ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI ANNO Vili. - No. 412 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 28 . tei. 128 Cordialità per i parlaieolari Iugoslavi CONCLUSE LE ELEZIONI A S. MARINO che prosepno il loro viaggio nell’ ORSS NON HA IL PONTE VINTO AEREO A giorni verrà concluso a Udine 1‘accordo sul piccolo traffico di confine tra Mtalia e la Jugoslavia -Emanata un‘importante decisione per Ja concessione di prestiti a privati Il Consiglio Esecutivo Federale ha emaato un’ordinanza per regolare la concessione di crediti di consumo ad operai, impiegati e ad altre categorie di beneficiari. In base a quest’ordinanza la Banca Nazionale e le Casse di Risparmio possono accordare crediti non soltanto per l’acquisto di prodotti industriali e di combustibili, ma anche per far fronte a spese straodinarie per le ferie annuali, in caso di parto, malattia, morte, per riparazioni di alloggi e per trasferimenti. Non possono venir concessi crediti per l’ac-quisto di generi alimentari. Oltre alla Banca e alle Casse di Risparmio possono accordare crediti per l’acquisto di prodotti industriali anche le aziende commerciali al dettaglio e gli esercizi commerciali con contabilità autonoma qualora dispongano di quadri specializzati per le concessioni relati- ve a questi crediti. Hanno diritto a beneficiare dei crediti gli operai, gli impiegati, i pensionati, gli invalidi, i liberi professionisti che fruiscono dell’assicurazione sociale, i proprieari di esercizi artigiani privati e gli appartenenti alla APJ. Ai produttori agricoli privati possono venire concessi in base ad apposite prescrizioni. I crediti concessi per fronteggiare spese in caso di parto, malattia, morte, riparazioni di alloggi e trasferimento non possono essere superiori ai ventimila dinari, indipendentemente da chi beneficia degli stessi. La Banca Nazionale e le Gasse di Risparmio non possono effettuare prestiti per importi inferiori a 6 mila dinari, tranne in eccezionali circostanze. Gli interessi sui prestiti verranno riscossi in base a un tas'so annuo che non può essere inferiore al 6% nè superiore al 9%. In base all’autorizzazione che la Banca Nazionale ha ricevuto con quest’ordinanza è previsto che i crediti per far fronte alle ferie .annuali vengano accordati dal primo settembre di quest’anno al 31 marzo 1956. La delegazione parlamentare jugoslava che sta effettuando un lungo giro nelle principali città russe ha trascorso la settimana teste conclusasi in Ucraina. Nella capitale di questa Repubblica erano ad attendere i parlamentari jugoslavi che sono capeggiati dal dott. Bakarié numerosi uomini politici e alti funzionari, fra i quali il presidente del Soviet supremo dell’Ucraina, Tiči-na, il vicepresidente del Prese-dium, Kovpak, e il presidente del Governo dell'Ucraina, Koročenko. Il presidente Koročenko ha informato gli ospiti sull’attività del Go- verno ucraino e sui Suoi compiti. Egli ha quindi espresso la convinzione che visite del genere di quella che i parlamentari jugoslavi stanno effettuando in Russia, ci saranno anche in seguito, ed ha soggiunto che i popoli jugoslavo e u-craino hanno dovuto sopportare nel passato grandi sofferenze, ragione per cui debbono rafforzare l’amicizia e la collaborazione reciproca. Il presidente Koročenko ha poi pregato i componenti la delegazione di trasmettere, al loro ritorno in patria, all’Assemblea Popolare, al Governo e in particolare al Presidente Tito, i più cordiali saluti del Soviet, del Governo e del popolo dell’Ucraina. ADENAUER SI ADEGUA allo spirito di Ginevra > Sono in corso di definizione a Parigi tra l’ambasciatore della repubblica federale tedesca Von Maltzan e l’ambasciatore sovietico Vinogradov gli argomenti che il c'ancellie-re Adenauer tratterà à Mosca con gli uomini di stato sovietici nella prima quindicina del prossimo settembre. Indicazioni particolarmente significative dell’atteggiamento che A-denauer assumerà ai prossimi colloqui di Mosca sono state fornite dal vicecancelliere Blücher il quale ha ammesso per la prima volta la scorsa settimana l’eventualità di un contatto diretto con il governo della Germania orientale in merito alla convocazione delle elezioni pan-tedesche. 'Ma non solo! Blücher, che durante le vacanze svizzere di Adenauer è a Bonn la personalità più autorevole, ha pure detto che il suo governo è disposto ad acconsentire a determinate modifiche dei trattati militari che legano la repubblica federale tedesca allé grandi potenze occidentali. In generale le dichiarazioni del vicecancelliere sono state giudicale dagli osservatori politici come il pri- ora sintomo .di un graduale adeguamento della politica di Adenauer alla nuova atmosfera post-ginevri-na. Il precedente atteggiamento - -colloqui con Mosca soltanto da posizioni di forza e fermo ancoramen-to agli accordi di Parigi — sembra .sia divenuto meno rigido. Sebbene non si possa per ora parlare di una svolta radicale, non è tuttavia difficile osservare nelle indicazioni fornite da Blücher gli elementi di un abbandono delle precedenti posizioni esci usi viste. Ginevra, .sembrerà strano, ha determinato in molti ambienti politici vicini al governo di Bonn una situazione di «depressione politica». Ginevra — si è detto .n quegli ambienti — si è limitata a confermare lo «status quo» in Germania, ha dimostrato che le grandi potenze sono decise a non mutare que- Di positivo questa non molto giustificata «delusione» ha avuto soltanto che ha contribuito a radicare la convinzione che sono gli stessi tedeschi ohe devono fare qualche cosa per la soluzione dei problemi che direttamente, li riguardano. Il consolidamento della Germania occidentale, si e detto da più parti a Bonn, era una diretta conseguenza dello stato di tensione esistente fra Stati Uniti e Unione Sovietica. sto (status quo con la forza e che la distensione internazionale si è avuta anche senza grandi concessioni reciproche. La colpa di questa «delusione» viene riversata noh tanto sulle grandi potenze, quanto sulla politica della «mano forte» condotta dal cancelliere Adenauer. L'EDITORIA IN JUGOSLAVIA Secondo, dati forniti dall'associazione degli scrittori, dal 1945 ad oggi sono state pubblicate 1.280 nuove opere letterarie di autori nazionali. L’attività poetica è stata la più intensa. Dalla fine della guerra al primo agosto di quesro anno sono state pubblicate in tutte e sei le repubbliche 310 raccolte di poesie. Al secondo posto vengono le raccolte di novelle e racconti, in tutto 294. Al terzo posto la letteratura giovanile e per l’infanzia, 250 opere complessivamente. Monografie, critiche e Saggi vengono al quarto posto con 187 libri. 125 sono i romanzi pubblicati nei trascorsi 10 anni. Alcuni di essi quali «Il sole era lontano» e «Le radici» di Dobriča Cosič, «Prelom» di Branko Copie, «Pesma» di Oskar Davičo ed altri hanno registrato più di una edizione. All’ultimo posto viene l’attività drammatica con 110 volumi. Negli ambienti letterari queste cifre vengono considerate come ima dimostrazione dell’intens'ità della nostra vita culturale. Questi dati inoltre starebbero a confermare il fatto che oggi la vita culturale e in particolare la vita letteraria si sviluppa in condizioni radicalmente diverse da quelle prebelliche. Ad eccezione di alcune difficoltà d’ordine tecnico e materiale l’attività editoriale non incontra alcun ostacolo nel suo sviluppo ed è divenuta queü’importantissimo anello di congiunzione tra gli scrittori e la massa dei lettori, che ess'a appunto deve essere. Interessante è poi rilevare che la attività editoriale si fa essa stessa stimolatnee della vita letteraria. L’impresa editrice di Sarajevo «Istruzione popolare» ha bandito quest’anno un concorso per un romanzo inedito con premi di un milione, 500 rxi’la e 300 mila dinari. Entro il termine previsto, alla giuria giudicatrice del concorso, sono giunti ben 157 manoscritti. Mentre poi prima della guerra gli autori nostrani erano costretti ad occuparsi di letteratura soltanto nel cosiddetto tempo libero dalle altre occupazioni, oggi la professione del letterato, dello scrittore si è pianamene affermata su terreno-delia vita sociale e culturale. Se qualche nostro autore ha una occupazione fissa, questa è quasi sempre sostanzialmente collegata con la atmosfera del lavoro artistico, letterario ecc. Grazie a questa loro indipendenza, gli scrittori Sono og- gi nella possibilità di partecipare intensamente a tutte le forme della vita culturale di massa. Negli ultimi tre anni i 400 membri dell’associazione degli scrittori hanno tenuto in tutto il paese 779 serate letterarie ed oltre 200 conferenze Inoltre è divenuta ormai una tradizione nell’attività deirassociazio-ne degli scritti l’indizione di dibattiti sui problemi essenziali della creazione letteraria. Il prossimo dibattito si svolgerà dal 15 al 17 settembre a Ocrida m Macedonia. Vogliamo inline rilevare che il problema đell’aasicurarione. sociale degli scrittori è stato risolto in modo da corrispondere pienamente ai loro interessi. Hanno assicurala la pensione, i loro onorari sono giuridicamente .'••Retti, la lègge stabilisce il limile minimo, mentre il limite massimo è libero. Rappresentanti dell’associazione dei letterati partecipano inoltre all’elaborazione della nuova legge sui diritti d'autore. Al momento attuale non si possono far molte previsióni su questi colloqui. Si può soltanto ricordare che tanto il governo di Bonn quanto quello sovietico sono dell’avvii'o.. del tutto realistico del resto, che date le circostanze non è possibile procedere tutto ad un tratto all’unificazione. Da questo medésimo presupposto entrambi traggono però conclusioni divergenti. Un tentativo di avvicinare queste conclusioni potrebbe ess'ere uno dei risultati della visita del cancelliere Adenauer a Mosca: Secondo risultato potrebbe essere quello di una chiarificazione nei rapporti fra Bonn e Pankow. Comunque _jriò che l’opi-.nione pubblica dell’intera Germania si attende dall’incontro Bulga-nin-Adenauer è una prima apertura verso l’unificaziome. Si opporrà che l’Unione Sovietica considera l'unificazione rinviata sino a quando l’Occidente non avrà cessato di insistere perchè la Germania riunita abbia il diritto di rimanere nell’alleanza atlantica. Ma lo O^idente insiste veramente àncora su questo atteggiamento? Ginevra ha dimostrato la possibilità di una certa elasticità al riguardo. Se Blücher ha accennato all’eventualità di una revisione degli accordi militari fra Occidentali e repubblica federale tedesca è evidente che anche a Washington, Parigi e Londra si è disposti a concessioni in questo senso. Sono riprese la scorsa settimana a Udine le conversazioni italo-jugoslave per-il traffico di frontiera che erano state interrotte il 26 maggio scors'o. Secondo tutte le previsioni, è da ritenere che questa tornata delle due delegazioni convenute a palazzo Belgrado a Udine si concluderà con un accordo. La a-genzia Jugopress ha comunicato che «nei prosimi giorni verrà firmato a Udine un acordo fra la Jugoslavia e l’Italia per il piccolo traffico di frontiera». Tale accordo è inteso a concretare quanto stabilito dali’art. 7 del Memorandum d’intesa, che prevede negoziati^ italo-jugoslavi allo scopo di regolare il traffico locale. Si sono frattanto iniziate a Belgrado trattative fra rappresentanti jugoslavi ed italiani sui corridoi per il traffico aereo fra i due Paesi. Con un accordo firmato a Roma il 31 marzo i due Governi si erano impegnati ad. istituire linee aeree, una delle quali collegherebbe Milano con Belgrado e un’altra, stagionale, Roma con Belgrado, con scalo a Dubrovnik. «Lotta della democrazia contro il totalitarismo. . . Affluiscono dagli Stati Uniti gli elettori democratici di San Marino... Miryam Miohel-lotfci, la Pulzella della piccola repubblica ... Ammonimento: gli aderenti ed 1 simpatizzanti totalitari non possono entrare negli Usa. Elettore ricorda! . . . Brogli su vasta scala ... carte di identità falsificate . .. »Queste alcune frasi di titoli, articoli c manifesti stampati jn occasione delle elezioni nella più piccola repubblica del mondo. A prima vista il cosidetto uomo ideila strada non può che restare sorpreso al vedere che le elezioni a San Marino abbiano sollevato tanto scalpore e rivestito tanta importanza da far spendere «per un voto» qualchecosa carne circa ottocentomila lire! Difatti questa, ad occhio e croce, è stata la spesa sostenuta per ogni elettore trasportato a. San Marino dagli Stati Uniti con quello ohe fu battezzato il «ponte aereo New York—Rimimi— New York.» Per la verità l’attivista democristiana Miryan Michellotti non è riuscita a spendere tutti i 100.000 dollari messi a sua disposizione dalla sottoscrizione americana per far votare i 400 sammarinesi residenti megli Stati Uniti. Certo non fu colpa sua se — malgrado la campagna di stampa — dei 400 solo circa 150 hanno colto l’occasione per fare il ibel viaggetto gratis e spesi tu Il lettore non smaliziato si chiederà il perchè di tanto rumore, di tanti viaggi e brogli ed interferenze dall’esterno per dare a San Marino un governo eletto con i voti dei sànmarimesi che a San Marino non vivono o che da San Marino si apprestavano a partire. Vediamo di -mettere un pò in malizia anche gli smaliziati. La picc ia repubblica è rappresentata, come ognuno sà, dal-Monte Titano in pieno territorio romagnolo, e dal 1945 è retta da un governo composto da socialisti e comunisti regolarmente eletti ma che hanno il torto di aver rotto la tradizione che voleva a San Marino un governo «copia conforme», politicamente e socialmente, di quello di Roma. Inoltre gli amministratori di San Marino hanno costruito strade, industrie, progettalo, alberghi ecc. eoe. per elevare il tenore di vita dei 13.000 loro concittadini ed aiutare le finanze della repùbblica attirando turisti e valuta estera. Anzi, a questo scopo, avevano progettato anche la costruzione di un Casinò, come quelli che l’Italia ha a San Remo, Venezia, Campione ecc. Poiché il Casinò —• morale a San Remo ecc. — era considerato, da Roma, immorale a San Marino due anni fà la repubblica italiana giunse fino alla guerra fredda (con annessi blocchi, doganale e polizieschi) contro la piccola repùbblica che venne a trovarsi in cattive acque finanziarie anche perchè il governo italiano non le pagava i canoni dovutili per trattato e rifiutava le contribuzioni per i danni dii guerra. Cosi a San Marino niente Casinò, niente stazione radio, niente leggi sul divorzio e niente tante altre cose. In compenso i reggitori di San Marino itrodussero nei contratti agrari; I’80°/o della popolazione vive di agricoltura, il principio della giusta causa '.nelle disdette '(quel principio che gli agrari italiani aborrono) e altre riforme sociali. Molte meno una: il voto alle donne richiesto dalle .parrocchie e dalla Pulzella Miryan Michellotti alle cui argomentazioni essi risposero con una domanda: «Perchè a San Marino il voto e non, per esempio, in Spagna dove le parrocchie str-acomandano?» Così, con reggitori che facevano riforme sociali e parlavano di laicismo, la questione di San Marino divenne per i democristiani (e gli agrari) italiani una questione di «Lotta della democrazia contro il totalitarismo.. con ponte aereo ecc. eoe. Però propaganda, milioni, ponte aereo, interferenze ecc. ecc. non sono valsi. La piccola repubblica ha un governo eletto da chi a San Marino vive e valuta le cose democraticamente e socialmente, per quelle che sono. Nella repubblica del Titano e in quella vicina. A parte il voto alle donne. SOTTO LA PRESIDENZA E IL SORRISO DELL’INDIANO HOMI BHABHA SEGNI INCORAGGIANTI NELL'INCONTRO ATOMICO Commentando alcune relazioni scientifiche lette alla Conferenza internazionale, per l’piso pacifico dell’energia atomica in corso a Ginevra, un giornalista scrisse che se uno scienziato del blocco occidentale, o di quello orientale, avesse osato un anno fà rendere noti i dati che ha comunicato nelle sedute e nei corridoi della conferenza sarebbe finito dritto dritto dinan-ni all’Alta Corte del suo paese sotto l’accusa di spionaggio e di alto tradimento. Questo in quanto dalla rivelazione di esperimenti e realizzazioni compiute in materia di energia nucleare per scopi pacifici gli esperti del campo avverso potevano trarre tutte le informazioni che desideravano anche sugli sviluppi che aveva, in un dato paese, l’andamento della costruzione di armi atomiche e termoniuclea- renza degli scienziati a Ginevra non vi sono soltanto le confermate speranze di veder oggi, e nel futuro immediato, l’atomo al servizio della pace con centrali elettriche, motori atomici e isotopi a disposizione della medicina, della metallurgia, della chimica e della genetica in agricoltura, ma vi è anche quello di consentire la percezione immediata fra l’immenso bene o l’immenso male, che l’energia nucleare può fare all’umanità. Per un mondo pacifico: un grandioso e quasi inimmaginabile avvenire di sviluppo e di benessere; per un mondo diviso in blocchi antagonisti: la distruzione a breve scadenza. Ai popoli ed ai loro governanti, sembrano dare da Ginevra i 1200 scienziati atomici, la scelta. Le premesse per un compromesso, a nostro avviso, attualmente esistono sia nella sede dei coiloqui di Mosca sia nella sede della conferenza dei ministri degli esteri in ottobre a Ginevra. Sintomo positivo, e quindi motivo di speranza, è anche il fatto che il problema tedesco comincia a non' .essere più considerato soltanto cóme uno strumento della politica di questa o di quella grande potenza. Senza dilungarci qui nei particolari tecnici dobbiamo constatare che a Ginevra, in effetti, si hanno rivelazioni scientifiche di grande portata che portano o conoscenza di tutti studi che un anno fà erano tenuti gelosamente segreti. Rivelazioni che indicano la possibilità di realizzazioni grandiose al servizio dell’umanità ma che denunciano anche a quale grado di pericolosità siano ormai le applicazioni della fisica nucleare in caso di un conflitto fra le cosidette grandi potenze atomiche. Dunque fra ,i meriti della Confe- Politicamente parlando, pensiamo che la constatazione di quel tale giornalista stia ad indicare che anche i governanti delle grandi potenze atomiche .stiano operando la loro scelta in senso positivo. In caso contrario non avrebbero consentito che i «loro» scienziati rivelassero a Ginevra quei segreti la cui rivelazione in un passato non lontano, avrebbe portato all’ergastolo. Forse il maggior valore politico della conferenza per l’uso pacifico della forza nucleare sta appunto In questo: che il clima di distensione internazionale ha consentito che la conferenza si tenesse ed avesse, come ha, un carattere sostanziale e non solo formale. Buon segno in DI CHI LA COLPA ? «Quanto a noi, in quel clima di lotta senza quartiere, la nuova Jugoslavia fu .portata a nutrire odio .per le cose d’Italia: e per diverse ragioni. Italiano voleva dire fascista, alleato dei nazisti e dei crudelissimi ustasci, usurpatore della terra di Lubiana e di Cettigne... Dal canto nostro, per troppi lustri la politica fu dominata dalle belle pietre morte. Muovendo dalle reliquie romane e veneziane, si arrivò a porre il problema dell’Adriatico in termini di civiltà, tra la vecchia Italia, patria di poeti e cosi via, e la Jugoslavia terra di, pastori: si ottenne il risultato di inasprire il dissidio, portandolo anche sul terreno di classe, tra gli italiani che in Istria e in Dalmazia erano sopra,tuitto professionisti, assicuratori, armatori, industri,ali, finanzieri, albergatori, commercianti, e gli jugoslavi che e-rano sopratutto scaricatori di porto, porcai, contadfini, barcaioli, bottegai, minatori e boscaioli. Vivi e cari trovai spesso qua e là nelle città e nelle campagne i ricordi dei mille e mille soldati italiani ohe dopo T8 settembre si sono affiancati ai partigiani nella lotta... ma certe vecchie cose, con quella incessante denigrazione delle cose italiane da parte degli stessi fogli jugoslavi in lingua italiana, non si cancellano facilmente. Bisogna quindi leggere senza troppa meraviglia queste parole dell’ex presidente del Consiglio francese Jules Modi: «Jugoslavie, terre d’experienoe, pag. 207: Mal-grè les crimes hiitlériens en Jugoslavi, on y enternd moins mèdi,re de TAUentragne que de l’URSS ou de ritalie! Italo Pietra» (Da «Il Mondo» del 28 giugno u. s.) Da quanto si vede, Italo Pietra ignora o finge di ignorare a chi risalgono le responsabilità e le colpe dell’inasprimento del dissidio fra Italia e Jugoslavia, Appellandosi ai «vivi e cari ricordi dei mille e mille soldati italiani che dopo T8 settembre si sono affiancati ai partigiani nella lotta», egli si guarda bene da un solo accenno a quanto è stato fatto e sta facendo l’Italia -,— ispirandosi all’azione dei C. L. N. -e dei circoli irredentisti in camicia nera triestina — per offuscare e far apparire in luce del tutto contraria quei ricordi. Italo Pietra dimentica, o finge di dimenticare, che il fatto solo di essersi affiancai: ai combattenti partigiani jugoslqvi nella comune lotta contro il nazifascismo, è costato ai combattenti partigiani italiani l’accusa infamante di «alto tradimento», seguita da una lunga catena di processi, coronati da gravissime condanne. Accuse e processi che hanno caratterizzato non solo il clima precedente il Memorandum d’intesa del 5 ottobre 1954, ma che si ripetono a aggravano anche dopo come lo dimostrano, ira tanti aVti, il caso recente di Igor Dekleva e quello attuale dei 57 ex partigiani della Benecia. Italo Pietra, nell’evidente tentativo di invertire le posizioni e le colpe, cerca di attribuire le cause del dissidio in argomento alla «incessante denigrazione delle cose italiane da parte degli stessi fogli jugoslavi in lingua italiana» cioè, in parole più semplici ed esplicite, a quanto stiamo scrivendo noi sull’operato dell’Italia e dei suoi circoli dirigenti nei confronti (dèlia Jugoslavia', Pietoso^ e di assai dubbia buona fede, questo tentativo di mascherare l’operato e gli. atteggiamenti provocatori, calunniosi, offensivi, insultanti e menzogneri degli organi di stampa clerical fascisti triestini cui facevano coro i consoci dello stivalone, uno dei quali «Il Lunedì» edito a Udine — che argomentava i suoi articoli a suon di peti •— già nel febbraio 1947 ingiungeva alla Jugoslavia idi ritirarsi subito entro i vecchi confini, poiché l’Italia, attraverso il genio e l’opera rdi Luigi Fermi, «disponeva dell’uso potenziale della bomba atomica». Tutto ciò a prescindere dalle feroci campagne d’odio sferrate contro la Jugoslavia dagli stessi organi di stampa, in gara fra loro nel fabbricare i gialli più sensazionali sulle «decine di migliaia di deportati» e sulle «decine di migliaia di italiani infoibati» nonché sulle «feroci persecuzioni degli italiani della Zona B». E gli effetti nefasti di tali campagne d’odio, basate sulle più ignobili calunnie, non sono man-, coti. Abbiamo già rilevato su queste colonne come per d datt. Pascoli della Procura di stato di Trieste, i gialli dele «migliaia di italiani infoibati» rappresentino un 'principio codificato del diritto, in base al quale egli opera nei confronti degli ex partigiani ei dei cittadini di nazionalità slovena. Non diversi sono i principi ai quali si è attenuto il dòtt. Franz della Procura di Stato di Udine nel mettere in stato di accusa i 57 partigiani della Benecia di cui sopra. quanto gli inviti scambiatisi a Ginevra, da colleghi a colleghi, fra gl: scienziati dell’est e dell’oves't, oltre all’avvio ad una collaborazione che apre maggiormente gli orizzonti e le possibilità della scienza, farà si che degli esperti statunitensi visitino gli impianti, fin qui segreti, dell’Unione Sovietica e che esperti sovietici varchino la segreta soglia di Los' Alamos e di Oak Ridge in America e di Harwey in Gran Bretagna. Cioè si compierà, sia pure con cautela, «l'alza barriera» anche sui sanota sanctorum delle bombe «A». Primo passo, in nome della scienza e della pacifica collaborazione, verso un indiretto controllo reciproco sugli sviluppi di quella che, fino ad ieri, fu la più gelosa e minacciosa produzione bellica. E poiché il fatto che quello che ieri sarebbe .stato «spionaggio» è oggi «collaborazione scientifica» sta a caratterizzare la nuova atmosfera internazionale, consolidata nell’incontro dei capi di governo delle quattro grandi potenze, non ci sembra fuor di luogo rilevare un altro fatto che non deve essere lasciato passare sotto silenzio: quello che la conferenza per l’uso pacifico dell’energia atomica si svolga sotto l’egida delle Nazioni Unite e sotto la presidenza di un eminente scienziato appartenente ad un paese che si è sempre rifiutato di lasciarsi agganciare dall’uno o dall’altro dei blocchi contrapposti. Può, difatti, essere .sintomatico che il primo contatto fra est ed ovest, in una materia tanto delicata, avvenga sotto la direzione, ed il benevolo sorriso, del professor indiano Homi Bhabha. Di una personalità, cioè, di un grande paese che si è sempre sforzato, in campo politico, di compiere opera pacificatrice, se non di mediazione, fra i due blocchi contrastanti. Ed anche questa presidenza del professor Homi Bhabha la riteniamo un buon segno dei tempi. Una vittoria del buon senso degli uomini e degli stati che si sono sempre rifiutati di credere che il mondo fosse destinato ad essere perennemente diviso in campi avversi ed in stati «grandi» o «piccoli». A questo proposito sottol.ineamo che in base ai principi delTOnu ed al desiderio pacifico dei popoli, a Ginevra è stato affermato che la collaborazione internazionale nel campo atomico deve avere fra i suoi obiettivi anche quello di mettere a disposizione dei paesi meno ricchi, e meno sviluppati, mezzi ed attrezzature per Sfruttare l’energia nucleare per lo sviluppo tecnico della loro economia e lo sviluppo sociale dei loro popoli. Altro buon segno. Altro passo sul cammino della collaborazione invece della guerra fredda, dellkobbaissa barriere» e della fine delle discriminazioni fra «grandi» e «picoli». Segni buoni che .sono anche la sola speranza di vita per l’umanità. MARTEDÌ’, 16 agosto 1955 Pws*» 18 Ab — 89 Bm ABBONAMENTI: . Hanno din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. e. p. * 7 GIORNI Sing Man Rhee Mentre lo spirito di Ginevra va lentamente affermandosi e nel mondo si moltiplicano gli sforzi per la distensione, il Premier sud-coreano Sing Man Rhee fa la faccia feroce. Per lui .Ginevra sembra non esistere dal momento ohe parla di riconquista dei territori situati oltre il 38,.mo parallelo, e ciò in dispregio delle clausole d’armiistizio. Anzi il Premier sud-coreano non intende recedere dalla posizione assunta nei confronti della commissione intemazionale .d’armistizio, alla quale ha indirizzato un ultimatum, com’è noto, perchè abbandoni la Corea. La settimana scorsa dimostranti guidati dagli uomini di Sing Man Rhee hanno provocato disordini in diverse città. Le sedi della commissione neutrale d’armistizio a Inchon, Pusan, Kunsan, Taegu e Kangnung sono state circondate dalla folla dei dimostranti e fatti segni a grida čistili. Sono quandi avvenuti disordini un po’ dovunque e il [bilancio di essi è di un morto e 345 feriti tra i dimostranti, mentre tra le forze a-merticane si sarebbero avuti 44 feriti. Sing Man Rhee ha dichiarato che le dimostrazioni contro la commas-^ sione neutrale di controllo cesseranno solo quando questa avrà lasciato la Corea. Nell’edizione della scorsa settimana della consueta conferenza stampa del Dipartimento di Stato, il Ministro degli Esteri americano Foster Dulles si è soffermato a parlare su quanto succede in Corea. . Circa l’ultimatum di Sing Man Rhee ai membri polaochi e cecoslovacchi della commissione neutrale d’armistizio il segretario di Stato ha' detto ohe gli USA, in qualità di membri dell’ONU, intendono rispettare le clausole del-Tarmistizio, comprese quelle della protezione del personale della commissione neutrale di controllo. Foster Dulles ha tuttavia appoggiato il Premier sud-coreano là dove questi accusa il personale .polacco e cecoslovacco della commissione di occuparsi di «attività sospetta». Come si sa, il Governo britannico non ha gradito l’atteggiamento di Sing Man Rhee. Esso ha informato il Dipartimento di Stato di non accettare l’ultimatum dì Sing Man Rhee alla commissione neutrale di controllo. A Londra si spera che gli USA influiscano sul Governo di .Seul per impedire altri incidenti che potrebbero avere serie conseguenze in questa delicata parte del mondo. Anche la stampa e l’opinione pubblica britannica condannano l’operato del Premier sud-coreano. «Non c’è niente — scriveva la settimana scorsa il Times — che possa giustificare lo inconcepibile ultimatum del Governo di iSuel». In .un suo editoriale di «Daily Herald» scriveva: «La pace costituisce un ostacolo insormontabile per Rhee, poiché le sue ambizioni sono irrealizzabili senza una guerra fra gli Stati Uniti e la Cina». Anche il Ministro diagli Esteri della Cina, Chu En Lai, ha fatto delle dichiarazioni relative alla Corea. «Bisognerebbe — egli ha detto — riunire in una conferenza per TE-stremo Oriente, cui partecipi il maggior numero possibile dei Paesi a-siatici, allo scopo di cercare una pacifica soluzione .del problema coreano. Le autorità coreane hanno apertamente rivelato l’intenzione di occupare la ragione situata a nord della linea di demarcazione e a sud del 38.mo parallelo e hanno preteso lo sgombero della commissione neutrale di controllo. L’azione intrapresa dalla cricca di Sing Man .Rhee icfjisrifluisce rii complotto organizzato per turbare la pace. Se questa azione non sarà interrotta, essa potrà _ avere gravissime conseguenze». II Forcing Office e il Dipartimento di Stato non hanno assunto una posizione ufficiale nei riguardi della proposta di Chu En Lai per una conferenza dell’Estremo Oriente. Ancora il Marocco Sul finire della scorsa settimana si sono più volte riuniti gli uomini più in vista .del Governo francese per discutere l’adoizione di nuove misure atte a fronteggiare la situazione creatasi nell’Africa del Nord. Partecipava agli incontri il Residente francese in Marocco, Grandvai. Dalle riunioni e dagli incontri della Commissione di coordinamento formata dai Ministri francesi sono scaturite delle istruzioni per il Residente che vogliono essere il primo passo di un .programma di riforme politico-sociali. Il Residente Grandvai aveva sottoposto al Governo un promemoria nel quale era detto ohe i punti essenziali del problema erano le riforme e la questione dinastica. Il comitato di coordinamento, fra i cui membri non sempre vi è stata unanimità di pareri, ha deciso di invitare il sultano Ben Arafa a formare un nuovo Governo marocchino. Qualora il sultano, avversato dai nazionalisti marocchini, non dovesse riuscire a formare un Governo comprensivo delle varie correnti indigene, la questione dinastica rimarrebbe ancora aperta e Ben Arafa dovrebbe rassegnare le dimissioni. Gli ambienti nazionalisti marocchini hanno fatto intendere già di non essere soddisfatti di quello che ritengono un nuovo «ripiego» della Franoia. Il partito IstiqaJ continua a chiedere lo allontanamento del sultano Ben Arafa a favore del Ben Youssef, il monarca deposto il 20 agosto scorso*. Nella ricorrenza di questa data si attendono nuovi e più gravi disordini. La Nostra lotta» Martedì, 16 agosto 1955 PROBLEMATICA PER LE ORGANIZZAZIONI DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI SITUAZIONE GENERALE nell'economia •& del Litorale CAPODISTRIA, 13. — Ha avuto luogo sabato a Capodistria la sessione ordinaria del comitato direttivo dell’Unione Socialista del distretto. Il punto più importante dell’ordine del giorno figurava l’analisi della situazione economica del territorio, relatore Vinko Žnidaršič. INCREMENTO .INDUSTRIALE Il nuovo distretto Ila un’estensione di 197.245, ettari con una popolazione di 103.605 abitanti. Il valore del prodotto lordo, che viene re-alizato su questo territorio, ammonta, secando la statistica del 1954, a 10 miliardi e 877 milioni di dinari, il 44 per cento dei quali viene realizzato nel territorio dell’ex distretto di Capodistria, il 40 per cento in quello di Postumia e il 16 per cento in quello di Sesana. Oltre al potenziale produttivo, anche la struttura della proprietà è diversa .per ognuno di questi tre ex distretti. Difatti nel Capodistriano il 78 per cento del prodotto lordo viene realizzato dalle unità economiche sociali, a Postumia il 61 per cento e a Sežana il 55 per cento. 1 Il prodotto lordo, per abitante, ammonta ad una media di 106.000 din. e il reddito a 91.000 din. Il nuovo distretto si può quindi considerare fra quelli a medio potenziale economico, confrontando questi dati con quelli generali ohe ci danno per tutta la Jugoslavia un reddito medio di 69.000 din. per abitante e per la Slovenia 125.000 din. Tutte queste cifre sono naturalmente destinate a subire un costante aumento man mano ohe vengono attuati i vari progetti di incremento dell’eco-nomia. Anzi si può dire òhe' un au-. mento, anche sensibile, è stato .già realizzato nel primo semestre di quest’anno, particolarmente per quanto riguarda l’ex-distretto di Capodistria. La realizzazione semestrale nel Capodistrano ammonta difatti a un miliardo e 390 milioni nei confronti dei 705 milioni realizzati nel primo semestre dell’anno passato ,con un aumento dell’84 per cento. Tale incremento è dato parti- colarmente dall’industria che registra, oltre al sorgere di nuovi impianti, un sensibile aumento nella produzione di quelli preesistenti. Rilevante si presenta anche l’aumento nella realizzazione delTindustria alberghiera, che registra solo nei primi sei mesi di quest’anno l’afflusso di 11.000 turisti stranieri nei confronti dei 1.600 del primo semestre dello scorso anno. L’unico ramo dell’economia a risultare in regresso è quello del commercio estero con una realizzazione di 261 milioni di dinari nei confronti di 745 milioni realizzati durante l’anno 1954. Purtroppo i motivi di questo regresso nella suddetta riunione, sono stati sorvolati, mentre sarebbe necessitato un profondo esame perchè la mancata realizzazione delle previsioni in questo ramo può influire sui progetti per gli altri rami, particolarmente per quello degli investimenti, che finora procedono abbastanza bene con una re-aliilizzazione, per il Capodishiano, di un miliardo e 41 milioni. IL RENDIMENTO MEDIO Al rendimento medio dei lavoratori è stata dedicata particolare attenzione. .A sollevare il problema è stato il compagno Sturm, presidente deii sindacati, che, nella discussione, ha citato un caso caratteristico avvenuto nel maglificio di Sesana. Durante la precedente direzione in questo .maglificio tutti gli scarti venivano venduti, per prezzi irrisori, alle maestranze. Gli scarti ammontavano al 24 per cento della materia prima impiegata. La nuova direzione abolì questo privilegio e gli scarti cominciarono rapidamente a scendere aH’attuale 4 per cento. Recentemente e.d a sorpresa, la direzione decise di dare, gratuitamente a titolo di premio, gli scarti di tutta una settimana alle maestranze, mettendo in più a disposizione delle stesse gli .impianti della fabbrica che avrebbero potuto adoperarli per una domenica ad uso privato. In quel giomò il rendimento dei lavoratori fu superiore del 50 per cento a quello normale. Sugli Scali dei Cantieri di Pirario Discutendo dello standard di vita, è stata sollevata, di riflesso, anche la questione degli utili realizzati in qualche collettivo semplicemente con l’aumento dei prezzi. Caratteristico a tale riguardo l’esempio dell’Impresa edile di Sesana che in un anno realizza, con i suoi 150 dipendenti, un -utile di 52 milioni di dinari. Distribuendo tal© somma sulla mole dei lavori ohe possono realizzare 150 persone (e in edilizia dove non ogni giornata feriale può essere lavorativa) si possono facilmente comprendere le cifre iperboliche ohe raggiungono i costi dei nostri quartieri. Per porre termine a un tale stato -di cose qualcuno ha proposto pene severissime per i collettivi che, con la. loro politica del prezzi, realizzano utili sproporzionati, influendo sulla riduzione dello standard. Per vari motivi tale proposta è irrealizzabile. Verrà formata una commissione con il campito di studiare tutta la questione dei prezzi e di propore ile misure adeguate. COMPLEMENTARIETÀ’ DELL’AGRICOLTURA Il camp. Kovačič,, confutando alcuni concetti tendenti ad incrementare l’allevamento del bestiame nel CapodistrianQ, è del parere ohe tale progetto sarebbe letale per l’agricoltura intensiva che viene praticata nella fascia costiera. Tale fascia ha bisogno del concime naturale per la costante depauperizzazione nel contenuto dell’humus dei suoi terreni, concime che potrebbe essere .benissimo fornito da Postumia dove esistono tutte le possibilità ideali per allevamenti di bestiame. Il trasporto del letame sarebbe in ogni caso meno costoso di quello del fieno e della costruzione di nove stalle. E’ stata infine rilevata la necessità che tutte le organizzazioni dell’Unione Socialista dedichino un’attenzione particolare ai problemi economici e particolarmente .gli organi comunali dell’organizzaizione stessa. M. B. I NUOVI ELETTI nei G. P. del Capodistriano CAPODISTRIA, 15 — Con l'atto costitutivo dei nuovi Comitati comunali si è concluso la settimana scorsa il processo di assestamento amminisrativo interno del nuoyo distretto di Capodistria. Il Gomita» to del Comune di Capodistria conta 40 membri. Presidente è stato eletto Miro Jelerčič e vicepresidente Leopold Caharija. A Isola sono stati eletti Vičič Srečko _ e Rado Cotar, rispettivamente presidente e vicepresidente. A Pi-rano sono stati eletti invece nello ordine: Davorin Ferligoj e Tomasin Plinio. Presidenti degli altri Comuni del distretto sono Baša Jože (Postojna), Grmek Alfonz (Sežana), Gustinčič Anton (Ilirska Bistrica), Anton Ovčarič (Hrpelje) e Valentinčič Janko (Divača). (e) IMPORTANTI MUTAMENTI D’INDIRIZZO ECONOMICO L IHDDSTSIH DEL CIPOIISTIIIHO nel primo semestre di quest1 anno All’inizio dell’anno in corso si era previsto un notevole aumento della produzione industriale nel nostro distretto, particolarmente in quei settori nei quali sono stati investiti notevoli capitali per il loro perfezionamento tecnico. Cosi era previsto che i conservifici di Isola avrebbero aumentato la produzione del 37%, grazie ai nuovi macchinari dell’nex Ampelea» e dell’tiArrigoni»; che l’industria dei legno, rappresentata dalla «Stil», dallo spazzolificio «Istra» e da alcune imprese minori, avrebbe dovuto aumentare, con i nuovi impianti tecnici, la produzione del 100%; che la nuova industria meccanica, con la «Mehanoteknica» di Isola e la «Lama» di Decani, a-vrebbe dovuto sviluppare la sua attività, superando la produzione dell’anno 1954 del 206%. Era attesa pure una maggiore estrazione del carbone nella miniera di Sicciole, nella quale sono già stati ultimati nella massima parte i lavori di ripristino. I! piano sociale prevedeva pure un aumento della produzione nel saponificio «Salvetti» di Pirano e nell’industria navale, nella quale doveva iniziarsi nell'anno in corso la costruzione di scafi di metallo, dando corso così ad un nuovo indirizzo del cantiere. Nell insieme la produzione industriale avrebbe dovuto risultare alla fine del 1955 superiore del 30% di quella deü’anno precedente. Era stato rilevato in occasione dei-i’accettazione del piano, che esso era alquanto impegnativo e che richiedeva dalle imprese grandi sforzi per il suo realizzo. I risultati raggiunti dall’industria nel primo semestre dimostrano che la previsione sulla capacità delle nostre imprese era giustificata e che il piano sociale era basato su un’analisi realistica delle loro possibilità, Nella tabella seguente le cifre indicano l’aumento registrato nel periodo gennaio-giugno 1955 rispetto allo stesso periodo del 1954. Industrie % Carbone 33 Meccanica 1740 Legno 123 Chimica 49 Laterizi 33 Navale 25 Alimentare 87 Grafica 37 Distribuzione dell’energia elettrica 11 Quindi in tutti i settori, si rile- va che la produzione industriale se- gna un buon ritmo e possiamo ai- tenderci che i compiti fissati dal piano sociale verranno raggiunti ed, in alcuni settori, anche superati. Particolarmente degno di nota è il rapido progresso della meccanica, la nostra giovane industria la cui attività è stara iniziata due anni fa. Così la «Lama» di Decani come la «Mehaniteknika» di Isola stanno assumendo un sempre maggiore ruolo nell’economìa della zona costiera e del distretto in generale. Benché queste due imprese lavorino in località provvisorie, la cui ristrettezza non consente il pieno sfruttamento delle loro attrezzature, tuttavia hanno assunto un livello di produzione abbastanza elevato. Allorché inizierà la propria attività il complesso industriale della fabbrica di moto-citìeri'e «Tomos» di Capodistria, a-vremo nel distretto un gruppo di industrie meccaniche che trasformerà completamente la struttura deila nostra attività industriale. Prima della guerra il 70% del valore totale della produzione industriale di Capodistria, Isola e Pirano era concentrato nei conservifici Ampelea, Arrigoni e De Langlade. Il resto era rappresentato dalla miniera di carbone di Sicciole, dalle saline di S. Lucia e di Strugnano, dalla Salvetti e da alcune industrie minori, fra le quali emergevano i piccoli cantieri navali i quali si trovavano però sulla via del decadimento. L’industria maggiore, quella conserviera, occupava nella massima parte lavoratori non specializzati e stagionai!. Poche erano le possibilità per l’impiego della manodopera specializzata che doveva cercare il lavoro a Trieste. Con i mutamenti sopravvenuti negli ultimi anni, l’industria conserviera, pur mantenendo il suo primato, non figura più con una percentuale così elevata nel valore della produzione industriale del distretto: ai due miliardi e mezzo di dinari prodotti nello scorso anno dall’industria, i conservifici hanno contribuito con 1 miliardo circa. Il cambiamento strutturale è sopravvenuto perchè nel frattempo sono sorte alcune industrie nuove e particolarmente quelle meccaniche e per la lavorazione del legname. E’, questo, un cambiamento non solo quantitativo, ma anche qualitativo, il che è ancor più importante. Le nuove industrie, compresa la Tomos, sono altamente meccanizzate e richiedono un maggior numero di manodopera specializzata. Se questo rappresenta ora un problema, non disponendo il nostro distretto di in numero sufficiente di operai qualificati, questo fatto offre ampie prospettive, per il futuro, alla nostra gioventù. Già ora si pensa alla necessità di aprire una scuola di av- viamento industriale e dei corsi di specializzazione per gli operai. Gli ultimi sviluppi nel seno della nostra economia dimostrano che ci troviamo di fronte a due importanti cambiamenti strutturali: 1. Ancora nel 1952 nella produzione totale del distretto il primo posto era tenuto dall’agricoltura, con 859 milioni di dinari di prodotto lordo, di contro a 664 milioni dell’industria. Con gli investimenti nell’industria ed il conseguente aumento delia sua produzione, già nello scorso anno essa sorpassava l’agricoltura con 1 miliardo di dinari di contro a 889 milioni. Se verranno raggiunte le cifre del piano sociale per l’anno in corso, l’industria produrrà 1 miliardo e 379 milioni di dinari, contro 904 milioni dell’agricoltura. Il rapporto fra industria e agricoltura sarà 60:40, mentre nel 1952 era di 44:56. 2. Nel seno della stessa industria avvengono importanti cambiamenti strutturali: dalle vechie industrie, basate sulla manodopera non qualificata (e questa era la ragione della loro esistenza alla periferia di Trieste) ci si evolve verso altre attività industriali che richiedono personale specializzato. INCIDENTE AVIATORIO senza oravi conseguenze CAPODISTRIA, 13 — Ieri sera, venerdì, verso le ore 20.30 e precipitato in mare presso la nostra città un aereoHSCuola, pilotato dal direttore della scuola aeronautica di Fiume, Aleksandar Stojanovič. Sull’apparecchio, un biplano del fl-ppo «FIZIR» biposto da turismo, si trovava anche il presidente dell’aeroclub fiumano, Ivo Rebula. I due aviatori,, partiti nel pomeriggio da Lubiana per Fiume, avevano perso la rotta per la fitta nebulosità, per cui erano stati costretti, anche a causa della mancanza di combusti-bile, a cercare un atterraggio di fortuna. Nel tentativo di toccare terra nelle ex Saline di Capodistria, un’ala andava a cozzare contro i fili della linea ad alta tensione, per cui, un centinaio di metri più in là, l’apparecchio precipitava nei bassi fondali della vai Stagnone. E’ stata una vera fortuna, poiché la melma del basso fondale ha attutito l’urto. I duo ne sono usciti fortunosamente incolumi da una pericolosa avventura, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. MOTIVO RUSTICO ISTRIANO Felici in tre ... Queste magnifiche serate d’agosto non tanto calde nè tanto fredde, durante le quali si esce volentieri in gillet (lasciamo stare i soprabiti che sono apparsi per una giornata sola) sembrano fatte apposta per i sogni degli innamorati. Così A. S. (lui) e G. M. (lei) percorrono lentamente la riva, nel profumo del grande. parco, confuso alla musica che giunge dal «dancing» dell’Hotel Riviera. Il pittoresco della sera è completato da quella sfilata di punti luminosi che si specchiano serpeggianti nel mare, dal lento tam-tam di una lontana barca a motore e, alfine, dal grillo che sembra aver intonato un motivo di carattere ufficiale proprio dietro alla panca sulla quale lui e lei hanno preso posto. Qui la storia continua, le voci si fanno sempre più sussurranti, i sentimenti si svelano in pieno. La scena sta raggiungendo il diapason della felicità. Le parole di «prima mano» di lui hanno fatto effetto, la «manovra avvolgente» di lei è riuscita in pieno. — Ma ora posso dire di esser felice . . . — Oh, non me lo dire, sai che lo sono tanto anch’io . . . Una terza voce si aggiunge al «duetto»: — Non sarebbe giusto che vi divideste la felicità solamente in due. Una parte spetta anche a me. Il portafoglio amico. Così, adesso sono felice anch’io . o „ NEL BUIESE FRUTTETI E ULIVETI PROBLEMA AGRICOLO DI FONDO Il numero degli alberi da frutta e degli ulivi nel Buiese è, senz’altro e di molto, inferiore alle particolarmente favorevoli condizioni climatiche e di terreno. Le cime, i dolci pendii e le terrazze delle colline, esposte al sole, costituiscono quanto di più ideale si possa pretendere'. D’altra parte l’influenza benefica del mite clima mediterraneo non solo prospetta la necessità di intensificare quelle colture, ma spesso costituisce, al di là del fattore redditizio, Tunica possibilità. Le ragioni di tale situazione anormale vanno attribuite innanzitutto alla politica economica fallimentare, condotta dal fascismo con la «battaglia del grano» e nelle condizioni di inferiorità in cui si trovava il Buiese per la concorrenza delle regioni d’Italia, più forti produttrici. E che l’attuale situazione non soddisfi affatto, lo dimostreremo con alcune cifre riguardanti il numero degli alberi delle varie specie: ciliegi 9.119, meli 1.606, peri 8.547, peschi 55574, noci 2.921, mandorli 3.874, nocciuoli 5.436, fichi 9.597, prugni 1.641 e ulivi 103.954. Meno ancora soddisfa la rèsa per pianta, troppo scarsa per quantità e qualità. Di conseguenza il consumo di frutta per abitante è minimo (30 kg all’anno), mentre negli altri paesi è molto più elevato. Infine ci si spiega anche le ragioni per cui le nostre industrie conserviere scarseggino di 'materia prima e la causa principale degli alti prezzi sul mercato. Non potremmo cereamente dire che nulia s’è fatto per migliorare la situazione. Diremo piuttosto che s’è fatto poco o, comunque, non tanto da offrire un rimedio radicale. Tramite corsi e conferenze propagandistiche si è cercato di indirizzare i coltivatori ad allargare e migliorare i frutteti e gli uliveti, e ciò secondo i più moderni mézzi agritecnici. Chi li ha assimilati e adottati s’è visto salire la resa del 10 — 20% (del 30% addirittura per gli ulivi), ma non tuffi vi si s'ono adeguati, naturalmente a danno di loro .stessi. In questo campo si dovrà fare ancora molto per normalizzare la situazione. .Sara necessario anche aumentare considerevolmente il numero delle unità produttive e delle superfici coltivate. A tale scopo, e soprattutto per migliorare la selezione delle piante in base alla res'a maggiore e alla miglior qualità, si è già provveduto ad assicurare ai coltivatori un sufficiente rifornimento di piantine. Il vivaio di Celega (Ci't-tanova) produce, oltre alle viti, anche piantine da frutta, che vengono cedute .a particolari condizioni di favore. Nelle zone sassose saranno piantati, a incominciare dal prossimo anno, mandorli, i quali possono prosperare anche s'u tali terreni. Presso le scuole di Castelvenere. e Gamboc si sono. costituiti frutteti modello che si propongono di dimostrare quanto la coltivazione razionale della frutta sia più redditizia di altre colture, cui il nostro contadino si ostina ancora a dare la preferenza. Durante l’inverno saranno organizzati,, poi, nei villaggi corsi pratici di innesto. Nel Buiese si pianta attualmente, secondo la sjtatistica -ufficiale, 6 mila nuovi alberi da frutta annualmente, specialmente ulivi. Tale numero presumibilmente sarà aumentato già nel prossimo avvenire. Un ruolo di primaria importanza potrebbe esere sostenuto in tale campo dalle cooperative agricole e dalle organizzazioni economiche similari che dovrebbero indirizzare la politica dei prezzi d’acquisto a stimolare la produzione, esattamente l’opposto, cioè, di quanto hanno fatto finora. Mezzo molto efficace può essere anche un sistema tributario che liberi inizialmente gli agricoltori dal pagamento delle tasse per un certo numero di anni. b. a. RAPIDA DIFFUSIONE della fecondazione affiliciale Circa un anno e mezzo fa è sorta a Buie una Stazione di fecondazione artificiale per bovini. A giustificarne la costituzione furono le necessità1 di fecondare, con una minor quantità di sperma di prima qualità, il maggior numero possibile, di mucche, evitando così i pericoli e le conseguenze di malattie agli organi genitali, parecchio diffuse nel passato. Dapprincipio l’attività della Stazione trovò molte difficoltà. Gli al- levatori accolsero, in genere, con diffidenza i nuovi metodi di fecondazione. La .maggiore opposizione fu registrata fra i proprietari di tori, che diffondevano la diffidenza e lo scetticismo sull’efficacia della fecondazione artificiale, e se ne comprendono facilmente le ragioni. Tuttavia la fecondazione artificiale, malgrado ogni ostacolo, è riuscita alfine a imporsi con i suoi vantaggi pratici e la garanzia assoluta del servizio. La maggior parte dei contadini, in particolare dai paesi più vicini, ricorre oggi per la fecondazione delle loro bestie ai servigi della Stazione. Quesa possiede attualmente 4 tori, 2 di razza nostrana e 2 di bruno-alpina, dai qu^li ricava sperma in quantità sufficiente alle necessità attuali. La Stazione ha organizzato nel distretto alcuni centri, POLA, agosto — Agosto davvero? Non lo avremmo detto all’inizio della seconda settimana del mese. Alcuni temporali hanno rifrescato talmente l’aria, che la città pullulava di soprabiti. «Roba de dodi» dicono i polesi. Tutto ciò non spaventa affatto i turisti però, che continuano a inondare la città con tutte le specie di automobili, motociclette e «vespe». Migliaia e migliaia di obiettivi hanno scattato quest'anno (costituendo record della specialità) dinanzi all’Arena, all’Arco dei Sergi, al Tempio d’Augusto, alla Porta Gemina. La stagione attuale segna un vero trionfo- delle bellezze di Pola e dintorni sul turismo estero. I risultati che ne trarremmo a fine estate diranno chiaramente che ormai anche questa città è entrata nel novero dei centri turistici maggiormente frequentati del Paese. * Il numero degli abitanti intanto è tutto d’un tratto aumentato. Non si tratta di nessuna «moltiplicazione» fantastica, ma della costituzione della nuova Comune di Pola, avvenuta questa settimana. 1 due Consigli comunali, dei) produttori e cittadino, sono giunti a contare 97 rappresentanti popolari, ora che al gross^ si sono aggiunti anche i 23 rappresentanti della Comune periferica. Pola, la Comune di Pola intendiamo, conta ora 40.162 abitanti, con un reddito nazionale di 2 miliardi, 497 milioni e 692 mila dinari, ovverossia 62.000 dinari per abitante. Questa significa che il reddito dei polesi singolarmente in rispetto alla media registrata in Croazia è inferiore di 600 dinari, mentre supera però di 9.700 dinari la media registrata in tutta la Jugoslavia. I centri minori che ora sono entrati a far parte della nuova Comune sono 14: Bagnole, Premontare, Pomer, Medolino, Lisignano, Sissano, Jadreski, Altura, Cavrano, Mon-tic, Lavarigo, Marzana, Gallesano e Fasana, ai quali si uniscono altre 32 località minori. Si Al temporale della notte fra domenica e lunedì si è aggiunto un terremoto, registrato dagli abitanti, dele baracche, nelle vicinanze della Fabbrica cementi; un terremoto non naturale, una sensazione provocata dal disastroso crollo di un grande magazzino di prodotto semilavorato, costruito a nuovo da poco tempo. Cause imprecisate hanno mandato in sfascio una tale costruzione di cemento, armato, assieme alla gru aerea da poco montata. Danni ingenti, inchiesta in corso e grande fortuna nella disgrazia, perchè se il crollo succedeva di giorno le vittime si sarebbero contate a decine. Data la mancanza di luce invece, anche il manovratore della gru era assente, guadagnandoci così la vita. * Anno record per il turismo il 1955, abbiamo detto, record felice, ma accanto a questo abbiamo un altro record a Pola quest’anno: quello delle disgrazie dei motociclisti. A tutti gli incidenti, mortali e no, che abbiamo registrato, si è unito quello di due preti, uccisi sull’istante su di. una strada dellTstria, e quindi quello del polese Egidio Milich, al quale è stata amputata, una gamba dopo uno scontro con un autobus sulla strada di Fasana. E non è passato molto tempo dalla morte del Radolovic sul Ponte di Ferro e quella del Benzia, sfasciatosi con la moto giù dalla scarpata della Lito- nei quali personale specializzato procede periodicamente al servizio di fecondazione artificiale « in loco», ciò che ha portato a una sensibile riduzione del numero dei tori in possesso di privati (da oltre 40 a soli 10), numero che tende ancora a diminuire con l’ulteriore diffondersi della fecondazione artificiale, cui i contadini ricorrono con sempre più fiducia e sicurezza. La disponibilità della stazione buiese potrebbero supplire ai bisogni di tutta i’Is'tria, m.a, per la mancanza di un mezzo da trasporto rapido e adatto, ciò non è ancora possibile. Ci sono, però, buone prospetive. Per intanto la Stazione ha allargato i propri servizi con l’apertura di centri periodici di fecondazione anche in quel di Pinguente, mentre fra breve farà lo stesso .nei territori di Pisino, Parenzo e Capodistria. b. a. ranea. Insegneranno qualcosa queste tristi notizie? Vediamo ancora moto-ciclisti che premono troppo sull’acceleratore nelle vie della città. Vorremmo che la serie nera si chiudesse ... * Ed i furti? Anche quelli all’ordine del giorno. Da poco fermati due scassinatori, altri scassi sono stali registrati nella sede del Club di birilli in Via Mariani, quindi al bar di Stoia, dopo la Festa del mare di domenica scorsa, senza dimenticare l’entrata all’americana di uno sconosciuto all’osteria ex «Porec» al Ponte, pistola alla mano, all’ora di fare i conti di cassa e di chiudere. Fortunatamente che il gerente, con coraggio non comune, invece di consegnare il gruzzolo, ha consegnato il lucchetto in testa -al ladro, evitando per miracolo il proiettile partito. Il marinolo se l’è svignata lo stesso, ma la cassa è rimasta intatta. E la pelle del gerente lo stesso. Non sarebbe male però controllare più severamente le persone che si trasferiscono a Pola a vari scopi. Non ultimo quello di combinare cose del genere. R. FARINA Qua e là per l’Istria ROVIGNO •— Un gruppo di 18 giovani, scelti tra i migliori lavoratori delle imprese di Rovigno, ha effettuato un’escursiome di 6 giorni in varie località, a spese delle proprie imprese. Il gruppo ha visitato la miniera di Arsia, il cantiere navale «3 Maggio» di Fiume, l’idrocentrale di Novi Vinodol, le imprese industriali «Prvomajska», «Rade Končar» e «Jedinstvo» di Zagabria, la fabbrica automobili di Maribor e la «Litostroj» di Lubiana. * BUIE — Dopo un’intensa attività svolta nella .scorsa stagione, il Piccolo Teatro «O. Kersovani» di Buie riceverà la sua nuova sede, moder-pamiente attrezzata ad Umago e su proposta del Consiglio per la cultura del Comitato popolare di Buie, nel nuovo Distretto tale Teatro dovrebbe avere funzioni di Teatro viaggiante. AI suo mantenimento dovrebbero provvedere tutte le Comuni in cui quest’istRuzione culturale darà le s'ue rappresentazioni. • UMAGO — Con l’importazione di nuovi macchinari, l’impresa «Dragonja» allargherà la sua produzione, che finora s’identificava nella conservazione di prodotti agricoli, quali frutta e verdure. Già alla fine di quest’anno alla «Dragonja» si potrà conservare anche il pesce. • BUIE — In questi giorni 21 cacciatori del Buiese hanno dato gli e-sami per l’abilitazione alla caccia, come previsto dalla legge. Solamente due neo-cacciatori sono stati respinti agli esami, mentre gli altri candidati sono stati promossi con buoni risultati. * PISINO — Ha avuto termine a Pismo un corso di taglio e cucito al quale hanno partecipato 30 donne e ragazze di Pisino e dintorni. Il corso ha avuto la durata di tre mesi ed era diretto da Rosa Matetic, da Pisino. NOTE DALLA CITTA’ DELI,ARENA AGOSTO MATTO A Capodistria si sono celebrati alcuni piccoli processi che riassumeremo brevemente. Manjago Feliks è stato condannato alla pena pecunaria di dinari 4.000 per aver offeso un oste di Hrvatini. Longar Leondina, da Pinguente, dovrà pacare 5.000 dinari di multa per aver xu-bato, nella scuola agraria di San Canziano, 2.500. dinari, sottraendoli a certa Nemec Agata. Bertok Albino, da Ancarano, si è visto affibbiata la condanna al pagamento di dinari 2 500 per aver rubato all'Impresa «Slavnik* di Capodistria materiale vario per un valore complessivo di dinari 550. A causa del furto di una bicicletra effettuato nei pressi della fabbrica di ghiaccio di Decani, Bržan Angelo è stato condannato a 6.000 dinari di multa. Alla pena pecunaria di dinari 2.000 è stata condannata certa Jerman Maria da Glem per aver ingiuriato il vicino Jerman Albino. Novel Antonio, da Ronòano, colpevole di aver offeso un milite della Difesa Popolare al blocco di Škofje, è stato condannato al pagamento di 5.000 dinari di multa. Ed infine Bertok Luciano, da Isola e Birsa Giovanni, da Capodistria sono stati condannati a 2 mesi di carcere per aver rubato due borse d’ufficio e un ombrello a certa Mrak Maria. La pena è condi- j zionata per un periodo di anni 1. E’ stato condannato recentemente dal Tribunale di Buie certo Berginc Josip nativo di Gornja Radgona ed attualmente occupato av Umago. Il Berginc era accusato di aver rubato nel mese di luglio un orologio da polso, appartenente a Ilič Ivan, \ del valore di dinari 5.000; di aver sottratto dal portafoglio di Sulin Janko 5.000 dinari e «prelevato» allo stesso gli occhiali da sole del valore di dinari 3000; di aver preso dalla stanza di Strublič Ivan un paio di pantaloni del valore di dinari 3000 e di aver infine rubato a certo Ku-lundžić Vinko un orologio del valore di dinari 15.000. Il Berginc è stato condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusióne più al pagamento di dinari 3.000 in favore eli Strublič Ivan e dinari 5.400 al Sulič. Il vescovo di Pisino, Dragutin Nezié pagherà 40.000 dinari di penale per non essersi attenuto alle leggi sulla stampa, nonostante gli avvertimenti della Pubblica accusa. Il vescovo era stato messo a suo tempo a conoscenza che per ogni pubbli--cazione stampata devono venir rimesse alla Pubblica accusa 3 copie, il che vale per tutti i giornali e stampati della Jugoslavia. Alla fine dell’anno scorso il vescovo ha pubblicato il n. 26 del bollettino informativo ecclesiastico senza ottemperare alla legge sulla stampa. Anche gli avvertimenti della Pubblica accusa sono rimasti lettera (morta, sinché la legge ha fatto valere il suo diritto anche su mons. Dragutin Nè- zić, vescovo di Pisino. (f) Dati'anagrafe CAPODISTRIA NASCITE: Saule Libero di Silvano e Kodelja Luciana; Benvenuti Piero di Anteo e Klabas Anna; Muženič Alma di Mario e Dilica Antonia; Bertok Lino di Karel e Bertok Concetta; Marsetic Mariella di Leondino e Koslovič Cecilia; Bonin Edi di Carmela; Babič Laura di Albino e Babič Albina; Šoba Istok di Rodolfo e Poglajen Rosalia; Glavina Neva di Miroslav e Lukecič Alessandra; Rudež Zvonko di Jožef e Marc Vladislava; Nemec E-milia di Serafino e Breč Maria; Peca Zdravko dl Mario e Obad Otilija; Filipec Luciana di Žarko e Furlan Amabile; Mi-.halič Jadranka di Marjan e Marsetič Maria; Cesnik Nela di Oton e Slaver An-: Ionia; Bakan Stanislava di Jožef e Škoda Ljudmila. MATRIMONI: Krmar Aldo di anni 20, operaio, con Belič Maria di anni 20, operaia; Belič Bruno di anni 25, agricoltore, con Vatovec Silvana di anni 23, sarta. DECESSI: Mariano Giovanni di anni 43; Debernardi Giovanni di anni 61; Mihec Ivan di anni 72; Pustetta Narciso di anni 73. ISOLA MATRIMONI: Prodan Jordan di anni 25, carpentiere, con Posega Liliana di anni 16, operaia. DECESSI: Vascotto nata Dudinè Elisa di anni 78; Grižonič nata Kocjančič Alojza di anni 48; Koterle nata Medos Ivana di anni 68. BUIE NASCITE: Vidonis Adriana di Luigi e Perosa Jolanda; Busdachin Rosanna di Lino e Martinci Gisella; Bulfon Ondina di Antonio e Josef in Jolanda, Nezič Lucia di Giorgio e Jugovac Jolanda; Beker Rosanna di Bruno e Benčič Anna; Benčič Armando di Bruno e Fabian Leonìlda; Danielis Dario di Bruno e Rakar Elia; Bassanese Franco diStefano e Siković Maria; Poldrugo Claudio di Giuseppina; Miloš Renzo di Luigi e Peretić Ida; Bradilovié Marino di Milorad e Bursié Rosetta; Skerlié Claudio di Antonio e Markežić Amelia; Vesnaver Giovanni di Giovanni e Ermanis Elda. MATRIMONI: Alessio Sergio di anni 20, operaio, con Kramesteteir Elda di anni 16, operaia. AVVISO ^ L’amministrazione forestale sta svolgendo nel territorio del distretto di Capodi* ^ stria, un’inchiesta sull’impiego del legname nelle proprietà e nelle economie agricole nel corso dell’anno economico 1953-54, cioè dal 1. X. 1953 al 30. IX. 1954. L’inchiesta comprende 303 unità d’indagine, stabilite dall’Ufficio statistica del C.P.-D. di Capodistria con l’ausilio delle tabele riguardanti il numero dei casi specifici, e in considerazione della relazione fra il consumo- del legname e il numero dei membri delle economie. Questa inchiesta renderà possibile constatare i mutamenti avvenuti nel nostro rifornimento del legname in base all’effetto prodotto dall® nuove ordinanze che regolano l’economìa dei boschi nonché ottenere i dati occorrenti per le analisi riguardanti lo sfruttamento del legname. Ci appelliamo pertanto a tutte quelle proprietà ed economie agricole, che verranno visitate dai nostri addetti, affinchè forniscano dati quanto più reali sul consumo e sull’acquisto del legname, in modo da contribuire al buon esito dell’inchiesta, i cui risultati, coi provvedimenti che comportano saranno utili in primo luogo per loro stessi L’amministrazione forestale del CPD di Capodistria Portorose — località Crocebianca — villa otto locali parchetti — metri tremila frutteto — vendesi — cambiasi appartamento Trieste — telef. nr. 98170 — Muggia —. Vendesi bottega fabbro carraio in ottimo stato. Rivolgersi a Delconte Domenico, via Carreri nr. 26, Capodistria. ti A LUBIANA PROIEZIONI IN CINEMASCOPE LUBIANA — Con l'aumento della popolazione della capitale slovena, è sorta pure la necessità di costruire nuovi cinematografi, dato che quasi abitualmente bisogna aspettare delle ore per ottenere un biglietto. D A A questo proposito ho parlato con il direttore dell’impresa cinematografica di Lubiana, Karel Grahek, il quale lotta non soltanto per risolvere tale problema culturale della nostra città, ma pure per impedire l’aumento dei prezzi d’ingresso. Nonostante siano state impiegate molte fatiche e spese per lo allestimento della sala cinematografica all’«UNION», dove è stato introdotto il sistema «Wide-screen», i prezzi slavia. sono rimasti gli stessi. Tale sistema di proiezione lo possiede pure il cinema all’a-perto «Bežigrad». Affinchè Lubiana potesse mantenere il passo con le altre città europee nel campo della nuova tecnica cinematografica, è stata aperta in questo mese la prima speciale sala per proiezione di films in Cinemascope. Allo inizio della strada peri Trieste, che porta in Istria, risalterà subito ai nostri occhi il nubvo grande edificio munito di una grande hall vetrata. Si trova qui il nuovo cinema «VIC». La costruzione è opera dell architetto ing. Ivo Spinčič, che ha saputo creare qualcosa di veramente moderino e originale. Il «Vič», che può accogliere 640 persone, è interamente rivestito di assicelle in legno. Speciali luci vengono emesse da dischi bianchi e rotondi, le sedie sono tutte tappezzate e rivestite di pelle, ma quello che maggiormente colpisce è lo schermo che si allarga in 11 metri e mezzo, ha una altezza di 4,6 metri e finisce in un rettangolo di 0,5 metri (è concavo). E’ un yero peccato che la tela sia stata messa un po’ frappo in alto in modo da diminuire la sensazione che provano gli spettatori di partecipare agli avvenimenti. D’altra parte tale difetto è compensato dagli effetti sonori che si ottengono grazie all’appostamento dagli altoparlanti in ogni parte della sala. Per far sì che il suono sembri uscire dallo schermo ci si serve di un apparecchio speciale importato dall’ttalia. ri proiettati nel nuovo cinema «Vič». Come si è visto anche quest’anno al festival cinematografico di Cannes il «Cinemascope» ha trionfato su ogni allibo sistema di proiezione. Gli apparati della «Iskra» sono fatti in modo tale da servire per la proiezione dei films normali, in Cinemascope e con il sistema Vide^Screen. La fabbrica slovena ha ottenuto che 200 mila dollari degli aiuti americani vengano usati per la ordinazione di apparecchi ottici necessari alla preparazione di 70 cinematografi speciali che verranno costruiti quest’anno in Jugo- GIRONZOLANDO PER LA PENISOLA PER LE STRADE ISTRIANE Rovigno è presa d’assalto da un gaio esercito — Matura la “Perla di Saba,, — Amano la musica i ragazzi di Montona (nostra corrispondenza) sti giorni la popolazione è ROVIGNO, agosto — Ri- aumentata almeno di qual-prendiamo un tema d’attua- che migliaio: sono i soggior-lità per Rovigno: il turismo-nanjti di una o due settima-Con luglio siamo entrati nel- ne, i turisti insomma. E gii la piena stagione. Caldo da uni vanno, gli altri vengo-spogliare anche i più ritro- no, sicché la popolazione si, da prenderti di peso, nei straordinaria cresce piutto-pomeriggio, per gettarti sul- sto di diminuire. Per ogni le spiagge, fra le onde, nella confusione di centinaia di altri bagnanti. Perchè è raro trovare un tratto di costa emque rovignes'i c’è un forestiero; su ogni dieci forestieri, sette sono stranieri. Rifacendomi all’espressio- re che scende verso il meridione, da ogni parte, accampati sotto i boschi di pinete, sono i «soldati» dell’esercito estivo, i turisti attendaci. Occupata è l’isola Caterina, tre vagoni ferroviari, trasformati in casa, sostano sui binari morti della i&tazione; e per città circolano allegre compagnie, negli alberghi è chia cittadina, Sentinella sul colle a guardia della vallata del Quieto. E neppure è strano sapere che gli abitanti di Montana, oltre che Italiani sono anche coloni giunti dallo Zagorje e dal Medjumiurje. La terra non è rimasta incolta. I vecchi e nuovi abitanti vivono in amore e concordia. Anche la la serenità1 di queste brigate società culturale porta un deserta, fino a Punta Čorren- ne di un collega, devo con- MAVIL Luigi Spacai: Le saline di Pirano (litografia) te. Su parlano le più varie favelle: sti giorni è una città asseti croato, lo sloveno, l’ita- diata, presa d’ass'alto da ogni liano, il tedesco, ed anche il lato da un’esercito giocondo, francese e le lingue scandi- Là dove la città si congiun-nave. Si calcola che Rovigno ge alla campagna, sulla stra-conti oltre cinquemila abi- da del lungomare che porla tanti stabili. Ebbene, in que- a San Pelagio o sulla costie- gioviali. Giungono bene armati ed equipaggiati: zaini L’ENERGIA NUCLEARE SFRUTTATA A SCOPI DI PACE LLA ALLA BOMBA GLI AMICI RAD I Il cancro, leucemia ed altre malattie curate con gli isotopi - Nell'agricoltura Y alleato deH'uomo da risultati portentosi Se noi guardassimo un film proiettato con il sistema in Cinemascope, vedremmo delle figure anormali. Per rimediare a tale inconveniente ci si (Serve del metodo inglese ottico di Hudson Varamorph, che permette la proiezione dei films anche in base ad altri sistemi. I proiettori, nonché i quattro canali automatici di amplificazione che riguardano gli effetti sonori, sono di produzione della «ISKRA» di Kranj. Lubiana ha quindi il primato nella rappresentazione di films in Cinemascope. La iniziativa in questo senso è stata presa già nello scorso anno dall’impresa cinematografica lubianese. La stessa impresa ha prestato il proprio proiettore per il recente festival cinematografico tenutosi a Pola. E’ stato in quella occasione che in Jugoslavia si ha avuto modo di vedere questa nuova conquista della tecnica che è il Cinemascope. A Lubiana abbiamo visto recentemente due films americani a colo- La libertà La più recente battuta del sempre caustico Winston Churchill: «-L’America è uno di queii rati Paesi liberi dove un uomo può ancora fare butto quanto piace a sua moglie». Fra i nostri amici non contiamo nè uno sienziato atomico nè un fisico nucleare. Non l’abbiamo e ce ne rallegriamo, diversamente, in questi giorni in cui tutti parlano di energia atomica, saremmo, forse, indotti a pregarlo di levarci qualche curiosità. Ed allora saremmo rovinati! Proprio così. Difatti l’amico, come scienziato, non potrebbe essere che pignolo e, poveri noi1, la sua «spiegazione» potrebbe incominciare con queste pre-mestse: «La materia non esiste; essa è soltanto un’illu-s’one con le sue apparenze esterne fatte di durezza, rigidità, coesione, consulenza, volatilità ecc. Quello che noi chiamiamo materia, compresi i gas, in realtà — con tutta la loro varietà — lo sono soltanto in apparenza, in quanto risultano essere null’altro che un assieme di forze che agiscono fra le particelle che formano gli atomi che compongono i corpi, i liquidi ed i gas. A questo punto, storditi ma ancora freschi, chiederemmo certo all’amico di dirgi, in quattro paroline, che cosa sia in definitiva un atomo. L’amico ci spiegherebbe, magari richiamandosi all’astronomia, che l’atomo è, neU’immensamente piccolo, niente più e nientemeno che un sistema solar»" con un nucleo centrale (protone) attorno al quale notano i «pianeti» (elettroni). Semi Morditi dal paragone, chiederemmo ancora che cosa mai gì sia neH’atomo fra il protone e gli elettroni e verremmo a .sapere che non c’è «nulla» ossia solo una straordinaria massa di energia. Boccheggianti, ma cocciuti, proseguiremmo nelle domande ed apprenderemmo, per esempio, che un a-tomo è così «grande» che ne occorrono almeno dieci milioni messi in fila per fare un millimetro. L'amico poi ci subisserebbe «spiegandoci» che, in fondo, il nucleo è fatto da particelle-materia. Protoni conduttori di elettricità e neutroni privi di carica elettrica... che il variare del numero dei protoni e dei neutroni fà variare i corpi, vulgo la materia ... che il nucleo dell’idrogeno è il più semplice essendo formato da un solo protone mentre quello dello rssigeno ne ha otto, 26 quello del ferro, 88 quello del radio ... Ed infine, quando il nostro cervello starà per chiedere pietà, l’amico scienziato c.i informerebbe che bombardando nel «ciclotrone» (macchina della quale non chiederemmo .spiegazioni!!!) gli atomi e imprimendo loro velocità fantastiche, poco lontane da quelle della Urbanistica Ecco come si risolvono i problemi dell’urbanistica parigina. E’ stata fondata, una AstsIofcfeUiioine «per la difesa degli interessi urbani, artistici ed economici del viale Franklin Roosevelt». Dell’Associazione fanno parte gli accademici Pierre Benodt e Pasteur Vallery-Radot che abitano nella stessa stradar Scopo daH’Assocnazione: rischiarare di più e meglio la grande arteria. luce (300.000 Km al .secon- od a togliere uno o più neu- diagnosi precoci altrimenti do!!) avviene che particelle troni da un nucleo atomico impossibili. Inoltre i radio- queste spiagge poi si statare che Rovigno, in que- rigonfi, attrezzi per la pe-L—nte. et: a „v,, „„„„ sca sportiva, giocattoli per i bambini. Quando si sono poi attendati, e partono allo ... assalto, s'i spogliano mezzi nudi. o o o Il caldo si fa sentire. Ed anche la .sete. Così il discorso in corriera riprende il tèma dell’arsura istriana. Sul sedile davanti siedono un ingegnere ed un geometra. Li conosco. Parlano ad una contadina, dicendole che l’Istria avrà l’acqua. La contadina, rispondendo con un «no ocore che la me disi» afferma che loro a Torre di Parenzo l’acqua l'hanno avuta proprio quest’anno. XI ne la ga portà fino a Vi-signan». Ora l’attendono i rovignesi '1 nuovo acquedotto, chè loro non ne hanno a sufficienza di acqua per dissetare se stessi ed i turisti d’estate. Anzi, a proposito dell’acqua, proprio in questi ATOMICA O-ISOTOPI vi è anche un pericolo che diremmo pacifico. Quello del bel Mome: «Unità». In essa Croati ed Italiani, che a suonare nella banda cittadina si comprendono bene. I mon-tonesi sono famosi per la musica. Tutti vogliono saper Suonare qualche strumento. Pensate un poco: la società conta 104 soci ed ora 80 ragazzi si sono iscritti al corso musicale! o o o Umago: eccoci in una città nuova. Sta .sorgendo. E’ stato anche elaborato ed approvato il piano urbanistico, in questi giorni. In base al piano, Sorgono i nuovi blocchi di abitazione — circa 90 quartieri sono in costruzione— e nel loro ambito la Casa di cultura, il Ginnasio, la Casa della salute, la banca Popolare. Opere sorgenti o prossime ad essere inaugurate. Se si seguisse il costume delie cerimonie per la poisa della prima pietra, sarebbe festa ogni settimana ad Umago. Nel nuovo centro urbano sta sorgendo anche atomiche si scontrino e si non si cambia il suo stato elet- isotopi hanno facoltà di cau- monopolio di questa potente giorni sono terminati i lavo- l’edificio della Posta, il nuo-distruggano producendo sca- trico di modo che il suo com- terizzazione (per le radia- energia da parte dei così riche elettriche della misura posto di elettroni («i piane- zioni che emanano) e ten- detti grandi stati ed anche, di 1 milione di volts e resti- ti dell’amico scienziato») ri- denza a fissarsi in particola- più semplicemente, dei gran-tueindo così l’energia in esisi mane lo stesso. Però gli ato-contenuta ... Semisvenuti ci mi così ottenuti — artificial-giungerebbero all’orecchio le mente o in natura — sono parole dell’amico scienziato destinate a metterci K.O. ... «Calcoli precisi hanno dimostrato che in un bicchiere di acqua esiste un’energia capace di alimentare, in corrente elettrica, la città più grande del mondo per almeno due mesi»!!!! Per fortuna non abbiamo nei nostri amici uno scienziato atomico ed allora ci possiamo accontentare di leggiucchiare trattati o articoli di volgarizzazione, persuasi di capirci tanto lo stesso e di formarci una. .. cultura atomica. Con parole più «povere» facciamo la prova. In omaggio alle aspirazioni 'dell’umanità e della conferenza di Ginevra per l'uso pacifico dell’energia atomica tralasceremo di interessarci delle «teorie» sulle bombe «A» e «H» per istruirci sugli ISOTOPI FUTURI AMICI DELL’UOMO 50 anni fà sì credeva che esistessero, alla base della materia, 92 corpi semplici. Os’sia 92 spece di atomi sparpagliati nell’universo e messi in moto dalle diverse forze studiate in fisica o in chimica. Con la scoperta della radioattività anche gli scienziati hanno dovuto cambiare parere, "scoprendo che se si riesce ad aggiungere generalmente meno stabili e possono ayere un’esistenza che varia da un millesimo di secondo ad alcuni anni. Questi nuovi corpi semplici hanno proprietà chimiche pressoché identiche all’atomo originario ma peso atomico differente perchè, arricchiti, od impoveriti, in neutroni. E questi sono gli «isotopi». Nome che indica come essi occupino, etimologicamente «lo stesso posto», cKèT aveva l’atomo originario nella classifica della fisica moderna. Poiché i radio-isotopi e-mettono delle radiazioni è possibile seguirli nel loro cammino anche se, come avviene, vengono iniettati, nel sangue dell’uomo. Consentendo così esami clinici e ri tessuti. Ne consegue che di trust. Naturalmente i la loro prima funzione di a- grandi stati hanno maggiori mici dell’uomo essi la eser- mezzi tecnici e finanziari citano nella medicina. Così iniettando oro radioattivo nel sangue di un malato si individua il male. Il radio-isotopo del fosforo cura casi di leucemia, la radiojodina il cancro alla tiroide, il s'odio radioattivo consente la diagnosi nel campo delle malattie circolatorie ecc. eoe. per sfruttare l’atomo ma poiché il mondo è fatto di uomini e non di «grandi» e ri per portare la conduttura idrica fino alla Punta. Hanno s'peso oltre 10 milioni quelli del «Putnik» di Belgrado. o o o Da Parenzo la corriera si è mossa verso la campagna, la più vasta campagna istria- E' morto Thomas Mann Venerdì 12 si è spento il grande scrittore tedesco Thomas Mann. Mann nacque nel 1875 da padre tedesco e madre oriunda brasiliana. Nella sua opera e nella sua personalità appare evidente il dissidio fra nord e sud, ira mentalità germanica e sangue latino. Valentina Cortese, Eleonora Rossi Drago e Annamaria Pavani nel film «Le amiche». Probabilmente «Le amiche» verrà presentato alla Mostra cinematografica di Venezia In agricoltura il nuovo a-mico dell’uomo dà risultati non meno utili all’umanità. Sottoponendo nei gabinetti (Sperimentali alcune piante ad un «bombardamento» di radioisotopi se ne è decuplicata la produttività'. Tutto oggi autorizza a credere che sarà possibile creare (è la parola vera) i radioisotopi per «bombardare» il grano da seme con gli stessi risultati. Sempre con i «bombardamenti» di radioisotopi nel laboratorio sperimentale di Errkaven, nello stato di New York, si è ottenuta una spece di avena refrattaria a ogni malattia ed uva senza semi mia di altissimo contenuto zuccherino. Naturalmente i servìzi del «nuovo amico» in agricoltura non si fermano qui, mentre nella tecnica esso consente di dominare l’energia atomica (che sé nò deflagherebbe e si perderebbe, con effetti mortali, come nella bomba Thomas Mann apparve sul- atomica), creare microscopi la scena letteraria già al- elettronici, misuratori di pre- l’età di 23 anni. L’opera che gli guadagnò la fama sono i «Buddenbrooks» che cominciò a scrivere a vent’anni. Per molto tempo non diede altro che opere mediocri fin che nel 1924 uscirono altre due opere famose: «La montagna incantata» e «Giuseppe e i suoi fratelli». Cinque anni più tardi, Thomas Mann ricevette if premio Nobel per la letteratura. Nel 1933, non sentendo di condividere i principi hitleriani, si recò in i Svizzera, cosa che lo privò, due anni dopo, della cittadinanza germanica. Passò negli Stati Uniti e si fece cittadino americano. Non vollé abbandonare l’America neanche quando, a guerra finita, lo richiamarono in Germania. Il suo ultimo lavoro si in-titolà «Doktor Faustus» nel quale riassume i tempi fondamentali della sua sensibilità: cultura e vita morale, arte e dovere, realtà e sortilegio. cisione per le ricerche scientifiche, oltre a consentire la creazione di centrali elettriche alimentate da e-nergia atomica, motori (come quello installato sul sottomarino americano Nautilus) e tutto ciò che è possibile all’uomo fare, e creare, quando ha a disposizione, e domina, una fonte di energia da trasformare in potenza industriale nelle fabbriche moderne. Basti pens’are che un chilo di uranio 235 può mantenere accesa una lampada da 60 candele per ben 110 anni consecutivi! E la stessa quantità di uranio ha in se l’energia per far percorrere ad una locomotiva atomica (già atto studio in vari paesi) una diecina di volte il giro del mondo!!! Vorremo ora dire due paroline sui PERICOLI E PROFITTATORI DELL’ATOMO Dei pericoli della bomba «A» e «H» tutti sapete. Però Costume semplice per il nuoto. E’ di lastex celeste e simula un’allacciatura a doppio petto con bottoni di madreperla, completata dai risvolti di «piccoli» bisogna ovviare na, quella fertile, di grano, al pericolo che «i grandi» frutteti e vigneti. Si corre siano indotti in tentazione sul dorso del serpe stradale, perciò ci pensino i popoli e sicohè restano Solo le imma-chi... deve. Circa il perico- gini. Sbandati: una lapide lo dei trust ricorderemo che, sepolcrale antica fa da sedi-solo in America, per aver le davanti alla casa del conlavorato per conto del go- tadino. Ladrovici, Donassi -verno alla costruzione della dieci casg. Sulla collina, da bomba «A» — i vari cartelli lungi si scorge Mopaderno. internazionali Morgan, Roc- Un bivio, poi isi prende pei kefeller, Mellon, Du Pont de San Lorenzo, il più grosso Nemours, Shell, Internatio- villaggio, l’unico castello che nal Nikel hanno mirato al conservi intatte le mura me-monopolio nella ricerca del- dioevali. Qui è la sosta più l’uranio ed all’esclusiva nel lunga. Dall’essiccatoio giun- vo Palazzo Comunale. E tutto ciò lungo una larga strada :— il moderno boulevard, prospetatato dal piano, formerà una vasta piazza di fronte alla Casa di cultura, il centro della «city». Dove andrà a finire fra qualche anno il ricordo dell’antica città cinta di mura, feudo dei vescovi triestini, venduta dal re Ugo di Provenza il 7 agosto del lontanissimo anno 929? Il faro, che fa luce ormai da 900 anni, ha visto già tante trasformazioni! E se lo storico ricorda la diga che fu costruita nel medioevo con un bastione .a tramontana per dominare tre. parti della rosa dei venti con le sue bombarde, il moderno ingegnere ci indicherà il nascituro molo della fabbrica cementi e la fabbrica stessa in costruzione. Ricorderà la stòria futura i primi cinque anni della seconda metà del secolo ventesimo. Si costruisce, si costruisce, si costruisce ancora, ad Umago. La città si industria-lizza, sta fiorendo, fiorirà. In questo ambiente moderno, in questo ritmo di lavoro ci piace terminare il viaggio. Sul mare. Perchè tutte le strade dell’Istrìa portano al mare. SILVIO GRASSI campo dei procedimenti genici. Senza parlare del-l’Amalgamated Metal e della Società Generale des Mines di Bruxellex, delle inglesi Vickers Imperial Chemical ecc. ecc. Poiché i trust, per loro natura vanno alla caccia del profitto e poiché il profitto dei trust significa sfruttamene dei popoli e degli in? dividui, l’atomo, amico dell’uomo, nasconde per l’uomo altri pericoli sociali oltre a quelli della bomba «A» ... ma questo è un’altro discorso. Un discorso che la storia si incaricherà di completare affinchè l’atomo diventi veramente l’amico dell’umanità. ge l’odore del tabacco, o o o Sui campi parentini le vigne trionfano nel rigoglio dei grappoli. Appare già la prima uva matura, la «Perla di Saba». Purtroppo in qualche luogo la grandine ed il ciclone hanno causato dei danni. Qua e là, lungo la strada, si incontrano le trebbiatrici all’opera. Anche il raccolto IL PAESE DEL SORRÌSO Già da anni vive a Vienna il principe Sou di Javor, piccolo stato deU’Indon.esia. Il suo amico Gusti lo introduce in circoli di artisti dei quali il principe fa volentieri parte. Il giovane Sou partecipa ad un concerto e sì scopre così che . ha una magnìfica voce. Assieme a lui canta la giovane e nota cantante Lisi Liht. Tra i due nasce presto l’amore e, quando il principe viene chiamato al suo paese per assumere la reggenza, sposa Lisi e la porta con sè. A Javor, la giovane coppia vive in un primo tempo ore del grano quest’anno è ab- veramente felici. Mi, la gio- bondante. In media, nel pa-rentino si è raggiunto i 15 quintali per ettaro. o o o Il viaggio non ha data. Quando sono giunto a Montana? Corro da alcuni giorni sulle dtrade istriane e non mi pare strano di trovarmi vane sorella di Sou, vuol molto bene alla di lui moglie. Chi si oppone invéce a Lisi è lo zio Ciang, il più vecchio membro del consiglio di stato. Lui è contrario alla straniera e ' vorrebbe che Sou sposasse la ragazza che gli è stata destinata fin dalla POI NON RIMASE 37 DI AGATA CHRISTIE Si può quindi comprendere — e penso che ad ogni modo uno psicologo lo comprenda — che data questa mia formazione mentale, io adottassi la legge come professione. La professione legale soddisfaceva quasi tutti i. miei istinti. ; Il delitto e il suo castigo mi hanno sempre affascinato. Mi piace enormemente leggere ogni sorta di storie emozionanti di delitti e di detettives; Per mio personale divertimento passavo il tempo a escogitare le più ingegnose maniere di portare a termine un delitto. Quando a suo tempo giunsi a presiedere a una corte di giustizia, l’altro mio segreto istinto fu incoraggiato a svilupparsi. Vedere un disgraziato criminale sedere al banco degli imputati e soffrire le torture più infernali nel sentire avvicinarsi sempre più il colpo del suo fato, lentamente, a grado à grado, rappresentava per me un piacere squisito. Badate bene, non mi faceva alcun piacere vedere su quel medesimo banco un innocente. In almeno due occasioni, quando ero convinto palpabilmente dell’innocenza dell’accusato, riuscii a far in modo che anche la giuria se ne convincesse. Comunque, grazie all’equità e all’efficienza della nostra polizia, la maggioranza degli accusati che mi venivano di fronte per essere giudicati di assassinio, erano colpevoli. Dirò a questo punto che tale era il caso di Edward Seton. La sua apparenza e le sue maniere ingannavano e lui era riuscito a creare una buona impressione sulla giuria. Eppure non soltanto le prove, evidenti se non spettacolari, ma anche la mia conoscenza dei criminali mi dicevano senza alcun dubbio che l’uomo aveva commesso il delitto di cui era accusato, il brutale assassinio di una donna anziana che aveva fiducia in lui. Ho la reputazione di esere un, giudice spiegato, ma non è giusto. Sono stato sempre strettamente equo e scrupoloso nella ricapitolazione di un caso. Tutto quello che ho fatto è stato proteggere la giuria contro gli effetti e motivi di appelli emotivi da parte di avvo- cati ancor più emotivi. Ho sempre attirato l’attenzione della giuria isulle effettive prove e testimonianze. Da alcuni anni ero conscio di un cambiamento in me stesso, di una diminuzione di controllo: un desiderio di agire invece di giudicare. Ho desiderato, ho voluto — l’ammeito francamente — commettere un delitto io stesso. Vi ho riconosciuto il desiderio e d’urgenza dell’artista di esprimere sè stesso 1 Io ero, o potevo essere, un artista del delitto! La mia immaginazione, severamente temperata dalle esigenze della mia professione, era segretamente cresciuta a colossale potenza. Dovevo, dovevo, dovevo commettere un assassinio! E quel che è più, non doveva essere un normale ordinario assassinio! Doveva essere un crimine fantastico, qualcosa di stupendo, fuori dal comune! In questo solo aspetto io ho ancora, credo, un’immaginazione da adolescente. '7olevo qualcosa di teatrale, di impossibile! Volevo uccidere ... Si, volevo uccidere . . . Ma, per quanto a qualcuno possa sembrare incongruo, ero represso e ostacolato dal mio innato senso della giustizia. L’innocente non doveva soffrire. E allora, d’improvviso, mi sorse l’idea: suscitata da una casuale osservazione durante una conversazione indifferente. Stavo conversando con un dottore, un ordinario, poco noto medico condotto. Menzionò casualmente come spesso possa essere commesso un delitto ohe la legge non ha il potere di punire. E mi portò ad esempio un caso particolare: quello di una vecchia signora, una sua paziente morta di recente. Lui stesso era convinto che la morte fosse stata dovuta alla mancata somministrazione di una droga rianimante da parte di una cqppia di coniugi che era al serviizo della signora e che dalla morte di lei avrebbero ricavato un sostanziale beneficio. Questa specie di operazioni, mi spiegò, sono impossibili a provocarsi, ma lui era nondimeno convinto, e con sicurezza, di quello • che pensava. Aggiunse che si danno molti casi del medesimo tipo, cóntinuamente; casi di deliberato assassinio, ma tutti ugualmente intangibili da parte della legge. Questo fu il principio di tutta la cosa. D’un tratto vidi chiara, ila via da seguire. E decisi di commettere non solo un delitto, ma un (delitto su larga scaia. Mi ritornò in mente una poesiola ritmica della mia infanzia: la .storiella di dieci piccoli bimbi indiani. Già quando ero un bambino di due anni, quella poesia mi aveva affascinato, con quella sua inesorabile sottrazione, quel senso di inevitabilità. Cominciai, segreta-amento, a collezionare le mie vittime. Noh voglio qui riandare a tutti £ particolari di come procedetti nel mio lavoro. Mi servivo di una jeerta metodica linea di conversazione con quasi tutti quelli che incontravo, e i risultati che ne ricavai furono veramente sorprendenti. Durante una mia permanenza in una clinica raccolsi il caso del dottor Armstrong: un’infermiera che mi curava, fanaticamente astemia, nell’ardore di provarmi tutte le male conseguenze del bere, mi raccontò il caso avvenuto anni fa in un ospedale, di un dottoro che sotto l’influenza dell’alcool aveva ucciso una sua paziente che stava operando. Una indifferente domanda su dove l’infermiera avesse compiuto il suo addestramento, ecc. mi procurò i dati necessari. Rintracciai senza difficoltà il dottore e la paziente menzionati. Una conversazione fra due vecchi militari pettegoli al mio club mi mise sulle tracce del generale Macarthur. Uno uomo recentemente tornato dall’Africa mi forni un disastroso racconto di un certo Philip Lombard. Una indignata «men sahib» a Majorca mi raccontò la storia della puritana Emily Brent e della sua infelice servetta. Anthony Marston Io scelsi da un vasto gruppo di persone che si erano macchiato di colpe simili. La sua completa insensibilità e la sua impossibilità di provare in alcun modo il senso della responsabilità lo rendevano, a parer mio, un tipo pericoloso per la comunità e inadatto a vivere. Nel oaso dell’ex ispettore Biore mi sono imbattuto per pura combinazione, mentre alcuni miei colleghi discutevano liberamente e con ardore di critica il caso Landoir. E quel caso lo considerai con eccezionale severità. La polizia, che è al servizio della legge, deve essere caratterizzata da un altissimo senso di integrità. Poiché la parola della polizia deve forzatamente essere creduta, per virtù della (professione stessa. Finalmente ci fu il caso di Vera Claythorne. Fu durante una 'traversata dell’Atlantico. Una sera, a tarda ora, nella sala da fumo non eravamo rimasti che io e un bel giovane che si chiamava Hugo Hamilton. Hugo Hamilton era ‘infelice. Per lenire la sua infelicità aveva mandato giù una considerevole quantità di bevande alcooliche. Si trovava allo stadio del confidenziale abbandono. Senza alcuna speranza di un risultato effettivo iniziai la partita della mia metpdioa conversazione. 11 risultato fu sorprendente. Posso ancora ricordare le (precise parole di lui: «Avete ragione. Il delitto non è quello che pensa la maggior parte della gente: ammannire una pillola di arsenico, spingere giù qualcuno in un burone, e così di seguito». Si chinò vèrso di me, avvicinando il viso al mio. Disse: «Ho conosciuto un’assassina, l’ho conosciuta, vi ad un tratto in questa vec- nascita. Naturalmente Sou BOU ne VUOle Sapere, ma la stessa Lisi gli dice di fare secondo quello che è l’uso del suo paese e lo convince ad andare a far visita alla ragazza che dovrebbe divenire sua moglie. Sou parte per la Patagonia e là vede la sua futura sposa che è ancora una bambina. Nel frattempo Gusti arriva a Javor per vedere gli amici. Qui egli s’innamora di Mi, la giovane sorella di Sou. Quando ritorna a Vienna s'i ripromette di venire spesso a Javor. Dopo un certo tempo Lisi mette al mondo una bambina. Sou è felicissimo, ma il giorno del suo matrimonio si avvicina sempre più. Ora è Lisi che si ribella a tale spo- dico. E quello che è più terribile, io ne ero innamorato perdutamente. 'Che Dio mi aiuti, a volte sento di esserlo ancora ... E’ un inferno, vi dico, un inferno . . . Vedete, lei l’ha fatto più o meno, per me . . . Non che io mai lo potessi lontanamente sospettare. Le donne sono demoni, assolutamente demoni . . . Non avreste mai pensato che una ragazza simile . . . Una graziosa, allegra, onesta ragazza . . . voi non pensereste mai che lo potesse fare, no? Che trascinasse un povero bambino al largo e lo lasciasse affogare . . . voi non pensereste mai che una donna potesse fare una cosa simile?» Gli dissi: «Siete sicuro che l’abbia fatto?» Mi rispose, e nel parlare sembrò d’un tratto farsi sobrio: «Ne sono sicuro. Nessun altro l’ha mai sospettato. Ma io l’ho compresa nel momento in cui l’ho guardata, quando tornai, dopo ... E lei ha ca-ipito che io avevo intuito . . . Quello di cui non si rendeva conto era che io amavo quel bambino.» Non disse altro, ma mi fu facile rintracciare tutta la storia e ricostruirla. Avevo bisogno di una decima vittima. La trovai in un uomo a nome Morris. Era un piccolo essere losco. Fra le altre cose, era uno ^spacciatore di stupefacenti ed era responsabile di aver indotto la figlia idi certi amici miei a darsi agli stupefacenti. La povera ragazza si suicidò all’età di ventun anni. Durante tutto il tempo trascorso in questa ricerca il mio piano mi salizio e per la prima Volta si era a poco a poco maturato in mente. Era ormai completo e il tocco i due bisticciano. Sou ha cam-finale mi fu fornito da un consulto che ebbi con un dottore di Harley biato parere e vuole 3 tutti Street. Ho già menzionato il fatto di aver dovuto subire un’operazione. Il mio consulto in Harley Strett mi disse che un’altra operazione sarebbe stata inutile, ma io sono abituato a riconoscere senza tentennamenti l’ascosa verità di una dichiarazione. Non dissi al dottore della mia decisione: che la mia morte non isarebbe stata una morte lenta e protratta secondo il corso della natura. No, la mia morte sarebbe avvenuta in un fulgore di eccitamento, Avrei vissuto prima di morire. E veniamo ora all’effettivo meccanismo del delitto in Indian Island. Acquistare l’isola, usando come intermediario quel Morris per coprire le mie tracce, fu abbastanza facile. L’uomo era un esperto di faccende simili. Esaminando e studiando tutte le informazioni che avevo raccolto intorno alle vittime designate, mi riuscì di offrire a iciascuno l’esca più adatta. Neppure uno dei miei piani falli. Tutti i miei ospiti arrivarono ia Indian Island 1*8 di agosto. La piccola compagnia includeva me »stesso. ; i casti regnare. Egli fa chiudere Lisi nel castello da dove è costretta a guardare la ■cerimonia in tutta la sua pompa. Arriva Gusti da Vienna e, con l’aiuto di Mi, libera Lisi. Con la sua bambina, la giovane viennese lascia per sempre Javor. Quesito il film tedesco che apparirà prossimamente sul nostri schermi. La regia è di Hans' Depe. Gli interpreti principali: M^rta Egert, Jan Kiepura, Paul Herbiger, Valter Miler. Ai velisti di !Ls2llir313«l inaugurato domenica ìl difficile circuito DI PORTOROSE la „Coppa Abbazia'1 OTTIMA PROVA DELLE TOMOS Come negli anni precedenti, anche questa volta la coppa Opatija è stata vinta dalla società velica di Laurana che, dopo le tre prove, si è piazzata al 1 e II posto della graduatoria finale. Il vincitore assoluto' invece, è stato l’armo «Fe-stucca» di Bolzano con Solemmi, unico partecipante straniero. Come al solito, due prove si sono svolte ad Abbazia ed una a Preluca. La prima prova, effettuata sabato in completa bonaccia, è stata vinta dal «Festucca», dopo che gli armi eapodistriani «Cici» e «Galeb» avevano comandato quasi tutta la gara. Al termine della prova, gii armi eapodistriani si piazzavano al quarto, quinto e sesto posto, con «Delfin», «Cidi» e «Galeb» nell’ordine. La seconda prova, Svoltasi a Preluca nelle prime ore del mattino sotto violenti raffiche di vento, ha posto in evidenza la superiorità dei eapodistriani, che pur essendo partiti con circa 300 m. di svantaggio, in breve tempo sono riusciti a colmare gran parte di questo e a passare, già alla fine del primo giro, nelle prime posizioni. Durante il secondo e terzo giro, miglioravano ancora, le loro posizioni, giungendo al termine della prova a conquistare il primo, secondo e quarto poste, con «Cici», «Galeb» e «Delfin» nell’ordine. La terza ed ultima prova, svoltasi nuovamente ad Abbazia, senza un alito di vento, ha compromesso le passibilità di vittoria finale dei eapodistriani che si sono piazzati al Sesto, ottavo e decimo posto con «Delfin», «Galeb» e «Cici». Classifica finale: 1. «Festucca» (Solemmi — Paro-vel) Bolzano; 2. «Fiacca» (Sirotnjak •— Segat) Laurana; 3. «Tajfun» (To-non — Furlan) Laurana; 4. «Delfin» (Venturini — Kozmina) Capodistria; 5. «Cici» (Zucca — Cerkvenik) Capodistria; 6. «Galeb» (Stanko — Kravanja) Capodistria. Seguono altre 17 imbarcazioni. IL 25 SETTEMBRE Germania - Jugoslavia BELGRADO, 14 — La Federazione Calcio della Jugoslavia ha recentemente deciso che i due incontri dii calcio con le nazionali A e B della Germania Occidentale avranno luogo il >25 settembre, rispettivamente a Belgrado per la nazionale A e a Lubiana per la nazionale B. Stadio sportivo di Buie BUIE, 13 — Già da tempo a Buie era sentita la necessità di uno stadio capace di soddisfare le richieste degli sportivi buiesi e contribuire al miglioramento qualitativo delle loro compagini sportive. O-ra il desiderio, tanto vagheggiato, sta per essere realizzato e la costruzione dell’opera sportiva si trova in fase conclusiva. La sua apertura ufficiale avverrà il 9 ottobre, in occasione della partita di campionato tra le AGS «Partizan» di Buie e Pa-rerazo. Lo stadio avrà le dimensioni di 28x38 e sarà dotato delle attrezzature per la pallavolo, la pallamano e la pallacanestro. A SALETNIK IL RECORD DEL PERCORSO Quattro incidenti, senza conseguenze, confermano come i 6 km. di strada abbiano messo a dura prova i nervi ed il fisico dei concorrenti PORTOROSE, 14 — Il circuito di Portorose, una gara auto-motociclistica destinata a ripetersi di anno in anno, ha avuto la sua prima inaugurazione ufficiale, confermando il pronostico sulla difficoltà del pei-corso e sul conseguente interesse destato fra la ventina di centauri av-vincedatisi sulla linea dello sport. Quattro incidenti, due alle prove e due durante lo svolgimento delle gare, confermano come i sei chi-metri di strada che attorniano il triangolo S. Lucia—Portorose—Vailetta abbiano messo a dura prova il fisico ed ii nervi dei concorrenti. I primi a prendere il via sono i corridori sulle motociclette sino a 125 oc. di cilindrata. Lo scoffiotto Breznik ritarda nell’aiwio del motore e parte handicappato già in partenza. Al primo giro è in festa Cene Mladen sulla «Puch» della ca-podistriana Tomos, seguito a 9” da Oblak Boris di Luibiana sulla «Rumi», da Mrak Peter di Lubiana e da Breznik Alojz di Scoffie sulla «Benelli». Sui due giri successivi, le posizioni rimangono invariate, salvo :il costante aumento di distacco da parte di Cerio nei confronti del suo inseguitore Oblak, Al IV. e ultimo giro, Cerié taglia per primo il traguardo, effettuando il percorso alla media oraria di km. 82,5, seguito da Oblak. A trecento metri dal traguardo, Breznik riesce a superare Mrak ed a portarsi in terza posizione. M.LA II CORSA PER H CAMPiOHATO FEDEMLE JUGOSIMO NUOVA BELLA PROVA DEI CICLISTI DELLA PROLETER Si è svolta domenica sulle strade croate, da Karlovac a Delnice e ritorno, per un totale di km 168, la seconda prova del campionato jugoslavo su strada per dilettanti. Tutti aspettavano con ansia questa gal-a, che era la più importante dalla fine del Giro di Croazia e Slovenia, non tanto quale seconda prova dei campionati, quanto perchè ultima gara di selezione per la rappresentativa nazionale, che il prossimo 28 agosto Scenderà in campo ai campionati mondiali di Roma. Così alla partenza abbiamo nuovamente incontrato tutti i migliori nomi .del ciclismo jugoislavo, da Petrovič a Varga, da Dellasamta a Jugo, e tutta una serie di giovani rincalzi, con alla testa Piciga, Valant, Deilapetra e Vuksan. Com’era previsto in sede dì pronostico, la corsa è stata combattuta dal principio alla fine. Non appena dato il via alle 7,45, il plotone si è sgranato per opera di Jugo prima e Osrečki poi. I due noti ciclisti dovevano poi pagare a caro prezzo il loro coraggio, perchè venivano raggiunti e staccati dal gruppo dei migliori. Per tutta la durata della corsa, i ciclisti della Proleter sono stati fra i protagonisti. Infatti, tranne Visintin il quale dopo la prima metà della gara da gran campione, ha poi ceduto net tamente) tutti i rimanenti .sono Sempre stati nelle prime posizioni. Anzi, se vogliamo essere franchi, da loro ci aspettavamo di più. Un secondo, un quarto ed un settimo posto per la squadra sono certamente un risultato di grande rilievo, tuttavia dobbiamo rilevare che, con un pò più di intelligenza, i nostri ciclisti avrebbero potuto vincere, e con facilità la corsa. Tutto si è deciso negli ultimi chilometri. Nei primi cento infatti, il gruppo dei migliori, forzando il tempo, ha operato una profonda selezione nei ranghi, cosicché a 30 km dall’arrivo, si trovavano in testa.tut-ti i migliori, tranne Varga, coin- A POLA, LO HQKEY A ROTELLE MONFALCONESE E HO POLA, agosto — Sebbene abbia al suo attivo un numero relativamente piccolo di incontri nel corso dell’annata, l’hockey polese non conosce soste in nessuna .stagione. Durante la canicola e sotto la bora, solamente che la pista sia asciutr ta, i rotellisti del «Pola» e della «Gementi» si danno indefessamente da fare; la prima troupè agli ordini di Bruno Steppi, il capitano della nazionale jugoslava, la Seconda capitanata dal giovane ma coscienzioso sportivo Mauri Alfieri, l’attaccante messasi in vista ai campionati del mondo come il giocatore più veloce dei gruppi in cui polesi e goriziani hanno difeso i nostri colori. Cosicché la pista del Pattinaggio è costantemente percorsa da rotelle Stridenti. Ulna di queste sere abbiamo fatto visita a questo obiettivo sportivo che non conosce pace e che, assieme alla palestra dei pugnatori del «Pola», costituisce il più attivo centro della vita .sportiva polese. Come al solito, sempre attivi attorno ai propri ragazzi, il presidente Cobalti ed il segretario Butkovic, ci sono stati solerti interpreti delle prospettive del loro club hockey-stico «Pola», e naturalmente, delle difficoltà che sono, come è facile immaginare, di carattere finanziario. — «Niente di avverso però — ci assicura il simpatico Cobalti schivando una palla tirata dal figlio, terzino — ha fatto sminuire la nostra attività. Anzi, abbiamo relazioni con il «Marzotto», membro della Serie «A» italiana, che già ha piegato la nazionale Jugoslava per 3:2 in una partita di preparazione per i «mondiali», e con la «Molfalcone-Se», vincitrice del campionato di Serie «B», attualmente disputante le qualificazioni per l’entrata nella massima categoria. Con molta probabilità i due interessantissimi incontri avranno luogo all’inizio del mese di settembre. La «Monfalco-nese» è disposta di giocare anche questa settimana, ma per effettuare con più cura i preparativi, rimandiamo a ipizio settembre.»-— In vieta del prossimo incontro internazionale, abbiamo chiesto ad Angelo La Miccia, — che a suo tempo aveva lasciato il pianoforte del-r«Excels'ior» per allenare la nazionale jugoslava e portarla ad un brillante 9. postoj a pari punti con la Francia, (siamo esordienti ai «mondiali») — le caratteristiche di gioco del «Marzotto», il prossimo ospite di riguardo per le stecche del «Pola». — «Così come l’ho visto io, sebbene privo del suo miglior «duo», impegnato nella nazionale italiana, il «Marzotto» è un quintetto temibile. Non già per la sconfitta che ci ha inflitto, sconfitta del tutto immeritata, giunta all’ultimo secondo di • gioco su «rigore», ma per il gioco che mette in cattedra e per altri incontri che l’ho visto disputare. Dispone di un quadrilatero velocissimo e di cannonieri da tutte le distanze. La prossima partita costituisce senz’altro uno spettacolo eccezionale per i buongustai di questo sport ... Sarà1 un gran lavoro per «Sepa» (Steppi) e compagnia . . .» — «E le condizioni di forma, a che punto sono? — abbiamo chiesta quindi al popolare Steppi, che maneggia alternativamente i cavi d’alta tensione con la stecca. — Tutti a posto. Siamo presenti al completo ad ogni Seduta d’allenamento ed i garretti si sonò sciolti nuovamente dopo i bagni. Tranne la mia mano (Bruno ha infatti il braccio al collo) che un tiro di Cobalti ha messo in «dok», gli altri vanno verso il rendimento migliore. Così il portiere Močeni, Nino Ipsa, Celio e gli altri. Sino alla partita anch’io sarò a posto ... — Prima di lasciare il Pattinaggio, ne abbiamo sentita un’altra, di quelle interessanti. Una gran strigliata alla Federazione hockeys'tica di Lubiana, che fin’ora non ha ancora liquidato tutte le giornate perdute degli atleti e dall’allenatore federale per gli allenamenti collegiali di Pola, in vista dei «mondiali». Nonostante le sollecitazioni, a Lubiana tutto tace . . . Fino a quando? — si domandano al Pattinaggio. R. Farina volto in una caduta e perciò costretto al ritiro, ed il fiumano Jugo, apparso in difficoltà nel secondo gruppo. A soli 13 km dall’arrivo, su una breve ma dura salita, Petrovič, assieme a Vuksan e Ješič, ha tentato il colpo gobbo. Con un’irres'i-stibile allungo, assieme ai compagni di fuga, ha conquistato un centinaio di metri sul gruppo. Ma nella susseguete discesa e pianura, il gruppo, condotto da un Dellasamta scatenato, li riprendeva. Approfittando dell’attimo di stasi, Piciga e Dellapetro prendevano un centinaio di metri di vantaggio. Quando li gruppo reagiva, era ormai troppo tardi. Piciga tirava gli ultimi 5 km tutti di un fiato, senza dare nemmeno il cambio a Delìapetra. Mentre tutti si aspettavano una regolare vittoria del giovane capodistria-no, Delìapetra, anche poco sportivamente, a soli 100 metri dall’arrivo lo superava e vinceva di una macchina, senza che Piciga, stupito dal fatto, potesse reagire. Ad una decina di metri, arrivava .il ploton-cino, sul quale si imponeva Ješič, davanti a Dellasanta, mentre il terzo rappresentante della Proleter, Bonin, terminava settimo. La Proloter, con la bella prova fornita, si è portata al secondo posto nella classifica a squadre, a solo un punto di distacco dal Partizan di Belgrado. Senza voler e-sagerare, possiamo dire apertamente, che quel punto sarà largamente superato nella terza ed ultima prova, che si disputerà sul noto percorso deH’ormai tradizionale corsa dal Tricorno all’Adriatico. Dopo la fine della gara, il commissario tecnico della Federazione ciclistica Jugoslava, Stjepan Ljubič ha notificato i nomi dei s'ei corridori che prenderanno il via ai campionati mondiali di Roma. Essi sono: Petrovič, Varga, Jugo, Je-sič Vuksan e Bajc. Dellasanta, Piciga, Valant, Žižek, Bonin, Cvejip, Kulevski, Novajk|, Osrečki, Delìapetra, Golič e Kre-belj partiranno invece, oggi alla volita della Bulgaria, dove prenderanno parte ad alcune importanti gare interpazionali su strada e su pista. Ordine di arrivo: 1) Delìapetra Krunoslav del Partizan di Belgrado, che ha compiuto i 168 km del percorso in 4 ore 52’ 33’; 2) Piciga Rajkp, del Proleter di Capodistria, a mezza macchina; 3) Ješič Miroslav, Avaia di Belgrado, a 10 metri; 4) Dellasanta Silve-rio, Proleter; 5) Bajlo Josip, della I. maggio di Zara; 6) Vuksan Gjor-dje, della Vojvodina di Novi Sad; 7) Bonin Vittorio, Proleter; 8) Žirovnik Janez, Rog di Lubiana; 9) Bajc Alojz, Nuova Gorizia; 10) Žižek Viktor, Branik di Maribor; 11) Flajs Dušan, Odred di Lubiana; 12) Kulevski Aleksander, Skopje; 13) Petrovič Veselin, Partizan di Belgrado, tutti cori il tempo del vincitore; 22) Visintin Bruno, Proleter, a 13’01”. Classifica generale a squadre dopo la seconda prova: 1) Partizan di Belgrado punti 41: 2) Proleter di Capodistria, punti 40; 3) Avaia di Belgrado, punti 35; 4) Rog di Lubiana, punti 26; 5) Vojvodina di Novi sad, punti 24. La classifica individuale del campionato dopo la seconda prova è la seguente: 1) Ješič Miroslav, Avaia di Belgrado, punti 35 ;2) Vuksan Gjor-dje, Vojvodina, punti 18; 3) Piciga, Jugo e Bajlo a pari merito con punti 17; 6) Bajc, 16; 7) Žirovnik e Colic 15; 8 Dellasanta e Zorič con 13 punti- La gara dei motocarrozzini sino a 500 cc. non ha termine. Alla partenza si presentano due concorrenti; Sterle Leopoldo, coadiuvato da Maček Cvetko, su «Norton»» e PetaT Odorino, coadiuvato da Saletnik Carlo su «Guzzi». Benché Stelle, alla partenza, riesca appena dopo tre tentativi ad avviare il motore, già al primo giro la differenza fra lui e il suo inseguitore è tale che fa prevedere senz’altro un doppiaggio sino a fine -gara. La velocità della «Guzzi» è poi da passeggio. Il distacco aumenta di giro in giro, quando alla fine del -terzo, Sterle fa segno di avere qualche rottura. iDifati trascina dietro il cavo del freno e la -giuria decide di fermarlo alla fine del penultimo -giro, fermando nello stesso tempo la gara, con i risultati registrati alla fine della stessa. La gara delle motocidlette sino a 250 cc. registra ài primo incidente. Partono quattro corridori: Podbeir-ščafc D rado e Simono Hinko sulla Puch della Tomos, Podrekar Ivan sulla Puch e Pečarič Claudio su «Davil». Lo scoffiotto parte in ritardo e a 200 m. dallo start superato il ponte di iS. Lucia, proprio nel tentativo di superare Podrekar, gli si incendia la motocicletta, facendolo cozzare a tutta velocità contro un muricciolo a sinistra della strada, oltre al quale vola assieme alla motocicletta. Si rialza con qualche lieve contusione alla mano sinistra! Gli altri tre proseguono senza fermarsi e per tutti i cinque giiri le posizioni sono invariate; ■ Podberščak, Simone seguiti da Podrekar. Podberščak taglia il traguardo effettuando, i 30 km. in 21’58” alla media oraria di 82 km. Nella gara dei motocairrozzini oltre 500 cc. è di nuovo in gara Sterle con la sua «Nartom». Gli altri concorrenti sono: Pristavec Alojz con Rotar Janez e Herman Janez con Cizman Ivo. Sterle è subito in testa, seguito da Herman e poi da Pristavec e, di giro in giro, le distainze fra i tre concorrenti si consolidano, mantenendosi inalterate nelle posizioni, sino .all’ulthno giro, quando, a 300 metri dal traguardo, Sterle ferma ad un tratto per la rottura della catena. In un finale pedestre, entusiasmante, con a bordo il suo compagno, Sterle riesce a tagliare il traguardo a quattro metri di distacco dal suo inseguitore Herman, per cadere, svenuto, non appena oltrepas sata la fatale linea. La gara delle automobili allinea alla partenza Žerjal Beniamino su FIAT 1100 S. di Trieste, Maierié Dušan su Porsche, Lazar Ladi su Balilla FIAT di Trieste, Dante Saletnik su Balilla FIAT di Mattuglie e iBačela Viktor su TaLbolt di Maribor. -E’ lunica gara ohe avrebbe a-vuto il massimo interesse agonistico, se l’incidente toccato a Žerjal e a Bačela al secondo giro, non l’avesse riportata nella consueta monotonia. Già al primo giro, la vittoria di Maierié sulla sua Porsche sembra indiscutibile .però nelle altre posizioni lungo tutto il percorso si accende lana forte battaglia tra gli altri concorrenti, escluso Saletnik irrimediabilmente in ultima posizione. Al primo -giro, passa per primo Maierié, seguito quasi i-n gruppo da Bačela, Žerjal e Lazar e poi a distanza da Saletnik. Dall’ultima svolta della strada che scende dalla Vàiletta, vediamo prima passare la «Porsche» e poi a pochi secondi sollevarsi un polverone altissimo. Al passaggio del II giro transitano Maierié seguito a distanza da Lazar e poi da Saletnik. Le macchine di Bačela e Žerjal mancano all’appello. Alla svòlta suaccennata la «Talibolt» del primo aveva perduto Tolto rallentando immediatamente. Žerjal -nel tentativo di superarla, scivolava sull’olio e dopo averla sfiorata nella parte posteriore, volava sull’argine, urtando contro un albero. I corridori rimanevano illesi. Vinceva la gara iMa-lerié ohe effettuava il percorso in 20,54 alla media oraria di 86.3 km. H record del percorso viene realizzato nella gara delle oltre 500 cc. da Saletnik Luciano di Mattuglie, su Gilera che effettua i 36 km. del percorso alla media oraria di 86,60 lem., seguito a distanza dall’austriaco Humer Hans, sulla Horeks. Gli altri due concorrenti, Spesot Fabio su F. N. e Trampuž' Emil su «A. J. S.» devono rinunciare per guasti al motore. M. B. Odred - Stri 8 = 1 ISOLA, 14 — L’incontro di rivincita fra le squadre ragazzi dell’Od-red di Luibiana e della Stil di Capodistria, valevole per le qualificazioni alle finali del campionato ragazzi della Slovenia, sii è «volto sul campo isolano, essendo il terreno di gioco di Capodistria inservibile. A questo proposito, vorremmo chiedere a chi di dovere cosa si aspetti per rimetterlo a posto. Premesso un tanto, veniamo alla partita. Poco in verità c’é da aggiungere, poiché la supremazia degli ospiti sul terreno è stata tale da trasformare l’incontro in un giochetto proprio da. . . ragazzi. Per quelli di Luibiana, naturalmente, ohe hanno imposto largamente la propria superiorità. I capodistriand non hanno fatto che difendersi alla meglio, anzi alla peggio, se si tien conto che almeno quattro reti sono da imputarsi ad altrettanti errori della difesa. La larga sconfitta della Stil ha comunque sorpreso, dato il preceden-tve di Lubiana. Continentale - Inghilterra 4:1 Tre reti segnate dallo jugoslavo Vukas Bernard GRAN BRETAGNA: Kelsey (Galles), Sillett (Inghilterra), Me Donald (Scozia), Blachflower (Irlanda), Charles (Galles), Peacock (Irlanda), Matthews (Inghilterra), lohnstone (Scozia), Bentley (Inghilterra), Me Boy (Irlanda), Liddell (Scozia). CONTINENTE: Buffon (Italia), Gustavsson (Svezia), Van Brandt (Belgio),. Ocvirk (Austria), lonquet Francia), Boškov (Iugoslavia), Soe-rensen (Danimarca), Vukas (Iugoslavia), Kopa (Francia), Travassos (Portogallo), Vincent (Francia). MARCATORI: al 25’ lohnstone, al 27’ Vincent, al 77’, 86’ e 89’ Vukas. ARBITRO: Bronkhorst (Olanda). BELFAST, 13 —■ Il quarto confronto fra le selezioni calcistiche della Gran iBretaigna e dell’Europa continentale, svoltosi in occasione del 75.mo anniversario della Federazione calcistica irlandese, è terminato con una secca vittoria dell’undici continentale '(4:1). Il primo tempo s’era chiuso in parità (1:1) nonostante la quasi costante superiorità degli ospiti, che hanno sciupato più di qualche favorevole occasione da rete. Kelsey ha avuto subito da fare su tiri pericolosi di Vukas e Soeremsen, che -sono emersi subito all’attacco. Il portiere Buffon è stato impegnato, invece, una sola volta nei primi quindici minuti di gioco, su tiro del centravanti Johnstone, imbeccato dal sempre valido Matthews. I padroni di casa avevano poi un risveglio e, al 25’, Johnstone, ricevuto un pallone ancora dal pericoloso Matthews, batteva Buffon, uscito intempestivamente di porta. I - continentali, però, mantenevano sempre l’iniziativa e, non erano passati due minuti che l’ala sinistra Vincent ristabiliva le sorti dell’incontro, segnando sai rimpallo falloso di Kelsey. Ancora Vincent, al 29’ e il 31’, e iSoerensen al 30’ mancavano di poco il ibersaigliio. Sino al termine del primo tempo, i continentali continuavano ad attaccare insistentemente, marcando una netta superiorità sugli avversari ma il risultato non mutava. Nella ripresa, si scatenavano Vukas (il migliore uomo in campo), Kopa e Soeremsen, ma la difesa britannica riusciva in qualche modo a salvarsi. Vincent e Kopa fallivano due facilissime occasioni da rete. Ma il goal, anzi i goals dei continentali erano nell’aria. Sarà Vukas a segnane al 77’ il primo dei suoi tre goals della giornata con una cannonata raso terra da oltre 16 metri. A1T86’ ancora Vukas, ben lanciato da Soe-rensen, segnava imparabilmente, dopo aver scavalcato Me Donald, la più bella rete della giornata. Due minuti dopo era sempre Vukas a. segnare, questa volta su rigare, concesso daliTarbitro per atterramento irregolare di Kopa in area. Con la staffilata del quarto goal, scadeva il tempo per cui l’anbitro olandese Bronkhorst, ohe ha diretto rincontro con qualche incertezza, mandava i giocatori negli spogliatoi. «Ha vinto la squadra migliore», ha dichiarato dopo la partita l’alle-natOTe della Continentale, Pibarot, che ha elogiato in particolare Vukas, Ocvirk e Kopa. Pallacanestro a Pola Ospiti i cestisti diQstendaeAmsterdam POLA, agosto — Dopo un periodo di pausa, i cestisti palesi dello Scoglio Olivi, della «Partizan» e della «Cement» hanno dato il via la settimana scorsa alle prime galoppate d’allenamento sui propri campi. Già in questi giorni infatti avranno da disputare due impegnativi incontri internazionali che la Sott’Unione di pallacanestro per l’Istria ha assicurato. Il folto stuolo di amatori della pallacanestro attende con vivo interesse le annunciate manifestazioni, che avranno luogo sul campo di terra battuta del Pattinaggio con protagonisti TOstenda (Belgio) e la Rappresentativa di Pola mercoledì 17 agosto, il «Walves'on» di Amsterdam e la Rappresentativa di Pola il 20 agosto e nuovamente il «Walceson» e la «Cement» il 21 a-gosto. Secondo informazioni ricevute dal «factòtum» del basket locale, Momcilo Zunic, gli ospiti costituiscono due squadre di valore poiché l’Ostenda è una delle più forti compagini del Belgio ed il Walvason tiene il primo posto nella fortissima IL Lega olandese. I preparativi per la nostra rappresentativa sono diretti dal prestigioso attaccante del Partizan, lo zàratino Seselja, coadiuvato dal «pivot» dello Scoglio Olivi, Vojak. C C H I O TOGRAFICO sul campionato velico Federale pPf .............................................................................. ■".......................................................................~~