91 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 original scientifi c article DOI 10.19233/ASHS.2018.08 received: 2017-06-26 I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER LE RICERCHE SULLA STORIA DEI PREZZI (PRIMA METÀ DEL XVI SECOLO) Darja MIHELIČ Murnikova ulica 18, 1000 Ljubljana, Slovenia e-mail: mihelic@zrc-sazu.si SINTESI Nel contributo si illustrano alcuni esempi di fonti e si cerca di stabilire la loro utilità per ricostuire un quadro dei prezzi nei territori dell‘Istria e della Slovenia centrale nonché in Europa dalla metà del secondo decennio del Cin- quecento alla metà dello stesso secolo. Per la ricerca sono stati selezionati il manoscritto inedito di un quaderno dei vicedomini del littorale settentrionale dell’Istria (Pirano), un registro notarile già edito dell’Istria centrale (Albona), due volumi già pubblicati dei libri di conto spettanti all‘area centrale del territorio sloveno (Lubiana) e un manuale di mercatura stampato a Vienna. Parole chiave: quaderni dei vicedomini, libri di conto, manuali di mercatura, storia dei prezzi, Christoff Rudolff VICEDOMINUS’ BOOKS, MERCHANT ACCOUNT BOOKS AND ACCOUNTING MANUALS FOR MERCHANTS AS SOURCES FOR RESEARCH ON THE HISTORY OF PRICES (THE FIRST HALF OF THE SIXTEENTH CENTURY) ABSTRACT The contribution presents a few examples of sources with the aim of assessing their usefulness for recording prices in Istrian and central Slovenian environments and in Europe from the middle of the second decade to the middle of the sixteenth century. Analysis has been conducted on the following sources: an example of an unpublished vicedominus’ manuscript codex from the littoral area of northern Istria (Piran), a published notary book from central Istria (Labin), two published fascicles of merchant account books from the continental part of central Slovenian territory (Ljubljana) and an accounting manual for merchants printed in Vienna. Keywords: vicedominus’ books, merchant account books, accounting manuals for merchants, history of prices, Christoff Rudolff 92 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 A MÒ D’INTRODUZIONE Lo studio e la conoscenza delle misure, dei sistemi monetari, dei prezzi e dei salari sono fondamentali per la comprensione e l’interpretazione dei principi fonda- mentali che regolano la storia economica; richiedono però un complesso impiego di operazioni di calcolo1. Gli articoli che affrontano quest’argomento offrono relativamente pochi contenuti stimolanti e sintetici. In essi prevalgono dati di fatto oggettivi, espressi in numeri e tabelle, e la descrizione dei metodi di approccio alla materia: tutte indicazioni d’inestimabile valore per i fruitori che in questo modo hanno la possibilità di in- terpretare e chiarire le proprie scoperte e la menzione di misure, monete, prezzi di merci e servizi citati nelle fonti da loro stessi consultate. Il prezzo si confi gura come ciò che l’acquirente paga al fornitore in cambio di merce o servizi. Di norma è espresso in una determinata somma di denaro per unità di prodotto o servizio prestato. Dipende dalla domanda e dall’offerta. I prezzi sono uno degli indicatori più elo- quenti delle condizioni e delle dinamiche economiche di ambiti territoriali più o meno ampi. Sugli aspetti più generali della problematica dei prezzi sono stati pub- blicati molti importanti lavori (ad es.: Schmitz, 1968; Moncke, 1982; de La Ronciere, 1982; Dyer, 1989; Pies, 2003; Fuhrmann, 2010; Feller, 2011), in rete è dispo- nibile anche una lista di prezzi raccolti per la Francia medievale, l’Inghilterra e l’Italia2, ma purtroppo dob- biamo costatare che nella storiografi a slovena gli studi incentrati su questo fi lone di ricerca sono molto rari3. Svariati, sono i problemi che incontra chi si appresta a studiare la questione dei prezzi prima dell’Ottocento. In realtà geografi che diverse si usavano differenti unità monetarie e di misura il cui fattore di conversione non era 10 ma variava anche all’interno di una stessa scala monetaria e di misura. Inoltre, addirittura in un ambito circoscritto, queste unità non si mantenevano costanti ma subivano variazioni che nel tempo incidevano su più aspetti delle modifi che del prezzo nominale per unità (quantità) di merce: in un singolo luogo ciò si avvertiva nel breve o nel lungo periodo, tra diverse re- gioni invece sia contemporaneamente sia in determinati quadri temporali. In contesti differenti i cambiamenti relativi al valore del denaro e alla grandezza delle misu- re non avvenivano nello stesso momento, nondimeno, sul lungo periodo (ad es. dalla metà del XV alla prima metà del XVII secolo, quando si parla della cosiddetta “rivoluzione dei prezzi”), in tutte le regioni europee i prezzi mostravano un’analoga tendenza al rialzo. Così come variavano il valore del denaro e la grandezza delle misure, queste oscillazioni toccavano anche il valore – e conseguentemente il prezzo – di una determinata merce. In un medesimo ambiente i prezzi dei prodotti agricoli e non che dipendono dal clima – cereali, vini, oli, sale – erano condizionati dalle variabili meteorologiche e dall’annata: con le buone annate e un’offerta abbondante scendevano, con quelle cattive aumentavano. In un medesimo anno si registravano differenze nei prezzi tra regioni che le calamità naturali non avevano colpito nella stessa misura. Per le loro ca- ratteristiche ambientali certe zone erano più idonee di altre allo sviluppo di alcune attività (agricole) e pertanto in questi luoghi singole derrate erano costantemente più economiche che in altri ambienti meno favorevoli a tale tipo di produzione. Il prezzo si formava quando avveniva uno scambio tra merce e denaro. A livello locale, questo accadeva senza un intermediario e il compratore acquistava direttamente dal produttore; in uno spazio più ampio, invece, del rifornimento degli acquirenti si occupavano i mediatori – i commercianti. Trasportavano le mercan- zie dai territori in cui se ne trovava in abbondanza e a buon mercato verso regioni dove c’era penuria di questi articoli, che erano quindi costosi e ricercati. Il prezzo di vendita del prodotto importato era essenzialmente formato dal prezzo d’acquisto della merce all’estero e dalle spese di trasporto. Queste ultime dipendevano dai costi effettivi della condotta ma anche da forme di esa- zione (dogane, dazi, pedaggi per il passaggio dei ponti e il guado delle vie d’acqua) imposte dai proprietari (o autorità) dei territori attraversati dai mercanti e, non per ultimo, dalle situazioni politiche contingenti che minacciavano o impedivano lo svolgersi dell’attività mercantile. I prezzi erano espressi in denaro, ma le unità mone- tarie in uso nell’Europa del medioevo e dell’età moderna erano differenti. Come determinarne il rapporto? – Le vecchie unità monetarie sono trattate nella letteratura in due maniere distinte. Nella prima, squisitamente numismatica, i ricercatori studiano la forma, il conio, il peso e il contenuto di metalli nelle singole monete. In considerazione del loro valore concreto, calcolano anche i rapporti di “cambio” tra le monete delle diverse regioni. Tale approccio consente un raffronto dei valori reali delle monete a prescindere dal tempo e dallo 1 L’articolo è stato tradotto da Daniela Milotti Bertoni. 2 Prix au Moyen Âge (2006). 3 Le misure e i prezzi, ma in particolare i sistemi monetari in territorio sloveno nei primi due secoli dell’età moderna sono stati presentati sistematicamente da Sergij Vilfan: Vilfan, 1954; Vilfan, Otorepec, Valenčič, 1986, 168–196; Vilfan, 1986. Studi frammentari su tali ques- tioni sono spesso inseriti nel contesto di ricerche di storia economica, ad es.: Valenčič, 1977; Mihelič, 1985; Bizjak, 2003; Darovec, 2004, oppure nei saggi che accompagnano le edizioni critiche di fonti per la storia economica, ad es.: Gestrin, 1972; Kos, 1991; Bizjak, 2006; Bizjak, 2005–2012. Più raramente questi argomenti sono trattati in studi autonomi, circoscritti a determinati contesti territoriali e temporali, ad es.: Mihelič, 1984; Mihelič, 1995; Mihelič, 1997a; Mihelič, 1997b; Mihelič, 2006; Mihelič, 2015; Darovec 2008; Šumrada, 1982. 93 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 spazio, da quando e dove erano in uso. L’altro metodo pone, di fatto, in secondo piano la “preziosità” della moneta e considera il solo valore concreto ovvero il va- lore come unità di conto dello strumento di pagamento in circolazione. Questo valore ovviamente cercava di seguire quello intrinseco della moneta che dipendeva dalla quantità di metalli preziosi in essa presenti. Nello studio dei prezzi l’approccio che contempla il valore nominale del denaro si rivela meglio praticabile inquanto il tener conto delle variazioni nel contenuto di metalli preziosi per ogni nuovo conio delle medesime monete messe in circolazione, signifi cherebbe dover inserire nel calcolo del prezzo del bene anche il para- metro del costo della moneta stessa. In tal modo non indagheremmo più sul prezzo del prodotto ma sul suo valore reale. Per un confronto dei prezzi è necessario risalire al rapporto tra le differenti valute di conto con le quali sono espressi i prezzi nelle diverse realtà indagate. Per comprendere un prezzo è di importanza fonda- mentale tener conto della grandezza delle misure con cui nelle fonti sono espresse le quantità di merce in circolazione. Per un confronto tra le misure di lunghez- za, volume e peso del passato è necessario accertarne il rapporto reciproco e per uniformare trovare anche un corrispondente valore attuale di tali grandezze. Questa ricerca parte dalla convinzione che per tro- vare risposte alla vasta gamma di interrogativi in merito ai prezzi, al loro rapporto ma anche al loro andamento in diversi ambienti e periodi è necessario affi darsi a una moltitudine di microindagini. Queste si possono concentrare su uno o più tipi di merce e seguono le citazioni e l‘andamento (le curve) dei loro prezzi nelle fonti, possono riguardare un‘area geografi ca ampia o circoscritta nonché un lasso temporale più o meno lungo e le combinazioni dei fattori citati. Per condurre una ricerca di questo tipo le documen- tazioni storiche scritte sono insostituibili. Nel presente contributo si illustrano alcuni esempi di tali fonti e si cerca di stabilire la loro valenza documentaria ovvero la loro utilità per ricostuire un quadro dei prezzi nei territori dell‘Istria e della Slovenia centrale nonché in Europa. L’indagine è limitata a un breve arco temporale, ossia la prima metà del Cinquecento, il periodo del protocapitalismo e gli inizi della Riforma protestante. Sul piano socio-economico tale epoca à contraddistinta dalla rivolta dei contadini sloveni nel 1515, dalla guerra tra l’Austria e la Repubblica di Venezia nel Friuli (1508–1516), le incursioni dei Turchi, la convincente vittoria dell’esercito di Solimano I il Grande sulle truppe del re magiaro-boemo Lodovico II Jagellone a Mohàc nel 1526 e il primo assedio ottomano di Vienna nel 1529. Un buon decennio più tardi, nel 1541, i Turchi conquistarono Buda. Per questa ricerca sono stati selezionati, tra le varie fonti a disposizione, il manoscritto inedito di un quaderno dei vicedomini pertinente alla zona costiera settentrionale dell’Istria (Pirano), un quaderno notarile già edito dell’Istria centrale (Albona), due volumi già pubblicati dei libri di conto spettanti all‘area centrale del territorio sloveno (Lubiana) e un manuale di mer- catura stampato a Vienna. Quest‘ultimo, il più ricco di dati, ha determinato la scelta del segmento temporale per la nostra analisi. I QUADERNI DEI VICEDOMINI Nel medioevo e nei primi secoli dell’età moderna solo poche persone sapevano leggere e scrivere. Per pro- teggere dall’oblio gli avvenimenti più rilevanti e i negozi giuridici, i contratti d’affari o simili, prese forma l’istituto dei notai pubblici che li redigevano e di cui garantivano la validità, attribuendo pubblica fede agli atti con an- notazioni degne di essere ricordate. La pratica notarile nelle città dell’area mediterranea prevedeva, di norma, che il notaio – dapprima in latino e in seguito nella lingua del popolo/volgare – annotasse sinteticamente in un volume particolare – il quaderno notarile – quanto previsto dall’accordo stipulato tra le parti. Sulla scorta di tale regesto in seguito egli stilava e pubblicava l’atto vero e proprio. In Italia quella dei quaderni notarili divenne una prassi dalla fi ne del XII secolo. Dal Duecento anche sulla sponda orientale dell’Adriatico gli statuti cittadini sancirono tale pratica come uno dei doveri dei notai; questi operavano come professionisti privati e per il loro servizio erano pagati secondo un preciso tariffario4. – In merito alla successione delle annotazioni e del paga- mento relativo, i notai si differenziavano dai vicedomini istriani che erano simili ai memoriali bolognesi e agli esaminatori dalmati. Si trattava di funzionari stipendiati, nominati per un breve periodo. Autenticavano i contratti privati e compilavano particolari quaderni nei quali registravano gli atti notarili già redatti. In Istria i vice- domini – due alla volta – operavano a Trieste, Muggia, Capodistria, Isola, Pirano e Pola5. Ad eccezione di Trie- ste, che nel 1382 passò sotto il dominio degli Asburgo, le altre città sunnominate riconobbero l’autorità di Venezia entro il 1420. I primi quaderni dei vicedomini dell’unità piranese dell’Archivio regionale di Capodistria (SI PAK PI) proseguono, per contenuti, la tradizione dei quaderni 4 Per i notai e i vicedomini in Istria cfr.: Darovec, 2010; Darovec, 2014; Darovec, 2015. L’autore riporta ampi riferimenti bibliografi ci. 5 Un’imponente raccolta di quaderni dei vicedomini è conservata presso l'archivio SI PAK PI: ben 170 volumi per il periodo dal 1325 al 1656/61; per Trieste sono conservati 99 quaderni che coprono l’arco di tempo compreso tra il 1322 e il 1731. Non è noto quale sia lo stato dei quaderni dei vicedomini di Capodistria ancora superstiti in quanto, durante la seconda guerra mondiale, l’antico archivio comunale della città fu trasferito alla Marciana, dove è tuttora custodito ma purtroppo non ordinato e non consultabile. Nella pubblicazi- one Majer, 1904, sono indicati 34 quaderni dei vicedomini. A Pirano i quaderni dei vicedomini hanno preso il posto dei predecessori – i quaderni notarili. La ricerca si basa sul materiale d'archivio conservato nel SI PAK PI. 94 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 notarili. Vi si rintracciano numerosi dati su operazioni economiche, per cui sono frequenti le indicazioni dei prezzi di beni e prodotti (Mihelič, 1985, 96–97, 109–116, 112–113, 128–129). Più tardi, chi gestiva im- prese d’affari cominciò a tenere una propria contabilità mentre i quaderni dei vicedomini si ridussero in gran parte alla registrazione di compravendite d’immobili di vario tipo. Per quanto concerne il confronto dei prezzi dei beni, questi dati sono utilizzabili unicamente in con- siderazione del valore assoluto dei beni stessi poiché gli immobili oggetto di acquisto/vendita/permuta non sono descritti con precisione. Alcuni dei codici successivi si limitarono alla registrazione degli inventari di mobili e immobili lasciati in eredità dai testatori: tali elenchi riportano il valore stimato dei singoli oggetti annotati. Questi inventari rivestono un estremo interesse riguardo al tema dei prezzi, sebbene quelli indicati non siano valori realizzati sul mercato. – Nel SI PAK PI è conservato un codice dei vicedomini di questo tipo, sti- lato proprio nell’intervallo temporale da noi selezionato (QV)6. In esso compaiono nove inventari pertinenti al periodo anteriore alla metà del Cinquecento. I primi sono molto concisi e poco chiari, in seguito si fanno più ricchi e redatti in forma tabellare. Sullo scorcio del secolo (29 ottobre 1599) nel volume si annota un accurato inventario riguardante l’eredità di un facoltoso intellettuale, che contiene anche un corposo elenco, per titoli, di tutti i libri della sua biblioteca. Sfortunatamen- te, questa lista non rientra nella cornice temporale della nostra ricerca. Nel succitato quaderno dei vicedomini l’inventario più esteso spettante al periodo anteriore alla metà del Cinquecento (1549) è quello di due orfani. In esso sono ben evidenti le possibilità che questi codici offrono per le indagini sui prezzi. L’inventario riporta un elenco dettagliato di numerosi beni mobili ma cita anche contratti agricoli/soccide e immobili quali case e capanni, magazzini, mulini, cortivi, terreni, orti, oli- veti, prati, saline e loro parti, porzioni di peschiere. Gli immobili sono raramente stimati, spesso lo sono invece i beni mobili – a volte più oggetti insieme, più spesso singolarmente, cosa che ci da modo di scoprire il valore stimato del singolo oggetto o della quantità di merce. Tra i mobili inclusi in questo inventario ci sono molti oggetti d’impiego comune già usati, cose che di norma non compaiono nella pratica commerciale. Tab. 1: Oggetti stimati e singoli beni secondo l’inventario piranese oggetto quantità valore: lire (l), soldi (sol); 1 l = 20 s generi alimentari vino 1 orna (= 64,7 l) l 3, sol 2 asedo 1 orna l 3, sol - zonta 1 orna l 1, sol - formento 1 staro [staio/stajo] (= 83,32 l) l 6, sol - segalla 1 staro l 5, sol - orzo 1 staro l 3, sol - meglio 1 staro l 3, sol - legumini 1 staro l 4, sol - sal 1 mozo (= 10 stara = 896,45 l) l 3, sol -; l 6, sol 4 vestiario, calzature veste d'homo de panno 1 l 43, sol 8 veste d'homo con raso negro auanti 1 l 43, sol 8 veste d'homo fodra de damascho vechio 1 l 31, sol - veste d'homo de zanbelloto negro fodrata de varii 1 l 18, sol 12 veste d'homo de frisetto fodra de pelle biancha 1 l 12, sol 8 tabaro de panno de Fiandra 1 l 43, sol 8 mantel vechio 1 l 18, sol 12 casacha de velludo negro 1 l 74, sol 8 casacha de raso negro 1 l 24, sol 16 6 La fogliazione originale è incoerente e inutilizzabile, pertanto in questa sede non vi si fa riferimento. 95 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 casacha de mochaiaro rouano 1 l 18, sol 12 zipon de raso negro 1 l 12, sol 8 zipon de velludo negro et soi calzzoni 1 l 43, sol 8 zipon al soi calzoni de ornisino biancho tagliati 1 l 31, sol - paro de calzoni de velludo vechi tagliati negri et rouani 1 l 9, sol 6 camisa de homo 1 l 6, sol - biancheria da letto, copriletti, asciugamani stramazzo di lana 1 l 12, sol 8 linculi vsadi parum 1 l 7, sol 1 5/7 coltra biancha 1 l 12, sol 8 coltra biaua 1 l 12, sol 8 coltra zalla et biaua con fi gure 1 l 12, sol 8 seda biaua folra rossa 1 l 24, sol 16 seda a vartanegio 1 l 6, sol 4 couertore di panno rouna fodrato di pelle 1 l 6, sol 4 doi panzarezzi fodrati vno di pelle carssine l'altro di mertisine 1 l 12, sol 8 (uno ~ l 6, sol 4) panzarezzo biauo di carisea fodra di pelle carssine 1 l 10, sol - paro di coltrine bonbasine bianche 1 l 4, sol - paro di coltrine di tella biaua 1 l 3, sol - paro di coltrine di tella bonbasina indorada 1 l 8, sol - razzo 1 l 15, sol - tapedo grande 1 l 74, sol - tapedo picholo (bono/vechio) 1 l 10, sol - spaliera verde 1 l 9, sol 10; l 2, sol 13 1/3 spaliera verde con arme 1 l 5, sol 6 2/3 spaliera rossa et zalla 1 l 1, sol - banchale verde e naranzino 1 l -, sol 16 banchale verde e zallo 1 l -, sol 13 3/4 banchale de tauola zallo, verde et rouan 1 l 3, sol - entimella parum vsado 1 l 1, sol 16 mantil grande di renso longo brazza sei 1 (1 brazzo = 68,34 cm) l 12, sol - (l 2, sol - / brazzo) mantil di brandio vsado 1 l 2, sol 13 mantil lauorado alla perosina 1 l 2, sol 8 touagliolo di renso 1 l -, sol 12 touaglolo di brandio 1 l -, sol 6 touagliolo de caneuazzo 1 l -, sol 5 faciol de brandio 1 l 1, sol 10 faciol de tella vssado 1 l -, sol 8 mobili e arredi per la casa cassa de anzo presso 1 l 8, sol - cassa biancha 1 l ,3 sol - cassa vechia 1 l -, sol 10 forciero 1 l 2, sol 13 1/5 96 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 cophino grande 1 l 6, sol - casson de farina 1 l 1, sol 10 bancha biancha vechia 1 l -, sol 15 bancha rossa 1 l 2, sol - bancha de cosina 1 l 1, sol - cariega de sneda 1 l -, sol 16 descho de nogara 1 l 11, sol - paro de trespedi de albedo 1 l -, sol 10 lanza penta 1 l -, sol 8 4/7 targone 1 l 2, sol - bazile de laton vechio pesa lire 4 2/3 (1 libbra = 0,477 kg) 1 l 5, sol - bazile de peltre con suo bronzino 1 l 5, sol - candeliere de laton 1 l -, sol 12 tondo de Ingistera 1 l -, sol 3 concho de prone 1 l 2, sol - fornimento de fuogo fornido de laton 1 l 18, sol - cortello manielado 1 l -, sol 13 1/3 bressano 1 l -, sol 12 oggetti preziosi pirrono de arzento 1: onza 1 (= 39,746 g) l 5, sol - pirrono de arzento 1: onze 11/12 l 5, sol - coslier rotta 1: onze 43/48 l 3, sol 3 1/3 coslier bona 1: onze 11/8 l 8, sol 2 1/2 annello de bolla d'oro 1: quarto 1 1/2, carati 13 (à 0,275 g) l 30, sol - centura de velludo negro con passeti sedese et soi cani de arzento l 10, sol - centura d'oro rotta 1 l 36, sol - dagga fornita d'arzento 1 l 10, sol - tazze otto et vna confi tiera 8 + 1: onze 56 3/8 l 335, sol - varia caualo et fornimento 1 l 74, sol 13 1/3 barcha grande fornida 1 l 600, sol - barcha pichola fornita 1 l 100, sol - Includendo tutti e nove gli inventari anteriori alla metà del Cinquecento in questo quaderno dei vicedomini, l’elenco degli oggetti e del loro valore stimato si sarebbe allungato, dandoci la possibilità di comparare i prezzi tra gli inventari più prossimi e quelli più lontani nello stesso volume. Tuttavia, è ancora più stimolante il confronto con le annotazioni nei protocolli coevi delle altre località istriane che non conoscevano l’istituto dei vicedomini. Una tale possibilità ci è offerta da un volume notarile pubblicato alcuni anni orsono: risalente al secondo quarto del XVI secolo (1525–1550), proviene dalla città di Albona nell’Istria sud-orientale (Ladić, Orbanić, 2008), inclusa anch’essa nell’area di pertinenza veneziana. In questo quaderno non ci sono inventari, però negli atti che riguardano le doti sono stimati diversi oggetti. I prezzi dei beni citati in sei elenchi compresi in altrettanti documenti di tale soggetto relativi al periodo1540–15467, sono rias- sunti sotto forma di tabella sommaria che per entità, ma 7 Ladić, Orbanić, 2008: Conferma/dichiarazione del ricevimento di parte della dote l’8.11.1540 (n. 17) e l’15. 1. 1542 (n. 18), Ricevi- mento della dote, 2. 11. 1541 (n. 53), dote, 13. 3. 1543 (n. 65), Conferma del ricevimento della dote il 30. 8. 1545 (n. 91), dote, 28. 10. 1546 (n. 104). 97 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 in gran parte anche per il tipo di oggetti presenti, sono paragonabili alla tabella dell’inventario inedito contenu- to nel quaderno dei vicedomini di Pirano. In entrambe le liste anche la valuta e la lingua – l’italiano volgare – sono simili, però nell’inventario di Pirano, oltre alle lire e ai soldi, tra le unità monetarie con cui sono indicati i prezzi spesso compaiono anche i ducati, che nella tabella sono convertiti in unità minori per un più agevole confronto (1 ducato corrispondeva a 6 lire e 4 soldi mentre la lira aveva un valore di 20 soldi). Tab. 2: Oggetti e unità di beni stimati secondo gli atti di Albona relativi alle doti oggetto quantità valore: lire (l), soldi (sol); 1 l = 20 sol generi alimentari formento 1 mozo (= 4 stari [staia]= 333,281 l) l 1, sol 14; l 3, sol 3 tessuti, capi di abbigliamento rassa nostrana 1 brazzo (= 68,34 cm) l -, sol 10 3/13 rassa negra nostrana 1 brazzo l -, sol ~ 10 fi l fi lado de bambaso 1 lira [libbra] (= 307,441 g?) l -, sol 16 2/3 fi l de lin 1 lira l -, sol 15 peliza 1 l 21, sol 14 peliz(z)a da dona 1 l 14, sol -; l 15, sol - peliza quasi noua da dona 1 l 26, sol - vesta da dona de lana nostrana negra 1 l 3, sol - vesta de rassa de meza vita 1 l 6, sol - vesta negra de rassa paesana di meza vita 1 l 6, sol - veste da dona 1 l 6, sol 4 veste da dona de rasa paexana de diuersi colori 1 l 6, sol 10 vesta biaua de rassa paesana 1 l 8, sol - vesta de rassa verde 1 l 8, sol - uesta paunaza de rassa 1 l 8, sol - veste de lana nostrana di color rosso 1 l 10, sol - veste negra da dona de mezo panno 1 l 12 sol - veste de panno alto de color bianco 1 l 20, sol - veste de panno alto de color verde scuro 1 l 31, sol - vesta da dona verde de panno alto 1 l 36, sol - vestura negra de grixo 1 l 6, sol - vestura biaua di lana nostrana 1 l 6, sol - vestidura de dona de lana nostrana noua 1 l 6, sol 4 vestura de panno basso verde 1 l 8, sol - vestura de panno alto paunazo 1 l 30, sol - camisa da dona 1 l 2, sol 10; l 2, sol 18; l 3, sol -; l 3, sol 2 camisa de dona de meza vita 1 l 1, sol - camise da dona nuoua 1 l 4, sol - camisotto de bochassin (ouer pignola) 1 l 8, sol -; l 13, sol - camisotto di pignola bianco 1 l 13, sol - camisotto de tella 1 l 4, sol - 98 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 camisotto di tella frusto 1 l 4, sol - camisoto de tella de Chranci 1 l 4, sol - camisotto de tella nuouo 1 l 4, sol 10 vello sutil Venetian 1 l 3, sol - vello bianco sotil da cauo di dona 1 l 4, sol - vello sutil venetian da cauo di dona; vello venetiano sutil da cauo da dona 1 l 5 sol -; l 6, sol - vello zallo 1 l 6, sol - fazol ouer vello da cauo da dona de seda zalla 1 l 12, sol - uello de seda da cauo de dona 1 l 16, sol - vello de bambaso de meza vita 1 l 1, sol 10 vello de banbaso 1 l 2, sol - velo de bambaso piccolo da couerzer li puceti 1 l 2, sol - vello de bombaxo da cauo de dona; vello bombasino da cauo di dona 1 l 2, sol 10; l 4, sol - vello biancho de meza vita de bambaso 1 l 3, sol 10 vello sutil de banbaso da cauo de dona; vello sutil da cauo da dona de bombaso 1 l 3, sol -; l 7, sol 10 vello ouer fazol da cauo de dona de bauelle 1 l 3, sol - fazol da cauo da dona de lin nuouo 1 l 4, sol - vello da cauo de dona ditto slogier 1 l 5, sol - fazollo ouer mantil da operar atorno li puti 1 l 1, sol 10 mantil de lana con vno piccolo da portar brente 1 l 1, sol 16 fazol ouer mantil de lana ditto plascheniza 1 l 2, sol - mantil de lana vergado ditto plaschieniza 1 l 2, sol - mantelo cum lo qual si sol portar li puti drio le spalle 1 l 2, sol 10 fazol ouer mantil da ligar drio le spalle 1 l 3, sol - mantil vergado 1 l 5, sol 4 cimossa rossa 1 l 1, sol - cimossa ouer scauo scarlatino 1 l 1, sol 10 passica rossa 1 l -, sol 7 passica de lana rossa 1 l -, sol 8; l -, sol 10 biancheria da letto, copriletti, asciugamani pugnava 1 l 6 sol –l; 7, sol - pugnaua n(u)oua 1 l 2 sol -; l 6 sol -; l 6, sol 4 (2x); pugnaua quasi frusta 1 l 2, sol 10 linzuol 1 l 4, sol 16 banchaleto de piu sorte 1 l 1, sol 26/3 banchaletto vergado de lana 1 l 1, sol 10 banchaleto da couerzer i puti 1 l 1, sol 10 banchaletto nuouo rosso 1 l 2, sol - banchaleto alla paexana da adornar le casse 1 l 2, sol 1/3 99 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 coltra da letto de meza vita 1 l 4, sol – (2x) cussin nuouo 1 l 1, sol 10 cussin 1 l 2, sol - entimella da cussin de meza vita 1 l -, sol 8 entimella 1 l -, sol 10 entimella de cussin 1 l 1, sol 5 banchal ditto carpetto da ornar le case 1 l 12, sol - banchale ditto rachna vergado de colore nouo 1 l 12, sol - rachna vecchia de braza 4 1 l 2, sol 10 mantill ouer fazoli de fi l grosso da sugar le mani 1 l -, sol 8 fazol da sugar le mani 1 l 1, sol - paro de bisacie noue 1 l 1, sol 5 perro de/di bisace 1 l -, sol 12; l -, sol 13 1/3; l -, sol 17 1/2 mobili e arredi per la casa casso di dona de tella de Cranci 1 l 1, sol - cassa de albeo frusta 1 l 2, sol 8 cassa di albeo 1 l 3, sol 4 cassa depenta di albeo 1 l 6, sol 15 cestelleto piccolo senza manego 1 l -, sol 2 cestelletto con manego 1 l -, sol 3 cesteletto 1 l -, sol 3 1/3 caldera grande de meza vita 1 l 3, sol - caldera con vno lauezetto de bronzo 1 l 3, sol - parro de cadene de ferro 1 l -, sol 16 doi tamisi (paro) 1 l 1, sol - conca da far pan frusta 1 l -, sol 12 albol piccolo 1 l -, sol 6 candeler di laton de meza vita 1 l -, sol 8 nauisella 1 l -, sol 3 concula 1 l -, sol 8 oggetti preziosi paternostri di ambra zali 1 l 1, sol 4 corona de paternostri de ambro 1 l 3, sol - anello de argento basso 1 l -, sol 16 2/3 anello de arzento 1 l 2, sol - anello d’oro 1 l 6, sol - boton de arzento 1 l -, sol 7 ½ agho de arzento da vello de dona 1 l 2, sol - varia animale menuto ouino/caprino 1 l 2, sol 10 trombo de aue 1 l 2, sol - 100 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 Nell’inventario di Pirano non tutti gli oggetti hanno un prezzo/valore; casi come questo negli elenchi di Albona sono rari. Defi nire il prezzo di un singolo og- getto non è stato possibile – né secondo i protocolli di Pirano e neppure secondo quelli di Albona – quando la valutazione riguardava un insieme di più oggetti diversi. Questi esempi sono stati tralasciati nelle nostre tabelle: non sarebbero stati utili a stabilire i vari prezzi ma solo a determinare il valore dell’intero patrimonio o della dote. – Il fatto è, che né nell’inventario di Pirano né negli atti di Albona riguardanti le doti sono menzionati oggetti o mercanzie nuovi bensì soltanto beni usati (diversamen- te) e non abbastanza dettagliatamente descritti, che del resto non erano materia concreta di vendite o permute. Le annotazioni e le tabelle offrono unicamente prezzi approssimativi e orientativi. Salta agli occhi in partico- lare l’alto prezzo del grano che si registrava a Pirano: ad Albona, dove non scarseggiava, era più economico. PRATICHE DI MERCATURA E LIBRI DI CONTO Tra i manoscritti che sono di grande importanza per la storia dei prezzi, ci sono anche i libri di conto (“Han- delsbücher”). Si tratta di una documentazione d’affari privata che offre una panoramica diretta sull’attività del commerciante e sulla sua contabilità. Fonti di questo tipo sono già da tempo oggetto di indagine anche per altre realtà europee8. In area slovena i due più antichi libri di questo genere sono quelli di Lubiana, risalenti al 1517 e al 1534/35, conservati nell’Archivio storico della città (SI ZAL LJU/0488; SI ZAL LJU/0338; Vilfan, Otorepec, Valenčič, 1986). Sono scritti in tedesco vol- gare e contengono molti dati sui prezzi allora praticati nella Slovenia centrale. Lubiana era la principale città della Carniola nell’ambito del Sacro romano impero. Le valute (Vilfan, 1986; Mihelič, 2015) e le misure (Vilfan, 1954; Mihelič, 2006) ivi utilizzate erano differenti da quelle in uso nel litorale veneziano, tuttavia neppure del tutto identiche a quelle “viennesi”. – È interessante rile- vare che anche il citato inventario piranese menziona l’esistenza di libri di conto – probabilmente simili9 che però non si sono conservati. Il registrio contabile pertinente all’eredità del mer- cante Sigmund Mospacher è incentrato soprattutto sul 1517, contiene tuttavia anche annotazioni più antiche (a partire dal 1505) e altre più recenti fi no al 1548. Costituisce una fonte eccellente per le indagini sull’atti- vità mercantile e offre inoltre una nutrita serie di minuti particolari sulla Lubiana del tempo e sui suoi abitanti. Sigmund Mospacher, con tutta probabilità prove- niente dalla Baviera, giunse a Lubiana alla fi ne del XV o agli inizi del XVI secolo e si accasò nella nota famiglia mercantile degli Stettner. Commerciante indipendente, egli aveva la propria sede a Lubiana con due negozi: uno specializzato nella vendita di tessuti, l’altro in merce di vario tipo; svolgeva, inoltre, un fi orente traffi co di pelli e pellicce. Attarverso la Carinzia e l’area di Salisburgo, la sua rete commerciale arrivava ad Augusta, Norimberga e Ulma; a nord si spingeva sino all’Austria Superiore, a sud fi no al Quarnero con Fiume, Buccari e Castua, a ovest fi no a Trieste e forse Venezia, a est raggiungeva Ptuj. In ragione della situazione politica, i suoi affari erano maggiormente rivolti verso la Germania e l’Austria, molto meno verso l’Italia e l’Ungheria. D’altro canto, le sue scritture contabili a partita doppia e lo sporadico uso della valuta veneta indicano un certo infl usso veneziano. Sigismund Mospacher morì intorno al 1° aprile del 1517, ma i pagamenti dei suoi debiti e crediti sono registrati fi no al 1548 (Vilfan, Otorepec, Valenčič, 1986, 22–26). Del secondo registro contabile custodito nell’Ar- chivio storico di Lubiana sono rimasti due soli fogli. Si tratta del frammento di un libro di conto del 1535 della società Khisl-Weilhamer in cui si fa cenno anche ad affari commerciali pertinenti al 1533 e al 1534. La famiglia Khisl arrivò in Carniola dalla Baviera agli inizi del Cinquecento; Stefan Weilhamer, proveniente dal Salisburghese, giunse a Lubiana prima del 1517. Veit Khisl costituì con il fi glio di Stefan, Hans, una società commerciale (pubblica) cui appartengono i frammenti succitati. Da essi si possono desumere legami mercantili con Udine, Salisburgo e con l’Italia meridionale (Vilfan, Otorepec, Valenčič, 1986, 37–41). I libri di conto riportano i prezzi reali delle merci. I due esempi di registri di Lubiana si differenziano in ragione del periodo che coprono. Per distinguere gli elementi ricavati dall’uno e dall’altro, nella tabella che segue i dati ricavati dal registro più recente sono segnati con un asterisco. I prezzi sono espressi in goldgulden (fi orini d’oro), kreuzer e pfennig. Il goldgulden corri- spondeva a 60 kreuzer da 4 pfennig l’uno. 8 Due pubblicazioni simili relative all’Austria: Tremel, 1960; Pickl, 1966; ad es. per l’Italia: Heers, 1959; ad es. per la Germania: Bastian, 1935–1943; per la bibliografi a delle edizioni dei libri di conto pertinenti alle città anseatiche cfr: Eikenberg, 1976, 11–17. La più recente tra questo tipo di pubblicazioni: Westermann, Denzel, 2011. 9 “[…] però de alchuni altri crediti non liquidati che si ritrouano nelli libri di conto tenuti per il ditto maestro Zan Francesco et maestro Marcho fratelli […]” (QV, 1549). 101 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 Tab. 3: I prezzi indicati nei libri di Lubiana10 oggetto quantità prezzo: fi orino (fl ), kreuzer (kr); ducato (duc), soldo (sol); 1 fl = 60 kr; 1 duc = 124 sol generi alimentari wein [vino] 1 masl (= 0,413 l) fl -, kr 19/34 khanndell [?] 1 masl fl -, kr 12 oll [olio] 1 zennt [centinaio] (= 100 pfund [libbra viennese] = 56 kg) duc 3, sol 62 (3x); duc 4, sol - oll, öll 1 zen(n)t, zennth, cent fl 4, kr 40 (2x); fl (rein), 5 kr 15 (7x); fl 5, kr 20 habbern, habernn [avena] 1 star [staio, staro] (= 83,32 l) fl -, kr 21; fl -, kr 22 hirsch [miglio] 1 star duc -, sol 36 (2x) zucker vein [zucchero] 1 phundt (= 0,56 kg) fl -, kr 15 kuchl zuckher 1 pfundt fl -, kr 10 paxhorendl [carruba] 1 zennt fl 2, kr - mandel [mandorla] 1 zenth, zennt fl 6, kr 40 (2x) mandel 1 zennt duc 5, sol - feygenn [fi co] 1 zennt duc 2, sol 5 feygen(n), feigenn 1 zennt(t) fl 2, kr - (2x); fl 2, kr 15 (2x); fl 2, kr 43 alt veygenn 1 phundt brutto fl -, kr ~1,5 innwerg [zenzero] 1 h (heller = 1/32 lot = 0,547 g) fl -, kr 40 negllen [chiodi di garofano] 1 lot (= 1/32 pfund à 2 marck [marco] = 17,5 g) fl -, kr 10 piper [piper] 1 libritz [libbra sottile] = 0,303 kg) fl -, kr 20 (2x); fl -, kr 23 1/3 safran [zafferano] 1 lot fl -, kr 12 muschkat plue [fi ore di moscato] 1 lot fl - kr 10 tessuti, capi di abbigliamento tuech [tessuto] 1 ellen (= 78 cm) duc -, sol 60 t(h)uech von Camerlin 1 ellen fl 1, kr -; fl 5, kr 20 pruckhisch hasche atlas; hasche farb pruckhisch atlas [tessuto di seta] 1 ellen fl ,- kr 40; fl 2, kr 40 pruckhisch atlas allerlay farb 1 ellen fl 1, kr - venedigisch atlas 1 ellen fl 1, kr 8 1/2 ratt arass [panno di Arras] 1 ellen fl -, kr 20 leber farb(en) (h)arras 1 ellen fl -, kr 20 (2x) allerlay farb arras 1 ellen fl 1, kr 15 allerlay farb zendl [tipo di taffetà] 1 pratsch [braccio] (= 68 cm) fl -, kr ~ 4 lindisch t(h)uech [tessuto di Londra] 1 ellen fl 1, kr - (2x); fl 1, kr 4 (2x); fl 1, kr 8; fl 1, kr 8 1/2 (2x) sittigruenn lindisch thuech 1 ellen fl 1, kr 3 prawn lindisch thuech 1 ellen fl 1, kr 3 schwartz lindisch tuech 1 ellen fl 1, kr 3; fl 1, kr 8 1/2 10 La prima citazione dell’articolo e dell’unità di misura è accompagnata dalla traduzione italiana e dall’eventuale spiegazione. 102 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 leber farb lindisch thuech 1 ellen fl 1, kr 8 1/2 weyss lindisch tuech 1 ellen fl 1, kr 8 1/2 maglisch, maclisch, mahlisch t(h)uech [tessuto di Mechelen /Malines o Mellina/] 1 ellen fl 1, kr 4 (2x); fl 1, kr 6; fl 1, kr 6 2/3 schwartz maglisch tuech 1 ellenn fl 1, kr - leber farb meglisch thuech 1 ellen fl 1, kr - gelb vnd schwartz meglisch thuech 1 ellen fl 1, kr 8 prawn meglisch thuech 1 ellen fl 1, kr 8 1/2 gelb mechlisch tuech 1 ellenn fl 1, kr 8 1/2 schwartz welsch tuch [tessuto italiano] 1 ellen duc 1* teutsch tuech [tessuto tedesco] 1 ellenn fl -, kr 20 schwabisch zwillich [tessuto svevo di doppio fi lo] 1 ellen fl -, kr 20 (2x) fuetertuech [tessuto per rivestimento] 1 ellen fl -, kr 11 gelb fuetter tuech 1 ellen duc -, sol 28 gruen fuetertuech 1 ellen fl -, kr 18 2/3; fl -, kr 20; fl -, kr 30 weyss fuettertuech, fuetter thuech 1 ellen(n) fl -, kr 11; fl -, kr 12 fuetter, füet(t)er parchannt(t) [fustagno] 1 ellen fl -, kr 6 (3x) weyss vlmerer parchant 1 ellen fl -, kr 11 new rupffen [tela] 1 ellen fl -, kr 32/3* satyn [satin] 1 ellen fl -, kr 18 seydenn [seta] 1 quintat (= 1/4 lot = 1/128 pfund [libbra] = 4,375 g) fl -, kr 3 1/3 weidgarn [fi lo] 1 libritzen fl -, kr 20 puschen strickh [mazzo di corde] 1 duc -, sol 31* kotzen [coperta] 1 fl 1, kr 20* zwifach vnngrisch khotzen 1 fl 1, kr 25 ganntz vnngrisch khotzen 1 fl 1, kr 39 1/2 hut [cappello] 1 fl -, kr 10 weyss messgewannt [veste liturgica per la messa, casula] 1 fl 5, kr 20 leber farb atlas mess gewannt 1 fl 9, kr - wellser [calzature? ] 1 par [paio] fl -, kr 8 stiffel [stivali] 1 par fl 1, kr -* goller [colletto] 1 fl 1, kr -*(2x) liderine goller 1 fl 1, kr -* goller von Zamacken 1 fl 1, kr 11* bestiame, pellame ross [cavallo] 1 fl 9, kr -; fl 12, kr - clain oxlen [torello] 1 fl 1, kr 52 1/2 lannd oxell 1 fl 3, kr -; fl 3, kr 44 oxle 1 fl 4, kr 9 2/3 vechruckenn [pelle della schiena] 1 fl -, kr 4 khitzfeell [pelle di capretto] 1 duc -, sol 2 103 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 khitz fell, khitzfeel(l) 1 fl -, kr 1; fl -, kr 1 1/7 weyss fell/khast leder [cuoio] 1 duc -, sol 15 khnielling, khniellnig, khnuellingkh, kniellnig [pelle] 1 fl -, kr 2 1/2; fl -, kr 2 11/20 (2x); fl -, kr ~3; fl -, kr 3 1/5 heutt pergamenn [pergamena] 1 fl -, kr 10 metalli eysenn [ferro] 1 milliaro (= 1000 libbre grosse = 477 kg) duc 13, sol - eysenn 1 faschen duc -, sol ~ 26 1/2 eysn 1 meyler (= 1000 libbre viennesi = 560 kg) fl 12, kr 40 (2x) zinen [stagno] 1 phundt fl -, kr 12 alt vnd new zin 1 phundt fl -, kr 10 kheckhsylber [argento] 1 phunt fl -, kr 24 golt [oro] 1 techell fl -, kr 3 1/2 schwartz kupfer [rame] 1 cento fl 2, kr 27 1/2; fl 6, kr 15 mosser [mortaio] 1 fl -, kr 55 schräuffen [viti] 1 stubenn fl -, kr 2 eissen drat [fi lo di ferro] 1 h fl -, kr 4 stachel [fi lo spinato] 1 mayller fl 28, kr -* materiali chimici alawn, alaun [allume] 1 zennt, cento fl 5, kr 30; fl 8, kr -* (2x) kreyden [gesso] phundt fl -, kr ~ 1 vitriol [vetriolo] 1 zent fl 1, kr 30 presyly [verzino] 1 zent fl 18, kr - schwebl [zolfo] 1 zent fl 2, kr - Tab. 4: Rapporto tra monete veneziane e austriache11 ducato veneziano fi orino del Reno lira veneziana schilling viennese denaro grosso veneziano kreuzer viennese soldo veneziano pfennig viennese heller viennese denaro piccolo veneziano 1 1 3/8 6 1/5 11 46 1/2 82 2/3 124 330 2/3 661 1/3 1488 1 4 1/2 8 33 3/4 60 90 240 480 1080 1 1 7/9 7 1/2 13 1/3 20 53 1/3 106 2/3 240 1 4 7/32 7 1/2 11 1/12 30 60 135 1 1 7/9 2 2/3 7 1/9 14 2/9 32 1 1 1/2 4 8 18 1 2 2/3 5 1/3 12 1 2 4 1/2 1 2 1/4 11 Il rapporto tra la valuta austriaca e quella veneziana varia leggermente secondo i differenti calcoli impiegati. 104 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 MANUALI DI MERCATURA Tra i primi volumi stampati a partire dal XVI secolo ci sono dei particolari manuali destinati ai mercanti. Queste guide propedeutiche erano dedicate all’acquisizione del- le informazioni necessarie per identifi care e riconoscere le unità con le quali si misurava la merce (ad es.: Pasi, 1503; Pasi, 1521; Pasi, 1540; Pasi, 1557; Garatti, 1686; Megliorati, 1703). Oltre ad elementi utili a padroneggiare l’arte del cambio delle valute e a individuare le misure in uso nei diversi paesi, i mercanti vi trovavano nozioni di tecnica mercantile – sulle spese, i profi tti, gli interessi e gli affari più complessi. Per le loro necessità apparvero anche i primi manuali contabili (i “libri d’abaco”) che insegnavano ai commercianti la conversione delle misu- re e del denaro da un sistema all’altro. Erano una sorta di libri di testo di matematica applicata, con esercizi, soluzioni e relative spiegazioni, adeguati alla gestione delle imprese di quel periodo. I compiti da risolvere si rifacevano alla prassi quotidiana: riportavano le unità monetarie dell‘epoca, le misure, i prezzi e le spese legate all’attività commerciale, nonché le differenze e il rappor- to esistente tra loro nelle diverse aree. Oggi, le istruzioni per la soluzione matematica dei calcoli esposte in questi manuali sono superate e illustrano in primo luogo la storia dello sviluppo della tecnica nelle operazioni aritmetiche. Specie per l‘epoca antecedente di un buon decennio12 la prima edizione di tale manuale, lo studioso può ragione- volmente supporre che il compilatore si sia adoperato per riportare i dati correnti sul denaro, le misuire e i prezzi e che quindi per il periodo in questione devono ritenersi quelli reali13. Nel periodo delle successive edizioni del prontuario il denaro, i prezzi e in parte anche le misure avevano subito dei cambiamenti ed è quindi necessario controllare se la nuova pubblicazione ne abbia tenuto conto. In ogni caso, sebbene offrano un ampio ventaglio di possibilità alle ricerche, è indubbio che i manuali di mercatura descritti sono quasi del tutto trascurati nell‘am- bito degli studi sulla storia economica, delle misure, del denaro e dei prezzi. Un esempio di trattato di aritmetica (libro d’abbaco) per i mercanti è anche il Künstliche rechnung mit der Ziffer vnd mit den zal pfenningen / sampt der Wellischen Practica / vnnd allerley fortheil auff die regel de Tri. Item vergleichung mancherley Gewicht / Elnmaß / Müntz etc. auff etlich Land vnd Stett. Gemehret mit 293 Exempeln / von mancherley Kaufhendeln mit erklerung wie diesel- ben zu machen vnd in die Regel zusetzen sein14 scritto da Christoff Rudolff. La prima edizione uscì a Vienna nel 1526, ma in tutto il XVI secolo se ne contarono ben 17. Le varie edizioni non furono identiche: differivano tanto per struttura quanto per ordine dei testi; si mantennero invece quasi invariati rispetto alla prima gli esercizi pratici, che subirono degli aggiustamenti soltanto in relazione a singoli dati concreti. Alcune delle edizioni contengono degli esercizi completamente nuovi. I dati ripresi dall’edizione precedente e inseriti nella nuova pubblicazione fanno sorgere il dubbio che oramai non fossero più attuali. Nel caso invece di dati nuovi – inclusi nelle esercitazioni già presenti nelle stampe anteriori, ma soprattutto quando si trattava di compiti redatti ex-novo in un’edizione fresca di stampa – si può presumere fos- sero stati aggiornati. L’autore di questo libro d’abaco, quasi sconosciuto agli storici15, è invece più famoso tra i matematici. Nato nel 1499 a Jawor in Polonia, morì a Vienna nel 1545 all’età di 46 anni. Dal 1517 al 1521 studiò algebra presso Henricus Grammateus (nome latinizzato di Hein- rich Schreiber) all’Università di Vienna16. La sua opera Behend vnd Hubsch Rechnung durch die kunstreichen regeln Algebre so gemeincklich die Coss genennt war- den17 (Strasburgo 1525) è il primo libro di algebra in lingua tedesca, scritto sulla scorta delle Regulae cosae vel Algebrae18, un manoscritto viennese di autore ignoto antecedente al 1510. Rudolff semplifi cò le regole per le incognite nelle equazioni, eseguì calcoli con i polino- mi, con coeffi cienti razionali e irrazionali; introdusse i simboli per la radice quadrata, cubica e la radice quarta. Sapeva che un numero elevato a 0 è uguale a 1 (x0 = 1). Nel citato prontuario per i mercanti egli usava la barra della frazione. Al posto della virgola decimale si serviva della verticale, cfr. Exempel Büchlin19 (Augsburg 1530). Si sarebbe meritato l’appellativo di scopritore dei numeri decimali ma i contemporanei non compresero 12 Presumendo che per la raccolta dei dati e la stesura del libro l’autore abbia impiegato dai 10 ai 15 anni. 13 In questi manuali le fl uttuazioni dei prezzi dei prodotti agricoli che dipendevano da annate concrete o il cui valore cambiava nel corso dell‘anno (vino) sono citate approssimativamente. Con tutta probabilità, il ventaglio dei prezzi di tali articoli riportato nel manuale tiene conto del prezzo minimo e di quello massimo raggiunto da ogni singolo prodotto. 14 L‘arte del calcolo con numeri e unità di calcolo, inclusa la pratica italiana e tutti i vantaggi della ‘regola del Tre’, con ragguagli tra vari pesi, volumi, monete, ecc. di alcune regioni e città. Ampliato con 293 esempi di differenti imprese commerciali, con le indicazioni per operare e agire secondo le regole. 15 Le edizioni di Rudolff sono state esaminate da Zlatko Herkov (Herkov, 1974; Herkov, 1971, 104, 215); alcuni dati dall’edizione del 1546 sono stati pubblicati da Darja Mihelič (Mihelič, 2006; Mihelič, 2015). 16 Il Grammateus – nato intorno al 1490 a Erfurt in Germania, morto nel 1525 a Vienna all’età di 35 anni – studiò a Vienna e a Cracovia. Dal 1517 al 1521 insegnò all’Università di Vienna, proprio negli anni in cui era frequentata da Rudolff. Era un infl uente maestro di matematica: scrisse molti libri sul tema, contributi all’uso dei simboli in aritmetica e algebra, utilizzò coerentemente i segni più e meno; scrisse anche un manuale di contabilità (secondo l’Österreich-Lexikon http://www.aeiou.at/aeiou.encyclop.s/s366972.htm). 17 Calcolo facile e piacevole attraverso le regole dell’arte dell’algebra, comunemente indicata come ‘la cosa’. 18 La regola della ʻcosaʼ ossia dell’algebra. 19 Libretto di esempi. 105 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 e non ritennero degni di considerazione i suoi lavori. Utilizzava le lettere a, c e d per i numeri – seppure non nelle equazioni algebriche – e in tal modo creò la mo- derna simbologia (Rudolff, 1525; Rudolff, 1530)20. Il manuale di mercatura sul quale si basa la ricerca uscì a Vienna nel 154621, un anno dopo la morte dell’au- tore. La lingua usata per scriverlo è il volgare tedesco che però non conosceva ancora solide regole di ortografi a e grammatica. Nel testo compaiono espressioni e parole deformate che non si trovano nei dizionari. L’autore dedica la sua opera: “Allen liebhabern der Rechnung / vnnd sonderlich der selbigen kunstanfahen- den Schuelern”22, come si evince dal titolo della prefa- zione, che conclude con la presentazione della struttura del piccolo libro: Die Buechlein ist vnterscheiden in zwen theil. Der erst wirt genent das grundtbuechlein / lernt die species in gantzen vnnd in brochnen zalen. Der ander wirt gesprochen das Regelbuechlein. Zeigt an die gulden regel de Tri / wie die selbig vortheilig zu brauchen / mit nachfolgung vil schoener exempel / durch besondere titel ordentlich von einander abgesunndert / aus welchem ein yeder nit allein all notturffi ge kauffmans rechnung / sonder auch was zu schickung des tegels vnd zu Muentz gehoerig / leichtlich erlernen mag. Wie dann da selbst klaerlich gesehen wirdt23. La seconda parte del libretto, “Regelbuechlein”, con- tiene minuziose istruzioni sulle operazioni di calcolo. Il commerciante di un tempo doveva saper convertire ad esempio le misure e il denaro viennese nei corrispon- denti valori veneziano, tirolese, di Anversa, Norimberga, Buda (all’epoca Ofen ovvero Pecz), Breslavia, Cracovia e tanti altri ancora. Doveva prestare attenzione sia al valore nominale (contabile) delle monete sia al metallo prezioso in esse contenuto e al rapporto di valore tra questa e quella “moneta d’oro”. Doveva conoscere le unità di misura di lunghezza, volume e massa in uso nelle diverse regioni e città. Anche le unità d’imballo avevano una misura prestabilita. Con esercizi ed esempi concreti, mutuati dalla vita e da concrete esperienze gestionali del periodo, Rudolff stilò ad uso dei commercianti un capitolo sulle monete e i pesi “Exempel von mancherley muentz vnd gewicht” con esempi di cambio (“Wechsel”) e di calcolo nelle varie regioni (“Rechnung vber Landt”). Descrisse le regole degli investimenti e della ripartizione dei profi tti e dei rischi nelle società mercantili (“Geschelschafften vnnd teylung”) e nella gestione degli affari da parte del socio maggioritario con un socio operativo/fattore (“Factorey”). Aggiunse un capitolo sulle miniere, sulla conversione dei valori dell’argento e dell’oro (“Exempel von Bergwerck, Silber und Goldt rechnung”) e sul conio delle monete (“Müntzschlag”). Cercò di istruire il mer- cante sul valore delle diverse leghe di metalli preziosi, sul conio e sul valore delle monete. Essenziale per il commerciante e prezioso per il ricercatore contempora- neo è il capitolo con le tavole di ragguaglio di misure, pesi e monete (“Wechsel vnnd verkerung einer Maß / Gewicht vnnd Muentz etc. in die ander”). Nella prima edizione del manuale (1526), negli esercizi pratici collegati ai singoli capitoli Rudolff cita dati reali ripresi dalla vita quotidiana dei mercanti nel secondo decennio del Cinquecento. I prezzi e le spese (dei viaggi) da lui indicati, come del resto il pagamento dei servizi, possono essere considerati valori correnti in quel periodo. Lo stesso vale per il rapporto tra valute e monete e per gli esempi di ricavi e possibili perdite nelle attività mercantili e bancarie. I commercianti si rifornivano di merci in località vi- cine ai centri di produzione o in quelle che offrivano un sistema di consegna consolidato per grandi quantità di mercanzie. Lì la merce era più a buon mercato rispetto ai centri di consumo dove i mercanti la distribuivano. Negli esempi pratici citati da Rudolff è chiaramente riportato dove si acquistava la merce e verso dove era spedita. Poichè lui stesso viveva a Vienna, nei suoi esercizi prati- ci Rudolff prende spesso come punto di partenza o arrivo di un viaggio d‘affari proprio questa città. Tra la mercanzia che Rudolff cita spesso nei suoi esempi esplicativi fi gurano in particolare svariati tessuti e spezie; non di rado sono oggetto di compravendita prodotti come grano, vino, bestiame, pelli, cera, pesce, olio, grasso, miele, zucchero, noci, mandorle, frutta secca e molti altri ancora. Dagli esempi di Rudolff possiamo ricavare la seguente situazione: da Venezia partivano per Vienna, Buda (Ofen), Breslavia, Norimber- ga e Augusta carichi di spezie (pepe, zafferano, chiodi di garofano), profumi (ambra, sapone), frutta tropicale (fi chi, uva passa), olio d’oliva, vino, seta. È noto che la tela arrivava da Milano, Bergamo, Genova, Kempten (Allgäu), Ulma e la seta da Colonia. Le Fiandre e il Brabante con Bruges e Anversa erano le località da cui partiva il panno (inglese) verso Vienna e Buda. La seta 20 Secondo l’Österreich-Lexikon http://www.aeiou.at/aeiou.encyclop.r/r935986.htm. 21 Diverse altre edizioni del manuale, che però si differenziano tra loro, sono accessibili in rete. I dati nella pubblicazione del 1546 sono poco diversi da quelli nell’edizione di vent’anni prima. Si incontrano invece molti esercizi nuovi nell’edizione del 1557, che riporta anche le modifi che di alcuni rapporti di cambio tra le monete. 22 A tutti gli amanti dei calcoli e agli studenti appassionati di quest’arte. 23 Il volumetto è diviso in due parti. La prima è il libretto delle basi, che insegna a calcolare con numeri interi e frazioni. La seconda è il li- bretto delle regole, che pone l’accento soprattutto sulla regola d’oro del tre e spiega come usarla con profi tto, con molti belli esempi che sono ordinatamente separati l’uno dall’altro dai titoli, dai quali ognuno può imparare non solo ciò che è indispensabile sulla contabilità commerciale, ma anche sull’adeguatezza della lega/metallo e delle monete. Come, si vedrà chiaramente più tardi. 106 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 e il panno prendevano le rotte per l’Oriente attraverso Norimberga, Francoforte e poi Vienna (sino a Buda). Per quanto concerne invece i metalli, i traffi ci e il com- mercio dell’argento si svolgevano attraverso Augusta, mentre passavano per Norimberga zinco, ottone e rame. Attraverso quest’ultima città transitava l’allume france- se. Norimberga era anche il centro di produzione ed esportazione di chiodi, coltelli, bussole, carte, tovaglie e copriletti. La carta per le necessità delle tipografi e di Norimberga proveniva da Basilea. Dall’Ungheria partivano per l’Europa occidentale buoi, pelli bovine e di pecora ma anche alcuni tipi di tessuto (tela), carte, storioni (pesci preziosi per il caviale), cappelli. L’Europa occidentale si riforniva di cera attraverso Poznan, Bre- slavia e Cracovia e attraverso Breslavia anche di cuoio e tela. La Boemia produceva ed esportava lana, cera, birra, formaggio, grasso e piume. Nel manuale compaiono con ruoli di centri com- merciali numerose città e regioni europee: Baviera, Württemberg (vino), Svevia (panno), le località tedesche di Norimberga, Strasburgo, Ulma, Augusta, Passau, Francoforte, Colonia, quelle svizzere di Berna, Basilea, Ginevra, Costanza, San Gallo, le regioni del Tirolo e del Trentino con Bolzano e Bressanone (vino, fi lati, grano), il territorio veneziano, l’Ungheria con Buda, la Polonia con Cracovia, Poznan e Olomouc, la Slesia con Breslavia, la Sassonia con Erfurt, Lipsia, la Misenia, la Boemia con Praga, le Fiandre e il Brabante con Bruges e Anversa. I legami mercantili portavano anche a Lione e Lisbona. Il commercio di prodotti di largo consumo (grano) non di rado si svolgeva anche tra località vicine e tra i conventi. Nell’opera non si fa menzione e non si rileva alcun ostacolo al commercio in considerazione della vicinanza dello stato ottomano nel sudest del continente. Al contrario: Buda, che nel 1541 cade sotto gli Ottomani, è spesso citata negli esempi di esercizi come destinazione commerciale – ne possiamo dedurre che l’edizione del 1546 del manuale (forse) non era adeguata ai tempi e che nella prassi contabile, alla cui trattazione era sostanzialmente dedicata, conservava dati che probabilmente non erano più attuali. Le indicazioni e gli esempi pratici di Rudolff offro- no notizie e confronti sui rapporti monetari in ambito austriaco e sul denaro di altre aree commercialmente interessanti: Ungheria, Svevia, Baviera (Augusta), Fran- conia (Norimberga), Württemberg, Sassonia, Alsazia (Strasburgo), Anversa, Fiandre, Tirolo, aree lungo il corso dell’Adige, Basilea, Boemia e Moravia (Olomouc), Slesia (Breslavia), Polonia (Cracovia), la Misenia e Venezia. Le singole unità monetarie dei vari territori potevano essere diverse ma anche equivalenti, mentre era dissimile la scala dei sottomultipli. L’autore, mediante valori simulati di attività commer- ciali che tengono conto sia di differenti sistemi di misura sia di rapporti tra unità monetarie, aveva preparato degli esercizi complessi, che dovevano servire ai mercanti per affi nare le loro competenze. Negli esempi pratici di Rudolff c’è una miriade di dati sui prezzi dei più svariati articoli. Talvolta il prezzo è indicato per unità di merce, in altri casi è necessario arrivarci mediante operazioni di calcolo. Queste sono spesso piuttosto semplici: in esse si menzionano il prezzo dell’insieme e la quantità mi- surata della merce espressa ad es. per i tessuti in braccia (“elle”), per la seta in braccia corte/o piccole (“seiden eln”, “kurtze brätschen”), per la seta cruda, il cotone, la lana in libbre (“pfund/t/”) e centinaia (“centner”); per gli alimentari: per il vino in secchi/e (“aymer”, “ampher”), in quarti (“quart”) e ottavi (“achterin”), in boccali (“mas”) nonchè in bigonce (“bigonz”); per i cereali in staia/staja o stara (“star”), “mut”, “metzen”, “urna”; per la frutta secca: per le mandorle in libbre e centinaia, per le carrube (“poxhörndel”, “carobi”) in libbre e staia, per i fi chi in centinaia e staia, per l’uva passa in staia e libbre, per le pere e le mele in libbre o in pezzi, per il miele in libbre; per le spezie: zucchero, pepe, cubebe (o pepe di Giava), chiodi di garofano, zenzero, timo, vallonea, calamo aro- matico (“kalmus”), guaiaco (“frantzosen holtz”) in libbre e centinaia, per cannella, noce moscata, anice, “galgant”, “pariskörner”, curcuma, “senebleter”, scorzonera, cassia, ireos, cardamomo, mastice, mirra, theriac, “gamffer”, gomma, sale di ammonio, biacca di piombo, zolfo in libbre; per “thucian” e turbit in libbre e lotti, per il sangue di drago in quarti (“vierding”) e lotti, per il rabarbaro in lotti. Le quantità di cera, sapone, allume sono espresse in libbre e centinaia nonché in migliaia (“meiller”) e in “stein”; stagno, ottone e rame in libbre e centinaia; argento e oro in marche e lotti (l’oro anche in carati). Quando l’esercizio è limitato a una località con una valuta e misure unitarie, non ci sono diffi coltà nel calco- lo del prezzo della merce. Ben più complessi si rivelano Tab. 5: Rapporto tra le misure per l’oro e l’argento pfund [libbra] marck [marco] lot karat [carato] quint(el) pfennig 1 2 32 48 128 512 1 16 24 64 256 1 1 1/2 4 16 1 2 2/3 10 2/3 1 4 107 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 i compiti che includono località con diverse valute e misure, e ancora più diffi cili gli esercizi che, oltre a tutti i parametri già citati, prevedono pure le spese del tra- sporto da un luogo a un altro (non però l’infl uenza della domanda e dell’offerta del bene, criterio di valutazione che invece nei compiti manca). Quando i dati sono suffi cientemente chiari e consistenti, i calcoli dei prezzi sono complicati ma oggigiorno risolvibili – anche/ soprattutto con l’ausilio dei supporti informatici moder- ni. Ovviamente, noi calcoliamo con le cifre decimali, Rudolff, al contrario, usava la linea di frazione. I calcoli, a causa della complessità d’impostazione del metodo di calcolo con la linea di frazione, non corrispondono del tutto. Per una concreta, contemporanea comprensione dei rapporti tra le diverse unità monetarie e di misura è invece opportuno individuare la corrispondenza con le misure attuali, altra operazione che non sempre si rivela semplice. Un’ulteriore diffi coltà sta nel fatto che l’autore del manuale aveva tralasciato i dati chiave (riguardo ai rapporti tra unità monetarie e di misura) in quanto sup- poneva che il lettore ne fosse a conoscenza: nella sua epoca era ovvio, oggi però non abbiamo dimestichezza con queste nozioni e qui sorgono i problemi. Tuttavia, anche solo le soluzioni di ciò che è chiaro negli esercizi – e lo è la gran parte dei compiti –, confrontate con i dati desunti da altre/differenti fonti pertinenti al secondo decennio del Cinquecento potrebbe ampliare le nostre cognizioni sulla struttura dei prezzi nel periodo preso in esame. Tab. 6: I prezzi indicati nel manuale di Christoff Rudolff 24 oggetto località quantità prezzo generi alimentari, spezie, piante medicinali fi orino (fl ), kreuzer (kr); ducato (duc), soldo (sol) wein [vino] NN, Österreich, Wien [Austria, Vienna] 1 achtring [ottavo] (=1/32 aymer [secchia/o] = 4 masl/seydel = 1,65 l) fl -, kr 1; fl -, kr 1,16; fl -, kr 1,25; fl -, kr 1,33; fl -, kr 1,41; fl -, kr 1,5; fl -, kr 1,64; fl -, kr 1,88; fl -, kr 2; fl -, kr 2,11; fl -, kr 2,2; fl -, kr 2,34; fl -, kr 2,5; fl -, kr 2,64; fl -, kr 2,97; fl -, kr 3; fl -, kr 3,17; fl -, kr 4,92; fl -, kr 7,77; fl -, kr 12,19 malvasier [malvasia] fl -, kr 13 muscatel [moscato] fl -, kr 9,43 wein Nürnberg [Norimberga] fl -, kr 4,22 muscatel Venedig [Venezia] fl -, kr 7,87 Etschland [aree lungo il corso dell’Adige] fl -, kr 12,5 traid [grano] NN 1 metzen (= 1/30 mut = 45,78 l) fl -, kr 17,18; fl -, kr 18,5; fl -, kr 25; fl -, kr 30; fl -, kr 37,5; fl -, kr 45 weytzen [frumento] fl -, kr 8; fl -, kr 9,68; fl -, kr 10 rockhen [segala] fl -, kr 6 habern [avena] 4; fl -, kr 8,5; fl -, kr 10 traid Wien 1 metzen fl -, kr 14,76 weytz 15,67; fl -, kr 15,97; fl -, kr 16,76 habern fl -, kr 11,3 traid waitz Etschland 1 star (= 83,32 l) fl -, kr 32,5 kr 24 Per facilitare il raffronto dei prezzi, nella tabella le misure sono accordate a quelle viennesi e veneziane mentre le unità monetarie sono trasposte nelle unità riprese dalla scala viennese (fi orino, kreuzer) e veneziana (ducato, soldo). La lettera maiuscola davanti all’unità monetaria indica il luogo in cui era stata concretamente citata la misura usata. La prima citazione di un articolo/oggetto, di un luogo e di un’unità di misura è accompagnata dalla traduzione italiana e da una eventuale spiegazione. 108 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 habern 1 star fl -, kr 27,5 röcken 1 star fl -, kr 26 baumöl [olio di oliva] NN 1 centner [centinaio] (= 100 pfund [libbre] = 56 kg) fl 7, kr 22,5 Venedig 1 meiller [migliaio] (= 1000 pfund [libbre] = 577 kg) duc 39, sol 22,4 Wien 1 meiller (= 577 kg) fl 60, kr 50,83 schaff schmaltz [grasso di pecora] NN 1 pfund (lb) [libbra] (= 0,56 kg) fl -, kr 1,75; fl -, kr 3,25 ochsen [toro] NN 1 fl 4, kr 45; fl 6, kr 37,5 Ungarn [Ungheria] 1 fl 4, kr 45,94 Wien 1 fl 5, kr 15 (ochsen)fl eisch [manzo] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 1 wampen [trippa] NN ? fl -, kr 11 gerob [frattaglie?] NN ? fl -, kr 6 käse [formaggio] Behem 1 pfund (lb) fl -, kr 0,58 kytz [capretto] NN 1 fl -, kr 3 huhn [gallina] NN 1 fl -, kr 2,125 putschändel [pollastri?] NN 1 fl -, kr 1/3 ei [uovo] NN 1 fl -, kr 1/9; fl -, kr 1/6 fi sch [pesce] NN 1 fl -, kr 0,95; fl -, kr 1,02 hering [aringa] NN 1 fl -, kr ¼; fl -, kr 0,425 stockfi sch [merluzzo] NN 1 fl -, kr 4,5 hausen [storione] NN 1 centner fl 4, kr 37,5 mandel [mandorla] NN 1 centner fl 12, kr -; fl 17, kr 52,5 1 pfund (lb) fl -, kr 5,84; fl -, kr 7,2; fl -, kr 10,73 Wien 1 pfund (lb) fl -, kr 8,82 Augsburg [Augusta] 1 centner fl 13, kr 30 mandel air [marzapane ?] NN 1 fl -, kr 2,5 nuß [noce] NN 1 fl -,kr 0,0125; fl -, kr 0,0135; fl -, kr 0,0177 NN 1 pfund (lb) fl -, kr 2,125; fl -, kr 3,25 birn [pera] NN 1 fl -, kr 0,0083 oepfel [mela] NN 1 fl -, kr stane 0,005 feygen [fi co] NN 1 centner fl 5, kr 22,5; fl 6, kr 30,5 Venedig 1 star [staio] (= 220 VE pfund (lb) à 0,477 kg = 104,94 kg) duc 2, sol 31,6 1 VE pfund (lb) (= 21/25 W pfund (lb)) duc -, sol 2,12 Wien 1 W pfund (lb) (= 1 4/21 VE pfund (lb)) fl -, kr 3 weinberlin [uva passa] Venedig 1 star (= 260 VE pfund (lb) à 27/50 W pfund (lb)) duc 2, sol 62 109 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 Wien 1 centner fl 8, kr - poxhörndel [carruba] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 2,5 honig [miele] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 6,43 zucker [zucchero] NN 1 centner fl 27, kr -; fl 30, kr - zucker polermo NN 1 pfund (lb) fl -, kr 20 zuckerhut NN 1 pfund (lb) fl -, kr 15 pfeffer [pepe] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 32; fl -, kr 45; fl -, kr 48,75 1 centner fl 19, kr -; fl 45, kr - Nürnberg 1 N pfund (lb) = 9/10 W pfund (lb) fl -, kr 35,71; fl -, kr 38,625; fl 1, kr 1 Ofen [Buda] 1 centner fl 40, kr 30 1 pfund (lb) fl -, kr 8,19; fl -, kr 8,44 pfeffer lauter NN 1 pfund (lb) fl 1, kr 22,5 pfeffer fusti NN 1 pfund (lb) fl -, kr 33,75 langer pfeffer, piper [piper] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 45; fl -, kr 55; fl 1, kr 15 1 centner fl 42, kr 50; fl 45, kr -; fl 45, kr 30 Breßlau [Breslavia] 1 centner fl 30, kr 42 Frankfurt [Francoforte] 1 centner fl 66, kr 23 Venedig 1 VE pfund (lb) (= 27/50 W pfund (lb)) fl -, kr 29,76; fl -, kr 30,59 cubeben [cubebe] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 7 neg(e)le(i)(e)n [chiodi di garofano] NN 1 pfund (lb) fl 1, kr 22,5; fl 1, kr 36 Venedig 1 VE pfund (lb) fl -, kr 27 neg(e)le(i)(e)n lauter NN 1 pfund (lb) fl 1, kr 22,5; fl 2, kr - Venedig 1 VE pfund (lb) duc -, sol 62 Nürnberg 1 pfund (lb) fl 2, kr - neg(e)le(i)(e)n fusti NN 1 pfund (lb) fl 1, kr 22,5; fl -, kr 27,5; fl -, kr 30 Venedig 1 VE pfund (lb) duc -, 24,8 sol; duc -, sol 49 Nürnberg 1 pfund (lb) fl -, kr 30 imber [zenzero] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 41,25; fl 1, kr 20 1 centner fl 27, kr -; fl 54, kr 30 Frankfurt 1 centner fl 52, kr 52,5 weisser imber lauter Venedig 1 VE centner duc 18, sol 62 Ofen 1 O centner (= 1 19/50 VE centner = 1 1/4 W centner) fl 43, kr 52,6 roter imber Venedig 1 VE centner duc 14, sol 46,5 galgant [zenzero dolce, galanga] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 52; fl -, kr 52,5 pariskörner NN 1 pfund (lb) fl -, kr 37,5 zitwer [curcuma] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 52,5 zimatrörlen [cannella] NN 1 centner fl 24, kr - lang zimatrörlen NN 1 pfund (lb) fl 1, kr 33 110 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 zimatrinden NN 1 pfund (lb) fl -, kr 52,5 muscatnuss [noce moscata] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 45; fl -, kr 52,5 1 fl -, kr 0,625 änis [anice] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 4 saffran [zafferano] NN 1 pfund (lb) fl 4, kr -; fl 4, kr 22,5; fl 4, kr 45; fl 5, kr 30; fl 6, kr 24; fl 8, kr - Venedig 1 VE pfund (lb) duc 2, sol 46,5 Nürnberg 1 pfund (lb) fl 4, kr 30 Frankfurt 1 pfund (lb) fl 4, kr 22,5 saffran lauter NN 1 pfund (lb) fl 4, kr 22,5 land(t)saffran, ortsaffran NN 1 pfund (lb) fl 4, kr 30; fl 6, kr 37,5; fl 7, kr 12; fl 7, kr 30 adlersaffran NN 1 pfund (lb) fl 4, kr 22,5 Breßlau 1 pfund (lb) fl 4, kr 32 püysch saffran lauter Nürnberg 1 pfund (lb) fl 4, kr 58 Wien 1 pfund (lb) fl 5, kr 14,22 timean [timo] NN 1 centner fl 7, kr - gallas [galla] NN 1 centner fl 8, kr 22,5 senebleter NN 1 pfund (lb) fl -, kr 10 kalmus [calamo] NN 1 centner fl 15, kr 58,5; fl 16, kr - NN 1 pfund (lb) fl -, kr 8 cassia fi stula [cassia] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 30 hermodactilus [ireos] NN 1 pfund (lb) fl 3, kr - reubarbaron [rabarbaro] NN 1 pfund (lb) fl 12, kr 8 veihel Wurtzen [scorzonera] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 7 cardamomi [cardamomo] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 52,5 mastix [mastice] NN 1 pfund (lb) fl 1, kr 15 rotten mirren [mirra] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 30 trackenblut [sangue di drago] NN 1 pfund (lb) fl 1, kr 36 tyriackh [theriac] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 16,25 weiß weyrach [incenso] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 20 gummi [gomma] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 11 gamffer NN 1 pfund (lb) fl 2, kr 30 thucian NN 1 pfund (lb) fl 2, kr 45 turbit [turbit] NN 1 pfund (lb) fl 2, kr 20 tessuti, capi di abbigliamento tuch [tessuto] NN 1 elle [braccio] (= 78,5 cm) fl -, kr 16,875; fl -, kr 17,5; fl -, kr 25; fl -, kr 28,5; fl -, kr 29,22; fl -, kr 42,5; fl -, kr 45,5; fl -, kr 57,5; fl -, kr 58,5; fl 1, kr 13,32; fl 1, kr 19,58; fl 1, kr 32,22 Nürnberg 1 elle fl -, kr 21,43 111 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 englisch tuch [tessuto inglese] Antwerpen [Anversa] 1 A elle (= 89/100 W elle) fl -, kr 32 1/7 lündisch tuch [tessuto di Londra] Frankfurt 1 F elle (= 3/4 N elle) fl -, kr 44,4 Nürnberg 1 N elle (= 1 1/3 F elle) fl 1, kr 15,66 gefärbt lündisch tuch Antwerpen 1 A elle (=1 1/20 N elle) fl -, kr 37,27 Nürnberg 1 N elle (= 20/21 A elle) fl -, kr 45,5/7 purpian(isch tuch) [tessuto purpureo] NN 1 elle fl -, 47,95 kr; fl 1, kr 10; fl 1, kr 23,5 purpian Ofen 1 elle fl -, kr 41,95 pärpian NN 1 elle fl -, kr 10,18 atlas [tessuto di seta] NN 1 elle fl -, kr 20 brauner kermesin atlas NN 1 elle fl 1, kr 1,54; fl 3, kr 7,39; fl 3, kr 7,5 gelben atlas NN 1 elle fl 5, kr - leberfarb atlas mit gulden blümen NN 1 elle fl 5, kr 48,75 swarz genueser atlas NN 1 elle fl 1, kr 30 damaskat, damaschk, tamaschkat [damaschino] NN 1 elle fl 1, kr 56,25 venedigscher tamaschk grün, aschenfarb, weis, liechtgelb mit kleinen blümen, liechtgelb mit grossen blümen NN 1 elle fl 1, kr 56,25 tamaschk leberfarb NN 1 elle fl 2, kr 15 roten gräten tamaschk NN 1 elle fl 2, kr 15 schwartz maylander tamaschk NN 1 elle fl 3, kr - schwartz genueser tamaschk NN 1 elle fl 3, kr 30 rot gekrönt jenueser tamaschk NN 1 elle fl 9, kr - venedigischer tamasck Wien 1 W elle (= 1 9/41 seidenelle/kurtze bratsch [braccio piccolo] à 63,68 cm) fl 2, kr 7,5 trümmer damaschk Breßlau 1 elle fl 2, kr 32 (trümmer) samat [velluto] NN 1 elle fl 1, kr 43,85; fl 2, kr 19,26; fl 2, kr 29,74; fl 2, kr 45,44; fl 2, kr 46,15; fl 3, kr -; fl 3, kr 7,5; fl 3, kr 22,5; trümmer samat NN 1 elle fl 3, kr - samathin schwartz NN 1 elle fl -, kr 33,75 schamlot NN 1 elle fl -, kr 48 granat Ofen 1 elle fl 2, kr 32 harras [panno di Arras] NN 1 elle fl -, kr 20,57; fl -, kr 30 112 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 harras schwarz NN 1 elle fl -, kr 15 braun rässa harras NN 1 elle fl -, kr 18 rässa scharlach harras NN 1 elle fl -, kr 35 negelfarb harras Breßlau 1 elle fl -, kr 15,5 taffat [taffetà] NN 1elle fl -, kr 24 braun venedigischer taffat, schilher grün in gelb, plab in gelb, braun in rot, plab in rot, gelb in rot NN 1 elle fl -, kr 25 grün und gelb schilher taffat Breßlau 1 elle fl -, kr 29 zendel [tipo di taffetà, zendado] NN 1 elle fl -, kr 8; fl -, kr 16; fl -, kr 37,5; fl -, kr 57,5; tobin NN 1 elle fl 1, kr 6,75; Breßlau 1 elle fl 1, kr 23,33 venedigischer tobin gelb, grün, leberfarb, plab, rot, braun, liecht plab, grün NN 1 elle fl 1, kr 7,5 roter tobin NN 1 elle fl 1, kr 22,5 rot kermesin tobin NN 1 elle fl 1, kr 52,62 barchat [fustagno] NN 1 elle fl -, kr 8,13; fl -, kr 8,75 leinwat [tela di lino] NN 1 elle fl -, kr 4,5; fl -, kr 6 Nürnberg 1 elle fl -, kr 3,1 weiß galler leinwat NN 1 elle fl -, kr 45 futertuch [tessuto per rivestimento] NN 1 elle fl -, kr 13 banck tuecher NN 1 elle fl -, kr 22,5 kempter zwilch [tessuto di doppio fi lo] Schwaben [Svevia] 1 elle fl -, kr 9,57 gelben schätter NN 1 elle fl -, kr 7 schmalbörtle [nastro] NN 1 elle fl -, kr 1,125 breyt cölnisch vnd mailendisch börtle NN 1 elle fl -, kr 1,5 fl ötseyden [seta] NN 1 pfund (lb) (= 307,44 g) fl 2, kr 18 cölnisch seiden NN 1 pfund (lb) fl 4, kr - bordseiden NN 1 pfund (lb) fl 6, kr - schwartz sprengseiden NN 1 pfund (lb) fl 6, kr 15 syrisch seiden NN 1 pfund (lb) fl 7, kr 28 schnür von mittelseiden NN 1 pfund (lb) fl 2, kr 30 woll [lana] NN 1 centner fl 15, kr -; fl 17, kr 30 Beham [Boemia] 1 centner fl 8, kr 24 schaffwoll [lana di pecora] NN 1 centner fl 8, kr 38,5 baumwoll [cotone] NN 1 centner fl 17, kr 52,5 burgerhüt [cappello] Ofen 1 fl -, kr 9,92 schwäbisch hut 1 fl -, kr 8 eingezogen hut Nürnberg 1 fl -, kr 7,05 113 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 pettebbich [copriletto] 1 fl 1, kr 4,29 tischtebbich [tovaglia] 1 fl -, kr 21,43 materie prime, metalli, materiali chimici wachs [cera] NN 1 centner (= 5 stein = 130 pfund (lb)) fl 13, kr 40; fl 15, kr 45; fl 18, kr 33,75 1 pfund (lb) fl -, kr 8,44 Breßlau 1 centner (= 5,5 stein = 132 pfund (lb)) fl 14, kr 48,25; fl 18, kr 33,75; fl 21, kr 55,75 Crakaw [Cracovia] 1 centner fl 13, kr 54,38 Posen [Poznan] 1 centner fl 13, kr 7,5 Behem 1 centner fl 8, kr 1,25 Breßlau 1 B pfund (lb) (= 50/61 VE pfund (lb)) fl -, kr 1,29; fl -, kr 6,73; fl -, kr 8,44; fl -, kr 10,27 Crakaw 1 pfund fl -, kr 6,42 unschlitt, vnßlit [sego] NN 1 centner fl 2, kr 22,5; fl 2, kr 37,5; fl 5, kr - saiffen, seyffen [sapone] NN 1 centner fl 2, kr 15; fl 4, kr -; fl 6, kr 15 Venedig 1 centner duc 5, sol 3,2 1 meiller duc 17, sol 108; duc 18, sol 46,5 Augsburg 1 A pfund (lb) (= 1 9/16 VE pfund (lb)) fl -, kr 8,57 haut [pelle] NN 1 fl -, kr 39,525; fl -, kr 55 federn [piume] Behem 1 pfund (lb) fl -, kr 0,549 gold [oro] 1 pfund (= 2 marck = 32 lot = 48 karat) fl 214, kr -; fl 214, kr 40 silber [argento] NN 1 pfund (lb) (= 2 marck) fl 19, kr 15; fl 19, kr 30; fl 19, kr 45; fl 20, kr 30; fl 20, kr 45 1 W pfund (lb) (= 2 W marck à 1,4 A marck) fl 20, kr 30 Augsburg 1 Au pfund (lb) (= 2 Au marck) fl 17, kr - 1 W pfund (lb) (= 2 W marck à 1,4 Ag marck) fl 19, kr - Wien 1 N pfund (lb) (= 2 N marck à 1,7 Ag marck) fl 17, kr 22,5 Frankfurt 1 F pfund (lb) (= 2 F marck à 1,6 Ag marck) fl 17, kr 3,4 Antorff 1 An pfund (lb) (= 2 An marck à 1,7 Ag marck) schwarzer kupfer [rame] Nürnberg 1 N centner (= 1 14/50 B centner) fl 6, kr - Breßlau 1 B centner (= 0,78 N centner) fl 7, kr 28,29 zin [stagno] Eger [Egger] 1 E centner (= 1 1/3 N centner) fl 18, kr 30 Nürnberg 1 N centner (= 3/4 E centner) fl 12, kr 52,5; fl 18, kr 37,5 114 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 zin lauter 1 N centner fl 18, kr 35,71 Augsburg 1 A pfund (lb) (= 25/26 N pfund (lb) fl -, kr 11,43 messing lauter [ottone] Nürnberg 1 N centner fl 7, kr 22,5 weinstein [cremor tartaro] NN 1 centner fl 10, kr 45 alaun [allume] NN 1 centner fl 13, kr 30 allan lauter Nürnberg 1 centner fl 6, kr 22,5 sal armoniac [sale di ammonio] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 1,25 bleiweis [biacca di piombo] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 7 swebel [zolfo] NN 1 pfund (lb) fl -, kr 2,5 altri prodotti papir, papyr [carta] NN 1 palle [foglio] fl 9, kr 30 Basel [Basilea] 1 palle fl 6, kr 22,5 NN 1 riß (= 1/10 palle) fl -, kr 45; fl -, kr 52,5 Basel 1 riß fl -, kr 57 karten [carte] NN 1 tutzet [dozzina] fl -, kr 0,9 hungerisch breydt fätschen NN 1 tutzet fl 1, kr 2,5 nadel [ago] NN 1 fl -, kr 0,0225 harnaschnägel [chiodo] Nürnberg 1 fl -, kr 0,0238 compaß [compasso] 1 tutzet fl -, kr 6 2/3 messer [coltello] NN 1 fl -, kr 1,5 scheiden messer [guaina] NN 1 fl -, kr 2,5 Nürnberg 1 fl -, kr 3 1/3 nestel [strisce di cuoio, legacci (?)] NN 1 tutzet fl -, kr 1,75 sennisch leder [cuoio] Breßlau 1 fl -, 12,23 kr beutlerleder Nürnberg 1 fl -, kr 8,54 beutel [borsa] 1 fl -, kr 60 kindtßbeutel 1 fl -, kr 3 nadelbeyn [calamo] 1 tutzet fl -, kr 6 gute tasche [saccolo] 1 fl -, kr 10 gemeine tasche 1 fl -, kr 2,5 calamal 1 tutzet fl -, kr 20 hüter charten 1 tutzet fl -, kr 20 kempel 1 tutzet fl -, kr 5 CONCLUSIONE Cerchiamo ora, sulla base del loro valore documen- tario per la storia dei prezzi delle merci, di confrontare le fonti presentate. Gli inventari nei quaderni dei vice- domini, i protocolli riguardanti le doti stilati dai notai e le note nei libri di conto sono indubbiamente molto importanti, tuttavia, da essi possiamo estrapolare soprat- tutto notizie dei prezzi riferibili ad ambiti locali25 e a quadri temporali limitati. In ogni caso, è opportuno – so- prattutto come supporto e punto di partenza per ulteriori (!) studi – raccogliere in tabelle come quelle presenti nel 25 Nei registri commerciali sono citate numerose persone e pure prodotti provenienti da realtà diverse, anche lontane. 115 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 nostro contributo i dati sul valore stimato e sui prezzi dei beni e delle merci. Nel far ciò, bisogna però tener conto che soltanto i registri contabili offrono notizie sui prezzi raggiunti nello svolgimento di un’attività mercan- tile, gli inventari nei quaderni dei vicedomini e gli atti che riguardano le doti nei quaderni notarili riportano unicamente il valore stimato di un determinato bene. È possibile superare il condizionamento temporale imposto dai quaderni dei vicedomini, da quelli notarili e dai libri di conto quando il singolo codice o la sua se- rie – ad esempio i quaderni dei notai e dei vicedomini – abbracciano un lasso di tempo più lungo: allora se ne possono estrapolare anche le tendenze e le variazioni ovvero l’andamento dei prezzi26. Attingendo ad altri documenti coevi pertineneti a realtà diverse e compa- rando i dati su prezzi, è possibile superare il vincolo locale di ognuno dei tre tipi di fonte citati anche per un campione temporale ridotto. Sta di fatto che entrambe le fonti istriane esaminate presentano assonanze e dati comparabili sia per quanto concerne i beni stimati, sia per quanto riguarda il loro valore. Questi beni diffe- riscono dagli articoli oggetto di scambio i cui prezzi sono citati nei due libri di conto di Lubiana: il valore di questi è rapportabile ai prezzi del ricco assortimento di prodotti commmerciali citati nel manuale di Christoff Rudolff. L’analisi dei manuali di mercatura per le indagini relative alla storia dei prezzi, è una pratica alquanto poco conosciuta. Il prontuario preso in esame – seppure limitato nel tempo – offre una nutrita gamma di sfi de da affrontare per condurre una ricerca, specie tenuto conto della stratifi cazione e dell’intreccio dei dati sulle misure, il denaro, i metalli e i prezzi nei più diversi paesi europei. A giudicare da altre ricerche, i dati sulle monete e le unità di misura riportati nel libro d’abaco, attinenti un periodo di 10–15 anni antecedente la prima uscita del manuale (1526), sono piuttosto affi dabili. Con tutta probabilità si può ipotizzare lo stesso anche per i prezzi degli articoli citati, che è tuttavia raccomandabile considerare con una buona dose di cautela e control- lare impiegando altre e differenti tipologie di fonti. In merito ai prezzi riportati nelle edizioni successive, la prudenza deve essere ancora maggiore: i segmenti di testo ripresi pari pari dalla prima o dalle edizioni antecendenti sono inutilizzabili. Meritano invece tutta l’attenzione i dati sui prezzi che sono stati modifi cati nel testo rimasto comunque invariato, e in particolare le parti completamente riscritte nel manuale più recente. Sarebbe auspicabile che una simile analisi fosse condot- ta su tutte le edizioni di questo libro d’abaco: potrebbe indubbiamente portare a nuove conoscenze in merito ai prezzi. Ad ogni modo va ribadito che tali manuali sono stati sinora poco impiegati nelle ricerche riguardanti i vari aspetti della storia economica. Nell’analizzare una tale fonte non ci si può assolutamente limitare al solo aspetto formale dei prezzi dei beni, ma è necessario introdurre nella ricerca l’intera gestione commerciale, la varietà di denaro e misure, compresi i sistemi di conio e i profi tti dell’impresa – cosa alla quale, del resto, questi manuali erano destinati. 26 Per i prodotti agricoli e non che dipendono dalle condizioni climatiche (vino), è di grande interesse seguire anche il movimento dei prezzi nelle singole annate o per alcuni anni in sequenza. 116 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 VICEDOMINSKE KNJIGE, TRGOVSKE KNJIGE IN RAČUNSKI PRIROČNIKI ZA TRGOVCE KOT VIRI ZA RAZISKAVO ZGODOVINE CEN (PRVA POLOVICA 16. STOLETJA) Darja MIHELIČ Murnikova ulica 18, 1000 Ljubljana, Slovenija e-mail: mihelic@zrc-sazu.si POVZETEK Spoznanja glede cen, cenovnih razmerij, pa tudi glede gibanja cen v različnih okoljih in razdobjih temeljijo na množici mikroraziskav, ki črpajo podatke iz pisnih zgodovinskih virov. Prispevek predstavlja nekaj primerkov tovrstnih virov in skuša ovrednotiti njihovo povednost oz. uporabnost za evidentiranje cen v okoljih Istre in osrednje Slovenije ter v Evropi. Raziskava se omejuje na kratek časovni razpon: od srede drugega desetletja do srede 16. stoletja. Od virov so bili za analizo izbrani: primerek neobjavljenega rokopisnega vicedominskega kodeksa iz se- vernoistrskega primorja (Piran), objavljena notarska knjiga iz osrednje Istre (Labin), dva objavljena sešitka trgovskih knjig iz osrednjega slovenskega celinskega prostora (Ljubljana) in na Dunaju tiskani računski priročnik za trgovce. Dokumentarna povednost omenjenih virov za zgodovino cen je različna. Regesti v vicedominskih in notarskih ter evidenca poslovanja v trgovskih knjigah so za preučevanje cen nedvomno zelo pomembni. Iz njih moremo povzeti predvsem lokalno in časovno omejene podatke o vrednosti in cenah predmetov in blaga. Dokaj neznana pa je izkušnja z analizo računskih priročnikov za trgovce. Obravnavani učbenik – čeprav časovno omejen – nudi paleto raziskovalnih izzivov zlasti glede večplastnosti in prepletenosti podatkov o merah, denarju, kovih in cenah v najra- zličnejših evropskih okoljih. Podatke za denarne in merske enote za čas desetih do petnajstih let pred izidom prve izdaje priročnika (1526) smemo imeti za zanesljive. Podobno smemo domnevati tudi za omenjene cene predmetov, ki pa jih je potrebno obravnavati z veliko mero previdnosti in jih preveriti tudi po virih drugačnega tipa. Vsekakor je potrebno poudariti, da so tovrstni računski priročniki za trgovce z množico praktičnih nalog doslej pri raziskavah različnih aspektov ekonomske zgodovine skoraj prezrti in premalo uporabljani. Pri analizi takega učbenika – četudi ne nudi konkretno realiziranih podatkov – pa ni mogoče ostati le pri formalno-podatkovni plati cen predmetov, ampak je potrebno v obravnavo pritegniti celovito trgovsko poslovanje od raznovrstnega denarja, mer, do kovnih sistemov in dobičkov od poslovanja – čemur so bili tovrstni priročniki tudi namenjeni. Ključne besede: vicedominske knjige, trgovske knjige, računski priročniki za trgovce, zgodovina cen, Christoff Rudolff FONTI E LETTERATURA Bastian, F. (1935–1943): Das Runtingerbuch 1383– 1407 und verwandtes Material zum Regensburger-süd- ostdeutschen Handel und Münzwesen. 1. Darstellung; 2. Text des Runtingerbuches; 3. Urkunden, Briefe, Rech- nungsauszüge; Register zum Text des Runtingerbuches, Berichtigungen, Ergänzungen. Regensburg, Bosse. Bizjak, M. (2005–2012): Srednjeveški obračuni freisinške škofi je = Die mittelalterlichen Abrechnungen des Hochstifts Freising. 1, Obračuni gospostev Škofja Loka in Klevevž 1395–1401 = 1, Abrechnungen der Herrschaften Škofja Loka und Klevevž 1395–1401. Loški razgledi 52, 11–14; 2, Obračuni gospostev Škofja Loka 1399–1401 in Klevevž 1395–1400 = 2, Abrechnungen der Herrschaften Škofja Loka 1399–1400 und Klevevž 117 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 1395–1400. Loški razgledi 53, 315–368; 3, Obračuni gospostva Škofja Loka 1437–1439 = 3, Abrechnungen der Herrschaft Škofja Loka 1437–1439. Loški razgledi 54, 353–380; Srednjeveški obračuni freisinške škofi je = Medieval accounts of the Freising Diocese; 4, Obračuni gospostva Škofja Loka 1439–1442 = 4, Accounts of the Škofja Loka estates 1439–1442. Loški razgledi 55, 435– 458; 5, Obračuni gospostva Škofja Loka 1441–1478 = 5, Accounts of the Škofja Loka estates 1441–1478. Loški razgledi 56, 435–462; 6, Obračuni gospostva Škofja Loka 1477–1487 = 6, Accounts of the Škofja Loka estate 1441–1478. Loški razgledi 57, 385–412; 7, Obračuni gospostva Škofja Loka 1486–1491 in Klevevž 1486–1487 = 7, Accounts of the Škofja Loka estate 1486–1491 and Klevevž estate 1486–1487. Loški razgledi. 59, 409–442. Bizjak, M. (2006): Srednjeveški urbarji za Slovenijo. 5, Urbarji briksenske škofi je = Die Urbare des Hochstifts Brixen. 1253–1464. Ljubljana, Založba ZRC, ZRC SAZU. Eikenberg, W. (1976): Das Handelshaus der Run- tinger zu Regensburg. Göttingen, Vandenhoeck und Ruprecht, 11–17. Garatti, F. (1686): Il divertimento aritmetico con di- verse notitie di Monete, Pesi, Misure. Venetia, Orlandi. Gestrin, F. (1972): Mitninske knjige 16. in 17. sto- letja na Slovenskem = Libri daziari del Cinquecento e Seicento in Slovenia. Ljubljana, Slovenska akademija znanosti in umetnosti. Heers, J. (1959): Le livre de comptes de Giovanni Piccamiglio, homme d’affaires génois. 1456–1459. Paris, S. E. V. P. E. N. Kos, D. (1991): Urbarji za Belo krajino in Žumberk. (15.–18. stoletje) = Die Urbaren für Bela krajina und Sichelberg. (15.–18. Jahrhundert). Ljubljana, Slovenska akademija znanosti in umetnosti, Znanstvenorazisko- valni center SAZU, Zgodovinski inštitut Milka Kosa. Ladić, Z. & E. Orbanić (2008): Knjiga labinskog bilježnika Bartolomeja Gervazija (1525–1550). Spisi istarskih bilježnika I. Spisi labinskih bilježnika 1. Pazin, Državni arhiv u Pazinu. Megliorati, A. (1703): Novissima corrispondenza delli pesi e misure di Venezia con li pesi e misure delle Città e Terre, che negoziano con Essa. Venezia, Pietro d’Orlandi. Pasi, B. (1503): Tariffa de pexi e mesure. Venesia, Albertin da Lisona vercellese. Pasi, B. (1521): Tariffa de pesi e misure correspon- denti dal Leuante al Ponente, da vna terra a laltra, e a tutte le parti del Mondo, con la noticia delle robe che se trazeno da vno paese per laltro. Venetia, Alexandro di Bindoni. Pasi, B. (1540): Tariffa de i pesi, e misure corri- spondenti dal leuante al ponente, e da una terra e luogo all’altro, quasi per tutte le parti dil mondo, con la dichiaratione e notifi cazione di tutte le robbe che si tragono di un paese per l’altro. Vinetia, Pietro Nicolini da Sabbio. Pasi, B. (1557): Tariffa de i pesi, e misure corrispon- denti dal leuante al ponente e da una terra e luogo all’al- tro, quasi per tutte le parti del mondo. Con la dichiara- tione e notifi catione di tutte le robbe, che si tragono di uno paese per l’altro. Vinegia, Paolo Gherardo. Pickl, O. (1966): Das älteste Geschäftsbuch Österr- eichs. Die Gewölberegister der Wiener Neustädter Fir- ma Alexius Funck (1516 bis ca. 1538). Graz, Historische Landeskommission. Prix au Moyen Âge (2006): http://medieval.mrugala. net/Commerce%20et%20l’argent/Prix%20au%20 moyen%20age%20-%20ordre%20chronologique.htm (30. 5. 2018). QV – SI PAK PI 9, Quaderno dei vicedomini 153 (1538–1626). Regulae cosae vel Algebrae (1510) (ms.). Rudolff, C. (1525): Behend vnd Hubsch Rechnung durch die kunstreichen regeln Algebre so gemeincklich die Coss genennt warden. Argentorati, Cephaleus. Rudolff, C. (1526; 1546): Künstliche rechnung mit der Ziffer vnd mit den zal pfenningen / sampt der Wel- lischen Practica / vnnd allerley fortheil auff die regel de Tri. Item vergleichung mancherley Gewicht / Elnmaß / Müntz etc. auff etlich Land vnd Stett. Gemehret mit 293 Exempeln / von mancherley Kaufhendeln mit erklerung wie dieselben zu machen vnd in die Regel zusetzen sein. Wien: Johann Singriener; Nürnberg, Johann Petreius. Rudolff, C. (1530): Exempel Büchlin. Augspurg, Stayner. SI PAK PI – Pokrajinski arhiv Koper, enota Piran = Archivio regionale di Capodistria, Unità di Pirano. SI ZAL LJU – Zgodovinski arhiv Ljubljana [Archivio storico Lubiana]. SI ZAL LJU/0338 – Makulature (Mac V), t. e. 12, Fragment trgovske obračunske knjige ljubljanske trgovske družbe Kisl-Weilhamer, 1535 [Frammento del libro conti di cassa della compagnia commerciale Kisl-Weilhamer, 1535]. SI ZAL LJU/0488 – Mesto Ljubljana, rokopisne knji- ge, t. e. 550, Cod. XXIII [Città di Lubiana, manoscritti, busta 550, Cod. XXIII], knjiga 48, Knjiga upnikov in dolžnikov Žige Mospacherja, 1517. Tremel, F. (1960): Das Handelsbuch des Judenburger Kaufmannes Clemens Körbler 1526–1548. Graz, Selbst- verlag des Historischen Vereines für Steiermark. Vilfan, S., Otorepec, B. & V. Valenčič (1986): Lju- bljanski trgovski knjigi iz prve polovice 16. stoletja = Zwei Handelsbücher aus der ersten Hälfte des 16. Jahrhunderts. Ljubljana, Slovenska akademija znanosti in umetnosti, Zgodovinski inštitut Milka Kosa. Westermann, E. & M. A. Denzel (2011): Das Kau- fmannsnotizbuch des Matthäus Schwarz aus Augsburg von 1548. Stuttgart, Steiner. 118 ANNALES · Ser. hist. sociol. · 28 · 2018 · 1 Darja MIHELIČ: I QUADERNI DEI VICEDOMINI, I LIBRI DI CONTO E I MANUALI DI MERCATURA COME FONTI PER ..., 91–118 Bizjak, M. (2003): Ratio facta est. Gospodarska struktura in poslovanje poznosrednjeveških gospostev na Slovenskem. Ljubljana, Založba ZRC, ZRC SAZU. Darovec, D. (2004): Davki nam pijejo kri. Gospo- darstvo severozahodne Istre v novem veku v luči be- neške davčne politike. Koper, Univerza na Primorskem, Znanstveno-raziskovalno središče Koper, Zgodovinsko društvo za južno Primorsko. Darovec, D. (2008): Venetian and Austrian money in Istria in the modern age. Annales, Series historia et sociologia, 18, 2, 277–288. Darovec, D. (2010): Ruolo dei vicedomini istriani nella redazione degli atti notarili in rapporto ad uffi ci affi ni dell’area adriatica. Acta Histriae, 18, 4, 798–822. Darovec, D. (2014): Cum lampulo mantelli. The ritual of notarial investiture. Example from Istria. Acta Histriae, 22, 3, 453–508. Darovec, D. (2015): Auscultauerint cum notario. Istrian notaries and vicedomini at the time of the Repu- blic of Venice. Venezia, Cafoscarina. De La Ronciere, Ch.-M. (1982): Prix et salaires à Florence au XIVe siècle (1280–1380). École française de Rome. Dyer, C. (1989): Standards of Living in the Later Middle Ages. Social Change in England c. 1200–1520. New York, Cambridge University Press. Feller, L. (2011): Sur la formation des prix dans l’économie du haut Moyen Âge. Annales. Histoire, Sciences Sociales, 3, 627–661. Fuhrmann, B. (2010): Mit barer Münze. Handel im Mittelalter. Darmstadt, Primus. Herkov, Z. (1971): Mjere Hrvatskog primorja s oso- bitim osvrtom na solne mjere i solnu trgovinu. Rijeka, Historijski arhiv u Rijeci i Pazinu. Herkov, Z. (1974): Christoff Rudolff und das Problem seiner Masse. In: Zbornik Historijskog instituta Jugosla- venske akademije znanosti i umjetnosti, 7, 159–173. Majer, F. (1904): Inventario dell’antico archivio municipale di Capodistria. Capodistria, Cobol Priora. Mihelič, D. (1984): Prispevek k osvetlitvi zaslužkov in cen v srednjeveškem Piranu. Zgodovinski časopis, 38, 4, 291–296. Mihelič, D. (1985): Neagrarno gospodarstvo Pirana od 1280 do 1340 = La produzione non rurale di Pirano dal 1280 al 1340. Ljubljana, Slovenska akademija zna- nosti in umetnosti. Mihelič, D. (1995): Entlohnung der Handwerker in ausgewählten Städten des slowenischen Raumes bis 1340. In: IV. Nemzetközi Kézművesipartörténeti Szim- pózium, Veszprém, 9–11. 11. 1994, red. K. Dóka, I. Éri. Budapest – Veszprém, 61–71. Mihelič, D. (1997a): K razmerju denarnih enot v Primorju in notranjosti srednjeveškega slovenskega prostora. Kronika, 45, 3, 1–5. Mihelič, D. (1997b): Cene obrtnih storitev v mestih slovenskega prostora pred sredo 14. stoletja (Primorje – notranjost). Annales, Series historia et sociologia, 7, 10, 117–124. Mihelič, D. (2006): Kunštno računstvo za trgovce 16. stoletja (računski trgovski priročnik kot zgodovinski vir). In: Jerše, S. (ed.): Med srednjo Evropo in Sredozemljem. Vojetov zbornik. Ljubljana, Založba ZRC, [659]–675. Mihelič, D. (2015): Po sledeh evropskega denarja prve polovice 16. stoletja. Zgodovinski časopis, 69, 3/4, 290–323. Moncke, G. (Hrsg.) (1982): Quellen zur Wirtschafts- und Sozialgeschichte mittel- und oberdeutscher Städte im Spätmittelalter. Darmstadt, Wissenschaftliche Buch- gesellschaft. Pies, E. (2003): Löhne und Preise von 1300 bis 2000. Abhängigkeit und Entwicklung über 7 Jahrhunderte. Solingen, Verlag E. & U. Brockhaus. Schmitz, H.-J. (1968): Faktoren der Preisbildung für Getreide und Wein in der Zeit von 800 bis 1350. Stuttgart, Gustav Fischer. Šumrada, J. (1982): K poznavanju žitnih mer neka- terih mest in trgov na Kranjskem v prvi polovici 16. stoletja. Kronika, 30, 3, 203–205. Valenčič, V. (1977): Žitna trgovina na Kranjskem in ljubljanske žitne cene od srede 17. stoletja do prve svetovne vojne = Krains Getreidehandel und die Getrei- depreise von Ljubljana von der Mitte des 17. Jahrhun- derts bis zum ersten Weltkrieg. Ljubljana, Slovenska akademija znanosti in umetnosti. Vilfan, S. (1954): Prispevki k zgodovini mer na Slovenskem s posebnim ozirom na ljubljansko mero (16.–19. stoletje). Zgodovinski časopis, 8, 1–4, 27–86. Vilfan, S. (1986): Temelji in razvoj denarnih siste- mov v slovenskih deželah do 17. stoletja. Zgodovinski časopis, 40, 4, 397–412.