ACTA H1STR1AE V. ricevuto: 1996-01-05 UDK 027(497.4 Koper)"1760/1806" LA BIBLIOTECA DI GIAN RINALDO CARLI. LA LIBRERIA DELLACCADEMIA DE' RISORTI DAL 1760 AL 1806 Ivan MARKOVlC lauréalo in storia deli'arte, bibliotecario deíla Biblioteca centrale "Srečko Vilhar" di Capodístria, SI-6000 Capodístria, Brolo 1 dipl. umetnostni zgodovinar, bibliotekar Osrednje knjižnice "Srečko Vilbar" Koper, SÍ-6000 Koper, Broio 1 SINTESI Negli ami 1760-1806, Gian Rinaldo Carli e Girolamo Gravisi resero operante lina Librería Pubblica nell'ambilo delVAccademia dei Risorti di Capodístria. Dai • docimentipresentí nel fondo Gravisi deli'Archivio Regionale di Capodístria nonché dal carteggio epistolare Carli-Gravisi, apprendiamo che i due eruditi capodistriani curarono personalmente la gestione, in tutte le sue fast, di questa non grande ma molto importante raccolta libraría. Alia chhtsura delVAccademia la Librería fu tras-feríta nel Coüegio dei Nobili di Capodístria dove é rinscita a conservarse in buona parte fino ai nostri giorni. INTRODUZIONE Nel 1757, mortogii il padre, Gian Rinaldo Carli tornava a Capodístria, ric-chissimo, dopo aver ereditato parte del patrimonio della prima moglie Paolina Rubbi. Nel 1761, a conclusione di una laboriosa lite con i parenti, il Carii si era trovato proprietario di un lanificio, a Venezia. L'industria laniera era a quel tempo in de-cadenza e, per risollevarla, il Carli decidette di trasportare il tutto a Capodistria, ben sperando di poter agevolmente conquistare la piazza della vicina Trieste. Inoltre, erigendo le fabbriche accanto a Carli sour go non avrebbe dovuto rinun-ciare alia sua comoditá. Ma la difficile gestione del lanificio, soprattutto per le inat-tese awersitá del maltempo, lo occuparono a tal punto che fu, forse proprio per questo motivo, índotto, alia fine del 1760, a deporre il principato dell'Accademia de' Risorti. 79 ACTA fflSTJRIAE V. • Ivan MARKO Vtó LA BIBLIOTECA DI GIAN RINALDO CARU. 79-90 Questo fu nuovamente affídato a Girolamo Gravisi, che gia aveva guidato I'Ac-cademia, tra gU anní. 1739-1760. Negli anni in cui Gian Rinaldo Carli e Girolamo Gravisi furono aila guida dell'Accademia de' Risorti, rispettivamente: 1757-1760 íl Caríi e 1761-1763 se-condo principato del Gravisi, i due cugini accarezzarono ed effettivamente realiz-zarono l'idea di una prima biblioteca, o come la chiamarono, Libreria pubbüca di Capodistria. Questa Libreria, nata e vissuta in funzione dell'Accaderaia, duro fino alia fine della stessa e cioé fino al 1806, quando Girolamo Gravisi ne affidó una cospicua parte alia custodia dei piaristi del Collegio dei Nobili. Avendo avuto modo di lavorare come bibliotecario al Ginnasio italiano di Capodistria (ex Liceo Combi giá Collegio dei Nobili e oggi Ginnasio Gian Rinaldo Carli), ho avuto modo di conoscerne il fondo librario antiquario. Due libri di questa biblioteca scolastica recano la firma di Gian Rinaldo Carli e sonó dedicati dallo stesso ajTAccademía: la traduzione delia Teogonia di Esiodo ed il tomo III. delle Monete (Lucca 1760) riportano infatti la scritta in penna: Per dono del-Vautore all'Accademia. Vedremo in seguito, in che modo non solo questi due libri ma anche tanti altri sono entrati a far parte del patrimonio librario del Ginnasio italiano di Capodistria. LA BIBLIOTECA DI GIAN RINALDO CARLI Quando facciamo riferimento alia "Biblioteca di Gian Rinaldo Carli" possiamo intendere due cose ben distinte: la biblioteca personale del capodistriano, e la Libreria Pubblica deirAccademia, É risaputo che tanto il Carli quanto il Gravisi, e quasi tutti i nobili capodistriani che si cimentavano e non nelTAccademia giu-stinopoütana: Grisoni, Baseggío, Longo, Maniago, Strádi ecc., i cui lasciti libran dal 1882 in poi andarono a formare il núcleo della "prima" Biblioteca Cívica di Capodistria, l'odierna Biblioteca Centrale Srečko Vilhar di Capodistria, proprio in quanto nobili ed iotellettuali possedevano naturalmente voluminosa raccolte librarle (Pahor, Mestna knjižnica v Kopru, pp. 53-75). Lo stesso vale anche per il Carli e ce ne fa fede egli stesso nelia lettera a Girolamo Gravisi del 21 giugno 1780 ... e la mia librería a quest' ora é circa a 6000 vohuni scelti. In due mesi voi la divorereste tuita, e n'avreste piacere... (Ziliotto, Trecentosessantasei lettere di G. R. Carli, p. 265) nella lettera successiva, 28 giugno, cercando di indurre ii cugino Girolamo a fargli visita, lo informa del quartiere che eglí (Carli) ha dato al suo amico Parini, e dirimpetto al quale vi e la sua dimora dalla quale, quasi segretamente, si accede alia biblioteca: 80 ACTA fflSTJRIAE V. fvan MARKOVlé LA BIBLIOTECA DI GlAN RINALDO CARI.!, 79-90 Coilegio dei Nobili, oggi Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria. ... Fu questa casa ho dato un quariicre all'Ab. Parini, il quale presto pubblicherá la Sera e la Notte, unitamente al Mattino e Mezzogiorno ritoccati e corretli. A flanco di quello io ho altro quartiere di 3 sianze, e dtte gabinetti, vuoto; e questo sarebbe il vostro. Dirimpetto a questo vi é il mió, dove abito; e nella v ostra anticamera, ritrovereste una scala segreta, che conduce in Librería, ch'é di sopra. (Ziliotto op. cit. p. 265-266) Quale modo migliore per convincere Girolamo a farli visita se non quella di avere una stanza dalla quale potra accedere direttameníe e-per giunta segre-tamente ad una biblioteca... Ma non & questa la biblioteca che ci interessa. 81 ACTA fflSTJRIAE V. Ivan MARK0YIÓ LA BIBLIOTECA DI OIAN RINALDO CARLI. 79-90 LA LIBRERIA DELL'ACCAJ>EMIA Negli atini del príncipato di Gian Riaaldo Carli (1757-1760), l'Accademia de' Risorti acquistó nuova linfa. In quegli anni l'Accademia non possedeva. beni patri-moniali che si potessero toccare con mano, i soci erano solíti dimenticare il pagamento del canone, le adunanze erano rare e saltuarie, le prolusioni sterili e non in grado di superare i limiti del provincialismo (Ziliotto, Accademie e accademici di Capodistria, p. 68). L'Accademia poi, non disponeva di una biblioteca propria alia quale si potesse attingere e soprattuttp una biblioteca in cui si potesse trovare materiale adatto ai tempi nuovi ed al nuovo indirizzo programmatico {storia, storia patria, enciclopedismo laico) che il CarJi aveva in mente. C'era invero la biblioteca dei padri domenicani che, per i soci delTAccademia era fácilmente accessibile, ma il suo fondo non poteva abbisoguare alie esigenze e progetti nuovi. La costituzione della futura librería diventó cosi, per qualche tempo, una delle principah preoccupazioni del Carli. Innanzi tutto incomincio con l'intercedere a favore della Librería presso il nuovo podestá di Capodistria Agoslin Soranzo. invero, piü che a intercedere personalmente, iJ Carli esortó Girolamo Gravisi affLaché se ne occupi luí. Nelle lettere al cugino, discorreva sui possibili modi per ottenere un finanziamento duraturo per la Librería. Una pista da seguiré era quella di insistere affinché per il finanziamento della biblioteca fossero devotute 1c borse di sludio destínate a man-tenere lo studio di 4 giovani capodistriani all'Universitá di Padova, borse di studio che da alcuni anni non venivano conferite. I soci'deil'Accademia avrebbero inoltre dovuto saldare con regolaritá tutte le morosita, e partecipare con eventuali oblazioni in danaro e/o librí. II Carli poi, convinceva Girolamo e Giuseppe Gravisi ad anticipare ogni anno alia cassa sociale deil'Accademia l'importo di lire 95, ed introduceva la clausola secondo la quale i due diventavano i cassieri perpetui deil'Accademia nonché presidenti della Biblioteca. Assicurata cosi la continuitá dei proventi, il Carli conclusa due contradi, col libraio Pasquali e col Colelti, na ti e due di Venezra, per avere dall'uno anticipo di librí del valore di 400 lire, dalValtro del valore di 600 verso rate annuali d'un décimo deliimporto. Cosi pote fornire súbito la biblioteca delle maggiori opere di con-sultazione e enciclopediche, dei corpi monumentali di storia, di archeologia, di patrística e via dicendo. Indi cominció a tempestare Girolamo perché stendesse la storia delle accademie capodistriane (Ziliotto, Op. cit. p. 83-84) La pateroita dell idea é stata probabiimente carliana, ma i meriti della realiz-zazione, anche per ragioni di comodo visto che il Carli si trovava lontano da Capodistria, riteniamo, per onor di cronaca, si debbano attribuire piuttosto a Girolamo Gravisi. 82 ACTA HISTKJAE V. Ivan MARKOVltí: la BIBLIOTECA di GIAN R1NALPO carli, 79-90 Ma la genesi della Librería si delinea molto chiaramente in tutti i suoi aspetti soprattutto alia lettura dell'epistolario carliano: Venezia 20 gennaio 1759/60 ... Mi consolo poi del concorso avuto e parlando con S.E. fategli anche per conto mió rilevare la riconoscenza che gli professiamo tutti e la lusinga che abbiamo ch'egli voglia promuovere i vantaggi dell'Accadetnia e principalmente sul conto della Librería. Questa vi raccomando quanto so e posso. A quesi'ora avete fatta jare la fede della caduta del Premio, e per conseguenza avrete fatto i conti con l'Esattore e tmpiantato i libri, giusta il Concertato. V'avrete fatto anche rentier conto dai CanceUieri Notai e da Casimiro sul calcóla del Libro Raspa: e avrete incassati i trimestri: dalla vostra diligenza e premura è sperabile tutto. Sicché fatti i conti, io spero di aver presto la commissione del Grevius e Gronovius. II Márchese Giuseppe secondera le tmiversali premure, onde unitatnenle avrete di già parlato con S.E. per raccomandarsi per bene, ecc. Raccomando adunque aliuno e all'altro di nuovo questo affare ch'è piii importante d'ogni altro. (Ziliotto op. cit. p. 62) Il passo ...e parlando con S.E. fategli anche per conto mió rilevare ... ecc (S.E. è il podestà Agostin Soranzo), ci dice che è stato proprio Girolamo Gravisi a condnrre le "trattative" con le autorità comunali, e per giunta nella penúltima riga citata il Carli raccomanda ai fratelli Gravisi di non dimenticarsi di parlare della faccenda col Podestà. Al Carli le sorti della Librería dovevano stare sinceramente a cuore, visto che anche L'importante lettera del 3 febbraío 1759, nella quale cioè praticamente corn-missiona al cugino la raccoita di notizie sulle accademie capodistriane (ed in ris-posta alia quale si avrà poi la preáosissima Lettera sulle antiche e nuove accademie di Capodistria indirizzata da Girolamo Gravisi a Gianrínaldo Carli) inizia chie-dendo al cugino notizie sulla Librería: S'è bisogno di aggiungere stimoli ai di già dad per la nostra Librería, serva la presente lettera, con cui vi prego tenermi in giorno deWoperato sino ad ora. Voi poí siete in debito di dar le notizie della nostra Accademia ... ecc. ecc. (Ziliotto, Ibid.) L'affare Librería è ormai in pieno svolgimento ed il Carli incita il Gravisi ad occuparsene quanto più. Nelle due lettere successive il Carli fornisce al Gravisi le indicazioni necessarie per il sosíentamento económico della Librería, sosten-tamento che non deve essere una tantum bensi garantirne il funzionamento anche e soprattutto per il futuro: 83 ACTA HISÏRiAE V. ïvan MARKOVítí: LA BIBLIOTECA DI OIAN RiNALDO CARU,79-90 Ve nez ia 5 febbraio 1759/60 ... Dite poi, che per effetto di prudenza, è giacente l'affate delta Librería. Com-patitemi questo è un linguaggio che non intendo. Non vedo in che si guasti la prudenza, coll'impiantar i Libri, porre in nelto i menmali e le rendite nalurali del• l'Accademia, farsi render conto dal Sig.r Casimiro per Reggimento passa tu, e far l'esame circa i Ñola} e Cancellieri. Per conseguenza far un libro delle spontanee contribuzioni e il raccomandarsi al Podestá per le pene etc., non puô esser mai cosa imprudente. Insperabile sebbene, prima di Maggio, l'oltenere un decreto d'avanzo degli scolari. Ma che poi non sia prudenza il fare ció che possiamo far noi, senza bisogno d'altri, compatitemi, replico, io non intendo. Basta ! conviene che questo nome di prudenza abbia differenti significad. Soffocle chiamô gli uccelii pru-dentissimL Onde mi accheto.... Venezia 16 marzo 1760 Ho veduto la lettera vostra al Sig.r Almerigotti. Che posso dirvi ? Parmi di rilevare che il lentore ne' Presidenti derivi dal vedere che non tulti i Ctítadíni concorrino ad un'opera cosi necessaria come la Biblioteca. Ma se questí con-corressero e fossero tutti ugualmente animad dalsenso comune, poco o nidia sarebbe il mérito vostro. Ne' quadripiù cospicui sono le tinte oscure e gli ombreggiamenti quelli, che fanno risaltare il chiaro e i! vivo. Cosí son quelli di Tintorettos di Rosa, tcc. Per riguardo a calcoli che face, neppur su questo posso replicar parola, perché voi avrete .impiantate le partite ed avrete avuto il conto dalVEsattore, da'Notai, Cancellieri, Casimiro ecc. In quanto a me, io m'immaginavo che fra rendire del-l'Accademia e Mensuali a quest'ora si potesse dvsporre dipiii di ducati 40. Per conto di noi un piede fermo annuale, onde passar a un accorda, è da ricordarsi che alVAccademia bastano lire 90 all'anno, come da quelle ultime convenzioni ap-parisce. E di q ueste ancora potrebbe esser che qualche rispar mió potesse farsi, perché ¡a parte per pubblica Accademia proibisce di spendere piñ di lire 60, non comanda per questo che. in ogni anno a tal fine si debbano spendere le dette lire 60. Se cosi è, si dovrebbe calcolare a benefizio délia Biblioteca circa lire 100. (...) Gli avanzi degli scolari sarà facile d'ottenerli. Eccovi nuovi fondi Supponghiate che si faccia uti'antecipazione di libri per ducati 400. Non sipotranno pagare in oilo anni ? 1 libri sono sempre un capitale: o si venderanno o si restituiranno. Ma quesii casi 'non possono succëdere. (...) L'Almerigotti suddetlo vi scriveràpoi più precisamente ihtorno alprogetto del Coletii. {Ziiiotto. op. cit. pp. 63-66) Nel fondo Gravisi del Museo Regionale di Capodistria, trovasi la Cassa della Pubblica Librería e deWAccademia, tenuta da Girolamo Gravisi tra gli anni 1760 e 1804. Tale documento, un autentico libro contabiie, registra minuziosamente tutte le somme pro Librería, riscosse dagli accademici dal 1760 al 1804. La Cassa della í 84 ACTA fflSTJRIAE V. Ivan MARKOVIČ: LA BIBLIOTECA DI CIAN RÍNALDO CARL1.79-90 Pubblica Librería e dell'Accademia è, oltre ai iibri superstiti, la prova più tangente che ¡a Librería pubblica e dell'Accademia è stata operante per oltre un quaran-t'ennio. Tale libro è, come abbiamo visto, soltanto una delle felici intuizioni car-liane che al Gravisi riuscl di concretizzare e che corrísponde perfettamente ai "libro delle sponlanee coníribuzioni" di cui il Carli nel passo appena citato. Gli "avanzi agit scolarí" non possono essere aítro che la somma fissata sin dal Í62S dalla città di Capodistria a vantaggio di quattro študenti poveri ai quali la città sosteneva gli studi nelT Ateneo Padovano (Ziliotto, op. cit. p. 65 in nota). Tanto fervore e ingaggiamento di uomini cosí valenti non poteva non daré i risultati sperati: nel giro di pochi mesi le sorti délia futura Librería volsero deci-samente al meglio. Anche gli accademici, inizialmente più restii, come l'Alme-rigotti, presero a cuore le sorti délia Librería e le oblazioni in cassa sembrano più che cospicue tanto da far accarezzare progetti ancora maggiori: ormai è tempo di pensare ai libri da scegliersi, ma almeno questo per il Nostro è una briga che si addossa ben volentieri: Venezia 2 aprile 1760 Lieta nuova mi date con la carissima v os t ra de'27 scaduto. Dunqiie la librería si fará e questa servirá di monumento alla presente coltura délia nostra Città efarà una viva testimonianza délia attenzione e premura vostra in affare di tanta conseguenza. Fra le volontarie contribuzioni porrete anche il mio nome, come vi dirá il cognato Manzioli, Per la scelta dei libri contribuirá per quanto potrô; ma la nota accennatami non ritrovai nella vostra lettera. Col Coletti non bisognerebbe passare il confine di ducati 50 alianno, per riserbarsi a far altro contratto con altri che hanno i corpi che mancano a lui... (Ziliotto, Op. cit. p. 68) Venezia 6 Aprile 1760 Ad altre mie aggiungo la presente, spinto dal piacere di veder animati i Cittadini a contribuiré in un 'opera cosí illustre, coni 'è la Pubblica Librería. Oltre il contratto col Coletti a ducati 50 l'anno con l'obbligo di dar subito per ducati 400 di libri, de' quali s'è fatto anche una scelta, ritorno a dirvi che io avrei grandissima voglia di mandarvi in compagnia di questi, Grevio e Gronovio con Salengre e Poleni, la Bizantina, Martimmer, Sigonio, gliAnnali, Fleury ed altri corpi simili. Per averli andavofra me pensando che basterebbe fare un accordo di lire 600 l'anno con Pasquali (Giambattisla Pasquali stampatore veneziano Nda) che gli ha. E per avere queste lire 600 mi andava immaginando che dato il fervore dei con-tribuenti volontari, si potrebbe per anni dieci fácilmente ricavare L 50 al mese: chi due, chi una, chi una e mezzo ecc. Ma bisognerebbe che ognuno s'impegnasse a seguitare per anni 10. E nelle riscossioni non cavalcar mai un mese con l'altro, ma esattamente ne' primi giorni di ciascun mese riscuotere. Se il Sig.r Bonzio è impegnatissimo, corne dite, m'aspetto di udire d'aver portato 85 ACTA fflSTJRIAE V. Ivan MARKOVit!: LA BIBLIOTECA DI OIAN RINALDO CARU,79-90 in Consiglio la Parte degli avanzi degli scolari di Padova. Quest'anno a buon conto sarebbero dugento ducati. Ma il daré suggerímenti a voi a a! Márchese Giuseppe in tal materia è il medesimo che portare civette in A teñe; tanto è grande il vostro impegno e la comune vostra premura. Serva adunque la presente per farvi sempre più apparire la mia; e con tutto ilcuore v'abbraccio. (Ziliotto, Op. cit. pp. 69-70) Venezia 9 aprile 1760 ...Son contento del Coletti peí contralto falto e voi altri, spero, sarete contenti délia scelta fat ta de' libri. Manca Rer. Italie. Script, ma spero che anche questo s'avrà, avendo il Coletti suddetto scritto per esso a Milano. Con tale occasione spedisco le mie coserelte e il Cujacio. Vorrei che si facesse raccolta di tutte le opere de' nostri Autorl lo ben volentieri dard quelle che mi ritrovo avère; ma tutti gli altri dovrebbero fare il medesimo, onde nella nostra Biblioteca vi fosse uno scaffale per le opere degli autori conterranei Vi raccomando poi di fare due volumi di carta bianca da scrivere. Nel primo far copiare le Dissertazioni recítate nelle Riduzioni Acca-demiche e nel secondo le Poesie Scelte. Di dissertazioni ne abbiamo selle. Non bisogna trascurarle. La prima è la vostra e poi in seguito. Vi ringrazio dei Supplementi all '¡nscrizione. Addio. (Ziliotto, Op. cit. p. 72) Venezia 3 maggio 1760 ... Nella forma del contralto fatto dal Coletti c'entrava benissimo ü Corpo Rer. Italie. Script., avendolo fatto con tale vista; nía questo corpo non s'è poluto fare perché Coletti lo ha mancante e a Milano (siante alcune liti per la roba e am-ministrazione Argelati) non è d'averio per ora almeno. Onde s'avrà quando si potrà. (Ziliotto, Op. cit. p. 73) Il progetto délia Libieria è éntralo definitivamente in porto. II Coletti, libraio veneziano, ha infine fornito anche i tomi mancanti dei Rcnim Italicaruro scrip-tores, il Carli ha mantenuto le sue promesse donando alla neo costituita Libreria varie sue opere, ed anche lo stesso Almerigotti, che in un primo tempo è stato il più restio e per il coi scetticismo tutto il progetto rischiava di naufragare, ha abbracciato in pieno Tidea ed anzj sembTa essersi veramente prodigato visto che molti libri sono stati consegnati dal Coletti proprio all'Almerigotti in persona, il quale li ha poi recapiíati al Gravisi. Lo si desume da un documento presente nel fondo Gravisi dell'Archivio Régionale di Capodistria che, sebbene privo di firma, presenta i caratteri delía mano di Girolamo Gravisi, documento intitolato Nota de' Libri dati dal sig.r Sebastiano Coletti alia Pubblica Libreria deíl'Accademia, con data 13 agosto 1760. 11 documento è in pratica un elenco dei libri forniti dal libraio Coletti, e che rappresentano il núcleo più antico e di conseguenza anche più im- 86 ACTAMSTIWAEV. Ivan MARKOVlt LA BIBLIOTECA Di CIAN RIÑA (.DO CARLI, 79-90 portante di questa Pubblica Librería dell'Accademia. Vediamo di quali libri si trat-ta: Vaillaní Numismaia, Commentaria Accademicae Petropolitanae, Manni sopra i sigilli Beríoli Antichiíá di Aquileia, Rubeis Monumento Ecclesiae Aquilejensis, Museum Odescalcum Cortonense, Romanum, Veronese, Farlati lllyrium sacrum. Sempre nello stesso ducumento vi & inoltre una lista di volumi donati da Gian Rinaldo Carli (Delle Monete, Argonauti, Esiodo, Della declinazione dell'ago magnético, Dell'anfiteatro di Pola), e vi sono infine i libri comperati da Girolamo Gra-visi (Sarpi Storia del Concilio Tridentino, D. Thomae Opera, Graevii et Gronovii Antiquiiates Romanae et Graecae, Rerurn líalic, Scriptores, Buffon opere, Plutarco, Tiraboschi Storia della letteratura, Anacarsi il Viaggio, Memoria delVAccademie dello Stato Veneto, Giornale di Agricoltura ecc... In tutto un'ottantina di volumi. La Librería ¿ fatta. Essa é operante e la sua attivita sembra procedere a gonfie vele visto che questo tema, nel prossimo ventennio, scompare del tutto dal car-teggio Carli-Gravisi. La missiva del primo agosto 1787 lascia presagire pero che l'etá d'oro deila Librería lentamente volge al termine: Milano, Primo agosto 1787 ... Ricevo la nota degli associati. Chi trova 10 associati, ha sempre per diritto, in dono un esemplare. Voi dimque verso di me, avete due, t non un diritto. 11 Tomo I. é di giá abbozzato; e a'primi d'Oítobre si contincerá per la stampa. Fra gli associati, spiacemi di non vedere la Librería pubblica di Capodistria. (Ziliotto, Op. cit. p. 306) II Gravisi quindi trovava, compilava anche gil abbonamenti anticipati per le opere del Carli; nel caso specifico il Tomo I. delle Antichitá Itaiiche. Tra gli abbonati pero non compare la Librería dell'Accademia ed il Carli se ne dispiace ma non sembra esserne sorpreso. Le sostanze della Librería andavano progres-sivamente scemando, com'é chiaramente visibüe, dalla Cassa della Librería (Ar-chivio Regionale di Capodistria, fondo Gravisi) anche se questa é stata tenuta aperta fino al 1804, ma con ogni probabilitá piü per perseverarla del cassiere che per reale bisogno di tener conto delle entrate che specialmente negli ultimi anni erano diventate puramente simboliche. Nel gennaio del 1792 moriva a Milano Girolamo Carli, fíat ello di Gian Rinaldo, lasciandogli in ereditá nient'altro che libri, che stranamente per Gian Rinaldo rappresentano un onere, visto che a questo punto la Librería dell'Accademia, che puré in anni migliori avrebbe rappresentato il ripiego ideale, non sembra essere índicata come una soluzione ma come tale si prospetta invece, per la prima volta, una Sala del Collegio dei Nobili di Capodistria: 87 ACTA fflSTJRIAE V. Ivan MARKOVHÍ: LA BIBLIOTECA DI CIAN RINAI.DO CARLÏ, 79-!)Cl Milano 3 ap rile 1792 ... Perquei iibri del Fratcllo, sono imbarazzato rnoltissimo, perché a venderli con avvilirnenío non posso acconsentirvi. Le vostre riflessioni nono oltime e combinano con le mie. Ma converrebbe a buon conto, che ci fosse un iuogo, ove collocarc decentemente qualche migliaio di volumi... (Ziliotto, Op. cit. p. 11) Milano 6 gîugno 1792 ... Sentó con piacere che siete stato in Sarmino. Il fratello ebbe in copia il testamento; ed è bene alfatío di tutte ie circostanze; onda non hafatto, che pregarmi della vendita dei Iibri; a cui, per complacerlo, mi sono indotlo: ma con lidio ció rimarrá qualche carpo (indicatovi con allra mía) invenduto, e che manderô all'Accademia costa. Per altro chi crede di ereditare la mia librería, s'inganna di grosso. Per so-stenere i bisogni e la decenza della mia vita, negli anni, ne' quali mi fu sospesa per 2/3 e piü, la mia pensione, e mi ritrovai senza patrimonio ecc., ho supplito, con quello che avevo, e peró dopo gli argenti, ho contrattalo anche la mía librería. De ' pochi Iibri poij che ho acquistalo dopo. il detto contralto, sarà disposto certamente prima della mía morte. Dopo questa, chi mi ha spogliato, essendo vivo, non ritroverà nidia da consolarsi. (Ziliotto, Ibid.) Milano S novembre 1792 ... Anche a me scrive il Fratello della sua disposizione di tener in deposito i Iibri, che forse saranno arrivait a quest'ora; e di aggiitnger poi anche la disposizione de' suoi, a favore di codesta pubblica Biblioteca; la quale anche da me sarà auméntala, andando a tal fine molti Iibri acquistando, che tengo a parle in una stanza di ritiro, separad dalla Librería, di già contrat tata, che vi confídai tempo fa. Sino a quest'ora ne ho circa 200 oltre quantité d'opuscoli. Ci sono molti Classici Greci e Latini cum nolis varior. Numeri delVulûma edizione; il Códice Teodosiano col Gotlifredo etc. il Lexic. Magn. in Tom. 4infoi, l'Enciclop. delle Antichità etc. etc. Leg. Barbar. Tom. 5. fol. e varié altre opere (ZUiotto, Op. cit. p. 19) Per il Carli sono anni difficili. Per suppiire alie ristrettezze economiche ha dovuto contrattare, oltre agli "argenti" anche la sua stessa raccolta personale di Iibri ma nonostante ció rimane sempre pronto a prodigarsi ed incrementare, con nuovi lasciti, il fondo della Librería dell'Accademia. Per questo motivo fa bene attenzione a non mescolare i Iibri della sua raccolta, ormai non più sua perché con-trattata, con i Iibri "non sfrattati" che tiene in serbo per la Libreria capodistriana. Sono passati ormai trení'anni dalla costituzione della Libreria dell'Accademia quando questa nuovamente ritorna alia ribalta nel carteggio Carli-Gravisi. In quegli anni molte cose sono cambiale, i due cugini, ormai vecchí, hanno perso parte dell'entusiamo iniziale che avvertíamo nel primo blocco di lettere, le awersità 88 ACTA HISTRIAE V. Ivan MARKOV1Ó lA BIBLIOTECA DI CIAN RINALDO CARU, 79-90 ' della vita, Ja cattivena della gente, hanno fatto svanire tutte le iiiusioni giovanili. Ma ancora una volfa la cura per i libri ha la meglio sull'orgoglio e sul ramcaanco. Per i libri bisogna assolutamente trovare una collocazione adeguata: il Collegio dei Nobih si prospetta come l'uuica soluzione sia per i libri delTAccademia quanto anche per i libri delle collezioni private del deceduto Girolamo Carli ma anche dello stesso Gian Rinaldo il quale peral tro scrive "s'inganna di grosso chL crede d'ere-ditare ia mia biblioteca". L'idea di lasciare i hbri alia custodia dei Padri Pü è stata più che azzeccata, visto che proprio il trasferimento dei libri nel Collegio dei Nobiii ha permesso la loro conservazione fino ai nostri giorni. Per rendersene conto basta infatti daré un'occhiata al fondo antiquario del Ginnasio italiano di Capodistria dove, oltre ai due volumi carliani autografati, si conservano anche tanti altri libri fin qui incontrati come ad es. i Rerum Italicarum Scriptores, i Numismata, le Antiquitates Romanae et Graecae ecc. ecc. Del resto si trattava dell'ûpzione più lógica, nell'ottíca odierna quasi scontata, visto che il Collegio è stato per lunghi anni un'autentica accademia uell'accadenna. Fondato nel 1612 il Collegio divenne ben presto ¡1 vestibolo ed il vivaio del-l'accademia poiché uguali erano gli ideali umanistici, il culto dell'erudizione, l'a-more per le lettere. U Collegio era la prima scuola di vita e cultura dei nobiii capodistríani e lunga é la lista dei frequentanti che successivamente si distinsero per virtù ed ingenio. Da esso si accedeva all'Ateneo Padovano, e questo l'iter scolastico è stato seguito anche dal Carli e dal Gravisi. Più corretto sarebbe parlare di un único spirito culturale di Capodistria visto che rettori e docenti del Collegio erano alio stesso tempo anche membri attivi delT Accademia e quasi tutti gli accademici, come detto, si erano formati culturalmeote nel Collegio. Tra le carte Gravisi dell Archivio Regionale di Capodistria vi è un piccolo Indice dei libri dell'Accademia dei Risorti dad in custodia alli P. P. delle Scuole Pie in Capodistria li Maggio 1806. L'indice, ordinato per ordine alfabético, riporta i titoli di 248 opere circa, il circa è d'obbügo visto che alcune parti sono illeggíbili, vi sono cor-rezioni di seconda mano ecc. La calligrafia non sembra quella di Girolamo Gravisi. L'idea carliana di trasferire la Librería ai Collegio si è dunque realîzzata, ed è stata un'intùizione felice perché il Collegio (e la sua biblioteca che a questo punto si era arricchita dei libri di questa Librería Pubblica dell'Accademia) riuscí ad uscire praticamente indenne dalle vicissitudini storiche. Infatti, non pocht dei libri che abbiamo fin qui mano mano avuto modo di citare e che sono stati per buona parte voluti, e procurad proprio da Gian Rinaldo Carli, costituiscono tutt'oggi la parte più preziosa del fondo antiquario della Biblioteca del Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria già Liceo Combi, già Collegio dei Nobiii. La fine della Librería coincide con la fine dell'Accademia. Nel maggio 1806 il Gravisi, che per quasi mezzo secolo aveva cosi amore- ACTA fflSTJRIAE V. Ivan MARKOV1Ó LA BIBLIOTECA DI OIAN RINALDO CARLI, 79 90 volmente curato la librería per sottrarla dalla dispersione affidó la stessa aUa custodia dei Padri dallé Scuole Pie, simulando forse una cessione, in attesa di tempi migliori. POVZETEK V okviru "Akademije Preporodovcev" v Kopru sta Gian Rinaldo Carli in Giro-lamo Gravisi leta 1760 odprla ljudsko knjižnico. Iz dokumentov, kijih v fondu Gra-visi hrani Pokrajinski arhiv v Kopru, in iz dopisovanja med Carlijem in Gravisijem je razvidno, da sta koprska učenjaka od začetka pa vse do leta 1806 osebno skrbela za upravljanje te skromne, a zelo pomembne knjiine zbirke. Ob zaprtju "Acca-demie" so knjižnico preselili v Kolegij pletnenitašev v Kopru, kjer se je njen večji del ohranil vse do današnjih dni. BIBUOGRAJFIA Pahor Miroslav: Mestna knjižnica v Kopru: njen nastanek in razvoj do leta 1954. In: Osrednja Knjižnica Srečka Vilharja Koper; Koper 1979, pp. 53-75 Ziliotto Baccio: Treceotosessantasei letters di G. R. Carli capodistriano, cavate dagli originali ed annotate. In: Archeografo tries tino, s. 3, IV (1910), pp. 1-105; V (199.1), pp. 1-68; VI (1912), pp. 227-340; VII (1913), pp. 1-46 Ziliotto Baccio: Accademie ed Accademici di.Capodistria 1747-1807, Trieste 1944 90