sigUere politico dèi G.M.A. e la sua parentela. E' proprio il caso di dire che la volpe perde il pelo, ma il vizio mai. Senza altri commenti. lià. a Belgrado, è stalo designato il Austro Governo. fra il nostro a sinistra) il Segretario di Stato ORSANO DEL FRONTE POPOLARE ITALQ-SLAVO ANNO VP - No. 285 Redazione - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorlo 26 - tei- 128 Martedì 10 Marzo 1953 PREZZO: 5 din. - 20 liro ABBONAMENTI: T.L.T- Zona Jugoslava e R.F.P.J. an tuo din. 250. semestr- din. 130 Spedizione in c.c.p. LE ELEZIONI nei Consigli degli operai Commenti Nella più recente comune sessione delle due camere del Comitato Popolare Distrettuale di Capodistria i consiglieri popolari hanno decisa di indire nei collcttivi del distretto le elezioni per i Consigli degli operai. In base alla legislazione vigente, solo un terzo dei componenti gli attuali consigli operai potrà fare parte di quelli che prossimamente verranno eletti. E così che nella gestione operaia s’avvicenderanno forze nuove, che, col tempo, faranno dell’azienda e del suo complesso meccanismo di gestione una cosa vicina c accessibile a tutto il collettivo, a tutta la classe operaia. Allo stadio attuale, i consigli o-perai e i loro componenti hanno conseguito una notevole capacità e conoscenza delle questioni aziendali e di conseguenza possono prendere le proprie decisioni con cognizione dì fatti c autonomia, senza dover subire l’influenza del direttore, de! comitato di gestione e dell’apparato burocratico. Affiorano timori che il prossimo avvicendamento negli organi delle gestione operaia indebolisca la loro consistenza, forza e autorità per il fatto che in essi entrerà gente nuova ed Inesperta. Certamente ci vorrà un dato periodo affinchè i nuovi componenti i Consigli degli operai raggiungano ìtna sufficentc conoscenza della problematica e un adattamento all’ambi-cnte, periodo che sarà tanto più breve quanto più. l’organizzazione sindacale si metterà d’impegno nel-l'organizzare i corsi di nozioni fondamentali di economia e organizzazione industriale. Tali timori sono però ingiustificati o, comunque, non possono essere generalizzati. Essi non hanno alcun fondamento in quei collettivi dove gii organi della gestione operàia hahno giustamente Compreso la propria funzióne e il .proprio posto nell’aziènda, interpellando su ogni argomento importante il collettivo, attivizzando il collettivo stesso neU’esnahazioiie delie decisioni. E’ la prassi seguita nel distretto di Capodistria dai Cantieri Piranesi, e, in minore misura, dalla fabbrica laterizi «Ruda» di Isola. L’esperienza di questi due collettivi ha dimostrato la sufficiente maturità delle maestranze non facenti parte degli organi di gestione operaia. Tali maestranze, e non una volta soltanto, hanno variato le decisioni dei propri gestori, migliorandole e perfezionandole. Dì conseguenza reiezione dei nuovi componenti dei consigli operai non rappresenterà un intralcio nella loro attività, ma essa avrà una continuità normale, se non ascendente. I timori preaccennati sono giustificati nei collettivi in cui non solo il Consiglio degli operai non è stato l’espressione della volontà del collettivo, ma, o per immaturità e mancanza di energia dei suoi componenti o per incancrenito burocratismo dei direttori, non è riuscito nemmeno a prendere la situazione aziendale in pugno, subendo supinamente la volontà del direttore. E' il caso particolare delle aziende «Bor» e «I. Maggio». Del resto nei tre anni di esistenza degli attuali Consigli degli operai fra le maestranze si sono creati uomini nuovi, politicamente maturi. Da una inchiesta condotta tra gli operai dcU’«Edilit», sparsi nei vari cantieri, sui nomi degli eventuali futuri candidali al Consiglio degli operai è risultato che solo 6 componenti dell’attuale hanno probabilità di venire candidati e rieletti. 9 operai sono stati messi in lista da quattro cantieri, altri 8 da tre cantieri e così via. Nelle precedenti candidature ed elezioni si è badato poco alla partecipazione proporzionale delle donne agli organi della gestione operaia. La fabbrica «Ampelea», che occupa il 75% di donne nel processo centrale della produzione, ha solo 9 donne nel Consiglio degli operai su un totale di 73 membri. Analoga, se non peggiore, è la situazione al conservificio ex «Arrigoni». E’ un fatto che nelle prossime elezioni non dovrebbe ripetersi. I Consigli degli operai sono stati il primo passo vero la democratizzazióne della nostra vita politica, acciaiò eii economica, anzi possiamo dire che tifili gli altri passi compiuti su questa via sono stati una conseguenza naturale ed ineluttabile del primo. Alla conclusione del primo periodo dèlia loro funzione possiamo constatare con soddisfazióne che essi, sia nel campo politico Che in quello economico in genere, hanno assolto onorevolmente il loro Compito. Proprio sotto la loro spinta reconomia del paese ha assunto un volto nuovo che, nè la siccità nè le altre calamità naturali, sono riusciti a mutare sostati- ' zialmeiite. M. B. PASSO verso la ____________liiiiJi“fe*".MORTO. UN PAPA ULTERIORE SE NE FA UN ALTRO collaborazione BELGRADO, 9 II presidente della Repubblica. Maresciallo Tito partito sabato alla volta della Grati Bretagna. soffermano podla radio ger-mendo in rilièti fra. la poli-dia del nostro niti al consoli-: democratico «Un ulteriore passo verso una sempre più stretta collabo!razione tra, «lue liberi Paesi europei» : così la EVENING STAR definisce Timmi-nente visita del Maresciallo Tito a Londra. E non è sola: tutta la stampa internazionale si occupa idi quella ohe il DAILY EXPRESS ritiene costituire .«una nuova tappa molto importante sulla via delle relazioni auglo-jugosiliave». Su questo punto -i re 1 commentatori' »1 manica or i ideatale, p< voi le «naSjg'iè esistei fica britannica e qui Paese, entrambe tendi «lamento del fronti .monili al e in difesa della pace, ma. nello ste®«* tempo, aliene da prese di (posizione clic potrebbero compromette,ro O comunque, menomare IMn-dipenilenza dei due Stati. In modo analogo si esprime la stampa di centrosinistra francese, sottolineando che «Londra e .Belgrado, eoo una comune, linea d'azione, possono esercitare uii'inf.lucnza moderatrice sulTazione del Idocr-o «nericamo». •Molti •quotidiani ed ebdomadari stranieri,, intanto, continuano ad occuparsi del trattato che va generalmente. sotto ili nome di patto balcanico; dai toro numerósi commenti risalta, chiara, Timporlanza .attribuita dai circoli politici internazionali a questo valido strumento di eolla-1 »razione tra i tre Paesi del Mediterraneo orientale. ■E«so a quanto rileva il londinese TIMES «è il risultato «Tùli anno . d'intenso- lavoro diplomatico. I tre Paesi sono gli umici della .penisola balcanica ad esser riusciti a rimanere fuori dacia cortina di ferro. La profonda coaeieinza di una ctabuin' minaccia ’1 spingo .logicamente ad itila strétta assòoìaziiione. Principale obiettivo del trattato è quello di provvedere l’ossatura entro la quale sia por ri bile preparare la difesa contro un eventuale 'attacco... è auapi-eaf 'ia cibo il frónte comune oggi cosi il ulto possa impedire il ripetersi dèlia conquista effettuata con successa) ib i Tede■ Li nel 1941, allorché i Paesi bai "ani ci erano idi visi eil .impreparati. Il trattato non è, però, pu- ramente militare. Anzi, gli aspetti militari della collaborazione tra le tre Potenze non sono ancona sitali elaborati dagli S. M. ; esiste, comun-. qu,e nell patto T affermazione del princìpio che Lattaceli contro uno dei tre Paesi stessi sarà unsi dorato come aggressione contro gli altri due ... i contraenti possono essere ben soddisfatti di aver stretto un’alleanza ohe renderà meno probabile la guerra e. più prosperosa la pace». Della st atop a Americana, è notevole il commento riportato giorni dal CHRISTIAN MONITOR: «Questo -ni balcanico di amicizia e cc uc - sonico il oo.Wsta p importante quoÄano mantenimento della pace j Wm nasce pure la Russia so vii attacca uno dei tre Pa tutti e tre contro di 'sé. in questi SCIENCE iovo patto Maborazio-nlittico deppone il suo .scopo di creidere biainente o amnio-a che, se li avrà Una minaccia alla pace La firma del Patto d ©.maìriala tra Jugoslavia Grecia e Turchia è Méta accolta nel paesi com informi sii come era melle previstomi : com le soline accluse ai tre paesi di essersi trasformati In un tramptoilimo eli attacco dell’knperialijsmo americano. I capi della burocrazìa sovietica c' ir loro rappresentami! nei paesi deM Europa orientale si remeto no in realtà conto che il patto di Ankara, costituisce :il primo pes > verso la costituzione di un solido baluardo capace di. arginare le forze deH’apgresaiónc nei Balcani. .Infatti Ventila, la did oc uhane e, ,il carattere della preparazione dello forze armale'dèi paesi satelliti, anche limitando Per ernie a solo quattro di essi, Umigjbcrla1, Romania, Bulgaria «il Albania, .sorao teži da denunciare l’itn-piego .a ©ut uomo destiniate. II. riarmo del quattro satel'uib iniziato, e ciò è particolarmente, signifiìrativp, nel 1918 fiutilo dono la pubblicazione della ritolr.zìcme del cominfórm contro la Jugoslavia, ha raggiunto )il livello di 75 'divi èrmi. «R ctul 15 «Ir fanterìa, 9 icMMgàjto o motorizzale, 6 di artiglieria. 3 da miontagina v ,12 brigate aeree. Dal 1918 le forze armata dei quatta« satclló’ii som» state semplicemente triplicate, Espresse in cifre le 75 'divLiciti attuali corrispon-déno a circa un nutrente di nomini così diisitrìlniito : .270 mila in Ungheria, -180 mila in Romania, 220 mila in Bulgaria e 50 tirila in Albania. Nel territori» dèi quattro paesi sono stati ©ostruiti 220 ucrcnppa*i. -dei quali 18 utilizzabili amebe da aerei a rotatone. Sono .«trite inoltre ampliate c migliorate, tutte le comunicazioni ferroviarie e stradali com 1" Untone Sovietica. •La maggior parte, .degli eserciti, dai satelliti, e. precisamente il 60 per conto- «Ielle forze lunghe w?ii, il 50 (per cento di quelle inumane e il 70 ;per ecmto d.i quelle (bulgare, è concentrata ai confimi con la Jugoslavia. Lungo le frontiere dell’Ungheria, della Romania e della Bulgaria con la Jugoslavia «omo stati costruiti numerosi apprestami© Mi milkarl .permanenti. Nel 1951 e mcl 1.952 .manòvre combi-ntiè dei tre eserciti si spno svolle nei presti della frontiere jugoslave cd ,hanno avuto per oggetto un attacco .al nostro paese. Eli ©«creiti 'smtellilii ìtnno dotati di arm® moderni«sitne. «li fabbricazione artsša e cccoslavacoa. Iflstiruzikme viene cfiMtuaia .sulla base, del modello sovietico e da ,ufficiali sovietici. I quadri 'comandi locali sono stati epurati aecuratainernte ed oggi sono composti soltamito da elementi istruiti nelle' varie scuole militari sovietiche. Una cura particolare è dedicala alla jiropagauda fra le reclute. Nei soldati viene inculcato l'odio contro la Jugoslavia. Ad essi! ttìene insegalo che Ore dia —■ .Torchia e Jugoslavia S'i( »tanno orgaTiifczartclo p-err aggredire i paesi idell Enropa -orLemitial-e e TU-fruone iSovieitiea. Non si trascura però di parlare ai »oklali ideila cosideila liberazione elei- popoli oppressi. qiieWi jitigòslavi soprattutto, e delle presùnte migliaia di «partigiani» òhe attenderebbero l’akito degli esèrciti de Me « demo-or ajzie ipiò.pió latri». Alle fòrze armate dei satelliti van* no poi aggiunte quelle die FUmone (Smùtitiea man lie ine in «Axnatria, Ungheria e Rom amila per assicairare la eosiidetta protezione delle linee di comunicazione lira la Russia e la zoma sovietica d:i occupazióne im Austria. Gli effelCiviii dii queste, forze .sono- jp&r lo meno ili a scdicce a quel tavolo delti a pace» da cui doveva esercire dettalo alFEirttCìpa cd al .mondo «Tordine nuòvo» e che proprio quando si rievocano «le leggendarie imprese della Manna italiana» con 'le sue mo-diatglio d’oro, sia concepibile la firma dii: un Pallio d’amicizia fra la Grecia e la Jugoslavia^ per di pili «a dispetto e contrariamente agli interessi deintaliia,» stessa1,__________ Il 5 marzo è morto Stalin e la sua scomparsa ha portato a grandi mutamenti nella gerarchia burocratica sovietica. Alla presidenza del Consiglio dei ministri è stato designato Georgi Maksimiljanov Malenkov, che diviene così il successore del dittatore scomparso e sarà coadiuvato da quattro vice presidenti: Lavrenti Beria, Vlačeslav Molotov, Nikolaj Bulganin e Kaganović.. Vorošslov sostituirà Švernik alir presidenza del Soviet Supremo, di cui faranno parte: Malenkov, Berla, Molotov, Kruscev, Bulganin, Kaganović, Mikojan, Saburov, Pervukhin, in qualità di membri, Svernik, Ponomarenko, Melnikov c Bagirov conic candidati e tre segretari: Ignacijev, Pospelov, Tartarin. ì ministeri sonò stati còsi suddivìsi: Molotov agli Esteri, Beria agli Interni, Bulganin alla Guerra, Mikojan al Commercio interno ed estero, Sapurov ai Macchinari, Pervukhin alìTn-dustria elettrica, Maijšev ai Trasporti, Kosiccnko alla Pianificazione economica, Kuričenko al Piano quinquennale. L’ex ministro degli Esteri Višinski è stato nominato delegato permanente alI’ONU. popoli tenteranno di .sfuggire cortina di ferro». Ed il BALTIMORE SUN, -olio stesso argomento : «L’iinvito ad aderire al nuovo trattalo, per quanto discreto, avrà qualche effetto tra i popolili soggiogati da Mosca, e molto piiu potente dii quanto gli Americani possano immaginare. Nessuno può esiserre tanto sciocico da supporre che TAlbania e hi Bulgaria ingorgeranno MiH’lstanle, deporranno i loro padroni e si uniranno in alleanza con i Gr eci, gl i Jugo slavi e i Tur ch i. M a c’è ora qualcosa che li fatra pensare». Caratteristico è, anche a tale propòsito, il recentissimo commento dèlia’ g.oèiàte&-• sui di- sordini segnalati in Albania ed in Bulgaria. I,’ami: clic voi e intesa balcanica stando al foglio citato avrebbe spinto il popolo schipetaro e quello bulgaro a serie riflessioni e stilila libertà e sui péhiicqli a cui la politiiieia beJìiei'stia di Mosca li espone. E la molli«]a della morte di Stalin avrebbe fatto il resto. PRODROMS DEL 20 MMIO Bombe fasciste a Trieste Domenica matti ria, dopo un comizio al Politeama Rossettit durante il (piale ha parlato il gerarca fascista De Màrsameli dinanzi a 2.500 pèrsone», è accaduto a Trieste un grave incidente. Il comunicato della polizia informa ehe un gruppo eli dimostranti aveva tentalo eli inscenare una gazzarra in contrada del Corso, allorché fra il gruppo elei, dimostranti è scoppiata urta bomba clic»/ ha ferito 24 di esse, (lue gravemente. lì comunicato afferma peti che la bomba era stala lanciata dal gruppo dei dimostranti contro gli agenti dell’ordine accorsi per disperdere i assembramento, ma esplodeva al margine del gruppo. i E’ questa una nuova manifestazione del come, i fascisti e gii. irredentisti si preparano a ripetere le «g,e* sta eroiche» dello scorso anno in occasione del 20 marzo. Relativamente a chi siano stati gli artefici della «manifestazione patriottica» ci informa lo stesso «Giornale di Trieste')): «Air uscita ile! Rossetti, si era formai» in ! »r: o ni}©, cantando a n -e li e .inni fase « ' !, procedeva verso il eer.lro. Poiché iil corlen non era stato aneto rizzato:' la polizìa ha tentato una (prima volta «Iti .disperderlo se-qiu -Irami» al. (limo«tranti ani gagliardetto nero«. Lo stèsso organino ci informa che olla manifestazione è stato presènte anche il prof. De Castro, il ({ìtale stara osservando con attenzione dal marciapiede quanto stava succedendo. Non solo. L'esimio Consigliere si e interposto «tra la polizia o i. dijmoistrainti. al fine di irenderc meno aspro l'uri»». Sempre secondo' il foglio preslnteriano, la scheggio avrebbero ferito «anche le numerose persane che fi .trovavano colà ipe:r as-s Ir te re. infila idiiirrc.rt.rf.Bii.one, come ad esempio la idioti. Gabriella Gabrielli cugina «1:1 GtarèvgtMére .politiko, «>on la* quale egli «malcihe listante prima si era intrattenuto». Che. strana combinazione! Tra i feriti, i due più gravi sono Fabia De Felice, da Padova e Cesare Pozzo, and’egli da Padova, di rettore del giornale del M.S.T. «Risveglio na-zionalejo. Come si vede una bella squadra di camerati, compreso il Con- stai in <• morto. E" scomparso cosi dalla scena ■politica Tunino che con HöOSearek e -Hàitlcx, ha maggiormente influito sul corso della storia mondiale degli, ultimi trenta amili, il despota che, dalla fortezza de! Cremlino,, li a ridotto nuovamente in schiavitù ili petpolo nasso, che con Lenin e la rivoRmone d'ottobre, aveva «pomato le < catene del,l'oppressione zarista. Con la sifoni parsa di Stalili- non pcoiinpaiono ,1© tragiche conseguenze della sua politica, ria per il proletariato russo ehe ipe-r i lavoratori di tutto il mondo. Stalin è morto. Che cosa rimarne dietro a lui ? La gigantesca caserma in cani., il dittatore è riuscito a trasformare ;il paese di Lenin, il colossale. apparato buro« rati co con il quale ha notalo dominare .aH'interno, rc-alirzace all"esterno parte degli ob-IjiieUivi ideila stia politica imperialista e soggiogare come; osi 'altri ipie-t-iohi .popoli, ani partilo, quello privo .«ov letico. ;pr.rv«> di ogni conte,muto rivo-Ipal'iciario e ridetto :i . cmp'lee strumento della polizia di Stato, un pojmio privo di cgni' .libertà, dominili» dalla oasln- nüejli onmipoitcali hiiro-erati idei (.’reinL.it». Dietro a Stalin, i intime la storia delle numerose sconfitte della classe .lavemttmce nel monito. Stalin con la sina politica ha respinto Indietro . per lunghi attiri lo sviluppo del socialismi), nel mondo. Da ei litro motore delle bitte del proletariato intenuizionale. VUmione.Sovir Crii è stalla da lui tra,sformata nel più gira,mie ostacolo ideologico e pratico della rivoluzione socialista mondiale. La maria e la .prassi stai amate hanno teca In al incwiiiinento Operaio iniermratonsle ipiiù danno idi tutti i ' colpi «ferrati dalla reiizione, eapita-lisla. _ ' Stalim è morti). La sua vita, e le su© azioni bruno pienamente coiifér-« n -1 le jircoeeupaziinii. e le riserve smile «ne capacità di cjaip'O del giovane5 rialto imperni» russo, ««iprcssK da Leni,n poco jarima ' di‘-.morire. «Stalin è troppo Imitale scrisse Lenin nel suo testamenta e e questo d'ile!lo diventa i.ntnjlrrabibr se legato aile fiunrioni idi. segrqrariö 'generale del. partito. Ecco perchè .: i propongo ini eoar.p'agni ali, ilrovzre. il modo ili allontanare Stalin e di nominare al suo |j>6?to un uomo che rirtto tutti gli aspetti gli sia siTpeciimm. Stalin rifiorì coisì il suocioidcire. a Lenin e tutto il potere caincentruto nelle sue inani divenne Tanfi a ccn. uri furono liquidali? le conquiste della rivoluzione, • limi rii tt i i diritti dei lavoratori, instaurato iil regime autroeratiieo della casta dri h ar nei al i e Itomiidati 1 icica-Imulte tutti gli avversari, «111 Trotzii. a Zinoviev, ila Bu.karui a Timkarev-«ki. da K : menov a R’.lcnv. T.a salma «li Stalin sarà (rosta accanto a quella di Lei:in. Non è i.l «ino ('.osto. Tra Lenin e Stalin vi e .1 in* eqmmcii!«inri:ibile differenza < Ile esiste tra mi i:\o!"izinn::‘o imtei'naizionalista e un (lefpci'a Inii-ocratieo, tra l'artefice della prima rivoluzione socialista ideila «terfa e ii-1 distruttore di questa rivol.uzioine, tra Tasserture dei I.pincijoi di indipendenza c dii eguagli ìanzn di lutti, i ,pòpoli e TalfosSii-tore di cue - li princijii. ; FESTEGGI AMENTI PER 1/8, MARZO La giornata delTS marzo, festa jn-terna/ionale della donna è stala celebrata solennentente in tutte, le, lo* ca'ìtà del distretti, di Capndiptria e Bùie. Le sezioni femminili ilelTUnio-ue Sotiialista del popolo lavoratore, dèlia Jugoslavia hanno .organizzalo, alla vigilia c nel corso della giornata flessa,: ima serie di inaiiiiifestazioiri, TKjipve«: illazioni culturali, t rat leni-: tirchia, viole alledonne ammalate e ai ineoiuiti. A Capei,disi ria ha avuto luogo un'cecàdcn. "a -«rieirne cri Teatro del Popolo, cui è seguito ari 'trattenimento damam-!© alTal-bergo «Triglav». Enrico Martino — attualitiarite in funzione di commissario governativo dell’ammittistrazione fiduciaria italiana in Somalia — nella carica di Ministro plenipotenziario ditta- li duca Paolo Francesco Vanni d’Ar-Chitafi. Nella foto il Presidente della Repubblica, Maresciallo Tito, riceve 1© lettere credenziali dal nuovo rappresentante dell'Italia presso del patto d amicizia paese, la Grecia e la Turchia: la firma degli atti ufficiali dell'accordo avvenuta ed Ankara il 28 febbraio scorso. Nella foto (da destra agli Esteri della R.F.P.J., Koča Topovič, il Ministro degli Esteri turco, Fuad Köpriilü c il Ministro degli Esteri greco, Stephanos Stepli anopuios appongono le loro firme ai protocolli diplomatici a nome del propri paesi. PAGINA 2 NEL -DISTRETTO DI CAPODISTRIA L' ARTIGIANATO Esercizi illegali e l'occupazione dei giovani (Coni, dal n. precedente) NelDam.no 1951 ejiiotevano nel disi retto dii Cap odisi ria 20 .negozi ar-itiigiami ‘filatali e 24 jcciopèiratlve mèli-gfiiaite ce mplessrv amento quindi '-14 esèrciti rivde*ti&-- niél- 1952 a 26 j •ciin' ulta' df!^natökv.rte lđč‘1 6.5 °,b nei (‘ón-* Möpd;£Idei ■ èetI óire ipilivölo. 1?a 1 e. .if-itio è da ailtribauirsi -sèipratutto albi man-, '(•ala gin sta valitlazione politica del snitore socialista atrßigiiaai-o-, ehe dove, essere ; išemfaltro .rafforzalo e ' neiuišp-pato quando Je icondi/doaii lo permeN l opov Hainn.O'. i('onlr:.baiii to a ciò ano h e Timcapacilà dei quadri, liv.inattiva organizzazione, la cattiva qualità del fcjvoiro, la .mamè'àita al add i ne alla concorrenza syii mere ali1 eco... 'Necessita' quindi .prestare maggior cura ed alisti ■sono apprendisi i, ina po- (lipanu ' multi di più? spu- ginvan i. Ma iicp pi ITU . que- fino tu; (ili. poiché moli i ar- siììùonii i operai ( ire ad mali in le ressa men to agli esercizi swi-a: fornendo loro le maestranze eap'aei di dirigerli nella 'concorrenza cd in con-dizioni; che devono essere Migliali per lutti. Questo ipi'air tieni arre deve essere sol lo line rio poiché i privati si trova-no 'oggi in iCóandmoni più favorevoli «Idila là nasi Ir a ilioigica appi ile azione delle Ingigli. Menita rilevato anche il fatto che dei 421 negozi artigiani esistenti solo 241 possiedono licenze d’esercizio, il che significa che il 45 % degli artigiani registrati svolge la piropria attività illegalmente. La stessa situazione si riscontra aiel settore socialista, dove Volo 2r negozi artigiani eó-< /p era ti vintici e.' 4 seriali possiedono lircmze. d’esercizio. Inoltre solo 100vairtiigiani sono associati alla Cambra artigiana cioè tino mi quattro. Questo- atteggiamentio verso la icamera artigiana dimostira che al la maggio r parile, jeicè ali 75%, V.on, tutta probabilità conviene itale r stato, ili cose per determinati vantaggi del in oni esn lo. T ale s i tu a-zio it c e sta lo di fatto sono però, a nostro parere, jir-, regolari, poiché deve apparire chiaro the 1 artigianato deve servire innanzi Ua'. jo .alle cTjenze isoeicli e seguire [EHSIRIENTO Dal I tal I aprile, verrà effettualo nella ne lira zona il cene imen, to della p ópol azione. Le commissioni distrettuali e quelle comunali preposte, stanno già da tear no con ducendo i preparativi per lo svolgimento di questa grande operazione censi lori a. Nel distretto di Cap odist ri a, è già stata attuata la sciiddfjudome delle eir-«nsCii. ioni, idi modo" che ogni fun-z.iier.ario. dovrà visitare in media una cinquantina di famiglie. Ai capi fa migli a verrà presentato imi qur-Tiiiìina: io 1) il1 ingaie, sul. quale vi s on 25 <[qmau d e ‘ leicin annesse spiega-•zioni. 'Orni ea'p(»famiglia dovrà compilare detto qiuestionario lispomdendo alle domande ipioste nello stesso. Cóli lViai;:» dei cittadini, tale ope-razione di statistica, potrà essere ultimata in .breve termine. VISITE ftuorografiche ’ Le carovane sanitarie del sanatorio uli.Golnik, che ulta mio effettuando nel nòstro distretto Tesarne fluorografico •del1.! ipcp'olaziiruie, hanno già visitato e- fotografato oltre 18.000 persone adulte. Ad Isola seno intervenuto al-Jf same 4176 persone sulle 4300 prese in consider aziene. "r. Attualmente viene effe ttuato Insanie della popolrzi - ne di 'Crpodilsiiria, che sarà probabilmente ultimato il 13 marzo. L’cporazione viene eseguiti .nelTediificio del Comitato Comunale Cittadino in piazza Tito. il nostro sviluppo economico secondo le leggi create dalla società. Al problema delTartigianato è strettamente collegato anche il pro-blcma dell’pccqpazione della manodopera, jiart ioni arnie nlp dei -giovani., LVrti-gianato 'uci.pa 868 operai’, -dei quali lot' trcibhe ori e ia] men t este n fre s ti già ni a.Ws vèrso i qua i li a mio nomo obblighi. ‘rusSlbrìità (‘Olierete di oNup-azioUe esistono. ; Neh ntc-i ro- d i*'treMo- necessita l’apertura dii nuovi esercizi artigiani e precisamente-: sarti, barbieri, meccanici. e 1 et trote cn k/i, spazzarmi i-mi, di officine per la pulitura di metalli nonché per là (riparazione di niavehine icon tab ili, dia scrivere, cce. Tutto ciò a prescindere di altre necessità ed occorrenze da prendersi in esame. Alla nostra gioventù necessitano posilii dii lavoro non solo per l otccu-paziiome' in se stessa, ma anche, per e diuicarla e irenderla a ila ad una vita indipendente. Inoltre bisogna gariim-r it ire al nostro artigianato 1 afflusso di manodopera giovane, poiché già ora parecchi mestieri vanno decadendo appunto perchè non si è pensato alla muova generazione. Dobbiamo persuaderai che la soluzione di questo problema è coll eg sta con il lavoro politico ed educativo. Necessita, risvegliare il senso ideili’airt i gi a na t o già nella scuola, ilhistranđone 1’importanza, le prospettive e possibilità di una ibui'aaià e sicura esistenza nelT artigianato. 'Bisogna (inoltre che la gioventù sappia dóve esistono possibilità e quali ranni e mestdeiri sono saturi. Cosi ila gioventù deve sapere che ci. sono grandi richieste dii carpentieri, dii fumisti, idi bandai, spazzacamini, ere. Che mancano torn itori d i, 1 Cigno, intagliatoli, loirefiiei e simili. A loro volta non occupano apprendisti: gli orologiai, i colteli ai. arrovinìi, orefici, tappezzieri, sellai, fotografi, spazzacamini, ceramisti, se al pel limi, vetrai, carpentieri, muratori, fornai, produttori dii paste -ailimeintari, d’olio o liquori e di bevande analcooliiehe. Come si rileva dalla .quantità degli esercizi sprovvisti dii apprendisti, gli artigiani 'ricusano' in gran .parte di assumere apprendisti. La causa fondamentale d;i questa deficenza sla sia nella legislazione incompleta, come nel disinteressamento dell artigiano. poiché l’apprendista rende molto meno del Top er alio, mentre le spese sono quasi uguali. Questo fatto dovrà essere preso in consider azione ali atilo della 'commisurazione delle imposte, detraendo per ogrni singolo apprendista, una determinata percentuale dell’imposta come già si pratica in altri distretti. NcliTarliglanato esiste nnn’altm problema., molto serio, quello della qualifica. Pioichii sono i nostri artigiani che possano definirsi maestri del proprio me >'.!Ìere. Molti apprendisti ed altri operai semi qualificati, sii sono occupati, con la .forniiazikme e consolidamento del 'settore socialista', in diverse fahbniehe ed esercizi conseguendo un modo o nell’altro seuzia a-vnrne la capacità fiil titolo di 'operaio qualificalo. Ci sono anche dei casi di icvperai qualificali che in tal m'odo hanno conseguito la qualifica-di specializzati'. Altri isi sono dedicati 'al-Tese.reizrio indiipendnnte dell’artigia-nsto. Tale stalo di cose ideve cessare poiché va a scapilo dògli interessi ideila collet ti viltà. Chi non ha conseguito la propria qualifica regolarmente e legalmente non è iin diritto di percepire maggiori ri ninne razioni per :ì proprio lavoro. Permettere tale situazione nei nostri esercizi significa motil vare il disinteresse per un serio .tirocinio e 1 abilitazione professionale, r i aumentare nel contempo i cositi di p inditi zi one. (Continua al prossimo numero) LO SPAZZ0L1FICI0 "ISTRA Bisogna migliorare le condizioni igieniche nel reparto pennelli NELLA PINETA «SALVO-RE» SORG E,RA' LA TENDOPOLI AUSTRIACA Chi non ò mai stato in uno spaz-zoiificio non riesce assolutamente a farsi un’idea di quel che vi avviene. Così, recandoci in visita alla «Istra» di Capodistria, l’immagine che ci avevamo fatto per «sentito dire» della fabbrica è' crollata davanti al-lafrealtà. Non poca è stata la mera--viglia nostra di fronte ad un complicato ed assolutamente inaspettato processo di produzione. Paiono uno scherzo di facilità una scopa o un pennello, ma prima: di assumere la forma di prodotti finiti destinati alla vendita devono passare attraverso tutta una successione di Il turismo nel Buiese Prenotati dagli austriaci due alberghi di Umago etuttiipostiela pineta diSahore E’ come un .bimbo in fasce, e non 'turismo oiel vero senso della, parola ; esso ista .nascendo appena ora poiché prima tutto si riduce;va alle due pensióni «Partizan» e (cGanubos» esn lenti ai limiti della suggestiva pineta salvor Ina. L’asse motore del turismo huiese oggi, si sposta nella tranquilla plaga che ricopre la Punta umaghe.se e al cui estremo troneggia la mole discreta delLalbergo Beograd, già «Stella Maris», nome questo figurante sulle agende del pacifico turismo piccolo borghese di mezza Europa. Data questa notorietà dello «Stella Maris» da più parti abbiamo sentii to dei rilievi gu 11 Vini opportunità del e ambi a-niénto di questo nome, rilievi di cui pure noi, a suo tempo, ìoì siamo fatti piomtavoee. al momeinto di tale cauntblamento Tgi’.tuiadle «Beograd» non óra destfnato al gran turismo, ma a 'peièifico eonvaleseenziarù» dei lavoratoci e come tale poteva anche assumere il nuovo nome significativo. Oggi la 'situazione cambia, poiiehè, nonostante la tenace opposizlonó dcl-TI. A.S., il «Beograd» sarà incluso nella rete .alhergh.Yira e le .Assitcìiaa- zioini soeigli nie pact a uno , Talheirgo «Goirtler». .sulla pun.l a di Salvore, molto ipiiiù. .iaidat:;.a a ehe il «Beogrcaf,» situato proprio sulla punta . di.' ,q^.a Zjpjpa destiipata al gran turismo. Ora è umilile giocare a testa e croce.,con;norni e ipioiiieihè sulla PUmta. dii1 Um|agò è in cqstruzipne. una nuova cip e ir a che. ih un ‘ certo senso rapipreseniterà ’ il centro (Taltrazione, turipliiica di Hut la quella go ri a e, per eliminare ì’erroVo, sul suo frontespi-zìio potrà riapparire ili noto nome di «Stella Mià1p£s-»ió Gi 'risulta da fonte ecmipeténte che eOši sàia fatto. Spendiamo qualche' parola per questa Muova opera. Gi è stato dichiarato, discuitenclo sul piano sociale distrettuale : «T^raT rTrihovailii. «Belvedere», «M.ii0hiać0» e «Dipenda,ne e», verrà costruito una fiiadiiglinne ad uso ; ristorante». S'fdfio la^voce '^padiigli'O-n ei» el as'ilfic%i.. léjjncielépecllfà Garzanti: ■ «Plce o hr i^c^sil^uziòne ihe-l Tin te r-ino dii un giardino e recinto 'per vi'trovo o esposizione;» ed è questa Tim-magine che abbiamo riJeaivalb da tale parola non attribuendo, .per comse-Lj.ienza, una -grànde iinyportanza nemmeno alla ’eoslruzioue stessa. Ma Qualcosa sul bilancio del comune di Pirano Si è tenuta martedì scorso a Pirano la 3. Assemblea ordinaria del Comitato Popolare” Cittadino: In assenza del presidente, malato, ha aperto i lavori il compagno Renko. Proposto ed : approvato l’ordine del giorno, il compagno Parenzan ha quindi letto la relazione sul progetto di bilancio per l’anno in corso. Premesso che il progetto è stato elaborato in ampia discussione' de-"gU elettori, da vari consigli comunali e da .enti interessati, nella relazione si è voluto rilevare le differenze-che esistono rispetto, al bilancio deU’aippLO precedente. Esse sono . dovute, nelle uscite, al firiaiMa-mento di istituzione ed enti autonomi di nuova fondazione, agli investimenti in ; òpere pubbliche. e di produzione prima erogati dal O: P. D. e ora, assunti dal C.P. C., alla più completa partecipazione comunale — nel quadro della decentralizzazione amministrativa — alla cultura popolare e all’assisten- - primo la za sociale. Le entrate, pur rima- giacomo nendo invariate le imposte sul reddito, sono aumentate principalmente da un maggior gettito del settore economico. Le varie voci delle uscite nel progetto di bilancio sono state così e-sposte nella relazione : 6 milioni di dinari per la canalizzazione e 3 milioni per il bagno estivo ; 3.398.000 un ampia SOTTO LA GESTIONE DI UNA SOLA AZIENDA DALLE VITI AL VINO IN COMMERCIO La "Vinoprodukt" di Umago inizia una nuova attività van* aggi allYcomom i a Nella loro coslarste cura'1 per lo rvi-Iqppo •clelTeconomi-a agricola, gli or-gan ’Tihel .potere ipicpcìare del .distretto * li 'Buie, hairrno inibir l’izza tod a tempo piku .p'àirt’é (lei loro' sforzi al migli'o-rènr'nl’o t j' al poitc nžiamento della v'AVoIlura. Tale ilndjriizzh è deìttaito dalle part i.rhlari 'Condaiizioin'! el i,ma lidie e di iterrcao, che nel huiese si (prestamidì molto favorevolmente a (prella coltivazione e dalle possibilità di ìpi'?.zzare vantaggiosamente, anc4ie >MÌ mrraali esLeri, vini di hijo-jia q uali là, realizzando così consiide-revoli lutili per i viticoltori e a]ipor- Pescatori pescati / nfisialori Ulcigrai Francesco, di isola e Belič Silvano ili Pirano fanno fede a! loro mestiere andando a... pescare di sovente. Senoncliè invece di pigliar pesci, si dedicano a ben altra attività, cioè al contrabbando. il 4 e. m. partirono di buon matti* no da Isola con la barca «Sandra» e .presero il largo. E pesca che ti pesca, tutto il santo, giorno non si fecero vedere, così pure, la notte. La mattina dopo, di buonora riec-cnli remare placrementp pc.r rientrare in porto. Al difensore di servizio. si presentarono con il volto piuttosto scuro. «Eh! ghe xe pochi pesci stavolta la se ndada mal ». Ma quello come San Tommaso (il quale se non vede non crede), mise il naso sottocopèrta accertando che il frutto della riesca consisteva in stoffe, biancheria, tappeti, per circa 200M0 lire di valore. «Alt!’ stavòlta'.ré go-guantài» questa la risposta del consigli pratici, fornendo piante selezionate e porgendo iu-n valido aiuto per la lavorazione- mc.-ranica eco. L'azienda avrà poi rincarici) di scegliere le specie -di vite più adatte ai singoli terreni, fornendole -ai col lì- fronto apn lo sviluppo ..della vitieol- . valori per il rinnov o dei v igneti. A tura in rpaesj come Francia, Germania o-ecidienitale, Italia ed altri. Infatti la qualità della produzione non è ancora iii grado di competere con Testerò e ciò sopratutto per de-fiee-nze motevoli nei metodi idi. (coltivazione -e di selezione della vite, di tipizzazione, stahiliizzažiione e manipolazione dei vini. Considerate queste deficenze e per. accelerare i tempi del progresso della -viticoltura, gli organi del potere di- Buie si. sono preocupati di dare inizio immediato-ad un’attività concreta ie quanto più ('ili(ente con la jern-peitiva di rimediare nel minor ten;;:;, p-ossihüle alle situazione (attuale. cosicché è da prevedere, secondo (il parere degli organi economici- distrettuali di Unir, thè entro 4 'o S au-ui le. superlici eoi: ale a- vigui'f > saranno portate al 60% del totale del terreno coltivabile nel distretto e ciò se-eqnd;) i me-todii più m-oderni di se-lezi-mie e coltivàritome della vite, Qua1 e base di questo piano di-r-in-nnvanndtn a largo raggio si è costi-[u-ita ari Umago -l'azienda distreii-tiua-le «Vin-oprnduc-3». Essa -sarà -un’a-zien-da niodelbs e la -ila: attività andrà dalla coltivazione in proprio di compie ai viticoli, alla selezione delle spce.i-e di vite, alla lavorazione dell’uva o alla -tipizzazione, stabilizzazione c imbottigliamento del vino. Essa si occuperà quindi di tutto il -processo di produzione. Nel corso di quest’a-nns Ta-zienda (tirerà, come inizio, la- rultivaizhime in proprio di 15 ettari) di vigneto, mentre per. gli anni «itieces-gm gli- ettari K-n.lt'iviati sr.trann-o portali ad 80. Oltre a questo compito, idiiremo -(-osi (-(irrt', in,ger.-Ve, la «Vin-oiproduict» ne avrà altri importanti e, con un ruolo tale, scopo Lazi onda ©la per 'allestite un grande vivaio -model 1 o che avrà la funzione -di selezionare le specie -di vite.melila--misura suffiilecn-te- lalle ne-eessiità. Tenuto «-onto delle intenzioni e dell inipegno con cui nel lui lese si sta litniiaiaind'O- -il lavoro per il migilio-ramienito .e il rin-ttowam’einto -della ; vi-ti-collt(UTay possiamo concludere che alla c\ iccpnrdu-ct» compete un ruolo di primaria importan/.a. per cui essa potrà servire, di modello, c-o-n le sue esperienze, ad altre aziende del genere nell Istria. dinari per l’Istruzione e la cultura, dei quali 334.000 dinari per la si-•stemazione-deFTnuseo civico, 740.000 per l’asilo infantile italo-sloveno, 177.000 per le colonie estive e 77.000 per la casa„de,l pioniere. Alla tutela scciaìe vamip 5.963.000 dinari (nel 1952/furqnd :sòlo 246.000) comprendenti špesejq.ipeda,liere e medicinali, sussidi, /Casa del vecchio, eco. A questi varJlö [aggiùnti .415.000 dinari per la ^if^ia sànitaria, 9,305.000 dinari per ^amministrazione pubblica e 1,978.000 di riserva portano il totale delle ipeite ,a 30,057.000 dina- Le entra®1 soho costituite da 14.0007.000 dmàri dal fon^ip,,sociale deli’econ^piia, da 13,700.000 di imposta si}) reddito e di imposta di succession^, 1,300.000 di introiti vari comunali, su 48.3.60 dinari di pccedenza f|l(f 1? bilancio ,195,2. La rela|Io|^ è stata seguita da «vmu> ™*Snini. Prendendo per , ij compagno Fra-ente delT.assicurazio-ni sociali, ha rilevato che la somma destinata alla tutela sociale è_ab-bastanza elevata. [Di conseguenza, egli ha visto ; necessaria l’applicazione del criterio dgl risparmio e ha suggerito l’istituzidne di un ambulatorio interno nella Casà.idel vecchio, onde evitare i tanti1 inutili ricoveri all’ospedale |n ragione'-di 800 dinari giornalieri per persona. Il compagno Renho si’è'dichiarato d’accordo con l’oratore: Continuando, ha detto phe in futuro il settore della tutela/sociale potrà essere porta.t.p su uri pianò, giù' normale e nqn graverà: tanto nel bilancio del C. P. C. A sua volta il compagno Parenzan mette, in rilievo che il progetto di bilancio in discissione è molto concreto e propone/ la sua integrale accettazione. IVta ancora altri presenti chiedono l| parola. Il compagno Corsi domanda perchè negli investimenti non è prevista la costruzione' ' di una pescheria, necessaria a Pirano. Viene chiarito che .la sómma a disposatone- non è sufficiente. Piuttosto èhe correre il rischio di lasciare la pescheria incompiuta, è decisa, l’apérturà del bagno estivo, anche in vista di un incremento turistico. Infine il .com-ptigno uggito’phopòhe la nomina di una C5IBHHSSICB5 per i lavori da eseguire nella Sistemazione del museo civico, e il progetto di bilancio viene approvato. Passando ad altri punti dell’ordine del giorno, i convenuti hanno approvato i regolamenti sulla raccolta della Spazzatura e sui rapporti fra inquilini e padroni di casa. Pure approvati sono stati i decreti che istituiscono gli enti autonomi «Amministrazione per gli affari comunali di Pirano» e «Asilo infantile italo-sloveno». quattro gkvrrii fa abbiamo visto il progetto arrhitcttoiniro 'del futuro «(Stellai Mariri». .Altroché ipadiigfionè ! .Risulterà la 'eost ruzi one più vasta se non più limipionente idi tutta la Piunta e che non supererà i due piani, per room sovrastare la pimela die verrà arricchita id:a 'altre ipiiawte ornamentai) c igiandìni. Però comprenda rà mm ristor ante della leapceilà di no cemtinaio dii persone, nn caffè diiiirno (li altre sessanta settanta persone e poi cucina, diapeinsa, frigoriferi, ambienti igieiniirii iene. Al «piamo sii pori ore sarà ‘costruita la iteirraizza irla ballo con annessi servizi dia bar, alila quale si accederà meidianite min ipéamo .iniclin.alo. Incuti a ooistnuizione rotomida, icollegata all’in-«ieine d a un corrid oi o', sarà s i tu.alo. il «night elubi» o bar notturno. Nel pianificare lit icoslriiizionc di qaefetp. ed:i-fieio si è seigiiiip 1,1 . (>nniai iH>-e et tati» "nel Illirismo intern.ciziònale' di distanziare i il »olili di. divertimento da .quelli idi sogigionn'» e di rip:: o. Il bagno, dotato 'dii fine .e molle sabbia, tipo S. Nicolò, sorge a .una trentina idi metri .dallo «Stella, Maris». Sarà ip*ro'vvàstio, idiicomo, di tre file di cab,ime' di tela. Siamo ritmasti ,un ipò seeitliei quando presro iil Cdnsiglio ceoaiomieo ei hanno «dg'Cihia'ralo ielle qiìpsta opera dio.a rebibe essere, itermiiinata 'entro iil J maggio per funzionare già ida«l 15 dello atesso mese. Mah, sita alla «Napredak » di Umago che esegue i lavori costruttivi di —questa cd altre cipiò're, a toglierei dallo scetticismo ed a non accrescere la propria cattiva noilioirieità già lacqu.idta con la ritardata consegna di opere. Anzi la «Napredak)» dovrebbe considerare 1 a ‘temtpes t iva conciusionc dei Jaiyori come moia . questione di prestigi;» .pairionico iperehè, mentre •il, turiisfinio buiése sta nascendo, suo figlilo è igiià, gdiulto e caramima, a passi da gigante. Biffatili è d,i ppebi gi'prni la. firma del contratto, tra la «Verkers Büro» austriaca e il «Putnik» di Eimme, in rappirèsentanza del turismo hiuiiesc, con ;il quale iil primo impegna- dal 15 maggio sino al 30 settembre (e paga in anticipo ) tut li. i posti del «Beograd» e del «Belvedere», lutti .i poèti, diisponihili a Sal-voire e in rptiii la pineta salvo runa dove «orge ir anno le tendopoli degli her-ren c d elite frau cns tri ache. Avrebbe voluto la «\rerkeer nulla riguardose ... nei confronti dei messeri < be ' un lasciato andare a male tanta grazia di dio! E la comprendiamo bene. fasi e di reparti. Dalla tornitura del manico alla applicazione delle etichette ci corre il lavoro di diecine di operaie. Tutto dev’essere preciso, calcolato al minuto, perchè, se in un solo punto si crea un intoppo la catena è spezzata. * Nel nostro, giro per i reparti ci è stata narrata la storia più recenti; della fabbrica. Ancora dopò la Lotta di Liberazione aH’«Istria» sf facevano .solo'scópe di saggina. Nelle altre due fabbriche cittadine non c’er;: niente» di meglio. Alla «Stil», allora di proprietà del tedesco Sna-bei, un piccolo reparto era dedicato a gemi-lavorati di crine e di se-tola, alla «Zena» la produzione, modesta de! resto, si limitava alle . scope. In seguito cjuest’ùltima fabbri-Äea si trovò in difficoltà finanziarie ®'e fu costretta a chiudere. La «Stil» sospese pure la produzione di crine e. di setola perchè si. era rivelata scadente e non trovava un mercato di vendita. Gli operai delle due fabbriche passarono allora all’ctlstra». Da qui si inizia, si può dire, il periodo aureo di questo collettivo. Dai primi 40 operai la «Istra» è giunta ai circa 100 odierni, seguendo un notevole sviluppo di produzione le cui principali tappe sono nell’ordine: spazzole di radice, poi spazzole di setola, pennelli per. vario uso. Di recente si è iniziata la lavorazione di spazzole d’acciaio, Alcune; prove cqn i pennelli da barba hanno dato ottimi risultati e .forse presto entreranno neila produzione in serie. I prodotti della «Istra» si sono solidamente affermati sul mercato jugoslavo. Una ditta di esportazioni di Belgrado ha anche offerto di piazzarli in Turchia e, nel Medio' Oriente. ... ■ ' *, ,.. .. r II nostro giro per lo stabilimento volge alla fine. Evitiamo di annoiare il lettore con spiegazioni trite dei TR (MONTO DAL BELVEDERE jCAPODfSTRIANO- (Fot. Ecrfogliii) Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA processi di produzione, cosa del resto impossibile. La setola, ad esempio, una volta giunta dai macelli deve passare attraverso ben 16 fasi prima di venire applicata alle spazzole. Essa va scelta, legata, cardata, bollita, essicata, ecc. A tutto questo provvedono gruppi di donne (nell’intero collettivo ci sono soltanto 9 uomini), distribuite iti:una serie' di' differenti locali. Altri reparti (caldaie, essićatoio) sono alla «Stil». Altro motivo di meraviglia è stata per noi la pessima ubicazione dei vàri locali. Lo stabile è vecchio, irrazionale, e dal pianterreno alle soffitte si direbbe sia un capolavoro di labirinti. Naturalmente ciò influisce negativamente sul ritmo della produzione, che si svolge ancora oggi con metodi in parte antiquati. Non è solo una nostra impressione questa. Il collettivo dell’«Istra» infatti, ha deciso per Tanno in corso l’acquisto di 7 nuove macchine e il trasferimento di tutto lo stabilimento alla «Stil». L’iniziativa è da applaudire. Essa porterà senza dubbio il collettivo a nuovi e maggiori successi. XXX Una nota a parte dobbiamo fare por out reparto di pelineili dove alcune (dònne lavorano manipolando diversi composti (chimici velenosi. Ci è stato detto alla fabbrica che le operaie in questione hanno a disposizione un sufficiente quantitatiivo'di latte che è, coinè ognuno sa, un efficace cbintroiveleuo. Tuttavìa (questa sola misura nun Lauta a garantire la saltile delle ilavorantiu iNcille fabbriche tedésche di pennelli, infatti, le operaie a' contatto 'di composti bhiimiici scino munite di tuta, quanti e maschera predettila. iGi 'auguriamo činio-stèsso provvedimento (venga preso alla «1strial). Jvispe,dorato del lavoro farebbe bene comunque ad interessarsi della cosa. \mm io fenile al Mio: Droghe, coloniali, alimentari, articoli di pelletteria, calzature, articoli di largo consunto, cosmetici e profumi, argenteria, gioielli, le più svariate stoviglie, ferramenta, mobili ecc. ecc. ■lei. 9 - Telegrammi „EfilDJ“- MAS SA Iß ! Quando dovete fare ì Vostri acquisti ricordate che I’ „EGIDA“ nei suoi undici negozi dì Capodistria Vi offre quanto Vi occorre a buon pTczzo V -rrw"rr(ri—ini—,-r-u—(-—■i—r—na—r—i—ir--p—i——■>— ■ n -yi-am. RADIO Radio Trieste zona jugoslava ricorderà il 14 marzo con particolare attenzione il 70° anniversario della morte di Carlo Marx. «Uomini e paesi», che va in onda come al solito il sabato alle 20.30, rievocherà la-vita e l’opera del grande combattente della classe operaia. Anche ia rubrica «Dal mondo del lavoro» vetra venerdì alle 20.30, dedicata ai principi rivoluzionari del marxismo, con particolare riferimento alla realizzazione dell’insegnamento di Marx nella nostra classe operaia. «La Donna c la casa» delle ore 11 di domenica tratterà l’emancipazione delle donne nella società socialista. ... Nel gruppo delle trasmissioni[di prosa potrete ascoltare giovedì alle 20.30 «A zonzo col microfono». Sabato alle 11.30 per la rubrica «vità culturale» verrà trasmesso «La donna nella poesia del nostro tèmpo». Infine domenica alle ore 20.15 «Serata allegra» vi allieterà col consueto programma comico-musicale. Nella serie ricchissima .dei programmi musicali vi consigliamo : iriercòiedì alle 20.30 «Concèrto di gruppi corali jugoslavi»; giovedì alle 21 «Musica da rivista» ; sabato alle ore 20 «Ritmi francesi» e infine «Musica per voi»; domenica alle 12. TEATRO La filodrammatica del C. I. C. presenterà sabato 14 e domenica 15 al Teatro del Popolo di Capodistria «Barufe in fainegia», brillante commedia di Giacinto Gallina. Ancora al Teatro del Popolo, gli studenti del Liceo italiano di Capodistria metteranno in scena prossimamente «Addio Giovinezza». ! CINEMA «Viva Zapata!» continua a riscuòterò vivo successo sui nostri schermi. Un altro film che rievoca le burrascose vicende dei contadini del Messico in lotta per là. propria.'ter-. ra è «Un giorno di vita». A Capar distria ha richiamato per due sere consecutive numerosissimo pubblico e sàrà certo molto bene accolto anche pelle altre località. «Domani è troppo tardi», opera del noto regista francese Leonide Mguey, affronta con sottile perizia le vicende sentimentali dell’adolescenza. Un gruppo di grandi attori, fra i quali Anna Maria Pierangeìi e Vittorio De Sica, fanno del film un capolavoro. «Achtung banditi!», con la simpatica Gina Lollobrigida e Andrea , Checchi è un altro film che bisogna vedere. Le altre pellicole che andranno in proiezione nei distretti di Buie e Capođistria sono: «Tragedia del Ca- pitano Scott» — «Uragano» — «Ragazzo selvaggio» — «L’incredibili avventure-di Mr, Holland».— «Nata ieri» — «Fucilata all’alba» — «Il grande fiume» — «Idolo». __ ìirmÀMo] ROVIGNO — E’ statò approTd'lo 5*1 ipkno «otcOale della città che prevedo luna produzione del valore lordo di 1.381,6444.000 di dinari. Il (bilancio del colmine ammonta a 44.550.000 di dinari, idei quali 14,550.000 sono devoluti per invè^Limcnt.i. Nel TO pera dii spegnimento di un imicendio,, sivùliuipipaiosi per cause iinpreeisaile im un caseggiato d*i via Matteotti, il .pompiere' Zaneo tCnaiià rimaneva vittima di un inlortinniio p er il’improv vido (cr ollo ideila soffùl ta che igli causava W frattura di una ijrnmba. FIUME — Fervono j (preparativi per il censimento generale della popolazione che avverrà .alla fine tlel corrente mese. La commissione cittadina ha già aro minato elitre 6000 compilato.1. \ Una compaginala amrrieana ih a richiesto ai nostri,, cantieri! navali le condizioni e i calcoli) preventivi per la. costruì zi’iene di 150 veloci motoscafi da turismo dlcCtaiti di tini li i iconforts nundenni e iccistrlàrjli in mogano. Sembra che le 'offerite idei cantieri navali jugoslavi dell’Adriatico siano più favorevoli di quelle fatte da ,can- 1 i e ri analogh' i al 1 estero. Il piroscafo «Drava» di 4.200 ton nell aie, costruito recentemente nc-i cantieri navali «3 maggio», e partito per il suo primo viaggio di prova. Sarà seguito lira breve dal pirosi alo «Dinara» dello stesso tipo, va-ral o reeenitamente. DOLA — La Camera di commercio polcse ha fissato i seguenti prezzi massimi del pesce sul (mercato cittadino branzini e orate a 150 diin. il kg., 'dentici a 140 din. c cèfali :a din 120. Dal l all 26 febbraio u. s. 43 persone optanti, 26 cittadini italiani, 2 uqioTdi e un cittadino del TLT hanno chiesto la cilitadinanza della RFPJ. ARSI A — Il consiglio operalo della miniera di carbone ha approvalo il mucivo regolamento (tariffario che muta sostanzialmente quello precedente. L im novazione più importante prevede la nomina del direttore da parte del iconsiiglio operaio. Coti .'I ,n.ucvo regolamento sono state eliminate le sensi bill! differenze nel trattamento economico fra il personale amministrativo e gli operai. cadente ponte di legno dovesse, o meno, venir chiuso al traffico. Subito si accese la discussione ed essa divenne in breve tanto calorosa, che uno dei degni signori, estratta la pistola, si mise a far fuoco sugli oppositori. I suoi colleghi lo imitarono, e ne derivò una sparatoria durata un buon quarto d’ora. Bilancio del dibattito: un ferito e un morto. Il morto era l’unica consigliere che non avesse in tasca una rivoltella. UN POVERO DIAVOLO A New York, un certo Tom Higgins, facendosi passare per il dia« volo, riusciva a carpire ad una-beghina sessantenne, tale Adelaide LO ASPETTAVANO Dal 1918 sono morti 31 generali ed ammiragli sovietici. La loro età si aggirava — a detta della stessa stampa russa — intorno ai 52 an- ni in media. Il più giovane contava 38 anni. Alcuni di costoro sono deceduti «in seguito a ferite riportate in guerra», ma i più sono passati «improvvisamente» a miglior vita, senza che sia mai stata resa di pubblica ragione la causa del loro trapasso. A SCOPPIO RITARDATO Il 28 novembre scorso venne posta ad Edimburgo, la capitale della Scozia, una cassetta con le iniziali «E. II R.» (Elisabetta IP Regina) che, il giorno dopo, venivano trovate coperte di vernice. La sigla fu ripulita, e dopo una settimana si rinvenne nella cassetta una bomba fabbricata a mano. Il 22 dicembre, le iniziali furono nuovamente coperte, di notte, con un abbondante strato di lacca. Il 2 gennaio 1953 una seconda bomba riposava dentro la buca, il 10 febbraio la famigerata cassetta veniva danneggiata con u-na mazza e, rimessa a nuovo, essa era fatta saltare in aria il 13 dello stesso mese. berla come amena colonia di sana villeggiatura democratica e progressista? , PREFERISCE I MORTI Dovendo servirci d’un mezzo di trasporto aereo, cercheremo, d’ora in poi, di evitare con la massima cura quelli gestiti dal signor Peter Masefield di Londra. La precauzione ci è suggerita dalle sue parole, riportate dalla rivista britannica FLIGHT : «Economicamente parlando, è meglio uccidere tutti i passeggeri d’un aereo che portarli spaventati a destinazione... gli effetti deprimenti d’una catastrofe sono di breve durata; ma ciò dipende in gran misura dal numero dei sopravissuti. Un passeggero terrorizzato è più pericoloso, per le società di navigazione aerea, che l’annuncio del suo decesso, poiché, nel primo caso, la sua influenza è permanente». CONSIGLIEMSTOLEROS In una cittadina nei pressi di Rio da Janeiro, i nove consiglieri comunali si riunirono per decidere se un ‘ADORABILI SPIE «Contrariamente ai servizi di spionaggio borghesi — scrive il quotidiano kominformista francese L’HUMANITE’ — che sono, per le larghe masse dei lavoratori, la parte più odiosa dello Stato reazionario, i servizi d’informazione russi godono dell’amore, della profonda fiducia e dell’appoggio del popolo, perchè difendono i suoi interessi c montano la guardia alle grandi conquiste del socialismo». A quando la descrizione della Si- C^E/D3sc3PX@ Tutto questo perchè, per i nazionalisti scozzesi, la regina è Elisabetta Ia, non IIa. Elisabetta I.a d’Inghilterra non viene da costoro considerata regina di Scozia. Non si tratta, in fondo, che d’una vendetta... in ritardo per l’esecuzione di Maria Stuart (Stuarda), avvenuta nel 1587. Kipps, circa 36U__________ telle del prestito nazionale e varie suppellettili di cucina (?), oltre ad alleggerirla di dodici polli ed un maialetto. Al processo, la Kipps confessò di essersi pure lasciata sedurre, un pò per paura e un pò per ... tentazione e dichiarò di essere disposta a ritirare la denuncia, purché l’imputato acconsentisse a sposarla. Il satanico Higgins ha nettamente declinato il grazioso invito, preferendo sorbirsi i tre anni appioppatigli dalla corte. — odysseus IL NANO E IL GIGANTE Si tratta di un biplano «Curtiss» del 1912, posto accanto al titanico bombardiere B-36 D denze. Diffidente, pedante, avaro, il defunto monarca presentava i tratti propri del piccolo borghese di limitate vedute e di gretta mentalità. Il suo amore per il danaro era spinto all’eccesso; e fu quest’avidità che lo spinse a sostenere e promuovere la guerra di Mussolini, da cui si riprometteva di trarre grandi vantaggi. Un frutto caduto molto lontano dall’albero — si commentava alla corte e fuori di essa. Un frutto che, con ogni probabilità, non apparteneva affatto ai supposti aviti rami. Ed è questa una questione che oggi interessa vivamente la giustizia e l’opinione pubblica della vicina penisola. COME UN ROMANZO Da Ciò, si sarebbe portati a dedurre che Vittorio Emanuele HI" fi*. di medici e cortigiani, vincolati con giuramento al silenzio e compensati in modo assai largo. IL TESTAMENTO Rinaldo Gallavaggi, con la sorella, Maria Diamante, accedeva, nel 1949, alla Procura milanese non tanto perchè venisse riconosciuta la loro origine regale, quanto per ottenere l’eredità destinata da Umberto e Margherita alla figlia Giuseppina. Detta eredità comprenderebbe gran parte dei beni privati dei sovrani, ufficialmente trasmessi alla principessa Beatrice Cenci Bolo-gnetto, con l’incarico (segreto) di rimetterli a Giuseppina Griggi in Gallivaggi. La Bolognetto — a' quanto sostengono i discendenti dei Savoia — distrusse il testamento e si appropriò così della sostanza. Il Gallivaggi ha espletato a Roma Calendario cosmico LI prolasso! Rüger, dell’universi tà di Jena, e autore di un interessante volume di volgarizzazione della geologia, tin culi, per darci un’idea accessibile dell’età della Terra, ricorre alla compara/.ione non il cale.ndario. Eccome un saggio: Il Precambrio, la più vecchia era geologica, diurna, con d suoi 1460 milioni d’anni, per un periodo che può essere proporzionato dal 1° gennaio al 23 settembre. Qui ha inizio il Cambrio (90 milioni (Tamni) che va fino al mattino del 9 ottobre. Seguono il Silur (100 milioni d’anni) fimo ail 27 ottobre, ed il Devon (50 milioni). Nella notte del 5 novembre nn-«omint-ia l’Età del carbon fossili. con l’apipairiziione idi anfibi e rettili. La oompairsa degli antenati dell’uomo (600 mila anni fa) può essere riportata alle nlltSme due ore e mezza dell’aumoi, quella dell 'Homo Sapiens (90 mila anni fa) all’ultima mezz’ora. La istorila umana (cbe possiamo calco! a re in circa 6 milla anni) occupa soltanto un minuto e mezzo ed un’esistenza umana di 80 amimi solo un secondo e un quarto. La atenoscrivente Le prime macchine stenoscriventi sono sitate fabbricate di recente a New York su un modello cbe conta già sette anni idi vita. Ogni apparecchio è circa la metà d’una macchina da scrivere portabile, posiede 24 taisti che non battono, ma premono su una striscia di carta, scrivendo fino a 50 sillabe al minuto, tanto da tener dietro al più veloce discorso. POLA, marzo — Il clima mite e le bellezze dei paesaggi istriani attiravano già nei tempi dell’antica Roma numerosi visitatori: e furono proprio i patrizi dell’«urbe» per antonomasia che, da Medolino a Parenzo, eressero per primi lussuose ville e splendidi palazzi. I magnifici dintorni, con centro a Pola (per i suoi monumenti storici) ed a Brioni, costituirono più tardi oggetto di vivissima attrazione per i turisti di tutta l’Europa. Dopo la liberazione, gli alberghi e le installazioni danneggiate o distrutte, furono rapidamente riattate o ricostruite. Ed i risultati non si fecero attendere: lo scorso anno, la sola Pola è stata visitata da 15 mila 850 turisti nazionali e 750 o-spiti stranieri. Uu maggiore afflusso è previsto per quest’anno: gruppi di turisti francesi ed austriaci hanno già preannunciato il loro arrivo; numerose gite verranno organizzate da Abbazia, specie nel periodo dell’ormai tradizionale Festival operistico dell’Arena. QUADRI PER LE STRADE nella tradizionale esposizione nuovayorkese chiamata «Outdoor», «fuori porta». Stalin si proponeva di saturare tutti i posti — chiave in Jugoslavia con agenti del proprio servizio d’informazione: in seno all’esercito, agli organi economici, a quelli commerciali, alle organizzazioni di Partito, al-l’UDB ed a lutti gli enti in cui fosse stato possibile introdursi, gli emissari sovietici avrebbero dovuto conquistare le posizioni dominanti. Così ,ad esempio, tutti i componenti di una brigata costituita in Russia con ex prigionieri di varie nazionalità provenienti dalle file tedesche, dovettero sottoscrivere, prima di. partire per la Jugoslavia, documenti che li impegnavano al servizio dell’NKVD. Un caso simile si verificò con le Guardie Bianche russe fuggite dalla loro terra dopo la Rivoluzione d’Ottobre e riparate nel nostro Paese. * Con i Sovietici, d'altronde, si ebbero divergenze per varie questioni. Alle operazioni condotte nelle zone settentrionali della Jugoslavia parteciparono, negli ultimi mesi del conflitto, alcune unità dell’Armata Rossa. Senza dubbio, i. loro componenti combatterono con valore e le formazioni stesse subirono gravi perdite. Ma, d’altra parte, il comportamento ILTURISMOAPOLA Con la parziale riapertura dell’albergo «Riviera», aggiuntosi al «Lipa», al «Miramare» e ai «Trieste» precedentemente riattati, la città dispone complessivamente di 300 alloggi per turisti, mentre, non lontani, si trovano i riposanti e noti «Bagni polesani», circondati dalla bella pineta. Lo sviluppo del turismo a Pola viene curato, oltre che dal Comitato Popolare cittadino, anche dall’Associazione per il Turismo di recente costituita, che ha in questi giorni elaborato il piano decennale. Tale piano prevede l’aumento del numero attualmente esistente di autobus per le comunicazioni urbane, la costruzione di un grande autogarage, il miglioramento dell’illuminazione stradale, la riparazione delle vie e delle installazioni delle Case Pescatori, di Sacorgiana, Medolino e Pro-montore. Circa 40 milioni di dinari verranno investiti nella totale messa in funzione dell’albergo «Riviera», nelle sistemazione del bar, del ristorante, della rimessa e del campo di tennis. E’ pure prevista la ricostruzione del bagno di Valcane e l’edificazione di un piccolo albergo con una sessantina di letti. Tali provvedimenti non mancheranno di essere apprezzati dagli o-spiti e di incidere favorevolmente sulla già delineata ripresa turistica polese. DELIZIE SOTTO VETRO Su una linda motonave in viaggio oltre l’Equatore, in un elegante ritrovo straniero, nell’«express» lanciato a tutta velocità verso oriente: potete ritrovarle ovunque queste delizie sotto vetro, i prodotti jugoslavi la cui fama ha da tempo varcato i confini della patria e dell’Europa. La nostra terra, infatti, per la sua varietà di paesaggi e di clima non attira soltanto i turisti in numero sempre crescente, ma produce il mai abbastanza lodato nettare di Bacco in qualità che possono senz’altro stare alia pari con altre di nome noto. Tra i vini prelibati sono da annoverarsi, primi, gli sloveni, specie quelli del goriziano e dei dinto-ni di Ljutomer. Più rinomati, forse, quelli istriani, richiesti sopratutto per la loro forza ed il loro aroma. Ma non inferiori, si badi bene, i vini serbi, i quali, sebbene meno alcoolici, offrono una soavità tutta particolare. E, penetrando nel campò dei liquori, non dimentichiamo la famosa grappa di prugne serbo-bosniaca, lo «Slivovic», noto all’estero anche come «Old Plum Brandy», i famosi «Cherry Brandy» e «Maraschino» zaratini ed il vecchio gin serbo, di cui cantano persino antiche canzoni nordiche! Poi frutta, frutta in partenza per tutto il mondo. Si tratta delle note prugne jugoslave, fresche ed essica-ite, in kompott o in marmellata, migliori di quelle californiane, per la cui esportazione il nostro Paese occupa il primo posto in Europa ed ii secondo nel mondo. E vi possiamo aggiungere le ciliege dalmate, le albicocche croate, le pere bosniache, le mele slovene, croate, serbe e macedoni. Quanto ai funghi, la vecchia tradizione jugoslava assicura una diligente cernita, un’accuratissima confezione. Li volete freschi in allettanti vasi di vetro, sott’olio o sot-t’aceto, in scatola e persino in... bottiglia? Li preferite essicati? Oppure appena raccolti? Non temete: sono tutti sanissimi, controllati uno per uno secondo le più moderne esigenze dell’industria alimenta« re. Non ci rimane, quindi, che augurarvi buon appetito e.... miglior degustazione ! jo-ka Dietro le cortine di Margherita Savoia: chi era Vittorio Emanuele III? Quando una dinastia scompare dalla scena del proprio Paeser di solito gli scandali si succedono agli scandali: segreti, maneggi, falsi, tenuti gelosamente celati per decenni, a volte per secoli, vengono portati alla luce. Molti nostri lettori ricorderanno certo quanto avvenne per la Casa absburgica: ma anche la corte italiana nascondeva pecche forse ancora non completamente conosciute. UNO STRANO FRUTTO Benché i Savoia ed i loro agenti abbiamo tentato di soffocare le voci scandalose circa la condotta del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II", i piccanti episodi della sua vita corsero presto su tutte le bocche: nessuno, praticamente, ignorava ed ignora l’instancabile attività... sentimentale del «sovrano galantuomo», i suoi rapporti con numerosissime donne di ogni ceto e reputazione, l’esistenza di un vero stuolo di figli illegittimi tacitati con l’assegnazione di titoli e proprietà. Suo figlio, Umberto I", non era molto diverso ; ma nella galleria dei robusti ed intraprendenti Savoia, chi stonava in pieno era Vittorio Emanuele III", non solo fisicamente, ma anche per carattere e ten- se il frutto di quache illecito amore dell’affascinante regina Margherita, notoriamente prodiga delle sue grazie regali. Ma nemmeno quest’ipotesi è giusta: il «piccolo monarca» non era neppur figlio di Margherita. Chi fossero i suoi genitori non è ancor noto: si hanno serie ragioni di ritenere, però, che la regina lo abbia «adottato» nel 1869, quando partorì una bimba, la quale venne subito allontanata dal--la corte e sostituita con il falso futuro erede al trono. Qual’è la fonte di queste rivelazioni? Un commerciante di Pallan-za, Rinaldo Gallivaggi, che, già alcuni anni or sono si rivolse al Tribunale ; a quanto risulta, egli è il nipote ''della regina Margherita, essendo sua madre, Giuseppina Griggi, la bimba partorita dalla consorte di Umberto' 1° e sostituita dall’ignoto neonato che doveva poi diveni-re’Vittorio Emanuele III0. Margherita ebbe solo una figlia, ed ii parto fu tanto difficile che, per sopravvenute complicazioni, ella fu messa nell’assoluta impossibilità di generare ulteriormente. Pure, occorreva un erede maschio per salvare la dinastia: ecco il perohè della sostituzione, compiuta con la complicità di una ristretta cerchia le più laboriose ricerche, raccogliendo preziose testimonianze in colloqui riservati con personalità che mantenevano stretti contatti con la corte sabauda. Egli presenta, inoltre, una notevole documentazione, vertente sopratutto sui rapporti intrattenuti dalla regina Margherita con la figlia. Si dice che l’ex Umberto II0, attualmente in Portogallo, abbia offerto al Gallivaggi di giungere ad un compromesso, prima ancora che quest’ultimo completasse la sua documentazione. I Savoia vorrebbero evitare ad ogni prezzo un processo che solleverebbe uno scandalo nel mondo intero, provando che lo stesso Umberto e le sorelle Jolanda di Bergolo, Maria di Borbone e Giovanna (ex reginarmadre di Bulgaria) non sono di sangue reale, non essendolo nè il padre nè la madre, figlia di un modesto duca montenegrino divenuto re dopo che Elena stessa era stata fatta regina. Sarebbe un duro colpo anche per il partito monarchico italiano, capeggiato dal noto armatore napoletano Lauro, per l’idea monarchica stessa, la quale conta pure numerosissimi sostenitori nei ranghi democristiani e nelle sfere vaticane, che non videro affatto di buon occhio la vittoria repubblicana. Il Gallivaggi resiste: ma, conoscendo i metodi di certa gente, non possiamo escludere «he, per farlo tacere, dopo le allettanti offerte, si ricorra a misure più radicali. MARBAR come della terra che ospita le più belle donne del mondo. Ed è davvero rimarchevole la bellezza non di qualche singola giovinetta, ma di tutte le figlie dell’isola, quasi senza eccezione. I loro volti sono tali da rispondere in pieno anche ad ogni nostro più esigente criterio estetico, le loro membra paiono modellate per secondare a. perfezione il ritmo di quelle danze estatiche che rievocano un perpetuo sacrificio di gioia sul fiorito altare della pace e dell’amore. Lylongo Guardo la ciocca secca d’un palmizio, come un ventaglio d’oro tra la verzura, l’acqua dell’atollo azzurra e grigia; e nella trasparenza della luce sottomarina, il corallo rameggiante e fiorito e la moltitudine dei pesci che volteggiano, punteggiati, striati, persino rostrati come pappagalli...» Come da una favola di Stevenson, come da una delle sue pagine più belle, tessute d’un’aerea levità di sogno, l’isola di Bali emerge dalle acque incantate in un lussureggiare di sole e di colori. In che modo dobbiamo accogliere tutto quanto si dice attorno a questa terra fiabesca? Ci conviene accettare le estatiche espressioni di coloro a cui è stato concesso porvi piede, o respingerle come un insieme di abusati luoghi comuni? No : Bali è rimasta davvero quale ci è stata dipinta. Gli stessi giapponesi, durante la loro occupazione, non vollero o non seppero mutarne il volto. Nè lo fecero gli Olandesi, che nvano tentarono di introdurre nell’isola gli usi e i prodotti della moderna civiltà europea. A Bali s|i vive oggi come centinaia e centinaia d’anni fa, seguendo gli stessi costumi, coltivando le stesse u-sanze, professando le stesse credenze che furono proprie ai più lontani antenati di quel popolo pacifico e felice. Posta al centro della «collana di smeraldi» d’insulin-iia, Bali verdeggia tra la bellissima Glava e la silenziosa Lombok: con u-na lunghezza di 90 miglia ed un’ampiezza di 50, la magica isola offre uno da quella degli altri popoli quanto una dura battaglia è lontana dalle loro splendide danze. I! segreto della felicità degli abitanti di Bali consiste nel fatto che mai essi si sentono soli, mai si considerano staccati dalla collettività. Il balinese appartiene al suo villaggio come la mano al corpo: il suo centro è per lui un organismo vivo, la cui idea è inscindibile da quella dell’esistenza stessa. Tutto quanto egli fa, dall’amministrazione del villaggio al lavoro dei campi, dall’attività artigiana alla danza, per cui nutre un vero, profondo culto, lo fa per il bene della comunità, nè lo sfiora il pensiero di sfruttare determinate situazioni a suo personale vantaggio. Ottimo compagno, il balinese è però un pessimo servo, e sia i Giap- Brutalità, malvagità, cinismo sulle peste ilei russi in Jugoslavia di molti ufficiali e soldati, nell’aura-versare la Jugoslavia, non fu quello che la nostra popolazione si attendeva da combattenti dell’Armata Rossa. Dovunque passavano queste unità, della missione militare sovietica, generale Kornjejev, per rendergli noti i disgustosi fatti che screditavano la Armata Rossa. Al colloquio assistettero ì nostri generali Peko Dapèe-vic e Koča Popovič. La comunìcazio- DAL LIBRO DI V. DEDIJER «TYTO SPEAKS> lovan Djilas, il quale spiegò dettagliatamente a Stalin come si era giunti in realtà a quel fatto e come si fossero comportati in Jugoslavia gli ufficiali e i.soldati dell’Armata Rossa. Stalin si meravigliò e chiese a Djilas : «Perchè non imi avete scritto tutte queste icose? Io mom Le saipevo. Ma erodo che, eon ciò, la divergenza sia appianata,». Quando, nel 1946, Tito tornò a Mosca, Stalin gli chiese perchè Djilas non si trovasse tra i componenti questa seconda delegazione. Gli venne riferito che era ammalato e che sof friva di continui dolori al capo, al che Stalin rispose: «Salutatemi Djiilas e ditegli die lo farò guarire-ilo. Chiedetegli se vuol trascorrere oom me le ferie a Soča, sul Mar Nero : laggiù si rimetterel-be subito». Più tardi, nel 1948, quando si manifestarono i noti contrasti, una delle prime cose che Stalin credette di poterci rinfacciare, fu la nostra presunta irriconoscenza verso V Unione Sovietica: noi avremmo, secondo lui, offeso la memoria dei combattenti dell’Armata Rossa, accusandoli di misfatti q'ie non avrebbero commesso. Ma il miglior testimonio per tutto ciò è il nostro popolo, sono le genti delle regioni attraversate dai soldati russi nel 1944 e ’45. (Versione di AL. BA.) la gente aveva a lagnarsi della condotta dei Russi: numerose donne e ragazze, erano state molestate, molte violentate; si tentò tH spiegare alla popolazione che si trattava solo di casi sporadici, ma il numero di tali casi aumentava di continuo. Ciò danneggiava notevolmente il prestigio dell’Armata Rossa e dell’Unione Sovietica, ed ostacolava noi stessi nel lavoro politico, poiché prima e durante la guerra ci eravamo espressi, verso i Russi, in termini molto diversi dagli esempi che avevamo ora sottocchio. In breve, lo scandalo assunse proporzioni tali da rappresentare un serio problema. Complessivamente^ vennero denunciati alle nostre autorità 1.219 casi di violenza, 359 di tentata violenza, 111 casi di. violenza seguita da omicidio, 248 da tentato omicidio e 1.204 casi di rapine e aggressioni. Fra le ragazze violentate si trovava la segretaria del Comitato circondariale della Gioventù della Vojvodina, fra le donne, la moglie di un membro del Comitato Nazionale. Nella stessa Belgrado, si ebbero parecchi episodi che suscitarono il malcontento dei nostri soldati e della popolazione civile. Durante la lotta per la liberazione della Capitale, nell'ottobre del 1944, una portamessag-gi della 6 divisione della Lika, mentre stava recapitando un ordine al fronte, venne fermata da un capitano russo, che tentò di possederla. La ragazza si difese, l’ufficiale sovietico la ferì, violentandola poi mentre era priva di sensi. Ma specialmente due fatti, avvenuti a Cukarica, sollevarono l’indignazione della popolazione belgradese. Alcuni soldati russi avevano, l’uno dopo l’altro, fatto violenza alla figlia d’un’opemia defilo zuccherificio, iscritta al Partito dal 1939. La ragazza si abbattè tanto da abbandonare ogni attività politica. Un altro abitante di Cukarica aveva invitato a casa un gruppo di ufficiali, sottufficiali e soldati dell’Armata Rossa. Dopo cena, mentre i Russi erano ubriachi, un maggiore aggredì la moglie dell’ospite senza reticenze. E, volendo questi correre in difesa della donna, fu afferrato e gettato fuori di casa. Egli andò in cerca d’aiuto, ma, nel frattempo, sette Russi si erano impossessati di Sua moglie. * Dopo quest’episodio, l’Ufficio Politico del Comitato Ceptrale del Partito invitò ad una riunione il capo ne avvenne in forma del tutto amichevole e cameratesca. Milovan Djilas disse che simili episodi erano tanto più antipatici, in quanto la borghesia di Belgrado li avrebbe sfrut- tati contro l’Unione Sovietica e ricordò come gli ufficiali britannici distaccati presso il nostro Comando Supremo si comportassero in modo più corretto. Ma Kornjejev non volle sentir ragioni ed insorse: «A nome del Comando dell’Armata Rossa, io protesto contro simili accluse, perchè tutte «infondate!». Egli riferì a Mosca, naturalmente a modo suo, e subito giunse ai nostri organi un telegramma incolpante Djilas di aver affermato che «la moralità degli ufficiali sovietici era più bassa di quella degli ufficiali inglesi». Parve che l’incidente potesse ritenersi chiuso quando, nell’aprile del 1945, il Maresciallo Tito si recò a Mosca per firmare il patto di amicizia e di càuto reciproco con l’URSS. Assieme a Tito, si trovava pure MI- LA SINFONIA DELL’ACCIAIO KsSWÄ! scenario di splendori naturali qual’è raro poter ammirare nella stessa Indonesia, poiché tutto vi sembra disposto per dar modo all’uomo di godere nel modo più perfetto di quelle meraviglie che nessuna penna potrebbe rendere in modo degno. Sotto il loro sole smagliante, gii indigeni di Bali conducono un’esistenza che si può dire davvero priva di preoccupazioni, lontana dalla lotta per la vita che travaglia la restante umanità: essa si differenzia ponesi che gli Olandesi ne sanno qualcosa : egli nutre uno spirito' d’indipendenza pari all’amore per la collettività, ed un orgoglio radicato e giustificato. La sua primitività è soltanto apparente, ed una tradizione culturale antichissima, sebbene lontana dalla nostra accezione, si rivela in parecchie manifestazioni ed attraverso la medesima struttura ' sociale. Di Bali abbiamo sentito parlare ISOLA DI SOGNO TELESCRIVENTE IL RE CHE NON ERA RE B iHatosù I vostri nomi sono molto belli, i vostri ventri sono grevi, i vostri occhi sono grandi, i vostri capelli sono di mare e di fuoco. E quando mi sveglio, la donna ha la forma del giorno, la donna è semplice e nuda, la donna sa quel che noi impariamo. Ella è la neve e il sangue e la prateria azzurra delle vene dove soffia il vento di maggio. Ella sa che bisogna soffrire per dare la vita ad altri, adoperare le mani e gli occhi per rendere lieti e felici coloro di cui ella s’è caricata, e sa che l’uomo si placa quand’è sulla sua spalla, spogliato dell’arroganza. Quelli che'possono aver vergogna, non hanno che da abbassare gli occhi. sul popolo russo la rabbia della sconfitta, le donne delle officine, delle case e degli uffici di Pietroburgo e di Mosca invadevano le strade nel nome di Lenin, reclamando la fine del disastroso conflitto, il ritorno dei mariti e dei figli, unendosi ai loro compagni, battendosi con loro per la fine della tirannia. Consacrato nella lotta, T8 Marzo rimase sempre a simboleggiare la battaglia della donna per il lavoro, l’uguaglianza, la giustizia e la pace. Eroine da tutti i paesi, da Rosa Luxemburg alla «Pa-sionaria», anima e fiamma della sfortunata lotta di liberazione del popolo spagnolo, a Magda Šilić, organizzatrice e combattente jugoslava immolatasi nella guerra antifascista, eroine di tutte le terre raccolte sotto un’unica bandiera d’amore consacrarono nel sangue la causa ed i diritti di tutte le madri e le spose. Di splendidi episodi abbonda la storia dei movimenti di liberazione di ogni Paese. Ed è ancora la Jugoslavia a mostrare esempi luminosi, a dare alla storia le più gloriose Le nostre compagne sul fronte della salute. FU NEL 1910: una conferenza internazionale femminile socialdemocratica, riunitasi a Kopenhagen sotto la presidenza di Clara Zetkin, • terminò con una mozione che decideva la proclamazio-ne dell’8 Marzo «Giornata della donna» in tutto il mondo, giornata in cui tutte le donne avrebbero dpvuto proclamare i loro diritti, primo tra i quali — allora — quello elettorale, di cui la stragrande maggioranza delle donne era priva anche nelle Nazioni che si piccavano dì essere all’avanguardia del progresso e della civiltà. Per risalire alle origini di guesta celebrazione che, è, nello stesso tempo, una manifestazione per l’elevamento della donna, per il suo affrancamento da ogni degradante giogo, da ogni dannoso pregiudizio borghese, bisogna procedere ancora a ritroso nei tempi, fino ali’8 Marzo 1848, anno in cui le donne dello stato nordamericano di New York scesero per la prima volta in campo a reclamare i loro diritti poetici. Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti, molti problemi sono sorti, portati dall’evolüzione sociale, e le rivendicazioni femminili si sono spostate s# altri campi, principalmente su quello del lavoro, tendendo a bandire lo sfruttamento della mano d’o- pera femminile proprio dei . paesi capitalisti, a porre su un piedestallo di parità anche le donne di colore, ed, infine, a lottare contro la guerra, sull’esempio della Zatkin stessa, che tra le prime fece della sua vita una missione di pace. «Con tutto il cuore sono con voi», scriveva ella, nel 1914, alle donne di Russia scese sulle piazze a protestare contro le cariche selvagge Iella polizia zarista. La conferenza internazionale delle donne, organizzata in piena guerra a Berna, suonò ancora diana di pace, protesta "ontro i fomentatori di conflitti, richiamò i popoli all’amore ed alla fraternità. E T8 marzo del 1917, mentre gli oppressori sfogavano partigiane, le più luminose figure dell’antifascismo. Nelli'aspra lotta, 25 mila compagne jugoslave trovarono la morte sul campo di battaglia e nella galere fasciste, 40 mila vennero ferite, 282 mila patirono le orrende sofferenze dei campi di concentramento nazisti, ed 800 mila bimbi persero le madri durante le operazioni belliche, nei «Lager» di sterminio o sotto la furia impazzante dei bombardamenti aerei e dei mitragliamenti. Anche le donne istriane portarano il loro prezioso contributo di sacrifici e sangue: tra queste combattenti spiccano, in prima linea, le compagne del Fronte Femminile Antifascista di Rovisto. La democrazia socialista ha dato alfine alla donna quello che pareva esserle rie-' gato per sempre : il diritto ad una vita sana, ad una casa, ad una famiglia libera da preoccupazioni, ad un lavoro onorevole e ad un guadagno pari a quello degli uomini, aprendole la via all’istruzione, alle cariche pubbliche, i tutti i posti di responsabilità, da cui ella tanto può contribuire all’elevamento del suo popolo. Ed oggi, la donna jugoslava si stringe ancor sempre al-]e sorelle di tutto il mondo. Ella ha tanto sofferto, e sa quanto altre donne soffrano tuttora: ma al termine della sua lunga, dolorosa ma gloriosa strada, che invano i falsi profeti dell’Est hanno cercato di sbarrare, tentando di ipprestarle nuove catene, ha visto splendere la vittoria, ha cisto schiudersi — dal suo olocausto quotidiano — un avvenire pieno di superbe promesse. Ed è questo l’augurio che ella rivolge, in questa giornata di solidarietà e d’amore, a tutte la madri e le spose del globo. UN ALTRO MONDO Lungi da ogni intendimento retorico, dobbiamo purtroppo constatare che un 8 marzo non certo degno delle tradizioni democratiche e socialiste è quello celebrato nei Paesi soggetti alla dominazione kominformista. E’ a tutti noto quale vanto menino, sia l’Unione Sovietica che i Paesi satelliti, in merito alla lotta per l’emancipazione della donna che sarebbe dà essi condotta. Ma, in realtà, le «conquiste» staliniste hanno finito col risolversi, per le masse femminili, in una tragica ironia. In realtà, ben poche sono le donne che all’est, grazie al più acceso ed ortodosso fanatismo, sono riuscite a raggiungere e a mantenere posti di alta responsabilità; a parte queste poche eccezioni, la conclamata conquista della parità di diritti ha significato, per la stragrande maggioranza delle donne, essere equiparate agli uomini sopratutto di fronte al servizio militare, alle sempre più pesanti norme di lavoro, alle fatiche cui esse non sono fisicamente adatte. Pertanto nell’Unione Sovietica e nei Paesi satelliti l’«emancipazione» e «l’eguaglianza di diritti» non costituiscono affatto un vantaggio per le donne e riescono loro, al contrario, assai gravose. In Polonia e in Ungheria, per esempio, si sta svolgendo ora una vasta propaganda per incoraggiare le donne ad occuparsi nelle officine ed ai lavori pesanti. In questi ultimi tempi, esse sono state avviate in gran numero all’edilizia, all’industria metallurgica, e persino nelle miniere. «Il piano sessennale — ha precisato l’organo del Partito Comunista polacco «Try-fcana Ludu» nel numero 295 prevede, com’è noto, l’aumento della mano d’opera di 2.100 milioni 100 mila unità (senza tener conto dell’agricoltura), di cui il 60% è costituito da donne». Dalle statistiche risulta che in Polonia, nel mese scorso, 18 mila donne lavoravano nelle fonderie. In Ungheria la parità di diritti della donna nell’interpretazione dei governanti kominformisti, consiste nel fare in modo che il 60% delle maestranze industriali sia composto da donne. Lo stesso dicasi per la Cecoslovacchia, dove scarseggia, nonostarlte i campi di lavoro coatto, la mano d’opera maschile. Alla luce di quanto si verifica nei paesi sovietici, la «parità di diritti» concessa alle donne si risolve dunque a svantaggio di queste ultime, in quanto, non tenendo conto delle loro particolari esigenze, compromette gravemente il loro equilibrio psico-fisico, menoma la funzione che esse sono chiamate a svolgere nella famiglia e nella società e, abbrutendole nella fatica, le condanna alla triste condizione e all’oscuro destino di automi senz’anima e senza speranza. Un sicuro sorriso al domani: questa giovane figlia della Macedonia sa che per la sua, bella terra non vi saranno più ombre nè incertezze. Disco verde alla felicità: ■eco (nella foto a destra) una brava e simpatica impiegata delle ferrovie croate. PER LE CONSUETE RUBRICHE rimandiamo le nostre lettrici al prossimo numero del 23 marzo. VARIAZIONI e DIVAGAZIONI RISO AMARO Un lunedì una massaia di Praga entra dm nn negozio statale per faire qualche compera. Cliente: «Vorrei un pò di carne coi bollini della mia razione.» Commesso: «Abbiamo carne solo il martedì». Cliente: «Allora prendo della verdura». Commesso: «La verdura è solo al giovedì». Cliente: «Bene, vruol dire che LOGICA DEDUZIONE A Budapest circola questa storiella sul conto di Rakoši, notoriamente calvo : Joska, un cittadino della capitale, decide di dover jare qualcosa di utile per evitare guai con le autorità. Così prende lezioni sull’arte di salvare gli annegali. Tutto va bene: gli viene insegnato a nuotare, come portare a riva un annegato, come domare un nuotatore isterico, e così via. Qualche settimana dopo, egli incontra il suo amico Mihaly, che gli domanda: «.Cosa fai di bello? Non ti vedo da parecchi giorni». «Sai, ho fatto un corso di pronto soccorso per annegati», risponde Joska con orgoglio. «Bene», dice l’altro, «e come si fa?» «Molto semplice. Quando vedo qualcuno affogare, salto in acqua, gli dò due schiaffi sul viso e lo rimorchio a terra per i capelli». «Vuoi dire che faresti così per chiunque?» «Per chiunque. Ci fanno fare giuramento». «Lo faresti anche per Rakoši?» chiede Mihaly, incredulo. «Anche per Rakoši. Salterei in ac- PECCATO! qua, gli darei due schiaffi... solo .. solo che non ha capelli/» In una fabbrica lituana di carrozzelle per bambini, li flussi erano riusciti iaid avere un» stahanovisla. Per premiarlo, il direttore ordinò die gli fosse donata una carrozzella, o meglio Dutte ile parti idi essa, poiché la sezione montaggi» era altrove. Un mese dopo, il buon 'direttore incontrò per ila strada lo stahamovista che portava in braccio nn bambino. «Come mai ? E la carrozzella ?», gli chiese. E l’altro : «Niente da fare. Oignà volta die provo a mettere insieme i1 pezzi, vien fluori una mitragliatrice». M. A. MALBRAN IMO LETTO PEH VOI DA LUKNJE ODLOČA Je*r iMiar Y«£Ì_.------------------- L’aiuto morale e 1 ni 4 31(1 4 il**«8 • meno utili all’Italia d| mi arranigerò col forno. Mi dia un pò di farina». Commesso: «Niente farina fino al prossimo mercoledì». Cliente: «Questa è bella! Perchè, allora, avete aperto il negozio?» Commesso: «Per il bene del popolo lavoratore!» scioni cartelloni e manifesti pubblicitari; ingaggio di orchestrali e cantanti che si esibiranno nella serata; servizi di ristoro, di trasporti e di informazioni stampa; servizi fotografici e cinematografici (provini alle Miss, attualità ecc.): è un lavoro molto più facile a dire che a fare, un lavoro delicato e ponderoso ma entusiasmante perchè al suo termine tutti noi potremo conoscere il volto nuovo della ragazza che potrà diventare domani una «stella» del cinema italiano ...» (Da un articolo del settimanale comunista «Vie Nuove», in preparazione alla grande festa per reiezione di «Miss Vie Nuove»), XXX ALTARE E GAGLIARDETTI «. .. Padre Santo richiamate, Voi che lo potete, i Vostri figli all’adempimento dei doveri discendenti dalle leggi divine, fate che a coloro che lasciarono la vita sulle aspre vie della tormentata prova sia data cristiana sepoltura, fate che cadano le leggi inique e, per ciò risorga la fiducia nel cuore degli uomini. Beatissimo Padre, ci conceda Gesù Signor Nostro che nel nome di Vostra Santità, suo Augusto Vicario, gli i-taliani tutti ritrovino la via dell’amore fraterno, della comprensione fraterna, della fraterna solidarietà. Padre Santo le donne del Movimen- TOTOCALCIO IL GIOCO DEI MILIONI XI J12. 1,0 Sociale Italiano, prosternate ai Vostri piedi credono e sperano in Vostra Santità ed attendono sicure nel nome di Cristo, il ritorno alla famiglia dei loro figli, fratelli, sposi per i quali chiedono, nell’attesa, la Apostolica Benedizione» (Conclusione dell’indirizzo di omaggio inviato dalle donne neofasciste al Pontefice in occasione deir anniversario dei Patti lateranensi). RISULTATI DI UN VIAGGIO C’è una cosa di profondamente reazionario, in Cina», dissi una volta a uno scrittore comunista nel corso di una divertente conversazione. Quello mi guardò esterrefatto, senza intuire a cosa potessi alludere. «Che cosa?» domandò infine. «La vostra cucina». Non capiva ed allora gli esposi come, a mio parere, un cucina così stravagante, delicata, difficile, preziosa, non poteva uscire che da un mondo aristocratico e corrotto come quello dei Mandarini. Oggi è una stonatura. O, per essere più esatti, uno strascico. Sbaglierò, ma giurerei che fra ventanni la cucina cinese si sarà convertita alla rapida praticità della bistecca. Se non addirittura a quella dei prodotti in scatola». Come l’America. (Dall’«Avanti !», Viaggio nella Repubblica popolare cinese). I I Totocalcio! La magica schedina! In lei si celano, con il radioso sorriso della dea bendata, l’esistenza facile e comoda, la scomparsa della miseria, il benessere della famiglia, le crociere, la vita brillante, la fonte inesauribile di felicità. La fortuna è vicina, a un passo, s offre a tutti. Ognuno può conquistare la sua benevolenza. Basta prendere la schedina, compilarla, pagare 100, 200 e più lire e attendere. Attendere sino a domenica. Domenica si, saprà tutto. Domenica tutto potrebbe essere risolto. LA FEBBRE DELLA SCHEDINA Migliaia di persone s’accalcano In domenica sera nei. bars cittadini, fui-ti hanno in mano la fatidica scheda: sludentelli imberbi delle scuole medie, dame in pelliccia, scaricatori del porto, disoccupati, vecchiette di sessantanni ed oltre, alti, funzionari, mamme con bimbi in braccio. Attendono, strepitano e sperano. Centinaia di milioni di lire scorrono ogni domenica come un fiume d’oro dalle tasche dei poveri nelle cas-sejorti del CONI (Comitato Olimpionico Nazionale Italiano). L’incasso settimanale ammonta di solito, ad oltre quattrocento milioni, ma a volte tocca anche il miliardo. La metà* di tutto il danaro raccolto va al CONI. Un quarto viene distribuito a coloro che toccano quota 13 e l’altro quarto a «quelli del 12». Talvolta a realizzare 13 punti sono una o due persone; molto spesso, p4*rò, sono parecchi a dividersi la posta che diventa allora minima. Innumerevoli triestini s'arrabbattano il sabato sulle schedine vuote a pronosticare i risultati delle partite di campionato. Clementina, ad esempio, è una vecdiierella che per l’età e l artrite non esce mai di casa che al sabato, quando si trascina sino al più vicino bar per ritirare la scheda, Non sa chi gioca. Dell’Atalanta ha la stessa conoscenza che possiede circa il pianeta Plutone. Del resto, ciò per lei non ha alcuna importanza. Mica gioca sull’Atalanta, ma sulla fortunosa combinazione di quei tre segni: x, 1 e 2. Quale dei tre deve scrivere? E in ohe ordine? Questo è il suo dilemma. CON LA BENDA E SENZA Nel bar si vendono anche schedine già compilate. Basta chiudere gli occhi e prenderne una. La fortuna e cieca e chissà c)'\e\ non venga proprio qui a sorridere . . . Ma si può fare anche così: Desidera, signora? Una schedina bianca o una compilala? No, lei vuole La schedina bianca. La compilerà da sola. IL proprietario del bar e di una sensibilità ultrafine. Sorride e indica la ruota preparata per coloro che attendono la fortuna a pura». La ruota è suddivisa in tre parli contraddistinte da x, 1 e 2. Ciri pure, signora. Quando la ruota si fermerà, La freccia le mostrerà un segno. Giri così 13 volte, e noti, ciò che le mormorerà la fortuna. Non ha importanza se il Bologna e più forte del Palermo. La ruota della fortuna è propensa al Palermo. E così di domenica in domenica ... Questi sono i giocatori al minulo, «costrettin dalla necessità. Ma vi sono coloro che puntano cifre alte, molto alte. Le persone con tanto denaro non giocano al totocalcio. Esse non si lasciano illudere della fortuna sulla schedina. Esse giocano diversamente. E la stampa ha registrato alcuni tipici casi. Uno è avvenuto lo scorso anno « Basilicata, nell’Italia meridionale. Un industriale seppe che un suo conoscente aveva totalizzato 13 punti. Cđl-colando su un forte guadagno, l industriale entrò con lui in trattative che furono concluse per mezzo milione di lire. Pagando l’importo pattuito al conoscente, l'industriale sistemò, soddisfatto, la schedina nel portafoglio, attendendo trepidante il comunicato annunciante i milioni vinti dal «13». S ebbe quasi un colpo apoplettico. 1 risultati della partita di quella domenica erano stati pronosticati esat- tamente da migliaia di giocatori. Ogni 13 vinse 1600 lire. CHI VINCE SEMPRE Ogni domenica qualcuno cessa d’implorare la dea bendata. Ha tentato 10, 20, 50 combinazioni, senza ricavare nulla. Ma al suo posto, nuovi illusi entrano nel gioco dei milioni. E coloro che vi rimangono, aumentano le giocate. Le aumentano di settimana in settimana. E il fiume d’oro scorre da Trieste, Roma, Milano, Padova, Firenze, Napoli, Bari, verso le capaci casse del CONI. Quest ultimo non perde mai, anzi, vince sempre. Ed in ciò inconsciamente lo aiutano i lavoratori triestini, le massaie e i poveri. Essi non vedono il CONI. Non vedono i milioni che vanno nelle casse altrui. Essi sognano solo i milioni che vinceranno. Ed ogni settimana spendono i loro. I loro poveri milioni.. . MLADEN PETRINIĆ GIRAMONDO CHE COS’E’? L’edificio delle Nazioni Unite visto attraverso Io scheletro della costruenda cupola che ospiterà l’Assemblea Generale del-rONU a New York., PARTE IL «VIKING», li più tonte missile sinora sperimen dalla Marina statunitense. ** *********** **************** ************** **************;* C^T SETTIMANALE - — Presto, accendi la radio: c’è «Venezia Giulia»! — Acc..., non posso! Non trovo i fiammiferi. NOSTALGICO JELICE — Da quando sono incominciate le persecuzioni razziali in Russia, lui ogni sera si mette in orbace e ascolta la radio. PRENOTAZIONI. — «Al Santo Padre, tramite l’Organizzazione internazionale tra i Dirigenti delle grandi Industrie, sarà chiesto che il Servo di Dio Vito Necehi, appena elevato agli onori degli altari, sia proclamato Patrono degli Industriali» .(Dal notiziario di una agenzia di informazioni). XXX RIMEDIO PER TUTTI. «Solo Togliatti può assicurare ad una monarchia il consenso di una compatta e consapevole massa popolare. La borghesia troverebbe in questa Nuova Monarchia Socialista la garanzia di una gradualità nell’attuazione delle riforme che tutti riteniamo necessarie. La monarchia troverebbe in questa sua funzione mediatrice la ragione storica della sua sopravvivenza. Infine la Chiesa cattolica avrebbe nella monarchia una garanzia per il rispetto della sua dottrina e della sua gerarchia» (Dalle dichiarazioni del conte Paolo Sella di Monteluce, leader del «Movimento comunista monarchico».) XXX GLI SVAGHI DELLA RIVOLUZIONE. — «Preparazione e addobbo delle grandi illustri sale di Palazzo Brancaccio; composizione della giuria (vi faranno parte attrici ed attori famosi, registi e scrittori, giornalisti ed artisti); lunghissimi elenchi di invitati (circa settecento per la più grande festa di Roma); stri- incontro CON on grande REGISTA ss La donna del quartiere Scrivendo di Pabst, si scopre che bisogna usare ripfctutmente la parola "Studio". Nella sua opera è infatti presente un’analisi dei personaggi e delle situazioni ir» maniera cosi verace da costringere il regista a proseguire con essa fino alla sua logica conclusione, qualunque questa possa esser# Sulle pose del cinema, v’è una grande divergenza di opinioni, ma esistono certi punti su cui tutti sono d’accordo, ed uno di questi è che,nessun elenco dei dieci registi che hanno maggiormente contribuiti. a creare il linguaggio del film ed a servirsene,, sarebbe completo senza il nome di G. W. Pabst. Durante la. sua permanenza a New York per studiare i piani di produzione, dei suoi nuovi films, il creatore de «La via senza gioia», .«L’amore di Jeanne Ney», «Don Chisciotte», «I misteri di un’anima,», c.La tragedia di Pizzo Palù», «La tragedia -della miniera» e «L’opera di quattro soldi», è riuscito a trovare un, ;pò di. tempo per concedere alcune indiscrezioni sulla natura dei suoi nuovi lavori. Uno, naturalmente, è l’«Odissea» di Omero, il film tridimensionale di cui si è già molto parlato, che verrà girato in Italia con la Mangano nelle tre parti di Penelope, Circe e Calipso. In un primo tempo, Pabst pensava a Clark Gable come Ulisse, ed a Greta Garbo come Penelope e Circe. Non se n’è fatto nulla, forse per l’incognita offerta dal cinema in rilievo, a cui i due grandi attori non avranno voluto affidarsi. Per la Garbo, ciò a-vrebbe segnato il ritorno con il regista che per primo le diede fama ne «La via senza, gioia», un incisivo studio sulla Vienna del primo dopoguerra, travagliata dall’inflazione. Pabst è convinto che il poema di Omero, che egli si appresta a volgere in pellicola, costituisce, assai più che T«Iliade», una pietra basilare della letteratura mondiale:, il dramma di.Ulisse è, in fondo, quello dei soldati di tutti i tempi e di tutte le. terre. Riuscirà il noto regista a realizzarlo degnamente, nonostante, tutti gli ostacoli frapposti dalla nuova tecnica? Il secondo lavoro progettato da Pabst, «Gli ultimi dieci giorni», s’impernierà appunta sugli ultimi giorni di vita del tiranno nazista, UNA SCENA DE «LA VOCE DEI, SILENZIO» DI G. W. PABST I RANGERS DEL CIELO, GLI ARDITI PARACADUTISTI AMERICANI DELLA 2a GUERRA MONDIALE SONO STATI DI RECENTE RICOSTITUITI IN CORPO DI «COMMANDOS» AEREI. ECCONE UNO INV AZIONE DURANTE UN’ESERCITAZIONE. basandosi sui dati ufficiali forniti dai testimoni al processo di Norimberga e raccolti poi dal giudice Michael Musmano. La parte di Hitler verrebbe affidata al protagonista del famoso film tedesco «Il dottor Caligari». * Pabst ride spesso e senza sforzo. E’ una piacevole sorpresa scoprire una simile disposizione all’aHegria nel regista di films tanto seri come «Nulla di nuovo sul fronte occidentale», violentemente antimilitarista e «La tragedia della miniera», che meritò il premio della Società delle Nazioni per il suo messaggio di fratellanza umana. Ma la diversità di clima nelle opere di Pabst è quasi senza uguali: la commedia borghese, come in «Scandalo per Èva», la tragedia spietata, come ne «Il tesoro», la più pura fantasia, come in «Atlandide», gli studi clinici delle aberrazioni sessuali, come ne «I misteri d’un’anima», ne «Il diario d’una prostituta» e ne «Il vaso di Pandora», la satira e la critica sociale, come ne «L’opera da quattro soldi», tratto dall’omonimo lavoro teatrale di Berthold, e Kurt Weill, e in «Crisi». Infine, recentemente, la sociologia politica ne «Il processo», uno studio delle origini dell’antisemitismo, in cui fa da «deus ex machina» un tristemente famoso processo per «delitto rituale» che ebbe luogo in Ungheria verso la fine del secolo scorso. Quest’ultimo film entrerà tra poco in programmazione, come pure il secondo film di Pabst del dopoguerra, «Geheimnisvolle Tiefe», («Profondità Misteriosa»), interpretato da Paul Christian e da lise Werner, un dramma psicologico costruito intorno ad un archeologo, appassionato studioso delle caverne preistoriche. Pabst sta pure compiendo uno studio retrospettivo del suo «Duello con la morte», uno spassionato esame del metodi impiegati dal movimento tedesco .antinazista, che gli servirà di base per uh suo nuovo lavoro su analogo tema. * Scrivendo di Pabst, si scopre che bisogna usare ripetutamente la parola «studio»: ciò perchè nella sua opera, più che in quella d’ogni altro artista, ad eccezione di Karl Dreyer, del primo Stroheim, di Chaplin e di Clair, è presente un’analisi dei personaggi e delle situazioni di una tale veracità da costrin- gere il regista ^proseguire con essa» fino alla sua logica conclusione, qualunque essa sia. Hollywood? Pabst tentò una volta, alla «Warner Brothers» con «Un eroe moderno», interpretato da Richard Barthelmess. Ma le circostanze che accompagnarono questa pellicola furono disgraziate, e da allora il grande regista non si lasciò più tentare dall’America. Durante il suo soggiorno californiano, egli ebbe pure a cedere alla «Paramount» un suo originale sog-. getto, la cui azione si svolgeva a bordo di un grande transatlantico in navigazione, nel 1934: improvvisamente, dalla cabina del radiotelegrafista di bordo, si diffonde la notizia dello scoppio della guerra tra i Paesi democratici e quelli del blocco fascista. Gli spensierati passeggeri si scindono in due parti e, mentre la grande nave solca inesorabilmente i flutti dell’òceano, su di essa covano odi feroci che esplodono in episodi di violenza. Ed ecco che, al culmine della, tensione, il capitano comunica trattarsi di un falso allarme, generato dalla mente isterica del marconista, logorata por mesi e mesi dalla tensione ner-vosa del momento politico, cioè da quella che oggi chiameremmo «guerra fredda». I passeggeri si sentono subito sollevati e ritrovano la serenità di prima, mentre il transatlantico giunge in vista del suo porto di destinazione. Il film non venne realizzato: ma, affidato a Pabst, certo avrebbe costituito un’altra delle sue opere più degne. «Avrei potuto fare senza dubbio molti più films di quanti ne ho lav ti in realtà — ha detto il grande regista, — se non fossi così esigente per i soggetti. Ih venticinque, anni, ho fatto sì e no venticinque films». Ma Pabst è troppo esigente: il suo è un primato invidiabile: E non soltanto per la quantità. II. W. «Che figlio di diavola» pensò. Le pareva che lui non sapesse decidersi. Una mano sul petto, una sudicia grossa mano sul suo petto e il resto veniva da se: ecco come andavano le cose con lei. Quando qualcuno non lo faceva, e se ne stava quieto, voleva dire che aveva bisogno di pensarci sul Ed era quasi sempre per sognare di averla già, lei lì che aspettava. Come per a-veria due volte: quello che vuol dire essere un porco. Vide che l’uomo si accendeva unp, sigaretta e di nuovo pensò: «Che figlio di diavola!» —- Mi racconti la tua storia? — Sconosciuto guardava il fuoco della sigaretta contro il buio della stanza. La donna non disse nulla ed e-gli ripetè : — Avrai una storia qualunque, no? Raccontamela — La donna fece spallucce sotto le coltri. —: Perchè? — Allo Sconosciuto piacevano le storie degli uomini. Gli piaceva camminare e sentirsele ritornare alla mente come da remote lontananze. A poco a poco la memoria gli riportava il tempo, le vie, i volti ai quali appartenevano. Allora era come se con le immagini del passato riaffiorasse la sua stessa storia. Quella sua storia di niente non c’era nessuno che sapesse ascoltarla. Quando lui. aveva finito di frugare in dolore e in profondità nel proprio intimo, gli toccava sentirsi dire: — Poveretto ! — Non lo si capiva, così non gli rimaneva che inghiottire amaro e pensare alle storie degli altri. Per questo gli piacevano le storie della gente, perchè insieme a queste, poi, la sua potesse avere chi ascoltarla. Non poteva spiegarle tutto ciò. Disse : -— Deve essere divertente. — La donna pensò che non lo sapeva, se era divertente o no. Ad ogni modo, l’importante era che lui si sbrigasse. — Cosa aspetti? — Non ne ho molta vòglia ancora.,.— — Posso aiutarti — Sconosciuto si cacciò la sigaretta in bocca. *■— Non mi piace- — — E allora va all’inferno! — La donna tirò una pedata fra le len- »Sa GRANDE STORIA DI PICCOLE COSE COMUNI MAGIA DELLO SPECCHIO La tratta delle bianche Dopo decenni dall'abolizione dalla schiavitù, ragazze in cerca di lavoro cadono in mano di malviventi che le avviano alla prostituzione. «Ingaggiamo ballerine per uno spettacolo eli varietà nei Mediterraneo. Rivolgersi signorina S., stanza 22 Hotel Centrale». Appena letto quest'annuncio su un giornale di Brema, una giovano donna si presentò al portiere del lussuoso «Centrale» chiedendo della camera nr. 22. Una signora molto «charmante» l'accolse genitamente e le parlò della faccenda : una parte di secondo piano nello spettacolo serale di un grande locale di Beirut, paga elevata, partenza entro pochi giorni. Greta Schmidt, cosi si chiamava la ragazza, accettò con entusiasmo, L’aweni-re le sorrideva, avrebbe viaggialo, paesi nuovi... la girandola dei sogni presi\ fuoco nella Sua fantasia. Nel giro di una settimana Greta preparò tutti i documenti necessari e s'imbarcò per Beirut. Ogni costi era in ordine: il viaggio pagato, il. contratto finpalo. Un paragrafo di questo l'obbligava a «divertire ? clienti», ad accettare cioè di sedere in compagnia dei clienti dopo lo spettacolo ed eventualmente a /arsi accompagnare a casa. Insomrra tur in modo che il cliente, soddisfatto, ritorni spesso nel locale. Niente distrano, a prima vista. Ma giunta a Beirut, una spiacevole sorpresa attendeva Greta. Il «grande» locale, non era altro che /un comune bar del porto, frequentato da aurina! in cerca di donne. Il varietà con- sisteva in alcune ballerine nude o quasi che si esibivano nella cosidcBa «danza del ventre». Finito lo spettacolo, le donne sedevano ai tavoli dei marinai o in solette separate. Guai a riliutarsi ad «essere gentili» con i clienti. Greta, quando le apparve chiaro che il locale epa una vera e propria rasa di prostituzione, cercò di. parlare al proprietario. Questi le. rise in faccia e la rinchiuse in una stanza perchè potesse riflettere che non le conveniva fare la smorfiosa. Un caso fortunato permise (dìa ragazza di. avvertire del suo stato il di-_ rettore del Teatro internazionale di Berlino, il quale intraprese subito gli opportuni passi presso le autorità. L'interpol. — la polizia internazionale — intervenne nella faccenda. Ricordate la fiaba di Biancaneve? Ricordate la perfida, invidiosa matrigna con il suo specchio incantato? «Specchio fatato, via, dimmi se c’è udonna nel mondo piu bella di me.. .» Certo che le ricordate: non è facile dimenticare il fantastico mondo su cui. si sbarrarono, in lieto stupore, i nostri occhi di bimbi. Ma forse non sapete che proprio in quelle incredìbili immagini di sogno si celano lontanissimi, ricordi, squarci di tempi remoli, quando l'umanità intera era alta sua giovinezza. Fu nel 12° e nel 130 secolo che in Europa per la prima volta gli. specchi di metallo vennero ricoperti di vetro. Ma sino al 1688, si trattò di piccoli oggetti dal prezzo abbastanza considerevole. Da quell’anno —■ in cui venne coperto il vetro da specchi, lo stesso da noi usato - la nota suppellettile giganteggio addirittura nella storia del nostro continente, divenendo simbolo di ricchezza e di potenza: le dame eleganti del Rococò e del Rinascimento andarono a gara per possedere d maggior numero di specchi, d’ogni forma, docili dimensione. 1 sovrani misurarono su quello scintillante metro la loro grandezza, fecero rivestire di specchi interi locali (si pensi solo alla sala da gioco di Versailles!), costruirono corridoio, torrette e labirinti tali da far amumtolire principi ed ambasciatori ospitali in quelle fastose quanto pazzesche stanze. Poi le dimensioni divennero più modeste, ma non per questo la «meravigliosa invenzionesi passò di modu: per ore ed ore le belle signore restavano sedute dinnanzi alle elaborato specchiere: furono lanciati nuovi modelli in miniatura, da portare appesi alla cintura. E nemmeno gli uomini seppero sottrarsi al fascino di Narciso: Henrik Ibsen, il famoso poeta nordico, aveva uno specchio in ogni suo cilindro! * E domani? A quanto sembra, lo specchio ritorna alla fiaba: una fiaba moderna, s’intejide, forse meno poetica ma certo non meno affascinante di quelle antiche. Esso è infatti divenuto il protagonista dinnumerevoli miracoli nel campo della scienza e della tecnica: complicati processi di laboratorio non possono essere seguiti che per riflessione : lo stesso dicasi per la fissione atomica. Anche per quanto concerne la produzione, di energìa lo specchio si. prepara ad assumere un ruolo predominante: Americani e Russi posseggono impianti in cut specchi parabolici mutano iti viva forza i raggi solari. Con tale sistema, alcuni studiosi pensano di potere, in futuro, provvedere al riscaldamento invernale dei centri abitali; e c'è ehi sogna di rendere mite e fecoiulo il clima di grandi distese ora sterili — come il Canada settentrionale, l’Alasca e la Siberia — mediante colossali impianti di specchi. Nè mancano le menti diaboliche, che tentano di ripetere su scala tremendamente più vasta l'esperimento di Archimede e di. ardere, concentrando ì raggi solari, le città nemiche; per quanto fantastico possa sembrare, diremo che già nell'ultimo conflitto tentativi del genere vennero compiuti, coi «riflettori volanti». E se i risultati conseguili furono modesti, non è ancor detta l ultima ngrola. * Quanto lontani siamo giunti dallo specchio della rnttiva regina di Grimm, dai magici specchi degli oracoli e dei riti babilonesi ! Eppure, la superstizione attorno a (inasto diffusissimo oggetto non è scomparsa: mentre agli spec.q li veneziani era un tempo attribuita la virtù di mostrare le malattie e ... i vincitori de.lle lotterie, al nord vi sono ancora fanciulle che credono di poter vedere, in certe notti usuerei), il volto del futuro sposo sul vetro appannalo. “Tormenta“ al teatro della Casa sindacale di Isola Romantico incontro in costume macedone Ha avuto luogo domenica ài teatro della Casa Sindacale di Isola la prima rappresentazione di «Tormenta», 3 atti drammatici di Franco De Simone. Compagna italiana della Casa sindacale. La vicenda è ambientata in Italia, nell’inverno del 1946. Stefano è da lungo tempo disoccupato e la moglie Gianna, che vuol '■ «vivere la vita ad ogni cc- -------, sto», costringe la figliastra a prostituirsi a ufficiali della locale guarnigione. Il nonno, l’altra figliastra-I Sonia ed un ex partigiano, rimasto presso la famiglia che lo aveva raccolto ferito, sono a. conoscenza della vita condotta da Laura, del resto tutt’altro che soddisfatta del suo stato. Infatti nella ragazza matura lentamente la. ribellione; còsi, anche negli altri: ribellione alla dispotica Gianna da un lato, e quindi all’ordinamento sociale dal-lj’altro. La rivolta contro la società ; che li costringe alla miseria ed alla prostituzione sembra essere ispirata dal giovane partigiano nel nome di un mondo nuovo. E’ questo è infatti l’assunto del lavoro, senz’altro buono come idea. Purtroppo è un assunto non realizzato, non coerentemente chiarito. La figura del partigiano è tutt’altro che messa a fuoco : egli ci appare piuttosto un sognatore, un velleitario remantico che un giovane di chiari e solidi principi sociali. Il suo «mondo migliore» è una idea vaga, un modo di dire che egli butta , là in mezzo alla famiglia che lo ospita, e nient’altro. Un altro personaggio sfasato è il capofamiglia disoccupato. La moglie lo spinge a cercare lavoro i-nutilmente, tuttavia gli fa trovare la tavola bene imbandita con i soldi «guadagnati» da Laura. Possibile che egli, per mesi e mesi, non si domandi da che parte arrivino il pranzo e la cena? Che razza d’uomo è? Evidentemente, l’autore si è solo preoccupato di imbastire un finalone «travolgente» : Stefano che infine scopra la verità e si lancia sulla moglie, la figlia idem : salta fuori una pistola e Gianna, raggiunta da un proiettile, muore. L’alternativa era: finalone con Stefano, personaggio fallito, oppure capofamiglia personaggio Quanto allo specchio considerato nelle sue .comuni funzioni!, termineremo segnalando dine novità : in Giappone ne vengono pnoldloitti di materiale plastico, tali da .poiter essere arrotolati come fogli 'di cucita, od a Toledo, nelTOhio, una fabbrica ap 'costruisce idi 'trasparenti che, se da una parte riflettono, dalLaltira permettono: di vedere attraverso la lastra coirne Ida .una icnuialisiasi finestra. E se Duso di itali arnesi preinìde, piede, lira qualche anno non sapremo più se di. troviamo davanti aid uno specchio mi...' .ad. und spioncino che denuncia malgari sii capufficio l'impiegato ohe dormicchiti « .la dattilografa immersa nel suo fascicolo dii rp-aircòe incrociate. aitilo che sette anni di gustó, amiche care! E allora . Jsp UN NUOVO AUTOTRAINO BRITANNICO, IL PRIMO CHE COSTITUISCA REALMENTE UNA CASA IN MINIATURA, OFFRENDO TUTTI I COMFORTS D’UNA NORMALE ABITAZIONE. ECCO IL MINUSCOLO MA COMODO STUDIO. zuola. Si domandava se a lei, per l’appunto, doveva capitare un tipo come quello. Le storie! Lei se ne stava lì al bar dell’angolo, aspettava sbadigliando di lavorare e le doveva succedere di trovarsi a letto con un figlio di diavola che aveva bisogno di fare il cretino. C’era da mettersi a sacramentare. Glielo disse. — Non dico di no. Ma non ti pago, forse? — — Anche il tempo che perdiamo in chiacchiere? — — Anche quello — La donna si grattò la testa. Non pareva convinta. Fuori, un tram stridette sulla curva e portò lontano il suo pensiero. C’era la nebbia fuori. Era di sera e c’era la nebbia. Tante luci, gialle, rosse, verdi. Si camminava alla cieca, in mezzo a un rumore, a uno scampanio eh# faceva male. Lui era entrato soffiandosi le mani. Pei si era messo a scrivere sul cristallo appannato. Dei segni, qualche parolaccia. Per questo le era piaciuto subito. «E’ povero» aveva pensato, ma le era piaciuto lo'stesso. — Io non ho nessuna storia — disse. Sconosciuto buttò via il mozzico* ne della sigareta. —• Bene, allora sarà una storia che non è una storia. «Ti venisse un canchero» gli augurò lei mentalmente. Tuttavia disse: — Non sono mai uscita dal quartiere. Quando non si è andati più in là del lattaio, e si hanno trent’anni, cosa sì può dire? — Fece una pàusa come se aspettasse che lui dicesse qualcosa. Non. riusci a vedergli il volto e riprese con la sensazione di parlare soltanto a sè : — Una vita così, con quattro vicoli e delle finestre, non è una vita. Non c’è niente che un giorno abbia incominciato per finire quando che fosse. Niente. Solo albe è sere che si rincorrono nel tempo. Se ci penso un momento, dico: trent’anni. E’ tutto qui — L’uomo guardava la cicca che fi* niva di consumarsi sul pavimento. Prendeva una strada sotto un cielo qualunque e pareva scrivervi sopra : trent’anni; una sera di luna, ed e-ra idem. Anche questo gli piaceva, giocare di immaginazione con le storie degli uomini. Lei gli cantava stridula dietro le spalle, ed eccitata e astiosa, ora: —_ Una volta qui c’eranò degli orti, di case solo la mia. Era il tempo che mio padre mi prendeva per mano e mi portava, nell’altra il calderone delle castagne, al mercato. Perchè stessi attenta al fuoco. Allora io avrei voluto correre in mezzo alla neve, scuotere i rami degli alberi per vederla cascare. Oppure cogliere le more lungo le sieni. Era così d’estate, con tante mòre mature e il sole che faceva brillare l'acqua nei pozzi. — Poi un mattino si vide che costruivano una casa. Ricordo che tutti i giorni contavo le nuove finestre, volevo vedere l’effetto che .faceva in mezzo agli orti. Andò in questo modo, un giorno si prendeva a mettere mattoni su mattoni e finiva che era nata una via. Poi (Continua in VI pagina) LA FABBRICA ZEMUN - BEŽANIJA TU. 31-803,31-191 PRODUCE : auIomcU-i {protettilivii ad odio per stiha ite.'mioTie rimo a 15 Ampere. Automatici a socco per intensità sino a 6 Ampere per fissaggio su muro oppure su quadro. Reostati per P inclusióne lautomiaitilca ad alta tensione fìssi -o montati fu qua,diro. Interruttori a cll.'niiilro sino -a 25 Imp. semplici, a due tempi, invertitori dà fase, ronim ut-tal lori stella-triangolo, eommutlat-tori stolta ■ triangolo ia due direzioni. Fabbrichiamo detti interruttori per ffeaggùo a muro oppure per mor/jagigio su quadro. ..... • • _ Commuttaltoai stella tri- ’ òli angolo ad olio per in- tensità sino a 60 Amper. In cassa fusa '0 in latta, interruttori per trifase da 25 a 200 Ampere con manopola di fianco op--pure davanti. 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Termičke aparate aa domaćinstvo, pegle, -rešoig, sa jedan ili dva igrejna tjela, ka» i krojačke pegle. TRAŽITE NAŠE KATALOGE KAO 1 OSTALE ÜSLOVE PRODAJE. possibile, che «deve» sapere, e allora il lavoro prende un’altra piega. De Si-mone ha scelto il primo caso. Il finalone comunque, visto al di fuori dell’immediato effetto scenico, non risolve l’assunto del dramma, che resta sospeso, ancorato ad un cadavere senza nessun significato. Abbiamo trovato inoltre il testo grossolano, pretenzioso, imbastito di trita retorica e di luoghi comuni. E il resto? Brava, ma brava senza riserve, Lucia Scher nella parte di Gianna. Ottimo anche Dario Scher nella felice e riuscitissima caratterizza-zyme del vecchio nonno. A tutti gli altri (a Frida Barič (Laura) specialmente e poi a Sonia Degrassi; la sorella Sonia — Ferruccio Millo; l’ex partigiano — Lucia Benvenuti, Renata Colombari, Liliana Perini; amiche di Laura) la nostra incondizionata simpatia per l’impegno, la buona volontà dimostrata. E’ la prima volta che calcano le sceno ... scusateci, cosa volete dire? Forza, lavorate, fatevi migliori. FONDERIA BELGRADO SENJANiNA JVE 8 - TEL. ZI-311 li IR ARNA BEO GM A.Đ rr. Fabbrica tubature igienico sanitarie, caldaie per bagno nere e in smalto. Materiale fuso per largo consumo e cioè : lamiere per stufe, parti fuse di macchinario. Esegue la smaltatura ed i rimanenti servizi. Su ordinazione effettua la cromo - nichelatura di motori elettrici. Izdeluje sanitarne in higjenične naprave za kopalnice, kopalne peči črne In emajlirane. Razne zlitine, kot na primer: plošče za peči in strojne dele. Izvršuje emajliranje in druge usluge. Po naročilu tudi kro-mo in niklja elektromotorje. 1 -J) IMF $ < & irem '<« Va »K < »V V# I RISULTATI SOTTOLEGA Aurora — UimSigo Salirne — P role ter 3-3 Odred — Vcrteneglio 3-0 («p. f.) Buie — Isola 0-1 Pia-ano — Mondano «(rinviata) AMICHEVOLI Aurora — Odred (Lubiana) 0-2 Piran» —- Odred (Lubiana) 1-4 Odred (Umago) — Odred (Lubiana 4-7 Proleter — Metalac (Sisak) 2-4 Isola — Metalan (Sisak) 7-1 Pirana B — Momiano 3-2 Fiume: Locomotiva ■ Mladost 3-3 CAMPIONATO JUGOSLAVO I LEGA Crvena Zverci,a — Velež Vojvodina -— 'Partizan Sviraj evo — Spartak Lokomotiva — Zagreb Hajduk — B.S. K. Vardar -— Dinamo SALINE - PROLETER 3-2 (3-0) ODRED - AURORA 3-0 hanno vinto i migliori Superiore classe degli ospiti 4-0 1-1 3-2 2-2 0-2 0-1 CAMPIONATO ITALIANO SERIE A Triestina — Ataiamita 2-2 Internationale — Milan 0-0 Juventus — Corno 2-1 Napoli — Fiorentina 0-0 Novara — Udinese 3-1 Palermo — Lazio 3-1 «Roma — Torino 2-1 Siaimipdoxia —• Bologna 1-1 Sipal — Pro Patria _________4-0 SOTTOLEGA Pirano 12 10 1 1 46 9 21 Aurora 12 9 2 1 57 10 20 Orimi 13 8 4 1 40 14 20 Proleter 13 6 2 5 37 18 14 Isola 12 5 3 4 32 25 13 .1 adran li 5 0 6 32 30 10 «Umago 12 5 0 7 24 30 10 Saline 13 3 4 6 18 29 10 Buie 12 3 2 7 17 35 8 Verteneglio 13 1 4 8 11 53 6 «Marniamo 11 1 0 10 9 75 2 CENTRO CAPODISTRIA Aurora 6510 23-0 11 Proleter 6 3 12 12-6 7 Pirano 6 2 3 1 6-5 7 Saline 6 2 1 3 6-18 5 Stélla R. 6 2 0 4 4-8 4 StaugBano 6 15 3-17 5 CAMPIONATO JUGOSLAVO I LEGA Partizan 12 7 3 2 36 16 17 Crvrena Zvezda 12 6 3 3 26 17 15 .Sipari ak 12 8 2 4 24 21 14 Ha j dnk 12 5 4 3 22 20 14 BS'X 12 5 4 3 21 22 14 Zagre-b 12 5 4 3 13 11 13 Sarajevo 12 5 2 5 26 23 12 Dinamo 12 4 4 4 16 15 12 VojvoitLina 12 4 3 5 21 25 11 Lek amotiva 12 2 5 5 18 29 9 V arda-r 12 2 3 7 17 29 1 Vciléi 12 2 2 8 10 27 6 CAMPIONATO ITALIANO SERIE A Internarlo®. 21 17 5 2 39 16 39 Milan 24 14 4 6 49 24 32 Juventus 24 13 5 6 60 30 31 Roma 24 12 6 6 41 31 3Ò Bologna 24 12 4 8 39 31 28 Napoli 24 10 7 7 37 33 27 Lazio 24 10 4 10 32 33 24 Tf «1 emina 24 8 7 9 40 40 23 Atelan-’a 24 7 9 8 38 42 23 'Udinese 24 8 6 10 39 38 22 Fiorentina 24 6 10 9 19 35 21 Spai 24 5 10 9 26 27 20 «Palicama 24 8 4 12 32 42 20 Sampdoria 24 6 8 10 24 33 20 Pro Patria 24 7 6 11 35 53 20 Torino 24 6 7 11 27 35 19 Novara 24 6 7 11 29 42 19 Como 24 5 5 14 18 34 15 LE PARTITE DI DOMENICA SOTTOLEGA Aurora — Vcrteneglio Capodistria ore 15 del. Živec Žarko Umago— Jadran Umago ore 15 dei. Potleka Urbano Mamimo — Proleter Buje ore 15 atei. Parano — Buje S. Lucia ore 15 «del. Grio Manjo« Isola, — Odred «Isola ore 15 del. Prijon Slavko Riposa Saline CENTRO CAPODISTRIA Aurora 1) — Stella R. Càpodistria me 13 Sa'ir.a — Proleter S. Bortolo ore 15 «Riposa Pirano SALTI A PLANICA La settima«;!a« sciistica internazionale d«i Planica si è chiusa con le'gare di salto con gli ecì., alle quali hanno partecipato 37 couicoirrenti fra scia-tori locali, austriaci, francesi, tede chi, svizzeri e italiani. Il tedesco Anwender si è t 'a-;if auto primo con «ailji «di m 77,5 e 72, tota Aizzando 215 punti. Jaiicz Polda, il màgi lece atleta della qpcrtàalità de: a Slovenia, ha totalizzato 211 miet i : on salti di 77 e 71 metri. Terza si è c!assi«fàcato Tati-stritolo Schiffner, con punti 208,5. Un forte vento «del settentrione ha ostacolato no«! evo’mente lo svolgimento della «gare, alle quali hanno assistito da 8 a 10.000 persone, „ PROLETER: Čuk, Seletkovič, Jazbec, Culek, \ c-elin. Križe, Dzafer, Iiedjeiuaic, Turčinuvič, «Petrovič, Filipovič. SALINE: Gregorič, Petronio, Fonda, Giraildi, .Salveiatnim, Pšernzzi, Viglili«, Iso, Žaro«, Jakomin, Giorgini, Arbitro: Mamicato. Hanno vinto i migliori. La «partila può essere riassunta in queste tre parole. Infatti«, i locali«, che hanno giocato la maggior parte dei due tempi in dieci «per un infortunio torcalo a Zaro, hanno saputo sfruttare meglio le occasioni e realizzare. La mri-glioir prova è stata quella dii Pieruz-zìi, che ha «ego«bhato le iprvoerbiali sette ioamicie, riuscendo «però a portare in salvo di risultato. Non hanno «sfiguralo nemmeno Vigini, Jakomin.Iso, Giorgini, Gira Idi ; tutti «sono da elogiare. sopratutto Gregorič «ehe si è esibito in alcune belle parate. Del «Proleter p«o«o« da dire. La squadra non ha legato, spqiiie nel primo tempo. La mediana è stata la causa precipua della sconfitta. Veselin e Cufes, in giornata nerissima, sono incappati «in una serie «di papere nei« primi 45’ di gioco, che sono costate tre reti. A nulla è valsa« la generosa prova «di Ledjanac, «prodigatosi d appertain, nemmeno le parate di Čuk, che, più volte, ha salvato sulla linea bianca. La sconfitta è stata inevitabile, sia pur di minima misura. Analizzando le cause, d«i queste ultime inconcludenti prove, del Proleter, è doveroso rilevare che esse co«n-čiistono nc!Ferrata composizione della« squadra. Cer ti giocale ri svolgono de,i ruoli cui non sono adatti. E’ il caso di TurèimorViiè, di Culek eec. L’allenatore dovrebbe tener conto «di tutto ciò, prima di «far scendere la squadra sul «reti angolo «dii gioco. «Passiamo alla cronaca. II Proleter scatta fotolito aH’attae-c«o e «impegna la difesa avversaria. Al 1’ Turčinović, in posizione favorevole, tarda a scattare e «perde cosi una favorevole occasione.. Dopo alcune azioni aitarne, premo-no «i, locali che al 5’ realizzano con Jakomin, il quale sfrutta un errore di Ve,sellili e segna da breve distanza. Risponde i) Proleter, «e. un bolide di Turčinović esce a lato per un soffio. «Dopo circa un quarto id’oira, Zaro scatta, supera Culek, ehe tarda a tirare c, segna, terminando però a terra, stenta a rialzar-i ori esce poi dal rettangolo di gioco. Rimasti in dieci, i locali non cedono, attaccano ancora segnando al 32’ con Iso. Nella ripresa, il Proleter tarda a ritrovarsi. Vengono fatti «alcuni spos- tamenti clic si dimostrane fruttuosi. Im l'iiiinciano quindi le azioni del Proleter, «che gioca a favore di vento. Al 10’, Petrovič ricevuto un dosalo passaggio di Veselin, segna, con un tiro imji'araliile. Alcuni minuti« dopo, Veselin, su allungo di Turčino-viié, scatta, «scarta «un mediano avversario e segna. Al 37’, Giraddi compie un fallo« «dii mano in area di rigore. Fischio e tiro dal dischetto, Ledja-nac, tira debolmente in bocca a Gregorič che non ha difficoltà a »arare. La partita si chiude così con la vittoria meimtatissima« «del Saline. Russignon para un rigore BUIE-ISOLA 0-1 (0-0) (BUIE : B orto! in, Pavlov, Pasek, Buli an, Volkovich, Cimador, Poitleea, Mikoloivsfci, Dienfcoivich, Vascotto, Mitrovičih, Dessanti. ISOLA : Russignam, Nezioh, Daigiri, Carboni, Deigrassi, Vascotto, Prifaac, Bologna, Bernardi, Felluga, «Bacai. Marcatori: Bernardi al 20’ del II tempo. Arbitro: Lonzar, Doveva essere la p«artita della resurrezione ibuiiese, invece. per la precipitazione degli avanti locali, essa ha «avuto per risultato un’altra sconfitta. A cinque minuti dailla fine, anzi, i huiesi hanno sprecato un calcio di rigore, perdendo lWcasiome «di ,pa-retggieire. In questa occasione ha mésso lo zampino Russignan che, con un velo fantasti,«co «ha deviato in angolo il pallone tirato da Vascotto. Dell Buie po«co da dire. Squadra disordinata in ogrni reparto, atleti privi d’«’ nljtki'.Oya, e mancanza d i intisività. Se non si «porrà «riparo, ri-veidremo i huiesi in fondo alla classifica. «Gli isolami, dal canto loro, dopo Deludente prova dei rosso alabardati TfilESTINA-ATALANTA 2-2 (1-0) TRIESTINA: Nueiari, Bellona, Zorzin, Giannini, Fcruglio, Invernizzi, Bossolo, Curii, Ispiro, Soeirensen, De V«’to. «ATAI.AiNTA : A!han«i, Bernasconi, Gariboldi, Angelovi, «Cade I, Villa, Cergolii, Rasmussen, Testa, Soerensen, Cade IL Arbitro Marcili di« Roma. Spettatosi 10.000 circa. La Triestina ha giocato domenica una «delle sue piu brutte partite sul terreno casalingo, dei’wd emdo la numerosa schiera dai tifosi presenti airi-neon tro. Nessun reperto «è stato all’altezza del. proprio compito. In difesa alquanto incerto Nueiari, giù eli tono «Zorzin, discreto Bello-in, La mediana ha giocalo una «onesta partita e meinte di più. Sfasato l’attacco-, del quale Punico a salvarsi è stalo Bosco-Io, però làsoiato troppo solo a vagare in mezzo ad una linea difensiva ed energica, «ohe non faceva complimenti a«i gioiceatori. Malgrado ciò la Triestina avrebbe potuto vince«re. A sette minuti «dalla line, conduccva 1'incontro con due. roti di vantaggio, tutit’altro che meritato, ma regolare. La stia difesa ha perso la bussola pjippri-o negli «ultimi minuti, lasciandosi battere per due volte conserti-ture e «ri: eh'rado di perdere la par-! Ita in zona Cesarmi. IL GIRO OELL'ISTRIA 'II giro ciclistico «dellTi'tri.a verrà eSfettuato qU-eis-t’anroo «dal 4 al 7 giugno, coni «partenza da «Pola. Dotta gara verrà «disputata in rix.ttro toppe, e precisamente i«l 4 «giugno la Pola - Parenzo, 01 5 giugno la Pcircoso....Ca- podastrla, i«l 6 «giugno la Capoti istrla ■ «Fiume. Il 7 niVi'oso« al Abbazia, quindi il «giorno eire-ciessivo l’ultóma tappa Fiume—Pula divisa ón due se-mitaippe. A quanto si apipircr «ri e« verranno diramati inviti a 15 squadre delle nostre repubbliche federali«. Le serietà crgani-rreitriri : Proleter di Caipoidistriia, CC Fiume e CC Pola, stanno effettuando i preparativi preliminari per questa importante gara. L’Atailamta ha dimostrato di essere una bella «squadra, forte in tutti i reparti, con miia mediana risoluta e scattante e «con a'H’attaceo giocatori pericolosi« e. veloci, che hanno« fatto ballare addirittura la difesa triestina. Tutti da elogiare gli «avanti «atalantini. in modo particolare la piccola ala nriiistra Cade, che ha umiliato pnr.rènn Giannini, superato in o«gni contatto. Buon per la Triestina che «gli avanti atalantini hanno sprecato numerose o«i«c asinini da rete «hi ambedue il tempi, quando essa si trovava« «assediata «di continuo nella «pro«pria area. Gii espiti ri presentano subito« con una discesa pericolosa di Cade II, che però, al «momento di «eoniehndere, lira «in bocca «al portiere. Al 6’, l’area triestina assediata«, si salva da tre tiri eems sentivi «degli, avanti «atalantini. A l 7’, la reite triestina «in uu’azio«ne «dii contropiede. Fugge Isipiro sulla sinistra. Giunto «la area, passa« a Bosicolo in piosii'ziioine favorevole, questi supera Bernasconi e, con un-tiro a «bruciapelo, «da cinque metri, segna la prima rete. Scottali .elaHiimmeritela rete, «gli oppiti partono al controattacco e«d assediamo a lungo la p-enla triestina, che riesce sempre a salvarsi in extremis. C’è sempre qualche piede sulla traiettoria de'l pallone« decisivo che lo fa andare fuori bersaglio«. Al 24’ gli ospiti segnano, ma l’arbitro annulla per fuori gioco «di Testa. Al 42’ Nueiari et produce i«n una bella pianata su tiro di- Cade, «salvando a stento in. angolo, infruttuoso ipeir il resto, ironie tutti gli altri. «Nella ripresa, la Triestina« sii riprende all’inizio e minaicicia più volte dia vicino la rete atalamtina. Al 35’ Curili Hira forte in rote, ma la traversa «respinge. Al 37’ la seconda rete. Da «Roseolo la palla giunge ad Ispiro, irle, da pochi metri, non ha diti-colta -a spingerlo, imp arabilmente in rete. «Pronità riscossa atalantina, che «si rr.'.ieretiz.za due minuti più tardi con una rete di Rasmussen, la più bella «della giornata. Al 41’ pareiggio. Cer-goli fila via con la palla fino alla lincia di tondo, indi «centra un dosato pallone, «ripreso di «tosta da Testa, t he segna- la «rete del pareggio. P— Prossimo l'inizio a Capodisiria della costruzione di una nuova palestra In una recente riunione Scintala fra i djrigcTiti la società di educazione fri; ij.-a «Partizan» di C a;pio di stri a ed i (membri (fella commissictrte repub-biMeana idi cìdiicaiziome fisica «della Slio/vemiia è stato ideli.heraito «di bandire prosriiimaimeintie« un «concorso per un pi fio getto ir’guard amte lai e ostruzione a Cajpodistria -della «Casa del Par-tfesani». A parere 'degli investitori, Ped.ifi-ciin devrebbe sorgere lungo il Belve-re, nei (pressi ideila nuova casa o;pe-rrr-a. Nello stslfctile devono trovare /potato e seìde : due (palestre, »pog'lia-itcìi),■ idoecie ece., una sala per le ri-uni'OTJL ire. eia li, ain cinema1, nonché gli uffiioi iticela dùrciziioiic. •Non aipjpeina tale p "getto sarà presentato, aivrà inizilo la eertruzijone. Con ciò la allre^sncietà ap-ortiive po-trai:rj3 urnlfruire della palestra 'di via 'S. Francesco. Da quanto spprcmdjamo, la raccolta di tendi pro er; ‘ ne iCa-a deLla «Par'.zrn» si è ir.itcn i fi r'a ’n questi ultimi* tempi, raggiungendo sino-na cci ( enti‘buli delle aziende del distretto e delle lor.ganizzazioni sociali la somma r’iii cinque milioni di dinari. A -loro 'volta gli 'cperaL dei vari collettivi hanno sottoscritto obbligazioni per nitre un milione di dinari. In tal modo è stato raccolto un sesto (della somma preventivata. Per la stagione estiva i dirigenti la «Partizan» intendono allestire una specie di «campo ginnico nei pressi del bagno cittadino. A tal uopo sono già stipulati i contraili d'affitto per il terreno ed i lavoiri preiparaton sono in dorso. Così la riva risulterà ivi abbellii la mentre i nostri atleti avranno la pcs-sibiliità di effettuare la loro preparazione in quel salubre posto. Vr. ! ') e compierlo è il programma della «Parlizain», per quanto riguarda Fattività sportiva come tale. Rečen temente si è concluso un corso per istruttori d’educazione fisica . Ci rifeniamo al uncito ed alla pallanuoto. Di istruttori ve ne sono. Il eompaigno Janowskii, per esempio, potrebbe dare un notevole contributo ki questo senso e moki elementi locali, vedendo che le c-cse vengono fatte sul serio, parteciperei)-iberno ;eon entusiasmo a gare idei genere iutersociailb laver chiuso la prima fase di gioco a reti inviolate^ eeppur contro vento, hanno giocato maglio nella ripresa vcncendo meritatamente. Nel primo tempo hanno attaccato in pre.vallenza i huiesi, ma non sono riusciti ia realizzare, per la rilevata inzultieemza nel tiro a rete. Nella ripresa, risola, con il vento in favore, hai portato il gioco al livello di manovra per superare lo Echiiteiramento serrato dei Ivuiesi. Tale pressione è stata concretizzala al 20 da Bernardi chc: da una ventina di metri, ha Orato una stangata finita nel sacco, At tacchi a catena dell Dola si susseguono sino al 40’, quando in una mischi» solito la rete delllsola, un terzino tocca con le mani e Fanbiitro conce de il rigore sprecato da Via«scot-to. Aurora - Dilago 4-0 (J-0)i UMAGO: Gunjac, Bernié Lenar-duzzi I, Laschiziza, Bose, Lenarduzzi II, Giraldi I, Sodomacco, Lenarduz-zi IH, Doz, GiraMii II. AURìOiRA : Larcnzetto, Pori rii, S£m‘.hi, Ramàrij, «Mele, Va«tt«oivani, Deponte, Noirhe'dio, fiiaibadiin, Valenti, Zetto. Arbitro : Sabadin dii Cajpodistria. In una partita priva «di interesse, per il poco imi(p«eigno da «parte di aim-«liedue i competitori, «gli azzurri dell’Aurora sono i nLuÈcùtii a pieigare la« rcppresenlatka Urnarhe.se. E’ difficile «dire quanto il secco riikiltetioi rrpipresicnti, i valori dimosthatiL * in campo«. L’-Umag-o possieid-e un’ottima linea mediana, alla quale va attribuito in gran piarte ili inerito che il giuoco, specie nel secondò tempo, si sia evolto qu«a:.i eisclu si v a me « n, *e nella anetà campo auroriina. Però, piar noai sminuienido Lindnbhiio valore del tcr-iz'etto difen'sivo azzuro d«o«bhiamo diire «che il t’«uoiiii«ttia|eco è stato slegato ed «iniconclMdeinte. Il portiere Cunja«;-è poi! un fenomeno «a sé. A «parte il suo valore in ..genere, do«men: :«a ha oiinositrato di «non possedere, nè scatto, nè presa, nè tempismo«. Dello quattro retiq dfle possono essergli attribuite «con la ,-maÄiimia« «certezza. L’Aiuireira . «non è stato cèrtamente lo squadrone « risto giocare mcifcioledi con la« massima compagine slovena. iCouimnque. ha «dimo-strato di saper trovare lo s«pira:gli«o verso la rete_av-versaria. ■L’Aurora pasc«a in vantaggio già al 5’ del I. teinno con la rete di Sabadin, reajuri’.a da una azione a largo r-eepiiro Vattovanii — Zetto — Sabadin. Al 16’, Deponte aumenta iil van-taiggio fulggendo sulla destra con «un tiro ra90 terra sotto il conp-o -di Guinj«aic\\ A«1 21’ Cunj ac esce avventa-t;:mc'i;«:c, mia stri palliane lo precede Sabadin che segna a porta vuota. Nel seconda tempo, al 5’ e al 23’, Lcnarduzzi manca due baione occasioni. Al 13’ «Sabadin segna l’uiTtitna rete della giornata. MB Odred -Pirano 4-1 [2-1] Ottima io prette dei lesali ODRED: Benuiik, Medved, Pi «kar, Žumberk, Lesjak, Pelicon, Životić, Toplak, Kumar, Hader, Klan-òisar. •BIRANO:. Fomasaro, -Rosso, Muter-tan; Krnc:«! ir. Dudine, Bonifacio, Da-prc.t'to, Segala-, «Santomarco, Razza e Tauraro, Belilo ed. avvincente rincontro d'ail-dtiio diisputato a «S. Lulcia daU’Odred di Lubiana, che. terminato il periodo. o qualche «istante, l’ar-Ltillro oornvabdò la rete, commettendo, a mostro avviso, un fallo tecnico. Al 44’, Segala, dopo una ràusaita com-bi-nazio-ne con Ernestini, è riuscito a raccordare le distanze. Nella ripresa, hanno ancora segnato per rOdred : Top«lak al 17’ e Kucler al 29’« «.« ..^.i ODRED: Arsié, Medved, Piskar, Žiumber (Fajon), Lesjiak, Osrečki, Ži-vorič, Toplak, Brez-ar, iKlaričiša-r, Ila-eler. AURORA: Dobričinu (Loirenzetto), Perima, Saintin, Ramani, «Mele, Vatto-vami, «Depionte, Valente, Stradi, Favorito, Zetto. Arbitro: Scbiàvon. Finalmente una bella partita a Capodistria. «Protagonisti : In squadrone dellodr-ed eli Lubiana e l’Aurora. L» squaidra «ospiite, pur «diimostraindo «una «filasse superiore, «non ha troppo <«nnvinto. I suoi 'reparti aippanivano slegati, ed «il ®io«co jpratieato non aveva -i«l mordente rilevato in «altre occasioni«. Si sussurra« negli ambienti fjpiortivii, «ho iparecchii eompone.nti si trovano nel «eosideiNto super - allenamento, c che perciò il loro rewlimen-toi «negli incontri «impegnativi «vicine a mancare. Ben divèrsa «liAiuroira da quella a«p-,]>arsa nell’incontro col Kladiv,ur. 11 «maigoi» (co«m«e chiamano scherzosamente gli «atleti dtedl’Aurora l'allena-tore Scher) ha vompiiuto un vero e propri'o rivoluzionamento nei ranghi-, scambiando elementi, facendoli« lavorare «duramente sulla palla, im«ponen-do l'Oiro« una vita morigerata e«d «i ri-sultaili non si son fatti, attendere. La partito rii mereoiledì ha formi«trt la più chiara «dimostrazione. Una solida difesa, nella qua,le Sanlin, aid ecce- zione di un solò caro, hià eccelso. La mediana, imperniata« su Mele, con .Tiniclusione «di «Ramami; è ve«mita ad acquistare in forza« ed «il lavoro di arginatura e rilancio si svolge, ora con più sistema«. L’attacco con Deperite, Fayento, Vallante, Stradi e Zetto ha acquistato il mordente necessario, per scombussolare le «difese avversarie. Certo ci vorrebbe più peso «ed esperienza negli elementi« giovami, d"i il quintetto avanzato dovrebbe ingranare a dovere. Riitoirnando alla parti,ta«, (! iremo che PAiurora ha« igitocato molto berne ed ha impagliato al maissimo l'av.versa-«rin. Le prodezze «di Arsié che ha «bloccato alcuni pajlonii «destina,ti «a fiiniire nel sacco e la precipiitaizione di Stralli e D'Ciponte, hanno evitato un pareggio airOdred. La tattica adottata ria «Scher, quella «cioè idi francoiboilla-meiitüo« dei «giocatori avversari, «di un < c«nL’imo «giioco «dii arginatura «con improvvisi, rilanci e. eaipovolgiitmenti di fronte, «ha avuto sueeesso, «lo ha «ammesso «anche lalbinatoTe Bro'Sié def-rOdired («già allcnalmre «della rappresentativa nazionale Jugoslava ai «cani-ipiionrjti mondiali «i«n Branile) «il quale ha avuto parole «d'olngio «per la« squadra e ■ jUH'iai men te per Zetto, «da Imi iitemi««) il m«i«glior uomo in cani-pio. Il passivo è stato ventemulo nei «limiti del piosslilbiiile, un due «a zero «in- Campionato calcistico jugoslavo dello prima lega IL PARTIZAN PAREGGIA A NOVI SAD Domenica è iniziato il girone di ritorno «dc,l campionato jugoslavo, che ha ri,posato «durante tutto ,il periodo «invernale. «Le maggiori squadre hanno approfittato died riposo per lunghe tuornèe allVrtero, toiuimèe «che sono «costate a,ll’Hajdnik la perdita« di due preziosi, punti«, «perché nel primo incontro ha dovuto mettere in campo, contro la forte compagine del BlSK di «Belgrado, la squadra delle riserve, dalto che i giocatori «della prima squad,ra non sono rientrati ancora dalla lunga e snervante .trasferta nell’America del Sud. Malgrado ciò le sii,è,,riserve hanno dato parecchio filo da torcere al. B«šK, «che è riuscito a prevalere solo grazile a due reti «sognate da Markovič in moido tpU’altro che convincente. Sp eriam o« che la« lezion e del-I Hajidu'k serva ri«i esempio a tutte lo rimanenti compagini, «che prendono troppo «alila leggera «gli impegni di campionato. LOMMIVA-MLADOST 3-3 Una forte bora non ha permesso lo svolgersi« rii belle trame di gioco. Neil primo tempo la ((Lokomotiva» si è «dimostrata superiore agli avversari chiudendo la prima fase di gioco -per 2-1. Le reti sono state segnate da Maračič, quindi per la «Mladost» ha pianeggiato Car, ina «in seguito Ka-tedjerović «ha rirtalbilito le distanze. - Nella ripresa è la «Mladost» che Ila assunto «le redini drib«»contro se-«guanidio «con Stipčić II «e Car. La Lokomotiva sul finale riusciva a ristabilire le sorti della gara con Ljuhačev. Si sono distinti fra i migliori; per la Lokomotiva: Suste e Jadro, pea- la «Mladost»: Slan,!, Djukič, Rukavina, Stipčić II e Car. L. Costituita la «Partizan» a Pirano La sodi-età sportiva Partizan di Birano. la «cui direzione dal 24 oli. 52 era «affidata .provvisoriamente ari un comitato promotore, ha tenuto il 28 febbr. 54 la sua assemble-a ooistiitutiva. La società «conta attualmente 363 iscritti, «dei quali 307 attivi che si alternano settimanalmente «nella palestra (184 maschi — 123 femmine). Fin-ora la maggioranza è composta ria studenti, ma è «intenzione rii« po-pi; polari zzare ni aggio,rmcn-te la soeie-«tà tra li «giovani operai, artigiani, pescatori e impiegai i. La relazione «del Presidente del Coluti lato Irin motore, comp. Riwly Se* «liò, «dopo «aver «aiciceinnaito alla importanza della cultura fisica noi Presi «della« Jugoslavia, lumeggia i compiti della Soctetà «Partizani» ehe si possono ri.« .Allere n-cti segueniti «punti: 1) rilevare il quoziente «della cultura «fisica ne,Ha cittadina; 2) cementare «snutpre più la frcle-1-lf.n;za «tira «gli «abitanti nella zona, stiuperaitalo le differerazie di lètt al i e «di «eo«;i:tum,i, perchè dal* la gone is(p;o«rti