VALERIA HEYBAL, soprano CONCERTO CORALE INSTRUMENTALE * LUNEDI, 17 NOVEMBRE 1941-XX. GRANDE SALA DELL’ALBERGO UNION INIZIO ALLE ORE 18.30 BOGDANA STRITAR contralto GIULIO BETETTO, basso CORO MISTO DELLA GLASBENA MATICA ORCHESTRA DELL’ UNIONE DEI MUSICISTI Maestro concertatore: SAMO HUBAD W'ziiT? > • V UUBUANA !l Giuramento di Jefte irogramma: P. Ugolino Sattner: II giuramento di Jefte per soli, coro misto e orchestra Antonio Lajovic: E sbocciata la rosa. . . II canto del tessitore Soprano solo e orchestra Blazio Arnič: Te Deum sinfonia per coro misto e orchestra Canti a solo di Lajovic instrumentö il compositore L. M. Škerjanc In lotta contro i selvaggi Ammoniti, accaniti nemici del suo popolo, Jefte adunö la forte schiera; del suolo nemico alla frontiera, inginocchiato sull’erba rugiadosa il capo invoca dall’Eterno la vittoria nella lotta sanguinosa: »Ascoltami, Signore degli eserciti, esaudisci l’ardente mia preghiera, libera e salva la tua stirpe eletta! Guidala nella battaglia vittoriosa, e fa che torni poi felicemente; riportata la vittoria gloriosa, la prima cosa che mi venga incontro sulle soglie della patria terra, ti offrirö in olocausto — te lo giuro! — 0 padrone delle sorti della guerra!« Cosl giura il condottiero davanti al suo drappello fiero; 1 cuori dei soldati ormai accesi da indomito coraggio sono presi; se valanga precipita dal monte, arrestar chi potrebbe il suo cammino? Le ferme quercie come tenui piante devon cadere al suolo infrante! Di valanga cento volte piu furente Jefte si scaglia a capo della schiera sulle file dei geniti di Ammone. Che furor tramandavano gli acciari, che torrenti scorrevano di sangue, sangue d’eroi sul nero suolo! Come le spighe dietro al mietitore giacciono a terra i corpi dei soldati, dalla morte inesorabile mietuti; sconfitti i nemici e al suol battuti, in patria ritorna vittorioso Jefte, a capo dell’esercito glorioso. Che vanto, che giubilo, che festa, Jefte, per te e per la tua nazione! Lieta Israele ti celebra a ragione perche la sacra patria tu salvasti; incontro il popolo ti accorre, vergini belle e inghirlandate il cammino ti cospargono di fiori e di palme di verdi ramoscelli! Le strade, le Campagne ed i villaggi dovunque rigurgitan di gente: piccoli, grandi, giovani e il cadente vecchio braman vedere il vincitore ehe le nemiche schiere ha debellate. Tra la folla eleva sulla spalla la giovin madre il pargolo diletto: »Guarda d’Israele il salvatore!« Il vecchio sparge lagrime di gioia guardando 1’inclito campione e cento e cento voci odi tuonare: »Viva Jefte, il gran liberatore!« giä splende il comignolo nativo, giä vedi le alte mura biancheggiare; giä vede sorgere il campione la bella e poderosa sua magione. Uno stuolo fiorito di fanciulle cantando le canzoni del trionfo, sfiorando con la man le corde argentee, dalla soglia si spande nella bianca corte; 10 stuolo precedendo, in nivea veste, tra le braccia di Jef-te, ecco, giä vola, come sull’ali un angel o grazioso, la sua creatura, 1’unica figliola! Dal volto di Jefte, nel pallor mortale, ogni traccia di vita ormai scompare — la mano paterna non si muove per abbracciare 1’affetuosa sua figliola. L’eroe, che non conosce lo spavento, ecco tremar si come foglia al vento. »Imprudente fatale giuramento!« 11 grido del padre disperato terrificante echeggia intorno da far ghiacciar le ossa a ognuno. »Ah, sventurata mia creatura e ancor piü sventurato il padre tuo, reo di tanto irreparabil male! Morir, figliola mia, devi morire mentre stavi appena per fiorire; ho giurato ehe la prima cosa ehe incontrero sul nostro limitare riportata la vittoria gloriosa a Dio sarä immolata suH’altare; E tu, o mia. creatura amata, in dono al ciel sei destinata! Immenso sacrificio, o ciel, richiedi, immenso sacrificio a un genitore! Perdonami, diletta mia figliola, se cosi dovrä avvenire: tremendo il giuramento — e cosa santa! Il padre adempie il giuramento, la giovine fanciulla al suolo cade, dal padre e dal popolo rimpianta! Simon Gregorčič — Umberto Urbani E sbocciata la rosa . . . (Falke — Golar) Dal giovin suolo e sbocciata la rosa, piuü fulgida deli’alba rugiadosa, piü splendente del baglior del giorno; trepidando nel fascino leggero, 1’olezzo inebbriante nel mattino, la vaga rose spande intorno. Il giovine vuol bene alla fanciulla, delle stelle celesti piü lucente, del sole stesso piü ardente, ne sa come da lei tanta dolcezza, tanta felictä soave emani la giovine bellezza. Fanciulla, la foresta oscura, ch’ora intese il canto mio, conosce ben la mia sventura! La fonte fosca con lamenti lagrima e mormora dolenti: E grave, e grave il nostro addio! Versione di Umberto Urbani il canfo del fessifore Dove in mar si versa il fiume, dove i fior fiammeggian variopinti, colä desidera il mio cuore, colä dimora il vago tessitore. Dei miei nove ammiratori ciascun mi offriva ardentemente i suoi beni, i suoi denari, il vago tessitor mi offriva il cuore. Mio padre tratti pure con chi ha piü terreni. 10 non do la mano senza il cuore, 11 cuore ho dato al tessitore. Finche i fiori ancora fioriranno, finche le spighe ancor matureranno, finche divamperä questo mio cuore, io amero il mio tessitore. Burns - Oton Zupančič — Umberto Urbani Te Deum Te Deum laudamus: Te Dominum confi-temur. Te aeternum Patrem omnis terra ve-neratur. Tibi omnes Angeli, Tibi coeli et universae potestates, Tibi Cherubim et Seraphim in-cessabili voce proclamant: Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt coeli et terrae majestatis gloriae tuae. Te glo-riosus Apostolorum chorus, Te Prophetarum laudabilis numerus, Te Martyrum candidatus iaudet exercitus; Te per orben terrarum sancta confitetur ecclesia: Patrem immensae majestatis, venerandum Tuum verum et uni-cum Filium, sanctum quoque Paraclitum Spi-ritum. Tu rex gloriae, Christel Tu patris sempi-ternus es Filius. Tu ad liber an dum suscepturus hominem non horruisti Virginis uterum. Tu devicto mortis aculeo aperuisti credentibus regna coelorum. Tu ad dexteram Dei sedes in gloria Patris. Iudex crederis esse venturus. Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni, quos pretioso sanguine redemisti. Aeterna fac cum Sanctis Tuis in gloria .mmerari. Salvum fac populum Tuum, Domine, et benedice hereditati Tuae! Et rege eos et extolle illos usque in aeternum. Per singulos dies benedicimus Te. Et laudamus nomen Tuum in saeculum et in sae-culum saeculi. Dignare, Domine, die isto sine peccato nos custodire! Miserere nostri, Domine, miserere nostri! Fiat misericordia Tua, Domine super nos, quemadmodum speravi-mus in Te. In Te, Domine, speravi; non confundar in aeternum.