Viva V unità dei lavoratori nella lotta coritro l* imperialismo TASSA SOSTAMI PAGATA ESCE IL SABATO nostra Lotta ORGANO. DELL U. A. I:S DEL CIRCONDÀRIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE DIREZIONE REDAZIONE . AMMINISTRAZIONE: S:va CastWieone 8 - C..PODI STRI A. tei. 9 ABBONAMENTI: Zon« B: anno Sugl. 800; semestre ]ugl 170; tr mestrr |ugl. 90 Zona A: anno L. 700; semestra I*. 870; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno din 90; semestre dm 48; tiimesire d n. 25 8«É Le lotte Jet lavoratori sono e saranno sempre la nostra bandiera Coaio Gorr, f eia km Istriana NUOVO SCHIANTO AL FRAZIONISMO DEI TRADITORI !• lai a asa m ■ > ■ <• il programma Le relazioni dei vari compagni sono state approvate all'unanimità Hanno presenziato ai lavori due rappresentanti dei S.U della Repubblica Jugoslava 28 novembre, ha a Isola, nella sala Domenici avuto luogo del teatro Arrigoni il I.o plenum allargato dei S. U. della zona B del TLT. La sala era piena zeppa di delegati ntervenuli al Plenum e di invitati, come ospiti d’onore erano due compagni dei CC de’ S. Ü della Jugoslavia e due membri del S Ü del TLT. La Sate era pavesata di ban dere delle .re nazionalità con viventi nel nostro circondario e di festoni portanti scritte Inneggianti afa alleanza degli opera: con contadini, ala FSM alla frate’’aura ita’o-steva ecc. I quadri dei condo tier- de: popoli so ciattšti Stalin e Tito erano .dap pertu tto. Alle ore 10.80, la Presidenza prende posto e s dichiara aperto il Plenum viene eletta ala ina rumi tà la presidenza dì lavo ro Ohe risulta COSI compos a: Gino Gobbo Duio Stanko e Harkov Danilo détta- presidenza prende posto a tavo’o quind gài ospiti porgono il saluto del CC dei S. U Jugos'avi e dèi TLT. Ì1 compagno Gino, saluta e ita-grazia a sua volta g’i ospiti.. Si passa qu'ncii af’eezlone delle commissiono per la verifica dei mandati e 1« commissione per la verifica do' Verbale ’ . Concluse ques e due operazioni il conto G no prooone C seguente ord’ne dei giorno che viene approvato al'unanimità. 1) Relazione ooliti co econom’ ea; 2) Reiazioft» organizzativa; 3) Re'az one sul lavoro svolto • da svolgere, 4) Relazione finanziaria: 5) Discussion, sul referati; 8) Conclus-'on’ e decision’ Il compagno Gino Gobbo prende quindi >a paro a e saluta i de-’pgat< presenti rammenta 'oro che rod'orno Plenum ài svo’ge luande il nostro popolo è tutto teso allo storto produtt vo, e quando vengono va'orizzate le -onquìste della lotta di liberazione, fa una breve pro'us’one noi iticr quindi cede la paro1 a a comp Medizza che fa la rela ztoq>e po’ìtco economica. la conclusione dei'a relazione del comp. Medizza viene accolta con grandi applausi da parte dei delegati § degli inv tati presenti, il \garinis ha la paro’a [azione FALLITA \ S 29 novembre, festa del popoli jugoslavi e dei democratici di tutto il mondo, ebbe in animo di «festeggiarla» anche Viđali. Di quale festeggiamento si tratti pud ben immaginarselo ognuno. Non poteva trattarsi d’altro certamente che d’un ennesimo tentativo per liquidare agli oc-1.___________________ •™» degli sloveni il loro glorioso * per 11 referato organizzativo, con passato di lotta, per liquidare eluso il quäle T comp. Gino fa nel sentimento della popòlazio- presente che alcune delegazioni ne democratica italiana tutto vogliono portare i loro saluti ed quanto l’ha unita con I popoli »usuiti alia presente assemblea, jugoslavi nella dura lotta contro il nazifascismo. L’occasione pareva ottima od almeno al liquidatore di professione sembrava tale. E’ magnifica occasione presentarsi agli occhi dei democratici sloveni come deciso assertore della loro gloriosa lotta passata in un momento in cui s| invita la popolazione democratica di Trieste a ritirare le carte di identità compilate in una sola lingua, ponen-dos: con ciò nella stessa linea dei revisionisti. Evidcrtornente cerò la trovata è Stata troppo grossolana e come tale l’hanno ritenuta e gli sloveni e gli onesti democratici italiani. Com’è possìbile infatti festeggiare sinceramente U V anniversario delia seconda sessione delI’AVNOJ (nel contempo non si può dimenticare il IH anniversàrio della proc’amazione della RFPJ) pugnalando nello stesso tempo alla schiena, la popolazione slovena della zona ansio americana del territorio di Trieste con l’esigere che essa accetti dei documenti d’identificazione che violano quanto stabili -tt> dal trattato di pace e col togliere a onesta popo'azione Vaiato del democratici italiani nella sua lotta per Taffennazione dei propri diritti nazionali, per l’affermazione della uguaglianza politica, giuridica, nazionale ecc. di tutti coloro che abitano nella sona amrlo-amerioana di Trieste. Per tale ragione le manifestazioni d! Vidàii in occasione del V anniversario dell’AVNOJ, hanno subito ovunque 11 fiasco piò completo. Viđali e il suo entourage hanno potuto convincersi che con la popolazione democratica slovena di Trieste e di quella zona non e’è ->iù nulla, da fa-re.A1trettanto hanno potuto convincersi che solo un numero ristretto di onesti lavoratori 3*0 lasciato ingannare dallo specchietto vidalista. Ed anche questi sotto rimasti poi alla fine disgustati dei metodi di persuasione «democratici» usati dai li* qu" 'atori de! movimento operata e democratico di Trieste. Solo gente che sente ormai malsicuro fl te-reno sui qua1 e opera e sente approssimarsi il momento In etti sarà definitivamente smascherata può ricorere a metodi ehe si possono qualificare senza Altro come fascisti. Che cos’altro sono infatti le Squadre di bastonatori di cui Viđati si è circondato? Quanto è avvenuto a Longera ne è la piò ch'a-a dimostrazione. Qui la pouo'azione si è data dà fare per er soluz'one con 11 su« avoro per T comoimento dei plano quln-quenna’e sottr la guida de’ CC del PC.T e de! marèscteTo Tifò Conclude quind’ augurando una buona riuscite ne’ lavoro. Il cornea (tuo Gino quind' rii-graz’q a nome de’ S U del TLT Venvonu qu nd) tirate Te eon-'lus’on' ed inviati vari te’egràim-m’ di sa’uto a’ Sindacai’ Sovie tic , agl? opera' italiani affla Ju-ros’avla aha FSM ecc. I’ corno. G’no Chiude ’’odierno P’enum dicendo obe i S D dovranno dare utte le loro forze >er l’ademoi-mento del piano d: ’avoro annuale. Le relazioni Nel corso dell’Assemb’.ea sono state tenute tre Importanti relazioni. Il compagno «fediza, segretario politico dei S. U de T. L. T zona B svolge con chiara parola alcun temi basilari per il futuro Immediato. La poli Tea seguita dalla Jugos avia di Tito of- Dopo uno sdegnato accenno allo scissionismo di Setolili e Juraga, egl passa ad un breve quadro sul vas o programma di lavoro ormai porta-o ■< termine, inevitabili sono state le deficienze (s-pe-cia’mente da parte di alcune sezioni connina addette alia d -stribuzione; Uno però de; maggiori difet i è stato quel’o di alcuni sindacai’ št: -che barino ere duto di poter risolvere i prob’.e-m' matematicamente, non tenen do conto dell« esigenze di una evidenza d: lavoro di una organizzar one normativa, di una maggior specia’izzaz’one e di un accordò diretto sul proge, ti di lavoro. E per queste ragioni che sì prof la necessaria l’istituzione di comi di specializzazione atti a creare nuov e smenti tecnico politici, sìcut; quadri de’l’àweni-re, ,Ala fine il co«np. Mediza conclude con un* netta accusa al (Seco «eterismo e con una relazione sul programma dei lavori da svolgere letto ultimamente ala sest sessione dell’Ass. Pop. Ciò. -.-——o—_ Segue la re.azione organizzativa fetta dal comp. Agar'nis. In pochi tratti egli delinea la situazione creatasi in seguito al-'a scission« Vidaliana. Tutte le cond zlùni oppor unistiche sinora esistenti sono state rapidamente eliminate grazie ad un allargamento organizzar'vo alla base. Sono state create nuove cariche essenziali in modo da permei ere un lavoro P'-ù sbr gativo ed orga- fre ai nostri Sindacati un fatti- . aizzato, vo esempo, sarà dunque logico! Nel campo culturale 11 bilan seguirne la -linea- -per -un maggior eie,; odierno-.-non.è-Bèl.-più -ed-ifi-1 successo della fràterna collabo- , ìaajW, Sono. stati però creati de razione esistente ormai da anni, i corsi di specializzazione, % sono stati impostati progetti per la creazione di g upp; fi’odramma-tici, ba!ld'.stic, e sportivi. Nelle fabbriche verranno 1st tutte sale di 'ettura bib’.io eche ed annesse università popolari (per le quali v; sarà I’obb’igo di frequenza). Un campe finora trascurato -e a cu s; dovrà volgere la maggior attenzione è qué’lo dè’le competizion- d' fabbr oa, senza alle queste però incidano sulla qua’ità deV.a prodiuz’one Migliorata dovrà esso e anche l’Igiene e ’’asšis enza med. ca. Altro capitolo preso 'n considerazione "da’ comp. Agarin’s è statò quello de”’a,grlco'tora. Anche qui si è rivelata una raz’ona-llzzaz'one onde ottenere un sano e ’oviro incremento. Bisognerà perciò convincere i contadini su’-’’uti’ità delle coopera'ive di pro-duz’one Altrettanto è stato pure esposto per I pescatori. Il comp. Asarinis conclude Infine ’a sua re’azlone incitando al lavoro onesto per migliori condi-z'on d? vi a e per ’a costruzione del vero socialismo. I telegrammi I de'egat: sindacali riuniti al plenum de: Sindaca i Un’ci del Circondarlo délTTstria Vi assicurano la loro solidarietà ne”à Vostra ’otta contro l’Imperialismo e contro tutte le forze reazionarie, spec e quella di De Gasperl che tenta d: vendere l’Italia al-l”mperia’ismo anglo-americano e Vi mandano i loro più fervorosi salini ..■l”"’ ..- (continua in A pag.) LE MOZIONI CONCLUSIVE Protestaal 6MA Protest amo energicamente contro l’arbìtrio dei GMA nell’insce-nare in processo contro Ü Comitato de’ glorioso sciopero dello anno 1946. Inviamo a nostro, più fermo segno di solidarietà per a loro ammirevole atieggìamento ai compagni Ukmar, Sloka, Sorta, Laurenti e Solìeri di fronte al Tribunale di occupazione nel difendere g’-i interessi della classe operala ed il grande sciopero dei 12 giorni condotti per stroncare disordini provocati dai fascisti ’ dal Governo Militare di occupartele, che giornalmente si devono battere contro le ingiustizie deil’imt/erialismo tramite i suoi servi locali oome la cricca padronale. j I S ndacatì Unici del TLT han-I no dal loro sorgere, condotto una ! gloriosa lotia per la tutela dei fondamente!;, diritti dei lavoratori senza compromessi contro tutti i nemici del'a classe lavorate-ce. Sulla base di tale lotta senza : compromessi e tramite lo Smascheramento di fronte a tutti i lavoratori dei nemici mascherati, per una più calda unione di tutta te class® lavoratrice è stata : l’unica via eh® penne te la di- mire imperialistiche rie. in combutte col CLN di Trieste. - - , Tale processo arbitrario voleva fesa.aei lavoratori contro .e me-fiaccare fi movimento operaio a «» . imper^teistiche e padronali Trieste in difesa dei lavoratori contro 1» strozzamento padronale. città tendenti a trasformare la di Trieste in una colonia. 1 Sindacati nel nostro Circon- Nol assicuriamo che di fronte ! f^o non hanne.abbandonato te-a tale azione i nostri lavoratori e non si possono faceere ma sono più decisi di prima nei difendere le ed ind spansabìle l’unità di tutti j lavoratori del TLT e confermano quindi la loro solidarietà nella lotta contro l’imperialismo nel nostro territorio, che mentre nella zona A è la forma delle rivendicazioni e delle pro- loro diritti. Biasimano l’atteggiamento làquidatorio di Semai e Juraga, ì quali hanno . . cercato d* scansare la responsa- ! teste contro «e ingiustizie di un BStSi di fronte allo sciopero e potere che rappresenta fl capirono andati in cerca dell’awoca- talismo e ne tutela gli interessi, to del quale hanno avuto biso- nella zona B si conduce poten-gno per difendere lo sciopero e zialmeete Teconom a popolare cioè i lavoratori trieslint I per l'indipendenza po’itìca ed I lavoratori tr.estini non han- economica dall’imperialismo e g liquidate- confermiamo le decisioni già prese nella nostra ultima Assemblea, secondo la quale » Sndaiati Unici del Circondario Istriano non si sottoponevano ed à’.cune direttive provenienti dei membri dell’attuale Cornitelo Centrale fintanto ohe non. la smetteranno con la linea liquidatric-e ed opportunistica portando i S. Ü. all mitezza del passato Confermiamo nuovamente ogni solidarietà con tutti g3.1 altri lavoratori nella lotta unica contro l’imperiaTsmo sfruttatore e guerrafondaio per Ü trionfo delle forze lavoratrici e democratiche nel mando. PANORAMA DEL SABATO Italia e Francia« con due intensissime campagne di stampa, hanno fatto coro insieme; coro di-proteste, per due ben distinti motivi, ma aspro e violento anche, specie con certi editoriali comparsi sugli organi di destra. Tutte due le Nazioni hanno rivolto i loro strali, a mezzo della stampa, contro lo stesso bersaglio: America ed Inghilterra. LTiàlia, a motivo dell’accordo anglo-americano sul destino delle Colonie italiane, e la Francia le dei popoli affini, come i belgi, cente decisione di far tenere a svizzeri, ecc., che con la Francia j Berlino, il 5 dicembre prossimo, hanno comuni la cultura, i co- j le elezioni amministrative per la sfumi e le tradizioni, e’ fatto tal- ! citta’ — settore occidentale —-mente nuovo e machiavellico eia j hanno inasprito 11 dissidio al lasciare perplessi anche I piu’ j punto, da costringere il mareprofondi e scaltriti conoscitori ! sciallo Sokolovsky ad inviare delle «combinazioni» assai poco una lettera di protesta alle au-pulite che sono in uso nei circo- tor ita’ occidentali, li di Wall Street. j Del «Patto atlantico; si fa un _ Senza perdere tempo, TAme- gran parlare nelle Cancellerie rica ha già’ Incominciato l’appli-jdei Paesi anglo-sassoni; notizie cazione pratica della saa deci- j da Washington, infatti, prensione e I capitalisti tedeschi | nùnciano una specie di Confe-per là decisione unilaterale» stanno prendendo possesso dei ] renza per la «difesa dell’Atlantiamericana, di applicare imme- grandi complessi industriali e J co» che avrebbe luogo nel corso diatamente e senza modifiche, la minerari delit Ruhr« | di questo mese. A tale Conferen- cosiddetta «legge 75», risultante «Concerto d’imprecazioni della za parteciperebbero, oltre agM dagli accordi Clày-Robertson, stampa italiana», viene definito Stati Uniti Inghilterra. Canada’, legge che prevede il trasferi- dai quotidiani elvetici il coro rumenio in mani tedesche, a pieno moroso di proteste-che si leva, titolo di proprietà’, di quel formidabile arsenale di guerra che e’ la Kukr. I due fatti, cosi distinti e cosi lontani tra loro, mostrano pero’ all’evidenza il raffinato gioco politico delle Potenze anglo-sas- da una settimana a questa parte, dàlie colonne di tutti i giornali sta alla progettata ripartizione delte vicina Repubblica, In rispo-delle Colonie italiane. Il «Giornale d’Italia», irruento e focoso còme ai tempi del ge- soni. L’emozione, l’inquietudine e ranca Gayda, afferma che l’In-il sospetto che la decisione ame- ghilterra mira a ridurre la Pèni-ricana ha suscitato nell’opinione sola, ad una ser-oh'«*« espressio-pubbiica francese, non si posso- ne geografica». Conveniamo ehe no esprimere. Inutilmente Jfar- questo e’ un linguaggio assai shall ha cercato di attenuare il grave. Ripetere i termini espres-grave colpo inferto ai sentimenti si da Metternich al Congresso di patriottici dei francesi, affer- Vienna attribuendo, oggi, all’In-mando, nel corso di una confe- ghilterra di Bevin, le stesse in-renza stampa, che là decisione tenzionl del Cancelliere ■ austria-deJTAmerica era si definitiva, eo è’, senza dubbio, un rimarche-mà che la Francia potrà’ far vole atteggiamento di ribellione, parte, con alcuni suoi delegati, fl quale pero’ anche se confinato degli organi di controllo che ver- nelle colonne di un quotidiano, ranno costituiti per vigilare sul- può’ avere delle spiacevoli conscia produzione siderurgica e car- guenze per ehi dirige atlualmen-bonifera della Ruhr. j te la politica estera dellTtalia. L’impressione negativa e fl i Sforza e De Gasperi vengono senso di doloroso stupore del violentemente attaccati dalla primo annunziò, permangono nel stamp» J Zaic. «Lontano è la ntta Srve’ato». canta la wova-no Carmen_ Vttovte. Il bal-'efto rui'eo db f-ude la prizna parte de’’n nettacelo. Dopo ‘1 rinomo «erme la «eeo«4a Parte con un ba’io di Asie: «CVr-cn’o ero»-to4 ne’ miai e *1 dirio d»”e op»r» note Gunod «T a pre-ph'cra (31 Ha1 enfio a » » dall’onere «Faust» o l’ori» rammenta onera la «Travi»-*»» di "G V»nd' „angono mtegv""t: dal bon’trmn t>«»dauio che r<-'ave al cuore del popolo. Il realismo è un dono magnifico e sublime, che permette all’artista di .vedere ü mondo fa tutta la sua ricchezza, di far conoscer« una grande esperienza questa ragione sono amati e apprezzati dal popolo. C’è Gluck, le cud immagini severe e antiche evocano ancora oggi un nobile Ideale; c’è Mozart, col suo amore per la vita; Beethoven, che chiama gl: uomini all’impresa eroica, al compimento delle grandi azioni; ci sono. Verdi, Bizet, Chopin, Dvorjak, Smetana, Grieg che cantano tutti la bellezza e la grandezza dell’uomo, del popolo Anche in Russ a questa tradizione è affermata da Glinka e dal celebere gruppo che riunì, nella seconda metà del XIX secolo, Balakirev e Mussorgski, Borodin e Rimski-Korsakov. Glinka, per esemplo, è tra i musicisti che più hanno saputo arricchire la melodia popolare facendone un linguaggio musicale agile, plastico, cesellato che unisce ricchezza, versatilità e perfezione di forma a una chiarezza e semplicità accessibili a tutti. Egli è riuscito a dimostrarè. la vera essen -" dell’arte nazionale, svi- eui vitalità e verità costituisce un bene internazionale, un bene di tutta 1’umanità colta. Ricordiamoci sempre di questo concetto, che fu espresso da lui: «11 popolo crea la musica, i compositori non fanno altro che raccoglierla e arrangiarla». Il genio creatore dell’artista non ne esce per questo diminuito. Non si tratta di comporre una musica triviale, col pretesto di «essere popolari* nè di ricopiare fedelmente arie e motivi popolari «per essere più veri». Già nel 1828 un critico musicale russo, N. Melgunóv, precisava che «un’opera composta con ritornelli popolar: rassomiglia più a una operetta che a un’opera d’arte originale». Per scrivere un’opera di carattere popolare occorre che il musicista, dopo aver bene assimilato il carattere dei motivi popolari,'11 trasformi dentro di sè, per ispirarsi e produrre, quindi, qualche cosa eh originale. La musica non sarà popolare quando rie-c-heggerà motivi già conosciuti, ma sarà popolare quando si troverà in essa una corrispondenza perfetta con S nostri bisogni e i nostri sentimenti musicali. luppa.a »u una baie popolare, la Mussorgski, fa una sua lettera del 1868, epoca in cui lavorava al «Mariage», dice: «La m a musica deve essere là riproduzione artistica del discorso umano fa tutti S suoi toni. Voglio dire ohe i suoni del discorso umano, come manifestazione esteriore del pensiero e del sentimento, debbono diventare, senza esagerazione e sen. za sforza, una mustoa vera, precisa e nello stesso tempo, artistica. Ancora Mussorgski scrive nel 1875: «Noi non abbiamo bisogno di musica, di parole, di forbici e di tavolozza, no, che .il diavolo si pori i mentitori, : simulatori e tanti altri. Noi vogliamo pensieri vivi, vogliamo che tutti i musicisti abbiano una conversazione viva con gli uomini, qualunque s a il soggetto della conversazione che essi sceglieranno! Non riuscirete a cavarvela solamente con qualche gradevole suono». «L’arte è un mezzo dS versazione con gli uomini e non fine a se stessa», si legge nella sua autob'ografia (1880). La stessa storia della musica dimostra la ricchezza di questo «realismo», dhe alcuni si ostinano a definire piatto, quando esso ha ispirato i migliori fra t compositori. Alla maggior parte di non- fu concesso di vivere in società dove tutto il popolo dr venta pubblico, un pubblico co sc'ente dei suoi bisogni e Suoi diritti, un pubblico che con il suo riconoscimento e il suo appoggio rende aTartista, centuplicato, il dono avuto. Questa ne del classici è stata giustamente ricordata dalla stampa sovietica ad alcuni compositori contemporanei. Lo stile class co contemporaneo deve nascere dalla partecipazione dei compositori alle nuove a-spìrazioni della vita, agli aspetti ticolfi dell’atto costituzionale del 10 agosto 1947 e dai principali atti legislativi del Quartier Generala: Atto Costituzionale riguardante la ereaz one della Grecia Libera Articolo 1) — La Grecia è un paese Ubero, Indipendente e democratico. Articolo 2) — Il regime politico della Grecia è la Repubblica Paolo e la dinastia dei G uksburg sono considerati decaduti, poiché 11 pleb scito che li ha restaurati sul trono è stato irregolare e come tale nullo. Il popolo greco sì pronuncerà liberamente sul regime definitivo della Grecia. Articolo 3) — Tutt: 1 poteri derivano da! popolo, esistono per il popolo e sono esercitati dal popolo. Articolo 9) — 0 fine principale di tutti i poter: e la norma pèr l’esercizio di essi è la lotta per la difesa della libertà ■ dell’Indipendenza del paese. Fesserie Made in USA Se non sonn psicoioghi non li vogliamo Una decisiva forma di lotto contro 'il comun smo è stata escogitata da alcuni studiosi americani. Ne dà notizia il giornali «Paris-Presse». Si tratta d: procedere all’istallazione, fa ognuno dei paesi europei, di appositi ambulatori psicanalitici. Gli scienziati americani, Infatti hanno notato ohe i sindacalisti I 1 comunisti in genere possono tornare ad essere normali sudditi del dollaro, ossequienti e sempre pronti a dire di si, a condizione che siano liberati dai loro «complessi di aggressività». Il nemico — di cono i seguaci americani di Freud, il qua! e è diveniate per gli Stati Uniti quello che S. Gennaro è per Napoli — è 11 famigerato complesso. Se il complesso è eliminato, i problemi del salari e dei prezzi, le contraddizioni del regime capitalistico « l’ideologia marxista spariscono per incanto. Cliniche analoghe, appositamente installate, sono già fa funzione negli Stati Uniti. Gli, esperimenti sono, stati confortanti (o quasi). Adesso il problema è di creare centnnaia di psicanalisti da inviare in Europa e magari anche nell’URSS (clandestinamente, è naturale). Noi già ce li immaginiamo questi eminenti ed audaci psicanalisti al servizio della civiltà americana nel' momento in cui superati tutti gli ostacoli e mettendo fa atto un complicato sistema di servizi segreti, arriveranno magari a psicanalizzare Stalin in persona. Non c’è niente da fare, contro la genialità americana. Quando scoprono qualche cosa la debbono imporre al mondo, è una mania. Adesso hanno scoperto li psicanalisi e, dopo averta adoperata aU’ingrosso persino nei film di Hollywood, minacciano di restituirla, «voluta e potenziata da Truman», agli europei dai quali (’avevano imparata.. Eppure sarebbe proprio il caso che, Invece di stare continua-mente col naso fuori dalla finestra a curiosare nei fatti degli altri, cominciassero a curare i propri complessi di aggressività, i complessi di Ford e Rockefeller ai cui ordini sono questi ridicoli inventori del piano Marshall per la ps(-analisi. Thomas, 1’« antidemocratico » americana, è fa questi giorni sotto l’accusa di corruzione, che potrebbe costargli 32 anni di carcere. „La Voce libera** primatista FRATELLANZE SPUDORATE CON FASCISTE TRADITORI «Voce libera» e’ davvero un giornale molto ospitale, di manica eccezionalmente larga. Esso mette le sue colonne a disposizione di tutti, purché’ il canone sacro della «difesa dell’italianità’» vi appaia costantemente, rispettato oltrecche’ rispolverato. L’altro giorno, in omaggio e per coerenza a tale principio, ««Voce libera’ ospito’ una articolessa di quasi due colonne, il cui succo o sostanza che dir si voglia, era il seguente: «Abbracciamoci tutti, partigiani e repubblichini, ex-federali ex condannati dal Tribunale Speciale, scribi dell’era fascista, tipo Alessi e soci, e congiunti degli impiccati di via Ghega, Opicina e via d’Azeglio: abbracciamoci tutti, in nome della Gran Madre, in nome delle glorie eterne di Roma; suvia, abbracciamoci e riprendiamo, a braccetto questa volta, il cammino interrotto nel 1943 per colpa dei». Già’ per colpa di chi? E’ «Voce libera» che ce lo dice. State a sentire: «dei traditori che hanno mandato i nostri uomini quasi scalzi in Albania, esponendoli, in Russia, col fucile e la mitragliatrice ai carri armati russi; che hanno esposto ai terribili bombardamenti le no- stre citta’, senza predisporre una adeguata difesa aerea e navale. Traditori coloro che, dopo aver creato una psicosi di guerra, sono rimasti a casa, per continuare ad ingannare e rubare». Strabigliante, vero? Con quell’articolo, che e* lungo quasi due colonne come abbiamo detto, «Voce, libera» ha tolto al suo confratello «Messaggero Veneto», il primato in materia di_ «abbracciamoci tutti»! — E’ un successo non indifferente, e non saremo certamente noi ad invidiarglielo o a tentare di carpirglielo. Se lo tenga ben stretto contro il cuore e lo fasci anche, se vuole, con lo straccio nero di qualche vecchio gagliardetto. Vogliamo soltanto rilevare la importanza, ai fini della storia e della giustizia presente e futura, la preziosissima ammissione che, certo involontariamente, e’ sfuggita dalla penna deU’artico-lista. Dice infatti il èaro messere, che «traditori (del popolo italiano, si capisce; n.d.r.) sono stati coloro i quali, dopo aver creato la psicosi di guerra, sono rimasti a casa, per continuare a ingannare e rubare». (Leggere Ü seguito fa 4.a pag.) (Legger* il seguito fa 4.a pag.) 1 In Cina la grande battaglia per Nanchino è finita. Ovunque regna una atmosfera di morte ; stretta ora alle truppe liberatrici il compito di normalizzare il caos creato dalla reazione milita rista. Insegnamenti di un processo iniquo Non frutto di collera violenta f COnHni -vj.-nrtp dal'a l. pag.) carilo Qon era un melerò per nessuno che g-i operai ’riestiói. e con essi tutt* i democratici erano pronti fino alle estreme conseguenze, ad impedire un’af fèrmazìone del fascismo La stessè campagna provocatoria di •lampa le àggress'oni ■ sistemati che di operai, le m sure antipo-pp’ari degli. occupatori nei con tonti ded movimento democrat’-co indicavano che si trattava dèi-la nreparazione d una grossa battaglia ’ no . corso della, guerra combattuta fra le forze dell’an ^fascismo e dèi fascismo Non c’è nessuna rag’one ora di insistere stiri carattere occasionato spoeta neo del movimento seppur pos sono esservi state afona del’e d* àéut.biii ragioni tattiche di or pórtun’tà a suggerirci uh’pttes giumento di tale specie non «-sclusa anche una va’utaz’one er ra'a de’ comi- s: avrebbe dovuto ftinostar® anche quest’aspetto de’ prob’ema cioè 'a soontanrttft o meno del mov'monto Perciò r-aulta tanto orò ev'dente il ten tatiVo. . l'óilidatore quanto de”a snontane’tà del movimento de’ Virnuossibilità di controllarlo ..se ne. fa- una caroto d’ordine fonda-tn?rtale da parte del gruppo V’ .dèli. E’ riuscito II Partito. ne1’’ertone dt sConen, del tuglio '1948 s guidare il mov mento stesso? Tn-dubb’amente ne’le sue Iflìee gè nera’i si Se 31 eccettuano delto qeci’iar'oni fra a massa de?’1 aderenti a’ Parf'to tendente od ub’-'-mnostgrtone difensiva dello écionero verse .la metà dei sub svó’gimèn‘o dobbtomo coratotaro éoto-> esso r-’e s*ato «a’dament" gttidato da- Partito Basti il pensar» come esse si è svoltò 'n quale morto è sfitto condotto e quale entusiasmo animava le lar ghe masso pq-'o’er* gnidpto d,e’ Fratellanze spudorate (confini te dalla 3. pag.) Ma chi poteva «creare», meglio di ogni altro, tale psicosi bellica? Chi, e con quale voce, e da quale tribuna noterò assolvere tale criminoso compito, piu’ perfettamente, che non lo facessero —- come infatti l’hanno fatto durante vent’anni! — i cosiddetti giornalisti fascisti, che ancora oggi nnfi|d<*nö nelle redazioni dei giornali nazinn-lìsti italiani, compresi quelli di Trieste? .............q — . Musica è pensiero (continuazióne dalla 3. pag.) «uòvi dell’Uomo di avanguardia del XX secoto, ed all’assimilazione delle ricchezze della musica popolare e classica. Questa concessone, affermata da ' Shulaki, Sbemberdj, Levitin, Koval, e che anima anche 'e migriert opere di Shostakovich, Prokofiev, eec. e di altri compositori sovietici è diametralmente opposta a quella dèi formai sti, che oscillano fra il nichilismo e tl «ritorno a Bach». Sfortunatamente per questi Ultimi il loro «ritorno ai classici» assomiglia più a un’esumazione che a un vero sforzo creditore, perchè essi negano IL contenuto del’’arte e si distaccano dalla vita. I Nestiev —-—o-------- mwm francesi! al capitaliio aurini (continuazione dalla 3. pag.) scoine francese, ha riportato 11 proto tanfo to de’ mondo intero questa volta sulla strada maestra dell’affrancamento da ogni schiavitù e da ogni sfranamento. . Oggi, mentre non sono ancora Spenti i trago’ e sanguinosi bagliori del due formidabili coti tìltti mondiali del 1914 e del 1940, assistiamo alla coaizione delie fòrze capitalistiche universali sue cedute a quelle aristocratiche de’ 1789, per imped’re la marcia in shranil desile messe popolari di ogni paese. Nel 1789 1 confederati aristocra tkS erano al nord e il loro fronti! di attacco faceva profilare la ma m naocia verso ”occ: lente contro la Francia; oggi, invece lo schieramento degli alleati capitalisti è tn occidente, e 1a sua minaccia e le sue m're sono rivolte verso il nord contro i popoli e gli Stati dell’Europa oriente. Non c’è un Pit, oggi, a dirigere le az’on’ di trad mento e le in #die dèi nobf’l degli aristokrati ci di mezza Europa contro il po polo francese Oggi c’è tutta una soh’era di uom ni. tin’ci raraore sen tanti de mondo della plutocrazia del dollaro e de’la sterlina. a coordinare i piani de1 fu turo attacco contro i Poteri Po-po’art instalirat negli Stati del-yp-tronq orientale Ma la storia dell’umanità ha già scritto le sue pagine più belle, e U suo corso è fatale ed inar testatine II rt.svegrio delle -co-sc’anra è universa'e Da’la Cina alla Sna!ä’e lato to’to barricata' esse stanno. E’ forse u caso che il difensore dei diie componenti di Comita to delio sciupai, aderenti olia trazione V aali abb.* calcato cós-oro tóndamente fa -endone il per no delih propria aringa propriamente la quest.one da’la sponta neità, deiì impossibilità di por fine a lo sr onero? E forse un caso la sua dichiaraz One che su banco désri:. accusa ' non dovreb beró sedere S, suoi ■ ’ due «protetti -bens' g'i òpera! la. classe operaia in genere? Questo non . è un caso: è còrno'et amante coerente al-'’importation* liquidatriùe della politica del gruoóò social-sciovinista di Vida’.' Per ‘aie gruppo si tratta per l’apoUnto di Ólmo strare ohe lo Scipperò è si un av-ven mento ragguardevole, se si mole adfrtfinra eroico, ne’la v> ta della (..asse operaia trleStinà nia eššo è,sorto sdoo tori earn ènte in modo del . tutto anarchico, ih tale frangènte ’1 Partito non aveva pràticamente alcuna forza nè oossib'Mtà di decisione Esso non guarda a questo episodio come ad una bat aglia della guerra., che a classe operaia triestina, sotto ’a guida del Partito, conduce contro il proprio nemico di classe bens’ come ad un’avvenimento oasua’e. occasionate. » Cosi viene pienamente a giórno la politica liquidatriee da. gruppo frazionista di V dali, poli.ica la quale persegue, innanzitutto lo scopo di dimostrare che nell ’azione passata del movimento democratico vi sono stati elementi de-csivi di avventurismo, una mancanza completa di guida del Par-tinto, elementi decisivi che istradavano la politica del Partito, e quindi dei mov mento democratico. su una linea contraria agli interessi di classe degli operai triestini e pere ò portavano a movimenti ed azioni politiche dannose al movimento democratico popolare II processo al Comitato dallo sciopero ha rivelato quest’aspetto confermando una serie di precedenti posizioni li-quidatrie assunte del gruppo fra* zion sta ai V’’dali, cóme ad esempio quella ohe la lotta per l’ap-partenenza os atale aveva impedito una mobilitazione larga di •nasse nel campo italiano dimenticando cosi che l’espetto essen- 1 ale delia passata lotta rivoluzionaria da no: era prec lsam en-•e quello di bàtterei sul problema iellteippar enenza statale; unirei iüa Jugoslavia avrebbe significalo vittora definitiva della rivoluzione-, unirsi all’Italia avrebbe «Tonificato; per il momento, sconfitta totale- della rivoluzione-, la creazione del Territorio cosiddét-■o libero poteva significare possibilità di lotta ulteriore per il mantenimento, il rafforzamento e ■’allargamento di certe conquiste rivoluzionarie. Sé da un lato il gruppo social-sciovinista . di Vida’: ten’a di svuotare de! suo contenuto rivo-luz onario tutta la passata lotta di questi ultimi anni a Tries e facendo un’accurata revisione di tutta le passate posizioni rivolu-1 onar’e, gonfiando a dismisura gli errori di crescenza del movimento democratico ’ocale. facendo,-sviando o addirittura fa’samdo le line» essenziali secondo cui questo movimén'o s’ è sviluppato dall’altro i movimenti po’itici co siddetti itaS'ani s*. domandano come mai s» sono fatti cosi damo "osamente battere nel passato da un tó’e movimento e cercano d’ aonrofittare in massimo in que sta situazione incitando ad estendere il procedimento g'udiz'ario a tutto 11 movimento rivo’uziona-"io cioè a quatto era sta‘o «corn-(nesso» specialmente nei quaran ta giorni Eše’ prendono te mos se da Vidäli che condanna «ideo ’oscamente» i’ passato e rec’a-mano con più forza che non f no ad ora la «punizione dolila rivo-’uz'one» Ciò de’ resto è la conseguenza inevitabile potremo di »•e logica del’Mmoototone v'da ”ana di ques‘o prob’ema. Tutt' 4-- comune accorpo intendano Pare ” processo a’ mov'tn"to rivofu-»‘onario tr'esttno qò'nd1 al'? c’asse oneraia nelle Pèrsone d1 ’n'oro che hanno cu-’dato questo -nnVirhantO rivoluzionario tino •leaf! obb'ettlvt tenacemente per sèmi’t! da”a c’asso dqm'hant» rlest'na è precisamente la »“S«o ?n ‘stato d’accusa ap’ movimento -'«"tonnato tre«tor, p spec a’ -nente d-’ oue1 periodo in cui 1» •nassa nono’órs si arano costruite '1 prónto notane dóno aver soar -»fl‘o a drtstnjfto nua>”o pròe*istan-‘e tv ceto ’a Soiurinòe'«'deale-, -aro«,»*, «e fvuu*o de* federati» se-nnpebA d’altóm son nesrst' mia«’ « anni e Ciò ride costituto un so*ib ed una speranza de’i’ntn» •”’tà s’ è reato-rato e concretizza p tn ft'versl tvaosl ertn ato teiStc -’TTn'on» cov’ef'ca- il TpordmenV si è at^a-crnófo “4 (-a preso 7 Potm-e ai’e. ppH» d' r-’wio Cn’tonto C?ò ba i-noPedSte .1,0' a »pr-'asto ; Poster- POP do- -uu-s onorare «11 muro de»” c'r'nt». E come la sconfitta della Co «unte he* fra le rftre ceuoe por- ato al dissolvimento della Prima internaz onale cosi le forze dis, solvitrici de, móv mento rivo, u-zionaio triestino uscito dalla sconfitta hanno preso il destri* dalla risoluzione deL’Uffico informazioni per liquidare il mo v.mento democratico rivoluziona rio. Accanto ai tenet Vo dì trascinare sui ben .ni dei tribuna e il movimento rivoluzionario triestino vi è un’az.one sistemat-ca tendente a ridiColarizzare le perso ne che lo hanno diretto: ciò 1 specia.mente visibile con 11 corn «to delio sciopero; ciò risulta chiaro alla let.una della stato pa di tutti i colori non escluso «l’internazionalista Lavoratore» Che, seppur meno apertamente, ha condannato a ridicolo persino : due suoi «pio etti», Possiamo constatare quindi co me sòstanzialtoente, pur nella diversità delle valutazioni e delle mpostazinoni, v sìa un’identità dì obiettv e di intenti del grupno social-sciovlnls a d Viđali e di tutte le correnti politiche che nello sciopero del luglio 1946 si trovavano dall’a tra parte della barricata. Iiifatt' s a gì un-: Che gli altri si so ir sforzati d: far apparite come un’aspe.to dello afiaEdhismo,. «dell’iwefi-enàbilè ssp' os’óne d’ira» dèlie' masse tr: e-rtine la grandiosa manifestazione di forza cosciente ed organizzata dello scioperi, di 'uglio. Sia gl unì che gli altri hanno cercato di ridico’iz2are , dir genti de lo sciopero tacendogli apparire qua-'1 irresponsabili o oegg o E’ chiaro che ridlòò’’zzare i dirigenti dello Sciopero significa rdlco’izza-re io sciopero stesso p ’e masse che - vi hanno, partecipato. E non so’tart o su questo si trova d’ac -ordo li gruppo naziona’-seiovi nista dì Vida!-’ con .* movlment’ no’-ìt-’ci cosiddétti italiani di Tre ite Basti ad esempio tener pre tónte ’’apneno lanciato ■’ ’’ultime domén'ca di ■novèmbre t- a. da’ vescovo di Tri er e e CaPod ìSteià Sentiri — noto esnoneu*«- dé’l’lr-r-ódmtismo ’ta’IfBte a Trieste — Iti» dui con ffasì zeiu ’-'d’’“ di. circostanza s»’ appena al mondo d-vfe affinchè nella Zona B tomi ’a toi’etSnVa ed tl rispettò reciproco. CJuird‘ un coro generala che ta da Sahtn fino a Vida’: nel deo’orarp «’e vio" ente del ronkist'- della Zona B»; Vldali — s- sbracete in difése des'i operai ’str ani; Sàntln — di tutti ? credent!: tritt’ «V a’tfi. da: socìa’-’èt’ ai dtoocristian’ s’ ibhaodiatio ognuno per proprio contò od as-ùeme. secondo oféi pranza ah° a sprimono là l°TO orìgine Quindi comunione inequ vocabilp, che non può lascia, dubbi: fronte unico da Vldàl.l a Sàntln. U nostro Partito non è riuscito mal a fare un fronte unico cos ampio ne è possibile ehe a'cun Partito al móndo riuscirà mai a farlo pena l’abbandono di tutte le posizioni ■ d' pr’netnio ed un atteggiaménto d* servilismo e di agenzia nei confronti del nemico di classe. Se pass amo ad un esame sistematico dèi rif.ess nefla stampa del processo al Comitato dello sciopero possiamo constatare come da parte de' grupno social* sciovinista di V'dai si è Innanzl-uf‘o cercato di approfittare do’ processo per fomentare I« d*?f!-donza e l'od*o contro la vecah’a direzione del Partito, le autor’* tà de’la Zona B a coltro ’a ,Tu-aoaiav’a in generale I? «Lavoratore» ha ceroato di manteno»«:' su una linea non maz’Io spaa--f|--at« di «non co’»wo1 erra» dt ,tu-«agg e VomìIV. ne’lo sto=«o *em-po ha fatto tutt» ei sforzi per tentar d' far credere ato pooo-’az'one che se i due sono in prigione ciò non è tanto dovuto »’ fatto che gl? or» -f re ve 1' hanno mi“«-s- hens’ ’a ao’na ricade su”’pu‘o-r’tà de’fa Zona B e su’ trozk'^tl ’ocaH che «'hs"-m cim-af-ato e’-’a ppl’-r’a dé1 'rtarrt'1’!! e Ju- ra?a» Un ta’e 1 atteggiamento di rernto’v-tà nei confanti dari’pc-cuoatoro e. le ’nqna’-'ftob”-' accuse a,”o»itor’‘à de’tà Zona ‘ B éd ai «toozklst: lo-rn’I» eeoomuo-mate d8 una tota e mao^rza d’ »»ondànna dèi fascismo e del gf.io* «asten'tori unlc’.e veri rp«,»vonse-V’i délrto stonerò » del’e sue »•onsaguenze ha venerato un ràa- guardevo’e mov'mentf, di riprovazione di tale attegvamen'o fra e masse costrìngendo qua ctàe settimana più tardi il gruppo social-sciovinista ad assumére. almeno apparentemente, un atteggiamento Un po’ più deciso di condanna degli occupatori e de; fascist'. Al’orchè si sorto costituiti't compagni membri del Comitato delto sciopero aderettt* alla vecchia direzione del Partito. / sia per solidarietà con i due at restati che con l’intento prec so di impedire Che attraverso un procèsso a Juraga e a Semiili. consenzienti gli stéssi, si intentasse processo- e”a classe onera a triestina. Patteggiamento del «Lavoratore» fini col delinearai definitivamente. Sto Semilli che Juraga s-' sono affannati- a d’mostrare in tribunale ohe «non era possipi'e fa» cessare to sciopero», che sì età no «preoccupati dì non far dece oèrurp lo scoperò» e via di qup sto passo. In u’t’ma ana’isi. sia ne’’a donoslz'one che Pci’a cam* nama d' s*amna del «Lavoratore», si è cercato dl d’mostrare -he gli awan’mentl hanno sommerso !P Com’tato, che esso è ir-•»aanonflahife eòmere'ò o«ni Posizione de? slogo” non ha a’cun •«’ore. Con -ciò due olcoioni con una fava- Pr-’mo lo sc'on am non era una man-'festaz’ona d5 forza nrowntozafà; secando nua’unnue -osa dicano trenti, Stoka e s” a’tri òhe non si accordi con quanto d’eano sem*?» e ^btami nòn sòrt’rà a’cun effetto perché «I sfagni non contavano to*”»* a nea—fi le ’oro ervejvientaton1 -»ano et amavo v ohe Tnfjne Si oro Cam» che «vM onera-- : non sOnc Sortiteti da nòt^r fm-'re ,to sci onero su due fifed'», cercando còèl d! »■TUort’-ra-p; il C oi-cinn+opi avevano tiitrt* 'a rà'a’on-* dì ,nre‘e-r)p-r-0 ta CeS -c--*ó*ia e':p se’onero; ,9V l.d’r’gentf dèlio ce’opem no» ’-»««n .»leima coll» TVÒn *»1,871--*o Salto ceaaare ria-ci,A ave vano nessun potete per fa-to; , le m««ie non h«tmu0 proprio tutta la colpe perohè non sono soldati che si possono comandare e quind non sono in grado di ibbidire subito In contrapposizione a questa at eggiamen o ( compagni aderenti alia vec‘.hto direz one det Partito hanr assunto una posizione chiara di difesa degli interessi delle masse lavoratrici e del movimento democratico triestino, di condanna de moviménti fascisti locai e nei toro sosteni-ori più o meno occulti, di condanna della polit ca del GMA che non ha Saputo o vO’uto tener fede agli impegn Ohe .si è assunto qua? governo fiduciario. Infatti specto'mente l’autodifésa del comnagro Laurenti Eugen o Ks cosi chiaramente ed inequlvocà-bi’mente colpito nel ségno da far esclamare il presìden'e che non oermetterà me; che in quella aula sla fàttO il processo al GMA o al fascismo Il gruppo soćial-seiovinISta di Vidalì, per bócca dell’àwocàto difensore reclama che sul banco d?g’l accusati sto la dtoèse operato tr’estina f^urenti. Stólta e gii altri reo’amano che su! banco degli accusa’’ storio oo9t! «-' crl-mlnà’i fato-tot; ese-utofi deLe di-, struz’on-' de?’e sèdi de’le ooganiz-zaz’on-' d°mocret'che e tutti eo-toro cfte hanno totlgato aiutato sow^nziònato e dirètto ’e squadre fasciste-». Il grupno Vda": d’-chtora che ha fatto di Pitto oèt fqr ' oésrtàr 1q .«c'ònero T.8U-—iti e eli a’tfi • dichiarano che non u òneri accettato l’ordine de’ GMA ne* far eessaie lo setolerò oer-r-hA rl’enevftnr Ouostto-dtoc una 'nBUist'Z'a ed hSpn.i fatto 'nvace «udjri.tó era nosslb”» Tier contl-nnero io scioperò f’no a che S? --tonava fer»-, . giusto dctnt’mia’I'o U grunuo V’da” getta fango Sii,’* ’a classo onara’a triestina d’n’n-gpndo’» come una cf-i-7aaa-1?a :d' tod'sclti’-pat’- Stoka Ttkmar Sò-'tonf e.8” a’tr' dimostrano cheto S-»onero è State un mnV'mcnto tosc’ente eo organ’azàtò dg’to /i’aSse o—r-ato tr-'ro' no in lotte Her la d’fasO dert’a pr07»r*a ee’--».tonza -impedendo nn r!‘prho dè’ ‘asetomn r . pruona V’da’’ vivo’ far prederò che g’? vnsu’t' ’»n-ciaf de seihii” e Juraja ai”*n-d-'r’zzo de”a d’asso opat-a’a sbno -itati .«una d’fesa serto e dignitosa di ■ rannresen+apt’ d°”a c’OS-Se onerato» ment-o »e ch-aro póroto di condanna de1 tose-tomo e dee” onmnato-r-- d» narfn d? Lehman® » de' suo’ compagni sono stato »doT’e rodomontate, de’to sm»r clessa+e»- ino’tre cerea d? far -vedere Che la giusta nos’z’one »ten comma,gn-' aderenti alla vee--hto d razione de’ Partito dì non votone un avvocato difensore hens» dì difendersi da so’i di fronte al tribunale di classe s a dovuta ad una rodomontata o aU’impossibilità di trovare un avvocato disposto a difenderli facendo le viste di dimenticare ohe ne' processi di tal fatta i comu-nisli di tutto 11 mondo hanno sempre rifiutato l’awoceto difensore ritenendo bastante l’autodifesa di fronte al nemico di classe. Certamente l’atteug amento di Juraga e Semiili al tribunale di classe non può dirsi ispirato vlall’atteggìamento tenuto dai più not. compagni comunisti, con in testa Dim.trov, davanti ai tribunali del fascismo e dell’imperialismo. Preoccuparsi di dimostrare che ess. sapevano dell’insieme molto poco e che ancora meno potevano, è veramente poco comunista, niente affatto dignitoso ne serio malgrado il «Lavoratore» si sforzi di dimostrare il contrario. Infine il «Lavoratore» ohe non sa come giustificare di fronte alla perplessità delle masse il suo atteggiamento capito ardo ricorre all’ultima trovata e cioè porge alla medi az one dei suoi lettori le seguenti ipotesi: 1} Laurenti. Sollerl, Sorta, Stoka e Ukmar ihannö deliberata-mente cercato di provocare una fòrte condanna per poter cacciare in carcere «il vecchio ed amina’ato Jurega per il quale Ü carcere sarà duro»; 2) Laurenti e compagni hanno cercato di farsi condannare molto sperando però che «questa condanna consista in una grande multa che essi pagherebbero subito ed uscirebbero mentre» 1 poveri «Juraga e Semiili langu'reb-bero in carcere 3) Laurenti e compagni hanno forse voluto fare g'ì «eroi» per guadagnarsi qualche proSelite. Gome s’ vede il «Lavoratore è veramente a corti dì argoment quando ritiene che Cinque persone vàmno a gara per farsi met-ere in prigione so'tarito per poter «fer scontare un durò inver no ih carcere al novero Juraga. vecchio ed ammalato». Le posiz’on del’a vecchia direzione de1 Partito sono invece a -uuanto d’verse; essa addita il nemico. eh-toma a raccolta ì triestl-fr' in difesa de’to democräZto spiega ad essi cesa rappresenta 'a condanna del comitato de’to sciopero — «ito condanna del Co-mr'toto de’lo sciopero è la con-»Tanna dì tutto '1,1 mov’mento an-♦-'fascist,- triestino» La vecòhto f »-e-, ;on p (Se; Partito raftoma ’» oo*'z?on’ d’ or'ocipo de’ movimento democratico lobato illustrando In modo sempre più chiaro e convlncènto come fi grupna soc a’-sctov’ntota di Vda?’ si sto o-mai dec’samorite pòsfò siti’» stre»1* de’to comn’eta e”m’nsz?o rie dello eò?.r-'to di ’otta rtvo’u •»’oparki ne! mnv'mento democra t.'eo tVéstirvi. Essa metto in rlbe «n come orma non 8? debba n’O SO’taPtò a+Ten/torp . ’ «i^Aeros’V» pace» toai’ta fraa’one V’d»'i SU11» v?a de1 cnitm’erto aca-upraménìr -to’ mov-'montc democrà^co rri’» a» rpnrta necessaria un’sr'ppe che nrevenàè onesto processo: còma b’sfvrnn ro-i Hn-s' conte Oho Tipo si trat+a orma-’ più di ori’p’onl su»” effet” de’ gruppo trnetonl--to V-'da” hens* n« va de1 futuro di tutto ” Triov’-mento riormtore fr’esflnp Armai to tNòsteÀòrif p* A tni'd»**!»- «0 n!-»N o mp *Ay> P fvn»se|è . ^ sciopero. Umane s fondamento un sostanziato protO-wna e eieè la difesa dalia .otta dei operai triestini, dei democratici ir.es.in: o la negaz ou< ed tl deprezzo di questa Due grupp* essenziali si sono rivesti Co, processo ai compo nentl Ü Comi.ato deu-o sciopero. Da. un lato la vecoh a direz.one de. Partito con U foi-midabue patrimonio di esperienza iédà .otta passata da essa guidata, per ora organizzativamente .imitata ma con uh po.enz ale per ,nulla .nferiore al,a situazione ne. movimento democratico all’inizio d quest’anno, dall'altro .ato il fronte un.co da Santtn a Vida.l. Da un lato, cioè da parte delia vecchia dlrez.one del Partite; l’irresisti bile potezizà di una linea politica basata sui princip; del màrxì smo-'.eninismo, su una g usta soluzióne de. problema nazionale, su una conseguente lotta nell’ambito degli interessi della democrazia loca,« ed in er nazionale, dall’altro lato tutti i mov menti cosiddetti italiani e la frazione Viđali la quà'è sotto la maschera déU’internaz.onaiismo fa r vi-vere il peggior sciovinismo nazionale. Da un lato, da pare delia vecchia direzione dei Partito, la forza delle dee basata sullo sforzo costante di un’app'icazione conseguente dèi marxismo-leninismo alle nostre condizioni, da’.-l’àltro lo squadrismo di triste memoria che Crede di poter frenate il movimento delie masse ohe si liberano dal tarlo nazionalista. Dalla parti delto vecchia direzione dei • Partito TattaCcamentO Sincero, rivoltlz onario alia classe operaie ed a. movimento dèmo cratìeo dè’l^’.tra' del'grappo' Viđali, disprezzo ed inganno della classe opera” mascherato da frasi demagogiche sull’intemgziona lismo. Queste. sono in succinto le posizióni dèi dUe principa’ i grapp’ nel’.’a tuale moménto visti spe-cto'mente n riferimento al processo ai membri del comitato dello sciopero. Non trattiamo degli indipendentisti perchè non vi e neSsütia ragione sòó ale di in-trstt enervisi Lto’.lèariZa del gruppo Vida’.! con ’ parti’i cosiddetti italiani s a sulle questioni di caràttere prati oo ■ che sulle 'giustifiCaz dni pseiu-doldèaogicfhe di queste posizioni si rivelerà sèmpre più evidentemente nel futuro per '’acuirei dèlia lotta nonché per le posziöni, eonseguentemen to democrat’ohe fel’a vecchia direzione de" Partito che costrìngerà rino Ci si schieri con l’unà o ’’altra parte senza possibilità d' tergìversazio-ni mascherate da frasi swll’inter-naziòiia'.ìsmo e slmili. Perciò fan *o più T. gruppo frazionista Viđali,. nel toritativo di conservare la urprUto InEueuza e di arrestare Il dfavare delle idèe ricorrerà a’ terrorismo squadrista sullo »semo'o d» šervo’a e dì Lonéerà. Si potrebbe chiedere a: vldàlisti per quale ragione ricorrono a’ error,isrrio se harano argomenti da vendere, tali da convìncere -■hùtnque. • Per quàle rag'one D «Lavora-‘ore» non ha sviluppato fino a tondo ’a manovra d‘ deu’pfazio i« de*’a classe oPeroto intrapresa a" processo? Perchè non ha ao-nrof’ttato de’l’arrinaa deferisiona-de’l’svvoeato d’fensore d» Ju-rava e.SemilT ne’to mia’e In sostanza sì diceva: «’asc’atè In 'pace questi due dìsgrsz'atl. eh' dovrèbbe sedere sul banco degli imputati è la classe, opereto trie-stiraa e non i miei protetti»? E' precisamente l’autodifesa dì Laurenti, Soiiieri, Sorta. Stoka ed Ukmar ohe ha 'mpedito a! «Lavoratore» (fi pubblicare la difesa di Juraga e Semiili. Troppo grande sarebbe stato li contrasto tra l’energica richiesta di Laurent: e dei suo; compagni di trasc’nare sul banco degli imputati 1f fascismo ed suoi sostenitori e la ri-ch’esta del gruppo VidaV di trascinare su quello stesso banco ’a classe operata triestina. I’ «Lavoratore» dovrebbe rtnerezìare i "omnavni Laurent*. So’ier’. Sorta Stoka ed Ukmar di aver»’’ impedito, con la loro autod’fesa. dJ scendere cosi in basso da pubb’l* care to difesa d' Jura »a e Semll-’i: ciò avrebbe raraprpeantato una varooena senza precedent’ per co’oro che si autonroc"amano rappresentanti degl' operai e per g” opera* sheas' Ltoutod’fesa di Laurent» e del «*tol compavn’ al processo de1 Gpm’tato Ae’lp sci on °ro rannre-són?a un durièslmp co’no art mo-Vmento fraz’on’sta d’ Vdal; e ne”ò stesso temno un Imnnctari-‘e passo In avanf do’ moVmen-‘o dernoersUco nerchA he sanuto COS' srnasaheiaro »e tendenze if-C’i'datrci del soc'.a’-sc’ovin’sf* r-’dsqe nuovam'mto f’cue’s ara "tosso Onero a tUes+’na. f’dne*» T°7's sna torza e nert suo passato "Ivo’nz’orise’o che In ’quest’ u’tl- mi mesi è stalo cosi vituperato « otouaiiato. L’autodifésa oa radalo ’ uditela a „a «Laesé operai in-o.caauo.e g.usia * traue .a qua ,e non «ons.ste nei negare ciò che sto tatto ma nel saper g.u-siamen.e va.utarne la portala in qu«*sraiuto questo pausato ne--s guerra Aie gto operai conduco®® «curro L propr.o nem-co di oas-se. L’autodifesa d. Laurenti « dei suo: compagni na messo in luce che non si doveva più oltre permettere la campagna di den.gra-L. one e di diiiomaz.one che la .otta passata dei. e forze demo-crat.che tr.estine • infine eh* U processo a carice de. Com-vato dello sciopero era la tribuna più adat e per co pire fino alle radici quest’opera di den.graz.óne. Se la fraz.one dì Vìda.i nel suo nsieme rappresenta uno dei mo menti più oscuri e tragici nella Vita della elsisse operaia riostina il processo al Com.tato delle sciòpero co i l’impostaz otte data alla difesa de Juraga e Semit! j avrebbe rappresentato uno .’.si ! | più vergognosi episodi di sei à£M , 'smo 1; rappresentanti opera; IO [ * confronti della classe domirjmte | I « degli imperialisti. Tut.e lu »•♦1 orie sviluppate dal «Lavoratore» ' i sullo isciopero guStificato perciò' legale» tono la-dimostrazione di quale forza ideologica e teorico-rivo azionaria è permeato il grappo Viđali: La sua preoeeupaz one essenziale di distinguere ciò che è legale da ciò che non è. dimostra soltanto che ques : signori non sono in grado di mettere il naso fuor della legalità borghese ritenendola probabilmente intoc-cabile eo insormontabile. No? invece i abb'amo detto e die amo che non accef eremo mai tutte le possibili toèaìtà di co1 oro che Vorrebbero imporci nuovamente il fascismo e che non accettere mo ma! d dseutere se è legato o meno quanto è d» danno mortale al’a class» operala -Queste di scussloni > lasciamo a quei «st-nistr- moderat:» n qual faranno Sempre, per tutta.la. loro vita, di-érassiori sul dove cessa la legalità e dov » incomincia lTlegpl -tà. In quest’ ùltimi ' anni di lotta gli operai tries'ini ,. hanno ... fatto molte voi e intendere che per lo ro era lega t- propriamente quel Io che per gl occupatori èra as-so'ùtamerite illegale e vicevèrsa. Berciò farebbe bène il «Lavoratore» e risparm’ars di gettar confusione netto mente dèi nostri operai che non hanno tóso-gfto- dì al cui a «giustificazione» per giudicar; «legale» o meno una quà’s'asrt cosa ma s. affidano' In ciò a! ’oro istinto di Classe ed ai loro- ‘ntoress’ d Classe. «Legato» era tutta la nostra ’otta passata seppure ha costato muite. prigioni, e in d?versi cast la morte — tuf o Ciò che d*mostra come questa «leca’ità» cozza- s contro una altra «to«a’ità> « da qu tutte le couse«uerize in mu’te. ort»iou5 e così via — e tutto 1° areotn°uta Z-'oTii avvocatosche del «Tnvo»a tore» s’inquadrano perfertameuto nei’a m“uta”tà e nQ: mo'od’ da' «sinistri to-fefaoti' cioè dei con-clktotort del diavo1 o -»n l’acqua santa. ’ La presenza d Laurent! e da <»” a’to; couvnegn’ a’ processo da’ Goto’toto dartlo setouaro. Ta lorn àutòdlfésa ha risparmiato' aria "lassa onoroto to^rtna ’« cocente, verVfumos" otSroa oraaTiS-t-s-ta de’ ortro'i V’dgi che voi-rabb» tor passare, v’onora’ r’»s«'ri’ n degil e,risirahio* indrtacipittiaf 'facendo co«I fare cmderónoranea mento unto tro nasro a» a carpna aria d' dori’aroa’one do’ mo:’*rnc" to Orioroto to'ert’nn R pon S* **- "h’cml 11 «Tóvòrotoro» al (forte so; "Partito :Krtkrtoiroi ner oSiiat’?*-"ara *1 sn-S’da attewatomau+O d' ’raro"a o Bemi11!! e per dnnlaràra T-aurrcnff evi | SUO1 COmnaon* *f*a "un è -nei costoro" da' Port'tq hn’scov’ao d! ’nsu’tp-c ’a p’assc -vuncoto noi1 Tri "dp fat+P dal «rè-—a TT’daU TV»r hpc--a di .Turaaa e »*"-"*'"1 e, Aa.1 Inro U ■' "et—c Lo sciopero del lug’io 194S rappresenta, dopo le giornate insur-rez ona’i, della fine d’aprile 1945 e di que"le piene di s’ancio ricostruttivo dei quaranta giorni del potere pono’are. il più luminoso esemo’o della combattvità. del-’a rivo’uzlonanie'à e de’’o spirito di sacrifici" cosciente degli operai ed' tutti ' democratici triestini. Esso non è fratto dt un «irrefrenabile scoppio, d: col’era ma ’a cosciente, organizzato' risposta ad uno del o’ù teprib ti a’tecch' "he fi fascismo ha osato ‘’anc’aire a Trieste dono ’a sua sconfitta rtii’ttaro Cosi dohtoamo guardare "uesto «oisQrlo de’to nostro lotta d* piasse ’Tipuadran'do’o nei"a tonfa ’otta dell - nostro noóòro a d’spotto e contri} to Tr.""ovre dei l’aulda'omi. de* deniara+ot»' e de-f’i a-apn-f d"i”:mper'a”srno in seno al movimento -operalo triestino. Rafforzamento dell economia la gioventù istriana Non sodisfatta dall’apporto dato alla ricostruzione del Circondarlo durante la gara di emu'.a-z one bimestrale Va gioventù del l’Istria è d- nuòvo all’opera. Stàh no tormandos- già le brigate per 12 -avaro d’asaito della s'rada Monte- Villan-iova che è per due terzi i^.nolute. All’uopo ebbero ’uogo alcune riunioni dei 'avora-tor' d’asaisto decorati durante a rare di "mul&zìor.e bimestra’e che formeranno i quadri (Ü que sto brigata La gioventù consapevole della .nportatJtn de> compito ad essa affidato dedica Ié sue forze a’a -osti „zionu .1 un mìg’iore avvenire H primo obbiettivo da rosa prefissosi 1 quello della ultimazione den avòr. ,già iniziati nei vari paéS' de! Crcondàrio. e coè la u’tlmaziine delle case cooperativistiche. dell» čase d’ ab’te-z’one e di altre importan‘i onere di publica utilità, ooichè fi. p ano annuale sarà affrontato tn pièno Le direttive ed 11 proeramm" di ’avoro pc* questo p’auo sono gè stat" chiaramente de’ienflt" dal comnaeno Se’toam hei’a V’ sros'ori" dei”As.se ntóea pqpo’a*c G’-roouderta' e tenutasi a Canoe*»' strìa 1-1 14 novembre Cossaneve’« del enron'to duro eh» ed essa vie ne affidato la gioventù si nreuri ro ad write I’ lavoro pian*'’-roto Con l’eritus’asmo e la ded? zloue oronrla da’ g avari* verso " Potere Boòótorp g verso fi. S*o-rtosa Partito Comunista, che e’ ha ou’dat? du rar‘e »a lotta e ’* ou'da oro In nuesfa’.’rà lotta nell nrogrroso per ’a naca e per fi rafforzamento deh’economia in quella francese noti nazisti occupano 'utl.ra le loro ros’zio-ni e l’attività delle organ’zzazio-nì femm’nili vi»ne ostacolata Tali organizzazioni sono state assolutamente v’etate nella zona in-’»ui e in nua”e «"-irr’ca-na. Infine la signora Gotton ha sotto’in"rito la necessità della oiù stretta collaborazi. -.etra la federazione femminile e ia fe* ’"ra7Ìr,no P" "CÌ'8’" d"* "’r--topati nonché con quella della gio<-’"ntù deurr^rtica. A’ termine dulia coesione che ha avuto luoro m pran’odi la de-’"gata soagnala ha letto il saluto "he Do’ores Thaurruri ha inviato al congresso non potendo nrerd -y; partepcrsona’mente. Meria serata le delegate hanno arespnz’.qtq d8V8"+’ ai nar’amen-‘o ad una grandiosa manifestà--’npo ner 1 race a”a "-tate hanno pr—- -a-«" oltre 50.000 don»» di Budapest di Budapest Per la pace il benessere Nella relazione sull'attività della Federazione mondia.e delle donne democratiche fatta ieri ài congresso a Budapest ^Jla prr .dentessa dL’la f. ' razio ie, la signora Gotton, questa ha riassunto .1 compiti deli’o,0-;roz zaziòhe in. quattro punti: 1) lotta contro il fascismo; 2ì 'otto per la pace e la democrazia: 3 lot* . r ’ amenti dei di ritti delle donne; è) lotta per il miglioram .to delle .ondi, il vita dei bambini La signara Gotton ha sotto!’ neato che la federazione ha cominciato la sua attività tre un r i L. ed oggi essa riunisce nelle-sue file 31 organizzazioni can circa 100.000.000 di donne. Tre anni fa. - continuato la presidentessa, la maggioranza di no si attendeva che gli ststi alleati avrebbero ollaborato nel q ladro dell’ONU per una pace durevole. Pur troppo ciò .ion è av venuto ’ òggi i) lave.. di Bm-sevelt viene sabotato negli Stati TTnifi erme pure vengono sabotati gli accordi internazionali -i« quello conclusi. T trust americani hanno condotto una po':t’ca imperia" orlile ai popoli dei-”Un’'orie so »-'etica ed h"pp" rt stematicamente calunniato 1U.R ì-S. La p. csidentessa ha quind so* olineatj che la federazione ha òfganiz"ato numerosig.s’ma ”sopifer*az’oni per la pace in molti paesi. Ha sottolineato i-noltre che la soluzione del problema spagnolo non è più sol-tant. ma questione di gìust z'" ma anche di pace e di sicure^n nel mondo. La federazione ha fo“o anche tutti i pass; neces sari per far conoscere ai mondo gli awenim"nt' greci ed ha inviato commissioni nelle zone sovietica e franerse de’to Germania. Queste commissioni hi o constatato che 'a den. 'f’cav<-ne e la sm'ritar?zz""’"ne vengono portate decisamente a termine n ’ "na sovietica, laddove Ce'eta'onì fi V K 0 J Autorità istriane al.* Amm. Mil. Jug. CAPODlSTRIA 29 — Quest’Og-,»1 u colonnello Lena-c. comandante del a VUJ \ aa r cevuto i ra-p-nresentantl dèi Potere Popolar* e delle organlzzaloni di massa dé2 Glrcondar’c Istriano ohe gl* hanno espresso le fe’lcrt az’on per l’anniversario deV’AVNO.l dl Jajce e per U UT anniversario della proe’amazlofte della Repubbli-"a jugos’ava Al rl-eev.mento sono ntervenu* ti o'tre a comandante de’ Distaccamento dè.l’A J nel TLT, à’tri uff: "’ari de."A J . il comp Branko Bab’ò. il pros' dente def Gomitato r-e» «toro Č rcondarìale '.’avvocato Kukanja segretario de’l’O F eco Il con o Bel'ram ha tenuto un urevo discórso ne qua’e ha sot-o’ineato U grande slgri'fìeato che ‘•a queste data per i Potto1.I Ju-•os'av’ ohe fina mente dono se--bfi d sacri fin hanno notuto re-»’ 'zzare le loro asp”ra-»-'oni Proariò »n"ria il poooto del Circondario 'rtr-'ano s «""omooa à ’oro, avendo combattuto assieme a toro covro • naz-'fas"‘st* ne«- ’’a’to topato d’ Itbertà O'ilndrt II aom* -òano cqnt'niia ac"enn«i"dq a! la-»»oro costruttivo "bp do»»"" rose* "p portato a trorn’ne ne’”anabito le’ olano eronotn'ro annua’e. H còtonnel’o Lei.ac r-neraza 1 nresent» ner le fa’ic'-a-i-’-in’ a gii mauri da essi formn’ati. Ricorda la lot a d: Ubera»One »durante ’a ovato ! fieri de'!’Tstr’a caddero -pss’ptna a' fig” de1 oooolo ’ui?o.s’avo per la rea’izzaztono de-a'i dea" che oag’ *n Tuaos’avìa venao.no rea"zzat,i La ’o‘ta con-‘ro Itoccuiòatora e contro il fascismo ha aperto la nor'a aria costruzione de’ so"la'’smo cha si sta concretamente creando In Ju-aos’avla Purtroono nella zona B "ìò non è possibile oo'cfiè il trattato d‘ nace non to ne-mette. Ma II Donoto latrano seoup 51 nroarosso del socia’ìsmo in Ju-aos’av-la po’cbè sa che le sue dii. fi col' à mitrando essere simerate "on 1 ve’’do a’uto de’’a Jugoslavia Perorò esso lavora duramen-, te a’ia ricostruzione dei suo? ob-blett'v’ eronom-"* ner un m:a’toro avven’re I,’aumento progres-s’vo della proròiziona in tutti i rem’ de!’., nostra att’vltà ’avora-'iva è un indice della volontà di mig’ orare I compft’ da fronte°g?aro sono difficili ma nuno.st.anto tutto. 11 annereremo noìchè pbbtomo fiducia nel nostro nonoto ’avoratore che prodiga tutte le sue forze oer la costruzione d! un domami rrvc*?1 ‘oT6 Conc’uso fi breve discorso dono un breve rlnirroao si chiude fi rlc-ev’mrtito N'a’to serata una snettaro'o cu’tiiirato ba luogo rie-e’i a-mVeot-' de’to Mostro con gran nartecioaztoue d’ popo’o. e eon qnes'o ,o> con"’uda ’a festa. SPORT-SPORT-SPORT-SPORT-SP X Giornata Campionato TLT Costalunga - Arrig. ni 2-1 Aurora - Umago 3-0 Pìramo - Rolanese 3-0 Màiddaletla - Medusa 5-1 Portuàto - S. Anna, sospesa dato il forte vento. F. Macchine Dreher 4*2 POnz’ana . Muggìa l-i OMSA - Servo! an* 2*3 La classifica La classifica Arrtgoni Aurora F. Macchine Servolaria Mugg a Umago Coeta^umea- Pìrano S Anna Portuale Dreher Maddalena Ponziamo Medusa Roianese 1 20 2 15 1 30 4 14 1 17 6 14 2 25 10 13 2 18 7 12 2 21 16 12 18 8 12 14 11 9 15 17 8 14 7 14 8 27 ? 16. 7 29 10 41 Campionato Zona Istria Cittanova - Umago B 3-2 Forimi - Vertenegiio 1-2 Bilie - Aurore B 2-1 Arrigòtì-'. B - Jadran D 4-0 Medusa B - Ste’to Rossa 1-1 Partizan - Petrovla, non dlsp Pìrano B - Olimpia B, non d Vertenegiio C ttanova Fiorini Arrigoni B Aurora B Buie ,vi Partizan Umago B Piramo p Stelle Rossa Petróvia Jadran D.K Medusa B ' Olimpia 4 5 3 4 4 5 8 5 5 4 4 5 ' 4 2 0 16 1 14 0 13 1 13 1 7 4 !-4 2 2 2 Campionato I. Categoria Dalla - Seghetto 0-1 , Jadrah B.S, Salvor« 2-3 Vi’iamia - Scuola Nautica 1-0 Matterada - Businia 0-5 Pallacanestro Medusa - Capodistria Partita di pallacanestro fra le squadre dei Medusa d? Capodi-Stria e del Maddalena d: Trieste. Sul campò sportivo dell’J^rri-gon di Iso'a è stato disputato lo incontro di paltocanestro fra le squadre della: Medusa dì Capodi-strla e la Madda-lena dt Trieste, incontro d: rivincita per la Coppa Uni’à Operato. . .. L’incontro tiratissimo' si è con, eluso con a vittoria del Medusa per 22 a 21 fi risultato non ha rrtpeecfettta i valori in easipo. La superiorità delle capodistria ne, che si sono viste danneggiate dall’arbitraggio non troppo felce de' sig, B’siani di Trieste, è apparsa chiara à tutti, data la 'mbattlvità dell« stesse. Le partite del 5 dicembre Muggia - Còstalunga (Bagnoli ore '8,30; Servo-lana - Pónziana éBagnoli ore 10,30); Dreher -OM SA (Bagnoli ore 14.30): Medusa Fabbrica Màcchine (Capodlstr a ore 14); Umago - Maddalena (Umago oro 14), S. Anna - Aurora (Trebiciano ore 10,30); .Roianese - Portuale (Treblciano ore 8 30); Arrigo®? - Pìrano Usula ore 14). I telegrammi ( continuazione dalla 1. pag.) In occasione del V.o arm versalo deria formazione dell’ÀVNOJ e U? o della proclamazione della RFPJ Dalla riunione odierna O nostro p’enum dei S. U. per .11 Circondario dèll’is ria invia al Plenum dèlia RFPJ i migliori auguri. 1 nòstri operai entusiasti de rlsuitat’ ragisiupti nel campo economico da'-là classe operato del ’a Jugos’aVto. ricordano questa Storca data che ha póssibllitato l’edificazione toel socialismo nel 1« Jugoslavia,' Nel prossimo numero pubb^r'^,oTemo i* offeso „Ango'o della donna“ Speculazione fallita , continuazione dalla 1. pag.) degli italiani e slavi del nöstr Territorio. Proprio con la loro azione I de inceratici sloveni dif ndono n-11; maniera più conseguente la fra téllanza fra gli italiani e slav oombattcrvio essi eontro elemer fi ì quali si sono proposti com sor,--- un aaronrornesso marci mn f ri»mici della fratellame ito’o-slava. Gli -inera? italiani possono Ir dubbiamente vanire ’n mazzo fl torà ea—rinapi stov-ni delto e» tà e fl-fia eampavria. Non vi rinsfrt sn’fanto ner le souad”e d Mida'i, ner eo'o-o che si al’aan Itato s'ava. E sririrpttrirto tini ausa gli rmerai ed i d®mo"raftr ''toilani ilAvnno ma* tt varo Intorniato*»"fi smo da ne? «*d-*-ir»o+ra ni»e«-*a.n de »»(win h— nb-nn ttn a 1 ’»t -ee---fri « j’-l-n alto rie— ’a^iri ne stoven». In ietta por i su* diritti nasloaatt.