©Slovenian Entomological Society, download unter www.biologiezentrum.at LJUBLJANA, JUNE 1999 Vol.7, No. 1:25-30 DESCRIZIONE DEL MASCHIO DI NEBRIA PENNISIIMAGRINI, 1987 E CONSIDERAZIONI SULLA SUA VALIDITÀ SPECIFICA (COLEOPTERA: CARABIDAE: NEBRIINAE) Paolo MAGRINI Via Gianfilippo Braccini 7, 50141 Firenze, Italy e/o Museo di Storia Naturale dell'Universitá, Sezione di Zoología "La Specola", Via Romana 17, 50125 Firenze, Italy (collaboratore esterno) Abstract - DESCRIPTION OF A MALE OF NEBRIA PENNISII MAGRINI, 1987 AND CONSIDERATIONS OF ITS SPECIFIC VALIDITY (COLEOPTERA: CARABIDAE: NEBRIINAE) A male of Nebria pennisii Magrini, 1987 is described. Until now only the female holotype of this species was known. On the basis of morphological characters, Nebria pennisii is confirmed to be a valid species. Key words: Nebria, Coleoptera, Carabidae, Sirino Mountain (Basilicata), Italy Izvleček - OPIS SAMCA VRSTE NEBRIA PENNISII MAGRINI, 1987, IN RAZPRAVA O NJENI VELJAVNOSTI (COLEOPTERA: CARABIDAE: NEBRIINAE) Opisan je samec vrste Nebria pennisii Magrini, 1987. Do sedaj je bila znana le samica, holotip vrste. Na podlagi morfoloških znakov je Nebria pennisii potrjena kot veljavna vrsta. Ključne besede: Nebria, Coleoptera, Carabidae, gora Sirino (Bazilikata), Italija. 25 ©Slovenian Entomological Society, download unter www.biologiezentrum.at Acia enlomologica slovenica, 7 (1), 1999 Nel 1987 descrivevo Nebria pennisii su un único esemplare femmina, raccolto sul Monte Sirino, in Basilicata, insieme aH'amico Angelo Pennisi. Nonostante le accurate ricerche effettuate dopo la prima cattura, sia da me sia da vari altri colleghi, il reperto, per quanto mi risulta, è rimasto único. Fra l'altro le condizioni climatiche degli ultimi anni, che hanno sfavorito in maniera consistente le precipitazioni nevóse nella zona, non hanno certo agevolato il reperimento di questa specie, che vive in profondità nei ghiaioni di questo massiccio e solo in condizioni eccezionali è possibile reperirla come perinivale. Nel maggio 1997 ho deciso, insieme al collega Giuseppe Sclano di Empoli, di dedicare nuovamente a questa specie tre giorni di ricerche. Abbiamo optato per la caccia diretta, poichè i ghiaioni del Monte Sirino sono in massima parte formati da massi di grosse dimensioni, per cui il posizionamento di trappole vi risulta molto difficoltoso; una seconda difficoltà è rappresentata dal fatto che il discioglimento primaverile delle nevi procede ogni giorno con grande rapidità e di conseguenza eventuali trappole in posizione perinivale si troverebbero in zona relativamente xerica nel giro di poche ore. La caccia notturna all'esterno sulla neve, molto proficua in altre zone, è qui risultata abbastanza negativa, procurando solo un gran numero di Leistus fulvibarbis Dejean, probabile competitore alimentare della Nebria in esame: durante le due notti di osser-vazione abbiamo infatti osservato i Leistus comportarsi, spesso a gruppi, come saprofa-gi alio stesso livello dei rappresentanti del genere Nebria e non come predatori di collemboli come è comunemente ritenuto. Solo dopo un lungo e profondo scavo sono riuscito a raccogliere in data 25.V.1997 (sempre a quota 1750 m come Yholotypus) un altro esemplare di questa specie, fortu-natamente maschio. Tutti e due gli esemplari noti sono conservati nella mia collezione. Dopo la descrizione originale, non mi risultano altri lavori riguardanti questa entità, salvo la citazione da parte di Vigna Taglianti nella sua checklist dei Carabidi italiani del 1993. In questa citazione Vigna Taglianti, che non ha mai visto il tipo e, a quanto mi risulta, alcun altro esemplare della specie, ha ritenuto, solo in base alia descrizione originale, di attribuire Nebria pennisii a ssp. di Nebria orsinii Villa; pur rispettando la valutazione di questo autore, che attribuisce le Nebria orofile dellAppennino centro-meridionale all'unica specie N. orsinii, è nostra personale opinione che l'insieme dei caratteri di Nebria pennisii siano tali da farla ritenere senz'altro una buona specie. Le stesse considerazioni sono probabilmente valide anche per Nebria apuana Busi & Rivalta, descritta come specie e poi portata da Vigna Taglianti a ssp. di N. orsinii nella sua checklist; non è nostra intenzione per il momento operare una revisione del gruppo, ma riteniamo che non si possa attribuire valore sottospecifico a forme descritte come specie senza darne una qualche giustificazione scritta. Ricordo fra l'altro che le larve di Nebria apuana e Nebria orsinii presentano differenze costanti e nette (Giachino, 1985), lo stesso autore mantiene infatti i due taxa a livello di specie, e che l'edeago di Nebria apuana è chiaramente diverso da quello di N. orsinii orsinii e N. orsinii apnitiana. Per quel che riguarda N. orsinii orsinii e N. orsinii apnitiana non abbiamo differenze significative a livello dell' edeago e per quel che riguarda la morfologia esterna, pur essendoci spesso differenze abbastanza nette fra le popolazioni, si incontrano sovente 26 ©Slovenian Entomological Society, download unter www.biologiezentrum.at P.Magrini: Descrizione del maschio di Nebria pennisii Magrini, 1987 e considerazioni sulla sua validilä specifica sia nell'una che nell'altra forma esemplari con caratteri intermedi. Perianto riteniamo per il momento giusto considerare aprutiana come razza di N. orsinii; studi futuri, biochimici e larvali, potranno senz'altro chiarire meglio la questione. Ritengo siano da escludere rapporti di parentela anche con le Nebria balcaniche, che risultano tutte ben diverse. Nella descrizione originale sono riportati tutti i dati relativi aM'holotypus comparato con Nebria orsinii orsinii Villa, Nebria orsinii apmtiana Bänninger e Nebria apuana Busi & Rivalta; ritengo tuttavia importante riportare anche le misure relative al maschio di Nebiia pennisii: lunghezza totale 10,6 mm; lunghezza delle antenne 7,73 mm; rapporto lunghezza totale/lunghezza antenne 1,37; larghezza del capo a livello degli occhi 2,10 mm; lunghezza del pronoto 1,87 mm; larghezza massima del pronoto 2,82 mm; rapporto lunghezza del pronoto/larghezza massima del pronoto 0,66; larghezza della base del pronoto 1,84 mm; lunghezza delle elitre dall'angolo omerale 6,66 mm; larghezza comp-lessiva delle due elitre 3,91 mm; lunghezza della tibia posteriore 3,68 mm; lunghezza del tarso anteriore 2 mm; lunghezza del tarso medio 2,63 mm; lunghezza del tarso posteriore 3,61 mm; lunghezza del primo articolo dei tarsi posteriori 1,15 mm; lunghezza dell'edeago 1,76 mm. Ho inoltre ritenuto utile riportare foto di confronto fra il maschio di Nebria pennisii (fig. I, 1 e 4) e un maschio di Nebria orsinii aprutiana Bänninger (fig. I, 2 e 5), la piü vicina geográficamente fra le Nebria (s. str.) orofile italiane; per completezza riporto anche il disegno originale dell'holotypus (fig. I, 3). Riguardo all'edeago (fig. II, 1 e 4), esso si presenta con ápice piü lungo e sottile sia rispetto a quello di Nebria orsinii aprutiana (fig. II, 2 e 5) sia rispetto a quello di Nebria orsinii orsinii (fig. II, 3 e 5); anche l'arco descritto dalla superficie ventrale dell'edeago risulta molto piü ampio in Nebria pennisii. Ricordo che nel genere Nebiia le differenze fra le diverse specie, a livello dell'edeago, risultano spesso molto meno marcate che in buona parte degli altri generi di Carabidae, per cui le differenze riscontrate sono da ritenersi particolarmente significative. Notevole appare inoltre la differenza fra le apofisi prosternali: molto piü ampia e arrotondata in TV. pennisii (fig. III, 1) che in TV. orsinii apmtiana (fig. III, 2). Nella seguente tabella sono riassunte le differenze fra Nebria pennisii e Nebria orsinii (s.l.), dalle quali si puö desumere con chiarezza che le affinitä fra i due taxa risultano piuttosto scarse: 27 ©Slovenian Entomological Society, download unter www.biologiezentrum.at Acia enlomologica slovenica, 7 (1), 1999 Nebria pennisii Nebria orsinii (s.l.) Corpo piatto Corpo convesso Capo e pronoto giallo-rossastri, elitre bruñe Solo il capo rossastro, pronoto ed elitre bruni o neri Superficie interiore del corpo giallo-rossiccia Superficie interiore del corpo bruna o ñera Pronoto ampiamente trasverso Pronoto normalmente ristretto Angoli anteriori del pronoto nettamente salienti, angoli posteriori acuti Angoli anteriori del pronoto non o appena salienti, angoli posteriori subretti Strie elitrali sottili, con punteggiatura non o appena evidente Strie elitrali più profonde, con punteggiatura grossolana o comunque sempre evidente Tutte le appendici (palpi, antenne e zampe) molto allungate Tutte le appendici di nórmale lunghezza Tarsi anteriori del maschio appena dilatad Tarsi anteriori del maschio nettamente dilatati Prosterno piü grande, subovoidale Prosterno più piccolo, subtriangolare Ringraziamenti Desidero ringraziare i colleghi che hanno collaborato sia alie ricerche, sia alia rac-colta del materiale di confronto necessario per la stesura della presente nota: Giuseppe Sclano, Angelo Pennisi, Fulvio Cirocchi, Dr. Stefano Vanni, Augusto Degiovanni. Riassunto Viene descritto il maschio di Nebria pennisii Magrini, 1987, di cui era finora conosci-uta solo una femmina. In base alie caratteristiche morfologiche viene confermata la validité del taxon a livello specifico. Lavori citati Magrini P., 1987: Nebria pennisii, nuova specie del Monte Sirino (Coleóptera Carabidae). Boll, notiz. Sez. fiorent. Club alp. ital., 2: 33-35. Giachino P. M., 1985: Contributo alia conoscenza della morfologia larvale nel genere Nebria. Le larve di Nebria orsinii Villa, N. apuana Busi e Rivaita, N. lareyniei Fairmaire e N. posthuma K. e J. Daniel (Coleóptera Carabidae). Boll. Ass. romana EntomoL, 39: 63-76. Vigna Taglianti A., 1993: Coleóptera Archostemata, Adephaga 1 (Carabidae). In: Minelli A., Ruffo S. & La Posta S. [eds]: Checklist delle specie della Fauna Italiana, 44, Calderini, Bologna, 1-51. 28 P.Magrini: Descrizione del m^lfàfô^'V'É^^gSjîft'/^'MaglIWi, R^te^ftSi^PS&Bfli^iflfci sua validilà specifica ©Slovenian Entomological Society, download unter www.biolosftetotoiirtomologica slovenica, 7 (1), 1999 Fig. II: Edeago in visione laterale di: Nebria pennisii (1); Nebria orsinii apmtiana (2); Nebria orsinii orsinii (3). Apice dell'edeago in visione ventrale di: Nebria pennisii (4); Nebria orsinii s.l. (5). Fig. III: Apofisi prosternale di: Nebria pennisii (1); Nebria orsinii (s.l.) (2). 30