MD&IO 21 genn. i§50 lil. HO. 104 la nostra ORGANO DEU'U.A.I.S. D E L C I R C O N D A R I O ISTRIANO - TERRITORIO TRIESTE JDCtnedlJjTXTQ uhu 71111^ KsKjmjrc^siiixs razione del 26° anniversario della morte di LENIN che verra tenuta sab a to alle ore 20 precise riel Teatro di Capodistria Suonerá la música cittadina DIREZIONE — REDAZIONE AMMINISTRAZIONK Riva Castelleone 2 - CAPODISTRIA. telef. 170 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Din. 90, trimestre Din. 50. — Zona A: anno L. 1400. semestre L. 740, trimestre L. 880 Spedizione in abbonamento postale DINARI 3. - LIRE 15. Conto con. nella Banca Mana LENIN ste. La borghesia sarä in un paese piii sviluppata in un altro paese in-vece meno sviluppata, il proletariato poträ essere piü numeroso o meno numeroso. Ció vale pure per i četi medi (contadini medi e piccoli, artigiani ecc.). Nella lotta rivoluzio-naria il proletarialo deve mobilitare determinati strati sociali che varia-no. deve servirsi di tutte le espe-rienze rivoluzionarie per poter cosi affrontare la sua situazione speci-iica. A tale riguardo Lenin ci in-segna: «Ma il movimento operaio, pur svolg'endo dovunque una pre-parazione omogenea nella sua es-senza, per la vittoria sulla borghesia, la sviluppa perö in una forma tutta propria nei singoli paesi». («L’estremismo, malattia infantile del comunismo», T., 1946, pag. 85.). Con lo sviluppo dei movimenti rivo-luzionari aumentano pure le espe-rienze rivoluzionarie. Ogni rivolu-zione fornisce elementi nuovi. Lenin, conseguente seguace della teo- II nome di Lenin è ormai cono-sciuto dalle masse più larghe del po-polo lavoratore di tutto il mondo. Parlare di Lenin vuol dire parlare della grande rivoluzione d’Ottobre, della lotta inesorabile dei bolscev'i-chi contro ogni forma di oppressio-ne del popolo lavoratore ed ogni forma dell’opportumsmo nell’ambi-to del movimento opera;o rivoluzio-nario. Pervasa dalla paura, la rea-zione mondiale, inventa in mérito agli insegnamenti di Lenin le più volgari calunnie e menzôgne. Quan-to più perô es'sa si accanisce contro Lenin, tanto più popolare diventa il suo nome. Lenin si prepara alla lotta rivo-luzionaria già da giovane studente. Egli studia atlentamente IL CAPITALE di Carlo Marx. Applica le no-zioni teoriche del marxismo nella sua attività pratica. Lenin educa politicamente i propri genitori. le sorelle ed i fratelli. Suo fratello maggiore, Alessandro cade nelle ma. ni della polizia zarista, viene quindi processato e mandato al patibolo. Dopo la morte del fratello, Lenin decide di intensificare ancora di più la sua lotta rivoluzionaria. AU’inizio del secolo Lenin si trova già alla testa del movimento rivoluzio-nario russo per dirigere in seguito il movimento rivoluzionario di tutto il mondo. Lenin mori’ a soli 54 anni il 21 gennaio del 1924, nell’età matura, quando il primo stato socialista attraversava i tempi più du-ri, preparandosi a gettare le prime basi deU’edificazione del socialismo. La morte di Lenin è una grande perdita per tutta l'umanità progressiva. ria rivoluzionaria di Marx ed Engels non aveva timore di confessa-re: «Sarebbe altresi’ erroneo trascu-rare il fatto che dopo la vittoria del proletariato, sia pure in uno sol-tanto dei paesi progrediti, avverrä plausibilmente un radicale muta-mento della situazione e la Russia (URSS, n. d. r.) cesserá in breve di essere il paese modello e ridi-venterä nuovamente il paese (dal punto di vista del socialismo e de; sovietismo) piü arretrato.» (L’estremismo, malattia infantile del comunismo, T., 1946, pag. 3-4). I comin-formisti non ricordano di certo que-sti insegnamenti di Lenin. Essi ne gano, per es. qualsiasi importanza della esperienza rivoluzionaria della lotta per la liberazione naziona-le. Cosi’ come una volta la social-democrazia aveva falsifícalo le teo-rie rivoluzionarie di Marx ed Engels, essi ora falsificano gli insegnamenti di Lenin ed ostacolano la lotta rivoluzionaria come giä nel passato la II. Internazionale. COME LENIN AVEVA INTERPRETATO IL PROBLEMA DELLO STATO Nell’ambito del capitalismo esisto-no forme politiche statali diverse. Ciö in analogia con lo sviluppo sto-rico diverso e le caratteristiche della struttura económica (rapporti di forze fra le classi). Il proletariato dovrä distruggere lo stato borghese e crearne uno nüovo, cioé lo stato socialista. Le forme politiche di que-s’to stato dovranno variare inevita-bilmente. Lenin dice: «Il passaggio dal capitalismo al comunismo non SULLTMPORTANZA DELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE Lenin defini’ l’epoca dell’imperia-lismo come época delle rivoluzioni socialiste. Analizzando i cambia-menti economici di quest’epoca, Lenin dimostra che il capitalismo or-mai è esaurito risultando di osta-colo per ogni progresso della société. Lenin invita gli opérai di tutto il mondo a prepararsi aile lotte décisive. Per distruggere il capitalismo e creare una società, nécessita perô un partito operaio rivoluzionario ed è perciô che Lenin non si stanca mai di s’piegare quali sono i principi fondamentali del partito o-peraio rivoluzionario. Lenin sma-schera la II. Internazionale. Egli interviene in tutti i rami più important! dell’attività sociale. Col suo lavoro che fa época «Il Materialismo e l’Empiriocriticismo» egli mette a nudo le teorie «filosofiche» dei ma-chisti tedeschi ed i loro seguaci in Russia che inoculavano il loro vele-no in certi strati (jella classe o-peraia. La grande rivoluzione d’Ottobre, corne constata Lenin, era il risultato di una lotta molto dura, una consc-guenza della giusia applicazione di tutte le esperienze rivoluzionarie di quei tempi. Questa rivoluzione ha ri-velato a tutto il popolo lavoratore del mondo ció che inevitabilmente un giorno dovrà verificarsi pure in altri paesi. Nelle rivoluzioni socialiste vi sono dunque alcuni tratti molto essenziali. Dappertutto il proletariato si vedrà costretto ad ab-bàttere la fortezza del capitalismo. Accanto questi tratti comuni, Ogni rivoluzione ha pure le sue caratteri-stich’e particolari. Infatti ogni paese ha qualche cosa di specifico nella sua struttura económica e sociale. Ogni rivoluzione nuova risolve pure problemi nuovi. Ogni rivoluzione arricchisce le esperienze rivo-luzionarie della classe operaia. I partiti opérai rivoluzionari nei paesi del capitalismo devono pertanto servirsi di tutte le sperienze rivoluzionarie, solamente in questo modo potranno uscire vittoriosi. QUALI SONO I COMPITI PIU’ IM-PORTANTI DELLA CLASSE OPERAIA DI OGNI SINGOLO PAESE? Se tutti i paesi del mondo fosse-ro uguali nella struttura económica, tutte le rivoluzioni si farebbero su uno stesso modello. Questa ugua-glianza nella s»cietà perô non esi- puó naturalmente mancar di suscitare una quantitá di forme politiche diverse, ma la loro sostanza sará inevitabilmente la stessa DITTATURA DEL PROLETARIATO («Stato e rivoluzione», T., 1946, pag. 36). Definendo «stato imperialista e fascista» quello jugoslavo i comin-formis'ti dimostrano di aver compreso assai male .gli insegnamenti di Lenin. Revisionando la teoria rivoluzionaria, essi passano aperta-mente alia liquidazione della lotta rivoluzionaria. Nella Jugoslavia il PCJ mobilitó per la lotta armata gli strati piü larghi del popolo lavoratore, creando nello stesso tempo una forma política organizzativa corrispondente, cioé il Fronte Popolare di tipo nuovo e nello stesso tempo una nuova forma política sta-tale (democrazia popolare) che per-mette la piü vasta mobiiitazione e collaborazione del popolo lavoratore. Quando i nemici del socialismo jugoslavo si servono di calunnie e di metodi machiavellici, essi rivelano che qualche cosa di grosso e molto fracido ci sta in mezzo. Lo sviluppo rivelerá fra non molto altri particolari! y LA FIDUCIA DI LENIN NELLA CAPACITA' CREATIVA DELLE MASSE DEI LAVORATORI Lenin aveva molta fiducia nelle masse. Egli spesso diceva che le mas-se fanno molto e che faranno ancora molto di piü dopo la liquidazione dell’oppressione capitalista. Liberando se stesse, esse creano puré le possibilitá di elevarsi. II sistema di calunnie dei cominformisti dimostra invece che essi poco credono nella capacita creativa della massa. Essi preferiscono aspettare, essi preferíscono che altri vengano a liberare il popolo lavoratore oppres-so (per es. in Italia). Questa sfidu-cia porta puré alia sottovalutázio-ne degli altri popoli in genérale (es-si per es’, non si occupano affatto delle esperienze rivoluzionarie del PCJ), essi cominciano perfino a negare l’uguaglianza di diritti fra i popoli. Lenin ci insegna invece che i rapporti fra i popoli devono basarsi sulla uguaglianza di diritti! Lenin era modesto in tutto, conseguente e tenace nella ricerca della veritá, tutto l’opposto di coloro che oggi si nascondono sotto la sua ban-diera per nascondere il loro tradi-mento dei suoi grandi insegnamenti. LA IX SESSIONE DELL'ASSEMBLE A PLEN ARIA DEL COMITATO POPOLARE CIRCONDARIALE IL PIANO DI LAVORO APPROVATO dai delegati della classe lavoratrice Domenica 15 corr. ha avuto ini-zio alie ore 10 nel teatro di Capodistria la IX assemblea Plenaria del Comitato Popolare Circonda-riale. Erano presentí, quali ospiti: il comp. Branko Babic, segretario del CC del PC TLT con altri mem-bri del CC del PC TLT, il comandante ed il commisario del Distac-camento dell’A. J. nel TLT; il vicecomandante la Amministrazione Militare dell’Armatá Jugoslava di Capodistria, il comp. Gino Gobbo seg. del Com. Circondariale PC TLT per l’Istria, i rappresentanti delle organizzazioni di massa e numerosi altri invitati. II comp. Petric apre l’odierna sessione rivolgendo il saluto dell’as-semblea agli ospiti e proponendo l’elezíone della presidenza di lavoro. Vengono proposti ed eletti al-’lunanimitá i seguenti compagni: Petronio Bortolo, Medizza Erminio, Bonetti Romano, Kastelic Henrik, Kocjancic Gina, Rumel Antonio e Jugovac Antonio. La presidenza di lavoro si insedia al suo posto fra gli applausi dei delegati. Viene eletta quindi la commissione per la verifica del verbale che risulta co-stituita dai seguenti compagni: Vat-tovec Ernesto, Santin Mario e Dru-skovic Vittorio. Quindi il comp. Petronio propone una lieve modifica dell’ordine del giorno, che viene approvata all'unanimitá. Si passa indi alia lettura della rela-zione della commissione per la verifica del Verbale dell’VIII Sessione, ed all’approvazione della stessa. il comp. Petric, segretario del Comitato Eesecutivo del Comitato Popolare Circondariale, con la sua relazione ha tracciato un quadro complessivo dell’altivitá produttiva svolta nel 1949 nel campo económico in tutti i suoi rami. I dati e le cifre riportate hanno dato una chia-ra idea dello sforzo e del rendimen-to dei lavoratori del Circondario. Dato che la relazione del comp. pros’petta i vari problemi ed argo-menti con uno sguardo panorámico generale, senza soffermarsi sulla la-ro analisi part'cclare, questa puó essere ricavata dalle specifiche re-lazioni in materia fatte dai compagni che sono intervenuti in seguito. La conolusione della relazione del comp. Petric é accolta con scro-scianti applausi dai -delegati presentí. Viene poi letto un telegram-ma di saluto. Ségue poseía la relazione della commissione per la verifica dei mandati che fornisce i seguenti da-ti: Su 148 delegati dell’Assemblea, sono presenti 128. Assenti giustifi-cati 8 ingiustificati 12. Pertanto la assemblea viene considerata deliberativa fra gli applausi dei presenti. A questo punto vengono sospesi i Javori per la sosta pomeridiana. I Lavori riprendono alie ore 14,30 — Ripresi i lavori, il compagno Ab- ram interviene sulla relazione del Comitato Esecutivo trattando te questione della istruzione e della cultura popolare. L’intervento è seguito attentamente dai presenti data la sua importanza e la chiara e concreta esposizione dei dati che illustrano lo sviluppo delle scuole delle tre nazionalitá nel nostro circondario. Al compagno Abram segue il comp. Kralj Franc che da lettura della sua intéressante relazione sugli Affari Interni. Anche questa relazione trattando argo-menti di riflesso internazionale viene seguita col massimo interese dai delegati i quali manifestano la loro approvazione con prolungati applausi. La lettura delle relazioni è sospesa per qualche minuto dato l’arrivo di due delegazioni pro-venienti da Buie e rappresentanti la filiale sindacale degli stra-dini e della casa del cooperatore. Le due delegazioni salutano i presenti augurando un lavoro proficuo. Prende quindi la parola il comp. Gorian, presidente del Comitato distrettuale del Potere di Buie, che tratta il problema della riorganiz-zazione dell'apparato del Potere affrotando pure alcuni problemi agricoli del distretto di Buie. La serie degli interventi è chiusa dai comp. Kaste llic che tratta problemi riguardanti le cooperative agricole di produzione. — Il VI punto dell’ordine del giorno viene svolto dai comp. Herkov con la sue relazione finanziaria. Nel quadro della suddetta relazione il compagno Zollia interviene analiz-zado importantissimi problemi riguardanti l’attività del Dipartimento del Lavoro. Alie ore 8,45 del 16 gennaio ha inizio la seconda giornata dei la-vori deH’Assemblea Popolare Circondariale. Prosegue la discussione sul progetto di Bilancio. Interviene nella discussione la comp. Cepak Annita la quale tratta il problema di una maggiore immissione nella produzione delle donne lavoratrici e conseguemente della costituzione di giardini d’infanzia ed asili, la cui importanza è stata sinora sotto-valutata da certi CPL. Segue il comp. Maraspin Giorgio che tratta il problema della pesca. Egli trac-cia nelle linee generali il program-na económico del 1950 per i pe-scatori. Indi interviene il comp. Furlanic Srečko. Intéressante l’in-tervento del comp. Medizza il quale illustra lo sviluppo delle cooperative agricole di produzione e spe-cifica i compiti delle stesse durante quest’anno. II comp. Agarinis, che segue, tratta il problema dei prez-zi. Interviene nella discussione anche il comp. Turk. Prende quindi la parola il comp. Beltram presidente del Com. Pop. Circondariale. II piano finanziario 319,147.000.- dinari stanziati in nuovi investimenti per I'anno lç50 La relazione del comp. Herkov, responsabile del Dipartimento Fi-ranze, è di importanza capitale per l’esercizio 1950 e dimostra il grado di democraticitá raggiunto dai Potere Popolare. Infatti i bi-lanci sono compilati secondo il principio del centralismo democrático e nello stesso tempo decentralismo. II centralismo del bilancio stà nel riassunto finale del bilancio del circondario, il quale contiene in una única cifra definitiva i bilanci di tutti i comitati popolari. Il decentralismo stà nel fatto che ogni singólo comitato Popolare ha il proprio bilancio completamente indipendente. II bilancio di previsione delle uscite per l’anno finanziario 1950 comprende i seguenti capitoli: 1. Investimenti 2. Uscite di carattere comunale 3. Uscite per l’educazione e la cultura popolare 4. Uscite per l’assistenza sociale e sanitaria 5. Uscite per l’amministrazione del Potere Popolare 6. Riserva del bilancio. Diamo qui di seguito lo specchio del bilancio di previsione circondariale per l’esercizio 1950: Entrate dinari 405.716.026 Uscite ,, 653.648.276 Disavanzo „ 247.932.250 II bilancio di previsione circondariale. comprende: a) il bilancio di previsione del CPC per l’Istria: Entrate dinari 32.511.750 Uscite „ 280.444.000 Disavanzo „ 247.932.250 b) L'ammontare complessivo dei bilanci di previsione dei Comitati Popolari, distrettuali è: CFD Capodistria Entrate dinari 247.331.276, Uscite dinari 247.331.276. CPD Buie Entrate din. 125.873.000, Uscite dinari 125.873.000. Comparando i bilanci di previsione dei Comitati Popolari distrettuali per l’anno scorso con quelü dell’anno corrente ,risulta che l’am-montare dell’importo dei bilanci di ambedue i Comitati Distrettuali nel 1949 era di 81.000.000 mentre l’im-porto per l’anno amministrativo 1950 ammonta a dinari 337.204.276. II bilancio di previsione complessivo prevede uno stanziamento per gli investimenti dell’importo complessivo di dinari 319.147.000, mentre per l’esercizio finanziario del 1949 la somma stanziata fu di dinari 130.000.000. La differenza dunque è di 189 milioni in più che dimostra il grande interessamento del Potere Popolare per il maggior sviluppo della nostra economía e la volontá del Potere di elevare il tenore di vita generale. Dai bilanci di previ-soine diátrettual'i, che sono alia’ pari, risulta che il bilancio finanziario del nostro circondario non ha alcun passivo ed il disavanzo nel bilancio di previsione circon-dáriale è la conseguenza del rile-vante importo che viene stanziato (Continua in II. pagina) La conclusione del suo discorso viene salutata da nutriti applausi. Indi il comp. Bonetti propone l’appro-vazione del bilancio 1950 che viene approvato all’unanimita dai delegati. Ora una delegazione di lavoratori d’assalto del collettivo di lavoro della fabb. Nardone viene a por-gere i saluti all’assemblea. In seguito il comp. Kopiter Mar-jan tratta sull’accettazione del pro-gramma económico e da lettura del decreto proposto, che viene approvato all’unanimitá con alzata di mano. Anche una lieve modifica proposta dai comp. Medizza viene accettata. Vengono inoltre appro-vate dall’Assemblea numeróse ordi-nanze emanate dai C. E. del Com. Popolare Circ. e vengono approvate le proposte di nuovi decreti. Viene quindi proposta la elezio-ne, ovverossia la convalida della coopzione di nuovi membri del Com. Esecutivo in sostituzione dei comp. Buje Ivan, Laurenti Eugenio e Sorta Giordano destinati ad altri incarichi, del comp. Hudales Aloi-sio, ammalato, e di Marzari Otta-via, esonerata per irregolaritá am-ministrative. Vengono proposti ed eletti i comp. dott. Kovacic Stanko a vice pres. del Comitato Esecutivo, Petric Vladimir a segretario, a membri i comp. Abram Mario, Di-minic Vjekoslav e Bonetti Romano. Continuando i lavori l’Assemblea procede all’esonero ed alia nomina dei giudici assessori del Tribunale Popolare Circondariale, nonché all’esonero del Pubblico accusatore superiore dott. Pettarin, destinato ad altro incarjco em al cui posto viene nominato il dott. Dolhar. La presidenza ringrazia il dott. Pettarin per i proficuo ed esem-plare lavoro da lui svolto nell’in-teresse del popolo lavoratore. II comp. Petric propone quindi per l’approvazione una modifica nella delimitazione territoriale dei CPL di Albaro Vescovà e Cesari-Pobeghi, costituendo i CPL di An-carano e di S. Antonio. Detta proposta è approvata all’unanimitá. Concludendosi i lavori della Assemblea, il comp. Medizza esorta i delegati a nome della presidenza. a lottare quotidianamente per la realizzazione del programma económico approvato dall’Assemblea. «La mole del lavoro da portare a termine entro quest’anno — egli dichiara — è grande. Nécessita quindi mobilitare tutte le forze produttive del nostro circondario dando noi stessi l’esempio. Solamente cosí porteremo a compimen-to nel tempo prefiss# e prima il programma di lavori da noi oggi approvato.» Vivi applausi coronano le ultime parole del comp. Medizza. Indi vengono chiusi i lavori della IX Assemblea del Comitato Popolare Circondariale dell’Istria. LA RELAZIONE POLITICA DEL COMPAGNO BELTRAM Dalla relazione del Comitato Esecutivo risulta che durante l’anno scorso è stato fatto molto lavoro in tutti i settori della nostra vita económica e sociale. In primo luogo il mérito dei successi raggiunti s'pet-ta al popolo lavoratore ed ai suoi organi, che hanno saputo superare tutte le difficoltà e realizzare con sacrificio i compiti che il potere popolare affidava loro considérate le nécessita della popolazione. Questo fatto è la dimostrazione più shiara di quali siano i rapporti degli opérai e dei contadini nonché degli intellettuali laboriosi, indipendente-mente dalla loro nazionalitá, verso il potere popolare. II lavoro rispec-chia il rapporto del singólo verso la collettivita, la sua coscienza della nuova realtà, sorta dalla vittoriosa rivoluzione popolare, quando il potere è passato dalle mani degli op-pressori e sfruttatori in quelle del popolo. II popolo lavoratore si è messo decisamente sulla via della costruzione di una nuova vita; che non avrà più le sue fondamenta sullo sfruttamento, s'ull’oppressiône, sulla disuguaglianza nazionale, ma sulla fraterna convivenza di tutte le nazionalitá, dove non esisterà nè sfruttamento nè oppressione. In tina parola, esso ha preso la via del-lo sviluppo socialista. Questa possibilitá ci deriva dai fatto, che il no-ïtro retroterra è socialista, e che siamo vitalmente legati ad esso. Questo fatto sarà fonte di un continuo stimolo ad opere sempre mag-giori. STiluppo deireeonomia E’ ovvio che il nostro circondario non ha le condizioni per una vita staccata dalla Jugoslavia. La nostra gente si è ben convinta di ciô poi-chè in 25 anni di propria esperienza ha compreso che la vita ed il pane sono assicurati soltanto s’e es-sa è congiunta al proprio retroterra. L’economia del circondario dell’Istria, staccato dalla Jugoslavia sarebbe condannata alla decadenza. In tal caso non saremmo in grado di mantenerla neppure al livello at-tuale e mai di svilupparla ed elevarla ad un grado superiore per creare il benessere al popolo lavoratore dell’Istria già oppresso per s'ecoli. E’ evidente che sarebbe errato considerare ideallsticamente lo sviluppo del potere popolare ed il raf-forzamento delle sue basi economi-che come un piocesso spontaneo, che avviene di per se stesso. La ri-costruzione dell’economia su nuove bas’i esige una via difficile e lunga, è un processo cosciente ed organiz-zato è una lotta giornaliera contro l’oscurantismo, la reazione ed i nemici d’ogni genere, è una lotta tenace e dura in tutti i campi dell’at-tività económica, ideológica, culturale e sociale. Lo sviluppo dell’economia del nostro circend. ha raggiunt» un livel- lo tale che i sistemi di lavoro sin qui usati non bastano più. I pro-grammi economici annuali finora preparati e realizzati hanno messo In luce il lato negativo, e cioè di non essere stati proposti all'accetla-zione dell’assemblea, quindi di non essere impegnativi per tutti, ma di rappresentare più che altro un piano, che serviva internamente di guida nell’attività e per l’evidenza della produzione, dell’esportazione ed importazione, deil’edilizia ecc. Oggi non possiamo tollerare più simili deficenze se non vogliamo rima-nere indietro. La nécessita dell’esat-ta eVidenza della produzione, del traifico, degli investimenti, la giu-s’ta fissazione dei prezzi si presenta impeliente se vogliamo impediré l’anarchia nella economía, la spe-culazione. e le varie macchinazioni a danno del popolo che lavora e vive del proprio lavoro. Á tale scopo viene presentato al comitato popolare circondariale del-l’Istria il progetto del decreto sul piano económico annuale. Nel decreto è precisato, che l’esecuzione del piano è un dovere d’onore di tutta la popolazione del circondario dell’Istria. Il decreto non toglie la possibilitá dell’iniziativa privata, non la ostacola, ma, al contrario, la stimola e dà la possibilitá di lavoro a tutti gli abitanti di questo territorio. Il piano económico im-pegna soltanto coloro che parteci-pano alla sua realizzazione. Ques'to decreto è senza dubbio fra i più importanti di quanti verranno présentai a questa assemblea. Al decreto sul piano económico annuale sono collegati il decreto sull’istituzione dell’arbitrato ed il decreto sulla contabilità unitaria. In seguito bisognerà introdurre ¡'imposta sullo scambio dei prodotti, che rappresentern un decisivo paï-so avanti sulla via dell’ecônomia pianificata. Abbiamo poi, oggi, all’ordine del giorno la discussione del bilancio di previsione per l’anno 1950. Una caratteristica del bilancio di previsione di quest’anno è quella per cui sul preventivo del circondario ri-mane soltanto una piccola parte degli investimenti e delle spese di amministrazione. A differenza degli anni precedenti. quest’anno il volume pricipale degli investimenti cade sui comitati distrettuali di Capodistria e Buie e sui CPL rispet-tivamente CPC ed è giusto. Nel corso dell’anno precedente i comitati distrettuali si sono messi in grado di assumersi direttamente la dire-zione dell’economia nel proprio territorio. Análogamente vale per i CPL e per i CPC per i rispettivi territori. Questa política finanziaria è necessaria dato il grado di sviluppo attuale. Tutte le centraliz-zazioni soffocano l’iniziativa dai bas-so e portano alia burocratizzazione ed alia limitazione della democraticitá del potere e tolgono 1’autonomía agli organi lacali del potere. Ai comitati popolari distrettuali spettano compiti assai vasti e dato che hanno assunto quasi i due terzi di tutti gli investimenti, appare chia-ro che bisognerá dedicare la mass’i-ma cura ai CP distrett. e dar loro un aiuto concreto giornal ero nell’esecü-zione dei los o compite Senza dubbio questo fatto portera i CP distrettua-ii, i CPL e CPC a mutare i loro rapporti verso i compiti economici e verso il p:ano. Ma ancor piü importante é il fatto che cosi verrá ad approfondirsi il legame della popolazione con il proprio potere, poiché proprio questo fatto porta la popolazione a comprendere che si tratta del proprio potere e della propria economía. Un passo avanti nei eonfronti del 1949 Il bilancio preventivo dell’ánno scorso del circondario ammontava a 444.000.000 di dinari, mentre quello dei due distretti.era di 81,000.000 di d nari. Quesí anno il circondario ha 280,444.000 din. i distretti invece 337,204.276 din. La stess’a proporzio-ne vale anche per gli organi locali del potere popolare. II preventivo i nanziario rispec-cira nella maniera piü chiara il rápido sviluppo della nostra forza e-conomica ed il carattere del nosíro potere. Esso non solo rispecchia il fatto che ia nostra forza económica si é elevata e che viene espressa dai bilancio preventivo - generale che l’anno scorso ammontava a 444 milioni di dinari e quest’anno a 653 milioni 648.276 dinari. ma rispecchia il fatto che il grávame e portato sui CP distrettuali e sui CPL. In ció consiste la sua differenza essen-ziane ed é una prova esemplare della democraticitá del nostro potere. II dibattito all’odierna assemblea e le deliberazioni della stessa s'a-ranno di grande importanza per il nostro lavoro ulteriore. Accanto al decreto sul piano económico e al preventivo finanziario per l’anno 1950, verranno proposti altri decreti: quello sulla istituzio-ne delle" Commissioni di controllo distrettuali e degli organi dell’ispe-zione popolare; il decreto sull’isti-tuzione del tribunale arbítrale circondariale e di quelli distrettuali; il decreto sui reati contro i beni collettivi popolari o cooperativis’ti-ci. Verrá poi proposta la variazione del decreto sui registri di stato ci-vile, che viene presentato ora in u-na forma piü precisa. Viene intro-dotto il matrimonio civile obbligato-rio al fine di eliminare la coercizio-ne in un atto cosi importante quale é quello del matrimonio. Questo provedimento doveva essere preso ancora prima; persino gli stati oc-cidentali da decenni hanno prescri-zioni in materia ed é perfettamente logico e giusto che il potere non la-(Contínua in II. pagina) LA PAROLA DEL COM.BELTRAM ■» I ■»'■mtBnTrüfBVrTf' essrsr' (Continuazione dalia I. pagina) sci ad altre is'tituzioni l’esercizio di una cosí importante funzione. A questa situazione dobbiamo ora ri-mediare! II piano económico per l’anno 1950 prevede un aumento degli in-vestimenti di 189,000.000 dinari dei quali spetta all’agricoltura il 34 p. c. e per l'elevazione del tenor di vita il 15 p. c. La realizzazione di questi compiti richiederá un grande sacrificio. Non bastera soltanto la mobilitazione delle forze lavorati-ve; bisognerá anche cambiare il sistema di lavoro. Perció tutti gli or-ganismi direttivi dovranno iunzio-nare inappuntab’lmente. Bisognerá cercare sempre maggior appoggio nelle organizzazioni di massa; intro-durre l’evidenza e il controllo sulla realizzazione degli impegni. II rag.giungimento di ció sará pos’si-bile soltanto se rafforzeremo in primo luogo i CP distrettuali cittadini e locali. Dobbiamo stabilire le com-petenze fra le varié branchie del po-tere ed ii comitato popolare circon-dariale dovra avere il controllo e daré l’aiuto giornaliero agli organi sottoposti del potere. I Comitati po-polari disU’ettuali e locali hanno lar-ghe possibilitá di mobilitazione delle masse e di far tesoro di infinite iniziative per le piü svariate opere, nel paese e nel distretto. Non du-bitiamo di poter, con un lavoro co-s'ciente e con il massimo senso della responsabililà, assolvere anche que-sti compiti che derivano dal piano económico di quest’anno. Questi i compiti che si pongono oggi aU'ordine del giorno al CPCI. Nono nécessita soüolineare il fine profondamente popolare e il beneficio che dérivera al popolo lavoratore dalla realizzazione di questo programma. Quàle sia il carattere del nostro potere, in quali mani sia e per l’interesse d: chi esso lotti, lo dimostra ii nostro' lavoro. A noi non necessitano dichiara-z’oni soienni e parole .demagogiche, corne è costume là dove un pugno di sfruttatori detta la propria volunta alla maggioranza, sfrutta e ar-ricchisce, corne succédé ad es'empio presso i nostri vicini. A noi bas'ta la fredda e dura realtà che deve es-sere conosciuta da tutti i nostri la-voratori; perché essi sono i portato-ri del potere e devono conoscere tutte le difficoltà e le defic'enze del nostro lavoro e perché devono dare tutto il loro aiuto per superare difficoltà ed ostacoli. Análogamente deve valere da noi il principio, che i frutti del lavoro comune spettano a ciascuno seconde il proprio ren-. dimento. LA'LOTTA dei laioratori italiani Questa è la realtà da noi, nella (cmalfamata zona B» amministrata dall’AMAJ e dove é al potere il popolo lavoratore, mentre nei paese, dove sono al potere i vari San-tin, viene versato il sangue di one-sti lavoratori che reclamano lavpro per poter guadagnare il necessario alia vita per se e per la propria fa-m'glia. Là continuamente cadono colpiti dal piombo della polizia, lavoratori che esigono soltanto il loro pane ed i loro diritti. La borghe-sia dominante ed il Vaticano si mantengono al potere con la vio-lenza e con la forza dei fucib, non essendo in grado di ass'curare il lavoro ed il pane ai proprli cittadini e l’ind'pendenza dal capitale stra-niero al proprio paese. Ivi il capitale s'traniero domina nel paese e rende impossibile lo sviluppo del-l’industria nazionale, ge’tando sul iastrico ceniina’a di migl.'aia di lavoratori. Le fabbriche vengono chiu-se, la produzione limitata e la rea-zione ed il Vaticano — servi del-l'imperialismo americano — perse-guitano i comba'ienti dell’indipen-denza naz onale. E’ una lotta gigantesca del popolo lavoratore che si man festa in continue battaglie: ne-gli scioperi che si susseguono come il giorno alla notte in tutta l’I-talia; neU’occupazione della terre incolie da parte dei braccianti agri-coli e dei coloni neU'Italia méridionale; nella res' stenza contro la serrata delle fabbriche nell’Italia set-lentrionaie; nella richiesta di lavoro. Questo è il quadro della situazione disastrosa in cui si dibatte il popolo lavoratore d’Italia. Pero si ín-ganna ia borghesia se crede di poter soffocare con la polizia le giu-ste rivendicazioni dei lavoratori italiani. Uguale o quasi è- la situazione a Trieste. Da una parte gran disoccu-pazione e miseria: daH’altra invece s'fruttamento senza limiti, sfarzo e spreco, corruzione ed ozio. Questo caratterizza oggi Trieste. La dis-uguaglianza nazionale, la chiusura delle scuole slovene e la persecu-zione dei maestri a Trieste e Gori-zia. Ai fascisti ed alie loro organizzazioni si concede l’indisturbato sviluppo; mentre si perseguitano, arrestano e condannano i combattent! partigiani. In questo -fango ruz-zolano Santin, De Gasperi e la rea-zione in, generale a Trieste ed in Italia. È vedete, proprio da parte di co-storo vengono giornalmente attac-cati i nostri lavoratori ed il loro potere. Ogni. passo avanti del nostro popolo lavoratore, del suo potere, viene attaccato e ostacolato. Quest’é 11 colmo deU’ironia e deH’iníamia. Ció ch’essi fanno lo rinfacciano a noi; ci accusano di perseguitare gli italiani, il clero, gli opérai, i con-tadini, in una parola, tutti. IL COMINFORMISMO E’ CONTRORIVOLUZION E Pero non soltanto il vescovo San-tin ed i restanti piü o meno responsabili direttori fascisti, ma anche Vidali ed i restanti cominformisti in coro, ci attaccano e calunniano. E non scelgono i mezzi. Da Vidali a Santin, tutti si servono della menzogna per i loro attacchi contro di noi. Per noi pero non valgono le parole, neppure quelle di uomi-ni «santi» quali Santin. I fatti, so-no quelli che contano per noi. Ci indichino i signori Santin ed i cominformisti un solo caso di perse-cuzione, da noi, e cioé un esempio di quelli dei quali a Trieste se ne hanno a iosa, esempi di d scrimi-nazione, pers'ecuzione, oppressione . ecc. Da noi, l’intolleranza nazionale é proibita per legge; la Chiesa ed il clero sono liberi ed il potere non si immischia negli affari del clero. Si intende pero che da noi i sacerdoti sono cittadini come tutti gli altri e per loro valgono tutte le ieggi del potere popolare. Primi per noi sono i bisogni del popolo ed i suoi interessi. II potere popolare sta su questa posizione e vi rimar-rá. Nella difesa degli interessi del popolo non conos'cerá ostacoli di sorta. Sulla linea di ostacolare il rafforzamento deH’economia e quin-di del mig'lioramento delle condizio-ni di vita del popolo, sta anche la «azione» del lancio di manifestini dei cominformisti nella zona, come abbiamo appreso dai loro giornali. II contenuto dei manifestini é típicamente bukariniano - trozkista. Ed é naturale perché la controrivolu-zione non puó essere rivoluzione. II Cominform é sulla linea della controrivoluzione e quindi le sue a-zioni non possono che esprimere la loro base ideologico-politica. Quindi: lotta contro il pagamento delle imposte, contro la raccolta dei dati statistka, contro il rendknento del lavoro nelle fabbriche, opera di sa-botaggio nei cantieri, espulsione degli sloveni dal lavoro. Questo è il Cominform. Dove sta quindi la dif-ferenza fra loro e la reazione? Ri-tengo che non ci sia differenza e noi li considereremo tali. Nécessita anche esaminare come si sono sviluppati gli avvenimenti internazionali. Senza dubbio uno degli avvenimenti più importanti è l’elezione della Jugoslavia a mem-bro temporáneo del Consiglio di Si-curezza. Questo fatto non puó es'-sere valutato esattamente se non si seguono profondamente gli avvenimenti internazionali. E’ perô un fatto che 1’elezione della Jugoslavia senta un avvenimento di importanal Consiglio di Sicurezza rappre-za intarnazionale e apporta un gran- de contributo alla tutela della pace nel mondo. Bastí considerare quante sciocchezze hanno tirato fuori i di-rigenti dell’URSS e delle democra zie popolari all’Assembiea dell’ONU, pur di impediré l’elezione della Ju-goslavia al C. di S. Che interesse avevano? Nello stes’so tempo co-struivano fortificazioni alie frontière della Jugoslavia e cercavano di intimidirla con le sparatorie ai con-fini. Ma c'ô non è tutto. Anche le dichiarazioni di rkorrere «a mezzi esemplarl» per la difesa dei propri cittadini in Jugoslavia (che peró non vengono riebiamati in patria) esprimono la incoscienza della política crimínale dei grandi uomini di stato russo. Essi hanno calpestato tutti i principi sulla sovranità dei popoli, sulla uguaglianza dei popeli e cento altri e sono passati sulla linea della teoría dei popoli «dirigenti e dominanti»; teoria che é antitética al social'smo. Oggi le cose sono ben chiare. Ovunque si gettano le basi di questa teoria le «epurazioni» nei partiti comunisti sono divenute d’ob-bligo. Ed è nat.urale. Se riman; ad-dormentato per tutta un’epoca, al risveglio ti trovi in un mondo nuo-vo. Prima o dopo, volenti o nolenti, bisogna tener conío della nuova realtà. Speriamo che i dirigenti del-l’orchestra cominformista trovino presto il senno perduto. Speriamo anche che i caporioni cominformisti non riusclranno ad ingannare il proletariato più a" tango. Certo é che giá ora hanno poco tempo per pensare agli altri, poiché tutti i partiti (exclusion fatta del PCJ del PCTLT e di qualche altro) sono addaffarati nelle epurazioni della gente che vuole pensare con la propria testa. Malgrado le pressioni esercitate sulla RPF Jugoslava, con sistemt che vanno dalle calunnie al sabo-taggio económico e alie minacce a-perte, la Jugoslavia costruisce il socialismo con un ritmo finora sco-nosciuto dalla storia. Le teorie sul-l'imposibilità di costruire il socialismo senza l'aiuto dell’US son cadute. I popoli della Jugoslavia superano tutte le difficoltà, tutti gli ostacoli con la piena coscienza che il socialismo, la liberta, non sono frutti che cadono da soli dall’albero, ma sono il risultato di grandi sacrifici di tutto il popolo lavoratore. Ed é perció che i popoli della Jugoslavia meritatamente strappano l'ammira-zione a tutti i popoli del mondo con la loro lotta per il socialismo e per il trionfo della veritá. Questo è il grande compito d’onore svolto del PGJ con Tito alia testa. La conclus'ione vittoriosa della rivoluzione ciñese sotto la direzione del PC di Mao Tse Tung ha sorpre-so tutto il mondo. Questa vittoria delle forze rivoluzionarie avrà come conseguenza un largo sviluppo delle altre forze rivoluzionarie nel-l'estremo oriente. Giá oggi gli imperialisti americani sostengono con difficoltà l’irresistibile marcia del popoli amanti della libertá nei pae-si coloni al i e cercano invano di or-dire alcune macchinazioni per svia-re i popoli oppressi da secoli, im-bastendo id;pendenze sulla carta. Come sapete, l’anno scorso il cominform ha liquidato anche il movimiento democrático greco e 1US ha venduto ia Carinzia slovena per 50 milioni di dollari ai clericali au-striaci. Sul la linea della liquidazione del-l’unità, i cominformisti di Trieste, corne altrove, hanno continuato l’an-no scorso la propria opéra controri-voluzionaria scissionistica e liquidatrice. Caratterlstica della loro a-zione sono i Compromess'; con il ne-* mico di classe per mezzo delle sue organizzazioni, liquidazione di ogni linea rivoluzionaria dei Sindacati Unici iri lotta coniro i! nernico; na-zionalismo e sciovinismo dominante ovunque, Pero un numéro sempre magglore di persone oneste ve-de l’inganno e ritorna sulla via della lotta chiara e conseguente ab-bandonando il carro scricchiolanie dei cominformisti. L’ESPERIENZA PASSATA Cl INDICA LA GIUSTA VIA In quesia s tuiz onc si realizzava-no i compiti del nos'tro programma económico dell’anno scorso che so-no stati anche portati a termine, come avete intéso dalla relazione del Comitato Esecutivo. E’ naturale, che nella lotta per la realizzazione dei compiti, oltre ai grandi successi, siano commessi anche degli errori e delle irregolaritá che bisognerá eliminare al piü presto. Quali sono questi errori e queste deficienze? Di frequente si nota un atteggiamento non giusto ed oppor-tunistico nei riguardi dell’appücazio-ne delle ordinanze e delle disposi-zioni del potere popolare. Elenchia-mone alcuni fra i piü importanti e caratteristici: nel pagamento delle imposte non sono stati raggiunti i risultati previsti. Giá nello stabilire le imposte si sono verificatí degli errori nel senso che p:ü volte nel calcólo delle imposte non si so-no dlstinti i ricchi contadini dai po-, veri. Non si tratta qui della com-misuraz’one delle imposte in gene-rale ma d¡ singo'i casi che hanno provocato il giusto risentimento dei piccoü contadini, che vedevano sin-goli ricchi contadini tassati non in misura correspondente. Quando il potere popolare é intervenuto in si-mili casi stabilendo le giuste imposte in relazione alie enirate, il popolo era s'oddisfatto e le imposte venivano págate regolarmente. In generale constatiamo che i piccoli e medi contadini anché nel pagamento delle imposte hanno compiuto il loro dovere. Al pagamento delle imposte si oppongono i contadini fa-coltosi, che tentano in tal modo di donneggiare quanto piü possono il potere popolare e ostacolare la sua regolare attivitá. Nel futuro bis'o-gnerá agire meglio in questo settore. Anche nel settore del nostro com-mercio siamo rimasti abbastanza indietro. Mentre da una parte si la-s'eia la possibilitá agli speculatori di svolgere attivitá dannosa, dall’altra non abbiamo fatto abbastanza per adargare la nostra rete di distri-buz one in modo di assicurare a tutti i lavoratori ia prioritá dell’ap-provv gionamento, organizzando ma-gazzim per ogni azienda. In tal maniera si soffoca la iniziativa dei slngoli lavoratori e dei collettivi di lavoro, che diversamente, nell’am-bito delle possibilitá attuali, po-trebbero migliorare il proprio ap-provvigionamento. Anche nel settore dell’economia comunale non é stato fatto abbastanza affinché il CPL e cittadini prendessero nelle proprie mani le posizioni chiave dell’economla. In principal modo mi riferisco alia cittadine, dove esisto-no infinite possibilitá per il rafforzamento dell’econmia dei comitati popolari che devono diventare fat-tori decisivi nell’economia della loro giurisdizione. Ancor números! sono i negozi inadatti e antiigenici che vivacchiano, mentre é necessario organizzare ed istituire forti a-ziende cittadine nel settore del com-mercio e dell’artigianato in modo da assicurare in massimo grado i bisogni della popolazione. In col-legamento con ques’to, si presenta il compito ai comitati esecutivi distrettuali di rafforzare i comitati popolari cittadini e locali comple-tandoli con le sezioni corrispondenú che siano in grado di abbracciare tutti i rami fondamentali e caratteristici dell’economia. II lavoro amministrativo di grande mole, come veniva esercitato sinora dagli organi del potere lócale, non cor-risponde piü ai bisogni della popolazione e dell’economta. Si rende quindi necessario un passo avanti decisivo nel senso della democratiz-zazione degli organi locali e distrettuali del potere. II preventivo dell’anno 1950 é il primo passo in questo senso. L’attuaie apparato dirigente dei distretti, che disimpegnava per lo piü soltanto lavoro amministrativo, non é piü sufficiente. Nell’ambito del distretto devono formarsi varié imprese economiche, direttamente di-pendenti dalle corrispondenti sezioni dell’economia, in modo che i distretti possano anche operativamente ingerirsi direttamente nei problemi dell’economia e risolverli. Di tutto ció abbiamo giá discusso, tuttavia non si é fatto quanto si do-veva fare. Ora non possiamo piü rimandare. Migliorare il settore mat camenle. E’ giusta l’aspirazione di costituiré in ogni paese una cooperativa di produz ene con il mag gior numero possibile di economie. Non bisogna pero usare pressioni. II potere popo’are deve offrire in questo settore l’aiuto necessario con consigli, crediti a basso interes’se, con mac h’narl asricoli e con altri aiuti economici. Dall’altro lato é necessar o seguiré accuratamente lo sviluppo d quesie cooperative ed aiutarle a superare le prime diffi-coltá. a regolare l’amministrazione interna ed a pássare decisamente all’econom a pianificata nella cooperativa. affinché gett’no le basi degli obb ettivi economici, del bestia-me, dei macchinari e dell’altro in-ventar'o necessario etc. Sarebbe del tutto erraío credere che il potere popolare non sia interes'sato alio sviluppo di queste cooperative: es-so deve dare tutto l’aiuto e lo dará affinché a assicurato il loro successo. AUMENTARE la vigilanza Se possiamo essere sodd'sfatti de! numero delle cooperative di produzione e del numero dei loro soci, non poñ'amo esserlo altrettant. della loro attivitá. La commiss'one . di controllo circondariale, ha ac-certato presso alcune cooperative visítate dai suoi orean’, gravi erro ri e deficienze che sono frutto. moho spesso, della poco esperienza e conoscenza, della mancanza di quadri, non eséludendo peró la pos sibilitá che si tratti dell’opera co-sclente del nenniéo. A noi app-.re chiaro, che I nem'ci del popolo la-voraíore tenteranno tutto per osla colare la co.áruzione del socialismo nella campagna. E proprio per questo dobbiamo combatiere con tutte le forze per impediré al nemlco di svolgere la s'ua opera all’interno. Contemporáneamente dobbiamo i solare il nem’co all’esterno e renderlo nelTimpossibilitá di svolgere il suo lavoro di disgregazione. Bisognerá perció aumentare 11 numero delle cooperative, includere in esse il magg or numero possibile di piccoli e medi contadini e regolare la loro attivitá interna sulla base della pianificazione. E’ dei tutto errata nascondere gli errori. Gli errori e le deflcenze bisogna continuamente ricercarll e sulla base della loro analisi istruire gli altri affinché non caschino negli stessi. Qui non si tratta «dello slancio organiz zativo esagerato» come abbiamo let-to in un articolo sul «Primorski Dnevnik». Si tralla invece dell’aiu-to concreto giornaliero che la Fe-derazione coope'rativistica e gli organi del potere e della commiss'ione agrícola deve dare continuamente alie cooperative di produzione e non ostacolare i a costituzione di queste cooperative con la scusa me-schina di non aver i quadri capaci. Bisogna organizzare i corsi per co-operatori, per brigad’eri, pianlfica-tori, allevatori ecc., e abilitare i cooperatori che d mostrano maggior spirito e sacrificio alia direzione di complessi economici ancor maggio-ri. Mentre i contadini laboriosi, per la loro alta coscienza comprendono giustamente il ruolo delle cooperative per la collettivitá e per se s'tessi nell’ambito della cooperativa, noi e le organizzazioni cooperativistí-che non abbiamo compiuto tutto il nostro dovere verso le cooperative di produzione. Bisognerá porre rime-dio a queste manchevolezze. In questo momento il compito principale delle cooperative di produzione é il piano di produzione e degli inve-stimenti per l’anno 1950. Questo compito bisogna assolverlo al piü presto. far, particolare attenzione. Per la mpbilitazione della forza lavoro sará necessario l’aiuto dell’UAIS. Per l’agricoltura sono stati stanziati quest’anno un terzo degli inves'ti-menti. Ció significa che il potere popolare dedica particolare cura a questo settore. Ed é giusto che sia cosí, perché questo é il principale settore della nostra economía. La sanitá non é all’altezza soddisfacen-te. Qui sará anche necessario l’aiuto e una migliore organizzazione ma specialmente un miglior contatto con il retroterra. II turismo, l’indijstria, la pesca, la cultura, che sono’ trattati a parte dai singoli responsabili di questi settori, sono della massima impór-tanza per la nostra economía. II decreto sul piano económico annuale stabilisce esattamente i compiti per ciascuno di qüesli settori Separata-mente. Compagni delegati! I compiti che stanno davanti a noi sono grandiosi. Essi richiederanno ii massimo sacrificio da tutti i nostri lavoratori. Essi non sono peró irrealizzabili. Noi li porteremo a termine perché non ci possono es-s’ere difficoltá che il popolo lavoratore del circondario, unito e pierio di spirito di sacrificio, non pos-sa superare. Esso é ben coscieníe che i frutti del lavoro comune sa-ranno del popolo lavoratore del circondario dell'Istria. Evviva il potere popolare, po.te-re del popolo lavoratore! LA RELAZIONE DEL COMPAGNO KRALJ RISP0STÄ ALLA TeAZIONE imperialista e cominformista IL PIANO FINANZIARIO (Conünuazlone dalla I. pagina) per nuovi investimenti. Taie disa-vanzo verra coperto con la integra-zione deirAmministrazione militare dell’A. J. che disinteressatamente ha sempre fornito alla popolazione dei nostro circondardo tutti i mezzi ma-teriali e finanziari che, man a ma-no, si sono dimostrati neces.-ari. Il popolo dei circondario deve una immensa riconoscenza ai popoii della Jugoslavia socialista che, ben-chè tesi nell’immane sforzo della realizzazione dei piano quinquennale, si sono imposti un nuovo sa-crificio per aiutare la popoiazione dei circondario istrîano. La relazione dei comp. Herkov dà inoltre le cifre di alcuni im-porti che sono stati investiti nei vari rami deU'economia-o che noi qui in parte riportiamo: Agricoltura Comunicazioni Obbiettivo comunali Cuitura popolare Sanità pubblica PTT Acquedotti e attrezzat. Riparazione scuole el. din 62.650.000 50.100.000 46.550.000 28:300.000 5.450.000 5.616.000 21.500.000 6.000.000 Come dunque risulta da questo schema del bilancio di previsione per il 1950 é dimostrato lo sviluppo dell’attivitá del Potere Popolare in tutti i campi, dall’educazione, aH’assistenza sociale, dagli obiettivi comunali all’Amministrazione. II comp. Herkov ha chiuso la sua relazione dichiarandosi certo che il presente bilancio verrá senz’a'tro rea’izzato dal laborioso popolo del circondario ed ha ringraziato il Go-verno della R. P. F. J. ed i popoli Jugoslavi per l’aiuto che danno e che rientra nel quadro particolare dei giusti rapporti trá paesi a sistema popolare. 11 comp. Francesco Krali, delegato per gli affari interni fra l’al-tro ha detto: «Possiamo affermare sulla base di numerosi documenti che, tra tutte le branchie del Potere Pop;> lare, quella degli affari interni é la piü bersagliata dalle calunnie e dalle menzogne dei reazionan e dei cominformisti. E’ comprensibi-le che ció avvenga, perché é proprio il dicastero da noi retto che detiene il potere esecutivo emana-to da! popolo. Quando questi nemici del popolo formano bande armate e assoldano agenti e spie straniere rinnegate di ogni idea e si servono del nostro territorio quale corrido;.) di seivl-zio nei due sensi, costero incappa-no necessariamente nei nostri repartí, ed é per questo che i reazio-nari e i rinnegati si accaniscoao contro il nnstro potere esecutivo con livore continuo. Oltre a questo j dirigenti della reazione crimínale organizzata non si vergegnano di organizzare nel nostro territorio atti criminal) e di violenza nelle zone di contine. perché é nel loro interesse dimostrare che in zona B c’é il terrore, il malcontento, l’illegalitá. l’opposizione al Potere Popolare e tutta una serie di simi!i stupidaggini. Ecco perché costero non desistono mai dai tentativi di provocare jncidenti di frontiera o all’interno del'a.zona, o addirittura, dall’inventar]i di sana pianta qualora non riescano a farü scoppiare, ,per poi abbandonarsi alia piü sfrenata campagna di stampa e radio per tentare di di-moctrare con simili invenzioni od incidenti che qui c’é i’nferno e il -terrore e che !a popolazione lan-gue sotto gli aguzzini, eccetera. Tale disinformazione deH’opinione pubblica non ha bisogno di eom-menti perché qualsiasi onesto cit-tadino della nostra zona puó affermare, púrché non sia in malafede, che quanto viene strombazzato in zona A e in Italia non corrisponn-de alia veritá o altro non é che il parto di cerveili malati o di ían-tasio-si cronisti in perfetta mala-fede. La disinformazione cominformista giunge addirittura a diffondere le pió spassose tróvate dell’annata, come quella secondo cui la nostra difesa popolare frequenterá a Trieste la scuola di polizia anglo-ame-ricana o la innninente sistemazione del confine presso Sicciole, o se vole.te a San Canziano, oppure quell’altra, ancora piü ridicola, del-l’arrivo della polizia civile triesti-na nella nostra zona, per chissá quale scambio di cortesie. Continuare citando questi esempi vorreb-be dire sottoporvi a manifestazioni d’i'aritá inutili e fuori luogo-» Tutta la stampa triestina ed italiana dah’UNITA’ fino alie ULTIME NOTIZIE tenía invano di creare cervellotiche persecuzioni degli italiani della nostra zona, altribu-endo nyece a certe «oscure organizzazioni terroristiche jugoslave», ogni atto di criminalitá che si verifica nella travagliata zona A, do- ve miseria e disoccupazione incai-zano le masse popolari. Inoltre organizzazioni quali la co-sidetta Lega Nazionale, il CLN, la succursale triestina dellá Democra-zia cristiana o l’agenzia Cominformista Vidal iana, unita ai gruppi fascisti e borghesi triestini e ita-Hani, cercano di fomentare — at-traverso elementi residenti nella nostra zona e ben radicati durante la dominazione fascista — l’odio nazionale e lo sciovinismo sforzan-dosi di dimostrare che le nostre terre slovene sono italiane, anche quando in tanti paesi sloveni non abita neppure un italiano. L’incidente toccato al Comitato Popolare di Maresego e nel quale trovó la morte un autista, é stato sfruttato dalle suddette organizzazioni per dimostrare che si tratta della resistenza dei contadini. alie cooperative agricole e cose del genere. Invece l’mcendio suddetto scoppió per la dimenticanza del-l’autista che lasció una candela accesa nei locali, addormentandosi. I piü attivi nel divulgare tali no-tizie allarmanti risultano essere. i non meglio qualificati «circoli in-tellettua'i italiani», provenienti dalle file reazionarie e clericali, tra i primi i professori e gli insegnanti. InfattL é universalmete noto che tali individui ricevono le direttive dal'a Lega Nazionale e dalla De-mocrazia Cristiana. II clerical fascista vescovo Santin. per non esser da meno, nel suo discorso di capodanno ha an-nunciato spaventose persecuzioni di preti e delie chiese dell’Istria. Altrettanto noto é il fatto che nelle trenta spaziose stanze del convento di Strugnano abitano oggi soltanto due re'igiosi, i quali quando ven-ne proposto di ricoverare i sordo-muti nel convento e di trasferire i due re'jgiosi nel convento di Pirano, respinsero la proposta u-manitaria, fatta dal dipartimento di cultura, come offensiva e disuma-na. E’ meglio non commentáre quest’esempio di «carita cristiana . . •» Diamo a questo punto atto dell’atteggiamento del clero slove-no che ha preso posizione, verso la fine dell’anno, dimostrando di vo-ier colaborare col Potere Popolare e l’Unione Antifascista Italo-Slava. Nonostante le difficoltá siano State enormi e molte vengano create per ostacolarci il lavoro, noi lot-tiamo per eliminare le deficienze del nostro servizió, e possiamo dire che esso ha cercato tutte Je forme organizzative piü rispondenti ai bisogni della zona, dando d’altra parte buoni risultati. Dal 1948 alio scorso anno la criminalitá é scesa del 27 e 40 per cento mentre il 45 per cento dei procedimenti penali si é svolto a carico di individui responsabili di illeciti commerci o speculazione, rappresentanti i resti del capitalismo schiacciato, íacoltosi contadini, prófittatori, e, in misura minore, rivenditori privati e ricettatori, i quali mal sopportano le vittorie socialiste nel campo dell’economia cooperativistica. miL DELEGATO PERL' ISTRUZIONEE LA CULTURA Ritengo si debba da quesia As-semblea lodare l’iniziativa Jei contadini laboriosi che sempre in maggior numero si uniscono nelle cooperative di produzione. II numero delle cooperative e dei soci delle stes'se continua ad aumentare siste- Ii lavoro negli altri settori deireconomia Da quanto ho esposto, non bisogna credere che debbano essere s’ot-tovalutate le altre cooperative. Tutte le cooperative devono essere svi-luppate, elevate e messe in grado di passare dal tipo inferiore a quel-lo superiore e deve essere istruita nelle cooperative la gente nuova. In questo settore ci sono ancor diverse cose che non vanno e perciö do-vremo dedicare maggior cura al co-operativismo. Non dobbiamo sottovalutare gli altri settori di attivitä. L’edilizia ri-chiederä quest’anno la piü severa disciplina nel lavoro. La fluttuazio-ne della mano d’opera ostacole'reb-be i lavori e forse ne compromet-terebbe il successo. A ciö bisognerä II delegato per l’istruzione e la cultura popolare. compagno Mario Abram ha rilevato, fra l’al-ro, il triste retaggio culturale lasciato in questo circondario dalla lunga dominazione fascista che sopprimeva qualsiasi manifestazic-ne di carattere nazionale slovena o croata, benchè queste popola-zioni convivano in queste terre in-sieme a quella italiana. Il relatare ha detto: «Bisogna aprire nueve scuole e lavorare sod >, specialmente nel campo della cultura slovena e croata, che LTtalia fascista aveva oppresso nel vano tentativo di soffocare la coscienza nazionale di questi due popoli del nostro corcondario. Peró bisogna rilevare con soddisfazione ch^ ’’ problema della riorganizzazione della scuoia e della cultura popolare è stato ri-solto. Quale requisito fondamentale è stato' rilevato quello dell’uni-ficazione del contenuto sociale ed ideológico deH’insegnamento in tutte le scuole del circondario, perché senza una tale unóficazione ideológica, (dove peró il carattere nazionale delle singóle scuole deve essere ben distinto), la scuola non sará in grado di assolvere il principale compito dell’affratellamento della popolazione qui convivente.» • ha precisato il comp. Abram. Nel seguito egli ha rilevato che all’inizio dell’anno scolastico fun-zionavano nel circondario 97 scuole elementan con complessiv.i 7.258 alunni, mentre nel 1937 esis’teva-no solo 57 scuole nello stesso territorio, ossia 41 in meno. «La rete delle scuole elementari-chiarisce il relatare è disposta in modo che tutti i giovani obbligati alia frequenza distano al massimo 20 minuti di cammino dalla scuola. Per tale motivo numeróse scuole hanno soltanto un insegnante per tutte le classi. Per esempio la scuola elementare- italiana di Ba-redo ha un insegnante per soli 9 alunni delle cinque classi. L’intero corpo insegnante- delle scuole elementari comprende 261 maestri, cioé in media a ciascun insegnante sono affidáti 28 alunni.» II relatare ha quindi accennato alie colonie estive alie quali sono stati inviati tutti i bambini biso-. gnosi di cure, facendo rielevare che di essi 1057 scolari sono stati osuiti di colonie estive in varié regioni della Jugoslavia. II costo degli edifici scolastici ultimati o in via di ultimazione — precisa il comp. Abram, ammenta, per l’anno 1949, a dinari 16,100.000, mentre per l’arredamento e la sistemazione sono stati spesi 5 milioni di dinari. Per l’acquisto dei libri in Italia l’autoritá popciare ha speso oltre 2 milioni di lire, mentre per i gabinetti scientifici, specialmente per il liceo ciassico di Pirano, aperto dopo la liberazio-ne, sono state spese oltre un milio-ne di lire. «Oltre alie scuole normali sótano e funzionano anche 6 scuole professionaü nelle cittadine co-stiere con 516 alunni. «Oggi abbiamo nel circondario complessivamente fra le scuole medie: tre ginnasi completi, due ginnasi inferiori una scuola náutica sope riere completa con vari rami di ^pecializza-zione, una scuola di música, una scuola magistrale completa, una scuola media annuale di e-conomia, una scuola biennale per compu-tisti, una scuola biennale agraria e un corso per i struttori di cultura física con complessivi 1.016 alunni, mentre nel 1937 nel territorio cor- istriano esisteva soltanto una scuo la media completa, il ginnasiu-ü ceo di Capodistria, con 259 alunni «Gli studenti delle scuole medii hanno beneficiato di 4 milioni ( mezzo di dinari di conlribuzicn mentre sono state assegnate per gl studenti universitari che studiam fuori del circondario 610.000 lire. «Oltre a tutto ció molti sono corsi organizzati per suppüre alie mancanza di quadri amministrativi «Per l’istruzione prescolastic; svolgono un importante ruolo gl asili che nell’anno scorso si sunc estesá a tutti i centr.i principali del circondario e oggi ammontano £ 22, frequentati da 624 bambim. «Nel campo della cultura popo lare si nota un altrettanto fiorente risveglio. Infatti oggi abbiamo 7í circoli di cultura popolare (cor oltre 7 mila soci) dei quali 31 gruppi filodrammatici, 36 compies, si eorali e 14 complessi orchestrali. Uno dei problemi principali che deye essere affrontato dalle autoritá é la formazione di una co.npagnia teatrale e drammatica popolare stabile. «Nello scorso anno sono state anche organizzate cinque mostré di pittura, in cui hanno esposto artisti del territorio di Trieste. Un ruolo a parte, particolarmente importante per l’elevamento cultúrale, ha a-vuto la stampa e la nuova stazione Radio, costruita nel corso del 1949 e che, malgrado le difficoltá fun-ziona e svolge il suo compito con grande successo e piena soddisfazione di tutto il popolo. «Nel bilancio di quest’anno — conclude il relatare — per le spese del personale, borse di studio, manutenzione, sono previsti 44 milioni 214 mila dinari. Per la cultura popolare, la cultura física e ¡o sviluppo della técnica popolare, sono stati stanziati altri 27 milioni e 220 mila dinari. In totale la somrna prevista per l’Istruzione e (O sviluppo della cultura é quindi di 110 milioni 700 mila dinari, superiore del 13 per cento a quella dello scorso anno e rappresenta come voce del bilancio il 25 per cento di tutti gli stanziamenti. IL PIANO ECONOMICO PER IL 1950 APPROVATO DALU ASSEMBLEA POPO LARE IL COOPERATIVISMO: BASE ESSENZIALE PER LO SVILUPPO DELL’ AGRICOLTURA 1. II Circondario dellTstria, in base al piano económico per l’anno 1950, deve sviluppare ed elevare, mobiütando tutte le forze umane e matériali, la propria industria, la agricoltura, la pesca, Fartigia-nato ed altri jrarni di produzione e diffondere l’istruzione del popolo ed in tale modo assicurare l’eleva-mento cultúrale e del tenore di vita generale della popolazione. 2. Sviluppare e favorire l’inizia-tiva dei comitati popolari, enti ed imprese, per assicurare un ulteriore incremento delle forze produttive e la realizzazione dei compiti prefissi del piano económico. 3. Prestare efficace aiuto alia cooperative di tutti i rami economici ed in genere rafforzare il settore cooperativistico . della nostra economía. Prestare particolare assi-stenza alie cooperative agricole di produzione e sviluppare le cooperative di acquisti e vendite. Rafforzare 1’organizzazione delle cooperative, assicurare l’istruzione dei necessari quadri professionali. 4. Sviluppare congruamente ed armonizzare i singoli rami dell’eco-nomia popolare ed eliminare le in-congruenze ancora esistenti. 5. Provvedere nei rami dell’eco-nomia: a) all’incremento della produtti-vitá di lavoro mediante l’introdu-zione di nuovi metodi di lavoro, mediante nuovi processi tecnologici ed il rafforzamento della disciplina sul lavoro. b) per l’introduzione di norme di lavoro e norme tecniche; c) per lo sfruttamento razionale di materie prime, di material i da consumo, di combustibili nonché per la massima utilizzazione degli scarti; d) per l’utilizzazione e ia conser-vazione di macchinari ed attrezzi; 6 organizzare in tutti i rami economici una completa e generale evidenza statistical 7. migliorare negli stabilimenti e condizioni di lavoro e di igiene; 8. aumentare il volume e la quanta della produzione nel territorio del Circondario dell’Istria per 1 an no 1950 nella misura del 5 p. c. rispetto all’anno 1949. 34.3 pc. 6.3 pc. 14.6 pc. 16.8 pc. 4.9 pc. IANO DI SVILUPPO DELLE forze di produzione investimenti umentare l’ammontare degli m- timenti nell’anno 1950 nellf mi-a del 67 p. c. rispetto all ann ) e precisamente: sll’agricoltura ella pesca eli’industria el traffico el turismo ella ricostruzione ed elet-trificazione 8.i P ■ er la cultura, sanitá 14.4 pe. 6CC t o t a 1 e 100 pe. elettrificazione ornire quanto pm possibile i aggi della corrente elettnca per fvamento economice e cultúrale a popolazione. Elettrdicare ed abitati nonché aum=n-,ggli investimenti per leletüi-ízione del 552 p. c. rispetto almo 1949. INDUSTRIA ostituire nei diver si rami indual i nuove imprese per la P Sne degli articoli finora non dotti, per i qua1! s°™[ ¿tls?°nle nel C ir condar ío dell Istria terie prime. Orientare la produje in primo luogo verso 1 utili-zlone delle proprie materie pri-e dei residui nella produzione. mentare la produttivita di lavoro ndo nuovi metodi di lavoro, or lizzarido nuovi processi tecnolo-‘erafforzando nuovi processi nologici e rafforzando la disci na sul lavoro. Migliorare la con-ioni di lavoro e di igiene. INDUSTRIA EDILIZIA issiturare il materiale edilizio :orrente per la esecuzione a re-a d’arte e deconomica delle ope-edilizie nell’ambito del piano e- írtanto: llargare lo sfruttamento delle e fonti di materie prime; aumentare la produzione di specie di materiale ediliMO 2 p. c. rispetto all’anno 1949; liziare la produzione di nuove di materiale edilizio. [DUSTRIA ALIMENTARE ementare la produzione e la à di prodotti, migliorando a sita la qualità e l’imballaggio íeri alimentari. er tanto: lumentare e migliorare la proie dei generi di esportazione. slevare la oapacità dei frigo-ed organizzare il rápido tra-i e consegna di merci depe- ifruttare in primo luogo le ¡e foT ' di materie prime ed urre l’utilizzazione di scarti aumentare la loro economía ed ef-ficenza. b) uitlizzare i prodotti secondari che sinora non venivano sfrutati. INDUSTRIE DEL LEGNAME Aumentare la produzione e, contemporáneamente, la qualitá di prodotti e perianto: a) assicurare la fabbricazione di prodotti edilizi di falegnameria onde ultimare le costruzioni previste dal piano di investimenti, b) ampliare la produzione industríale di mobilio occorrente alia popolazione, c) incrementare la produzione di imballaggi utilizzando in primo luogo i cascami. ARTIGIANATO Nell’anno 1950 elevare ed incrementare la produzione artigiana, assegnandole compiti di produzione ed includendo in tal modo il settore artigiano nel programma económico quale parte integrante. Assicurare contemporáneamente agli artigiani inclusi nella produzione le materie prime occorrenti. INDUSTRIA MINERARIA Provvedere ai fabbisogni, nell’am-bito dell’edilizia, di pietrame in dustriale, di costruzione ed altro. Iniziare lo sfruttamento dei gia-cimenti di bauxite a scopo di esportazione come puré di altri mineral i sinora non sfruttati. Incrementare la produttivita nel-le saline ed iniziare nelle saline la produzione di nuovi generi fin-ora non prodotti. AGRICOLTURA ED ECONOMIA FORESTALE II compito dell’agricoltura consiste nello sfruttamento delle condizioni olimatiche ed altre per l’in-cremento dei rami redditizi ñel-l’agricoltura e precisamente: dell’orticoltura, della viticoltura, della frutticoltura, della produzione del latte, della pollicoltura e della produzione di grassi. Aumentare la mece n zrazir e d l’agricoltura mediante acquisti di nuovi trattori del 90 p. c. rispetto all’anno 1950. ORTICOLTURA a) Aumentare la superficie di se-minativi per ortaggi del 10 p. c. mediante aratura dei campi di trifo-glio e costruzione di impianti d’irri-gazione, b) migliorare ed incrementare la produzione mediante selezione di semi. VITICOLTURA Ampliare la superficie dei vigne-ti con nuove piantagioni, elevare il rendimento qualitativo e quantita-tivo mediante seiezioni di innesti e viti madri adatte. FRUTTICOLTURA a) Completare il vivaio di Ce-lega, provvedere i quantitátivi occorrenti per le piantagioni di pe-schi e di olivi. b) migliorare la qualitá ed il valore dei prodotti mediante cura intensificata ed in primo luogo con impiego di profilattici e con la rac-colta delle frutta a regola d’arte. AGRICOLTURA Diminuiré la superficie di semi-nativi per grano o granoturco del 5 p. e., aumentando a sua volta la produzione del 10 p. c. con sele-zioni, con impiego di mezzi chimici e di altre misure agrotecniche. Incrementare la produzione di piante industriali del 10 p. c. rispetto alia superficie e valore. ALLEVAMENTO BESTIAME a) Accrescere il rendimento del bestiame lattifero del 10 p: c. mediante selezione del bestiame di riproduzione e controllo della produzione di latte; b) elevare l’assistenza veterinaria ed istituire un ambulatorio veterinario sul posto e mediante pronti interventi con vaccinazioni in massa. el Accrescere gli apporti dell’al-levamento di suini del 10 p. c. aumentando il numero di animal i incrociati. v d) incrementare l’allevamento del pollame migliorando le razze: c) migliorare le qualitá dei fo-raggi mediante l’lntroduzione di erbe piü redditizie e piü nutritive. ECONOMIA FORESTALE Imboschire 100 ha di zone sterili e di zone di protezione. BONIFICHE a) Sistemare gli impianti di irri-gazione nella Valle del Quieto in-vestendovi 14,850.000 dinari e ren-dendo cosí questo terreno adatto alia produzione di ortaggi; b) regolare l’alveo del fiume Dragonea ed in tal modo migliorare cento ettari di terreno; c) con ricerche scientifiche sta-bilire le misure agrotecniche e le colture corrispondenti alie zone in-cclte della bonifica di Ancarano. INDUSTRIA CHIMICA Incrementare la produzione ed a sua volta la qualitá dei prodotti e perianto: a) ricostruire gli stabilimenti veoohi — 1« officine gas — ed COOPERATIVE AGRICOLE DI PRODUZIONE Costituire e sviluppare le cooperative agricole di produzione, of-frire lôro l’assistenza professionale e materiale nonchè assicurare ma- teriali e crediti occorrenti alia ricostruzione di obiettivi vecchi ed alai costuzione di queli nuovi, al-l’acquisto di macchinari, attrezzi e bestiame di riproduzione, all’im-pianto di vigne — modello e frut-teti ed al maggior possibile con-seguimento della meccanizzazione. Orientare la produzione nelle cooperative agricole verso Faumento della produzione di ortaggi. PESCA Accrescere la capacita della pesca mediante costruzione di nuovo e moderno naviglio peschereccio attrezzato modernamente, e rafforzare specialmente il fabbisogno dei mezzi di illuminazione. Costruire una veloce nave — frigorífero di trasporto, migliorando cosí la qualitá del peseato, econo-mizzare i combustibili e rispar-miare sul tempo lavorativo. Dedicare la maggior cura alia pesca di crostacei ed all’uopo aumentare il naviglio peschereccio adeguatamente attrezzato. Sviluppare ed appoggiare le cooperative di pescatori. COMUNICAZIONI TRAFFICO TERRESTRE a) Sostituire con autocorriere i mezzi di trasporto provvisori tut’o-ra in circolazione per trasporto di passeggeri; assicurare in tal modo al popolo lavoratore trasporti re-golari e comodi. b) migliorare l’utilizzazione ed il rifornimento tecico del parco auto-veicoli aumentando cosí particolar-mente la capacitá di trasporto merci nella misura del 30 p. c. c) includere le imprese di trasporto nell’attuazione del program-ma económico fissando loro i compiti di prestazione. RETE STRADALE Ricostruire e rimodernare le stra-de per aumentare la velocitá e la sicurezza del traffico nonché la re-sistenza dei veicoli. E perianto: asfaltare la strada Scoffie—Pra-de. e Valletta—Portaporton, ricostruire e asfaltare la strada a Por-torose, costruire il ponte in cemento armato so'tto Castelvenere, ricostruire la strada Risano—Val-mari'n. TRAFFICO MARITTIMO a) Organizzare il piccolo cabo-taggio per il trasporto passeggeri e merci; b) inseriré le imprese di trasporti maritini nell’attrazione del programma económico, fissando loro i compiti di prestazione. TURISMO Costituire 5 centri turistici e eosi accrescere ]a capacitá del 300 p. c. rispetto all’anno 1949. Organizzare 1’approvvigionamento dei centri turistici attraverso un servizio céntrale. ECONOMIA COMUNALE Costruire, ampliare e migliorare, nelle' cittá e villaggi, acquedotti, ca-nalizzazioni, bagni pubblici lavan-derie, illuminazioni stradali, mer-cati coperti, ^iardini, parchi e cam-pi destinati alia educazione física ed al riposo nonché campi da giuo-co per bambini. Organizzare e migliorare anzi-tutto la produzione locale di generi alimentari. ELEVAMENTO MATERIALE E CULTURALE DELLA POPOLAZIONE LAVORO E QUADRI Assicurare un continua aumento d: produttivitá con aumentata meccanizzazione, con nuovi processi tecnologici e norme di lavoro, con aumentata specializzazione di lavo-ratori e con sfruttamento perfetto del tempo lavorativo, creando in tal modo i presupposti per Faumento degli stipend! e per una mi-gliore premiazione »dei dipendenti di tutte le categorie. Per assicurare la realizzazione dei compiti del piano económico, occupare nell’industria e nelle co- struzioni- altri 1500 opérai. Mediante corsi professionali abilitare 750 opérai ed elevare la loro capacité professionale. Abilitare con lezioni pratiche nella produzione stessa 500 opérai semi-qualificati. Abilitare nelle scuole professionali 350 ap-prendisti per la produzione. E pertanto: Introdurre ,e propagare lo spiritq di emulazione fra gli opérai quaii-ficati e quelli specializzáti alio scopo di abilitare il maggior numero possibile di apprendisti ed opérai semiqualificati, affinché raggiunga-no le qualifiche. ISTRUZIQNE E CULTURA Assicurare e provvedere, nel settore dell’istruzione popolare e delle scuole, a tutte le esigenze materiali occorrenti ' all’elevamento generale del livello della cultura popolare e di quello ideológico nonché delle qualitá di scuole in genere. All’uopo si dovrá: istruire nei corsi 600 analfabeti e nell’anno 1951 liquidare completamente l’anaifabetismo; appoggiare i circoli di cultura, aumentare il numero di rappresentazioni teatrali, di concerti, di mostré artistiche nei centri principal i e nei paesi; aprire sale di lettura e biblioteche pub-bliche, curare il miglioramento delle radiodiffusioni, organizzare le rappresentazioni dei films di classe. Elevare del 6 p. c. il numero degli studenti nella scuole medie delle tre nazionalitá. Aumentare il numero dele borse di studio. Qltre agli investimenti attuali impiegare per la scuole altri 33 milioni di dinari. Organizzare corsi professionali di perfezionamento ideológico e professionale del corpo insegnante. SANITA’ POPOLARE Aumentare la capienza degli ospe-dali dai 3,6 letti per ogni mille abitanti nel 1949 ai 5,7 letti per ogni mille abitanti nel 1950. Elevare il numero dei quadri persona' del 30 p. c. rispetto -alia situazione dell’anno 1949. Istituire il consultorio di maternité e l’ambulatorio pubblico den-tistico a Buie, l’ambulatorio pubblico a Momiano, e 5 consultori di maternité. Nelle sed! delle scuole medie isti-tuir’e il servizio di policlínica sco-lastica. Per realizzare i compiti di cui sopra, effettuare nuovi investimenti ed aumentare il numero delle auto-ambu’anze. Istituire la scuola annuale per in-fermiere a Isola. Migliorare fra le masse il servizio d’igiene in genere. COMMERCIO ED APPROVVIGIO-NAMENTO Aumentare il fondo acquisti e di conseguenza il fondo merci del 14 per cento. Approfondire la differenziazione dei consumatori ed in seguito migliorare l’approvvigionamento delle categorie operaie. In conseguenza dell’afflusso di nuove forze di lavoro nella produzione e dell’elevamento professionale degli esistenti quadri opérai, il numero dei consumatori nelle categorie superiori dell’approvvigio-namento garantito sará aumentato dell’81 per cento. Aumentare il fondo merci rispetto alia qualitá, al valore e all’assortimento dell’approvvigiona-mento garantito del 2 p. c., nel commercio collegato del 9 p. c. e nel commercio libero del 49 p. c. Rafforzare e migliorare il commercio cooperativistico nef villaggi. nonchè il settore comunale del commercio nelle cittá. Con l’istruzione dei quadri sviluppare ed accrescere un sistema civile di commercio. Per incrementare il fondo acquisti ed assicurare il piazzamento di eccedenze di prodotti agricolf destinati al mereato e stabilire i prezzi, migliorare l’organizzazione di ammasso di prodotti agricoli ed accrescere l’ammasso del 31 p. c. Nell’anno scorso abbiamo falto dei grandi passi in avanti nello sviluppo deJ cooperativismo agri-colo. Specialmente negli ultimi me-s’i abbiamo raggiunto dei grandi ri-sultati nell’allargamento delle C. A. P. esistenti e di quelle neoforma-te. Grande importanza nel raggiun-gimento dei risultati in questo settore ebbero le deciskml del II. Con-gresso del nostro Partito, le quaii concretamente per la nostra zona dicono fra l’altro: «Nella zona Ji-goslava del TLT bisogna rafforzare la base económica del P. P. paral-lelamente alio sviluppo ed al compi-mento dell’economia pianificata con la prospettiva del rafforzamehto degli elementi s'ocialisti. Per tali ra-gloni 11 Partito comunista nel circondario istriano deve sviluppare densamente le C. A. P. concedendo loro crediti e dando loro aiuti economici. II Potere Popolare ráffor-zerá' gli elementi socialisti nei villaggi». Quali sono i risultati raggiunti neli'anno decorso nell’allargamento del settore cooperativistico neli’a-gricoltura? II numero delle CAP é auméntalo nel corso di quest’an-no da 11 a 24, maniré in certi paesi sono stati formatí i comitati promotor! per la formazione di nuove CAP. Dai dati in possesso, i risultati sono: No. CAP nel 1948: 11, nel 1949: 24. Superf. térra in ha nel 1948: ha 1050, nel 1949: ha 3221. Fondo bestiame nel 1948: best. grosso 326, pécora niente, suini 282, nel 1949: best. grosso 947, pecore 709, suini 710. No. fam’glie nel 1948: 202, nel 1949 690. Media delle famiglie nelle CAP nel 1948: 22, nel 1949: 29. Miglioramenti rispetto al 1948 Senza dubbio questo rappresenta un grande passo in avanti nella collettivizzazione dell’agricoltura, specialmente se consideriamo le cir-costanze specifiche nel nostro circondario, e perció tanto piü viene reso evidente che il contadino lavoratore ha iniziato la lotta con decisione e con coscienzá per la tras-formazione agrícola dei paesi. per una vita migliore. D’altra parte i dati riportati dicono chiramente che la politica del nostro Partito é giusta, perché ess'a viene abbrac-ciata non solamente dalle larghe masse degli operai ma anche dalla maggioranza dei contadini lavora-tori. In base a ció, giá oggi possiamo affermare che negli anni avvenire, parallelamente alia edificazione e-conomica, anche in questo s’ettore, cosí difficile, faremo la trasforma-zione secondo i principi socialisti. I dati sopra riportati ci dimostrano, se prendiamo 100 come unitá di misura, che Faumento delle CAP é di 218, e Faumento delle famiglie di 341 ció significa non solo che nel 1949 il numero delle CAP é aumentato, ma anche che si sono al-largate, ií che risulta dalla media delle famiglie nelle CAP fra gli anni 1948 e 1949 che é parecchio maggiore. Se consideriamo la rubrica della superficie terriera e la iConfrontiamo con la rubrica del numero delle famiglie vedremo che nel 1949 entró a far parte delle CAP un numero piü grande di con-tadini poveri, ció prova che nel-l’anno scors’o si iscrisse nelle CAP un numero minore di contadini medí. D’altra parte sebbene le iscrizio-ni di contadini poveri siano State piü numeróse, il fondo bestiame é aumentato se lo confrontiamo con l’anno 1948. Ció é significativo perché Fanno scorso siamo stati oclpi-ché dalla siccitá che impedí’ s’enza dubbio Faumento del bestiame in generale. Affinché le CAP possano coltivare piü fácilmente i! terreno e s'fruttarlo piü razionalmente, il Potere Popolare ha reso loro possibile l’acquisto di mezzi di produzione che per lo piü erano caduti in disuso. Oggi la maggioranza delle coopera-tive é provvista di mezzi meccanici: trebbiatrici, seminatrici, erpici, a-ratri ed altri mezzi motorizzati come trattori e motori piü piccoli. Le CAP di Seghetto e Babici prov-videro all’illuminazione elettrica dei loro paesi, e la corrente stessa servirá come forza motrice per la-vori diversi, per rendere disponi-bile in tal modo una parte della mano d’opera necessaria per lo svi-luppo della cultura intensiva. Le cooperative sono state provviste anche di rilevanti quantitá di con-cimi chimiciwció che contribuirá molto ad una maggiore produzione. Non possiamo Tare Fanalisi della produzione nell’intero settore cooperativistico, perché le cooperative venivano organizzate nel corso di tutto l’anno. Dai dati relativi ad alcune singóle CAP, possiamo constatare che esse non hanno raggiunto il massimo che potevano raggiun-gere. Ció per la cattiva organizza-zione del lavoro c- per la rnancanza dei piani di produzione di buona parte delle culture che nelle cooperative era al disopra della media, e la produzione per ettaro maggiore che pres’so i privati. Qui bisogna sottolineare il fatto che la percen-tuale dei contad’ni medi nelle CAP durante Fanno s'corSb é diminuíta. Durante Fanno in corso faremo ogni sforzo onde iscrivere nella collettivizzazione il maggior numero di contadini medi. In tal modo raffor-zeremo le CAP e assicureremo la prosperitá. Eliminare gli errori Risolvendo il problema dell’inclu-sione dei contadini medi nelle cooperative, alcuni compagni devia-vano dalla linea giusta trasgreden-do il principio dell’adesione volon-taria. II che succede consegnando, per esempio, tutti i beni del PP nel territorio dei vari CPL, come bo-s'chi eco, alia CAP, senta tener contó se ció sia realmente utile alie cooperative e se ne rittragga maggior utile o danno per Faumento della produzione. Una stmile consegna rappresenta una indiretta costrizio-ne nei confronti di operai e contadini che non si sono ancora decisi ad entrare nelle CAP dato che essi vengono privati dei mezzi di produzione mentre gli stessi mezzi non sempre possono es'sere sfruttati pur essendo in possesso della CAP. Una altra deviazione ó anche il sistema con cui vengono approvvigionati i membri delle cooperative con articoli industriali, alimentari ecc. Questo sistema diminuisce di molto il cointeressamento e l’impegno dei membri delle cooperative nel lavoro, ed impedis'ce la emulazione. Tali tendeneze abbastanza diffuse non solo in basso, ma anche presso alcuni dirigenti, devono essere eliminate con la massima decisione perché contrarié alio sviluppo regolare della collettivizzazione. Mentre da un lato rileviamo i buoni risultati nell’aumento del numero delle CAP e delle famiglie, dall'altro non possiamo rimanere soddisíatti dei ris'ultati raggiunti nella produzione, sebbene non ostante la grande siccita dell’anno scorso, alcune cooperative abbisno supéralo la media della produzione, tuttavia se il rendimento nel lavoro fosse sta-to maggiore e se la terra fosse sta-ta coltivata piü razionalmente con culture redditizie, in questo campo avremo potuto ottenere risultati molto migliori. Bisogna sottolineare che caus'a difficolta soggettive ed obbiettive, nell’anno scorso le no-stre cooperative non avevano il piano di produzione finanziario. Ció ha impedito e resa quasi impossibile una giusta direzione, un lavoro or-ganizzato e quindi la cooperazionf, fattore importantissimo nel processo per un maggiore rendimento del lavoro. Servendoci dell’esperienza del-l’anno passato, e specialmente del-Fesperienza che ci viene dalla Jugoslavia di Tito col suo lavoro e con la lotta per Ja trasíormazione socialistica del paese, noi giá negli ultimi mesi dell’anno scorso abbiamo inziato l’elaborazione dei piani nelle CAP. Oggi tutte le CAP formate nel 1949 hanno preparato i piani di produzione e finanziari, ció che da la possibilitá di passare al lavoro organizzato. Ora bisogna mobilitare tutti i membri della Cooperativa a con- LE CONDIZIONI DI LAVORO della mano d’opera nel Circondario Istriano L'intervento del comp. Zollia, resp. del Dipartimento del Lavoro, verte principalmente sulle condizioni di lavoro della mano d’opera del circondario, sugii errori com-messi in passato nel campo dellá mobilitazione della mano d’opera e sulla critica sincera e costruttiva in certi settori della attivitá pro-duttiva. Uno degli errori che nello storsof 'anno sono stati eliminati e che nel passato hanno compro-messo il piü rápido sviluppo co-strutt'ivo, era quello della maneata pianificazione della mano d’opera, che ora é stata attuata parallella-mente a quella delle materie prime. Tale errore si é manifestato concretamente con la concorrenza tra le singóle imprese, specialmente edili che colmavano la rnancanza di qüadri specializzati sottraendoli l’una dall’altra. L’unica impresa che ha saputo trovare la via giusta e c.he in parte ha risolto questo pro-blema, e l’EDILIT che ha organizzato un corso per muratori, ha aumentato la disciplina sul lavoro ed introdotto le norme. Passando ad un esame nel ramo della nostra industria conserviera, il comp. Zollia ha fatto rilevare che questa assorbe il 18 p. c. del-l’intera mano d’opera occupata. Pêro in questo ramo si riscontrano delle gravi mancanze. Un classico esempio e la Fabbrlca Ampelea nella quale non esiste alcuna disciplina sul lavoro. Per ben pro-spettare il quadro della situazione in questa fabbrica il comp. Zollia ha espo. to i seguenti dati: Nel rae-se di dicembre delle 220 lavoratrici occupate 10 soltanto raggiunsero la norma, 64 la superarono e 146 non la raggiunsero affatto. Nel campo della proclamazione dei lavoratori d’asafelto, il comp. Zollia ha dichiarato che nel nostro territorio ci sono 222 lavoratori che hanno questo titolo e tra essi figurarlo 1 razionalizzatore ed un inno-vatore. Pero anche nella proclamazione dei lavoratori d’assalto si no-tano molti errori da parte delle direzioni delle singóle imprese le quali non hanno compreso l’impor-tanza del conseguimento di questo titolo per quanto riflette Faumento della produzione nella valorizzazio-ne della migliore mano d’opera. Lo standard di vita dei lavoratori si é elevato 1 12 p. c. grazte all’introduzione delle norme lavu-rative, la retribuzione media men-sile nel compleisso della mano d’opera é superiore al passato dell’8 per cento, tenuto conto, naturalmente, dei premi e degli assegni famigliari. Il comp. Zollia ha trattato quindi il problema delle premiazioni che non é stata compreso dalle imprese e che pertanto ha sollevato mal-contenti in diversi colleftivi di lavoro tanto che invece d’essere d’in-centivo agli effetti della produzione risultó controproducente. Su questo problema il relatore citó l’esempio dell’impresa edile di Semedella che praticó il sistema in modo talmente errato da creare una sproporzione nelle retribuzioni della mano d’opera da cui derivava che i «piega-ferro» percepivano sino a 38.000 dinari mensili, i muratori 28.000. i carpentieri 17.000, mentre i lavoratori non qualificati, che lavora-vano in gruppo con i primi, oltre alia paga, percepivano appena dai 500 agli 800 dinari settimanaü. Tale stato di cose, ha assicurato il comp. Zollia, é stato elimínalo, come puré tutti gli inconvenienti che ne derivavano. (Sezue in iV. pagina) durre una lotta giornaliera per l’e-secuzione dei piani di tutte le Co-operative. Un pas'so in avanti per l’organizzazione del lavoro é rappresen-tato dalle norme che oggi sono praticate da alcune CAP. Se osserviamo il lavoro dei Comitati Direttivi'nelle CAP rileviamo una serie di deficenze. PREMIARE con glasto criterio Succede che in alcune Coopera-tive il presidente lavora di pro-pria iniziativa senza l’aiuto e la cooperazione di altri membri del Comitato. Lo síesso vale per gli altri diri-genti della cooperativa. Bisogna sapere che senza una direzione democrática nelle coope-rative non Vi puó essere unitá nel lavoro. La direzione deve lol-tare perché tutti i cooperatori pren-danó parte nelle discuss'ioni e nella soluzione dei problemi essenziali della cooperativa. La maggioranza delle cooperati-ve non si att;ene a un giusto criterio nel concederé premi. Non si teneva conto del rendimento del lavoro. . In tal modo esse appoggiano i s'ngoli che si soí.traggono al lavoro, che si iscrissero alia cooperativa con intenzioni affatto buone. La premiazione giusta, cioé su base socialistica, é un fattore importante per 1’unitá organizzativa e politica dei so i della cooperativa. In quest’anno bisognerá eliminare tali deficenze e concederé premi in danaro, o in natura, eselusiva-mente in base al rendimento del lavoro, accanto alie altre premiazioni da assegnarsi a coloro che superano il piano. Per questo ne-cessita una buona organizzazione di lavoro col sistema di gruppi e brigate. II sistema delle brigate e dei gruppi sebbene esista nella maggior parte delle cooperative, esso non ha quell'importanza che do-vrebbe avere. Bisogna far si che le brigate ed i gruppi diventino una forte unitá produttiva che abbraccerá tutti i cooperatori abili al lavoro. Soltanto cosí il piano potra essere realizzato. L’ ORGANIZZAZIONE base dei snccessi In tutto Fanno 1949, e in qual-che caso ancora oggi, la contabi-litá nelle CAP non é ordinata. L’evidenza é ancora trascurata. Non bisogna sottovalutare ques'to problema perché significherebbe non comprendere che la contabili-tá e l’evidenza disordinata rappre-sentano un pericolo per l’unitá morale e politica nella cooperativa e per la sua attivitá produttiva. Bisogna elevare i nuovi contabili per le neo fórmate CAP e daré loro aiuti maggiori nonché rafforzare il controllo dei revisori della Federazione di attivitá cooperati-vistica. Questi sono i piü importanti problemi organizzativi a cui bisogna prestare attenzione affinché le CAP possano metterli in pra-tica quanto prima. Certo ció dipende molto da buoni e capaci quadri. Purtroppo nello s'corso anno abbiamo trascurato i quadri cooperativistici. I compagni re-sponsabili che lavoravano in questo settore non compresero che il problema dei quadri é uno dei piü importanti nel cooperativismo. In quest’anno dobbiamo ac-cingerci con tutla serietá a risol-vere tale problema. Nel campo cultúrale della CAP non abbiamo olí enuto i risultati desiderati. Bisogna comprendere che senza elevare il livello cultúrale, la coscienzá politica e co-operativistica, senza eliminare i vecchi preconcebí, non é pos'sibi-le raggiungere l’unitá morale organizzativa e politica dei cooperatori e ch’é impos'sibile sviluppare il loro slancio lavorativo e la re-sponsabilitá di ogni cooperatore. LOTTA CONTRO la trascoratezza I nostri organi detl’agricoltura, anzitutto la Federazione di attivitá cooperativistlca e le sezioni agricole, specialmente distrettuali. devono in quest’anno adattare il loro lavoro alie nuove condizioni e realizzare tutti i compiti in questo settore cosi importante per la nostra economía. Specialmente la FAC, che ha il compito di dirigere direttamente le CAP, deve con-durre una lotta accanita contro tutte le manchevolezze e trascu-ratezze. E perché poss'ano far ció, dobbiamo rafforzare ed elevare questi organi. Con il bilancio íi-nanziario presentato dal Comitato Popolare Circondariale, una parte dei mezzi finanziari viene messa a disposizione per le investizioni nell’agricoltura. Cosi significa che il Potere Popolare tende a investiré per ottenere mezzi di produzione per il benessere pubblico. Questo precisa ancora piü il caratte-re del Potere Popolare, cioé la sua preoccupazione di elevare co-stantemente il livello di vita del popolo lavoratore, sviluppando i mezzi di produzione. CONSEGNATE LE BANDIERINE AI MIGLIORI Lavoratrice L’„EDILIT“ Dl BUIE E CAPODISTRIA d’ assalto e la Nardone di Isola premiati Sabato 14 gennaio, nella neo co-struita mensa della fabbrica Nardone, ad Isola, ha avuto luogo la consegna della bandierina transitoria circondariale al miglior collet-tivo di lavoro e cioé al collettivo della fabbrica stessa, giá deten-tore della bandierina. Alia cerimo-nia, svoltasi in forma semplice, hanno preso parte rappresentanti del Poteré Popolare, del PC TLT e del Comitato Circondariale dei SU. Sono stati illustrati i successi ot-tenuti dai lavoratori i quali han-no sorpassato il piano di produzio-ne per il mese di dicembre del 20 pe., ed hanno dato 1466 ore di lavoro volontario. A nome del collettivo di lavoro U comp. Corenica Giordano ha saluta-to e ringraziato i presentí, quindi si é impegnato a nome della brigata RADIO TRIESTE Zona iugóslava del TLT Lunghezzá: ortanza del nuovo piano económico, bisognerá aumentare parallellamente il numero dei lavoratori. Ció verrá faci-litato introducendo il sistema delle norme e del lavoro a sistema di brigate ed in generale razionaliz-zando il tempo lavorativo. In mérito alia mano d’opera impiegata fuori zona e che continua ad alimentare la borsa ñera, severe parole di critica sono state espresse dal relatore che ha voluto far ri-marcare la necessitá di eliminare questo stato di fatto che frena lo slancio lavorativo dei nostri lavoratori e che produce gravi squilibrii nella nostra economía. L’importanza delle Assicurazioni sociali é stata illustrata analíticamente e con abbondanza di dati concreti. Con l’ordinanza del 1 gen--naio 1949, le pensioni sono state auméntale dal 30 al 75 p. c. in modo che l’assicurato riceve T80 p. c. della paga del lavoratore medio, L’ingiustizia sociale caratteristica dei sistemi borghesi nella diffe- renza tra le pensioni dei lavoratori e degli impiegati è stata eli-rninata Ora le pensioni nel circondario sono dei 50 p. c. più alte che quelle della zona A. Gli ammalati percepiscono il 30 p. c. di sovve'n-zioni in più di quelli di Trieste ed i parenti dell’assicurato hanno il dirltto per la durata di 6 mesi alla cura ospedaliera. Saranno inol-tre aumentate dei 100 p. c. tutte le -attuaii aggiunte per la protezione della madré e dei fanciullo. Anche in questo campo perô l’ora-tore ha avuto parole di critica sugli incoscienti che sfruttano l’assicura-zione sociale. Anche in questo campo, grazie a provvedimenti ammi-nistrativi, la percentuale dei 12,5 per cento registrata nel gennaio dei 1949 è scesa al 4,21 p. c. nel mese. di dicembre dello stesso an-no. I controlli medici accurati ed i predetti provvedimenti ammini-strativi hanno fruttato la diminu-zione dei 50 p. c. delle visite gior-naliere a Pirano. La percentuale è perô ancora troppo alta ad Isola ed a Umago dove si registra il 25 p. c. di ammalati alla fabbrica Arrigoni. Il provvedimento di pari-ficare l’assicurazione per malattia alla paga normale, potrà essere preso so'amente cjuando verranno eliminati tutti gli abusi che sinora si sono riscontrati in questo campo. Il comp. Zollia ha chiuso il suo importante intervento açcennando alla casa di riposo di Fiesso che ha la capienza di 200 letti donando ai nostri lavoratori la possibilité di ritemprare le loro forze durante le ferle annuali. PUBBLICAZIONE AUTOK1/.ZATA STAMPATA PRESSO LO STABILIMENTO TIPOGRAFICO «JADRAN» CAPODISTRIA — DIRETTORE RESPONSABILE: CI.EMFNTE SABATI