ARHIVI XXV (2002), št. 1 Žontaijev zbornik 119 UDK 061.23(450.361=163.6) Le fonti per la storia deH'associaziomsmo slo veno nell'Archivio di Stato di Trieste PIERPAOLO DORSI Un capitolo di as soluta rilevanza nella vi-cenda nazionale del popolo sloveno é rappre-sentato dallo sviluppo del movimento asso-ciativo, che contras segna in modo particolare la seconda meta del XIX e i primi anni del XX secolo. E' questa l'epoca in cui, nei diversi ordi-namenti costituzionali europei, le libere asso-ciazioni si affermano come forma di organiz-zazione tipica della societá borghese, favorita dalla trasformazione in senso liberale dei sistemi politici e ancor prima dalla decadenza delle tradizionali rappresentanze cetuali e corporative. Sul piano individúale come sul piano collettivo l'associazionismo si rivela un formidabile strumento di progres so culturale, economico e sociale, una palestra di partecipazione poli tica, ma anche un fattore di equilibrio nei confronti dei poteri costituiti. Questa sorta di azione diffusa volta alia formazione di una comunitá politica assunse speciale importanza nei caso di quei popoli -come gli sloveni - che non disponevano ancora di un'organizzazione statuale. Qui al processo di sviluppo economico e sociale si accompagnava il destarsi della coscienza nazionale, con la con-seguente rivendicazione della propria identitá. Ció si verificava in misura accentuata, dando luogo a una dialettica cui contribuivano molte-plici fattori, nei territori dove la popolazione slovena viveva a stretto contatto con gruppi etnici diversi, spesso in reciproca competizione. Perianto appare pienamente giustificato l'interesse manifestato dagli storici per le vicende dell'associazionismo sloveno a Trieste e nei territorio amministrato da questa cittá, corri-spondente alia provincia austríaca del Litorale e, piü tardi, alia Venezia Giulia. A Trieste,1 come nelle altre cittá principali dove era insediata popolazione slovena, le prime manifestazioni del movimento associativo Per alcuni cenni generali sulia storia deH'associazionismo sloveno a Trieste, si v. Marina Cattaruzza Italiani e sloveni a Trieste: la formazione delfidentita nazionale, in M. Cattaruzza, Trieste nell*Ottocento: la trasformazione di una societa civile. Udine 1995, pp. 143-157; Marta Verginella, Sloveni a Trieste tra Sette e Ottocento: da comunita etnica a minoranza nazionale, in Storia economica e sociale d i Trieste, I (La citta dei gruppi 1719-1918), a cura di Roberto Finzi e Giovanni Panjek, Trieste 2001, pp. 456-470. Inoltre: Prosvetni zbornik 18681968, Trst 1970; Robi Sturman, Le associazioni e i giornali sloveni a Trieste dal 1848 al 1890, Trieste 1996, pp. 21 79. risalgono al nuovo regime costituzionale del 1848, con la fondazione dello Slavjansko društvo,2 caratterizzato inizialmente da una decisa militanza sui temi nazionali. Dopo la stasi del decennio neoassolutista il risveglio è segnato, nei 1861, dal sorgere della Slavjanska čitavnica,3 circolo di lettura e sede di dibattito intellettuale, cui seguono, a partiré dal 1868, le analoghe isti-tuzioni create in mol te delle loe alita del circon-dario.4 II movimento coinvolge strati via via più ampi della società slovena, raggiungendo gradualmente la piccola borghesia urbana e rurale, i contadini e gli opérai. A Trieste le associazioni dello schieramento liberale prevalgono rispetto a quelle di matrice cattolica; la cittá diventa anche un importante centro di irradiazione per la socialdemocrazia slovena.5 La prima aggregazi-one propriamente politica è Y Edinost (1874),6 che svolgerà un ruolo fondamentale nei movimento nazionale sloveno dell'intera regione fino alio scioglimento avvenuto nei 1928. A partiré dagli anni '80 nell'associazionismo sloveno si registra una progressiva specializzazione con la fondazione, per iniziativa soprattutto della stessa Edinost, di una rete di sodalizi culturali, sportivi, professionali, sindacali, di mutuo soccorso, di intrattenimento che tendono a soddisfare ogni esigenza di socialità all'interno della comunitá nazionale.7 Per favorire lo sviluppo economico, inteso come uno dei fattori della crescita nazionale, nascono in questa fase i primi consorzi di produzione, di consumo, di crédito8 tra i quali Slavjanski rodoljub; faksimile vseh šestih številk iz leta 1849, a cura di Stanislav Renko, Trst 1971; M. Verginella, Sloveni a Trieste..., pp. 456-457. M. Verginella, Sloveni a Trieste..., pp. 457-458. Samo Pahor, Prebujanje slovenske narodne zavesti, in Prosvetni zbornik..., pp. 11-31; R. Sturman, Le associazioni..., pp. 45- 54. Beniamino Salvi, D movimento nazionale e politico degli sloveni e dei croati; dallTlluminismo alla creazione dello Stato jugoslavo (1918), Trieste 1971, p. 174. M. Verginella, Sloveni a Trieste..., pp. 461-462. Prosvetni zbornik...; Boris Kuret - Salvator Žitko, Zastava, sveta bodi ti nam vez: društveni prapori na Tržaškem in v Istri pred prvo svetovno vojno, Trst 1997, pp. 18-147; Alessandro Volk. Socialismo, associazionismo operaio e movimento nazionale sloveno a Trieste dal 1880 al 1890, tesi di laurea Universita di Trieste, 1991 1992. Milan Pahor, Slovensko denarništvo v Trstu; denarne zadruge. 120 Žontaijev zbornik ARHIVI XXV (2002), št. 1 primeggia la Tržaška posojilnica in hranilnica (1885), "spina dorsale dell'economia organizzata secondo l'ottica dell'appartenenza nazionale".9 A Trieste il mo vimen to as sociativo sloveno vive la sua massima espansione nel primo decennio del Novecento: nel 1904, a rappresentare concretamente l'ascesa dell'elemento sloveno e il definitivo insediamento nel centro cittadino delle sue istituzioni piü autorevoli, viene inaugurato il Narodni dom,10 imponente edificio frutto di una grande impresa collettiva cui contribuirono in misura determinante gli organi smi finanziari del-la comunitá. A Trieste, come in tutte le aree mistilingui della monarchia austríaca, le diverse nazionalitá tesero a formare circuiti associativi paralleli e autosufficienti.11 Tra le reti associative costituite nella cittá dagli sloveni, dagli italiani e dai te-deschi si possono rilevare analogie e differenze: per tutti il primo sviluppo si ebbe nel 1848 e i dieci anni successivi furono di preparazione lenta e travagliata; rappresentano delle costanti la frammentazione dei sodalizi tra diversi schiera-menti politici, la loro progres siva specializ-zazione e la presenza di aggregazioni di societá in rapporto di affiliazione o di dipendenza gerarchica. E' indubbio, pero, che le associazioni slo vene trassero molta della loro vitalitá dalle zone rurali del circondario, mentre quelle italiane e tedesche ebbero carattere spiccatamente cittadino.12 La collettivitá di lingua tedesca, in quanto parte integrante dell'élite economica nazionale e lócale, non costitui, a differenza di quella slovena, propri consorzi produttivi e di crédito; ma la realizzazione del Deutsches Haus, ideale "casa madre" delle organizzazioni tedesche di Trieste, rispóse alie medesime esigenze funzionali e simboliche che indussero gli sloveni a concepire, in quello stesso momento storico, il Narodni dom,13 Fuori dell'agglomerato metropolitano di Trieste, nelle valli dell'Isonzo e del Vipacco, nel settore del Carso facente parte della contea di hranilnice, posojilnice in banke v letih 1880-1918, Trst 1989 (anche in versione italiana: Istituti di crédito sloveni a Trieste: cooperative di crédito, casse di risparmio, casse mutui e prestiti, banche, dal 1880 al 1918, Trieste 1990); Idem, Lastno gospodarstvo jamstvo za obstoj: pregled gospodarskih dejavnosti Slovencev na področju sedanje dežele Furlanije - Julijske krajne 1848-1998, Trst 1998. Inoltre: M. Verginella, Sloveni a Trieste..., pp. 463-466. 9 M. Verginella Sloveni a Trieste , p. 463. 10 Narodni dom v Trstu 1904-1920, a cura di Marko Pozzetto e altri, Trst 1995. Inoltre: M. Cattaruzza, Italiani e sloveni.... pp. 150-151; M. Verginella, Sloveni a Trieste..., pp. 469-470. 11 Anna Millo, L'elite del potere a Trieste: una biografía collettiva 1891-1938, Milano 1989, pp. 157 158; Pierpaolo Dorsi, Stra nieri in patria: la parabola del gruppo minoritario tedesco nella Trieste austríaca Clio XXXVII, 2001, pp. 49-50. 12 M. Cattaruzza, Italiani e sloveni..., pp. 145-146, 160. 13 P. Dorsi, Stranieri in patria..., p. 53. Gorizia, nell'Istria settentrionale l'associazio-nismo sloveno ebbe - naturalmente - caratteri diversi, tipici delle aree rurali, con sviluppi ana-loghi a quelli verificatisi nella vicina Carniola. Dopo l'occupazione e la successiva annes-sione allltalia delle terre che avevano formato il Litorale Austríaco, il movimento as sociativo degli sloveni vis se una delicata fase di adat-tamento, trágicamente interrotta dalle restrizioni e dalle persecuzioni condotte dal governo fascista, fino alio scioglimento generale che venne imposto nel 1927.14 Nell'ordine totalitario, che ammetteva solamente le organizzazioni con-trollate dal regime, ogni attivitá sociale non allineata a queste direttive dovette cessare o trovare rifugio nella clandestinitá.15 Si é giá avuto modo di ricordare autori e opere che hanno trattato della storia del movimento associativo sloveno a Trieste, o nella Venezia Giulia, nel suo disegno generale o con riferimento a fasi determínate del suo sviluppo. Non mancano gli studi dedicati a settori specifici dell'associazionismo sloveno,16 e altri che si concentrano intorno ad ambiti territoriali ristretti, in modo da inserívere la vicenda delle associazioni nella storia delle comunitá locali che diedero loro vita.17 Per non diré delle tante, anche recentissime, ottime pubblicazioni storiche promosse nella ricorrenza di importanti anni versari deH'attivitá di singóle societá.18 Molto piü limitata é la produzione che ha per tema l'associazionismo triestino considérate nel suo complesso.19 Sono pero numerosi, fin dai primi del Novecento, i volumi rievocativi della storia di determinad sodalizi di lingua italiana, 14 Milica Kacin Wohinz - Jože Piijevec, Storia degli sloveni in Italia 1866-1998, Venezia 1998, pp. 49-54. 15 Milan Bolčič, Prosvetno delo v ilegali od leta 1927 do velikih aretacij, in Prosvetni zbornik..., pp. 227 248; Petra Krizmančič, Športno-kulturna dejavnost tržaških Slovencev v obdobju fašističnega teroija, Gorica 2000. 16 Si citano ad esempio: M. Pahor, Slovensko denarništvo...; Idem, Lastno gospodarstvo...; Iz zgodovine slovenskega športa na Tržaškem: razstava Narodne in študijske knjižnice v Trstu, Ljubljana 1991; Aleksander Roje, Cultura musicale degli sloveni a Trieste: dal 1848 all'avvento del fascismo, Trieste 1978. 17 Si citano ad esempio: Boris Kuret, Boršt: društva v Borštu do leta 1918: nekaj iz preteklosti, Boršt 1990; Idem, Ricmanje in Log, I (Društva v Ricmanjih do leta 1918), Ricmanje 1994; Idem, Boljunec, I (Društva v Boljuncu do leta 1900), Boljunec 2000. 1 8 Solo qualche esempio recente: Godbeno društvo Prosek 19041994, Gorica 1994; Mirijan Žagar, Zarja Bazovica 1923-1998, Gorica 1998; Bojan Pavletič, Tržaški Sokol in njegov dolgi let: il lungo volo del Tržaški Sokol: 1869-1999, Trst 1999. 19 Si puö citare unicamente A. Millo, L'elite del potere..., pp. 157179. Manca uno studio complessivo paragonabile, ad esempio, a quello dedicate alia Carinzia da Werner Drobesch: W. Drobesch, Vereine und Verbände in Kärnten (1848-1938): vom Gemeinnützig-Geselligen zur Ideologisierung der Massen, Klagenfurt 1991. ARHIVI XXV (2002), št. 1 Žontaijev zbornik 121 più o meno caratterizzati sotto il profilo délia rivendicazione nazionale.20 Quasi nulla è stato scritto sulle associazioni costituite all'interno délia collettività triestina di lingua tedesca che pure formarono un tessuto assai vivace e dinámico, spentosi quasi del tutto dopo il 1918.21 Gli autori che si sono occupati délia storia dell'associazionismo sloveno a Trieste e nella regione non si sono limitati, generalmente, a utilizzare le fonti bibliografiche e la pubblicistica dell'epoca.22 Il più delle volte si sono sforzati di rintracciare le fonti documentarle ancora esistenti nei lasciti personali di esponenti délia comunità slovena o nei nuclei superstiti di carte proveni-enti dagli archivi dispersi delle stesse associazioni. Ma il materiale documentarlo pertinente all'argomento è stato reperito soprattutto negli archivi pubblici, dove si conservano gli atti delle autorità cui era affidato il compito di intervenire - a seconda dei tempi e delle leggi - a ratificare, registrare, vigilare nei momenti salienti délia vicenda di ogni associazione. A Trieste appare utilizzata in primo luogo dagli studiosi délia materia la documentazione custodita nell'Archi-vio di Stato, l'istituzione che concentra in sé i fondi documentari delle amministrazioni statali, délia monarchia austriaca dapprima e poi italiane, che hanno operato nella città dalla meta del XVIII al XX secolo inoltrato.23 In tale arco di tempo risulta interamente compreso lo sviluppo del moderno associazionismo nella regione, dai suoi primordi all'effimera fioritura del 1848, dalla crescita vigorosa seguita alie riforme costi-tuzionali degli anni '60 alie restrizioni e sop-pressioni fasciste fino alia ripresa del secondo dopoguerra. Per riconoscere i fondi dell'Archivio di Stato di Trieste che possono contenere documentazione utile sul tema che qui intéressa, sarà 90 Solo qualche esempio tra i più antichi: Attilio Gentile, II primo secolo délia Società di Minerva 1810-1909, Trieste 1910; Mario Presel. Cinquaníanni di vita ginnastica a Trieste 18631913, Trieste 1913; Giulio Cesari, Sessant'anni di vita italiana 1869-1929: memorie délia Società operaia triestina, Trieste 1929; Cario Wostry, Storia del Circolo artístico di Trieste, Udine 1934. E tra le pubblicazioni più recenti: Ugo Cova, Nei centesimo anniversario délia Società alpina delle Giulie: momenti di vita dalla fondazione all'avvento délia sovranità italiana (1883-1919), Alpi Giulie 77 1983, pp. 9 88; Aldo Secco, In vedetta operosa 1891-1991: cento anni di storia della Lega nazionale. Trieste 1995-1998; Antonella Caroli LAdria nella storia del canottaggio triestino 1877-1997, Trieste 1997; Dante di Ragogna, La storia della Triestina 1918-1998: 80 anni di passione, Trieste 1997. 91 P. Dorsi, Stranieri in patria..., pp. 49-55. 22 Un lavoro basato esclusivamente su fonti edite è quello di R. Sturman, Le associazioni... Archivio di Stato di Trieste, a cura di Ugo Cova, in Guida generale degli Archivi di Stato italiani, IV, Roma 1994, pp. 755-798. necessario individuare preliminarmente gli organi amministrativi che, prima nell'ordina-mento austríaco e poi in quello italiano, erano chiamati a esercitare competenze in materia di associazioni. Nei sistema austríaco,24 dopo la fase in cui, secondo un decreto di etá teresiana, autorizzare la costituzione di associazioni rimaneva una prerogativa riservata al sovrano,25 la prima norma organica fu la patente imperiale del 26 novembre 1852 (Vereins-Patent)/6 che assog-gettava ogni societá all'approvazione da parte dell'autoritá statale. Pochissime furono le associazioni che vennero autorizzate nei Litorale durante il periodo in cui ebbe vigore questa norma; tra quelle di lingua slovena solamente lo Slavjansko drustvo ("Casino slavo", detto poi anche "Societá del casino filodramatico") sorto nei 1848 e approvato dalla Luogotenenza di Trieste nei 1853 come sodalizio di intrat-tenimento, lettura, produzione musicale e tea-trale, e la Slavjanska citavnica approvata nei 1861.27 II principio costituzionale della liberta di associazione trovó attuazione nella legge del 15 novembre 1867 (über das Vereinsrecht)28 che sostitui al regime della concessione quello della semplice presa d'atto da parte dell'autoritá. La nuova procedura collocava al centro gli stessi promotori dell'iniziativa e il testo dello statuto da essi formulato; lo Stato favoriva l'aspirazione dei cittadini ad associarsi curando únicamente che fossero rispettate le forme di legge, quale garanzia di correttezza e trasparenza sia all'atto della costituzione che nei corso dell'attivitá sociale. Unico motivo di diniego poteva essere l'illegalitá degli scopi statutari o la pericolositá per la sicurezza dello Stato. Restavano escluse da tale disciplina le associazioni aventi fini di lucro, per le quali vennero emanate apposite norme. Secondo la procedura inaugurata nei 1867 e rimas ta in vigore, come si vedrá, anche oltre la dissoluzione della monarchia austriaca, l'organo amministrativo che svolgeva un ruolo preminente era l'autoritá politica provinciale, rappresentata nella specie dalla Luogotenenza del Litorale con sede a Trieste. Ad essa il comitato dei proponenti doveva notificare (Anzeigepflicht) l'intenzione di formare la societá, allegando lo statuto in piü esemplari; entro quattro settimane la Luogotenenza restituiva una copia dello statuto munita ~4 Das in Österreich geltende Vereins- und Versammlungs- Gesetz: zum Gebrauche für politische und richterliche Beamte und Vereine, a cura di Samuel Freund, Wien 19003; Die Gesetze über das Vereinsrecht: das Gesetz über das Ver- sammlungsrecht, a cura di Friedrich Tezner, Wien 19074. — W. Drobesch. Vereine..., p. 22. 26 Reichsgesetzblatt, 1852, n. 253. 97 . . Archivio di Stato di Trieste, Direzione di polizia Atti presidiali riservati, b. 258, ad n. 1240/1852; b. 259, ad n. 2086/1865. 28 Reichsgesetzblatt, 1867, n. 134. 122 Žontaijev zbornik ARHIVI XXV (2002), št. 1 délia clausola di nulla osta (Nicht-Untersagung) o comunicava i motivi dell'eventuale diniego; vale va il principio del silenzio-assenso per cui, scaduto il termine in assenza di comunicazioni, si poteva comunque convocare l'assemblea costitu-tiva; compiuto taie atto, la Luogotenenza attestava l'esistenza legale del sodalizio (Be-scheinigung). Analoga era la procedura per i casi di modifica dello statuto o délia ragione sociale e per la formazione di filiali o federazioni tra associazioni. Era sempre l'autorità provinciale a decretare lo scioglimento di una società, nei limitati casi previsti dalla legge. Come si vede, il ruolo della Luogotenenza si riduceva generalmente al contrallo fórmale e a una presa d'atto "notarile": a questo fine essa era tenuta ad archiviare due esemplari dello statuto, da considerarsi autentici, uno nell'ambito del fascicolo creato all'atto della notifica, l'altro in una speciale raccolta pubblica degli statuti delle società della provincia, accessibile a chiunque lo chiedesse, denominata "catasto delle società" (Ve re ins-Kataste r). Conclusa la fase costitutiva, un esemplare ulteriore dello statuto veniva trasmesso dalla Luogotenenza alF "autorità di sicurezza", rap-presentata dalla Direzione di polizia di Trieste -per la città stessa, per il suo territorio e qualche area vicina - o dai diversi Capitanati distrettuali, per le altre parti del Litorale. L'autorità di sicurezza era chiamata a vigilare sull'attività ordinaria delle associazioni. A tale scopo riceveva da esse regolari comunicazioni sulla composizione degli organi direttivi e sulla con-vocazione delle assemblee, alie quali poteva far intervenire un proprio delegato; inoltre riceveva copia di tutte le relazioni, sia morali che con-tabili, che venivano distribuite ai soci. Per le associazioni politiche vigeva l'obbligo speciale di presentare alia stessa autorità, a scadenze regolari, l'elenco generale dei propri aderenti. Autorità politica provinciale e autorità di sicurezza esercitavano dunque, nei propri ruoli distinti, un'azione coordinata sulla materia, della quale resta ampia traccia nella documentazione dellArchivio di S tato di Trieste. Tra gli atti della Luogotenenza del Litorale si conserva in primo luogo, notevolmente integra, la collezione degli statuti costituente il "catasto" delle società della provincia esistenti in base alia legge del 15 novembre 1867 (serie Società, buste 7-19).29 Gli statuti vi si trovano organizzati se-condo la specifica classificazione adottata dalla Luogotenenza: B/I associazioni politiche B/II associazioni professionali e operaie B/III associazioni di mutuo soccorso B/IV associazioni scientifiche, artistiche, cul-turali, educative B/V associazioni scolastiche e di promozione delle culture nazionali B/VI associazioni di promozione economica B/VII associazioni di vigili del fuoco e di veterani B/VIII associazioni sportive B/IX associazioni musicali e teatrali B/X associazioni di lettura B/XI associazioni ricreative B/XII associazioni benefiche B/XHI associazioni religiose B/XIV associazioni funerarie B/XV associazioni forestali, di abbellimento, di cura e soggiorno B/X VI associazioni di ver se La ricerca rivolta a una determinata as-sociazione si puô svolgere dunque, nell'ambito di questa serie, sulla base del settore di appar-tenenza. Esiste pero uno strumento per il re-perimento rápido degli statuti: lo schedario (Vereins-Grundbuch) istituito dalla stessa Luogotenenza. E' formato da schede (Grundbuchsblatter) compilate su modelli a stampa, che contengono la denominazione della società, l'indicazione della località in cui essa aveva sede, la categoría di appartenenza (Kataster-Bezeichnung) secondo lo schéma già indicato, gli estremi della presa d'atto della Luogotenenza - o della registrazione per particolari sodalizi non contemplati dalla legge del 1867, - gli estremi delle attestazioni di esistenza legale e delle modifiche statutarie. Quando si conosca la denominazione precisa, nella lingua originale, dell'associazione, lo schedario permette di risalire alia categoria cui essa fu attribuita dalla Luogotenenza e quindi al fascicolo della serie Società contenente lo statuto. Per le ricerche che Ínteres sano il complesso delle associazioni esistenti - sotto l'ammini-strazione austriaca - in determínate località o comprensori territoriali, ma anche semplicemente per rintracciare l'esatta ragione sociale di un sodalizio di cui si conosca solo la sede, si puô ricorrere a un repertorio compilato près so l'Archivio di Stato nei primo dopoguerra. Qui le associazioni i cui statuti sono effettivamente presentí nella serie Luogotenenza - Società sono elencate secondo uno schéma artificioso, privo di riferimenti alia loro collocazione archivistica, ma di uso proficuo se abbinato alia consultazione dello schedario. II repertorio è organizzato fondamentalmente su base territoriale: le società sono ripartite innanzitutto per provincia, considerando l'ordin amento amministrativo della Ve-nezia Giulia, sono poi classificate ulteriormente secondo la comunità nazionale di appartenenza ("pratiche italiane, pratiche tedesche, pratiche slave") e infine elencate in ordine alfabético per 1814-1926: Guida generale..., p. 770. La serie è dotata di inventario. <3n Porta l'intitolazione "Sémola di frumento", evidentemente riferita all'uso cui era stato destinato originariamente. ARHIVI XXV (2002), št. 1 Žontaijev zbornik 123 localitá; nel caso di Trieste, cittá sede di cen-tinaia di sodalizi, compare anche la distinzione per settore di attivitá, simile a quella impiegata dalla Luogotenenza. E' significativo che gli archivisti dell'epoca abbiano adottato una sorta di "criterio étnico" di classificazione delle asso-ciazioni, del tutto estraneo alia lógica di funzio-namento e al sistema di archiviazione del-l'autoritá produttrice. Oltre alia collezione degli statuti il fondo del-la Luogotenenza comprende, anno per anno, gli atti riferiti alia costituzione e alie successive modificazioni dello stato giuridico delle asso-ciazioni aventi sede nel Litorale. Essi sono com-presi per lo piü nella serie degli Atti presidiali?1 Per il periodo dal 1850 al 1905 i fascicoli in questione sono raccolti a formare un'unica categoría, la 1/9.1: Associazioni, mentre negli anni 1906-1918 la Luogotenenza adottó per la settima sezione del proprio archivio presidiale (Abschnitt VII: Associazioni secondo la legge del 1867) una ripartizione analitica,32 che pero non corrisponde a quella che veniva giá impiegata per il "catasto" delle societá: 7.a associazioni di promozione economica e di abbellimento 7.b associazioni artistiche, educative, benefiche 7.c associazioni professionali e operaie 7.d associazioni religiose, di vigili del fuoco e di veterani 7.e associazioni politiche e sportive 7.f associazioni ricreative e diverse 7.g assemblee e statistica delle associazioni Per lo stesso periodo sarebbe da considerare, inoltre, la categoría lO.e: Movimento operaio. Negli Atti presidiali le ricerche su singóle associazioni si possono condurre a partiré dallo schedario giá descritto, grazie alie indicazioni che es so fornisce sugli estremi degli atti emanati dalla Luogotenenza nei confronti di ciascuna societá, come anche - fino all'anno 1890 -attraverso le rubriche alfabetiche, che pero pre-suppongono il possesso di qualche nozione sull'epoca di costituzione e di funzionamento e sulla denominazione dei sodalizi.33 La serie degli Atti generali della stessa Luogotenenza34 comprende scarsissima docu-mentazione sulle associazioni fino al 1863. Suc-cessivamente, dal 1864 al 1905, simile materiale 1 1 1850-1918: Guida generale..., p. 769. La serie è dotata di inventario e di rubriche, queste limitatamente al periodo 18501890. 3? Kanzleiordnung und Geschaftsplan der k.k. Küstenlandischen Statthalterei in Triest, Triest 1906. La voce da cercare nelle rubriche corrisponde talora alia ragione sociale, talora al nome della localitá che era sede dell'associazione; altre volte le societá vi si trovano regístrate sotto la voce collettiva "Vereine". 34 1850-1918: Guida generale..., p. 769. La serie è dotata di inventari e di rubriche. é presente nella serie, ma riguarda raramente atti di carattere costitutivo. Per il periodo 1864-1885 vanno considérate le categorie 2.19.1: Associazioni, e 1.21.3-5: Associazioni politiche, di funzionari e veterani. Piü ricca di document-azione é la fase dal 1886 al 1905, e in particolare la categoría 27.2: Istituzione e scioglimento di societá. Dopo il 1905 i fascicoli della Luogotenenza riferiti alie associazioni sono concentrati únicamente negli Atti presidiali. La documentazione sulla vita delle associazioni va cercata invece negli archivi delle "autoritá di sicurezza" che esercitavano la vigilanza sulle loro attivitá. Relazioni, elenchi di soci, copie di inviti, programmi e manifesti, notizie sulle assemblee e su altre iniziative pubbliche, come pure informazioni riservate sulle condizioni interne o sull'atteggiamento politico delle societá si trovano in primo luogo nel fondo della Direzione di polizia di Trieste, che era competente per la cittá e il suo territorio e per il vicino Comune di Dolina/San Dorligo. Nella serie Atti presidiali riser\>ati35 diverse buste interessano espressamente quelle associazioni slovene che per il numero degli aderenti e l'incisivitá dell'azione diedero luogo a un carteggio di polizia particolarmente voluminoso: ad esempio Edinost (busta 276, con atti dal 1875 al 1905), le societá operaie Delavsko podporno društvo (b. 263, 1879-1905) e Tržaško podporno društvo (b. 289, 1888-1905), la societá sportiva Tržaški Sokol (b. 279, 1882-1905). Puo interessare in parte anche il settore intitolato al Movimento socialista (buste 250-257, anni 18691908). Nello stesso archivio della Direzione di polizia é presente una serie specificamente dedicata alie Societá,36 costituita nel 1906 ma contenente ampia documentazione degli anni precedenti che fu allora estratta dagli Atti presidiali riser\>ati. E' formata da 732 fascicoli ognuno dei quali contiene piü anni di carteggio riferito a un'associazione. Gli atti piü antichi risalgono al 1853, la serie fu tenuta aggiornata dalle autoritá italiane fino al 1919; la prima tra le societá di lingua slo vena considerata nella serie é l'as-sociazione funeraria Pogrebno podporno društvo Sv. Marija Magdalena (atti dal 1876), mentre le piü recenti risultano fondate nel 1914. Anche se non ci si trova di fronte a un vero e proprio censimento delle societá, dalla semplice lettura delFinventario di questa serie archivistica risal-tano la quantitá delle associazioni slovene di Trieste e del circondario in época austríaca e la varietá degli interes si che vi si riflettevano. 1814-1918: Guida generale..., p. 772. La serie é dotata di inventario e di rubriche, queste limitatamente al periodo 1814-1903. 1853-1919: Guida generale..., p. 772. La serie é dotata di inventario. 124 Žontaijev zbornik ARHIVI XXV (2002), št. 1 Analoga documentazione, ma distribuita anno per anno, si trova nel fondo del Capiîanato distrettuale di Capodistria,37 che svolgeva le funzioni di autorità di sicurezza nei confronti delle associazioni aventi sede nel territorio dell'Istria settentrionale. In questo caso interessa la categoría 13: Società, con atti dal 1880 al 1915 (buste 107-112). La legislazione austríaca sottoponeva a una disciplina particolare le società coopérative, o meglio - per usare la terminología dell'epoca - i "consorzi industriali ed economici" (Erwerbs-und Wirtschaftsgenossenschaften), che erano re-golati dalla legge 9 aprile 1873:38 si trattava delle coopérative di produzione e consumo, di crédito, agricole, edilizie, esistenti in gran numero anche nei centri minori del Litorale, che costituivano un importante motore di crescita economica per la comunità slovena. Per la costituzione dei consorzi era indispensabile la loro iscrizione nel-l'apposito registro tenuto dal tribunale commerciale competente: il "Registro dei consorzi", contenente tutti gli atti di rilevanza giuridica inerenti tali sodalizi, era liberamente consul-tabile. Ad avvenuta registrazione il consorzio consegnava una copia del contratto sociale all'autorità política provinciale, che riceveva poi annualmente i suoi bilanci. Nel Litorale Austríaco i giudizi competenti in materia erano il Tribunale commerciale e marittimo di Trieste, anche per i distretti di Monfaleone e Capodistria, e i Tribunali circolari di Gorizia e di Rovigno. AllArchivio di Stato di Trieste si conserva il fondo del Tribunale commerciale e marittimo,39 che comprende gli atti di immatricolazione dei consorzi dal 1873 al 1897 (categoría VII). Per il periodo successivo documentazione analoga si trova inserita nel fondo proveniente dal Tribunale civile e penale di Trieste, erede delle competenze del Tribunale commerciale, che include pure Tintero "Registro dei consorzi", in nove volumi, dal 1874 al 1938; il Registro è privo di un proprio repertorio, ma una chiave d'accesso puô essere fornita, ad esempio, dalla consultazione dello schedario délia Luogotenenza (Vereins-Grundbuch) di cui si è detto sopra. Infatti le copie dei contrató di consorzio spettanti alla Luogotenenza venivano inserite, al pari di ogni statuto sociale, nel "catasto delle società" délia provincia (fondo Luogotenenza, serie Società: categoría A/VI). Gli atti délia Luogotenenza relativi alla registrazione e ai succès si vi rapporti con i consorzi del Litorale erano invece conservati nella serie degli Atti 37 1868-1918: Guida generale , p. 771. 11 fondo é dotato di inventario e di rubriche. 38 Reichsgesetzblatt, 1873, n. 70. 39 1781-1923: Guida generale..., p. 778. D fondo é dotato di inventario, di repertori e indici. generali, di cui formavano una speciale categoría (fino al 1906 la n. 23.18, in seguito la n. 99). Ai primi del Novecento, per garantiré la regolaritá e la trasparenza nella gestione dei consorzi, fu creato l'istituto della revisione o ispezione, affidato alia figura dell'Istruttore dei consorzi: gli atti dell'Istruttore, dal 1906 al 1914, si trovano nella serie Societá della Luogotenenza (buste 24 e 25), mentre i registri delle revisioni (19081912) sono compresi nel fondo del Consiglierato di luogotenenza (nn. 3909-3912). Documentazione relativa ai consorzi industriali ed economici triestini si trova, naturalmente, anche nel fondo della Camera di commercio di Trieste,40 sia nella serie Carteggio che tra i registri e i fogli della Matricola delle ditte. Sempre in relazione ai consorzi va citata ancora la documentazione della Commissione centrale di statistica in Vienna, pervenuta allArchivio di Stato di Trieste nel 1922 in seguito agli accordi italo-austriaci in materia di archivi.41 Questo núcleo comprende le schede segnaletiche dei consorzi del Litorale estratte dal "catasto" centrale delle societá, che la Commissione curava per disposizione di legge; le schede riportano la denominazione e la sede del consorzio, le date del contratto sociale e della sua registrazione, eventuali elementi su modifiche successive, liquidazioni e scioglimenti. Sono anche presentí le copie dei bilanci annuali degli stessi consorzi, raccolte dalla Commissione nel-l'ultimo periodo della sua atti vita (1912-1917 circa). Dopo rarmistizio del 1918 e l'annessione all'Italia, la legislazione austríaca continuó ad aver vigore nella Venezia Giulia ancora per al-cuni anni.42 In questa fase transitoria le ammi-nistrazioni italiane della regione esercitavano le medesime competenze di quelle austriache cui erano subentrate. Le funzioni di autoritá política provinciale, giá svolte dalla Luogotenenza del Litorale, furono assunte dal Governutorato poi Commissariato generale civile per la Venezia Giulia, operante a Trieste dal 1918 al 1922. Nella serie Atti di gabinetto del suo archivio43 la documentazione sulle associazioni forma nel 1919 le categorie 24 "Associazioni a Trieste" e 24/1 "Associazioni nella Venezia Giulia", dal 1920 al 1922 la categoría 055, che presenta una ripartizione interna abbastanza simile a quella giá riscontrata negli Atti presidiali della Luogotenenza: 40 1755-1960: Guida generale..., p. 788. 1 fondo é dotato di inventario e di rubriche. 41 1912-1918: Guida generale..., p. 770. II fondo é dotato di inventario. 42 Ester Capuzzo, Dal nesso asburgico alia sovranitá italiana: legislazione e amministrazione a Trento e Trieste 1918-1928, Milano 1992. 43 1918-1922: Guida generale..., p. 781. 1 fondo é dotato di inventari e, parzialmente. di rubriche. ARHIVI XXV (2002), št. 1 Žontaijev zbornik 125 055.a associazioni politiche 055.b associazioni economiche 055.c associazioni professionali e operaie 055.d associazioni sportive 055.e associazioni culturali 055.f associazioni benefiche, educative e diverse Inoltre vi è la categoría 056 sulle assemblee e le altre manifestazioni societarie. Gli Atti generali dello stesso fondo compren-dono invece la documentazione sui consorzi industriali ed economici délia Venezia Giulia, per il 1918-1919 nelle catégorie B: Consorzi di crédito, e G.2: Consorzi commerciali e di pro-duzione, per gli anni dal 1920 al 1922 nelle catégorie: 631-635 consorzi di crédito 641 consorzi commerciali e di produzione 7119 consorzi agricoli Un organismo nuovo era il Commissariato civile per la ciîtà di Trieste e territorio44 che nello stesso periodo ebbe il ruolo di "autorità di sicurezza" in materia di associazioni, a somi-glianza dei Capitanati distrettuali del sistema austríaco, limitatamente al territorio comunale del capoluogo. Tra i suoi Atti di gabinetto, nella categoría 9 è compresa l'attività di vigilanza su associazioni, ordine pubblico e spettacoli; negli Atti generali la sezione IX (da ottobre 1921 la VI) contiene materiale sui consorzi industriali ed economici. Soppresso il Commissariato dal Io gennaio 1923, le funzioni di vigilanza sulle associazioni furono assegnate, per l'intera provincia di Trieste, alia Questura, del cui archivio purtroppo quasi nulla rimane per il periodo tra le due guerre mondiali. Dopo l'unificazione legislativa con le vecchie province del regno d'Italia, le associazioni della Venezia Giulia si tro varano inserite in un sistema giuridico nuovo, apparentemente ancor più liberale di quello austríaco. In Italia infatti non era stata ancora emanata alcuna norma generale sulle associazioni: per la legittima costituzione di un sodalizio non erano prescritte autorizzazioni e nemmeno prese d'atto ufficiali, né vi era l'obbligo di notificazione alie autorità. D'altra parte gli organi amministrativi disponevano di ampi margini di discrezionalità nel decretare lo sciogli-mento delle associazioni, che dunque godevano di una liberta as soluta quanto precaria, condi-zionata com'era dall'atteggiamento governativo.45 L'involuzione autoritaria voluta dal fascismo porto all'emanazione delle leggi di pubblica sicurezza del 1926 e del 1931, che sottomisero tutte le associazioni alia vigilanza dello Stato e istituirono l'obbligo di comunicare la costituzione dei sodalizi, i loro statuti e regolamenti, gli 44 1919-1922: Guida generale..., p. 781. D fondo é dotato di inventario e. parzialmente, di rubriche. 45 Giovanni Miele, Diritto di associazione, in Novissimo digesto italiano, I, 2, Torino 1968, pp. 1419 1421. elenchi dei soci e dei dirigenti; ai Prefetti veniva riconosciuto il potere di sciogliere le associazioni. Entro questo quadro normativo opero anche la Prefettura di Trieste, istituita alia fine del 1922 con competenza sul territorio della provincia triestina, appena creata con l'inclusione di alcune aree facenti capo in precedenza a Gorizia, alia Carniola e alFIstria. Nel fondo archivistico della Prefettura i materiali concernenti le associazioni si tro vano concentrad nella serie Atti di gabinetto,46 in particolare nelle catégorie: 055 "Associazioni, istituti, circoli" 0611 "Comizi, conferenze, riunioni" Ma a partiré dal 1927, época dello sciogli-mento di tutte le associazioni slovene, e fino al 1945, tracce documentarie di un'attività organiz-zata degli sloveni, svolta necessariamente nella clandestinité, vanno ricercate piuttosto in altri settori: 037 "Affari ecclesiastici" 053 "Agitazioni" 064 "Partito comunista" 068 "Movimento jugoslavo" 084 "Censura" Neirimmediato secondo dopoguerra l'attività della Prefettura, ormai limitata alla Zona A del Territorio Libero di Trieste, proseguí sotto l'am-ministrazione militare alleata, che aveva ripri-stinato l'ordinamento preesistente al fascismo. Negli Atti di gabinetto della stessa Prefettura, pervenuti all'Archivio di Stato fino al 1954, si segnalano per questa fase le catégorie: 055 "Associazioni" 056 "Congressi" 061 "Associazioni politiche" 068 "Movimento jugoslavo" Nel 1952 fu istituita a Trieste una Direzione superiore deH'amministrazione, che di fatto preparó il ritorno della Zona A all'ordinamento italiano; con l'ottobre 1954 le subentró il Commissariato generale del governo. Gli Atti di gabinetto della Direzione e del Commissariato47 arrivano fino al 1963 e comprendono le seguenti catégorie che possono interessare la ricerca sull'associazionismo sloveno nella Trieste contemporánea:48 4.2 "Partiti" 4.3 "Partiti e associazioni" 4.11 "Associazioni politiche" 5.12 "Associazioni artistiche" 5.13 "Associazioni culturali" 1923-1954: Guida generale..., p. 783. La serie é servita da un elenco e, parzialmente, da rubriche. 47 1952-1963: Guida generale..., p. 782. La serie é servita da un elenco e da rubriche, queste limitatamente al periodo 19231949. 4R La normativa vidente in Italia eselude dalla libera consultazione gli atti dell'ultimo quaruntennio dai quali risulti l'adesione personale ad associazioni, partiti o sindacati. 126 Žontaijev zbornik ARHIVI XXV (2002), št. 1 5.16 "Associazioni musicali" 6.11 "Problem! délia minoranza slovena" 13.14 "Vigilanza sulle associazioni" 16.2 "Associazioni di lavoro e professionali" 17.13 "Associazioni partigiane" 18.3 "Associazioni culturali Slovene" 18.5 "Associazioni sportive e assistenziali" 18.6 "Associazioni giovanili" 18.14 "Circoli e clubs" Le catégorie indicate non sono presenti con assoluta regolarità in tutte le annate délia serie archivistica in questione. SUMMARY SOURCES FOR THE HISTORY OF THE SLOVENE ASSOCIATIVE MOVEMENTS IN THE STATE ARCHIVES OF TRIESTE Between the second half of the 19th century and the beginning of the 20lh century, the independent association became the typical form of bourgeois organisation. This process was particularly important for the nations, which like the Slovenes, did not have their own state administration, especially in the areas where the Slovene population lived among other ethnic groups. This accounts for the historians' interest in the events relating to the Slovene associations in Trieste and in adjacent areas under the city's jurisdiction. The first attempts to set up associations date back to 1848. Later, the movement spread to all strata of Slovene society and it gradually specialised from the 1880s onwards. A network of associations, catering for every societal need within the national community was thus established. Other nationalities created parallel and self-sufficient societal circles. Both similarities and differences can be observed between the association networks organised by Slovenes, Italians, and Germans. After the annexation to Italy, the associative movement of the Slovenes underwent a process of adjustment. The latter was interrupted by the fascist persecution that condemned every independent association activity to illegality. The authors dealing with the history of the Slovene associative activity in and around Trieste found most of the relevant documentary material in the State Archives of Trieste. The archival fonds include the archival material belonging to the Austrian, and later, Italian state administrations, which governed the city from the mid-18111 to the late 20th century. The first systematic regulation in the field of associations under the Austrian system was the decree issued on 26 November 1852. Very few Slovene associations were legally permitted to pursue their activities in the Austrian coastal area while this provision was in force. The constitutional principle of the freedom of association was accepted under the law of 15 November 1867. Under this law, the administrative body controlling the creation of an association was the regional political authority, represented by a Governor whose seat was in Trieste. The "security authority," was represented by either the Police administration in Trieste, or by various district Capitanati, whose duties included supervision of the associations' ordinary activities. The existing official documents belonging to the Trieste Governorship include the collections of statutes constituting the "cadastral register" of regional associations, the associations' index-files, and the official documents regarding their creation and any subsequent changes in the legal situation of those associations whose seat was in the coastal area. The documentation regarding the associations' activities is in the archives of the Police administration in Trieste. The latter was competent for the city and its surrounding areas and numerous files mention the Slovene associations. A simple glance through the list reveals the quality and variety of the Slovene associations that were active in Trieste and adjacent areas under the Austrian rule. The co-operative associations or "industrial and economic cooperatives," which led the growth and development of the Slovene community, were subject to a special regime under the Austrian legislation. The archival collection of the Commercial and Maritime court, which is in the State Archives of Trieste, includes the co-operatives' registration documents and the entire "Register of cooperatives." Immediately after the armistice of 1918, the Italian administration maintained the same competences as the preceding Austrian administration. Following the legislative unification, the associations of the Julian March were integrated into a new legal system. In Italy, associations could be established without any compulsory permits or official takeovers. However, the administrative bodies had a broad discretionary right to dissolve associations. The authoritarian regression led to a 1926 public security law, which subjugated all associations to state control. Thus the archives of the Trieste Prefecture, whose activity involved the surveillance of associations, contain all the relevant archival material in the collection "Cabinet documents." The documents issued by the chief government commissioner (from 1952 onwards) can be a valuable resource for research of Slovene socialising in contemporary Trieste. POVZETEK VIRI ZA ZGODOVINO SLOVENSKEGA ZDRUŽEVANJA V TRŽAŠKEM DRŽAVNEM ARHIVU Med drugo polovico 19. stoletja in v začetku 20. stoletja so se samostojna društva uveljavila kot tipična oblika organizacije meščanske družbe. Ta proces je bil posebej pomemben za tiste narode - kot so Slovenci -, ki še niso imeli državne ureditve, in še posebej na tistih ozemljih, na katerih je slovenski narod živel v stiku z različnimi etničnimi skupinami. Od tod izhaja zanimanje zgodovinaijev za dogodke, povezane s slovenskim združevanjem v Trstu in na ozemlju, ki ga je to mesto upravljalo. Prvi pojavi takšnega združevanja v Trstu, segajo v leto 1848 in gibanje kasneje zajema vedno več slojev slovenske družbe. Od osemdesetih let naprej je značilna postopna specializacija z ustanovitvijo omrežja društev, ki želijo zadovoljiti vsako potrebo po družabnosti znotraj ARHIVI XXV (2002), št. 1 Žontaijev zbornik 127 narodne skupnosti. Različne narodnosti so sestavljale vzporedne in samozadostne društvene kroge; opazimo lahko podobnosti in razlike v omrežjih družb, ki so jih ustanavljali Slovenci, Italijani in Nemci. Po priključitvi k Italiji je društveno gibanje Slovencev preživelo obdobje prilagajanja, ki ga je ustavilo preganjanje fašistične vlade: vsaka neuvrščena društvena dejavnost seje morala zateči k ilegali. Avtorji, ki so se ukvarjali z zgodovino slovenskega združevanja v Trstu in pokrajini, so tovrstno dokumentarno gradivo našli predvsem v državnem Arhivu, v katerem so zbrani fondi avstrijskih in kasneje italijanskih državnih uprav, ki so delovale v mestu od polovice 18. stoletja do poznega 20. stoletja. V avstrijskem sistemu je bil prvi sistematični predpis na področju društev patent, izdan 26. novembra 1852; zelo malo je bilo slovenskih društev, ki jih je le-ta uradno dovolil v avstrijskem Primorju v obdobju njegove veljave. Ustavno načelo o svobodi druženja se je uresničilo z zakonom z dne 15. novembra 1867. Po tem zakonu je bil upravni organ, kije imel pomembno vlogo ob oblikovanju društva, pokrajinska politična oblast, katere zastopnik je bilo Namest-ništvo s sedežem v Trstu. "Varnostna oblast11, katere zastopnik je bila Uprava policije v Trstu ali razni okrajni Kapitanati, pa je imela nalogo nadzorovati redno dejavnost društev Med akti Namestništva v Trstu so shranjene zbirke statutov, ki sestavljajo "kataster" pokrajinskih društev, kartoteko društev in akte, ki se nanašajo na ustanovitev in na poznejše spremembe pravnega položaja društev, ki so imela sedež v Primorju. Dokumentacijo o življenju društev je treba iskati predvsem v fondu Uprave policije v Trstu, ki je bila pristojna za mesto in okolico; v številnih mapah se omenjajo slovenska društva: iz preprostega branja seznama sta razvidni kakovost in raznolikost slovenskih društev iz Trsta in okolice v avstrijskem obdobju. Avstrijska zakonodaja je podvrgla pod poseben režim zadružna društva ali "industrijske in ekonomske zadruge", ki so bile gonilna sila za rast slovenske skupnosti. V tržaškem državnem arhivu Fond trgovskega in morskega sodišča vključuje akte za registracijo zadrug in celoten "Register zadrug". Po premiiju iz leta 1918 je italijanska uprava v prvem obdobju imela enake pristojnosti- kot jih je imela pred njo avstrijska. Po zakonodajni združitvi so se društva Julijske krajine vključila v nov pravni sistem: v Italiji za ustanovitev društva ni bilo predpisanih dovoljenj ali uradnih prevzemov, ampak so upravni organi imeli široko diskrecijsko pravico pri razpustitvi društev. Avtoritarno nazadovanje je privedlo do oblikovanja zakona za javno varnost iz leta 1926, ki je vsa društva podjarmil državnemu nadzoru. V tem okviru je delovala Prefektura v Trstu; v njenem arhivskem fondu je v seriji "Akti kabineta" zbrano celotno gradivo, ki zadeva društva. Akti kabineta glavnega komisariata vlade (od 1952) so lahko koristni za raziskavo slovenskega druženja v sodobnem Trstu.