produrre canno- mo era Ponchieiii, il celebre auto- che modo al nome, da noi del mondo non tedesco; le se non protetto almeno non tre nel 1947 — con lo stesso ni sotto gli ordini di Hitler, re della «Gioconda». già molte volte ripetuto in rubiconde, e -mica male, ra- soffocato, per ragioni poli- 90% dei voti — respinsero la Saar nel 1936 fece quel Luigi Pasteur si trovava m Bor- quanto andiamo scrivendo, gazzone e ragazzine denota- tiche, dalla concorrenza dei Invece ogni idea di restare a plebiscito di cui abbiamo gogna in visita ai genero. Arri- di Petar Petrovič — Njegoš, no subito la loro apparto- bacini e degli impianti della far parte del nesso sitata- già detto. Perciò a Parigi vato alle frutta, si mise a lava- che in una sua casa scrisse neneza etnica così come la Rùhr o dell’Alsazia Lorena, le tedesco eld approvarono ed a 'Bonn il problèma del- re le ciliege con cura scrupolosa, versi del «.Serto. della denunciano la maggior par- Ha bisogno, insomma, di un una .Costituzione che unisce la Saar è visto con occhi «Le spiacevoli malattie — romin- montagna» e lo stesso suo tete degli uomini che si è su- legame economico doganale economicamente la Saar al- differenti. 'Per il governo te- ciò a spiegare agli astanti — so- stamento. Ma crediamo che bito tentati a classificare di con uno dei complessi sta- Francia. Con ciò non trove- desco si tratta di 'accordar- no molte volte causate dai micro- quasi ogni casa potrebbe istinto fra i «bevitori di bir- tali che circondano la re- rete l'un per cento di Saare- si sì, ma di non pregiudica- bi che si trovano sui frutti. Ed parlarci di interessanti vira», ossia fra i germanici gione. Sia esso quello tede- si che non si dichiari tede- re un eventuale «rinsavì- anche sulle ciliege vi sono molto cernite del tempo andato, che popolano — dentro e sco o quello francese. A sco, .però al di fuori dei con- mento nazionale» dei sarre- impurità. Le precauzioni non so- Abbiamo potato capire che fuori i confini della Germa- questo punto non ci resta Ulta com’è mentre l’Unione Autonoma no,o, Hanno avuto luogo re- della Valle (PC e PS) con il ceratamente le eiezioni per il 30,lo/„ del voti ha avuto 9 Consiglio della Valle avente seggi e l’Unione Valtìotaine funzioni di Parlamento au- soltanto un seggio pur tota-toraomo. I risultati hanno lizzando il 29,2% dei suffra-dat.o luogo nella Vaile e tuo- gi. ri ad accesi commenti perchè la bizzarra legge eletto- Non ^armo ulteriori no-rale imposta alla, regione ha tlZW ^’atmosfera che recreato una situazione para- gna ora in Val d'Aosta, ma è prevedibile che non tutto fili perfettamente, mal adattandosi le forze dell’opposizione ai risultati elettorali di di cui sopra. dossale. Vediamo infatti che la Concentrazione Democratica (DC—PSDI—PLI—In- ,dip.) con il 40,7% dei suf- Dalla reggià alla ghigliottina il virtuoso delle evasioni «Nessun muro e nessuna Hoensoller — Brandeburg, tfine< venne acciuffato e catena è un ostacolo per s°reUa dei re di Prussia Fe- condotto a Magdeburg, in u- me» scrisse Trench nelle del'iiC0 H- Tra i due giovani na celila costruita apposta sue ’ memorie Ed infatti nacque subito un profondo per lui. Una piccola fessura juivirxi» — uiu«»w»i ---------- ‘rv.Tt-c u. etm™, -Tromih z nrrfn amore. La stessa sera del fungeva da finestra. Ai suoi proprio così, ed a queste vetture rimase 11 suo nome, stabilita Apparentmiente *" ori da ballo, un ambasciatore del piedi vi era una tomba, passando, in seguito, anche a quegli autobus fomiti di si e entusiasti dell idea di , f j .... . re di Svezia chiedeva a Fe- quella che avrebbe dovuto molte comodità e attrezzati per lunghi viaggi. una europeiazazione della ^ato^oSLt^rico II il Grande la ma- [accogliere poi le sue -ossa. I DIVANO — Deriva da un voeabile persiano «divan», che regione nella speranza che valoroso ufficiale delle guar- sorella Ma Amelia polsi le caviglie e ila vita significa «ufficio amministrativo Ottomana» ;_ta parota la Comunità dell’Acciaio e rifiutò So rifiuto non gli furono citar da tortna è rimasta ad indicare le lungne pancne. ricuperile ui aei caroone —• di cui fanno -------------- “““ danneiririò oer niente la no- ne ili d’acciaio Neanche cuscini, che erano appimto il caratteristico ed unico parte tanto la Francia ohe ™ litica lilla Prussia, dato che questa volta però il nostro arredo degli .uffici orientali. la Germania di Bonn — at- v ya valso onori e popola- si stk>sa la sorel- eroe s’arrese Onm 1« nnohSe na francese che del carbone LINCIAGGIO - Nel secolo XVIII viveva nella Carolina turista le rivalità delle ih- ££ svICfataletatì rorm * d* Amelia, Ulrica. Al re cominciò a scavare una galun colono iriandese di nome Lynch, il quale usava (e .distate pesanti francese e delta^^vtìta Tn nLuw prussiano però ugualmente tenia e, misteriosamente, si lo prescriveva agli altri) far giustizia isoimmaria centro tedesca consentemido •al ba- ,üeUa lSUa vl,ta- 1111 Quell an- . « », niejf,f0 rifiuto del- liberò ideile catene rhp olii i°»egri »«»«!, «1 primo „»«o Cispe- ™ «I. Star « vlv*, . 22“ ,S, S. S nibi’le. magari di far da legame fra prussiana, n giovane .... (br. pi.) le due economie. L. V, duro della Ruhr tedesca non è difficile comprendere come — in baiba a tutti i concetti etnici e nazionali — la sua posizione di «problema» tra Francia e Germania abbia essenzialmente radici economiche. SITUAZIONI PRIMO ESPLORATORE* Con questo abbiamo la «Aiuto! Un altro leone! A-sensazione idi aver spiegato desso stiamo freschi..,» anche perchè il «problema SECONO ESPLORATO-della Saar» non esistesse RE: «Adesso si, ma prima, prima della guerra del 1914 con quel sol leone!» —1918 e sorgesse invece alla * fine del conflitto. Allorché. UN GIOCATORE D’ASZ-la regione faceva tutt’uno ZARDO : «lo ho puntato... — economicamente e terri- ita hai puntato... e lei, si-torialmente — con la Ruhr, gnore, ha puntato?» la Lorena e i’Alsazia for- IL SIGNORE: «Si. Ap-mando il maggior centro puntato di polizia! Vi airre-dell/jndusrtria mineraria e sto tatti!» siderurgica della Germania * guglielmina. Ma poi il trat- PRIMO PASSANTE: «Scu-tato di pace del 1919 divise si, saprebbe dirmi che ore questo centro in tre tron- sono?» coni é la Saar si trovò nel- SECONDO PASSANTE : l’incomoda posizione di ve- «Certo: che ore sono?» dersi staccata tanto dal fer- * ro e dagli altiforni dell’Al LEI (racchia) : «Dimmi sazia — Lorena che dagli al- Che mi vorresti amare», tiforni e dal ferro e carbone LUI: «Certo, cara: a ma-della Ruhr. Il risultato, e- re !... a mare !...» conoimicamente, non poteva (br. pi.) NOSTRO PAESE: ZARA, la Riva Nuova ufficiale conobbe Amelia Trench veniva arrestato ed suoi muscoli seknpre in la Amelia spedita in un con- voro, si stancarono. Per mol-vento. ’ iti anni continuò a scavare. Trench ta rinchiuso in u- Ma moriva intanto colui na cella del castello, di che voleva vederlo morire, .Glatz, in Slesia, dove passò Federico il. Grande cioè, interminabili giornate pen- Dopo 50 anni di prigionia, sando all’amore perduto. A Trench venne liberato. Cornulla valsero le sue doman- se subito nell’Abbazia di ide di grazia e le lunghe Motajanb. Nell parlatorio spiegazioni. Visto che il re del convento s’incontrarono nemmeno l’ascoltava, tentò un vecchio tremante ed u-di fuggire. A fuga conclusa na moribonda. .L’incontro però, cadde nel fossato, che deve essere stato drammati-circondava il castello, e fù co. Trench, curvo, abbattu-ripreso. Ma non disperò, e to, senza uno scopo nella la seconda evasione riuscì, vita, va a Parigi dove, spin-Raggiunse la Russia. Qui ri- Ito da un editore, scrive le tornò il bèll’uomo di una sue memorie. Durante la rivolta (giovane non .lo era votazione, sospettato, viene più). La stessa zarina Cate- arrestato e condannato a rina s’invaghì di lui. Nean- morte 81 7 termidoro. Viene che Maria Teresa d’Austria condotto alla ghigliottina rimase indifferente alla sua nella stessa carretta dove si vista. Ma Trench, sdegnoso trova Ànidrea Chenier. Per di questi amori regali, ritor- far vedere che se avesse vo-nò in Prussia. Voleva vede- tato, avrebbe potuto fuggire, re Amelia, la donna ohe per si presentò a loro privo dei-lui aveva rifiutato un re- le manette. ©no. Appena varcato il con- VIMA Il generale Naguib (al centro nella foto, presa durante un suo pellegrinaggio alla Mecca) ha rischiato di essere processato come istigatore dell’attentato contro i' colonnello Nasser Nasser, è noto, è uscito incolume dall’attentato tesogli da un membro dei «Fratelli Mussulmani». L’attentatore> trascinato davanti ai tribunale speciale egiziano, ha con-lessato che il capo supremo della setta, Hassan El deybi, diede personalmente Tardine di uccidere Nassen •> Naguib avrebbe promesso che,ucciso Nasser, avrebbe provocato un colpo di Stato. Intanto egli è stato destituito dalla carica di Presidente Dalle "PARTIZAN,, Giusto riconoscimento In Comitato esecutivo delle «Partizan» della R. P. Croata ha assegnato diplomi di merito alle mi-■ gliori società e associazioni distrettuali e cittadine per l’impegno e la collaborazione dimostrati alla Rassegna repubblicana, svoltasi nel luglio scorso a Zagabria. Fra le 135 società premiate vi sono anche quelle di Pola, Buie e Pisino. TENNIS DA TAVOLO I. Campionato regionale istriano La società ginnica «Partizan» di Buie si è fatta promotrice di una competizione regionale di tennis da tavolo, che assumerebbe il valore dii un vero e proprio Campionato istriano della specialità. E’ questa un’iniziativa senz’altro degna della massima lode e delle maggiore considerazione, per cui è logico venga accolta con vivo compiacimento da tutti gli appassionati di questo sport, il cui svi-' luppó fino ad oggi veniva lasciato alla spontaneità in pochissimi centri maggiori (Pola e Abbazia). E’ Indubbio perciò che a Pola, Pisino, Rovigno, Parenzo, Umago, Buie, Cittanova, Albona ecc. si farà di tutto per prepararsi degnamente a partecipare al I. Campionato dii tennis da tavolo dell’Isbria. «La nostra lotta — Sport» saluta entusiasticamente l’iniziativa deila «Partizan» di Buie, augurando alla competizione indetta il migliore successo, cui cercherà dal canto proprio di contribuire nell’ambito delle possibilità concessele. In ogni caso riterremo nostre^ preciso dovere il dare alle notizie sui preparativi al I. Campionato istriano di tennis da tavolo il dovuto spazio. R. PALLAVOLO E PALLAMANO Attività a Buie In occasione della «Giornata della 'Repubblica» si sono incontrate le squadre di pallavolo e piccola pallamano della Società ginnica «Partizan» e della guarnigione dell’A-PJ di Buie. L’incontro di pallavolo si è concluso con la vittoria di stretta misura dei militari (3:2). Le squadre hanno giocato nelle seguenti formazioni: PARTIZAN — Radovčič, Vražila, Benulič, Sirotic, Monica, Pečanič e Djukič. APJ — Manoj-lovič, Gegič, Beatovič, Petrovič, Jovanovič e Tadič. L’incontro di piccola pallamano è terminato invece con una vittoria, in verità sudatissima, della «Partizan» (6:5). Le avversarie hanno giocato così: PARTIZAN — Pečanič, Sirotič, Količ (1), Sušanj (1), Tomaič, Acquavita, Heberling, Benulič (4). JNA — Miloševič, Račič (1), Petrovič, Djordjevič- (2), Gegič, Ma-nojlovič (2), Ahmed, Zec. Sport fra Studenti Medaglia sportiva Allo scopo di stilmolare maggior mente la gioventù studiosa nel programma d'insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole ot-tennali, professionali, industriali e medie, l’Associazione degli insegnanti di educazione fisica della R. P. Croata ha preso l’iniziativa per l’organizzazione di una gara per la conquista dii una medaglia sportiva fra gli studenti. La gara prevede quattro categorie. Alla prima appartengono i pionieri dal io. al 14., alla seconda i giovani dal 15. al 16., alla terza e alla quarta i giovani dal 17. anno d'età fino a* 1 * * 3 * compimento degli studi. La competizione comprenderà gare nelle seguenti specialità sportive : atletica leggera, nuoto, sci, ginnastica attrezzistica, pallacanestro, calcio, pallamano, waterpoto, escursionismo e alpinismo. ITALIA - ARGENTINA 2:0 (I;(0 (Continua dalla I. pagina) pericoloso, per poco non segna con un tiro angolatissimo che passa radente sulla linea delia porta di Viola, ormai battuto, e va fuori radente il montante. Al 2’ il secondo goal azzurro : Boniperti fug-ge a fondo campo e porge indietro a Bassetto che indirizza forte a mezza altezza sotto porta, dove è appostato Galli che, con una mezza rovesciata, mette in rete. Un minuto dopo, per fallo su Schiaffino, Bassetto batte una punizione da circa 20 metri: la palla piega le mani di Marrapodi e va a sbattere sul montante. Poi l’Argentina si fa sotto , ma non riesce a passare e fino alla mezz’ora gli azzurri si distendono all’attacco, portando ancora serie minacce alla rete di Marrapodi. A questo punto anche Schiaffino e Boniperti (Celio, prima e Bassetto poi hanno giocato sempre da mezz’ala arretrata) passano a dar rqan forte alla difesa. È’ evidente che litalia vuol conservare il risultato e bada più a difendersi, non rinunciando tuttavia a rapidi contropiede con Galli e Frignani che, spesso, mettono in subbuglio la retroguardia argentina. Così sino alla fine, ohe vede gli azzurri trionfanti in un’apoteosi di folla plaudente e soddisfatta. B. O. PALLACANESTRO Il BSK sconfitto in Turchia ISTANBUL, 5 — La squadra di pallacanestro del BSK ha giocato due partite in Turchia, subendo altrettante sconfitte. Nel primo incontro i belgradesi sono stati battuti dal Gaiata Saraj per 55—59, mentre nella seconda partita dal Fener Bahce con il risultato di 38—49, CHE PACCHIA QUESTO CAMPIONATO . . . NOTE ALLEGRE del calcio palese Il 16 slavi 6 maggio 1954 è stata, forse, la giornata che ha dato le maggiori soddisfazioni agli sportivi jugo-i : le rappresentative nazionali A e B hanno riportato una duplice vittoria sui «maestri d’Oltrema-nica» (per 1:0 la A a Belgrado e per 2:1 la B a Lubiana) POLA, novembre — E’ terminato in questi giorni il girane d’andata del Campionato calcistico cittadino. Vi partecipano cinque squadre: la «Stella Rossa» del Cantiere omonimo, il «Sindacato Scoglio Olivi» del Cantiere maggiore, il «Gradjevinar» in rappresentanza delle imprese edili, il «Medolino» e la seconda squadra dello «Scoglio Olivi», militante nella Lega inter-repubblicana. Contrariamente alle previsioni che davano favorite le riserve del sodalizio maggiore cittadino, la «Stella Rossa» si aggiudicava il primo posto in classifica con un ruolino di marcia più che brillante: 3 vittorie e 1 pareggio con 7 degli 8 punti possibili, vale a dire in perfetta media inglese. Sembra che tanta soddisfazione abbia con-, tribuito ad arrestare persino la ... caduta dei capelli al simpatico direttore del collettivo, nonostante certuni, di altro cantiere, dicano che avrà sempre il tempo di riper- derii nel girone di ritorno. Ma gli steliarossind hanno giurato che i capelli dei loro direttore torneranno addirittura a ricrescere di nuovo! • Nella prima partita si trovarono di fronte «Stella Rossa» e «Sindacati S. O.». Fu un’accanita battaglia: Memo Budin sfoderò una serie di colpi di testa, degni dei tempi di maggior gloria, rimandando la palla quasi sempre oltre 1 30 metri. Il piccolo (di statura s’intende!) Ivankovič era esterrefatto, ma non tanto da non poter dare proprio lui in persona il primo dispiacere a Brunetto Marsi e, con questo, anche il primo goal del campionato. Alla fine vinsero per 3:1 gli «urbinziani» (da Urbinc), mentre gli avviliti avversari si rifugiarono per consolarsi da Tedeschi, al pattinaggio, dove incontrarono nuovamente quelli della «Stella Rossa», ma stavolta a spegnere la sete con un buon bicchiere di nastrano! Sembra che Memo Budin, Armando Adi 00 anni d all’inizio c lei ' ' eomp. abbiano avuto a dolersi più Ilo sviluppo della tecnica calcistica canora.anche di 1103 soanfltta--- 1 SIS' tendono T 1 i E ali ■IH 19 Pi B m H § n pH dßm mm — ■ umm m 11 (Gradjevinar» ha perso le due ü M M m. «USß ÜU its » §§y Wmm N H prime partite per 3:0. Alla terza liflf 11 Ü H P» P Brf| il la M bZ_ BUSSI ■ ■ quelli del «Sindacato S. O.» lo in-MWm ü «3 m m «n BB mm 1™ B» ■ ■ Alzarono ben 8 volte. Alcuni si _ _ _ __ chiesero perchè y «Medolino» e la l’involuzione del cuoco? I äs «3 td Nfe»*» m wom w tot m m ara " gliene più di 3. Da Sorbola, «pa- La tattica prevalentemente o esclusivamente difensiva costituisce una formula decadentista del calcio, sport dinamico e vitale per eccellenza Vi siete mai chiesti perchè una squadra di calcio sia formata per l’appunto di 11 giocatori? E se è così, avete trovato una risposta appropriata? Per rispondere all’interrogativo bisogna tener conto innanzitutto dei principi informatori del gioco e delle regole fondamentali pre- © © # « • • • « ® • I960? e ® • • é ® • • scritte (probabilmente proprio per via delle dimensioni del terreno di gioco). Sono state avanzate, frattanto, e specialmente negli ultimi tempi, anche delle proposte che tendono ad aumentare il numero dei giocatori da 11 a 13 e più. Ma non è di queste cifre che intendiamo occuparci nei presente articolo. Esse ci serviranno soltanto per l’analisi dello sviluppo che la tattica del gioco del calcio ha subito negli ultimi 100 anni. In verità anche a questo riguardo le tesi sono contrastanti, per oui ci limiteremo alle teorie del francese Gabriele Hanot, conosciuto negli ambienti calcistici intemazionali come uno dei più quotati e autorevoli studiosi di tattica calcistica. TUTTI ALL’ATTACCO I primi rudimenti della tecnica fatto che tutti i giocatori (uno so- ealcistica sono caratterizzati dal lo escluso: il portiere) tendevano unicamente ad attaccare e segnare, tanto che lo schieramento della squadra presentava dieci attaccanti e un uomo solo a difesa della rete. Come si vede di tattica di gioco, o di tecnica vera e propria, si può a mala pena parlare. I primi a introdurre nei gioco un sistema degno idi tale nome furono gli Inglesi e gli Scozzesi che, in un incontro disputato fra loro 80 anni fa, schierarono all’attacco 8 uomini, arretrando gli altri 3 in posizione difensiva. Questo sistema -tese sempre più negli anni successivi, presso gli uni come presso gli altri, a rafforzare progressivamente lo schieramento in difesa, re-trocendo uomini dall’attacco alla retroguardia. 9 Lo sviluppo graduale del rafforzamento della difesa si presenta cronologicamente così : 1860: 10 + 1 (dieci attaccanti e un portiere). 1865: 8 + 1 + 1 + 1 (Otto attaccanti, due difensori uno -dietro l’altro e il portiere) 1872: 7 + 1 + 2 + 1 (sette attaccanti, un mediano centrale («half»), due difensori (backs») e il portiere). Il campionato distrettuale di Capodistria DURA SCONFITTA del Jadran a Pirano OLIMPIA — , MAR JE 4:1 (3:0) OLIMPIA: Bertok I. Kocjančič L, Bertok IL, Parovei, Goja, Apollonio, Kocijančič II., Kocjančič III., Bertok 111., Gardina. ŠMARJE: Prelec, Glavina I., Brian 11., držan L, Hrvatin I., Glavina 11., Kocijančič, Prodan, Geimančič, Hrvatm H. MArtGATORI: al 9’ Kocjančič 111., al 14' Apollonio, al 43' e 46’ Bertok I, all t>3 Hrvatin II (rigore). ArthlTRU: Mazzucato di Capo-distria. NOTE: Partita combattuta con grande volontà da ambo le parti. La vittoria è andata alla squadra tecnicamente più dotata grazie anche alia cattiva giornata dei portiere Prelec. SALINE PIRANO b — JADRAN 5.0 (3:0) SALINE PIRANO B: Krušič, Vat-ta, Zudić, Toscan, Dudine L., De-bemardi, Jakomin, Bonifacio, Creat-ti, Gerbac, Bartole. JADRAN: Gregorič II., Obad, Stefančič, Cupdn, Bestjak1, Grižon, Della Savia, Gregorič I, Toscan Lah, Klinec. MARCATORI: al 5’ Bonifacio, al 17’ Stefančič (autogol), al 42’ Ger- Turčinović, Vatovec, Orlarti II., Burliti, Cavalli II., Ramani, Hočevar, Della Valle, Torto. MARCATORI: al 10’ Hočevar, al 52’ Torto, al 17’ Cavalli II e al 67’ Awber. ARBITRO: Scher di Capodistria. NOTE: Contro una Stil largamente rimaneggiata l’Aurora se l’è presa sottogamba facendo vedere oose in verità poco degne di nota. STELLA ROSSA — ISOLA b 1:1 LE PARTITE DELLA V. GIORNATA Šmarje - Saline B, Isola B - Olimpia, Aurora B - Stella Rossa, Padna -Stil Riposa Io Jadran. CAMPIONATO DISTRETT. CAPODISTRIA I RISULTATI Saline Pirano b — Jadran 5:0 Stil — Aurora b 1:3 Olimpia — Smraje 4:1 Stella Rossa - - Isola b 1:1 LA CLASSIFICA S. Pirano b 3 3 0 0 16:1 6 Jadran 4 3 0 1 18:10 6 Aurora b 2 2 0 0 25:1 4 Isola b 3 12 0 9:2 4 Stella Rossa 4 12 1 7:6 4 Stil 4 112 5:8 3 Olimpia 4 112 8:8 2 Šmarje 3 0 0 3 2:9 0 Padna 3 0 0 3 0:40 0 Katinić allenatore dello Scoglio Olivi? POLA1, 6 —- Quando la squadra dello Sooglio Olivi si recò in trasferta a Spalato, Giulio Premato presidente di quel Club, parti alla volta della città dalmata per incontrarsi con Ervino Katini#, ex centro mediano dell’Hajduk, oggi in forza allo Split, per contrattare un suo possibile ingaggio allo Scoglio Olivi in veste di allenatore. Katinić, in linea di massima, ha accettato l’offerta e per la sua venuta a Pola sembra restino da appianare alcune questioni di dettaglio. Intende giocare fino ai 50 anni LONDRA — Stanley Matthews, la famosa ala destra inglese, ha dichiarato che intende giocare fino ai 50 anni. bac, al 48’ Crearti e all’89’ Bartole. ARBITRO: Janovski di Isola. NOTE: Al 32’ lo Jadran fruiva di un rigore ohe Lah sciupava tirando a lato. STIL — AURORA b 1:3 (0:1) STIL: Tedesco, Prodan, Bertok, Likar, Bole I, Verčon, Mihelič, Marjanovič, Auber1, Benčič, Ivančič. AURORA B: Pecchiari, Zetto lil. CALCIO INGLESE LONDRA, 5 — Campionato di calcio inglese, prima divisione: Aston Villa — Cardiff 0:2 ; Blackpool — Arsenal 2:2; Bolton — Preston rinviata; Charlton — Sheffield United 3:1; Huddersfield — Burnley 0:1 ; Manchester United — Leichester 3:1; Portsmouth — West Bromwich 6:1; Seffield Wednesday — Newcastle 0:3; Sumder-land — Manchester City 3:2; Tottenham — Everton 1:3; Wolverhampton — Chelsen 3:4. 1875: 6 + 2 + 2 + 1 (sei attaccanti, due mediani, due difensori e il portiere). 1884: 5 + 3 + 2 + 1 (cinque attaccanti, tre mediani, due difensori e il portiere). Disposte così nelle varie epoche le forze in campo, si cercava di trovare uno schieramento Ri cui la dislocazione degli uomini concilias-5 * * 8 9 se il principio del massimo risparmio di energie con quello della massima efficacia di difesa e d’urto. COME SI ATTACCAVA ■ Quando parliamo della disposizione dei giocatori e, in particolare degli attaccanti, dobbiamo sapere innanzitutto che essi non erano disposti sempre allo stesso modo. E giacché ci interessano più gli attaccanti, diremo che essi, dapprincipio, quando cioè erano in dieci, stavano tutti su una stessa linea. Più tardi, invece, quando si ridussero a 8, sei si schieravano alle ali e tre al centro. E ancor più tardi (6) quattro alle ali e due al centro e infine (5) due alle-ali e tre al centro. Nelle varie epoche lo schieramento d’attacco appariva così: 1860: 10, tutti in linea. 1865: 3 + 2 + 3 (tre alle ali e due al centro ) 1872: 2 + 3 + 2 (due alle ali e tre al centro) 1875: 2 + 2 + 2 ( disposizione simmetrica) 1884: 1 + 3 + 1 (le ali staccate dai tre interni) 1900: 1 + 1 + 1 + 1 + 1 (tutti equidistanti fra loro e sulla stessa linea). Tutti questi schieramenti dell’attacco perseguivano lo scopo di trovare un sistema che gli permettesse di segnare più goals possibile. Contemporaneamente gli schiera-menti difensivi avevano, invece, il di gioco eh© si orientano verso u-na difesa sempre più serrata, la sciando alia sorpresa del contropiede il compito di vincere magari l’incontro. Ma è un fatto che ciò distrugge, oltre che la bellezza dello stile e la tecnica, anche il iato agonistico e spettacolare. Questo schieramento, che chiameremmo di ripiego o, in altre parole, «tattica dei deboli», si presenta press’a poco cosi : 3 + 7 + 1. Questa tattica prevalentemente, o esclusivamente difensiva, costituisce senz’altro la formula decadentista del calcio. LA MIGLIORE DIFESA E’ L’ATTACCO La tattica o, se vogliamo, il sistema migliore, quello che è suscettibile di sempre migliori sviluppi, è e rimane l’armonia fra attacco e fine contrario, e cioè impedire all’attacco avversario di far breccia. IL «POLIZIOTTO» DEL WM Lo schieramento base del 1844 (5 + 3 + 2 + 1) si mantenne a lungo e rappresenta, nella storia dello sviluppo del calcio, la formazione tipica del periodo- classico. Ma quando nel 1925 fu introdotta la nuova regola del fuori gioco che stabiliva essere eufficente avere dinanzi a sè due avversari per non incorrere nel fallo (prima ce ne volevano tre), il gioco all’attacco acquistò maggiore elasticità e le probabilità di segnare goals aumentarono di molto. I tecnici del calcio incominciarono a studiare il modo di evitare la segnatura di un così grande numero di goals. Uno di loro, l’inglese Herbert Chapman ebbe l’idea di spostare all’indietro il centro mediano (il centro attacco di una volta), inserenlolo fra i due terzini. Nacque così jl centro mediano «poiziotto», o, come si vuol dire, terzo terzino ohe veniva così a rafforzare la difesa immediata. Tale disposizione diede origine 11930) al sistema conosciuto per WM, nel quale lo schieramento della squadra era: 3 + 2 + 2 + 3 + 1 (3 at-tacanti avanzati, due mezze ali e due mediani (il quadrilatero!), tre terzini e il portiere). IL SISTEMA DEI DEBOLI Per una serie di fattori d’ordine extra calcistico, che qui sarebbe troppo lungo spiegare, e non ultimo la formula secondo cui si svolgono i Campionati dei mondo, altre competizioni internazionali e interne di vari paesi, si è sviluppata particolarmente negli ultimi tempi la tendenza a adottare -una tattica prevalentemente difensiva. La parola d’ordine sembra essere diventata : «garantire innanzitutto la difesa». Ciò porta naturalmente le squadre più deboli, 0 meno preparate, a impostare sistemi e stili difesa con ima certa prevalenza al primo. «La migliore difesa è l’attacco», è la formula giovanile di questo gioco bello e attraente. Le squadre che vogliono fare dei bei gioco adottano il WM, arricchendolo con ritocchi sapienti, sempre però in prò dell’attacco. Pur tuttavia troppi sono coloro che si vanno orientando sempre più alla difesa, in quanto ciò che conta di più è in definitiva il risultato. I tecnici del calcio sono dell’opinione che non ci si debba stupire se un giorno, ad esempio nel 1960, a 100 anni cioè dallo sviluppo iniziale del sistema nel gioco del càlcio, la strana formula del 10 + 1 si dovesse trasformare in quella ancor più strana del-1T + 10. Gabriele Hanot afferma a questo proposito: «-10 + 1 era la giovinezza del calcio, I + 10 significa la sua vecchiaia ® porterebbe alla sua rapida decadenza. Il calcio è un gioco dinamico e vitale. Privarlo delle -doti più belle e delle caratteristiche più attraenti è un vero delitto nei confronti dello sport». D. L. durante i due incontri precedenti allo stadio non s’era vista «ombra di muratore»! «Peccato — disse Farina, mediano del capolista — che ci abbiano impedito con il forfait di migliorare il quoziente reti. Anch’io me la sarei sentita di infilargliene un paio...» Due ore più tardi correva come un dannato dietro a Tiepolo, ohe gli dava da fare per dieci. Ma Tiepolo quel giorno non segnò. Lo fece invece Bonassin e per ben due volte, tante quante ne bastarono per battere le riserve di una squadra di Lega interrepubbli-cana. Toncetic fu capro espiatorio : lo beccarono anche fuori... «Fino a Medalino su quel camioncino piccino piieino ! Forse forse avremmo potuto star comodi — rammenta capitan Neffat —, ma ogni nostra asperanza svanì alla comparsa di Silvano Chiurco. Da solo occupava tre posti. Sei, dopo la partita, quando ci trovammo all’osteria del paese per scaldarci». A Pola qualcuno giurava che S1T vanone era ubriaco, ma lui, pronto, alzò una gamba, tese la mano e si chinò in avanti, toccando con il pollice il naso e con il mignolo il ginocchio. Riscosse unanimi consensi. I suoi incitamenti dai bordi del campo contribuirono non poco al pareggio che, con quel vento freddo da far gelare persino il cupo comitiva Giulio, significava essere «campioni d’invernoi» ! * Parallelamente a quello ctitaJdi-no s’è svolto il Campionato distrettuale. Il «Marzana» ha sgominato le antagoniste «Canfanaro» e «V-alle», dividendo la posta con il «Proleter». Favorito dal pronostico, il «Marzana» vien dato per vincente e, come tale, dovrà affrontare il capolista cittadino. Chi sarà quest’ultimo? Mah! Potrebbe essere benissimo la «Stella Rossa» o, forse, il «Medolino». Probabilmente sarà la prima, avvantaggiata dall’incontro interno contro to stesso rivale e dalle sicure (ma sarà proprio vero?) vittorie sul «Sindacati S. O.» e sul «Gradjevinar». Vincendo il Campionato e battendo, poi, il «Marzana» la promozione in Sottolega è cosa certa. Laonde pare che il progetto per la costruzione di un natante da crociera per le future trasferte di Rovigno, Parenzo, Umago, Albona e Oittanova sia stato preso in considerazione. Per intanto son0 già pronti i... remi ! B. C. «SPOLVERANDO L'ARCHIVIO» (CONCORSO A PREMI) Proseguendo nel nostro concorso, invitiamo i partecipanti a osservare diligentemente le modalità più sotto riportate, avvertendo nel contempo che il non attenervisi provocherà il cestinamento delie risposte e relativa perdita di punti. MODALITÀ’ DEL CONCORSO 1. La partecipazione è libera a tutti, eccettuate le persone fotografate, relativamente alla sola foto in cui appaiono. 2. Le risposte — corredate del nome, cognome e indirizzo del concorrente — vanno indirizzate a «La nostra lotta — Sport», Capodistria, via Santorio 26 entro la settimana in cui esce il numero del giornale. 3. Il punteggio massimo per ogni foto sarà 4 ( 1 per il nominativo della società o squadra, 2 per il nominativo delle persone fotografate e i per l’epoca — stagione sportiva — in cui la foto è stata pubblicata). 4. Saranno messi in palio i seguenti premi : Al 1. e 2. classificato un abbonamento annuale gratuito a «La nostra lotta» e «La nostra lotta — Sport», al 3., 4. e 5. un abbonamento semestrale e d'ai 6. ai 10. un premio di consolazione consistente in un abbonamento mensile per ciascuno. FOTO N. 9 — Squadra e società . formazione : : stagione sportiva: LETTERE DI SPORTIVI Largo ai giovani ! Riceviamo e pubblichiamo: «Cara «La nostra lotta — Sport» come giocatore della seconda squadra dell’Umago - appassionato del calcio mi sento in dovere di far rilevare che i dirigenti della mia società si interessano poco dei rincalzi. Io e tanti altri miei compagni ai squaara non possiamo giocare, come invece sarebbe nostro desiderio, avendo noi giovani molta buona volontà e possibilità di migliorare. Il nostro problema viene considerato con pòca serietà, basti dire che la seconda, squadra non ha giocato quest’anno nemmerq, una partita, al contrario di quanto s’era fatto lo scorso anno. E invece siamo proprio noi giovani a costituire le speranze per il futuro dello sport a Umago. In particolare l’allenatore n»n si preoccupa di curare, preferenco ricorrere a giocatori già fa.ti, militari di stanza nella locale guarnigione, buoni calciatori senz altro, ma che a fine ferma torneranno alle loro case, lasciando vuoti in squadra che non potranno essere colmati se mancheranno i giovani rincalzi del luogo. La colpa di ciò sarà esclusivamente dei nostri dirigenti che poco o nulla si preoccupano di curare noi giovani. i K. S.» N; d. r. — Il problema dei giovarla nello sport è un tema scottante non solo a Umago. Siamo certi di non andare lontani dalla verità se affermiamo che le società che effettivamente curano i giovani e aprono toro le maggiori possibilità nell’agone sportivo sono veramente poche. Questo problema è stato più volte trattato anche dalle nostre colonne.e fu oggetto delle recenti decisioni del Comitato della Gioventù popolare della Jugoslavia, decisioni che tendono a eliminare radicalmente questa deficenza che minaccia di allontanare lo sport dalle masse, rendendolo non corrispondente ai principi dello sport di massa, sopratutto per giovani, quale dovrebbe in realità essere per svolgere il suo ruolo sociale. Ecco perchè abbiamo pubblicato la lettera di K. S. quale monito per tutte le società a farle riflettere, su questo scottante problema. ATLETICA LEGGERA (Continua dalla I. pagina) 12 — Anversa : Belgio — Olanda. 22 — Oslo: Norvegia — Danimarca maschile e femminile. 23 Lussemburgo : Lussemburgo — Saar — Olanda. 25—26 —Augsburg: Germania — Jugoslavia. 25— 26 — Berna: Svizzera — O-landa. 26 — Bruxelles : Belgio — Francia. LUGLIO : 3 — Bruxelles: Belgio — Italia femminile. 3 — Saarbrücken: Saar — Jugoslavia femminile e Saar — Spagna. 5 — Lussemburgo: Lussemburgo — Spagna. 6— 7 — Stoccolma: Stoccolma — — Londra maschile e femminile. 8 — Helsingborg: Svezia — Jugoslavia femminile. 9— 10 — Atene: Grecia — Italia. 10— 11 — Budapest: Ungheria — Polonia maschile e femminile. 16— -17 — Bucarest: Romania — URSS junores maschile e femminile. 20— 21 — Kopenhagen: Danimarca — Norvegia. 21— 26 — Barcellona: Giochi del Mediterraneo. - 25—26 — Osilo: Norvegia — Ro- mania. 26— 27 — Halsinki: Finlandia — Ungheria. 3()—31 — Londra : Inghilterra — Germania maschile e femminile. 30—31 — Campionati internazionali militari. 31 — Bruxelles: Belgio — Fran-* eia juniores. 31 — Grenoble: Francia — Italia juniores. 31 — Mainz: Germania — Lussemburgo. » AGOSTO : i —7 — Istanbul: Giochi Balca-canici (Turchia — Jugoslavia — Grecia). 7— 14 — San Sebastiano: Giochi universitari. 12—13 — Londra: Inghilterra — Ungheria maschile e femminile e Giochi intemazionali britannici. 14 — Sede da destinare: Francia — Svizzera maschile e femminile. 14 — Strasburgo: Francia — Germania juniores. 20—21 — Bucarest: Romania — Francia maschile e femminile. 20—21 — Trondheim: Norvegia — Svezia — Finlandia. 20—21 — Budapest: Ungheria — Italia femminile. 20—21 — Ginevra: Svizzera — Germania. 21 — Groningen : Olanda — Germania B maschile e femminile. 23— 24 — Helsinki: Finlandia — Germania. 23—24 — Praga: Cecoslovacchia — Francia maschile e femminile. 27— 28 — Krakov : Polonia — Cecoslovacchia juniores maschile e femminile. 27—28 — Bratislava: Cecoslovacchia — Polonia maschile e femminile. 27—28 — Stoccolma: Svezia — Germania. 28 — Località da designare: O-landa — Belgio. SETTEMBRE : 3—4 — Parigi: Francia — Inghilterra maschile e femminile. 10—11 — Mosca: URSS — Inghilterra. 10—11 — Budapest: Ungheria — Polonia maschile femminile. 10—11 — Stoccolma: Svezia — Finlandia. 11 — Località da designare : Svizzera — Italia femminile. 14 — Praga: Cecoslovacchia — Inghilterra maschile e femminile. 17— 18 — Stuttgart: Germania — Francia. 24— 25 — Brno: Cecoslovacchia — Ungheria maschile e femminile. OTTOBRE : 1—2 — Parigi: Francia — Finlandia — ipotonia. 8— 9 — Budapest: Ungheria — Svezia maschile e femminile. 9 — Sede da destinare: Italia — Francia — Austria, femminile. 15—16 — Friburg: Germania — Italia. SUVA SULLA MONTAGNA1... SU' SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA AL N. 376 DELL’ORG ANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI LA Xll. GIORNATA DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALClOpjT . jß SORPRENDENTI RISULTATI “Si ; nel penultimo turno dell?andata L’Hajduk sconfitto in casa - La Dinamo ^probabile „campione d’inverno” La penultima giornata di andata del campionato di calcio di I. lega, con tutta una serie di risultati sorprendenti, ha servito a mettere in luce le cattive condizioni di forma delle squadre che vanno per la maggiore, contribuendo nello stesso (tempo a rendere il campionato ancor più interessante ed incerto. La maggior sorpresa della giornata, non prevista da nessuno, neppure dai più accesi tifosi di di Sarajevo, si è prodotta sul campo di Spalato, dove lo Sarajevo, è riuscito a portar via ambedue i punti al leader in classifica, l’Hajduk. Con questa sconfitta, l’Hajduk ha dato un definitivo addio alle possibilità di aggiudicarsi il .titolo di campione di inverno, che andrà di certo ai campioni della Dinamo, i quali sono riusciti1, con un gioco che ha entusiasmato i tifosi belgradesi, ad imporsi nettamente sul campo del BSK di Belgrado. La Crvena zvezda, che nell’ultimo periodo, dopo la cocente sconfitta subita dal Partizan nelle finali di Coppa, ha dato segni di ripresa, è ricaduta nella mediocrità non riuscendo neppure a passare sul proprio campo contro i modesti avversare dello Zagreb. Sorprendente pure il risultato di Nova Sad, dove un Partizan in piena forma è riuscito a stento a pareggiare un’incontro che lo dava per favorito al cento per cento. Ma le sorprese della giornata non finiscono qui. Questa volta il Prole-ter ne lia combinato una delle sue, andando a vincere, contro ogni aspettativa, sullo scorbutico campo dello Spartatk di Subotica, cancellando così J.a penosa impressione suscitata la domenica precedente. La Lo* komotiva di Zagabria e lo Železničar di Sarajevo; squadre di coda classifica, sono riuscite a tornare alla vittoria, rispettivamente contro il Vardar e Radnički pure loro naviganti in cattive acque. Ad una domenica dada fine del girone di andata, la situazione appare pertanto ingarbugliata sia in lesta ohe in coda alla classifica. Infatti l’unica squadra fra tutte a mantenere le previsioni della vigilia del campionato, è stata la Tt-namo, attuale indisturbato leader della classifica e probabile campione per l’annata 1954/55. In ogni caso, per la sicurezza matematica, è meglio aspettare i risultati della prossima domenica, giacché nel calcio non si sa mai quello che può accadere. Eccovi brevi cernii di cronaca sugli incontri di domenica. SARAJEVO - HAJDUK 1:0 (1:0) •—• L’ Hajduk, pronosticato campione d’inverno, è caduto malamente sul proprio campo contro la modesta squarda del Sarajevo compromettendo cosi irrimediabilmente de possibilità- di rimanere in vetta alla classifica. L’incontro è stato piuttosto emozionante, veloce e combattuto pur lasciando parecchio a desiderare in linea tecnica. Gran parte del merito va attribuita agli ospiti, i quali sono riusciti a lottare da pari a pari con i blasonati campioni, facendosi anzi notare come più pericolosi nelle azioni di attacco, dalle quali avrebbero potuto vendemmiare di più, se il sostituto di Beara, Vilić non si fosse messo in luce con due parate da gran campione, che salvarono la rete deH’Hajduk da ATLETICA LEGGERA BILANCIO nel campo BELGRADO, dicembre — Nell’atletica leggera femminile della passata stagione un nome si stacca nettamente da quello delle altre: Matej Julija, la migliore atleta jugoslava dell’annata. Essa s’è resa inteiprete di una prova veramente eccelsa durante l’incontro di chiusura contro l’Austria, raggiungendo nel lancio del disco u-na misura di valore non soltanto nazionale, ma anche europeo e mondiale: 47,09 m. Ecco infatti la tabella dei migliori risultati europei di quest’anno: 1) Dunfbadze (URSS) 52,26 m.; 2) Arzumanova (URSS) 50,56 m.; 3) Ponomarjeva (URSS) 49,84m.; 4) Beljakov a (URSS) 48,84 m.; 5) Zybina (URSS) 48,52.; 6) Verho-sanskaja (URSS) 47,43 m; 7) Matej (Jugoslavija) 47,09m.; 8) Jos-za (Ungheria) 46,64 m.;^) Martova (Cecoslovacchia) 46,60m.; 10) Werner (Germania) 46,22.; 11) Sonnecke (Germania) 45,53 m., 12) Seredy (Ungheria) 45,05m. ; Manoliu (Romania) 44,85 m. ; 14) m. ; 15) Homolja (Jugoslavia) 44,61 m.; 16) Hausmann (Germania) 44,49 m. Come si vede in questa graduatoria si trova anche la Homolja che, detentrice del primato nazionale nel 1951, dette battaglia proprio quest’anno alla Matej senza però riuscire a minacciarla seriamente. Ecco ora la storia del record jugoslavo nel lancio del disco femminile : 1948 — Matej 37,78 m e 40,70 m; 1949 — Matej 41,89 m. ; 1950 — Matej 42,43m; 1951 — Homolja 43,48 m. ; 1954 — Homolja 43,51 m. ; Matej 44,92 m. ; Matej 45,89 m. ; Matej 47,09 m. Ma ohi è questa Matej? Ve la presentiamo: Julija Matej è nata a Novi Sad nei 1925 e incominciò a praticare l’atletica leggera soltanto nel 1946, dopo essere stata ottima pallacestista. Finora essa ha rivestito 11 volte la maglia della rappresentativa jugoslava e ha migliorato per ben cinque volte il record nazionale del lancio del disco. Prese parte per la prima volta a un incontro internazionale nel 1947 a Budapest, partecipando ai Giochi Balcanici in difesa dei colori nazionali un anno appena dall’inizio della sua attività nell’a- due reti quasi sicure. Ambedue gli attacchi hanno comunque fatto molto gioco, peecando però nelle azioni risolutive, tanto che il risultato di 1:0, stabilito al 39’ del primo tempo dal Sarajevo oon una rete di Ja-ikovaòld, non ha subito altri mutamenti, sebbene l’Hajduk, prodigandosi nel tentativo di capovolgere risultato attaccato in certi periodi addirittura con dieci uomini. La vittoria del Sarajevo è meritata, perchè raggiunta in una gara aperta e sostenuta dal principio alla fine senza mai sfigurare. DINAMO - BSK 5:3 (3:1) — La Dinamo si è rivelata degna del primo posto in classifica e con un gioco di alta classe è riuscita ad entusiasmare i 30.000 spettatori convenuti allo stadio per incitare i beniamini del BSK. I blu di Zagabria sono stati nettamente superiori alla squadra avversaria, ben lanciati da una linea mediana insuperabile e capeggiata da un Korvat in condizioni di forma spettacolari. L’attacco ha saputo svolgere a puntino il proprio oompito sfruttando ogni attacco sione propizia. Un Kralj di ‘grande classe in porta ha servito definitivamente a riportare la più ambita vittoria di questo scorcio di cam- ANNUALE femminile Letica leggera. Nel 1948 fu a Londra alle Olimpiadi, nel 1950 e nel 1954 a Bruxelles e rispettivamente a Berna ai Campionati d’Europa. Qui conquistò il sesto posto in finale nella specialità del disco. Non si creda però che il bilancio 1954 dell’atletica leggera femminile si riduca al magnifico risultato di Julija Matej, chè quest’anno sono crollati complessivamente ben 9 records nazionali. Un primato fra i primati, insamma! Da sottolineare, oltre a quello della Matej, i risultati delia Kalušević nel giavellotto ( 46,78 m), della Babović negli 80 im. ad ostacoli (11”3) e della Tuce nel pentathlon (4.176 p.). Ecco per chiudere la tabella dei records nazionali attualmente validi nella varie specialità dell’atletica leggera femminile: 100 m. — Babović 12”2 (1953); 200 m. — Bogič 25”2 (1953) ; 800 m. — Blaž 2’17” (1953); 80 m. ostacoli Babović 11”3 (1954); salto in alto — Knez 1,55 m. (1949); salto in lungo — Koledin 5,67 m. (1949); peso — Radosavljevič 13,85 m. (1952); disco — Matej 47,09 m. (1954); giavellotto — Kaluševič 46,78 m. (1945); staffetta 4X100 —- Jugoslavia 49”1 <1953; pentathlon — Tuce 4.176 punti (1954). O. R.‘ A Mihalič il cross di Lilla PARIGI, 5 — Franjo Mihalič ha vinto la gara di cross-contry internazionale di Lilla, precedendo sul traguardo l’inglese Norris. Il nostro primatista ha condotto per tutta la lunghezza del percorso (9 km.) con grande sicurezza senza mai essere minacciato seriamente nell’azione. Una folla numerosissima ha acclamato alla vittoria del nostro atleta, resa più significativa dal piazzamento al quarto posto in classifica generale di un altro atleta jugoslavo, Štritof. Ecco l’ordine d’arrivo: 1. Franjo Mihalič (Jugoslavia) che ha compiuto i 9 km. del percorso in 30’07”, 2. Norris (Gran Bretagna) a 14”, 3. Randger (Gran Bretagna) a 20”, 4. Štritof (Jugoslavia) a 24”. Il terzo jugoslavo, Pandurovič, si è piazzato al decimo posto. CALENDARIO INTERNAZIONALE La Federazione internazionale di atletica leggera ha stabilito il programma definitivo delle manifestazioni per la stagione sportiva 1955. Oltre a circa 35 riunioni atletiche ad invito, il calendario intemazionale prevede: MARZO: 27 — Lussemburgo: Cross internazionale militare. APRILE : 17 — Parigi: Giro di Parigi. MAGGIO : 1 — Istanbul: Turchia — Egitto. 8 — Berlino : Gara internazionale su strada (corsa e marcia). GIUGNO : (Segue in II. pagina) CAMPIONATO JUGOSLAVO I. LEGA I RISULTATI Lokomotiva — Vardar 1:0 BSK — Dinamo 3:5 Spartak — Proleter u:l Crvena Zveztta — Zagreb 1:1 Hajduk — Sarajevo 0:1 Vojvodina — Partizan 1:1 Željezničar — Radnički 2:l LA CLASSIFICA Dinamo 12 8 2 2 29:21 18 HajUuk 12 6 4 2 30:16 16 Sarajevo 12 6 3 3 26:14 15 Crvena Z. 12 6 3 3 27:15 16 BSK 12 7 1 4 28:24 15 Partizan 12 5 3 4 26:13 13 Vojvodina 12 3 7 2 17:14 13 spartan là a 2 a óv l/C4: 12 Zagreb i.2 6 a 4 13:16 11 Kaanicki 12 4 2 6 13:14 10 Proleter 12 3 3 6 16:22 9 Vardar 12 2 3 7 13:20 7 Železničar 12 3 1 8 15:32 7 LtOKomotiva i/i 6 i b 12:4U 7 leter è riuscito a passare a Subotica contro la forte squadra dello Spartak, ‘grazie ad una rete segnata al 23’ del primo tempo da Dvomič. La sua vittoria è comunque meritata, poiché sempre è risultato all’altezza degli avversari, dimostrandosi nel complesso più forte in difesa, dove ha giganteggiato il bravo portiere Kadovió, autore di alcune’, eccezionali parate. Ottimi ideilo Spartak: Ognjanov e Takač. Železničar : radnički 2:i (0:0) — Dopo un periodo di stasi, lo Železničar è riuscito a ritornare alla vittoria contro un Radnički inferiore aH’aspettativa. Gli ospitanti sono stati superiori durante tutta la partita e sono passati due volte nella ripresa, al 12’ con Pašić ed al 27’ con Radonjič. Il Radnički ha segnato la rete della bandiera al 31’ con Jovanovič. Sotto inchiesta dirigenti e giocatori BELGRADO, 5 — La commissione di disciplina dell’Unione calcio della Jugoslavia, ha deciso di porre sotto inchiesta i seguenti calciatori e dirigenti dell’Hajduk: Vu-kas, Beara, Matošič e Krstulović, per i fatti avvenuti durante rincontro disputatosi tra Spartak e Hajduk, e diretto dall’arbitro Ma-tančič. Onde sfruttare utilmente il lungo periodo di stasi fra l’andata e ri ritorno del Campionato Repubblica-nò Sloveno e delia Sottolega istriana, le squadre dei distretti di Capodistria e Buie, partecipanti a quelle competizioni, si sono accordate dii I organizzare un torneo. Tale torneo ' si svolgerà quale manifestazione sportiva in onore all’unione alia Jugoslavia socialista. In una consultazione delle direzioni e degli organismi sportivi dei distretti, svoltasi sabato scoro a Umaigo, sono state stabilite le modalità dell* competizione e fissati i pruni incontri. Già domenica prossima pertanto si 'troveranno di fronte Aurora e isola, e Buie e Umago. Riposerà, invece, il Tirano. Il Citta-nova, non avendo aderito per difficoltà teondeo-finanziarie, non farà parte del lotto delle oonoorrenti alla conquista dell’ambito primato. Ci piace segnalare a proposito che l’Assemblea popolare di Capodistria — come già comunicato a suo tempo dal nostro giornale — ha elargito un’aiuto straordinario di 250 ‘mila dinari per venire incontro ogli oneri finanzieri che le società del distretto verranno a sostenere nel corso del torneo. Siamo informati pure che, nel corso della riunione preliminare di Umago, si è stabilito, fra l’altro, di far svolgere il torneo con la formula del girone unico oon andata e ritorno, per cui agli sportivi sarà dato modo di assistere a un discreto numero di incontri interessanti e, per il carattere di campanile che rivestono, oltremodo appassionanti. Il programma degli incontri di domenica prevede pertanto: A’ Capodistria (Stadio «1. Maggio» — ore 14.30): Aurora - Isola. A Umago (Campo sportivo — ore 14.30): Umago - Buie. SPORT INVERNALI PROGRAMMA COMPLETO della stagione sportiva '55 Siamo ormai alla vigilia della stagione sportiva invernale. I nostri sciatori e le nostre sciatrici stanno affilando le armi per i cimenti che fra breve li attendono. Agli sportivi (anche a coloro che non. praticano sports invernali, ma che sono semplicemente dei simpatizzanti) interesserà di certo conoscere il programma della nella stagione sportiva 1955 da noi e all’estero. Eccolo: COMPETIZIONI NAZIONALI Gennaio : 9. — Campionato delle sottoleghe scj della Koroška, della Stiria, del Litorale e di Lubiana. 9 — Gara (intemazionale) di fondo sui 15 km. a Bled. 16 — Gara ((intemazionale) di salto (trampolino di 60 m) a Lubiana. 22 — Gara (intemazionale) di 6alto (trampolino di 40m.) a Celje. 23 — Gara (intemazionale) di salto (trampolino di 65m.) a Maribor. 16—23 — Settimana sciistica della Koroška a Cmi. 28—30 — Campionati repubblicani della Slovenia in tutte le discipline in località ancora da stabilire. Soddisfacente ritorno dinanzi ai 100 mila dell'Olimpico Italia - Argentina 2:0 (1=0) Vittoria meritata grazie a un’accorta tattica della nazionale azzurra pionato. E’ doveroso però ammettere che il BSK non era quello delie giornate migliori. E’ apparso all altezza della sua fama solamente nei primo ed ultimo quarto dora di 'gioco, coperto da un insolito grigiore nel periodo centrale. Di questo hanno approfittato gli zagabresi che, dopo essere stato messi m ginocchio ai 13’ da una rete di Antič, sono partiti alla riscossa passando per iben tre volte al 2T, 34 e 37’ con Čajkovski e Benko. Nella ripresa, dopo che la Dinamo si era messa al sicuro da ogni sorpresa con una rete di Ovomiè al 4', il .BSK passava due volte con Markovič e Junòko al 23’ e 31’, mentre era Beniko al 33’ a concludere le marcature della giornata. VOJVODINA - PARTIZAN 1:1 (1:1) — La Vojvodina ha mancato una delle migliori occasioni per superare un Partizan piuttosto abulioo e privo di Bobek e Valok. Unerro-ne della difesa ha però permesso a quel furbacchione ni Zebec di infilare la rete della Vojvodina al 4’, fra la costernazione generale della folla presente. Dopo reiterati attacchi1, i padroni di casa riuscivano a pareggiare al 14' con Beijić. Tutto il rimanente periodo di gioco vedevi la Vojvodina all’attacco, ma la difesa del Partizan resisteva ad ogni urto, spezzando risolutamente ogni attacco avversario, cosicché il fischio di chiusura vedeva le due squadre ferme sul risultato di parità. CRVENA ZVEZDA — ZAGREB 1:1 (0:1) — Lo Zagreb ha dimostrato domenica allo stadio della Crvena zveda di Belgrado ohe le sue affermazioni contro le maggiori squadre di I. lega non sono affatto demeritate. Infatti dopo Partizan1, Dinamo e Hajduk, pure la Crvena zvezda non è riuscita ad andare oltre il pareggio, e pure questo più immeritato che meritato, perchè se una squadra può dirsi insoddisfatta del risultato, questa non è certamente la Crvena zvezda. Lo Zagreb infarti è passato in vantaggio al 21’ con una bellissima rete di Vidošević, ohe la Zvezda è riuscita a pareggiare appena al 10’ della ripresa con Rudin-sld. Lo Zagreh ha perduto varie ottime occasioni per passare nuovamente, mentre la Crvena zvezda sbagliava un rigore oon Toplak. LOKOMOTIVA - VARDAR 1:0 (1:0) — La Lokomotiva, oon un rigore concesso forse troppo leggermente dall’arbitro Guardiane«) al 17 del primo tempo, è riuscita dopo tanto tempo a ritornare alla vittoria. La partita è stata nella massima parte equilibrata, con gioco stazionante in prevalenza a metà campo. Il Vardar ha presentato reclamo contro la decisione dell’arbitro per il calcio di rigore, causa della loro sconfitta. PROLETER - SPARTAK 1:0 (:0) — Contro ogni aspettativa, il Pro- ITALIA: Viola, Magnini, Giaco-mazzi, Bergamaschi, Ferrano^ Mol-trasio, Boniperti, Celio (Bassetto), Galli, Schiaffino, Frignani. ARGENTINA: Carrizo (Marra-podi), Lombardo, Pizarro, Mourino, Dellacha, Gutierrez, Vernazza, Prado, Bottelli (Borrello), Groilo, Cruz. ARBITRO: Steiner, della Federazione austriaca. Segnalinee: Sie-pelt e Roman (Austria). MARCATORI: ai 50” Frignani e al 48’ Galli. NOTE: All'incontro hanno assistito oltre 100 mila spettatori con un incasso di oltre 100 milioni. Al 14’ Bassetto sostituiva Celio, infortunatosi. Al 64’ Bonelli, contuso, lasciava il campo, rimpiazzato da Borrello. All’inizio della ripresa Marrapodi sostituiva Carrizo in porta. ROMA, 5 — Il primo confronto calcistico fra le nazionali d’Italia e Argentina s’è concluso con .una vittoria degli «azzurri» che, nonostante manchi un esatto termine di paragone per valutare l’attuale forza del calcio argentino (come si sa i sudamericani non hanno partecipato nemmeno ai Campionati mondiali in Isvizzera ) è servita a rialzare la bilancia del cal- SPORTIVI! leggete in II. pagina le modalità del nostro CONCORSO SPOLVERANDO L’ARCHIVIO Inviate le risposte per posta alla redazione de «La nastra Lotta — Sport» specificando il vostro nome, cognome e indirizzo preciso. Potrete concorrere così a utili e significativi premi, che verranno aggiudicati ai primi cinque classificati. detto che sono dei veri artisti della palla rotonda all’attacco, ma estrosi ai massimo in difesa (apparsa altremodo vulnerabile) che corrono per il campo come dannati sciupando molto fiato' per niente, si sarà detto quasi tutto. In (genere, come squadra, sono sitati di molto inferiori alle aspettative generali. Batte il calcio d’inizio l’Argentino, ma intercetta subito Moltra-sio che passa in avanti a Schiaf-fiso. Questi serve di precisione Galli, il- quale lancia in profondità Frignani. L’ala parte con la palla al piede, supera in velocità Lombardo, stringe vers© porta, e saetta in rete rendendo vano il disperato tentativo di Carrizo. Sono passati appena 50” ! Oli azzurri si mantengono poi all’attacco con disinvoltura, minacciando ripetutamente la rete argentina, fino a che, all’ll’, Vemaz-za, imbeccato alla perfezione da Grillo, per poco non ristabilisce le sortì, con un gran tiro che Viola devia in angolo. Al 15’ è l’Italia ad ottenere il primo calcio d’angolo a favore, ma la difesa argentina libera. Un minuto dopo Carrizo è minacciato nuovamente: Schiaffino intercetta un traversone di Frignani e di testa indirizza in rete, ma il pallone sfiora il montante e va sul fondo. Gli argentini ten-tan© di riprendersi e imbastiscono una serie di azioni che però si infrangono tutte contro la solida barriera difensiva azzurra, facilitata nel proprio compito dalla troppa insistenza nel dribbling di Grillo, Bonelli e compagni. Segue un (periodo di gioc© alterno in cui una e l’altra delle parti si rendono pericolose. Al 24’ l’Italia ottiene un angolo, rimasto sterile, e al 25’ Galli stanga di ipoco fuori. Al 26’ angolo per l’Argentina, non sfruttato. Al 28’ altra stangata di Galli a lato. Al 29’ e al 30’ la rete 'azzurra è minacciata seriamente, ma sarà prima Magnini a salvare Su Cruz, lanciatissimo, e Viola poi a mandare in angolo un colpo di testa di Vernazza, A 34’ e al 35’ è, invece, la rete argentina a correre serio pericolo. A conclusione di una (azione velocissima Schiaffino-Fri-(gnani-Galli, quest’ultimo saetta a rete, ma Carrizo in extremis ferma. Vers© lo scadere del .tempo, Boniperti per poco non segna: a conclusione di un’azione personale, tira all’improvviso, ma Carrizo para fortunosamente. Immediatamente dopo, Vernazza provoca un angolo per deviazione di Magnini e Gutierrez impegna con un lungo spiovente Viola. Sul rinvi© termina il primo tempo. Nella ripresa è ancora litania a partire all’attacco dopo un convincente tentativo argentino. Vernazza, il quale si è dimostrato il più, (Segue in II. pagina) CICLISMO RICONFERMATA LA DIREZIONE del club ciclistico «RIJEKA» Buoni propositi agonistici per il 1955 ciò italiano dopo gli insuccessi degli ultimi tempi. L’indiseutibilità dell’affermazione azzurra su un avversario, che è dato per uno dei maggiori calibri d*l calcio mondiale, è stata innanzitutto frutto di un’accorta tattica idi gioco, con la quale Foni, ideandola, e i suoi uomini, mettendola in atto, hanno saputo imbrigliare in difesa i prestigiosi giocolieri sudamericani e batterli sulla velooità e sulla maggiore lucidità d’impostazione nei temi offensivi. La parte del leone è stata sostenuta dalla retroguardia azzurra, in cui Viova, Magnini e Giacomazzi (specialmente quest’ultimo), sorretti da Ferrarlo inesorabile stroncatore e ottimo suggeritore di temi d’attacco e dal valido apporto di Bergamaschi, Moltrasio, Celio, prima, e Bassetto poi, hanno fatto una grande partita. Ma anche agli uomini di punta (Frignani e Galli) e ai due «cervelli» (Boniperti e Schiaffino, quest’ultimo per la verità un pò in ombra), va parte del merito. In complesso la squadra azzurra s’è (dimostrata un organismo omogeneo e affiatato in cui, più che le virtù del singolo, sono risaltate le 'doti dell’assieme. Per gli argentini quando si è FIUME, 5 — Si è svolta recentemente (l'assemblea del club ciclistico «Rijeka». In generale non molte le novità portate sul tappeto dalla discussione. Più Che altro il tempo è stato impiegato ad analizzare il lavoro svolto e a porre le prospettive per il futuro, prospettive che si posson© definire buone poiché, nonostante le difficoltà di ordine materiale, la volontà di dirigenti, atleti e soci è tanta da superare in avvenire molti ostacoli, oggi ancora difficili. Cosa che, del resto, succede ogni stagione. Non si è perduto molto tempo per l’elezione della 'direzione: la riconferma dei vecchi dirigenti dimostra ch’essi hanno meritato la fiducia degli sportivi. Sono stati premiati i migliori a-tletì: Brajan, Skomina, Fattur, Jugo e Starčevič, mentre a formare il comitato esecutivo sono stati ri-confermati i seguenti compagni : Mangotič, Kramaršič, Skomina, Bianchi, Uhani, Blaževič, Pilepič, Tonkovič e 1’ing. Lorenzetti. Fra gli impegni più importanti citeremo l’organizzazione di quattro azioni di carattere educativo militare, la partecipazione e a tutte le manifestazioni di carattere sportivo e sociale; l’organizzazione di due corse propagandistiche nei villaggi ecc. Il calendario stabilito per il 1955 è il seguente: 13 marzo: Cross primaverile. 20 marzo : Fiume—Kraljevica.— Fiume (cittadina) di km. 50. 3 aprile: Fiume—Ilirska Bistrica —Fiume (intercittadina) di km. 76 per la Coppa Stojan. 17 aprile: Fiume—Markuc—Fiume di km. 100 (cittadina). 8 maggio; Corsa in onore del decimo anniversario della liberazione della città sul percorso Fiume— Delnice—Fiume km. 94 (intercittadina). 22 maggio: Criterium a Preluca di km. 78 (intercittadina). 9, 10, 11, e 12 giugno: «Giro ciclistico dell’Istria» per juniores. 24 giugno: Fiume’—Fianona—Fiume (cittadina) di km. 92. 10 luglio: Fiume—Crikvenica— Fiume di km. 74 (cittadina). 24 luglio: Campionato cittadino in salita sul percorso Mattuglie— Monte Maggiore di km. 12. 7 agosto: Corsa a cronometro sul percorso Fiume—Medea di km. 27. 21 agosto: Fiume—Bistrica—Podgrad di km. 88 (cittadina). 11 settembre: Fiume—S. Elena— Bersezio—Moschiena—Fiume di km. 80 (intercittadina). 9 settembre: Fiume—Sarsoni— Mattuglie—Fiume (due giri) km. 60. U. il. G. Febbraio : C — Discesa < intemazionale ) dalla Kremžarica a Slovenj Gradec. 18—20 — Campionati federali a Kranjska gora ('discipline alpine) e a Ravne (discipline classiche). 24— 27 — Tome© (internazionale) di salt© per la Gorenjska. 27 — Discesa (internazionale) dal Bukovnik. Marzo: 2—6 — Campionato mondiale studentesco sulla Jahorina. 6 — Gare | internazionali di salto (trampolino di 80 m.) per la coppa Kongsberg a Planica (obbligatorie per Jugoslavia, Germania, Svizzera, Italia, Francia e Austria). 20 — Slalom gigante (intemazionale) per seniores e juniores a Pece. Aprile: 20 — Discesa e slalom gigante (intemazionali) sulla šar Planina (Macedonia). 24 — Slalom gigante (intemazionale) a zelenica. Maggio : 1 — Slalom gigante (intemazionale) a Okrešelj (Stiria). 1 —■. Slalom gigante (intemazionale) sul Jalovec. b Giugno : 5 — Slalom gigante (Intemazionale) deli’Akom (Jesenice). COMPETIZIONI ALL’ESTERO Gennaio : 1— 6 — Tomeo di salto a Garmiseli Partenkirohen, Innsbruck e Bischofshofen. 2— 4 — Gare di salto in Francia (località da stabilire). 6—9 — Fondo (femminile) a Griindevald (Svizzera). 15—16 — Disoesa e Slalom (maschile e femminile) a Kitzbühel. 16 — Fondo sui 15 km. (maschile) e fondo — Trentino sui 10 km. ( Ifeonrmnile) a Aosta. 16 — Slalom e slalom gigante (maschili e femminili) a Judenburg (Austria). 20— 23 — Settimana sciistica intemazionale in tutte le discipline in Francia (località da stabilire). 21— 23 — Campionati stiriani a Maria Zeli (Austria). 22— 25 — Discipline alpine a Gartnisch Partenkirchen. 26. I. — 5. II. — Olimpiadi invor nali 1956 a Cortina d’Ampezzo * Febbraio: 29 1 — 6 II — Tomeo di saito per la Svizzera. 6 — Incontro Bischofshofen (Austria) — Enotnost (Lubiana) in slalom e slalom gigante (maschili e femminili) Bischofshofen. 11— 13 — Coppa «Kurikkala» (seniores e juniores) a Cortina 12— 13 i— Campionato (internar zinoale) giovanile a Innsbruck. 13 — Coppa «Compari» (salto) d’Ampezzo. a Cortina d’Ampezzo. 12—13 — Discesa e slalom (maschili e femminili) a Schladming (Austria). 25— 27 — Gare di salto dal trampolino gigante di Oberstdorf (Germania). 26— 27 — Salto, fondo e staffetta (maschili e femminili) a Murau «Austria). Marzo: 5—6 — Slalom e slalom gigante (masohili e femminili) a Se-feld. 6 — Gare di salto (maschili) a Bichlbach. 11—13 — Kandahar, discipline alpine a Murren—Arlberg ( Austria ). 13 — Gare di salto (maschili) a Feldberg. 20 — Salto e fondo (maschili seniores) a Eisenerz. 25—27 — Discesa e slalom gigante «Tre Tre» (maschili seniores) a Canazel. Aprile: 31 m—1 IV — Discesa (maschile e femminile) a Cervinia. 17 — Discesa, slalom e slalom gigante (maschili e femminili) a Eisenerz.