ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEL LAVORATORI ANNO Vili. - NO. 449 Redazione e Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 UN AVVENIMENTO DI STRAORDINARIA IMPORTANZA Gioverà alla collaborazione intemazionale la visita del Maresciallo Tito a Mosca Auguri, compagno L’Ambasciatore jugoslavo a Mosca, Veljko Mičunović, parlando alla televisione ha dichiarato la scorsa Settimana che i risultati dell’attuale collaborazione tra l’URSS e la Jugoslavia dimostrano la giustezza del principi cui sono stati ispirati i colloqui fra gli statisti jugoslavi e sovietici svoltisi lo scorso anno a Belgrado. Egli ha aggiunto ohe entrambe le parti hanno fatto quanto era opportuno per corrispondere alle esigenze dei nostri tempi, agli interessi dei popoli dell’Unione Sovietica e della Jugoslavia, come pure agli interessi della pace e del progresso nel mondo. «Tra breve — ha detto l’Ambasciatore Mičunović — il Presidente della RFPJ Josip Broz Tito si recherà in visita ufficiale nell’Unione Sovietica. I popoli jugoslavi ne hanno accolta la notizia con particolare compiacimento e auspicano ohe' essa venga coronata da un grande successo. Io ritengo che anche i popoli dell’Unione Sovietica condividano gli stessi sentimenti. Noi consideriamo questa visita un avvenimento di importanza particolare che contribuirà all’ulteriore sviluppo delle relazioni amichevoli tra i nostri paesi. D’altro canto, riteniamo che essa gioverà alla causa della comprensione, della fiducia e della pacifica collaborazione tra tutti j popoli.» L’Ambasciatore Mičunović ha detto che l’allacciamento di relazioni amichevoli fra l’URSS e la RFPJ era necessario per più ragioni. In primo luogo entrambi i paesi edificano i loro sistemi interni nello spirito della ideologia socialista. La cooperazione tra paesi che si prefiggono questo scopo viene imposta come necessità storica allo scopo di condurre una coerente politica di collaborazione pacifica, cui i popoli dell’URSS e della Jugoslavia sono ugualmente interessati. Si trat- ta inoltre di paesi che nel corso della loro storia sono stati legati da Innumerevoli vincoli, come è stato dimostrato in particolare durante le grandi crisi mondiali e nel corso dell’ultima guerra, in cui i nostri popoli hanno lattato spalla a spalla e in cui hanno dovuto sopportare giganteschi sacrifici. Parlando di alcuni risultati con creti derivati dalla collaborazione fra l’URSS e la Jugoslavia in quest’ultimo anno, l’Ambasciatore Mi-čunović ha messo in ris'alfo il valore dell’accordo economico firmato nel settembre del 1955. Egli ha illustrato il vantaggio reciproco derivato dall’accordo concluso sulla collaborazione tecnica .e scientifica e sull’accordo relativo all’impiego dell’energìa atomica a fini pacifici. Con questi accordi non vengono però esaurite le possibilità obiettive di estendere ulteriormente la cooperazione economica fra l’Unione Sovietica e la Jugoslavia. Anche nel campo della cooperazione culturale sono stati raggiunti risultati importanti — ha detto Mičunović ■— rilevando l’interesse destato dalla tournée del Teatro di Mosca in Jugoslavia e del Teatro drammatico jugoslavo nell’URSS. Accennando alla convenzione culturale firmata recentemente a Mosca, egli ha espresso la convinzione che i popoli dei due paesi, e particolarmente gli esponenti della vita culturale, plaudiranno a tale atto che facilita l’attuazione di iniziative pratiche che serviranno ad una migliore conoscenza e allo scopo di sviluppare ulteriormente l’amicizia reciproca. Lo scambio di delegazioni delle organizzazioni politiche e sociali ha avuto pure il suo effetto per quanto riguarda il migliore accordo, l’amicizia e la collaborazione. La cooperazione tra URSS e Jugoslavia ha influito favorevolmente PRESTO IN VIGORE UMA MUOVA LEGGE sui rapporti di lavoro Si è conclusa in questi giorni, dopo laboriosi preparativi, la stesura dello schema di legge sui rapporti di lavoro. Si tratta del primo di una serie di cinque schemi la cui elaborazione è stata affidata ad una commissione comune dell’Assemblea Federale e del Consiglio Esecutivo, con il compito di codificare, sotto forma di leggi, tutta la complessa materia del lavoro e dei rapporti di lavoro. Lo schema elaborato è fuor di dubbio il più importante. Esso abbraccia in linea di massima i seguenti campi: inizio del rapporto di lavoro, orario di lavoro, paghe e stipendi, ferie annuali, permessi e feste, la difesa tecnico-igienica e la protezione dei giovani e delle donne sul lavoro, la responsabilità disciplinare e materiale, la cessazione del rapporto di lavoro, i diritti dei lavoratori durante il periodo di disoccupazione, ecc. Parecchie di queste questioni erano già regolate per via legale con diverse leggi, ordinanze, decisioni e istruzioni, però solo parzialmente. Ora, invece, vengono sistemate in un’unica legge che comprenderà 258 articoli. Nello schema vi sono però delle novità. La piu importante riguarda ^assunzione ed il licenziamento, entrambi di competenza di una speciale commissione che verrà istituita presso ogni consiglio operaio, come suo organo e che sarà composta al minimo di tre membri, uno dei quali deve essere rappresentante dell’organizzazione sindacale, mentre il suo presidente deve essere membro del consiglio operaio. Ogni assunzione è di esclusiva competenza di questa commissione, che decide su proposta del direttore o di persona autorizzata. Contro le sue decisioni il direttore può appellarsi al consiglio operaio. D’altra parte la commissione Ä in dovere di assumere, a pari condizioni, in primo luogo gli operai proposti dal servizio per la mediazione del lavoro. Per l’assunzione del personale direttivo (e anche dell’altro personale tecnico qualora previsto dal regolamento tariffario) l’azienda è in dovere di pubblicare il concorso che sarà di base al consiglio operaio per la scelta di questo personale. Un’importanza particolare viene assunta dalla commissione nei casi di licenziamento. Tra tutti i casi previsti dallo schema di legge risaltano quelli riguardanti il licenziamento con preavviso da parte dell’azienda e il licenziamento per motivi disciplinari, cioè i due casi jjxaggiormente soggetti sino ad oggi a decisioni arbitrarie. La commissione decide su tutti i casi di licenziamento su proposta del direttore, che nella motivazione deve indicare con esattezza i posti di lavoro, rispettivamente operai con le rispettive qualifiche, che vengono soggetti alla riduzione. Qualora l'azienda intende ridurre un maggior numero di operai ed impiegati la decisione spetta al consiglio operaio. ti licenziamento per motivi disciplinari può avvenire solo in ba- se a una sentenza del tribunale disciplinare. D’altra parte tale sentenza può aver luogo qualora l’operaio e l’impiegato abbiano più volte violato le disposizioni di-sceplinari e le altre sanzioni non abbiamo sortito lo effetto voluto. Fanno eccezioni gravi trasgressioni disciplinari. La persona punita può ricorrere al consiglio operaio contro la cui decisione l’operaio può appellarsi al Consiglio sindacale comunale che dal consiglio operaio richiederà la revisione della sua decisione. Qualora tale richiesta non venga accettata, il consiglio sindacale può ricorrere ad una speciale commissione arbitrale, composta dal Presidente del Comitato popolare comunale, dal rappresentante dell’organizzazione sindacale e da quello dell’azienda. Al tribunale disciplinare, che dovrà essere costituito presso ogni azienda, che abbia un consiglio operaio eletto, lo schema di legge attribuisce un ruolo significativo nella difesa della legalità. In primo luogo tale tribunale può emanare solo pene più gravi: accanto al licenziamento, anche le multe e le destituzioni dalla carica. In tutti i casi, però, il Consiglio sindacale comunale ha il diritto di richiedere la revisione. non soltanto s-ui due paesi, ma si è pure riflessa positivamente anche nel campo delle relazioni internazionali. L’Ambasciatore Mičunović ha dichiarato che la cooperazione tra i due paesi, che parte dalla premessa del rispetto dei principi democratici, della libertà, indipendenza e della parità di diritti, può interessare' oggi tutti i popoli che si sforzano di assicurare il libero sviluppo della pace. L’Ambasciatore jugoslavo ha dichiarato che i popoli della Jugoslavia salutano gli sforzi impiegati dal Governo sovietico per allentare la (tensione nelle relazioni internazionali. «Noi consideriamo la recente decisione del Governo sovietico di ridurre gli effettivi delle proprie forze annate come uno degli esempi migliori di questi sforzi costruttivi.» Egli ha aggiunto che 10 sviluppo favorevole delle relazioni internazionali sta a dimostrare i progressi della politica di cooperazione pacifica tra i popoli, che rappresenta l’unica alternativa capace di permettere la soluzione di numerosi problemi internazionali. Mičunović ha rilevato che1 a questo riguardo rivestono particolare importanza pure le relazioni amichevoli che si sviluppano fra la Jugoslavia e l’Unione Sovietica. L’Ambasciatore Mičunović ha concluso dichiarando che ci si può attendere che la cooperazione reciproca ed amichevole si svilupperà ulteriormente e si consoliderà nell’interesse dell’URSS e della Jugoslavia,, e a favore della sicurezza, della pace e del progresso nel mando. * La scorsa settimana politica jugoslava ha registrato la presenza di numerose delegazioni straniere, dai sindacalisti sovietici ai deputati cecoslovacchi, dai parlamentari brasiliani ai giornalisti finnici. Un’importante visita ha invece compiuto Vukmanović-Tempo', vicepresidente del Consiglio Eseceutivo Federale, nella Germania di Bonn. A conclusione della visita di Svetozar Vukmanović, è stato reso noto un comunicato nei quale ri rileva che «durante le conversazioni si è proceduto a uno scambiò di vedute in merito a problemi economici e politici che interessano entrambi i paesi. Sono state esaminate le possibilità per estendere maggiormente i rapporti economici. E’ stato raggiunto un accordo che permetterà di stabilire le condizioni atte a determinare lo sviluppo degli scambi mercantili e monetari su una base più libera. Il vicepresidente jugoslavo ha esposto la possibilità di intensificare i raporti commerciali jugo-tedeschi mediante 11 potenziamento dell’industria jugoslava delTalluminio e lo sfruttamento delle fonti energetiche, qui compreso pure il progetto della «Jugo-eleksport» elaborato dalla Commissione economica europea». Nel comunicato si precisa che le conversazioni si Sono' svolte in un clima favorevole e di reciproca comprensione. Ad esse hanno partecipato numerose personalità. Svetozar Vukmanović ha dal canto suo dichiarato ai giornalisti che sono state prese in esame le cause che hanno influito sulla contrazione degli scambi tra i due paesi. Egli ha aggiunto che questi scambi potrebbero venire intensificati qualora venissero utilizzate le risorse e-conomiche jugoslave non ancora sfruttate. Ciò potrà avvenire mediante nuove forme di collaborazione economica, quali per esempio la concessione di prestiti a lunga scadenza a favore dell’industria dell’alluminio e le centrali elettriche. I paesi interessati potrebbero finanziare sia l’acquisto delle installazioni, sia la costruzione degli o-biettivi stessi. I prestiti verrebbero rimborsati con la pi-oduzione. Il vicepresidente Vukmanović ha aggiunto che si stanno svolgendo conversazioni in tale senso anche con i rappresentanti degli Stati Uniti. Verrà esaminata la possibilità di impiegare le eccedenze agricole americane quali forme di credito in accordi plurilaterali. A sua volta, il Ministro dell’Eco-nomia tedesca Erhart ha dichiarato ai giornalisti jugoslavi che durante l’identità di vedute in tutta una le conversazioni è stata raggiunta serie di problemi economici.. «Le conversazioni — egli ha detto — sono state molto proficue ed hanno creato un clima favorevole. I piani di aiuto economico reciproco, di cui abbiamo, discusso, sono reali, anche se sembrano audaci». Erhart ha aggiungo che la Germania occidentale può offrire un importante contributo alla realizzazione dei piani di collaborazione e-conomica tra la Jugoslavia e l’estero. * E’ ripartita per Mosca sabato scorso la delegazione sindacale sovietica dopo tre settimane di permanenza nel nostro Paese. I sindacalisti sovietici hanno visitato complessi industriali ed enti culturali. Fra gli altri ricevimenti, essi hanno partecipato a un ricevimento offerto' Rai Maresciallo Tito Intrattenendosi con i giornalisti, di capo della delegazione sovietica, Nikolajeva Korobova, ha dichiarato che la sua delegazione ha avuto l’impres'sione che i Consigli operai jugoslavi rappresentano un sistema democratico di gestione. Continua intanto il soggiorno in Jugoslavia della delegazione parlamentare cecoslovacca, soggiorno dedicato alla visita di stabilimenti ed impianti di vario genere, sedi culturali, città1 e incontri con rappresentanti della vita puoblica. Invece la delegazione parlamentare brasiliana, giunta sabato nel nostro paese, tratterà in particolare degli scambi economici. I parlamentari del Brasile sono capeggiati dal vicepresidente della commissione agli esteri della Camera brasiliana, Ivette Vargas Tatsch, il quale ha tenuto a dichiarare al suo arrivo a Belgrado che considera favorevole lo sviluppo dei rapporti economici tra i due Paesi. Infatti il valore delle esportazio-zioni jugoslave è aumentato nell’an-no in corso di ben dieci volte rispetto al 1950, toccando la cifra di 15 milioni di dollari. D’altro canto, le importazioni dal Brasile sono salite dai 2,6 milioni di dollari iniziali ai 13,5 attuali. Queste cifre sono possibili di notevoli aumenti in quanto si fa notare che la situazione è favorevole ad un ulteriore incremento degli scambi. In particolare la Jugoslavia è in grad- di offrire sulla lista delie esportazioni numerosi altri articoli prima non contemplati. Di grande importanza per gli scambi commerciali tra i due paesi sono le camere miste di commercio fondate negli scorsi anni a Belgrado e a Rio de Janeiro. La loro funzione è quella di facilitare e organizzare il movimento delle merci, nonché di far conoscere ai rispettivi importatori i mercati dell’uno e dell’altro paese. « .1 Tito nella casa natale di Kumro vac Nell’attimo in cui usciamo, provenienti dagli estremi limiti del nostro Paese, le staffette giovanili muovono verso Belgrado. Vi giungeranno venerdì per consegnare all’amato Presidente della Repubblica, a nome di tutti i popoli della Jugoslavija, gli auguri di lunga vita in occasione dei suo sessanlaquattresimo compleanno. Così come ogni anno, in ogni villaggio, lungo il percorso, nelle città il popolo si è stretto attorno ai propri giovanissimi per essere presente nello spirito, consenziente anche con la presenza fisica alle auspici parole che rinchiuse nelle fiaccole contenevano l’anima di un popolo che ama il suo Capo dello Stato, non per un culto artificioso, ma perchè questo Uomo, Tito, ha dato prova nel passato e nel presente di saper comprendere e di saper attuare le più genuine aspirazioni, non solo dei popoli Jugoslavi, ma nella lotta per la rappacificazione dei rapporti internazionali, per la cessazione della guerra fredda, anche le aspirazioni di tutta l’umanità terrorizzata dali’incombente minaccia di nuovi conflitti e di nuove catastrofi, E se quest’anno si festeggia il compleanno di Tito in un'atmosfera più tranquilla, senza nubi temporalesco sull’orizzonte e senza l’angoscia di un incognito futuro, lo dobbiamo in gran parte a lui, alla sua costante e quotidiana opera, ai suoi viaggi in India e Birmania, Egitto, Etiopia e Francia, dove si è fatto il più tenace assertore dell’idea della coesistenza attiva, idea che è penetrata e si fa sempre più strada anche negli ambienti più retrivi della politica bloccarda. Nè si chiude qui il ciclo dei meriti del compagno Tito: l’uomo che ha sconfitto Stalin, (non è espressione nostra; essa è apparsa, non una volta, sulle facciate dei più quotati organi della stampa mondiale ed anche, in altre parole, ma con la stessa sostanza, nel rapporto segreto di Kruščev al XX Congresso del PCS). E che cosa significhi la sconfitta di Stalin, delle sue idee, del suo culto, del suo revisionismo marxista non è difficile arguirlo. I sintomi li vediamo nei paesi dell’Europa orientale, dove un respiro ha scosso le genti oppresse da una cappa di piombo. E tale sconfitta è ancora densa di fecondi sviluppi sia nel campo interno dell’Unione Sovietica é delle democrazie popolari che in quello dei rapporti intemazionali. Essa è soprattutto feconda per lo sviluppo dell’idea socialista e del socialismo nel mondo. In questa atmosfera di tranquillità e di più ottimistiche prospettive nel campo internazionale, sotto la sua guida, potremo con maggior vigore continuare sulla strada da noi intrapresa, strada del socialismo e del benessere. DOPO LE ELEZIONI IN AUSTRIA Comune responsabilità Ira democristiani @ socialdemocratici Quattro milioni e mezzo di Austriaci si sono recati domenica 13 maggio alle urne, senza molta animazione per eleggere il nuovo parlamento. Questa consultazione elettorale è stata la prima dopo la firma del trattalo di stato con l’Austria. Molto poca animazione ha portato anche lo spoiglio delle schede. Il partito popolare di Raab ha rafforzato le proprie potsizioni ottenendo e un maggiore numero di voti e un maggiore numero di mandati, mentre i socialdemocratici hanno confermato più o meno ciò che avevano ottenuto nel 1953. Sì ritiene perciò che l’elettorato austriaco Si sìa pronunciato in favore di una stabilizzazione della situazione quale essa si presenta oggi. Cosa dovrebbe ciò praticamente significare? Il segretario generale MALGRADO OGNI SCETTICISMO Fiducia reciproca tra Francesi Anche attorno alla visita del Primo fninistro francese a Mosca, come avvenne per quella di Bulganin a Londra, certa stampa occidentale interessata aveva creato un clima di attesa di decisioni sensazionali per poi gridare ai quattro venti che quesiti scambi di visite fra Est ed Ovest non hanno portato risultato alcuno, e che, perciò, sarebbe meglio, non parlarne più per non correre il rischio di veder dividersi gli alleati del Patito Atlantico nella valutazione della nuova politica sovietica ecc. Un esempio per tutti, quello del quotidiano monarchico italiano «Roma», che si stampa a Napoli con i fondi dell’armatore Lauro. Sabato scorso, questo giornale dell’ala destra della sfiducia internazionale, affermava chiaro e tondo ohe era ora di smetterla con i viaggi da e per Mosca. Evidentemente in periodo di guerra fredda i guadagni del grosso armatore Lauro sono piu alti che nel clima di distensione. Infatti i noli per viaggi con materiale e i vengono pagati di più e i caric i i «aiuti» consentono maggiori canto -re. Sul piano del «Roma» e di altri inconfessati interessi si sono io-vati molti giornali di Occident . Pensiamo che le ragioni delle loro valutazioni s'iano — mutatis mu a dis — quelle stesse dell’armatore napoletano Lauro. „ . „ Ma il viaggio di Guy Molle Mosca è stato tanto privo di nsu -tati da non doverlo nemmeno tenere in considerazione nella cronaca politica, come vorrebbero le interessate catene stampa? Oppure questo viaggio — come quello di Bulganin a Londra e come tanti altri ohe si sono avuti in questo scorcio d’anno — ha un suo valore non catalogabile in base alle righe del comunicato ufficiale che ha concluso i colloqui franco-sovietici? Non interessati in noli o produzioni di guerra, ma alla pace ed alla collaborazione internazionale, noi propendiamo a dare una risposta affermativa al secondo interrogativo. Innanzitutto una constatazione: il comunicato ufficiale ammette che non sono stati trovati i mezzi «per risolvere j problemi europei». Un anno fà una ammissione di quesito genere avrebbe fatto' dire agli statisti dei blocchi contrapposti che le conversazioni erano fa’lite e che era inutile cercare di proseguire sulla via delle vUiie e controvisite. Oggi, invece, Molle! si dichiara soddisfatto; così Bulganin, mentre Pineau sottolinea ohe i risultati dei colloqui sono ben più importanti di quanto appaiano nel comunicato. Mollet, anzi, si augura che i risultati dell’incontro fra i capi di Governo* di Francia ed Unioné Sovietica incorragigino anche «altre potenze» (chiara allusione agli Stati Uniti) a seguire il metodo dei contatti diretti. Parlando con ,i giornalisti britannici durante la visita a Londra Kruščev ebbe a sottolineare che è molto più facile creare disaccordi sione e a quel tanto di fiducia ne-che superarli, ma che' la via dei contatti diretti era la migliore per giungere alla reciproca compren-cess'ario per raggiungere un accordo. Mollet e Pineau hanno detto praticamente la stessa cosa della loro visita a Mosca, sottolineando la franchezza dei colloqui avuti e mettendo in rilievo che «ora ci si conosce meglio». E, come si sà, conoscersi è il miglior modo per avviare la collaborazione. Conoscere meglio i rispettivi punti di visita, rendersi conto della situazione vista in tutte le sue faecie è la via della pace e non quella della guerra quando, dopo rincontro, si afferma di apprezzare i punti di vista esposti dalla controparte. Questo in fondo era lo scopo del viaggio di Mollet a Mosca. «Chi si attendeva qualche cosa di più era male informato sugli scopi della nostra visita», ha risposto il Primo ministro francese agli interessati «Roma» ed armatori Lauro delle varie specie. Risultato psicologico positivo, questo è innegabile. Ma di concreto, di immediato, di tangibile non vi è stato proprio nulla fra Mollet e Bulganin? Anche qui il bilancio è positivo nel quadro degli obiettivi della visita, come sono stati indicati realisticamente da Mollet: innanzitutto l’accordo per l’aumento degli scambi economici e culturali fra i due paesi, cioè una intensificazione di quelle relazioni li 1K volontà comune di pace. Il e noi| è poco. Poi il riconoscimen- economiche che legano i paesi ad interessi pacifici comuni ed un approfondimento di quei legami culturali che, consentendo loro di conoscersi meglio, cementano nei popoli che to francese della realtà della nuova politica distensiva sovietica e del valore positivo, per il disarmo generale, della decisione da parte dell’Unione Sovietica di smobilitare 1 milione e 200 mila uomini. Infine l’accordo di massima sul piano francese inteso a portare il problema degli aiuti ai paesi arretrati dal campo dei blocchi al terreno delie Nazioni Unite. Risultati tutti che, per la pace e la coesistenza, valgono bene già in se stessi il viaggio di Mollet. Tornati da Mosca con accresciuta fiducia nelle possibilità di accordi, constatato nella presa di contatti diretta la sincera buona volontà sovietica, gli statisti francesi (come quelli inglesi dopo i colloqui di Londra) non possono non portare queste esperienze nelle discussioni con i loro amici ed alleati in s'eno alla NATO. E quesito, alla lunga, sarà il risultato maggiore in quanto i nuovi punti di vista in situazioni nuove portano sempre a situazioni nuove che oggi lavorano per la pace. Come gli interlocutori di Mosca hanno lavorato per la fiducia che è il preambolo della pace. 1. V, . del partito popolare ritiene che i risultati della consultazione elettorale rappresentano un riconoscimento deireletitorato alla politica leader socialdemocratico Schaerf del suo partito negli anni scorsi. Il ha dichiarato da parte sua che gli eletori hanno manifestato il desiderio di mantenere la coalizione governativa. E Tuna e l’alitra interpretazione non sono prive di fondamenta poiché tanto il partito popolare quanto quello isocialdemocraticho, entrando nel duello elettorale, sono rimasti fedeli alla coalizione che nei trascorsi 11 anni ha dato buoni risalitati. D’altra parte il programma del partito di Raab, quanto quello di Schaerf non si sono in queste elezioni differenziati Sostanzialmente in modo che accettare l’uno avrebbe potuto significare, l’altro. L’unica profonda divergenza si è manifestato intorno al problema della nazionalizzazione, rispettivamente della privatizzazione di alcuni rami industriali. Sul piano di politica estera te divergenze si riducono a delle sfumature verso la neutralità austriaca e le possibilità che lo status di neutralità consente. Il cancelliere Raab ha annunciato che le conversazioni per la formazione del nuovo governo avranno inizio il 23 maggio. Non sì nutre alcun dubbio sulla composizione della nuova compagine governativa. Democristiani e socialdemocratici continueranno a dividersi le responsabilità della direzione del paese. I risultati delle elezioni si rifletteranno quindi in minima misura soltanto' sullo sviluppo interno del paese e sulla ripartizione dei portafogli nella futura coalizione. Essi però confermano Fattaccamento ad un orientamento stabile, non sottoposto a mutamenti, che si muove cioè isu un fermo e già provato binario. I risultati sono inoltre l’espressione dell’approvazione dell’elettorato alla politica indipendente Seguita dal governo Rabb, che ha consolidato la posizione internazionale dell’Austria, ha migliorato i rapporti con i paesi vicini in particolare con la Jugoslavia, ed ha realizzato una certa stabilità economica, nonostante le difficili condizioni del dopoguerra. V’è da ritenere che il prossimo governo Raab continuerà a condurre questa medesima politica e che progrediranno ulteriormente i rapporti austro-jugoslavi, verranno cioè maggiormente sfruttate le possibilità di una buona, fruttuosa collaborazione fra i due paesi vicini al chè il governo di Belgrado e quello di Vienna hanno già sinora dedicato buona parte dei propri sforzi. Prezzo din 10 lire 20 ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din 220, trimestrale din. 110. Spedizione in e. c. p. 7 GIORNI DISARMO E AIUTI La buona volontà sovietica non si è rivelata soltanto in platoniche dichiarazioni, ma anche in decisioni concrete. L’ultima quella di smobilitare 63 divisioni per complessivi un milione e 200 mila effettivi, di ridurre il numero delle scuole militari, di disarmare 375 unità della marina da guerra e di ridurre adeguatamente le uscite del ministero della difesa. Malgrado i dubbi sulla effettiva riduzione di potenza militare che la misura può avere come conseguenza, dato l’alto livello raggiunto anche dall'Unione sovietica nell’armamento atomico e nelle telearmi, gli uomini responsabili in occidente sono stati costretti ad esprimere il proprio compiacimento per il gesto sovietico. Il fatto è però ora l’opinione pubblica occidentale si chiede perchè anche in casa propria non si faccia altrettanto o almeno non si dia in qualche modo una prova della asserita volontà di disarmare effettivamente. Certo sarebbe ingenuo attendersi che anche l’occidente smobiliti di punto in bianco 63 divisioni. Se a Londra, Parigi e Washington ci si rende conto della opportunità di fare qualche cosa, ci Si rende anche conto, delle difficoltà e-conomioe interne che questo qualche cosa, spécialmente negli Stati Uniti, potrebbe provocare. Quello che è abbastanza semplice .nell’Unione sovietica è molto complicato negli Sitati Uniti. La sola notizia della smobilitazione di 63 divisioni sovietiche ha provocato il panico alla borsa di New York. Il valore delle azioni delle industrie che lavorano per l’esercito ha registrato cadute da uno a cinque dollari. Quasi la metà del capitale a-mericano è investito direttamente o indirettamente nelle industrie mili-' tari! Ma il problema non è tanto — oggi almeno — nelle difficoltà di conversione deU’industria, dal carattere militare a quello pacifico, quanto nel successivo piazzamento dei prodotti dell’industria di pace, data la saturazione del mercato nazionale e di quelli esteri maggiormente sviluppati. Tuttavia una via d’uscita c’è! Ess'a è stata indicata con notevole chiarezza dal presidente del governo francese Mollet quando ha strettamente collegato i! disarmo con gli aiuti economici ai paesi sottosviluppati. Questi paesi rappresentano un potenziale gigantesco mercato di assorbimento delle eccedenze industriali. Ma come fornire queste eccedenze? La concessione di aiuti attuata con la dominazione politica ed economica e un metodo direttamente contrario alle aspirazioni dei popoli economicamente arretrati. Il presidente indonesiano Soekarno ha detto nei giorni scorisi a Waschington che il suo paese è pronto a dissodare a mani nude la giungla piuttosto che cedere una parte anche infinitesimale della propria indipendenza in cambio di un aiuto economico sottoposto a condizioni politiche. E’ logico poi che l’arretratezza economica non può essere eliminata solo con i mezzi finanziari, tecnici e scientifici dei paesi industrialmente sviluppati. E’ indispensabile anche una attiva collaborazione delle larghe masse popolari delle aree depresse, collaborazione che è possibile ottenere in piena misura soltanto se questi paesi godono di una completa indipendenza. Gli aiuti e-conomici quindi devono essere concessi in modo da eliminare ogni possibilità di nuove forme di colonialismo e cioè tramite le Nazioni Unite. « Vediamo così uniti in uno stretto, ineluttabile nesso logico: coesistenza pacifica attiva, disarmo, aiuto economico ai paesi sottosviluppati e indipendenza dei paesi coloniali. LE ELEZIONI IN COREA Oltre che in Granbrettagna, Saar e Austria, la scorsa settimana si è votato anche nella Corea Meridionale. Malgrado le discriminazioni e le aperte violazioni delle libertà elettorali l’opposizione a Sing Man Rhee è riuscita a raggiungere la vicepresidenza. Avrebbe forse raggiunto anche la presidenza Se il candidato non fosse improvvisamente morto in circostanze misteriose, proprio alla vigilia delle elezioni. L’affermazione dell’opposizione dimostra indubbiamente il graduale aumento del malcontento del popolo per la politica contraria all’unificazione del paese condotta da Sing Man Rhee. Anche in Estremo oriente uno degli ultimi baluardi di una politica che non è più, sta disgregandosi sotto il peso del proprio anacronismo. — Ed anche questo è confortante. MAKARIOS A LONDRA? LONDRA 20 — L’ex leader del partilo laburista britannico, Clement Atlee, si è associato ai deputati del Governo britannico di permettere all’etnarca Makarios, internato sull'arcipelago di Seicel-le, di venire a Londra per partecipare alle discussioni sul futuro di Cipro. Parlando ieri Sera ad Avon Tyrrel — Hemshiere, Attlee ha e-spresso l’opinione che sarebbe opportuno che Makarios venisse a Londra. Atlee ha quindi detto che, secondo il suo parere, il Governo britannico ha compiuto un serio errore deportando l’etnarca di Cipro. IN MARGINE ALLE ASSEMBLEE DELLE COOPERATIVE AGRICOLE SENSIBILE IL PROGRESSO del cooperativismo nel distretto di Capodistria ' ”1 CAPODISTRIA, 7 — Ci stiamo avviando alla conclusione delle assemblee annuali delle cooperative agricole del distretto, per cui possiamo già trarre indicazioni ed e-sperienze. Ifmanzitutto bisogna rilevare il fatto confortante che la presenza alle assemblee è stata quest’anno notevolmente maggiore nei confronti degli anni precedenti, il che sta a dimostrare rammentato interesse dei cooperatori per i loro problemi. Ciò non è casuale, ma frutto di una migliorata attività degli organi della gestione sociale nelle cooperative, quali i comitati di produttori (allevatori di bestiame, viticoltori, frutticoitori, apicoltori ecc.) notevolmente rafforzatisi ultimamente, e le sezioni delle donne cooperativiste e dei giovani coope-rativisti di recente costituzione. In questi organismi ausiliari coliabora direttamente il 30% del numero complessivo dei cooperatori del distretto. Ciò significa che l’autogestio-ne, in passato abbastanza deficente, sta gradatamente migliorando e continuerà vieppiù a consolidarsi e svilupparsi in misura direttamente proporzionale alle cure che le organizzazioni politiche, in primo luogo l’Unione socialista, vorranno e dovranno dedicare al problema. Direttamente legato a questo, è il problema dell’elevamento dei quadri onde porli in grado di impegnarsi, con la dovuta capacità, negli importanti compiti di fronte ai quali le cooperative sono venute a trovarsi con il recente riorientamento della nostra economia verso l’incremento della produzione agricola e lo sviluppo dei rapporti socialisti nelle campagne, sviluppo che dipende in primo luogo dal come le cooperative saranno messe in grado di esercitare una benefica attrazione sugli agricoltori ancora diffidenti. I risultati in questo campo sono stati finora, infatti, molto modesti: dal 1. luglio 1955 alla fine del febbraio di quest’anno hanno aderito alle cooperative del distretto complessivamente appena 600 nuovi membri. E anche questo è un problema, nella soluzione del quale le cooperative devono trovare l’appoggio delle organizzazioni politiche. Finora si è agito Senza un piano prospettivo. Con i piani d’investimento, recentemente introdotti, questa lacuna è stata colmala. Per ora esistono i Eoli progetti per la sistemazione della conca di Isola, della zona Costabona—Puče e, tuttora. in elaborazione, quelli per ü demanio di Ancarano—Punta Grossa, ma in seguito bisognerà che le ‘singole cooperative provvedano a un proprio piano di sviluppo in prospettiva e ai mezzi finanziari Meningite epidemica nella zona nord-occidentale CAPODISTRIA, 18. — In seguito a parecchi casi di mengite epidemica, scoppiati fra la gioventù pre-scolastica a Pirano e, precedentemente, nei comuni di Buie e Umago, il dott. Hladnik, capo dell’Ispettorato Sanitario del distretto di Capodistria ha precisato ad una conferenza stampa che le persone colpite hanno avuto pronto ricovero ospedaliero e sono fuori pericolo, anche perchè la malattia non si presenta in forma grave. Il servizio sanitario del distretto di Capodistria non è stato sorpreso dallo scoppio del’epidemia, appunto perchè in precedenza si sono già avuti alcuni casi di meningite nei comuni vicini di Buie e Umago. Le misure intraprese risulteranno forse un po’ rigide e vaste, però esse sono a posto e godranno indubbiamente deli’appoggio di tutta la popolazione che dalle stesse trarrà indubbi benefici. La malattia sino a questo momento non si è propagata nelle località vicine, in primo luogo Isola e Capodistria, sebbene le autorità sanitarie abbiano ritenuto opportuno di estendere anche a queste due località le misure protettive di cui si è parlato. Queste mirano a impedire maggiori contatti fra la gente, soprattuto tra i giovani e a tale scopo sono stati chiusi tutti gii asili infantili, le scuole, sospese le riunioni e le manifestazioni sportive. E’ stato vietato il passaggio delle persone — sopratutto dei giovani al disotto dei 15 anni —■ dal comune di Umago e dalle cit- tadine di Isola, Pirano e Capodistria nelle località e zone vicine, appunto per impedire che l’infezione possa propagarsi. Nel caso che l’epidemia si allarghi anche a Isola e Capodistria, il servizio sanitario dispone di sufficienti medicinali ed altri mezzi per ridurre al minimo le conseguenze. Con uno speciale manifestino la popolazione ha avuto le istruzioni sui comportamento e sui primi sintomi del male consistenti nel mal di capo, nell’aumento della temperatura, nel vomito e, in fase più avanzata, in una leggera paralisi alla nuca. Il compito principale del servizio sanitario consiste ora nello scoprire tempestivamente i casi del male, poiché dall’urgenza dell’intervento sanitario dipende anche il destino dei colpiti. Quanto ai doveri della popolazione, il dott. Hladnik ha rilevato che questa deve attenersi strettamente alle istruzioni emanate tramite il manifestino.. Le esagerazioni nei numero degli ammalati, le inutili fughe ed altro hanno per conseguenza la creazione di un’atmosfera che è molto propizia alla creazione di malattie immaginarie. Il servizio sanitario, sulla base dell’esperienza acquisita negli altri stati ed anche da noi, dispone di sufficienti mezzi sanitari df difesa preventiva. Se sarà necessario, tali mezzi verranno impiegati, ma solo con la comprensione di tutta la popolazione il morbo verrà debellato. sufficenti, mantenendosi naturalmente su un piano di obbiettività e accortezza. In riferimento a ciò è significativo rilevare che i programmi d’investimento, elaborati questo an-no, prevedono un ammontare complessivo di 276,100.000 dinari, con i quali verrà grandemente potenziata la meccanizzazione (si acquisteranno infatti 23 trattori e 54 fra camions e rimorchiatori unias-siaili con accessori) ohe, con un impiego razionale e una buona organizzazione delle sezioni macchine potrà grandemente contribuire allo sviluppo e al consolidamento del cooperativismo. Idee non. chiare sono apparse invece, qua e là, nei riguardi della prassi con i cosidetti regressi sui ■mezzi di riproduzione (concimi chimici, sementi, materiale edilizio epe.) ormai abbandonata. Esistono ancora tendenze a mantenere in vita il vecchio metodo (alcune cooperative hanno previsto, ad esempio, fino a 100 mila din di regresso dai fondi per rincremento della produzione per un solo letamaio!). Ne consegue che il controllo sull’uso dei mezzi delle cooperative dovrà, in avvenire, essere molto più rigoroso, sia tramite gli organismi della gestione Sociale nelle cooperative stesse, sia da parte degli organi comunali del potere popolare. Relativamente buoni sono i risultati ottenuti nel campo del rinnovo delle piantagioni, realizzato in buona parte malgrado le difficoltà obiettive, quali l’insufficenza dì materiale prodotto dai vivai nazionali e la limitazione della sua importazione. Le Cooperative hanno rinnovato nei corso del 1955 circa 96 ettari di frutteto, 28 ettari di vigneto (qui il totale, tenuto conto del settore privato, ha raggiunto complessivamente gli 80,4 ha), mentre per il potenziamento dei vivai si Sono fatti notevoli sforzi al fine idi assicurare in prospettiva il materiale da piantagione. I 100 ettari di oliveti, previsti nel piano di rinnovo, non sono stati invece realizzati a causa delle condizioni del tempo avverse. Manchevolezze notevoli si sono avute per quanto riguarda l’arron-damento delle proprietà. Ben poco è stato fatto di concreto, e ciò si fa sentire sensibilmente. Per abbattere il conservatorismo dei contadini non è sufficente, come s’è fatto, discutere, ma agire con i mezzi più adeguati per impedire che il permanere dei rapporti di produzione ormai superati dalla storia, costituisca un freno allo sviluppo di •quelli socialisti. Un gros'so problema è costituito dai 58 mila ettari di superfici abbandonate, rimasto trascurato in tutti gli anni del dopoguerra a causa della mancanza di provvedimenti legislativi precisi ed adeguati sulle questioni di proprietà e, ora, finalmente risolto in linea di principio con una legge apposita, che permetterà alle cooperative di occuparsene a ragion veduta, in particolare per aumentare i fóndi foraggieri per il potenziamento dell’allevamento del bestiame. La soluzione di tutti questi e di altri problemi non dipende, come ancor troppo spesso si pensa, esclusivamente dall’attività delle coope- CAPODISTRIA, 19 — Ieri ed oggi ha avuto luogo l’Assemblea del C. P. D. che, fra l’altro, ha esaminato il progetto del piano sociale per il 1956. La proposta originaria, da noi già illustrata nello scorso numero, è stata approvata senza sostanziali modifiche, unitamente al preventivo di bilancio. Il piano sociale, come pure il preventivo di bilancio per il 1956 si basano fondamentalmente sulle capacità esistenti del distretto, create negli anni trascorsi. Sua caratteristica principale consiste nell’aumento delle capacità produttive e nel perfezionamento del sistema amministrativo comunale. L’industria, il commercio, il turismo e il traffico rappresentano gli elementi essenziali dell’aumento del reddito sociale nell’anno in corso. L’agricoltura, invece, segnerà un ristagno o, nella migliore delle ipotesi, un miglioramento quasi trascurabile nei confronti dello scorso anno, per i notevoli danni subiti in conseguenza del-l’eccezionali rigidità e durata dell’inverno. Tenuto conto di ciò, il reddito sociale complessivo segnerà prevedibilmente un aumento del 4%, dovuto in genere allo sfruttamen- AUMENTA LA PRODUZIONE DELLA BAUXITE ISTRIANA ROVIGNO, 21 — La produzione delle cave di bauxite istriane è, quest’anno, in pieno sviluppo. L’im-pres'a che cura lo sfruttamento dei giacimenti, con sede in questa città, conta oggi oltre 1.200 operai, di cui 800 assunti nel corso dell’uli-ma annata. Pure le zone di sfruttamento del minerale si sono allargate. Presso la sezione delle cave di bauxite recentemente aperta ad Al-bona sono occupati attualmente duecento operai circa. Una nuova .stazione di esportazione è sitata costituita a Cosliacco e sono ormai pronti i progetti per costruirne una altra nei pressi di Chersano. La costruzione di un silos, di una nuova strada e di un tronco di ferrovia industriale, ecco gli altri obiettivi in progetto o in corso di attuazione presso le cave deH’albonese. Le sezioni delle varie miniere vanno meccanizzandosi e modernizzandosi. A Visignano s,i amplia lo stabile della direzione con annesso laboratorio per l’analisi dei campioni e si costruiscono alcune abitazioni per gli operai. Nuove costruzioni sorgono a Checchi con uffici, depositi di combustibile ed officine. Cosi pure a Gimino. La produzione aumenta. Prendiamo soltanto cifre parziali. Nei primi otto mesi del 1954 raggiungeva le 99 mila tonnellate. Nello stesso periodo del 1955 superava le 109 mila tonnellate. Quest’anno si spera, dati i primi risultati, di superare anche quest’ulitima quota. Quasi tutta la bauxite viene esportata, in media 140.000 tonnellate all’anno. Quanto siano produttive le cave di bauxite istriane basti a dimostrarlo un paragone. Ogni sezione delle Miniere di bauxite costituisce, per la sua forza economica, la più grande imprei-Ja esistente in quei Comuni ove abbia sede: Visignano, Pinguente (sezione di Zrenja), Gimino e Pis'ino. Le cave di Albona sono, dopo le miniere carbonifere, la maggiore fonte economica di quel Comune, pur contando solo qualche anno di vita. Un fattore da cui dipende il futuro dell’impresa è quello delle ricerche di nuovi giacimenti. Il metodo attuale di ricerche geologiche (opere a mano) è primitivo e non redditizio. mmmm to delie riserve potenziali (aumento della produttività del lavoro, sfruttamento razionale delle materie prime, miglioramento del processo tecnologico, intensificazione delle colture più redditizie ecc.) e delle possibilità d’espansione delle attività economiche. Parallelamente, il piano sociale prevede quindi un aumento del prodotto delle organizzazioni economiche e delle aziende che, unito al nuovo indirizzo nella politica degli investimenti, creerà le condizioni di una maggiore stabilità economica e le prospettive di un maggiore sviluppo dell’economia in genere. Il trasferimento delle competenze dal Distretto ai Comuni si esprime nei nuovi rapporti finanziari tra piano sociale e preventivo di bilancio. I Comuni, infatti, disporranno quest’anno, del 50,2% dei mezzi finanziari di bilancio, mentre il Distretto disporrà del solo 49,8%, a differenza dello scorso anno (24% e,, rispettivamente 76%). Similmente, neila suddivisione dei fondi per l’incremento economico i Comuni conteranno su 503 milioni di din, il Distretto, invece, su soli 442 milioni di dinari. Con il trasferimento del fulcro nella suddivisione dei mezzi finanziari dal Distretto ai Comuni, il piano sociale garantisce alle unità territoriali fondamentali — i Comuni — la base economica indispensabile per lo svolgimento dei nuovi compiti che ad esse competono, la base' materiale per lo sviluppo quanto più largo delle forze produttive in genere. rative, ma compete alle organizzazioni politiche e sociali tutte, m primo luogo all’Unione socialista, una larga attività di fiancheggiamento e di appoggio, per non dire d’iniziativa. Il problema deli’eleva-tnenito della produzione agricola, non meno di quello dello sviluppo di questa produzione in senso socialista, è al pari degli altri importante ai fini dello sviluppo dei rapporti socialisti nella società. Appaiono sulle spiaggie i primi bagnanti NEL DISTRETTO ISTRIANO LE LINEE del piano FONDAMENTALI ciale per il 1956 CON L’APPROVAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEL C. P. Đ. ENTRA TO IN VIGORE il piano sodalo do! Capodistriano POLA, 19 — Stando alle proporzioni del progetto del Piano sociale 1956 per il distretto di Pola, durante quest’anno si avrà un’uliterio-re progresso in tutti i campi. La produzione industriale e mineraria, nel siuo complesso, salirà del 10 per cento rispetto al 1955. Nell’a-gricoltura, invece, si rimarrà al livello dello scorso anno, ma rama- li'acqua a Umago UMAGO, 16 maggio. Nei giorni 7, 8 e 9 maggio si potè assistere ad uno spettacolo piutosto eterogeneo e insolito. A presentarlo erano le casalinghe che, con i recipienti più disparati, assaltavano i pocchi pozzi esistenti per rifornirsi di un po’ di acqua. Senza preavviso, salvo uno, a quanto si dice, trasmesso per radio, l’Acquedotto Istriano venne a mancare, come tante volte lo scorso anno, al suo normale funzionamento e la popolazione rimase improvvisamente senza acqua, fatta eccezione di una- mezz’oretta il 9 maggio, quando l’acqua fece la sua apparizione per scomparire rapidamente. Si trattava di un guasto alla rete distributrice e il fatto per se stesso non meriterebbe alcun commento se la popolazione fose stata preavvisata tempestivamente con tutti i mezzi disponibili e se non esistessero timori che questa interruzione non sia l’unica, ma la prima di tutta una serie. Tali timori sono del tutto giustificati in considerazione del fatto che lo scorso anno, a incominciare dalla tarda primavera sino alla metà d’autunno, l’acqua venne a mancare per più giorni e nelle ore in cui alla popolazione era maggiormente necessaria, sia per motivi igienici, che casalinghi. E naturale che osservazioni poco benevole a tal riguardo si siano avute anche da.parte dei turisti che popolavano la zona della Punta. Comunque l’Amministrazione dell’Acquedotto riuscì a convincere la popolazione che tali inconvenienti sarebbero stati del tutto eliminati e che, durante quest’anno, il rifornimento idrico della popolazione sarebbe proceduto normalmente. L’inverno e le prime giornate di primavera avevano dato credito a queste affermazioni, poiché l’acqua difatti continuava a scorrere normalmente. Invece venne d’un tratto il 7 maggio a colpire tutto il castello delle illusioni. Da parte nostra riteniamo che la direzione dell’acquedotto intraprenderà tutti i passi, affinchè la lamentele abbiano a cessare, anche perchè l’eliminazione di questo inconveniente è un elemento indispensabile per lo sviluppo del turismo nella nostra cittadina. V. R. nere, ovvero raggiungere le quote del 1955 significa per l’agricoltura istriana compiere uno sforzo considerevole. Innanzitutto perchè il raccolto dello scorso anno va considerato da un punto di vista eccezionale, superiore alla media, e quindi, perchè il maltempo dei primi mesi del 1955 ha arrecato danni notevoli alla campagna. Prima di passare a parlare dei vari settori, vale ricordare che quest’aumento generale del potenziale economico istriano, espresso dal Piano e riflesso pure dall’ascesa del reddito nazionale per abitante dagli 80.000 dell’anno pasisato ai 100.000 dinari di quest’armo, non verrà ottenuto con un numero superiore di manodopera. Detto più sopra, anche se brevemente, deU’imdustria, delle miniere, e deil’agricolitura, passiamo a parlare del traffico, una branca, questa, di vitale importanza per l’economia distrettuale, in genere. In base agli strumenti federali e re-pubblicani, nel distretto di Pola rimarranno 165 milioni di dinari realizzati jn questo settore, che dovranno essere impiegati esclusivamente per migliorare la situazione che, in questo campo, non ha ancora raggiunto il livello voluto. Il quale, da parte sua, grazie alle nuove disposizioni 6ull’ammas:so ed alla tendenza a stabilizzare il mercato che si fa sentire sempre più, conta su un aumento considerevole, di cui è pressoché impossibile prevedere la portata definitiva. Aumenterà pure il piccolo traffico di frontiera (del 30 per cento circa), l’esportazione di eccedenze agricole e di prodotti della pesca. Quest’ultima, a dedurre dai risultati conseguiti finora, dovrebbe gratificarci di un’antiata abbondante, tale da cancellare il brutto ricordo dello scorso anno. Neli’agricoltura, data la situazione esistente, si favoriranno inan-zitutito la viticoltura, l’allevamen-ito del bestiame, la frutticoltura e, in parte, l’orticoltura, cui il maltempo ha arrecato danni di minor rilievo, tralasciando il resto. In questo campo, soprattutto le organizzazioni cooperativistiche, dovranno praticare un’impiego pressoché totale di sementi di prima qualità e dii forti quantitativi di concimi chimici, per elevare il raccolto, e, d’altro canto, stimolare l’impiago dei mezzi meccanici, dovunque ciò sia possibile. Questo settore beneficierà poi di ben 420 milioni di dinari, che andranno spesi, in accordo con il CPD e con l’Unione distrettuale, per attenersi ad un piano di portare generale, esclusivamente per il progresso della campagna. Rispetto allo scorso anno questi mezzi sono superiori dell’80 per cento. Nel turismo e nell”alberghiera, due rami economici che s'ono interdipendenti, è previsto un afflusso di turisti stranieri pari a quello Troppi gli incidenti del traffico stradale Anche la silvicoltura è quest’ anno una fonte di proventi SI STACCO’ IL RIMORCHIO Procedendo il 12 maggio sulla provinciale Postojna — Sežana, un rimorchio carico di tavole di legno si staccava improvvisamente dall’avantreno, rovesciandosi. La velocità ridotta del pesante veicolo evitava guai peggiori. Nulla sarebbe successo se l’autista avesse proceduto, come era suo dovere, al controllo dall’efficen-za degli apparati di traino. 250 MILA DIN. DI DANNI IJ 9 maggio, nei pressi di Rupa, un’automobile finiva fuori strada,, divellendo i paraccarri di protezione. L’incidente è stato causato dall’improvviso apprirsi del cofano, che ostruiva la vista al guidatore, facendogli perdere di controllo. I danni ammontano a circa 250 mila din. UBRIACO S’IMPROVVISA AUTISTA Alle 4.30 del 14 maggio, nei pressi di prestranek, un’auto giudata abusivamente da certo Levič Jože, finiva nel fossato fiancheggiante la strada, alto circa 2 m. Nell’incidente l’improvvisato autista, in stato d’ubriachezza, riportava serie ferite, per cui doveva essere ricoverato all’Ospedale di Vipava, non senza aver prima tentato di eludere le proprie responsabilità, abbandonando il veicolo sul posto. • ) auto in fiamme Verso le ore 9 del 17 maggio, sul crocevia di Divača, l’automobile S 7516, di proprietà dell’azienda «Kraški zidar» di Sežana prendeva fuoco. Le fiamme, favorite del vento, trasformavano in breve il veicolo in una torcia. A provocare l’incendio è stato un corto circuito nell’impianto. Dell’automezzo, ridotto a un rottame, soltanto i pneumatici hanno potuto venir recuperati, mentre nessun danno si lamenta alle persone. ì CAMION CONTRO AUTOBUS Un camion di proprietà della «Elektro-Koper«, guidato da certo Obid Filippo, da Isola, cheproveniva dal Bivio Risano, andava a cozzare, sulla curva all’altezza di Sermin, contro la parte posteriore dell’autocorriera in servizio di linea fra Capodistria e Postumia. L’incidente è stato provocato dal tentativo dell’autista del camion di superare in curva un ciclista. Parte della colpa va ascritta però anche all’autista dell’autocorriera, il quale non faceva azionare i freni per cercare di evitare Furto. MOTOCICLISTA IMPROVVISATO Alle ore 9 del 17 maggio una motocicletta, giudata dall’agronomo Radivojevič Milorad, impiegato presso la Federazione cooperativistica distrettuale di Capodistria (nel settore di Ilirska Bistrica), si rovesciava in una curva fra Rodik e Kozina. Il malcapitato, che giudava la moto senza il prescritto patentino, ha riportato gravi ferite, per cui è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Isola, dove versa in gravi condizioni. TEMPO E’ DENARO Spesso gli automezzi passano al controllo tecnico non perfettamente a posto. Di conseguenza la commissione è costretta a scartarli fino alla loro messa a punto. Ne consegue che bisogna ripetere l’opera-zdone, con l’obbligo per il proprietario di pagare nuovamente le tasse prescritte, senza contare, inoltre, le inutili perdite di tempo. Sarà bene perciò che gli interessati, prima di far passare i propri automezzi al controllo, siano certi che questi sono a posto con le esigenze del traffico e corrispondono, quindi, alle prescrizioni in materia. dello scorso anno, mentre si farà in modo da favorire i turisti nostrani, sviluppando e sfruttando al massimo le possibilità esistenti presso gli affittacamere privati, agevolando i ristoranti popolari a buon mercato, sì da dare, cioè, vitto e alloggio al nostro turista ad un prezzo che gli sia accessibile. Prima della guerra c’erano in. Istria solamente 500 posti-letto, oggi se ne contano più di tremila che, con la politica che s'i intende attuare ulteriormente in questo settore, saliranno di certo. E non sono soltanto quesiti gli argomenti che parlano a favore del largo consumo, dell’elevamento del tenore di vita. Degli investimenti, ■infatti, che ammontano in tutto a 3 miliardi di dinari, un quinto, pari a 600 milioni, verrà impiegato nella costruzione, degli alloggi. Questa è una cifra considerevole, se si calcola che l’anno scorso in questo fondo erano staiti incamerati appena 120 milioni. Dal fondo investimenti, poi, si parteciperà all’ultimazione di obiettivi in corso di costruzione o di restauro dell’industria e delle miniere (Cementificio di Umago, Fabbrica vetro da laboratorio di Pola, Maglificio di Umago, Miniera di Arsia, Scoglio Olivi, Cementifici di Pola e Valmazzitnghi ecc.) nonché dell’industria alimentare (conservifici di Bagnolo e di Rovi-gno, caseificio di Dignano, Latteria centrale di Buie e così via). E prima di finire, due parole sui bilanci. Nel Piano sociale del ’56 i bilanci del Distretto e dei comuni ammontano a 1.577.000.000 dinari, di cui solamente) 350 milioni proverranno dall’industria: tutto il resto sarà ricavato dalle imposte su! reddito nell’agricoltura e da altre tasse. Naturalmente, questi bilanci sono stati ridotti, ai sensi e nello spirito della politica generale che viene condotta in questo campo, per poter impiegare il massimo possibile di mezzi dove essi siano più necessari. Z. Lettere in redazione Riceviamo e pubblichiamo: Sono da parecchio tempo assente da Buie, per cui con stupore ho appreso la pubblicazione da parte Vostra di una lettera dell’ing. Vijekoslav Buzdon, con la quale questi attacca la mia persona. Penso sia bene rispondergli tramite lo stesso mezzo, non per difendermi, o giustificarmi, di fronte alla cittadinanza, in quanto si sa chi sia Fing. Buzdon, ma per far sapere nelle località dove si legge« il Vostro giornale come effettivamente stiano le cose. Senza entrare in polemiche dirò che il soggetto soffre di mania di persecuzione (fu anche ricoverato in ospedale psichiatrico), ma non per questo ò meno perfido e impulsivo. Io, che lo conosco bene, l’ho sempre tollerato. Non così invece poterono lare parecchie altre persone, le quali hanno dovuto comparire addirittura in Tribunale perchè, non conoscendolo, avevano reagito ai suoi insulti. Qualcosa ne sa pure la Difesa popolare del distretto di Capodistria che, nel febbraio scorso, fu costretta, per essere stata insultata, ad associarlo alle carceri di Buie. Dirò infine che le spe fantasticherie nei miei confronti sono frutto di pura immaginazione. Per quanto nei suoi confronti io e molti altri ancora, comprese le autorità di Buie, avremmo molto da dire, non lo facciamo per non perdere tempo con un irresponsabile. AGARINIS NAZARIO FASANA — La Cooperativa agricola locale avrà presto una sezione per la pesca. Per la pesca del pesce azzurro verrà allestito un motopeschereccio con 8 uomini di equipaggio. La fabbrica di liquori di «Fasana» esporterà prossimamente (tramite la «Istravino» di Fiume) un campionario dei suoi prodotti a Monaco (Germania). Il fatto riveste particolare importanza poiché si tratta del primo contato commerciale della fabbrica fasa-nese con la Germania. PISINO — Su decisione del Comitato Popolare è stata costituita a Pisino un’azienda per i servizi comunali. Questa avrà il compito di curare la manutenzione dei parchi, giardini e di altri obiettivi pubblici. Il Tribunale di Capodistvia ha condannato recentemente alla pena pecunaria di dinari 2.500, certo Kavrečič Romano da Kortina. Il Kavrečič ha dovuto rispondere all’accusa di furto commesso il 18. II. 56, davanti alla casa del cooperatore di Crni Kal. In quella occasione, egli aveva sottratto un fascio di paglia, del valore di dinari 400, appartenente a Gregorič Emilio. * Ražman Armando, di Capodistria, era stato denunciato per aver offeso con delle ingiurie certo Kocjančič Giacomo. Il Tribunale ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto. * Alcuni incaricati di prendere in consegna un’osteria di Božiči sono stati ostacolati nel loro lavoro da Škerjanc Beniamino (gerente dell’osteria) e da Božič Michele. I due erano riusciti a creare un vero pandemonio nel locale al momento dell’arrivo dei. rappresentanti del Comitato Cittadino. Tratti in arresto, essi sono stati condannati rispettivamente a 2 mesi e 15 giorni e a 1 mese e 20 giorni di prigione. I due dovranno sostenere pure le spese del processo. * Il Tribunale di Pola ha condannato a sei mesi di carcere la ventitreenne Ljubica Biondič, cassiera alla mensa sottoufi-ciali. Essa aveva prelevato a più riprese 58.000 dinari dalla cassa ed aveva registrato il versamento di 11.159 dinari all’Istituto Assicurazioni per i dipendenti della mensa, ma il denaro non era mai giunto a destinazione. Per coprire gli ammanchi si era fatta rilasciare da Ivan Peruško, acquisitore della mensa, una ricevuta per 55.000 dinari spesi (assicurava) per un ipotetico acquisto di generi alimentari. Mentre la Biondič dovrà scontare la pena suddetta, Ivan Peruško è stato condannato a tre mesi di carcere con. la condizionale per due anni. * Per favoreggiamento alla prostituzione, il Tribunale distrettuale di Fiume ha condannato tale Milica Raj a due mesi di carcere. Essa infatti aveva accolto più volte in casa sua dietro compenso Slavica V., Elena N., e Hinka F., e gli occasionali clienti di costoro. Programmi radio RADIO CAPODISTRIA MARTEDÌ’, 22 — Ore 6: Musica del mattino — 6.16: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Ritratti musicali: Musica spagnola, Manuel De Fella: notti nei giardini spagnoli — 16.45: Pianoforte ritmico, suona il pianista Eddy Heywood — 17: Nostro paese — 17.15: Palcoscenico musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suona per voi Tony Pastor — 22.30: Notiziario — 22.45: Melodie serali — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie —23.50: Musica per la buona notte. MERCOLEDÌ’, 23 — Ore 6: Musica del mattino — 6.45: Notiziario — 11: L’angolo dei ragazzi — 12.10: Canzoni napoletane — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 12.45: Musica leggera e annunci — 13: Il ritratto sinfonico di Gershwin — 13.30: Chiusura — 16: Ritmi e canzoni — 16.20 Radioscena — d.7.20: Mosaico musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: InteAnezzo musicale — 22.45: ritmo cadenzato con il quintetto Fela Sowande — 22.30: Notiziario — 122.45: W.A. Mozart, Serenata n. 9 in Re maggiore, K. 320 — 23.25: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. GIOVEDÌ’, 24 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Melodie con l’orchestra Frank Chackesfield — 16.20: Concerto del giovedì — 17: Dal mondo del lavoro — 17.15: Canzoni con Doris Day, Frankie Laine e Rosemary Cìooney — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Jazz panorama, suona il sassofonista Johnny Hodges — 22.30: Notiziario — 22.45: Melodie piacevoli — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. VENERDÌ’, 25 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Motivi conosciuti di musica leggera — 16.25: Arie, duetti e cori in microsolco — 17: Corrispondenza — 17.10: Finestra musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Ritmi e canzoni —■ 22.30: Notiziario — 22.45: Gabriel Fame: Sonata per violino e pianoforte op. 13 — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. SABATO, 26 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45; Mc^sica per voi — 12.30: Notiziario —-12.40: Problemi d’attualità — 16: Canzoni di tutti i giorni — 16.30: Gioielli musi-vali — 17: La comune — 17.20: 2o minuti con orchestre diverse — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suonano pianisti conosciuti — CICLI MARCON — Trieste via della Pietà 3 @ Biciclette da L. 7.G00 in poi @ Ciclomotori da L. 45.009 Vendite rateali — Visitateci! 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Nel 1927 aderì al Partito comunista; dal 1921 al 1922 scrisse le sue prime poesie; dal 1925 al 1932 si adoprò per far penetrare in Cina la letteratura sovietica. Nel 1930 fu tra i fondatori della Lega degli scrittori di sinistra. Arrestato nel 1941 e rimasto dopo la scarcerazione in una zona occupata dal Kuomintang, scrisse queste favole allusive, unica via per riuscire a forza di sottintesi a criticare la scandalosa corruzione di quel regime e a diffondere le idee rivoluzionarie senza cadere sotto la censura. I POZZI E IL PIUME s (ovvero l’arte per l’arte) E’ passato il tempo in cui l’acqua dei pozzi si interessava delle acque del fiume. , Una volta un pozzo situato in prossimità dì un fiume si prese il lusso di criticare il suo vicino: — Tu sei fangoso e fastidioso — gli disse. — Brontoli e scorri senza tregua dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina. Ti pare che questa sia un’esistenza? Prendi dunque esempio da me che ho una natura profonda e immobile. Io non mi lascio insudiciare da nessun granellino di polvere. Attraverso l’apertura che mi permette di respirare, posso tranquillamente dedicare i miei giorni e le mie notti a contemplare l’azzurro del firmamento e le costellazioni. Così io cerco di penetrare i misteri dell’universo. Non è questo il vero modo per vivere un’esistenza invidiabile? Così parlava il pozzo al fiume. Ma è ormai ben passato il tempo in cui le acque del fiume si interessavano di quelle dei pozzi. Perchè un mattino il fiume fangoso cominciò a gonfiare; le sue acque salirono fino a rompere gli argini. La piena inondò la campagna tutto livellando: e anche il recinto del pozzo rimase inghiottito per sempre sotto l’inondazione. Così finì resistenza del pozzo, di natura profonda e immobile. IL SERPENTE E LA MUSICA (ovvero l’arte impegnata) Un colombo fu un giorno sorpreso da un serpente che lo inghiottì in un boccone. La morte crudele del suo amato arrecò alla femmina una tale disperazione da renderla insensibile alla fame e alla sete. Giorno e notte la foresta risuonò dei suoi lamenti e delle sue imprecazioni. Un musicista che traversava la foresta udì queste grida di disperazione. Il suo cuore era tenero e la sua anima generosa. Ne rimase sconvolto: Queste grida mi strappano l’anima — egli gridò. — Bisogna che la mia musica faccia conoscere a tutti questo strazio! Immediatamente compose una melodia. Tutta impregnata di un odio desolato e di un feroce desiderio di vendetta, questa melodia fu subito conosciuta in tutto il paese. A udirla, il sangue cominciava a bollire nelle vene e il cuore fremeva, sa che questo avvenisse nel silenzio angoscioso di una notte profonda, sia nella chiara luce di una giornata radiosa e gaia. Quella musica chiamava gli uomini a dare la caccia a tutte le belve malefiche e velenose. Così l’arte deve creare per la giustizia e unicamente per la giustizia, chiamando gli uomini a combattere il male. L’UCCELLINO E LA ROSA (ovvero i poetini inutili) Uu arbusto di rose s’arrampicava fino all’orlo di un muro. Tutte le mattine un uccellino veniva a posarsi su uno dei suoi rami. Quando la mattina ti svegliavi, la prima cosa che potevi intendere era l’amabile duetto che facevamo tra loro una rosa e l’uccellino: — Io sono un uccellino, un uccellino! Io sono grazioso, io sono grazioso, io sono grazioso! — cantava l’uccellino. — Io sono una rosa, io sono una rosa! Io sono graziosa, io sono graziosa, io sono graziosa! — gli rispondeva la rosa. CITAZIONI CITABILI S. F.: Un marito è veramente domato quando riesce a capire ;ogni parola che la moglie non dice. JOHN VAN BRÜTEN, commediografo: Le ragazze che usano le chiusure lampo non dovrebbero vivere sole. EDITH HEAD, modellista di Holliywood: I vostri vestiti devono essere tanto aderenti da far vedere che siete una donna e tanto larghi da far vedere che siete una signora. F. R.: Il matrimonio è un processo con il quale il negozio di alimentari acquista un cliente abituale che prima apparteneva al fioraio. L’uccellino riprendeva dopo un breve silenzio: — Sono un uccellino, sono grazioso, grazioso! E la rosa replicava: — Io sono una rosa, sono graziosa, graziosa, graziosa! Poi l’uccellino riprendeva: — Grazioso, grazioso, grazioso! E la rosa: — Graziosa, graziosa, graziosa! Cosi nessuno poteva dubitare che quello fosse veramente un grazioso uccellino e che quella fosse veramente una graziosa rosa. Ma siccome ripetevano l’uno e l’altra sempre la stessa storia, nessuno poteva rimanere ad ascoltarli quantunque fossero veramente un grazioso uccellino e una graziosa rosa. UNA VACCA E LA SUA CORDA (ovvero libertà e proprietà) Una vacca e un cane decisero di fuggire insieme verso la montagna vicina e di vivervi in libertà. Arrivata la sera scelta per l’evasione, il cane si avvicinò come convenuto alla sua amica e cominciò a tagliare coi suoi denti aguzzi la corda che teneva la vacca attaccata alla mangiatoia. Ma la vacca protestò: r- Non tagliare questa corda, te ne prego. E’ di qualità eccellente ed è la mia sola proprietà. Vorrei portarla con me. Ti sarò grato se invece di tagliarla, la scioglierai. Il cane obbediente riuscì con molta pazienza a scioglierla, e la corda restò pendente per un’estremità alle narici della vacca. Allora tutt’è due si precipitarono fuori e fuggirono. Ma mentre il cane era già lontano, la vacca, fatti appena cento metri, fu bloccata nella sua corsa dalla corda rimasta impigliata a una roccia. Così il suo padrone non dovè fare molta strada per venirla a ripigliare. — Maledetta questa corda — mormoro la vacca desolata. — Questo attaccamento alla proprietà, è stato la mia rovina. FONG SIUE’-FONG UN RECORD MONDIALE ... per mangiatori d’uova è stato recentemente stabilito dal cinquantenne George Gio-gniet, da Auvclais (Belgio), il quale in soli '30 minuti è riuscito a divorare ben 44 uova sode. Il record precedente secondo il Grogniet era stato stabilito nel 1887 da un suo compaesano, certo Buta-cide, il quale avrebbe ingerito, sempre in mezz’ora, 22 uova. A ZONZO PER RIO RIO DE JANEIRO, maggio — L’estate tropicale di Rio de Janeiro si è prolungata quest’anno più del normale e appena ultimamente il barometro ha cominciato ad abbassarsi. Nemmeno il più fanatico ammiratore di Rio è riuscito quest’anno a mantenere intatti i propri sentimenti verso la bella città, o per lo meno, verso il clima che bù gode d’estate: neanche una goccia d’acqua è caduta dal cielo in questi ultimi mesi. Ciò che maggiormente appesantisce l’estate a Rio non è il calore (di barometro non supera quasi mai i 40 gradi), ma la grande quantità di umidità contenuta nell’aria che rende l’atmosfera quasi irrespirabile. I milioni di tonnellate d’acqua dell’Atlantico, sulle cui rive sorge la città, evaporano così intensamente durante i mesi estivi che -l’uomo ha ad un certo punto, l’impressione di poter tagliare l’umidi-Ità con un coltello. Allora, i colori smaglianti di Rio de Janeiro, il blu intenso del suo cielo, Sono coperti da una cortina grigia che opprime. La pioggia, anche se copiosa, non serve a niente. L'unica salvezza è da ricercarsi nei violent^ temporali tropicali, densi di tuoni e fulmini che rimbombano paurosamente tra le cime dei monti. Subentra allora un’atmosfera nuova, fatta di sereno e azzurro. Alleggeriti gli uomini discorrono delle fatiche sopportate durante il violento temporale. E esse non sono piccole. La posizione di Rio de Jaeni.ro è tale che la città motto difficilmente fa fronte alle acque chei su di lei si riversano. I canali non sono in grado di assorbire tutta l’acqua che vorrebbe invaderli. Per quelito motivo, le vie più basse assumono addirittura l’aspetto di piccoli fiumi che trascinano con sé tutto quanto incontrano sul loro cammino. Ora il tempo dell’afa e dei temporali tropicali è passato. Ufficialmente c’è rinv-e-rno, ma il sole continua a splendere. I bianchi vestiti degli uomini e quelli vivaci delle donne riempiono le ampie vie della città. Per tutto l’inverno, nessuno indosserà il cappotto. Qua e là cadrà qualche foglia, ma Rio de Janeiro manterrà in vita la sua folta vegetazione. L’aterna estate di Rio continua e, con ess'a, l’interminabile lotta tra la moderna civiltà e le forze della natura. La verde cintura, fatta di foglie, fiori ecc., sembra voglia soffocare la città, mentre gli insetti s’introfulano dappertutto alla ricerca dei baratoli di marmellata. Nonostante ciò, Rio de Janeiro è una bella e grande città moderna, popolata da tre milioni di uomini, 150 mila veicoli e sui cui aereoporti scendono circa 80 aereoplani al giorno, mentre nel porto fanno scalo oltre 5.000 piroscafi all’anno. Dopo San Paolo, Rio de Janeiro è il principale centro industriale e com- VECCHIO ULIVO di J. Frcmičević Vecchio ulivo piantato Sull’orlo della strada La radice nel sasso — vesti la nuova fronda Ingemma! Rinverdisci! Se linfa vuoi, ti dò lagrime e sangue, in me Fino aU’ultima goccia. Se il riposo tu vuoi Riposa alla mia spalla E rinverdisci, verde Sul vivo ardente sasso! (Traduzione di G. S.) merciale del Brasile. Nel centro della città, ali’ombra di centinaia di grati) aci-eìli, operano uomini del tutto uguali a quelli -della nota «City» londinese. * Un tempo, quando Rio de Janeiro era la capitale della colonia portoghese, le sue case èrano costruite- tutte in un tardo barocco. Piccole e con dei falsi balconi, esse ospitavano al primo piano il proprietario (di solito commerciante), mentre il pianterreno fungeva da magazzino. Oggi la vecchia'Rio è stata invasa da alti grattaeielli e larghe vie lungo le quali si susseguono uffici, negozi, cinematografi ecc. L’industria, e con es'sa le masse proletarie, è sitata portata in un altro rione della città, più a sud. Sfuggendo alla baia, la città si è spinta sul mare aperto, sull’Atlantico. Qui, nella zona -meridionale, dove solo quaranta anni fa tutto era deserto, si ergono ora Copacabana, Ipanema, Leblom (nota per le sue spiaggie lunghe -oltre dieci chilometri). Mentre nel cuore della città continua ancora la lotta tra i grattacieli e le vecchie case dei commercianti, nella zona meridionale l’ar-chiteltituira è interamente moderna. I discepoli brasiliani del grande architetto francese Corbusier hanno (trovato qui un vasto campo per la loro attività. Sulla base delle linee tracciate dall’architelt-to francese (durante il trentennio del suo soggiorno in Brasile), si è sviluppata una nuova architettura brasiliana piena di tratti originali. Mentre la -bellezza plastica di questa nuova architettura è data da forme semplici, linee piane, colori vivi e proporzioni equilibrate, il suo contenuto è estremamente funzionale. Nello stendere i progetti, si tiene conto di vari fattori climatici, quali l’intensità della luce, il calore eccessivo, la ventilazione e la necessità1 di una certa armonia tra gli edifici e il paesaggio naturale che li circonda. Grazie a tutto ciò, molti abitanti di Rio de Janeiro, specialmente quelli del ceto medio e alto, sono riusciti ad ottenere delle abitazioni che soddisfano pienamente le loro esigenze. * Nonostante che Rio de Janeiro abbia già assunto l’aspetto di una moderna metropoli, si fanno sempre più sentire le voci circa un trasferimento della sede degli organi governativi. In poche parole, la capitale della Repubblica brasiliana do-vrebbe sorgere altrove-, nell’int-erao del paese. Nello scarsamente abitato stato di Goias, a occidente, una speciale commissione ha già scelto il luo-go preciso destinato ad accogliere la nuova capitale. Le tendenze a costruire altrove la ca-piitale sono dovute al desiderio d-i evitare a Rio de Janeiro un’ulteriore acuirsi di tutta una serie di problemi sorti con lo sviluppo delia città. Inoltre, e questa è la causa principale che determina, il cambiamento, si vuole accelerare la «marcia vers'o l’occidente», al fine di popolare e -trarre profitto da una zona ancora del tutto inutilizzata. Il Brasile, finora dedito all’espor-itazi-one del caffè e di materie prime, era rivolto al mare. Ora, eslso si sita rivolgendo verso sè Stesso. CALEIDOSCOPIO GARE CONIUGALI Una sera un’automobile attraversava un sonnolento paesino del Sussex, in Inghilterra. I fari dell’automobile illuminarono ad un tratto la figura di una donna che correva a più non posso lungo la strada. L’inseguiva da vicino un uomo che guadagnava terreno ad ogni passo. L’auto si fermò con grande stridio di freni e due uomini scesero precipitosamente chiedendo alla donna se potevano esserle di aiuto. _ Oh, grazie — rispose la donn a ansando. — Mio marito ed io facciamo sempre di corsa la strada dal cinema accasa, e chi arriva ultimo lava i piatti delia cena. 1 L’ALTRO Un vecchio medico di campagna stava facendo delle visite accompagnato da un contadino. Ad ogni casa dove si fermavano la gente offriva loro qualcosa da bere, secondo l’usanza del luogo. Dopo la decima casa il vecchio medico cominciò a nutrire seri dubbi sul proprio equilibrio, e si rivolse al contadino: vada avanti di alcuni metri e dimmi se _ Tommaso, lascia mmn°ecero Dop0 un po> Tom maso esciamò: — Voi siete a posto attore Ma chi è che cammina al vostro fianco? — La scena finale della commedia « Il ratto delle Sabine» presentata con vivo successo dal dramma italiano del Teatro del Popolo di Fiume. Da sinistra a destra: Nina Paola Bonefačić, Gianna Depoli, Raniero Brumini, Maria Piro, Francesco Vittori, Alessandro Damiani. Ada Mascheroni, Angelo Bene-telli e Carlo Montini. Regia di N ereo Scaglia, scenografia di Sergej Kuéinski. "IL RATTO DELLE SABINE" FIUME, maggio — Ancora una volta Angelo Benetelli, nelle vesti del capocomico Nicola Tromboni, si è fatto applaudire, più volte, anche -a scena, aperta, da un pubblico numeroso, accorso ad assistere alla «prima» della brillantissima commedia in quattro atti di G. Lauf «Il ratto delle Sabine». Il Dramma italiano del Teatro del Popolo nel mettere in scena questa vecchia commedia, che oggi in Italia viene per lo più rappresentata da compagnie filodrammatiche, ha voluto far conoscere ai più giovani un lavoro che prima faceva ridere i nostri padri e oggi, con ugual successo, fa divertire noi. Nereo Scaglia, regista, ha saputo far -agire: i personaggi principali e quelli di contorno con mano maestra. Egli può essere più che soddisfatto -del risultato ottenuto, Merito, per primo, del Ben-etel-li sempre spassoso e pronto in ogni sua battuta, imediato nel provocare l’ilarità fra il pubblico che non l’ha lesinato di applausi a fine d’ogni atto. Veramente a posto Carlo Montini nel non facile ruolo del professor Molmo-nti. Brava Ada Mascheroni nella parte di Rosa, la cameriera pettegola di casa Molmieinti. Ottimi tutti gli altri da Gianna Depoli a Maria Piro, da- Raniero Brumini ad Alessandro Damiani, da Nin-a Paola Bonefačić a Francesco Vittori ed Ermano Svara. IL MISTERO DELL’ ’’UOMO RANA” DESTINATO A RIMANERE INSOLUTO PER SEMPRE La stampa passò da una congettura all'altra e persino il ponderato «Times» scrisse che la missione di Lione! Crcibi) era stata una pazila «La polizia indaga . . . L’I.M. 5 indaga . . . Agenti del servizio segreto delil’Ammiragliato si sono aggregati agli indagatori . . . L’Inlte-llige-nce Service conduce indagini separate . . . Dove è sparito il comandante Lionel Crabb? . . . Non ancora rintracciato il corpo del comandante . . . Ha avuto sepoltura segreta? ... II mistero dei quattro fogli strappati al libro degli ospiti dell’albergo dove Crabb alloggiò a ^’ortsinouth . . . Crabb sarebbe vivo . . . Più nessuna speranza per Crabb ... Il comandante Crabb sarebbe sitato visto a Portsmouth dopo la sua sparizione . . .» SanoTquesti stralci di titoli e titoloni della Stampa britannica in riferimento -alla misteriosa sparizione del noto «uomo rana» della marinada guerra britannica, Lionel Crabb. Titoli e ititoloni degni del più avvincente romanzo poliziesco che può passare per «Giallo a Portsmouth». Un romanzo destinato però, a quanto sembra, a restare senza le pagine conclusive e rivelatrici dei mistero. Pagine s'frappa-fte per misterjosjei -ragioni, come quelle dell’albergo in cui alloggiò a Portsmouth — assieme ad un misteriosissimo e non meglio identificato Mister Smith — il comandante Crabb. Ma come ogni buon giallo spio-nistico-poliziesco il «caso Crabb» si -complica nel campo politico-. Infatti ecco altri stralci di titoli diell-a recente stampa britannica: «Il Primo Pola, un «horrido scheletro divenuta» del suo antico splendore non serba che le rovine: l’Arena, l’Arco dei Sergi, il Teatro sul monte Zaro. L’altro ai piedi del Castello è stato- demolito di recente per la costruzione della Fortezza o Ridotto. Ha tuttavia un bel porto nel quale possono -approdare «ogni gran nave o galeone». Venti passi lungi dal mare scaturisce una [bella fonte d’acqua dolce. Tutto intorno al porto sorgono boschi che «danno gran copia d’arbori per ogni ristoro delle navi e vascelli che quivi capitano». Il mare abbonda d’o-gni sorta di pesci e, fra qu-es'ti, i tonni che vengono pescati specialmente in a-gosto-. i TRECENTOCINQU ANTA ABITANTI Nel suo insieme Pola è una piccola città mezzo dirupata, cinta da alcune -deboli mura con alcune torri senz’ordine. Ha quattro porte al mare e due verso terra. Nei porto sorge uniantica torre che già serviva da faro ai naviganti. La città -conta- circa 350 abitanti fra cui quattro q cinque cosidetti «nobili» ed il rimanente — citiamo il croni-nista — «tutta- gente nuova, rustica e marinaresca con alcune cas'e di Greci che hanno la loro chiesa con uno o due Calogeri che l’officiano col rito greco e sono tenuti come scismatici.» L’aria è malsana. Ovunque rovine di case e chiese che a vederle «inorridisce l’animo». Le macerie ostruiscono le strade. Unico, il palazzo del Vescovo, è «assai codomodo» «con hor-ti et vigne». Ed è logico: le entrate vescovili consistono in legname, olio, vino e «gran copia di fi-en per li prati che possiede con terre," dai quali ricava molti altri frutti e possono -arrivare a ducati veneziani 1.500. Ha inoltre molti boschi e feudi in considerazione.» Il palazzo del Rettore è a terra. Nella piazza si scorgono le vestigia di' due templi, uno cadente, l’altro unterò delle Sponde e pareti, ma senza tetto, per essere stato bruciato. Le mura portano ancora i segni del fuoco. ministro rifiuta dii chiarire il mistero -alla- Camera dei Comuni» . . . «20 sterline perchè l’Amm-ira-gliato risponda» ... «I ministri ignoravano la missione Crabb» . . . «Deplorevole mancanza di controllo governativo sui servizi segreti» . . . «Nota di Mosca sul caso Crabb» . . . «Nata di Londra sul Caso Crabb» . . . «Crabb aveva già compiuto altre, missioni» . . . «Si tuffò per e-splorare la chiglia dell’incrociatore sovietico «Sverdlov»? . . . Come si vede il • «Giallo a Portsmouth» è un giallo in piena rego-gola che vale la pena di riassumere, anche se è già un po vecchiotto, risalendo la sparizione di Crabb al 18 aprile, ultimo giorno in cui fù visito tuffarsi nella bada di Portsmouth non troppo lontano dall’incrociatore «Ordjonikidze», che a-veva portato in Gran Bretagna Bulganin e Kruščev. L’indomani un laconico comunicato dieU’Ammiraglia-to britannico: «Il comandante Crabb non è tornato dalla sua missione sperimentale per le prove di un nuovo equipaggiamento subacqueo». Laconico ed ufficiale il comunicato aprì il- «caso Crabb» invece di chiuderlo, come era niello scopo. La stampa lo commentò e qualche cronista fece indagini. Seppe così (o disse di sapere) che un membro dell’equipaggio dell’incrociatora sovietico ammise che un sommozzatore «estraneo» era stato visto- nelle immediate vicinanze deU’Ordjonikid-ze SI VUOL TRAPIANTARE L’ARENA A VENEZIA Fuori Porta Rata (Aurata o Aurea) si vedono molte antiche tombe e sepolcri sollevati da terra, ma tutti spezzati, o perforati appositamente dalla gente per la curiosità di osservare cosa contengano dentro. Per lo più vi trovano ceneri, lumi, vetri, vasi, medaglie e cose del -genere. I palesi vendono le reliquie -ai forestieri. Le arche vengono usate per tenervi dentro l’olio ed altri prodotti. In quei giorni si svolge una viva polemica fra alcuni ingegneri militari veneziani circa il destino del-l’Anfiteatro. Alcuni vogliono disfare l’Arena per trapiantarla nella piazza San Giovanni iei Paolo a Venezia. Temono che in caso- di guerra possa essere riempita di terra dall’esercito nemico e da quella battere la -città. Ci è voluta l’argomen-itazione dell’ingegnere francese Antonio De Ville* costruttore della Fortezza sul Campidoiglioi per distoglierli dall’intento. Il De Ville ha esortato- la Serenissima- a non disfare l’Anfiteatro, che non si può altrimenti riempir di terra per la debolezza dei muri, per l’immensa fatica, spesa e tempo occorrenti. In compenso i Veneziani hanno a-ispo-rtato i marmi delle scalinate. SCOMPARSI 56 VILLAGGI Fino a pochi anni addietro nel circondario di Pola si contavano 72 villaggi di questi gran parte abitati da nuova gente Biava. Oggi ve ne sono solamente sedici. I campi -sono fertilissimi ma abbandonati. I «provveditori sopra li beni inculti» hanno fatto il censimento di 135.632 campi abbandonati; e sono terreni pingui e fecondi per natura che basterebbero a «sanziar la fame dei popoli della Provìntia». Si consiglia di inviare qui parecchie famiglie forestiere, tolte dal gioco tur-ches'co, come già fatto dopo la reisa di Candia, quando vennero a popolare le [deserte contrade della • Pollesana 900 «Hajduci», levati dall’Albania. «E vi sono molte vigne ed ol'ive-■ti e uccellame nei boschi, fra cui è famoso il bosco dei Castropola». proprio nel giorno incriminato. Altro cronista disse di sapere1 che palombari sovietici si erano tuffati -improvvisamente dall’incrociatore. Un altro giornalista Scoprì, infine, che in un albergo dii Portsmouth la polizia aveva strappato quattro pagine dal registro delle presenze. Le quattro pagine in cui figuravano i nomi del comandante Crabb e di suoi «amici», fra i quali un certo mister Smith. Il giornalista confidò ad un deputato laburista che la polizia aveva minacciato l’albergatore di misura in base alla legge sui segreti ufficiali se avesse parlato del fatto. Naturalmente il deputato portò la cosa in parlamento. Passata la questione alla Camera dei Comuni i titoloni dei giornali trovarono- altre parole eid altre ipotesi. Ad essere di poche parole e a rifiutarsi di fare ipotesi fù invece il Governo per bocca del primo ministro Eden. «Non sarebbe nel pubblico interesse rilevare le circostanze in cui si ritiene che il comandante Crabb ab-biia trovato la morte». Questa la lapidaria dichiarazione dii Eden alla Camera dei Comuni il 9 maggio. Egli si limitò ad aggiungere che Crabb agì senza l’autorizzazione del Governo e senza che questi fosse a conoscenza della sua missione nella baia di Portsmouth. Annunciò anche «misure disciplinari». A carico di chi? Non certo dell’uomo rana dato per morto. Allora a carico dai superiori di Crabb? Quali? Crabb Le sedici ville della Polesana sono quattordici sulla te'rraferma e due sul mare: Siiss'a-no, Monticchio, Altura, Lavarigo, Galisano, Mormorano, Marzana, Carnizza, Castelnuo-vo o Gorica (oggi Rakalj — ndr.), Meid-olin, Pomer, Promontore, Fasana, V-eruda, Scoglio dii Veruda, Brioni. A BRIONI ARIA MALSANA Brioni, una delle isole Pullarie, ha quattro buoni porti, misura dodici miglia di circuito. Ha 50 abitanti che stanno in 14 case e- lavorano i terreni. Per la maleficenza dell’aria l’isola resta alle volte disabitata e abbandonata. I terreni sono grassi e morbidi. Gli animali impinguano a meraviglia. Frutta il grano, poco il vino. Ci sono le rovine -di molte chiese: una sola è in funzione-. Vi è un palazzo dei signori Cavai, -nobili veneti, che godono tutti quei beni. Vicino al palazzo v’-è una Torre col ponte levatoio per assicurare gli abitanti dagli assaliti -dei pirati. Vi sono assai olivi. Le cave di pietra e le saline tono abbandonate. Ha un lago- bellissimo che-mai si secca, di quattro miglia di circuito. Tra le due punte che spinge in fuori iil Porto- di Pola, l’una detta del Comparo e l’altra del Crocefisso, e le Brioni che fanno parapetto al porto si trovano due altre- isolette dette di San Girolamo, con monastero e chdes-a. Erano fino a poco- tempo addietro abitate da due o tre monaci dell’ordine gerolomi-tano, ma fuonono abbandonate per l’aria malsana ed 11 td-m-ore dei corsari. LO SCOGLIO DI VERUDA Dietro la punta di S. Zuanne, nel s'eno Polatico presso Verudella, ista lo s-ćoglio di Veruda con un porto comodo e sicuro. L’isol-etta è vasta circa tre quarti di miglia a forma di due scudi messi insieme. Nel -suo mezzo sta un monastero dei padri zoccolanti con la chiesa, fabbricati l’uno e l’atra sessanta anni fa. Vi istia-nno sette o otto padri ed hanno degli orti con frutteti e verzu-re. Vi è anche una grande cisterna dalla quale attingono acqua- -i vascelli; ed un’altra cisterna hanno i monaci, ma tenuta segreta. Si dice che i monaci abbiano relazioni con i corsari. Qui vi è una alta e grossa torre per difesa del porto. Facciamo un grande sforzo per immaginarci il passato. G. SCOTTI era in congedo e, si dice, dipendesse dallTntellìg-ence Service. La stampa passò da una congettura air-aiitra e perfino il ponderato «Times» Ed trovò costretto a scrivere che la missione di Crabb, olire che una patente violazione dell’ospitalità, era sitata un atto di pazzia. Ma -se il «Times» fù riservato, non lo furono altri giornali i quali affermarono che Crabb «doheva», con un apparecchio Geiger, controllare se suirinc-rociatore sovietico si trovasse una bomba atomica . . . come se gingilli del genere venissero portai ia spesso durante le visite ufficiali degli uomini di stato!!! Per altri invece Crabb «doveva studiare» la chiglia e le infrastrutture deil’aOrdjonikidze», conte aveva studiato quelle dello- «Sverdlov» e dèi cacciatorpediniere sovietici che e-ran-o isltati a Portsmouth mesi prima. Altra ipotesi è quella che l’uomo rana stesse tel-evisio-namdo con un apparecchio speciale l’incrociatore, Benché la sua dichiarazione avesse dato la silura a tante ipotesi Eden non volle oggiungere parola. «L’onorevole interrogante — rispose a Gaitskell —• può interpretare le mii-e parole come meglio crede». Con questo anche la sitamp-a era autorizzata a tutte le ipotesi. Per far maggior luce i laburisti, per la seduta ai Comuni dei 14 maggio, chiesero che «20 sterline vengano disposte dal tesoro per l’Ammiraglda-to allo- scopo di investigare sulla sparizione di Crabb». Le venti sterline erano state tirate in ballo solo perchè nella seduta del lunedi (e il 14 maggio era lunedì) la Camera dei comuni discute solo interpellanze economiche. Co-sì il caso Crabb divenne1 anche una voce del -bilancio statale. O meglio .non 10 divenne solo per la differenza di 13 voti, tanti quanti ne ebbe Eden in più -dei labiuristi nel voto, di censura che l’opposizione presentò con l’aiuto deirinterpellanza da venti sterline. La discussione parlamentare fù dura anche il 14 maggio, ma Eden, affiancato dal Lord dell’Ammiragliato, Cilcellin, e dal Primo Lord del Mare, Mountbatten, fu più chiuso che mai: zitto, anche se 11 capo deiropposizione Gaitskell io accusò di deplorevole mancanza di controllo sui servizi segreti. Nell’alto mondo della diplomazia, i servizi di spionaggio sono- ammessi, sì, ma non devono mai farsi accorgere — o peggio pescare — nel loro lavoro. Naturalmente la stampa «lavorò» sul caso Crabb, (ne aveva ben donde!) ed 1 titoli che abbiamo riportato danno un’idea delle ipotesi che sono sitate fatte. Però «Il giallo a Portsmouth» pare destinato, come detto, a far restare i lettori con la bocca asciutta, ossia senza le pagine conclusive nelle quali, di solito, si trova la soluzione del mistero, benché martedì scarso un marinaio britannico avesse dichiarato di aver visto a Portsmouth, in persona e redivivo, lo scomparso e supposto morto comandante Crabb. Che l’uomo rana si faccia vivo per spiegare ai cronisti il mistero del «Giallo a Portsmouth» nessuno ci crede, come nessuno crede che possa essere il Governo britannico a spiegar l’arcano, seppure . . . Scotland Yard indaga. Come in ogni buon romanzo giallo: Susan Hayward che al Festival di Cannes si è portata via il premio per la migliore attrice. TRECENTO ANNI OR SONO Pola ha corso II rischio di rimanere senza l'Arena C’è stato un viaggiatore che nel mese di age-sto 1681 ha visitato Pola. Dopo di che ha avuto l’idea di -Scrivere una guida della città e del suo- circondario, valendosi degli scritti storici e delle osservazioni personali. Rileggendo l’ingiallito manoscritto che si conserva alla Bi blioteca scientifica di Pola abbiamo tratto i dati che ci offrono lo aspiet to dei lu-oigi com-e- essi si presentavano quattrocento- anni orso-no, circa. ; ADEGUAMENTO AL PROGRESSO PRIMA SCINTILLA dell'automazione in Jugoslavia Intendimenti e sforzi rivolti al benessere del popolo E’ entrato recentemente in funzione, allo stabilimento industriale «Prva Iskra» di Obrenovac, un reparto automatizzato, il primo del genere nel nostro Paese. OBRENOVAC, maggio — A dir la verità, un senso di rispetto sorge spontaneo quando ci si avvicina ai meccanismi perfetti che la tecnica moderna ha creato per impiegarli al servizio dell’ umanità. Tanto più forte è questo senso quando ci si trovi in presenza di tutto un complesso di apparati i più complicati e perfetti, che costituiscono una vera «fabbrica senza operai», quale il reparto entrato in funzione di prova presso gli stabilimenti dellfindustria bellica di Obrenovac, che costituisce la prima scintilla dell’automazione industriale in Jugoslavia. ì, TUTTO AUTOMATICO Segnali luminosi, disposti con ordine su una grande tavola di controllo, s’accendono e spengono continuamente, ciascuno d’essi registrando quanto succede nel reparto, sistemato in un edificio lontano una ventina di metri, nel quale «lavorano» le macchine, e dove è concentrata una capacità quasi pari a quella dell’intero vecchio stabilimento in uno spazio dieci volte minore. E qui si ha ben poco da vedere, o meglio da capire di primo acchito. Una lunga serie di reattori, cavi elettrici e un groviglio di fili sulla parete: questo è tutto. Degli operai nemmeno l’ombra. Al loro posto ci sono le macchine: ogni reattore con i propri strumenti rappresenta un piccolo mondo tec- TELESCRIVENTE INTENSIFICARE L'ALLEVAMENTO DEI GATTI è il compito principale prefissosi dal congresso delle «figlie della rivoluzione» (dame sfaccendate della ricca borghesia) negli Stati Uniti d’America. Esse si propongono di spedire verso i paesi socialisti il maggior numero possibile di felini per «insegnare a quegli uomini cosa sia la libertà». * 100 ANNI DI MATRIMONIO ha festeggiato recentemente mia coppia russa. Ahmed Adamov e sua moglie, i quali vivono nel villaggio di Sulezkent nel Daghestan, contano rispettivamente la bellezza di 121 e 120 anni d’età. Il capofamiglia lavorava fino al 1950 in una fattoria collettiva di Vorošilograd. * UN FABBRICANTE DI CANDELE di Syracuse (New York) ritiene che se le donne confessassero la loro vera età, l’industria delle candele sarebbe molto più prospera. Sulle torte, con le quali vengono festeggiati i compleanni delle donne al di sopra dei vent’annì, si vede di solito soltanto un numero di candele puramente simbolico. * UN FILM DI COOPRODUZIONE so-vietico-americana, «Serata russa», il primo di una serie di cinque, sarà girato fra breve dal produttore americano indi-pendente Michael Todd in collaborazione con la casa cinematografica di Stato russa. Tra i cinque films figura pure un nuovo adattamento di «Guerra e pace», dal celebre romanza di Tolstoj, programmato per il 1957. * 200 MILIONI DI PERSONE, secondo rilievi statistici americani, si recano settimanalmente al cinema. Dal momento che tale cifra rappresenta il decimo della popolazione . della terra, significa che il cinema è il divertimento più diffuso e preferito. * UN CAPORALE DELL’ESERCITO IRANIANO, certo Abolfazl Einipur, sottopostosi ad una visita medica per continui dolori allo stomaco, ha avuto la sorpresa di vedersi estrarre 24 forbicette, 12 temperini, 4 lame di coltello, 13 pezzi di vetro, 19 anelli di catena, 2 chiodi da scarpe, due cinturini di metallo per orologio, 2 dadi, 2 bulloni, un cucchiaino da caffè e una sbarretta di metallo, che egli incoscientemente ingoiava nel sonno. nico a se stante, nel quale gli occhi, le orecchie, le mani dell’uomo sono sostituiti da una serie di apparati, per il profano incomprensibili e strani. IL PROCESSO PRODUTTIVO Nella produzione di questo genere è essenzale la regolarità d’afflusso della materia prima e la costanza della temperatura. E’ la reazione chimica che lo richiede. Tanto l’afflusso della materia prima, come la costanza della temperatura avvengono automaticamente. Sul reattore sono sistemati allo scopo dei termometri che sostituiscono gli occhi dell’operaio alla macchina convenzionale, regolando automaticamente ogni anormalità, o interrompendo se occorre il lavoro, segnalando tutto alla tavola di controllo, nell’apposita cabina, da dove si può intervenire tempestivamente per evitare guai, sia ristabilendo la regolarità di funzionamento dell’automatico, sia intervenendo direttamente a ristabilire le condizioni normali. MASSIMA SICUREZZZA Si tratta dunque di un sistema, che presenta la garanzia della massima sicurezza. La manutenzione della costanza termica è, però, soltanto una delle caratteristiche fondamentali del processo produttivo. Lo stesso avviene per l’immissione degli acidi mediante apparecchi automatichl, che ne dosano la quantità, costituiti da valvole magnetiche automatiche. UN PRIMO PASSO Il nuovo reparto automatico degli stabilimenti di Obrenovac non rappresenta in realtà alcunché di nuovo nella tecnica nel mondo. In proporzione a quanto fatto in questo campo altrove è da considerarsi, infatti, qualcosa di ben poco significativo. La sua importanza è da valutarsi soltanto come un primo passo dell’automazione nel nostro paese. I progetti e gli apparati sono usciti dalla fabbrica «Ikarus», dall’Istituto atomico di Vinca e dagli stabilimenti stessi di Obrenovac. Tutto il complesso è stato, quindi, ideato e prodotto in Jugoslavia, grazie ai nostri tecnici, con materia prima e maestranze nazionali. L’ingegner Miodrag Bogosavlje-vić, ideatore e realizzatore del processo tecnologico continuato, ha in un certo senso «riscoperto l’America». Tale processo, infatti, è già, conosciuto altrove, ma viene conservato in assoluto segreto sotto il controllo delle autorità militari dei vari paesi. Gli ingengneri Tomovič e Mitrovič, progettisti dei macchinari, hanno sfruttato allo scopo unicamente le cognizioni generali e i risultati già ottenuti nel campo dell’elettronica e del-' l’automazia nel mondo. Non poco però è il loro merito se sono riusciti nello scopo. II fatto che l’automazione industriale abbia fatto il suo primo passo in Jugoslavia nel campo dell’industria bellica è assolutamente casuale. Qui’, infatti, esistevano le condizioni per farlo, ma verso altri rami di produzione vengono indirizzati ora gli sforzi' dei tecnici e degli studiosi, come ad esempio nell’industria di riproduzione e dei prodotti di largo consumo, nella produzione di apparati elettrici per casa ecc. Gli sforzi in tal senso, intrapresi con grande serietà di studio e' d’intenti non potranno non dare i risultati attesi, che serviranno ad adeguarci al passo con li resto del mondo in questa nuova rivoluzione industriale, della quale vogliamo essere partecipi. V. C. ********************** * ***** CURIOSITÀ’ Uomini in Secondo «France-Soir«, per la prima volta nel mondo si è riusciti ad ottenere il congelamento totale di piccoli mammiferi, i quali, tolti dal ghiaccio, hanno potuto lentamente riprendere vita. Un biologo jugoslavo, il dott. Andjlus, ha pubblicato di recente un rapporto sulle sue esperienze, riferendo i risultati straordinari da lui ottenuti. Sino od oggi non si era realizzato che un congelamento parziale su animali «Poiki-lothermes», la cui temperatura del sangue varia a seconda di quella dell’ambiente nel quale vivono. Il dott. Andjius ha seguito il metodo del congelamento totale, prendendo come cavie dei topi da lui immersi nel ghiaccio ad una temperatura di meno tre gradi e trattenendoli per molte ore in modo da raggiungere la morte clinica. Ritirati dopo dai blocchi del ghiaccio e riscaldati, i topi riprendevano a vivere senza aver perduto nulla della loro integrità fisica e delle loro abitudini. Del resto, è conosciuto dai biologi che se un cane è mantenuto a una temperatura di meno 25 gradi si nota che le necessità respiratorie e metaboliche del suo organismo diminuiscono del 90 per cento. Con la tecnica del congelamento totale tali necessità sono ridotte a zero, il che permette di ritenere che gli esseri a sangue caldo possano essere letteralmente «messi in conserva». Eminenti biologi hanno ammesso che in via teorica il metodo può essere applicato anche agli uomini. Le esperienze del dott. Andjus, che è allievo del celebre profes-fore jugoslavo Czaja, molto_ conosciuto in Francia, offrono larghe prospettive alla biologia, alla medicina ed alla chirurgia, special- conserva? mente a quella cardiaca. Da oggi si può dire che il congelamento integrale seguirà la pratica del-l’Hypothermia» e dell’ibernazione. Il congelamento totale potrebbe essere anche chiamato a lottare contro alcune ribelli malattie infettive, contro microbi e virus che possono essere uccisi a una temperatura leggermente inferiore a zero. Sparita misteriosamente la moglie di Oppenhlimer Sul piroscafo norvegese «Concordia Fiord» che da New York viaggiava per Genova, si trovava la signora Katherina Pueming. Nonostante si trattasse di una nave mercantile, l’americana aveva voluto salirvi per poter conoscere il maggior numero possibile di località, presso le quali la nave doveva fare scalo. Quando ormai il piroscafo stava avvicinandosi a Genova, la donna sparì. Nella sua cabina fu trovata la valigia e il di lei passaporto. Appena arrivato a Genova, il comandante avvisò il consolato americano della scomparsa della donna. Il console americano trovò la sparizione piuttosto misteriosa e sì chiese se si trattava di rapimento o suicidio. Era forse la donna scesa in qualche luogo? Non l’avrebbe fatto senza passaporto. Il caso ha provocato grande sensazione anche perchè la donna scomparsa è la moglie del notò scienziato Robert Oppenheimer. Oppenheimer, inventore della bomba atomica, si è rivolto alla polizia americana chiedendo a questa di scoprire la verità sulla sparizione della moglie. o IL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO — I. LEGA TUTTO RISOLTO a 4 giornate dal termine La Crvena zvezda sicura campione 1955 \ 56 - Proleter e Željezničar condannate o Sarajevo — Crvena zvezda 2:3 Dinamo — Željezničar 4:0 Proleter — Zagreb 0:2 Velež — Hajduk 1:1 BSK — Partizan 1:1 Radnički — Spartak 1:0 Vojvodina — Budućnost 9:1 C. zvezda 23 15 7 1 Partizan 23 13 6 4 Radnički 23 12 4 7 Dinamo 23 11 4 8 Sarajevo 23 11 2 10 Vojvodina 23 7 9 7 Velež 23 8 7 S BSK 23 4 5 10 Budučnost 23 9 3 11 Hajduk 23 8 4 11 Spartak 23 7 6 10 Zagreb 23 8 3 12 Željezničar 23 6 S 12 Proleter 23 5 1 17 La quartultima del 45:21 37 58:29 32 48:41 28 37:38 26 41:42 24 53:39 23 39:37 23 39:40 21 39:55 21 46:37 20 39:42 20 39:35 19 25:49 17 29:79 11 campionato jugoslavo di calcio ha risolto, definitivamente, i pochi interrogativi che ancora sussistevano in classifica. Con la stentata, ma meritata vittoria riportata a Sarajevo, alla quale ha fatto riscontro un’altro mezzo passo falso del Partizan nell’incontro stra-cittadino con il BSK, la Crvena zvezda si è praticamente aggiudicata il titolo di campione jugoslavo 1955-56. La vittoria della squadra di Mitič s’era profilata già da tre giornate, ma non pochi speravano in un finale cardiopalma del Partizan, da tutti ancor sempre ritenuto migliore. Il responso del campo ha dato però ragione alla Crvena zvezda. Cinque punti di vantaggio a tre sole giornate dal termine sono un vantaggio praticamente incolmabile, malgrado vi sia stato il caso di cinque anni addietro, quando proprio la Crvena zvezda si faceva soffiare il titolo dalla Dinamo. Quest’anno, però, le cose stanno diversamente. La Crvena zvezda non da, per il momento, segni di stanchezza o crisi, cosa capitata in questo finale al Partizan, e può pertanto guardare al futuro con fiducia e sicurezza nei propri mezzi. La sua vittoria sarà più che meritata, in quanto la Crvena zvezda è la squadra che, durante il campionato, è stata la più regolare, dimostrando di possedere un complesso di uomini superiore. Come in testa, oggi appare chiara anche la situazione in coda alla A CAPODISTRIA Nel decennale della Tecnica popolare CAPODISTRIA, 21 — Il Comitato distrettuale della Tecnica popolare organizza dal 1. al 4 giugno prossimo una serie di manifestazioni per la celebrazione del Decennale della Tecnica popolare. t VENERDÌ’ 1. GIUGNO !ore 17—18 Ricevimento al porto dei partecipanti alla tradizionale «Regata istriana», ore 20 Rappresentazione delle »Baruffe Chioggiotte» di C. Goldoni in piazza della Rivoluzione (Teatro nazionale sloveno di Triestre). SABATO 2 GIUGNO ore 10 Apertura delle Mostre geografica e fotografica, ore 14 Partenza della prima ga-; ra della Regata capodistriana, preceduta da cerimonia inaugurale. ore 18 Concerto pubblico bandistico al porto. ore 20 Accademia ginnica della «Partizan» in piazza della Rivoluzione. Al termine dell’Accademia seguirà una Regata nutturna nel golfo. DOMENICA 3 GIUGNO ore 6 Sveglia. ore 9 Celebrazione del Decennale della Tecnica popolare sul molo e partenza della seconda gara per la Regata capodistriana. ore 14.30 Partenza della terza prova per la Regata capodistriana. Partenza della corsa motociclistica di regolarità e gare di aeromodellismo, ore 16.30 Incontro di calcio allo stadio. ore 20 Chiusura delle celebrazioni e distribuzione dei premi. LUNEDI’ 4 GIUGNO ore 7 Partenza della tradizionale «Regata Istriana». classifica. Condannato ormai da più giornate il Proleter, il secondo a dover lasciare la prima Lega sarà lo Željezničar, battuto domenica nettamente a Zagabria ad opera della Dinamo. Alla sconfitta dello Željezničar hanno fattb riscontro la vittoria fuori casa del suo diretto rivale Zagreb, vincitore ad Osijek contro l’ormai rassegnato Proleter, il pareggio dell’Hajduk sul difficile campo del Velež a Mostar ed il pareggio del BSK con il Partizan. A tre giornate dalla fine lo Željezničar ha due punti di svantaggio sullo Zagreb, tre su Hajduk e Spartak e quattro su BSK e Budučnost. Benché teoricamente ogni sorpresa sia ancora possibile, lo Željezničar pare il più serio candidato a far compagnia al Proleter nella retrocessione. Regolari i risultati delle due rimanenti partite, che hanno visto la vittoria del Radnički sullo Spartak e della Vojvodina sulla Budučnost. CRVENA ZVEZDA — SARAJEVO 3:2 (1:0). I belgradesi si sono assicurati la vittoria, a prezzo di molto sudore, Sul campo del Sarajevo. L’incontro è stato tipicamente dì campionato, combattuto, veloce con azioni da cardiopalma e, particolarmente nella ripresa, molto duro. Alla fine, i compagni di Mitič hanno vinto grazie alla maggiore precisione dei propri attaccanti nel tiro a rete. Particolarmente pericoloso si è dimostrato Toplak, autore di due reti, la prima al 18’ del primo tempo e la seconda al 20’ della ripresa. Il terzo goal è stato realizzato da Mitič al 5’ della ripresa. Dopo il goal di Mitič, che portava la Crvena zvezda in vantaggio per 2:0, il Sarajevo si risvegliava e, con una rabbiosa controffensiva, riusciva dapprima a dimezzare il distacco all’ 11’ con Jusufbegovič ed a pareggiare al 15’ con una disgraziata autorete di Stankovič. Raggiunta, la Crvena zvezda non perdeva la testa e riusciva, solo cinque minuti più tardi, a riportarsi definitivamente in vantaggio. BSK — PARTIZAN 1:1 (1:0). Il BSK ha perduto un’ottima occasione per aggiudicarsi ambedue i punti e mettersi cosi le spalle ai sicuro da ogni eventuale sorpresa. Andato in vantaggio il 33’ dei primo tempo con Markovič, rientrato in squadra dopo un lungo periodo di forzato riposo, il BSK ha continuato ad attaccare, dimostrando di essere migliore del suo rinomato avversario. Un fatale errore della difesa a soli due minuti dalla fine ha permesso al Partizan di raggiungere l’insperato pareggio con Lazarevič. VELEZ — HAJDUK 1:1 (0:1). L’Hajduk si è assicurato, con il punto conquistato sullo scorbutico campo del Velež, il diritto di rimanere fra le elette del calcio jugoslavo. L’incontro di Mostar è stato molto combattuto, rasentando a tratti il limite del tollerabile, ma si è concluso senza incidenti. L’Hajduk, costretto dall’impellente necessita di conquistare qualche punto, si è gettato sin dall’inizio all’attacco e, al 14’, è riuscito a passare con Žanetič. Raggiunto lo scopo, i compagni di Vukas hanno pensato poi a difendersi, ma hanno dovuto permettere al Velež di raggiungere il pareggio al 34’ della ripresa con Zelenika. Nel complesso, però, il risultato può essere considerato giusto, in quanto ad una maggiore superiorità del-. l’Hajduk nel primo tempo è seguita quella del Velež nella ripresa. ZAGREB — PROLETER 2:0 (1:0). Il Proleter, ormai rassegnato alla retrocessione, è stato l’ombra della bella squadra che l’anno scorso fece tanto parlare di se nel girone di andata del campionato, lasciando via libera allo Z-agreb, che non ha avuto difficolta a incasellare i due preziosi punti. Lo Zagreb è stato superiore per tutta la durata del gioco ed è riuscito a passare due volte, ambedue con Firm, al 32’ del primo tempo ed al 14’ della ripresa. Con questa vittoria lo Zagreb si è sganciato dallo Željezničar in classifica e può guardare ora più tranquillo ai prossimi incontri. DINAMO — ŽELJEZNIČAR 4:0 (2:0). Lo Željezničar, venuto a Zagabria con l’ambizioso proposito di portarsi via i due punti, è stato ben presto costretto a rientrare nella realta davanti ad una Dinamo padrona incontrastata anche se priva di ben quattro titolari. I giovani messi in campo hanno, però, superato la prova senza far rimpiangere gli assenti, dimostrando di essere in grado di poter pretendere sin da ora ai galloni di titolari. La Dinamo non perdeva tempo e si portava immediatamente all’attacco. Al 14’ andava in vantaggio con un bel goal di Prel-čec. Al 22’ veniva il secondo goal di Jerkovič. Lo stesso giocatore segnava il terzo goal al 14’ della ripresa. La marcatura era conclusa da Lipošinovič a cinque minuti dal termine. VOJVODINA — BUDUĆNOST 9:1 (5:1). Catastrofe della Budučnost a Novi Sad, dove ha avuto la sfortuna di incontrare una Vojvodina in stato di grazia, condotta da Rajkov e Veselinovič in forma spettacolosa e molto precisi nei tiri a rete. Malgrado questa superiorità, la Budučnost non ha cessato però mai di battersi, tanto che alla fine, nonostante il gravoso passivo, si è avuta un meritato applauso dal pubblico. La Vojvodina passava in vantaggio già al 1’ con Ivoš, imitato due minuti più tardi da Veselinovič. Quest’ultimo segnava altre tre goal, mentre i rimanenti quattro venivano realizzati tutti da Rajkov. RADNICKI — SPARTAK 1:0 (1:0). Con un goal segnato in apertura di gioco da Ognjanovič, il Radnički si è assicurato la vittoria e con essa il terzo posto in classifica. La suo vittoria è stata meritata, benché rincontro sia stato al di sotto della media delle partite di prima lega. I. ZONA Metalac — Lokomotiva 1:0 Karlovac — Branik 1:0 Ljubljana — Nova Gorica 5:9 Segesta — Odred 0:2 Šibenik — Trešnjevka 1:3 Split — Rijeka 4:0 Dal 1. al 4. giugno prossimo avrà luogo a Capodistria, nell’ambito dei festeggiamenti per ii Decennale della Tecnica popolare, una grande regata. Fovorito nella ca tegoria «Beccaccini» parte «Cicci» del «Jadro klub» — Capodistria. CICLISMO GIOVANI ALLA RIBALTA DEL 39. GIRO D’ITALIA Sabato 19 maggio è partito da Milano il 39. Giro ciclistico d’Italia, al quale prendono parte 105 corridori divisi in 15. squadre, delle quali cinque straniere. Il Giro di quest’anno, della lunghezza di 3.520 km suddivisi in 20 tappe, si presenta aperto a tutti i pronostici. Infatti, mancanti gli ormai declinanti assi Bobet, Koblet, Ockers e Van Steenbergen, il ruolo dei favoriti viene preso dai giovani, anche se a Milano si sono allineati pure 1 mai domi Coppi e Magni. Le prime due tappe, di introduzione senza dubbio, hanno già messo in mostra la volontà dei giovani di affermarsi. Baffi nella prima e Fantini nella seconda sono infatti i due nuovi nomi che *ono assurti per primi alla celebrità di questo 39. Giro d’Italia. Le prime due tappe hanno messo in mostra pure il redivivo De Santi, ritornato alla forma di un tempo e deciso di far sua almeno qualche tappa. Nella prima ha sbagliato per poco, ma, dato il carattere che lo distingue, ci ritenterà almeno per altre diciotto volte, sino a che non capiterà quella buona. Lokomotiva 20 13 4 3 48:19 30 Šibenik 20 11 5 4 42:25 27 Split 20 11 3 6 46:21 25 Odred 20 11 2 7 38:32 24 Ljubljana 20 10 4 6 32:30 22 Rijeka 20 9 2 9 35:30 20 Branik 20 7 5 8 35:35 19 Trešnjevka 20 6 6 8 33:35 18 Karlovac 20 5 7 8 22:25 17 Metalac 20 7 3 10 27:36 17 Segesta 20 5 6 9 27:39 16 N. Gorica 20 2 1 7 19:77 5 Stupar e Židan vincitori a Lubiana LUBIANA, 20 — Si è svolta qui la tradizionale gara in memoria dei ciclisti caduti nell’ultimo conflitto mondiale. Dilettanti ed allievi, convenuti da tutte le parti per darsi battaglia s'ulle strade asfaltate della ■'Notranjska, sono stati handicap-pati dal maltempo, misto di pioggia e neve, che ha fatto rimanere in casa molti dei migliori ciclisti. I più coraggiosi e degli di plauso hanno affrontato l’ardua impresa. ORDINE DI ARRIVO DILETTANTI: 1) Stupar (Rog) che ha percorso i 145 km in 4 ore 42’8”. 2) Bajc (Odred) a 1”. 3) Bogovič (Fotokemika) a 8’57”, 4) Rozman (Branik) a 8’ 58”, 5) Nimac (Split) a 10’57”. ALLIEVI: 1. Zidan (Rog) che ha percorso i 100 km in 2 ore 53’40”. 2) Starčevič (Rijeka), 3) Puharič IL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO — SERIE A Finnin in sordina I risultati Sampdoria — Fiorentina 0:0 Lazio — Genoa 2:0 Triestina — Inter 0:0 Napoli — Lanerossi 0:0 Atalanta — Novara 2:1 Juventus — Pro Patria 3:1 Bologna — Roma 1:0 Milan — Torino 3:1 Padova — Spai 0:0 La classifica Fiorentina 32 19 13 0 54:16 51 Milan 32 16 9 7 68:43 41 Lazio 32 13 11 8 50:41 37 Inter 32 14 7 11 53:36 35 Bologna 32 14 6 12 64:49 34 Roma 32 10 13 9 38:37 33 Sampdoria 32 11 11 10 48:51 33 Spal 32 10 12 10 39:37 32 Juventus 32 8 16 8 28:32 32 Napoli 32 10 11 11 45:45 31 Atalanta 32 11 9 12 50:51 31 Padova 32 13 5 14 38:42 31 Genoa 32 11 8 13 46:50 30 Triestina 32 10 10 12 26:38 30 Torino 32 10 9 13 39:43 29 Lanerossi 32 8 13 11 26:38 29 Novara 32 7 10 15 42:48 24 Pro Patria 32 2 9 21 28:85 13 ATALANTA — NOVARA 2:1 (2:1). — Il Novara con due esordienti, il terzino Gherardi e l’ala sinistra Albini, ha giocato con il terzino De Toni battitore libero. L’Atalanta è andata in vantaggio dopo soli 8 minuti: azione sulla sinistra Rozzoni-Annovazzi, e rete di Bassetto. L’Atalanta, dopo la segnatura, ha rallentato la sua azione. Il Novara ne approfittava e al 18’ pareggiava con Bronèe, che sfruttava una punizione dal limite. Al 38’, dopo un’azione Annovazzi-Sabbatella-Annovazzi, raccoglieva la palla Brugola e la inviava nella rete. BOLOGNA — ROMA 1:0 (0:0). — Il Bologna e la Roma hanno disputato una bella partita, affrontandosi in un gioco aperto. La gara si è svolta velocissima e tecnica per quasi tutto il primo tempo. Nella ripresa il Bologna ha costretto la tà nella propria area. La rete decisiva si è avuta al 30’. La palla passava da Bonifaci a Pozzan, che lanciava Pivatelli e questi precedeva il portiere in uscita. JUVENTUS — PRO PATRIA 3:1 (1:1). — La vittoria della Juventus è riuscita meno facile del previsto e di quanto possa indicare il punteggio. Gli ospiti si sono battuti con coraggio sino alla fine, sciupando anche qualche buona occasione. I bianco-neri sono andati in vantaggio al 7’: Colella, spostato sulla sinistra, centrava un difficile pallone a Praest, spostato sulla destra, che batteva il portiere in uscita. Parregiavano gli ospiti al 33’, sfruttando un deciso contrattaccoi e un malinteso dei dif ensori biancot-ne-ri: Viola era uscito e la palla, deviata da Opezzo, restava nei pressi della base del pailetto; sopraggiungeva di corsa Vioariotto che metteva in rete. I bianco-neri hanno preso il sopravento al 23’ della ripresa a coronamento di una perfetta azione iniziata da Opezzo, svolta da Bo-niperti e Montico e conclusa dallo stesso Boniperti con un forte tiro. La Juventus consolidava il vantaggio due minuti dopo: un allungo metteva Montico in fuga verso la porta avversaria, Pozzani inseguiva l’avversario e, nella foga di ostacolarlo, alzava la palla a parabola, nello stesso istante in cui il proprio portiere tentava l’uscita, e la metteva in rete. LAZIO — GENOA 2:0 (0:0). — Un autogol del centro sostegno De Angeli, al 10’ della ripresa ha aperto alla Lazio la via della vittoria. NeU’immediata reazione il Genoa sfiorava il parreggio con un colpo di testa di Carapellese. Il secondo gol della Lazio si è avuto a due minuti dalla fine: Vivolo passava a Bettini che rimetteva corto a Sel-mosson. Lo svedes’e scantava due avversari e con tiro basso angolato batteva imparabilmente Gandolfi. MILAN — TORINO 3:1 (1:0). — Il Milan, terminato il primo tempo con ii vantaggio di una rete, è stato raggiunto nella ripresa, subendo da quel momento la pressione del Torino. 1 rosso-neri non hanno tardato a riprendersi e dopo es'sere tornati in vantaggio, han portato a Il ’oaiub ouđojđ [E 01 anp Milan segnava al 40’ di gioco, con E'rignani. Il Torino pareggiava al 6’ della ripresa con Pellis. Il Milan tornava in vantaggio al 17’ con Mariani, per segnare la terza rete alla mezz’ora con Nordahl. TRIESTINA INTERNAZIONALE 0:0. — Terreno insidioso per la pioggia caduta in abbondanza sino al momento dell’inizio. Triestina e Inter si sono generosamente battute nei primi 45 minuti e i due attacchi hanno profuso ogni energia per raggiungere il successo, al h’ un forte tiro di Szoke ha colto la traversa. Qualche minuto dopo, in una fulminea .inversione di fronte, Von-lanthen ha colpito lo spigolo della porta triestina. Verso la fine Lucen-tini è stato atterrato in area, ma la punizione battuta da Petagna non ha avuto esito. PADOVA — SPAL 0:0. — L’incontro, svoltosi con vento e cielo coperto, è stato piacevole specie nel primo tempo. Il Padova, che si è rivelato superiore, non è riuscito a segnare per l’attenta difesa avversaria. La Spai ha colpito la traversa al 2’ della ripresa con un forte tiro di Macor. Al 34’ il pallone è entrato nella rete patavina, ma l’arbitro aveva già in precedenza fischiato un fallo. SAMPDORIA — FIORENTINA 0:0. — E’ stata una partita ben giocata dalle difese e dalle mediane. La Sampdoria ha attaccato di più, ma ha costruito poco. La Fiorentina, più pericolosa all’attacco, ha segnato una rete a tre minuti dalla fine, che l’arbitro dapprima ha concesso e poi annullato sul parere dei segnalinee, per iixegolarità nell’esecuzione del calcio d’angolo. . (Odred) tutti con il tempo del vincitore, 4) Galič (Ilirija) a 30”, 5) Runìko (Rijeka) a 30”. Ai 3 giugno prossimo la Lubiana — Ajdovščina — Lubiana Il 3 giugno prossimo il club ciclistico Odred di Ljubljana organizzerà la tradizionale corsa internazionale. Gli organizzatori hanno invitato alla gara alcune squadre italiane e austriache. Sino ad oggi, oltre ai migliori ciclisiti jugoslavi, hanno dato la propria adesione pure quelli della «Stella Veneta» di Treviso. INTERNAZIONALI Ungheria -Cecoslovacchia 2-A (1:2) UNGHERIA: Geiler, Karpati, Te-leki, Bozsik, Szojka, Kotasz, Budai, Kocsis, Machos, Hidegkuti, Feny-vesi. CECOSLOVACCHIA: Dolejšil, Hertl, Novak, Pluskal, Hledik, Ma-sopust, Pazdera, Moravčik, Feuer-ejsl, Boravička, Kraus. Arbitro: Leo Lemešič della Federazione jugoslava. Segnalinee: Damiani e Vlajič, pure Jugoslavi. MARCATORI: al 9’ Feuerejsl, al 21’ e 55’ Moravčik, al 22’ Machos, al 57’ Bozsik e al 75’ Pazdera. BUDAPEST, 21 — Quello che non è riuscito alla Jugoslavia tre settimane addietro è stati possibile domenica alla Cecoslovacchia, la quale ha battuto al NEP-stadion la formidabile formazione magiara, che sul proprio campo era invitta da oltre 14 anni. Bisogna subito mettere in rilievo che l’Ungheria è scesa in campo in formazione di ripiego, priva dell’intera difesa ed, all’attacco del suo grande asso Puskas. Malgrado ciò, nula può essere tolto al merito dei Cecoslovacchi, che li porterà senza dubbio molto lontano. Non bisogna, infatti, dimenticare che la vittoria odierna contro l’Ungheria ’ é stata preceduta da da quella di Zurigo, dove i Cechi hanno battuto gli Svizzeri per 6:1. I- Cechi non si sono fatti aspettare, e non appena Lemešič dava il segnale dell’inizio partivano all’attacco. Al 9’ goal era cosa fatta: autore Feuerejsl. Al 21’ siamo già al 2:0, autore Moravčik. Punti nel vivo, i Magiari ripartono rabbiosamente ed al 22’ diminuiscono le distanze con Machos. Nella ripresa sono ancora i Cechi a segnare al 10’ con Moravčik, imitato un minuto più tardi da Boszik, il quale trasformava un calcio di rigore. Al 30’ i Cechi ristabilivano però le distanze con Pazdera. Cecoslovacchia B — Ungheria B 1:3 (0:0) Finlandia — Inghilterra 1:5 (1:3) Partizan — Köln 4:2 (0:1) Svezia — Inghilterra 0:0 Parigi — Berlino 1:1 (0:0) LEGA SLOVENA I risultati: Mladost — Tabor 11:1 Krim — Postojna 6:1 Ilirija — Slovan 2:0 Gli incontri Capođistria — Grafičar e Isola — Triglav sono stati sospesi tardi. Krim Grafičar Triglav Mladost Ilirija Slovan Capodistr Isola Postojna Tabor PALLAMANO JUGOSLAVIA — SVIZZERA 14:9 (8:2) Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. »JADRAN« Capodistria Pubblicazione autorizzata verranno ricuperati La classifica più 17 13 3 1 62:11 29 16 12 2 2 65:19 26 16 9 3 4 50:24 21 17 9 2 6 38:28 20 17 8 2 7 40:34 18 17 7 2 8 25:31 16 l 16 4 3 9 21:65 11 16 4 2 10 26:53 10 17 3 2 12 29:47 8 17 2 3 12 24:66 7