ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI MARTEDÌ’, 31 AGOSTO 1954 Redazione ; Amministrazione: CAPQDISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 Anno VII. — N° 362 Prezzo 10 din — 20 lire ABBONAMENTI : T.L.T. Zona Jugoslava e R.F.P.J.: annuo din. 420, semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c.p. DIECI ANNI DALU FORMAZIONE DELLA 43. DIVISIONE ISTRIANA DOMANI GIUNGE A FIUME IL ÌPRESIDENTE DELLA REPUBBLICA TURCA „Approfondiremo il nostro destino comune" dichiara Gelar Bayar partendo da Istanbul. Una lettera dell'Associazione sloveno- croata di Trieste al Maresciallo Tito GLORIOSO Il popolo istriano in questi giorni celebra il decimo anniversario della costituzione della sua gloriosa 43. ma Divisione e con la formazione della stessa il raggiungimento delle vette più alte nello sviluppo della Lotta popolare di liberazione in Istria. L’insurrezione armata del popolo, divampata il 9 settembre 1943, non si spense dopo l’offensiva di ferro, fuoco e sangue delle divisioni corazzate di Rommel. Tale offensiva cimentò gli animi s la fermezza della decisione di continuare la battaglia sferrata per cacciare l’occu-patore. Nell’Istria oppressa, ma non domata, incominciarono a formarsi i gruppi di combattimento, i gruppi d’assalti, le compagnie, 1 reparti i battaglioni partigiani, per affluire il 1 aprile 1944, rivoli di combattenti, nel fiume, della I. Brigata «V. Gor-tan» che in quel giorno sul Monte Maggiore ebbe il suo battesimo e con essa il I. Reparto partigiano «Učka». Con la «V. Gortan» sorse in quel giorno anche il primo battaglione italiano, composto di combattenti italiani di Rovigno, Pola, Fiume e delle altre cittadine, che impugnando il fucile nell’immane lotta contro le, orde nazifascist? hanno voluto porre una barriera tra il fascismo e il popolo italiano e: cimentare, col sangue versato in comune, la inscindibile fratellanza fra italiani e croati, sorta nella lunga lotta illegale antifascista. Il ruolino di marcia della «Gortan» e dell’«Učka», le loro vittorie, i loro successi, furono la condizione indispensabile per la creazione della 43. ma Divisione. Già cinque giorni dopo la sua costituzione la «Gortan» attacca il presidio fascista di Castel Lupogliano, inferendo al nemico perdite di 80 morti, 30 feriti e 15 prigionieri. L’eco di questa vittoria e delle altre che hanno seguito, provoca un nuovo afflusso di combattenti nelle file partigiane, per cui 15 giorni dopo la formazione della Gortan e del reparto partigiano «Učka», sorge il II. reparto partigiano Polese. Rovigno e dintorni mandano nelle file dell'Esercito popolare di liberazione 160 combattenti di cui 86 italiani, Pola 1000.:—. il distretto di Gimino 705, quello di Albona 750, Valdarsa 189, Pisino 430, Tinjan 400, Parenzo 250 e il circondario di Pinguente circa 2.200 combattenti. La terza offensiva nemica, l’incendo di Lippa e il bestiale massacro di 256 donne, vecchi e bambini, le impiccagioni di Pisino, Pola e gli innumerevoli assassinii lungo tutta !a nostra penisola non frenano lo spirito combattivo del popolo istriano, e se rapida è stata l’offensiva nemica, altrettanto rapida è stata la controffensiva partigiana. La I. brigata, con una lunga marcia di aggiramento, torna in Istria. Cadono t presidi repubblichini e tedeschi di Pedena, Gračišće, Šumber, 'S. Domenica di Albona, Gradinje, Valsantamarina, Krapanj, Piedalbo-na, Rabac e Arsia. Il nemico viene attaccato in ogni posto. Solo in un mese subisce perdite che ammontano a 501 morti, 376 feriti e 143 prigionieri. La ferrovia Pola Trieste Viene interrotta per due volte. Bruciano gli autocarri militari e i treni. Nelle file dell’Esercito entrano nuovi combattenti. E nello stesso NeU’cftobre 1930, Tallora ,presidente dello stato federale 'di Rio Grande ordinò ai suoi seguaci di legarsi un fazzoletto al collo ed iniziò la marcia su Rio De Janerio per abbattere il presidente Luiz Pereira. Aveva 'dietro idi sè buona parte degli ufficiali dell’esercito, la massa degli indios affamati, l’air-civesccvo di Rio, cardinale Leme ed i 72 vescovi brasiliani. Ccn un seguito socialmente così eterogeneo Vargas iniziò una dittatura che durò 15 anni. Dietro le quinte il suo . colpo di stato era appoggiato dal capitale finanziario americano ohe dominava la vita del paese. Per attrarre a sè le masse, Vargas aveva L Promesso un regime democràtico Progressista ed instaurò invece una dittatura fascista aperta. Al cardinale Leme aveva assicurato il pieno appoggio del governo Pei dominio temporale ;e spirituale del paese, ma poi di fronte allo strapotere del clero, adottò misure che tolsero ,ai vescovi autorità, forza economica e prestigio. Si alienò così tanto le masse 'lavoratrici quanto il clero. ‘Gli restava l’appoggio del capitale finanziario americano. Ma appena in Europa Hitler ottenne i noti successi militari iniziali, \argas inviò ima sua missione Presso il dittatore nazista. Fù così che — malgrado avesse abbandonato Hitler appena il vento soffiò contrario ai nazisti — alla fine della Guerra Vargas si trovò isolato ed Odiato da tutti coloro che lo avevano portato al potere e fù costret-to a lasciare il governo. La sua par-L Lenza venne salutata da «tre giorni CAMMINO giorno. Il luglio 1944, in cui la I. Brigata attacca i presidi di Pedena e Gračišće, sulle sorgenti dell’Eneo, viene costituita la II. Brigata Istriana e una decina di giorni più tardi, a Cabar, nel Gorski Kotar, la IH. Brigata. Il 29 agosto 1944 per ordine del Comando Supremo dell’Esercito Popolare di Liberazione viene formata la 43. ma Divisione istriana, suscitando grande entusiasmo in tutta l’Istria. Ma il nemico, per assicurarsi le vie di ritirata dalla Grecia e dall’Albania, concentra in Istria il massimo delle sue forze. Ogni piccola cittadina viene trasformata in un forte presidio tedesco e se le grandi unità dell’Esercito di liberazione sono costrette ad abbandonare provvisoriamente l’Istria, dai suoi villaggi, fra mille pericoli e fra mille insidie, attraverso le numerose tappe delle retrovie, incomincia il flusso di un torrente costante verso il Gorski Kotar. Le ombre di ogni notte nascondono colonne di ■nuovi combattenti, di donne, di questi muti eroi delle retrovie, cariche di viveri e di vestiario, avviarsi di tappa in tappa, ferendo centinaia di chilometri a piedi, attraver. so strade e ferrovie insidiose per portare ai propri combattenti sui contrafforti del Nevoso e nei boschi di Planina, l’alimento cd il vestiario indispensabili. Il generoso popolo istriano si privava dell’ultimo boccone per darlo ai propri figli, si privava del proprio bestiame per inviarlo alla sua Divisione. La 43. ma intanto difende il territorio liberato dai Gorski Kotar contro le persistenti irruzioni dei tedeschi, ustascia e cetnici, inferendo al nemico gravi perdite e conquistandosi l’aureola di gloria nella terribile battaglia di Lokve, quando al nemico vennero strappate tutte le posizioni strategiche conquistate, in una lotta petto a petto, impedendogli il passaggio verso Gorski Kotar. Infine, assieme alle unità della IV. Armata, la, 43. ma fu in Istria accolta dall’entusiasmo del popolo finalmente libero dal secolare giogo. E mentre in Pola, libera, celebriamo il decennale della 43. ma vada il nostro riverente omaggio a quelle centinaia di caduti che nelle sue file immolarono la vita per la nostra libertà e per il nostro progresso, vada il nostro omaggio a quegli ignoti corrieri istriani che nelle imboscate nemiche caddero assolvendo il loro prezioso compito e anche a quella muta schiera di eroi che nei campi e sui patiboli segnò còl proprio sangue una epoca gloriosa di tta e di sacrifici. Ancora sul caso John Lo speaker del Parlamento 'tedesco ha_ annunciato che si avrà prossimamente alla Camera Bassa .una sessione speciale di dibattiti per prendere in considerazione tuitìti gli aspetti del caiso John e l'e conseguenze legate al passaggio alla Germania Est dell’ex-capa del servizio di 'controspionaggio della Germania Ovest. Il dibattito era stato chiesto da tempo dalTappasiziane socialista. di esultanza nazionale» nei quali esultarono 'tutti: capitalisti interni ed e esterni, lavoratori, clero e militari. Ma l’uomo delle contraddizioni fù favorito dalle enormi contraddizioni ecanomico-rsceiali del Brasile, ed alla fine del 1950 Getullio Vargas, che condusse le eiezioni sotto 10 slogan «Ai tempi di Vargas il pane costava 10 centes, senza Vargas costa 30», venne rieletto presidente degli Stati Uniti del Brasile e, naturalmente, vennero indetti «tre gioirmi di esultanza nazionale» per il suo ritorno. Ed anche stavolta esultarono tutti: i finanzieri a-mericani, del quale era tornato lamico inter.ressato, i lavoratori affamati che sognavano il pane a 10 Cents la pagnotta, i capitalisti di San Paolo che spesero 300 milioni di cruzeiros, pari a 15 milioni di dollari, per la sua 'elezione e la stampa filo-statunitense capeggiata dal noto giornalista Lacerda, che era pagata per 'sostenerlo. Tornato al potere, Vargas si ritrovò alle prese ccn le ocintraddi-ziotni di un paese che è fra i più ricchi del mondo e che è tormentato anche però dalla maggiore miseria. Esteso quasi quanto tutta l’Europa, il Brasile ha sete di terra perchè la superficie coltivata è appena del 2,2 per cento del territorio nazionale. Massimo esportatore di caffè del mondo, ha nelle piantar gioni di questa preziosa pianta le rocoaforti delia miseria dei lavoratori, malpagati e malnutriti, ed 11 suo tallone d’Achille economico in quanto, dipendendo i prezzi dal- A bordo dello yocht «Savarona>! il presidente, della Repubblica turca Gelai Bayar è In viaggio per la Jugoslavia, salutato alia partenza dial presidente 'della grand® assemblea turca Refik Koraltam, dal presidente del governo' Adnan Memderes, dal ministro agli affari esteri, Faud Köprülü e da altre personalità. Le unità della Marina, da guerra turca e di quella statunitense, trovan-tesi a Istanbul al momento della partenza, hanno salutato il presidente della Repubblica con 21 salve di cannone. 'Prima d’imbarcarsi, Gelai Bayar ha dichiarato al direttore della A- Nulla di nuovo «FI ormai assodato con sicurezza il latto che giovedì in mattinata è stato scoperto a Trieste il più grande deposito clandestino d’armi ciré la (mente ricordi. Si tratta di 39 casse di legno idi varie dimensioni, ancora bianche a fresche, tutte contrassegnate con ila scritta «Fama», accatastate a forma di elle maiuscola: contenevano — e contengono — trecento mitra Bren, Tompson e Sten con una settantina di migliaia di colpi, nonché un migliaio di pistole' automatiche. Armi queste in dotazione dell'esercito italiano, fornite dal NATO, imballate a regola d’arte, pronte per l’impiego e conservate in un magazzino della Stazione centrale ferroviaria di Trieste.» (Dai giornali del 28 corr.) Ormai un ritrovamento del genere a Trieste, governata dal G. M. A. e da cui dipende la polizia civile «migliore del mondo», nulla rappresenta di eccezionale dopo tanti altri di uguale natura e di proporzioni uguali se non maggiori, come quello denunciato dalla stampa democratica triestina il 1 gennaio 1947. Allora le casse, contrassegnate con la Croce rossa — provenienti dal deposito del I reggimento fanteria dì Udine — contenevano 56 mitra, 50 fucili, 4 mitragliatrici pesanti e quattro leggere, 10 mila colpi per fucile e 42 mila per armi automatiche col. 9, nonché un migliaio di bombe OTO. Anche allora, come nel caso in argomento, la polizia si è decisa ad emettere un laconico comunicato solamente due giorni dopo la denuncia _ della stampa. L’unico ritrovamento che abbia avuto un seguito giudiziario è stato quello presso la sede del P. H. I. in via Zudecche per il quale venne inscenato un processo-jarsa che fornì la magnifica opportunità ai vari Geppi, Rovati, Paladini e camerati di figurare ammanettati davanti ai «mudici stranieri in ~term italiana», quindi «martiri della italianità di Trieste» e di atteggiarsi — ostentando un contegno spavaldo da provati squadristi — a «degni figli dell’Italia, temuta e rispetttata, di Mussolini.» A Trieste non è mancato neppure un classico esempio dell’uso cui erano e sono destinate tali armi. Nel settembre 1947 e nelle ore notturne di un sabato, le raffiche di uno di quei mitra, dirette con-(Continua in IV pagina) i© quotazioni idi New York, il commercio del caffè lo mette in balia delle manovre idei capitale finanziario statunitense. Con un sottosuolo ricco di petrolio, il 18% della produzione del sud America, non ne ricava un isoìdo poiché i pozzi petroliferi sono monopolio della Standard Oil americana. Ricchissimo di acque, e perciò di energia elettrica, ne è divenuto schiavo in quanto le centrali elettriche, sono dominio incontrastato della Ligt Power di Ne.w-York, mentire la United States Corporation e la Manneismann si dividono lo sfruttamento ideile miniere brasiliane di ferro, manganese e o-ro e la Moiibdenum Company si è accaparrata i giacimenti di molibdeno ed uranio. Ricco di frutta oltre che di caffè e cacao, il Brasile ne ricava una miseria, dato che la produzione in questi campi è controllata praticamente dalla United Fruit Company e dalla Grace Pruit che ne monopolizzano il commercio. Intanto la maggior parte delila popolazione brasiliana, fuori dai grandi centri, vive di grano turco e di miseria, mentre muoiono in Brasile ogni anno 540.000 bambini per malattie vaine, ma sopratutto per denutrizione. Tornato al potere nel 1950, Vargas, memore forse delllla passata et-sperienza, tentò 'di trovare appoggio nelle masse popolari, ma per fair ciò dovette inimicarsi i'l capitale straniero perchè per il Brasile non vi è lotta contro la miseria senza lotta contro il capitale statunitense. Pensò perciò ad un sistema nazionalistico di autarchia e ideò il Petrol- genzia anaitolica: «Sono felice di visitare la Jugoslavia, la forte nazione nostra grande amica e nello stesso tempo- sono emozionato per i: fatto 'di abbandonare il mio paese. Per me siairà uno dei momenti più preziosi della mia vita quando, acme portavoce deli’amichevole eim-niirazione del popolo turco, potrò salutare il grande e caro amico Ma-r asciano Josip Broz Tito personalmente e i popoli jugoslavi sul loro territorio, questo popolo eroico ohe nulla ha risparmiato per la propria salvezza. «I rapporti tra la Turchia e la Jugoslavia si basano, sulla simpatia reciproca di due grandi pop,oli, che in modo uguale vigilano sulla propria iindipendeinea, due popoli eroici, ma realistici i cui rapporti sono cimentati dalle necessità logiche e 'dalla loro posizione geografica. Perciò, ancora malto ,prima ideila firma del piatito tra la Turchia e i suoi vicini Grecia e Jugoslavia a Bled, noi consideravamo- la Judoista vi a come nostro alleato effettivo. Dopo1 la firma dell’Alleianea di Bled, che è un elemento di pace e di sicurezza non solo per le tre nazioni firmatarie, ma anche per gli altri stati, decisi a difendere la propria libertà e indipendenza, tale convinzione ha ricevuto anche il proprio carattere legale. In questo viaggio sarà mia grande soddisfazione e-spoiire al grande uomo idi sitato qua1-è il Maresciallo Tito — che con genialità dirige i destini dei suo paese, ohe ha salvato la Jugosliai-- la dalla bufera della- Seconda guerra mondiale portandola all’elevata posizione che aggi ricopre - e ai suoi validi collaboratori l’importanza e il valore che la Turchia attribuisce a questa Alleanza, facendo loro -sapere che è nostro desiderio di -approfondire ancor più questo-nostro comune destino. Sono felice di inviare già ora ai -miei-«mici jugoslavi gli auguri più belli». Mentire lo yceht presidenziale naviga, a Piume fervotoo gli ultimi preparativi per .accogliere il Presidente dell’amica Turchia al isuo 'arrivo che avverrà domani. Il primo saluto al gradito ospite sarà dato da 21 salve di due- cacciatorpediniere che attenderanno lo yocht presi-denbiale sul limite delle acque territoriali, accompagnundcilo poi sino a Piume, nel cui porto vengono elevati archi di lauro e fiori, mentre tutta la città viene adoimata di festoni, verde e di bandiere turche e jugoslave. Tra i più importanti programmi riguardanti la visita del Presidiente Bayar, oltre ai colloqui che egli «-vrà con il Maresciallo Tito e i no stiri uomini di stato, è da notare la parata militare che avrà luogo in suo onore' a Belgrado e il conferimento del titolo di dettare «cnoris causa» da parte dell’università di Belgrado. Viene inoltre annunciata la vìsita alla Jugoslavia del vice-comandante delle forze del NATO, feldmaresciallo B. L. Montgomery che giungerà nel nostro paese il 17 settembre, ospite -del Maresciallo Tito. La visita avrà carattere privato. hras e l’Eleo'trcihras che dovevano opporsi ai 'monopoli stranieri dei-petrolio e dell’élettricità. Il capitale finanziaria nord americano rispose facendo precipitare sui mercati mondiali il prezzo del caffè brasiliano è gettò il paese in un’acuta crisi che vide aumentare la miseria popolare. -La stampa — Lacerda in testa — che aveva appoggiato Vargas, lo indicò al popolo come la causa della miseria e della corruzione imperante. Nello stesso tempo il presidente, timoiroso di apparire socialmente pericoloso agli occhi idei capitale, dotte al paese una costituzione piraticamente antiope-raia. Il risultato fù quello di alienarsi la 'simpatie ideile masse politicamente attive e progressive, il che lo lasciò praticamente solo dinanzi ai suoi nemici allorché — con il pretesto deill’attentato al giornalista Lacerd'a — lo attaccarono in forze. In questa situazione Vargas, ormai troppo vecchio' per sperare nella rivincita, si uccise. lasciando un testamento politico di rivendicazioni nazionali e sociali molto pericoloso in futuro par i suoi successori che dovranno fare i conti con il mito di un Vargas progressista, anche se un Vargas progressista non è mai esistito. Porse così le contraddizioni ecoinoimiche e sociali del Brasile e l’aspirazione dei popoli delTAmericia, 'Centrale e meridionale a liberarsi da,l capitalismo, straniero, troveranno, nella morte di Vargas e nel suo testamento, una direzione ed una guida che, lui vivo, il contradditorio Viargas non avrebbe mai dato al popolo del suo paese. Montgomery visiterà alcune repubbliche federate par conoscere lo sviluppo economico e culturale della Jugoslavia. L’unione delle società culturali sloveno-croate di Trieste ha inviato una lettera e una mozione' al Presidente della Repubblica Tito nella quale io pregano d’interessarsi ulteriormente, come ha fatto finora, per i 'diritti dei triestini e particolarmente per i diritti degli sloveni di Trieste. Nella risoluzione si rileva che la-educazione e la cultura possono' svilupparsi solo in pace e qualora esistono bucini rapporti tra i popoli vicini e i gruppi nazionali, che vivono sullo stesso territorio. Perciò 1 membri dell’associazione approvano tutti gli sforzi che perseguono il miglioramento dei rapporti tra il popolo italiano e quello jugoslavo e l’insta,umazione sul territorio di Trieste delle basi per il rispetto reciproco e i; Hori re della cultura italiana e slovena. Con 451 voti contro 122 l’assemblea nazionale - francese ha approvato sabato scorso la politica governativa per la Tunisia e il Marocco. La maggioranza ha votato una mozione radical-socialista in cui si afferma che l’assemblea approva le relazioni presentate nel corso del dibattito dal presidente del consiglio Mendès France e dal ministro per le questioni tunisina e marocchina, Fouchet. La mozione prevede, tra l’altro, un progetto di riforme per il Marocco non molto dissimile da quello già elaborato per la Tunisia. In generale la mozione impegna il governo a concedere una maggiore indipendenza ai due proiettorati nell’interesse delle popolazioni locali e della Francia. I negoziati per l’accordo sidle autonomie tunisine avranno inizio il 4 settembre e si svolgeranno direttamente fra il ministro Fouchet e il presidente del governo del protettorato, Tdhar Ben Amar. Molto più complessa si presenta la soluzione del problema dei rapporti fra la Francia e l’altro protettorato: il Marocco. Il programma di riforme garantisce maggiori autonomie amnministrative interne e l’apertura di negoziati con un governo marocchino che rappresenti tutti gli strati della popolazione ed abbia l’appoggio del sultano. Il Marocco oggi non ha un governo rappresentativo ed il sultano, imposto dai francesi lo scorso anno, non gode le simpatìe della maggioranza delle popolazioni locali. Il sultano Ben Ara-fa viene definito dai nazionalisti marocchini una semplice marionetta nelle mani dei circoli colonialisti francesi, i quali, proprio in previsione della perdita delVlndocina hanno trasferito i loro capitali dal Sud Est asiatico nei protettorati Nord Africani. In generale, nel Marocco la situazione è molto più tesa di quanto non Io sia stata in Tunisia prima dell annuncio della concessione del-1 autonomia interna. Anche dopo la nomina del nuovo residente generale, La Coste gli attentati e le diversioni non hanno nulla perduto della loro intensità. E’ da notare che, a difàrenza del Neodestur tunisino, il partito nazionalista marocchino Isti-qlal era stato posto fuori legge, e la recente liberazione del suo leader da porte del governo di Parigi ha provocato la vivace reazione degli immigrati francesi i quali hanno costituito un comitato cosidetto «per la salvezza del Marocco» nel timore di perdere i loro privilegi in seguito ad eventuali trattative francomarocchine. Il giorno dopo la sua costituzione, una bomba scoppiava nel locali del comitato. La situazione è inoltre complicata dalla presenza in Marocco di grandi e modernissime basi aeree statunitensi. Finora non si è registrato alcun atto di diversione contro il personale o le attrezzature di queste basi che agli Stati Uniti sono costate oltre mezzo miliardo di dollari. A Washington tuttavia non si nasconde la preoccupazione per ü sesseguirsi dei disordini, tanto più che il tacito consenso americano alla destituzione del precedente sultano Ben Jussef, di tendenze indìpenden-tistiche, aveva provocato una certa irritazione nei marocchini anche verso gli americani. E’ interessante rilevare come gli Stati Uniti, pronti ad impiegare anche le armi atomiche per conservare l’Indocina al colonialismo francese, si siano fatti, grazie alle basi militari che essi hanno nel Nord Africa, sostenitori dell’atteggiamento anti-'olonialìsta dei paesi arabo asiatir1 Washington ha infatti annunciato di voler appoggiare l’atteggiamento di questi paesi alle Nazioni Unite. Evidentemente si vogliono salvare le basi anche dopo che i marocchini avranno ottenuto l’autonomia interna. La strada però per giungere a Gli sloveni di Trieste esprimono poi la loro preoccupazione, per la propria posizione futura, nel caso che Trieste e la zona A fossero annessi all’Italia, poiché gli sloveni dalla Benecia, analogamente a quelli della Valcanale e del Goriziano, si trovano in una posizione d’inferiorità. Nella mozione si rileva che tutta l’oppressione della popolazione slovena a Trieste viene addebitata al fascismo — anche se tutti i governi italiani, e governatori e commissari triestini rilevavano, senza scomparsi, le violazioni di tutti i diritti della parte slovena della popolazione — e che il fascismo' ha solo potenziato quanto era stata già iniziato d'ai governi che lo hanno preceduto. Alla fine della lettera e della mozione si chiede la parità di diritti tra sloveni e italiani a Trieste, rab'Olizkme delle leggi fasciste contri’ gli sloveni e le garanzie per il loro sviluppo indisturbato nel campo economico, sociale e culturale. questa autonomia è ancora dura e irta gli ostacoli. Nelle buone intenzioni e nellé iniziative di Mendès France per la regolazione della questione marocchina v’è una lacuna quella del sultano Ben Arafa. Non può essere infatti formato un governo rappresentativo se a capo del paese è un uomo che non gode la fiducia del popolo, che del popolo non condivide l’aspirazione massima: l’indipendenza del paese. L'Unione Intemazionale a Zagabria La difesa dei!9 infanzia Venerdì scorso ha avuto inizio a Zagabria la conferenza del Consiglio generale dell’Unione Intemazionale per la 'difesa delTinfamzia alla quale partecipavano rappresentanti di 40 Paesi. Parlando a nome della delegazione jugoslavo, Branko Savič ha chiarito in 'breve i principi fondamentali su cui si basa il lavoro delle nostre organizzazioni sociali nel campo della protezione dell’infanzia. Il rappresentante jugoslavo ha quindi messo in risalto gli sforzi dell’Unione Intemazionale e l’utilità che può derivare dalla collaborazione di questo ente con le altre organizzazioni intemazionali che si interessano dello sviluppo e della difesa sociale dell’infanzia. Sabato sera i lavori del Consiglio Generale deU’Unione Internazionale hanno avuto termine. Approvando le proposte che fissano i nuovi compiti che questo benemerito ente è chiamato ad assolvere, i delegati hanno espresso la speranza di una sempre maggiore collaborazione fra tutte le organizzazioni per la protezione dell’inf,arnia. «Il colonnello B., americano puro sangue di Buffalo ha invece una passione per la storia, si interessa perfino delle vite e dei miracoli dei santi locali. Poiché in queste notti estive non riesce a dormire per i continui fuochi d’artifizio che ogni rione di Napoli organizza a consuma tra la mezzanotte e le quattro del mattino, mi chiede qualche delucidazione sull’origine di tante feste. E dalle botte e luminarie cadiamo nel calderone del Risorgimento italiano1, toccando gli uomini che più e meglio operarono per l’unità del Paese, e da Cavour, Garibaldi, Vittorio Emanuele II. a Mazzini, scivoliamo a Vittorio Emanuele III., da questi a Mussolini e naturalmente, al fascismo. Mi domanda che cosa ne penso. Non ho alcuna difficoltà a dirglielo, nella maniera più chiara possibile. «In verità — esolama con un accento di stupore sincero, come se mai si fosse aspettata una cosa simile --Lei è il primo italiano antifascista con cui ho avuto occasione di parlare. Gli ufficiali italiani del NATO, che lavorano nel mio stesso ufficio, il capitano R., per esempio e il maggiore T. mi hanno sempre parlato bene del fascismo. Mussolini del resto voleva il benessere degli Italiani, per esso si lancio alla conquista dell’Etiopia, sbagliò nell’ultim.i guerra, d’accordo, ma fece del bene all’Italia, scuole,, strade, bonifiche. Perchè lei è contrario, quali sono le sue ragioni?» SALVATORE REA (Da «Il Mondo» del 27 luglio se.). Il citato episodio dimostra che il colonnello B., americano puro sangue, ha trovato nella generalità degli italiani piena conferma dei concetti predominanti nei circoli dirigenti angloamericani, ossia che il re- 7 GIORNI Cina contro Cina Radio Pechino ha annunciato venerdì che un reparto della Cina popolare ha effettuato un’incursione sull’isola di Kimmen nella notte sul 23 agosto. Nel comunicato dell’emittente di Pechino è detto: «Una nave pattuglia -delle forze popolari di liberazione ha attraversato gli stretti, sbarcando sull’isola di Kimmen ed attaccando i 'guerriglieri di Chiang Kai Shelk. Uno dei reparti sbarcati scopriva un soldato nazionalista che si bagnava presso la riva. AH’apparire delle forze popolari, il soldato fuggiva, ma veniva immediatamente preso a fucilate e ucciso. Contemporaneamente un altro reparto è penetrato fra le difese delle truppe nemiche, raggiungendo i baraccamenti dove si trovavano i guerriglieri nazionalisti. Un soldato di Chang veniva catturato, mentre una diecina di altri venivano uccisi o feriti. La nostra pattuglia è rientrata senza perdite». Secondo le autorità militari di Formosa, l’unità che ha compiuto l’incursione ha fatto up prigioniero e,, a sua volta, ha perduto uno dei suoi uomini catturato dai nazionalisti. Un portavoce di queste autorità ha annunciato frattanto che altre truppe, navi ed aerei saranno inviati d’urgenza sull’isola di Kin-men, allo scopo di rafforzare la guarnigione contro eventuali colpi di mano. In merito alle reazioni di Washington all’attacco dei comunisti cinesi all’isola di Kimmen, si apprende ohe i funzionari del Dipartimento di Stato si sono rifiutati di commentare la notizia deU’mcursio-ne, limitandosi a ricordare ohe l’isola non rientra nella zona di cui gli Stati Uniti si -sono assunti la difesa. Il toto-CED -Nella caotica isituazioine venutesi a determinare in attesa del dibattito sulla ratifica ideila CED, si sono registrati venerdì due interventi di vasta portata: l'annuncio della proposta polacca di stipulare un trattato di alleanza e reciproca assistenza con la Francia contro un’e-venltuale rinascita del militarismo tedesco, ed un appello del Cancelliere Adenauer affinchè la Francia ratifichi la CED, avallando così la rinascita dell’esercito' tedesco. La nota polacca propone un progetto di Trattato peir cui Parigi e Varsavia dovrebbero impegnarsi fra l’altro «a non partecipare ad alcuna alleanza e a non concludere alcun accordo diretto contro una di esse» e quindi «a consultarsi in caso di minaccia di aggressione contro una delle due parti, da parte delle forze rivincitarie del militarismo tedesco». Dal canto suo, il Ganceiliere Adenauer ha rivolto alla Francia un appello nel quale dice essere urgente la necessità che il Parlamento francese esprima un voto favorevole alla CED e fa notare che la CED renderebbe reveintualità di un futuro conflitto tra Francia e Germania «semplicemente impossibile». Non è possibile dire con esattezza qual destino il Parlamento della Quarta Repubblica riservi al progetto della CED, tuttavia si dà par certo nei circoli internazionali ohe la Francia non si orienterà nè nel senso voluto da Adenauer nè in quello cui la varrebbe condurre la preposta polacca. girne fascista era l’unico che si addicesse agli italiani, che Mussolini, schiacciando la testa al drago rosso, si era reso benemerito dell’umanità e che l’unico suo torto, dopo aver sempre bene operato per l’Italia, fù quello di allearsi a Hitler. Cosa del tutto eccezionale quindi per lo stesso colonnello, appassionato di storia e a continuo contatto con gli ufficiali italiani del NATO (dove, dagli accertamenti di un giornalista americano, questi ultimi brillano per il loro servizio «nei locali a mattonelle lucide») incontrare in Italia un antifascista e, per di più, che ardisca esprimersi in senso contrario agli altri. Per meglio chiarire e documentare le convinzioni del colonnello B., il REA aggiunge: «Me ne basita — rispondo — una delle ragioni: la dittatura. Qualunque apparente beneficio possa arrecare la dittatura tutti li distrugge perchè non ha che uno scopo, uno sbocco: la guerra. E questo potrà piacere a degli ufficiali di carriera ma non alla gente comune come me. Ma non è convinto il colonnello B. Scuote il capo come se il mio fosse un sofisma ben orpellato ma vuoto. Dice: vorrei qualche, ragione qualche fatto più concreto.» Salvatore Rea conclude amaramente: «Ma quali, se l’argomento della libertà non lo commuove?» Preso atto di simili convinzioni degli ufficiali italiani del NATO e di chi li avvicina, appare cosa logica che Pella abbia mobilitato nell’agosto 1953 le divisioni «atlantiche» italiane a sfida di un raduno celebrativo partigiano con discorsi, suoni e canti: nè può meravigliare che l’Italia pretenda oggi di inserirsi, come «parte integrante necessaria» nella Alleanza Balcanica. IMS Eli HI UHN MIMITIIII dii ih» ili iriDti [ODlnilizini L' assemblea iraacese approva la politica governativa in Africa GRANDI GLI INTERESSI NEL PICCOLO MAROCCO Sempre uguali PAGINA 2 L'attività nelle organizzazioni di Buie La formazione delle comuni Nelle organizzazioni periferiche dell’Unione socialista del Distretto di Buie, già da qualche tempo, si svolge una vasta discussione sulla futura formazione delle comuni. La commissione, costituita presso il Comitato Distrettuale dell’Unione Socialista e avente lo scopo di studiare tale questione, ha organizzato giorni or sono una riunione di pre sidenti dei vari consigli del CP distrettuale e dei presidenti dei comitati popolari comunali. In tale riunione, il compagno Medica Erminio, dopo aver illustrato gli aspetti generali e le linee fonda-mentali sulle quali poggerà l’attività delle future comuni, è passato ad alcune questioni d’ordine pratico, la cui attuazione si rende indispensabile per poter realizzare nella prassi i principi della comune, in primo luogo quello dell’autoamministrazione, svolta dagli elettori. A tale scopo ha proposto la formazione di due comuni nei ter-rilorio del distretto, Buie e Umago. ai cui organi sarebbe deferita la maggior parte delle competenze dall’attuale comitato popolare distrettuale. Anche gli interventi nella discus- sione hanno rilevato la necessità di ingrandire le unità territoriali, per poter realizzare i principi della comune. E’ stato quindi deliberato di demandare il problema alla discu i-sione e alla decisione dei comizi degli elettori e costituire le comuni alla fine di questo n all ’inizio del prossimo anno. A Cittanova tali comizi si svolgeranno l’otto ed il nove settembre. In detta località, alcuni membri del comitato hanno espresso parere sfavorevole acchè venga discussa la possibilità di fusione di questo comune con quello di Umago. La maggioranza si è però espressa in senso contrario ed ha deciso di porre la questione dinanzi ai comizi degli elettori affinché siano loro ad esprimere il proprio parere su tale problema, la cui attuazione sarebbe un derivato naturale di reali necessità economiche e sociali. A Buie, presso il Comitato Popolare Distrettuale, verrà costituita prossimamente una commissione incaricata di elaborare un programma di graduale trapasso delle competenze. dal Comitato popolare distrettuale agli organi delle nuove comuni. SA PROSSIME ELEZIONI alla Camera dei Produttori Giovedì scarso si sono riunite in seduta comune a Buie le due camere del Comitato popolare distrettuale. All’ordine del giorno : la discussione sui problemi dell’agricoltura, la presentazione della relazione dell’attività semestrale svolta dal Tribunale popolare distrettuale ed altri problemi di carattere economico. In apertura, la commissione per lo studio dei problemi dell’agricoltura ha presentato una relaziona dalia quale risulta che se in certi rami della produzione agricola, sono stati compiuti rilevanti progressi, nel complesso la produzione lascia 'ancora a desiderare sebbene siano state concesse larghe dotazioni e crediti alle imprese, cooperative e privati. Nella discussione susseguita hanno preso la parola i compagni Medica Erminio, presidente del OPD, che ha criticato i responsabili del dipartimento agricoltura e della federazione cooperativistica distrettuale, per la poca iniziativa di cui hanno dato prova nell’espletamento della loro funzioni. Analoghi critiche sono state mosse pure dai compagni Blazevió, segretario del dipartimento per l’economia, e dai compagni Vok e Bonetti, i quali hanno rilevato la necessità di sviluppare le iniziative dal basso, costituendo campi sperimentali presso le cooperative, sfruttando al 1O0 percento ila capacità dei mezzi meccanici, 'aiutando i contadini con consigli ed esempi pratici. La presidenza del Comitato Popolare distrettuale si è riservata di ricercare nuovi quadri tecnici, affinchè affianchino l’opera del responsabili del dipartimento dell’eeotnomia in questo campo. Successivamente, la commissione incaricata di indagare sullo stato di cose venutosi a creare alla fabbrica di laterizi «Sloboda» di valle del Quieto, ha presentato la relazione del lavoro svolto. Dalla stessa si rileva (come dia noi, in una pre- cedente inchiesta ampiamente chiarito) che la causa del deficit e della situazione venutasi a creare in quel collettivo, è dovuta all’incapacità dei gestori ed agli intrighi derivanti dalle divergenze 'tra direzio. ne e tecnico. D’altronde il collettivo intero è stato poco vigile ed ha eletto quali rappresentanti della filiale sindacale elementi che sono stati recentemente licenziati in tronco essendo sospettati autori di sabotaggio economico. La commissione ha rilevata la necessità di sanare la situazione e di nominare un commissario distrettuale incaricato di dirigere l’azienda per un periodo di sei Arnesi od un anno, sino a quando cioè il collettivo dimostrerà di saper amministrarsi da sè. La proposta della commissione è stata approvata. In seguito il presidente del Tribunale popolare di strettuale ha presentato la relazione del lavoro svolto dal Tribunale nel primo semestre 'dell’anno in corso. Dalla relazione risulta che in questo periodo di tempo sono stati celebrati 71 processi penali. La più elevata percentuale è data dai reati contro Tonare e contro la proprietà privata. Di centro rispetto allo stesso periodo del 1953 appaiono in diminuzione i reati contro l’economia popolare. Gli organi giudiziari hanno trattato' pure 138 cause civile, oltre alle normali pratiche d’ufficio. Dopo ila discussione sul lavoro del Tribunale, le due camere del Comitato popolare distrettuale hanno indetto per 24 ottobre prossimo le elezioni per la Camera distrettuale dei produttori, che sarà composta da 31 membri. Successivamente il Comitato Poi polare distrettuale si è reso garante per i crediti alla tipografia Jadran di Umago. Infine sono stati risolti alcuni problemi riguardanti d’economia ed il personale del dipartimento per l’istruzione e la cultura. BISOGNA DECIDERSI A SISTEMARE IL PROBLEMA DEGLI ALLOGGI Quattro catapecchie abballinate non possono migliorare la statone Non che questo degli alloggi sia un problema nuovo, tut-t’altro, esso -dura da parecchi anni, ma, per ragioni contingenti, esso ha assunto, da alcuni mesi a questa parte, un aspetto impellente come logico derivato del senso di disagio, impazienza e malcontento da esso causato. Ma analizziamo ora il perchè, anzi i perchè, di questa situazione. Dopo la guerra, conseguentemente allo sviluppo, Capodisùria è venuta ad aumentare la -popolazione con ritmo incalzante, tanto da far sentire subito una notevole carenza di abitazioni. Allora, però, tutti cercavano di sistemarsi alla -meno peggio e le cose procedevano abbastanza normalmente. Comandare degli anni 'la situazione tendeva giornalmente a peggiorare. Ma la scintilla destinata ad acutizzare il problema doveva sprizzare con la decisione dell’otto otto’ore. Tutti infatti sanno che conseguentemente a tale avvenimento parecchie famiglie hanno abbandonato la zona per particolari problemi economici. Si è 'allora creata nella popolazione la convinzione, fino' ad un certo punto giustificata, della disponibilità di alloggi, ed ecco piovere da ogni parte domande alla commissione incaricata. e salubri, acuendo così un problema che presto o tardi dovrà venir risolto. - Negli uffici -della Commissione per gli all'Oiggi"giaciO'no attualmente oltre ottocento domande di assegnazione : un’entità che non può essere trascurata. Da qualche parte si è suggerito di migliorare le abitazioni vecchie con lavori di riattamento, ma considerate le- precarie condizioni dei fabbricati, la proposta è caduta. Sarebbe infatti dannoso effettuare spese rilevanti in caseggiati che richiedono unicamente la demolizione. Necessita ad ogni modo che qualcosa si faccia al più presto possi-1 bile, e in primo luogo, a nostro avviso, ohe si discuta in seno al consiglio economico 'un’adeguata assegnazione di fondi per la costruzione di abitazioni di tipo popolare. Non si possono oggi imputare alla gente pretese maggiori degli anni passati. La verità è che le necessità sono venute a galla, sollecitate da un elemento catalizzatore. E’ ormai imminente la discussione per il piano economico 1955, ed è in questo problema inderogabile che il consiglio economico dovrà dimostrare la sua buona volontà. SI APPROPRIAVA DEL DANARO INCASSATO Tale Umer Giordano, addetto alla Selveg di Capodistria, è stato condannato dal Tribunale distrettuale di Capodistria a 6 mesi di carcere, poiché si era appropriato, a più ri-' prese, per un ammontare di 40 mila dinari, dagli importi che incassava presso i consumatori. siero passava all’azione e via a rotta di collo. Senonchè la proprietaria. Sirotió Giovanna da Caldania denunciava il furto alla difesa popolare ed il Bajrió veniva catturato dalla difesa popolare a San Lorenzo, presso Parenzo. Comparso dinnanzi ai giudici, si è visto affibbiare per il furto 5 mesi di carcere. BICICLETTA CHE HA PRESO IL VOLO Il 10 luglio scorso, tale Bajrió A-dem da KIjuó, stava passeggiando per Sicciole, quando ad un tratto scorgeva ai margini della strada una bella bicicletta dà donna, ohe invitava proprio ad essere inforcata. Il Bajrió, senza troppo riflettere alle conseguenze del suo gesto, dal pen- AUTISTA CHE SI RIFIUTA Di SOCCORRERE UNA INFORTU. NATA A 15 giorni di carcere, con il beneficio della condizionale, è stato condannato dai giudici di Capo-dis-hria, tale Gregorič Jožef, autista, il quale si era rifiutato di soccorrere una donna anziana che, colta da malore, doveva essere trasportata alTospedale. La borica dalla Valle dl Ferne La Valle di Feme, terreno fertile nel comune di Buie, viene danneggiata, quasi ogni anno, da inondazioni che non permettono la coltivazione intensiva. Regolando il ruscello, che attraversa questa valle e provoca le inondazioni, tale problema verrebbe risolto e la Valle potrebbe dare annualmente un reddito di gran lunga maggiore di quello attuale. E’ subentrata ben presto una delusione quasi generale. Infatti gran parte delle abitazioni abbandonate risultarono stamberghe quasi inabitabili, prive di acqua corrente, di illuminazione e di servizi igienici. Perciò a ragione si può dire che il iprohlema degli alloggi, pur rimanendo in soistanza quale era, è in questi Ultimi tempi peggiorato, sopratufcto dal lato morale. Molte famiglie, dopo questa infelice esperienza, non si rassegnano più a rimanere dove sino a pochi mesi fa, si trovavano bene. Oggi si reclamano a gran voce abitazioni decenti La superficie danneggiata è di circa 50 ettari, suddivisi in 31 ettari di terreno arativo, 15 ettari di vigna e il resto di prato. L’arativo, coltivato a frumento, dà annualmente un raccolto relativamente basso, di circa 10 q.’li per ettaro, per cui1, se tutta la superficie arativa fòsse coltivata a frumento, darebbe un reddito annuo di 679.580 din., calcolando il frumento a din. 22 il leg. La coltura dela vite, a causa della peronospora provocata dalla grande umidità, subisce una perdita annua di circa 120 q.li di uva, corrispondenti ad oltre 420.000 din. Il raccolto complessivo dell’uva frutta un reddito di din. 2,100.000. Il cooperativismo del huiese durante lo scersi anno Si è svolta recentemente a Buie l’assemblea annuale della Federazione Distrettuale delle Cooperative in cui iè stato analizzato il fruttuoso lavoro svcjtto dalle cooperative del distretto nel corso del 1953. Alio scopo di migliorare i servizi indispensabili ai cooperatori e ai singoli agricoltori, è stato deciso di costruire quanto prima un’officina meccanica per la riparazione di attrezzi e macchinari agricoli eid un servis agricolo per il rifornimento degli agricoltori di tutti i mezzi loro necessari. Per migliorare il commercio dei prodotti agriccjli, la Federazione cooperative formerà un’azienda commerciale per Tespor-taziome di bevande aloooliche ed altre nonché un’agenzia commerciale per la vendita dei vari prodotti agricoli. Durante l’assemblea è stato eletto Al nuovo coimitato direttivo della federazione nel quale sono entrati 11 fra i migliori lavoratori cooperativistici. Citiamo i compa-gni Zubinac Augusto, Riccardo Fr- La rete commerciale di Parenzo {fon sempre le buone intenzioni servono a rimuovere difficoltà diventate croniche Ci siamo recati a Parenzo in cerca di novità, ma senza un’idea precisa di ciò che vi avremmo trovato, così alla cieca. Intanto, non appena giunti, si scatenava un autentico nubifragio e siamo stati costretti a infilare la porta del primo negozio che abbiamo trovato. Era una rivendita di frutta e verdura, che non aveva niente di particolare, anzi non aveva niente di niente. Infatti certi coraggiosi clienti che approdavano al negozio nonostante la pioggia a catinelle, si sentivano rispondere ohe frutta non non ce n’era e che la verdura era stata venduta. Non doveva esser molto sim-paitico far vedere alla gente, tanto meno a gente che non era del luogo, che il verbo lavorare, a lui riferito, suonava piuttosto ironico. «Vedete, — ci ha detto alla fine - abbiamo la bottega vuota. La produzione locale ortifrutiticola è modesta nonostante .possa dare di più. .. ora poi ci sono molti turisti e loro se ne accaparrano una buona parte». «Così il consumatore locale non ne trova» abbiamo risposto, e in 'està ci frullava già l’idea di dare un’occhiata al funzionamento della rete commerciale .parentina. Appena una schiarita del cielo ce l’ha permesso, ci siamo messi all’opera. - ★ Parenzo conta in tutto 21 negozi di vario genere, i quali dovrebbero essere sufficienti ai suoi 3500 abitanti circa, ma non lo sono.. Le'ragioni, però, dell’incapacità' della rete commerciale a soddisfare le esigenze della cittadina sono d’altro ordine che di quello del numero dei-rivendite come tali. Qui si tratta deH’orgyamìzzazione delle rivendite e del modo con cui sono condotte. Anzitutto ci pare un’anomalia che ci siano tre macellerie e solo due rivendite di pane. I patentini consumano forse più carne che pane? Ci è stato spiegato ohe il pane confezionato in città viene consumato soltanto dagli abitanti nel perimetro urbano e niente nei dintorni, dove ognuno se lo cuoce in casa. Pef la carne invece tutti rioorrono alle macellerie cittadine. La faccenda non ci convince eccessivamente, ma lasciamo perdere. Ci sono altri problemi molto più complessi. Abbiamo chiesto al compagno Mate Legovió, ispettore delle rete commerciale, perchè la decentralizzazione delle imprese commerciali non ha eliminato questi inconvenienti dal momento che era stata intrapresa anche per questi motivi. Egli ci ha risposto che la decentralizzazione ha risoosto i n qualche modo alle aspettative per quanto riguarda la rottura del monopolio e la concorrenza nei prezzi, ma ha prodotto invece una certa confusione nell approvvigionamento e nelil’as-sortimento dei negozi. L’impresa «Jedinstvo» ha reso indipendenti i negozi — molti ne aveva e di diverso genere — che la formano, conseavando del suo apparato amministrativo solo tre persone le quali si sono incaricate di tenere la contabilità di questi negozi separatamente per ognuno. Ai conducenti ogni singola rivendita passava quindi di compito di provvedere all’approvvigionamento e alla vendita delle merci, e questo si è rivelato un compito superiore alle loro possibilità: perchè essi sono spesso tutto in un negozio, cioè sono soli a dover trattare con i fornitori e quindi con i clienti, e succede che se il gestore deve andare in banca per versare del denaro o ritirarlo occorre che chiuda il negozio fino al suo ritorno; perchè infine mancano quadri adatti, che possano rispondere in pieno alle necessità. L’anno scorso era stato organizzato un carso di istruzione commerciale che ha visto 13 partecipanti, dei quali sei con buoni risultati. Ma ciò non basta. I negozi con gestori veramente capaci sono soltanto quattro; negli altri, il personale sta appena facendosi un’esperienza. Inoltre molte rivendite sono condotte da un uomo solo, il quale si rifiuta di assumere un apprendista per «non aver seccature con i ragazzi, che di solito sono più d’impiccio ohe di aiuto, quando non rubano, ecc.» Stando così le cose, è evidente l’estrema necessità di prendere delle-misure atte a riportare sul binario della normalità la rete commenciale parentina. Un primo passo potrebbe essere il concorso aperto dal CPC oer nuovi commessi: un’idea che va applaudita, ma con la raccomandazione che venga sostenuta dall’autentica preoccupazione di renderla fruttifera. Si dovrebbe inoltre svolgere opera di convinzione presso i gestori dei negozi perchè non guardino con tanto «esclusivismo» al problema dei giovani quadri e si decidano ad assumere dei praticanti, e infine i contàbili della «Jedinstvo» potrebbero aiutare fattivamente, almeno per quanto riguarda l’approvvigionamento, i vari negozi invece di limitarsi a tenerne solo l’amministrazione. Neppure la questione dell’assortimento è semplice. I negozi sono indirizzati all’acquisto di quelle merci che più rapidamente vengono consumate perchè, non disponendo di molti mezzi finanziari, non possono rischiare di dover tenere a lungo forniture in magazzino. La Banca, d’altra parte, concede crediti con difficoltà e dietro tassi piuttosto forti. I negozi sono costretti, in definitiva, a condurre un’attività rachitica, a vivere giorno, per giorno. Si pensi che Timpresa «Komuna» dispone in tutto di 250 mila dinari di credito ed è costretta a pagare i propri fornitori di bestiame a macellazione e a vendita avvenuta. Essa ha avuto entro i -primi sei mesi dell’anno in corso un movimento di 6 milioni di dinar}, ma su mezzi altrui e non propri. In questo caso particolare non si sa se si debba ammirare il senso di intraprendenza della »Komuna« o rimproverarle di sfruttare le risorse finanziarie degli altri. I restanti negozi non hanno poi neppure questa possibilità, e il loro lavoro, in quanto ridotto, oltre che non soddisfare la cittadinanza si muta alla fine in un danno economico, o meglio non realizza l’utile ohe ci sarebbe da attendersi. Al CPC farebbero bene ad esaminare la questione a fondo (per la verità ci sono state varie riunioni in proposito, ma senza definitivo e soddisfacente risultato) e a trovare i mezzi e i modi per sanarla. Lo stesso discorso vale per l’approwigio-namento dei prodotti ortifrutticoli. La dipartita dei turisti potrà chiudere il problema provvisoriamente, solo durante l’inverno, ma con la stagione 1955 esso si farà sentire di nuovo. Sarà bene essere preparati fin d’ora leta, ing. Josip Segata, Bonetti Romano, Attilio Salió e Silvano Forza. Quanto al movimento cooperativistico, dopo la sua riorganizzazione dejUio scorso anno, esso segna una linea di costante ascesa nèl miglioramento della produzione agricola, sebbene in questo campo ancora poco si faccia, come dimostra la cifra di soli 389.000 'dinari ottenuta con la vendita dei prodotti coltivati nell’ambito delle cooperative di tipo generale. E’ interessante. notare che il movimento commerciale con i prodotti agricoli è 'aumentato nel 1953 di tre volte nei confronti do.U'anno precedente, raggiungendo un importo di 40 milioni di dinari, pari a quello avuto dalla vendita dei prodotti industriali. Il movimento merci complessivo, avuto dalle cooperative del distretto di Buie, ammonta a 135 milioni di dinari. 'Nei fondi cooperativistici è stato accantonato un importo di 13.206.000 dinari.- Le nostre cooperative di tipo gè-nerale possiedono inoltre tutta una serie di impianti per i vari servizi degli agricoltori. Quella di Buie ha un grande oleificio ed altri servizi, quella di Momiamo' la cantina, il casefiicio e Teeonomia agricola, che quest’anno verrà ampliata, mentre tutte possiedono il servizio macchinari agricoli. Lo scorso anno queste coperative hanno venduto agli agricoltori 96 vagoni di concimi chimici e te stesse si propongono di aumentare tap quantitativi per poter, migliorare anche in questo modo la produzione agricola. CAPODISTRIA Nascite: Udovič Vojko di Peter e Viđali Erminia; Požar Nada di Anion e Maurió Cvetka; Tedesco Sergio di Aldo e Zupančič Romana; Peraša Zdenka di Umberti e Calcina Redenta; Gumjac Nilva di Bruno e Primožič Maria; Benedetti Claudio di Guido e Krast Daria; Kuzmič Marcello di Emilia; Grižon Marina di Mirko e Gorela Maria; Bartolió Nadia di Marcello e Bartolić Beni-ta; Kleva Miran di Aleksander e Speh Maria; Pirnat Sofia di Jože e Verdeber Katica. Matrimoni: Bertok Karel di anni 25, operaio, con Bertok Concetta di anni 22, casalinga; Novel Bruno di anni 25, contadino, con Bordon Egi-dia di anni 22, operaia. Decessi: Peroša Jožef di giorni 2; Jerman Nevenka di .mesi 3. BUIE Nascite: Leskošek Višnja di Got-fried e Jelda Udovič; Sain Bruno di Mario e Visintin Maria; Peruzzo Giorgio di Mario e Jugovac Giuseppina; Dtìklió Claudio di Emilia; Matelič Alida di Antonio e Tonicela Melania; Rovina Mario di Silvano e Štrcaj Ines. Matrimoni: Kalegarió Peter di anni 33, autista, con Radin Anna di anni 22 casalinga; Saule Antonio di anni 29, agricoltore, con Zogovió Maria di anni 24 casalinga; Pertan Giuseppe di anni 25 operaio, con Mikolaučić Maria di anni 24, casalinga. ISOLA Nascite: Tuljak Aldo di Luigi e Tuljak Maria. Matrimoni: Sokolić Mario di anni 22, cameriera. Con i lavori di bonifica, sarebbe possibile sviluppare rapidamente la coltivazione delle viti. La posizione del terreno .permetterebbe una coltivazione intensiva, secondo la tecnica piu modema, su tutta la sua superficie bonificata, elevando il reddito annuo a circa 7,400.000 din. La soluzione di questo importante problema si rende tanto più indispensabile a causa della saturazione di tutte le superimi coltivabili a vite nei dintorni di Buie, per cui è necessario ricuperare alla produzione enologica superfici ancora non utilizzate, come è la Valle di Fermè, secondo i desiderata di numerosi agricoltori. Ing. Kosovel Antonio Al COMBATTENTI SUPERSTITI DELLA 43.ma DIVISIONE ISTRIANA Il 4 e il 5 settembre di quest’anno si terrà a Pola la celebrazione del decimo annuale della costituzio ne della 43. ma Divisione Istriana. Con la presente s'invitano tutti i combattenti superstiti della Di. visione a partecipare alla celebrazione. Il raduno dei superstiti avverrà il 4 IX a Pola, sulla Piazza del Ponte, da dove si parte per il campeggio. Con disposizione della Direzione Generale delle Ferrovie Jugoslave n.ro 400/7/54 del 19. Vili. 1954 è stato concessa una riduzione del 50 % su tutti i treni e da tutte le stazioni della Jugoslavia per Pola e ritorno, nel periodo dal 2 al 7 settembre. IL COMITATO PER LE . CELEBRAZIONI Pola CRONACHE POLISI PER GLI OSPITI BENVENUTI, VADEMECUM POLESE Non è nostra intenzione, lettore amico, dirti lutto quello che desideri sapere. Non facci amo^ guide turistiche, nè volumi storici. Vogliamo confidarti alcune cosette, per quanto lo permette lo spazio, come si confidano certi segreti di casa agli ospiti cari. Ti auguriamo il benvenuto a Pola, la città che ospiterà il 4 e 5 settembre di quest’anno le grandi manifesta zioni per il decennale della 43. ma Divisione • istriana. Quello che vogliamo dirti, eccolo esposto per ordine alfabetico. PI RANO Decessi: De Thoma Domenico di anni 65; Colombin nata Pečarič Maria di anni 75. ABITANTI. Pola contava, nel mése di giugno di quest’anno, circa 31.000 abitanti stabili. Non impressionarti se nel tuo arrivo la città ospiterà alcune centinaia di migliaia di persone . . . ALBERGHI. Il maggiore è il «Riviera», di recente ricostruito, (cat. A); sorge nei piessi del mare, di fronte al parco Valeria, a 300 m. dalla stazione ferroviaria e poco distante dal molo di approdo. C’è poi il «Miramare» in via Končar, il «Lipa» in via Kandier, il «Trst» in via Giovanni Huss ed il «Balcan» all’inizio della stessa strada. Accettano prenotazioni. Se pensi di pernottare pensaci in tempo. AUTISTI. Parcheggiano i «taxi» urbani ai Giardini, presso la Banca Nazionale, all’ombra dei muraglioni di Porta Ercole. Qui sostano anche le corriere e gli auto-pulman del servizio urbano e provinciale. Gli autisti sono tutti vecchi polesi, buoni parlatori e ottimi ciceroni. BAGNI. Se il tempo permette puoi fare dei tuffi a mare. Possiamo indicare lo stabilimento balneare di Stoia, sito sopra una penisoletta coperta di pini a tre chilometri dal centro cittadino. Ci si va in corriera. Le corriere fanno anche la spola con i bagni di Valcane, Saccorgiana, Capanna del Pescatore, Valsaline e Veruda. BENZINA. La «Jugopetrol» ha il numero telefonico 67. Le sue stazioni di rifornimento di benzina si trovano in piazza Fratellanza e presso il bar «La Scaletta», all’imbocco della camionabile per Fiume. CINEMA. Sono aperti il «Beograd» ed il «Partizan» ambedue in piazza Fratellanza e Unità. All’aperto funziona il cinema «Arena». CASE DI CULTURA. Ce ne sono parecchie a Pola. Gli italiani hanno il loro circolo in via Gramsci (entrata da Porta Ercole) con moderne e ben addobbate sale. Possiede la biblioteca, sala di lettura, il buffet, la sala dei concerti e spettacoli e la terrazza estiva ove si danno trattenimenti danzanti due volte per settimana. CHIOSCHI per bibite varie e cibi sorgeranno per il 4 e 5 settembre in tutti gli angoli del centro cittadino e lungo la riva Tito, quindi presso il parco Marx Engels ed altrove. FESTA. Il programma delle manifestazioni è stato pubblicato. Comunque vi consigliamo di non mancare alla festa popolare di sabato 4 settembre con inizio alle ore 2,1. Potrete ascoltare le bande musicali in piazza Fratellanza e Unità, al Parco Marx Engels, lungo la Riva Maresciallo Tito ed in altri punti cittadini. A mezzo giorno del i5 settembre siate presenti in Via Drašpin, all’arrivo dei ciclisti partecipanti alla corsa «Istria libera». Nel pomeriggio, a Stoia, Valcane ed alla Capanna del Pescatore ci saranno altre feste popolari presso la riva del mare. A voi la scelta. Alle ore 16, nello specchio d’acqua del porto incontri sportivi marinari, allo stadio incontri di calcio, pallavolo, pallacanestro, gare di pattini, bocce ed altro. Per altri spettacoli vi rimandiamo alle voci «Spettacoli» e «Notte polese». INFORMAZIONI. Rivolgetevi al «Putnik» per il viaggio e l’alloggio. Altre informazioni riguardanti la manifestazione del decennale potrà darvi il Comitato dei festeggiamenti (Comitato Cittadino della Lega dei Comunisti tei. 281). MONUMENTI. Non vi facciamo la descrizione dei monumenti storici di Pola. Ci vorrebbe un intero volume. Chiedete però al cicerone che vi mostri sopratutto i resti archeologici più interessanti per una rapida passeggiata storica: la solita Arena, il Duomo, la Casa Comunale in Piazza della Repubblica con accanto il tempio d'Augusto, l’Arco dei Sergi, all’imbocco della via Primo Maggio, il Teatro sotto Monte Zaro, le mura e le porte romane, il Castello sul Campidoglio ed il Teatro romano sotto il Castello alle spalle del Museo. MOSTRE. Giungendo a Pola potrete visitare anche alcune interessanti mostre allestite in occasione del decennale della 43. a Divisione istriana. Nella sala della Biblioteca Pubblica, all’inizio del clivo Grion, è allestita la Mostra «LTstria e il Litorale sloveno attraverso i secoli» e nella sala del Tribunale Circondariale, in Via Gramsci, ammirate due mostre di pittura su motivi istriani. MUSEO archeologico istriano. Si trova in via Gramsci. Consèrva una ricchissima collezione di resti archeologici preistorici, un lapidario romano, mosaici romani e di basiliche cristiano-antiche, monumenti del medio evo, ecc. Nell’edificio del museo ha sede la Biblioteca Scientifica che conta oltre 40.000 volumi. NOTTE POLESE. E’ questo il nome dato, su imitazione delle «Notti veneziane» alla grande festa che avrà luogo nella notte del 5 settembre a Pola sul mare. Illuminazioni di riflettori, spari di razzi e fuochi artificiali dalla durata di un’ora, sfilata di barche con «parangai» sullo specchio del porto, illuminazione con lampioni a nafta lungo la riva fino a Vallelunga, gare di batane, esibizioni artistiche sull’acqua, rivista di danze sul mare, concerti strumentali e corali a bordo dei natanti, ecco in breve il contenuto della festa che si protrarrà la notte intera. SPETTÀCOLI artistico-culturali con la partecipazione di complessi corali, folklo-ristici,, bande musicali di tutta l’Istria e di Zagabria avranno luogo in Arena, con inizio alle ore 19 del 5 settembre. Se non vi abbiamo detto tutto non ve ne abbiate a male. Vi attendiamo a Pola perchè possiate di persona conoscere quanto vi è stato taciuto. GINO SERGI Perchè il ripetersi d'infortuni sul lavoro f PöLA, agosto — E’ uno dei compiti delle imprese di lavoro, e più precisamente delle Filiali sradicali, tener sempre in debito conto la difesa contro gli infortuni sul lavoro. La costante cura e controllo di questa difesa mai deve mancare in ogni collettivo, di qualsiasi specie esso sia; mai tempo sprecato quello impiegato da una commissione a ben vagliare le cause di ogni incidente, anche piccolo, che ha colpito l’operaio. Un’altira volta, se non si adotta in tempo qualche misura, l’infortun o potrebbe essere maggiore e purtrop po, anche letale. L'intensità degli infortuni dipende dal più o meno accurato controllo esercitato da chi di dovere entro il proprio collettivo. Non è tempo perso neppure quello dedicato ad istruire gli operai sul modo di comportarsi su certi posti di lavoro. Bisogna tener presente a questo proposito che in certi rami dell’econo- Assurdi in pescheria FOLA, agosto — Avvenimento eccezionale una delle scorse mattine, alla pescheria del Mercato centrale. Avvenimento, perchè non si verificava da quando il Mercato é stato costruito, che un’impresa speculasse in modo così sfacciato alle spalle dei consumatori polesi. Pei rendere meglio l’idea diremo che l’impresa che fornisce il nostra Mercato, e lo fa in modo ben misero, sembra lasci da noi i rifiuti di quei contingenti di prodotto ittico che va su mercati di piti altu capacità... di «vataconi». I polesi sono fortissimi consumatori di pesce e dei prodotti del mare in genere perchè la sua stessa posizione, come logico, lo detta. Però, nonostante questa sua posizione, ed il mare che ci si affaccia da tutte le parti, il mercato brilla... per lucidità dei suoi banchi o per la «salamora» dei prezzi del poco pesce, scarto, chi vi si vende. Ed una delle scorse mattine, .dicevamo, altre goccie si sono aggiunte ad una misura già colma.. Dopo aver messo in vendita a Fiume la interiora dei tonni che vanno per altri lidi, a Pola è apparsa un’altra .. . specialità: le teste di tonnol A dirla in breve, i dirigenti di quell’impresa che si comporta in questo modo, dovevano esser sul posto per sentirne di tutti i colori dalle massaie, le quali, alla fin fine, dicono che se il tonno rende molto all’estero e se di divise abbiamo bisogno, la testa e le interiora di questo pesce se ne vadano a fai compagnia alla polpa. «Non saremo noi a raccogliere i rifiuti» dicono le massaie. Si sente, qualcuno, di dar loro tortoP Noi no ... (rf) mia la mano d’opéra proviene in gran parte dalla campagna e che quindi non possiede la dovuta esperienza. Uno degli esempi più negativi a Pola, è dato dalla filiale dell’impresa edile «Gradjevinar» di Delnice, la quale ha appaltato i lavori di costruzione di alcuni palazzi al centro della città. Già mesi fa abbiamo rilevato l’inadatto sistema con cui, dopo aver sgomberato uno spiazzo in Via 'dell’Armata P. Jugoslava, gli operai di questa impresa scavavano a picco il terrapieno sotto la strada principale, per poi puntellare con alcune travi (in modo evidentemente insufficiente) il grosso ed alto mu« che divideva l’asfaltata dal sottostante spiazzo., Così è accaduto quante doveva accadere; un bel mattino la muraglia rovinò, con tonnellate di grosse pietre. Abbiamo detto ur «bel mattino» appunto perchè quf giorno gli operai della «GradjedJ nar» si erano portati su un’ataf obietivo di lavoro. Ora ci domanda^ mo quali cognizioni tecniche e quale previdenza aveva il tecnico eli; ordinava agli operai lo scavi-dei terreno che reggeva la muraglia Se questa fosse crollata qualclit giorno prima — e si deve solo ai caso se ciò .non e avvenuto — a de cine si sarebbero contate le vittimi^ Tuttavia gli infortuni in questa ini; presa non sono mancati. Anzi. Sul palazzo in costruzione ai Giardini sembra che avvengano a ripetizione Un manovale è precipitato dal terzo piano perchè Tannatura era trop; po stretta e sembra che in quest' Torni sia morto all’ospedale. U" altro ha fatto un volo minore, fortunatamente con poco danno, caus'1 una tavola non bene fissata. Terz-un incidente che ha commosso turi-' la cittadinanza. Un giovane di di" cianove anni ha lasciato la vita tra ;1 armature di quel palazzo; la sua line è dovuta ad un ascensore diporta sui vari piani le carriole de® malte e altri materiali. Sul funziL namento di tale ascensore ritenia* possa valere il grave interrogati'; sul perchè, durante un turno 01 notte, il pesante carrello è piecip'*3’ to causa la rottura del cavo. And; qui, fra le disgrazie, la fortuna non aver trovato nel cassone, 1®$ il quale scorre, nessun operaio. If1 seconda volta invece Tapparecdd stava salendo con il materiale e ; doveva fermare al secondo pia®0' dove attendeva, sporto nel casso1'1 il giovane citato. Per un funzio®3' mento contrario', l’ascensore scatta'-' verso l’alto proprio quand’era al se condo piano e l’operaio rimane'-1 con la testa schiacciata. Ora, come una tragica ironia, " ’ piccolo cartello applicato al casse11, dedl’ascensore porta la scritta; «YIf tato entrare nel cassone, esporsi '' parlare al manovratore» ... , , al* Si poteva muover prima quale'1',, dito? / ' Nel decennale della formazione della 43. Divisione Istriana i sopravissuti raccontano L'Istria iti armi contro l’occupaiore (Nostro esclusivo’ Sembrava che la iterribile offensiva Rommel in Istria dovesse spezzare per sempre il Movimento Popolare eli Liberazione —■ racconta Vitomir Sirola-Pajo, Eroe Popolare — ma già un mese dopo il passaggio delle unità corazzate e motorizzate tedesche i distaccamenti partigiani sono nuovamente in azione, nel barbanese, a Cerreto, sul Leme. Vengono attaccate e disarmate le stazioni dei carabinieri ed i presidi militari, distrutti ponti e ferrovie, interrotte comunicazioni stradali e telefoniche, attaccate colonne nemiche in movimento1, catturate armi e munizioni. Fede e forza ritornano con maggior vigore nel popolo istriano. Nuovi volontari raggiungono il bosco. Si fanno sentire le eroiche compagnie di Gimmo, Rovigno e Parenzo. Sorge il Primo Battaglione d’Assalto istriano. In occasione della Conferenza della Gioventù antifascista istriana, sul Monte Maggiore il I aprile del 1944 si forma la 1 Brigata istriana «Vladimir Gortan» della quale entra a far parte il battaglione italiano «Pino Budicin». A cinque giorni dalla formazione della Brigata viene attaccato il forte presidio nemico e la ferrovia dì Lupogliano. II cannone «Jurina» entra per la prima volte nelle nostre file per diventare il peg-gior nemico dei bunker tedeschi e fascisti. Ottanta tedeschi uccisi, 95 feriti, due caserme incendiate, due locomotive e 9 vagoni distrutti; 4 mitragliere catturate, fucili ed altro bottino, sono il bilancio di questa prima azione. ★ Notte dell’undici giugno 1944: attacco ai presìdi di Padena e Gradisce. Due corrieri partigiani accompagnano gli spauriti e disarmati carabinieri catturati. Il popolo esulta per i suoi iigli caraggiosi. Dònne e bambini corrono ad abbracciarli, recar loro cibi ed altri doni. Corrono vecchi e donne per ammirare i famosi cannoni «Jurina» e «Franina» che tanto danno hanno provocato al nemico. Due giorni dopo cadono sotto i colpi dell’unità Sumiber e Santadomenica. Da Stermazio il nemico fugge. Fugge da Barbana e da Cimino. Seguono nuove battaglie. Nel combattimento per Gradina presso Montana fi battaglione «Pino Budicin» regola i conti con il presidio della centrale elettrici che non vuol saperne di arrendersi. ★ Il giorno d’apertura della I Couierenza regionale del FFA per i istria, il 25 luglio 1944, la 1 Brigata attacca il presidio di Mosohiena e io distrugge completamente — racconta il maggiore della Marina /«vomiko ang. Marceija allora capo dell agit-prop delia 43. divisione. Il comandante delia Brigada Vitomir Sirola-Pajo, in mezzo al fuoco della lotta scrive il telegramma per le compagne a Congresso. A Medea, durante ia stessa azione, il battagliane italiano «Pino Budi-cin» —• racconta il suo ex commissario Mario Jedrecich •—■ fa saltare la strada', fermando ed assalendo una colonna di cannons nemici e conquistando una mitragliera da /2 mm dopo aver intlitto gravi perdite al nemico. La il Brigata, contemporaneamente, comunica al L’inizio ideila divisione è difficile. Il nemico sferra la sua grande offensiva. Le brigate lottano in condizioni dure in Istria e nel Litorale sloveno. Freddo e fame non riescono a piegare il morale dei combattenti. La sola I brigata mette fuori combattimento, in una battaglia durata dieci giorni nel Litorale sloveno, oltre 550 tedeschi e repubblichini. Anche questa volta il «Budicin» si fa onore. Al rifugio Rossi si trova impegnato coi un nemica superiore per mezzi ed uomini e lo batte duramente. La 43.ma Divisione istriana si batte sul Gorski Kotar e non concede tregua al nemico mr Lika e nel Kordun. Il 29 gennaio 1945 il battaglione italiano ’Pino Budicin sostiene, con un freddo fortissimo, un attacco usta-scia su Vrbovsko. A diecine sono i combattenti ohe devono venir ricoverati per congelamento agli arti. Le sofferenze che i combattenti della divisione al completo devono sostenere nell’inverno per fame e freddo sono in- descrivibili. Ce ne parlano i sopravvissuti compagni pole-si Angelo Finderle e Aurelio Fiducioso, Ruggeri e Fioranti di Dignano. Ma seppero sopportare e tener duro. . ★ Il 25 febbraio 1945 la 43,ma divisione lotta presso Ogulin. Gli ustascia della 33. Bojna, usciti dalla città, hanno il fine preciso di annientare il battaglione italiano e attaccano le sue posizioni. La battaglia si jrocemde presso Trnove Poljane. «Questa volta non passerà» dice Milan Iskra comandante del battaglione!, rovignese. Gli usta-scia si precipitano, di quota in quota e attaccano con tenacia. I nostri danno pan pei focaccia. Le mitraglie lavorano come orologi nelle mani dei nostri tiratori. Quindici ustascia attaccano la posizione tenuta da un solo combattente, il mitragliere Mario Vergerlo, combattente dal sangue freddo e dal cuore d’acciaio. Mario apre il fuoco, raffica su raffica. Viene ferito alla testa. Subito un infermiere lo soccorre fasciandogli la ferita. Mario riprende a far cantare la mitraglia. Un’ora e mezza d’inferno. Domenico Medelin, comandante della seconda compagnia viene ferito alla mano. Solo quando la battaglia è finita si presenta alla infermeria per bendare la ferita. Nove morti, 10 feriti da parte ustascia: il loro piano di accerchiare il «Budicin» è fallito. ★ Il 10 aprile il battaglione «Budicin» partecipa alla liberazione di Ogulin. Cadeva, cinque giorni prima, il tenente commissario Giordano Paliaga. La l e II Brigata della 43.ma Divisione, dopo aver preso Lokve e Gumanac, continuano la battaglia nelle retrovie del nemico. Inizia la marcia verso l’Istria. Nel corso delle -operazioni sull’ala destra della IV Armata che marcia verso Trieste il «Budicin» cattura il presidio nazifascista di Matteria. Con l’azione della II e III Brigata presso Ilirska Bistrica e della Brigata «Gortan» presso Pisino terminano le operazioni della 43.ma divisione. GIACOMO SCOTTI L'appuntamento era un'azione sentimentale partigiano _ POLA, agosto — Il giorno mion carico di benzina pren- Però davanti al carcere si tro-Congresso i successi di lotta settembre 1943 uri piccola de immediatamente la via del va la stalla di un contadino raggiunti nelle battaglie in ’rumerò di ardimentosi giova- bosco. Giungono ben presto alla quale si può giungere _l- «i n n +1 -fn o/»i o+ì n-H-nnnn -fin a-til /norr/i A .—.. ,7, .11,, z _ . _ 7 Slovenia e Buie. -nel territorio di Il 28 agosto del 1944 sorge ia ili lomgata. Nello stesso giorno, per ordine del Comando supremo dell FPLJ, viene formata dalle tre esistenti brigate la 43.ma Divisione composta esclusivamente da istriani. ni antifascisti attacca un gruppo di tedeschi nella «draga» di Leme. 1 partigiani sono armati con le più disparate armi (tedesche, italiane, cecoslovacche, francesi) a male equipaggiati. L’assalto è improvviso, tanto che sul luogo, però, i rinforzi per delle «vie» inusitate. 1 chiesti dagli occupatori ai giovani, ad uno ad uno, si primi segni di attacco dei portano furtivamente nella partigiani. Dalle colline cir- stalla fissata, costanti gruppi di sicurezza Si fa poi avanti il compa-sparano disperatamente per gno Giovanni Veggian che in proteggere la ritirata dei par- questa pericolosa azione ha tigiani che si trovano sulla una parta che si potrebbe di- ipsp”1^t*S(P . ■ni Per tanti anni lu così: sempre pronti all’attacco Una mattina della prima-ma del 1945 giungemmo a|ll’al|bonese ned( bosco di elvella presso Peroi. Qui mva sede il Comando per , città di Pola, la «vojno rzadinska» n.ro 36, ed altri uti militari. Avevamo ac-impagn-ato un gruppo di impagni che si recavano al-, riunione del Comitato Re-anale di Liberazione per Dopo poco ci trovavamo sul posto. Venne assicurata la vigilanza e la riunione potè incominciare. Pensavamo ohe tutto sarebbe andato bene, fo-rse i tedeschi non sarebbero venuti a «rastrellare». Passò così mezzogiorno, e da Pero! nessuna notizia sul movimento del nemico. Poi vedemmo arrivare attraverso un sentiero del bosco Appello al battaglione italiano «Pino Budicin» l’Istria, che doveva aver luogo in quel giorno. Dopo aver camminato per tutta la notte, all’alba passammo la ferrovia nei pressi di Cukriéi. Peroi non era lontano. Tra alcuni nuvoloni grigi apparve, dopo poco, il primo raggio di sole primaverile che ci portò ’ ristoro-. Eravamo stanchi, bagnati ed affamati. un contadino. Si avvicinò alla sentinella col volto agitato: «Compagno, dove ha luogo la -riunione?» chiese. «Io sono Andrea, il presidente del Comitato di Liberazione popolare di Peroi. Ho importanti notizie». La sentinella accompagnò Andrea attraverso il fitto bosco fino a noi. «Zrirarvo-, compagni! — disse Andrea —■ E’ giunto -nel paese un gruppo di 8 soldati nemici. Dicono -di aver fame... Vanno -di casa in casa e ci rubano il cibo. Hanno portato con se Sava e Spiro, che hanno mobilitato a forza». Non appena Andrea ebbe finito, decidemmo di agire. Ma bisognava continuare la riunione, così detrazione fummo incaricati io, Krsto Vučetić e Božo Vuöeric. Decidemmo con Andrea dove avremmo preparato l’agguato. Egli avrebbe dovuto dire a Sava e Spiro di non spaventarsi. Prendemmo gli «automatici», le borse con le bombe, e via di corsa attraverso il bosco. Ci avvicinammo alla strada Fazana—Pe roi, ci adagiammo attendendo impazienti circa 20 minu ti. Il gruppo dei soldati nemici giunse allora verso di noi diretto a Pola. In testa precedeva un ufficiale tedesco, e Spiro e Savo, quasi in fondo all-a colonna. Preparammo gli «automatici» e dopo un momento gridammo: «Mani in alto !» I tedeschi -rimasero in mezzo -alla strada pietrifica-ti dinanzi a tre canne -partigiane puntate. Lasciarono cadere le armi e Spiro e Savo puntarono i fucili alle loro spalle. Tutto succedeva in pieno giorno su strada aperta, fra due comandi nemici. Da Peroi sopraggiungevano alcuni giovani comunisti che raccolsero le armi e ci seguirono mentre conducevamo i prigionieri. Il giorno iseguente nei bo-sohi di Peroi e fino a Barba-riga e Baie tutte le strade e i sentieri pullulavano di nemiri -alla ricerca dei soldati scomparsi. I-mprowisamente, nel boschetto sottostante Peroi catturavano Andrea. Lo por- tarono con -loro e girarono i boschi fino a sfinirlo. Volevano sapere da lui dov’erano i partigiani. Ma non li trovarono. Alla-sera Andrea vaniva condotto a Pola e il giorno seguente al rastrellamento nei dintorni di Barbana. Quel giorno lo maltrattarono ancor di più. Ma ara tutto inutile. And-rea sopportò con eroismo le sofferenze. I -tedeschi lo malmenarono a morte. Sapemmo della sua eroica fine solo alcuni giorni dopo. iSavo neppure immaginava ohe i tedeschi avev£»-no -assassinato suo padre. Lottava coraggiosamente al fianco dei propri compagni, e della morte di suo padre seppe soltanto alcuni giorni prima della propria fine. La notizia non fece che incoraggiarlo a lottare ancor più decisamente contro gli oiocupa-tori per la liberazione dell’I-stria. Non ebbe però questa gioia. Una notte, in un lungo combattimento a Goman-ci (-Ciana) cadde colpito da una raffica di mitra. Non potè pronunciare nemmeno urna parola, inviare nemmeno un -saluto alla madre addolorata, nè -ai propri compagni, che lo videro -morire. Erano vicino a lui, mia non ’o poterono aiutare. Savo immolò la propria vita come migliaia di -altri combattenti in lotta per la libertà della terra istriana, lottando eroicamente fino .àirultimo. La morte eroica di Andrea e Savo non valse ad intimorire la loro famiglia. Stana con i suoi quattro figli ancor bambini sostituì attivar mente il compagno- ed il figlio caduti. Dopo la liberazione fu tra le prime ad entrare -nella cooperativa agiri- viano alla casa del fascio, centro di raccolta delle peg-, giori canaglie del luogo.' Ciò entra nell’edificio e si affaccia ad una porta; unimpie-gaia gli chiede: «Che vuoi, piccolo?» Ciò risponde: «Vedrai bene». I partigiani sol-gono su per le scale. Al primo -mano si sentono delle voci concitate. Le discussioni vengono ‘interrotte dall’improvviso aprirsi della porta. I fascisti, riconoscendo i nemici, si gettano a terra sparando a casaccio. La mina viene posta e i partigiani fuggono. Poco dopo il silenzio, che grava sulla cittadina come un manto grigio, viene rotto da una violenta esplosione. La casa del fascio è saltata in aria.'Il giorno dopo i rovignesi e anche i partigiani, fuori, nelle campagne, se la ridono del tiro. Mattec Benussi ben si è meritato il nomignolo di «Ciò minatore». Fino alla sua morte egli farà saltare ventiquattro treni, a molti pali telegrafici, condutture della corrente elettrica!, camions, autoblinde, ecc. it Estate del 1944. Il Comando della I Brigata istriana affida al jbattaglione «Pino Budicin» il ^compito di distruggere il presidio fascista dei bagni di S. Stefana, nelle vicinanze di Portole. In una notte calma, il battaglione attraversa la linea ferroviaria e s’avvicina alla meta. All’alba i partigiani sono sul posto e si appostano su una collina. Nella valle sottostante la nebbia ostacola la vista. La prima compagnia chiude là strada per impedire l’arrivo di rinforzi. «Jurina» e «Franina», due pezzi d’arti- mmmm, HHHwi HI Hfc - IL TRISTE bilancio dell’occupazione toazi-f-ascista in (Istria dà: fcivili uccisi 4364 lai favori forzati e in prigione 36376 (case distrutte 4*»- ■■■ WMmÈ w* d i ||||||| bestiame llpv I rubato 5595 14645 "lieria, cominciano a sparare. Altre armi pesanti aprono il fuoco. Ma la nebbia è d’ostacolo. Dopo un’ora . il cielo è terso e la valle chiara e nitida. La sparatoria si protrae sino alle ore 10 quando quasi tutti i nemici hanno deposto le armi, ma solo un sergente fanatico continua a sparare. Nel tentativo di fai tacere l’arma micidiale il compagno Riccardo Ormeggia, commissario, e altri due partigiani cadono colpiti a morte. La caserma viene occupata e i partigiani portano con onore a realizzazione il loro compito. irli 6 dicembre 1944 nelle postazioni presso Rovigno i corrieri si preparano per recare le relazioni e la posta al\ comando partigiano. (Tra i corrieri si trova un giovane del luogo, da tutti chiamato «Nino, el picio». Nelle prossimità della strada Valle-Bar-bariga il nemico si trova in agguato. Si sente l’«altl» dei tedeschi ma i corrieri continuano, circospetti, il cammino. I tedeschi sono vicini. Nino spara e si porta al coperto. Un proiettile lo ferisce alla gamba sinistra ed egli, che non può continuare la strada, affida la posta al suo compagno. Nino, disteso a terra, viene circondato, ma continua a sparare. Viene fatto, prigioniero e, semi-dissanguato, subisce orrende torture dai carnefici che vogliono sapere la dislocazione dei centri partigiani. Nino non dice parola. E muore poco dopo. Il 5 aprile 1945 il battaglione' «Pino Budicin» marcia da Gnimirje (Gorski kotar) verso la roccaforte di Ogulin. Piove. Le compagnie prendono posizione sulla strada Fiume—Trieste. Si fanno sentire le mitragliatrici tedesche e viene ordinato, il «ventre a terra». I combattenti attaccano men- tre i tedeschi inviano alle loro spalle ottanta soldati. Il gruppo accerchiente apre una fitta sparatoria contro ì partigiani sino ad avvicinarsi ai loro nidi. Cadono i compagni ■ Andrea Quarantotto e Raffaele Chiurco. Il commissario della III compagnia, Giordano Paliaga chiede un infermiere e due porta feriti per ricuperare almeno l cadaveri dei due compagni. Strisciando tra le piante bagnate e sul fango, il gruppo si avvicina alle file nemiche dalle quali si spara a tutta forza. Giordano Paliaga viene mortalmente ferito e pei abbreviarsi le sofferenze q per non cadere nelle mani dei tedeschi, s’uccide. Cinque giorni dopo, alle ore S del mattino, il battaglione «Pino Budicin» e la 1 brigata della XlII.esima Divisione spezzano la resistenza attorno ad Ogulin ed entrano nella cittadina conquistali dola. D. V. molti tedeschi, di fronte a strada a guardia dei prigio- re ridicola. Egli amoreggia tanta audacia devono arren- meri. Tutto invano: quelli con la fislia del' guardiano darsi. Vengono jr.tti prigio- della strada vengono fatti del carcere e si reca all’ap-nieri venti nemici e un ca- prigionieri. puntamento con lo scopo di Alla sera, nei pressi di Di- aprire il passaggio ai suoi gnano si ferma un camion, compagni. La cosa riesce: la Alla mezzanotte dall’auto- parta viene aperta e dalla mezzo vengono fatti scendere stalla situata all'altro iato gruppi di cinque partigiani della strada irrompono nel per volta che vengono mas- carcere i giovani comunisti, si in fila e fucilati. Il ma- L’azione è fulminea, non un sacro ha termine dopo qual- grido, niente strepito. I inem-che ora. bri del Comitato cittadino Ora su posto è eretta una dello SKOI vengono liberati lapide a ricordare il grup- e prendono la via del bosco po di martiri — quasi tutti con i loro salvatori, partigiani Italiani della costa . -fa — tra i primi pom/oattenti L’azione intrapresa nel feb- Italiani caduti in Istria. braio del 1944 dß Matteo •fa Benussi-Cio, l’Eroe popolare, In una umida e fredda se- costituisce una delle più bel-ra del febbraio 1944, e pre- le pagine della lotta degli Ita-cisamente il 27 di quel mese, liani in Istria contro l’occu-nella case di Rovigno si pittore. Quella sera un grup-commenta l’improvviso arre- po di partigiani scende nella sto di un gruppo di giovani cittadina. Ciò ha imboccato comunisti, membri del Comi- il Corso Belgrado. E’ incaptato cittadino dello SKOI. In pottato e sotto il pastrano una casa un gruppo di gio- porta due latte di tonno convani comunisti sta escogitan- tenenti dieci chilogrammi di do un piano per liberare i esplosivo. Sono le ore 18,30 propri compagni dal carcere circa. A Ciò scivola un ba-locale (la tristemente nota rattolo che va rotolando per «Casa Rossa»). Le vie di ac- il selciato. Nessuno però ci ceso al carcere sono blocca- fa caso e l’incidente passa te; il passaggio è pericoloso, inosservato. I partigiani s’ao- li Battaglione italiano alla conquista di quota 65 INDIMENTICABILI COMBATTENTI IMMOLO' L’ISTRIA ALLA LIBERTA' Il presidente del CLP di Peroi, catturato dai tedeschi, si rifiutò di diventare la spia dei propri fratelli e venne bestialmente finito cola PROGRES, dove lavora ancora oggi con i propri figli per il progresso della collettività. Simili figure di combattenti e di madri non si possono scordare. Esse sono e rimarranno perenne ricordo delila Lotta per la libertà dei nostri popoli. ANTE VIDULXC Una contadina dei pressi di Albona va incontro alla I Brigata istriana con la bandiera rossa che teneva nascosta fin dal 1922 in una pignatta Dopo avere liberato^ Ogulin, con i combattenti della XIII. esima Divisione, alla 43. esima Divisione istriana veniva assegnato, assieme ad altre unità, il compito di rompere lo schieramento difensivo nemico lungo il Litorale adriatico e di continuare la marcia vittoriosa alla volta di Fiume, della Istria e di Trieste. Il nemico si prefiggèva di ostacolare l’energica avanzata delle truppe partigiane on--de permettere e proteggere la ritirata delle sue truppe, dislocate lungo la Dalmazia, verso il nord. Spinti da un ideale superiore persino alie loro forze fisiche, i partigiani sostenevano delle lotte impari pur di conquistare ogni palmo di terreno possibile, ogni quota, ogni villaggio: essi volevano, e riuscivano infatti, a liberare lTstria ed anche Trieste. La 43. esima Divisione istriana aveva ricevuto il compito di liberare Lokve, caposaìdo nemico. La cittadina si trova in una valle circondata da colline boscose sulle quali il nemico si era saldamente appostato Al Battaglione italiano «Pino Budicin» era stato affidato il compito di conquistare la 65 che avrebbe dovuto servirà, tra Valtro, per fornire dati alla centrale di tiro affinchè le nostre artiglierie potessero meglio colpire lo postazioni nemiche. Il primo «juri»», dalo al suono della tromba, aveva sorpreso i tedeschi che si ritiravano in fretta e furia abbandonando ingenti quanti hitio di materiale. Questa fu una corsa sfrenata (in quanto non v’era resistenza) sino alla cima del colle. Il primo a giungere alla meta era il rovignese Quarantotto Guovanni, detto «Gorilla», il quale si riserbava così il diritto alla maggior parte del bottino. Dopo mezz’ora i tedeschi, che avevano valutato le nostre forze, ritornavano sui propri passi per riconquistare la quota. Niente da fare per noi: erano in troppi e meglio equipaggiati. Dovevamo mollare la presa, a malincuore, e ritirarci dopo un breve combattimento giù per la scarpata che portava alla Stazione ferroviaria della città. Verso sera ricevevamo nuovamente l’ordine di occupare la quota 65. Pensavamo che l’oscurità ci avrebbe favoriti. Ci arrampicammo silenziosamente per il costone sino ad arrivare a pochi metri dal nemico, tanto che un combattente di Dignano, certo Marino, riusciva ad afferrare con la mano la canna di uno «Sharatz». In quel momento però, una pioggia di bombe a mano, lanciata dai tedeschi, ci costringeva ad indietreggiare e feriva numerosi nostri compagni. Nel corso della notte ritentevamo ancora una volta di riconquistare Diffatti li vedevamo avanzare dalla Stazione ferroviaria nonostante l’intenso fuoco delle nostre arfni. Non si sa come riuscivano a fare un semicernio attorno alla quota 65. In un baleno fu decisa la ritirata attraverso l’unico stretto passaggio non occupato dai tedeschi. Con i nostri mitra tenevamo-a bada i tedeschi che avevano già raggiunto la quota. Questo contrattacco ci costò sei morti e diversi feriti, ma il grosso del reparto era in salvo e pronto a rilanciarsi alla riconquista della quota 65. Dopo mezz’ora ricevevamo l’ordine tassativo di riconquistarla a costo di qualsiasi sacrificio e di non mollarla più. A causa del susseguirsi di attacchi scarseggiavamo di munizioni e di uomini. Si decideva allora di formare un gruppo di volontari, pronti a tutto e bene armati, i quali avrebbero dovuto attaccare il nemico alle spalle, mentre il Battaglione avrebbe attaccato frontalmente. Comunisti e giovani comunisti si offrivano volontari e immediatamente si ripassava all’attacco. Il nemico, colto di sorpresa alle spalle e di fronte, non poteva contenere l’assalto e dopo avere tentato disperamente di resistere Da sinistra a destra: L’aiutante maggiore della Brigata istriana «Vladimir Gortan» assieme al comandante della stessa, Vitomir Širola-Pajo la quota 65, ma senza successo. All’alba tutta la Divisione era all’attacco si combatteva accanitamente aiutati dall’artiglieria,. La quota ritornava nelle nostre mani. I tedeschi nofi si davano però per vinti e ben presto ritornavano alla carica con l’intento di circondarci, questa volta, e di distruggerci. abbandonava la quota 65 con gravi perdite. Riforniti a dovere e moralmente forti, volgemmo ad altre battaglie, per la vittoria finale che non tardava a coronare questi sanguinosi sacrifici. ARIALDO DE MARTINI della 43. divisione ESPONE A LUBIANA il gruppo sloveno di Trieste dolf Saksida, che vive a Capodistria. Questa è la prima esposizione del neo-costituito «Art-Club» e non è a caso che essi abbiano scelto Lubiana: qui è il centro culturale degli Sloveni ed essi hanno vo- luto mostrare proprio a Lubiana il loro proficuo lavoro. Dopo la chiusura della galleria «Scorpione», avvenuta due anni fa, l’unica che ospitasse a Trieste i lavori degli artisti sloveni di quella città, sette pittori si sono dispersi LUBIANA, agosto — Nei giorni di sabato e di domenica di quest’ultima settimana abbiamo visto per le strade di Lubiana numerose «Vespe» con la bandierina triestina e la targa TS. Passano per il centro a intere squadriglie, e voi imboccano la via che conduce al Tivoli, in mezzo al quahe si erge il padiglione che accoglie la Mostra di quattro noti pittori sloveni di Trieste: Jože Cesar, August Černigoj, Bogdan Grom e Lukežič Avrelif. Costoro non rappresentano il gruppo dei pittori sloveni della città adriatica che esposero a Lubiana nel 1950, ma un gruppo nuovo, associato nell”«Art-Club». Peccato che a questa Mostra non abbia potuto partecipare il quinto membro di quel gruppo, Ru- August Černigoj: Il porlicciolo di Sacchetta ognuno per proprio conto con grande soddisfazione degli irredentisti che mal tollerano qualsiasi attività culturale sio- ' vena. Ma nuesti artisti hanno saputo infine riunirsi nuovamente e riprendere le fila interrotte della loro opera nel-«Art-Club», che si propone di unire in gruppo compatto tutti i pittori sloveni di Trieste. I circoli irredentisti riconoscono ai membri dello «Art-Club» notevoli qualità artistiche, ma presi singolarmente e non come «gruppo». Evidentemente temono che il gruppo possa, riuscire «pericoloso». Dell’«Art-Club» non fanno parte intanto Spacal e Hlavaty, che pure esponevano prima allo «Scorpione». Si sono forse fatti intimorire dagli irredentisti? Comunque, ognuno è libero di seguire la propria strada. In una rapida scorsa nei locali ove ha luogo la Mostra, abbiamo notato che i lavori esposti si riferiscono in gran parte a scorci di strade e di vita triestina e del Carso. MAVIL Jože Cesar: Autoritratto Bogdan Grom: Marinaio Ha preso il vìa it campionato iugoslavo di Calcio di prima e secondo Lega ULTIMATI A BERNA GLI EUROPEI DI ATLETICA LEGGERA PRENDE SUBITO POSIZIONE Con due primati mondiali il solito quartetto dei grandi concluso le prove finali L'Odred ha conquistato la sua prima vittoria esterna sul Lovčen a Hercegnovi Clamorosa sconfitta di Zatopek - Lorger e Milakov hanno deluso Il campionato jugoslavo di I © Il lega ha preso quest’anno l’avvio con un paio di settimane di anticipo. Al posto dei retrocessi Odred e Raboitnic'ki, sono subentrati Zagreb e Železničar di Sarajevo, completando così i quattordici posti a disposizione delle squadre del massimo campionato. Già nella prima giornata si è avuto un incontro d’eccezione, che potrà avere grandi ripercussioni in futuro, Crvena zvezda — Hajduk, disputatosi a Belgrado. I campioni del mare di Beara hanno perduto una magnifica occasione di incasellare i primi due punti, sbagliando varie occasioni favorevoli. Beara stesso ha sulla coscienza la prima rete, segnata da Toplak al 21’ del primo tempo, che aveva ripresa la palla dopo una difettosa parata del portiere continentale. Buon per lui che lo stesso errore sia stato ripetuto dieci minuti più tardi da Kri-vokuča, il quale si faceva battere da un debolissimo -tiro di Vukas al 31’, riportando così le sorti dell’incontro in parità. Nella ripresa, si faceva notare il noto terzino della nazionale Stankovič, il quale, con ■una -grande cannonata, batteva Beara da circa quaranta metri. Al 15’ l’Hajduk pareggiava nuovamente con Luètica. Sul secondo pareggio, gli spalatini insistevano all’attacco, collezionando ben due pali, senza -però raggiungere la sperata vittoria, Fra in migliòri in campo è sitato il nuovo acquisto della Crvena zvezda, Toplak, già deirodre-d di Luibiana. che ricopre attualme-nto il ruolo di centro attacco. Ottimi pure Stankovič, Vukas, Matašič e Broketa. la pressione -dello -Spartak, si è rimesso -doi"0 la prima rete ed ha dominato incontrastato in campo sino alla fine. La Dinamo di Zagabria è partita alla -volta di -Sarajevo senza cinque titolari, tenuti -prudenzialmente a riposo dopo l’estenuante tournée nel Sud America, ma è riuscita ugualmente a-d aggiudicarsi con facilità i -due punti, -data la poca consistenza del neo -promosso Železničar il quale, dopo soli 25’ di gioco, si è trovato con quattro reti di svantaggio. -Nella ripresa, gli ospitanti si sono ripresi, ma non hanno potuto rimontare il grave passive/, cosicché la fine li trovava perdenti con il risultato di 5 a 3. Le reti dalla Dinamo sono state segnate tre da Fer-koviič e -da Benko e Lipušinovič, mentre per lo Železničar ha segnato tre rati Palši-č. La terza squadra belgradese, la BS-K, è andata a prendersi i primi due punti del campionato a Zagabria contro la Lokomotiva, subissata sotto una valanga di ben cinque reti. L’inizio -invece era favorevole alla Lokomotiva, la quale si -portava in vantaggio già al 6’ con una -bella rete di Giurini, ma, nel breve- lasso di -tre minuti, veniva travolta da tre reti del BSK, -il quale passava grazie alla nera giornata -del portiere di riserva Zri-lié, forse sunto dall’emozione per l’esordio in prima lega. Accortisi della debolezza del portiere zagabrese, gli attaccanti -del BSK avevano facile gioco, riuscendo a passare per be-n cinque volte e precisamente al 21’ e 24’ con Je-lisavčić, al 26’ con Panič ed ad 43’ con Jovanovič nel primo tempo. La marcatura veniva conclusa da Jelisavčić al 34’ della ripresa. A Skoplje il Vardar è stato uno dei più fortunati ospitanti della giornata, riuscendo a strappare un -punto agli ospiti -di Sarajevo, i quali -nella ripresa hanno' sprecato varie occasioni da rete. -I padroni di casa si portavano in vantaggio al 6’ del primo tempo con Leov, Il -Sarajevo, pur essendo superiore, non riusciva a . pareggiare che al 32’ della ripresa con Živkov. Sabato a Belgrado, il Proleter di Osijek ha vinto Tinconibro con il Radnički, -ripetendo l’impresa -dello scorso anno, noi quale è stato, quale matricola, la rivelazione del campionato. Dopo -la prima -giornata, che ha segnato il -maggior afflusso degli spettatori per la partita Crvena zvezda — Hajduk nel numero di 45.000- -possiamo già affermare, che anche questo campionato sarà -dominato dal solito quartetto: Partizan, Dinamo, Hajduk e Crvena zvezda. Si sono conclusi a Berna i campionati -europei di atletica leggera con la disputa 'delle finali delle rimanenti dodici specialità. Finita la pioggia e migliorate così le condizioni delia pista, i risultati mondiali non sono mancati. La più grande sorpresa ed il più clamoroso risultato sono venuti -dalla corsa dei 6.000 metri piani. .Zatopek, il più grande atleta di tutti i tempi e dominatore incontrastato del fondo nel dopoguerra, ha conosciuto la prima gra ve -sconfitta della sua brillante carriera. D-c.po aver vinto il titolo dei lo 000 metri, si è presentato aiU partenza dei 5.000 quale unico favo-rito. Solamente sua maglie Dana, olimpionica eid europea del giavellotto, ha pronosticato- la vittoria del russo Kuc. Questi, subito dopola pairtenz-a, ha imposto alla gara un ritmo vertiginoso, -tanto che molti 'attendevano il suo crollo.. Ai 2.000 metri, il russo aveva già un’ottantina di metri di vantaggio su Zatopek e Kovacs, -che seguivano appaiati. Invece di cedere, Kuc aumentava l’andatura e tagliava vittorioso i-1 traguardo nel tempo di -13.’56’”4, che costituisce il nuovo primato mondiale della distanza. Z'atcpek, visto vano il tentativo di raggiungere Kuc, si faceva superare nel finale pure dall’inglese Cha-täway, terminando, per la prima volta da quando corre, al terzo posto. Battaglia fra giganti pure quella dei lanciatoli di martello : tra Kri-vcinosov, St-randli e Cserm-ak. Ne è saltato fuori il nuovo record mondiale di -Krivcincsov, che ha lanciato l’attrezzo a 63,34 m. I nostri atleti, impegnati nelle finali, hanno completamente delu- so. Lorger, il grande favorito dei 110 m ad ostacoli, non è riuscito ad andare o-ltre i 14”7 nella finale, piazzandosi solo al quarto posto, dopo che nelle eliminatorie ha segnato 14”5. La gara è stata appannaggio del russo Bulaček in 14”4. Lorger è sbandato in gara, abbattendo -ben quattro ostacoli. Pure Milakov, abitualmente sui 4,20 m nel salto con l’asta, non è -andato oltre i 4 m, piazzandosi solo al decimo posto nella specialità. Normale la prestazione -di Gubij'an che, con 56,75 m, sì è piazzato al settimo posto nel martello. Nel salto in alto, vinto dal primatista mondiale Nilso-n con 2,02 m, Marjanovič, ohe supera sempre cc-n facilità il 1,97 m, ha saltato solo 1,90 m, risultando così -decimo in classifica. L’unica grande sorpresa della giornata, che ha visto il dominio delle squadre ospiti, le quali si sono olitale a casa ben 12 punti su 14, è venuta da Novi Sad, dove il -neo-promosso Za-greb è riuscito a piegare la pur forte Vojvodina con una re-te segnata negli ultimi minuti di gioco. La Vojvodina è stata imitata nella falsa partenza dai cugini -dello Spartak di Subotica, i quali hanno subito una secca sconfitta casalinga dal Partizan di Belgrade/ che, pur -presentandosi in campo senza Ze'bec e Milutinovič, ha -giocato un’ottima partita. Bobek è stato il migliore in ca-mpo ed autore di due reti, la prima al 7’, la seconda al 14’ del primo tempo. La seconda rete è stata segnata al 10’ da Jošić. Il Partizan, dopo un’inizio alquanto incerto per v- • -i . i i DEVE RIFARSI Questa è la squadra dello Scoglio Olivi, che nella passata stagione ha conquistato il titolo di promozione alla Lega interrepubblicana. La prima trasferta di quest'anno non è stata troppo propizia per i giovani polesani, ma è certo che con la loro abilità e la loro volontà sapranno presto far dimenticare ai propri tifosi questa giornata nera. PROSPETTIVE E SPERANZE NEL MASSIMO CAMPIONATO ITALIANO Dopo gli acquisti e vendite all'opera tutti gli allenatori Il più clamoroso ingaggio fatto dal Milan con Schiaffino Con la chiusura delle liste di trasferimento, è Stato dato il via ufficioso al campionato di calcio italiano. Le squadre della massima divisione nazionale si stanno preparando per le future battaglie, tentando di valorizzare il lavoro compiuto dai dirigenti nella fase di assestamento. Ma diciamolo pure: se il lavoro dei dirigenti è stato difficile, maggiormente arduo si presenta ora quello degli allenatori nell’opera di amalgamamento tra gli elementi vecchi ed i nuovi, allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissi. Le speranze non mancano. Se gli acquisti sono stati indovinati, lo dirà il tempo. Molti risultati saranno certamente inferiori all’attesa poiché, oltre dover lottare centro gli avversari, molti dovranno anche fare i conti con la classifica e col proprio pubblico deluso nelle aspetta-tiver Giudicando nell’assieme i movi- La prima regata rentiers postbellica nella nostra zona All’Isola la Coppa “La Nostra Lotta» Nello specchio d’acqu-a di Porto-irose si è svolta domenica la prima (regata renderà poist-ibeLlioa della nostra zona. Per numero di parti-cipanti questa regata ha avuto davvero un successo insperato poiché alla partenza delle varie gare- erano -presenti ben nove società : Isola, -Capodistria, Pirano, Pola, Rovigno, Bled, la «Kirka» di Novo Mesto, la «Branik» di Maribor e la «Savica» di Lubiana. La società isolana ha meritatamente conquistato- la coppa messa in palio dall-a redazione del nostro giornale, conquistandosi 610 punti, -sui 410 di Piraino, i 300 del «Branik», i 250 Capodistria e i 150 di «-Savica» e di Pola. Prima di passare a un concentra- to di cronaca delle varie gare, si -impongono! alcune considerazioni di -carattere generale sul nostro canottaggio e, dicendo nastro, intendiamo parlare sopratutto e solo del canottaggio del distretto di Capodistria. Domenica abbiamo visto gare combattutte, gaie belle, che spesso hanno entusiasmato il numeroso pubblico accorso a Porto-rose, ma -le persone esperte di canottaggio hanno potuto constatare che quanto a tecnica, stile e vogata, parecchie cose mancano ai nostri vogatori e vogaibrici. La questione in isè non sarebbe tanto grave, tenuto conto che- la gran parte degli armi visti domenica sono appena ai primi passi, se alcune deficienze Notiziario sportivo boiese Ancora -poco tempo ci separa dal-rinizio dell’attività calcistica nel distratto--di Buie. La novità quest’anno è -data -dall’effettuazione -di un campionato distrettuale. L’Unione delle società calcistiche locali ha deciso in una sua seduta di iniziare deito campionato il 19 settembre -prossimo. Le squadre che desiderano di farvi parte -hanno -tempo di iscriversi sino a domani. Esse saranno divise in due gruppi, e le prime Classificate si disputeranno -in un’incontro finale il titolo di 'campione del Distretto, che -darà automaticamente il diritto di partecipare al campionato della sottolega di Pola., Lo stesso giorno avrà -inizio il campionato istriano. ★ . L’attività dei pallavolisti buiesi si è limitata a dalle favorevoli tournée. Logico dunque si aspetti con -grande interesse l’inizio del campionato istriano della specialità. Esso si terrà a Pisino e -del nostro distretto vi parteciperanno le società «Partizan» di Umago e Cittanova (con una squadra) e la società -di Buie (con -due squadre maschili e -due femminili). Il primo classificato di questo torneo avrà -diritto -di partecipare il prossimo anno al campionato -della Lega croata meridionale. è dato dal comportamento della squadra di calcio cittanovese. Il -pessimo risultato ottenuto da questa compagine deve principalmente attribuirsi a svogliate-zza ed incapacità, e non, come si voleva far credere, a difficoltà nei trasporti. Infatti, s-u ventidue -incontri disputati, il Citta-nova seppe vincerne solamente uno. Essi naturalmente erano condannati alla retrocessione, ma con una susseguente decisione della sottolega vennero nuovamente inclusi -nel campionato. Essi ora sembra contino di comportarsi nella medesima maniera e prendere per questo bello spettacolo -la somma di 300.000 din. E’ naturale che questa somma andrehbe molto meglio invece a potenziare i mezzi sportivi delle nostre società minori, come ner l’effettuazione del campionato calcistico -distrettuale. L’attività atletica nel nostro distretto è quasi sconosciuta', ma i risultati conseguiti -dagli allievi -del Ginnasio «Gortan» idi Buie stanno a dimostrare che ci sono dei bravi elementi i quali, con un allenamento sistematico, potrebbero raggiungere ottimi successi. NelTambito del campionato tra le scuole -medie croate, si sono ottenuti risultati soddisfacenti. Eccone alcuni: E’ noto come il -distretto di Buie dedichi la -massima (attenzione all’attività sportiva, e come a questa vengano fomiti i -mezzi materiali. -Purtroppo questo gesto dei poteri popolari non viene apprezzato in giusta misura sia da parte di singoli che da società. Un esempio -tipico Staffetta 4 x 100 in 60” 3 (Ginnasio Buie al X posto); salto in 1-tpi-go: m. 4,23 (Mankežić C. XXIII posto); lancio del peso m. 9,60 (Požar M. XIX posto); lancio del peso m. 9,43 (Crnac P. XXV posto); Lancio del giavellotto m. 18 (Požar M. X posto). (come le partenze fatte inon di spalla, oppure l’aoceleriazione delle vogate corrispondente a una riduzione dal passaggio- -d’acqua) non rischiassero di diventare un’abitudine cronica dei nostri vogatori, compromettendo il loro rendimento futuro. Unici i vogatori di Isola, senza essere perfetti, non soffrono di queste pecche e per tecnica e vagata superano gli altri -airmi. Un disco-riso particolare dovrebbe essere poi rivolto ai timonieri, secondo quanto si è, visto- domenica, ma lasciamo il problema ai dirigenti le società -che hanno potuto, come noi, notare le loro -mancanze. L’eirgartizzazione- ha lasciato a desiderare in qualche punto, ma considerato che -si trattava della prima manifestazione idei genere e di conseguenza che non esiste un’espe--rieinza inel campo-, nessun appunto possiamo muovere agli organizzatori. Un ringraziamento vada all’Armata ohe ha messo a disposizione del’ comitato- organizzato-re i telefoni da campo che hanno sensibilmente migliorato il funziona^ mento dei vari servizi. Allia partenza della prima gara, quella del clincher sui 1.500 m. sono gli armi di Isola, di Krka, del Pirano, di Ca-podist-ria, della «Branik» e delila «Savica». L’armo i-so--lan-o domina dalla partenza sino -all’ar.Tivo eid effettua il percorso in 5.05, seguito dal Pirano in 5.27, da Capodistria in 5.42 e poi ne-H’ordi-n-e -dalla; «Branik» e dalla «Krka’. ,S-oilo risola si aggiudica i 150 punti previsti per il primo posto, mentre Pirano e Capodistria non ricevono alcun punteggio perché giunti -al traguardo- con oltre i 17” secondi di differenza, previsti dal regolamento. La seconda gara, quella delle jo-le a 4 con. -per giovani, effettuata sui 1000 m. vede nuovamente un-a facile vittoria -dei primo armo isolana che compie il percorso in 3.33”5, seguito dal Pira-no in 3.40”, dal secondo armo isolano in 3.44” e poi dia Pol'a, Pirano B e Rovigno. Nella g-ara femminile delle joile a 4 con, alla partenza sono gii armi di Oapadistiria, Pirano e Pola. Al via le capodisfriane inspiegabilmente perdono acqua e restano indietro di una barca nei confronti delle avversarie, ma poi rapidamente si riprendono, sorpassano -le polesame, .rimaste dopo le piranesi, e si portano -alTaltezza delle dirette avversarie. All’altezza del molo grande, sono di mezza baroa dinanzi alTarmo pi-ranese e da queste ultime ci -attendiamo il finale di ripresa, ma d’un tratto queste rallentano per riprendersi -dopo qualche secondo, ma ormai -troppo tardi poiché le capadi-striane fagliano il traguardo- a 4.13” dalla partenza, seguite dalle piranesi in 4.20” e dalle poilesane in 4.51”. A fine gara abbiamo avuto la spiegazione delT’in-usitato rallentamento dinanzi al molo grande fatto -dalle piranesi, le quali credevano di -essere giunte al traguardo. Nei klinker femminili vittoria non solo sulla distanza delle ragazze di Bled, ma anche di sitile e vogata su quaisi tutti i rematori presenti a Portorose. Hanno effettuatoli -percorso in 4.Ò2”, seguite dal «Biranik» in 4.13”5, e da Ga-pcdi-stiria in 4.24.5. Il mancato miglierà piazzamento delTarmo e-apodisbria-no, -almeno quanto a -tempo, è in parte dovuto anche ial timoniere ohe, dopo aver fatto -due diagonalli sul -percorso, ha inspiegab-iìmenitie seguito le due avversarie al di fuori dei due gavitelli segnanti il tra-guardo e dalla parte opposta la sua corsia. Nella gara dél-le jole a 4 con per esordienti, Tarmo pir-anese A procede per un buon tratto alla pari con quello isolano, ma in un finale entusiasmia-nte riesce a guadagnare i secondi della vittoria. I tempi sono Pirano A 5.42”2 ; Isola 5.46”1 ; Pirano B 6.08” e Pala. La prima gara dei klintoeir par i giovani, vinta dal Rovigno, viene squalificata per reciproco taglio di campo da parte di quasi tutti gii armi. La squalifica incentra le giustificate protèste- dei rovignesi, ai quali nessuna mancanza -si può imputare avendo regolarmente seguito il proprio campo, e guidato 1-a gara fungo tutto il percorso. In segno di protesta non partecipano alla seconda gara, vinta dalla Savica, in 4.21” seguita -dal Branik, dal Pirano .e dalla Krka. La targa è stata assegnata anche all Rovigno, quale vincitore morale di questa gara. -Negli autrigger esordienti, abbiamo la terza vittoria isolana, contesa palmo- a palmo par più d-i mille metri dalTarmo oa-podistriano che -nulla ha però potuto fare contro-il finale potente degli isolami. Al terzo posto si è piazzato- Tarmo- pi-ranese. Ecic-o i rispettivi tempi: 5.13”8, 5.23” e 5.42”. Negli autrigger libero, abbiamo Tunica vittoria dell’armo polese in 5.13”8, seguito dal «Branik» in 5.25” e da Isola in 5.34”4. I vincitori delle singole gare hanno ricevuto per premio una targa e i singoli componenti gli armi vincitori i diplomi. mb menti di quest’estate, molti sono stati i cambiamenti, taluni di rilievo altri no'. L’Inter, sotto la valente guida di Foni, ha pensato di ringiovanire la squadra, acquistando Bernardini, Bonifaci ed i due «primavera» In-vernizi e Passarin. I cugini del Milan, invece, hanno fatto le cose sul serio, intenzionati a disputare immolo di prim’ordine dopo le delusioni subite nella scorsa annata. Infatti l’acquisto più clamoroso interessa loro e riguarda il celebre Schiaffino, che, assieme al «goleador» Ricagni, dovrebbe ridare vita all’attacco. A rinforzo della difesa, hanno acquistato Maldini, sid conto del quale si dice un gran bene. La Juventus, dal canto suo, ha acquistato l’estroso Bronèe ed i giovani Turchi e Mannucci. Inoltre quest’anno la squadra si avvarrà del rientro di Corradi, ormai completamente ristabilito dall’infortunio che lo aveva costretto al riposo per tanto tempo. Il Torino invece ha puntato in prevalenza sui giovani, dando l’incarico all’esperto Frossi di amalgamarli. - La Roma, rispetto l’anno scorso, si è pure rinforzata con gli acquisti di Bertuccelli, Giuliano (70 milioni), Cavazzuti e l’estroso Nijers, nel mentre i cugini della Lazio si sono orientati sugli anziani Parola, Gio-vannini, e il «birraio» John Hansen. Chi invece non ha effettuato mutamento alcuno alla propria squadra è stato il Napoli, che disputerà il imissimo campionato con la formula standard dello anno precedente. Totalmente differente invece è il lavoro della Spai che ha immesso nella formazione ben otto elementi nuovi, provenienti nella maggior parte della serie B. E’ evidente che 1 intrepido Mazza intende valorizzare il campionato inferiore. Il Genoa è Punica squadra che non abbia fatto alcun acquisto, per cui è prevedibile un suo campionari senza pretese. Non così la Samp-doria che intende ricoprire il ruolo di corsare, attaccando la nave dei pensieri di tutti, [acquistando Farina, Bernasconi ed il tedesco Faro. La Fiorentina, con la difesa e la mediana inalterate, ha pensato di rinforzare V attacco con l’acquisto di Virgili. Il Bologna, dal canto suo, ha rafforzato la difesa, incamerando il giovane Rota, distintosi nella nazionale dei «primavera». L’Àtalanta ha scambiato il suo sostegno Bernasconi con Fommei, ed ha acquistato Longoni del Milan. Al Novara poche novità, esclusa quella di Formen-tini. L’Udinese invece ha cambiato to- talmente fisionomia alla propria squadra acquistando a destra ed a manca, piazzando contemporaneamente molto bene gli effettivi dello scorso anno. La Triestina, che finalmente potrà avvalersi di Jensen, ha acquistato pure Soldati ■e Nay del Torino e Sabbatella della Samp. E «dulcis in fundo» lo neo promosse Catania e Pro Patria, Andata a monte la progettata fusione tra la Legnano e la Pro Patria, quest’ultima ha affettuato lo scambio con la Juventus del proprio Mannucci con l’italo-argentino Giarrizzo, distintosi lo scorso onno nelle file del Palermo. Il Catania invece si è rafforzato con gli acquisti di Bordelli, Karl. Hansen, Ghiandi e Gotti, i quali certamente terranno alto il nome-dei calcio siciliano. Pikra. Nei 400 m ad ostacoli incontrastato e previsto il -primato dei due -russi Julin e Litujev. Il vincitore Julin, con il tempo di 50”5, ha corso un solo decimo di secondo meno del record mondiale detenuto dal compagno Litujev. L'inglese Bannister si è riconfermato quale migliore mezzofondista, vincendo con relativa facilità il titolo dei 1.500 m. Mcgušia si è ritirato per un banale incidente, che ha compromesso ogni sua possibilità -di piazzamento. La staffetta 4 x 100 m è stata -vinta dagli ungheresi, che hanno preceduto inglesi, russi, cechi ed italiani nelTordi'ne, mentre i 200 m ipia-n-i sono andati, come era previsto, al tedesco Fütterer, che ha corso in 20”9. Le gare femminili seno andate per la -maggior parte alle russe, che hanno vinto i 200 m piani con Itkina e Turc-va, e la staffetta 4 X 100 m davanti a Germania e Italia. Delle jugoslave ottima è stata 1-a Babovičeva, piazzatasi al -quinto posto nei 80 m ad ostacoli. STABILITA L’OSSATURA DEI CAMPIONATI 1955-56 Com3 abbiamo annunciatp precedentemente nella stagione 1955-56 non ed sarà più il campionato della Illega. Al posto idi quest’ulitimo sarà organizzata una competizione suddivisa in quattro zone. Prima giornata della Lega interrepubblicana Esordisce lo Scoglio Olivi con una sconfitta esterna BRANIK — SCOGLIO OLIVI 2-1 MARIBOR, 29 — Più di 3.000 spettatori si sono dati convegno oggi sul campo -del Branik -di Maribor -per -assistere alla prima di campiou nato tra i loro- beniamini e la squadra palese dello Scoglio Olivi, neo-pro-mossia deilTintUiirepuibfolican-a. L’irapcnibro è fatato combattuto e tirato, denotando quasi costantemente una certa superiorità della squadra -di cais-à che passava in vantaggio -al l’”con Blaznik e al 17’ allungava le distanze con Dugand-zja, Lo Scaglio- -Olivi riusciva a marcare -la .rete della bandiera -a . 5 minuti dalla fine. Ha diretto bene Guardjancic di Lubiana coadiuvato da Cuomo e Lazic. I RISULTATI I Lega Dei! Branik si sono distinti il portiere Neimler ed i terzini Petak e Baili, nonché Ta-ttaccante Blaznik. Dei -palesi è piaciuto soprattutto il portiere Punis che ha -saivaito la squadra da una sconfitta anc-o-r più sevèra e la -alia destra. T. B. Crvena Zvezda — Hajduk 2-2 Vardar — Sarajevo 1-1 Zagreb — Vojvodina 1-0 BSK — Locomotiva 5-1 Partizan — Spartak 3-0 Dinamo — Željezničar 6-3 Proleter — Radnički 4-3 II Lega Zenica — Rabotnički 5-0 Napredak — Bokelj 3-0 Mačva — Metalac 1-1 Odred — Lovcen 2-1 Velež — Budućnost 5-0 RIJEKA — ŽELEZNIČAR 3-1 ŽELEZNIČAR: Ukmar, Donko, Fi-zinger, Kreac, Brajdič, Kek, Rajnin-g©r, Božic, Filis, Nilic, Tormac. RIJÈKA : Gabrič, Lega,n, Brusio, Zicovic, Mrvos, Mihovilovic, Zidarič, Chinchella, Dra-kulic, C-anjuga, Persic. Conclusi a Colonia i mondiali ciclistici Nella sottolega di Fiume LOCOMOTIVA — NAPRIJED 1-1 -LOCOMOTIVA: Nikol-niko-v, Rigut-to, Kivela, Jiancic, Rolakovic, Gredelj, Jadro, Maracic, P-antelic, Va-1-cic, Afner. NAPRIJED: Kružić I, Vukomic, -Svrljug-a I, 'Subait, Blazina, Kučan, Kružić II, Swrljuga II, Puhailj, Ma-ra-c, Turina. MARCATORI: P-uhalj (N) al 4’ e Jancic (L) ài 30’ del I tempo. ARBITRO : Ma-rij-an G-laza-r di Fiume. Si sono conclusi v Colonia i campionati mand-iali di ciclismo. Le ultime prove, inseguimento (dilettanti e professionisti) e velocità (dilettanti e professionisti) hanno visto con-guistare la maglia iridata di campioni mondiali i seguenti atleti inseguimento dilettanti: Faggin (Italia); inseguimento professionisti: Messina -(Italia); velocità dilettanti: Picot Gran Bretagna) velocità professio-. nis-ti: Harris (Gran Bretagna). sanović, Dinter I, Prpič, Magdič, Dinter II, Capuder, Rapajč Be--niac, Božiče-vič. BORAC: Jukič, Šegula, Kop-ajtič, Ftranko, Njegovan I, Njegovan II, Siis-ul, Blažim, Profozič, Butko-vič, Sepič. Le reti sono state segnate da B-o-žičevič al 2’, Dinter II al 14’, Berne al 18’, Dinter II al 42” del I tempo ; Benac -a 35' e Capuder al 45’ della ripresa. H-a diretto bene Beirzeska. Mulla di nuovo TORPEDO — GORAN 3-2 TORPEDO : Raunich, Lizzul, V.ran--ciQ, Superinia, Vicic, Karon, Supe-rin-à II, Potočnik Jelovica, Elersie, Grbac. GORAN: Sporer, -Filipčič Peitrano-vìc, Plese, Miajna-ric Z., M-ajnaric M., Gasparac, Gredelj, P-aj'k, Plese M. Le reti sono stiate segnate da G-r-bac 2 e Jelovica per la Torpedo mentre per il Goran Gredelj e Pajk (fuori gioco). JEDINSTVO — BORAC 6-0 JEDINSTVO: Z-djelar, Sosič, Ko- NAFTA — HIDROELEKTRA 5-1 NAFTA: Mirkovič, Golubovič, Andric, Maohin, Kosak, C-erin, Juras, Arnold, Cvetkovič, Juriša, Graniir-ca-vs'ki. HIDROELEKTRA: Suf’-aj, Rasto-vac, Tadln, C-a-p, Jaidrijevic, Bje-loka-pic,. Faibris, Kruhah, Seblja-nic, Mije, Golub. MARCATORI: Granircavski (N) al 5’, Cvetkovič (N) al- 10’ e Granircavski (-N) al 40’ del I tempo,« Cvetkovič (N) al 3’, Juras (N) al 13’ e F-abris (H) al 38’ della ripresa. (Segue dalla 1. pagina) tro un Circolo di coltura popolare — dove si svolgevano all’aperto delle danze —■ troncarono la giovane esistenza della sedicenne Emilia Passerini. Da questa catena di ritrovamenti è doveroso concludere che i fascisti vecchi e nuovi di Trieste erano e sono doviz!osamente forniti di armi e munizioni per il «putsch» che una buona volta dovrà fare una pulizia a fondo di ogni residuo antifascista, perciò antiìtaliano. A Gorizia nei giorni 14 e 15 settembre 1947 ai fascisti locali è stata lasciata carta bianca a quello scopo, ed essi non delusero le aspettative. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf, «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata