ORGANO DELL* UNIONS ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL' ISTRIA IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE 1. pagina: a) La catcna è fatta b) Santin non è vescovo di Trieste e Capodistria c) L’intervista del compagno Tito 2. pagina: a) L’intervista del col. MHos Stamatovic b) II collettivo dell’MArrigoni» dinanzi ai nuovi comniti c) La settimana della stampa 3. pagina: a) La cultura socialista e i lavoratori del Circondario istriano b) La re&ponsabilitá di Roma nella situazione del Goriziano c) Le meraviglie dello zéro assoluto 4. pagina: Notizie sportive Direzione . Redazione - Ammin. Via Santorio 26 - Capodistria tel. 170 ANNO V. No 234 Capodistria. Lunedi, 17 marzo 1952 ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J. Anuo din. 250.— sem. din 130.— Sped, in c. c. postale. LA CATENA E* FATTA SUALCUNIp^emidipolítica interna ed estera l'AVVENIRE DELLA GERMANIA FRA MOSCA E 6LI OCCIDENTAL! (DA SANTIN A VIDALI) II sacerdote cattolico-romano Scek Virgilij, che per lunghi anni fu al servizio della chiesa sotto il vescovo Santin a Lokve presso Trieste, é uno dei tanti sacerdoti che co-nobbero a fondo il nostro benefat-tore vescovo Santin. Allorché que-st’ultimo durante una provocazione, nel 1947 a Capodistria, incontra la resistenza delle «pecorelle» cosí come era da attendersi, dopo tutioc.ió che ¡giá prima della zona «B» fece di buono in particolare per la popo-lazione Slovena della sua diócesi, il menzionato sacerdote Scek cosí si espresse: «Gettatelo a mare — il fascista!» II vescovo Santin e un noto ge-rarca fascista ed un grande nemico degli Sloveni. Senza tema di smera-tite possiamo affermare, che nes-suno fra tutti i gerarchi fascisti compi, nei confronti degli sloveni, (e questi costituivano la maggioran-za nella sua diócesi) tanti misfatti quanti non ne abbia conimessi il solo Santin. Da accanito sciovini-sta divenne pian piano un sempre piü grande «amico» e «benefattore» tanto che negli ultimi tempi addi-rittura riversa una serie, di dic.hia-razioni e di appelli in aiuto alie «misere popolazioni» del Circondario istriano. E’ perfettamente. com-prensibile che il vescovo Santin, uso a terrorizzare, non possa guardare senza agitarsi come la popo-lazione lavoratrice del Circondario istriano costruisce per se una vita libera, libera nel vero senso della parola: libera dal terrore spirituale e dall’oppressione nazionale di Santin e libera dallo sfruttamento económico dei latifondisti. Piu volte abbiamo incontrato la n ostra conoscenza, Santin nella nostra stampa, dove egli era de-scritto nel suo intimo e nel suo esteriore. Tutte queste «belle cose», da noi lette o sentite sul conto suo da fonti autentichet egli non le ha mai smentite. Tante ce n’é di tali cose, che mai lo nominerem-mo, se la sua spudoratezza e le sue continué pn'ovocazioni non spinges-sero la nostra popolazione a seguiré la sua ñera anima fintantoché questa non si acquieterá e scompa-rirá. Nel suo organo di stampa leg-giamo nuovamente un suo telegramma, inviato al cardinale americano Spellman sulla cosidetta persecuzio-ne alia religione nella zona «B». Tale telegramma, di simile conte-nuto, non é il primo e siamo con-vinti nemmeno l’ultimo. Non possiamo sapere quanta comprensione avrannb in America per i «dolori» dell’alto funzionario dell’ormai crollato ordine fascista. Vogliamo invece dire ció che il vescovo Santin sa, ma non vuol dire. Non si tratta di persecuzioni alia religione, ai fedeli, alia chiesa, che é piii libera da noi quanto mai prima o in qualsiasi altro luogo. Ció che egli vuol dimostrare sono i privilegi perduti che la popolazione loro ne-ga: si tratta del potere popolare e della democrazia socialista, che loro puzza poiche non vogliono un popolo libero culturalmente, politicamente elevato e conscio dei suoi diritti per cui il potere popolare lot-ta e perché essi non vogliono com-e perché essi non vogliono comprendere che l’uguaglianza significa essere pari agli altri e non come essi vorrebbero: «pastori» e «peeo-relle». E perché non vi torna conto che necessita lavorare per vivere e non vivere sulle offerte (vecchia quanto bella usanza) e sui latifondi eGclesiastici a spese degli altri. Ció per noi é passato e nessuno riusci-rá piu a richiamare in vita, ció che per secoli essi hanno sfruttato per i propri interessi. Perció sará meglio non parlare di persecuzione, ma, piuttosto, di privilegi e posi-zioni perdíate! Un’altro scopo perseguito da Santin con le sue prediche ed i tele-grammi é Vinvocazione alia neces-sitá di «liberare» il Circondario delVIstria e che tale liberazione é possibile soltanto con l’annessione alVItalia, ove regna l’onnipossente Vaticano. Sette anni fa Santin era probabilmente di altro parere. Allora egli pensava piurttosto alia sua anima ñera fascista, si preoccupava piü di essa che non di Trieste, ben-ché gli fosse chiaro quale sará la sorte di Trieste. Lógicamente nessuno pensó altrimenti: .Trieste si trova pur tuttavia in térra slovena, Trieste non é stata eretta dall’Ita-lia anche se oggi possiede una mag-gioranza immigrata di Italiani. Per-ció vorremmo consigl¿are ai piccoli ed ai grandi Santin, che tanto c.a-parbiamente si sforzano (per ra-gioni comprensibüi) di strappare per se un pezzo di térra straniera: edsi troveranno una giusta soluzio-ne di questo problema, se parti-ranno d'al principio che qualsiasi cosa Vitalia ottenga di Trieste é futió tolto alia Jugoslavia e se qualcosa ottenesse dovrebbe dire grazie! Diritto peró non ha alm.no. Come per accordi presi, con il telegramma di Santin, anche Vidali ha lanciato il suo appello ai par-titi di Trieste (C. L. N. e fascisti compresa Vidali ha larghezza di vedute! Gli mancano ancora due dimensioni!) appello nel quale cerca «punti» in comune» per la lotta contro il potere popolare e la democrazia sicialista del nostro1 circondarioJ II «grande stratega» e «guida del proletariato triestino» ha fatto una nuova scoperta: il fronte comune del lavoro e del ca-pitale contro le conquiste rivoluzic-narie della Jugoslavia socialista nella zona «B»! I grandi uomiv.i nascono in ogni secolo! Mussolini con un simile tentativo é crollato, forse Vidali con l’aiuto di Santin riuscirá? J. B. * il * * * IS INTERYISTA DEL COMPAGNO TITO ad un gruppo di giornalisti americani Il Ma-resicialio- Tito ha co-nc-esso, I’ll c. m., un’inteirviisita ad un gruppo dii 40 gioiiinallisítii americani, a-t-tua-lman-té in visita al nostro Paese. Rlopondeinld'o alie loro do-m'a-nde, il camp. Tito ha Hluisi-rato il pinato vis-ta del Governo Federal« su .-fourni .problem', di política interna cid esliera. Ad u¡na demanda del coir-riispon-deri.e del «Chicago Daily News» «illa probability di aggresei-one rus1,sa, il ccmpagno Tito ha rispo-sto che la Russia non al anriBchila' ancora ad attaiacare, sc-pratiutito per m&tSví dii -caira-Uere psicológico, es-sendo- tra-gigreisisicine tilmpopolare fra tuliti i pcipolii y lïberi eid arniche faia quefir dei pae'si sabeflliiti di Masca e per il íatito che 'un’eventuale ag-greissilo'ne ponte-reibibe ine-viitaibilimem.-te ad una mueva guerra mondiale. Il ccimipaig.no Tito si è delto anche con-vcmltil -deill'a m-eceisisitá di raffeirzare la d-ifesa collet tiva par a,llo.nitaíia,re 11 pericoio del’aggriesiii’oiñe. Lo stesiso gictrnaHáta ha posto una demanda r.igu-airdiamte il problema d'i Trfeláfce, oui il compagino Tito ha eos i riispoisit o: «lo rispo,ndo malvoilemtieri alie damainide che riig-uáridano Trfceàte, perché nc-n deia'dero ohe sorgano nuavi elemenitr i quiali pisiggioirino anear piü la campagna che si can-du'ce in Italia centro il nolstiro pae-se. Posao isoliSfiato dire che doipo la neatra prciposta dli iso.ltuizioinie, non abbiamo trovaio comprensione nel governo iitaliilano; anzi, gl,i attiacchi al noi3fcro> paeisie si soap intiensificaiti. Non el siamo avviioinati di un mil-limetiro ad un. natiigilioramenito, anzi r.i .re-gis.traino dei ipeggioramentj». Un gioimalisita ha poeto' a.l Ma-reisicie.Ho Tilito la seguerute domanda: «Si ccmpio'no in Russia e nei paesi sateUi'ti1 preipairativi psicoilagici sulle LA GRANDE CROCIATA Si dice che il buon abate d’A-miens, predicatore e propugnatore di crociate, nel suo girovagare attor no ai principi cristiani per indurli alia guerra santa, avesse ottenuto successo non tanto con le sue appas-sïonate argomentazioní ma special-mente con l’abilitá sua di presentare ai vari potentati del tempo un quadro talmente terrificante degli avvenimenti in terra santa, da per-suadere questi ultimi ad impugnare le armi e porre i loro eserciti al servizio dei papi. Del tutto simile al buon abate, nella sua ricerca di nuovi Goffredi di Buglione, il «porporato» comin-formista di Trieste si é posto — con un leggero ritardo invero, sui suoi colleghi sciovinisti — alia ricerca di nuovi condottieri, disposti a metiere le loro schiere al servizio del papa moscovita, per la «grande crociata» contro la zona B. L’unica differenza fra lui e l’aba-te famoso consiste nel fatto chef il primo ebbe per lo meno il pu-. dore ed il serano di rivolgersi ai suoi confedeli, mentre il presule del cominform a Trieste sembra non badi tanto per il sottile in fatto di scelta dei nuovi crociati! Il via per la nuova «guerra santa» contro la «zona B», è stato dato con la lettera di un «compagno della zona B», pubblicata su «11 Lavora-tore» invocante le grazie del vescovo di Mosca. Alia lettera, esca per fare abboc-care i gonzi, fa seguito un «appello» a tutti i partiti politici di Trieste (anche al M..S.I. naturalmente), appello che piü d’ogni altra cosa I NUOVI COMITATI DELL’UAIS DI PIRANO AL LAVORO EMIILHZ10HE FER IL 1.ÜÜÖ Sono stati smascherati gli%emissari del C. L. N. Giovcdi e venerdi scorso hanno avuto luogo le riunioni di massa dei membri dell’UAIS nelle tre basi di Pirano, riunioni durante le auali si sono nresentati dinanzi ai frontisti i nuov¡ Comitati eiefti nelle recenti as-semblee generali. Le riunioni sono State indette cor discutere sulla gara d’emulazione i» cnore ti I. Maggio, compito che é attualmente d’attualitá per il Fronte. I frantilsiti dii Pirano, dopo aver discusso a londo sui lavoro da isvol-gere hanno elabóralo un programma che comprende conferenze politiche e di cultura generale, lavoro volon-tario su obbiettivi di carattere stret-tamente lócale e che é stato appto-vato entusiásticamente. Durante la discussione vari membri dell’UAIS sono intervenuti anche per stlgmctizzare l'operato di alcuni ele-menti che percepiscono denaro dal CLN di Trieste per svolgere la loro opera deleteria Ira la nostra popolazione. Tra ess¡ sono stati citati Odoni Marino, direttore deU’Ufticio póstale di Pirano, il quale, oltre alia paga quale lunzionario póstale nel nostro Circondario, percepiva laute prebende anche dal CLN, Benvenuti Anita, im-piegata del CPC, Giraldi Mario, dipendente come l’Odoni anche Iui del-l’UIlicio póstale ed altri ancora che si sono tatti abbindolare da tipi come Benedetti Tarcisio, Lugnani, Pettener Lucia, ecc„ attualmente in stato d’ar-resto per il loro nefando operato. Alie riunioni erano presentí anche alcuni di tali elementí pagati, che, come i nominati Giraldi Mario e Ben- venuti Anita, hanno riconosciuto dinanzi alla massa le loro colpe e con-iessata la loro vergogna di essere stati si soldo dei CLN, ed anche altri che, pur non essendo stati smascherati, corne D’Avanzo Borfolo e Benvenuti Eleonora, in pubblico, hanno rivelato di Loro iniziativa i ltegami ccn gli jrredentisti di Treste riconoscendosi colpevoli. Il compagno Fragiacomo Marco, presideite dei Consiglio Operaio del-l'azienda «Acquedotti e bonifiche», ha iatto présente coir(e il denaro che serviva a pagare gli emissari dei CLN a Pirano sia stato estorto al poplaicl lavoratore iitaliano e corne detti emissari, sullo stampo di Tarcisio Benedetti, operassero contro le conquiste dei nostri lavoratori, sirut-tando le privazioni della classe lavoratrice italiana. Anche il comp. Inservienti Enrico, fonditore si Cantieri Piranesi, e mol-ti altri lavoratori e trontisti hanno avuto aspre parole di condanna per gli agenti dei CLN. A conclusione delle riunioni, i membri dell’UAIS di tutte le basi hanno formulato la richiesta di pu-nizione severa dei colpevoli maggiori, in ispecie di Benedetti Tarcisio, Pettener Lucia, Lugnani ecc., decidendo inoltre di invitare nelle sedi delI’UA- IS coloro che, pur ricevendo piccole somme di denaro, nom svolgevano attività nemica, benchè pure essi siano responsabili di aver formato la massa nella quale si nascondevano ed agivano i veri agenti della rea-zione. sembra un'invocazione ai partiti ir-redentisti e sciovinisti ad accogliere nelle loro file anche i «conseguenti marxisti», del partito di Vidali. In tale appello, condensato dello scibile sciovinista e dell’odio anti-slavo ed antipopolare, Vidali spez-za le sue lance in favore dei «citta-dini deportati dalla zona B in Jugoslavia» (quali e quanti?), degli «esuli» (cui nessuno ha mai impe-dito il loro ritorno, molti anzi sono giá rientrati!), della liberta di bullo e religione (come si vede i comin-formisti sono i paladini della propaganda di Santin), della «libertá d’azione per tutti i partiti» (naturalmente anche per il M.S.I./), e di tante altre facezie del genere, che farebbero molto camodo all’emissa-rio moscovita di Trieste per portare al godimento di tutta la nostra popolazione le «delizie» (leggi, di-soccupazione, criminalitá, discrimi-nazione nazionale, ecc.) che costi-tuiscono il sollazzo dei lavoratori di Trieste. II tutto pepato con la sólita demagogia! Sarebbe ozioso controbattere tali argomenti, per non ripeterci tanto spesso, poiché sull’intelligenza dei nostri e dei lavoratori triestini abbiamo dei concetti del tutto ditfe-renti da quelli di Vidali. Vorremmo invece chiedere a «II Lavoratore» perché non si fa promotore di ap-pelli in difesa dei popoli unghere-se, romeno, ceco, slovacco, tedesco, austríaco, polacco, romeno, e di quelli del «paradiso» siberiano, che tutti sappiamo come vivano e sof-frano? hi conclusione vorremmo dargliun consiglio (se in tal senso ve ne fosse necessita): si associ al «Comitato per la difesa dell’üalianitá di Trieste» di don Bartoli, tanto non potra far altro che suggellare un’alleanza che di fatto giá esiste. Buon ultimo, peró, stavolta! La loro tesi Il servilismo é la caratteristica di quei tali che, mentre da una parte hanno la bocea ripiena di parole di fedeltá e dedizione al padrone, dal-l’altra, nel loro intimo, covano il germe del tradimento qualora possano in ció intravvedere un vantag-gio maggiore. Di tale gretta menta-lita seno affetti, purtroppo conge-nitamente, e buinái senza possibi-ilita di .guarigio'ne, gli esponenli hell’ormai tradiziónalé política dell’imperialismo italiano, che giá il grande Lenin, con felice e quanto mai efficace espressione, ebbe a definiré «straccione». Per maggiori ehiarimenti su tale prerogativa non occorre che ripassare un pó la ste-ria della diplomazia italiana, fatta tutta di intrighi sotterraneit volta-faccia sleali e tradimenti! II «Giornale di Trieste» dell’ll c. m., nell’articolo «Cosa c’é di vero?», dopo le solite professioni di fedel-tá al patto atlántico e gli incensi -alia difesa dell’Europa, non senza aver prima dimostrato che VAmerica non puó e non deve fidarsi della Jugoslavia, non solo, ma an-ithe della stessa Inghilterra e Francia (ecco il servo leccapiedi che parla!) e non senza aver menzionato, naturalmente, la «tedeltá ai nostri interessi» (!), cosí conclude: «insomma noi dobbiamo essere for-ti per noi stessi quanto basta per non dover subiré i giochi dell’uUi-ma ora, sempre prevedibili guando vi siano di mezzo Governi che, come quello del paese con cui confi-niamo, non offrono garanzia di le-altá, di correttezza e di precisione negli impegni». Da quale cattedra! maisse per la guerra, come si puó dedu/rre dalla lord silampa e dalla loro propaganda radiofónica?» Risposta: «Sarebbe diifficile diré' che ció non ó espito e che mea si tra'tta di una preiparazione psicológica mirante e preparare alia guerra i pcpoli in ceso di qualche con-fXi'.O'. lo icileirei qui «a esempio ca-ríúteairiijito: lWnpia propaganda svoYia «si paisi nps-iri vicéni, Bulgaria, Unaheiria é Romanía (nli parlo de.Y.a Polonia e della Ceco-sliovacchia e mi limito ai paesi con cui, ccrtfiiniaimo), stiatii nei quali ven-gano nuoviaimein'te, affimanitalii. ed in un modo peggiiiama' che mai in pre-cüdieniza, lo scio¡víinjii3¡mo na¡ziana¡li-sticl e liirredentismo anitiijugosla-vo. Inter,i ipoippüi vengo.no diunque prepárala sid odialre uno'stato vici-no; e qiueisto feinohieinoi usa secadera in quei paasi i cui dirlgenti taten-dccio compiere sitti aig.graasivi con-tiroi lun’ail'troi paesi». AI -unía demanda riguaendanste la poóitica del austro Gawirino nei: ri-guardii della chiesa e della relligio-ne, il comp. Tito ha cosí risiposito: «La poilitiia del Goveirno iugo-slavo nei confronti della chiesa non ó par mulla mu-taita ed ó r.imasta s-empre la si essa.' La nostra stampa ser,ive di casi coimcreiti, e il Governo nom piuó fare in modo che agni artícelo E¡ia -tale qua'e assioi vorrebbe. Ció in primo- 1-uógo; in seccndo luogo -se -M s-oin-o -diegll aspie-t-ti ineigativi -nel camportamentó dá singóle p-er-s-cme, é lóigiéo che la stampa ne scrii-va -come di fencmeni negabivi, non so ¡s-e, o do-ve sia stato scri-tto qulall-cca-a che possa essere in-terpre-teito neTiseniso che il Governo -ne at’a staito ispiratore. A propclsito della chie-s-a varrei precisare unía -cois-a. Attuataie-nite al-reste-ro si traitta-no ampiaimente alcuni avveinlm-eriti juigo-slav.i, come a-d esempio i-1 raífoiraameinto del-la dísci-pM-na itra ccmuinislí-i. nel Partito, e qiuesitó coinisoliidlamemlto viene in-terpreitato carne una n-uava virata a siniistata, oo-me -un niuovo .imdi-rizzo del-la neis-tira pS'Stica s-teitale. Ció ó assolut'amemte erra-to. Peir quanto rigu-ard-a (i gio-rnalli, gli or.ganli della vita d-i partito -sono case che ri-gu-ardano dscliuslva-me-nte l’intemo del partito: no-r^si. tpatta. ¿rifa-tío di una devi-azione a isi-niilstra, ma d-ella correzion-e dii ceiriti errarí che vengo-no ccimimesisi. Se da ció cansegue che veagano criticati anche certi fenameni ich-e hain-n-o att-i-neiniza con rocciid-enlte, ®i oriti-cano peró anc-h-e certi fencimami che h-anno áttiinenza con rOriem-te: noii siamo un paese indipenidente. F.ra i oomiunisti tutte le ques-tiani idervo-no veniir disousise aflimché la noisitra linea si'a chiara ad agnuna; oió n-orn. si-gnifitoa che noi aaultizziaimo il nostro indirizzo o ¡che devúa-mo a islnüsitira. Inoitre, se ¡Qualauno fcmsei ai laim-anta — e se ,ne tetóe-mia' solt-anto la chiesa ca-tit-oli-ca i—• dli un, mo'sitlro, indiriz-zo piü seive-roi, cío é d-oivuito al fatto che noi seipa-ráiamo la chiesa dallo Nota di protesta presentata a Roma L’ambasciata della RFPJ a Roma ha consegnato sabato scorso una nota del Governo Federale al Governo della Repubblica Italiana in relazione alia discriminazione praticata dalle autorita italiane nei conírouti della minoranza slovena in Italia. La nota chiede espressamente la riapertura della scuola elementare slovena di Cormons, soppressa dalle autorita sco-lastiche nel gennaio scorso, la lega-lizzazione delle scuole siovene e la sistemazione deíinitiva del corno in-segnante no-nché la sua integrazione. Stato. Nella ncotria CciatiAuzione è de'tto Chie l'a ch-iesa è staocalta dial-lo stEito. C-osi è anche da voi in Ame-rùcâ. Finora, txo-i aiutavamo la chiesa e le ccomunôtà reUgio&e, e in. oiô non ci- atteinovaimo dei tu ito alla Ccss-tituiziome: laêuïavsimo le ünCv-îir-sità eœkolElîtiiche e non solo quelle c^toBche, ma anche le ai re. Ora ■nh.ile S'lEiîch'.a.mq dallo sltfio, ima non virijjamo. a1 la chiesa di ccptinu-are a.d avare le sua iscuoil-e e le suq, facolità: alciune cointinua-no ad avertie, ma in l'inea di mscBima noi vc-ig'ljàama isiep-airsæe lia chie,sa dalla La nçis-tira- Oaptituizi-d-ne nan ci dà il diiriitto di ma-mt-éinexe que&te fEic-olità coh i foihidii dei bihincio' st,a--tal-e, appuinlto pe-richè la chiesa ,e k>. stato ccno se.pa.ra'ti. Cio è s-t-a-to iEiteTprei'.iaii.o. corne uma specie dii pegg-ioiramen-to dei rapport: : iniveice nci'a tà tr-atta -ch« -della sem-plice airipiHcaei-ane- d-el meptro inid.-imlzzo amehe a- q-ueato' piroibl-ema. Da voi in America, cin Firlanici-a ed in altri paisisi ciô è isitato fa,tto già da tempo e tufiti la iconisiiiderano una coisa noinma-le». Dcipo- fla comf-erenza a-tlantica di Li-sboina, che tra iTaltro ha ratificato Tacco-rdo suirinciluisiio-ne -di contingent-i tedeschi’ nella coimiuinitá m-ilitar-e europea, -era Ida ip-revedlere- -un muovo in-tervemto !d¡i Mosca nella- questione tedesca. II nuovo inter-vent-o si é in-fatt-i p-r-esentato sotto forma di una -nota ¡¡’.¡si go-vieirno fsio.viie-t.ico a-i' governi francese, bri.tanni-co e ®t atún itense, -nella quale si ipiropone -nuovamente alie tre grandi -pótense ocoídentali l’iiihizio di tnattative iper la- c-onclu-sione del trattato di pace con la Ger-mania. La presa di pc-sizi-one di Mosca per una so Recita comclusic-ne del trattato di pace .:edes.co ipuó appair-ire ad un osservaíore supe-rficiiale come la ma-nifestazione di u-na sime,era preoecu-pazione ,dei soyi-etici -di r-isolvere la qu-estiioine -te-desca, -di res-ti-tiuire la Germania a-1 consesso dei -popoli li-bepi- e soivrani -e di -tog-lier-e cosí un gros-so problema dalla sce-na política lintierinazipnale. Fíirl icrede-re ció, so-pra-fcutto al -popolo germam-ico, é in-fE(t,tj- uno -degli -obiettivi fon-damen-tali -della- -propaganda -moscovita. Va detto -pe-r inciso a questo -riguardo che a facii-lit-aire la ipnopa-ga-nda -Sel Creml-ino in talle senso- con,correno i-n-dimettaimente quegli amb.ianti am-eri-ca-ni nej quali si affenma che é oggi SANTIN NON di Trieste e di Anche lui si è messe a spedire telegrammi E’ VESCOVO Capodistria ande -degilli slavo-oomunisti «metati di sam-gue italiano, di -saioebegg-i, di st.upni, di TE/piine e dii steirmiinio». ■Come be-n si vade, ara il pirinci-paie -arte-fice díi quello «isitato di nécessita» v-uoil aig.giungere, col suo te-lagramima, u-rua nuo-va d-q-se di quelle ifailisi-tà e di quei gi-al-Li per gio-care la tiuo-na- fade dei caitíto-liici amatícani, con attire spudorate men; zo-ginie. -sulla «isipi-eifiata peir-sacuzione re-Migiqisa» sull «©I-año e i fedeli teir-rar-iizzati e prniv-atii- dei diiriitti reli-giolsii». « Tenuto coinito' iparó de-1 fatltq che «verba vql-amt et scirip’.a -manient» (umeh-e -per la conois-cenea- sia del Governo come dei cattolici ameiri-oamii) quanto prima inizie-reimo la putabliteaaioa-e di una iserie di arti-coli in cui dimestreremo, foxnendo le, prove, come moras. Santin non sia e non possa essere di diritto il vescovo di Trieste rae di Capodistria ’finchó è vivo il vero vesco.vo di Trieste e Capodiis-tmia, ossáia moas, Fo'g-ar. Inf-sitti ¡non esiste co-ncetto al-c uno dii -giiiuistiziai- e -nesis-un-a Legge u-mana -puó consentiré che un vesicavo (qiuale -è il caso di -mons. Foigair) po.s-isa essere rimoisso dal -goiverno del-la sua diioicesli per effe-tito ed in co-nseigueiniaa di solle calunnie, una forite pri-nicipa-le d-elle quali, verdate can -mamo del loro «atore, è in nostro posse,ssp. Nan esiiste -inoltre primaipio al--ouno d-i giiiusitizia e- ness-u-na leg-ge -umaln-a puó aromefctere che 1’autorc dalle calumnie ad -uao qu-alun-que deii isuoi -is-piirato-ri e eornplini sii so-s--tiitnii-sca ed assuma il governo della diócesi d-el ve/scovo vitt-ima d-elle calunnie istesee, qual’è a-ppumto 11 caso del vescovo Sanitii-n come di-mestreremo. Con il’-esame del ceanpontame.mto e dell’cperato del v-es-covo- Santin fomiiremo anche le prove del come egli ri-suit-i iu:no: dei prin,c:¡pa:¿ ar-t-efici dei -mali che, prima e depo 1‘u uma guerra, h-ann-o tonnentato e toiriment-aino- q-ueBU-a Regióme e come -a lui risal g a la restons ab-ili'tà dal mciniifastarsi di un femo-mano, da -noi s-canasicirato- in precelde-nza, q-uel-lio ide-H’a.ntJiJclericalSBmo. G.ia abbiamo dimostrato, formen-do anche le prove, su quali ba-si d-ell-a misttifioaEion-e, della falsità, dell’cidio -e dall’iniga-n.no so-no fonda-te le «-gravi denuncie-», fabbrica.te e diffuse dalle canaglie del «covo di via -Cavarna» com. Tarte diabólica che le coatnadldisitiinigiue. Abbiamo formito inoltre um esem-pio molto signiifi-cativo dei m-e-zzi e .siisitemi di cuii si servo-no gli organi di stampa de-lia Aziomie Ca-ttolica per diffoinidere come «veiriitá rivela-te»de menzogn-e piü paleisi ed i glal-li -piü se-nsa-ziomali sf-riuttamido -igno-bilmem'te il grande prestigio e ris-•peltto delle masse cattoliiiphe verso i loro v-eisicavi, Ciió spieiga il perché Santin, avvedutoisi che -simili deniuincie ncm ottemgo-no piü gli effeltti da- luí at-teisi e volufci suil-e masse dei cattolici della nos-tira Regióme, né o-rmai au quelle ilt alíame — abbia -tentaito il colpo- girósis-o, oisisi-a- di propinare coime veritá le ste-s-s-e menze-gn-e alie masse cattolic-he américaine, dis-■tciaziale mi-glia-ia e migliaia di le-ghe dalla Zoma B e -dalla J-ugoislaVia. Q-uesto il moiven-te e le finialitá dell -telegraimma inviato in data 12 corx. da-1 Santin al card. Spellman, scomgiuramdolo- di «richiaimáre Tat-tenzione del Goiverno- e -dei cattolici a-m-e'ricanli qu-Ila -spieta'-a per-se-cuzione iretWig/i-olsa impemversante, specie in qu-eisiti giarni, aeilla Zoma B della (su-a) Di-ocesi, doive il clero ed i fed-cli iv-emigoino tenrcirlizzatï e priivati dei -di-ri-tti religicisi». ■ Biso-gna. ri-canoscere ch-e quesita volta il suo gioico- -passa va-l-e-re la candela -dato -che le masse cattoli-che americane is-ono g-ià state linifliu-en-zate dai -corti e lunghi metraggi ri-cavaiti a Pola dallo «stato dii nece-s-sità» ivl crea-to dial C. L. N. di Trieste meneé Tassassimto det generale iimgle-se, camipluto da Maria Pais-qui-ineilli, -siua fanaitica emiss-aria. D-a quel icortii e hraghii m-etraig.gi Tcpiinian-e puibblioa americana, atoil-mant-e igicioaita, si è forma-ta uinMea del tutto falsa aullé comidiiiziomi di Pola e deilTstria attiraverso la vi-sione delle «piet-ase- e- isiiraiz-iaroti; scene de-gli italiani che st- soit-traie-vaino cem la -fuga alTavanz-a-ta dell-e neceasz-rio incond-izionatamente riar-’ mare la Germ-ania occidentale e ri-nuinciare a priori a qualsiasi accordo con Mpsca nei i-iguardi. dei trattato di -pace. Che il governo soviético sia veramente -d-esidereso -d¡ concludere il trattato di -pace -tedesco -per contribuiré, neV.’lnteresse -calla pace, a -risolvere un notevole problema inte-rnazicmale, è per lo meno -du,tibió. Ci si potrebbe infatti chiedere perché ,1o stesso ,deSi-der.io non esiste a). Cretnlino per qua-hto rig.uarda ad esempio la Corea 0 l’Austria. O anche -perché Mosca non cessa di alimentare la campagna provccatcria- e le -préss-icn-i co-ntro la J-ug-cslavia. E’difficiille credere che .-i dirigentl sovieti-ci desiderino -la valúateme -di um -de-t-enmina-to problema, neT caso speci-fica quello tedesco, e ció -neill’iiintieresse della pace, mentre r.e-'ílo ste-sso tem-po alimientano altri per i col i per la siicurezza interna-zi-einale -e tooicottano la -soluziicme di altri iproibleim-i. •Ei’ai’jt-ra, ipar-te la ccinc-lusion-e del trattato tedesco é inecessariamente condizionata alia preventiva uinifica-z-ione deCila -Germania e questa alta convocazic-ne -di elezioni, generali in tutto li-l ipaese. L’a-tteggiamient-oi negativo assunto -dal -governo di Mosca e -da -quello -satellite delta Germania orientale nei confronti delle decisión! dell’ONU -a questo -niguar-do, pur non essendo tali stesse -decisioni la piat-tafo-rma -piü ,¡dionea per facilitare la soluzione de-lia quest-ione tedesca, mon fav-ori-s.ee il- superaimento degli e-le-mienti ipreglu-diiziali per la conclusione d-el trattato, T'Utito -ció fa quiin-di -dubi-tare seria-m-einte della sinceni-tá -di M-osca di voler n'sotvere alai quesrione tedeisca. Tuttavia -non -si -puó e-scludere che dinanzi al confermato -progetto di ria-r-mare -la Germam-ia occidentale -nel q-ua-diro .delTctr/gainizzazitone atlántica, M-oisca sia dis,posta ad- apni-re -una pro-sipet-tiva nuova,, tentando nel conte-m-po di -mantener,e i benefici che le deriva-no da-U’attuale situazione tedesca. 11 riiarmio della Ger-mania occidentale a fianco -delle potenze occi-de-ntaái è infatti la preoecupazione m-aggíone del governo -soviético, in quanto tale -riarmo costituiisce, su-1 piano- -d¡ forza sui -cui si sono posti 1 rappor-ti tra Te- gra-nidi potenze; un serio ostaico-lo ,per 1 suoi prograimmi. La -nota consegnata alie tre potenze ocoídentali è :n definitiva una muova dimostraizione -di tale preoccu-pazioine dei¡- sovietici ed- un -n-uovo tentativo per ostacoaairne la- -reiailzzazio-ne. L’azione -del-la Russia si svoilgesu -diue pia-ni. Mentre sul piano diplomático prospetta la- convocazione di una con-ferenzai della pace, -sul piano propagandístico prenne su quei settori del-íopi-nione -pub-bl-ica europea, partico-larmente in -Gran Bretagna, in Francia e -nella stessa Germania, che -so-no contrari- al progettato riar-mo tedesco. -La -volontá an-Uriarmista del popolo germánico é stata confeirimata da ¡ultimo nelle eleziani sv-oltesi qualche giorno a-ddietiro -nelle region-i del sud-ovest -della German-ia occidentale e- che ha-nmo -reigistrato un progresso dei socia-bd-eimocratici. ¡Nella misura- dm -cui l’azi-ane p-ro-paga-ndi-stica si imamlftota iper-5 -inefficace agí i effett-i politici ¡i-mmediati, l’a-ziona d-ipaornatica assume maggiore comsisteaea. 'La nota di -Mosca -r-ien-t.ria ín q-uesto quadro. In definitiva l’U.nione soviética -preferlsce forse u-na Genmania riunificata, anche se fuoni della pr-opria zona d’influenza, ad| una -Germia-nia divisa, una parte della quaile r-ia-rmata -comtro di essa. Le pc-tenze occidentati -dovranno tener conto di -ció e nelTintedesse della stabilitá europea parce il governo soviético ín candizion-i -di dimostrare completamente sino a che punto sia veramente siin-cero il ¡suo desiderio di c-otn-oludere -il trattato -d-i pace-tedesco. II futuro déla Germania rima-ne co-miunque ilegaío strettamente al futuro d-a} -rapporti tra le grandi -potenza. nmiM»iHiiiiiiiiHHitiiiiiiitiiut^uiiiii«uuiiiíiwiiiiiiiiiiilHiiiiiiii iiiiMiiiiiiMimii timitiHiuHiuii ni LA „PEBLA” DI TBBMO DEL „CaVO DI TIA CAYANA" DON MARZARI - «ANTIFASCISTA» L’acceinno- niel precedente articolo relaltivo- -al falto -che li idiirige-niti la bastard-a Camera d-e'l Lavoro, sonta a seguito idei isi-nidiacati giail-li orea-ti d-a dan Mawznfi in Trieste, era-no -aniohe im&mbri delT-eseicutivo- di quel pairiüto -d’Azi-ane -nel-la .c,ui sede 1rs -vía delle Ziudec-c-he 2 (doive -Ja saguitio- isi ena a-mrm-da-to ug-ualm-eint-e lo is-puiria C. L. -N. delTIatria, d-i oui paflere-mo qiua-nido dimoiatreremo' qu-ali somo in Trieste á pegg.iori ne^ miici id-el fpopalo ita-l-iano e- deigli italiani della noisltra Regirme, co-ntri-buianido, ¡con la piastra idacu-menta-zioexe, -a far si che lia sto-ria li foolli co,l ma-rchio dielTinfanni'a coime tali) nella ou-i isede, ¡r-i/peiti-amo, enano ou-atcidite le bam-be dala-n-ciaire cont.ro i coritei -dei lavoratori e gli esplosi-Vi per gli a-tti iterro-nlsticii contiro le sefli delle arg-anizzaizi-omá demcraratil-che popoliairi — non -eiscluai, maltas!-, méntte, .i «Ircoili -di cultura — quel-Tacicen-no ci r'ico-rdn lu grot.tesca e pucrUl-e farsa, infloen-at-: dai predetti -d'iniigenitii e -membri qua-ndo venne ce.cbratp; il ipioeeíu- pjy la illegaic deitenizicine -di quel deposito di bombe, -muaiaiemi, cspl-osivi ed artifizi. Fu allo-ra che ques-ti -emeri-ti cam-piani ;ndiat>to t’Am-miniE.trazioin.3 militare jugoslava ad: e-man&re TCrdinanza in tase aüa quale ti dinaro v¡ige guale único mezzo di .pagamiento neila zona jugoslava dal TLT? R.: Come noto, TAnministrazione militare dell’APJ della zona jugosla-va del TLT ha introdotto in questa zona il diñara, quale mezzo cli pagamento giá nel mese di iuglio dell'an-na 1C-Í9 pojthfe il Governo italiano non ha fernito come avrebbe dovuto in base al trattato cli pace, la pro-pria valuta ncr Tintero Territorio Libero di Trieste. II Governo Celia RFPJ ha concesso giá nclTanno 1919 all’Amminlsírazio-ne militare un prestito ammontante a 598 millón! di diñar! per cui sin (Valiera snno State realizzate le condizio-n¡ perché 11 dinaro divenisse mezzo di circolazione e di pagamento neila zona jugoslava del TLT. La lira la si poieya ricevere per i Sabbisogni eco-ccsníci solo aítraverso il clearing del-!o ser rubio mercj con la zona angloamericana del TLT, ner cui appare e-vidente che tali snezzl erano limiíati ed insufficieníi per un normale fun-zionamento della vita económica nel-la zona jugoslava del TLT. Dopo l’in-troduzione del dinaro la lira veniva usara neila zona «Bn ner speculazione económica e contrabbaudo, per minare, il valore tíel dinaro ed il consoli-damento deü’ecionomia, nonché per finanziare nel Territorio attivitá sov-vertitrici. Con l’Ordinanza, emanata dall’Am-ministrazicne militare nel febbraio 1952, ner il consolidamento económico si é posto tiñe alia tolleranza di tale situazione ed il dinaro é stato proclámate único mezzo di pagamento neila zona jugoslava del TLT. Tut- mc-nto della situazione económica in questo territorio. Accanto alie altre misure introdotte dal Potere popolare in questo territorio, I’introduzione del dinaro quale único mezzo di pagamento contribuirá alia stabiüzzazione del valorei del dinaro e al consolida-meato del suo potere d’acquisto per la popolazione liquiderá il contrab-bando e la speculazione e, nel settore valutario, liquiderá il cambio illegale che favorira glí speculatorí e dan-neggiava il popolo lavoratore. D.: E’ connessa a questa Ordinanza la .recenitiisisima' ntduzione de¡ -prezzi di alcuni articoflii?, H.: L'ulteriore riduzione dei prezzi dei generi alimentan e del prodotti Industrian, attuata all’inizio del marzo d¡ quest’anno, non era collegata al-l’emanazicne di quest: Ordinanza. Alia riduzione dei prezzi hanno contri-buito la cura e i’aiuto del Governo della RFPJ per la popolazione di questo territorio e ouesta riduzione influirá positivamente sul tenore di vita delta popolazione lócale, sul suo potere d’acquisto e contemporanea-te sulla stabilitá del dinaro. C,: Che ne pensare, compagno comandante, sulla oamgsagna che certa stsropa triestina sta conducendo In relacione a questa Ordinanza? R.: Certi giornali trijistini conduco-no giá da anni una campagna sistemática e quotidiana contro tutte le misure attuate neila tona jugoslava del TLT, nonché contro la Jugoslavía in genere. In questa campagna essi, di consueto, non tengono conto dei fatti, né dei prestigio della staapa, bensi calunnisuo, avvelenano sistema-ticamcle l’atmosfera, fomentano lo sciovlnismo ed atíaccano ogni misura presa neila zona «B», per quanto van-taggiosa essa sia per la popolazione. La campagna condotta in questi utti-mi tempi sulla stamoa contro le sud- dette misure dell’Armata militare ju-gcrslava, é soltanto la continuazione di una campagna di pressione sistemática che non giova a nulla, beusi smaschera soltanto il volto di coloro che commentano malintenzionatamen-te e, in maniera falsa, anche le misure piú vantaggíose emanate nellTn-teresse del popolo. b) Le ipian-te .devo-no esseme inter-r&is 'se.-ccir.ida il dQïjainl de-Ua tecnica. agronetntea aRiciderna (la jirepa-raizio-ne deJ iterreno dav’eisser? preven-tiva, Cii ¿l'ananaUnie d«iie; (bûche d-ev’ieissere d-i 1,5 X 1,5 X 0v50 tr,.. ecc). c) I cancorrenti. dicvan.o : preser,-tarai ai C. P. L., ai Ccnsigü dtei ret-toali par C’agricclhara o aSl’IsU'u •• per njucireîmento «Je-U’epo-nomia ^lio sicapp. di farnime- i d®U neeessari. d ) 1:1 termine utile per la p.i.a.nta-gterae è 'atabidi'to »niTO 41 15 aprïle p. v. Paxalte'lîameiïte a ciô il co.n-corso (provecte l'aasegnazione di 100.000 :dm. par .premi ai ccltivatori di viv-ai, premi che sarasmo suddi-visi cogne isegue: pno da 50.000 din. un. seconda idia 30.000 din ed un .teu^ 20 dta 20.000 din. X cortcoïiren-tii devano saddisiare allé segnenti condiziomi: r a) I eodfivadori di vivai, che ab-biano la naoessaria abUitaizione pro--fession.ale, devono p resent a rsi al-l’Iatiibuto per rincremento ''lell’eco-nomia onde rîcevere istruzioni più dettagliaite. b) L’Iakitw.to pei- r.incremento dei-recahamia isi impegna ad acquista-re, in mn peiriodo di iteimpo s.tabilito relciiprocanieiite, iuna data quanititèf di piantine. c) I ccincorre-nii che non s.i a-t-tcœnanno att-le istruzioni r.icevute ^ non poitramno conicoirrere- ai preani, tuttaivfiai previa. laipprovaEione deU’I-stituito- pe:r rincremsnito de.ll’et»no-mla, pohr.ainno vendere i loro prodotti ai fnuttÿcoErtoxi eid aigli .ulivioolto-r.i a prezri prestaibÛi’ti. d) 1.1 ienmm-e -utile per l’impiantb dei vivaà verrà staMito. d’acco-rdb ira il oomiconreimie te ITsUtuto per rintcre-menito deireconoimia. V ASSEMBLEA ANNUALE PELLA FILIALE SINDACALE II collettivo della «Arrigoni» dinanzi ai nuovi compiti Necessita sviluppare 1‘attivitá culturóle e ideológica e ottenere una maggiore fusione fra il comitato sindacale e i lavoratori La filiale isiadacale della fab-brica Arrigoni di Isola ha tettuto la pro-priai assembiea annuale. Se aJTal-tivita dei aindacaiti di fdtobrica si vuol daré una va'iutazione seg-uendo i meito-di scolastici e sulla scorita dei dató emersi aU’aissemblea annuale, questi se la caverebbeiro per il a'otto de-lia eu£fïa con un sufficente. A pante i s-ucc-essi di ca-rattere generale, comuni a ¡lutta la nostra classe opeara-ia e di .conseguenza írutto del lavoxo anche di questo icollettivo che è uno dei maggiori del nostro circondaiáo, prendendo icome -campo di esame escliusiva-tmente il lavono di competenza del comitato di faibbrica, veidremo che qualcosa si è pure fatto. Rappre-.seniano una attivitá concreta del comitato le sue 29 riunioni nelle iquaii sono iSttaitá tráttati problemi. organlzzativi intemi, la disciplina | j ayer cliva e l’aiuto al Comiitato am-rnfni.strativo, ecc. Naturalmente, conilrontanidO- ,il numero discreito di •29 riunioni .con i- .risultaiti pratici ch’esse hanno dato e certamemte non cOTiriispondeniti a quelle che si poteva 'otitenere, dov-reimmo trattac ;re una ibuona parte di queste ri-unioni con un vecchio proverbio serbo che -trado-tto leitt-eralmen-te di-ce: «bEltevano la .paglia vuota», o, per essere meglio ambientati, «chiaccliiere non fan írittole». E-ïaicile dadurre che queste riunioni mon hanbo 'avuto -una istudiata p.re- ' iPayaizicne, comiclusioni conicrette e suddivisione degli incarichi e res-pcnsabililità individuali per la loro .realizzazione, Aü’atitivb della filiale dobbiatno regiatrare il 94% degli iscritti ai isindacati, il ‘paganaeM>o re-golare delle q-uo-te, le riurkicni di massa .in occasion« delle fes-tiyità, le. 10 ri-unioni con i fiduciari de-i grpppi sirïdacali, un certo sviluppo délia .tecnica pcpolaire. concretatosi con l’imziaitiva par la cpstr.uzibne di icinque beccaiccini, il la-voro volon-itairio per gli aiddabbi in occasion« delle festivité, -suddisfacenti risul-itati- neila raocolta pro Capcdanno idel toaimbino, pro sinisitra-tl délia iSlov-enia e cosi via-, Insomma, la (filiale ha di-mostrato di esiatere, comunque -la sua atlivi-tà no.n è s.ta-•ta taie da fairsi. sentire in tutto il cqjletttvo nel -nto d-o ispaltta-ntei a. iuna organizzaizione délia classe operaia. In un punto' d-ella. relazione de! icomiitaito sinidaicale si afferma: «ab-■biamo tiraiïcuralto revidenjza ed il -colleigaonentio con la dire-zione della labibriica per og.nl va-rlazione dei personale, e torse, ciô c-he è più grave, non abbiaimo se-mpre parte-cipato e delo il nostro partere sui liceziaimen.ti o asaunizioni». E’ un’au-itocritica- esa-tta e noi vl aggiungere-tmo che questo collegamento era tanto più nece'asario poichè proprio neila questione dei Ucenziamenti, nonostanite la buona feide della di-xezione, poissono* succede-re Je mag- OAL 30 MARZO AL C APRILE LA SETTIMANA DELLA STAMPA Lo hestra stampa, democraücia nel vero senso della parola, é »taita ns-lla Junga storia deüla sua esi.st.en-za, sentpre un valido ahito alie aspi-raziani delle masse lavoratrici, la itribum di quíste, il suo infortmato-,re quatidiiano e.d obietítivo, il piú valiiido faittone nel .siuo elevamento cul'tairate ed educativo. Queste le ragioni per cui i Javeratori hanno scimetito, .appoggiaíto e divulgato la loro .staimpa facenido si che potesse penetrare in ogni casa ce svolgere il ruolo che il mavimemito rivoluzion'a-rio le affidlava. Oggi la etnadizione rivoluzioinaria, caratiferistioa de-lla notsitra stainpa democrática, ha avuto ¡un nuevo cqntenuto, deri-varnte dal rivolgimen-to oreaito daiBa- ir.ivoluzicne scciate ceja la conquista del patere. Questo contenuto di cesprim-e niefllá lctíitía in campo económico che i combatten-ti -di iéri condw-cono per arrivare atea atess-a meta: la creazione del socialismo. ( Appuinto perché anche og.gi la nc-stra silampa continua ad appoggiarie la Icitta e Je asipiiaizioni delle masse é ¡Ha QutBte ’ch’eiSisai deve (trovare 11 msigigiore ¡scciuigno .moraie e mate- r.iaite, continuando le glorióse tradi-zioni dei periodo pr-etoellico e della lotita di libenaizione. Alia ociutinuitá di questa tradizio-ne contribuirá anche la «Settimana delte sitampa» che il Cftmi-tato Cir-ccndatriale (Jell’UAIS organizza dal 30 ¡marzo- al 6 aprile p. v. Que-sta ¡si propone di T.isolvere, mediante untaizi'cme igenerale di tutte le or.g-aniizizazi'zoni base deU’UA-1S, ¡alcuni problemi riguardanfii Xa nostra istampa-, tra i quali primeg-gia quelto de¡líla diffusion-e e d'istri-buzione. La diffusione riguairda prin-cipalmente ¡gli organi centrali: «Borba», «La Vcoe deli Popolo», «Vjes-nik», «SIove.nski Poročevalec» che, come qucitidiani, non hanno nel no-«l*o circondario -ancora ¡una vasta djffusione : ¡bemché La¡ (!o¡ro íettura sia impoiiitante. ¡dal teto dell’aicquii-sizioine de-lie -fimumeneycM ¡eispeni-enize ohe i ¡tevoratq¡ri ¡della JR. P. F. J. conse‘guono> mella lotta quotidiana per 1'edMicazíone de¡l -socialismo e rópontino impartanii .e.d infceressan- ti. .senvizi dal nos-tro' ciaico'ndario. Queillo det'®- idisrtiihiK: ac. per quanto r:guarda i viXlaggi e '.■-■■■ f-taldlims piú Icmtane, é un pretotema- L’ ELETTRIFICAZIONE DELLA NOSTRA CAMPAGNA Portare la piú remoto che riguaidia futta te nostra stam-pa, qiiliVi inclus-o i.l nostro settima-nate0 -e' i- conlratedU «Slovenski Ja-driah:» e «Hrvatski Glob» che esco-n-o oiel cineondario. I ritardi n-eite distfibuzlione, o ffiddiriititura :i man-cat,i-urr:v,i sono oggetto di continue lagna-ijiae che ci peirv-engono ¡dalle locaiita lonitane da: ceaartri maiggio-ri. Tali ritardi- e mandati arr.ivi co-stiitusccno uh grave cisitaicoilo ¡a una maggiore diiffusiiciae idelba tocetea stampa, quc'tid:.a.na e ,s e Ulm anale, prepri-o f.ra la popola-zione che piu ne avnelblbe- bisog.no -non solo leoime mezzo iintfoitimiatiivo, ¡m'a antehe come m-ezzo educalti-vo. Aacar.ilo a gueati ¡problemi di cui, di volta lin volta cenoheremo di in-dtcaire ¡la "soluzicne, — che ' pero .spetta in primo. liuctgo alle o.rganiz-zazioni di base, se-eondo le specifi-che; mnldizioni delle laro locaillta —-: la. «.Seittimiana delila iStampa.» si ri-pramette idi far oonascere di piu, mediante uma azione propa^andisti-ca generate, ¡con conferenze, lezio-iii,; cohtaffii. inidi.viiduali, visite stu-doiite'scSie alja tipografija, eoe, 11 ruo-i \ lie funizioni dslla stampa e del giomaliiamp ¡in genere ¡e, di riflesso, dii aumrhteirue i iieitori, gli efoibcna-ti, i»coiteibar.a!o.rli affinche tale nuo-loi ¡e .la stnmpa i.n genere si perfe- zidnr-ínaggiormenite, diventando an-ooirl:pitíBte teribuna d.elle masse po-poS.Sri-í4-íi1J}¿!t'tia per il sclcialüsm.o. PRO SINI!STRATI DELLA SLOVENIA Le ¡cociparative del distreititO1 di Capodi'sfcria hainnioi devolulto, con nolbile ¡gasto, a favoire dei siniistrat.i della Slo,venia i seiguenti iimpo.rti: Feide.ralzfi'one diBtreittu'aüe co¡operaiti-ve din 100.000; Cooperativa agrícola di teoila din. 100.000; cooperativa di Capoídistiria diln 50.000; cooperativa di Ancarano' 25.000; cooperativa di Pcbejghi din 30.000; cooperativa di S. Antonio din. 20.000; cooperativa di¡ Costaban* din. 20.000; cooperativa di Seonedelia 20.000; cooperativa di S-trugnano din. 10.000; cooperativa di Decani din. 30.000; cooperativa di Sicciole din.. 30.000: cooperativa di Cit'tanova di,n. 40.000; cooperativa di: Scoffie din, 10.000; cooperativa di Beritocehi din 40.000; cooperativa di S. Lucia din. 50.000; cooperativa falegnami Capd-is-tria din. 10.000. La popolazione di Ancarano, tramite la¡ propria organizzaizione di base deirUAIS, ha offeirto: 98 kg, di fariña ¡blanca. 13 kg. di 1-aado, 26 kg. di pata’te, 2 kg. di fagioli, 18 kg. dii írumenlto e 28 ¡uavail te le rim¡anenti valute oessono venir Dalí" opera delle organizzazioni di base dell'UAIS dipende la vastiíá deilavori ¡iberamente impórtate ed úsate pur- chfc venrar.o cambíate i® dinaro pres-so i cambia-valute locaii. Con queste misure la lira non viene rd esser posta in posizione ingiu-sita rispetto alie altre valute, né ven-ecao ad essere dannegp,iati gli iaíe-ressi della popolazione della zona «A» del TLT, bensi vengeno ad essere únicamente colniti í contrabbandleri, gli sitectslatori e coloro che si occupaao in questo territorio di aífari poco pu-Hti. Gli abitanti della zona «B» pos-sono importare le lirc guadagnate e rnutarle in dinari poiché la naritá del dinaro, rispetto alia lira, é favore-vole coa rigusrdo al rapporto com-piessivo dei prezzi e delle prestazioni che ccstituiscono il tenore di vita nel-l’una e neiralird1 zona. Glí abitanti della zona «»A» del TLT uossono ii-boramente importare lire in zena «B» e farne uso (dono il cambio in di-ncri) c persono riportare indietro le iire non spese. Con !e suddette pre-scrizioni vengono® ad essere concesse rispetto a quanto prima avveniva, aleone afiivolazicni nel trasporto di mtree per i fabbisogni individúan. Dai dati esnosíi risulta che questa decisione dell’Amministrazione militare deli’APJ é económicamente giusti-íicata. condizionata ed indispensabilS nonché intesa a tutelare gli interessi delta nejfolazione della zona del TLT. Quali ripKousstoni avrá questa misara neila siituazione económica della zona jugoa’.ava del TLT? R.: Come é giá stato rimarcato. que-sla misura é staía emanata per ragio-n¡ cconomiche ed indubbiamente ¡essa influirá ¡positivamente sul consolida- CORSO DI TAGL10 a Capodistria Si é concluso in quesíi g.iarni a Capodistria il corso di taglio fem-minile, EfperlcBi lo scorso nevem-bre a ¡cura della lócale Camera A.r-tigiana. Nel m-csilro distretto ció rappres&n¡ta la prima imiziatóva in-traipresa nel campo della prepaxa-v,tone profcB.jJcna.l? della donna. A Buie, invece-, corsi si-mili seno pra-ticc.ti da tem-po con nc-te.vole suc-cesso. E’ augurábale che anche Iso-la, Pi-rtiiw e altre Ic.ealitá d-el Cir-condario ne seguano l’cosmpio. Al canso, -che tanutesi a Capodistria, hanno partecipato 13 don-ne in prevalenza gievani. Le lezio-n¡, della dura-ta .di due ore soltima-nali, si ¡sonó svaite cent unánime saddiisfaizione, scúto te dirczione del co.mpsigno Marino Gc-hbo. Alle parte cipanti ve.rrá rilasciaiio un attes-tato per i prcafittevoJi rteuH&ti r-ag-giun-ti. L’anno corrente possiamo definirlo un arino daoteivo nell’eteittri-iiicazionte dei villaggi del ncGtro c.ircondario. 11 po-tere pcpolere si prctpcnie diá-aitti ¡di elettrl'ficasre un.a serie numeorcisa di villaggi come jirimo passo verso ralituazione ccm-plefa del- .prlmclplo: in ogni casa del ciroonidarío deve splendere la luce eletttrlca. Vierte ad attuarsi. casi un.a delle asplrazloni decenna-li dei contadin,; •dalle neutre campagne che possono realiiazalrla solo óggi, dopo le vane pramcïs-e- dai paasató résinai, con il ira-torno a;¡uto del potere popolare cui sta a icucre il benesisere di tulita la neutra rpopctezicwre e Telettriíi-cazione va qui intensa, non sol» come tonte di benessere económico, ma in- un sen.so malto piú vasto, ciaé anche come fonte di elevame-n-to spirituals. ¡ Abb.iamo detto di fraterno aiuto poiché te cestosissima opera, per limiitate passibilitá di bilan,tío, non po-í-rá essere ¡integralmente coperta coi fondi sitatali, ma si rende-xá indispens-aibile un no-t-evole comtrl-buto delle popolaizioni bénéficiâte, sia in mezzi finanziari che in ma-ncdcipe-.ra' velontaria. Data che Topera é profondiamen-te isçtntka dalla, papoiazi-on-e, questa riisiporade con entusiasmo all’lnvito del Potere pepe-tere e, giá neila sua fase Lniztele, Tazicne per Telat-trificazione del ¡viillaggi viene con-trassegnata da esempi che, se sa-gui’ti, pcltrabbero anche aumentare il numero, ded v.illalgigi previsti per Teleftrificaizione e accelerare la conclusione di questa benefdca opéra. Tra queisti eseimpi son» -da ci-tare gli atokanti dei vtillaggi di Co-vri e Cattunatri ne) vartenegliese che, con Tespcaitazione dei vino, reaa possibile dal potere, si sono pro-cura;5i le val ut e neieessarie per Tac-qUïsto dei trestormatore e degli al-tri mat-arîaiM, cite da soli hanno procurât» i palà e ¡che, con il lavo-ro voton-terio, effet tu eranno il laro implanta. Praticamente Covri e Cat-tunatri, penteranno la lue« elettrica salle prapr.ie case quais i a proprie spese. XJigualmente dabbi-amo ditare la fra-zione di Vanganiel, Bomini, la cui popotezione ha da soja installa-to lutta la ret.e a baissa temslone ed il iraBformstore. Di contro abbiamo gli ahîtantl di Marusici che non sono prepensi e ccatribuire neila: misura aaecessariia e indispensabile affinæ-hè tutto il programma delTe-let-brificazione passa venir realiz-za-to. Ii Comitato Potpoitera Distrerttua» te di Buie pnevede T'eilettrificazlone dei villaggi di Matterada, Castel Vansire, Marussici, Ctestagaa-, Covri, Seufbani, MeriSice, Oacu.rus, S. Lo renzo, Matdcmna dei Carso, Bibalî. L’elettriftesirian» di tutti quesiti vil-te.g-gi potrà essere portaia a termine, baninteao, se la popolaiz-icms daré il ccat-ribuito prevlsto dalle» ates&o camitato e che varia, a seconda d.el ccsto delTimptento chc, in qualiche ceiîn, è ad alla tenslone e delle pcŒibilità economiche ;dei singeii villaggi. Se taie cantribula veni.sse, ad esempio, a mancare nel-la sua totalité, alloxa si potrebbe exettuare al massdmo Telcttrifi.ca-zione di trte o quetro vilteggk Ne ions-egue Tiimportanza dell’cpera chiariflcatrice e di convinziotie che le singóle organizzaeioni di base del Frente devano svölg-etre- in tale sena», anide sia passibiie elettrifi-care non solo i villaggi previsti, ma anche quaJcuno di queíli che seno stati esciusi -dal piano e che pratestano ad alia v-ctce, come ad esempio, Dalla, per tale esclusione. Nell’incLudere nel piano i vi Maggi summenziona-ti (ai rimanfcnti ¡son possiamo dire altro che ¡di pa-zieintare poichè verré anche il loro iur.no) itl C. P. D. d¡i Buie ha se-SUfito, un principio : ese-ilusivamente «concmico, dando Ja precedenza ai villaggi ¡do-vie Tenerigia eletttrica si rende ind-ispensablle anche per una concreta aitifcivitá economic* ivi existente, cornn’é ,i!l caso di Marussici per la cava. San Lorenzo per ti carico della bauxite ecc. ■Ntel distretto di Capodistria si é appiena ora affenmato il principio della precedenza. Esistev.ano due tenderize, una- che prqpenderva per l'etettrificaziane dei villaggi che so-no ¿n grado di dare un maggiore cçttïtni'birto, cioé i piú riochi, Paîtra che tamdava a dare l’elettriciità ai villaggi che hanno mag.giormente sofferto le conseguenze delta lotta e che sono in gran parte economi-ce,mente poveri, ouindi impossiblLi-teiti a dare un m&ggiore contxibuto. E’ pre.valsa la seconda ¡umanamente più giusita, ma che- richiederà maggiori incite dal bilan cio, tanto più che la maiggior parte dei lavará .at-tuabili dalla mano d'opera volonta-ria ceno stati effetituabi già lo scorso anno. In base a questo principio îii preived-e, Telei.-tnift-cazione dl Dveri, S. Antonio. Turchi, Gregori, Loparo, Oavalli, Potok, Csistabona, Puzzole, Planiave, Carcase e S. Pietro con te casciin-e nei dintorni. Il ccsto complessivo,.prevenU¡vato per nmpf'.arAo di queste rati, ammonta a 22 mil!oni circa, chc non è una c-.i-fra indifferente par-.oui anche qui si- renderà necessaria la massima cccpersitione e spirifo d’inlziiativa delLa popolazione per alleviare la spesa. Qgni sforzo in questo senso non sarà vano poichè Xa luce del progressa in ogni casa remata del nos-tro ¡territorio premiera tutte le fa-tiche. M. B. Il feretro di Gioacchino Sterle M'ùmUa ddta ,,dam*œ" om&ta tHaüa mag^adistUi Dopo la fatica di quattro mesi ecco i corsisti riuniti dinanzi all'obiet-tivo fotográfico. Ascolta-le cgni martedi e giovadi ¡alie ere 15.15 zicml del coreo di linizua :- o-vena trssmesse da Radio T. I-este zon-a Jugoslava. «Ah! ecoo cercano proprio qual-cuno, siora Peppina. Non era ancora a Trieste?! Vedesse che diffe-renzai A parte le bestie, ma bene-üetta sta afta epizoótica! Come dalla notte al giorno! Ma not non in piazza Unitá! Non la capisci! Ai blocchi! La se immagini che quel moro non mi ha nemmeno guárdalo per dirme che son bella. Ah, ma fa mente! Mi me basta il mió po-vero mari. V ga un naso formida-bile questi nuovi doganieri. Altro-che ditesa, poverini no i gaveva pratica e ne faceva perdere tempo a noi e a loro con tutte quelle visite. La se immagini: passa VAmalia, avanti, passa la veda siora Amia, avanti, te vien la Giovan-nina piranese, tac, come che i sa-verkt, s’accomodi signara per la visita. Ah, per mi si vede che vado trovar la sorella sposada a Trieste. Son dei veri betl ... come si dice quella parola in inglese, gen . . . non me vien, insomma, ma fa niente, in gamba i xe. Che cosa é successo con la Giovannina? Niente. Porta-va un cinque ovi, dualche chito di salsicce, un litro di grappa e altre piccolesse. Per vender al Ponte Rosso, siora Peppina. Qua te ciapa ■per il eolio qualche smorfiosa che ■vol ga ver calze nylon. Si ricorda come bisognava pregarla per aver le lire per uno a uno e anche piii, quando a mia suocera dovevo comprar i salí jodati che qua non se trova. Ben ghe sta. Adesso neanche a 48 ghe li prendemo. Chi si arris-¡chia, siora mia, a portarli oltre il blocao. A mi me se vedessi sulla faccia. Ma che ridade a Trieste con quel litro de grappa! Trecento lire de dazio la doveva pagar! Bon che no ghe lassa portar la carne, se no, ste babazze le ne svodassi le macellerie. Mama mia, quella coi-riera a Semedella è la mia! Da-vanti al naso me xe filada. Pecca-to siora Pepina che la va via, se no la me contaspi ancora qualcosa. Aht ma fa niente. Trovero ben mi qualcuno. Buon giorno signora Ani-ta! La sa . .. arrivederci siora Peppina ...» NOTJZIE BREVI Il consiiglio per l’economia ¡preisso il Coanitato Ciirfcondariale ha stabilito i ¡nuov.i prezzi1 per le ¡prestazioni al-berghiere e ¡turistiebe nel inwstro cir-conàarlo. > I nuovi preizzi -per i tuiristi ¡délia nostrftjaZQiça e della' Jugoslavia va-riano da 410 a 810 dîna,ri ail giorno per pansione ¡complétai tnentre per i turisti «stent--i ¡prezzi ,van.no d!a 810 a 1.410 che considierata la, nuova parité dei dinaro; sono prezzi- di asso-luta conco-rreniza mei confronti di ana-ioghf alberghi italiani, svizzeni e aù-stmiaci, . » —o— U 13 coinr. uina motociicletta, guidata da Grande Arturo di Trieste, si scon-trava, a forte andat-ura, ¡nel centro di Veirteh-eglio, ccmtro Tautocainro, guidato1 da Romano Palas di Verte-neglio, ¡proveniente da Cittanoiva. ¡Nel-J'ur.to, U (Grande ¡riportaivla. fenite multi'Ple itn tutto il -co-rpo ¡e ¡durante il suo itrasporto all’Oispedale di Isola cessava ¡di vivere. Gli ergani della Difasa ¡hanno. attr’i-buito la- causa delTincidente alla forte andatura dalla motociole-ta dei Grande stesso, ¡giori infrazioni lega-li per le quali non si accenna alla parteciipazione a-ere dcU’oirganizzaZione sindacale, ma un suo enérgico intervento per il rispetto della légalité. Rileggendo la relaizione presenta-ta dal comitato, appaiono eviden’ti alciune lacune neila stessa. Diffaitti, non si accenna alla pairtecipaziome delltorganizzazione ¡sindacale alla icateigoriazazione delle paghe, alla detexmiinaizione delle norme, te sua ¡attivitá neil’oirgarLijzzazio.tte dei ri-paso annuajlie, agl-i invii nellie case ¡di ripoiso ecc. In un anno di atti-rvitá e per un collettivo qual’è la fabbrica Arrigoni non crediamo che con 1e assiciurazi-onsi sociali ikmi ste aivv-e-nuta nemmeno una ventenza inidividuale per la quale non sia ¡stato necessaxio un inteirvento sin-idacale. Anche se la p artes ipazkm-e sindacale a questa attivitá fosse s,ta-¿a nulla, toi'soignava di-rlo, poichè sono proiblemi che to.ccano diretta-imenite gli apexai e, di conseguenza, ¡Toirgani-zzaízione sindacale non puô estraniarsi dalla loro soluzione. Il bilanicio dell’attività sindacaie alla fa'bbrica «Arigoni» assume un ¡carattere particolairm-ente negativo nelTatitiiviité di elevamento politico-ideologico ,e culturale generale degli opérai corne nelTorgamizzazione dei Jaro avago, tratitenimeniti damzanti a parte. Tal-e nos-tTa impressione ne-¡gativa viene corroborata dal fatto che il collettivo possiede a tal-e soepo una motevole base materrale: angolo rclsso, .biblioteca e delle maeistranze in grado di conseguiré, specie nel campo culturale artístico, dei -risulitaiti di notevole entité ¡ba-.sta meittereisi di ¡buazo huono. Un coro de¡U’«Arigoni» potrebbe, ad esempio, ave-re una nctevole prospérité e ailtreititanto la. filodramma-tica. La ¡manca,nza di un lavara educativo .generale ¡si f.a par¡ticolarmente isenitire. In îaibibrica esistono -ancora due opérai analfabeta Nel maniré il lav-oro político ide-alagico puô ¡essere coinidatito mediante oonfexen-ize più freque-nti (non solo celebra-itive ¡come è stato fatlto) ,il lavoro ¡educativo, ¡deve eSse-re più sistema» ¡titeo penché è esso-, per appunto, che rappresenta la maggior pietra di ostacolo aile altre initiative nel ¡campo- c-ulturale. .Diremo, per ¡conicluder-e, che ¡l’at-itiv.ité di svago, con una sola giita rtenuta, rappresenta proprio il mi-ifiimo che il collettivo dell’«Arrigo-¡ni-» abbia pot-uto fa.re. D’altra paa--_ite, con tanti gio-vani d’ambo i sessi ■che aib.biamo visto all’as-semblea, moiito vasta potrebbe essere l’atti-vità sportiva specie neila pallaica-.nestro e paiiavolo. Solo irradiando te ¡sua attivitá . in tutti i suoi seititori e -tenendo un contatito continuo con le maestran-¡ze, il nuovo comitato ¡della fabbrica potra Eigli1 inizi de! 53 meritarsi, invece di un sufficente, un lode-vol-e, ¡daito spontané amen-te dai suoi metmhri. PROGRAMMA DI LAVORO al CICP di Capodistria Neila seorsa. seittrimana s,i è riunito il ¡nieo-eletto c.o¡nisi¡g¡lio¡ direttivo¡ del Circo!» JtaliQno di Cultura di Ca-podástaia per procede-re alia asse-gnazion-e delle cariiche sociali e -alia steissa del piano di lavoro. Alla presidemza: e alla vice-presi* danza ¡sono s-tati elat-ti rísipetitiva-menite i comp-aigoi Scooi.r e Gri-o Dario Scher è stato ri-canfermato alTunsiniimi-té alia s-eigrataria. A . membri della ¡segrateria sobo r-isul-tati e.tetti i ccmpaigni Baititelli, G.ior-gesi, De Niño, Croirai Elia ¡e Rameo Scher, caisisiere. La pianifioazione ¡del Lavoro, da svorl'gensi -a comcliusiione del primo trim-eis-tre e durante il second» di quest’aniniO, pirevede tu-tita una serie di manifest/aizioni oltreimodo enco-miabili. Fra 1’aUro-, è stato d-aobo che la íUoidraimmatica dei circolo rapp-.e-senteré enlíiro il 1. maggdo due lavo,ri sulle ¡scene cittadine. In ocoasione dalla festa dei iavora-tori sará allestiitia nei ¡locaii del circolo una moistra fotográfica ed oirganiz-zato un pi-acevole traittenimento. Cawetsaziotoí siftdacaU c¿ttanw¿[/enú — Guarda la giú cosa fanno quel-li della «Sardella»! — — Siamo troppo in alto, qui al C.-P., non si vede bene, le persone so-no piccole. Ah ecco! qualcosa dislin-guo. Sembra che tengano’una riuni-one sindacale. —- —Comuni mortali! Riunione sindacale?! Che cos’é? — Se non lo sai tu> che sei presi- dente dei nostri sindacati, come posso saperlo io, pavero segretario. . — Presidente!? Ah giá mi ricordo, un anno fa, i’elezionet gVimpiegaá sieme, le votazioni... Epoca remota! Riunione sindacale?! Quisqu-illie! Non é per noi. Passa avanti, del Comitato Cittadino riuniti as-,Guarda cosa fanno quelli dell’Ante-nale! — Sembra che abbiano il riposo. Uno sta andando da opéralo a opéralo e prende ma Icosa. Non distin-guo! Dammi il binoccolo! Ah ecco! i Sta raccogliendo i contributi sinda-c ali, 0 — Ma va la! Che cosa vuoi che siano per noi 50—60 dinari di contribuía Passa avanti! Guarda la mattonera. — — Studiano qualcosa. -— — Noi ne sappiamo abbastanza! Si-amo impiegati del Comitato Popolare Cittadino. Questo basta! Pianta il binoccolo, Che cosa sono queste carte? — E’ una circolare con le istruzioni per le assemblee annuali delle fi-liali sindacali. Bisogna convocare la nostra.— —■ L’assemblea si, questa corresponde giá al nostro rango. Pero piú tardi. Faremo una bella relazione sul ruolo generale dei sindacati nelVedificazione del socialismo e inviteremo anche le altre filiali perché imparino da noi. LA CULTURA SOCIALISTA E I LflVORATORI DEL MOSTRO CIRCONDARIO i. . 1-1 Chccindario -dsll’Istria ha bi-so.gm di sedeiBi ai banchi del la cultura saeta! 1‘íta. Questa preposi-¡ziane puó essere la esteta defini-zions dalla situazion-e culturale del ■íklitro Circón,darte L'oscuran.tismo, d’incuria d.si passati regimi e addi-rivújxá una nefasta política di sna-¡zkta¡aÍifzá¡zio-to, i, suci fradizionali scopi. Signiflca-yvo a tal prepósito quanto avviene a. Pieidátóénte, do-ve iI’ÓNAIR- fa di .tútto . p-eir eliminare I’asi'lo slcveno, r.iectri'en-do 'ad una palese disparlta di t-ratta-mento fra i bambini deH’as'lo italiano e di quello s'.oveno, in modo da in-durre ®li .iscritti a queat’ultimo ad ab-banáonarilo. ipaasare a Quello italiano. La situazione nelle scuole medie non é affatto mlgliore. In esse. non solo si adiottano es-pediienti per indiur-re gli student i sloveni ad abban dioina-re la scuola (fra l’altro a dipilom-i ot-tenuti nelle scuole medie Slovene non NEI MODERNI LABORATORI SCIENTIFICI MAGIA BIANCA A MENO 273 GRADI CELSIUS Le n nei ravij glie d lell lo 1 er o ai 5S0 luto Liquidi che si qrram^icano e correnti perpetúe - SI freddo che non uccide - La "macchina del tempo" proietterebbe col freddo gli uomîni a vivere nel futuro piú lontano «~*273 C» signiüca zero. E’ — quella di meno 273 gradi Celsius s la temperatura dello zero aieoluto, (fuella che regna, come si suppone, ¡ neg-li spazi siderali. E’ la temperatura a eui la pfessione di un gas diviene nulla, la temperatura che Z'uomcy malgrado tutti i progreBSi scientifici al suo attivo, non k ancora riuscito ad oitenere in laboratorio. "Non ci é riuscito, diciamo, benche ¡vi si sia accostato ormai moltisév-roo, ottenendo temperature supere-¡ori di- appena qualche entitá e tali da presentare condizioni fisiche si-mili a quelle che dovrebbero carato .terizzare i —273 gradi. Un preziosissimo risultatot que-sío, che ha permesso di ridurre per la prima volta l’elio alio stato liquido, e di scoprire segreti che paiono capovolgere tutte le leggi-naturali. Raggiunto il punto a cui l’elio pas- niva a conoscenza di gente in dísa-aiutarla. In occasione del Congresso della Federazione Internazionale Opc-raia deglií Stati Uniti, tenutosi nel giugno del 1872, un operaio che do-veva recarcisi e non ne aveva i mez-zí si rivolise a Marx e li ottenne. Allora si rifugiavano a Londra i pro-fughi della Comune di Parigi, ope-rai rivoluzionari di Liverpool, Man-chester, d’Europa e d’Ameriea. La mano d¡ Marx era sempre fraternamente tesa. La calunnia e la menzogna lo per-seguitarono semnre. Si disse che vi-veva in mezzo a ricchezze e piaceri. Invece conobbe in una Ierra, dove non aveva alcun appoggio e anzi ostile, la miseria piú ñera. Mentre lavorava alie sue opere per ii migliore doma-ni dell’umanitá intera, lo assillavano le precccupazioni della vita spicciola, quotidiana: come evitare di moriré di lame. D¡ Cario Marx si puó dire che fu un uomo modesto fino in fondo. La tomba sua e della famiglia, nel cimi-teiro Highgateskom a nord di Londra, sopra un’altura cee domina la cittá, é semplice, senza statue né mo-numenti. Un monumento, piú duro del bron-zo, é quello eretto dalle sue opere. Su una lapide sta scritto: ,0. . | «Qui riñosa Cario Marx e la sua -■ jU- si> onei famiglia» ;,q ->| Jenny Von Westphalen i-ui l’amjata consorte di Cario Marx nata 12 febbraio 1814 — morta 2 di-cembre 1881. e Cario Marx nato 5 maggio 1818 — morto 14 marzo 1883 e Harry Longuet suo ñipóte nato 4 giugno 1878 — morto 20 marzo 1883 e Helena Demuth nata 1 gennaio 1833 — morta 4 no-vembre 1890, CROMCHE CUlTURñLI DEL CIRCONDARIO RADIO LA COMPAGNIA di prosa di Radio- Trieste izo-.ua Jugoslava lia preséntate venerdi scorso «Madfe ha» .ura», commedia in tre atti di André Birabeaiu-. Leonia Perroit1, crfana luiuidicenne, vive so-l-a geis-tendo- una piccola cartol'eria. Lo studente An-iré Taluyaís vi capiita savente ad «jQuâîiætre pennini e quadermi. Egli i tniPabce penché gli manoano, da paaie dei geniitori sempre in lite, nre e camprensione. Un giorno taire ri-vela a Leon-i-a il suo stato l’animo. A sua volta essa -racconta juanti! la suia sol.’ltudiine la opprima e la renda iscifferente. Fra i due .’igazzi si staítpiisoe ooisi un atffet-iuoso rsppcirto finché Leonia si troza ... ¡ntíinta. André, Ei.rch'egli quinfiieeríne, non ruó rivel-a-re la cosa ai suoi geni-.cdI, che- ccr; i’.nuamo a considerarlo Liqr’i'.e di piü di un adokooente. 1 luii s-cino ancora riseerbate le ma-ione'-tte, la ccimpaignia dalle ragaz-ane e dei -ragazzi che giocano a (are i «grandi» ... e ón-tanto il b.lm-bo tniosoe. Da puesto mohiento André ha una dcippiia esiisiteaiza:; d.i padre e di ragazzo. Col sav-rapporsi í confcndeaisi di questi due a'spetti .¡n mezzo a una folla di petraonaggi /aaismírjt'e iudovinati, la commedia ú delinea ricea di s'-tu-aizioni ed astremameinite co-nvinceinte, e si con-tiude Ínfimo maig.iist'raômerJte ■ con una bella me-ssa a -punto delle re¡-panisabilltá e -deii dovari1 dei igeni-toiri nella fermazio'ne dei-tfigli, La Ccirapagni-a, lcdevolmente ft¡-; ret.ta dall ragiisita Era-neo De Simone, ha dato una magnifica pi-ova. Mija Calan (Leonia Perrot) e Glauco Redi (André Taluyera) so-np otaii iue .ir.jterpre.ti dii urna imm'sdiEitezza trepiidainite e convincente. Licia .Parante (sig-- Taliuy-ars)’ Lucia Sc-her (si-g. CLai'rr.c) e Anteo. Mtirti (sig. íaluyeiG) perfettamente a «tono» hanno -iL-ccinfe-rimato le loro- ottime quaiïità. Biravi anlcihe t-utUi gli altri: Felice Maigaigna (Bataillon), Dgirio Schor (il dotitcire), S-argio Romi (lo zio), Gersmia De Ponte (papá Gia-como), Pino Zuaca (Benlamina Beer), -Niño Giargkxsd (il pc®titeire),, Mirella Ge.rmani (Josette) e Ful-v,i.a, Torríizza (Maréchal), Il suocesso è ¡tanto piü natevole se si -pensa che alouni attori affron-tavano il miciroifono par la prima volita. In lultima anaóisi, ai è anche trattato- della sco¡perta e -valcriizza-zic-ne dii nuovi elementi. TEA TRO Ci viene aranuniçiato ohe la cc-m-ps-gnia ..dell’C'rgani'zzaaipne «Pionie-ri» di’.-C'Eipcdicifcija rr¡p¡p.reise-nteTá a Isola il «Vciivoda deilla Dirima», tre at'li epici di Peter Kolósimo. Il lavciro é ata-to¡replicato piü volite al Teatro del Pepoto di Ca-pc-disfiri-a, dove ¡i ragsizÿ-aiitoni si seno meiritati- rappóaiU'jñ. Anche il putb-blico isolano li í-ro-vera veramente bravi. So-mpre a Isola, salbato proximo l'aitltote Antón Marti presentera al lócale teatir/ «L’cira- del dilettante», Küseigna dei motivó e delle cz-nzoni plú in vaga iinferpr.-eitati dai mlglicir.i dilettanti 'd-ella zen-a. E’ -previato ün lusinigihieird- auicbess’-o-. _sa alio stato fluido, lo scienziato inglese Kamerlingh Onnes tentó di condurre il gas con il solito proce-' (límenlo (cioé sottoponendolo ad alta pressione) alió stato solido, ma Vesperimento non riuscl. Si poté cosí stabiíire che, nbno-stante ogni abbdssamento di temperatura, l’elio rimarte liquido; a 2,19 gradi sopra lo zero assoluto passa, come abbiamo detto, dallo stato gas-soso a quello liquido, perdendo, nello stesso tempo, tutte le sue pro prieta e mutandosi nella misteriosa sostanza che va ora sotío il neme di «E.iio II ». Questo stranissimo liquido, olíre a mostrarsi il miglior conduttore di calore conosciuto ed a presentare strabilianti proprietá m olecolari che non staremo qui ad esporre, sembra intischiarsi della legge di gravita; se, infatti, si appoggia il fondo di un provino in un recipiente contenente Elio II, la sostanza si ,arr ampie a (non si puó usare altro termine!) .sulle pareti esterne del provino, scendendo per quelle interne e raccogliendosi nel fondo! E, togliendo il provino, l’elio liquidó torna a d arrampicarsi, uscendo all’estemo! Ma le meratíiglie dello zero as-soluto non si esáuriscono qui: mentre, ira gli 0,3 ed i 10 gradi di temperatura assoluta, céssa prati cántente nei metalli ogni resistenza elettrica, per l"gro si verifica tutto il contrario; la resistenza riprende e aumenta con l’approssimarsi ai —273 ! Nel laboratorio físico di Leyden, in Olanda, vende immessa per in-duzione la corrente in una spirale di rame tenuía a temperatura pros-sima alio zero assoluto; protetta con elio liquido, ia spirale in que-stione venne inviata a Londrat do-ve gli studiosi accorsi poterono constatare, con immaginabil'e sbalordi-mento, che la corrente elettrica in-dotta in quel filo di rame vi ri-maneva, continuaba, cioé, a circolarvi all’infinito, sempre per-manendo, naturalmente, la stessa temperatura. E’ inutilé dire che tutti questi curiosi tenomeni vennero /atti og-gettó di minuziosissime indagini; ma l'sElio II » e la «corrente perpetua» continuarono e continuano tuttora ad essere un insolubile rompí capo ■ Tra i ferqci esperimenli condotli dai criminan nazisti, ve n"e parti-colarmente uno che ha dalo lo spunto a medie} tedeschi per qual-cosa di molto piú umano a cui essi si dedicano ancor oggi appassiona-tamente. II punto di partenza è rappresen-talo da un rapporto rihvenuto nella grotta segreta di Himmler ed inttlo-lato «Effetti e krattamenti di una prolungkta esposizione al freddo»; il dottor Schmidl, il Piú quotaio i-docente ¡universitario 'in materia, basandosi su tali documenti e su suoi studi recentissimi, ha pubbli-cato un particolareggiato rapporto per tonto di un istituto staluniten-se, svelando /atti che, sfuggiti sinora alie osservazioni degli scienziati, assumono nel quadro dei futuri svi-luppi, un’impvi'tanza addirittura strabiliante. Esiste dunqhe una zona intermedia tra la vita e la morte? Puó la morte apparente essere determínala a volontá? Queste demande aprono il campo a mille altri inter-rogativi, a mille ipotesi. Ed_ esse si basano tutte sulle rivoluzionarie constatazioni del dr. Schmidl, seconda cui la differenza tra animall a sangue caldo e a sangue freddo non sono fondamental! come precedentemente si cride va. «Da gran tempo si conosce ia resistenza degli animali a sangue freddo, dei serni, dei micro-organis-mi e dei virus a temperature parti-colarmente basse.— ci dice Schmidl — e si sonó visti batteri soppravvi-vere, anche se sottoposti alia temperatura di meno 250 giradi, per tempo prácticamente indeterminato.» In genere si osservó che, mentre raramente gli organismi sopravvi-vono ad un raffreddamento progres-sivo e ad una temperatura non ■troppo bassa, essi non risentono al-,cun danno se sottoposti ad un rápido congelamento e tenuti a bas-sissima temperatura. Questo apparve tanto piü vero tratlandosi di animali a sangue caldo, poiché il congelamento (come comunemente viene inteso) rispar-mia invece in modo incredibile gli esseri a sangue freddo. II mecca-nismo regolatore che tiene la temperatura degli animali a sangue caldo attorno ai 37 gradi, doveva dunque avere un ruoló essenziale nella morte per congelamento; era dunque necessario ricercarne le cause nella differenza tra gli esseri -a sangue caldo e quelli a¡ sangue treádo E’ qual’é questa differenza? CI\e gli animali a sangue freddo mutano la loro temperatura a seconda di quella estern/a, invece di mantenerla costante. Cosí, almeno, ábbiamo imparato a scuola. Ma esistono altre particolaritá assai piú interes-santi: a 16 gradi, ad esempio, il sangue d’una rana conserva ancora il 50 per cento della sua capacita di trasportare ossigeno} mentre il nos-tro, alia stessa temperatura, l'ha, giá completamente perduta E’ questa peculiare differenza che spiega in primo luogo la morte per raffreddamento: il corpo degli animali a sangue caldo, sottoposto a tale, processo, inpece di risparmia-tre ál massimo Vossigenot lo, consuma cercando di mantehére dispe-ratamente la sua temperatura costante sui 37 gradi, e soccombe al ráftreddamento progressivo solo per mancanza di ossigeno: fin quando ne puó conservare la quantitá mínima indispensabile, ti decesso non soprávviene. Esistono dunque speranze — co-¡-nosoiuti tali presupposti — di potar mantenere in vita creature a .sa-ngue caldo a temperature bassis-•sime? .La risposta é certa: si, tali ipossibílitá esistono! La lotta condotta degli organismi a sangue caldo per mantenere la loro temperatura attorno ai 37 gradi non si prolunga indefinitamente: se ii raffreddamento procede con lenlezza, questa lotta terribile implica la morte certa. Se si potesse pero jare attraver-sare ad un anímale a sangue caldo la zona pericolosa che ¡comincia poco al disotto dei 37 e 'termina a circa zero, mantenendo in vita il suo organismo, esso verrebbe poi ad assumere le caratterisliche dolí di resistenza degli esseri a sangue freddo. 11 corpo, infatti, rinuncerebbe a7-la sua uúransigenza. aSsoluta ir,j materia di temperatura e tinirebbe per adattarsi alie nuove condizioni. II congelamento rápido é, quindi, il solo fattore che permetta di conservare la vita. La morte si produce soltanio perché le cellule rimangono troppo a lungo nella zona pericolbsa. Se il raffreddamento é abbastanza rápido; i sintomi di deHciénza d’ossigeno scompaiono. Il metabolismo della cellula vívente é insignificante a temperatura bassissime, ed a —17.3 gradi alio zero assoluto. cadrcbbe completamente. Zero assoluto. La morte. Invero, tutte le funziani vitali ed i proces- IÈÊ m. ' Ss¿ si chimici, a tale temperatura, ces-sano del tutto. Ma noi abbiamo tarto a credere che vi sia alia vita una sola alternativa, la -morte. Se ogni ¡apparenza di vita scompare con il fcngelamento, il decess o che so-pravviene è soltanto apparente, un ïarresto assoluto di tutte le funzio-ni mediante il freddo, la cui azione — è questa la sensazionale prospet-tiva futura! — puó essere interrot-za, facendo tornare la vita e rico-minciare, sotto l’influenza del calore e dell’ossigeno, la sarabanda delle .molecole. Consideriamo per un momento questa prospettiva: a ricavarne un immenso beneficio sarebbero certo i grandi allevamenti di bestiame, per i quali i periodi di carestía non costituirebbero piú alcuna minaccia. Infatti non si renderebbe piú necessario uccidere gli animali, ma basterebbe congelarli per riaverli, viví c vegeíi, quando i brutti íem-ni fossero passait. Ma questo é nulla, in confronto al sogno arditissimo dietro cui pe-recchi romanzieri hanno gia tan-ciato le loro penne. Uomini voluntariamente prestatisi potrebbero essere congelati e proietatti cosí nel-l'avvenire a vivere in un'epoca che allrimenti sarebbe loro fatalmente vietata. Giá prima del secando conflitto mondiale, due eminenti studiosi americani, Lindberg e Carrol, 'com-pirono con successo esperimenli del genere, con piccoli animali che su-perarono felicemente la prova: la loro ripresa ci viene oggi annun-ciaia in grande stile sia da est cha da ovest. Ed il successo completo, a quanto 'ci dicono, non deve essere lontdno. Potremo dunque; in un giorno non lontano; chiudere a volontá il primo capitolo della r.oslra vita ed upi'ire il secondo in un’era da noi scelta, per lavoraret creare, amare tra nuovi uomini resi migliori dalle nestre lotte? Tutto ci dice di si. H. H. seno considérala validi ag-li effettj dei concorsy ipe-r gli impjeghi sta-tali), -ma s« in-trcducoh-o persino ¡delle disposí-zion.1 per l’abtandono forzoso decía senda slovena, com/é il caso di 53 f¡-Él-i di o-iíitanbi id¡¡ aaztanaütá slovena, ácositrétiili adi -¡serivéréi -p¡e,r idósipiosizioní* /ffii¡n¡ateríale alia ¡souiáüa italiana. Non seno rarti nemmeino gli esernpi -di EllottarrüSinto -e co-rruzione, ¡di. -pressteni moral; e materiali, Ed-díritur-a di mi-naccíe, cese che meólo spesso avven-gono, speci alónente ¡nella Benecia, dove le condizioni di quella po-pola-zion-e- slovena -non si differenziano affatto da quelle’dsi periodo fascista. Acc-anto alTazione -tendente ad eliminare la scuola -e o®ni tnainifestaizio-ne , dalla- cultura o azi críale degli s-!o-veni ’¡¡n Italia, azione che, coime ab-bi-aimio pc-tuto constatare, va daii ¡prov-veidórneníf ammimistrativi ad ogni forma di pressioni dir-ette e.d ind-irette, si mieccntra un’azicune parallela. del para violenta e ¡pérfida, ¡anche nel campo poilitíco, sooi-ale -ed -ecoimoimico, che toglie tá intera ¡per ció che possia-mo iben a ¡raigio-ne definiré un genociidii-o, ¡pur -prescinideínidio poi dai fatto che il Governo di Rema con-trawlene, se n-cm -altro, alie precise dls-posizion-i in ¡materia del trattato di pace, di uno strum¡en-to i-nternaziona-le, cioé, cui esto, governo é vincola-to, e ¡pur traseurando il fatto che lo stesso Governo viola la Co.stit-uzione della- ¡Repubiblica Italia-na, iil cui art. 6 garantisoe 41 rispetto per i diri-tti delle mino-ranize ¡nazionali. Ncn diversamente, infatti, si -puó g’udicare 1’aBSenteimo governativo nei ccnfrcnti dei .prcblemi vitali della mineraliza slo-vena in Italia, considerando anche che erro governo ha con-cesso, senp.ur monea, un’ autonomía «salvafacci-a» alte a-ltre minoiran-ze1 na-zc-n-aili (la franeece in Val d’Aosta e l’auiSiiir'iaca nel¡ Tirolo) e ¡persino a ire-gioni , cc-mie la Sicilia ¡e ¡la ¡Sar'diegna (¡per cu i ferse .il pxowedlmento non era ¡tarto urgente e: sentito), negando invecc ale ordinamento per -il F.riuli-c la regic.ne -d: Gorizia, ¡pur< es.so compreso neVe disipcctzicn; ídell’art. 116 dslüa Cístituzione italiana. (Continua al -prossimia numero) Un ufficio democrático dév'aStá lo dai nuovi fascisti a Gorizia. ITINERARI DELLA TERRA ISTRIANA La fama di Isoia d’Istria NON E' SOLO LE6ATA AL SOO VIMO Gente gagliarda, gli ¡solani ripetutamente si soilevarono contro i podestá veneti piú fiscaii. Nel tumulto del 1797 venne addirittura ucciso il pubblico rappresentante piranese, macchiando di case anche il ventüato Scoglio di San Pietro, donde, nelle serene giornate d’in-verno, si scopre l’imponente spet-tacolo deU’Alpe Giulia bianca di neve, da cui superba estolle la tricúspide corona d’argento, il leggen-dario Tricorno. La cittá vecchia é di carattere in prevalenza veneto, altéralo da elementi marchigiani (Marchetti, Pesaro), emüiani (Parma), pugliesi (Puia, Pugliese) e friulani (Dudi-ne). Gli abitanti indigeni sono, per-altro, di puro tipo lagunare. Gente gagliarda, dunque, e di temperamento focoso: tant’e vero che si sollevó ripetutamente contro i podestá veneti piú fiscaii. Nell’ultimo tumulto, ciel 5 giugno 1797, uccise addirittura il pubblico rappresentante NícqoIó Pizzamano. Dalla sommitá del DuQ.mo le viuz-zc calaña, slrette, tortuose, qua e la sormontaie da cávalcavia, detti «giagó», nella vetusta piazzetta di Santa María d’Alieto e nella piazza maggiore, disadorna, ma abbellita dalla vista, sempre varia, del mare. Pionieri coi piranesi, del Socialismo in Istria, i lavoratori isolani abbracciarono l’ideologia di Cario Marx fino dai lontano 1890, quando, cipe, per la. presenza della ele-ricale Austria in queste ierre il professarla' apsrtamenl.e non era senza pericolo. E se il loro poeta Besanghi fesse vissuto in empi mea barbari e piú leggiadri, sarebbe stato indubbiamcnle anche lttt un democrático, a giudicarc almeno dalla foga, tulla pariniana, ond’egli sferza cerñ suoi confratelli in blasone. Non di serví protervia o di caval-li —, ma Virtú vera e amor di sa-cri ingegni — c nelle libereli arti eccellenza — eterno fauno c glorioso un nomo — Numero con gli altri, pecare e zebre; CHI E’ PESU INUTIL DEL!,A TERRA, E’ PLEBE! Alfredo Bencivenni Quando gli odi municipali, non ancora del tutto sorpassa-ti, divide-vano la cittá istriana, Isola era detta «famosa» perché situata fra Capodistria «padociosa» e Piran «píen de pan...» Ma fors’anche, a cagiona del suo reí oseo frizzante, •che piuceva tanto al poeta Bescn-ghi, il quale ne fa.un caldo elogio iá dove canta: «Un re piú dolce — io non conosco — del buon Re Fosco !»- Ma un vino, per quanto squisito, non basta a creare la fama di una cittadina. E tutti sanno che nei se-coli trascorsi Isola ha dato al’Is-tria un Francesco Egidio, esimio cultore delle lettere greche e latine, un Pietro Coppo geógrafo va-lente, un Pasquale Besenghi, poeta romántico, e, recentemente, un Do-menico Lovisato, geologo insigne, morto a Cagliari, dove insegneiva in quell'Universitá. E í’amore per la cultura non é d’oggi in questa simpática ciltadina, ye giá nel 1394 un Pietro non meglio identifícáto, ma probabilmente cancelliere del pedestá che «pro tempore» reggeva Isola, trascrive e comenta la «Divina Commedia» in un códice, ora esistente nella Nazion.ale di Parigi (repina napoleónica?):, e se la prima scuola pubblica, aperta nel nostro Ccmune, dala dai 1419. * Guardata dall'alto di uno dei feriiiissimi colli circosianti, la varíe vecchia' d'Isola rammenta la figura d’un enorme cammello accc-seiaío, le cui gobbe sono rappre-sentate dai Duomo e dai Palazzo Besenghi. La.citlá nuova, so ría rapidamen-ie qra:ic alie numeróse e fiorenli fabbriche di conserve álimenlari. al-tive qu: fino dall’anno 1880, ha cepeda tutte le aree disponibili verso Pirana e verso Capodistria, e si i distesa fino alia radice dei monti ubertosi che la separano dai territorio giustinopolitanp e da quello CAMPION ATO CALCISTICO DEL C1RC0NDAR10 - V. GIORNATA DIRITORNO L’assemblea onnuale della S.S.S. -Proleter- AFFERMAZIOHIDELLESOOADREINTRASFERTA Saline - Cittanova 4-2 Bernardis autore di 4 retí CITTANOVA: Rossi, Saín, Zulií, Sepc-petta, Varta, U-rbac, Pa-vat, Srei-gnar, Saín II. SALINE: Bar-tole, Petronilo, Prodan, Glrrüíii I. Berincodi, Glraldi II. Silve-strini, Izzo, Vódoniis, Picoini. Arbitro-: Lenizar. L’attesa partita di -riivlncita Ira le squadre del Cittanova e del Saline 6 termrtata con la inattesa vittoria a grtísso ipun.teggio de-gli os,pitó. Dei res'- ■).! CMtanova aveva g,iá lasdato le pesrn¡e in quel di S. Bartolo nell’an-data. I cittanov-esi. eiramo deciisi a risoat-ta,ne Tanta dell’andaba, ma i loro con-ti. era.no sbagliati. In vantagg'io nei priimi minutó, e precisamente al 6’ con un tiro di Scrign-ar, si facevano sorprenderé al 26’ da Bernard! il quale, sfxuttata una papera della d¡-fesa ci.titanóvese riistabiliva le distan-zé. Con questa rete si concludeva il , I tempo. Nelia ripresa, él .gioco cam-biava as-scfulamente fisonomía ed ¿1 Saline as-rurreva .il comando -del gioco. Bernards i,n giccmata di grania, era autore V di tre -be-lie íot'i altl’8’, al 13’, e al 22’ del II -tempo. Sul 4—1, il Cit-ta-nova era a terra,aB impcssibije rimontare lo svantaggio.S» Honestante che Scro-petta e UrbacBa" continuamieinte tixesisero a rete. Lo sva-n-taggio nimianeva nei termini sopra r-ipor-tatii simo al 29’, quando. -per un fallo di mano di Petironio, l’arbi-tro Lo-n.zair concedeva la massima PU-niz-jo-ne', realizas-la da Senignar. S«U4*«2 si ófihóludeva i’&ioontco. Techioaimeinte -il Sa-lime si è dimo-Si-raío piiù forte, in trasferta i suoi gicicâtori s-i iCiOropcirtairno egregiamente. C-hii-asà perch-ë? Bartcic. un caranone. Portiere pa.iaWiuto! II miigliore in campo Berin-ardi. Il Saline è molto disci-.plii-n-ato. Il pubhlico è stato -molto edúcalo e. a partita conclusa, -le due squaidre, in piena armonía hanmo par-teci.pato ad una bi-ccWerata di quello buono. L. I RISULTATI Strugnano — Aurora Medusa — Isola Buie — Umago Partizan — Pirauo Cittanova — Saline Stella Rossa disputata) 0:0 0:1 1:4 1:8 2:4 Verteneglio (non LA CLASSIFICA Isola 16 15 1 0 68 7 31 Pirano 16 14 0 2 68 11 28 Umago 16 10 2 4 37 23 22 Strugnano 16 8 3 5 18 29 18 Aurora) 15 7 4 4 18 13 18 Partizan 16 7 3 6 27 27 17 Saline 16 7 2 7 29 44 16 Medusa 15 5 1 9 15 22 11 Verten. 15 4 1 10 20 49 9 Stella R. 15 3 2 10 10 31 8 Cittanova 15 1 3 11 11 41 5 Buie 15 1 0 14 13 44 2 TROPFE RETI PER ČUK Pirano - Partizan 8 - 1 (5-0) PARTIZAN: Cuk, Cadenaro, Pašku-lin, Vatovec, Bertok, Antončič, Klasinc, Jelačič, Mitrovič. Ledjanac, Te-sov it, PIRANO: Venturini, -Rosso, Argentan, Contento. Duidime, Bonifacio, Razza, Dapret-to, Sti-mac, Tagli-apietra, Fi-umi. ARBITRO: G-rio. I-n-contro il cu¡¡ risultato rispecehia ch-ia-ramente -¡ v-alori ded due contunden ti in campo. Il Fi-rano ha-giocato praticamente ad una sola porta. In-fatti, salvo -nare ocicasioni, 11 gioco si é svolto quasi sempre neil’area del Partizan, Lo spo-stamento di 'Sti-mac a -perno dell’attaeco ha pórtalo -i- suoi frutti e Stiimac, oltre -ad essere un giocoliere impareggiiabiie, si é dimostrato un SOUP L’INSEGNA DEL BEL GIOCO; ISOLA - MEDUSA 1-0 GLI ISOtANI VINCITORI DI STRETTA MISÜRA SD DM MEDUSA QPANTO Mil VOLITIVO Una rete di Zaro al 35' del I. tempo strappa aí capodístriani una meritata affermaBÍone BOXE Ray Silgar Rcitiins-on ha- batí-uto Cairl Bmbo Olson- in 15 rjprese, man-tenemldo il tiütolo di c-atnpioine del manido- idei ipsiaí -medi. Suigar é s-ta-to mesG.o iin diíf-iiec-ltá da-1 coimpetótore e alia 10 -riipresa -si -trovava -in pa-riitá. N-el:le ultime cmque eglii e ri-usc-i-t-o ad Eisisiidurarsl un lleve margine di ¡pu-nti che gli haÉho frut-táito la- viittcjria. ISOLA: Muisicoliiin, Delise, So-rgo, I ?ug,líese, Daigri I, Milloch, Dagr-i II, Benv-enuit-i, Devase, Za-ro, Russiignan, MEDUSA: D-epointe, Saiirtin, S-tra-di, Paranzan, T-Uirciin-o-viJ, Depan-g-he-r, S-albaidin I, Clemeniti, Sabadin III, Valeniti, Vaiacott-o. Arbitro: Oravaignia-, Spattatciri 1000 eiroa. Marcatori: Zaro al 38’ del I tampo -s-u calcio piazzato. La vülfctonla- isolaina, .i-n quel di Capodiistaia, centro il Medusa, nou ha co-nivinto i s-cBiteinitori dei vi-rtu-ali campioni de-i -crncouidario, poiché la squadra, puir vimeendo — magari CAMPIONATO DISTRETTUALE I RISULTATI Isola B — Partizan B 2:2 Medusa B — Jadran 1-2 Ilirija — Aurora B 2:1 ne e a-1 40’ vi riusciv-ano, l’incon-tro i-n bellezza. chinden do S. A. J -1 La partita è atat-a- corudotta con grarld-e iimpe.gno da ambo le parti. I ragazzi di Decani haimno segnato uma cci-itaiit-e superiarità nei confront! deigli awerisa-ri, anche quando, dcipo la pintara rete, è stata es-pulssi, cían lircip-pa legge-rezza, da parte dell’auibitrq, l’a-la sinistra del Jadran'. La siape.rlcré:à délia squadra di Dees n i evre-bbe pcVJto Drutíare un mag; rre b.tt-ino qiuati.ra i suqj a¡t-U-Sfiiiit'! mí 3 Ira tu-un-a mag. giore dteWma -riel tiro a rete e vi fosse st alai, da parte dell’arúbitro, una maiggio-re s-erenitá di giuidizio sul gioco, «on inserutavp; n.dnlo soche per fallí i-nsig-nMicaníii par le buo-n-e regóte della caivalle-ria sipo'r-tiva e del bel giaeco. CHIUSA IN BELLEZZA ILIRJA-AURORA B 2-1 ILIRIJA: Tediesco, Jakomin, Drudo-lič, Bertok I, Bertok II, Bertok III, Kozla-n, Bertok IV, Devetak, Pečarič, Da Vidovič. AURORA B: Vascon, Steff-e. Pac-chlet-to, Raman.i, Lon-zar, Canciani, Macor, Tcmlzza, Bole. Favento. Riosa. ARBITRO: S-abadrin. MA.RCATOR-I: Al-1’8’ Bole per 1’Aurora B. al 22’ del I tempo Bertok III su cafcio dimett-o iper lT-li-nija. Nel II tem-po a-1 40’ Bertok III su calcio di punizione. Gicco eq-uilibrato mella -pri-ma fase dr'l’inccintfo, con una 1-eggera preva-lenza -capcdistr-iania. -il eni attacco ha perdiuto molte occasion! Ne-Ua ripresa, i locali, i-ncita-ti dal p tbiico, c-S-tivano decisi a vince- Seghetto-Matterada 1-1 MATTERADA: Ju-risisevic, Sferco, Cceislncib, Aleesio, Martinčič, Cos-lov-ic, Tcimizza, Ale®s-io II, Toimizaa II, Fexnei'ñc, Tc-rfiizza III. SE-GHETTO: Vuk, Braico, Barta-c-chi, Forza, Coidigim-, Vuk I, Fd-favo, For-za II, V,uk II, Ccdiglia II, Poz-zecco. Arbitro: Z-igant-e. Il goal pcir il Se.gheno è scailu-r.it-o da una papera della difesa av- vrais-aria, sfmttala da Vuè. I! pareggio per il Maitterada è etate» i t-tervuto ned II tempo, su a-i-gar-e sr-gnato -da Tomizza. Z. CALENDARIO INCONTRI diskette di Buie Girone A. — RItprno I. g i o r n a t a Verteneglio — B-uie Vl'llainova — Moimia-no Riiposa Cittanova II. g in r n a t a Mo-miano — Ver'ten-egilio Cittanova —< Villanova Riposa Buie III. gilo r n ait a Buie — Mom-iano Verteneglio — Ci-ttanova Riposa Viülanova :IV. gic-rnata Cittanova — Buie Villa-nova — Verteneglio Ripcsa Momiano V. ;g i o r -n a t a Buie — Viilia-nova Momiano — Cittanova Riposa Verteneglio di -streikta mi:siuira — ccmtro um Medusa q.uanto mal valiitâvo, nom ha convirïto'. E bas-t-ano a d-imoistrarlo le due-facicie dell’imconàro. Nei primo tem-ipo, gioco di sibreitita marca isolama, con un Medusa che si difemde bravamente a- denti stretti! Nelia ri-preisa, la siltuaiziiome quasi capovolta. E’ la Medusa che si r¡prende, svol-ganldo um gioco ad ampio respiro, dominando im campo per quasi 20 minutó:. Ed è qui ohe- gli isolaini de-vono un bel graz-ie sia al bravo Miuscolin (che ha pairato l’imparar bile) che ag-lá aivanti del Mediusa, manlcareti del mordante necess-a/rio per realiziziare, se i oapodiistriami non hanmo pareggia-to o, ne-lla mi-gliare deill-e jípate,si, vánito. La squaidra va, ma ara la sua andadura non è piiù quella del girone di andata, Forse, che gli uomini siano loigorati dallo sfarzo sostenu-to si-nora, oppure eh-e si tnatti di una cir-iisi passeggera, chi lo sa? Speriamo- che gli iso-lanii si riipren-dano pre'sta. Del Medusa, nan c’é da di-re, ha giocato bene. Una squa-dra omoge-nea in tu.tlti i ,siuo-i repartí, aid ecce-zi-on-e ideilil’aibtacco, ov-e ma-ruea una burina m?:zz’ala per fare 11 paio con Val-e-niti, ciggi il mliglior uomo in c-arapp, e un ceintro-att-ac-co realizza-tore. Speriatmo che i g-ialloaazurxi si s-iaino xipr.e-s-i. In cigni caso li ve-dxemo aJ-la- pxov-a del f-u-oco merco-1-eldi pr-cisls-iimo con l’Auirpr-a. Un. po di cro-naca. L’inicointro' ihai inizio alie -ore 15,50, molto in ritard-o siull’-oiraxio previsto. Le priiime aizioini sano comdotóe •a ritmo velace da ambo le -parti. Pod J’Isola si proteind-e ail’aititaioco, dominando-per circa 10 minutó in area CEipodiistrigina-, ma s-sniza aloun e.sito polîlclhè la dífasa capodi'sItTiLsna reg-g-e malto be-ne. Al 15 gli iisolaoi sono in amigólo, -millo. I-nidi n-uovo pnriodo di .supremazia ¡solano. Al Le partite di domenica Ricuperb Medusa — Aiuiro-ra, Capodis-tria, merco-led-i, ore 14.30 VI. giornata di ritorno Medusa — Buie, Caipodiist-ria. alie ore 15 Isola — St-ruginano, Isola, alle ore 15 Piran-o — Aurora;, Piran-o. alíe ore 14.30 Partizan — Stella Ro-ssa. Ca-podí-stria, -alie ore 11 Verteneglio — Cittanova, Vertene-gli-o, alie -ore 14.30 Saline — Umago. S. Bartolo, alle ore 14.30 Ca-mpionato Zona distretto Capo-dWrla Ricuperi Partizan B — Ilirija. Capodisbria, alie ere- 9.30 Isola B — Medusa- B, Isola, alie ore 13 GIORNATA DELLE 05PITANTI LA 25,ma DEL CAMPIONATO ITALIANO Coraggiosa ma sfortunata prova della Triestina a Torino I RISULTATI Bologna — Atalanta 1:0 Como — Palermo 4:0 Inter — Napoli 3:0 Juventus — Triestina 2:1 Lucchese — Lazio 4:9 Novara — Spal 2:2 Fadova — Torino 3:0 Pro Patria — Legnano 1:1 Sr.mpdoria — Milan 1:1 Florentina — Udinese 3:0 LA CLASSIFICA ventus nunti 40, Milán 35. Inter-zionale 33, Lazio e Spal 29, Na-li o Fiorentica 26, Sampdoria Palcrmo, Novara, Pro Patria Bolcgaa 24, Lucchcse 23, Tori-, Udincsc 22, Padova 29, Alafa 19, Triestina 18, Como 17, Legnano 10. La 25. -gicrnata del massi-mo cam-pionato di calcio italia-no e stata la gicrnc/.a fislle padrcm-i di časa, uscite vit-tori;::- in sci dei dieci i-ncontni. Solo a Udi,ne e stato concesso ailla «juaii.a -crpite di portarsi a časa a-m-toiue ; punti. E la Fiorent-ina, av-\ r--,'r'gii-ta -da1 e precarie condizioni ijcf-la. ;-quadra friu-lana, -non si fe fatta rcccrre ir.iVeige-nido aiddiri-ttura all’av-vernaria una -tema secca di reti, c.he las-ciano alquanto perplessi per ia fu- tura stafcóUtá e possibilitá del-ia sq-ua-dra fráulaiña, situata -in una pcsizioine nc-n- peciccilosa -ancora, ma molto vierto allí perieclanti, He quali tulle ha-rano mestrato di sapercii ancora fa-re. Basta daré uno sguardo ai risul-tali. Prob-zlb lime rale nessuno ai as-p-et-tava una sconfitta cosí netta- della Lazio, sulla quale Tat-tacco lucchese si é sbiizzarcito a piú non posso, pas-SEndD qu-a-ltro''veíté e mantenendo la prcipria -rete intatta. U-gual sor-te é to-ccata al ^alermo, incapipato áfi un -Coima desiidé-roso di pur.-ii ed in giornata di grazia. I rosa ir-aie-rmitar-i ha-nno conten-uto gli; attacch-i del Como .per tuito il pmiroo te.m.pa ma, v;nti dalla sta-nchezza, so-tio stríi alia me-rcé dei ce-mea«, i quali -ne hsnno a-P'profittato per in-fliggere loro una quaterna secca. Una nota 1-ieta -pur-e per il fana-lino di ceda. 11 Legnano, -pur col-pito dalle sevece sanzioni della Lega, non tende a ím-c-bilitame. r.i ció ne ha falto .'trrdiavcle conqsceniza 11 ProPatria, il quale non ha potuto andia-re oltre il pa-ragigiio. 11 Paidova, -dapo la serie -ñera, ó tornato alia viltoria-, la quale ha fat-to tlracs un sespiro di saUiévo ai ti-fos¡ pata-viirii. impensiérif-i per la precaria situazione de.i p-ro-pri -pupilli. Com-unqu-e, la vittoria «antro il Tori-nq ó stata n-etta- 'e maritata, ció che fn pensatie ad‘ un forte irit-orno dei-l’undici pa-ta-Vilno. La Triestina ha dispútalo a Tur-ino una cc-raggiosa partita e, s-eppure sconfitta, ha fatto tenere ¡I f-iato -in sc-speso ai moltl sosteni-tori dei pr-o-babíli futuri -campiorii sino alia fine. Dcpo -due ret-i de.gli iuventini nei primo -lempo, la Ts-iestóna è r.iuscita a dtaiezzare lé distanze nelia ripresa. II risultatc, maígeado ¡ reiteran tentativa di portarsi in pareggio, è ri-mcbl-o p-aró inaitera-to sino alia fine. Or la Tries-tina si trova in una zona da -considerarsi onmal decisiva agli effétíi dielia retrocessione. Mancano pecó ancora 13. giornzte alia fine del campionat-o e le scop-rese sono sempre pcss'ibili. II -Milla,n ha perso un’altr-a punto r.ei confironl-i defla Juven-tus, che si ve-de salire cosí il pro-prio v-aintaggio a chique puntó, vantaggio quasi decisivo per il r-isul-tato finale. Il Milan è stato comu-nque migliore della Sa-mpdc-ria, la quais ha hada-to a conteneré il r'isuitato sulla parità, dopo aver dato tut-to quello che pofëva nei f.nlmo tempo. Facile vittoria deU’Inter su un Na-poli @iù di corda e deib-cle alTa-ttacco. La Spal, squadra -regoiare e peri-colcsa, ha sa put-o uscire imba-ttuta nei confronto con Tunidlici di Piala e rag-gJungere casi la Lazio al quarto posto n-ella classifiica. Regolare e prevista l’affermazione ded Bolcigna con-tro la pur dura a moriré Atalanta. 20, um bolide di Valante s-fium-a sul fondo per poco. Dopo aziomi alterne, coinidcitite a tutito va-pcire da am-beidlue le -pa-rtii, gli i-solan-i paisisam dacis-ameinite ail c-oiroaindo e al 38’, -jer mérito- di Zaro, che, ricevuto un pallon-e -su ca-liciio piazzaito, s-tanga impairabilimein-te alto, sull-a des-tra di Deipoint'.e. La reazieinia medu-sama è se-niza eisi't-o. Il -gioco si stagna- poi a meltà campo, can qual-che az-i-oni dii contr-opiede, sino alla fine. N-ella ripresa, la Medusa passa decisaime,mte a-U’offensiva e, nei primi mi-mufti di giaco, tiieine salda-msinite le xed-iimi. Ma i -s-uoi aitt-aiocaïi-tii, in ininum-ari ouxasio-ni, pe-rdono prazi'csi pailloini. Musicoliin si eisi-bisce in quesito periodo, com-piendo pacíate che ¡ha-nno del .prodigioso-, Dopo qiu-eis-te síuríate, i gioCEu-ori capodistr-iani rallenibano 11 ritmo* di gioico, forise peirché sitr-emati dallo ,sfo,nzo comipi'uito, e gli isolani ne aptpirofittainio- peir ;iimto-ai?lti!re q-ualche azione di ¡conitooipišde, condoitita pero -co-n non troppa co-nvimziio-ne. Po-i, la fine che trova il Modusa sco-n-fitto di slfr-eit't-a miaura, pe-ró vin-cil.toxe marale. Migliciri ©lem-ente: oltre' a-1 s-unno-minalto Valenti,'isi séino diisllinti Sabadin III -e Vespo-tito-per la Medusa, peir l’isola Muscolin,- Zar,o o -Mil-lach. | SA buom -ce-ntroavan-ti d¡ sfonda-mento ch.e, pero sa anch-e beme distribuiré. Sehza dabbio eSll h-a figurato ieri -ij migjio-r-e- -nei ir-e-tta-ngolo di gioco. Per il Pi-rano doitabiamo qutadi spen-dere p-oche par-cíe. Di fronte ad un avversario sfasa-to e slegato -in tut-tii i suo; repairti, ha giocato, s-enza t-noppo affaticarsi -e segnando otto reti. D-el Pa-rtiza-n sa-r-ebbe -da dire m-alto. Dc-po un brillante in¡izi© di campiona-to, la squadra e ®iü d¡i corda. Di gara in gara, -il gioco praticato dalTun-di-ci di Vesel vá scem-ando dii tono. Irivece di com-durre azioni a largo respiro, vegiiamo un aiccalcarsi di g-ito-catori che si -in-trai-cianio l’uno con l’al-tr-o, una dif-esa che bu-tta viia i pal-loni, una linea mediana che p-ra-tica-miente no-n esiste. Bisogn-a prendere i dovuti rimedi per -impediré che la squadra cada nel-le brutte acque della classifica. Necessi-tá trovare nuove fcirze poiché gili anni incominc-iano a pesare Neh AntoiniCiiS! Niecessita u,na m-eizz’ala per fare il 'paio con Ledja-nac, un centro -sosteg-mo-, e diue buoni lateral!. Poi la squadra dio-vre-bbe anda-re. C-i limi-tiiamo a mienzionare i mar-catoir-i: Da-pnetto a-1 17’, S-timac al’18’, Tla-pre-tto al 20’ e. al 38’, Stim-ac a-1 44’ del primo tempo. Nelia -ripresa: al 3’ Raeza, al 7’ Le-djanaic seg-na il punto della bandie-ra-. Indi al 28’ e al 39’ ancora Razza. BUIE - UMAGO 1 - 4 Liscia come l'olio BUIE: Casseler, Bone-tti, Manzin, Bortoliri, K-erov-ic, Pesek, Pignatta, Mihaljiev-ií, Vidal, Neso, Vascotto. U-MAGO: Novacco, Lenarduzzi I. Le-n-a-ridiiuzzi II, Bose, Sre'6kovi-E, H-oirnjiaik, So-domaccío, Lenarduzzi III, Giiraldi, Smil-oviC. ARBITRO: Divo. L’i-nco-ntro é stato giocato ¡in una maniera ontodossa, priva di técnica, in ¡una parola, insoddisfacente. Non si sa- il perché, -buona parte dei 22 g-io-catori era pervas-a dalla malavoglia. Le reti deW’Umago sono stat-e -rea-lizzate piú per fortuna che per cóm-blnazioni di giioe-o, anche perché la mediana b-uii-es-e non ha iretto al confronto, e quiindi gli avante u-maighesi-avevano la poissiihilitá di -penetrare in airea e r-ealizzaire con faci-Iitú. Sfortu-nato il Buie, con un portiere che, in conseguenza dell’infort-unió di domemi-ca scors-a, no-n é sta-to all’aitez-za del girave compito affidatogli. -Ma-rcatorii: Sodoma-cco al 10’, Hor-njalk al 15’ e al 20’ del I tempo. Nelia ripresa Vaacotto. (¡Buie) al 15’ e Lena,nduzzi II al 20’. ATTIVITA' DELLA TECNICA POPO LARE SVILUPPO A ISOLA DEL CLUB AUTOMOTO Ad mílzti'ait'iva- dii silciuni inte-res-ssllii:, é státo cos-tótuito- nei 1951 ad Isola il lócale Club Auitomoito della técnica popolare, che si prepone -di coordinare e cirg'ináazaire ¡’at-tivita di -tuitti caloro che ansno lo sport deile farti vel-ctaiitá. A quEisto club -si iscri-sse.ro ai-lora -una trarj-irta di msimlhri,, ma be-n-presto ¡il loro loro aúirtísro si elevó, tanto ¡che attrjalsnente scao a.f-filiaiti 80 memlbri. Neil 1951 ve-nnero or-ganizizaite aleone escursioni in. comitiva nei cemitri 'ttir.ia.láci p.iü notii della R. F. P. J. cea una rilevante PEirtecipaaiicáe dei soci. Pe-r passare • al vairajó la ca¡paci-tó e la maestria- dei moitociclisti is¡o-lani, sano isitate cirganizziate alcune gare s.u circuito-, dispútate nelia citlta. 11 regalare svo-lgímento di- es-se,' la parteic.iipaizi'cine e lo siplirito agdÜBttpo 'dimoisiiraio in esse dai ce-nltauni il-oi’ianii, hEnino dato una chiara vi-auale della loro capacita di gruid®. Alio Éii-cipo di aibilit-Eire coloro c.he sim-ano l’autc-motiilismo ad ottenere. la patente di guida, è'stato oirgainiz-zato, nelil’ambito -del cluib eiuteimoto, un ccns-o .per alultiis-tS che viene fre-quenltato da 25 giavEini e.d anzi-ani. Le ileziani si svolgano reigo-l-anmen-te, l’iiniteresise dei frequemtatari è mollit,o grande. Fra i mig'.iori cc-rsi-sti si disitiniguano Raer . Mqrietto e Boilcignia Mario. Molto at-tivo- per il COub, Beirizan Giuseppe ed altri cc-mpaigni. ■ « Drato il ibrlllarake inizio- è preve-dilbEe che l’alttività -di questa se-zioine deilla Teiunéca Poipolare di Isola veiirà in:,remóntala neiU’ainno i-n corso/, -uinitameinte a quella deile -altre sezioni. S. (Canteniuia dal numéro precedente) S-e U Milanc-lo, i-n base all’attività eld ai risuStatii conseguiti nei 1951 ë p-iù che positivo. dobbi-amo niscontra-re d’altro c-a-nto deile lacune organiz-zative, che dovranno essere elimiiinate nei corrente anno^ Finora tut-to il lavono e ilia ccmseguen-t-e attiviità era irt-di-rizzata esclusivamente al comse-guiim-ento di nisuiltatii ecceziohali im. me-di-ati nella gare da Parte di sin-gc-li ciclisti e ..percià“ ha iasciato nei dimenticatoio il compito principale nei campo sportivo: lo sviluppo e l’àl-la-ngamento del cicl-ismo fra gli strati più Barghi delila mastr-a papolazi-oine e pairtUcoil&nrn'ein-te fra la gioventù. Que-sto co-mpiito -dovir-à essere la base principale per l’attiviità prev-ista nella present« stagione. Nom basta che 1 vari Aipcillomio, Brajnik, Tamairo Gar-dos si affermi-no nelle varie corse, occoirir-e che i ciclisti del nostro Glr-comdarüo s-ianio or-gainiizzati no-n soilo piresso la Proiet-er, ma pr-esso t'U-tte le so-ciietà sportive e-sistemti ed opera-nti nelle nos-tre lo-calita. Solo cosi -potremo afferma-re che il cicK-simo n-el mos-tro C-irco-nidario ë una- realtà oome sport di massa, uno s-port che raccoigfliie non solo ‘ poichi privilégiât il dot ai i di volon.tà t mezzi fiB'ici eccezioma-lii, ma tuttii co-loro che per la M-cMet-ta nu-trono pas-slone. Convogliare tutti i ciidlisti neM-e So-cietà ed attivizzar-li nom sairà compito f-aoll-e. Ma- data la poipolarità che qüest'O apoir-t gcide e la volon-tà e 1 ab-nega-ziome del nostril dirigent! siamo s,ic,uri che allia line -délia staigiome il tilaniMo on ipoirà non esseire positivo. V-einr-ammo cosi anche le vi-tto-rie, chie non sara-nno l’espressiicme del 0MQL0GAZ10NI Vialii i refer't’i a.rbiitriali, la ccm-missi-one /tecnica délia- fedsrazione gic-co caieio de! Circonidario d-e-U’I-stria omolicig-a le seigiuemiti partite vale-vciii per i cam-pioinati caiicio: Venteneiglio — Pirano I 3 Aurora — Medusa 1 0 IsoÙa — Buie ® 9 Pajrt-izan — Struigna-no 0—0 Saline — S-tella Rossa 2 1 U-maigo — Ciittianoiva ’ 3—1 Campionato Zona A — distretto Buie girone A. Monte — Stella Ros-sa B 2:0 per aibbanidono del caimpo. Auroma B — Pirano B 0:1 Pairtelzain B — Jadlran 0 : 4 Isoil-a B — I-liiirijia 2 : 0 Campionato Zona A — distretto Buie ricuperi del 9. 3. 1952 Buie — Ci-tanotva 3 : 1 Venteneiglio — Viillanoiva 0 : 2 Campionato Zona B — distretto Braie ricuperi del 9. 3. 1952 M. del Ca,ris-o — Umago rinvlata a da'ta ida deiatiniairsi Salvc-re — S. Lorenzo 2 : 1 PUNIZIONI: D/udiné Livio e Taglia-piétra Dario del Pirano aim-mor.iizio-ne su le une per giuoeo scoirratto, partita Piran-o — Vertemeg-liio. Bcirn-nridiis U-miberilo, Petooelli Giovanni e -Smüoivi'C Italo -aimmoinizi-o-n-e stt'.enne per gliiiioico- sco-nretto, partita Pirano — Vartaneg-lioi. Si -invitano le isoicie-tà sportive Pirano e Verteneglio a notifica-re ai ncimi-nati giacaltoitii le ammoinizioni aoitenim per reicidiv/iità nei cait-ti-vo coimpoirtEimeinto isiul -campo di gioco, avvertendali che per evêntuali nuo-ve mairucaimz-e -aairanno seniz'lattro squa-lific-ati par più gliornate di c,am-pionato. Bonellti Giio-vanmii del Biuie, am-moinizipn-e soilenne pe-r gioico scor-retto pa-rtiita Buie—Iis-ol-a. A'mmonizio'nie sodienn-e alla S. S. Stella Rcisisia B per compartamein-to antllisspO-rtivo nella partita Monte — -Stella Roisaa B. Si riieihialma- la S. S. Branik di Monte sid educalre sipartiivaimente il prqpirii-o- pahhlico ed i propri gio-•Oiitari per eviiitaire ¿«©ri provv-ed-i m-enlti diisci|pll:iniari. num-ero nistpetto d-ei ciclisti ora or-ganizzati, ma scaturiranno dalla se-lqzion-e di una massa di s-portivi ciclisti esistente nei nostro C-lrcomda-rio. | '7 Pep conseguiire dei risultati concre-ti‘, biscignerà curare l’organiizzaziione d-elle gii-te turistich-e, d'elle canse di regotarità ed 'in ci-pculi-to r-iservate ai so-li turistii, cors-e che non ri'chiedono gjravi onier.i fiinainaiarri ed aille quali è -assicunata una larga parteciipazione dii s/por-tivi. La SSS Projeter ha inoluso nal pro-ppio programma per il 1952 l’organiiz-zgizüoine di un miiniwi-o dii tpe cors-e riee-rvat-e àii turiisti. Per i corridor! è previst-a la parteciipazione a tuitte l'e corse più importante n-eilil-a RPFJ. quali il campionato, il giino della Croa-zi.a e Slovenia, la corsa in onone dal I. m-aggio Zagabriia—Beilgrado e Ia corsa in-t-emazionale di chiusuira a Bled. Nei calendarlo è prevista pure là pairteciipaziione al Giro -dell’Austria-In ambit-o locale verran-no opganl.z-zati 5 circ'uí'tii ed una co-rsa in linea. L’a-.p-er-tura uffiici.aJe della stagione awerrà ¡1 30 marzo con il tradiziona-le circuito di Semedelila. Come si ve.de il programma è molto vasto ed -mpegnativo e richiederli molti sacrifict sia dalla Società che dai ciclisti. Can la comiprensione e l’ap,poggio d; tutti gli sportivi è pero realiizzabi'le. Siamo cer-ti che alla fine della sta-giome potremo affermare, ch-e il oioliemo nei nostro Cincon-da-rio ha f-atto un grande passo in avante ed è diivenuto realmente lo sport dei/Ie nostre m"sse operaie, contadime ed Lnt-ellettualii. Ri-assunto dei piaizzanfi-en-ti dai no-str.i ciclisti (niella tabella sono com-presi solo i piajzzamien-tii dal I al V posto): Dilettanti: ApoMomio Bruno 7 4 3 2 0 Gardos AttlPlo 2 0 1 0 1 Rinaldi Walter 1 a 2 0 1 Coneftii Carlo 0 i 2 0 1 G/ri-o Alvllno 2 0 1 n 4 Lug'lio Giacomo 0 0 0 4 0 Siellier P/io 0 1' 0 0 1 Hrvatta Vittorio 0 0 0 0 0 Loinizaric Pietro 0 0 1 0 0 ' A i i i c v 1 : Tamia-ro Lorenzo 3 5 0 4 . 0 B,rajnik Oreste 4 0 4 2 0 Perone Navio 0 0 2 2 2 Banden Duiilio 0 1 0 0 1 Da,sri Luciano 0 0 1 2 0 Carin Giuseipipe 0 0 1 1 0 Hrvati-n Umberto 0 0 3 0 0 Miklavčič Mirko 0 0 0 1 1 Pauilucoi Romamo 0 0 0 0 0 Piena di sorprese la 111, del campionato jugoslavo La Lokomotiva única imbattuto, /Vi3‘/Z7i9at9 sojafitte Stella Rossa e Hajduk COMUNICATO Tutti i ci'clisiü della SSS PROLE-TER ch-e imtenidßino EDguistare It fcúcicl-ette da corsa dalla Società po&sono ¡riiivolgeirsi da domani da Bruno Delcoin/te per firattare l’acqui-slo delie sitiesse. LA DIREZIONE SCÄCCMI Primato circondariale -Ieri maitte-nai h-a avut» iniziio ad-ralbe'rgo- «Tri-glav» il campianiato- di scaicchi per eixeoadario 'daUTstii-a, ch© si avoiige sotto- il paltroinato del co-mandante dell-a VUJNA, e-cil. Sta-matovič e d-e;l*preGid.e.nle del C. E. del C. P. C. I., -ccmp. BeltirEm. Dcipo la ceirimo-nia iia-augnjule, al-la quale hanno parteedp-a-to anehe il col. Stamatovič -ed ifl cciaop. Bsi-^ tram, si ö svo-lta l’eßtraaione per r’ord'i'n-e idegii i-nieo-rjjri. Al toraeo part-ecipan-o- i seguanti giccsiUari: Giuseppe Fo-rtiiasairo (PipEin;o)) Jovan Nikolič (PoirtoroBe), or. Miintir Vojko (Poirtcircise), Sjairancvič Dra-giiša (Caipcidistria), Klobučar Egon (Capoidiisltiria), Franovič Darko (Buie), -Pelirin.ič Mladen (Ca/podiG-tria), Renko Ivan (Pirano), Gajski Ivan (Poiritorčse) e Vujič Jc.s ¡p (Buie). 'Giži nei pr.iimo turno, gicealo ieri matiti-na, si is-b/no regbtrat-s delle snr-preise. Petrinič ha pardiuto rincon-tro con Sairamovič; Gajski ha vinio facilmenite n-ei ccinfironiti di Nikolič, men-tre ,gl,i j-niccatr.i Fci.nasir.o — Vujič e Kloibučar — FrEu-cr/ič seno termim-ate a-lla pti.il. L’i.i:.*-li.o dr. Mlinar — Renko e olalo scspiuo in pcalzione pare-giginta. Il torneo, che si čccoloj:':a S3-bfflo pTOEisilmo, ,s-i sv-ol-ge n-ei locali deU’albemgo x,a classiifica a 'puhtéigiio pieno ed eissere l'iumiicai sq-uadira ancora inir miujn-e ida sico-nfitte. La Dinamo d.i Zagabria è tomata alla riscessa e drmeniica è andia-fa a v.imicere sul 'difficile -terreno di Safoac, dove la locale Mačva si è fat-ta sor-pian-dere miel primo tempo, -concluso con. tre reti -di svantagigio. Nel s-econ-do t-emip'0 ha segnato due reti con Kovačevič, ma ha falilto la rete del pa-regigiu. Il Par ižan, grazie ad- uno- strimln-zito gel idi S-ijakoviič, è -riuscito ad imipo-rsi con fatica alla matricola Ra-bctnlčiki, che n-cm ha pec niente sfi-gurato nei confronto con i ninomat-I, ima sfasa-ti ca-mpionl -di Belgrado. Drpo la terza giornata:, situazione alquanto scabrosa ed im-certa in a-m-bedu,e ; glronii. riovi'emo ' aspettare i ccinfroriti -diiretti fra le maggiioni aspiranti alla vittoria finale par coinos-ce-re ;‘l valore reale e le -possiibllltà délié siuigéle -contende-nti, Gli sportivi ci scrivono Domenica scorsa -nelTincontro di calcio a Isola, tra le squadre Isola—Buie, in seguito alBiníontunio al ginocohio del portiere del Ciircolo Sportivo Buie Casseler -G., si é avvicimato un gior-nalista (rúteniiamio -quello ohe ha sicrit-to l’articolo sulla paritita) cihiedendo come mai -il C. -S. di Buie non ha gi-no-cchiere per- li portliienii. Rispondiam-o per isoritto con pre-ghiera- di puibblicazione, affinché l’in-convenieinte ven-ga eltaiinato, che il magazzino -SPORT di Capodiistini.a a-veva- delle glnocchiere e 'deile calze elasti-che, p-eró q,ueste sono State ven-dute alie squ'aidre che me hannr? giá 2 pala o piú, mentiré ¡per la vendiita di qu-esto preziioso mateniale, -certi dirigente non hainimo preso tiln conside-razione ¡le squaidre che han-no piú bi-sogno. N-oii xáteniaimo che nelia di-stribuzio-ne di -ceirti oggettii, strettaimente i-n-diiapensabiili, non devono eslstere delle pref-erenize, -ma -essere -distritouiti con -g'iiusti cr'iitieri a torne quelle So-cietá che -han-no piú bis-ogin-o. PRiECIS AZIONI Nei ¡n. 233 -dkal Vosfro giornale 'In IV. patg.ina é ap-parso 1’articalo «Ne-cessita iravviva-re 1’attivitá -pugili-stica» a-1 cui autore facciamo rilevare che nei Circo-lio Sportivo Buiese non esiste solta-nto ¡il calcio, (seibb-ene abb/ia una squa-dra rae-l Camipionato Circom-dar.ia.le, una nei cam-pionato di Zona per il Distretto di Buie e 4 squadre ragazzj nei cam-pionato cittadi.no), ma esistono p-ure 2 squadre di palla-volo, 2 squadre di. tennis da tavol-o, la sez. scacchi. eid un grup-po di 15 atle-t.i legge-ri. La squ-adoa di -pallacane-stro ha ces-sato 'Tatt-ivitá perché non atobiamo una palestra diispomiiblle (l’at-tivi-tá di palla-volo e di pallaicaneslro la esercitiamo durainfe la bella stagione). Asgiung.iamo ch-e abbia-mio anche I-ai sez. -dam-a, la saz. ping-pcnig e pal-lavolo ipicniieri, e che le slesse -n-el-l’uliti-mo invernó hiajnino dato «na -vasta att.iviitá im sede. Abbi.amo f-ormito questa sipiiegazione, affinché -nop 'Si prenda ¡il p-iccolo di miezzo, per sa/lva-ne i.1 groisso con le sus grandi possibiilitá. An-che iper quainto rigua-rda il -pugilato, salbato ab-biamo avuto un incon-tno esilbizi-o-nísticio a Buii-e fra -le siqua-dire d.i Pc-ia ibenché di quad-ri -ist-rut-tori a Bui-e non ne aib-biiamo e mal n-eshuno c¡ ha chiesío se a.vevamo la poesibilitá di sviluppare 4.1 ¡pugilato. c. S. Buie Smarrimenti Del Canta Giovanni, da Capo,lis-tria, vía ,S. Bi-Egio 16, dfchia-ra no-n valida la osata d’idsntitá nro. 33366/1326 rilclxiElrt dül C. P. C. di Capradiiistria e -da luí scEltitui-ta a Trieste. ŠEiv-ro-n Ivan, da Hrvoj 43^ ha s-msirriito la propria carta d’i-den-ti-tá nro. 20066/66 rilas,c-iiatagli dal C. P. L. di Boršt, I’ll. 3. 1952 fra Capodistiria e Boršt. Nel caso 11 do* c-umcnto non venisse resitituito, non sará piú valido. Lovrečič Guido, ,da Lonizs-no- 116, dichia.ra non valida la earrta d’iden-tita 'da luli s-marri-ta nei ma-ggio 1950. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf, «JADRAN» Capadistrla PuhbHrazl^ne outorizzata