Received: 2014-10-23 UDC 811.124'02:091 Original scientific article CONTAMINAZIONE IN FILOLOGIA Gino BELLONI Universita Ca' Foscari Venezia, Dipartimento di Studi Umanistici, Dorsoduro 3484/D, 30123 Venezia, Italia e-mail: bell@unive.it SINTESI La dipendenza di un testimone da un altro, nella ricostruzione di un testo antico, e il presupposto per t^i^a^cc^ia^re un a^lbei^o g^enea^lc^g^ic^o. Sen^a c^i esso e i^possibile opei^a^i^e a f^a^vore del^a r^co^^i^z^one di quel t^e^t^o, c^oe r^i^t^a^bi^ir^ne l'origina^e, o m^eg^^io c^ondur^^o allo ^t^a^d^o p^iu cor^r^e^^o r^ispet^to all'or^ig^inale. Se un c^opi^t^a non si ^erv^e di un solo mo-del^o, m^a r^ico^rre a^d un a^t^ro a^nc^he per pa^r^^iali t^ratt^i o per ^in^g^ole le^ioni, ques^o ideale processo viene interrotto provocando una perturbazione che si riflette nella costituzione del^a g^enealog^^a.. Quest^a p^r^u^r^ba^^^o^e si chiama contamina^ione. E un fenom^eno che si e i^ia v^ia dim^o^^a^t^o sempr^e meno r^a^r^o nella t^r^a^d^z^one classica e cost^ituisce unpr^oblemia ancora discusso nella filologia classica e moderna. Parole chiave: filologia, tradizione manoscritta, copisti, critica testuale, metodo di Lachmann, stemma codicum, perturbazione CONTAMINATION IN PHILOLOGY A^BST^F^ACT In the field of Textual Criticism, the dependence of an exemplar from another is a necessaryprer^equ^s^t^e when d^ra^w^r^g a fa^^ily tree or stemma cod^cu^m. In its ^bsen^e, it is impossible to try and reconstruct a text, that is to re-establish the original, or rather establish a version as close as possible to the original. If a scribe did not copy his text from a single exemplar only, but made also use of another, even though partially or only for individual variant readings, the ideal process of reconstruction of the original text is ^nt^en^up^t^ed a^n^d the in^t^erferenc^e rr^a^y hinder t^he re-con^t^it^l^t^ic^n o^f it^s fa^^ily ^ee. This in-^er^fer^ence is known as con^a^^^na^^on. The phenomenon has proved t^o be more a^nd mor^e frequent in the tradition of classical texts and is still a debated problem to scholars in classical and modern philology. Key words: philology, manuscript tradition, copyists, textual criticism, Lachmannian ste-matics, stemma codicum, perturbation Gino BELLONI: CONTAMINAZIONE IN FILOLOGIA, 153-169 II verbo latino contamino-are ha che fare con tangere con cui condivide la radice tag-. Prevede un non attestato *taminare 'toccare', del quale resta documentato il solo tardo composto attamino-are. Nel significato di toccare, contaminare indicherebbe una azione ne buona ne cattiva. Ma subito dall'inizio, in una china deteriore, il contaminare diventa evento negativo, nonostante l'atto del toccare, di per se stesso, sia neutro, e anzi, complice l'arte, come ci ricorda il Michelangelo della Sistina, possa suggerire una connotazione di grado positivo assoluto: un tocco vivifico, momentaneo, l'atto immediato della scintilla della vita. Ma l'azione del contaminare non e semplicemente quella del toccare, e non e -soprattutto - immediata: il prefisso latino CUM, come solo all'inizio del '900 la filologia classica ha chiarito, possiede valore non solo comitativo (per capirci con-duco) ma anche perfettivo, e questa funzione sottolinea il compimento e quasi la consunzione di taminare come "continuare a toccare, usurare". Il perfettivo latino preverbale CUM> con e insom-ma gia alla base della negativita del contaminare, perche l'azione continuata finisce per usurare, ed il significato di usurare si dilata subito nei territori della corruzione, del con-tagio, dell'infezione, della malattia, dell'insozzamento, e via via attraverso le estensioni figurate, della vergogna morale, dell'offesa all'onore, ben presto anche del sacrilegio. La letteratura patristica ed il Medioevo hanno sfruttato a fondo i territori di questa negativita intesa in senso morale. La sopravvivenza del significato - come dire? - neutro, del "contatto", nel lessico italiano si attiva in ambito dotto, con diverse possibilita a cominciare dal campo delle arti figurative e della letteratura1. Da diversi ambiti e punti di osservazione, sulla storia, le societa, i popoli, l'antropologia, e via dicendo, il concetto puo occupare le due aree: il campo semantico della negativita, ed il territorio opposto, di arricchimento, quale per situazioni diverse la commistione puo produrre. Ma in filologia, per tornare all'angolazione particolare nostra - chiarisco subito, per evitare equivoci, che con filologia qui indico specificamente la critica testuale - la negativita del termine possiede una storia quasi senza riscatto: si tratta degli effetti delete-ri di un rimescolamento di diversi rivoli procedenti dall'originale alveo della trasmissione di un testo, per usare la metafora del fiume o di una strada (qui oltre, figura 3): anche se il fatto in se, nella vicenda tribolata di un messaggio - e se non si badi allo stretto concetto di "originale" - potrebbe avere una valenza positiva, ed aver assicurato all'opera una sussistenza2, la commistione anche limitata o parziale e saltuaria di due o piu rivoli dello Non sara un caso che i Dizionari italiani affidino al latinista Pascoli il riadattamento dell'uso come «fusione o giustapposizione di elementi disparati, provenienti da tradizioni o da stili diversi, nella composizione di un'opera artistica o di eventi storici in un racconto unico»: cosi il grande Dizionario Battaglia, s.v. Ma per tornare al lessico latino, Ernout-Meillet ci mettono davanti questa flagrante negativita citando la chiosa antica di Elio Donato all'Andria: contaminare proprie est manibus luto plenis aliquid attingere et polluere. Lo stesso polluere, si badi, viene da lutum. Oltre a Elio Donato, nei secoli successivi sulle due attestazioni di contaminare usate da Terenzio sono corse centinaia di pagine di studiosi interessati a disquisire quale fosse il reale significato del verbo per il commediografo latino in relazione alla polemica sollevata contro di lui a proposito dell'utilizzo della fabula greca. Li si trattava di una questione drammaturgica, e di interpretare il significato - sconciatura o commistione? - a proposito dell'inserzione di elementi tratti da altro modello, all'interno di un canone. Basti questa osservazione di Segre, 1961, 67: «Se si pensa che i codici hanno in genere una discendenza Gino BELLONI: CONTAMINAZIONE IN FILOLOGIA, 153-169 stesso testo in unica confluenza nel mezzo della trasmissione crea un sicuro danno al restauratore del poi (filologia) in relazione al compito suo, che e quello di operare a favore della restituzione del testo primario. La contaminazione nella critica del testo e sempre avvertita a partire dal poi come di disturbo, intralcio, necessario a dar un senso a fenomeni rispetto a quelli accertati studi-ando la parentela dei testimoni. Si capisce bene che esso possa essere talvolta un comodo espediente per chi i conti non riesce a farli, ma non e il caso di discutere questo aspetto. Resta che le tracce di tale turbamento si vedono da accertamenti posteriori sulla tra-dizione (= tutti i testimoni rimasti). E normale che la contaminazione nella constitutio textus (= operazione di restauro del testo) si possa decidere solo in presenza di altri testimoni non contaminati, anche se in teoria l'ipotesi di un testimone unico al quale si possa applicare l'ipotesi sarebbe possibile, in concorrenza con altri incidenti che ne abbiano scombinato il dettato. Fu, in Italia, il grande filologo classico Giorgio Pasquali a redigere nel 1934 per il X volume della Enciclopedia Italiana Treccani la voce Edizione critica, con un saggio di grande acribia3. Ivi si da contezza anche delle varie fasi operative del filologo, sin dalla separazione fra i due momenti di lavoro: recensio (completa raccolta delle testimonian-ze, e loro esame) ed emendatio (le operazioni di correzione del testo guasto ricostruito, ex post, come capostipite di tutta la tradizione rimasta)4. In questo saggio Pasquali puo discorrere della contaminazione senza soffermarsi sul concetto, ma presupponendone la specificita. Con le sue parole: «Solo recentemente si e veduto come anche tradizioni del primo medioevo greco e latino, che parevano une, derivassero in fatto da contaminazione, da recensione».5 tanto piu esigua quanto essi sono piu vicini all'originale che la costituzione di una vulgata tende ad eliminate i testimoni isolati, i quali sono spesso i piu puri; che infine la dignita esteriore di un codice, e percio la sua idoneita alla diffusione, dipende spesso dalla fortuna dell'opera che vi e trascritta, e pertanto appartiene ad un segmento cronologico relativamente lontano dal punto di origine, riuscira abbastanza evidente che la possibilita che qualche contaminazione, specie se appartenga ad epoca abbastanza alta, costituisca l'ultima traccia di rivoli della tradizione testuale subito disseccatisi». Nelle aule universitarie la scuola di fine secolo, quella della mia generazione, ne risultava ancora debitrice. Nonostante i molti progressi del metodo da allora in poi, quel saggio conserva e registra ancor oggi fondamenta solide del metodo di restauro dei testi antichi. Ancor oggi si pubblicano i testi di Pasquali, e di altri pochi maestri della filologia e della linguistica, come fondamento di quelle discipline. E dell'altrieri p. es. Barbi, Pasquali, Nencioni, 2012, dove si raccolgono studi del '35 (Barbi), '41 (Pasquali), e '55 (Nencioni), come caposaldi della metodologia moderna. Pasquali cita, a proposito di un testo in cui i vari rappresentanti sono contaminati, la edizione della Storia ecclesiastica di Eusebio, capolavoro critico di Edward Schwartz. Quanto al termine recensione, pure ^tecnico" della filologia, deve essere inteso qui per sineddoche nel significato di collazione, confronto, nel senso di esito di confronto: perche il Pasquali include nel concetto di recensio anche la valutazione dei testimoni (che poi si e distinta: collatio = confronto). Vuol dire, Pasquali, che allora, negli anni '30, si veniva scoprendo che testi classici sin li attribuiti ad una - diciamo - filiera parentale diretta, da antenato a discendente (parliamo di codici), si scoprivano invece in vario modo non puri. Siccome il significato di un termine e ben desunto per opposizione, e qui una tradizione contaminata e giustapposta alla tradizione «una», ovvero singola, si deve capire che la contaminazione e un accidente di promiscuita, dovuta al fatto che il copista si serve di almeno due testimonianze diverse. Mi limito qui a questa nozione, senza scendere sui molti dettagli che riguardano, genesi, tempi, cause; per i modi cfr. infra n. 26. 3 5 Gino BELLONI: CONTAMINAZIONE IN FILOLOGIA, 153-169 II concetto di contaminazione infatti era chiaro gia prima, e innanzi che venisse in auge la rappresentazione dello stemma codicum (= schematizzazione grafica del quadro dei rapporti di parentela dei testimoni rappresentati con lettere6). La filologia del '700 gia conosceva le insidie della contaminazione per i testi omerici, e la dichiarava espli-citamente per il Nuovo Testamento,7 mentre alla fine deU'800 la possibilita di applicare il metodo meccanico registrava in questo accadimento uno dei due motivi di crisi della stemmatica: l'altro e lo stemma a due rami, o bifido (= due discendenti derivanti dal ca-postipite di tutta la tradizione)8. Visivamente la rappresentazione della contaminazione si chiarisce con una variabile nel disegno dello stemma codicum. Quest'ultimo e rappre-sentato, a designare la tradizione verticale, (= un codice deriva da un altro direttamente o attraverso un numero n di esemplari intermedi) con segmenti9; A C Figura 1: Stemma codicum (altera tripartita) Nel caso di contaminazione, a designare un contatto laterale10, lo stemma prevede invece di un segmento un tratteggio: 6 Sia dell'alfabeto greco sia di quello latino. In generale le lettere greche si usano per i testimoni non rimasti, ma postulati come necessariamente esistiti, a cominciare dall'originale e dall'archetipo. 7 Cfr. Timpanaro, 2010, 44, e ivi per il Nuovo Testamento l'espressione con cui Johann Jacob Griesbach, Halle 1796, definisce il processo contaminatorio: «Alterius recensionis illatae sunt in alterius familiae libros». 8 Ivi, 79. 9 La dipendenza, la indipendenza e piu in generale le parentele fra codici si provano solo con errori, e questi errori devono essere significativi, ovvero senza possibilita di prodursi per qualche ragione poligenetica. Mai lezioni buone possono essere da sole significative per provare vincoli di parentela. L'unico DNA della stemmatica tradizionale e l'errore. Sul concetto di errore non basterebbe un libro a trattare appieno la discussione che ha prodotto. Basti, per mettere il sale sulla coda di questo fondamento del metodo genealogico, l'osservazione che non solo la discussione sulla significativita dell'errore, ma anche la stessa sola sua nozione chiama in causa il iudicium. 10 E da preferire al termine "orizzontale", questo utile per definire una caratteristica possibile non per l'archetipo, ma per l'originale (fenomeno riguardante per lo piu i testi dalla tradizione medievale in giu) piu originali, ovvero un "originale in movimento", vedi anche infra. Gino BELLONI: CONTAMINAZIONE IN FILOLOGIA, 153-169 A' C Figura 2: Stemma codicum (altera tripartita, con evidenziazione di contaminazione tra due test^imoni) A contare il peso del numero delle testimonianze, anche un occhio non esperto intra-vede con chiarezza, come nel primo caso sia applicabile per ottenere la lezione di a un criterio di maggioranza, ma come nel secondo cio non sia piu possibile. A rappresentare la metafora della contaminazione come corso nel quale entrano stra-de confluenti, cosi Lucia Cesarini Martinelli ha disegnato nel suo manuale la sporadica convergenza tihitCrmoru, umto/rrU/noJiy X vticoL (A ^btumu)enX>um