CAPODISTBIA TIPOGKAFIA COBOL E PRIORA PROGRAMMA DELL' 1. R. GINNASIO SUPERIORE DI CAPODISTRIÄ CAPODISTßlA TIPOGRAFIA COBOL & PRIORA 1897. v } Jl&u b'r^ ■4 Parte Prima: Spoglio dei «Libri Consigli» della Cittä. di Cherso (Vol. II, 1531-1556) • Parte Seconda: Un discorso scolastico del Direttore nella ricorrenza dell'Onomastico di Sua Maestk L’ Imperatrice. Parte Terza : Notizie intorno al Ginnasio pubblicate dalla Direzione. P*Ul% [lUMjuaEj k Edit. la Direzione dell'i. r. Ginnuio Spoji Jei „Lilri Coisiili“ äella cittä äi Cherso . / vol. II. (1531 -1556) » II lavoro che pubblico, e la continuazione di altro, uscito giä nel 1891 coi tipi Cobol-Priora col titolo istesso, ed era lo Spoglio del I.° Libro Consigli. Allora aveva premesso a quel volume uno studio sulla forma di governo dell’ isola di Cherso ed Ossero, desunto da me dai Libri Consigli. In questo, merce la squisita gentilezza dell’Ec-celsa i. r. Luogotenenza della Dalmazia e lalcortesia del chiarissimo signor professore Vitaliano Brunelli, ai quali mi corre obbligo di rendfcre Je mie migliori azioni di grazie, posso dare alle stampe un atto inedito, che appunto parla della forina di governo dell’isola di Cherso ed Ossero e che fu tratto dall’ „Archivio degli atti antichi“ dell’Ecc. i. r. Luogotenenza di Zara. Lo do fuori nella sua integritä, non fosse altro perehti porta luce maggiore su quanto aveva scritto allora e lo conferma, e perche se mai andasse sciupato 1’originale, non s’abbia a perdere documento di tal valore, abbenche altri, mi si dice, abbia tratto qua e lä quanto parvegli buono e 1’ abbia dato alle stampe. E per non ripetere sempre cognomi di famiglie che ricorrono ad ogni pie sospinto, parvemi di abbreviar quei cognomi e di met-tervi le sole iniziali, che si spiegan cosi: A. Antoniazzo; B. Bochina; A. de B., Antoniazzo de Bochina; C., Colombis; Do., Donatis; Dr., Drasa; M., Moise; P, Petris; D. de P., Dragogna de Petris; Z. de P. Zambelli de Petris; Prüf., Profici. II Secondo ,Libro Consigli“ trovasi in condizioni anche peg-giori del Primo, che pure non e ben conservato; le pagine ai margini sono sgualcite, la scrittura dilavata. Se ciö non fosse riescirebbe, ri-spetto alla calligrafia, migliore perche e leggibilissimo, anzi in qualche luogo lo scritto e proprio bello; ha principio coli’anno 1531 e fi-nisce al 1556. Stef. prof. Petris Dal fascicolo „Privilegi, statuti, rendite ecc. delle Co-munita, presentati al Commissario aulico conte di Goess. Filza HF. Nell’ „Archivio degli atti antichi“ presso la Luo-gotenenza della Dalmazia in Zara. N. 165. All’Ecc. Aulica Plenipotenziaria Commissione per 1’Istria, Dalmazia ed Albania , * La , Superioritä. Locale di Cherso, ed Ossero informa sopra lo stato delle Communita del Circondario di questa Distrettuale Giurisdizione, unindovi li ritrati lumi dai rispettivi Capi communicatile. Ali Eccelsa Imp. Reg. Aulica Commissione Plenipotenziaria per 1’Istria, Dalmazia, ed Albania La Cesarea superioritä. di Cherso, ed Ossero per esatamente esaurire, e colla ben dovuta obbedienza li venerati comandi d'ess’Ecc. Aulica Plenipotenziaria Commissione nel suo Decreto dattato 5 febbrajo presentato li 7 susseguente Maržo 1802 N. 707, - 'in cadauna Rubrica d essi vi. Articoli concernenti le Costituzioni delle Communitä, loro stato attivo, e passivo, diritti. freggi, e Prerogative, ehe godevano ali epoca di Maggio 1797 —, delle lamiglie, ehe le compone, ed il ri-manente della Popolazione, si e rivolta alli Capi delle due Com-munitä di Cherso, ed Ossero, ehe sole si contengono nel Circondario di questa Distrettuale Giurisdizione,-affine di ritrarre fondatamente le relative cognizioni corrispondenti alli* onorevoli. quesiti. Ed in fatto, tanto 1’una, clie 1’alt,ra d’esse due Communitä si prestarouo con tale attenzione nel dettagliare, che non vi occorsero alla superioritä, che aleune poche rimarche nelle respettive Tabelle, onde assoggettare il quadro nella sua puritä ad ess’ Ecc. Aulica Plenipotenziaria .Commissione. Unite quindi esse ritratte informazioni si fa dovere questa superioritä di umiliarle cogli autentici relativi Rapporti ad ess’ Ecc. Aulica Plenipotenziaria Commissione inviata da sua Maestä Impe-ratore e Re nelle Provincie dell’Istria, Dalmazia, ed Albania colla dovuta somm^sione, e sempre pronta di supplire dietro ad ulteriori comandi al caso innavertentemente le fosse sfuggita aleuna partico-laritä sull’ argomento in relazione al prelodato Decreto. Cherso 2 Aprile 1802. Giov. Antoniazzo de Bocchina Giudice Dirigente Francesco Lion C. R. assessore Incl.a Cas.a Reg.a Superioritä Locale in Cherso! Incaricati li Capi Rappresentanti la Mag.ca Comunitä di Cherso da quest’Imp. Reg. Superioritä Locale con Decreto 12 corr. N. 113 — intimato nel di 24 — esecutivo a Yen.to Dec.to 5 dec.o febbr. N. 707 dell’Ecc. Aulica Commissione Plenipotenziaria inviata da Sua Maestä l’Imperatore e Re nelle Provincie dell’Istria, Dalmazia, ed Albania di rassegnare lo stato di essa Comunitä, si fanno un dovere di e-Sponere quanto segue: * I. Che nella Tabella marcata A. stä dettagliata la costituzione della Comunitä. II. Che lo stato attivo, e passivo delle Rendite Communitative si rassegnano individualmente descritte nelli due fogli marcati B. C. Le rendite per altro si formano, e percepiscono colla modalitä, e proporzione seguente. a). Li Canoni perpetui infissi sopra li fondi dipendono da In-vestiture accordate dal Consiglio coll’accettazione delle Supliche prodotte dagl’Investiti, quali Supliche perö non s’intendono accettate, se non vengono favorite da’ due terzi de’ Votanti. b). Le rendite derivanti da’ Dazi si espongono alla Subasta, e si deliberano al piü offerente per anni trö, o cinque verso idonea Piezzeria. c). Quelle derivanti dagli Animali Peccorini e da’ Pascoli si formanö colla stessa modalitä, e sogliono talvolta dal Consiglio ac-cordarsi in affitanza per un corso maggiore d’anni, qualor» perö l’offerta sia vantaggiosa. d). Le rendite finalmente derivanti dagli erbatici si corrispon-dono annualmente dalli rispettivi Contribuenti alli Camerlenghi della Comunitä coll’assistenza del Scrivano della stessa, che registra in apposito libro lo dite contribuenti. e). Se talvolta conviene di poter arrendare qualche ramo delle rendite Communitative, viene allora taluno destinato ad esiggerle per conto Comunitä. • Le direzioni poi di responsabilitä, colle quali si mandano ad effetto li varii articoli delle spese ordinarie ed estraordinarie sono certi Viglietti intitolati Bollette firmati da tre almeno degli quattro Capi Rappresentanti le Oommunitä, colli quali viene commesso alli Camerlenghi di pagare le spese occorrenti: ben inteso perö, che se le spese' estraordinarie sono di qualche conseguenza, come quelle di certi restauri, e di polizia interna della Cittä, devono prima li Capi suddetti proponerle con parte al Consiglio, e dopo accordato il dispendio necessario sono in diritto li capi medesimi di rilasciare i viglietti, e non altrimenti. II Censore delle Amministrazioni Comunitative h 1’Imp. Reg. Superiorita Locale. La Corfiunitä ha un debito di Lire 1200, ed un credito di Lire 1800, oltre quella summa di credito, che potesse risultare da conteggi che deve liqyidare colla Comunita di Ossero. , L’ultima epoca finale, in cui sono stati esaminati, ed approvati li conti Comunitativi e il giorno 20 gennaio 1802, giacchž sono dessi soggetti a censura di semestre in semestre. III. In punto alli diritti, freggi, e prerogative, ehe godeva essa Comunita, e gl’Individui della medesima ali’epoca, in cui nel mese di Maggio 1797 segui lo scioglimento del passato Veneto Governo si espune a). Che li due Giudici, e ■ li due Agenti come Capi Rappresen-tanti la Comunita unitam. alli due Deputati a! fondaco componevano * il Collegetto al fondaco colla presidenza del Pubblico Rappresentante. b). Che gli medesimi colli due Deputati alla Sanitä, e colla presidenza come sopra componevano quel Collegio. c). Che li stessi egualm. che li due Deputati alla Sanitä per turno settimanalm. presiedevano all’ammissione, e rilascio delle fedi di Sanitä, che pur venivano da uno di essi firmate. d). Che li Capi suddetti rappresentavano la cittä ne suoi diritti e privileggi. e) Che intervenendo essi in Pubblico nell’Ecclesiastiche Fun-zioni tanto coll’Ex-Veneto Rappresentante, che soli, dovevano esser incensati, e doveva esser loro presentata la Pace per il baccio della stessa, nonche si usava dal Clero nella Chiesa verso li stessi atti di riverenza al momento deli’ incontro, e distinzioni in quanto alle Ce-neri ed alla Palma. f). Che potevano convocafe il Consiglio in qualunque tempo, quando anche dopo invitato il Publico Rappresentante avesse egli voluto impedire la Convocazione. g). Avevano essi soli il diritto di proponer Parti nel Consiglio, quando anche il Pubblico Rappresentante non avesse assentito alle stesse. h). Presiedevano alle Radunanze di aleune Confraternite. i). Presiedevano alle Congreghe Popolari nel Castello di Caisole al momento dell’elezione di quel Pievano, e votavano. k). Avevano voto, e presidenza nella Congrega del Popolo del Castello di Lubenizze al momento dell^elezione di quel Pievano. I) Avevano li Giudici la Luogotenenza della cittä al momento dell’absenza del Publico Rappresentante, e spettava loro in quell’incontro la Regalia delle lingue di tutti li Bö, ehe si maccellavano nel pubblico Macello. m). In tutte le Cause Civili spettava loro il diritto del voto consultivo coli’ ex. Yen.to Rappresentante. n). Avevano il diritto di esiggere dagli Macellai soldi sei ogni volta, che nel Pubblico Macello si macellavano Animali. n) Esigevano a titolo di Regalia al tempo della pešca di Sardelle, e Sgombri da cadauna tratta sgombri 200 e sardelle 500, e cosi da cadauna tonera la metä di queste Regalie, oltrecche dovevano li Patroni delle tratte, che pescavano vicino alla Cittä, nelle giornate di Mercordi, Venerdi, e Sabbato portare alla casa dei dne Giudici due libre di pešce per cadauna tratta a cadauno dei Giudici per soldi quattro. p). Presiedevano li Capi agli Incanti delle Rendite della Co-munitä, e Scuole. . q). Avevano la precedenza in confronto di qualunque altro. r). II Conte alla Fiera aveva il diritto negli otto giorni della Fiera di giudicare le differenze, che allora insorgfevano, di teuere le Chiavi della Cittž., e di presiedere alla Giostra scortato'da un di-staccamento di Milizia Urbana. s). Lo serivano, e li Camerlenghi aver dovevano la Regalia di 150 sgonibri, e 300 sardelle per cadauna Tratta; e per cadauna Tonera la metči di questa Regalia. t). Li Capi Rappresentanti la Cornunita, e Giustizieri preferen-tem. a qualunque altro dopo il Pubblico Rappresentante si dovevano* servire del loro occorrente di čarne e pešce. v). Dopo gii Capi della Cornunita avevano la precenza agli altri g’individui Nobili per ordine di etu. x). Avevano tutti li Nobili la prerogativa di cinger spada anco nella ridduzione de’ Consigli. y). Arrivati all'etä di anni 18 avevano il diritto di intervenire ogni qualvolta si convocava il Consiglio dopo di aver pero nella prima loro Comparsa prestato il dovuto giuramento. z). La Banca della Cornunita nella Cliiesa era per li Nobili soll destinata, quando volevano occuparla. aa). Gl’individui Nobili non erano soggetti e fazioni, ne a guardie, ehe cader dovevano a carico del Popolo. bb). Non erano pure soggetti a fazioni, ne a guardie per un anno li 12 del Popolo, che intervqnivano ne’ Consigli, come non 10 erano soggetti tutti quell i del Popolo, ehe coprivano le Cariche di Popolare diritto. cc). Prima li Capi di Cornunita, e poi li soli Nobili avevano il privileggio di portare le Aste del Baldacchino, e di esser benedetti dal Predicatore nell’ultima Pi'edica. cld). Avevano li Nobili soli il diritto di correre.alla Giostra col premio di Ducati 10 pagabili dalla Camera di Veglia. ee) La Cornunita aveva il privileggio di crear Notari, e di godere per giorni otto una ßera franca da gravezze. //'). Aveva inoltre il diritto di crear Nunzi per inviarli al go-verno, e di provvedere agl'interessi della Cittä, nonchš di eleggere 11 Pievano di quell’ insigne Colleggiata. IV. Le famiglie poi aggregate ad essa Cornunita colle ricer-cate indicazioni sono nominate nella Tabella mareata colla lettera D. V. Oltre il Corpo Communitativo non vi esistono in Cherso altre Corporazioni Civili separate col nome di Cittadinanza. VI. La Popolazione pero, ehe non forma una Corporazione se-parata ha dodeei Individui, ehe intervengono con voto nelle Con-vocazioni de’ Consigli, quali a) Si cambiano di semestre. b). Si eleggono da quattro Vecchiardi nominati dall’Imp. Reg. Ö Superiritä Locale a tre per cadauno, ed k in libertä la Superioritä di rigettare tutti quelli Individui, che nominati non fossero di sua soddisfazione. * c). Dopo eletti li dodeci si radunano dinanzi la C. R. Superioritä ed eleggono da quel Corpo tre col titolo di deputati, o Capi del Popolo. d). Questi Capi poi rappresentano il Popolo ne’ suoi diritti. e). Amministrano una Cassa detta dell’Universitä cornposta di un Capitale di Ducati 1000 circa investiti a livello affrancabile, e legatati da un Benefattore colla libertä di servirsi de’ Censi al caso di questioni contro li Nobili. f) Avevano dessi il diritto colli restanti nove del Popolo di intervenire in tutte le Convocazioni de’ Cons^gli fuori dei casi, ne’ quali si convocava il Consiglio per l’elezione di un Sopracomito di Gallera, o veniva convocato il Consiglio per difender la Comu-nitä al caso di questioni promosse dal Popolo alla medesima. g). In quest’ultimo caso, come pure in tutti i casi di partico-lare interesse del Popolo avevano il diritto li dodeci del Popolo colla presidenza del pubblico Ex-Veneto Rappresentante di radunarsi, e formavano allora un Colleggetto denominato de’ Popolari. Esauriti in questo modo gli ordini derivati alli Capi Rappre-sentanti la Comunitä di Cherso implorano dessi, che venga il tutto raösegnato all’Ecc. Aulica Commissione Plenipotenziaria per le ul-teriori autorevoli sue deliberazioni. Cherso li 31 Marzo 1802. Bernardino Ant.o Dr. de Petris, Giudice Antonio Maria de Coiombis, Agente Antonio Giacomo de Petris, Giudice RAMI DIFFERENTI (B) dalli quali percepisce le sne rendite la Comunitä di Cberso col rispettivo annuale importo dei medesimi. I. * Balle affittanze de' Pascoli e Terreni Spettanti per 4.fco alla Comm. di Ossero I Dallo Scoglio Cariclole........ •asi -icogli, fu dibattnta la di lei tangente < Dalli Scogli Oriol, Palaziol e vicini dalle controacritte specificate snmme [ Dallo Scoglio Levrera................ * Dallo Scoglietto di Zaglava . . . Dalla Ponta Oausa .................... Dal terreno chiarnato Ustine . . . II Traghetto di Smergo e Dal terreno in Padova.................. presentem, inaffittato. Dal terreno in Cruschizza .... L. 375.- * 112.10 rt 232.10 D 9 — rt 8,— D 27— n 15— n 24— II. Dalle affittanze di Animali Peccorini coi Pascoli. Dalla Mandra di s. Vito..............................................................L. 1481.16 „ „ „s. Lorenzo 556.12 d „ „ s. Biasio ......................................................„ 285. 4 „ „ „ Gnelovizza * 57.15 n n n Pietro ......................................................................... 38.10 III. Dalli Dazj Dal Dazio Vino......................................... „ „ Peschiere......................... „ „ Beccaria................................. Dagli Erbatici . . . . '............................... IV. Dalle Locazioni dei fondi di Ciltä. Dal Botteghino aotto 1’ Orologio................................................L. 30.— Dalla Bottega sotto il Pub.o Palazzo ............................................... 111.12 Summa di Lire 6113.10 Per ripporto „ 6113.10 V. Dalli Canoni infissi sopra fondi. Dalli contribuenti sopra la divisione dei terreno Pontagrassa . . . Dalli contribuenti sopra fondi in Pontagrassa, Redi e Lubbenizze . . Sopra il terreno vicino alle Mura della.Cittä................................ Sopra la Casa al Canal............................................................ Sopra il fondo di s. Cosmo........................................................ Sopra il terreno nella Valle di Pischio................................., . . . Sopra li fondi per uso di Squero ................................................. Sopra il fondo alla Riva Nuova........................................ . . . . Sopra il fondo allo Squero Vecchio . . t........................................1 Sopra il fondo in Raci*za......................................................... Sopra il fondo di Lucizza......................................................... Sopra un terreno a Smergo......................................................... L. 2240.— 1t 250.10 n 12— n 90— » 6. 4 r* 18.12 r 4.10 fl 90— p 12— n 4— rt 4— ft 4.— L. 936. 4 „ 310— . 150.- „ 1352.17 Canoni infissi sopra seni di Mare per uso di Tonera. Per la Tonera in Sterganez „ v n G»“»» • ■ „ n n Ustrine . „ „ S. Martin „ „ „ Buz . . „ n a Smergo . L. 18.12 12. 8 18.12 18.12 18.12 n 18.12 Lire 8954.14 * VII. La rendita de’ Boschi calcolata col raguaglio di un decennio ascende a ciroa annue....................................................................L. 1200.— Summa di Lire 10154.14 * Aggrayi annui certi flella Cnm.fa tli Cüerso. (C) Per Censo alla C. R. Camera di Veglia.......................L. 2920. 4 Per 1' onorario era spettante alli Ex-Veneti Rappresentanti . . . . „ 558.— Al primo Medico...............................................................„ 930,— Al seeondo Medico-Chirurgo................................................... „ 1550.— Alli quattro Giudici Communitativi............................................„ 372— Alli quattro Camerlenghi........................................... . . „ 60.— Al Scrivano . . . •........................................................ 120.— Ali’ Avvocato .................................................................. 120.— Al Cancelliere della Sanita................................................. v 30.— AH’ Orologista....................•...........................................„ 60.— Al Cursore....................................................................... 25.— All’ Offiziale delle Porte.................................................. „ 60.— Alle Scuole Pub.e della Caritä................................................„ 300.— Per affitto della Camera per uso di Archivio.................„ 48.— Summa; di Lire 7153. 4 NB. La spesa del Ponte della Cavanella va ripar-tita pro dimidio colla Com.tä d' Ossero. E soggetta poi la Com.tk ad altri aggravj non determinati a tempo per ristauri di Chiese, Case de' Pastori, del Ponte Cavanella in Ossero, delle fondamenta del Mare in Cherso, delle Porte della Cittk, per escavo de’ Laghi, per estimi de' danni, e d’ altro. TABHLLÜ DELLA COSTITUZIONE DEL&A COMMUNITÄ DI CHERSO Denominazione delle Cariche Communitative Hanno da fare con-tuniazia di 18 mesi Due giudici e Prove-ditori alla Sanitä Non ha contumazia Un Conte alla Fiera Vedi li giudici,*essendo sempre gli usciti Ha 5 anui di contumazia Due Agenti di Comunitä ed Agiunti alle Sanitä Un scrivano Non ha contumazia Un archivista Ne anche Un Consigl. alla Sanitä Ne ineno Due Contradito ri al Consiglio Detto Un Avocato Contumazia di 5 anni Un Scrivano della Parte de1 Poveri dell’Iaola Di 18 mesi Due Camerlengi Di 5 anni Due deputati al Fondaco Detto Due Forticari Nessunj Due rasadori delle Biade Di 5 anni Due tansatori alle Scritture Detto Due Giustizieri Di 2 anni Due deputati alla Sanitä Di 5 anni Due Posupi della Parte de Povari Non hanno contumazia Quatro Procuratori delle KR.de Madri Monache Detto ßevisori Quatro de Beni Comunali Detto Primo Medico ! Detto Secondo Medico e Cbirurgo Detto Quatro Soprastanti al Taglio del Bosco di s. Biasio Detto / Quatro Capo-Boschi Detto Un Cursore Detto Un Fante alla Sanitä Di 2 anni Due Stimatori di Terre e Dani Di 2 anni Due Stimatori delle Mura Di 5 anni Un Posnpo dalla Mezza Parte de Poveri del Castello di Lubenize Di 2 anni Un Giudice della Villa S. Martin ! Detto Un Giudice del Castello di Lubenize Detto Un Giudice del Castelto di C&isole Non ha contumazia Un Custode del Civico Orologio j Nemmeno Un Oficial delle Porte della Citti Individui che attualm. le cuoprono Epoca ( loro ele lella zione Durata Paga semestrale Annuale Cariche alle quali e ammesso il popolo Nob. S. Ant.o Giac.o de Petris Nob. S. Bernardo.n Dr. de Petris Eletti nel 2 Gecn.o giorno 1802 Mesi sei L. 93 per cadauno Valuta Buona • Sarä il giudice magior d’Että che verrä Eletto. nel giorno 2' 180$ ) giugno Giorni 8 • Nob. S. Nicol. Lor. de Petris Nob. S. Ant. M.a Colombis non si Elegonf> perchö li Gindici rimanglono in tal ir»cari(|o per il corso di altri mesi 6 Nob S. Franc. Antoniazo de Bochina nel giorno 2© Giugno 18°K Anni uno L. 120 Valuta Buona Nob. Sr. Ant. N. Colombis nel giorno ‘ /1 1794 Anni 8 Nob. Sr. Agostin de Petris nel giorno /2 1767 in Vita L. 30 Nob. S. Ant. M.a Colombis e l’ora de-funto S. Franc. Zorzi de Moysis nel giorno 2 )/6 1801 Anni uno Nob. S. Bernardino Dr. de Petris nel giorno 2 3/6 1801 Anui uno L. 120 11 sopradetto nel sud. fiorno Anni uno L. 104 Nob. S. Ant.o Nic.o de Petris e Zuane Fracassa nel giorno ■ '1 1802 Mesi 6 L. 10 per cadauno • uno del popolo Nob. S. Zuane de Moysis e Nicollb Duimovich nel giorno 2 9/6 1801 Anni uno L. 155 per Cadauno uno del Popolo Nob. S. Franc. Nie. de Petris e M.ro Ant.o Scalamira nel giorno ‘ /1.1802 Mesi 6 il due per 100 nelli Sbarchi di Biade e soldi 8 per Staro di vendita in tutti dae. • uno del Popolo Dom.o Franc.o Colombis e Matio Salatin nel giorno f uddetto Anni uno Soldi 16 per 100 Stagia di misnra uno del Popolo Nob. S. Agostin de Petris e S. Gaspero Filinich nel gior j uddetto Anni uno • uno del Popolo Nob. S. Zuan. Nie. de Petris e M.ro Cosmo Petris nel giorno e uddetto Anni uno uno del Popolo Dom.o Franc.o Colombis e P. Giac.o Zadro nel di 15/1 nel di 29/( 1 1801 1801 Anni uno uno del Popolo Dom.o Franc. Colombis e Zuane Smundin nel di 29/f 1801 Anni uno L. 42 per cadauno uno del Pcpolo Nob. S Ant. Colombis qd. Giac.o Nob. S. Nic.o de Petris, Bernardo Pu-ric e Zuane Crusich nel di sui detto Anni uno due del Popolo Nob. S. Franc.e Nic.o de Petris, Nob. S. Aut o M. Colombis, Mattio Duimovich e Biasio Valcich nel giorno 2/1 1793 Fino che si cambiano due del Popolo Ecc. Dr. Santi Filer da Padova nel giorno 3ß/6 1801 per Anni 5 L. 2170 Ecc. Dr. Vincenzo de Rossi da Ossero uel giorno 2/3 1799 per Anni 5 L. 1550 Nob. S. Ercole Nie. de Petris, Nob. S. Pietro Franc.o de Petris, Nob. S. Ant. Nie. de Petris, Dom. Zuan. de Petris nel giorno 25/1 1801 lino dura il taglio del Bosco Soldi 8 per cadaun passo di legaa in tuti Cosmo Perivancich, Franc.o Giurino-vich, Bernardo Purich e Zuane Rossovich in detto giorno come sopra Soldi 4 per cadaun passo di Legna in tutti Tutti del Popolo Mistro Mattio Salatin 13 Luglio 1800 per Anni 3 L. 25 Popolare Franc. Amadio 2 Genn. 1800 per Anni 3 Popolare Michel Fucich e Mattio Bolmarcieh 2 Genn. 1802 Anni uno Popolari tutti due j Proto Aut. Zotti Proto Pietro Giuricich 2 Genn. 1808 Anni uno Popolari tutti due Damian Vodarich 29 Giugno 1801 Anni uno L. 20 Villico Andrea Cuchich 29 Giugno 1801 Anni uno Villico Pietro Steffanino Detto giorno Auni uno Villico Zuane Francolin Detto giorno Anni nno Villico Franco Amadio 2 Genn. 1800 Anni 3 L. 60 Popolare Mattio Giurinovich 2 Genn. 1802 Anni 3 L. 60 Popolare ! « a ” o O ,fl Oi ’> ’S ' o u 5b 2 ä fl cö .S-ß bc a ä§ 5p *s p o a s § I“ ” 03 ✓c8 fl- fl 02 & a> Ph &. . £ nd 'S Cc3 TABELLA NOMINALE Di Me le Famiglie Famiglie Nome del Capo, e Suo Nome del figlio a g g r e g a-t e Genitore Primogenito De P. Ant. Bernardino qd. Bernardino Dr Bernardino Ant. De P. Zuane Nicollö qd. Steffano Senza figli Maschi De P. Biasio Nicollö qd. Felice Änt.o Nicollö De P. Cosmo Nicollö qd. Felice Senza figli De P. Franc.o Nicollö Antonio Girolamo Nicollö De P. Ercole Nicollö qd. Giusto Giusto Nicollö De P. Steff.o Giac.o qd. Antonio Michiel De P. Ant. Giac.o qd. Giacomo Giac.o Ant.o De P. Pietro Franc.o qd. Pietro Franc.o Pietro Franc.o De P. Nicollö di Pietro Franc.o Franc.o De P. Andrea di Pietro Franc.o Senza figli De P. Agostino di Pietro Franc.o Bonaventura De P. Nicollö Lorenzo qd. Ant. Nicollö Giusto Nicollö De P. Lorenzo qd. Nicollö Nicollö Antoniazzo de B. Zuane qd. Giov. Franc.o Giudice Dirigente. Senza maschi Antoniazzo de B. Franc.o qd. Giov Franc.o Senza maschi Ferricioli de B. Giov. qd. Saverio Senza maschi De M. Zuane qd. Zorzi Senza masohi De M. Benedetto qd. Francesco Primogenito e capo di di tre altri iratelli De C. Ant.o Giac.o qd. Giacomo Antonio De C. Giac.o qd. Giacomo Giacomo De C. Ant.o Maria qd. Steffano Senza maschi De C. Steff. qd. Steffano Libero De P. deU’ Isola di Ant o qd. Steffano Zuane Veglia' * De P. da Lussin- Pietro qd. Pietro — grande. De C. Franc.o qd. Pietro Zuane De P. Zuane qd. Ant.o Antonio De P. dali’ Isola di Nicollö qd. Girolamo Girolamo Veglia. Perovich da San Simon qd. Senza figli Martin Perovich da' San Ant.o qd. Giuseppe Martin Zambelli de P. Zuane qd. Zuane Giuseppe Zambelli de P. Franc.o qd. Giov. Domenico Libero attnalm. agregate alla Comnnita di Ctao (D) ______________i Se possiede beni-fondi, o meno? ed in quäle Localitk Se vive Civilm., o se le vicende della fortuna 1' anno obbligato a rientrare nella Classe degli Artisti e degli Agricoltori Possiede beni-fondi in Cittk e per 1’Isola Vive Civilmente Possiede come sopra id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. id. Possiede beni nel Territorio di Polla id. id. id. Possiede beni in Cherso id. Possiede beni in Cherso per 1’Isola, nel Territo- id rio di Polla e nella Giurisdizione di Veglia. Possiede beni in Cherso e per 1’ Isola id. Possiede come sopra id. id. id. id. id. Possiede beni-fondi in Cherso * id. Possiede beni-fondi in Cherso e per Tlsola id. id. id. id. id. id. id. id. id. Possiede pochi beni-fondi nell’ Isela di Veglia id. Possiede pochi beni-fondi in Lussin Grande Ž capitano di Nave mercantile Possiede pochi beni-fondi in Cherso F k TAgricoltore id. Artista Possiede pochi beni-fondi nell’Isola di Veglia Artista ♦ Possiede pochi beni-fondi nell' Isola Fk 1’Agricoltore • id. id. Possiede beni-fondi in Cherso e nell'Isola Vive Civilmente id. id. SPOGLIO DEL II0. LIBRO CONSIGLI DELLA CITTÄ DI CHERSO. 1531 4/6. Conte: Bartolomeo Giorgio; suo coadiutore: Francesco a Dunis. Yescovo d’Ossero:...................; funge quäle vicario: Stefano de P. Giudici: Nicolo de P. e Moise de M. 11 rev. Don Stefano de P. vicario generale della diocesi aus-serense „sede vacante R.mi Ep.i dieti loci“* viene mandato come oratore a Venezia (essendosi rifiut&to di andarvi un Dr.) per difendere in appello aleune liti della comunitä, contrö Nicolo Dumarich ed i villici di Dragosici per usurpazione di beni comunali e per protestare contro la decisione del Senato, ehe aveva avvocato a se la nomina del notaio pubblico. Fra’ Marc’ Antonjo dei Minori Conventuali, veneto, organista al Duomo, chiede gli si auraenti il suo emolumentc annuo di ducati quattro, per poter farsi una „cappa*. Gli e concesso un dueato in aggiunta. 1531 29/6. Elezioni. Giudici: Petrisso de P. e Francesco Dragogna de P. sono eletti a giudici avendo rifiutato Colano de B. e Francesco de D. Elezione dei giudici di S. Martino, Lubenizze e Caisole. Gian Iacopo Adrario 6 eletto a camerlengo. Stefano, aromatario, e riconfermato in tale carica e cosi pure frate Francesco Marzaz, professore di grammatica, anzi al Marzaz viene aumentata la paga con 3 ducati. Alle Rev. monache di S. Pietro e concesso a titolo di elemo-sina 1’ importo di sei ducati, afiinche preghino .pro bono et utili huius civitatis et totius insulae et pro animis defunetorum“. Nicolö de P. e Francesco de Rodinis sono eletti a deputati per accogliere i Sindaci e Provveditori di Dalmazia, ehe stanno per arrivare e perchž provedano „ad omnia necessaria et quae opportuna fuerint“ difendano i diritti e presentino i lagni della comunitä. * A mistro Francesco Zaratin, ehe desidera „metter su botega de seler“ ed e povero, son assegnati per caritä, due ducati. *) V. Petris: Spoglio dei Libri Consigli della cittadi Cherso, vol. I pag 116 (nota 14). • « Zuanne, fiol de misser Colano de B. prega gli si permetta di pagar con lire 3 all’anno, un suo debito di lire 20 verso il comune; per lui fa garanzia ser Francesco de Rodinis. Sono assegnati a titolo di prestito ducati 4 a Simon, fabbro. Elezione dei tribuni del popolo. 1531 15/10. Vista ,1a grandissima et universal penuria de vini“ Petrisso de P. propone: 1) coloro che conduranno vini forestieri fino alla nuova raccolta sieno esonerati dal pagar “il dazio della Intrada“ 2) il conte cogli agenti della comunitä e cogli „estimadori del comun* fissi il prezüo del vino forestiero posto in vendita e ciascun si attenga a quello sotto pena di lire 50 di piccoli. Elezione dei due „estimadori del vin‘ (Moise de M. e Francesco de Rodinis). Mistro Marco, cerusico, che vuol purtarsi a Montona, e con-fermato in carica e gli sr assegna la pagä di 20 ducati; se non vuol accettare, se ne cerci un altro. A Simon, calegar, che in nome di suo figlio pre Luca do-manda di poter fabbricare .uno o due „mulini de aqua“ in Pischio, si concede la facoltä di erigerli col patto debba ga-rantire che non avrebbe guastato le acquö e avrebbe incassato soli 12 soldi per ogni staio di frumento da macinarsi. .1532 2/1 martedi. Elezioni. Giudici: Giovanni de P. e Francesco de D. E assunto in Consiglio Giacomo de D. di Giovanni. A scrivano della Comunitä e eletto Gian Giacopo Adrario, che apparisce eletto fra i deputati del popolo, come un mistro Francisco de Firmo e un Giorgio del fu Piovan. Aurelio Tedoldo e ricondotto a medico con venti voti favo-vorevoli e dicianove contrari. Alle monache, come di solito, e concessa un’elemosina di sei ducati; ai frati ne son assegnati 3. Petrisso de P. propone che „sia laudada aprobada et con-fermada la deposion fatta“ circa gli ultimi d’ottobre, „contro quelli de Dragosetici“ per l’occupazione di beni comunali e che „sia trovata una persona come megüo parerä con quella manco spesa possibile.... che vada defender la predita causa contro quelli de Dragosetici.“ Si delibera di far riparare i moli di Cherso, Pischio, Zaglava e S. Martino, e si incarica messer Petrisso de P. di prov-vedere a ciö. , Fabichio Quencich, in seguito a proposta di Gian Giacopo Adrario, ottiene il permesso di poter pagare al prossimo S. Michele l'importo, che doveva versare il 29 giugno per una vigna comperata dalla comunitä e posta all’incanto. Donna Cristina, vedova di Radoslao, calzolaio, ottiene di poter pagare un suo debito verso il comune, con annue 4 lire. Frate Vido del terzo ordine „guardiano al presente dal vostro monasterio de messer S. Hieronimo della val di S. Martino“ prega gli si conceda un’elemosina per riattar il dormitorio del chiostro e „le travamenta del colmo che sono marzidi.“ ft Gli son assegnati ducati 5, che perö non devono esser spesi da* lui, ma dai procuratori del chiostro. Elezione dei deputati, del popolo: Domenico ed Antonio de Leo, Francesco de Leo, Bon, Radoca, Radoiaz, Rodinis, Que-nich, Sincovich, Pastranich, Adrario. 1532 20/1. Elezione di tre tribuni del popolo. 1532 7/4 Domenica. A frate Antonio da Cherso dell’ordine dei pre-dicatori, sono assegnati a titolo di elemosina 5 ducati peT aver tenuto le prediche durante la quaresima. Francesco de Firmo viene eletto a camerario invece di Gia-copo de Radoca, testö morto; per«lui fa garanzia Nicolö de P. 11 conte richiede che le deliberazioni prese in Consiglio deb-bansi assolutamente osservare e perciö stabilisce quanto segue: Nui Bartolomio Zorzi per la Illustrissima e Serenissima Ducal Signoria de Venetia conte di Cherso ed Ossero: Ve-dendo che in questo Spetabile Consiglio sono state prese molte et diverse parte, de le quali algune par habiano habuto la sua debita execution et parte no cum murmuration et scan-dalo de molti. Impercib per sedar ad ogni inconveniente che per tal causa occorer potesse indifferenter siano mandate ala debita execution come ogni raxon et iustitia rechiede, et habuta sopra de ciö matura consideratione omni meliori modo per questa nostra deffiniliva sententia terminemo et sententiamo • che tutte quelle parte poste in questo spetabile conseglio al tempo del Regimento nosWo et publicade per prese siano et esser debano mandate tutte indifferenter alla debita execution senza contradition alcuna. Lata Data et Pronuntiata fuit isla Terminalio per prae-fatüm magn. dominum comitem insalla magna pallatii astante toto consilio ibidem congregato et lecta ac publicata per me Antonium Schalla Tar.m (Tarvisanum ?) vicecomitem suae Magn.ae de eius mandato: currentibus annis a Nativitate Domini nostri 1532 die septimo aprilis praesentibus Andrea de Iadra et Matleo Gibbo officialibus. I giudici Giovanni de P. e Francesco de D. si appellano a Venezia contro tale deliberazione del conte in quanto essa si riferisce alla ricondotta del medico Tedoldo; nel resto la approvano. II conte non accetta l’appello dei giudici. 1532 4/5. La seduta si tiene sotto la loggia; il conte di nuovo pro-pone la riconferma del Tedoldo. Questi perö, vedendo che non se ne voleva sapere di lui, chiede licenza di andarsene. 1532 12/5, Don Stefano de P., Nicolö de P. e Francesco de Rodinis che trovansi a Venezia, ricevono l’incarico di cercar un bravo medico col salario di 90 ducati e la casa d’ abitazione. 1532 29/6. Elezione. Giudici: Nicolö de P. e Nicolö de B. A Caisole: Giovanni Stipich; a Lubenizze: Domenico Damianevich; a S. Martino: Filippo Pasqualich. Non e rieletto a professore di grammatica fra Francesco Marzaz. I giudici e gli avvocati della comunitä insieme al piovano Don Stefano de P. sono incaricati di trovare altro maestro „idoneo et sufficiente“ alle solite condizioni. Elezione dei quattro deputati della curia. Stefano, aromatario, e mistro Marco chirusico, barbiere ed oriolario, vengono ricondotti. Alle monaclie sono concessi tre ducati d’elemosina. Nicolö de P. ha l’incombenza di provvedere dovunque un valente medico. Elezione dei quattro popolani, che poi propongono 1’ elezione dei dodici deputati del popolo. Vengono subito eletti i dodici deputati del popolo: Francesco de Rodinis, Domenico de Papia, Giovanni de Francho, mistro Nicolö Sutor, Gian Giacopo Adrario, Domenico Ballarino, mistro Francesco de Firmo, mistro Gasparo de Carvin, Andrea de Radocha fu Nicolö, mistro Isidoro Stosich, Giovanni de Scrissa e mistro Francesco Gasparinich. 1532 15/9. Elezione dei tre tribuni del popolo dal seno dei 12 deputati (Rodinis, Franco, Gian Giacopo Adrario). 1532 13/10 Domenica. II vino forestiero per un anno sia esente dal dazio, vista la grande oarestia di vino prodotta specialmente dall’inverno freddo. Gian Battista Flavio, pregato dal conte (c’e la copia della sua lettera diretta al Giorgio), accetta d’essere medico a Cherso col patto che il salario gli sia pagato di quattro in quattro mesi, che la condotta duri uh anno e poi possa essere ricondotto, ed abbia casa d’abitazione senza il dovere di pagar la pigione. Moise de M. e Francesco de Rodinis ricevono autoritä di appianare alcune differenze insorte fra Cherso ed Ossero, circa alcuni importi versati, dicono, indebitamente dagli Osserini. I tribuni del popolo protestano contro tale elezione. 1533 2/1 Giovedi. Giudici: Andrea de D. e Andrea de Do. Sono as-sunti in consiglio: Gasparo fu Giovanni de P.; Donato fu Antonio de Do. E ricondotto a cirusfco Marco barbier. Gasparo Coliovina fu Giovanni a nome dei pupili di Zuanne Coliovina prega gli si conceda di pagar con ducati due all’anno per la festa di S. Pietro un loro debito verso la comunitä. Non e nominato a professore di grammatica Livio Brusone, ö scelto invece Gerolimo degli Ermolai da Arbe, e fino all’epoca in cui il nuovo precettore assumerä, la sua carica, si affida come prima, da quando s’era data licenza al Marzaz, la publica istruzione a Don Nicolö Percacich, da Cherso, col salario di ducati tre al mese. Nicolö fu Domenico Carsolich ö scelto ad aromatario invece di ser Stefano. 1534 6/4 Domenica. Elezione dei deputatati e dei tribuni del popolo: Marco barbiere, Francesco Radoiaz, Biagio Pastranich, Antonio Percacich, Paride Leo, Fabichio Quenich, Francesco Nascim-beno, Matteo Galante, Giovanni Sincovich, Giovanni de Franco, Giovanni Scrissia, Gian Giacopo Adrario. Essendo stato deliberato dalla Serenissima ehe gli animali minuti dell’isola non possano venir .condotti in vendita se non a Venezia, e cit) sotto garanzia del conduttor del banco del macello a Venezia, Giovanni Donato, si incarica il pievano Don Stefano de P. di provvedere affinche tale deliberazione sia revocata. Al padre predicatore si assegnano in elemosina 8 ducati. Al medico Flavio si concede un permesso di trenta giorni, per poter recarsi presso il fratello malato. Morto Nicolö de P. fu Matteo, ehe avea ricevuto 1’inearico di difendere a Venezia la lite per usurpa/.ione di beni comunali e fungeva da avvocato dell.i comunita, viene scelto il suo col-lega Nicolö de 13. perche continui la lite e desiderando il B. stesso, e nominato a suo collega Francesco de Do. Invece di Giovanni Cralich, sono nominati Antonio Dipcovich, Giorgio Sisich e Bernardo Dubanich perche sorveglino le man-drie del comune (S. Loren/.o, S. Vido e S. Biagio), dove furono tagliati molti alberi. Ai frati minori di S. Francesco si concedono in elemosina 5 ducati pel fatto ehe il padre Iurmanich, ministro di Dalmazia, deve tenere il capitolo a Cherso. Nel tempo stesso e nominata una commissione sanitaria perche veda se i frati vengano o meno da regioni infette da morbo. ]£ incombenzato di nuovo il vicario Don Stefano di provvedere presso il Senato per la vendita degli agnelli. 11 prtizzo della čarne di agnello e fissato a 16 oboli per libra (sexdecim oboliš pro singula libra) ; otto a dieci libre d’interiora a l/2 obolo; dieci a tredici libre di testa e piedi a 4 oboli, restando perö fermo il dazio. 1533 29/6. Elezioni Giudici: Francesco de D. e Giacomo de C. Giu-dice di Caisole: Stefano Bastiancich, di Lubenizze: Tilco (?); S. Martino: e rieletto Filippo Pasqualich. II Flavio e ricondotto a medico. A maestro, col salario di ducati 80 all’ anno, e nominato Gian Francesco Petrucio. Francesco de D. e mandato oratore a Venezia, perche il Senato revochi 1’ordine, con cui stabiliva doversi coi redditi del notariato erigere e ricostruire le mura d’ Ossero. A frate Marco Antonio, organista, e aumentato di ducati 10 il salario ed e confermato nella sua carica per un anno. Francesco de D. presenta gravissime lagnanze contro i frati di Cherso; dice tenessero nel monastero le concubine con i loro bastardi . . , „postponendo ogni divino- et humano timore in modo che da ditti frati non se puol avere se no pessimi esempii di corruptione e damnazione“ e propone „ehe li frati deli’ ordine minore di S. Francesco non abbino piü habitar ne quoquomodo impazzarsi nel convento preditto de S. Francesco . . . ma che in loco di quelli sieno messi frati deli’ ordine Osservante di S. Francesco come persone meritevoli de ogni beneficio“ . . . . Elezione gulich; a Lubenizze: Culianich; a S. Martino: Cusmanick. A contestabile „con salario di ducati 10“ e eletto Andrea di Giovanni de P. Giacopo Tonsorino e ricondotto col solito salario. 1546 5/9. Stefano de P. e Francesco Lion sono eletti a deputati a Venezia affinche ') provvedano che l’ereditä di Nicolö Buta-fogo „devenga alla comunitä.“ 2) che li danari spesi „per questa povera comunitä per il excelso Dominio li sieno fatti boni li conti del censo, eo maxime che si aritroviamo debitori grossi.“ 3) „che li dicti facino conffermar li ordeni et concesession facte a questa spet. com. dal CI. general de mar e dalli CI. signori Giudici.“ 4) „piü anchora li dicti oratori possino aggravarsi dal d.tto m. Piero Malipiero delle innovation contro li nostri Ordeni e Privilegi fatene impadronendosi del dinaro della comunitä e del fontego contro la . . . della prelibata Signofia nostra. 5) „Ancora dolersi del suo cancelliero et vice cancelliero Francesco Bonmartin per le mangiarie et ecessivi pagamenti.“ 6) „Li quali oratori procurino Tiaver il taglio dei roveri non reservati per la chasa del arsenal, et habbino anche procu-rar contra quosqumque tutto quello alloro paresse fosse utile et beneficio a questa comunitä.“ 1546 29/9. Conte. Matteo Loredan, cancelliere Giacopo de scripto-ribus. Si stabilisce in seguito a proposta dei Giudici e degli avvocati che .per liberar questa cittä e territorio dalla excessiva obbligation della carne et per monstrar la fideltä et benevo-volentia nostra verso questo felicissimo stato veneto soto 1 om-bra del qual e posta ogni nostra speranza e Pacifico viver et con loro partecipar delle nostpe tenue .facultä a noi dal summo Iddio Prestate, Ni ha Parso di accrescer al Mag.o Rettor nostro presente oltra il,solito salario ducati dieci al mese qual utilitä e sallario cominzar habbia dal primo giorno della Intrata di sua M. la qual parte essendo presa per quösto sp. Conss.o sia data 1 ibertä alii oratori nostri di comparer alli Piedi di essa 111.a S.ria et supplicar che finito il pres. Reggi-mento Sua Ex.ma S.ria concieder ne vogli di crear li Rectori nostri che de cetero venivano a questo Regimento per anni dui tantum cum il salario ut supra expresso cum Titulo di conte, li qual dinari si haveranno a extraer in questo modo et forma: 1) li animali menudi paghino piccioli quattro per testa de herbadego ed in tuttö 6 piccoli computata la tassa giä imposta, 2) per ciaseun capo cerchiado de vin se venderanno si de vini terrieri come forestieri si paghino piccoli 12; 3) bravari e pastori di ogni mandria paghino insieme un mocenigo. 4) Ai camerlenghi ed ai giudici sono assegnate lire 60 all’anno 5) II conte abbia 6 libre di čarne al giorno a,d un soldo per libra da quelli ehe faranno čarne in becharia affinche li rettori possano essere alquanto avantazati nel comprar čarne, li camerlenghi per lire do e li spet. giudici per altre lire Do et abinde supra li paghino come li altri finora remanente la solita regalia di Sua Mag.a circa li Lombolli e le Lengue, „hac conditione che de cetero la gravezza et angaria della čarne con tanta spesa danno et interesse si danno alli dieti Rettori cancellieri et sp. giudici sieno et de cetero si inten-dano dismesse e casse.“ 6) „dismesse e casse le Obligation delli dui per cento soliti a scortegarsi nel carnevalle e questo per rispetto delle cattive čarne che a quel tempo si attrovano.“ 7) „dismessi e eassi li formaggi ehe dare si solevano agli affituali per cadauna Mandria.“ 8). »ogni anno sia da incantar il datio della Becharia con la condition et modi infraseritti e che tutti coloro ehe con-duranno čarne alla Becharia da Nadal sino a Carneval siano senza datio aleuno“ 9) che nessuno sotto pena di ducati 100 d’oro possa far proposta d’aggravar di piii li „dieti animali“ Elezione dei tribuni del popolo. Francesco Veronese, precone, debitore di circa lire 80 verso la Comunitä, prega di venir restituito nel pristino suo officio e contentasi che non gli sia dato neanche un bagatino, fin ehe non avrä scontado quanto sia’ il suo giusto debito. Rieonferma dei preconi. Segue copia di lettera del conte con eui accredita presso il Senato gli oratori eletti addi 5/9. 1546 10/10. II conte „affinche le porte di questa cittä alle ore debite siano serate et aperte“ propone di „commettere tale carico alli Cavalieri di essi Mag.ci Rettori.“ II giudice Drasa »post multis prolatis verbis“ si oppone; il conte richiede ehe la proposta del Drasa sia preša in nota e cosi quella dell’altro giudice Andrea de Do. e che assoluta-mente sia accettata la proposta da lui fatta e consegnate a lui • le chiavi. / La proposta non e accettata; ma desiderando il conte una wicc-e£> i jo-a. 1MV l/l. UtiKr . Oinuii •> K e f« Wb» il« K ÜMtiMuAi i> V:ik«»cc> *) I *-*!*#% Bnr.»« im tl Iw», «nt,«« * *«.,1» *. qnoito mm m ««M •*»*» .*«..»« a«.« «.y». i tf.]4 ****** *■ mitrln N >#».*** Ml * r .IVf «8 »itg'j* ■»■*<» mI f* s Roma (V. JUrja äfifcaM. da; pthcc> artsi« Östowaw agi: aaai 156A « -SÖ5 Bei äi?-«hivio Aooi'iraale <14 Cfee»se)i KtiBBtaueioinji AeF sräla meafr», ehe bb! vescovo Petris - Mancel«., «ed Patmak}, ma. Tbkomo ftkmßo « «sJf AArario gittva n«l «««Ale XYS solle fiil» emtte cÄäb f i>. di Giovanni de P.,- Bortolo de D., Giovanni fu Giovanni de C., e Giacomo de Pr. I giudici dichiarano di appellarsi alla terminazione di Pietro Malipiero, giä conte dell’isola; il -Malipiero avea deciso rispetto all’elezione delle cariehe cittadine, doversi espellere dall’aula tutti coloro che avessero votato pei loro congiunti. Giovanni de P. protesta a sua volta contro quella decisione, dicendo che giä allora i giudici avevano protestato ed asserendo essere con-traria ai privilegi dell’isola quella decisione. I popolani invece 1’appoggiano; ma nasce tumulto nell’assemblea ed i deputati del popolo Radoiaz, Polonich, de Papia „et alii insurexerunt et palam in favore praedictae terminationis tumultuose locuti sunt talitei* et non parvo murmure et tumültu inter nobiles et populäres ortus fuit et poenes inter se ad iniurias de-venerunt.“ II conte decide doversi votare a seconda degli antichi privilegi e a tenore delle consuetudini giä in uso. il giudice Giovanni de P. propone che „havendo quella spet. com. molte ragioni et Privilegi quali sono dispersi in diverse mano talche occorrendo il bisogno di quelle no si ponno trovare et li Iu-dici che de anno in anno per questo spef. cons. si creano per tal effetto no possono essere informati delle ragioni, siano af-fidate tali scritture „nelle mano del scrivano di Comun che . al presente si atrova et sui precessori da essere da loro cu-stodite et gubernate facendosi de dite scriture uno scrivano all’altro che per tempo sarrano le consignationi „e si aumenti perciö allo scrivano la paga con „ducati dui all’anno.“ Gregorio da Arbe domanda lo si voglia „per grazia acco-modar di ducati quattro e delli ordegni da fauro accomodati altre volte ad uno mistro Andrea favro.* 1547 ‘23/1. Elezione dei deputati e dei tribuni del popolo; deputati erano: Giov. de Papia, Frac. de Firmo, Matteo Vodopiich, Antonio de Carvin, Giacomo de Francho, Sidro Stossich, Andrea de Rodoca, Paolo fu Damiano Zitarich, Paris Leone, messer Gasparino di Francesco Gasparinich, Gerolimo Terizollo, Giov. Milcich. 1547 28/2. 11 conte propone che sia richiamato da Venezia il noncio sp. ho. Stefano de P., i due ambasciatori e Francesco Lion, accusandoli di curarsi assai poco deli’ incarico avuto anzi facendo loro un processo criminale, specie al P. Perö la sua proposta non e accettata. Andrea di Giovanni de P. nello spoglio delle palle aveva posta la sua in un „bussolo“ non adatto, cioe nel bianco anziche nel verde; ammonito dal conte risponde: La ho messa in el bussolo bianco e se ne avesse avuto milla la haveria date acciö restasse lo ambassador.* II P. malgrado la protesta del conte, 6 riconfermato ad am-basciatore a Venezia e gli si da un voto di fiducia. 1547 29/6 Martedi. La seduta perö non ha luogo e le elezioni avven-gono appena il 1 luglio. Elezioni. Giudici: Giacomo fu Francesco de D. e Andrea de P. Connestabile: Giovanni de B., Giudice a Caisole: Francesco Castellanich; e Lubenizze: Nicolö Chuglianich; a S.-Martino: . Francesco Gulich, Giovanni de P. protesta contro la tornata del Consiglio. Sono eletti due deputati per accogliere i Sindaci „venturos his diebus.“ „Cazzati dal ballotar li interessati“ si accetta la rimostranza dei Caisolani contro messer Andrea de Don. „A suoi consorti“ il quäle per un credito di lire 170 vantato in confronto del comune di Caisole, s’era impossessato del lago Cosmazef proi-bendo „che li animali et le persone possino bevere in dicto loco.“ Donca ved.a Rodinis domanda d-i pagar un suo debito verso il comune a rate „ogni S. Pietro. “ 1547 10/7. Sono deputati Nicolö de P. e Francesco Radoiaz ,a far alzar e conzar la porporella.“ Elezione degli elettori dei deputati del popolo ed elezione di questi. 1547 1/10. Elezione dei tribuni del popolo. . Invece del morto Vodopich e eletto a fonticaro popolare Giovanni de Papia. 1547 25/10. II consigno e convocato sotto la loggia in assenza del conte „Venetiis commorantis.“ I giudici protestano contro il cancelliere che in assenza del del conte si arroga i diritti a lui spettanti e si firma „vice conte“ e decidono che 1) trattandosi di cose che loro non spettano, si debba atten-dere 1'arrivo del conte, 2) gli o/ficiali non abbiano dovere di prestarsi ai comandi del cancelliere, 3) possano essi giudici reclamare in ogni tempo contro le decisioni fatte dal cancelliere. Letta la protesta, i giudici in-timano al cancelliere di presentarsi loro dinanzi. Egli manda rispondere „di non voler altramente presentarsi in assenza de messer lo conte ne manco darli il palazzo“ Richiesto di nuovo di presentarsi e di mostrar l’atto, eon cui il conte lo investiva dei poteri spettanti a lui, risponde di non possedere tale autoritä, ma che neanche i giudici l’airevano e che tanto meno potevano essi tener consiglio. Si decide di mandar a Venezia il pievano Don Stefano per protestar contro il conte ed il suo cancelliere. I deputati del popolo, ad eccezione di Francesco Radoca, avevano giä abbandonato il luogo dell’assemblea. II Radoca invece disse: I deputati del popolo, ed altri sono par-titi via, anchor io con vostra licenza parto, ma si volite darme questa parte la considereremo per due o tre giorni. 1548 2/1. Elezioni. Giudici: Donato de D. e Antonio de B. 1548 19/2. Frate Marzaz rifiuta la offertagü carica di precettore. 1548 5/4. Elezioni dei tribuni del popolo. Gli agenti del comune domandano al conte il permesso „di potersi doler avanti li cl.mi sig.ri Sindici si del mag.o conte, Cancellier e cavallieri come altri di la sua corte et de poter \ adimandar il taglio della Termination per Sua mag.cia noviter fatta a Marzaz delli danari di questa sp. com.“ II cancelliere vuol che „ad omni bono *fine“ sia registrata nei Libri Consigli Ja proposta dei giudici, i quali chiedevano non potersi trattare, ne proporre la parte posta dal cancelliere sopra i danari spettanti al comune ed al fontico. 1548 8/4. 1 giudici propongono non accettar la parte altre volte proposta di non concedere il ducato di paga al „comilitone“ per chiudere ed aprire le porte. Noi Vincenzo Barbadico e Victor Bragadeno sindici Pro-visores advocatores Dalmatiae. Ilabendone voi m. Iacomo de Scriptoribus cancellier del m.co m. Mathio Loredan honurabile conte di Cherso et Ossero presentato I' original parte prhesa come ne avete affirmato in questo sp. com. di Cherso alli vinlicinque di marzo dell’ anno 1547 in maleria delli gravami da esser per li oratori de questa sp. comuniiä esposti ali' III.mo Duc. Dominio nostro come in quella la quäl per non attrovarse in questo publico Libro di consegli registrata vi comandemo che la debiate registrar ad litteram come in essa si legge facendone notta essa esser quella che fu prhesa in detto consilio di 25 marzo prefaito reslituendo poi esso original al officio nostro et cosl eseguirele. Data Chersi die 25 aprilis 1548. Giacomo de scriptoribus trascrive subito sotto la parte, di cui fa cenno la lettera dei sindaci, parte che infatti non era riportata prima in nessuna pagina dei Libri Consigli. Da essa si arguisce che visto „di quanta ingratitudine saria pagati li gran stenti et struscii ha patito il spet. mess. Stefano Patricio orator ai piedi della Signoria per questa povera comunitä“ . . e considerato che „esso orator stante la sentenzia exulatoria esse’ndo sforzato non potersi comparir a perficer le cose a lui comesse dal spet. consiglio et maxime attendendo alle sue par-ticularitä dell’exilio“ si propone di mandar ambasciatori a Venezia per 1) „procurar el taglio di essa sententia contro esso Stefano“, 2) per dolersi del cancelliere che, eccitato a scrivere la parte presa nel consiglio rispose: Noterö cio che voglio, ed altre parole inurbane all’indirizzo del giudice Zuanne de F., 3) che se fosse liberato dal bando il P., gli oratori eletti abbiano da lasciar a lui l’incombenza di continuar a trattar tali cause, affinche provveda a ciö che la comunitä abbia il diritto di elegger i notai publici. La comunitä. poi si obbliga da canto suo di difender a proprie spese gli oratori nel caso fossero processati „criminalmente“ e pone a loro di-sposizionö 60 ducati, da prelevarsi dal fontego, da quelli inve-stitivi dal comune. 1548 29/4. Viene scelto a publico precettore Don Antonio Tonsorino col salario di ducati 80 all’anno, per un anno. Sono incombenzati gli agenti del comune di „componer e quietar le obbligazioni“ derivanti „dalle gravezze deli vini qual per questa spet. comunitä iuxta il tenor delle parti furono scosse.“ A ser Stefano, speziale, non si concedono i ducati 20 chiesti per „metter ben in ordine la sua bottega.“ „Oltre al solito salario“ si assegnano ducati 4 d’oro a chi £ adetto al chiudere ed aprire le porte della cittä. Ad Adrian de B. si permette di pagare il suo debito a rate. Sono el'etti Giovanni de Papia ed Andrea de P. per difendere a Venezia la lite incominciata „contro il fio.di ser Gasparino Causino e de messer Andrian de B. 1548 29/6. Elezioni. Giudici: Antonio de P. e Francesco de B. Con-nestabile: Giacomo de D. Giudice a Caisole: Pietro Castella-nich ; a Lubenizze: Antonio Rusanich; a S. Martino: Giovanni Sprochnich. (Continua) Stef. prof. Petris Iln äiscorso scolastico del Direttore nella ricorreitza flell' Onontastlco • Dl SUA MAESTÄ L’ IMPERATRIČE Cari Giovani! Era nel pomeriggio del 24 Dicembre 1837, ed un signore, cara-minando pei sentieri di cainpagna nei pressi del castello di Possenhofen in Baviera, si vide passare da presso una povera contadina macilente, che curva sotto un gran fascio di legna, moveva lenta ed affannosa i suoi passi. Coli’ affabilitä preveniente ehe distingue la persona bennata e schiettamente gentile „E perche, disse quel Signore alla povera donna, perche portate tanta legna in una volta?“ La poveretta alzato 1’occhio languido di sotto al fardello »Eh, lllustrissimo, soggiunse, oggi e la vigilia di Natale e porto a casa queste legna, perche i miei figli abbiano di ehe riscaldare le loro membra intirizzita.“ „Si, disse il signore, oggi e la vigilia di Natale e Gesü bambino ha fatto a me un bel regalo. Siccome in casa mia c’e allegrezza, anche voi, buona donna, avrete di ehe passare bene la sera di Natale“ — Disse e sparve. — Intanto viene la notte a coprire le cose tutte del nero suo ammanto; quando in sul fitto della stessa, la donna sente picchiare alla porta del misero abituro, e vede entrare due uomini in livrea con corbelli pieni di grazia di Dio, deporli sul povero desco e andarsene., senza far motto. Liaprecon mano tremante di gioia e di commozione.e tra le leccornie, i cibi, i fiasebi scopre un involto chiuso, con entrovi due banconote di 100 fiorini Tuna. — Chi era il pietoso signore, cui la povera donna dovea 1’insperato giubilo di aver parte assieme ai suoi bimbi alla co-mune letizia delle genti cristiane in quella notte solenne? Desso era Sua Altezza Reale, il duca Massimiliano Giuseppe di Baviera, e il dono del cielo che in quel giorno appunto felicitava la sua casa, si era la nascita di una bambina, la futura Imperatrice e Regina Elisabetta, 1’Augusta consorte di Sua Maestä il Nostro Augustissimo Imperatore Francesco Giuseppe I. Le virtü dei genitori si rispecchiano di solito nella prole e 1’ im-pronta di un’ educazione affettuosa, sagace e corroborata da nobili esempi, resta nei figli, e nei figli dei figli, mantenendo una tradizione continua di alti sensi, di opere magnanime. II duca Massimiliano non e piü; ma ne vive la farna, e la storia ne informa, ehe, fornito d’ intelligenza non comune, fin dai primi auni di vita si die con ardore appassiouato ali o studio della storia, dell’economia di stato, delle scienze uaturali, delle discipline politiche e militari; che unica sua aspirazione fu la vita di famiglia colle gioie pure e serene di cui e feconda; unica distrazione dalle eure gravi, lo studio ammirato delle incantevoli bellezze della natura, il culto della poesia, delle scienze, deli’ arte. Per natura alieno dal fasto e dali' altezzoso sussiego delle menti piccole, egli era la personificazione della schiettezza e della semplicitä del vivere, mirabil-mente affabile, d’inuata mitezza e generositä; nobile e dignitoso ad un tempo; di una degnevolezza spontaaea; di maniere schiette e borghesi. Quando le abituali sue eure gli cousentivano un sollievo, egli lo passava in mezzo a suoi figli nel parco o spaziando pelle montagne aerose e i pendii del pittoresco suo paese, piü ehe alla caccia di fiere intento a godere lo spettacolo esilarante della natura e bramoso. di avvicinare i contadini, coi quali intrattenevasi in colloqui studiandone i costumi e i bisogni ed elargendo i conforti della parola benigna e dell’ajuto materiale. Ei avvenne appunto in una di queste sue gite eh’ egli, passando appresso ad una osteria, vide una giovinetta cieca in mezzo ad una eerchia di persone, ehe suonava la cetra e canterrellava, riscuotendo 1’ obolo dell’indigenza. Vi die’ pur egli il suo; e voleva tirar iijnanzi, quando gli balenö un peusiero. Kitoma e le chiede, se mai avesse consultato un medico per una possibile guarigione della sua infermita. „Io Le darö, dice, una raccomandazione perche si presenti ad un medico valente. Chi sa, forse Le potrebbe giovare.“ Tremante ella ascose il viglietto conseguatole. La gente le andava dicendo iu aria tra il compassionevole e il canzouatorio, ehe trattavasi per avventura di uno scherzo di qualche bello spirito, giacche il viglietto era indirizzato al duca Carlo Teodoro; ma la ragazza non poteva farsi capace, che l’accento pietoso di quel signore suonasse menzogna. Si trovö una buoua donna del vicinato ehe il di appresso la guido nell’ ambulanza del dottore. Pavida porge il viglietto al medico, che 1’apre e legge e le dice: „Ah! si, papa me ne ha parlato. Paro del mio meglio*. — Pochi giorni dopo la cieca fan-ciulla era redeuta alla luoe, ed oggi e moglie di uu agiato negoziante di Monaco ed ha figli, dei quali il primo fu tenuto al sacro fonte dal papa del buono e bravo dottore, il duca Massimiliano. Fenomeno raro, per non .dir unico nella storia, ehe un principe del sangue, d’ uu tratto riuunci ad una brillante carriera militare, per darsi corpo ed anima allo studio della mediciua —e vi riesca e divenga in appresso una celebrita oculistica, uno serittore iusigue di scienze mediche. Ne basta questo - che apra uu’ambulanza libera e gratuita, che nel luogo di suo abituale soggiorno a Tegernsee istituisca a sue spese e diriga in persona un ospedale di ammalati, ch’ egli stesso cura e risana e poi provvede di sussidii auche materiali — sovvenen-dolo in tale opera umanitaria 1’ assistenza della principessa Sua consorte, che da buona samaritana con lui gareggia nell’ opera pietosa di soc-corso all’ umauitä sofferente. La sorella di questo dottore filautropo e appunto Sua Maestä la Nostra Imperatrice Elisabetta. II 16 Agosto 1853, Sua Maestä il giovaue Imperatore Francesco Giuseppe, Sua madre 1’ Arciduchessa Sofia ed aleuni diguitari di corte e di stato trovavansi raccolti nel castello d’Ischl ad un festino di fa- raiglia, dato in onore di Sua Altezza ßeale la duchessa Luigia di Ba-viera, venuta giorni prima colle figlie a far visita alla sorella. Dopo il trattenimento, Sua Maestä, tratta iu disparte la madre, le annunziava la sua risoluzione colle parolei „Mamma, la cugiua Elisabetta, non altra sarä la mia sposa“. La cosa stette secreta fino al giorno 19 Agosto, quando dopo la S. Messa cui assisteva di solito la famiglia imperiale, uell’atto in cui il sacerdote scendeva dali’ altare, Sua Maestä gli si av-vicinö assieme alla sposa e proferi queste parole: »Signor paroco! ci benedica! Questa e la raia sposa.“ — Cosi avvenne la solenne pro-messa. Colla pompa confacente al fausto avvenimento si celebrarono gli sponsali a Vienna il 24 Aprile 1854. Da quel giorno data un vero apostolato di caritä — una serie continua di atti generosi e magnanimi de’ Nostri Sovrani, che, oltre a profondere, a beueticio dei popoli, il tesoro di lor mente eletta e del cuore sensibilissimo, paiono non apprezzare le vaste risorsa del Loro patrimonio altrimenti, che come un mezzo, onde esercitare la piü sublime delle cristiane virtü — la beneficenza. Molti sono i tratti di vera grandezza d’animo di Sua Maestä L’Imperatrice — molte le beneficenze palesi, ma assai piü quelle fatte collo spirito di caritä, che al domandar previene, i cui effetti non tra-pelano in publico, ma restano scolpiti nel cuore dichi ne fu 1’ oggetto. II 28 Gennaio dell’anno 1876 in una sala della Reale Accademia di Budapest trasformata in capella ardente, ergevasi una bara con entro la salma del celebre patriota ungherese Francesco Deak. ln mesto silenzio 1’ attorniavano parenti, amici, ammiratori del defunto. Entra una dama in abito di profonda gramaglia, si accosta e genuflessa prega; quindi depone una ghirlanda sulla bara e se ne parte coll’occhio inumidito. Era Sua Maestä la Regina di Ungheria, venuta a rendere un tributo di onore e 'di rimpianto, piü che all’ uomo di stato, al carattere integerrimo, all’ üomo politico convinto e disinteressato. Vi sarä noto, che Sua Maestä 1’ Imperatrice visita di frequente gli ospitali, ove s’ intrattiene molto, si accosta al giaciglio dei poveri am-malati, li conforta di benigno alloquio, e colla sua presenza anima chi soffre e chi attende al pietoso ufficio di curare gl’infermi. L’Augusta Signora vien messa talora in guardia, perche non acceda a locali di malattie contagiose, masoggiunge: „Lasci, Signor Dottore, credo di esser agguerrita. Ho visitato anche spedali di colerosi.“ Nell’anno 1866 gli ospitali militari di Vienna rigurgitavano di feriti. Eutrata un giorno in uno di questi, e avuta notizia di uno dei piü gravemente feriti — era un soldato di Cavalleria col cranio fesso da un terribile fendente. — Sua Maestä si appressa, lo vede agonizzante, e con voce affettuosa gli domanda se avesse qualche desiderio da esprimere. «Grazie, Maestä, dice languidamente il povero giovane. Ora che ho visto la mia Imperatrice appresso il mio letto di morte, non mi occorre altro“. — Che la Sovrana siasi intenerita fino alle lagrime ed abbia provveduto munifi-camente alla famiglia di quel milite, e cosa che s’intende. L’anno 1877, per una di quelle crisi commerciali e industriali che talora succedono, le popolazioni industri della Boemia soffrivano molto pel ristagno di aifari. Bastö un cenno del presidente del consorzio industriale delle popolazioni dell’ Erz- e ßiesengebirge, perche 1’ Augusta Imperatrice e colla parola e con scritti aprisse una gara animatissima tra 1’ aristocrazia e le famiglie opulente di Vienuae deli’Austria, in modo che i prodotti dell’industria boema, i pizzi deli’Erzgebirge ed altri manu-fatti andarono a ruba. •Trovandosi una volta .nel Castello di Miramar, ehe voi conoscete, ed aggirandosi tutta sola a diporto nel parco- delizioso, un’acquerugiola, che in breve tramutossi iu uno scroscio violento di pioggia, la costrinse a cercare momentaneo rifugio sotto alla volta rocciosa di -una galleria. L’ avea preceduta cercando l'i stesso un riparo una fanciulletta, ehe dalla scuola si avviava a casa sua l'i in quei paraggi. La ragazzina ebbe in sulle prime un po’ di riguardo; ma vuoi per 1’ indole sua vivace e disinvolta, vuoi per 1’ accento affabile ed affettuoso della dama, entrö in discorso con lei. Crosciava intanto di fuori e la fanciulla cominciava a corrucciarsi al pensiero, che i suoi di casa stessero inquieti perche non la vedeano tornare. L’Augusta Signora, encomiatala di questa sua affettuosa inquietudine, si offerse di accompagnarla fin presso a casa sua e le donö per giunta il suo ombrello dicendo: Chi sa, carina, se un' altra volta potrai trovare una persona, che ti accompagni a casa. Come sapete, oltre a motivi di salute, una bramosia ardente di godere lo svariato spettacolo delle bellezze della natura e di apprendere sul luogo le fattezze, 1’ indole e i costumi di estranee genti, la trae spesso a intraprendere dei viaggi. Per esser libera appieno viaggia sotto il nom-e di contessa di Hohenembs, e piü e piü volte avviene, ehe dopo aver soddisfatta la brama di vedere e studiare ciö ehe la interessa, se ne parta senza lasciarö altra traccia di 'sua augusta presenza, ehe negli atti di muuifica carita od in qualche tratto generoso ehe ne appalesa la bonta d’ animo e 1’ esquisita delicatezza di sentimento. Cosi avvenne p. e. anui or sono a Tunisi. Trovandosi in casa di una notabilitä di quel paese, ebbe occasione di udire una giovinetta suona-trice d’ arpa, ehe le piacque immensamente. Avuta contezza deli’ essere suo e saputo ehe la ragazza era una schiava, alla persona gentile ehe gliela offriva in dono „Da noi in Austria, soggiunse la buona Sovrana, non ci sono schiavi; e se la fanciulla il desidera, 1’ accetto ben volen-tieri tra le persone del mio seguito. Iuformata di ciö la giovinetta, tutt’ altrtf che andarne lieta die’ in ismanie e piaati, perche non le reggeva il cuore di lasciare il suo paese, ove aveva delle persone care. L’ Imperatrice sentito questo, ben lungi dali’ iusistere, la lodö e di-spose ehe non solo rimanesse tra suoi cari, ma anche fosse libera. NeU’anno 1887 poco dopo 1’approdo del vapore »Greif* nel porto di Corfü, un mozzo di nome Arnaldo Fattorini, ebbe la sfortuna di cadere dali’ albero di maestra in sulla tolda. II poveretto, orribilmente malcon-cio, fu portato nell’ ospitale di Corfü. — Poche ore dopo si Vide 1’ Imperatrice con una sua dama di compagnia avviarsi ali’ ospedale, guidata da un ragazzetto incoutrato per via. Giunta all’ ospitale, si fa condurre al letto del povero Fattorini, lo conforta e incoraggia & gli promette di provvedere ali’ avvenire suo e della sua famiglia. Pur troppo il poverino soggiacque in breve alle gravi lesioni. La sera di natale di quell’ anno, 1’Imperatrice fece pervenire alla famiglia del Fattorini la somma di 4000 fiorini dalla sua cassetta privata. • Questi ed altri tratti consimili so:io troppo eloquenti perche abbian d’ uopo di commento e illustrano le parole commoventi, che Sua Maestä il Nostro Augustissimo Sovrano, il tipo delle virtü cristiane e cavalle-resche, proferi, — quando il 30 Gennaio 1889 un’eletta di deputati del Parlamento gli rendeva l’omaggio di loro condoglianza in un caso luttuoso di famiglia — „Quänto io debba, Egli disse, in questi giorni di dolore, all’amata Consorte, 1’ Imperatrice: di quäle conforto mi sia non posso dirlo, ne esprimerlo in modo pari a ciö che sento. Io non posso che ringraziare Iddio di avermi dato una tale compagna della mia vita. Divulghino, Signori, queste mie parole, e piü le divul-gheranno e piü sarö loro tenuto“ E noi qui in questo giorno di festa scolastica, nel giorno Ono-mastico di Sua Maeßtä L’ Imperatrice facciamo voti, che Dio benedica e conservi la Nostra benigna Sovrana a conforto deli’ Augusto suo Consorte, e di tutta 1’ Imperiale famiglia. ft NOTIZIE SCOLASTICHE I. PERSONALE INSEGNANTE Colla fine deli’anno scol. 1895-96 cessava di far parte del corpo insegnante il Prof. Brunelli, cui venne dato di veder pago 1’anelo suo voto di ritornare al Ginnasio di Zara. — Rimaueva cosi scoperta la cattedra importante di lingua e letteratura italiana. Per buona sorte si porse il destro al Direttore di riguadagnare all’ istituto il Signor Giovanni A. Galzigna, che aveva occupato la stessa cattedra prima dell’ar-rivo a questa volta del Signor Prof. Brunelli; se non che insorse il guaio che il Signor Galzigna, pur voglioso di far ritorno al äinnasio, non poteva mettersi a di&posizione prima di aver dato corapimento all’esame iniziato pel magistero ginnasiale. L’insorta difficoltä non era lieve a superarsi; ma se venne pur fatto di superarla, senza che ne risentisse danno l’ordine esteriore dell’istituto e nemmanco il profitto in una disciplina ginnasiale di tanta entitä com’ e la lingua italiana, se’l deve all’encomiabile volonterositä dei Signori Professori Battisti, Vatovaz e Larcher, che assieme al Direttore si accollarono 1’ incarico non lieve di supplire regolarmente le cattedre vacanti d’italiano in cinque classi. Con queste eure della Direzione volte a dar sesto alle cose del Ginnasio al principio dell’anno scolastico coincidevano altre gravissime, cbmunque assai gradite, di trovar modo onde metter urgentemente in atto una disposizione superiore, che uella storia modesta di questo istituto formerä epoca, I’ aprimento cioe di una classe parallela — una novitä, che anni ov souo non sarebbesi sognata. L’ affluenza di giovanetti alla prima classe che si rimarca da qualche anno rese necessario questo provvedimento utilissimo. La prima classe apertasi con 65 scolari venne divisa dopo alcuni giorni in due sezioni, quando s’ ebbe 1’ opportunitä di trovare il docente, che conveniva assumere a rinforzo del corpo insegnante, nella persona del Signor Domenico Vatta di Pirano. Questa novella istituzione dovuta al felice evento della frequenza del Ginnasio notevolmente cresciüta ed all’ interessamento delle Autoritä Superiori pel bene dell’ istituto, e da augurarsi, che duri a lungo ad onta delle difficoltä, che oggid'i s’ iucontrano nel rifornire il personale docente delle scuole medie con favella d’ istruzione italiana. Dal Novembre fino al termine dell’ anno scolastico funse regolarmente il suo munere il personale insegnante, che segne: Babuder Giacomo, cavaliere dell’Ordine di Francesco Giuseppe, Consigliere scolastico, membro dell’ Ecc. i. r. Consiglio scol. provinciale dell’ Istria, della Rappresentanza comunale e del Consiglio di ammini-strazione del Pio Istituto Grisoni in Capodistria. — Direttore; insegnö lingua greca nella VI Classe; ore 5 settimaaali. Sbuelz Carlo. — Professore dell'ottava classe di rango, capoclasse deli’VIII, custode del Gabinetto di fisica e chimica e membro della Commiss*ione esaminatrice dei candidati al magistero.nelle scuole popo-lari generali e cittadine; insegnö matematica nelle Classi V, VI, YII, VIII; fisica nelle classi IV, VII, VIII; ore settimanali 21. Battisti Giovanni Batt. — Professore dell’ottava classe di rango, capoclasse nella VII; abilitato aH’insegnamento della stenografia nelle scuole medie. Insegnö lingue latina e greca nella VII; lingua latina nella I B; ore settimanali 17. Petris Stefano. — Professore dell’ottava classe di rango; vice-presidente della Commissione esaminatrice per le scuole popolari generali e cittadine in luogo ; coaservatore dei monumenti storici per 1’Istria; Capoclasse nella VI. Insegnö geografia nella I Classe A; storia e geo-grafia nelle classi IV - VIII; propedeutica nella VII; ore settimanali 22. Spadaro Don Nicolö. — Cameriere segreto di Sua Santitä, consi-gliere concistoriale; professore della classe ottava di rango, catechista ginnasiale; membro della Commissione esaminatrice pei candidati al magistero nelle scuole popolari generali cittadine; direttore dei convitto diocesano parentino-polese in luogo; insegnö religione nelle Classi 1 A, I B, II - VIII; ore settimanali 18; prirao esortatore religioso. Matejciö Francesco. — Professore dell’ottava classe di rango, docente straordinario di lingua slava. Capoclasse nella IV. Insegnö lingue latina e tedesca nelle classi IV e VI; ore settimanali 18. Gerosa Oreste. — Professore dell’ottava classe di rango, custode dei Gabinetto di Storia naturale; membro della Commissione esaminatrice pei candidati al magistero nelle scuole popolari generali e cittadine, segretario dei consorzio agrario in luogo. Insegnö storia naturale (fisica) nelle Classi I A, II, III, V, VI; Matematica nelle classi I A, II, III, IV; ore settimanali 22. Bisiac Giovanni. — Professore della classe ottava di rango; bi-bliotecario dei Ginnasio. Insegnö lingua tedesca nelle classi I A, II, V, VII, VIII; ore settimanali 15. Maier Francesco. — Professore; rappresentante comunale; capoclasse nella III; insegnö lingue italiana, latina e greca nella III; lingua greca nella V; ore settimanali 19. Steffani Stefano. — Professore; capoclasse nella II. Custode e dispensatore dei libri scolastici di proprietä dei Fondo di beneficenza; docente straordinario di calligrafia. Insegnö lingua latina nella [I; lingua tedesca nella III; lingna greca nell’ VIII; ore settimanali 16. Vatovaz Giuseppe. — Professore; capoclasse nella V; insegnö lingua latina e propedeutica filosofica nella Classe VIII; lingua latina nella V; matematica e storia naturale nella Classe I B; ore settima,nali 18. Larcher Giovanni B. — Docente effettivo; capoclasse nella I A; insegnö lingue italiana e latina nella Classe I A, lingua tedesca. nella I B; lingua greca nella IV; ore settimanali 19. Galzigna Giovanni Antonio. — Supplente qualificato per lingua e lett. italiana e lingue classiche. Custode e dispensatore dei libri della biblioteca giovanile. Insegnö lingua e lett. italiana nelle classi IV, V, VI, VII, VIII; ore settimanali 15. Vatta Domenico. — Supplente qualificaio per l’insegnamento della Storia e geografia in tutto il Ginnasio. Capoclasse uella I B. .Insegnö lingua italiaua nelle Classi I B, II; Geografia e Storia nelle Classi IB, II, III; ore settimauali 18. OGGETTI LIBERI i Lingua slava: L' iuseguamento ripartito iu tre corsi di due ore settimauali per ciascuuo, venue impartito dal Professore, Signor Francesco Miitejčid. Ginnastica: Corsi due, di due ore settimauali per ciascuuo. L’iu-segnamento affidato al Sig. Oesare Perco, docente nell’ i. r. Istituto magistrale di qui. Stenografia: la insegnö il Signor Professore Giovauui Battisti, due furono i corsi di un’ora settimanale per ciascuno. Canto : Egnalmente due corsi di un’ ora settimanale per ciascuno. Lo insegnö il Signor Antonio Decleva maestro di musica nell’ i. r. Istituto magistrale di qui. •La calligrafia venue insegnata dal Signor Professore Stefano Stef-fani agli scolari della I e II Ülasse, un’ ora settimanale per classe. Civica Deputazione ginnasiale La compongono i Signori Augusto Dr. Gallo, Pietro de Madonizza e Antonio Dr. Zetto. Ricevitore della tassa scolasticp II Signor Giulio Brussich, ricevitore di raugo sup. nell’ i. r. Uf-ficio principale delle imposte dirette in cittä. Zetto Francesco, bidello, inserviente ai gabinetti e custode del fabbricato. II. PIANO DIDATTICO DELL'I. R. GINNASIO SUPERIORE DI CAPODISTRIA NELL1 ANNO SCOLAST1CO 1896-97 CLASSE I. — Religione. I. sem. Spiegazione del simbolo apo-stolico, deli’ orazione domeaicale, del decalogo, dei cinque precetti della chiesa e della giustizia cristiana. Tl. sem. Delle domeniche e feste della chiesa cattolica colle varie cerimonie. — Latino. Morfologia. — Le piü importanti fiessioni regolari esercitate a mezzo di versioni dall’una lingua nell’altra, come si trovano nel libro di esercizi dello Schultz. Ogni settimana un compito scolastico di mezza ora. Esercizi di memo-■ ria — piü tardi trascrizione di proposizioni latine tradotte, e piccoli compiti domestici. — Italiano. Esposizione della parte etimologica della Graramatica, con esercizi di analisi grammaticale. — Esercizi di gram-raatica logica. — Proposizioni semplici e composte. Teoria della nar-razione con alcune favole dei migliori autori da imparare a memoria; nel I. semestre un esercizio ortografico alla settimana; nel II. semestre un esercizio ortografico ogni 14 giorni e due componimenti al mese, uno scolastico ed uno domestico alternati. — Tedesco. Grammatica teorico-pratica ed esercizi secoudo il testo G. Defant. P. I (pag. 1-63) Compiti: uno scolastico ed uno domestico al mese alternati-vamente. — Geografia. Principii fondamentali di Geografia esposti con metodo intuitivo. L’ orbita solare a seconda del suo vario e costante apparire nelle singole stagioni nella stanza di scuola, nella propria casa d’ abitazione e come mezzo ad orientarsi poi sulla carta, sul mappamondo e sull’orizzonte. Rapporti annui fra luce e calore in quanto essi dipendono dalla durata dei giorni e dali’ altezza del sole, limitandosi a quelli che si producono soltanto nella ristretta cerchia della patria. Acqua e suolo nelle lor forme principali; loro di-stribuzione sul globo, posizione geografica e confini degli stati e delle cittä principali con continuo esercizio pratico in modo da leggere chia-ramente ed a perfezione la carta geografica. Esercizi di disegno geo-grafico ristretti agli oggetti piü spiccati. — Matematica. Aritmetica: Sistema decadico. Numeri romani. Le quattro operazioni fondamentali con numeri interi e decimali astratti e concreti. Sistema metrico dei pesi e delle misure. Conteggio con numeri complessi. Divisibilitä dei numeri e loro scomposizione nei fattori primi. Ricerca del massimo comun divisore e del minimo comune multiplo, quäle avviamento ai colcoli colle frazioni ordinarie. — Geometria intuitiva (II sem.). Le figure fondamentali. Kette, curve, parallele, angoli e le piü esenziali proprietä del triangolo. Temi scolastici uno al mese. — Storia naturale. Insegnamento intuitivo. I primi sei mesi deli’ anno scolastico: Zoologia e precisamente: Mammiferi ed insetti con scelta corrispondente. I quattro Ultimi mesi deli’anno scolastico: ßotanica. Osservazione e descrizione di alcune fanerogame appartenenti ad ordini differenti. Pertrattazione comparata delle loro caratteristiche, avuto riguardo alla ricerca delle loro proprietä affini. CLASSE II. — Religione. Dei SS. Sacramenti e delle cerimonie nell’ amministrazione dei medesimi. — Latino. Teoria sulle forme meno usitate e sulle irregolari, applicate agli esempi del libro degli esercizi dello Schultz, come sopra. Ogni mese tre compiti scolastici di mezza o tre quarti di ora ed un penso. Esercizi di memoria come nella I classe; piü tardi, preparazioue domestica. — Tre temi scolastici di mezz’ ora ed un tema domestico al mese. — Italiano. Esposizione della sintassi. Definizione della proposizione, e delle sue specie, della frase e del periodo. Analisi logica di proposizioni semplici e composte. Brani facili di poesia da imparare a memoria. Tre temi scolastici e domestici al mese altern.e. Dettatura come in I. — Tedesco. Elementi della Gram-matica ed esercizi teorico-pratici secondo il testo G. Defant; come sopra (pag. 63-123). Compiti: uno in iscuola e uno a casa ciascun mese. — Geografia e Storia. (2 ore) L’Asia e 1’Africa; loro posizione geografka; configurazione orizzontale e verticale, topografia con riguardo alle condizioni climatiche e facendo risaltare la loro derivazione dali’ in-fluenza deli’orbita solare sui differenti orizzonti. Cenno generale sulla configurazione orizzontale e verticale deli’Europa meridionale e della Grambretagna secondo le norme date per 1’ Asia e per 1’ Africa. Esercizi nell’abbozzare schizzi geografici semplicissimi. — Storia (2 ore). L’evo antico. Esposizione circostanziata delle leggende e dei miti. I personaggi ed i fatti meglio considerevoli con riguardo speciale alla storia della Grecia e di Koma. — Nlatematica. Aritmetica: Esercizi piü diffusi sul massimo comun divisore e sul minimo comune multiplo. Esercizi di calcolo colle frazioni ordinarie, colle rispettive dimostrazioni. Trasfor-mazione delle frazioni decimali in ordinarie e viceversa. Proprietä essen-ziali dei rapporti e delle proporzioni. Regola del tre semplice coll’ap-plicazione delle proporzioni e del calcolo ragionato. Percento ed interesse semplice. — Geometria intuitiva. Misurazione delle rette e degli angoli. Congruenza dei triangoli e loro applicazioni. Proprietä piü importanti del cerchio, dei quadrilateri e dei poligoni. Temi come nella 1. — Storia naturale. Insegnamento intuitivo- I sei primi mesi deli’ anno scolastico Zoologia e precisamente: uccelli, alcuni rettili, anfibi e pešci. Alcune forme tipiche degli invertrebati. — I quattro ultimi mesi deli’ anno scolastico Botanica. Continuazione deli’ insegnamento fatto nella I classe coli’ aggiunta di altre fanerogame ed avviamento alla divisione sistematica dei gruppi. Alcune crittogame. CLA''SE III. — Religione. Storia sacra deli’antico testamento colla geografia della Terra santa. — Latino. Grammatica; teoria dei casi e proposizioni. Lettura: da Cornelio Nepote o da Curzio. Prepa-razione. Ogni due settimane un tema scolastico di un’ ora. Ogni tre set-timane un tema domestico. — Greco. Teoria delle forme regolari, con esclusione dei verbi in [u. Versione del libro di lettura. Esercizi di memoria. Preparazione; dalla seconda meta del primo semestre, ogni due settimane un tema scolastico o domestico alternativamente. — Italiano. Lettura dal testo con commenti grammaticali e storici. Esercizi di memoria sopra poesie scelte. Riepilogo di tutta la grammatica. Delle figure grammaticali. Ogni mese un tema scolastico ed uno domestico alternativamente.T— Tedesco. Grammatica, ed esercizi teorico-rpra-tici secondo il testo G. Defant. Parte II (pag. 1-40) Esercizi e com piti come sopra. — Geografia. (3 ore alternativamente Geografia e Storia). Gli altri stati d’Europa (ad eccezione della mouarchia austro-ungarica), 1’America e 1’Australia, sempre secondo il metodo usato nella classe secouda, ma specialmente con riguardo alle condizioni cli-matiche. Esercizi di disegno geografico. — Storia. Evo medio. I piü importanti avvenimenti e le figure piü illustri deli’ etä di mezzo, facendo spiccare sopra tutte quelle che occorrono nella storia della mouarchia austo-ungarica. — Matematica. Aritmetica: Le quattro operazioni fon-damentali colle quautitä generali intere e franzionarie. Innalzamento al quadrato e rispettiva estrazioue di radice. In relazione coi calcoli geo-metrici: i numeri approssimativi, la moltiplicazione e la divisione ab-breviate e 1’ applicazione di quest’ ultima nell’ estrazione della radice quadrata. — Geometria intuitiva. Semplici teoremi sull’ equivalenza, sulla trasformazione e sulla partizione delle figure. Misurazione dei perimetri e delle superfici. Teorema di Pitagora da dimostrarsi nelle vie piü semplici. Nozioni piü importanti sulla somiglianza delle figure geometriche. Temi come nella I. — Storia naturale. Fisica I sem. Nozioni prelimi-nari: Estensione ed impenetrabilitä dei corpi. Caratteristica dei tre stati di aggregazione, direzione verticale ed orizzontale. Peso assoluto e spe-cifico. Pressione deH’aria. — Del calorico: le sensazioni i gradi e la quautitä calorifera Cangiamento di volume e dello stato di aggregazione; consumo e dispersione dei calorico nel cambiamento dello stato di ag-grezione. Diffusione dei calorico a mezzo dei buoni conduttori e dell’ir-radiazione ; di quest’ultima solo i fenomeni piü semplici. Sorgenti dei calorico. — Della Chimica: la coesione, l’a^lesione, 1’elasticitä, la fra-gilitä, la tenacitä, il miscuglio, la soluzione e la cristallizzazione. Sintesi, analisi e sostituzione. Dimostrazione delle leggi di consistenza della massa, coli’ aiuto di semplici esperimenti, e cosi pure semplici prove per determiuare i rapporti di peso e di volume. Elementi: melecole, atomi, basi, acidi, sali e fra i metalloidi aleuni dei piü diffusi e qual-cuna delle loro combinazioni. Combustione. CLASSE IV. — Religione. Storia del nuovo test. in connessione colla Geografia della Terra santa. — Latino. Gramm, teoria dei modi; congiunzioni. Temi come nella terza. Letture di G. Cesare ed Ovidio. — Greco. Yerbi in (ii. Le forme irregolari piü importanti. Punti cul-minanti della sintassi. Yersioni dal libro di lettura. Esereizi di memoria. Preparazione. Temi come nella III. — Italiano. Lettura del testo con commenti grammaticali e storici. Esercizi di memoria sopra poesie clas-siche. Dei sinonimi. Delle lettere propriamente dette (I semestre). Della versificazione italiana (II semestre). Temi come nella III classe. — Tedesco. Grammatica, e relativi esercizi teorico-pratici secondo il testo G. Defant. P. II (pag. 40-fiue) compiti come sopra. Esercizi di memoria. — Geografia. (2 ore) Geografia fisica e politica della monarchia austro-ungarica, con speciale riguardo, esclutendo la statistica, ai prodotti dei singoli paesi, al commercio, alla coltura degli abitanti. Esercizi in di-segnäre semplici schizzi di carte geografiche. — Storia. (2 ore). Evo moderno. Personaggi ad avvenimenti piü importanti in modo che la storia della monarchia austro-imgarica formi 1 oggetto principale deli’e-sposizione storica. — Matematica. Aritmetica: Dottrina delle equazioni di primo grado con una o piü incognite e delle equazioni determinate di II e III grado soltanto quelle che trovano riscontro nei calcoli geo-metrici. In relazione con quest’ ultime, 1’ iunalzamento al cubo e 1’ e-strazione della radice. Regola del tre composta, di societä e deli’interesse composto. — Geometria intuitiva: Posizione reciproca delle rette e dei piani. Angolo solido. Le principali specie dei corpi geometrici. Calcoli semplici sulle superfici e sui volumi. Temi come nella prima. — Fisica. (3 ore) I sem. Dottrina del Magnetismo. Calamite naturali ed artificiali. Poli magnetici e loro attrazione e repulsione. Magnettizzazione medianta contatto separato. Magnetismo terrestre. — Elettrologia: Elettricitä statica e fra gli elettroscopi i piti semplici. Buoni e cattivi conduttori, corpi elettriči positivi e negativi. Elettrizzazione per contatto separato. Apparati i piü comuni per produrre e raccogliere 1’ elettricitä. Tempo-rali e parafulmine. Pila di Tolta e delle pile a corrente costante soltanto quelle che vengono usate liegli esperimenti. Effetti principali della corrente galvanica, galvonometro, induzione elettrica e magnetica. Applicazioni elettrotecniche le piti semplici e le piü note (luce elettrica, galvafloplastica, telegrafo di Morse). — Meccanica: Descrizione delle principali specie di moto : rettilineo, curvilineo, uniformemente accelerato. Ambo gli effetti della forza meccanica: Accelerazione e pressione e determinazione di quest’ ultima col mezzo di pesi. Manifestazione della forza di resistenza nel cangiamento di celeritä e di direzione (forza di gravitä, urto ed ostacoli al moto). Composizione e scomposizione del moto uniforme. Moto parabolico. Composizione e scomposizione delle forze con un sol punto d’ applicazione comune e di forze, ehe agiscono parallelamente. Centro di gravitä, specie di peso specifico; pendolo. Alcuni esempi di maccliine%emplici e composte. II. semestre. Proprietä caratteristiche dei corpi fluidi. Livello, pressione idrostatica. Equilibrio dei vasi comunicanti di uno o di due liquidi incoerenti. Principio di Archimede e determinazione in via semplicissima del peso specifico pei corpi solidi e fluidi. Capillajitä, Proprietä caratteristiche dei gas (legge di Mariotte). Vuoto di Torricelli, barometro, applicazione degli effetti sulla pressione deli’ aria, pompe di rarefazioue e di compressione. Principio, sul quäle si fonda la macchina a vapore. — Acustica. Sensazioni sonore, rumore, tuoni, altezza dei toni conduttori del suono, vibrazioni sonore, organi della voce, telofono, diffusione e rlflessione del suono. Mezzi toni. Organo delPudito. — Ottica. Fenomeni luminosi; propaga-zione della luce in linea retta; ombra e fotometri. Riflessione e rifrazione della luce. Spechi e lenti (Camera oscura e principio sul quäle si fonda la fotografla). Dispersione dei colori, areobaleno. Occhio, microscopio e cannocchiale diottrico in forma semplice. — Coli’insegnamento della fisica e specialmente con quello della meccanica va congiunta la descrizione dei fenomeni celesti come a dire: le fasi della luna, il corso mensile; orbita annuale del sole; la spiegazione della diversitä dei giorni e delle stagioni in localitä di differente longitudine e latitudine in assoluta dipendenza dal movimento della terra intorno al proprio asse e da quello della sua elittica annuale intorno al sole. Eclissi solari e lunari. CLASSE V. — Religione. — La chiesa e i suoi dommi, parte I. Apologia. La chiesa cattolica e la sola vera chiesa di G. Cristo. — Latino. (nel I semestre) Tito Livio, Ovidio; Esercizi stillistico-gramma-ticali 1 ora settimanale. Preparazione; temi — cinque scolastici per semestre, di cui uno dal latino. -- Greco. Lettura; I semest. Senofonte (Crest. Schenkl) Ciropedia (brani), Anabasi. Omero, Iliade. Eserci gram-maticali. Preparazione. Temi — quattro scolastici per semestre, di cui uno dal greco. — Italiano. Storia della letteratura ital. dei secoli 200, 300, 400. Nozioni delle varie specie di componimenti in verso ed in prosa (secondo 1’Antologia). Notizie generali sui traslati, sulle figure retoriche o sulla buona locuzione italiana. Esercizi di memoria; temi eome nella III. — Tedesco. Iiipetizione delle parti piü importanti della morfologia e dipendenti, inversione, uso deli’ infinito e participio, av-verbio, preposizione; esercizi di memoria e traduzioni dali’italiano in tedesco e viceversa secondo il testo l)efaut-Mayr. Compiti uno scol. e un dom. al mese. — Geografia e storia. Storia deli’ evo antico fino all’ assoggettamento dell’Italia, Geografia relativa. —Matematica. Arit-metica: Le quattro operazioni con interi e frazioni; numeri negativi e frazioni. Proprietä dei numeri. Equazioni di I grado con una e piü incognite. Geometria: Planimetria; temi come nella I. — Storia naturale. Insegnamento sistematico. I sem. Mineralogia. II. sem. Botanica. CLASSE VI. — Religione. La cliiesa e i suoi dommi p. II. I dommi cattolici svolti nel loro nesso e nei loro rapporti. — Latino. Sallustio, de bello Iugurthino. Cicerone, Catilinarie. Virgilio, En. Esercizi stilistico-grammaticali. Preparazione. Temi come nella V. — Greco. Lettura; nel I sem. Omero, Iliade. Erodoto. Senofonte. Grammatica. Esercizi di memoria. Preparazione. Temi come nella V. — Italiano. Storia della letteratura italiana dei secoli 500, 600. Nozioni delle varie specie di componimento in verso ed in prosa (dali’Antologia). Esercizi di memoria. - Temi - ogni tre settimane un componimento scolastico o domestico alternativamente. -- Tedesco. Ripetizione e maggiore svi-inppo delle teorie sintaticlie. Dottrina dei casi. Costruzioni. Traduzione ed analisi di brani scelti pros. e poetici secondo Defant-Mayr. Compiti, uno scolastico e uno domestico ciascuu mese Esercizi di memoria. — Geografia e storia. Continuazione e fine deli’ evo antico. IStoria del medio evo con relativa geografia. — Matematica. Potenze, radici e logaritmi. Equazioni di secondo grado ad un’incognita. Geometria: II I sem. Stereometria; il II sem. Trigonometria piana. Temi come nella I. — Storia naturale. Insegn, sistematico in tutti i due semestri. Zoologia. CLASSE. YII. — Religione. La morale cattolica. — Latino. Cicerone orazioni due; un dialogo breve o brani scelti di un dialogo maggiore. Virgilio, Eneide. Esercizi stilistico-grammaticali. Preparazione. Temi scol. come nella V. — Greco. Demostene, Omero (Odissea). Temi come nella V. — Italiano. Storia della letteratura italiana del 700. Nozioni sulle .varie specie di componimenti come nella VI Classe. Dello stile. Illustrazioue della I cantica di Dante, di cui i brani migliori d’apprendersi a memoria. Temi come nella VI Classe. — Tedesco. (Uso della lingua tedesca nell’istruzione). Ripetizione di tutta la sin-tassi. Lettura dal Nöe, Antolog. p. II. Grammatica Willomilzer Traduzione ed analisi con osservazioni filologiche. Esercizi dl memoria. Compiti come nella VI. — Geografia e storia. Storia deli’evo moderno con riflesso allo sviluppo politico interno degli stati d’ Europa e Geografia relativa. — Matematica. Arit. equazioni quadrate con due incognite, equazioni diofantiche di I grado. Frazioni a cat. (Kettenbrüche). Pro- gressioni, calcoli d’interesse composto e rendita. Teoria delle combinazioni con applicazione. Geometria, Temi trigonometrici. Geometria analitica nel piano, sezioni coniche. Temi come nella I. — Scienze naturali. Fisica: meccanica, calorico, chimica. — Propedeutica. Logica. CLASSE VIII. — Religione. Storia della Chiesa cattolica. Kipe-tizioni dei punti culminanti della dogmatiea e della morale. — Latino. Tacito, Germania, Annali e storie. Orazio: poesie scelte (edizione Gry-sar). Esercizi stilistico-gramm. Preparazione. Temi come nella V. — Greco. Lettura nel I. sem. Platone. Apologia di Socrate, due dialoghi minori ed uno maggiore. Omero, Odissea; Sofocle. Preparaz. e temi come nella V. — Italiano. Storia della letteratura ital. deli’ 800. Breve riassunto di tufta la storia. Illustrazione degli ultimi canti deli’ inferno di Dante, della II cantica e di alcune parti della III, di eni brani migliori da apprendersi a memoria. Temi come nella VI Classe. — Tedesco. (Uso della lingua tedasca nell’istruzione). Lettura dal Nöe, Ant. p. II. Esercizi di versione da qualche autore classico italiano. Letteratura sulla scorta del testo (cenni sni princiali periodi della letteratura tedesca). Gram. Fritsch. Corapiti come nella classe precedente. Esercizi di memoria. — Geografia e storia I sem. Storia della Monarchia austro-ungarica. II sem. Studio geografico statistko della Monarchia austro-ungarica; riepilogo della storia greca e romana. Nlatematica. Esercizi sulla soluzione di problemi matematici. Ripetizioni delle partite importanti della materia. Temi cojjie nella I. — Scienze naturali. Fisica; ruagnetismo, elettricitä, calorico, acustica, ottica (elementi di astrono-mia). — Propedeutica. Psicologia empirica. III. ELENCO DEI LIBRI SCOLASTICI ADOPERATI ATTUALMENTE IN QUESTO GINNASIO. I. Classe. — Religione: II Catechismo grande, Vienna, i. r. de-posito di libri scolastici 1885. — Latino: Schultz Fornaciari, Gram-matica ed esercizi, Torino, Ermanno Loescher, 1885. — Italiano: Grammatica (Hassek, ed. Chiopris). Letture italiane p. I, 2 edizione, Vienna, Alfr. Hoelder 1886. — Tedesco: G. Defant. lingua tedesca p. I. — Geogra/ia: Morteani, geogr. p. I. Trieste, Schimpff 1894. — Aritmetica: Wallentin, manuale di aritmetica per la I e II Cl. delle scuole medie - trad. Postet. Trento Monauni 1891. — Geometria: Močnik, p. I. ed. V, Vienna, idem 1879. — Storia naturale: Zoologia, Pokorny-Lessona, Torino, Loescher. II. Classe. — Religione: Catechismo grande, come sopra. - Culto di Gaume e Yalli, Trento, Seiser editore, 1882. — Latino: come sopra. — Italiano: Grammatica (Chiopris). Letture p. II. Vienna Alfredo Hoelder 1883. — Tedesco: Defant I., come sopra. — Geografia: Morteani, compendio di Geografia per la II Cl. Trieste Schimpff. 1895. — Storia: Gindely. Manuale di storia universale per le classi inf. di scuole medie. L’ antichitä, trad. Demattio; Vienna. Tempsky 1889. — Malematica: Aritmetica e Geometria, come sopra. — Storia naturale: Zoologia, come sopra. Botanica (Pokorny-Caruel), Torino 1882. III. Classe. — Religione: Schuster, Storia sacra. Vienna 1885. — Latino: Schultz-Fornaciari ut supra. Memorabilia Alex. Magni (Schmidt e Gehlen) Vienna, Hoelder 1882., Greco: Curtius-Hartel: Grammatica greca.'Schenkl, esercizi greci, ed. Monauni. Trento.— Italiano: Grammatica come sopra. Letture p. III. Vienna, Hoelder 1883. — Tedesco: Defant, lingua tedesca p. II. — Geografia: )Aq>v-teani p. III. — Storia: Mayer, Manuale di Storia. Medio evo. Vienna, Tempsky 1897. — Aritmetica: Močnik Zampieri p. II ediz. IV. Vienna, Carlo Gerold e F. 1887. — Geometria: Močnik, p. II. — Storia naturale: Mineralogia, Pokorny-Struever, Torino, E. Loescher 1882. — Fisica: Vlacovich, Trieste, Caprin edit. 1880. IV. Classe. — Religione: Schuster: Storia sacra ut supra. — Latino: Grammatica; esercizi ut supra. Cesare, De bello gallico, Praga, Tempshy 1883. — Greco: Curtius, ut supra: Schenkl. esercizi ut supra. — Italiano: Demattio, gramm. italiana. Letture p. IV. Vienna, Alfredo Hoelder 1883. — Tedesco: come nella terza. — Geografia: Morteani - Compendio di Geografia della Monarchia austro-ungarica per la quarta cl. Trieste, Schimpff 1887. — Storia: Mayer, manuale di storia. P. III. Vienna, Tempsky 1895. — Ma-tematica: come nella III. classe. — Fisica: Vlacovich, ut supra. V. Classe. — Religione:G. de Favento, La chiesa cattolica, la sua dottrina e la sua storia, Capodistria. Priora 1879-80, 2.a edizione. — Latino: Schultz-Fornaciari, Raccolta di temi per la sintassi, Torino, E. Loescher 1884; Livio. editore Tempsky; „Ovidio“ Carmina selecta, Sedlmayer, Praga, Tempsky 1884. —Greco: Curtius, Grammatica; Casagrande, esercizi greci, p. II; Schenkl, Crestomazia di Senofonte, Torino, Loescher 1880; Omero, Iliade ed. Christ. Praga, Tempsky. — Italiano: Antologia di poesie e prose scelte italiane (edita da Chiopris) Trieste 2.a edizione, 1891, P. IV. — Tedesco: Willomitzer. Grammatica tedesca; Defant-Mayer, esercizi e letture tedesclie. _______ Storia: Gindely, Storia universale pel Ginnasio sup. I ed. Tempsky, Praga. — Malematica: Močnik, Algebra per le classi superiori, ver-sione Menegazzi, Trieste, Dase 1894. Močnik: Geometria, versione Menegazzi, Trieste, J. Dase, 1894. — Storia naturale: Mineralogia, Geologia di Huchstetter e Bisching, Vienna, Hoelder 1882. Botanica; Burgerstein, Elementi di Botanica per le classi sup. delle scuole medie, vers. Stossich, Vienna 1895. Hoelder. VI. Classe. — Religione: G. de Favento (ut supra). — Latino: Schultz-Fornaciari come nella cl. V; Sallustio, Bellum Iugurthinum, Scheindle, Praga, Tempsky 1883; Virgilio, Eneide; edizione Tempsky! — Greco: Casagrande, Esercizi p. II. Torino, Loescher 1870; Omero Iliade ut supra; Schenkl, Crestomazia di Senofonte ut supra. Ero-doto, ed. Hoelder, Praga, Tempsky. — Ilaliano: Antologia (ut supra) P. III. — Tedesco: Defant-Mayer, letture tedesche, (ut supra); Wil-lomitzer, gramm. ted.; Hassek, esercizi di versione dall’italiano in tedesco, Trieste, Schimpff. — Storia: Gindelv, p. II. — Matematica: Močnik, Algebra e Geometria, ut supra; Močnik, Tavole Logaritmiche, Vienna, Gerold. — Storia naturale: Elementi di zoologia del D.r Gräber e del Prof. Mik, versione Gerosa. Vienna, Praga. Tempsky. 1896. VII. Classe. — Religione: G. de Favento (ut supra). — Latino: Schultz-Fornaciari ut supra; Virgilio, Eneide ed. Hoffmann, Vienna Gerold; Cicerone, Orationes selectae, Nohl, Praga, Tempsky. — Greco: Curtius, Grammatica ut .supra; Casagrande, Esercizi p. II. ut supra; Omero, Odissea ed. Pauly, Praga, Tempsky p. I. e II.; Demostene, ed. Defant, Praga, Tempsky. — Italiano: Antologia, ut supra P. II; Dante; Divina commedia, ed. Salani, Firenze, senza note, — Tedesco: Fritsch, Grammatica; Noe, Antologia p. II. Vienna, Graeser 1880; Hassek, ut supra. — Storia: Gindely, p. III. — Fisica: Münch-Mora, Holder, Vienna 1877. — Propedeutica filoso/ica: Lindner, compendio di logica formale per istituti superiori, trad. Erber, Zara 1882. VIII. Classe. — Religione: G. de Favento (ut supra). — Latino: Orazio, Carmina selecta, edizione Petschenig, Praga, Tempsky 1885. Tacito, ed. I. Müller. Praga, Tempsky. — Greco: Platone, Apol. ed il Critone, ed. Christ, Praga, Tempsky. — Ilaliano: Antologia, ut supra P. I.; Dante, ut supra. — Tedesco: come nella VII. — Storia e Geografia: Hannak, Geografia e storia deli’Austria, Vienna, Holder 1884. — Matematica-. come nella VI e VII. — Fisica: come sopra — Propedeutica Filosofica: testo Schiavi. Nelle classi I, II, III, IV e VIII si adopera il Trampler, Mit-telschulatlas, Wien, Staatsdruckerei 1885. Dali’anno 1897-98, comin-ciando nella I - B. Ivozenns; Geographischer Atlas für Mittelschulen, 37 Auflage. Wien, Hölzl 1897. Nelle classi I, II, III, IV e VII si adopera il Putzger, Historischer Schul-Atlas. Wien, 1886 (Pichler). 1Y. Temi proposti per compniirati ä'italiano nsl Giiasio Snperiore Classe V. — La vita campestre 6 giovevole al corpo ed allo spirito. — Dell’amicizia (vantaggi e conforti). — Dante racconta il suo viaggio attraverso 1’Inferno. — Uno sguardo al passato ed un buon proposito per l'avvenire. — Annibale esorta i soldati a non temere le Alpi (Sülle traccie di T. Livio) — II ritorno del soldato al villaggio nativo. — Francesco Petrarca (suo carattere e carattere della sua lirica). Non v’ha rosa senza spine. — Sono i coscritti. — Una gita in mare. — La Speranza (Sulle traccie delle Selve d’amore di L. de’ Medici) — Umana cosa e aver com-passione degli afflitti. — Carmenta predice la futura grandezza di Roma (Ovidio-Fasti). — L’ultimo giorno di scuola. Classe VI. — La vendemmia fallita di quest’anno. — La san-titä del vincolo ospitale appo gli eroi omerici, illustrata nell’epi-sodio di Glauco e Diomede nel VI deli'Iliade. — L’ordine. — Roma al tempo della guerra giugurtina con speciale riguardo all’orazione di Memmio (Bellum Iugur. cap. 31).— La forza dell’amicizia illustrata con l’episodio di Aclxille (II. c. XVI — Faber est suae quisque fortunae — Stato delle lettere italiane nel sec. XVI. — I Crociati in vista di Gerusalemme. — La Pasqua (Memorie d’infanzia). — Maggio. — Meriti speciali di Atene nelle lotte greco-persiane. — Le strade ferrate. Classe Vil. — Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria .... (Dante Inf. V). — ^ permesso a ciaseuno il desiderare di pervenire a miglior fortuna, ma deve cia-scuno pazientemente tollerare quello che la sorte sua gli ha dato (Guicciardini). — II Natale ‘Pensieri di un esule). — Bella gerant alii. tu, felix Austria, nube. — Soave 6 la dolcezza dell’amor materno. Quali imagini, quali memorie desta in voi il nome di vostra madre? — La lirica del Parini con speciale riguardo ali’ode „L’E-ducazione“ — Si dichiari come piü della gloria cruenta dei con-quistatori sia apprezzabile la forma di benefattore del proprio popolo. — La notte e i pensieri ehe suscita. — Le campane — Oltre il rogo non vive ira nemica (Monti). — Potenza della parola. Classe Vil. — La vita del poeta Orazio raccontata da lui stesso. — Chi ha sanitä e ricco e non lo sa. — La religione. prima nutrice di civiltä.. — Disposizione dell’Apologia di Socrate. — Quis, quid, cui dicas, cur, quomodo, quando requiras (Albertano da Brescia) — Origine e formazione della lingua italiana. — Quäle professione sceglierete e perche? — La lirica italiana dai primordi a Giacomo Leopardi. — Ab Oriente lux. — Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtude e conoscenza (Dante, Inf. XXVI). — Gl’im-peri si succedono e sotto le proprie rovine seppellisconsi i popoli, ma le conquiste della civiltä restano e non invecchiano mai (tema di maturitä). V. BRANI DI AUTORI CLASS1CI LATINI E GRECI STUDIATI NELL’ ANNO SCOLASTICO 1896-97. Classe 111. Latino. — Curzio, brani scelti della vita di Ales-sandro Magno. — Cornelio Nipote, vite di Milziade, Temistocle, Aristide, Trasibulo, Epaminonda, Pelopida, Amilcare, Annibale. Classe IV. Latino — Cesare, commentari delle guerre gal-liche, libr. I, II, IV e parte del VI. — Ovidio, autobiografia; le quattro etä; „versus meraoriales“ contenuti nell’edizione di E. H. Sedlmayer. Classe V. — Livio, dalla fondazione di Roma, XXI, XXII; — Ovidio, Metamorfosi III, 528-731; VII, 159-227, 234-293; 528 — 660; Fasti I 465-586, II, 83-118; III, 809-834; Tristezze, III, 10. V, 5; dal Ponto III, 2. Greco — Senofonle, (Crestomazia Schenkl) Ciropedia XI, XVI; Anabasi V, VI — Omero, Iliade I, III. Classe VI. Latino — Sallustio, la guerra giugurtina (tutta) — Cicerone, la prima e la seconda Catilinaria — Virgilio, l’Egloga prima e quinta. Brani scelti delle Georgiche. Eneide C. I. Greco — Omero, Iliade, Canto III v. 245-467; Canto IV, 1-222; Canto XVI, 1-398; 712-865; Canto XXII, 1-490. — Erodoto, guerre persiane, episodi piü interessanti. Libro VI. §. 43-120; Libro VII, 1-7; 20-36; 138-144; 196-234; Libro VIII, 40-55; 66-72; 83-96. Libro IX, 58-66. — Senofonte Memorabili, l’Apologia. Classe Vll. Latino. — Cicerone, Pro Milone, pro Roscio Amerino — Virgilio, Eneide, V, VI, VII, VIII. Greco — Demostene, le tre Olintiche, l’orazione per la pace e la prima Filippica. — Omero, Odissea I, II, III, IV, V. Classe Vlll. Latino — Orazio, Sermoni. I 1, 6, 9; II 2, 6; Epistole I 2, 10 16; II 2; Odi I, 1, 2, 3, 6, 8, 9, 10, 11, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 24, 26, 29, 31, 35; II 3, 7, 13; III 9, 13, 25, 30; IV; 8, 14, 15; — Tacito, Germania 1-37. Annali IV, XII, XIII. Greco — Platone, L’Apologia e Critone; — So/'ocle, l’Edipo coloneo. — Omero, brani scelti dell’Iliade e deli’ Odissea. VI. inmenti nella coMone lei mezzi ä’ insepameat» I. Biblioteca dei professori. — Ovidio, Elegie scelte, commen-tate da Aug. Corradi. Torino, Loescher 1889 — Detto; Favole scelte dalle Metamorfosi, com. da Andr. Novara I. Libr. I—VII. — Müller, Handbuch der dass. Alterthumswissenschaft, continuazione —Steuding, Denkmäler antiker Kunst, Leipzig, Seemann 1896. — Atlas der Archaeologie der Kunst, 64 Tafeln mit 1000 Abbildungen, München 1897 — Zeitscrift für österr. Gymnasien 1897 — Xenophontis — historia Graeca, reeensuit Otto Keller, editio minor. Lipsiae, Teubner 1896, 5 copie. — Homers, Ilias, zum Schulgebr. ed. Christ, 5 co-pie — Rivista di filologia classica, continuazjone. — Federzoni, Orazio, i cinque libri delle odi, Firenze, Šansoni, 1893 — Xeno-nophontis, Anabasis (Weidner) — Herodoti, Belli persici historia ed. Holder p. II. — Detto, edidit Hindner P. I. — Goethe, Dichtung und Wahrheit (ed. Graeser) 5 copie — Lechner Schule und Iugend-spiel — Dorenwel, der deutsche Aufsatz I u. II Theil — Pizzi, Storia della letteratura italiana — Mason, epigrammi — Zenatti, lottere inedite di Girolamo Muzio (dono dello sp. Municipio di qui) — La vita italiana nel 600 e nel 700 — Riguttini — Butte, nuovo dizionario italiano-tedesco e tedesco-ital., vol. I. italiano-tedesco, Lipsia, Tauchnitz, Milano Hoepli. — Battistella, Spaccato dell’in-ferno di Dante (fotogr.). dono dell’Ecc. Luögotenenza — Literarisches Centralblatt für Deutschland 1897 — Czerny, Aufsatzübungen. — Finzi, Storia della letteratura italiana 4 vol. — Abrahams a S.la Clara sämmtliche Werke. Lindau 1846, Stettner, Augsburg 12 B. (dono della Signora Anna Fronz) — Höfler, Logik — Atti della Dieta istriana 1896, 1897 (dono dell’Incl. Giunta prov. istriana) — Tamaro, nel I.o centenario della morte di G. Rinaldo Carli (dono dello Sp. Municipio di qui) — Detto, nell’ inaugurazione del mo-numento a Giuseppe Tartini (dono dell’autore) — Castiglioni, storia delle istituzioni educative per 1’ infanzia del comune di Trieste, (dono dello Sp. Municipio di Trieste). — Benedetti prof. Giuseppe, Tartini (dono dell’autore.) — Nel giorno deli’ inaugurazione a Gius. Tartini ut supra (dono deli’Incl. Giunta prov. istriana). — Wyde, Oesterr.-ungar. Revue, Continuazione. — Vesnaver, stemmi ed iscri-zioni venete di Portole nell'Istria (dono dell'autore) — Haber'landt, Zeitschrift für österr. Volkskunde (dono della K. K. Schulbücher Verlags-Direction a Vienna). — Berndorf e Boy'mann, Archaeo-logisch-epigraphische Mittheilungen aus Oesterreich-Ungarn (dono dell’Ecc. Miijistero dell’Istruzione). — Raumer, Geschichte der Hohenstaufen. - Archeografo triestino, nuova serie v. (dono dell’Ec-celsa Luogotenenza di Trieste) — Scartazzini, Enciclopedia dantesca v. I. — Rossignoli, Principii di filosofia. — Salata Franc, Nel 3.o centenario della morte di Fr. Patrizio (dono dell’autore) — Ornis, internationale Zeitschrift für Ornithologie — Castiglioni, plani-metria elementare intuitiva per le scuole popolari (dono dell’autore) — Dotazione f.ni 229. II. Biblioteca degli scolari: — Lupetina, Le vie del Signore. — Verne, Mattia Sandor vol. 5 — Pizzi, Storia letteraria italiana — Costanzi, commento italiano di Erodoto, parte I. — Lessona, Volere e potere, (legato). — Arliä, Yoci e maniere di lingua viva — Smiles, Risparmio — Smiles, Vita e lavoro. — Cordelia, Casa altrui. — Barrili, Cuor di ferro, cuor d’oro (2 vol.) — Verne, Un eroe della penna. — Caccianiga, Villa Ortensia — Castelnuovo, Nnlla lotta. — Cordelia, Le vittorie del bene. — Fava, Al paese delle stelle. — Delto, Granelin di pepe — Tessandier, Gli eroi del lavoro — Cordelia, Tedeschi in vacanza. — Delto, Sulla terra e sul mare. — Melani, Pittura italiana, 2 vol. — Delto, La scultura. — Craik, Costa-nza vince ignoranza. — Smiles, II dovere. — Fornaciari, Disegno storico della letteratura italiana. — Tommaseo, Poesie — Levantini e Pier oni, Letteratura italiana -<- Aboul, 1’Abbici di chi lavora — Capuana, C’era una volta — Mantegazza, Testa — Melani, Architettura italiana, 2 vol. — Manno. Fortuna delle parole — De Amicis, Cuore — Delto, Lettera anonima. — (Per uso del prof. bibliotecario: Abbonamento alla „Coltura“ fondata da Rugge-ro Bonghi, diretta da Ettore de Ruggiero). Dotazione della biblioteca fior. 126. Prof. Galzigna III. Gabinetto di Fisica. Macchina Winter Tubo Geissler. Dotazione fior. 130. Prof. Sbuelz IV. Gabinetto di Storia Naturale. Acquisti. Sezione oggetti zoo-logico-anatoinici in carta pesta. Modello del naso e modello dell’udito. Doni. Diversi pešci del Mar Rosso; una monografia sul Caffe Arabico, scritta dal sig. Cav. Perera, r. agente consolare d’ Italia ad Hodeida, semi e parti della pianta di Caffe, regalati dal Sig. Biagio Cobol,’capitano del Lloyd Austriaco. Una drusa cristallina di quar/.o, dono del Sigr. Edoardo Schuller, i. r. Capitano del Reggimento Cacciatori linperatore Francesco Giuseppe I. Diversi pregevoli minerali raccolti sulle coste del Giappone dall’i. r. Corvetta Saida, dono del M. R. Simone Sfecich, canonico a Cittanova. Alcuni pietrefatti provenienienti da Rozzo e dai contorni di Pinguente, dono del Sig. Ignazio Visintini, maestro dirigente la scuola popolare in Pinguente. Sette pezzi di Cinabro prov. da Idria, dono di Sandrin Bruno scolaro della III Classe ginn. Un Myoxuz glis e un pezzo di lava del Vesuvio, dono di Stefano de Petris, scolaro della III CI. ginn. Un Merops Apiaster, dono di Probo Orbanich, scolaro della I CI. ginn. Un feto di capra, dono di Pietro Pitacco, scolaro della I CI. ginn. Dotazione 80 f.ni VII. CRONACA DELL’ ISTITUTO. Fatti riinarclieyoli avvenuti dopo la fine deiranno scolastico 1895-96, II 18 Agosto 1896, nella solenne ricorrenza del Natalizio di Sua Maestil L’Augustissimo Nostro Imperatore, venne festeggiato coli’intervento dei membri del Corpo insegnante presenti in luogo alla solennitž. religiosa celebrata nella Cattedrale; dopo la quäle la deputazione del Corpo insegnante, guidata dal Direttore, presenta-vasi al Capo dell’Autoritä politica in luogo e porgeva 1’omaggio di devote felicitazioni e di fervidi auguri per la fausta ricorrenza. 11 4 Ottobre 1890, il Corpo insegnante e la scolaresca assi-stevano alla funzione religiosa celebrata nella Cattedrale per la ricorrenza del giorno onoraastico di Sua Maestil L’ Imperatore. II 19 Novembre 1896, giorno onomastico di Sua MaestäL’Im-peratrice, venne festeggiato dal Corpo insegnante e dalla scolaresca coli’intervento ad un solenne Ufücio divino cel.ebrato nell’Oratorio dell’istituto. La festa religiosa col discorso d’occasione tenuto dal Catecliista Mnr. Spadaro, segui alla radunanza della gioventü, ch’ebbe luogo nell’aula, ove il coro ginnasiale cantö l’Inno popolare sotto la direzione del Signor maestro di canto Antonio Decleva. L’esito degli esami di maturitä. deli’anno scol. 1895-96 nelle due sessioni di Luglio e di Setteinbre e questo: vennero dichiarati maturi agli studi superiori; Baicich Agostino da Cherso, Budinich Antonio da Lussinpiccolo; Cattarinich Giovanni da Lussinpiccolo; Decleva Biagio da Visignano; Devescovi Angelo da Rovigno; de Fioresi Roberto da Cervignano; Leva Antonio da Lussingrande; Manzin Matteo da Dignano; de Manzolini Andrea da Parenzo; Steffe Giacomo da Capodistria; Zorn Antonio da Trieste; Iechel Mario da Fiume. Di questi si dedicarono allo studio del diritto 3; a quello della medicina 4; all’agronomia 3; alla filosofia, ramo filologico 1; ramo scientifico. matematica scienze naturali 1. Due candidati furono rimandati ad un’altra prova in tutte le materie dopo un anno. L’ inclito i. r. Capitanato di qui comunica in data 5 Luglio 1896, che Sua Maestil I. K. Apostolica L’Augustissimo Imperatore si £ degnata di ringraziare il Corpo insegnante di questo Ginnasio, per 1’omaggio di condoglianza espresso nella luttuosa occasione del decesso di S. Altezza I. e R. il compianto Arciduca Carlo Lodovico. L’Ecc. i. r. Consiglio scol. prov. ordina di sollevare dalle sue mansioni in questo Ginnasio col termine del mesa di Agosto 1896 il Professore Vitaliano Brunelli nominato a professore nel Ginnasio di Zara. Con D.o 25 Agosto 1896 N.o 1122 viene promosso all’ottava classe di rango il Professore Sig. Giovanni Batt. Battisti. L’apertura di una parallela della I. cl. viene ordinato coll’oss. Disp. 30 Settembre N. 1481. 11 Ottobre 1896, viene assunto in servizio nell’occastone del-l’apertura di una parallela, il Sig. Domenico Yatta da Pirano docente qualificato. Una deputazione del Corpo insegnante porge ossequio a Sua Signoria Illustrissima e Reverendissima Mons. Vescovo Andrea Sterk, il giorno 18 Ottobre, in cui prese possesso di questa diocesi. Mons. Vescovo onora il Ginnasio di una visita alcuni giorni dopo, ed assiste ad alcune lezioni di religione in varie classi. Con D.o 17 Ottobre 1896, N. 1632 vengono nominati a membri della Commissione esaminatrice per le scuole popolari generali e cittadine, i professori di questo Ginnasio, Signori Carlo Sbuelz ed Oreste Gerosa. II reverendissimo Ordinariato vescovile partecipa con Riv. Nota 24 Ottobre 1896 N. 2220 1a nomina di S Signoria 111. e Rev. Mons. Preposito cav. Francesco Petronio a commissario vescovile per 1’ in-segnamanto della religione in questo istituto. Lo Sp. municipio di questa cittä. comunica con Atto 5 Nov. 1896 N. 3186 che vennero eletti a membri della civica Deputazione ginnasiale i Signori, Avvocato Augusto Dr. Gallo, il Sig. Pietro Dr. de Madonizza, ed il Signor Dr. Antonio Zetto notaio. Con D.o 11 Gennaio 1897 N. 86 viene promosso alla Classe ottava di rango il Professore Signor Giovanni Bisiac. L’inclita Giunta prov. dell’Istria assegna l’importo di f.ni 150 pel fondo ginnasiale di beneficenza, e pello stesso fondo assegna un sussidio di f.ni 100 lo Spettabile Municipio di Capodistria. II giorno 26 Aprile 1897, 1’istituto viene ispezionato da Sua Signoria Ill.ma l’Ispettore scolastico provinciale Yittorio Leschanofski. Con oss. Decreto presidiale del 1’ Ecc. i. r. Luogotenenza di Trieste si partecipa che a preside degli esami di maturitä in questo Ginnasio e stato deputato il Signor Direttore deli’ i r. Ginnasio sup. di Trieste Francesco Dr. Swida. L’Ecc. Ministero con D.o 31/5/97 N. 3677, assegna fior. 200 per la pritna istituzione di un gabinetto filologico (oggetti plastici). II giorno 15 Giugno Sua Sig.ria Ill.ma e Rev.ma Mons. Preposito cav. Petronio ispeziona 1’ istruzione religiosa nella sua qualitä di Commissario vescovile. 11 giorno 23 Giugno, l'Ill.mo Sig. Podesta Giorgio Cobol e il Sig. Dr. Antonio Zetto membro della Deputazione civica ginnasiale onorano di una visita la Direzione ed assistono alle lezioni in alcune classi. All’educazione del sentimento religioso della gioventü studiosa si provvide, oltrecche colle solite pratiche di religione, anche colla celebrazione degli esercizi pasquali, durante i quali le omelie sacre furono tenute dal M. R. Signor Catechista Prof. Don Nicolö Spadaro. II giorno 26 Giugno si celebrö la festa della prima Comunione di 23 scolari del Ginnasio. L’inclita Giunta provinciale dell’Istria fu, come il solito, larga di sussidi ed incoraggiamento a scolari poveri e meritevoli e provvide pure in via straordinaria, elargendo un vistoso importo in denaro ad incremento del fondo di beneficenza. — La stessa spet- tabile Autoritä. usa inoltre la cortesia di regalare tratto tratto alla biblioteca ginnasiale qualche pregevole pubblicazione d’ interesse storico istriano. Debito di riconoseenxa tiene pure la direzione verso lo spet-tabile Municipio di questa cittä, che dimostrasi animato di vivo interessamento per la prosperitä deli’ Istituto. La reverendissima curia vescovile di Parenzo-Pola tutta im-pegnata a regolare sempre raeglio ed ampliare la provvida istitu-zione del convitto diocesano, creato anni or sono con plauso generale dell’Istria, oltre a favorire gli alti scopi religiosi cui mira, si rende benemerita della prosperitä di questo istituto, fornendo al medesimo un contingente considerevole di buoni e bravi giovani, ehe fanno onore al ginnasio ed al convitto, che li alberga. — II numero degli accolti in quest’anno sali a 65. Cosi potesse allargarsi sempre piu la oenefica istituzione ed appagare le domande di accoglimento, ehe aunualmente in numero sempre maggiore le vengono porte da famiglie dell’Istria e di fuori! La scuola ha assoluto bisogno di una cooperazione domestica vigile ed energica; e quando si pensi, ehe di 250 scolari ehe fre-quentano in media questo istituto, forse la sosta parte appena ap-partiene a famiglie qui domiciliate, si comprenderä di leggeri come avidamentii si cerchi da parte di genitori pavidi ed ansiosi della buona riuscita dei figli, di affidarne la custodia a mani esperte, a persone intelligenti e coscienziose, le quali, senza reprimerne la naturale vivacitä ed espansioue d’animo, li sappia e voglia preser-vare dai pericoli e dalle seduzioni ehe ne possono soffocare nel germe le piü belle attitudini. A questo pensiero s’informarono le eure assidue ed il vivo interessamento della Reverendissima Curia vescovile di Parenzo-Pola pel bene della gioventü istriana. Emini Ji scolari per iscopi Ji esercizio ipenico e ii stiio. II giorno 26 maggio, per 1’inaugurazione della Casa di Cura della Croce Bianca allo Stabilimento balneare di Porto Rose, la Direzione ginnasiale con gentile pensiero volle dar vacanza, affin-che gli scolari ne approfittassero per godere della festa, ehe doveva aver lustro maggiore per la presenza di S. A. I. e R. il serenissimo Arciduca Lodovico Vittore, e per far una scampagnata. Lo serivente aveva 1’onore di rappresentare a quella festa 1'in elita i. r. Direzione ginnasiale, che, invitata, per urgentissimi motivi era stata impedita di intervenirvi. Noleggiato a bella posta 1'elegante vaporino „Vergerio“ della Societä cittadina di navigazione a vapore, parecchi scolari di classe VI, IV e III partirono col sottoscritto alle 9 ant. da Capodislria alla volta di Porto Rose. Si giunse colä alle dieei e mezzo dopo aver toccato Isola ed ammirato il bellissimo panorama del golfo di Trieste, cinto dal suo anfiteatro di colli verdeggianti e dalla lunga distesa di vette delle Alpi eccelse, bianche di neve. E se mai anche pili bella era la veduta da Porto Rose. La pioggia, ehe fra il rombo del tuono cadde improvisa a Trieste e a Capodistria, risparmio il vaghissimo seno di mare. Anzi il sole fe’ tratto, tratto capolino in fra le nubi, quasi volesse aramirare quello splendore di colori varii e multiformi delle mille bandiere svento-lanti sulle rive, sui poggi. sui pennoni e sulle antenne dei piroscafi, quel brulichio di persone ehe si pigiavano alle rive, volesse sentire anch’egli i concenti delle musiche e godere della magnificenza delle ville, nascoste fra il verde cupo degli olivi, fra il balsamo delle rose e dei biancospini fioriti, baciate dalla brezza del mare, ehe dal Carso di Salvore portava 1’olezzo del tirno odoroso. Dopo aver fatto ala ali’ ingresso della Casa di Cura al passäg-gio di S. Altezza I. e R. che parve aggradire eon deferenza quest’atto di omaggio riverente, gli scolari tutti per squisita cortesia del Co-mitato, ehe si ringrazia per quest’atto di gentilezza, poterono assi-stere alia bellissima festa di inaugurazione, alla benedizione della Casa per mezzo di Sua Signoria Reverendissima Monsignor veseovo Sterk, al diseorso di Sua Serenitä il principe Schwarzenberg ed a quello di Sua Altezza Imp. e Reale 1’Arciduca Lodovico Vittore. Compiuta la cerimonia e visitato lo Stabilimento balneare, si sali su carrozzoni ehe fanno il viaggio fra Porto Rose e Pirano, dove si giunse alla una e mezzo. Fatto un buon desinare „Alla cittä di Trieste“ e visitate le cose piii notevoli da vedersi nella gentil cittadetta, alle cinque si parti, a piedi, alla volta di Isola. Vi si giunse alle sette e mezzo; dopo uno spuntino si riparti col piroscafo per Capodistria, dove si arrivö alle nove lieti e contenti rimpiangendo soltanto il trascorrere troppo eelere del tempo. La spesa fu di fl. 1.68 per ciascuno; col piroscafo, andata e ritorno, si pereorsero 10 miglia, a piedi 16 chilometri. Prol. S. Petris Nel Settembre 1896: A Momiano, toccando nell’andata Monte, Costabona e Merischie, nel ritorno Castelvenere. Via percorsa : 43 chilometri. Presero parte alla gita il Prof. Gerosa e gli študenti di VIII. Nell’Ottobre 1896: - Gita pomeridiana per le eolline del distretto di Capodistria verso Isola; ritorno sulla strada maestra. Via percorsa: 22 chilometri. Presero parte gli študenti di VIII. Nella primavera e Testate 1897 circostanze particolari nel contado non resero eonsigliabili gite in campagna. Giovedi 6 maggio e giovedi 24 giugno fecero un’ escursione, in compagnia del loro capo, fino sul colle di San Marco, 16 scolari della classe I, sezione B. E camminarono e si godettero 1’aria buona del mare e del monte dalle ore 3 alle 7 circa dopo il mezzodi. II 6 di maggio percorsero prima la via lungo il mare quasi fino a Isola e poi cominciarono a salire e quindi a discendere dall’altra parte, toccando il colle Degli scolari. Ai 24 di giugno salirono in vece da questa parte, discesero verso Isola e tornarono lungo la spiaggia. Mezz’ ora si fermarono sulla cima del San Marco ad ammi-rare il bel panorama. Percorsero si nell’una che nell’altra gita 10 km. in circa, salirono e discesero m. 226. II tempo era bellissimo, 11 caldo non grande. E si divertirono assai. Ma lo scopo si dell’una che dell’altra scampagnata fu piü tosto quello di raccogliere piante e di osservarle da vicino, per rinsaldare ed arricchire cosi le cogni-zioni botaniche acquistate nella scuola. Prof. G. Vatovaz Esami cLi ZMZa-tuLrlta, Parte I. Esami in iscritto. Questi si tennero giusta ordine superiore, i giorni 31 Maggio, 1-5 Giugno a. c. I temi pegli elaborati furono questi. 1) Ligua Latina. Versione in latino del brano italiano inti— tolato „In che modo Sibilla menö Enea all’inferho“ (Frate Guido da Pisa: I fatti di Enea XXVIII.) Versione dal latino in italiano. Ciceronis, Tusculanarum di-sputationum V. 34, 97, 36, 101. 2) Lingua Greca. Versione in italiano, dal testo greco IIXou-xap/ou - 0£[i.’.atoxXT]i; 12. Lingua Italiana. Gl’ imperi si succedono e sotto le proprie rovine seppellisconsi i popoli, ma le conquiste della civiltä restano e non invecchiano mai. 4) Lingua Tedesca. Das Wasser im Dienste der Menschheit, (freie Aufgabe). Malematica 1) Un capitalista che dispone di 600000 corone le impiega al 5% e distrae pel suo mantenimento 6000 corone alla fine d’ogni anno. Quanto possederä dopo 12 anni? 2) Data la superficie di una sfera (309. 42 dm2), trovare il volume di un cono retto. che insiste sul cerchio massimo di quella sfera e che ha un'alteza di 54 dm. maggiore del raggio della sfera. Che angolo inchiudono i lati del cono al vertice? 3) Trovare l’equazione di quella retta che passa per il centro del cerchio: x2-fy2—16x — 18y— — 109, e che e perpendicolare alla retta y~ — 4x—15. Questi temi furono elaborati da 19 candidati regolari del Gin-nasio e parzialmente da due esterni giä alunni di Scuole reali e muniti del rispettivo attestato di maturitä. Gli esami verbali sono indetti pel giorno 8 Luglio p. v. L’e-sito verrä publicato a suo tempo nel foglio ufflciale del Dominio e nel programma dell’anno scol. 1897-98. XI. FONDO GINN ASI ALE DI BENEFICENZA Chiusa di conto al termine deli’anno 1895-96: Introito, fior. 679.44'/2; Esito, fior. 656.18; Civanzo, fior. 23.26V2 (vedi Prog. 1896, pag. 93). Gestione dal giorno 3 Giugno 1896 al 22 Giugno 1897. (vedi Giornale di cassa). Introiti fior. sol. Esiti fior. sol. 1. Civanzo dalla gestione 1. Spese per legature di li- dell'anno precedente ut supra 23 26«/, bri scolastici 5 — 2. alla fine deli’ anno scol. D.to 20 02 1895-96 da alcuni scolari . . 4 68 3. Dall’lll.mo Signore Mar- D.to 63 chese Benedetto de Polesini . 20 — 4. Consegnati dal Professor 2. Libri scolastici compe- Steffani, come incassati da rati di seconda mano . . . 2 39 scolari per legature di testi scolastici 4 37 D.to 2 5. Da un Signore della cittk 10 6. Dal professore üerosa . 1 — 3. Sussidi in denaro forniti 7. „ „ Steffani. 1 — a scolari poveri nel corso 8. „ „ Bisiac . 1 — dell’anno scolastico .... 126 40 9. Interessi scaduti entro 1’ anno delle Obbligaziöni di •4. Al libraio B. Lonzär pa- stato vincolate. Num.i 21220, gato il conto per libri forniti 108983,71855, 108983, 183020 58 80 durante 1’ anno scol. 1896-97 169 82 10. Dalla Reverendissima Curia Vescovile di Parenzo- 5. (Del contributo di fior. Pola 60 — 90 versato dalla Rev. Curia 11. Dalla Direzione del Pio vescovile di Parenzo-Pola e convitto diocesano parentino- dalla Direzione del Convitto) polese, quäle contributo per spesi a titolo di prescritto con- raezzi d’ insegnamento . . . 30 —« tributo degli scolari per mezzi 12. Dallo Sp. Municipio in d’ insegnamento e per la bi- luogo 100 — blioteca giovanile 90 — 13. Dall’Inclita Giunta del- \ 1’ Ecc. Dieta prov. deli’ Istria 150 — 14. Dal sig. Prof. Steffani, capoclasse della II, come con- tributo di tre de' suoi scolari 2 — Assieme 466 1172 Assieme 416 17 Civanzo di Cassa fior. 4i).94 ’/2 BILANCIO Attivo : fior. 1400 in cartelle di stato del valore nominale, una di fior. 600, una di fior. 400, una di fior. 300, una di fior. 100. — Passivo : nulla. Capodistria, 22 Giugno 1897. II Direttore Giac. Babuder JDa/ti In^rentairlli Biblioteca dei Professori — Opere 1650, volumi 3789, opuscoli 550. Biblioteca degli scolari. — Opere 745; opuscoli 50, insieme 795. Collezione dei libri scolastici del fondodi beneficenza. Volumi 1578. Gabinetlo di fisica. — Apparati di fisica 241; di chimica 189. Gabinetto di storia naturale — Collezione zoologica, vertebrati 381; invertebrati 1021 ; oggetti zoologici di altra specie 74 — Collezione botanica 2561; minerali 701; forme cristallografiche in legno 120; in vetro -6. Imitazioni in vetro delle gemme e dei quattro diamanti piü rinomati; oggetti diversi inerenti allo studio della mineralogia 17; Atlanti di storia naturale 10. Carte geografiche murali 92; quadri storici 32; globi 1; telluri 1. Rota. — Alla biblioteca dei professori attende con sommo zelo e premura il Sig. Prof. Bisiac e alla biblioteca del fondo di beneficenza il Sig. Prof. Steffani, ehe attende con molta cura e pazienza alla conservazione ed alla dispensa dei libri scolastici a scolari poveri. Dirige egualmente con zelo e diligenza la biblioteca giovanile il Sig. docente Gian Antonio Galzigna. XII. DATI STATISTICI DELLA SCLARESCA C L A S SE In- 1. Numero I A I B n m IV v VI VII VIII sieme Alla fine dell’auno scolastico 1895-96 44 53 40 36 24 23 17 20 257- Al priucipio „ „ 1896-97 31 31 42 45 35 21 27 21 21 274 Entrati nel corso dell'anno .... — 1 — — — — 1 Insieme accolti 31 32 42 45 35 21 27 21 21 275 Accolti la prima volta,e precisamente, quali promossi 28 29 37 44 34 21 27 21 19 260 „ ripetenti 3 3 5 1 1 — — — 2 15 Usciti durante 1’anno 3 5 3 2 1 1 — 1 16 Frequentanti al termine dell'ann. scol. puhlici 28 27 39 43 34 20 ,27 21 20 259 privati — 1 — — — — — — — — *) 2. Luogo di nascita Da Capodistria 2 5 5 8 8 5 4 2 5 44 d’altri luoghi dell’Istria 24 19 33 29 21 10 16 16 11 179 da Trieste 1 1 1 1 3 4 3 2 1 17 dal Goriziano 1 2 — 5 2 — 4 — 2 16 dalla Dalmazia — — — — 1 1 1 3 — 3. Lingua materna • Italiana 27 27 38 42 32 20 25 19 20 250 Slava 1 — 1 1 2 - 2 2 — 9 4. Religione C&ttolici 28 27 39 43 34 24 27 20 20 258 Greci non uniti — — — — — — — — — 1 5. Elä di anni 11 2 5 7 „ 12 10 11 13 27 „ 13 8 7 10 7 — — — — — 35 * 14 6 3 5 13 8 — — — 40 , 15 2 1 5 13 9 4 — — — 34 n 16 •— — — 5 10 8 6 — — 32 „ 17 — — — 5 5 2 8 3 — 25 . 18 — — — — 2 6 11 6 — 25 * 19 — — — — — — 1 7 6 14 * 20 1 3 9 13 . 21 2 2 4 . 22 — — 3 2 n 24 .... ■ 6. Domicilio dei genitori — 1 1 In questa cittä 4 6 5 8 8 5 4 2 5 47 Altrove 24 21 34 35 26 15 23 19 15 212 ‘) T dati ehe segnono riguardano gli geolari ehe harmo freqoentato ristitnto fino sl ter- miie deli’ asno bcolastico. 7. Riassunto CLASSE In- della classificasione finale del-V anno seol. 1894~95 I A I B » n. IV v VI VII VIII sieme Negli esami di riparazione, corrisposero 4 — 2 5 4 1 _ — — 16 Nem corrisposero . . 1 — — 1 1 — — — — 3 Non comparvero ......... Degli esaminati posterionneute in se-guito ad impedimento di lualattia, Iiisultato definitivo Priina con eminenza S 4 3 — 3 2 2 . 17 Plima classe 32 — 39 32 26 21 21 15 19 205 Seconda classe 8 — 10 2 9 — — 29 Terza classe . 1 — — 3 1 — — — — 5 8. Al termine deli’anno scol. 1800-97 riportarono un attestato di prima classe con em. 1 4 5 3 3 — 4 2 2 24 „ di prima classe .... 20 13 25 29 17 15 19 17 18 173 „ di seconda classe . . . 3 4 6 5 7 2 1 — — 28 „ di terza classe .... 2 4 — 1 2 — — — — 9 Sospesi in un oggetto a due mesi . 2 2 3 5 5 3 3 2 — 25 Rimessi ad un esame postecipato, per 1 motivi di salute 1 — — 1 1 — — 1 5 Scolari straordinari — — — - — — — — -• - 9. Contributi in denar o Didattro. — Pagarono la tassa per 13 intero nel I semestre 22 21 16 21 10 14 9 8 134 nel II semestre 16 15 14 20 12 8 11 9 10 115 Erano interamente esentati nel I sem. 9 7 26 22 21 10 11 12 12 130 n |> „ nel II „ 27 12 25 24 22 12 14 12 9 142 Erano esentati della metä nel I sem. — _ — 1 1 1 2 — 1 9 n » n n n ^ n 1 —. — — 1 — 2 — 1 4 I/importo riscosso sommo f. 3667.50 Quello della tassa d’iscrizione f. 138.80 11 contr. peimezzid’istruzione „ 270.— Per duplicati di attestati . . „ 2.— 10. Studi liberi e relat. liberi Frequentarono lo studio della lingua slava I corso 13 4 12 — — — — 29 n it 11 n ..... — — 1 — 2 1 3 3 1 11 n . d III j) — — — 1 2 1 2 1 7 della Calligrafia I 14 10 — — — — — 24 II — _ 25 — — — — 25 della Ginnastica I „ 8 14 7 15 — — — 44 n v 11 n — — — 8 5 9 3 2 27 del Canto ... I „ 7 4 15 2 11 — — — — 39 . n • • - II „ 1 2 8 4 15 della Stenografia .1 „ — — — — 12 3 — 1 — 16 5 6 3 — 14 11. Stipendi Numero degli stipendiati 3 2 2 7 4 6 7 5 36 Importo complessivo degli stipendi fiorini 3861.80.