Lunedì 28 Gennaio 1853 FRIZZO: 5 din. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T. Sona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250, ssmestr. din. 130 Spedizione in c. c p. ORBANO DEL FRONTE POPOLARE ITÄLÖ-SLAVQ ANNO VP ■ No. 2?9 Redazione - Amministrazione CAPOOISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 it L'UNICA SOLUZIONE 1MSlmm." io il ben noto «consigliere», De Castro per accordarsi con ogni probabilità sulla futura azione italiana per Trieste. Senza dubbio sarò presto la volta di Son-tin, aspira: te alla porpora cardinalizia, sull’esempio de" criminale di guerra Stepinac, suo degno'collega. Poi verrà il turno delie squadre neofasciste, imbaldanzite dai successi e dall’appoggio avuto dai co-minformisti nel ma-co dello sto anno. Ma la popolazione di Trieste starà a guardare? Gli unici interes- Notizie brevi PARIGI — Si ritiene negli ambienti vicini alila NATO che Malta verrà scelta sede idei Q. G. ideile forze alleate del Mediterraneo. BELGRADO —• Secondo ila Tanjug, al largo tlellTsoila di Pag è stata catturata una balena lunga ipiiù idi 10 m. e del peso di 5 tomi, e mezza, .per la cui c at tura sono stati necessari 190 pescatori. BAGDAD —- Il governo irakeno presieduto dial generale Nouredidin Mahmoud ha rassegnato ile dimissioni. > sati, vitalmente interessati, poiché Iter loro va di mézzo il lavoro e il pane, si lascieranno ancora ingan-sare dai politicanti di mestiere? Le pretese italiane, che, oltre l'aperta violazione del trattato di pace, significano anche un grave pericolo per la vita stessa e per le istituzioni democratiche di Trieste, troveranno questa volta una risposta più ferma e decisa da parte dei lavoratori di Trieste, che ben si rendono conto come, senza un accordo la Jugoslavia, non ria possibile risolvere defin'rii vomente il problema di Trieste. D’altra parte la nostra classe lavoratrice e tutta la nostra popolazione, sloveni, italiani e croati, è pronta a rispondere decisamente ai nuovi ricatti od ai vecchi intrighi «ieH’imperialSsmo straccione italiano, intensificando la propria lotta ■r l’edificazione socialista assieme agli altri popoli della Jugoslavia. Nuove concessioni all’Italia significherebbero un grave oltraggio ai nostri popoli ed i responsabili di a i ciò, prima o poi dovrebbero accorgersi di aver commesso ancora un grave errore, poiché, qualora un tanta si verificasse, i migliori figli di tutti i popoli dovranno sanguinare nuovamente per salvare l’umanità da! risorgere del fascismo e deile sue mire espansionistiche. La storia più recente ha dimostrato che le concessioni significano un incoraggiamento a coloro che, come i dirigenti italiani, hanno, al disopra di ogni altra aspirazione, la conquista di terre altrui, la sotto-missione e lo sfruttamento di altri popoli. Vi è una sola ed unica possibilità di risolvere il problema di Trieste ed essa è stata più volte indicata dalla Jugoslavia: l’accordo diretto sulla base del rispetto reciproco degli interessi dei due paesi nella città ed il rispetto per le aspirazioni della popolazione di Trieste. I nostri popoli mai potranno riconoscere altre soluzioni. m. a. I collòqui fra il Ministro' degli Esteri della Turchia, prof. Köprülü con i rappresentanti del nostro Segretariato agli esteri sono finiti. Sabato nel pomeriggio è stato emesso il comunicato conclusivo in ©un è de t to : «Durante la visita del Ministro degli Esteri turco, prof. Kppriilù in Jugoslavia hanno avuto luogo del colloqui ira lui e il Segretario ili. Stato agli Esteri della R.F.P.J., Koča Popovič. Il sig. Köprülü e stato ricevuto anche dal Presidente della Repubblica, Maresciallo Tito, alla presenza del vicepresidente del Consiglio Esecutivo Federai ", Edvard Kardelj e di Koća Popovič. «Nel corso nei colloqui si è proceduto ad un’ampio scambio di vedute su tutti i problemi interessanti i due paesi dal punto di vlila del consolidamento della collaborazione esistente e della sicurezza comune, sono stati pura esaminati, altri problemi importami ai fini della salvaguardia della pace in questa parte del monda. «Un completo accordo fra ì punti di vislu delle due paro è stato confermato in ab che riguarda la necessità di stabilire modi e forme concrete per la collaborazione futura Ira i due paesi ai fini del mantenimento della pace e della sicurezza. «1 co loqvi si sono svolti in uno spìrito di sincera amie-sui, fiducia e piena comprensione reciproca». Nella serata di sabato il Ministro Koipriilii ha tenuto orna conferenza riempa nei locali dell’Ambasciata tori a di Belgrado. Come introduzione. il ministro Köipriilii ha letto- una breve dichiarazione, nella quale ha sri-òì fi ne a to in 'particolare che L col- loqui da Ini avuti con il Maresciallo Tito .con Edvard Kardelj e Koča Popovič sono staiti lin.tcm'aiti atj! un’atmosfera particolarmente intima, insolita per visite ufficiali idei genere. Le caratteristiche principali dei colloqui sono state: la comprensione, i buoni intenti, il desiderio di pace e la volontà di difenderla1, non solo nelFinitercsse comune dei due paesi, mia anche nell’interesse di -tutti i paesi amanti ideila pace nel mondo. Rispondendo iad una domanda sulle possibilità di una prossima stipulazione dò un accordo formale stilla difesa, il silg. Köprülü ha fatto presente che nessun rappresentante greco ha preso parte ai- leoiMocfui e pertanto non è stato possibile discutere su una- -collaborazione più larga. Tuttavia non ha escluso la possibilità che in avvenire -si pòssa j addivenire alla stipulazione di un (lattato. «L’opinione pubblica del mìo paese nutre piena fiducia nella forza morale e materiale della Jugoslavia e nella sua volontà di mantenere la pace e la propria indipendenza — ha detto Köprülü aggiungendo che — l’attenzione rivolta dall’opinione pubblica jugoslava ai colloqui da lui avuti e la cordialità di essi dimostrano quale importanza, venga data dalla Jugoslavia all’amicizia fra i d\ue pa-~ési.» II prof. Köprülü, rispondendo alla domanda se durante -i -colloqui si sia discusso anche- dei rapporti fra la R. F.J*. J. .e -l’jlit aliai, ha dichiarato ohe le conversazioni vertevano su tutti igli- aspetti dei rapporti fra La J-u-goafàViiia e la Turdhia, con particolia,re,- riguardo a-1 problema della -di-!;>o dal ne ricalo < omiuit: d-eli’aggres- Quasi non passa giorno che la stampa sciovinista di Trieste non colga un’occasione qualsiasi per divulgare ai creduloni le sue scemenze sulla «zona Bn. Sembrerebbe che in quasi due lustri di tempo nulla essa abbia trovato da ridire sui numerosi problemi sociali, ancora insoluti, che tormentarlo i triestini. Per rompere un pò la monotonia , reato da quei paciocconi, ben foraggiali., sarà opportuno rovistare un pò fra i loro panni sporchi, nonostante Vesuberanza di sapone (austriaco e di contrabbando per giunta) che negli ultimi tempi ha inondato inverosimilmente le vetrine rilucenti al neon. A voler essere magnanimi e per non accennare a problemi più grossi ( disoccupazione, malavita, miseria, ecc.), difficilmente comprensibili per coloro che, come i sopradetti, hanno la pancia piena, tratteremo un pò del peso costituito dall’apparato burocratico amministrativo sulla economia di Trieste. Senza preamboli rileviamo che tale apparato divora ben 15 miliardi di lire, su un totale di 28 miliardi, compresi nelle uscite del bilancio statale. Il che, se la matematica non e un’opinione, equivale alle bellezza del 53 % di tutte le uscite previste, senza naturalmente tenet conto di un’altra abbondante cinquina di miliardi che, sotto forma di dotazioni, viene data alle amministrazioni comunali (oltre 2 miliardi soltanto al Comune di Trieste), all amministrazione delle ferrovie e delle poste, agli uffici parastatali, ecc. Le statistiche, ci dimostrano quindi che a Trieste il 21%, ossia un terzo quasi della popolazione totale, è impiegato nell'apparato burocrati- co: in pratica un abitante su ogni tre. Il numero di tali persone è pari n quelle impiegate nell’industria, il doppio di quelle impiegate nel com-irìercìo è sette volte maggiore di quelle assorbite dal traffico mar itti-no! Con tutto ciò e nonostante tutti sappiano che la stragrande maggioranza di quella massa di gente si industrii ad ammazzare la noia del-Vufficio tirandosi a vicenda palline di carta masticata o preparando na~ strini per le manifestazioni apafriot-ticìiQj>, svariali altri milioni vengono pagati per le ore ... straordinarie. Veramente slraordina ie! Alla faccia dei burocrati moscoviti! Ma chi paga tulio questo sciame di cavalletto » chiedono gli ingenui. Ebbene, la massima parte, e cioè ,13 miliardi, sborsa il contribuente triestino. Al resto ci pensa la (.(grande madre». Diversamente ce lo sapreste dire, Cari lettori, come se la sentirebbero, fra tutte quelle mi-gliaià di sanguisughe, i 3 mila e più ferrovieri (100 persone su ogni chilometro di strada .ferrata, statistica maledetta!) a non voler l’Italia senza il timore di perdere il posto? e elezio Da tempo i vari Governi romani — a prescindere dal loro colore e dalle loro professioni di fede —-godono, presso i circoli internazionali, la fama che si procacciano con le loro azioni; nè da oggi intrighi, falsi, raggiri, possono venir annoverati tra i più quotati strumenti della politica italiana. Le oscure svolte di Roma nei meandri della questione triestina hanno dimostrato una volta di più gli invariati metodi e gli immutati intenti dei «provvidenziali» di scena ; ed aH’intefno, il recente dibattito sulla legge elettorale ha confermato l’opinione che tutti gli ambienti democratici avevano già avuto agio di formarsi sulla rettitudine e la serietà degli attuali dirigenti della penisola. «Non è edificante per un Governo — scrive il conservatore britan- nico Times, non certo sospettabile di «tendenze sovversive» — cambiare sistema elettorale a proprio vantaggio, ed aneor meno alla vigilia delle elezioni». Dal canto nostro, diremmo di più : diremmo che tanto valeva, per gli unici, innarrivabili tutori delle libertà democratiche, far sì che venisse approvata una legge statuente che il computo dei voti attribuiti alla D. C. fosse effettuato raddoppiandoli semplicemente d’ufficio. Sarebbe stato, perlomeno, un provvedimento più sincero, ed onesto nella misura dì quello .«passato» a Montecitorio. Da esperti chiosatori evangelici, i potentati dallo scudo crociato hanno potuto ancora una volta tradurre in linguaggio ' parlamentare la mitica moltiplicazione dei pani, che risultano così assicurati anche per rione ed jn relazione a ciò si è discusso pure dei rapporti fra la Jugoslavia e l’Italia. Alla -do,manda del corrispondente dt-lil’ANSA se nei- colloqui fosse stata esaminata la possibilità -di allargare anche all’Italia- la collaborazione fra la Jugoslavia, la -Grecia e la Turchia, il prof. Köprülü ha risposto che non e’è alcun motiiv-o di condurre una- pofi.tfeia ohe -escluda l’Italia dagli sforzi per -la difesa della pace, anzi le tendenze in tale senso sono favorevoli. «La lotta per la difesa (lidia pare può rafforzarsi soltanto nella misura in cui ,i paesi interessali dimostrano la loro buona volontà per la soluzione dei problemi controversi .. ha aggiunto il Mini- stro, -riti ha conolpso che — nel corso delle Conversazioni avute ha potuto convincersi che i dirigenti jugoslavi nutrono la migliore buona volontà in tal senso». Continuando, Köprülü ha dichiarato che, durante gli scambi di visite die-M-e .missìi/oui imiiilkari, sono stati stabiliti dei con?atti che -continueranno in seguito per mettere^ in pratica la collaborazione ne:l campo della difesa- comune. In relazione a ciò, Köprülü ha- sottolineato -la possibilità ohe in breve -si addivenga ad una riunione idei -rappresentanti dei tre paesi per uno scambio di pareri -sul programma -di collaborazione fra la Grecia, la Turchia e il nostro paese. In conclusione, Köprülü ha dichiarato ohe, con ogni probabilità, durante i colloqui elle egli avrà prossimamente ad Atene con il Ministro degli Esteri greco Stefanopulos. tratterà anche di un’a-vemtuale -convegno dei rappresentanti dei tre paesi. Infine, il ministro degli Esteri turco Ila espresso i suoi ringrazi amenti alla stampa- jugoslava per F arato prestato jpcr il .successo della sua missione. pregandola d-i trasmettere ai popoli jugoslavi le sue simpatie e quelle del popolo turco. ANCHE O. NUSCHKE FUORI COMBATTIMENTO ■ ' ■/ - ri ri . ... - »V: • BERLINO •— Secondo voci pervr. unte a Berlino ovest, il vice Primo Ministro dela G-ermania orientale, Otto Nuschi-e-, -avrebbe -sofferto un -al-Iiaic-eo apoplettico e sarebbe stato ricoverato in ospedale. Nuseihkc, Pre-f l'udente del partito cristi-an-o-demo-era; "o della- Germania orientale, ha 70 a-nni. IL MINISTRO DEGLI ESTERI DELLA TURCHIA, PROF. FU AD KÖPRULU A COLLOQUIO CON IL NOSTRO SEGRETARIO AGLI ESTERI, COMPAGNO KOČA POPOVIČ - ri.acd L’EGITTO STA FESTEGGIAN- DO IL MEZZO ANNIVERSARIO Djl/LLA CACCIATA DI RE FARUK E DELL’AVVENTO AL Ijllllf .vf - ’ « »,, |1%sì 7™ I m POTERE DEL GENERALE „ » s NEGUIB (nella foto a sinistra). J V*'1 LO STESSO NEGUIB HA W ’ ' JSI^W 1 APERTO I FESTEGGIAMENTI ì- ì riWW CON UN DISCORSO NEL ' il- : 3 I: QUALE HA RIVENDICATO . ’ NUOVAMENTE LA SOVRANI-TA’ EGIZIANA SUL SUDAN E CHIESTO L’ALLONTANAMENTO DELLE TRUPPE BRITANNICHE DAL PAESE SALTO A PIE' PARI Vunica fra ((tutte le aeree unitarie» che non interessano il porlo di Trieste è precisamente la Jugoslavia, e appunto perciò non è nominata nel lungo elenco delle altre che, viceversa, interessano Trieste. Era le altre, come abbiamo vi- di plora to invi amo al -collega che -scomipare il nostro commosso saikito» (((Giornale di Trieste del 23. c. m.). Con questo scritto del giornale di Rino ■ A lessi, intimo amico ili Mussolini e fedele continuatóre della sua opera in Trieste, !archivio de idi hnono ed onèsto, Aldo Mayer Piccolo» si è arricchito di un .aveva sempre .goduto le sini; secondo ((prezioso cimelio» per •patile e l’amicizia dei compa- le future generazioni fasciste igni! di lavoro. Con animo ad- triestine. ONORE AL MERITO «Ricorre, oggi T-undicesimo tembre 1943 « prima, della fi- anniversario- di lla morte gbi- rie aprile e primi del maggio riiosa del .«'upitano di artiglio- .1945 sono la migliore tesiimo■ ria Aldo -Brandolm, triestino, nittnza del come le iituthe decaduto alla testa dei suoi -ar- tùli he», rappresentate da quel- tiglicri, mentre una banda bai- la «banda balcanica», siano eaniaa tentava di accerchiare siate «sgominate» dal capitimo la sua batteria-, appostala iti Rrandoìin, «a cavallo, in una una ridiotila.' ridottaa e dai. suoi artiglieri. «Il giovane ufficiale, conte Già abbiamo accennato su lo attesta la stupenda motiva- 9“este colonne ad un’altra zinne dell’aureo segno, nel su- «stupenda motivazione», quel- • «Qdaudo Benito Mussolini lioratori. Quello scritto è oggi premo istante in cui il nomi- la con cui renne conferita lg ’egpionnando la Trento, impa- cimelio prezioso dell’ archivio -co, nuine-ro-si-ssiimo sii stringeva medaglia (I argento al duca penetrare" in-tutteile aree geo- rava a conoscere-la stampa de- del «kimale.» (Pag, 109 del' sempre più vicino intorno ai Amedeo d Aosta durante la grafiche che linteressano il no- g-'i irredenti, scriveva ad Aldo volume «Il Piccolo di Trieste pezzi, salito repentinamente a prima guerra mondiale «per- stro emiporio. Mayer, futuro direttore de «II - Mezzo secolo -di gi-.oma.lis- eava-ll-o si ilianei-nva alila carica, ci’:è col tiro del cannone, al «Le principali direzioni in piccolo-»: Se vuoi entrare nel ino» a cura idi Silvio Benko, seguilo-dai suoi antiglieni, sgo- quale era addetto come capo cuj- R Cn-mii-tato spingerà la giornali-ino scrivi nc «Il Pie- edizione Treves — Treccani tu’'1 limio le turbe nemiche.» rale, poco rilanci) non colpis- propri-a attività saranno, in colo,» «li Trieste; è i-1 solo 1932). (dal «Giornale, di Trieste» del se ini aereo nemico». La sua ordine d importanza : l’Au- giornale italiano che comperi- «Uomo di carattere affabile 24. c. m.) batteria era piazzata sul colle stria, la Germania, TUngheria, • » puntualmente i suoi còlla- e di animo profondamente Gli eventi storici, dell’8 set- del Castello i Udine. «La polivalènza -delile fun- la Cecoslovacchia, la Grecia, zioni portuali richiede ovvia- la Turchia, TE-gi-tto, ila Siria mente uria propaganda ben -e il Libano, liti Pakistan, ITn-diversa -e ben più complessa -dia. iil Sud .Africa, il Congo, -dii quella svolita in passato per l’Algeria, l’Africa lòòcidentalè attirare i traffici, A questa fraiiecse. Israele. In questi set- siojh il Sud Africa, il Congo, esigenza si sono 'intonati ] A- tori tu si ipreo-couipera di al-zóemida dei Magazzini Genera- largare il patere d’influenza li, la Caawera di Commercio, del porto Triestino», (dal i'I Centro svi Impipo economico, ((Giornale dì Trieste» del 23. TEnte Fiera, TEnte iporlo immusirli ale c l'Ente per il Tu- rismo, costituendo «1 <(Comi-tato iper la propaganda'unitaria su Trieste». «Pur lasci arrido ai vari Enti promotori 'lancanieo dii svolgere le iloro Fpeciifliiohe azioni pubbli kù tari e, avrà ila (triplice funzione idi prepararle, coordinarle e aiutarle, cercando di ecc. Per meglio mettere in risalto questa esclusione, il predetto 'Comitato non ha esitato ^ , a varcare anche,la ((cortina di ' ' ferro», penetrando nelle ((aree Ciò dimostra e comprova geografiche» delVUngheria e che, secondo quel Comitato della Cecoslovacchia. Bravi, per la propaganda unitaria, ben pensata e meglio falla! CIMELIO PREZIÓSO il futuro — e non i pani soltanto! —- alla famelica maggioranza dega-speriana. A giustificare questa grossolana violazione d’ogni principio democratico, i propagandisti foraggiati (parti tini vassalli compresi) si stanno tuttora arrampicando sugli specchi, abbarbicandosi alla più vieta retorica, senza poter tuttavia trovare un argomento non diciamo valido, ma almeno, passabile, che regga al peso della ragione E’ di venerdì sera lo sconclusionato commento ammanitoci da Radio Trieste I. a, secondo cui la nuova legge elettorale sarebbe stata distillata. unicamente «per consentire alle masse italiane di marciare liberamente su una strada». Evviva la libertà, dunque: la li-, berta di votare D. C., di brindare D. C., d’ingoiare D. C. e — perchè no? — di «marciare» D.C., magari a passo romano. Non si può dire, d’altro lato, che j!’opposizione abbia passivamente subito il diktat della maggioranza: la sua indomita fierezza s e scatenata in mille, leggendari episodi che certo hanno fatto fremere d’entusiasmo le masse peninsulari. Abbiamo così assistito all’impres-sonante spettacolo di micidiali valanghe verbose rotolate per l’«aula sorda e grigia» di Montecitorio ; e non sono mancati nemméno i «bivacchi di manipoli», teatro d’ultra-umane pagine di resistenza, dall’epica lotta per la conquista dei divani (significativa inclinazione!) ai temerari furti di scarpe consumati ai danni della maggioranza, a cento altri fatti non meno storici ed edificanti. Nell’ebbrezza del facile trionfo, il commentatore democristiano di Radio Trieste I“ ha voluto ancora lumeggiare al colto e aU’inalita Inabilitò» dei suoi padroncini, tirando addirittura in ballo un noto personaggio di Hemingway (Harry Morgan, per la precisione) e sottolineando comò la maggioranza abbia «date lenza» al pesciolino rosso, per poi ridurlo a1 sua discrezione. Niente da dire su questo punto: è da anni, ormai, che nonnìani e to-Piiattinì si fanno «dar lonza» con H loro politica priva di principi e nefasta a tutto il proletariato italiano; so cosi non fosse, non si sarebbero trovati ieri boccheggianti süIlc sabbie di Montecitorio. Ma, volendo rimanere a Hemin-gway, prima o poi verrà il giorno ih cui, per gli uni e per gli altri, av. onorò la funerea ' carnoaiia. E’ RITORNATA IL 2! c.m. A BELGRADO UNA NOSTRA MISSIONE DI BUONA VOLONTÀ’ CHE HA COMPIUTO UNA VISITA AMICHEVOLE IN ÌNDIA SI FA UN GRAN PARLARE NEGLI ULTIMI TEMPI' CHE IL GEN’. RSDGWAY (foto a destra) VERREBBE ESONERATO, SU PROPRIA RICHIESTA, DALL’INCARICO DI COMANDANTE DELLE FORZE DELLA N.A.T.O. PER I DISSENSI CHE EGLI AVREBBE CON ALCUNI GOVERNI ’■DEI PAESI DEL PATTO ATLANTICO SULLA POLITICA DEGLI ARMAMENTI DELL’ESERCITO MEZZI CORAZZATI DELL’ESERCITO GRECO SFILANO IN PARATA NELLE VIE DELLA CAPITALE ELLENICA P/UrWA z il 1; Mercoledì all’Assembleo Disri eìtvo e di Co pedi stria IL PIANO SOCIALE DIVENTERÀ' LEGGE La discussione sul piano sociale può considerarsi virlualmente chiusa. ) Orinai anche il lavoro di studio e di r'ielaborazione delle decine e decine di proposte, giunte al consiglio economico, è stato concluso e in base a queste proposte è stato elaborato un nuovo schema che varia, non solo nei dettagli, ma anche nella sostanza lo schema iniziale che ha costituito la base per lu discussione. Non* siamo in grado di fornire dettagli su questo nuovo schema, ( he verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea, poiché, sul contenuto,, gli organi economici si sono trine,era ti dietro a un inspiega-biìé riserbo. Comunque, da indiscre-Äioui, siamo riusciti a sapere elle, in seguito alla diminuzione dei proposti tassi di accumulazione di alcune aziende, quali la «Stil», la «Adria», la «Salvetti», ecc. anche il valore complessivo della produzione lorda è stato diminuito e di cojjségucnza anche il reddito nazionale. A subire le conseguenze di quésta riduzioné sono state nella massima, parte le uscite del bilancio, in altre parole l’amministrazione... statale e gli enti autonomi die si vedranno (a meno che l’Assemblea non decida diversamente) tagliare ulteriormente le spese da loto previste nei bilanci. Le riduzioni delle spese di bilancio sono dovute, oltre che alla diminuzione del reddito nazionale previsto, anche all’aumento delle spese per investimenti che, dai 919 milioni previsti nel primo schema del piano sociale, dovrebbero salire a circa 915 milioni secondo il nuovo schema. Siamo d’accordo che in ogni economia che si rispetti le spese per investimenti debbano a-vere la preferenza sulle spese passive per l’amministrazione e gli enti autonomi, però senza cadere nello estremo di mettere in forse il buon funzionarpento di quest’amministrazione e di-questi enti. Secondo il nuovo .schema, e in qualche caso, tale pericolo esiste, tanto più che per effettuare gli ulteriori tagli delle spese non si è chiesto il parere degli enti interessati. Una disposizione senz’altro positiva dello schema più recente, in-1 ; odotta, in base alla quasi totalità degli interventi nella discussione popolare, è quella che prevede una riduzione degli investimenti per o-pere pubbliche dai precedenti 56 ° o agli attuali 40° o, aumentando proporzionalmente gli investimenti nell’industria e neU’agricoltura. E’ questo il principio che i vari comitati popolari comunali e i loro elettori hanno accolto per quanto riguarda la parte del piano sociale attinente il loro comune. A Isola il primo schema del piano sociale prevedeva un importo di 67 milioni 990 mila per opere pubbli- che e 67 milioni per l’allargamento delie attività produttive. Tale distribuzione degli invertimenti, con l’approvazione delle riunioni degli elettori che hanno avuto luogo, e di tutto il. comitato popolare comunale, è stata variata, assegnando alle opere pubbliche un importo di 15 milioni 661 mila dinari e all’industria e la pesca 142 milioni 746 mila. In questo senso, è stata formulata la proposta al comitato popolare distrettuale. I consigli operai sia deH’Arrigoni che dell’Ampelea hanno accolto i tassi di accumulazione proposti dal primo schema del piano sociale. In quest’ultima fabbrica il consiglio operaio, dopo una viva discussione, ha concluso che la fabbrica potrà (lare laccumulazioni prevista a patto che neU’azienda venga immediatamente attuato il nuovo regolamento tariffario, siano compiute le innovazioni previste, attuata rapidamente la modernizzazione, della fabbrica e ridotta la mano d'opera in regia. Come vediamo, fra le misure proposte dal consiglio operaio si rende indispensabile anche la riduzione della mano d’opera. Si tratta in gran parte di personale maschile che grava in modo esagerato sui costi. Basta pensare che nella fab- IL MARESCIALLO TITO AI PIONIERI DI ISOLA CAPOD ISTRIA, 19 Quest’ oggi il GonMiKlamte dell’AMAPJ, col. Starnatovi«. h a rilevili o i rappresenta ol i ileljforganizzazione dei pionieri della Scuola otteirnaJe di Isola: Rudine Nereo e Mondo Mariino, unitamente ail direttore Buonassisi Vincenzo. Il co Imi nello ha consegnato ai pionieri un domo del Maresciallo Tito. eomiisteute in runa fotografia con ;iu:Iigrafn e la somma di 30 mila dinari, erbe lil primo Presidente della Repubblica ha rinviato a questa organizzazione di pionieri por rendere •possibile una gita ai migliori durante le vacanze estive.. L'organizzazione deli pionicqi desila Scuola uttennale di Isola, si era rivolta, riempo addietro, al compagno Tito formulando la richiesta di una sua fotografia con -autografo. Inoltrando tale 'richiesta, i pionieri avevano espresso •anche rii desiderio di organizzare una gita per d migliori a Pola e a Fiume, desiderio che rimaneva insoddisfatto per la mancanza dei mezzi. Il Maresciallo Trito è venuto riuicou-tro aii desideri de,; nostri piccoli esaudendo eonnipletameriite le doro richieste. Alila consegna del dono presenziavano pure il presidente del Consiglio per la cultura compagno Abram Mario e la compagna Beltram Živa. brica. Ampelea il 33 per cento del f melo paghe viene speso per retribuire gli operai in regia, in altre parole su due operai produttivi uno è iihproduttivo. Sino ad oggi c’è stato (e non solo riell’Ampelea ) del sentimentalismo n riguardo, sentimentalismo ingiustificato se consideriamo che d’altra parte nell’agricoltura vaste sono le superfici di terréno incoltivate che abbisognano di mano d’oliera nella maggior parte affluita nell’industria. Siamo stati recentemente a una riunione dell’attivo dei fronte popolare di Šmarje, dove. fra l’altro, uno dei principali problemi discussi è stato quello dell’impiego di 3 milioni e mezzo di dinari previsti per l’agricoltura, impiègo roso difficile per la mancanza di braccia lavorative. ALLA «ÄRRIGONI» DI ISOLA li, TAGLIO DELLE PAL AMIDE CHE FAR Nel nostro turismo, oltre ai problemi fondamentali, vanno curati con uguale attenzione anche i dettagli (Continuazione (lui n.ro precedente) II. Venne poi la questione dei prezzi, che, fissati da principio ad un livello troppo alto rispetto alla concorrenza, vennero successivamente ridotti. Ma, in entrambi i casi, non era stata presa in considerazione l'usanza, vecchia come il turismo ed economicamente utilissima, di concedere la riduzione dopo cinque giorni di pernottamento. Poi venne introdotta anche questa, derivandone che le agenzie estere ricevettero per ben tre volte ordini e contro ordini che generarono confu- sione e perdita di tempo. Era il periodo in cui la burocrazia aveva un peso non indifferente sulle a-.ziende ed era lei che fissava i prezzi. A tuttociò vennero ad aggiungersi i disguidi nella concessione dei. visti per la zona B presso le autorità consolari della R. F. P. J. le quali, in qualche caso, sul visto non apponevano la necessaria annotazione : «e per la zona B» ed in altri casi esigevano, per apporre la stessa, una tassa doppia. A chi ed a cosa erano dovute tali deficenze? Non lo sappiamo. Le UN UTILE ESPERIMENTO A ISOLA Avremo il vivaio di ostriche? I passeggeri transitanti sulla strada per Isola invano si saranno chiesti che cosa sii stia facend o di quelli a s/pecie -dii pozzanghera che si (trova nei pressi del Macello isolano. Diffami durante tutto il giorno una ventina di operai sono ini tenti a guazzare net viscido (fango costruendo argini eon la stessa malteria, mentre in allo, sulla banchina, turti pompa ad allo potenziale lancia dn mare a getto continuo Facqrua estratta dal minuscolo lago. Il Cornalunga sarà domato 88 F/ «tala '•autorizzala la spesa idi 13 milioni di di,nari per la regolazione, l’allargamento e Larg matura del Coro ahm ga. Quest’ obbiettivo ha per la nostra economia notevole importanza: e crediamo di far cosa utile a n t-irypaiKÌ o ai nostri lettori i passi più importanti di un articolo ehe apparirà nel prossimo numero de «L'Jnformatore Agricolio ». Il torrente 'Comalunga sbocca presso (Iapixli-tria ed è, dopo il Risano. il più importante corso d’acqua del l’Ut ri a nord-oceiideuiiialle. Già la Repubblica di Venezia riconobbe la Sua importanza, eoatnuendo saltuariamente arginature ed oltre opere il: difesa. Questa prroernpazione si limitava però a preservare dalle piene ile saline che allora si estendevano intorno a. Caipodistria. Per per-inettcreMa coltivazione dei terreni a Luigi Bori Si è spento il 17 c. m. ad Isolai Bori Luigi, di 75 anni, da Capodistria. Con la sua morte si scompare una bella figura di uomo onesto e laborioso, che lascia un ottimo ricordo fra tutta la cittadinanza capodistria-na. Egli, infatti, ammaestrato dalle dure esperienze della vita che lo spinse lontano dal suo paese in cerca di lavoro, ritornato nella città natale, abbracciò l’idea socialista. Nel ,1896 fu, assieme a Carlo Ucekar, Nazario Grio, Michele Dobrilla, De Santi ed un’altro gruppo di compagni, uno dei fondatori della sezione socialista di Capodistria. •I funerali, svoltisi sabato 17 c. m. ad Isola, sono riusciti veramente imponenti. La bara, per espresso desiderio dell’Estinto avvolta nella bandiera rossa dei lavoratori, è stata accompagnata al cimitero da alcune centinaia di persone fra cui le rappresentanze operaie degli stabilimenti conservieri e dei collettivi di lavoro c i calzolai di Ca-podistria al gran completo. L’ultimo saluto alla salma è stato portato dal compagno Borisi Giuseppe, che ha rievocato la figura del Bori e gli ideali a cui sempre Egli è rimasto fedele, valle non fu mai eseguito un qualsiasi serio lavoro di sistemazione ndr aulica. A questo disinteressameli -lo degli organi statali, corrispose un •progressivo peggioramento delle condiziona agrarie idei fondo valle, *e così oggi ci si trova davanti a un completo disordine idraulico. Data la brevità della valle, l’acqua delle piogge portata dal Corna lunga arriva rapidamente al mare contemporaneamente ia quella di altri affluenti, provocando delle piene, la cui intensità è superiore a quella che ci si potrebbe attendere dalla modesta superficie del bacino. Il disordine idraulico è caratterizzato principalmente diali’assoluta insufficienza del letti» del torrente ta contenere la portata eli piena e dalla mancanza di un efficiente sistema di scolo che consenta ai terreni a valle di scaricare nel fiume 1"acqua piovana. La situazione è resa particolarmente grave dal fatto che iìl letto dei torrente è quasi sempre pensile. cioè ppi alto dei terreni circostanti e pei^orre il. vertice del proprio conoide idi deiezione. Ne deriva che le piene, non contenute dal letto principale, si portano rapidamente all’altro lato della valle e sono costrette a rientrare nell’alveo principale soltanto quando incontrano l’ostacolo formato dal conoide di altri affluenti. Questo fenomeno 'avviene nella parte sinistra della valle. Gli affluenti di sinistra, che sono abbastanza numerosi, percorrono aneli’ essi il vertice dei propri conoidi di deiezione costretti tra esili arginature (die non possono minimamente contenere de acque di piena. In effe! ;i. invece di servire allo scarico delle acque, costituiscono delle arginature trasversali che trasformano la valle in un susseguirsi dii cassoni chiusi nei quali l’acqua ristagna per lungo tempo. L’arginatura del Còrna lunga, benché del tu tto i n adeguata, potrebbe contenere almeno le portate della piogge più modeste se non avesse qua e ila dei tagli eseguiti dai proprietari dèi terreni limitrofi nel-il’ingenuo intento di immettervi le acque del podere a Ila gatto. Inoltre.-quasi dappertut.o, argini e fossi, invece di essere considerati opere di difesa collettiva, vengono adoperati dal proprietario confinante a pw\ prie ed esclusivo vantaggio, piantandovi canne, salici, ecc, che ingombrano notevolmente il deflusso delle acque. Ln effetti un vero e proprio sistema di scolo non esiste e molli terreni eliminano le acque per lenta filtrazione e per evaporazione. Tu una simile situazione un’agricoltura razionale ed intensiva anon può avere luogo. Il contadino preferisce non arrischiare le proprie sementi e desiina i terreni a valle a prato foraggero. La più chiara conferma di questo stato di cose è lasso hit a mancanza di case agricole. Il 'risanamento del terreno potrà venire ottenuto rendendo l'alveo del Cornai unga a tto a con tenere tu t te le portale di piena: costruendo un adeguato sistema di canali di scolo; istituendo un servizio di sorveglianza e di manutenzione delle opere eseguite. Data ilesistenza di forti disli,velli lungo la parte pianeggiante della valle, la soluzione di questi problemi sarà relativamente facile e ila «pesa non sarà particolarmente grande. Acciocché il Cornalunga possa contenere tutte le acque di piena1, il suo letto idpvrà 'essere sufficientemente 'allargato e approfondito e col materiale scalvato dovranno costruirsi gli argini. Il torrente ha una pen -de nr, a eccessiva e si dovrà quindi interromperla da alcuni saliti di fondo, a valle dei quali avverrà l’im-misione degli affluenti. L’acqua di scolo dei terreni pianeggi amiti dovrà essere raccolta eia opportuni collettori che percorreranno i punti più depressi della valile alita e media ai piedi del versante meridionale, cioè del versante 'opposto a quello sotto ili quale scorre il fiume. La parte inferiore della vaile non potrà scaricare direttamente nel fiume in quanto il livello di questo, duran-‘a-tai). Proprio sulla ranno d opera .iti regia', ridotta ai minimi termini ne: loro 'collettivo (è rdellr8,20/o per mi, su 12 operai produttivi uno solo e improduttivo) le maestranze deliri «Drago,gua» ripongono .le maggiori speranze. Nes rullo sj fa s:overe li ir illusioni dbafùfM Un nuovo nome - una vecchia tradizione Col 1 gennaio la fa-illirica Ai-pigolìi di Uniamo si è staccata dalla sua direzione' di Isola-, (‘-osti tuen dosi in ariendo autonoma col nonne di «Drago «ma». Si anno stititij mel ipjiucolo e laborioso alilo! l i vo per senili re il parere dei suoi componenti su questo distacco per conoscere le prospettive eh’essi hanno per il futuro. Non abbiamo trovato nè il direttore, nè il 'presidente dell comitato idi gestione e del Consiglio operaio, e già eravamo ialiti dal timore di dover ritornarsene con le p ve nel .->acco, quando bùia ino incontrato il giovanissimo Nerio, segretario della fillade sinda-ale. E’ la prima volta, purtroppo, nell nositro gc r so n al e aim ni i n i st rat iv o, tè che è profondamente a ouioseenza di tutte le questioni non solo produttive, ma anche am mi mi strati ve e finanzia- sulle difficoltà del earn imi no •■>. : > verrebbero investiti 100 milioni '. dinari per la costruzione della D lubrica di vetro da laboratorio. * * ROVIGNO, — Nel quadro del’ : collaborazione jugo-tedesca per gu stfidj sulla T. B. C. ossea, è giunta a Rovigno la specialista tedesca re ■ malattie ossee Angelica von We -terhenn che resterà in quel)’..) ■■ dale. * POLA, - li pontone «Culice.', con a bordo quattro persoli:, • staccava in seguito alla violenti.':::’ sima bo a dal suo rimorchia' avariato a 2 miglia dell’Isola d' Lavrera, tra Fiume e Lussln : stato ripescato dal rimcrciv.e «Jaki» a 25 miglia ad occidente di Porer, spinto da una toni .; libera verso l’Italia, dopo 20 orc di terribile e tragica lotta dei qual Ir j occupanti, sostenuta per mantenere a galla il pontonoa GLI ITALIANI TUTELANO LA SOMALIA con la legge del mitra e dell' autoblinda Trieste non è Tunik;a meta deilTim-peri alismo italiano. La Jugoslavia non è ll’ùmiico Paese verso coi Roma avanza pretese territoriali. Anche verso l’Africa guarda con occhii avidi la «Bimillenarila-». Guarda alla terra che non vuole .libera. Trisle e monottona è la storia della Somalia, triste e miointoitona come il canto -delle onde ehe da secoli 'lambiscono ile sue hasse sponde sabbiose. Ma ilultima parola deH'otitualc capitolo non è ancor stata scritta. «AFRICA ITALIANA» Venne la seconda guerra mondiale, venne la capitolazione dclT qualora si versi nei cardini sin ,po’ di grafite attenuta grattando ila mina d'i una matita. CONSERVATE LE UOVA ungendole di vaselina, previa accurata lavatura del guscio. Disponetele poi a strali nella segatura. VARIAZIONI e DIVAGAZIONI LA PELLICCIA Giorgio aveva un fratello, Filippo. Povero come un topo di chiesa. Doveva aiutarlo in tutto. Dal primo al-rultimo giorno del mese. Giorgio gli regalava i vestiti usati, le vecchie camicie, i cappelli e le scarpe. Gli FACILE EQUIVOCO l incapace che egli doveva aiutare sin da quando se lo ricordava? Incredibile! Giorgio accelerò e, giungendo ad alcuni passi dalle site spalle, non ebbe più dubbi : era lui, Filippo! Ma sembrava che il fratello avesse fretta: senza guardare a destra nè a sinistra, tirava dritto come temesse di perdere il treno. S’era accorto che qualcuno lo seguiva, e quasi si mise a correre. Ma Giorgio, a cui l'inseguimento slava venendo a noia, lo raggiunse, lo afferrò per le spalle, lo scrollò: —- Ehi, dove hai preso questa pelliccia? L’altro si fermò impietrito, poi, IL SINDACO PIANGENTE — Scusi, lei è Vittorio Viđali? comprava persino le sigarette. Filippo si profondeva in ringraziamenti: — Ah, se non avessi te, caro Giorgio! Un giorno Giorgio passeggiava per il corso, e ad un centinaio di metri dinnanzi a lui, scorse il fratello. Il suo stupore non fu piccolo: il povero Filippo era elegante quanto mai. Portava una preziosa pelliccia il cui prezzo assommava certo molte, molte migliaia. — Come? Così, tutto d’un tratto? — si meravigliò Giorgio, non polendo credere ai propri occhi. Quello suo fratello, Fuomo che non era in grado di procurarsi da solo neppure un bicchier d’acqua? Filippo, quel- — Pensavo che ... Ma non potè terminare. L’altro si tolse in un lampo la pelliccia, la gettò tra le braccia di Giorgio. — Mi scusi... — balbettò — non sapevo che fosse sua ... E fuggì a gambe levate. Abbiamo letto per voi da □eQcQpQb «Kerempuh», edito a Zagabria, è il settimanale umoristico più diffuso della Jugoslavia. Il raccontino e le vignette che (in settima colonna) sottoponiamo all’attenzione dei lettori, costituiscono un saggio del multiforme e scintillante umorismo croato. Quanto ai personaggi del primo, ognuno di noi può dire di conoscerli: i gagà non sono certo una prerogativa zagabrese soltanto... DANCING me «colta dal timore diiirman^i all'av-vejntura per ilei! troppo* igrande, la biomdiiina ai scuote: Mister... — mormora, coarfiusa — ich nicht deutsch ... sono serba... aus Beograd ... belgradese. — You... from Belgrade? — si meraviglia l’Inglese. Pod, eon uno scatto : — Accidenti, poteva dirmelo sorbito, senza farmi (tanto lambiccare il cervello ! Aneh’do sono idi qui. Kein Englishman, kein businessman, kein soldi! ■La biondina sgrana gli occhi, il gentleman tace. Ma si rifà iben (presto dal colpo, e con un sospiro : Tutti e idiue sfortunati ! — esclama. Beh, in fondo, che oi possiamo fare ?... Mia qui si sta soffocando : vuole ... vuole ohe usciamo zusammen? Assieme a loro, si perdono nella foschia alcune note della musica sonnolenta, dilaniata a tratti dalliillula-to del saxafono. Dialogo di magnati: — Per vivere bene, bisogna assolutamente mettere da parte qualche cosa ! — E iti, cos’hai messo da parte? — Gli scrupoli. DAL DOTTORE Un giorno si presentarono al grange condottiero Agesilao alcuni soldati coperti di ferite, per provare con ciò che non avevano mai voltato le \palle al nemico. — Lo credo — disse il re. — Però preferirei avere al mio servizio quelli che vi hanno conciati così. Accade a Trieste — Oh, signora, vuol mettere? Io sì che ho una malattia rara, nuova e veramente straordinaria! Che Trieste sia la mecca degli, avventurieri, dei trafficanti, degli imbroglioni, è opinione assai diffusa in Italia. Tanto diffusa, che vi affluiscono. da tutti i centri della penisola. cavalieri d'industria d ogai ordine e grado, con le migliori intenzioni di rinnovare i facili fasti dell9immediato dopoguerra italiano e di vedersi servire sul classico piatto d’oro, senza quasi muover ditof il non meno classico milione. Nel 1950, si registrarono a Trieste 3 mila 787 furti. Nel 1951, gli annali della furfanteria ne totalizzarono 4 mila 70 e 2 mila 918 nei primi otto mesi del 1952. Non è ancora il caso di parlare — come fece un nolo periodico scandalistico italiano — di «Chicago dell’Adriatico» ; certo, però. che la vicina città è giunta a possedere la sua piccola Giungla d'asfalto di cui non è difficile incontrare i rappresentanti. Alla stazione delle autocorriere, a quella ferroviaria, per strada, mentre state osservando le vetrine di kin negozio, vi sentirete, una volta o l’altra, avvicinare da uno sconosciuto, forse in malo arnese e forse no. che, cacciando la mano in tasca, vi chiederà: Signore, avete forse bisogno ... E vi presenterà un orologio da polso d’ottima marca, un accendisigari e chissà cos’altro ancora: Ve lo offrirà a prezzo molto modico, giurando che si tratta di roba sua. assicurandovi di essere costretto a vendere per racimolare qualcosa. Talvolta può essere vero : a Trieste i disoccupati non sono pochi. Pure, vi conviene stare in guardia: Vindomani leggerete forse sui giornali la notizia d’un furto consumato in una gioielleria e scoprirete che la marca del vostro orologio è proprio quella citata. Oppure, dopo poche ore, vi accorgerete che il costoso accendisigari «svizzero» ha cessato per sempre di funzionare, forse conscio d’essere stato fabbricato in una rudimentale officina clandestina nei dintorni di Napoli o di Milano. Do you know dove this damned street? — chiede una sera un individuo che pare un marinaio americano al signor Raimondo Malusò, fermandolo all’angolo d’una via. Il signor Malusò non comprende, nè l’altro sa spiegarsi meglio. Per fortuna, ecco giungere un passante, il quale, arrestatosi, fa da interprete e, traducendo, spiega al signor Raimondo Malusà che il suo interlocutore è alla ricerca del-Tabitazione di un commerciante, al quale dovrebbe vendere un forte quantitativo di Gillettes al modico prezzo di 20 lire Tuna. Il Madusò fa per andarsene, ma Timprovvisato interprete lo prega di trattenere un istante il marinaio, a-vendo sottomano un acquirente e ripromettendosi di trarre qualche vantaggio dalTaffare. Poco dopo, infatti, ritorna in compagnia di un altro individuo , il quale conclude rapidamente e versa all’americano un acconto di 20 mila lire, prendendo appuntamento con lui per più tardi al bar «Astoria». Al Malusà non resta, stavolta, che separarsi dalle sue nuove conoscenze. Ma i due insistono perchè li accompagni al bar a bere qualcosa. E là, dopo una breve attesa, il marinaio comincia a dar segni d’irrequietezza. Si dice indeciso, temendo che la sua nave salpi da un momento all’altro e comincia a pensare alla restituzione dell’acconto. Ma anche il Malusà è indeciso: I affare delle Gillettes promette senza dubbio un ottimo guadagno. E ... se fosse lui. a concluderlo? Rapidamente si decide e versa al marinaio 400 milu lire, pattuendo con lui il saldo alla consegna della merce. L'americano esce, e torna con un pacco di sole 4 mila lamette. Ora verranno le altre, soltanto un attimo di pazienza. Si allontana di. nuovo, e stavolta Tinterprete lo segue. Il signor Malusà può attendere all’infinito ... Volete una casa? Prenotatevi presso la «Società Lombardo-Veneta)), che vi offre appartamenti moderni, comodi ed a buon prezzo. Verserete un anticipo oscillante tra le 100 e le 400 mila lire, a seconda del tipo d’alloggio scelto. Al saldo prowedcrete con un presti- to che vi verrà accordato dietro raccomandazione della Società. Questa, press a poco, la sostanza delle reclames apparse sui quotidiani. per le strade, sui trams e sui filobus triestini. In verità, l’affare non appariva disprezzabile e le intenzioni delle società sembravano molto serie, giacché le case erano già in costruzione. Senonchè. qualcosa non funzionò : le reclames attirarono, gisgraziata-mente, anche Tattenzione della Polizia. che volle vederci più chiaro. E la faccenda finì con l’arresto del direttore della «Lombardo - Veneta». il siciliano Sgroi, della moglie e di alcune altre persone. Venne accertato che la società non era registrata a Trieste e che il suo capitale a Milano ammontava a ... 50 mila lire. Contabilità, non ne esisteva affatto, e le case in costruzione erano puro fumo negli occhi. Per 272 contratti conclusi, la ((Lombardo -Veneto» aveva incassato circa 60 milioni e mezzo di lire: lo stesso appartamento era stato concesso a tre. quattro clienti contemporaneamente. Miseria? No. professione : una professione molto lucrosa, a quanto si vede. La stampa triestina pubblicò parecchi piccanti dettagli: lo Sgroi spendeva e spandeva il danaro delle ((prenotazioni.)); in una sola volta, aveva acquistato per 627 mila lire di gioiel-li9 regalati a varie donnine allegre della città. Tuttavia, era rimasto debitore verso un sarto, che gli aveva confenzionalo dieci vestiti ed uno smoking. E lutto ciò ha inizio alla stazione delle autocorriere, a quella ferroviaria. per strada, con un sorrisetto gentile ed una domanda: — Signore, avete forse bisogno ... A£BO delie ÌHiHAMKfLlC ABBIAMO CONCENTRATO IN RUSSIA — ha detto recentemente un’alta personalità sovietica —, tutte le forze progressiste amanti della pace. L’UOMO PIU VECCHIO DEL MONDO è un coreano, e conta 103 anni. C’è chi dice che abbia addirittura assistito all’inizio dei negoziati armistiziali. I FRATELLI SIAMESI sono giunti a Zagabria! Li hanno incontrati, durante le passate feste, molti distinti signori rincasando alle prime ore del mattino. [Kerempuh] —• Alta marea; Bartoli deve aver fatto un altro discorso. con un’espressione di terrore si volse. Non era il fratello Filippo. Giorgio, imbarazzato, tentò di giustificarsi : BUONA VOLONTÀ’ DE GASPERI: — Come vedete, l’Italia è sempre disposta ad una distensione con la Jugoslavia. Una musica sonnolenta, dilaniata a tratti dallTululato del saxofono, si la largo’ tra la folla sino alila pista da [ballo e ‘serpeggia tra i tavolini del bar. Giacche impeccabili si alzano e «’inchinano reverenti alle darne, le cingono alla vita, per addormentarsi poi appassì ornatamente alle loro orecchie. Sodo in alcuni separé discretamente illuminati da rana luce verde, è rimasto qualcuno. — Herr Ober, bitte! L’orecchio interessato del cameriere ha afferrato all volo due chiamate straniere. Ma da chi andare per primo? Dalila bionda tedesohina o dal gentiluomo chiuso nell’impeccabile abito »curo? Si avvicina alla donna: — Bitte, ein Glass Wasser ... —« Ja, sogleich! Poi, alTimglese. — Vermouth! — Yes, sir, La tedeschina volge allo strano vicino uno sguardo trasognato. L’inglese risponde in modo molto significativo, sollevando un sopracciglio. Non attende il vermouth, si alza, «’inchina alla bionda: — Please ... La tedescimia si alza con grazia, lasciando nel portacenere mezza sigaretta. Egli la cinge alla vita, si addormenta alle sue orecchie. — Sie ... deutsch? — Ja, freilich. Un piccolo guaio: la biondina non sa bene l’inglese. E J’jragleae sa qualche rara parala tedesca. Sussurra con difficoltà: — Ich ... ein .. . ein gross busi- nessman . .. viel dollars, viel houses... UM! La biondina igli abbandona il capo sul petto : — Wirklich? Sie sind wunderbar! Si lasciano trasportare dalla danza come in sogno. Ma ad un tratto, co- unicum o j WtLT ® ISrtEV I m/cuetto E‘ SEtJ-PRE TERSE CU ITRTo DA SOR POLPO HE... CHE tiOti TTR-fUOP V RI 7? m ouoie On conoresso mondiali! s-siiza interpreti (Dal nostro corrispondente) ZAGABRIA — Questa volta Toners rii ospitare il Congresso Mondiale degli Esperantisti toeca alla Jugoslavia. A Zagabria, nei giorni dal 27 luglio al <1 agosto 1953 si terrà infatti il 38° Congresso interrarti'na'c dei cultori .della più diffusa lingua artificiale nel mondo. X preparativi sono in corso, seguiti con attenzione dagli amatori. Trcntasei anni fa moriva a Varsavia, il 14 aprile 1917, il dottor L. L. Zamcnhof, il creatore dell’Esperanto. Da elìca tre quarti di secolo Io Esperanto si . è affermato nel mondo su svariate altre lingue artificiali che hanno avuto vita effimera. Oggi lo Esperanto è parlato e Iettò da gualche centinaio di milioni di domini in 75 Stati e — dicono gli Esperantisti — non tarderà a giungere il giorno in cui diverrà lingua internazionale. Nella sua ultima sessione, TU-NESCO, massima organizzazione internazionale per l’arte là scienza e la cultura, ha raccomandato agli stati membri di introdurre lo studio dell’Esperanto, mentre la sezione dell’ONU per i diritti dell’uomo ha presentato la relazione scritta della sua sessione di Lake Success ip lingua Esperanto. Porte dei suoi milioni di adepti, certa della possibilità dell’affermažione esperantista, la Lega Mondiale di Esperanto ha recentemente presentato al- __ TONU una, risoluzione chiedendo che l’Esperanto si accetti come lingua diplomatica internazionale. La petizione è ■ stata firmata da 10 milioni di esperantisti di tutto il globo. La letteratura esperantista è oggi ricca di oltre 5 milioni di libri fra cui figurano la traduzione de «La Divina Commedia» dantesca ed i classici più noti della letteratura mondiale. Attualmente si pubblicano nel mondo più di 500 riviste e giornali in Esperanto. La Jugoslavia è uno dei Paesi ove l’Esperanto è più diffuso. L’organo ufficiale della Federazione E-sperantista Jugoslava è «La Suda Stelo» che quest’anno, appunto, ho compiuto il suo ventesimo anno di vita. Esiste inoltre un giornale in Esperanto per i ciechi jugoslavi. La Lega Esperantista della Slovenia ha gettato le basi per la creazione di una casa editrice in lingua E-speranto e pubblicherà, come prima edizione, il libro «La Jugoslavia ed il suo popolo», che sarà messo in vendita in occasione del Congresso mondiale zagabrese. «Ci siano a-miche le acque» è un documento jugoslavo sincronizzato in Esperanto che ha colto vivo successo in Danimarca. Associazioni repubblicane degli Esperantisti esistono in Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, oltre a numerosi clubs. Complessivamente fioriscono nel nostro Paese 73 società di E-sperantisti fra le quali, interessante notare, sono molto attive quelle di Fiume, Pisino e Pola, quest’ulti-ma dal nome «La Adriatika Stello». Al tempo dei regimi antipopolari i clubs degli Esperéntisti in Jugoslavia furono i ritrovi dei rivoluzionari, Un Eroe popolare macedone fu pure" esperantista. Durante la LPL tutti i redattori de «La Suda Stello» furono combattenti partigiani. La storia dell’Esperanto in Jugoslavia è anche ricca di episodi rivoluzionari. Nell’Istituto per ciechi di Zemun presso Belgrado l’Esperanto è stato introdótto come materia di studio obbligatoria. Tra le più note personalità della cultura jugoslava troviamo esperantisti l’accademico' dott. Josip Badatici e la nota scrittrice Desanka Maksimovič. Lo jugoslavo Tibor Sekelj è uno dei più noti attivisti -esperantisti nel mondo. E’ merito suo la creazione nel Guatemala della Federazione Esperantista. . Quindi non c’è da meravigliarsi se Zagabria sia ■ stata scelta come sede per il trentottesimo Congresso Mondiale, il primo Congresso, nel nostro Paese che non avrà bisogno di interpreti, pur raccogliendo delegati di oltre settanta Nazioni, fra i quali i delegati coreani. In questo paese, oggi noto per la guerra .che vi infuria, la. lingua Esperanto, . è materia obbligatoria di studio nelle Università di Chung-ku e Taegù. Quali sorprese ci riserverà il Congresso di Zagabria? Non sappiamo. Tuttavia si preparano serie /risoluzioni intese a sostenere il trionfo dell’Esperanto nel mondo. Perchè la stella verde a cinque punte è soprattutto simbolo di u-nità, di fratellanza oltre che di speranza! GIACOMO SCOTTI dà Ipiplllll idÈÌJmÉ *PI® inil ALLIEVI DELLA SCUOLA DI CINEMATOGRAFIA DI BELGRADO DURANTE UNA LEZIONE SFILATA stalle ri Zagabria. (Nostra corrispondenza) In Croazia il '52 è stato, in campo teatrale, un anno confortevole per la comparsa di opere sceniche, di autori jugoslavi, notevoli, più che per il loro numero, per la loro qualità. I illaidiamoci. opere teatrali sono venule alla luce ininterrottamente dalla Liberazione ad oggi. Anzi, fin dal periodo della Lolla. (Naturalmente la drammaturgia «minore» di quel periodo. quasi tutti atti unici tendeva solo a suscitare e mantenere vivo Lenlusiàsmo per la Lotta, la fede negli ideali e nelle vittorie e l odio legittimo per Vinvasore ed i collaborazionisti.) E’ pero ovvio che fino al 18 si trattasse ili lavori teatrali con validità scenica ed artistica pregiudicata in partenza dalle imperanti rigide «regole» di quelI «realismo socialista sovietico» che, preso piede, continuò ad impastoiare le penne degli autori per alcuni anni ancora. II ’49. ’50 e in parte il '51 sono stati per gli autori drammatici anni di orientamento, di riesame ed assestamento delle proprie concezioni artistiche e di consolidamento del proprio atteggiamento umano e sociale nel salubre clima artistico seguilo alla risoluzione del Cominform. E il '52 ha visto muta rare su IL al- DI NUOWI ItUTPRI balte zagat»B*esi “U Papa non è Inf allibile“ gridò in concilia un vesGOvo croato Strossmayer intravide nella politica reazionaria- del papato la decadenza e la corruzione della Chiesa. - Nel corso di 13 secoli il Vaticano sempre dalla parte di tutti i possibili nemici dei popoli jugoslavi. - La „paterna, santa benedizione apostolica“ a Pavelič e soci. Una settantina di anni or sono, nel secolo passato, pontificava a Roma Pio IX il quale convocò un concilio di vescovi e cardinali per la proclamazione del dogma della infallibilità del papà. Con questo dogma la chiesa cattolica si assicurava un’arma potante da impiegare contro il popolo nei tentennamenti della «fede». Ogni decisione o atto del papa «ex cathedra» ' si doveva così considerare come decisione di «Dio». Al concilio, che si tenne il 2 giugno 1S79, fu presènte anche il vescovo croato Josip Jurij Strossmayer. Egli tenne un discorso per negare non soltanto il diritto del papa a proclamarsi infallibile, ma a definirsi capo supremo della Chièsa, Come è facile immaginare, questo discorso suscitò uno scandalo tra i vescovi ed i gesuiti che attaccarono il vescovo croato , con offese e calunnie. Disse tra l’altro Strossmayer: «Io affermo che la Chiesa, al tempo degli apostoli, non possedeva papi. Se si dimostra il contrario, allora dobbiamo bruciare TE-vangelo. Cristo non ha affidato a Pietro il comando ; i vescovi di Roma non avrebbero dovuto essere i capi della Chiesa. Essi sono diventati tali soltanto usurpando un pò alla volta tutti i diritti dell’onore episcopale.» Dopo queste parole si udirono nella sala grida come queste : «Taci, svergognato protestante ! Taci una buona volta!» Gridavano i gesuiti. Ma Strossmayer continuò : «La storia non è cattolica, nè in- glese, nè calvinista. Non è luterana, nè armena, nè greco-orientale. Tanto meno ultramontana. Essa è più forte di tutte le favole della fede e delle leggi dei parlamenti ec- vescovo di Roma, allora dovrete proclamare anche l’infallibilità di tutti i vescovi.precedenti, senza distinzione. Ma come potreste voi fare ciò, quando si che i papi han- UN SOLDATO NORD-COREANO FATTO PRIGIONIERO DALLE FORZE DELLE NAZIONI UNITE VIENE SOTTOPOSTO A UN INTERVENTO OPERATORIO desiasti«. Se sapessi che in piazza San Pietro si. prepari per me il rogo, lo stesso non tacerei, perciò continuo. Nuovamente vi dico: se voi proclamate l’infallibilità del LETA DI EPULO ali ala della storia istriana 4. Stimandosi guardato da ogni sorpresa e continuando il nemico a conservarsi sempre invisibile, VJxlsone, permise che i soldati della 11 Legione. quivi accampatisi se ne di-scoslassero per portarsi, alla riva del mare al fine di levarne gli oggetti ond essi abbisognavano. Era rimasto fermo al suo posto soltanto un tribuno con tre manipoli staccati dalla III Legione, che con 3 mila Galli Cisalpini, ausiliari malfidi dei Romani, presidiava la strada di Aqui* leia. : :'^-L **$! E pula si avvicinò al fedele Calmelo. e accennando al nemico, gli bisbigliò in un orecchio: —— «Ecco il momento propizio. Un impenetrabile, nebbia ci avvolge sottraendoci allo sqiiàrdo dei perfidi Quiriti e bramisce il «vento cattivo» (lop-bora), terrore dei. Romani! L’accampamento è (piasi vuoto di legionari, e non ci sarà arduo annientare la Coorte piacentina c i (tue sparuti manipoli di Ehuzio : o adesso, o mai!... Calmelo tentennava..— Dimentichi disse noi che sulla via di Aquile! a stanno, pronti per lo scatto, i 5 mila uomini della III, a un miglio „ da loro 3 mila Calli Cisalpini ausiliari?... I dapali, i Carni, i Liburni da te chiamati, non larderanno ./troppo a ingrossare le nostre schiere con le loro .. . Pazientiamo ancora uti pò, e la vittoria finale sarà nostra! ... E il re. fissò nella sua idea: I r forze di cui, parli — rispose "•— sono soverchiamente lontane per intervenire lem pesti vani ente nella battaglia! Il «Regolo» della regione limavi-na, debolmente persuaso, scosse il cupo: risposto con accento rassegnalo: Sia fatta la tua volontà! si allontanò a passi rapidi, * * * II mento cattivo», scatenatosi irti* jtrovvisaniente dal desolato altipiano del Carso, aveva sciolto la nebbia; e agli occhi atterriti dei Legionari della Coorte piacentina apparve ad un tratto l’esercito istriano in tutta lq ,sua feroce potenza. Emettendo urla che. nulla avevano d’umano, i nostri li investirono con violenza inaudita, sbar ragliandoli e obbligandoli a fuga disordinata. Assalirono, poi, i due manipoli della II, disperdendo pure (mesti. Ma entrali nel campo trincerato, dovettero, nonostante il freddo intenso, sudare assai per distruggere i combattenti della 111, che, messi a guardia dell’accampamento, lo difesero con disperata tenacia, (ino al sacrificio supremo. Vittoria! Vittoria! ----- si senti gridare (la un capo all’altro del conquistalo propugnacolo. E poiché Epu-lo si. era accorto che anche il console, i tribuni e i centurioni, trascuriti dai gregari ancora superstiti, che vociavano\ spaventati: Alla marina! Alla marina! . correvano a precipizio verso il porto nella speranza di salvarsi sulle navi, disse .sarcasticamente, indicando la quantità' sterminata di cibi e di bevande, abbandonala dagli sconfitti figli, della lupa: Istriani, come vedete, il superbo «signore del mondo» è stato cosi gentile d’imbandirci, la mensa! Mirate quanta grazia di Mele seco, il Buon dio tutelare del nostro stato, accoglie questo accampamento! Non manca proprio nulla: vi son comprese (fucile delicatezze ehe noi poveri cerberi, finora abbiamo assaggiale solo con la fantasia, laddove qui es-se sono realtà visibile e... mangiabile!... A tavola, a tavola, o miei prodi : ... -- , , E palo, bada ai casi tuoi! 1 Romani possono ricomporsi e rifarsi dello scacco sofferto! Tutto non hanno per-(lutto e la loro situazione non e, disperala! Lo ammoniva prudentemente Calmelo. Per gli dei inferì, tu suoni sempre. a corruccio! gli rispose, indispettito, il re. In questo istante il Console non pensa certo alla riscossa! ... Guarda cerne si cacciano a (uria, sulle navi che. dal soverchio peso, minacciano di calare a picco! ... A tavola! Ripetè invaso da una allegria pazza mangiate e bevete a crepapancia : tento non ri ('osta un «vittori a to» : pane Roma! finì sghignazzando. E Vorgia incominciò ... , (fiora dopo,’soprafatti dalla crapula, tutti, meno Calmelo, giacevano a terra in predu ad un etilismo •• fenomenale ... Mentre i Romani, giù, nel porto di Sisliana, si abbaruffavano coi marinai. che si rifiutavano di prenderli a bordo perchè il tonnellaggi& modesto delle quinqueremi non lo consentiva, uno dei pochi superstiti della Il Legione venne a riferire al Console che gli Istriani, ubriachi fradici, russavano come maiali nell’accampamento da loro conquistalo, e che sarebbe operazione agevole sgozzarli assieme col loro re. Vulsone non intese a sordo. Spedì ‘ un corriere alla ILI Legione ed ai )Galli ausiliari con Lordine di trasferirsi immediatamente a Sisliana e fatto dare nelle bucine, o trombe guerriere, rialzate le insegne abbattute e rianimate le scompigliate falangi dei suoi piombò sui, nostri, ancora intenti a derivi are, e ne uccise si affermò con . palese esagerazione, quasi -8 mila... Tutti, allora?... Epulo, legato da Calmelo, sopra un cavallo, si salvò a stento, dopo una cavalcata furibonda di molte ore, andando ad attendere la sua ultima ora a Nesazio. E. SACONQ (Continua) no tante volte sbagliato? Potete dunque affermare che tùtti quei papi noti nella storia come ladri, snaturati, assassini e rei di simonia, siano i vicari di Cristo* 1?» Nuovamente i gesuiti lo interruppero : — Chiudete la bocca a quest’eresiarca ! In breve, il dogma fii proclamato. L’unico vescovo a non votare fu il croato Strossmayer. ••k Strossmayer odiava il papa dì Roma, sebbene fosse un fedele cattolico e pastore della Chiesa. Strossmayer, da uomo di" profonda cultura, sapeva che il papato, attraverso la Chiesa, aveva cercato in tutti i tempi di associarsi ai regimi più assolutisti e antipopolari per fini che non hanno nulla a che vedere con la religione. Egli in-travvide nella più nera politica reazionaria del papato le decadenza della Chiesa. Fu disgustato della opera papale particolarmente ai suoi tempi, quando il Vaticano appoggiava la politica di Vienna e Budapest contro i popoli che formano l’attuale Jugoslavia. In realtà non solo allora, ma anche prima ed anche dopo, in tutti i tempi, il Vaticano ha condotto una lotta mirante alla sottomissione politica ed economica dei nostri popoli ed in generale degli Slavi del Sud. Dall’arrivo degli Slavi nei Bal- FOLGLORE MI TEATRO Wm PONTE SUL VARDAR NEL CENTRO Dl SKOPLJE Mercoledì scorso, il Teatro del Popolo di Capodistria ha ospitato il gruppo folcloristico del Circolo di Cultura della cooperativa «Koča Kolarov» di Zrenjanin (Banato). Nonostante la sala fosse priva di riscaldamento, il pubblico è accorso numeroso, ripromettendosi una piacevole serata,. E’ veramente non è rimasto deluso, tutt’altro. I bravi .giovani si sono prodotti in lina serie di canzoni e di danze popolari della Vojvodina e delia Serbia. I temi del folclore popolare jugoslavi sono sempre gli stessi, tradizionali, eterni, ma svolti in cento variazioni e sfumature r' vor:.-. In ogni motivo popola. >, . in ogni «kolo» .ritornano e si perpetua"!,'): l’amore, la fatica dei campi, i? vita di villaggio. NeH’elogcnle accenno di un passo di danza, nella turbinosa coreografia, del gruppo rivivono i gesti di ogni giorno, ma «risentiti», resi plastici. E 11 canto li accompagna, li commenta: Ora velato di malinconia, ora gioioso, il canto riporta lo scorrere delle stagioni, il mormorio dell’acqua alla fonte, la semina, i fuochi delle feste dopo, il raccolto. Tutto ciò ci è stato offerto a teatro l’altra sera, qpn ' la grazia propria della, gioventù e la suggestione di splendidi costumi. Il pubblico ha vivamente e cordialmente applaudito ; noi rinnoviamo Tappiauso. cani, cioè da oltre tredici secoli, il Vaticano si' è sempre messo dalla parto di tutti i possibili nemici dei nostri popoli. I papi di Roma hanno sempre espresso ner gli Slavi l’odio più insano. Secondo il papa Giovanni Vili (875) tutti i Croati che non gli si inchinavano erano «veri banditi, corsari». Il papa Lucio II definisce gli Slavi «aggressori, torturatori». Per Onorio III (1221) gli Slavi del Sud erano «volpi .ribelli, eretici». Gregorio IX definisce i Bosniaci «una perfida nazione» e Bonifacio Vili (1298) proclamava gli Slavi «il popolo maligno». Clemente VI li definisce «nemici della fede cristiana e figli del male», ed il cardinale inquisitore Torquemada consultò le peggiori e-spressioni del vocabolario per uno, sua non trascrivibile definizione. E così si potrebbe continuare, attraverso i secoli, citando le espressioni di odio antislavo dei papi di Roma fino ai quattro «pii» IX, X, XI e . XII. Tutti gli alleati del Vaticano, nel corso di tredici secoli, sono stati contemporaneamente nemici degli Jugoslavi. Tutti, dai dogi veneti ai re apostolici deH’Unghe-ria, dagli Absburgo fino a Mussolini. Sono trascorsi più di ottanta anni da quando il vescovo Strossmayer parlò al concilio vaticano. La politica papale nei confronti dei popoli jugoslavi non è 'mutata. Quando l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe dichiarò nel 1914 la guerra alla Serbia, e lo fece «in nome di Dio», chiese per questa «crociata l’appoggio morale del Vaticano. E l’ebbe. Papa Pio X, mediante il suo nunzio, fece sapere: «il papa e la curia vedono nella Serbia una vecchia piaga che un poco alla volta infetta la monarchia e la soffoca.» Fra le due ultime guerre mondiale il Vaticano brigò attraverso i va-' ri vescovi e sacerdoti contro la libertà e f l’indipendenza dei popoli jugoslavi. Tutte le macchinazioni, gli accordi presi dal Vaticano con le forze della reazione e della dittatura ebbero il loro frutto. Il ruolo del Vaticano fu chiaro alla capitolazione d’aprile del 1941. Pio XI già il 18 maggio 1941 riceve in u-dienza il dittatore Ante Pavelič, il maggior criminale ustascìa e gli aiutanti gerarchi Artuković e Budak. A costoro concede la sua «patema», «santa», «apostolica» benedizione. Questa benedizione voleva dire carta bianca per dare il via agli assassini in massa di ebrei, serbi ortodossi, comunisti, agli stermini degli eleménti progressisti nei capi dì concentramento. La benedizione del Papa ai capi ustascìa . doveva costare ai popoli jugoslavi diecine di migliaia di vittime. Il vescovo Stepinac non aveva orrore di battezzare, sui campi ancora sporchi di sangue, folle di serbi costretti a convertirsi terrorizzati. I vari vescovi Saric, Matijevič, quello di Arbe,. Srebernic, ed altri colla-boravano con l’occupatore e perseguitavano i partigiani col benestare e dietro consiglio del Vaticano e del papa. Strossmayer ha lasciato scritto : «Per quanto riguarda il mio popolo ed il suo avvenire sono sicuro che verrà un giorno in cui si libererà dal despotismo di Roma.» Questo giorno è giunto con la vittoria della nostra Rivoluzione popolare. La Chiesa, è stata separata dallo Stato. Tutto ciò ha fatto imbestialire gli incancreniti reazionari papaveri del Vaticano. Impotenti a brigare e macchinare a loro piacimento come un tempo, i politicanti della Curia romana calunniano, e intrigano per vie traverse. Santin, colui che vietava nelle chiese' di Fiume e dell’Istria di parlare la lingua slava nelle chiese, colui che è noto per essere un benemerito del fascismo per la politica condotta appunto contro i nostri popoli, è diventato il binario di scambio-delia politica vaticana, il ponte di transito delle calunnie antijugosla-ve. Il vescovo Vovk di Lubiana, fattesi luce recentemente per una sua circolare tendenziosa e ostile, è un’altro dei numerosi emissari del Vaticano. Il vescovo di Roma, l’infallibile, continua la politica trasmessagli dai suoi predecessori dalle lontane ombre dell’epoca medievale. G. S. hero tirila näsln: nuova drammaturgia ì primi fratti sani. Tito Strozzi, decano 'dai teatranti croati, si è presentato alla ribalta per festeggiare il sao 35. anniversario di attività teatrale con «Utvare» (1 Fantasmi di cui oltre a curare la regia è stalo anche i atre prete principale). In questo suo tentativo di dramma psicologico isociale dal temu incastralo negli eventi europei irti il '11 e il '15. lo Strozzi drammaturgo ha rilevalo di aver subito anche Ini il fascino del nuovo mondo in marcia e di aver sentilo il bisogno di esprimere con i suoi mezzi la drammaticità dello scontro immune tra vecchio e nuovo. La critica non è stata tutta d'accordo nel giudicare riuscito il «tentativo», unanime è stato però il riconoscimento tributato alla validità teatrale dell’ o-' pera. Krvin Šinko Ila affrontato col suo «Osùdjenicin (Condannali) il problema delle coscienze rivoluzionarie turbate e poste in crisi dalla risoluzione di Praga. L ozione dei «Condannati» si svolge a Budapest. Un successo schietto e consensi generali ha riscosso tiMečavan (La Bufera) dei giovane autore (anche buon, attore e regista) Pero Budak, il quale con questo dramma sociale pieno di toccante 'umanità che fa rivivere la tragedia dell e migrazione in Lika, ha dimostrato di possedere — forse più di lutti - una matura facilità nel trattamento della materia drammatica e uno spiccato senso della scena. Il giovanissimo Dusko Boxanti ir ha presentato forse il più interessante lavoro: « \ari ponorom» (Sull'orlo dell'abisso), un coraggioso tentativo di dramma intimista in cui. cerca di individuare ed esaminare la psicologia ed il problema del matrimonio nella società moderna. L'azione, legata da un dialogo pieno di sospensioni. di frasi incerte e incompiute di colore intellettualistico, fa capo al classico triangolo: lui — lei ■ l'altro. ttISad ponorom» ha riscosso lusinghiero successo ili pubblico e suscitato vasta eco (anche una pole, michetta .sul lato formale dell'opera e della messinscena cori interrenti dello autore e della regia) sulla stampa clic ha commentato assai favorevolmente questa prima fatica del. Roxandic. L'istriano Drago Gervais, affermatosi ormai come commediografo di facile vena e eli, saporito, popolaresco umorismo, ha sfornato nel ’52 la sua quarta commedia, «Carolina JLiu-mana», iti costume, a sfondo storico. A Fiume la stampa ha fatto parec- chi appunti allo svolgimento della vicenda e a certe caratteristiche date a! personaggio principale. A Zagabria invece il pezzo è «passato» tra applausi di pubblico e di critica. E ancora un giovane ha portato in scena il proprio primogenito: Fadii Il ad zie direttore del set tini anale, umoristico Kerempiih —- si è presentato al pubblico con una riuscitissima commedia d'intonazione satiric» sociale, «La commedia noiosa», notevole per certa originalità di sviluppo dell azione • spiritoso trattamento pIrö budak la cui «BUFERA» HA INCONTRATO GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CRITICA Naturalmente molte altre opere sono state scritte senza aver avuto la fortuna di andare iti scena. Di molte.'di esse, le direzioni dei teatri hanno detto bene, ma ragioni tècniche ne hanno impedito o rimandato la presentazione al pubblico. E il 1953? «Klupko» (Il Gomitolo) secondo lavoro del Budak — una commedia brillante —~ andrà in scena a Zagabria tra qualche settimana. Di «Žuto dugme» (Il Bottone Giallo — anche com media ed anche seconda delVflu-dsié) si sono iniziate in questi giorni le prove. A quanto sembra i giovani hanno preso u via a passo di corsa. Li aspetteremo al traguardo, a dicembre. Queste le opere apparse — e messe in scena — in Croazia nel 1952. EDO DERMIT Ridde- cm mi Aldo Lubrici *'ta scrivendo le saie memo mìo. Uni igiorno Panilo Stoipipa gli telefona : Beh ? A che 'pannilo esci eoli il lino labro ? — Oli, vätk» aivaanti. Mia ;percliè me lo doma udii ? — Velevo (sapere se sei arrivano a quei! giorno ipirinra (della guerra in cui iti prestai milile lire. :i: * * Dovendo ipa « aire 'im debi to, di ce-liefere umorista lamérdcapo Mark Twain si recò a ritirare .presso dai Banca Naizdoinatle quell pò di danaro obe' ancora; gli- rimaneva. Uscendo, si volse 'alila sentinella dbe, focile mi-tr agliàio re a tracolla', montava la £ina rđ i a 'all’istituto : —- Grazie, amico mio — disse. — Adesso ve ne (potete andare. TEATRO «KOMEDIJA» DI ZAGABRIA. UNA SCENA DE «LA COMMEDIA NOIOSA» DI FADIL HADŽIČ CÄ/D0s©OPi@ Angelo o demonio? Il pastore anglicano Paul Richmond, di Londra, ha comunicato, sul bollettino della sua parrocchia, j di aver benedetto la propria casa per la seconda .volta nel giorno de] [ suo matrimonio, e ciò «per tenei lontano il diavolo». Egli diffida i I fedeli a credere, «come è ; oggi dij moda», che gli spiriti maligni siano ’ inesistenti. «Al contrario . - asserisce il pastore-sposìno — i diavoli sono esseri reali, come sono reali gli angeli». Parole sante; e Mr. Richmond se ne convincerà maggiormente conoscendo a fondo sua moglie : angelo o demonio? Galero vessdesi iS 1 E’ stato . posto all’asta l’edificio delle carceri di Hunebosirand, come ha comunicato il Consiglio comunale di quella simpatica cittadina svedese. In vendita si trova pure-tutto il materiale d’inventario esistente nello stabile, e ciò perchè la trent’anni rimane inutilizzato. Infatti, dal 1923 nessuno a minestrami ha trasgredito la legge in t » ■ * ■ »•■' , r modo tale da essere tratto in arresto. Gli incorreggibili „ÄC w Sembra proprio che il «male di roba altrui» si sia profondamene i radicato' in certi italiani. Il prin ! cipe Emanuele Patfemò, siciliane I non vuol restare indietro nei con I fronti dei suoi... maggiori, e ri-| verìdica la sovranità sulle isole Ba g lean che sarebbe stata riconosciute I ai suoi antenati ai tempo della do-< min azione spagnola in Sicilia. A questo .proposito egli ha fatto pubbliche dichiarazioni «ufficiali» od lui persino inviato alTO.NU un memorandum. Ma che razza d’epidemia! kQ mila butterflies 49 mila bambini illegittimi sono stati lasciati in Giappone a ricor-lo deU’occupazione americana. Lo a comunicato iì Governo di To-bo, intendendo cosi smentire le ori ondo cui i frutti delle rela-dei soldati statunitensi con le -Butterflies» di questo dopoguerra ammonterebbero a 200 mila. .-I''e etica — scriveva un G. 1. ■ che dalla nutria gli rimproverava un idillio sotto non è che le ragazze giapponesi abbiano un iore del vostro; solo, esse lo hanno qui». — odvsseus '•mtmtMiMMtioMiti* SOTTOLEGA Btiìe -K SaJime ZONA Saline B — Pirano B 0:0 Aurora B Proleter B 1:0 AIIÌCHEVOLI Pirano — Arsia 5-0 CAMPIONATO ‘ITALIANO Atalanta — Napoli 1:1 Internalo naie — Como 3:1 Juventus — Palermo 2:1 Novara *— Milani 2:1 Pro Patria — Bologna 3:0 Roma — Triestina 2:2 Samptior-ia — Torino 1:0 Spai — Fiorentina 1:1 4:0 INCONTRO SCIALBO E PRIVO D' INTERESSE SUPERIORITÀ' ASSOLUTA PIRANO 5 ARSIA 0 SOTTOLEGA Pirano 10 8 1 1 39 7 17 Aurora 10 7 2 1 52 12 16 Odred 10 5 4 1 27 12 14 Proleter 10 5 3 3 33 14 12 Isola 10 4 3 IZ 31 23 11 Jadran 9 5 0 4 31 26 10 Umago 9 4 0 5 21 23 8 Saline 10 1 4 5 12 22 6 Buie 8 2 I 5 12 29 5 Veròeneg’iio 10 1 3 6 10 46 5 Momi ano 10 1 0 9 8 76 2 CAMPIONATO ITALIANO Internazionale ipunti 32, Juventus 25, Milan 24, Roma 23, Lazio 22, Bologna 21, Naipnii 20, Triestina 18, Atalanta 17, Udinese e Pro Patria 16, Torino 15 Fiorentina e Spai 14, Saimpdoria 13, Palermo e Novara 12. Como 10. PIRANO : Fornasaro, Contanto, Muiesan, Ernestini, Duciino, Bonifacio, Dapretto, Santomarco, Razza, Tamaro. ARSIA: Blazina, Gobbo, Miletič II, Privrat, Zvainer, Malovec, Sum-berac, Dragojevič, Miletič I, Mo-horović, Tenčič. ARBITRO : Piaino. RETI : AI S. Sportiva1 «Isola:)), Bruno Menti®, ci ha dichiarato : «La nostra prima squadra disputfa 'attualmente il! campionato della sottolega, ciò al solo scopo di tenor in allenamento i giocatori, che nella prošlima primavera riprenderanno le loro fatiche nell campionato repubblicana; Come sapete, la nostra squadra, a conclusione del girono riandata si trova al III posto in classifica, a due soli punti dal «»Korotam, :il caipoliiista. Abbiamo inizialto maile, il girone, poiché, causa nil repentino distacco di alcuni elementi, si è avuto un rilassamento generale. Più tardi, con il rientrò in squadra /dii Pugliese e di Benvenuti e eon ì‘inclusi one nella linea attaccante/di Dear assi Ederitno, allibiamo avallo una sensibile ripresa, AL GIRO DI BOA IL TORNEO CALCISTICO DELLA SOTTOLEGA la eanoìhta di ritorsi® Duro per il girone Contrariamente a quelle che erano le nostre previsioni, nell’ultima giornata del girone d.i andata, la squadra del Pirano è balzata in testa alla classifica, distaccando di un punto la più quotata Aurora. Pronosticando tempo fa un campionato facile 'aiirAurora, abbiamo peccato dìi troppo ottimismo nei suoi confronti, ©ebbene (avessimo espresso le nostre riserve «lui suo valore effettivo, perche non. f’‘avevamo ancora visita all’opera contro avversari più quotati. Inflitti, il’Aurora, partita di scatto, ha (trovano sul .proprio canimino avversari di secondo rango, il ehe le ha permesso di rifulgere nella prima parte dell camjpionato. Viceversa, melila parte finale, anziché sfoderare il suo a fondo con le squadre più quotate, è rimasta priva dei suoi uomini miilglliori e, ciò che più conta, a nostro parere, aveva assoluto bisogno dii riposo per ritemprare i suoi componenti che, fisicamente e mo- ralmente, erano arrivati a quota zero. Il Piraino, partito col proposito dii disputare dii campionato in attesa, ci Ira favorevolmente imp ressi ón alo per la regolarità .dimostrata e per la facilità con cui passava su tutti i campi senza distinzioni dii sorta. I suoi atleti hanno inflitto il colpo finale proprio all’Aurora, im campo avverso., conquistando così il primo posto in classifica e mieritaindosi in pieno ili titolo di campioni d’inverno. Ora assumendo il ruolo di condottieri, il loro impegno dovrà essere maggiore nella seconda parte dii quesito campionato, perché certamente saranno presi di mira da tutte le altre concorrenti che cercheranno ia tutti i costi di farsi onore contro i primi in classifica. Terza in classifica figura la svelta squadra deli’Odred di Um ago che abbiamo visto .all’ op era a Gap odiatili a contro /l’Aurora'. Tra l’altro, non ri- BOČI - SALICE 1-0 VITTORIA MERITATA BUIE : Bartolin, Pavlov, Pesek, Bu-ljan, Vukovič, Batel, Cessanti, Bonetti, Vidal, Vascotto, Dambo-vič. SALINE : ćregorič, Petronio, Dagri, Giraldi F., Salvestrini, Giraldi L., Zaro, Giraldi B., Costanzo, Vido-nis, Giorgini. ARBITRO: Schiavon. La squadra locale, bistrattata per lungo tempo da incidenti fortuiti, affatto imputabili ai componenti della squadra, è riuscita ieri a superare la pur volonterosa compagi- iliSULTÀTi SORPRENDENTI NELLA PRIMA D! BITOHNO Oli CAMPIONATO ITALIANO Pi CALCIO Pareggio triestino a Roma La Triestina è riuscita neri a prendersi almeno una parziale rivincita con da Roma, che, come ricordata, è uscita vittoriosa nella prima partita da eiaimiplonaito giocata a Trieste nel passato autunno, rinsceoido a strappare ad lanciai,i romanisti un prezioso punlieino. Se pensiamo ehe la Triestina l’omìnreva 1 incontro con due n itti di vantaggio, possiamo dedurre che avrebbe potuto anche vincere, purché non si facesse dominare dal nervosismo nella seconda parie della parlila quanto, incitali a gran voce dal proprio pubblico, i romanisti premevano in area rosso-alabardata si, ma con idee poco ohia--I- e senza azioni lineari e ficcanti. Comunque, i tifosi triestini possono essere più che soddisfatti. Sono poche le squadre ohe sono riuscite a raggranellare qualche punto a Roma contro la squadra 'di vetta classifica. Giri però ha sorpreso più di lutti ieri, è stato il Milan, 'orinai irrimediabilmente tagliato fuori dalla lotta .per lo scudetto causa la sconfitta patita ieri a Novara dalla squadra guidata dalliindimenticahile condottiero Foia. Due sono state le Teti olir hanno sanzionato ila supremazia novarese, mentre il Milan è riuscito a salvare l'onore solo grazie ad un calcio di rigore trasformato da Burini. Possiamo cosi affermare die sia la Triestina quanto il Novara han-nao 'lavorato teilt per l’Internazionale, la quale ha aumentato il proprio distacco, portandolo a sette punti, distacco quasi incolmabile anche per squadre che portano il nome, di Juventus, Milan « Roma. Pertanto la vittoria finale dellTnter sembra ormai quasi certa, giacché pure la Juventus, nelTincontro casalingo còn il Palermo ,non ha affatto convinto il proprio pubblico ed è riuscita a malapena a superare la pur modesta compagine palermitana. Sorbe invece a Udine, dove la squadra locale, che tante scintille aveva fatto’ la domeuica precedente contro la Pro Patria, è crollata improvvisamente, lasciandosi travolgere da una valanga di reti, che gli 'avanti laziali non ri sono fatti pregare di spedire in fondo alla rete udinese. Preoccupante la tenuta di questa squadra, la quale a giornate dii vena fa immancabilmente seguire giornate ähnliche. La situazione delTUdiinesc in classifica comunque, almeno per ora,, è tale, da non destare soverchi- preoccupazioni. Nullo da dire sulla viti ori a dellln-ter sul Como, mentre è piuttosto sorprendente, dato il vistoso punteggio, quella della Pro Patria, la prossima avversària della Triestina , a spese di un Bologna; ilteit’,altro che rassegnato. ne del Saline grazie ad un calcio di rigore, concesso dall’arbitro al 3’ del primo tempo per fallo in area del Saline e realizzato impeccabilmente da Vukovič! Vittoria acciuffata per il rotto ■della cuffia se vogliamo. ira ; sitata, perchè i buiesi hanno marcato una leggiera superiorità per quasi tutta la durata della partita, nel corso della quale hanno sciupato più di una buona occasione da rete. Il reparto che si è distinto mag; giormsnte è stato, quello della linea mediana, che è stata la vera co-lona della squadra, ben coadiuvata dalla difesa, sempre sicura e decisa negli interventi. Normale le prestazione della linea attaccane \ , la quale manca sempre di incisività e. decisione. Sebbene sconfitti, i componenti della squadra delle Saline sono usciti dal campo a testa alta, perchè hanno profuso nella lotta tutte le energie sci hanno contenuto molto bene la pressione buiese, grazie pure alla buona giornata della estrema difesa che si è comportata in modo degno di elogio. Nessuna imputazione si può fare al portiere per la rete subita su rigore e che si è dimostrato sempre all’altezza, in tute le occasioni, talune molto difficili. li-riarmo a comprendere certi suoli alti e bassi ed il 'perche del. suo massimo iII'pegno centro squadre .che vanno per la maggiore, mentre cede punti a squadre di lavatura mijmoré. Scorrendo ila iclassificia, itroviamo il Proleter di (ia (>:):! ; - t l'a che, dopo run inizilo alquanto olauidicauite, verso la fino del torneo si è ripreso notevolmente, portandosi alle spalle delle vedette.. Squadra strana anche questa, che, come l’Isola, alterna incontri positivi a sconcertanti sconfitte. Modesto e di miti pretese sii è dimostrato ilo J a dran dii Decani che. al suo primo campionato tra le maggiori, si sa comportando onorevol-memtè sa tutti d campi. Infine troviamo ned bassifondi della classifica le squadre " del buiese che stentano a trovare di ritmo giusto e che, fino ad ora, hanno completamente deluso à propri sostenitori. Oltre iil resto1, non bisogna dimenticare alcuni etpàisod.i di indiati, pi ina sportiva che ledono il buon nome dello sport popolare e la mancanza dei senso d.i responsabilità del Ciiti'anova, espulso dall campionato. Per quanto concerne Ilo spirito agonistico 'dimostrato durante gli incontri, esso può essere definito semplicemente campanilismo, che trasforma il gioco in dura lotta, perdendo inevii'l abilmente di teiciniica e stile e disgustando gli spettatori, che disertano sempre più i campi di gioco. Il 15 febbraio p. v. il campionato riprenderà il suo corso. A tratti im augurio : ’ in bocca al lupo. P. K. ed ora ..«periamo bene per il futuro, «Korotan» e «Krim» permettendo, tenteremo la scalata ial campionato •Tùia lesa sloveno-croata. Per ài resto rivolgetevi agli 'allenatori. Ederino Degrassi, che è il centro* avanti titolare e che funge pure da allenatone, ci ha accolto con uno sha* ligliiio, avendolo sorpreso fra le brac. eia dà Morfeo. «Seusatemii un momento — ci la detto — per concentrare il mio pensiero. La squadra va Irene, ma purtroppo nou 'abbiamo sufficen-ti rincalzi. Elementi promettenti so* no ili veloce e scattante ’Uleàgrai, dritto famiigliairmenjte «Miuiocàne|lliq, pn,; il «Vivolo» isolano, Zaro, che però ha bisogno di ancora un pò di Carne, posando appena 50 Kg, poi potrà fare cose egregie. I maggiori problemi che ci preoccupano, dico Vi, perchè pure Pugliese è allenatore, sono rappresentati dal reparto difensivo che, con Ulcigrai e Benvenuti sono buoni terzini insuf-fisenta colpitori, e dai rincalzi. Pur d :" 'i'Olendo di una rosa di 40 giocatori', non riuswiano a mettere sù una quadra solida. Occorre molto lavoro.» E’ ben non manchi anche ila nota lumoriiatica, ed un «Dante» locale, ha congegnato un versetto, sulla «quadra che suona coai,: «La squadra che và benino è quella allenata da Pugliese e Ederino!» Se poi volete una novità ve ila serviamo subito. Tutti i giocatori *à la-mentono poiché gli ultramoderni massaggi d:i «Susta», hanno loro legato à muscoli- 'Sarebbe opportuno però interrogare ài «nonno» della squadra, li! portiere Museolàn, che è anche capitano, lo troverete 'alluperà nella fabbrica Ex Nardone. Egli è come il vili secco, più vecchio (Sventa, miglior portiere diviene.» E dilatimi lo abbiamo trovato con la cazzuola in mano, che stava lavorando. E’ un «nonno» ventottenne, sorridente ed affabile, ehe ci dà subito alcune delirei'durloni. «La squadra è disciplinata e son contento di essa-, ila grande maggioranza dei giocatori partecipano regolarmente agli allenamenti, e ciò con vantaggio dei loro rendimento nel campionato elle è in crescendo. Ora avremo un mese di riposo e poi riprenderemo il campionato repubblicano, sperando dii faTe in esso una buona figura. Le squadre che mi hanno impressionato di più, 'sono il «Korotan» ed il «Krim». ohe giocano forte, e sarà difficile batterle. Per quanto concerne à rincalzi, il problema stà proprio per il reparto estremo, vale a dire la difesa. In ogni caso qualcosa si farà. «La mediana và benissimo, Tattac-co pure, poiché esso è molto penetrante. In ogni caso speriamo di fare bene. ”'s! E’ con questa speranza la nostra rassegna suUTsr.la si chiude. SA VASTO PROGRAMMA D'ATTIVITÀ* BELLI TECNICA POPOLARE rea di rigore prima che il calcio sia battuto. Se il giocatore ohe ha battuto il calcio di rinvio, rigioca ila palila dopo che la stessa è uscita dall’area di rigore, ma pr.'ima che orai altro giioca-qnella ideila quale fa parte il giocatore labbia toccata o giocata, si deve accordare, alla squadra avversaria, un calcào di punizione indiretto dal punto nel quale Tinfrazàone è ."rita commessa. CALCIO D’ANGOLO Quando la palla, dopo essere stata toccata per ultimo ila un giocatore della■ squadra ohe si difende, oltre-passa interamente la linea delila porta, sia in aria, sia a terra (al di fuori della parte idi detta linea che è 'Compresa fra i pali (lolla porta) un giocatore della squadra attaccante deve calciare al punto nel quale la palila è uséàta dal campo : la bandiera d’angolo non )vuò essere _rb mossa. Una porla può essere segnata direttamente su calcio d’angolo. I giocatori delila squadra opposta a toro C.he effettua li! calcio d’angolo, non devono avvlÄmarsi alila palila a meno di m. 9:15 prima ohe la palla stessa sia in gioco, vale a dire, prima ehe la .palla alibi a percorso una distanza uguale alla sua circ.onferon-z.a; ran. giocatore che abbia effettuato i.l calcio .d’angolo, men deve rigiocare ■la pallila prima che la stessa sia stala toccata o giocala da un altro giocatore. In Caso di infrazioine alla presente rego'la, .deve essere concesso, alla squadra avversària, un calcào ili punizione da! 'punto nel quale il fallo è stato conime.-'si). Aurore fi - Proleter b 1-0(11) AURORA B: Lorenzutói. Orlati, Bussami, Ramami, Stradi', Valtovani, Gombač, Nicheli, Apollonio, Giovan-n'ini, Zetto. PROLETER B : Zatopin.ee, Baškovič, Hie, Novakovič, Laus, Vuk, Brajnik, Fani. Popovič, Bariaktau-čevič. : ■ ARBITRO : iLonzar. MARCATORI: Nichel,; al 15’ del I. tempo. Nonostante le fiere interazioni iau-rorine, il Proleter li si è battuto con una volontà ed unIpuntiig'iio' degni di ammirazione. Specie la difesa che, con Zatopinec e Bosk ovài ha fatto del suo meglio per mantenere quel minimo di scarto patito nei primi minuti di, gioco. L’Aurora B è apparsa più omogenea nei repartà, più coordinata nelle aziionà e nelle impostazioni di gioco ohe, senza avere nulla di speciale, filtrava più facilmente nelle zòne lasciate libere dal controllo degli avversari1. E’ stato soltanto al 13’ che il mediano V attovani lanciava in profondità, trovando pronto Nicheli che sorprendeva Zatopinec con un raso* terra su,Ila destra. I l resto della partita, veloce e sbrigativa, trovava vittoriosi gli aut'oripi col minimo dello scarto. !.. La Tecnica Popolare di Capodistria si prepara, dopo un lungo letargo dovuto a cause soggettive ed obbfettive, a riprendere la sua attività, tendente a diffondere nelle -più larghe masse popolari le cognizioni tecniche necessarie nella dinamica epoca attuale, quando tutte le forze del progresso sono tese a creare un móndo nuovo, do-’ ve la macchina compirà quasi tutto il lavoro sinora svolto dall’uomo. Le cause dell’inattività riscontrata nello scorso anno appaiono ben presto. In primo luogo il C. P. D. ha stanziato una somma insufficiente per la tecnica popolare, per-_ ciò molti lavori, iniziati e condotti a buon punto, hanno dovuto essere sospesi per mancanza di mezzi finanziari. I clubs della tecnica popolare hanno difettato sopratutto d’iniziativa, aspettando la cosidetta «pappa in bocca» ossia che il Comitato Distrettuale della T. P. si muovesse e facesse Tutto lui. Nelle scuole poi, in genere, gli insegnanti hanno del tutto trascurato di spronare gli scolari all’attività scolastica ed extra scolastica comprendente la costruzione di aereomodelli, di motorini, di prototipi d’imbarcazioni, di fotografia dilettantistica ecc. Solamente all’Lst:-tuto Nautico di Pirano si ò fatto, qualcosa. Viceversa sonc stati organizzati diversi corsi per l’abilitazione all? patente di guida per autisti. Una discreta attività è stata svolta anche dai membri del club della vela di Capodistria e di Tirano, poi basta. Quest’anno, finanze permettendo, i propositi dei nostri tecnici sono notevoli. Si tratta di ultimare nientemeno là costruzione de! campo d’aviazione sportivo a Slcciole, dove un domani decolleranno i nostri volovel.eggi&tori e, perchè nò. apparecchi scuola PO 2 a motore. Ai Cantieri Piranesi i giovani filiati intendono costruire i prototipi d'i alcune imbarcazioni a velo,, il legno verrà fornito dalia T. P. distrettuale. Per i clubs automoto, si presenta invóce un problema. Delle tre mac- chine fungenti da autoscuola, una sola è efficente, le altre ' possono tutt’al più essere vendute c me ferrovecchio. Da quanto ci consta, a Trieste si potrebbero acquistare benissimo 2 balilla per 3 o 400.000 lire, il chè probabilmente sarà fatto,a meno che la dogana non applichi elevati tassi d’importazione. Per il -risveglio della attività di base dei vari clubs, sono stati a-perti nelle ultime settimane a Capodistria, alcuni corsi per principianti di radiotelegrafia, fotografia dilettantistica, di aereo modellismo ecc. Per coloro che ambiscono divenire piloti, la scuola federale di pilotaggio di Ruma, apre ogni mese nuovi corsi. I programmi sono i seguenti : Corso di pilotaggio su volo notturno in formazione su nostra zona), da effettuarsi a Vršac. ledi a Ruma, primi elementi di pilotaggio su aerei a motore, a-crobazie, volo notturno, volo in condizioni proibitive di visibilità, vola notturno in formazione su determinate direttrici, volo diurno iU formazione, volo a lunghe distanzi: 1000 Km, ed in altezza sino a 4000 metri. L’istruzione verrà effettuata su apparecchi scuola PO 2, «Trojka», «Biker», UT 2, 231, sotto la guida dei migliori istruttori federali. Dunque vasto programma e complessa attività, che potrà essere realizzata , solamente se i 1300 soci daranno un contributo fattivo, dimostrando volontà di apprendere la cognizioni tecniche. VENDITE D’OCCASIONE Li’Officina Almerigogna — Capodistria offre in vendita : motore elettrico trifase H. P. 3 V. 380 ; gruppo magnete — dinamo Bosch per moto; una bilancia decimale. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata CiOMOS SS FABBRICA COLORI B LACCHE ZAGABRIA - Radnička 43 - tei. 32-351 e 32-353 è la più moderno fabbrica del genere nella R. P. F. J. Proc>imam«nilo inizieremo la puh-hlicazioine (li vari casi riferenti-si alle regole onde poter giungere ad una interpretazione più uniforme possibile. ---.---------------—• a Produce i colori JADRAN-, per navi, riconosciuti i CK0M03" ^ migliori dai cantieri e dalle società di navigazione Rappresentanza e negozio di vendita a FIUME, via Rade Končar N. 36