ORGANO DELL'UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL'ISTRIA D nuovo C. C. della Confederazione dei S. D. C. AGARINIS NAZARIO — CAHARIJA AUGUSTO — CEPEK EGIDIO — CHICCO NICOLO’ — COLJA SREČKO — CUCCOLI GIOVANNI — DRAS-SICH CARLO — FILIPPI FRANCESCA — GABROVEC GIOVANNI — HREŠČAK DUŠAN — ISKRA GIOVANNI — LARISCH GIORDANO — LUXa GIORDANO — MAGLICA MARIO — MUZENIC GIORDANO — ALBI LIVIO — POZZECCO BRUNO — PISOT RADO — PETRONIO BORTOLO — PERNARČIČ LODOVICO — STERLE GIOACCHINO — ULIENI GIOVANNI — VITEZ SREČKO — DOLENC EDO — GREGO-ROVICH MILO — UMEK JOŽE — ŽERJAL EDO — LIPOVEC FRANC — FRANZA ANTONIO — RESCHITZ ALMA — TURKOVIČ IVAN Direzione - Redazione - Ammin. R. Castelleone 2 - Capodistria tei. 170 Capodistrìa, Mercoledì, 24 gennaio 1951 3 Din. - 15 L1R Abbonamenti: Zona B e Jugoslavia Din 50 — Zona B: anno L. anno Din 180, sem. Din 90, trim. 1400, sem. L. 740, trim. L. 380 E SORTA LA CONFEDERAZIONE DEI S. U. C LASSISTI A GUIDA DELLA CLASSE 1 LAVORATRICE ì Pii -O.N.U * UH la Non meta ma tappa nella lotta vigore al movimento sindacale di Trieste Profonda analisi dell'attività svolta e chiare prospettive per l'avvenire. L'organizzazione sindacale per l'unità della lotta della classe lavoratrice - La solidarietà dei lavoratori del nostro circondario nella lotta dei compagni di Trieste Sabato u. s. alle ore 14 il comp. Bortolo Petronio, tra scroscianti applausi, nella sala delle riunioni dello stadio I. Maggio di Trieste, ha dichiarato a-perto il Congresso costitutivo dei S.U. Classisti. L’oratore ha aperto il Congresso con le seguenti parole: «Compagni delegati presenti al Congresso costitutivo del S.U. Classisti, vi porgo il saluto a nome del Comitato di Azione Sindacale che, già da più mesi, lotta per ricostruire la organizzazione sindacale dei lavoratori che è stata rotta dalla reazione e dai caporioni dell’agenzia cominformista. Saluto i delegati del Circondario del-l’Istria che tanto hanno tatto fin dal-1 inizio dopo la rottura dell’organlz-. zazione sindacale. Reco i saluti ai lavoratori dej Circondario che hanno qui inviato i loro delegati. Saluto i dele- II II comp. Agarinis gati della città di Trieste e dei paesi della Zona che partecipano a Questo Congresso, ed infine tutti coloro che, in qualsiasi modo, hanno contribuito allo svolgimento di questo Congresso:» Questo è il saluto del comp. Petronio ai 400 delegati che affollavano l’ampia sala. .Questo è il saluto ai lavoratori, designati dai loro compagni a rappresentare la classe lavoratrice della Zona ed alla parte dei lavoratori della zona anglo-americana che non si sono lasciati fuorviare dalle menzogne dell’agenzia cominformista di Viđali. Dopo le sentite parole del comp. Bortolo Petronio, il comp. Luxa ha letto l’ordine del giorno che è stato approvato all’umanità per alzata di mano, z Quali membri della presidenza ai lavori del Congresso sono stati eletti 1 compagni Maglica Mario da Trieste, Larisch Giordano da Trieste, Ulien Giovanni da Trieste, Sfiligoi Elio da Isola e Colla Srečko da Capodistrla. Sono stati quindi eletti i membri della commissione elettorale etì i membri della commissione di controllo, nonché i due verificatori dei verbali. Dopo queste formalità, necessarie per il buon andamento dei lavori congressuali, il comp. Larisch ha ringraziato i delegati per la fiducia dimostrata nello scegliere i compagni delegati delle varie commissioni ed ha avvertito i presenti che tutte le votazioni inerenti ai vari punti dell’ordine del giorno sarebbero avvenute per alzata di mano escluso il settimo riguardante reiezione del Comitato Centrale che doveva avvenire con votazione segreta. Il comp. Petronio, avvicinatosi al mi. crofono, ha dato lettura della ampia ed esauriente relazione sul lavoro compiuto dal Comitato d’Azione Sindacale. Tale relazione, di cui diamo un largo riassunto in altra parte del giornale, è stata, al suo termine, applaudita lungamente da tutti i delegati presenti. Saluti al Congresso Nel mentre i congressisti si accingevano ad iniziare la discussione una delegazione dell’UAIS del terzo rione portava i saluti delle donne antifasciste e donava alla presidenza dei la. vori un mazzo di fiori rossi, ornato con i nastri tricolori delle bandiere italiana e jugoslava. Una compagna della delegazione pronunciava brevi parole di augurio per i lavori del Congresso ed assicurava che le donne antifasciste italo-slave rimanevano come sempre al fianco dei lavoratori in lotta per i loro diritti contro tutti i nemici, più o meno mascherati, nel proletariato 'del Territorio di Trieste. La discussione, iniziata in seguito, ha messo in una chiara luce l’enorme differenza ambientale ed organizzativa tra i lavoratori delle due zone. I delegati che sono intervenuti hanno dato ancora una volta conferma della situazione miserrima in cui versano i lavoratori triestini. Questa realtà che caratterizza la vita del proletariato che lavora nei paesi capitalisti, è stata sottolineata in modo significativo da un operaio della Fabbrica Macchine di S. Andrea. LA RISOLUZIONE CONCLUSIVA I delegati dei sindacati classisti del Territorio di Trieste, riuniti nei giorni sabato 20 e domenica 21 gennaio 1951 in congresso costitutivo della Confederazione dei Sindacati Unici classisti del Territorio Libera di Trieste, sentite le relazioni e gli interventi dei singoli delegati e dei rappresentanti dei sindacati nella discussione, tenuto conto degli elementi utili alla valutazione delia situazione sindacale che sono scaturiti durante Io svolgimento del congresso, delle posizioni c dei punti di vista, formulazioni e richieste dei rappresentanti dei lavoratori della zona jugoslava e di quella anglo-americana del T. L. T„ esaminata realisticamente la situazione sindacale di Trieste e i prevedibili sviluppi della crisi, analizzata, attraverso i fatti sindacali, dettagliatamente la situazione economica generale e particolare dei lavoratori di Trieste, tratte le deduzioni dall’importante esperienza del Comitato di azione sindacale, constatate le basi ideologiche della linea politico-sindacale della Camera del Lavoro di Trieste: constatata l’essenza di questa linea e la sua logica azione sindacale, contraria ai principi del sindacalismo classista e perciò agli interessi fondamentali dei lavoratori, esaminata e valutata, alla stregua di una somma rilevante di decisivi elementi, la base ideologica della politica sindacale degli attuali Sindacati Unici di Trieste, la natura settaria, antidemocratica caratterizzante l’essenza costituzionale di questi pseudo sindacati, la loro azione sindacale scissionista e le gravissime conseguenze derivate e derivanti ai lavoratori dall’opera dei Sindacati Unici, dichiara essere la grave situazione economica e sociale dei lavoratori di Trieste ed il suo continuo peggioramento, diretta conseguenza della crisi del sindacato classista, dell’avvenuta disgregazione del fronte unico sindacale e della inevitabile conseguente impotenza sindacale, constatati i comuni fondamentali interessi tra i lavoratori delle due zone del Territorio, constatata la crisi del movimento sindacale internazionale, messa in rilievo gli elementi determinanti di questa crisi, di cui la disgregazione della Confederazione Generale Italiana del Lavoro è un tipico esempio, stabilito che la crisi del movimento sindacale in molti paesi è stata determinata da una rovinosa politica sindacale, introdotta ed imposta dal Cominform nel movimento sindacale internazionale, considerate la linea di sviluppo di questa crisi del movimento sindacale classista e le dannose e sempre più gravi conseguenze che da essa derivano ai lavoratori, accertato che la politica sindacale, introdotta e che si insiste nell’introdurre dall'Ufficio Informazioni, tramite la Federazione Sindacale Mondiale, nel movimento sindacale dei lavoratori, ha creato a crea le condizioni più favorevoli per il progressivo disgregamento del movimento sindacale classista e dà argomenti giustificativi e pretesti all’opera scissionista degli esponenti dell’imperialismo, dichiara necessario ed urgente, per la classe lavoratrice del Territorio di Trieste, intensificare l’azione per la ricostruzione del sindacato classista e la necessità di creare un organo di coordinamento e. di direzione unitaria dei sindacati classisti, già ricostituiti nei Territorio di Trieste, a tal fine il congresso dei delegati dei sindacati classisti del Territorio di Trieste, proclama costituita la Confederazione dei Sindacati Unici classisti del T. L. T. e invita tutti i lavoratori di Trieste, a prescindere dalla loro appartenenza politica, dalla loro nazionalità o professione, a considerare loro principale dovere quello di partecipare alla lotta dei sindacati classisti, dare la propria adesione ai sindacati ricostituiti, partecipare all’azione di risanamento del movimento sindacale per raggiungere l’unità sindacale dei lavoratori nei ricostituiti sindacati classisti, appoggiare e sostenere la lotta della neocostìtuita Confederazione classista, che è e dovrà essere sempre meglio l’organismo sindacale di lotta di tutti i lavoratori, istrumento di azione sindacale conseguente e rispondente agli interessi della classe lavoratrice, esempio e guida ai lavoratori sulla sola strada da percorrere per superare l’attuale crisi del movimento sindacale, condizione necessari affinchè i lavoratori possano uscire dalle attuali dure condizioni econo- L’aspetto delia sala dello stadio «I. Maggio» di Trieste con sullo sfondo 'cg;«.y la presidenza dei lavori. Altri intervenuti, operai della zona anglo-americana, hanno ribadito il principio della necessità di restituire l’autorità ai Comitati di fabbrica, l’autorità che è stata distrutta dal lavorio rinunciatario dei cominformisti. Altri ed altri intervenuti nella discussione, hanno esposto la tragica situazione della gioventù lavoratrice della zona anglo-americana, gioventù che per il 30 % è disoccupata e scivola rapidamente sulla via del totale declassamento. Alcuni delegati hanno parlato sulla situazione sindacale dei portuali, situazione tristissima causata dagli scissionisti del tipo Radie. I delegati della nostra zona hanno prospettato chiaramente al Congresso le vittorie ed i successi raggiunti dalla classe lavoratrice del circondario del-l’Istria ove il popolo ha il Potere nelle mani. Il comp. Agarinis, parlando a nome dei lavoratori della nostra zona, ha illustrato l’intensa attività che si svolge in ogni nostro collettivo di lavoro per reiezione dei Consigli O-perai. L’oratore ha voluto sottolineare il fatto che il nostro proletariato o-peraio si avvia a rapidi passi sulla strada tracciata dai compagni jugosla. ’ vi che amministrano le loro fabbriche, seguendo i principi del marxismo—leninismo. Il comp. Agarinis, nel suo intervento, ha voluto mettere in chiara luce la differenza della prassi seguita sinora in Jugoslavia e nel nostro Circondario e quella dell’Unione Sovietica, nella quale gli operai, causa la deviazione ideologica dei loro dirigenti, sono nella condizione di dover . eseguire gli ordini di un funzionario, imposto burocraticamente dall’alto e chè, in pratica, si differenzia ben. poco da un capitalista qualsiasi. Vari operai della nostra zona sono intervenuti per illustrare l’enorme sforzo di tutti i lavoratori nell’edificazione del socialismo del nostro circondario. Dopo il profondo esame della situazione sindacale dei lavoratori di Trieste, determinatasi a seguito dell’azione antidemocratica e rinunciataria degli attuati Sindacati cominformisti di Trieste, nonché dopo aver constatato la crisi del movimento sindacale internazionale ed in modo particolare di quello della Repubblica Italiana, il Congresso ha proclamato costituita la Confederazione dei Sindacati Unici Classisti del Territorio di Trieste. Si è proceduto quindi alle elezioni del Comitato Centrale dei nuovo grande organismo sindacale e, alla fine del Congresso, il comp. Petronio, dichiarando chiuso il Congresso stesso, ha sottolineato che questo risultato non era da registrarsi negli annali della storia sindacale di Trieste come una meta raggiunta, ma bensì come una piattaforma dalla quale la classe lavoratrice del Territorio di Trieste combatterà per ridare all’organizzazjone bperaia quella forza, quella autorità e quelle vittorie che sono state distrutte dal volgare tradimento dei cominformisti di Viđali. Sabato a Capodistria Assemblea del CPCI Sabato prossimo 27 gennaio avrà’ luogo a Capodistria, nel teatro Ristori. con inizio alle ore 8, la II. Sessione ordinaria del Comitato Popolare Circondariale per l’Istria con il seguente: Ordine del giorno: 1. Relazione del comitato esecutivo del CPCI. 2. Relazione del pubblico accusatore superiore. 3. Relazione della commissione per la soluzione delle richieste per la tutela della legalità. 4. Il conto di chiusura per l’anno 1949. 5. Proposta del bilancio di previsione per l’anno 1951. 6. Proposta del decreto sul piano e-conomico per l’anno 1951. 7. Proposta di nuovi decreti. 8. Esonero e nomina dei membri del Comitato esecutivo del CPCI. 9. Esonero e nomina dei giudici. 10. Approvazione delle ordinanze, e- LA RELAZIONE DEL COMP. PETRONIO All’inizio della sua relazione, il comp' Petronio annuncia che dal Congresso sorgerà la Confederazione dei S. U. Classisti del TLT. Dopo aver fatto un’ampio esame dell’attività finora svolta dal C. A. S., il relatore dimostra come, la politica co-minformista, il movimento sindacale internazionale sia travagliato,da una crisi profonda e stia indebolendosi continuamente come a Trieste anche nell’Europa occidentale e nelle Americhe. In particolare il comp. Petronio sviscera la crisi che attraversa il movimento sindacale nella repubblica i-taliana, crisi che dipende da quella In cui versa la G.G.I.L. e che rispecchia la crisi della classe lavoratrice di Trieste che appare chiara con il basso livello dei salari (22 — 26 mi- la lire) e con la disoccupazione sempre più dilagante, con l’aumento costante del costo della vita, col trattamento i-nadeguato delle assicurazioni Sociali e la svalutazione in atto della valuta. II relatore indica le cause principali delle disastrose condizioni dei lavoratori di Trieste, dell’Italia, della Francia e di altri paesi, disastrose condizioni dipendenti principalmente dal fatto che la politica opportunistica, burocratica, anti-democratica ed asservita ad interessi contrastanti della massa dei lavoratori, ha portato alla sfasciamento del potente organismo sindacale nazionale ed internazionale dei lavoratori, trasformandolo in una agenzia burocratica che opera all’infuori della situazione reale. L'ATTIVITÀ DEL C.A.S. Esaminando nei suoi aspetti salienti le fasi più importanti ed i risultati della lotta del comitato di azione sindacale, il comp. Petronio così prosegue: «A seguito del brutale intervento della . politica dell’Ufficio, Informazioni nel movimento sindacale internazionale dei lavoratori e in quello delle nazioni, per impedire o almeno ridurne le disastrose conseguenze, a Trieste, sin dal luglio 1948, un forte gruppo di coscienti e coraggiosi lavoratori delia zona A ed una massa di lavoratori della zona B hanno preso posizione e iniziata una azione per impedire che il movimento sindacale classista del Territorio sia completamente distrutto. Si è dato vita nella ?ona A ai ■Bi zione in danno dei lavoratori. Denunciavamo in quella circostanza l’opera disgregatrice 'dei vidalisti con i seguenti giudizi: «Che cosa si prefiggono gli organizzatori dei presente congresso? La strada fin qui battuta, da oltre sei mesi, tradisce il mandato e, attraverso colpi di mano contro i compagni dirigenti più conseguenti, si cercherà dal congresso la sanzione alla «varata di bordo» e con atteggiamenti e frasi caute si tenterà di dire il De Profundis ai gloriosi Sindacati Unici»; ed ancora ammonivamo «Compagni delegati, è possibile che voi lavoratori, maturi e coscienti, sempre primi nella lotta, assistiate senza ribellarvi ad una simile impresa? Che cosa faranno domani i lavoratori di Trieste di- I delegati seguono attentamente la re lazione primi gruppi di azione sindacale nelle aziende, che vennero poi trasformate in Comitati di azione aziendali, diretti da un Comitato di azione centrale per la zona di Trieste, allargato in seguito in senso territoriale, per tutte e due le zone. Sarebbe troppo rifare qui la storia di tutta questa coraggiosa, energica e conseguente attività. La riassumeremo piuttosto attraverso i suoi fatti riepilogativi, quali, ad e-sempio, quelli del nostro intervento al congresso sindacale indetto dagli scissionisti il 4 dicembre 1948, della I. conferenza sindacale che ha dato vita al Comitato di azione sindacale per ia zona anglo^-americana del TLT, l’azione del C.A.S. di fronte al successivo congresso dei S.U. del 12-2-1950, quella per lo «sciopero di febbraio» dello stesso anno e l’azione sindacale indicata dalle concrete proposte di a-zione unitaria in favore dei lavoratori sulla base della revisione del trattamento economico e di un congruo aumento delle paghe e degli assegni ai pensionati e disoccupati e fino all’attuale congresso. Il 4 dicembre gli scissionisti del Cominform, ancora mascheratamente, davano un colpo decisivo alla gloriosa Confederazione dei Sindacati Unici, figlia dell’ancor più gloriosa «Unità O-peraia». In questa circostanza, facili profeti, abbiamo denunciato ai lavoratori il vero obiettivo di quel congresso, che abbiamo caratterizzato do. sarmati, privati cioè di un’organizzazione adatta a competere con la reazione padronale, con le velleità di rivincita degli sconfitti di ieri»; e ancora avvertivavamo: «Le condizioni di vita di migliaia e migliaia di famiglie di lavoratori peggiorano continuamente, il presente e il futuro del popolo lavoratore saranno compromessi, se noi compagni non vigileremo, se noi non interverremo». Da questo avvenimento, cosi indicativo dei propositi liquidazionisti dei caporioni cominformisti, noi abbiamo tratto rilevanti argomenti per alimen. tare la nostra lotta, abbiamo ricavato la perfetta sensazione di trovarsi di fronte a un gruppo di traditori del movimento operaio, di fronte ad una politica contraria agli interessi dei lavoratori. Ogni dubbio sulla legittimità della nostra lotta scompariva; ed infatti dal dicembre 1948 al novembre 1949, data della I. conferenza sindacale, il nastro lavoro di chiarificazione fra le masse operaie è stato incessante ed i suoi risultati sono appunto indicati dall’esito costruttivo della conferenza sindacale dei 13 novembre 1949. Attraverso questa conferenza, a distanza di oltre 16 mesi, potevamo concretare in fatti inoppugnabili il sistematico svuotamento del carattere classista e sindacale della Conferenza dei Sindacati Unici per o-pera della sua usurpatrice direzione in linea con Quanto si stava facendo gativo bilancio dell’azione cominformista nel campo sindacale di Trieste ha potuto esser indicato con una precisione e con una tale evidenza da lasciare sbalorditi e confusi i responsabili della paralisi del movimento sindacale di Trieste». Dopo aver dato degli esempi concreti sulla paralisi che ha colpito l’organizzazione sindacale in tutte le categorie e fabbriche, il comp. Petronio così continua: «Il 12 febbraio 1950, l’arbitraria direzione della Confederazione dei Sindacati Unici, con uno pseudo congresso sindacale, ma autentica azione provocatrice contro i lavoratori della repubblica jugoslava, ha dato il secondo colpo ufficiale alla liquidazione del patrimonio ideologico e di lotte dei Sindacati Unici, ha liquidato cioè il «vergognoso» passato. Anche in questa circostanza il Comitato di azione sindacale ha preso energica posizione, denunciando ai lavoratori di Trieste e d’Italia e ai «rappresentanti» della Federazione Sindacale Mondiale e di alcune centrali sindacali nazionali, presenti al congresso, il carattere disgregatore e controrivoluzionario del congresso stesso.» Rivelando come quasi tutti i lavoratori del Circondario dell’Istria e diverse migliaia di lavoratori della zona anglo-americana abbiano aderito al movimento di ricostruzione sindacale il comp. Petronio così ha continuato: «Ogni lavoratore onesto dovrà riconoscere che tutta la nostra attività mira ad un solo scopo: ricostruire i sindacati classisti, il sindacato che sia risultato dalla riconosciuta necessità per i lavoratori di unirsi e di lottare per vivere da uomini. Dunque non il sindacato burocratico, corpo-rativista, e, meno ancora, il sindacato settario, nazionalista o clericale, perchè asserviti, questi sindacati, ad interessi estranei a quelli della grande massa dei lavoratori di Trieste o perchè in funzione di agenzia di partiti; simili sindacati non servono ai lavoratori di Trieste, non servono alla classe operaia e non può, un sindacato di quella natura, esercitare il suo ruolo di difesa degli interessi di tutta la massa di lavoratori, gli interessi dell’esistenza da uomini liberi, da lavoratori retribuiti giustamente. / Il sindacato che noi ricostruiamo a Trieste deve essere basato su premesse che derivano dalla somma di interessi che i lavoratori hanno in comune; sindacato democratico di fatto, per necessità, diremo, fisiologiche, con la partecipazione viva ed attiva dei lavoratori, diretto dai lavoratori stessi, in base alle loro decisioni ed operante alla stregua degli elementi della realtà obiettiva. Sindacato classista, che non perde mai di vista gli sviluppi della situazione politico-sociale nel mondo, che elabora la propria linea e la propria azione mediante gli elementi tratti prima di tutto dalla realtà della situazione del Territorio di Trieste, senza trascurare, anzi tenendo in debita considerazione, la situazione della Repubblica Italiana e dell’influenza che questa esercita sulle condizioni di vita e di lotta della città di Trieste. Compagni delegati, il Comitato di a-zione sindacale ha lavorato e lavorerà sempre contro ogni manifestazione di settarismo e sciovinismo, contro ogni intolleranza e sopraffazione politica, contro il gesuitismo nel movimento sindacale; per il rispetto dei diritti nazionali dei lavoratori, per l’eguaglianza concreta dei lavoratori di diverse nazionalità, contro la linea politica basata sull’inganno e sull’illusionismo, che smascherati! e dissipati trasformano il sindacato in un’organizza» zione odiosa ai lavoratori, che in La risposta del Governo della Repubblica cinese all’appello inviato dalla Commissione Politica deil’ONU, costituisce indubbiamente l’avvenimento più notevole della trascorsa settimana. Tale risposta, redatta in termini che hanno dato luogo a varie interpretazioni, riporta la situazione indietro dì circa un mese, annullando tutti gli sforzi ed i tentativi fatti da più parti, per trovare la base di una composizione del conflitto coreano. La nota inviata da Chu En Lai all’ONU è infatti una riconferma dei principi sostenuti nella risoluzione cinese del 22 dicembre scorso, e che già furono ritenuti inaccettabili da parte delle Nazioni Unite. Secondo il punto di vista cinese, la tregua militare in Corea dovrebbe costituire non la premessa, ma la conseguenza dell’eventuale accordo tra le potenze interessate al conflitto. Le reazioni delle principali capitali e dei più notevoli rappresentanti del mondo politico internazionale, non hanno meravigliato alcuno, in quanto sono derivanti dalle posizioni da essi assunte in precedenza sui problemi dell’Estremo Oriente. A Washington cì sì è affrettati ad affermare che la risposta cinese chiude definitivamente la porta ad ulteriori negoziati per una soluzione pacifica del conflitto, in quanto le controproposte di Pechino vengono ritenute semplicemente inaccettabili per il Governo statunitense, mentre il premier indiano Pandit Nehru, che bene interpreta il pensiero di tutti coloro che si sono prodigati nella ricerca di una soluzione pacifica deila controversia ha dichiarato che, nonostante il contenuto della risposta cinese, la porta non è ancora chiusa per ulteriori negoziati, aggiungendo poi che non bisogna condannare la Cina come stato aggressore in base alla sua nota del 16 gennaio, giacché una decisione del genere pregiudicherebbe la possibilità di una qualunque sistemazione futura. A Londra ed a Parigi invece si è assunto un atteggiamento equidistante da quello pessimista di Washington e da quello ottimista e preoccupato di Pandit Nehru. Il Governo britannico, come quello francese, pur riconoscendo che la risposta di Chu En Lai costituisce un rigetto dei principi di pace dell’ONU, ritiene ancora pericoloso impegnarsi in una politica di condanna totale nei confronti di Pechino. Di fronte alla difficoltà di una soluzione, che deriva dalla reciproca sfiducia e diffidenza tra Pechino e Washington, la tendenza generale delle delegazioni all’ONU è ancora quella di non precipitare le cose. Una manifestazione concreta di questa tendenza è costituita dal tentativo dei Paesi asiatici, i quali hanno presentato una nuova formula di risoluzione che propone all’ONU di invitare tutti i Paesi interessati a «rallentare» le operazioni militari sul fronte coreano, allo scopo di provocare una cessazione del fuoco «de facto». Simultaneamente, sempre secondo il progetto dei paesi arabo - asiatici, il Presidente dell’Assemblea deU’ONU. Entezam convocherebbe una conferenza delle Nazioni menzionate nella risposta di Pechino e cioè: Cina, Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna, Francia, India ed Egitto. Due caratteristiche della situazione vanno intanto poste in rilievo. L’attività della delegazione americana all’ONU è stata caratterizzata dai tentativi da essa compiuti per ricostituire quell’unità fra tutti i rappresentanti dei Paesi Occidentali, che ha consentito in passato a Washington di far sanzionare dall’ONU tutte le realizzazioni della sua politica estera. Le decisioni della recente conferenza dei Paesi del Commonwealth e l’atteggiamento dei delegati dei Paesi arabo-asiatici, negli ultimi giorni hanno in realtà pregiudicato l’unità che costituiva la base di quella maggioranza permanente che ha caratterizzato la vita del massimo organismo internazionale sino ad ora. E’ caratteristico il fatto che gli Stati Uniti siano stati costretti a presentare da soli la denuncia contro la Cina per l’aggressione di questa in Corea. Inoltre gli avvenimenti delle ultime settimane hanno chiaramente dimostrato che la Repubblica cinese ha ormai decisamente sostituito l’Unione Sovietica in Estremo Oriente. I rappresentanti di Mosca sono ormai relegati tra le quinte della scena politica asiatica, ed il ruolo di protagonista nella controversia coreana è assunto da Pechino, che almeno sembra dimostrare di agire in una forma relativamente indipendente dal Cremlino. Le trattative che si svolgevano prima tramite i rappresentanti di Mosca, sj svolgono ora direttamente con il Governo della Nuova Cina e ciò indica che sono fallite praticamente tutte ie manovre del Cremlino per impedire il contatto diretto e continuo tra TONU e Pechino. Tutto ciò dice in definitiva che la Cina non può essere considerata come un qualunque paese satellite del-l’URSS, e questo conferma l’opportunità di non rigettare in pieno le controproposte da essa avanzate. E’ sperabile che il tentativo araboasiatico abbia un successo, nel senso che faccia recedere Pechino dalla sua posizione in base alla quale le trattative dovrebbero essere condotte prima del «cessate il fuoco». QpestOj infatti significherebbe in realtà trattare in un'atmosfera da cannonate, che ip nessun caso influirebbe favorevolmente su una futura conferenza, mentre la tregna in Corea contribuirebbe molto più seriamente al desiderio di trovare una soluzione definitiva di tutti i problemi controversi dell’Estremo Oriente, togliendoli dall’ordine Mim Assemblee annuali DEI CIRCOLI Dì CULTURA «äaBH5BSSSSa«ßraä^SiÖ2IBaS^Ka®S8S5aöi Preparativi per le Assemblee dei CC.P..1 SULLA STRADA TRACCIATA dalla CLASSE LAVORATRICE JUGOSLAVA Sabato 27c. m. l'Assemblea annuale del Circolo di Cultura di Capodistria Al pari di qualsiasi Ente democratico e pòipolare che dà ogni anno il resoconto del proprio operato ed assolve gli organi dirigenti in carica, anche i Circoli di Cultura popolare si apprestano a dare il bilancio della loro attività, organizzando le Assemblea annuali le quali, oltre' ad analizzare i risultati raggiunti e le difficoltà incontrate, dovranno apportare logici cambiamenti alla struttura organizzativa ed agli origani dirigenti che le esperienze, acquisite nel corso dell’anno 1950, corrispondenti tir ulteriore sviluppo dell’attività, richiedono. Il compito si presenta alquanto difficile per i nostri Circoli, alcuni dei quali noin hanno ancora tenuto ie regolari Assemblee annuali, mentre in altri l’esito non è stato conforme ai risultati attesi. Dovremmo fare qui tutta un’analisi delle assemblee sinora tenute per tratteggiare con sefficente larghezza i problemi inerenti alle stesse per poi arrivare ad una lunga sfilza di aride conclusioni. Questo in sostanza mori, gioverebbe allo svolgimento pratico' delie Assemblee dei Circoli, ancne perchè istruzioni precise e particolareggiate sono state trasmesse dall’Unione. Dobbiamo invece delineare ed indicare quei principi organizzativi la ću; attuazione facilita la preparazione per il raggiungimentó di risultati che influiranno sull’andamento futuro1 Il. La popolarizzazione e la propaganda per l’assemi'olea annuale, è un fattore della massima importanza che va curato nei suoi particolari. Una buona agitazione risolve in gran parte il pròtoìemà della’partecipazione dei soci, Condizióne questa indispensabile ■per la legalità e la buona riuscita della stessa. I mezzi per propagan-‘tfare efficacemente le Assemblee dei ’Circoli non devono limitarsi alla co-" mune pratica murale e radiofonica, ;’ rha: estendersi alia propaganda indi-viddäle e* * spicciola che può dare buoni frutti ed oggetto della quale deve essere la Sipiegazione deli’im,portanza dell’Assemblea del circolo', tappa ai un sempre più crescente sviluppo dell’attività artistico-culturale nel paese. Opportune forme propagandistiche e di attivizzazione possono essere sviluppate dai complessi artistici, tenendo.., conto della, emulazione per l’as-sersolea annuale deH’Unione degli Italiani del Circondario dell’Istria. r. Garantita così, la preparazione propagandistica e la partecipazione, lo svolgimento delle Assemblee, riducendosi alle formalità di procedura, non presenta serie difficoltà. Conoscendo le forme procedurali da applicarsi, subentra’ un’altro fattore ’ importante dal quale dipendono i lavori dell’Assemblea, la sua obiettività ed efficacia. Alludiamo alla buona presentazione del lavoro svolto e al lavoro futuro con la- relativa analisi, analisi quanto mai concreta ed obiettiva tendente, non ’solo-a mettere in risalto i successi ottenuti, ma. anche certe forme burocratiche e certi intendimenti piccolo-borghesi dell’attività -.artistica • di certi complessi, manifestantisi, purtroppo, anche nella recente tournée, nel Circondario, ' forme ed intendimenti che ostacolano seriamente l’al-largamento dèlia cultura tra le masse. Non è superfluo dire che dalla impostazione dei problemi da trattarsi, dipende la buona riuscita dell’Assemblea. Pertanto la relazione del Comitato Esecutivo del Circolo deve saper comprendere e valutare giustamente tutti i problemi ad esso inerenti, inquadrati nelle obiettive condizioni ambientali ed organizzative del circolo stesso e della cittadina, condizioni ambientali che possono limitarsi aìl’incomprensioine ed allo scarso interessamento del ceto intellettuale e, talvolta, estendersi alla sottovalutazione del ruolo del Circolo di Cultura per l’elevamento culturale del (Co tir nazione in IV.a pagina) i CHI Bill) CONSIGLI OPERAI NEI GfìLLETTil;i Commemorata la morte del eomp. LENIH Tutti i soci invitati ad intervenire. Ognuno potrà dare il suo contributo per il miglioramento delle attività culturali Il popolo lavoratore del nostro circondario ha commemorato sabato sera il 27 anniversario della morte di Lenin. Decine di mozioni e proposte olla Prescienza del C. P. C. per i’Istria. Delegazioni di lavoratori dal. comp. Beltram affinchè venga '.e.mpridìtó la legge sulla gestione delle fabbriche da parte dei lavoratóri /one a n oche il potere popolare rea--,: f)èr concretizzare la legge in parola ~ T" ...................... "" ' fiel riguardi della nostra fabbrica e In tutti i. nostri collettivi di lavoro sorgono iniziative fra gli operai per l’invio di proteste, mozioni e delega, zioni alla presidenza del C.P.C. per lìstria, chiedenti l’emanazione della legge dei consigli operai, come già avr venuto l’anno scorso nella R.F.P.J. I lavorato, i dei Cantieri Piranesi, nella loro mozione,-approvata , da tutti1 i membri del collettivo, fra l’altro, dicono: «Il nostro collettivo di ,lavoro, 1 avendo esaminato i successi ottenuti.da questa legge in Jugoslavia e seguito il lavoro dei consigli operai da una parte, ed avendo riscontrato dall’altra i risultati sinora ottenuti nel nostro collettivo, invia la presente mo- lizzi ij desiderio e la volontà del nostro e di tutti i rimanenti collettivi di avoco, e oè che le fabbriche vengano date in mano agli operai che le gui-Jeranno, emanando nei nostro circondario là legge sulle gestioni delle aziende da parte dei consigli dei lavoratori». Quelli della fabbrica ex Ampelea cosi si sono espessi: . , , «Noi operai ed operaie siamo convin. ti che l’applicazione della nuova legge sui consigli operai, sia una possibilità concreta ed attuale per la nostra fabbrica, perciò chiediamo al massimo organo del nostro Potere popolare di vo- Per una più alta giustizia sociale fasti provvedimenti del Polire In favore della madri e tìe! bambino La riunione a Capodistria del Consiglio per la difesa della madre e del bambino ha dato ottimi risultati realizzare; Così l’aspirazione di tutti noi e cioè che la fabbrica passi diretta-mente nelle mani degli operai e sia diretta dal Consiglio Operaio che noi dovremmo Uberamente eleggere con funzioni, non consultive, ma direttive». Il collettivo di lavoro dell’«ADRIA/.> di ìsola, nella sua mozione dice, fra l’altro: «Analizzando i fattori che hanno pos-sibilitato la messa in atto di questa 'rivoluzionaria in Jugoslavia, con. fronta'ndoi! con lo sviluppo della nostra lotta e\delle condizioni esistenti nel nostro circondario, siamo convinti che pure da [noi esistono oggi tutte le premesse per addotare la legge sulla gestione delle imprese economiche da parte dei collettivi di lavoro. Perciò; chiediamo che venga emanata pure da noi la, legge sui Consigli O-perai e desideriamo che ciò avvenga al più presto possibile.» Àna’oghe mozioni sono state inviate pure dal collettivo dei Salinai-oli di Siccioie, e da altri collettivi. In. tutte le cittadine costiere e. nei Dàesi dell’interno i lavoratori della città e della campagna si sono radunati per commemorare in rhodo degno l’anniversario della morte del grande conduttore delle masse proletario del mondo interno, ideatore ed edificatore aella Rivoluzione d’Ottobre. che ha perfezionato la teoria del marxismo, aggiungendo i risultati delle ésperjen-ze della lotta dei lavoratori per la edificazionne socialista. A Capodìstria, la commemorazione ha avuto luogo nel locale teatro affollato di lavoratori. Hanno parlato, ricordando il grande scomparso, i compagni Benussi Romano e Cebron Mila. E’ seguito un programma culturale, con la partecipazione dell’ orchestra dell’A. J. di Portorose, del coro del CCP sloveno «Oton Zupančič» di Ca-podistria ed alcune recitazioni. Il Circolo idi Cultura Popolare Italiana di Capodistria sta ultimando i preparativi per la prossima Assemblea Annuale che avrà luogo nella sede del Circolo stesso (sopra la Log-gi) sabato 27 c. m. alle ore 20. Jn detta Assemblea, alla quale sono invitati tutti i soci, verranno trattati problemi molto importanti concernenti io sviluppo sempre maggiore della Cultura Popolare che il Circolo si propone di svolgere ampiamente in tutti i suoi rami. Molto è stato fatto finora e molto di più sarà fatto in seguito e siamo certi che tutti gli italiani democratici della nostra cittadina sentiranno! il dovere di unirsi per il compimento del piano prestabilito, che verrà discusso dettagliata-mente nella prossima assemblea, facendo si che il nostro circolo possa figurare tra i primi del Circondario. Nella Assemblea tutti i soci potranno esporre le proprie idee e le innovazioni che, a loro parere, porterebbero a un migliore sviluppo della nostra cultura nelle nostre masse lavoratrici,. Verranno quindi eletti nuo-'vi membri del Comitato (che saranno proposti dai soci stessi e scelti tra i più onesti e volonterosi) e i dele- gati che parteciperanno all’Assemblea annuale dell’Unione degli Italiani. I soci saranno edotti sui pregi e sui difetti dei Circolo stesso: tra i secondi figureranno il coro che finora non ha avuto alcun concorso per quanto i coristi qui siano numerosi e bravi e la biblioteca che non ha ancora trovato ohi si prenda la cura di sistemarla e tenerla in efficenza. Gli italiani che si iscrìveranno In tempo per partecipare all’Assemblea, potranno dare i suggerimenti necessari al miglioramento di queste defi-cenze e aiutare cosi 11 comitato che da solo non può provvedere ai tutto. Allargando la nostra cultura, creeremo le condizioni indispensabili per l’ulteriore sviluppo del benessere sociale e materiale del nostro popolo. Invitiamo pertanto tutti i lavoratori italiani ad iscriversi al C. C. P. I. per il rafforzamento della cultura Italiana che, grazie al Potere Popolare, a-pre loro illimitatamente tutte le vie dej sapere. Le iscrizioni si ricevono in sede ogni giorno dalle 17 alle 19. Ogni onesto lavoratore italiano ha il dovere di essere membro attivo del Circolo di cultura Popolare Italiana. =*= Per il rafforzamento del settore socialista nella campagna Venerdì scorso nella riunione de’le maestranze detla fabbrica di cotto Na-_ done, .gli onerai, dopo aver disc s-o vari problemi concernenti !a vita del collettivo — quali la realizzazione del piano 1950 — il piano di produzione per il 1951, nel quale gli operai si impegnano dì aumentare qualitativamente e quantitativamente la produzione, la lotta contro gli sprechi — gli o-perai ' del collettivo hanno approvato all’unaraimità una mozione concernente l’adozione nel Òircondarto della legge sulla gestione dei Consigli Operai, ed tan-'P inviato una delegazione al comp. Beltram presidente del C.P.C. per l’i-stria. / Recentemente si è riunito a Capodistria il Consiglio per la protezione della Madre e del Bambino presso il Comitato Esecutivo del C.P.C. per l’Istria. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti del Potere popolare, rappresentanti-delle organizzazioni di massa ed addetti sanitari. La relazione è stata fatta data dal dott. Solomun Branko U quale ha ìl-, lustrato ai presenti la serie dei provvedimenti presi dal Potere popolare per la protezione della Madre e del Bambino. Il relatore ha citato i provvedimenti che vanno dalVassegnazio-ne di tessere annonarie supplementari alle gestanti, alle puerpere e ti a! la+faintì, alla concessione di periO'di di riposo retribuito di 90 giorni per le partorienti, alla riduzione dall’orario di, lavoro quotidiano per le madri che allattano, orario che viene portato a 4 ore lavorative, alla concessione d permessi straordinari retribuiti, in caso di malattia del bambino. stema di distribuzione dei generi in modo che ogni madre abbia ciò che le occorre per i neonati. .Nei paesi dei distretto di Buie e nei Circondurlo .si dovrà organizzare il sistema di distribuzione dei latte ai bambini. La organizzazione delle dorme Antifasciste 'dovrà lottare oer eliminare i residui di arretratez ra che ancora certe madri hanno, dovrà inoltre promuovere una campagna per il miglioramento deU’igiene ad aiutare in tutti i modi le madri lavoratrici ed i bambini. La cooperativa di produzione ««Iskra»» DI DALIA ESEMPIO DI LAVORO ED ORGANIZZAZIONE Poco però si è fatto per l’allargamento della cooperativa. Bisogna iniziare una giusta campagna per l'inclusione di nuovi soci Nel quadro della campagna per il risparmio Un gruppo di operai dell’EDILIT -realizza una utile razionalizzazione Egli ha sottolineato inoltre che nel futuro sarà continuata ulteriormente la campagna per la sanità del nostro popolo e specialmente delle giovani generazioni. A Capodistria verrà a-perto un policlinico per gli scolari, verranno, aperti numerosi ambulatori pediatrici e un reparto pediatrico all’ospedale di Capodistria con 30 Ietti. Verranno infine indetti corsi per assistenti sanitarie, infermiere, ecc. Prodotto uno speciale composto con i trucioli del legno in grado di dare 20000 calorie per il riscaldam ento Concludendo la sua relazione, il dott. Solomun ha invitato alla discussione i ’ presenti. Quésta è stata ampia; ad essa hanno. partecipato varie levatrici ed altri. Sono state prese indi delle conclusioni dalle quali appare che nel campo sanitario dovranno essere presi i seguenti provvedimenti: accelerare i preparativi per l’apertura del reparto pediatr ico ali ’Ospedale di Capodistria, ed organizzare un corso per levatrici. Gli organi del Potere popolare dovranno interessarsi per l'apertura di ambulatori pediatrici nella loro circoscrizióne. Nel campo dell’alimentazione, la delegazione per il commercio d’approvvigionamento dovrà organizzare il si- AÌlorchè entrò in funzione la falegnameria deii’aEDILIT». neüümoresq verne a galla il .problema del come sfruttare il più convenientemente possibile i residui dì fabbricazione. Infatti l’impresa andava incontro ad una spesa giornaliera di 240 din. ver il solo asporto dei trùcioli e della segatura, senza tener conto de! pa-!:o ctj^r questo materiale andava perduto, ■mentre poteva essere utilizzato. E‘ perciò che sorse ridea di impiegare i trucioli ■ nella fabbricazione di listeile per soffitti in cemento armato in sostituzione delle mattonelle ir seguito — dati i risultati poco soddisfacenti tì.e! primo esperimento — si pensò di utilizzare lo stesso materiale per il riscaldamento, senza però trovare il modo di risolvere convenientemente il problema. •Ma la ricerca di un nuovo modo re” Io sfruttamento dei residui non venne abbandonata. Nacque cosi nella mente del compa. g o Kovač l’idea di impiegare il so-rradetto materiale per il riscaldamento. ricorrendo ad un sistema pratico, economico e semplice. Con i-i colia'-orazione dei comp. Gi-arni A’hiro/ Pozzetto 'Augusto, Conter,ini Silvio, mecca ici di Isola e del comp. Bertok Mario, fabbro' di Berloc- chi, irprogetto del comp. Kovač venne realizzato. Allo scopo fu costruita una pressa a ‘mctbrè, mediante la quale viene confezionato uno succiale composto deh pesò di 7 kg. ed in grado di produrre, : una volta introdotto nella stufa, 20 mila calorie, quantità sufficen-te per il riscaìdi mento di una sta za normale per la durata di 8—10 ore. La fabbricazione di ogni pezzo comporta una spesa di 20 dinari. Se ■ confi'deriàino che per il riscaldamento con la legna del’o stesso locale e della medesima durata vengono consumati almeno 20 kg. di legna da arderò e che la s e-” •*>< '- ■ Unge: i 60 dinari, possiamo facilmente rilevare i grandi vantaggi derivanti da quésto ritrovato sia nel campo del-ì’imnresa «EDILIT» come pure in generale. Essendo l’apparato di fabbricazione semplice, esso potrebbe essere •m' iògàto in tutta le falegnamerìe, conseudendo ad esse di sfruttare i materiali di rifiuto, trarne guadagno e fornire al largo consumo un prodotto economico che sostituisce la legna con vantaggio economico del singolo e della collettività. Per chiar’re quésti vantaggi precisiamo ii risparmio giornaliero realizzato soltanto dall’«EDILIT». Adope-(Continuazione in IV.a pagina) A circa 6 chilometri da S. Lorenzo, sulla carrozzabile che va- a Cittanova, si trova un piccolo paese denominato Daila, con un’ex convento, dei benedettini. Al centro dell’enorme caseggiato del convento, si erge un torrione dal cui terrazzo, nei bei tempi, i servi deirimperialismo facevano vedere ai loro compar’ eh» ■rii andavano a trovare, le distese dei campi che loro rendevano ogni ben di dio, sfruttando il lavoro dei poveri ..ontadini. Oggi in gram parte dei locali sono ospitati i nostri vecchi lavoratori, sfruttati fino alia midolla delle ossa dai feudali di ieri. Vicino ha sede la cooperativa agricola di produzione «Iskra» ■ («Scintilla») costituita alla fine del 1948. da un gruppo di 12 famiglie di ex coloni e contadini medi. Durante questo intervallo i componenti sono aumentati sensibilmente; ora sono 68. Il patrimonio della cooperativa e rilevante: 120 ettari di terreno, dei quali 94 arativi; 35 capi di bestiame, per lo più da lavoro, ripartiti in 3 stalle con 3 boari; 92 pecore in custodia di 1 pastore e un allevamento di suini. Il macchinario, oltre che in buono stato, è numeroso e vario Esso comprende: 1 trattore, 2 seminatrici, 1 mietitrice, 1 falciatrice, un macina-tutto, una sgranatrice e un trittafo-raggi. Possiede inoltre 1 torchio per la spremitura delle olive che nello siorso anno ha lavora-o 8C0 q. di pio-dotto e dispone di una cantina della capacità di 3.000 ettolitri di vino. Il lavoro viene eseguito a nonna da una brigata composta di 3 gruppi. Questa forza lavoro e quasi tutta giovane; solo 3 vecchi fanno partè della brigata, 1 .per ogni gruppo. Ciascun gruppo lavora il suo appezzar, mento di terra tutto l’anno per specializzarsi in quel dato lavoro, però; in caso di necessità, i gruppi variano o si concentrano temporaneamente. Ogni, cooperatore possiede il libretto nel quale ogni sera il capo gruppo segna le ore di lavoro eseguito durante la giornata. Negli uffici, su un grafico, vengono pure segnate le giornate di ogni singolo cooperatore per avere una chiara evidenza del lavoro eseguito durante la giornata da ogni gruppo. Analizzando il lavoro di ogni gruppo e dei singoli, rileviamo che il lavoro è distribuito giustamente. La media di ogni. lavoratore varia dalle 250 alle 280 giornate lavorative all’anno. La divisione 'del prodotto viene effettuata in Base alle giornate lavorative di ciascun lavoratore e tutto il collettivo è concorde nel riconoscere che, in tal modo, ognuno riceve quanto gli è dovuto. Per i figli a carico, il comitato assegna a ciascun cooperatore un quantitativo di prodotto proporzionato alle necessità e ai meriti del padre. Gli ammalati sono sovvenzionati con il fondo sociale e la retribuzione è calcolata in base al 30. % del guadagno medio di un cooperatore. Ogni mese vengono pagati gli acconti del 50 % del guadagno mensile. Nel 1950 il raccolto è stato soddisfacente, tenuto conto della siccità. Il guadagno giornaliero di ogni cooperatore si è aggirato dai 150 ai 160 dinari. La disciplina è sentita; le riunioni vengono tenute regolarmente e si discutono esaurientemente i problemi della cooperativa. La contabilità è aggiornata; ini qualsiasi momento si può avere una, esatta evidenza delle entrate e delle uscite. Lo slancio lavorativo! di tutto il collettivo è degno di elogio. Nelle azioni di lavoro nessuno rimane appartato: donne, bambini, vecchi e giovani, tutti sul posto di lavoro finché non è ultimato; Questa dimostra la compattezza del collettivo e i giusti rapporti intercorrenti fra i suoi membri. I piani di semina e agricoli in genere sono sempre stati portati a termine e, molte volte, oltrepassati. Nel 1950, su 5 mila giornate impegnative, se ne effettuarono' 6152, trascurando le 10 mila viti nuove e i 221 alberi di olivo piantati, nel mentre in piano erano soli 70. Quest’anno saranno investiti 360 mila dinari ih gran parte per la costruzione di una moderna stalla per l’allevamento dei suini e il rimanente per l’acquisto di una trebbiatrice e di attrezzi da lavoro. Nel piano generale i cooperatori si sono impegnati di aumentare del 30 % sia il bestiame che la produzione. Nella maggioranza, i cooperatori frequentano i corsi per l’elevamento politico, ideologico e culturale, nonché i corsi per analfabeti che si tengono regolarmente nelle sedi dell’U-AIS. ■„, X Per l’allargamento della cooperativa con nuovi membri, poco si è tatto quando si consideri che la cooperativa dii Daila è fra le migliori del Circondario. Ciò è dovuto al settarismo che si nota fra i cooperatori. Alcuni adducono delle scuse poco plausibili, affermando che molti agricoltori avevano promesso di entrare nel collettivo senza però farlo, Bisor gna spiegare molto bene a tutti i contadini l’importanza delle cooperative e le finalità ohe si vogliono raggiungere. Bisogna inoltre chiarir loro il modo con qui si divide il prodotto e gli utili derivanti dal lavoro nel collettiva Facendo un tanto, in breve la maggioranza dei contadini entrerà nella cooperativa. Si attivizzi il C.C.P.I. , DI UMA60 Appare superfluo illustrare gli innumerevoli sforzi che il P. P. fa per migliorare le condizioni economiche e culturali del Circondario Istriano. Molte sono le .istituzioni la cui finalità è il, lavoro culturale, come, ad esempio, i Circoli di Cultura Popolare Italiana, che dopo la Rassegna dovrebbero essere in continuo sviluppo. II. Potere popolare offre tutte le possibilità-' per' elevare i propri figli, confermando il detto: «Più un popolo ■ è elevato nella cultura, meno è schiavo d’altri.» Quando un Circolo è ben diretto, diventa, il nucleo vitale del paese ove è costituito. Ancne ad Umago, grazie al Potere Popolare, il Circolo di Cultura Popolare Italiana dispone di una sede degna, con ampi locali ben arredati ed è provvisto di biblioteca. Dobbiamo constatare però con a-marezza che i locali di questo circolo sono sempre chiusi. Sorge quindi spontanea la doma«- PERCHE’ IL c^ertl filfsmept I flUulEllJl sc Già dn-.aua'che tempo pervengono da varie località al Comitato Popoli.ire Distrettuale — Delegazione Cultura — delle preteste da parte di genitori italiani i quali hanno notato che certi insegnanti hanno un contegno tutt’altro che democratico nei riguardi del Potere Popolare e della nostra scuola. Tali proteste specificano come certi insegnanti, invece di comportarsi quali educatori ed istruire i giovani in un clima di sana democrazia, conforme ai principi , socialisti, dettati dall’evoluzione sociale ideologica qual?..'riflesso della nostra nuova realtà, ap profittano delle lore funzioni in dovere di rich’amare fai tensione /<•■.- organi competenti su ' un’altra figura di insegnante Capod’striano, V o Fergi’o, ben notò nella cittadina quale scansa fatiche, dedito al vino ed immorale. Non meno nota dei due colleghi summenzionati e Tinsegnarite Depan-gher Jolanda, del Liceo Classico di Capodistria. Siamo certi, che il Comitato Popolare Distrettuale — Delegazione Cultura — accoglierà le giuste richieste della nostra popolazione lavoratrice. Meritano ir cenno le organizzate dell’UDAIS -di Isola, te1 quali con il lavoro volontario hanno confezionato per i bambini: 60 camicette. 100 blu-sette, 90 lenzuola, 200 federe, 32 abitini ed altro. V .per. svolgere attività antipopolare e sciovinista. Tra. le mozioni di protesta, giunte in • tp es t’ultimo periodo particolarmente numerose, sono quelle della eittAifra fi Pi-m-o awmozate ria-sgli- abitanti di varie basi elettorali, denuncianti l’operato nettamente an-tipcpolare e sciovinista del professor Paolo Sema. I' ciftè/ìni. dono rr-cr snpcificato di non volere che i loro figli subiscano una educazione completamente negativa per opera di un elemento éohcséiuio dà tutti còme disgregatore della fratellanza.'ìtaló-s'ava e sabotatore delie conquiste della lotta di • liberazione, esigono l’aliofttana-mento dei suddetto professore dalle sue funzioni pubbliche. Le mozióni dicono fra l’altro: «protestiamo unanirfmme-jte ed es'g --mò che il Gomitato Popolare Distrettua- 1 le — Delegazione Cultura — si decida una .buona .voi1 a a prendere dei radicali provvedimenti affinchè questo' individuo sia immediatamente, al-, dalle scuole e daU’appara- ______________ Aparto Usci® un 'giardino dFSnfanx.!© Alcuni giorni orsono è stato aperto il giardino d’infanzia per i figli degli operai delle fabbriche Ampelea ed Arrigoni di Isola. In questo giardino verranno accolti inu /m e: e u a trentina di bambini, che ivi riceveranno cure materne. Lo stabile, modernissimo, è situato in-una magnifica posizione, ed è provvisto di un bel giardino. All’interno ci sono due ampi dormitori, una sala rei- i pochi. ‘ salotto T tu. e pronto per accogliere i figli degli operai. I minuscoli lettini candidi, il piccolo mobilio, la sala da gioco, con i numerosi giocattoli, si riempiranno fra breve dei trilli gioiosi dei nostri bambini, che ivi rimarranno Italie 7 di mattina alle ore 17, mentre le madri potranno attendere al lavoro senza alcun pensiero per essi. 'As&ùiiah Venerdì 26 gennaio 1951 alle ore 20.30 da «RADIO TRIESTE» (Zona jugoslava) I il Bozzetto drammatico in un atto iIL. CIECO» di B. Peršini I ■ ■, u per l’interpretazione di: Dario Scher, Bruno Picco, Lucia Scher e Nino Giorgesi. Hegia di Bruno Picco. ; CITTADINI DI CAPODISTftlAÌ' Acquistate i biglietti della grande lotteria cittadina! Leggete e diffondete LÜ NOSTRA LOTTA LA SEGRETERL^DEL CIRCO O DI CULTURA POPOLARE ITALIA- ____ mmm Difetti e pregi dalle cooperative di acquisti e vendite da: Lo cooDerativa di Umaqo attui i giusti principii T- Percliè non si continua con Fallevamento dei suini ? - Il possedimento di 5 ettari, se ben sfrattato, garantirà un abbondante prodotto Una dei compiti fondamentali delle ■oc/'e/ative agricole di acquisti e vendite è di acquistare i nro^oHi de’ con. ladini per poi rivendergli al dettaglio oppure ad altre aziende ed imprese, interessate alla raccolta ed alla la-voraz’one di quei prodotti. Il margine d’utile realizzato dalle cooperative con questa du-dice operazione, dovrebbe essere impiegato dal. 'e stesse in acquisti dalla industria di macchinari ed attrezzi occorrenti ai > contadini. Le medesime cooperative, utilizzando detti fondi e valendosi anche dei crediti per investimenti di cui disnon- • porto, dovrebbero dar vita e svilup-, o ad altre attività, quali 1,’allevamen. io del pollame di bassa corte, falle-yamenio dei suini, la coltivazione in-,. tensiva degli ortaggi, il commercio de! legname, ecc. Se noi oggi diamo uno sguardo alle cooperative in argomento sotto questi riflessi, dobbiamo purtroppo constatare che in questo campo è stato fatto ben poco. In genere tali coonerative limitano la loro attività al ritiro ed alla consegna di quanto viene assegnato dagli organi superiori, senza curarsi di chiedere ed esigere quanto realmente necessità agir agricoltori. Ne deriva che le possibilità di cui dispongono le cooperative, ossia , centinaia di migliaia di d na i, r mango-, no immobilizzate nel m-ntre agli a-gricoltori manca il necessario, inutilmente richiesto. Fra ie cooperative che seguono questo sistema errato e quindi dannoso alla collettività, deve MSgre annoverata anche quella di uWd)»o. Circa un anno fa, il segretario di questa cooperativa acquistò 500 pui- galline, pensò di curare meglio il suo tornaconto non vendendo le uova alla com-erativa, che rimaneva col solo carico delle spese. Successivamente le galline stesse rimaserb in abbandono e, ad evitare che morissero tutte dalla fame, ora, da cKcg »1 m ‘"e, ridotte a 30, vennero affidate ad un nuòvo allevatore. Temno add’etro l’Azienda Cittadina di Umago, fra le sue varie attività, sviluppò anche quella dell’allevamento razionale dei suini per i quali costruì delle stalle in cemento con criteri moderni. Scopo principale di questo allleva-mento era di, stroncare la speculazione che allora era esercitata su larga' ‘scala nel commercio dei suini cosi dà eievare a IO mila lire il prezzo d’ acquisto di un maialino lattonzolo. L’iniziativa della Azienda ebbe tale successo, che, a breve intervallo, non solo è cessato il commercio dei maialini con pagamento in met.rolire, ma le vp-dit.e sono avvenute anche a prezzi inferiori a quelli praticati dalla Azienda stessa. Per ragioni che ora non è il caso di illustrare, tale allevamento venne successivamente abbandonato, non prima pe-ò che venisse rinetutamen-te prospettata l’opportunità al segretario delia cooperativa di assumere la continuità. Il rifiuto della vantaggiosa offerta appare quanto mai biasimevole, perchè basato sulla affermazione che alla cooperativa non conveniva assumersi le cure e le preoccupazioni di un simi'e allevamento. niva il mercato di Trieste e di altre località. La produzione di quel terreno era garantita poiché, in caso di siccità, poteva essere irrigato attraverso una rete di canali in cemento. Ora lo stesso terreno potrebbe essere ugua’mente sfruttato a quello scopo, nell’interesse suo e delia collettività, dalla cooperativa di Umago, tenuto conto anche dal fatto che le snese per la rimessa in efficenza dei canali irrigui sono minime. Considerati tutti questi vantaggi e benefici, derivanti alla cooperativa di Umago e, di rif'esso alla popolazione del nostro Circondario, dalla attuazione delle su accennate iniziative, siamo certi che la direzione della cooperativa non tarderà a rendersi parte diligente nel tradurle in atto. Ha forse il Circolo un regolamento interno differente dagli altri? Oppure manca esso di un comitato? No, il comitato esiste ed ha regolarmente assunto i compiti che ora non assolve forse per incoscienza. U,n simile stato di fatto deve cessare. Mettiamo un pò di buona volontà. Apriamo le porte, smuoviamo i càrdini arrugginiti. Abbàttiamo il settarismo e la differenziazione fra gli abitanti: accogliamo tutti nel circolo, Diamo libero sfogo alfesuberanza giovanile di divertirsi ed istruirsi. Non lavoriamo da incapaci, soddisfiamo le esigenze del popolo, e questo ci sarà grato. Vedrete che in tal modo anche il Circolo di Cultura di Umago, sarà il centro del paese, nel quale i lavoratori, dopo le fatiche quotidiane, trascorreranno belle ore in completa armonia, e gradatamente si asterranno dal frequentare certi locali dove certamente non ritraggono nessun u-tile nè morale nè fisico. Lenarduzzi Romedio PeuUè... L'emulazione in onore ai Congresso deiS.U C. . . . i pali per la conduttura, elettrica, già trasportati sul posto a S. Lucia, devono attendere, esposti alle intemperie da oltre due mesi, il so-: spirato) e tante volte promesso arrivo della apposita commissione deU’«EL-TE» la .quale deve decidere sui tracciato della nuova linea che dovrà finalmente portare la luce nelle borgate ancora sprovviste? . . . l’OM’NIA non mette in vendita i materassi che giacciono da lungo tempo in magazzino, e per i quali si attendono, da tempo immemorabile, i prezzi di vendita? E’ da rilevare infine che la suddetta no Aj-.A»»nl-ÌTro nrvccìorici ... la commissione cittadina degl! alloggi di Capodistria, do,po 24 ore Gli operai deHe imprese economiche e delle fabbriche della industre cittadina di Isola hanno gareggiato con impegno in onore ai Congresso Costitutivo dei S. U. Classisti. Oltre 1500 ore di lavoro volontario sono state effettuate nella produzione e sugli obiettivi di lavoro. II collettivo della Nardone ha dato 120 ore, quello dell’Arrigoni 400 ore, gli ope. ras deU’nAdria» 150 ore. Gli operai della fabbrica Ampelea sono stati 1 migliori ad hanno effettuato 703 0 e. Fra loro è distinto il comp. Bosicb Renato. ■ In occasione del Congresso sono stati proclamati all’Ampelea 5 lavoratori d’assalto. Essi sono: Scherlich Giuseppe e Del Gos Mario, braccianti, che hanno superato la norma del 40 %, l’operaia Urbani Clara che, coi supe- IN VISITA AD UN COLLETTIVO DI LAVORO Dl POLA Al Cantiere ’’Scoglio Olivi,, i iavoraion sono fieri dei ’’Consiglio Operaio»; Presidente del nuovo organismo è il compagno Bonassin Matteo, decorato con la medaglia al lavoro e 6 volte lavoratore d'assalto. "A quelli che lo visiteranno fra qualche anno questo stabilimento sembrerà nuovo,, si è espresso un operaio Quando arrivate a Pola, la prima cosa che attira la vostra vista, andando dalla stazione ferroviaria verso il centro della città, è l’Arena con i suoi storici muri. Procedendo in riva al mare, a .destra, l’occhio scopre il- cantiere navale «Scoglio Olivi». Gli operai hanno tracciato in alto, sulla parete di un edificio, un’immensa scatta; «Guidati da Tito, abbiamo realizzato l’idea di Marx — le fabbriche agli operai». Ognuno può avere il piacere di visitare un grande collettivo. di lavoro, quale è lo «Scoio», chiamato cosi, dai polesani. Questo è stato an?he U nostro piacere. .Siamo entrati ed abbiamo compiuto alcuni giri, nei suoi reparti per vederlo meglio e per incontrare i compagni con i quali desideravamo parlare. Lo scopo della nostra visita era sopratutto quello di parlare con gli operai italiani che ivi lavorano. Ecco i . primi dati che abbiamo appreso: Il collettivo di 'lavoro del cantiere «Scoglio Olivi» ha realizzato il. piano annuale del 1950, 48 giorni prima del termine prestabilito e 12 giorni prima dell’impegno preso dai lavoratori. In 'tuno dei reparti del cantiere, in quello meccanico, abbiamo trovato un lavoratore serio, dalla mente elevata e dal volto simpatico. Egli è Bonassin .Matteo, italiano, decorato con la medaglia del lavoro e sei volte lavoratore d’assalto, ora presidente del Consiglio Operaio del Cantiere. Bonassin proseguì: «Noi cerchiamo di arrivare a conclusioni , concrete. Finora il Consiglio ha tenuto alcune riunioni, mentre il comitato direttivo, che è stato eletto dai Consiglio Operaio, tiene le riunioni più volte alla settimana. Già con le prime riunioni abbiamo preso nuove decisioni.» ,11 presidente ci parlò poi delle modalità con cui viene fatta conoscere agli operai ogni nuova decisione. Le conferenze sindacali si organizzano ogni, giovedì e il venerdì si tengono conferenze politiche od altre alle quali partecipa la .maggioranza degli operai. Attraverso queste conferenze e attraverso i gruppi e sottogruppi sindacali, si volge una grande attività sindacale, si discute sul problema della disciplina, sulle condizioni di vita degli .operai, sulla competizione socialista fra reparti e brigate. . Una gara è stata, organizzata in occasione alle elezioni del Sabor (Assemblea Popolare) della R. F. di Cro-: azia ed un’altra per la giornata della Repubblica, li risultato di dette gare è stato quello accennato: !a realizzazione del piano molto prima del tempo previsto. Si parlò anche dei migliori operai: di Giustincich Mario, dei reparto meccanico, decorato con -l’ordine del lavoro di III. grado, più volte- lavoratore d’assalto; dì Faidiga Emilio, carpentiere in ferro, decorato con la medaglia di lavoro; di Colussi del, reparto nautico, pure medaglia di lavoro, e di altri. Accennando alla fratellanza fra gli opera; italiani e croati, il presidente conclude; f, «Tutti lottiamo per il massimo contributo.» A questo punto interviene nei colloquio anche Fantini Carlo, entrato ora nella stanzetta. Fantini è mon-falconese e si trova qui dal 1947, ora è membro del comitato direttivo del Consiglio Operaio. Si continuò a parlare dei lavoro. «E’ stato organizzato un corso per i membri -del Consiglio Operaio, che avrà la durata di due mesi — ci dichiarano i compagni. Nel corso si svolgeranno temi politici, alcune lezioni saranno dedicate alla legge sui Consigli Operai, cosicché ogni membro del Consiglio potrà ricevere un giusto e chiaro indirizzo sul lavoro dei Consiglio e conoscere-bene i suoi compiti. Un’altro breve corso sarà organizzato • per i membri del Comitato direttivo, nel quale ogni membro verrà e conoscenza -dei vari reparti, delle forme di-lavoro e dell’am-ministrazione del cantiere.» Come si vede, questi corsi aiuteranno gli operai per poter- curare meglio la’pro- duzione che si trova nelle loro mani. Durante il colloquio si è parlato anche della V. assemblea dell’Unione degli italiani dell’Istria e Fiume, tenutasi a Pela nello scorso dicembre e del Circolo Italiano di Cultura «Antonio Gramsci», dove i lavoratori svolsero varie attività. Dopo una calorosa stretta di mano, ci siamo avviati verso la sede della filiale sindacale, dove abbiamo fatto la conoscenza di Tromba Marcello di Sissano presso Poia. Marcello, un gio-vane robusto e dagli occhi vivaci, ci parlò dei suoi compiti. Egli è brigadiere del suo reparto e membro del Consiglio Operaio del cantiere; a Sis-saino è membro del Comitato Esecutivo Popolare. «Come puoi assolvere tutti questi impegni?» — gli -chiesi. «E’ un pò iduro ma non fa niente», rispose modestamente Marcello. Riferendosi al Consiglio Operaio, ci ha dichiarato che, per il momento, incontra qualche 'difficoltà dato che il consìglio è un grande passo avanti per gli operai. Necessiterebbe maggiore iniziativa e sarebbero di grande aiuto i suggerimenti e lei proposte fatte da-gli operai stessi. «Ogni lunedì gli operai partecipano alle riunioni delle organizzazioni nel fronte popolare, nel blocchi cittadini — afferma il comp. Marcello — e qui da noi la fratellanza fra gli italiani e croati si rinsalda e sviluppa sempre più.» Mentre stavo conversando con Marcello, entrò nella sede sindacale A-leksich Milan, un ex emigrato jugoslavo, rientrato nei 1947 dal Canada per collaborare alla edificazione di un migliore avvenire. Chiestogli ciò che maggiormente l’aveva colpito al ritorno rispose: «Ma ha impressionato sopratutto la volontà del popolo per -l’edificazione di una n-uova vita, ed il progresso che si fa qui nella -costruzione, pur difettando del macchinario occorrente.» Passando al reparto elettricisti ero accompagnato dal normista Russian Adolfo che mi parlò del suo compagno di lavoro Panich Giovanni, e che, accennando alle nuove officine in costruzione disse: «A quelli che lo visiteranno fi a qualche anno questo stabilimento sembrerà nuovo, poiché non lo ri'o-nosceranno. Sempre si costruiscono cose nuove.» L’innovatore Panich del reparto elettrico era seduto al tavolo con altri compagni intenti ad esaminare assieme il funzionamento di due trasformatori elettrici, ai quali il Panich ha portato innovazioni, -meritandosi un premio di denaro. Usando i due trasformatori, si è diminuito di molto il tempo in alcune lavorazioni. Abbiamo lasciato il collettivo di lavoro dello «Scoglio Olivi» commossi del suo rapido progresso e augurandogli successi nel 1951. Z.P. Le rovine dell’Arena di Pola m -v n PO’ DI SEÖM sull’ area ove sorge la scuola ottennale italiana e slovena di Capodistria L’area su cui sono sorti gli edifici scolastici della libera scuola del potere popolale, ha una storia che, nel suo sviluppo, é molto interessante. Merita rilievo questo avvicendarsi secolare che richiama fatti legati strettamente alla storia di questo scoglio Giustinopolitano. Come tutte le storie che si radicano nell’ oscurità dei tempi, anche questa ha il suo inizio nell’alto medioevo. Correva Varino 1217, allorché un sa..lo, Domenico Guzman, fondato, e dell’omonimo ordine religioso, compariva su queste tranquille spiagge con l’intenzione di e. igervi un convento. Che l’in. teiizione di detto santo meriti un rilievo, basta riflettere cue si deve alla sua capacità diiiarnare 11 prossimo più che se stesso», la fondazione dena più terribile istituzione durata per lunghi secoli seminando di rofehì ardenti lo spazio da essa pe.coiso, la Sa. ta Inqu.sizione. Cronisti e storiografi sono incerti se l’erezione di questo co. vento s a da attribuirsi direttamente a S. Domenico o a suo figlio Giacinto. Comunque, nei 1390 je galee di S. Giorgio di Genova apparvero di sorpresa dinanzi a Capodistria, in lotta col Leone di S. Ma. co, ed incendia, o o, oltre il convento, numerose altre case nobili. U convento rimase quasi consunto.-Però Ilo anni più tardi, cioè nel 1400, risorse più ampio, decorando la sua chiesa ì due celebri dipinti del sommo Tiziano, oggi adornanti qualche Pinacoteca, che certamente furono trafugati all’epoca della soppressione del convento. Passarono cosi altri 3 secoli, finché papa Innocenzo X, per ragioni a noi ignote, con una sua bolla abolii il convento. Ma, cedendo alle richieste dei cittadini e delle autorità venet^ qui residenti, lo stesso papa accordò poi nuovamente il permesso di riattivare il convento e la chiesa. Siamo ormai nel 1759. Il convento era ripartilo in 4 ale ad archi, avendo due dormitori laterali, una biblioteca ed una scuola pubblica. Il tutto formante un maestoso complesso nel quale, ben a ragione, lo storiografo Petronio, nel 1600, valutava il numero di questi frati come «abbon- ilo fitto semenzaio di ordini religiosi, decìse la soppressione di una infinità di chiostri, ‘ chiese, oratori, ecc. ecc. così anche il nostro convento venne demolito e sulla sua aerea subentrò un penitenz ario «modello!». ■ Era questo un triste e lugubre edificio d! architettura ostrogota, così da sembrare un fortilizio in mezzo alla ridente Carodistrià. di facc'a all'azzurro mare, che, placido, lambe il seno de'ia nostra riviera. Unico ricordo di quell’edificio singolare, due torri agli angoli esterni, con feritoie quasi minaccranti l’inocuo cittadino, passeggiante lungo ij Belvedere. Oggi anche quell’edificio di esecrato ricordo è caduto in polvere e sopra le traccie dei precedenti secoli, sorriderà il gaio trillio dei bambini che affluiranno alla loro scuola, fucina di nuovi destini, nel libero clima che non poteva partire che dalla volontà di un popolo che su quell’aerea ha scritto il suo destino forgiato da uno sforzo sovrumano, per la conquista definitiva di un migliore avvenire di libertà e di progresso. U- Borisi. " PROVE INCONFUTABILI DI TRADIMENTO” DEFINITI dai Gomlolofiiiisli pii accoliti italo - iugoslavi Tutti gli atti pacifici per la stabilizzazione e la consolidamento della pace fatti segno dell' ostilità dell' URSS e dei suoi satelliti Gli accordi recentemente conclusi a Roma tra la Jugoslavia e l’Italia sono il ris -1 tato di lunghe discussioni condotte fra i due rispettivi Governi, discussioni concernenti l’esecuzione del Trattato di Pace. Nel corso delle trattative bisognava risolvere due problemi fondamentali: la conclusione di un accordo sulle riparazioni e di un altro sull» proprietà nazio alizzate dei cittadini italiani abitanti nelle regioni ’annefise al'a j- -oslavia in virtù del trattato di Pace. A questo scopo le due-, .parti hanno com-piuto dei grandi sforzi e. hanno dato prova di spirito di compromesso e co dilazione finché tutte les "qu-estioni pendenti vennero risolte con mutua soddisfazione. Gli accordi conclusi per effetto dei quali la Jugoslavia .deve ricevere dall’Italia 32 milioni di dollari a titolo di pr’ma rata per le riparazioni di guerra, dedotta la somma di 16 milioni di dolla-i, rappresentanti, il valore delle proprietà italiane nazionalizzate sul territorio annesso alla Jugoslavia. — costituiscono la più la strada che nella loro storia fu resa difficile da molti ostacoli. Scartando questi ostacoli, uno dopo l’alt"0, i due paesi si avvicinano è divengono più proclivi ad una colläborazioie più stretta, vantaggiosa non solamente a loro ma pure alla pace mondiale che ha tanti nemici. Come è naturale, la conclusione di questi accordi ha servito alla propaganda cominformis^a per suonare il solito campanello d’allarme. Allorché la Jugoslavia ebbe ristabilito le relazioni diplomatiche con la Grecia, dopo lo scambio dei rappresentanti diplomatici, la propaganda ccminformista si è affrettata a presentare questo fatto come una «prova inconfutabile» della creazione «dell’asse Atene—Belgrado». Questa volta si ripete la rnedesi ma musica, la firma di questi accordi costituisce un materiale «sufficiente» e una «prova incontestabile» per Taffe mare rhe un nuovo «Asse» si veniva a creare con Belgrado per centro. In tutti i casi non deve affatto sorprendere che i cominformisti si accaniscano contro questi atti pacifici f-oichè essi sono i nemici, ormai -i- Hgn rntmm GIUSEPPE NEL CINQUANTENARIO DELLA MORTE Il 27 gennaio 1901 cessava di battere il cuo-e di Giuseppe Verdi. Quei giorno l’anima musicale italiana perdeva il suo massimo cantore, l’uomo che, a ragione, è considerato il musicista nazionale per eccellenza. Ricorre dunque in questi giorni il cinquantennario della sua morte e tutta l’Italia e il mondo musicale si preparano a ricordare degnamente tale data con esecuzioni liriche, concerti, conferenze, mostre ecc., e tra tutte le manifestazioni, prima quella al teatro di Busseto, che vedrà la partecipazione di Arturo Toscanini. Giuseppe Verdi nacque il 10 ottobre 1813 a Busseto, in provincia di Parma e manifestò, fin da fanciullo, la sua vocazione musicale e la sua notevole intelligenza; fu compreso, aiutato e vi apprese le prime nozioni musicali. I suoi primi maestri non furono certo musicisti di gran rinomanza. Certo 1 suoi progressi devono essere stati notevoli poiché un fabbricante di liquori, il Barezzi si impegnò di farlo studiare coi Provesi nella scuola di Busseto. Compose cosi molta musica per la chiesa e per la banda locale nonché una «ouverture») che in un esecuzione del «Barbiere di Siviglia» a Busseto sostituì l’originale di Rossini. A 19 anni, con molte speranze e qualche composizione sottobraccio, lasciava la casa natale per Milano. per la morte di lei e dei tre figli che aveva dato. Ma, ripetiamo, sono avvenimenti comuni ricordati solo perchè vissuti da un uomo celebre. Infatti ben poco essi contano, per quanto peso possano aver avuto, in confronto del gigantesco dono che egli ha fatto all’umanità. Torniamo dunque a Milano dove Verdi rimase a studiare privatamente col Lavigna fino ai 35 e dove contemporaneamente legge e copia per co to suo le opere dei classici, partecipando pure ad esecuzioni musicali. Nel’,36 però torna a Busseto e vi resta fino al 39. (ed è appunto in questi anni che perdette la famiglia). Nel’ 39 torna a Milano e nel novembre fa eseguire la sua opera l’«Oberto, conte di S. Bonifacio». A un periodo tranquillo seguito all’esito soddisfacente dell’opera, subentrano giorni oscuri di pessimismo e di scoraggiamento anche per il fiasco della seconda orerà «Un giorno di regno». Sono questi gli anni difficili degli, inizi in cui si avvertono forse in modo sensibile le incertezze e le esitazioni di un linguaggio che non ha trovato ancora le sue più perfette espressioni. Comunque passa poco tempio e nel 41’ avviene la ripresa decisiva che procura il primo trionfo: «Il Nabucco». «Con il Nabucco comincia la mia vera carriera artistica», dichiarava egli stesso molti anni più tardi. E’ qui, infatti che si rivelano i tratti caratteristici della sua personalità di sommo drammaturgo e di musicista popolare. La sua musica popolare non è tale perchè egli si sia mai adattato a melodie e forme banalmente semplici e sciatte, o perchè abbia talvolta voluto di proposito essere semplice ed elementare. E’ popolare perchè esprime con ia più sincera spontaneità il dram, ma .universale, perchè è profondo e intimo in lui il senso dell’umanità collettiva e di questa umanità e di questa universalità egli, parte viva, canta e fa cantare i suoi personaggi. Al «Nabucco» seguirono, tutti cor esito favorevole, «I Lombardi» (1843 — alla Scala), T«Ernani» (44’ alla Fenice di Venezia), «I due Foscari», (44’ all’Argentina di Roma), «G'ovan-na d’Arco» (45’ alla Scala) e altre mi. nori tra cui le più notevoli «Attila», «La battaglia di Legnano» e nel 51’ «Luisa Müller». Il linguaggio, di volta in volta, diviene sempre più confacente e preciso ai fini dell’espressione di quei caratteri che segnano la personalità di Giuseppe Verdi, poeta sommo dell’a-nima musicale schietta ed onesta del suo popolo. Personalità, come dicevamo, essenzialmente drammatica; Ver- di è l’uomo di teatro ideale. A differenza di quanti, dai polifonisti a Bellini, nel teatro Io avevano preceduto, e che, tranne alcune eccezioni, pur. raggiungendo vette superbe di lirismo, si erano abbandonati al trasporto fuori dalla vita e dalla realtà, egli alla vita e alla realtà aderisce costante-mente con una coerenza mirabile che va dal primo «Oberto» a «Falstaff», distanti ben mezzo secolo abbondante l’uno dall’altro: e dalla vita e dalla realtà egli trae la ragione della sua musica perchè con essa vive e palpita il suo cuore nell’amore e nel dolore che sono i sentimenti più sublimi. Nascono cosi «Rigoletto» (1851 alla Fenice) «Il Trovatore» (nel 53’ all’Apollo di Roma), «La Traviata» (nel 53’ alla Fenice) che fa fiasco per rinascere, ritoccata, nella stessa Venezia un anno dopo, «I Vespi i Siciliani» Liei 55’ all’Opera di Parigi), «Simon Boccanegrai» (nel 57’ alla Fenice), «Un ballo in maschera» (al S. Carlo di Napoli nel 59’), «La forza dei destino» (nel 61’ a Pietroburgo). Il nome di Giuseppe Verdi è collocato ormai tra i «maestri» di quel movimento musicale-, essenzialmente italiano, che è l’operismo nel secolo XIX. e di ciy Bellini, Rossini e Donizzetti erano i maggiori esponenti.. Ha raggiunto la notorietà. La sua vita, sempre parca di avvenimenti sensazionali anche se egli, pur senza superbia, si compiace della sua grandezza e della sua fama, s’arricchisce ora di qualche episodio notevole. Cosi l’incontro con la Strepponi che sposa dopo parecchi ami di vita- in comune; compie pure viaggi, conosce uomini celebri, si incontra con re e imperatori, ma tutto senza quella tinta stridente di rpon-danità che egli cordialmente detesta. In questi anni compone il «Don Car. los» e nel 70’ T«Aida» che viene perè eseguita nel 7T. Le ultime opere si susseguono a maggior distanza una dall’altra; infatti dal 71’ all’87’ nasce, oltre alla «Messa da Requiem», composta per la morte di Manzoni e al rifacimento di qualche opera minore, nell’87’ «Otello» pensato sin dall’88 e attorno a] quale lavora dall’84 all’86’. In fine, nei 93’ «Falsfaff», la sua ultima opera «scritta», come dice egli stesso «per divertimento». Quale, capolavoro! Il successo avuto alla prima apparizione però, fu dovuto più al n®-' me dell’autore che a una vera compren-siore da parte dei pubblico. Ma oggi ogni pagina ci stupisce e ci commuove! Il linguaggio che ci ha colpito per il suo evolversi continuo e per la sempre maggiore perfezione d’espressione, raggiunge ora mete impreviste e prodigiose per novità e, oseremo dire, per «modernità». «Falstaff», composta a 80 anni, è la più gioviale e brillante composizione di Giuseppe Verdi che, con piede fermo nelle tradizioni, senza grandi pretese, mia con l’impulso del genio dice una nuova e fondamentale parola che trova la sua eco possente solo in Germania dove focoso e ribelle, Riccardo Wagner, scatèna prepotente l’irruente musicalità teutònica. p. e. Senonchè, presentatosi a quei conservatorio, veniva respinto e dichiarato inadatto alla musical!) Su questo e-pisodio si è scritto molto, ma, le indagini documentate hanno dimostrato che realmente è stato pronunciato un simile giudizio; noi non faremo alcun commento. Non. ci soffermeremo neppure a descrivere gli episodi lieti e tristi della sua vita e carriera, limitandoci a tratteggiare brevemente la produzione ed il valore del musicista, operista per , autonpmasia. t,a sua f i una vita comune a tanti uòmini, priva di èpisodi eccezionali o grandi avvenimenti tranne le occasioni che possono capitare a i grandi e illustri uomini come fu Giuseppe Verdi. Vìsse molto ritirato e molto spesso in campagna (intorno il 60 si stabilisce nei suoi possessi a S. Agata). Si sa però di molti litigi con impresari, editori, librettisti, cantanti e direttori d’orchestra, causati, a volte, dal suo carattere ombroso e orgoglioso (comunque di ce to non superbo), Coglieremo anzi l’occasione per rilevare la sua schiettezza d’animo e la sua generosità, ricordando la sua grande istituzione «L’ospizio per i musicisti poveri». Nè potremo scordare gli avvenimenti tristi che pure furono numerosi. Basti ricordare che nel breve spazio di due anni la famiglia che si era formato, sposando nel 1836 Margherita Barezzi, gli viene a mancare ANCORA SU B. SHAW La morte del grande scrittore ed umorista inglese non ha per lo meno czimcellato i suoi ricordi ed il suo umore, celebrato in tutto il mondo. Riecco alcuni suoi aneddoti a motti di spirito: L’attore Laurence Oliver faceva notare a Shaiw che «il buon senso è l’intelligenza vestita da- tutti i giorni». Shaw, col suo solito sarcasmo: «Si, si qualche volta . . . ma più spesso è l’idiozia in abito festivo». FINANZIARIA BORGHESE Si chiama: «periodo morto» J’epoca in cui si stringe la cinghia, si chia-ua «crisi» l’epoca ‘in! cui non c’e più cinghia da stringere, ed infine, quando non si hanno più i pantaloni da tener su, si parla di «panica». AVEVA RAGIONE Un uomo si lagnava del suo nuovo genero: — Non sa bere >e non sa giocare a carte — diceva. — Ma questo è proprio il genero ideale — osservò un amico. — No. Perchè non sa giocare a carte. e gioca; non sa bere, e beve! RAGIONE DI UN RIFIUTO Quando il princ're d Condé conquistò l’O’auda. nrono^ ai filosofo Soi-noza, il quale era tutt’altro che ricco, di stabilirsi in Francia. Avrebbe avuto una forte pensione ed avrebbe polito lavo-are tranquillamente, col solo obbligo di dedicare le sue opere future al re. I leaders dei Partiti Comunisti di Francia e di Italia, Maurizio Thorez e Paimiro Togliatti, hanno preferito i rigori invernali mosc >v ti ai dolci climi dei loro paesi. I motivi che gli hanno indotti a compiere il viaggio ed il conseguente lungo soggiorno sono circondati da un profondo mistero. Se è esatto che essi sono ammalati, Thorez più gravemente di Togliatti, è esatto pure .che in Francia ed iti Italia si trovano dei ntedioi eccellenti e delle medicine per curare le malattie, siano pure malattie di uomini semplici o di segretari generali di Partiti con numerosi aderenti, come, per esempio, i Partiti Comunisti di Italia e di Francia. E’ ugualmente vero che alla vigilia della sua partenza per l’Unione Sovietica Thorez era in via di guarigione e Togliatti, già guarito, prima della partenza per Mosca, riprendeva le sue forze dopo un’oiperazione chirurgica al cervello, subita a Sorrento, nei medesimo posto, cioè, ove Gorki e Lenin guarirono essi pure dalle loro malattie. Di quanto detto una cosa è indubbia: secondo le dichiarazioni dei medici sovietici, Thorez e Togliatti sono considerati a Mosca come del grandi malati e, fatto sintomatico, in questi ultimi tempi la capitale dell’U-RSS è più conosciuta per le sue cure politiche che per le cure mediche. In Francia, Thorez è stato curato dai più rinomati medici e «L’Hu-manité» 'pubblicava quotidianamente dei bollettini sullo stato della sua salute. Contemporaneamente, l’Unione Sovietica rimetteva una nota al Governo francese nella quale si sollecitava l’autorizzazione per l’atterraggio sul suolo francese di un apparecchio sovietied che doveva trasportare .l’ammalato Thorez a Mosca per un trattamento medico speciale. Il Governo francese acconsenti « Thorez se ne andò in volo su un «Dakota». Pure Togliatti parti all’improvviso. Partì proprio nel periodo in cui egli si rimetteva dalla sua operazione al cervello. In quei giorni la «Pravda» moscovita rimproverava all’«Un ita», organo ufficiale dei cominformisti italiani, ed al Partito Comunista medesimo di non essere stati sufficeinte-II)ente attivi nella lotta contro tutti quelli ohe antepongano gli interessi del popolo italiano agli Interessi della diplomazia sovietica. Immediatamente dopo questi attacchi sovietici, Togliatti interruppe la convalescenza, la sua malattia si aggravò e pure lui andò a farsi curare a Mosca. Secondo un comunicato del Segretariato del Partito Comunista Italiano egli aveva bisogno di un trattamento medico e di assoluto riposo, quantunque il medesimo Segretariato avesse fatto una precedente dichiarazione nella quale si informava che Togliatti era completamente guarito. Come 11 collega Thorez, anche Togliatti aveva tutta l’aria di un impiegato dell’ambasciata sovietica à Roma che, non avendo assolto i suoi compiti, faceva gli addii a quelli che restavano. Tutto l’insieme, considerato in generale, appare molto Singolare. Le malattie di Thorez e di Togliatti coincidono con il periodò di pressioni che la direzione deli’URSS esercita nei confronti di tutti 1 movimenti nrogressisti deii’EuroPà Occidentale. PERCHE THOREZ E TOGLIATTI Ma quello che sorprende è che tutti questi movimenti rivelarono in questi ultimi tempi dei sintomi serii di resistènza.. In altri termini non è una semplice coincidenza che tutti i capi dei Partiti Comunisti Europei, assoggettati all’Unione Sovietica, abbiano Visitato Mosca nel corso degli ultimi mesi e la maggior parte con un pretesto analogo a .quello che dovrebbe giustificare ora la partenza di questi ultimi due. Si possono fare molte supposizioni sulla maniera in .cui a Mosca si curano gli ammalati ed i temi che si discutono con tali «ammalati». Un certo numero di queste supposizioni possono essere esatte. Ma una cosa è certa: tutte le discussioni girano attorno ad un solo obiettivo cioè come adattare i movimenti progressisti di Francia e d’Italia, dai quali Thorez e Togliatti si sono staccati, ai progetti sovietici concernenti la missio- ne «liberatrice» dell’Armata Sovietica in Europa occidentale. Qualsiasi siano «gli ammalati aventi bisogno di riposo assoluto», essi devono, senza alcun dubbio, riflettere su due cose; Tuna è che l’influenza dei Partiti Comunisti di Francia e d’Italia (che immediatamente dopo la seconda guerra mondiale furono rappresentati nei Governi francese-talia-no) hanno subito una diminuzione d’autorità, imbrogliando i progetti formulati dalla direzione dell’Unione Sovietica. Secondariamente è che il manifestare (1 minimo segno di dubbio nei confronti del successso della missione assegnata all’Armata Sovietica, significa rischiare d'essere esposto ai rigori delTirever.no moscovita. Da queste considerazioni risulta che, sebbene Togliatti e Thorez siano docili agenti dei dirigenti moscoviti, tuttavia essi ora si trovano in una situazione non troppo invidiabile. utiiiiiiiiiiiiriiiMiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiMiiiiiiiiiitMiiiiiiiiiimMiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiMMiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiMiiiiimnniiiiiiillllliiliiiillliill La relazione dei comp. Petronio L'opera dei S.U. Classisti nella Zona Jugoslava (Continua dalla I pag.) Compagni delegati, compagni lavoratori! Il Comitato di azione sindacale è Comitato territoriale ed ha agito sulla linea della ricostruzione Territoriale dei sindacati classisti. Infatti la Confederazione che oggi costituiremo sarà di tutto ii Territorio. Nonostante le due distinte, sostanzialmente differenti condizioni esistenti nelle due zo. ne di Trieste, nonostante le necessarie due differènti linee e due metodi di lotta sindacali tra i lavoratori della zona A e quelli della zona B esistono interessi d’ordine generale, legami di solidarietà e di comuni aspirazioni che richiedono una coordinazione sindacale tra le due zone. La Confederazione dei Sindacati Unici de.1-Territorio di Trieste soddisferà appunto a queste esigenze. Davvero l’esperienza e la solidarietà dei lavoratori del circondario dell’Istria agli effetti dell’efficenza della lotta dei lavoratoti delia zona A saranno sempre positive ed istruttive. Un esempio lo si è avuto durante il cosidetto sciopero di febbraio dello scorso anno con la solidarietà concreta ed efficace dei lavoratori del Circondario ai lavoratori di Trieste. Vale anche agli effetti di una valutazione obiettiva dell’importanza di questa unione organizzativa, il fatto che mentre i lavoratori della zona A stanno appena ricostruendo le basi del proprio istru-mento di lotta sindacale e sono in condizioni economiche e sociali che non trovano riscontro nemmeno ai tempi più duri, nella zona Jugoslava dei TLT l’organizzazione sindacale è rimasta ed è efficente e la situzione attuale e quella prevedibile dei lavoratori del Circondario, sindacalmente e socialmente, può esere valutata dai seguenti elementi, e alla stregua dei principi che subito si renderanno e-videnti. Nei trascorsi due ultimi anni sano sul centralismo democratico, sulla disciplina sindacale volontaria. Essi sono costruiti sul moderno principio industriale e sulla base della filiale sindacale sul posto di lavoro (vecchi Comitati di fabbrica di Trieste). Tante filiali di una branca sin- i sindacati del Circondario hanno lavorato per l’elevamento dei processo di, produzione, per l’introduzione delle norme e sistemi di retribuzione, affinchè le direzioni aziendali siano tenute alle consultazioni tecnico-professionali, per un trattamento progressista per la gioventù lavoratrice, per una giusta disciplina del lavoro, per il risparmio e la buona utilizzazione dei materiali, per un regolarre approvvigionamento a-gli optrai sulla base delle assegnazioni stabilite, per il miglioramento e sviluppo delle mense e del vitto, per, la protezione igienica, assistenza e cura agli ammalati e loro familiari; per il diritto e l’obbligo delle ferie, per la diftusione della cultura popolare, per l’elevazione politico-ideologico di tutti i lavoratori, per la istituzione e sviluppo dei gruppi di studio, di cultura e lettura; contro l’analfabetismo, per l’aiuto e la critica costruttiva alle attività del potere popolare, per la realizzazione dei piani di produzione, per il riconoscimento da parte dì tutti i lavoratori della giustezza del motto socialista «chi più dà alla collettività, più dalla stessa riceve», per la pianificazione della produzione, per la organizzazione scientifica dei lavoro — sulla base di un maggiore sviluppo della scienza socialista, e così via. Il grado di coscienza dei lavoratori dellTstria è determinato anche dalla rilevante somma di lavoro volontario e d’assaìto. Questa -coscienza è riflettuta pure nella concreta situazione organizzativa, sulla struttura. I sindacati del Circondario sono un’organizzazione u-nitaria della classe lavoratrice; si ba- dacale, formano un sindacato. Le elezioni avvengono per voto segreto e gli organi sindacali sono caratterizzati dal fatto che partono dai gruppi sindacali, comitati di reparto e dalle filiali, dai comitati direttivi di filiali, comitati distrettuali e consigli sindacali distrettuali e dal Comitato circondari-ale della Confederazione dei sindacati classisti. Nel Circondario dell’Istria esistono 145 filiali sindacali, 2 comitati distrettuali di sindacati di categoria e due consigli sindacali distrettuali ed il Co. mìtato Circondariale. Nel Circondario, su 11.000 circa lavoratori occupati (tutti i lavoratori esistenti sono occupati) — 10.500 sono organizzati nei sindacati e precisamente il 96.2 % del totale degli operai. I contributi vengono regolarmente e liberamente pagati, salvo rare eccezioni. I sindacati e i rapporti con il potere nella lotta per la eliminazione della disuccupazione. Attraverso la collaborazione dei sindacati con il Po. tere Popolare, è stata eliminata totalmente la disoccupazione, non solo, ma la mano d’opera è ricercata e non sempre reperibile. Nel Circondario dellTstria, i sindacati sono chiamati ad un altro compito importante, quello dell’elezione dei consigli operai. Gli operai dei più importanti .complessi industriali, delle maggiori aziende si sono assunti la amministrazione diretta della fabbrica tramite i Consigli operai. I sindacati in questo avvenimento hanno compiti della più grande importanza: si tratta di sviluppare un’azione intesa a far si che i lavoratori superino le prime difficoltà della loro nuova funzione di dirigenti effettivi della propria azienda e della -produzione. L’azione sindacale, inoltre, si è svolta in questi due anni sulla linea dell’aumento dello standard di vita dei lavoratori del Circondario mediante una giusta ed abbondante distribuzione di generi di largo consumo, mediante gli sconti per i lavoratori. Sono stati così distribuiti gratis parecchie decine di milioni di valore di generi ai lavoratori e alle loro famiglie. Articoli di uso domestico sono stati pure distribuiti nella misura di 832 apparecchi radio, 228 cucine economiche, 139 camere da letto, 17.000 paia di scarpe, 60.000 metri di tela per tenuta di lavoro, 70.000 quintali di legna da ardere ed altro materiale. Nel campo delle previdenze sociali, l’azione del sindacato è stata forte. Il sindacato ha allestito una casa di riposo nel Circondario dellTstria capace di 130 lavoratori per turno. Per accordi intervenuti con i sindacati della Slovenia, questa casa è stata messa a disposizione dei lavoratori della Repubblica slovena, che logicamente preferiscono il mare; in cambio i sindacati della Slovenia hanno messo a disposizione dei lavoratori del Circondario numerosissimi posti in case di riposo in montagna: a Gozd M-artu-ljak, Bohinj e sul lago di Bled. In esse centinaia di lavoratori del Circondario hanno trascorso le proprie ferie e tra questi, giustamente, i numerosi lavoratori d’assalto e i più attivi lavoratori hanno avuto i posti gratuita, mente, a spese cioè dell’organizzazio- ne sindacale; mentre gli altri, tutti, hanno usufruito del 75 % di sconto. Lo stesso sconto si applica sui biglietti dei mezzi di trasporto, per tutti i lavoratori che si recano a trascorrere le ferie presso le proprie famiglie. Nel campo della cultura l’organizzazione sindacale ha operato nel senso di elevare il livello ideologico delle masse lavoratrici ed ha organizzato quattro corsi sindacali gratuiti e spesati della durata di 120 giorni l’u-no ed u-n corso della durata di 50 giorni, con 136 partecipanti d’ambo i sessi e con prevalenza di nazionalità italiana. Le filiali sindacali maggiori istituiscono sale di lettura e biblioteche e la maggioranza delle filiali sindacali dei maggiori cotnpl-essi hanno un proprio gruppo artistico. Più corsi per l’eliminazio. n-e deU’analfabeti-smo, o semianalfabetismo, di ab,illazione professionale o corsi di complemento. Anche Io sport è stato incrementato dalTazione sindacale. Tutte le maggiori filiali hanno gruppi sportivi (squadre di calcio, pallavolo, pallacanestro ecc.). Nel campo escursionistico, masse di lavoratori hanno preso parte e centinaia di gite e visite in Jugoslavia sono state effettuate e così si è rafforzata la solidarietà e sviluppata l’esperienza fra i lavoratori. I sindacati classisti del Circondario dellTstria sono intervenuti in appoggio al movimento sindacale internazionale. Hanno solidarizzato infatti con forme tangibili con i lavoratori di Trieste nello sciopero di febbraio 1950, inviando ai lavoratori dell’industria di Trieste in lotta viveri di prima necessità per diversi milioni di dinari. Altri benefici concreti deriveranno ai lavoratori del Circondario dalla partecipazione della classe lavoratrice alla direzione diretta delle imprese economiche con il rafforzamento dell’organizzazione sindacale e della sua democraticità, attraverso assemblee di tutte le organizzazioni sindacali (comitati di reparto delle filiali, filiali sindacali, comitati distrettuali di categoria, consigli sindacali distrettuali e comitato circondariale sindacale); con l’introd-uzione della nuova politica finanziaria in base alle disposizioni e-laborate dal Comitato Circondariale, con lo studio da parte dell’organizzazione sindacale dell’attività svolta nell’anno 1950 concorrendo nella esplicazione dei piani. Essendo l’organizzazione sindacale nel Circondario dellTstria l’organizzazione di massa della classe lavoratrice che ha e dirige il potere nell’interesse di tutta la popolazione ed attivizza nelle sue funzioni operai ed impiegati su tutti i compiti della eco- I nuovi prezzi Smarrimenti La delegazione per il Commercio ed approvvigionamento presso il C. P. C. per Tlstria ha emanato una ordinanza sui nuovi prezzi per i generi alimentari tesserati e per i generi di monopolio. Questa ordinanza è stata emanata in base alle nuove decisioni della Commissione economica del CPC ed allo scopo di adeguare i prezzi dei generi di prima necessità alle paghe degli operai e degli impiegati. Per effetto di tale ordinanza a partire dal 1 febbraio 1951 i prezzi dei generi di prima necessità (farina, pane, zucchero, pasta alimentare, grassi, ecc.) saranno ridotti del 40 % in rapporto dei prezzi attualmente in vigore. Viceversa i generi di monopolio, finora soggetti a contingentamento, sono mesi in vendita libera a partire dal giorno 17 gennaio. Per questi generi sono fissati i seguenti prezzi: Sigarette AVVISO Jadran din. 60 per 20 pezzi Istra din. 50 per 20 pezzi Strumica din. 50 per 20 pezzi Neretva din. 50 per 20 pezzi Macedonia din. 50 per 20 pezzi Hercegovina din. 40 per 20 pezzi Triglav din. 40 per 20 pezzi Drina din. 40 per 20 pezzi Bled din. 40 per 20 pezzi Planica din. 36 per 20 pezzi Romania din. 36 per 20 pezzi Morava din. 32 per 20 pezzi Sutjeska din. 22 per 20 pezzi Durmitor din. 24 per 20. pezzi Kosmaj din. 20 per 20 pezzi Ibar r din. 16 per 20 pezzi Drava din. 14 per 20 pezzi Sava din. 12 per 20 pezzi Portorose din. 40 per 20 pezzi Isola din. 40 per 20 pezzi Buie din. 40 per 20 pezzi Buie tipo Jadran din 50 per 20 pezzi la collezione di sigarette di 80 pezzi din 400. I Sigari Trabucos din. 12 al pezzo Operas din. 13 al pezzo Portorico din. 6 al pèzzo Casalinghi din. 4 al pezzo Tabacco Trebiniac din. 4.000 al kg Zeta din. 700 al kg da pipa din. 300 al kg da masticare din. 300 al kg da fiuto din. 350 al kg I prezzi per fiammiferi vengono fissi,11 in 4 dinari per scatola. TRASMISSIONI RADIO no,mia, dell’ammiri istr azione statale e della attività politica e sociale, il sindacato è perciò la scuola di amministrazione, di dirigenza, la sorgente di quadri per la economia, P-er l’apparato del potere popolare. Compito del sindacato, dunque, è quello di educare la classe lavoratrice nello spirit? del marxismo e leninismo, creare e sviluppare la coscienza sociale negli operai e negli impiegati, dirigere la lotta dei lavoratori per una più alta produttività, per lo sviluppo delle forze produttive, per un giusto rapporto della classe lavoratrice verso il lavoro, per le competizioni socialiste, per il lavoro d’assalto, per le razionalizzazioni, innovazioni ed invenzioni, diventando il sindacato il promotore della disciplina sul lavoro, dei miglioramento della qualità del lavoro, del risparmio e della tutela dei beni del popolo. Comitato dei sindacati classisti della zona jugoslava del TLT è inoltre quello di educare i lavoratori alla comprensione sempre maggiore delle questioni generali della classe operaia internazionale, nella lotta per la individuazione dei provocatori di guerre, contro gli svariati aspetti dell’azione imperialista. L’organizzazione sindacale dei Circondario dellTstria sviluppa la coscienza dei, lavoratori in lotta per l’edificazione socialista nella zona, anche rafforzando l’unio-n-e tra gli operai e contadini, tra gli italiani, sloveni e i croati. Rafforzando il potere, partecipando e sostenendo le forze democratiche nella zona A, aiutando i lavoratori di Trieste, i lavoratori, del Circondario dellTstria, organizzati nei Sindacati Unici, assolvono in questo modo i loro doveri di lavoratori coscienti e consapevoli della storica missione del proletariato». La presidenza dei lavori al Congresso delle leggi sindacali in preparazione nella repubblica Italiana, della posizione rispetto alle organizzazioni sindacali dell’Italia ed il punto di vista e la posizione della Confederazione lotta fin tanto che i lavoratori del Territorio di Trieste non avnanno restaurata la propria organizzazione sindacale classista e riconquistate le posizioni perdute, e proseguito oltre. Compagni delegati, siamo certi di interpretare la vostra volontà se da questo congresso rivolgiamo un appello ed un saluto a tutti indistintamente i lavoratori. Ai lavoratori dell’industria, alle donne e ai giovani lavoratori, ai portuali di Trieste e ai marittimi, ai compagni operai dell’Ar-rigoni e dell’Ampelea d’isola, a quelli dell’Edilit di Capodistria, ai lavoratori dei collettivi delle cittadine, del Distretto di Buie del Circondario Istriano, ai »contadini del Carso e ai «sali-nieni» di Pirano, Sicciole e Spugnano, ai lavoratori del cantiere navale della «Casa Rossa», ai marittimi e pescatori della zona B, a tutte in una parola le forze attive del Territorio di Trieste. Un appello a tutti ì lavoratori affinchè considerino questo congresso un necessario, importante e positivo fatto riguardante tutta la classe la- dere bene lo svolgersi degli avvenimenti e chiamarli con il loro vero nome, in modo che il presente congresso di ricostruzione rappresenti la «gettata») delle fondamenta su cui i lavoratori del Territorio di Trieste riedificano la propria organizzazione sindacale per la difesa dei loro interessi immediati e per la lotta per una completa liberazione sociale. Evviva 1 sindacati classisti!» Assemblee annuali dei C.C.P.I. riguardo la questione delle Commis- voratrice del Territorio di Trieste/ sioni Interne, Comitati Interni e Consigli di gestione, l’oratore ha così Parla il comp. Zaccaron Parlando sui rapporti che la politica della Confederazione sindacale Classista terrà nei confronti delle autorità delle due zone del territorio, il comp. Petronio ha detto: «La Confederazione, tramite le due segreterie di zona, prenderà con le autorità competenti tutti i contatti necessari alla esplicazione delle sue funzioni sindacali. Essa apipoggerà tutte quelle ihìziative delle autorità della zona A che risultino veramente favorevoli alla popolazione lavoratrice. Accetterà e chiederà di partecipare, nelle forme dovute alla circostanza, a tutte quelle attività promosse dalle autorità che abbiano attinenza con le questioni sindacali dei lavoratori. Nel Circondario dellTstria la segreteria della Confederazione parteciperà a tutte le attività promosse dalle autorità popolari tendenti a consolidare, sviluppare e perfezionare la situazione generale e particolare dell’economia del Circondario orientata in senso socialista». Dòpo aver specificato la posizione anche nei confronti degli organi istituiti dal GMA, delle due organizzazioni sindacali esistenti nella zona anglo-americana, degli aiuti del piano RP, dei sempre più spessi legami di Trieste con la Repubblica Italiana e dell’asservimento polìtico della popolazione triestina al governo di Roma, proseguito:, «Abbiamo detto e confermiamo che l’odierno congresso è una tappa di un,a lotta che si sviluppa. La Confederazione che si costituisce non può essere stretta in una bronzea camicia di forza programmatica. Questo non esclùde però che anche oggi, qui, in questo congresso di ricostruzione, noi si riassuma i principali postulati della costituenda Confederazione, postulati ctie rispecchiano e rissumono le necessità principali ed inderogabili della massa lavoratrice e che sono sempre indicati dal Comitato di azione sindacale e dai sindacati di categoria ricostruiti in zona A, e in parte indicati nel preambolo dello statuto e nel manifesto per il congresso». In conclusione della sua relazione il comp. Petronio ha detto: «Compagni delegati, è ovvio che una azione unitaria sindacale per dare risultati positivi deve necessariamente impostarsi e svolgersi sul presupposto dì una lotta autonoma locale, che deve essere alimentata tramite gli elementi triestini del tenore di vita, del costo vita, dalle reali condizioni dei lavoratori, della loro tradizione sindacale ecc. E’ convinzione nostra che le organizzazioni sindacali di Trieste possono affrontare questa lotta soltanto bandendo rovinose pregiudiziali, riserve mentali e con schietti intendimenti. Queste sono condizioni indispensabili se si vuol veramente ridestare la coscienza dei lavoratori e mobilitare le masse operaie ancora sfiduciate, fare acquistare ad esse la certezza — che sono una grande forza e che questa forza può e deve essere messa in atto, può affrontare lotte sindacali per rivendicazioni fondamentali _ed urgenti e può vincere le battaglie sindacali. Attraverso l’azione, le organizzazioni sindacali che saranno rimaste conseguenti ai propri programmi, e al comune piano di azione, mediante il collaudo delle ennunciazioni coi fatti, avranno dai lavoratori il rispettivo giudizio. Altra condizione indispensabile affinchè i lavoratori riacquistino tutta la fiducia necessaria e si decidano alla partecipazione attiva nella vita sindacale, è quella del riconoscimento dell’eguaglianza fra i lavoratori e del rispetto della loro nazionalità, terza condizione per la possibilità di una attività sindacale solida ed efficace, atta a migliorare le attuali gravi condizioni economiche dei lavoratori è quella del riconoscimento e della attuazione pratica della solidarietà fra i lavoratori delle due zone, dei Territ®-io di Trieste e del Circondario dellTstria. «Questa è la linea del Comitato di azione sindacale, questi sono la linea ed il programma dei sindacati classisti. Il C.A.S. continuerà la sua prescidendo dalle opinioni politiche o concezioni filosofiche, nazionalità oi situazione professionale dei singoli, componenti. i La comp. Chicco Maria, di Isola, ha smarrito circa due mesi fa la sua carta d’identità. Detta carta non è più valevole, se non consegnata alla sua proprietaria. Ai C. S. Pirano la "Coppa Nostra Lotta,, Il comp. Smiloivìch Angelo abitante a Pirana via Mostra n. 1, ha smarrito nel mese di novembre la sua carta d’identità. Detto documento non sarà più valido se noni restituito ai suo proprietario. La distribuzione delle carte annonarie del mese di febbraio 1951. si eseguirà dalla Banca d’Istria S. A., Capodistria dal giorno 23. I. fino al 30. I. nel seguente ordine: 1. in data 23. e 24. I. per i richiedenti, che hanno depositato le richieste presso il Comitato Pop. Citi, di Capodistria, 2. in data 25. I. per i richiedenti, che hanno depositato le richieste presso il Com. Pop. Citt. Isola; 3. in data 26. L per i richiedenti, che hanno depositato le richieste presso il Com. Pop. Citt. Pirano e Portorose. 4. in data 27., 28. e 30. I. per i richiedenti, che hanno depositato le richieste presso il Com. Pop. Distrettuale di Capodistria. Il termine e l’ordine stabilito sono di obbligo; contro gli inadempienti si precederà in via d’ufficio. Tutti i richiedenti devono inv;a,re alla Banca d’istria la delega per la persona autorizzata a prelevare le carte annonarie. Avvertiamo, ohe nel momento del prelievo delle carte annonarie devono essere presentati per la conferma tutti gli elenchi dei consumatori, non ancora inviatici. In, caso centrano, le carte annonarie non saranno consegnate. Notiziario ogni giorno alle ore 6.45 (la domenica alle 7.15), 12.45, 19.15 e 23.00. Rassegna della stampa ogni giorno (eccetto domenica) alle ore 14.30. Attualità, politiche, ogni martedì mercoledì, giovedì, e venerdì alle ore 17.30 _________________ La prima delle campestri svoltasi a Capodistrià. 'sotto gli auspici deiruCEF, ed organizzata dal giornale «La Nostra Lotta»), su un percorso molto difficile, ha avuto un successo strepitoso per il numeroso stuolo di atleti che vi hanno, presfo parte, ed il pubblico in grande numero presente durante tutto il percorso. Il tempo ed il sole hanno voluto anche loro essere presenti e benigni per completare l’opera dei solerti organizzatori. Corridori di Trieste e di tutto il Circondario Istriano si sono presentati alla partenza animati da ferrea volontà per aggiudicarsi il trofeo, ed hanno profuso nella lotta tesori di energie pur di riuscirci. Alle ore 10 precise si allineano, alla partenza ben 56 atleti, e fra loro si notano i quotati, Olivieri, Sedmak, Zomaro, Sain ed altri, ciò che fa prevedere una battaglia accanita ed incerta fino sul filo di arrivo. Al via dato dallo starter, il grosso plotone parte campatto ad andatura veloce ,e si mantiene unito fino a circa metà del percorso di 2500 metri. a questo punto ecco le figure dei migliori staccarsi gradatamente e prender metro su metro di vantaggio, mentre il rimanente del plotone si snoda in, una lunga fila indiana. — All’ultimo chilometro le posizioni di testa sono già ben delineate, e notiamo un gruppetto di quattro guidato da Olivieri comprendente, Zomaro, Sedmak, Sain che hanno ormai distanziati tutti gli altri definitivamente, e si avviano verso il traguardo con forte passo. Nella vicinanze deil’arrivo, la lotta incomincia ad assumere una fisionomia più viva fra i quattro fuggitivi, i quali non risparmiano nemmeno un grammo di energia per non cedere il passo all’uno o l’altro. A circa 100 metri dallo striscione, Olivieri con un allungo poderoso riu- tori conseguita a Trieste domenica, scorsa. Nell’ordine lo seguivano, Zomaro del Pirano e Sedmak di Aurisina, leggermente' staccato arrivava il giovane Sain di Cittanova che pur essendo alle sue prime, ha riconfermate le sue indubbie doti migliorando il proprio rendimento di domenica in domenica. Magnifico anche il piazzamento dei piranesi che hanno conquistato al loro Circolo l’ambito trofeo. Degni di elogio pure i generosi atleti del Partizan, che riuscivano a 'conseguire nella classifica per società il terzo posto, mentre i buiesi si classificavano secondi avendo tagliato il traguardo con il maggior numero di atleti. Dopo l’arrivo tutti i partecipanti si sono riuniti alla trattoria allo stadio ove hanno consumata la colazione e sono stati premiati. Ad iniziativa dei vecchi e valorosi canottieri isolani e con l’appoggio della Sezione Sport Nautici dell’U-CEF, è risorta ad Isola ila Società Nautica alla qùale è stato conferito il nominativo di un eroico combattente sportivo e campione olimpionico «Giovanni pellse». Alla riunione indetta allo scopo, presenziavano compatti tutti gli sportivi isolani, vecchi e giovani com i più cari ricordi delle glorie passate e presenti. La 'riunione si è aperta con li saluto rivolto si presenti dal compagno Štolfa Adriano, a nome del comitato promotore. Al tavolo della presidenza sedevano due olimpionici: Vittori Nicolò e Deste Giiiante con a fianco la pupilla del canottaggio isolano, Marco Dudine. Fra gli ospiti abbiamo notato i compagni .Ferri, Crollini, CAMPIONATO 0! CALCIO Zon CÀA , /.*.slr5's$r»a Un appello ai lavoratori del Territorio di Trieste di far un ulteriore sforzo per poter considerare la situazione sindacale e politica col necessario realismo, di cercare cioè di compren- Innovazione all'EDILIT (Continua dalla Il.a pagina) rando la legna per il riscaldamento ed asportando i trucioli e la segatura, la spesa complessiva ammontava a 840 din. ai giorno. Ora, con il riscaldamento mediante il sistema sopramenzionato, la spesa ammonta a soli 202 din. (senza tener conto del fatto che si è evitata anche la perdita di tempo per i trasporti). Il risparmio realizzato giornalmente raggiunge i 638 din. Questo fatto realizza non solo un risparmio considerevole di denaro, ma anche della legna da ardere che cosi può essere messa a disposizione della popolazione e nello stesso tempo allevia le spese generali di importazione. Infatti se pensiamo che nel nostro circondario abbiamo la possibilità di produrre 15 mila pezzi di detto materiale, il che coprirebbe il consumo di 150 -stufe per un periodo di 4 mesi, il minimo risparmio cosi realizzato raggiungerebbe oltre mezzo milione di dinari all’anno. (Continua dalla Il.a pagina) popolo lavoratore, nonché, in certi casi, alla mancanza d’iniziativa del Comitato dirigente stesso, alla staticità delle forme di .organizzazione a-dottate. Dovranno pure essere analizzate seriamente, -con meticolosità e perspicacia, tutte le difficoltà che hanno ostacolato lo sviluppo ed il rafforzamento del lavoro ideologico culturale tra le masse: attività questa che dovrebbe maggiormente essere curata onde attuare i principi programmatici dell’Unione e dei Circoli ed apportare effettivamente al patrimonio culturale dei nostri lavoratori, le basi indispensabili di una sana cultura progressista e democratica, atte a smantellare le vecchie ideologie -e vecchi pregiudizi che ancor oggi influiscono negativamente. Il modo per elaborare la relazione deve essere quanto mai largo. Ogni componente del Comitato dirigente deve collaborate con il segretario e presidente, fornendo loro i dati dell’attività- per la quale sono responsabili, corredati dà osservazioni e proposte. La relazione deve essere arricchita dall’esperienza di tutti gli attivisti organizzativi, con i quali ci st deve consultare, e non contenere concetti astratti e giudizi, più o meno formali, ed individualisti di singoli compagni, anche 'se capaci ed attivi. Ed ora bno sguardo alle forme dì procedura delle Assemblee. L’ordine del giorno, le relazioni, le, proposte del pianò finanziario e R lavoro per il 1951, assoluzione ed elezione del nuovo comitato, modifiche allo statuto sociale ed altre cose devqno essere curate « studiate nei loro mimimi particolari, affinchè siano corrispondenti ai principi organizzativi che conformano l’attività dei nostri cir-‘ coli. Infine, dopo aver cercato, in grosso modo, di rilevare alcuni suggerimenti dettatici dall’esperienza, aggiungiamo che tutti gli sforzi tecnico-organizzativi, sia per la preparazione che per lo svolgimento dei lavori, devono far si che l’Assemblea risulti veramente urna minifestazione solenne e decorosa/ e che, nel contempo, sia il luogo da cui usciranno nuove ed utili istruzioni e direttive. Sorprese a catena AD OLIVIERI LA PALMA DELLA VITTORIA SU UNO STUOLO DI 56 CONCORRENTI ZOMERO, SEDMAK E SAI EN3 Al POSTI DE ONORE Curata in ogni particolare la direzione della corsa. Ecco ora l’ordine di arrivo Classifica individuale: 1) Olivieri del C. S. «Aurora» di Capodistria che compie i 2500 m. circa in 7T0” 2 dee.; 2) iZomaro, Pirano; 3) Sedmak, Aurisina; 4) Sain, Cittanova; 5) Furlan, Buie; 6) Jelin, Partizan; 7) Antonin, Buie; 8) Turina, Buie; 9) G-her-bec, S. Giovanni; 10) Viđali, Pirano; 11) Fragiacomo, Pirano; 12) Lucie, Partizan; 13) Schiavon, Aurora; 14) Pouko, Partizan; 15) Benedetti, Pirano; 16) Delak, Partizan; 17) Ra-va-lico, Pirano; 18 Caucie, S. Anna; 19) Lercanz, Buie; 20) Grio, Aurora. Classifica per Società: 1) C. S. Pirano punti 160; 2) C. S. Buie punti 154; 3) S. D. Partizan, p. 138; 4) C. S. Aurora, p. 95; 5) C. S. S. Giovanni, p. 82; 6) C. S. Cittano-va, p, 61; 7) C. S. S. Anna, p. 43; 8) S. D. Mladost Aurisina, p. 40. Assemblea canottieri ad Isola Dopo la lettura dello statuto, che venne seguita con grande attenzione, tutti, i -presenti diedero la loro adesione quali soci e da quel momento è sorta la società. m Aurora — Saline, Capodistria alle ore 12. Pirano — Ampelea, Isola alle ore 14. ZONA GIRONE B Momiano — Buie b, Buie alle ore 12; S. Lorenzo — Daila, S. Lorenzo, alle ore 14; Verteneglio b — Villanova, Verte-neglio alle ore 14; /mania — Salvore. -Villania alle - La -terza giornata -del girone di ritorno del campionato -calcistico del TLT, disputatasi domenica scorsa, è stata quella che ha svegliato di soprassalto la platea -con due risultati imprevisti. Infatti il Pirano è caduto ad Umaga, sia pur per il rotto della cuffia, vittima di ' un inceppamento iniziale e ■ poi di un incomprensibile nervosismo. L’Aurora, per riflesso... ha sbattuto il naso a Cittanova con un secco ‘4 a 2 che lascia molto meditare. Va bene che nel piatto della bilancia del risultato l’Aurora può sempre mettere la tara di due assenze di rilievo, quali Perini e Deponte, ma un 4 a 2 è sempre un risultato che non si aspettava. Dobrigna, tra i pali, non ne ha colpa, questo è risaputo-. La colpa invece ricade, secondo noi, su una scombussolata difesa dove Calenda è stato l’ombra di se stesso. L’assenza di un pilastro difensivo, come Perini, è stata di capitale importanza. Poi, nel corso della giornata, abbiamo visto due risultati normali. Infatti l’Arrigoni l’ha fatta franca contro lo Strugnano che è di nuovo capottato e che, probabilmente, non avrà la forza di rialzarsi più perchè la sconfitta subita dagli isolani è di quelle che -bruciano, se si tien conto che -nelle due formazioni militavano giocatori delle due cittadine istriane frammisti nelle due squad-e in gara. Anche qui un 4 a 0 patito, fa testo per gli isolani, ma fa angoscia per 10 Strugnano. A 'Capodistria poi, il quotato Verteneglio ha urtato contro un macigno. Infatti, malgrado una strenua difesa per quasi, tutta la durata dell’incontro con i m-edusani, negli ultimi minuti -ha lasciato briglia sciolta e se ne è tornato a casa con 3 reti nel sacco. Chi ha osservato tutto ed è rimasto zitto, è stato il Buie che però domenica prossima sè la vedrà lui con il Cittanova. .. Nel campionato di Zona, invece, risultati regolari nella prima giornata del girone di ritorno. Osserviamoli: Il Nardone, battendo con un 6 a 1 11 Partizan, ha -dimostrato ancora una volta, se ce n’era bisogno, che la sua squadra ha le ossa ben forti. Difatti si tratta di una squadra forte nel senso fisico -degli atleti, poiché nel complesso, co-m-e tecnica di gioco/ siamo ancora allo stato grezzo. Col tempo, indubbiamente, se gli atleti isolani sapranno amalgamare la forza fisica alla forza della ‘eolica. Io squadrone del Nardone farà sempre un partitone (tanto per la rima . . .) Lo Stella Rossa, giocando i.n casa, s’è inceppato, dividendo la posta a metà con i cadetti del Medusa, infatti un 2 a 2, quando si è alla caccia di una squadra di testa, può portare indubbiamente danno. I cadetti dell’Aurora, opposti a quelli dell’Arrigo-ni, hanno saputo manovrare di più e, dopo aver chiuso il primo tempo con il risultato degli occhiali, nella ripresa hanno messo a segno un bel tiro e si -sono intascati l’intera posta in palio. Nessuna attenuante per gli isolani. Lo Strugnano B, invece» ha colto una vittoria che, se anche suona ccn un 3 a 0 contro l’Ampelea. non fa affatto testo. Infatti la cronaca dell’incontro parla di tre reti fasulle, ottenute cioè per -caso; contro un’Ampelea che ha fatto del buon gioco, e tanto anche. Se ne deduce quindi che nel calcio- la logica non vale tratto trovare il pelo ... del contropiede che la fa capitolare: leggi Stm-gnano B — Ampelea 3 a 0. Un’altro risultato dal 3 a 0. ma stavolta validissimo, è quello ottenuto dal Saline contro la formazione mista del Pirano Edilit. Infatti quelli del Saline non hanno faticato troppo -per imporsi nettamente, ma invece hanno giocato.., alla leggera per non umiliare troppo il fanalino di coda del campionato dei cadetti, già rosso da molto tempo .. . per la vergogna.. Quando aspettano infatti gli «edilitini» a mettere un pò più cementò nelle loro azioni di gioco? Quando cominceranno a rifare le impalcature nuove al loro edificio? Infine, quando coihinceranno a produrre -della malta buona e mettere pietrai sui pietra su questo campionato? Impossibile che non si riesca mal ad azzeccarne -una? Anche nel campionato del TLT, a forza di rincuorare, lo Strugnano ha vinto una bella partita 15 giorni fa, con un 6 a 2 che dice tutto. Dunque, cari ragazzi del Pira-no— Edilit, coraggio, ohe la stoffa c’è, basta saperla cucire ... G. V. CAMPIONATO TLT GIRONE A I RISULTATI Umago-Pirano 1-0 Arrigoni-Strugnano 4-0 -Medusa-Verteneglio 3-0 Cittanova-Aurora 4-2 Riposava il Buie LA CLASSIFICA Arrigoni 11 11 0 0 36 3 22 Pirano 11 8 0 3 30 10 io Aurora 10 7 0 3 22 12 14 Medusa 11 6 2 3 20 14 14 Buie 10 3 3 4 10 16 9 Cittanova 10 3 0 7 11 23 6 Verteneglio 11 2 2 7 12 25 6 Umago 11 2 1 8 14 32 5 Strugnano 11 1 0 10 12 34 2 PROGRAMMA PARTITE CALCIO GIORNO 28, I. 1951 T. L. T. IV/a giornata di ritorno Aurora — Arrigoni Umaigo, Capodistria alle ore 14; Pirano — Arrigoni, Pirano alle ore 14; Strugnano — -Medusa, Strugnano alle ore 14; Buie — Cittanova, Buie alle ore 14. Riposa Verteneglio. GIRONE ISTRIANO I RISULTATI Nardone-Partizan Stella Rossa-Medusa Aurora B-Arrigonl B Strugnano B-A.mpelea Saline-Pirano B LA CLASSIFICA Nardone 6-1 2-2 1-0 3-0 3-0 Stella Rossa Aurora B Saline Arrigoni B Medusa B Strugnano B Ampelea Partizan Pirano B 10 10 0 0 46 8 20 10 5 4 1 22 13 14 9 5 2 2 18 13 12 8 4 3 1 23 13 11 10 4 3 3 20 15 11 10 433 16 14 11 10 3 0 7 14 19 6 10 127 10 23 4 10 1 2 7 10 29 4 9 1 1 7 5 30 3 Direttore responsabile CLEMENTE SABATI